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Periodico trimestrale del Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati - Regis74 78 - Marzo 2018 - Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Roma

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Periodico trimestrale del Consorzio Nazionale per la Gestione,Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati

Registrazione Tribunale di Roma n. 374/89 del 21/06/1989

Direttore Responsabile:Paolo Tomasi

Segreteria di redazione:Domenico Zaccaria

Anno XXVIIINumero 95Marzo 2018

Direzione, redazione, amministrazione: Consorzio Nazionale per la Gestione,Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali UsatiVia Virgilio Maroso, 50 - 00142 Roma

Progetto grafico e realizzazione:eprcomunicazione Via Arenula, 29 - 00186 Roma

Stampa: Piramide ComunicationRoma

Stampato nel mese di Marzo 2018

EDITORIALE 3Mettiamo l’economia circolare al centro dell’agenda politica

SCIENZA E AMBIENTE 4Scienza e ambiente: notizie dall’Italia e dal mondo

GREEN ECONOMY 6Gli appelli del mondo ambientalista alla futura classe politica italiana

Bonafè: col pacchetto economia circolare la palla passerà in mano ai governi

Ronchi: “Sarà un anno ricco di opportunità ma occorrono riforme importanti”

Ambiente, le proposte con cui i partiti si sono impegnati a governare il Paese

STORIE 12Fater, nuova vita ai pannolini usati, la nuova tecnologia è made in Italy

Greenrail: dagli pneumatici ai treni, l’economia circolare viaggia sui binari

Conoe, dagli oli vegetali esausti nascono biocarburanti di qualità

EggPlant, plastica bio dalle acque reflue: la startup pugliese sta stupendo il mondo

CONOU 16Il 30% delle nostre automobili viaggia con olio lubrificante rigenerato

LIBRI 18EquiLibri

INDICE

A volte basta poco per inquinare tanto: un cambio d’olio dell’auto gettato in untombino o in un prato. Un gesto insensato che rischia di inquinare una superficieenorme di 5.000 metri quadri. Invece se raccolto correttamente l’olio usato è unapreziosa risorsa perché con il riciclo diventa nuovo lubrificante. Così si risparmiasull’importazione del petrolio e anche l’ambiente ci guadagna. Aiutaci a raccoglierlo,non mandare a fondo il nostro futuro: numero verde 800.863.048

SE GETTI VIA L’OLIO USATODELLA TUA AUTO INQUINI

SEI PISCINE OLIMPICHE.

www.conou.it

IN COLLABORAZIONE CON LA NAZIONALEITALIANA DI PALLANUOTO

STORIE CONOU LIBRIEDITORIALE GREEN ECONOMYSCIENZA E AMBIENTE

Mettiamo l’economia circolareal centro dell’agenda politica

Quanto è importante che il prossimo Governo punti condecisione sulle potenzialità dell’economia circolare? Qualisarebbero i vantaggi per il sistema Italia ad ogni livello? Equanto sono stati presenti questi temi - a noi molto cari -nella campagna elettorale che si è recentemente conclusa?In questo numero di Equilibri abbiamo cercato di forniredelle risposte ad alcune domande legittimamente poste,negli ultimi e travagliati mesi della vita politica del Paese,dai principali operatori della green economy.Come accade in tutte le attività produttive, anche il nostrosettore sente un forte bisogno di riferimenti che guidinol’Italia attraverso i cambiamenti dei prossimi anni: vivremosituazioni difficili legate alla spinta migratoria, alla scarsitàdi risorse e alla gestione dei rifiuti, problemi importanti chesegneranno il nostro futuro. La tecnologia ci aiuterà a supe-rare queste crisi? Certamente sì. Abbiamo affrontato unfenomeno importante come la globalizzazione, che ci hacostretto a trovare soluzioni nuove a quesiti nuovi. La com-plessità globale chiede di essere gestita. Invece in Italia,negli ultimi anni, abbiamo sofferto la mancanza dei deciso-ri, di chi avrebbe dovuto stabilire l’orientamento delle poli-tiche. È venuta meno la politica in grado di guidare il cam-

biamento, mentre siamo consapevoli che il sistema indu-striale debba recuperare produttività per stare al passo congli altri Paesi europei e vincere la sfida della complessità.Il rilancio della crescita, ad esempio, richiede di rimuoveregli ostacoli allo sviluppo del sistema produttivo posti dall’eccessiva regolamentazione di alcuni mercati e dalle inefficienze della giustizia civile e della PubblicaAmministrazione. Lo raccontiamo in questo numero dellanostra rivista, presentando quattro casi di eccellenza nelcampo dell’economia circolare: troppo spesso le realtà pro-duttive italiane viaggiano a una velocità decisamente supe-riore rispetto alla normativa di riferimento, che in questomodo finisce per ostacolare o limitare progetti in grado diconiugare la difesa dell’ambiente e un minor spreco dellerisorse, garantendo al contempo nuova occupazione.L’economia circolare non deve più essere considerata untema da “addetti ai lavori” ma deve diventare sempre piùcentrale nell’agenda politica del nostro Paese; è su questoterreno, infatti, che si giocherà nel prossimo futuro la sfidadella competitività.

Paolo Tomasi

Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il Presidente del CONOU Paolo Tomasi

STORIE CONOU LIBRIEDITORIALE GREEN ECONOMYSCIENZA E AMBIENTE

SCIENZA E AMBIENTE: NOTIZIE

INGHILTERRA, OLIO DA CUCINA E RIFIUTIPER ALIMENTARE AEREI E NAVI

La Royal Academy of Engineering britannicarilancia l’economia circolare. In un rapportocommissionato dal governo, l’Accademia spiegache non basta chiamare bio un carburante perdargli una patente verde, ma occorre calcolarel’impatto ambientale e sociale dei vari cicli dilavorazione. Per arrivare entro il 2020 al 10% dienergia pulita nei trasporti, obiettivo richiestodall’Ue, è necessario puntare sulla riconversioneenergetica dei rifiuti producendo biocombustibilianche per navi ed aerei.

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IL MIT DI BOSTON INVENTA IL CEMENTOFATTO CON LE CENERI VULCANICHE

Un team di ingegneri del MIT di Boston, incollaborazione con alcuni scienziati delKuwait, ha scoperto che polverizzare la cenerevulcanica e aggiungerla alla miscelacementizia rende non solo il processo più“green”, ma anche il materiale più resistente.Questa cenere possiede numerosi vantaggi: ènaturalmente disponibile, è considerata unmateriale di scarto e può legarsi con acqua ealtri materiali per formare paste simili alcemento.

KENIA, NASCONO STRUMENTI MUSICALIDAI RIFIUTI PRODOTTI NEGLI SLUM

Nella baraccopoli di Dagoretti a Nairobi, l’OngAmref ha dato vita al progetto “Un barattoloche voleva suonare”: si tratta di una virtuosastoria di recupero grazie alla quale i rifiutidiventano strumenti musicali. I materiali discarto della vicina discarica di Dandoravengono portati in laboratorio e trasformartiin tamburelli e percussioni; in questo modo sispezza il circolo vizioso degli slum e il lavoro ècurato da operatori che a loro volta vengonoaiutati da Amref.

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DALL’ITALIA E DAL MONDO

L’INDONESIA BREVETTA IL BIOPACKAGINGDESTINATO AL COMPARTO ALIMENTARE

L’Indonesia è pronta a stupire il mondo con unmateriale “green” in rimpiazzo ai polimeriottenuti dal petrolio: una pellicola a base dialghe e destinata al comparto alimentare. Ilprodotto appartiene alla piccola start upEvoware, che è riuscita a portare sul mercatola propria idea, ovvero realizzare unbiopackaging così sano e naturale da poteressere addirittura mangiato. Un’originalealternativa ai tradizionali imballaggi in plasticafossile, che oggi soffocano acque e spiaggedel Paese.

