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PAG. 15 La riforma Non autosufficienti: più assistenza, maggiore equità PAG. 4 L’intervista Umberto Veronesi: la mia ricetta per la prevenzione PAG. 6 Primo piano PAG. 9 Scenari Assemblea dei Delegati: guardare fuori Casagit avanti con realismo PAG. 16 Organizzazione Come cambiamo: il “Sistema Casagit” in tutte le sedi regionali Scacco all’Ictus si può prevenire e curare sappiamo riconoscere i sintomi? SOMMARIO SCACCO NOTIZIE alle malattie A pag. 8 Come partecipare allo screening gratuito sulla prevenzione dell’Ictus

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Page 1: PAG. 6 Primo piano SCACCO · Oggi, per effetto della crisi, assistiamo quasi il 10 per cento del totale dei nostri soci titolari senza ricevere alcun contributo. In questo nume-ro,

PAG. 15

La riforma

Non autosufficienti: più assistenza, maggiore equità

PAG. 4

L’intervista

UmbertoVeronesi: la mia ricettaper la prevenzione

PAG. 6

Primo piano

PAG. 9

Scenari

Assemblea dei Delegati: guardare fuoriCasagit avanti con realismo

PAG. 16

Organizzazione

Come cambiamo:il “Sistema Casagit” in tutte le sedi regionali

Scacco all’Ictus si può prevenire e curare sappiamoriconoscerei sintomi?

SOMMARIO

SCACCO

NOTIZIE

alle malattie

A pag. 8 Come partecipare

allo screening gratuito sulla prevenzione

dell’Ictus

Page 2: PAG. 6 Primo piano SCACCO · Oggi, per effetto della crisi, assistiamo quasi il 10 per cento del totale dei nostri soci titolari senza ricevere alcun contributo. In questo nume-ro,

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EDITORIALE

PERIODICO SEMESTRALE

DI INFORMAZIONE

DELLA CASAGIT

ANNO XXXVII - N. 2Dicembre 2013

Finito di stampare: Gennaio 2014

Editore: CASAGITCassa Autonoma di AssistenzaIntegrativa dei Giornalisti Italiani“Angiolo Berti” Via Marocco, 6100144 - Roma

Registrazione:Tribunale di RomaN. 233 del 08.06.2005

Direttore Responsabile: Daniele M. CerratoMail: [email protected]

Redazione:Gianfranco GiulianiDanilo Sinibaldi

Coordinamento:Massimo Di Russo

Mail: [email protected]

Progetto grafico: Axara Srl

Stampa: Arti Grafiche S.r.l.Via Vaccareccia, 5700040 Pomezia (RM)

CNCASAGITNOTIZIE

Ancora un passo avanti su una strada che abbiamo

frequentato altre volte in passato. La Casagit torna

sul tema della prevenzione delle malattie ma in

modo nuovo, più in linea con le sue caratteristiche

di Cassa sanitaria di una categoria che dovrebbe

essere in prima fila nell’informare sul valore di que-

sto presidio culturale. Talvolta però, come succede

nel classico esempio del ciabattino con le scarpe

rotte, ne scriviamo senza poi tradurre quelle parole

in comportamenti personali. In passato la nostra

Cassa ha organizzato campagne di visite o esami

diagnostici a scopo preventivo sui rischi oncologici

femminili, malattie cardiovascolari, prevenzione

del cancro alla prostata. Un grande lavoro organiz-

zativo tradotto in un’adesione, da parte dei colleghi,

meno ampia delle aspettative. Questo perché siamo

sempre, come categoria, molto indaffarati nel

nostro mestiere e spesso quando finiamo la giorna-

ta i tempi per sottoporsi a una visita o fare un pre-

lievo se ne sono già andati. Tuttavia, è un po’ il

senno del poi ma me lo permetterete, chi è iscritto

alla Casagit ha già naturalmente la possibilità di

fare prevenzione. Questo non significa check-up

completi, ma – a differenza di quanto consentono

le assicurazioni private – un nostro assistito può

farsi prescrivere e rimborsare dalla Cassa i test più

indicati per età e genere. Insomma non c’è bisogno

di ammalarsi perché queste azioni vengano ricono-

sciute e rimborsate dalla Casagit. Meglio quindi

muoversi “prima” e controllare il proprio stato di

salute. Per questa ragione il nostro approccio alla

prevenzione vuole essere differente rispetto al passa-

to, diciamo più pragmatico.

Una commissione ad hoc studierà le strategie,

anche comunicative, attraverso le quali far passare

messaggi, “alert” come insegna il web, anche perso-

nalizzati. Sarà un impegno importante per la

nostra Cassa. Avrà bisogno di un po’ di rodaggio,

un po’ di pazienza da parte di tutti e anche qual-

che indicazione, se lo riterrete, per orientare

meglio le nostre azioni. Sono certo che questi sti-

moli non mancheranno.

Abbiamo ripreso questa attenzione con un conve-

gno, di cui riferiamo nelle prossime pagine, dal

titolo “Scacco all’ictus” in collaborazione con

A.L.I.Ce. Italia Onlus, l’associazione che si occupa

di promuovere la sensibilizzazione nei confronti

della lotta a questa malattia e Federsanità che con

i suoi medici realizza le visite preventive. Insieme a

loro abbiamo annunciato un premio giornalistico,

messo in palio da A.L.I.Ce., per lavori dedicati alla

prevenzione dell’ictus e soprattutto una campagna

di visite gratuite che si svolgeranno in diciotto città

italiane. Per accedere a questa iniziativa, in colla-

borazione con A.L.I.Ce. e Federsanità, occorre

compilare un questionario on line, partendo dal

nostro sito www.casagit.it, e prenotarsi, seguendo le

istruzioni. In pratica A.L.I.Ce. avrà risposte sul

nostro grado di informazione sul tema dell’Ictus.

Potremo poi accedere a una visita, con misurazio-

ne della pressione arteriosa, delle eventuali fibrilla-

zioni atriali, tasso glicemico ed eco-doppler caroti-

deo, che indicheranno il nostro grado di rischio

rispetto alla malattia.

La campagna di visite si realizzerà, senza costi per

la Cassa, nei prossimi mesi di marzo e aprile. A

proposito di 2014, sarà un anno importante per la

Casagit: compiamo 40 anni, i nostri primi 40

anni, ovviamente, e sottolineeremo questa ricorren-

za con iniziative, incontri e dibattiti, che diano

anche fuori dal nostro perimetro il segno del valore

di una preziosa intuizione della nostra categoria e

soprattutto della sua sempre più evidente attualità.

È così forte l’interesse da parte di altri professionisti

nei confronti del nostro lavoro e del nostro mondo

assistenziale che dovremo, proprio in questo 2014,

attuare quello sviluppo esterno di Casagit in modo

da poter capitalizzare la nostra esperienza. Su que-

sto tema, che non dovrà avere alcuna ripercussione

sulle nostre conquiste né mettere minimamente a

rischio il capitale, faticosamente ripristinato nelle

nostre casse, si giocheranno le due Assemblee

nazionali dei delegati dell’anno del quarantennio

Casagit. Il 4 dicembre scorso, nella AND sono

state approvate all’unanimità le linee guida che

tracceranno il lavoro dei prossimi anni e di que-

sto mandato. Le ritrovate nel box sottostante.

Come vedrete, la volontà di percorrere una stra-

da che possa portare a una messa a frutto delle

nostre competenze è strategica e soprattutto è

una sorta di assicurazione per il futuro. Il nostro

passato e presente, i nostri 40 anni di storia,

sono un capitale che deve assicurarci una lunga

stabilità. Poter mettere, naturalmente compen-

sati, le nostre conoscenze a diposizione di altri

professionisti in cerca di una copertura assisten-

ziale è una delle strade che dobbiamo iniziare a

percorrere ora per dimostrare che la lungimiran-

za di chi fondò la Casagit è ancora, per fortuna,

contagiosa.

Tra i temi che troverete nelle prossime pagine

anche quelli sul momento che stiamo attraver-

sando noi giornalisti italiani. Testimonianze di

Sindacato e Inpgi. La Casagit ha retto e sta reg-

gendo bene ai suoi compiti e tra questi mi piace

ricordare la nostra capacità di fare solidarietà.

Oggi, per effetto della crisi, assistiamo quasi il

10 per cento del totale dei nostri soci titolari

senza ricevere alcun contributo. In questo nume-

ro, di poco superiore alle 2.500 unità, ci sono

colleghi disoccupati, in cassa integrazione e altri,

spesso inconsapevoli, per i quali gli editori omet-

tono di versare il contributo dovuto. Sta diven-

tando un inquietante segno dei tempi grami che

viviamo. Inoltre nell’anno appena chiuso abbia-

mo, ancora una volta, perso un numero conside-

revole di iscritti cioè colleghi che hanno termina-

to i due anni di assistenza gratuita prevista dal

Regolamento dopo la disoccupazione. Nello stes-

so tempo, grazie ai nuovi profili varati oltre un

anno fa, un numero maggiore di quanti ci

hanno dovuto abbandonare nel profilo princi-

pale si sono iscritti al secondo al terzo o al quar-

to. Complessivamente a gennaio contiamo quasi

800 nuovi iscritti. Insomma con una operazio-

ne di inclusione siamo riusciti a parare il colpo

di una crisi profonda, offrendo una possibilità

di copertura assistenziale concreta, sostenibile e

soprattutto “trasmissibile”. Tra gli iscritti infatti

anche molti figli di colleghi giornalisti “usciti”

dalla copertura Casagit ai fatidici 26 anni e

oggi nuovamente con noi a titolo personale, tito-

lo che potranno passare alle generazioni future

mantenendo un legame con la Cassa di assisten-

za sanitaria dei giornalisti.

Il Consiglio di amministrazione nell’ultima riu-

nione di dicembre 2013, inoltre, ha autorizza-

to gli uffici a proseguire nell’accettazione delle

nuove domande di iscrizione ai nuovi profili.

Questo non significa prolungare sine die il perio-

do di riapertura dei termini, fissato inizialmen-

te con scadenza al 31 dicembre 2013, vuol dire

farsi ancora carico di tante storie personali che

necessitano di qualche mese in più per darsi que-

sta possibilità. Vuol dire restare in linea con una

bella storia lunga quarant’anni.

Decisamente meglio che curare

CNCASAGITNOTIZIE

LINEE PROGRAMMATICHE - 2014/2016

Proseguire nelle ipotesi di espansione gestionale di Casagit all’esterno della

categoria: creare le condizioni oggettive per realizzare progetti mirati a fornire

servizi di assistenza sanitaria ad altre categorie professionali (servizi di gestione

amministrativa, servizi sanitari diretti) anche mediante la costituzione di strutture

organizzative dedicate.

In questa logica:

•ampliamento dell’offerta dei Poliambulatori di categoria (ottimizzazione e

messa a reddito dei nostri asset).

Continuare a perseguire sviluppo e diffusione dei nuovi Profili di assistenza

sanitaria all’interno della categoria: maggiore impegno sul territorio, sinergie con

Ordine e Associazioni Regionali di Stampa.

Implementare un sistema di adeguamento e perfezionamento del No men cla -

tore/Tariffario:

•monitoraggio costante di voci e tariffe (es.: Radioterapie, NAS)

Implementare la strategia di indirizzo dei nostri assistiti su percorsi sanitari

privilegiati:

•copertura di tutto il territorio e selezione delle convenzioni sui territori più

costosi (Roma-Milano)

•costruzione nelle principali città di un modello di convenzioni basato su Reti

Primarie (incentivate) e Reti Secondarie (disincentivate)

Disporre di maggiore flessibilità per gli investimenti finanziari (modifica allo

Statuto).

Sviluppare e semplificare il Sistema contributivo del Profilo Uno:

•interventi di equità/attenzione alle famiglie.

Rappresentanza di genere negli Organi Sociali della Casagit.

Mettere a punto di un sistema di Prevenzione, con particolare riferimento alle

malattie di genere e legate all’età, basato sostanzialmente su processi di informa-

zione mirati e capillari (Commissione ad hoc).

La Casagit nei Contratti, nuove fattispecie, contratti atipici, precariato. Analizzare

e sviluppare nuove ipotesi di copertura sanitaria basate su principi di solidarietà e

sostenibilità (Commissione ad hoc) e rinnovare gli accordi con la FNSI per i contri-

buti alle AA.RR.SS. in funzione delle attività svolte per la Casagit presso le Consulte.

Rafforzare la collaborazione con altri Fondi contrattuali:

•stesura di Protocolli d’intesa.

