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PAKISTAN NORD Popoli e paesaggi del Karakorum – Partenza 17 Agosto 2018 Tra etnie, siti archeologici, laghi e montagne 16 giorni Viaggio dalle straordinarie caratteristiche paesaggistiche e etnografiche nel nord del Pakistan, un paese affascinante e poco conosciuto in bilico tra il mondo indiano e quello centroasiatico. La valle dello Swat, dove nacque la raffinata arte del Gandhara, una fusione di stilemi greco-romani e indiani, che per la prima volta nella storia della religione rappresentò la figura di Buddha in forma umana L’isolata valle del Chitral, dominata dal massiccio del Tirich Mir (7.706 m), il più alto della catena montuosa dell’Hindukush. Il popolo dei Kalash, di origini ancora sconosciute, seguace di un’antica religione politeista, noto anche con il nome di “Kafiri”, il termine usato dai musulmani per connotare gli infedeli. Il campo di polo più alto del mondo, posizionato nei pressi del Passo Shandur a 3.800 metri di altitudine. Le ampie vedute del Rakaposhi (7.790 m) e del Nanga Parbat (8.126), tra le più alte vette del pianeta. La valle dell’Hunza, nota anche per la particolare immagine che la vuole pura e isolata, il mito dello Shangri-La rafforzato dal romanzo “Lost Horizon” di James Hilton. Un tratto della Karakorum Highway, l’Alta Via del Karakorum, che collega l’oasi di Kashgar con Islamabd, la moderna capitale del Pakistan. Il Lago Attabad formatosi nel 2010 in seguito a una colossale frana che sbarrò il corso del fiume Hunza. Le rovine dei siti buddhisti di Takht-i-Bahi e Taxila, Patrimonio dell’Umanità UNESCO… I grandi contrasti del paesaggio del nord del Pakistan sono uguagliati solo dalle diverse culture dei popoli che da sempre vivono nel “crocevia” dell’Asia.

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PAKISTAN NORD Popoli e paesaggi del Karakorum – Partenza 17 Agosto 2018

Tra etnie, siti archeologici, laghi e montagne

16 giorni

Viaggio dalle straordinarie caratteristiche paesaggistiche e etnografiche nel nord

del Pakistan, un paese affascinante e poco conosciuto in bilico tra il mondo

indiano e quello centroasiatico. La valle dello Swat, dove nacque la raffinata arte

del Gandhara, una fusione di stilemi greco-romani e indiani, che per la prima

volta nella storia della religione rappresentò la figura di Buddha in forma umana

L’isolata valle del Chitral, dominata dal massiccio del Tirich Mir (7.706 m), il più

alto della catena montuosa dell’Hindukush. Il popolo dei Kalash, di origini ancora

sconosciute, seguace di un’antica religione politeista, noto anche con il nome di

“Kafiri”, il termine usato dai musulmani per connotare gli infedeli. Il campo di

polo più alto del mondo, posizionato nei pressi del Passo Shandur a 3.800 metri di

altitudine. Le ampie vedute del Rakaposhi (7.790 m) e del Nanga Parbat (8.126),

tra le più alte vette del pianeta. La valle dell’Hunza, nota anche per la particolare

immagine che la vuole pura e isolata, il mito dello Shangri-La rafforzato dal

romanzo “Lost Horizon” di James Hilton. Un tratto della Karakorum Highway,

l’Alta Via del Karakorum, che collega l’oasi di Kashgar con Islamabd, la moderna

capitale del Pakistan. Il Lago Attabad formatosi nel 2010 in seguito a una

colossale frana che sbarrò il corso del fiume Hunza. Le rovine dei siti buddhisti di

Takht-i-Bahi e Taxila, Patrimonio dell’Umanità UNESCO… I grandi contrasti del

paesaggio del nord del Pakistan sono uguagliati solo dalle diverse culture dei

popoli che da sempre vivono nel “crocevia” dell’Asia.

1° giorno (17aug) / Italia – Islamabad Partenza nel primo pomeriggio da Milano Malpensa con volo di linea Turkish

Airlines via Istanbul per Islamabad. Cena a bordo.

2° giorno (18aug) / Islamabad – Takht-i-Bhai – Saidu Sharif (le rovine del

monastero buddhista) (circa 270 km) Arrivo a Islamabad in nottata, disbrigo delle formalità d’ingresso, accoglienza da

parte dell’organizzazione locale e trasferimento in hotel per un breve riposo. Dopo la

prima colazione partenza verso nord-ovest per la North-West Frontier Province che

si estende per 700 km lungo la frontiera con l’Afghanistan, a cavallo del Khyber Pass

e di altri storici accessi che dalla Persia e dall’Asia centrale conducevano in India.

