piano di sicurezza · web viewgli impalcati, realizzati con tavole di legno o con tavole...
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COMUNE DI MOSCIANO S.’ANGELOPROVINCIA DI TERAMO
LAVORI PER IL COMLETAMENTO DELLA VIABILITA’ ZONA PRODUTTIVA CON CAVALCAVIA SULLA LINEA FERROVIARIA E SS 80 DI COLLEGAMENTO TRA LA ZONA INDUSTRIALE E LA ZONA ARTIGIANALE DI MOSCIANO STAZIONE
PROGETTO ESECUTIVO
PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO
Per il cantiere: Nuova Zona Artigianale in località bivio frazione Selva
Il coordinatore in fase di progettazione……………………………………..…….
DOCUMENTI ALLEGATI AL PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO
01) Planimetria generale di cantiere;02) Diagramma di Gant03) Fascicolo del fabbricato;
SOGGETTI INTERESSATI
I soggetti interessati all’esecuzione dell’opera sono:
01) Comune di Mosciano S. Angelo
02) Responsabile dei lavori: Ing. Di GENNARO Angelo
04) Coordinatore per la progettazione: Dott. Ing. CALVARESE Pasquale
05) Coordinatore per la esecuzione: Dott. Ing. CALVARESE Pasquale
06) Direttore dei Lavori: Dott. Ing. DELLI COMPAGNI Emidio;
Dott. Ing. CALVARESE Pasquale
07) Responsabile di Cantiere: da definire;
08) Impresa Principale: da definire;
09) Impresa sub appaltatrice: da definire.
Si precisa che ai fini del presente Piano l’Impresa che esegue le opere murarie e strutturali è la “Impresa
principale”. La presenza di Ditte sub appaltatrici dovrà essere preventivamente autorizzata dal Committente.
In ogni caso l’Appaltatore dovrà verificare l’idoneità tecnico-professionale delle Ditte subappaltatrici.
Il presente paragrafo sarà aggiornato in sede di esecuzione a seguito dell’affidamento dei lavori e dovranno essere
indicati:
a) tutte le imprese coinvolte;
b) tutti i lavoratori autonomi coinvolti;
c) il datore di lavoro;
d) il responsabile della sicurezza;
e) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f) i nominativi e le mansioni dei lavoratori in cantiere;
g) nominativi dei lavoratori temporaneamente presenti in cantiere;
La definizione iniziale di tali dati sarà concretizzata in sede di verifica del POS (Piano Operativo della Sicurezza)
presentato dall’Impresa.
DATI DI CANTIERE
Committente: Comune di Mosciano S. Angelo
Impresa: da definire
Cantiere: Zona Artigianale di Mosciano S. Angelo
Ubicazione: SS 80 località Selva
Inizio dei lavori: previsto per il 09.01.2009Ultimazione lavori: prevista per il 05.09.2009
Durata dei lavori: n° 180 ggUomini-Giorno: n° 1056
Num. di imprese: (*) n° 1
Numero lavoratori: (*) n° 6
Numero lavoratori Autonomi: (*) n° 2
Lavori a base d’asta Euro 838514,00
Oneri per la sicurezza Euro 28159,54
INTRODUZIONEIl presente Piano di Sicurezza e Coordinamento in seguito denominato Piano, si pone l’obbiettivo di
assicurare nel cantiere di riferimento una adeguata sicurezza e sanità dei lavoratori a qualunque titolo operante sul
posto di lavoro.
Esso, struttura in modo unitario le indicazioni per la sicurezza di cui alla legge 626/94 e legge 494/96 e loro
successive modificazioni ed integrazioni.
Il Piano, partendo dall’analisi del settore di intervento, si fa carico della non adeguata diffusione della
“cultura della sicurezza nelle maestranze dei cantieri edili”.
Il Piano di Sicurezza e Coordinamento, alla luce della dimensione complessiva dell’intervento e
conseguentemente del cantiere, tiene conto nella sua articolazione, delle esigenze delle piccole e medie imprese,
presso le quali statisticamente le risorse di esperienza, conoscenza e di possibilità possono risultare limitate e
conseguentemente, si prevede un coordinamento del processo realizzativo dell’intervento tale da assicurare alle
imprese coinvolte la possibilità di affrontare e definire in proprio attraverso una concertazione con il coordinatore
della progettazione ed esecuzione l’intera fase di interesse sul presupposto che più alta sarà la conoscenza e
l’esperienza più alta sarà la qualificazione tecnico-professionale di tutti i soggetti coinvolti e più alta sarà la
sicurezza.
Partendo dal sistema normativo vigente, in vigore da oltre 10 anni, si pone l’attenzione sulla necessità di
definire con precisione un “modus operandi” che nel dare chiare indicazioni sulle azioni da porre in essere per
ridurre i rischi e migliorare la sicurezza, concretizza contemporaneamente un meccanismo di rapporti tali da
definire un processo di istruzione e formazione continua sulle tematiche della sicurezza in grado di elevare
attenzione e consapevolezza di tutti gli operatori rimovendo convinzioni, comodità ed approcci non adeguati
all’obbiettivo che viene posto.
DATI DI CARATTERE GENERALE PER ILPIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO
Descrizione sintetica dell’opera: Realizzazione di un cavalcavia per il superamento della SS 80 e parallela ferrovia, a servizio della zona industriale esistente e futura espansione della zona artigianale.Scelte architettoniche, strutturali e tecnologiche: cavalcavia da realizzare su pile in c.a. in opera con sovrastanti travi prefabbricate della lunghezza di ml 24.70 per un totale di quattro campate, da ultimare con rampe in rilevato. Il rilevato viene contenuto alle testate da muri paraterra come indicato nel progetto esecutivo allegato. Le opere di fondazione e sottofondazione (pali trivellati) verranno realizzate in opera.Caratteristiche dell’area del cantiere: L’area di cantiere è tagliata in due dalla SS80 e dalla ferrovia dello Stato tratta Teramo Giulianova, presenta una morfologia pianeggiante e confina a nord con sp per Selva. L’intera area è baricentrica rispetto al centro abitato di Selva Piana ad ovest e svincolo autostradale ad est. Oltre alle infrastrutture indicate, si rileva la presenza di linee elettriche aeree, di linea del metano e del ruzzo entrambe interrata e rilevabili a vista. Per i servizi interrati non rilevabili si rimanda ad apposito rilevamento strumentale e cartografico alla presenza dei proprietari e/o persone delegate.Eventuali fattori di rischi esterni verso il cantiere: Linea elettriche di alimentazione ferrovia e traffico stradale sulla SS 80 e Sp per Selva. Si evidenzia che il numero di corse del treno per Giulianova è limitato a poche corse giornaliere.Eventuali fattori di rischio dal cantiere verso l’area circostante: non si evidenziano particolari rischi verso l’area esterna.L’intera area di cantiere verrà debitamente segnalata da apposita segnaletica orizzontale e verticale, verrà recintata per zone in modo da evitare la chiusura del traffico per tutta la durata dei lavori. Ogni settore sarà dotato di accesso carrabile per il transito dei mezzi di cantiere, per il deposito del materiale di scavo verranno impiegate le aree da occupare dai rilevati da realizzare in una seconda fase.All’interno dell’area di cantiere ubicata a nord, verranno dislocati i macchinari, le zone di scarico, il quadro elettrico generale, le baracche, e l’ufficio. Verranno dislocate de latrine una a nord e l’altra nell’area di cantiere a sud al di la della ferrovia rispetto la SS 80. Per i dettagli vedasi planimetria allegata.Relazione concernente la valutazione dei rischi, l’organizzazione, le lavorazioni, le interferenze: allegata e contenuta nelle schede per l’esecuzione dei lavori.Prescrizioni operative, misure preventive e protettive, dispositivi di protezione individuale: allegati e contenuti nelle schede per l’esecuzione dei lavori.Modalità organizzative, coordinamento e informazione: allegate.Organizzazione per pronto soccorso ed emergenza: allegata.Cronoprogramma dei lavori relativo agli aspetti della sicurezza: allegato.Stima dei costi della sicurezza: allegata.
DOCUMENTI RELATIVI ALLA SICUREZZA DA CONSERVARE IN CANTIERE
Piano di sicurezza e di coordinamento. Piani operativi di sicurezza di ogni impresa esecutrice. Valutazione dei rischi chimici. Fascicolo tecnico informativo per i futuri interventi di manutenzione. Notifica preliminare. Nomina dei coordinatori dell’emergenza ed elenco dei componenti. Verbali degli incontri per la consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Registro infortuni. Generalità e residenza del rappresentante legale dell’impresa e numero di codice fiscale dell’azienda. Registro delle vaccinazioni antitetaniche. Registro delle visite ed elenco degli accertamenti sanitari periodici. Copia dell’invio (entro trenta giorni della messa in servizio) all’ISPESL e all’ASL o all’ARPA
territorialmente competenti della dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore dell’impianto di messa a terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, copia della richiesta delle verifiche
periodiche biennali tramite l’ASL o l’ARPA; copia della comunicazione della cessazione dell’esercizio o delle modifiche sostanziali eventualmente apportate all’impianto inviata agli stessi Enti;
Eventuali richieste di verifiche successive inoltrate alla ASL, dopo due anni dalla prima verifica dell’impianto di messa a terra effettuata dall’ISPESL.
Denuncia degli apparecchi di sollevamento di portata superiore a kg 200, eventuali richieste di verifiche successive inoltrate all’ASL, dopo un anno dall’omologazione da parte dell’ISPESL o dalla verifica precedente da parte dell’ASL.
Libretti degli apparecchi di sollevamento con portata superiore a 200 kg. Schede delle verifiche trimestrali alle funi e catene, anche per gli apparecchi di portata inferiore a kg
200. Libretto rilasciato dal costruttore del ponteggio, indicante i limiti di carico e le modalità di impiego. Documentazione comprovante gli interventi di manutenzione periodica eseguiti su macchinari ed
attrezzature. Documenti di consegna agli operai dei dispositivi di protezione individuale. Elenco delle macchine, con relative istruzioni e avvertenze per l’impiego. Schede tossicologiche dei materiali impiegati (vernici, disarmanti, additivi, colle plastiche, ecc.) da
aggiornare sullo schedario del magazzino a cura del fornitore/magazziniere. Copia della comunicazione di inizio dei lavori (entro 30 giorni dalla consegna) alla cassa edile e agli
enti previdenziali, assicurativi e antinfortunistici. Copia delle comunicazioni inoltrate agli enti (ENEL, acquedotto, ecc.) ovvero a terzi in relazione
all’esecuzione di lavori a distanza ravvicinata (5 m per le linee elettriche, 3 m per gli acquedotti). Rapporto di valutazione del rumore. Denuncia annuale concernente produzione, trasporto, stoccaggio dei rifiuti. Registro di carico e scarico, vidimato dall’Ufficio del Registro (escluso il materiale da demolizione). Documenti comprovanti l’avvenuta formazione e informazione degli addetti.
MODALITÀ E MISURE GENERALI DI PROTEZIONEINSTALLAZIONE DEL CANTIERE
Attività contemplateCaratteristiche dei lavori e
localizzazione impianti.Delimitazione dell’area.Tabella informativa.Emissioni inquinanti.Accessi al cantiere.Percorsi interni, rampe e
viottoli.Parcheggi.Uffici.Depositi di materiali.
Servizi igienici assistenziali.Acqua.lavabi.Gabinetti.Spogliatoi.Refettorio e locale ricovero.Presidi sanitari.Pulizia.
Riferimenti normativiD.P.R. 547/55 D.lgs. 277/91D.P.R. 164/56 D.lgs. 626/94D.P.R. 303/56 D.lgs. 494/96-528/99 – 528/99
INDAGINI PRELIMINARI Sull’area sulla quale si svolgeranno i lavori, sono state rilevate: linea elettriche aerea, MT; non interferisce con la realizzazione del cavalcavia); linea elettrica BT e/o Telecom (interferisce con la realizzazione del cavalcavia, pertanto si provvederà
all’interramento del tratto interessato in concerto con gli uffici e personale qualificato dell’ENEL; linea acquedotto del ruzzo interrata, con tracciato sormontato ortogonalmente dal rilevato stradale da
realizzarsi successivamente al cavalcavia, per tale infrastruttura si procederà alla realizzazione di un cunicolo di ispezione e/o intubamento del tratto in discussione;
linea metano interrata, (non interferisce con la realizzazione del cavalcavia); linea acquedotto irrigazione campi interrata con tracciato parallelo al cavalcavia, (non interferisce con la
realizzazione del cavalcavia); pozzetto di presa interno alla proprietà Montini da spostare esternamente all’ingombro del rilevato stradale; pozzo per irrigazione ubicato interno al vivaio Montini, interessato dalla platea di fondazione della pila n° 1,
si procederà a reinterrare detto pozzo e s trivellarne un altro esternamente all’ingombro del cavalcavia; cunettone superficiali per la raccolta delle acque meteoriche con ttracciato parallelo al rilevato stradale da
realizzare, non interferisce con il rilevato stesso; non si rilevano frane, smottamenti, valanghe, ecc. che interessano la zona; linea elettrica aerea ferroviaria. Si procederà di concerto con il personale della FFS; presenza di traffico sulla SS80 e SP per Selva che si innesta sulla SS80; Per quanto non è stato possibile rilevare a vista si procederà con idoneo rilevamento strumentale;
RECINZIONE DEL CANTIERE
L’intera area di cantiere verrà recintata per fasi e per settori, come ben rappresentato sulla planimetria allegata. Detta scelta è condizionata dalla presenza della SS 80 e dalla linea ferroviaria che taglia in due l’intera area di cantiere. Le aperture dovranno essere mantenute chiuse a chiave durante le ore non lavorative. In cantiere dovranno essere allestito un box prefabbricato per ufficio, un box per il personale, due servizi igienici chimici ed un box per il rimessaggio degli attrezzi.
