orizzonti 06

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F e d e r a z i o n e I t a l i a n a B i o t e c n o l o g i FIBio Magazine è tornAto il sondAggio occupAzionAle f.i.bio le biotecnologie forensi sono tornAte A londrA l'estAte si tinge di...scienzA! 2012: STAGNAZIONE O RIPRESA ECONOMICA?

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Aperiodico di informazione della FIbio. Orizzonti biotecnologici

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Page 1: Orizzonti 06

F e d e r a z i o n e I t a l i a n a B i o t e c n o l o g i

FIBio

Mag

azine

è tornAto il sondAggio

occupAzionAle f.i.bio

le biotecnologie forensi

sono tornAte

A londrA

l'estAte si tinge di...scienzA!

2012: STAGNAZIONE O RIPRESA ECONOMICA?

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Direttore eDitorialeFederazione Italiana Biotecnologi, sede ammin.: via Gianbattista Ruoppolo n°105,

scala C, 80128 Napoli; sede legale: via Leonardo Bianchi n°10, 80131 Napoli

reDattore CaPoStefania Cocco

reDazioneSansone M. (DISCOVERY),Crifò I. (FIBIO-WORK IN PROGRESS), Netti F. (BIOTECH EVENTS),

Costa R. (L’INTERVISTA), Ferraris R. (VITE PER LA SCIENZA),

Cocco S. (VOCE DAL MONDO BIOTECH), Ferraris R. (MISCELLANEA)

imPaginazione e grafiCaAntonio Massa

[email protected]

Quest'opera è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5 Italia.

Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/ ospedisci una lettera a Creative Commons, 559 Nathan Abbott Way, Stanford, California 94305, USA.

A.Massa

crisi economica...

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S O M M A R I O

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___DiSCoVerY

_____fiBio-WorK in ProgreSS

________l’interViSta

____Vite Per la SCienza

___VoCe Dal monDo BioteCH

______________miSCellanea

_____BioteCH eVentS

4_________l’eDitoriale

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c’hanno preso tutto … il lavoro, i soldi,la dignità… la possibilità di comprareuna casa, di mettere su famiglia. la

maggior parte di noi è laureata, è iper-spe-cializzata, ha conseguito master pagati con irisparmi di una vita dei propri genitori. lamaggior parte di noi non ha un lavoro, lamaggior parte di quelli che ha un lavoro haun lavoro precario. lavoro precario vuol direnon fare progetti a lungo termine, vuol direnessuna sicurezza, vuol dire non avere rela-zioni importanti, tanto non si può pagare unmutuo, tanto non si può pagare l’affitto, tantoadesso qui non trovo lavoro e vado a cer-care lavoro all’estero. Vuol dire salutare gliamici di una vita e non sapere quando li ri-vedrai. ci hanno fatto crescere con la men-zogna che anni di studio, di sacrificio e diperseveranza ci avrebbero ripagato con la-voro e successo. Adesso ti rendi conto cheper quanti sforzi tu abbia fatto o continui afare non sempre ce la fai, perché la selezionenaturale del mondo del lavoro permette soloai “forti” di farcela. e se non sono forte? senon riesco a tirare fuori le unghie e riuscirea competere, quasi gareggiando con gli altri,per la conquista di un lavoro? o se semplice-mente voglio accontentarmi di un lavoromodesto ma dignitoso? non posso, la societàè cambiata. Qualche anno fa, accontentarsi,non avere pretese e riuscire comunque acondurre una vita senza troppe rinunce si-gnificava fare l’impiegato. Adesso, per noi ge-

nerazione di precari “supercurriculati”, ilposto fisso di impiegato da milleduecentoeuro al mese è il sogno! e allora dai la colpaad un governo che ha generato la crisi che hainvestito il mercato del lavoro, sempre menotutelato e spinto al limite della mobilità igno-rando i sindacati dei lavoratori. speri chemorto un governo se ne faccia un altro, mi-gliore, ma poi ti accorgi che ad un paese chenon ti ascolta, e che è al limite della demo-crazia (perché la legge elettorale non per-mette di scegliere i candidati, perché leproposte popolari sono ignorate, i referen-dum sono solo abrogativi e comunque i ri-sultati non vengono considerati) vieneimposto un governo tecnico che, ancora unavolta, i cittadini non hanno scelto e che im-pone una politica di risoluzione della crisi aspese sempre e solo di quel lavoratore ati-pico che è il frutto di quella stessa crisi i cuiartefici sono i governi, i grandi sistemi capita-listici, le banche. per anni il povero lavoratore,adesso atipico, non è mai stato neanchemesso a conoscenza della crisi, ma adesso sì,perché a lui, proprio a lui, viene chiesto l’ul-timo grande sacrificio per risanare il paese!tutto ciò potrebbe apparire paradossale? maè la realtà che ci viene mostrata e fatta cre-dere e a cui noi non possiamo obiettare per-ché c’hanno preso tutto … anche la libertà.

[Stefania Cocco]

Orizzonti biotecnologici 4

L’editoriale

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il 30 settembre 2011, durante la2° edizione del corso di aggior-namento professionale “le bio-

tecnologie nel mondo dellacriminologia” presso l’istituto orto-pedico rizzoli di bologna, si èsvolta la seconda Assemblea deisoci del 2011, ove sono state di-scusse e approvate modifiche circalo statuto della f.i.bio. ed il regola-mento associativo. Qui di seguito riportiamo unostralcio del nuovo regolamentoAssociativo approvato che riguardaproprio noi … il nostro giornalino!Quindi dal 30 settembre … esi-stiamo ufficialmente! la dott.ssa cocco, la sottoscritta, ildott. Massa e la redazione tutta rin-graziano i soci per questo, invi-tando loro e anche chi èappassionato alla scrittura e allebiotech a far crescere questo pro-getto, come spiegato (appunto)nell’articolo che riguarda, da ora…tutti!

“Articolo 45 organo di stampa”

1. Aperiodico f.i.bioil giornale “orizzonti biotecnologici”è l’aperiodico della f.i.bio. di cui sigarantisce l’uscitaminima di tre numeri l’anno.la decisione dei contenuti spetta alredattore capo o in sua vece al vi-ceredattore capo ed è insindaca-bile.

2. redazionela redazione è composta da redat-tore capo, vice redattore, respon-sabile grafica ecollaboratori.

3. redattore capo

è autore dell’editoriale. sceglie lalinea editoriale ed i contenuti delgiornale stesso.controlla le bozze degli articoli el’appropriatezza delle immaginiscelte. può bloccarel’uscita dei pezzi e l’utilizzo delleimmagini, qualora sospetti di viola-zione dei diritti d’autore(ai sensi dell’ art. 2576 del c.c, del-l’art. 70 del d. lgs. 633/41, e del d.lgs. 128 / 04 ancheattraverso il peer-to-peer)

4. Vice redattore capo.figura di supporto al redattorecapo, ne fa totalmente le sue veciin caso di espressaindisponibilità del redattore capo;anche in questo caso, ogni deci-sione presa dovràessere comunicata in anteprima alredattore capo. e’ responsabile del“fondo articoli” ericorda le scadenze a tutti i colla-boratori.

5. collaboratorii collaboratori si dividono in occa-sionali e responsabili di rubrica. iprimi sono figure non fisse della re-dazione alla quale la redazione puòcommissionare articoli, purché si ri-spettino gli standard di battitura edi decoro. i responsabili di rubrichehanno il compito di scrivere un ar-ticolo per ogni numero, che puòessere destinato sia alla rubrica dicui è responsabile o ad altra.

il responsabile di rubrica che nonpubblica alcun articolo per due nu-meri consecutivi è automatica-mente rimosso dall’incarico. Al suoposto sarà indicata dal capo redat-tore il nuovo responsabile scelto

fra i colla-boratori oc-casionali.chiunquevoglia colla-borare atti-vamente con la redazione puòinviare, in qualunquemomento, una breve lettera dipresentazione specificando nome,cognome e a qualerubrica vorrebbe collaborare, al-l’indirizzo [email protected] responsabili di rubriche possonodimettersi in qualsiasi momento in-viando una mail [email protected] in-dicando o meno le motivazionidelle dimissioni.

6. responsabile graficaè la figura che impagina il giorna-lino, dispone le foto, struttura lacopertina ed il retro copertina (suindicazione del redattore capo odel vice redattore capo). Ha il vetofinale sull’appropriatezza delle im-magini e dei contenuti del giornale,bloccandoli qualora sospettidi violazione dei diritti d’autore odi plagio (ai sensi degli art. sopraci-tati).

