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Storia
Descritta per primo da James Parkinson, nel 1817, come “paralisi agitante”
Incidenza di 228 malati su una popolazione di 100.000
Di solito comincia tra i 50 e 65 anni (talvolta l’età èinferiore a 40)
Sintomi primari
Esordio lento
Tremore
Rigidità
Bradicinesia
Disturbo dell’andatura
Perdita di equilibrio
Tremore
Insorge in modo lieve, talvolta a una mano, poi braccia e gambe
Maggiore a riposo e con una tensione emotiva
Di solito è peggiore da un lato
Alcuni pazienti non presentano tale sintomo
Rigidità
Rigidità e diminuito tono muscolare comportano un aumento della resistenza al movimento passivo delle articolazioni (gomiti, polsi, collo)
Bradicinesia
Lentezza dei movimenti
Sopratutto all’inizio di questi
Scarsa capacità di scrivere, di abbottonare e alzarsi da sedie basse
Espressione amimica, per la bradicinesia dei muscoli facciali
Linguaggio lento e ridotto di tono
Andatura
Deambulazione con piccoli passi corti
Corpo proteso in avanti
Uso dell’alluce per la deambulazione
Alcuni malati stentano a fermarsi
Instabilità posturale
Perdita di equilibrio, per riduzione dei riflessi posturali
Postura piegata in avanti e ginocchia flesse camminando
caudato, putamen, nucleus accumbens, globus pallidus, substantia nigra, nucleo subtalamico
Gangli della base
Tremori – movimenti oscillatori involontari
Atetosi – movimenti lenti delle dita e mani
Chorea – bruschi movimenti dei muscoli facciali e degli arti
Ballismo – violenti movimenti
Distonia – persistente postura anomala
Parkinson’s & Huntington’s Disease
Disfunzione dei nuclei della base
Sintomi secondari
Alterazioni linguaggio
Espressione amimica
Micrografia
Difficultà a deglutire
Sbavatura
Dolori e parestesie
Demenza o confusione
Disturbi del sonno
Constipazione
Lesioni cutanee
Anosmia
Depressione
Paura o ansia
Difficoltà di memoria e pensiero rallentato
Alterata funzione sessuale
Disturbi urinari di vario tipo, ma soprattutto poliuria
Affaticamento
Mancanza di energia e debolezza muscolare
Processo patogenetico
Accumulo neuronale di una proteina pre-sinaptica, denominata α-sinucleina
Accumulo di altre proteine tossiche (corpi di Lewy, fibrille e neuriti)
Riduzione della trasmissione dopaminergica nei gangli della base
Forme autosomiche dominanti e recessive in circa 5% dei casi
Mutazioni genetiche da fattori ambientali negli altri casi
Oppure danni mitocondriali
Sesso maschile, esposizione a pesticidi, FANS ed estrogeni dopo la menopausa
Molecular mimicry
Neurology. 2000 Nov 14;55(9):1398-401
Monoclonal antibodies against Epstein-Barr virus cross-react with alpha-synuclein in human brain.
Woulfe J, Hoogendoorn H, Tarnopolsky M, Munoz DG.
Using antibodies generated against the latent membrane protein 1 of Epstein-Barr virus, intense immunoreactivity of Lewy bodies (in PD and dementia with Lewy bodies) and glial cytoplasmic inclusions (in multiple
system atrophy) was demonstrated. ELISA and Western blotting techniques confirmed that this immunolabeling was due to cross-reactivity
of the antiviral antibody with alpha-synuclein, a neuronal protein implicated in the pathogenesis of PD. This example of cross-reactivity
between Epstein-Barr virus and alpha-synuclein may bear implications for further elucidating infectious or autoimmune mechanisms in PD.
Alzheimer e Parkinson
Arch Neurol. 2001 Nov;58(11):1817-20Alpha-synuclein in familial Alzheimer disease: epitope mapping parallels
dementia with Lewy bodies and Parkinson disease.
Lippa CF, Schmidt ML, Lee VM, Trojanowski JQ.
