per la parola rom bloccata da facebook: lennon a suo dire ...2013 al 19%. davanti alla richiesta di...

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» ANTONELLA MASCALI F inisce al Csm, con botta e ri- sposta tra consiglieri di Pa- lazzo dei Marescialli, lo scontro a distanza tra il pro- curatore di Torino Armando Spata- ro e il ministro dellInterno Matteo Salvini, paragonato in plenum a un ragazzino. Il copyright è di Giu- seppe Cascini, capogruppo di Area (la corrente di sinistra cui appartie- ne Spataro). Anche Palazzo dei Ma- rescialli risente del clima politico. Ieri, al plenum ci sono stati inter- venti cerchiobottisti dei togati di Magistratura Indipendente (de- stra), a favore di Spataro (Area) e U- nicost (centro) e pro Salvini dai laici di Lega e FI. TUTTO è nato martedì quando il pro- curatore Spataro, con un comunica- to, ha accusato il ministro di aver messo a rischio unoperazione con- tro delinquenti nigeriani, per i com- plimenti via social mentre gli arresti erano in corso, e Salvini ha risposto, ancora su twitter: Gli auguro un fu- turo serenissimo da pensio- nato. E siamo a ieri mat- tina: è Stefano Cavanna, laico della Lega, ad aprire una serie di interventi e- lettrici. Attacca il vicepre- sidente David Ermini, reo di aver difeso Spataro già martedì sera: Se Ermini, come dice, è il vicepresi- dente di tutti, dovrebbe a- stenersi dall e s te r n ar e per il Csm posizioni non condivise. Stiamo coinvol- gendo il Consiglio in una po- lemica politica, e non è la pri- ma volta. Immediata la re- plica di Ermini: Se qualcu- no si dissocia da queste pa- role è libero di farlo. Io ho inteso tu- telare la magistratura tutta, non solo il procuratore di Torino. Il tono sprezzante nei confronti di qualsiasi magistrato ci deve trovare uniti nel- la tutela di tutta listituzione. Ed ec- co lintervento ad alta tensione di Cascini: Non possiamo trascinare questo Paese e le sue istituzioni nel mondo dei social. Non siamo ragaz- zini e se un ragazzino assume inca- richi istituzionali biso- gna fargli capire che non è più un ragazzino e che deve avere un at- teggiamento consono al ruolo. Il ministro de- gli Interni non può per- mettersi di rispondere come ha fatto a un rilie- vo critico, fosse anche infondato. Non è am- missibile che si rispon- da con il dileggio, lo scherno l irrisione nei confronti di un servitore dello Sta- to. Non possiamo ridurre tutto a chi fa la battuta più veloce e dice la cattiveria più intrigante: questo lo fanno i ragazzini a scuola. Poi Cascini ringrazia Ermi- ni per il richiamo al rispet- to delle istituzionie rin- cara la dose su Salvini: Le istituzioni vanno difese e va difeso il ministero dellInter- no anche da chi oggi ricopre quellincari- co, se danneggia quellistituzione. I toni usa- ti da Cascini non sono piaciu- ti ad alcuni consiglieri: Non è concepibile che in questo consesso si parli come al bar e si definisca ragazzino un ministro della Repubblica, tuona Alessio Lanzi, in quota FI. Ca- scini riprende la parola: Non ho chiamato ragazzino il ministro dellInterno, se qualcuno ha inteso così significa che mi sono espresso male e chiedo scusa, ma il giudizio su Salvini resta. Corrado Cartoni, di MI, critica Cascini e Spataro: È un errore definire il ministro un ragaz- zino, quanto a Spataro non doveva scrivere quel comunicato, poteva fare una telefonata al ministro. MI critica Spataro ma anche Sal- vini: È quantomeno i- nusualeil comunica- to ma la professiona- lità del procuratore non è in discussione e certamente non meri- ta le repliche del mini- stro dellInterno per i termini, il modo e il to- no delle stesse. Pier- camillo Davigo (AeI), per anni con Spataro alla Procura di Milano, gli rende omaggio: Il mio grazie va a un magistrato che ha portato avan- ti processi delicatissimi nel periodo del terrorismo con rischi personali altissimi . In serata è intervenuto anche il premier Conte: Presto un chiarimento tra i due. Ora parte la corsa alla successione di Spataro. Andrà in pensione fra due settimane e si sono chiuse le do- mande per la guida della Procura di Torino. È favorito Dino Petralia, procuratore generale a Reggio Ca- labria ma ci sono anche lattuale ag- giunto di Torino Paolo Borgna e Lu- ca Palamara, consigliere del Csm fi- no a settembre e pm di Roma che a- spira a diventare procuratore ag- giunto della capitale, nel posto la- sciato vacante da Cascini. © RIPRODUZIONE RISERVATA Non possiamo trascinare il Paese e le istituzioni nel mondo dei social GIUSEPPE CASCINI Scintille al Csm su Spataro: Un ragazzino all Interno Cascini attacca il ministro e si scusa. Tutti con il procuratore meno Lega e FI La successione Favorito Petralia come futuro capo dei pm di Torino, ma ci sono anche Palamara e Borgna

