omaggio a marino quartieri (1917-2002)...per lui, rispondeva: “ma io sono una roccia”. credo che...
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55° ANNO ACCADEMICO
NOTIZIARIO DEL CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI MODENA
ARTE • CULTURA • INFORMAZIONE
Anno 39 - Direttore Giancarlo Corrado, Presidente del Circolo degli Artisti - Via Castel Maraldo, 19/b - Modena - Tel 059214161 fax 0594399949La Direzione lascia agli autori la responsabilità del contenuto degli articoli pubblicati che rappresentano il punto di vista degli stessi e non quella del notiziario o del CdA Modena
La collaborazione è per invito ed è prestata gratuitamente - stampa Edizioni Il Fiorino - Mo - n. 9/10 settembre-ottobre 2010 -DISTRIBUZIONE GRATUITA PER SOCI E SOSTENITORI
Fondato nel 1971
ASSOCIATO ALL’USPIUNIONE STAMPAPERIODICA ITALIANA
“OMAGGIO A MARINO QUARTIERI (1917-2002)” 2 Ottobre - 1 Novembre 2010
Al Centro Studi “Ludovico Antonio Muratori” (fondato nel 1956) una grande mostra antologica
Marino Quartieri di Franco SolmiAppartiene fin dall’inizio a quel gruppo di scultori che si raccolgono nella poetica “mediterranea”, modernamente classicista, le cui vie sono state indicate da Arturo Martini come alternative alle disgregazioni o alle esaltanti spe-rimentazioni dell’ avanguardia internazionale. Non è scultura, questa, che possa costruirsi solo per via di poetica. Occorre, per dar forma ad opere come Nudo sdraiato, o Cavallino - in cui s’avverte uno svolgimento della plastica di Quartieri nel senso che fu anche di Marino Marini - una non dubbia capacità di serrare i volumi in cadenze gravi, quasi solenni senza per ciò perdere quel brivido di mistero, e perfino di insinuazione metafisica, che imprime alla scultura il misterioso sigillo dell’ arte non meramente monumentale. É, per esempio, una sorta di felicità dell’essere che anima dall’interno la figuretta del piccolo Pescatore e che addolcisce i sontuosi ritmi plastici del Nudo sdraiato; opere con le quali insieme al già citato Cavallino, ove lo scatto fermato per un momento in assorta staticità sembra anticipare le strutture più lievi delle sculture che verranno - abbiamo voluto aprire questa mostra non folta, ma già indicativa del complesso dipanarsi di una vicenda d’artista fra le più sicure e personale dei nostri anni. Non è infatti necessario rife-rirsi alla opere ultime per comprendere come il riferimento d’obbligo a Graziosi, che di Marino Quartieri fu maestro, non basti per comprendere una personalità estremamente inquieta, tesa ad una continua trasgressione anche nei confronti di quell’ideale classico che Graziosi interpretò in forme ancora di nobile Ottocento e che Quartieri rilegge invece con la coscienza di una nuova modernità plastica che fonde in esiti sempre personalissimi l’allucinata metafisica dell’ etrusco Martini con le vibrazioni “impressionistiche” che alla scultura italiana erano state acquisite attraverso la lezione di Medardo Rosso. Non va inoltre sottovalutata la carica drammatica, espressionista al limite, che scuote tante composizioni civili di Quartieri, o inarca di sussulti plastici e luministici le opere dove si esprime il senso di una laica religiosità. Tutte queste componenti, evidentemente, non possono ricondursi al solo ambito di quel classicismo che pur ho creduto di dover sottolineare come componente ineliminabile dell’ opera del maestro modenese. Antonio Delfini, del resto, in una sua affettuosa presentazione per una mostra del 1949, fece a ben proposito accenno a interessi giovanili di Quartieri per le sintesi naturalistiche di Wiligelmo e dell’Antelami. Ed è questo amor di natura, sublimato ma prorompente nel guizzo vitalistico di una figura di donna o nello scatto impietrito d’un selvatico, che colora di sè anche le più lontananti allego-rie, trapassando, quasi per necessità di ritrovare forme sorgive, nella cadenza quasi dialettali di certe figurette d’ironia popolare che a un bolognese ricordano l’arguzia paesana di Cleto Tomba. Oltre a queste emergenze di memoria classica, di fervore impressionistico, di tensione drammatica v’è, inestricabilmente intrecciata nella complessa immagine di Quartieri, una componente lirica che si traduce in musicalità plastica.