Lungo il percorso sosta per la visita delle rovine del monastero buddhista Takht-i-

Bhai, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, tra le più complete di tutto il Gandhara,

risalenti a un periodo compreso tra il I e il VII secolo d.C., poste in una posizione

spettacolare su una collina rocciosa. Si prosegue per la Valle dello Swat, ampia e

verdissima, bagnata dal fiume omonimo che scorre disperdendosi in rami laterali. I

suoi paesaggi dolci non riescono però a competere con i panorami mozzafiato delle

altre valli del nord. Il suo fascino sta tutto nel peso della storia, visto che da qui è

passato Alessandro Magno e da qui l’arte e la dottrina buddhiste si estesero in tutta

l’Asia in seguito alla nascita dell’antica civiltà del Gandhara. Gli abitanti di origine

pashtun yusufzai, di lingua pashto, sono persone semplici e ospitali. Arrivo a Saidu

Sharif (990 m), la sede tradizionale del governo dello Swat. Pensione completa.

Pernottamento in hotel.

3° giorno (19aug) / La Valle dello Swat (la raffinata arte del Gandhara) Le sorgenti, i corsi d’acqua e i frutteti hanno valso alla Valle dello Swat il nome di

Udyana, giardino. Nel 327 a.C. Alessandro Magno conquistò la valle sconfiggendo

gli abitanti a Udegram e Barikot. Il buddhismo arrivò nel III secolo a.C. con

l’imperatore Ashoka e fiorì per ben nove secoli, diventando una sorta di “Terra

Santa” e dando vita anche al Vajirayana, il buddhismo tantrico, che da qui si

diffuse in Ladakh e Tibet. Durante i regni buddhisti l’arte religiosa raggiunse livelli

di grande raffinatezza. Grazie alla posizione strategica della valle, sulle più

importanti vie commerciali di un tempo, gli scultori locali vennero a contatto con

tutte le culture e da queste assimilarono linguaggi diversi che si riconoscono nella

particolare fusione di stilemi greco-romani e indiani da cui nacque la particolare e

apprezzatissima arte detta appunto Gandhara. Vi arrivavano pellegrini da tutte le

regioni asiatiche per visitare i numerosi stupa e monasteri decorati con bassorilievi

dedicati alla vita del Buddha, capitelli corinzi dove figure umane si intrecciavano a

motivi ornamentali, statue di Buddha dall’aspetto mediterraneo o centroasiatico. La

caratteristica peculiare di questa scuola è di aver presentato, per la prima volta nella

storia della religione, la figura di Buddha in forma umana, diversamente dalle

precedenti scuole e in particolare dalla statuaria indiana antica le cui raffigurazioni

del Buddha erano esclusivamente simboliche e identificate in un fiore di loto, un

albero, una ruota o uno stupa. Nel periodo di massimo splendore del buddhismo,

secondo la relazione del monaco viaggiatore cinese Hsuan Tsang, nella valle

c’erano ben 1400 monasteri. Purtroppo molti dei numerosi resti archeologici sparsi

per tutta la valle sono attualmente in pessime condizioni. Dopo la prima colazione

intera giornata dedicata alla visita dei principali siti di interesse dello Swat

Inferiore. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

4° giorno (20aug) / Saidu Sharif – Lowari Pass – Chitral (la Valle del

Chitral)(circa 250 km) Dopo la prima colazione partenza verso nord per Chitral. Lungo il percorso

attraversamento del Lowari Pass (3.118 m) coperto di foreste. E’ incredibile come

la strada si inerpichi sul passo avanzando a fatica in ampi meandri sul versante del