BACKGROUND: Alpha-synuclein is a major component of Lewy bodies (LBs) in Parkinson disease and dementia with LBs and of glial cytoplasmic inclusions in
multiple system atrophy. However, epitope mapping for alpha-synuclein is distinctive in different neurodegenerative diseases. The reasons for this are poorly
understood but may reflect fundamental differences in disease mechanisms. OBJECTIVE: To investigate the alpha-synuclein epitope mapping properties of
LBs in familial Alzheimer disease. RESULTS: The brains of persons with familial Alzheimer disease showed consistent staining of LBs with all antibodies, similar to
Parkinson disease and dementia with LBs but different from alpha-synuclein aggregates that occurred in multiple system atrophy. CONCLUSIONS: These data suggest that the epitope profiles of alpha-synuclein in LBs are similar, regardless of whether the biological trigger is related to synuclein or a different genetic pathway.
These findings support the hypothesis that the mechanism of alpha-synuclein aggregation is the same within cell types but distinctive between cell types.
Sintomi principali
(bradicinesia)
(acinesia): difficile inizio del movimento
Rigidità muscolare
La progressione dei sintomi
I neuroni della substantia nigra (SN), muoiono.
Tali neuroni producono, di norma, un neurotrasmettitore, la dopamina
Patologia
Le cellule che producono dopamina inviano il segnale alle cellule del nucleo caudato, putamen, e globus pallidus dei gangli della base, nel telencefalo
Malattia di Parkinson
PUTAMEND2 D1
PUTAMEND2 D1
SNpcSNpc
GPeGPe
GPi/SNprGPi/SNpr
NSTNST
TVLTVL
CORTECCIACORTECCIA
IndirectaIndirecta DirectaDirecta
SNpcSNpc
GPeGPe
TVLTVL
GPi/SNprGPi/SNpr
NSTNST
PUTAMEND2 D1
PUTAMEND2 D1
CORTECCIACORTECCIA
Indirecta DirectaIndirecta Directa
NormaleNormale ParkinsonismoParkinsonismo
dyn
SP
dyn
SP
Met EnkMet Enk
GluGlu
GluGlu
GABAGABA
GABAGABA
GABAGABA
GABAGABA
Fisiopatología
Fisiopatología
mid
ollo
Demenza correlata al Parkinson
Le allucinazioni sono pronunciate
Farmaci dopaminergici e anticolinergici hanno un effetto allucinogeno
Corpi di Lewy diffusi
Cambiamenti tipo Alzheimer nell’anziano
Efficacia di anti-esterasi
Immunogenetica
Il parkinsonismo idiopatico (definito, in modo non del tutto appropriato, come malattia di Parkinson) è un disturbo neurodegenerativo a etiologia sconosciuta, ma che è stato associato a una patogenesi immuno-mediata.
Analizzando 45 pazienti tedeschi (tutti caucasici) è stata notata una frequenza maggiore, statisticamente significativa, rispetto ai controlli, di DQB1*06.
Studio importante
L’aspetto patologico del parkinsonismo è rappresentato dalla perdita dei neuroni dopaminergici nel circuito nigro-striato, in associazione a un processo immunitario e infiammatorio, nel quale il sistema di istocompatibilità gioca un ruolo centrale.
Per valutare la eventuale predisposizione immunogenetica, sono stati messi a confronto 528 pazienti, con 3430 controlli, nel Regno Unito.
Da tale confronto emerge una suscettibilità alla malattia, che poggia sulla presenza di DRB1*03, tale da suggerire un supporto patogenetico al processo flogistico, che accompagna e promuove la perdita dei neuroni dopaminergici.
Autoimmunità anti-GM1
L’autoimmunità, nel parkinsonismo, è stata da tempo ipotizzata. Tale condizione sarebbe rivolta nei confronti di alcune componenti strutturali dei neuroni dopaminergici, quali i gangliosidi.
Sotto questo aspetto, il confronto tra 147 pazienti e 186 controlli sani, ha permesso di verificare la presenza significativa di anti-GM1, prevalentemente di tipo IgMe soprattutto nella forma con tremore dominante.
α-sinucleina
La risposta adattativa anti-GM1 si accompagna a un’altra specifica autoimmunità, la quale riguarda l’α-sinucleina.
Gli aggregati intraneuronici denominati corpi di Lewy sono presenti in numerose patologie del sistema nervoso centrale.
Essi rappresentano un marcatore istologico caratteristico del parkinsonismo.
In tali corpi inclusi, è stato rilevato che la serina in posizione 129 dell’α-sinucleina è fosforilata.
EBV
La fosforilazione di questa proteina può comportare una danno e può indurre una risposta autoreattiva, soprattutto in presenza di una risposta linfocitaria nei confronti del virus di Epstein-Barr, per mimetismo molecolare con la proteina 1di membrana dell’agente infettivo.
