per la rinascita dell'italia

32
ROMA • 2012 “I Quaderni dell’UDC” Analisi di un Paese da risollevare

Upload: fabio-amigoni

Post on 28-Mar-2016

223 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Quaderni UDC per la crescita e la rinascita dell'Italia

TRANSCRIPT

Page 1: Per la rinascita dell'Italia

ROMA • 2012

“I Quaderni dell’UDC” Analisi di un Paese da risollevare

Page 2: Per la rinascita dell'Italia

Redazione del Dipartimento Organizzativo UDCe con la collaborazione di Antonio Samucci e Francesco Lucà

Page 3: Per la rinascita dell'Italia

3

L’Italia dell’ultimo anno e l’altalena dello spread

2

Gli avvenimenti che si sono succeduti da luglio 2011 ad oggi testimoniano quanto più volte sostenuto a gran voce dall’UDC. La fine dell’”Era Berlusconi” sembra si sia palesata l’estate scorsa quando 2 manovre finanziarie di enorme peso e sacrificio, intervenute in modo estremamente urgente in appena un mese, hanno segnato la fine di una stagione di bugie alla quale il vecchio esecutivo ci aveva abituato.

Mentre l’UDC da tempo sosteneva, infatti, che si era appena agli albori della vera crisi economico-finanziaria e, per tale ragione, le forze politiche avrebbero dovuto avviare una profonda riflessione con responsabilità nei confronti della Nazione, Berlusconi e Tremonti continuavano a sostenere che l’economia italiana era in ripresa, la crisi era ormai quasi un ricordo lontano e si era arrivati persino a lanciare ancora una volta slogan su fantomatici sgravi fiscali da consegnare alle famiglie ed alle imprese italiane.

La realtà, purtroppo, era ed è diversa. Nel mese di novembre si è verificato quanto purtroppo l’UDC temeva da tempo. Lo Spread ha raggiunto preoccupanti livelli oltre soglia ed il Governo Berlusconi ha dovuto cedere e dimettersi favorendo un Governo di responsabilità nazionale guidato da Mario Monti e da una squadra di tecnici, la cui maggioranza ha visto in maniera quasi incredibile rendere possibile un’intesa tra Pdl, Pd ed UDC per sostenere il nuovo Governo.

Per molti è stato l’inizio della sconfitta e del fallimento della politica, e probabilmente questo è vero per alcuni versi, ma l’UDC si è dimostrato in questo scenario politico ancora una volta l’unico partito davvero responsabile e lungimirante, visto che si è realizzato quando più volte temuto in modo preoccupante dal Presidente Casini.

Page 4: Per la rinascita dell'Italia

4

L’Italia dell’ultimo anno e l’altalena dello spread

3

Il Governo Monti ha operato e sta operando con serietà. I primi tre obiettivi che si è posto sono stati quelli di restituire credibilità internazionale al nostro Paese, rimettere a posto i conti pubblici e calmierare i mercati finanziari, particolarmente incerti sul futuro del nostro Paese. I primi due obiettivi sono stati raggiunti, seppur con difficoltà e, soprattutto il secondo, chiedendo un enorme sacrificio agli italiani. Il terzo obiettivo, purtroppo non è stato ancora raggiunto in pieno. Da una parte la pessima eredità ricevuta dal governo Berlusconi, dall’altra l’enorme squilibrio a favore della rigorosità di bilancio giocata soprattutto con la prima manovra “Salva Italia” rispetto alle misure per lo sviluppo e la crescita, paradossalmente, hanno reso i mercati particolarmente critici in merito al futuro dell’economia italiana. Tuttavia, la logica “a due tempi” del Governo Monti (prima il risanamento, poi la ripresa e l’occupazione) qualche frutto sta cominciando ad offrirlo e probabilmente produrrà benefici concreti nei prossimi anni, ma molto altro ancora c’è da fare. Per i giovani, soprattutto, per le fasce più deboli e per le imprese: le misure da attuare sono tante e tutte particolarmente difficili da realizzare, vista la scarsità di risorse. Spending Review e lotta all’evasione fiscale, per tale ragione, vanno perseguite con maggiore efficacia, perché da queste misure possono provenire le risorse finanziarie cruciali per il futuro del nostro Paese.

