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1 OS 2: Migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività Quadrante Item Riferimento CCI FORZE F2.1 PRESENZA DI ALCUNE TIPOLOGIE DI IMPRESE AGRICOLE E FORESTALI COMPETITIVE CON ELEVATA REDDITIVITÀ OS2 - cap.1 e par.3.3; OS1 cap.3 29, 26 (produttività lavoro, VA netto aziendale per ULA) La produttività e la redditività delle aziende agricole secondo la RICA è trattata nel paragrafo 3.3 dell’OS2. A incidere sull’andamento della produttività sono le caratteristiche strutturali, la SAU, l’ampiezza media aziendale, la specializzazione produttiva. Le variabili utilizzate ai fini dell’analisi sono: la Superficie agricola utilizzata (SAU), le Unità di lavoro totali (ULT), la Produzione lorda vendibile (PLV). Le caratteristiche dei territori, in termini di strutture, infrastrutture e operatori che affiancano le aziende, sono fattori di competitività importanti, come ad esempio la presenza di strutture e di una gestione adeguate delle reti di irrigazione e bonifica. I grafici proposti dalla OS2 sotto evidenziano che la produttività per ettaro e per unità di lavoro aumenta all’aumentare della dimensione economica aziendale ed è correlata all’orientamento produttivo. Figura 28 OS2 Produttività dei fattori lavoro e terra per dimensione Figura 29 OS2 Produttività del fattore lavoro e terra per orientamento e confronto con i rispettivi valori nazionali (2017) produttivo (OTE2) e confronto con i rispettivi valori nazionali (2017) Fonte: elaborazioni su dati RICA Fonte: elaborazioni su dati RICA

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Page 1: OS 2: Migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la ... · E’ am iata anhe la omposizione degli investimenti agricoli riducendo quelli in immobili a favore dei beni materiali

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OS 2: Migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

FORZE F2.1 PRESENZA DI ALCUNE TIPOLOGIE DI IMPRESE AGRICOLE E FORESTALI COMPETITIVE CON ELEVATA REDDITIVITÀ

OS2 - cap.1 e par.3.3; OS1 cap.3

29, 26 (produttività lavoro, VA netto aziendale per ULA)

La produttività e la redditività delle aziende agricole secondo la RICA è trattata nel paragrafo 3.3 dell’OS2. A incidere sull’andamento della produttività sono le

caratteristiche strutturali, la SAU, l’ampiezza media aziendale, la specializzazione produttiva. Le variabili utilizzate ai fini dell’analisi sono: la Superficie agricola

utilizzata (SAU), le Unità di lavoro totali (ULT), la Produzione lorda vendibile (PLV). Le caratteristiche dei territori, in termini di strutture, infrastrutture e operatori

che affiancano le aziende, sono fattori di competitività importanti, come ad esempio la presenza di strutture e di una gestione adeguate delle reti di irrigazione

e bonifica. I grafici proposti dalla OS2 sotto evidenziano che la produttività per ettaro e per unità di lavoro aumenta all’aumentare della dimensione economica

aziendale ed è correlata all’orientamento produttivo.

Figura 28 OS2 Produttività dei fattori lavoro e terra per dimensione Figura 29 OS2 Produttività del fattore lavoro e terra per orientamento e confronto con i rispettivi valori nazionali (2017) produttivo (OTE2) e confronto con i rispettivi valori nazionali (2017)

Fonte: elaborazioni su dati RICA Fonte: elaborazioni su dati RICA

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Le variabili analizzate per valutare l’efficienza aziendale sono: i costi correnti (CC) e i costi pluriennali (CP) per orientamento tecnico produttivo e per dimensione

economica. Dai dati risulta che:

l’incidenza dei costi diminuisce all’aumentare della dimensione aziendale;

I costi correnti (efficienza mezzi tecnici) e i costi pluriennali (efficienza capitali fissi) mostrano andamenti opposti per quanto riguarda la dimensione aziendale:

i primi crescono al crescere della dimensione, mentre i secondi sono più elevati nelle aziende di piccole dimensioni.

