nuove costruzioni

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a Nuove costruzioni Architettura e Ingegneria sono ”eccellenza e costruzio- ne”, costruzione artificiale del mondo, luogo nel quale agiscono i nostri sensi. Architettura e Ingegneria sono spesso arte e tecnologia di frontiera, continuamente contaminate e fecondate da espressioni artistiche che appartengono ad altre discipline e costitui- scono per l’uomo la base per creare con il ge- nio, il talento, l’intuizione, la filosofia, opere che trasformano il panorama urba- no e l’intera società.

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Page 1: Nuove costruzioni

aNuove costruzioni

Architettura e Ingegneria sono ”eccellenza e costruzio-ne”, costruzione artificiale del mondo, luogo nel quale agiscono i nostri sensi. Architettura e Ingegneria sono spesso arte e tecnologia di frontiera, continuamente contaminate e fecondate da espressioni artistiche

che appartengono ad altre discipline e costitui-scono per l’uomo la base per creare con il ge-

nio, il talento, l’intuizione, la filosofia, opere che trasformano il panorama urba-

no e l’intera società.

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Progettisti: Arch. Manuel Giuliano (Capogruppo), Arch. Valentina Bernardi titolo dell’opera: casa mnUbicazione: comune di Borgo s. dalmazzocommittente: PrivatoProgetto strutturale: studio sintesi Borgo s. dalmazzoProgetto impianto termico, condizionamento ed idrico-sanitari: Ing. davide castoldi Borgo s. dalmazzoProgetto impianto elettrico: I.m.E. impianti elettrici – roccavioneImprese Esecutriciopere Edili: Fortunato rodigari Borgo s. dalmazzoImpianto elettrico: I.m.E. impianti elettrici – roccavioneImpianto termico, idro-sanitario: gianluca dotta impianti termo sanitari – Borgo s. dalmazzoserramenti: leonardo s.n.c. divisione serramenti speciali – madonna dell’olmo, Barale Falegnameria – ValdieriFornitura materiale lapideo: demarmi Borgo s. dalmazzoPosa materiale lapideo: alberto mauro chiusa Pesio

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1CASA MNvincitore 1º premio cat. A

Borgo san dalmazzo (cn) anno di realizzazione: 2007-2009

Il progetto si colloca nell’area denomi-nata 3r6.1 all’interno del tessuto urba-no del comune di Borgo san dalmazzo

(cn), in un’area caratterizzata da un livello di omogeneità costruttiva molto elevata, tale da aver impoverito notevolmente il paesaggio cittadino in espansione. la scelta progettuale è stata quindi quella di creare un involucro sia rispondente alle esigenze della committenza, ma anche volto ad una certa ricercatezza volumetri-ca e morfologica. Il filo conduttore è stato quello di riproporre una tipologia edilizia semplice e di carattere rurale “tradizio-nale”, fortemente voluto dalla commit-tenza, aggiornando il tutto con soluzioni di dettaglio che l’hanno resa attuale e maggiormente consona alle esigenze. la forma compatta dell’edificio è stata deter-minante per evitare le dispersioni termi-che, adottando accortezze tecniche che hanno permesso di evitare ponti termici, garantendo un buon scambio termico sia estivo che invernale, con presenza di uno strato termoisolante sui muri perimetrali, uno strato termoisolante sul tetto, finestre con trasmittanza termica U inferiore a 0,8 ed assenza di ponti termici.lo spazio abitativo è stato ricavato tra quattro setti rivestiti in pietra a spacco tra cui sono stati alloggiati i tre tetti a doppia falda con pendenze del tutto uguali ma al-tezze di imposta diverse. tale scelta è sta-ta operata in modo da seguire, per quanto possibile, l’andamento del terreno e non modificarne quindi sostanzialmente l’an-damento altimetrico. così facendo si sono ottenuti dei fronti a coppie simili: uno è ca-ratterizzato dalla copertura sotto la quale

si collocano gli spazi coperti esterni e le grandi vetrate verso l’interno, ossia a sud si affacciano gli spazi giorno, ed a nord si collocano le stanze; mentre invece sul lato est e quello ovest si affacciano i servizi, le cui piccole aperture interrompono i muri di pietra che salgono sino a celare il colmo della copertura. la scelta è stata dettata dalla necessità di “proteggere” la casa dalla presenza delle abitazioni circostanti e dalla presenza dell’area sportiva ad est. l’intera costruzione è decentrata rispetto al lotto verso nord in modo da mantenere il più possibile libero l’affaccio a sud dove trova posto l’ampia area a giardino. la ti-pologia edilizia si rifà a metodi costruttivi locali sia per il rivestimento in pietra, sia per il tetto a doppia falda su struttura li-gnea a doppia orditura rivestita con cop-pi. anche dal punto di vista dimensionale l’edificio è tripartito tramite i setti sopra ci-tati che delineano l’interruzione di un fron-te continuo, lasciando spazio a tre unità simili, ma degradanti per grandezza, il che ne riducono l’impatto volumetrico. Questa successione di corpi è enfatizzata ulterior-mente dalla diverse quote assunte in rela-zione al declivio del terreno. Per contro, la contemporaneità della costruzione è de-nunciata esteriormente dalla presenza di ampie aperture vetrate ed interiormente da un’organizzazione circolare degli spazi: infatti i vani interni si susseguono uniti da un corridoio circondante il nucleo centrale, che permette l’acceso al piano interrato, collegando zona giorno e zona notte. Per quanto riguarda le vetrate si utilizzeranno superfici non specchianti, talune a scom-parsa nei muri perimetrali. le coperture

sono aggettanti sul fronte sud per ridurre il fenomeno di abbagliamento luminoso estivo e permettere comunque alla luce “bassa” dell’inverno di filtrare attraverso le vetrate. la scelta è stata quella di po-sizionare le grandi superfici vetrate verso sud per creare un contatto tra ambiente interno ed esterno, con conseguente be-nessere per le persone presenti nell’edifi-cio e con particolare attenzione all’aspet-to termico, acustico e di anti-effrazione. la raccolta delle acque piovane, ed il recupe-ro delle stesse avviene mediante grondaie nascoste all’interno delle travi di appoggio del tetto e le discese celate all’interno dei muri perimetrali e convogliate in cisterna, utile all’accumulo ed al successivo riuti-lizzo dell’acqua piovana. È stato previsto un isolamento, un’impermeabilizzazione

ed un tavolato in larice a mascheramen-to della listellatura e della parte inferiore del manto di copertura, per garantire lo sfruttamento a fini abitativi anche dei vani non controsoffittati a tutta altezza. al pia-no interrato parte della banchina di sbarco della rampa di collegamento al garage è coperta da un tetto-giardino fruibile dalla zona cucina. a tale livello trovano spazio il locale tecnico, la cantina ed un locale magazzino, la cui salubrità è stata garan-tita da un vespaio areato e da un’interca-pedine interamente circondante l’edificio.gli spazi esterni sono stati progettati per mantenere un alto tasso di permeabilità, il verde domina e sembra far emergere la costruzione dal terreno enfatizzandone maggiormente lo schema a setti portanti fulcro del progetto.

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casa di trasformarsi, durante la bella stagione, in un riparo aperto e flessibile. I lati rivolti verso le altre case sono in-vece completamente ciechi, in modo da garantire la privacy dell’abitazione. lo spazio interno è caratterizzato dalla continuità degli ambienti separati solo dal volume del bagno, che occupa la par-

te centrale della casa, ed è illuminato ze-nitalmente. gli interni sono pavimentati in legno industriale per l’intera superfi-cie, mentre le pareti sono intonacate e tinteggiate.nell’interrato, collegato con scala inter-na, trovano posto la cantina e altri spazi funzionali.

l’ossatura dell’edificio è stata realizza-ta in cls armato, tamponato da laterizi, successivamente intonacati e dipinti di bianco. nella parte a sud, caratterizzata dalle superfici vetrate per l’intera faccia-ta, gli elementi portanti sono costituiti da putrelle in ferro al fine di meglio con-sentire la continuità dell’ apertura.

Progettista: Arch. Cristiano Isnardititolo dell’opera: casa unifamiliare a cuneoUbicazione: comune di cuneocommittente: PrivatoImpresa Esecutriciopere edili: geom. Paolo Bruno Borgo s. dalmazzo Impianto termico e sanitario: marino tomatis – margaritaImpianto Elettrico: alberto armando – cervasca

vista nord

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2CASA UNIFAMILIARE A CUNEOmenzione di merito cat. A

cuneo anno di realizzazione: 2006-2009

La casa, costruita su un solo piano, sorge su un terreno dalla forma ir-regolare di circa 1.000 mq, posto

in una zona residenziale densamente costruita. Il lotto è circondato su tre lati da altre costruzioni, mentre è libero sul quarto, il lato sud, da cui si gode della vista migliore sulle montagne del cune-ese. la richiesta della committenza è sta-ta quella di realizzare una piccola casa che potesse rispondere alle esigenze funzionali ma al contempo di privacy della famiglia, senza rinunciare ad aprir-si verso l’esterno. si è dunque deciso di realizzare una costruzione articolata in due volumi, formalmente omogenei, che contenessero uno la parte abitati-va e l’altro il garage. Il volume abitativo è stato disposto nella zona più riparata dalla presenza delle altre case, mentre il garage si trova più vicino al confine con la strada di accesso e con gli altri fabbricati. I due volumi principali della costruzione sono collegati da un portico aperto, che conferisce all’intera costru-zione una tipologia a “patio” e organizza il giardino in zone più e meno private.la parte abitativa del fabbricato ha il lato rivolto verso le montagne costitui-to da tre grandi porte finestre in modo da permettere a tutti i locali di avere un affaccio sul giardino. la parete vetrata, parzialmente protetta dal sole dall’ag-getto della copertura piana, consente un ottimale controllo della ventilazione tra-sversale anche grazie alla porta-finestra disposta sul lato opposto. la presenza di questa doppia apertura permette alla

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in risalto l’importanza dell’edificio, ren-dendolo ben visibile e “attraente” per chi percorre la strada provinciale.al piano terra trovano luogo una caf-fetteria e uno spazio per l’esposizione e la vendita dei prodotti tipici della val-lata; al piano primo ci si può recare al punto informativo, in un’apposita sala con apertura centrale a tutt’altezza comunicante con i locali sottostanti, dove si possono consultare i volumi di una libreria tematica o visionare gli strumenti e le curiosità indirizzate allo svolgimento delle diverse attrazioni tu-ristiche del territorio; sempre al piano primo un ampio salone ospita mostre o convegni, secondo i periodi della sta-gione turistica.Il punto informativo è caratterizza-to sul lato ovest da un bow-window realizzato in legno, con ampie vetra-te panoramiche, attraverso le quali lo sguardo del visitatore è proiettato verso le cime più rilevanti che carat-terizzano la vallata; questa sorta di “cannocchiale” è stato pensato anche in relazione alle gite scolastiche, come punto utile per mostrare la conforma-zione del territorio.all’esterno, sotto il porticato della ma-nica est, sono ricavati in un basso fab-bricato i locali di servizio, magazzino, centrale termica e bagni accessibili ai visitatori. Il porticato sul versante ovest è invece lasciato libero per ospi-tare installazioni temporanee e attività esterne al coperto.l’area di pertinenza esterna è adegua-tamente sistemata per consentire un

facile accesso dalla strada Provinciale ed un comodo parcheggio anche per gli autobus; le aree pertinenziali verso nord e ovest saranno sistemate a giar-dino in modo da raccordarsi in modo naturale con i terreni confinanti; sul lato est oltre ad altri parcheggi è predi-sposta una area libera adibita a giardi-no botanico a scopi didattici.