7.dimissioni redattore capoil redattore capo può inviare le di-missioni al presidente nazionale, viamail, con almeno unmese di anticipo dalla data dallaquale intende dimettersi. in tale pe-riodo il Vice redattorecapo assume la carica di redattorecapo pro tempore ed il consigliodirettivo elegge unnuovo redattore capo.

Discovery

ECCO IL NEONATO ART. 45 DEL REGOLAMENTO RIGuARDANTE L’ORGANO DI STAMPA F.I.BIO.

DiscoveryAcurAdiM. sANsoNe

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over

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AcurAdi V. BrANcAto

Page 6: Orizzonti 06

8. ipotesi di sviluppoQualora l’organo di stampa diven-tasse testata registrata, tutti i colla-boratori diventerannoperseguibili in ipotesi di reato aisensi delle leggi sopracitate. unavolta registrata saràinoltre possibile, ai sensi di legge,creare e vendere spazi pubblicitariall’interno del giornale stesso pur-ché gli spazi pubblicitari siano con-tenuti entro e non oltre il 30%dello spazio pubblicabile totale. i

proventi di tale attività saranno de-voluti interamente alla tesoreria,ma il caporedattore potrà richie-dere fino ad un massimo del 30%di tale quota laddove si presen-tasse l’urgenza di un rimborsospese ai fini stessi della divulga-zione e dei rimborsi per i collabo-ratori. si intesterà il giornale ad ungiornalista, almeno pubblicista,iscritto al relativo ordine.9. chiusura organo di stampail consiglio direttivo può in qual-

siasi momento decidere a maggio-ranza di chiuderel’organo di stampa per mancanzadi collaboratorio, per il numero diuscite annue inferiorea quelle prestabilite, se lo ritienenon produttivo o se ritiene nonconfacenti i suoi contenuti con lalinea della f.i.bio.”

[Roberta Ferraris]

Orizzonti biotecnologici 6

Discovery

con una tecnica innovativa diterapia genica, definita edi-ting genomico, un gruppo di

scienziati del the children's Hospi-tal di philadelphia hanno “riparato”una mutazione ge-nica scatenantel’emofilia nei topi. Questo approc-cio terapeutico usa enzimi specia-lizzati nel tagliare il dnA in puntispecifici, le nucleasi a dita di zinco(zink finger). in questo studio in-novativo, i ricercatori hanno utiliz-zato due versioni di un virusgeneticamente modificato (virusAAV o adenoassociati), di cui unotrasportava la nucleasi e l'altro ilgene sano da copiare nella se-quenza di dnA. tali esperimentisono stati effettuati su epatociti ditopi in vivo e i risultati pubblicatisulla rivista scientifica nature. “…la nostra ricerca..” dichiara l'ema-tologa Katherine A. High, “… sol-leva la possibilità di correggere invivo un difetto genetico con le nu-cleasi a dito di zinco … ”. gli scien-ziati hanno infatti progettato unanucleasi specifica per il gene delfattore 9° ( iX ) mutato in personeaffette da emofilia b. Questa pato-logia, ereditaria recessiva, è caratte-rizzata da una grave insufficienzanel processo di coagulazione delsangue dovuta alla mancanza to-tale o parziale del fattore iX. ilgene che codifica per il fattore iXmappa sul cromosoma umano X,

e per questo motivo le madri por-tatrici hanno un rischio pari al 50%di generare figli maschi affetti. il gruppo di ricercatori ha generatocon tecniche d' ingegneria geneticatopi mutanti per il gene codificanteper il fattore iX. la somministra-zione in questi topi dei due vettoricontenenti la combinazione nu-cleasi e gene del fattore iX con-

sentiva lasostituzione delgene mutatocon conse-guente ripri-stino allanormalità dei livelli del fattorestesso. i controlli, invece, costituitida topi riceventi solo uno dei duevettori, non mostravano visibili mi-glioramenti nella risposta coagula-tiva. i topi, monitorati per diversimesi successivi alla somministra-

zione, non hanno riportato effettinegativi sulla loro normale crescitacorporea, sulla perdita di peso osulla funzione epatica confer-mando compatibilità ed efficaciaterapeutica. le nucleasi a dita di zinco sono lavera innovazione dello studio che,avendo come principale bersagliouna sequenza specifica di dnA,costituiscono uno strumentomolto vantaggioso rispetto le tec-niche della terapia genica conven-zionale. Queste ultime infattiavendo target meno specifici pos-sono generare nuove mutazioni adinserzione a caso nella sequenza didnA con potenziale insorgenza dipatologie cancerose. la trasmis-sione clinica di terapie geniche da

modelli murini all’uomoè un processo lungo,che potrebbe duraredecenni, ma si intrave-dono già i primi risultatipositivi per un’ampiaserie di malattie chevanno dalle patologieereditarie della retina ad

alcune malattie sanguigne.con l’editing genomico, si aprequindi una promettente possibilitànel campo della terapia genica enello sviluppo di terapie per malat-tie genetiche.

[Claudia Arbore]

LA TECNOLOGIA DELL’EDITING GENOMICO: RISCRIvERE IL CODICE GENETICOUn potenziale “taglio e incolla” terapeutico per emofiliaci

Page 7: Orizzonti 06

Orizzonti biotecnologici 7

Discovery

Fonti:http://www.adnkronos.com/IGN/La-voro/Professioni/Biotecnologi-natu-

ralisti-e-agrotecnici-nasce-albo-dei-colletti-verdi_312164417707.html;

http://www.agrotecnici.it/come_si_diventa.htm http://www.agrotec-

nici.it/competenze.htm

da sempre, parole come“bandiera blu”, “area in-contaminata”, “oasi pro-

tetta” sono usate dai giornali e daimedia per attirare l’attenzione dituristi ed ambientalisti. un pro-blema cruciale resta l’inquina-mento delle acque marine, vitti-me di versamenti di rifiuti r.s.u.,residui petroliferi, scarichi indu-striali, che col tempo intaccano ildelicato equilibrio degli habitatche popolano i nostri mari. l’in-quinamento delle acque può es-sere causato anche da scarichiagrari, come per esempio quellizootecnici, dal rilascio di sostan-ze radioattive da par te di sotto-marini a propulsione nucleareaffondati e corrosi sul fondo delmare; infine, non da meno sonol’inquinamento termico da ac-que di raffreddamento delle in-dustrie, all’interno delle qualipossiamo ritrovare alcuni sol-venti e saponi tossici per l’ecosi-stema marino.

Ma la natura civiene incontrocon i batter i:essi infatti, oltrea provocaremalattie e infe-zioni alimentari,talvolta, posso-no abbassare il li-vello di inquinamento delle acquemarine, grazie ai batteri spazzinidel mare. in par ticolare, alcuni di essi pos-sono essere usati per abbassareil livello di inquinamento da idro-carburi che spesso sono riversa-ti nelle acque marine in seguito aperdite di oleodotti o ad incidentidi navi da trasporto. Questa te-matica ha trovato spazio anchenell’ultimo convegno “Mare equalità Ambientale”, organizzatodall’icrAM, istituto centrale perla ricerca scientifica e tecnologi-ca applicata al mare. durantetale evento, c’è stato un punto sul-l’uso di batteri modificati con al-

cuni catalizzatori enzimatici perl’abbattimento da inquinamentoda petrolio nel mare; si è parlato,inoltre, della necessità di riqua-lificare i golfi italiani più a rischiodi inquinamento marino, qualiper esempio quello di por toMarghera a Venezia in Veneto, oquello del golfo di priolo in sici-lia, con progetti innovativi adalto contenuto tecnologico. un altro batterio spazzino delleacque è quello che digerisce il

tcA (tricloroeta-no), un potenteinquinante clora-to, che resta de-positato nelle ac-que senza poteressere degrada-to. Questi bat-teri, scoperti dairicercatori dellaMichigan state

university, sonostati rinvenuti sia nel fiume Hud-son a new York e in un altro fiu-me del Michigan, il Kalamazoo. essitramite il tcA1, convertono iltcA in cloroetano, meno tossi-co che può essere degradato daaltri batteri aerobici del suolo. insomma, questi sono solo alcu-ni esempi di scoperte fatte dallascienza sul sano uso dei batterinel ripristino del giusto equilibriodegli habitat marini, indispensabileper la vita delle specie marine eper la vita e l’economia dell’uomo.

[Francesco Netti]

I BATTERI SPAZZINI DEL MAREIl tema “Green” è diventato molto attuale, sia per l’economia che per l’opinionepubblica. Insomma inquinare non conviene più, né all’ambiente, né all’uomo. Dal-l’applicazione della filosofia green c’è tutto da guadagnarci.