I costi correnti più elevati rispetto alla produzione si registrano per le aziende specializzate in granivori e bovini da ingrasso, con valori che superano

nettamente il valore medio nazionale. Le aziende con i valori più bassi sono le specializzate in coltivazioni permanenti e gli allevamenti di altri erbivori (ovini

e caprini).

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

FORZE F2.2 DIFFUSA PROPENSIONE ALLA DIVERSIFICAZIONE ECONOMICA DELLE AZIENDE AGRICOLE E FORESTALI

OS3 - cap.3; Documento strategico per lo sviluppo delle aree del FVG

L’analisi della composizione della produzione agricola evidenzia come il fenomeno della diversificazione aziendale assuma un ruolo particolarmente importante

in Italia, rappresentando una peculiarità dell’agricoltura nazionale rispetto al resto dell’Europa (capitolo 3 dell’OS 3). Secondo il Censimento del 2010, le aziende

agricole italiane che svolgono attività connesse sono 76.000 (pari al 5% dell’universo) e la metà di queste sono localizzate nelle regioni settentrionali del Paese, il

30% nel Mezzogiorno, il 19% nel Centro.

In Regione FVG, le attività più orientate al mercato, come la vendita diretta e il contoterzismo, e quelle a vantaggio della sostenibilità ambientale quali la produzione di energia rinnovabile, rappresentano invece una realtà ancora molto circoscritta.

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Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Censimento Agricoltura 2010) Fonte: Documento strategico per lo sviluppo delle aree del FVG

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

FORZE F2.3 PRESENZA DI ALCUNI SISTEMI AZIENDALI LOCALI E SETTORIALI CON MARCATA TIPICITÀ, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ E BUON LIVELLO TECNOLOGICO E DI SPECIALIZZAZIONE

PSR 2014-20

Alcuni fattori di competitività derivano dalla capacità delle imprese agricole di accrescere il valore aggiunto diversificando le fonti di reddito, migliorando

l’orientamento verso la domanda e adottando strategie orientate alla qualità dei prodotti a cui il mercato finale riconosce un plus di prezzo (come ad es. i prodotti

di qualità certificata).

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

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FORZE F2.4 MIGLIORAMENTO DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI ITALIANI SUI MERCATI INTERNAZIONALI E REPUTAZIONE POSITIVA DEL MADE IN ITALY SIA IN AMBITO ALIMENTARE CHE FORESTALE

OS2 - cap.2

OS3 – par 5

30 (saldo commerciale agroalimentare)

Il paragrafo 2 dell’OS 2 fa un quadro dell’interscambio commerciale con l’estero. L’analisi evidenzia la grande ampiezza dell’offerta di prodotti agroalimentari che

l’Italia è in grado di proporre ai mercati esteri, dovuta in gran parte alla variabilità del suo territorio e alla vasta gamma di possibilità produttive che questo

comporta, ha consentito una stabile crescita del commercio internazionale. Tuttavia, resta basso in Italia, rispetto alla media UE, il valore dell’export

agroalimentare in proporzione alla dimensione economica, cioè al valore aggiunto creato.

Il paragrafo 5 dell’OS3 tratta la filiera foresta/legno. L’Italia è tra i primi posti al mondo per l’esportazione di prodotti finiti e il sistema legno-arredo costituisce il

comparto trainante della filiera foresta-legno italiana. I principali mercati di destinazione delle esportazioni sono gli Stati Uniti d’America e la Russia, che coprono

il 12% circa delle esportazioni italiane e l'Europa, con Francia, Germania e Regno Unito che ricevono da soli circa il 36% delle esportazioni italiane.

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

FORZE F2.5 CRESCITA DELL'EXPORT, IN PARTICOLARE DI ALCUNI SETTORI OS2 - cap.2 30 (esportazioni)

Dal 2007 il saldo commerciale italiano del settore agroalimentare, definito secondo la metodologia dell’indicatore C.30-I.7 (cfr. Cenni metodologici) è passato

da un deficit di quasi 6,5 miliardi di euro a un surplus prossimo ai 2 miliardi di euro nel 2018.