La recinzione che impedisce l’accesso agli estranei e che segnala la zona dei lavori deve essere allestita con elementi decorosi e duraturi; sugli accessi devono essere esposti i segnali di divieto d’ingresso a persone non autorizzate. La recinzione deve essere adeguata ai regolamenti edilizi locali per eventuali particolari caratteristiche richieste.
Quando sia previsto il passaggio o lo stazionamento di terzi in prossimità di zone di lavoro elevate di pertinenza al cantiere, devono essere adottare misure per impedire che la caduta accidentale di materiali possa costituire pericolo. Recinzioni, sbarramenti, protezioni, segnalazioni e avvisi devono essere mantenuti in buone condizioni e resi ben visibili.
TABELLA INFORMATIVA Il “cartello di cantiere” deve essere collocato in posizione ben visibile e contenere tutte le indicazioni
necessarie a qualificare il cantiere. Cartello e sistema di sostegno devono essere realizzati con materiali d’adeguata resistenza e aspetto decoroso.
ACCESSI AL CANTIERE Le vie d’accesso al cantiere avviene da tre distini contesti, il principale accesso si attesta sulla SP per Selva
alta, il secondo direttamente dalla SS 80 durante la fase di realizzazione della pila centrale, il terzo direttamente dalla strada non bitumata ubicata a sud della ferrovia. Le vie d’accesso al cantiere e quelle interne devono essere segnalate ed eventualmente illuminate nelle ore notturne.
PERCORSI INTERNI, RAMPE E VIOTTOLI Il traffico pesante deve essere incanalato lontano dai margini di scavo, dalle macchine e dalla base dei
ponteggi imponendo, se necessario, limiti di velocità e passaggi separati per le persone mediante sbarramenti e segnaletica conforme a quella prevista per la circolazione stradale.
Le rampe d’accesso al fondo degli scavi devono essere realizzate con una carreggiata solida, atta a resistere al transito dei mezzi di trasporto impiegati ed una pendenza adeguata alle caratteristiche degli stessi.
La larghezza delle rampe deve consentire un franco di almeno cm 70 oltre la sagoma d’ingombro dei veicoli, se nei tratti lunghi il franco è limitato su un solo lato, lungo l’altro lato si devono realizzate nicchie o piazzole di rifugio ad intervalli non superiori a 20 m.
I viottoli e le scale con gradini ricavati nel terreno devono essere muniti di parapetto sui lati verso il vuoto; le alzate dei gradini, ove occorra, devono essere trattenute con tavole e paletti robusti.
Gli accessi ed i percorsi devono essere particolarmente curati nel corso delle demolizioni. Il transito sotto ponti sospesi, a sbalzo, scale aeree e simili deve essere impedito con barriere o protetto con
l’adozione di misure o cautele adeguate.
PARCHEGGI Ove tecnicamente possibile, devono essere allestiti parcheggi per gli automezzi e per i mezzi personali di
trasporto degli addetti e dei visitatori autorizzati.
UFFICI Gli uffici devono essere possibilmente sistemati in posizione tale da consentire il controllo d’accesso dei
mezzi, del personale e dei visitatori autorizzati.
DEPOSITO DI MATERIALI Il deposito di materiali in cataste deve essere collocato in posizione tale da evitare crolli o cedimenti
pericolosi e in zone appartate e delimitate del cantiere.
SERVIZI IGIENICI ASSISTENZIALI I servizi di cantiere devono essere conformi alle prescrizioni date dal titolo II del d.lgs. 626/94.
ACQUA Una quantità sufficiente d’acqua deve essere messa a disposizione dei lavoratori per uso potabile e per
lavarsi.
REFETTORIO - LOCALE DI RICOVERO
Deve essere arredato con sedili e tavoli, illuminato, aerato e riscaldato nella stagione fredda. Il pavimento non deve essere polveroso e le pareti imbiancate, il personale può ricoverarsi durante le intemperie
PRESIDI SANITARI Deve essere conservato il pacchetto di medicazione, o la cassetta del pronto soccorso se nel cantiere sono
occupati meno di 50 addetti. La cassetta o il pacchetto di medicazione deve contenere quanto indicato dalla legislazione vigente in materia.
GESTIONE DELL’EMERGENZAIn previsione di gravi rischi potenziali quali: incendio, esplosioni, crollo, allagamento, deve essere predisposto il piano d’emergenza.Tale piano deve identificare gli addetti all’emergenza, al pronto intervento ed al pronto soccorso. Gli addetti all’emergenza devono essere adeguatamente formati e addestrati per assolvere l’incarico loro assegnato.Considerate le particolari caratteristiche del luogo di lavoro, nel caso d’infortunio grave si deve far ricorso alle strutture ospedaliere, pertanto in cantiere deve esservi sempre a disposizione un mezzo di trasporto. Per infortuni di modesta gravità in cantiere si deve disporre dei prescritti presidi farmaceutici il cui utilizzo deve essere riservato al lavoratore designato a tale compito, salvo casi particolari.Presso l’ufficio di cantiere devono essere messi in evidenza i numeri telefonici che si riferiscono ai presidi sanitari e d’emergenza più vicini.
PULIZIA Le installazioni e gli arredi destinati ai refettori, agli spogliatoi, ai bagni, ai gabinetti, ai dormitori e in genere ai
servizi d’igiene e di benessere per i lavoratori, devono essere mantenuti in stato di scrupolosa manutenzione e pulizia.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEAlle maestranze devono essere forniti i dispositivi di protezione individuale con le relative istruzioni all’uso.
IMPIANTO ELETTRICO E DI TERRAL’impianto elettrico deve essere realizzato in base alla posizione definitiva delle principali macchine, da ditta specializzata che, ai sensi della legge 5.3.1990 n. 46, rilascerà certificato attestante la conformità alle norme CEI ed a quanto prescritto dalla legislazione vigente in materia.
SCAVILa macchina escavatrice deve essere manovrata da personale specializzato e deve essere dotata dei prescritti dispositivi di sicurezza.Alle pareti degli scavi deve essere data una pendenza non superiore a quella di declivio naturale, o si devono allestire opere d’armatura.In prossimità degli scavi è vietato depositare materiali. Contro il rischio di caduta nello scavo si devono applicare normali parapetti sui cigli o barriere segnaletiche opportunamente arretrate.Durante le opere di rinterro, l’area dei lavori deve essere preclusa al passaggio dei non addetti e si devono indicare le vie obbligate di transito per gli automezzi.
FONDAZIONIQuando i getti di calcestruzzo sono effettuati con la pompa, si deve vincolare la tubazione flessibile in modo che non possa compiere improvvisi sbandamenti laterali, la bocca erogatrice non deve permanere immersa nei getti durante le pause.
Per le diverse fasi di lavoro si devono utilizzare impalcature, dotate di regolari parapetti quando sono alte più di 2 metri o quando si trovano in prossimità ai ferri di chiamata o ad altre zone di pericolo.
LAVORI IN ELEVAZIONEI ponteggi metallici devono essere di tipo regolarmente autorizzato, eretti in base al progetto, quando ne incorre l’obbligo, o in base agli schemi di montaggio previsti dal fabbricante ed al relativo disegno esecutivo.Alla base del ponteggio è opportuno esporre il previsto cartello indicante la sua natura (da costruzione o da manutenzione), il numero complessivo degli impalcati e dei carichi massimi ammissibili.Fra la parete esterna delle opere in elevazione ed i piani di calpestio specialmente in corrispondenza agli angoli, non devono esservi dei vuoti; sono ammessi 20 cm di distacco ma solo per le opere di finitura.Il transito fra i diversi piani del ponteggio, deve avvenire con scale a pioli vincolate, sfalsate, con parapetti/corrimano.Per i pericoli di caduta verso l’interno si devono utilizzare impalcature mobili ed allestire parapetti.
IMPIANTI E FINITUREI lavori di finitura e di assistenza muraria agli impianti devono essere eseguiti con l’uso di regolari ponti mobili o impalcati. Gli attrezzi elettrici portatili devono possedere i requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa. Le zone di lavoro e di transito devono essere adeguatamente illuminate.Per i lavori che comportano l’uso di prodotti chimici, quali vernici, solventi e collanti, gli ambienti si devono mantenere ventilati, gli addetti devono essere dotati dei previsti dispositivi di protezione individuale ed i contenitori dei materiali in uso devono portare le etichette indicanti le caratteristiche dei contenuti.Questi recipienti devono essere portati negli ambienti in quantità non superiore al fabbisogno e quelli vuoti vanno depositati, nell’attesa di essere inviati alla discarica autorizzata, in un luogo aperto e protetto.
SEGNALETICA DI SICUREZZAScopo della segnaletica di sicurezza è quello di attirare in modo rapido l’attenzione su oggetti, macchine, situazioni, comportamenti che possono provocare rischi, fornendo in maniera facilmente comprensibile le informazioni, le indicazioni, i divieti, le prescrizioni necessarie.La segnaletica di sicurezza non sostituisce le misure di protezione necessarie, ma può integrarle o completarle.
Segnaletica orizzontale
Trattandosi di lavori stradali e/o comunque opere da realizzarsi in parte su sede stradale, le strade pubbliche che interferiscono con il cantiere (SS80 e SP per Selva) dovranno avere le strisce di delimitazione carreggiata di colore giallo e lungo il percorso dovrà essere apposta idonea segnaletica verticale. La segnaletica orizzontale dovrà iniziare almeno 300 m prima del cantiere .
Cartelli di avvertimentoSegnalano un pericolo, sono di forma triangolare, fondo giallo, bordo nero e simbolo nero. Possono essere completati con segnale ausiliario, ossia con scritte che chiariscano l’esatto significato del messaggio.
Cartelli di divietoTrasmettono un messaggio che vieta determinati atti, comportamenti o azioni che possano essere rischiosi.Il segnale è di forma rotonda, pittogramma nero su fondo bianco con bordo e banda rossi. Possono essere completati con segnale ausiliario, ossia con scritte che chiariscano l’esatto significato del messaggio.
Cartelli di prescrizionePrescrivono i comportamenti, l’uso di DPI (dispositivi di protezione individuale), l’abbigliamento e le modalità finalizzate alla sicurezza, sono di colore azzurro, di forma rotonda con simbolo bianco. Possono essere completati con segnale ausiliario, ossia con scritte che chiariscano l’esatto significato del messaggio.
Cartelli di salvataggioDi forma quadrata o rettangolare, fondo verde e simbolo bianco, trasmettono un’indicazione relativa ad uscite di sicurezza e vie di evacuazione.
Cartelli per attrezzature antincendioDi forma quadrata o rettangolare, fondo rosso e simbolo bianco, trasmettono un’indicazione relativa alla posizione dei dispositivi antincendio.
Dislocazione dei cartelliPer studiare la più conveniente posizione nella quale esporre i cartelli, si deve sempre tener presente la finalità del messaggio che si vuole trasmettere, pertanto i vari cartelli non devono essere conglobati su di un unico tabellone ma posti ove occorra.
