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1 ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTEL MELLA Via Onzato, 56 - 25030 CASTEL MELLA (BS) Tel. 030 2551392 - Fax 030 2610103 C.F. 98123140174 e-mail [email protected] pec: [email protected] sito web www.iccastelmella.gov.it C.U. UFD28F PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE 2015-16 I.C. CASTEL MELLA NORMATIVA DI RIFERIMENTO DIRITTO ALLO STUDIO Art.3 Costituzione della Repubblica Italiana; CENTRALITA’ DELLA PERSONA L.53/2003; Decreto Legislativo n.59 del 2004; DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO L.170/2010 SUI DSA Decreto Ministeriale 5669 - 12 luglio 2011 e Linee guida in allegato al DM BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Direttiva M. 27/12/2012; 1 C.M. 8 del 6/03/2013 “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative” e Nota MIUR del 22/12/2013 “Strumenti d’intervento per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali anno scolastico 2013-14 Chiarimenti”; Circolare prot.3587 del 03/06/2014 DISABILITA’ L.104/1992; Nota MIUR n.4274 del 04/08/2009 Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità; INTERCULTURA CM del 1 marzo 2006 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri.

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTEL MELLA

Via Onzato, 56 - 25030 – CASTEL MELLA (BS)

Tel. 030 2551392 - Fax 030 2610103 – C.F. 98123140174

e-mail [email protected] pec: [email protected]

sito web www.iccastelmella.gov.it C.U. UFD28F

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE 2015-16

I.C. CASTEL MELLA

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

DIRITTO ALLO STUDIO

Art.3 Costituzione della Repubblica Italiana;

CENTRALITA’ DELLA PERSONA

L.53/2003; Decreto Legislativo n.59 del 2004;

DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

L.170/2010 SUI DSA

Decreto Ministeriale 5669 - 12 luglio 2011 e Linee guida in allegato al DM

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Direttiva M. 27/12/2012;

1 C.M. 8 del 6/03/2013 “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative” e Nota MIUR del 22/12/2013 “Strumenti d’intervento per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali anno scolastico 2013-14 – Chiarimenti”;

Circolare prot.3587 del 03/06/2014

DISABILITA’

L.104/1992; Nota MIUR n.4274 del 04/08/2009 Linee guida sull’integrazione scolastica degli

alunni con disabilità;

INTERCULTURA

CM del 1 marzo 2006 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri.

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PREMESSA

“In una scuola più rispondente alle attuali necessità, il concetto di inclusione (sentirci parte di un

gruppo che ci riconosce, ci rispetta, ci stima e ci vuole bene) chiama in causa il quello di <speciale

normalità>, che comprende sia la normalità intesa come il bisogno di essere come gli altri, sia la

specialità intesa come accoglimento dei bisogni speciali propri di ciascun ragazzo” (Janes, 2001).

Ciò che fa prender coscienza ancor più di quanto tutti siamo così meravigliosamente unici è

l’entrare in relazione con l’altro, in contatto con un’altra identità, cioè con qualcuno che è “diverso

da me”. E’ solo attraverso questo gesto che si può diventare più ricchi dell’alterità riconosciuta! E’

solo se si riesce a percepire la “differenza” come valore, come risorsa, un diritto che l’incontro con

l’altro può essere in certi casi anche scontro, ma mai discriminazione! A tal riguardo, la

Costituzione Italiana, con l’Art. 3, si pone in difesa della libertà e dell’uguaglianza dei cittadini tutti

per promuoverne il pieno sviluppo e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica,

economica e sociale del Paese.

La scuola italiana è oggi inserita in uno scenario che la vede alle prese con il dato della sempre più

diffusa “regola” dell’eterogeneità delle classi: alunni disabili certificati, con disturbi specifici

dell’apprendimento, con situazioni familiari tragiche alle spalle, disturbi emozionali o

psicopatologie, con comportamenti problematici e devianti! Ma ciò non può e non deve

rappresentare un limite o un ostacolo al “Diritto all’istruzione e alla formazione”, garantito dalla

nostra Costituzione.