Aspetti tecnologici

la struttura portante del fabbricato è costituita da un’intelaiatura in c.a.; le murature di tamponamento sono rea-lizzate in blocchi di laterizio porizzato (spessore 30 cm), con applicazione di isolamento “a cappotto” sul lato ester-no, realizzato in fogli di polistirene espanso. la copertura è costituita da struttu-ra in legno lamellare di abete a vista, contraddistinta dall’incrocio di due ca-priate sulle diagonali dei due blocchi a pianta quadrata; nel blocco ovest, le capriate e il soffitto in tavole di legno saranno ben visibili dal piano terra, grazie al taglio centrale nel soppalco, anch’esso realizzato in legno. Il manto di copertura del complesso è realizzato con un materiale compo-sto da zinco-titanio-rame, di un colo-re grigio patinato, simile a quello del-le “lose”, caratteristiche della vallata, che ben si integra con il legno lamel-lare previsto per la struttura portante, e con i colori delle finiture esterne; il risultato conferisce leggerezza alla co-pertura e a tutto il complesso.

anche i porticati hanno struttura por-tante in legno lamellare, poggiante su pilastri disposti a cadenza regolare su una pianta a maglia quadrata, realiz-zati in blocchetti di cemento splittato, di colore marmorizzato grigio ardesia, che ricorda, sia nei colori che nelle prestazioni, le tradizionali murature in pietra. Per l’impianto termico è stato adottato il sistema radiante a pavimento “ther-macome”, commercializzato da r.d.Z. di sacile (Pn), costituito da una rete di tubi in polietilene reticolato “Ecotube” posati su pannelli di isolamento in poli-stirene espanso.

Progettisti: Arch. Davide Sellini, Arch. Roberto Gili (Capogruppo) Arch. Stefano Biondi, Arch. Stefania Caligaris, Arch. Marco Daniele, Arch. Elisabetta Ottonellititolo dell’opera: la porta di Valle – sede dell’agenzia turistica di ValleUbicazione: comune di Brossascocommittente: comunità montana Valle VaraitaImpresa Esecutrice opere Edili: Farm di rabbone & c. s.a.s. - savigliano

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Le premesse

Il progetto “la Porta di Valle – sede dell’agenzia turistica di Valle” è il ri-sultato di una politica di programma-

zione e sostegno al territorio e di siner-gia tra enti comunitari e regionali.con il docUP 2000/2006 per gli enti pubblici, la regione Piemonte ha infat-ti orientato la programmazione degli interventi da attuare nel proprio ter-ritorio, con il fine di contribuire a mi-gliorare il livello competitivo dell’eco-nomia piemontese coerentemente con le priorità strategiche definite a livello comunitario, attraverso la predisposi-zione di interventi specifici in grado di adeguare le risorse umane, le capacità tecnologiche, gli strumenti finanziari, il patrimonio architettonico e cultura-le, le fonti energetiche e naturali alle nuove sfide poste da un sistema eco-nomico in cui il peso dei servizi tende a crescere in misura sempre maggiore.In particolare con la misura 3.4, la re-gione ha sostenuto interventi integrati idonei a valorizzare le potenzialità en-dogene dei sistemi socio-economici di area vasta a livello regionale, provincia-le o subprovinciale, ad incrementare il livello di competitività e il grado di at-trattività del territorio ed a ridurre o an-nullare i fattori di ostacolo e di rischio allo sviluppo del territorio.

L’idea di un’Agenzia Turistica di Valle

In questo contesto l’amministrazione della comunità montana della Valle Va-

LA PORTA DI VALLE, SEDE DELL’AGENZIA TURISTICA DI VALLEBrossasco (cn) anno di realizzazione: 2006-2008

raita ha individuato l’obbiettivo di isti-tuire un’agenzia turistica di Valle, con lo scopo di costruire e vendere il pac-chetto turistico, esaltare le sinergie già esistenti e contribuire alla promozione della vallata, con una mirata comuni-cazione volta ad una seria ed efficace risposta del cliente, sia egli un soggetto singolo, un gruppo, un’agenzia o una scuola.tale struttura rappresenta la risposta alla mancanza di una pianificazione dell’offerta turistico-ricettiva mirata a coordinare tutto il territorio, sulla base di obiettivi ben definiti. l’agenzia ha il compito di unire le diverse energie, farle confluire in un unico intento e portarle a ricadere sull’intero territorio valligiano in modo organizzato.È un dato di fatto che i turisti, siano essi gruppi o singoli, incontrano grande dif-ficoltà a costruirsi una vacanza preve-dendo ricettività, attività da svolgere e spostamenti senza utilizzare un proprio mezzo di trasporto. Queste elementari esigenze, se non trovano risposta, di-rottano il turista verso altre mete.

Il progetto

la composizione architettonica ha l’obbiettivo di dare una forma all’idea della “porta” che si apre sulla vallata, che invita il turista, lo accoglie, gli for-nisce le informazioni e le anticipazioni di ciò che il territorio ha da offrirgli. Il progetto si sviluppa intorno ad un punto focale che sintetizza l’immagi-ne della “porta”, rappresentato da un

alto ingresso vetrato sormontato da una grande capriata in legno, elemen-to architettonico di forte richiamo alla tradizione locale; il portale è preceduto da una doppia manica di spazio porti-cato, una sorta di braccia protese ver-so la strada che risale la vallata, atte a richiamare ed ad accogliere il viaggia-tore. al centro del porticato, di fronte all’autorevole ingresso, si colloca un cortile ricoperto d’erba, dalle dimen-sioni quadrate.Elemento ricorrente è la composizione ricercata sulle misure del quadrato, sia nella disposizione planimetrica, sia nel disegno delle aperture e nel taglio dei serramenti. Il quadrato è stato scelto per trasmettere ai visitatori l’immagi-ne immediata di una semplicità forma-

le; questo gioco di geometrie pure, in combinazione all’utilizzo di materiali tipici della tradizione, denunciano l’uti-lizzo di un codice espressivo che è quello tipico dell’architettura dei terri-tori montani.ai lati del portale, in corrispondenza delle due maniche porticate, si svilup-pano due volumi, disposti in maniera speculare e simmetrica, di dimensioni 12 mt. x 12 mt., collegati da un bloc-co a pianta quadrata ospitante scala e ascensore, chiusa sui lati liberi da grandi serramenti realizzati in legno e vetro. I due corpi si sviluppano su due piani fuori terra, in modo da emergere rispetto al contesto; l’altezza dei fronti, il rosso corposo delle pareti e il siste-ma di illuminazione esterno, mettono

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mentre quella costituente la hall di in-gresso e di rappresentanza è stata re-alizzata con una struttura principale in acciaio, a sostenere la copertura curva e la scala di collegamento che si svi-luppa sui due piani interni del fabbrica-to. la connessione tra le due porzioni è stata ottenuta con giunzioni in grado di assorbire le differenti dilatazioni ter-miche dei materiali e permettere uno scorrimento reciproco. la copertura curva è stata realizzata in zinco-titanio (ditta rHEInZInK), mentre quella piana con una guaina in PVc (ditta sarna-FIl). I serramenti sono in acciaio a ta-glio termico prodotti con profilati (dit-ta JansEn). le facciate ventilate con doghe in lamiera di alluminio smaltata, montate su struttura metallica con in-terposta coibentazione. Una piccola particolarità, a nostro avviso impor-tantissima anche se poco visibile, è il distacco di 4 metri tra la palazzina ed il capannone. Questo cavedio permette di dotare tutti i locali che si affacciano sul capannone di ventilazione natura-le. l’Impianto è in pompa di calore ad espansione diretta a volume di refrige-

rante variabile con recupero di calore per: riscaldamento, raffrescamento, ricambio aria. Il sistema VrV a recu-pero di calore permette di trasferire il calore in esubero dai locali maggior-mente esposti all’irradiazione solare ai locali meno esposti, con un notevole innalzamento dell’efficienza energeti-ca. Inoltre questo impianto permette di riscaldare e raffrescare contem-poraneamente locali con esposizio-ni differenti, garantendo un elevato livello comfort. Il sistema di ricambio aria con recupero di calore garantisce il tasso di aria esterna richiesto dalla normativa vigente, con estrazione aria viziata ed immissione aria esterna in ogni ufficio, immissione nel corridoio ed estrazione nei locali Wc (mantenuti in depressione rispetto ai locali circo-stanti). le unità interne sono del tipo a cassetta ad incasso nel controsoffitto, con diffusione a vie, ad esclusione dei locali: ufficio direzione e sala riunioni (1º piano) – unità canalizzabili con dif-fusori lineari, zona ingresso e scala – unità canalizzabili con ugelli a lunga gittata.

