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PERCORSO PER L’ADORAZIONE EUCARISTICA MENSILE Ufficio Diocesano per la Pastorale Vocazionale Bologna 2018-2019 Le tracce per l’adorazione mensile offerte dall’Ufficio Diocesano per la pastorale Vocazionale alle comunità parrocchiali e religiose della nostra diocesi, sono state preparate dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro. Sono state redatte tenendo conto del tema pastorale dell’anno: Generare alla fede nella Chiesa di Bologna, secondo le tre tappe stabilite, dei tempi liturgici e degli appuntamenti vocazionalmente significativi come la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. 1. “Tutti ricolmi di Spirito Santo” (At 2,4) Settembre 2. “Che cosa dobbiamo fare”? (At 2, 37) Ottobre 3. “Un cuor solo e un’anima sola” (At 4, 32) Novembre 4. “Nel nome di Gesù, il Nazareno, cammina” (At 3,6) Dicembre 5. “Proclamavano la Parola di Dio con franchezza” (At 4,31) Gennaio 6. “Cercate tra voi sette uomini” (6,3) Febbraio 7. “Annunciò a lui, Gesù” (At 8,35) Marzo 8. “Chi sei o Signore” (At 9,5) Aprile 9. Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni Maggio 10. “Riservate per me Barnaba e Saulo” (At13,2) Giugno 11. “Il Signore le aprì il cuore” (At 16,14) Luglio 12. “Non avere paura, continua a parlare” (18,9) Agosto

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PERCORSO PER L’ADORAZIONE EUCARISTICA MENSILE

Ufficio Diocesano per la Pastorale Vocazionale

Bologna 2018-2019

Le tracce per l’adorazione mensile offerte dall’Ufficio Diocesano per la pastorale Vocazionale alle comunità parrocchiali e religiose della nostra diocesi, sono state preparate dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro. Sono state redatte tenendo conto del tema pastorale dell’anno: Generare alla fede nella Chiesa di Bologna, secondo le tre tappe stabilite, dei tempi liturgici e degli appuntamenti vocazionalmente significativi come la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.

1. “TuttiricolmidiSpiritoSanto”(At2,4) Settembre2. “Checosadobbiamofare”?(At2,37) Ottobre3. “Uncuorsoloeun’animasola”(At4,32) Novembre4. “NelnomediGesù,ilNazareno,cammina”(At3,6) Dicembre5. “ProclamavanolaParoladiDioconfranchezza”(At4,31) Gennaio6. “Cercatetravoisetteuomini”(6,3) Febbraio7. “Annunciòalui,Gesù”(At8,35) Marzo8. “ChiseioSignore”(At9,5) Aprile9. Giornatamondialedipreghieraperlevocazioni Maggio10. “RiservatepermeBarnabaeSaulo”(At13,2) Giugno11. “IlSignoreleaprìilcuore”(At16,14) Luglio12. “Nonaverepaura,continuaaparlare”(18,9) Agosto

- Perché cresca nella nostra Chiesa particolare il desiderio di annunciare il Vangelo

con l’amore e la passione delle prime comunità cristiane, preghiamo. - Perché tutti ci sentiamo coinvolti e interpellati nel cammino sinodale delle nostre

comunità dando il contributo di ascolto, di amicizia, di generosità, di riscoperta, preghiamo

- Per tutti i giovani del mondo a cui la Chiesa guarda nel prossimo Sinodo perché

prendano in mano la loro vita, con coraggio, mirino alle cose più belle e più profonde, preghiamo.

- Per quanti sentono la chiamata missionaria trovino aiuto e sostegno nella

comunità cristiana per il cammino di discernimento e formazione, preghiamo. - Altre invocazioni libere…

Padre nostro …

Cel.: Sii benedetto, o Dio nostro Padre, che accogli le nostre invocazioni; si estenda il tuo regno nel mondo e tutti ti riconoscano come Dio di amore e di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Benedizione eucaristica

Canto finale: Andate per le strade

Andate per le strade di tutto il mondo, chiamate i miei amici per far festa, c’è un posto per ciascuno alla mia mensa.

Nel vostro cammino annunciate il Vangelo, dicendo: “È vicino il regno dei cieli!” Guarite i malati, mondate i lebbrosi, rendete la vita a chi l’ha perduta. Rit.

Vi è stato donato con amore gratuito, ugualmente donate con gioia e per amore. Con voi non prendete né oro né argento, perché l’operaio ha diritto al suo cibo. Rit.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Guida. La nostra Chiesa, dopo l’anno della Parola è chiamata nel nuovo anno pastorale, a riflettere e cercare uno stile di annuncio del Vangelo che sia più efficace nel “generare alla fede”. L’icona della Pentecoste ci orienta in questo cammino di rinnovamento. Anche le tracce delle adorazioni mensili seguendo il percorso degli Atti degli Apostoli ci aiuteranno a riscoprire la vocazione comune di discepoli e missionari. Accompagniamo con la preghiera e la simpatia i giovani in questo tempo forte del Sinodo ecclesiale a loro dedicato. Essi si attendono una “chiesa amica e prossima” alla loro realtà esistenziale.

Canto per l’esposizione: Nel tuo silenzio

Nel tuo silenzio accolgo il mistero venuto a vivere dentro di me. Sei tu che vieni, o forse è più vero che tu mi accogli in te, Gesù. Sorgente viva che nasce nel cuore è questo dono che abita in me. La tua presenza è un fuoco d'amore che avvolge l'anima mia, Gesù. Ora il tuo Spirito in me dice: “Padre”, non sono io a parlare, sei tu. Nell'infinito oceano di pace tu vivi in me, io in te, Gesù.

Breve momento di adorazione silenziosa

Preghiera (mons. Bruno Forte)

Tutti. Spirito del Signore, vieni su di noi, trasforma il nostro cuore e prendine possesso. Brucia le nostre paure, sciogli le nostre resistenze, donaci la capacità di essere giusti con noi stessi e con gli altri, per riconoscere ed accettare in tutto le esigenze della verità. Fa’ che non restiamo prigionieri della nostalgia e del rimpianto del passato, ma sappiamo aprirci con serena fortezza alle sorprese di Dio. Donaci la fedeltà all’umile presente in cui ci hai posto, per redimere con Te e in Te il nostro oggi, e farne l’oggi dell’Eterno... Santificatore del tempo aiutaci a fare del nostro cammino il luogo dell’Avvento; dove si affaccia già ora nei gesti dell’amore e nella resa della fede, l’alba del regno, promesso e atteso nella speranza. Amen! Alleluia!

Adorazione Eucaristica mensile

“Tutti ricolmi di Spirito Santo” (At. 2,4)

Settembre 2018

In ascolto della Parola: Atti 2,1-13

Guida. Nella festa della mietitura che ricordava l’alleanza al Sinai, nell’attesa del realizzarsi della nuova alleanza, tutti i credenti “furono pieni di Spirito Santo”. Nasce per il dono dello Spirito Santo la Chiesa, come realtà “una” e insieme “universale”, nucleo della nuova umanità, comunità promessa dai profeti per il tempo finale. I Lettore. Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio». Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l'un l'altro: «Che significa questo?». Altri invece li deridevano e dicevano: «Si sono ubriacati di mosto».

Salmo responsoriale Dal Salmo 103(104)

Rit. Manda il tuo Spirito Signore, a rinnovare la terra Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature. Rit.

Se nascondi il tuo volto, vengono meno, togli loro il respiro, muoiono e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. Rit.

La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore. Rit.

II Lettore. Dalla Lettera Pastorale del Vescovo Zuppi

L'icona biblica da cui partiremo sarà Pentecoste. Sì, la missione della Chiesa è opera dello Spirito. Soltanto se ci lasciamo scaldare il cuore dalla fiamma dello Spirito troveremo la forza e la gioia della missione: è lui che ci rende capaci di parlare la lingua degli ascoltatori, ossia di metterci in sintonia con la cultura e i bisogni della gente di oggi a cui è offerta la salvezza in Gesù. Pietro parla galileo, il suo dialetto… ma proprio perché pieno di amore e passione diventa capace di parlare a tutti con la sua espressione. Le nostre parrocchie non vivono per se stesse, per conservare una realtà bellissima ma senza vita. Sono nate come casa del Signore, suo Tempio, manifestazione della sua presenza. Ho vissuto tanto la loro importanza in occasione della riapertura di alcune chiese dopo il terremoto. Mi ha commosso la gioia di quanti potevano finalmente tornare a pregare e riunirsi nei luoghi della loro fede. Vorrei sperimentassimo tutti la stessa riscoperta anche dell'edificio di pietre vive che siamo ognuno di noi! "Il fine" della missione a cui lo Spirito abilita i discepoli è lo stesso del Signore Gesù, ossia "il regno di Dio, incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve essere ulteriormente dilatato, finché alla fine dei secoli sia da lui portato a compimento, quando comparirà Cristo, vita nostra" (LG 9). Vogliamo ascoltare e provare a rispondere assieme alla domanda che ci viene rivolta in tanti modi dagli uomini che incontriamo: "Che cosa dobbiamo fare?" (1 luglio 2018).

Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa

Canto: Cantiamo a Te

Cantiamo Te, Signore della vita: il nome tuo è grande sulla terra, tutto parla di Te e canta la tua gloria. Grande Tu sei e compi meraviglie: Tu sei Dio. Cantiamo Te, amore senza fine: Tu che sei Dio, lo Spirito del Padre, vivi dentro di noi e guida i nostri passi. Accendi in noi il fuoco dell’eterna carità. Intercessioni

Cel. Il Signore Gesù ci ha radunati, illuminati con la sua Parola, colmati della sua grazia. Davanti al Padre Egli intercede con noi e per noi. Ravviva la nostra fede, Signore.

PREGHIERA PER IL SINODO (Papa Francesco)

Tutti. Signore Gesù, la tua Chiesa in cammino verso il Sinodo volge lo sguardo a tutti i giovani del mondo. Ti preghiamo perché con coraggio prendano in mano la loro vita, mirino alle cose più belle e più profonde e conservino sempre un cuore libero. Accompagnati da guide sagge e generose, aiutali a rispondere alla chiamata che Tu rivolgi a ciascuno di loro, per realizzare il proprio progetto di vita e raggiungere la felicità. Tieni aperto il loro cuore ai grandi sogni e rendili attenti al bene dei fratelli. Come il Discepolo amato, siano anch’essi sotto la Croce per accogliere tua Madre, ricevendola in dono da Te. Siano testimoni della tua Risurrezione e sappiano riconoscerti vivo accanto a loro annunciando con gioia che Tu sei il Signore. Amen.