Il sistema scolastico italiano, da più di trent’anni ormai, da quando, con la legge n. 517/1977 si è dato avvio all’integrazione scolastica, si muove verso la progettazione e la realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo.

LA NOZIONE DI INCLUSIONE

Il 27 dicembre 2012 è stata emanata dal Ministro Profumo la direttiva “Strumenti di intervento per

gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“, che

delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana e che si inserisce in modo significativo

sul percorso di inclusione scolastica e di realizzazione del diritto all’apprendimento per tutti gli

alunni e per tutti gli studenti in situazione di difficoltà, onde evitare il verificarsi di abbandoni,

ripetenze fino ad arrivare al fenomeno della dispersione scolastica. Si tratta di concepire una

scuola Inclusiva, una scuola per tutti e per ciascuno, dove non si assicura un posto in classe, ma si

persegue una missione in cui si accentua l’opportunità allo studio di tutti gli alunni che devono

essere parte a tutti gli effetti della scuola, con compagni della stessa età, con le stesse possibilità

di accedere ai vari percorsi di studio. Essere inclusivi richiede uno sforzo continuo ed è un

processo che richiede il supporto di tutti gli interessati.

“Inclusione” si distingue da “integrazione” per il suo grado di pervasività. Integrazione consiste

nel fornire alle persone che scontano rilevanti problemi nell’esercizio dei diritti/doveri di

cittadinanza, l’aiuto ad hoc necessario per accedere ai predetti diritti/doveri; l’aiuto serve alla

persona svantaggiata per accedere a quello che per gli altri corrisponde alla “normalità”.

l’integrazione investe prioritariamente sul soggetto in difficoltà e molto di meno sul contesto.

Inclusione significa invece progettare, sin dalle sue fondamenta, la “piattaforma della cittadinanza”

in modo che ciascuna persona abbia la possibilità di esercitare diritti e doveri come modalità

ordinaria (“siamo tutti normali”). L’inclusione non è quindi un “aiuto” per scalare la normalità, ma

una condizione connaturata e intrinseca della normalità. L’inclusione interviene sul contesto non

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meno che sul soggetto. In altri termini, essa implica l’abbattimento degli “ostacoli all’apprendimento

e alla partecipazione”.

IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona che si accompagna efficacemente a quella del modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health) fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2001). La nozione di BES, di uso comune nei paesi anglosassoni, non è univocamente definita. Le varie definizioni presentano alcune differenze. In linea di massima, tutte descrivono situazioni in cui la proposta educativa scolastica quotidiana, “standard” - pur considerando una fisiologica fascia di variabilità individuale - non consente allo studente un apprendimento e uno sviluppo efficace, a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura.

L’area dei Bisogni Educativi Speciali, conosciuta in Europa come Special Educational Needs, rappresenta quell’area dello svantaggio scolastico che comprende tre grandi sotto-categorie:

quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici; quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

I BES possono presentarsi con continuità, oppure per periodi circoscritti della vita dell’alunno, in quanto le cause che li generano possono anche avere origine fisica, biologica, fisiologica, psicologica o sociale. Quindi, è necessario prestare maggiore attenzione in classe e cercare di individuare tutti quegli alunni che necessitano di un’attenzione speciale a causa di uno svantaggio sociale e culturale in cui vivono, a causa della presenza di DSA e/o disturbi evolutivi specifici, ovvero perché l’inadeguata conoscenza della lingua italiana rappresenta un ostacolo. La scuola, dopo aver esaminato eventuali certificazioni o dopo aver individuato, sulla base di attente considerazioni didattiche e psicopedagogiche, gli allievi con BES, può avvalersi per tutti gli alunni con BES di misure educative e didattiche di supporto ossia, di una didattica individualizzata e personalizzata e di strumenti compensativi nonché di adeguate forme di verifica e di valutazione. Per poter gestire la classe in modo da permettere le integrazioni delle diverse esigenze personali, occorrono dei prerequisiti, delle condizioni essenziali:

• credere nell’inclusione; • il ruolo dell’insegnante di sostegno; • il lavoro unitario di team e la costruzione di reti di collaborazione/alleanza tra le pubbliche

istituzioni; • il ruolo del dirigente scolastico; • la competenza degli insegnanti nell'affrontare le problematiche speciali; • l’intenzionalità educativa;

• la competenza sulle questioni pedagogiche speciali.

Ancora una volta risulta indispensabile “una concezione alta tanto dell’istruzione quanto della persona umana’’.

FINALITA’ E PRINCIPI

Favorire l’inclusione nel contesto scolastico

Favorire lo sviluppo di tutti gli aspetti della personalità dell’alunno

Favorire la fiducia in sé, l’autostima e il senso di autoefficacia

Aumentare il livello di inclusione della scuola

Rispettare i diversi tempi di apprendimento degli alunni

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Consentire il raggiungimento del successo formativo rimuovendo gli ostacoli culturali, psicologici, economici, sociali e linguistici

Occorre conoscere gli stili di apprendimento e gli stili cognitivi degli alunni:

Chi si fa carico degli alunni con BES?

Tutti gli insegnanti del Consiglio di Classe o del Team docenti.

Come raggiungere gli obiettivi?

Migliorando l’organizzazione;

auspicando di trovare in futuro nuove risorse aggiuntive;

cooperando e collaborando con le famiglie e il territorio;

ideando progetti inclusivi.

utilizzando strumenti compensativi, misure dispensative, tempi aggiuntivi e criteri di valutazione che tengano conto delle particolari esigenze degli alunni con BES;

utilizzando una didattica inclusiva, il lavoro di gruppo, a coppie, il tutoring, l’apprendimento cooperativo…

STILI DI APPRENDIMENTO STILI COGNITIVI

VISIVO-VERBALE GLOBALE/ANALITICO

VISIVO- NON VERBALE VERBALE/VISUALE

UDITIVO SISTEMATICO/INTUITIVO

CINESTETICO IMPULSIVO/RIFLESSIVO

DIPENDENTE DAL CAMPO/INDIPENDENTE DAL CAMPO

CONVERGENTE/DIVERGENTE

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LA SITUAZIONE ATTUALE

ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E CRITICITA’

RILEVAZIONI BES

Negli ultimi anni scolastici sono state effettuate le seguenti rilevazioni di alunni con BES, che hanno coinvolto tutte le scuole dell’Istituto:

1. A.S. 2011/2012 Scuola Primaria F. De André: rilevazione delle situazioni di disagio tramite un questionario consegnato a tutti gli insegnanti della scuola.

2. A.S. 2012/2013 Scuola dell’Infanzia sede di via Cortivazzo e di Onzato: rilevazione delle situazioni di disagio tramite un questionario consegnato a tutti gli insegnanti delle due scuole.

3. A.S. 2013/2014 Scuola Secondaria di primo grado G. Leopardi: rilevazione della presenza di alunni con Bisogni Educativi Speciali tramite un questionario consegnato a tutti gli insegnanti della scuola.

4. A.S. 2014/2015: rilevazione effettuata nei singoli team di insegnanti e nei Consigli di Classe. 5. A.S. 2015/2016: rilevazione effettuata dai componenti della Commissione per l’Inclusione

tramite Segreteria e confronto con i colleghi.

I dati rilevati sono poi stati elaborati e sintetizzati in grafici e tabelle, pubblicati sul sito dell’Istituto, nell’area riservata ai docenti. E’ stata avviata una riflessione critica sui risultati di tali rilevazioni.