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Figura 15 OS2 Saldo, esportazioni e importazioni mondiali dell’Italia dei beni

agroalimentari suddivisi per 6 classi (milioni di euro), 2017-2018 – C.30

Fonte: elaborazioni su dati ITC – Comtrade

Le esportazioni verso i paesi terzi risultano ancora più concentrate nella classe dei prodotti alimentari trasformati e vino e in quella delle preparazioni

alimentari.

L’aumento delle importazioni delle materie prime agricole si spiega con la particolare vocazione del nostro paese verso la trasformazione alimentare.

Figura 17 Saldo, esportazioni e importazioni mondiali delle regioni italiane dei

beni agroalimentari suddivisi per 6 classi (milioni di euro), 2017-2018 – C.30

Fonte: elaborazioni su dati ITC – Comtrade

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OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

DEBOLEZZE D2.1 RIDUZIONE DELLA PRODUTTIVITA' NEL SETTORE AGRICOLO E FORESTALE CHE

LIMITA LO SVILUPPO DEI SETTORI

OS2 - cap.1,

par.3.2

28, 29 (produttività tot. dei

fattori, produttività del lavoro)

Il paragrafo 3.2 dell’OS2 evidenzia che la stagnazione della produttività del lavoro è tra i fattori che concorrono alla bassa competitività dell’economia italiana nel

complesso, che si traduce nella bassa crescita del Pil.

Nell’ultimo decennio l’agricoltura ha mostrato, rispetto al resto dell’economia, una dinamica positiva della produttività, misurata dal valore aggiunto per

occupato, anche se con un andamento altalenante negli ultimi anni. L’andamento al livello comunitario risulta comunque meno positivo di quello italiano. La

evoluzione dell’indice di produttività rivela le difficoltà strutturali del comparto che si ripercuotono sul mondo del lavoro in agricoltura: il trend della produttività

in agricoltura si può leggere come una sostanziale stabilità del VA a fronte della riduzione degli occupati, da attribuire ai processi di ristrutturazione del settore.

Figura 26 OS2 Evoluzione della produttività del lavoro in agricoltura (C.29) - Italia e UE28

Fonte: Eurostat (CEA)

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

DEBOLEZZE D2.2 INSTABILITA' DELL'ANDAMENTO DEGLI INVESTIMENTI E INSUFFICIENTE LIVELLO DI AMMODERNAMENTO E DI INVESTIMENTI INNOVATIVI IN AGRICOLTURA E NELLA TRASFORMAZIONE

OS2 - cap.1

27 (investimenti)

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Il paragrafo 1.2 dell’OS2, valuta una ridotta propensione agli investimenti da parte delle imprese comprese quelle del settore agricolo. La propensione a investire dell’agricoltura italiana è passata dal 42% nel 2007 al 27% nel 2017, mentre nell’UE a 28 è passata dal 38% al 31%; anche l’UE a 15 ha registrato una riduzione (dal 40% al 33%). E’ cambiata anche la composizione degli investimenti agricoli riducendo quelli in immobili a favore dei beni materiali (macchinari e mezzi di trasporto) e degli investimenti in allevamenti. Il peso degli investimenti in asset intangibili è rimasto molto limitato in Italia (0,1% nel 2017).

Figura 2 OS2 Evoluzione degli investimenti fissi lordi in agri- Figura 4 OS2 Evoluzione degli investimenti fissi lordi totali e in agricoltura, coltura 2007-2017 - Italia, UE 15 e UE 28 (indice2007=100) silvicoltura e pesca in Italia 2007-2018 (Indice 2007=100)

Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (CEA) Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (CN)

Figura 5 OS2 Valore degli investimenti fissi lordi a valori correnti per regione,

branca agricoltura, silvicoltura e pesca, medie triennali 2007/09 e 2014/16

(valori in milioni di euro)

Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (CN); Osservatori RRN-Ismea,

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OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

DEBOLEZZE D2.3 PROBLEMI DI LIQUIDITÀ OPERATIVA E BASSO RICORSO AL CREDITO PER INVESTIMENTI OS2 - cap.1 27 (investimenti)

