ortiz de urbina - il concilio di efeso

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  • I. Ortiz de Urbina

    Il dogma di EfesoIn: Revue des tudes byzantines, tome 11, 1953. pp. 233-240.

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    Ortiz de Urbina I. Il dogma di Efeso. In: Revue des tudes byzantines, tome 11, 1953. pp. 233-240.

    doi : 10.3406/rebyz.1953.1086

    http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rebyz_0766-5598_1953_num_11_1_1086

  • IL DOGMA DI EFESO

    L'illustre orientalista e buon amico P. Martino Jugie Fautore della voce Ephse, Concile d' nel Dictionnaire de Thologie Catholique torn. V. Ecco quello ehe scrive riguardo al risultato teologico di quel sinodo. La dcision capitale du concile d'phse fut la condamnation de Nestorius, la fin de la lre session. Cette dcision est directement disciplinaire : Nestorius est priv de la dignit episcopate et de la communion sacerdotale ; mais elle est motive par des considrations dogmatiques : par Vexamen de ses lettres , etc. (col. 148). Con espressioni ehe mi sembrano pi chiare e significative lo stesso P. Jugie scriveva cosi nella voce Efeso, concilio di dell' Enciclopedia Catto- lica. La seconda lettera di Cirillo a Nestorio fu dichiarata conforme al simbolo di Nicea e solennemente approvata, mentre la risposta di Nestorio ad essa fu condannata come eretica... La principale deci- sione del concilio di Efeso fu evidentemente la proclamazione della divina maternit di Maria, la canonizzazione cio del theotokos, ehe minava alla base ci ehe si chiamava Feresia nestoriana . Mentre prima si asseriva ehe la sentenza di Efeso era principalmente e diretta- mente disciplinare, qui invece si afferma ehe la decisione principale fu la proclamazione della Theotokos, ossia una sentenza piuttosto dogmatica.

    La questione ha bisogno di essere approfondita e precisata. strano corne sia stata dficiente fino a noi Fimpostazione e la solu- zione di questo problema cosi grave. Indice di questa vacillazione V Enchiridion del Denzinger, il quale nelle prime edizioni, p. es. nella 14-15 del 1922 riporta dal concilio di Efeso in materia antmestoriana soltanto i XII anatematismi di s. Cirillo d'Alessandria stampati in tipi normali. Invece gi nell'edizione 18-20 del 1932 fino a quelle pi recenti si citano due fragmenti della II lettera di s. Cirillo a Nestorio in tipi normali mentre gli anatematismi vengono stampati a caratteri piccoli. Quest'ultima discesa di categoria si spiega dal fatto ehe dopo

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    gli studi di I. Puig de la Bellacasa (1), Denefe (2) e P. Galtier (3) apparve chiaro ehe i capitoli di Cirillo non furono oggetto di una definizione dogmatica ma soltanto di una generica approvazione significata dal fatto di essere stati inclusi negli atti sinodali. Non si capisce bene invece perch l'editore eW Enchiridion pubblichi soltanto dei fragmenti dlia lettera di s. Cirillo a Nestorio e tali fragmenti e per qule ragione non abbia riportato niente dlia II lettera di Nestorio a s. Cirillo.

    La questione in altre parole si prsenta cosi. Ogni cattolico si fatta l'idea ehe il concilio di Efeso abbia definito il dogma dlia maternit divina di Maria. Tuttavia nessuna traccia di taie defnizione appariva nelle prime edizioni e\Y Enchiridion. vero ehe il sinodo di Efeso non voile promulgare nessun simbolo proprio ne nessun anatema lapidario come quelli proclamati dal I concilio di Nicea; ma pur certo ehe nella prima seduta noi abbiamo non soltanto una sentenza disciplinare ehe depone e scomunica Nestorio ma anche un giudizio dogmatico previo ehe decide in maniera assoluta e perentoria in favore dlia maternit divina di Maria.

    Infatti dair attenta considerazione degli Atti dlia prima seduta risulta ehe i Padri di Efeso hanno voluto dare una sentenza dogmatica e decisiva intorno alla disputa nestoriana. Dali' esame poi dei docu- menti successivi chiaro ehe tale sentenza ha ricevuto tutte le conferme necessarie dlia Sede di Roma per essere in realta e di diritto una sentenza dogmatica.