IN OLANDA SI PEDALA SU ASFALTOARRICCHITO DA CARTA IGIENICA USATA

Ogni anno in Olanda si consumano 180milatonnellate di carta igienica, che fino a pochimesi fa venivano filtrate e incenerite. Orainvece due aziende hanno elaborato unatecnologia per il trattamento della cellulosacontenuta nella carta igienica che finisce neireflui urbani, e hanno poi avuto l’idea di usarlaper produrre asfalto. In un paese molto piovosola cellulosa, che ha una forte permeabilitàall’acqua, assorbe la pioggia più rapidamente emigliora la sicurezza della guida.

DA METALLI PESANTI A PEPITE D’OROGRAZIE A UN BATTERIO “MANGIONE”

Un batterio capace di consumare metalli riescea “digerire” composti tossici e a prosperare,producendo come effetto collaterale minuscolepepite d’oro. Il suo nome è “C. Metallidurans”e le sue incredibili capacità sono state scoperteda un team di ricercatori dell’Università MartinLuther Halle-Wittenberg e dall’UniversitàTecnica di Monaco, in Germania, che hannoapprofondito i processi molecolari cheavvengono all’interno di tale batterio.

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n vista delle elezioni politiche del4 marzo, ecologisti e associazio-ni ambientaliste hanno chiestola parola per richiamare l’atten-

zione della futura classe politica ita-liana sulle questioni ambientali:clima, energia, consumo di suolo,economia circolare, risorse idriche.Argomenti poco o per nulla trattati incampagna elettorale, consideratisecondari nonostante il loro ruolostrategico per un piano di sviluppodel Paese, a livello sia nazionale cheinternazionale. Le proposte avanzatesono eterogenee ma accomunate daun leitmotiv: considerare l’ambientenon come un problema ma comeuna risorsa.Se da una parte il comitato di 19esperti di La Scienza al Voto(Università, Protezione Civile, CNR,Istituto nazionale di geofisica e vulca-nologia, Arpae e Centro Euro-Mediterraneo per i CambiamentiClimatici, chimici, fisici, ingegneri ebiologi, meteorologi, economisti egeologi) ha invitato al dibattito i par-titi proponendo - programmi eletto-rali alla mano - “soluzioni scientifica-mente fondate” ai problemi di lavoroe immigrazione, sicurezza e tasse,

salute e ricerca, dall’altra parte ilgruppo di 21 professionisti di Energiaper l’Italia (provenienti da ProtezioneCivile, INGV, Dipartimento di Fisica eAstronomia, Arpa, ENEA) ha lanciatoun appello per la riduzione dei con-sumi energetici e la promozione del-l’utilizzo delle fonti rinnovabili, nelrispetto degli Accordi di Parigi nel-l’ambito della COP21.Il network di Coalizione Clima riuni-sce oltre 200 realtà tra organizzazio-ni del Terzo settore, sindacati, impre-se, scuole e università, associazionistudentesche, sociali e religiose emigliaia di cittadini. Finalizzato acostruire iniziative e mobilitazionicomuni per sensibilizzare sulla lotta aicambiamenti climatici, ha presentatoun programma ai partiti e alle coali-zioni per favorire la transizione versoun’economia decarbonizzata e il con-tenimento del riscaldamento globaleal di sotto dei 2 gradi centigradi.WWF Italia, in vista delle elezioni, ha denunciato un atteggiamentodistratto della politica nei confrontidelle tematiche ambientali, e ha deci-so così di avviare una campagnaapartitica sui canali digitali, rivolta aicittadini e finalizzata a sensibilizzare

sulle emergenze ambientali.Non poteva rimanere in silenzio la piùlongeva e numerosa associazioneambientalista italiana, Legambiente,che ha messo a punto un’Agendaverde da sottoporre ai candidati: “Lapolitica non sfugga alle sue respon-sabilità – ha osservato il vicepresi-dente Zanchini in un convegno aRoma. L’ambiente rappresenta unagrande opportunità per un’Italia chescommette su qualità e innovazione,lavoro e riduzione delle disugua-glianze”. Secondo l’associazione“non esistono ragioni economiche ovincoli di bilancio che possano fer-mare scelte indispensabili di innova-zione e riqualificazione ambientale.Quello che chiediamo alla politica èdi avere il coraggio di aggredire glienormi sprechi, le scelte infrastruttu-rali sbagliate, l’illegalità e le rendite adanno dell’ambiente che impedisco-no una corretta gestione delle risor-se naturali e dei beni comuni”. Quanto incideranno le richieste degliesponenti ambientalisti sulle sceltedella futura classe politica? Lo scopri-remo dopo il 4 marzo.

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GLI APPELLI DEL MONDO AMBIENTALISTAALLA FUTURA CLASSE POLITICA ITALIANA

STORIE CONOU LIBRIEDITORIALE GREEN ECONOMYSCIENZA E AMBIENTE

WWF ITALIAI MESSAGGI DELLA CAMPAGNA SOCIAL DI WWF ITALIACON I VOLTI DELLA NATURA- “Vota il lupo”: riconoscere il valore culturale e simboli-

co del lupo come simbolo della biodiversità- “Vota per le energie pulite”: raggiungere il 100% della

produzione di energia da fonti rinnovabili- “Vota per il mare”: un Mediterraneo libero dalla plasti-

ca, la lotta alla pesca illegale e un’adeguata gestionedelle Aree Marine Protette

- “Vota per l’acqua”: riconoscere e gestire l’acqua comeun bene comune

- “Vota per i parchi”: istituzione dei Parchi previsti eancora mancanti

- “Vota la bellezza”: fermare il consumo di suolo e favo-rire la riqualificazione urbana del territorio

LEGAMBIENTELE SFIDE AMBIENTALISTE PER LA NUOVALEGISLATURA- Istituire, come negli altri grandi Paesi europei, un

Ministero per il clima e l’energia responsabile per latransizione e decarbonizzazione al 2030

- Approvare una legge per i prosumer dell’energia dafonti rinnovabili

- Una struttura di missione per l’adattamento climatico ela messa in sicurezza del territorio

- Un nuovo Piano nazionale di gestione e tutela dellarisorsa idrica

- Approvare un piano industria 5.0 per l’economia circolare- Rivedere la fiscalità per incoraggiare l’economia circolare- Approvare una “Roadmap 2030 per la mobilità sosteni-

bile” e la lotta all'inquinamento urbano- Istituire una struttura di missione presso la Presidenza

del Consiglio per coordinare le politiche che riguardanol’economia circolare, le città e la riqualificazione ener-getica e antisismica del patrimonio edilizio

COALIZIONE CLIMALE PROPOSTE DI “COALIZIONE CLIMA”ALLA FUTURA CLASSE POLITICA- Abbandonare completamente il carbone entro e non

oltre l’anno 2025- Indirizzare i maggiori investimenti in termini energetici

verso settori dell’efficienza energetica e delle energierinnovabili

- Una posizione contro nuovi incentivi alle fonti fossili- Attuazione del Clean Energy for All Europeans package- Eliminazione dei sussidi alle fonti fossili- Sviluppo di città sostenibili, mobilità sostenibile, inter-

venti di prevenzione, messa in sicurezza del territorio epiani di adattamento al cambiamento climatico

- Intervento pubblico a sostegno di ricerca, innovazionetecnologica, digitalizzazione e automazione

- Definizione di strumenti per garantire la partecipazionedemocratica nelle scelte strategiche del Paese

- Istituzione di un partenariato internazionale per la ridu-zione delle emissioni di gas serra e per l’adattamento alcambiamento climatico delle popolazioni più povere evulnerabili