Conclusione

Il gruppo mtm è molto dinamico, come lo sono tutti i responsabili delle varie aziende del gruppo. Infatti, tutte le de-cisioni sono state prese, sia in fase di progettazione che di realizzazione, in tempi velocissimi pur essendo pon-derate. tale risultato è stato possibile grazie ad una progettazione tridimen-sionale, che non ha reso necessario nessun cambiamento in corso d’opera. Particolare menzione va fatta a tutti i fornitori e alla loro professionalità ed affidabilità. tutto ciò ha permesso il completamento dell’opera in tempi brevi: l’mtm HYdro è stata progettata e realizzata in meno di 24 mesi dalla data di conferimento dell’incarico.

Progettisti: Arch. Franco Monchiero, Geom. Guido Maglianotitolo dell’opera: nuova sede mtm HydroUbicazione: comune di cherascocommittente: mtm Hydro s.r.l.Progetto strutturale: Ing. Panero gianlucaProgetto impianto termico, condizionamento ed idrico-sanitari: gemini Project Ing. aldo scarzelloProgetto impianto elettrico e prevenzione incendi, acustico: Itn progetti perito Pietro nervoImprese Esecutriciopere Edili: Bogetti giuseppe Impresa Edile cherascoImpianto termico, condizionamento, idro-sanitario: gemini Project – BraImpianto elettrico: t.g.c. Impianti – narzoleserramenti: marzero claudio – corneliano

smontabili e lavabili. la zona magaz-zino utilizza invece 2 generatori che diffondono l’aria calda attraverso ca-nalizzazioni in lamiera zincata e diffu-sori ad ugello a lunga gittata. tale im-pianto consente, data la l’importante coibentazione, tempi di riscaldamento molto brevi.

La palazzina uffici

l’angolo smussato dell’ingresso, la co-pertura curva, le vetrate inclinate e il marchio sono i segni principali di que-sta struttura. Il particolare angolo di in-clinazione è stato pensato per rendere più visibili da lontano questi elementi caratterizzanti, in modo che il visitato-re, percorrendo la defilata via di acces-so, li colga immediatamente. la strut-tura portante del corpo direzionale è composta da due tipologie costruttive differenti al fine di coniugare nel modo migliore le esigenze architettoniche e quelle statiche. la zona uso uffici e sale riunioni, più regolare, è stata re-alizzata tramite una struttura princi-pale in calcestruzzo armato ordinario,

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4NUOVA SEDE MTM HyDROcherasco (cn) anno di realizzazione: 2008-2009

Afine 2007 fu commissionato al nostro studio il progetto della nuova sede della mtm Hydro.

Questa azienda, con una trentennale esperienza nella produzione di com-ponenti e accessori per il lavaggio in alta pressione, era in origine una di-visione della mtm s.r.l. (meglio nota come Brc), leader mondiale per la pro-duzione di impianti alimentazione me-tano e gPl per autotrazione. Il gruppo mtm, che si originò anni fa dalla sopra citata Brc, oltre alla mtm Hydro s.r.l, racchiude una ventina di aziende che lavorano in stretta collaborazione e si-nergia una con l’altra. molte di queste aziende sono localizzate nella stessa area geografica del nord Italia, alcu-ne addirittura nello stesso comune di cherasco. Un gruppo conosciuto e ben radicato nei rispettivi mercati mondia-li. la sempre più crescente affermazio-ne nel settore dei componenti e ac-cessori per il lavaggio in alta pressione portò la società alla decisione di creare una vera e propria azienda a sé, che prese il nome appunto di mtm Hydro s.r.l.. la nuova sede doveva svilupparsi su una superficie produttiva coperta di quasi 8.000 metri quadrati nel comu-ne di cherasco (cn), in prossimità del nuovo svincolo autostradale. la zona produttiva doveva essere idonea a ri-cevere circa 50 operai, mentre la zona uffici doveva essere in grado di ospita-re una ventina di impiegati, tra tecnici e commerciali. Il committente voleva un complesso con determinate carat-teristiche.

1. la superficie produttiva doveva svi-lupparsi all’interno di un edificio in pre-compresso, con areazione ed illumina-zione dall’alto.2. l’impianto termico, nonostante l’al-tezza sotto trave di mt 8.00, doveva essere performante ed in grado di ga-rantire un comfort termico nel minor tempo possibile.3. Per migliorare il comfort lavorativo la struttura doveva essere internamen-te tinteggiata di bianco.4. le zone di produzione e magazzino dovevano essere molto flessibili, in modo da poter approntare velocemen-te nuove linee produttive ogni qual vol-ta il mercato lo richiedesse.5. la palazzina uffici doveva essere adiacente ai locali di produzione, ma realizzata con struttura in opera con particolari architettonici in acciaio.6. dal punto di vista della dotazione degli impianti e delle finiture il com-plesso doveva essere tecnologicamen-te all’avanguardia.7. gli uffici degli impiegati dovevano essere luminosi e flessibili.8. lo storico marchio mtm doveva es-sere presente sulla facciata principale come elemento caratterizzante, svol-gendo anche una funzione di “totem pubblicitario”.9. l’ingresso alla struttura doveva esse-re d’impatto sia di giorno che di notte.sulla base di queste esigenze il nostro gruppo di lavoro ha elaborato una pro-posta progettuale che, fin dal primo incontro con la committenza, è stata accettata sotto ogni punto di vista. alla

proprietà è stato presentato un video animazione tridimensionale che non ha lasciato dubbi sull’interpretazione del progetto e, soprattutto, ha fatto sì che il costruito fosse uguale al progetto (a meno di qualche piccolo dettaglio).

Il capannone

I locali produttivi non presentano particolari caratteristiche architetto-niche, ma si è richiesto al prefabbri-catore un pannello molto coibentato, in modo da avere un’attenuazione dello sfasamento dell’onda termica maggiore. tecnologicamente evoluto è l’impianto termico. Il riscaldamento avviene mediante 6 generatori d’aria calda a gas metano. l’aria viene ripre-sa in ambiente attraverso bocchette in alluminio posizionate a pavimento, filtrata, riscaldata e diffusa in ambien-te. all’interno della zona di produzione 4 generatori convogliano l’aria calda in altrettanti diffusori in fibra tessile circolari diametro 800 mm, ad altissi-mo effetto induttivo e minima movi-mentazione dell’aria, completamente

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servizi igienici siano dimensionati ed ac-cessoriati per tutte le utenze.Per l’involucro edilizio si sono adottate due tipologie:– per le parti piene si è prevista una facciata ventilata con finitura esterna in laminato;– per le parti trasparenti si è prevista una facciata continua in alluminio con vetrate trasparenti con particolari quali-tà per quanto riguarda il comfort visivo e termico.le poche partizioni interne sono in mu-ratura in laterizio alveolare con intonaco e tinteggiatura. I soffitti al piano terreno sono stati realizzati con rivestimento in pannelli fonoassorbenti in lana di roccia vulcanica. I pavimenti della sala attesa e biglietteria (sopraelevato) sono in gres porcellanato fine a finitura bardiglio, a di-mensioni 60x60 con elevatissime presta-zioni antiusura ed antimacchia. Per i ser-vizi igienici si è previsto un rivestimento in clinker a colorazione diversa tra locale maschile e femminile. Per quelli con ac-cesso dall’esterno si è prevista una pa-vimentazione metallica in grigliato di fa-cile pulizia (tipica dei moderni autogrill). la scala è stata realizzata con pedate in marmo bardiglio nuvolato.– Il rifornitore d’acquaElemento caratterizzante di tutto l’in-tervento è il mantenimento dell’esi-stente rifornitore d’acqua. Perché si è voluto mantenere questo elemento? Innanzitutto perché è una struttura in ottime condizioni strutturali (struttura in cemento armato). Quindi elemento caratterizzante della nuova stazione di Fossano, un simbolo identificabile, caratteristico ed unico. Un genius loci, con un forte richiamo alla storia che in quei luoghi si è svolta. l’edicola giorna-li, l’eventuale internet-cafè, con le sue aperture ad oblò, e una pitturazione ar-tistica fanno di esso una struttura fun-zionale ed utile, come un piccolo faro su Fossano e come tutte le stazioni da sempre sono straordinari contenitori di idee, esperienze, stili di vita che quoti-dianamente interagiscono e si fondono.– La pensilina pullmanla pensilina accoglie fino a 4 pullman con un comodo interscambio per i pas-seggeri su gomma con la rete ferrovia-ria. Ha una struttura in acciaio sorretta da otto pali conici e sarà rivestita in lami-nato come la finitura esterna delle fac-ciate ventilate del fabbricato viaggiatori.

Riqualificazione di Piazza J.F. Kennedy

la zona antistante alla nuova autosta-zione era destinata a parcheggio per le autovetture ed alla sosta degli autobus. la realizzazione dei due nuovi parcheg-gi consente di destinare quest’area alla fruizione pedonale, trasferendo altrove le aree per la sosta. Il progetto preve-de la creazione di una pavimentazione ottenuta mediante la realizzazione di un reticolo con fasce in pietra di luser-na e i riquadri pavimentati con masselli autobloccanti. nel tratto sottostante la pensilina per gli autobus e nella parte destinata alla viabilità si è provveduto a posare la pavimentazione su sottofon-do in cls. per evitare cedimenti dovuti al transito degli automezzi. I masselli auto-bloccanti scelti per pavimentare la piaz-za hanno uno spessore di 8 cm. e sulla superficie di calpestio presentano uno strato di finitura al quarzo. nella piaz-za si sono create alcune vasche-aiuole e sul lato a sud si è realizzata una fon-tana. Un nuovo impianto di illuminazio-ne pubblica caratterizza la scenografia della piazza impiegando pali di design innovativo. nella zona d’intersezione tra Via Verdi con corso E. Filiberto si è re-alizzata una minirotatoria sormontabile. Una nuova rete di raccolta delle acque meteoriche con nuove caditoie, colloca-te nei punti di impluvio determinati dalla nuova pavimentazione, ha permesso lo smaltimento nella fognatura mista esi-stente.

Parcheggio Via Verdi (progettisti: arch. Gianpiero Andreis e geom. Laura Zucco)

Il “nuovo” parcheggio ha occupato un’area che la rFI ha ceduto in diritto di superficie trentennale al comune di Fossano. Quest’area era parzialmente adibita a scalo ferroviario e su di essa insisteva una tettoia demolita. Il nuovo parcheggio è delimitato da un muro di contenimento in cls, sormontato da recinzione in pannelli prefabbricati di cemento “tipo Ferrovie” sul lato bina-ri. sul lato strada invece il parcheggio è delimitato da un’aiuola spartitraffico in cui sono piantumati dei platani inter-calati ai nuovi pali per l’illuminazione pubblica. Il parcheggio è pavimentato con conglomerato bituminoso. Presen-ta una dotazione di 90 posti auto.