RISORSE PROFESSIONALI SPECIFICHE

Tutti i docenti e gli operatori che partecipano, a vario titolo e con diversi ruoli, ai lavori proposti dal PAI, costituiscono, insieme con il Dirigente Scolastico, l’équipe della scuola che si occupa di Inclusione. I docenti membri del Gruppo di lavoro per l’Inclusione avranno il compito di sensibilizzare e stimolare il Collegio Docenti sulle varie tematiche, relazionando e diffondendo strumenti, dati e risultati. Risorse professionali dell’Istituto Scolastico: Dirigente Scolastico, tre docenti della Commissione per l’Inclusione (due della Scuola Secondaria e uno della Primaria), docenti curricolari e di sostegno, docenti per l’insegnamento d’italiano come L2, operatori per l’autonomia, collaboratori scolastici e personale ATA.

Altre risorse professionali: assistenti per l’autonomia, specialisti socio-sanitari, facilitatori linguistici, educatori esterni e responsabile dei Servizi Sociali dell’Ente Locale.

Attività svolte nell’Istituto finalizzate all’inclusione

Incontri della Commissione per l’Inclusione, del gruppo di lavoro Intercultura, incontri periodici degli insegnanti di sostegno, incontri con specialisti e con operatori per l’autonomia.

Procedure e Documenti utilizzati nell’Istituto per migliorare il livello di inclusione

Procedure per richiesta di certificazioni per disabilità; Procedure per richiesta di certificazioni per DSA (relazione degli insegnanti su modello libero alla famiglia); Protocollo disagio; Modello per osservazione e conduzione colloqui con famiglie di alunni con disagio; Vademecum DSA; Modello PEI; Modello PDP; Modello Biografia Linguistica; Protocollo di accoglienza per i bambini stranieri.

I punti di riferimento per il personale scolastico sono la C.M. 8 del 6/03/2013 “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative” e la Nota MIUR del 22/12/2013 “Strumenti

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d’intervento per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali anno scolastico 2013-14 – Chiarimenti”.

LA FORMALIZZAZIONE DEI BES

Da “USR, Il PDP, indicazioni per il Piano Didattico Personalizzato, ottobre 2015”

Nella scuola inclusiva si deve sapere in anticipo cosa fare quando c’è un alunno con BES. E’ necessario conoscere le tipologie di BES, le risorse disponibili e le strategie necessarie per operare con buona speranza di successo. Il processo inclusivo può essere formalizzato nello schema seguente:

ALUNNO CON BES

TEAM DOCENTE/CONSIGLIO DI CLASSE

RICONOSCIMENTO PDP / AZIONI / RISORSE

VERIFICHE RI-PROGETTAZIONE

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COINVOLGIMENTO DOCENTI CURRICOLARI

Promuovere una riflessione sul tema dell’inclusione.

COINVOLGIMENTO PERSONALE ATA

Tutti gli operatori scolastici hanno un ruolo nel rendere una scuola più inclusiva.

COINVOLGIMENTO FAMIGLIE

Promuovere alcuni incontri durante l’anno, coinvolgendo tutti i genitori degli alunni con bes, per illustrare le iniziative legate al tema dell’inclusione e per una rendicontazione finale.

RAPPORTI CON SERVIZI TERRITORIALI, CTS E CTI

Mantenere costanti rapporti con i Centri Territoriali di Supporto e con i Centri Territoriali per l’Inclusione.

Il nostro Istituto appartiene ad una rete di scuole facenti capo all’IC OVEST 1 di Brescia, sede del 9° CTI (Centro Territoriale Intercultura).

RAPPORTI COL PRIVATO SOCIALE

Sono presenti sul territorio diverse associazioni di genitori che interagiscono con l’Istituzione scolastica con varie iniziative.

Negli ultimi anni, l’Istituto comprensivo, in collaborazione con l’Ente comunale, il Punto Famiglia ACLI e l’associazione genitori, organizza un corso di alfabetizzazione diurno e serale per i genitori degli alunni non italofoni.

