perché gli uomini non hanno la cellulite? · gli uomini sembrano non conoscere l'antiestetico...

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Anno VII Numero 1257 Mercoledì 03 Gennaio 2018 S. Genoveffa AVVISO Ordine 1. Progetto Un farmaco per tuttie Una Visita per tuttiNotizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Perché gli uomini non hanno la CELLULITE? 3. Anemia e carenza da vitamina B12, quale relazione? Prevenzione e Salute 4. Coma etilico, sintomi e cosa fare Feste esagerate: «L’alcol può uccidere unica salvezza il pronto soccorso» 5. Intestino, dopo le feste non dimenticatevi delle fibre Meteo Napoli Mercoledì 03 Gennaio Nuvoloso Minima: 6° C Massima: 15 °C Umidità: Mattina = 52% Pomeriggio = 53% Perché gli uomini non hanno la CELLULITE? Gli uomini e le donne sono diversi anche nella distribuzione del grasso sul corpo, anche (ma non solo) per una questione ormonale. Gli uomini sembrano non conoscere l'antiestetico problema della cellulite in virtù di alcune differenze fisiologiche rispetto alle donne, a partire dalla distribuzione dell’adipe. Nella donna, gli strati di grasso tendono a svilupparsi in superficie, verso la pelle, e così ogni “accumulo” risulta subito più evidente. Nell’uomo, invece, la morfologia del tessuto adiposo (che è, in percentuale, inferiore) fa sì che l’adipe si sviluppi più in profondità, verso lo strato muscolare, senza quindi alterare l’estetica della pelle. Il resto ovviamente lo fa la carenza di estrogeni, gli ormoni che nelle donne rallentano l’eliminazione di acqua, grassi e scorie, favorendone l’accumulo (in grumi) in certe zone del corpo, soprattutto cosce e glutei, dove si crea la fastidiosa “buccia d’arancia”. LA PANCETTA. Se il “lato b” degli uomini è praticamente immune dalla cellulite, le cose cambiano sensibilmente quando si sale verso l’addome: proprio lì è invece facile che quest’ultima si concentri in abbondanza, creando la cosiddetta pancetta che (almeno quello) quasi tutti gli uomini, a una certa età, hanno. E attenzione: la pancetta maschile non ha quindi scusanti ormonali, ma è quasi sempre dovuta a una cattiva ed eccessiva alimentazione. (Salute, Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……… O’ ciucc quand ‘o mettn e sold ngann o chiammn DON ciucc. (I soldi fanno cambiare opinione delle persone)

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Anno VII – Numero 1257 Mercoledì 03 Gennaio 2018 – S. Genoveffa

AVVISO Ordine

1. Progetto “Un farmaco per

tutti” e “Una Visita per tutti”

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 2. Perché gli uomini non

hanno la CELLULITE?

3. Anemia e carenza da

vitamina B12, quale

relazione?

Prevenzione e Salute

4. Coma etilico, sintomi e cosa

fare Feste esagerate: «L’alcol

può uccidere unica salvezza

il pronto soccorso»

5. Intestino, dopo le feste non

dimenticatevi delle fibre

Meteo Napoli

Mercoledì 03 Gennaio

Nuvoloso Minima: 6° C Massima: 15 °C Umidità: Mattina = 52% Pomeriggio = 53%

Perché gli uomini non hanno la CELLULITE?

Gli uomini e le donne sono diversi anche nella distribuzione del grasso sul corpo, anche (ma non solo) per una questione ormonale.

Gli uomini sembrano non conoscere l'antiestetico problema della cellulite in virtù di alcune differenze fisiologiche rispetto alle donne, a partire dalla distribuzione dell’adipe. Nella donna, gli strati di grasso tendono a svilupparsi in superficie, verso la pelle, e così ogni “accumulo” risulta subito più evidente. Nell’uomo, invece, la morfologia del tessuto adiposo (che è, in percentuale, inferiore) fa sì che l’adipe si sviluppi più in profondità, verso lo strato muscolare, senza quindi alterare l’estetica della pelle. Il resto ovviamente lo fa la carenza di estrogeni, gli ormoni che nelle donne rallentano l’eliminazione di acqua, grassi e scorie, favorendone l’accumulo (in grumi) in certe zone del corpo, soprattutto cosce e glutei, dove si crea la fastidiosa “buccia d’arancia”.

