ogni gene tra il numero degli esoni e degli introni · esseri viventi. sono in grado di accelerare...
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Considerando la definizione di introni indicare il rapporto corretto in ogni gene tra il numero degli esoni e degli introni:
a) Esoni= introni +1
b) Esoni=introni
c) Esoni= introni –1
d) Esoni= 2 volte gli introni
Descrivete le possibili conseguenze nella traduzione del seguente mRNA mutato rispetto a quello nativo
5’ UUCCCAAUCACAUAAGUAGCC 3’ RNA mutato
5’ UUCCCAAUCACAUACGUAGCC 3’ RNA nativo
(codoni di stop UAG, UAA, UGA)
La polimerasi I è la polimerasi che trascrive:
1. Tutti gli RNA in procarioti
2. tRNA e 5S ribosomiali in eucarioti
3. Gli snRNA e si trova nel nucleolo
4. Gli rRNA e si trova nel nucleolo
5. Gli hnRNA in eucarioti
RNA-POLIMERASI I
Si trova nel nucleolo
1) Trascrive un filamento precursore 45S da cui vengono poi ritagliati i tre rRNA: 28S, 18S, 5,8S.
2) Il DNA contenente i geni per gli rRNA si trova nel nucleolo.
3) La trascrizione avviene nel nucleolo
4) Le proteine ribosomiali vengono prodotte nel citoplasma e successivamente rientrano nelnucleo e quindi nel nucleolo dove si assemblano con i rispettivi rRNA per dare le due subunità ribosomiali.
1) La polimerasi I ha bisogno di 2 fattori trascrizionali generali (B ed S) per poter iniziare la trascrizione che si legano al promotore (da -100/-50 a +20).
RNA-POLIMERASI III
Si trova nel nucleo.
1) Trascrive i diversi tRNA e l' rRNA 5S (unico ribosomiale non prodotto nel nucleolo dove poi migrerà).
2) La polimerasi III ha bisogno di fattori di trascrizione generali per iniziare (A,B,C per rRNA 5S e B,C per i tRNA).
3) Le zone regolatrici di attacco dei fattori trascrizionali e RNA-polimerasi non sono a monte del trascritto ma a valle: Promotori Interni.
RNA-POLIMERASI II
Si trova nel nucleo.
1) Trascrive RNA primari (hnRNA) che successivamente verranno modificati (maturazione) per dare mRNA funzionanti.
2) Per iniziare ha bisogno di fattori trascrizionali generali (D, B, F, E, H).
3) Tali fattori si legano ad una sequenza del promotore detta TATA BOX (-40).
Esistono anche a monte della TATA BOX sequenze ricche di CG e CAAT BOX .
Biologia 3/118
Le proteine si distinguono in SEMPLICI e CONIUGATE.Le proteine semplici sono formate solo da catene polipeptidiche, le coniugate presentano oltre alle catene polipeptidiche gruppi di natura non proteica (es. zuccheri, lipidi etc…).
FUNZIONI DELLE PROTEINE
Le proteine hanno le più svariate funzioni e la maggior parte di esse ha funzione enzimatica.
ENZIMISono catalizzatori biologici di tutte le reazioni chimiche che avvengono negli esseri viventi.Sono in grado di accelerare reazioni che senza l'enzima avverrebbero a temperature, a pH e tempi incompatibili con la vita (es. 50 C°, pH 9, formazione di una molecola ogni ora ).Gli enzimi sono estremamente specifici in quanto di solito ciascuno di essi catalizza un solo tipo di reazione.Esempio aminoacil-sintetasi permette di legare un determinato L-aminoacido al suo specifico tRNA.
PROTEINE STRUTTURALIProteine della membrana cellulare, proteine del citoscheletro (es. actina), proteine della matrice extracellulare.
PROTEINE DI TRASPORTOEs. emoglobina che trasporta ossigeno e anidride carbonica.
PROTEINE CONTRATTILIProteine che permettono il movimento muscolare.
PROTEINE DI DIFESAEs. anticorpi che riconoscono e inattivano sostanze estranee dell'organismo (antigeni).
FATTORI DI CRESCITA E ORMONIRegolano la crescita, il metabolismo e il differenziamento cellulare.
PROTEINE DI LEGAME O RECETTORILegano ormoni o fattori di crescita (interazione funzionale biologica).
TOSSINEProteine tossiche che derivano dai processi di degradazione cellulare e che vengono eliminate nel sangue e nelle urine.
