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IL PAZIENTE CON DEMENZA: STARTEGIE INTEGRATE DI CURA E ASSISTENZA L’assistenza Infermieristica Ospedaliera, Domiciliare E In RSA Dott.ssa Enedina Gravina

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IL PAZIENTE CON DEMENZA:STARTEGIE INTEGRATE DI CURA E ASSISTENZA

L’assistenza Infermieristica Ospedaliera, Domiciliare E

In RSA

Dott.ssa Enedina Gravina

DEMENZA

La demenza è un condizione di disfunzione cronica e progressiva delle funzioni cerebrali che porta ad un declino

delle facoltà cognitive impattando su memoria, pensiero, comportamento e capacità di eseguire attività quotidiane

È una delle cause di disabilità e dipendenza tra le persone anziane in tutto il mondo.

NON FA PARTE DI UN NORMALE PROCESSO DI

INVECCHIAMENTO

Gli aspetti di una patologia ad andamento ingravescente, inevitabilmente coinvolgono

molteplici aree di interesse di tipo personale, familiare e sociale.

L’assistenza che deve essere fornita a questo tipo di pazienti richiede un ampio reclutamento di risorse umane e professionali

LA DIAGNOSI E’IL PRIMO PASSO PER LA PIANIFICAZIONE DEL FUTURO

Una diagnosi precoce è utile al paziente e alla famiglia in quanto consente di

affrontare meglio la malattia e di sapere a cosa si andrà incontro.

LA DIAGNOSI E’ MEDICA MA NON SOLO…

Gli obiettivi della valutazione

sono l’identificazione dei problemi sanitari e

sociali del paziente e la conoscenza del loro

ruolo nel determinare la non autosufficienza.

Da questa fase conoscitiva deve partire lo

sviluppo di un piano di intervento

terapeutico globale che preveda un

approccio non solo farmacologico ma anche

riabilitativo, psicologico, e sociale .

L’assistenza Infermieristica al Paziente Affetto Da Demenza si basa Essenzialmente su Alcuni Elementi quali :

Competenza

Empatia

Coerenza

Costanza

Clima

Controllo

Rassicurazione

Non coercizione

Informazione corretta

Comunicazione non verbale

Il paziente deve essere

trattato da persona

adulta

e non come un

bambino.

Con dignita’

Con rispetto

Con indipendenza

L’obiettivo primario dell’assistenza

Accertamento

Valutazione della qualità di

vita del soggetto

Abitudini precedenti

Cosa sa fare da sè

Cosa non può fare

da sè

RIFIUTO E AGITAZIONE

Più la valutazione delle capacità residue è vicina alla realtà più assicura al paziente l'uso di tutte le funzioni residue ancora efficienti e lo protegge da richieste di prestazioni eccedenti che possono scatenare le cosiddette reazioni catastrofiche

La persona affetta da demenza

presenta una progressiva perdita delle

abilità funzionali.

In seguito si assiste alla perdita delle funzioni più semplici

Inizialmente si assiste alla perdita delle funzioni più complesse

L’autosufficienza dipende dall’equilibrio fra le abilità residue e il

supporto ambientale

L'OBIETTIVO ASSISTENZIALE

deve essere quello di mantenere il più a lungo possibile

L'AUTOSUFFICIENZA

con accorgimenti che possono sembrare banali, ma sono invece

utilissimi.

REGOLA GENERALEEvitare di aiutare troppo il

malato

È importante stimolarlo il più possibile a cavarsela da

solo, facendo attenzione a non chiedergli ciò che

realmente non è in grado di fare

Se questi non è incoraggiato a compiere un’attività

quotidiana tenderà a perdere precocemente la

capacità di compierla.

