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ANNO XXXVII - N. 3 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2016 - Pubblicazione trimestrale - 3 0,05 Pubbl. inf. 50% Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/BL BELLUNO TAXE PERÇUE TASSA RISCOSSA PERIODICO INFORMATIVO RISERVATO AI SOCI DELLA SEZIONE DI FELTRE DELL’A.N.A. IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO P.T. DI BELLUNO DETENTORE DEL CONTO PER RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATIVA TARIFFA Monte Cauriol 1916-2016

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ANNO XXXVII - N. 3 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2016 - Pubblicazione trimestrale - 3 0,05 Pubbl. inf. 50%Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/BL

BELLUNOTAXE PERÇUE

TASSA RISCOSSAPERIODICO INFORMATIVO RISERVATO AI SOCI DELLA SEZIONE DI FELTRE DELL’A.N.A.

IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO P.T. DI BELLUNO DETENTORE DEL CONTO PER RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATIVA TARIFFA

Monte Cauriol 1916-2016

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2 Alpini… Sempre!2

ANNO XXXVII - N. 3 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2016 - Pubblicazione trimestrale - € 0,05 Pubbl. inf. 50%Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/BL

BELLUNOTAXE PERÇUE

TASSA RISCOSSAPERIODICO INFORMATIVO RISERVATO AI SOCI DELLA SEZIONE DI FELTRE DELL’A.N.A.

IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO P.T. DI BELLUNO DETENTORE DEL CONTO PER RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATIVA TARIFFA

DI QUESTO NUMERO SONO STATE STAMPATE 5.300 COPIE

PRESIDENTE:

Stefano Mariech

DIRETTORE RESPONSABILE:

Gianpaolo Sasso

ADDETTO ALLA PUBBLICITÀ:

Sergio Caddeo

ADDETTO AGLI INDIRIZZI:

Giancarlo Garbuio

REDAZIONE DIRETTORE: Italo RieraVICE DIRETTORE: Nicola Mione Collaborano: Carlo Balestra, Emanuele Casagrande, Giuseppe D’Alia, Lorenzo Marzemin, Claudio Spadetto

Direzione, Redazione e Amministrazionepresso la sede A.N.A. - Via Mezzaterra, 11/AFELTRE - Tel. 0439/80992 - Fax 0439.83897E-mail: [email protected] del Tribunale di BellunoN. 6/79 - Prot. N. 23337 del 22 ottobre 1979Editore A.N.A. Feltre - Via Mezzaterra, 11/A Iscr. repertorio ROC n. 23842Stampa DBS - Rasai di Seren del Grappa (BL)

IN COPERTINA:Cima Cauriol,

28 agosto 2016.(Foto Enrico Tonin)

IN 4ª DI COPERTINA:Il reduce Alberto Giopp,

che è purtroppo deceduto al momento di andare in stampa

(7 ottobre). La Redazione esprime le più sentite

condoglianze alla famiglia.(Foto Roberto Casagrande)

A soli settant’anni è andato avanti Carlo Rossi, un protagonista degli ultimi decenni di storia della nostra Sezione.

Fu a lungo Con-sigliere, Vice-Pre-si-dente Sezionale con Renzo Centa e per dieci anni alla guida della redazione di “Alpini…Sempre!”.

Carlo Rossi non era però solo un alpino, ma anche un

socio della Sezione feltrina del C.A.I., che lo volle proprio presidente per tre mandati consecutivi, dove si impegnò a fondo per la manutenzione dei rifugi, dei bivacchi e dei sentieri di competenza, mantenendo sempre attivi rapporti con la direzione del Parco Dolomiti Bellunesi.

Un cammino di vita, quindi, il suo caratterizzato da una grande passione per la montagna e per gli Alpini.

Vorrei qui ricordare Carlo per la traccia profonda che ha lasciato sulle pagine del nostro giornale, rammen-tando innanzitutto ai lettori che egli fu uno dei compo-nenti del primo comitato di redazione insieme a Giangi Bonzo, Giancarlo Cozzi, Giuseppe Giacomelli, Don Giulio Perotto e William Faccini, primo direttore.

La sigla “Carlor”, così Rossi era solito firmare i suoi articoli, compare già nel numero “zero” del nostro perio-dico (dicembre 1979) in una cronaca dal titolo Ricordo di Roma, nella quale egli descrive le emozioni vissute nel corso dell’Adunata Nazionale, che si tenne quell’anno nella Capitale. Nel concludere quel suo primo articolo Carlo scriveva: “[…] attimi ancora più suggestivi furono provati dai presenti allorché la fanfara, […] di Trento,

suonò canzoni di montagna. In quel momento dimenticai tutto: Roma, San Pietro, gli amici accanto a me e mi sen-tii trasportato, come d’incanto, sui nostri monti, vicino ai torrenti, in cui l’acqua gorgoglia felice e nitida […]”. Un’immagine estremamente indicativa del sentimento che fin da giovane legava Carlo alle montagne, alle sue montagne.

Nel numero di marzo del 1994 Rossi mi subentrava alla direzione del giornale e creava subito le rubriche che costituirono negli anni successivi l’ossatura di “Alpini…Sempre!”.

Un’articolazione tematica tesa a suscitare l’interesse non solo degli Alpini, ma anche di una platea più ampia di lettori e che in parte utilizzai anch’io nel corso della mia seconda esperienza alla guida della redazione del giornale.

Dopo aver lasciato la direzione alla fine del 2000, Carlo la riprese in mano nel 2007, per altri tre anni. Nel suo ultimo articolo di saluto ricordando i trent’anni di vita del nostro periodico scriveva: “Gli alpini non giudicano mai eccezionale quello che compiono […] si sentono parte di una comunità e si mettono a disposizione per tutto quello che ad essa può tornar utile”. E terminava, rivolto a tutti gli alpini, con queste parole: “Zaino in spalla!...”.

Un invito ancora attuale, rivolto a tutti gli Alpini da parte di chi lo zaino se lo è caricato sulle spalle per met-tersi a disposizione e sentirsi parte attiva della comunità in cui viveva.

Ciao Carlo, senza te e William mi sento un po’ più solo. “Alpini…Sempre!” continuerà a raccontare la storia della nostra Sezione, ma rimane l’intensa soddisfazione nel pensare che tu, William e, per una piccola parte, anch’io quella storia l’abbiamo vissuta e raccontata agli Alpini feltrini per trentacinque meravigliosi anni.

Un abbraccio!

Roberto Casagrande

Carlo Rossi: un alpino con lo zaino sempre in spalla

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33Alpini… Sempre!

È passato già oltre un mese dai tristi eventi che hanno segnato il territorio del Centro Italia, ma l’attenzione ai bisogni delle popolazioni colpite dal sisma non cala: lo dimostra l’impegno continuo della Sezione A.N.A. di Feltre, che ha attivato un’iniziativa benefica allo scopo di raccogliere fondi in accordo con le vicine Sezioni di Belluno e Cadore.

“Un’iniziativa condivisa da tutte le Penne Nere bellunesi – spiega il Presidente Stefano Mariech – che intende dimo-strare la vicinanza concreta dell’intero territorio provinciale a chi ha perso tutto per gli effetti del terremoto, superando le frammentazioni che talvolta caratterizzano l’operare dei singoli”.

Nel dettaglio, l’iniziativa prevede la capillare diffusione sul territorio provinciale di apposite cassette di raccolta fondi attraverso le quali i cittadini potranno far pervenire

il loro sostegno economico ad un progetto comune gestito dalla Sede Nazionale degli Alpini. “L’impegno e la serietà che da sempre caratterizzano l’operato degli Alpini – con-tinua Mariech – sono per tutti la migliore garanzia di una attenta gestione dei fondi, che non andranno sicuramente dispersi in micro-progetti, ma confluiranno in un’opera comune di valore per il territorio, come ad esempio è già avvenuto a L’Aquila, dove l’A.N.A. ha realizzato ben tren-tatré edifici destinati a chi aveva perso la propria casa”.

Oltre che nelle cassette di raccolta fondi, le quali, lo ricordiamo, saranno diffuse sul territorio a cura dei Gruppi Alpini competenti, sarà possibile effettuare dei versamen-ti sul conto corrente bancario dedicato, aperto presso la Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi: IBAN IT 95 R 08279 61110 000030084072 intestato a ‘Sezione A.N.A. di Feltre’.

Alpini a sostegno dei terremotati

NUOVO COMANDANTE AL 7° ALPINI

Il 2 settembre scorso il Colonnello Antonio Arivella ha assunto il comando del 7° Reggimento Alpini nel corso di una cerimonia svoltasi presso la Caserma Salsa-D’Angelo di Belluno alla presenza dei Reparti schierati e di una nutrita rappresentanza di Vessili e Gagliardetti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

Il Colonnello Arivella è una vecchia conoscenza del Settimo Alpini avendo ricoperto l’incarico di Comandante del Battaglione Alpini Feltre nel 2009. Uomo di provate

capacità umane e professionali, ha preso parte ad innumere-voli missioni in ambito nazionale ed internazionale.

Al Colonnello Arivella vada tutta la vicinanza ed il sup-porto della Sezione A.N.A. di Feltre per i molti compiti che lo attenderanno nell’adempimento del suo nuovo incarico.Al Colonnello Diego Zamboni, che lascia il comando, tutta la nostra gratitudine per l’ottimo rapporto di collaborazione costruito in questi anni e l’augurio di un buon proseguimento di carriera verso nuovi importanti traguardi, sicuramente meritati.

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4 Alpini… Sempre!

ALPINI E ARTIGLIERI A FELTRE

Nei giorni 16 e 17 luglio scorsi, la Città di Feltre ha ospi-tato il Raduno del Battaglione Alpini Feltre e del Gruppo Artiglieria da Montagna Agordo: un’iniziativa di rilievo dedicata a quanti nel tempo hanno prestato servizio in tali Reparti, ma anche al nostro territorio e a tutti gli Alpini e simpatizzanti, costituendo un’eccellente occasione per vive-re un piacevole fine settimana all’insegna dei nostri valori.

La manifestazione di quest’anno si è incentrata sul tema della Protezione Civile, alla quale è stato riservato spazio e visibilità presentandone l’operato e le specificità in un con-testo decisamente unico. A rimarcare infatti il legame che da sempre lega la Città alle Penne Nere, la manifestazione è stata ospitata all’interno della Caserma Zannettelli, riaperta per l’occasione e resa visitabile dopo essere stata ripulita e curata dalle squadre dei Volontari Sezionali.

Passando al resoconto delle due intense giornate, sabato 16 luglio la manifestazione ha avuto inizio con la suggestiva cerimonia dell’Alzabandiera celebrata, ancora una volta e con rinnovata emozione, nel piazzale d’armi della caserma davanti alle Autorità civili e militari e con la significativa presenza del Comandante del Battaglione Alpini Feltre, Ten. Col. Alessandro Poli, e di un picchetto di Alpini in armi.

