outlook 2017 per il p2p lending italiano

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OUTLOOK 2017 PER IL P2P LENDING ITALIANO

Cosa si attendono i principali attori?

GENNAIO 2017

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INTRODUZIONE

Il P2P italiano ha appena chiuso un 2016 in fortissima crescita, come testimoniano i dati di

Dicembre riportati e commentati dal nostro blog (http://bit.ly/2k1il2i).

I volumi complessivamente erogati dalle piattaforme da noi monitorate hanno registrato

una crescita stimata pari a +524% rispetto all’anno precedente, superando i 64 milioni di

euro.

Oltre alle conferme numeriche commentate mensilmente da P2P Lending Italia,

si captano anche numerosi segnali “qualitativi” – tra i quali un crescente interesse da parte

dei media, dei privati e delle istituzioni.

“So far so good”, come direbbero gli Inglesi. Ma – chiaramente – le cifre rimangono ancora

molto modeste, sia in termini assoluti che in confronto ad altri Paesi Europei di dimensioni

simili al nostro.

P2P Lending Italia è in costante comunicazione con tutti i principali attori Italiani e anche

con diversi investitori istituzionali - Italiani e non - che stanno muovendo i primi passi nel

settore. La nostra sensazione è che la crescita possa continuare a ritmi sostenuti nel 2017.

Ma invece di lanciarci in “previsioni pindariche” abbiamo chiesto al nostro panel di esperti

quali sono le loro aspettative per l’anno appena iniziato.

Ne è nata una tavola rotonda virtuale tra i responsabili delle piattaforme i cui risultati sono

riportati di seguito.

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I partecipanti al panel:

PRESTITI PERSONALI

• SOISY: Pietro Cesati, CEO

• YOUNITED CREDIT: Tommaso Gamaleri, CEO & Luca Faccini, Marketing Manager

• PRESTIAMOCI: Daniele Loro, CEO

• SMARTIKA: Maurizio Sella, Presidente

SCONTO FATTURE

• WORKINVOICE: Matteo Tarroni, CEO

• CASHME: Marcello Scalmati, CEO

• FIFTY FINANCE: Michele Ronchi, CEO

• CREDIMI: Ignazio Rocco di Torrepadula, CEO & Gianmarco Molinari, Marketing Manager

PRESTITI ALLE IMPRESE

• iBONDIS: Christian Nothacker, CEO & Alessandro Felisi, COO

• BORSADELCREDITO.IT: Ivan Pellegrini, CEO & Antonio La Fiosca, COO

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INDICE

PAG. 401. Quali sono i principali obiettivi quantitativi e qualitativi che vi siete dati per il 2017?

PAG. 702. Quali aspettative avete in generale – a parte la vostra performance – per il P2P Italiano nel 2017?

PAG. 903. Quali potrebbero essere le principali soprese positive per il settore rispetto al vostro “scenario base”?

PAG. 1104. Di converso, quali sono i principali rischi che potrebbero ridurre la vostra crescita e quella del settore?

PAG. 1305. Cosa vi aspettate in tema di scenario normativo per il 2017?

PAG. 1506. Pensate che il possibile continuato graduale rialzo dei tassi sui titoli di stato e obbligazionari possa rappresentare un problema per il P2P?

PAG. 1707. La crisi di fiducia che sta colpendo il mondo bancario rappresenta a vostro giudizio un’opportunità o un problema per il P2P?

PAG. 1908. Il P2P è ancora molto poco conosciuto in Italia. Quali iniziative volete sostenere nel 2017 per divulgarne la conoscenza presso il pubblico di imprese e privati? A parte i vostri sforzi, quali iniziative auspichereste a favore del settore?

PAG. 2109. Se nel 2017 poteste “portare” in Italia una caratteristica del mercato P2P anglosassone quale scegliereste (accessibilità ai dati, regulation, fiscalità, tassi d’interesse, ...)? A quale aspetto del mercato italiano invece non rinuncereste?

PAG. 2310. Se aveste potuto chiedere a Babbo Natale un regalo o aiuto per il vostro business nel 2017 quale sarebbe stato?

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01. Quali sono i principali obiettivi quantitativi e qualitativi che vi siete dati per il 2017?

SOISY: L’obiettivo 2017 è aumentare la dimensione del marketplace, soprattutto

migliorando l’offerta di prestiti tramite partnership. Non ci poniamo mai veri e propri

obiettivi numerici, ma prevediamo di finanziare prestiti per circa €4 mln nel 2017.

YOUNITED CREDIT: Il 2017 sarà un anno chiave per Younited Credit in Italia: accanto alla

crescita dei volumi, la piattaforma dovrà dimostrare di avere un business model solido e

profittevole. Per questo ci si aspetta una rilevante crescita dell’erogato ma soprattutto della

marginalità.

Gli obiettivi quantitativi: erogato >45-50 milioni Euro e breakeven a livello di margine di

contribuzione.

PRESTIAMOCI: Vorremmo raggiungere nei primi mesi un erogato di €350k mensili, ovvero

raddoppiare il ritmo attuale. Con l’attuale assetto pensiamo di essere in grado (senza quindi

ulteriori investimenti di marketing e di struttura) di poter puntare ad un erogato di €4/5

milioni per il prossimo anno, ovvero raddoppiare l’erogato cumulato attuale.