Rafforzare i processi di comunicazione verso l’esterno (agenzie e giornali) e verso

gli associati.

di Daniele CerratoPresidente Casagit

IL PROGRAMMA PRESENTATO DAL CDA E APPROVATO DALL’ASSEMBLEA DEL 4 DICEMBRE 2013

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L’INTERVISTA

Umberto Veronesi“La mia ricettaper la prevenzione”

di Daniele Cerrato

Stili di vita corretti e controlli periodici con l’avanzare dell’età possono impedire alle malattie di comparire odi svilupparsi in forme gravi. I ritardi del Servizio sanitario nazionale e il ruolo decisivo dell’informazione edei Fondi di assistenza privati

Ècertamente il medico italiano piùnoto. Per questo presentare il pro-fessor Umberto Veronesi è impossi-

bile senza inciampare in qualche luogocomune che, ne sono certo, a lui non fareb-be piacere. Una sola riflessione vorreiaggiungere a premessa di questa intervista.La ragione della notorietà di UmbertoVeronesi è da cercare, a parer mio, nellasua capacità di mettere concetti importan-ti, anche scientificamente solidi e comples-si, alla portata di tutti. Quelli legati alla pre-venzione delle malattie sono tra quelli a luipiù cari e congeniali.

In Italia oggi se ne fa abbastanza diprevenzione? Direi che non si fa in modo omogeneo. Cisono fasce di popolazione attentissime aglistili di vita e ai controlli preventivi, altre inve-ce sembrano refrattarie all’idea di prendersicura di sé. C’è disparità culturale per tantifattori, primo fra tutti un’azione di informa-zione e di educazione alla salute chemanca di capillarità e intensità. In preven-zione bisogna fare di più e meglio.

Prevenire o diagnosticare precocemen-te un problema di salute è tra le prioritàdel Servizio sanitario nazionale…Certamente. Anzi, direi che la prevenzioneè una promessa mancata del Ssn, che èstato creato nel 1978 per realizzare gliobiettivi dell’articolo 32 della Costituzione:

“garantire la tutela della salutecome diritto fondamentaledell’individuo”. Vuol dire pro-tezione della persona sanaattraverso stili di vita regolari,come eliminazione del fumo ealimentazione corretta, chepossono impedire alla ma -lattia di comparire. Poi c’è ladiagnosi precoce per impe -di re che l’eventuale malattia si sviluppi in forma grave.Purtroppo il sistema attualenon persegue attivamentenessuna delle due, anzi sem-bra ancora basato sul princi-pio delle Casse mutue, che sioccupavano dell’assistito soloquando era malato.

Lei è stato ministro dellaSalute e i tagli alla spesasanitaria erano tema rile-vante già allora. Anche senon diventano materia dimanovre governative spes-so li ritroviamo nei fatti:burocrazia, liste d’attesasempre più importanti, far-maci che possono essereacquistati solo pagando.Che cosa sta succedendo?Succede che il sistema alcento per cento garantista, in

cui lo Stato si fa carico intera-mente della salute dei cittadi-ni, non è più economicamen-te sostenibile. Bisogna pas-sare da un Welfare State auna Welfare Community, dovela comunità e anche il singolocittadino partecipano allatutela della salute. Come?Innanzitutto applicando pro-prio le regole di prevenzione:è dimostrato che la prevenzio-ne riduce drasticamente l’inci-denza delle malattie maggiori:dal cancro a quelle cardiova-scolari. Poi c’è il meccanismodei ticket che, a mio giudizio,andrebbe riconsiderato. Stadiventando una tassa sullamalattia: più mi ammalo, piùpago. L’importo del ticketdovrebbe essere basato sulreddito: paga di più chi puòpermetterselo. Ora sembrache in Lombardia ci si stiamuovendo in questa direzio-ne. Del resto anche la Co -stituzione conferma come loStato debba assicurare curegratuite agli indigenti.

Il presidente americanoObama ha rischiato il de -fault perché vuole offrire

un servizio sanitario a tuttigli americani, noi rischia-mo il default perché l’ab-biamo già? No, non credo. La nostraesperienza è solida, il sistemava solo riformato. Vorrei ricor-dare che il nostro Ssn è fra imigliori al mondo per efficien-za e accesso alle cure, con untasso di mortalità bassissimoe una durata della vita mediain linea con i più elevati stan-dard internazionali.

Ne è passata d’acqua sottoai ponti dalla legge 8331.Aveva un forte impiantoideologico: garantire sulterritorio la salute e ladignità delle persone. Chefine ha fatto quella tensio-ne, oggi che gli ospedalisono “aziende”?Quella tensione è a rischio, pernon dire perduta. L’altra gran-de promessa che il nostroSsn non ha mantenuto è infat-ti l’indipendenza dalla politicae dal mercato. Ser vizio pubbli-co non significa “politico”, ipartiti non dovrebbero interes-sarsi alle nomine dei direttoridegli ospedali pubblici, come

invece regolarmente avviene. Il termine “aziendaospedaliera”, poi, è del tutto improprio: l’azienda hacome fine il profitto e come riferimento il mercato;l’ospedale deve avere come fine la salute del mala-to e come riferimento la scienza.

Sanità pubblica e privata. La nostra Casagit èCassa di assistenza di una popolazione benindividuata, giornalisti e loro familiari. Ci sonotante altre esperienze, di tipo contrattuale,che danno anche garanzie diverse ma rappre-sentano comunque una risposta. Chi non hanulla, oltre al Ssn, è bene si cerchi – compati-bilmente con le possibilità economiche –un’assicurazione?Come dicevo prima, credo sia necessario rivederel’intero sistema in base al reddito, affinché i menoabbienti possano accedere a un’assistenza com-pletamente gratuita, mentre i più abbienti paghinoticket più alti, oppure si organizzino con assicura-zioni integrative.

Fumo di sigaretta vero e fumo elettronico. Leisi è apertamente dichiarato favorevole alla“sigaretta a pile”. Non erano proprio tutti d’ac-cordo con questa valutazione. Io chiamo la sigaretta elettro-nica “sigaretta senza tabac-co”. Il nome è importanteperché l’interesse medico –scientifico per questo stru-mento sta nel fatto che noncontiene tabacco: dunquenon è cancerogeno. Dettoquesto sicuramente c’è unafortissima lobby contro il suouso, le multinazionali deltabacco sono ovviamente inprima fila e sono potentissi-me. Inoltre anche lo Stato nonvuole perdere il gettito fiscaledel tabacco, senza alcunaconsiderazione per le malattiee le morti che causa. Infatti haalzato la tassazione sullasigaretta senza tabacco al58,5 per cento che significascoraggiare gli ac quisti ecomunque guadagnare esa-geratamente sulle vendite.

Noi giornalisti, sulla ne -cessità di fare prevenzioneo parlare di temi che pos-sono orientare comporta-menti personali, che ruo -

lo abbiamo? Ci limitiamosempre e solo a cercare lanotizia?I giornalisti hanno un ruolofondamentale, anzi impre-scindibile nell’orientare icomportamenti e le scelte.Qualcuno definisce questoruolo “potere”, altri respon-sabilità, ma sarebbe unlungo dibattito. Se poi si limi-tano alla ricerca della notizia,me lo dica lei. Io penso chenon dovrebbero mai limitarsia questo ma credo sia an cheimpossibile. C’è sempreun’in terpretazione o un toc -co personale in un articolo,anche su web, che esprimela visione del giornalista egenera opinione.

Torniamo alla prevenzione.Oggi per donne e uominiquali sono le età “chiave”per fare qualche esame?

CNCASAGITNOTIZIE

1 Legge n. 833/1978, istituisce il Servizio sanitario nazionale con decorrenza 1º luglio 1980 (cosiddetta “riforma sanitaria”) chiaramente ispirata al National Health Service(NHS) britannico.

Il professor Umberto Veronesi - foto di Neri Oddo

Per le donne si inizia da bambine, a 12 anni, con la vacci-nazione contro il virus Hpv che le protegge efficacementedal tumore del collo dell’utero. Per chi non è vaccinato,all’inizio dell’attività sessuale regolare è indicato l’Hpv test,l’esame che rivela l’eventuale presenza del Virus che neltempo può causare appunto il tumore della cervice uteri-na e l’assunzione della pillola anticoncezionale che riducedel 50 per cento la possibilità di ammalarsi del tumore del-l’ovaio. Intorno ai 35 anni è bene iniziare i controlli annualiecografici del seno da integrare, dopo i 40 anni, conmammografia annuale. Per gli uomini a partire dai 50 anni è raccomandato l’esa-me annuale del Psa per la prostata, basta un sempliceprelievo di sangue. Per uomini e donne a partire dai 30anni occorre programmare un controllo della pelle (daanticipare in caso di familiarità) e dopo i 50 anni la colon-scopia.

Il medico una volta parlava un po’ di più con ilpaziente e scriveva un po’ meno. Ha nostalgia di“quel” medico? Ho nostalgia del medico che sapeva creare empatia conil paziente, con il dialogo, i gesti, a volte anche con il solosguardo. Dall’empatia, unita alla competenza, nasce lafiducia che è la condizione indispensabile per un rappor-to efficace tra medico e paziente.

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CNCASAGITNOTIZIE

PRIMO PIANO

Scacco all’IctusCasi in aumento tra la popolazione con meno di 45 anni: non è più un male per vecchi. Prevenzione: diecifattori di rischio modificabili sono all’origine del novanta per cento degli episodi. Casagit e A.L.I.Ce. Italiainsieme per educare i giornalisti a riconoscere i sintomi e ad arrivare in tempo in una stroke unit

di Manuela Perrone

L’ottanta per cento dei casi di ictus sipuò prevenire. E farlo significa preveni-re anche la demenza, perché i fattori

di rischio sono gli stessi, dall’ipertensione alfumo. Ne è convinto Vladimir Hachinski,docente di epidemiologia e neurologia allaUniversity of Western Ontario (Canada), cheha tenuto una lectio magistralis al seminario"Scacco all'ictus", organizzato a Roma daCasagit con la collaborazione di A.L.I.Ce. Italiaonlus e con il patrocinio di Federsanità Anci.Poiché il tempo, tra i primi disturbi di natu-ra vascolare e la comparsa di Alzheimer, èvent'anni, ha spiegato Hachinski, moltissimosi può fare per la prevenzione. Perché «diecifattori di rischio modificabili spiegano ilnovanta per cento degli ictus». Tra questialcuni, come l'ipertensione e la fibrillazioneatriale, possono essere curati. Per altri, comel'inattività fisica e il fumo, conta la volontà.

Che fare, dunque? «Conoscerei sintomi, controllare i fattori dirischio e convincere amici efamiliari a fare lo stesso».Un’azione che conviene, visti inumeri dell’ictus: soltanto inItalia 25 persone colpite ogniora, oltre 200mila l'anno, moltedelle quali restano invalide.Sono ancora troppo pochi asapere che se si riesce ad arri-vare in quattro ore e mezza inuna stroke unit (e ad accederealla trombolisi) la mortalità a tremesi diminuisce del 15 percento e l'invalidità a un annocala del 25 per cento. «Saper riconoscere i sintomi èfondamentale», ha ricordatoPaolo Binelli, presidente di

Dalla disomogeneità nasconoiniquità profonde nell'accessoalle cure. Lo sa bene MaurizioDore, direttore generale dell'AslTorino 5 Chieri e responsabiledel progetto "Rete per l'ictus" diFedersanità Anci. Che punta aun altro obiettivo importante:occuparsi in modo fattivoanche della fase successiva alladimissione dall'ospedale, cre-ando ponti con il territorio. L’altro strumento indispensabileper intervenire al meglio controla malattia è l’approccio digenere. «Nelle donne l'ictus èun'altra storia: sono menocurate e meno rappresentatenei trial clinici sui farmaci», hasottolineato la neurologa vasco-lare Francesca Pezzella dellastroke unit dell’azienda ospeda-liera San Camillo di Roma, vice-presidente A.L.I.Ce. Lazio ecomponente della Women stro-ke association. Non solo: nelledonne la malattia si manifestadiversamente rispetto agliuomini. Colpisce in età piùavanzata, in maniera più seve-ra, su uno stato funzionale pre-gresso peggiore, con sintomidifferenti e spesso più aspecificiche contribuiscono a ritardare isoccorsi, con una prognosipeggiore e con minore probabi-lità di ricevere terapie. Persino ifattori di rischio agiscono inmodo differente: ipertensione,

A.L.I.Ce. Italia. «Peccato che dauna nostra indagine con ilCensis sia emerso che appenail 45 per cento degli italiani sadavvero che cos'è un ictuscerebrale». Riconosciuti i sintomi, bisognacomunque potersi rivolgere intempi strettissimi a una delle157 stroke unit presenti inItalia. Pochissime, rispetto alfabbisogno.«Ne servirebbero circa 350», haosservato Binelli. «E alla caren-za si accompagna una distribu-zione assolutamente non uni-forme. Otto su dieci sono alNord. La Lombardia ne vanta33, la Campania 3. Nel Lazio cene sono 6, ma tutte a Roma».

ipercolesterolemia, diabete e fumo aumentano ilrischio di ictus più nelle donne che negli uomini.Deve infine ricredersi chi pensa che l'ictus sia unamalattia da vecchi. «Nel 10 -15 per cento dei casi col-pisce persone tra 18 e 45 anni», ha sottolineatoAntonia Nucera, neurologa della stroke unit di LaSpezia. La prognosi è più favorevole ma il 16 percento non recupera l'autonomia. E un ruolo crescen-te tra i fattori di rischio è giocato dalle droghe: oppia-cei, cocaina e soprattutto anfetamina ed ecstasy.«Dobbiamo smetterla di considerare l'ictus una tragi-ca fatalità - ha affermato il presidente Casagit DanieleCerrato - e i giornalisti devono essere i primi a cono-scere l'ictus e le misure di prevenzione». Per sollecita-re una buona informazione sul tema A.L.I.Ce. Italia halanciato un premio giornalistico (bando su www.alicei-talia.org). Per partecipare c'è tempo fino al 30 aprile.