Alcune associazioni sportive collaborano con la scuola e svolgono attività di supporto ai docenti di educazione fisica: basket, rugby e bocce.

RAPPORTI CON GLI ENTI LOCALI

Il Comune di Castel Mella fornisce diversi servizi integrativi all’Offerta Formativa della scuola, come le attività di pre/dopo-scuola, avvalendosi di diverse cooperative e gestisce la preparazione e la somministrazione dei pasti nel servizio mensa scolastica. Nel corso degli anni si è giunti ad un ottimo livello di collaborazione con la Biblioteca Comunale. Gli alunni di tutte le classi della scuola primaria e secondaria si recano periodicamente in biblioteca per svolgere attività di animazione alla lettura organizzate dalla direttrice della biblioteca.

Occorre rendere coerenti questi interventi con i principi dell’inclusione poiché si impara dal compagno più che dall’insegnante: “Mai da soli, sempre insieme!”

FORMAZIONE DOCENTI

Lo scorso anno si è concluso un corso di formazione per la stesura del Curricolo d’Istituto, che ha coinvolto tutti i docenti.

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SINTESI PUNTI DI FORZA

Siamo partiti dalle rilevazioni d’Istituto e dall’analisi di dati oggettivi.

E’ stata avviata una riflessione a vari livelli sul tema dell’inclusione e della didattica inclusiva.

Vi è maggiore autoconsapevolezza dei docenti della necessità di una formazione permanente, che consenta di crescere professionalmente, per utilizzare nuove metodologie e strategie didattiche più aderenti ai bisogni formativi di tutti gli alunni, ma in particolare degli alunni con BES, che rappresentano l’anello più debole del nostro sistema di istruzione.

E’ attivo, ormai da anni, uno sportello di ascolto per studenti della scuola secondaria di primo grado, gestito da un’insegnante con competenze specifiche, per una/due ore a settimana. L’insegnante referente dello sportello di ascolto fa parte del gruppo di lavoro per l’inclusione e mantiene costanti contatti con i colleghi.

“Life skills Training Program” prevenzione all’uso e abuso di sostanze. Programma improntato alle esperienze del life-skills-training con l'obiettivo di promuovere processi di responsabilizzazione verso la propria salute attraverso l'uso di tecniche didattiche attive.

SINTESI PUNTI DI DEBOLEZZA

Occorre incrementare la presenza in rete del nostro Istituto.

Serve un continuo aggiornato dei docenti sulle strategie di didattica inclusiva.

Serve un gruppo di lavoro permanente sulla disabilità. Bisogna creare un gruppo H d’Istituto che si riunisca almeno due volte all’anno e di cui facciano parte: DS, docenti curricolari, docenti di sostegno, rappresentanti ASL, rappresentanti degli Enti Locali e genitori.

Occorre incrementare il numero di docenti in grado di utilizzare le nuove tecnologie come strumenti compensativi.

Non è sempre facile condividere con i genitori le più opportune strategie da usare con gli alunni con BES.

STATISTICHE ANNO SCOLASTICO 2015-16

Descrizione Numero - Numero di PEI per alunni certificati

legge 104/92

Scuola dell’infanzia: 3 Scuola primaria: 8 Scuola secondaria di primo grado: 12

- Numero di PDP per alunni certificati legge 170/2010

Scuola primaria: 1 * Scuola secondaria di primo grado: 9

- Numero di PDP decisi dai Consigli di classe

ai sensi della direttiva 27/12/’12

Scuola primaria: 6 (di cui 4 in attesa di certificazione per DSA) Scuola secondaria di primo grado: 8

- Numero di altri percorsi personalizzati specifici senza PDP

Scuola primaria: non rilevato Scuola secondaria di primo grado: 6 (PEP per alunni stranieri)

*Si precisa che alla scuola primaria, solitamente, si avviano i percorsi diagnostici per

eventuali DSA, ma la conclusione di tali percorsi e la conseguente certificazione si

collocano spesso alla scuola secondaria, per questo i DSA certificati risultano di numero

esiguo.

