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i l n u o v o c l u b 48 oltre la siepe Il fitness non si impara, si fa. Ma allora perché così tanta gente smette? Forse perché un numero crescente di istruttori in Italia in crisi di identità professionale non ha mai saputo qual è la linea di demarcazione che separa l’amore per l’esercizio fisico dal resto delle discipline? O forse perché ci sono molti che esercitano la professione e molti meno esperti che conoscono a pieno i valori necessari per la giusta diffusione dell’immagine del settore. Da uno “storico” protagonista uno stimolante contributo di Max Masotti Masotti è una delle poche perso- ne nel nostro settore che abbia sempre interpretato il fitness in modo assolutamente impermea- bile a mode o modi più o meno in voga. Ha sempre avuto la ca- pacità di anticipare e non molti possono dire lo stesso nel no- stro ambiente. Chi meglio di lui è in grado di affron- tare l’argomento istruttori ? Penso pochi altri, alme- no nel modo costruttivo ed intelligente co- me lui sa fare, senza soffrire delle tipi- che “ vertigini da palco“ come altri suoi colleghi… roberto coda zabetta il professionista oltre la siepe oltresiepe nc 91 12-05-2006 16:53 Pagina 58

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Il fitness non si impara, si fa. Ma alloraperché così tanta gente smette?Forse perché un numero crescente diistruttori in Italia in crisi di identitàprofessionale non ha mai saputo qual èla linea di demarcazione che separal’amore per l’esercizio fisico dal restodelle discipline? O forse perché ci sonomolti che esercitano la professione emolti meno esperti che conoscono apieno i valori necessari per la giustadiffusione dell’immagine del settore. Dauno “storico” protagonista unostimolante contributo

di Max Masotti

Masotti è una delle poche perso-ne nel nostro settore che abbiasempre interpretato il fitness inmodo assolutamente impermea-bile a mode o modi più o menoin voga. Ha sempre avuto la ca-pacità di anticipare e non moltipossono dire lo stesso nel no-

stro ambiente. Chi meglio dilui è in grado di affron-

tare l’argomentoistruttori ? Pensopochi altri, alme-no nel modocostruttivo edintelligente co-me lui sa fare,senza soffrire delle tipi-che “ vertigini da palco“come altri suoi colleghi…

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Il professionista fa la differen-za. Ammesso e non concessoche questa affermazione siagiusta sapreste riconoscere ilvero istruttore prof. del fitness?Ipotizziamo che la risposta siasì, vi provoco: ne siete così si-curi?Partiamo da molto più distante,e cioè dal fitness e i suoi clienti.

i clienti Anni fa in una conferenza aNew York Peter Francis noto fi-siologo americano diede unadefinizione di cliente del fitnessche mi fece riflettere molto eancor oggi ritengo tale defini-zione la più azzeccata, più cheuna definizione Peter mimò tretipologie di individui al cospettodi una sedia il primo, seduto erail sedentario, il terzo in piedi eral’ atleta, il secondo indeciso sesedersi o stare in piedi era ilpotenziale cliente del centro fit-ness. Era il 1994, e da alloraquesta è stata la mia unica ve-rità. Il cliente del fitness è unindeciso. Se non vi piace il ter-mine indeciso possiamo usare:incerto oppure dubbioso o an-cora titubante, di fatto il signifi-cato non cambia.Indeciso perché essere seden-tari è una scelta dura da porta-re avanti per il continuo tor-mento dato dai sensi di colpa,mentre fare l’ atleta è un impe-gno esagerato, richiede sacrifi-cio soprattutto all’ inizio nellafase di apprendimento, dove lafatica è tanta e le soddisfazionipoche.Pensate, allo sci, al tennis, alnuoto, ecc...e allora non rimaneche provare con il fitness!

