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P.O.F. Piano Offerta Formativa ISTITUTO SANTA LUCIA FILIPPINI via Rosselle, 23 – 01016 – Tarquinia (VT) Telefono: 0766 85 69 03 Fax: 0766 85 69 03 email: [email protected]

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P.O.F. Piano Offerta Formativa

ISTITUTO SANTA LUCIA FILIPPINI via Rosselle, 23 – 01016 – Tarquinia (VT)

Telefono: 0766 85 69 03 Fax: 0766 85 69 03

email: [email protected]

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INTRODUZIONE

“Il Piano dell’Offerta Formativa, POF, è il documento fondamentale costitutivo dell’identità

culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare,

extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro

autonomia. (D. L. vo 16/04/94 n. 292 – art. 3 comma 1).

Si potrebbe definire la “carta d’identità” di una istituzione scolastica, in cui vengono

esplicitate le scelte culturali, formative e didattiche nel quadro delle finalità del sistema scolastico

nazionale operate dall’ Ente Gestore, unitamente agli operatori scolastici, sempre in vista

dell’obiettivo formativo che è quello della promozione integrale dei ragazzi che la frequentano e la

formazione permanente delle altre componenti che gravitano attorno alla scuola: docenti, non

docenti, genitori.

In esso sono presentati:

1. le risorse della scuola e la lettura del territorio nelle sue dimensioni socioculturali e

occupazionali;

2. l’identità dell’Istituzione scolastica;

3. la progettazione di attività curricolari;

4. i principi e le finalità dell’azione educativa;

5. l’offerta formativa;

6. l’organizzazione del piano formativo: servizi, flessibilità, gestione, orario.

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1. STORIA DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA

L’Istituto delle Maestre Pie Filippini è fondato a Montefiascone (VT) dal vescovo della

diocesi, il card. Marcantonio Barbarigo e da Santa Lucia Filippini, per assicurare nel futuro l’opera

delle Scuole. È l’ottobre 1704. Le scuole sono già fondate dal 1692. Nel progetto del fondatore, esse

debbono essere per le fanciulle ciò che il seminario è per i ragazzi: il luogo deve elevarsi

cristianamente e culturalmente per diventare spose e madri esemplari, anima di una famiglia

pensata, già allora, come “piccola Chiesa domestica”.

Nel 1707 il Pontefice Clemente XI invita S. Lucia Filippini ad istituire la stessa opera in

Roma. Da allora, progressivamente, l’Istituto si espande in Italia e nel mondo.

L’Istituto delle Maestre Pie Filippini riconosce le fonti di ispirazione del Progetto Educativo

di Istituto, della Carta dei Servizi Scolastici e del POF nella sua plurisecolare tradizione culturale ed

educativa. La sua azione ha sempre mirato allo sviluppo integrale della persona nel suo divenire e

alla promozione della cultura nelle sue varie espressioni, dando un apporto significativo alla

popolazione e al suo territorio e attuando quanto disposto dalla Costituzione Italiana con particolare

riferimento agli articoli 3, 30, 33 e 34.

2. LETTURA DEL TERRITORIO

La Scuola “Santa Lucia Filippini” con sede in Via Rosselle, 23 dal 1972, ha avuto nei due

corsi che la costituiscono una storia iniziale completamente diversa.

La Scuola dell’Infanzia autorizzata nasce con edificio attuale nel 1972. È gestita dalle

Maestre Pie Filippini, quelle stesse maestre che insegnavano nella Scuola Materna Comunale

“Regina Margherita di Savoia”, ubicata in Piazza Trento e Trieste, diretta prima da insegnanti laiche

e affidata alle Maestre Pie Filippini il 24 novembre 1932, grazie all’interessamento dell’arcivescovo

di Newark (N. J. USA) Mons. Tommaso Walsh.

La Scuola Primaria inizia come scuola autorizzata nel 1944: la sua sede è la casa natale di S.

Lucia Filippini, in Via S. Leonardo (oggi Via Santa Lucia Filippini). A causa dell’incremento del

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numero degli alunni, i locali dello stabile risultano angusti ed è trasferita nel nuovo e più grande

edificio di Via Rosselle 23 nell’anno 1972, anno in cui ottiene il riconoscimento legale con la

parifica. Comprende l’intero ciclo scolastico, a classi miste, sezioni uniche.

Sia la Scuola dell’Infanzia che quella Primaria hanno chiesto e ottenuto la parità nel 2000.

