numero speciale “smart tour 2013”

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Certificare la sostenibilità per garantire le prestazioni Nel settore delle costruzioni non è più possibile prescindere dalla sostenibilità ambientale, una delle linee strategiche di sviluppo per i prossimi anni e che rappresenta il punto di incontro di molte parti interessate: i progettisti, che cercano di conciliare soluzioni tecniche innovative con le esigenze dei committenti; l’amministrazione pubblica, che ha il dovere di tutelare la collettività e preservare l’ambiente; i promotori di interventi immobiliari, perché è una modalità per ottenere incentivi economici e commercializzare meglio il prodotto; l’acquirente di un immobile, maggiormente attratto da un bene che consente risparmi futuri e offre un notevole comfort interno. Di conseguenza, chi vuole affrontare il mercato presente e futuro deve proporre progetti e prodotti che rispondano a requisiti di sostenibilità ambientale e deve poterne garantire, seriamente, le prestazioni, distinguendosi così dal fenomeno purtroppo diffuso di greenwashing, cioè di un “verde” che è solo di facciata. E’ quindi fondamentale poter dimostrare con oggettività a operatori settoriali e consumatori l’attendibilità delle proprie dichiarazioni ambientali, valorizzando la propria immagine e guadagnando in competitività. La certificazione di parte terza indipendente è lo strumento corretto per attestare il rispetto dei requisiti dichiarati, ma quali caratteristiche deve avere? Poiché deve fornire un alto livello di credibilità della conformità del prodotto/servizio/progetto ai requisiti specificati, la normativa o, più in generale, la specifica tecnica di riferimento deve avere una propria validità scientifica, riconosciuta a livello nazionale o internazionale. Inoltre l’organismo di certificazione deve dimostrare il possesso di tre elementi fondamentali: competenza, indipendenza e imparzialità che devono essere verificati e garantiti nel tempo dall’ente nazionale di accreditamento (in Italia Accredia) secondo procedure e regole internazionalmente condivise. Un’altra domanda che spesso ci si pone è se la certificazione debba essere volontaria o cogente. L ’esperienza dimostra che quando la certificazione è stata resa obbligatoria e non si è contestualmente attuato un severo sistema di vigilanza sul mercato si è riscontrata in molti casi una “dequalificazione”; al contrario si può constatare che il maggior successo, in termini di garanzia di qualità e di prestazioni attese, si è verificato quando sono stati utilizzati schemi di certificazione volontari. Questi criteri devono essere applicati quando si prendono in considerazione non solo un sistema complesso come l’edificio, ma anche elementi considerati - a torto - più semplici, quali i singoli componenti che costituiscono l’edificio o i materiali, che in alcuni schemi di certificazione possono contribuire anche per il 20% al raggiungimento della sostenibilità di un intervento. Si può, quindi, rischiare di non raggiungere il livello di prestazione stabilito per l’intero edificio perché non è possibile, in fase di certificazione della sostenibilità, dimostrare in maniera oggettiva e inconfutabile che i materiali utilizzati hanno le caratteristiche di sostenibilità richieste. 2 ICMQ ECO: qualificare la sostenibilità 3 ICMQ ECO: anche le malte e i laterizi sono sostenibili! 4 Realizzalo sostenibile 6 La Dichiarazione ambientale di prodotto 8 La verifica preliminare Leed 9 Sostenibilità degli edifici residenziali: Gbc Home 10 Certificazione Itaca: il caso di una scuola materna 12 Sistema Edificio alla conferenza Seb’12 di Stoccolma 14 Garantire l’efficienza energetica degli edifici ottimizzando gli investimenti del costruttore ICMQ ICMQ NOTIZIE Numero speciale “Smart Tour 2013”

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Certificare la sostenibilità per garantire le prestazioni. Nel settore delle costruzioni non è più possibile prescindere dalla sostenibilità ambientale, una delle linee strategiche di sviluppo per i prossimi anni e che rappresenta il punto di incontro dimolte parti interessate: progettisti, amministrazioni pubbliche, promotori di interventi immobiliari e acquirenti di un immobile. Di conseguenza, chi vuole affrontare ilmercato presente e futuro deve proporre progetti e prodotti che rispondano a requisiti di sostenibilità ambientale e deve poterne garantire, seriamente, le prestazioni, distinguendosi così dal fenomeno purtroppo diffuso di greenwashing, cioè di un “verde” che è solo di facciata.

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Certificare la sostenibilità per garantirele prestazioni

Nel settore delle costruzioni non è più possibile prescindere dalla sostenibilitàambientale, una delle linee strategiche di sviluppo per i prossimi annie che rappresenta il punto di incontro di molte parti interessate:• i progettisti, che cercano di conciliare soluzioni tecniche innovativecon le esigenze dei committenti;• l’amministrazione pubblica, che ha il dovere di tutelare la collettivitàe preservare l’ambiente;• i promotori di interventi immobiliari, perché è unamodalità per ottenereincentivi economici e commercializzaremeglio il prodotto;• l’acquirente di un immobile, maggiormente attratto da un bene che consenterisparmi futuri e offre un notevole comfort interno.Di conseguenza, chi vuole affrontare il mercato presente e futuro deveproporre progetti e prodotti che rispondano a requisiti di sostenibilitàambientale e deve poterne garantire, seriamente, le prestazioni,distinguendosi così dal fenomeno purtroppo diffuso di greenwashing,cioè di un “verde” che è solo di facciata. E’ quindi fondamentale poterdimostrare con oggettività a operatori settoriali e consumatori l’attendibilitàdelle proprie dichiarazioni ambientali, valorizzando la propria immaginee guadagnando in competitività. La certificazione di parte terza indipendenteè lo strumento corretto per attestare il rispetto dei requisiti dichiarati,ma quali caratteristiche deve avere?Poiché deve fornire un alto livello di credibilità della conformitàdel prodotto/servizio/progetto ai requisiti specificati, la normativa o, più ingenerale, la specifica tecnica di riferimento deve avere una propria validitàscientifica, riconosciuta a livello nazionale o internazionale. Inoltrel’organismo di certificazione deve dimostrare il possesso di tre elementifondamentali: competenza, indipendenza e imparzialità che devono essereverificati e garantiti nel tempo dall’ente nazionale di accreditamento(in Italia Accredia) secondo procedure e regole internazionalmente condivise.Un’altra domanda che spesso ci si pone è se la certificazione debba esserevolontaria o cogente. L’esperienza dimostra che quando la certificazioneè stata resa obbligatoria e non si è contestualmente attuato un severo sistemadi vigilanza sul mercato si è riscontrata inmolti casi una “dequalificazione”;al contrario si può constatare che il maggior successo, in termini di garanziadi qualità e di prestazioni attese, si è verificato quando sono stati utilizzatischemi di certificazione volontari.Questi criteri devono essere applicati quando si prendono in considerazionenon solo un sistema complesso come l’edificio, ma anche elementi considerati- a torto - più semplici, quali i singoli componenti che costituiscono l’edificioo i materiali, che in alcuni schemi di certificazione possono contribuire ancheper il 20% al raggiungimento della sostenibilità di un intervento.Si può, quindi, rischiare di non raggiungere il livello di prestazione stabilitoper l’intero edificio perché non è possibile, in fase di certificazione dellasostenibilità, dimostrare inmaniera oggettiva e inconfutabile che i materialiutilizzati hanno le caratteristiche di sostenibilità richieste.