NON RIUSCIVO AD AFFERRARE IL TELEFONO

È difficile convincersi a cambiare stile di vita. Parole pronunciate da Vladimir Hachinski, docente dell’università canadese del Western Ontario

al convegno “Scacco all’ictus” organizzato dalla Casagit. A volte è però forzatamente necessario per non subire conseguenze di salute più gravi.

In queste righe vorrei testimoniare come un’esperienza personale possa rappresentare una svolta in tal senso. In una consueta serata al lavo-

ro ho sentito, senza alcun preavviso, la parte destra del corpo non rispondere più al cervello. Un formicolio forte, l’impossibilità di stare in piedi,

scrivere al computer. Questi i primi sintomi che attribuisco a un forte stress. A casa, la situazione non migliora tanto che mi decido finalmente

a chiamare il 118, ho difficoltà a prendere il telefono in mano e mi accorgo che non riesco ad articolare bene le parole. All’ospedale mi fanno

tutti gli esami: la diagnosi è un’ischemia transitoria (chiamata Tia). Da quel momento ho seguito tutti i consigli che mi erano stati ripetuti da

familiari e medico: fare attività fisica e cambiare alimentazione che sono abbinati alle terapie farmacologiche antiipertensive. Sono anche aiu-

tato dall’azienda sanitaria di Firenze, dove vivo, che segue chi è stato colpito da questa patologie con visite semestrali da parte di personale

infermieristico. Visite dove si controllano peso e pressione e si misura il giro vita perché a ogni centimetro in meno il rischio diminuisce. D’altra

parte il forte stress era stato un segnale chiaro, così come quello di un collega e amico, morto a 53 anni, stroncato da un ictus.

Michele Manzotti (Sindaco supplente Casagit)

Nella foto l’intervento del professor Vladimir Hachinski

LA TESTIMONIANZA

PREMIO GIORNALISTICOPER L’INFORMAZIONE SULL’ICTUS

Il “PREMIO GIORNALISTICO A.L.I.Ce. Italia Onlus” mira a favorire la diffusione della conoscenza sull'ictus

cerebrale attraverso un'informazione chiara e corretta mediante la pubblicazione di servizi di carattere

scientifico, sociale e di costume.

Sei le tematiche di interesse:

• Prevenzione e monitoraggio dei fattori di rischio.

• Importanza della terapia per chi ha avuto un episodio di ictus.

• Importanza delle Stroke Unit e la loro carenza nel nostro Paese.

• Riabilitazione e prospettive di vita. Importanza della corretta informazione al paziente.

• Trattamenti vecchi e nuovi.

• Prevenzione e monitoraggio dei fattori di rischio.

Possono partecipare i giornalisti iscritti all'Odg Nazionale o Autori che pubblicano su testate regolarmente

registrate al Tribunale di Competenza, con un massimo di tre elaborati/servizi in italiano, pubblicati e/o trasmessi

in radio o in televisione dal 1 ottobre 2013 al 30 aprile 2014.

Verranno assegnati 3 premi del valore di 1.500,00 euro ciascuno:

• Categoria quotidiani, periodici e testate online.

• Categoria Radio.

• Categoria Televisioni.

Il bando del premio su www.aliceitalia.org

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QUESTIONARIO

1. CHE COS’È L’ICTUS ISCHEMICO? A È una malattia cronico - degenerativa dell’età anzianaB È una tipologia di infarto cardiacoC È una malattia acuta del cervello2. A CHE ETÀ CI SI PUÒ AMMALARE DI ICTUS? A Quasi sempre dopo gli 80 anni B Più frequentemente dopo i 65 anni, ma anche in età giovanileC Più spesso sotto i 65 anni3. COSA BISOGNA FARE QUANDO SI MANIFESTANO I SINTOMI

DI UN ICTUS? A Si deve andare subito in Pronto Soccorso o, meglio, chiamare il 118 B Si deve avvisare il proprio Medico o chiamare la Guardia Medica, perché dopo una

visita accurata possono decidere meglio come procedere C Bisogna mettersi subito a letto, cercare di stare a riposo assoluto e calmi, per

vedere se i sintomi scompaiono, prima di allarmarsi4. ESISTONO CURE ADATTE O TERAPIE NUOVE CHE

POSSONO FAVORIRE LA GUARIGIONE DALL’ICTUS?A Sia in caso di ictus ischemico sia in caso di emorragia bisogna assumere già a casa

delle terapie specifiche B Per l’ictus ischemico esiste una terapia specifica, la trombolisi, che si può effettuare

in Ospedale, solo nella fase acuta della malattiaC La Medicina in questo campo purtroppo non ha fatto passi avanti, nonostante

studi e ricerche5. ENTRO QUANTO TEMPO DOPO UN ICTUS ISCHEMICO

SI PUÒ INTERVENIRE CON FARMACI SPECIFICI, SE LE CONDIZIONI LO PERMETTONO?

A Entro 30 minuti dall’inizio dei sintomi B Nelle prime 4 ore e mezzo dall’inizio dei sintomiC Non esistono farmaci specifici

6. ESISTONO REPARTI PIÙ ADATTI DOVE ESSERE RICOVERATI PER ICTUS?

A No, l’importante è riuscire ad essere ricoverati in un buon Ospedale B No, si può essere tranquillamente curati bene anche al proprio domicilio C Sì, ci sono i Centri Ictus, reparti altamente specializzati, dove si curano unicamente

le persone colpite da questa malattia7. QUALI TRA QUESTI, SONO FATTORI DI RISCHIO PER ICTUS?

(INDICARE TUTTE LE RISPOSTE CORRETTE)A Ipertensione Arteriosa B Improvviso stress emotivo C Esposizione eccessiva al calore o al freddoD Fumo di sigarettaE Colesterolo totale altoF Sforzi fisici eccessiviG Male al capo e al collo perdurante da molti anni H Fibrillazione AtrialeI Familiarità per ictus o per infarto cardiacoL Obesità e vita sedentariaM Diabete8. QUALI SONO I SINTOMI CHE FANNO PENSARE AD UN ICTUS?

(INDICARE TUTTE LE RISPOSTE CORRETTE) A Senso di costrizione o di oppressione al pettoB Improvvisa debolezza ad una gamba e/o ad un braccio dello stesso latoC Perdita o cambiamenti improvvisi della vista D Difficoltà a respirare e palpitazioniE Improvvisa difficoltà nel parlare o nel comprendere F Mal di testa forte e improvvisoG Senso di affaticamento ad entrambe le gambeH Febbre improvvisaI Improvvisa difficoltà nel camminare, perdita di equilibrio e della coordinazioneL Nausea e dolore allo stomaco accompagnato da mal di testaM Bocca storta

Le città dove si eseguiranno gli screening per la prevenzione all’ictus:

Abruzzo L’AquilaBasilicata PotenzaCalabria Vibo ValentiaCampania NapoliEmilia Romagna Reggio EmiliaFriuli Venezia Giulia TriesteLazio Roma Liguria Genova

Liguria La SpeziaLombardia Lecco (da confermare) Lombardia MilanoLombardia PaviaMarche AnconaPiemonte TorinoPuglia LecceSardegna Cagliari

Sicilia PalermoToscana FirenzeTrentino Alto Adige TrentoUmbria Citta della Pieve (PG)Valle d'Aosta AostaVeneto Vicenza

Regione Città Regione Città Regione Città

SCREENING PER LA PREVENZIONEDurante il convegno "Scacco all'Ictus", abbiamo presentato e verificato personalmente lo screening per la prevenzione e diagnosi delle patologie che concorrono all'insorgere dell’ictus.

Con la collaborazione di AL.I.Ce e la strumentazione messa a disposizione dalla Sicve è possibile in pochi minuti fare uno screening per prevenire l'ictus. Esami semplici fatti con professionalità possono nell'80% dei casi prevenire la malattia. Per questo lanciamo la campagna di prevenzione dell’Ictus per gli assistiti Casagit,

con la possibilità di effettuare in 20 centri distribuiti su tutto li territorio nazionale lo screening gratuito. In cosa consiste lo screening: un semplice esame glicemico, misurazione della pressione arteriosa e venosa e un ecodoppler carotideo, a cura di un medico.

I risultati saranno consegnati direttamente all'assistito.

COME SI PARTECIPA:collegandosi dal 3 al 28 febbraio al sito Casagit, troverete le istruzioni per compilare il questionario informativo online messo a disposizione da A.L.I.Ce. Italia onlus.

Le risposte saranno elaborate per valutare la conoscenza della malattia tra i giornalisti.Al termine del questionario sarà possibile indicare la città dove volete effettuare lo screening. Vi anticipiamo le città in cui sarà possibile effettuare gli esami preventivi.

Sarete avvisati da un sms che vi indicherà dove recarsi, il giorno e la fascia oraria. La campagnia anti ictus si svolgerà durante i mesi di marzo e aprile e sarà articolata in date diverse, regione per regione.

LE DOMANDE CHE TROVERETE NEL QUESTIONARIO ONLINECGT2014Attenzione: al momento della compilazione del questionario occorre inserire nel campo Codice Campagna:

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SCENARI

Assemblea dei Delegati:guardare anche “fuori”

di Danilo Sinibaldi

Ora dobbiamo mettere l'esperienza della Cassa a disposizione di altri professionisti per reperire nuove risorse