Parcheggio Nord (progettisti: arch. Gianpiero Andreis e geom. Laura Zucco)

nella zona nord in prossimità di Via Pa-glieri esisteva un’area destinata a scalo ferroviario. con nuova viabilità sono sta-ti realizzati marciapiedi pavimentati in autobloccanti che si snodano lungo tut-ta l’area per favorire l’accesso pedonale e ciclabile alla zona della stazione. tutta l’area è stata dotata di un impianto di Illuminazione pubblica e smaltimento delle acque meteoriche convogliate in fognatura. la formazione di aree verdi e la pavimentazione in conglomerato bituminoso ha completato l’intervento. sono stati creati n. 85 parcheggi.costo complessivo dell’intervento euro 2.500.000,00.

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5MOVICENTROFossano (cn) anno di realizzazione: 2005-2009

Il progetto moVIcEntro riguarda la creazione di un polo di interscambio in corrispondenza della stazione fer-

roviaria di Fossano. l’intervento rientra in un più ampio sistema di razionalizza-zione e sviluppo dei mezzi di trasporto pubblico, che la regione Piemonte ha inteso avviare mediante erogazione di appositi finanziamenti.

Definizione dell’area

l’area interessata dal progetto si svilup-pa lungo Via Verdi, Piazza Kennedy e Via Fiume, dalla zona di fronte all’Istituto salesiano a sud, fino al confine dell’at-tuale parcheggio, oltre Piazza Kennedy, a nord. sul lato ovest, oltre la stazione FF.s., il progetto interessa un‘area che è parzialmente impegnata dai servizi igienici e da un serbatoio circolare, po-sto tra la stazione stessa e un edificio di proprietà privata utilizzato parte a resi-denza e parte ad attività commerciale. di fronte a tale area si trova Piazza J.F. Kennedy, attualmente adibita a par-cheggio. trasversalmente la superficie è delimitata a ovest dalle rotaie e dalla relativa area di rispetto e a est da Via Verdi e Via Fiume.

Descrizione stato attuale

le aree adiacenti alla stazione FF.s. presentavano alcune criticità dovute alla carenza di parcheggi. gli automezzi in sosta occupavano aree che poteva-no più proficuamente essere destinate ad una fruizione sociale e per il tempo

libero. I mezzi pubblici, soprattutto gli autobus, dovevano effettuare compli-cate manovre da c.so E. Filiberto, at-traverso Via Fiume (in corrispondenza del piccolo bar) e Piazza Kennedy, im-pegnando per l’attestamento quanto i parcheggi lasciavano ancora libero della piazza. la presenza sull’area, in modo casuale ed episodico, di struttu-re edilizie vecchie o in disuso (magaz-zini ferroviari, box auto) contribuiva ad una più generale sensazione di degra-do, che inibiva l’utilizzo della piazza quale luogo di incontro e aggregazio-ne. In determinati orari la capienza di parcheggio non risultava sufficiente a causa della contemporanea presenza delle auto dei residenti e di quelle di in-terscambio. Il movicentro necessitava inoltre di 4/5 stalli-autobus per l‘atte-stamento delle autolinee.

Parcheggi auto

sulle ipotesi fatte si è aumentata l’offer-ta di parcheggio sufficiente a colmare la domanda futura con un incremento del 40% dei posti auto esistenti nell’in-tero quartiere. si sono creati 120 nuovi parcheggi nell’area movicentro, localiz-zati in prosecuzione dell’area dove si trovava il parcheggio di interscambio. Questo ha permesso di migliorare no-tevolmente le condizioni dell’offerta per le aree residenziali circostanti, poi-ché gli stalli presenti in queste strade sono occupati impropriamente da chi deve effettuare l’interscambio con il mezzo pubblico.

Descrizione del progetto

gli interventi previsti nel progetto sono stati suddivisi in 4 macrofasi:a. costruzione dell’autostazione e pen-silina di interscambio;B. riqualificazione di Piazza Kennedy;c. realizzazione parcheggio lungo Via Verdi di fronte all’Istituto salesiano;d. realizzazione parcheggio nord e trat-to di strada di collegamento tra Via Pa-glieri e Piazza J.F. Kennedy.

Autostazione

Per procedere alla progettazione dei fabbricati al servizio della nuova struttu-ra movicentro, si erano analizzate le ri-chieste avanzate dalle FF.s. e dall’uten-za del luogo, ipotizzando strutture volte a migliorare l’interscambio tra il traspor-to su treno e quello su pullman e per mi-gliorare la qualità urbanistica e architet-tonica dell’area. tutto questo per offrire ai cittadini un servizio di trasporto pub-blico congruente con l’esigenza di velo-cizzare l’interscambio “ferro-gomma”.– Il fabbricato viaggiatoriIl “fabbricato viaggiatori” – ovvero la “sta-zione” nell’accezione comune – costitu-isce ovviamente il principale, ma non l’unico, punto di contatto tra il comples-so delle aree e delle funzioni ferroviarie con la città. Esso si apre verso la città ed è tipologicamente organizzato in modo da costituire il “fondale” di uno spazio ur-bano – e un “piazzale” – che, a sua volta si caratterizza come “terminale” del viale che conduce al centro storico; abbiamo

così nel nostro caso una piazza scoperta (Piazza J.F.K.) ed una coperta e vetrata (stazione). Il progetto prevede due nuovi volumi che agganciano con leggerezza il vecchio rifornitore. le ampie facciate ve-trate con i loro geometrici e ritmici telai interfacciandosi con l’esterno connotano in modo essenziale la spazialità e il lin-guaggio architettonico dell’edificio.Ecco così che il nostro utente, appena varcata la soglia, individua immediata-mente la dislocazione dei locali e le re-lative funzioni, in un solo campo visivo può scorgere alla sua destra le bigliet-terie ed i servizi igienici, di fronte l’edi-cola giornali all’interno del restaurato rifornitore d’acqua, alla sinistra la sala d’attesa con il vano scala-ascensore per il primo piano, senza l’esistenza di angoli nascosti e bui, ma tutto gli “ruo-ta” intorno. si può notare come il vano scala-ascensore sia al centro dell’atten-zione ed invogli addirittura ad utilizzar-lo; la stessa passerella al piano primo di collegamento dei due corpi di fabbrica, è un elemento dal quale si può osserva-re meglio la piazza J.F.K. ed il rifornito-re d’acqua. si è poi dato continuità tra l’esistente sottopasso e la sala d’attesa e biglietteria, garantendo così un per-corso senza barriere architettoniche (ipotizzando che le FF.s. attrezzino le ri-salite ai binari con servoscala), creando un forte legame rotaie-fabbricato.Per quanto riguarda l’accessibilità ai di-versamente abili, tutto il fabbricato non presenta ostacoli e tutte le aperture e passaggi sono idonee per ogni tipo di carrozzina. da evidenziare come tutti i

Progettisti: Arch. Silvio Bruno, Arch. Sergio Barratitolo dell’opera: movicentroUbicazione: Fossanocommittente: comune di FossanoProgetto strutturale: studio associato origliaProgetto impianto termico, condizionamento ed idrico-sanitari: studio tecnico Ing. giovanni mario tomatisProgetto impianto elettrico: Ing. damiano FeaProgetto illuminotecnico: Ing. damiano FeaImprese Esecutriciopere Edili: a.t.I. romano costruzioni e Boemio costruzioni metalliche Prov. napoliImpianto elettrico: Bianco ImpiantiImpianto termico, idro-sanitario: Idrogas s.s.serramenti: cor.an serramenti s.r.l.

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una specifica malta, appositamente studiata, preparata e miscelata nei la-boratori della Vimark s.r.l. di Peveragno (cn) al fine di ottenere una tonalità gri-gio scuro, non presente sul mercato.lo studio approfondito dei setti murari di facciata e dei particolari costruttivi (giunti, sbalzi, voltini, ecc.) ha permes-so la posa in opera di mattoni esclusi-vamente interi e mantenendo interassi regolari e costanti nelle partiture delle vetrate continue.I serramenti esterni – tipo vetrate a “facciata continua” – sono in alluminio a taglio termico con vetrate isolanti basso emissive, trattate agli ossidi per una riflettenza solo parziale.la distribuzione interna, oltre a soddi-sfare le attuali esigenze dell’azienda che vi è insediata nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di requisiti igienico-edilizi degli ambienti lavorativi, su specifica richiesta della committenza è studiata e predisposta per un’eventuale suddivisione lungo l’asse longitudinale di simmetria in due possibili unità produttive indipenden-ti con interventi minimi. a tale scopo sono già state predisposte apposite fondazioni per eventuali strutture ver-ticali future, ad oggi occultate dalle pavimentazioni, così come gli impianti (elettrico, termico, idro-sanitario e di condizionamento dell’aria) sono stati già predisposti per l’eventuale frazio-namento. la suddivisione interna degli uffici è stata realizzata con pareti mo-bili in profili d’alluminio e cristalli con camera d’aria non solo per questioni estetiche, ma anche per mantenere la flessibilità funzionale e distributiva del-la palazzina uffici/laboratorio.l’insediamento realizzato non esau-risce la capacità edificatoria del lot-to. l’edificio infatti può essere inteso come la prima fase realizzativa di un intervento che potrà essere oggetto di eventuali ampliamenti; questi potranno riguardare sia la palazzina, sopraele-vando di un ulteriore piano destinato anche ad unità abitative per il tito-lare ovvero per il direttore o il custo-de dell’azienda, sia il capannone, con un’estensione della manica realizzata; anche in tal senso sono già state pre-disposte tutte le opere (fondazioni, strutture portanti, impianti, ecc.) che potranno esssere necessarie per i futu-ri ampliamenti.

prospetti / piante

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6NUOVO INSEDIAMENTO PRODUTTIVO AL.MEC S.R.L.mondovì (cn) anno di realizzazione: 2009-2010