Caso clinico
A sostegno di questa osservazione, è stato riportato il caso di un ragazzo di 16 anni, il quale, a seguito di una encefalite da EBV, documentata con indagine sierologica, ha manifestato un parkinsonismo secondario, regredito dopo 60 giorni, in presenza di anticorpi anti-neuronali del peso di 130 Kda.
Infezioni e risposte
Le caratteristiche immunologiche del parkinsonismo sono state, dunque, osservate con linfociti T specifici e autoanticorpi (anti-GM1 e anti-α-sinucleina), sia nel sangue periferico, sia nel sistema nervoso centrale, ipotizzando un processo integrato tra la suscettibilità immunogenetica e un innesco infettivo.
Influenza virus
In un altro caso descritto, una giovane di 22 anni ècolpita da una encefalopatia, a seguito di infezione H1N1, con diverse disfunzioni ipotalamiche, insonnia e parkinsonismo.
Nella cosiddetta pandemia del 2009, sono stati osservati alcuni casi di encefalite, anche se un reale neurotropismo del virus influenzale non è ancora ammesso da tutti i ricercatori.
Rna HN
Tuttavia, già nel 1974 furono dimostrati antigeni influenzali in alcuni neuroni ipotalamici e nella substantia nigra, nel cervello di pazienti con parkinsonismo post-encefalitico.
In altri casi, è stato individuato Rnavirale nel liquido cerebrospinale.
Corpi di Lewy
Oggi si è arrivati a considerare la possibilità, che alcuni ceppi del virus A possono infettare i neuroni, soprattutto a livello di sub stantia nigra, cerebellum e ippocampo, sia nell’uomo, sia nei modelli sperimentali.
Alcuni autori, pertanto, hanno ipotizzato il neurotropismo di tale virus, che può essere responsabile della formazione di corpi di Lewy.
Helicobacter
È stato condotto un interessante studio sulla possibile associazione tra helicobacter pylori e parkinsonismo.
Su 30 pazienti, controllati con placebo, nei quali il disturbo neurologico si accompagnava alla persistenza della infezione gastrica, è stata somministrata una terapia eradicante.
Tutti coloro che hanno ricevuto la terapia antibiotica hanno ottenuto dei risultati molto interessanti, sia per la bradi/ipocinesia, sia per la rigidità muscolare.
HP e immunogenetica
Altri lavori convergono sulla capacità dell’helicobacterdi incidere sulla progressione della malattia, innescando un circuito patogenetico riferito, essenzialmente, al mimetismo molecolare.
In altri studi si propone, addirittura uno schema patogenetico, nel quale l’infezione si associa alla predisposizione immunogenetica, proprio in quelle forme definite, per lungo tempo idiopatiche.
VacA e GM1
L’autoimmunità anti-GM1, nel parkinsonismo, può essere spiegata mediante il mimetismo molecolare.
I gangliosidi sono in gradi di legare molti agenti infettivi.
È stato elegantemente dimostrato che la citotossinavacuolizzante VacA di helicobacter pylori si lega all’epitelio della mucosa gastrica, mediante il GM1.
In questo modo, una risposta anti-VacA, può coinvolgere anche il ganglioside, generando il presupposto patogenetico del parkinsonismo.
Adesine HP
Molto convincente è anche l’osservazione, per la quale, in persistenza di helicobacter pylori, nei pazienti con parkinsonismo, influenza l’assorbimento della levodopa, riducendone i livelli plasmatici.
Infatti, incubando il batterio con varie soluzioni contenenti il farmaco, la quantità libera di levodopa si riduce.
Tale fenomeno, in vivo, sarebbe dovuto al legame tra adesine batteriche e la stessa levodopa.
Streptococcus
È stato riportato il caso di un giovane, che presentava un grave disturbo acinetico, con rigidità, due settimane dopo un episodio di faringite.
La RMN cerebrale evidenziava alterazioni localizzate nei gangli della base, associate a un alto titolo anti-streptococcico e anche anti-gangli basali.
Caso clinico
In un altro caso riportato in letteratura, un ragazzo di 16 anni manifestava un lieve parkinsonismo rigido/acinetico, poco dopo una infezione streptococcica.
Dopo la sospensione dei cortisonici, ebbe un rapido deterioramento neurologico, dall’esito fatale, per una encefalite simil-letargica. Il titolo anti-streptolisinico era molto elevato.
