parole strabiche - febbraio 2013

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http://osservatorionovara.liberapiemonte.it - Anno 2 - n° 2 - febbraio 2013 Il Futuro riparte adesso Una campagna per guarda- re avanti. Riparte il Futuro ha raccolto oltre 150.000 adesioni tra i cittadini e quasi 900 potenziali Parlamentari. Numeri che consegnano un’indicazione forte al prossimo Governo: è tempo di cam- biare. Attenzione però, non è sol- tanto una que- stione “tecnica”. Certo, serve una revisione della legge: più strin- gente, che rispecchi la real- tà, che metta nero su bianco quelle pratiche che ogni giorno nel nostro Paese mettono un bastone tra le ruote all’economia, alla crescita e alle buone politiche. Un cambio di rotta necessario, ma non sufficiente. Bloccare la corruzione, infatti, non è solo una que- stione di un arresto in più o in meno, ma attiene all’etica di un Paese, al livello di senso civico, a quel sentire comune che condanna talu- ne prassi e impo- ne scelte limpide, pulite e per que- sto virtuose. Una spinta chie- sta da coloro che hanno sottoscrit- to la campagna promossa da Libera e da Gruppo Abele. Un impegno che gli stessi candi- dati hanno fatto proprio e su cui ora dovranno rendere conto. La campa- gna non finisce qui, anzi, si parte proprio ora in primis rifelttendo su tutti quei cani- dati che non hanno ritenuto opportuno aderire. Domenico Rossi e Emanuele Navazza Domenico Rossi Nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 1993, a Firenze, in via dei Georgofili venne fatta esplode- re una Fiat Fiorino imbottita di esplosivo. L’attentato provocò la morte di Caterina Nencioni (50 giorni di vita), Nadia Nencioni (9 anni), Dario Capolicchio (22 anni), Angela Fiume (36 anni), Fabrizio Nencioni (39 anni) e il ferimento di 48 persone. Una strage tipica dei contesti di guerra. A Firenze, quest’anno, venti anni dopo il vile l’attentato, si terrà la XVIII giornata della memoria e dell’impegno. Ancora una volta da tutta Italia migliaia di cittadini si stringeranno attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie perché non si sentano soli (come troppo spesso sono stati lasciati) e per aiutarli a trasformare l’immenso dolore privato in impegno pubblico, volto a trasformare in meglio l’Italia, affinché le mafie non trovino più il terreno ideale, fatto di silenzi, connivenze, sopprusi. Profondo lo slogan di quest’anno: “Semi di giustizia, fiori di corresponsabilità”. Perché il cam- biamento ha bisogno della pazienza di chi sa che non ha il dominio sugli altri, ma può convin- cerli, con l’esempio, la parola, la testimonianza che un altro mondo è possibile. “Seminare” cre- ando situazioni concrete di giustizia per portarsi a casa l’impegno di più persone. Un impegno che cresce da diciotto anni, perché, come in montagna, per raggiungere la vetta occorre camminare con costanza e per lungo tempo, senza perdere di vista l’obiettivo e cer- cando di non perdere la bellezza del cammino. A Firenze un giorno per la giustizia e la responsabilità Mettiamoci in gioco contro l’azzardo. La proposta di Avviso Pubblico approda al Senato: più poteri agli amministratori locali per fermare il fenomeno a pag. 3 Non solo una questione “tecnica”, serve un cambio di rotta etico

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Ottavo numero di Parole Strabiche: la newsletter di approfondimento dell'Osservatorio Provinciale sulle mafie di Libera Novara

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Il Futuro riparte adessoUna campagna per guarda-re avanti. Riparte il Futuroha raccolto oltre 150.000adesioni tra i cittadini equasi 900 potenzialiParlamentari. Numeri checonsegnano un’indicazioneforte al prossimoGoverno: ètempo di cam-biare. Attenzioneperò, non è sol-tanto una que-stione “tecnica”.Certo, serve unarevisione dellalegge: più strin-gente, cherispecchi la real-tà, che mettanero su biancoquelle praticheche ogni giornonel nostro Paese mettonoun bastone tra le ruoteall’economia, alla crescita ealle buone politiche. Uncambio di rotta necessario,ma non sufficiente.