il fitness cos’ è?Il fitness è meraviglioso, è faci-le, è divertente, è dannatamen-te vario, è vicino casa è pienodi gente, il fitness è perfetto. Ilfitness non si impara si fa, è im-mediato per sua natura, quinditeoricamente crea zero disagi.Allora perché così tanta gentesmette? Troppo caro? DubitoForse noioso? Men che menoAllora fisiologicamente e bio-meccanicamente insano? forsein passato, ora no. Quindi? Ilproblema se di problema si trat-ta è insito nel fitness, ed è perquesto che la gente è come hodetto prima incerta, dubbiosa,titubante. Non ha probabilmen-te compreso esattamente cos’è... a proposito tu che stai leg-gendo sai cos’ è il fitness?Paradossalmente ho scopertoche le persone più confuse inmateria sono proprio gli addettiai lavori, quelli che il fitness lovendono, lo insegnano, lo co-struiscono.Forse qualcuno in questo mo-mento si starà chiedendo : machi si crede di essere questo?La risposta è: nessuno, se nonuno che vive di fitness da 25anni e che in 25 anni l’ha vistonascere, crescere, osannare,deridere e a volte anche rinne-gare. Ma andiamo per ordine.Vi faccio degli esempi: provia-mo a considerare il programmadi fitness più noto degli anni 80,l’aerobica di Jane Fonda è ob-soleta come concetto in gene-rale, sotto ogni punto di vista esu questo siamo tutti d’ accor-do, ma proviamo a pensare diproporlo in palestra ora?Pensate che qualcuno la rico-nosca? Probabilmente no e perdi più ho la netta convinzione

che avrebbe un grande seguito,soprattutto con i nuovi iscritti.Riflessione: la gente al fuori delclub è a livello informativo al1980.L’ informazione ammesso che cisia è dentro le palestre e nonfuori. Ammettiamo però chequalcuno la riconosca, tra iclienti più esperti. Basterebbecamuffarla con qualche nomealtisonante, tipo turbo-tone ocardio-challenge, insignirla dipoteri miracolosi, affibbiarla aqualche vip prestigioso et voilà,ecco a voi la novità, dell’ anno.Riflessione: l’informazione forsenon è nemmeno dentro le pale-stre...Tutto questo sarebbe nor-male se in questi subdoli tranelli,ci cascassero soltanto i clienti,in realtà quello che è peggio...sapete cosa voglio dire.Sono sempre più convinto chel’unica strategia commercialesaggia è e sarà sempre l’ infor-mazione corretta e abbondante,smascherando i vari truffatoridi turno che abusano dell’ igno-ranza e della debolezza dellagente, ora nel fitness domani inqualche altro settore.Grazie a questi personaggi mol-ta gente non frequenta più i fit-ness club. Il fitness è molto dipiù che muscoli, dimagrimento,aggregazione e divertimento: ilfitness è rispettare la nostrapersona fisica.Vediamo di chiarire al meglioquesto concetto. Una personache inizia a frequentare la pale-stra ha tutto il diritto di farlo, at-tenzione ho detto diritto non do-vere, il fitness non è una medi-cina che prendi quando staimale, ma è qualcosa che usiper evitare di stare male, il fit-ness è prevenzione ma non so-

lo. E aggregazione ma soprat-tutto è svago, ricreazione, di-vertimento, riposo. Prendersicura di sé in generale e non so-lo del proprio corpo ora si chia-ma wellness ed è di gran moda.Postura, flessibilità, controllo earmonia stanno prendendo ilposto al grasso superfluo, allaforza, alla resistenza e alla grin-ta ma siete così sicuri che siauna novità? Gli addetti ai lavori dovrebberoconoscere (me lo auguro) il li-bro culto di J. Travis e R.S.RyanWellness energy system parladi tutto quello che è diventatoora il fitness e considerate cheha più di 30 anni.Questo per dirvi che quanto nedicano il fitness non è cambia-to, ha solamente subito vari re-styling, ma conserva integri ivalori che ha sempre avuto. Ilvalore intramontabile tra questiè sicuramente la tutela dellanostra vita, e per questo sonostate condotte centinaia di ri-cerche e scritti migliaia di libriper salvaguardare la salute dichi usufruisce del fitness.Tenete sempre a mente chenon stiamo parlando di sportdove un infortunio potrebbe es-sere giustificato dalla ricercaossessiva della prestazione mastiamo trattando l’argomentobenessere, che è diametral-mente opposto a tutto ciò chepuò sembrare performance.Quando una lezione mette i pro-pri allievi nella condizione dicompetere tra loro, non può es-sere considerata fitness né tan-to meno wellness, perché po-trebbe indurre a sensazionispiacevoli, come collera, delu-sione, disappunto o ancor peg-gio istigare ad uno sforzo oltremisura per eccellere sugli altri

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Al cospetto di una sedia ilsedentario vuole sedersi,l’indeciso se rimanere inpiedi o meno, è ilpotenziale cliente delfitness club.

