percorsi di apprendimento della...
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PERCORSI DI APPRENDIMENTO DELLA LETTURA
Luciana Ventriglia
Specializzata in pedagogia clinica Perfezionamento sul lavoro clinico nelle difficoltà
dell’apprendimento
LEGGERE • Non siamo nati per leggere. • Il bambino che non impara a leggere non deve
temere per la propria sopravvivenza. • Sta a noi trovare modi migliori per insegnare a
queste menti diversamente organizzate come imparare a leggere.
• È su questo che il dislessico ci obbliga a riflettere.
• Il dopo è a vantaggio di tutti non solo dei dislessici. M.Wolf. Prosut e il calamaro
LA LETTURA • Lettura come decodifica: lettura ad alta voce
caratterizzata dalla capacità di denominare le parole di un testo in modo corretto e veloce
• Lettura come comprensione: capacità di rappresentarsi il contenuto di quello che stiamo leggendo
DUE PROCESSI DISTINTI
DECODIFICA Il primo livello di elaborazione del testo inizia con l’ elaborazione percettiva che va dal riconoscimento della corrispondenza fra segni grafici e suoni, fino al riconoscimento delle singole lettere e quindi alla successiva formazione delle parole.
Leggere
• Saper leggere significa, prima di tutto, saper decodificare.
• La decodifica dei grafemi in fonemi è costituita dal passaggio da un’unità visiva ad una uditiva
• Per progredire nella lettura il bambino deve saper decifrare da solo le nuove sequenze di caratteri per riconoscervi delle parole di cui conosce già la pronuncia e il significato, e automatizzare progressivamente l’insieme di questa catena di elaborazione
L’apprendimento esplicito della corrispondenza grafema –fonema è il solo ad offrire al bambino la libertà di leggere. Fin dai primi anni, semplici giochi preparano il bambino alla lettura, sia sul piano fonologico, facendogli manipolare i suoni del linguaggio (rime, sillabe, fonemi), sia su quello visivo, facendogli riconoscere, memorizzare e tracciare la forma delle lettere.
I NEURONI DELLA LETTURA
Decodifica\comprensione Nel rapporto finale INVALSI, presentando i risultati, si
precisano inoltre le modalità di esecuzione della stessa e il valore che le viene attribuito: “La prova (di comprensione) è stata fatta precedere da una prova preliminare di velocità di lettura comprendente 40 quesiti, ciascuno dei quali formato da una parola scritta seguita da una serie di quattro figure, tra cui l’alunno doveva indicare quella corrispondente alla parola che le precedeva. Il tempo per leggere le 40 parole e scegliere la figura corrispondente è stato previsto in due minuti,tempo necessario per svolgere la prova ad un bambino di seconda elementare in grado di leggere scorrevolmente (Tale tempo era stato precedentemente verificato dai ricercatori INVALSI su alcuni alunni di seconda elementare cui la prova è stata individualmente somministrata.)
PROVA DI PRELETTURA
• Comprendente 40 quesiti, ciascuno dei quali formato da una parola scritta seguita da una serie di quattro figure, tra cui l’alunno deve indicare quella corrispondente alla parola che le precedeva
• Il tempo per leggere le 40 parole e scegliere la figura corrispondente è previsto in due minuti,
• Tempo necessario per svolgere la prova ad un bambino di seconda elementare in grado di leggere scorrevolmente (Tale tempo è stato precedentemente verificato dai ricercatori INVALSI su alcuni alunni di seconda elementare cui la prova è stata individualmente somministrata.)
PROVA DI PRELETTURA • Il solo scopo di tale prova, che non prevede
l’assegnazione di alcun punteggio, è di verificare quale percentuale di alunni non ha ancora raggiunto un sufficiente grado di automatismo nella decodifica di parole scritte, misurata dal numero di parole lette nel tempo assegnato. Tale capacità strumentale di lettura costituisce infatti un indispensabile pre-requisito per lo sviluppo della capacità di comprensione.