Negli spazi interni dell’ex-Circolo Sottufficiali sono state quindi inaugurate le mostre dedicate ai Reparti, suddivise tra vicende del passato e impieghi del presente grazie al prezioso contributo del fondo documentale e collezionistico gestito dal Centro Studi Sezionale e dei materiali messi a disposizio-ne dal Comando del 7° Reggimento Alpini. Particolarmente apprezzato lo spazio dedicato all’approfondimento delle vicende legate alla conquista del Monte Cauriol, di cui quest’anno ricorre il Centenario. Un’intera sala è stata infine dedicata alla Protezione Civile Sezionale e al suo impiego operativo nel corso degli eventi calamitosi che hanno colpito il territorio sia in ambito locale che nazionale e delle eserci-tazioni svolte.

Gli spazi esterni hanno infine ospitato un repertorio di materiali in dotazione ai nostri Volontari, che spaziavano dalle attrezzature antincendio alle macchine di movimento terra, fino ai dispositivi individuali.

Dopo gli Onori ai Caduti resi presso il monumento citta-dino e il ricordo degli Alpini recentemente scomparsi nei teatri operativi internazionali, la giornata è proseguita con la consegna, a Pedavena, del premio La Penna Alpina per la Nostra Montagna, giunto ormai alla sua settima edizione.

La Zannettelli ha quindi ospitato una dimostrazione delle squadre di Protezione Civile, che ha consentito ai molti pre-senti di comprenderne meglio specificità e operatività. Alla dimostrazione ha presenziato anche il Presidente Nazionale Sebastiano Favero, che ha voluto assistere alle manovre uni-tamente al Consiglio di Presidenza Sezionale.

La sera si è svolto uno spettacolo itinerante affidato ai Cori A.N.A. Piave, Solo Voci, Vocincanto, Figli del Sole, Vece Voci e alla Banda di Arsié, che ha animato le vie del centro per poi concludersi sulle struggenti note del Silenzio fatte riecheggiare tra le mura della Zanettelli. Uno spettacolo fatto di musica ed emozioni, che non ha di certo lasciato indiffe-renti i molti partecipanti.

La domenica si è aperta con la celebrazione della Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti, officiata da Don

www.labirreriapedavena.it - e-mail: [email protected]

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5Alpini… Sempre!

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Feltre

Giancarlo Gasperin nella cappella esterna della caserma. Dopo la commovente cerimonia dell’Alzabandiera, che ha radunato attorno al pennone tutti i presenti, le molte Autorità e le Rappresentanze Combattentistiche e d’Arma, è stato aperto lo sfilamento, che partendo dal piazzale d’armi ha attraversato le vie cittadine tutte imbandierate.

Una giornata di sole e di festa, in cui si sono radunati oltre 1200 Alpini, giunti soli o con i familiari per ritrovarsi e per rivedere i luoghi-simbolo della propria esperienza militare e della propria giovinezza. Tra questi, Alpini astigiani, reduci dalle esperienze dell’Adunata, ma sempre pronti a commuo-

versi nel rivedere la caserma Zannettelli; Alpini emiliani giunti per riattraversare la porta carraia e respirare aria di ‘casa’; e ancora Alpini vicentini, trevisani, padovani e via dicendo fino ai padroni di casa, i feltrini.

Il bilancio della due-giorni è risultato senz’altro positivo lasciando soddisfatti partecipanti ed organizzatori, facendo intravvedere la prospettiva di nuove edizioni sempre all’in-segna di quello spirito di corpo e associativo che sempre ci caratterizza e ci sprona.

Nicola Mione

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6 Alpini… Sempre!

Il tradizionale appuntamento della cerimonia di conse-gna del premio La Penna Alpina per la nostra montagna, organizzato dalla Sezione A.N.A. di Feltre, si è tenuto sabato 16 luglio presso la Sala degli Elefanti del ristorante La Birreria di Pedavena, di cui è titolare Lionello Gorza, che con la famiglia si è reso disponibile ad aiutare fin dalle prime edizioni divenendo poi uno dei principali sostenitori della manifestazione.

La settima edizione de La Penna Alpina - prestigioso rico-noscimento che vuole premiare coloro che si sono distinti nel lavoro, nella vita, in campo sportivo, religioso, coloro che sono attaccati al territorio e che si riflettono nei valori dell’alpinità - era inserita nel programma del secondo radu-no del Battaglione Alpini Feltre e del Gruppo Artiglieria da Montagna Agordo. Dino Bridda si è assunto l’onere di fun-gere da presentatore della cerimonia.

Stefano Mariech presenziava per la prima volta alla manifestazione in veste di nuovo Presidente della Sezione A.N.A. di Feltre ed ha voluto al fianco, durante la cerimo-nia, il proprio predecessore Carlo Balestra, fondatore del Premio.

Numerose le Autorità militari e civili, tra cui erano pre-senti il Sindaco di Feltre Paolo Perenzin, il Sindaco di Pedavena Maria Teresa De Bortoli, la Senatrice Raffaella Bellot, l’Onorevole Federico D’Incà.

Presente il Presidente Nazionale dell’A.N.A. Sebastiano Favero, che ha elogiato il lavoro della Sezione di Feltre anche per quanto riguarda l’istituzione del Premio.

Presenti i genitori di Sebastiano Ville, l’Alpino del Battaglione Feltre caduto in Afghanistan nell’ottobre del 2010, che sono arrivati appositamente dalla Sicilia ed hanno assistito alle premiazioni, partecipando poi anche al radu-no del Battaglione Alpini Feltre e del Gruppo Artiglieria da Montagna Agordo. Un lungo e commosso applauso ha accompagnato il ricordo di Sebastiano Ville. Non è la prima volta che i coniugi Ville arrivano a Feltre per assistere alle manifestazioni organizzate dalla Sezione.

Per l’edizione 2016 sono stati assegnati tre premi, oltre a quello intitolato alla memoria del Generale Giangi Bonzo.

Il primo ad essere premiato, secondo la scaletta del pro-gramma, è stato l’architetto Francesco Doglioni, che dopo il terremoto del Friuli del 1976 si adoperò per la ricostru-zione del Duomo di Venzone, in provincia di Udine, che in un primo momento sembrava destinato all’abbattimento o sarebbe dovuto rimanere nelle condizioni provocate dal sisma, seppur messo in sicurezza. Grazie all’intervento ed all’interessamento di Francesco Doglioni il Duomo è stato invece restaurato ed è stato restituito alla collettività nel suo splendore di gioiello architettonico.

Seconda ad essere premiata è stata la giovane dottoressa di Ponte nelle Alpi Caterina Fontanella, che ai primi del giugno scorso ha ricevuto a Chicago il prestigioso Conquer Cancer Foundation Merit Award durante il congresso dell’American

Society of Clinical Oncology (A.S.C.O.), il più importante appuntamento annuale sull’oncologia. Lo studio che ha determinato l’ambito riconoscimento verte sulla possibilità di predizione del rischio di ricomparsa del tumore nelle pazienti che siano state sottoposte ad interventi chirurgici o a chemio-terapia per cancro al seno. Tra i progetti futuri di Caterina Fontanella c’è la collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: una speranza ed un buon auspicio per i giovani ricercatori che emigrano all’estero non trovando riconoscimento e soddisfacente impiego in Italia.

Il terzo premio, dal sapore di un riconoscimento speciale delle tre Sezioni bellunesi dell’A.N.A. (Belluno, Cadore e Feltre), è andato a Monsignor Giuseppe Andrich, Vescovo Emerito: figlio di un Alpino che combatté sul Fronte Greco- Albanese, è stato sempre vicino all’Associazione ed ai suoi valori e principi. Dino Bridda ha ricordato che Monsignor Andrich è stato uno dei firmatati della petizione per salvare la fabbrica di birra di Pedavena e che è stato alla testa della fiaccolata per la sopravvivenza della Provincia di Belluno (nel menzionare quest’ultimo evento è stato ricordato che, al termine del corteo, il Vescovo intonò un canto alpino davanti alla Cattedrale di Belluno). Nel suo intervento Monsignor Andrich ha detto: “Senza Alpini come farò?”

Il premio intitolato alla memoria del Generale Giangi Bonzo e riservato ad un militare in carriera è stato consegna-to al Primo Maresciallo Luogotenente Francesco Mearilli del 7° Reggimento Alpini, previsore militare di valanghe e neve, che ha dichiarato di essere emozionato ed onorato di ricevere tale riconoscimento ed ha ringraziato l’A.N.A. di Feltre. Il Primo Maresciallo ha concluso invitando chi frequenta la montagna ad essere molto prudente e auspicando che il pro-prio lavoro possa essere utile a chi frequenta le montagne.

Apprezzatissimi e molto applauditi dal numerosissimo pubbli-co presente in sala, gli intermezzi musicali del Trio Mezzoforte, che ha alternato brani di repertorio classico e moderno.

PREMIO LA PENNA ALPINAPER LA NOSTRA MONTAGNA

I premiati: Mons. Giuseppe Andrich, Caterina Fontanella, Francesco Maerilli e Francesco Doglioni.

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Alpini… Sempre! 7

Attingendo a testimonianze dell’epoca e a fonti per la prima volta accessibili al pubblico, Luca Girotto fa anche chia-rezza sulla “cattura del Leone”, ossia la battaglia che vide l’opera corazzata soc-combere nonostante l’accanita resistenza del Battaglione Alpini Monte Pavione che si era asserragliato al suo interno.

Il libro si chiude con la guida al forte, corredata da una qualificata e corposa cartografia e da un apparato iconografi-co che offrono anche al visitatore meno preparato la possibilità di comprendere dall’interno struttura e funzione di que-sto imponente esempio di architettura militare.

Edizioni DBS, 2016, pagine 328, € 15,00

LE MOTIVAZIONI DEI PREMI

GIUSEPPE ANDRICH“Pastore della Diocesi di Belluno-Feltre (2004-2016), oggi Vescovo Emerito, figlio di reduce alpino dal Fronte Greco - Albanese, sempre vicino all’Associazione Nazionale Alpini ed ai suoi principi, ha saputo interpretare i valori propri della gente di montagna dedicandosi con zelo alla valorizzazione e alla difesa del territorio attraverso un’opera costante e appas-sionata in linea con i dettami della Chiesa in tema di rispetto del Creato e di responsabilità dell’uomo per l’ambiente”.

FRANCESCO DOGLIONI“Architetto e docente universitario di chiara fama, dopo il sisma del 1976 che ferì il Friuli si è prodigato per la rico-struzione in chiave filologica del gioiello storico del Duomo di Venzone applicando efficaci metodologie all’avanguardia e sapendo coniugare con grande maestria le tecniche del restauro architettonico con le moderne indagini conoscitive dei manufatti”.