Si tratta di un obiettivo minimo che non sconta la crescita raggiungibile con investimenti

aggiuntivi. In base alle analisi in corso potremmo, con investimenti crescenti in

comunicazione, puntare a €1.000 di erogato mensile negli ultimi mesi dell’anno e quindi

avvicinarci ai €10 milioni di erogato totali.

In termini qualitativi sintetizziamo in una sola linea guida: aumentare la base clienti e fare

in modo che sia solida e di lungo periodo. Questo significa continuare ad avere attenzione

per il rischio e per le richieste dei clienti

SMARTIKA: Il 2017 sarà un anno di grande fermento e crescita per Smartika. Gli obiettivi

quantitativi indicano una crescita esponenziale ed un volume di erogato che consoliderà la

posizione di leader di mercato.

Smartika vuole consolidare la propria leadership, investendo sul brand e sul miglioramento

costante del servizio ai propri clienti, con una nuova piattaforma responsive ed offrendo un

livello di customer care personalizzato.

Per sostenere la crescita ed uscire dalla fase di Start up, la struttura della società sta

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evolvendo per rafforzare ed efficientare le funzioni interne e perfezionare le procedure ed

i meccanismi operativi. Grande attenzione è stata anche data alla revisione del processo del

credito.

WORKINVOICE: L’obiettivo per il 2016 era sostanzialmente quello di realizzare

un’infrastruttura che fosse in grado di canalizzare investitori istituzionali verso l’asset class

dei receivables italiani. Obiettivo raggiunto sia acquisendo come buyer sulla piattaforma il

primo veicolo di cartolarizzazione ex l.130 che acquista unicamente crediti commerciali,

che predisponendo un sistema di regolamento delle transazioni che consente di operare

anche a fondi UCITS compliant.

I fondi disponibili per l’investimento ammontano ora a circa 50 milioni di euro ed anche

l’origination (attività di comunicazione volta a portare PMI sulla piattaforma) si è mossa di

pari passo. L’obiettivo per il 2017 è quello di crescere ulteriormente, soprattutto attraverso

partnership e soprattutto con player nazionali ed internazionali con i quali condividiamo la

base di clientela. A Workinvoice abbiamo introdotto il meccanismo degli OKR (Objectives

and Key Results, sviluppato in Google) e per il 2017 abbiamo come OKR strategico la

finalizzazione di almeno 3 partnerships di questo tipo.

CASHME: Siamo in una fase delicata e per il momento preferiremmo non pubblicare questi

dati.

FIFTY FINANCE: Vorremmo concludere dai 4 ai 6 nuovi accordi di finanziamento dei quali

almeno 2 di tipo “reverse” con onboarding di azienda sponsor e fornitori in piattaforma.

Puntiamo a raccogliere altri €25/30 milioni di finanziamenti aggiuntivi da parte di

investitori istituzionali sia in forma diretta che indiretta, per arrivare a un impiego di

complessivi €40/50 milioni di plafond e un transato annuale in crediti commerciali che si

attesti intorno ai €120/140 milioni.

CREDIMI: Il 2017 è l’anno di lancio di Credimi per cui il nostro obbiettivo principale è

l’awareness del nostro prodotto e delle sue caratteristiche, ci ripromettiamo di raggiungere il

40% delle PMI che sono il nostro target.

iBONDIS: Il 2017 è un anno importante per iBondis, dopo un 2016 dove abbiamo potuto

consolidare tutta la parte operativa, quest’anno il nostro focus sarà la crescita in Italia e

Germania. Oltre alla crescita e al consolidamento nei mercati in cui siamo già presenti,

stiamo pianificando di lanciare il nostro servizio in altri paesi Europei.

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BORSADELCREDITO.IT: Il 2016 è stato un anno piuttosto positivo: abbiamo erogato oltre

7 milioni di euro in finanziamenti a circa 250 imprese. Nel 2017 ci aspettiamo di far

crescere notevolmente queste cifre ma soprattutto siamo certi che le piattaforme di finanza

alternativa come la nostra siano sempre più conosciute. Con maggiore consapevolezza da

parte del mercato di questi strumenti, cosa che si costruisce giorno dopo giorno, saranno

molte di più le aziende e i prestatori che richiederanno i nostri servizi.

L’altro grande obiettivo è quello dell’arrivo dei primi prestatori “istituzionali” su

BorsadelCredito.it.

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02. Quali aspettative avete in generale – a parte la vostra performance – per il P2P Italiano nel 2017?

SOISY: Un aumento forte dei volumi: non ci stupirebbe un raddoppio rispetto al 2016. E

l’ingresso di ulteriori player sia italiani che esteri.

YOUNITED CREDIT: Molto positive soprattutto nel segmento dei prestiti alle imprese,

dove l’offerta di credito soffre i recenti stati di crisi delle banche tradizionali, il livello di

competizione è minore e, di conseguenza, anche i costi di acquisizione della clientela per i

nuovi player del P2P.

Nel segmento dei prestiti personali le prospettive sono interessanti: tutto dipenderà dalla

crescita della domanda di prestiti online (ancora inferiore al 5%) e al livello dei tassi di

interesse delle finanziarie tradizionali.

PRESTIAMOCI: Pensiamo che ci sarà ancora uno scenario di crescita, anche molto

importante, tenuto conto del fenomeno sia per il lato consumer che business.

Tutto il settore deve ancora esplorare una molteplicità di prodotti e non ha ancora

raggiunto dimensioni tali per essere attraente per investitori esteri, cosa che potrebbe

avvenire dando una ulteriore spinta al sistema.