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ALTRI DATI STATISTICI RITENUTI SIGNIFICATIVI

Descrizione Numero - Alunni con disabilità certificata legge

104/92 Scuola dell’infanzia: 3 Scuola primaria: 8 Scuola secondaria di primo grado: 12

- N. posti di sostegno Scuola dell’infanzia: 1 + 10h Scuola primaria: 4 Scuola secondaria di primo grado: 5 +9h

- Percentuale alunni disabili/insegnanti sostegno

In media un insegnante ogni 2 casi

- Media ore sostegno per ogni classe in cui siano presenti alunni con disabilità

Scuola dell’infanzia: 12 Scuola primaria: 10 Scuola secondaria di primo grado: 9

- N. assistenti per l’autonomia Scuola dell’infanzia: 2 Scuola primaria: 4 Scuola secondaria di primo grado: 6

OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITA’

1 ASPETTI ORGANIZZATIVI Il gruppo di lavoro per l’Inclusione avrà il compito di:

1) Organizzare e coordinare gli incontri dell’équipe medico-psico-pedagogica e con i servizi socio-assistenziali a favore degli alunni con bisogni educativi speciali ai sensi della legge 104/92 e legge 170/2010 e C.M. n°8 del 2013.

2) Provvedere alla raccolta, lettura e organizzazione della documentazione relativa ai percorsi di alunni con bisogni educativi speciali.

3) Raccogliere e predisporre la documentazione necessaria per la richiesta di organico di sostegno.

4) Promuovere progetti finalizzati alla rilevazione dei disturbi specifici dell’apprendimento e all’attivazione di percorsi didattici personalizzati con individualizzazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi previsti dalla normativa.

5) Promuovere progetti volti alla formazione dei docenti. 6) Compartecipare ai progetti di prevenzione e risoluzione del disagio in rete con altri enti. 7) Collaborare con i consulenti esterni attraverso l’attività di mediazione scuola-famiglia, per

un’adeguata presa in carico delle situazioni di difficoltà.

2 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

Attualmente nella scuola si parla molto di inclusione, perciò è legittimo chiedersi quali siano i requisiti richiesti ad un docente. Certamente ci vuole una capacità di relazione empatica, di ascolto attivo, di valorizzazione delle abilità diverse e di quelle residue, a cui si aggiunge la capacità di coinvolgere la classe come gruppo; serve anche un pensiero che sappia andare oltre le disabilità e si sforzi di essere creativo sempre, per adattarsi non solo ad alunni con bisogni educativi speciali, ma a vere e proprie persone speciali, ossia dotate di un’umanità ricca e talvolta complessa. Un insegnante però non può essere un esperto di tutte le questioni relative all’integrazione scolastica e all’inclusione. Quindi, per far sì che un docente diventi “inclusivo” non ci si può affidare all’improvvisazione: sono necessari formazione e aggiornamento.

Per il prossimo anno la scuola propone di organizzare corsi di autoformazione, mettendo in campo competenze personali dei docenti del nostro Istituto, nell’ambito della didattica inclusiva. Si tratterebbe

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di condividere, anche attraverso canali virtuali, come la bacheca docenti del registro elettronico, alcune esperienze o buone pratiche sperimentate da colleghi, che hanno portato a un miglioramento nella vita relazionale e nell’apprendimento all’interno delle classi.

Altre iniziative per la formazione e l’aggiornamento consistono:

1) nel fissare incontri, nei quali i docenti si confrontano circa le difficoltà e le risorse individuate nella prassi educativa, ma altresì si confrontano in relazione a letture di articoli e libri, preventivamente individuate.

2) Nel creare un luogo virtuale di scambio e/o auto-aggiornamento sui temi dell’inclusione. Utilizzare all’uopo la bacheca docenti del registro elettronico o altre ambienti digitali, dando la possibilità di accesso anche agli insegnanti della suola dell’infanzia.