2 ICMQ ECO: qualificarela sostenibilità

3 ICMQ ECO: anche le maltee i laterizi sono sostenibili!

4 Realizzalo sostenibile

6 La Dichiarazione ambientaledi prodotto

8 La verifica preliminare Leed

9 Sostenibilità degli edificiresidenziali: Gbc Home

10 Certificazione Itaca: il casodi una scuola materna

12 Sistema Edificio alla conferenzaSeb’12 di Stoccolma

14 Garantire l’efficienza energeticadegli edifici ottimizzandogli investimenti del costruttore

ICMQ

I

ICMQNOTIZIE

Numero speciale “Smart Tour 2013”

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ICMQ ECO: qualificarela sostenibilità

Sin dal 1987, grazie al Rapporto Brundtland, èstato chiaro che il processo di svilupposostenibile lega in un rapporto diinterdipendenza l’ambiente alla dimensioneeconomica e sociale.Per venire incontro alle esigenze di un mercatodelle costruzioni in continua evoluzione cherichiede l’utilizzo di prodotti sostenibili, ICMQha realizzato il marchio ICMQ ECO. Dopo unanno di applicazione è stato deciso, per megliovalorizzare la certificazione, di esplicitare edevidenziare le tre dimensioni dello svilupposostenibile da cui il marchio ha tratto origine:economica, sociale e ambientale.Le caratteristiche tecniche richieste dagli schemidi certificazione volontaria di prodotto ICMQECO già attivi (ad esempio per le malte, gliintonaci, i massetti, i laterizi) non sono cambiate,ma sono state meglio evidenziate le seguentimacro-categorie, con un riferimento direttoanche agli schemi di certificazione sostenibiledell’edificio:

1. tutela dell’ambiente (crediti: Qualitàambientale interna e Sito sostenibile in Leed,Qualità ambientale indoor in Itaca);2. tutela delle risorse (crediti: Materiali erisorse in Leed, Consumo di risorse in Itaca);3. risparmio energetico (crediti: Energia eatmosfera e Sito sostenibile in Leed, Consumod’energia in Itaca).

Il produttore può scegliere uno o più percorsi disostenibilità e accedere ai diversi livelli dellacertificazione di prodotto sostenibile ICMQECO, Silver, Gold, a seconda che il prodottopossegga una o più caratteristiche riconducibilialle tre dimensioni della sostenibilità. Il livelloPlatinum è raggiunto nel caso in cui il prodottosia in possesso della certificazione Gold econtestualmente abbia la convalida dellaDichiarazione ambientale di prodotto (Epd), incorso di validità.Infine è importante ricordare che lacertificazione risponde alla necessità deiproduttori di:

• fornire al mercato una garanzia di parteterza delle caratteristiche di sostenibilità delprodotto mediante un rigoroso processo divalutazione;• differenziarsi sul mercato in base al livello disostenibilità raggiunto dal proprio prodotto edistinguersi dai concorrenti che nonperseguono un obiettivo di sostenibilità;• valorizzare le caratteristiche del prodotto

evidenziandone anche la possibilità dicontribuire ai principali schemi dicertificazione degli edifici quali Leed e Itaca;• valorizzare i propri investimenti in terminidi sostenibilità e migliorare l’immagine difronte agli stakeholder (clienti, fornitori,ambiente esterno etc.);• dimostrare il proprio impegno concreto neiconfronti della sostenibilità ambientale.

Ugo Pannuti

Certificazione

prodotti

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Certificazione

prodotti ICMQ ECO: anche le malte

e i laterizi sono sostenibili!

Si sono da poco conclusi i lavori che hannoportato alla definizione degli schemi dicertificazione volontaria di prodotto sostenibileICMQ ECO per le malte, gli intonaci e glielementi in laterizio. Il marchio prevede quattrolivelli e la sua concessione è subordinataall’ottenimento, da parte del produttore, di undeterminato punteggio.Questa certificazione contribuisce in mododecisivo a garantire e mettere in evidenza le

caratteristiche dei prodotti ecosostenibili;la presenza del marchio sul prodotto assicura,infatti, attraverso controlli periodici sul prodottostesso e sui processi produttivi, che tutta laproduzione oggetto di certificazione è conformenel tempo a quanto dichiarato dal produttore.Le caratteristiche di sostenibilità sono stateindividuate da ICMQ, Assomalte e Andil al finedi rispondere alla necessità dei produttori didimostrare con attendibilità le caratteristichedichiarate e il loro impegno nei confronti dellasostenibilità ambientale e, non ultimo, didistinguersi dai concorrenti.

Ugo Pannuti

Schema di certificazioneICMQ ECO

Certificazione delle obbligatoria obbligatoria obbligatoria obbligatoriacaratteristiche perfezionali

Verifica del rispetto della obbligatoria obbligatoria obbligatoria obbligatorialegislazione ambientale senzacertificazione Uni En Iso 14001

Convalida da parte di ICMQ obbligatoria (se si utilizza almeno una materia proveniente da riciclo)

Verifica dei requisiti obbligatoria obbligatoria obbligatoria obbligatoriadi bio-sostenibilità

Verifica dei requisiti di risparmio obbligatoria (se si utilizza almeno una materia proveniente da riciclo)energetico/benessere

Caratteristiche sostenibilidell’impianto valorizzazione dellecertificazioni di sistema possedute

CARATTERISTICHEPRESTAZIONALI

Massa volumica(per malta allo stato fresco)

Consistenza(per malta allo stato fresco)

Resistenza a compressione

Assorbimento d’acqua

REQUISITI DIBIO-SOSTENIBILITA’

Assenza di composti organici volatili(Voc)

Assenza di sostanze pericolose

Assenza di radioattività

CARATTERISTICHE DIENERGIA/BENESSERE

Conducibilità termica

CARATTERISTICHEPRESTAZIONALI

OBBLIGATORIE

Resistenza a compressione

Sali solubili attivi

Durabilità al gelo/disgelo

1a SCELTA

Inclusioni calcaree

Massa volumica

Efflorescenze

REQUISITI DIBIO-SOSTENIBILITA’

Assenza di sostanze pericolose

Assenza di radioattività

CARATTERISTICHE DIENERGIA/BENESSERE

Isolamento acustico

Resistenza termica

Permeabilità al vapor d’acqua

Esempio 1: malte a prestazione garantita

Esempio 2: blocchi faccia a vista in Categoria I (sistema 2+)

Nota: l’individuazione delle caratteristiche di sostenibilità è stata effettuataper le seguenti tipologie di prodotti: pavimentazioni, coperture, blocchi facciavista, blocchi per muri interni, tavelloni, solai.

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Certificazion

eprodotti Realizzalo sostenibile

Èora di dire basta al dilagante fenomeno dimistificazione delle caratteristiche ambientali diprodotti e servizi, il così dettoGreenwashing.È giunto il momento di fornire alle organizzazioni unostrumento concreto ed efficace per valorizzare gliinvestimenti fatti in termini di sostenibilità.MAKEITSUSTAINABLEpuò sembrare unasemplice esortazione, una delle tante frasi a effetto distampo ecologico; al contrario contribuisce a unmodello di business finalizzato a generare profitto. Lasostenibilità, infatti per le organizzazioni rappresentasoprattutto unmodo nuovo di fare business, su cui poibasare una comunicazione efficace.In sintesi, MAKE IT SUSTAINABLE è la nuovacertificazione di sostenibilità di processo di terzaparte indipendente che valorizza:• l’applicazione dei principi di sostenibilità aspecifici prodotti, servizi e cantieri;• gli investimenti effettuati in coerenza allastrategia aziendale di sostenibilità;• l’immagine aziendale basandosi su daticoncreti, oggettivi e applicando i principirichiamati in riferimenti riconosciuti a livellonazionale ed internazionale;• l’innovazione tecnologica e metodologica.

Coniugare profitto con sostenibilitàLa parola d’ordine, in particolare in questoperiodo di difficile congiuntura economica, èconiugare il profitto con la sostenibilità.Ciò significa sviluppare e attuare politiche,strategie, processi, prodotti e servizi in grado dibilanciare l’interesse proprio con i bisogni e leaspettative dei portatori di interesse e cioèclienti, personale, società, autorità, comunità etc.Per affrontare con gradualità e successo queste

sfide le organizzazioni hanno l’opportunità divalorizzare specifici prodotti, servizi, cantieriapplicando i principi di sostenibilità allastrategia, progettazione, sviluppo, fabbricazione,erogazione, gestione, comunicazione, analisi emiglioramento (processi chiave) e definendoobiettivi misurabili, coerenti e sostenibili.In generale una delle sfide centrali per leorganizzazioni moderne è l’adozione di sceltenuove e innovative e di un diverso modo dipensare. Mentre da una parte lo sviluppo dellaconoscenza e della tecnologia contribuisce allacrescita economica, dall’altra racchiude lapotenzialità per aiutare a gestire i rischi e leminacce alla sostenibilità delle relazioni sociali edegli impatti ambientali ed economici. Leinnovazioni e le nuove conoscenze nel campodella tecnologia, del management e dellepolitiche socio-economiche sfidano le aziende acompiere nuove scelte su come i loro prodotti,servizi, operazioni e attività impattano sulpianeta, le persone e le economie (GlobalReporting Initiative - GRI).