Padre nostro

Cel.: O Dio nostro Padre, che vuoi che tutti gli uomini siano salvi, tieni aperto il nostro cuore alla tua chiamata e rendici ardenti annunciatori del Vangelo del tuo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Amen

Benedizione eucaristica

Canto finale: Re di gloria Ho incontrato te, Gesù, e ogni cosa in me è cambiata. Tutta la mia vita ora ti appartiene. Tutto il mio passato io lo affido a te: Gesù, Re di gloria e mio Signor.

Tutto in te riposa, la mia mente e il mio cuore. Trovo pace in te, Signor, tu mi dai la gioia. Voglio stare insieme a te, non lasciarti mai: Re di gloria e mio Signor.

Dal tuo amore chi mi separerà, sulla croce hai dato la vita per me, Una corona di gloria mi darai quando un giorno ti vedrò.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Come il cervo va

Come il cervo va all’acqua viva, io cerco te ardentemente: io cerco te, mio Dio! Di te, mio Dio, ha sete l’anima mia! Il tuo volto, il tuo volto, Signore, quando vedrò? Rit. Mi chiedono e mi tormentano: dov’è, dov’è il tuo Dio? Ma io spero in te: sei tu la mia salvezza! Rit. Il cuore mio si strugge quando si ricorda della tua casa. Io cantavo con gioia le tue lodi. Rit.

Breve momento di adorazione silenziosa

Guida: In questo mese di ottobre “tutto missionario” continuiamo a pregare per il cammino che stiamo iniziando nella nostra diocesi per diventare tutti “più missionari”. Accogliamo in modo nuovo e con gratitudine il dono del battesimo, la vocazione da cui scaturisce ogni carisma e ministero a servizio del popolo di Dio e dell’umanità

Preghiera (Card. Carlo Maria Martini)

Tutti. Vieni, Spirito creatore: vieni, Legge nuova, aprici gli occhi perché possiamo contemplare il mistero di Dio all’opera nella storia.

Vieni, Spirito consolatore, e aprici il cuore perché possiamo conoscere come noi, grazie a te, siamo parte attiva di quel mistero.

Vieni, Spirito di Cristo, e mostraci il volto di Gesù nella storia.

Adorazione Eucaristica mensile

“Che cosa dobbiamo fare”? (At 2, 37)

Ottobre 2018

mostraci il volto della Chiesa di Gesù. Amen

In ascolto della Parola - Atti 2,14.22-33.36-38

Guida. Il testo ci presenta attraverso le parole di Pietro il percorso del diventare cristiani: dopo aver ascoltato la Parola, ecco la conversione, il battesimo, il dono dello Spirito e, infine, l’ingresso nella comunità cristiana. Fin dalle sue prime pagine il libro degli Atti ha quindi cura di presentare il dinamismo essenziale che permette la nascita e l’esistenza della Chiesa: la comunicazione della fede in Gesù. I Lettore. Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie parole: Gesù di Nazaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -, dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e la sua tomba è ancora oggi fra noi. Poiché però era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne vide corruzione. Questo Gesù Dio l'ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!». All'udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo.

Salmo responsoriale Dal Sal. 22 (23) Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Rit.

Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Rit.

Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. Rit.

II Lettore. Dal Documento: “Istrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 92- 93

Nel Nuovo Testamento, la chiamata riguarda l’invito ad alcune persone a seguirlo più da vicino. Il racconto evangelico dell’incontro di Gesù con i primi discepoli (cfr. Gv l,36-39), presentato nel Documento Preparatorio, rimane paradigmatico di questa chiamata. La meta della chiamata di Gesù infatti si dischiude solo dall’interno della sequela, che è dialogo e relazione con il Maestro. Essa non può stagliarsi davanti nitida fin dall’inizio, quasi fosse l’esito di un progetto di cui siamo padroni e di cui possediamo la chiave, così da poterne prevedere tutti i dettagli. Essa si profila allo sguardo della fede che, come ha scritto Papa Francesco, «“vede” nella misura in cui cammina, in cui entra nello spazio aperto dalla Parola di Dio» (LF 9). Non si può trascurare poi che ogni percorso vocazionale, affondando le sue radici nell’esperienza di filiazione divina donata nel battesimo (cfr. Rm 6,4-5; 8,14-16), è un cammino pasquale, che implica l’impegno a rinnegare se stessi e a perdere la vita, per riceverla rinnovata. Il Cristo che ci chiama a seguirlo è Colui che «di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio» (Eb 12,2). Il credente dunque, anche quando sperimenta che il discepolato implica rinunce e una sofferta fedeltà, non si perde d’animo e continua a seguire il Signore, che ci ha preceduti alla destra del Padre e ci accompagna con il suo Spirito.

Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa

Canto: Ti seguirò

Ti seguirò Ti seguirò, ti seguirò, o Signore, e nella tua strada camminerò. Ti seguirò nella via dell’amore e donerò al mondo la vita. Ti seguirò nella via del dolore e la tua croce ci salverà. Ti seguirò nella via della gioia e la tua luce ci guiderà.

Intercessioni Cel. Formando un cuor solo e un’anima sola con tutti i fratelli nella fede, invochiamo con fiducia filiale il Padre: Visita il tuo popolo, Signore

- Guarda con amore la nostra Chiesa in questo tempo di grazia, ricolmala del tuo Spirito perché, docile alla tua parola trovi vie per generare alla fede una moltitudine di figli che invochino il tuo nome. Ti preghiamo.

- Veglia sui pastori della nostra Chiesa; la forza e la dolcezza del tuo Spirito li renda intrepidi testimoni del Cristo, crocifisso e risorto. Ti preghiamo.

- Benedici le nostre parrocchie, trasformale in comunità vive, dove la preghiera e la vita liturgica, l’ascolto attento e fedele della tua parola, la carità generosa e feconda, diventino il terreno favorevole per la nascita e lo sviluppo di nuove vocazioni. Ti preghiamo.

- Benedici, Signore, noi tutti qui riuniti: rendici costruttori di comunione, allontana ogni spirito di divisione e facci camminare in novità di vita. Ti preghiamo.

- Altre invocazioni libere…

Padre nostro

Cel. Accogli, Padre, anche i desideri che ciascuno dei tuoi figli ha nel proprio cuore: riconosci in essi i gemiti inesprimibili del tuo Spirito ed esaudiscili, per Cristo nostro Signore. Amen

Benedizione eucaristica

Canto finale: I cieli narrano I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento annunzia l’opera sua. Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia. Il giorno al giorno ne affida il messaggio, la notte alla notte ne trasmette notizia; non è linguaggio, non sono parole di cui non si oda il suono.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Canone: Questo pane…

Questo pane ti nutrirà: è Dio in te. È il pane dell’amore, del perdono, dell’unità. (Si ripete più volte)

Breve momento di adorazione silenziosa Guida: In sintonia con il cammino ecclesiale in ricerca di uno stile di annuncio che raggiunga la vita delle persone, vogliamo accogliere in modo nuovo e con riconoscenza il “dono della comunità cristiana”. “Il ministero della comunione nella Chiesa, è affidato a tutti, dice il nostro Vescovo. “La dinamica è sempre quella di una madre e non di una istituzione, di una comunione e non di un’organizzazione”. Invochiamo lo Spirito per entrare in questa visione liberandoci dalle nostre sicurezze e resistenze. Preghiera allo Spirito Santo (Ignatius Hazim , metropolita di Laodicea)

Solo. Vieni, Santo Spirito, perché senza di te Dio è lontano, Gesù risorto resta nel passato, il Vangelo appare una lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità un puro esercizio del potere, la missione una propaganda, il culto un arcaismo, l’agire morale un agire da servi.

Tutti. Con te, invece, Spirito Santo, il cosmo è mobilitato, il Risorto si fa presente, Dio è vicino, il Vangelo è potenza di vita, la Chiesa diviene comunione, l’autorità è un servizio gioioso e forte, la liturgia è memoriale vivente,

Adorazione Eucaristica mensile

“Un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32)

Novembre 2018

l’agire umano etico e morale è un cammino forte e costruttivo di libertà.

In ascolto della Parola: Atti 2,42-48; 4,32-35

Luca ci presenta in sintesi il volto della comunità che è nata dall’annuncio dato e accolto nella forza dello Spirito; si tratta di “sommari in cui sono presentati tutti gli elementi essenziali della “neo-nata” comunità cristiana: la catechesi, la comunione, la celebrazione dell’eucaristia, la preghiera, la condivisione dei beni. I Lettore. Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati. La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno. Salmo responsoriale Dal Sal 32(33)

Rit. Dell’amore del Signore è piena la terra Poiché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra. Rit. Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. Rit.

L'anima nostra attende il Signore, egli è nostro aiuto e nostro scudo. In lui gioisce il nostro cuore e confidiamo nel suo santo nome. Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo. Rit.

II Lettore: Dal Documento: “Istrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 213 Convinti che «la santità è il volto più bello della Chiesa» (Gaudete et exultate 9), prima di proporla ai giovani siamo chiamati tutti a viverla da testimoni, divenendo così una comunità “simpatica”, come narrano in varie occasioni gli Atti degli Apostoli (cfr. GE 93). Solo a partire da questa coerenza diventa importante accompagnare i giovani sulle vie della santità. ...Nella santità di numerosi giovani la Chiesa riconosce la grazia di Dio che previene e accompagna la storia di ciascuno, la valenza educativa dei sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione, la fecondità di cammini condivisi nella fede e nella carità, la carica profetica di questi “campioni” che spesso hanno sigillato nel sangue il loro essere discepoli di Cristo e missionari del Vangelo. …Un autentico dinamismo spirituale e una feconda pedagogia della santità non deludono le aspirazioni profonde dei giovani: il loro bisogno di vita, di amore, di espansione, di gioia, di libertà, di futuro e anche di misericordia e riconciliazione. Per molte Conferenze Episcopali rimane una grande sfida proporre la santità come orizzonte di senso accessibile a tutti i giovani e realizzabile nella ferialità della vita. Gesù invita ogni suo discepolo al dono totale della vita, senza calcolo e tornaconto umano. I santi accolgono quest’invito esigente e si mettono con umile docilità alla sequela di Cristo crocifisso e risorto.

Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa

Canto. Pane vivo

Pane vivo spezzato per noi a te gloria, Gesù! Pane nuovo, vivente per noi, tu ci salvi da morte! Hai condiviso il pane che rinnova l’uomo; a quelli che hanno fame tu prometti il Regno. Rit. Tu sei fermento vivo per la vita eterna. Tu semini il Vangelo nelle nostre mani. Rit. In te riconciliati, cielo e terra cantano. Mistero della fede: Cristo ti annunciamo. Rit.

