pageat patric - cani si nasce, padroni si diventa

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Introduzione

L

'uomo e il cane: formano una bella coppia quasi come il creatore e la sua creatura. Sembra possibile poter dire di tutto sulla loro relazione, come attesta il numero impressionante di pubblicazioni dedicate a questo quadrupede in generale e a tutte le razze conosciute. Anche i media e gli opuscoli pubblicati dai club di appassionati forniscono parecchie informazioni sul modo di allevarli e addestrarli. Non solo, ma difficile trovare qualcuno che non abbia un'opinione in proposito, che non affermi di sapere quello che bisogna o non bisogna fare con un cane. Anche se mai, durante gli studi che possiamo aver fatto, ci stato spiegato come "funziona" un cane e come dobbiamo interagire con lui, tutti diamo per scontato di possedere tale competenza, come se si trattasse di una dote innata. Cosicch chi incontra difficolt nel rapporto con il proprio animale assai restio a parlarne, quasi se ne vergognasse. Questo disagio paragonabile a quello dei genitori che, a un certo punto, si sentono incapaci di stabilire un rapporto con il figlio. In entrambi i casi si pensa che un padre o una madre, o il proprietario di un animale domestico, debba essere naturalmente competente e si copra di ridicolo in caso di insuccesso. Eppure il cane un animale, un essere diverso da noi, e obbedisce a regole e motivazioni che spesso non hanno nulla a che vedere con le nostre. Perch, allora, dovremmo conoscerlo cos bene? Chi ha la pretesa di svelare segreti, di suggerire metodi per risolvere tutti i problemi della coabitazione, possiede davvero le conoscenze che rivendica? Chiamando in causa le "tare", la consanguineit o la specializzazione di una razza, dissimula la propria ignoranza: il cane di cui parla non ha alcun rapporto con la lealt, e i suoi discorsi, invece di aiutare i padroni degli animali, rischiano solo di generare nuovi dubbi. Ritratti di cani e padroni Riga una cagna di quattro anni, nata da un incrocio con un pastore tedesco. La sua padrona si lamenta del fatto che la morde sempre pi spesso, in particolare quando si scambia tenerezze con il marito, quando fa scendere Riga dal divano o cerca di pulirle le zampe al ritorno dalle passeggiate. Uno psicologo per animali ha decretato che Riga caratteriale. Secondo la famiglia del marito, invece, un cane che ha assaggiato il sangue diventa feroce. Altri ancora sostengono che ha delle "tare". In breve, tutti hanno un'opinione diversa sulla questione. In realt, il quadro piuttosto semplice: durante la sua educazione nella famiglia, Riga ha progressivamente ottenuto un ruolo dominante. In altre parole, senza rendersene conto i suoi proprietari l'hanno indotta a considerarsi la padrona. A questo dovuto il suo rapporto privilegiato con il padrone di casa (poich Riga si considera la femmina dominante) e la volont di conservare tale ruolo (morde quando si tenta di farla scendere dal divano). Dopo due settimane di terapia associata a un trattamento farmacologico, Riga ha smesso di mordere. Nimbus, un siberian husky di sedici mesi, ha letteralmente demolito tutto il mobilio di casa. Da quando ha sei mesi, ogni volta che la padrona esce per andare al lavoro o si assenta per altre ragioni, distrugge i mobili, squarcia tende e indumenti, sventra materassi e divani, fa a pezzi libri e oggetti, e cos via. Oltre a questo, urina e defeca dappertutto in casa. Due addestratori hanno tentato di rimediare e hanno attribuito l'insuccesso al fatto che, secondo loro, gli husky sono cani impossibili da educare. Nimbus mi viene portato per una visita: la sua padrona sta seriamente pensando di abbandonarlo. Il suo problema verr risolto dieci settimane pi tardi: si trattava di un'ansia dovuta alla separazione. Nimbus, insomma, si comportava come un cane "infantile", ed era cos dipendente dalla proprietaria che non sopportava di viverle lontano neppure un istante. Peter ha dieci mesi. Questo meraviglioso golden retriever fa disperare i suoi padroni perch sporca dappertutto. Sebbene siano ricorsi a tutti i metodi suggeriti dagli opuscoli, dai vicini, dagli amici, dalla

famiglia, dall'allevatore e dai libri, Peter fa i suoi bisogni solo in casa. Inoltre si nasconde per urinare e defecare. Il problema, in realt, legato al fatto che l'animale esce solo con estrema difficolt fin dal primo giorno. Non sopporta i rumori del traffico n la gente, e sembra in preda al panico ogni volta che si trova fuori: si appiattisce per terra e rifiuta di avanzare. Si calma solo dentro casa: per questo motivo che l riesce a fare i suoi bisogni. Peter nato in aperta campagna, in un allevamento dove i cuccioli vivono in un canile isolato per ragioni sanitarie. Il cane ha passato i primi tre mesi della sua vita lontano dall'animazione e dal chiasso della vita ordinaria. Non "geneticamente" pauroso o sporco: soffre invece di quella che viene definita "sindrome da privazione". Imparer a non sporcare solo quando questo disturbo sar stato risolto. Bart un boxer di otto anni. Fa i suoi bisogni nella cesta da due mesi e sveglia tutta la casa con i suoi pianti e guaiti. Hanno pensato che stesse diventando capriccioso e l'hanno punito e rinchiuso, aggravando la situazione. Si tratta invece di una depressione involutiva che ha potuto essere stabilizzata con un trattamento medicamentoso; questo ha permesso il reinserimento del cane. Seguendo il ciclo della vita canina vedremo in che modo le conoscenze scientifiche attuali ci permettano di capire simili disturbi. Le difficolt nei rapporti fra l'uomo e il cane sono spesso di natura benigna e possono essere prevenute e risolte con un accorgimento semplicissimo: basta comprendere com' fatto il cane. Lo sviluppo del cucciolo 1 1 La durata di questi periodi approssimativa e varia a seconda delle razze. Et Periodo neonatale 0 giorni Assenza di corteccia cerebrale. Sistema nervoso incompleto. Riflessi caratteristici "Rooting reflex": il cucciolo si rifugia contro tutte le superfici calde e morbide. Riflesso labiale: il cucciolo succhia quando gli vengono stimolate le labbra. Riflesso perineale: il cucciolo urina e defeca quando la madre gli lecca il perineo. Comportamento Il cucciolo cerca le superfici morbide e calde: risponde alle sollecitazioni tattili. Sviluppo fisico 0 giorni Perfezionamento degli apparati di controllo degli sfinteri: controllo urinario e fecale. Riflessi caratteristici Il cucciolo comincia a defecare e urinare volontariamente. Fine del riflesso perineale. Periodo di transizione Et 2 settimane Inizio della corticalizzazione. Apertura degli occhi. Riflessi caratteristici Fine del "rooting reflex": il cucciolo si muove grazie alla vista. Fine del riflesso labiale, salvo nei cuccioli sottoalimentati. Comportamento Inizio del comportamento esploratorio. Et 3 settimane Sviluppo fisico Corticalizzazione temporale: apparizione dell'udito. Riflessi caratteristici Riflesso del sobbalzo: il cucciolo sussulta quando si battono le mani. Comportamento Il cucciolo segue con lo sguardo una persona o un animale che si muove, e striscia in quella direzione. Et 4 settimane Comportamento II cucciolo scodinzola quando sta bene. Et 5 settimane Riflessi caratteristici Identificazione delle diverse specie amiche. Comportamento Apprendimento della inibizione del morso. Et 6-8 settimane Sviluppo fisico Svezzamento.

Comportamento Gerarchizzazione alimentare Et 9 settimane Riflessi caratteristici A partire da ora, ogni nuovo essere vivente incontrato provoca una reazione di paura. Comportamento Acquisizione dei sistemi di comunicazione. Et 3-6 mesi Sviluppo fisico Apparizione delle secrezioni degli ormoni sessuali.

1 - La vita del cane agli iniziPer molto tempo si pensato che le caratteristiche comportamentali di un cucciolo si formassero solo dopo la nascita; persino i primi 15-20 giorni di vita sembravano una sorta di esistenza vegetativa. Oggi tutto ci rimesso in discussione: il cucciolo possiede competenze gi nel ventre della madre. E questo ci porter a formulare certe osservazioni e raccomandazioni circa le condizioni di allevamento. Nel ventre della madre Se il periodo successivo alla nascita considerato importante, si constatata anche l'esistenza di un periodo prenatale, fase durante la quale il piccolo, ancora nell'utero materno, comincia a interagire con l'ambiente. Il tatto Nonostante i progressi compiuti dall'ecografia, non siamo ancora in grado di descrivere i comportamenti pi complessi del feto; tutte le osservazioni compiute tendono semplicemente a suggerire un certo numero di ipotesi e le loro conseguenze pratiche. Per prima cosa il feto, ventiquattro, venticinque giorni circa prima di nascere, possiede una competenza tattile, ovvero il suo apparato tattile diventa ricettivo. quindi capace di rispondere a uno stimolo quando si accarezza il ventre della madre. interessante constatare che, come tutti i piccoli mammiferi, entra in contatto con la parete uterina della madre attraverso la regione dorsale. Anche se vi sono le sacche fetali a separare questa regione della schiena e la parete dell'utero, il feto in grado di sentire, in particolare, le contrazioni uterine della madre. Del resto, la competenza tattile parte dal centro della regione dorsale e si estende poco a poco nelle zone circostanti. Quali sono le conseguenze pratiche di tale competenza tattile? Ci si accorti che, quando la madre sottoposta a uno stress di qualunque tipo (negli studi sperimentali si ricorre spesso ai petardi), presenta contrazioni in diverse

