pasqua di liberazione

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COLELLA E LA COMPANY LAMANNA STORY FACCIOLLA, ATTORE PER PROFESSIONE PAG. 14 IL BRACCIO DI SAN VITO VA IN BRASILE Che sia una Pasqua di resurrezio- ne e liberazione. Liberazione dai “cattivi” pensieri, quelli che ogni tanto vengono a tutti. Di lasciare il paese in cui si abita, perché è troppo sporco, non c’è lavoro, perchè è la poli- tica che non funziona. Più che altro sono le persone che la fanno, e naturalmente anche coloro che conducono i politici a farla. Cioè noi cittadini al momento del voto. Dobbiamo essere più sicuri delle nostre possibilità, solo noi cittadini, liberi da qualsiasi condiziona- mento possiamo cambiare le cose. Bisogne- rebbe dare qualche schiaffo morale all’indifferenza, al nepotismo, alla cupidigia, all’insegna della dignità e dell’orgoglio. Prima che gli schiaffi siamo noi a riceverli. Pensiamo al 25 Aprile del 1945, ai nostri partigiani che hanno lottato per i nostri diritti. Noi vogliamo invitarvi a riflettere e a non dimenticare che molte vite si sono spente per ottenere ciò che oggi ci appare scontato. Per cui non smettete di resistere. ANNO I - N. 4 - Registrazione Tribunale di Bari: n. 4 del 11/02/2011 Ruolo Generale 345/ 2011 1 € • Copia omaggio Maria Sportelli PASQUA DI LIBERAZIONE DE GIRARDIS: "SINDACO TI QUERELO" EDITORIALE V SERVIZIO PAG.15 VITTIMA DI BULLISMO SI RACCONTA. PAG.10 PAG.7 PAG.6

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Edizione de La Vipera diffuso prima di Pasqua

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Page 1: PASQUA DI LIBERAZIONE

COLELLA E LA COMPANY

LAMANNA STORY

FACCIOLLA, ATTORE PERPROFESSIONE PAG. 14

IL BRACCIO DI SAN VITO VA IN BRASILE

Che sia una Pasqua di resurrezio-ne e liberazione. Liberazione dai “cattivi” pensieri, quelli che ogni tanto vengono a tutti. Di lasciare il paese in cui si abita, perché è troppo sporco, non c’è lavoro, perchè è la poli-tica che non funziona. Più che altro sono le persone che la fanno, e naturalmente anche coloro che conducono i politici a farla. Cioè noi cittadini al momento del voto. Dobbiamo essere più sicuri delle nostre possibilità, solo noi cittadini, liberi da qualsiasi condiziona-mento possiamo cambiare le cose. Bisogne-rebbe dare qualche schiaffo morale all’indifferenza, al nepotismo, alla cupidigia, all’insegna della dignità e dell’orgoglio. Prima che gli schiaffi siamo noi a riceverli. Pensiamo al 25 Aprile del 1945, ai nostri partigiani che hanno lottato per i nostri diritti. Noi vogliamo invitarvi a riflettere e a non dimenticare che molte vite si sono spente per ottenere ciò che oggi ci appare scontato. Per cui non smettete di resistere.

ANNO I - N. 4 - Registrazione Tribunale di Bari: n. 4 del 11/02/2011 Ruolo Generale 345/ 2011 1 € • Copia omaggio

Maria Sportelli

PASQUA DI LIBERAZIONEDE GIRARDIS: "SINDACO TI

QUERELO"

EDITORIALE V

SERVIZIO PAG.15

VITTIMA DI BULLISMOSI RACCONTA. PAG.10

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VOGLIAMO IL MESSIA

IL SINDACO BOVINO C'E' MA NON SI VEDE

Abbiamo bisogno anche noi di un Messia, come il popolo d’Israele di duemila anni fa, che liberi l’Italia da questa situazione di stallo.Ci risiamo si parla sempre di lui. Ogni giorno, tutti i giorni da quasi due decenni. Tv, giornali, radio lo esaltano lo glorificano, lo affossano. Tutti bravi a celebrare la sua grandezza, tutti bravi a celebrare la sua miseria. E’ quasi ai titoli di coda Mister B. Gioca sulla stanchezza della gente, amministra abilmente l’indifferenza stagnante nella popolazione e nei giovani. Gioca il Papy, sicuro di non trovare un leader all’opposizione, anzi è sicuro che l’opposizione, almeno nel Parlamento, è inesistente e impercettibile. Come non dargli torto. L’opposizione è una fotocopia in negativo della maggioranza. Un riflesso distorto della maggioranza.Deve cambiare rotta, e anche presto.Ma avete mai sentito l’opposizione parlare di lavoro, di precarietà, di garantire il benessere di TUTTI i cittadini? Avete mai visto, anche con il telescopio, un parlamentare dell’opposizione e tantomeno della maggioranza recarsi a uno sciopero di lavoratori cassaintegrati e magari risolvere il problema? No mai! Avete mai sentito in tv, che i parlamentari italiani, sono i più pagati e assenti d’Europa? No mai! Avete mai sentito che un ministro della

