percorso 1 - ic trescore balneario – via lorenzo lotto, 15 · grafemi, ha capito il funzionamento...
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PERCORSO 1
Primaria classe 1^
GIOCARE CON LE PAROLE
UN PERCORSO PER LA COMPETENZA FONOLOGICA
Insegnanti: Patrizia Bolandrina I.C. Gazzaniga Carmen Colombo I.C. Gromo Maria Grazia Furma I.C. "De Amicis", Bergamo Annamaria Guerini I.C. Gandino Franca Guerini I.C. Gandino Maria Luisa Gustinetti I.C. S. Omobono Terme Giovanna Rossi I.C. Albino
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LE PAROLE PRENDONO FORMA
A cura di Franca Guerini
1. Cenni sul processo di concettualizzazione della lingua scritta
La scrittura è un sistema di SEGNI che designano suoni e parole della lingua parlata. La nostra è una scrittura alfabetica ossia è un codice caratterizzato dal fatto che esiste una CORRISPONDENZA CONVENZIONALE tra gli aspetti sonori del parlato (FONEMI) e quelli grafici dello scritto (GRAFEMI).
Quando scriviamo la parola CASA usiamo un codice alfabetico dove ogni segno grafico (i grafemi C ‐ A ‐ S ‐ A ) corrisponde a un suono (i fonemi /c/a/s/a/). L’insieme dei grafemi forma la parola CASA, che è la veste grafica della parola orale e non ha alcun riferimento con l’aspetto figurativo dell’oggetto reale.
Il linguaggio parlato è un sistema simbolico di primo grado, poiché le parole designano direttamente le entità reali a cui si riferiscono; il linguaggio scritto è un sistema simbolico di secondo grado, poiché i segni non designano direttamente le entità reali, bensì i suoni della lingua parlata, anche se questo legame intermedio gradualmente si perde e la parola scritta viene collegata direttamente all’entità reale.
La padronanza di un sistema di segni complesso come la scrittura, non può essere raggiunta in modo puramente meccanico; per questo motivo risulta necessario comprendere l’evoluzione dei simboli e dei segni nel bambino ed è ciò che cercano di fare le teorie costruttiviste che sanciscono i seguenti presupposti:
L’apprendimento della lingua scritta non è un evento improvviso e misterioso che appare a sei anni, con la scolarizzazione, bensì l’esito di un lungo itinerario di ricostruzione che prende avvio molto prima che inizi l’insegnamento sistematico della scrittura.
I bambini hanno un ruolo attivo in questo importante percorso perché sono essi stessi i COSTRUTTORI delle loro competenze e delle loro conoscenze. I loro atti di scrittura non sono mai privi di senso, ma sono il frutto delle ipotesi che formulano per spiegare a se stessi la realtà che li circonda, in questo caso la scrittura.
I bambini incontrano molto presto la lingua scritta e assistono con molta frequenza ad atti di scrittura e di lettura in contesti diversi. Di fronte a queste esperienze ripetute essi costruiscono delle idee in merito a questi fenomeni per cercare di capirli e di interiorizzarli. È questa continua attività di costruzione e di ristrutturazione delle conoscenze che caratterizza gli apprendimenti.
2. I bambini e la scrittura
La prima esperienza grafica del bambino è lo scarabocchio. Il bambino scopre che alcuni oggetti possono lasciare delle tracce, dei segni e, all’inizio, si diverte a sperimentare l’effetto delle sue azioni sul foglio, sul muro o su qualsiasi altra superficie. In seguito inizia ad attribuire a questi segni un significato: ecco che le sue tracce grafiche diventano disegni e il bambino inizia a sperimentare la possibilità di raffigurare intenzionalmente elementi della realtà. Il bambino quando disegna non si pone il problema di raffigurare la realtà come gli appare, ma come la conosce, perciò se l’automobile ha 4 ruote, la disegna così, anche se è vista di lato.
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Nell’esplorazione e nell’osservazione dell’ambiente e dei libricini il bambino però non incontra solo disegni e figure, ma anche SCRITTE, così inizia a stabilire le prime differenze tra disegni e scritture e, a fianco dei disegni, possono iniziare ad apparire altri segni con un valore simbolico, segni ai quali il bambino dà un valore di scrittura, ossia di qualcosa che sta al posto degli elementi reali o figurativi.
Il punto di partenza del percorso di costruzione della lingua scritta è il progressivo differenziarsi della scrittura dal disegno. Il bambino inizia a cogliere la differenza tra queste due esperienze grafiche e, nei suoi “giochi grafici”, attribuisce ad esse un valore diverso: il disegno è una raffigurazione della realtà, la scrittura sta al posto della realtà, ha un valore simbolico: è il disegno delle parole.
Per passare dal disegno, prima espressione grafica, alla parola scritta il bambino deve compiere un percorso importante: deve sganciarsi dal significato e prestare attenzione alla parola e ai suoi aspetti sonori (significante).
Secondo gli studiosi che hanno svolto ricerche in questo campo il percorso si sviluppa in una sequenza di fasi o livelli.
LIVELLO PRE‐SILLABICO
È caratterizzato dal progressivo differenziarsi della scrittura dal disegno. All’inizio i segni grafici sono pressoché simili, sia per il disegno, sia per la scrittura (semplici forme chiuse). Piano piano si differenziano, i disegni diventano sempre più raffigurativi e la scrittura assume forme sempre più simili alle scritte (segni inventati, pseudo‐lettere, pseudo‐corsivo, lettere in stampato maiuscolo), prima in numero limitato, poi con maggior varietà e con un diverso ordine di disposizione. Il bambino ha notato che le scritte sono formate da una successione di segni diversi e cerca pertanto di riprodurre scritte simili, ma naturalmente non c’è una corrispondenza con il valore sonoro del segno. Spesso utilizza le lettere del proprio nome e, disponendole a caso, scrive nuove parole.