Dir, scendendo poi ripida nel Chitral con 43 spaventosi tornanti. Ancora più

incredibile è come i pittoreschi autocarri pakistani si trascinino lentamente in salita

sul versante del Chitral a un’andatura a malapena percepibile (N.B. Se il Passo

Lowari è chiuso per neve o per le pessime condizioni della strada si procede

attraverso il tunnel recentemente aperto). Discesa nell’isolata Valle del Chitral, al

confine con l’Afghanistan, nell’angolo nord-occidentale del Pakistan, chiusa dalle

pareti dell’Hindukush a ovest e da quelle dell’Hindu Raj a est. Campi terrazzati di

grano orzo, mais e riso, frutteti di noci, albicocche e more si susseguono lungo la

valle, ai piedi di ripide pareti montuose. Da ogni punto della bassa valle è visibile il

massiccio solitario del Tirich Mir (7.706 m), il più alto dell’Hindukush. Nel

pomeriggio arrivo a Chitral (1.500 m), il centro amministrativo della valle, che si

distingue per un vivace e esotico bazar, per il palazzo-fortezza del methar, il

sovrano locale, l’imponente Shahi Masjid, la Grande Moschea, e per uno dei

migliori campi da polo di tutto il Pakistan. Pensione completa. Pernottamento in

hotel.

5° giorno (21aug) / Chitral – Ayun – Anish (i villaggi Kalash della Valle di

Bumboret) (circa 40 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud-ovest. Raggiunto il villaggio di Ayum

la strada entra in un canyon deserto e prosegue, scavata nella roccia, in un

saliscendi con vista sulle oasi sottostanti. Si risale la Valle di Bumboret, lungo il

lato sinistro del fiume, tra campi coltivati, canali di irrigazione e piante di noci

secolari. In alto foreste di pini e alti pascoli, sullo sfondo le rocce delle montagne.

Arrivo nel villaggio di Anish e sistemazione in semplice hotel. Proprio sul confine

con l’Afganistan si trovano tre anguste e recondite valli di alta montagna che si

insinuano fra le pendici dell’Hindukush. Vi risiede una popolazione estremamente

periferica e poco numerosa che pure, per i suoi caratteri storici e culturali, va

annoverata tra le più interessanti di cui si possa occupare l’etnografia: si tratta del

popolo dei Kalash, seguace di un’antica religione politeista di origini ancora

sconosciute, noto anche con il nome di Kafiri, il termine usato dai musulmani per

connotare gli infedeli. Alcuni studiosi ritengono che i Kalash siano discendenti

delle milizie erranti di Alessandro Magno; è comunque vero che la maggior parte

degli abitanti di queste valli hanno capelli chiari e occhi azzurri, quindi ben diversi

dalle altre etnie che popolano il Pakistan.

La prima cosa che colpisce arrivando nei villaggi è l’abbigliamento femminile: un

ampio saio di lana naturale marrone stretto in vita da una cintura decorata con gli

stessi motivi del caratteristico ed elegante copricapo chiamato kupass, ornato da

numerose file di conchiglie cauri, originarie dell’Oceano Indiano ed utilizzate fino

a pochi decenni fa come moneta per gli scambi in tutto il subcontinente indiano. I

riti e le tradizioni del popolo Kalash sono molto differenti da quelle delle

popolazioni circostanti e a parte i contatti con i turisti, rappresentano un’isola di

tempi antichi inserita nel presente. La religione kalash è politeista con un dio

creatore, Khodai e una serie di altre divinità tra cui Jestak, la dea che protegge la

casa e la famiglia, Mahandeo, il dio della guerra e protettore dei raccolti. Le donne

sono escluse dai riti che consistono nel sacrificio di un animale. In genere un

montone, agli dei e agli antenati. Ma le donne sono anche escluse dalla comunità

durante il parto e le mestruazioni. In questo periodo sono considerate impure e

vivono in una casa lungo il fiume, bashaleni. Possono ritornare alla loro casa solo

dopo un bagno purificatore e il cambio dell’abito. Visita dei villaggi della Valle di

Bumboret. Pensione completa. Pernottamento in semplice hotel.

Partecipazione al Festival Uchal, una festa dedicata al raccolto del grano e

dell’orzo, celebrata nelle tre valli ogni anno nel mese Agosto. I Kalash prendono

molto sul serio le loro feste che comportano invariabilmente complicate cerimonie

religiose, danze e festeggiamenti. Ci possono essere adua-naat (danze diurne) e

raadt-naat (danze notturne), alcune vietate agli stranieri. Ogni valle ha le sue

tradizioni specifiche, ma in genere gli uomini anziani stanno al centro, mentre

cantano a turno vecchie leggende o semplicemente chiacchierano. Accompagnate

dai tamburi, le donne danzano intorno a loro, con le braccia sulla vita o sulle spalle

delle compagne, girando in linee concentriche.