Le caratteristiche del nuovo schemaLa certificazione MAKE IT SUSTAINABLEanalizza, mediante una specifica tecnica, se aiprocessi riferiti ad un determinato prodotto,servizio o cantiere sono applicati i principi disostenibilità, così come verifica se gli obiettivi sonocoerenti a quelli riferiti allo sviluppo sostenibile.E cioè se l’organizzazione, per lo specificoprodotto, servizio o cantiere:• ricerca l’efficienza, l’efficacia e l’economicitàdella gestione per accrescere il risultato economicoe il valore dell’azienda nel tempo, rendendotrasparenti i principali impatti economici diretti eindiretti - responsabilità economica;• migliora con continuità le performance

NOGreenwashing

NOCertificazione

generica

SIRiferimentinazionale einternazionali

Verifica la coerenzatra le strategiee le politiche disostenibilità e la

specifica applicazione

Certificazioneapplicabile ai processirelativi ad uno specifico

prodotto, servizioe cantiere

En Iso 26000,En Iso 9004,En Iso 14004,CAM, LEED,ITACA e GRI

PROVA SU STRADA

Al workshop “La strada green”, tenutosi adAsphaltica il 22 novembre scorso e organizzatodall’impresa Bacchi Srl in collaborazione conLegambiente, ICMQ ha presentato l’innovativo

schema di certificazione di sostenibilità deiprocessi MAKE IT SUSTAINABLE. L’attivitàsvolta presso l’impianto aziendale e duecantieri a Malpensa Aeroporto ha permesso dirilasciare i primi tre certificati, consultabili sulsito www.icmq.it.

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Intervista a Mauro Bacchi,direttore tecnicodi Impresa Bacchi Srl

Quale è l’impegno diImpresa Bacchi peril rispettodell’ambiente e dellegenerazioni future?Progettare, produrree costruireconciliando ambizioniindustriali e rispettoper l’ambientesintetizza il nostroimpegno e trova

riscontro nel nostro agire. Il nuovo impiantoproduttivo è stato concepito per un minor consumoenergetico, un maggior rendimento termico, lariduzione delle emissioni in atmosfera e delladispersione termica. Il processo produttivoconsolida la tecnologia di riciclaggio del fresato edel polverino di gomma e prevede prodotti quali iconglomerati tiepidi e i conglomerati freddi, ilriutilizzo dei materiali di recupero, le lavorazioniin situ, le lavorazioni a chilometro zero, laproduzione e stesa di conglomerati tiepidi o freddie le stabilizzazioni in vari cantieri stradali eautostradali e aeroporti. Stiamo operando inoltreper affermare in Italia e all’estero i trattamentifotocatalitici antismog e poniamo in atto procedureper ridurre gli impatti ambientali nelle fasi dipredisposizione e gestione dei cantieri.

Cosa significano per Impresa Bacchil’innovazione e la ricerca?Da sempre abbiamo investito nella ricerca per lamessa a punto di nuovi prodotti e nuove tecnologie,mirando alla sostenibilità ambientale, mantenendoun livello qualitativo alto nella realizzazione dellestrade. Le nostre tecnologie riscontrano interessee sono favorevolmente valutate da molteamministrazioni che vogliono percorrere a loro

volta la strada del rispetto dell’ambiente.Per l’impresa Bacchi, innovazione e ricerca sono“il mezzo” per raggiungere lo scopo. Il nostroobbiettivo per “la strada green” vuole andare oltrela fase di sola verifica dei prodotti, dei processiproduttivi e della mera tecnica costruttiva stradaleper affrontare le problematiche ambientali anchenella fase progettuale delle infrastrutture.

Come si è sviluppato il rapporto conLegambiente?La causa dell’incontro è stato Coverlite,un’emulsione fotocatalitica antismog a base dibiossido di titanio, applicabile sulle pavimentazionistradali per abbattere l’inquinamento atmosferico.La nostra volontà di testare seriamente l’efficaciadi questo prodotto, sia in laboratorio che in grandispazi aperti, ci ha fatto incontrare; i positivirisultati ottenuti hanno rinsaldato il rapporto edaumentato la fiducia reciproca, avviando undialogo che si è esteso a vari temi. Due entità cheoperano parallelamente possono condividerepresupposti comuni che, applicati a tecnologie,prodotti e cicli produttivi, hanno come scopo ilrispetto dell’ambiente e il miglioramento dellasostenibilità.

In cosa MAKE IT SUSTAINABLE ha fornitoun ulteriore valore aggiunto alle certificazioni disistema di gestione già da tempo in essere?Per dare un valore all’impegno e alle risorseprofuse, per verificarne e quantificarne l’esattaportata sotto l’ottica sia procedurale e operativa,sia dell’effettivo miglioramento in termini disostenibilità, ci siamo rivolti ad enti esterni.Il Politecnico di Milano sta tuttora eseguendo lavalutazione della Lca sui prodotti delle nostrelavorazioni, mentre con ICMQ abbiamo effettuatoil percorso per la valutazione dell’aspettoprocedurale effettivamente applicato e messo inpratica nei piani della commessa. Questacertificazione ha arricchito e fornito valoreaggiunto alle numerose certificazioni che,qualificando l’impresa, sono favorevolmentevalutate dalle amministrazioni pubbliche e private.

Certificazion

eprodotti

ambientali ed energetiche attraverso l’adozionedi sistemi di gestione riconosciuti a livellointernazionale, il ricorso alle risorse rinnovabili,il monitoraggio dei consumi energetici e ilcontenimento degli impatti ambientali e deiconsumi adottando le migliori prassi tramite ilcoinvolgimento degli stakeholder -responsabilità ambientale;• lavora come partner con tutti gli stakeholderper – responsabilità sociale:– costruire rapporti di lavoro che vedano i

dipendenti al centro degli interessi;– creare luoghi di lavoro sicuri e salubri;– partecipare allo sviluppo delle comunità in cuisi opera;– realizzare un sistema di governo aperto aldialogo e al confronto con gli stakeholder percomprenderne le aspettative, migliorare laqualità delle relazioni e contribuire ad accrescerela trasparenza e la credibilità della gestioneaziendale.

Roberto Garbuglio

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Cerificazioneprodotti La Dichiarazione

ambientale di prodotto

Il mondo della produzione di materiali dacostruzione denuncia l’esigenza sempre piùpressante di chiarezza non solo in merito a metodie criteri di valutazione della qualità ambientaledi prodotti e manufatti ma anche in merito alleprocedure nazionali per la certificazione deirequisiti di sostenibilità e di rilascio delle etichetteambientali.In Europa, le nazioni leader sui temi dellasostenibilità (Germania, Francia, Inghilterra,Olanda) hanno da tempo promosso, su istanzadelle associazioni di produttori e di concerto coni ministeri e gli enti di formazione, azioni nazionalivolte ad individuare i soggetti, le procedure e lenorme nazionali per la certificazione di prodotto.Tutte queste iniziative hanno riconosciuto nellaEtichetta ambientale di tipo III o Epd,individuata dalla Iso 14020 e definita dalla Iso14025, lo strumento univoco e più efficace perla comunicazione e la diffusione di informazioniambientali certificate riguardo alla sostenibilitàdei prodotti.L’Epd fornisce dati quantitativi sul profiloambientale di un prodotto, calcolati secondole procedure di Lca (Life Cycle Assessment)ed espressi tramite indicatori di impatto.Tali etichette non sottendono ad una scaladi valutazione della prestazione (come ad esempiole Etichette ambientali di tipo I o Ecolabel) néprevedono il superamento di una soglia minimadi accettabilità, ma il rispetto di un formato nellacomunicazione dei dati che faciliti il confronto traprodotti diversi, una volta determinate condizionia contorno univoche e all’interno dello scenariod’uso dell’edificio. Loro peculiarità è la verificada parte di un organismo indipendente.