Bloccare la corruzione,infatti, non è solo una que-stione di un arresto in più oin meno, ma attiene all’eticadi un Paese, al livello disenso civico, a quel sentirecomune che condanna talu-

ne prassi e impo-ne scelte limpide,pulite e per que-sto virtuose. Una spinta chie-sta da coloro chehanno sottoscrit-to la campagnapromossa daLibera e daGruppo Abele.Un impegno chegli stessi candi-dati hanno fattoproprio e su cuiora dovranno

rendere conto. La campa-gna non finisce qui, anzi, siparte proprio ora in primisrifelttendo su tutti quei cani-dati che non hanno ritenutoopportuno aderire.

Domenico Rossi e Emanuele Navazza

Domenico Rossi

Nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 1993, a Firenze, in via dei Georgofili venne fatta esplode-re una Fiat Fiorino imbottita di esplosivo. L’attentato provocò la morte di Caterina Nencioni (50giorni di vita), Nadia Nencioni (9 anni), Dario Capolicchio (22 anni), Angela Fiume (36 anni),Fabrizio Nencioni (39 anni) e il ferimento di 48 persone. Una strage tipica dei contesti di guerra.A Firenze, quest’anno, venti anni dopo il vile l’attentato, si terrà la XVIII giornata della memoriae dell’impegno. Ancora una volta da tutta Italia migliaia di cittadini si stringeranno attorno aifamiliari delle vittime innocenti delle mafie perché non si sentano soli (come troppo spesso sonostati lasciati) e per aiutarli a trasformare l’immenso dolore privato in impegno pubblico, volto atrasformare in meglio l’Italia, affinché le mafie non trovino più il terreno ideale, fatto di silenzi,connivenze, sopprusi. Profondo lo slogan di quest’anno: “Semi di giustizia, fiori di corresponsabilità”. Perché il cam-biamento ha bisogno della pazienza di chi sa che non ha il dominio sugli altri, ma può convin-cerli, con l’esempio, la parola, la testimonianza che un altro mondo è possibile. “Seminare” cre-ando situazioni concrete di giustizia per portarsi a casa l’impegno di più persone.Un impegno che cresce da diciotto anni, perché, come in montagna, per raggiungere la vettaoccorre camminare con costanza e per lungo tempo, senza perdere di vista l’obiettivo e cer-cando di non perdere la bellezza del cammino.

A Firenze un giorno per la giustizia e la responsabilitàMettiamoci in gioco contro

l’azzardo.La proposta

di AvvisoPubblicoapproda

al Senato: più poteri agliamministratori

locali per fermare il fenomeno

a pag. 3

Non solo

una

questione

“tecnica”,

serve

un cambio

di rotta

etico

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Lunga è la notte. Passaggiotra la veglia e il sogno. Tra lastoria prima e la storia dopo.La notte tra il 26 Maggio e il 27Maggio 1993 una carica di350 kg di tritolo esplode aFirenze di fronte l'accademiadei Gergofili, tra la Galleriadegli Uffizi e l'Arno. Perdonola vita cinque persone. Duemesi dopo, il 27 luglio, un'au-tobomba esplode in viaPalestro a Milano, di frontealla Galleria d'arte contempo-ranea: muoiono altre cinquepersone. La notte successiva, il 28Luglio, le bombe esplodono aRoma, alla chiesa di SanGiovanni in Laterano e a SanGiovanni al Velabro.La notte dovrebbe continuare,ma finisce. Come in un sogno.Un attentato fallisce in ViaFauro ma soprattutto falliscequello che, il 23 gennaio del1994, avrebbe dovuto provo-care una strage di carabinieridi fronte allo stadio Olimpicodi Roma. È il romanzo delle stragi. È ilracconto di ciò che accadde

nei sotterranei del potere tra il'92 e il '94, quando tra i mas-simi esponenti delle istituzionimolti abdicarono. Secondo laricostruzione emersa dalleinchieste di Firenze eCaltanissetta, la trattativaStato-Mafia sarebbe statagestita per un lato daSalvatore Riina, all'epocacapo assoluto di Cosa Nostra,dall’altro sarebbe stata con-dotta da alcuni alti ufficiali deicarabinieri: il comandante delRos Antonio Subranni, il suovice, il colonnello Mario Mori,e il capitano Giuseppe DeDonno, a loro volta investitidal livello politico (in particola-re dal senatore CalogeroMannino, all'epoca ministro incarica ed esponente politicosiciliano di grande spicco).Sarebbe questa la notte deilunghi racconti. Alcuni di noi erano piccoli.Altri erano nel grembo dellapropria madre. Pronti a uscire,capovolti. Come questoPaese.Questo l'obiettivo: costruire lepremesse per una nuova