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Corso integrato di Biologia e Genetica
-Biologia-
Biologia generale:
Composizione chimica e struttura del DNA
Replicazione del DNA: meccanismi molecolari
Meccanismi di riparo del DNA
Trascrizione degli RNA: meccanismi molecolari
RNA messaggero e sua maturazione in eucarioti
RNA ribosomale e ribosomi
Struttura molecolare dei geni per le proteine
Caratteristiche generali del codice genetico
Traduzione: meccanismi molecolari
Proteine: caratteristiche chimico-fisiche e struttura
Facoltà di Medicina
2005/2006
Biologia Cellulare:
Ciclo cellulare in eucarioti
Proliferazione cellulare e meccanismi di controllo (fattori di crescita, recettori, oncogeni e oncosoppressori)
Sviluppo e differenziamento in eucarioti pluricellulari e relativi meccanismi (geni omeotici)
Analogie e differenze tra virus, procarioti ed eucarioti
Facoltà di Medicina
2005/2006
DIVISIONE CELLULARE
Ogni cellula si riproduce portando avanti una sequenza ordinata di eventi in cui essa raddoppia i suoi componenti e poi si divide in due.
Organismi unicellulari: (es. batteri ) ogni divisione cellulare produce un intero organismo nuovo.
Organismi pluricellulari: la divisone cellulare riguarda sia le cellule somatiche che gametiche.
Per le cellule somatiche la divisione cellulare prende il nome di mitosi, avviene durante lo sviluppo e il differenziamento dell'organismo e per alcuni tipi cellulari anche durante tutta la vita.
Per le cellule gametiche (cellula uovo e spermatozoo) la divisione cellulare prende il nome di meiosi.
Biologia 4/120
Biologia 4/121
Cellula Procariotica
La divisione cellulare è rapida e semplice.
I batteri non hanno un nucleo e contengono un solo cromosoma di DNA circolare attaccato alla membrana plasmatica dove resta mentre si duplica. I due cromosomi si separano durante la crescita della cellula. Quando essa ha raggiunto dimensioni pressochè doppie, si divide per scissione semplice (scissione binaria).
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TUTTE LE CELLULE SI RIPRODUCONO
RIPRODUZIONE CELLULARERIPRODUZIONE CELLULARE
UNICELLULARI:
Serve unicamente ad aumentare la numerosità degli individui, ossia come modalità di
riproduzione dell’organismo
PLURICELLULARI:
Svolge un ruolo importante nell’accrescimento e nella
rigenerazione.
LA DIVISIONE CELLULARE COMPORTA LA DUPLICAZIONE DEL MATERIALE GENETICO CHE VIENE TRASMESSO ALLE CELLULE FIGLIE
IN UGUAL QUANTITA’
I PROCARIOTI HANNO UN UNICO CROMOSOMA CIRCOLARE
Cellula Eucariotica
Per gli eucarioti la divisione cellulare è assai più complessa:
- il DNA è complessato con proteine e si organizza prima della divisione in strutture dette cromosomi
- il citoplasma contiene un ampio corredo di organelli da distribuire equamente tra le cellule figlie
La divisione cellulare (mitosi o meiosi) ha luogo quindi mediante una successione continua di eventi coordinati e sincroni che vengonochiamati ciclo cellulare.
Biologia 4/123
NEL CICLO VITALE DI UNA CELLULA SI ALTERNA UN PERIODO NEL QUALE LA CELLULA NON SI DIVIDE (INTERFASE) ED UN PERIODO NEL QUALE LA
CELLULA SI DIVIDE
LA DUPLICAZIONE DI UNA CELLULA EUCARIOTICA CONTEMPLA LE SEGUENTI FASI:
- LA REPLICAZIONE (= DUPLICAZIONE) DEL MATERIALE GENETICO ALL’INTERNO DEL NUCLEO
- IL TRASFERIMENTO E LA SEGREGAZIONE DEL MATERIALE GENETICO ALL’INTERNO DEI DUE NUCLEI FIGLI (= MITOSI)
- LA DIVISIONE DEL CITOPLASMA (= CITODIERESI)
PER TRASMETTERE AD OGNI CELLULA FIGLIA LA STESSA QUANTITA’ DI INFORMAZIONE GENETICA, NUOVO DNA DEVE
ESSERE SINTETIZZATO
LA REPLICAZIONE DEL DNA AVVIENE DURANTE L’INTERFASE. E’ DEFINITA FASE “S” (SINTESI) IL PERIODO DELL’INTERFASE DURANTE IL QUALE SI HA LA REPLICAZIONE DEL DNA.