Grande preoccupazione per la condi-zione di generale crisi della profes-sione, ma anche un cauto ottimismo

per la sostanziale tenuta dei nostri conti, purein una situazione di crescente sofferenza. È il quadro emerso dagli interventi e dalleanalisi durante l'Assemblea dei delegatiCasagit che ha approvato le linee program-matiche per il periodo 2014 – 2016 confer-mando la strategia di apertura della Cassa agestioni di forme di assistenza sanitaria peraltre categorie di professionisti. L’obiettivo,condiviso e confermato dalla And, restaquello di creare specifici strumenti operativiper poter rispondere alle richieste di colla-borazione che ci arrivano da altri professio-nisti, fuori dal mondo editoriale. Un modo inpiù per reperire risorse economiche e con-solidare i nostri servizi di assistenza per igiornalisti italiani. Tutti gli ospiti Gianfranco Astori, vice presi-dente del Fondo dei giornalisti, PaoloServenti Longhi, vice presidente Inpgi, EnzoIacopino, presidente Odg e Franco Siddi,segretario Fnsi, hanno messo l'accento sulladifficile situazione che la categoria dei giorna-listi, e il mondo dei media in generale, stannoattraversando. L'avanzata del precariato, ilcalo delle assunzioni, la perdita di posti dilavoro, ma anche la profonda trasformazionedella professione - hanno sottolineato - sonofattori che, se non governati, possono mette-re a rischio la tenuta dell'intero sistema. Per questo Casagit - ha sottolineato il presi-dente Daniele Cerrato - già da alcuni anni stamettendo in campo una serie di misure e dirisparmi finalizzati alla tenuta dei conti, percontinuare a garantire prestazioni di qualità atutti i soci e alle loro famiglie. “Ma non possia-mo più permetterci le “posate d'argento”,dobbiamo razionalizzare la spesa”. È importante quindi che ognuno faccia lapropria parte. E gli associati possono dare un

contributo determinante usan-do il più possibile, per le presta-zioni sanitarie, il sistema di cen-tri convenzionati e poliambula-tori della Cassa. Questo per-mette di ridurre in manierasignificativa i costi: a tutto van-taggio di qualità e bilancio. Azioni, quelle messe in campodalla Casagit, apprezzate daPaolo Serventi Longhi, che haelogiato la Cassa per "la capa-cità di innovare e addirittura dirivoluzionare il suo modus ope-randi anche nell'affrontare ledifficoltà che la crisi attuale stacausando ai giornalisti”. Tut -tavia, per superare questo mo -mento “dobbiamo collaborarecon tutti gli organi di rappre-sentanza della categoria. Co -me Inpgi - ha sottolineatoServenti Longhi - seguiamocon grande attenzione l'iter peril rinnovo del contratto di lavo-ro. Il futuro della professionedipende anche da come sa -premo affrontare il problemadella perdita di posti di lavorodipendente”. Anche Enzo Iacopino, nel ricor-dare che bisogna vigilare sulrispetto del lavoro dei giornalistie sulle manovre in corso peraggirare le norme che lo rego-lano, ha ringraziato il gruppodirigente della Casagit “perl'impegno a favore di tutti i col-leghi, soprattutto di quelli nongarantiti da un contratto dilavoro tradizionale”. Il presiden-te dell'Ordine ha poi parlatodella nuova legge sulla diffama-

zione: “È importante sorvegliar-ne il percorso parlamentare –ha detto – affinché venganoscritte norme di buonsenso”. Nonostante i tanti motivi di pre-occupazione, il segretario Fnsi,Franco Siddi, ha invitato tutti afare uno sforzo per guardare inmodo positivo al futuro: “Cer -chiamo di trovare elementi difiducia anche se la situazione èdifficile. I proventi da contributi– ha evidenziato - continuano aessere in linea con gli anni pas-sati, pur in una situazione diforte riduzione dei colleghi con-trattualizzati”. A questo propo-sito “abbiamo evitato la disdet-ta del contratto di lavoro perpermetterci di arrivare al nuovoin condizioni di maggiore tran-quillità e garantire così le miglio-ri condizioni possibili. È difficileperché tra gli editori – ha fattonotare Siddi – non troviamouditori molto disponibili e biso-gna considerare che ancheloro sono in forti difficoltà eco-nomiche. Pensiamo però che ilcontratto si possa fare, a con-dizione che si affrontino le

attuali condizioni di lavoro e diimpresa, guardando alle nuovearee di espansione che in pro-spettiva possono rappresenta-re delle buone opportunità dilavoro in condizioni dignitose.Bisogna fare uno sforzo corag-gioso, puntando sulle priorità,sulle realtà produttive per inco-raggiare il settore verso la ripre-sa che prima o poi arriverà, sal-vaguardando il pluralismo del-l'informazione. È una sfida chedobbiamo vincere insieme”.Collaborazione: tutti d'accordoche sia questa la chiave persuperare le difficili prove che lacategoria ha davanti. La Ca -sagit, da parte sua, è impegna-ta a preservare lo spirito mu -tualistico che ha portato allasua nascita ormai 40 anni fa.Da allora molte cose sonocambiate e cambieranno sem-pre più velocemente. Con laprofessione in così forte trasfor-mazione le organizzazioni chela rappresentano e l'assistononon possono restare ferme:serve uno straordinario sforzocomune.

Un momento dell'Assemblea dei delegati del 4 dicembre

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LEGGE DI STABILITÀCNCASAGITNOTIZIE

Tagli alla sanitàpericolo scampato

di Corrado Chiominto e Marco Libelli

Accordo sui costi standard, evitato il rincaro dei ticket, più risorse per le non autosufficienze e molto altroancora. Tutti gli effetti delle decisioni del Parlamento sui conti della Casagit

Il pericolo è scampato, almeno per ilmomento. La legge di Stabilità è arrivatain porto senza tagli particolari per la sani-

tà. Per la prima volta in dieci anni. Un risulta-to importante anche per i conti della Casagit,soprattutto se si considera quanto era inizial-mente previsto. La bozza della manovra chea metà ottobre era arrivata sui tavoli delleredazioni era chiara: prevedeva una decisarasoiata di 2,6 miliardi nel 2014-16 sui capitolidella spesa farmaceutica e della sanità priva-ta convenzionata. Tradotto nel linguaggio dibilancio della nostra Cassa avrebbe significa-to un automatico contraccolpo negativo sottoforma di maggiori rimborsi.

Cosa c’è nella legge distabilità.Gli interventi previsti dallamanovra di fine anno chepotrebbero impattare su Ca -sagit sono invece pochi e di

segno opposto rispetto allaprima bozza. Tra i più impor-tanti quelli sulla non autosuffi-cienza, che farà arrivare lasomma complessiva disponibi-le a 350 milioni di euro, con 75milioni dedicati all’assistenzadomiciliare per le persone affet-te da disabilità gravi e gravissi-me. Sempre su questa mate-ria, viene ripristinata l’Iva del4%, invece del 10%, per le pre-stazioni socio-sanitarie o edu-cative, comprese quelle di assi-stenza domiciliare o ambulato-riale o in comunità, in favore dianziani ed inabili adulti, di tossi-codipendenti e malati di Aids,di handicappati psicofisici, diminori, anche coinvolti in situa-zioni di disadattamento e didevianza, rese da cooperativesociali e loro consorzi, sia diret-tamente sia in esecuzione dicontratti di appalto e di con-venzioni in genere. Mentre 121milioni sono stati messi a bud-get per i rimborsi ai malati chevanno a curarsi all’estero. Tuttemisure che sicuramente avran-no un impatto positivo suibilanci Casagit, soprattuttoperché potranno limitarne l’in-tervento e quindi ridurne laspesa. Come anche un impat-to positivo lo avrà sicuramenteil ritorno dell’indicizzazionedelle pensioni, articolato perfasce di reddito, che ovviamen-te aumenterà l’entità dei tratta-

menti e quindi del contributoalla Cassa.

Costi standard e spendingreview. Ma, al di là della legge diStabilità, la strada per migliora-re ancora l’efficienza dellaspesa sanitaria è tracciata. Dauna parte c’è l’arrivo dei costistandard, dall’altra l’attuazionedella spending review. Sonodue novità che al momento nonsembrano poter portare sor-prese negative, in termini diesborsi, per i cittadini e quindiper la Casagit.L’accordo sui costi standard,che ha dato l’avvio concreto alprogetto previsto dal federali-smo fiscale, è stato raggiuntoad inizio dicembre. Secondo ilministro della Salute, BeatriceLorenzin, porteranno a 2-3miliardi di minori costi per lasanità. L’obiettivo è però quellodi rendere più omogeneo, daNord a Sud, il sistema sanitario.Stop, insomma, al fatto che unpasto in ospedale nel Venetocosti 6,5 euro e in altre regionifino a 80 euro, o che una sirin-ga costi 3 centesimi da unaparte e 65 dall’altra. Sono statidefiniti 19 indicatori di efficien-za, appropriatezza e qualità deiservizi e, per il 2013, sono statescelte le tre regioni di riferimen-to (benchmark): sono Umbria,Emilia Romagna e Veneto.

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L’altra novità è rappresentata dalla spending review,cioè dalla revisione della spesa fatta capitolo percapitolo e senza tagli lineari, con l’obiettivo di elimi-nare sprechi ed inefficienze. Il programma del com-missario Carlo Cottarelli sul fronte sanitario è moltolight. I campi di intervento al momento sono tre: 1)centrali acquisto per farmaci, beni e servizi sanitarie non; 2) protocolli terapeutici e appropriatezzadelle prestazioni; 3) revisione dei livelli essenzialianche con riferimento a particolari categorie.In pratica ci sarà un taglio ai ricoveri impropri – uncapitolo sul quale anche Casagit ha alzato le pro-prie antenne rispetto alle cliniche convenzionate – euna limata alle unghie all’appetito famelico dellecase farmaceutiche. Come non condividere?Bisognerà però vedere come l’operazione si con-cretizzerà, come le scelte si declinano in terminipratici. Il primo appuntamento sarà per fine febbra-io, quando saranno presentate le linee guida inParlamento. Con un impegno assicurato sia dalministro dell’Economia sia dalla collega dellaSalute. Le risorse tagliate alla sanità rimarrannoall’interno del settore.

Niente rincari ticket nel 2014. C’è poi un’altra notizia positiva daregistrare. Sono stati formalmenteassicurati alle Regioni i 2 miliardinecessari per evitare i nuovi ticketche sarebbero dovuto scattare dal2014. Avrebbero pesato sulle taschedegli assistiti e, quindi, anche suquelli della Cassa. Saccomanni hagarantito le risorse e ora spetta alleregioni onorare il patto evitando gliaumenti perché, come ha sentenzia-to la Corte Costituzionale, in materiadi ticket sanitari la competenza è erimane regionale. Del resto gli italianihanno già dato. L’ultimo rapportoCensis ha calcolato che in cinqueanni, tra il 2008 e il 2012, grazie allariduzione della copertura del Serviziosanitario, la spesa per i ticket ha regi-strato un’impennata del 117,3 per-cento. Ma il capitolo ticket potrebbenon essere chiuso definitivamente.

“La questione – ha detto il ministro Lorenzin – almomento è fuori agenda. Non se ne discute, macosa accadrà in futuro? Se ne dovrà riparlare”. Sultappeto le proposte sarebbero due: l’introduzione diuna franchigia o l’adozione di un pagamento legatoalla riforma dell’Isee che nel frattempo è arrivata.

Detrazioni a rischio. Un’ultima mina potrebbe invece danneggiare i gior-nalisti iscritti alla Casagit. Ed è di tipo fiscale. Lalegge di Stabilità prevede che entro gennaio sianodefiniti 500 milioni di tagli alle agevolazioni fiscali.Non è ancora stato deciso quali. Ma tra gli “scon-ti” Irpef più importanti c’è anche quello che con-sente la deduzione per i contributi assicurativiobbligatori (e il contributo Casagit, previsto dalContratto, lo è). Permette di “scontare” dall’imponi-bile Irpef fino a 3.615,20 euro. Se dovesse arrivareun ritocco o la cancellazione di quella che conincomprensibile linguaggio tecnico viene chiamata“tax expenditure”, l’effetto pratico sarebbe decisa-mente più prosaico: un alleggerimento del portafo-glio per gli iscritti Casagit.

Montecitorio, Roma

© Syda Productions

© fabiomax

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STRATEGIE PER IL FUTURO

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Fondi sanitari la “ricetta” delle convenzioni

Con meccanismi di aggregazione, di mutualità e solidarietà, con sistemi efficienti di gestione, si potrebberodiminuire le spese a carico degli assistiti

La spesa sanitaria in Italia ammonta acirca 140 miliardi di euro all’anno. Diquesti quasi 110 sono a carico del

Servizio sanitario nazionale e 30 li pagano i cit-tadini. Di questi 30 miliardi solo il 12%, cioè3.6, sono coperti da fondi sanitari o polizzeassicurative. Ciò significa che ci sono oltre 26miliardi di euro che pesano sulle tasche dei cit-tadini italiani. Con aggregazioni, mutualità esolidarietà si potrebbe ridurre questo carico, siain valore assoluto – ottenendo sconti su gruppinumerosi di persone – sia in termini di pesoindividuale. L’impegno economico per lacopertura sanitaria verrebbe frazionato tra unapopolazione più ampia e per il singolo si tratte-rebbe di versare una somma contenuta e sop-portabile ogni anno, invece di spese improvvi-se e talvolta insopportabili. L’arretramento progressivo e sempre più evi-dente del Servizio sanitario nazionale com-porterà inoltre un significativo aumento dellaspesa sanitaria che rimarrà a diretto caricodei cittadini.