Per chi è figlio degli anni ‘90Il 16 marzo a Firenze per ricordare il “romanzo” delle stragi

Giuseppe Passalacqua

nascita. La nascita di un nuovo rap-porto con la politica: l'allenta-mento del 41 bis,; il papello diCosa Nostra a palazzo; l'avviodi una campagna di estorsio-ne verso uno Stato ormai con-dizionato dallo scandalo tan-gentopoli e affidato al governotecnico Ciampi. Uno statocapovolto. Come oggi.Poi la veglia. La SecondaRepubblica. Una nuova classepolitica dirigente con la qualetrattare: le accuse aBerlusconi e il canaleMangano - Dell'Utri per quellache molti giudicano una defi-nitiva saldatura del nuovopatto di coesistenza.Per il resto, ormai sappiamotutto. Sappiamo tutti i nomidei responsabili. Sappiamo i nomi delle stragidi Capaci, Via d'Amelio, diFirenze, di Roma e Milano.Sappiamo i nomi dei “vertici”che questa nascita l'hannoprovocata.Sappiamo i nomi del “gruppodi potenti” che hanno perpe-tuato il suo sviluppo, da

Racalmuto a Bardonecchia.Sappiamo i nomi che hannoprovocato lo scioglimento di192 comuni in Italia dal 1992. Sappiamo i nomi di chi haliquefatto il nostro Stato.Sappiamo i nomi delle perso-ne serie e importanti che stan-no dietro i ragazzi di Palermo,Scampia Milano, Novara. Peril cui conto si sono messi adisposizione come killer, sica-ri. Sappiamo i nomi di almeno900 persone vittime innocentidi mafia.Sappiamo tutti questi nomi esappiamo tutti questi fatti,perché siamo figli del 1993.Questa volta, sappiamo eabbiamo le prove. Prove dimemoria. Andare a Firenze il 16 Marzosignifica condividere questamemoria. Significa riflettere sulle nostreresponsabilità nel passato enel presente, su noi stessi,sulle persone travolte dallaStoria. Tornare a quella nottesignifica ridare concretezza aisogni. Tornare insieme adessere svegli.

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Insieme con le scadenze elet-torali entra nel vivo anche lacampagna “Mettiamoci ingioco”, promossa da Libera,Avviso Pubblico, ACLI, ADU-SBEF, ALEA, ANCI, ANTEAS,ARCI, AUSER, CGIL, CISL,CNCA, CONAGGA,F e d e r c o n s u m a t o r i ,Federserd, FICT, FITEL,Gruppo Abele, InterCear eUisp. Tante sigle per tanterealtà diverse, unite per chie-dere a quello che sarà il futu-ro Parlamento italiano e acoloro che saranno chiamati agovernare il Paese un giro divite nei confronti del giocod’azzardo.La campagna è nata nel giu-gno del 2012 di fronte alcostante incremento dell’of-ferta invasiva del gioco d’az-zardo. “Si tratta di una que-stione etica e morale, non èpiù possibile accettare tran-quillamente, in una fasecome quella attuale, chel’Italia sia in questa situazio-ne, con le complicità di molti”,spiega Filippo Torrigiani,responsabile del Gruppo dilavoro sul Gioco d’azzardo diAvviso Pubblico. Complicitàche ben si spiegano, conside-rando il fatturato annuale del-l’industria del gioco; 80 miliar-di di euro nel 2012 in continuoincremento.Di fronte a questo fenomenoben poche sono le armi nellemani degli amministratorilocali. “Spesso quello che èstato fatto di buono è statoimpugnato dai signori delgioco. Hanno avvocati bravis-simi e preparati. E cosa fa ilgiudice? Ti blocca l’ordinanzache hai fatto e poi l’annulla.Nella migliore delle ipotesinon succede nulla, nella peg-giore il Comune si vedecostretto a risarcire per man-cato guadagno il concessio-nario”, spiega Torrigiani,memore della sua esperienzada assessore comunale, aEmpoli.Da questo la volontà di rivol-gersi con la campagnasoprattutto alla politica di