Alla richiesta di leggere fa corrispondere globalmente la parola scritta alla parola pronunciata: non percepisce ancora lo scritto come rappresentazione dei suoni. Le scritte diventano allora “simboli” degli elementi reali e devono pertanto avere caratteristiche fisiche simili, ad esempio pensa che la parola “treno” debba essere scritta con molte lettere perché il treno è un elemento lungo.
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LIVELLO SILLABICO
Gradualmente il bambino inizia a prendere in considerazione la veste sonora della parola, inizia a capire che tra la parola orale e quella scritta vi è una certa corrispondenza; appare così il tentativo di far corrispondere la scrittura all’emissione sonora. La sillaba appare come la più “naturale” suddivisione del messaggio orale, perciò egli cerca di far corrispondere ad ogni sillaba pronunciata/sentita un segno. A volte però, ottiene delle parole formate da poche lettere e questo contrasta con l’idea, normale in questa fase di sviluppo, che una parola debba avere una quantità minima di segni (almeno tre o quattro segni diversi), allora il bambino aggiunge dei segni, ripetendo a volte la vocale finale.
LIVELLO SILLABICO‐ALFABETICO E ALFABETICO
A questo punto il bambino, attraverso l’esperienza diretta e il confronto con coetanei e adulti, inizia a rilevare una discrepanza tra la sua modalità operativa, guidata dall’ipotesi sillabica e la presenza di più lettere nelle parole a lui note, ad esempio il suo nome. Inizia così a segmentare le parole in unità più piccole della sillaba: i fonemi. Si ha quindi un progressivo passaggio dal livello sillabico a quello alfabetico, caratterizzato da una prima fase di oscillazione tra le due ipotesi.
Una volta che il bambino ha imparato a segmentare le parole in fonemi, a cui devono corrispondere poi i grafemi, ha capito il funzionamento del codice alfabetico, ha raggiunto il primo traguardo della scrittura convenzionale e dovrà solo superare le difficoltà ortografiche.
La consapevolezza del valore delle singole lettere dell’alfabeto è quindi il punto di arrivo di questo lungo percorso evolutivo; molte volte però noi proponiamo ai bambini la conoscenza delle lettere dell’alfabeto come punto di partenza. I bambini imparano questi nomi e li utilizzano come i “nomi propri” dei segni usati nella scrittura, ma non li sanno utilizzare perché nel percorso di ricostruzione della lingua scritta non hanno ancora maturato la consapevolezza della veste sonora della parola e della necessità di far corrispondere un segno ad ogni suono.
Questo spiega perché molti bambini che sanno nominare le singole lettere, poi non sono ancora in grado di usare questa conoscenza per scrivere e leggere autonomamente. Non è quindi presentando loro in anticipo le singole lettere che aiutiamo i bambini a imparare senza fatica a leggere e a scrivere.
bam‐bi‐na ca‐sa‐a
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3. Preparare i bambini alla lingua scritta
Per favorire nel bambino lo sviluppo delle idee circa il funzionamento della lingua scritta è importante creare un ambiente in cui egli possa esercitare effettivamente la lettura e la scrittura, sia come attività spontanea individuale e/o condivisa, sia come attività guidata dall’insegnante.
Sin dalla Scuola dell’Infanzia, ad esempio, si possono proporre attività significative di “lettura” di scritte che accompagnano immagini di riviste, oppure presenti sulle confezioni di prodotti o sulle copertine dei libri, oppure scritte che accompagnano semplici disegni. Si accolgono le ipotesi di lettura e si sollecitano spiegazioni: “Secondo voi, che cosa c’è scritto qui?”, “Come avete fatto a capirlo?” ”Perché è scritto proprio qui?” “E’ una parola lunga o una parola corta?”
Si può giocare con confezioni diverse di uno stesso prodotto (latte, cioccolato, yogurt, succhi,…) per
anticipare il significato delle scritte: “Dove sarà scritto ….?” “Troviamo la stessa parola su qualche altra scatola?”
Tradizionalmente il consolidamento dei prerequisiti per affrontare l’apprendimento della lettura e della scrittura si è focalizzato su abilità visuopercettive e grafo motorie: coordinazione occhio mano, orientamento nello spazio, concetti topologici, schema corporeo e lateralizzazione, pregrafismo.
Spesso è stata sottovalutata la necessità di sviluppare anche competenza metafonologica nella Scuola dell’infanzia e nei primi mesi della classe prima. Saper individuare i suoni che compongono una parola è infatti indicatore predittivo di successo nell’acquisizione della lettura e della scrittura. La capacità di operare sulla fonologia non è innata, ma può essere sviluppata con stimolazioni adeguate. In questa direzione risultano utilissimi tutti i giochi fonologici.
Risulta pratica significa, fin dal primo giorno di scuola e per i primi mesi della classe prima, la richiesta ricorrente di scrittura spontanea.
La scrittura spontanea rappresenta la "prova d'ingresso" più efficace per conoscere la teoria linguistica di ciascun bambino, cioè ciò che ciascuno sa del codice scritto.
I risultati che si ottengono con la richiesta di scrittura spontanea forniscono all'insegnante un'immagine fedele delle idee del bambino sulla lingua scritta, sulle sue capacità costruttive e offrono al tempo stesso elementi di conoscenza sulle sue abilità esecutive e grafo‐motorie.