parti dei visceri: nell'intestino, naturalmente (si sa quanto la reazione intestinale sia importante anche nell'uomo), ma anche nell'utero, che subisce contrazioni violente. In quel momento, se si osservano le reazioni del cucciolo durante la risposta allo stress da parte della madre, ci si accorge di un'agitazione che prima non c'era, manifestata con movimenti dall'alto al basso e rotazioni. Si notano inoltre, a partire dalla quinta, sesta settimana di gestazione, movimenti di suzione di una zampa e del cordone ombelicale. Questo piuttosto interessante perch, nel cane adulto, mordicchiarsi la pelle permette di calmare la tensione emotiva anche se, evidentemente, non tutti i soggetti con un problema d'ansia si mettono a leccarsi e a ferirsi. Sarebbe utile scoprire se quelli che pi tardi si leccheranno nelle situazioni ansiogene sono animali che all'inizio, in utero, avevano la tendenza a reagire a eventi stressanti succhiandosi una zampa o il cordone: oggi difficile determinarlo perch bisognerebbe riuscire a riconoscere l'individuo nell'utero ed essere sicuri di poterlo individuare alla nascita. In un'altra specie di carnivori che conosciamo bene, i gatti, stato dimostrato che questa sensibilit tattile determinante. Per dimostrarlo, si confronta il comportamento di due gruppi di micini, della stessa razza, nati contemporaneamente; alla madre di alcuni di loro stato massaggiato delicatamente l'addome tutti i giorni per poter entrare in contatto con l'utero e quindi stimolare i feti. Se si paragona la tolleranza alla manipolazione dopo la nascita con quella di micini la cui madre non stata massaggiata, ci si accorge che quelli stimolati dalle carezze in utero sopportano maggiormente di essere toccati. per questo che si suggerisce sempre pi spesso, nella terza e ultima parte della gestazione, di accarezzare con dolcezza, naturalmente - e di massaggiare il ventre della cagna per cominciare a stimolare anche i cuccioli. Il gusto La seconda osservazione a proposito dei carnivori, e in particolare dei cani, che apparentemente possibile stimolare il gusto del cucciolo durante il periodo di vita intrauterina. Diverse sostanze presenti nell'alimentazione sono in grado di superare la barriera della placenta e di trovarsi in soluzione nel liquido amniotico. Nella misura in cui il cucciolo, come tutti i feti, continua a ingerire e a risputare liquido amniotico, tali sostanze produrranno in lui una stimolazione di tipo gustativo. A questo proposito stato effettuato un esperimento: alla cagna, durante la gestazione, stata proposta una dieta arricchita di essenza di timo, aroma in genere assente dall'alimentazione canina classica. Dopo la nascita dei cuccioli, si spalmata su un capezzolo la stessa essenza di timo e si confrontano due gruppi di soggetti, quelli la cui madre ha mangiato essenza di timo durante la gestazione e i piccoli di cagne che non ne hanno consumato. Si osserva quindi verso quale mammella si dirigono spontaneamente i cuccioli. Ci si accorti che i primi si orientano volontariamente verso le mammelle coperte di timo, mentre gli altri in genere le evitano o, nel migliore dei casi, optano per l'una o l'altra indifferentemente. In ogni caso c' una differenza altamente significativa tra i due gruppi, e i cuccioli stimolati in utero con l'essenza di timo, che supera facilmente la barriera della placenta, ne sono attratti e sono predisposti, grazie all'influenza materna, nei confronti di quello stimolo gustativo. Non c' da stupirsi, poich anche sull'uomo sono stati effettuali diversi studi e osservazioni: molto tempo fa gli ostetrici indiani avevano notato che i bambini nascevano con la pelle odorante di curry e apprezzavano particolarmente la mammella strofinata con quella spezia. In un luogo geograficamente pi vicino a noi, studi condotti nella regione di Marsiglia indicano che i neonati di madri grandi consumatrici d'aglio sono decisamente attratti dal seno si strofinato con uno spicchio, a differenza degli altri bambini. Si sono osservati fenomeni simili anche negli insetti. Gli scambi per via ormonale Esistono altri tipi di scambi tra la madre e i feti, che avvengono manifestamente per via ormonale.

IN CHE MODO LO STRESS DELLA MADRE SI RIPERCUOTE SUL FETO Nel sangue circola una certa quantit di ormoni, variabile a seconda del grado di stress, che interviene a modificare la tendenza reattiva del piccolo, e in particolare la probabilit che reagisca con emozioni forti, come il panico o l'ansia, a stimoli violenti. Che conclusioni sono state raggiunte? Sono stati effettuati studi, inizialmente sui topi, che hanno dato il seguente esito: quando si confronta lo sviluppo comportamentale dei topolini la cui madre stata sistematicamente aggredita dagli studiosi durante la gestazione con quello di altri soggetti la cui madre stata curata, protetta e nutrita, si osserva che i primi presentano reazioni emotive estremamente forti che disturbano il loro comportamento esploratorio. Del resto, nell'esame psicometrico che possibile effettuare su quella specie animale, ci si accorge che la loro performance scadente. Si rileva agevolmente il risultato opposto nei topolini la cui madre non stata sottoposta a tensione ma ha vissuto in condizioni ottimali: questi soggetti avranno un comportamento esploratorio pi ricco, un rendimento decisamente migliore nei test e una minore frequenza di reazioni di stress. L'IMPORTANZA DELLE CONDIZIONI DI ALLEVAMENTO Si tratta di un punto interessante perch si scoperto che il tipo di allevamento riveste un ruolo determinante per l'equilibrio e le performance del cucciolo che nascer. Che si tratti di informazioni tattili o dello scambio di dati per via ormonale tra il feto e la madre, si pu affermare che condizioni poco appropriate di allevamento - per esempio stressanti o prive di stimoli - tenderanno a disturbare lo sviluppo del cucciolo. Ovviamente certi sistemi, come quello della batteria che purtroppo ci capitato di vedere in questi ultimi anni, sarebbero da bandire: esistono in particolare allevamenti di razze di piccola taglia in cui le madri vivono in vaschette di plastica accatastate in locali spesso ai limiti dell'insalubrit. Queste cagne sfornano due cucciolate all'anno finch non crollano. I cuccioli nascono in quelle specie di scatole, da cui spesso escono solo per manipolazioni mediche realizzate da persone incompetenti che tagliano loro la coda e le orecchie senza alcuna precauzione. I cuccioli di madri sottoposte a forti tensioni, a rumori continui, sono animali che, fin dalla nascita, presentano un comportamento gi orientato verso uno stato di stress cronico. Per questo si raccomanda di impostare l'allevamento cercando di preservare al massimo l'equilibrio emotivo della cagna. I CUCCIOLI DI MADRI ANSIOSE Le osservazioni sulla trasmissione dello stress dalla madre al cucciolo hanno portato a un'altra scoperta. Se la cagna soffre lei stessa di disturbi ansiosi, avr la tendenza non genetica, ma congenita a influenzare il futuro comportamento dei suoi piccoli. Questo dato di fatto sembrerebbe persino confermare l'ipotesi della trasmissione genetica del carattere perch, effettivamente, tale influenza si verifica prima della nascita. Ma l'ansia non si trova nei cromosomi: si imprime, invece, in qualche modo nella struttura cerebrale. L'orientamento verso certi tipi di reazioni piuttosto che altri dovuto a questi scambi tra madre e feto. evidente che, se si impedisce a quelle cagne di riprodursi, la popolazione di animali ansiosi nell'allevamento diminuir, ma, se si vuole essere rigorosi, non si deve parlare di trasmissione genetica. Prima della nascita: come favorire lo sviluppo del futuro cucciolo - Bisogna stimolare i feti massaggiando e accarezzando l'addome della cagna durante le ultime due settimane di gestazione. - Se l'alimentazione della madre monotona, basata su un solo tipo di alimenti industriali - scelta legata a ragioni dietetiche -, i cuccioli non riceveranno gli stimoli che permetterebbero loro pi tardi di ricercare cibi meglio caratterizzati. Questo, se da una parte li rende pi tolleranti nei confronti di un'alimentazione di tipo industriale, dall'altra riduce la loro adattabilit alimentare. -- Fate in modo che la cagna viva in un ambiente protetto, lontana dallo stress, affinch lo stato emotivo e il comportamento esploratorio del cucciolo che nascer siano ottimali.

Domande sulle caratteristiche del feto "La ripartizione di maschi e femmine, nell'utero ha un'influenza sul comportamento del cucciolo?" In certe specie, in particolare nel ratto e nel topo, si sa che si possono verificare cambiamenti nel comportamento nelle femmine che, nel ventre materno, si trovano tra due maschi. Si osservato che all'inizio i maschi -- in particolare quelli giovani - avevano un comportamento decisamente pi aggressivo di quello delle femmine. In seguito ci si accorti che, se si seguiva lo sviluppo delle femmine che, allo stadio fetale, si trovavano tra due maschi (nel ratto assai facile contrassegnare i piccoli in utero per poterli riconoscere pi tardi), queste avevano un comportamento aggressivo quasi quanto quello dei maschi, e comunque pi aggressivo di quello degli altri ratti di sesso femminile . Certi autori si sono sbilanciati affermando che lo stesso avveniva probabilmente nel cane. In realt, il fenomeno appena descritto possibile nei ratti solo perch la placenta ha una struttura particolare e perch si verificano contatti a livello sanguigno tra i feti. Nella specie canina la placenta del tutto diversa e, a priori, vi sono scarse probabilit che scambi del genere esistano. "Il feto in grado di udire suoni nell'utero della cagna?" Quello che si sta cercando di scoprire, anche se per il momento questo aspetto non stato studiato, l'eventuale influenza od organizzazione legata al suono. Bisogna premettere che alla nascita lo sviluppo delle aree cerebrali destinate ad analizzare le informazioni uditive non completato: per questo il cucciolo nasce sordo. Non sembra dunque che abbia una particolare sensibilit agli stimoli sonori in utero e ancora meno che sia capace, per esempio, di riconoscere la voce della madre come invece accade in altre specie. Anche se l'ambiente uterino del cucciolo si presterebbe perfettamente alla trasmissione dei suoni poich il feto si trova immerso nel liquido, l'udito si sviluppa completamente solo al termine del periodo di transizione, quindi nei cuccioli che hanno due settimane e mezzo o tre. Dalla nascita all'apertura degli occhi Viene definito "periodo neonatale" quello che comincia alla nascita e si conclude con l'apertura degli occhi. Durante questi primi quindici-venti giorni di vita, il cucciolo ha possibilit estremamente limitate: pu solo vivere in un luogo ben protetto costituito dal "nido" organizzato dalla madre. Il cucciolo dipende interamente dalla madre II piccolo nasce sordo e cieco. Per interpretare correttamente la natura delle sue azioni bisogna sapere che, durante questo periodo, quella che viene considerata la parte del cervello adibita al controllo superiore, la corteccia cerebrale, non completamente formata. In questa fase sono essenzialmente le parti inferiori del cervello che funzionano e lo fanno reagire. Il cucciolo ha quindi le cosiddette reazioni primarie o comportamenti primitivi. Si tratta di riflessi che gli permettono di sopravvivere e di realizzare ci che pi importante per lui: trovare una fonte di calore e una fonte di nutrimento. COME SI ORIENTA IL CUCCIOLO Nel corso delle prime due settimane di vita, il sistema di orientamento principale di due tipi: - tattile: toccando con le zampe o il naso il cucciolo riesce a orientarsi; -- termica: il cucciolo si avvicina sistematicamente alle fonti di calore. Verso la fine di questo periodo comincer a percepire sensazioni olfattive nel vero senso della parola, cio non i feromoni (di cui parleremo a lungo pi avanti, da pagina 122 a 129), ma odori che gli consentiranno di orientarsi. Per il momento, per, alla nascita, sono essenzialmente il tatto e la ricerca di calore che gli permettono di interagire con il mondo. IL CUCCIOLO NON RIESCE A RISCALDARSI DA SOLO Perch il piccolo ha bisogno di trovare una fonte di calore? un'altra caratteristica importante di questo periodo: le parti del suo cervello che