Page 5: Per la rinascita dell'Italia

5

L’Italia dell’ultimo anno e l’altalena dello spread

4

Dal punto di vista politico, la vera sfida, oggi, consiste nel comprendere quale sarà lo scenario prossimo futuro del nostro Paese. Cosa succederà, dunque, in previsione del prossimo appuntamento elettorale del 2013? Si riuscirà ad arrivare ad un accordo sulla Legge Elettorale? I partiti sapranno ricompattarsi e restituire credibilità alla gente? Il Governo Monti avrà possibilità di ripetersi e continuare sulla scia della credibilità restituita all’Italia in tutto il mondo, oppure, viceversa, si allargherà sempre più in modo preoccupante l’ondata dell’antipolitica, a cui si è elevato come inatteso paladino il movimento di protesta portato all’attenzione da Grillo?

In questo scenario cosi incerto, qualunque siano gli avvenimenti che caratterizzeranno il prossimo autunno, da molti definito “caldo”, a testimonianza di quanto gli equilibri di questa improbabile maggioranza siano in determinati frangenti alquanto labili, la prioritaria importanza dovrà essere più che mai riservata all’Italia ed agli italiani, non a questa o quella alleanza elettorale.

Siamo convinti che solo chi saprà concentrarsi sull’Italia e gli italiani, con proposte nuove e concrete che possano sostenere le famiglie, le fasce deboli, le imprese, potrà riacquisire la credibilità perduta. Queste sono le risposte vere da offrire all’antipolitica. Le scelte da prendere sono tante, cruciali ed urgenti, affinchè gli enormi sacrifici sopportati dalla gente non si rendano vani. La prima è quella di consegnare la democrazia nuovamente in mano alla gente, con una legge elettorale che tenga conto delle preferenze.

L’UDC oggi è un partito più che mai vivo, concentrato nel consolidarsi come un movimento di responsabilità e credibilità come lo è sempre stato, ma anche bacino di proposte serie e concrete da realizzare. Ed è pronto ad aprirsi per accogliere e costruire insieme quell’area moderata di cui ha enorme bisogno il nostro Paese, in Italia come in Europa, .

Page 6: Per la rinascita dell'Italia

6

L’Italia dell’ultimo anno e l’altalena dello spread E’ passato appena un anno da quando la parola “spread” è entrata nell’uso comune degli italiani ed ha assunto il ruolo di vero e proprio termometro di misura della crisi finanziaria, europea prima che italiana, tanto da generare un autentico spauracchio sul futuro prossimo dell’Euro.