LA PANCETTA. Se il “lato b” degli uomini è praticamente immune dalla

cellulite, le cose cambiano sensibilmente quando si sale verso l’addome: proprio lì è invece facile che quest’ultima si concentri in abbondanza, creando la cosiddetta pancetta che (almeno quello) quasi tutti gli uomini, a una certa età, hanno. E attenzione: la pancetta maschile non ha quindi scusanti ormonali, ma è quasi sempre dovuta a una cattiva ed eccessiva alimentazione. (Salute, Focus)

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Proverbio di oggi……… O’ ciucc quand ‘o mettn e sold ngann o chiammn

DON ciucc. (I soldi fanno cambiare opinione delle persone)

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1257

SCIENZA E SALUTE ANEMIA e CARENZA da Vitamina B12, Quale RELAZIONE?

Oltre alla carenza di ferro, anche quella di altri micronutrienti può causare l’anemia.

Tra questi la vitamina B12, causa comune di due forme di anemia chiamate Anemia Megaloblastica e Perniciosa.

In quali casi e in presenza di quali sintomi si può sospettare la carenza di vitamina B12? Ne parliamo con la dott.ssa Barbara Sarina, ematologo di Humanitas.

La COBALAMINA Questa vitamina del gruppo B è nota come cobalamina. È una vitamina idrosolubile il cui apporto deriva principalmente dal consumo di pesce, uova, carne, sia rossa che bianca, prodotti derivati dal latte, ma anche da cereali e bevande addizionati con questo micronutriente e, naturalmente, dall’assunzione di supplementi. Alla luce dei prodotti alimentari che contengono cobalamina è intuibile come siano le diete vegane o quelle vegetariane più rigide i regimi alimentari in cui è maggiore il rischio di andare incontro a deficit. Per queste diete potrebbe aver senso procedere a una sorta di screening per valutare i livelli di B12: «Credo che lo screening abbia un significato solo per coloro che attuano una dieta vegana/vegetariana in quanto, in assenza di assunzione di vitamina B12, le scorte vengono deplete dopo circa 5 anni. I soggetti a maggior rischio sono quelli che seguono diete senza alimenti di derivazione animale e/o soggetti con malnutrizioni (ad es. anoressia)», aggiunge la dottoressa Sarina.

I SINTOMI La vitamina B12 è una vitamina essenziale per l’organismo. In primo luogo è fondamentale per l’efficienza della funzione neurologica, per la produzione di globuli rossi e la sintesi del DNA. Viene assorbita nel tratto finale dell’intestino assieme al fattore intrinseco, una molecola prodotta dalle cellule della mucosa dello stomaco. Per il ruolo svolto dalla vitamina B12 nella produzione dei globuli rossi è chiaro come una sua carenza possa essere alla base dell’anemia, quella condizione caratterizzata dalla presenza di un numero insufficiente di globuli rossi. La carenza di cobalamina può, ad esempio, essere segnalata da sintomi come la fatica, quella sensazione di leggero capogiro quando ci si alza in piedi o si è sotto sforzo, la difficoltà respiratoria, in particolare durante l’attività fisica, l’inappetenza, il pallore, l’alterazione della regolarità intestinale. Se questa condizione persiste per un lungo periodo si possono manifestare sintomi dovuti a danno neurologico come l’intorpidimento di mani e piedi e la perdita dell’equilibrio. Tipico della carenza di vitamina B12 è la macroglossia, cioè un aumento della dimensione della lingua.

Perché si diventa ANEMICI? Sia l’anemia megaloblastica che quella perniciosa possono dunque essere dovute a carenza di vitamina B12: «L’anemia megaloblastica è un anemia caratterizzata da aumento della dimensione dei globuli rossi e può essere dovuta a carenza di vitamina B12 o acido folico». «Le cause che possono portare a carenza della vitamina B 12 – sono molteplici:

Insufficiente apporto: dieta strettamente vegetale Carenza di fattore intrinseco (FI):

o anemia perniciosa (Anticorpi anti FI nel 60% casi, anti cellule parietali stomaco nel 90% casi)

o gastrectomia totale/subtotale o gastrite atrofica del moncone

Malassorbimento intestinale: o diverticolosi del tenue; ansa cieca; parassitosi intestinale; sprue tropicale o ileite, fistole ileo-coliche, resezione ileale (malattia di Crohn)».