• Modenesi da ricordare •
che inizia il 55º anno di attività dello stesso Centro, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna
Lucio TagliazucchiBarbara BertoncelliEnrico ManziniFrancesco CuoghiDino Sgarbi
al concorso fotografico
Centro Studi “Ludovico Antonio Muratori” • 6 - 28 novembre 2010
5mostre personali per i premiati:Centro Studi “Ludovico Antonio Muratori”
6 - 28 novembre 2010
Carte d’autore
(Segue a pag.2)
Laboratorio calcografico
del Centro Studi L.A.Muratori
Concorso fotografico 2010-2011
“…
dove ‘corron
o’ i cava
lli…”
(liberi-allevamenti-stalle- m
ercati-fiere-ippodromi-circhi. Luoghi e strutture storiche)
per info 059-214161 – 335-5337176
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Marino negli appunti di Guglielmo ZucconiDopo il pasto, andavamo per chiese a vedere sculture e pitture. Se osservate le donne modellate da Marino, noterete che sono tutte di vita e collo lungo e di testa e piedi piccoli. Volendo, si potrebbe iscrivere in una mandorla allungata. Come le donne del Botticelli. Ma spesso non avevo il coraggio di seguirlo e ciò accadeva quando andava per morti’: negli obitori e nelle sale anatomiche a ritrarre cadaveri per scoprire dal vero, il percorso delle vene, l’innesto delle ossa, l’attacco dei muscoli. Passata la bufera della guerra, che mise i morti sotto gli occhi anche di chi non li voleva vedere, ci ritrovammo con qualche capello in meno a la stessa voglia di vivere e di far progetti. E dopo qualche anno, Marino ebbe la terza occasione decisiva della sua vita e della sua arte: l’incontro con Lisanna, poi diventata sua moglie, modella, ispiratrice, segretaria e manager. Appena la vide decide di sposarla e a chi gli faceva osservare che quella ragazzina bruna era forse un pò troppo giovane per lui, rispondeva: “Ma io sono una roccia”. Credo che se una muraglia li avesse separati, l’avrebbe distrutta a zuccate; se un drago l’avesse tenuta prigioniera, l’avrebbe strangolato. Ora Lisanna si protende verso il futuro dal monumento di piazzale S. Domenico e sembra voler uscire dal peplo che le compete come statua d’Italia, ma quelli che la riconoscono e dicono: “Guarda come l’Italia assomiglia a Lisanna!” Sbagliano: è lei che assomiglia alla statua. Perchè questo e nessun altro è il modello femminile che da sempre Marino ha immaginato, accarezzato e costruito. Prima di conoscere Lisanna, infinite volte l’aveva plasmata sotto la tunica di Diana cacciatrice o il manto della Madonna. L’incontro con lei, viva e vera, rappresentò semplicemente la conferma che il suo ide-ale poteva esistere in natura. E se questi appunti, già troppo lunghi non sono riusciti a chiarire le motivazioni artistiche di Marino, aggiungo che la sua estetica è tutta racchiusa nei nomi delle due figlie che Lisanna gli ha dato: Tiziana e Donatella. Se avesse una terza figlia la chiamerebbe Michelangela.