5

SPREAD

PEGGIORAMENTO DEI CONTI PUBBLICI

AUMENTANO GLI INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO

AUMENTA IL RISCHIO DI FALLIMENTO DI UNO STATO

DIMINUISCE LA COMPETITIVITA’ DI UNO STATO

E’ IMPOSSIBILE DESTINARE RISORSE ALLO SVILUPPO

E’ POSSIBILE IL RICORSO AD ULTERIORI MANOVRE FINANZIARIE

SONO VOLATILI E RISCHIOSI GLI INVESTIMENTI DELLE FAMIGLIE

AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE

AUMENTA IL COSTO DEL DENARO

E’ COMPLESSO L’ACCESSO AL CREDITO PER LE IMPRESE

Page 7: Per la rinascita dell'Italia

7

L’Italia dell’ultimo anno e l’altalena dello spread

6

AGOSTO 2011: lo spread rispetto ai titoli di Stato tedeschi, dopo essere stato fermo per molto tempo a quota 200 punti, sale vertiginosamente fino a 400 punti. La crisi finanziaria rende necessarie in Italia 2 manovre finanziarie in appena un mese, dopo che la BCE ha auspicato che Roma intervenisse in maniera veloce. La Bce annuncia contemporaneamente l’acquisto di titoli di Stato italiani e spagnoli. La misura fa scendere immediatamente di oltre 100 punti lo spread. NOVEMBRE 2011: termina immediatamente l’effetto positivo delle manovre italiane, anche a causa della crisi spagnola. Nel momento più buio lo spread sale a 575 punti ed il Governo Berlusconi è costretto a dimettersi. Nominato il Governo Monti, che possiede l’appoggio di Pdl, Pd e UDC, in una nuova compagine di maggioranza “responsabile”. DICEMBRE 2011: il decreto salva-Italia, il primo provvedimento di Monti, fa crollare lo spread di 200 punti nell’arco di un mese. Poco dopo, ci saranno effetti più incisivi con l’azione di Francoforte con il fiscal compact, il patto per legami più stretti delle politiche di bilancio fino alla processo di avvio alle condizioni perché si possa creare l’Unione bancaria e fiscale europea. FEBBRAIO-MARZO 2012: lo spread scende nuovamente sotto i 400 punti grazie agli interventi europei sulla politica monetaria. Il differenziale è sceso sotto la soglia psicologica dei 300 punti (278) dopo lo stop della Bce sul piano di acquisti di titoli di Stato. In Italia si approvano le manovre sulle liberalizzazioni e sulle semplificazioni che producono un buon impatto.

Page 8: Per la rinascita dell'Italia

8

7

APRILE – GIUGNO 2012: lo spread subisce nuovi incrementi e supera nuovamente la quota dei 400 punti a causa del peggioramento dell’economia spagnola e greca. Non giovano nemmeno le continue prese di posizione della Germania sugli eurobond e le critiche alla BCE. A giugno lo spread raggiunge quota 473 punti. Monti scongiura nuove misure finanziarie per gli italiani. Viene approvato un nuovo decreto sviluppo a Giugno che sembra offrire un po’ di respiro alle imprese, soprattutto quelle appartenenti al settore edile.

LUGLIO - AGOSTO 2012: Le Agenzie di Rating promuovono i conti pubblici e le manovre strutturali dell’Italia. Monti annuncia per l’autunno nuove misure per la crescita e per il taglio della spesa pubblica improduttiva.

Andamento dello Spread nell’ultimo anno (in termini di differenziale dei tassi di interesse tra titoli di Stato italiani e tedeschi a 10 anni)

L’Italia dell’ultimo anno e l’altalena dello spread

Page 9: Per la rinascita dell'Italia

9

Le sfide da affrontare per lo sviluppo del Paese:

- Imprese - Lavoro, Occupazione e Giovani - Fuga dei cervelli all’estero - Donne, Famiglia e Aspetti Sociali

8

Page 10: Per la rinascita dell'Italia

10

Le sfide da affrontare per lo sviluppo del Paese: quali priorità?

9

Mancano pochi mesi alla fine di questa legislatura e, per tale ragione, l’UDC in quanto partito di maggioranza intende proporre al Governo un’agenda di proposte tese, da una parte a promuovere nuove azioni di spending review e contenimento degli sprechi e dei costi della politica, accanto a quelle già intraprese dal Governo. Dall’altra parte, lo sforzo sarà rivolto soprattutto a promuovere misure concrete per lo sviluppo del Paese, in primis con lo scopo di favorire la ripresa dell’occupazione ed uno slancio nuovo per le imprese, soprattutto per quelle che in questi anni hanno dovuto affrontare enormi difficoltà per resistere alla tentazione di chiudere i battenti. Molte imprese, purtroppo, hanno dovuto cedere il passo e chiudere, aumentando ulteriormente la spinta alla disoccupazione e di fatto producendo un incremento di povertà nel Paese, al Sud, ma soprattutto al Nord, dove moltissime aziende fino a poco tempo fa floride non hanno resistito alle difficoltà dovute alla crisi dei consumi ed alla forte stretta al credito concesso dalle banche. E’ fondamentale non dimenticare i giovani, ma anzi ergerli a punto di forza per la ripresa dello sviluppo, ma è altrettanto importante non dimenticare le fasce deboli, le famiglie, gli anziani, i diversamente abili e le donne, ossia tutti quei soggetti per i quali l’UDC ha voluto e continua a voler essere un costante e forte punto di riferimento. E’ guardando a questi soggetti che si costruisce il futuro dell’Italia, e l’UDC proprio a questi soggetti intende offrire nuove prospettive e speranze di miglioramento.