Proposte di scrittura spontanea, ripetute a distanza di tempo, sono un importante indizio degli sforzi e dei progressi che il bambino sta compiendo e delle nuove idee che sta elaborando sul sistema scrittura. Attraverso il confronto con prove successive è possibile vedere come si modificano le convinzioni profonde, anche in relazione ai nuovi insegnamenti.
E. FERREIRO, A. TEBEROSKY, La costruzione delle lingua scritta nel bambino, GIUNTI
G. STELLA, J.PIPPO, Apprendere a leggere e a scrivere, SIGNUM
C. PONTECORVO, Un curricolo per la continuità educativa dai quattro agli otto anni, LA NUOVA ITALIA
C. CORRUZZI, Scrivere e leggere, MONDADORI
L.S. VYGOTSKIJ, Il processo cognitivo, BOLLATI BORINGHIERI
G.PINTO, L. BIGOZZI, Laboratorio di lettura e scrittura. Percorsi precoci per la competenza fonologica, testuale, pragmatica, ERICKSON
E. LATORRE, A. MORI, F. SCALVINI, Lezioni. Guida integrata alla letto‐scrittura e alla competenza testuale per la classe prima, ELMEDI
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PREMESSA Il percorso di seguito presentato può considerarsela fase di “preparazione orale alla lingua scritta. E’ volto ad allenare abilità legate alla competenza fonologica globale e abilità legate alla competenza fonologica analitica.
Fonologia globale
Distingue le singole parole all’interno del flusso sonoro della frase.
Scandisce il ritmo delle parole.
Sa dire quante sono le sillabe che compongono una parola.
Individua parole lunghe e parole corte.
Riconosce il suono iniziale delle parole (sillaba iniziale).
Individua parole che iniziano come una parola data (sillaba iniziale).
Fonologia analitica/consapevolezza fonetica
Riconosce il suono iniziale delle parole (fonema iniziale).
Individua parole che iniziano come una parola data (fonema iniziale).
Riconosce il suono finale delle parole (fonema finale).
Individua parole che finiscono come una parola data (fonema finale).
PROVE DI SCRITTURA SPONTANEA
Durante il percorso verranno proposte, in modo ricorrente, prove di scrittura spontanea con l’obiettivo di verificare come stia evolvendo la concettualizzazione della lingua scritta in ciascun alunno. Ecco un esempio di prova di scrittura spontanea (1) L’insegnante propone oralmente ai bambini parole di lunghezza e di difficoltà diverse. Le parole vengono proposte una alla volta, concedendo ai bambini intervalli sufficienti per scrivere, ma senza mai scandire separatamente i suoni o le sillabe. Esempio: Scrivete la parola “treno” – intervallo Scrivete la parola” bicicletta”‐ intervallo Scrivete la parola “gru”. Al termine, sempre seguendo la stessa modalità, si può proporre una breve frase che contenga una delle parole dettate singolarmente: Scrivete “papà prende il treno”. (1) G. Stella, J.Pippo, Apprendere a leggere e a scrivere. Guida: la scrittura. Signum Scuol
Nel percorso sono indicate con il nome di “giornate” le diverse lezioni.
Tutte le attività sono contestualizzate in un “ bosco delle parole”. Ogni volta che si faranno attività finalizzate allo sviluppo della competenza fonologica e della concettualizzazione della lingua scritta si farà riferimento a questo contesto.
E’ sconsigliato invitare i bambini a scrivere “quello che vogliono”. Si consiglia quindi di proporre sempre delle parole o delle frasi con consegne chiare, sia queste siano già state decise in precedenza o scaturite dal dialogo con i bambini. Inoltre le parole proposte non dovrebbero far parte di quelle già utilizzate in esercitazioni didattiche e perciò note.
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PER INIZIARE L'insegnante legge una storia per dare avvio al lavoro.
ATTIVITÀ FONOLOGICA GLOBALE
Scandire il ritmo del proprio nome
IL GIARDINO DELLE PAROLE
È una tiepida mattina di fine estate. Il sole si riflette sulle foglie degli alberi e si sente il suono di una campana all’interno del GIARDINO DELLE PAROLE. Il giardino è vastissimo, abitato da molti animali e di solito è silenzioso. Cosa succede all’improvviso? Chi ha suonato quella campana? Improvvisamente tra i rami del bosco si sente una voce: ‐ Buongiorno cuccioli!! Forza forza oggi è il momento di giocare con le parole! È la voce del professore Gufo Gustavo che chiama a raccolta tutti i piccoli animali del giardino per iniziare i suoi simpatici giochi. Tutti i cuccioli, a quel richiamo, escono dalle loro tane e corrono ai piedi del grande castagno, dove Vive il gufo. Ecco che arrivano i volpacchiotti Cric e Croc, la civettina Tina, Nocciolina scoiattolina e il cane Cecco, la cavalletta Orietta. ‐ Aspettatemi, sono qui! Tutta sudata, per ultima , come sempre, ecco che arriva Uga la tartaruga. Tutti sono arrivati, si siedono sul tronco di un vecchio pino e si preparano per i giochi del giorno. Gufo Gustavo fa l’appello: ‐ Tina! ‐ Presente‐ risponde attenta come sempre la civetta. ‐ Cric … Croc? ‐ Presente – gridano insieme i volpacchiotti. ‐ Nocciolina? ‐ Pre …pre …presente – esclama la scoiattolina un po’ timida. ‐ Uga? ‐ P r e s e n t e – pronuncia con calma la tartaruga. ‐ Cecco? ‐ Eccomi! – risponde con voce squillante Cecco. ‐ Orietta? ‐ Ec‐co‐mi – risponde saltellando la cavalletta. ‐ Otto? Nessuna risposta. ‐ Otto? Il leprotto Otto, come al solito, è in ritardo. Ma eccolo spuntare dal fondo della radura accompagnato da mamma lepre che gli fa le ultime raccomandazioni. Gufo Gustavo gli si avvicina e gli dice: ‐ Benvenuto Otto, accomodati vicino ai tuoi amici. Allora cuccioli siete pronti? ‐ Siiiiii ! ‐ E allora cominciamo! Gufo Gustavo si guarda attorno e dice: ‐ Aspettate, stanno arrivando nuovi ospiti. Forse giocheranno insieme a noi. A questo punto l'insegnante inserisce nell'appello i nomi dei propri alunni.