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Page 1: Per la parola Rom bloccata da Facebook: Lennon a suo dire ...2013 al 19%. Davanti alla richiesta di di missioni la presidente Spel gatti ha risposto: Non mi di ... SARÀ UNA festa,

POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì Dicembre 2018

Salvini ne vuole 100 mila,ma il veneto Zaia si ribella

ENZO BLESSENT

meno di sette mesi dalleelezioni regionali del

maggio scorso, la politicari

baltone. Azzeramento dela trazione le

ghista e un nuovo e m b ra ssons-nous (o quasi) le

letta, prima presidente done prima presidente non U

sullsinò. Con l Finanze, Stefano Aggravi, la

e leghista dellaveva ingaggiato un lungobraccio di ferro contro le altre forze politiche della mag

Concedeo meno un nuovo mutuo da

7 miliardi alla casa da gioco

per evitarne il fallimento.Lega, Mouv e Pnv sono con

al finanziamento. Tropresponsabilità per

un intervento che, a loro avbbe comunqueCasinò. Da lì la

di un asses di Alpe. Poi una seconda

A QUESTO punto poteva contare su 18 voti risicati, controi 17 dell opposizione, ma dalunedì a guidare la Regionetorna lo zoccolo regionalistacon 18 voti. All op p o si z i on esempre in 17. A guidare ilnuovo esecutivo sarà Anto

nio Fosson (ex-Uv e fino a ieripresidente del Consiglio regionale) con una squadracomposta da 6 Unionisti, 4Uvp (ex-Unionisti ora Unionisti-Progressisti), 3 di Alpe(anche loro ex-Unionisti), 2

di Pnv (ex-Unionisti), 2 Stella Alpina e 1 Indipendente(ex-Unionista).

La mozione di sfiducia costruttiva è stata presentataieri mattina. Relegati all op posizione i 7 della Lega e i 3 diMouv (che facevano partedella giunta Spelgatti). Restano in minoranza ImpegnoCivico (3) e Movimento 5Stelle (4).

Nicoletta Spelgatti, che inValle è anche presidente della Lega e ha un filo diretto conSalvini, parla di ritorno allavecchia politica . In una notai rappresentanti leghisti scrivono: Le forze della vecchiae affamata politica hanno

placidamente trovato la quadra per una réuniondegna deivecchi metodi

A maggio la Lega aveva ottenuto più del 17% di suffragirientrando in consiglio regionale dopo 20 anni di assenza con 7 consiglieri. Glistessi della consolidata Union Valdôtaine che però aveva subìto una forte penalizzazione dall elettoratoprecipitando dal 33% del2013 al 19%.

Davanti alla richiesta di dimissioni la presidente Spelgatti ha risposto: Non mi dimetto. E nessuno del nostrogruppo darà le dimissioni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LUCA ROSELLI

onendo molto in altoasticella della mani

festazione di sabato,Matteo Salvini sa di

correre un rischio. Mi piacerebbe che ci fossero centomila persone , ha detto il leaderdella Lega. Sparare numeri èsempre pericoloso, perchépoi, se le cifre saranno più basse, il flop è dietro l angolo. Ilfatto è che questa manifestazione Salvini se la ritrova sulgroppone senza grande entusiasmo. La sua convocazione,un paio di mesi fa, nasceva soprattutto dall intento di lanciare un Opa sul Campidoglioin caso di dimissioni di Virginia Raggi.