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il 23 maggio 2011 presso il ca-stello giusso a Vico equense(napoli) si è svolta la 13° edi-

zione del premio scientifico “capod’orlando”, incentrato sul tema“come uscire da questa confu-sione?”, in riferimento alla crisieconomica degli ultimi anni. il pre-mio è patrocinato da vari enti (fracui l’università degli studi di na-poli “federico ii”) e dal 2007 hacome presidente onorario il prof.r. giacconi, nobel per la fisica.inoltre, conta cinque sezioni:scientifica, management culturale,divulgazione sui mass media, co-municazione multimediale e, daquest’anno, scienza e industria.nell’albo d’oro dei vincitori cisono diversi premi nobel, e inpar ticolare per la sezione scien-tifica, J. Watson nel 2009, t. Huntnel 2010, il professor paul Krug-man, nobel per l’economia nel2008, nel 2011. Quest’ultimo,editorialista dei quotidiani “thenew York times” e “il sole 24ore”, ora insegna economia e re-

lazioni interna-zionali all’uni-versità di prin-ceton, dopoaver insegnatoa Yale, stanford,al Mit di bo-ston e alla lon-don school ofeconomics. lasua opera piùnota “econo-mia internazio-nale. teoria e

politica commercio internazio-nale”, è considerata pietra milia-re per comprendere l’economiainternazionale. il suo intervento,intitolato “2012: stagnazione o ri-presa economica?” raccoglie al-cune riflessioni circa la crisi eco-nomica globale, par tendo dallacrisi finanziaria dovuta allo scop-pio della bolla immobiliare neglistati uniti, e propone delle solu-zioni per la ripar tenza dell’eco-

nomia mondiale. tale interventonon è un attacco gratuito ad al-cuna corrente politica, ma un’ana-lisi lucida ed autorevole di ciò chesta accadendo negli ultimi anni eche può così essere riassunto: “…il mondo economico finora co-nosciuto non esiste più: dobbia-mo renderci conto che è finito treanni fa con l’inizio di questa gran-de crisi da cui ancora oggi nonsiamo usciti. il motivo è legato an-che alla peculiarità di questa cri-si, diversa perché non più legataalla scarsità di produzione, ma alnon riuscire ad ottimizzare le ri-sorse disponibili. siamo soggetti afare sacrifici perché c’è una cre-scente disoccupazione ed il primomodo per fare sacrifici è evitaredi spendere; ma paradossalmen-te spendendo meno non faccia-mo altro che fomentare la crisi, in-vece di arginarla. risparmiando dipiù spendiamo di meno e diconseguenza a livelli più alti ven-

Discovery

Orizzonti biotecnologici 8

“2012: STAGNAZIONE O RIPRESA ECONOMICA?”

Intervento sullo stato dell’economia al premio “Capo D’Orlando” del prof. Krugman

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gono meno gli investimenti ecome effetto finale aumenta la di-soccupazione. ed ecco perché igoverni che tagliano e risparmia-no anziché investire deprimonol’economia. un altro fattore ag-gravante è il pArAdosso del-lA flessibilitA’, il principio inbase al quale se tutti accettano isalari più bassi ed i debiti restanoinalterati l’economia ne risulta ine-vitabilmente frenata. A differenzadegli stati uniti, in europea il pro-blema è ancora più grave perchénegli stati uniti ogni stato confe-derato aiuta l’altro, mentre ineuropa questa coesione non c’è:basti pensare, per esempio, allagermania che si oppone agli aiu-ti economici per la grecia. Quin-di cosa ha di diverso la crisi eco-nomica del 2008 da quella del1931? stavolta il sistema bancarionon è collassato, ma i politicinon hanno reagito al meglio: si ècontinuato a ragionare in manie-ra “convenzionale” non conside-

rando che per la particolarità del-lo scenario non si possono ap-plicare più le regole economicheconvenzionali. certo, si è argina-to il caos scaturito dalla crisi, mala crisi non si è risolta. il proble-ma crisi c’è ancora perché non siinveste. e cosa comporta il noninvestire? che per la prima voltanella storia i giovani hanno enor-mi difficoltà nell’entrare nel mon-do del lavoro, pur avendo spessocompetenze maggiori rispetto aquelle che avevano i loro genitoriquando si sono a loro volta af-facciati nel mondo del lavoro.Quindi quando e come si usciràdalla crisi? col tempo il problemadella crisi si risolverà da solo, an-che senza l’intervento delle clas-si politiche: fra 5 anni il debito eu-ropeo sarà minore di quanto siaadesso. le tecnologie creano dicontro continue opportunità d’in-vestimento. Ma ci vorrà del tem-po. la speranza è che ci sia un ri-pensamento e che si punti mol-

to su di esse. negli ultimi 18 mesiperò c’è un inversione di ten-denza perché si sta iniziando len-tamente a capire che l’economiatradizionale che conoscevamoprima del 2008 ha dei limiti venutifuori con la crisi globale, perciò sesi sviluppa un nuovo pensieroeconomico, la ripresa sarà moltopiù rapida rispetto ai 20-30 anniche ci aspetteremmo dalla ri-presa naturale … ” il nostro augurio da biotech e dagiovani che stanno costruendo illoro futuro è che tali parole noncadano nel vuoto ma possano ser-vire a scuotere le coscienze di tut-ti per far si che il domani non fac-cia più paura.

[ Roberta Ferraris ]

Discovery

Orizzonti biotecnologici 9

una oppor tunità lavora-tiva per i biotecnologi ècer tamente  il campo

della comunicazione della scien-za. la f.i.bio è lieta di presen-tar vi il primo corso di laureache si pone come obiettivoquello di formare una figuraprofessionale in grado di dif-fondere e di far conoscere inmodo appropriato la vasta te-matica della scienza biomedica.i recenti mutamenti sociali edeconomici hanno creato una

nuova dimensione dell’internosistema sc ienza-sa lute-benessere, permettendo unaconsapevole par tecipazione deicittadini alla conoscenza e al-l’utilizzo dei determinandi del-la salute. la comunicazione èchiamata a farsi por tatrice delcambiamento della percezionedel rappor to salute-malattia edelle problematiche deontolo-giche e bioetiche e nella diffu-sione dell’operatività e dell’in-novazione biotecnologica. in

seguito all’analisi di tali cam-biamenti, la facoltà di farmaciae Medicina e la facoltà di scien-ze politiche, sociologia e co-municazione dell’università “lasapienza” hanno istituito, già apar tire dall’Anno Accademico2010/2011, il corso di laurea in-terclasse lM9 e lM59 in co-municazione scientifica biome-dica. è una proposta formativa,prima ed unica in italia, che sipone l’obiettivo di formare unafigura professionale in grado

CORSO DI LAuREA MAGISTRALE IN COMuNICAZIONE SCIENTIFICA BIOMEDICA

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Discovery

di conoscere e diffondere inmodo appropriato la vasta te-matica teorica e pratica dellascienza biomedica. il percorsoformativo è caratterizzato dauna elevata interdisciplinarità trale scienze biomediche e lescienze della comunicazione. il corso è ar ticolato in 120cfu e comprende 11/11 pro-ve d’esame. si r ivolge agli stu-denti laureati in scienze biolo-giche, biotecnologie per la sa-lute, scienze farmaceutiche ap-plicate, chimica e tecnologiefarmaceutiche, Medicina, pro-fessioni sanitarie, odontoiatria,scienze della comunicazionee da altri percorsi di studi inpossesso dei requisiti stabilitinel Manifesto degli studi. il cor-so prevede, per il primo anno,materie attinenti alla comuni-cazione, alla sociologia e alla ge-stione delle innovazioni bio-tecnologiche, per il secondoanno prevede lezioni di bioeti-ca, storia della comunicazionescientifica e psicologia del be-nessere. trattandosi di un cor-so interclasse (classe lM-9,biotecnologie mediche, veteri-narie e farmaceutiche e classelM-59, scienze della comuni-cazione pubblica, d'impresa epubblicità), all’inizio del secon-do anno gli studenti potrannoscegliere in quale delle dueclassi conseguire la laurea. il clMcsb mira alla formazio-ne di esper ti della comunica-zione in campo biomedico.l'istituzione del corso intendedare una formazione specificaper la progettazione e la ge-stione dei processi organizzati-

vi e comunicativi nell'ambitodella ricerca scientifica e dellasalute. Attraverso questo per-corso formativo i laureati ac-quisiranno la capacità di gesti-re i processi d'innovazione inatto nelle istituzioni pubblichee private che operano nell'areadella salute e della ricerca, e diprodurre e gestire l'informa-zione scientifica. i laureati po-tranno svolgere attività reda-zionali nell’area biomedica pres-so periodici, quotidiani, reda-zioni radiofoniche, televisive eon-line, e in generale attivitàpresso aziende istituzioni e or-ganizzazioni, pubbliche e priva-te, che operano nel settorebiomedico quali:• responsabile comunicazioneinterna e intranet• responsabile comunicazioneesterna• public relations executive• responsabile del fund raising• progettista di campagne di co-municazione sociale• risk management• Media buyer• Media planner• consulenza e spin off perl’adeguata valorizzazione di pro-dotti e brevetti• ufficio stampa  per maggiori informazioni po-tete scrivere a :corso di laureaMagistrale in comunicazionescientifica biomedica facoltàdi farmacia e Medicina, Via A.borelli 50, 00161 roma.tel e fax: 06/49918103sito internet: www.medicina1.uniroma1.it/coM-bioMed Mail: [email protected]