dovrebbero regolare la temperatura corporea e aumentarla quando fuori fa freddo o, al contrario, abbassarla quando fa pi caldo non funzionano. Il cucciolo dipende quindi da una fonte di calore esterna per potersi riscaldare. In teoria la madre a provvedere, ma quando assente, per un motivo o per l'altro, bisogna tenere al caldo il cucciolo: in genere si ricorre a lampade a infrarossi. IL CUCCIOLO NON IN GRADO DI FARE I SUOI BISOGNI DA SOLO La stessa mancanza di competenza si ritrova nell'ambito degli sfinteri. Il cucciolo non capace di eliminare da solo gli escrementi e l'urina. Le strutture nervose che gli permetterebbero di sentire che la vescica o il retto sono pieni, e di provocare la defecazione o la minzione, non funzionano ancora. grazie al cosiddetto "riflesso perineale" che il piccolo proceder all'eliminazione. Durante il periodo neonatale, cio nelle prime due settimane di vita e praticamente fino a un mese d'et quindi, anche dopo la fine del periodo neonatale propriamente detto -- il cucciolo fa i suoi bisogni ogni volta che viene stimolata la regione del perineo. quello che fa la madre durante le prime settimane: con la lingua stimola la zona perineale, cio la regione tra l'ano e l'apparato genitale e, anche se pu sembrare poco poetico, ingerisce sistematicamente l'urina e gli escrementi dei cuccioli. Ci sono casi in cui una cagna non pu occuparsi dei figli perch costituisce un pericolo per i cuccioli, perch morta o se un piccolo appena nato stato abbandonato. Se, in questo caso, decidete di farne le veci, sappiate che dovrete effettuare voi stessi la stimolazione. In pratica, si tratta di procurarvi una spugnetta umida o dei dischetti di cotone per eliminare il trucco, per esempio, e di stimolare la zona solleticandola con insistenza: vedrete allora uscire urina o escrementi, a seconda di ci che presente nella vescica o nel retto del cane. Questo essenziale per la sua sopravvivenza: se non elimina le scorie, infatti, muore. L'operazione da eseguire vicino ai pasti, quindi ogni due ore e mezzo, tre ore. La cagna possiede sicuramente altre informazioni, probabilmente di origine olfattiva, che le permettono di individuare il momento giusto. Dal momento che noi non le abbiamo, per, siamo obbligati a ripetere la procedura sistematicamente. IL CUCCIOLO QUASI INCAPACE DI SPOSTARSI II cucciolo non autonomo sul piano motorio. Non capace di sollevarsi sulle zampe perch appena nato attraversa, in successione, due fasi molto particolari: innanzitutto un periodo durante il quale sono i muscoli flessori a predominare: il cucciolo ha le vie nervose per contrarsi ma non per estendersi. Invece, per sollevarsi sugli arti bisogna trovare un equilibrio tra estensione e flessione; in seguito c' un periodo durante il quale predominano i muscoli estensori su quelli flessori. Deve superare tutte queste tappe per poter cominciare progressivamente, alla fine del periodo neonatale e all'inizio di quello di transizione, a sollevarsi sulle zampe anteriori. Il solo modo per spostarsi quindi la reptazione: il cucciolo striscia. Del resto, gli basta per i piccoli spostamenti che gli risultano necessari. Con il passare dei giorni i cuccioli strisciano sempre meglio: poco a poco si assiste a un'armonizzazione del controllo dei muscoli, e i piccoli imparano a percorrere distanze relativamente grandi rispetto al loro mezzo di locomozione e alla loro dimensione: si tratta di qualche decina di centimetri attorno al punto centrale del nido. In ogni caso, la madre non permette loro di allontanarsi: appena ce n' uno che mostra la tendenza ad andarsene per conto suo, la cagna lo riporta nel gruppo. Il cane costituisce un esempio tipico delle cosiddette "specie nidicole", ovvero le specie i cui piccoli sono estremamente dipendenti dalla madre dal momento che non sono in grado di nutrirsi, scaldarsi e fare i loro bisogni da soli. Quindi, se il cucciolo non assistito da qualcuno, muore. Attenzione! A meno che non siate estremamente disponibili e non possediate una grande competenza tecnica sullo sviluppo del cane, non dovete occuparvi di un cucciolo non svezzato: questo equivarrebbe a trasformarsi in mamma cane, con rischi enormi sul piano comportamentale. Le competenze del neonato PERCH IMPORTANTE TOCCARE IL CUCCIOLO Si osservato che durante questo periodo si svolge un processo molto importante, iniziato gi nell'epoca

prenatale: i neuroni, e quindi le cellule nervose, hanno un enorme potenziale d'interconnessione, ovvero generano prolungamenti per connettersi con la cellula vicina e stabilire una moltitudine di circuiti. Non tutti sopravviveranno: solo quelli che vengono stimolati continueranno a esistere. Perci importante che, in questo periodo, il cucciolo trovi intorno a s tutti i tipi d'informazione di cui ha bisogno, in particolare le informazioni tattili pi diverse. Si ripresenta quindi (come nella fase prenatale) la necessit di manipolare i cuccioli, accarezzarli, toccarli. In effetti, gli stimoli tattili procurati dalla mano dell'uomo non assomigliano affatto a quelli che la mamma pratica con la lingua. Dato che il cane dovr vivere e interagire con gli esseri umani, deve abituarsi alla manipolazione. Spesso si crede che non si debba toccare un piccolo appena nato. assolutamente falso! La cagna passa il suo tempo a spingere i cuccioli con il naso, a leccarli, a volte persino a stringerli delicatamente con i denti per farli muovere; se li deve spostare, pu prenderli in bocca. Tutti questi stimoli sono essenziali per il piccolo. Se sono assenti, quando per esempio il cucciolo abbandonato o separato dalla madre per un qualche motivo, soffrir di disturbi comportamentali e, in particolare, sar caratterizzato da un quadro clinico grave che si chiama "depressione da distacco precoce". per questo che bisogna stimolare il cucciolo, se gli si fa da madre, soprattutto se solo o se ha soltanto un paio di fratelli o sorelle. Nel caso di una cucciolata numerosa, infatti, intervengono stimoli reciproci tra fratelli quando succhiano il latte o si addormentano, gli uni appoggiati agli altri. Come manipolare i cuccioli La manipolazione dev'essere estremamente delicata, non risultare dolorosa n indurre il cucciolo a ritrarsi o a bloccarsi. Bisogna accarezzarlo con i polpastrelli, con dolcezza, e preferibilmente, almeno all'inizio, nel senso del pelo. Innanzitutto, se la madre socievole con l'uomo e gli permette di avvicinarsi, si raccomanda di cominciare a manipolare i cuccioli quando succhiano il seno o sono stretti contro la madre. Spesso, quando li si accarezza in quella posizione, la madre fa lo stesso con la lingua, e questo ottimo perch permette di associare la manipolazione umana a una stimolazione positiva da parte della cagna. In seguito si pu decidere di prenderli in mano e di cominciare progressivamente a manipolarli. Poich il piccolo dipendente dal punto di vista termico, non bisogna mai appoggiarlo su una superficie fredda. I veterinari lo sanno bene, perch a volte si trovano a dover condurre un esame neurologico precoce - in particolare per le razze predisposte a soffrire di certe anomalie neurologiche - per accertarsi che non sia presente una malattia congenita. Se si posa il cucciolo su un tavolo di metallo freddo, l'animale si immobilizza e, in breve tempo, cade in una specie di torpore perch, dal punto di vista termico, si trova in una situazione pericolosa. Quando si accudisce un cucciolo che presenta un qualunque problema e che necessita di cure, necessario posarlo su una superficie morbida e tiepida, e mai su piastrelle, inox o su un piano che potrebbe essere freddo. Non c' da preoccuparsi se il piccolo reagisce alla stimolazione molto in ritardo rispetto al momento in cui lo toccate. Si verifica infatti un fenomeno particolare: nel sistema nervoso l'informazione circola sotto forma di onda elettrica. Questa, per muoversi velocemente, "salta" lungo le fibre nervose che sono circondate da uno strato isolante, la "guaina mielinica" che, a intervalli regolari, presenta degli strozzamenti in cui scompare: l la fibra nervosa quasi scoperta. In effetti, l'influsso nervoso salta da un punto non isolato all'altro, e questa capacit gli permette di spostarsi a grande velocit. Alla nascita, per, questo sistema non ancora ultimato. Solo qualche fibra nervosa ha la mielina: tutto il resto scoperto, quindi l'influsso nervoso procede lentamente. Ecco perch, tra il momento in cui si stimola il cucciolo e il momento in cui reagir, passa molto pi tempo di quello che si osserva per il cane adulto o semplicemente per un cucciolo con tre mesi in pi. "Il cucciolo riconosce la madre?" Durante il periodo neonatale il cucciolo vive sempre nel nido preparato dalla madre; i piccoli, del resto, hanno la tendenza a raggrupparsi tra loro e dormire tutti contro la cagna, al caldo. Sembra effettivamente che la madre, in questa fase, dimostri un certo attaccamento ai piccoli. Questi, invece, non riconoscono la madre; in altre parole, tutto ci che morbido e caldo e che contiene latte riesce a farli stare bene. Gli allevatori lo sanno perfettamente: quando la cagna assente, utilizzano una lampada a infrarossi o una borsa dell'acqua calda avvolta in un tessuto morbido, in modo che i cuccioli possano stringersi contro qualcosa di tiepido per calmarsi e crescere senza problemi.

LA FUTURA POSIZIONE DI SOTTOMISSIONE DEL CANE In questo periodo si osserva un fenomeno interessante, legato alla situazione di dipendenza del cucciolo e al riflesso perineale di eliminazione. Come abbiamo gi visto, a intervalli regolari la cagna colpisce con il naso il fianco dei cuccioli per farli voltare; in genere i piccoli, in questa circostanza, emettono flebili vocalizzi, e la madre lecca la loro regione perineale per provocare l'eliminazione di urina ed escrementi. Ci si accorti che quest'interazione tra la madre e il piccolo costituisce la base per la futura posizione di sottomissione del cane adulto. Per verificarlo si condotto il seguente esperimento: ad alcuni cuccioli ha fatto da madre un essere umano invece di una cagna. Si sono messi poi a confronto dei piccoli che venivano voltati perch facessero i loro bisogni ad altri che rimanevano coricati sulla pancia per urinare e defecare. Si constatato che, nella fase della socializzazione, questi ultimi adottavano una posizione di sottomissione immobilizzandosi con il ventre a terra, mentre gli altri cani si giravano sul fianco. Quando un cane assume la posizione di sottomissione, soprattutto se si trova di fronte un suo simile che ringhia minacciosamente o un essere umano arrabbiato, emette spesso un po' di urina. In effetti, questa reazione - che spesso mette in collera i padroni, obbligati a pulire - considerata un residuo di quell'interazione. sempre la stessa tematica a riproporsi e, per calmare un dominante, il modo migliore consiste nell'adottare un comportamento di accettazione sessuale - con cui il cane sottomesso permette all'altro di salirgli sopra -- o un atteggiamento infantile analogo alla posizione di stimolazione perineale. Questo risulta particolarmente interessante perch permette di vedere quanto un comportamento primitivo come quello diventi in seguito un elemento molto importante nella comunicazione del cane adulto. IL RIFLESSO DEL "FOUISSEMENT" I veterinari cercano sempre di verificare nei cuccioli la presenza di alcuni riflessi, soprattutto in alcune razze in cui certe anomalie possono essere individuate precocemente. In particolare ci riferiamo al riflesso del "fouissement" o "rooting reflex", che illustra perfettamente il doppio orientamento del cucciolo, tattile e termico. Il piccolo nella fase neonatale ha la tendenza a rannicchiarsi contro tutte le superfici calde e morbide. In realt, questo riflesso gli permette di sprofondarsi tra le mammelle della cagna e di cercare il capezzolo. La reazione del piccolo facilmente osservabile con un sistema semplice: mettendogli i pugni chiusi davanti al naso e lasciando libero solo uno stretto varco tra le dita proprio in corrispondenza con il naso dell'animale, si ha l'impressione che il cucciolo strisci per cercare di infilarsi nella mano. Questo riflesso scomparir non appena il cucciolo sar in grado di orientarsi grazie agli organi visivi, pochi giorni dopo l'apertura degli occhi, all'inizio del cosiddetto "periodo di transizione". A partire da quel momento i cuccioli entrano in un altro mondo, ricco di maggiori stimoli sensoriali, e si aprono all'ambiente esterno.