Il Carroccio, si sa, puntavaa esprimere un proprio candidato sostenuto dal centrodestra alle eventuali elezionicomunali. Poi la sindaca è stata assolta e il leader leghista siè visto costretto a una bruscasterzata, trasformando l i n iziativa in una prova d o r g oglio della Lega al governo.

Italia rialza la testa. Primagli italiani. Dalle parole ai fatti! , lo slogan forte dell i n i z i ativa che, da una parte, avrà l o-biettivo di rivendicare le misure leghiste dell esecutivoConte (decreto Sicurezza,politica sui migranti), dall a ltra avrà il compito di raffigurare plasticamente il boomdel Carroccio, almeno secondo i sondaggi.

SARÀ UNA festa, una giornata molto italiana di ringraziamento, ragionamento e prospettiva , ha detto ieri il ministro dell Interno. Che, vista ladelicatezza del momento, nonpotrà nemmeno usare toni duri contro dell Europa. a ttuale 35% merita una piazzapiena, con bandiere da tutta Italia , spiegano dal partito cheun tempo scendeva nella Capitale solo per gridarle ladro na e mostrare i forconi. La potente macchina organizzativadel partito, comunque, si èmessa in moto: sabato sono attesi tre treni speciali e oltre200 pullman, dal nord ma anche dal centro-sud. Segno cheil processo di trasformazioneda forza politica nordista amovimento nazionale va avanti. E anche nel Mezzogiorno, complice il calo del M5S, inumeri sono incoraggianti.

Il problema di Salvini, semmai, è il nord. Dove, se da unaparte i sondaggi danno ancoraun Carroccio in buona salute,dall altra iniziano a vedersi segnali di forte malcontento peri dati stagnanti dell economia

e per le politiche del governoconsiderate assistenzialiste.

Il ac cu s e della Confindustria di Boccia, lunedì scorso,non è arrivato a caso e, raccontano, ha innervosito parecchio il ministro dell In t er no .Che ha tentato di buttare lacroce addosso agli industrialisostenendo che lui comunquesta dalla parte delle piccole emedia imprese e dei lavoratori . Ma sarà difficile sostenerela stessa tesi tra qualche giorno quando, a Milano, il 13 dicembre centinaia di artigiani epiccole aziende scenderannoin piazza con lo slogan Quellidel sì , ovvero coloro che auspicano la realizzazione delleopere pubbliche (Tav, tunnel

del Brennero, Terzo valico) sucui invece il governo gialloverde frena. Iniziativa che, asorpresa, ha ricevuto la benedizione del governatore veneto Luca Zaia. Fanno bene a

manifestare , ha detto il leghista, che da qualche tempo dàsegni di malcontento ancheper la mancata attuazioned el l autonomia regionale ottenuta col referendum dell ot

tobre 2017. Finché tengono isondaggi, non accadrà nulla.Ma se i dati economici continuano a essere questi, prima opoi il consenso calerà. Zaia stacercando di tenere la delusione di cittadini e imprese sottoil livello di guardia. Ma perq ua nt o ? , racconta un deputato veneto che preferisce restare anonimo.

IL PARTITO del Sì in piazza aMilano sembra oltretutto farrima col partito del Pil , quello schieramento trasversale,politico ed economico, contrario alla manovra e terrorizzato dagli effetti della procedura d infrazione da partedell Europa. Un partito cui va

annoverata anche Forza Italiache, con furbizia, terrà unamanifestazione domani, sempre nella Capitale ma nel chiuso dell Hotel Ergife (e al riparo da flop numerici), dove è atteso un Silvio Berlusconi molto agguerrito sul fronte economico. Siamo quelli del Sì. Sì alTav e alle grandi opere cheportano sviluppo e lavorocampeggia sul sito forzista. Una kermesse organizzatacontro la manovra dal cui

palco arriverà forte e chiaro daBerlusconi l invito a Salvini distaccare la spina al governo.Speranza cui in realtà non crede nemmeno l ex Cavaliere visto che dentro il suo partito èpensiero ricorrente che a l