3. PRINCIPI E FINALITA’

3.1 Principi

L’Istituto delle Maestre Pie Filippini per la sua plurisecolare tradizione culturale ed educativa, fonte e riferimento di ogni

sua istituzione, mira allo sviluppo integrale della persona nel suo divenire e alla promozione della cultura nelle sue varie espressioni:

• nell’erogazione del servizio scolastico si ispira al principio di uguaglianza dei diritti degli utenti senza alcuna

discriminazione di sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinione politica;

• è aperto a tutti coloro che intendono accettare e condividere le prerogative educative proposte;

• si impegna ad assicurare la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative cercando di far fronte

ad eventuali emergenze in modo tale da arrecare il minor disagio possibile ai ragazzi;

• offre a genitori ed alunni adeguate opportunità di conoscenza e di collaborazione;

• nella fase di ingresso delle classi iniziali, favorisce l’accoglienza e l’inserimento sereno;

• ha pieno rispetto dei diritti e degli interessi dello studente:

• organizza il servizio nella linea della flessibilità orientata però ad assicurare agli allievi il proseguimento degli

studi e la regolarità della frequenza scoraggiando fenomeni di dispersione scolastica mediante interventi

personalizzati di prevenzione, sostegno, responsabilizzazione, valorizzazione delle risorse personali e controlli;

• per una corretta organizzazione del servizio si avvale della collaborazione di tutte le componenti scolastiche;

• mette a disposizione degli utenti, secondo una preventiva programmazione, le strutture scolastiche per attività

socioculturali e sportive fuori dall’orario extracurricolare;

• garantisce all’utente il diritto ad una informazione completa e trasparente e la possibilità di presentare

osservazioni e di formulare suggerimenti e proposte per il miglioramento del servizio;

• ritiene strumenti privilegiati del compito educativo, il costante aggiornamento culturale della Comunità educante

e la testimonianza personale e comunitaria dei valori umani e cristiani;

• assicura e garantisce la libertà di insegnamento dei docenti valorizzando le competenze personali e la capacità

progettuale individuale e collegiale degli stessi in vista della formazione dell’alunno;

• segue con attenzione il processo di crescita di ciascuno per il raggiungimento degli obiettivi formativi nazionali e

comunitari generali e specifici e delle competenze previsti nei piani di studio personali.

3.2 Le finalità dell’azione educativa

Il Progetto Educativo della Scuola si propone di rispondere alle esigenze implicite ed esplicite degli studenti e delle

famiglie con un’offerta formativa culturalmente ampia e flessibile, integrata nel percorso di innovazione da un lungo tempo avviato.

Le finalità da conseguire si collocano nelle seguenti aree:

Aree dell’educazione culturale

• raggiungimento della piena maturità culturale, sociale, morale spirituale dello studente;

• sviluppo di una realistica consapevolezza circa le proprie capacità progettuali e decisionali, maturazione

delle capacità critiche e del senso di responsabilità personale;

• maturazione di capacità per analizzare la realtà in cui lo studente vive.

Aree dell’educazione sociale

• superamento dell’individualismo e apertura alla comunicazione interpersonale e interculturale;

• ricerca della propria identità sociale e professionale;

• formazione del cittadino, che si realizza attraverso l’educazione al rispetto delle norme e ai valori del

pluralismo e della democrazia, sia nel gruppo-classe che negli organismi scolastici.

Aree del benessere scolastico

• creazione nell’Istituto di un clima relazionale improntato ad atteggiamenti di rispetto e di fiducia reciproca;

• costituzione di un ambiente formativo fondato sulla pratica delle regole democratiche, sui valori della

tolleranza e della solidarietà;

• valorizzazione di specifiche attitudini e inclinazioni positivamente orientate a una migliore qualità della vita

scolastica;

• promozione di atteggiamenti di rispetto e di tutela dell’ambiente e della salute.

La Scuola si propone quindi come centro di formazione, educazione e integrazione dei suoi allievi. La Comunità educante è

concorde nel ritenere fondamentale la dimensione educativa come presupposto ineliminabile di qualsiasi prassi educativa e di

qualsiasi attività formativa integrata.

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Pertanto, intende fornire un’educazione intesa come formazione della persona, quale realtà unica e individuale e quale

soggetto della costruzione democratica della società.

Pertanto, incentiva e promuove quegli eventi e attività educative che mirano:

• alla formazione libera e consapevole dell’individuo;

• alla convivenza democratica tra razze, culture e religioni diverse;

• alla promozione dell’integrazione plurirazziale e multiculturale;

• alla convivenza democratica e ad una cultura della pace;

• al rispetto di sé e dell’altro;

• al rispetto e alla tutela dell’ambiente e della salute;

• alla promozione della cultura, dell’arte e delle scienze.

Ritenendo che la prassi educativa si realizza nell’agire quotidiano nel concreto svolgersi della vita scolastica e nel raffronto

con i compagni, i docenti promuovono comportamenti tolleranti e solidali che denotano autocontrollo e assunzioni di responsabilità.

4. SCELTE DIDATTICHE E METODOLOGICHE

Lo studente è al centro di ogni attività didattica promossa dall’Istituto con particolare attenzione sia al processo della

crescita emotiva, relazionale e psicologica, che alla costruzione della persona adulta, intesa come integrazione di culture, desideri,

motivazioni e vocazioni.