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1257

«L’anemia perniciosa è un’anemia megaloblastica in cui si ha alterato assorbimento di vitamina B12 per la presenza di anticorpi anti-fattore intrinseco o contro le cellule parietali gastriche. È presente una predisposizione genetica ed è a tutti gli effetti una patologia autoimmune. Le anemie megaloblastiche da deficit di vitamina B12 vengono dette

perniciosiformi e per definizione non sono auto-immuni».

Il TRATTAMENTO: La correzione dell’anemia dipende dalla causa della carenza di cobalamina. Lo scopo del trattamento è quello di adeguare i livelli di vitamina B12 al fabbisogno. Per questo il trattamento può essere eseguito con l’assunzione di vitamina B12 per via orale o per via intramuscolare. Naturalmente il medico che avrà in cura il paziente potrà raccomandare di seguire una dieta bilanciata. (Salute, Humanitas) PREVENZIONE E SALUTE

COMA ETILICO, sintomi e cosa fare Feste esagerate: «L’alcol può uccidere unica salvezza il pronto soccorso»

Dopo il caso dei due ventenni intossicati a Napoli l’esperto Emanuele Scafato spiega come prevenire e intervenire: «Ci sono i segnali per capire quando si arriva al pericolo». I genitori non devono sottovalutare se i figli tornano a casa con l’alito del dopo sbornia

E’ la conseguenza estrema, spesso mortale, dell’intossicazione da alcol il coma etilico. Due ventenni a Capodanno sono stati salvati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Castiglione di Ravello, provincia di Napoli. Gli è andata bene. Ma non sempre é così. «Sbaglia chi non porta questi ragazzi dai medici, se l’intervento è tempestivo e mirato ne escono fuori. Eppure diversi genitori quando intercettano i segnali di ubriachezza pesante nei figli preferiscono tenerli a casa per non dover ammettere la verità», avverte Emanuele Scafato, dir. Osservatorio Nazionale Alcol dell’Ist. Superiore Sanità.

700MILA A RISCHIO Cominciamo dai numeri. Ogni anno l’intossicazione da alcol colpisce 700mila ragazzi sotto i 25 anni, di questi circa 180mila sono under 18. Il 15% degli interventi al pronto soccorso riguardano gli under 14. E il coma etilico? «Difficile stabilire quanti fra questi casi arrivano allo stadio più pericoloso che comunque è reversibile se, ripeto, il trattamento è rapido, con flebo a base di glucosio e immediata reidratazione. L’alcol viene eliminato con le urine e si ottiene la ripresa».

SEGNI PREMONITORI «C’è una fase in cui chi si trova accanto al ragazzo potrebbe indurlo a smettere di bere. I sintomi sono chiari: lo stato di ubriachezza porta a blaterare, biascicare le parole, barcollare. C’è perdita di equilibrio e mancanza di controllo dei movimenti dovuti all’assenza di percezione delle distanze. L’alcol rende irrazionali ma chi è intono e non è ubriaco potrebbe fermare la caduta». IMMOBILITÀ SOSPETTA: Come si riconosce il coma etilico? «Alla fase di sbandamento subentra immobilità. Immaginiamo un giovane spiaggiato sul divano, come fosse in letargo, incapace di reazione, le pupille che non rispondono alle sollecitazioni. In questi casi deve essere tenuto sveglio, in piedi, costretto a bere una bella tazza di caffè, in attesa di trasportarlo al pronto soccorso. Il rischio principale è il blocco della respirazione». Si torna indietro dal coma etilico? «Non servono antidoti. Un trattamento tempestivo è fondamentale. Al pronto soccorso i medici sanno distinguere l’intossicazione da alcol da quella determinata anche dall’azione di pasticche».

LIMITE VAGO: C’è un limite nell’assunzione di alcol al di sotto del quale evitare conseguenze estreme? «No, ogni organismo ha un diverso modo di smaltire l’alcol. E’ certo che fino a 21 anni i giovani non producono l’enzima capace di metabolizzarlo, ancora più esposte sono le donne.

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1257

Si può stare malissimo per una birra. Il contenuto di un solo bicchiere viene smaltito in 3 ore. Un bicchiere di troppo può uccidere, subito. L’alcol non è come il fumo, non aspetta. Se bevi puoi morire in pochi minuti, se consumi un pacchetto di sigarette al giorno, gli effetti deleteri si vedranno da adulto. E’ un concetto da inculcare fin dalla scuola media».