    Va da se ehe i razionalisti non considerino la questione ehe vale invece pei cattolici, tra i quali J. P. Junglas (4) afferma ehe essendo il risultato dlia prima seduta la deposizione di Nestorio si tratta di un Disziplinardekret .

    Ora nel corso dlia prima sessione di Efeso si devono distinguere due parti ehe fmiscono in due sentenze : la prima la parte dogmatica, la seconda quella disciplinare. Non si nega ehe ambedue le parti siano collegate fra di loro. Il giudizio dogmatico prpara la via e fornisce il fondamento per la condanna disciplinare contro Nestorio sostenitore di una eresia.

    (1) Los doce anatematismos de S. Cirilo fueron aprobados por el concilio de Efeso ?, in Est. Eclesisticos 11 (1932) 5-26.

    (2) Der dogmatische Wert der Anathematismen Cyrills, in Scholastik 8 (1933) 64-89. (3) Les anathmatismes de saint Cyrille et le concile de Chalcdoine, in Recherches de

    Se. Relig. 23 (1933) 45-58. (4) Die Irrlehre des Nestorius, in Der Katholik 4. Folge XI (1913) 437-47. L. Fendt,

    Die Christologie des Nestorius, Kempten 1910 parla dlia slealt di Cirillo nel celebrare la I seduta prima dell'arrivo dei legati romani e dei vescovi antiucheni (pag. 110).

  • IL DOGMA DI EFESO 235

    / Padri di Ejeso hanno voluto pronunciare una sentenza dogmatica

    La prima seduta si inizio con la lettura del simbolo di Nicea, come autentica formula dogmatica e compendio della fede cristiana. Ogni altro documento sulla cui ortodossia fossere mosse delle accuse dovrebbe essere paragonato con quello. Si osservi, di passagio, ehe nel concilio di Efeso si ignora il simbolo promulgato gi nel I concilio di Costantinopoli (381) la cui autorit ecumenica non era stata ancora riconosciuta dalla Ghiesa universale. Fu letta in seguito la II lettera di S. Cirillo a Nestorio e allora il vescovo alessandrino domand ai Padri se la dottrina della sua lettera fosse in contrasto con la regola di fede di Nicea. Gli atti ci conservano 125 voti emessi dai vescovi. Quasi tutti vi confessano espressamente ehe la dottrina cristologica della lettera cirilliana non solo non si scosta dal simbolo niceno ma da tenersi como dottrina di fede. Alcuni infatti affermano ehe ammettono sia la fede di Nicea ehe la dottrina di Cirillo e ehe in esse vogliono morire; altri affermano ehe lo stesso Spirito ha ispirato il simbolo e la lettera; altri attestano ehe la dottrina cirilliana va necessariamente accettata; altri asseriscono ehe la dottrina della lettera contenuta nella Sacra Scrittura e nella tradizione. Gli atti, dopo aver riportato per intiere colonne queste dichiarazioni di voto, aggiungono : E tutti vescovi ehe furono sopra citati nel prineipio della seduta deposero questo stesso e cosi credono come i Padri esposero [si intende : nel simbolo di Niceaje la lettera del santissimo arcivescovo Girillo al vescovo Nestorio ha dichiarato () (1).

    A continuazione fu data lettura della II lettera di Nestorio a S. Girillo. Costui domando ai Padri se la dottrina della lettera fosse d'accordo con la fede di Nicea, prova ehe secondo il giudizio dei Padri la controversia toceava la sostanza stessa della fede. Gli atti ci hanno conservati 35 voti individuali di vescovi, i quali giudicano ehe la lettera nestoriana in contraddizione col simbolo di Nicea e ehe va anatematizzata como dottrina contraria alla fede ortodossa. Dopo queste singole dichiarazioni i vescovi pronunciano insieme per accla- mazione la seguente condanna : Chi non anatematizza Nestorio sia anatema. Costui va anatematizzato dalla retta fede : costui va anatematizzato dal concilio. Costui va anatematizzato dal santo concilio. Chi communica con Nestorio sia anatema. Tutti anatema-

    (1) E. Schwartz, CO, I, 1, 31.