La Scuola opera pertanto sia sul versante educativo che su quello più specifico della didattica in modo da costituire una

comunità scolastica che, facendo proprio lo spirito della riforma, cerca di realizzare:

a) Il benessere scolastico attraverso

• Piani di studio Personalizzati che mirano allo sviluppo e potenziamento delle capacità e attitudini di ciascun allievo e al

conseguimento di competenze che facilitano l’inserimento nel sociale;

• sportelli pomeridiani che lasciano spazio autonomo agli allievi per il dialogo e la problematizzazione personale;

• strumenti di monitoraggio, promozione e potenziamento del metodo e dell’attività di studio;

b) La formazione dei docenti attraverso

• l’aggiornamento costante per una qualificata ed efficace applicazione della riforma scolastica;

• progetti mirati alle tecniche e modalità di costruzione di nuovi curricoli;

• la discussione e la progettazione di esperienze didattiche che tengono conto dei nuovi saperi e delle nuove esigenze delle

società del domani;

• l’aggiornamento dei contenuti delle singole discipline dei loro approcci e delle possibili strategie.

Nella Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado, la metodologia adottata dai singoli consigli di classe,

sulla base delle “Raccomandazioni per l’applicazione delle indicazioni nazionali”, è orientata verso una progettazione per

competenze con l’articolazione delle attività educative e didattiche in mirate Unità di apprendimento, attraverso cui i ragazzi

potranno acquisire competenze sicure e certificate.

Si richiede per questo un lavoro costante di équipe per ciascuna classe che sarà svolto sotto la guida e la responsabilità

dell’insegnante tutor nominato all’inizio dell’anno dal Capo d’Istituto.

I consigli di classe della Scuola Secondaria superiore, incoraggiate dalle esperienze pregresse, in attesa di indicazioni

nazionali, conservano la scelta didattica che prevede la modularizzazione dei curricoli disciplinari su tutto l’arco dell’anno scolastico

integrata da percorsi pluridisciplinari.

L’identificazione di sequenze significative di percorsi didattici secondo una mappa della disciplina, la loro organizzazione a

partire da una programmazione a blocchi, la chiarificazione di competenze da verificare a conclusione di ogni modulo sono obiettivi

ritenuti di grande rilevanza e sicuramente più efficaci per l’acquisizione e la relativa verifica di conoscenze, competenze e capacità da

parte dei ragazzi.

Si ritiene, infatti, che la struttura modulare rappresenti uno stimolo ulteriore per lo studente: la consapevolezza e la

contentezza del modulo lo mette facilmente in condizione di controllare quanto sta facendo in un periodo x, di apprezzare i risultati

della valutazione e la funzione del recupero. La conoscenza immediata delle competenze acquisite più che cerare ansia per una

valutazione precisa e analitica, tende a sviluppare una riflessione metacognitiva dello studente e quindi una più consapevole

partecipazione al processo formativo e una più efficace conoscenza di sé stesso e dei propri atteggiamenti mentali.

La Scuola valorizza la progettualità e le competenze individuali dei singoli docenti e mette a loro disposizione materiale e

strumenti, anche digitali per una didattica sempre più aggiornata ed efficace che assicuri agli alunni una formazione di qualità.

5. SPAZI E STRUMENTI

La Scuola dispone di risorse materiali adeguate alle esigenze di un’agenzia educativa aperta

al territorio. Oltre alle ampie aule vi è un laboratorio multimediale, un teatro, una biblioteca, due

refettori per la mensa, cortile attrezzato per giochi e attività sportive.

6. SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA

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La Scuola per l’Infanzia ha una propria identità pedagogica: “essa concorre, nell’ambito del

sistema di istruzione e formazione del Paese, alla formazione integrale della personalità dei bambini

in prospettiva di futuri soggetti liberi, responsabili, critici attivamente e positivamente inseriti nella

comunità sociale”.

Tale processo di crescita è mediato da attività didattiche ed educative che si sviluppano in un

clima scolastico caratterizzato da:

• relazioni umane aperte, stabili e positive;

• capacità di adattamento alle situazioni;

• apertura alla cooperazione e interazione sociale;

• simpatia e curiosità;

• interazione affettiva;

• giocosità ludica;

• progettualità e operosità creative.

Gli obiettivi generali formativi che questa Scuola intende proseguire sono:

1. Maturazione dell’identità sotto il profilo corporeo, intellettuale e psicodinamico:

a) atteggiamenti di sicurezza, stima di se, fiducia nelle proprie capacità e

motivazione alla curiosità;

b) vivere in modo equilibrato i propri stati affettivi, esprimere e controllare i

propri sentimenti e le proprie emozioni e rendersi progressivamente sensibile

a quelli degli altri.

2. Conquista dell’autonomia:

a) capacità di orientarsi e compiere scelte autonome in contesti relazionali e

normativi diversi;

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b) apertura alla scoperta, all’interiorizzazione e al rispetto pratico di valori

universalmente condivisibili quali la libertà, il rispetto di sé, degli altri, la

solidarietà, la giustizia;

c) disponibilità ad agire per il bene comune;

d) consapevolezza della libertà di pensiero che si traduce in libertà interiore,

rispetto delle opinioni altrui, capacità di cogliere il senso delle proprie e altrui

azioni e di accettare i diversi punti di vista.

3. Sviluppo delle competenze:

possesso di

a. abilità sensoriali, percettive, linguistiche, intellettuali;

b. capacità culturali e cognitive: produrre e interpretare messaggi, testi,

situazioni; utilizzare strumenti linguistici per la comprensione, rielaborazione

e comunicazione di conoscenze;

c. creatività per affrontare e risolvere i problemi che il bambino incontra da

quelli relazionali, morali e religiosi a quelli intellettuali ed operativi.