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provocando illness (contrariodel wellness).La gente ha bisogno di gioia, diforza mentale e per completarel’ opera di buone linee esteti-che, praticamente di equilibrio.La gente, è il nostro patrimoniopiù importante, e in quanto taleva protetta. Vi siete mai messinei loro panni? Io lo faccio dimestiere, vestire i panni deglialtri.Forse è per questo che spessomi hanno giudicato un discretoinsegnante. In realtà prima hoasserito che il fitness non si im-para, si fa. Quindi io che cosaho insegnato finora?Assolutamente nulla, ed è quiche volevo arrivare.

il facilitatoreE’ un termine sicuramente chia-ro, anche se non l’ ho trovatosul mio vocabolario potremmotradurlo con : colui che agevo-la. Vi piace? A me tanto. Quasida subito, mi sono accorto chele abilità motorie dei clienti del-le palestre, non erano minima-mente paragonabili né alle miené tanto meno alle persone concui avevo fatto sport fino a quelmomento (sono stato un ottimoatleta), non solo, le motivazionimie e dei miei compagni di alle-namento erano totalmente dif-ferenti. Per questo “semplice”motivo le mie lezioni erano co-me delle confezioni su misurache non tenevano conto di co-sa servisse o piacesse a me madelle specifiche esigenze di chiavevo davanti.Ma questo mi è sempre sem-brato ovvio. Quello che però miemozionava di più era imparareuna cosa nuova, magari met-tendoci una settimana e riusci-

re a decodificarla in manieratale da renderla possibile a tuttiin 5 minuti. Facendo sempreuna grande attenzione a nonbanalizzare le cose.Facilitavo l’ apprendimento allepersone che dal punto di vistamotorio non avevano né la miaesperienza né la mia capacitàintuitiva né la mia fortuna o ta-lento, chiamatela come volete.Quando ebbi la fortuna di lavo-rare con i più noti professionistiamericani, scoprii che quelloche credevo essere una mia in-tuizione non era altro che il re-quisito principale per lavorarenell’ industria del fitness, vidilezioni semplicissime tenutecon ammirevole energia ed en-tusiasmo da istruttori che poidietro le quinte si rivelarono es-sere ballerini professionisti oatleti olimpionici.Per farvi comprendere meglioquello che vorrei esprimere ri-porto una frase scritta da un’ottima insegnante di fitnessnonché proprietaria di un pic-colo club che si è da poco tra-sferita in Australia (altra grandepatria del fitness)...”rispetto anoi c’è una grande distinzionetra ciò che è fitness e ciò che èdanza e devo dire che la cosanon mi dispiace, è tutto moltopiù chiaro e la gente sa cosaaspettarsi esattamente dalle le-zioni”. Questa affermazione mi dà mo-do di introdurre un argomentoscottante ma indispensabile daaffrontare.

i confini del fitnessDi tutti gli argomenti trattabili,parlando di fitness questo ècertamente il fondamentale.Ciò nonostante raramente hosentito in Italia, durante confe-

renze per imprenditori o corsi diformazione per istruttori, tratta-re questo tema. Saper ricono-scere la netta linea di demarca-zione assicura fondamental-mente una cosa: l’identità e misembra superfluo ricordarleche l’ identità rende riconosci-bili. Mi rammarica dirlo ma unnumero sempre crescente diistruttori in Italia, ha crisi diidentità professionale perchéha perso o non ha mai saputoqualè la linea di demarcazioneche separa il fitness dal restodelle discipline.Sto parlando di lezioni che nonsono né carne né pesce e pococonta che siano più vicine alladanza, o allo sport o alla fisiote-rapia o alla meditazione, per-ché il risultato che sortirannosarà il medesimo: disinformaree creare confusione, ad unpubblico già di per sé come ab-biamo detto indeciso e pocoinformato. Le adunanze variedel settore così come le con-vention di fitness per istruttori,purtroppo sono diventate comeun moto raduno di HarleyDavidson: ci sono le due ruotepiù bizzarre e i piloti più ego-centrici del panorama motoci-clistico. E tutto molto bello, mase voi siete titolari di un con-cessionario Piaggio dubito for-temente che troverete spuntisignificativi per il vostro lavoro.Le lezioni di fitness forse sonocome uno scooter della Piaggiosicuri, economici, pratici, diver-tenti, giocosi e commerciali,utili insomma. Riflettete su que-sta metafora.Ah...dimenticavo, il titolare del-la Piaggio segretamente di not-te va in giro con la sua Harley,ma questo non vuole farlo sa-pere, è molto geloso delle suepassioni.