Lo sviluppo dipenderà anche dalla qualità dei portafogli (al momento con anzianità troppo

contenuta per poter essere valutati appieno) e dalle risorse di capitale che potranno essere

impiegate sia a livello di equity che a livello di impieghi sulle piattaforme.

Aumenterà la specializzazione e la differenziazione di immagine dei player, come di fatto

già sta avvenendo. Siamo più cauti nel vedere nuovi entranti nell’area consumer.

SMARTIKA: Il mercato del P2P continuerà a crescere, sia per effetto di una maggior

informazione e comunicazione, sia grazie a nuovi player sul mercato italiano. La crescita

sarà tanto più veloce tanto più la cultura “social” saprà diffondersi e le aziende potranno

investire in comunicazione.

WORKINVOICE: Ci aspettiamo che il 2017 sia finalmente l’anno in cui altre piattaforme di

invoice trading si affacceranno sul mercato, contribuendo risorse soprattutto in termini di

comunicazione allo sviluppo di questo settore che ha implicazioni “disruptive” anche dal

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punto di vista culturale.

Importante che tutte le nuove iniziative vengano gestite con adeguata professionalità.

CASHME: Riteniamo che il 2017 sarà il vero anno di svolta per il p2p italiano. Il volumi

tra gli operatori esistenti (sia sul mercato consumer che corporate) stanno cominciando a

crescere, e si hanno notizie dell’arrivo di numerosi nuovi player, anche esteri.

FIFTY FINANCE: Crediamo che il mercato possa iniziare una fase di razionalizzazione/

consolidamento nel numero di operatori anche cross border e che sempre più investitori

istituzionali inizino a sondare il mercato alla ricerca di possibili partnership di investimento

nelle varie forme di lending.

CREDIMI: Le aspettative sono di una crescita organica e sostenuta del fintech in generale

e della finanza alternativa in particolare. In particolare ci aspettiamo l’entrata di player

stranieri sul nostro mercato che andranno ad integrate ed ampliare l’offerta domestica.

iBONDIS: Il P2P in Italia ha ancora molta strada da fare: se guardiamo agli altri paesi in cui

siamo attivi è sicuramente il paese in cui il mondo del P2P non ha ancora avuto un grande

riscontro.

Detto ciò, data la maggiore attenzione mediatica e da parte di più investitori crediamo che

nel 2017 anche il mercato italiano possa crescere in modo esponenziale.

BORSADELCREDITO.IT: Sicuramente siamo all’interno di un trend di grande crescita,

nonostante le dimensioni del nostro mercato rispetto a quello europeo siano ancora

piccole. Il 2016 ha visto l’arrivo sul mercato di diverse nuove e interessanti piattaforme.

La crescita fisiologica ma costante di tutte quelle che hanno approcciato il mercato e

l’approdo in Italia di piattaforme estere sono dei segnali molto incoraggianti.

Le basi per una crescita forte ci sono: ci aspettiamo che sia accompagnata da una spiccata

attitudine all’innovazione, per non rimanere indietro rispetto agli altri Paesi.

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03. Quali potrebbero essere le principali soprese positive per il settore rispetto al vostro “scenario base”?

SOISY: Una modifica del trattamento fiscale del prestito tra privati.

YOUNITED CREDIT: Una consistente crescita del ‘canale online’ dal lato dei richiedenti e

un’agevolazione fiscale dal lato dei prestatori/investitori.

PRESTIAMOCI: Se qualcuno dei limiti strutturali allo sviluppo del sistema Italia venisse

meno… In generale un riconoscimento istituzionale e in particolare il trattamento fiscale

uniforme o all’interno dei PIR (Piani Individuali di Risparmio). Aggiungiamo l’opzione

che banche, istituzioni e fondazioni possano iniziare a intervenire come investitori nei

marketplaces.

SMARTIKA: La crescita potrebbe essere supportata da una maggior disponibilità di risorse

da parte dei prestatori, e da una maggior richiesta di prestiti, alimentata da una maggiore

informazione nei media. Il bisogno esiste, si tratta di canalizzarlo anche su questa

opportunità. Anche l’intervento di qualche prestatore istituzionale potrebbe cambiare

molto (in positivo) lo scenario.

WORKINVOICE: In termini di “sorprese” (cioè eventi inaspettati) saremmo contenti (ma

stupiti) se riscontrassimo una maggiore sensibilita’ da parte di Governo e regolatori in

merito al settore con la proposizione di interventi volti a favorirne lo sviluppo. Ad esempio:

obbligo per le banche di referral alle piattaforme dei clienti rifiutati (già operativo in UK),

divieto di introdurre nei contratti di fornitura limitazioni alla libera circolazione dei crediti

(idem) ed in ultima istanza la canalizzazione di risorse dirette verso i marketplace lender

(stra-idem).

CASHME: Alcune soprese positive potrebbero derivare dall’impegno di soggetti pubblici nel

nostro mercato, sia con la potenziale immissione di capitali direttamente nell’equity degli

operatori, sia come “prestatori” per aziende e privati richiedenti prestiti/anticipo fatture.

Con uno sguardo più di medio termine potrebbero essere introdotti incentivi al sistema

(se n’è discusso in occasione del CrowdTuesday) o sgravi fiscali per i prestatori di fondi (oggi

gli aspetti fiscali sono particolarmente penalizzanti soprattutto per gli investitori privati).

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D’altronde è proprio questa la direzione che il parlamento ha già espresso più volte di

voler prendere, ovvero quella di incentivare l’afflusso dei capitali del risparmio gestito

nell’economia reale, e la recente approvazione dei PIR ne costituisce un primo passo.