La nostra Scuola per l’Infanzia è costituita da n. 2 sezioni. L’équipe pedagogica è formata da

due insegnanti che tenendo presente l’esperienza concreta del bambino, il suo vissuto in famiglia e

in altre situazioni, promuovono lo sviluppo intellettuale e sociale rispettando i ritmi di crescita di

ciascuno. Nella loro azione educativa si avvalgono di mediazioni didattiche e pedagogiche quali:

• le relazioni personali

• il gioco come strumento di elaborazione e trasformazione;

• il contatto diretto con la natura, le cose, l’ambiente che circonda la scuola.

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Nella Scuola sono progettati momenti didattici comuni e scambi di esperienze soprattutto fra

la Scuola Primaria e la Scuola dell’Infanzia per assicurare il necessario raccordo, creare situazioni

affettive che fanno sentire l’ambiente scolastico proprio e creano serenità nel passaggio da un corso

di studi all’altro.

I rapporti con la famiglia sono curati dal docente tutor in un clima di collaborazione e di

dialogo per assicurare all’azione educativa un processo di crescita unitario e sereno.

6.1 Gestione della vita scolastica

L’anno scolastico inizia, secondo il calendario regionale e le esigenze dell’Istituto,

generalmente nella prima quindicina di settembre e termina il 30 giugno.

L’orario giornaliero si svolge dal lunedì al venerdì ed è il seguente:

ingresso ore 8.30

uscita ore 15.45

La giornata è articolata nel rispetto dei ritmi biologici dei bambini e dei rispettivi bisogni

educativi e lascia spazi di flessibilità educativo-didattici che tengono presenti le dimensioni spaziali

e temporali come elementi portanti e la loro esperienza personale e collettiva. La durata delle

attività è adatta alle difficoltà proposte dal gruppo classe e all’età: momenti di attenzione sostenuta

vengono alternati da momenti più distensivi.

L’articolazione settimanale delle attività educative e didattiche tiene presente l’aspetto

unitario della pluralità di interventi e di risorse:

• l’aggregazione dei bambini;

• l’alternarsi di attività di sezione e intersezione;

• l’utilizzazione di spazi diversi: l’aula-sezione, la palestra, gli “angoli”, i laboratori, gli

spazi esterni;

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• la divisione dei compiti dei vari docenti.

Le offerte formative della scuola prevedono:

• laboratori di pittura e manipolazione con materiale vario;

• laboratori teatrali come supporto didattico;

• laboratorio di lingua straniera;

• laboratorio di informatica;

• educazione al canto;

• educazione all’attività motoria.

7. SCUOLA PRIMARIA

È la prima scuola obbligatoria del Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione, l’ambiente

educativo dove il fanciullo matura progressivamente le proprie capacità di autonomia, di relazione

umana, di riflessione logico-critica, di metodologia di studio.

Ogni classe ha come riferimento un docente tutor che accompagna i ragazzi, possibilmente,

lungo il corso dei cinque anni. Questi opera unitamente ad altri docenti e specialisti che

condividono con lui e con la famiglia la responsabilità della crescita del bambino.

Nelle scelte pedagogico-didattiche l’équipe pedagogica:

• valorizza l’esperienza del fanciullo;

• considera la corporeità come valore;

• fa emergere le idee e i valori presenti nell’esperienza;

• accompagna il passaggio graduale dalle categorie empiriche a quelle formali;

• tiene presente la concezione antropologica cristiana dell’uomo;

• si propone di far acquisir ai fanciulli una maturazione orientata al miglioramento di sé e

della realtà che lo circonda;

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• considera la diversità delle persone e delle culture come ricchezza;

• valorizza l’impegno personale e la solidarietà.

Mira al raggiungimento dei seguenti obiettivi formativi:

• prendere coscienza dei processi che conducono all’affermazione della propria persona;

• sentirsi responsabili delle scelte personali;

• sviluppare tutte le capacità spirituali, logico-espressive, sensoriali e motorie;

• esprimere creativamente i propri interessi e le proprie attitudini;

• acquisire la consapevolezza della propria e altrui dignità umano-cristiana;

• trasformare in competenze le conoscenze e le abilità relative ai vari ambiti dei saperi e

delle situazioni concrete;

• essere disponibili alla collaborazione con gli altri;

• passare, gradualmente, da una riflessione globale dell’esperienza personale ad una

sistemazione disciplinare, sempre unitaria, dei vari saperi.