LA SCIENZA AL VOTOLETTERA APERTA DI “LA SCIENZA AL VOTO”ALLE FORZE POLITICHE- Abbandonare i combustibili fossili e promuovere un

sistema integrato di produzioni di energie rinnovabili- Per l’aumentato rischio da alluvioni e flash flood messa

in sicurezza dei territori, potenziamento e una ottimiz-zazione dei sistemi di allertamento con sistema di moni-toraggio idro-meteo e radarmeteorologico, nonché deisistemi di previsione modellistica idro-meteo

- Dissesto idrogeologico con azioni “soft” (non struttura-li), “grey” (strutturali) e “green” (verdi)

- Utilizzo di pratiche agricole tali da massimizzare leimprese produttive

- Adottare la risoluzione UNESCO del 28/09/2017 per lasalvaguardia dei ghiacciai

- Misure per ridurre il traffico urbano favorendo il tra-sporto pubblico locale, la mobilità ciclopedonale, e lasmart mobility

- Spingere maggiormente sulla promozione dell’econo-mia circolare

ENERGIA PER L’ITALIALE IDEE DI ENERGIA PER L’ITALIA PER RIACCENDERELA POLITICA ITALIANA- Rispettare gli accordi di Parigi sottoscritti dal nostro

Paese nell’ambito della COP21- Promuovere conoscenza e consapevolezza delle crisi

ambientali che stiamo vivendo- Adottare politiche fiscali che favoriscano la transizione

da fonti fossili a rinnovabili (carbon tax)- Definire entro la legislatura obiettivi strategici per atti-

vare una transizione sostenibile: bando ai combustibilifossili entro il 2040, riduzione dell’uso di energia pro-capite, dematerializzazione dei processi industriali

STORIE CONOU LIBRIEDITORIALE GREEN ECONOMYSCIENZA E AMBIENTE

e leggi son, ma chi ponmano ad elle?”, ammoni-va già secoli fa il SommoPoeta. Si spera che così

non accada per l’economia circolare,la nuova frontiera che può salvare ilPianeta, dal momento che ilParlamento europeo ha approvato unimportante pacchetto di direttive pro-prio per incentivare la transizionedell’Europa verso un’economia circo-lare. Per quanto riguarda l’Italia, ilParlamento che è uscito dalle elezionidel 4 marzo avrà davanti a sé impor-tanti appuntamenti, per recepire eattuare con misure di legge e regola-menti le indicazioni-quadro contenutenelle direttive del pacchetto europeo.Dopo 17 ore di negoziato – ricordacon un certo orgoglio l’europarla-mentare Simona Bonafé (Pd), relatri-ce sul pacchetto - siamo riusciti aportare a casa un grande risultato,che pone nuove basi per uno svilup-po economico e sociale sostenibile.‘’Per la prima volta gli Stati membrisaranno obbligati a seguire misureunivoche e condivise sul ciclo di vitadelle materie prime e sullo smalti-mento dei rifiuti. Un piano ambizio-so, con paletti chiari e inequivocabili,

come quello che rafforza le misure diprevenzione della generazione dirifiuti, estende gli obblighi di raccoltaseparata ai rifiuti organici, tessili epericolosi e fissa al 10% la quotamassima che potrà essere smaltita indiscarica entro il 2035’’.Il pacchetto inoltre prevede una ridu-zione del 50% degli sprechi alimenta-ri e il raggiungimento della soglia del65% di riciclaggio da parte di tutti gliStati membri. L’on Bonafé si dichiarafiduciosa: raggiungendo questiobiettivi l’economia del VecchioContinente sarà tra le più virtuose delPianeta. Però l’europarlamentare nonsi dichiara ancora soddisfatta: oraoccorre una direttiva sull’eco design,ma anche investimenti sulle infra-strutture verso una maggiore qualitàdel riciclo. Il lavoro insomma non èancora finito. “Staremo addosso –annuncia Bonafé - al presidenteJuncker perché pensiamo che sia arri-vato il momento di emanarla.Inoltre ci vogliono grandissimi investi-menti, soprattutto sulle infrastruttureperché l’economia circolare ne habisogno per aumentare la qualità delriciclaggio. L’ultima sfida che ci aspet-ta è quella del recepimento delle

direttive. Da questo punto di vistanon dobbiamo darci la zappa suipiedi. Infatti quella che dovrà essererecepita è una normativa quadro,quindi poi spetterà ai singoli Statidecidere se adottare o meno alcunemisure’’. Il Governo italiano intantoha elaborato il Documento di posizio-namento strategico nazionale, a curadel ministero dell’Ambiente e delministero dello Sviluppo Economico.Il documento, intitolato ‘’Verso unmodello di economia circolare perl’Italia’’, si inserisce nella più ampiastrategia nazionale per lo svilupposostenibile.E proprio alla presentazione di que-sto documento governativo, grandiaziende italiane hanno firmato il‘’manifesto per l’economia circolare’’che coinvolge, come capofila per cia-scun settore, un’azienda protagoni-sta del made in Italy a livello interna-zionale e già impegnata sul tema. E sicapisce il perché: l’economia circola-re punta proprio alla trasformazionedei processi e al ridisegno dei prodot-ti e dei servizi, favorendo il supera-mento delle tradizionali divisioni tradiversi settori industriali e una mag-giore sinergia tra le aziende.

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BONAFÈ: COL PACCHETTO ECONOMIA CIRCOLARELA PALLA PASSERÀ IN MANO AI GOVERNI

STORIE CONOU LIBRIEDITORIALE GREEN ECONOMYSCIENZA E AMBIENTE

Sarà un anno ricco di opportunitàma occorrono riforme importanti

EDO RONCHIPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Che ruolo ha l’economia circola-re oggi in Italia? L’Italia è un Paese manifatturiero,povero di materie prime. Per l’Italial’economia circolare oltre a unagestione migliore dei rifiuti – conminore produzione di scarti, incre-mento del riciclo e abbattimentodello smaltimento – potrebbe sti-molare una maggiore efficienza eun maggiore risparmio di materialie quindi anche maggiore competiti-vità economica.

Quali sono le maggiori opportu-nità “green” per il nostro Paese,in questo 2018?Entro maggio dovrebbe essere pub-blicato il nuovo pacchetto di diret-tive rifiuti-circular economy e quin-di si dovrebbe aprire una fase direcepimento, con una legge comu-nitaria che definisce i principi e cri-teri della legge delega per poi arri-vare al decreto legislativo vero eproprio. Entro l’anno, inoltre,dovrebbero essere affrontati per laverifica europea e internazionalel’attuazione della nuova strategiaenergetica nazionale e quelladell’Accordo di Parigi per il clima.Vanno poi considerate le procedured’infrazione per la qualità dell’ariain diverse città italiane e l’attuazio-ne della strategia per l’adattamen-to climatico, con la definizione diun piano di politiche e misure chedovrebbe portare entro quest’annoa iniziative green per le città.

La recente campagna elettoralenon ha messo il “capitale natu-rale” al centro dei suoi interessi.Cosa dovrebbe fare, il futuroGoverno, per dimostrare unserio impegno ambientale? I temi al centro delle campagne

elettorali godono del vantaggiodella visibilità e del sostegno delconsenso elettorale raccolto dallaforza politica che ne fa un temadella propria campagna. Quindi ilfatto che l’ambiente non sia stato alcentro di questo confronto elettora-le, che non sia stato uno dei temicaratterizzanti di scontro e confron-to politico, non rafforza l’impegnoambientale del nuovo Parlamento edel nuovo Governo. Attenzioneperò a non trarre conclusioni affret-tate: il tema ambiente era poco visi-bile, ma era comunque presente neiprogrammi di diversi partiti ed è giàsuccesso che siano state promossee attuate significative riformeambientali anche dopo campagneelettorali che puntavano su altro.