Oltre a quelli indicati si devono esporre specifici cartelli: sulle varie macchine (sega circolare, betoniera, mola, ecc.) riportanti le rispettive norme di sicurezza per
l’uso; nell’officina e presso gli impianti di saldatura riportanti le norme di sicurezza per fabbri e saldatori, per la
manutenzione e per l’uso delle bombole di gas compressi, per la saldatura elettrica; presso i luoghi di lavoro con gli apparecchi di sollevamento riportanti le norme di sicurezza per gli
imbracatori ed il codice dei segnali per le manovre; nei pressi dello spogliatoio o del refettorio o della mensa con l’estratto delle principali norme di legge; sulle macchine di scavo, di movimento terra e sulle autogru con l’indicazione di divieto di passare e sostare
nel raggio d’azione dell’apparecchio.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Il datore di lavoro deve fornire i dispositivi di protezione individuale e le informazioni sul loro utilizzo riguardo
ai rischi lavorativi. I dispositivi di protezione individuale devono essere consegnati ad ogni singolo lavoratore che deve firmarne
ricevuta ed impegno a farne uso, quando le circostanze lavorative lo richiedano. I dispositivi di protezione individuale devono essere conservati con cura da parte del lavoratore. Il lavoratore deve segnalare al responsabile dei lavori qualsiasi anomalia dovesse riscontrare nel dispositivo
di protezione individuale ricevuto in dotazione o la sua intollerabilità. Il dispositivo di protezione individuale che abbia subito una sollecitazione protettiva o che presenti qualsiasi difetto o
segni d’usura, deve essere subito sostituito.
CASCO
SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE IL CASCO
Urti, colpi, impatti, caduta di materiali dall’alto.
SCELTA DEL CASCO IN FUNZIONE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA Deve essere robusto, con una bardatura interna morbida ed atta ad assorbire gli urti, inoltre deve essere
leggero, ben aerato per essere tollerato anche per tempi lunghi. La bardatura deve essere registrabile e dotata di una fascia posta sotto la nuca che impedisca al casco di
cadere con gli spostamenti della testa. Deve essere compatibile con l’utilizzo di altri dispositivi di protezione individuale, permettendo, ad esempio,
l’installazione di schermi, maschere o cuffie di protezione. I caschi devono riportare la marcatura CE.
GUANTI
SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE I GUANTI Punture, tagli, abrasioni, vibrazioni, getti, schizzi, catrame, amianto, oli minerali e derivati, calore, freddo,
elettrici.
SCELTA DEI GUANTI IN FUNZIONE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVAI guanti servono per proteggere le mani contro i rischi per contatto con materiali o con sostanze nocive per la pelle, pertanto devono essere scelti secondo le lavorazioni in atto. Guanti in tela rinforzata per uso generale : resistenti a tagli, abrasioni, strappi, perforazioni, al grasso e
all’olio.Uso: maneggio di materiali da costruzione, mattoni, piastrelle, legname, ferro.
Guanti di gomma per lavori con solventi e prodotti caustici : resistenti ai solventi, prodotti caustici e chimici.Uso: verniciatura a mano o a spruzzo, manipolazioni varie di prodotti chimici.
Guanti adatti al maneggio di catrame, oli, acidi e solventi : resistenti alla perforazione, taglio e abrasione, impermeabili e resistenti ai prodotti chimici.
Uso: maneggio di prodotti chimici, oli disarmanti, lavorazioni con prodotti contenenti catrame.
Guanti antivibranti : atti ad assorbire le vibrazioni con doppio spessore sul palmo, imbottitura, chiusura di velcro e resistenti al taglio, strappi e perforazioni.
Uso: lavori con martelli demolitori elettrici e pneumatici, con vibratori ad immersione e tavole vibranti.
Guanti per elettricisti : dielettrici e resistenti a tagli, abrasioni e strappi.Uso: lavori su parti in tensione limitatamente ai valori indicati per il tipo.
Guanti di protezione contro il calore : resistenti a temperature elevate, all’abrasione, strappi e tagli.Uso: lavori di saldatura o manipolazione di prodotti caldi.
Guanti di protezione contro il freddo : resistenti a temperature basse, al taglio, strappi, perforazione.Uso: movimentazione e lavorazione manuale di materiali metallici nella stagione invernale.
CALZATURE DI SICUREZZA
SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE LE CALZATURE DI SICUREZZA
Urti, colpi, impatti e compressioni, punture, tagli e abrasioni, calore, fiamme, freddo.
SCELTA DELLE CALZATURE IN FUNZIONE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA Scarpe di sicurezza con suola imperforabile e puntale di protezione ed a slacciamento rapido : scavi,
demolizioni, lavori di carpenteria, movimentazione dei materiali, lavorazione del ferro, posa di elementi prefabbricati, serramenti, servizi sanitari, ringhiere, murature, tavolati e per qualsiasi altra attività durante la quale vi sia pericolo di perforazione o schiacciamento dei piedi.
Scarpe di sicurezza con soletta interna termoisolante : attività con elementi molto caldi e nella stagione fredda.
Scarpe di sicurezza con suola antisdrucciolevole: attività su coperture a falde inclinate. Stivali alti di gomma: attività in zone acquitrinose, negli scavi invasi da acqua, durante i getti orizzontali, in
prossimità degli impianti di betonaggio e simili.
CUFFIE E TAPPI AURICOLARI
SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PER L’UDITO
Rumore.
SCELTA DEGLI OTOPROTETTORI IN FUNZIONE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA L’otoprotettore deve assorbire le frequenze sonore dannose per l’udito ma non quelle utili per la
comunicazione e per la percezione dei pericoli. La scelta del mezzo di protezione deve tenere conto della praticità d’uso e della tollerabilità individuale. Gli otoprotettori devono riportare la marcatura CE.
MASCHERE ANTIPOLVERE - APPARECCHI FILTRANTI O ISOLANTI
SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE LA MASCHERA ANTIPOLVERE O L’APPARECCHIO FILTRANTE O ISOLANTE
Polveri, fibre, fumi, nebbie, gas, vapori, catrame, amianto.
SCELTA DELLA MASCHERA IN FUNZIONE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA
Per la protezione contro gli inquinanti si possono adottare: maschere antipolvere monouso : per polveri e fibre; respiratori semifacciali dotati di filtro : per vapori, gas nebbie, fumi, polveri e fibre; respiratori semifacciali a doppio filtro sostituibile : per gas, vapori, polveri; apparecchi respiratori a mandata d’aria : per verniciature a spruzzo, sabbiature, per lavori entro pozzi,
fognature e cisterne ed ovunque non vi sia certezza di normale respirabilità.La scelta della protezione deve essere fatta stabilendo preventivamente la natura del rischio.Le maschere devono riportare la marcatura CE.
OCCHIALI DI SICUREZZA E SCHERMI
SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE GLI OCCHIALI O GLI SCHERMI Radiazioni non ionizzanti, getti, schizzi, polveri, fibre.
SCELTA DEL DISPOSITIVO IN FUNZIONE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVAL’uso di occhiali o di schermi è obbligatorio quando si eseguono lavorazioni che possono produrre radiazioni, proiezione di schegge o di scintille.
Le lesioni possono essere:
meccaniche : schegge, trucioli, aria compressa, urti accidentali; ottiche : irradiazione ultravioletta, luce intensa, raggi laser; termiche : liquidi caldi, corpi caldi.
Gli occhiali devono avere le schermature laterali.
Gli addetti all’attività di saldatura ossiacetilenica o elettrica devono fare uso di occhiali o, meglio, di schermi atti a filtrare i raggi UV (ultravioletti) e IR (infrarossi) che possono produrre lesioni alla cornea, al cristallino e, in alcuni casi, alla retina.
Le lenti degli occhiali devono essere realizzate in vetro o in policarbonato e riportare la marcatura CE.
CINTURE DI SICUREZZA - FUNI DI TRATTENUTA -
SISTEMI DI ASSORBIMENTO FRENATO DI ENERGIA
SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE IL DISPOSITIVO DI PROTEZIONE ANTICADUTA Cadute dall’alto.
SCELTA DEL DISPOSITIVO IN FUNZIONE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA Quando non si possono adottare le misure di protezione collettiva, si devono utilizzare i dispositivi di
protezione individuale.
Per lavori di breve durata, per opere di edilizia industrializzata, per il montaggio di prefabbricati, durante il montaggio e lo smontaggio di ponteggi, gru ed attività similari, gli operatori devono indossare la cintura di sicurezza.
Le cinture di sicurezza per i normali lavori edili devono avere le bretelle e le fasce gluteali, una fune di trattenuta con gancio a moschettone di lunghezza tale da limitare l’altezza di possibile caduta a non più di m 1,5. La fune di trattenuta dotata di dispositivi ad assorbimento d’energia offre il vantaggio di ammortizzare il momento d’arresto, ma occorre valutare con attenzione gli eventuali ostacoli sottostanti.
Gli elementi che compongono le cinture di sicurezza devono riportare la marcatura CE.
INDUMENTI PROTETTIVI PARTICOLARI
SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE INDUMENTI PROTETTIVI PARTICOLARI Calore, fiamme, freddo, getti, schizzi, investimento, nebbie, amianto.
SCELTA DEL DISPOSITIVO IN FUNZIONE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA- grembiuli e gambali per asfaltisti; tute speciali per verniciatori, addetti alla rimozione di amianto, coibentatori di fibre minerali; copricapi a protezione dei raggi solari; indumenti da lavoro ad alta visibilità per i soggetti impegnati nei lavori stradali;indumenti di protezione contro le intemperie.
PRINCIPALI OPERE PROVVISIONALI
PONTEGGI METALLICI
RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.R. 164/56 artt. 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38 Circolare Ministero del Lavoro 13/82 Circolare Ministero del Lavoro 149/85
RISCHI DURANTE IL MONTAGGIO E L’USOCaduta di persone dall’alto, punture, tagli, abrasioni, scivolamenti, cadute a livello, caduta di materiale dall’alto, movimentazione manuale dei carichi.
CARATTERISTICHE TECNICHE E DI SICUREZZA I ponteggi metallici, a tubi e giunti o ad elementi prefabbricati, devono essere allestiti a regola d’arte,
secondo le indicazioni del costruttore e devono essere conservati in efficienza per l’intera durata dei lavori. Tutti gli elementi metallici del ponteggio devono portare impresso, a rilievo o ad incisione, il nome o il
marchio del fabbricante.Possono essere impiegati, se hanno ottenuto l’autorizzazione ministeriale, in base solo ad un disegno esecutivo, sempre obbligatorio, firmato dal responsabile del cantiere, per le strutture:
alte fino a m 20 dal piano d’appoggio delle piastre di base all’estradosso del piano di lavoro più alto; conformi agli schemi-tipo riportati nell’autorizzazione; comprendenti un numero complessivo d’impalcati non superiore a quello previsto dagli schemi-tipo; con gli ancoraggi conformi a quelli previsti nell’autorizzazione e in ragione d’almeno uno ogni 22 m2; con sovraccarico complessivo non superiore a quello considerato nella verifica di stabilità; con i collegamenti bloccati mediante l’attivazione dei dispositivi di sicurezza.
I ponteggi che non rispondono anche ad una soltanto delle precedenti condizioni, non garantiscono il livello di sicurezza presupposto nell’autorizzazione ministeriale e possono, pertanto, essere allestiti in conformità ad una relazione di calcolo e disegno esecutivo redatti da un ingegnere o architetto iscritto all’albo professionale.
Nel caso di ponteggio allestito con elementi misti sovrapposti è necessaria, oltre alla documentazione di calcolo aggiuntiva, quella dei diversi fabbricanti.L’installazione sul ponteggio di tabelloni pubblicitari, teloni, reti o altri elementi che offrano resistenza al vento, richiede pure la documentazione di calcolo aggiuntiva.Le eventuali modifiche al ponteggio devono essere riportate nella prevista documentazione.
MISURE DI PREVENZIONE Il ponteggio, ed ogni altra misura necessaria ad eliminare i pericoli di caduta di persone e cose, è
obbligatorio per i lavori eseguiti ad un’altezza superiore ai due metri.
Il montaggio e lo smontaggio del ponteggio devono essere eseguiti da personale pratico ed idoneo, dotato di dispositivi personali di protezione, rispettando quanto indicato nell’autorizzazione ministeriale e sotto la diretta sorveglianza di un preposto ai lavori.
Il ponteggio deve avere un piano di appoggio solido e di adeguata resistenza, mezzi di collegamento efficaci, ancoraggi sufficienti e robusti e deve possedere una sicura stabilità.
Gli impalcati, realizzati con tavole di legno o con tavole metalliche, devono essere messi in opera secondo quanto indicato nell’autorizzazione ministeriale o secondo progetto.
Sui ponti di servizio è vietato qualsiasi deposito, salvo quello temporaneo dei materiali e degli attrezzi in uso, la cui presenza non deve intralciare i movimenti e le manovre necessarie per l’andamento del lavoro ed il cui peso deve essere sempre inferiore a quello previsto dal grado di resistenza dell’impalcato.
Gli impalcati di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a m 2,50 con la funzione di trattenere persone o materiali che possono cadere dal ponte soprastante in caso di rottura di una tavola.
Alla base di ogni ponteggio è opportuno esporre il cartello che ne indichi le caratteristiche (per costruzione o per manutenzione, numero degli impalcati previsti dall’autorizzazione o dal progetto, carichi massimi ammissibili sugli impalcati stessi).