Repubblica italiana, che è indagato per Mafia?(e non solo il ministro)No mai! Si potrebbe continuare all’infinito, del palcoscenico della nave Italia che sta calando a picco. Come cala a picco Polignano a Mare, guidata da un Sindaco dai piedi d’argilla. Lo sa bene Angelo Bovino, la terra intorno a se comincia a franare, il suo mandato è giunto quasi al termine, e coloro che gli erano amici presto o tardi non lo saranno più. Ciò per una sola ragione: ha perso il consenso dei poteri forti pronti a sostituirlo con una faccia nuova, un 40enne, laureato, ambizioso disposto a tutto per quella poltrona. Lo sanno tutti in città tranne Bovino, proprio come la moglie “cornuta”. Oppure dobbiamo pensare che fa finta di non sapere. Ma Bovino deve stare tranquillo, è solo una faccia nuova con vecchi poteri. Sono i cittadini che devono preoccuparsi e aprire gli occhi. Ma sono finiti i tempi delle vacche grasse che hanno fatto ingresso nella Città Turistica dalla porta principale in nome di un Rinascimento che è stato, più che altro, un decadimento sotto il punto di vista economico e morale. I ricchi palazzinari sono diventati sempre più ricchi e i poveri senza casa sono ancora più poveri. Non è cambiato nulla, l’economia ha viaggiato a circoli chiusi senza nessun reale sviluppo. Basti considerare il cartello sui prezzi delle abitazioni

(troppi 300mila euro per 89 mq!), non si vede ma esiste. Per cui chi vuole mettere su famiglia e comprare casa deve essere ricco, anzi ricchissimo. Per salvare il salvabile Bovino ha provato a lanciare una campagna stampa buonista dell’ultimo minuto, “vogliamoci tutti bene” ha detto un giorno a quelli dell’opposizione in Consiglio, chiedendo scusa anche ai giornalisti per la sua incapacità di comunicazione. E poi quasi dimenticando di essere il primo cittadino, qualche giorno fa, ha fatto pubblicare un manifesto anonimo, dunque illegale, contro 4 personaggi dell’opposizione ( vedi pag.6). Come se la testa non sa quello che fa la mano. Ora, sappiamo che sono in atto le grandi manovre elettorali ma forse Bovino, questa volta, ha affidato la sua sorte politica allo stratega sbagliato. Un Giuda dei tempi moderni, pronto a vendere l’anima per 30 denari.Oggi, dunque, più che mai avremmo bisogno di un “Messia”, un liberatore ma ci piace ricordare ciò che diceva Che Guevara: “Non esistono liberatori, i popoli si liberano da soli”. Buona Pasqua di Liberazione a tutti.

INCHIESTA V di Maria Sportelli e Mimmo Donghia

FINO A PAG. 6

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“La sua ossessione nei miei confronti gli fa perdere lucidità, per cui per essere creduto di-ce bugie e per giustificare le sue bugie ne inventa altre e così via. Ma cose si sa le bugie non possono durare in eterno”. Così Modesto De Giaradis (Sel), in una conferenza stampa, lancia parole al vetriolo nei confronti del sindaco Angelo Bovino, dopo l’affis-sione di un manifesto “assolutamente illegale”, ha spiegato De Girardis, poiché non riporta il nome del committente, come prevede la legge. “Ho scoperto l’autore solo grazie ad un vostro colle-ga giornalista al quale era stata girata la e-mail del manifesto, adesso aspetto copia dei bollettini versati dallo stesso Sindaco. Mi ha diffamato e adesso lo querelo”. De Girardis non usa mezzi termini: “La verità la sanno tutti: se il Centrosinistra si fosse presentato unito fin dall’inizio Bovino non avrebbe mai fatto il Sindaco di questo paese. Ades-so che il Centrosinistra è unito Bovino ha paura e cerca di aprire un fronte di separazione. Secondo