Dal par. 1.4 dell’OS2 emerge una situazione caratterizzata da una evidente sovra-capitalizzazione delle imprese agricole italiane, con uno sbilanciamento del

capitale fisso verso i fabbricati, generando un forte peso degli ammortamenti. Ciò ha comportato un appesantimento di lungo periodo dei bilanci delle imprese,

oltre che una transitoria compressione del reddito operativo. Una situazione difficilmente sostenibile nel contesto economico recessivo che ha probabilmente

contribuito a limitare la propensione a effettuare nuovi investimenti, orientando la richiesta di credito verso fabbisogni di liquidità operativa piuttosto che ai

prestiti di medio-lungo termine. Considerando il credito agricolo di medio-lungo termine, destinato a finanziare gli investimenti, lo stock di prestiti tra il 2007 e il

2018 ha perso quasi il 30%, arrivando a 11,5 miliardi di euro; nel 2007 oltre la metà dello stock di prestiti era finalizzato alla costruzione di fabbricati, mentre nel

2018 il loro peso è poco inferiore a quello dei prestiti per macchine e attrezzature (entrambi con un peso intorno al 38%); circa il 24% dei prestiti nel 2018 riguarda

l’acquisto di immobili rurali.

La sezione 1.4 dell’OS2 propone un approfondimento sugli strumenti finanziari. L’ammontare di credito che le banche annualmente concedono al sistema

produttivo agricolo continua ad essere insufficiente, sebbene di misura più contenuta rispetto all’inizio del periodo di programmazione 2014-2020. L’accesso al

credito permane un fattore restrittivo per le imprese del settore limitandone le possibilità di crescita. Considerando l’intero decennio, l’ammontare (stock) dei

prestiti all'agricoltura, silvicoltura e pesca a livello nazionale è aumentato rapidamente fino al 2011; successivamente, è rimasto sostanzialmente costante fino al

2015, per poi ridursi negli ultimi tre anni (-7%), arrivando a un valore di 41,2 miliardi di euro; tuttavia, la sua incidenza sul credito dell’intera economia è

progressivamente aumentata, a causa della riduzione continua e più marcata dello stock di credito agli altri settori produttivi.

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Figura 12 OS2 Stock di prestiti nel settore agricolo in Italia oltre il breve termine (migliaia di euro) 2007-2018

Fonte: Elaborazioni su dati Banca d’Italia

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OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

DEBOLEZZE D2.4 SCARSA CONOSCENZA E LIMITATO RICORSO AGLI STRUMENTI FINANZIARI OS2 - cap.1 - approfondimenti

27 (investimenti)

La sezione 1.4 dell’OS2 propone un approfondimento sugli strumenti finanziari. L’ammontare di credito che le banche annualmente concedono al sistema

produttivo agricolo continua ad essere insufficiente, sebbene di misura più contenuta rispetto all’inizio del periodo di programmazione 2014-2020. L’accesso al

credito permane un fattore restrittivo per le imprese del settore limitandone le possibilità di crescita.

Gli strumenti finanziari gestiti da appositi Fondi sono potenzialmente in grado di rispondere a tale esigenza, attraverso l’effetto leva, ovvero la capacità di

mobilitare ulteriori risorse pubbliche e private a integrazione degli iniziali finanziamenti pubblici. La natura rotativa degli strumenti (fondo di rotazione) consente

alle risorse finanziarie investite di generare successivi flussi di denaro moltiplicandone gli effetti positivi.

Il credit crunch medio annuo stimato in Italia nel periodo 2015-2017, considerando il solo indebitamento a medio e lungo termine del settore agricolo, ammonta

a circa 41,5 milioni di euro;

La Conferenza Stato-Regioni del 18 dicembre 2014 (atto n. 181/CSR) ha approvato uno schema di accordo-tipo ai sensi dell’art. 15 della legge n. 241/90 tra

Mipaaft, le Amministrazioni regionali e l’ISMEA, che consente di avvalersi di due strumenti disponibili a livello nazionale: il Fondo di garanzia e il Fondo credito

(art. 17 del decreto legislativo 102/2004).

Più di recente, nell’ambito della categoria degli strumenti di garanzia del tipo off-the-shelf, il FEI in collaborazione con la BEI, ha istituito a livello europeo il Fondo

Multiregionale di Garanzia per l’Agricoltura e l’Agroalimentare.