Teli o reti non esonerano dall’obbligo di applicare i parasassi in corrispondenza dei luoghi di transito o di stazionamento all’altezza del solaio di copertura del piano terreno ed eventualmente, per ponteggi molto alti, da ripetersi, con l’avanzare dei lavori, ogni dodici metri (ogni sei piani di ponteggio).
Reti o teli devono essere contenuti all’interno dei correnti o, in ogni caso, devono essere fissati molto saldamente.
DURANTE I LAVORI Verificare che il ponteggio sia realizzato dove necessario. Verificare che sia in buone condizioni di manutenzione, che il marchio del costruttore si mantenga
rintracciabile e decifrabile. Verificarne ad intervalli periodici la stabilità e l’integrità specialmente dopo violente perturbazioni
atmosferiche o prolungata interruzione delle attività. Accedere ai vari piani del ponteggio in modo comodo e sicuro. Le scale a pioli di collegamento fra i diversi
piani devono essere sicure e vincolate, possibilmente non devono essere in prosecuzione una dell’altra e, se poste verso la parte esterna del ponteggio, devono essere dotate di una laterale protezione.
Non salire o scendere lungo gli elementi del ponteggio. Non correre o saltare sugli intavolati del ponteggio. Non gettare dall’alto materiale di qualsiasi genere. Abbandonare il ponteggio in presenza di un forte vento. Controllare che in cantiere siano conservate tutte le documentazioni tecniche. Verificare che gli elementi del ponteggio, ritenuti idonei al reimpiego, siano conservati separati dal materiale
non più utilizzabile. Segnalare al responsabile del cantiere qualsiasi anomalia.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALECasco, guanti, calzature di sicurezza, cintura di sicurezza.
CASTELLI DI CARICO E SCARICO MATERIALI
RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.R. 164/56 artt. 55, 56
RISCHI DURANTE IL MONTAGGIO E L’USO Caduta di persone dall’alto, punture, tagli, abrasioni, scivolamenti, cadute a livello, movimentazione manuale dei carichi.
CARATTERISTICHE TECNICHE E DI SICUREZZA La loro costruzione deve rispondere a rigorosi criteri tecnici che ne garantiscano solidità e stabilità. I castelli devono essere ancorati alla costruzione ad ogni piano di pon-teggio. I montanti devono essere controventati per ogni due piani di ponteggio. Gli impalcati devono risultare ampi per quanto necessario e robusti. Gli intavolati devono essere formati con tavole di spessore non inferiore a cm 5, poggianti su traversi aventi
sezione ed interasse dimensionati in relazione al carico massimo previsto per ciascun piano. Su tutti i lati verso il vuoto deve essere installato un parapetto normale, con tavola fermapiede.
Tutte le citate caratteristiche sono comunque contemplate nella relazione di calcolo e nel disegno redatto da ingegnere o architetto abilitato. Per queste strutture il progetto è sempre obbligatorio.
MISURE DI PREVENZIONE Per il passaggio del carico si può lasciare un varco con un parapetto mobile, non asportabile, apribile solo
verso l’interno, delimitato da robusti e rigidi sostegni laterali e con tavola fermapiede alta non meno di cm 30. Il parapetto può anche essere vantaggiosamente realizzato con un cancelletto che si chiuda
automaticamente abbandonandone l’azione d’apertura. Dal lato interno dei sostegni laterali si devono applicare due staffoni in ferro, sporgenti almeno cm 20, ai
quali l’addetto possa afferrarsi. Mettere a disposizione dell’operatore la cintura di sicurezza. Su ogni piano del castello deve essere esposto il cartello con l’indicazione della sua portata massima.
DURANTE I LAVORI Verificare gli ancoraggi e le condizioni delle tavole da ponte. Controllare che le protezioni perimetrali del castello siano complete e che il cartello di portata massima
permanga visibile. Verificare che l’eventuale posto di carico e scarico a terra sia segnalato e protetto, o delimitato con barriere,
per impedire la permanenza ed il transito sotto i carichi.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALECasco, guanti, cinture di sicurezza.
BALCONCINI DI CARICO E SCARICO MATERIALI
RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.R. 164/56 art. 56
RISCHI DURANTE IL MONTAGGIO E L’USOCadute di persone dall’alto, punture, tagli, abrasioni, scivolamenti, cadute a livello, movimentazione manuale dei carichi.
CARATTERISTICHE TECNICHE E DI SICUREZZA I balconcini, o piazzole di carico, vanno realizzati a regola d’arte, dimensionati e idonei allo scopo ed essere
conservati in efficienza per l’intera durata del lavoro. L’intavolato dei balconcini di carico deve essere costituito da tavole di spessore non inferiore a cm 5,
poggianti su traversi con sezione ed interasse dimensionati al carico massimo previsto. Gli impalcati devono essere sufficientemente ampi e muniti sui lati verso il vuoto di parapetti completamente
chiusi, per evitare la possibilità che il materiale scaricato cada dall’alto. I balconcini di carico devono essere realizzati conformemente a quanto previsto dall’autorizzazione
ministeriale, con particolare riguardo alle dimensioni di larghezza e profondità. In caso contrario è necessario elaborare la documentazione di calcolo aggiuntiva.
MISURE DI PREVENZIONE I balconcini o piazzole di carico sono predisposti per ricevere dagli apparecchi di sollevamento i materiali nei
limiti della loro portata massima, che deve essere chiaramente indicata su ogni piazzola. Ai fini della stabilità del ponteggio, sulla stessa verticale non possono insistere più balconcini di carico.
DURANTE I LAVORI Verificare la stabilità e le condizioni degli impalcati e dei parapetti. Accedere al balconcino di carico in modo sicuro. Non rimuovere le protezioni. Accertare che l’operatore abbia una completa visione della movimentazione del carico effettuata con
l’apparecchio di sollevamento. Concordare le segnalazioni operative con l’operatore addetto all’imbracatura del carico e della manovra
dell’apparecchio di sollevamento. Segnalare al responsabile del cantiere qualsiasi anomalia.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
– Casco, guanti, cinture di sicurezza.
PROTEZIONI DELLE APERTURE PROSPICIENTI IL VUOTO
RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.R. 547/55 artt. 10, 16, 23, 26, 27, 193, 213, 242 D.P.R. 164/56 artt. 4, 6, 24, 29, 56, 68, 69 Circolare Ministero del Lavoro 15/80 Circolare Ministero del Lavoro 13/82
RISCHI DURANTE IL MONTAGGIO E L’USOCaduta di persone dall’alto, caduta di materiale dall’alto.
CARATTERISTICHE TECNICHE E DI SICUREZZA Le protezioni devono essere allestite a regola d’arte, idonee allo scopo ed essere conservate in efficienza
per l’intera durata del lavoro. Le aperture nei muri prospicienti il vuoto, o vani che abbiano una profondità superiore a m 0,50, devono
essere munite di normale parapetto con tavola fermapiede oppure essere convenientemente sbarrate o, se a pavimento, coperte con tavole da ponte fissate contro il pericolo di loro spostamento.
MISURE DI PREVENZIONE Le opere protettive devono essere allestite in modo robusto e atto ad evitare la caduta di persone e materiali
nel vuoto. Vanno applicate su ogni apertura non protetta dal ponteggio esterno, su balconi, pianerottoli, scale, vani
degli ascensori, aperture a pavimento e casi simili. Le protezioni provvisorie devono essere mantenute in opera, fissate rigidamente a strutture resistenti, fino
all’installazione delle protezioni definitive.
DURANTE I LAVORI Verificare la corretta installazione delle protezioni su ogni apertura prospiciente il vuoto.
Non rimuovere le protezioni senza una specifica autorizzazione. Segnalare al responsabile di cantiere qualsiasi mancanza protettiva.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Casco, guanti, calzature di sicurezza, cinture di sicurezza.
PONTI SU CAVALLETTI
RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.R. 164/56 art. 51
RISCHI DURANTE IL MONTAGGIO E L’USOCadute dall’alto.
CARATTERISTICHE TECNICHE E DI SICUREZZA Devono essere allestiti a regola d’arte ed essere conservati in efficienza per l’intera durata del lavoro. Possono essere usati solo per lavori da eseguirsi al suolo o all’interno degli edifici. Non devono avere altezza superiore a m 2. Non devono essere montati sugli impalcati dei ponteggi esterni. Non possono essere usati uno in sovrapposizione all’altro. Come appoggi non possono essere usati mezzi di fortuna come scale a pioli, pile di mattoni, sacchi di
cemento e simili.
MISURE DI PREVENZIONE I cavalletti devono appoggiare su pavimento solido e piano.
La distanza massima fra due cavalletti è di m 1,80 con le normali tavole da ponte da cm 20 x 5, può essere di m 3,60 con tavole da cm 30 x 5 cm.
La larghezza dell’impalcato non deve essere inferiore a cm 90. Le tavole dell’impalcato devono essere accostate fra loro, fissate ai cavalletti e non presentare alle estremità
parti a sbalzo superiori a cm 20. Quando l’altezza di possibile caduta è superiore a m 2 per la vicinanza di aperture, sulle stesse si devono
applicare parapetti o sbarramenti o, se attuabile, si deve applicare il parapetto sull’intavolato del ponte su cavalletti.
DURANTE I LAVORI Verificare le condizioni generali della struttura, con particolare riguardo all’orizzontalità dell’impalcato,
all’integrità dei cavalletti e delle tavole. Non modificare la corretta composizione del ponte rimuovendo cavalletti o tavole. Non sovraccaricare il ponte con materiali eccedenti quelli necessari per la lavorazione in corso. Segnalare al responsabile del cantiere eventuali anomalie.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Casco e calzature di sicurezza.
ANDATOIE E PASSERELLE
RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.R. 164/56 art. 29 Circolare Ministero del Lavoro 15/80
RISCHI DURANTE IL MONTAGGIO E L’USOCaduta di persone dall’alto, scivolamenti, cadute a livello, caduta di materiale dall’alto, movimentazione manuale dei carichi.
CARATTERISTICHE TECNICHE E DI SICUREZZA Devono essere allestite a regola d’arte e conservate in efficienza per l’intera durata del lavoro. Devono avere larghezza non inferiore a cm 60 se destinate al passaggio solo di persone e cm 120 se
destinate al trasporto di materiali. La pendenza non deve superare il 50%. Le andatoie inclinate con lunghezza superiore a m 6 è opportuno che siano interrotte da pianerottoli di
riposo.
MISURE DI PREVENZIONE Le passerelle e le andatoie devono essere munite di parapetti normali e tavole fermapiede. Sulle tavole che compongono il piano di calpestio inclinato devono essere fissati listelli trasversali a distanza
di circa 40 cm, corrispondenti al passo di un uomo carico. Qualora vi sia il pericolo di caduta di materiale dall’alto, devono essere difese con un impalcato sovrastante.
DURANTE I LAVORI Verificarne la stabilità e la regolarità con particolare riguardo alle tavole che compongono il piano di
calpestio. Verificare la robustezza dei parapetti. Verificare che non siano sovraccaricate. Segnalare al responsabile del cantiere eventuali anomalie.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Casco, calzature di sicurezza, guanti.
PONTI SU RUOTE
RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.R. 547/55 art. 25 D.P.R. 164/56 artt. 30, 52 Circolare Ministero del Lavoro 24/82
RISCHI DURANTE IL MONTAGGIO E L’USOCaduta di persone dall’alto, caduta di materiale dall’alto.
CARATTERISTICHE TECNICHE E DI SICUREZZA I ponti a torre su ruote devono essere realizzati a regola d’arte, essere idonei allo scopo ed essere
mantenuti in efficienza per l’intera durata dei lavori. La stabilità deve essere garantita anche senza la disattivazione delle ruote, prescindendo dal fatto che il
ponte sia o meno ad elementi innestati, e fino all’altezza e per l’uso cui può essere adibito. Nel caso in cui la stabilità non sia assicurata contemporaneamente alla mobilità, i ponti su ruote sono
assimilabili ai ponteggi metallici fissi. Devono avere una base sufficientemente ampia da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi e alle
sollecitazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti. I ponti su ruote devono essere usati esclusivamente per l’altezza massima prevista dal costruttore. Sull’elemento di base deve essere esposta una targa riportante i dati del fabbricante, le caratteristiche della
struttura e le indicazioni di sicurezza.
MISURE DI PREVENZIONE Il piano di scorrimento delle ruote deve essere compatto e livellato. Il ponte deve essere dotato di dispositivo per il controllo dell’orizzontalità. L’impalcato deve essere completo e ben fissato sugli appoggi. Il parapetto di protezione sul piano di lavoro deve essere completo di tavola fermapiede. Per l’accesso ai vari piani di calpestio devono essere utilizzate regolari scale a pioli.