Anche l'ambiente in cui il soggetto vive, in ogni fase della malattia, può compensare o al contrario accentuare i deficit cognitivi e condizionare perciò sia lo stato funzionale che il comportamento

Lo spazio e l'ambiente vitale

rappresentano per la persona

affetta da demenza, da un

lato, il motivo scatenante di

molte alterazioni e dall'altro, una

risorsa terapeutica,

purtroppo spesso sotto utilizzata.

L'ambiente che ospita il paziente demente

e la sua organizzazione devono aiutarlo a

sapere

CHI E’

DOVE E’

MANTENERE IL PIU’ A LUNGO POSSIBILE LA PERSONA AL PROPRIO DOMICILIO E CONSERVARE I LEGAMI CON IL

PASSATO E’ NATURALMENTE IL MODO PIU’ EFFICACE PER SOSTENERE LA MEMORIA ED EVITARE IL DISORIENTAMENTO

L'ambiente deve essere strutturato in

modo da compensare le limitazioni

funzionali presenti

e stimolare le abilità residue.

Gli interventi ambientali devono perciò

essere personalizzati e conseguenti ad

una valutazione attenta e strutturata

dello stato funzionale.

PREVENIRE LE COMPLICANZE

In tutte le fasi della demenza la comparsa di complicanze può

determinare un rapido peggioramento delle funzioni cognitive, del

comportamento e dell'autonomia del paziente. Nelle fasi più avanzate, inoltre,

l'equipe di assistenza si trova quotidianamente ad affrontare i problemi dell'incontinenza, del rischio di piaghe da decubito, di cadute ed i problemi legati

all'alimentazione

LA RETE

Occorre adeguare la rete dei servizi

socio – sanitari ai bisogni complessi e

specifici dei soggetti dementi e delle loro

famiglie, migliorando lo standard di

offerta in una prospettiva di integrazione

territoriale, professionale e sociale.

La “ rete” può essere

particolarmente utile al

paziente e alla famiglia

nella fase iniziale e non

nella fase terminale, in

quanto è in questo periodo

che un corretto programma

territoriale può permettere

un miglioramento della

qualità di vita del paziente e

forse anche un

miglioramento della sua

sopravvivenza e della sua

famiglia.

LA RETE DEVE POTER

OFFRIRE LIVELLI DI

ASSISTENZA E

COMPLESSITÀ

DIFFERENZIATA E DEVE

POTERLI EROGARE IN

TEMPI RAPIDI

MA NON E’TUTTO ORO CIO’ CHE LUCCICA…..

Ci troviamo di fronte a :

Forti difficoltà per le famiglie a

trovare un unico riferimento

Forti difficoltà per le famiglie ad

orientarsi nella rete dei servizi

Forti criticità a garantire continuità

assistenziale

Forti criticità nell’integrazione dei

servizi

Forti criticità nel percorso di

qualificazione dei ricoveri

Ospedalieri

E’ NECESSARIO QUINDI

Una selezione degli operatori destinati prevalentemente o esclusivamente

alla gestione di soggetti dementi

L’impiego di figure professionali nuove

La garanzia di una stretta comunicazione e collaborazione tra il/i Medico/i del

servizio/struttura e il Consultorio per le Demenze o il Centro delegato

La formazione specifica di figure di volontariato e/o obiettori di

coscienza eventualmente impiegati con malati dementi

La garanzia di un'attività di supervisione psicologica degli operatori finalizzata

al contenimento del burn out del personale (da monitorare )

Valorizzazione del lavoro e della presa in carico in team (integrazione

professionale)

Stabilità dello staff

CENTRO DIURNO

Per i familiari, all’esperienza drammatica di avere un

congiunto trasformato dalla malattia, nella

personalità e nei comportamenti, si aggiunge la

valutazione spesso negativa della propria capacità

di assisterlo all’interno della famiglia.

IL CD COSTITUISCE UNO DEI PRIMI INTERVENTI ASSISTENZIALI

SPECIALISTICI PER LE FAMIGLIE CHE INTENDONO TENERE IL LORO

MALATO AL DOMICILIO.