6° giorno (22aug) / Anish – Valle di Rumbur – Anish (i villaggi Kalash della

Valle di Rumbur) (circa 50 km) Dopo la prima colazione partenza verso nord per la visita dei villaggi Kalash della

Valle di Rumbur. Le Valli dei Kalash, coperte di boschi di deodora e malvoni,

sono piccole e aspre. Quella di Rumbur è particolarmente stretta e le solide case in

legno, pietra e fango si inerpicano sui fianchi delle montagne, con il tetto di una

che fa da veranda alla successiva. Al piano terra si trovano stalle e magazzini; tra le

stanze ai piani superiori generalmente c’è una cucina-sala da pranzo senza finestre

e fuligginosa, con un focolare al centro cui corrisponde il foro di uscita del fumo, e

una porta che dà sulla veranda. I Kalash coltivano grano, miglio, mais e lenticchie e

allevano capre. Le uve dolci, delle viti nodose che crescono rampicanti intorno agli

alberi, vengono trasformate in un vino molto forte e di sapore per noi non proprio

gradevole. Le more, le albicocche, le mele e le susine sono abbondanti. Le noci

rappresentano un’importante fonte di proteine in una dieta povera di carne. Le

provviste vengono conservate in dispense di legno rialzate da terra, strutturate

all’interno come armadi. Nel pomeriggio rientro al villaggio di Anish nella Valle di

Bumboret. Pensione completa. Pernottamento in semplice hotel.

7° giorno (23aug) / Anish – Valle di Birir – Chitral Gol National Park –

Chitral (i villaggi Kalash della Valle di Birir e il markhor, l’antilope di

montagna) (circa 80 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud per la visita dei villaggi Kalash della

valle di Birir. Nei pressi del villaggio di Guru si può visitare il suggestivo vecchio

cimitero con le casse di legno rotte e le intelaiature di legno istoriato. I Kalash non

seppellivano i morti, ma li disponevano in sarcofaghi di legno posti sulla superficie

del terreno. Purtroppo i gandau, le antiche statue di legno intarsiato messe a

guardia dei cimiteri, sono state tutte asportate da archeologi e tombaroli e oggi si

possono trovare nei musei o nei negozi di qualche antiquario di Londra. Si

prosegue verso nord per la visita del Chitral Gol Superiore, un tempo riserva di

caccia dei methar, trasformato successivamente in un parco nazionale di 7.750

ettari. Qui il biologo George Shaller scattò le prime fotografie di un leopardo delle

nevi e trascorse molto tempo seguendone le tracce, come racconta nel suo libro

“Stones of Silence”. E’ probabile avvistare il markhor, un’antilope di montagna

preda favorita dal leopardo delle nevi. Rientro a Chitral nel tardo pomeriggio.

Pensione completa. Pernottamento in semplice hotel.

8° giorno (24aug) / Chitral – Buni – Mastuj – Shandur Pass – Lago Phander (il

campo di polo più alto del mondo) (circa 220 km) Dopo la prima colazione partenza verso nord-ovest lungo valli che non hanno pari

per maestosità e bellezza in tutto il Pakistan settentrionale. A sud del villaggio di

Buni si innalza il Buni Zom (6.550), la vetta più elevata dell’Hindu Raj. Si

prosegue verso est per il villaggio di Mastuj (2.400 m). Da qui la valle del fiume

Yarkhun si estende per 100 km a nord-est fino al Corridoio di Wakhan e al Broghil

Pass, un tratto importante dell’antica Via della Seta tra Kashgar e l’Afghanistan.

Proseguimento verso sud lungo la valle del fiume Laspur fino a raggiungere il

Passo Shandur (3.810 m). Il passo è ampio abbastanza da ospitare numerosi

laghetti e un campo di polo dove ogni anno in luglio si incontrano i migliori

giocatori di Gilgit e Chitral in occasione di uno dei più importanti tornei del paese.

L’area dello Shandur Pass, insieme all’Hundrup Gol, è stata dichiarata parco

nazionale nel 1993. Si scende verso Phander, dove la valle è molto larga, con ampi

campi coltivati intorno al lago e cavalli al pascolo. Pensione completa.

Pernottamento in semplice hotel.

9° giorno (25aug) / Lago Phander – Gilgit (fiumi e laghi dalle acque turchesi)

(circa 180 km) Dopo la prima colazione passeggiata lungo le rive del magnifico Lago Phander.