In questo contesto è sempre più evidente,importante, il ruolo che può essere svolto daiFondi sanitari integrativi e, in via residuale, dalleassicurazioni malattia individuali. La Sanità inte-grativa può rappresentare quindi l’unico stru-mento capace di rafforzare la stabilità economi-ca del sistema sanitario pubblico e di crearetutele per razionalizzare la spesa sanitaria. A oggi si stima che la sanità integrativa coin-volga circa 6 milioni di iscritti ai fondi per untotale di circa 12 milioni di assistiti (compresii famigliari) distribuiti tra i circa 300 fondi regi-strati all’anagrafe istituita presso il Ministerodella Sanità. La maggior parte di loro hanno contratti nazio-nali o aziendali di lavoro e sono automatica-mente iscritti a un fondo di cui, spesso, nonconoscono nulla: neppure le prestazioni.L’attuale sistema della sanità integrativa legataai contratti di lavoro fa, in buona parte, riferi-mento al modello assicurativo delle polizze col-lettive. Pochi sono quei Fondi o Casse che,come la Casagit, vengono gestite direttamen-

te, in autonomia e rispondono con il propriopatrimonio.Il mondo delle professioni autonome inveceresta completamente fuori da questo “circuito”e provvede in maniera ancora non organizzataalla copertura sanitaria integrativa; anche inquesto caso principalmente con polizze collet-tive proposte dalle compagnie di assicurazione.L’esperienza fatta da Casse assistenziali e pre-videnziali di alcuni Ordini professionali ci diceche le polizze collettive, quando non prevedo-no un processo di analisi preliminare su basitecnico attuariali, spesso portano a unagestione non equilibrata in senso sia positivoche negativo. In alcuni casi il premio pagatodall’Ente, per conto degli iscritti, è eccessivorispetto ai sinistri rimborsati, con spreco dirisorse economiche. In altri casi il premio nonè adeguato e l’assicurazione di turno appenapuò disdetta l’accordo. Le proposte delle compagnie di assicurazionipuntano principalmente alla copertura di quelleche vengo chiamate “prestazioni di rischio”,cioè quelle che rendono necessario il ricoveroospedaliero. Per la gente comune le principa-li prestazioni che la sanità integrativa dovrebbeinvece garantire sono quelle di “frequenza”: visi-te specialistiche, diagnostica in tempi rapidi ecure dentarie. Anche i nostri dati in Casagit loconfermano: due terzi della spesa riguarda pre-stazioni di “frequenza”.Non va dimenticato che il principale obiettivodelle compagnie di assicurazioni è fare utili,quello delle Casse come la nostra di consentireuna pianificazione della spesa sanitaria, rispon-dere alle emergenze e fare solidarietà per i piùfragili della categoria. È evidente che il premio(da noi si chiama contributo) di una polizza assi-curativa ne risenta in maniera determinante.I Fondi Sanitari e la Casse di Assistenza posso-

no offrire ai propri iscritti, a parità di costo, soluzionipiù flessibili ma per renderle sostenibili sono costrettia ottimizzare le variabili critiche del servizio: conven-zioni più controllate e affidabili.In un periodo di crisi economica agire sulle “entrate”,cioè chiedere maggiori contributi, è difficile. L’areadelle prestazioni ha invece maggiori spazi di manovra. Lo strumento di gestione delle prestazioni che effetti-vamente consente una ottimizzazione e un continuomiglioramento è quello della forte canalizzazione pres-so strutture convenzionate e una gestione stringentedelle stesse. L’utilizzo di centri convenzionati da partedegli iscritti può essere favorito da meccanismi didisincentivazione del ricorso a strutture terze, più caree spesso inutilmente “lussuose”.La leva più efficace per minimizzare il costo delle pre-stazioni è rappresentata dall’adozione sistematica diun modello di gestione “diretta”, all’interno delNetwork delle Convenzioni. Qui l’esperienza Casagit di mutualità e solidarietàsostenuta da una gestione professionale e accurata,offre il meglio. Una rete di convenzioni diretta garanti-sce controllo e governo della spesa e, in qualchemaniera, anche l'appropriatezza delle prestazioni. Lasolidarietà di categoria è un principio oggi difficile daesportare, ma la flessibilità e la specializzazione delmodello gestionale e organizzativo di Casagit sonomerce preziosa. L'esperienza dei nuovi profili dimo-stra come si possano costruire proposte sostenibili diassistenza sanitaria calibrati su esigenze specifiche ditutela di intere categorie. Esportare questo tipo diesperienza Casagit a vantaggio di altri professionisti èla grande opportunità che abbiamo e dobbiamo per-seguire. Il tutto con la massima sicurezza sul nostropatrimonio, ricostituito faticosamente, che non ver-

CNCASAGITNOTIZIE

di Carlo Gariboldi e Francesco Matteoli

Spesa a caricodel cittadino

Spesa copertada polizze/Fondi

Fondi

35%

Fondi assicurati con polizze collettive

25%

La composizione delle spesa sanitaria privata

rebbe mai messo a disposizio-ne di eventuali committenze. Inparole semplici possiamo offriresu un “mercato” che già oggi lorichiede quello che sappiamofare, il nostro lavoro. Benintesoa fronte di adeguate ricompen-se economiche. Questa direzione è stata indica-ta con chiarezza dalle lineeguida strategiche approvatedall'Assemblea nazionale deidelegati lo scorso 4 dicembre. Ivantaggi non solo economiciche ne conseguirebbero po -trebbero contribuire in manieradeterminante alla stabilità diCasagit nel tempo. Aumentodella massa critica, economie

di scala, maggiore potere contrattuale con le strutture inconvenzione, costituzione di poli sanitari autogestiti cioèpoliambulatori, centri di riabilitazione, strutture di lungodegenza e assistenza infermieristica. In meno parole: unfuturo in linea con le migliori esperienze di Casse sanitarie dilivello europeo.

PREVISIONI CONFERMATE:CONTI IN EQUILIBRIO NONOSTANTE LA CRISI

Nel corso dell’ultima Assemblea nazionale dei delegati sono stati illustrati i dati di aggiornamento del preventivo relativi al bilancio 2013. Il risultato finale sarà positivo, con un attivo superiore

ai 2,8 milioni di euro, in miglioramento di oltre mezzo milione rispetto al preventivo approvato ad aprile.

Oltre 2 milioni di euro derivano dalla gestione "caratteristica" ovvero dal saldo tra le entrate contributive (83,5 milioni) e le uscite per le prestazioni e le spese di gestione (in totale 81,4

milioni). È questo un indicatore importante che consente di sottolineare come i conti della Cassa siano saldamente in equilibrio e sotto controllo. Una lettura più analitica del risultato

economico, in particolare dei dati relativi alle contribuzioni, evidenzia tuttavia uno scenario estremamente preoccupante: nel 2013 la Casagit registrerà circa 2 milioni di contributi in

meno rispetto al 2012, risorse provenienti dalle aziende editoriali e quindi dalla categoria pilastro della Cassa, quella dei “contrattualizzati”. Nel 2009 i contributi versati dalle aziende

sfioravano i 51 milioni di euro; quest'anno a fatica si arriverà a 48. Tutto questo nonostante (e soprattutto grazie) all'ultima rinnovazione contrattuale.

Siamo dunque in presenza di un fenomeno estremamente preoccupante, che avremo modo di commentare nel dettaglio in sede di bilancio definitivo.

Da evidenziare, infine, il risultato finale relativo alle prestazioni. Nel 2013 registreremo circa 70 milioni di euro di rimborsi erogati ai soci e alle strutture sanitarie convenzionate in forma

diretta, una cifra in leggera crescita rispetto al 2012 ma a fronte di un ricorso alla Cassa decisamente superiore, anche a causa del progressivo arretramento del Servizio sanitario nazionale.

Elementi chiave per un bilancio in equilibrio restano dunque il controllo della spesa, la cura e l'attenzione nella gestione dei rimborsi e delle convenzioni, l'ampliamento della rete dei

poliambulatori.

IL BILANCIO

© Oscar Espinosa

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Radioterapia:un nomenclatore Tariffariotutto nuovo

Revisione e ampliamento delle prestazioni, con un aumento medio dei rimborsi pari al dieci per cento.In linea con i migliori Fondi sanitari

CNCASAGITNOTIZIE

Su proposta della Commissione perma-nente, il Consiglio d’amministrazionedella Casagit ha approvato una profon-

da revisione del Tariffario per le prestazioni diRadioterapia, un settore la cui evoluzionescientifica e strumentale è costante e che datempo registra un significativo aumento dirichieste da parte degli associati.L’intervento ha riguardato sia gli importi eco-nomici, sia la definizione delle prestazioni diterapia radiante, con l’allineamento delle“voci” del Tariffario a quelle adottate dallamedicina specialistica, riducendo così ognipossibile margine di imprecisione o frainten-dimento attraverso l’adozione di un “linguag-gio” comune.

La novità è particolarmente significativa. Nellamoderna Oncologia infatti, grazie in particola-re allo sviluppo della tecnologia in sanità, l’in-dicazione di percorsi radioterapici è semprepiù diffusa. I più recenti monitoraggi attesta-no che almeno il cinquanta per cento deipazienti oncologici debbano ricorrere a unaradioterapia e non sempre l’offerta da partedel Servizio sanitario nazionale, in particolarein alcune aree del Paese, garantisce risposteadeguate in relazione ai tempi attesa e alledisponibilità. Casagit ha inserito nel Tariffario (che può es -sere consultato on line sul sito internet del laCassa all’indirizzo www.casagit.it) le presta-zioni attualmente erogate dai Centri di ra -

dioterapia, inclusi i trattamenti più complessi.Le nuove tariffe sono state sviluppate adot-tando come riferimento i parametri dellaLombardia e del Piemonte, le prime in Italiaad aver adeguato i propri nomenclatori.Il risultato del lavoro, coordinato dal ServizioPrestazioni della Casagit con il supporto diconsulenti esterni, consentirà agli assistiti diottenere un rimborso compreso fra il 50 e il75 per cento dei costi di mercato, in linea coni migliori trattamenti di altri Fondi sanitari emediamente superiore di circa il 10 per centorispetto ai rimborsi erogati in precedenza daCasagit.

G.F.G.

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LA RIFORMA

Approvata la revisione complessiva delle norme per l’erogazione di sostegni economici ai soci con invaliditàpermanenti o temporanee: adottati criteri oggettivi di valutazione della gravità dei casi e abolita la necessitàdi documentare le spese sostenute. Nulla cambia per chi ha già ottenuto il contributo e potrà mantenere iltrattamento più favorevole

Non autosufficienti:più assistenza, maggiore equità

di Gianfranco Giuliani

Una riforma necessaria, varata nelsegno dell’equità e di un’attenzionecostante a coloro che, tra gli assisti-

ti Casagit, devono affrontare ogni giornosituazioni di più acuta difficoltà esistenziale,perché colpiti da malattie neurodegenerative,neurologiche e da altre patologie invalidantifino al punto di compromettere, in via definiti-va o anche solo temporanea, i livelli essenzialidi autosufficienza definiti dall’Organizzazionemondiale della sanità.Una “rivoluzione” varata dal Consiglio diamministrazione e condivisa dall’Assembleanazionale dei delegati senza intaccare i dirittiacquisiti nel tempo da oltre seicento personeammalate, anziane o diversamente abili le cuinecessità sono già supportate dalla Cassa,ma introducendo regole chiare, uniformi e dimaggiore tutela per chiunque, nell’arco diun’aspettativa di vita sempre più ampia, sitroverà in futuro a imboccare il sentiero, tuttoin salita, della non autosufficienza.La svolta, secondo un metodo di lavoro con-solidato, è stata preparata attraverso unaricognizione dettagliata della situazione dipartenza, un’analisi approfondita dei problemie delle opportunità e una valutazione dell’im-patto delle decisioni sull’efficacia del serviziodi assistenza ai soci e sul conto economicodella Casagit, allo scopo di certificare la“sostenibilità” finanziaria dell’intera operazio-ne che, tra le finalità indicate, non ricompren-de quella di un contenimento della spesa.Si è arrivati così a una completa revisionedelle norme che governano il sistema di assi-stenza alle persone non autosufficienti.I criteri guida della manovra - che ha comecardine i livelli di gravità della invalidità e non

più, come avveniva in passa-to, le singole patologie - sonol’oggettività nella lettura deibisogni per il calcolo dell’enti-tà del sostegno economico,l’omogeneità di trattamento alivello nazionale, una maggio-re equità da garantire attraver-so parametri che includono lecondizioni economiche gene-rali del socio e dei suoi familia-ri e l’eventuale presenza diforme di sussidio erogate daaltri enti, come, ad esempio,l’assegno di “superinvalidità”di seicento euro lordi mensiliassegnato dall’Inpgi o l’inden-nità di ac compagnamentoriconosciuta dall’Inps.L’esito è sintetizzato nell’indi-viduazione di tre differenti livellidi non autosufficienza che, daora in poi, determinerannol’importo dei contributi erogatida Casagit sulla base deiCertificati di invalidità rilasciatidall’Inps: invalidi civili conindennità di accompagna-mento (Livello A); maggiorenniinvalidi dal 90 al 100 per cento(Livello B); maggiorenni invali-di dal 75 all’89 per cento eminorenni con riconoscimentodi handicap grave (Livello C).Questo primo elemento divalutazione sarà parametratoalla situazione economica delnucleo familiare, ri scontrabile

dalla dichiarazione Isee, conun significativo aumento deicontributi per chi avrà un indi-catore inferiore ai 40mila euroannui.Il sostegno economico con-cesso da Casagit potrà varia-re da un massimo di 21,86euro al giorno a un minimo diquasi 6 euro e sarà erogatocome un “rimborso forfetariomensile” senza necessità dipresentare le ricevute dellespese effettuate. Un cambia-mento che, come già altri nelrecente passato, riduce laburocrazia e semplifica il rap-porto tra i soci e la Cassa.Il contributo si integrerà inoltrecon le altre forme di assisten-za, garantendo alle famiglieuna disponibilità economicacomplessiva che, nei casi di

minore gravità, non sarà infe-riore ai 342 euro mensili, men-tre nei casi più gravi, combi-nato con l’assegno di superin validità dell’Inpgi e l’asse -gno di accompagnamentodel l’Inps, arriverà a 1598 euro.È stata infine confermata l’as-sistenza della Casagit anchein caso di invalidità tempora-nea (fino a tre mesi) a seguitodi infortunio o ricovero conintervento chirurgico.La riforma sarà applicata atutte le nuove richieste con laconsulenza degli uffici centralidella Casagit e degli sportellidelle Consulte regionali, men-tre chi è già assistito potràmantenere invariate le condi-zioni attuali o richiedere l’ap-plicazione della nuova norma-tiva se più favorevole.© sonap