3 STRATEGIE DI VALUTAZIONE COERENTI CON PRASSI INCLUSIVE

La valutazione è parte essenziale della funzione docente. La valutazione si fonda sulla convinzione che l’apprendimento scolastico non si dimostra nell’accumulo di nozioni, ma nella capacità di generalizzare, di trasferire e di utilizzare la conoscenza acquisita in contesti reali. Ciò è particolarmente vero per gli alunni con BES. Utilizzando PEI e PDP, la valutazione sarà adeguata al percorso personale.

Chi valuta? I docenti.

Indicatori di valutazione dell’attività proposta allo studente relativamente ai risultati attesi:

adeguata efficace da estendere da prorogare da sospendere insufficiente

4 ORGANIZZAZIONE DI SOSTEGNO INTERNO Alla base del piano organizzativo deve esistere un modello di flessibilità che deve vedere inclusi soprattutto i docenti di sostegno. In questo caso l’utilizzo del Cooperative-Learning in specifico o altre metodologie d’inclusione determinerà una soluzione d’interventi adeguati per l’inserimento degli alunni in difficoltà. L’insegnante di sostegno, in coordinamento con il docente curriculare, svolgerà interventi metodologici specifici atti a determinare un’ampia collaborazione sia sul piano cognitivo che relazionale. Importante sono i progetti che possano prevedere laboratori dove il gruppo classe si possa suddividere in gruppi o in piccoli gruppi dove l’insegnante di sostegno e l’insegnante curriculare possano favorire interventi di recupero o di approfondimento.

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5 ORGANIZZAZIONE TIPI SOSTEGNO ESTERNO La scuola si propone di effettuare consultazioni informativo-gestionali con CTS e CTI in seguito alle quali saranno utilizzate le eventuali risorse messe a disposizione. Inoltre, nel caso in cui si continui ad usufruire del servizio di assistenza educativo, messo a disposizione del Comune, s’intende utilizzare le figure degli assistenti educativi quali supporto a tutte le attività finalizzate all’inclusione.

6 RUOLO DELLA FAMIGLIA

a) Coinvolgimento in progetti di inclusione; b) Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante; c) Informazione/formazione su temi legati alla genitorialità e alla psicopedagogia dell’età

evolutiva.

Va evidenziato il ruolo centrale della famiglia e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative. Con le famiglie di alunni con BES si stabiliranno rapporti non episodici o dettati dall’emergenza, ma costruiti dentro un progetto formativo condiviso e continuo. Altro passaggio indispensabile nel rapporto con la famiglia sarà la compilazione del PDP, da parte del Consiglio di classe o del Team docenti, che verrà condiviso con la famiglia per una efficace e reciproca responsabilità nella gestione del percorso personalizzato dell’alunno.

7 CURRICOLO INCLUSIVO La realizzazione di un curricolo inclusivo prevede attività di accoglienza di studenti con BES all’inizio del percorso scolastico, di studenti con BES in corso d’anno ed il passaggio di informazioni relative a studenti con BES da un ordine di scuola all’altro.

a) Risorse disponibili

- insegnanti di sostegno - organico del potenziato - eventuali ore a disposizione - risorse professionali esterne messe a disposizione dagli Enti Locali e dal MIUR - risorse professionali volontarie messe a disposizione dal territorio - risorse economiche dell’Istituto.

b) Obiettivi dei docenti

- facilitare l’apprendimento del linguaggio auspicando la presenza nel gruppo-classe del docente facilitatore, durante il tempo scuola, con uso di tecnologie motivanti (LIM; software) e contesti didattici interattivi (cooperative learning, tutoring, laboratori,…);

- rilevare i bisogni specifici di apprendimento; - semplificare il curricolo modificando il lessico, riducendo i concetti ed i criteri di esecuzione

del compito; - usare un altro codice, altre modalità per raggiungere l’obiettivo; - scomporre in nuclei fondanti delle discipline (concetti) e identificare le attività (strumentalità

di base, lettura e scrittura funzionale, matematica pratica,…); - individuare le modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina.