Neuropatologia comportamentale
Lo spettro dei disturbi neurologici post-streptococcici èpiuttosto ampio e include, oltre la corea, anche la sindrome di Tourette, la distonia e il parkinsonismo, per quanto attiene le disfunzioni del movimento.
A queste osservazioni si aggiungano anche le forme psichiatriche (in particolare i disturbi emotivi) e le alterazioni nel ritmo del sonno.
In tutti questi casi è stata proposta una genesi autoimmune, per mimetismo molecolare con strutture nervose.
Anti-CD46
L’adesina di streptococco pyogenes interagisce con la fibronectina, una delle molecole di adesione, che permette il legame delle cellule alla matrice.
Tuttavia, uno dei legami più importanti dello streptococco pyogenes è dato da una molecola ubiquitaria, che regola il complemento, denominata CD46, la quale funziona da recettore anche per due virus, quello del morbillo e HHV-6.
M protein
Il legame recettoriale di tale molecola si verifica con le proteina M batteriche.
Mediante questo legame lo streptococco evade l’azione del complemento e riesce a penetrare all’interno dell’epitelio faringeo, oppure interagire con i cheratinociti, mediante il dominio C delle proteine M stesse.
Helicobacter pylori
Helicobacter pylori è un batterio gram-, munito di 4-6 flagelli, ricurvo o spiraliforme, isolato per la prima volta da Marshall e Goodwin nel 1987 dalla mucosa gastrica dei primati.
Possiede un glicocalice (mucopolisaccaride), il quale funziona da importante mediatore nel fenomeno di adesione alla mucosa gastrica.
Localizzazione
Si localizza a livello dello stomaco e in aree di metaplasia gastrica duodenali o esofagee.
Insinuandosi nello strato mucoso, dal quale risulta protetto dall'acido, anche per la costituzione entro il muco di nicchie ecologiche ad alto pH, legate alla formazione di ioni ammonio attraverso una fortissima attivitàureasica sull'urea ambientale.
Antro e altrove
HP si trasmette in maniera endemica in tutto il mondo.
Quando si esaminano soggetti asintomatici, ogni volta che si evidenzia HP, si osserva una gastrite istologica.
La ricerca di HP è spesso positiva a livello dell'antro, ma può essere evidenziato nelle zone di metaplasia (esofago, fondo e duodeno).
Serbatoi di infezione
È stato isolato in molti animali, quali maiali e gatti. Ciò suggerisce l'esistenza di un serbatoio animale con trasmissione dall'animale all'uomo.
L'acquisizione dell'infezione attraverso l'acqua proveniente dall'acquedotto, o mediante il consumo di vegetali non cotti comporta l'importanza della fonte ambientale.
Diffusione
La diffusione diretta interumana dell'infezione da HP può essere oro-orale e oro-fecale.
La diffusione oro-orale è rappresentata dal costante ricambio della mucosa gastrica e dalla presenza in di HP.
Il reflusso gastrico può raggiungere la cavitàorale ed in particolare la placca dentaria e da qui con la saliva essere il veicolo di trasmissione.
Trasmissione
La diffusione oro-fecale è sostenuta dal continuo turnover della mucosa gastrica.
La ripetuta eliminazione nell'intestino dell'HP proveniente dal succo gastrico e la capacità di sopravvivenza dell'HP nelle feci, da dove èeliminato nell'ambiente, rende l'acqua e il cibo contaminabile dall'HP.
Batterio
Gram-,
spiraliforme,
flagellato
Caratteristiche e
funzioni dei principali
fattori di patogenicità
CagA
Il Gene CagA è presente nel 60% dei ceppi e rappresenta il primo gene non conservato; esprime una proteina di superficie di circa 130 kDa, considerata tra i principali immunodominanti del batterio.
Gli anticorpi anti-CagA sono presenti nel 100% dei sieri di pazienti infetti da HP, che presentano l'ulcera peptica e solo nel 62% dei pazienti sofferenti di gastrite.
Effetti CagA
La proteina è associata a comparsa di ulcera duodenale, gastrite cronica atrofica, adenocarcinoma gastrico.
Stimola la produzione di IL8, importante fattore chemiotattico per i linfociti impegnati nell'evoluzione del processo infiammatorio.
VacA
Il Gene VacA codifica una citotossina di 87 kDa; la citossina altera il normale traffico di vescicole del compartimento endosomialeprofondo che, fondendosi tra loro, formano le caratteristiche vacuolizzazioni.