livello nazionale, l’unica ingrado di arginare il fenomenodel gioco. Per Torrigiani, dun-que, “le prossime elezionipolitiche possono e devono,per certi versi, essere la chia-ve di volta rispetto al ragiona-m e n t oche stia-m ofacendosul giocod’azzar-do”. Ed eccoa l l o r aq u a l isono lepropostedi AvvisoPubblico:d i v i e t oassoluto di pubblicità per ilgioco d’azzardo, destinazionedi una cifra dell’intero fattura-to del gioco al sistema sanita-rio regionale, per la cura delladipendenza dal gioco d’az-zardo, e al volontariato socia-le; maggiori possibilità di

intervento per i sindaci e gliamministratori locali, l’obbligodi accensione delle slot attra-verso l’inserimento della tes-sera sanitaria, limiti all’intro-duzione di nuovi giochi, unamaggior restrizione nell’asse-

gnazione diconcessionie abolizionedella tassa-zione age-volata.Torrigiani èd e c i s o :“Chiediamoalla politicadi assumer-si questaresponsabi-lità, lo fare-mo presto e

vi terremo aggiornati; perchétutto ciò che noi possiamosperare per il futuro passaattraverso la volontà politica edel Legislatore. Saremo inci-sivi, saremo rompiscatole esaremo in molti. Ognuno devefar sentire la propria voce”.

Mettiamoci in gioco per fermare l’azzardo

Ecco la proposta di Avviso PubblicoAlessandro Buscaglia

A. Buscaglia

La campagnapresentata

al SenatoLa campagna “mettia-moci in gioco” si pre-senta al SenatoLo scorso 11 febbraio,in una conferenza stam-pa presso la sala “cadu-ti di Nassirya” delSenato dellaRepubblica, è stata pre-sentata la campagnanazionale “Mettiamoci ingioco”, contro i rischidel gioco d’azzardo.Durante la presentazio-ne si sono alternati gliinterventi di esperti dellatematica, tra cui il presi-dente di “Insieme control’azzardo”, AttilioSimeone; il presidentedel Conagga, MatteoIori; Maurizio Fiascodella Consulta nazionaleAntiusura; FilippoTorrigiani di AvvisoPubblico; Maurizio Feadella FeDerSerD; PaoloMerello del Fict e donArmando Zappolini, pre-sidente CNCA.Durante la l’incontrosono stati presentati gliotto punti sviluppati percontrastare la diffusionedel gioco d’azzardo e irischi alla salute dei cit-tadini. Nelle parole diFilippo Torrigiani, diAvviso Pubblico, c’èstato l’auspicio di vede-re presto una riformadella normativa vigentesul gioco d’azzardo .Presenti in sala anchemolti candidati alleprossime elezioni politi-che. Invtsnti, al termine del-l’incontro, hanno condi-viso e fatto proprio l’ap-pello delle associazioni.Sottoscrizione arrivataanche da Vannino Chitti(PD), vicepresidente delSenato, che ha auspica-to la creazione di un“intergruppo parlamen-tare alla Camera su que-sti temi, per aprire untavolo di confronto eassumere iniziative con-crete”.

“ “Spesso quello

che di buono

eʼ stato fatto eʼ

stato impugnato

dai signori

del gioco

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Le nostre domande ai candi-dati novaresi che hanno aderi-to alla campagna nazionale.Perché ha aderito?Il primo punto della campa-gna chiede un rafforzamentodella legge anticorruzione,cosa si può fare in merito?La composizione della stra-na maggioranza dell'appenaconclusa legislatura haimpedito che si giungesse auna riforma completa e con-divisa. Sarà possibile questavolta?

Roberto Leggero Partito Democratico1 - Il mio impegno politico,nato poco prima e per la crea-zione del Partito Democratico,è sempre stato indissolubil-mente legato alla battaglia perla legalità.Non concepivo come nei luo-ghi di potere, nello stessoParlamento, si potessero tro-vare persone corrotte o addirit-tura vicine ad ambienti mafiosi.L'adesione alla campagna èun punto d'arrivo naturale delmio percorso, come è stata,nel 2011, l'attribuzione delladelega al contrasto della crimi-nalità organizzata.

2 - Serve una legge più strin-gente, non eludibile. Occorrecolpire gli illeciti meglio camuf-fati, controllando anche situa-zioni patrimoniali sospette edeventuali conflitti d'interessedei famigliari. Bisogna poterricondurre i piccoli e frequentifavori a un atto di corruzione.Non si cor-rompe solocon le piùappariscen-ti mazzette.Ovviamentedobbiamoanche porciuna que-s t i o n emorale ecu l tu ra le ,dentro efuori daipartiti edalle istituzioni: non basta unariforma legislativa. C'è chipensa che la corruzione servaper "arrivare prima", ma noncapisce che così si sottraggo-

no risorse a tutti e il sistemas'incancrenisce.