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Le adunanze varie del settore così come le convention difitness per istruttori, purtroppo sono diventate come unmoto raduno di Harley Davidson.

professionistaMolto spesso questo terminetrae in inganno perché è sinoni-mo di: competenza, qualità, edetica, in realtà consultando ilmio vocabolario alla voce pro-fessionista si legge :

chi esercita una professione chi esercita un’ attività spor-tiva per professione persona molto esperta inqualcosa.

Parlando di istruttori di fitnesscredo interessante considerareil punto 1 e il punto 3.

gli istruttori di tipo chi esercita unaprofessione

E’ una specie in rapida e perico-losa espansione, si hanno traccedella sua prima comparizione sulpianeta fitness già agli albori, daallora la sua diffusione è statafacilitata dai terreni particolar-mente fertili che gli sono stati of-ferti.Scaltro approfittatore delle posi-zioni insignitegli, si riconoscenon tanto dall’ aspetto ma dalparticolare atteggiamento chesfodera soprattutto durante lesue classi di fitness.Inconsapevole dei danni cheproduce, manifesta la sua igno-ranza con continui e banali erro-ri biomeccanici, allontana anchela più piccola possibilità di mi-glioramenti organici ed è total-mente incomprensibile nelle suerare forme di comunicazione.Spesso emette fischi e urlini, ti-pici della sua specie e recentistudi hanno dimostrato che po-trebbe anche non essere paga-to o essere pagato pochissimoper lavorare lo stesso, questoperché è totalmente incapacedi un benché minimo ragiona-

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mento logico legato alla gestio-ne della sua vita.Si deve fondamentalmente aquesto, la sua diffusione in mol-tissimi centri fitness. Ha una coscienza fiscale spes-so dubbia, anche perché inti-mamente si considera un arti-sta tipo una rockstar. Si nutre diqualsiasi cosa, anche perchésolo in pochissimi esemplare diquesta specie è stata trovatatraccia di informazioni alimen-tari, per via del loro minuscolocervello.In specifici periodi dell’ anno siincontra con altri della sua spe-cie, per ricercare conferme eaccoppiarsi professionalmente.

gli istruttori di tipo (persona moltoesperta in qualcosa)

Specie protetta, sono a rischiodi estinzione perché vengono amancare habitat e motivazioni aloro indispensabili per lavorare.Potete trovarli ancora in alcuneriserve, dove possono esercita-re il loro ruolo indispensabileper il settore. Li distingueretedagli istruttori di tipo 1 sempli-cemente osservandoli a lezioneo scambiando con loro quattroparole. Sono degli esperti a360°, infatti conoscono perfet-tamente le condizioni che de-terminano il successo di una le-zione, comunicazione, intratte-nimento e tecnica in un mix divalori necessari per la giustadiffusione dell’ immagine delsettore. Capaci di creare profit-to, contribuiscono in manieradeterminante all’ industria delsettore rispettandone le regole,non creando schiere di osses-sionati della forma fisica o di al-tri valori poco conformi al fit-ness ma istigando il pubblico acomprendere a pieno l’ impor-