Benedici il Signore, anima mia, quant’è in me benedica il suo nome; non dimenticherò tutti i suoi benefici, benedici il Signore, anima mia.

Lui perdona tutte le tue colpe e ti salva dalla morte. Ti corona di grazia e ti sazia di beni nella tua giovinezza. Rit.

Il Signore agisce con giustizia, con amore verso i poveri. Rivelò a Mosé le sue vie, ad Israele le sue grandi opere. Rit. Preghiera. Inizierò a risplendere come Te (J. Henry Newman)

Solo. Stai con me, e io inizierò a risplendere come tu risplendi; e risplendere fino ad essere luce per gli altri. La luce, o Gesù, verrà tutta da te; nulla sarà merito mio. Sarai tu a risplendere, attraverso di me, sugli altri. Fa’ che io ti lodi così, nel modo che tu più gradisci, risplendendo sopra tutti coloro che sono intorno a me; dà luce a loro e dà luce a me; illumina loro insieme a me, attraverso di me. Insegnami a diffondere la tua lode, la tua verità, la tua volontà. Fa’ che io ti annunci non con le parole, ma con l’esempio, con quella forza attraente, quella influenza solidale che proviene da ciò che faccio con la mia visibile somiglianza ai tuoi santi, e con la chiara pienezza dell’amore che il mio cuore nutre per te.

Padre nostro… Cel. O Padre, che nel tuo Figlio ci hai rivelato il mistero della tua vita, donaci il tuo Spirito, luce e gioia del bene, perché possiamo camminare sulla via della tua Parola. Per Cristo, nostro Signore. Amen

Benedizione eucaristica

Canto finale: Ti ringrazio o mio Signore

Ti ringrazio, o mio Signore per le cose che sono nel mondo, per la vita che tu m’hai donato, per l’amore che tu nutri per me. Alleluia, o mio Signore, alleluia, o Dio del cielo. (2 volte) Quando il cielo si vela d’azzurro io ti penso e tu vieni a me, non lasciarmi cadere nel buio nelle tenebre che la vita ci dà.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Symbolum

Tu sei la mia vita altro io non ho. Tu sei la mia strada, la mia verità. Nella tua parola io camminerò, finché avrò respiro, fino a quando tu vorrai. Non avrò paura sai se tu sei con me; io ti prego resta con me.

Credo in te Signore nato da Maria. Figlio eterno e santo, uomo come noi. Morto per amore, vivo in mezzo a noi: una cosa sola con il Padre e con i tuoi Fino a quando - io lo so - tu ritornerai, per aprirci il Regno di Dio.

Breve momento di adorazione silenziosa

Guida: Mentre ci incamminiamo verso la celebrazione del mistero dell’Incarnazione, continuiamo a vivere la sfida dell’esperienza sinodale della nostra chiesa locale. Siamo chiamati a divenire più capaci di comunicare ai fratelli, particolarmente ai giovani, il dono della Persona di Gesù che salva a partire dalle loro situazioni esistenziali. Papa Francesco ci ricorda che Gesù “è già nell’uomo di oggi e ci attende lì”. Preghiamo perché lo Spirito ci renda creativi e ci rinnovi nello stile dell’annuncio dell’amore di Dio.

Invocazione dello Spirito Santo (Card. Angelo Comastri) Tutti. Spirito santo, vieni! Togli il velo davanti ai nostri occhi, affinché riconosciamo che Gesù è il Signore: Dio fatto uomo per amore, pellegrino nelle nostre strade per amore, crocifisso e risorto per amore, per amore nostro. Spirito santo, vieni! Donaci la sete della parola di Dio, rendendo il nostro cuore aperto alla luce, umile e pronto all’ascolto, perseverante nella ricerca della verità che si nasconde in ogni pagina delle divine Scritture. Spirito santo, vieni!

Adorazione Eucaristica mensile

“Nel nome di Gesù, il Nazareno, cammina” (At 3,6)

Dicembre 2018

Rendici capaci di riconoscere il peccato, di accogliere gioiosamente il perdono, di correre tra le braccia di Maria per imparare l’Eccomi e il Magnificat! Spirito santo, vieni!

In ascolto della Parola: Atti 3,1-10

Guida. Il primo miracolo narrato dagli Atti avviene nel tempio; sono protagonisti Pietro, Giovanni, uno storpio che chiede l’elemosina alla porta del tempio. Pietro comprende la situazione della persona in profondità; capisce il bisogno al di là delle parole e della richiesta di elemosina, che rappresenta il mezzo unico di sussistenza dell’uomo. L’apostolo vuole prima di tutto instaurare un rapporto con l’uomo poi unisce le parole di liberazione: “cammina” al gesto significativo di “prendere per la mano destra”, segno di una forza di liberazione che viene da Dio. La guarigione di chi non è in grado di muoversi avviene «nel nome di Gesù; è un “segno” del potere del Risorto di dare a tutti la vita. I Lettore. Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta «Bella» a chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio. Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l'elemosina. Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. Ma Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!». E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era quello che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta Bella del tempio ed erano meravigliati e stupiti per quello che gli era accaduto.

Salmo responsoriale Dal Sal. 104(105)

Rit. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore

Lodate il Signore e invocate il suo nome, proclamate tra i popoli le sue opere. Cantate a lui canti di gioia, meditate tutti i suoi prodigi. Rit. Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto. Rit.

Ricordate le meraviglie che ha compiute. È lui il Signore, nostro Dio, su tutta la terra i suoi giudizi. Ricorda sempre la sua alleanza: parola data per mille generazioni. Rit.

II Lettore. Dal Documento: “Instrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 78,79. Di fronte alla vita, soprattutto nel nostro tempo, i giovani sperimentano la contingenza e la frammentazione esistenziale. La mancanza di sicurezze crea incertezza, la molteplicità di opzioni disponibili genera confusione e la presenza dell’odio e della violenza riempie di paura le nuove generazioni, abbassando la stima nelle proprie risorse. Come può un giovane essere profeta di speranza in un mondo dove regnano la corruzione e l’ingiustizia? È la situazione in cui si trova il profeta Geremia, che di fronte alla chiamata ad essere profeta delle nazioni mette davanti al Signore la sua giovane età: «Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane» (Ger 1,6). Sente il bisogno di un Dio vicino che attraverso la Sua grazia porti una speranza affidabile nella sua fragile esistenza. La giovinezza, d’altra parte, è portatrice di inesperienza e quindi di un giusto timore e di un’incertezza strutturale di fronte ai grandi compiti che la vita riserva. Ogni giovane chiede compagnia, sostegno, vicinanza, prossimità. Tanti giovani chiedono per questo una Chiesa che sia madre e che non si dimentichi mai di loro (cfr. Is 49,15-16). Una delle parabole più note del Vangelo, che narra la storia di due figli e fratelli, è quella del “padre misericordioso”, che si potrebbe chiamare anche “parabola del padre che esce due volte” (Lc 15,11-32): una prima volta ad accogliere il figlio minore dopo il tempo della spensieratezza e della sregolatezza, e una seconda per pregare il figlio maggiore, il cui cuore si è irrigidito e spento, a rientrare per far festa e condividere la gioia del ritorno del fratello. ..Questa parabola ha a che fare con un padre coraggioso, che permette ai propri figli di sperimentare il rischio della libertà, senza imporre dei gioghi che ne mortifichino le scelte. Insieme è un padre il cui cuore è tanto grande da non escludere nessuno e da voler reintegrare tutti nella sua casa. La Chiesa è chiamata a far sì che tutti i giovani che incontra sul suo cammino sperimentino questi atteggiamenti paterni e materni.

Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa

Canto: Benedici il Signore

Canto: Chi ci separerà

Chi ci separerà dal suo amore, la tribolazione, forse la spada? Né morte o vita ci separerà dall'amore in Cristo Signore.

Chi ci separerà dalla sua pace, la persecuzione, forse il dolore? Nessun potere ci separerà da Colui che è morto per noi. Chi ci separerà dalla sua gioia, chi potrà strapparci il suo perdono? Nessuno al mondo ci allontanerà dalla vita in Cristo Signore. Preghiera. Cantico 1Tm 2,3-6; 3,16; 6,15-16 Solo. Dio, nostro salvatore, vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti.

Tutti. Egli fu manifestato in carne umana, e riconosciuto giusto nello Spirito, Cristo fu visto dagli angeli, e annunciato fra le genti, Cristo fu creduto nel mondo, ed elevato nella gloria. Quando al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio, il beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, Dio è il solo che possiede l’immortalità, che abita una luce inaccessibile: nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo. A lui onore e potenza per sempre. Amen. Padre nostro… Cel.: O Padre, che non rinunci al tuo progetto di salvezza per tutti i tuoi figli, donaci il tuo Spirito perché possiamo comprendere la grazia della tua predilezione e rispondere con gioia e generosità. Per Cristo nostro Signore. Amen Benedizione eucaristica

Canto finale: Laudate omnes gentes Laudate, omnes gentes, laudate Dominum. Laudate, omnes gentes, laudate Dominum.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Alla tua presenza

Alla tua presenza, portaci oh Signor nei tuoi atri noi vogliamo dimorar. Nel Tuo tempio intoneremo inni a Te, canti di lode alla Tua Maestà. Il Tuo Santo Spirito ci guidi là dove sei Tu, alla tua presenza Signore Gesù. In eterno canteremo gloria a Te Signor, alla tua presenza, alla tua presenza per sempre insieme a te Gesù. (2 volte)

Breve momento di adorazione silenziosa

Guida: Dopo il tempo natalizio, la nostra comunità ecclesiale vive la seconda tappa dell’itinerario sinodale. Essa intende privilegiare l’annuncio dell’amore di Dio e in particolare rivisitare le modalità: relazioni, gesti, incontri, preghiera. Soprattutto per la pastorale giovanile e vocazionale, le modalità sono importanti perché la verità non sia imposta ma faccia appello alla libertà. Preghiamo per gli evangelizzatori, i catechisti, gli animatori e quanti annunciano la bellezza del Vangelo. Invocazione dello Spirito Santo (Carlos Mesters)

Tutti. Vieni, Spirito Santo, riempi della tua luce la nostra mente per capire il vero significato della tua parola. Vieni, Spirito Santo, accendi nei nostri cuori il fuoco del tuo amore per infiammare la nostra fede. Vieni, Spirito Santo, riempi la nostra persona con la tua forza per rinvigorire ciò che in noi è debole nel nostro servizio a Dio. Vieni, Spirito Santo, con il dono della libertà, per sbloccare le nostre paure che ci impediscono di amare Dio e il prossimo.