FIFTY FINANCE: L’approssimarsi della scadenza del QE da parte della BCE a fine

2017 (minore disponibilità delle Banche di cheap funding), stretta normativa (Basilea

IV) e il persistere delle difficoltà del modello di distribuzione del sistema bancario

(razionalizzazione agenzie e nuovi modelli di business) potrebbero spingere ulteriori

potenziali richiedenti verso canali di finanziamento alternativi a quello bancario.

Analogamente, il lancio di nuovi fondi d’investimento alternativi (FIA) e PIR (piani

individuali di investimento) da parte di operatori specializzati potrebbe avvicinare nuove

risorse finanziarie al settore. Altro fattore di sostegno potrebbe essere rappresentato da

iniziative che vedano le banche stesse stringere partnership per abbracciare modelli

distributivi P2P già operativi, anziché provare a replicarli.

CREDIMI: Sicuramente l’andamento dell’economia in generale è fondamentale per il settore

finanziario e ci potrebbero essere sorprese positive sull’andamento della crescita e degli

investimenti nel nostro paese.

iBONDIS: vedi risposta seguente.

BORSADELCREDITO.IT: Sarebbe bello se anche in Italia potessimo arrivare a un accordo

simile al “Bank Referral Scheme”, che qualche mese fa ha visto la luce in UK, che invita le

banche che non riescono a servire le piccole imprese a segnalarle a piattaforme alternative.

Mentre un’altra bella sorpresa sarebbe quella di eliminare il trattamento fiscale di sfavore

che penalizza chi presta nel Marketplace Lending, adeguando invece il regime fiscale

a quello degli altri strumenti finanziari. Sarebbero due grandi spinte per la crescita del

mercato del P2P Lending italiano.

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04. Di converso, quali sono i principali rischi che potrebbero ridurre la vostra crescita e quella del settore?

SOISY: Un peggioramento dello scenario macroeconomico, con una diminuzione del PIL.

YOUNITED CREDIT: A livello sistemico, una forte crisi del settore bancario con ricadute

negative sullo scenario macroeconomico italiano. Aggiungerei anche un latente rischio di

dumping da parte degli Istituti tradizionali (situazione che Younited ha sofferto in Francia).

PRESTIAMOCI: Carenza di risorse per investire e rendimenti dei portafogli inadeguati.

Interventi difensivi delle banche e delle finanziarie.

SMARTIKA: Il perdurare della crisi economica, alla luce dello stallo politico e di governo,

potrebbe rendere problematica la richiesta di prestiti da parte di un segmento di mercato,

con conseguente compressione dei volumi, per il segmento più “debole”.

La stessa Assofin, prevede un rallentamento nel tasso di crescita del mercato e si aspetta una

crescita contenuta al 7-10%. Si potrebbe inoltre verificare l’entrata di players stranieri, con

incremento della concorrenza e modifica delle regole del gioco.

WORKINVOICE: In estrema sintesi: comportamenti non professionali da parte di nuovi

entranti sul mercato (anche internazionali) che possano danneggiare la buona reputazione

costruita con imprese ed investitori in ormai anni di lavoro estremamente accurato;

interventi normativi non coerenti con le norme europee o vigenti in altri paesi che

potrebbero sfavorire i player locali.

CASHME: Vediamo due possibili rischi, che possono tuttavia avere impatti differenti sul

mercato specifico di riferimento: l’aumento dei tassi e le nuove regulation.

Per quanto attiene l’aumento dei tassi, benché in Europa ci aspettiamo la strada sia

ancora lunga, potrebbe avere un impatto specifico (anche se indiretto) sul segmento

dell’invoice trading e dei prestiti di breve termine. Infatti, al contrario del segmento

dei prestiti di medio-lungo termine, i tassi relativi all’anticipo fatture ed alle operazioni

autoliquidanti sono tendenzialmente poco correlati all’andamento complessivo, oscillando

strutturalmente intorno all’8% per gli importi sotto i € 250.000.

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A livello di regulation invece, riteniamo che le stesse possano rappresentare un

rallentamento allo sviluppo nel breve termine, ma un fattore di stabilità nel medio periodo,

purchè vengano redatte con un criterio di pragmatismo e consultando gli operatori di

mercato.

FIFTY FINANCE: Rischio di eccessi sul piano normativo/compliance (burocratizzazione),

sul modello banca impresa. Mancanza di comunicazione istituzionale (governativa) per

diffondere la conoscenza del settore e le best practices tra i richiedenti, suggerendo il

ricorso agli operatori di P2P in alternativa al canale bancario come già avviene nei paesi

anglosassoni.

Altro fattore di rischio potrebbe essere rappresentato dall’accelerazione da parte delle

banche nell’adozione di modelli distributivi evoluti di tipo “fintech” recuperando l’attuale

gap con i nuovi operatori.

CREDIMI: Il rischio principale è di converso legato alla situazione dell’Europa e ai risultati

delle elezioni del 2017 che potrebbero destabilizzare l’area Euro e aprire un fronte di

incertezza anche nel nostro paese.

iBONDIS: Il principale rischio che vediamo in Italia è quello del sistema bancario

tradizionale, che potrebbe mettere le PMI Italiane in crisi in quanto private dell’accesso

al credito. Ovviamente la situazione odierna delle banche italiane rappresenta anche una

grandissima opportunità per le piattaforme P2P che si possono offrire come una vera

alternativa.