ARTISTI DEL CdA
Il cavallino
Monumento a Enzo Ferrari
La Libertà
MONSELICE - PD
Trentadue modenesi nella Mostra nazionale a Monselice, nel Complesso Monumentale di S. Paolo, con davanti la fontana in pietra di trachite, su disegno di Botta. Una mostra con “l’altra metà del cielo” rappresentata da Ivana Vivi, Luciana Vassena, Ornel-la Vaccari, Bice Ulmetti, Franca Semprebon, Anna Romeo, Paola Rinaldi, Biljana Perovic, Claudia Manenti, Loretta Magnani, Gian Paola Lugli, Ewa Barbara Ko-nopka, Gabriella Buzzola, Gior-dana Bussoli, Germana Bartolì, Carmellina Arestia. Aderenti al Circolo degli Artisti di Modena sono pure Angelo Bal-daccini, Greco Baracchi, Daniele Barbieri, Sergio Bigarelli, Marco Carretti, Leonelllo Casalgrandi, Lucio Di Mattia, Roberto Fantoni, Gian Pietro Ghidoni, Gian il Cam-ponese, Fulvio Mauro, Vincenzo Policarpo, Gilberto Sanmartini, Giuliano Soragni, Mario Secondo Ugolini. La rassegna è organizza-ta da “Amici delle Arti” di Mon-selice. (Michele Fuoco Gazzetta di Modena 29 luglio 2010)
Uno dei più antichi edifici sacri della Città edificato nel VII secolo; ristrutturata nel 1985.
Inaugurazione e particolari della mostra
Mostra nazionale per 32 modenesi
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al Centro Studi MuratoriLa vera lezione di pittura degli artisti del passato
Bisogna riconoscere al Centro Studi Muratori il primato del-la rivalutazione degli artisti modenesi del passato. Lo fa anche ora nella mostra che si connota di “pezzi” importanti, come “Amsterdam” di Augusto Zoboli che rimanda alle esperienze che l’artista, di casa in Toscana, faceva all’estero. “Burano” di Leo Masinelli indica chiaramente quanto gli siano stati cari i luoghi veneziani, dove si praticava una pittura di luce. E di luce si connota anche “Rio veneziano” di Gianni Cavani. Ci piace menzionare i fiori, con soluzioni anche informali, del compianto vignolese Cesare Soli, scomparso di recente. I fiori sembrano dialogare con frutti (pere) nel dipinto di Tato Bortolucci. Le or-tensie su un tavolo diventano motivo di attenzione per il novese Adriano Boccaletti che impiega un colore pregno di umori. E fiori sono anche quelli di Alfredo Vanzetti che si confondono nella sostanza della materia informale. Singolare è il quadro di Gino Scapinelli, dal titolo “Dalla finestra”, che coniuga in una
proiezione azzardata, paesaggio e composizione con libro e mela. Strutturato con libertà compositiva è lo scorcio di Bom-porto di Mario Gherardini. In un dolce atteggiamento è colta da Tino Pelloni la fanciulla addormentata su un letto. Una ragazza in attesa si presenta in forme stilizzate secondo il linguaggio che caratterizza tutta l’opera di Trevisi. Gode di un’aura meta-fisica la “Finestra” di Nereo Annovi che conferisce una sorta di magia alla candela che illumina alcuni frutti e fa intravedere un paesaggio all’esterno. Acquistano concretezza, quasi iperreale, i vecchi oggetti in rame di Walter Morselli. Una scena notturna rimanda al viaggio che Inigio Pagliani fece in Russia. Di solido impianto il paesaggio di Ubaldo Magnavacca e la raccolta di funghi di Franco Cavicchioni. Meritano interesse le opere di Bertoli, Gino Molinari e quelle dei non modenesi: il naif Pietro Ghizzardi, Vanni Viviani e Sergio Tuis.