MENTINE INUTILI I genitori come possono difendere la salute dei figli visto che non li accompagnano in discoteca? «L’alcol lascia tracce indelebili nell’alito, non c’è mentina che tenga. Se il ragazzo torna a casa con questo odore addosso non bisogna sottovalutare illudendosi si tratti di un episodio transitorio. Prima regola, vigilare, allarmarsi immediatamente, alzare le antenne». (Salute, Corriere) PREVENZIONE E SALUTE

INTESTINO, dopo le Feste non Dimenticatevi delle FIBRE

Pranzi e cene più abbondanti, pietanze più elaborate, più occasioni per mangiare lontano dai pasti principali.

Durante le feste è più facile che a tavola si devii un po’ dalle raccomandazioni per una dieta sana. Questi diversi strappi alla regola potrebbero anche scombussolare la regolarità intestinale, qualcosa che le fibre aiutano invece a mantenere. Per questo e altri motivi le fibre sono importanti per l’intestino e il benessere generale, come spiega la dott.ssa Federica Furfaro, gastroenterologo di Humanitas.

COSA SONO LE FIBRE Frutta e verdura, legumi e cereali, in particolare quelli integrali, sono i pilastri di un’alimentazione sana. Apportano infatti i principali nutrienti di cui si ha bisogno, dai carboidrati alle vitamine ai sali minerali, hanno un adeguato contenuto di calorie, sono poveri di grassi e sono soprattutto ricchi di fibre alimentari, prevalentemente carboidrati complessi, alcuni dei quali non solubili in acqua dallo scarso potere nutritivo ma benefiche per la salute gastrointestinale.

DOVE TROVARLE? Tra gli alimenti che ne contengono in dosi rilevanti ci sono gli

ortaggi e le verdure, a cominciare dai cavoli e i carciofi, le carote, le melanzane, i finocchi;

i legumi, quindi fagioli, ceci, lenticchie, fave e piselli;

i cereali e naturalmente i prodotti da essi derivati come pane e pasta: il grano, il riso, l’orzo; la frutta come mele e pere, kiwi, frutti di bosco;

la frutta secca fino a prodotti come uva passa e fichi secchi. Sebbene molti prodotti vegetali contengano entrambi i tipi di fibra, solubile e insolubile, quest’ultima è contenuta in particolare nei cereali integrali. Le fibre sono importantissime per il benessere intestinale: «Siano esse solubili o insolubili, le fibre favoriscono l’aumento del volume e della morbidezza delle feci e ne aumentano la velocità di transito nell’intestino, rendendone l’eliminazione più agevole». «Un adeguato apporto di fibre nella dieta – favorisce il mantenimento della regolarità intestinale e riduce o risolve i problemi di stitichezza. In particolare, nel caso in cui vi sia una condizione di stitichezza, è importate ricordare che l’elevato consumo di fibre deve essere sempre accompagnato da un adeguato apporto di liquidi, almeno due litri al giorno». «Inoltre alcuni tipi di fibre si definiscono PREBIOTICI perché favoriscono la crescita e sviluppo di specifici ceppi batterici a livello del colon, in particolare lattobacilli e bifidobatteri, in grado di migliorare il benessere intestinale. Si tratta di fibre fermentabili che, da un lato, rappresentano una importante fonte di energia per il microbiota intestinale, dall’altro favoriscono la produzione di acidi grassi a catena corta, come ad es. il butirrato, essenziali per il benessere e la funzione delle cellule che costituiscono la parete del colon». «L’effetto che i prebiotici hanno sul colon sembrerebbe influenzare anche il sistema immunitario».

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1257

NON SOLO BUONA DIGESTIONE: I benefici del consumo di fibre vanno anche al di là del benessere

gastrointestinale. Eccone degli esempi:

«Un’alimentazione ricca di fibre può contribuire al controllo del peso corporeo modulando sazietà e

assorbimento dei macronutrienti. In particolare le fibre hanno un contenuto calorico in genere

ridotto rispetto agli altri cibi e favoriscono la sazietà, contribuendo alla distensione delle pareti dello

stomaco e alla formazione di gel viscosi. Inoltre, le fibre solubili ostacolano l’azione degli enzimi

digestivi nell’intestino, riducendo l’assorbimento di carboidrati, grassi e proteine».

«Numerosi studi mostrano che una dieta ricca di fibre solubili può ridurre il colesterolo totale e LDL

(colesterolo “cattivo”).