Il progetto nasce dalla volontà della al.mec di accorpare in un unico sito le due sedi precedentemente opera-

tive: “al.mEc Engineering”, con sede a dogliani (cn), che si occupa di servizi e produzione, attiva nella ricerca e svilup-po di sistemi elettronici di ogni genere, specializzata in applicazioni per attrez-zature speciali o per veicoli industriali (automotive) e la “al.mEc services”, con sede a mondovì (cn), che fornisce componenti ed allestimenti (scarrabili, gru, ecc.) per un’ampia gamma di vei-coli industriali, dal piccolo mezzo urba-no fino ai grandi mezzi d’opera.Il lotto oggetto di intervento, sito nell’area del comune di mondovì deno-minata “P.I.P. 2004”, situata nella zona industriale cittadina, è di forma rettan-golare e pressoché pianeggiante; per l’inserimento del nuovo fabbricato si è optato per il parallelismo con i confini, lasciando in second’ordine pertanto l’orientamento cartografico, per l’otti-mizzazione dei percorsi del personale addetto, dei clienti – diversi per le due attività svolte – delle merci in arrivo ed in partenza e soprattutto dei mezzi pesanti che dovranno accedere all’in-sediamento. sul lato “sud-est”, a circa 2 metri dal confine di proprietà e per tutto lo sviluppo del lotto (circa 90 m), è presente un canale irriguo interrato e intubato; di qui la necessità di utiliz-zare tale lato come area verde, al fine di consentire in qualunque momento la manutenzione del canale. le restanti aree verdi, oltre a soddisfare le norme di P.I.P., sono state pensate per mitiga-

re l’impatto dell’edificio sui lati che si affacciano su Via trento. In particolare sul lato “nord ovest” sono state piantu-mate specie arboree in combinazione con specie arbustive in modo da creare una “quinta” verde; sul lato “nord-est”, a ridosso della palazzina, è stata realiz-zata una “quinta” più leggera formata da specie arboree e arbustive, integra-

ta con la partitura di facciata.Il progetto si compone di due volumi con destinazioni d’uso differenti: un ca-pannone artigianale, da destinarsi alle lavorazioni sui mezzi d’opera, ed un’an-nessa palazzina ad uso laboratorio di elettronica ed uffici, questi ultimi solo in parte comuni ad entrambe le attivi-tà. Il capannone e la palazzina formano pertanto un unico fabbricato composto da due corpi nettamente differenziati sia per la diversa altezza delle costru-zioni, sia per i differenti materiali di fi-nitura esterna (il mattone a vista per la palazzina e la graniglia bocciardata per il capannone) la realizzazione di una nicchia in sfondato di raccordo tra la palazzina ed il capannone ha consen-tito l’accostamento mediato dei diversi materiali, evitandone una continuità complanare impropria. I tamponamenti perimetrali di entrambi i corpi di fabbri-ca occultano le falde inclinate delle co-perture, come imposto da una norma del P.I.P. Il capannone artigianale è stato rea-lizzato con struttura modulare in ce-mento armato prefabbricata, copertura con travi ad “I” ed elementi a capriata

con intradosso piano, tamponamenti in pannelli prefabbricati in calcestruzzo di tipo orizzontale, con finitura in gra-niglia di marmo spaccata; quest’ultima è stata appositamente studiata, pre-parata e miscelata nei laboratori della l.P.m. Prefabbricati di mondovì (cn) per l’intervento in oggetto, al fine di otte-nere una grana non troppo grossolana e dalle tonalità cangianti – in base alla distanza di osservazione e all’intensità ed esposizione dell’illuminazione natu-rale – che vanno dal beige al rosa, per un’ottimale accostamento cromatico con la palazzina uffici.Il capannone è dotato di serramenti a nastro in alluminio a taglio termico, lucernai in copertura (fissi ed apribili), portoni metallici coibentati; la pavi-mentazione è in cemento armato rin-forzato con fibre (aghi) di acciaio.la palazzina uffici/laboratorio di elet-tronica è stata realizzata con strutture in c.a. gettate in opera, muratura pe-rimetrale a “cassa vuota” con finitura esterna in mattone rdB rosso sabbia-to fine, posato a “giunti quadrati” da 1 cm per conferire alla superficie esterna una maggiore ruvidezza ed utilizzando

Progettisti: Arch. Guido Armando, Ing. Gian Luca Rolfotitolo dell’opera: nuovo insediamento produttivo al.mec s.r.l.Ubicazione: mondovìcommittente: UBI leasing s.p.a. per conto di al.mecProgetto strutturale: Ing. gian luca rolfo - mondovìProgetto impianti riscaldamento, condizionamento, idro-sanitario, prevenzione incendi: Ing. Ferdinando Facelli - mondovìProgetto impianti elettrici, illuminotecnico: P.I. mario Pregliasco - mondovìProgetto acustico: P.I. mario Pregliasco - mondovìImprese Esecutriciopere Edili: Bergamini F.lli s.n.c. - lequio tanaroImpianto elettrico: cerri impianti elettrici - doglianiImpianto termico, condizionamento, idro-sanitario : sclavo Piero - doglianiserramenti: damilano group – madonna dell’olmo

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7RESIDENZA ASSISTENZIALE FLESSIBILEmontà (cn) anno di realizzazione: 2003-2008

L’area sulla quale sorge il nuovo complesso è in zona semicen-trale di recente urbanizzazio-

ne, inserita in un comparto territoriale comprendente la scuola media, il cam-po sportivo, case di abitazione e un su-permercato, in prossimità dell’accesso stradale dalla Variante anas ss. 29 al centro montatese.Per questo inserimento ambientale gode di un’ampia veduta ad est sull’abi-tato montatese che si adagia sul dorso della leggera collina culminate sullo sfondo con il castello e la vecchia Par-rocchiale, a sud con una visione stu-penda sui castelli, sulle rocche, forre e boschi, e vigneti del roero e più lontano il susseguirsi delle colline delle langhe, mentre a nord e ovest lo sguardo si posa sulle ultime propaggini della pianu-ra padana con all’orizzonte il monviso e la catena delle alpi.la tipologia della nuova struttura so-cio-assistenziale è stata individuata e progettata a norma della deliberazio-ne della giunta regione Piemonte del 29.06.1992 n. 38-16335 come residen-za assistenziale Flessibile (r.a.F.) “strut-tura finalizzata a fornire accoglimento, prestazione assistenziale e di recupero a persone in condizioni psico-fisiche di parziale autosufficienza, nonché di non autosufficienza sopravvenuta”.la potenzialità ricettiva richiesta dal-la committenza è per l’ospitalità di 60 posti letto suddivisi in tre nuclei da 20 posti.la soluzione progettuale ha implicato una concezione architettonica e spa-

ziale tale da soddisfare i requisiti di fru-ibilità e vivibilità, operatività e gestione logistica della struttura configurando un tessuto abitativo composto di picco-li nuclei con zone dedicate ai servizi e alle relazioni sociali, interconnessi con un’area centrale collegata agli spazi di relazione e mobilità, alle attività occu-pazionali e di laboratorio.Il progetto si articola in due volumi la-terali di residenze distinti tra loro con uniformità e ripetitività dei materiali che rivestono le sagome sporgenti e un volume centrale di innesto e comunica-zione con ampie vetrate illuminanti gli spazi di relazione.l’edificio è stato realizzato con struttura in c.a. antisismica: fondazioni nastrifor-mi per muri, travi per pilastri centrali,

denze con libere ed ampie vedute sul paesaggio roerino.le centrali degli impianti numerosi e complessi sono state accuratamente sistemate in aree seminterrate tali da occultarle alla vista dell’ospite e del vi-sitatore dando al complesso l’aspetto di una gradevole e confortevole resi-denza.l’area libera da costruzioni è destinata a cortile e strade interne di servizio e di passeggio con pavimentazione in bitu-me di asfalto ridefinita da cordolatura in cemento e a giardino. la superficie verde è seminata a prato con creazione di aree di sosta all’ombra di una pian-tumazione a macchia di essenze locali, con percorsi pedonali per passeggiate all’interno del complesso.

strutture verticali e setti in c.a. strutture orizzontali in solai in latero-cemento e travi in c.a., giunti di dilatazione tra i cor-pi di fabbrica.le facciate dei corpi principali sono in muratura a cassa vuota coibentati ed in-tonacati, con corpi sporgenti in mattoni a vista.I serramenti esterni sono in profili di alluminio a taglio termico con vetrate isolanti basso emissive. le pavimenta-zioni sono in ceramica smaltata poli-croma.l’impostazione planimetrica è stata scelta per posizionare in un nucleo centrale le parti di uso collettivo quali l’ingresso, la direzione, i servizi sanita-ri, la ristorazione, mentre sulle braccia laterali sono state individuate le resi-

Progettista: Arch. Francesco Bevionetitolo dell’opera: residenza assistenziale FlessibileUbicazione: comune di montàcommittente: casa di riposo “la divina misericordia” onlusProgetto strutturale: Ing. maurizio taliano – montàProgetto impianto termico, condizionamento, idrico-sanitario: P.I. Franco gullino – saviglianoProgetto impianto elettrico: P.I. Paolo Porro – guareneImprese Esecutriciopere Edili: Impresa calorio Fratelli s.n.c. – montàImpianto elettrico: sIlo s.n.c. – madonna dell’olmoImpianto termico: F.lli Zavattini s.n.c. – montàserramenti: mettalika s.r.l. – asti

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realizzando una porta nei muri di nuova costruzione, a livello del piano di cam-pagna e, all’interno, una scalinata di 5 alzate per arrivare al livello del pavi-mento del locale seminterrato.I serramenti esterni (a vetri doppi), come la struttura della copertura ed i solai interpiano sono stati realizzati in legno di larice a vista.È stato ovviamente necessario co-struire la struttura portante del vano ascensore in cemento armato, mentre il paramento murario è stato realizza-to in pietra locale con giunti di calce idraulica naturale, lavorata a spacco naturale e profilo irregolare, dalla pez-zatura variabile dai 15 ai 40 cm di lato maggiore, come il paramento degli edi-fici pre-esistenti.la copertura, termicamente isolata come i solai interpiano e le pareti pe-rimetrali, è stata realizzata in lose di pietra locale a spacco naturale e pro-filo irregolare, mentre la lattoneria è in rame come richiesto dalla competente soprintendenza.le pareti dei due edifici originari sono rimaste in pietra a vista anche all’in-

terno del nuovo vano per dare un se-gno di continuità e di leggibilità delle stratificazioni storiche; le nuove pareti all’interno del vano invece sono state intonacate e tinteggiate.si coglierà l’occasione per pavimentare l’area circostante la nuova costruzione con pietra di gilba a spacco naturale e profilo irregolare in elementi di diverse dimensioni, posati secondo un disegno tradizionale (“mosaico”).gli impianti tecnici ausiliari (smaltimen-to acque bianche, impianto elettrico, illuminazione, ecc.) sono stati realizzati nascosti alla vista.