Partenza verso est per uno dei percorsi più entusiasmanti del Pakistan, attraverso

una zona di montagne e passi lungo il corso del fiume Gilgit. Un tempo quest’area

ospitava piccoli regni feudali (Punial, Ishkoman, Yasin e Ghizar) e ancora oggi è

un sorprendente mosaico di popoli e lingue. Si scavalcano passi da cui si dominano

stupendi paesaggi selvaggi, incontrando fiumi e laghi dalle acque turchesi,

circondati da cime di montagne innevate. Nel pomeriggio arrivo a Gilgit, (1.500

m), nodo di transito della Karakoram Highway,che sta diventando una vera e

propria città, il suo sviluppo impetuoso è dovuto all’odierna posizione sulle vie

commerciali verso la Cina e l’Asia centrale. Visita del sito di Kargah Nala con un

grande Buddha in piedi, inciso su una roccia, risalente probabilmente al VII secolo

d.C.. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

10° giorno (26aug) / Gilgit – Chalt – Ghulmet – Karimabad – Duiker (l’ampia

veduta del Rakaposhi) (circa 100 km) Dopo la prima colazione partenza verso nord lungo la Karakorum Highway che

segue il corso serpeggiante del fiume Hunza tra maestose montagne grigio-marroni

e vette innevate. Le zone più basse della valle sono scure e severe, nonostante siano

abbellite da pioppi e frutteti in primavera e in autunno. Più si sale però e più il

panorama acquista bellezza: sopra i 2.000 metri molte nala (parola urdu per “gole

di affluenti”) alimentate da ghiacciai ospitano foreste di pini e ginepri e prati

lussureggianti. Nei pressi di Chalt la KH si snoda lungo il confine della “falda

asiatica”, nella quale il subcontinente indiano si inserì 50 milioni di anni fa dando

origine alla catena dell’Himalaya. Non c’è una linea di demarcazione, ma a nord si

trova l’Asia, mentre a sud ci sono i resti di una catena di isole vulcaniche

intrappolate dalla deriva geologica di Asia e India. All’estremità orientale di

Ghulmet si trova la Ghulmet Nala, dalla quale si gode un’ampia veduta del

Rakaposhi (7.790 m.). Arrivo a Karimabad (2.400 m), principale cittadina della

Valle dell’Hunza, che ricomprende Baltit, l’antica capitale dell’Hunza, e il

complesso di piccoli villaggi tribali circostanti. Il suo nome deriva dal principe

Karim Agha Khan, il capo spirituale della setta Nazari degli sciiti-ismailiti. Si

prosegue per il vicino villaggio di Duiker che si trova sopra Karimabad a circa

3.000 metri di altitudine. Le magnifiche vedute sulla valle e sulla corona di

montagne circostanti (Rakaposhi, Diran, Golden Peak, Ultar) rendono questo luogo

davvero straordinario. Pensione completa. Pernottamento in semplice resort.

11° giorno (27aug) / Duiker – Altit – Baltit – Duiker (la Valle dell’Hunza)

(circa 20 km) Sveglia all’alba (opzionale) per osservare le meravigliose montagne, coperte di

ghiacciai, illuminate dalle prime luci del sole. Famosa per la sua bellezza, la Valle

dell’Hunza è nota anche per la particolare immagine che la vuole pura e isolata;

questo mito è stato rafforzato dal romanzo “Lost Horizon”, di James Hilton (1933),

e da una serie di leggende e film sul regno perduto di Shangri-La diffusi dai media

negli anni ’70. Al centro dei racconti vi erano sempre la straordinaria salute e la

longevità degli abitanti di questa zona. Le ripide pareti delle montagne sono

coltivate con arditi terrazzamenti sui quali prevale la coltura dell’albicocco, il cui

frutto essiccato al sole è fra gli alimenti principali della dieta del popolo hunza.

Hunza mantenne l’indipendenza e l’isolamento fino all’arrivo delle truppe

britanniche, vivendo di scambi e baratti con le carovane che passavano per la Via

della Seta. Dopo la prima colazione, intera giornata dedicata alla visita di Baltit e

dintorni. Il magnifico Forte di Baltit, che sorge su una sporgenza di roccia simile a

un trono, con la Ultar Nala alle spalle, è sempre stato il cuore del regno. Il forte è

stato usato come palazzo reale, dalla famiglia dei mir locali, per più di 750 anni,

fino al secolo scorso. Le costruzioni più antiche risalgono al XIII secolo ma

l’aspetto attuale si deve al mir Nazim Khan che rinnovò alcune stanze, aggiunse

una piattaforma sul tetto e rivestì di calce i muri esterni aumentando notevolmente

l’impatto visivo del forte su tutta la vallata. Nel 1945 il nipote di Nazim Khan si

spostò in una nuova dimora a Karimabad e il forte cadde in uno stato di profondo

abbandono. Il sapiente restauro di tutto il complesso è stato operato tra il 1990 e il