L’inserimento del paziente demente nel

centro diurno

Ha la finalità di garantire una permanenza

più lunga ed autonoma possibile, nel

proprio ambiente familiare, ritardando

l’istituzionalizzazione definitiva; offre una

pausa ai familiari dallo stress

assistenziale, nonché un fondamentale

sostegno psicologico ed informativo.

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA

In sintesi a domicilio possono essere fornite:

- visite mediche di base e specialistiche

- prestazioni infermieristiche

- prestazioni riabilitative

- prestazioni socio-assistenziali

L’assistenza domiciliare integrata

consiste in un insieme di prestazioni mediche, infermieristiche,

riabilitative, socio-assistenziali, erogate a domicilio a soggetti non

autosufficienti o parzialmente autosufficienti al fine di consentire

loro la permanenza nel proprio ambiente di vita, riducendo così

anche il ricorso alle strutture residenziali.

IL DOMICILIO È CONSIDERATO IL LUOGO

PRIVILEGIATO OVE LA PERSONA PUÒ CURARSI

ANCHE NEI CASI IN CUI LA MALATTIA PROVOCA UNA CRONICIZZAZIONE E LA

PERDITA TOTALE DELL’AUTONOMIA

L’assistenza che viene offerta a domicilio si

rivolge sia al paziente e sia a chi

quotidianamente lo assiste.

Il suo fine è di migliorare le

condizioni di vita del paziente assicurando allo stesso tempo una continua interazione

con l’ambiente familiare.

Al capezzale dell’assistito l’infermiere si trova da solo e si espone in prima persona

affidandosi al proprio bagaglio tecnico.

Egli è a volte consapevole di contare solo su se stesso per

ciò che riguarda le proprie azioni e le relative

responsabilità.

Mentre in ambito ospedaliero vi è

una stratificazione

netta dei compiti del personale, in

ambito domiciliare ciò non avviene, in quanto, data la complessità del

lavoro, i confini di chi opera

appaiono sfumati.

la presa di decisioni in solitaria e

l’assunzione delle responsabilità

che ne derivano

È Questo Il Filo Conduttore Del Lavoro:

Il ruolo dell’infermiere è fondamentale nell’individuazione del care giver

“ Colui Che Elargisce L’assistenza”

La famiglia rimane una risorsa basilare all’interno della

quale l’infermiere, fin dalle prime visite, compie il tentativo

di individuare la persona che possa divenire punto di

riferimento ed assumere su di se il gravoso compito di

affiancare gli operatori nella assistenza al malato.

PRENDERSI CURA DI CHI SI PRENDE CURA

Sulla famiglia si concentra la maggior parte del

carico assistenziale

Quando la memoria, il pensiero, e la

capacità di giudizio si deteriorano, il

malato ha bisogno di qualcuno che si

prenda cura di tutti gli aspetti della vita

quotidiana.

Per realizzare tale collaborazione è

necessario che l’infermiere istauri con la famiglia un

rapporto basato sulla fiducia

L’INFERMIERE DEVE DARE AL PAZIENTE E

ALLA SUA FAMIGLIA IL SUPPORTO

NECESSARIO PER LA REALIZZAZIONE DEL

PIANO ASSISTENZIALE AIUTANDOLI AD ACQUISIRE LE ABILITA’E LE

INFORMAZIONI NECESSARIE

l’ infermiere deve stabilire con il

care giver quella che viene definita

relazione terapeutica

Deve quindi, uscire dagli schemi

prefissati per adattare il

proprio intervento alla persona.

Solo cosi l’opera dell’infermiere

sarà effettivamente inspirata ai

principi della globalità, della

continuità, della qualità e della

efficienza.

RSA

(Residenza Sanitaria Assistenziale)

E’ invece una struttura a valenza mista,

assistenziale e sanitaria, che si colloca in posizione

intermedia fra un reparto di degenza ospedaliera

(lungodegenza) ed una casa di riposo.