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8REALIZZAZIONE DI ASCENSORE PER STRUTTURE RICETTIVEValmala (cn) anno di realizzazione: 2005-2006

I due edifici annessi al santuario di Valmala sono destinati fin dall’epo-ca della loro costruzione (rispetti-

vamente 1872 e 1925) alla ricettività dei pellegrini. le tendenze degli ultimi anni registrano un crescente numero di pellegrini e di turisti che si recano al santuario. tra queste ultime in modo particolare vi troviamo le categorie degli anziani e i disabili organizzati in associazioni. Pertanto in anni recenti si è reso più che mai necessario com-pletare l’adeguamento delle strutture ricettive alla normativa sulle barriere architettoniche ed alla normativa an-tincendio.a seguito del rilievo dell’intero com-plesso ricettivo, si è optato per la scelta di installazione di un solo ascensore a servizio di entrambi gli edifici.Per ragioni economiche:1) evitare la perdita di un locale per pia-no in ciascun edificio (in totale sei lo-cali sottratti all’attività ricettiva) in cui allocare l’impianto di risalita, nel caso di installazione di due ascensori;2) dimezzare i costi di impianto.Per ragioni estetiche:3) il vano ascensore esterno ha evitato l’intervento di sventramento delle ca-ratteristiche volte in pietra degli edifici storici;4) la costruzione del vano ascenso-re esterno si presentava inoltre come l’occasione per riqualificare un angolo del complesso lasciato a sé ed utilizza-to solamente come un anonimo punto di passaggio tra il parcheggio e l’area di fronte al santuario, anche a causa della

posizione insolita, a 45°, tra i due edi-fici: il nuovo corpo edificato, risulta un riuscito completamento delle due ar-chitetture e valorizza l’ingresso all’area pedonale;5) le demolizioni sono state limitate a quattro parapetti di finestre, due dei quali erano stati visibilmente tampona-ti in passato;6) infine, il vano ascensore richiedeva un’altezza di fine corsa di almeno 3,40 metri dall’ultimo solaio calpestabile, il che avrebbe comportato – con la scel-ta dei due ascensori – l’inserimento di un volume che non si sarebbe integra-to con la semplicità costruttiva dei tetti a due falde in lose sui due edifici pre-esistenti.la posizione reciproca dei due edifici in pianta, a 45°, suggeriva la costruzione di un corpo di fabbrica che fungesse da snodo. l’architettura degli edifici, costi-tuita da due rustici blocchi, realizzati in pietra a vista e legno (struttura del tetto e serramenti) imponeva la costruzione di volumi semplici, ricorrendo all’uso di tecniche costruttive tradizionali e materiali tipici del luogo, onde favorire una piena integrazione tra il nuovo e la preesistenza.la committenza ha giustamente richie-sto di preservare il passaggio pedonale già esistente tra il parcheggio (piazzale don g. rivoira) e l’area di fronte al san-tuario (piazzale Quattro marie) perciò si è decisa la costruzione di due ampie arcate a tutto sesto in pietra che intro-ducessero all’area coperta per accede-re all’ascensore.

I dislivelli esistenti tra i piani omologhi dei due edifici erano tali da richiedere l’uso di un ascensore con la doppia uscita, una di fronte all’altra, un espe-diente che tra l’altro ha consentito anche di ridurre lo spazio di ingombro della nuova costruzione. si è realizza-

to un collegamento con le scale tra i piani omologhi dei due edifici, in modo che l’ampliamento fungesse da “luogo sicuro” ai sensi della normativa antin-cendio.si è colta l’occasione per risanare l’ac-cesso alla cantina dell’edificio del 1872

Progettista: Arch. Luca Paserititolo dell’opera: realizzazione di ascensore per strutture ricettiveUbicazione: comune di Valmalacommittente: santuario diocesano “madonna della misericordia”Impresa Esecutriceopere Edili: soc. coop. “lu Viol”Impianto elettrico: sarale FrancoImpianto idro-sanitario: Bono marcoserramenti: soc. coop. “lu Viol”

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9INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA PER LA REALIZZAZIONE DI EDIFICIO RESIDENZIALEloano (sV) anno di realizzazione: 2002-2005

Il progetto, denominato Unità di Inter-vento “c”, come previsto dallo s.U.a. del centro storico di loano, ha riguar-

dato la realizzazione di un edificio resi-denziale e la sistemazione delle limitro-fe aree libere.Questo intervento fa parte di tutta quel-la serie di operazioni di riqualificazione del centro storico che hanno consentito di riscoprire loano quale “città ideale” del rinascimento, frutto di una elabora-zione progettuale in cui erano presenti non solo i valori di comodità, regolarità e ordine, ma anche la volontà di abbel-limento attraverso la creazione di spazi piacevoli per le ore di svago.l’area in precedenza era occupata da tre capannoni industriali dismessi, di cuiuno ridotto alla sola struttura portante, e da una zona destinata a frutteto, che si estendeva dai capannoni fatiscenti ad-dossati alle mura fino alle abitazioni che prospettano su Piazza Italia. Preveden-do la demolizione di questi capannoni, con il conseguente recupero e restauro delle mura esistenti, la ripulitura di tut-ta l’area dagli elementi di vegetazione, per organizzare nuovi spazi pedonali e a giardino pubblico, e la ricomposizio-ne del 75% del volume esistente in un edificio a funzione mista, commerciale e residenziale, è stato possibile ridare all’area un ruolo fondamentale per ri-qualificare l’intero centro storico.Il progetto ha permesso la costruzio-ne di un edificio privato a destinazione residenziale, articolato su cinque livelli fuori terra e due livelli interrati adibiti a box, distaccati completamente dalle

mura che vengono lasciate libere alla vista.nei due livelli interrati sono stati rea-lizzati circa n. 63 box. al piano terreno, della superficie lorda di mq 407,62 e dell’altezza interna netta di mt 3.00, ha trovato posto un centro medico deno-minato “loano salute”, mentre ai piani superiori, della superficie complessiva lorda di mq 1630,46 e dell’altezza in-terna netta di mt 2,70, la destinazione è esclusivamente residenziale. Il vo-lume complessivo di progetto è di mc 4987,12.gli spazi liberi dell’area d’intervento, un tempo occupati da uno splendido giar-dino rinascimentale con al centro una grande fontana, la cui vista si godeva dal Palazzo doria, oggi sede del municipio, sono stati oggetto di uno studio che ha puntato al recupero del giardino parten-do da un disegno che richiama l’antico impianto rinascimentale, con al centro l’elemento acqua e intorno ampie aree verdi e vialetti.l’idea progettuale ha fornito una serie di spunti per la proposta di sistemazione emessa a dimora del verde attraverso la creazione di aree tematiche, trasfor-mando la zona in una sorta orto bota-nico, secondo un percorso ideale che si snoda attraverso cinque zone a tema.Per ciò che riguarda le pavimentazioni delle aree esterne, sono state utilizza-te la pietra “nera di ormea” e la pietra “rosa chiampo”, e un conglomerato cementizio colorato (levocell) nelle to-nalità della terra, impastato con inerti di piccola pezzatura.

Progettisti: Arch. Massimo Allegro, Ing. Nicolò Elena – Collaboratore Geom. Emanuele Corridorititolo dell’opera: Intervento di ristrutturazione urbanistica per la realizzazione di edificio residenzialeUbicazione: comune di loano committente: g.s. costruzioni s.r.l. – cerialeImpresa Esecutrice opere Edili: g.s. costruzioni s.r.l. cerialeProgetto strutturale: Ing. Bruno martiniProgetto botanico: Prof. nicola Pecchioni

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pianto in grado di soddisfare tali condizio-ni. la soluzione impiantistica scelta è stata quella di realizzare un pavimento radiante in tutti i locali della cantina affiancato da unità di trattamento aria (Uta) installate direttamente in ambiente per sopperire a picchi, raggiungere velocemente i set point e ridurre l’umidità durante i periodi estivi. nel locale invecchiamento in botti, inoltre, è stato previsto un umidificatore per aumentare il tasso di umidità durante il periodo invernale e mantenere le otti-mali condizioni per la conservazione delle botti realizzate in legno e del vino in esse contenuto. Per i locali privi di aperture di-rette verso l’esterno sono state previste Uta con recuperatore di calore nonché specifici canali circolari al fine di garantire il corretto ricambio di aria con l’esterno senza un eccessivo spreco di energia ter-mica.la centrale termica a servizio dell’impian-to ospita i collettori di distribuzione del fluido vettore (acqua), gli organi di regola-zione e controllo e un generatore di calo-re alimentato a gasolio mentre la centrale frigorifera è costituita da un chiller con condensatore remoto alimentato elettri-camente; tutte le pompe necessarie per la circolazione del fluido vettore (acqua) sono state scelte del tipo elettronico con il fine di minimizzare i consumi di energia elettrica. la gestione dell’impianto è stata affidata ad un sofisticatissimo sistema di controllo composto da controllori logici programmabili (Plc), programmati in fun-zione dello specifico impianto, da nume-rose sonde ambiente in grado di rilevare le variazioni di temperatura ed umidità,