Adorazione Eucaristica mensile

“Proclamavano la Parola di Dio con franchezza” (At 4,31)

Gennaio 2019

In ascolto della Parola: Atti 4,1-14 Guida. Il segno miracoloso della guarigione dello storpio provoca la convocazione di Pietro e Giovanni davanti alle autorità. Gli apostoli non possono tacere. Anche l’essere incarcerati diventa occasione di testimonianza e di annuncio, Pietro risponde mostrando l’estrema libertà (parresia) che lo segna e la decisività dell’annuncio della morte e risurrezione di Gesù. La franchezza nell’annuncio della Parola accompagna la crescita della Chiesa. I Lettore. Pietro e Giovanni, stavano ancora parlando al popolo, quando sopraggiunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li portarono in prigione fino al giorno dopo, dato che era ormai sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato il discorso credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila. Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Fattili comparire davanti a loro, li interrogavano: «Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?». Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato ad un uomo infermo e in qual modo egli abbia ottenuto la salute, la cosa sia nota a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo. Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati». Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e considerando che erano senza istruzione e popolani, rimanevano stupefatti riconoscendoli per coloro che erano stati con Gesù; quando poi videro in piedi vicino a loro l'uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa rispondere. Salmo responsoriale Dal Sal 118 (119) Rit. Il Signore è la mia salvezza

Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. Grida di giubilo e di vittoria, nelle tende dei giusti: la destra del Signore ha fatto meraviglie. Rit. Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore

Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. Rit. Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza. La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo; ecco l'opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Rit. II Lettore. Dal Documento: “Instrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 140-141 Il percorso sinodale, in quanto “cammino fatto insieme”, contiene un invito pressante a riscoprire la ricchezza dell’identità di “popolo di Dio” che definisce la Chiesa un segno profetico di comunione in un mondo spesso lacerato da divisioni e discordie. Questo popolo «ha per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo Spirito Santo come in un tempio. Ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati (cfr. Gv 13,34). E finalmente, ha per fine il regno di Dio» (LG 9). Nella sua concretezza storica, il popolo di Dio è un popolo dai molti volti, poiché «si incarna nei popoli della Terra, ciascuno dei quali ha la propria cultura» (EG 115). Al suo interno, lo Spirito Santo «suscita una molteplice e varia ricchezza di doni e al tempo stesso costruisce un’unità che non è mai uniformità ma multiforme armonia che attrae» (EG 117). Questa identità dinamica spinge la Chiesa in direzione del mondo, la rende Chiesa missionaria e in uscita, non abitata dalla preoccupazione di «essere il centro» (EG 49), ma da quella di riuscire, con umiltà, a essere fermento anche al di là dei propri “confini”, consapevole di avere qualcosa da dare e qualcosa da ricevere nella logica dello scambio di doni. In questo movimento la Chiesa non potrà che assumere il dialogo come stile e come metodo, favorendo la consapevolezza dell’esistenza di legami e connessioni in una realtà complessa ma che sarebbe riduttivo considerare composta di frammenti, e la tensione verso una unità che, senza trasformarsi in uniformità, permetta la confluenza di tutte le parzialità salvaguardando l’originalità di ciascuna e la ricchezza che essa rappresenta per il tutto (cfr. EG 236). Nessuna vocazione, in particolare all’interno della Chiesa, può collocarsi al di fuori di questo dinamismo di uscita e di dialogo e ogni autentico sforzo di accompagnamento al discernimento vocazionale non potrà fare a meno di misurarsi con questo orizzonte, riservando un’attenzione privilegiata ai più poveri e ai più vulnerabili.

Riflessione del celebrante Adorazione silenziosa

Preghiera (Madre Teresa di Calcutta)

Tutti. Padre, rendici degni di servire i tuoi figli e nostri fratelli, che in mezzo al mondo vivono e muoiono nella povertà e nella fame. Da’ loro, attraverso le nostre mani e il nostro cuore, il pane quotidiano, la pace e la gioia. Padre, donaci oggi e sempre la fede che sa vedere e servire Gesù, tuo Figlio, nei poveri. Fa’, o Padre, che diventiamo un tralcio genuino e fruttuoso di Gesù, vera vite, accettandolo in noi come la verità che dobbiamo annunciare, come la vita che dobbiamo vivere, come la luce che dobbiamo accendere, come l’amore che dobbiamo comunicare, come la via che dobbiamo percorrere, come la gioia che dobbiamo donare, come la pace, che dobbiamo diffondere, come il sacrificio che dobbiamo offrire per la salvezza del mondo Padre nostro… Cel.: O Padre, che hai consacrato con il tuo Spirito e inviato nel mondo il tuo Figlio Parola di verità e Pane della nostra salvezza, donaci la gioia di fare della nostra vita una risposta al tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen

Benedizione eucaristica

Canto finale: Come tu mi vuoi

Eccomi Signor, vengo a te mio re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio, e in te vivrò. Se tu lo vuoi, Signore manda me, e il suo nome annuncerò.

Come tu mi vuoi, io sarò, dove tu mi vuoi, io andrò. Questa vita io voglio donarla a te, per dar gloria al tuo nome mio re. Come tu mi vuoi, io sarò, dove tu mi vuoi, io andrò. Se mi guida il tuo amore paura non ho, per sempre io sarò, come tu mi vuoi

Eccomi Signor, vengo a te mio re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio e di te vivrò. Tra le tue mani mai più vacillerò, e strumento tuo sarò.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Acclamate al Signore

Acclamate al Signore, voi tutti della terra, e servitelo con gioia, andate a lui con esultanza. Acclamate voi tutti al Signore.

Riconoscete che il Signore, che il Signore è Dio. Egli ci ha fatti siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo.

Entrate nelle sue porte con degli inni di grazie, i suoi atri nella lode. Benedite, lodate il suo nome. Guida: Mentre come comunità ecclesiale ci stiamo confrontando sull’efficacia dell’annuncio nelle nostre comunità parrocchiali, continuiamo a pregare perché lo Spirito le renda coraggiose e dinamiche suscitando nuovi ministeri e vocazioni per rispondere ai molteplici bisogni della missione di oggi come al tempo delle comunità apostoliche. Breve momento di adorazione silenziosa

Invocazione dello Spirito santo (Paolo VI)

Fa’, o Signore, che il tuo Spirito informi e trasformi la nostra vita, e ci dia il gaudio della fratellanza sincera, la virtù del generoso servizio, l’ansia dell’apostolato. Fa’, o Signore, che sempre più ardente e operoso diventi il nostro amore verso tutti i fratelli in Cristo per collaborare sempre più intensamente con loro nell’edificazione del Regno di Dio. Fa’ ancora, o Signore, che sappiamo meglio unire i nostri sforzi con tutti gli uomini di buona volontà, per realizzare pienamente il bene dell’umanità nella verità, nella libertà, nella giustizia e nell’amore. Amen

Adorazione Eucaristica mensile

“Cercate tra voi sette uomini” (At 6,3)

Febbraio 2019

In ascolto della Parola: Atti 6,1-7

Guida. Il racconto dell’elezione dei sette diaconi ci offre preziose indicazioni su come affrontare difficoltà e tensioni che possono nascere nella vita di una comunità cristiana. Il volto della Chiesa che emerge è quello di una comunità dinamica e coraggiosa, che non si lascia vincere dal malcontento e sa inventare nuove forme di organizzazione e di esercizio della comune missione. Il momento di crisi si trasforma in motivo di crescita.

I Lettore. In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia. Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede.

Salmo responsoriale Dal Salmo 83 (84,)

Rit. Beato l’uomo che confida nel Signore

Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio e ha le tue vie nel suo cuore. Rit.

Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente; anche la prima pioggia l’ammanta di benedizioni. Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion. Rit.

Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa; stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende dei malvagi. Rit.

Perché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria,

non rifiuta il bene a chi cammina nell’integrità. Signore degli eserciti, beato l’uomo che in te confida. Rit.

II Lettore.

Dal Documento: “Instrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 95.97.98

È importante sottolineare che le “chiamate” particolari sono comprensibili soltanto entro l’orizzonte “vocazionale” della Chiesa intera. Nello stesso nome ecclesia, infatti, è indicata la fisionomia vocazionale della comunità dei discepoli, la sua identità di assemblea di convocati. Al suo interno le vocazioni a un compito speciale non hanno il senso di introdurre un privilegio, ma piuttosto di rendere evidente, con il conferimento di una peculiare missione, la grazia con cui Dio chiama tutti alla salvezza: così, mentre Gesù dice «seguimi» al pubblicano Levi facendone un apostolo della Chiesa (Mc 2, 14), annuncia a tutti di non essere venuto «a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mc 2,17). Non è poi possibile intendere in pienezza il significato della vocazione battesimale se non si considera che essa è intrinsecamente connessa alla missionarietà della Chiesa, che ha come finalità fondamentale la comunione con Dio e tra tutte le persone. Le diverse vocazioni ecclesiali sono, infatti, espressioni molteplici e articolate attraverso cui essa realizza la sua chiamata a essere segno reale del Vangelo accolto in una comunità fraterna. La pluralità delle forme di sequela di Cristo articolano, ciascuna a modo proprio, la missione di testimoniare l’evento di Gesù, nel quale ogni uomo e ogni donna trovano la salvezza. San Paolo ritorna più volte nelle sue lettere su questo tema, richiamando l’immagine della Chiesa come corpo costituito da varie membra e ponendo in risalto che ciascun membro è necessario e allo stesso tempo relativo all’insieme, poiché solo l’armonica unità di tutti rende il corpo vivente e armonico. L’origine di questa comunione è trovata dall’Apostolo nello stesso mistero della Santissima Trinità. Scrive infatti Paolo ai Corinti: «Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio che opera tutto in tutti».

Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa

Non mi fermerò un solo istante, sempre canterò la tua lode, perché sei il mio Dio, il mio riparo; mi proteggerai all’ombra delle tue ali.

Non mi fermerò un solo istante, io racconterò le tue opere, perché sei il mio Dio, unico bene; nulla mai potrà la notte contro di me. Preghiera (del XIV secolo)

Solista. Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare il nostro lavoro, oggi

Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri.

Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini di oggi.

Cristo non ha mezzi, ha soltanto il nostro aiuto per condurre gli uomini a sé.