Orizzonti biotecnologici 10

la pagina facebook dedicata alla f.i.bio.

nata da poco più di duemesi, già conta oltre 800 fan.la pagina ha lo scopo di farconoscere la f.i.bio. anchepresso le aziende ed i privatinon soci interessati al mon-do delle biotecnologie, evi-denziando caratteristichepeculiari del sito www.bio-tecnologi.it come i nostricontatti, il nostro sondaggiooccupazionale, l’intervista ri-lasciata ad Agrilinea dal no-stro presidente, i link suicorsi d’aggiornamento pro-fessionale, sugli eventi cor-relati, per visionare il nostrogiornalino e molto altro. pe-riodicamente, la pagina èaggiornata ogni volta chec’è nell’aria una novità tar-gata f.i.bio! per visualizzarla,basta cercare su facebook“fibio - federazione italianabiotecnologi”.

Page 11: Orizzonti 06

il prof. sennett insegna sociologia alla londonschool of economics e alla new York university.All’alba del nuovo millennio pubblica “l’uomo fles-

sibile- le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vitapersonale. tuttavia nella traduzione si è perso quelloche era l’impatto del titolo originale : “the corrosionof caracter”.dal testo si evince che in meno di una generazione(da quella dei nostri padri alla nostra) si è assistitoad un drastico cambiamento dello scenario lavora-tivo contemporaneo, introducendo nuove parolecome “mobilità”, “rischio”, “capitalismo flessibile” (fle-xible capitalism). pensiamo che i nostri genitori peranni, fino alla pensione hanno svolto un lavoro “li-neare” ove raramente un giorno era diverso dall’al-tro e ciò faceva vivere una vita predicibile, seppurnon semplice. il capitalismo flessibile è invece unnuovo sistema, non una variazione sul classico mo-dello capitalista: oggi ai lavoratori è richiesto di es-sere aperti al cambiamento, correre rischi,comportarsi con maggiore versatilità; ma ciò modificail significato stesso del lavoro: se si pensa alla parola“carriera” (in inglese carreer) la sua etimologia ri-manda a “strada per carri”, cioè un percorso lineareda seguire per tutto il periodo lavorativo; ora, con i“contratti a progetto”, il capitalismo flessibile imponedi spostare all’improvviso i lavoratori dipendenti daun incarico all’altro, cancellando la linearità delle car-riere e riportando in auge il significato arcaico dellaparola “job”, un “pezzo” o “blocco” che può esserespostato da una parte all’altra.il primo risultato che si ottiene è che la flessibilità ge-neri ansietà: domande come “quale rischio devo cor-rere?” “che percorso lavorativo devo seguire?” oggiaffollano la mente di laureandi e lavoratori. Alcuni so-stengono che la flessibilità consenta agli individui unmaggiore controllo del proprio destino. Ma il risvoltodella flessibilità che genera più confusione è l’impattosul “character”, che qui si avvicina come significato

più alla parola “perso-nalità” che al “carat-tere” propriamentedetto; come si fa aperseguire obiettivi alungo termine in uneconomia che ruotasul breve periodo? non hanno più senso le parole come “stabilità”, “fe-deltà all’azienda” ,“fiducia”, punti di forza del vecchiocapitalismo, per il semplice fatto che per svilupparsihanno bisogno di molto tempo. perciò, l’economia sifa più rapida e dinamica, la burocrazia si riduce ma fi-nisce l’assistenzialismo e la vita personale ne risente.oggi s’avvicenda freneticamente personale semprenuovo (tirocinanti, stagisti, lavoratori a progetto), sem-pre nuove innovazioni, incertezza, ma le forme di po-tere e controllo e le disuguaglianze nell’opportunitàrestano. Questo fa sentire i lavoratori incapaci di ri-spondere alle nuove sfide, minando alle radici la per-cezione dell’esistenza e della tradizione. c’è unaprogressiva corrosione del carattere perché le ca-ratteristiche di stabilità, durata e permanenza tipichedel carattere erodono progressivamente l’integritàdell’io più profondo: si ha quindi la sensazione di nonessere indispensabili, organizzando così l’assenza difiducia, avallato dal sistema che ristruttura le aziendema mantiene i di-pendenti sul “chi vive”; e quindi lecifre tipiche del carattere (stabilità, durata e perma-nenza) contrasta la dinamicità, frammentarietà e mu-tevolezza del capitalismo flessibile. Ma tale flessibilitànon può offrire nessuna guida etica per una vita nor-male.

[R.Ferraris]

RIFLESSIONI SuL SAGGIO DI R. SENNETT:

“L’uOMO FLESSIBILE - LE CONSEGuENZE DELNuOvO CAPITALISMO SuLLA vITA PERSONALE”

Discovery

Orizzonti biotecnologici 11

Riflessioni sul saggio L’uomo flessibile - Le conseguenze

del nuovo capitalismo sulla vitapersonale di R. Sennett

Page 12: Orizzonti 06

Decreto Interministeriale

28 giugno 2011 pubblicato in

data 17/12/2011 in gazzetta

ufficiale.

la f.i.bio, dopo oltre dueanni di lavoro intenso e diinterazione continua con

gli enti e i Ministeri di compe-tenza, annuncia con entusiasmoe soddisfazione che i laureati inbiotecnologie (indirizzo: medico,farmaceutico e veterinario, lM-9ex 9/s ) sono equipollenti ai lau-reati in biologia (lM-6 ed ls-6)ai fini della partecipazione aiconcorsi nell’ssn. si apre la porta legislativa perl’accesso dei biotecnologi aiconcorsi pubblici nel serviziosanitario nazionale aperti ai col-leghi biologi.“l’essere stati i primi ad annun-ciare quest’importante tra-guardo – spiega il presidentenazionale f.i.bio, dr. gianlucaruotolo – dimostra l’impegno elo zelo con cui pedissequamenteabbiamo seguito tutto l’iter diquesta questione che  segna ilsolco per l’accesso ai concorsipubblici per i profili dirigenziali enon di area medico-sanitaria, peri quali i laureati in biotecnologiehanno tutte le conoscenze ecompetenze per poter esserevalutati nell’ambito del concorsostesso”.

“finalmente uno spiraglio di luce

nella storia legislativa dei biotec-nologi – continua il Vice presi-dente e past presidentdell’Associazione, dr.ssa idacrifò - che costituisce il passopiù vicino alla risoluzione di unagrave sperequazione professio-nale, che vieta a molti colleghicon competenze altamente qua-lificate di accedere ai concorsipubblici dell’ssn in cui nono-stante la procedura concorsualerichieda il possesso di titoli “su-periori” alla laurea (quale ad es.una specializzazione di area sani-taria e l’iscrizione all’onb) sonoesclusi per la denominazione“biotecnologie” della laurea,non menzionata nel dpr n°483del 1997”.inoltre la fibio continuerà il mo-nitoraggio e richiederà  le con-seguenti revisioni del decreto diaccesso alla scuole di specializza-zione (d.M. 01/08/2005), e deidecreti che regolamentano ladisciplina concorsuale per l’ac-cesso per il personale dirigen-ziale del servizio sanitarionazionale (dpr483/97).               la fibio ringrazia pubblicamentecoloro i quali hanno condiviso esupportato questa questione, inparticolare la conferenza deipresidi e dei presidenti dei corsidi laurea in biotecnologie, l’or-dine nazionale dei biologi, i tec-nici dei Ministeri, i membri delcun, (in special modo il presi-

dente ed il se-gretario) etutti gli altristake-hol-ders.

Ma il ringra-ziamento piùgrande va ai nostri soci che –con il loro sostegno e la loro fi-ducia – hanno consentito che leattività dell’Associazione andas-sero avanti verso sempre mag-giori successi.

tutte le tAppe del per-corso portAto AVAntidAllA  fibio:• 8/10/2009: la fibio fa ri-chiesta ufficiale al Miur di equi-pollenza ex-lege tra le lauree inbiotecnologie e quella in biolo-gia.