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tanza dell’ attività come pre-venzione. Si nutrono di cibi saniperché sono a conoscenza delvalore dell’ alimentazione nell’ambito fitness e wellness.E’ difficile quantificare econo-micamente il loro contributo, einevitabilmente vengono com-parati agli istruttori di tipo 1benché il loro apporto sia signi-ficativamente diverso. La salva-guardia di questa specie si for-tifica riconoscendole una giu-sta retribuzione, che sia ade-guata al costi della vita.Gli istruttori di tipo 3 non vannovissuti come un costo ma comeun profitto. Un bene del clubche va curato, custodito e pro-tetto più di qualunque altro.Questa specie abitualmente siritrova con i suoi simili in mani-festazioni formative consoni alsettore, incrementando la suacompetenza specifica e il suovalore umano.

consigli agli istrut-tori che voglionoessere di tipo 3

-non è necessario che ti met-ti in mostra, guardati attornosei già davanti.-anche se hai un bel sedere,stai di fronte comunichi congli occhi e non con le tueparti anatomiche migliori.-tieni la musica al volumegiusto, per due motivi il primoè che così puoi esprimereconcetti verbali, il secondo èche se prevedi di aver tantagente a lezione (lo spero perte) qualcuno ha le orecchieappoggiate alle casse.-una persona scoordinata va-le tanto quanto una personasenza fiato.

-programma i coefficienti didifficoltà, tenendo conto dei

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periodi in cui la gente siiscrive in palestra (se non liconosci cambia mestiere)-La lezione più faticosa falladi lunedì, quella più “ diffici-le di venerdì-Se riesci lavora anche insala attrezzi, arrotonderai lostipendio, il che non guasta,ma cosa più importante co-noscerai più gente.-Considera i corsi formazio-ne per crescere non pergratificarti.-Se vuoi fare quello chevuoi, perché ti consideri unlibero professionista, apritiuna palestra tua.-Se dove lavori non ti piace,evita di parlarne con i clien-ti, cambia posto.-Per fare la tua lezione iclienti pagano tutti la stessacifra, se non altro rispettaquesto-Domandati cos’ è il fitness,ogni lezione che stai per co-minciare.-Risponditi in maniera cor-retta (altrimenti duri poco)-Tu hai bisogno delle perso-ne per far lezione, anche lo-ro di te per farla.-Non chiedere mai cosa vo-lete fare, è il tuo mestieredecidere.-Cerca di essere puntuale,in anticipo quando serve, inorario quanto serve, in ritar-do se serve.-Evita che siano gli altri acontare le presenze alla tualezione, tieni in agenda iflussi aggiornati costante-mente, non chiudere la stal-la quando i buoi sono scap-pati.-Guarda negli occhi tutti ipartecipanti alla tua lezionealmeno una volta , se puoidue.

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- Se riesci a memorizzare inomi di tutti, sei grande.-La lezione perfetta inizia al-meno 20 minuti prima e ter-mina almeno 20 minuti dopo.-Quando hai la sala piena digente, non è solo merito tuo.-Collabora il più possibilecon i tuoi colleghi.-Traccia con una linea inde-lebile di confine tra il fitnesse le altre discipline-Traccia con una linea inde-lebile di confine tra le altrediscipline e il fitness-Creati una tua identità pro-fessionale.

se…

1 -Se usi le tue lezioni alloscopo di manifestare la tuamagnificenza

2 -Se fai lo street dancer conle signore del mattino

3 -Se dopo un anno di pugniad un saccone da fitnesssei già cintura nera di tutto

4 -Se ti rifiuti di tenere una le-zione di spinning perchè labike non ha le pedaline.

5 -Se dopo tre lezioni di yoga,ti muovi, ti vesti e parli giàda guru

6 -Se tutto attorno a te è sim-metrico tranne la tua lezio-ne di step

7 -Se il lettore cd non ha il pi-cht control , vai nel panico

8 -Se ti compri da sempre lescarpe e l’ abbigliamento,nonostante tu sia così fan-tastico.

9 -Se spendi 1000 euro per fa-re un corso e poi ti fai pa-gare all’ ora sempre lastessa cifra

10-Se pensi che un corso diformazione non debba co-stare più di 50 euro.

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l’ aerobica di Jane Fonda èobsoleta ma se venisseriproposta oggi avrebbeforse un grande seguito.