L'ammoniaca prodotta dall'attività ureasicadell'HP diffonde negli endosomi, all'interno dei quali, protonandosi, vi rimane sequestrata.
Tipologia
Tipo I : ceppo citotossico caratterizzato dalla presenza del gene CagA;
Tipo II: ceppo non citotossico caratterizzato dalla mancanza del gene CagA.
Sottotipi
gruppo a: ceppi non citotossici che esprimono la proteina CagA;
gruppo b: ceppi citotossici, di genotipo CagA positivo, ma che non esprimono la corrispondente proteina;
gruppo c: ceppi non citotossici, di genotipo CagApositivo, ma che non esprimono la corrispondente proteina;
gruppo d: ceppi citotossici privi del gene CagA.
Danno tissutale
adesività, ossia la capacità di adesione all'epitelio gastrico;
endocitosi, ossia la penetrazione di HP nelle cellule dell'epitelio gastrico, come fattore di lesione, rendendo difficile l'eradicazione con chemioterapici;
attività ureasica, con lesione, dovuta a liberazione di NH4+;
enzimi istolesivi, quali lipasi, fosfolipasi e proteasi, con modificazione della mucosa;
flagelli, il cui ruolo va ancora chiarito;
citotossina, per la quale la virulenza varia a seconda della capacità di esprimere e produrre la tossina vacuolizzante (VacA) e la proteina associata (CagA).
Effetti
In considerazione degli effetti prodotti e delle patologie che si realizzano come conseguenza della presenza di HP, è opportuno analizzare i fattori di virulenza grazie ai quali il microrganismo riesce a manifestare il suo potere patogeno.
Questi fattori possono essere classificati in diretti e indiretti.
Effetti diretti e iniretti
Quelli diretti sono rappresentati dagli elementi strutturali del batterio, come la motilità, l’adesività, l’invasività, e la produzione di sostanze lesive (tossine, ureasi, proteasi, mucinasi, lipasi e fosfolipasi, fattore d’inibizione acida, alcooldeidrogenasi).
Quelli indiretti, invece sono rappresentati dai mediatori della flogosi come il PAF, i leucotrieni, le citochine (es. a-TNF).
Colonizzazione
Il batterio, una volta penetrato nel tubo digerente attraverso la via orale, raggiunge l’epitelio gastrico, che rappresenta il suo habitat naturale
Per far ciò deve contrastare quella che rappresenta fisiologicamente la prima barriera alla colonizzazione di qualsiasi germe, cioèl’acido cloridrico prodotto dallo stomaco.
Ureasi
Proprietà fondamentale, per quanto riguarda questa prima fase di colonizzazione della mucosa gastrica, è rappresentata dalla capacitàdi sintesi di un enzima molto attivo sulla superficie batterica, l’ureasi, che rappresenta il 6% delle proteine di HP.
L’ureasi idrolizza l’urea, che è normalmente presente nelle secrezioni gastriche, dando luogo alla produzione di ammoniaca e bicarbonati.
Cocchi
Proprietà fondamentale, per quanto riguarda questa prima fase di colonizzazione della mucosa gastrica, è rappresentata dalla capacitàdi sintesi di un enzima molto attivo sulla superficie batterica, l’ureasi, che rappresenta il 6% delle proteine di HP.
L’ureasi idrolizza l’urea, che è normalmente presente nelle secrezioni gastriche, dando luogo alla produzione di ammoniaca e bicarbonati.
Ammoniaca
Inoltre, l’ammonio così prodotto, favorisce la penetrazione del batterio intervenendo nell’idrolisi e nella rottura dello strato mucoso.
Dunque HP è avvolto da una nube chimica, alcalina, che riesce a neutralizzare l’aggressione dell’acido e, cosìprotetto, procede, sospinto dai flagelli e favorito dalla forma a spirale, verso l’epitelio gastrico.
L’ureasi è anche il candidato più promettente per la realizzazione di un vaccino contro HP.
Internalizzazione
Il batterio riesce a oltrepassare lo strato di muco vischioso, che protegge la mucosa, utilizzando anche altri enzimi quali le proteasie le fosfolipasi A2 e C, i quali permettono di rompere le catene fosfolipidiche della porzione idrofobica del muco.
Questo determina una perdita graduale della viscosità del muco stesso e un aumento della retrodiffusione degli ioni H+.
Flagelli
Una caratteristica importante posseduta da tutti gli Helicobacter è quella di muoversi rapidamente entro il muco, in modo tale da sfuggire all’acidità gastrica.