CATERINA FONTANELLA“Giovane laureata brillantemente in medicina e chirurgia, attualmente specializzanda all’Ospedale di Udine, valido esempio di tenacia e di amore per gli studi e vera eccellenza nel difficile panorama della ricerca scientifica, si è distinta in ambito internazionale per le capacità professionali, ha conseguito ambiti e prestigiosi riconoscimenti e con la sua preziosa opera dà lustro e tiene alto il nome del territorio da cui proviene”.

TARGA GENERALE GIANGI BONZOFRANCESCO MAERILLI“Primo Maresciallo Luogotenente degli Alpini, previsore militare di neve e valanghe di eccezionale caratura com-plessiva, si è dimostrato un militare di assoluto rilievo per il generoso impegno, nonché l’altissimo livello di competenza professionale”.

Giuseppe D’Alia

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RECENSIONI

Fu la più imponente e costosa fortezza dello Sbarramento Brenta Cismon, così moderno e potente da essere chiamato Forte Leone: la storia della fortificazione di Cima Campo ad Arsié è ora ricostruita dallo storico Luca Girotto nel suo nuovo libro, che delinea la storia e il presente dell’opera corazzata.

Dalla sua progettazione alla costruzio-ne, dalla vita di guerra al tracollo fino ai recenti interventi di recupero, Forte Leone è raccontato come finora nessuno aveva mai fatto, grazie anche al supporto di una mole di documenti e fotografie imponen-te e in gran parte inedita. Ne risulta una storia completa ed appassionante, capace di fugare dubbi ed interrogativi rimasti finora irrisolti.

1906-1918 UN LEONE TRA BRENTA E CISMONLa storia del forte corazzato di Cima Campo. Progettazione, costruzione, vita di guerra, guida fotografica ai resti attuali.

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8 Alpini… Sempre!

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CAMPIONATO NAZIONALE DI MARCIADI REGOLARITÀ IN MONTAGNA A PATTUGLIE - SAREZZO (BS)

Il 25 e 26 giugno scorsi si è svolta la 44ª edizione del Campionato A.N.A. di marcia di regolarità in montagna a pattuglie a Sarezzo, organizzata dalla Sezione di Brescia e dal Gruppo di Sarezzo, con la collaborazione della Commissione Nazionale Sport.

Sabato pomeriggio due pattuglie di Alpini feltrini, trasportate con il mitico ‘vecchio’ pulmino dell’A.N.A. di Feltre, guida-to dal recentemente eletto Consigliere allo Sport Emanuele Casagrande, hanno raggiunto Sarezzo per i primi incontri isti-tuzionali nel ricordo degli Eroi caduti sulle nostre montagne, il ritiro dei pettorali e i primi incontri con gli Alpini di varie

Sezioni con cui valutare percorsi e strategie di gara.Domenica mattina alle ore 08.00 hanno preso il via alla gara

Ivo Bee, Adriano Sommariva, Stefano Andrich, Riccardo De Cecco, Ferdinando Altieri e Cristian Romanin, che hanno con-cretamente dimostrato passione e capacità ottenendo, su 127 pattuglie partecipanti, un dodicesimo posto assoluto in classifica con la prima pattuglia.

Un ottimo risultato, che conferma la positiva tradizione degli atleti feltrini in questa specialità, particolarmente adatta agli Alpini: infatti camminare in montagna, sapendosi adattare ad ogni forma di terreno, sapendo dosare le energie per arrivare tutti insieme alla meta, è nel nostro DNA alpino.

Purtroppo, a causa di crampi per eccesso di disidratazione, Riccardo si è dovuto fermare a soli due chilometri dall’arrivo, e la seconda pattuglia non si è classificata

Va sottolineato che proprio in questi momenti lo Spirito

PRIMA GARA MTB A BOVES DI CUNEO

Nel fine settimana del primo maggio si è svolta a Boves la prima gara di mountain bike del Campionato A.N.A.

La nostra Sezione ha preso parte alla manifestazione con otto atleti pronti a dare il meglio di se per portare in alto il nome dell’A.N.A. di Feltre.

Nonostante il tempo pessimo nessuno di loro si è perso d’a-nimo portando a casa un risultato a dir poco ottimo. La nostra squadra infatti si è classificata 8a su 29 Sezioni partecipanti totalizzando 660 punti.

La gara per la 1a categoria si svolgeva su un tracciato di 20 chilometri con un dislivello di 850 metri dove sono stati rag-giunti i seguenti piazzamenti: 24° Marco Rubin, 31° Claudio Tagliapietra, 45° Mauro Tagliapietra, 47° Andrea Burlon, 57°

Ivo Bee, 74° Elvi Rech, 76° Roberto Ben e 107° Paolo Centa. Da sottolineare il buon numero di iscritti… 230 atleti!I nostri sportivi han potuto constatare un’ottima organizza-

zione e altrettanto ottima l’accoglienza.Non ci resta che ringraziare questi giovani che affrontando

un lungo viaggio han fatto vincere la passione per lo sport e fatto sì che Feltre ancora una volta abbia potuto distinguersi e farsi notare!!!

Grazie ragazzi da parte della Sezione e continuate così!

Il responsabile allo SportEmanuele Casagrande

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Alpini… Sempre! 9

Alpino e l’Alpinità diventano protagonisti e gli atleti dimostra-no in situazioni di difficoltà il loro spirito di corpo, il loro senso di spontanea solidarietà che li spinge a soccorrere l’atleta in temporanea crisi, proprio come si faceva ‘sotto la naja’ quan-do un amico ‘tirava indietro’ e gli altri si caricavano del suo zaino per aiutarlo. Ciò consolida indelebilmente le amicizie. È lo spirito creato dal Cappello che indossiamo che permette di affrontare con serenità e spirito di gruppo le eventuali difficoltà in gara, consentendo ai valori di amicizia di mettere in secondo piano i pur importanti risultati agonistici.

Vanno perciò ringraziati in modo particolare i compagni di pattuglia Ferdinando e Cristian e gli amici alpini parmensi per l’aiuto prestato in gara pur a scapito dei risultati personali.

Si conferma anche questa volta che le gare alpine hanno uno spirito unico, sia umano che agonistico, ed invito tutti gli amici sportivi alpini della Sezione di Feltre a non perdere l’occasione di partecipare condividendo validi momenti di amicizia e pas-sione sportiva.

Naturalmente un sincero e sentito ringraziamento va anche al Presidente Stefano Mariech e a tutti gli amici della Sezione

per la preziosa assistenza logistica ed organizzativa allo sport sezionale. Ricordiamo infine che il prossimo evento sportivo nazionale sarà il campionato di corsa in montagna individuale, che si disputerà il prossimo 18 settembre a Paluzza.

Viva lo sport, Viva gli Alpini!!Riccardo De Cecco ed Emanuele Casagrande

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10 Alpini… Sempre!

In occasione del Raduno degli Alpini del 4° Raggruppamento, svoltosi ad Ascoli Piceno, la Sezione di Feltre - rappre-sentata dai Vice Presidenti Carlo Balestra, Nicola Mione e Franco Mungo, dall’Alfiere Antonio Sebben e dal socio Giovanni Balestra, hanno reso onore alla tomba del Capitano conte Angelo Zannettelli, Medaglia d’Argento al Valor Militare, sepolto nel cimitero della città marchigiana.

In una semplice, ma importante cerimonia, alla presenza del Vice Presidente Nazionale Vicario Luigi Cailotto, del Presidente della Sezione Marche Sergio Mercuri e del Capo Gruppo di Ascoli Argeo Iacchini, è stata deposta una corona di alloro sulla tomba del nostro illustre concittadino.

Con poche, ma significative parole il Vice Presidente Vicario Balestra ha tratteggiato la figura di Angelo Zannettelli, cadu-to in terra ascolana, a Mozzano, il 26 settembre 1861, pochi mesi dopo la proclamazione del Regno d’Italia, avvenuta il 17 marzo precedente.

Moltissimi alpini ed artiglieri hanno varcato la soglia della caserma Zannettelli, tantissimi Feltrini vi passano frettolo-samente davanti, ma la maggior parte di essi ignora Angelo Zannettelli e la sua storia.

Alcuni lo ritengono un eroe della Prima Guerra Mondiale, altri addirittura della Seconda, pochissimi sanno che il Capitano Zannettelli combatté per l’unità d’Italia alla guida di un contingente veneto dell’Esercito Sardo. Traccerò un breve profilo del nostro concittadino, rimandando chi volesse approfondirne la vita al bel libro di Michele Vello L’occasione di fare il proprio dovere. Il capitano Angelo Zannettelli e i suoi soldati contro i briganti ascolani nell’in-verno 1860-1861, edito nel 2011 per i tipi della Libreria Editrice Agorà.

Il nostro concittadino nacque a Feltre il 31 gennaio 1825 dal conte Giovanni e da Maria Volpi. La sua casata era una delle più importanti della città e suo padre fu anche ammini-stratore per quarant’anni del nostro Ospedale.

Mi si consenta di far notare a questo proposito che l’Ospe-dale di Feltre era già molto importante in quell’epoca e mi viene spontaneo in questi momenti in cui l’amministrazione regionale vuole unificare il nosocomio feltrino con quello di Belluno, ricordare la grande autonomia e utilità sociale e sanitaria che l’istituzione ospedaliera ha sempre avuto nel nostro territorio. Mi riempie di tristezza sapere che con un colpo di legge si cancellino anni di storia e di indipendenza al

SULLA TOMBA DI ANGELO ZANNETTELLIservizio della sanità di montagna. Ritorniamo però alla nostra vicenda. In quel periodo storico Feltre e il Lombardo-Veneto facevano ancora parte integrante dell’Impero Asburgico. Nel 1845 Angelo fu mandato così dal padre a Vienna come cadetto nella Guardia Nobile Lombardo-Veneta al servizio dell’Imperatore d’Austria.

Nonostante servisse nell’esercito austriaco al giovane Angelo non mancavano però gli ideali: agognava per la terra natia la libertà e l’indipendenza perdute a Campoformido e credeva nell’idea di un’Italia unita.

Dopo alcuni anni passati a Vienna, Angelo Zannettelli rien-trò a Feltre animato dalle idee rivoluzionarie di quei tempi. Il ’48 era ormai alle porte e quando Carlo Alberto ruppe gli indugi e scoppiò la prima Guerra di Indipendenza raggiunse Pier Fortunato Calvi. Aderiva ai principi di Daniele Manin, che - lasciata l’idea di far rinascere la Repubblica di Venezia - riteneva che l’unica possibilità per scacciare gli Austriaci dal suolo patrio fosse quella di seguire Carlo Alberto e le sue idee di unità nazionale nello stato sabaudo.