Quali sono le maggiori ricchezzedel patrimonio ambientale ita-liano?La varietà e la qualità – di biodiver-sità di specie, di ecosistemi e dipaesaggi – delle sue eco-regioni: da quella Alpina, a quellaAppenninica, da quella della pianu-ra Padana alle eco-regioni marine ecostiere – Tirrenica, Ionica eAdriatica – fino a quella delle sueisole, grandi e piccole.

È stato appena pubblicato ilSecondo Rapporto sullo Statodel Capitale Naturale in Italia:quali sono le proposte più signi-ficative di questo rapporto, equali le loro reali possibilità direalizzazione? Avere una conoscenza sempre piùapprofondita dello stato del capita-le naturale dei servizi eco-sistemicie dei fattori di degrado e di pres-sione che li danneggiano; sviluppa-re sistemi di valutazione, anche

finanziaria, dei servizi eco-sistemiciper favorire una migliore compren-sione del valore anche economicodei costi del loro degrado e dellaloro perdita e dei benefici chegenerano e assicurano; inserirevalutazioni sui costi del degrado edei benefici dei servizi eco-sistemi-ci, in modo sempre più esteso egeneralizzato, nei piani e nei pro-grammi, ma anche nelle decisionidi attività e di investimento, siapubbliche sia private.

L’inquinamento nelle grandicittà si sta facendo sempre peg-giore, e le misure adottate daisingoli Comuni non sempre sidimostrano efficaci. Cosa sareb-be necessario fare? La qualità dell’aria nelle città ingenere, nonostante i progressi chepure ci sono stati, rimane insoddi-sfacente e in numerose città, in par-ticolare nella Pianura Padana, vera-mente critica per l’inquinamento dapolveri sottili. Servono interventiforti sul traffico: a partire dalla crea-zione di aree pedonalizzate e a traf-fico limitato ai mezzi pubblici estese,di divieto di circolazione di mezziinquinanti indicando un termineentro il quale non sarà più ammessala circolazione di autoveicoli a benzi-na e diesel, di sviluppo dell’elettricoe nella transizione dell’ibrido e delgas, di freno dell’uso dell’auto pergli spostamenti in città e dell’usodella bicicletta, dei mezzi pubblici edella sharing mobility. Servono inter-venti per il riscaldamento, miglioran-do l’efficienza energetica degli edifi-ci e degli impianti, potenziandol’uso di fonti rinnovabili, con tecno-logie di abbattimenti delle polveriper le biomasse e usando solo il gasnella transizione.

STORIE CONOU LIBRIEDITORIALE GREEN ECONOMYSCIENZA E AMBIENTE

’ambiente, la green eco-nomy, la sostenibilitàambientale, la tematica del-l’economia circolare, la de-

carbonizzazione, la mobilità elettrica

nei centri urbani, ‘’rifiuti zero’’, retipiù efficienti: in misura più o menoarticolata, e con diversa accentuazio-ne, queste voci sono presenti nel pac-chetto di proposte programmatiche

con cui i partiti si sono presentati alleelezioni del 4 marzo per trasformarlein atti concreti di governo. Ma vedia-mo, da vicino e più in dettaglio, le sin-gole proposte dei partiti.

PDNel programma sintetico dei CentoPunti, o delle Cento Cose da fare,ben quattro si riferiscono a questionistrettamente ambientali:- Realizzazione di un piano nazionale

per valorizzare le opportunità eco-nomiche e ambientali dello sviluppodell’economia circolare.

- Trasformare le auto blu in autoverdi

- Introdurre 33 milioni di contatoridigitali di ultima generazione peroltre due miliardi di investimentoallo scopo di migliorare l’efficienzaenergetica in ogni edificio

- Realizzare gli obiettivi dellaStrategia energetica nazionale eridurre emissioni e inquinamentoda plastiche, ponendo l’Italia inanticipo sugli altri Paesi nella lottacontro i rischi di cambiamento.

Alla green economy il programma del

Pd dedica un largo spazio. La greeneconomy - si afferma – è la naturalealleata di un utilizzo efficiente dimaterie prime ed energia ma anchedella innovazione e dell’hi tech. È unareazione di sistema, una missioneproduttiva che molte nostre impreseportano avanti coraggiosamente ognigiorno, senza incentivi pubblici o sov-venzioni. Si tratta di una scelta corag-giosa, perché si basa su investimenti alungo termine. E vincente, perchéproduce lavoro. Vincente per leimprese, che, investendo diventanopiù sostenibili e competitive. E vin-cente per il Paese, che nell’economiacircolare può riscoprire antiche voca-zioni, come quella al riciclo e all’usoefficiente delle risorse.La Sen (Strategia energetica naziona-le), adottata con il contributo deter-minante del Pd, contiene le lineedirettrici della politica energetica ita-

liana dei prossimi anni, che si muovo-no nella prospettiva di un sistemaenergetico indipendente dai combu-stibili fossili, sostenibile per l’ambien-te, competitivo dal punto di vista eco-nomico e più sicuro. La Sen prevedeun incremento della produzione dienergia da fonti rinnovabili, con l’o-biettivo minimo di una penetrazionetotale sui consumi almeno al 28% nel2030 e una percentuale di elettricitàda fonti rinnovabili pari almeno al55%.Nel programma dei partiti o listealleati del Pd: Per “Più Europa” occorre un nuovoapproccio che assuma la sostenibilitàambientale come stella polare nellaformazione di tutte le decisioni. I piùurgenti obiettivi ambientali sono: lariduzione delle emissioni-serra,responsabili dei cambiamenti climaticiin atto, la riduzione dell’inquinamen-

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AMBIENTE, LE PROPOSTE CON CUI I PARTITISI SONO IMPEGNATI A GOVERNARE IL PAESE

STORIE CONOU LIBRIEDITORIALE GREEN ECONOMYSCIENZA E AMBIENTE

to dell’aria, il quale soprattutto neicentri urbani (e in Val Padana) èresponsabile di costi umani e sanita-ri enormi. Per raggiungere l’obiettivoambizioso della de-carbonizzazioneè necessario che la transizione siagraduale ma inesorabile, con unapporto sempre maggiore di energierinnovabili e l’uso del gas naturalecome fonte di transizione. Linee d’a-zione coerenti per l’Italia sono l’elet-trificazione dei consumi energetici,compresi quelli per il trasporto priva-to attraverso la diffusione di veicolielettrici (anche ibridi in una fase ditransizione) e la riduzione delle emis-sioni nocive nei centri urbani. In coe-renza con questi obiettivi il primopasso è introdurre principi di fiscalitàambientale più rigidi volti a disincen-tivare in generale il consumo di risor-se finite, con eliminazione da subitodei sussidi alle fonti fossili di energia.La lista “Insieme” di Nencini eBonelli propone di ridurre le emissio-ni di gas del 40% rispetto ai livelli del1990, e di vietare completamenteentro il 2035 la circolazione di moto-ri diesel e benzina.La lista civica della Lorenzin proponela chiusura delle discariche abusive emaggiori detrazioni per il verde deicondomini.