BORSADELCREDITO.IT: Non puntare sulla qualità del servizio, la massima trasparenza,

l’attenzione al cliente e alla sua user experience e il rigoroso rispetto delle regole sarebbe

come crescere con il freno a mano tirato, quindi rischioso per il nostro mercato.

In generale, se le piattaforme come la nostra non metteranno al centro questi aspetti,

l’industry nel complesso potrebbe “restare al palo”.

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05. Cosa vi aspettate in tema di scenario normativo per il 2017?

SOISY: Maggiore chiarezza sull’implementazione della PSD2, ma nessuna altra novità

significativa. Ma siamo pronti a essere smentiti, vista la bulimia normativa degli ultimi anni.

YOUNITED CREDIT: Nulla di rilevante per il nostro settore. Legislatore e Regulator sono

(giustamente) molto presi dalla risoluzione delle crisi di storiche banche italiane (MPS,

Veneto Banca, Popolare di Vicenza, etc.).

PRESTIAMOCI: Potrebbe essere l’anno buono per introdurre l’uniformità fiscale.

SMARTIKA: Da un punto di vista normativo, auspichiamo una regolamentazione per

quando concerne la tassazione dei rendimenti percepiti dai prestatori. Al riguardo ci sono

già state interrogazioni parlamentari ed è attivo un tavolo di discussione dove Smartika

partecipa attivamente.

WORKINVOICE: Ci attendiamo il consolidamento di norme a livello europeo (come ad

esempio la Capital Markets Union) e probabilmente (o auspicabilmente) lo sviluppo di

norme coordinate specificatamente disegnate per i marketplace lenders.

CASHME: Cfr. sopra.

FIFTY FINANCE: Non ci aspettiamo grandi interventi in senso positivo. Piuttosto il rischio

rimane quello di un eccessivo carico burocratico nei confronti delle istituzioni di settore,

non facilitando l’uso delle nuove tecnologie.

CREDIMI: n.d.

iBONDIS: Guardando l’Inghilterra, dove il regolatore sta supportando ed incentivando le

piattaforme P2P, ci sono diverse normative che dovrebbero essere adottate dallo Stato Ital-

iano. A nostro parere, la principale normativa che si dovrebbe introdurre è l’agevolazione

fiscale per gli investimenti nel P2P, incentivando di conseguenza gli investitori ad allocare

più capitali.

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BORSADELCREDITO.IT: Che il percorso cominciato nel 2016 continui. La normativa dovrà

agevolare l’ingresso di prestatori istituzionali su piattaforme come la nostra, oltre

a rimuovere gli ostacoli esistenti per i prestatori c.d. retail. Ci aspettiamo che le evoluzioni

seguano in maniera più fluida le necessità di questo mercato: l’evoluzione dei regolamenti

sono anche un indice della crescita di affidabilità, che è sicuramente un elemento essenziale

per il successo del nostro lavoro.

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06. Pensate che il possibile continuato graduale rialzo dei tassi sui titoli di stato e obbligazionari possa rappresentare un problema per il P2P?

SOISY: No, perché sarebbe ragionevolmente legato a un aumento più che proporzionale del

costo del finanziamento per banche e finanziarie e quindi dei tassi dei prestiti prevalenti sul

mercato.

Riteniamo poco probabile, ma non da escludere, uno scenario in cui questa correlazione tra

titoli di stato e costo del funding bancario si dimostri meno forte del previsto, per esempio

per la diminuzione dei timori legati alla salute del sistema bancario.

YOUNITED CREDIT: In teoria, il rialzo dei tassi dovrebbe essere invariante sul business

model dei P2P perché va a ‘colpire’ anche i tassi dei richiedenti. Questo in un mercato

perfetto e reattivo. In pratica, almeno per il 2017, non prevediamo significativi aumenti dei

tassi in Europa. Ciò per effetto dell’estensione del Quantitative Easing da parte della BCE.

Nel 2018 sarà un ‘problema’, che dovremo essere bravi a superare educando bene il mercato

degli investitori sulla diversità della asset class del P2P Lending e dei relativi vantaggi (es.

bassa volatilità).

PRESTIAMOCI: Crediamo che il P2P sia una forma di investimento che completa e

arricchisce l’offerta attuale. A meno di cambiamenti molto significativi non pensiamo sia

un problema l’attuale scenario nel breve. Se si dovesse rivelare un tema di lungo periodo,

pensiamo che si verificheranno anche condizioni più favorevoli per realizzare modifiche

strutturali alla nostra offerta in modo da aumentare i rendimenti.

SMARTIKA: Il potenziale rialzo dei rendimenti di titoli di stato e obbligazioni potrebbe

avere un effetto limitato, poiché l’investitore Smartika, oltre al “puro rendimento”, sposa un

“progetto sociale”. I tassi di rendimento Smartika risultano comunque molto interessanti

rispetto ad altre forme di investimento - anche in presenza di rialzo di tassi - e offrono ai

risparmiatori anche un’ottima alternativa di diversificazione. A ciò si aggiunge un nuovo

approccio di Smartika, che per il 2017 metterà a punto pacchetti di offerte diversificati per

rendimenti e rischio, in modo da facilitare la scelta anche per i piccoli investitori meno

esperti ma aperti a nuove opportunità.