Tutti. Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora, siamo l’unico messaggio di Dio scritto in opere e parole. Padre nostro… Cel.: O Dio, Padre della luce, che rischiari le nostre tenebre con lo splendore del tuo Verbo, venuto ad illuminare ogni uomo per guidarlo a te, fa’ che la sua presenza ci renda segno della tua grazia di cui il tuo Figlio è la pienezza. Egli vive regna nei secoli dei secoli. Amen

Benedizione eucaristica

Canto finale: Andate per le strade Andate per le strade in tutto il mondo, chiamate i miei amici per far festa, c’è un posto per ciascuno alla mia mensa. Nel vostro cammino annunciate il Vangelo, dicendo: “È vicino il regno dei cieli!” Guarite i malati, mondate i lebbrosi, rendete la vita a chi l’ha perduta. Rit. Vi è stato donato con amore gratuito, ugualmente donate con gioia e per amore. Con voi non prendete né oro né argento, perché l’operaio ha diritto al suo cibo. Rit.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Il tuo popolo in cammino

Il tuo popolo in cammino cerca in te la guida. Sulla strada verso il regno sei sostegno col tuo corpo: resta sempre con noi, o Signore!

È il tuo pane Gesù, che ci dà forza e rende più sicuro il nostro passo. Se il vigore nel cammino si svilisce, la tua mano dona lieta la speranza Rit. È il tuo vino, Gesù, che ci disseta e sveglia in noi l’ardore di seguirti. Se la gioia cede il passo alla stanchezza, la tua voce fa rinascere freschezza Rit.

Breve momento di adorazione silenziosa

Guida: Nel contesto dell’itinerario quaresimale, la nostra comunità ecclesiale sta continuando a riflettere e a confrontarsi sulle caratteristiche dell’annuncio e sugli atteggiamenti che aiutano ad accogliere meglio l’annuncio come “la vicinanza, l’apertura al dialogo, la pazienza, l’accoglienza cordiale che non condanna”. Il cammino di rinnovamento che ci è chiesto, è saper partire dall’altro mettendoci anzitutto in ascolto del suo vissuto e offrendo, qualche luce della nostra esperienza. Preghiamo per tutti gli evangelizzatori, gli educatori, i genitori, per noi, perché lo Spirito ci insegni ad accompagnare nella fede.

Invocazione allo Spirito Santo (Gualtiero di San Vittore, † 1180)

Tutti. Vieni, Spirito santo, porta a termine ciò che in noi hai cominciato a realizzare. Sei tu infatti a confermare, a consolidare, a perfezionare e a portare a pienezza. Il Padre ci ha creati, il Figlio ci ha redenti, compi dunque la tua opera: vieni a condurci all’intera verità, alla visione del Padre, alla gioia delle gioie. Allora potremo fermarci per fare spazio e per guardare, per vedere e per lodare, là dove Dio è lodato dalle stelle del mattino e dove ogni suo figlio esulta. Amen

Adorazione Eucaristica mensile

“Annunciò a lui, Gesù” (At 8,35)

Marzo 2019

In ascolto della Parola: Atti 8,26-40

Guida. Il racconto lucano che vede protagonisti un etiope e il diacono Filippo, si svolge lungo la strada che collega Gerusalemme e Gaza; esso costituisce uno dei più chiari esempi di evangelizzazione. È la storia di un incontro tra un credente e un uomo in sincera ricerca di Dio, un incontro reso possibile da Dio stesso. Ogni opera di annuncio per essere efficace deve essere incontro autentico tra persone, ascolto della vita dell’interlocutore, domanda provocante, annuncio esplicito della storia di Gesù e soprattutto della sua morte e risurrezione. La fede nasce dall’annuncio ascoltato, capace di provocare la profondità dell’esistenza e di “intercettare” le vie battute della ricerca di senso, i percorsi di risposta ai dubbi e alle domande. I Lettore. Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo: «Alzati, e và verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand'ecco un Etiope, un eunuco, funzionario di Candàce, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto per il culto a Gerusalemme, se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: «Và avanti, e raggiungi quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: Come una pecora fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, ma la sua posterità chi potrà mai descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita. E rivoltosi a Filippo l'eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c'era acqua e l'eunuco disse: «Ecco qui c'è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?». Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco, ed egli lo battezzò. Quando furono usciti dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l'eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammino. Quanto a Filippo, si trovò ad Azoto e, proseguendo, predicava il vangelo a tutte le città, finché giunse a Cesarèa. Salmo responsoriale Dal Sal 118 (119)

Rit. Nella via dei tuoi insegnamenti, sei la mia gioia Signore Meravigliosi, Signore, sono i tuoi insegnamenti: per questo li custodisco. La rivelazione delle tue parole illumina, dona intelligenza ai semplici. Rit.

Apro anelante la mia bocca, perché ho sete dei tuoi comandi. Volgiti a me e abbi pietà, con il giudizio che riservi a chi ama il tuo nome. Rit.

Rendi saldi i miei passi secondo la tua promessa e non permettere che mi domini alcun male. Riscattami dall’oppressione dell’uomo e osserverò i tuoi precetti. Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo e insegnami i tuoi decreti. Rit. II Lettore. Dal Documento: “Instrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 140-142

…Nessuna vocazione, in particolare all’interno della Chiesa, può collocarsi al di fuori del dinamismo di uscita e di dialogo e ogni autentico sforzo di accompagnamento al discernimento vocazionale non potrà fare a meno di misurarsi con questo orizzonte, riservando un’attenzione privilegiata ai più poveri e ai più vulnerabili. …Questo dinamismo di uscita da sé per dare la vita e spendersi al servizio della possibilità che tutti, singolarmente e insieme, incontrino la gioia dell’amore, attraversa anche il modo in cui la Chiesa esercita l’autorità che le è stata affidata, in modo che sia autenticamente generativa e quindi creatrice di comunione. Esercitare l’autorità diventa assumere la responsabilità di un servizio allo sviluppo e alla liberazione della libertà, non un controllo che tarpa le ali e mantiene incatenate le persone. Di conseguenza, la Chiesa “si fa” con i giovani, permettendo loro un reale protagonismo e non mettendoli di fronte a un “si è sempre fatto così”. Questa prospettiva, che determina uno stile pastorale e anche un modo di organizzarsi e di essere istituzionale, è in grande consonanza con la richiesta di autenticità che i giovani rivolgono alla Chiesa. Costoro si aspettano di essere accompagnati non da un giudice inflessibile, né da un genitore timoroso e iperprotettivo che genera dipendenza, ma da qualcuno che non ha timore della propria debolezza e sa far risplendere il tesoro che, come vaso di creta, custodisce al proprio interno (cfr. 2Cor 4,7). Altrimenti, finiranno per rivolgersi altrove, specie in un tempo in cui le alternative non mancano.

Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa

Canto: Dall’aurora io cerco te

Dall’aurora io cerco te, fino al tramonto ti chiamo. Ha sete solo di te l’anima mia, come terra deserta.

Canto: Prendi la mia vita

Prendi la mia vita, prendila Signor e la tua fiamma bruci nel mio cuor. Tutto l’esser mio vibri per Te, sii mio Signore e divino Re. Rit. Fonte di vita, di pace e amor, a Te io grido la notte e il dì; sii mio sostegno, guidami Tu. Dammi la vita, Tu mio solo ben. Ecco l’aurora del nuovo dì il cielo splende di un più bel sol. Cristo s’avvicina, perché soffrir, alziamo il capo, / il Signore è qui. R.

Intercessioni Cel. Preghiamo per le necessità della nostra chiesa particolare in questo tempo di ricerca della volontà di Dio e diciamo: Donaci o Padre, la forza del tuo Spirito

- Per le nostre comunità cristiane perché cresca in esse un desiderio sincero di lasciarsi convertire dalla Parola di Dio. Preghiamo

- Perché innamorati della Parola di Dio possiamo aiutarci a trovare uno stile missionario, che realmente arrivi a tutti senza eccezioni né esclusioni. Preghiamo

- Per i presbiteri, i consacrati, i catechisti e quanti sono chiamati ad annunciare il Vangelo, sappiano mostrare che credere in Cristo e seguirlo è una cosa bella, capace di colmare la vita anche in mezzo alle prove. Preghiamo

- Perché lo Spirito susciti nuove vocazioni per un nuovo modo di evangelizzare che aiuti ad incontrare il Signore Gesù. Preghiamo

- Altre invocazioni libere…

Padre nostro… Cel.: O Padre, che chiami l’umanità alla comunione con la tua vita, rendici testimoni della nuova alleanza che il tuo Figlio è venuto ad inaugurare nel mondo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

Benedizione eucaristica Canto finale: Re di gloria

Ho incontrato te, Gesù, e ogni cosa in me è cambiata. Tutta la mia vita ora ti appartiene. Tutto il mio passato io lo affido a te: Gesù, Re di gloria e mio Signor.

Tutto in te riposa, la mia mente e il mio cuore. Trovo pace in te, Signor, tu mi dai la gioia. Voglio stare insieme a te, non lasciarti mai: Gesù, Re di gloria e mio Signor.

Dal tuo amore chi mi separerà, sulla croce hai dato la vita per me, Una corona di gloria mi darai quando un giorno ti vedrò

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Tu fonte viva

Tu, fonte viva: chi ha sete, beva! Fratello buono, che rinfranchi il passo; nessuno è solo se Tu lo sorreggi, grande Signore! Tu, pane vivo: chi ha fame, venga! Se Tu l’accogli, entrerà nel Regno: sei Tu la luce per l’eterna festa, grande Signore! Tu, segno vivo: chi ti cerca, veda! Una dimora troverà con gioia: dentro l’aspetti, Tu sarai l’amico, grande Signore

Breve momento di adorazione silenziosa

Guida. In questo tempo pasquale ricco dei doni dello Spirito Santo, come comunità ecclesiale viviamo la terza tappa dell’itinerario sinodale che ci vede coinvolti nella riflessione dei “nuovi linguaggi” che possano oggi meglio contribuire nel “generare alla fede”. Il nostro appuntamento di preghiera per le vocazioni è illuminato dalla vocazione di Paolo, che conquistato da Cristo, si è “fatto tutto a tutti” con tutti i mezzi e i linguaggi per far conoscere la bellezza della persona di Gesù che salva e condurre tutti a Lui. Invochiamo lo Spirito Santo perché ci renda creativi e coraggiosi.