Le Regole quadro dello standard En 15804Lo standard En 15804 Sustainability ofconstruction works - Environmental productdeclarations - Core rules for the product categoryof construction products stabilisce le Regolequadro per categorie di prodotti (Pcr) necessariealla elaborazione di Dichiarazioni ambientalidi prodotto di tipo III.Una Epd conforme a questo standard fornisceall’utente informazioni ambientali quantificate sulprodotto da costruzione, o sul servizio, elaboratesu una base scientifica armonizzata al fine didisporre di dati primari utili per la valutazionedella prestazione ambientale dell’edificio.La Epd fornisce inoltre informazioni sulleemissioni nell’ambiente interno, nel suolo e in

acqua, prodotte durante l’uso dell’edificio, chepossano risultare potenzialmente nocive per lasalute umana.Le Pcr quadro, da redigersi per ciascun prodottoo per tipologie omogenee di prodotti:• individuano i parametri che debbono essereobbligatoriamente dichiarati dal produttoree stabiliscono le modalità di raccolta dei datie di inserimento nella Dichiarazione ambientale;• includono le regole basilari per il calcolodell’inventario di analisi o Lci e per lavalutazione dell’impatto ambientale nel ciclo di

vita da riportarsi nella Epd, incluse le specificheper la gestione e il controllo della qualità deidati;• descrivono le fasi del ciclo di vita del prodottoda considerare all’interno di una Epd e qualiprocessi siano inclusi o esclusi da ogni singolafase;• definiscono le regole per la determinazionedegli scenari;• includono le regole per la caratterizzazionedelle informazioni sanitarie e ambientali delprodotto ritenute necessarie e che non sianotrattate all’interno dell’analisi Lca;• definiscono le condizioni di comparabilità traprodotti sulla base delle informazioni contenutenelle Epd.

Lo scopo delle PCR è quindi di assicurare:• dati verificabili e coerenti basati sul metodoLca;• dati tecnici o scenari di impiego verificabilie coerenti, sia utili alla valutazione dellaprestazione ambientale dell’edificio, sia relativialla salute degli occupanti da impiegarsi nellavalutazione della prestazione dell’edificio;• che il confronto tra prodotti sia condottoesclusivamente nel contesto di impiegonell’edificio;• la comunicazione delle informazioniambientali relative a prodotti da costruzione.

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Le fasi della valutazione ambientaleLa En 15804 prevede che la valutazione del profiloambientale di un prodotto sia condotta per fasi:• la fase di produzione, che include i moduli A1(estrazione delle materie prime e trattamentodelle materie prime seconde), A2 (trasporto allafabbrica), A3 (produzione);• la fase di costruzione, che include i moduli A4(trasporto al cantiere) e A5 (costruzione einstallazione);• la fase di uso, che include i moduli B1 (uso),B2 (manutenzione), B3 (riparazione), B4(sostituzione), B5 (riqualificazione), B6(consumo di energia in uso) e B7 (consumo diacqua in uso),• la fase di fine vita, che include i moduli C1(decostruzione e/o demolizione), C2(conferimento a discarica), C3 (trattamento perriuso, recupero o riciclo) e C4 (smaltimento);• i benefici che esulano dai confini del sistemasono definiti nel modulo D (potenziale di riuso,recupero e/o riciclo).

La norma differenzia tre diverse possibili formedi Epd, sulla base del tipo e della quantità diinformazioni riportate sulla prestazione nel ciclodi vita del prodotto, che riguardano:• esclusivamente la fase di produzione.Questo tipo di Epd viene definito “dalla culla

al cancello” e copre le solefasi di estrazione eapprovvigionamento dellematerie prime, trasporto,manifattura e processia questi correlati;• la fase di produzione edalcune fasi successive.Questo tipo viene definito

“dalla culla al cancello con opzioni”;• l’intero ciclo di vita valutato in relazione aiconfini del sistema predefiniti. In questo casol’Epd copre la fase di produzione, costruzionee/o installazione nell’edificio, l’uso e la fase difine vita fino al processo di riuso ed è definita“dalla culla alla tomba”.

I parametri di valutazioneL’unità di misura della prestazione ambientale delprodotto è definita “unità funzionale” e quantificale funzioni o prestazioni caratteristiche delprodotto, a cui sono riferiti il flusso di dati (in/out)generato dalla Lca. Nel caso in cui la funzionespecifica del prodotto all’interno del sistemaedificio non sia nota, e nei casi in cui l’Epd noncopra tutte le fasi del ciclo di vita, alla unitàfunzionale si sostituisce la “unità dichiarata”, chepuò essere un elemento (ad esempio un mattoneo una finestra), una quantità in peso, una quantità

in lunghezza (ad esempio un metro di tubazione),una superficie (ad esempio un m2 di parete),o un volume (ad esempio un m3 di legno).La valutazione di impatto ambientale è eseguitasulla base dei sette fattori di caratterizzazione:riscaldamento globale, riduzione fascia di ozono,acidificazione suolo e acque, eutrofizzazione,potenziale di formazione fotochimica dell’ozono,esaurimento delle risorse abiotiche e abiotichenon fossili, esaurimento delle risorse abiotiche eabiotiche fossili. A questi si aggiungono parametriquantitativi descrittivi, dal consumo di risorse(materie prime - energia, acqua - rinnovabilie non) alla produzione di rifiuti (pericolosi, nonpericolosi e radioattivi) e al potenziale di ricicloo riuso contenuto nel prodotto (componenti per ilriuso, materiale per il riciclo o per il recuperoenergetico).Questo set di indicatori costituisce il contenutominimo di informazioni obbligatorio per ognitipologia di Dichiarazione ambientale.

Gli organismi di certificazioneUno degli schemi di certificazione più attivi èquello svedese, conosciuto come InternationalEpd System. Tra gli attori che, con diversicompiti, ne fanno parte vi sono anche gliorganismi di certificazione, che svolgono funzionedi verifica e di convalida della Epd per conto delloIec (International Epd Consortium).ICMQ Spa è tra gli organismi di certificazioneaccreditati per la convalida dell’Epd per icementi, per il calcestruzzo e per l’acciaio per ilcemento armato – acciaio saldabile; controlla irequisiti della Epd dei prodotti da costruzioneseguendo le indicazioni della Iso 14025 e svolgela funzione di verifica dell’Epd, eseguita dopo unaudit. A seguito dell’esito positivo della verifica,ICMQ propone la dichiarazione al Comitatotecnico svedese per la registrazione e laconseguente pubblicazione sul sitowww.environdec.com, dove sono consultabili tuttele Epd, con una semplice ricerca per categoriadi prodotto. Nell’ambito del sistema Environdec,ICMQ ha recentemente rinnovato la convalidadella Epd redatta da uno dei principali produttoridi cemento a livello nazionale: il gruppo BuzziUnicem. Il cemento prodotto da Buzzi avevaottenuto la convalida Epd già dal 2004,relativamente alla produzione di un solostabilimento.Nel 2012 l’Epd è stato integralmente rivistoprendendo in considerazione la produzionedi tutti gli stabilimenti italiani, per un totaledi 13 unità produttive.