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WORKINVOICE: Più che il rialzo dei tassi (che comunque è abbastanza impercettibile sul

breve termine) è l’incremento di volatilita’ anche del reddito fisso a costituire un fattore

che spinge sempre di più gli investitori a considerare forme di investimento alternative

nel credito. Gli investitori peraltro privilegiano assets trasparenti e quindi soprattutto

direttamente legati all’economia reale. Il costo del credito per le aziende (del nostro target

di riferimento) si è invece sempre storicamente dimostrato assolutamente anelastico

all’andamento dei tassi di interesse.

CASHME: Cfr. sopra.

FIFTY FINANCE: Dipende dal modello di funding ma riteniamo possa rappresentare più

un’opportunità che un problema.

CREDIMI: Sicuramente la competizione si farà più difficile dal punto di vista del lending ma

nello stesso tempo i clienti saranno alla ricerca di opportunità di finanziamento sempre più

flessibili ed efficienti.

iBONDIS: L’aspetto interessante del P2P è la bassa correlazione con il resto del mercato e per

questo è una soluzione che rimane interessante al fine di diversificare il proprio rischio.

Con un rialzo dei tassi ovviamente anche il mondo del P2P potrà a sua volta offrire dei

ritorni più alti.

BORSADELCREDITO.IT: No, non lo crediamo. Il P2P ha creato una nuova asset class e quindi

nuove e interessanti opportunità di investimento. Qualunque siano i benchmark, se l’asset

class crescerà bene come sta già facendo, gli investitori comunque vorranno averla nel

proprio portafoglio.

Inoltre, chi presta su una piattaforma come la nostra, oltre ad essere interessato a quanto

può guadagnare, è attratto dall’opportunità di investire nell’economia reale attraverso uno

strumento molto facile e trasparente e che “elimina” il concetto di volatilità.

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07. La crisi di fiducia che sta colpendo il mondo bancario rappresenta a vostro giudizio un’opportunità o un problema per il P2P?

SOISY: Un problema nel breve periodo: per un’economia sana e in crescita serve il supporto

del sistema bancario.

Un’opportunità nel medio-lungo periodo, per la possibilità di disintermediare un crescente

numero di servizi bancari.

Visto che come start up abbiamo bisogno di un’economia sana, auguriamo ogni bene al

sistema bancario, tanto più che siamo convinti che nel lungo periodo li disintermedieremo

comunque.

YOUNITED CREDIT: Credo che sia una grande opportunità per i prestiti alle imprese e uno

stimolo anche per i prestiti personali.

PRESTIAMOCI: Dalle nostre indagini sul mercato non è così scontato che siano numerose le

persone che, scontente della propria banca, si orienterebbero verso soluzioni alternative o

molto innovative.

Gli italiani per quanto scontenti sono conservatori, soprattutto sul tema finanza. Può essere

un’opportunità, anche se comunque la vediamo solo in ottica speculativa di breve periodo.

Da notare che anche nel mondo bancario ci sono player credibili e con reputazione (vedi

Fineco). Il tema quindi, a parte la possibilità di acquisire qualche cliente nel breve per

irritazione verso il sistema bancario tradizionale, è essere come una banca moderna e

conservare il cliente una volta acquisito.

Quelli come noi hanno il vantaggio di non dover dire che siamo una banca “simpatica”.

Dobbiamo però dimostrare di essere bravi e rassicurare molto il consumatore italiano.

SMARTIKA: La crisi finanziaria del 2008 e 2009 in Inghilterrra ed USA è stata la molla che

ha lanciato il P2P lending in quei paesi; riteniamo quindi che anche in Italia la crisi delle

banche (o meglio di alcune banche) dovrebbe rappresentare una notevole opportunità per

una finanza dal volto etico come quella del P2P.

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WORKINVOICE: Benché la risposta più ovvia potrebbe essere quella di considerare la

crisi del mondo bancario come un’opportunità, noi vediamo le banche come una parte

fondamentale dell’infrastruttura del marketplace lending, sia dal punto di vista operativo

che dal punto di vista della solidità del sistema nel suo complesso. È pur vero che il sistema

bancario tradizionale sta attraversando un vero punto di svolta e quindi ci auguriamo che

sappia autoregolarsi e gestire le inevitabili crisi in maniera controllata.

CASHME: Riteniamo che rappresenti un’opportunità, e anzi che sia uno dei principali

elementi di sviluppo per il nostro settore, soprattutto con riferimento al mercato dei

richiedenti. Non vediamo nel breve una possibilità di ritorno da parte delle banche

tradizionali a fare veramente le banche, e fintantochè il margine di interesse non tornerà

a crescere in bilancio, dovranno necessariamente trovare altre voci di revenues, con

conseguente acuirsi della sfiducia da parte di privati e imprese.

FIFTY FINANCE: Rappresenta un’opportunità se supportata adeguatamente da

comunicazione istituzionale (Governo, Ministero dell’Economia, Tesoro, ABI).

CREDIMI: È sicuramente un problema per il paese e ci si può solo augurare che la situazione

sia tenuta sotto controllo, per un certo verso è un’opportunità per noi ma decisamente poco

auspicabile in generale.

iBONDIS: Rappresenta entrambi, sicuramente spinge molte PMI a trovare un’alternativa

al credito, ma allo stesso momento la crisi bancaria sta mettendo in ginocchio molte PMI

meritevoli incrementando di conseguenza il rischio di mercato generale anche per noi.