Il valore delle risorse finanziarie destinate agli strumenti finanziari nell’ambito dei PSR italiani 2014-2020 è pari a 139,2 milioni di euro e circa i ¾ sono stati previsti

nelle regioni più sviluppate (104,2 milioni).

La regione che ha destinato agli strumenti finanziari l’ammontare maggiore di risorse è la Lombardia (33,2 milioni di euro); la dotazione media nazionale risulta

prossima ai 14 milioni di euro. È il Friuli Venezia Giulia, tuttavia, la regione che in termini di incidenza sul totale delle risorse programmate (5,5%) ha scommesso

maggiormente sugli strumenti.

Stima del credit crunch su base regionale (valori assoluti in milioni di euro, errore ± 10%) 2010-2012 2013-2014 2015-2017

Nord

Valle d’Aosta ** ** **

Piemonte 35 18 10

Lombardia 45 22 10

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Veneto 25 18 8

Trentino 15 10 6

Friuli V.G. 10 5 3

Liguria 5 5 2

Emilia Romagna 40 17 8

Centro

Toscana 35 20 12

Umbria 10 10 5

Marche 10 10 6

Lazio 25 15 8

Abruzzo 5 10 5

Sud e isole

Molise ** ** **

Campania 20 20 12

Puglia 20 20 11

Sicilia 30 20 10

Calabria 10 10 5

Sardegna 5 8 4

Basilicata 5 7 4

TOTALI

Nord 175 95 45

Centro 85 75 35

Sud e isole 90 85 45

ITALIA 350 255 125 Fonte: elaborazioni RRN

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

DEBOLEZZE D2.5 RIDOTTE DIMENSIONI AZIENDALI E BASSA COMPETITIVITÀ PER ALCUNI SETTORI E IMPRESE OS2 - cap.3

La produttività e redditività delle aziende agricole è analizzata nel paragrafo 3.3 dell’OS2. Dai dati RICA emerge che ad incidere sull’andamento della produttività

sono le caratteristiche strutturali, la SAU, l’ampiezza media aziendale, la specializzazione produttiva.

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Figura 28 OS2 Produttività dei fattori lavoro e terra per dimensione e confronto Figura 29 OS2 Produttività del fattore lavoro e terra per orientamento produttivo con i rispettivi valori nazionali (2017) (OTE 2) e confronto con i rispettivi valori nazionali (2017)

Fonte: elaborazioni su dati RICA Fonte: elaborazioni su dati RICA

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

DEBOLEZZE D2.6 BASSA PROPENSIONE DI ALCUNI SETTORI E DELLE IMPRESE PIU' PICCOLE AD ESPORTARE, CON SCARSA PROPENSIONE ALL'AGGREGAZIONE, E INSUFFICIENTE DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI DI SBOCCO

OS2 - cap.2

Dall’analisi dei dati di fonte Istat (par. 2.2 OS2) per le branche Agricoltura, silvicoltura e pesca e Industria alimentare, bevande e tabacco, in confronto anche al

totale dell’economia, emergono le performance positive del settore agricoltura, silvicoltura e pesca. Rileva il fatto che tale performance è riconducibile per una

rilevante quota (70%) dell’export complessivo è riconducibile a sole 5 regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Campania).

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Figura 19 OS2 Evoluzione delle esportazioni agroalimentari* dell’Italia e

Peso sul totale, 2008-2018 (indice 2008=100; peso % sull’asse destro)

Fonte: elaborazioni su dati Istat

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

DEBOLEZZE D2.7 DIFFICOLTA' AD ASSICURARE CONTINUITA' NEI VOLUMI E NELLA QUALITA' DELL'OFFERTA PER ALCUNE FILIERE

PSR 2014-20; OS2 - cap.2

Il paragrafo 5 dell’OS3 evidenzia che i boschi italiani rappresentano oggi la base produttiva di differenti filiere legate alla gestione, utilizzazione e fruizione del patrimonio

forestale. Dalla metà del secolo scorso la loro storica funzione produttiva si è progressivamente ridotta, principalmente a causa dello spopolamento delle aree rurali e

montane e del conseguente abbandono delle attività più intensive legate alla gestione del bosco. Le motivazioni che limitano oggi le normali pratiche di gestione del

patrimonio forestale nazionale e inibiscono le iniziative imprenditoriali sono da imputare a diversi motivi: difficili condizioni orografiche, inadeguata viabilità di servizio,

alto costo della manodopera, polverizzazione della proprietà terriera, complessità del panorama normativo e vincolistico nazionale e regionale, scarsa organizzazione della

filiera, inadeguata remunerazione del prodotto da parte dei mercati.