Alla fine si dà inizio alla prima attività fonologica.
Prima giornata
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UNA CORONA PER TUTTI
Il primo gioco proposto dal professore Gufo Gustavo è questo: ciascun bambino deve “cantare” il proprio nome, battendo le mani per scandire il ritmo (in questo modo i bambini riusciranno a scandire in sillabe il nome).
L'insegnante avrà predisposto per ogni alunno una striscia di cartoncino colorato con scritto il nome e numerosi triangoli colorati, con una striscia di nastro biadesivo alla base. Al termine del gioco legato alla scansione ritmica dei nomi, l'insegnante chiamerà ciascun alunno e lo inviterà a scegliere la striscia con il proprio nome, a “cantare” il nome battendo le mani e a prendere il numero di punte da incollare sulla corona, in base al numero di battiti di mano. Ciascun bambino poi abbellirà la corona a proprio piacimento.
LE NOCI MAGICHE I bambini ricevono un pacco con delle noci, una per ciascun alunno. Le noci saranno accompagnate da
una strana filastrocca. Le noci serviranno come “pass” per entrare nel magico giardino delle parole.
Noce d'oro
d'oro zecchino legge e scrive ogni bambino. Noce magica, non ci credi? Scrivo e leggo
se me lo chiedi.
Ogni bambino prepara su un foglio il proprio ritratto e scrive il nome. Quando tutti avranno finito il lavoro raggiungeranno il “cancelletto”1 per accedere al giardino, infileranno la noce in un lungo tubo colorato2, dal quale usciranno le noci dorate (una per ogni bambino). Queste magiche noci daranno ad ognuno il coraggio di scrivere e leggere nel modo che ciascuno conosce.
1 Ogni insegnante darà libero spazio alla fantasia per simulare l'entrata al giardino delle parole. 2 Il tubo, preparato con cilindri di cartone, sarà formato da due parti separate da un divisorio invisibile, in
modo che le noci in entrata (naturali) non si mescolino con quelle in uscita di color oro.
MARTINA
Seconda giornata
Le noci dorate serviranno per tutte le altre prove di scrittura e lettura spontanea , ripetute a cadenza quindicinale e ogni volta che il bambino avvertirà il bisogno di trovare il coraggio per affrontare una esperienza nuova.
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PROVA DI SCRITTURA SPONTANEA 1
I bambini fanno un disegno libero e, con l'aiuto della noce magica, scrivono a fianco degli elementi disegnati la parola corrispondente.
L'insegnante chiederà poi di “leggere” le parole scritte indicando con il dito.
PROVA DI SCRITTURA SPONTANEA SU IMMAGINI
Successivamente si propone una prova di scrittura spontanea su immagini: i bambini, chiamati individualmente, dovranno scrivere le parole a fianco dei disegni e leggerle indicando con il dito. I risultati delle prove potranno essere registrati sulla tabella (all.1) che riporta gli stadi di sviluppo nel processo di concettualizzazione della lingua scritta. Per i riferimenti teorici, si consulti l’introduzione a pagina 9. Naturalmente andrà predisposta una tabella per ogni alunno.
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ATTIVITÀ FONOLOGICA GLOBALE
Scandire il ritmo delle parole. Segmentare le parole in sillabe. I bambini ricevono una cartolina proveniente dal giardino delle parole. È della cavalletta Orietta, che manda la spiegazione per fare alcuni giochi “salterini”.
Per andare in palestra i bambini sono invitati a salire sul trenino Lumachino. L’insegnante, muovendosi a mo’ di trenino intorno al gruppo, scandisce il nome di un alunno in sillabe: i bambini devono fondere i suoni e individuare di chi si tratta; l’alunno chiamato si mette in coda al trenino. Per rendere il gioco più vivace l'insegnante può scandire nomi non corrispondenti a quelli degli alunni. Una volta arrivati, i bambini fanno i giochi preparati della cavalletta Orietta:
Nomi salterini: l'insegnante dispone a terra dei cerchi (due, tre, quattro) e i bambini devono scegliere in quale postazione sistemarsi, in base alla scansione sillabica del proprio nome.
Nomi bisillabi Nomi trisillabi Parole in movimento: i bambini, suddivisi a coppie, ricevono alcune immagini raffiguranti animali e/o oggetti (è utile utilizzare le immagini proposte nella scheda di lavoro “parole in sillabe”) e preparano una postazione disponendo per ogni immagine il numero di cerchi corrispondente alle battute di mano (sillabe) della parola, quindi saltano nei cerchi scandendo la divisione in sillabe della parola. Alla fine ogni coppia si sposta nelle varie postazioni dei compagni per scandire altre parole.