MOVIMENTO CINQUE STELLESostituire il principio di svilupposostenibile con quello di sostenibilitàambientale. La sostenibilità ambien-tale – è la premessa introduttiva delprogramma del movimento penta-stellato per l’ambiente – è stretta-mente connessa alla valutazione delciclo di vita dei prodotti e a un mag-giore e più veloce accesso alle infor-mazioni. Lo scopo è superare l’evi-dente contraddizione tra un concet-to che troppo spesso risente dell’ac-cezione economica della crescita e ilvero significato di tutela ambientale.Proposte nel campo della green eco-nomy:- 200 mila posti di lavoro da econo-

mia del riciclo rifiuti- 17 mila nuovi posti di lavoro per

ogni miliardo di euro investitonelle energie rinnovabili e nell’effi-cienza energetica

- Uscita dalle fonti fossili entro il2050

- Un milione di auto elettriche

- Creare un ufficio delle biciclettenel ministero dell’Ambiente

- bloccare la costruzione di nuoviinceneritori e chiudere quelli esi-stenti

- Battaglia contro le trivellazioni offshore

E ancora:- Piano nazionale di gestione dei

rifiuti e piano logistico nazionale- Necessaria riorganizzazione del

ministero dell’Ambiente- Impegno concreto contro i reati

ambientali

CENTRODESTRA Le proposte di governo nel campoambientale sono contenute nel pro-gramma dei 10 punti che il centro-destra – Forza Italia, Lega, Fratellid’Italia e Noi con l’Italia – ha elabo-rato di comune accordo. L’ambienteè il decimo punto di questo decalo-go programmatico, dove si parlacontestualmente di innovazione, cul-tura e turismo. Per cui le propostesono indicate in questo modo: - Tutela dell’ambiente- Piano di ristrutturazione delle tec-

nostrutture e migliore utilizzo dellerisorse per le nuove tecnologie pertutto il sistema delle imprese, conparticolare riferimento alle piccolee medie

- Sostegno alle start-up innovative,anche attraverso la semplificazionedel crowdfunding

- Risparmio energetico ed efficienta-mento della rete

- Sicurezza degli approvvigionamenti- Più efficienza della produzione

energetica e dei consumi nell’edili-zia, nell’industria e nei trasporti

- Sostegno alle energie rinnovabili.Nello specifico dei programmi deisingoli partiti del centrodestra cisono proposte più dettagliate: laLega è l’unica a nominare la greeneconomy, insiste molto sui rifiuti,promette di dimezzare la relativatassa entro il 2020, propone di limi-tare la raccolta della differenziata eli-minando quella non destinata alrecupero.Forza Italia insiste sulla riqualificazio-ne delle periferie, sull’efficientamen-to della rete energetica e il restaurodelle coste.Fratelli d’Italia chiede l’abbattimentodegli ecomostri, propone di bandire i

materiali non biodegradabili e ricon-vertire le attività produttive a elevatoimpatto ambientale.

LIBERI E UGUALI‘’Un grande piano verde’’, una ‘’salaverde per la concertazione’’. Leu(Liberi e Uguali) propone un GrandePiano Verde che contenga visione estrategia per puntare, senza piùindugi, verso una totale de-carboniz-zazione del nostro Paese e per pas-sare dall’economia lineare a quellacircolare: strategia rifiuti zero, ridu-zione dei consumi e in particolare diquelli energetici, radicale efficienta-mento di casa, mobilità e trasporti ela contestuale conversione dei con-sumi residui verso uno scenario al100% rinnovabile entro il 2050.Altri obiettivi: operare per il supera-mento della dipendenza dalle ener-gie fossili significa anche costruire unmodello di democrazia energeticache favorisca l’autoproduzione dienergia pulita, in cui i cittadini e lecomunità siano sempre più produt-tori e distributori di energia.Il programma di Liberi e Uguali pre-vede anche la creazione di una ‘’salaverde’’, una cabina di regia da con-vocarsi in modo permanente per laconcertazione e la programmazionee che non consenta mai più, adesempio, che possa vararsi unaStrategia energetica nazionale per il2030 senza che sia coerente e coor-dinata con la strategia per il Clima al2050.Dobbiamo costruire – è la conclusio-ne del programma ambientale diLiberi e Uguali - nuove relazioni coni mondi che ci circondano: per ilbenessere animale, contro la cacciain deroga, per la promozione dellabiodiversità, per comportamenti piùsalubri, per tutelare la natura e quin-di noi stessi.

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Fater, nuova vita ai pannolini usati,la nuova tecnologia è made in Italy

È tutta “made in Italy” la tecnologiaper il riciclo dei prodotti assorbentiusati per la persona (PAP) traendonuove materie prime seconde. L’ideanasce dall’azienda Fater SpA, jointventure tra P&G e Gruppo Angelini,che ha brevettato e sviluppato il pro-getto avviando nel 2015 la speri-mentazione e inaugurando, lo scor-

so anno a Lovadina di Spresiano, laversione su scala industriale del pro-cesso. L’impianto - che ha ricevuto ilriconoscimento Eco-Innovation nel2011 (RECALL – ECO/II/3044409) daparte della Commissione Europea - èrealizzato per trattare fino a 10.000tonnellate annue di prodotti assor-benti usati trasformandoli in nuove

materie prime seconde: plastica, cel-lulosa e polimero superassorbentedalle quali si potranno realizzare nonsolo arredi urbani ma anche molte-plici oggetti di uso quotidiano comegrucce, mollette, cartoni per imbal-laggi industriali e nuovi prodottiassorbenti.

Il processo di ricicloI prodotti assorbenti usati per la per-sona, dopo la fase di raccolta, arriva-no all’impianto e vengono trasferitidirettamente all’autoclave, dove ilprocesso di riciclo ha inizio.All’interno dell’autoclave i PAP ven-gono aperti e sterilizzati, attraversola forza del vapore a pressione esenza combustione. Una volta com-pletato il ciclo, i prodotti vengonolacerati e le loro componenti ricicla-bili separate in plastica, cellulosa epolimero super assorbente. In que-sto modo uno dei rifiuti maggior-mente prodotti nelle nostre abitazio-ni sarà trasformato in nuova risorsa:la plastica verrà impiegata nei princi-pali processi di lavorazione dellastessa, la cellulosa potrà essere utiliz-zata per diverse applicazioni come iprodotti assorbenti per animalidomestici, le carte di elevata qualità

o i prodotti tessili e fertilizzanti. Ilpolimero super assorbente, invece,sarà riutilizzato per la realizzazionedi nuovi prodotti assorbenti e nelsettore florovivaistico.

I vantaggi ambientali ed econo-mici dell’ItaliaOgni giorno, nel nostro Paese, 11milioni di pannolini – che equivalgo-no al 2,5% dei rifiuti solidi urbani,circa 900.000 tonnellate all’anno –vengono smaltiti in discarica (per il61%) o attraverso l’incenerimento(per il 39%). Grazie alla nuova tec-nologia, da 1 tonnellata di rifiuticonferiti alla raccolta differenziata,sarà possibile ricavare fino a 150kgdi cellulosa, 75kg di plastica e 75kgdi polimero super assorbente. I van-taggi saranno anche per i comuni eper i cittadini. I primi potranno ridur-re il costo della raccolta fino al 35%

rispetto allo smaltimento in discaricao inceneritore. I cittadini potrannogodere - tramite contenitori in cuismaltire i pannolini usati - di un ser-vizio efficiente di raccolta differen-ziata per i prodotti assorbenti per lapersona. Inoltre, attraverso la crea-zione di una raccolta differenziataspecifica per i prodotti assorbenti siriuscirà a sottrarre volume e peso altotale della frazione residua seccadelle singole famiglie (sulla quale icittadini versano la TARI in base alvolume). Anche per l’ambiente cisono segnali vantaggiosi: se esteso atutto il territorio nazionale, questosistema industriale consentirebbe diridurre le emissioni climalteranti pro-dotte ogni anno da oltre 100 milaautomobili e potrebbe consentire dirisparmiare ogni anno il consumo di10 ettari di suolo, pari allo spaziooccupato da 13 campi da calcio.

