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PROGETTO MEDI@PLAY - Presentazione della propria città realizzata dai ragazzi della classe V della Scuola Primaria "M. Ausiliatrice" di Ottaviano per la classe gemella di Martina Franca (TA)

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Ottaviano è un comune italiano di 24.070 abitanti della provincia di Napoli in Campania

Dall'anno 1000 circa al 1933 il suo nome era Ottaiano (poi Ottajano).

È sede del Parco Nazionale del Vesuvio e si fregia del titolo di "Città di Pace".

È anche sede dell'Ufficio del Giudice di Pace

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Il monte Vesuvio è un vulcano esplosivo attivo (attualmente in stato di quiescenza) situato in Campania nel territorio dell'omonimo parco nazionale, istituito nel 1996. È attualmente alto 1281 m.[2 e sorge all'interno di una caldera di 4 km di diametro. La caldera rappresenta ciò che resta dell'ex edificio vulcanico (Monte Somma) dopo la grande eruzione del 79 d.C., eruzione che ha creato la caldera dove poi si è formato il Vesuvio. Inoltre, oggi, il vulcano è l'unico attivo di tutta l'Europa continentale

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Quello che era definito "il palazzo di Cutulo" è ora ilsimbolo della legalità, sede del Parco Nazionale delVesuvio, che non si risparmia nella difesa delpatrimonio naturale della nostra terra.

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Il Palazzo Mediceo, per anni simbolo dell’illegalità, è ora sede del Parco Nazionale. Lo è diventato ufficialmente il 22 aprile scorso, giornata mondiale della Terra, giorno in cui la legalità trionfa sulla malavita e Ottaviano si riappropria di un pezzo della sua storia, che proveremo a ripercorre insieme. Non siamo in grado di risalire con precisione alla data di costruzione del palazzo, visto che in questi territori il Vesuvio ha sempre fatto da padrone.

Probabilmente, in base ad alcuni resti ritrovati, si tratta di una costruzione longobarda. Le prime testimonianze certe, sono databili fra il 1039 -80. La prima persona ad aver messo piede in queste stanza, secondo le nostre conoscenze, è stato papa Gregorio VII, scappando da Enrico IV. La popolazione lo accolse con gran clamore e gli chiese di essere benedetta. Si tratta di un dato storico importante, in quanto rappresenta una testimonianza di un insediamento urbano.

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In seguito il maniero ha avuto altri nobili abitanti, come Fabrizio Maramaldo (dal 1532 al 1551), don Cesare Gonzaga ed il figlio don Ferrante, prìncipi di Molfetta (dal 1551 al 1567), fino a passare alla famiglia dei Medici. È il 15 maggio del 1567 e con 50 mila ducati, don Bernadetto de Medici, nipote di Cosimo il Vecchio, acquista la rocca, chiamata da tutti "Palazzo del Principe" e tutto il feudo. È proprio in questo periodo che il palazzo acquista il suo aspetto rinascimentale.Con i suoi maestosi affreschi e la sua grandezza viene descritto, da una leggenda popolare, come il "palazzo dalle 375 stanze".

Il tempo passa, e il 29 agosto 1609, per volere del re di Spagna, a cui apparteneva il Regno delle due Sicilie, la Signoria diviene Principato. Il principato resta alla nobile famiglia fiorentina, fino al 1861, fino all’unificazione del regno d’Italia, che nonostante ciò continua ad abitarlo. Gli anni scorrono in fretta, arrivano le due guerre mondiali, poi la proclamazione della repubblica fino al 18 febbraio 1980, giorno in cui le "375 stanze" sono acquistate da una società immobiliare. In realtà il proprietario è uno solo, re, sì, ma solo della criminalità organizzata, capo storico della Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo.

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Per anni la maestosità del palazzo è stato sinonimo dell’asfissia della camorra e dell’impotenza dello Stato. Nel 1991 il "Palazzo del Principe", viene confiscato, ma come troppo spesso accade, rimase inutilizzato, e, come se non bastasse, abbandonato a se stesso. Ennesima vittoria dei clan malavitosi. Solo nei giorni nostri, all’alba del 22 aprile 2008 è la legalità ad avere il sopravvento: il Palazzo Mediceo viene riconsegnato alla sua città e diviene sede del Parco Nazionale del Vesuvio. Per 99 anni il piano terra e i giardini storici del Palazzo Mediceo saranno in concessione in comodato d’uso gratuito.