VIENE DEFINITA FASE G1 (DALL’INGLESE “GAP” = INTERVALLO) IL PERIODO DEL CICLO CELLULARE CHE PRECEDE LA FASE S
VIENE DEFINITA FASE G2 IL PERIODO DEL CICLO CELLULARE CHE SEGUE LA FASE S
DURANTE LA FASE G1 VENGONO SINTETIZZATI GLI ENZIMI NECESSARI ALLA REPLICAZIONE DEL DNA
LA FASE G1 DETERMINA LA DURATA DEL CICLO CELLULARE
CELLULE CHE NON SI DIVIDONO RIMANGONO FERME IN G1
DURANTE LA FASE G2 VIENE SINTETIZZATO IL MATERIALE NECESSARIO ALLA SUCCESSIVA DIVISIONE MITOTICA
UNA CELLULA CHE ENTRA IN G2 E’ DESTINATA A DIVIDERSI
CICLO CELLULARE MITOTICO
Il ciclo cellulare prevede che le cellule generate da una mitosi inizino e completino il loro ciclo cellulare con la successiva mitosi.
Il ciclo cellulare si divide in due periodi: l'interfase e la fase M.
L'interfase rappresenta l'intervallo tra una fase M e la successiva e occupa una ampia parte del ciclo vitale. L'interfase viene suddivisa in tre stadi G1, S, G2.
La fase M include la mitosi (divisione del materiale nucleare) e la citochinesi (divisione della cellula).
Biologia 4/125
Le cellule in base alla loro capacità di dividersi si suddividono in tre categorie:
- cellule in continua divisione cellulare: cellule che rimangono in ciclo (es. epidermide)
- cellule stabili: cellule che dopo la differenziazione escono dal ciclo ed entrano in una fase quiesciente detta GO dalla quale possono ritornare in ciclo se opportunamente stimolate (es. epatociti)
- cellule perenni: cellule che dopo la differenziazione escono definitivamente dal ciclo entrando in una fase detta GZ(es. neuroni).
(Esiste una correlazione negativa tra duplicazione e specializzazione ovvero in generale, più una cellula è specializzata meno andrà incontro a divisione).
Biologia 4/126
Interfase
La cellula entra dapprima in fase G1 (0-20 h).
Durante la fase G1 la cellula raddoppia il suo volume, svolge le funzioni a lei deputate e nella tarda fase G1 replica i geni responsabili della duplicazione del DNA.
Fase S (6-8 h): durante la fase S la cellula duplica fedelmente il DNA e duplica i centrioli.
Dopo la fase S la cellula entra nell'interfase G2 (3-4 h). Durante la G2 viene reclutata tubulina per il fuso, si sintetizzano e si attivano i fattori proteici necessari per la mitosi. Il DNA si condensa e si iniziano ad evidenziare i cromosomi.
Fase M
Tale fase dura 0,5-1h, dopo di che le due cellule che derivano dall'evento di divisione entrano nello stadio G1 dell'interfase successiva.
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Tutto il ciclo dura al massimo 30 h. La durata del ciclo dipende dal tipo di cellule e dalle funzioni che questa cellula deve svolgere.
Le fasi S, G2 ,M, hanno tempi più costanti, differenti per diversi tipi cellulari; la fase G1 è la più variabile e dipende da condizionamenti esterni e in particolare da stimoli necessari per il proseguimento in fase
Biologia 4/128
REGOLAZIONE DEL CICLO CELLULARE
Per il ciclo cellulare vale il concetto dell'unidirezionalità e dell'irreversibilità.
Gli eventi del ciclo cellulare devono avvenire in una certa sequenza che va mantenuta, anche se una delle fasi si protrae più del previsto.
Esistono pertanto dei freni molecolari capaci di arrestare il ciclo a vari posti di blocco, detti punti di controllo, che evitano il passaggio alla fase successiva se la precedente deve ancora concludersi.
In G1 c'è un primo punto di controllo precoce che tiene conto della massa cellulare (dimensioni sotto la soglia critica), del rapporto ottimale N/C e delle condizioni del DNA. Tale punto di controllo arresta il sistema e non permette alla cellula di proseguire in G1 se non si verificano le precedenti condizioni o se il DNA è danneggiato.
Biologia 4/129
Superato il primo punto di controllo la cellula deve essere stimolata da fattori proteici esogeni e deve trovare condizioni ambientali opportune per progredire nel ciclo.
Gli stimoli sono rappresentati in primo luogo da:
fattori di crescita di competenza (PDGF, FGF..) che agiscono nella prima parte di G1(azione irreversibile)
fattori di crescita di progressione (EGF, insulina…) che agiscono solo se preceduti da fattori di competenza.