• 5/11/2009: tale richiestaè inviata al cun dal Miur perun parere

• 26/10/2009: l’ordinenazionale dei biologi esprimeparere favorevole (ribadendoquello espresso il 31/03/2009) atale richiesta.• 13/11/09: il Miur invia ilparere dell’onb al cun.• 14/01/2010: il cun conprot. 1717/1759 prende atto econcorda sull’equiparazione dellaureato specialista o magistralein biotecnologie ed il biologo

OTTENuTA L’EQuIPOLLENZA

F.I.Bio.: work in progress

L’equipollenza tra Laurea in biotecnologie (classe LM-9) e la Laurea in Bio-logia  (Classe LM-6) è realtà dopo anni di intenso lavoro da parte della Fe-derazione Italiana dei Biotecnologi (F.I.Bio). 

Work in progressAcurAdii. grifò

Page 13: Orizzonti 06

Orizzonti biotecnologici 13

F.I.Bio.: work in progress

laureato specialistico o magi-strale in scienze biologiche perquel che riguarda la richiestadella specializzazione per l’eserci-zio della professione di analista eai fini della partecipazione aiconcorsi pubblici.

• 12/05/2010: la fibio, investe del suo presidente, dr.ruotolo incontra il direttoregenerale delle risorse umane epersonale sanitario del Ministerodella salute (dr. g. leonardi) e ildirigente ufficio i dgrups Mini-stero della salute (dr.ssa s. Ami-cone). in tale incontro, ilpresidente ruotolo illustra aitecnici del Ministero la questionee il Ministero, nelle persone deisuoi dirigenti, informa che in-vierà, come necessario, parerefavorevole alla richiesta.

• 14/09/2010: il cun con-voca in audizione le parti inte-ressate - tra cui la fibio  - poichéil parere di sola presa d'atto delcun emanato il14/01/2010,  non essendo espli-cito,  avrebbe potuto indurre lacorte dei conti a elevare possi-bili rilievi di legittimità in sede diregistrazione del decreto a cuitale parere andava allegato. intale audizione la fibio, il css edl’onb hanno dato un parere fa-vorevole all’equipollenza tutte leclassi di biotecnologie e biologiamentre il cbui, l’Anbi e laconferenza dei presidi e presi-denti dei corsi di laurea inbiotecnologie hanno dato parerecontrario all’equipollenza totalee si sono espressi per un’equi-pollenza con dei limiti (solo perla classe 9 e per l’accesso ai con-

corsi pubblici di area sanitaria).

• 15/10/2010: non avendofatto seguito nessun parere al-l’audizione del 14/09/2010, lafibio inoltra al Miur (ufficio iidella direzione per l’università)un fax per chiedere al Miur difare un sollecito al cun perl’emanazione del parere.

• 13/01/2011: il cunesprime parere favorevole al-l’equipollenza tra le classi di lau-rea 9/s - ora lM-9,limitatamente ai concorsi pub-blici in ambito medico-sanitarioqualora il soggetto richiedenteabbia conseguito complessiva-mente, nella sua carriera univer-sitaria (lauree e laureemagistrali): 1) almeno 60 cfunei settori scientifico disciplinarida bio/01 a bio/19;  2) un mi-nimo di 24 cfu in almeno con-seguiti in almeno quattro deiseguenti settori bio/09, bio/12,bio/14, bio/16,Med/04, Med/07,Med/42. i cfu ac-quisiti al puntodue possono es-sere compresi traquelli previsti alpunto

•21/04/2011: ilparere cunviene avallatodal Miur cheproduce undecreto diequipollenza fir-mato dal Mini-stro gelmini elo invia al mini-stro della

funzione pubblica.

• 17/06/2011: il Ministrodella funzione pubblica firma ildecreto e lo re-invia al Miur.

• 28/06/2011: il Miur inviail decreto alla corte dei conti

• 10/11/2011: il decreto èinviato per la registrazione ingazzetta ufficiale.

• 17/12/2011: il decretoviene pubblicato in gazzetta uf-ficiale

[Gianluca Ruotolo]

Page 14: Orizzonti 06

gli inglesi lo sanno farebene: allestire mostre emusei. basta un’idea e si

costruisce intorno un evento. sepoi le tante idee hanno un no-tevole impatto sulla vita quoti-diana, il gioco è fatto! se siete alondra in estate, non perdetevila summer science exibition, nel-la cornice della carlton Houseterrace, sede della royal socie-ty a pochi passi da piccadilly. laroyal society è la più prestigio-sa accademia scientifica inglesedal 1660 e farne parte è un ono-re che si conquista quando si ot-tengono risultati significativi nelproprio campo di ricerca. Que-sta “fiera della scienza”, anche sel’appellativo è riduttivo, è total-mente gratuita e non è solo unsalone espositivo ma un labora-torio interattivo ove un pubblicovario e talvolta inesper to incon-tra la “ricerca”. lo scienziato, nonostante vive ibenefici delle scoper te scientifi-che talvolta vede percepito il suolavoro dalla società lontano equasi mai produttivo. Questamostra interattiva invece avvici-na la gente e le giovani genera-zioni, mettendo in piazza le pro-prie scoper te e le proprie lineedi ricerca con percorsi guidati,mai noiosi che stimolano la cu-riosità e le domande dei visitatori.le ricerche presentate spazianodalla biologia alla chimicapassando per la medicina el’ingegneria, col denomi-natore comune dell’appli-cabilità nella vita quotidia-na. ciò che stupisce il vi-sitatore è il fatto che ognir icerca r isponde a do-

mande ben precise e cerca di tro-vare soluzioni a problemi più omeno quotidiani. la mostra si ar-ticola su due piani per un totaledi 22 stand. Qui i ricercatoriprovenienti dalle università bri-tanniche espongono le loro ri-cerche in modo semplice distri-buendo gadget simpatici e coin-volgendo il visitatore nelle espe-rienze pratiche organizzate. Que-st’anno in uno stand curato dal-l’università di cambridge e exe-ter, in un progetto tra fisica e bio-logia alcune api sono state chiu-se in una teca trasparente permostrare come le piante le atti-r ino usando differenti colori,come piccole nanostrutture, in-visibili all’occhio umano, produ-cono segnali che giocano unruolo impor tantissimo nell’im-pollinazione. la rothamsted re-search ha proposto invece unaricerca sui parassiti che infestanole colture e che a causa di trat-tamenti inadeguati hanno svilup-pato resistenze ai comuni batte-ricidi. Questo gruppo ha così bre-vettato dei sistemi di incapsula-mento degli insetticidi, propo-nendo delle soluzioni a rilasciolento di insetticida così da avereuna chance in più contro questidannosissimi parassiti. il tuttospiegato in un diver tente fumet-to in cui i protagonisti sono pro-prio i ricercatori che lavorano al

progetto! l’università di cambrigeha poi al-lestito unb o s c oper pro-muoverela sua ri-cerca suipipistrelli,indispen-sabili per l’ecosistema e l’agri-coltura ma che possono esserepor tatori di malattie per gli uo-mini: anche qui con giochi inte-rattivi i bimbi di tutte le età fan-no un piccolo passo verso ilmondo della scienza. le ricercheproposte sono un po’ ai marginiperché usano metodologie etecniche all’avanguardia, ma dopoun primo impatto, si comprendequanto aiutano a migliorare ilmondo in cui viviamo. la mostra,ha riscosso molto successo e daappuntamento al prossimo anno.

[Virginia Brancato]

CuTTING-EDGE SCIENCE A PORTATA DI MANO!A Londra l’estate si tinge di … scienza!