Questa proprietà è da riferire alla forma a spirale e alla presenza di quattro-sette flagelli unipolari.
Flagelline
I geni (flaA, flaB, flbA) codificanti per le proteine che compongono il filamento dei flagelli, sono stati clonati. Tramite l’inattivazione di questi geni è stato possibile produrre anche dei mutanti immobili di HP.
Gli esperimenti finora condotti su modelli animali hanno mostrato che ceppi di HP resi immobili, possiedono anche un minore potenziale di colonizzazione.
VacA
Non appena i batteri lasciano il lume gastrico e penetrano nello strato di muco, cominciano a moltiplicarsi, ponendosi in contatto diretto con le cellule epiteliali gastriche.
Questo è possibile in quanto HP sembra possedere, sulla sua superficie, delle adesine complesse, capaci di riconoscere specifici recettori espressi dalle cellule gastriche.
La citotossina vacuolizzante (VacA), prodotta solo da alcuni ceppi di HP è una tossina di natura proteica che sembra potenziare l’effetto patogeno del microrganismo.
VacA
La presenza di ceppi produttori di citotossinavacuolizzante si riscontra maggiormente in pazienti con ulcera peptica, rispetto a quelli con solo gastrite cronica antrale.
Sebbene il gene CagA sia presente nella maggior parte dei ceppi ulcerogenici, non è necessario per l’espressione e l’azione della citotossina vacuolizzante. Invece, per la sua espressione e funzione è importante la presenza del gene VacA .
Azione combinata
A questo proposito è stato osservato che i ceppi di HP che possiedono i geni CagA e VacA inducono nelle cellule gastriche una più alta secrezione del mediatore flogistico interleuchina 8, che è un potente fattore chemiotattico dei polimorfonucleati(PMN).
L’attivazione e la stimolazione dei PMN e degli altri mediatori immunologici, innescata dall’interleuchina 8 e dai fattori di virulenza batterica quale l’ureasi, l’ammoniaca, i lipopolisaccaridi, e le citotossine, induce la produzione di leucotrieni e gamma-interferon, tutti fattori citotossici.
Quindi, la risposta immunologica, nata per limitare il processo flogistico, finisce per dare un contribuito allo sviluppo dell’infezione da HP.
Predisposizione non HLA
La predisposizione genetica dell’ospite è considerata un cofattore nello sviluppo dell’ulcera peptica. Infatti la predisposizione ad ammalare è diversa da soggetto a soggetto in rapporto al gruppo sanguigno.
Soggetti con gruppo sanguigno 0 hanno un rischio maggiore di ammalare rispetto a soggetti con altri gruppi.
Questo potrebbe essere legato al fatto che l’HP possiede una maggiore capacità di aderire alle cellule portatrici dell’antigene Lewis, espresso anche dalle cellule della mucosa gastrica di pazienti con gruppo sanguigno 0.
Linfoma
L'infezione da HP è stata associata con linfoma gastrico non-Hodkin e con altri disordini linfoproliferativi quali il MALT (Tessuto Linfoide Associato alla Mucosa gastrica) e il linfoma (MALToma )
Nel 92% dei campioni ottenuti da pazienti con linfoma gastrico, è stata accertata la presenza di HP.
Anti-CD49d
La fibronectina è una proteina di 250 kDa della matrice extracellulare, che gioca un ruolo fondamentale nella adesione e comunicazione tra cellule, oltre che nello sviluppo di malattie.
La citotossina CagA, localizzata sulla superficie di helicobacter pylori, mostra un mimetismo molecolare con la fibronectina, mediante il quale il batterio riesce a diffondersi all’interno dell’organismo ospite.
Anti-CD49d
Uno dei recettori più importanti della fibronectina è una molecola di adesione, denominata α4 integrina, o CD49d, la quale riveste un ruolo fondamentale nella linfopoiesi e nel reclutamento infiammatorio dei leucociti. L’anti-CD49d, pertanto, è il simile molecolare di HP, per la CagA.
La laminina, una delle glicoproteine maggiori della lamina basale, che permette l’adesione e la differenziazione delle cellule, è un importante recettore di helicobacter pylori. Anche l’altra importante citotossina vacuolizzante, denominata VacA, la quale provoca effetti sulla funzione e la morfologia delle cellule epiteliali gastriche, è in grado di legare la fibronectina, tanto quanto la laminina. Anti-CD49d, pertanto è pure il simile molecolare di VacA.