C ap it a no

ficoltà

I manifesti ap

ieri a Ro

ma, poi Virgi

nia Raggi e il

gove r n atore

veneto Zaia

Nicoletta Spelgatti

Ribaltone La mozione di sfiducia costruttiva contro la presidente Spelgatti

Valle dAosta: sull affaire del Casinòesplode la prima giunta del Carroccio

NUOVI GUAI

MA DOVREMO APRIRCI

Molinari: DecideràMatteo sui transfughida Forza Italia

SONDAGGI già certificano che la nuo

va Lega si è mangiata il vecchio centro

destra e, in particolare, Forza Italia. Ora, però, il

partitone di Matteo Salvini ha il problema di

digerire anche un po di ceto politico della coa

lizione, specie al Sud e meglio se dotato di qual

che voto in proprio. Il tema è talmente all or

dine del giorno che lo stesso capogruppo le

ghista alla Camera Riccardo Molinari, uomo

assai vicino al leader, ne ha parlato ieri in un in

tervista all agenzia Ad n k ro n o s Per entrare in

Lega serve un percorso di militanza, ma ora sia

mo un partito di area completa, che deve aprire

le proprie porte, perché i tempi sono cambiati

Insomma, tra i tanti che bussano da Forza Italia

in cerca di protezione e di un seggio qualcuno

bisognerà farlo entrare. Ma con che criterio?

Facile: Deciderà Salvini . Finora, com è noto, il

capo leghista ha bloccato tutti i transfughi del

fu regno berlusconiano per non irritare l a l l e a to

di Arcore, ma non è detto che sia così per sem

pre. Su Roma, per dire, Molinari sostiene che il

suo partito non avrebbe problemi a sostenere

ancora Giorgia Meloni come sindaco: Ma ci

vogliono oltre due anni: vedremo lo stato di sa

lute del centrodestra e se ci sarà ancora questo

gove r n o . La Lega, se non è chiaro, vuole tutto.

PIAZZA

Sabato a Roma La marciadella nuova Lega tricoloresognava il Campidoglio:ma la Raggi è ancora sindacaE al Nord le imprese simobilitano per il 13 dicembre

mbre 2018 IL FATTO QUOTIDIANO POLITICA

Viminale grave esternazione da numero uno dell contro uno dei migliori magistrati del nostro Paese

UN BULLETTO PIÙ INSIDIOSO DI RENZI E B.

IL COMMENTO

meno fino alle Europee nonaccadrà nulla . Salvini, nelfrattempo, il malcontento sopra il Po lo osserva con attenzione. Consapevole, però, dinon poter fare molto per placare gli animi del nord produttivo, né limitare l attivismo diZaia (cui Matteo ha offerto unposto da commissario europeo). Forse per i sondaggi alti, la gente si dimentica che alleelezioni abbiamo preso il 17%e siamo soci di minoranza delgoverno. Non abbiamo le mani libere , fa notare il deputatoMassimiliano Capitanio.

E ANCHE la speranza di ribaltare gli equilibri europei insenso sovranista, così da ren

dere meno rigidi i parametri,si sta scontrando con la realtà,rivelandosi per quello che è: una sparata propagandistica.Sabato, dunque, Salvini si prepara a un comizio dai toni governativi, non troppo incendiari, almeno nei confrontidell Ue, dove il premier Contesta portando avanti la trattativa con Juncker sulla fatidicamanovra.

Tutt altra cosa rispetto alfebbraio 2015, quando scesenella stessa piazza romana pergridare tutta la sua ostilità algoverno Renzi e ai burocrati diBruxelles. Allora c era ancheCasaPound. Sembra un secolo, ma erano solo tre anni fa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MASSIMO FINI

invadenza di MatteoSalvini in ogni campo,fuori dalle sue funzio

ni di ministro dell Int erno,non solo è intollerabile ma stadiventando pericolosa e daregiusto fiato a chi teme che sottobanco l Italia si trasformiin una dittatura dove al postodi Benito Mussolini, che almeno uno spessore politico ce

aveva, c è questo bulletto daquattro soldi, più insidioso diRenzi e persino di Berlusconi.

Il ministro dell Internonon può intervenire in indagini in corso e nemmeno riferirne, non tanto e non soloperché può danneggiarle come ha fatto notare il procura

tore della Repubblica di Torino Armando Spataro, ma per

lla divisione dei poteri fraordine giudiziario ed esecutivo che anche i bambini dovrebbero conoscere.