Invocazione dello Spirito Santo (Concilio di Toledo - 633)

Siamo qui davanti a te, Signore, Spirito santo, trattenuti dal peso del peccato, ma ora riuniti nel tuo Nome. Vieni e resta qui con noi, penetra nei nostri cuori insegnaci cosa fare, in quale direzione camminare, che cosa operare per poterti essere graditi, col tuo aiuto, in ogni cosa. Sii tu solo a suggerire e a far sorgere i nostri giudizi, tu che sei il solo a possedere, con Dio Padre e con il Figlio suo, un Nome glorioso. Fa’ che riuniti nel tuo santo Nome Sappiamo scompaginare giustizia e misericordia, in modo tale che il nostro sentire non sia ora diverso dal tuo e che in un futuro possiamo ricevere, i tuoi doni senza fine. Amen

Adorazione Eucaristica mensile

“Chi sei o Signore?” (At 9,11)

Aprile 2019

In ascolto della Parola: Atti 9,1-19

Guida. Il brano che ascolteremo racconta la chiamata di Saulo. Sulla strada che lo porta verso Damasco avviene un incontro inaudito e inatteso che sconvolgerà per sempre la sua esistenza. Il Crocifisso Risorto interpella Saulo direttamente; la parola della chiamata si presenta prima di tutto come una interrogazione sulle motivazioni più profonde dell’agire («perché mi perseguiti?»), poi come presentazione dell’identità di Gesù. L’esistenza umana vede momenti ed esperienze inattese, provocatorie, che chiedono una ridefinizione profonda della vita, dell’identità, delle scelte.

I Lettore. Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati.]E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda. Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, và sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. Inoltre ha l'autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore disse: «Và, perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo». E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.

Salmo responsoriale Dal Sal. 95(96) Rit. Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore

Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra.

Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza. Rit

In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi. Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dei. Rit

Date al Signore, o famiglie dei popoli, Dite tra i popoli: «Il Signore regna!». Sorregge il mondo, perché non vacilli; giudica le nazioni con rettitudine. Rit II Lettore. Dal Documento: “Instrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 82-83 La fede è prima di tutto un dono da accogliere e la sua maturazione un cammino da percorrere. Certamente, però, a monte di tutto questo va riaffermato che «all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva» (DC 1; EG 7). Da questo incontro prende corpo un’esperienza che trasforma l’esistenza, orientandola in forma dialogica e responsabile. Crescendo, ogni giovane si rende conto che la vita è più grande di lui, che egli non controlla tutto della sua esistenza; prende coscienza che egli è quello che è grazie alla cura che altri, in prima battuta i suoi genitori, gli hanno riservato; si convince che per vivere bene la sua storia deve diventare responsabile di altri, riproponendo quegli atteggiamenti di cura e servizio che lo hanno fatto crescere. Soprattutto è chiamato a chiedere il dono del discernimento, che non è una competenza che ci si può costruire da soli, ma prima di tutto un dono da ricevere, che poi implica esercizio prudente e sapiente perché si sviluppi. E un giovane che ha ricevuto e sa far fruttificare il dono del discernimento è fonte di benedizione per altri giovani e per il popolo intero. Il giovane re Salomone, nel momento in cui viene invitato a chiedere a Dio ciò che vuole in vista del suo decisivo ruolo, domanda «un cuore docile» (1Re 3,9). E l’apprezzamento di Dio non si fa attendere: «Poiché hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole» (1Re 3,11-12). Effettivamente ogni giovane è in qualche modo “re” della propria esistenza, ma ha bisogno di essere aiutato perché possa chiedere il discernimento, e di essere accompagnato perché giunga a pienezza nel dono di sé.

Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa

Intercessioni

Cel.: Il Signore è nostra luce e nostra salvezza, il mistero della Trasfigurazione ci lascia intravedere lo splendore della sua gloria. Rivolgiamogli le nostre invocazioni. Ascoltaci, o Cristo, luce del mondo.

• Figlio prediletto del Padre, santifica la tua Chiesa e fa’ che attraverso il suo cammino nella storia giunga a celebrare la Pasqua eterna con il volto trasfigurato dalla luce della tua risurrezione.

• Maestro buono, guida i formatori, i catechisti, le guide spirituali perché additando Te come unico Salvatore siano testimoni credibili del tuo amore e della tua verità.

• Volto del Padre, mostra a tutti i giovani che sono alla ricerca del significato profondo della vita, lo splendore del tuo Vangelo, poiché tu solo hai parole di vita eterna.

• Luce radiosa, illumina chi è schiacciato sotto il peso della prova e del dolore, le tenebre del cuore siano rischiarate dalla dolcezza della tua presenza.

• Altre invocazioni libere…

Padre nostro…

Cel.: O Padre, tu sei la forza della nostra speranza e la luce nel cammino anche quando ci sembra buio, guidaci con il tuo Spirito, perché rendiamo ancora presente la vita del tuo Figlio nel mondo che attende pace e salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen

Padre nostro…

Benedizione eucaristica

Canto finale: Come tu mi vuoi Eccomi Signor, vengo a te mio re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio, e in te vivrò. Se tu lo vuoi, Signore manda me, e il suo nome annuncerò.

Come tu mi vuoi, io sarò, dove tu mi vuoi, io andrò. Questa vita io voglio donarla a te, per dar gloria al tuo nome mio re. Come tu mi vuoi, io sarò, dove tu mi vuoi, io andrò. Se mi guida il tuo amore paura non ho, per sempre io sarò, come tu mi vuoi

Eccomi Signor, vengo a te mio re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio e di te vivrò. Tra le tue mani mai più vacillerò, e strumento tuo sarò.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Nel tuo silenzio

Nel tuo silenzio accolgo il mistero venuto a vivere dentro di me. Sei tu che vieni, o forse è più vero che tu mi accogli in te, Gesù. Sorgente viva che nasce nel cuore è questo dono che abita in me. La tua presenza è un fuoco d'amore che avvolge l'anima mia, Gesù. Ora il tuo Spirito in me dice: “Padre”, non sono io a parlare, sei tu. Nell'infinito oceano di pace tu vivi in me, io in te, Gesù.

Breve momento di adorazione silenziosa

Guida. Nella quarta domenica del tempo pasquale viviamo in comunione con tutta la Chiesa la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Siamo ancora avvolti dalla scia luminosa lasciata dal Sinodo sui giovani, attraverso il quale, la Chiesa ha voluto prendersi cura di ogni giovane, perché la loro vita sia esperienza buona, e non si perda su strade di violenza o di morte. Il tema della giornata di preghiera di quest’anno ci riporta all’ esperienza della fede come percorso per “vedere in profondità e interpretare la vita e le sue vicende con un nuovo sguardo”. Ci mettiamo alla scuola del Maestro Gesù per imparare a vedere “oltre” come ha fatto Lui, nello Spirito che lo abitava.

Dal Salmo 26 (27) Solo. Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore? Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho fiducia.

Tutti. Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi. Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

Adorazione Eucaristica mensile GIORNATA MONDIALE DI

PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

“Guardare con occhi nuovi”

Maggio 2019

Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino, a causa dei miei nemici. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore. In ascolto della Parola: Lc. 9,28-36

Guida. L’evento della trasfigurazione ci rivela il messaggio che occorre ascoltare Gesù. È ascolto di ciò che Gesù ha detto e fatto; egli ha vissuto con noi, condividendo la sua umanità in tutto, senza venire meno all’amore del Padre. I discepoli dopo la trasfigurazione hanno continuato a vedere un uomo come prima, ma da quel momento nell’umanità di Gesù potevano vedere Dio. Siamo chiamati a esercitarci alla capacità di vedere nell’umanità le tracce di Dio. Essere uomini e donne della trasfigurazione significa essere capaci di mutare lo sguardo per vedere l’invisibile nel volto umano.

Canto al Vangelo. Alleluia

Dal Vangelo secondo Luca

Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Pausa di silenzio e preghiera personale (J. Henry Newman)

Guidami Tu, Luce gentile, attraverso il buio che mi circonda, sii Tu a condurmi! La notte è oscura e sono lontano da casa, sii Tu a condurmi! Sostieni i miei piedi vacillanti: io non chiedo di vedere ciò che mi attende all’orizzonte, un passo solo mi sarà sufficiente. Non mi sono mai sentito come mi sento ora, né ho pregato che fossi Tu a condurmi.

Amavo scegliere e scrutare il mio cammino; ma ora sii Tu a condurmi! Amavo il giorno abbagliante, e malgrado la paura,

il mio cuore era schiavo dell’orgoglio; non ricordare gli anni ormai passati. Così a lungo la tua forza mi ha benedetto, e certo mi condurrà ancora. Guidami Tu, Luce gentile. II Lettore. Dal Documento: “Instrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 183, cfr 121-130.

In un tempo di confusione molti giovani si rendono conto che solo la preghiera, il silenzio e la contemplazione offrono il giusto “orizzonte di trascendenza” entro cui poter maturare scelte autentiche. Percepiscono che solo al cospetto di Dio si può prendere posizione con verità e affermano che «il silenzio è il luogo dove possiamo ascoltare la voce di Dio e discernere la sua volontà su di noi» L’intera tradizione della spiritualità insiste su quanto sia fondamentale l’accompagnamento, in particolare durante il processo di discernimento vocazionale. È di fatto l’occasione per imparare a riconoscere, interpretare, scegliere in una prospettiva di fede, in ascolto di quanto lo Spirito suggerisce all’interno della vita di ogni giorno. … «Tutti i giovani, nessuno escluso, hanno diritto a essere accompagnati nel loro cammino». L’accompagnamento vocazionale è un processo in grado di liberare la libertà, la capacità di dono e di integrazione delle diverse dimensioni della vita in un orizzonte di senso. Per questo un accompagnamento autentico si sforzerà di presentare la vocazione non come un destino prefissato, un compito da svolgere, un copione già scritto, da accettare scoprendo come esserne buoni esecutori. Dio prende sul serio la libertà che ha donato agli esseri umani e rispondere alla sua chiamata è un impegno che esige lavoro, fantasia, audacia, disponibilità a procedere anche per tentativi. Chi accompagna è chiamato a rispettare il mistero che ogni persona racchiude e ad avere fiducia che il Signore sta già operando in lei. L’accompagnatore è invitato a essere consapevole di rappresentare un modello che influisce con quello che è, prima che con quello che fa e propone. Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa

Canto. Nulla ti turbi Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, chi ha Dio nulla gli manca- Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, solo Dio basta (si ripete più volte)

E quando scende la sera e la strada oscura si fa, cammineremo sicuri al tuo fianco, o Signore. Ci sostiene la tua presenza e conforto ci dà. Tu, nostro pastore, nostro Signore, sempre ti seguiremo, resteremo con te.

Preghiera (Giovanni Paolo II, 1979) «Signore Gesù, che hai chiamato chi hai voluto, chiama molti di noi a lavorare per te, a lavorare con te. Tu, che hai illuminato con la tua parola quelli che hai chiamati, illuminaci col dono della fede in te. Tu, che li hai sostenuti nelle difficoltà, aiutaci a vincere le nostre difficoltà di giovani d’oggi. E se chiami qualcuno di noi, per consacrarlo tutto a te, il tuo amore riscaldi questa vocazione fin dal suo nascere e la faccia crescere e perseverare sino alla fine».