(Michele Fuoco - Gazzetta di Modena 15-7-2010)
Particolari della mostra
ARTISTI DEL CdA
Per la collettiva d’estate più di 150 “pezzi” di 70 artistiOltre 150 opere di 70 artisti per la collettiva al Centro Studi Muratori. Diversificati i linguaggi, le tecniche e i sogget-ti. Segnaliamo alcune opere, come “La tela di Penelope” dell’ultraottantenne mantovano Lanfranco, figura stori-ca del surrealismo, la “scogliera” di Mirco Ambrogini, di Gradara, che sta pre¬parando un ciclo di opere in omaggio a Guccini. Giovani donne di Franca Semprebon. Timida la figura in un interno, con fiori in mano, concepita da Luciano Cecchin di Pordenone. L’uomo è per Edi Brancolini una chiocciola errante, mentre per Attilio Melato di Padova dove poltrone vuote esprimono simbolicamente un dialogo. Alle barche e “nasse” di Sergio Bigarelli si uniscono il paesaggio lungo il Po di Giuseppe Fulvio Mau-ro e le barche di Mario Ugolini. Pregni di umori i fiori e i frutti della composizione di Angelo Bal-daccini e i vecchi alberi di Bice Ulmetti. Astratto-geometrico è “orange” di Paolo Contin di Monse-lice, quasi informali le rose blu di Claudia Manenti. Da segnalare le terrecotte raffiguranti il “fuoco” di Loris Roncaglia e i giochi dei bimbi nella sabbia di Mauro Vincenzi. (Michele Fuoco Gazzetta di Modena 26/8/2010)
ALMA’, AMBROGINI, ARESTIA, ASSOLARI, BALDACCINI, BA-DILSSARUTTI, BARACCHI E., BARACCHI G., BARBIERI, BAT-TISTA, BIGARELLI, BUSSOLI F., BUSSOLI G., BRANCOLINI, BUZ-ZOLA, CARRETTI, CASALGRAN-DI, CECCHIN, CONTIN, DI CAR-LO, DI MATTIA, DI SAVOIA, FANTONI A., FANTONI R., FER-LISI, FRASNEDI, GARUTI F., GA-RUTI G., GHIDONI, GOLINELLI, IL CAMPONESE, LANFRANCO, LUGLI, MAGGI PIGI, MANENTI, MANTOVANI, MARGANI, MAU-RO, MELATO, MELOTTI, MINAR-DI, MOSCATI, PACCAGNELLA, PAGLIANI F., PARZIALE, PASSO-NI, PASTAFIGLIA, PELLONI, PI-VETTI, POLICARPO, RINALDI, ROMEO, RONCAGLIA, RONCA-TI, ROVAI, SANMARTINI, SCARA-BELLI, SCARDOVA, SEMPREBON, SORAGNI, TAVONI, TREVISAN, UGOLINI, ULMETTI, VACCARI, VANNI, VASSENA, VERZELLONI, VINCENZI, VIVI, ZAGO.
AMBROGINI M. ASSOLARI L.M. BALDACC1NI A.BALDISSARUTTI F.BARACCHI E.BERTOLINI G.BIGARELLI S.BOCCALETTI A.BRANCOLINI E.
FANTONI A.FANTONI R.GHIDONI G.P.GOLINELLI R. IL CAMPONESE G.MAGGI PISY S.MANENTI C.MAURO F.G.MOTTI A
PACCAGNELLA M.PAGLIANI F.PAGLIANI I.PASTAFIGLIA G.RABOLLI D.RONCATI C. ROVAI D.SEMPREBON F.SPATTINI C.
TAVONI A.TREVISAN G.TUIS S.ULMETTI B. VOLPARI R.VIVIANI V. ZAGO C.ZANIBONI M.