DURANTE I LAVORI Rispettare con scrupolo le prescrizioni e le indicazioni fornite dal costruttore. Verificare lo stato di ogni componente. Accertare l’orizzontalità e verticalità della struttura. Usare i ripiani in dotazione e non impalcati di fortuna. Verificare che non vi siano linee elettriche aeree a distanza inferiore a m 5. Non installare sul ponte apparecchi di sollevamento. Non effettuare spostamenti con persone o materiali instabili sul ponte.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Casco, guanti, calzature di sicurezza.
SCALE A MANO
RIFERIMENTI NORMATIVI
D.P.R. 547/55 artt. 16, 17, 18, 19 D.P.R. 164/56 art. 8
RISCHI DURANTE L’USO
Caduta di persone dall’alto, scivolamenti.
CARATTERISTICHE TECNICHE E DI SICUREZZA È vietato utilizzare scale a mano improvvisate in cantiere, con tavole chiodate sui montanti. Le scale che presentano pioli rotti od altre anomalie devono essere subito scartate. Le scale a mano devono essere integre e provviste di dispositivi anti-sdrucciolevoli. Le scale a mano, durante l’uso, devono essere fissate in modo da evitare pericolosi sbandamenti o
oscillazioni accentuate, oppure essere tenute al piede da altra persona. Segnalare subito al responsabile del cantiere eventuali difetti.
PRIMA DELL’USO: La scala deve superare di almeno un metro il piano di accesso, curando la corrispondenza del piolo con il
piano medesimo. Le scale usate per l’accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione dell’altra. Le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere provvisionali devono essere dotate di corrimano e
parapetto. La scala deve distare dalla verticale di appoggio per circa 1/4 della sua lunghezza. È vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti. Le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un’unica tavola di ripartizione.
Il luogo dove viene installata la scala deve essere sgombro di materiali.
DURANTE L’USO: Le scale non vincolate devono essere trattenute al piede da altra persona. Durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala. Evitare l’uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo. La scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare. Quando si eseguono lavori in posizione elevata, utilizzando scale ad elementi innestati, una persona deve
esercitare da terra una continua vigilanza sulla scala. La salita e la discesa devono essere effettuate con il viso rivolto verso la scala.
DOPO L’USO: Controllare periodicamente lo stato di conservazione provvedendo alla manutenzione necessaria. Le scale non utilizzate devono essere conservate in luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente,
sospese ad appositi ganci. Segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri,
fessurazioni, mancanza dei dispositivi antisdrucciolevoli.
GUIDA PER IL PIANO DI COORDINAMENTO
INTERFERENZE LAVORATIVE
Tutte le opere esecutive che si svolgono nel cantiere devono essere fra loro coordinate affinché non avvengano contemporaneamente e nel medesimo luogo, qualora tutto ciò possa essere fonte di pericolose interferenze.Per ridurre tali rischi, oltre a dover rispettare il piano di sicurezza e le norme tecniche relative alla prevenzione degli infortuni, si rende indispensabile coordinare le diverse attività e impedirne il loro contemporaneo svolgimento in ambienti comuni o in zone verticalmente od orizzontalmente limitrofe, se tale situazione può produrre possibili conseguenze d’infortunio o di malattia professionale.
Nel caso di lavorazioni interferenti, le linee guida per il coordinamento possono essere le seguenti:Lo sfasamento temporale o spaziale degli interventi in base alle priorità esecutive, alla disponibilità di uomini e mezzi costituisce metodo operativo più sicuro.Nei casi in cui lo sfasamento temporale o spaziale non sia attuabile o lo sia parzialmente, le attività devono essere condotte con misure protettive che eliminino o riducano considerevolmente i rischi delle interferenze, mediante l’allestimento di schermature, segregazioni, protezioni e percorsi che consentano le attività e gli spostamenti degli operatori in condizioni di sicurezza.Qualora sia del tutto impossibile attuare alcuno dei metodi suddetti, il coordinatore per l’esecuzione deve indicare le misure di sicurezza più idonee.Pertanto le linee guida di coordinamento, fornite in fase progettuale, sono una essenziale integrazione al piano operativo di sicurezza e riguardano aspetti importanti del processo produttivo.
ALLESTIMENTO DELLA RECINZIONEDurante l’allestimento della recinzione del cantiere si possono determinare interferenze con i mezzi che iniziano il trasporto di materiali all’interno dell’area dei lavori. La recinzione deve essere ultimata prima che avvengano tali trasporti o, in ogni caso, deve essere completata nelle zone di transito dei mezzi per proseguire solo nelle altre parti non interessate dal loro passaggio.
INSTALLAZIONE DEI BARACCAMENTII baraccamenti devono essere installati su basi predisposte a tale scopo.Se i baraccamenti si trovano in prossimità delle vie di transito degli automezzi o dei lavori di montaggio di una gru, di un silo, di un impianto di betonaggio o di una qualsiasi altra struttura importante, la loro installazione o la predisposizione delle loro basi devono avvenire in tempi distinti.
INSTALLAZIONE DELLE MACCHINEVale quanto detto per i baraccamenti, inoltre nelle zone di montaggio delle gru, dei silos, degli impianti di betonaggio o di qualsiasi altra struttura importante, si deve precludere la possibilità di transito per tutti coloro che non siano addetti a tali lavori.
PREDISPOSIZIONE DELLE VIE DI CIRCOLAZIONESe per predisporre le vie di circolazione per gli uomini e per i mezzi sono usate ruspe, pale meccaniche o altri mezzi similari, la zona deve essere preclusa al passaggio di chiunque non sia addetto a tali lavori sino alla loro conclusione.
SBANCAMENTO GENERALENelle zone interessate ai lavori di sbancamento generale devono operare solo le macchine per movimento terra, tuttavia, in tali zone è possibile fare tracciamenti o iniziare altri lavori di fondazione purché questi avvengano in zone distanti dal luogo dove le macchine proseguono il lavoro di sbancamento e purché tali zone siano delimitate da transenne o chiaramente segnalate.
SCAVI MANUALINelle zone ove avvengono gli scavi manuali non deve, in nessun caso, esservi transito così limitrofo di mezzi meccanici da creare situazioni di pericolo per gli addetti agli scavi stessi.
ARMATURE E GETTI DI FONDAZIONENel corso dei lavori di armatura e di getto delle fondazioni si interferiscono i lavori di carpenteria con quelli di posa del ferro e del trasporto dei conglomerati.Sono lavori fra loro complementari e non disgiungibili durante i quali occorre prestare molta attenzione ai carichi sospesi, alle segnalazioni manuali ed acustiche ed attenersi scrupolosamente a quanto viene indicato nel piano operativo di sicurezza.
RINTERRILe macchine per movimento terra che effettuano le operazioni di rinterro e di eventuale costipazione del terreno devono operare all’interno di una zona preclusa al passaggio di persone.In tale zona non si devono effettuare altri lavori sino al compimento totale dei rinterri.
MONTAGGIO DEI PONTEGGIIl montaggio dei ponteggi avviene man mano che si sviluppano i lavori costruttivi; trattasi di opere che si protraggono nel tempo ad intervalli più o meno costanti durante le quali si devono adottare particolari cautele.Alla base dei ponteggi in elevazione vi è pericolo di caduta di materiali. Nel corso di tali lavori le persone non devono sostare o transitare nelle zone sottostanti; si devono quindi predisporre e segnalare percorsi diversi ed obbligati per raggiungere le altre zone del cantiere.
ARMATURE E GETTI VERTICALI Durante i lavori di armatura e dei getti verticali e successivi disarmi, si interferiscono i lavori di carpenteria con quelli di posa del ferro e del trasporto dei conglomerati.Sono lavorazioni fra loro complementari e non disgiungibili durante le quali occorre prestare molta attenzione ai carichi sospesi, alle segnalazioni manuali ed acustiche ed attenersi scrupolosamente a quanto è indicato nel piano operativo di sicurezza.
ARMATURE E GETTI ORIZZONTALIVale quanto detto per i getti verticali, inoltre sulla soletta sottostante quella in lavorazione non si deve svolgere alcuna attività.
CHIUSURE PERIMETRALIDurante i lavori d’elevazione delle chiusure perimetrali non devono contemporaneamente essere effettuati lavori alla loro base.
TAVOLATI INTERNIDurante i lavori d’elevazione dei tavolati interni non devono contemporaneamente essere effettuati lavori alla loro base.
ATTIVITÀ D’IMPIANTISTICA IN GENERALEGli impianti elettrici, di canalizzazioni, le opere da lattoniere, ecc., non devono avvenire contemporaneamente fra loro o fra altre lavorazioni costruttive in ambienti comuni o confinanti, qualora tutto ciò possa essere causa di pericolo per gli addetti.
ASSISTENZA AGLI IMPIANTII lavori di assistenza agli impianti devono essere forniti in relazione alla programmata attività di impiantistica.
ALLACCIAMENTI FOGNARIDurante gli allacciamenti fognari, specialmente quando avvengono in ambienti ristretti, non deve essere ammessa alcuna altra attività nelle immediate vicinanze che possa creare interferenze lavorative.
SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
Tutta la zona sottostante il ponteggio in fase di smontaggio deve essere preclusa alla possibilità di transito sia veicolare che pedonale mediante transenne o segnalazioni adeguatamente arretrate rispetto al ponteggio stesso e rispetto alla traiettoria che potrebbe compiere il materiale accidentalmente in caduta.
SMONTAGGIO DELLA GRU E DELLE ALTRE MACCHINETutta la zona sottostante l’area di smontaggio della gru e delle altre macchine deve essere preclusa alla possibilità di transito sia veicolare che pedonale mediante transenne o segnalazioni adeguatamente arretrate rispetto alle strutture in fase di smontaggio e rispetto alla traiettoria che potrebbe compiere il materiale accidentalmente in caduta.
ALLESTIMENTO DELLA RECINZIONE DEFINITIVADurante l’allestimento della recinzione definitiva si possono determinare interferenze con i mezzi che trasportano i materiali residui all’esterno.La recinzione deve essere deve essere realizzata a tratti così da evitare l’attività nelle zone di transito dei mezzi.
SISTEMAZIONI ESTERNEPer tali lavori si devono stabilire turni di attività ad evitare pericolose interferenze.
ATTUAZIONE DEL COORDINAMENTO
IMPORTANTE
I tempi d’esecuzione delle diverse lavorazioni subiscono normalmente delle modifiche anche sensibili per molteplici ragioni.Quanto indicato in fase progettuale non può essere che indicativo; sarà compito fondamentale del coordinatore in fase esecutiva, oltre che verificare, tramite opportune azioni di coordinamento, l’applicazione delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza, organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi lavoratori autonomi, la cooperazione e il coordinamento delle attività nonché la reciproca informazione, tutto atto ad evitare possibili pericolose interferenze lavorative.
Anche come disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici del progetto e sviluppato per fasi di lavorazioni specifiche programmate in successione ed organizzate per sottovoci in modo da dare una piena lettura delle relative modalità esecutive a cui si rimanda.
categorie delle lavorazioniSi riportono le fasi lavorative articolate come segue:
PROGRAMMA DEI LAVORI (diagramma di Gantt)Programmazione delle fasi dei lavori
Il progetto ha inoltre definito grazie all’articolazione sopra esposta, la programmazione dei lavori
strutturando attraverso il diagramma di Gant le sovrapposizioni delle fasi lavorative e il tempo di esecuzione
complessivo e per singole fasi, nonché l’andamento dei lavori stessi con il corrispondente andamento dei flussi di
spesa.
Da tali elaborazioni si evidenzia l’adeguata disponibilità di tempo per la esecuzione dei lavori e la presenza
di interferenze tra le varie fasi lavorative alle quali corrisponderà a secondo dell’appalto la presenza di una o più
imprese che sarà verificata in sede di confronto ed analisi del POS.
valutazione preventiva del rumore all’esterno del cantiere
Non si prevede trasmissione di rumore verso l’esterno del cantiere, in nessuna fase delle lavorazioni previste.
Da una stima di massima preventiva, non si prevede il superamento dei limiti ammessi per il livello sonoro in
rapporto alla zona di intervento (prevalentemente residenziale) ai sensi del DPCM 14.11.1997.
Tale tematica sarà oggetto di ulteriore verifica prima dell’inizio dei lavori con l’impresa appaltatrice in relazione
ai propri mezzi di cantiere e modalità di lavoro che saranno codificate nel POS.
In caso di necessità si prevede che l’impresa principale dovrà chiedere deroga per la fase di lavorazione causa
di eventuale superamento del livello sonoro ammesso nel comune di Colonnella.
valutazione preventiva del rumore all’interno del cantiereNella presente fase di valutazione, sulla base della definizione del cantiere in oggetto è stata valutata
l’esposizione quotidiana personale dei lavoratori al rumore in base alle singole attività previste che si dovranno
svolgere nell’arco della giornata lavorativa facendo riferimento ai tempi di esposizione ed ai livelli di rumore
standard individuati da studi e misurazioni riconosciuti nell’ambito della prevenzione infortuni.