Lorenzo Orsenigo – ICMQ SpaCaterina Gargari – Università di Firenze

“L’Epd fornisce datiquantitativi sul profiloambientale di un prodotto,calcolati secondo leprocedure di Lca ed espressitramite indicatori di impatto”

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Certificazione

edifici La verifica preliminare Leed

Negli ultimi due anni ICMQ ha costruito al propriointerno un team costituito da Leed Ap accreditatipresso il Green Building Certification Institute(Gbci) ed ha acquisito esperienze significative nellaverifica della fattibilità e del punteggioconseguibile da una certificazione Leed(Leadership in Energy and EnvironmentalDesign) degli edifici nelle diverse fasi progettuali.Questo servizio a beneficio del committente prendeil nome di verifica preliminare, o “preliminaryassessment”, è poco impegnativo dal punto di vistaeconomico e temporale, ma è molto utile per faremergere evidenze sufficienti a valutare sel’intervento oggetto di analisi è certificabile,

identificando il punteggiopotenziale raggiungibile.Il servizio richiede unainterazione operativadiretta tra ICMQ ed ilteam di progetto nellasua collegialità

(progettisti architettonici, edili ed impiantistici),che deve essere messa in atto sin dalle fasi iniziali.

Un lavoro in teamIl “preliminary assessment” inizia con unworkshop con il committente e il team di progetto,finalizzato a illustrare il processo di certificazione,verificare alla luce dei requisiti Leed gli aspetti

progettuali già impostati,richiedere tutta ladocumentazione utile alleverifiche.ICMQ illustra inoltre iruoli e le responsabilitàdi ogni membro del team

di progetto e descrive le modalità di assimilazionedel protocollo Leed nelle fasi progettuali edoperative (questo strumento di pianificazioneviene poi trasferito in una tabella a matrice e

distribuito al team). Si procede quindi ad unriesame dei documenti di progetto, per unaverifica circostanziata del grado di collimazionecon tutti i requisiti richiesti dallo standard Leed eapplicabili al progetto.Questa fase preparatoria permette di acquisire leconoscenze utili e necessarie ad una correttaesecuzione del “Preliminary Assessment”, il cuiprimo obiettivo è valutare, da parte del teamICMQ, la rispondenza ai prerequisiti Leed dellescelte progettuali e costruttive. Questa valutazioneè necessaria in quanto il rispetto di tutti iprerequisiti dello schema - come ad esempio ilconseguimento di una performance energeticaminima, di standard definiti di qualità ambientaleinterna, di una gestione sostenibile del cantiere dicostruzione - è obbligatorio per l’ottenimento dellacertificazione.A seguito della verifica positiva del progetto aiprerequisiti, l’analisi viene estesa a tutti i creditidello schema Leed, effettuando una primavalutazione dei punteggi conseguibili in base allostato attuale del progetto. Solo a conclusione diquesta analisi si può identificare il livello dicertificazione potenzialmente raggiungibile.

Una carta in più per le gareLa valutazione preliminare può rappresentare unvalore aggiunto nella partecipazione ai bandi digara, anche quando non è esplicitamente richiesta,perché la certezza di ottenere un livello dicertificazione Leed elevato è sempre una buonacarta da giocare.Alcune società di costruzioni lombarde hannocominciato a muoversi in questa direzione inoccasione della candidatura alla realizzazione diedifici destinati ad attività logistica per importantigruppi multinazionali. Si tratta di un primo masignificativo cambio di mentalità che potrebbeavere importanti ripercussioni sulla qualità delcostruito e sull’ambiente che ci circonda.

Enrica Roncalli

“La verifica preliminare è unservizio poco impegnativo dalpunto di vista economico etemporale, ma è molto utile”

“La certezza di ottenere unlivello di certificazione Leedelevato è sempre una buonacarta da giocare nelle gare”

LE FASI DELLA VERIFICA PRELIMINARE

Scelta del rating systemSelezione del sistema di valutazione più adattoin relazione alla tipologia architettonica, alladestinazione d’uso, alle dimensioni del progetto.

Workshop inizialeRiunione con committente e team di progettoper valutare il livello di certificazione ottenibile,con esame documentale di dettaglio dei temiprogettuali e realizzativi.Riesame dei documenti per una verifica delgrado di collimazione del progetto con iprerequisiti e requisiti richiesti dallo standard.

Check-list LeedCreazione di una lista di controllo dei prerequisitie dei crediti conseguibili, alla luce dei datiraccolti, per le fasi di “design” e “construction”.

Rating potenzialeFornitura di indicazioni al committente e alteam di progetto sui potenziali livelli di rating dicertificazione conseguibili.

Rapporto tecnico di verificaPreparazione di un rapporto tecnico di verificacontenente le indicazioni del livello di ratingpotenziale e le indicazioni generali sugli eventualiaspetti di “greening” da adottare per il progetto.

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Certificazione

edifici Sostenibilità degli edifici

residenziali: Gbc Home

L’associazione Gbc Italia, della quale ICMQ èsocio fondatore, è nata nel 2008 per introdurrein Italia la certificazioneamericana di sostenibilitàLeed, adattandola alla realtàdel nostro Paese. Gbc Italia hainfatti come principaleobiettivo la promozionedell’edilizia sostenibile nelmercato italiano e la diffusionedell’attenzione ambientaleattraverso le migliori pratichenella progettazione e nellacostruzione degli edifici.La casa in particolare, grazieanche al forte valore economicoe simbolico, può rappresentareun efficace stimolo nei confronti delle personerispetto a tematiche quali risparmio energetico,gestione delle acque, qualità degli ambienti

interni, salubrità, utilizzodi materiali sostenibili,connessione con il territorioe comfort.È con questi presupposti –e sulla scia del successoottenuto sul mercato

nazionale dal protocollo Leed Italia Nuovecostruzioni e ristrutturazioni - che lo scorsomarzo a Trento è stato ufficialmente lanciatoun nuovo strumento di certificazione rivoltoall’edilizia residenziale: Gbc Home.Di proprietà Gbc Italia, il nuovo protocollo siispira allo standard Leed for Homes americano edè stato sviluppato considerando le caratteristicheabitative e i modelli costruttivi italiani.

Struttura e applicabilità del protocolloIl sistema di valutazione è organizzato nellecinque categorie ambientali proprie del sistemaLeed: Sostenibilità del sito (SS), Gestione delleacque (GA), Energia e atmosfera (EA), Materialie risorse (MR), Qualità ambientale interna (QI),Innovazione nella progettazione (IP).I livelli di certificazione sono quattro, relazionatial punteggio finale perseguito dal progettocandidato: base (40-49 punti), argento (50-59punti), oro (60-79 punti), platino (da 80 punti).Il protocollo GBC Home è applicabile a tutti gliedifici esclusivamente residenziali di qualsiasivolumetria, se la loro altezza non eccede i 4 pianiabitabili, o di qualsiasi altezza, ma con superficieutile netta contenuta in 3.000 mq. Si può applicare

inoltre agli edifici residenziali che integranofunzioni terziarie, alle seguenti condizioni:•l’altezza non deve eccedere i cinque pianiabitabili entro e fuori terra;•la superficie utile quale somma delledestinazioni non residenziali non deve eccedere

il 30% della superficie utiledell’intero edificio;•le destinazioni non residenzialidevono essere ricomprese nelleseguenti categorie funzionali:uffici, commercio di vicinatocon superficie commerciale nonsuperiore a 300 mq, attivitàartigianali di servizio comunquecompatibili con la residenza,esercizi pubblici, magazzini nonpertinenze di altre funzioni;•gli impianti di climatizzazioneinvernale ed estiva devonoessere comuni fra la funzione

residenziale e quella non residenziale, oppure -se è previsto per la parte non residenziale unimpianto separato - devono per esso esseresoddisfatti i prerequisiti e i crediti obiettivodell’area EA.

Al fine di valutare l’adeguatezza del sistema,il protocollo è attualmente esteso in viasperimentale anche ad altre tipologie particolaridi edifici non considerate ai punti precedenti.