me quel manifesto è stato studiato a tavolino, non a caso ha unito la mia figura a quella di Salvatore Collela, Domenico Vitto, Angelo Focarelli. Esclu-dendo quella di Simone di Giorgio ex sindaco, per far intendere che ci siano divisione, ma non cadre-mo nella trappola”. Ma veniamo alle bugie:PARCO DEI TRULLI: "Sono andato a trovare l’as-

sessore regionale Barbanente per avere spiegazio-ni su un articolo pubblicato il 12 dicembre 2011, da un settimanale locale. Il titolo dice tutto: “Vendola rinnega la sinistra locale”. Tutto falso. Praticamente è stato fatto intendere ai lettori che il Parco aveva già ricevuto milioni di euro dalla Regione Puglia. In

realtà, come ha confermato la Barbanente, qualcu-no ha voluto giocare sporco sulla sua pelle. Il Parco dei Trulli non è stato ammesso al finanzia-mento regionale. Tutti lo sapevano, anche il Sinda-co, considerando che c’era stata anche una conferenza di servizi dove veniva chiarito espressa-

mente che la variante all’accordo di programma (AGAPE) non è regolare L’unica via possibile è una variante al piano regolatore. Tra l’altro, quasi ci fossimo dati appuntamento, quello stesso giorno mentre uscivamo dall’ufficio della Barbanente, abbiamo incrociato il Sindaco Bo-vino. Io ho visto che aveva tra le mani un fascicolo dal quale si intravedeva la scritta “golf e ambiente” e lui ha sicuramente notato il giornale che portavo in mano, per cui ha fatto dietro front e dalla Barba-nente non ci è più andato". UNIDOMUS . “Ho sempre detto che Unidomus non si doveva fare. Nel 2002 ero contrario. Nel 2005, quando eravamo in amministrazione, abbiamo apportato solo delle modifiche migliorative allo sche-ma di convenzione, perché per legge si doveva fa-re.”CASO ANTENNE - "Ci siamo insediati nel 2004, allora ho scoperto che un gestore di telefonia aveva fatto almeno cinque richieste di installazione in via Sarnelli, al Gelso, a San Vito. Noi le abbiamo bloccate come azione di autotutela e fortunata-mente ne fu installata una sola, al Polivalente, su suolo pubblico. Poi, nel 2006, abbiamo approvato il regolamento delle antenne. Quella installata vici-no al campo Madonna d’Altomare quindi, non ha il piano stralcio ed è fuori dal piano del rego-lamento comunale.”

DE GIRARDIS: "BOVINO, MI HAI DIFFAMATO E ADESSO TI QUERELO"

Modesto De Girardis mostra la foto dell'incontro con la Barbanente, come prova del suo racconto

Il manifesto illegale affisso in città dal Sindaco

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Ho conosciuto una vitti-ma del bullismo, oggi per fortuna ha una vita più serena. Ancora mino-renne il giovane in presenza dei suoi genitori, mi ha raccontato di aver subito da bambino, estorsioni di denaro, di giochi e di oggetti pre-ziosi, in cambio di qualche ora di tranquillità. Per accontentare i suoi aguzzini, poi-ché le richieste di denaro erano sempre più elevate e sempre più fre-quenti, derubava i genitori, i nonni e gli zii. Una tortura durata 6 anni anche con richieste di natura ses-suale. Sfinito moralmente e psicologica-mente, dall'essere continuamente deriso, umiliato e strattonato, anche sotto lo sguardo di altri coetanei in atteggiamento di tacita accettazio-ne delle prepotenze alle quali assi-stevano, il nostro giovane amico ha deciso di parlarne con i suoi cari. Nel frattempo erano trascorsi 4 anni di grande paura, di angoscia e di estremo senso di solitudine. I suoi genitori preso atto della si-tuazione sono stati anche a scuo-la per parlarne con il dirigente scolastico e con le insegnanti; entrambi hanno minimizzato gli episodi raccontati, facendolo apparire bugiardo. E’ chiaro che dinanzi ad un atteggia-mento simile da parte della scuola, i suoi persecutori si sono fatti più du-ri e forti. Nei due anni successivi a questa inutile segnalazione solo il nonno, con il quale il ragazzo da sempre ha avuto un rapporto specia-le, si è reso conto della verità. Così su sua iniziativa è cominciata un'azione di vigilanza a distanza da parte di tutti i componenti della fami-glia, fino al momento in cui il capo del branco visto messosi alle strette