Non risulta quindi dalla presente valutazione sulla base di una disponibilità di mezzi ed attrezzature standard
emissione di livelli sonori tali da imporre particolari controlli sanitari ai sensi del Dlgs 277/91.
Per tale preliminare valutazione si è fatto riferimento alla tabella di seguito riportata:
Attività LEQ in dBA
Montaggio/smontaggio ponteggi 77,6;
Preparazione armature per c.a. 78,8;
Posa in opera armature per c.a. 75,1;
Allestimento carpenterie in legno per casseri 83,8;
Getti calcestruzzo 78,00;
Realizzazione murature 78,4;
Tale condizione essendo funzionale e direttamente connessa ai mezzi ed attrezzature dell’impresa, sarà
sottoposta a verifica mirata in sede di valutazione del POS.
L’impresa appaltatrice avrà cura di verificare il buon funzionamento delle proprie attrezzature e mezzi
prima del posizionamento in cantiere.
caduta di oggetti dall’alto all’esterno del cantiereDalla definizione del cantiere, non si prevede causa di tale inconveniente.
Emissioni di agenti inquinantiDurante le varie lavorazioni non sono prevedibili emissioni di agenti inquinanti verso l’esterno dell’aera
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
Si rimanda per il particolare alla tavola avente per oggetto: “Planimetria generale del cantiere”.
L’organizzazione del cantiere sarà eventualmente adeguata alle esigenze dell’impresa in sede di valutazione
del POS.
VALUTAZIONE PER TIPO DI RISCHIO
ANALISI DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHIIntroduzioni e definizioni
La legge 494/96 è successiva alla legge 626/94 che già, aveva definito per tutte le imprese (art. 4) l’obbligo alla valutazione dei rischi e ai piani di intervento da formalizzare nei modi dovuti.
Tale fase propedeutica alla legge 494/96 ha elevato il livello di conoscenza e cultura sui temi della sicurezza e
della salute dei lavoratori da parte di tutti gli operatori.
Ciò impone di relativizzare i livelli di valutazione rischi connessi alla individuazione dei pericoli, nel senso della
necessità di individuare le lavorazioni che sulla base delle ordinarie tecniche di esecuzione non presentano
particolari e potenziali pericoli e quelle che nel contesto del cantiere in esame possono presentare potenziali
pericoli.
Tale distinzione si rende necessaria in quanto a più di dieci anni dalle emanazione delle norme sulla sicurezza
essendo ormai più che diffusa una conoscenza di base nell’attuazione delle normative in materia (vedasi più
avanti) occorre porre l’attenzione sugli elementi che costituiscono nei cantieri mobili il pericolo reale e sostanziale
nonché un’attenzione in fase di cantiere sull’applicazione concreta delle misure di protezione.
A tal proposito il piano concentra l’attenzione sulla individuazione delle cause e dei pericoli particolari che
determinano rischi elevati o potenziali ed indica le azioni conseguenti tese alla prevenzione, alla possibile
eliminazione ed al miglioramento della sicurezza e dei lavoratori.
La finalità principale del presente piano è quella di conciliare le numerose normative di settore a partire dal
DPR 303/56 con le attuali conoscenze scientifiche ed organizzative e con le recenti normative di recepimento delle
direttive comunitarie in termini di tutela della salute dei lavoratori che vedono nella valutazione dei rischi il punto di partenza di tutto il processo di prevenzione nei luoghi di lavoro.
In tale contesto si ritiene opportuno procedere alle seguenti definizioni:
a) obbiettivi della valutazione rischi: l’obbiettivo della valutazione rischi consiste nel consentire al datore di
lavoro di prendere provvedimenti che siano effettivamente necessari per la salvaguardia della
sicurezza e sanità dei lavoratori:
b) Valutazione dei rischi : procedimento di valutazione dei rischi per sicurezza e sanità dei lavoratori
nell’espletamento delle loro mansioni o di quelle allora assegnati, derivanti dal verificarsi di un pericolo
di diversa natura sul luogo di lavoro.
c) Pericolo: qualità intrinseca di una determinata attività e/o entità (materiali, attrezzature da lavoro,
metodi e pratiche di lavoro, ecc.) avente il potenziale di causare danni;
d) Rischi: probabilità che sia raggiunto un livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di
esposizione a determinate entità e/o attività con dimensione possibile del danno stesso;
Con la valutazione dei rischi del presente Piano, da intendersi di tipo qualitativo, si parte dall’analisi dei pericoli connessi alle particolari fasi di lavorazione per la realizzazione dell’opera relazionate al livello tecnico-professionale dell’impresa e dei lavoratori, al livello di conoscenza ed attuazione delle normative in vigore, alla esperienza di gestione di tale problematica, all’abitudine per prassi a pianificare le attività, e quindi alla individuazione delle sorgenti di rischio effettive per le quali sono richieste misure specifiche e/o prescrizioni operative o necessità di coordinamento.
individuazione normative di riferimento per il settore delle costruzioniDi seguito si riportano le principali normative di riferimento in materia di sicurezza e sanità dei lavoratori.
D.P.R. 27 aprile 1955 n. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
D.P.R. 7 gennaio 1956 n. 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni.
D.P.R. 19 marzo 1956 n. 303 Norme generali per l’igiene del lavoro.
D.P.R. 30 giugno 1965 n. 1124 Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
D.lgs. 15 agosto 1991 n. 277 Attuazione delle direttive n. 80/188/Cee, n. 82/605/Cee, n. 83/447/Cee,n. 86/188/Cee e n. 88/642/Cee - in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell’art. 7 della legge 30 luglio 1990, n. 212.
D.lgs. 19 sett. 1994 n. 626D.lgs. 19 marzo 1996 n. 242D.lgs. 4 agosto 1999 n. 359
Attuazione delle direttive 89/391/Cee, 89/654/Cee, 89/655/Cee, 89/656/Cee, 90/269/Cee, 90/270/Cee, 90/394/Cee e 90/679/Cee - riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
D.lgs. 14 agosto 1996 n. 493 Attuazione della direttiva 92/58/Cee concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro.
D.lgs. 14 agosto 1996 n. 494D.lgs. 19 nov. 1999 n. 528
Attuazione della direttiva 92/57/Cee concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili.
D.P.R. 25 luglio 1996 n. 459 Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/Cee, 91/368/Cee e 93/68/Cee concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine.
D.m. 3 dicembre 1985 Classificazione e disciplina dell’imballaggio e dell’etichettatura delle sostanze pericolose, in attuazione delle direttive emanate dal Consiglio della Commissione delle Comunità europee (e successive modifiche ed integrazioni).
D.lgs. 4 dicembre 1992 n. 475 Attuazione della direttiva 89/686/Cee del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale.
Legge 5 marzo 1990 n. 46 Norme per la sicurezza degli impianti (e relativo regolamento di applicazione).
Art. 2087 del Codice Civile
D.P.R. 3 luglio 2003 n° 222
Relativo alla tutela delle condizioni di lavoro.
Contenuti minimi dei PSC e dei POS
significatività, natura, attività e complessità dell’organizzazione
Il cantiere in esame presenta particolari complessità organizzative in riferimento alle attività che si dovranno
svolgere. Trattasi della costruzione di un cavalcavia atto a superare la SS 80 e la parallela ferrovia dello Stato deh
da Teramo conduce a Giulianova. Detto cavalcavia è prevalentemente a servizio della zona industriale già
completamente edificata di Mosciano S. Angelo e della zona artigianale di previsione ed in fase di attuazione.
Tale cantiere presenta una concreta problematica della sicurezza.
La realizzazione dell’opera verrà attuata per fasi di lavorazione in modo da evitare lavorazioni che si
sovrappongono quali ad esempio getti di cls e varo di travi.
La presenza di infrastrutture di trasporto e servizi a rete sia aeree che interrate interessati dal cantiere
comporta anche un coordinamento tra le parti al fine di intervenire con idonee misure di sicurezza.
Alla luce delle principali inosservanze delle norme sulla sicurezza dei cantieri edili e più in generale delle
norme di alla legge 626/96, con il presente Piano si pone l’attenzione ai potenziali pericoli e connessi rischi che
possono rilevarsi durante le fasi lavorative nell’ottica di sottoporle a più verifiche durante la fase di confronto con le
maestranze.
Fase propedeutica alla valutazione dei rischiL’azione tesa ad assicurare la sicurezza e sanità dei lavoratori non può prescindere dalla necessità di
verificare lo stato di attuazione concreta delle indicazioni specifiche della legge 626/94 e successive modificazioni
ed integrazioni, da parte dell’impresa e/o imprese che risulteranno affidatarie ed esecutrici a vario titolo dei lavori di
cui al cantiere in esame.
Infatti con la norma richiamata si definisce un corpo generale di adempimenti da parte del datore di lavoro
che se attuati determinano complessivamente un sistema intrinsecamente capace di valutare ed eliminare i rischi
connessi all’attività.
In altri termini il miglioramento della sicurezza e della sanità dei lavoratori si concretizza attraverso
l’adozione di un sistema sicurezza “a tutto campo” costituito sostanzialmente dai seguenti elementi fondamentali:
a) individuazione delle figure chiamate a gestire “il sistema sicurezza aziendale” ;
b) sorveglianza sanitaria nei casi previsti;
c) individuazione dei lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione;
d) verifica misure di prevenzione già in atto nell’azienda;
e) dispositivi e misure di protezione collettiva già in atto;
f) dispositivi e misure di protezione individuale già in atto;
g) attivazione dei processi di informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori;
h) attivazione di azioni per l’istruzione adeguata dei lavoratori;
i) individuazione delle misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di
evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato;
j) attitudine all’utilizzo dei segnali di avvertimento e di sicurezza;
k) attitudine alla pianificazione della manutenzione delle attrezzature, macchine ed impianti con
particolare attenzione ai dispositivi di sicurezza in conformità alle indicazioni dei fabbricanti;
l) conoscenza delle principali normative in materia di infortuni sul lavoro;
Tali elementi costituiscono il bagaglio minimo di adempimenti che se attuati e sviluppati determinano,
assolutamente, riduzione di rischi alla fonte nel senso che il continuo operare in tale direzione e in tale “ambiente
culturale” aumenta il livelli di consapevolezza, conoscenza, istruzione, formazione e responsabilità che
costituiscono il primo assoluto ed irrinunciabile passo per un sistema di sicurezza non formale ma concretamente
operante e tale da costituire la base per eliminare una delle cause più ricorrenti nel campo degli infortuni e delle
malattie dei lavoratori.
In questo paragrafo non si affronta la valutazione dei rischi nell’ottica dell’articolo 3 della legge 626/96 in
quanto di ciò ci si occuperà specificatamente, ma si intende fare il punto e costituire un processo operativo tale da
perseguire misure generali di tutela partendo dalla verifica dello stato dell’arte e della procedura in atto presso le
imprese edili interessate.
D’altro canto l’adempimento a quanto sopra esposto, costituisce il punto di partenza per rimuovere ritardi,
resistenze, inadempienze, non conoscenza ed altro nell’assunzione delle opportune misure generali di tutela che
come illustrato dovrebbero già essere in “campo” e frutto di valutazione e scelte mirate nell’organizzazione del
processo produttivo, metodologia di lavori ed organizzazione dell’attività aziendale, ripensate in funzione della
sicurezza e della sanità dei lavoratori.
Tale questione nel settore edile assume valenza derimente in quanto definisce i “pre-requisiti” irrinunciabili
che assenti o mal impostati determinano la necessità di un approccio alla sicurezza del cantiere in esame che di
tali questioni deve tener conto e farsi carico.
E’ chiaro quindi che per il cantiere in esame si deve ritenere che l’impresa esecutrice deve già aver
acquisito il “modus operandi” idoneo a soddisfare i requisiti di sicurezza sopra esposti che hanno valore di carattere
generale e che devono essere sottoposti ad una propedeutica verifica e valutazione dell’efficacia attuativa.
In tale fase si procederà attraverso le misure di coordinamento, alla definizione di una procedura
concertativa tesa a costituire un tavolo tecnico per il confronto e la verifica sulla corretta pianificazione ed
attuazione delle normative e programmazione della prevenzione mirando ad un complesso di indicazioni tecniche
che integrino quelle organizzative dell’azienda in funzione del progresso tecnico e dell’avanzamento della cultura
generale e tecnica della prevenzione.