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    tizziamo la lettera e i dogmi di Nestorio. L'eretico Nestorio tutti anatematizziamo. Coloro ehe eommunicano con Nestorio tutti anate- matizziamo. L'impia fede di Nestorio tutti anatematizziamo. L'impio dogma di Nestorio tutti anatematizziamo. L'impio Nestorio tutti anatematizziamo. Tutto il mondo anatematizza l'impia religione di Nestorio. Chi costui non anatematizza sia anatema. Gostui va anate- matizzato dalla retta fede. Gostui va anatematizzato dal santo concilio. Chi communica con Nestorio sia anatema (1). Questo insistente martellamento di anatemi contro la lettera e i dogmi contro l'impio dogma contro l'impia fede e l'impia religione delF eretico Nestorio vuol essere un chiarissimo e solenne giudizio dogmatico.

    Rileviamo ehe nell'intenzione dei Padri di Efeso questa sentenza dogmatica, doppia nella sua solenne approvazione della lettera cirilliana e nella condanna di quella di Nestorio, un atto straordi- nario, perentorio e defnitivo del magistero ecclesiastico, obbligatorio per tutta la Chiesa.

    La sentenza dei Padri vient data d'accordo con la Sede Romana.

    chiaro ehe Gelestino dopo aver annunziato la condanna degli errori di Nestorio da parte del sinodo provinciale di Roma nel 430 aveva confidato a S. Girillo l'esecuzione della sentenza e cio ehe se dopo dieci giorni daU'intimazione della condanna Nestorio non avesse ritrattato per scritto i suoi errori professando di abbracciare la dottrina predicata dalla Ghiesa di Roma e di Alessandria sarebbe stato deposto, scommunicato e sostituito con un altro. Del resto Celestino parla in queste lettere del venenum della dottrina di Nestorio e dlie sue pravas quaestiones et quae non proficiant ad salutem, sed ad perdi- tionem animarum nitantur (2). Scrivendo direttamente all'eresiarca il Papa dice : Non debent veteris fdei puritatem blasphma in Deum verba turbare. Quis unquam non dignus est anathemate iudicatus vel adiciens vel retrahens fidei ? Plene etenim et manifeste tradita ab apostolis nobis nec augmentum nec imminutionem requirit... inter multa quae a te impie praedicata universalis rcust Ecclesia (3).

    Nella lettera di Celestino al sinodo di Efeso, lettera arrivata in ritardo dopo la prima seduta, si leggono queste parole : Et vestro nunc conventui quid est aliud postulandum quam ut cum fducia

    (1) E. Schwartz, op. cit., I, 2, pag. 6. (2) E. Sckwartz, op, cit., 35-36. (3) Ib., p. 9.

  • IL DOGMA DI EFESO 237

    loquamini verbum Dei, quam ut det servare quae praedicari concessit, et repleti Sancto Spiritu, sicut scriptum est, licet ore diverso, unum tarnen quod ipse Spiritus docuit proferatis? His omnibus animati... adestote catholicae fidei et ecclesiarum quieti (1). Con queste espres- sioni il Papa autorizza i Padri a insegnare per preservare la fede dai recenti errori, e quindi confida a loro un compito di magistero.

    saputo ehe i legati romani arrivati in ritardo dopo aver letto gli atti della prima seduta li approvarono del tutto. Pi tardi lo stesso Pontefice Celestino scrivendo a Teodosio II scrive : id quod evenisse gaudeamus ut praedicatio in Deum impia coneideret et cum suo auetore novi dogmatis damnata pravitas deperiret (2). rivolgendosi ai Padri di Efeso dopo il concilio lo stesso Celestino scrive : Tandem malorum fine gaudendum est, tandem nobis omnibus in commune dicendum : Dextera tua etc., proprie namque ipsi confracti sunt, quando inquam loquentium, dicente David, os videamus esse destruetum. Huiusee tarnen tarn fideliter peraetae rei vos executores nobiscum fuisse videmus, fidei sacerdotes, qui convenientes in unum et seeundum apostolum non quae vestra sunt quaerentes, sed quae Christi Iesu, negotium Domini communis egistis... Exosus est blas- phemus; istud officium non poterat habere, id est corporum curam, qui nitebatur animas vulnerare. Facta est ruina eius magna, tarn ruina magna quam prava doctrina (3). II Papa conferma tutto l'operato dei Padri eeeettuando pero le eondanne pronuneiate eontro i vescovi antiocheni. Consta quindi ehe la Sede Romana approve e confermo la sentenza dogmatiea del concilio di Efeso.