Ai rilievi di Spataro, Mati ha reagito con pa

role sprezzanti che sul nostro sono già state ripor

da Gianni Barbacetto ma

che vogliamo qui riprendere:Inaccettabile dire che il mi

nistro dell no possa danneggiare indagini e compromettere arresti. Gli attacchipolitici e gratuiti lasciamoli

e ai politici che si candidano alle elezioni. Se il procura

e è stanco, si ritiri dal laa Spataro auguro un fu

turo serenissimo da pensio

. Da questa ennesima esternazione si ricava cheMatteo Salvini non capisce

la, o di non capirla, della fondamentale di

dei poteri, sancita nelmodernità da Montesquieu

e assunta come cardine datutte le democrazie liberali.

gravi ancora delle violazioni dello Stato di diritto

Salvini,a noi paiono le sue parole ri

a Spataro, uno dei nostrii magistrati che nella

sua lunga carriera si è occudi sequestri di persona,

criminalità organizzata, traffico internazionale di stupefacenti, mafia,ndrangheta. Non è certa

mente un caso che quandoAntonio Di Pietro motore del

le indagini di Mani Pulite lasciò quel ruolo, Francesco Sa

Borrelli chiamò Armando Spataro per sostituirlo.

Io non so come i nostri masottoposti a ogni sor

loro delicatissima funzioneleggi demenziali che spesso

costringono a girare a vuoto, riescano a mantenere lasaldezza di nervi necessaria

continuare il loro lavoro.le sue numerose pubblica

di carattere scientifico,taro ha pubblicato anche

professio col titolo pe

na. Io ci aggiungerei un puntointerrogativo. No, caro Spa

, non ne valeva proprio laa.

© RIPRODU VATA

» ANTONELLA MASCALI

Finisce al Csm, con botta e ri-sposta tra consiglieri di Pa-lazzo dei Marescialli, loscontro a distanza tra il pro-

curatore di Torino Armando Spata-ro e il ministro dell’Interno MatteoSalvini, paragonato in plenum a un“ragazzino”. Il copyright è di Giu-seppe Cascini, capogruppo di Area(la corrente di sinistra cui appartie-ne Spataro). Anche Palazzo dei Ma-rescialli risente del clima politico.Ieri, al plenum ci sono stati inter-venti cerchiobottisti dei togati diMagistratura Indipendente (de-stra), a favore di Spataro (Area) e U-nicost (centro) e pro Salvini dai laicidi Lega e FI.

TUTTO è nato martedì quando il pro-curatore Spataro, con un comunica-to, ha accusato il ministro di avermesso a rischio un’operazione con-tro delinquenti nigeriani, per i com-plimenti via social mentre gli arrestierano in corso, e Salvini ha risposto,ancora su twitter: “Gli auguro un fu-turo serenissimo da pensio-nato”. E siamo a ieri mat-tina: è Stefano Cavanna,laico della Lega, ad aprireuna serie di interventi e-lettrici. Attacca il vicepre-sidente David Ermini, reodi aver difeso Spataro giàmartedì sera: “Se Ermini,come dice, è il vicepresi-dente di tutti, dovrebbe a-stenersi dall’e s te r n ar eper il Csm posizioni noncondivise. Stiamo coinvol-gendo il Consiglio in una po-lemica politica, e non è la pri-ma volta”. Immediata la re-plica di Ermini: “Se qualcu-no si dissocia da queste pa-

role è libero di farlo. Io ho inteso tu-telare la magistratura tutta, non soloil procuratore di Torino. Il tonosprezzante nei confronti di qualsiasimagistrato ci deve trovare uniti nel-la tutela di tutta l’istituzione”. Ed ec-co l’intervento ad alta tensione diCascini: “Non possiamo trascinarequesto Paese e le sue istituzioni nelmondo dei social. Non siamo ragaz-zini e se un ragazzino assume inca-richi istituzionali biso-gna fargli capire chenon è più un ragazzinoe che deve avere un at-teggiamento consonoal ruolo. Il ministro de-gli Interni non può per-mettersi di risponderecome ha fatto a un rilie-vo critico, fosse ancheinfondato. Non è am-missibile che si rispon-