36Incontri d’Arte - pittori e scultori del Circolo degli Artisti di Modena a Rovereto (MO)
Centro Muratori
Particolari della mostra
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“Arti, Sapori e Mestieri” eventi 25 luglio - 22 agosto 2010
Concorso Murales
Tramonti di Sopra
Concorso Fotografico
Gian il Camponese porta i suoi “vecchi mestieri” a Tramonti di Sopra (Pordeno-ne), presso la Sala multifunzionale. Una mostra in cui l’artista modenese, origi-nario di Campone, presenta una qua-rantina di opere che indicano la grande e costante attenzione che egli porta alla buona tradizione del lavoro artigianale. E’ ricca la carrellata di vecchi mestieri che indica come il Camponese ne indaghi il valore in sempre nuove opere: dall’arrotino al cestaio, dalla filatrice al falegname, dal fabbro al calzolaio, dal fornaio al lattaio, dal mugnaio del mulino ad acqua allo scalpellino, dall’impagliatore di sedie allo stagnino... Si afferma nei loro gesti il lavoro come rito quotidiano, come desiderio di per-petuare i valori del passato. E l’artista è capace di offrire una pittura che riesce a concretizzare, nei dettagli delle azioni di questi singolari personaggi, l’amore che essi portano al lavoro paziente, meticoloso. Fra gli eventi culturali da evidenziare nello stesso periodo il “concorso di fotografia” e il “concorso dei Murales”
I “vecchi mestieri” del Camponese
ARTISTI DEL CdA
Foto partecipanti al concorso
(M.Fuoco Gazzetta di Modena 12 agosto 2010)
Premiazione dei concorsi
Il sindaco di Tramonti, Titolo, consegna al Presidente della Provincia di Pordenone Ciriani,
un’opera eseguita e donata da Gian il Camponese
Particolari della mostra
Moglia - MNEcomuseo delle BonificheDal Refettorio Monastico di San Benedetto Po all’Ecomuseo delle Bonifiche a Moglia: continua il “tour” espositivo di Beppe Zagaglia con· le sue 120 fotografie scattate, dagli anni ‘80, dal Monviso al Delta del Po, per raccontare vita e personaggi del grande fiume. Scene straordina- I rie del Po in piena che invade le campagne, i paesi, le case, i frutti della terra, portando alla disperazione tanta povera, gente. Ma ci sono anche aspetti romantici del fiume, quando la nebbia lo avvolge quasi per proteggerlo, e i pescatori, i battelli con turisti, le barche gli conferiscono una certa magia. Zagaglia ricorda che scrittori e giornalisti, come Lajolo, Pavese, Zavattini, Bacchelli, Brera, Zavoli, Guareschi abbiano raccontato il fiume, ambientando i loro romanzi. La mostra, organizzata e sostenuta dal Circolo degli Artisti di Modena, in collaborazione con il Comune di Moglia.
(Michele Fuoco - Gazzetta di Modena 5/8/2010)
Inaugurazione della mostra
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Ci ha lasciati l’ultimo dei “moschettieri” Claudio Spattini. Aveva scelto di vivere, dal 1953, a Parma (lo aveva fatto anche l’altro grande modenese Carlo Mattioli) per insegnare educazione artistica nella scuola media. Ma a Modena tornava spesso, per i forti legami con parenti e amici. Con Enzo Trevisi e Mario Venturelli aveva avuto l’atelier in via Sgarzeria. li loro rapporto (Venturelli gli riconosceva il merito di essere stato suo maestro) era profondo ed indissolubile, tanto da meritare l’appellativo de ‘I tre Moschettieri’. Non la spada la loro arma, ma il pennello con il quale hanno segnato percorsi crea- tivi significativi non solo per la cultura modenese. Di tensione drammatica la pittura di Trevisi, per l’esperienza nei lager russi; di umori sanguigni, terragni, espressionisti quella di Venturelli; di suggestioni liriche, intime, sentimentali, con tonalità morbidamente accese l’opera di Spattini. E insieme i tre avevano esposto, nel 1948, i loro lavori alla Saletta dell’Associazione Amici dell’ Arte (Caffè