ha anche affrontato il nonno con atteggiamento da grande bullo. A nulla è servito informare i genitori dei bulli, agendo in difesa dei propri figli hanno usato lo stesso stile: paro-loni e minacce. “Mio nonno - ci ha raccontato il ra-gazzo - ha dovuto essere duro, inci-sivo, cattivo e fortemente minaccioso perché tutto avesse fi-ne, e così è stato. Da quel momento non sono più stato avvicinato da questi balordi, ho perso 6 anni della mia vita, sono stato in terapia psicologica per 2 anni e intanto loro pascolano beata-mente come se nulla fosse accadu-to e magari parlano e ridono ancora di me”. Parliamone tra noi adesso. Questo racconto è inquietante e inverosi-

mile, eppure è accaduto nel no-stro paese, nelle nostre scuole e in presenza dei nostri ragazzi. Possiamo dirlo in coro che ci vergo-gniamo di essere adulti disattenti,

egoisti e troppo impegnati da non capire che i nostri figli sono capaci di atti orrendi? Possiamo dire alle istituzioni scola-stiche di non dimenticare la funzio-ne educativa e non pensare soltanto a completare i programmi ministeriali? Siamo in grado di inse-gnare ai nostri figli di non rinuncia-re a contrastare le sopraffazioni ai danni dei più deboli? Vogliamo dare loro delle regole di vita, dei valori? La vita del ragazzo che ho intervi-stato è stata spezzata, lui vivrà sempre con l'incubo dell'inferno che ha vissuto, la sua adole-scenza non è mai esistita e il suo futuro? Adesso mi rivolgo ai giovani, vitti-me del bullismo: non esitate e non smettete mai di chiedere aiuto, non lasciate che la vostra vita venga disintegrata da questi squallidi personaggi.Il loro modo di atteggiarsi è un grande segno di debolezza, infatti, è soltanto in gruppo che si sente forte. Non abbiate paura e non di-menticate che non siete soli.

LA STORIA di una giovane vittima

ferita anche dalla indifferenza

di chi avrebbedovuto proteggerla

CONTATTI UTILI - Numero verde: 800669696 dal lunedì al venerdì ore: 10/13 e 14/19 - www.smontailbullo.it. Le leggi da consultare: di-rettiva ministeriale n.16 del 06/02/2007, D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249- D.p.R. N. 275/99

V

di Angela Lomele

Veleni e antidoti

BULLI IN CASA

«A volte ho la sensazione di essere solo al mondo. Altre volte lo

so di sicuro.»Charles Bukowski

[email protected]

Opera giovanile dell'artista polignanese Agela Lomele

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"Per una politica del dialogo", Edizio-ni Vivere In di Eugenio Scagliusi, prefazione del Sen.Gaetano Quagliariello. Costo € 15. Il dialogo in politica oggi è una sfida per costruire una nuova civiltà basata sul reciproco confronto. Sfida che presuppone anche una piena assunzio-ne di responsabilità, poiché “non è possibile esprimere giudizi senza scendere nell'agorà, nella polis; non si può essere estranei alla politica”. Dialogare non sempre significa dire qualcosa di sensato, ma va comunque tentato soprattutto nella politica di oggi dominata dalla spettacola-

rizzazione e da chi urla più forte. “L'ascolto dell'altro significa mettersi in condizione di rice-vere qualcosa da lui”. Nel libro di Scagliusi (presidente del Consiglio di Polignano) persino il silenzio ha la sua importanza. Quello assoluto non esiste ma può favorire la comunicazione, che è cosa ben diversa dal dialogo.Il libro è stato presentato a Monopoli, nella Chie-sa SS Pietro e Paolo, da Michele Suma (consi-gliere comunale di Monopoli), musiche del Conservatorio Musicale “Nino Rota”, con il salu-to dell'assessore alla Cultura del Comune di Mo-nopoli Rosanna Perricci.

Titolo: “Un incontro in Jazz”- Auditorium Studio Recording, Autore: Gino Paoli, Etichetta: Parco della Musica/Egea, prezzo: 17,90 €."Auditorium Recording Studio" , si chiama così il nuovo disco dell'ensemble “Un incontro in jazz”, gruppo formato dai migliori musicisti jazz italiani Danilo Rea (pia-noforte), Rosario Bonaccorso (contrabbasso), Roberto Gatto (batteria) e Flavio Boltro (tromba) e dal noto cantautore Gino Paoli. “La musica deve essere amici-zia, divertimento, rapporto, fantasia e immaginazione - ha spiegato il cantautore genovese che abbiamo incontrato ad Altamura nell’ambito della V Stagione Concertistica poliscenica - nel momento in cui queste cose mancano non è più musica. Oggi passo metà del mio tempo a fare il contadino e a fare l’olio, e quando lavoro la terra lo faccio pensando a come lo facevano i vecchi... nel senso che l’origine delle cose è ciò che conta. Poi si può migliorare, ma non mistificare. Questo vale anche per il jazz, una musica che viene dal basso, e deve continuare a venire dal basso e dal popolo. Il difetto del jazz, quando è stato un difetto, è stato quello di diventare elitario. Questo lavoro nasce con queste prero-gative. Il disco deve essere documento di qualcosa che è avvenuto, non il documento di qualcosa che accadrà. È materia viva, la testimonianza di un incontro, e mai come in questo caso il titolo è rappresentativo.”