BORSADELCREDITO.IT: Crediamo che sia un’opportunità dovuta da una necessità di

cambiamento inevitabile. Certi modelli sono obsoleti e le aziende fintech si stanno ricavan-

do uno spazio sempre più grande proprio perché i bisogni delle persone e delle imprese

cambiano. In concreto, BorsadelCredito.it risolve diversi problemi sia a chi chiede credito,

sia a chi vuole gestire i suoi risparmi, grazie a soluzioni al passo con i tempi.

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08. Il P2P è ancora molto poco conosciuto in Italia. Quale iniziative volete sostenere nel 2017 per divulgarne la conoscenza presso il pubblico di imprese e privati? A parte i vostri sforzi, quali iniziative auspichereste a favore del settore?

SOISY: Nel 2017 aumenteremo la nostra presenza sui media, anche tradizionali.

A nostro parere comunque se riusciremo come settore a realizzare e raccontare una “storia

di crescita”, con l’aumento dei volumi e degli operatori, l’attenzione dei media verrà da sé.

YOUNITED CREDIT: Nel 2017 Younited Credit lancerà 2 nuovi fondi di investimento

per l’Italia e la Spagna, che arricchiranno l’offerta dei fondi francesi. Punteremo molto

sul concetto di piattaforma ‘paneuropea’ e di un portafoglio di fondi P2P Lending

diversificabile su base geografica.

PRESTIAMOCI: Creazione di incontri di tutti i player periodici (il CrowTuesday è stata

un’esperienza sicuramente positiva). Creare una gruppo di interesse per fare lobbying

presso le istituzioni. Cercare di coinvolgere esponenti delle best practice internazionali

presso la comunità finanziaria.

SMARTIKA: Il social lending, nonostante sia presente sul mercato italiano da diversi anni,

ha un livello di penetrazione contenuto soprattutto nella fascia media della popolazione.

L’Italia sconta un ritardo strutturale di infrastrutture (la penetrazione di internet in

Italia è solo del 63%, contro una media europea del 83%, differenza che si amplifica

esponenzialmente in alcune regioni italiane).Smartika vuole continuare a svolgere un

ruolo chiave nell’Education del settore, sia presso gli utenti finali, sia presso le Istituzioni

ed il Governo. In particolare, Smartika ritiene che le Istituzioni possano essere un volano

positivo per lo sviluppo del mercato.

WORKINVOICE: Personalmente non riteniamo che il P2P in Italia debba coincidere con il

mass-market, quindi le iniziative di comunicazione saranno estremamente mirate per

aumentare la consapevolezza tra imprese ed investitori. Senza mai dimenticare appunto che, in

particolare, la soluzione proposta da Workinvoice può essere d’aiuto ad aziende con specifiche

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esigenze di liquidabilità degli asset e ad investitori con capacità di analisi e di risk taking nel credito.

CASHME: Riteniamo che il p2p, sebbene in forte crescita, debba consolidarsi ancora un po’

prima di essere pronto per il mass market. Il quadro regolamentare è ancora poco chiaro e i

track-record delle piattaforme non sono sufficienti.

Nel corso dell’ultima parte del 2016 si sono viste le prime “vere” campagne di comunicazione

di alcuni operatori di settore, e ci aspettiamo che nel 2017 continuino a crescere.

Dal canto nostro, non pensiamo di lanciarne prima della metà del nuovo anno.

FIFTY FINANCE: Per il pubblico delle imprese, l’Osservatorio Supply Chain Finance

del Politecnico di Milano rappresenta un buon momento d’incontro per gli operatori B2B

del settore. Ulteriori eventi d’incontro come quello promosso da voi lo scorso anno sono

altrettanto utili. Ci piacerebbe assistere a sviluppi normativi che spingessero le banche a

indirizzare una parte dei propri richiedenti meritevoli verso operatori P2P o a vantaggi

fiscali per privati e imprese che impiegano la propria liquidità tramite piattaforme P2P.

CREDIMI: Noi non apparteniamo al settore P2P in quanto non cerchiamo lender sul

mercato aperto ma abbiamo in essere accordi per l’acquisto dei nostri finanziamenti con

4 primari fondi di investimento, che portano attraverso di noi il denaro delle famiglie alle

PMI. Saremo direttamente impegnati nel far conoscere alle PMI la possibilità di ottenere un

finanziamento estremamente veloce, semplice e flessibile in maniera totalmente digitale.

iBONDIS: Seguendo il percorso anglosassone, sicuramente più presenza e snellezza nel tempo da parte del regolatore faciliterebbe l’accesso e la conoscenza del mondo p2p in Italia. Una volta raggiunto questo obiettivo, i media inizierebbero a corprire di più questo settore, contribuendo ad una maggiore partecipazione da parte del mercato.

BORSADELCREDITO.IT: Ogni giorno ci confrontiamo con i nostri clienti e sappiamo che la chiave per creare fiducia è esser loro vicini, sia in maniera digitale che fisica. In questo modo siamo in grado di essere utili, risolvere i loro problemi, ed essere in grado di innescare una diffusione sempre più capillare. Cercheremo quindi di creare sempre più punti di contatto con il nostro pubblico. Ovviamente ci piacerebbe che tutto questo possa essere supportato da una maggiore comunicazione sulle opportunità come la nostra, per aziende e per privati. Auspichiamo che i media ne parlino sempre di più per costruire una cultura sempre più condivisa e non perdiamo la speranza che anche il settore pubblico inizi ad interessarsene, visto anche l’impatto diretto che abbiamo sull’economia nazionale.