Nazionale), dove Spattini terrà, dopo quattro anni, una personale. Per lui non ci sono stati mai limiti di rappresentazione: dalla figura al paesaggio e alla natura morta, come hanno evidenziato anche le mostre al Centro Studi Muratori, dall’antologica del 1987 fino all’ultima esposizione di un anno e mezzo fa. Molti critici hanno visto nella sua opera raffinatezza ed essenzialità di tocco di intransigenza morandiana, considerando anche che egli era stato allievo di Morandi, ma pure di Virgilio Guidi, all’ Accademia di Bologna. Senza dimenticare certe risonanze espressive, tipiche della Scuola Romana, per quella vicinanza ai modi di fare arte di Renzo Ghiozzi (Zoren), insegnante all’Istituto ‘Venturi’, dove Spattini si era diplomato. liario Rossi parlava in occasione della mostra, nel 1971, all’Università del Tempo Libero, di «scatu-rigini più vere e inconfondibili dell’arte emiliana moderna: da Semeghini a De Pisis, da Soldati e Reggiani e Morandi». Anche se più attento alla ricerca che alle mo¬stre, non possiamo ignorare fondamentali appuntamenti espositivi: la Quadrienale di Roma, le Biennali di Milano e Nuoro, i Premi Scipione e Michetti, il ‘Premio Giovani’ nel 1939 a Firenze nel Palazzo Strozzi, il Premio ‘Accademia di Bologna’ nel 1946, personale nel 1970 all’Istituto di Cultura a Colonia e nel 1971 alla Galleria ‘Die Brucke’ di Bielefeld in Germania. La sua opera è stata accolta dalla galleria del Ridotto del Teatro Regio di Parma. La Provincia di Modena gli ha dedicato una mostra e il Comune di Parma gli ha reso omaggio, due anni fa, con una superba antologica. (Michele Fuoco - Gazzetta di Modena 5/8/2010)
Un grande artista e un grande amicoÈ scomparso il pittore Spattini
ARTISTI DEL CdA
Aveva 88 anni. Con Venturelli e Trevisi segnò un’epoca
Anche quest’anno, come tradizione, verrà messo in scena presso il “Teatro Comunale Luciano Pa-varotti” uno spettacolo a favore di Interethnos Interplast Italy. L’associazione, che lavora nel terzo mondo per eseguire interventi per esiti di ustioni, tumori, malformazioni, è nota a livello nazionale e internazionale. Molti medici e paramedici modenesi hanno partecipato alle missioni in ogni parte del mondo dove, oltre ad eseguire interventi sui pazienti, hanno creato gruppi di lavoro autonomi come in Bangla Desh o a Dakka dove è nato il primo Centro Ustioni.La città di Modena sostiene generosamente la raccolta fondi con la partecipazione ad una manife-stazione che viene organizzata nell’autunno di ogni anno a sostegno delle missioni in programma per il periodo natalizio. Quest’anno, sabato 13 novembre, ore 21, lo spettacolo sarà CIRCUS, balletto in due atti della coreografa Nadia Fava, eseguito dagli alleivi del Politecnico DaReCa e si
avvarrà della partecipazione in veste di attori di una compagine di medici modenesi che si mettono in gioco con molta ironia.Il Circolo degli Artisti, che collabora da anni a questa iniziativa, donerà un’opera eseguita dalla pittrice Germana Bartoli aderente allo stesso CdA che sarà consegnata al noto scrittore, archeologo e giornalista Valerio Massimo Manfredi, “Ambasciatore” di Inter-plast per il 2010-2011. La raccolta dei fondi servirà per finanziare la missione in Bangla Desh in programma a fine anno.Per l’acquisto dei biglietti info: Scuola M.Taglioni - Via Lana, 102 (Mo) tel. e fax 059-241007 - e-mail: [email protected] - www.marietaaglioni.it
“Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità” Madre Teresa di Calcutta
Informazioni: CdA di Modena tel. 059-214161.
Quello che tupuoi fareè solo una goccianell’oceano,ma è ciòche dàsignificatoalla tua vita.