7.1 Nota metodologico-didattica

All’inizio dell’anno scolastico l’équipe pedagogica di ogni classe progetta le attività, i

metodi, le soluzioni organizzative nella prospettiva di rendere ogni alunno sempre più cosciente dei

propri processi di apprendimento e di assicurare ad ognuno il diritto di un percorso di istruzione e

formazione adatto alle proprie capacità e inclinazioni; partendo dall’esperienza degli allievi e

tenendo presenti sia il Profilo Educativo CUlturale e Professionale (PECUP) che gli Obiettivi

Specifici di Apprendimento (OSA), individua gli Obiettivi Formativi (OF) più adatti e significativi

per gli alunni della classe o gruppi di alunni e progetta le Unità di Apprendimento (UA) necessarie

per realizzarli e trasformarli in competenze; elabora cioè i piani di studio che nel percorso

educativo, mediante opportune differenziazioni richieste per i singoli alunni, costituiscono i piani di

studio personalizzati. In incontri periodici la stessa équipe apporterà quegli aggiustamenti che

riterrà più efficaci per una corretta gestione dei processi formativi dei singoli e della classe.

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La Scuola valorizza le competenze dei singoli docenti e mette a loro disposizione materiali e

strumenti, anche digitali per una didattica sempre più aggiornata ed efficace.

Il Collegio Docenti della Scuola Primaria è composto da sei docenti e da uno o più

specialisti a seconda delle offerte formative proposte dall’Istituto all’inizio di ogni anno scolastico.

Organizza (D. P. R. 275/99) le attività educative e didattiche sia per la classe, sia per laboratori,

alternando secondo le necessità e le esigenze di apprendimento dei singoli alunni, gruppi di classe,

di livello, di compito ed elettivi.

Il docente-tutor, in conformità alla normativa attuale

• ha una presenza significativa nella classe;

• coordina l’attività educativo-didattica della stessa;

• orienta il bambino nelle scelte formative;

• cura le relazioni dell’équipe con le famiglie;

• cura la tenuta del Portafoglio delle competenze personali degli allievi.

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7.2 Organizzazione delle attività didattiche nella Scuola Primaria

Le Indicazioni Nazionali definiscono gli obiettivi di apprendimento per le diverse classi ma

lasciano ampio margine alla costruzione dei concreti percorsi formativi.

Peraltro, lo stesso regolamento in materia di autonomia scolastica (D. P. R. 275/99) consente

alle istituzioni scolastiche di definire i curricoli e le quote orarie riservate alle diverse discipline in

modo autonomo e flessibile sulla base delle reali esigenze formative degli alunni.

In considerazione dell’esperienza fin qui maturata e tenuto conto anche dell’organizzazione

delle attività facoltative opzionali il monte ore settimanale delle attività di insegnamento è così

articolato:

DISCIPLINA Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V

Lingua italiana O 8 8 8 8 8

Matematica R 6 6 6 6 6

Storia E 1 2 2 2 2

Geografia 1 1 2 2 2

Lingua inglese O 1 2 2 2 2

Scienze R 2 2 2 2 2

Tecnologia-Informatica E 1 1 1 1 1

Arte e immagine 2 2 2 2 2

Musica O 2 2 1 1 1

Scienze motorie R 2 2 2 2 2

Religione cattolica E 2 2 2 2 2

Il monte-ore settimanale indicato nella tabella non va inteso in modo rigido in quanto

esigenze organizzative possono suggerire adeguamenti e correzioni.

L’insegnamento di tecnologia ed informatica comprende sia le attività svolte con l’utilizzo

di strumentazione informatica, sia le attività didattiche che attengono a concetti tipici di tali

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discipline che possono essere svolte anche senza far ricorso alle attrezzature specifiche. Inoltre,

l’informatica verrà svolta nell’ottica della multimedialità (vedi progetto allegato al suddetto P.O.F.).

7.3 La valutazione

La valutazione riveste un ruolo determinante nello sviluppo dell’azione educativa della

scuola anche in rapporto alle diversità individuali e alla promozione di tutte le attività educative.

Essa, nella complessità dei suoi aspetti formativi, cognitivi, relazionali è parte integrante

della progettazione, non solo come controllo del raggiungimento degli obiettivi e degli

apprendimenti da parte degli alunni, ma anche come verifica dell’intervento metodologico-

didattico, al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo.

8. SCUOLA DELL’INFANZIA

Nella Scuola dell’Infanzia la valutazione si basa essenzialmente sull’osservazione sia

occasionale sia sistematica dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento

dei bambini.

Ogni bambino in uscita dalla scuola dell’Infanzia ha un suo bagaglio di conoscenze e

competenze nei vari di esperienza e ha acquisito aspetti comportamentali e cognitivi tali da favorire

il passaggio al successivo ordine di scuola.

9. SCUOLA PRIMARIA

Nella Scuola Primaria l’efficacia dell’azione didattica viene costantemente verificata dagli

insegnanti, sia collegialmente che individualmente.

Viene data molta importanza al livello di partenza di ciascun alunno: infatti per l’analisi

della situazione iniziale vengono proposti test d’ingresso elaborati dalle singole classi.

I risultati emersi dalle prove d’ingresso conducono alla stesura di una programmazione

didattica aderente alle potenzialità delle singole classi dando spazio anche ad interventi

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individualizzati, di recupero, consolidamento e potenziamento, i cui tempi e modi di attuazione

vengono definitivi dalle programmazioni disciplinari dei singoli docenti o negli incontri del

Collegio Docenti.

Inoltre, il collegio docenti ha approvato criteri di valutazione comuni per rendere più

omogeneo il processo valutativo.

