onde forma. galleria di immagini
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Onde forma. Galleria di immagini (A. Appiano, Cartman 2007)TRANSCRIPT
ONDE FORMAONDE FORMAAVE APPIANO
CARTMAN
Galleria di immagini
COLLANA
MEDIA&MEDINA
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Ave Appiano
ONDE FORMAGalleria di immagini
CARTMAN
Questo e-book è abbinato al volume ONDE FORMA - Riflessioni su energia e bellezza di Ave Appiano
ISBN 978-88-89671-06-1,F.to 150x210, 160 pp. (ill. b/n - col.), euro 20,00.
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Premessa
Nelle arti figurative come nell’architettura sono le linee che organizzano le strutture e attivano i pattern, richiamando ar-chetipi depositati nella memoria, nelle forme del pensiero, nei sogni, nell’immaginario, nelle associazioni della fanta-sia.
Una analisi che prenda in considerazione gli archetipi dovrebbe quindi proporsi di valorizzare la genesi delle for-me, risalendo al vertice del principio di ogni cosa. In queste pagine si propone appunto un percorso che renda conto delle forze messe in campo dagli archetipi per trasformarsi in energie visive e in architetture della bellezza.
Le linee, come le parole in campo poetico, sono gli stru-menti per dare corpo, figura e struttura all’immaginazione e permetterle di scendere o risalire alle certezze dell’arche-tipo, così da lasciarlo riaffiorare attraverso le forme della creatività dell’arte. Partendo dal principio che le forme sono il frutto della aggregazione di punti, linee e piani, di figure geometriche e di spazializzazioni create dalla percezione, giungendo anche ad articolazioni molto complesse, è es-senziale considerare innanzitutto il valore espressivo delle forme semplici e delle loro potenzialità comunicative.
In particolare, a proposito di composizioni a impian-to geometrico, è opportuno tenere conto del carattere espressivo delle linee con le quali si esprime la struttura del progetto, degli orientamenti che esse creano e del loro comportamento con gli effetti della luce e con il colore. Si spiegano da questo punto di vista certe forme primitive dei pittogrammi, degli ideogrammi e degli psicogrammi, i pri-mi rappresentativi di oggetti, i secondi espressivi di idee e concetti, i terzi di moti della psiche: questi prototipi della comunicazione umana prescrittoria testimoniano la neces-
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sità di coniugare l’idea a una forma, la mente all’immagine, riducendo a energie geometriche elementari concetti an-che complessi fondati su elementi astratti.
D’altra parte, come ha osservato Andrej Tarkovskij, è impossibile spiegare soltanto “attraverso il processo di co-noscenza basata sull’intelletto la nascita dell’immagine ar-tistica, unica, indivisibile, che è stata creata ed esiste su un piano diverso da quello intellettuale. Bisogna semplicemen-te mettersi d’accordo sui termini.
Nella scienza l’intuizione sostituisce la logica. Nell’arte, invece, come nella religione, l’intuizione è equivalente alla convinzione, alla fede. È una condizione dell’anima e non un metodo di pensiero. La scienza è empirica, mentre il pensiero per immagini è mosso dall’energia della rivelazio-ne” (Tarkovskij 1986, trad. it. p. 41).
Ave AppianoTorino, 8 febbraio 2007
Galleria di immagini
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Nella pagina di apertura: Disney Concert Hall a Los Angeles di Frank Gehry (1999-2003)
A sinistra: Serra delle palme a Kew di D. Burton e R. Turner (1844-48)In basso: City Hall a Londra, di N. Foster (1998-2002)
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Eden Project, Cornovaglia di Nicholas Grimshaw (1996-2001)
Son-O-House, esterno e interno, a Son en Breugel, Studio Nox (2002/04)
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Richard Buckminster Fuller, 1967, Esposizione Universale di Montreal
A destra: Casa Domes a Los Angeles, di Bernard Judge, 1962
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Stazione d’Oriente a Lisbona, di S. Calatrava; (1993-1998)
Stazione dell’Aeroporto di Saint-Exupéry a Satolas-Lione, di S. Calatrava; (1989-1994)
Torre di cristallo del Nationale-Nederlanden Building a Praga, di F. Gehry
Turning Torso a Malmoe, di S. Calatrava (2005)
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Palazzo delle Arti Reina Sofia a Valencia di S. Calatrava (2005)
Vedute del Palazzo di Giustizia ad Anversa, di Richard Rogers
Burj Al-Arab a Dubai di Tom Wills-Wright (1994-99)
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Guggenheim Museum di Frank Gehry a Bilbao (1991-97)
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Guggenheim Museum di Frank Gehry a Bilbao (1991-97) Hotel Marquès di Riscal a Elciego, di Frank Gehry
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Biblioteca della Seikei University a Tokio,di Shigeru Ban (2006-2007)Padiglione BMW, Francoforte sul Meno (1999)
Biblioteca della Libera Università di Berlino, di Norman Foster (2005)
Planetario delle Arti e delle Scienze a Valencia, di S. Calatrava (1991-2001)
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Centro commerciale Peek&Cloppenburg a Colonia (1999-2005), di R. Piano
Ponte-isola di Vito Acconci a Graz, Austria, 2003
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Le piramidi della Grande Motte, di Jean Balladur (1965-75)
Teatro dell’Opera a Sydney di Jørn Utzon
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Ponte Zubizuri a Bilbao,di S. Calatrava (1990-1997)
Cappella di Nôtre Dame du Haut a Ronchamp, di Le Corbusier (1950-1954)
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Frattali di Mandelbrot
Guggenheim Museum di Frank Lloyd Wright a New York (1946-1959)
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In questo testo, l’Autrice indaga sull’energia e la bellezza del-l’archetipo dell’onda-forma che dalle più remote testimonianze dell’uomo riemerge nelle più recenti e suggestive ideazioni del-l’architettura contemporanea e delle sue forme “fluide”. Il grado massimo del legame tra uomo, natura e creazione si esprime, da sempre, attraverso la curva e il concetto di rotondi-tà. Oltre a corrispondere, grazie alle sue anse, a una sagoma che soggiace a molte forme della cosmogonia naturale, essa esprime il lato femminile delle cose del mondo, la morbidezza accoglien-te del ventre materno ma anche, in senso più astratto, l’armonia delle relazioni umane, la fluidità del pensiero e il divenire privo di soluzioni di continuità, senza inizio né fine. In virtù di que-ste forze originarie la curva è profondamente collegata alla vita, alla crescita, allo sviluppo, ed è espressione del pensiero, della creatività, del movimento e dell’azione che si propaga da un nucleo.
AVE APPIANO è docente di Visual Design e di Teorie dell’immagine presso il DAMS dell’Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni più recenti Dentro l’Arte e Anima e forma (Ananke); Estetica del rottame e Bello da mangiare (Meltemi).
Opere di copertina e progetto grafico di Ave Appiano.