CARISSIMI BAMBINI, SONO LA CAVALLETTA ORIETTA.
VI SCRIVO DAL GIARDINO DELLE PAROLE PER INVITARVI A FARE I GIOCHI
SALTERINI, CHE HO PROPOSTO AI MIEI AMICI.
GUFO GUSTAVO MI HA DETTO CHE SONO BELLI E CHE POSSONO AIUTARVI
A FARE UN PO' DI MOVIMENTO IN PALESTRA, VISTO CHE ALLA VOSTRA
SCUOLA DOVETE STARE TANTO TEMPO SEDUTI AI BANCHI.
BUON DIVERTIMENTO!
Terza giornata
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PAROLE IN SILLABE
Colora tanti cerchietti quante sono le sillabe della parola.
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ATTIVITÀ FONOLOGICA GLOBALE
Scandire il ritmo delle parole. Segmentare le parole in sillabe.
In classe arriva una lettera misteriosa che invita i bambini ad andare di nuovo nel “giardino delle parole” per aiutare Otto il Leprotto a liberarsi da uno strano incantesimo.
Quarta giornata
Cari bambini, sono il leprotto Otto e vivo nel magico giardino delle parole. Il giardino è un luogo meraviglioso in cui vivere perché ho tanti amici con cui giocare e si trovano tante bacche e frutti gustosi e saporiti da mangiare. Ora vi voglio raccontare ciò che mi è accaduto ed il motivo per cui ho bisogno del vostro aiuto. Ieri ho deciso di fare un pic-nic: ho preparato con cura alcuni deliziosi panini ripieni di carote, frittelle di lattuga e pensavo di preparare una deliziosa pasta sfoglia ai frutti di bosco quando mi sono accorto che sui cespugli vicino alla mia tana non c’erano più le bacche che mi servivano. Così mi sono incamminato alla ricerca di mirtilli, lamponi, fragoline dolci e succose. Cammina, cammina… sono giunto in un angolo del giardino che non avevo mai esplorato dove ho visto cespugli di bacche rosse molto invitanti e ne ho mangiate a volontà. Mi stavo allontanando da quel luogo meraviglioso quando da sotto un cespuglio è uscito uno strano essere verde con un buffo cappello: era lo gnomo Ederino proprietario di tutti i cespugli. Il suo viso era rosso come un peperone segno che era molto arrabbiato. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto se era arrabbiato con me. Lui mi ha guardato con occhi fiammeggianti di collera e mi ha risposto: “Certo che sono arrabbiato con te! Chi ti ha autorizzato a mangiare le mie bacche?” “ Ma, io non sa-pe-vo che fos-se-ro le tue! ”Oh noooooo!!! Che cosa mi stava succedendo?” Ederino mi ha spiegato che le bacche erano stregate e avrei continuato a parlare in quel modo finché dei bambini coraggiosi non avessero superato una prova difficile. Così, quando ho saputo che voi avete ricevuto le noci magiche e siete tutti tipi coraggiosi, ho pensato di chiedere il vostro aiuto. Per favore non abbandonatemi al mio destino. Vi aspetto nel giardino delle parole e portate con voi anche le immagini che vi ho allegato perché vi serviranno a superare la prova dello gnomo. Vi prego fate presto!
Un bacione Otto il leprotto
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GIOCO DEL BINGO
Arrivati nel giardino, i bambini trovano il gioco del bingo: chi estrae l'immagine dal sacchetto, deve scandire la parola in sillabe e i bambini devono riconoscere la parola originaria e girare la carta corrispondente..
Regolamento
Scegliere il numero di tessere da utilizzare e distribuirle agli alunni, meglio se fotocopiate su cartoncino.
Prima di iniziare ogni alunno dispone sul banco solo le carte scelte per la partita (4 o 5 o 6 in base a quanto deciso dalla docente) con il disegno rivolto verso l’alto. Le carte utilizzate
vanno riposte in modo che nessuno le scambi durante il gioco.
Il conduttore del gioco estrae dal mazzo completo delle tessere una tessera alla volta pronunciando il nome di ciò che vi è
disegnato. Il mazzo va ben mescolato!
Ogni alunno capovolge solo le carte che man mano vengono estratte.
Quando qualcuno capovolge tutte le carte grida “ Bingo “ e, se ripete correttamente il nome di ogni carta che ha capovolto, e
che effettivamente è stata estratta, ha vinto la partita.
Lessico utilizzato per questa attività
ALBERI RAMO
SCOIATTOLO SENTIERO
GRILLO FARFALLA
VOLPE GUFO
FUNGHI NOCI
GHIANDA RICCIO
FORMICA NIDO
FIORE
Questo gioco può essere ripetuto più avanti proponendo la scansione in
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PROVA DI SCRITTURA SPONTANEA 2
I bambini ascoltano una storia e, grazie al potere della noce dorata, eseguono la prova di scrittura spontanea predisposta, che prevede tre parole (una lunga, una breve, una media e una breve frasetta, tutte tratte dalla storia scelta). L'insegnante poi invita i bambini a rileggere quanto scritto indicando con il dito.