Nella valutazione infatti si terranno presenti i seguenti criteri:

• raggiungimento degli obiettivi concordati;

• conseguimento degli obiettivi didattici di ciascuna disciplina;

• esito delle prove di verifica;

• evoluzione rispetto ai livelli di partenza;

• caratteristiche individuali.

Il Collegio Docenti valuta sistematicamente i singoli alunni e ogni quadrimestre informa

formalmente le famiglie sul percorso formativo del proprio figlio. Infatti, per un clima di

collaborazione e di fiducia è importante la modalità di relazione che le insegnanti instaurano con le

famiglie attraverso colloqui informali e periodici.

Inoltre, dall’anno 2008/2009, per effetto dell’articolo 3 del D. L. 137/2008, poi convertito

nella legge 169 del 30 ottobre 2008, la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti

disciplinari viene effettuata mediante l’attribuzione di voti numeri espressi in decimi. *

I voti indicati sul documento di valutazione sono assegnati tenendo presenti:

• i risultati riportati nelle verifiche scritte, orali e pratiche;

• gli interventi durante le attività quotidiane;

• la partecipazione al lavoro di classe;

• le risposte date a domande poste dall’insegnante per introdurre o per fra recuperare un

argomento;

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• l’attività profusa a livello personale, di riflessione, consolidamento e approfondimento delle

conoscenze acquisite nell’esperienza scolastica.

Nelle valutazioni delle prove di verifica orali e scritte saranno utilizzati indicatori intermedi

come +, -, ½ per una maggiore personalizzazione del voto.

La valutazione per l’insegnamento della Religione cattolica utilizza i giudizi da sufficiente a

ottimo.

Durante l’anno scolastico, si procede a verifiche “in itinere”, ad osservazioni occasionali e

sistematiche programmate e periodiche, per attuare eventualmente modifiche alla programmazione;

anche tali osservazioni e valutazioni sono espresse in decimi e vengono registrate sul giornale

dell’insegnante.

La valutazione con giudizio analitico, richiesta dalla normativa sul livello globale di

maturazione raggiunto dall’alunno alla fine di ogni quadrimestre, viene espressa facendo

riferimento a 4 fondamentali “dimensioni” osservate sistematicamente nel corso delle prestazioni

scolastiche: PARTECIPAZIONE, IMPEGNO, AUTONOMIA, RITMI E MODI

DELL’APPRENDIMENTO.

Infine, per l’anno scolastico in corso e per i successivi si prevede la partecipazione delle

classi seconde e classi quinte alle rilevazioni dell’INVALSI per la valutazione del sistema

scolastico nazionale.

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9.1 Documento di valutazione

Il documento di valutazione (pagella) prevede una valutazione tramite l’attribuzione di voti

numerici espressi in decimi riguardo le singole discipline; la valutazione della religione cattolica è

un giudizio analitico che considera la maturazione globale dell’alunno. * I voti vanno dal 5 al 10 ai

quali sono attribuiti i seguenti significati:

VOTO 10 Corrisponde ad un eccellente raggiungimento degli obiettivi ed è indice di

padronanza dei contenuti e delle abilità, di rielaborarli autonomamente in

un’ottica interdisciplinare. Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di

possedere una completa e personale conoscenza degli argomenti, di aver

acquisito pienamente le competenze previste e di saper fare un uso sempre

corretto dei linguaggi specifici, manifestando una sicura padronanza degli

strumenti.

VOTO 9 Corrisponde ad un completo raggiungimento degli obiettivi e un’autonoma

capacità di rielaborazione delle conoscenze. Sarà quindi attribuito agli alunni

che dimostrino di possedere una conoscenza completa degli argomenti, di

aver acquisito le competenze richieste, di usare in modo corretto i linguaggi

specifici e gli strumenti.

VOTO 8 Corrisponde ad un buon raggiungimento degli obiettivi e ad un’autonoma

capacità di rielaborazione delle conoscenze. Sarà quindi attribuito agli alunni

che dimostrino di possedere una buona conoscenza degli argomenti, di aver

acquisito le competenze richieste e di saper usare in modo generalmente

corretto i linguaggi specifici e gli strumenti.

VOTO 7 Corrisponde ad un sostanziale raggiungimento degli obiettivi ad una capacità

di rielaborazione delle conoscenze non sempre sicura. Sarà attribuito quindi

agli alunni che dimostrino di possedere una discreta conoscenza degli

argomenti, di aver acquisito le competenze fondamentali richieste,

manifestando incertezze nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti.

VOTO 6 Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi essenziali. Sarà quindi attribuito

agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza degli argomenti

superficiale, di aver acquisito le competenze minime richieste e con incertezze

nell’uso dei linguaggi specifici e negli strumenti.

VOTO 5 Corrisponde ad un parziale raggiungimento degli obiettivi minimi o ad un

mancato raggiungimento. Sarà quindi attribuito agli alunni che dimostrino di

possedere limitate o non adeguate conoscenze, di non aver acquisito le

competenze richieste, con difficoltà nell’uso dei linguaggi specifici e degli

strumenti.