In culture cellulari è stato dimostrato che le cellule smettono di dividersi se manca loro lo spazio (inibizione da contatto); in questo caso diminuisce la sintesi proteica e la cellula smette di proliferare. Il ritmo della sintesi proteica è determinato anche da importanti trasformazioni del citoscheletro.
Biologia 4/130
Un secondo punto di controllo èpresente nella fase tardiva di G1, punto di restrizione (R),superato il quale la cellula è in grado di passare alla fase S.
Il punto R: è un punto di controllo superato il quale la cellula contrae l'impegno di andare verso la divisione e completerà il suo ciclo con i suoi specifici tempi, non piùdeterminata dalle condizioni esterne.
Un ultimo punto di controllo si ha nella parte finale di G2, dove la cellula si può fermare prima di entrare in mitosi. Questo controllo consente alla cellula di verificare se la replicazione ècompleta, il DNA è integro e le dimensioni cellulari superano la soglia critica.
Biologia 4/131
M
G1
S
G2
1° punto di controllo = Punto di restrizione
2° punto di controllo
G0= fase di non proliferazione
o di differenziazione
Meccanismi molecolari di controllo
Il ritmo della divisione cellulare è controllato da meccanismi molecolari ancora non del tutto conosciuti che permettono ad una cellula di dividersi solo se sono necessarie altre cellule.
Il sistema di controllo molecolare consiste principalmente in una serie di complessi proteici, ciascuno composto da una subunità regolatrice detta ciclina e una subunità catalitica detta protein chinasi ciclina-dipendente (cdk).
Le cdk si legano ad una specifica ciclina formando un eterodimero(ciclina-cdk) in grado di fosforilare proteine bersaglio.
Nelle cellule proliferanti le cdk persistono in tutte le fasi, tuttavia vengono attivate dalle cicline solo in momenti ben definiti del ciclo per essere disattivate rapidamente subito dopo per la degradazione della corrispondente ciclina.
L'attivazione e la disattivazione di questi complessi regolano le transizioni G1→→→→S, S→→→→G2, G2→→→→M.
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Ciclinainattiva
CDK = Kinasi Dipendente da Ciclina
CDK inattiva
+
Composto attivato
Proteina substrato
P
P
P
P
P
CDK inattivaCiclina legata
dalla ubiquitina e degradata nel proteasoma a livello del citoplama
Esempi di proteine substrato : lamine nella membrana nucleare, proteine istoniche , proteina Rb…
Proteina substratofosforilazione
Biologia 4/133
Tra i vari complessi che regolano i vari passaggi tra gli stadi del ciclo ricordiamo:
- il complesso ciclina-cdk di fase S che induce la cellula ad entrare in fase S
- MPF complesso ciclina-cdk mitotico che induce la cellula ad entrare in mitosi.
Biologia 4/134
G1Ciclina D Cdk 4,6
DNA
Rb
DNA
E2F
PP
P
P
Viene indotta l’espressione di geni i cui prodotti sono indispensabili per il passaggio alle fasi successive del ciclo cellulare
Rb
E2F
Proteina del retinoblastoma
Fattore di trascrizione
MCiclina B Cdc2=Cdk1
S
Ciclina A Cdk 2
G2
Cicline A, B Cdc2=Cdk1
Ciclina E Cdk 2
p15
p16
p18
p19
Ciclina D Cdk 4,6+
Rb
E2F
DNA
Proteina del retinoblastomanon fosforilata
Fattore di trascrizione che rimane legato a RB
Ciclina E Cdk 2+
Viene impedita la trascrizione dei geni necessari per il passaggio alle fasi successive del ciclo cellulare che quindi subisce un blocco.p27
p57
p21
Stimolo stressogeno, danno al DNA etc.
p53
+
Fattori Che Modificano Il Ciclo Cellulare
Il ciclo cellulare è regolato da stimoli provenienti da fattori proteici esogeni.
Tra questi ricordiamo gli ORMONI capaci di agire per via endocrina e i FATTORI DI CRESCITA capaci di agire per via endocrina, paracrina e/o autocrina (vedi fattori di competenza e progressione).
Tutti i fattori che arrivano ad una cellula possono agire perché la cellula (cellula bersaglio) possiede RECETTORI specifici per determinati fattori.
Es. Le cellule nervose presentano un recettore specifico per il fattore di crescita del nervo NGF capace di promuove la crescita degli assoni.
Biologia 4/135
Tutti i recettori una volta legato il rispettivo ligando innescano una risposta cellulare che consiste nell'attivazione di protein Kinasicapaci di trasferire un gruppo P da ATP a proteine bersaglio che a loro volta si fosforilano.