Albert Schweitzer
CdA SOLIDARIETÀ
Opere esposte nell’ultima mostra di Spattini al Centro Studi Muratori di Modena
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Il Burkina Faso è una nazione situata all’ovest dell’ Africa occiden-tale. Confina con sei nazioni: Mali, Costa d’Avorio, Ghana, Togo,
Benin e Niger. Si estende su una superficie di 274 200 Km2.La Fondazione Diban Promo Salus è una associazione burki-
nabè (del Burkina faso) a fine non lucrativo, creata da Don Carlo NIAMBA, cappellano del nuovo ospedale di Modena, e amici
in Burkina Faso - Ovest dell’Africa- e in Italia. Essa è riconosciuta e regolata dalle leggi in vigore nel Burkina Faso. Ha per ogget-to quello di contribuire alla promozione della salute/vita della
popolazione del Burkina Faso per l’elaborazione e l’esecuzione di progetti e programmi che vanno nel senso dello sviluppo integrale dell’uomo e di ogni
uomo; di lottare contro tutte le forme di esclusione socio-sanitaria.
La vera povertà è non avere amici…La Fondation Diban Promo Salus vi propone di offrire la vostra amicizia ai bambini presenti nella provincia di Nayala in Burkina Faso, territorio rurale di circa 200.000 abitanti, collaborando a un progetto per la promozione della salute materna e infantile che sarà realizzato a Toma, capoluogo di Nayala.
Con un euro puoi nutrire un bambino, curarlo e istruirlo per un giorno. Quanti giorni vuoi nutrirlo, curarlo e istruirlo?
-Grazie alla vostra amicizia e alla vostra generosità abbiamo potuto già realizzare nel cuore della città di Toma e inaugurare in gennaio 2009 la «casa della speranza e della solidarietà» che accoglie circa 80 bambini orfani da 1 a 13 anni a cui assicuriamo un pasto caldo al giorno,
l’assistenza sanitaria (le prime cure ele vaccinazioni) e l’educazione scolastica. -Grazie alla vostra amicizia e alla vostra generosità speriamo di portare a termine una struttura per la promozione
della salute materna e infantile a Toma. • Di potere creare in sistema di servizi di salute materna e infantile più decentrato
ed efficiente, cui siano in grado di accedere donne e bambini che, a causa delle restrizioni alla mobilità, non possono recarsi
verso le strutture sanitarie centrali. • Di promuovere e sostenere le attività di supporto nutrizionale
attraverso per esempio la fornitura del consumo di sale iodato e di micronutrienti come vitamina A (la cui carenza provoca nei bambini la cecità e ne indebolisce il sistema immunitario), acido folico (per prevenire pericoli di malformazione del feto nelle donne incinte),
integratori a base di ferro contro l’anemia, sale iodato (la cui carenza provoca gravi danni allo sviluppo cognitivo del bambino).
• Di promuovere una umanizzazione e una gestione sana dei servizi per una qualità di cura a beneficio della madre e del bambino e di tutta la popolazione.
• Di sviluppare una stretta collaborazione con i volontari nazionali e internazionali.