Dopo anni di relativa tranquillità, il 15 giugno 1859 si arruolò nell’Esercito Sardo con il grado di Luogotenente nel 21° Reggimento di Fanteria. Nel mese di ottobre fu nominato Capitano e trasferito al 39° Reggimento di Fanteria composto prevalentemente da Veneti, Friulani e Romagnoli.

Nel settembre del 1860 partecipò all’occupazione dei ter-ritori pontifici delle Marche e dell’Umbria e con il proprio Reggimento concorse alle operazioni militari contro le truppe pontificie nella zona di Ancona, conquistando il 26 del mese, alla guida dei propri uomini, Monte Pelago, fatto per cui gli fu poi conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Dopo aver passato un periodo ad Ancona, fu destinato nella zona di Ascoli dove era in corso la cruenta repressione del brigantaggio (oggi riconosciamo però come oltre che di veri e propri malfattori si trattasse anche di ribelli rimasti fedeli allo Stato Pontificio, che li riforniva di armi e di viveri).

La morte di Angelo Zannettelli è da ricondurre a uno dei più violenti e feroci scontri accaduti sui monti di Ascoli, durante il quale i rivoltosi fecero anche scempio del suo cadavere.

Ho voluto ricordare brevemente la figura dell’eroe cui è dedicata la nostra caserma e spero di essere riuscito a richia-mare su di essa l’attenzione del lettore, invogliandolo ad acquistare (e a leggere) il libro del Vello, che con attente e faticose ricerche storiografiche e puntuali ricognizioni nei luoghi degli eventi ha tolto dall’oblio il nostro concittadino.

Carlo Balestra

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Alpini… Sempre! 11

I CADUTI DEL SACRARIO MILITARE ITALIANO DI FELTRE“Gli eroi si accettano o si rifiutano, non si spiegano; e per conto nostro ci ostineremo sempre a non rifiutarli”

Eugenio Montale

Come avevamo annunciato nel numero precedente, con la proficua collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Feltre, iniziamo la pubblicazione dei dati anagrafici dei Caduti tumulati nel Sacrario Militare Italiano ubicato all’interno del Cimitero Civile di Feltre, integrandoli con notizie e commenti che reputiamo utili a inquadrare meglio il contesto in cui per-sero la vita. Auspichiamo che chi riscontrasse errori od omis-sioni o avesse notizie ulteriori voglia farcene partecipi.

IL SACRARIO

Il Sacrario Militare Italiano di Feltre fu progettato negli anni Trenta per incarico dell’Amministrazione Comunale, in due fasi: la prima vide all’opera l’architetto trevigiano Pietro Del Fabbro (progettista dei sacrari dello Stelvio, del Tonale, di Fagarè, di Schio e del Tempo Ossario di Bassano del Grappa), ma i costi di realizzazione del suo progetto scoraggiarono poi l’attuazione dei lavori; la seconda, affidata al noto architetto milanese Giovanni Greppi, che riprendeva comunque alcune idee di Del Fabbro, portò invece alla costruzione dell’attuale famedio.

L’idea portante del progetto - realizzato poi dall’impresa Dalla Corte Giovanni fu Vittore e Figli di Feltre - fu quella di innestare il Sacrario Militare sulla preesistente cappella cimiteriale, posta al centro del Cimitero Civile. L’edificio reli-gioso veniva così ad assumere l’inedita funzione di elemento di ingresso e di raccordo con il nuovo sacrario (sottolineata dalla bella iscrizione latina silentes loquimur - ‘Parliamo tacendo’ - incisa sul timpano del pronao), quasi una sorta di corridoio obbligato, che la destituiva in parte della sua per-sonalità, sottoponendola in qualche modo nella gerarchia dei

significati al sacrario, tempio di una nuova religiosità laica.Nei muri laterali dell’ingresso furono ricavati due tomboni

per le 370 salme di Ignoti accolte nel sacrario, che secondo gli intendimenti iniziali doveva conservare nel suo complesso le spoglie di 1056 Caduti; il sacrario arrivò infine a contenere invece 1079 salme di Caduti noti, che portano quindi a 1449 i Caduti tumulati a Feltre.

I 1079 militari di cui si conosce il nome - che è peraltro in diversi casi storpiato o reso addirittura irriconoscibile - sono sistemati in loculi individuali realizzati all’interno delle pareti che costituiscono il recinto esterno del sacrario, che ha pianta di poliedro a nove lati, con tre portali che si aprono verso i punti cardinali (a O, a N e a S, mentre a E la porta è solo accennata sull’abside della cappella) creando un’assia-lità a croce, sottolineata dalla parziale lastricatura del cortile interno. I piedritti in pietra bianca che sorreggono l’architrave di coronamento del recinto fungono anche da paraste, inter-rompendo la monotonia cromatica delle coperture in bronzo dei loculi, che risultano così suddivisi in quattordici settori non contrassegnati, che noi numereremo però per comodità da I a XIV (iniziando da SE con la lettera A), ciascuno con-tenente sette (I e XIV) o sei (II, III, IV, V, VI, IX, X, XI, XII e XIII) od otto (VII e VIII) file da dodici loculi ciascuna (in senso verticale), per complessivi ottantaquattro o settantadue o novantasei loculi.

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12 Alpini… Sempre!

Nel I Settore riposano ottantaquattro Caduti, da AbbAte Giu-seppe a bernArdi Umberto.Nel II Settore riposano settantadue Caduti, da bernArdini Augusto a CAgliendo Giuseppe.Nel III Settore riposano settantadue Caduti, da CAiAzzo Gen-naro a Cerri Angelo.Nel IV Settore riposano settantadue Caduti, da Cervigni Gio-vanni a Cupidi Domenico.Nel V Settore riposano settantadue Caduti, da CuttiCA Pietro a di sAnte Gaetano.Nel VI Settore riposano settantadue Caduti, da di stefAno Filippo a gAio Giuseppe.Nel VII Settore riposano novantasei Caduti, da gAlA Luigi Vincenzo a lAzzAri Pasquale.Nell’VIII Settore riposano novantasei Caduti, da lAzzArin Pietro a mAsuelli Giovanni.Nel IX Settore riposano settantadue Caduti, da mAttiA Giu-seppe a pACetto Michele.Nel X Settore riposano settantadue Caduti, da pAesAni Giu-stino a piovesAnA Isidoro.Nell’XI Settore riposano settantadue Caduti, da pisAno Andrea a romAn Giovanni.Nel XII Settore riposano settantadue Caduti, da romAno Antonio a seffino Giuseppe.Nel XIII Settore riposano settantadue Caduti, da selvAggio Giorgio a trevissoi Olivo.Nel XIV Settore riposano ottantatré Caduti, da trevisson Matteo a turrin Giuseppe.

Al centro dello spazio interno del recinto è posta una colon-nina in pietra bianca, che sorregge una lampada votiva di bronzo.

Sul muro esterno dell’abside della cappella sono murate tre lapidi iscritte. Quella centrale recita:

nellA pACe di questo ossArioriposAno per volontà del popolo

A mAggior gloriA dellA pAtriAi sACri resti mortAli

dei soldAti CAduti per l’itAliAnell’Agro feltrense

e nelle prossime vAlli montAnedurAnte gli Anni 1915-1918

dellA grAnde guerrA

- 28 ottobre 1936 - [a. xiv e.f.] -

Quella settentrionale: lA vostrA tombA è un’ArA

Quella meridionale:qui il dolore si fA preghierA

e lA preghierA inno

Vale forse la pena di rammentare che la data dell’iscrizione centrale corrisponde al quattordicesimo annuale della Marcia su Roma (avvenuta il 28 ottobre 1922), come era peraltro chia-rito dall’indicazione ‘A. XIV E.F.’, cioè ‘Anno XIV dell’Era Fascista’, posta dal 29 ottobre 1927 a lato della data cristiana, che fu poi erasa dopo il 25 luglio 1943 e la caduta del Regime. Questa deliberata sovrapposizione della festività fascista alla data di inaugurazione del Sacrario Militare - avvenuta a dispetto del fatto che esso in realtà non fosse ancora stato collaudato - conferma l’intento di trasformarlo, come si è già detto, in un luogo dove celebrare quelle cerimonie con cui il Regime cercava di trasfondere il radicato sentimento cattolico degli Italiani in un nuovo spirito religioso laico, spostando il senso delle liturgie e delle parole del Cattolicesimo verso una nuova religione della Patria.

Planimetria del Sacrario con indicazione dei settori.

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Alpini… Sempre! 13

Il Sacrario Militare di Feltre è dunque perfettamente in linea con gli intendimenti che hanno portato alla realizzazione dei più grandi sacrari militari italiani - Redipuglia, Oslavia, Ner-vesa, Fagarè, Cima Grappa, Asiago (Leiten), Pasubio, Pocol - ed è così, oltre che un luogo di raccoglimento e di doveroso

ricordo per i Caduti che vi sono tumulati, anche un importante documento di una pagina della nostra storia di Italiani, che andrebbe forse meglio conosciuta e compresa.

Italo Riera

I CADUTI

Servizio Automobilistico - SussistenzaColonne Carreggio e Salmerie

Gastaldi Antonio di Sebastiano, soldato della 1ª Compagnia Automobilisti, nato a Chiusa di Pesio (Cuneo) il 18 ottobre 1890 e deceduto a Feltre per malattia il 27 feb-braio 1919 all’età di ventotto anni, quattro mesi e nove giorni. VII, 2, 6.

NeGri Luigi di Angelo, soldato della 3ª Compagnia Automobilisti, nato a Milano il 18 aprile 1897 e deceduto presso l’Ospeda-le da Campo n. 59 per infortunio per fatto di guerra il 21 agosto 1917 all’età di venti anni, tre mesi e tre giorni. IX, 4, 12.

d’alfoNso Almachilde di Francesco, solda-to 4° Autoparco, 4ª Armata, nato a L’Aquila l’11 ottobre 1885 e deceduto presso l’Ospe-daletto da Campo n. 131 per infortunio per fatto di guerra il 10 novembre 1918 all’età di trentatré anni e ventinove giorni. V, 1, 4.

Cesati Luciano di Emilio, soldato della 3ª Compagnia Automobilisti, nato a Pioltello (Milano) il 15 febbraio 1898 e deceduto presso l’Ospedale da Campo n. 085 per malattia il 3 gennaio 1919 all’età di venti anni, dieci mesi e diciannove giorni. IV, 1, 3.

aNNiGoNi Giuseppe di Prospero, soldato della 4ª Compagnia Automobilisti, nato a Casina (Reggio Emilia) il 28 agosto 1884 e deceduto presso l’Ospedale da Campo n. 085 per malat-tia il 9 gennaio 1919 all’età di trentaquattro anni, quattro mesi e dodici giorni. I, 3, 2.

