partecipazione attiva collaboratori

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La partecipazione attiva dei collaboratori Human Resource Development «Human Resource Management» La partecipazione attiva dei collaboratori

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Page 1: Partecipazione attiva collaboratori

La partecipazione attiva dei collaboratori

Human Resource Development

«Human Resource Management»

La partecipazione attiva

dei collaboratori

Page 2: Partecipazione attiva collaboratori

Interview

Lo schema di relazione “comando e controllo” non è più attuabile in azienda.

I cambiamenti macro economici, globalizzazione, nuove tecnologie ecc.,

hanno un impatto diretto anche sulla organizzazione e gestione della

comunicazione all’intero dell’azienda che diventa un mezzo fondamentale

per DIFFERENZIARSI;

Un flusso di informazioni improntato ad una gestione verticistica e

gerarchica non è più concepibile e deve essere sostituito da un processo più

dinamico, evoluto e soprattutto INFORMALE;

Page 3: Partecipazione attiva collaboratori

Un nuovo modello: organizzazione attraverso la comunicazione

• Nelle aziende più efficienti (in base ai parametri economici

classici) il management interagisce con i collaboratori su una

base di dialogo INFORMALE ED APERTO;

• Il management si occupa di creare i presupposti per una

conversazione informale che intercorra tra tutti i dipendenti

sulla base di criteri e valori “instillati” nell’organizzazione

stessa:

Page 4: Partecipazione attiva collaboratori

Un nuovo modello: organizzazione attraverso la comunicazione

1. maggior e più accurato flusso di dati tra vari dipartimenti;

2. eliminazione di procedure e protocolli inutili;

3. maggiore reattività;

sono i principali ed immediati vantaggi che ne derivano e che

permettono AD UN GRANDE GRUPPO DI FUNZIONARE

COME UNA PICCOLA IMPRESA con un grande livello di

partecipazione da parte di tutti i collaboratori ed eliminando

formalismi costosi ed inutili;

Page 5: Partecipazione attiva collaboratori

VICINANZA EMOZIONALE

• Affinché una comunicazione informale sia efficace il

management deve eliminare le distanze e le barriere formali

che lo separano dai collaboratori in una dinamica di

comunicazione aperta e trasparente che favorisca il flusso di

informazioni dal basso verso l’alto piuttosto che il contrario;

• Dare seguito pratico, nella vita dell’azienda, alle

informazioni ed inputs che si ottengono “dal basso”

interagendo in maniera aperta è il modo migliore per

acquistare credibilità ed “instillare” una cultura di scambio

aperto; fare il contrario è il modo più efficace per bloccare

questo processo sul nascere;

Page 6: Partecipazione attiva collaboratori

ALCUNI ESEMPI CONCRETI

Il caso Athenahealth: il management del gruppo farmaceutico

decise di iniziare pratiche per rendere tutti i collaboratori

“veramente partecipi/insiders” alla vita dell’impresa; Il top

management decise di rendere pubblici, ai dipendenti, tutti i

dati finanziari e le strategie future dell’azienda;

Page 7: Partecipazione attiva collaboratori

ALCUNI ESEMPI CONCRETI

Duke Energy: il direttore generale della società decise di

iniziare ad avere incontri “one2one” con i diversi capi

dipartimento con cadenza settimanale e si accertò di dare

seguito immediato ai suggerimenti ricevuti per migliorare

l’efficienza dei vari reparti; questo gesto, concreto e visibile per

tutti i componenti della società permise di ridurre del 60% i

meeting con i capi reparto e di avere reportistica e feed-back

dagli stessi molto più accurata di quanto non fosse mai

avvenuto prima;

Page 8: Partecipazione attiva collaboratori

CONCRETEZZA VISIBILITA’ IRREVOCABILITA’

Queste sono le caratteristiche imprescindibili che devono avere i gesti di “apertura” volti ad aumentare la partecipazione dei dipendenti allo scambio di informazioni con il top management;

Lo scambio per essere credibile deve essere:

1. Visibile;

2. Irrevocabile;

3. Servire da base per decisioni concrete nella vita dell’azienda (non un mero esercizio teorico);

Page 9: Partecipazione attiva collaboratori

INTERATTIVITA’

• La differenza fondamentale che esiste tra parlare “con”

qualcuno e parlare “a” qualcuno;

• La comunicazione interattiva e lo scambio vero significa

essere aperti a ricevere informazioni e commenti imprevisti

uscendo dalla sicurezza del monologo e dalla comunicazione

unidirezionale dall’alto verso il basso;

Page 10: Partecipazione attiva collaboratori

INTERATTIVITA’

• L’illusione del controllo della comunicazione, sia dentro che

fuori dall’azienda, è stato reso ancora più evidente

dall’esplodere dei nuovi canali di comunicazione (social

media) che rendono la “gestione” della comunicazione

impossibile;

• E’ quindi gioco-forza realizzare qui presupposti che

favoriscano una comunicazione efficace, trasparente,

veritiera e condivisa in grado di portare nuovi punti di vista

al top management;

Page 11: Partecipazione attiva collaboratori

INCLUSIONE

• “Includere” i collaboratori nell’organizzazione aziendale attraverso la collaborazione significa dare loro un ruolo attivo nel formare i contenuti della comunicazione dell’impresa e della sua storia;