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Greenrail: dagli pneumatici ai treni,l’economia circolare viaggia sui binari

Il futuro e la salvaguardia del piane-ta non possono prescindere dallo svi-luppo di un’industria sostenibile. Èquesta la vision di Greenrail, aziendasiciliana attiva nel settore ferroviariooggi riconosciuta a livello mondialecome figura innovativa e comeesempio di sviluppo industrialesostenibile secondo i principi dell’e-conomia circolare.Greenrail nasce dall’esperienza nelsettore ferroviario del suo fondatore,il siciliano Giovanni Maria De Lisi, edall’idea di sviluppare una traversaferroviaria innovativa e sostenibile ingrado di offrire migliori prestazionitecniche, ambientali ed economicherispetto alle traverse standard.La tecnologia sviluppata da Greenrailconsente infatti di produrre traverseferroviarie con materiali di recuperoutilizzando una miscela di gommaottenuta da pneumatici fuori uso eplastica da rifiuto urbano. Sotto ilprofilo ambientale, la tecnologia bre-vettata delle sue traverse presentanumerosi vantaggi: permette di rici-clare fino a 35 tonnellate di gommae plastica per ogni km di linea ferro-viaria; consente l’abbattimento dellepolveri sottili nell’aria; permette lariduzione, grazie al case esterno, del-l’impatto acustico dovuto al passag-gio dei convogli; garantisce il rispar-mio lungo gli anni dei costi di manu-tenzione delle linee.Attualmente Greenrail è impegnatain tre ulteriori progetti di ricerca conl’obiettivo di portare sul mercato,oltre alla traversa Greenrail, la Solar(una traversa che integra un modulofotovoltaico consentendo così di tra-sformare le linee ferroviarie in campifotovoltaici, con un elevata produtti-vità di energia sostenibile), laLinkBox (che integra varie tipologiedi sistemi, sia per la trasmissione di

dati di controllo e di sicurezza sia perle telecomunicazioni) e la GreenrailPiezo (una traversa con specificisistemi per la produzione di energiaelettrica utilizzabile nell’alimentazio-ne di dispositivi diagnostici).Fondata nel 2012, durante la secon-da edizione del StartupItalia! OpenSummit, nel 2017, Greenrail è statascelta tra oltre un centinaio di con-correnti e dichiarata start-up dell’an-no, e in questi ultimi mesi ha rag-giunto traguardi sorprendenti.L’azienda siciliana ha infatti firmatoda poco un contratto da 75 milionidi euro per la concessione dellalicenza di brevetto in sei stati degliStati Uniti, mentre la proprietà intel-lettuale delle tecnologia Greenrail èoggi protetta su scala mondiale inpiù di 70 uffici brevetti nel mondo.Come se non bastasse, dopo il con-tratto americano, Greenrail hamesso in piedi trattative in Cina,Arabia Saudita, Francia e Kazakistan.E la sua attività in Italia? GiovanniMaria De Lisi lavora in tutto il mondoma fatica a imporsi nel nostro Paese:“Non è una novità – ha dichiarato inun’intervista a «la Repubblica» –purtroppo il sistema italiano non è

pronto ad affrontare le innovazioni.Non si dà fiducia ai giovani, si prefe-risce sperperare il denaro in soluzio-ni obsolete salvo poi lamentarsi dellafuga dei nostri cervelli migliori. Io,che lavoro con i treni e vengo dallaSicilia, non posso non pensare alfatto che per andare da Palermo aSiracusa ci vogliono sei o sette ore emi viene lo sconforto. Abbiamo lineeferroviarie da terzo mondo ma nondispero: magari prima o poi la situa-zione cambierà e riuscirò a lavorareanche nella mia terra. Sarebbe unaltro sogno che si avvera”.Esempi come quello di Greenrailsono la prova che la sostenibilità nonè un concetto astratto ma un valoreche si traduce in una soluzione con-creta. Perché pensare a un mondopiù pulito, sostenibile e sempre piùconnesso è possibile.

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Conoe, dagli oli vegetali esaustinascono biocarburanti di qualità

Organizzare, controllare e monito-rare la filiera degli oli e dei grassivegetali e animali esausti. Il Conoe– Consorzio nazionale di raccolta etrattamento degli oli e dei grassivegetali e animali esausti – grazieal Decreto legislativo 22/97, è l’u-nico soggetto giuridico riconosciu-to e autorizzato dall’ordinamentoitaliano. Operativo dal 2001, il Consorziogestisce non solo la raccolta, il tra-sporto, lo stoccaggio, il trattamento

e il riutilizzo degli oli grassi e vegeta-li e animali esausti ma si occupaanche dello smaltimento del rifiuto;svolge indagini di mercato permigliorare i suoi servizi e promuoveiniziative per sensibilizzare l’opinionepubblica sul tema della raccolta e delrecupero degli oli in questione. Da 17 anni a questa parte il Conoeha progressivamente aumentato laraccolta degli oli vegetali e anima-li esausti passando dalle 15milatonnellate del 2002 alle oltre

65mila nel 2016.Il 90% degli oli vegetali esausti recu-perati dal Consorzio viene avviato arigenerazione per la produzione dibiodiesel, un combustibile vegetalenon tossico e completamente biode-gradabile che può essere utilizzatocome carburante per l’autotrazionein sostituzione o miscelazione di car-buranti di origine fossile: diventapossibile in questo modo ridurre leemissioni di CO2 nel settore dei tra-sporti.

Processo virtuoso di economia cir-colare: da oli vegetali e animaliesausti a biocarburanti di qualità Dallo scorso anno, grazie a un impor-tante accordo fra il Conoe ed Eni, glioli vegetali esausti possono averenuova vita: diventano biocarburanti dialta qualità, valorizzando pienamenteuna risorsa energetica nazionale. Ilprocesso, che consente di mettere inatto un circuito virtuoso di economiacircolare, ha come punto d’arrivo labioraffineria Eni di Venezia – primoesempio di conversione di una raffi-neria convenzionale in bioraffineria,in grado di trasformare materie primedi origine biologica in biocarburanti dialta qualità – e da quest’anno anchela bioraffineria di Gela. Questa iniziativa si inserisce nell’atti-vità di recupero condotta dal Conoetramite le aziende consorziate: una

pratica virtuosa che consente lariconversione e il successivo reimpie-go di risorse che altrimenti andreb-bero a costituire un rifiuto dannosoper la salute e per l’ambiente. Adoggi questa pratica di recupero e riu-tilizzo dell’olio esausto risulta esserequella più efficace ed efficiente intermini ambientali ed economici,dunque la più sostenibile.

Previsione dei risultati ottenutiIl Conoe stima che le circa 65 milatonnellate di oli esausti prodotti edisponibili sul mercato nazionale nel2016, se riutilizzate come biodiesel,porteranno un risparmio potenzialedi 3.130 kg di CO2 equivalente pertonnellata prodotta e consumatacome combustibile, mentre i metricubi di acqua risparmiata sarannopari a 1,9 per tonnellata.

Perché è importante promuovereil corretto smaltimento degli olivegetali e animali esaustiIl corretto recupero degli oli e deigrassi vegetali e animali esausti èfondamentale perché scongiuraimpatti dannosi sull’ambiente e sullasalute. Si pensi che un chilo di oliovegetale esausto basterebbe a inqui-nare una superficie d’acqua di 1.000metri quadrati. Se invece smaltitinella rete fognaria - come spessoavviene nell’utilizzo domestico – unchilo di olio vegetale esausto sareb-be in grado di alterare il buon fun-zionamento della rete stessa intasan-do condutture e depuratori: la depu-razione delle acque inquinate daquesto rifiuto richiede costi quantifi-cabili in 1,10 euro al chilogrammo.