SERVIZIO AUTOMOBILISTICOIl Servizio Automobilistico Militare, antesignano dell’o-

dierna Arma dei Trasporti e dei Materiali, nacque nel 1903 in seno alla Brigata Ferrovieri del Genio come ‘nucleo di militari addetti alla condotta di automobili a benzina’, che nel 1906 divenne Sezione Automobilistica e nel 1910 Battaglione Automobilisti, in organico al 6° Reggimento Genio (Ferrovieri).

All’entrata in guerra il Servizio Automobilistico fu diretto dall’Intendenza Generale; il personale era costituito in gran parte di militari del Genio, meccanici o conduttori di moto-ciclette, motocarrozzette, autoambulanze, autocarri per il tra-sporto truppe, trattrici, autocarri per il trasporto delle muni-zioni e dei materiali, cannoni autocampali, automitragliatrici blindate ecc., ma molti erano i soldati abilitati alla guida di mezzi militari comandati alle Compagnie Automobilisti da altre Armi e Servizi. Le Compagnie, suddivise in Plotoni anche autonomi, erano organizzate in seno alle Autosezioni (a livello di Divisioni di Fanteria) e agli Autoreparti (a livello di Corpi d’Armata o Divisioni di Cavalleria), dipendenti dai Parchi Automobilistici d’Armata (‘Autoparchi’, che a fine guerra erano nove); i Comandi di Grande Unità disponevano di Autodrappelli.

N.B. - Il primo numero, in cifra romane, indica il Settore, il secondo la Riga (considerata in senso verticale), il terzo il Loculo (numerato dall’alto verso il basso).

SUSSISTENZALa Sussistenza Militare era la componente del

Corpo del Commissariato Militare che, sotto la guida dell’Ispettorato Servizi di Commissariato, sovrintendeva al vettovagliamento delle truppe.

Si organizzava in molini militari per la produzione delle farine con cui i panifici militari producevano il pane e i gallettifici il pane biscottato o galletta, che poi distribuivano; stabilimenti per la preparazione di prodotti alimentari in conserva (carne cotta, brodo concentrato, condimenti, ecc.); frigoriferi militari, con una rete nei principali porti cui giungeva la carne congelata d’oltreoceano e una rete interna imperniata sui luoghi di distribuzione; i magazzini viveri, deputati alla conservazione delle derrate e alla loro distribuzione; i magazzini foraggi con analogo compito per il vettovagliamento dei quadrupedi; i magazzini di deposito e transito delle derrate provenienti dall’estero.

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14 Alpini… Sempre!

NOTE1 Il Comune di Feltre risulta avesse approvato il progetto definitivo del

10 aprile 1935, redatto dall’arch. Giovanni Greppi e dallo scultore Giannino Castiglioni, il 20 maggio 1935 [Archivio del Comune di Feltre, Fascicolo Cimiteri, Estratto dal registro delle deliberazioni del Podestà del 26 marzo 1938], ma la partecipazione di Greppi ci risulta al momento, purtroppo, solo da alcuni materiali d’archivio, in particolare da un com-puto metrico (Libretto delle misure) della ditta Dalla Corte Giovanni fu Vittore e Figli del 29 novembre 1935, con il quale venivano sospesi i lavori di realizzazione del sacrario, poi ripresi il 15 aprile 1936 [Archivio del Comune di Feltre, Fascicolo Cimiteri, Nota Prot. 03883 del 16 giugno 1938, Cat. 4, Class. 6, Fasc. 6] e da una sua nota del 15 giugno 1938 indirizzata al Podestà (cioè al Sindaco) di Feltre Enrico Pavetti, che dice: «Con riferimento alla lettera di Cotesto Municipio N° 3168 in data 12 Maggio 1937 XV il sottoscritto chiede a Cotesto On. Podestà se può essere rimborsato delle spese e degli onorari per la progettazio-ne dei lavori del Sacrario dei Caduti in Guerra» [Archivio del Comune di Feltre, Fascicolo Cimiteri, Nota Prot. 03883 del 16 giugno 1938, Cat. 4, Class. 6, Fasc. 6]; il Podestà risponde il 17 giugno che la corresponsione degli onorari e delle spese avverrà dopo che saranno terminate le pratiche di ‘collaudazione’ dell’opera. Una piccata nota dello Studio Tecnico Ingegneri Vendrami e Pivetta-Stefani di Feltre indirizzata al Podestà il 10 febbraio 1939 dimostra peraltro che a quell’epoca il collaudo non era ancora stato eseguito [Archivio del Comune di Feltre, Fascicolo Cimiteri, Nota Prot. 01091 del 13 febbraio 1939, Cat. 4, Class. 6, Fasc. 6], anche se

esiste un telegramma del 20 agosto 1938 del Generale Catello Milone, Comandante del Genio Militare di Bolzano designato come collauda-tore dal Commissariato Straordinario del Governo per le Onoranze ai Caduti in Guerra in Italia ed all’Estero [Archivio del Comune di Feltre, Fascicolo Cimiteri, Nota Prot. 05440 del 21 agosto 1938, Cat. 4, Class. 6, Fasc. 6], dove si afferma che il collaudo sarebbe stato eseguito il 24 agosto successivo. Il Greppi progettò, oltre al vicino Sacrario Militare del Grappa (1935), quelli di Redipuglia e Bezzecca, di Bligny, in Francia, di Pian dei Salesei, Timau, Caporetto, Passo Resia, San Candido / Innichen e Colle Isarco.

2 Il XIV Settore conteneva inizialmente settanta salme, terminando le sepolture con quella di zuCCA Celestino (6ª riga, 9° loculo), ma furono poi aggiunte altre tredici salme (sette di Caduti della Grande Guerra: bArbAnte Mario, d’inCà Umberto, turrin Giuseppe, Asteo Andrea e benvenuti Gaspare; otto di Caduti della Seconda Guerra Mondiale: dAll’Armi Gino, pAsquAlotto Mario, sCAlet Marino, dAlle mule Oreste, Cervo Giuseppe, morlin Angelo, dAl soler Ernesto e CriCCher Adolfo), senza che venisse mantenuto l’ordine alfabetico.

3 L’utilizzazione di parole come ‘martire’ a significare chi fosse caduto dalla parte fascista durante le lotte del 1919-1922 (poi recuperata, non a caso, ad indicare chi fosse invece caduto per la parte avversa durante la Guerra Civile del 1943-1945, cioè il ‘Martire della Resistenza’) o la stessa parola ‘sacrario’ invece dell’ottocentesca ‘ossario’, legata al Risorgimento (che peraltro resiste nell’iscrizione di Feltre), è assai eloquente.

Plarizzo Paolo, militare della 5ª Compagnia di Sussistenza (Verona), deceduto il 17 feb-braio 1917. Il cognome non risulta nell’Albo d’Oro dei Militari Caduti nella Guerra Nazio-nale 1915 - 1918 del Ministero della Guerra, per probabile errore di trascrizione. XI, 1, 7.

fraNCo Ippolito, soldato della 2ª Colonna Carreggio e Salmerie, deceduto il 16 gen-naio 1917 in seguito a caduta di valanga in Val Travignolo. Sepolto inizialmente a San Martino di Castrozza (T. 281). Non risulta nell’Albo d’Oro dei Militari Caduti

nella Guerra Nazionale 1915 - 1918 edito dal Ministero della Guerra. VI, 5, 10.

laNzillo Michelangelo di Francesco, soldato della 2ª Colonna Carreggio e Salmerie, nato a Montemiletto (Avellino) il 28 marzo 1882 e deceduto il 16 gen-naio 1917 in seguito a caduta di valanga in Val Travignolo all’età di trentaquattro

anni, nove mesi e diciannove giorni. Nell’Albo d’Oro dei Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915 - 1918 edito

MaNisCalCo Francesco di Andrea, soldato della 2ª Colonna Carreggio e Salmerie, nato a San Giuseppe Jato (Palermo) il 20 febbraio 1894 e deceduto il 16 gennaio 1917 in seguito a caduta di valanga in Val Travignolo all’età di ventuno anni, dieci

mesi e ventisette giorni. Sepolto inizialmente a San Martino di Castrozza (T. 280). VIII, 6, 2.

oCCasiNo Luigi, soldato della 2ª Colonna Carreggio e Salmerie, nato a Gaeta (Terra di Lavoro, dal 1927 Littoria, poi Latina) il 17 ottobre 1885 e deceduto il 16 gen-naio 1917 presso la 17ª Sezione di Sanità in seguito a caduta di valanga in Val

Travignolo all’età di trentuno anni e tre mesi. Sepolto inizial-mente a San Martino di Castrozza (T. 276). IX, 5, 12.

sarCià Francesco di Giuseppe, soldato della 2ª Colonna Carreggio e Salmerie, nato a Palermo il 23 maggio 1895 e dece-duto il 16 gennaio 1917 in seguito a caduta di valanga in Val Travignolo all’età di venti anni, sette mesi e ventiquattro giorni. Nell’Albo d’Oro dei Militari Caduti nella

Guerra Nazionale 1915 - 1918 edito dal Ministero della Guerra è indicata la Conca di Plezzo quale luogo della morte, evidentemente in modo erroneo. Sepolto inizialmente a San Martino di Castrozza (T. 263). XII, 5, 4.

VisCiGlio Giuseppe Antonio di Gennaro, soldato della 24ª Colonna Carreggio e Salmerie, nato a Gesualdo (Avellino) il 18 giugno 1880 e deceduto il 14 dicembre 1918 presso l’Ospedale da Campo n. 085 per malattia all’età di trentotto anni, cinque

mesi e ventisei giorni. XIV, 4, 10.

Il personale era organizzato in dodici Compagnie di Sussistenza, dislocate presso i Corpi d’Armata, che agivano con minori distaccamenti (Sezioni) serviti dal Treno di Sussistenza e dalle Colonne Carreggio e Salmerie.

COLONNE CARREGGIO E SALMERIELe Colonne Carreggio e Salmerie erano adibite al traspor-

to di tutto quanto potesse servire ai reparti, collegando le retrovie alle prime linee. I militari impiegati in tali reparti, che erano solitamente scelti fra coloro che anche da borghesi svolgevano attività simili (carrettieri, barrocciai, cavallanti, mulattieri, asinai ecc.), erano spesso esposti alle insidie del nemico e degli elementi, pur non combattendo in prima linea.

dal Ministero della Guerra è indicato Enego quale luogo della morte, evidentemente in modo erroneo. Sepolto inizialmente a San Martino di Castrozza (T. 252). VII, 8, 8.