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Biotech Events

Biotech EventsAcurAdif. Netti

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Biotech Events

Orizzonti biotecnologici 15

il 3 maggio 2011 presso l’Aula Ma-gna della facoltà di scienze bio-tecnologiche (a 10 anni dalla crea-

zione della facoltà, c’è finalmente lasede!!!) dell’università degli studi dinapoli “federico ii” si è svolto l’in-contro dal titolo “biotecnologie in-contro università- impresa”, orga-nizzato dalla facoltà di scienze bio-logiche dell’università degli studi dinapoli “federico ii”, dalla nostra as-sociazione no-profit “f.i.bio – fede-razione italiana dei biotecnologi”,dall’ ”A.r.s biotech”, Associazione stu-denti di scienze biotecnologiche del-l’università degli studi di napoli “fe-derico ii” e dal ce.in.ge, biotecno-logie Avanzate s.c.a.r.l. l’evento era stato pro-gettato per: • favorire un in-contro fra esigenze del

mondo imprenditoriale e università• offrire un orientamento nelmondo del lavoro ai giovani studen-

ti in biotecnologie• diffondere tra i giovani unacultura d’impresa• fornire alcuni esempi di ri-cerca e sviluppo che hanno prodot-to spin-off e nuove imprese.i lavori, aperti coi saluti inviati da gui-do trombetti, ex-rettore dell’univer-sità degli studi di napoli e ora as-sessore regionale alla ricerca scienti-fica e all’università, hanno coinvoltopersonalità del mondo accademicocampano fra i quali, l’attuale rettoreprof. M. Marelli, il preside della facol-tà di scienze biotecnologiche, il prof.g. piccialli, rappresentanti delle in-dustrie Metaponto Agrobios, cam-

pania bioregion, Kedrion,Mossi & ghisolfi group,priMM, Arterra, Merek-se-rono, roche diagnostics, lospin-off protogen bio, rap-presentanti di confindu-stria, federchimica e As-

sobiotech oltre alla f.i.bio.nella persona del suo presidente!i rappresentanti delle sopracitate in-dustrie hanno presentato le lororealtà: chi sono, in che ambito ope-rano, ove fisicamente si trovano. Mala cosa sconvolgente è stata consta-tare che in tutte queste aziende, puressendo inquadrate industrie bio-tecnologiche, nell’organico lavorati-vo i biotecnologi non siano la mag-

gioranza ma solo una minoranzaesigua di lavoratori. più di uno stu-dente si è chiesto il senso della dici-tura “industria biotecnologica.” inol-tre nessuno era lì per vagliare curri-culum dei laureandi. e questo già in-dica quanto siamo lontani dalla finedel tunnel chiamato “crisi economi-ca”.per f.i.bio, il dott. g. ruotolo ha pre-sentato in modo magistrale i dati ag-giornati di alma laurea sulla situazio-ne occupazionale dei biotecnologi siatriennali sia specialistici/ magistrali sialaureati vecchio ordinamento. datiche per il loro interesse e comples-sità, saranno oggetto nel prossimo nu-mero di un articolo dedicato, ma dicui preannuncio un dato che do-vrebbe far riflettere tutti: nel nostrosettore (geo-biologico) dopo treanni dalla laurea specialistica lavora-no solo il 47,1% dei laureati, il 24,9%non lavora ma cerca e invece il 28%non lavora né cerca lavoro. si arren-dono, ritenendo la loro laurea buo-na come pergamena da appendereal muro. e questa è una sconfitta, spe-cie per le istituzioni che hanno inve-stito anche loro soldi ed energie performare professionisti che restano acasa o che si dedicano ad altro.

[roberta ferraris]

Biotecnologie incontro Università- impresa

Page 16: Orizzonti 06

Dopo che la mia collega Ma-rina Severino ha trattato nelnum. 4 di “Orizzonti Biotecno-logici” la vita di Robert Ed-wards Nobel per la medicinae la fisiologia nel 2010,“padre” di Luise Brown, laprima bimba concepita nel’78 in vitro, m’è sembrato do-veroso parlare della legge 40,che ora regola la procrea-zione medicalmente assistita(PMA) in Italia.Ho voluto perciò, intervistarel’avvocato Filomena Gallo,Segretario Nazionale dell’as-sociazione Luca Coscioni perla libertà di ricerca scienti-fica; l’avv.to è stata firmata-ria, (con gli esponentiRadicali e di varie associa-zioni), del referendum sullalegge 40 tenutosi nel giugno2005; inoltre coordina ungruppo di legali per l’associa-zione Luca Coscioni, che (incollaborazione con altreonlus), è stato promotoredelle principali modifiche ap-portate alla legge 40 in se-guito alle sentenzepronunciate da vari Tribunali,dal Tar del Lazio e dalla Cortedi Cassazione. Ecco perchéintervistare chi ha avuto ilmerito di richiamare l’atten-zione sull’incostituzionalità dimolte parti della legge,dando poi la possibilità ad al-cune coppie di accederealle tecniche di PMA, che al-trimenti sarebbe stata ne-gata.

nel 2004 il Parlamentoha approvato la legge40, “norme in materia

di procreazione medical-

mente assistita”, giudicata damolti restrittiva e lesiva di al-cuni diritti fondamentali san-citi dalla CartaCostituzionale. Prima dellalegge 40/2004 com’era rego-lamentata la Pma da unpunto di vista normativo?La "fecondazione medical-mente assistita" era regolatada una serie di Decreti Mini-steriali e da obblighi per ilmedico determinati dal Co-dice Deontologico Medico.A livello normativo i decretiministeriali hanno determi-nato un primo censimentodei centri di Pma e istituito unregistro nazionale con ade-sione volontaria; inoltre,hanno stabilito inizialmenteche le tecniche in vitro fos-sero applicabili solo nellestrutture private ed è statosancito il divieto di commer-cializzazione di gameti. Poi ilcodice deontologico Medicoha introdotto divieti per letecniche di fecondazione as-sistita: no all’uso dell’uterosurrogato e no alle applica-zione di tecniche a donne inmenopausa non precoce.

il referendum del 2005 e lenumerose sentenzeemesse dai vari livelli della

giustizia ordinaria e ammini-strativa in materia di procrea-zione medicalmente assistitadimostrano che la legge 40non è chiara ed esaustiva.Cosa ammette la legge ecosa vieta? e cos’ è cam-biato dal 2004 ad oggi?La legge 40 entra in vigore il10/03/04 con una serie di di-vieti: di eterologa, di produ-

zione di più di tre embrionicon obbligo di unico e con-temporaneo impianto di tuttigli embrioni prodotti, di uterosurrogato, di crioconserva-zione embrioni, di accessoalle tecniche a coppie dellostesso sesso o ai single, di usoper la ricerca di embrioni nonidonei per una gravidanza, diaccesso alle tecniche per lecoppie fertili (che devonofare diagnosi preimpianto pernon trasmettere gravi malat-tie al nascituro). A seguito dell’ intervento deivari tribunali, alcuni divietisono stati cancellati; oggi sipuò produrre il numero di em-brioni necessari a garantire lapossibilità di avere una gravi-danza; per la tutela della sa-lute di donna e nascituro èstata aperta una deroga aldivieto di crioconservazionee si possono crioconservaregli embrioni. Inoltre, le lineeguida del 2004 avevano ille-gittimamente introdotto nellalegge un ulteriore divieto poi-ché prevedevano che l’unica indagine clinica effet-tuabile sull’embrione fosse os-servazionale. Una sentenzadel Tar cancella questa previ-sione. Quindi ora si può fareanche diagnosi sull’embrionesu richiesta della coppia nelrispetto del divieto di euge-netica. Occorre evidenziare che nel2004 all’indomani dell’en-trata in vigore della legge nu-mero 40 i radicali conl’Associazione Luca Coscioniproposero un referendumabrogativo totale per questa

L’intervista

LEGGE SuLLA PMA: COSA SALvARE,COSA ABOLIRE. INTERvISTA ALL’Avv.TO FILOMENA GALLO

L’int

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AcurAdir. costA

Page 17: Orizzonti 06

norma, bollata dal mondoscientifico e giuridico comelesiva del diritto alla salute edel principio di uguaglianza;alcuni partiti di sinistra propo-sero, invece, i quesiti parzialisulla norma. Gli italiani fu-rono, dunque, chiamati apronunciarsi su quesiti mera-mente tecnici e senza ade-guata informazione. Ilreferendum si concluse con il25% degli italiani che con-dannarono la legge ed ilquorum non fu raggiunto.Oggi, dopo 6 anni, i tribunalihanno confermato che ave-vamo ragione e che il Parla-mento ha legiferato in modopessimo.

e’opinione corrente chel’italia sia stata estre-mamente ritardataria

e approssimativa nell’affron-tare una tematica di forte in-teresse sociale. Cosa o chiha tracciato la distanza tra ilnostro modello normativo equello degli altri Paesi euro-pei?Come si manifesta taledistanza?Tale distanza e' stata trac-ciata da posizioni ideologi-che che di fatto non hannorispettato il principio di laicitàalla base della nostra costitu-zione.Nell’ultimo decennio assi-stiamo ad un legiferare chenon considera le esigenzedei cittadini e di una societàmultietnica che cambia.Tale distanza parte dalle poli-tiche sociali e investe comeun uragano le politiche sani-tarie e i diritti civili, determi-nando un arretramentoeconomico e sociale per lapressione determinata dallenorme.