Padre nostro… Cel: O Dio, Padre di fedeltà e misericordia, che guidi il tuo popolo con la presenza del tuo Spirito, custodisci coloro che hai scelto per incarnare il cuore del tuo Figlio, sollecito per i fratelli, misericordioso e paziente verso tutti. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen Benedizione eucaristica

Canto finale: Laudate omnes gentes Laudate, omnes gentes, laudate Dominum. Laudate, omnes gentes, laudate Dominum.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Pane del cielo

Pane del cielo sei Tu, Gesù Via d’amore Tu ci fai come Te.

No, non è rimasta fredda la terra: Tu sei rimasto con noi per nutrirci di Te, Pane di vita, ed infiammare col Tuo amore tutta l’umanità.

Sì, il Cielo è qui su questa terra: / tu sei rimasto con noi ma ci porti con te / nella tua casa dove vivremo insieme a te tutta l'eternità.

No, la morte non può farci paura: / tu sei rimasto con noi. E chi vive di te / vive per sempre. Sei Dio con noi, sei Dio per noi, / Dio in mezzo a noi.

Breve momento di adorazione silenziosa

Guida: Nel nostro itinerario di preghiera per le vocazioni, gli Atti degli Apostoli continuano a illuminarci anche su alcune vocazioni particolari nella Chiesa. Alla chiusura dell’anno pastorale, alcuni giovani si preparano alla tappa del ministero ordinato, altri giovani stanno maturando un percorso di discernimento che li orienta a una scelta ministeriale. Vogliamo pregare per loro sempre invocando lo Spirito Santo che agisce nei cuori di tutti e nelle nostre comunità.

Invocazione dello Spirito Santo (San Bernardo di Chiaravalle)

Tutti. O Spirito Santo, anima dell’anima mia, in te solo posso esclamare: Abbà, Padre. Sei tu, o Spirito di Dio, che mi rendi capace di chiedere e mi suggerisci che cosa chiedere. O Spirito d’amore, suscita in me il desiderio di camminare con Dio:

Adorazione Eucaristica mensile

“Riservate per me Barnaba e Saulo” (At 13,2)

Giugno 2019

solo tu lo puoi suscitare. O Spirito di santità, tu scruti le profondità dell’anima nella quale abiti, e non sopporti in lei neppure le minime imperfezioni: bruciale in me, tutte, con il fuoco del tuo amore. O Spirito dolce e soave, orienta sempre più la mia volontà verso la tua, perché la possa conoscere chiaramente, amare ardentemente e compiere efficacemente. Amen

In ascolto della Parola: Atti 12,24-13,1-5

Guida. L’autore degli Atti ama sottolineare che, in seguito alla persecuzione, la Parola di Dio cresce. Nel testo che ascoltiamo, il superamento della prova segna l’inizio dei viaggi di Paolo e Barnaba. Nella viva comunità di Antiochia, durante una celebrazione liturgica Paolo e Barnaba sono scelti per essere inviati in missione verso i gentili. La diffusione della Parola non è dovuta soltanto all’iniziativa isolata di qualche individuo. Si mette in evidenza come la missione viene dallo Spirito Santo, passa per la comunità che prega e digiuna ed è confermata dai responsabili con l’imposizione delle mani. I Lettore. Intanto la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Barnaba e Saulo poi, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme prendendo con loro Giovanni, detto anche Marco. C'erano nella comunità di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono. Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a Selèucia e di qui salparono verso Cipro. Giunti a Salamina cominciarono ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, Salmo responsoriale Dal Salmo 66(67)

Rit. Risplenda si di noi, Signore, la luce del tuo volto

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza. Rit.

Esultino le genti e si rallegrino, perché giudichi i popoli con giustizia, governi le nazioni sulla terra. Rit. Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio, e lo temano tutti i confini della terra. Rit. II Lettore. Dal Documento: “Instrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 94, 102 Tra coloro che lo seguono, Gesù ne sceglie alcuni per uno speciale ministero. È ciò che si ritrova con evidenza nella vocazione degli apostoli: «Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni» (Mc 3,14-15), invitandoli a prendersi cura del suo gregge (cfr. Gv 21, 15-19); così pure Paolo, «servo di Gesù Cristo, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il Vangelo di Dio» (Rm 1,1; cfr. 1Cor 1,1). Nei testi che si riferiscono a una chiamata speciale per la missione viene sottolineata con forza la libera e gratuita elezione di Dio, la scelta fin dal grembo materno, la rivelazione al chiamato del mistero di Cristo e l’incarico storico salvifico. Talvolta tale vocazione è accompagnata dalla designazione del chiamato con un nome nuovo. La Chiesa ha da sempre riconosciuto le vocazioni al ministero ordinato come decisive in ordine alla vita cristiana e alla salvezza di tutti gli uomini. Per questo ha avuto un’attenzione singolare per la cura, la formazione e l’accompagnamento dei candidati a questo stato di vita. È anche innegabile la preoccupazione di molte Chiese per il calo numerico dei candidati; ciò rende necessaria una rinnovata riflessione sulla vocazione al ministero ordinato e su una pastorale vocazionale che sappia far sentire il fascino della chiamata di Gesù a divenire pastori del suo gregge. Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa

Canto: Tu nostro Pastore

1. Tu sei il nostro pastore: nulla mai ci mancherà. Pascoli erbosi e freschi ruscelli cerchi tu per noi. Tu rinfranchi l'anima nostra e la pace ci dai. Tu, nostro pastore, nostro Signore, sempre ti seguiremo, resteremo con te.

Lascia che la barca in mare spieghi la vela. / Lascia che trovi affetto chi segue il cuore. / Lascia che dall’albero cadano i frutti maturi. / Ma tu, tu, vieni e seguimi. Tu, vieni e seguimi. E sarai luce per gli uomini, e sarai sale della terra e nel mondo deserto aprirai una strada nuova (2 volte) E per questa strada va’, va’ e non voltarti indietro, va’ e non voltarti indietro, va. Preghiera (San Francesco d’Assisi)

Tutti. Oh, Signore, fa’ di me lo strumento della Tua Pace; Là, dove è l’odio che io porti l’amore. Là, dove è l’offesa che io porti il Perdono. Là, dove è la discordia che io porti l’unione. Là, dove è il dubbio che io porti la Fede. Là, dove è l’errore che io porti la Verità. Là, dove è la disperazione che io porti la speranza. Là, dove è la tristezza, che io porti la Gioia. Là, dove sono le tenebre che io porti la Luce. Oh Maestro, fa’ ch’io non cerchi tanto d’essere consolato, ma di consolare. Di essere compreso, ma di comprendere. Di essere amato, ma di amare.

Cel.: O Padre onnipotente e santo, che arricchisci la tua Chiesa di carismi e ministeri, custodisci nella fedeltà al tuo amore coloro che hai scelto per essere città costruita sul monte, per attirare a te l’umanità che cerca oggi il volto del tuo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Amen

Padre nostro…

Benedizione eucaristica

Canto finale: Giovane donna

Giovane donna, attesa dell’umanità, / un desiderio d’amore e pura libertà. Il Dio lontano è qui vicino a Te, / voce e silenzio annuncio di novità.

Rit. Ave Maria! Ave Maria!

Dio t’ha prescelta qual Madre piena di bellezza, / ed il suo amore t’avvolgerà con la sua ombra. Grembo per Dio venuto sulla terra, / tu sarai Madre di un uomo nuovo. Rit.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Sei tu Signore il Pane Sei tu, Signore il pane tu cibo sei per noi. Risorto a vita nuova sei vivo in mezzo a noi. Nell’ultima sua cena Gesù si dona a noi: “prendete pane e vino la vita mia per voi”. Verranno i cieli nuovi, la terra fiorirà. Vivremo da fratelli: la Chiesa è carità.

Breve momento di adorazione silenziosa

Guida. Proseguendo il nostro itinerario di preghiera in questo tempo estivo che vede varie iniziative formative per ragazzi, giovani e adulti, è bello sostare pregando per la comunità parrocchiale e quanti vi operano con generosità. Ricordiamo in particolare la presenza femminile che da calore, accoglienza, sostegno al faticoso impegno dell’evangelizzazione e specialmente ricordiamo le giovani chiamate alla vita consacrata. Invochiamo ancora lo Spirito Santo “che fa nuove tutte le cose”.

Preghiera. Invocazione dello Spirito Santo (Comunità di Bose)

Tutti. Donaci, Signore, il tuo Spirito di consolazione: la sua presenza ci riveli la verità delle cose create, ciò che è illusione e ciò che resta in eterno. Lo Spirito ci inizi all’arte della contemplazione, renda attenta la nostra mente alla tua Parola, ci faccia docili alla tua presenza silenziosa. Vengano a noi i suoi doni spirituali, siano per noi viva comunione con te, o Padre, vera acquisizione dei pensieri di Gesù il Signore. Egli ci conduca al segreto cuore delle cose, ci liberi dalla legge degli istinti e degli impulsi, ci faccia rispondere a tutte le domande dell’amore. Canti in noi il canto nuovo ed eterno, il canto che nasce dai cuori semplici e puri, il canto di colui che ha ritrovato la somiglianza con Dio. Amen

Adorazione Eucaristica mensile

“Il Signore le aprì il cuore” (At 16,2)

Luglio 2019

In ascolto della Parola: Atti 16, 6-15

Guida. A Filippi in Macedonia, risuona per la prima volta la bella notizia del Vangelo in Europa. Non solo la Parola fa la sua corsa ma anche le menti e i cuori si aprono all’ascolto. Paolo seguendo l’esempio di Gesù ha superato i suoi pregiudizi rabbinici e non esita di annunciare che “Gesù è il Messia” alle donne radunate lungo il fiume per la preghiera. Il Risorto ha il potere di aprire il cuore di Lidia per comprendere le cose che Paolo dice, comprensione che sfocia nella fede e nella richiesta del battesimo e subito la sua casa si fa “Chiesa”. I Lettore. Attraversarono quindi la Frigia e la regione della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro di predicare la parola nella provincia di Asia. Raggiunta la Misia, si dirigevano verso la Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, attraversata la Misia, discesero a Troade. Durante la notte apparve a Paolo una visione: gli stava davanti un Macedone e lo supplicava: «Passa in Macedonia e aiutaci!». Dopo che ebbe avuto questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci aveva chiamati ad annunziarvi la parola del Signore. Salpati da Troade, facemmo vela verso Samotracia e il giorno dopo verso Neapoli e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni; il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera, e sedutici rivolgevamo la parola alle donne colà riunite. C'era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: «Se avete giudicato ch'io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa». E ci costrinse ad accettare.