(1 - Continua)

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Alpini… Sempre! 15

LA PROTEZIONE CIVILE SEZIONALEAL RADUNO DI FELTRE

DEL 16 E 17 LUGLIO 2016

Molte sono state le attività di Protezione Civile durante la manifestazione, che hanno coinvolto circa duecento volontari della Sezione.

Sabato 16 luglio nel pomeriggio hanno avuto luogo eser-citazioni dimostrative delle squadre specialistiche di emer-genza idrogeologica, di antincendio boschivo e di sicurezza alpinistica in Caserma Zannettelli.

Era presente il nostro Presidente Nazionale Sebastiano Favero, che ha elogiato la manifestazione e ha consegnato, a nome della Sezione, una targa di riconoscenza per l’ottimo operato ai coordinatori che si sono succeduti alla guida della Protezione Civile Sezionale Renzo Centa, Carlo Zampieri, Loris De Nardin, Ezio D’ Alberto e Giovanni Boschet.

Nei due giorni della manifestazione i volontari hanno svol-to attività di assistenza radio, di supporto di segreteria e logi-stico, di servizio d’ordine, anche durante la sfilata. Di fonda-mentale importanza è stata la promozione della Protezione Civile A.N.A. con l’illustrazione di un pieghevole consegnato alla popolazione, con la visita guidata della mostra fotogra-fica della Protezione Civile A.N.A. di Feltre e della mostra statica di mezzi e attrezzature della Protezione Civile.

Molto gradito dagli ospiti è stato anche il supporto ‘mange-reccio’ dei volontari di Protezione Civile offerto dai chioschi attivi nei due giorni e dal rancio alpino della domenica che ha riscosso l’apprezzamento dei presenti.

Tutte queste attività sono state anche fondamentale momen-to di formazione per i nuovi volontari della Protezione Civile A.N.A. di Feltre e hanno dato la possibilità di sperimentare e valutare tecniche e abilità organizzativa della compagine.

Un ringraziamento sentito da parte del Coordinatore Sezionale Giorgio Bottegal a tutti i volontari, alpini e amici, che in qualsiasi forma hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione.

Protezione Civile Sezionale

Autorità e alpini di Zorzoi davanti al monumento ai Caduti.

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16 Alpini… Sempre!

Nel quadro delle cerimonie e delle rievocazioni organizzate a vario titolo per ricordare i cento anni dal Primo Conflitto Mondiale una valenza del tutto particolare hanno assunto per gli Alpini feltrini le celebrazioni per l’anniversario della con-quista del Monte Cauriol, avvenuta nel tardo pomeriggio del 27 agosto 1916 dopo tre giorni di aspri combattimenti.

Il fatto d’armi costituisce una delle imprese più gloriose della lunga storia del Battaglione Feltre, la quale ancor oggi suscita un’incondizionata ammirazione sia pur a fronte delle dolorosissime ed ingenti perdite in termini di vite umane. La Sezione A.N.A. di Feltre ed il Gruppo Monte Cauriol, con-sapevoli del profondo significato simbolico della ricorrenza, hanno fornito la propria collaborazione alla Sezione di Trento ed al Gruppo di Caoria nella predisposizione del programma delle manifestazioni che si sono snodate nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 agosto.

Nel pomeriggio di sabato, presso il cimitero militare di Caoria, ha avuto luogo l’alzabandiera e la resa degli onori ai Caduti con la deposizione di una corona d’alloro, dono della Sezione di Feltre. Successivamente il corteo ha sfilato sino all’ex asilo del paese per la resa degli onori ai caduti presso le lapidi commemorative.

Era presente il Vessillo Sezionale, accompagnato dal Vice Presidente Vicario Carlo Balestra, oltre che il gagliardetto del Gruppo Monte Cauriol.

Domenica mattina, dopo la resa degli onori sulla vetta del Cauriol, la cerimonia ufficiale si è svolta sul crinale del monte e precisamente nella località denominata Campigol del Fero, ove il Gruppo di Caoria ha recentemente portato a ter-mine un pregevole intervento di restauro della chiesetta che nel 1917 gli alpini del Battaglione Feltre eressero nel primo

anniversario della battaglia a ricordo dei compagni caduti nella presa del monte. Alla liturgia celebrata da don Nicola Belli, con il suggestivo accompagnamento musicale del Coro A.N.A. Piave, hanno preso parte numerose autorità civili e militari, rappresentanze delle Amministrazioni Comunali del territorio, numerosi Alpini e cittadini, saliti sin dal primo mat-tino alle pendici di questo luogo che a distanza di un secolo mantiene immutato il proprio valore simbolico.

Una rappresentanza del 7° Reggimento Alpini, guidata dal Capitano Davide Malvezzi, ha costituito il necessario ed imprescindibile segno di continuità con la Storia. La parteci-pazione ha superato le più rosee previsioni degli organizza-tori, tant’è vero che il pubblico ha assistito alla Santa Messa occupando una larga porzione del pendio posto immediata-mente a ridosso della chiesetta.

Le allocuzioni ufficiali, affidate ai rappresentanti delle istituzioni del territorio, al Presidente Sezionale di Trento Pinamonti ed al Vice Presidente Sezionale di Feltre Nicola Mione, sono state accomunate dal forte richiamo a quei valori che costituiscono il patrimonio comune della nostra Associazione: senso del dovere, legame con il territorio, importanza del ricordo degli avvenimenti passati come senti-mento di memoria e ricetta per un futuro migliore.

La cerimonia è stata conclusa con la lettura della Preghiera dell’Alpino e con una salva d’onore eseguita da un gruppo di rievocatori storici in uniformi d’epoca.

La giornata è proseguita a Caoria per la consumazione del rancio alpino sotto il tendone del Gruppo, al termine del quale il Coro A.N.A. Piave ha allietato il presenti con alcune cante del proprio repertorio.

Lorenzo Marzemin

I CENTO ANNI DELLA CONQUISTADEL MONTE CAURIOL

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Alpini… Sempre! 17

Cronache dai Gruppi

GRUPPO di ARSIÉLo scorso mese di luglio presso la casa di riposo C.A.S.A.

S. Giuseppe di Arsié, presente anche il Sindaco Luca Strappazzon, si è tenuta una semplice ma molto sentita ceri-monia in occasione del 65° di ordinazione sacerdotale del nostro Amico degli Alpini don Sergio Bartolomiello. Dopo la messa concelebrata e le varie allocuzioni, il festeggiato ha tracciato un bilancio, molto apprezzato dai presenti, dei suoi 65 anni di sacerdozio. Non è mancato un sincero apprezza-mento per quanto fatto dagli alpini del Gruppo di Arsié nel corso degli anni. Il tutto termina con un rinfresco e con le foto di rito.

RIFACIMENTO DEL TETTO DELLA CHIESA DI CROCE D’AUNE

La piccola chiesa di Croce d’Aune, edificata all’inizio degli anni Settanta, presenta da tempo dei problemi di tenuta all’ac-qua del tetto. Una situazione alla quale si è cercato di porre rimedio con alcune riparazioni provvisorie, ma che non sono servite a risolvere il problema. Ormai ad ogni occasione di pioggia è sempre di più l’acqua che filtra dal soffitto. È quin-di necessario provvedere al rifacimento del tetto, costruito in origine con lastre di ardesia, che si sono irrimediabilmente danneggiate nel corso degli anni.

GRUPPO di AUNE-SALZEN

Nella foto è visibile uno dei due spioventi del tetto.

L’edificio è stato realizzato con l’intenzione di impreziosire anche il passo montano feltrino di una chiesetta al pari di tutti gli altri passi dolomitici più importanti.

All’epoca si costituì un Comitato per promuovere la costruzione della chiesetta, presieduto dall’on. Manlio Pat e del quale facevano parte i rappresentanti di enti ed isti-tuzioni pubbliche e private. Tra essi citiamo l’on. Leandro Fusaro, presidente della Comunità Montana Feltrina, Felice Dal Sasso, Egidio Bertelle, Giulio D’Incau, rispettivamente Sindaci di Feltre, Padavena e Sovramonte, il Ten. Col. Carlo Alberto Del Piero, Comandante del Btg. Feltre, il Ten. Col. Leonardo Ciulli, Comandante del Gruppo Agordo, Giuseppe Giacomelli, all’epoca Presidente della nostra Sezione.

Tra gli altri presenti nel Comitato anche l’avvocato Girolamo Bonsembiante, che fece dono del terreno su cui sorse poi la chiesetta. La coesione collaborativa del Comitato permise in breve il reperimento dei fondi necessari alla costruzione dell’ opera. La chiesetta fu dedicata agli Alpini caduti in tutte le guerre. Forse anche per questo a rispondere tra i primi all’ap-pello per il rifacimento della copertura del piccolo tempio di culto, lanciato dalla gente di Croce d’Aune, sono state pro-prio le Penne Nere del locale Gruppo, che si sono impegnate da subito alla raccolta dei fondi necessari con la vendita dei biglietti della ormai tradizionale lotteria di ferragosto orga-nizzata dalle Pro Loco di Pedavena e Sovramonte, il cui ricavato quest’anno è stato totalmente devoluto allo scopo.

Così, anche con la collaborazione di molti altri Gruppi della nostra Sezione, gli Alpini di Aune hanno venduto oltre un terzo dei cinquemila biglietti previsti, che hanno consentito un incasso al netto delle spese di 4.400 euro, che sono stati consegnati alla parrocchia di Sovramonte, da cui dipende anche la chiesa di Croce d’Aune.

Per la parte rimanente si pensa di chiedere un contributo alle componenti (enti, istituzioni e associazioni) che costitui-vano il Comitato che ha voluto la costruzione della chiesetta. Nel frattempo è stato chiesto all’architetto Andrea Bona di stendere un preventivo della spesa necessaria. Si crede di poter realizzare l’intervento di ristrutturazione entro breve tempo, anche per celebrare la fine dei lavori con un piccolo raduno alpino al Passo Croce d’Aune nell’ambito delle ricor-renze per i cento anni dalla Grande Guerra.

Non sarebbe certo una cattiva idea quella di coinvolgere nelle manifestazioni per il centenario anche la chiesetta dedi-cata agli Alpini caduti in tutte le guerre.

Roberto Casagrande

L’interno della chiesetta dedicata agli Alpini caduti in tutte le guerre.

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18 Alpini… Sempre!

GRUPPO di CESIO

GRUPPO di LAMON

AUGURI A FRA’ FABIO

Sabato 2 settembre anche gli Alpini di Lamon hanno parte-cipato alla cerimonia, presieduta dal Vescovo della Diocesi di Belluno-Feltre Renato Marangoni, per l’ordinazione sacerdo-tale di Fra’ Fabio Roana, lamonese, classe 1977. Alle Penne Nere era stato assegnato il compito di allestire sul sagrato del Duomo un rinfresco a fine cerimonia per tutti i fedeli presenti, molti dei quali provenienti da fuori comune. Il Gruppo lamone-se augura a Fra’ Fabio un cammino religioso sereno e proficuo.