In tale contesto attiverà una specifica procedura per la discussione e valutazione del POS che
rappresenterà la base del confronto e della adozione delle più opportune misure di sicurezza che saranno costruite
concretamente intorno alle caratteristiche proprie dell’impresa che risulterà affidataria dell’appalto.
In conclusione si evidenzia che quanto sopra determina, in termini di efficienza, efficacia e razionalità, un
sistema propedeutico che consente di relativizzare a valle il livello dei pericoli e dei rischi nel senso che ove è
presente e sperimentata l’istruzione, la formazione, la conoscenza e l’esperienza anche i rischi diminuiscono e
conseguentemente migliora la sicurezza.
Tale considerazione nel presente Piano è assunta come principio base nella individuazione dei pericoli e
valutazione dei rischi.
Idendificazione dei pericoliCome già illustrato al paragrafo 6.1 il punto di partenza di tutto il processo di progettazione della sicurezza
nei luoghi di lavoro, è costituito dalla valutazione dei rischi.
Questa è strettamente connessa e consequenziale alla identificazione dei pericoli aventi il potenziare di
causare danni vario livello (es.: lievi, medi, gravi, ecc.).
Nel caso dei cantieri mobili (caratteristico del settore delle costruzioni) è necessario mettere a punto una
ricognizione dei pericoli in funzione delle caratteristiche proprie di ogni cantiere .
In tale contesto l’dentificazione dei pericoli insiti in tutti gli aspetti dell’attività lavorativa, deve
irrinunciabilmente essere affrontata mediante la consultazione e la partecipazione del datore di lavoro, dei
lavoratori e/o dei loro rappresentati del Responsabile aziendale della sicurezza e più in generale con tutti i soggetti
che l’impresa ha individuato per il suo “sistema di sicurezza” .
Con il presente Piano si parte dalla consapevolezza (acquisita sul campo) che quando si effettua una
valutazione di rischio sul lavoro il sistema più rapido ed efficace per l’idendificazione dei vari aspetti di ciò che
avviene di fatto in cantiere, è quello di rivolgersi direttamente ai lavoratori interessati.
Essi infatti sanno quale metodo di lavoro viene applicato e sono in grado di porre in luce ogni difetto e
potenziale pericolo connesso.
Nel caso di opere pubbliche dove in fase di progettazione della sicurezza, non si conosce l’impresa
esecutrice dei lavori, la problematica su esposta si presenta in tutta la sua importanza perché a parità di cantiere,
gli aspetti di sicurezza, dipendono dalla caratteristica dell’impresa e dei sub-appaltatori con le loro modalità di
lavoro e il più o meno alto livello di qualificazione tecnico professionale delle maestranze.
In tal senso la 626/94 ha già imposto una crescita ed una attenzione che ha elevato il miglioramento
generale delle prestazioni del settore e l’ulteriore crescita nasce attraverso l’approfondimento.
In questa sede, in ogni caso, partendo da quelli che sono i più ricorrenti pericoli rilevabili per un cantiere
dati dalla storia dell’infortunistica del settore, si è proceduto alla identificazione dei pericoli sempre presenti per i tipi
di cantiere in esame.
Di seguito si identificano, a titolo ricognitivo e non esaustivo, i pericoli che più frequentemente si
manifestano e che rappresentano la base per le valutazioni connesse.
Tipo di pericolo01 Caduta dei materiali sollevati dagli apparecchi di sollevamento, sganciamento, ecc.
02 Caduta del materiale in fase di disarmo di solette, travi, pilastri
03 Caduta di materiali dall’alto, da solette, ponteggi, castelli, coperture, ecc.
04 Cadute dall’alto da altezze elevate
05 Cadute dall’alto da altezze non elevate
06 Cadute negli scavi di modesta profondità
07 Contatto con gli organi in movimento degli attrezzi elettrici portatili
08 Contatto con i materiali sollevati o trasportati, urti, colpi
09 Contatto con le attrezzature manuali pesanti, mazze, picconi e simili
10 Contatto con le normali e leggere attrezzature manuali, urti, colpi
11 Contatto con leganti o impasti cementizi
12 Contatto con macchine semoventi, urti, colpi
13 Contatto con materiali taglienti o pungenti
14 Contatto con vernici, solventi, disarmanti, collanti, oli minerali e derivati
15 Elettrico per contatti nell’impianto di cantiere
16 Elettrico per contatto con linee elettriche aeree a bassa e media tensione17 Esalazione di solventi, asfalto, bitume
18 Franamento delle pareti dello scavo e lavorazioni sul fronte scavo
19Investimento da parte dei mezzi semoventi
20 Movimentazione manuale dei carichi pesanti o ingombranti
21 Polveri prodotte da scavi, smontaggi, scrostamenti, demolizioni, sabbiature, pulizie
22 Postura scorretta durante il lavoro
23 Ribaltamento dei mezzi semoventi
24 Schiacciamento, rovesciamento, per instabilità della struttura stoccata o in
allestimento
25 Ustioni per contatto con elementi molto caldi, fiamme, incendio
identificazione dei rischi
In questo paragrafo si esegue l’identificazione e la valutazione dei rischi connessi ed
associati ai tipi di pericolo individuati.
Si definisce un livello di rischio R espresso come relazione tra la probabilità P che si
verifichi un evento ed il danno D che ne potrebbe scaturire.
La probabilità di accadimento dell’infortunio riveste molta importanza perché presenta la soglia
oltre la quale il fenomeno assume caratteristiche meno certe e la gravità delle conseguenze
dipende da vari fattori, talvolta anche fortuiti.
Il riferimento numerico del livello della scala delle probabilità segue una progressione
numerica con ragione 2 per evidenziare maggiormente, nel successivo calcolo, l’Indice
d’attenzione.Scala della probabilità P di accadimento
Criteri adottati Livello
Il rischio identificato può provocare un danno in concomitanza di
diversi eventi tra loro dipendenti.
Raro 1
Il rischio identificato può provocare un danno in concomitanza di
diversi eventi tra loro indipendenti.
Poco probabile 3
Il rischio identificato può provocare un danno, sia pure in modo non
diretto, per il verificarsi di uno o di più eventi.
Probabile 5
Il rischio identificato può provocare un danno in modo diretto per il
verificarsi di uno o di più eventi.
Molto probabile 7
Il rischio identificato può provocare un danno in modo automatico e
diretto per il verificarsi di uno o di più eventi
Altamente probabile 9
Scala del danno D
Criteri adottati Livello
Infortunio o tecnopatia con inabilità temporanea di brevissima durata. Lieve 1
Infortunio o tecnopatia con inabilità temporanea di breve durata. Lieve – Medio 2
Infortunio o tecnopatia con inabilità temporanea di media durata. Medio 3
Infortunio o tecnopatia con inabilità temporanea di lunga durata o
permanente parziale.
Grave 4
Infortunio o tecnopatia con effetti letali o d’invalidità permanente totale. Gravissimo 5
Valutazione del rischio in relazione ai livelli P e D
Rischio Probabilità + Danno Indice di attenzione
Basso P+D fino a 3 1
Medio-Basso P+D oltre 3 e fino a 5 2
Medio P+D oltre 5 e fino a 8 3
Medio-Alto P+D oltre 8 e fino a 11 4
Alto P+D oltre 11 e fino a 14 5
I valori dell’indice di attenzione misurano i livelli di rischio e conseguentemente dell’attenzione
nei termini che seguono:
Il numero 1 indica un indice di attenzione basso
Il numero 2 indica un indice di attenzione medio-basso
Il numero 3 indica un indice di attenzione medio
Il numero 4 indica un indice di attenzione medio-alto
Il numero 5 indica un indice di attenzione alto
Riprendendo i pericoli individuati ed applicando i criteri sopra esposti si perviene alla seguente
valutazione:
Tipo di rischio Indice diattenzione
01 Caduta dei materiali sollevati dagli apparecchi di sollevamento, sganciamento, ecc. 5
02 Caduta del materiale in fase di disarmo di solette, travi, pilastri 3
03 Caduta di materiali dall’alto, da solette, ponteggi, castelli, coperture, ecc. 4
04 Cadute dall’alto da altezze elevate 5
05 Cadute dall’alto da altezze non elevate 2
06 Cadute negli scavi di modesta profondità 1
07 Contatto con gli organi in movimento degli attrezzi elettrici portatili 3
08 Contatto con i materiali sollevati o trasportati, urti, colpi 3
09 Contatto con le attrezzature manuali pesanti, mazze, picconi e simili 4
10 Contatto con le normali e leggere attrezzature manuali, urti, colpi 1
11 Contatto con leganti o impasti cementizi 1
12 Contatto con macchine semoventi, urti, colpi 3
13 Contatto con materiali taglienti o pungenti 2
14 Contatto con vernici, solventi, disarmanti, collanti, oli minerali e derivati 2
15 Elettrico per contatti nell’impianto di cantiere 4
16 Elettrico per contatto con linee elettriche aeree a bassa e media tensione 317 Esalazione di solventi, asfalto, bitume 4
18 Franamento delle pareti dello scavo e lavorazioni sul fronte scavo 5
19 Investimento da parte dei mezzi semoventi 5
20 Movimentazione manuale dei carichi pesanti o ingombranti 2
21 Polveri prodotte da scavi, smontaggi, scrostamenti, demolizioni, sabbiature, pulizie 3
22 Postura scorretta durante il lavoro 2
23 Ribaltamento dei mezzi semoventi 5
24 Schiacciamento, rovesciamento, per instabilità della struttura stoccata o in
allestimento
5
25 Ustioni per contatto con elementi molto caldi, fiamme, incendio 3
Per quanto attiene la valutazione dei rischi, in riferimento alla sopra esposta tabella relativamente alla
scala di accadimento e del danno, non si tiene conto del tipo di rischio (Probabilità + Danno) con indice
compreso tra 1, 2 e 3 in quanto tali rischi sono evitati con la corretta attuazione delle misure generali di tutela di
cui all’articolo 3 del Dlgs 626/94 che come precedentemte evidenziato, in sede di coordinamento saranno
specificatamente valutati ed integrati da attività di istruzione e formazione tese a richiamare l’attenzione sulle
modalità di lavorazione in quanto una corretta ed attenta esecuzione della lavorazione riduce o annulla il
potenziale pericolo e quindi il rischio ed il danno connesso.
In particolare per le lavorazioni con indice di attenzione pari a 3, si ritiene opportuno e sufficiente oltre a
quanto sopra il rafforzamento della segnaletica di attenzione, e la puntuale e corretta attuazione delle misure di
sicurezza concordate con i responsabile dei lavori ed il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Per i rischi valutati con indice di attenzione 4 e 5 essendo ad essi connessi infortuni e tecnopatie gravi o
gravissime occorre concentrare tutti gli sforzi e le risorse per eliminare tali effetti.
Prima di procedere alla individuazione delle lavorazioni associate ai tipi di rischi individuati, si è
proceduto all’aggregazione dei vari tipo di rischio in tipi omogenei
Tipo di rischio Considerati Indice diattenzione
Caduta dei materiali dall’alto (tipi 1, 2 e 3) 5
Cadute dall’alto dei lavoratori (tipo 4) 5
Elettrico per contatti nell’impianto di cantiere 4
Franamento delle pareti dello scavo e lavorazioni sul fronte scavo 5
Investimento e ribaltamento dei mezzi semoventi (tipi 18 e 22) 5
Schiacciamento, rovesciamento, per instabilità della struttura stoccata o in allestimento 5
Avendo determinato i tipi di rischio che richiedono la più alta attenzione per la definizione di adeguate
misure di sicurezza, si è proceduto alla individuazione delle lavorazioni di cantiere da associare al tipo di rischio
onde individuare le misure di sicurezza.
6.7 LAVORAZIONI ASSOCIATE AI RISCHI CONSIDERATI01) caduta dei materiali dall’alto- installazione di argano a cavalletto e/o a bandiera
- sollevamento e movimentazione di materiale con attrezzature di sollevamento;
- montaggio e smontaggio ponteggi a montante;
- armature strutture verticali e orizzontali;
- varo delle travi;
- disarmo di strutture verticali e orizzontali;
- realizzazione di getti soletta cavalcavia;;
02) Caduta dall’alto dei lavoratori- installazione di argano a cavalletto e/o a bandiera
- montaggio e smontaggio ponteggi a montante;
- armature strutture verticali e orizzontali;
- disarmo di strutture verticali e orizzontali;
- realizzazione di opera da lattoniere e da fabbro;
- varo e montaggio travi prefabbricate.
03) Elettrico per contatti nell’impianto di cantiere- utilizzo delle attrezzature di cantiere;
- montaggio e smontaggio attrezzature da cantiere;
04) Franamento delle pareti dello scavo e lavorazioni sul fronte scavo- realizzazione platee di fondazione;
- lavori di impermeabilizzazione pareti verticali;
- lavori di recinzione
05) Investimento e ribaltamento dei mezzi semoventi (tipi 18 e 22)
- lavori installazione cantiere;
- lavori di recinzione;
- lavori stradali;
- lavori di installazione degli impianti esterni a terra;
- lavori di sbancamento;
- circolazione dei mezzi d’opera;
- getti di calcestruzzo con autobetoniera.