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EggPlant, plastica bio dalle acque reflue:la startup pugliese sta stupendo il mondo

Niente sprechi: né di cibo, né dimateriali, né di energia. È uno deiprincipi base dell’economia circolareed è l’obiettivo di EggPlant, start-uppugliese che è riuscita a brevettareuna bioplastica completamente rea-lizzata grazie al recupero delle acquereflue industriali. È noto quanto sia costoso e proble-matico lo smaltimento degli scarti dilavorazione nel settore agro-alimen-tare; la tecnologia proposta daEggPlant capovolge la questione,proponendo il completo riutilizzodelle acque reflue. Questa innovati-va start-up riesce a filtrare le acque,estrarne elementi quali zuccheri eproteine per “darli in pasto a batte-ri” che, in un processo di fermenta-zione, danno vita a biopolimeri: pol-veri bianche e inodori totalmentebiocompatibili e biodegradabili, conil contemporaneo recupero di com-ponenti ad alto valore aggiunto(zuccheri, polifenoli, proteine) eacqua ultra-pura in un processo azero rifiuti. La bio-plastica ottenutapuò essere utilizzata per la produzio-ne di packaging ecologico e di pro-dotti high-tech nel campo dellacosmesi, della biomedicina e dell’e-lettronica. In questo modo il concet-to stesso di “rifiuto” si ribalta: dauna parte gli scarti si trasformano inrisorsa e materia prima, dall’altra labioplastica prodotta risulta al 100%bioderivata e biodegradabile, pre-sentandosi come un perfetto sostitu-to delle plastiche tradizionali deriva-te da carbonio fossile ed estrema-mente inquinanti per l’ambiente.La start-up EggPlant è nata nel 2013dal lavoro congiunto di un chimico,un biologo e un ingegnere gestiona-le, e ha già ottenuto numerosi rico-noscimenti a livello nazionale e inter-nazionale. Il 2018 la vedrà coinvolta

nel progetto Biocosì, l’iniziativa con-dotta dall’Enea per utilizzare gli scar-ti caseari nella produzione di eco-packaging biodegradabili e compo-stabili. La produzione di latte e for-maggi dà infatti origine a notevoliquantità di reflui: basti pensare cheda dieci kg di latte lavorati in caseifi-cio, si ottengono mediamenteuno/due kg di formaggio e otto/diecikg di reflui. Le acque reflue caseariesono prive di agenti tossici, ma nonpossono essere scaricate direttamen-te nei corpi idrici a causa del loro ele-vato contenuto organico, e nonsono semplici da trattare a causadelle sostanze poco degradabili chevi sono contenute. Un modo pococostoso e frequente per utilizzare ireflui è quello di sfruttarli comeingrediente nei mangimi per animali;nel meridione d’Italia, però, dove ilsettore zootecnico è più ridotto, ireflui non trovano un grande impie-go e il loro smaltimento risulta parti-colarmente costoso e complesso.Il progetto Biocosì nasce proprio nelSud d’Italia, e ha adesso 18 mesi ditempo per convertire i reflui caseari

in risorse. L’elemento che rende pos-sibile la loro trasformazione è il latto-sio (lo zucchero del latte) contenutonei reflui. Il Centro Ricerche diBrindisi dell’Enea ha infatti creato unnuovo processo che permette il fra-zionamento del siero di latte inmaniera da ottenere il recupero ditutte le sue componenti: sieroprotei-ne/peptidi, lattosio, sali minerali eacqua ultra pura. Grazie a Eggplant,lo zucchero viene quindi processatoper ottenere Poliidrossibutirrato, unpolimero completamente bio-deriva-to e biodegradabile, adatto a diversitipi di applicazioni, tra cui anche laproduzione di eco packaging ali-mentare. Il progetto, ha commentato ValerioMiceli della Divisione Biotecnologie eagroindustria dell’ENEA, “rispondenon solo ad esigenze di natura eticae ambientale ma anche economiche,legate ai costi elevati dello smalti-mento dei reflui caseari, consenten-do oltretutto di tagliare di circa il23% il costo unitario di produzionedel biopolimero”.

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44.300.000Il parco auto circolante in Italiaè pari a 44.300.00 veicoli*(fonte: Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti)

200.000180.000160.000140.000120.000100.000

80.00060.00040.00020.000

0

4 kgOgni automobile contienein media 4 kg di olio lubrificante

Parco auto circolante in Italia e oli lubrificanti usati

oliolubrificante

tonnellate

oliousato raccoglibile

tonnellate

L’olio lubrificante utilizzato,in un anno, dalle auto circolantiin Italia è pari a circa190.900 tonnellate.

Il 58% di questo è consideratoolio usato raccoglibileperchè il restante si consumadurante l’utilizzo.

e automobili producono unrifiuto estremamente perico-loso per l’ambiente ma che,se gestito bene, si trasforma

in una preziosa risorsa economica:l’olio lubrificante usato. Rispetto a 20anni fa, i consumi di olio lubrificanteper le auto sono sensibilmente dimi-nuiti, perché oggi l’innovazione tec-nologica dei motori tende sempre dipiù a garantire efficienza e risparmio.Ad esempio, nei motori per la trazio-ne si sono ridotti drasticamente tuttii passaggi di maggior spreco, come itrafilamenti dalle valvole. Fino apochi anni fa una vettura aveva biso-gno di rabboccare 1 chilo di olio ogni

1.000 chilometri, mentre oggi siamoarrivati a rabbocco zero su 10.000chilometri.Il CONOU è impegnato da anni persensibilizzare la popolazione al riciclodegli oli esausti utilizzati dai nostrimezzi. A corredo delle attività di sen-sibilizzazione il Consorzio ha elabora-to un’infografica, basandosi sui datidel ministero delle Infrastrutture e deiTrasporti sul parco auto circolante inItalia e sulla gestione virtuosa degli oliusati. Considerando che ogni autocontiene in media 4 chili di olio lubri-ficante e a fronte di un parco autocircolante di 44.300.000 veicoli, l’oliolubrificante utilizzato nel 2016 nelle

auto italiane risulta pari a 191milatonnellate. Il 58% di questo è diven-tato olio usato raccoglibile, perché larestante parte si consuma durantel’utilizzo. Se fosse stato smaltito in manierascorretta, l’olio raccolto avrebbepotuto trasformarsi in un potenteagente inquinante: se versati inacqua, 4 chili di olio usato possonoinquinare irrimediabilmente unasuperficie grande come un campo dicalcio.Considerando il parco auto circolantein Italia, l’olio lubrificante usato pro-dotto dalle nostre automobili sarebbestato in grado di inquinare una super-

L

IL 30% DELLE NOSTRE AUTOMOBILIVIAGGIA CON OLIO LUBRIFICANTE RIGENERATO

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ficie di acqua di 155.050 km2, piùgrande del Mare Adriatico (138.600kmq).“Pochi lo sanno – spiega il presiden-

te del CONOU Paolo Tomasi – macirca il 30% delle nostre automobiliviaggia con olio rigenerato. È comese, ogni 3 anni, il nostro Paese non

importasse petrolio per la produzionedi basi lubrificanti nuove: dal 1984(primo anno di attività del Consorzio)ad oggi, la rigenarazione dell’oliolubrificante usato - di cui si occupanoViscolube e Ramoil, realtà leader inItalia in questo settore - ha consenti-to un risparmio complessivo sulleimportazioni di petrolio e quindi sullebollette degli italiani di 3 miliardi dieuro. Oltre a quello economico cisono poi altri elementi di risparmio: lariduzione di emissioni di CO2, la ridu-zione di occupazione del suolo conaltri insediamenti produttivi, la ridu-zione di greggio importato e, fattoredi grande importanza, il risparmio diacqua. Da rifiuto pericoloso da smal-tire, l’olio lubrificante usato è diven-tato con il passare del tempo unamateria prima seconda dall’elevatovalore economico”.

L’olio usato raccoglibileQuando parliamo di raccolta di olio lubrificante usato, ci riferiamo a quantità ‘raccoglibili’. Cosa siintende con questo termine? Bisogna spiegare che si tratta di un prodotto che si consuma nel corsodel suo esercizio, a differenza della carta o del vetro, cioè che si distrugge parzialmente nell’uso.