Page 11: Per la rinascita dell'Italia

11

Le priorità per lo sviluppo: le imprese

10

AZIENDE CHIUSE IN ITALIA

Nel I Trimestre 2012

146.368

+ 12.000 rispetto al 2011

Nel II Trimestre 2012

72.220

+ 4.570 rispetto al 2011

Saldo tra aziende aperte e chiuse

- 26.000

Saldo tra aziende aperte e chiuse

+ 30.000 - 10% rispetto al 2011

AZIENDE FALLITE IN

ITALIA

PRIMO TRIMESTRE 2012

3.000 AZIENDE

(+ 0,4% RISPETTO AL 2011

+ 36,3% RISPETTO AL 2009)

MAGLIA NERA A:

LOMBARDIA 633 FALLIMENTI LAZIO 332 FALLIMENTI VENETO 246 FALLIMENTI

I NUMERI DI UNIONCAMERE

Page 12: Per la rinascita dell'Italia

12

11

L’Italia è il Paese Europeo che rileva i maggiori ritardi nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni alle imprese. Ciò provoca un danno enorme soprattutto alle piccole e medie imprese, molto spesso costrette a chiudere a causa di inevitabili crisi di liquidità. Se a questo si aggiunge una sempre più evidente stretta al credito concesso dalle banche (oltre ad un aumento dei tassi di interesse bancari a causa dello spread), la situazione è molto grave ed il fardello alla crescita è difficile da eliminare

Le priorità per lo sviluppo: le imprese

Fonte: Cermlab

Page 13: Per la rinascita dell'Italia

13

12

Negli anni della crisi, la chiusura di molte aziende, il peso della pressione fiscale sul costo del lavoro e l’assenza di misure davvero efficaci per le imprese ha prodotto un aumento inevitabile della disoccupazione, che è stato tanto più evidente nei giovani under 30, il cui tasso di disoccupazione ha ormai superato da tempo il livello del 30%, e negli ultracinquantenni, cioè coloro che hanno subito per primi i tagli e trovano enormi difficoltà a ricollocarsi nel mercato del lavoro. Il tema del Mercato del Lavoro, affrontato con la recente riforma del Ministro del Welfare, è un aspetto cruciale in termini di proiezione verso lo sviluppo del Paese. La riforma del mercato del lavoro (Legge n. 92 del 28 giugno 2012 e successive modifiche) propone l’obiettivo di creare un mercato del lavoro dinamico, finalizzato ad aumentare l’occupazione, in particolare di giovani e donne, di ridurre i tempi della transizione tra scuola e lavoro e tra disoccupazione e occupazione, creare un sistema di tutele più universalistico, facendo leva su l’instaurazione di rapporti di lavoro più stabili, attraverso la conferma del contratto di lavoro a tempo indeterminato come contratto prevalente. In attesa di capire quali frutti reali produrrà la Riforma del Ministro Fornero, attraverso le tabelle successive intendiamo evidenziare una nuova prospettiva dell’andamento dell’occupazione in Italia, ponendola a confronto con i maggiori Paesi Europei e con il Paese in cui l’occupazione trova la sua collocazione migliore, grazie alle politiche intraprese negli ultimi anni, la Germania.