06) Schiacciamento, rovesciamento, per instabilità della struttura stoccata o in allestimento- montaggio baracche di cantiere;
- montaggio e smontaggio ponteggi;
- disarmo di strutture orizzontali e verticali;
- lavori di stoccaggio di materiale edile;
MISURE DI SICUREZZAIn riferimento ai rischi considerati ed alle lavorazioni associate come sopra si individuano le misure di
protezione da adottare.
Tali misure sono ormai ampiamente codificate nella copiosa editoria che in materia di sicurezza si rende
disponibile e che hanno dettagliatamente ed ampliamente indicato per ogni singola lavorazione ogni tipologia di
misura da adottare.
A supporto del presente Piano come base di riferimento bibliografico sono stati adottati i contenuti di
seguenti volumi:
- La direttiva cantieri – collana Sicurezza & Cantiere, Maggioli Editore;
- Guida ai piani di sicurezza – collana Sicurezza & Cantiere, Maggioli Editore;
- Come fare il Piano di Sicurezza – collana Sicurezza & Cantiere, Maggioli Editore;
- La normativa essenziale di sicurezza e salute sul luogo di lavoro, X edizione, EPC libri;
- Guida per il Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori V edizione EPC libri;
- Manuale Operativo per la sicurezza nei cantieri edili, II edizione IPSOA.
N.B. Il presente Piano assume le indicazioni operative di tale manuale (disponibile presso l’ufficio) come
base per il confronto tecnico tra i soggetti interessati al “sistema di sicurezza”.
Ad integrazione di ciò, al fine di ampliare la gamma di misure e i livelli di attenzione sono state considerate
anche altre indicazionidi cui alle misure che seguono.
Le misure di sicurezza da considerare, sono codificate nelle sotto elencate schede estratte dal testo
“Guida ai piani di sicurezza” – collana Sicurezza & Cantiere, Maggioli Editore e contraddistinte con i seguenti
codici;
schede per l’esecuzione dei lavori ed uso delle macchine
A05 Recinzione con tubi, pannelli o rete
A07 Attrezzature e macchine, scarico dal mezzo di trasporto
A09 Montaggio delle baracche
A10 Assistenza agli impianti elettrici aerei di cantiere
A11 Assistenza agli impianti elettrici interrati di cantiere
A16 Installazione di argano a cavalletti
A23 Assistenza per l’installazione degli impianti di messa a terra
A22 Installazione e uso di gruppo elettrogeno
A24 Allestimento di vie di circolazione per uomini e mezzi
A25 Sistemazione della viabilità per le persone (passerelle, andatoie, percorsi obbligati, ecc.)
A26 Allestimento di impalcati protettivi sui posti fissi di lavoro e di transito
B01 Sbancamento generale con macchine operatrici e autocarro
B03 Scavi di fondazione eseguiti con escavatore
B07 Movimentazione meccanica del terreno per effettuare riempimenti, spostamenti, rilevati
C01 Fondazioni – Casserature in legno per plinti e travi continue in calcestruzzo armato
C32 Impermeabilizzazione dei muri contro terra con guaina bituminosa posata a caldo e rivestimento di protezione
C34 Rinterri eseguiti con macchine operatrici
D01 Ponteggi metallici a montante, montaggio e smontaggio
D02 Ponti a sbalzo, montaggio e smontaggio
D04 Balconcini per il carico e lo scarico dei materiali, montaggio e smontaggio
D05 Allestimento di protezioni sulle aperture prospicienti il vuoto
G01 Strutture verticali – Casserature in legno
G02 Strutture verticali – Casserature con elementi prefabbricati
G06 Strutture verticali – Getto del calcestruzzo con autobetoniera e autopompa
G07 Strutture verticali – Disarmi e pulizie
H03 Strutture orizzontali – Posa del ferro lavorato
H06 Strutture orizzontali – Getto del calcestruzzo con autobetoniera e autopompa
H07 Strutture orizzontali – Disarmi e pulizie
I09 Coperture – Impermeabilizzazione con guaina bituminosa posata a caldo
J06 Divisori interni in laterizio
L02 Malte confezionate con betoniera a bicchiere elettrica
R02 Smontaggio della recinzione e delle baracche
U20 Interventi stradali – Posizionamento e spostamento di cartelli di presegnalazione
U21 Interventi stradali – Posizionamento e spostamento di barriere e di segnaletica
U22 Interventi stradali – Asportazione dell’asfalto con macchina scarificatrice
U26 Interventi stradali – Carico delle macerie su autocarro
U28 Interventi stradali – Formazione della massicciata, posa di strato di intasamento e completamento
U29 Interventi stradali – Rinterri eseguiti con macchine operatrici
U30 Interventi stradali – Compattazione del terreno
U31 Interventi stradali – Formazione del cassonetto, sottofondo (stabilizzato, misto, pietrisco)
U33 Interventi stradali – Posa dello strato bituminoso e d’usura
Y01Prefabbricati – Scarico e stoccaggio dei materiali
Y05 Prefabbricati – Posa di strutture verticali
Y06 Prefabbricati – Posa di strutture orizzontali
Y07 Prefabbricati – Posa di lastre di pavimentazione e simili
Y08 Prefabbricati – Modifica del ponteggio e posa di pannelli di facciata
Y09 Prefabbricati – Strutture orizzontali speciali - Montaggio di capriate o di elementi prefabbricati
Y10 Prefabbricati – Allestimento di strutture per appoggio provvisorio degli elementi assemblati in fase di montaggio
Y13 Prefabbricati – Posa in opera di carpenteria metallica
Y15 Prefabbricati – Posa di travi a I in c.a.p.
Schede informative per l’uso delle macchine
Z01 Autocarro
Z05 Gruppo elettrogeno
Z06 Utensili elettrici portatili
Z08 Escavatore
Z09 Dumper
Z10 Betoniera a bicchiere
Z12 Pompa per calcestruzzo
Z14 Pala meccanica
Z15 Puliscitavole
Z16 Piegaferri
Z17 Sega circolare
Z20 Clipper
Z21 Carrello elevatore
Z22 Compressore d’aria
Z23 Escavatore con martello demolitore
Z28 Tagliasfalto a disco
Z29 Tagliasfalto a martello
Z31 Grader
Z32 Compattatore a piatto vibrante
Z33 Rifinitrice
Z34 Rullo compressoreTali schede, sono disponibili presso l’ufficio dello scrivente.
8.0 LAVORATORI INTERESSATI DALLE MISURE DI SICUREZZANel processo realizzativo delle opere oggetto del presente Piano, (costruzione di un cavalcavia) in via
presuntiva si può ritenere che i lavoratori interessati dalle misure di sicurezza sulla base dei rischi considerati
siano individuabili nelle seguenti figure:
- Responsabile tecnico di cantiere
- Carpentiere
- Muratore polivalente
- Muratore
- Operaio comune ponteggiatore
- Operaio comune polivalente
- Lattoniere
- Ferraiolo
- Elettricista
- Fabbro
- Gruista
- Escavatorista
9.0 MISURE DI COORDINAMENTO
A seguito dell’aggiudicazione dei lavori e prima della consegna degli stessi si provvederà a definire con
l’Impresa esecutrice la pianificazione di tutti gli incontri tra le figure interessate dal Piano di sicurezza per la
definizione del programma di adempimento e monitoraggio.
In tale fase si procederà a tutte le verificazioni richiamate nella narrativa del presente Piano favorendo una
procedura di coinvolgimento degli addetti al “sistema sicurezza” prevedendo anche momento di istruzione,
formazione ed eventualmente progettazione indirizzata ai lavoratori,
Si definirà altresì la modalità di confronto ed approfondimento delle misure proposte dall’impresa mediante
il POS.
Si procederà alla definizione congiunta del programma dei lavori analizzando attentamente le interferenze
che eventualmente si creeranno individuando le modalità per il coordinamento delle misure di sicurezza necessarie
per lo scopo.
Per tali esigenze, l’Impresa nella redazione del proprio POS dovrà eseguire una ricognizione delle
interferenze ad essa necessarie partendo dalla programmazione (Diagramma di Gant) definito con il presente
Piano.
A titolo ricognitivo e non esaustivo si riportano di seguito le diverse fasi lavorative su cui impostare il
confronto per individuare in funzione dell’organizzazione dell’Impresa i tipi di rischio considerati ed eventualmente
altri congiuntamente alla definizione delle cautele da assumere, con particolare attenzione ed approfondimento alle
lavorazioni associate alla tabella dei rischi sopra definita:
INTERFERENZE LAVORATIVE
ALLESTIMENTO DELLA RECINZIONE
INSTALLAZIONE DEI BARACCAMENTI
INSTALLAZIONE DELLE MACCHINE
PREDISPOSIZIONE DELLE VIE DI CIRCOLAZIONE
SBANCAMENTO GENERALE
SCAVI MANUALI
ARMATURE E GETTI DI FONDAZIONE
IMPERMEABILIZZAZIONE DEI MURI CONTRO TERRA
RINTERRI
MONTAGGIO DEI PONTEGGI
ARMATURE E GETTI VERTICALI
ARMATURE E GETTI ORIZZONTALI
CHIUSURE PERIMETRALI
TAVOLATI INTERNI
INTONACI INTERNI
INTONACI ESTERNI
ATTIVITÀ D’IMPIANTISTICA IN GENERALE
ASSISTENZA AGLI IMPIANTI
ALLACCIAMENTI FOGNARI
SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
ALLESTIMENTO DELLA RECINZIONE DEFINITIVA
SISTEMAZIONI ESTERNE
10) CONCLUSIONI
Le indicazioni riportate nel presente Piano non sono da considerarsi esaustive di tutti gli obblighi previsti in
materia di sicurezza in capo ai soggetti esecutori.
Rimane infatti nella piena responsabilità dell’impresa esecutrice rispettare, oltre alle prescrizioni del
presente Piano anche tutti gli obblighi previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza.
Il presente Piano individua, attraverso un percorso articolato mirato al più ampio coinvolgimento delle
maestranze, un metodo procedurale che in progress assicurerà il miglioramento di tutti i dispositivi utili al
miglioramento della sicurezza.
FASCICOLOCON LE CARATTERISTICHE DELL’OPERA
CONTENENTE LE INFORMAZIONI UTILI AI FINI DELLA PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI
CUI SONO ESPOSTI I LAVORATORI
Sintesi dell’allegato II al documento Ue 260/5/93
Parte A.1 – Manutenzione ordinaria e straordinaria dell’operaLavori di revisione Le registrazioni nelle colonne 7 e 8 sono affidate al progettista, come consigliato dal documento U.E. 260/5/93.
1 2 3 4 5 6 7
Compartimenti dell’operaIndispensabile Cadenza dei
lavori Ditta incaricata (*)
Rischi potenziali Equipaggiamenti incorporatiSI NO
Impianto elettrico X 1 anno Elettrocuzione Non previstiImpianto di terra X 1 anno Elettrocuzione Non previstiStrade X 1 anno Contatto materiali Scope, pale e sale per
ghiaccioMarciapiedi X 1 anno Contatto materiali Scope, pale e sale per
ghiaccioAncoraggi per ponteggi X 10 anni Caduta Ancoraggi per i dispositivi
anticaduta(*) Per indirizzo e numero telefonico vedere allegato.
Parte A.2 – Manutenzione ordinaria e straordinaria dell’operaLavori di sanatoria e di riparazioneLe registrazioni nelle colonne 7 e 8 sono affidate al progettista, come consigliato dal documento Ue 260/5/93.
1 2 3 4 5 6 7Compartimenti dell’opera con i corpi di mestiere che possono interessare
Indispensabile Cadenza deilavori
Dittaincaricata (*)
Rischi potenziali EquipaggiamentiincorporatiSI NO
Vie di circolazione X 1 anno Contatto materiali Non previstiLavori da lattoniere X 3 anni Contatto materiali Ancoraggi per cinture Lavori di muratura in generale X Secondo
necessitàContatto con i materiali, urti, colpi, contusioni
Non previsti
(*)Per indirizzo e numero telefonico vedere allegato.
Parte B – Equipaggiamenti in dotazione dell’opera
1 2 3 4 5Documentazione Disponibile Numero di progetto
o di repertorioLuogo di conservazione della documentazione
SI NOVie di circolazione
Presso la sede dell’amministratore dello stabileCalcolo statico del cavalcavia XProgetti esecutivi XConcessione edilizia XMateriali impiegati XImpianti elettrici XImpianti di terra X