da attuatori in grado di regolare l’accen-sione e lo spegnimento dei componenti dall’impianto stesso, di regolare la velo-cità dei ventilatori inverter delle Uta e di regolare le temperature di mandata dei singoli circuiti idraulici. l’interfaccia uten-te, necessaria a modificare i parametri di funzionamento, è stata resa molto sem-plice con l’installazione di touch screen che permettono di impostare le condi-zioni climatiche volute per ogni singolo locale e di controllare, tramite l’utilizzo di allarmi, la presenza di problematiche sull’impianto. a corredo di quanto sopra è stata inoltre prevista l’installazione di n. 2 pannelli solari sferici (ditta sferasol – can-diolo, to) per la produzione di acqua calda sanitaria, un generatore di energia elettri-ca di emergenza in grado di sopperire a interruzioni del servizio da parte dell’ente erogatore, un sistema elettronico grazie al quale per ogni botte in acciaio, desti-nate a contenere i vini, è possibile gestire, tramite comando remoto, la variazione di temperatura, il tempo e la modalità dei rimontaggi, da una idro-pulitrice riscal-data a gasolio necessaria per la pulizia delle pavimentazioni nonché di tutte le attrezzature utilizzate nel processo del-la vinificazione. Particolare attenzione è stata riservata agli impianti termici in-stallati all’interno della sala degustazione che per la sua particolare configurazione, completamente finestrata nella copertura e nella metà superiore delle pareti peri-metrali, ha richiesto un attento e preciso calcolo dei carichi termici estivi ed inver-nali e la ricerca di una soluzione tecnica efficace per minimizzare la formazioni di

condensa sulle superfici vetrate durante il periodo invernale; la soluzione è stata trovata posizionando nel perimetro del lo-cale ventilconvettori a pavimento tipo Ka-therm di fornitura Kampman gmbH che soddisfano i requisiti termo-igrometrici e ben si sposano con l’estetica ricercata dal designer.all’interno del locale adibito a ricovero macchinari ed attrezzi agricoli non sono stati previsti particolari impianti ma sola-mente l’installazione di un ventilconvet-tore necessario per mantenere una tem-peratura minima invernale tale da non inficiare il perfetto funzionamento delle attrezzature.all’interno degli uffici si è optato per l’installazione di ventilconvettori per il riscaldamento invernale e la climatizza-zione estiva. l’impianto elettrico di illu-minazione è stato anch’esso realizzato utilizzando le più innovative tecnologie della domotica che permettono di ge-stire in modo avanzato l’accensione dei corpi illuminanti creando scenari per ogni singolo locale piuttosto che per tutta l’attività; tale scelta tecnica soddi-sfa sia le esigenze strettamente legate alle lavorazioni che gli aspetti puramen-te estetici durante le visite da parte di esterni. l’elettronica di controllo dell’im-pianto termico e dell’impianto elettrico permettono di implementare la gestione remota tramite computer; tale oppor-tunità potrebbe rivelarsi molto utile in futuro sopratutto per controllare che le condizioni climatiche all’interno dei locali siano sempre ottimali e non compromet-tano la qualità dei vini.

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0REALIZZAZIONE CANTINA DI VINIFICAZIONEmonforte d’alba (cn) anno di realizzazione: 2008-2010

L’edificio produttivo, realizzato nel comune di monforte d’alba (cn), in località s. anna, poco distante dal

concentrico, si erge in una zona agricola caratterizzata dalla presenza dei pregiati vigneti che caratterizzano la gran parte del territorio comunale. l’intervento ha inteso salvaguardare e valorizzare il patrimonio naturale in genere e superare gli squilibri territoriali attraverso il controllo qualitati-vo dell’area, infatti, partendo dal tipo di de-stinazione urbanistica, dalla sua forma ed ubicazione, si è optato per la realizzazione di un fabbricato a pianta pressoché rego-lare, elevato ad un solo piano fuori terra, con altezze utili variabili a seconda delle destinazioni d’uso delle singole porzioni, il tutto composto, inserito ed intercalato in modo armonico entro una sagoma a ti-pologia lineare e semplice, con copertura piana e soprastante giardino pensile ac-cessibile e praticabile, delimitato da para-petto in muratura con porzioni aperte pro-tette da ringhiere in ferro a barre verticali, di tipo tradizionale. In particolar modo le porzioni di fabbricato destinate a porticato si compongono armonicamente, in solido, con il resto dell’edificio. l’obbiettivo è sta-to quello di conciliare con la conformazio-ne dell’area, il miglior orientamento pos-sibile e la posizione più favorevole sotto il profilo ambientale, nel rispetto dell’area circostante; per tale finalità si è cercato di adottate soluzioni tecniche e modalità costruttive che hanno valorizzato la linea-rità dei volumi e la semplicità delle forme, a scapito di movimenti di masse derivanti da espressioni architettoniche e sistemi costruttivi più moderni.

Il nuovo edificio, la cui superficie lorda è di circa m2 1.215, è planimetricamente realizzato a ridosso delle facciate lati nW e sW dell’edificio preesistente già adibito ad attività turistico ricettiva. contro ter-ra, parallelamente ai muri di sostegno perimetrali, è stata realizzata un’inter-capedine di areazione, atta a garantire il ricircolo dell’aria e la salubrità dei locali, il collegamento con l’edificio preesisten-te avviene unicamente a mezzo di scala esterna in parte coperta, raggiungibile dal cortile adiacente la facciata laterale prospettante sul giardino pensile. Il pro-getto riguarda la realizzazione di una nuova cantina di vinificazione e di invec-chiamento con adiacente locale adibito a ricovero macchinari ed attrezzi agricoli utilizzati nel ciclo produttivo aziendale, e di una nuova unità abitativa, avente ac-cesso indipendente dalle restanti porzio-ni di fabbricato, a servizio del conduttore. I locali produttivi sono disposti planime-tricamente agli estremi lati sW e nE del nuovo fabbricato, la cantina, dislocata a quota planimetrica – 5,70 è complanare con il cortile antistante la facciata sW e raggiungibile dalla strada esistente che diparte da quella che conduce all’acces-so principale del fabbricato adibito ad attività turistico ricettiva, l’altezza utile interna dei locali è di m 4,95.I locali che costituiscono la cantina sono i seguenti: porticato aperto uso pigiatura, locale imbottigliamento, locale di vinifi-cazione, locale invecchiamento in botti, locale imbottigliamento in bottiglie, ma-gazzino bottiglie, magazzino cartoni, sala degustazione, spogliatoi, servizi igienici,

vano scala e rampe inclinate per accesso ai vari locali.Il locale adibito a ricovero macchinari ed attrezzi agricoli, cui competono due pic-coli locali adibiti a magazzino per il ricove-ro degli attrezzi, ed un locale adibito a wc, è disposto planimetricamente sul lato nE, dislocato a quota planimetrica – 4,30 ed è complanare con il cortile antistante il por-tone di accesso, raggiungibile da strada agricola collegata con i restanti terreni in proprietà, l’altezza utile interna del locale e di m 3,45.l’unità abitativa a servizio del conduttore, composta da ingresso su soggiorno, cuci-na, due camere, bagno e servizio igieni-co, è disposta planimetricamente sui lati sW e nE del piano terreno del fabbricato adibito ad attività turistico ricettiva ed è complanare con il giardino pensile che sovrasta l’intero nuovo edificio. tutte le pareti opache costituenti l’involucro edi-lizio sono state adeguatamente isolate, in parte dall’esterno ed in parte dall’interno per ovviare a problemi di ponti termici e protette con sistemi areati. caratteristica è la tipologia di intonaco esterno dell’edi-ficio, realizzato con malta di calce a spes-sore e colorata nell’impasto con pigmenti naturali, in modo tale da donare alle fac-ciate un aspetto piuttosto materico e ter-roso. tutte le pavimentazioni interne sono finite in cemento elicotterato e colorate, così come anche tutte le pareti, compresi i bagni, con pigmenti perlescenti interfe-renti, lavabili (ditta sInoPHIa s.a.s. di g. montagna & c. di torIno), che hanno la caratteristica di dare alle superfici molta luminosità e degli effetti madreperlacei,

che variano in base all’inclinazione della luce e dalle diverse posizioni ed angola-zioni in cui si trovano le persone.strutturalmente la costruzione è realizza-ta in cemento armato, tranne la copertura del locale degustazione, realizzata in allu-minio e vetro basso emissivo.l’illuminazione naturale assume un ruo-lo essenziale nel rapporto tra ambienti esterni e spazi interni all’edificio, finestre, portoni e ampie vetrate definiscono la gerarchia dei rapporti. la dimensione no-tevole delle aperture ha richiesto attente valutazioni nella scelta dei serramenti per garantire il controllo delle temperature interne, i telai in alluminio sono a taglio termico con vetri basso emissivi.l’approvvigionamento idrico è garantito per mezzo dell’allacciamento alla rete del pubblico acquedotto. I nuovi scarichi e le acque di lavaggio provenienti dall’attività sono convogliati in apposito impianto di depurazione del tipo “fitidepurazione atti-va” con emissario finale in corso d’acqua superficiale.a servizio della nuova cantina di vinifi-cazione e di invecchiamento sono stati realizzati impianti meccanici ed elettrici molto sofisticati per soddisfare esigenze strettamente legate all’industrializzazione della filiera della vinificazione e ad ottene-re il massimo contenimento dei consumi energetici. In particolare, con la collabo-razione dell’enologo sig. gianfranco cor-dero della ditta Bi.lab. s.r.l. di alba (cn), sono state valutate le condizioni climati-che richieste (temperatura e umidità) per ogni singolo locale durante tutti i periodi dell’anno al fine di dimensionare un im-

Progettisti: Ing. Paolo Ferrari (Capogruppo) Geom. Manlio Zocca, Marco Poncellinititolo dell’opera: realizzazione cantina di vinificazioneUbicazione: monforte d’albacommittente: amalia cascina in langa s.a.s. di Brusio maria angela e c.Progetto strutturale: Ing. manlio dardoProgetto impianto termico, condizionamento ed idrico-sanitario: Ing. Paolo FerrariProgetto impianto elettrico: P.I. Ivan BorgnaProgetto illuminotecnica: P.I. Piero PronoFotografia e grafica: silvio massoloImprese Esecutriciopere Edili: Valle s.r.l. savona – marengo & c. s.n.c. cuneoImpianto elettrico: monchiero maurilioImpianto termico – impianto condizionamento – impianti idrico-sanitario: termocoibent di alessandria livioserramenti: ditta dario calleriImpianti enologici: Emporio enologico albese s.r.l.

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la destinazione abitativa. nel recupero sono state mantenute le volumetrie e i caratteri tipologici dell’edificio originario creando un’unica stanza al piano sopra-elevato e una zona giorno al piano terre-no. completato con le stesse finiture dei casali sottostanti, dall’ampia vetrata in ferro tripartita e dalle vetrate laterali del-la camera si gode una vista panoramica sulla valle, sui vigneti ed in lontananza sul mare.a lato del primo edificio fuori terra è sta-ta collocata, sempre interrata, la sala didegustazione. In un volume di forme re-golari è stato concepito un grosso cami-no realizzato tramite l’assemblaggio di lamiere ossidate e trattate. nello spazio di risulta dietro questa grossa quinta è stato ricavato il bagno ed il guardaroba. Il pavimento è in cemento grigio elicotte-ro, alcune pareti sono rivestite in pietra ed altre tinteggiate in bruno e rosso. al centro della sala è collocato l’oggetto che completa l’arredo: il tavolo realizzato in ferro e legno di ulivo. l’intenzione del committente era quello di creare intorno al tavolo e con l’abbraccio del camino la percezione di ospitalità sensibile, tra-smessa attraverso gli oggetti che riem-piono lo spazio. Il tavolo si sviluppa come una serpentina: i conviviali si siedono attorno ad essa sul lato esterno e chi serve, o presenta i vini, può muoversi co-modamente nello spazio interno collega-to con il piano cottura e il piano di lavoro in acciaio che rispecchia pietre e colori. Il risultato è un ambiente avvolgente e cal-do che ben dispone alla degustazione del buon vino prodotto dall’azienda.

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ALTAVIA LE CANTINE E I CASALIdolceacqua (Im) anno di realizzazione: 2008-2009

Siamo sulle colline di fronte a dolce-acqua a 4oo mt sul livello del mare sul confine con la Francia, all’inizio

dell’Altavia, la dorsale che attraversa longitudinalmente tutta la liguria. Zona di vigneti e vino rossese, uno dei pochi doc della regione, l’area prima dell’edi-ficazione si presenta come uno dei tanti gerbidi delle campagne del ponente li-gure.nell’anno 2004 iniziano i lavori per la co-struzione della cantina: viene edificata appena oltre la pineta situata all’ingres-so della proprietà, al centro del naturale anfiteatro che si apre sulla sottostante Val nervia che mostra in tutta la sua sto-ria e fascino il castello dei doria.la superficie totale costruita si aggira intorno ai 1000 mq di cui 440 interrati. le scelte progettuali conservative e i vin-coli urbanistici del territorio danno vita ad un’architettura molto semplice che riprende i caratteri tipologici dei luoghi. l’utilizzo della pietra locale è infatti uno degli elementi caratterizzanti l’architet-tura dell’intervento: il luogo è ricco di pietra già lavorata recuperata dai mu-retti a secco che hanno lasciato spazio alla piana per il nuovo vigneto e i grossi massi estratti durante gli scavi regalano altro prezioso materiale da utilizzare come paramento murario. È un’arenaria dalle tinte calde uguale alla terra ligure che permette di mimetizzare l’edificato ed inserirlo nel vero senso della parola nel territorio.la planimetria della cantina segue nella forma l’andamento naturale del terreno. È composta da due corpi gemelli fuo-

ri terra messi in collegamento da una lunga galleria interrata realizzata me-diante l’impiego di volte in cemento ar-mato prefabbricate fornite dall‘Impresa moretti s.p.a. di Brescia. I due corpi di fabbrica fuori terra sono composti da un unico volume coperto a tetto a due falde sostenuto da capriate in legno lamellare

fornite e messe in opera dalla ditta In-terholz s.r.l. con sede a Brescia.l’altro elemento caratterizzante l’intero intervento è infatti l’utilizzo in quasi tutte le finiture, e non, del ferro ossidato arti-gianalmente che, inserito nel paramento murario per quanto riguarda le facciate, armonizza ulteriormente i materiali ed usato negli interni come elemento divi-sorio di ampi spazi li rende ariosi e non suddivisi da ingombranti pareti.I casali sono stati edificati un anno dopo l’ultimazione delle cantine (inizio lavori settembre 2008) in una zona sopraele-vata rispetto al piano cantina raggiun-gibile attraverso scale in pietra e una passerella mobile in legno che permette all’esigenza di far transitare il trattore.l’ubicazione dei due casali praticamen-te gemelli segue l’orientamento delle curve di livello: il fabbricato sud risulta infatti leggermente ruotato rispetto a quello nord.Entrambe le case sono composte da un’ampia zona di soggiorno e da tre am-pie camere da letto; la struttura è in c. a.: fondazioni e pilastri reggono un so-laio intermedio e la copertura in legno

massello in castagno sbiancato. l’involu-cro è stato eseguito in doppio strato, da mattoni bioclima (cm12) e rivestimento (cm20) in pietra locale; i serramenti in ferro scorrevoli a scomparsa sono rea-lizzati artigianalmente. due scale in ferro portano alle camere superiori. le camere misurano circa 50 mq ciascu-na. l’ampio spazio è suddiviso esclusiva-mente da paraventi in ferro ossidato che dividono la zona bagno-lavabo-doccia dal resto della stanza. solo i sanitari ed un lavamani sono racchiusi in un picco-lo box in muratura dal quale comunque si intravvede la copertura in legno mas-sello di castagno sbiancato attraverso il plexiglass che funge da chiusura supe-riore della scatola.Una scala in pietra ricavata tra i due muri di contenimento retrostanti le case por-ta al terzo piccolo edificio residenziale, ultimo terminato, che gode di un’ottima esposizione. si tratta di un intervento di recupero di un fabbricato esistente pra-ticamente diruto articolato su due livelli: il piano terra parzialmente interrato era adibito a stalla mentre il piano superioremostrava ancora la testimonianza del-

Progettisti: Arch. Ester Bongioanni (Capogruppo)Arch. Ester Bongioanni, Arch. Manuela Tarabellatitolo dell’opera: altavia, le cantine e i casaliUbicazione: comune di dolceacquacommittente: azienda agricola altaviaProgetto strutturale: Ing. davide damiano – VallecrosiaProgetto ed esecuzione impianto termico, condizionamento ed idrico-sanitario: Basile alberto – IsolabonaProgetto ed esecuzione impianto elettrico ed illuminotecnico: Elettroimpianti snc di Bottini & Esposito BordigheraImprese Esecutriciopere Edili: cobar costruzioni generali s.r.l. – arma di taggiaserramenti: nuova Edilizia Val di Vara soc. coop. la spezia

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CASA RURALE A MADONNA DELLA NEVEValle Bona (Im) anno di realizzazione: 2008-2009

I l sito d’intervento è un terreno, stretto e allungato, posto su un crinale a ridosso del primo entro-

terra di Bordighera. l’ambivalenza del contesto appare subito consideran-do da un lato l’eccezionalità e pano-ramicità del sito, dall’altro, in diretta conseguenza, la sua forte visibilità, che induce a studiare con attenzione l’impatto ambientale del nuovo inter-vento. la conformazione stretta ed allungata del terreno inoltre vincola fortemente la composizione proget-tuale della nuova costruzione, così come la presenza visivamente ed acu-sticamente rilevante della strada pro-vinciale verso seborga lungo il confine est. Queste considerazioni unitamen-te all’opportunità data dall’esposi-zione privilegiata a 360° del terreno con visuale aperta in tutte le direzioni costituiscono l’insieme di stimoli e vincoli base di partenza per la proget-tazione.le scelte progettuali si riflettono quin-di sulla composizione e tipologia della costruzione, sull’orientamento e nella definizione di materiali e tecnologie.Innanzitutto il controllo sul contesto, rispettando l’andamento e la confor-mazione “fisiologica” del terreno, da qui la scelta compositiva a blocchi su un solo livello, sfalsati seguendo il leggero declivio e la forma stretta e allungata dell’area disponibile;Poi l’evidenza dell’orientamento, con la possibilità di sfruttare l’energia sola-re in modo ottimale, con conseguenti scelte tipologiche: la copertura a falda

unica dell’abitazione, orientata verso sud con una pendenza a 30° permette di integrare pannelli solari termici che così daranno una resa massima, men-tre la copertura piana a verde pensi-le del magazzino, oltre a produrre un impatto ambientale positivo, concorre

– unitamente ad altre scelte tecnolo-giche quali i materiali per l’isolamento ad alta inerzia termica ed i serramenti in legno con certificazione energetica, oltre naturalmente agli impianti mirati al risparmio energetico – a rendere la costruzione sostenibile dal punto di vista dei consumi.la costruzione quindi si sviluppa in due blocchi – un quadrato ed un ret-tangolare – sfalsati, chiusi verso nord per proteggersi dai venti dominanti e verso la strada provinciale ad est, fon-te di inquinamento visivo ed acustico.a sud e ovest si apre completamente con la protezione estiva del portico ad “elle” in corrispondenza del blocco più basso, permettendo invece l’irrag-giamento nei mesi invernali quando il sole è più basso.sulla fascia più alta e panoramica del terreno si trova il blocco abitativo di impianto quadrato, coperto con tet-to tradizionale a falda inclinata verso sud; ad una quota più bassa di 80 cm, intermedia tra la fascia alta di accesso e l’area coltivata, è posto il magazzi-

no di impianto rettangolare allunga-to verso sud, con copertura piana a verde pensile che oltre a minimizzare l’impatto sul contesto svolge un ruolo di controllo bio-climatico dell’edificio.Il verde (ancora work in progress) di-venta elemento compositivo fonda-mentale e contribuisce all’equilibrio del microclima generale, interno ed esterno alla costruzione.I materiali sono scelti in equilibrio tra tradizione ed innovazione: legno, late-rizio, pietra, intonaci e tinteggiature a calce, pareti in blocchi porizzati, verde pensile e tegole marsigliesi in coper-tura con integrazione di pannelli solari collegati ad una caldaia a condensa-zione con recupero di fumi ed impian-to di riscaldamento a pavimento.È prevista l’installazione di una vasca di ritardo con recupero delle acque per l’irrigazione. la pavimentazione dei passaggi pedonali circostanti l’abi-tazione saranno in acciotolato; i muri delle fasce risistemate ed esistenti in pietra a secco.

Progettista: Arch. Pietra Albornotitolo dell’opera: casa rurale a madonna della neveUbicazione: comune di Valle Bonacommittente: signor r. rossiProgetto strutturale: Ing. gianmarco rissoProgetto impianto termico ed idro-sanitario, impianto elettrico: Ing. Fabio gramagnaImprese Esecutriciopere Edili: Elia costruzioni s.n.c. - ImperiaImpianto elettrico: Elettrotecnica Bottini EspositoImpianto termico ed idrosanitario: tecnosserramenti: Fasol snc

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