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9.2 Attività opzionali

A partire dall’anno scolastico in corso la scuola organizzerà attività opzionali che hanno

l’aspetto di attività di laboratorio vero e proprio.

Il laboratorio è un luogo privilegiato per l’apprendimento in quanto è una modalità di lavoro

che incoraggia la sperimentazione e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare-realizzare-

verificare, attività vissute in modo condiviso e partecipato con gli altri.

Il laboratorio è spazio di creatività, è spazio che produce autostima in quanto permette

all’alunno di estrinsecare le proprie peculiarità; è spazio per imparare a gestire gli aspetti

relazionali, cognitivi ed operativi.

Le attività opzionali sono distribuite nelle seguenti aree:

• Area dell’INFORMATICA e della MULTIMEDIALITA’: educazione all’uso

dell’informatica applicata alle varie discipline scolastiche (vedere schema progetto allegato

in appendice);

• Area MOTORIA: giochi tradizionali, percorsi, approcci ed attività sportive …;

• Area LINGUISTICO-ESPRESSIVA: animazione alla lettura, arte e immagine, attività

musicali e teatrali …;

• Area MATEMATICO-SCIENTIFICO: rispetto dell’ambiente circostante e conoscenza di

malattie diffuse tra alcuni tipi di piante (incontri di informazione e sensibilizzazioni su

patologie di alcune piane in particolare);

• Area dell’EDUCAZIONE CIVICA: progetto “Io imparo, conosco e rispetto la mia città”

dalla conoscenza della propria città all’educazione civica (vedere schema progetto allegato

in appendice).

Le attività opzionali sono proposte al momento dell’iscrizione e concordate dal Collegio

Docenti all’inizio di ogni anno scolastico e approvate dal Consiglio di Istituto.

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9.3 Rapporti scuola-famiglia

La famiglia e la scuola concorrono in egual misura e dignità alla formazione degli alunni

nell’ambito dei rispettivi ruoli.

La SCUOLA, con spirito di servizio, integra l’azione educativa della famiglia. Pertanto:

• instaura un clima di dialogo, di confronto e di aiuto nel rispetto delle reciproche

competenze;

• sollecita incontri occasionali con le famiglie e ne promuove altri in modo sistematico, allo

scopo di consentire uno scambio di informazioni;

• facilita l’accoglienza personalizzata del bambino creando un clima sereno adatto a rendere

meno traumatico il momento del distacco (nel caso soprattutto di Scuola dell’Infanzia);

• adotta particolari strategie per favorire l’integrazione di tutti i bambini nel contesto

educativo e l’instaurazione di corretti rapporti con i coetanei e con gli adulti;

• sollecita entrambi i genitori alla collaborazione continua e costante in un rapporto di

reciproca lealtà per garantire coerenza all’azione educativa. Inoltre, fermo restando che ogni

azione congiunta deve comunque salvaguardare la spontaneità del bambino/a, la scuola;

• sensibilizza la famiglia affinché lo svolgimento di particolari momenti della vita scolastica,

quali ricorrenze ed incontri festosi, avvenga in forma di partecipazione attiva, discreta,

rispettosa della tranquillità dei bambini e del loro inalienabile diritto di “star bene a scuola”;

• organizza incontri di formazione per affrontare ed approfondire tematiche relative

all’impegno educativo comune;

• sostiene in presenza di situazioni multiculturali e plurietniche, l’inserimento di bambini

appartenenti a culture, razze e religioni diverse, facendo leva sui punti d’incontro fra le

specifiche esigenze e il progetto educativo della scuola.

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La FAMIGLIA contribuisce in maniera fondamentale al successo scolastico del bambino/a:

• prestando attenzione al lavoro che il bambino svolge a scuola;

• avendo uno scambio di informazioni con gli insegnanti;

• intervendo ad incontri di gruppo tra insegnanti e genitori;

• partecipando agli incontri individualizzati.

Inoltre, partecipa attivamente alla vita della scuola attraverso le forme di comunicazioni

istituzionali: incontri con gli organismi collegiali (Consiglio di istituto).

La SCUOLA, in particolare la nostra, opera scelte:

• educative e didattiche indirizzate all’accoglienza, all’integrazione, alla cooperazione,

alla solidarietà e alla crescita del senso di responsabilità;

• organizzative e di gestione secondo criteri di flessibilità; l’orario scolastico può subire

variazioni in base alle esigenze didattiche e territoriali;

• considera il bambino protagonista del processo educativo, rispetta la sua identità, ne

promuove lo sviluppo attraverso la risposta attenta e puntuale a tutte le esigenze

materiali e culturali, psicologiche e spirituali.

9.4 Gestione della vita scolastica

L’anno scolastico inizia secondo il calendario regionale e le esigenze dell’Istituto,

generalmente nella prima quindicina di settembre e termina in giugno nel rispetto della legge che

prevede un anno scolastico di 198 giorni effettivi di attività didattica.

L’orario giornaliero si svolge dal lunedì al venerdì ed è il seguente:

INIZIO DELLE LEZIONI ore 8.30

MENSA – RICREAZIONE ore 12.30 – 13.45

USCITA ore 15.45

Nella scuola è attivo un servizio mensa, il pasto è consumato nella sala mensa della scuola.