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Max Masotti

Gli ultimi 25 anni li ha intera-mente dedicati a questo set-tore, per cui citare le sueesperienze lavorative passa-te sarebbe un elenco infinito,probabilmente talmente ric-co di esperienze e di succes-si, da sembrare falso e in-ventato.Parliamo allora del presente:al momento Max è direttoretecnico e consulente genera-le di Studios a Brescia, fa l’istruttore perchè la sala è ilsuo ufficio, e lo considera ilmiglior punto di osservazionedei clienti. E infatti dal suo uf-ficio che escono le idee perottimizzare i servizi, anticipa-re le tendenze e studiareazioni mirate a fidelizzare iclienti.Prosegue nel suo lavoro diformatore, tenendo work-shop durante i fine settima-na, cominciato nel 1989. Dagennaio 07 proporrà il “MoleMarker” un programma diconsulenza sicuro, sempliceed efficace.Per saperne di più consulta ilsito:www.maxmasotti.net

Allora:...Sei l’istruttore di tipo 1, ma nonti preoccupare perché tantoqualcuno che ti farà fare lezio-ne nel suo centro lo troveraisempre, quindi puoi restare co-me sei.

conclusioniDi fatto se nei centri di fitnesstroviamo istruttori poco degnidel loro ruolo, lo dobbiamo ai ti-tolari ma ancor più ai direttoritecnici, e di questi ultimi sareb-be molto interessante discuteree ragionare perché di fronte aquesta figura professionalenessuno ha mai proferito parolanonostante siano una pedinafondamentale nella scacchieradel fitness. Magari scriverò unaltro articolo interamente dedi-cato a loro. Prima di conclude-re vorrei ancora aggiungere,gridando, che personalmenteconsidero l’ industria del fitnessfondamentale a livello sociale,e le ragioni sono davvero tante,anche se raramente i media de-dicano spazi adeguati, ed è perquesto motivo che gli unici por-tatori sani di fitness sono gli ad-detti ai lavori. Considerandoche molte ancora sono le per-sone che trascorreranno il pro-prio tempo libero davanti al te-levisore a guardare disgrazie,miserie e pettegolezzi, senzaminimamente prendersi cura diloro, il lavoro da fare è ancoramolto.Mi scuso formalmente se in al-cuni momenti in questo articolosono sembrato sia provocatorioche polemico, ma sono seria-mente inquieto per il futuro delnostro settore, che nella mia

lunga carriera mi hadato molto e che miauguro continui afarlo. Spero in alcuni momentidi avervi fatto sorridere, enfa-tizzando dei comportamenti in-giustificabili che sempre piùspesso riscontro in palestra.Il servizio fornito da molti centrifitness è cosi elevato qualitati-vamente da far apparire inam-missibile la perdita di clienti,eppure questo accade quoti-dianamente, e ciò si verificaperché il personale non è ade-guatamente preparato soprat-tutto dal punto di vista umano.Desideravo darvi alcuni spuntidi riflessione, mi auguro di es-serci riuscito. Questo articolo èdedicato a tutti coloro che sen-tono il desiderio di fare qualco-sa per cambiare il vecchio con-cetto di Fitness, in una nuovaconsapevolezza. Quell’ equili-brio naturale tra corpo e mente,in grado di farci assaporare lagioia della vita attraverso noistessi.

La rubrica oltre la siepevuole istigare al pensieroalternativo. Se vuoi par-tecipare al dibattito, lopuoi fare inviando un tuocontributo all’indirizzoche trovi sotto. Con quel-lo che sarà raccolto po-tremo indirizzare la rubri-ca nei prossimi [email protected]

Coloro che non riesconoad amare se stessi,sono come neonatimolto sviluppati chevagano con il lorocordone ombelicale inmano alla ricerca diqualcuno a cuiattaccarlo, a cui dare laresponsabilità dellapropria felicità.

Vivono in un costantestato di insoddisfazione,di bisogno diconferme....

Coloro che amano sestessi hanno saputoattaccare il loro cordoneombelicale al propriocuore. La loro felicitàdipende primariamenteda loro stessi.

Vivono costantementenell’ amore e scelgonocon chi condividere lapropria gioia per ambireall’assoluto.

Da “Amati” di FabioMarchesi

E’ una specie inrapida e pericolosaespansione, si hannotracce della suaprima comparizionesul pianeta fitness giàagli albori.

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