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09. Se nel 2017 poteste “portare” in Italia una caratteristica del mercato P2P anglosassone quale scegliereste (accessibilità ai dati, regulation, fiscalità, tassi d’interesse, ...)? A quale aspetto del mercato italiano invece non rinuncereste?

SOISY: Importeremmo volentieri il trattamento fiscale del p2p e la regolamentazione della

firma digitale. Ci teniamo stretti la qualità dei credit bureau che operano in Italia.

YOUNITED CREDIT: Mi porterei a casa la dimensione dell’online e la fiscalità agevolata per gli

investitori. Non rinuncerei alla molteplicità dei dati condivisi attraverso i credit bureau.

PRESTIAMOCI: Fiscalità e cultura del merito creditizio.Faremmo fatica a rinunciare al

modello ibrido di Prestiamoci, pioniere in questo ambito.

SMARTIKA: Il mercato anglossassone ha caratteristiche di flessibilità e agevolazioni sia per la

fiscalità che per l’accessibilità. Sarebbe interessante poter realizzare una sorta di “Innovative

Finance ISA (IF-ISA)” sul modello Zopa. L’Italia, come sappiamo, ha vincoli stringenti anche per

le imprese “giovani”, non solo di natura fiscale, ma anche procedurale, che appesantiscono la

gestione aziendale e aumentano i costi. Un alleggerimento normativo e di adempimenti fiscali

favorirebbe lo sviluppo e la vitalità delle start up, creando un potenziale volano di crescita.

WORKINVOICE: Probabilmente il principale vantaggio competitivo delle piattaforme UK

consiste nell’orientamento del Governo in termini di attitudine a riconoscere non solo

i rischi, ma anche le opportunità di crescita offerte dal settore della finanza alternativa/

complementare. Per quanto riguarda l’Italia crediamo che siano molte le opportunità che si

possono sfruttare, in primis l’enorme “gap” tra domanda e offerta di credito e l’arretratezza

di alcuni processi gestionali che consentono enormi recuperi di efficienza a costi contenuti.

CASHME: Se dovessimo scegliere un solo elemento sceglieremmo l’aspetto fiscale.

Non rinunceremmo invece all’accessibilità dei dati: al contrario di quanto si possa pensare

riteniamo che in Italia, a livello di accessibilità dei dati, la situazione sia molto migliore che

in molti altri stati europei ed in USA (soprattutto a livello corporate).

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FIFTY FINANCE: Dal mercato anglosassone ci piacerebbe mutuare in primis il divieto di

condizioni contrattuali che impediscano la cessione del credito, in subordine una regulation

che agevoli lo sviluppo di iniziative di funding parallele al canale bancario.

CREDIMI: Sicuramente la burocrazia italiana non ha rivali ma il nostro sistema di PMI è

unico ed inimitabile, la vera forza del paese a nostro parere.

iBONDIS: Vedi sopra, fiscalità!

BORSADELCREDITO.IT: In generale il mercato P2P anglosassone è più avanti di noi su molti

aspetti, quindi sarebbe bello poter portare a casa più di una caratteristica!

Se dobbiamo sceglierne una che non abbiamo citato in precedenza, la possibilità di accesso

a una maggior mole di dati riguardanti le aziende permette di organizzare comunicazioni

più mirate. È un qualcosa che i nostri colleghi anglosassoni hanno già a disposizione e che

migliora di molto le possibilità di diffusione dello strumento, oltre a permettere una mag-

giore efficienza operativa. Ci riferiamo in particolare all’opportunità che gli scoring creditizi

diventino pubblici, il che ovviamente agevolerebbe le azioni di marketing.

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10. Se aveste potuto chiedere a Babbo Natale un regalo o aiuto per il vostro business nel 2017 quale sarebbe stato?

SOISY: Una partnership che ci porti tanti richiedenti di buona qualità.

YOUNITED CREDIT: Una forte spinta alla diffusione e semplificazione della firma digitale: è

ancora l’anello debole della customer experience dei prestiti nel canale online.

PRESTIAMOCI: Avere un team sempre più forte che ambisce all’eccellenza e che possa

trovare soddisfazione nel lavoro svolto giorno per giorno.

SMARTIKA: Una tassazione agevolata.

WORKINVOICE: Personalmente? Giornate di 25 ore.

CASHME: I desideri, se rivelati, non si avverano! A parte gli scherzi, è per noi giunto il

momento di fare il secondo round di aucap, pertanto stiamo cercando nuovi investitori che

ci supportino sia dal punto di vista finanziario che operativo.

FIFTY FINANCE: Che le aziende capofiliera capissero davvero l’importanza di un parco

fornitori finanziariamente “sani” e che si diffondesse al massimo lo spirito di collaborazione

e supporto di tutta la filiera, oltre il rapporto cliente/fornitore.

CREDIMI: Stabilità politica.

iBONDIS: Essere in grado di mantenere o addirittura aumentare i nostri margini e di

insediarci in altri paesi Europei con facilità ed efficacia.

BORSADELCREDITO.IT: Non crediamo nei regali che cadono dal cielo, ma un “aiutino” ci

piacerebbe arrivasse dalle istituzioni! Alle innovazioni per migliorare e diffondere sempre

di più il nostro business ci lavoriamo ogni giorno: auspichiamo che le istituzioni pubbliche

imitino i colleghi anglosassoni ed europei e che la normativa si tenga sempre ben allineata

ai bisogni di un mercato come il nostro che, con i giusti accorgimenti, non avrebbe nulla da

invidiare ad altri paesi europei in termini di interesse.

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