Le priorità per lo sviluppo: lavoro, occupazione e giovani

Page 14: Per la rinascita dell'Italia

14

13

Le priorità per lo sviluppo: lavoro, occupazione e giovani Fonte: Cermlab

Page 15: Per la rinascita dell'Italia

15

14

Le priorità per lo sviluppo: lavoro, occupazione e giovani Fonte: Cermlab

Page 16: Per la rinascita dell'Italia

16

15

I giovani, motore dello sviluppo del Paese, sono in realtà i soggetti che risentono maggiormente della crisi economica in atto. La maggior parte delle imprese preferisce persino assumere personale meno qualificato a parità di età, oppure con maggiore esperienza e di età più vicina alle soglie pensionabili. Di conseguenza molti giovani, non trovano altri sbocchi se non cercando fortuna all’estero, alimentando il fenomeno ormai tristemente noto come la “fuga di cervelli”. La fuga dei cervelli, per il nostro Paese, ha un costo economico e sociale davvero importante. Si calcola che ogni anno i cervelli all’estero comportino una perdita di circa 1,2 miliardi di euro per l’Italia, vale a dire il capitale generato dai 243 brevetti che gli stessi hanno depositato all’Estero. In 20 anni, considerando una produttività media per ogni cervello di 21 brevetti, il valore del loro lavoro potrebbe raggiungere circa 148 milioni di euro. Purtroppo non sono solo i cervelli a scappare all’Estero, ma anche gli studenti, che preferiscono una qualità migliore della formazione. D’altronde basta considerare i tassi di abbandono nelle scuole (18,6% i giovani tra i 15 ed i 24 anni) e nelle Università italiane (nel primo anno raggiungono livelli del 30%). Il peggioramento della qualità della formazione scolastica ed universitaria italiana è un aspetto che va affrontato con decisione, per ricomporre un gap che cresce in maniera considerevole rispetto agli altri paesi europei.

Le priorità per lo sviluppo: evitare la fuga dei cervelli all’Estero

Page 17: Per la rinascita dell'Italia

17

16

L’UDC è da sempre considerato a ragion veduta come il partito più attento ai problemi sociali ed alle priorità della famiglia. Con riferimento alle donne ed al problema dell’occupazione femminile, è importante porre all’attenzione le seguenti considerazioni.

La Situazione Italiana

(Dati Istat e Cnel)

In Italia, alla fine del 2011, solo una donna su due, di età compresa tra i 20 ed i 64 anni risultava occupata, a differenza di quanto accade nei paesi nord europei, dove otto donne su dieci hanno un’ occupazione. Per le donne, il tasso di occupazione in Italia si colloca dunque appena al 47,2%, 12 punti percentuali in meno rispetto alla media europea (60%). Solo Ungheria e Malta in Europa presentano una situazione peggiore. La situazione è ancor più critica con riferimento agli squilibri territoriali tra nord e sud. Nel Mezzogiorno il tasso di occupazione femminile è del 30,6%, contro il 57,3% del Nord Est. Le donne nella fascia d’età 25-44 anni hanno tassi di occupazione più elevati (vicini alla media europea) rispetto alle donne della fascia d’età più elevata. Questo perché le donne, da una parte, dopo una certa età smettono di lavorare. Dall’altra, soprattutto, i tagli alle misure di welfare, la scarsa attenzione alla tutela delle famiglie e soprattutto la crisi stanno costringendo le donne a privilegiare un ritorno alla vita domestica.

Le priorità per lo sviluppo: donne, famiglia e aspetti sociali

Page 18: Per la rinascita dell'Italia

18

17

Il lavoro e la Famiglia La probabilità di lasciare il lavoro entro 21 mesi dalla nascita di un figlio per le donne è quasi il 50%. Mentre nel resto d’Europa l’occupazione femminile aumenta al crescere dell’età dei figli, in Italia diminuisce. E’ un dato molto più accentuato per le madri giovani. Le donne sotto i 25 anni trovano più difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro dopo il parto. Anche il livello d’istruzione influisce. Le donne con un elevato livello di istruzione hanno maggiori probabilità di rientrare nel mondo del lavoro. Il 77% del tempo dedicato al lavoro familiare è a carico delle donne. Le donne italiane, sommando lavoro remunerato e non remunerato, lavorano ben più degli uomini. Il reddito delle famiglie monoreddito è del 30% inferiore a quello delle famiglie con doppio reddito. Il lavoro delle donne è fondamentale per difendere la famiglia e i figli dalla povertà.