IL RIFLESSO LABIALE Un altro riflesso spesso studiato, soprattutto per la sua eventuale persistenza anche dopo il periodo neonatale, quello labiale. Nella fase neonatale, non appena qualcosa di morbido o arrotondato tocca le labbra del cucciolo, questo reagisce succhiando. Anch'esso scomparir, nei casi normali, qualche giorno dopo l'apertura degli occhi, a partire dal momento in cui la vista diventa funzionale, eccezion fatta per gli animali che hanno subito gravi carenze proteiche. Si tratta generalmente di cuccioli le cui madri sono spesso in uno stato di carenza fisiologica, con un latte di qualit scadente e nessun supplemento. Possono soffrire di ritardi nello sviluppo, che si manifestano con la persistenza del riflesso labiale appena descritto. Si vedono cuccioli di un mese che succhiano ancora quando si toccano loro le labbra. Nei soggetti normali, invece, una simile reazione ormai scomparsa. I PROBLEMI In certe razze possono manifestarsi problemi particolari legati ad anomalie cerebrali: ci riferiamo specialmente all'idrocefalia. Alcune hanno una vera e propria predisposizione, soprattutto quelle caratterizzate da una scatola cranica piuttosto rotonda, come molti piccoli cani da compagnia tipo chihuahua, yorkshire, carlini, bulldog, bassotti tedeschi e barboncini nani. Nella maggioranza dei casi gli idrocefali si riconoscono facilmente perch hanno effettivamente il cranio pi grosso. In alcune circostanze, per, non cos facile capirlo perch, come abbiamo detto, si tratta di cani che hanno per natura il cranio tondeggiante. L'idrocefalia si manifesta in diversi modi: quasi sempre legata a un ritardo nello sviluppo, e quindi alla persistenza di riflessi primari che, nei soggetti normali, sono gi scomparsi. Vi sono poi altri disturbi, che possono non manifestarsi nel periodo neonatale e di transizione: durante la fase di socializzazione che si effettua la diagnosi, dato che prima la compressione era ridotta e quindi non provocava la distruzione dei tessuti nervosi. Per causare danni del genere necessario che la pressione duri un certo periodo: anche possibile che lo schiacciamento progressivo alteri alcune strutture che si riveleranno danneggiate solo quando l'animale sapr adottare comportamenti pi sofisticati. Bisogna quindi usare la massima prudenza di fronte a rischi del genere. Esistono altri problemi che toccano parti pi periferiche del sistema nervoso, in particolare nelle razze che vengono definite anure, ovvero prive di coda. Un esempio costituito da alcuni bobtail. In linea di massima la coda viene tagliata alla maggior parte di loro, ma alcuni ne nascono privi. Questo vero in particolare per gli schipperke, piccoli cani di sette, otto chili, dal pelo nero semilungo, testa piccola da pastore, orecchie dritte, che in origine erano gli animali di chi abitava sulle chiatte nei Paesi Bassi. Servivano contemporaneamente da cani da guardia, da compagnia e davano anche la caccia ai topi per proteggere la merce che veniva trasportata. Gli schipperke sono una razza senza coda; il problema che lo sviluppo delle parti posteriori delle grandi radici nervose del midollo spinale avviene contemporaneamente a quello delle gemme embrionali che daranno luogo alla coda. In certi casi vi pu essere un'anomalia che compromette gravemente lo sviluppo del midollo. Ne risultano animali che non hanno un'innervazione corretta, specialmente dell'ano, del collo della vescica, e in cui il riflesso perineale sar aberrante. In certi casi si assiste persino a una perdita continua di urina e di escrementi ma, soprattutto, alla persistenza del riflesso perineale. Il periodo neonatale si conclude con l'apertura degli occhi e l'inizio del periodo di transizione, caratterizzato dalla completa maturazione del sistema nervoso centrale e dalla vera e propria apertura al mondo esterno. 2 - Il cucciolo si apre al mondo II periodo di transizione comincia con l'apertura degli occhi e termina quando il cucciolo in grado di udire i suoni. E una fase molto corta (da quattordici a ventuno giorni per le razze piccole e medie, da diciotto a trentadue giorni per quelle pi grandi) ma determinante perch, nello spazio di quei pochi giorni, si verificano avvenimenti importantissimi.

Lo sviluppo degli organi sensoriali Durante il periodo di transizione tutta la vita del cucciolo cambia perch si modifica il suo rapporto con il mondo. In effetti, grazie alle nuove competenze sensoriali, l'animale acquisisce la capacit di percepire quanto accade lontano da lui, prima con la vista e in seguito con l'udito. Nel frattempo, a mano a mano che la sua capacit di spostarsi aumenta, compie movimenti pi ampi. Si instaura quindi gi a questo punto una logica di esplorazione attiva del mondo e di acquisizione di indipendenza. Il primo grande evento a livello sensoriale , a partire dall'apertura degli occhi, la comparsa della capacit visiva. La vista VEDERE PER ANTICIPARE Fino ad allora, come abbiamo gi detto (vedi pagina 27), i cuccioli si orientavano in modo tattile: era il tatto che permetteva loro di sapere dove andavano. Evidentemente questo sistema presentava un grosso inconveniente: il piccolo costretto a mantenersi vicino a ci che esplora, e non pu quindi fare nulla a distanza. E soprattutto - particolare molto importante, che ritroveremo durante tutta la fase di sviluppo del cane e della sua educazione - incapace di anticipare. Questo significa che l'informazione gli arriva nel momento in cui stabilisce il contatto, mentre nel caso di un dato colto grazie alla vista pu prevedere gli eventi perch studia l'ambiente circostante da lontano, ed quindi in grado di modificare il comportamento a seconda di ci che percepisce. L'apparizione della vista modifica evidentemente il rapporto con gli altri: permette di stabilire una forma di comunicazione pi complessa perch il cucciolo vede l'altro da lontano e pu prevedere, grazie a molteplici segnali, cosa accadr quando entrer in contatto diretto con lui. La capacit di scoprire e conoscere con lo sguardo modifica in modo radicale i comportamenti. Bisogna tuttavia precisare che la vista non del tutto funzionale al momento dell'apertura degli occhi: ancora necessario qualche giorno perch la retina diventi completamente efficace. Nel momento in cui gli occhi si aprono non si sono ancora attivati tutti i riflessi chiamati "fotomotori", che consentono l'adattamento del diametro della pupilla a seconda della luce. VISTA E ATTACCAMENTO ALLA MADRE Dopo qualche giorno il cucciolo comincia a ricevere informazioni di tipo visivo. A parte i dati topografici, cio riguardanti il luogo in cui si trova, l'aspetto che ha, la sua organizzazione eccetera, la vista gli permette di vivere un evento fondamentale, una delle esperienze pi importanti del periodo di transizione. Fino ad allora coglieva un certo numero di informazioni che gli consentivano di farsi un'idea solo parziale dell'essere che si occupa di lui, in generale la madre biologica. Adesso, grazie alle capacit visive, potr identificarla in modo completo. In altre parole: la madre non pi solo un oggetto caldo contenente del latte in cui il cucciolo trova le sostanze indispensabili, ma anche un essere con caratteristiche sufficientemente precise per permettere al piccolo di distinguerla dagli altri. Solo a questo punto pu apparire la fase di sviluppo caratterizzata da attaccamento e "impregnazione" che descriveremo pi dettagliatamente a pagina 55. ESSERE STIMOLATI PER VEDERE MEGLIO Una parte dello sviluppo geneticamente programmata, ma un'altra parte dipende dagli stimoli forniti dall'ambiente. Questo significa che, perch si metta in funzione una vista completa, bisogna che il cucciolo evolva in un ambiente dove ci sono oggetti diversi da vedere, con varie forme ed elementi in tutte le direzioni dello spazio, orizzontali e verticali. Certi esperimenti, che ora sono relativamente antiquati e possono sembrare persino un po' barbari, mettono perfettamente in evidenza l'importanza di questi stimoli. L'esperimento seguente stato praticato sul gatto: consiste nel far crescere i micini in un ambiente caratterizzato solo da linee orizzontali, senza alcun contrasto verticale. Ci si accorti che, quando si prelevano gli animali da quell'ambiente "orizzontale" per inserirli in un altro caratterizzato da linee di ogni sorta, risultano in un certo senso ciechi: per esempio, quando incontrano sul loro percorso sbarre verticali non le vedono e ci finiscono contro. Se si analizza il loro sistema nervoso, si nota che una parte delle fibre nervose che trasmettono le informazioni dall'occhio alle zone del cervello incaricate di interpretare le informazioni atrofizzata, non si potuta sviluppare. Cos, perch le capacit visive di un cucciolo funzionino al meglio, bisogna stimolarle. Da cui l'importanza, durante il periodo di transizione, di arricchire l'ambiente visivo dell'animale se si vogliono evitare anomalie nello sviluppo della vista.