1996 grazie a un enorme sforzo congiunto anglo-pakistano. Visita della jamaat

khana, la sala della comunità ismailita, e del bazar. Camminata nei dintorni di

Baltit per osservare i caratteristici canali di pietra dai quali dipende la vita della

valle. Trasportando l’acqua dalle gole montane a chilometri di distanza fino ai

piccoli campi in prossimità degli abitati, questi canali hanno consentito di

trasformare un deserto, quasi del tutto privo di superfici orizzontali, in una zona

fertile. Nel pomeriggio visita del villaggio di Altit, con il suo imponente forte

recentemente restaurato, una miniatura del Baltit Fort. Nel tardo pomeriggio rientro

a Duiker. Pensione completa. Pernottamento in semplice resort.

12° giorno (28aug) / Duiker – Nagar – Hopar – Lago Attabad – Duiker

(l’incontro dei ghiacciai Bualtar e Barpu) (circa 90 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud-est lungo la Napar-Hopar-Hispar Road

che segue il corso del fiume Nagar fino al villaggio di Nagar, la capitale dell’antico

stato di Nagar, ancora oggi residenza del mir (re) locale. Si procede oltre, fino ai

villaggi di Hopar che sorgono intorno a una conca naturale presso l’incontro degli

splendidi ghiacciai Bualtar e Barpu. E’ possibile fare una breve camminata sul

ghiacciaio. Si torna indietro sulla Karakorum Highway e si procede verso est fino

alle sponde del Lago Attabad, formatosi nel 2010 in seguito a una colossale frana

che ha sbarrato il corso del fiume Hunza. Nel tardo pomeriggio rientro a Duiker.

Pensione completa. Pernottamento in semplice resort.

13° giorno (29aug) / Duiker – Ganesh – Gilgit – Chilas (le piccole moschee in

legno e le vedute del rakaposhi e del Nanga Parbat) (circa 230 km) Dopo la prima colazione visita del villaggio di Ganesh che nel 2002 è stato

insignito dell’Asia Pacific Heritage Haward dall’UNESCO per il restauro delle

numerose piccole moschee di legno, riccamente intagliate, risalenti a 100-200 anni

fa. Partenza verso sud per Gilgit ripercorrendo a ritroso il tratto di Karakorum

Highway lungo il fiume Hunza ai piedi dell’imponente Rakaposhi. Si prosegue poi

sempre verso sud fino a incontrare il fiume Indo e quindi il profilo del Nanga

Parbat, nona montagna al mondo per i suoi 8.125 metri d’altitudine, Diamir è la

sua denominazione locale. La vetta in estate è spesso coperta di nubi perché

rappresenta l’ultimo baluardo contro il monsone. Al ponte di Raikot la strada si

porta sulla destra orografica dell’Indo e attraversa una piana pietrosa assolutamente

desertica fino a Chilas (950 m), una volta conosciuta come Sonamagar “Città della

Luna”, tappa fondamentale della strada carovaniera che collegava la pianura a

Gilgit. Pensione completa. Pernottamento in semplice hotel.

14° giorno (30aug) / Chilas – Besham – Abbottabad (i petroglifi lungo la Via

della Seta) (circa 340 km) Già nel II secolo a.C. un importante ramo della Via della Seta passava da Chilas.

Mercanti, missionari buddhisti e pellegrini si muovevano tra la Cina e la regione

del Gandhara e viceversa. L’impronta dell’uomo è confermata in tutte le epoche

dalle sculture e iscrizioni rupestri che si rincorrono lungo il percorso della

Karakorum Highway e che dimostrano come questa via in mezzo ad aspre e

solitarie montagne sia stata per secoli l’arteria culturale del Pakistan. La più alta

concentrazione di iscrizioni rupestri lungo l’intera Via della Seta si trova nei pressi

di Chilas: ruote, cavalieri, asce, stambecchi, bodhisattva, stupa, nomi, preghiere

etc. Partenza verso sud, sempre lungo la Karakorum Highway, fino a Besham, che

si trova all’estremità orientale del distretto dello Swat ed è una città pashstun. Si

prosegue verso sud per Abbottabad (1.220 m), capitale dell’Hazara, fondata intorno

al 1850 come guarnigione inglese. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