La qualità del processo di certificazioneIl processo di certificazione è gestitodirettamente da Gbc Italia che a sua volta siavvale di organismi di verifica accreditati (Ova)per quanto concerne le attività di verificadocumentale ed esecutiva delle opere.Per garantire la credibilità del processo dicertificazione, Gbc Italia accredita direttamentegli organismi di verifica sulla base di prerequisitidi struttura (in termini procedurali/contrattuali),di personale e collaboratori qualificati, dicompetenza specifica di processo, ivi compresal’esperienza maturata. Gli Ova coordinano team diispettori che debbono a loro volta essere qualificatida Gbc Italia sulla base di competenze specifichee del superamento dell’esame finale di un corso.ICMQ, uno dei primi organismi coinvolti,interviene per compiere tutte le verifiche, sia infase di progetto che di costruzione, al fine digarantire la credibilità e la sicurezza delloschema di certificazione attraverso verifichedi terza parte indipendenti. Per questo motivogli Ova vengono prescelti tra quelli accreditati daparte di Accredia per la certificazione dei sistemidi gestione e le attività di ispezione e verifica.

Enrica Roncalli

“Il nuovo protocollo è statosviluppato considerando lecaratteristiche abitative e imodelli costruttivi italiani”

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Certificazione

edifici Certificazione Itaca: il caso

di una scuola materna

Itaca, l’Istituto per l’innovazione e trasparenzadegli appalti e la compatibilità ambientale, èl’organo tecnico della Conferenza delle Regionie delle Province autonome per la materia degliappalti pubblici e opera da molti anni nel campodella sostenibilità energetica e ambientale degliedifici attraverso il Gruppo di lavorointerregionale per la bioedilizia. Operativamenteparlando, la valutazione Itaca della sostenibilitàambientale di un edificio avviene tramite duegruppi di schede. Il primo gruppo riguarda ilconsumo delle risorse e contiene le schede divalutazione del contenimento di consumienergetici invernali ed estivi, della produzione diacqua calda sanitaria, dell’illuminazione naturale,della quantità di energia elettrica da fontirinnovabili, dell’uso di materiali eco-compatibili,

dei consumi di acquapotabile e del mantenimentodelle prestazionidell’involucro edilizio.Il secondo gruppo verifical’incidenza dei carichiambientali e analizzal’emissione di gas serra,i rifiuti solidi e liquidiprodotti e la permeabilità

delle aree esterne. In base alla specificaprestazione, per ogni criterio e sotto-criteriol’edificio riceve un punteggio che può variareda -1 a +5. Lo zero rappresenta lo standarddi paragone riferibile alla pratica costruttivacorrente, nel rispetto delle leggi o deiregolamenti vigenti.I servizi ICMQ per il protocollo Itacacomprendono la verifica, in base ai contenuti delprogetto e secondo i vari protocolli Itaca adottatidalle regioni, delle schede compilate ad opera dei

progettisti, inclusa - se richiesta - la verifica delcalcolo della prestazione energetica. La verificaindipendente, effettuata da ICMQ già su diversicasi di edifici pubblici, ha consentito agli entiinteressati di attribuire con sicurezza i bonus egli incentivi previsti per i soggetti che realizzanoesempi di rilievo di edilizia sostenibile.

L’intervento sulla scuola di DroOggetto dell’intervento era la sistemazione edampliamento della scuola materna del Comunedi Dro (Tn), su committenza del Comune stesso,mentre il team di progettazione, autore anchedella compilazione delle schede Itaca finali divalutazione, era lo Studio tecnico ingg. Girardi eTavernini di Arco (Tn). Il progetto comprendeval’ampliamento sul lato est a piano terradell’esistente scuola materna, la realizzazionedi un micronido al primo piano sopra la nuovavolumetria e la ristrutturazione totaledell’edificio esistente. Per volere dellacommittenza l’intervento è stato oggetto dicertificazione Itaca secondo il “Protocollosintetico TN1 - 2007”, che costituiscel’adattamento del protocollo Itaca alle specificitàdel Trentino.In particolare, l’adattamento tiene conto delleindicazioni provinciali in materia diclassificazione delle prestazioni energetiche degliedifici ai fini della certificazione.I servizi proposti da ICMQ hanno riguardato:• verifica a campione della correttezza ecompletezza dei dati inseriti nelle schede daisoggetti incaricati della progettazione,costruzione e collaudo dell’opera ed eventualirichieste di chiarimento ed integrazione daparte di ICMQ;• visite ispettive in cantiere;• emissione di un “Rapporto tecnico diverifica” contenente la descrizione di tutte leevidenze raccolte, dei loro risultati, nonché dellivello di certificazione raggiunto.

“I servizi ICMQcomprendono la verificadelle schede compilate daiprogettisti, inclusa - serichiesta - la verifica delcalcolo della prestazioneenergetica”

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Gli aspetti di sostenibilitàLa qualità ambientale del progetto è stataperseguita attraverso il contenimento deiconsumi energetici grazie alla scelta distratigrafie particolarmente performanti: suquesto aspetto è stato possibile raggiungereil punteggio massimo consentito nel criteriorelativo al mantenimento delle prestazionidell’involucro edilizio. L’intervento ha compresoinoltre l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili aservizio della produzione di acqua calda sanitariaed energia elettrica garantendo rispettivamentela copertura annuale di fabbisogno energeticopari all’82,53% (solare termico) e al 62,9%(fotovoltaico).

Particolare attenzione è stata dedicata al risparmiodi acqua potabile a supporto dell’irrigazione e perusi indoor attraverso apparecchiaturetemporizzate e di erogazione controllata.L’illuminazione interna degli ambienti è stataprogettata per massimizzare il contributo di lucenaturale grazie ad ampie finestrature perimetralie a soffitto; inoltre la scelta di tinteggiaturechiare per le superfici ha contribuito a ridurrel’utilizzo di illuminazione artificiale.Per quanto concerne la riduzione dei carichiambientali, si è riscontrata la strategia voltaa favorire e ottimizzare, attraverso una correttadifferenziazione, il riciclo dei rifiuti solidiorganici e non.

Enrica Roncalli

IL PUNTO DI VISTA DEL COMMITTENTEPUBBLICOIntervista a AlbertoSommadossi, assessoreall’Ambiente del Comune di Dro

Cosa ha spinto il Comune acertificare l’intervento secondo ilprotocollo di sostenibilità Itaca?Il protocollo di certificazione nelcampo della sostenibilitàenergetico-ambientale, al di làdegli aspetti formali,rappresenta per un entepubblico un importante segnaledi orientamento gestionale:significa in altre parole che quel determinatoente pubblico è disposto a sostenere anchequalche difficoltà in più pur di avviare unapratica condivisa e consapevole di attenzionea tali parametri nelle varie progettazioni.In un Comune come il nostro, certificatosecondo le norme Emas e 14001, questopassaggio ha comportato una profondariflessione sia da parte della sfera politica chedi quella amministrativa, concordandooltreché sugli ovvi elementi di efficienza esostenibilità insiti nella certificazione anchesulla necessità di dare un preciso segnale.

In che termini ritiene che la certificazione Itacasia utile nel valorizzare l’intervento e nelsostegno delle politiche regionali per lasostenibilità ambientale delle costruzioni?La qualità delle nuove progettazionie l’impegno al rispetto di parametri di

sostenibilità ambientale sono un elementopresente oramai all’interno delle varie

normative, non solo comeelemento amministrativo maanche come consapevolesostegno a quel volanoeconomico che sempre più,nel quadro della cosiddettagreen economy, dovrà trovarespazio. È importante che ipercorsi certificativi negli entipubblici non siano vissuticome un adempimentoamministrativo dovuto almomento politico, ma comeuna decisa strategia tesa al

miglioramento degli interventi edificativi cheandranno via via progettati.In questo modo l’ente pubblico, oltre cheintervenire sulla riqualificazione edilizia dellestrutture pubbliche, si fa allo stesso tempopromotore di un orientamento culturaledestinato via via a diventare sempre piùauspicata pratica comune.

Quali sono i motivi che hanno spinto ilComune a scegliere una verifica di parte terzaindipendente?Come per il percorso di certificazione europeaEmas, l’esigenza di un ente certificatore terzotrova la sua ragione nella necessità da un latodi dare serietà al percorso intrapreso e dall’altrodi poter, grazie ad un giudizio oggettivo,introdurre le modifiche ed i miglioramentinecessari allo sviluppo ed al rafforzamento dellescelte progettuali effettuate.