Qual è il numero dellecoppie alle quali èstato negato l’ac-

cesso alle tecniche di pro-creazione medicalmente

assistita che si rivolgono al-l’associazione luca Co-scioni? Quali sono leprincipali istanze presentate?Una coppia su cinque è infer-tile e i portatori di patologiegenetiche sono numerosi.Consideriamo, inoltre, che ildato sull’infertilità è in au-mento in un Paese che nonfa prevenzione e dove le po-litiche del welfare sono as-senti. Le richieste che cigiungono sono sulle tecnichevietate e su recenti ulterioriostacoli dati dal federalismosanitario, poiché la legge,come risulta oggi modificatain forza di sentenze, è appli-cata a macchia di leopardo.Le strutture pubbliche nonfanno indagini sull’embrione,in alcuni casi non hanno re-cepito l’eliminazione del li-mite dei tre embrioni e noncrioconservano embrioni, vio-lando sentenze e norme.Insomma, restano di sicurodei divieti da rimuovere (ac-cesso alle tecniche, etero-loga e utilizzo per la scienzadi embrioni non idonei peruna gravidanza). Ma di certodobbiamo difendere le mo-difiche ottenutesulla norma echiedere ancheper via giudizialel’applicazionecorretta dellanorma come ri-sulta dal13/05/2009,data di pubbli-cazione dellasentenza dellacorte costituzio-nale 151/09.

alla lucedell’arti-colo 1

della legge40/2004, qual èl’ordine d’impor-tanza che

emerge dalla norma tra cop-pie richiedenti, medico com-pente e “concepito”? equello che lei stabilirebbe?L’articolo 1 parla di tutti i sog-getti coinvolti. La Corte costi-tuzionale con sentenza151/09, a conferma della giu-risprudenza costituzionale, haaccertato che i diritti delconcepito sono da conside-rarsi in subordine ai dirittidella donna, che è già per-sona.

la legge 40 andrebbecompletamente riscritta osi possono identificare al-

cuni aspetti normativi suffi-cientemente condivisibili?Sicuramente le norme a tu-tela del nascituro e l’istitu-zione del Registro nazionalePMA sono da salvare matutto il resto sarebbe da riscri-vere. Purtroppo, col Parla-mento inattivo dobbiamochiamare in campo i giudiciper difenderci da questacattiva legge e consentireche le tecniche applicabilisiano applicate secondoscienza e non secondo fede.

[Rossella Costa]

Orizzonti biotecnologici 17

L’intervista

Page 18: Orizzonti 06

“s”di “scienza”, maanche di “sacri-fici”: lo sa bene

chi vive di idee e per le idee.sacrifici che regalano il più del-le volte, soddisfazioni, ma tal-volta ad un prezzo troppo alto:quello della propria vita stes-sa.la scienza ci offre molte sto-rie che seguono questo ca-novaccio, ma non tutti cono-scono una tra le più avvincentie toccanti accaduta nel XX se-colo: quella che sto per rac-contarvi.

26 gennaio 1943: un famosogenetista nikolaij J. Vavilov,nato nel 1887,muore di famein un ospedale sovietico dopo

esser stato deportato in si-beria. un evento triste, masoprattutto beffardo: Vavilovera stato, infatti, direttore delprestigioso istituto di ripro-duzione delle piante di le-ningrado, dedicando la suavita allo studio e al miglio-

ramento delle coltivazioni dimais,grano ed altri cereali,per allontanare lo spettro

della fame dalla grandeunione sovietica.la sua colpa era stataquella di essere coin-volto nel mezzo di una

lunga disputa riguardantei meccanismi dell’evolu-

zione, contraddicendo leidee del partito e ciò gli co-stò la vita.

negli anni Venti Vavilov avevacompiuto molti viaggi, in cuiaveva raccolto semi di diver-si tipi di coltivazioni: era di-ventato,così, il maggior esper-to al mondo di biogeografiadel grano, e grande amico dieminenti biologi in tutto ilmondo.purtroppo, i suoi guai comin-ciarono verso la metà deglianni Venti, quando conobbetrofim d. lysenko (1898-1976), giovane e carismaticoscienziato che dedicava ognigiorno alle sue piante speri-mentali, con lo scopo di “al-lenarle” a produrre più granoo a crescere in climi diversi.era un progetto ambizioso elysenko era spinto dal desi-derio di migliorare il destinodella popolazione sovietica,ma non aveva conoscenze

approfondite di biologia e, inparticolar modo, odiava la ge-netica, che egli stesso defini-va “un dan-nosa as-surdità”.Vavi lovnon eracoscien-te del-l ’ i g n o -ranza del suoamico lysenko e, quasi perconquistarlo alla scienza del-la genetica, cominciò ad invi-tarlo alle riunioni degli studiosi.in quei tempi il governo so-vietico esercitava una fortepressione, affinché gli scienziatinon si fermassero agli studiteorici, ma si dedicassero so-prattutto ai risultati “pratici”,come lysenko stava facendo:inoltre, egli godeva di fortesimpatia dal governo ancheperché figlio di contadini.negli anni trenta, lysenko co-nobbe isai prezent, un filoso-fo che lo avvicinò alla teoriadell’ereditarietà dei caratteriacquisiti elaborata nel 1809 dalnaturalista Jean baptiste de la-marck.solo per dare un breve cen-no, lamarck pensava che icambiamenti che si accumu-lavano nel tempo fosseroadattivi, ma sosteneva che di-pendessero dall’interazionetra una “spinta” interna versouno stato di perfezione e lenecessità degli organismi stes-si.Quindi, l’evoluzione avvenivacon la trasmissione alla prole

nikolaij j. vavilov e la genetica: vittimasilenziosa o coraggioso martire?

La storia di un genetista e di un disaccordo che gli fu fatale.

vite

per

la S

cienz

a

AcurAdir.ferrAris

vite per la ScienzaAcurAdir. ferrAris

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dei caratteri adattivi acquisitidai genitori durante la lorovita. ora sappiamo con cer-tezza che ciò non è assoluta-mente vero, ma la scienza èanche gravi errori, e il peggiordanno non è commetterliquanto perseverare in essi.lysenko preferì perseverare,dato che il lamarckismo eraperfettamente idoneo a so-stenere il suo approccio; inol-tre, a quel tempo erano ri-masti pochi biologi a credereche i caratteri acquisiti po-tessero essere ereditabili ma,stranamente, nessuno avevaprovato l’erroneità di questateoria.per questa ragione, e graziealle sue origini contadine e allafilosofia pragmatista, lysenkoottenne numerosi privilegi eaiuti concreti per condurre lesue ricerche.egli promise che avrebbe rad-doppiato o addirittura tripli-cato i raccolti di grano “alle-nando” le sue piantine a cre-scere nel nord del paese, equesto rese il governo e la po-

polazione ancora più entusia-sta, tanto che i giornali face-vano a gara per un’intervistacon lui.Man mano che proseguiva, lesue teorie fallivano, ma adogni fallimento lysenko ri-spondeva e rimediava connuove promesse. la fiducia inlui era talmente forte che ilgiovane scienziato arrivò per-fino a tentare un incrocio tradiverse varietà di grano in tut-to il paese, coinvolgendo mi-gliaia di aziende agricole.Vavilov e i suoi colleghi eranoallibiti: l’impollinazione incro-ciata tra i differenti tipi digrano dell’unione sovieticaavrebbe eliminato molte del-le migliori varietà di grano. efu quello che accadde.lysenko e prezent, però, ave-vano ormai una grande in-fluenza e stalin, su suggeri-mento dei due, stabilì che lagenetica non venisse più in-

segnata nell’università e nellescuole: i seminari di Vavilov di-vennero allora un terreno discontro tra i genetisti e i so-stenitori di lysenko.la difesa di Vavilov, in un tem-po in cui milioni di sovietici ve-nivano uccisi per molto menoche contraddire un amico distalin, fu estremamente co-raggiosa ma fatale.

nell’estate del 1940, infatti, Va-vilov fu arrestato per aver“mandato in rovina” l’agricol-tura sovietica e condannatoalla fucilazione, ma la senten-za fu poi cambiata in depor-tazione, ed egli morì umiliatoin carcere, stremato dalla famee dalla dissenteria.perché la verità non riuscì adavere la meglio? perché Vavi-lov e i suoi colleghi non riu-scirono a dimostrare che l’ere-ditarietà era genetica?i genetisti degli anni Venti etrenta non erano in grado diprovare senza ombra di dub-bio che i geni fossero entitàreali e non astratte, né eranoin grado di provare che i geninei gameti non fossero in-fluenzati dall’organismo che liproduceva.solo negli anni Quaranta,come sappiamo, ci furono leprove conclusive che i geniavevano una realtà fisica neldnA, e le teorie di lysenkofurono eliminate del tutto:ma per Vavilov era ormaitroppo tardi.perciò, il minimo che si puòfare è ricordare, tra le tante, lastoria di uno scienziato che,tra dubbio e ignoranza, si resemartire, per amore della ve-rità.