Facciamo un esempio: nel carter della nostra autovettura inseriamo una quantità di olio lubrificante che non ritrove-remo mai al momento della sua sostituzione. Una parte dell’olio sarà evaporata a causa delle altetemperature, l’altra è trafilata nelle camicie e quindi espulsa dallo scappamento. E questo accade inbuona parte dei processi produttivi. Tutto ciò ci porta a constatare che l’olio lubrificante, nel suo uti-lizzo fino a fine vita, distrugge circa il 50% della sua quantità iniziale. Quindi il confronto che noifacciamo è sulla quantità effettivamente disponibile al momento del recupero, cioè circa il 50% diquella iniziale.

65%

72.000 tonnellate, il 65% diventano

nuove basi lubrificanti

La filiera degli oli lubrificanti usati consente un circuito virtuoso di economia circolare.L’olio lubrificante usato proveniente dalle nostre automobili e avviato a rigenerazione è di 110.400 tonnellate.

Di queste:

Grazie al lavoro del CONOU, in Italia, il 98% degli oli usati raccolti vengono rigenerati.Sulla rigenerazione il nostro Paese ha già superato la soglia UE dell’85% prevista per il 2025.

Il restante 15%è composto da acqua (10%) - gasolio leggero (4%) - e residui di lavorazione (1%)

13.300 tonnellate, il 12% diventano

bitume8.800 tonnellate, l’8% diventano

gasolio

12% 8%

Se non smaltiti in modo corretto, i 4 kg di olio lubrificante presenti in ogni vetturapossono inquinare una superficie di acqua pari a un campo di calcio.

Considerando il parco auto circolantel’olio lubrificante usato sarebbein grado di inquinare

155.050 km2

una superficiedi acqua pari a

(un’area più grande del Mare Adriatico)

Inquinamento potenziale dell’olio lubrificante delle auto in Italia

”“

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Economia in 3D

di Gunter Pauli

Berlino è possibile consegnare i pannolini, fattiin plastica biodegradabile, in un apposito centrodi raccolta in cui vengono mescolati con i rifiutiorganici e trasformati in fertilizzante per glialberi da frutto. Un allevamento ittico nelle Isole

Fiji, arrivato a unpasso dal fallimen-to, si è trasformatoin un’impresa estre-mamente redditiziadopo che i laghettiin cui vivono i pescisono stati resi piùprofondi e sonostati popolati con 7specie di pescidiverse. Adesso,assieme ai pesci vicrescono gamberiche vengono ven-duti come preliba-tezze sui mercatilocali, e vari strati dialghe, che oltre afornire nutrienti esostanze per l’indu-

stria cosmetica e alimentare arricchiscono il mangime peril vicino allevamento di maiali e capre, che danno carne elatte in abbondanza... Questi esempi - e l’elenco è inrealtà assai più lungo - sono il risultato dell’applicazionedei 12 trend presentati da Gunter Pauli in questo volume.Insieme possono trasformare l’attuale modello economi-co, appiattito sulla standardizzazione, l’ottimizzazione deiprocessi e la massimizzazione dei profitti, in un sistemamultidimensionale che esplora le possibilità offerte dalcontesto e dalla storia locali.

Che cosa è l’economia circolare

di Emanuele Bompan e Ilaria Nicoletta Brambilla

’economia circolare” è stato scritto daEmanuele Bompan e Ilaria Nicoletta Brambilla,che hanno lavorato insieme ad uno dei piùesperti giornalisti italiani in tema di ambientee sostenibilità, inviato di Repubblica Antonio

Cianciullo, qui nella veste di direttore del bimestrale“Materia Rinnovabile”, rivista internazionale che docu-menta l’evoluzione del rapporto tra economia, società eambiente. In 160 pagine gli autori offrono un ritratto

estremamente chia-ro di come il con-cetto si è formato edi cosa significaoggi, riportandonumerosi esempidella sua applica-zione in progettiindustriali dei piùdiversi settori enelle politiche.Il testo è arricchitoda alcune intervisteai “guru” interna-zionali dell’innova-zione sostenibile ineconomia.Il volume definiscecon molta nettezzacosa è e cosa non èeconomia circolare,

fornendo al lettore indicazioni per districarsi nell’uso giàmolto diffuso che si fa di questo termine oggi sempre piùin voga. Fino a qualche anno fa l’assunto di base di ognimodello economico era “produci, consuma, dismetti”stabilito all’alba della Rivoluzione industriale. Un processoteleologico, inarrestabile, di vita e morte della materia,estratta, lavorata, abbandonata.

“LA

EQUILIBRI

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L’utopia sostenibile

di Enrico Giovannini

er costruire un futuro migliore ci serve un’utopia.Un’utopia sostenibile. È la via maestra che EnricoGiovannini indica per il raggiungimento entro il2030 degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissatidall’ONU. Fame, salute, acqua, povertà, ener-

gia, infrastrutture,occupazione, disu-guaglianze, clima,pace, istruzionesono questioni chesi affrontano solocon un pensierointegrato e il con-corso di forze poli-tiche, economichee sociali. Giovanniniindividua tre ingre-dienti fondamentaliper realizzare lo svi-luppo sostenibile:tecnologia, gover-nance e cambia-mento di mentalità.Continuare a pen-sare e ad agirecome nel passato

vuol dire far precipitare il nostro mondo in una profondacrisi ambientale, economica, sociale. È richiesto l’impegnodi tutti e un profondo cambiamento del modo in cui leg-giamo e affrontiamo i problemi che ci circondano. Non sitratta, però, di un “libro dei sogni”, come afferma l’au-tore nell’opera, poiché “accanto all’evidenza sull’insoste-nibilità dell’attuale modello di sviluppo e ai presuppostiteorici di un approccio alternativo, sono state indicateproposte molto concrete su come aiutare l’Italia adaffrontare le sue tante debolezze e a spostarsi su un sen-tiero di sviluppo sostenibile”.

Ecologia del desiderio

di Antonio Cianciullo

roduzione di energia da alghe, case con mattoni incanapa, ortaggi senza pesticidi: la bioeconomia,ovvero l’economia basata sull’utilizzo di risorse rin-novabili non è solo una questione di etica, maanche di opportunità. “Solo in Europa infatti vale

più di 2.000 miliardi di euro e da impiego a 22 milioni dipersone. Parliamo oltretutto di un’economia che può cre-scere perché l’Unione Europea ha fatto delle scelte che

vanno in questadirezione”. A fare ilpunto è AntonioCianciullo, giornali-sta e autore dellibro “Ecologia deldesiderio. Curare il pianeta senzarinunce”.Accanto alla bioe-conomia c’è unaltro termine ormaientrato in uso,ovvero l’economiacircolare, basata sul principio che,quando un prodot-to raggiunge lafine del ciclo divita, le risorserestano all’internodel sistema econo-

mico. “L’economia lineare – spiega l’autore – è quellaclassica, basata sul presupposto che le risorse nel mondosiano infinite e che quindi abbiamo a disposizione semprenuove terre da scavare, foreste da abbattere, fosse in cuibuttare i rifiuti. Ma è palesemente una falsa convinzione.A questa visione dell’economia ne va sostituita una circo-lare, che punta al recupero dei materiali”.

P P

AGLI ABBONATIInformativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs.196/2003

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/2003,in materia di protezione dati personali,la informiamo che i dati raccolti vengo-no trattati nel rispetto della legge. Il trat-tamento sarà correlato all’adempimentodi finalità gestionali, amministrative, sta-tistiche, di recupero crediti, ricerche dimercato, commerciali e promozionali suiniziative offerte dall’Editore, e avverrà

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La informiamo infine che il Titolare del tratta-mento complessivo è il Consorzio Nazionale perla Gestione, Raccolta e Trattamento degli OliMinerali Usati nella persona del presidente consede in Roma in Via Virgilio Maroso, 50.

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