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CNCASAGITNOTIZIE

Come cambiamo: il “Sistema Casagit”in tutte le sedi regionali

Da quest’anno le Consulte territoriali saranno un vero e proprio terminale informatico per l’immediatoprotocollo delle pratiche

Il 2014 porterà importanti innovazioninelle Consulte regionali della Casagitcon l’introduzione del protocollo unico

nazionale, novità di cui tutti gli associatipotranno beneficiare nel corso dei prossimimesi. Non sono prove tecniche di federa-lismo ma una vera e propria estensione del“Sistema Casagit” in tutte le sedi regionali.A dicembre la “prova del nove” è statasuperata nella Consulta di Roma, a piazzadella Torretta, dove su tutte le postazioni èstato attivato il nuovo sistema di protocol-lo, con un beneficio immediato per gli ufficie gli associati. Rotto il ghiaccio si proseguirà a gennaiocon Milano e, a seguire, tutte le sedi terri-toriali saranno messe in condizioni di ope-rare. Di che si tratta? Siete mai andati in

alcuni uffici pubblici, lascian-do la vostra documentazione,pretendendo una ricevutacon sopra un numero di pro-tocollo o di pratica, per poipoter rintracciare o rivendica-re la data certa di consegna?Oggi con il nuovo sistemaProtocollo Consulte, ideato eprogettato da Casagit, que-sto è possibile.Affidare la vostra documenta-zione alle impiegate negli uffi-ci regionali, sarà come averprenotato un protocollo condata di consegna, diretta-mente nella sede della Di -rezione generale di Roma.

Per poter permettere questo,sette server metteranno insicurezza i vostri dati, garan-tendo un servizio a prova dicrash informatico, attraversouna procedura facile dainstallare perché raggiungibi-le con una semplice connes-sione a internet. Permetteràdi prevedere “uffici mobili”come quello attivato lo scorso16 dicembre presso l’Usigraidi Saxa Rubra, che farà spor-tello tutti i lunedì.I vantaggi sono per tutti,soprattutto per gli associatiperché potranno risparmiarei costi postali affidandosidirettamente agli uffici regio-nali che poi spediranno, conun sistema tracciato, i plichinella sede centrale. Si torne-rà a casa con la ricevuta consopra la data di consegna,salvaguardando, direttamen-te nella propria sede, il ri -spetto dei termini di presen-tazione delle pratiche di rim-borso. Stesse modalità ditutela per la data di presen-tazione dei documenti, ine-renti le posizioni anagrafichee contributive.Chi abita nelle isole, ma nonnelle città dove è presente laConsulta, potrà preferire l’in-vio alla sede regionale piutto-

sto che alla sede centrale,abbattendo così i tempi diconsegna e guadagnandogiorni preziosi per il rimborsodella pratica.L’uniformità di un unico pro-tocollo e di un software cen-tralizzato, ma per sua naturaperiferico, permetterà alla se -de centrale di Roma di gesti-re la portata dei flussi at tesi dilavoro e, già dalla consegnadei documenti, si potrà inizia-re uno smistamento dei flus-si, propedeutico per l’ottimiz-zazione dei tempi di liquida-zione. Il prezioso lavoro degliim piegati delle Consulte re -gio nali, sarà capitalizzato dal -la struttura di Roma, sfrut-tando l’avvenuta identifica-zione del socio e divisionedel plico per macrotipologiadi prestazione. Una volta chei documenti saranno giunti adestinazione, per gli utentidel Profilo uno registrati, saràsubito possibile rintracciare,nell’Area riservata Soci delsito internet casagit.it, la pra-tica di rimborso grazie ai datipresenti nella ricevuta. Ricordiamo che per una faci-le e veloce identificazione ècon sigliabile presentarsi negliuffici regionali portando consé la Casagit Card.

MATERNITÀ

Rimborso di esami diagnostici e predittivi. Per i nuovi profili cancellata la franchigia per il nascituro sullespese del parto e la carenza di 9 mesi di copertura per le mamme neo-iscritte

Nuovi profili e nuove mamme

di Alessia Schiaffini

Buone notizie per le future mammeiscritte ai Profili Due, Tre e Quattro.Studiato un nuovo pacchetto ma -

ternità per venire incontro alle esigenze dimolte donne in un momento così specia-le della loro vita. Ora sarà possibile avere rimborsi per leindagini diagnostiche e le analisi effettua-te durante la gravidanza. È la risposta della nostra Cassa sanitariaa quanti, anche in sede di CommissioneLavoro Autonomo, ci chiedevano mag-giore attenzione alle problematiche lega-te alla maternità. Lo sforzo, come sem-pre, è stato quello di coniugare la soste-nibilità dei conti con la solidarietà alle col-leghe e alle mogli e compagne dei nostricolleghi.

Il risultato è questo nuovo “Pac chet tomaternità” che prevede il rimborsoper le iscritte ai Profili Due, Tre eQuattro dei seguenti esami:

• ecografie ostetriche e morfologiche• analisi cliniche e indagini genetiche

(analisi di laboratorio, amniocentesi,villocentesi, translucenza nucale edogni altro tipo di accertamento dia-gnostico finalizzato al monitoraggiodello sviluppo del feto)

entro i seguenti massimali:• Profilo Due - € 500,00• Profilo Tre - € 400,00• Profilo Quattro - € 250,00

Importante anche l’eliminazione di alcunenorme che penalizzavano le donne alleprese con i rimborsi per il parto. Finora a tutte le iscritte ai Profili Tre eQuattro veniva riconosciuto il rimborsoforfetario per il parto solo nel caso in cuiil neonato fosse stato iscritto entro 30giorni dalla nascita. Veniva, inoltre, appli-

cata una franchigia di 2 gior-ni per la corresponsione del-l’indennità di ricovero. Que -sta franchigia, soprattuttonei casi di parto naturale,rendeva il rimborso dellaCasagit davvero irrisorio.Ora tutte e due questenorme sono state cancella-te. Nulla cambia invece perl’importo del rimborso forfe-tario: resta infatti fissato a70 euro al giorno per ognigiorno di ricovero.Viene eliminata anche un'altranorma penalizzante per ledonne che richiedevano il rim-borso per il parto. È stato can-cellato il periodo di carenza di270 giorni dalla data di iscri-zione delle socie o dellemogli/conviventi dei soci.Questo significa che perpotersi vedere rimborsato ilparto non è più necessarioessere iscritte da almeno 270giorni, ma vige solo il normaleperiodo di carenza di 90 giornidall’iscrizione.Regole immutate per le pre-stazioni per i figli. Il diritto alrimborso scatta dalla data dinascita se iscritti entro 30 gior-ni. Se iscritti succes sivamentei rimborsi parto no dopo 90giorni dall’iscri zione. Abbiamo cercato con questemisure di dare più servizi,semplificare le proce dure, eli-minare le storture e so prat -tutto confermare lo sforzo el’attenzione della Casagit neiconfronti della maternità.

NUOVI PROFILI SFIORATELE 800 ISCRIZIONI, IL CDAVALUTA UNA PROROGA

Visto l’alto numero di richieste pervenute, gli uffici Casagit sono stati

autorizzati ad accettare le domande di iscrizione ai Nuovi Profili giunte

dopo il 31 dicembre. Ad oggi sono state registrate circa 800 nuove iscrizioni,

nel prossimo CdA di febbraio 2014 verrà decisa la nuova scadenza.

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© Rido - Fotolia.com

CNCASAGITNOTIZIE

LA SALUTE IN REDAZIONE

Il luogo di lavoro,questione (anche) di microclima

Guida breve per una corretta valutazione degli ambienti di lavoro. Il principio di base è l’ottimizzazione degli spazi in rapporto alle risorse umane impiegate

di Giorgio Pacifici e Giampiero Spirito

Da elementi ben visibili, come il numero e la dislo-cazione di porte e finestre, fino alle caratteristichecostruttive dei locali. Ma anche dal modello diimpianto di riscaldamento o di climatizzazione edall’uso e dalla manutenzione di queste strutture. Le norme che regolano il settore prevedono addi-rittura le temperature da raggiungere nel microcli-ma lavorativo. L’area di benessere termico perlavori svolti prevalentemente in redazione e con ilvestiario normalmente in uso per la stagione incorso, viene così descritta: in estate il termometrodeve segnare tra 19 e 24 gradi e in inverno tra 17,5e 21,5 gradi. L’umidità relativa deve essere fra 40e 60 per cento e la velocità dell’aria inferiore a 0,2millisecondi. Un’attenzione così particolareggiata non è esage-rata. Se si variano i parametri microclimatici, si pos-sono avere conseguenze sulla salute. Facciamo unesempio: con una temperatura maggiore di 23gradi e con una umidità relativa minore del 30 percento, si registra l’insorgere di tumefazione dellemucose delle vie respiratorie, con la conseguentedifficoltà a espellere il particolato inspirato. Insomma, gli impianti di riscaldamento e climatizza-zione vanno sempre tenuti in modo funzionante eogni guasto va segnalato al sistema di controllo.L’uso di apparecchiature di condizionamento devetenere conto delle correnti d’aria prodotte e deilavoratori esposti, e le correnti non devono maiessere fastidiose.

Illuminazione ed elettricitàUn altro capitolo riguarda l’illuminazione naturale eartificiale dei locali. I luoghi di lavoro devono dispor-re di sufficiente luce naturale, a meno che non siarichiesto diversamente dalle necessità di chi vi lavo-ra e salvo che non si tratti di locali appositamentesotterranei. In ogni caso tutti i posti vanno dotati didispositivi che consentano un’illuminazione artificia-le adeguata per salvaguardare sicurezza, salute ebenessere dei lavoratori. Gli studi sulla luce ci dico-no che negli uffici generici e nelle sale computer,come anche nelle sale riunioni, essa deve averevalori specifici, tra 300 e 750 lux (unità di misuradell’illuminazione), con tonalità di colore che vannodalla luce bianca calda alla luce bianca neutra. Perfare un altro esempio, negli studi di disegno e pro-gettazione, il valore sale ed è previsto fra i 500 ai1000 lux. Un discorso a parte merita l’impianto elettrico. Dallecabine al quadro, dai fili e cavi alle prese, dallespine agli interruttori, insomma in tutte le sue partigli impianti devono essere conformi alle norme Ceie realizzati in modo da evitare contatti accidentalicon elementi sotto tensione e sottoposti ad ordina-ria manutenzione. L’impresa installatrice è tenuta a

rilasciare al committente ladichiarazione di conformitàdell’impianto, nel rispetto dellenorme. L’impianto di messa aterra deve essere verificatonormalmente ogni 5 anni eogni 2 anni in ambienti a mag-gior rischio incendio. Qualcheconsiglio anche a chi lavora:evitare il “fai da te” per gliinterventi di manutenzione oriparazione e stare attenti chei cavi di alimentazione di tuttele attrezzature e apparecchia-ture elettriche non siano“volanti”.A proposito, invece, di appa-recchiature e macchinari d’uf-ficio: le fotocopiatrici devono

essere installate in locali appositi mentre stanze dove cisono le stampanti devono essere spaziose e ben aerate.Nei locali dove solitamente si usano computer sarebbepoi consigliabile l’uso di dispositivi di oscuramento allefinestre. Ci sono anche regole fisse su vie e uscite di emergenza,con porte che non devono essere chiuse a chiave ecapaci di aprirsi nella direzione dell’esodo, in caso diincendi o altre evenienze che richiedano di lasciare i localivelocemente. Il numero, la distribuzione, le dimensionidelle uscite vanno adeguate alla grandezza del luogo dilavoro e alle persone presenti. E, per chiudere, va sottolineato come dal 2003 esista unalegge che vieta di fumare nei luoghi di lavoro per proteg-gere la salute dei non fumatori e per evitare problemi disicurezza. L’accensione di una sigaretta, infatti, oltre che aprocurare danni certi alla salute di tutti, produce una com-bustione che è fra le prime cause di incendio negli uffici e,quindi, anche nelle redazioni.