"Oggi la casa-castello di Raffaele Cutolo, che nell’immaginario collettivo era il simbolo del malaffare e della prepotenza, sede dove il padrino riuniva i vertici e decideva gli affari della cosca, diventa il luogo della legalità e della valorizzazione dell’ambiente- afferma il presidente dell’ente Parco, Ugo Leone- Il parco è opportunità di sviluppo e si impegna per recuperare un’identità vesuviana". "Con questo evento – continua il direttore Rinaldi –riprestiamo il valore di questo palazzo, nato come principesco e da oggi simbolo di una democratica gestione del territorio. Solo se percorriamo insieme questa strada, è possibile superare gli ostacoli, solo in questo modo possiamo ritenerci cittadini, responsabili e lungimiranti, dell’area protetta".

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QUESTO E’ IL NOSTRO COMUNE.

QUI SI RIUNISCE IL CONSIGLIO COMUNALE CON IL SINDACO MARIO IERVOLINO

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Le bellezze della chiesa del Rosario

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la chiesa madre., che sorge su una chiesa preesistente che risale all‟XI secolo. I lavori della nuova struttura risalgono al XV secolo e furono

completati nel XVI secolo. All’interno la parrocchiale conserva le reliquie della Santa Croce. Si dice

che la teca contenga due schegge della croce di Cristo e un pezzo dell’abito della Veronica, portati in Italia nel 1658 dal francescano

Francesco Della Pietra, missionario in Terra Santa

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La chiesa è sorta nel 1698 per iniziativa dei Medici.All’ esterno, sulla parete centrale, campeggia un portale barocco,in pietra vesuviana, che reca ancora intattolo stemma della famiglia dei Medici feudataridel paese.È un opera che si impone per la grandiosità del disegno e che ricorda portali simili creatisulla facciata di altre chiese Napoletane.Sull’ altare è collocata una buona tela, d’ ignoto autore, di San Giovanni che predica al popolo.Si dice che una persona intendente d’ arteoffrì al parroco per comprarla lire cinquemila, insiemead una copia a sue spese da mettere allo stesso posto.Il parroco rifiutò l’ offerta.

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Il soffitto fu abbellito da Crescenzo Gamba nel 1759 che vi dipinse l’ Immacolata nel paradiso con molti Santi e la Trinità. Intorno c’ è un ornamento architettonico di stile barocco con angeli e fiori.Esemplare molto raro è l’ altare maggiore in legno intarsiato. È un’ opera di gran pregio come anche il San Giovanni in legno.Anche i Santi isolati, dipinti tra i finestroni, appaiono di ottima fattura

Alessandro Ambrosio

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CHIESA DI SAN FRANCESCO DI PAOLALa costruzione della chiesa cominciò il 5 maggio 1606, in seguito al lascito di Don Paolo Jovino, chierico dei Padri Minimi di San Francesco di Paola. Il convento, annesso alla chiesa, ospitò i religiosi fino al 1806. In questa chiesa si conservano due tele gemelle, dipinte da Girolamo Cenatiempo(1740) ed una statua lignea di S. Anna, opera di un ignoto della seconda metà del XVIII secolo.

La chiesa di S.Francesco offre dei servizi come:catechismo e corsi di musica con chitarra, canto , pianoforte e flauto.

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Piazza Municipio fornisce molti servizi come bar, posta,edicole ed è anche il punto di ritrovo dei ragazzi dopo la scuola.Salendo da piazza municipio si possono trovare scuole e alberghi.

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MARIA AUSILIATRICE

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Nel 1925, formata l'IspettoriaNapoletana, si sentì subito il bisogno di una sede adatta per la formazione delle Novizie della nascente Ispettoria.Le superiore, venute a conoscenza che ad OTTAVIANO di NAPOLI- salita Carmine- c'era un ex convento di Padri Carmelitani, intrapresero le trattative con i proprietari “SCUDIERI” per acquistare lo stabile e il circostante appezzamento di terreno coltivato a vigneto e frutteto.

Fattone l'acquisto, si provvide subito ai primi adattamenti per renderlo abitabile e il 24 agosto 1927 vi prese dimora il primo gruppo di nove Novizie, temporaneamente ospitate nell'Istituto di MARANO, con cinque suore:Sr. Baratta Ortensia: Maestra delle NovizieSr. Pancaldini Martina: Aiutante della MaestraSr. Iovino FortunaSr. Esposito MariaSr. Vai CamillaCol passare degli anni, per la consolante fioritura di vocazioni, gli ambienti del Noviziato furono insufficienti e nel 1955 si costruì un