Orizzonti biotecnologici 19

Vite per la Scienza

vite per la Scienza

Bios2 – Ed.Scol. Bruno Mondadori

www.wikipedia.it

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inutile negarlo: l’anno appena tra-scorso è stato strAordinA-riAMente positivo. un passo

avanti fondamentale per il proces-so di riconoscimento della figuraprofessionale del biotecnologo èstato effettuato, ed è la promulga-zione del decreto di “equiparazio-ne delle lauree specialistiche e ma-gistrali della classe 9/s - lM-9 bio-tecnologie mediche, veterinarie efarmaceutiche, alle lauree speciali-stiche e magistrali della classe 6/s -lM-6 biologia, ai fini della parteci-pazione ai concorsi pubblici in am-bito medico-sanitario” del 28 giugno2011, pubblicato nel numero 283della gazzetta ufficiale del 5-12-2011. come è inutile negare che questaè stata un importantissima vittoriadella f.i.bio: infatti, a sostegno di taleaffermazione, si invita a far caso chenelle varie premesse del decreto, èindicato a chiare lettere:“Vista la richiesta del presidente na-zionale e del segretario nazionaledella federazione italiana biotec-nologi - f.i.bio, datata 8 ottobre2009, prot. s 004/09, di equipollenzadelle lauree specialistiche e magistraliin biotecnologie (classi 7/s, 8/s e 9/s-ora lM-7, lM-8 e lM-9) con la lau-rea specialistica della classe 6/s emagistrale della classe lM-6, ai finidella partecipazione ai pubbliciconcorsi).Questo è un passo decisivo per au-mentare sempre più le possibilitàoccupazionali dei biotecnologi, da

sempre uno degli obiettivi principalidi f.i.bio.Ma le battaglie non finiranno qui:f.i.bio. s’è prefissata altri prestigiositraguardi da raggiungere, comel’accesso alle scuole di specializza-zione ancora ad oggi chiuse, lamodifica del dpr per l’accesso aiconcorsi nel servizio sanitario na-zionale per i biotecnologi non lm-09, l’accesso ai concorsi per la po-lizia scientifica e l’apertura di ulte-riori classi d’insegnamento; sonotraguardi ambiziosi,ma purtroppo ri-chiedono tempo, denaro e pazien-za per essere tagliati.non di meno, f.i.bio. ha avuto già di-versi incontri presso i ministeri,l’onb, il cun ed altri organi com-petenti per raggiungere tali obiet-tivi. l’arrivo del nuovo governoporterà f.i.bio. a rimarcare nelle nuo-ve sedi opportune le istanze comunia tutti i biotech. e’ una strada lun-ga e complessa, ma si potrà per-correre solo grazie alla vostra fidu-cia, che f.i.bio chiede di dare/ri-confermare iscrivendovi tutti perl’anno 2012 alla f.i.bio, poiché colsolo appoggio morale purtropponon si può andare avanti.

iscriversi è semplice: per essere sociordinari bisogna possedere la lau-rea triennale o specialistica o lau-rea Vecchio ordinamento o dot-torato o specializzazione in bio-tecnologie; per essere soci soste-nitori basta essere iscritti a un cor-

so di laureatriennale inbiotecnologie.la quo-ta asso-ciat ivaè di 30€ per i sociordinari e di 10 € per i sostenitori.la quota può essere versata me-diante: bonifico, versamento postalesul c/c dell’associazione (sul sitosono disponibili vaglia precompila-ti sia per i soci ordinari sia per i so-stenitori) o direttamente al propriocoordinatore regionale. per altridettagli si può consultare la pagina“iscriviti” del sito www.biotecnolo-gi.it.

[R.Ferraris]

ripartono le iscrizioni alla F.i.Bio. per l’anno 2012.

Voce dal Mondo Biotech

La voce degli studentiAcurAdis. cocco

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tude

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AcurAdis. cocco

Un anno di importanti battaglie vinte grazie al sostegno dei soci.

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i maestri dei primissimi anni discuola sono fondamentali: se bravi,lo saranno anche i loro studenti an-che nella futura vita scolastica, poi-ché la loro influenza non svanisce.emerge da uno studio pubblicatosulla rivista teachers college record

effettuato da s. Konstantopoulosdella Michigan state university. suc-cessi che riguardano in primis i ri-sultati ottenuti sia in matematica sianella lettura, che gettano le basi perl’apprendimento futuro.

BRAvI A SCuOLA? SI IMPARA DA PICCOLI

Miscellanea

conoscere le malattie future leg-gendo le mani. non è chiroman-zia, ma un lavoro degli scienziatidell'università della florida (usa),pubblicato su pnas. di solito gliuomini hanno l'anulare più lungodell'indice e per le donne è l’in-

verso a causa degli ormoni ses-suali che determinano lo svilup-po del feto. gli scienziati hannoperciò misurato l’incidenza del-l’attività dei recettori di tali or-moni sullo sviluppo prenatale e diconseguenza sulla lunghezza del-

le dita. così si sono identificati 19geni possibili markers dello statodi salute futuro. il prossimo pas-so sarà scoprire come, ma già sisa che nei maschi il rapporto traindice e anulare è un indice diprevisione di fer tilità.

"LA SALuTE? è NELLE MIE MANI!"

MiscellaneaAcurAdir.ferrAris

Misc

ellan

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AcurAdir. ferrAris

e’ ciò che emerge da uno studiopubblicato su American Journal ofphysiology endocrinology andMetabolism dai ricercatori dellanorth carolina, che hanno mo-nitorato per 8 mesi 196 pazien-ti obesi o sovrappeso sedentari

tra i 18 e i 70 anni, suddividendoliin 3 gruppi. il primo gruppo ha se-guito un programma di allena-mento aerobico con la corsa, il se-condo uno anaerobico basatosul sollevamento pesi ed il terzoha seguito ambo le preparazioni.

Alla fine del training, chi aveva ef-fettuato la corsa aveva registratouna diminuzione del grasso vi-scerale fino a 20 volte di più ri-spetto al gruppo della sola salapesi. il terzo gruppo ha avuto ri-sultati simili al primo.

ELIMINARE IL GRASSO ADDOMINALE? DI CORSA!

Mercoledì 21 settembre 2011 si ècelebrata la 18esima edizione del-la giornata Mondiale dell’Alzheimer,dal titolo “i volti della demenza”. intutta italia diverse associazioni han-no svolto iniziative per sensibilizza-re il più possibile l’opinione pubbli-ca. Questa malattia colpisce at-

tualmente 36 milioni di persone nelmondo e 800mila in italia. inoltre, i3/4 dei pazienti non sanno neanchedi essere malati poiché spesso la pa-tologia viene scambiata con unaspetto fisiologico dell’invecchia-mento e quindi non beneficiano dialcuna cura. poiché il popolo italia-

no invecchia sempre più, si preve-de che nei prossimi anni i casi di de-menza aumenteranno. per tale mo-tivo è necessario creare una rete so-cio-assistenziale intorno al malato ealla sua famiglia. formazione, infor-mazione, assistenza: l'Alzheimer sicombatte anche così.

I vOLTI DELLA DEMENZA

dopo alcuni numeri, Mattia san-sone ha lasciato la redazione delnostro giornale a causa di nuovi egravosi impegni personali. per tale motivo la redazione gliporge il suo migliore in bocca allupo e accoglie come nuova re-

sponsabile della rubrica “disco-very” la dott.ssa Virginia brancato,attuale responsabile dei rappor-ti con le regioni, già collaboratri-ce per “orizzonti biotecnologici”e da diversi anni socia attiva f.i.bio.certa che porterà avanti questo

nuovo compito con la precisionee la serietà che la contraddistingueda sempre, la redazione si con-gratula con la dottoressa, augu-randole un forte e sincero “buonlavoro Virginia!”

CAMBIO NELLA RuBRICA DISCOvERY

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sono riaperte le iscrizioni alla FiBio per l’anno 2012

Per essere soci ordinari è necessario essere titolari di Laurea triennale o specialistica o Laurea Vecchio ordinamento o dottorato o specializzazione in Biotecnologie.

Per essere soci sostenitori basta essere iscritti a un corso di Laurea triennale in biotecnologie.

La quota associativa è di 30 € per i soci ordinari e di 10 € per i soci sostenitori.

La quota può essere versata mediante:Bonificoconto corrente postaleVaglia postale ordinarioVersando l'importo al proprio coordinatore regionale

Per tutti i dettagli vai alla pagina iscrizione del sito www.biotecnologi.it

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