Per questo bisogna evitare una pratica "tradizionale" basata sulla convinzione che il cane appena nato abbia bisogno di una grande calma, dell'ambiente meno disturbato possibile. Si arriva persino a situazioni grottesche di cagne che vengono relegate con i piccoli in un angolo di fienile o in una baracca semibuia. Molti credono che sia il modo migliore per garantire ai cuccioli uno sviluppo completo, invece proprio il contrario. Del resto, questo tipo di isolamento del tutto nefasto perch provoca quelle che vengono definite "situazioni di deprivazione sensoriale" (vedi pagina 96). Non bisogna poi dimenticare che il cane nella maggioranza dei casi vivr in stretto contatto con l'uomo, e quindi in un ambiente complesso, caratterizzato da oggetti di ogni sorta. Pi stato stimolato all'inizio da esperienze sensoriali varie, pi sar preparato per crescere in quel mondo. Per concludere, il vostro compito non per nulla complicato, basta che evitiate a ogni costo d'isolare l'animale dall'ambiente in cui vivete ogni giorno. Dove e come sistemare una cagna con i cuccioli Se volete creare un ambiente visivo stimolante per la cagna e i cuccioli: - Trasferiteli presso di voi, nella casa o nell'appartamento che abitate, sempre che, naturalmente, questo sia compatibile con il vostro modo di vita, perch vero che il cucciolo entra in un periodo in cui sporca dappertutto e preferirete forse limitare la zona a sua disposizione per le esplorazioni. Ripetiamolo ancora: bisogna evitare di creare il vuoto attorno ai piccoli; - potete collocare nel loro spazio vari oggetti, e giochi infantili purch non pericolosi e impossibili da ridurre in brandelli che il cucciolo mangerebbe. Si tratta, in effetti, del momento dell'esplorazione orale e bisogna impedire al piccolo di mangiare di tutto. In pratica, si riveleranno perfetti palloni, grossi cubi, pezzi di corda; - assicuratevi che vi sia un'illuminazione sufficiente durante il giorno: dev'esserci chiaro e, se la luce naturale non basta, non esitate ad accendere una lampadina. Non lasciate assolutamente gli animali in luoghi bui e vuoti. IL CUCCIOLO CIECO Esiste un'altra prova del ruolo fondamentale della vista: basta osservare i cuccioli che presentano anomalie anatomiche spesso ereditarie (a volte si tratta di complicazioni congenite) e che sono ciechi, anche se gli occhi hanno un aspetto normale. Si tratta di animali che continueranno il loro sviluppo senza la vista. Che cosa succede? Innanzitutto questo handicap induce il cane fin da subito a tenersi in disparte: i cuccioli hanno reazioni esagerate a ci che succede attorno a loro, perch il sistema nervoso riceve le informazioni ma non ha alcuna possibilit di anticipare (vedi pagina 109). Sono quindi assaliti dagli stimoli in modo brutale e si trovano improvvisamente a contatto di altri esseri viventi di cui non si erano accorti. Si potrebbe pensare che l'odorato canino riesca a sopperire all'handicap della cecit, ma il fiuto non un sistema d'informazioni che permetta di effettuare la stessa valutazione del passaggio del tempo. Se si paragona la vista (un individuo che osserviamo avvicinarsi) e la percezione olfattiva (un individuo di cui sentiamo l'odore quando si avvicina) possiamo dire che quest'ultima non consente di valutare il diminuire della distanza a mano a mano che l'individuo viene verso di noi. In pratica, il fiuto non permette di apprezzare l'aspetto progressivo, capace di procurare molteplici informazioni, come fa invece la vista. I cuccioli che si sviluppano senza avere competenze visive normali saranno cani con reazioni brutali e violente in occasione dei contatti fisici: il loro proprietario dovr imparare a parlare prima di toccarli, evitando cos l'effetto sorpresa. Questo rende necessaria tutta un'educazione particolare. Del resto questi animali hanno numerosi problemi anche con i loro simili perch non sono in grado di rispondere ai segnali posturali che normalmente accompagnano il momento del contatto fisico, e hanno la tendenza a reagire in ritardo. I cani, poi, hanno raramente la tolleranza e adattabilit dell'essere umano, per cui questa risposta incomprensibile scatener negli altri animali tutta una serie di comportamenti pi o meno aggressivi. Ci tende ad aumentare, poco a poco, il carattere timoroso del cucciolo cieco. Per questo importante individuare la cecit del piccolo al pi presto. Bisogna porsi una domanda: eticamente giusto permettere a un cucciolo di svilupparsi, sapendo a quali difficolt si trover davanti nella sua vita futura? Diagnosticare una cecit anche molto importante in termini di prevenzione. In effetti, se il problema di origine ereditaria, bisogna dar prova di buonsenso chiedendosi se sia opportuno permettere a quella cagna o al maschio che l'ha montata di riprodursi.

Come individuare la cecit nel cucciolo Non bisogna esitare, se la vostra cagna ha avuto dei piccoli, a verificare subito la presenza di un'eventuale cecit. Anche solo pochi giorni dopo l'apertura degli occhi, verificate con una lampada tascabile se il diametro della pupilla si restringe quando dirigete il fascio luminoso verso gli occhi del cucciolo. Bisogna anche assicurarsi che il cagnolino segua con lo sguardo qualcosa che gli si muove davanti agli occhi; scegliete un oggetto capace di attirare l'attenzione ma, evidentemente, privo di odore. Non agitategli davanti un biscotto o una crocchetta, altrimenti non saprete se si orienta seguendo l'odore del cibo o il movimento dell'oggetto; usate invece una pallina colorata o una piccola fonte di luce. COME VEDE IL CANE? "E' vero che il cane vede in bianco e nero?" Sulla questione della vista canina tutti hanno detto la loro: per lungo tempo, per esempio, si sentito dire che questi animali vedevano in bianco e nero. Il proliferare di opinioni divergenti era dovuto a una conoscenza assai limitata della struttura della retina canina; oltretutto, erano stati praticati test piuttosto approssimativi per l'identificazione dei colori, e sembravano concludere che il cane non si interessasse alle diverse tonalit. Quest'opinione ridicola; anche se evidente che la percezione canina dei colori totalmente diversa dalla nostra: le sfumature che percepiscono sono molto meno numerose di quelle colte dall'occhio umano. Non possiamo quindi chiedere a un cane di distinguere tra cinque rosa, dieci arancione e diversi giallo. Tuttavia, in grado di percepire i diversi colori. "Si dice anche che il cane vede male. E' vero?" Il cane non riesce a distinguere i dettagli con una definizione elevata quanto la nostra. A volte si suggerisce un'immagine che pu venire male interpretata: si dice che, per avere un'idea della vista di un cane, bisogna immaginare un paesaggio visto da un miope, ovvero sfocato e dai contorni indefiniti. Bisogna evidentemente essere prudenti con descrizioni del genere, perch pochi sono i resoconti forniti dai cani stessi! Abbiamo per informazioni di tipo ottico che permettono di affermare che, effettivamente, il cane ha una cattiva definizione dei dettagli degli oggetti immobili. In compenso, come avviene per molti predatori, pu contare su un'ottima definizione visiva del movimento. Gli occhi canini sono fatti per cogliere lo spostamento, ovvero, nel suo comportamento di predazione, ha bisogno di movimento per essere stimolato; i piccoli scatti, per esempio, suscitano in lui un comportamento di predazione (il che non vuol dire che non possa mangiare oggetti immobili ... ). La tattica adottata spontaneamente dal cane che caccia consiste nel pattugliare, nell'esplorare e nell'andare a curiosare un po' dappertutto finch qualcosa non comincia a muoversi. Da ci deriva la tecnica difensiva di numerose prede, che di fronte al cane e ad altri animali cacciatori, si immobilizzano: uno dei modi migliori per scongiurare il pericolo di essere inseguiti. "Il cane ci vede di notte?" Evidentemente possiede una buona visione notturna, anche se meno sviluppata di quella felina. La sua retina ha una struttura particolare che le permette di funzionare anche quando c' poca luce. Del resto, lo sanno tutti: quando si in macchina, con i fari accesi, e si illuminano gli occhi di un cane sulla strada, questi appaiono di un colore giallo-verdastro e brillanti: si tratta del cosiddetto "tappeto" della retina, il cui nome scientifico tapetum. Tale particolare ci interessa da vicino perch vedremo che in situazioni minacciose o in certe turbe del comportamento -- tipo disturbi dell'umore -- che assomigliano agli stati maniacali dell'uomo, i cani presentano una dilatazione della pupilla (chiamata midriasi), e si ha l'impressione che gli occhi cambino colore diventando verdi. Nell'immaginario popolare questo ha dato vita a tutta una serie di interpretazioni assurde come "l'occhiata assassina", l'occhio da pazzo" e cos via. Durante le visite sento regolarmente commenti come: "So che il mio cane sta diventando matto, glielo leggo negli occhi che gli diventano verdi in quei momenti. .." Questo fenomeno ha effettivamente un parallelo negli uomini, in particolare negli individui che soffrono di disturbi maniacali o maniacodepressivi sfocianti in episodi maniacali. Si sente parlare, ad esempio, dell '"occhio nero del maniaco": la persona non dorme pi, tiene discorsi megalomaniaci, profferisce orrori di ogni sorta e soprattutto, nelle nostre societ consumistiche, si dedica ad acquisti frenetici (certi possono comprare quattro auto o venticinque cappotti in un solo giorno, con tutte le conseguenze sociali e legali del caso). Nel cane, quando la pupilla si dilata profondamente, come avviene di notte (dal momento che le sue dimensioni aumentano quando non c' luce), si vede il tapetum riflesso. Tutto dipende dalla posizione che assumete: in pieno giorno, davanti a un cane con le pupille dilatate, riuscirete a vederlo con maggiore facilit se vi

mettete di lato e gli guardate gli occhi in modo obliquo. L'udito L'orecchio del cucciolo, all'inizio del periodo di transizione, ha gi subito le trasformazioni necessarie: il condotto auditivo, che prima era semichiuso, adesso aperto, e il timpano con le altre parti dell'orecchio sono perfettamente funzionanti. Non si sono per ancora stabilite le connessioni tra l'orecchio, organo di ricezione delle informazioni sonore, e la parte del cervello chiamata corteccia temporale, che deve entrare in contatto con quelle strutture. In pratica, la relazione tra l'organo di senso e la struttura d'interpretazione non ancora operativa. Queste interconnessioni si ultimano durante il periodo di transizione: ci significa che il cucciolo ancora sordo, ma che si stanno compiendo i progressi che gli consentiranno di udire. Del resto, nel momento in cui sar capace di percepire i suoni, terminer il periodo di transizione per entrare nella grande avventura della socializzazione. IL RIFLESSO DEL SOBBALZO La capacit uditiva si manifesta con un riflesso che si osserva quando il piccolo ha circa tre settimane e mezzo o quattro: si tratta del riflesso del sobbalzo. In generale il cucciolo deve trovarsi appoggiato sul ventre, e quindi nella sua posizione naturale, su una superficie morbida. Bisogna ricordarsene quando si esamina un cane: evitate i piani d'appoggio duri o freddi perch, anche se i cuccioli sono ormai autonomi dal punto di vista della temperatura, avranno la tendenza a rimanere sorpresi e il risultato del test sarebbe quindi poco affidabile. L'esaminatore tiene le mani a cinque, dieci centimetri sopra la testa del cane e le batte. A quel punto il cucciolo, nei casi normali, si solleva sulle zampe anteriori e si lascia ricadere. Da qui il nome di "sobbalzo". Se ha questo riflesso si dice che il test positivo e che l'apparato uditivo quasi giunto a maturazione: il cucciolo termina quindi il periodo di transizione. UN AMBIENTE SONORO STIMOLANTE Non si sa ancora se, nonostante l'immaturit dell'apparato uditivo, la ricchezza di stimoli intervenga o meno nel suo sviluppo. Si potrebbe crederlo, per analogia con quello che accade a livello della vista, descritto a pagina 33. Come l'isolamento visivo, quello sonoro estremamente negativo perch il cucciolo, che pi tardi vivr in un ambiente popolato da uomini, e quindi estremamente ricco di stimoli acustici, sar impreparato. Non bisogna dimenticare che gli esseri umani si servono molto del suono: innanzitutto parlano - gi questo molto importante -, e producono innumerevoli attivit sonore, che si tratti di musica o di rumori legati ai nostri diversi apparecchi, veicoli, telefoni, elettrodomestici, televisori, sveglie, radio, giochi infantili eccetera. quindi necessario che il cucciolo sia immerso in un ambiente sonoro sufficientemente stimolante. Come creare attorno al cucciolo un ambiente sonoro stimolante Si consiglia talvolta di collocare non lontano dalla cagna e dai piccoli una radio sempre accesa, in modo che i cuccioli possano ricevere stimoli diversi. E' ovvio che preferibile se il piccolo, nella casa del suo proprietario, pu assistere all'attivit umana quotidiana. L'adattamento ai suoni si riveler ancora pi facile se anche la madre cresciuta in mezzo agli esseri umani: infatti, grazie a queste nuove informazioni sonore, il cucciolo, ormai in grado di vedere, potr percepire le reazioni della madre e avr la tendenza a imitarle. "Cosa fare se la madre ha paura dei rumori provocati dell'uomo?" Se la madre una cagna paurosa, che ha sempre vissuto all'aperto e mal sopporta la presenza umana, certo che il cucciolo avr la tendenza a considerare i rumori, percepiti attraverso il filtro materno, come un fattore stressante. Per questo importante cercare, fin dove possibile, non di separare madre e piccolo, ma di fare in modo che altri cani senza problemi del genere siano presenti, o cominciare a intervenire in un certo senso come madre supplementare. Questo significa che assumerete un atteggiamento rassicurante alla comparsa delle nuove informazioni sonore. Facciamo un esempio concreto: il cucciolo pu sentirsi in pericolo se il telefono si mette a squillare, perch la madre presa dal panico quando sente quel suono. Sta a voi, allora, rassicurarlo. IL CUCCIOLO SORDO Purtroppo, come nel caso della vista, certi cuccioli soffrono di anomalie o di malformazioni dell'apparato