Salmo responsoriale Dal Salmo 144(145)

Rit. Signore, sei buono e grande nell’amore.

Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. Rit.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole e buono in tutte le sue opere. Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto. Rit.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie e buono in tutte le sue opere. Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità. Rit.

II Lettore. Dal Documento “Instrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 103, 201 La testimonianza profetica della vita consacrata ha bisogno di essere riscoperta e meglio presentata ai giovani nel suo incanto originario, come antidoto alla “paralisi della normalità” e come apertura alla grazia che scompiglia il mondo e le sue logiche. Risvegliare il fascino della radicalità evangelica nelle giovani generazioni, così da poter riscoprire la profezia della castità, povertà e obbedienza come anticipazione del Regno e realizzazione piena della propria vita è un aspetto che non può essere messo in secondo piano in un tempo dominato da logiche consumistiche e mercificanti. Molte Conferenze Episcopali attestano la loro sincera gratitudine per le tante e qualificate presenze dei consacrati e consacrate nel loro territorio che sanno “educare evangelizzando ed evangelizzare educando” in tante forme e stili diversi. I consacrati e le consacrate stanno vivendo oggi una fase delicata: se in alcuni Paesi, in special modo nel Sud del mondo, c’è un’espansione e una vitalità che fanno ben sperare, in zone più secolarizzate vi è una diminuzione numerica consistente e anche una crisi identitaria, generata dal fatto che la società oggi sembra non avere più alcuna necessità dei consacrati. Alcune Conferenze Episcopali notano che la vita consacrata è un luogo specifico di espressione del “genio femminile”. Talvolta vi è però un’incapacità ecclesiale di riconoscere, dare spazio e incentivare questa creatività unica e tanto necessaria oggi, e di evitare usi strumentali dei diversi carismi: ciò implica una necessaria e coraggiosa “conversione culturale” della Chiesa.

Riflessione del celebrante

Adorazione silenziosa Canto: Vieni e seguimi Lascia che il mondo vada per la sua strada. / Lascia che l’uomo ritorni alla sua casa. / Lascia che la gente accumuli la sua fortuna. / Ma tu, tu, vieni e seguimi. / Tu, vieni e seguimi.

Lascia che la barca in mare spieghi la vela. Lascia che trovi affetto chi segue il cuore. Lascia che dall’albero cadano i frutti maturi. Ma tu, tu, vieni e seguimi. Tu, vieni e seguimi.

E sarai luce per gli uomini, e sarai sale della terra e nel mondo deserto aprirai una strada nuova (2 volte)

Canto: Tu fonte viva

Tu, fonte viva: chi ha sete, beva! Fratello buono, che rinfranchi il passo: nessuno è solo se tu lo sorreggi, grande Signore! Tu, pane vivo: chi ha fame, venga! Se tu lo accogli, entrerà nel Regno: sei tu la luce per l'eterna festa, grande Signore! Tu, segno vivo: chi ti cerca, veda! Una dimora troverà con gioia: dentro l'aspetti, tu sarai l'amico, grande Signore! Intercessioni

Cel.: Rivolgiamo con rinnovata fiducia le nostre invocazioni al Padre che è ricco di misericordia e compie i desideri dei suoi figli. Dio d’amore, ascoltaci.

- Per la Chiesa: risplenda sempre come la Sposa fedele di Cristo, preghiamo: - Per coloro che ci governano: tutelino i grandi valori della famiglia, secondo

il progetto di Dio, preghiamo: - Per le comunità cristiane: si impegnino in cammini di discernimento e

preparazione al matrimonio cristiano, preghiamo: - Perchè i giovani crescano nell’esperienza di fede, intesa come relazione

profonda con Gesù, ascolto interiore della sua voce, preghiamo: - Per coloro che vivono la consacrazione nel mondo della cultura, della

politica, dell’educazione, sperimentino la forza dello Spirito, preghiamo: - Altre invocazioni libere

Padre nostro

Cel.: O Padre misericordioso e fedele, che hai preparato un cammino di felicità per tutti i tuoi figli, guidaci sulla via che hai tracciata per noi. Per Cristo nostro Signore. Amen Benedizione eucaristica

Canto finale: Benedici il Signore

Benedici il Signore, anima mia, quant’è in me benedica il suo nome; non dimenticherò tutti i suoi benefici, benedici il Signore, anima mia. Lui perdona tutte le tue colpe e ti salva dalla morte. Ti corona di grazia e ti sazia di beni nella tua giovinezza. Rit. Il Signore agisce con giustizia, con amore verso i poveri. Rivelò a Mosé le sue vie, ad Israele le sue grandi opere.

Questa traccia è stata preparata per l’Ufficio Pastorale Vocazionale dalla comunità di Bologna delle Pie Discepole del Divin Maestro

Canto per l’esposizione: Davanti al Re

Davanti al Re c’inchiniamo insiem, per adorarlo con tutto il cuor. Verso di Lui eleviamo insiem, canti di gioia al nostro Re dei Re! Breve momento di adorazione silenziosa

Guida. In questo tempo estivo si rischia di disperderci cercando svago e divertimento; come credenti accogliamo l’invito del Maestro a riposare con la sua Parola lasciandoci da Lui illuminare sulle vicende e sfide della vita. Nell’itinerario di preghiera per le vocazioni vogliamo avere un ricordo particolare per la famiglia e tutti i laici collaboratori delle nostre parrocchie. La Chiesa “famiglia di famiglie” racchiude il mistero di essere nel mondo e nella storia segno di una umanità nuova salvata dall’ amore del suo Sposo e Signore. Invochiamo lo Spirito Santo, sorgente della vita. Invocazione dello Spirito Santo (mons. Bruno Forte)

Credo in te, Spirito Santo, Signore e datore di vita che ti libravi sulle acque della prima creazione, e scendesti sulla Vergine accogliente e sulle acque della nuova creazione. Tu sei il vincolo della carità eterna, l’unità e la pace dell’amato e dell’amante, nel dialogo eterno dell’amore. La tua presenza ci fa Chiesa, popolo della carità, unità che è segno e profezia per l’unità del mondo. Tu ci fai Chiesa della libertà, aperti al nuovo e attenti alla meravigliosa varietà da te suscitata nell’amore. Tu sei in noi ardente speranza, tu che unisci il tempo e l’eterno, la Chiesa pellegrina e la Chiesa celeste, tu che apri il cuore di Dio all’accoglienza dei senza Dio, e il cuore di noi, poveri peccatori, al dono dell’amore, che non conosce tramonto.

Adorazione Eucaristica mensile

“Non avere paura, continua a parlare” (At 18,9)

Agosto 2019

In te ci è data l’acqua della vita, in te il pane del cielo, in te il perdono dei peccati, in te ci è anticipata e promessa la gioia del secolo a venire. Credo in te, unico Dio d’amore, eterno amante, eterno amato, eterna unità e libertà dell’amore. In te vivo e riposo, donandoti il mio cuore, e chiedendoti di nascondermi in te e di abitare in me. Amen!

In ascolto della Parola: Atti 18,1-11

Guida: La Parola di Dio e la testimonianza apostolica continua la sua corsa attraverso il mondo. Paolo da Atene passa a Corinto dove fonda una nuova comunità. Qui Paolo incontra una coppia: Aquila e Priscilla da cui ha accoglienza e conforto. Paolo si dedica tutto alla Parola ma viene deluso dall’ostilità della sinagoga e dai pochi progressi. Egli subisce una crisi ma riflettendo e pregando ritrova fiducia e risposta dal Signore. È l’esperienza di fede di ogni discepolo missionario. I Lettore. Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto. Qui trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro e poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella loro casa e lavorava. Erano infatti di mestiere fabbricatori di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci. Quando giunsero dalla Macedonia Sila e Timòteo, Paolo si dedicò tutto alla predicazione, affermando davanti ai Giudei che Gesù era il Cristo. Ma poiché essi gli si opponevano e bestemmiavano, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente; da ora in poi io andrò dai pagani». E andatosene di là, entrò nella casa di un tale chiamato Tizio Giusto, che onorava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e anche molti dei Corinzi, udendo Paolo, credevano e si facevano battezzare. E una notte in visione il Signore disse a Paolo: «Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo numeroso in questa città». Così Paolo si fermò un anno e mezzo, insegnando fra loro la parola di Dio. Salmo responsoriale Dal Salmo 126 (127)

Tutti. Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla città, invano veglia la sentinella.

Solo. Invano vi alzate di buon mattino, e tardi andate a riposare voi che mangiate un pane di fatica: al suo prediletto egli lo darà nel sonno. Ecco, eredità del Signore sono i figli, è sua ricompensa il frutto del grembo.

Tutti. Come frecce in mano a un guerriero sono i figli avuti in giovinezza. Beato l’uomo che ne ha piena la faretra: non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta a trattare con i propri nemici. II Lettore. Dal Documento: “Instrumentum Laboris” del Sinodo sui Giovani, 98-99,101. San Paolo ritorna più volte nelle sue lettere sull’immagine della Chiesa come corpo costituito da varie membra e ponendo in risalto che ciascun membro è necessario e allo stesso tempo relativo all’insieme, poiché solo l’armonica unità di tutti rende il corpo vivente e armonico. L’origine di questa comunione è trovata dall’Apostolo nello stesso mistero della Santissima Trinità. Scrive infatti Paolo ai Corinti: «Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore» (1Cor 12,4-6). Le diverse forme di vita cristiana, non possono essere pensate né comprese in modo autonomo, ma solo nella reciprocità che disegnano e nello scambio di doni che realizzano. Solo in questo modo è possibile per la Chiesa divenire un’immagine integrale del volto di Gesù nella storia degli uomini. La recente lettera Iuvenescit Ecclesia, sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa, ha offerto indicazioni preziose per elaborare una corretta teologia dei carismi, in modo da accogliere con riconoscenza e valorizzare con sapienza i doni di grazia che lo Spirito fa continuamente sorgere nella Chiesa per ringiovanirla. I due recenti Sinodi per la famiglia e l’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia hanno offerto un ricco contributo circa la vocazione della famiglia nella Chiesa e l’apporto insostituibile che le famiglie sono chiamate a dare alla testimonianza del Vangelo attraverso l’amore reciproco, la generazione e l’educazione dei figli. È importante riprendere tale messaggio in ottica vocazionale e renderlo comprensibile per i giovani, all’interno della cultura affettiva in cui sono inseriti. Riflettere sui percorsi di preparazione al matrimonio e accompagnare le giovani coppie sembrano essere i due punti strategici su cui investire energie pastorali. Riflessione del celebrante Adorazione silenziosa