3 - Sono convinto che non cisaranno problemi se avremo lamaggioranza. Questo perchéla riforma è vitale per il Paesema anche per il partito e le isti-tuzioni. Queste elezioni rap-presentano una cesura nettacol passato, la legalità nonbasta più: le istituzioni hannobisogno di legittimità, chenecessità di una responsabilità

maggiore.La riformasarà unad e l l ep r i m edimostra-zioni dib u o n ap o l i t i c ache per-metteran-no al Pddi conqui-stare lalegittima-

zione dei cittadini.

Alessandro Albanese La Destra

1 - La legalità è un valore fon-damentale, da cui non si puòprescindere. E questo vale sianella vita quotidiana, sia, amaggior ragione, quando siricoprono ruoli istituzionali.

2 - Occorre completare l'itergià intrapreso. Ma il problemanon è solo legislativo: si devo-no risvegliare le coscienze ditutti e in particolare di chi siimpegna in politica, nei partiti enelle istituzioni. Negli ultimidecenni abbiamo assistito atutt'altro; chi governa deveavere la coscienza politica,deve potersi guardare allospecchio. Non dovrebberoservire leggi che obblighino anon farsi corrompere, baste-rebbe capire semplicementeciò che è giusto fare. Nonserve un ricambio generazio-nale, quanto valoriale e cultu-rale della classe dirigente.

3 - Ovviamente lo auspico, maho il timore, visto il recentepassato, che si farà fatica. Lapolitica ha troppo spesso datoprova negativa di sé quando sitrattava di compiere scelteverso la legalità e la trasparen-

I “novaresi” diRyan Jessie Coretta

R.J.Coretta

Con quasi 900adesioni si puòfare la riforma

Più di 148 mila firme,877 candidati aderenti.Questi i numeri dellacampagna Riparte ilfuturo, promossa daLibera e Gruppo Abele.Prima petizione onlinein Europa di tale porta-ta, Riparte il futuro hachiamato a raccoltapolitici e cittadini sucinque semplici punti:impegnarsi a migliorareentro cento giorni lalegislazione contro lacorruzione, con unosguardo particolarerivolto al voto di scam-bio; pubblicare il pro-prio Curriculum profes-sionale; dichiarare lapropria situazione giu-diziaria; pubblicare lapropria condizionepatrimoniale e reddi-tuale; segnalare even-tuali conflitti d’interes-se.Un impegno contro unmale che sottrae alnostro Paese 60 miliar-di all’anno. Degli 876 “candidatitrasparenti” aderenti,molti vengono dallaLombardia, la regionepiù virtuosa con 131candidati trasparenti;seguono: EmiliaRomagna (96) ePiemonte (83). Dei 62candidati novaresi, atutte le latitudini politi-che, solo 9 hanno ade-rito all’iniziatica: nep-pure il 15 per cento deltotale. Non certo una bellanotizia per un territoriotoccato da vicino, ecosì di recente, dallacriminalità organizzata.Non aderire a “Riparte ilfuturo” non significacerto rispondere a logi-che diverse da quelledella legalità. Non contestualizzare ildiniego, però, lascia piùdi una perplessità. Senon altro circa l’atten-zione che un candidatoal Parlamento dedica aun tema così tragica-mente attuale.

“ “LEGGERO:

La chiave?

ricondurre favori,

piccoli e grandi,

ad un atto

di corruzione

I paladini della legge anti corruzione ora

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za. Troppo spesso hanno pre-valso gli interessi di bottega,basti citare la legge elettorale:tutti la volevano, a parole, mavotiamo ancora con ilPorcellum. La speranza ècomunque l'ultima a morire.

Franca BiondelliPartito Democratico1 - È un'iniziativa importante.La politica sta scadendomolto, ma provo un grandefastidio quando sento frasicome "siete tutti uguali"; cosìsi fa un favore a chi è ladrodavvero. Io non ho niente danascondere e mi sono sempreimpegnata per il bene comune.

2 - Il Ddl Anticorruzione è usci-to troppo diluito nel passaggiodalla commissione alla came-ra;: serve più forza. Serve pre-stare un'attenzione diffusa aifenomeni legati alla corruzionecome quello del riciclaggio.Occorre monitorare gli appalti,soprattutto nel pubblico; adesempio in settori crucialicome la sanità.