Buona salute in redazione vuole direinnanzitutto svolgere il proprio lavo-ro in un ambiente che non presenti

particolari problematiche, in un luogo chepossa essere vissuto ogni giorno senzapensare che ci siano pericoli per l’organi-smo. Proprio per questo, la legge in mate-ria è dettagliata e dispone di riferimenti enormative da seguire, che riparano il lavo-ratore da eventuali possibilità di danno. Partendo da questi spunti, abbiamo pre-parato una sintesi divulgativa che aiuti ilgiornalista a sapere come dovrebbe esse-re fatto concretamente l’ambiente in cuisvolge la sua professione. Il principio dibase è l’ottimizzazione degli spazi in rap-porto alle esigenze del lavoro e alle risorseumane impiegate.

pericolo, insomma, vannosegnalate costantemente inmodo osservabile.

Il microclima È l’insieme dei parametri di unambiente che influenza gliscambi termici fra il lavoratoree un luogo dagli spazi confina-ti. Ovvero un rapporto chedetermina il “benessere termi-co”, cioè lo stato di piena sod-disfazione del soggetto neiconfronti del posto in cui pre-sta l’opera. Fra i fattori princi-pali che influenzano il microcli-ma ci sono la temperaturadell’aria, l’umidità relativa, laventilazione, il calore radiante,il dispendio energetico e perfi-no la resistenza termica delvestiario.Alcuni principi di buona saluteregolano questo settore. Ilgiornalista deve disporre diaria salubre in quantità ade-guata e sufficiente, conimpianti di aerazione nellanorma. La temperatura deilocali va adeguata tenendoconto degli sforzi del lavorato-re, della durata della sua per-manenza nel locale. E anchein eventuali locali di riposo, neiservizi igienici, nelle mense, cidevono essere temperature ericambi d’aria adeguati. Ma da cosa dipende in so -stanza il microclima delleredazioni?

Per fare un esempio concreto:nelle aziende con più di 5 lavo-ratori, ciascuno deve disporredi una superficie di almeno 2metri quadrati per svolgere laprofessione. Non solo. Moltoimportante è la composizionedell’ufficio: vetrate e paretitranslucide devono esseresegnalate adeguatamente perevitare incidenti. La loro com-posizione deve essere taleche, se i vetri si rompono, idipendenti non subiscanonessuna conseguenza. I pavi-menti non devono presentarebuche o sporgenze pericolo-se: il normale transito delle

persone e dei mezzi di tra-sporto va reso sempre sicuro.Attenzione poi ai pavimentibagnati o imbrattati di sostan-ze scivolose: vanno puliti easciugati nel più breve tempopossibile perché possono pro-vocare brutte cadute.Occhio pure alle vie di circo-lazione, con relativi pavi-menti e passaggi. Per otte-nere la maggiore sicurezza,nei corridoi e zone di viabili-tà non dovrebbero essercigradini o dislivelli: se esisto-no, vanno evidenziati consegnali ben visibili ed esseresempre illuminati. Le zone di

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Giornalismo e Welfare: quale futuro?

Le prospettive e le sfide dopo un anno vissuto pericolosamente

Difendere il sistema delle protezionisociali, il welfare dei giornalisti ita-liani e creare le condizioni per tor-

nare ad aprire le porte di un’occupazionestabile. Sono questi gli obiettivi minimi che,nelle prime settimane del 2014 gli organi-smi della categoria, la Fnsi, l’Inpgi, laCasagit, il Fondo complementare e lo stes-so Ordine professionale non possono nonporsi con forza. Sarà un’impresa difficileche sconta le grandi difficoltà dell’annoconcluso il 31 dicembre.Gli indicatori macroeconomici e del conte-sto editoriale sono tristemente noti: 600posti di lavoro persi nel solo 2013, 2.000 incinque anni. Essere passivi di fronte a que-sti dati elementari sarebbe irresponsabile,nascondere le difficoltà altrettanto. E diquesto siamo consapevoli, tutti noi cheabbiamo il compito pro tempore di guidarele istituzioni della categoria.L’Inpgi nell’ultimo quinquennio è riuscito adifendere la salute dei conti e delle attività ditutela: nemmeno un euro di riserve è statospeso grazie a una forte valorizzazione delpatrimonio, a positivi accordi con le partisociali, a riforme graduali che lasciano intat-to il valore dei servizi resi. Ma questa attivi-tà è stata fino ad oggi, e inevitabilmente,un’attività difensiva nonostante gli incentivialla stabilizzazione messi in campodall’Istituto abbiano portato a oltre 350assunzioni di colleghi. La forte diminuzionedi iscritti, e quindi di contribuzione, e la cre-scita esponenziale dell’uso degli ammortiz-zatori sociali, portano la previsione di bilan-cio 2013 ad un saldo negativo di 28 milionidi euro interamente controbilanciati dal ren-dimento del patrimonio comune. La decisione del Cda di conferire il patrimo-

nio immobiliare a un fondointeramente detenuto dall’In -pgi permette di rivalutare icespiti, fissati a bilancio all’at-to della privatizzazione del -l’Ente, a valore di mercato(stima di esperto indipendentecirca 1,2 miliardi di euro)generando una plusvalenza dioltre 70 milioni di euro.Questo elemento, pur positi-vo, non va confuso con le cri-ticità di cassa che stiamovivendo.In ultima analisi l’Inpgi restaforte e solido, ma al contem-po segnala gli evidenti rischi disistema di fronte a una dimi-nuzione del lavoro dipendenteche supera il 12 per cento. Che fare? Per prima cosaoccorre sostenere una strate-

gia comune tesa a riattivare lacrescita dell’occupazione.Tema evidente a Fnsi e Fiegche stanno negoziando il rin-novo del contratto collettivo.La collaborazione con il sinda-cato dei giornalisti, con laCasagit e gli altri enti di cate-goria, resta profonda e ampiaalla ricerca di nuovi elementi dirilancio. Dobbiamo imporre alGoverno e alle controparti unaanaloga assunzione di re -spon sabilità di fronte alla crisi. Passaggio fondamentale nonpuò che essere il rinnovo con-trattuale, e tutti sappiamo chesarà un’impresa difficile chepesa sulle spalle del gruppodirigente del sindacato. A lorova quindi incondizionatoappoggio e sostegno nello

sforzo di sommare la crescitadel perimetro occupazionalealla tutela previdenziale. Se lasfida è evitare di rendere mar-ginale il giornalismo professio-nale rispetto al complessodell’offerta informativa esi-stente, allora l’interesse per latenuta del sistema può emer-gere. Il coraggio di patti cheaprano nuovi orizzonti passaanche attraverso la necessitàdi mantenere in campo garan-zie professionali e materiali inuna sorta di staffetta tra gene-razioni. Non agire con forzasulle criticità esistenti signifi-cherebbe deteriorare ulterior-mente il tessuto esistente eporre, nel giro di pochi anni, lacategoria e il sistema dell’edi-toria davanti a gravi criticità.

di Andrea Camporese

Presidente INPGI

Le trattative per rinnovare il C.N.L.G. nella tenaglia della crisi. Serve una strategia di rilancio del mondodell’editoria. Stati di crisi a pioggia. La nostra capacità di fare solidarietà può aiutarci a passare dallaausterità allo sviluppo

Contratto: “affrontare i cambiamenti”

L’anno che abbiamo ormai alle spalle non èstato facile. Quello appena aperto ci offremotivi di speranza. Non è solo un augurio o

una ricerca di ancoraggi per non cadere nella ras-segnazione di fronte alla crisi della nostra econo-mia, che colpisce in modo pesante il mondo dellavoro di tutti, giornalisti compresi. Sulla scorta delleesperienze vissute e delle azioni messe in campoper sopportare il peso delle difficoltà dobbiamo indi-viduare risposte aggiornate per la professione e peril lavoro. Possiamo e vogliamo alimentare la speran-za partendo dalla capacità di “tenuta” solidale delsistema sociale e contrattuale della categoria, afronte di quattro anni di colpi continui che hannopenalizzato occupazione e redditi. Il passaggio dellavertenza per il rinnovo contrattuale alla fase nego-ziale pura e la svolta del Governo che ha finalmen-te destinato, per i prossimi tre anni, risorse per fron-teggiare gli stati di crisi e rilanciare l’occupazionesono segni di speranza e di coraggio per tutti. LaFnsi vuole alimentarli con un’assunzione di respon-

sabilità ulteriore, cui deve corri-spondere, però, un ruolo attivodella controparte editoriale, siaper quanto riguarda il contratto dilavoro sia per quanto riguarda unaprogettualità. Dobbiamo coglierele sfide delle trasformazioni, aven-do chiaro che il valore dei conte-nuti, e quindi del lavoro professio-nale qualificato, resta centrale peril rilancio.L’idea guida della Fnsi, in pienasintonia con gli istituti essenziali diautonomia e garanzia e in materiadi sicurezza, assistenza e prote-zione sociale (Casagit e Inpgi, masempre più anche Fondo diPensione complementare) è quel-la di promuovere l’inclusione dellaprofessione nel sistema regolatodel lavoro nei media, cioè dare uncontratto, una tutela, a chi non neha mai vista nemmeno l’ombra.La situazione è in movimento. Laconsapevolezza della situazionereale che viviamo, la tensioneverso i cambiamenti correttamen-te orientati per l’autorevolezza eper la qualità dell’informazione eper una saggia composizionedelle problematiche, oggi ango-sciose, del lavoro dipendente edel lavoro autonomo, depongonoper una svolta possibile durante ilnuovo anno, possibilmente entrola primavera. Tutta la categoria hamesso in campo azioni credibili in

termine di sistema. Parlare di giustizia retributiva perlavoro dipendente e per lavoro autonomo giornalisticonon è più un tabù. La legge sull’equo compenso, previ-sta proprio per il lavoro autonomo un anno fa, non haancora prodotto il risultato finale. Fnsi, con Inpgi e Ordineche fanno parte della Commissione governativa previstadalla legge, ce la stanno mettendo tutta perché non cisia un altro anno zero. E la Fieg, sul punto, ha fatto primeaperture, tutte da verificare in sede sia negoziale, siagovernativa. Un confronto severo e faticoso è in faseavanzata anche sulla sostenibilità e sugli equilibri econo-mici del fondo per la cosiddetta “ex fissa”. Si tratta ditemi propedeutici allo sviluppo dell’intero negoziato con-trattuale con al centro il lavoro e l’occupazione, i redditi,la previdenza e la socialità.La credibilità delle azioni condotte “a sistema”, cioè tuttiinsieme e ognuno per il suo specifico ruolo, ha convintoil Governo a prevedere uno stanziamento specifico perazioni anti crisi e per la nuova occupazione. Un risultatogià negli atti. Gli editori devono ora capire che i giornali-sti stanno facendo la loro parte con grande responsabi-lità e loro non possono sottrarsi al dovere di corrispon-dere con azioni che producano una ragionevole fiduciasul futuro. Ne va del destino delle loro imprese. La diversità positiva, tutta italiana, è quella di una cate-goria che – pur tra mille criticità – riesce a stare insiemecon il suo Sindacato e con gli Istituti ed enti di categoriafacendo concreto solidarismo. Questa è energia vitale. Il contratto può e deve andare avanti. Occorre che tutti,giornalisti ed editori (ma anche Governo e Parlamento),facciano la loro parte senza inutili furberie. Serve l’astu-zia, semmai, per cercare la composizione migliore peraffrontare le sfide di un cambiamento che continuerà aproporre novità incessanti e soluzioni da adattare alnostro lavoro con correttezza e puntualità.È davvero tempo di passare dalle politiche di austerità aquelle di sviluppo. L’anno appena aperto sarà cruciale.

