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Occupazione femminile in Abruzzo �
analisi Rapporti biennali sull’occupazione maschile e femminile nelle aziende medio grandi 2006 – 2007 �
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a cura di ABRUZZO LAVORO Via Orazio, angolo Via Colonna – 65127 Pescara Tel. 085 454531 – Fax 085 4545330 www.abruzzolavoro.com responsabile della rilevazione UFFICIO DELLA CONSIGLIERA DI PARITA’ D’ABRUZZO M. Loretta Del Papa (effettiva) Sara Ranocchiaro (supplente) presso Regione Abruzzo Direzione Politiche Attive del Lavoro Via Raffello 137 – 65100 Pescara Tel. 085 7672131 Fax 085 7672207 [email protected] www.regione.abruzzo.it/xConsiglieraParita/
Pescara giugno 2011
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Sommario
Presentazione............................................................................................................................4.
Premessa...................................................................................................................................7
Occupati per genere e per settore di attività..............................................................................8
Occupati delle unità locali per provincia. ................................................................................ ..9
Occupati per settore d'attività...................................................................................................11
Analisi occupati per tipologia di Contratto Collettivo Nazionale...............................................13
Analisi occupati per qualifica. ..................................................................................................14
Analisi delle entrate e delle uscite per settore d'attività........................................................... 15
Analisi assunzioni e promozioni per settore d'attività. .............................................................17
Analisi dipendenti per tipologia di contratto.. ...........................................................................20
Analisi dipendenti in aspettativa per qualifica...........................................................................22
Analisi dipendenti in aspettativa maternità/paternità per qualifica. ..........................................23
Analisi partecipanti a corsi di formazione professionale per genere e qualifica.......................24
Analisi ore di formazione professionale per genere e qualifica. ..............................................25
Analisi delle retribuzioni per sesso, qualifiche professionali e media annua. .........................26
Analisi delle retribuzioni per settore d'attività. ..........................................................................27
Analisi delle retribuzioni per tipologia di contratto collettivo nazionale.....................................28
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Presentazione Uno dei compiti assegnati dalla legge alle Consigliere regionali di Parità è la raccolta e l’elaborazione statistica dei rapporti biennali sull’occupazione maschile e femminile ai sensi dell’art. 9 della Legge 125/1991 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro ora art. 46 del Decreto Legislativo 198/2006 Codice delle pari opportunità uomo donna. Quello che la legge chiama Rapporto è in realtà un questionario, approvato con Decreto Ministeriale, composto da otto tabelle in cui le aziende indicano, attraverso dati disaggregati per sesso, situazione occupazionale, assunzioni, licenziamenti, promozioni, passaggi di livello o di categoria, prepensionamenti, ricorso a cassa integrazione, aspettativa, formazione professionale e retribuzione effettivamente corrisposta.
Il monitoraggio riguarda esclusivamente le imprese private e le aziende pubbliche (le imprese a partecipazione statale, le Aziende Autonome dello stato, le Aziende Regionali e degli Enti locali, le Aziende Sanitarie Locali, gli Enti autonomi di gestione che amministrano le partecipazioni statali, gli Enti pubblici economici) che occupano cento o più dipendenti le quali hanno l’obbligo di compilare il questionario con cadenza biennale e di inviare, entro il 30 aprile dell’anno successivo al biennio di riferimento, alle rappresentanze sindacali aziendali e alle Consigliere Regionali di Parità, pena l'intervento della Direzione Regionale del Lavoro che potrà sanzionare le imprese inadempienti.
Non si tratta, quindi, di un campione elaborato statisticamente, bensì di uno spaccato orizzontale del mondo del lavoro femminile, determinato per legge, che prende in considerazione solo la fascia delle imprese medio-grandi e le indaga nella loro totalità. Un universo che la legge n. 125/91 (oggi trasfusa nel Codice della Pari Opportunità) ha voluto individuare ed esaminare per portare a conoscenza delle dinamiche aziendali proprio quei soggetti dotati di potestà di intervento concreto, anche se a diverso livello, nei luoghi di lavoro.
L’indagine ha due caratteristiche che la rendono attuale ed unica nello stesso tempo: la continuità e l’obbligatorietà.
E’ uno strumento prezioso per le Consigliere di Parità perché facilita l’esercizio della duplice funzione di controllo, finalizzato alla piena applicazione della normativa antidiscriminatoria, e di promozione di azioni positive nonché lo svolgimento dei compiti inerenti la collaborazione con il governo locale nell’indirizzo delle politiche territoriali del lavoro. È quindi anche uno strumento conoscitivo utile per l’Ente Regione in quanto autorità locale preposta alla programmazione delle politiche occupazionali. E’ uno strumento strategico anche per le aziende che sono tenute a compilarlo in quanto costituisce un utile strumento di conoscenza e valorizzazione delle risorse umane aziendali.
L’elaborazione del Rapporti relativi al 2006-2007, pervenuti entro il 30 aprile 2008, è stata lunga e perigliosa per più di un motivo. In una prima fase i dati sono stati inseriti utilizzando l’apposito software realizzato da Italia Lavoro nel 2006 su incarico della Consigliera nazionale di Parità. Come è noto l’utilizzo del software, predisposto su un modello ministeriale che è ormai necessario aggiornare, non ha, però, consentito di svolgere il lavoro attraverso quegli aggiustamenti e correzioni che sono possibili con uno strumento meno sofisticato. Nei primi mesi del 2009, mentre veniva comunicato che non era più disponibile la necessaria assistenza tecnica di Italia Lavoro per l’elaborazione, la nostra regione ha subito l’evento sismico che ha reso impossibile realizzare il progetto di incaricare gli esperti della Facoltà di Economia dell’Università dell’Aquila finalizzato a riproporre l’analisi più ampia già effettuata per il precedente biennio. Nel 2010 l’Ufficio della Consigliera riceveva i Rapporti relativi al biennio 2008-2009 e, dopo l’elaborazione degli stessi da parte di Abruzzo Lavoro, Ente strumentale della Regione Abruzzo, è stato possibile avvalersi dello stesso Ente che ha nuovamente inserito e di seguito elaborato, analizzato e commentato i dati.