RECETTORI
1) Glicoproteine di membrana che riconoscono ligandi (es. fattori di crescita: primi messaggeri).
Posseggono un sito di riconoscimento extracellulare per il ligandoe un sito intracellulare per la risposta cellulare.
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Molecola stimolatrice
Recettore di membrana
Transduzione del segnale (ad es. attraverso il sistema delle MAPKinasi)
Espressione dei geni per Cicline, CDK, fattori di trascrizione, enzimi per la sintesi di DNA etc..
Preparazione per la divisione cellulare
NUCLEO
Si distinguono tre tipi di recettori:
A) recettori che possiedono attivitàchinasica
B) recettori che attivano la via dell'AMP ciclico
C) recettori che attivano la via dell'inositolo e del diacilglicerolo
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2) recettori che si trovano all'interno della cellula che riconoscono ligandi di natura idrofobica (Vit.A,D, ormoni steroidei, tiroidei).
Esplicano la loro attività direttamente nel nucleo.
Posseggono:
- un dominio per il ligando (es. ormone)
- un dominio per il DNA (es. sequenza di riconoscimento sul DNA)
- un dominio per un fattore proteico che lega il DNA (fattori di trascrizione specifici).
Biologia 4/138
Apoptosi
(morte cellulare programmata)
Il numero delle cellule di un determinato tessuto è regolato dalla proliferazione, dal differenziamento, dall'arresto della crescita e dalla morte cellulare.
Infatti le cellule normalmente dopo circa 30-50 generazioni perdono la capacità replicativa e vanno incontro alla morte cellulare programmata detta apoptosi.
L'apoptosi è caratterizzata da frammentazione del nucleo e rottura del DNA in piccoli frammenti. Alla fine del processo il citoplasma con alcuni frammenti del nucleo inclusi forma i corpi apoptotici.
Biologia 4/139
Sono stati individuati alcuni geni che producono proteine che regolano il processo di apoptosi.
Tali geni che promuovono l'arresto della crescita cellulare sono detti geni oncosoppressori (es. p53).
Il processo apoptotico viene eseguito tra 15-60 minuti mentre la decisione per la cellula di entrare in apoptosi può durare da pochi minuti ad alcune ore.
L'apoptosi non deve essere confusa con la necrosi che è una morte non programmata ma accidentale. Quest'ultima provoca danneggiamento del tessuto ed è caratterizzata dalla dissoluzione di tutti gli organelli primi fra tutti i mitocondri.
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Famiglie di geni i cui prodotti sono implicati nel controllo del ciclo cellulare
PROTO-ONCOGENI: stimolano la proliferazione – i loro prodotti possono essere: Fattori di crescita , Recettori di membrana , Molecoletransduttrici del segnale, Fattori di trascrizione nucleari
Nelle neoplasie essi sono alterati ONCOGENI. E’ sufficiente che l’oncogene sia presente in 1 solo d ei 2 alleli perché si evidenzi il fenotipo alterato (= ec cesso di proliferazione cellulare).
ONCOSOPPRESSORI: frenano la proliferazione – i loro prodotti posson o essere: proteine che bloccano i fattori di trascriz ione (es. Rb), proteine che inibiscono l’attività dei sistemi ciclina+CDK (e s. p16), proteine (es. p53) che inibiscono la progressione del ciclo cellular e in modo indiretto (es. tramite induzione di inibitori delle CDK [ p21/WAF]).
L’assenza del controllo negativo sulla proliferazio ne si manifesta fenotipicamente solo quando l’oncosoppress oreè deleto o mutato in entrambi gli alleli. E’ quello che si verifica in molte neoplasie ( = eccesso di prolifer azione cellulare per mancanza dell’azione frenante dell’oncosoppressore) .
In quale fase del ciclo cellulare agiscono i fattori di crescita di competenza:
A) fase G1 precoce
B) Fase G2 precoce
C) Fase S
D) Fase M
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Cosa sono i fattori di crescita:
a) Sostanze vitaminiche
b) Proteine necessarie per la proliferazione cellulare
c) Fattori necessari all’accrescimento della catena polipeptidica
d) Condizioni ambientali che favoriscono la crescita di una popolazione
e) Fattori necessari alla maturazione di una molecola di mRNA
Biologia 4/142
Che cosa si intense per fase Gz?
a) La fase del ciclo in cui si ritrovano cellule che hanno perso ogni capacità di ritornare in ciclo
b) La fase del ciclo che precede le fasi G1 e G2
c) La fase in cui si ritrovano alcune cellule che possono ritornare in ciclo dopo opportuna stimolazione
d) La fase del ciclo che precede la mitosi
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