Le priorità per lo sviluppo: donne, famiglia e aspetti sociali

Page 19: Per la rinascita dell'Italia

19

18

Anziani, diversamente abili e bisognosi Il 2012 ha visto dimezzare le risorse per i servizi sociali, a causa della mancanza di finanziamenti nazionali e dei tagli ai bilanci regionali e comunali. Le nuove misure comporteranno un impoverimento delle famiglie, ed in particolare la diminuzione di prestazioni per i disabili e dell’assistenza domiciliare e residenziale agli anziani ed ai soggetti non autosufficienti, nonché dei supporti per il lavoro di cura privato. Le limitazioni della spesa sanitaria influiscono così sui costi dei servizi integrati per minori, disabili ed anziani. Si tratta di tagli apportati ad un settore essenziale, caratterizzato da primarie esigenze di sopravvivenza e che non può essere drasticamente mortificato. Negli ultimi anni la distribuzione della spesa sociale è stata a favore di minori e famiglia con il 40,2% a cui sono seguiti gli anziani con il 22,5%, i disabili con il 21,1% e gli interventi per il disagio e la marginalità sociale con il 16,2%. Con riferimento ai precedenti aspetti è curioso rilevarne la disomogeneità regionale, che si accompagna a sistemi culturali differenti, laddove il Meridione si differenzia per la struttura familiare ancora tradizionalistica, ma che garantisce un sostegno economico reciproco tra le generazioni. Sono i nuclei familiari del Nord, piccoli ed indipendenti da legami generazionali, ad essere più colpiti, non potendo contare su quell’assistenzialismo familiare di garanzia invece presente nel Sud del Paese.

Le priorità per lo sviluppo: donne, famiglia e aspetti sociali

Page 20: Per la rinascita dell'Italia

20

Le priorità per lo sviluppo del Paese:

- Sviluppo Sostenibile - Questione energetica ed infrastrutturale - Spending Review e Lotta all’Evasione

19

Page 21: Per la rinascita dell'Italia

21

20

La fuga degli investitori esteri dall’Italia

La Banca Mondiale l’Italia colloca l’Italia all’87° posto nella classifica mondiale dei Paesi caratterizzati da trasparenza e competitività. Secondo Confindustria nell’anno 2011 gli investimenti stranieri in Italia si sono dimezzati (- 53%). Il rapporto medio tra investimenti esteri e PIL negli ultimi dieci anni si attesta all’1,2% (4% nel Regno Unito, 9,9% in Estonia e 2,4% in Portogallo). La mancata realizzazione di infrastrutture nei settori dell’energia, dei rifiuti, delle autostrade, delle ferrovie e idrico, costeranno all’Italia più di 300 miliardi di euro tra il 2012 e il 2024 mentre sono già 24 miliardi di euro i costi già sostenuti dal nostro Paese nel triennio 2009-2011. In Italia attualmente ci sono circa 331 progetti bloccati, tra TAV, impianti per l’energia elettrica, termovalizzatori, discariche, fermi per via delle proteste continue delle popolazioni che vivono nei territori in cui queste opere dovrebbero essere costruite. Dei 331 progetti bloccati, 163 riguardano progetti del 2011, mentre gli altri 168 risalgono al 2004. QUALI SONO LE CAUSE? Ritardi per ragioni legislative (mancanza nella certezza delle regole), autorizzative, amministrativo-giudiziarie, finanziarie, politico-amministrative, sociali.

Le priorità: Sviluppo Sostenibile e questione energetica

Page 22: Per la rinascita dell'Italia

22

21

La questione energetica ed infrastrutturale

Il settore energetico costituisce un punto di criticità fortemente penalizzante per il Sistema Italia: circa l’85% del nostro fabbisogno energetico (ben al di sopra della media europea) è alimentato dalla fornitura dei Paesi esteri, con un aggravio del 30% sulle bollette degli italiani rispetto agli altri Paesi. La produzione di energia da rinnovabili (sole, vento, biomasse), in questi anni ha rivoluzionato l’Economia italiana in positivo. Tuttavia molto di più si sarebbe potuto fare, da una parte migliorando le tecnologie, e dall’altro facilitando e snellendo gli iter burocratici di autorizzazione nell’installazione degli impianti. Un ulteriore fattore di criticità nel sistema energetico italiano è dovuto anche alla carenza di infrastrutture di trasporto e distribuzione dell’energia, in virtù del fatto che negli ultimi anni gli investimenti in nuove infrastrutture e nel miglioramento di quelle esistenti sono stati insufficienti rispetto a quanto si doveva e poteva fare. Le opere di ammodernamento, in particolar modo, procedono in modo lento e presentano forti ritardi e sprechi di risorse pubbliche. Il fattore comune a tutte le criticità analizzate non può che essere ricercato nell’assenza di una Politica Energetica Nazionale che sia in grado di agire ed operare in modo strategico ed unitario per lo sviluppo del Paese.