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OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

DEBOLEZZE D2.8 INFRASTRUTTURA VIARIA INADEGUATA PER QUANTITA’ E QUALITA’ OS3 – par 5 NUOVO ITEM PROPOSTO

REGIONE FVG

Le motivazioni che limitano oggi le normali pratiche di gestione del patrimonio forestale nazionale e inibiscono le iniziative imprenditoriali sono da imputare a diversi

motivi: difficili condizioni orografiche, inadeguata viabilità di servizio, alto costo della manodopera, polverizzazione della proprietà terriera, complessità del panorama

normativo e vincolistico nazionale e regionale, scarsa organizzazione della filiera, inadeguata remunerazione del prodotto da parte dei mercati.

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

OPPORTUNITA’ O2.1 OPPORTUNITA' DI CRESCITA DELLE ESPORTAZIONI NEI PAESI EMERGENTI (DOMANDA MONDIALE PIU' ORIENTATA VERSO PRODOTTI TIPICI DEL MADE IN ITALY)

OS2 – cap 2

OS3 premesse

Nelle premesse dell’OS3 risulta che il settore agroalimentare dell’UE è in grado di competere nei mercati mondiali per un gran numero di prodotti, dove esprime

anche una leadership in termini di varietà e standard di qualità, rispondendo all’evoluzione delle attese dei consumatori. Il paragrafo 2 dell’OS2 analizza

l’interscambio commerciale con l’estero. Risulta evidente la grande ampiezza dell’offerta di prodotti agroalimentari che l’Italia è in grado di proporre ai mercati

esteri che ha consentito una stabile crescita del commercio internazionale del settore. Nell’ultimo decennio a fronte della scarsa dinamicità dei consumi interni,

la capacità di vendere sui mercati esteri è stata un fattore fondamentale per la sopravvivenza delle imprese, anche nel settore agroalimentare.

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

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Quadrante Item Riferimento CCI

OPPORTUNITA’ O2.2 NUOVI POSSIBILI CANALI DI VENDITA E CRESCENTE ATTENZIONE DEI CONSUMATORI PER PRODOTTI DI QUALITÀ E TRACCIATI, O CON CERTIFICAZIONI AMBIENTALI

OS2 introduzione

OG1 par 5

Nell’introduzione dell’OS2 viene dato risalto ad alcuni fattori di competitività capaci di accrescere il valore aggiunto diversificando le fonti di reddito, migliorando

l’orientamento verso la domanda e adottando strategie orientate alla qualità dei prodotti a cui il mercato finale riconosce un plus di prezzo (come ad es. i prodotti

di qualità certificata). L’analisi viene ripresa per il settore forestale nel paragrafo 5 dell’OG1 per cui rileva che tra i proprietari forestali è in aumento la sensibilità

verso la certificazione volontaria di parte terza sulla Gestione Forestale e Sostenibile (GFS). La superficie certificata raggiunge oggi il 9% della superficie forestale

nazionale (RAF, 2019). Un importante settore della certificazione è dedicato alla gestione sostenibile delle piantagioni da legno, e in particolare della

pioppicoltura: questo tipo di certificazione interessa, in particolare, tre Regioni (Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte), per un totale di oltre 4.000 ha, pari

a circa il 10% di tutti i pioppeti specializzati nella pianura padano-veneta. L’analisi continua relativamente al prodotto legnoso che rimane ancora prevalentemente

legna da ardere ma si registra una particolare attenzione e richiesta a tipologie di prodotti e assortimenti legnosi ad alto valore aggiunto e qualitativo, in

particolare per l’edilizia, il design e prodotti tecnologici. Dal punto di vista della sostenibilità ambientale ciò rappresenta una importante occasione.