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Certificazione

edifici Sistema Edificio

alla conferenza Seb’12di StoccolmaLo schema di certificazione energetica SistemaEdificio creato da ICMQ a partire dal 2002,è stato riconosciuto come “best practice” italianaall’interno di Request, il progetto europeosviluppato da un consorzio di istituti di ricercae di agenzie nazionali europee per l’energiae finanziato dal programma Energy Intelligent –Europe.Il progetto, che coinvolge 11 Stati membri, sipropone di aumentare la quantità e la qualitàdegli interventi di riqualificazione energeticadegli edifici residenziali attraverso ilrafforzamento della cooperazione tra le diversecategorie professionali del recupero edilizio e ilcoinvolgimento dei proprietari di case o edifici,

con l’obiettivo di motivarlia investire in interventidi efficienza energetica.Il 5 settembre a Stoccolmasono stati illustrati gli esitiprincipali del programmaRequest nell’ambito dellagiornata conclusiva dellaconferenza Seb’12 sulla

sostenibilità nel settore energetico e perl’edilizia, che si è tenuta dal 3 al 5 settembre 2012presso il KTH Royal Institute of Technologycon il contributo di Kes International.Nell’occasione Sistema Edificio è statopresentato come best practice italiana delsettore. Lo schema di certificazione si collocainfatti all’interno delle iniziative selezionatenell’ambito degli “Strumenti e tecniche perfavorire l’adozione di raccomandazioni EnergyPerformance Certification”.

Un’esperienza di eccellenzaSi è trattato del primo importantericonoscimento europeo di un paziente ecomplesso lavoro durato alcuni anni.Un traguardo che conferma le caratteristichedi qualità dello schema e gli obiettivi che ICMQsi era dato fin dall’inizio: costruire una praticadi certificazione energetica che fosse totalmenteaderente allo spirito originario della direttiva2002/91/Ce, ed oggi anche della 2010/31/Eu,in controtendenza rispetto alle banalizzazioniintrodotte successivamente da alcune legislazioniregionali che hanno fatto precipitare lacertificazione energetica agli odierni bassi livellidi credibilità.Sistema Edificio garantisce completezza efruibilità dei risultati in tutte le fasi del progettoe della costruzione, consentendo il monitoraggiocontinuo e, se desiderato dal committente e dalsuo team di progettazione, il miglioramento delleprestazioni attese. Si tratta dunque di unaesperienza di eccellenza che, grazieall’esperienza ICMQ, viene messa a disposizionedel mercato a prezzi all’incirca equivalenti allesemplici certificazioni di tipo cogente(intendendo le vere certificazioni, non i “pezzidi carta” che vengono spesso offerti su internetper qualche euro).Tra gli sviluppi delle metodiche messe a puntodallo schema Sistema Edificio, sono emersi negliultimi anni anche i sistemi di diagnosi ed auditenergetico riguardanti il patrimonio edilizioesistente, che si occupano, in particolare, degliedifici più grandi ed energivori, come ad esempioi centri commerciali.

Il caso di studio presentatoAlla conferenza di Stoccolma è stato esposto uncaso di applicazione della metodologia SistemaEdificio ad un edificio esistente, costruito negli

anni ’60 e sottoposto aristrutturazione totale.In quell’occasione sono stateutilizzate da ICMQ letecniche di indagine piùmoderne per definire inmodo preciso lecaratteristiche dell’edificio

(del quale non era più disponibile il progetto)e perciò i parametri di scambio termico dellepareti, i serramenti, i ponti termici, i fenomenidi umidità etc. Si è poi condotta la proceduradi certificazione Sistema Edificio nello statoante-ristrutturazione, definendo la relativaprestazione energetica e tutti i possibilisuggerimenti di miglioramento.Successivamente, il feed-back di tali

“Un’esperienza dieccellenza che viene messaa disposizione del mercato aprezzi all’incirca equivalentialle semplici certificazionidi tipo cogente”

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suggerimenti è stato utilizzato dal team diprogettazione per mettere a punto gli interventidi “efficientamento” dell’edificio, interventi la cuiattuazione è stata costantemente monitorata inmodo da raggiungere con sicurezza laprestazione voluta.Tutto ciò ha consentito ai potenziali acquirentidi valutare con precisione l’efficacia dellaristrutturazione attuata (comparazione direttadelle prestazioni ante e post ristrutturazione)ed all’investitore di realizzare, nella vendita, unacorretta plusvalenza economica del lavoroeseguito.Nella parte conclusiva dell’intervento presentatoa Stoccolma ci si è soffermati su quella che è lacondizione essenziale per raggiungere gli scopiultimi assegnati dalle direttive europee allacertificazione energetica: diminuire la spesaenergetica europea e perseguire un modellolow-carbon nelle nostre società.Per raggiungere questi obiettivi, è statoricordato, è essenziale migliorare e difendereil valore della certificazione. In alternativa,il mercato verrà invaso da carte di dubbio valore,

utili solamente ai fini burocratici. In quest’otticaassumono una importanza essenziale estesicontrolli sulla qualità delle certificazioni chedevono essere messi in atto dal legislatore, maanch’essi, per essere efficaci, devono risultaretrasparenti e di qualità indiscutibile.

I tavoli di lavoro di RequestLa partecipazione ICMQ al progetto Request,sollecitata da Enea fin dal 2010, si è espressaanche nell’ambito dei “Tavoli di lavoro 4E -Efficienza energetica edifici esistenti” promossidalla Sezione edilizia residenziale - terziariodell’Utee Enea, ed in particolare nel tavoloCertificazione energetica, consentendo dimettere a disposizione tutta l’esperienzamaturata in questi anni di attività.Obiettivo principale dei Tavoli di lavoro 4E èstato quello di individuare barriere e opportunitànell’attuazione degli strumenti legislativi vigentima anche contribuire a delineare nuovi scenaridi intervento e proporre miglioramenti allalegislazione vigente ed alla sua applicazione.

Alberto Lodi

EFFICIENZA ENERGETICA: ITALIADEFERITA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE

È notizia dello scorso aprile che laCommissione europea ha deciso di deferirel’Italia alla Corte di giustizia Ue perinadempienze nell’applicazione della direttiva2002/91/Ce sul rendimento energeticonell’edilizia, tematica nel frattempo disciplinataanche con la 2010/31/Ue.Le ragioni di questa inadempienzariguarderebbero principalmente due elementi:l’Ace (attestato di certificazione energetica) ele ispezioni sugli impianti di condizionamento.Per quanto riguarda gli Ace la direttiva prevedeche nei casi di edifici in fase di costruzione,compravendita o locazione il documento siaredatto ed eseguito da parte esperti qualificatie/o accreditati, che sia messo a disposizionedel proprietario o che questi lo fornisca alfuturo acquirente o locatario.La Commissione ritiene invece che l’attualelegislazione nazionale:• non preveda sempre l’obbligatorietàdell’Ace; in particolare c’è poca chiarezzaper quanto riguarda la locazione, per laquale attualmente è richiesto che l’Ace siamesso a disposizione quando già esistente;

• consenta la deroga all’obbligo dellaredazione dell’Ace da parte dell’espertoqualificato e/o accreditato, non previstadalla direttiva; nel nostro Paese è infattipossibile per edifici con superficie utile finoa 1000 mq un’autocertificazione, attestandoche l’immobile ricade nella classe energeticapeggiore e che i costi per la gestioneenergetica sono elevati.

Al di là degli aspetti tecnici, questodeferimento sembra essere un ulterioresegnale della distanza che si staprogressivamente creando nel nostro Paesetra le aspettative e la realtà applicativa diquesti strumenti.Sorti per essere elementi di trasparenza sulmercato, in grado di misurare e quindiinnalzare la qualità della prestazioneenergetica degli edifici, favorendo politichea favore del contenimento dei consumie a beneficio della sostenibilità ambientale,in mancanza di una professionale e rigorosamodalità applicativa e di controllo rischianodi perdere autorevolezza per divenire meri attiburocratici, percepiti solo come uno scomodocosto aggiuntivo.