Le priorità: Sviluppo Sostenibile e questione energetica

Page 23: Per la rinascita dell'Italia

23

22

La questione energetica ed infrastrutturale

Per tali ragioni l’UDC si è reso protagonista promuovendo una proposta di Legge Costituzionale. La stessa consiste nel riassegnare al problema energetico la necessaria importanza prioritaria che merita, attribuendo a tale materia un’esclusiva competenza nazionale, e non concorrente con gli enti locali come previsto nella carta costituzionale. La questione energetica è un problema complessivo e strutturale e necessita, pertanto, di una politica unica nazionale. Ovviamente, la necessità di una politica nazionale non pregiudica il fatto che bisogna comunque tener conto delle situazioni e delle esigenze locali, talvolta molto complesse e diverse tra loro, ma il tutto deve essere affrontato con l’obiettivo di porre concreti e immediati rimedi agli ostacoli frapponibili. Assegnare la competenza in materia energetica ad esclusivo appannaggio statale faciliterebbe senza dubbio la previsione di una soluzione definitiva ai molteplici problemi che impediscono la realizzazione delle opere e degli investimenti energetici.

Le priorità: Sviluppo Sostenibile e questione energetica

Page 24: Per la rinascita dell'Italia

24

Le risorse per lo sviluppo: Spending Review e lotta all’Evasione

23

Senza Evasione Fiscale e con un Debito sul livelli Europei oggi saremmo un Paese al passo con i più virtuosi. Occorre dunque puntare a ridurre questi problemi, in modo tale da liberare risorse importanti per lo sviluppo. Il primo obiettivo deve essere quello di diminuire il debito pubblico, e questo, nell’impossibilità di aumentare il livello già elevato di pressione fiscale, può essere fatto solo attraverso la revisione della spesa pubblica ed il taglio ai costi inefficienti della politica. Il provvedimento del governo sulla spending Review ha costituito solo un primo importante passo. Molto si può fare sul piano dei tagli ai costi improduttivi, purchè non si proceda con tagli lineari a servizi essenziali come quelli riguardanti: la sanità, l’assistenza agli anziani ed ai disabili. Tagli alle spese dei Ministeri e delle Regioni, riduzione o abolizione di Enti poco utili come le Province, tagli ai costi della Politica, valorizzazione e cessione di parte del Patrimonio Pubblico immobiliare: sono queste le scelte ineludibili che questo e i futuri Governi dovranno affrontare per ridurre la spesa, ridurre il peso del debito pubblico e liberare risorse essenziali per lo sviluppo.

Page 25: Per la rinascita dell'Italia

25

Le risorse per lo sviluppo: Spending Review e lotta all’Evasione

24

L’Evasione Fiscale è un problema da sempre presente nel nostro Paese. Oggi, tuttavia, ha raggiunto livelli insostenibili, nonostante negli ultimi anni le misure per il contrasto hanno prodotto pochi ma significativi effetti.

Da 20 anni ad oggi il peso dell’evasione fiscale sottrae alle casse statali tra i 100 ed i 120 miliardi di euro annui. Un’enormità, considerando che sommando queste cifre si arriva a circa 2.000 miliardi di euro, ossia l’ammontare totale del debito pubblico italiano.

Tra i dati sull’evasione emerge un aspetto curioso, di sicuro figlio della crisi, che disegna una nuova geografia italiana rispetto al rischio di evasione. Il Mezzogiorno mantiene la maglia nera in termini di evasione fiscale procapite, laddove i consumi reali degli individui sono superiori ai loro redditi dichiarati. Tuttavia, da una recente indagine elaborata dal Centro Studi di Sintesi, emerge che rispetto al 2006, nel 2011 il maggior incremento di rischio di evasione si è segnalato in Regioni come la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte e la Valle d’Aosta, a testimonianza di come il peso eccessivo della pressione fiscale, aggravato ancor di più quest’anno dalla reintroduzione dell’ICI sulla prima casa (ora denominata IMU) ha indotto molti individui ad evadere il fisco.

Agire con forza nel contrasto all’evasione fiscale, anche attraverso sistemi nuovi che incentivino i consumatori ad essere i primi controllori involontari dell’evasione, dunque, è una condizione essenziale per recuperare risorse da destinare all’abbattimento della pressione fiscale.