3 - È assolutamente necessa-rio. Non si può più sperare di

fare politica facendosi i dispet-ti, questa riforma la voglionotutti. Chi fa le leggi è il primo adoverle rispettare: solo così siarginerà più facilmente il popu-lismo, si farà del bene alla poli-tica e si darà un esempio edu-cativo alla cittadinanza.

Elena FerraraPartito Democratico1 - Quando si ricopre una cari-ca pubblica, bisogna sempremetterci la faccia. Io conoscosolo questo modo di fare poli-tica, tanto più in questomomento,. Dopo l'impegno aOleggio come assessore, sin-daco e insegnante, oggi intra-prendo un percorso che michiede ancora più responsabi-lità:quello da parlamentare.L'adesione a “Riparte il futuro”è semplicemente un gesto dicoerenza con quello chepenso da sempre. Penso chequesta iniziativa sia un segnaleimportante su come la societàcivile può aiutare la politica.

2 - La corruzione può essereesercitata nelle forme piùocculte: serve un'analisi piùdettagliata. La corruzione èfatta di favori è intrecci, nonsolo di scambi illeciti di dena-ro. Gli effetti negativi sullasocietà sono innumerevoli, daquelli culturali a quelli propria-mente criminogeni. Ed è anchelì che dobbiamo cercare la cor-ruzione, ad esempio prestandoattenzione ai reati ambientali emonitorando efficacemente lepianificazioni urbanistiche.3 - Riparte il futuro è una pro-posta talmen-te forte chedovrà neces-sar iamenteavere uns e g u i t o .Sicuramente,rispetto alpassato, cisarà una sen-sibilità mag-giore e diconseguenzaci sarannom a g g i o r ioccasioni per fare emergere laverità e la giustizia.

Fabrizio Barini

Partito Democratico1 - La lotta alla corruzione è unpasso fondamentale per ripri-stinare la legalità e l'immaginedell'Italia. Nonostante il grandecontrasto al fenomeno daparte delle forze dell'ordine, lacronaca di tutti i giorni ci ripor-ta innumerevoli casi di corru-z ione .D aquestodiscen-d o n om o l t id e iproble-mi sulavoroe occu-pazio-ne. Perquestod o b -biamo dare un segnale per ladifesa della legalità, un valoredi rango costituzionale.L'adesione è un atto dovuto, ilminimo sindacale per chi vuoleandare in Parlamento, soprat-tutto se è per la prima volta.

2 - Servono provvedimentiincisivi e maggiori applicazionedelle leggi. Si deve interveniresulla norma già esistente perfar sì che non ci siano spazi dielusione. Ricordiamoci chenon solo il denaro è merce discambio, ma ci sono anchealtri favori che conducono allostesso risultato.

3 - Il mio auspicio è che ci siauna salda maggioranza dellacoalizione "Italia bene comu-

n e " ,s e n z ad o v e rcercareappog-gio daa l t r ecoalizio-ni: inquestom o d ol’iter perappro-vare lariforma

sarebbe più veloce. Se inveceservirà allargare la maggioran-za per la governabilità, ilrischio è che non si giunga al

risultato in tempi brevi e inmodo completamente soddi-sfacente.

Paolo Luigi BurloneFare1 - Sono un ragazzo che hafatto le sue esperienze lavora-tive e associative e, di fronte a

uno Stato chenon funziona,ho deciso diimpegnarmi inpolitica. Lapolitica hadimostrato ilpeggio di sé,ma il futuronon può resta-re così. Duea l t e r n a t i v edopo l’indi-gnazione: o siva via oppure

si resta a combattere permigliorare lo stato delle cose.Il mio partito è noto per l'atten-zione all'aspetto economico,perché questo rappresentaun'urgenza. Ma tutto devepatire da un capovolgimentomorale, da un'operazione dipulizia e trasparenza. Di paripasso a quella economicaoccorre una rivoluzione etica emorale.

2 - Basta una parola perrispondere: responsabilità.Sembra che ci siano due pesie due misure: una per i cittadi-ni e l’altra per i rappresentantidello stato. Invece servonopene certe anche per chi sitrova negli organi statali. Lapolitica deve dare l'input peruna rivoluzione etica e morale.