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c) Attività da condurre con la classe

attività adattata rispetto al compito comune (in classe) attività differenziata con materiale predisposto (in classe) affiancamento / guida nell’attività comune (in classe) attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele attività di approfondimento / recupero individuale tutoraggio tra pari (in classe o fuori) lavori di gruppo tra pari in classe attività di piccolo gruppo fuori dalla classe affiancamento / guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio attività individuale autonoma laboratori specifici

d) Contenuti

comuni alternativi ridotti facilitati

e) Spazi

organizzazione dello spazio aula attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula spazi attrezzati luoghi extrascuola

f) Tempi

tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività

g) Materiali/strumenti

materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari …. mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili

h) Risultati attesi

comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo

i) Verifiche

comuni comuni graduate adattate differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti

Vale la pena di ricordare che una scuola inclusiva diventa una vera comunità di apprendimento e di costruzione sociale della conoscenza, quando, da un lato, impedisce che la disabilità e la diversità si trasformino in ostacoli per chi è differente, dall’altro, permette a chi può beneficiare in pieno delle risorse che la diversità offre, di valorizzare la persona nella sua umanità.

Page 13: PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE 2015-16 I.C. CASTEL … · CM del 1 marzo 2006 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. 2 PREMESSA ... interventi

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8 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE ESISTENTI

Valorizzare la risorsa “alunni” attraverso l’apprendimento cooperativo per piccoli gruppi, per mezzo del tutoraggio tra pari.

Valorizzare gli spazi, le strutture, i materiali e la presenza vicina di un altro ordine di scuola per lavorare sulla continuità, sull’inclusione.

Valorizzazione di tutte le risorse che collaborano con la scuola direttamente o indirettamente come:

- Amministrazione Comunale. - Biblioteca Comunale. - Mensa Comunale. - Associazione Mondo bambino. - Associazione genitori dell’I.C. di Castel Mella. - Punto Famiglia ACLI.

9 RISORSE AGGIUNTIVE PER PROGETTAZIONI INCLUSIVE

Risorse materiali: laboratori (teatrali, artistici, musicali, ludico-manuali: ceramica, cucina), palestre, attrezzature informatiche - software didattici.

Risorse umane: psicologi, pedagogisti, educatori, animatori, assistenti igienico-sanitari, docenti specializzati in attività ludico-formative-laboratoriali-relazionali e operatori per l’assistenza specialistica per alunni con disabilità e mediatori linguistici.

10 ATTENZIONE, ACCOGLIENZA, CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO Grande attenzione sarà dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Notevole importanza nella nostra scuola, viene data all'accoglienza: per i futuri nostri alunni vengono realizzati progetti di continuità, così che già dal secondo quadrimestre della classe quinta primaria, in accordo con le famiglie e gli insegnanti, essi possano vivere alcuni momenti di Scuola Secondaria di Primo Grado. In questo modo i ragazzi hanno la possibilità di conoscere il nuovo ambiente e potranno vivere con minore ansia il passaggio fra i due ordini di scuola. Per quanto riguarda gli alunni che si trovano in casi particolari di bisogni educativi speciali che passeranno al nuovo ordine scolastico della Secondaria di Secondo grado, si predisporranno progetti che prevedano momenti di “accompagnamento” da parte dei docenti nella fase di accoglienza nel nuovo ordine. La continuità verticale non riguarda in modo esclusivo gli alunni disabili, e non afferisce soltanto alla responsabilità della scuola secondaria di II grado, ma chiama in causa tutti gli ordini e gradi di scuola, che devono imparare ad agire in modo sinergico e coordinato per assicurare il raggiungimento del maggior numero di obiettivi possibili per ciascun alunno.

Castel Mella, 15/12/2015 Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione