per un’agricoltura sostenibile: incontri di aggiornamento … · 2017. 2. 2. · alimentazione...
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PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE: INCONTRI DI
AGGIORNAMENTO PER AGRICOLTORI, ALLEVATORI E CONSUMATORI
3° INCONTRO FORMATIVO
LA ZOOTECNIA BIOLOGICA
VALENTINA FERRANTE
Fondazione Fojanini – SONDRIO - 9 APRILE 2014
CENNI STORICI
Ferrante – Barbieri - Pignattelli
assistiamo, già da molti
anni, all’espandersi della
prospettiva universalista,
cioè, la pretesa della
civiltà occidentale di
imporre a tutto il mondo
una serie di valori
considerati comunque
validi per tutto il genere
umano
Da un lato …
fra le conseguenze vi
è la costante
avanzata della
globalizzazione
nell’illusione che le
risorse del pianeta
siano infinite.
Da un lato …
viene sottolineato
che lo spazio
bioproduttivo (utile
ed utilizzabile)
per ciascun
abitante del globo
si sta
progressivamente
riducendo.
Dall’altro ….
Infatti, se dividiamo i
circa 12 miliardi di
ettari biologicamente
produttivi disponibili
sul pianeta, fra terre
emerse e mari, per il
numero di persone
viventi si ha una
media di spazio
bioproduttivo
disponibile pro-capite
di 1,8 ettari.
Purtroppo la media
mondiale consumata da
ciascun individuo e di 2,2
ettari, con massicce
differenze fra paesi ricchi e
paesi poveri, fra stati
industrializzati e quelli in via
di sviluppo.
Dall’altro ….
Il termine agricoltura sostenibile si riferisce ad un sistema
integrato di animali e piante in grado di garantire, nel lungo
periodo, le seguenti condizioni:
• soddisfare le necessità umane di alimenti e fibra;
• migliorare la qualità dell’ambiente e le risorse naturali da
cui dipende l’economia agricola;
• utilizzare in maniera più efficente le risorse non rinnovabili
integrandole, ove possibile, con cicli naturali e risorse
rinnovabili:
• sostenere la redditività economica delle attività agricole;
• migliorare la qualità della vita per gli agricoltori e la società
nel suo complesso.
Food, Agriculture, Conservation, and Trade Act of 1990 (FACTA), Public Law 101-624, Title
XVI, Subtitle A, Section 1603
AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Da Steiner (1924) a Howard (1940)
Rudol Stainer:
dall’Antroposofia al metodo Biodinamico
1920 dal Dott. Rudolf Steiner
• L’antroposofia inaugura un metodo conoscitivo che guida la
ricerca delle leggi che stanno a fondamento delle
manifestazioni della vita, dell’anima e dello spirito nell’uomo e
nella natura.
•Frutto di tale ricerca è un’immagine integrata dell’uomo
che permette di valutare tutti gli aspetti in cui la vita umana si
realizza. Ciò rende possibile, tra l’altro, una concezione
unitaria e razionale di fisiologia, patologia e terapia.
• L'agricoltura fu l'ultimo settore cui Steiner si dedicò prima di
morire (8 lezioni a Koberwitz, nel 1924).
•Tema centrale: salute della terra, mantenimento e
accrescimento della fertilità per migliorare la qualità degli
alimenti destinati a nutrire l'uomo.
Antroposofia e Agricoltura Biodinamica
In Germania, Rudolf Steiner pubblica la “Spiritual
Foundations for the Renewal of Agriculture”, che
rende popolare l’agricoltura biodinamica, basata sui
insegnamenti spirituali e filosofici.
l’azienda agricola a ciclo chiuso è un vero e
proprio organismo vivente, inserito nel più
grande organismo vivente cosmico.
L’agricoltore conosce le influenze del cosmo e
adotta un metodo che le favorisce, per avere terreni
fertili e vitali e prodotti salubri.
Che cos'è l’agricoltura biodinamica
I tre principi della biodinamica sono:
1) mantenere la fertilità della terra;
2) rendere sane le piante in modo che possano
resistere alle malattie e ai parassiti;
3) produrre alimenti di qualità.
Strumenti della Biodinamica
Gli strumenti operativi più importanti dell'agricoltore biodinamico sono:
• Le rotazioni agricole
• I preparati biodinamici 2 preparati da spruzzo: cornoletame
cornosilice
6 preparati da cumulo: Achilela-Camomilla-
Ortica Quercia-Valeriana-Tarassaco
• Il compostaggio sia in cumuli con i preparati biodinamici o con
trattamenti di superficie
• Il calendario lunare e planetario per le semine e per le operazioni
colturali
• Le lavorazioni non distruttive del terreno
• La concimazione di qualità attraverso la tecnica del sovescio e
concimazione con compost biodinamici
Sfruttare le forze naturali, non solo coltivare
senza prodotti chimici di sintesi.
1. La liberazione nella terra di materie nutritive
necessarie alla pianta.
importanza di macro e microrganismi.
2. L'inspirazione dall'atmosfera alla terra per mezzo
delle piante.
le piante utilizzano anidride carbonica, acqua
e azoto…importanza del ciclo dell’azoto
3. L'autoregolazione che esiste in tutti gli organismi
viventi.
l'adattamento alle condizioni esterne…
l'impiego della rotazione, del compost e dei preparati
biodinamici
L’agricoltura biologica
Sir Albert Howard (1873-1947) si può considerare il
fondatore del “organic farming movement”.
Lavorò per 25 anni come consulente agricolo
nell’India Centrale e nel Rajputana prima, a Indore in
seguito.
Qui sviluppa un famoso sistema di compostaggio (il
“Indore composting process”), che getta le basi per
un approccio scientifico all’antica arte indiana del
recupero della sostanza organica.
L’agricoltura biologica
Il suo testo più significativo è “An Agricultural
Testament” (1940), nel quale identifica il
mantenimento della fertilità del suolo come chiave
per garantire l’equilibrio tra suolo, alimento e salute.
L’agricoltura biologica
L’agricoltura biologica rappresenta un agro-
ecosistema sostenibile, stabile e in equilibrio, basato
su risorse locali e rinnovabili.
Il suo lavoro mette in luce la stretta relazione tra
“healthy soil and the villages' healthy populations,
livestock and crop”.
Prende forma da una
visione olistica che
riunisce aspetti ecologici,
economici e sociali della
produzione agricola, a
livello sia locale sia globale
ZOOTECNIA
BIOLOGICA
Mantenere l’equilibrio dei
sistemi di produzione agricola
Contributo alla salvaguardia di
aree marginali
Contributo alla salvaguardia della
biodiversità
TERRA
VEGETALE
ANIMALE
Che cos'è l'agricoltura biologica?
L'agricoltura biologica favorisce le risorse rinnovabili
e il riciclo, restituendo sostanza organica al suolo.
Rispettano i meccanismi naturali e si evita l'impiego
di sostanze chimiche di sintesi, contribuendo a
mantenere gli ecosistemi e riducendo
l'inquinamento.
Nell'allevamento animale, la produzione è regolata
da norme più attente al rispetto del benessere degli
animali e all'utilizzazione di mangimi naturali.
1. Lavorare all’interno di un sistema chiuso, utilizzando
risorse locali.
2. Mantenere la fertilità del suolo nel lungo periodo.
3. Evitare tutte le forme di inquinamento che possono
derivare dell’attività agricola.
4. Produrre alimenti in quantità sufficiente e con un
elevato valore nutrizionale. …
In natura, gli animali e le piante conducono
esistenze intersecate. Sir A. Howard, 1947
Principi comuni all’agricoltura sostenibile, soprattutto
riguardo l’uso delle terra.
I principi sono riconducibili a:
…
5. Ridurre al minimo l’utilizzo di energia fossile
nella pratica agricola.
6. Fornire ali animali allevati condizioni di vita che
sia rispondenti ai bisogni fisiologici ed
etologici.
7. Permettere ai produttori agricoli di sostenersi
economicamente attraverso il loro lavoro e di
sviluppare le loro potenzialità come essere
umani.
I 4 PRINCIPI IFOAM (1972) PER
L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
• Il principio del benessere
• L'Agricoltura Biologica dovrà sostenere e favorire il
benessere del suolo, delle piante, degli animali,
degli esseri umani e del pianeta, come un insieme
unico ed indivisibile.
• Un suolo sano produce cibi sani che favoriscono il
benessere degli animali e delle persone. Per questo
motivo bisogna evitare di usare fertilizzanti,
pesticidi, farmaci per gli animali e additivi
alimentari.
• Il principio dell'ecologia
• L'Agricoltura Biologica dovrà essere basata su
sistemi e cicli ecologici viventi, lavorare con essi,
imitarli ed aiutarli a mantenersi.
I 4 PRINCIPI IFOAM PER L’AGRICOLTURA
BIOLOGICA
• Il principio dell'equità
• L'Agricoltura Biologica dovrà costruire relazioni che
assicurino equità rispetto all'ambiente comune e alle
opportunità di vita.
• Questo principio insiste sul fatto che gli animali devono
essere allevati in condizioni di vita che siano conformi
alla loro fisiologia, comportamento naturale e
benessere.
I 4 PRINCIPI IFOAM PER L’AGRICOLTURA
BIOLOGICA
• Il principio della precauzione
• L'Agricoltura Biologica dovrà essere gestita in modo
prudente e responsabile, al fine di proteggere la salute e
il benessere delle generazioni presenti e future, nonché
l'ambiente.
• La scienza è necessaria per assicurarsi che l'Agricoltura
Biologica sia sana, senza rischi ed ecologica. Comunque
la conoscenza scientifica da sola non è sufficiente.
L'esperienza pratica, la saggezza e le conoscenze
tradizionali ed indigene accumulate offrono soluzioni
valide e consolidate nel tempo. L'Agricoltura Biologica
rifiuta tecnologie imprevedibili, come l'ingegneria
genetica.
I 4 PRINCIPI IFOAM PER L’AGRICOLTURA
BIOLOGICA
• Conseguenze di questi principi per gli animali
• Riguardo agli animali, si può affermare che questi
principi implicano che la salute e il benessere animale
non possono essere separati dagli altri aspetti relativi
all'agricoltura e alla produzione di cibo. L'agricoltura
biologica ha un approccio olistico e ciò significa che la
salute delle piante, del suolo e degli esseri umani non si
raggiunge con trattamenti chimici o farmacologici per
curare patologie causate dai metodi di produzione, ma
sviluppando e sostenendo metodi di produzione in grado
di garantire la salute e il benessere degli animali.
Fonte: Hansen, H., Sjouwerman, P. (2007). Organic agriculture and animal
health. Dossier IFOAM, pp. 8-9.
ETOGRAMMA SPECIE SPECIFICO
comportamento sociale
distanza individuale
aggressività da dominanza
comportamento alimentare
preferenze alimentari
PUNTI CRITICI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI NEL BIOLOGICO
Il consumatore percepisce l’allevamento biologico come un sistema che:
• Garantisce un elevato benessere agli animali
• In cui gli animali sono “felici”
A causa di:
Ambiente favorevole sia fisico che sociale
MA…
Negli ultimi dieci anni poi il mercato dei prodotti
biologici è cresciuto rapidamente in molti paesi e
include alimenti, cosmetici, prodotti per la salute e la
cura del corpo, ma anche prodotti per la casa e per
l’edilizia…
Nel 2012
Gli operatori biologici certificati sono 49.709 (+3%)
Di cui 3.669 che effettuano sia attività di produzione
che di preparazione.
suini (+32,2%)
api (+29,2% del numero di arnie).
MERCATO
CONSUMI
Sul fronte della domanda la crisi dei consumi sembra
ancora non toccare i prodotti biologici.
L’ultima rilevazione del Panel famiglie Ismea/GFK-Eurisko
indica, nel primo quadrimestre 2013, una spesa bio ancora
in espansione (+8,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente).
SINAB 2013
IL QUADRO NORMATIVO
Regolamento CEE 2092/91 e successive modifichee integrazioni (42 regolamenti, 2 modifiche e 4rettifiche)
Testo Consolidato
Regolamento CE 1804/99 riguardante leproduzioni animali biologiche
In Italia, DM 04/08/00 e DM 29/03/01
Abrogato dal…
Regolamento CE 834/2007 del 28 Giugno 2007,nella parte introduttiva si parla di
CRITERI RIGOROSI IN MATERIA DI BENESSERE DEGLI ANIMALI
Ingresso di vino e ACQUACOLTURA, non ancora il no-food e la ristorazione collettiva
Importazione da paesi terzi: CONFORMITA’ E/OEQUIVALENZA
Regolamento CE 889/2008 del 5 settembre 2008
Modalità di applicazione del reg CE 834/2008
Norme di Produzione
Art. 14 – Norme di produzione animale
a) Origine degli animali
b) Pratiche zootecniche e condizioni di
stabulazione (training, densità, pascolo,
numerosità, separazione, stabulazione singola,
trasporto, ridurre le sofferenze, apicoltura)
c) Riproduzione
d) Alimentazione
e) Prevenzione delle malattie e cure veterinarie
f) Pulizia e disinfezione
PRINCIPI DI BASE DELL’ALLEVAMENTO
ZOOTECNICO CON METODO BIOLOGICO
1.- Alimentazione integralmente biologica e
prevalentemente vegetale.
2.- Massima attenzione al benessere degli animali in
allevamento.
3.- Prevenzione delle malattie: la scelta di razze,
ridotta densità nei ricoveri, pascolo.
4.- Preferenza per la medicina omeopatica e
fitoterapica e ricorso occasionale alla medicina
allopatica.
5.- Tutela dell’ambiente.
6.- Stretto legame dell’allevamento con la terra (No
all’allevamento senza terra)
PRINCIPI (segue)
7.- Riproduzione naturale e divieto del trapianto di embrioni
e sincronizzazione degli estri.
8.- Divieto dell’uso di sostanze di sintesi: promotori della
crescita compresi antibiotici, coccidiostatici, ecc
9.- Divieto di usare organismi geneticamente modificati
(OGM) o di loro derivati (sementi, mangimi, ecc.)
10- Divieto di allevare nella stessa unità animali della
medesima specie allevati con metodo convenzionale,
11- Divieto di mutilazioni non giustificate da motivi di salute
e benessere.
12- Abbattimento e macellazione separate per gli animali
biologici da quelli convenzionali.
13- Certificazione
La scelta delle razze o tipi genetici autoctoni non è
un obbligo, ma un consiglio, per evitare problemi di
tipo sanitario.
La scelta degli animali dovrebbe variare anche in
relazione al sistema di allevamento.
Le razze autoctone sono idonee per l’allevamento
con metodo biologico e consentono di valorizzare
le produzioni, legandole alla tipicità delle aree
protette e alle tradizioni locali.
La scelta delle razze
Sono attualmente considerate 36 razze, di cui 7 sono da
considerarsi rustiche (Bruna Alpina, Charolaise, Jersey,
Limousine, Pezzata Rossa Italiana, Reggiana e Simmental
Pezzata Rossa) e 29 tipicamente locali: Valdostana,
Piemontese, Agerolese, Cinisara ecc.
La scelta delle razze:
Bovino
Il patrimonio attuale delle razze autoctone rende
difficile per l’allevatore biologico interessato la
scelta della razza idonea.
Infatti, ad esempio, nel settore del bovino da latte, le
due razze cosmopolite (Frisona e Bruna)
rappresentano la quasi totalità delle razze allevate
per tale produzione, limitando sempre più la
presenza di razze a duplice attitudine, quali la
Pezzata rossa, la Valdostana e la Reggiana.
La scelta delle razze
Per il bovino da carne, le razze autoctone possono
trovare una valida utilizzazione (Marchigiana,
Chianina, Maremmana, Romagnola, Podolica e
Piemontese) come prodotto di alta qualità anche
negli allevamenti estensivi.
La scelta delle razze
Indipendentemente dalle razze utilizzate, esistono
degli obiettivi specifici che dovrebbero essere
considerati quando si selezionano gli animali per
l’allevamento biologico:
influenzare geneticamente il livello di
plumofagia mutilazioni
presenza delle corna nei bovini mutilazioni
resistenza alle malattie trattamenti veterinari
Selezione e obiettivi
DECORNAZIONE NEI BOVINI
• PRO
– Minor riforma a causa di danni provocati dalle
cornate (Vaarst et al., 1991, 1992)
– Minori comportamenti di evitamento (Oester,
1977) minor stress sociale?
– Minor distanza individuale (Fraser e Broom,
1990) necessità di < spazi in stalla
• CONTRO– Dolore
• manifestato con: evitamento, sbattere la testa,
aumento dei livelli di cortisolo (Graf e Senn,
1999)
• Possibile suppurazione, formazione di neuromi
con conseguente dolore cronico (Taschke,
1995)
– Funzione sociale
• Le corna hanno una funzione nel influenzare il
rango di un individuo Riduzione dei
comportamenti agonistici stabilità sociale della
mandria
Possibili soluzioni
• Buon rapporto uomo-animale
• Spazi adeguati
• Gestione corretta
• Selezionare per animali acorni
SUPERFICI COPERTE
(superficie netta disponibile per gli
animali)
SUPERFICI
SCOPERTE
(spiazzi liberi,
esclusi i
pascoli)
Peso vivo
minimo (kg)mq/capo mq/capo
bovini ed equini Fino a 100 1.5 1.1
Fino a 200 2.5 1.9
da allevamento e Fino a 350 4.0 3
destinati
all'ingrasso
oltre 350 5 con un minimo di 3.7 con un
1 m2/100 kg numero di
0.75
mq/100kg
Vacche da latte 6 4.5
Tori 10 30
Densità degli animali
Numero massimo di animali per ettaro art. 15,
paragrafo 2
Classe o specieNumero massimo di animali per
ettaro equivalente a 170 kg
N/ha/annoVitelli da ingrasso 5
Altri bovini di meno di 1 anno 5
Bovini maschi da 1 a meno di 2
anni
3,3
Bovini femmine da 1 a meno di 2 anni 3,3
Bovini maschi di 2 anni e oltre 2
Manze da riproduzione 2,5
Manze da ingrasso 2,5
Vacche da latte 2
Vacche lattifere da riforma 2
Altre vacche 2,5
IL PASCOLO
Il pascolo, in zootecnia biologica, è ritenuto essenzialeper il benessere, la salute e la fertilità degli animaliallevati e non può essere sostituto da paddock e/orecinti inerbiti.
Andrebbero messi al pascolo anche gli animalinon strettamente erbivori come i monogastrici (polli emaiali), anche se questo non può soddisfare tutte leloro esigenze alimentari.
L’uso del pascolo è uno degli elementicaratterizzanti questo tipo di produzione perchédurante questa attività millenaria si ricrea un direttorapporto fra l’animale e l’ambiente in cui vive.
Durante il pascolo l’animale non solo estrinseca il suo comportamento naturale, ma ritrova anche le sue
libero di scegliere le abitudini alimentari, essendo essenze che più gli giovano sia in termini qualitativi che quantitativi, ma anche di autocura (ad esempio per l’eliminazione dei parassiti).