L'album rivisita da un punto di vista jazzistico, con un approccio da jam session, 11 brani classici della musica mondiale e altre canzoni del vasto repertorio di Paoli. Un lavoro originale con brani inediti scritti da ciascun musi-cista, come ha voluto il cantante di Monfalcone che ha cu-rato tutti i testi. Ciò allo scopo di valorizzare la creatività dei maestri jazz, così la summa di tutto il talento dei cinque ha portato ad un disco caratterizzato da canzoni minimal-jazz, sia nella musica che nei versi.

Battista Passiatore

Per una politica del

DIALOGO

L'ULTIMO LAVORO EDITORIALE DI EUGENIO SCAGLIUSIPRESENTATO A MONOPOLI DA MICHELE SUMA

sul Comodino

«Respiri nel Buio» Le cupe cortine del Buio si

stanno diradando

Di Luisa Tricarico AmendolaraEdito da CSA EditriceGenere: poesiaPagine: 88Prezzo: € 12,00

Sarà presentato il 5 maggio 2011, ore 16.30, sala Terre Parlanti” presso i Servizi Sociali di Monopo-li. Evento patrocinato da Comune e assessorato ai Servizi Sociali (ass. Giuseppe Campanelli).

I CONSIGLI DI PUGLIAVOX

V

UN INCONTRO JAZZCON GINO PAOLI

da sx Battista Passiatore e Gino Paoli

da sx musicista del Nino Rota, Eugenio Scagliusi, Michele Suma

«Il vento porta farfalle o neve»

Di Francesco Aloe Edito da Edizioni Ambiente Collana VerdeNero noir Genere: romanzoPagine: 304Prezzo: € 14,50 Prefazione di Luchino Chessa - Familiari Vittime Moby Prince

Una scrittura appassionata ci trascina in una storia che non dimenticheremo: 10 aprile 1991, la tragedia della Mo-by Prince

«Qui ho conosciuto purgatorio, inferno e

paradiso»

Di GoffredoFofi,Giacomo Panizza Edito da Feltrinelli Genere: autobiografiaPagine: 240Prezzo: € 15,00Prefazione di Roberto Saviano

La storia del prete che ha sfidato la 'ndrangheta, Bresciano di origine, don Giacomo Panizza si trova assegnato nel quartiere più estremo di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro.

«La Resistenza delle donne. 1943-1945»

Di Giorgio VecchioEditore: In Dialogo Genere:Storia d'Europa Pagine: 144Prezzo: € 12,50

Gli interventi a carattere storico di Gio-rgio Vecchio e Elisabetta Salvini, insieme alle numerose testimonianze raccolte, consentono di colmare un vuoto nella dettagliata ricostruzione di un fenomeno complesso e unico nella storia del nostro Paese.

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Al via la 51° edizione della Festa dell'Aquilone orga-nizzata dalla Pro Loco, presidente Giovanni Cola-grande.Tra feste e divertimento, una gara e tanti premi per l'aquilone più alto (premio Zaccagni), più ori-ginale, più grande, più suggestivo. Grande partecipa-zione dei bambini delle scuole elementari che hanno seguito anche un laboratorio per relizzare i pro-pri aquiloni. Tanta attività anche da parte delle mamme, MariaL'Abbate ha cucito delle bandierine che saranno applicate su camice bianche indossate dagli alunni in onore dei 150 dell'Unità d'Italia. I bambini della 1a D della San Giovanni Bosco, gui-dati dalla maestra Anna Malena, apriranno nella giornata un bellissimo corteo.