    Valore teologico di delta sentenza.

    Si tratta, corne abbiamo visto, di un giudizio perentorio da accettarsi in tutta la Chiesa per salvare il deposito della fede. Si tratta, nella sentenza ehe approva la dottrina della lettera cirilliana, di un verdetto ehe mette alla pari il simbolo di Nicea con la lettera di Cirillo ehe ne una autentica dichiarazione, e quindi una lettera dogmatiea. Si tratta, nel easo della lettera di Nestorio, di una sentenza ehe dichiara eretica e contraria alla fede la dottrina in essa contenuta. Abbiamo quindi gli elementi per stabilire ehe la sentenza dogmatiea di Efeso infallibile perch si tratta di una decisione perentoria pronunciata

    (1) Ib., p. 24. (2) E. Schwarte, op. cit., I, 2, pag. (3) Ib., pag. 98-99.

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    da un concilio ecumenico in accordo con la Sede Romana in materia di fede (1).

    Per quel ehe riguarda la lettera di S. Cirillo abbiamo una conferma di ci nelF importanza ad essa attribuita dal concilio ecumenico di Calcedonia. Come l'ho esposto altrove (2), risulta ehe i Padri di Calce- donia restii a elaborare un nuovo simbolo, dicevano ehe per dirimere la rcente controversia bastava il simbolo Niceno e le dichiarazioni contenute nella II lettera di S. Cirillo a Nestorio, nella lettera Laetentur dello stesso Cirillo a Giovanni di Antiochia e nel Tomus Leonis. Quando poi nella seduta V i vescovi di Calcedonia promul- garono il loro decreto dogmatico dichiararono di accettare le lettere cirilliane scritte contro coloro i quali distruggono il mistero dell' economia e affermano essere un semplice uomo colui il quale nacque da Maria , espressione ehe allude ai nestoriani. Le lettere di Cirillo sono la refutazione dlia pazzia di Nestorio e insegna- mento per coloro ehe con vero zelo cercano il senso del santo simbolo di Nicea (3). Ne segue ehe secondo i Padri di Calcedonia la II lettera di S. Cirillo a Nestorio appartiene alla stessa categoria del Tomo di Leone e insieme ad esso e alla lettera Laetentur contiene una autentica dichiarazione del simbolo di Nicea. Rileviamo ancora ehe una espressione dlia nostra lettera ( nusquam sublata differentia naturarum propter unitionem ) andata a formare parte del simbolo calcedonese.

    la sentenza dogmatica di Efeso una vera definizione? Se alla parola definizione si da un significato strettissimo nel senso ehe ognuna dlie proposizioni in essa contenute siano giudicate corne appartenenti al deposito dlia rivelazione, allora si capisce ehe la lettera di S. Cirillo non lo sia. Corne anche si deve negare ehe tutte le espressioni dlia lettera di Nestorio siano giudicate eretiche e contrarie al dogma. Ma se per definizione si intende soltanto un documento in cui il concilio col Papa spiega con un atto straordinario e perentorio di magistero il senso e la portata di certe verit rivelate condanna nella stessa maniera dottrine ad essa opposte, allora bisogner rico- noscere ehe il concilio di Efeso ha promulgato una definizione dogmatica.

    (1) Cf. Denzinger, 1723. (2) Das Symbol von Chalkedon, in A. Grillmeier-H. Bacht, Das Konzil . Ch. I, Wrzb

    urg, 1952, pag. 389-418. (3) . Schwartz, ACO, II, 1, 2, pag. 129; lat. ib., 3, 2, pag. 137.