LETTURA Nella fase iniziale di apprendimento della lettura l’alunno è soprattutto impegnato a padroneggiare le operazioni di decodifica dei segni grafici; la chiusura di questa fase è segnata dal raggiungimento dell’automatismo in quella che viene chiamata “lettura decifrativa o strumentale” e della capacità di leggere ad alta voce in maniera fluente ed espressiva.( Quadro di riferimento Invalsi,2013)
LETTURA In una seconda fase l’alunno matura le abilità cognitive e metacognitive sottese alla piena comprensione di un testo nel suo significato letterale, fino a divenire capace di leggere per interesse personale e, per così dire, di “immergersi” in ciò che legge, ad esempio immedesimandosi nelle vicende e nei personaggi di un racconto. (Quadro di riferimento Invalsi,2013)
LETTURA Nella terza fase, infine, l’alunno impara a “prendere le distanze” dal testo per considerarlo criticamente: è in questa fase che lo studente diviene capace di differenziare il proprio punto di vista rispetto a quello dell’autore e di confrontare tra loro punti di vista diversi, di analizzare consapevolmente il testo e di valutarlo nei suoi contenuti e nella sua forma. (Quadro di riferimento Invalsi,2013)
LEGGE 170/2010 • Dislessia: disturbo specifico che si
manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, nella decifrazione dei segni linguistici, nella correttezza e rapidità della lettura.
Didattica: Fase alfabetica ( (acquisizione del magazzino grafico)
q Confronto per favorire la discriminazione tra grafemi percettivamente simili (b/p/d; a/e,…)
ASPETTO VISUO-PERCETTIVO Strategie per la fissazione in memoria delle caratteristiche di alcuni grafemi
percettivamente simili b d Percorso 1
1. scrivere su un foglio bianco una grande b 2. ritagliarla e colorarne le due facce opposte con
colori differenti 3. Attaccare la b al vetro di una finestra 4. Aprire la finestra e far notare che la lettera ha
cambiato identità
ASPETTO VISUO-PERCETTIVO Strategie per la fissazione in memoria delle caratteristiche di alcuni grafemi
percettivamente simili b d
Percorso 2 1. Sollevare il pollice della mano sinistra e chiudere a pugno
le altre dita per formare la b 2. Sollevare il pollice della mano destra e chiudere a pugno
le altre dita per formare la d 3. Pronunciamo parole che iniziano con b e invitiamo i
bambini a sollevare la mano giusta e altrettanto facciamo con parole che iniziano con d
ASPETTO VISUO-PERCETTIVO Strategie per la fissazione in memoria delle caratteristiche di alcuni grafemi
percettivamente simili b d Percorso 3 1. Descriviamo oralmente i costituenti grafici delle lettere b e d: “C’è una linea verticale. Metto una pallina di carta in basso
a destra dopo la linea … Cosa ottengo? “Sposto ora la pallina a sinistra in basso, prima della linea
… Cosa ottengo?” 2. I bambini devono nel frattempo prendere gli oggetti di cui si
parla, oppure disegnare, seguendo le indicazioni, oppure trattenere in memoria le informazioni.
Vengono attivate : capacità di ascolto-comprensione, di attenzione, di
memorizzazione, di comprensione di indicatori topologici e temporali
ASPETTO VISUO-PERCETTIVO Strategie per la fissazione in memoria delle caratteristiche di alcuni grafemi
percettivamente simili b d Percorso 4 1. Ricercare visivamente i due grafemi nella pagina di un
libro. 2. Ritagliare i grafemi dalle riviste. 3. Colorare in modo diverso la b (marrone) e la d (rosa)
4. Aggiungere nel confronto tra b e d anche la p.
Lettura di non-parole
Uno dei maggiori e più validi indicatori diagnostici del disturbo specifico di lettura per il sistema ortografico italiano è rappresentato dalla decodifica delle pseudo parole.
Prova TRPS
q NADO mado dona uabo nado q GOCI goci gico gogi cigo q AMBRO andro ambro ambno ardno q PADO dapo bado pado dopa
Test TRPS (Test di Riconoscimento di Parole senza Significato)
• Prova collettiva di lettura decifrata. • L’alunno deve riconoscere la non-parola
target tra 4 alternative. • La parola target è scritta in stampato
maiuscolo ed è sottolineata, mentre le 4 alternative sono presentate nell’allografo minuscolo.
• Quando il bambino riconosce quella che ritiene giusta la segna con una crocetta .
Test TRPS q La lettura di non parole, si basa solo sull’applicazione di
regole di trasformazione grafema-fonema. Non è possibile leggere queste parole con un accesso diretto (lettura diretta o lessicale)
q Misura i meccanismi cognitivi di transcodifica e analisi
fonologica coinvolti nella funzione strumentale della lettura (lettura indiretta fonologica)
q Esistono molti dati clinici e sperimentali a conferma del
fatto che nei soggetti con DE la prestazione alle non-parole risulti peggiore della performance media ottenuta dai controlli appaiati, sia per età cronologica che per livello di lettura raggiunto (Stella, Faggella, Tressoldi, 2001)
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