EVENTI MOSTRE

Appuntamenti di Mimmo Donghia

V

Quando: 1° maggio 2011Dove: Lungomare Grotta Ardito, Polignano a MareOre: 15,30Costo: ingresso liberoOrganizzatori: Pro Loco, Oratorio Giovanni Paolo II

Dove: Begula Cafè, Piazza Giuseppe Garibaldi,15 - Polignano a MareQuando: i28 aprile 2011Ore: 19,30Relatori: il fisico antinucleare Nicola Conenna, modera Giuseppe L’AbbateOrganizzatori: Polignano R-Evolution

«Ricorda che dalle azioni del singolo dipende il

destino di tutti»

Alessandro Magno

Titolo: “El pueblo de Cuba” Autore: Mimmo RicattiQuando: fino al 1° maggio Dove: Sala Murat, piazza Ferrarese - BariIngresso liberoInfo. 0803435701

L’obiettivo fotografico del noto reporter gioiese, cattura il senso di una terra lontana, facendone rivivere le emozioni che l’Havana scolpisce nell’animo di ogni visitatore. “Ovunque si guardi si rimane a bocca aperta; sembra che la rivoluzione sia appena avvenuta".

“R-EVOLUTION ANTINUCLEARE"

FESTA DELL'AQUILONE

PARAFARMACIA AURORA, INAUGURAZIONE CON I FIOCCHI

Per il terzo anno consecutivo la vine-ria Infermento è stata inserita nella prestigio-sa guida ai ristoranti de Il Sole 24 Ore curata dal giornalista “gastronauta” Davide Paolini.Per festeggiare questo importante riconosci-mento la squadra di Infermento (Giuseppe Fato e Maria Rosaria Minerva, insieme a Marcello Ventura) ospiterà un insolito e originale evento fra “vino e arte”, ospitando una mostra di scultu-re luminose e opere pittoriche di due giovani arti-sti pugliesi. Potremo incontrarli personalmete e discutere di arte con loro giovedì 28 aprile e venerdì 29 aprile 2011.

CANNITO E LEONEARTE INFERMENTO

Artisti: Stefano Cannito e Aurelia LeoneQuando: fino al 2 maggio 2011Dove: Infermento, Polignano, Piazza San BenedettoInfo: 0804249840 o sms al 3295459911

CONVEGNO

FOTOGRAFIA

Auguri dalla redazione de La Vipera alla dottoressa Amira Abu Amra, nella foto in basso a sx con Gino Locaputo, Don Gaetano Luca e il sindaco Angelo Bovino

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Facciolla, una faccia d'attore

IL PERSONAGGIO V

VIIVE A ROMA ED È SEMPRE PIÙ IMPEGNATO NEL CINEMA E TEATRO

di Mimmo Donghia

«Carpire il pieno significato della vita è il

dovere dell'attore, interpretarlo il suo

problema, ed esprimerlo la sua passione.»Marlon Brando

“Non mi stancherò mai di dirlo, sicuramente ci può essere un “ta-lento innato” per certe cose in certe persone, ma bisogna essere ricono-scenti a coloro che lo scoprono, cre-dendo in te e riuscendo a tirarti fuori il meglio e la consapevolezza di avere queste doti coltivandole. Io sono molto grato al prof. Giuseppe De Laurentis che già dalle elementari mi impose co-me primo attore in tutte le recite scolasti-che che si svolgevano in quel bel salone della “S.Giovanni Bosco”, con il Maestro Galluzzi al pianoforte. Mi ricordo in particolare che cominciai a gustare lì quel sottile godimento che si prova nel vedere gli altri ridere e star bene. E’ una cosa bellissima, è il rega-lo più bello che si possa fare agli altri, per questo non mi sono mai ri-sparmiato quando mi chiedono qualco-sa da recitare. Poi invece in età adolescenziale conobbi Mimmo Lome-lo, capostipite del vecchio Gruppo Teatrale Popolare; il quale mi propose di mettere in scena un monologo di Maurizio Micheli: “Mi voleva Strehler” che vide due serate col tutto esaurito nell’ormai scomparso Cinema Teatro Nuovo. Stesso lavoro che ripresi qualche anno dopo inaugurando anche il Teatro Vignola. Dopo ancora riuscimmo a mettere in scena un testo di Dario Fo: “Chi ruba un piede è fortunato in amore” con immancabile successo di pubblico. Esi-larante! Emozioni e ricordi." Così Vito Facciolla, attore professionista di Polignano a Mare si racconta al nostro giornale in una lunga intervista..Chi invece ha creduto in te?