Puoi dare il tuo contributo ai Cappellani degli Ospedali: Policlinico: Don Ilario, Don Antenore e Suor Monica (tel. 059.4222314) Baggiovara: Don Gabriele (tel. 059.3962514) Don Carlo Niamba) sacerdote del Burkina Faso e responsabile dei progetti (tel. 059.3961565/- 3471557789 Emai1:[email protected]) e Signora Mara Collioli (3398071154) o tramite: bonifico bancario, sul C/C n° H6878096400 di FONDATION DIBAN PROMO-SALUS, presso la Banca Sella Filiale di Modena cod. Paese IT CIN Europeo 19 CIN nazio-nale G cod. ABI 03268 cod. CAB 12900 Codice IBAN: IT 19 G 03268 12900 OH6878096400 BIC SWIFf Code: SELBIT2BXXX
della
CdA SOLIDARIETÀ
Mara e bambini della Casa della Speranza
In 120 a San Pancrazio di Modena per una serata organizzata dal CdA e allietata dal tastierista Lucio Bruni a favore
FONDATION DIBAN PROMO-SALUS
del Burkina Faso per il progettoCOSTRUZIONE DI UN CENTRO DI NUTRIZIONE E DI ASSISTENZA PEDIATRICA IN BURKINA FASO
il ricavato delle offerte della serata è stato destinato alle “campagne di vaccinazioni e di educazione alla salute e alla vita”
Una squadra di parrocchiani di S.Agostino (MO) capitanata dal parroco don Graziano è stata nel mese di agosto in Burkina
Faso con don Carlo
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EVENTI: MUSICA - TEATRO - CONFERENZE - LIBRI - CORSI - VIAGGIPatrocinio e collaborazione: Provincia di Modena - Compagnia dell’Arte -
L’Associazione Culturale “Parole e Poesia”, con il patrocinio del
Comune di Formigine (Mo) e in collaborazione col
Museo “Agorà dell’Arte” di Sersale (CZ), la casa editrice
Il Fiorino di Modena, il CdA di Modena e il circolo “La fonte di Ippocrene” di Modena, indice
CONCORSOLETTERARIO
“PAROLE E POESIA”Info:tel 348-9216566
Costruito quasi 500 anni fa, recentemente restaurato, l’organo di Giovanni Bat-tista Facchetti (1517-1519) in Sant’Agostino meri-ta l’attenzione ed il rispet-to dei modenesi per gli in-dubbi pregi artistici e la nobile storia, che lo se-gnala come lo strumen-to più antico della città. Questa iniziativa del-l’ Associazione “G.B. Facchetti” inten-de ridare ai fruitori la possibilità di ascoltare tutta la ricchezza delle sue non comuni caratteristiche.
TuTTi possono Aderire AllA “Associzione G.B. FAccheTTi”Info: Parrocchia di Sant’Agostino Largo Porta Sant’Agostino, 6 - Modena tel. 059-236327
LE MOSTRE Centro Studi L.A.Muratori• MARINO QUARTIERI (1907-2002) omaggio 2 ottobre - 1 novembre 2010
• INCONTRI D’ARTE 6-28 novembre 2010
“Carte d’autore” “I Fiumi Raccontano” Mostra premiati al concorso di fotografia - premiazione
• “SEGRETI DI MODENA” - mostra fotografica di Beppe Zagaglia - 4- 24 dicembre
Giuseppe Pederiali20 novembre
Paola Giovetti27 novembre
Bepi Campana4 dicembre
Roberto Barbolini11 dicembre
Mario B.Lugari13 novembre
527 528 529 530 531
MODENA - Centro Studi L.A.MuratorimArino QuArTieri, (1907-2002)mostra omaggio2 ottobre - 1 novembre 2010info 059-214161 www.circolodegliartistimodena.it
PADOVA - Palazzo ZabarelladA cAnovA A modiGliAni Il volto dell’Ottocento2 ottobre 2010- 27 febbraio 2011info 049-8753100
PAVULLO (MO) - Castello di Montecuccolocovili e lA sculTurAfino al 3 ottobre 2010info 0536 -29964
VENEZIA DORSODURO - Sala Pol. NardoccicesAre serAFinoOltre il giardino - Un giardino globalefino al 21 novembre 2010
evento collaterale nell’ambito della 12ª Mostra internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia 2010
info www.globalgardenart.it
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Nadél in dialàt
Presentazione calendari modenesi
e poesie dialettali
• BEPI CAMPANA mostra personale 4-24 dicembre 2010
• GILBERTO SANMARTINI mostra personale 4-24 dicembre 2010
• LUCIANA VASSENA mostra personale 4-24 dicembre 2010
• ANGELO BALDACCINI mostra personale 4-24 dicembre 2010
17ª edizione
18 dicembre 2010
INCONTRI CON L’AUTORE
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Il Cda di Modena collabora con enti e associazioni per l’organizzazione di manifestazioni culturali, artistiche e di solidarietà
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