da con il dileggio, loscherno l’irrisione

nei confronti di unservitore dello Sta-

to. Non possiamo ridurre tutto achi fa la battuta più veloce e dice la

cattiveria più intrigante: questolo fanno i ragazzini a scuola”.Poi Cascini ringrazia Ermi-ni per il richiamo “al rispet-to delle istituzioni” e rin-

cara la dose su Salvini:“Le istituzioni vanno

difese e va difeso ilministero dell’Inter -no anche da chi oggiricopre quell’in cari-

c o , s e d a n n e g g i aquell’istituzione”. I toni usa-ti da Cascini non sono piaciu-ti ad alcuni consiglieri: “Nonè concepibile che in questoconsesso si parli come al bare si definisca ragazzino unministro della Repubblica”,

tuona Alessio Lanzi, in quota FI. Ca-scini riprende la parola: “Non hochiamato ragazzino il ministrodell’Interno, se qualcuno ha intesocosì significa che mi sono espressomale e chiedo scusa”, ma il giudiziosu Salvini resta. Corrado Cartoni, diMI, critica Cascini e Spataro: “È unerrore definire il ministro un ragaz-zino”, quanto a Spataro non dovevascrivere quel comunicato, poteva

“fare una telefonata almini stro”. MI criticaSpataro ma anche Sal-vini: “È quantomeno i-nusuale” il comunica-to “ma la professiona-lità del procuratorenon è in discussione ecertamente non meri-ta le repliche del mini-stro dell’Interno per itermini, il modo e il to-no delle stesse”. Pier-camillo Davigo (AeI),per anni con Spataroalla Procura di Milano,

gli rende omaggio: “Il mio grazie vaa un magistrato che ha portato avan-ti processi delicatissimi nel periododel terrorismo con rischi personalia lt i ss im i ”. In serata è intervenutoanche il premier Conte: “Presto unchiarimento tra i due”.

Ora parte la corsa alla successionedi Spataro. Andrà in pensione fradue settimane e si sono chiuse le do-mande per la guida della Procura diTorino. È favorito Dino Petralia,procuratore generale a Reggio Ca-labria ma ci sono anche l’attuale ag-giunto di Torino Paolo Borgna e Lu-ca Palamara, consigliere del Csm fi-no a settembre e pm di Roma che a-spira a diventare procuratore ag-giunto della capitale, nel posto la-sciato vacante da Cascini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nonp os s i a m ot ra s c i n a reil Paese e leistituzioninel mondodei social

GIUSEPPE

CA SC I N I

Scintille al Csm su Spataro:“Un ragazzino all’I n te r n o”Cascini attacca il ministro e si scusa. Tutti con il procuratore meno Lega e FI

Nonc a p i s cenulla ,o fa fintadi noncapir nulla,del l adivisionedei poteridiMontesquie u

i n va de n zain ognicampo,fuori dallesuefunzionidi ministro,non solo èi n t ol le rab ilemap e r i col os a

LA SINDACA CECCARDI

La pasionaria leghistabloccata da Facebook:Per la parola Rom

LE HANNO BLOCCATO il profilo fbper aver annunciato lo sgombero del

campo rom di Navacchio (Pisa)t re n t di illegalità . A iarlo è Su

Ceccardi, sindaca di Cascina e commissaria r Lega Toscana, cheda tre giorni non può più entrare sulla pro

na Facebook: È incredibile che iosia sanzionata perché ripristino la legalità in

zona degradata del mio Comune haattaccato la sindaca , credo che il problema sia stato rappresentato dall'uso della

rom, ma è una mia deduzione perchéevuto alcuna spiegazione in me

r i to . Da quando le è stato interdetto l ac-cesso, Ceccardi può usare la pagina solo attraverso i profili dei suoi collaboratori.

di via del Nugolaio è l tre

rom che sono stati sgomberati con leamministrazione le

a è entrata in carica nel 2016. Il n e two r k Zuckerberg aveva già bloccato la

Facebook della sindaca due anni facato alla canzone di

Lennon a suo dire, inneggiava alco m u n i s m o con

. SA.

La successione

Favorito Petralia

come futuro capo

dei pm di Torino,

ma ci sono

anche Palamara

e Borgna