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

OPPORTUNITA’ O2.3 SVILUPPO TECNOLOGICO VERSO PROCESSI ECO-COMPATIBILI E MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA AMBIENTALE E DEL BENESSERE ANIMALE

OS2 - cap.1;

Vedi punto precedente

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

OPPORTUNITA’ O2.4 DISPONIBILITA' DI INNOVAZIONI (PROCESSO, PRODOTTI, MARCHI, COMMERCIALIZZAZIONE, NUOVE TECNOLOGIE, BIOECONOMIA, ...)

OS2;

Nelle premesse dell’OS2 viene riconosciuto l’orientamento all’innovazione come un importante ruolo per l’incremento della competitività delle imprese, la

capacità di cogliere le opportunità dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, che a sua volta richiede anche il rafforzamento del capitale umano e delle

capacità manageriali e organizzative nelle imprese, tramite opportuna formazione. Questo tema è oggetto di approfondimento nel Policy Brief sull’AKIS.

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

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MINACCE M2.1 CONTESTO ITALIANO DI BASSA CRESCITA ECONOMICA intro OG1 cap.1; OS2 - cap.1

La produttività totale dei fattori, descritta nel paragrafo 1 dell’OS2, è un indicatore di progresso tecnico che riflette l’uso efficiente degli input (attraverso migliore

organizzazione e economie di scala) o l’impiego di input che hanno migliori prestazioni (innovazione, capitale umano, ecc.). Dai dati risulta che In Italia la

produttività totale dei fattori è cresciuta meno della media dell’UE a 28 (2007 al 2017);

Nel decennio considerato i maggiori progressi del dato medio dell’UE si devono alle agricolture degli SM di più recente ingresso; Italia e Francia hanno registrato

una crescita debole (0,6% e 0,4%), mentre è rimasta stagnante nel Regno Unito (0,2%) ed è addirittura diminuita in Germania.

Figura 1 OS2 Evoluzione della produttività totale dei fattori in agricoltura 2007-2017 - UE28 e Italia (indice 2005=100) – C.28-I.6

Fonte: elaborazioni su dati DG Agri

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

MINACCE M2.2 RESTRIZIONI AL CREDITO BANCARIO E AUMENTO DELLE DIFFICOLTÀ DI ACCESSO OS2 - cap.1

L’ammontare di credito che le banche annualmente concedono al sistema produttivo agricolo continua ad essere insufficiente, sebbene di misura più contenuta

rispetto all’inizio del periodo di programmazione 2014-2020 (approfondimenti strumenti finanziari OS2). L’accesso al credito permane un fattore restrittivo per

le imprese del settore limitandone le possibilità di crescita. Il credit crunch medio annuo stimato in Italia nel periodo 2015-2017, considerando il solo

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indebitamento a medio e lungo termine del settore agricolo, ammonta a circa 41,5 milioni di euro, con un impatto relativo più ampio al Sud, in relazione al volume

di credito in essere in tale ripartizione geografica. Si tratta di valori ancora al di sopra di quelli osservati nel periodo 2007-2009 (circa 30 milioni di euro annui).

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

MINACCE M2.3 AUMENTO DELLA CONCORRENZA GLOBALE E DI PRATICHE DI PROTEZIONISMO

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

MINACCE M2.4 AUMENTO DEI RISCHI DI MERCATO E SHOCK ECONOMICI OS1 ;

La strategia della gestione del rischio in agricoltura è considerata uno dei principali strumenti di politica economica per la tutela dei redditi dei produttori agricoli

colpiti da calamità naturali, fitopatie o infestazioni parassitarie, oltre che per il contrasto delle dinamiche negative di mercato e la volatilità dei prezzi. L’inasprirsi

degli eventi atmosferici e delle dinamiche di mercato evidenziano la necessità per le aziende agricole di dotarsi di strumenti della gestione del rischio ai fini di

assicurare la sostenibilità economica delle proprie imprese.

OS2 Migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività

Quadrante Item Riferimento CCI

MINACCE M2.5 INCERTEZZE GEOPOLITICHE, ISTITUZIONI GLOBALI DEBOLI E POCO COORDINATE PSR 2014/20

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