All’interno di essa è garantita un’assistenza

sanitaria continua, tale da potere assolvere a

compiti riabilitativi o di terapia medica non così

impegnativi da richiedere l’intensività del

ricovero ospedaliero.

Essa deve essere intesa non come contenitore

sociale, ma come sede di cura flessibile e

plurifunzionale, come punto di aggregazione

di professionalità e di servizi, e centro di

erogazione di prestazioni multispecialistiche,

con funzioni specifiche:

Socio-assistenziali,

Riabilitative

Educativo-formative: Prevenzione

formazione ed educazione alla salute.

Questi pazienti, accolti

in residenze

assistenziali o in

strutture ospedaliere,

sperimentano una serie

di modificazioni in sé

stessi e nell'ambiente

che li circonda con

conseguente

accentuazione del

disorientamento e della

confusione.

Che conseguono all’inserimento in un ambiente nuovo per il paziente, soprattutto se impersonale ed

asettico come un ospedale,o alla frequentazione di persone sconosciute

sono la dimostrazione della capacità della persona anche gravemente demente di percepire lo spazio e

l'ambiente al di là della compromissione delle facoltà mnesiche, verbali e non verbali, e delle funzioni

noetiche

CONFUSIONE AGITAZIONE

DISAGIO

L’anziano affetto da demenza con patologia acuta è

facilmente appropriato per quanto riguarda la

maggior parte degli accessi e dei ricoveri

ospedalieri.

La trasformazione degli ospedali, dovrà

affrontare in modo prioritario la gestione

del paziente anziano fragile e affetto da

demenza ponendosi tra i quesiti primari

quello dell’appropriatezza del ricovero

ospedaliero.

LA RICERCA DELL’APPROPRIATEZZA È IL PUNTO

DI PARTENZA PER LA FORMAZIONE CONTINUA

LA FORMAZIONE DEGLI INFERMIERI E DEGLI

OPERATORI DI SUPPORTO DEVE ESSERE

FOCALIZZATA SU TRE ASPETTI DELL’ASSISTENZA

AL PAZIENTE AFFETTO DA DEMENZA CHE, PER LA

LORO RILEVANZA E PER L’IMPATTO SULLA

PROGNOSI E LA QUALITÀ DI VITA DEL PAZIENTE E

DELLA SUA FAMIGLIA, RAPPRESENTANO TRE

PRIORITÀ PER IL NURSING

Valutazione del dolore

Valutazione del fabbisogno nutrizionale

Valutazione delle modificazioni del comportamento

VALUTAZIONE DEL DOLORE

CON L’ETÀ DIVERSI FENOMENI AGISCONO SUI

MECCANISMI DEL DOLORE

ED IN PARTICOLARE IL DECADIMENTO COGNITIVO

RAPPRESENTA UNA GRANDE SFIDA.

NEL PAZIENTE CHE NON HA MEMORIA IL PIÙ

SOGGETTIVO DEI SINTOMI TORNA AD ESSERE UN SEGNO

La valutazione dovrebbe riguardare i seguenti tre ambiti:

possibili cause di dolore in relazione all’evento acuto e alla situazione attuale

modalità abituali con le quali il paziente esprime dolore (informazioni ottenibili dai caregiver)

interventi utilizzati dai caregiverper gestire il dolore

TUTTI I PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA AMMESSI IN UNA DIVISIONE OSPEDALIERA PER UN

PROBLEMA MEDICO ACUTO O RIACUTIZZATO O PER UN INTERVENTO CHIRURGICO D’URGENZA O

D’ELEZIONE DOVREBBERO ESSERE VALUTATI IN RELAZIONE ALLA PRESENZA E ALL’INTENSITÀ DEL

DOLORE.

espressioni facciali

verbalizzazione

movimenti corporei

modificazioni delle relazioni

interpersonali

modificazioni nelle abituali

attività

modificazioni dello stato

mentale.