auditivo. In particolare alcune razze sono colpite con maggiore frequenza da questi disturbi: quelle a cui bisogna prestare maggiore attenzione sono il dalmata e il dogo argentino. Alcuni cuccioli di queste razze presentano una sordit genetica che causa tutta una serie di difficolt. Questo handicap in effetti non troppo limitante quando il cane vive in mezzo ai suoi simili, perch in un mondo di cani se la pu cavare benissimo senza l'udito. L'unico particolare che si osserva che i cani sordi fanno spesso dei vocalizzi, ovvero quando abbaiano emettono suoni troppo forti, mal strutturati e privi delle normali sfumature che caratterizzano il motivo del latrato. Le difficolt si manifestano quando il cane abita con l'uomo, perch questi parla all'animale e cerca di stabilire un contatto con la voce. Capita spesso di vedere, durante le visite, cuccioli di dalmata che vengono portati dal veterinario perch sono ineducabili (almeno secondo il padrone) o perch hanno morso il proprietario: in effetti, a forza di chiamare il cane senza mai avere una risposta, ha finito per perdere la pazienza e per punire l'animale. Ma la punizione (avremo l'occasione di insistere a lungo su questo punto), se non associabile a un errore che il cane sa di aver commesso e viene per di pi inflitta "a caldo", impulsivamente, non solo priva di un qualsivoglia effetto educativo, ma risulta anche pericolosa. Cosa succede? Il cane che viene punito ha tendenza a sottomettersi, ovvero assume posizioni di sottomissione: si appiattisce a terra, piange. Il proprietario, esasperato, continua a strapazzare l'animale che non capisce il motivo della sanzione. Per questo ha una reazione di paura e c' il rischio che morda. "Se si possiede un dogo argentino o un dalmata come si mette alla prova il suo udito? " molto importante, se siete proprietari di un dogo argentino o di un dalmata, che vi informiate nei limiti del possibile sui suoi antenati e collaterali per sapere se ci sono casi di sordit. L'ideale sarebbe di riuscire a ottenere informazioni sul padre e la madre perch si tratta di razze molto particolari e i cani spesso vengono fatti accoppiare con un individuo della stessa discendenza, in molti casi dotato di pedigree. Non sempre facile informarsi, perch gli allevatori non fanno pubblicit a problemi del genere, ma quando se ne ha notizia bisogna evitare la riproduzione, in particolare tra due individui potenzialmente portatori di anomalie. In ogni caso, visto che probabilmente non riuscirete a ottenere tutti i dati necessari, bisogner procedere all'et di tre settimane al test del riflesso del "sobbalzo" descritto a pagina 46. Se a quattro settimane questo non si manifesta ancora il caso di preoccuparsi. Consultate allora un veterinario per determinare se il cucciolo sordo, perch in questo caso esistono soluzioni. Si tratta di impartirgli un'educazione particolare e prima si comincia, pi risulter facile. "In che cosa consiste l'educazione di un cucciolo sordo?" Da una parte si insegna al cucciolo a interessarsi sistematicamente alle azioni del padrone, dall'altra si invita il proprietario ad adottare sistemi di comunicazione gestuali, con posizioni molto accentuate. Per esempio, dal momento che il cane non pu reagire quando lo si chiama per nome dovete trovare un altro sistema per richiamarlo: potete flettere le gambe e battervi sopra con la mano, e accarezzare l'animale quando viene da voi. Tutta questa comunicazione gestuale deve instaurarsi per gli ordini di "seduto", "a terra" eccetera, e poco a poco insegnerete all'animale a prestare attenzione ai gesti delle mani. Questo genere di educazione particolare perch comporta la creazione di codici personali, e ognuno adotta i segnali che gli sono pi congeniali. per questo motivo che non desideriamo proporre un codice prestabilito: non esiste un linguaggio internazionale per comunicare con cani sordi. invece interessante porsi il problema in questi termini: devo comunicare con il mio cane a gesti. Quest'ottica cambia completamente la vita quotidiana: durante la passeggiata senza guinzaglio, per esempio, il proprietario obbligato ad anticipare perch, se vuole riuscire a fermare il cane, costretto a rendersi continuamente interessante a distanza: solo cos l'animale lo guarda, vede le sue posizioni di richiamo e torna sui suoi passi al momento di effettuare un attraversamento pericoloso. L'altro aspetto positivo di questo tipo di educazione che si evita che il cane soffra di disturbi comportamentali legati a punizioni incomprensibili, come abbiamo gi visto. A volte, infatti, si arriva a vere e proprie "fobie sociali", cio per alcuni cani le interazioni con il padrone diventano fonte di angoscia permanente perch sono inintelligibili; il padrone continua a urlare, comportamento che per il cane non significa nulla, e questa incomprensione reciproca sfocia in un'aggressione. spesso a partire da quel momento che si finisce in un circolo vizioso di fobie: il proprietario non si fida dell'animale perch ha paura, e il cane che non comprende pi i segnali emessi dal padrone ansioso. Si instaura quindi un vero e proprio dialogo tra sordi che peggiora rapidamente la relazione.

"In che misura un cane sordo veramente handicappato?" In un mondo in cui i cani vivono a contatto con gli uomini, la sordit effettivamente un handicap piuttosto fastidioso: pu anche rivelarsi pericolosa per il cane, per cui fortemente sconsigliato portarlo a spasso senza guinzaglio in zone con molto traffico. La comunicazione si basa sul presupposto che il cane guardi il padrone; per aumentare l'interesse dell'animale nei suoi confronti, quando ancora molto giovane - quando cio il legame tra il proprietario e il cucciolo ancora assai forte -, si chiede al padrone di portare a spasso il cane, per esempio, in un bosco, di lasciarlo esplorare da solo e di nascondersi. Quando il cucciolo si accorge di essere isolato ha una gran paura: a quell'et la dipendenza molto forte. Ci sar dunque un momento di grande sconforto, di pianti, e a quel punto il padrone ricompare furtivamente e consola il cucciolo. Bisogna riprodurre questa sequenza diverse volte di seguito, tenendo presente per che si rischia di creare uno stato di dipendenza da eliminare in seguito, perch non bisogna che il legame con l'uomo si tramuti in un attaccamento eccessivo. Lo scopo semplicemente quello di indurre il cucciolo a guardarsi continuamente intorno per sapere dove si trova il padrone. Una volta che il cane avr imparato questo, sar molto pi facile per il proprietario inviargli i segnali visivi, che si tratti di chiamarlo o di farlo coricare. In realt, la gravit di questo handicap dipende dalla capacit del proprietario di gestire la sordit dell'animale. L'assenza di olfatto, invece - che si chiama anosmia ed molto rara - l'anomalia pi intollerabile per il cane. Si pu addirittura considerare che sia impossibile per lui condurre la sua esistenza. I "vocalizzi" COME COMUNICA IL CANE CON LA VOCE Si definiscono "vocalizzi" tutti i suoni emessi dal cane grazie alle corde vocali. Parlare di latrati in effetti restrittivo: abbaiare significa semplicemente fare bau bau mentre il cane pu anche ringhiare, gemere, brontolare e cos via. Esistono poi altri tipi di emissioni sonore che non si basano sull'uso delle corde vocali, osservabili per esempio quando l'animale batte tra loro i denti o li digrigna (vedi anche le pagine da 116 a 121). Detto questo il cane, pur dotato di corde vocali, chiaramente non capace di parlare, non solo perch la struttura della sua laringe non glielo permette, ma anche, e soprattutto, perch gli mancano alcune strutture cerebrali necessarie per fare uso del linguaggio. COME SONO STRUTTURATI I VOCALIZZI Nel periodo di transizione, i vocalizzi emessi dal cucciolo cominciano a strutturarsi. Si fanno sentire i primi latrati e ringhi; sono elementi che, sembra logico pensarlo, entrano a far parte della comunicazione quando questa comincia ad avvenire a distanza. Il cane abbaia, per esempio, quando in stato di allarme per quanto gli avviene intorno, e quindi non pu farlo se non quando comincia a percepire gli eventi distanti tramite la vista. Alla nascita, i gemiti emessi dal cucciolo si assomigliano tutti. Invece, a partire dalla seconda settimana di vita si comincia a notare una differenziazione nel tipo di messaggio: vi sono i gemiti con cui chiede da mangiare, altri con cui manifesta sconforto quando la madre lontana, e che possono essere legati non solo alla paura ma anche al freddo. I VOCALIZZI, UN CAMPO DA ESPLORARE Esistono numerosi studi ben documentati sul canto degli uccelli, persino delle specie pi difficili da avvicinare, che ci forniscono informazioni di una precisione estrema, quasi linguistica, e permettono di distinguere una popolazione vivente in un certo luogo, con un accento particolare, da un'altra che abita in una regione lontana e ha un accento diverso. Invece per il cane non esistono studi di decodifica dei "vocalizzi"; oggi, anche se alcuni esperti si sono effettivamente lanciati nella descrizione dei diversi latrati esistenti, non ci si spinti oltre. Si sa semplicemente che si tratta di un sistema complesso, come dimostra il caso assai particolare della caccia alla corsa: in questa circostanza i cani emettono "vocalizzi" che variano a seconda degli avvenimenti. Per esempio, quando la muta segue un cervo lancia regolarmente un certo tipo di "vocalizzo"; quando insegue una cerva (cosa proibita, dato che nella caccia alla corsa la preda solo il maschio) i "vocalizzi" si modificano, e i cacciatori esperti, che li riconoscono, sono quindi in grado di trasmettere a loro volta informazioni alla muta: grazie al corno riuniscono i cani perch lascino stare la cerva. Si pu allora affermare che sono i "vocalizzi" a costituire l'unico mezzo di comunicazione perch, la maggior parte delle volte, cani e cacciatori non si vedono, e che questi versi sono abbastanza strutturati da consentire all'orecchio umano esperto di interpretarli. Purtroppo, sul piano scientifico non stato compiuto alcuno studio per permetterci di saperne