Il Vescovo Renato Marangoni, Don Fabio e il Parroco Don Liviano Bernardi con gli Alpini di Lamon.

Domenica 7 agosto presso il parco Ponte Serra, le Penne Nere di Lamon si sono prodigate per l’incontro generaziona-le W i veci W i boce. Molto partecipata e significativa la pur semplice cerimonia ha visto avvicendarsi allegramente sulla pedana bambini e nonni, in loro onore il coro Amici alpini in coro si esibiva intonando canzoni che hanno fatto la storia degli Alpini e della tradizione popolare. Presente il Sindaco di Lamon Vania Malacarne e i nuovi gestori del parco, Davide

Il reduce Giuseppe Da Rugna insieme ad alcuni bambini che hanno preso parte alla bella manifestazione.

e Debora, che ringraziamo. Presenti con i nonni, fra gli altri, Arturo Largo, classe 1919, e Giuseppe Da Rugna, classe 1922, entrambi ex-combattenti. A seguire ‘polenta, darici e formajo’. Il ricavato a scopo benefico è stato consegnato poi al centro diurno La Birola di Feltre.

Il Capo Gruppo Italo Poletti

GRUPPO di LASENCome tutti gli anni il Gruppo ha organizzato il 31 luglio la

propria festa. Anche se il tempo non è stato clemente siamo riusciti comunque ad avere una buona affluenza di persone e abbiamo potuto fornire un servizio buono anche con i vari problemi logistici causati dalla pioggia intensa: infatti ave-vamo preparato una mostra fotografica all’interno della sede che abbiamo dovuto in quattro e quattr’otto sgomberare per far posto alle tavole per far accomodare la gente al caldo e all’asciutto per il pranzo.

Prima del pranzo e della festa c’è stato il momento solenne della messa con la partecipazione del Consigliere Sezionale Caddeo facente le veci del nostro Presidente e poi erano presenti molti gagliardetti dei Gruppi vicini.

Un ringraziamento per i Consiglieri Sezionali Caddeo e Cecchet che erano presenti e anche alla bella visita che ci ha fatto nel pomeriggio il Vice Presidente Mione.

Per finire un grazie al Capo Gruppo Gino Tatto e a tutto il Gruppo Alpini di Lasen, agli Amici degli Alpini che si sono prodigati perché questa festa andasse nel migliore dei modi.

Giancarlo Marmo di Cannelli (Asti), artigliere effettivo a Strigno e poi a Belluno (a sinistra) e Giovanni Zanella di Cesiomaggiore del XIX Battaglione Alpini da Posizione a Santo Stefano di Cadore che nel ’62 parteciparono al Corso Centralinisti alla Caserma Fantuzzi di Belluno, si sono ritro-vati dopo cinquantaquattro anni all’Adunata di Asti. Mejo tardi che mai!

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Alpini… Sempre! 19

GRUPPO di MELLAME-RIVAIDomenica 14 agosto in una splendida giornata estiva,

gli Alpini del Gruppo Mellame-Rivai hanno organizzato a Forte Leone in località Cima Campo la tradizionale festa per commemorare il 99° anniversario della difesa del forte. La giornata è iniziata con l’alza bandiera e gli onori ai Caduti, con la deposizione di un mazzo di fiori ai piedi della croce situata nel piazzale del forte. Sono seguiti gli interventi del Vice Sindaco di Arsié Oscar Dall’Agnol e del Vice Presidente della sezione di Feltre Nicola Mione. È stata poi celebrata dal parroco Don Giuseppe Cavallini la S. Messa.

Erano anche presenti, il Comandante della stazione dei Carabinieri di Arsié e il Comandante della stazione della Guardia Forestale di Fonzaso. Oltre al Vessillo della Sezione di Feltre ed al Vessillo della Sezione di Marostica, erano pre-senti molti Capi Gruppo con i loro gagliardetti e molte altre associazioni combattentistiche e d’arma. Tutta la manifesta-zione è stata accompagnata dalle note della banda cittadina di Arsié. Al termine delle cerimonie di rito, sotto le strutture allestite dal Gruppo Alpini di Mellame-Rivai, è stato servito a tutti i presenti il rancio alpino mentre la banda si esibiva in un piacevole concerto. Lo scrivente coglie l’occasione per rin-graziare i numerosi collaboratori, che come ogni anno hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento pur con consape-voli delle numerose difficoltà, tutte le autorità intervenute e la banda cittadina.

Il prossimo anno, quando ricorrerà il 100°anniversario dei combattimenti, vi aspettiamo numerosi per celebrare questo importante episodio del nostro territorio.

Il Capo Gruppo Patrick Bettin

GRUPPO MONTE CAURIOL

GRUPPO MOLINE SORRIVA

GEMELLAGGIO CON IL GRUPPO DI GARDOLO (SEZIONE DI TRENTO)

Domenica 12 giugno scorso il Gruppo Monte Cauriol ha rinsaldato i vincoli di amicizia stretti con il Gruppo di Gardolo della Sezione di Trento, rendendo la visita effettuata a Feltre da parte degli Alpini trentini due anni or sono.

Una folta rappresentanza del Monte Cauriol ha raggiunto in pullman la sede del Gruppo gemello, dove è stato accolto dal Capo Gruppo Claudio Barbacovi e dal Consiglio Direttivo. Dopo la deposizione di un omaggio floreale presso il locale monumento ai Caduti vi è stato il trasferimento in centro città e precisamente nella sala di rappresentanza del Municipio, ove alla presenza del Vice Sindaco di Trento Paolo Biasioli, che ha rivolto agli ospiti il proprio messaggio di saluto, si è svolta la parte ufficiale dell’incontro con le allocuzioni dei Capigruppo e lo scambio di doni.

La giornata è proseguita con una breve ma significativa passeggiata nel centro storico ed il pranzo conviviale. Nel pomeriggio, sempre con l’accompagnamento degli Alpini di Gardolo, ha avuto luogo la visita guidata al Museo delle Truppe Alpine ed al monumento dedicato al martire trentino Cesare Battisti, entrambi collocati nella suggestiva cornice del Doss Trent.

Lorenzo MarzeminPULIZIA ORTIGARA 2016

Durante il fine settimana di Ferragosto diversi volontari da vari Gruppi Alpini hanno contribuito a dare una mano nell’annuale pulizia estiva del Monte Ortigara sull’Altopiano di Asiago; alcuni di loro appartenevano alla Sezione di Feltre.

Sabato 13 ci siamo ritrovati presso il campo base alla chie-setta di piazzale Lozze; durante la mattinata ci siamo occupati di togliere massi dalle trincee e liberare dal ghiaione i percorsi su cui erano prima passati i decespugliatori. Verso mezzogiorno siamo tornati all’accampamento dove intanto gli Alpini locali avevano preparato il rancio.

Nel pomeriggio abbiamo recuperato l’attrezzatura e sono stati messi a punto gli ultimi dettagli, compresa la rimozione dell’immondizia (incredibile, ma il degrado e la mancanza di rispetto giungono fin quassù). Diversi di noi hanno anche approfittato dell’occasione per visitare per bene queste cime

I gagliardetti dei Gruppi di Sovramonte davanti al monumento ai Caduti

e dare un’occhiata alle nostre Vette da una nuova prospettiva. Alcuni di noi sono poi tornati ai propri paesi in serata, mentre altri sono rimasti per passare una meritata serata di festa dopo tanta fatica sotto il sole battente. Una bella giornata che non sarebbe stata possibile se il tempo non ci avesse aiutato; mi preme ringraziare qui il coordinatore Fabio Turra che dal 2008 si occupa di questa iniziativa ed i volontari delle cucine.

Giuliano Barat

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20 Alpini… Sempre!

GRUPPO VALDEROA

GRUPPO di PEDAVENALo scorso 4 settembre si è svolta a Pedavena la Processione

Mariana con la presenza di una rappresentanza del locale Gruppo Alpini, che forniva la scorta all’immagine sacra.

Giuseppe D’Alia

17 LUGLIO ALTA VAL CALCINO

Commemorazione al Cippo Domador, quest’anno ancora più solenne per la concomitanza dell’80° anniversario di fon-dazione del Gruppo Alpini Valderoa di Alano di Piave.

Erano presenti i Gonfaloni dei Comuni di Alano di Piave con il Sindaco Amalia Serenella Bogana e quello di Tradate con il Sindaco Laura Cavalotti, i Vessilli di Feltre, Bassano del Grappa, Varese, Trieste, Pisa, Lucca, Livorno, i Gagliardetti di Alano di Piave, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa, Valstagna, Saronno, Tradate, Bossolasco, Pisa e Quero e così pure la bandiera dei Fanti di Alano di Piave e Quero Vas.

Come consuetudine alpina si inizia con la Santa Messa, officiata dal Padre salesiano Don Angelo da Segusino che il Gruppo Valderoa ha associato alla causa alpina. Alla fine i discorsi ufficiali, tutti incentrati sull’assurdità delle guerre per prenderne le distanze e nel contempo stare vicino con il pensiero a chi vi è morto, perché lo ha fatto con l’idea di indipendenza e salvezza nei confronti della sua terra che è la stessa che noi percorriamo da uomini liberi. È stata poi consegnata una pergamena ai Gruppi partecipanti e per finire, tutti in Malga Camparonetta per il pranzo.

È stata una bellissima cerimonia baciata da uno splendido sole. Da sopra le cime, i Piz, si vedeva la laguna di Venezia e guardandosi attorno, vedendo quei magnifici paesaggi ci si domandava: ma come è potuta accadere una cosa così tremenda con tante vite sacrificate quassù in mezzo a questa pace e a questa meraviglia?

Per questo bisogna sempre ricordarsi e ricordare l’assurdità della guerra.

CON GLI ALPINI DEL COROVAL TIDONE DELLA SEZIONE A.N.A.