Page 26: Per la rinascita dell'Italia

26

Interventi per il rilancio del Paese:

- Per le Imprese e per i Giovani - Per le Famiglie e le Categorie Svantaggiate - Per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile

25

Page 27: Per la rinascita dell'Italia

27

26

PER LE IMPRESE E PER I GIOVANI: AGEVOLARE LA COSTITUZIONE DI NUOVE IMPRESE, favorendo l’accesso al credito attraverso un Fondo Nazionale per le Start-Up, come funziona in maniera efficace in alcuni Stati Esteri (Es: Israele) SEMPLIFICARE L’ACCESSO AGLI INCENTIVI IMPRENDITORIALI PER I GIOVANI SEMPLIFICARE GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI ED AUTORIZZATIVI PER LE IMPRESE

CONCEDERE BENEFICI FISCALI PER LE IMPRESE NON PAGATE DALLA P.A., attraverso crediti d’imposta sull’IVA versata e non riscossa, da restituire non appena le Amministrazioni liquidano i compensi TAGLIARE IL CUNEO FISCALE PER LE IMPRESE, in modo tale da ridurre l’eccessivo costo del lavoro

GARANTIRE IL SOSTEGNO ALL’INNOVAZIONE ED AL DIGITALE

AGEVOLARE GLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE ITALIANE ALL’ESTERO

FACILITARE L’ACCESSO DEGLI INVESTIMENTI STRANIERI IN ITALIA

AGEVOLARE I GIOVANI RICERCATORI E FAVORIRE IL RITORNO DEI CERVELLI DALL’ESTERO

Le sfide da affrontare per lo sviluppo: quali interventi?

Page 28: Per la rinascita dell'Italia

28

27

PER LE FAMIGLIE E LE CATEGORIE SVANTAGGIATE: INTRODURRE UNA TASSAZIONE EQUA ATTRAVERSO IL “FATTORE FAMIGLIA”, o alternativamente qualunque sistema diversamente denominato in grado di permettere che la tassazione fiscale sulle famiglie tenga conto della tipologia e della numerosità dei nuclei familiari (più figli e più anziani o altri soggetti a carico equivale ad avere un’imposizione fiscale in proporzione minore.

AGEVOLARE L’ACCESSO AL LAVORO DELLE DONNE

GARANTIRE UNA MAGGIORE QUALITA’ NEI SISTEMI DI FORMAZIONE SCOLASTICA ED UNIVERSITARIA

AGEVOLARE L’INCREMENTO DEL TASSO DI NATALITA’ FAVORENDO L’ASSISTENZA FAMILIARE AI BAMBINI

GARANTIRE IL SOSTEGNO CONTINUO AGLI ANZIANI ED AI SOGGETTI DISAGIATI , in particolar modo evitando i tagli alle risorse per i servizi sanitari e sociali a queste categorie.

Le sfide da affrontare per lo sviluppo: quali interventi?

Page 29: Per la rinascita dell'Italia

29

28

PER L’ENERGIA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE: SNELLIRE GLI ITER BUROCRATICO-AMMINISTRATIVI per agevolare in tempi rapidi l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili e tradizionali

PROMUOVERE UN PIANO DI LOCALIZZAZIONE ED INSTALLAZIONE DEI RIGASSIFICATORI

PROMUOVERE LA COSTRUZIONE DEI TERMOVALORIZZATORI in modo da trasformare i rifiuti da problema ad autentica risorsa

INCENTIVARE L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA E L’EFFICIENZA ENERGETICA

In definitiva pensare ad un mix energetico che possa puntare a minimizzare le necessità di approvvigionamento dall’estero: queste sarebbero soluzioni immediatamente perseguibili solo con una Politica Energetica Nazionale.

Le sfide da affrontare per lo sviluppo: quali interventi?

Page 30: Per la rinascita dell'Italia
Page 31: Per la rinascita dell'Italia
Page 32: Per la rinascita dell'Italia

Via dei Due Macelli, 66 - 00187 Roma - www.udc-italia.itTel. 06 69791073/30 - Fax 06 6791790 - email: [email protected]

http://video.udc-italia.it @udctw Unione di centro