Manuel Mari

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Certificazione

edifici Garantire l’efficienza

energetica degli edificiottimizzando gliinvestimenti del costruttoreA fronte di una molteplicità normativa econseguente confusione riguardante i certificatienergetici, ICMQ è stato tra i primi in Italia apresentare una prassi di certificazione energeticache costituisce un riferimento sicuro per ognitransazione immobiliare, tant’è vero che è statariconosciuta da Enea, nell’ambito del progettoeuropeo Request, come una delle “best practice”in questo campo.ICMQ presenta oggi l’esito più maturo di questapluriennale esperienza, l’Attestato di qualità dicertificazione energetica Sistema Edificio®, conl’obiettivo di fare finalmente chiarezza, diminimizzare i costi e massimizzare i vantaggi perl’investitore/costruttore e l’utente e, soprattutto,di reintrodurre certezze per il mercato.Negli ultimi tempi infatti ICMQ aveva raccoltonumerosi segnali dagli attori del mercato che

lamentavano unaprogressivadequalificazione dellacertificazione energetica,ormai ridotta a meropezzo di carta compliceanche la scarsità diefficaci controlli, conl’allarmante risultato diuna perdita di credibilitàdi questo strumento, cosìcome dell’impulsoall’innovazione. Questaspinta rappresentava tra

l’altro una delle motivazioni forti per le quali laUe nel 2002 ha introdotto la certificazioneenergetica e nel 2010 ha prodotto la nuova“EPBD recast”, nata per indicare a tutta Europail nuovo obiettivo: le case a quasi “zero energia”,un modo anche per favorire l’uscita del settorecostruzioni dall’attuale congiuntura economicasfavorevole.

Il caso di OderzoTra i primi ad avvalersi dell’Attestato di qualità dicertificazione energetica Sistema Edificio® c’è laMarson Costruzioni Srl di Motta di Livenza (Tv).Nello scorso mese di luglio è stata infatti conclusala certificazione energetica di un edificio di nuovacostruzione secondo questa procedura volontariadi qualità: il Residence Prometeo, a Oderzo.Si tratta di un edificio residenziale costituito dadue corpi rispettivamente di tre e quattro pianifuori terra con 11 unità immobiliari complessive.

La struttura portante è in calcestruzzo armato,con pareti perimetrali a cassa vuota e isolamentonell’intercapedine o a cappotto esterno; lacopertura ha struttura lignea con coibentazioneed intercapedine debolmente ventilata;i serramenti sono in legno con doppio vetro bassoemissivo, mentre i sistemi di oscuramento sonoprevalentemente costituiti da scuri in legno.Per il riscaldamento e la produzione di acquacalda sanitaria l’edificio è servito da ungeneratore combinato, centralizzato, costituitoda una caldaia a condensazione a metano, dotatadi una pompa che si aziona solo all’attivazione delgeneratore di calore. La distribuzionedell’impianto di riscaldamento è di tipo verticalecon colonna montante nelle pareti del vano scala,dove ai vari piani sono collocati i contabilizzatori,dai quali si diparte la rete di distribuzione internaagli alloggi. Il fluido termovettore è spinto da unapompa che si arresta in mancanza di richiesta;il sistema di emissione è costituito da pannelliradianti annegati a pavimento e radiatori scalda-salviette nei servizi igienici; una sonda climaticaesterna governa la temperatura di mandatadell’acqua da parte della caldaia e nei vari localivi sono cronotermostati o termostati ambiente.Il generatore di calore alimenta inoltre duebollitori da 1000 litri ciascuno destinati acontenere l’acqua calda sanitaria ed è integratocon un impianto solare termico; la circolazione trai bollitori e i 10 collettori di tipo vetrato piano,installati sulla falda del tetto esposta a Sud,è garantita da una pompa governata da unacentralina solare.Infine, ciascuna unità immobiliare è dotata diun impianto di ventilazione meccanica a doppioflusso con recuperatore di calore del tipoentalpico.Ma che cosa ha significato attuare una proceduradi qualità per una certificazione, come quellaenergetica, i cui requisiti sono già fissati dalla legge?Lo descriviamo con uno schema di processo,riportato nella figura della pagina successiva.

La fase di progettoLa procedura per conseguire l’Attestato diqualità di certificazione energetica SistemaEdificio® è iniziata fin dalla fase di progettazioneesecutiva dell’edificio mediante una valutazionepreliminare della certificazione energeticacogente, per definire la quale si è anche effettuatauna puntuale analisi bi-dimensionale dei pontitermici.Questa valutazione, rendicontata in un appositorapporto tecnico di verifica, ha lo scopo diprevedere la prestazione energetica dell’immobilebasandosi sul progetto esecutivo trasmesso alcertificatore, progetto che, salvo successive

“Nel 2010 la Ue haprodotto la nuova“EPBD recast” perindicare il nuovoobiettivo: le case a quasi“zero energia”, un modoanche per favorirel’uscita del settorecostruzioni dalla crisi”

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modifiche o varianti realizzative, sarà certificatoal termine dei lavori. Essa consente alcommittente ed al suo team di progettazione divalutare la convenienza economica e la possibilitàtecnica di migliorare energeticamentel’intervento, anche avvalendosi dei suggerimentiche l’ispettore-certificatore ICMQ fornisce nelrapporto tecnico di verifica. Nel caso di Oderzo, la

committenza ha raccoltoalcuni di questisuggerimentiapportando modificheprogettuali che,sottoposte nuovamente avalutazione preliminare,hanno elevato la classeprestazionale di ben 8delle 11 unitàimmobiliari: 7 da classeB a classe A e 1 da classeC a classe B.Al termine di questa fase

ICMQ ha rilasciato gli Attestati previsionali dicertificazione energetica (in fase di progetto)Sistema Edificio®, i quali rappresentano unefficace strumento a disposizione del committenteper comunicare ai potenziali acquirenti laprestazione energetica dell’immobile in corso dicostruzione, con la garanzia di un organismo dicertificazione di parte terza. Prestazione che,salvo varianti realizzative, potrà esserericonfermata al termine dei lavori con l’Attestatodi certificazione finale, di legge.

La fase di costruzioneIn fase di realizzazione l’ispettore ICMQha condottol’attività di auditing presso il cantiere di Oderzo, conuna serie di visite ispettive finalizzate a verificarel’esecuzione delle opere e la loro corrispondenza conquanto previsto dal progetto sottoposto inprecedenza alla valutazione previsionale. Ciascunavisita è rendicontata attraverso un rapporto tecnicoche fornisce le evidenze delle verifiche documentali edirette effettuate in sito e segnala le non conformitàche possono avere un impatto sulla prestazioneenergetica.Queste ispezioni in cantiere consentono diconfermare o registrare con sicurezza levariazioni occorse durante la realizzazionedell’edificio, per poi aggiornare di conseguenza lavalutazione energetica sulla quale si basa lacertificazione finale. Rappresentano inoltre unservizio di supporto alla direzione lavori e allacommittenza, in quanto consentono di monitoraree gestire tempestivamente le non conformità, chese sottovalutate possono pregiudicare ilconseguimento della classe prestazionaledesiderata; al contrario, è possibile anchecontribuire a migliorare la prestazione finale.Cosa che è avvenuta nel caso di Oderzo, dove altermine dei lavori la classe certificata di 3 delleunità immobiliari si è incrementata (2 dalla classeB alla classe A e 1 dalla classe A a quella A+),mentre per le rimanenti unità immobiliari non siè registrato alcun peggioramento rispetto aquanto previsto con la valutazione preliminare.

Alberto Lodi e Manuel Mari

“Le ispezioni in cantiereregistrano le variazionioccorse durante larealizzazione dell’edificio,per aggiornare diconseguenza lavalutazione energeticasulla quale si basa lacertificazione finale”

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Una sceltadi eccellenza

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