“Quando ho deciso di diventare attore professionista solo i miei genitori, (in particolare mio padre), mi hanno inco-raggiato e sostenuto anche economica-mente in questa avventura. Anche se un po’ preoccupati, dopo avermi mes-so in guardia sul futuro dell’incerta pro-fessione, mi hanno lasciato la libertà di scegliere per la mia vita. Di questo gli sarò sempre infinitamente grato, perché come dice Gibran: «I figli non so-no i vostri figli, e benché vivano con voi non vi appartengono…»Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi..” Evidente-mente i miei possedevano questa saggezza che riconosco non essere

da tutti. Comunque ripensandoci dopo anni, questo sogno l’ho anche so-prattutto coltivato in notti indimenticabili trascorse fino all’alba al mare o nel centro storico con personaggi del cali-bro di Vito Montanaro (Faittìll) alla chi-tarra, Emilio Cuciniello, ed i compianti Pier delle Vigne ed Erne-sto Labbate (u professaùr). Persi nel nulla e nell’oblio in un tempo indefini-to quale può essere l’aurora, dove succede tutto e niente in attesa che aprisse Donato Campanella (unico bar all’epoca). Ricordi di un tempo perso nella notte del tempo!”

A Polignano quando ti esibisci? “Questo non lo so, dipende dai progetti e dalle volontà. Qualche anno fa mi è capitato di passare al Vignola con Simo-na Marchini perché il Comune aveva inserito nella stagione teatrale “L’albergo del Silenzio”. Lo spettacolo fu scelto attraverso il Teatro Pubblico Pugliese e non credo che l’assessore dell’epoca sapesse che ne facevo parte. Fu una sorpresa anche per me quando vidi nel calenda-rio della tournèe Polignano! I colleghi ancora ricordano l’aperitivo con ricci e frutti di mare crudi che gli preparai sotto ai camerini prima della pièce! Pos-so solo dire che nella prossima stagio-ne molto probabilmente ci sarà la ripresa della “Bisbetica domata” con Va-nessa Gravina spettacolo presente e disponibile nei vari circuiti. A buon intenditor……”Vuoi salutare qualcuno, vuoi lancia-re un messaggio? Vuoi toglierti un sassolino dalla scarpa? Vuoi lancia-re una scarpa? (scherziamo!!!). “Il mestiere dell’attore di giro mi permette in pochi mesi di vedere l’Italia da Nord a Sud e ti assicuro che si go-de immensamente in certi posti come Cesenatico, Sirmione, Modena ecc alzarsi la mattina e passeggiare per andare solo a fare colazione o leggere il giornale in santa pace, dove i rumori sono attutiti o si trasformano addirittura in suoni della natura. Non mi capacite-rò mai del fatto che Polignano in lungo e in largo è sì e no 1 Km x 1Km e non si riesce a camminare a piedi o con qualsiasi altro mezzo che non sia l’auto-mobile. Sarà un’utopia, ma la vedo co-

me S.Marino, un luogo dell’anima da preservare all’imbarbarimento del tempo. Ma qui tocchiamo un tasto do-lente e non mi va assolutamente di aprire polemiche con niente e nessu-no. Posso solo dire che la politica ne ha una gran colpa da cinquant’anni a questa parte ed anche noi facendo un autoanalisi non siamo un popolo che si sa mettere d’accordo. Esistono molte invidie, non si guardano gli inte-ressi degli altri ed il bene comune che costituisce gran parte della nostra ricchezza. Io sono fermamente convinto che si poteva lavorare tre me-si l’anno, chiudere il paese ed andarse-ne alle Bahamas tutti quanti! Scherzo, esagero! Ma voglio dire che è inutile prendersela con le amministrazioni che si succedono, gran parte della colpa è nostra che non ci guardiamo in faccia, grande prova è facebook dove sono tutti amici virtualmente, poi in piazza non si salutano! E’ un paradosso ma è da sempre così, d’altronde i proverbi non sbagliano: “Nì bann a Menupeghe, nì societè a Pe-ghegnen”, presi individualmente siamo tutti brave persone ma “nzimeghe non acchecchièm nu cafè”. Quindi il mio sassolino è un invito a guardarsi dentro e a confrontarsi maggiormente con gli altri soprattutto su questioni che riguardano tutti e che compromettono il futuro del paese, ma non per noi, per quelli che verranno fra duecento anni e che non ci malediranno per le stoltezze, ma vivranno meglio di noi nello stesso angolo di Paradiso che ci è stato concesso di vivere”.