Parole dettate Scoiattolina ‐ parola lunga Gustavo ‐ parola media Lupo ‐ parola corta) Nocciolina prepara una torta (frase)
UNA FESTA NEL BOSCO Nella vecchia corteccia di Nonno Albero, vive Nocciolina, la scoiattolina. Oggi è assai indaffarata perché ha organizzato una grande festa per tutti i suoi amici cuccioli. E così… prima che il sole sia tramontato, Nocciolina ha già preparato una grande torta con panna e fragole e avvisato tutti i suoi amici. Gli invitati, al calar del sole, cominciavano ad arrivare. Ecco la cavalletta Orietta, i volpacchiotti Cric e Croc, il leprotto Otto, il cane Cecco, la civetta Tina, la tartaruga Uga e poi il grillo, la farfalla e l’uccellino. Non invitato, nascosto dietro un cespuglio di more, aspetta accovacciato il lupo. ‐ Che bel pranzetto mi farò tra poco, con questi teneri e grassottelli cuccioli! Medita il lupo. E mentre gli animaletti assaporano allegramente la torta, il lupo si prepara all’attacco. Fortunatamente Gufo Gustavo, saggio e vigile come sempre, nota dall’alto dell’ultimo ramo dell’albero tutta la scena e, cosciente del pericolo, dà immediatamente l’allarme ai cuccioli. E così, quando il lupo balza dalla siepe, tutti riescono a mettersi in salvo e al lupo, ingordo, rimangono solo le briciole della torta!
A che punto è la concettualizzazione della lingua scritta in ogni bambino?
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ATTIVITÀ FONOLOGICA GLOBALE
Distinguere le singole parole all'interno del flusso sonoro della frase. I bambini devono aiutare gli abitanti del giardino delle parole a preparare dei treni speciali per inviare
alcuni messaggi al vecchio gufo che è in ospedale e vuole sapere come va la vita nel giardino. Ogni locomotiva deve avere il numero di vagoni adeguato al messaggio che deve trainare; su ogni vagone può essere caricata una sola parola.
L'insegnante mostra un disegno che rappresenta una frase e invita la classe a formulare un messaggio adeguato, assegna poi a una coppia di bambini il compito di decidere quanti vagoni devono preparare per poterlo scrivere (per fare i vagoni si usano fogli colorati)3; mentre la coppia prepara il trenino sul cartellone, incolla i vagoni e disegna le ruote, gli altri svolgono lo stesso lavoro individualmente, utilizzando lo stesso materiale rimpicciolito.
Per questo lavoro non è ancora previsto un lavoro di copiatura o di scrittura autonoma da parte dei bambini; è invece importante il lavoro orale di discriminazione delle singole parole nel flusso sonoro della frase..
Esempio
Possibili messaggi
IL GHIRO RACCOGLIE LE GHIANDE
LA TARTARUGA PREPARA LA VERDURA
LE FARFALLE RACCOLGONO IL NETTARE
LE API PRODUCONO IL MIELE
I LEPROTTI METTONO I FUNGHI NEI CESTINI
GLI UCCELLINI CINGUETTANO ALLEGRI
3 Tra i bambini sorgerà naturalmente il dubbio se utilizzare un vagone a sé per gli articoli e per le preposizioni,
oppure legarle al sostantivo successivo e metterle sullo stesso vagone. Tale dubbio rappresenterà un'occasione di riflessione; si suggerisce di accettare la decisione cui perverranno i bambini.
Quinta giornata
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ATTIVITÀ FONOLOGICA GLOBALE
Riconoscere il suono iniziale delle parole (sillaba iniziale). Individuare parole che iniziano come una parola data (sillaba iniziale).
Grande notizia per gli abitanti del “giardino delle parole”: oggi torna in mezzo a loro il vecchio gufo! Tutti sono felici e decidono di preparare dei doni speciali per lui.
In palestra l’insegnante dispone per terra delle tessere di cartoncino. si consiglia l'uso delle flash cards presenti nel materiale per l'insegnamento della lingua straniera: le tessere costituiscono il percorso che conduce alla casa del vecchio gufo. Al termine del percorso una tessera con rappresentato un grande albero.
Ogni bambino, a turno, lancia un grande dado di cartone e procede lungo il percorso per un numero di tessere pari al numero indicato sul dado. Giunto sulla tessera d’arrivo, il bambino pronuncia il nome dell’oggetto disegnato e cerca altre parole il cui nome inizia allo stesso modo; raccoglie poi la tessera e la trattiene.
Al termine del giro, ogni bambino disegna, su un foglio consegnato dall’insegnante, uno o più oggetti il cui nome inizia allo stesso modo dell’oggetto rappresentato sulla propria tessera; l’insegnante tabula su un foglio già predisposto (all. 8) le risposte date per avere così sotto controllo il livello raggiunto da ciascuno.
In classe si riprende l’attività svolta in palestra, proponendo ai bambini di aiutare l'insegnante a
preparare dei pacchi‐dono da consegnare a Gufo Gustavo. I bambini, utilizzando la struttura cooperativa “Pensa, discuti in coppia, condividi”, ricevono alcune tessere raffiguranti immagini diverse e le suddividono secondo il criterio del “comincia come ...”, quindi le incollano sul “pacco‐dono”.
Carissimi bambini vi scriviamo dal giardino delle parole per chiedere ancora il vostro aiuto. Vi ricordate che nell'ultima lettera vi avevamo dato la notizia che il professor Gufo Gustavo era stato ricoverato? Bene, oramai è guarito e tra poco tornerà a casa. Noi vogliamo fargli trovare una sorpresa. Abbiamo trovato tante belle immagini per le sue lezioni alla scuola dei cuccioli e vogliamo preparare dei pacchi secondo la regola del comincia nello stesso modo. Potete aiutarci? La vostra maestra vi spiegherà come fare e vi porterà in palestra.
Grazie mille dagli amici del giardino delle parole
Sesta giornata
Settima giornata
Se le flash cards a disposizione sono molte possono essere utilizzate per formare degli insiemi secondo il criterio “Comincia come …”
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Esempio
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ATTIVITÀ FONOLOGICA GLOBALE
Individuare la sillaba finale di una parola.