DI PIACENZA A CIMA GRAPPA

Da parecchi anni l’Alpino Tarcisio Bassi del Gruppo di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza voleva visita-re il Sacrario del Grappa. Desiderio avveratosi quest’anno grazie all’amicizia cinquantennale con Giovanni Da Poian, Tesoriere del Gruppo Monte Cauriol, conosciuto durante la naja alla Caserma Toigo del Reparto RRR Cadore a Belluno, negli anni 1965/1966. Questo legame ha fatto sì che si potes-se anche svolgere una bellissima cerimonia nella chiesetta dedicata alla Madonnina di Cima Grappa. Con la partecipa-zione e la collaborazione dei Soci Cozzi, Zatta, Vettoretto, del Capo Gruppo Mione e di Nicola Ceccato, con il direttore del Coro A.N.A. Piave Speranza, abbiamo accolto gli amici di Piacenza, circa settanta fra Alpini e familiari, compresi i trenta cantori del Coro Val Tidone: gli stessi hanno cantato sia in chiesa che al Rifugio Bassano di Cima Grappa. Oltre all’amico Tarcisio, Presidente del Coro, erano presenti il Vice Capo Gruppo Alpini di Castel San Giovanni, Stragliati, ed il Direttore del Coro, Dino Capuano. La Messa è stata officiata da Don Gian Romano Gnesotto di Romano d’Ezzelino, che durante l’omelia ha ricordato tutti gli avvenimenti svoltisi in questo luogo sacro alla Patria, durante la Prima Guerra Mondiale e tutti i soldati senza distinzione di nazionalità che qui caddero, auspicando che ciò non abbia più a ripetersi in futuro. Alla fine della Messa è stata deposta una corona sulla tomba del Gen. Giardino. Nonostante l’inclemenza del tempo, durante una breve schiarita, abbiamo potuto spiegare dove ci trovavamo, indicando agli ospiti i monti teatro delle battaglie, nonché la pianura con il Piave, teatro di altrettanto cruenti scontri. Dopo la visita al Museo annesso alla Caserma Milano e la visita alla Galleria Vittorio Emanuele III, gli amici di Castel San Giovanni si sono trasferiti per il pranzo a Campo Solagna non prima di darci appuntamento alla loro Festa Granda che si svolge ogni anno organizzata dai diversi Gruppi della Sezione Piacentina.

I partecipanti all’incontro al Sacrario di Cima Grappa con i Vessilli Sezionali e Gagliardetti.

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Alpini… Sempre! 21

Gli scorsi 9 e 10 luglio si è rinnovato il tradizionale incontro delle Penne Nere sull’Ortigara, montagna simbolo del sacrifi-cio alpino nel corso della Grande Guerra. Per comprendere il valore sacrale di questi luoghi è sufficiente osservare lo sce-nario montano caratterizzato da un pietrame chiaro puntellato da una rada vegetazione che in tempo di guerra fu teatro di violentissimi scontri e atti di puro eroismo da ambo le parti.

Le ferite della guerra sono ancora chiaramente distinguibili anche grazie all’operato dei molti volontari che nel tempo si sono prodigati per il recupero storico dei luoghi. In questo contesto i molti presenti alla manifestazione si sono sentiti parte di un vero e proprio ‘pellegrinaggio della memoria’ che partendo dal piazzale del Lozze li ha condotti fino alla Colonna Mozza. Nutrita la presenza di delegazioni italiane ed estere, con un picchetto di Alpini in armi e rappresentanze

di Associazioni Combattentistiche e d’Arma. La Sezione di Feltre era in questo contesto presente e ben rappresentata dal Consigliere Claudio Spadetto, che ha portato il nostro Vessillo sulla vetta del Monte dove è stata officiata una S. Messa da don Rino Massella, cappellano della Sezione di Verona e concelebrata dal cappellano militare sloveno Milan Pregelj. La celebrazione era accompagnata dal Coro A.N.A. di Marostica.

Dopo una cerimonia di ricordo con la deposizione di corone a Quota 2105 e al cippo austro-ungarico di Quota 2101, i pre-senti si sono quindi spostati alla chiesetta del Monte Lozze, dove in una cerimonia solenne sono stati resi gli onori al Tricolore e al Labaro dell’A.N.A., per lasciare infine spazio agli interventi ufficiali con un forte richiamo ai valori propri della tradizione alpina.

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22 Alpini… Sempre!

NOTIZIE LIETE E ANNIVERSARIGRUPPO DI AUNE-SALZEN

Il 3 maggio scorso in casa del socio Alfredo Facchin è arrivata la prima nipotina, Rebecca. Auguri, oltre che alla piccola, ai genitori Ervin e Barbara e ai nonni Alfredo e Gianna da tutti i soci del Gruppo.

GRUPPO DI CESIO

Loris Broccon annuncia il matrimo-nio del figlio Stefano con Alessia, avve-nuto il 16 luglio scorso. Felicitazioni da parte del Gruppo.

GRUPPO DI LENTIAI

Il Vice Capo Gruppo Vicario Valdis Dalle Mule, classe 1952, artigliere alpi-no già in forza alla 42a Batteria del Gruppo Agordo a Feltre nel 1972-73, annuncia con orgoglio il matrimonio del figlio Paolo con Anna Pavoni avvenuto lo scorso settembre a Forni di Sopra. Felicitazioni da parte del Gruppo.

GRUPPO DI VAS

Il socio Tarcisio Corrà annuncia la nascita del pronipote Lorenzo Perenzin (finalmente il maschietto dopo tre figlie e sei nipoti femmine!).

GRUPPO DI SANTA GIUSTINA

Il 25 Agosto, per la gioia di mamma e papà, è arrivata Viola figlia del nostro valido consigliere Alberto de Gol e nipote del nostro socio e consigliere Francesco De Gol. A mamma Sara e a papà Alberto giunga un augurio da tutto il consiglio direttivo del Gruppo Alpini di Santa Giustina.

Il Caporal Maggiore Scelto Matteo Lovat, figlio del Consigliere Giampietro, il 25 giugno 2016 è convolato a nozze con Silvia Garlet. Attorniato dai suoi commilitoni di stanza a Merano e San Candido dove presta servizio come istruttore militare di sci e di alpinismo.

A Matteo e Silvia giungano i migliori auguri da tutto il Gruppo Alpini Sincero Zollet.

Cinquant’anni di matrimonio per il socio cav. Emilio Pasqualotto e per la signora Serafina.

Agli sposi - molto conosciuti nell’am-bito del volontariato lentiaiese - le feli-citazioni e i migliori auguri da tutto il Gruppo.

GRUPPO DI PEDAVENA

Vittorino Turrin annuncia la nascita della nipote Eva, figlia di Raffaele Turrin e della signora Luna, avvenuta il 18 luglio 2016.

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Alpini… Sempre! 23

LA REDAZIONE DI ALPINI… SEMPRE!

ESPRIME LE PIÙ SENTITE CONDOGLIANZE

AI FAMILIARI DEGLI ALPINI E DEGLI AMICI

ANDATI AVANTI.

SONO ANDATI AVANTI

Giorgio Bortolas

Guerrino ‘Ino’ D’Agostini

Giuseppe Dall’Agnol

GRUPPO DI VILLABRUNAHa posato lo zaino a terra

Guerrino ‘Ino’ D’Agostini.Artigliere da Montagna del

Gruppo Agordo, classe 1934, era uno dei soci più anziani e da sempre Consigliere.

Di carattere gioviale, aveva fatto dell’Alpinità il proprio stile di vita, collaborando con tutte le associazioni di volontariato.

Alla moglie Silvana, ai figli Danilo e Carlo, alle nuore ed ai nipoti

GRUPPO DI PEDAVENAHa messo lo zaino a terra

il nostro caro socio Giorgio Bortolas, classe 1946. Aveva prestato servizio militare a Santo Stefano di Cadore nella 66a Compagnia del

GRUPPO DI FASTROGiuseppe Dall’Agnol, nato

il 6 ottobre 1944 e decedu-to il 5 settembre 2015. Nel primo anniversario della tua scomparsa il nostro Gruppo vuole ricordarti affettuosa-mente come socio ed ex-Capo Gruppo e rinnovare le

l’affettuoso abbraccio di tutti gli Alpini del Gruppo.

Feltre nel 1967, l’anno della Strage di Cima Vallona.

Tutto il paese lo ricor-da attivo all’interno del Gruppo. Lascia la moglie e il figlio Alessandro, attuale Capo Gruppo.

più sentite condoglianze a tutti i tuoi familiari.

Ossigenoterapia‘Ossigenoterapia’ è un termine coniato da William Faccini per descrivere i contributi a sostegno del

nostro giornale. Si ricorda infatti che da delibera di Consiglio Sezionale per la pubblicazione di notizie liete come quelle di nascite, battesimi, matrimoni, lauree, ecc … è bene contribuire con un’offerta da far pervenire al giornale attraverso la Segreteria.

Questo contributo serve per sostenere nelle sue necessità materiali il nostro periodico e dargli, come detto ‘ossigeno’.

Raffaella e Michela Cadore e Adriana Biesuz, rispetti-vamente figlie e moglie di Giancarlo Cadore, Alpino del Gruppo Cimonega di Cesiomaggiore, con queste poche righe vogliono ringraziare di cuore tutti gli Alpini del Gruppo e tutti gli altri Capi Gruppo, che da tutta la pro-vincia, sono intervenuti al funerale nella giornata del 25 agosto scorso. Con la loro discrezione e la solennità dei loro gesti hanno reso meno triste e difficile il momento del saluto finale.

Giancarlo non era un Alpino che partecipava molto alle adunate, ma non mancava di emozionarsi e di fare gli occhi lucidi quando vedeva Alpini in zone disastrate, pronti a dare una mano, oppure quando al telegiornale sfilavano i servizi delle adunate nazionali.

Anche se non era lì presente, si sentiva orgoglioso di par-tecipare anche lui a suo modo a questo gruppo. Nella sua

vita non ha mai avuto né tessere di partito né di sindacato, l’unica era quella degli alpini, dove meticolosamente ogni anno attaccava il bollino dell’iscrizione.

L’anno scorso non trovava più la carta d’identità dove dentro c’era la tessera degli Alpini, non era dispiaciuto di non avere più la carta d’identità, gli ‘bruciava’ non trovare quella degli Alpini, poi per fortuna abbaiamo ritrovato tutto e lui si è rasserenato.

Questo era Giancarlo, uomo semplice, lavoratore, che ha trascorso gran parte della propria vita lontano dalla sua terra alla ricerca, come tanti della sua generazione, di una posizione migliore. Non ha mai dimenticato però le proprie origini e proprio qui a Cesiomaggiore, da dove è partito tanti anni fa, ha voluto terminare il suo cammino.

Gli Alpini lo hanno salutato con tutti gli onori e a loro va la nostra più assoluta e immensa riconoscenza.

UN PICCOLO RINGRAZIAMENTO

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Il reduce Alberto GioppLamonese, classe 1917, frequenta il Corso Allievi Ufficiali nel 1940, al 93° Fanteria Messina di Ancona; è poi destinato al 48° Ferrara, che raggiunge in Albania, dove comanda un plotone mortai. Ferito, è imbarcato per l’Italia e al termine di una lunga degenza è congedato. Richiamato nuovamente e trasfe-rito negli Alpini, raggiunge in Calabria il 118° Reggimento Costiero, con cui svolge, dal marzo 1942 al settembre 1943, vigilanza anti-sbarco.