Sembra che il consumo di 10 g di fibra solubile al giorno, soprattutto legumi, orzo e avena, riduca il

colesterolo LDL di circa 20mg/dL».

«Inoltre, le fibre possono ridurre la glicemia. L’apporto di abbondanti quantità di fibre solubili riduce

la velocità di assorbimento degli zuccheri, con conseguente riduzione della risposta insulinica da

parte del pancreas.

Le fibre insolubili invece, abbondanti ad esempio nei cereali integrali, possono contribuire a ridurre

le quantità di cibo complessivamente consumate».

«Il consumo di una dieta ricca di fibre può ridurre il rischio di malattie dell’apparato

cardiovascolare.

Un buon apporto di fibre determina una riduzione apprezzabile della pressione sanguigna e riduce la

presenza dei marcatori dell’infiammazione, come la proteina C reattiva, nel circolo sanguigno.

Inoltre questo tipo di dieta favorisce un aumento apporto minerali essenziali come magnesio e

potassio, coinvolti nel benessere dell’apparato circolatorio».

In che modo è possibile aumentare il consumo di fibra?

«Il modo migliore – risponde l’esperta – è differenziare i tipi di fibre che assumiamo.

Normalmente la dieta contiene il 70-75% di fibre insolubili e il 25% di fibre solubili.

La quantità consigliate di fibre dovrebbe essere pari a 1 grammo ogni 100 calorie assunte.

Non è necessaria l’assunzione di integratori alimentari ma è sufficiente seguire, con costanza, una dieta

ricca di fibre».

«Le fibre solubili formano con l’acqua una sostanza gelatinosa che aderisce alle pareti dell’ intestino

proteggendole e favorendone la funzione e sono:

legumi e frutta fresca (in particolare la mela e la sua buccia, e gli agrumi, ma anche la pera, le

pesche, le prugne e le susine),

avena e crusca di avena,

carote, patate, susine, frutti di bosco, cipolle, semi

di psillo.

Le fibre insolubili trattengono notevoli quantità di acqua,

riducono il tempo di contatto dell’intestino con sostanze

tossiche e accelerano il transito intestinale e sono:

i cereali integrali, la verdura a foglia verde, la frutta secca

e i semi di lino», conclude la dott.ssa Furfaro.

(Salute, Humanitas)

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VIGILANZA DEGLI ORDINI SUL CORRETTO ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE

Nota di sintesi su alcuni elementi fondamentali da ricordare per il corretto esercizio della professione e la lotta all’abusivismo negli ambiti in cui opera il farmacista. Il Consiglio Nazionale della Federazione, ha deliberato di porre in essere “una lotta serrata all’abusivismo in tutti gli ambiti in cui opera il farmacista: dalla farmacia di comunità all’ospedale, dalla distribuzione alla ricerca” e, in questo senso, tutti gli Ordini provinciali sono invitati a vigilare con la massima attenzione sul corretto esercizio della professione. L’art. 8 della L. 175/1992 riconosce agli Ordini professionali la facoltà di promuovere ispezioni presso le sedi professionali dei propri iscritti, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alla professione. A tal proposito è opportuno rammentare alcuni profili di fondamentale importanza.

ESERCIZIO ABUSIVO della PROFESSIONE: Al farmacista è vietato porre in essere, consentire o

agevolare a qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione (cfr. art. 3, comma 2, del Cod. Deont. Farm.). Tale comportamento costituisce anche un grave reato, sanzionato dall’art. 348 del Codice Penale e, per il farmacista che consenta o agevoli l’abusivismo, l’art. 8 della legge 175/1992 prevede anche l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno.

Obbligo di indossare il CAMICE BIANCO e il DISTINTIVO PROFESSIONALE: Oltre ad essere previsto in alcune Regioni da specifiche disposizioni di legge, costituisce preciso obbligo deontologico per il farmacista (art. 5, comma 1, Cod. Deont. Farm.) che presta la propria attività al pubblico indossare il camice bianco e il distintivo professionale. La ratio di tale disposizione è di tutta evidenza e risiede nella necessità di garantire al cittadino la possibilità di individuare agevolmente e senza possibilità di

equivoci il farmacista, UNICO professionista abilitato a fornire consigli sui medicinali.

REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI

BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016

Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link: http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca

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ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI”

I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine. Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.

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