15° giorno (31aug) / Abbottabad – Taxila – Islamabad (uno dei più importanti

siti archeologici di tutta l’Asia) (circa 125 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud per Islamabad, lungo la Karakorum

Highway. Sosta per la visita delle rovine di Taxila (Patrimonio dell’Umanità

UNESCO), una delle più importanti città dell’antichità, per secoli centro politico e

culturale dei vari regni dell’India del Nord. La città fu fondata all’incrocio delle tre

importanti vie commerciali della Bactriana verso l’Asia centrale, del Kashmir verso

l’Indi e del Passo Khunjerab verso la Cina. Nel VI secolo a.C. fu annessa

all’Impero Persiano da Dario, poi a quello Macedone di Alessandro Magno nel 326

prima d’essere conquistata da Chandragupta, il fondatore dell’Impero Mauria.

Ashoka, il figlio di questo, la trasformò in un importante centro Buddhista fino a

portarla a essere una delle maggiori università vediche, di buddhismo e di

classicismo indù. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce tre città distinte,

più una serie sparsa di stupa, templi e monasteri. Visita del Museo di Taxila, dove

sono esposti i resti rinvenuti negli scavi: sculture Ghandara, rilievi di stucco,

immagini di terracotta, sigilli, oggetti in vetro, gioielli, ceramiche, utensili

d’argento, scrigni, manoscritti e una vasta collezione di monete. Nei pressi del

museo c’è un’altura con le rovine della città più antica, Bhir Mound, risalente al VI

secolo a.C.. Una strada alle spalle del museo porta, in 3 km, al grande Stupa di

Dharmarajika, chiamato anche Chir (spaccatura) Tope, per via dei cercatori di

tesori che nei secoli passati hanno diviso la cupola in due parti. Si prosegue per

Islamabad, la capitale moderna creata alla fine del XX secolo e pianificata da

famosi architetti come esibizione geometrica di disciplina amministrativa e di

governo. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

16° giorno (1sep) / Islamabad – Italia Molto presto al mattino trasferimento all’aeroporto per il volo Turkish Airlines, via

Istanbul, per l’Italia. Arrivo previsto a Milano Malpensa nel primo pomeriggio.

Data di partenza Da venerdì 17 Agosto a sabato 1 Settembre 2018

Sistemazioni previste: Islamabad: Islamabad Hotel, 4* o similare (1 notte)

Saidu Sharif: Swat Serena Hotel, 4* o similare (2 notti)

Chitral: Pamir Inn Riverside Hotel o similare (1 notte)

Anish (Valle di Bumboret): PTDC Motel o similare (2 notti)

Chitral: Pamir Inn Riverside Hotel o similare (1 notte)

Phander: PTDC Motel o similare (1 notte)

Gilgit: Gilgit Serena Hotel, 4* o similare (1 notte)

Duiker: Eagle’s Nest Resort (3 notti)

Chilas: Shangri-La Midway Hotel o similare (1 notte)

Abbotabad: Demanchi Hotel o similare (1 notte)

Islamabad: Islamabad Hotel, 4* o similare (1 notte)

Altre informazioni: Organizzazione e trasporti – Si utilizzano fuoristrada tipo Toyota Prado con 3

passeggeri + autista per auto (una vettura potrebbe avere 4 passeggeri) per tutto

l’itinerario in Pakistan (eccetto il transfer da/per aeroporto a Islamabad). Guida

locale di lingua inglese, accompagnatore italiano a partire da 8 partecipanti. Su

richiesta è possibile organizzare partenze individuali.

Pernottamenti e pasti – Come specificato sopra. Alcuni hotel sono molto semplici

(i migliori esistenti in loco) ma sempre in camere con bagno privato. Pranzi

prevalentemente a picnic o in ristoranti locali, cene nei ristoranti delle strutture

dove si pernotta o in ristoranti locali.

Altimetria – Come specificato nel programma, si superano raramente i 3.000 metri

di altitudine. Tutti i pernottamenti, eccetto quello a Duiker, sono ben al di sotto dei

3.000 metri. Quindi il viaggio non presenta particolari difficoltà di adattamento

all’altitudine.