3 - Non ho molte speranze: indiciotto anni non s'è fatto nien-te e chi ha governato in questianni si ripresenta adesso. Noncredo in politici di professioneche pensano solo a conserva-re la poltrona, serve una rottu-ra e in queste elezioni si pre-sentano due elementi di rottu-ra: il Movimento 5 Stelle e Fareper fermare il declino. Inoltre inostri candidati per entrare inlista hanno dovuto pubblicareil casellario giudiziale e i carichipendenti al momento dellacandidatura.

Riparte il Futuro

“ “BURLONE:

La politica ha

dimostrato il peg-

gio di seʼ;

ora eʼ tempo

di cambiare

“ “ALBANESE:

Non solo

una questione

legislativa; serve

risvegliare

le coscienze

Adesioni anchedal Movimento

5 stelleHanno aderito alla cam-pagna “Riparte il Futuro”anche Davide Crippa,Fiorella Avignano eGabriele Sozzani delMovimento 5 Stelle. Crippa, in particolare,secondo in lista allaCamera, avrà l’onere dicontribuire entro centogiorni alla riforma dellalegge anticorruzione.Purtroppo, nonostante idiversi tentativi, non èstato possibile sentire inproposito i diretti interes-sati, ma, come per tutti glialtri candidati aderenti,troverete tutti i loro datisul sito di Riparte il futuro.

dovranno mantenere l’impegno per una riforma completa

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Con la legge 6 novembre2012 n. 190 sono stateapportate consistenti modi-fiche alla disciplina dei reatidei pubblici agenti contro laPA, nell’ottica di rafforzarela tutela del corretto eserci-zio dei pubblici poteri e ren-dere l’Italia un Paese inlinea con il panorama inter-nazionale. Accanto all’inse-rimento della nuova figuradi reato di traffico diinfluenze illecite, è statoridisegnato il reato di corru-zione, con l’introduzionedella corruzione per l’eser-cizio della funzione. Tale

fattispecie consente oggiuna severa reazione dell’or-dinamento ogni volta che siconcretizzi il pericolo diasservimento della pubbli-ca funzione ad interessi pri-vati, indipendentementedalle modalità della condot-ta di scambio illecito. Restapunibile sia il pubblico uffi-ciale corrotto, sia il privatocorruttore. Le pene sonoaumentate per entrambi icasi. Grande passo in avan-ti sul piano dei rimedirepressivi si è realizzato,inoltre, con lo “spacchetta-mento” del reato di concus-

sione. Accanto all’originariafattispecie se ne inserisceuna nuova, che puniscel’induzione indebita a dareo a promettere denaro oaltra utilità. Mentre la vec-chia struttura della normalasciava spazio a vie diimpunità per i privati, per-ché considerati vittime dellacondotta illecita del pubbli-co ufficiale, con la “Leggeanticorruzione” si assistead un cambio di marcia,nell’ottica di rendere l’Italiaun Paese moderno.Nel sistema pre-riforma,che escludeva la punibilità

No exit strategy per i corrottiIl privato-concusso diventa punibile, ma la strada è ancora lunga

Martina Germano

del soggetto privato-con-cusso, accadeva infatti cheil privato corruttore, al finedi non rispondere del reatodi corruzione (anche inter-nazionale), si presentassecome vittima di concussio-ne, sfuggendo alle sanzioni. Così, soggetti tutt’altro cheinnocenti, finivano non dirado per essere scagionati.Questa scappatoia ogginon è più praticabile, inquanto punibili sono sia ilpubblico ufficiale, o incari-cato di pubblico servizioconcussore. sia il privatoconcusso. In particolare,con la nuova legge, il priva-to che consegna o promet-te denaro o un’altra utilità alpubblico ufficiale rischia lapena della reclusione fino aitre anni. La riforma rispon-de alle raccomandazioni dicarattere internazionale,riducendo al massimo glispazi di impunità del priva-to, ma, a detta del suoprimo sostenitore, non èancora abbastanza pertranquillizzare gli investitoristranieri. È lo stesso pre-mier Mario Monti, intervi-stato ad Agorà, su RaiTre,nella puntata del 15 febbra-io, a definire il DDLAnticorruzione, ancoralacunoso e da intensificare.Non siamo che all’inizionella lotta contro la corru-zione, dunque, e non soloper incentivare lo sviluppodell’economia, quanto piùper assicurare agli italianiun Paese “pulito”.