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nuovo braccio della Casa per i dormitori e servizi igienici.Il Noviziato ha aperto sempre le sue porte, sin dagli inizi, ad un folto e affezionato stuolo di oratoriane, che specie nei primi tempi erano numerosissime.Nel 1973 il Noviziato è stato sospeso per disposizione delle Superiore e le Novizie sono state trasferite al noviziato di CASTELGANDOLFO.Nel 1974 accanto all'Oratorio è stata affiancata una sezione di Scuola Materna e nel 1975 ha avuto inizio la Scuola Elementare.Gli inizi sono stati un po' difficili, ma, con il passare del tempo, sia la Scuola Materna sia la Scuola Elementare sono diventate molto fiorenti, tanto da non riuscire a soddisfare tutte le numerose richieste di iscrizione.Nel 2000 la Scuola Primaria ha ottenuto la Parifica e sul territorio è diventata Scuola di Qualità.Nel 2002 la Scuola dell'Infanzia e la Scuola Primaria sono diventate Scuole Paritarie.In data 31 maggio 2005, dopo un lungo iter di preparazione, la Scuola dell'Infanzia e la Scuola

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Primaria hanno conseguito la Certificazione di Qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001: 2000, applicata a "Progettazione, programmazione e attuazione del servizio educativo relativo alla Scuola dell'Infanzia e alla Scuola Primaria".Il certificato di approvazione del sistema qualità è stato rilasciato dal Lloyd's Register Qualità Assurance Italy, con il numero LRC 151360.La Scuola Primaria porta avanti il Progetto Continuità insieme alla Scuola dell'Infanzia e alle Scuole Secondarie di Primo Grado del territorio ed è inserita sul territorio in rete con altre Agenzie Educative.La Scuola dell'Infanzia conta oggi tre sezioni con circa 60 bambini, mentre la Scuola Primaria, con cinque classi, conta circa 150 bambini.

Alle suddette opere è stata affiancata la Casa di Riposo per le sorelle anziane, che partecipano con la testimonianza serena, la preghiera e la sofferenza alla Missione di tutta la Comunità ed offrono volentieri il loro piccolo contributo di aiuto nei lavori comunitari.

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Per loro sono stati costruiti degli ambienti molto confortevoli ed adeguatamente attrezzati, che facilitano loro la partecipazione alla vita comunitaria e alla preghiera.Nel 1984 la Chiesa, semipubblica, è stata notevolmente rinnovata ed abbellita. Inoltre una modesta e decorosa Cappellina è sta appositamente costruita per facilitare alle suore anziane la partecipazione alle funzioni liturgiche.Nel Novembre del 1985 si costituì per la prima volta la Comunità Educante, ma oggi, per favorire un'azione educativa più efficace ed organica, viviamo una PASTORALE DI INSIEME con la Parrocchia vicinissima all'Istituto; infatti con il Parroco condividiamo INSIEME e progettiamo abbracciando bambini,giovani, catechisti-animatori e famiglie.

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„E canuscite „e zeppule? Si pruvenite „a Napule

„a cosa è assaje probabile.

P‟e fà nunn‟è difficile: acqua e

farina, impastale, e po‟ miettele a frijere

pe dint‟all‟uoglio cavere. Al finale, c‟ea stennerenu‟ velo fatt‟e zucchere.

Si nun ce crire, pruovale: par‟o magnà dell‟Angele! E‟ vero o no; sti zeppulenun songo irresistibile?

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“Mamma” è „a primma parulella

ca riuscimmo a pronunzià.

Ma „a siconna è assai chiù bella;

Papà, babbo? No: babà.

„O babà nasce polacco,

nuje l‟avimme migliorate.

Sì, ce piaceno „nu sacco

chisti dolce lievitate

inzuppate dint‟o rrumme,

fatte a form‟e fungetiello.

I che gusto, e che prufumme!

Né babà, quanto si‟ bello!

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La maschera di Pulcinella come la conosciamo oggi, è stata inventata ufficialmente a Napoli dall'attore Silvio Fiorillo nella seconda metà del

Cinquecento. Le origini di Pulcinella sono però molto più antiche. Le ipotesi sono varie: c'è chi lo fa discendere da “Pulcinello” un piccolo pulcino perché

ha il naso adunco; c'è chi sostiene che un contadino di Acerra, Pucciod'Aniello, nel '600 si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi di

passaggio nel suo paese. Altri ancora, come Margarete Bieber vanno ancora più indietro nel tempo fino al IV secolo a.C. e sostengono che Pulcinella

discende da Maccus, personaggio delle Atellane romane. Maccusrappresentava una tipologia di servo dal naso lungo e dalla faccia

bitorzoluta, con ventre prominente, che indossava una camicia larga e bianca.