di Franco Siddi

PROFESSIONECNCASAGITNOTIZIE

Segretario della FNSI

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CNCASAGITNOTIZIE

NEWS

U n bel sorriso e una bocca sana sono unottimo biglietto da visita per ogni perso-na. Per ottenere questi risultati sempre

più italiani scelgono di rivolgersi a cliniche odonto-iatriche low cost dell'Est Europa. Oltre a offrire fortisconti mettono a disposizione dei pazienti, trattatianche un po’ come clienti, l’occasione di una pic-cola vacanza. Un fenomeno che si è diffuso intante regioni italiane ed è ancora più accentuato inFriuli Venezia Giulia, dove con solo un’oretta dimacchina si possono raggiungere centri specializ-zati in Slovenia, Croazia. Per non parlare poi di chisceglie di andare più lontano e raggiungel’Ungheria, la Polonia o la Romania. Non semprepero' lo sconto, anche piu' del 50 per cento inmeno rispetto ai prezzi praticati mediamente inItalia, giustifica la qualità ottenuta. In più, se puòesserci il piacere del viaggio spesso ci si ritrova trale mani anche il disagio che il paziente deve affron-tare per spostamenti decisamente lontano da casainsieme a tutto il ventaglio di incognite di una tera-pia all’estero. Quindi, sebbene ci siano ottimi e vali-di centri odontoiatrici anche oltre confine, spesso

le titubanze e le incognite vinconosulla terapia immaginata. La Ca -sagit, nell’ultimo bilancio 2012 haregistrato per le cure odontoiatri-che degli associati, una spesa di14.676.697 euro, somma di pre-stazioni in forma diretta e indiret-ta, contro i 14.157.431 del 2011.Segno evidente di come quel tipodi esigenza sanitaria sia sempretra quelle di testa tra le nostrevoci d'esborso. In Friuli Ve neziaGiulia è invece andata diversa-mente: il costo dell'odontoioatria2012 è stato di 215.036 euro,con un costo medio per assistitodi 632 euro, contro i 221.682euro (costo medio di 682 perassistito) nel 2011. Insomma lavoce delle cure dentali hamostrato nella nostra regione unpiccolo arretramento in un annodi fisiologica ripresa del capitolo

di spesa un po' ovunque a livello nazionale e un po' atutte le latitudini italiane. In Friuli Venezia Giulia oltre allascelta su validi professionisti che operano in regione inconvenzione diretta da tempo, grazie alla Consultaregionale la Casagit ha di recente avviato nuovi accordiche rappresentano un ottimo compromesso tra ciò chepossiamo trovare oltre confine e quello che abbiamo adisposizione a due passi da casa. Tra queste nuoveconvenzioni, che vanno ad aggiungersi a quelle già incorso con strutture comunque economicamente com-petitive con quelle d'oltre confine, ci sono esempi dicome la proverbiale "via di mezzo" talvolta sia possibile.Una prima convenzione è già stata avviata con ilProgetto Dentale Apollonia nato proprio per rispondereal fenomeno del turismo odontoiatrico sempre più diffu-so tra pazienti di un po’ tutta l’Italia settentrionale.Apollonia copre le quattro province del Friuli VeneziaGiulia: sedi a Villotta, in provincia di Pordenone, Udine,Gemona del Friuli e Ronchi dei Legionari, provincia diGorizia ma molto vicina a Trieste e sede dell’aeroportodel capoluogo giuliano. La Casagit è riuscita così a offri-re in convenzione diretta ai suoi soci un tariffario simile aquello delle offerte d’oltreconfine, ma con qualità garan-tita e certificazione europea sui prodotti usati per terapieed impianti. Le norme italiane in materia, com'è noto,sono molto severe, in particolare per quanto riguardal'igienicità dei locali utilizzati e la sterilizzazione degli stru-menti impiegati. Questo accordo mette a disposizionecliniche regolarmente ispezionate dalle autorità sanitariedi controllo sugli standard igienico sanitari di locali eapparecchiature. Su queste ultime va detto inoltre chele apparecchiature utilizzate sono di fatto nuove e tec-nologicamente di ultima generazione. Per quantoriguarda infine i professionisti che lavorano in questestrutture va ricordato che si tratta di oltre ottanta tramedici, odontoiatri e personale sanitario. Insomma unimpegno importante che potrebbe determinare econo-mie di scala interessanti anche per i colleghi, e i lorofamigliari, delle regioni vicine. Spesso – infatti – proprioal nord Italia, Milano esclusa, le convenzioni odontoiatri-che hanno incontrato qualche difficoltà a realizzarsi.

Dal Friuli Venezia Giulia una “via” per le cure odontoiatriche low cost. Non sempre serve andare all’estero.Possibili anche “via di mezzo”

Il sorriso della bella Trieste

di Gian Paolo Girelli

Castello di Miramare

Profilouno

Quote 2014 ed esenzioni

Restano invariate tutte le contribuzioni volontarie

Titolari a Contribuzione Volontaria

Quote per i familiari

Contributo nucleo familiare

Minimali e massimale

CONTRIBUZIONE MESE TRIMESTRE ANNO

Giorna con contribuzione volontaria, giornalis in

aspe va con altri reddi e ri aggreg

(reddito

superiore a € 100.000)283,00 849,00 3.396,00

Giorna con contribuzione volontaria, giornalis in

aspe va con altri reddi e ri aggreg

(reddito da € 71.315,01 a € 100.000)257,00 771,00 3.084,00

Giorna con contribuzione volontaria, giornalis in aspe va con altri reddi e ri aggreg

a

€ 71.315,00)231,00 693,00 2.772,00

Giorna con contribuzione volontaria con età < 30 e

non superiori a € 11.253,29 154,00 462,00 1.848,00

MINIMALE DEI GIORNALISTI CON CONTRATTO FNSI/FIEG

Giorna contr zz (profe o p cis ) rapportato al minimo tabellare del

re re con meno di 30 mesi di anzianità

professionale

Giorna contr zz (profe o p cis ) in a va per maternità, in congedo parentale o in a generica non

rem erata rapportato al minimo tabellare

del

re re con oltre 30 mesi di anzianitàprofessionale

Giorna Il minimo tabellare del pr

Massimale contr vo Soci contr zz

TRIMESTRE

252,00

324,00

150,00

€ 1

TRIMESTRE ANNO

1.008,00

1.296,00

600,00

€ 13.910,00

ANNOMESE

84,00

108,00

50,00

221,00 663,00 2.652,00

CONTRIBUZIONE/FAMILIARI MESE TRIMESTRE ANNO

Coniuge o convivente more uxorio 75,00 225,00 900,00

Figli età > 26 105,00 315,00 1.260,00

Figli età > 30 139,00 417,00 1.668,00

147,00 441,00 1.764,00

PROFILO DUE ANNO

Titolare 1.500,00

Coniuge/Convivente 800,00

Figlio 400,00

Dal 2° Figlio 300,00

ANNO

192,00

432,00

528,00

600,00

648,00

672,00

732,00

PROFILO TRE

da 0 a 10 anni

da 11 a 20 anni

da 21 a 30 anni

da 31 a 40 anni

da 41 a 50 anni

da 51 a 60 anni

oltre i 61 anni

ANNO

120,00

276,00

300,00

312,00

336,00

360,00

420,00

PROFILO QUATTRO

da 0 a 10 anni

da 11 a 20 anni

da 21 a 30 anni

da 31 a 40 anni

da 41 a 50 anni

da 51 a 60 anni

oltre i 61 anni

CONTRIBUZIONE/REDDITO ANNUO MESE TRIMESTRE ANNO

< € 30.000 esente esente esente

€ 30.000 - € 40.000 8,00 24,00 96,00

€ 40.001 - € 50.000 11,00 33,00 132,00

€ 62.001 - € 75.000 18,00 54,00 216,00

€ 75.001 - € 90.000 22,00 66,00 264,00

€ 120.001 - € 160.000 32,00 96,00 384,00

€ 50.001 - € 62.000 14,50 43,50 174,00

€ 90.001 - € 120.000 27,50 82,50 330,00

> € 160.000 35,00 105,00 420,00

Nuovi Profili

Diminuiscono le quote per gli assistiti da 0 a 10 anni:

- da € 396,00 a € 192,00 per il Profilo Tre- da € 252,00 a € 120,00 per il Profilo Quattro

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acom

Casagit ha sottoscritto una nuovo accordo convenzionale con il Gruppo VillaMaria, specializzato in cardiochirurgia e in grado di offrire una rete capillare distrutture di riferimento con 24 presidi in otto regioni: Emilia Romagna, Puglia,

Sicilia, Toscana, Piemonte, Lazio, Liguria e Lombardia. Nel dettaglio: in 23 centrisaranno garantiti ricoveri, prestazioni ambulatoriali e accertamenti diagnostici in conven-zione diretta e in 5 sarà possibile richiedere, sempre in forma diretta, anche visite specia-listiche. Tutte le informazioni utili e necessarie per utilizzare i servizi del Gruppo Villa Maria sonodisponibili nel sito www.casagit.it alla sezione Guida e orientamento.

PER I TITOLARI CASAGIT CARD NELLA SEZIONE DE DICATA DEL SITO TUTTE LE CONVENZIONI ATTIVE

Negozi�di�ottica. Convenzione con oltre 100 punti vendita Vision Group che offrono il 10%di sconto sull'acquisto di lenti a contatto e il 25% di sconto su occhiali da vista completi. Inpiù tariffe promozionali e sconti su lenti a contatto e occhiali da vista sono inoltre disponibilipresso numerosi negozi di ottica con i quali Casagit ha stipulato specifici accordi regionali.Apparecchi�acustici. Convenzione con i centri Udisens del Lazio e Piemonte; gratuiti esamiaudiologici e protesici applicativi, visite domiciliari e test di controllo per gli associati, consconti sugli apparecchi acustici fino al 25%.Telefonia. Il portale Vodafone dedicato ai soci e ai dipendenti della Casagit, dove si posso-no scegliere tra numerose offerte: “pacchetti abbonamento voce” e “pacchetti ricaricabilivoce” per parlare, mandare messaggi e navigare dallo smartphone; tablet iPad Mini 16GB eSamsung Galaxy Tab 10 con internet incluso a 20 euro al mese; infine, con la VodafoneStation 2, parli e navighi da casa e fuori casa a 33 euro al mese.Viaggi. Hai in programma di partire per lavoro o vacanze? Ricorda che i parcheggi degliAeroporti di Roma (Fiumicino e Ciam pino) e di Milano (Malpensa e Linate) riservano aisoci tariffe agevolate sulla sosta. Per usufruire del servizio non è necessario effettuare alcu-na prenotazione: è sufficiente recarsi direttamente al parcheggio e avere con sé la CasagitCard. Sul sito trovate le tariffe e le modalità di attivazione del servizio.Oggettistica.�In 12 negozi di Campo Marzio design, esclusivo marchio italiano di ogget-tistica per l'ufficio e articoli per la scrittura, i soci Casagit hanno diritto a una importante ridu-zione sui prezzi dei prodotti. Abbigliamento.�Noi Sport, megastore di abbigliamento sportivo per gli iscritti Casagit e i

Convenzioni con il Gruppo Villa Maria

Non solo salute: per i soci sconti e offerte

È possibile prenotare online le visite Specialistiche (tranne gli esami diagno-

stici) presso i Poliambulatori di Roma e Milano. Come prenotare:

La prenotazione potrà essere effettuata solo dopo che il socio Titolare si è regi-

strato nel portale della prenotazione. A registrazione completata potrà effettuare

le prenotazioni specialistiche per tutti i componenti del suo nucleo familiare.

Non potrà essere effettuata più di una prenotazione per componente del nucleo nell’arco delle 24 ore.

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Page 13: PAG. 6 Primo piano SCACCO · Oggi, per effetto della crisi, assistiamo quasi il 10 per cento del totale dei nostri soci titolari senza ricevere alcun contributo. In questo nume-ro,

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Il risparmio è il gesto che consente alle persone di coltivare le passioni, che permette a chi ama i propri sogni di renderli possibili, che garantisce a una famiglia di costruire il proprio futuro.Risparmiare con ANIMA signifi ca affermare ancora una volta quella cultura del risparmio che affonda le sue radici nel nostro Paese.

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