di pi. Il cucciolo diventa autonomo Alternanza veglia/sonno Sul piano dello sviluppo sensoriale il periodo di transizione , come abbiamo visto, determinante; si verifica per un altro cambiamento che trasforma la vita del cucciolo e determina la sua capacit di intraprendere nuove attivit. La prima condizione per essere attivi restare svegli. Il piccolo, durante le prime due settimane di vita, dorme tantissimo, il sonno la sua occupazione principale. Nel corso del periodo di transizione si operano alcune trasformazioni nell'alternanza veglia/sonno che cambieranno il ritmo di vita dell'animale. Fino a quel momento, la struttura del sonno del cucciolo non era ancora organizzata. Il sonno normale si compone di cicli, ciascuno dei quali comprende due grandi fasi che si susseguono: - quella chiamata "sonno profondo" o "lento", perch l'attivit cerebrale rallenta; -- al termine di questa prima fase, si instaura quella del "sonno paradossale" o "rapido". definito "rapido" perch l'attivit cerebrale che lo caratterizza rapida, e "paradossale" perch, sebbene l'individuo stia effettivamente dormendo, il cervello presenta un'attivit elettrica simile a quella dello stato di veglia: il momento dei sogni, per gli uomini ma anche per i cani. Nel cane adulto i cicli assomigliano decisamente a quelli umani, ovvero durano in media all'incirca due ore (anche se esistono notevoli differenze individuali), con circa un'ora e mezza di sonno profondo e trenta minuti di sonno paradossale. All'inizio della vita, il cucciolo ha periodi di sonno paradossale molto lunghi (che rappresentano il 70 percento circa dei cicli del sonno): sogna molto, l'attivit preponderante nei periodi in cui riposa. Successivamente, poco per volta, il tempo del sonno paradossale si abbrevia e, al momento del periodo di transizione, la struttura del sonno comincia ad assomigliare a quella dell'adulto. Si cominciano anche a osservare raggruppamenti dei periodi di sonno. Nel cucciolo, le fasi di veglia sono strettamente legate alla necessit di nutrirsi e in generale, una volta placata la fame, il piccolo si riaddormenta (secondo un ritmo simile, del resto, a quello dei neonati). A mano a mano che i periodi di riposo si raggruppano per lasciare il posto a momenti di attivit pi consistenti, il cucciolo non si risveglia pi solo per mangiare. Tuttavia il suo ritmo di vita non ancora sincronizzato sul ritmo sociale umano (sociale perch anche l'uomo avrebbe spontaneamente la tendenza a distribuire le ore di sonno nell'arco delle ventiquattr'ore). I momenti di riposo, per il cucciolo, sono ancora disseminati nell'arco del giorno e della notte (non come nel gatto, la cui fisiologia decisamente notturna). Le prime "uscite" del cucciolo L'altro punto importante sono le nuove possibilit del piccolo sul piano motorio. Prima non era in grado di sollevarsi sulle quattro zampe contemporaneamente, ma solo sulle due anteriori o le due posteriori, mentre adesso ne capace. Il sistema nervoso, che continua la sua maturazione, gli permette quindi di avanzare non proprio camminando ma neppure strisciando: si tratta di uno spostamento con momenti curiosi in cui il cucciolo cade e rotola sul fianco. ancora privo di coordinazione, ma questo nuovo modo di procedere gli permette di spingersi pi lontano, e di effettuare quindi delle sortite sempre pi frequenti dal "nido". Prima aveva la tendenza a restare dove la madre lo metteva, ovvero nella cesta se la cagna viveva con l'uomo o in una buca che lei stessa aveva scavato nel terreno se era randagia. Se i cuccioli non si avventuravano fuori dal "nido" era perch la reptazione non glielo permetteva. Adesso che sono in grado di spostarsi e di tentare le prime uscite, la madre costretta a riportarli continuamente al nido. Tale possibilit motoria evidentemente associata a un miglior controllo dell'apparato muscolare, e non solo dei muscoli degli arti ma anche di quelli del muso e della coda. Questo vuoi dire che il cucciolo comincia pian piano ad acquisire gli elementi di base per il vocabolario della comunicazione gestuale. Si mette a muovere la bocca, le orecchie e la coda, insomma a controllare le parti del corpo che gli permetteranno, durante il periodo di socializzazione, di dialogare con i suoi simili. A questo proposito, il periodo di transizione anche quello in cui finiscono di formarsi tutti gli elementi necessari all'acquisizione delle competenze sociali, particolarmente in termini di comunicazione. Poppata e altre attivit La poppata uno dei primi campi in cui si esercitano le nuove competenze: fino al periodo di transizione, il

cucciolo succhiava il latte quando aveva fame, si avvaleva di un riflesso tattile per trovare la madre (come abbiamo visto a pagina 27), e stimolava la mammella come poteva, con le zampe e la suzione; adesso, invece, riesce a incitare la cagna a lasciarlo poppare. Vi sar quindi una sollecitazione pi strutturata che costituisce un inizio di comunicazione: il cucciolo si esprime sempre con piccoli guaiti, ma comincia anche, poco a poco, a emettere segnali posturali associati a una mimica facciale. Inoltre, durante la fase di transizione, inizia a voltarsi da solo sul fianco nel momento in cui la madre gli provoca il riflesso di urinare e defecare (vedi pagine 27-28). Il cucciolo si lascia dunque alle spalle il periodo di semipassivit per entrare in una fase di relazioni pi attive con il mondo circostante. II cucciolo si affeziona alla madre e apprende di essere un cane II periodo di transizione non si limita all'acquisizione degli ultimi elementi sensoriali, che pure sono importanti per lo sviluppo del cane nella sua struttura anatomica e fisiologica: anche e soprattutto il momento in cui il cucciolo si affeziona alla madre e scopre di essere un cane, secondo un processo che viene definito "d'impregnazione". Cos' il processo di "impregnazione"? Quando si parla di "impregnazione", cosa si intende? Questo processo diventato celebre grazie ai primi etologi, in particolare a Konrad Lorenz che utilizza piuttosto il termine "imprinting". Per molto tempo si creduto che gli animali appartenenti a una medesima specie sapessero di farne parte e basta; nessuno si era mai posto il problema di come un'anatra sapesse di esserlo e perch cercasse un volatile della stessa specie per accoppiarsi... L'etologia trov la sua ragion d'essere quando ci si accorse che gli animali (si trattava, nella fattispecie, di uccelli, oche e anatre), al momento della nascita, non si interessano a una mucca pi che a un'oca o a un'otaria: sono invece attratti dal primo oggetto in movimento che vedono. Questo diventa per loro l'elemento rassicurante e il punto di riferimento a cui si considerano identici. Si tratta quindi di un apprendimento indelebile e specifico. Per designare questo processo Konrad Lorenz scelse il termine tedesco Prgung che significa "impronta". In effetti, come se con un timbro o un sigillo si imprimesse nella cera un marchio definitivo. Fu un errore di manipolazione a permettere a Konrad Lorenz di condurre l'esperimento: era per caso presente al momento in cui le uova d'oca si stavano schiudendo nell'incubatrice. Il primo oggetto in movimento che i pulcini videro fu proprio lo scienziato. I piccoli si misero da quel momento a seguirlo dappertutto. Qualche settimana dopo, raggiunta l'et adulta, invece di interessarsi alle altre oche per avere rapporti sessuali e perpetuare la specie, cercavano di accoppiarsi con Konrad Lorenz o gli altri esseri umani che incontravano. Questa scoperta si rivelata straordinaria, perch tale meccanismo di apprendimento mostra che la predestinazione genetica attribuita agli animali non ha alcun fondamento: quando si animali non si nasce sapendo gi cosa si e a che specie si appartiene. Bisogna impararlo. Nei mammiferi certe specie seguono pi o meno questo modello: il caso, per esempio, degli erbivori, i cui piccoli hanno fin dalla nascita una grande autonomia, analogamente ai piccoli volatili come oca, anatra o gallina. Ma per altri mammiferi i cui piccoli sono molto pi dipendenti (come i piccoli carnivori, i giovani primati nel loro complesso e le piccole scimmie) le cose sembrano essere molto pi caotiche, ed possibile che questo meccanismo venga profondamente modificato. Non accenno neppure all'essere umano, in cui il processo in questione assai pi lungo e facile da alterare. Per quanto riguarda il cane ci si accorti che il fenomeno ha una durata piuttosto lunga: per questo che certi specialisti preferiscono il termine di "impregnazione", che sottolinea l'idea di durata nel tempo. L'attaccamento alla madre Parallelamente all '"impregnazione" si verifica l'attaccamento alla madre. Alcuni associano i due processi sostenendo che, nei mammiferi, preferibile parlare di attaccamento piuttosto che di imprinting o di "impregnazione". Per quanto mi riguarda, penso che esistano davvero due meccanismi diversi e che la particolarit dei mammiferi come i cani sia proprio il fenomeno dell'attaccamento, condizione necessaria per il buon sviluppo del processo di "impregnazione". IN CHE MODO IL CUCCIOLO SI AFFEZIONA ALLA MADRE Sembra che il piccolo, durante il periodo di transizione, identifichi con