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Prima di alcune considerazioni è opportuno uno sguardo, sia pure sommario alla situazione del mercato del lavoro abruzzese negli anni considerati. Nella tabella che segue, tratta dal Rapporto sull’economia abruzzese 2007 curato dal CRESA Centro regionale di studi e ricerche economico sociali, si evidenzia come in Abruzzo negli anni 2006-2007 la partecipazione femminile al mercato del lavoro subisce una flessione.
A fronte della conferma delle unità delle forze di lavoro femminili si evidenzia un aumento di quelle maschili di 3.000 unità. Il tasso di attività della componente maschile aumenta di 0,5 punti mentre il tasso di attività femminile diminuisce di 0,4 punti. La differenza, in punti percentuali, tra il tasso di attività femminile e quello maschile - gap assoluto di genere - è maggiore in Abruzzo rispetto alla media italiana (-25,4 contro -23,7 punti percentuali). Il miglioramento dell’occupazione ha riguardato soprattutto la componente maschile (+1,0), diversamente dal resto del paese, determinando un gap di genere nel tasso di occupazione superiore alla media nazionale (-27,3 contro -24,1 punti percentuali). Il tasso di disoccupazione maschile (3,9 per cento) è inferiore di un punto percentuale a quello medio nazionale, mentre il tasso di disoccupazione femminile (9,8 per cento) è superiore di quasi due punti percentuali al dato medio nazionale ed è 2,5 volte maggiore di quello maschile.
Per il biennio in esame abbiamo raggiunto la percentuale di compilazione, di circa l’80 per cento sul totale delle imprese obbligate. Le imprese esaminate appartengono per il 63,7 per cento al settore industriale e per 36,3 per cento al terziario. Sul totale degli occupati delle aziende esaminate le donne rappresentano il 28,5
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per cento, il 19,2 per cento degli occupati nell’industria e il 48,2 per cento degli occupati nel terziario. La segregazione orizzontale risulta ancora molto evidente: le donne occupate continuano ad essere presenti maggiormente nel terziario, fatta eccezione per trasporti e comunicazioni, e nei comparti industriali dell’abbigliamento e pelli e calzature. La tipologia di contratto prevalente è quella a tempo indeterminato e a tempo pieno. Va però precisato che le donne rappresentano il 79,3 per cento sul totale degli occupati a tempo parziale pari al 21,4 per cento del totale delle occupate ed al 6 per cento del totale dei dipendenti. Riguardo alla movimentazione del personale i flussi lordi in uscita e in entrata, in linea di massima, si equivalgono. Le entrate e le uscite femminili presentano rispettivamente i valori percentuali sul totale di 27,5 e 30,2. L’analisi di genere per il settore industria evidenzia entrate femminili pari al 21,1 per cento del totale con concentrazione nei settori tradizionalmente a prevalenza femminile mentre nel terziario non presenta rilevanti differenze numeriche tra uomini e donne che raggiungono nel commercio 62,2 punti percentuali. L’analisi delle uscite conferma in linea di massima tali dati. Le donne assunte rappresentano il 29.3 per cento sul totale delle assunzioni e solo il 13,1 per cento ha beneficiato di una promozione.
Ci auguriamo che le analisi riportate contribuiscano a sviluppare la consapevolezza della necessità di elaborare statistiche di genere al fine di far emergere la questione del lavoro femminile quale elemento dello sviluppo economico.
Le Consigliere regionali di Parità d’Abruzzo
Loretta Del Papa
Sara Ranocchiaro
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Premessa
Le norme di tutela e gestione del mercato del lavoro in base al genere sono state caratterizzate da una lenta ma importante evoluzione: da una visione iniziale incentrata sulla tutela e sull’incentivazione di una parità di trattamento formale e retributivo, si è passati, a partire dagli anni ‘90, alla promozione di una logica di azioni positive. Una delle norme più importanti riconducibili alla prima impostazione è sicuramente la legge 903 del 9 dicembre 1977 “Parità di trattamento tra uomo e donna in materia di lavoro”, mentre quelle caratterizzanti la nuova direzione sono la legge 125 del 10 aprile 1991 sulle “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo donna nel lavoro” e la legge 215 del 25 febbraio 1992 sulle ‘Azioni positive per l’imprenditoria femminile’. La prima norma, considerata al momento dell’emanazione una delle più avanzate a livello europeo, contiene alcuni principi estremamente importanti come il divieto di discriminazione nell’assunzione, nella formazione, nella carriera e nel licenziamento, nonché particolari tutele, mentre attraverso le seconde si è cercato di trasporre nel nostro ordinamento il concetto, di derivazione anglossassone, di positive action.
Le azioni positive nascono infatti come rimedi agli effetti sfavorevoli delle discriminazioni giuridicamente rilevanti che caratterizzano la condizione delle donne nel mercato del lavoro, mirano alla valorizzazione della differenza per raggiungere una parità che passa attraverso il riconoscimento del lavoro femminile, fino ad ora non correttamente valorizzato in un’organizzazione che privilegia il modello maschile e l’omologazione del lavoro femminile a quello maschile. Tramite questi strumenti sono state ideate e realizzate diverse attività e altrettanti modelli che hanno prodotto la messa in pratica di quelle che sono definite buone prassi, cioè elementi efficaci per incrementare e favorire la presenza delle donne nel mercato del lavoro. In tale ambito si inscrive la norma, art. 46 de l decreto legislativo 198/2006, che obbliga le aziende pubbliche e private che occupano in Italia oltre 100 dipendenti, a compilare ogni due anni il così detto Rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile “occupato in ciascuna delle professioni e rilevato in relazione allo stato delle assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa Integrazione Guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti e della retribuzione effettivamente corrisposta”, e ad inviarlo alla Consigliera regionale di parità e alle Organizzazioni sindacali. La analisi di seguito riportata si basa, pertanto, sulle informazioni pervenute dalle aziende con oltre cento dipendenti a seguito de lla compilazione del de t to questionario. In Abruzzo, nel biennio 2006/2007, considerato in questa rilevazione, hanno compilato il questionario sulla situazione occupazionale 135 aziende, adempiendo agli obblighi di legge. Hanno risposto 86 imprese del settore Industriale, 49 del Terziario e nessuna azienda del settore agricolo. Le sedi aziendali prese in esame sono state 135. Nessuna di queste ha inviato dati completi; ad esempio nessuna ha inviato dati sul ricorso alla Cassa Integrazione. Pochissime (20%) hanno descritto la composizione per qualifiche e livelli del personale. Nel macrosettore dei servizi, non è stato possibile considerare alcune grandi aziende che hanno inviato questionari non congrui.
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Occupati per genere e per settore di attività
L’osservazione sugli occupati nelle aziende abruzzesi con almeno 100 dipendenti riguarda 135 aziende nessuna del settore dell’agricoltura. Il totale assoluto dei dipendenti rilevati corrisponde a 30.123 lavoratori, di cui il 28,47% di genere femminile, il 71,53% di genere maschile. I dati distinti per settore di attività registrano nell ’ industria 20.480 occupati, nel terziario 9.643. Va rilevato che, mentre nell’industria la prevalenza di genere maschile è rilevante, nel terziario i pesi di genere appaiono bilanciati.
Tabella 1 - Occupati per genere e per settore di attività
Settore attività
Donne
Uomini Totale % Donne
% Uomini
% Totale
Agricoltura - - - - - -
Industria 3.930 16.550 20.480 19,19 80,81 100
Terziario 4.645 4.998 9.643 48,17 51,83 100
Totale
8.575
21.548 30.123 28,47
71,53
100
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Occupati delle unità locali per provincia
Le 135 sedi aziendali rilevate sono diffuse su tutto il territorio regionale, sia pure con una prevalenza nella provincia di Chieti. Gli occupati nelle aziende rispondenti si concentrano nelle province di Chieti e Pescara che costituiscono il 70% del totale.
Tabella 2 - Occupati delle unità locali per provincia
Province n° U.L. Donne Uomini Totale % Donne % Uomini % Totale
L'Aquila 25 1.031 2.719 3.750 27,49 72,51 100
Pescara 33 4.394 6.558 10.952 40,12 59,88 100
Chieti 46 1.732 8.541 10.273 16,86 83,14 100
Teramo 31
1.418 3.730 5.148 27,54
72,46 100 Totale 135
8.575 21.548 30.123 28,47
71,53 100,00
Tra gli occupati nelle aziende della provincia di Chieti l e donne rappresentano il 16,86% sul totale rilevato, dato nettamente inferiore alla media regionale (28,47%), dovuto alla composizione prevalentemente metalmeccanica delle aziende teatine.
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a
I dati sul rapporto tra generi degli occupati nelle province dell’Aquila e di Teramo quasi si equivalgono sia tra di loro sia rispetto alla media regionale. Osservando, invece, la situazione della provincia di Pescara si nota la presenza percentualmente più rilevante di donne occupate nelle 33 sedi aziendali esaminate, 19 delle quali appartenenti al settore terziario, fatto che spiega come si determini il 40,12% di occupate.
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Occupati per settore d'attività
Su un totale di 30.123 occupati nel complesso delle aziende abruzzesi che hanno compilato il Rapporto biennale, l’analisi per settore evidenzia che l’industria raccoglie i 2/3 dei dipendenti.
Tabella 3 - Occupati per settore d'attività
n° Imprese Donne Uomini Totale % % %
Agricoltura
Industria
Alimentare 8
155 1.305 1.460
10,62
89,38 100
Calzature 1
72 30 102
70,59
29,41 100
Carta, Stampa ed Editoria 5
35 1.217 1.252
2,80
97,20 100
Chimica Famaceutica 6
447 1.585 2.032
22,00
78,00 100
Chimica, Gomma e Plastica
8
145 1.457 1.602
9,05
90,95 100
Edilizia 2
10 358 368
2,72
97,28 100
Energia e Petrolio 1
10 87 97
10,31
89,69 100
Legno 4
88 719 807
10,90
89,10 100
Metalmeccanica 32
756 6.255 7.011
10,78
89,22 100
Produzione Ceramica 3
49 385 434
11,29
88,71 100
Telecomunicazioni 2
38 167 205
18,54
81,46 100
Tessili - Abbigliamento 11
1.990 985 2.975
66,89
33,11 100
Vetro 3
135 2.000 2.135
6,32
93,68 100
Totale Industria
86
3.930 16.550 20.480
19,19
80,81 100,00
Terziario Commercio
7
860 657 1.517
56,69
43,31 100
Credito
4
494 791 1.285
38,44
61,56 100
Mense
5
24 4 28
85,71
14,29 100
Riscossione Tributi
1
78 89 167
46,71
53,29 100
Servizi alla persona 12
2.244 1.445 3.689
60,83
39,17 100
Servizi alle imprese 2
115 284 399
28,82
71,18 100
Servizi di Igiene Urbana 1
103 115 218
47,25
52,75 100
Servizi di pulizia 7
332 97 429
77,39
22,61 100
Servizi di telecomunicazioni 1
324 100 424
76,42
23,58 100
Servizi Idrici 1
12 102 114
10,53
89,47 100
Trasporti in concessione
8
59 1.314 1.373
4,30
95,70 100
Totale Terziario
49
4.645 4.998 9.643
48,17
51,83 100,00
TOTALE
135
8.575 21.548 30.123
28,47
71,53 100,00
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I dati del settore industriale riguardano 86 aziende 32 delle quali del comparto metaltalmeccanico, 11 del tessile-abbigliamento. L’analisi di genere tra occupati delinea due diversi rapporti percentuali: nell’industria metalmeccanica risulta occupata 1 donna ogni 9 dipendenti; nell’industria tessile e dell’abbigliamento, come nel settore calzaturiero, al contrario, risulta un rapporto di occupati di un uomo ogni 3 donne. Nelle 49 imprese del settore terziario si denota una sostanziale parità tra gli occupati per genere. Nel dettaglio per tipologia di imprese si evince l’altalenante rapporto tra uomini e donne occupate, con p r e valenza del genere femminile nelle tipologie aziendali di servizi alla persona, servizi di pulizia e servizi di telecomunicazioni, del genere maschile negli altri.
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Analisi degli occupati per tipologia di Contratto Collettivo nazionale
Il contratto maggiormente diffuso tra le lavoratrici, secondo questa rilevazione, è quello del tessile – abbigliamento, seguito dal contratto dell’area medico – sanitaria e, successivamente, da quello del commercio. Il contratto in assoluto più applicato nelle 135 aziende osservate è quello della metalmeccanica, seguito dall’area medico – sanitaria e da quello dei chimici. Vista l’indisponibilità di dati relativi alla suddivisione esatta degli occupati per livelli professionali, non è stato possibile rilevare l’applicazione degli incentivi contrattuali e delle premialità per generi e per livelli. Tabella 4 - Analisi degli Occupati per tipologia di Contratto Collettivo Nazionale
Donne Uomini Totale % Donne % Uomini % Totale
Contratti settore industria Alimentaristi 155 1.305 1.460 10,62 89,38 100,00
Calzaturiero 72 30 102 70,59 29,41 100,00
Cartario 31 1.098 1.129 2,75 97,25 100,00
Ceramica 49 385 434 11,29 88,71 100,00
Chimici 476 1.781 2.257 21,09 78,91 100,00
Edili 10 358 368 2,72 97,28 100,00
Editoria 4 119 123 3,25 96,75 100,00
Energia e Petrolio 10 87 97 10,31 89,69 100,00
Gomma e plastiche 116 1.261 1.377 8,42 91,58 100,00
Lavorazione vetro 61 1.662 1.723 3,54 96,46 100,00
Legno 88 719 807 10,90 89,10 100,00
Metalmeccanici 756 6.255 7.011 10,78 89,22 100,00
Prodotti e articoli per l'ottica 55 250 305 18,03 81,97 100,00
Telecomunicazioni 38 167 205 18,54 81,46 100,00
Tessili 1.990 985 2.975 66,89 33,11 100,00
Vetro
19
88 107 17,76 82,24
100,00 Totale Industria
3.930
16.550 20.480 287,48 1312,52
1600,00
Contratti settore Terziario Autoferrotranvieri 59
1.314 1.373 4,30 95,
100,00
Banche-Credito 494
791 1.285 38,44 61,
100,00
Call center 324
100 424
Case di cura private 295 103 398 74,12 25, 100,00
Commercio 1.032 858 1.890 54,60 45, 100,00
Dirigenza sanitaria, amm. 1.949 1.342 3.291 59,22 40, 100,00
Gas e acqua 12 102 114 10,53 89, 100,00
Imprese di pulizia 332 97 429 77,39 22, 100,00
Pubblici Esercizi 24 4 28 85,71 14, 100,00
Servizi di Igiene Urbana 103 115 218 47,25 52, 100,00
Vigilanza privata 21
172 193 10,88 89,
100,00 Totale Terziario 4.645
4.998 9.643 462 538
1.000
Altro tipo di contratto - - - - - -
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Analisi occupati per qualifica
Si delinea un rapporto percentuale di una donna ogni 4 dipendenti ad eccezione della categoria dei quadri, dove il rapporto si inverte, sia pure di poco, in favore del genere femminile.
Va sottolineato che le imprecisioni nella compilazione dei questionari e la mancata risposta di grandi gruppi di imprese nel settore terziario pesano fortemente nell’analisi degli impiegati nella qualifica di quadro.
Tabella 5 - Occupati per qualifica
Qualifica Donne Uomini Totale % Donne % Uomini % Totale Dirigenti 263 830 1.093 24,06 75,94 100 Quadri 1.502 1.498 3.000 50,07 49,93 100 Impiegati 3.283 5.181 8.464 38,79 61,21 100 Operai 3.527 14.039 17.566 20,08 79,92 100
Totale
8.575
21.548 30.123 28,47 71,53
100
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Analisi delle entrate e delle uscite per settore di attività
Il saldo tra le entrate e le uscite risulta positivo con 506 unità in totale di nuovi ingressi, di cui 67 donne e 439 uomini.
Tabella 6 – Entrate per settori di attività
Agricoltura Uomini Totale % Donne
% Uomini
% Totale
- - - - - -
Totale Agricoltura - - - - - -
Industria
Alimentaristi 30 156 186 16,13 83,87 100,00
Calzaturiero 48 13 61 78,69 21,31 100,00
Cartario 6 39 45 13,33 86,67 100,00
Ceramica 19 64 83 22,89 77,11 100,00
Chimici 66 187 253 26,09 73,91 100,00
Edili 2 58 60 3,33 96,67 100,00
Editoria 0 2 2 0,00 100,00 100,00
Energia e Petrolio 2 16 18 11,11 88,89 100,00
Gomma e plastiche 4 42 46 8,70 91,30 100,00
Lavorazione vetro 6 129 135 4,44 95,56 100,00
Legno 20 132 152 13,16 86,84 100,00
Metalmeccanici 155 1.201 1.356 11,43 88,57 100,00
Prodotti e articoli per l' tti
4 4 8 50,00 50,00 100,00
Telecomunicazioni 0 2 2 0,00 100,00 100,00
Tessili 212 95 307 69,06 30,94 100,00
Vetro -
4 4 -
100,00
100,00
Totale Industria 574 2.144 2.718 21,12 78,88 100,00
Terziario Autoferrotranvieri 1 18 19 5,26 94,74 100,00
Banche-Credito 68 107 175 38,8 61,14 100,00
Call center 32 12 44 72,7 27,27 100,00
Case di cura private 20 13 33 60,6 39,39 100,00
Commercio 147 89 236 62,2 37,71 100,00
Dirigenza sanitaria, amm. 0 0 - 0 0 -
Gas e acqua 0 0 - 0 0 -
Imprese di pulizia 0 0 - 0 0 -
Pubblici Esercizi 0 0 - 0 0 -
Servizi di Igiene Urbana 86 20 106 81,1 18,87 100,00
Vigilanza privata
0
43 43 0,00
100,00
100,00
Totale Terziario 354 302 656 53,9 46,04 100,00
TOTALE ENTRATE 928 2.446 3.374 27,5 72,50 100,00
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Tabella 7 – Uscite per settori di attività
Agricoltura Uomini Totale % Donne
% Uomini
% Totale
- - - - - -
Totale Agricoltura - - - - - -
Industria Alimentaristi 33 184 217 15,21 84,79 100,00
Calzaturiero 49 12 61 80,33 19,67 100,00
Cartario 6 57 63 9,52 90,48 100,00
Ceramica 13 70 83 15,66 84,34 100,00
Chimici 63 185 248 25,40 74,60 100,00
Edili 3 70 73 4,11 95,89 100,00
Editoria 0 4 4 0,00 100,00 100,00
Energia e Petrolio 1 19 20 5,00 95,00 100,00
Gomma e plastiche 1 5 6 16,67 83,33 100,00
Lavorazione vetro 2 105 107 1,87 98,13 100,00
Legno 17 99 116 14,66 85,34 100,00
Metalmeccanici 88 694 782 11,25 88,75 100,00
Prodotti e articoli per l'ottica - - - - - -
Telecomunicazioni 6 26 32 18,75 81,25 100,00
Tessili 178 104 282 63,12 36,88 100,00
Vetro
1
1 2 50,00
50,00
100,00
Totale
461
1.635 2.096 21,99
78,01
100,00
Terziario Autoferrotranvieri 1 51 52 1,92 98,08 100,00
Banche-Credito 39 102 141 27,66 72,34 100,00
Call center 78 37 115 67,83 32,17 100,00
Case di cura private 40 17 57 70,18 29,82 100,00
Commercio 145 72 217 66,82 33,18 100,00
Dirigenza sanitaria, amm. 0 0 - 0,00 0,00 -
Gas e acqua 0 0 - 0,00 0,00 -
Imprese di pulizia 15 1 16 93,75 6,25 100,00
Pubblici Esercizi
1
0 1 100,00
0,00
100,00
Servizi di Igiene Urbana
79
14 93 84,95
15,05
100,00
Vigilanza privata
2
78 80 2,50
97,50
100,00
Totale Terziario
400
372 772 51,81
48,19
100,00
TOTALE USCITE
861
2.007 2.868 30,02
69,98
100,00
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Nella lettura dei dati, suddivisi per settore e per comparto di attività, gli avvicendamenti del personale nelle entrate e nelle uscite, riguardano proporzionalmente quelle con un maggior numero di dipendenti, segno di scarsa mobilità nei settori con meno occupati e, in modo speciale, nei servizi. La parte di dati disponibili segnala, tuttavia, nel terziario, il maggior flusso di ingressi femminili in azienda nel settore del commercio, pari a 147 unità.
Analisi assunzioni e promozioni per settore d'attività
Il saldo tra nuove entrate e nuove assunzioni (tab. 6 e tab. 8) ammonta a 1353 unità, quindi su 2021 nuovi assunti, 1353 risultano essere i dipendenti in azienda provenienti da altri stabilimenti o, comunque, non facenti parte stabilmente del novero dei nuovi occupati. Il rapporto tra generi, nelle nuove assunzioni, dimostra che per ogni donna assunta corrispondono circa 3 uomini.
I dati riferiti alle promozioni di carriera (tab. 9) all’interno delle aziende considerate, consentono soltanto una parziale visione del fenomeno.
Si possono comunque sottolineare alcuni aspetti:
- nel settore industria, le promozioni riguardano due donne ogni 19 uomini; se nell’industria metalmeccanica abbiamo una presenza minore di dipendenti donne e, di conseguenza, minori promozioni rispetto a quelle maschili, nel tessile, dove la presenza femminile è di gran lunga superiore a quella maschile, le promozioni premiano maggiormente i dipendenti uomini, sia pure nell’esiguità del dato rilevato. Del resto, in tutte le tipologie di impresa considerate, le promozioni vengono sempre assegnate in numero maggiore al genere maschile;
- nel settore del terziario i dati pervenuti consentono una limitata lettura delle progressioni in carriera per genere, in quanto molte aziende non hanno risposto alle specifiche domande loro rivolte. I pochi dati osservati, dimostrano tuttavia la continua tendenza a premiare maggiormente il genere maschile, nonostante in alcune tipologie aziendali, la presenza femminile sia prevalente o molto significativa.
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Tabella 8 - Assunzioni per settore d'attività
Donne
Uomini Totale % Donne % Uomini
% Totale
Agricoltura - - - - - -
Totale Agricoltura - - - - - -
Industria Alimentaristi 30 144 174 17,24 82,76 100,00
Calzaturiero 48 13 61 78,69 21,31 100,00
Cartario 3 36 39 7,69 92,31 100,00
Ceramica 19 62 81 23,46 76,54 100,00
Chimici 7 35 42 16,67 83,33 100,00
Edili 2 57 59 3,39 96,61 100,00
Editoria 0 1 1 0,00 100,00 100,00
Energia e Petrolio 0 5 5 0,00 100,00 100,00
Gomma e plastiche 1 29 30 3,33 96,67 100,00
Lavorazione vetro 6 101 107 5,61 94,39 100,00
Legno 20 42 62 32,26 67,74 100,00
Metalmeccanici 119 644 763 15,60 84,40 100,00
Prodotti e articoli per l'ottica 0 0 - 0,00 0,00 0,00
Telecomunicazioni 0 1 1 0,00 100,00 100,00
Tessili 86 53 139 61,87 38,13 100,00
Vetro
0
0 - 0,00
0,00
0,00 Totale Industria
341
1.223 1.564 21,80
78,20
100,00
Terziario Autoferrotranvieri 2 46 48 4,17 95,83 100,00
Banche-Credito 35 57 92 38,04 61,96 100,00
Call center 32 12 44 72,73 27,27 100,00
Case di cura private 36 11 47 76,60 23,40 100,00
Commercio 64 62 126 50,79 49,21 100,00
Dirigenza sanitaria, amm. - - - - - -
Gas e acqua - - - - - -
Imprese di pulizia - - - - - -
Pubblici Esercizi - - - - - -
Servizi di Igiene Urbana
82
18 100 82,00
18,00
100,00
Vigilanza privata - - - - - -
Totale Terziario
251
206 457 54,92
45,08
100,00
TOTALE ASSUNZIONI
592
1.429 2.021 29,29
70,71
100,00
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Donne
Uomini Totale % Donne % Uomini
% Totale
Agricoltura - - - - - -
Totale Agricoltura - - - - - -
Tabella 9 - Promozioni per settore d'attività
Industria Alimentaristi 22 76 98 22,45 77,55 100,00
Calzaturiero - - - - - -Cartario 4 112 116 3,45 96,55 100,00
Ceramica 2 35 37 5,41 94,59 100,00
Chimici 9 26 35 25,71 74,29 100,00
Edili 0 2 2 0,00 100,00 100,00
Editoria 0 1 1 0,00 100,00 100,00
Energia e Petrolio 3 26 29 10,34 89,66 100,00
Gomma e plastiche - - - - - -Lavorazione vetro 0 199 199 0,00 100,00 100,00
Legno 15 17 32 46,88 53,13 100,00
Metalmeccanici 33 437 470 7,02 92,98 100,00
Prodotti e articoli per l'ottica 0 0 - 0,00 0,00 0,00
Telecomunicazioni 0 0 - 0,00 0,00 0,00
Tessili 12 14 26 46,15 53,85 100,00
Vetro - - - - - - Totale Industria
100
945 1.045 9,57
90,43
100,00
Terziario Autoferrotranvieri 0 41 41 0,00 100,00 100,00
Banche-Credito 46 60 106 43,40 56,60 100,00
Call center 0 0 - 0,00 0,00 0,00
Case di cura private 2 1 3 66,67 33,33 100,00
Commercio 11 17 28 39,29 60,71 100,00
Dirigenza sanitaria, amm. 0 0 - 0,00 0,00 0,00
Gas e acqua 0 0 - 0,00 0,00 0,00
Imprese di pulizia
0
0 - 0,00
0,00
0,00
Pubblici Esercizi 0 0 - 0,00 0,00 0,00
Servizi di Igiene Urbana 0 0 - 0,00 0,00 0,00
Vigilanza privata
6
34 40 15,00
85,00
100,00 Totale Terziario
65
153 218 29,82
70,18
100,00
TOTALE PROMOZIONI
165
1.098 1.263 13,06
86,94
100,00
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Donne
Valore % su totale donne Uomini Valore % su
totale uomini Totale Valore % su totale occupati
% donne su totale tipologia
Tempo indeterminato 4.449 69,46 16.660 91,03 21.109 91,85 21,08
di cui part-time 1.235 19,28 327 1,79 1.562 6,79 79,07
Tempo determinato 404 6,31 838 4,58 1.242 5,40 32,53
di cui part-time 135 2,11 30 0,16 165 0,67 81,82
Apprendistato 95 1,48 335 1,83 430 1,78 22,09
Formazione e lavoro 62 0,97 83 0,45 145 0,71 0,25
Solidarietà 0 0,00 2 0,01 2 0,01 0,00
Altro
25
0,39 27 0,15 52
0,22 48,08
Totale
6.405
100,00 18.302 100,00 22.980
100 25,92
di cui part-time
1.370
21,39 357 1,95 1.727
7,51 79,33
Analisi dipendenti per tipologia di contratto
Su 22.980 contratti presi in esame si delineano alcune linee di tendenza. Il primo dato osservabile riguarda la presenza del genere maschile nettamente superiore, nel totale, rispetto a quello femminile. Questa superiorità numerica si ripete in tutte le tipologie di contratto tranne in quelle del lavoro atipico, dove i numeri assoluti tornano quasi in parità. Nei contratti a tempo indeterminato e determinato, con formula part-time, la tendenza è invertita, i numeri rilevati infatti, mostrano che le donne sono presenti in quantità quadrupla rispetto al genere maschile. Nella tipologia di contratto formazione lavoro, sia pure riletto normativamente, al dicembre 2007 il rapporto tra generi si equilibra. Tabella 10 - Dipendenti per tipologia di contratto
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n
La visualizzazione grafica della condizione femminile nei contratti di lavoro presi in esame dimostra ulteriormente che il peso percentuale delle donne occupate a part-time è notevolmente più rilevante di quello maschile.
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Analisi dipendenti in aspettativa per qualifica.
Il ricorso all’aspettativa, nelle aziende analizzate, riguarda un numero esiguo di occupati e si concentra nelle categorie degli impiegati e degli operai. Le dipendenti donne che registrano il ricorso all’aspettativa, nel biennio 2006/2007, sono quasi i 2/3 sul totale.
Tabella 11 - Analisi dipendenti in aspettativa per qualifica
Qualifica Donne Uomini Totale % Donne % Uomini % Totale
Dirigenti 2 0 2 100,00 0,00 100,00
Quadri 2 2 4 50,00 50,00 100,00
Impiegati 72 67 139 51,80 48,20 100,00
Operai 169 38 207 81,64 18,36 100,00
Totale
245
107 352 69,60
30,40
100,00
Su 245 donne che si trovano in aspettativa, 2 sono dirigenti e 2 hanno la qualifica di quadro; le restanti 241 donne si suddividono, a loro volta, nelle classi degli impiegati (72 unità) e degli operai (169 unità).
L’andamento generale del ricorso all’aspettativa, vede le donne prevalere, ma i valori percentuali ed i numeri assoluti tendono ad avvicinarsi nella categoria dei quadri e degli impiegati.
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Analisi dipendenti in aspettativa maternità/paternità per qualifica
L’aspettativa per maternità/paternità è un istituto contrattuale che viene utilizzato principalmente tra gli impiegati e gli operai mentre non è diffuso tra i dirigenti ed i quadri. Il genere maschile è poco interessato a ricorrere alla paternità se non in misura di un uomo ogni 10 donne circa.
Tabella 12 - Analisi dipendenti in aspettativa maternità/paternità per qualifica
Qualifica Donne Uomini Totale % Donne % Uomini % Totale
Dirigenti 2 - 2 100,00 0,00 100,00
Quadri - - - - - -
Impiegati 96 14 110 87,27 12,73 100,00
Operai 142 13 155 91,61 8,39 100,00
Totale
240
27 267 89,89
10,11
100,00
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Analisi partecipanti a corsi di formazione professionale per genere e qualifica Ai processi formativi di natura professionale partecipano in maniera esponenziale i dipendenti uomini. La formazione riguarda le categorie degli impiegati e degli operai e, solo nel caso degli impiegati, le donne pesano per un terzo delle unità in formazione. Le alte professionalità non vengono inserite nei processi formativi degli occupati considerati in questa analisi. I dati più rilevanti per genere si possono leggere nelle categorie dei dirigenti e degli operai, rispettivamente con uno squilibrio di genere pari a una donna su 16 e una su 20.
Tabella 13 - Partecipanti a corsi di formazione professionale per genere e qualifica Qualifica
Donne
% Donne
Uomini
% Uomini
Totale
% Totale
% donne
sul totale
Dirigenti 10 0,62 162 1,17 172 1,11 5,81
Quadri 115 7,13 572 4,13 687 4,44 16,7
Impiegati 1.077 66,73 3.664 26,44 4.741 30,64 22,7
Operai 412 25,53 9.459 68,26 9.871 63,80 4,17
Tot
1.614
100 13.857 100,00 15.471
100,00 10,4
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Analisi ore di formazione professionale per genere e qualifica
Le ore di formazione confermano, per numeri assoluti, l’andamento prevalente degli occupati uomini inseriti nei processi formativi. Tuttavia, considerando i valori percentuali relativi al rapporto tra le ore di formazione ed il personale, suddiviso per genere e per categoria, si nota che la media per gli uomini è di 20 ore e per le donne di 22 ma con dei picchi che, nel caso dei dirigenti, vedono una media di 9 ore per le donne su 22 per gli uomini e, nel caso degli impiegati, il rapporto diventa di 30 ore per le donne contro le 18 per gli uomini.
Tabella 14 - Ore di formazione professionale per genere e qualifica
Qualifica
Donne
%
ore Don
Uomini % ore
uomi
Totale %
Totale ore
% ore donne
su totale
Dirigenti 91 0,20 3.685 1,48 3.776 1,28 2,41
Quadri 3.290 7,22 14.169 5,68 17.459 5,92 18,8
Impiegati 32.425 71,11 68.539 27,48 100.964 34,23 32,1
Operai 9.793
21,48 162.998 65,36 172.791
58,58 5,67 Totale 45.599
100,0 249.391 100, 294.990
100,00 15,45
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Analisi delle retribuzioni per sesso, qualifiche professionali e media annua
L’analisi sulla retribuzione degli occupati per genere e categoria, risente dell’incompletezza dei dati pervenuti dai questionari; le aziende, indipendentemente dalla tipologia d’impresa esercitata, in questo biennio sono state restie a fornire le dovute indicazioni in merito. Sia pure con beneficio d’inventario, restano forti le disparità tra i generi ma, con i dati disponibili, non è possibile approfondire ulteriormente l’analisi.
Tabella 15 - Retribuzione per sesso, qualifiche professionali e media annua
Qualifica Donne Uomini Dirigenti 263 € 738.206 830 € 23.291.024 Retribuzione media annua € 2.807 € 28.061 Quadri 1.502 € 8.973.976 1.498 € 44.475.657 Retribuzione media annua € 5.975 € 29.690 Impiegati 3.283 € 61.873.616 5.181 € 128.269.650 Retribuzione media annua € 18.847 € 24.758
Operai
3.527
€ 40.486.431 14.039 € 245.882.284
Retribuzione media annua
€ 11.479 € 17.514 Totale
8.575
€ 112.099.857 21.548 € 442.001.124
N.B. Molte aziende non hanno comunicato le retribuzioni
Anche la suddivisione per provincia e per genere non rende adeguatamente l’idea sulle condizioni reali del reddito della popolazione considerata, proprio per la carenza dei dati disponibili.
Tabella 16 - Retribuzione media annua per provincia
Province Donne Uomini L'Aquila
1.031
€ 22.763.446 2.719 € 64.055.038
Retribuzione media annua € 22.079 € 23.558 Pescara
4.394
€ 37.383.004 6.558 € 143.593.716
Retribuzione media annua € 8.508 € 21.896 Chieti
1.732
€ 23.475.963 8.541 € 149.621.314
Retribuzione media annua
€ 13.554 € 17.518 Teramo
1.418
€ 28.449.816 3.730 € 84.648.547
Retribuzione media annua € 20.063 € 22.694
UFFICIO DELLE CONSIGLIERE REGIONALI DI PARITA’ presso Direzione Regionale Politiche Attive Del Lavoro
REGIONE
ABRUZZO
GIUNTA
REGIONALE
Occupazione femminile in Abruzzo biennio 2006-2007
27
Analisi delle retribuzioni per settore d'attività
Il complesso delle retribuzioni per settore di attività vede le donne raggiungere un target retributivo annuo di € 34.253.343 su un totale di 8.575 occupate; la retribuzione annua degli uomini, invece, raggiunge l’importo di € 101.757.970 su un totale di 21.548 occupati. Esiste ancora, nella compilazione dei questionari, una forte reticenza sulla retribuzione della categoria dei dirigenti ed anche una carenza strutturale nel suddividere gli importi fissi dalle premialità nelle retribuzioni dichiarate. L’incompletezza in questi casi non consente la lettura dei fenomeni di segregazione orizzontale per genere così come le disparità contrattuali. Nessuna azienda ha dichiarato il ricorso ad ammortizzatori salariali.
Tabella 17 - Retribuzioni per settore d'attività
Donne Uomini
Alimentare € 6.723.848 € 40.031.006
Calzature € 843.633 € 404.187
Carta, Stampa ed Editoria € 755.705 € 12.729.508
Chimica Famaceutica € 9.359.383 € 55.354.454Chimica, Gomma e Plastica € 2.187.138 € 16.691.311
Commercio € 6.878.219 € 8.303.794
Credito € 19.962.695 € 31.527.036
Edilizia € 211.735 € 9.249.919
Energia e Petrolio € 363.609 € 3.168.492
Legno € 1.520.237 € 15.188.059
Mense € 112.349 € 54.880
Metalmeccanica € 14.795.699 € 131.920.510
Produzione Ceramica € 883.454 € 7.230.935
Riscossione Tributi € 1.546.623 € 1.962.096
Servizi alla persona € 3.948.761 € 1.145.469
Servizi alle imprese € 79.303 € 249.956
Servizi di Igiene Urbana € 991.225 € 2.551.874
Servizi di pulizia € 1.271.251 € 167.698
Servizi di telecomunicazioni € 5.384.019 € 2.229.461
Servizi Idrici € - € -
Telecomunicazioni € 1.171.953 € 7.041.840
Tessili - Abbigliamento € 28.688.524 € 15.932.422
Trasporti in concessione € 1.524.649 € 36.974.485
Vetro € 2.868.217 € 41.809.223
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Analisi delle retribuzioni per tipologia di contratto collettivo nazionale
La contrattazione collettiva applicata nelle aziende considerate non segue necessariamente la logica della diretta relazione tra tipologia aziendale e contratto di lavoro, ad esempio il contratto dei metalmeccanici trova applicazione in una pluralità di produzioni non strettamente di settore.
Tabella 18 - Retribuzioni per tipologia di contratto collettivo nazionale
Contratto Donne Uomini
Alimentaristi € 6.723.848 € 40.031.006
Autoferrotranvieri
€ 1.524.649 € 36.974.485
Banche-Credito € 19.962.695 € 31.527.036
Call center € 5.384.019 € 2.229.461
Calzaturiero
€ 843.633 € 404.187
Cartario € 755.705 € 12.729.508
Case di cura private
€ 3.948.761 € 1.145.469
Ceramica
€ 883.454 € 7.230.935
Chimici € 10.005.195 € 60.529.149 Commercio
€ 8.424.842 € 10.265.890
Dirigenza sanitaria, amm. € - € -
Edili € 211.735 € 9.249.919
Editoria € - € -
Energia e Petrolio € 363.609 € 3.168.492
Gas e acqua
€ - € -
Gomma e plastiche € 1.541.326 € 11.516.616
Imprese di pulizia € 1.271.251 € 167.698
Lavorazione vetro € 1.798.532 € 36.436.016
Legno € 1.520.237 € 15.188.059
Metalmeccanici € 14.795.699 € 131.820.510
Prodotti e articoli per l'ottica € 970.225 € 4.722.181
Pubblici Esercizi
€ 112.349 € 54.880
Servizi di Igiene Urbana € 991.225 € 2.551.874
Telecomunicazioni € 1.171.953 € 7.041.840
Tessili € 28.688.524 € 15.932.422
Vetro € 99.460 € 651.026
Vigilanza privata
€ 79.303 € 249.956