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    Oggetto della sentenza dogmatica.

    Non tutto di fede defmita nella lettera di S. Cirillo ne tutto contrario alla fede nella lettera nestoriana. Ma credo ehe si possa dire ehe li dove la dottrina di S. Cirillo in contraddizione con quella di Nestorio i Padri defmiscono ehe quella di S. Cirillo contiene dogmi rivelati mentre quella di Nestorio eretica. Credo pure ehe si possa dire ehe secondo i Padri il corpus doctrinae esposto da S. Cirillo nella sua lettera sia di fede mentre il sistema dottrinale della lettera nestoriana contrario al dogma.

    Rileviamo quindi questi punti antitetici ehe formano Foggetto della sentenza in contradictorio. Scrive Nestorio : 1) Secondo l'esempio del simbolo di Nicea si possono affermare le cose umili e divine, la passione e l'impassibilit, del Cristo, del Signore, nomi ehe signifcano tutte e due le nature, ma non del Verbo Dio. 2) II Verbo, impassibile, incapace di una seconda nascita; perch questa comporterebbe la distruzione delle proprit divine il disprezzo del tempio imma- colato nato pei peccatori e inseparabile dalla divinit. 3) La Scrittura attribuisce l'economia, la nascita e la passione all' umanit e non alla divinit di Cristo, e quindi Maria deve essere chiamata Madre di Cristo ma non Madre di Dio . 4) II corpo il tempio della divinit del Figlio con una unione tale ehe esso si appropria la natura della divinit. Ma se questo appropriare si volesse intendere nel senso ehe le propriet della carne unita siano state appropriate dal Verbo si caderebbe nel paganesimo neH'apollinarismo nell' arianismo e si verrebbe all' assurdo di dire ehe il Verbo ha preso il latte, cresciuto ed stato confortato dall'angelo, cose queste ehe furono accidenti della carne ma ehe non furono assunte dalla divinit.

    Scrive invece S. Cirillo : 1) Seguendo l'esempio del simbolo Niceno si deve affermare ehe il Figlio di Dio Unigenito, Dio di Dio discese, si fece carne e uomo, soffri e risuscit il terzo giorno. Non si dice ehe la natura del Verbo si sia convertita in carne ne trasformata in anima e corpo umani ma si confessa ehe il Verbo unendo a se secondo l'ipostasi la carne animata de un anima ragionevole si fatto uomo e si chiamato il figlio dell'uomo. Quell'unione non si spiega soltanto per la concordia delle volunt. L'unione non toglie la diversit delle nature unite in un solo Cristo e Figlio di Dio. 2) quindi legittima la communicazione delle propriet. E cosi Colui ehe esiste prima dei secoli nato secondo la carne da una donna. Poich Iddio si fatta propria l'umanit, di Lui si dicono tutte le cose dell'umanit,

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    come la passione, senza ehe questo significhi ehe la divinit sia morta sia risorta. 3) Percio confessiamo un solo Cristo e Signore non coadorando l'uomo insieme al Verbo ma adorandolo como un solo Figlio, perch il corpo non estraneo al Verbo e con esso siede alla destra del Padre. Se non si ammette l'unione secondo Fipostasi si divide il Figlio in due, l'uno naturale e l'altro per grazia. Ne basta dire ehe il Verbo ha preso il prosopon [nel senso di Nestorio] dell'uomo, ma bisogna dire ehe si fatto carne, e cio ehe come noi partecip del sangue e dlia carne e si appropri il nostro corpo, e si fece uomo dalla donna senza lasciare di essere Dio .

    Dai punti rilevati evidente, secondo me, ehe la divina maternit di Maria, siccome punto cardinale in contradictor io stata espressa- mente e direttamente definita nel giudizio dogmatico del concilio di Efeso (i).

    I. Ortiz de Urbina, s. i. Pont. Istituto Orientale. Roma

    (1) Mi sembra ehe nell' Enchiridion dei simboli si dovrebbe trovare sia la II lettera di S. Cirillo a Nestorio ehe la II di Nestorio a Cirillo, accompagnate dalla sentenza dei Padri di Efeso.

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