L’insegnante consegna a ogni bambino (oppure a ogni coppia, a seconda del numero degli alunni) delle tessere con le seguenti immagini: tartaruga, gatto, topo, pomodoro, rosa, salame, melanzana, nave, vela, lama, mare, remo, molletta.
L'insegnante chiama il bambino che ha ricevuto l'immagine della tartaruga (per farlo può proporre un indovinello, oppure scandire la parola “tartaruga” in sillabe o in fonemi) e lo invita a individuare la sillaba finale della parola; in seguito invita i bambini a pensare al nome dell'immagine che hanno in mano per trovare quella che inizia con la sillaba nominata dal primo bambino. Il bambino che ha l'immagine del gatto si alza e dà la mano al compagno. Il gioco prosegue fino a che tutti i bambini si saranno uniti ai compagni formando un cerchio (ghirlanda). Il gioco sarà ripetuto più volte, dopo aver chiesto ai bambini di scambiarsi le tessere.
L’insegnante alla fine consegna a ogni alunno la scheda con i fiori per costruire la ghirlanda; i bambini, come hanno fatto nel gioco, iniziano dall'immagine della tartaruga e dispongono i fiori a forma di ghirlanda, terminando con la parola molletta, che si “aggancia” alla parola di partenza.
Carissimi bambini, sono Uga, la tartaruga. Lenta come sono, non sono riuscita ad arrivare in tempo il giorno in cui tutti gli amici hanno preparato i doni per Gufo Gustavo. Chiedo quindi ora il vostro aiuto perché desidero comporre per lui una ghirlanda di parole. Per capire come costruirla, la vostra maestra prima vi proporrà un gioco e poi darà a ciascuno il materiale necessario per costruire la ghirlanda. La mia immagine sarà il punto di partenza.
Buon lavoro! Uga
Ottava giornata
Per facilitare l'individuazione della sillaba finale l'insegnante può suggerire di scandire la parola a bassa voce e di alzarla solo nell'ultima sillaba.
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ATTIVITÀ FONOLOGICA ANALITICA
Riconoscere il suono iniziale delle parole (fonema iniziale).
L’insegnante legge la storiella seguente e fa completare a voce le parole rosicchiate. I bambini saranno aiutati nella caccia alle parole da una scheda che riporta tutte le immagini delle parole rosicchiate.
C’erano in un bosco cespugli di _ ORE di proprietà di un _UFO molto goloso che ogni anno preparava mille vasetti di _ ARMELLATA che gustava con i suoi nipotini. Il gufo aveva realizzato la sua _ASETTA nascosta tra i _ AMI di un vecchio _INO e al suo interno aveva costruito un _ AMINO per riscaldarsi durante l’inverno, quando il tiepido _ OLE non riusciva a raggiungere la casetta. La vicina di casa del Gufo era una _UMACA molto simpatica, si incontravano spesso per farsi una scorpacciata di _ OCI di cui entrambi erano molto golosi. Si volevano molto bene e si scambiavano molti favori. Tra gli animali regnava l’armonia, anche se, si sa, la vita nel bosco non è sempre facile.
Carissimi bambini, sono il professor Gufo Gustavo. Vi scrivo dal giardino delle parole per chiedervi aiuto. Vi racconto l’accaduto. L'altro giorno la scoiattolina Nocciolina ha trovato ai piedi del grande albero, un libro ricco di immagini e di parole. Non sapendo cosa fosse e a cosa servisse, ha pensato che si trattasse di qualcosa di buono da mangiare. Lo ha annusato, lo ha toccato e infine ha cominciato a rosicchiarlo. Mentre Nocciolina era intenta ad assaporare questa nuova pietanza, sono arrivato là e, appena ho visto cosa stava combinando Nocciolina, ho iniziato a strillare come un pazzo: - Cosa stai combinando? Non lo sai che quello è uno dei miei libri preferiti? Ecco dove l’avevo perso! Era da una settimana che lo stavo cercando!! Un libro si può toccare, sfogliare, guardare, leggere, ma non mangiare!!- - Co…co…cosa vuol dire le…leggere?- ha domandato con un filo di voce Nocciolina. - Ora te lo spiego – ho risposto con calma. Ho preso il libro e ho fatto per leggere la storia, ma … ahimè a molte parole mancavano delle lettere. Aiutatemi a trovare l’iniziale delle parole rosicchiate, così potrò spiegare a Nocciolina cosa significhi leggere.
Professor Gufo Gustavo
Nona giornata
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PROVA INDIVIDUALE DI LETTURA PER INDIZI
I bambini, dopo aver preso la noce dorata, vengono chiamati individualmente dall'insegnante e svolgono la prova di lettura per indizi. L’insegnante tabula su un foglio già predisposto le risposte date per avere così sotto controllo il livello raggiunto da ciascuno. È importante che l'insegnante, dopo che il bambino ha scelto la parola, gli chieda di leggerla indicando con il dito, per capire di quali indizi si serva (lunghezza della parola, riconoscimento di alcune lettere, ...) e, quindi, il livello di concettualizzazione. • Indica, secondo te, dove c'è scritta la parola riferita al disegno.
ATTIVITÀ FONOLOGICA ANALITICA
Riconoscere il suono iniziale delle parole (fonema iniziale).
In un cestino l’insegnante mette immagini di animali. Ogni alunno ne sceglie una e dice ciò che è disegnato.