Clima – Approssimativamente si può dire che il Pakistan ha tre stagioni: la

stagione fredda (autunno-inverno, all’incirca da Ottobre a Febbraio), la stagione

calda (primavera-estate, all’incirca da Marzo a Giugno) e la stagione

umida/monsonica (estate, all’incirca da Luglio a Settembre). Le temperature sono

molto variabili in funzione dell’altitudine. Possibilità di pioggia nella pianura

dell’Indo solo sul versante sud delle montagne nel periodo monsonico

Disposizioni sanitarie – Non è obbligatoria alcuna vaccinazione. Si consiglia di

informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale.

Formalità burocratiche – E’ richiesto il visto consolare. Devono essere inviati in

ufficio, almeno 30 giorni prima della partenza, il passaporto in originale (con validità

di almeno 6 mesi dalla data di partenza) con 2 pagine contigue libere e 3 fototessera a

colori da accompagnare ai moduli compilati in tutte le loro parti e firmati dal titolare

del passaporto.

Sicurezza – Negli ultimi anni la situazione di sicurezza in Pakistan, condizionata

dal rischio di attentati terroristici rivolti soprattutto verso obiettivi istituzionali, è

nettamente migliorata e le zone incluse nel programma sono ritenute attualmente

sicure. E’ comunque richiesta una certa flessibilità e una buona capacità di

adattamento a eventuali cambiamenti di programma dovuti a ragioni di sicurezza.

Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio dalle caratteristiche

prevalentemente paesaggistiche con una grande varietà di ambienti sempre

spettacolari. Molto interessante anche dal punto di vista etnografico dato che

l’isolamento della vita nelle valli ha permesso il mantenimento di tradizioni e

costumi locali. Itinerario fisicamente impegnativo per alcune lunghe tappe di

trasferimento in fuoristrada. Alcuni semplici hotel. Qualità dei pasti media.

QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano:

€ 3.250 base 10-14 partecipanti con nostro accompagnatore

€ 3.460 base 8-9 partecipanti con nostro accompagnatore

Da aggiungere

- partenze da altre città su richiesta

- supplemento singola € 490

- tasse aeroportuali, security e fuel surcharge € 340

- supplemento alta stagione aerea € 160

- copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto - costo individuale gestione pratica: € 80

- visto consolare € 80

OPERATIVO VOLI: TK1874 17AUG MALPENSA ISTANBUL 1030 1425

TK 710 17AUG ISTANBUL ISLAMABAD 2030 0345+1

TK 711 01SEP ISLAMABAD ISTANBUL 0515 0920

TK1895 01SEP ISTANBUL MALPENSA 1155 1345

Promozione “Prenota Prima”

Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e

otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all

inclusive”.

La quota comprende: Voli di linea in classe economica, guide locali di lingua inglese, accompagnatore

italiano a partire da un minimo di 8 partecipanti, trasporti con automezzi

fuoristrada, i pernottamenti in hotel, pensione completa per tutto il viaggio, gli

ingressi ai siti di interesse, assicurazione come specificato, dossier informativo sul

paese.

La quota non comprende:

Le bevande, le eventuali tasse aeroportuali, le mance, gli extra personali,

l’assicurazione integrativa facoltativa, tutto quanto non specificato.

La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive”

- Annullamento del viaggio prima della partenza

- Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24

- Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro)

- Bagaglio fino a € 750

- Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di

viaggio

- Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità

permanente

Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese

accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo

dell’importo si evince dalla tabella che segue:

Quota totale fino a: Costo a passeggero*

€ 1.000,00 € 45

€ 2.000,00 € 80

€ 3.000,00 € 115

€ 4.000,00 € 150

€ 5.000,00 € 185

€ 7.000,00 € 255

€ 10.000,00 € 360

NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese

gestione pratica. *comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia.

Copertura Integrativa E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a € 120.000

stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di € 55,00, da

specificare espressamente all’operatore.

Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro

sito www.viaggilevi.com.

NOTE IMPORTANTI

• La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD/Euro = 0,81

in vigore nel mese di Gennaio 2018. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a 20

giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario.

• Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio

l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più

possibile le visite e le escursioni programmate.

• Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a

disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non

confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio,

comunicheremo il supplemento.

• Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal

caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione.

L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non

sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre

pubblicate.

• L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo

del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto

dell’emissione dei biglietti aerei.

Milano, 12.04.2018 n. 2

Organizzazione tecnica:

I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy)

Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595

E-Mail: [email protected] – Web site: www.viaggilevi.com