L’OSSERVAZIONE DEL PAZIENTE DOVREBBE

FOCALIZZARSI SULLE SEGUENTI SEI AREE

LA VALUTAZIONE DEL

FABBISOGNO NUTRIZIONALE

Le difficoltà a manifestare i propri

bisogni e l’impairment cognitivo e

funzionale associati alla demenza

ESPONGONO

il paziente ad un maggior rischio di

non soddisfazione del proprio

fabbisogno nutrizionale.

IN UN SETTING PER ACUTI IL BISOGNO

DI ALIMENTAZIONE È SPESSO POCO

CONSIDERATO:

la routine ospedaliera che propone il cibo

indipendentemente dalle abitudini e dai ritmi

dei ricoverati, la necessità di esami che

richiedono il digiuno

SONO TUTTI ASPETTI CHE

CONTRIBUISCONO A SOTTOSTIMARE IL

FABBISOGNO DI NUTRIENTI.

VALUTAZIONE DELLE MODIFICAZIONI DEL

COMPORTAMENTO

La prima preoccupazione degli infermieri che accolgono in

un reparto per acuti un paziente affetto da demenza che

manifesta disturbi del comportamento quali

affaccendamento, wandering, agitazione, aggressività è

l’impatto che ciò avrà sull’organizzazione del reparto e sul

tempo necessario all’assistenza

LA PREOCCUPAZIONE È

LEGITTIMA, MA QUANDO LA

STESSA SI TRADUCE

UNICAMENTE IN UN

INTERVENTO CONTENITIVO

(FISICO E/O FARMACOLOGICO)

L’ASSISTENZA SI TRAMUTA IN

MERA CUSTODIA

Le responsabilità

di medici ed

infermieri sono

enormi al riguardo:

esse richiedono

costante vigilanza,

collaborazione,

prontezza di

intervento,

prevenzione dei

rischi maggiori.

PROBLEMI ETICI

La diagnosi di demenza comporta una

serie di problemi di tipo etico, dei quali

é costellata la storia naturale della

malattia:

comunicazione della diagnosi

comportamenti vietati (ad es. guida

dell’automobile)

gestione delle fasi finali della

malattia (accanimento terapeutico)

rispetto delle scelte individuali

consenso informato nelle indagini

diagnostiche e nelle sperimentazioni

clinico-farmacologiche.

DI FRONTE A TALI

PROBLEMATICHE

NON ESISTONO

CERTEZZE MA SOLO

COMPORTAMENTI

ORIENTATIVI CHE

VANNO CALATI

NELLE SINGOLE

REALTÀ

I PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA

SONO "PERSONE"

NON "OGGETTI" DA ASSISTERE.

Nel paziente con una malattia

demenziale, la cui caratteristica

saliente consiste nell'essere

progressiva ed irreversibile, sia

pure con ampia variabilità

nell'evoluzione,

L'OBIETTIVO

DELL'ASSISTENZA E DELLA

TERAPIA

è molto più ampio che non la

sola malattia,

comprendendo principalmente

lo stato funzionale, la

correzione dei sintomi cognitivi

e non cognitivi, la prevenzione

delle complicanze ed in

definitiva il livello di benessere

complessivo e la qualità della

vita

È una grossa sfida

per la professione

infermieristica che

nell'assistenza al

paziente cronico e

particolarmente

demente può mettere

in gioco tutte le sue

potenzialità per

progettare e realizzare

interventi di care che

costituiscono

l'espressione

principale del nursing

“C’è una verità elementare la cui ignoranza

uccide innumerevoli idee e splendidi piani.

Nel momento in cui uno si impegna a fondo,

anche la provvidenza allora si muove.

Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che

altrimenti mai sarebbero avvenute.

Qualunque cosa tu possa fare o sognare di

poter fare, cominciala;

l’audacia ha in sé genio, potere e magia.

Comincia adesso.”

W .Goethe