Ad un comando dell’insegnante gli alunni cercano i compagni che hanno l’immagine che inizia con lo stesso fonema, si mettono in gruppo, incollano le immagini su un foglio e formano il proprio zoo.
Decima giornata
Undicesima giornata
MOSCA NOCCIOLINE NOCI
SOLE LUNA SCOIATTOLO
MORE MARMELLATA CAMINO
CAROTE MARMELLATA MORE
FUNGO LUMACA LANA
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Verifica acquisizioni Per verificare l’avvenuta acquisizione da parte di ciascun alunno, si propone l’attività “Caccia all’intruso” da svolgere individualmente: gli alunni devono individuare e circondare in ciascuna riga di disegni, quello il cui nome inizia con un suono diverso dagli altri.
Nella valutazione delle prove si è stabilito il criterio di accettabilità a 6 su 10: dieci sono infatti le righe e, quindi, dieci gli intrusi da identificare.
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IN OGNI RIGA, TROVA L’INTRUSO E CERCHIALO.
CACCIA ALL'INTRUSO
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ATTIVITÀ FONOLOGICA ANALITICA
Riconoscere il suono finale delle parole (fonema finale). Individuare parole che finiscono con lo stesso suono (fonema finale).
Lavoro nel piccolo gruppo (2 / 3 bambini): ogni gruppo riceve una busta che contiene 21 immagini che l’insegnante avrà ritagliato dalla scheda allegata.
Le immagini rappresentano elementi il cui nome termina con suoni diversi (A, E, O). Un bambino distribuisce le immagini e il gruppo si accorda in modo che ogni bambino formi un insieme di parole: parole che terminano con A, E, O. Al termine, ogni bambino incolla e colora sul proprio quaderno un solo gruppo.
PROVA DI SCRITTURA SPONTANEA 3
I bambini, dopo aver preso la noce dorata, scrivono le parole dettate dall'insegnante che
riprendono i nomi di alcune immagini della scheda precedente. Esempio:
ELEFANTE VOLPE OCA
ABBIAMO COLORATO UN ELEFANTE.
Carissimi bambini, scrivo questa letterina per ringraziarvi dell'aiuto che mi avete dato e, per farvi capire quanto sono contento di voi, vi ho preparato un'attività da fare a gruppetti di tre. Vi auguro buon lavoro e vi saluto con un abbraccio!
Professor Gufo Gustavo
Dodicesima giornata
Tredicesima giornata
In un sacchetto saranno messe tessere lettere dell’alfabeto. Una stessa lettera è ripetuta su tre tessere (es. AAA, MMM, PPP, …). Ogni bambino sarà invitato a “pescare” una tessera e ad unirsi in gruppo con i compagni che hanno la medesima lettera.
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CERCHIA LE PAROLE CHE FINISCONO CON A E O
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ATTIVITÀ FONOLOGICA ANALITICA
Riconoscere il suono iniziale delle parole (fonema iniziale). Riconoscere e abbinare parole in rima
Per esercitare e consolidare la competenza fonologica si propongono le seguenti attività.
RITAGLIA LE IMMAGINI CHE TROVI ALLA PAGINA SEGUENTE E INCOLLA SOLO LE FIGURE IL CUI NOME COMINCIA COME RANA. USA LE IMMAGINI CHE TI
RIMANGONO PER COMPLETARE LA PAGINA SUCCESSIVA.
Quattordicesima giornata
COMINCIA COME ….
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RITAGLIA E INCOLLA
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VICINO AD OGNI FIGURA INCOLLA L'IMMAGINE IL CUI NOME FINISCE ALLO STESSO MODO.
FINISCE COME …
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RITAGLIA LE IMMAGINI CHE TROVI ALLA PAGINA SEGUENTE E INCOLLA SOLO LE FIGURE IL CUI NOME COMINCIA COME LUNA. USA LE IMMAGINI CHE TI RIMANGONO PER COMPLETARE LA PAGINA SUCCESSIVA.
COMINCIA COME ….
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RITAGLIA E INCOLLA
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VICINO AD OGNI FIGURA INCOLLA L'IMMAGINE IL CUI NOME FINISCE ALLO STESSO MODO
FINISCE COME …
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PROVE DI SCRITTU
RA SPONTA
NEA
All.1
ALU
NNO ……………………… PA
ROLE DETTATE
PA
ROLE SCRITTE
STADIO RAGGIUNTO
IN SCRITTU
RA
Prova scrittura
spontanea n° 1
Data:
Preconvenzionale
Convenzionale sillabica
Convenzionale sillabico‐alfabetica
Alfabetica
Prova scrittura
spontanea n° 2
Data:
Preconvenzionale
Convenzionale sillabica
Convenzionale sillabico‐alfabetica
Alfabetica
Prova scrittura
spontanea n° 3
Data:
Preconvenzionale
Convenzionale sillabica
Convenzionale sillabico‐alfabetica
Alfabetica
Prova scrittura
spontanea n° 4
Data:
Preconvenzionale
Convenzionale sillabica
Convenzionale sillabico‐alfabetica
Alfabetica
Prova scrittura
spontanea n° 5
Data:
Preconvenzionale
Convenzionale sillabica
Convenzionale sillabico‐alfabetica
Alfabetica
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PROVA DI LET
TURA PER
INDIZI
All.2
DEFIN
IZIONE LIV
ELLI: a Sce
lta casuale
b Sce
lta basata su
lla lungh
ezza della p
arola
c Scelta b
asata sul rico
noscim
ento di alcu
ni fo
nemi‐grafe
mi
Alunni
ITEM 1
ITEM 2
ITEM 3
ITEM 4
ITEM 5
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
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