• I collaboratori diventano dei “vascelli” di comunicazione dei valori e della storia dell’impresa che non è quindi più confezionata “nelle sale dei bottoni”;

• I collaboratori devono diventare un primario punto di contatto col “pubblico” e dei rappresentanti del “brand” dell’azienda;

Page 12: Partecipazione attiva collaboratori

COCA COLA

Per veicolare in maniera diretta ed immediata la propria immagine al mercato, Coca Cola ha elaborato uno strumento che permette ai clienti di accedere direttamente agli impiegati del gruppo incaricati dei progetti sociali sponsorizzati dalla Società; in questo modo il collaboratore assume in prima persona il ruolo di portabandiera della società;

Le più importanti risorse per l’innovazione si trovano già all’interno dell’azienda ed è molto più efficiente farle emergere dal basso che cercare di catturarle dall’alto mediante consulenti esterni;

E’ dunque necessario:

Creare partecipazione attraverso un ponte diretto col mercato che “libera” le conoscenze interne;

Page 13: Partecipazione attiva collaboratori

JUNIPER

Favorire la possibilità per chi è vicino alla produzione di poter avere una interazione e scambio diretto con clienti finali o potenziali tali nonché di comunicare direttamente con il top management è più efficace che cercare di proceduralizzare i processi di innovazione e gestirli dall’alto;

Juniper technology sfrutta tutte le occasioni possibile per mettere i propri ingegneri a diretto contatto con gli utenti finali facendoli partecipare a conferenze, workshop, tavole rotonde sul tema ecc. ecc. creando un ponte di comunicazione diretto tra la produzione e il mercato senza mediazioni del management;

Page 14: Partecipazione attiva collaboratori

CEDERE POTERE

“Inclusione” significa cedere potere: il management ha meno

controllo sulle forme della comunicazione aziendale e

sull’interazione tra collaboratori e mercato;

Le forme di comunicazione sono oggi però tali da impedire un

controllo/censura ed una regimentazione tra impresa e mercato

che si svolga solo su canali istituzionali;

Page 15: Partecipazione attiva collaboratori

CEDERE POTERE

Cedere potere e creare le basi per la migliore comunicazione

diretta tra impresa e mercato senza filtro del management vuol

dire FAR DI NECESSITA’ VIRTU’;

(il management tende spesso a inserirsi nel processo di

comunicazione senza averne alcuna necessità tecnica ma

al pure fine di “mantenimento della posizione formale”)

Page 16: Partecipazione attiva collaboratori

OBIETTIVI REALI E DEFINITI

Lo scambio di informazioni ed il confronto informale tra

management e “dipendenti” deve sempre essere finalizzato ad

obiettivi concreti: ovvero deve produrre idee definite da

integrare all’interno della strategia aziendale;

Il “dibattito” aziendale deve sempre essere “aperto” in fase di

elaborazione, sia in termini di partecipanti al medesimo che di

espressione di idee, proposte e critiche, ma in fase applicativa

deve essere “chiuso” da un obiettivo ben definito che fa da

perimetro all’utilizzo del prodotto di quel dibattito; (parliamo

di cosa? Perché?)

Page 17: Partecipazione attiva collaboratori

PARTECIPAZIONE ATTIVA ALLA STRATEGIA DELL’AZIENDA

Attraverso un dialogo aperto e volto a realizzare obiettivi

concreti i collaboratori si trovano immediatamente e

positivamente allineati alla strategia dell’impresa contribuendo

alla sua formazione e questo, a sua volta, determina un

maggior grado di partecipazione e condivisione dei valori

dell’impresa e maggiore efficienza economica della stessa; (la

strategia ed i valori non sono imposti “solo” dall’alto);

Page 18: Partecipazione attiva collaboratori

PARTECIPAZIONE ATTIVA ALLA STRATEGIA DELL’AZIENDA

Presso “Infosys” (azienda farmaceutica) il management ha

chiesto a tutti gli addetti alla ricerca di elaborare e condividere

le idee in merito ai principali nuovi trends del mercato;

I dipendenti hanno stilato 7 mega trends che secondo loro

avrebbero avuto implicazioni di lungo termine sulla struttura

del mercato dell’azienda che ha inserito quel risultato nella

definizione delle nuova strategia generale dell’impresa;

Page 19: Partecipazione attiva collaboratori

CONCLUSIONE

Lo scambio di informazioni, idee, impressioni sia all’interno

che fuori dall’azienda avviene con una velocità ed una

frequenza non pensabile fino a pochi anni fa;

Pensare di controllare questo flusso di informazioni in base

ai paradigmi “classici” di una catena di comando dall’alto al

basso è irrealistico e non efficiente;

Page 20: Partecipazione attiva collaboratori

CONCLUSIONE

Rendere ancora più fluido quel flusso di informazione e

realizzare i presupposti perché possa essere fatto salire dal

“basso all’alto” significa fare di necessità virtù;

La “mission” aziendale può anche non essere formalizzate

ma deve invece essere “instillata” nell’azienda ovvero in ogni

singolo collaboratore;

Permettere ai dipendenti di essere parte attiva nella

determinazione della strategia crea condivisione,

appartenenza, “commitment” e, conseguentemente, maggiore

performance aziendale;

Page 21: Partecipazione attiva collaboratori

Bologna, 21 settembre 2011

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