Nell’allevamento dei bovini da carne, la gestione dei pascoli, la densità ottimale degli animali e la giusta scelta di alimenti supplementari, per
nutritive, sono fattori soddisfare le
esigenze determinanti per ottenere buone produzioni.
Allevare gli animali al pascolo però non è facile, soprattutto nell’area mediterranea dove i pascoli sono produttivi unicamente per un limitato periodo dell’anno.
Gli allevatori poi sembrano avere grandi difficoltà dal punto di vista culturale a riportare nei pascoli aziendali ancora utilizzabili a tale scopo, gli animali che hanno sempre allevato nella stalla.
Composizione dei pascoli adatti alle produzioni
biologiche
Si dovrebbero utilizzare pascoli con caratteristiche differenti per i diversi tipi di animali e le diverse condizioni di allevamento, lavorando sul miglioramento della qualità della produzione foraggera
Per fare questo bisogna utilizzare specie adattate all’allevamento biologico ed alle condizioni pedo climatiche, cercando di valorizzare gli ecotipi locali appropriati.
Ci sono piante foraggere con caratteristicheinteressanti come la grande profondità delle radici, che permettono di assicurare un miglior apporto di sostanze nutritive rispetto alle convenzionali.
La piantaggine (Plantago lanceolata) contiene dellesostanze naturali bioattive molto interessanti comel’acubina, antinfiammatorio ed antibatterico naturale.
Il pascolo e la salute
Il pascolo purtroppo aumenta il rischio di intestazioni
parassitarie, e la gestione dei pascoli si rivela molto
importante per il controllo dei parassiti
Il terreno può essere ripulito dalle larve e dalle uova dei
parassiti tagliando l’erba per produrre fieno od insilato o
si possono seminare colture annuali come il colza.
Nelle aziende dove viene allevata una sola specie, la sola
possibilità è la riduzione di carico del bestiame.
Le strategie considerate ideali per il controllo dei parassiti
possono così essere sintetizzate:• 1) spostare la mandria da 2 a 4 volte durante la
stagione produttiva in pascoli ripuliti;• 2) e/oalternare delle specie animali differenti al
pascolo (pascolo misto).
Il primo tipo di strategia è quello più conosciuto,anche se non è sempre utilizzato dagli allevatori,o per problemi di spazio, o perchè il problema nonè considerato prioritario.
Il secondo tipo di strategia è più innovativo, ed èbasato sulla considerazione che in generale lelarve dei parassiti di una specie non si sviluppanoin parassiti adulti in una specie differente.
Il pascolo misto può essere utilizzato in duemaniere differenti:
1) facendo pascolare le due specie nellostesso tempo (pascolo realmente misto)
2) facendo pascolare le due specie inmomenti diversi (pascolo alternato).
Pascolo misto
Anche un’alimentazione appropriata, in particolare in
proteine alla fine della gestazione ed all’inizio della
lattazione, può ridurre l’emissione fecale delle uova dei
parassiti.
C’è molto interesse riguardo alla utilizzazione di foraggi
contenenti metaboliti (tannini condensati) capaci di ridurre
l’infestazione parassitaria (foraggi bioattivi).
Qualche esempio:
ginestrino di palude (Lotus pedunculatus),
ginestrino (Lotus corniculatus)
sulla (Hedysarum coronarium)
lupinella (Onobrychus viciifolia)
romice (Rumex obtusifolius)
La presenza dei predatori può essere un problema
nei primi tempi dopo il parto e quando dei vitelli
malati restano isolati dalla mandria.
Bisogna difendere gli animali utilizzando cani da
difesa o recinti elettrificati, ma queste soluzioni
non sono sempre facili da attuare e/o efficaci.
La difesa dai predatori
VALENTINA FERRANTE
SONDRIO – 9 APRILE 2014
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!!