precisione l'essere che gli fornisce gli elementi vitali: cibo, calore e possibilit di eliminare urina e feci (dal momento che, come abbiamo visto a pagina 27, il cucciolo appena nato non capace di farlo da solo). Durante questo lasso di tempo si scopre un altro elemento nel dialogo tra il piccolo e la madre, dovuto alla presenza di sostanze particolari: i feromoni. Si tratta di sostanze che ritroveremo spesso nella vita del cane (vedi pagine 122-129). Limitiamoci per il momento a osservare che il vocabolo "feromone" spesso confuso con quello di "ormone", confusione comprensibile dal momento che negli anni Cinquanta, quando il termine venne coniato, si parlava addirittura di "ferormoni". Pi tardi, per facilitarne la pronuncia, si pass a "feromoni". : II termine di "feromone" deriva dal greco ferein che significa "portare", "condurre lontano", e da ormao che vuoi dire "eccitare, stimolare". I feromoni sono quindi materiali che percorrono grandi distanze e che hanno un effetto eccitante. Ci si accorti che, fin dalla nascita del cucciolo, la madre viene stimolata da feromoni d'adozione che si ritrovano in molti altri mammiferi e hanno una durata apparentemente brevissima (solo due o tre giorni nei cani); queste sostanze contribuiscono allo sviluppo del sentimento materno della cagna. Questa a sua volta secerne dalle mammelle un feromone calmante necessario allo sviluppo del cucciolo. Per questo diventa un essere rassicurante che il piccolo vedr come un individuo ben preciso, con tutte le sue caratteristiche di forma, odore, gusto eccetera. Da quel momento in poi il cucciolo si attaccher alla madre che ha imparato a identificare, e a lei sola. A partire da adesso non si pu pi proporgli un'altra cagna, neppure se ha il latte e se accetta di occuparsi di lui. Il piccolo non riuscirebbe a considerarla come una presenza rassicurante, capace di calmarlo e consolarlo per l'assenza della madre. "Cosa succede se in quel momento, nella fase il transizione, il cucciolo viene separate dalla madre?" Nel momento in cui il piccolo comincia a prendere le distanze dal suo ambiente di partenza (il nido), ha bisogno di un individuo preciso, di sua madre e non di un altro essere. Se non la trova, cade in uno stato di terribile sofferenza che, nel giro di poche ore, diventa quasi irreversibile e scatena tutta una serie di problemi, immunitari e fisiologici, perch lo porta persino a rifiutare il cibo. Anche se il termine di "cristallizzazione" ha un'accezione un po' troppo psicologica, da un'idea piuttosto precisa del processo che si instaura: per il cucciolo, tutto si concentra in effetti su un soggetto ben preciso (la madre), che si rivela essere l'unico punto di riferimento rassicurante. Un nuovo comportamento: l'esplorazione a stella Non appena si stabilisce l'attaccamento alla madre, la struttura del comportamento esploratorio del cucciolo si modifica e si amplia, il piccolo adotta infatti un comportamento che si chiama "esplorazione a stella". Si allontana e poi torna sistematicamente verso l'essere a cui attaccato, la madre, per ristabilire un contatto fisico con lei: la lecca, le si strofina contro, le si attacca al seno se ha fame e, ovviamente, la madre risponde leccandolo a sua volta e prendendoselo accanto. IN CHE MODO L'ATTACCAMENTO ALLA MADRE DETERMINA IL PROCESSO DI "IMPREGNAZIONE" Questo legame indispensabile perch il cucciolo possa continuare a svilupparsi e a socializzare. Gli studiosi dei disturbi del comportamento sostengono sempre pi spesso, basandosi sulle loro osservazioni cliniche, che questo essere a cui il cucciolo affezionato sia indispensabile per permettergli di identificare i suoi simili: in un certo senso, in relazione a questo individuo che si attua 1 '"impregnazione" . Negli anni Sessanta Fox, che lavor parecchio con i cani, tent negli Stati Uniti il seguente esperimento: provoc separazioni molto precoci togliendo i cuccioli alla madre subito dopo la nascita, e li nutr con il biberon. All'et di tre o quattro mesi li rimise in un recinto con altri cani per cercare di reinserirli nel branco. Ma i cuccioli precipitarono in uno stato di panico totale e, incapaci com'erano di adattarsi al nuovo ambiente, vennero rapidamente rifiutati dagli altri. In generale l'esperimento si fermava l e i cuccioli venivano rapidamente sottratti al branco perch non succedesse loro nulla di male. Ma indipendentemente dal periodo che trascorrevano insieme agli altri cani non riuscivano a convivere con gli altri, com' caratteristico di un animale che non ha potuto usufruire dell'impregnazione" da parte di un rappresentante della propria specie. L'esperimento ha fornito altri dati: alcuni cuccioli - scelti in modo del tutto casuale, certo perch si erano conquistati la simpatia di alcuni studenti di Fox - - hanno goduto di una maggiore attenzione. Invece di metterli sotto la lampada e di nutrirli in modo "neutro", gli studenti hanno stabilito rapporti affettivi con loro, li hanno in un certo senso "adottati", per cui si sviluppato in questi animali un attaccamento nei confronti

dell'uomo. Anche se non si sono attaccati fin dalla nascita a un loro simile, sono stati capaci di adattarsi al mondo canino: una volta introdotti nel branco, anche molto tempo dopo, in un primo periodo sono rimasti in disparte, non sapendo come comportarsi, ma dopo qualche giorno sono riusciti a comunicare con gli altri e a inserirsi nel gruppo. Conclusione: evidentemente, purch il cucciolo sperimenti un processo di attaccamento, anche se non si verifica nei confronti dei suoi simili e se ha caratteristiche che non sembrano predisporlo all'integrazione nel gruppo di appartenenza, gli sar possibile recuperare il tempo perduto. Quest'osservazione tende a provare l'esistenza di un doppio meccanismo: l'attaccamento, che permette di avere un punto di riferimento fisso e rassicurante quando l'animale comincia a sviluppare l'esplorazione a distanza e ad avere contatti pi ampi con il mondo esterno, e poi, a partire da questa relazione di attaccamento, il fenomeno del '"impregnazione". Le conseguenze del processo di "impregnazione" sul comportamento sociale e sessuale del cane L"'impregnazione" indispensabile perch consente la corretta identificazione del proprio simile in et adulta: in altri termini, il cane avr la tendenza a cercare, come partner sessuale, un individuo appartenente alla stessa specie dell'essere nei cui confronti c' stato l'attaccamento. Oggi si trovano molti cani adulti, maschi o femmine, che non dimostrano il minimo interesse per i loro simili. Il caso limite si osserva quando il maschio adulto percepisce i feromoni di una cagna in calore, reagisce in un certo senso suo malgrado ma, quando vede la cagna, se ne disinteressa. Esistono numerosi esempi, nei laboratori dove si pratica l'inseminazione artificiale nei cani, di maschi che snobbano le loro simili ma che in compenso circondano di attenzioni le signore presenti. un fenomeno classico nei cani di entrambi i sessi, per i quali l"'impregnazione" avvenuta con la razza umana: anche le cagne vengono sedotte da tutto ci che legato alla presenza di un maschio, come l'odore della sua urina, ma non si lasciano montare. In compenso, sono assai sollecite nei confronti del loro padrone o di qualunque altro uomo. Si capisce quindi che il processo d"'impregnazione" determinante per il comportamento sessuale canino. Per questo, nel caso in cui si verificato un fenomeno di attaccamento e di "impregnazione" nei confronti dell'uomo, se si lascia abbastanza a lungo il cane in un branco, questo finisce per interessarsi alle sue simili, pur continuando a mantenere un certo interesse per il genere umano. A questo titolo il cane, cos come il gatto e forse - la questione controversa - altri animali, appartiene a una specie capace di avere un doppio imprinting, una doppia "impregnazione". Del resto si potrebbe pensare che questa capacit li predisponga a essere animali di compagnia, molto legati all'uomo: grazie al doppio imprinting, il cane e il gatto hanno una doppia socializzazione. "Che rischi comporta l'attaccamento precoce di un cucciolo a un essere umano?" Non bisogna esagerare: per molto tempo si pensato che non fosse opportuno portarsi in casa un cucciolo troppo giovane perch si temeva di favorirne l '"impregnazione" con gli esseri umani e di renderlo, quindi, incapace di riprodursi e di coabitare con i suoi simili. Si immaginava che potesse divenire un mostro, non un cane a tutti gli effetti. In realt, la comprensione della dualit di attaccamento e "impregnazione" mostra che questo processo ben pi adattabile, e che l'unico fenomeno davvero grave e quasi irreversibile la mancanza di un legame di attaccamento. Se la vostra cagna ha partorito e, sfortunatamente, incapace di occuparsi dei piccoli quando giungono al periodo di transizione (cio quando aprono gli occhi), o perch malata e bisogna allontanarla dai cuccioli (a causa di un'infezione alle mammelle, per esempio), o perch rifiuta di occuparsene, dovete essere consapevoli del fatto che non basta somministrare il giusto numero di biberon o tenere al caldo i piccoli. In casi del genere bisogna invece stabilire un legame personale con i cuccioli: lasciatevi guidare dal vostro istinto materno. Anche se doveste esagerare, non preoccupatevi, perch sar sempre possibile rimediare pi tardi. Bisogna per a tutti i costi che si crei una relazione abbastanza forte da permettere al cucciolo di sviluppare l'attaccamento nei vostri confronti; per tutto il resto esiste una soluzione. Al contrario, se l'attaccamento non si verifica, si osserva l'apparizione di disturbi comportamentali acquisiti (che tengo a distinguere da quelli che possono avere un'origine pi endogena); il pi grave e pi difficile da curare l'assenza di attaccamento. Se la madre non quindi in grado di occuparsi dei cuccioli non drammatico, basta che qualcun altro in casa sia in grado di sostituirla. "Concretamente come si pu aiutare la madre a occuparsi dei piccoli? " Per prima cosa non bisogna trattenersi dal toccare i cuccioli temendo di favorire la doppia impregnazione (vedi pagina 82). E poi, il piccolo soffrir molto meno e sapr adattarsi meglio se dovr pi tardi cambiare casa. Non dimenticate che l'animale destinato non a vivere con la madre fino alla fine dei suoi giorni, ma pi probabilmente a lasciarla per entrare in un altro ambiente. Aiutatela anche ad allattare i piccoli. In effetti, la madre non si occupa da sola dei cuccioli, dato che in genere, nell'ambito del branco, non la sola ad allattarli. Questo vero in particolar modo se si tratta di una femmina "dominante": in questo caso ci sono femmine in posizione gerarchicamente inferiore che hanno la

lattazione contemporaneamente a lei -- pur non avendo partorito - per contribuire ad allattare i piccoli altrui. Potete quindi darle una mano anche voi. Prendiamo il caso di una cagna di razza assai prolifica, come labrador o setter, in cui possono nascere in una volta sola sette, otto o persino dodici piccoli. Sappiate che se, durante la prima settimana, la cagna produce abbastanza latte perch i cuccioli sono ancora piccoli (durante i primi giorni, del resto, si tratta di un latte speciale, il colostro, particolarmente ricco di anticorpi), in seguito incapace di nutrirli tutti a sufficienza. Bisogna quindi aiutarla integrando l'alimentazione dei cagnolini con latte maternizzato, che berranno dal biberon dato che in genere, fino a tre o quattro settimane di vita, non sono in grado di assumerlo in altro modo. Dal veterinario o in farmacia potrete trovare diversi tipi di latte, in polvere o liquido, oltre a biberon specifici, con tettarelle di diverse dimensioni. I cuccioli si autoregolano esattamente come i nostri neonati, ovvero a un certo punto rigurgitano un po' di latte e smettono di poppare. I rigurgiti sono ancora pi frequenti con il biberon perch, rispetto alla mammella della cagna, con la tettarella pi facile ingerire aria e fare ruttini. Sono particolari che chi ha avuto dei figli conosce bene, e in generale tutto procede per il meglio se si seguono le stesse regole igieniche adottate per i biberon dei bambini. Al termine del periodo di transizione il controllo della motricit e la vista permetteranno al cucciolo di imparare a bere in una ciotola: potrete quindi smettere di allattarlo con il biberon. Questo non vi esime, per, dall'occuparvi dei piccoli: dovete passare diverso tempo con loro andandoli a trovare spesso, sedervi in mezzo a loro, permettere loro di venirvi in braccio in modo che si crei un doppio attaccamento e una doppia "impregnazione". Il sonno e il processo di "impregnazione" Abbiamo gi parlato (vedi pagina 52) del sonno e della sua struttura. Si d il caso che nei mammiferi vi sia una stretta relazione tra la lunghezza e complessit del periodo di "impregnazione" e la struttura del sonno. Questo significa che le specie definite "nidicole" - quelle i cui piccoli dipendono a lungo dalla madre o dal gruppo sociale (bisogna precisarlo, dal momento che in certe specie, come nei cani, non solo la cagna a occuparsi dei cuccioli) - hanno una struttura del sonno caratterizzata da una grossa quantit di sonno paradossale. Si tratta spesso d