AL CINEMA IN "AMERIQUA"(MARCO BELLONE-GIOVANNI

CONSONNI) E "VALLANZASCA. GLI

ANGELI DEL MA-LE”(PLACIDO)

Una scena del film AmeriQua, fonte: www.ameriqua.comVito Facciolla

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LA TORRE DI BABELE Vviaggio in Brasile

BRÀS, LA POLIGNANO DI SAN PAOLO DEL BRASILE

E' quasi tutto pronto, una nutrita dele-gazione di Polignano si sta preparando al viaggio in Brasile, un momento importante poichè si renderà onore alla comunità polignanese inse-diatasi a SanPaolo del Brasile sul finiere dell'800. Qui da ben 93 anni festeggiano il devoto Patro-no, San Vito. A guidare la delegazione, Don Gae-tano, parroco della Chiesa Madre, insieme al presidente del comitato festa di San Vito, Raffae-le Cosimo Pedote, alcuni rappresentanti del Co-mune, e moltissimi fedeli. Con loro parte anche il braccio di San Vito, la preziosa reliquia è attesa

dalla Comunità brasiliana che il 15 maggio 2011 apre i festeggiameni in onore del Santo (Associação Beneficiente São Vito Mártir)Nel nostro percorso interculturale-multilingue intra-preso in questa pagina, dove volutamente abbia-mo deciso di non mettere la traduzione a fronte per spingere il lettore alla scoperta dell'altro, abbiamo avviato una corrispondenza con un brasi-liano, Victor R. Guglielmi, di origini polignanesi che vive a San Paolo. Ci racconta la storia della sua famiglia nella sua lingua, il portoghese.

VICTOR

R

GUGLIELMI

SAN PAOLO (Brasile) - Minha avó veio com uma irmã quando ela tinha 12 anos fugindo da guerra, prova-velmente. O nome dela era Anastacia Collela e a irmã Mariana, elas se casaram com homens que vie-ram de Polignano mas se conheceram aqui e continuaram morando juntas em uma casa na Rua Assunção numero 69 (estou escrevendo um livro com esse nome). Esta rua é paralela com a rua que hoje leva o nome de Polignano a Mare (em homenagem a Poligna-no pois a igreja de São Vito está localizada nela) mas na é poca se chamava Alvares de Azevedo... Minha avó casou-se com Rocco Zuppo, um homem corajoso que vivia de vender peixes aqui e foi pescador na Itália. A Irmã dela, Mariana se casou com o Sr José Guglielmi que por sua vez tinha um irmão chamado Vito Guglielmi, este ultimo tinha onze filhos e um deles era José Guglielmi (as-sim como o tio) e que alguns anos mais tarde viria a se casar com a unica filha de minha avó (Anasta-cia) e teria uma filha a quem deram o nome de Maria Anastacia Guglielmi (em homenagem às avós paterna e materna respectivamente) e um filho, que sou eu, a quem chamaram de Victor Roque Gu-glielmi também em homenagem aos avós. Não sei se dá para entender bem mas minha mãe era prima dos filhos e filha da Mariana e também meu pai era primos deles sem porém que meus pais fossem parentes!Maria Anastácia casou com Nicolau e tiveram os filhos Karin, Kleber e Kerla e há poucos meses nasceu Matheus o filhinho da Karin que se casou com João. Victor Roque casou com Cristina e tiveram os fi-lhos Rodolfo, Vinicius e Marcelo. Assim aquela menina de doze anos que veio para o Brasil descobrir um novo mundo e viveu até 1982 quando tinha 86 anos deixou gerações de descendentes que até hoje se reunem em torno de costumes e principalmente de comidas tipicas de Polignano na cidade que tem a ma-ior colonia "bareza" daquela encantadora cidade à beira do mar mediterraneo. Acredito que essa estória mostre como se formavam as familias por aqui naquela época, ou seja as pes-soas se uniam entre os "oriundi" visando com isso se sentirem protegidas e familiarizadas através do idio-ma e costumes comuns a elas.

"Guerriglia alla prigionia dell'Informazione. Contro la corruzione dell'industria mediatica, il bi-gottismo dei ceti medi, l'imperdonabile assopi-mento della coscienza civile. La brama di Verità prima di ogni anelito, l'abrasi-

va denuncia, verso la dissoluzione di ogni soluzione precostituita, L'infanticidio di ogni certezza indotta. La polvere nera della coercizione entro le narici di una crisi di rigetto. L'abbuffata di un pasto nudo, crudo amaro quanto basta per non poter esser digerito".

Così si legge nel blog di Vittorio Arrigoni, giornalista pacisfista sostenitore della causa palesti-nese, ucciso a Gaza. Noi abbiamo voluto ricordarlo con le sue parole.

SHUKRANVITTORIO

La bandiera del Brasile

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