Osservatorio Provinciale sulle Mafie di Libera Novarac/o il Centro Servizi per il Volontariato di Novaravia Monte Ariolo, 10/1228100 Novara

Tel.: 032133393fax.: 0321631007cell.: +393921756515mail: oosssseerrvvaattoorriioo..lliibbeerraannoovvaarraa@@ggmmaaiill..ccoommsito: http://osservatorionovara.liberapiemonte.it

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Riaperto il “giallo” Dalla Chiesa

“Dalla Chiesa, una foto riapre il giallo della borsaIndagini su un carabiniere che l'avrebbe trafugata”14/02/2013 La Repubblica

Fino a qualche settimana fa, nessuno aveva mai sospetta-to che la borsa del generale Carlo Alberto Dalla Chiesafosse stata trafugata dopo il suo omicidio, a Palermo, il 3settembre 1982. Poi, all'improvviso, una lettera anonimaha messo in allerta i magistrati che indagano sulla trattati-va mafia-Stato: "Un ufficiale dei carabinieri ha portato viaquella borsa, che conteneva dei documenti". Questa larivelazione, tutta da verificare.

a cura di Angela Emanuele

Minotuaro: paura di denunciare

“Processo Minotauro: l’usura e la paura di denunciare”14/02 /2013 Narcomafie

È morto il 28 dicembre del 2008, ma il suonome intimorisce chi oggi è chiamato a testi-moniare; parliamo di Giuseppe Gioffrè.Nell’aula Bunker delle Vallette è stato il “pro-tagonista” dell’udienza per vicende legateall’attività di usura messa in piedi a Settimo.In aula sono stati sentiti quelli che, secondointercettazioni e riscontri delle indagini, sonofiniti nella spirale del credito d’usura. C’è chiha raccontato una verità, seppur parziale,dicendo che conosceva Giuseppe Gioffrè“perché con lui giocava a carte al bar” e cheprestava denaro e, in cambio, chiedeva alcu-ne centinaia di euro in più rispetto alla cifraelargita, ma a titolo di favore.Dichiarazioni in netto contrasto con quellerilasciate ai Carabinieri in sede di indagine.Ma c’è chi, pur di non ammettere in aula ciòche aveva dichiarato alle Forze dell’Ordine,ha ritrattato tutto ciò che firmò a verbale rac-contando una storia priva di elementi credi-bili.

Perquisizioni a Novara“Perquisizioni in corso a casa di MassimoGiordano”19/02/2013 Tribuna Novarese web

Da stamattina, martedì, sono in corso perqui-sizioni nelle abitazioni dell’ex sindaco e oraassessore regionale Massimo Giordano, diGiuseppe Cortese (già responsabile dellasegreteria politica del presidente dellaRegione Roberto Cota), in alcuni uffici di pro-fessionisti e nella sede distaccata dellaRegione in via Dominioni, a Novara. Altre per-quisizioni sono state effettuate negli ufficiregionali a Torino, negli uffici nella disponibili-tà di Giordano e Cortese. Non si conoscono,al momento, le ragioni delle perquisizioni,condotte da uomini della Guardia di finanza eda poliziotti della Stradale: è noto solo il fattoche l’intervento è legato a una inchiesta dellaProcura di Novara.

‘Ndrangheta, perquisizioni al Nord“'Ndrangheta: Finanziata con frodi fiscali, perquisizionial Nord”13/02/2013 La Stampa

Decine di perquisizioni tra Lombardia, Emilia Romagna,Veneto e Calabria sono state effettuate stamattina daiFinanzieri del comando provinciale di Cremona nei confron-ti di imprenditori e professionisti accusati di frode fiscale edusura, con l'aggravante di aver agito per favorire la 'ndran-gheta. È stata così accertata l'esistenza di imprese, per lopiù edili e di trasporti, coinvolte in un giro di fatture per ope-razioni inesistenti.

Traffico di droga: 43 arresti“Blitz della Finanza: 43 arresti per traffico di droga internazionale”13/02/2013 La Stampa

Un’operazione dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria diCatanzaro è in corso per l’arresto di 43 persone accusate diun traffico internazionale di droga con la Spagna e laColombia. Tra gli arrestati figurano presunti affiliati allecosche di ’ndrangheta di San Luca, Locri, Siderno e GioiosaIonica ed esponenti di famiglie ramificate in Lombardia ePiemonte. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati250 kg di hashish e 60 di cocaina.

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