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9.5 Organi di partecipazione

1. Il Collegio Docenti

È composto da tutti i Docenti ed è presieduto dal Coordinatore didattico. Ha molteplici

competenze quali:

• delibera in materia di funzionamento didattico;

• cura la programmazione educativa anche al fine di adeguare i programmi di

insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento

interdisciplinare;

• formula al Preside proposte per la stesura dell’orario delle lezioni, tenuto conto dei

criteri generali indicati dal C. d. G.;

• delibera sull’adozione dei libri di testo sentito il parere del C. d. C.;

• adotta e promuove iniziative di sperimentazione;

• valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne

l’efficacia in rapporto agli orientamenti, agli obiettivi programmati e per attivare gli

opportuni interventi educativi;

• promuove iniziative di ricerca educativa e di aggiornamento.

2. Il Consiglio di classe e di interclasse

È composto dai docenti di ogni singola classe; da un rappresentante dei genitori della classe

o di ciascuna classe; è presieduto dal Coordinatore didattico o da un docente da questi delegato.

Il Consiglio di classe con la sola presenza dei docenti ha il compito di:

• curare il coordinamento didattico e il collegamento pluridisciplinare: nel C. d. C. i

docenti, pur nella loro libertà di insegnamento, confrontano i modelli didattici e gli

approcci metodologici per una programmazione il più possibile collegiale e unitaria

nello spirito della riforma;

• effettuare la valutazione periodica e finale degli alunni.

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Il Consiglio di classe con la presenza di tutte le componenti:

• esamina l’andamento didattico;

• agevola ed estende rapporti reciproci tra docenti, genitori, alunni.

3. Responsabili di servizi

Collaborano alla gestione dell’Istituto:

- la responsabile della biblioteca;

- il responsabile del laboratorio d’informatica e linguistico;

- il responsabile della sicurezza;

- i coordinatori di classe;

- il docente incaricato dei viaggi d’istruzione e uscite didattiche.

I nominativi degli incaricati saranno resi noti anno per anno.

4. Servizi di segreteria

L’ufficio di segreteria si ispira ad un servizio pronto ed efficace; è aperto al pubblico tutti i

giorni dalle ore 8.30 alle ore 12.30.

Gli alunni faranno richiesta scritta dei documenti che verranno rilasciati: entro due giorni

lavorativi quelli di iscrizione e frequenza, entro 5 giorni quelli con votazione e/o giudizi.

La segreteria garantisce lo svolgimento delle iscrizioni in tempi brevi, provvede al rilascio

dei moduli di domanda, della lista dei documenti e a dare informazioni relative all’indirizzo

scolastico.

Le pagelle o qualsiasi documento di valutazione degli alunni sono consegnati direttamente

dal Capo di Istituto o dai docenti incaricati entro 5 giorni dalle operazioni di scrutinio.

La scuola dispone di una linea telefonica, tel. 0766/856903. La linea telefonica da

centralino, su richiesta, è commutata in fax.

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Assicura tempestività di contatto telefonico con qualsiasi utente nelle ore di ufficio; il

personale addetto al centralino o alla segretaria risponderà al telefono con il nome dell’Istituto:

“Maestre Pie Filippini”.

Gli spazi per le informazioni scritte sono situati in ambienti strettamente scolastici. In tali

spazi sono collocati visibilmente le informazioni relative a:

• orario scolastico;

• orario di ufficio di segreteria e presidenza;

• organico del personale docente;

• organi di partecipazione.

Il Regolamento d’Istituto è disponibile in ogni classe, mentre il regolamento del personale

docente e d’ausilio è affisso nella bacheca riservata al personale.

9.6 Scelte organizzative

1. Iscrizioni

Le iscrizioni si effettuano secondo le norme vigenti per la prima classe e per il primo anno di

Scuola per l’Infanzia, nei termini previsti dalle disposizioni ministeriali.

Le iscrizioni alle classi di passaggio avvengono autonomamente.

Alla famiglia dell’alunno iscritto viene illustrata e consegnata una sintesi del PEI e del POF.

2. Viaggi di istruzione e uscite didattiche

Le uscite didattiche, i viaggi di istruzione e gli scambi culturali vengono definiti dal

Consiglio di classe all’interno della programmazione iniziale.

3. Collaborazioni

La nostra Scuola, Scuola dell’autonomia, non può prescindere dalla collaborazione degli enti

locali, associazioni ed altre realtà presenti nel territorio. Con essi si possono stipulare “convenzioni”

per la realizzazione di progetti mirati all’ampliamento dell’offerta formativa.

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9.7 Regolamento di Istituto

La scuola è intesa come luogo dell’incontro del dialogo e della crescita comune, dove si

realizza “lo stare bene insieme”.

Perché tutto concorra alla migliore formazione umana e cristiana della persona si ritiene

indispensabile l’adozione e la condivisione di un regolamento che definisca in modo chiaro

competenze e ruoli, favorisca una serena convivenza tra i suoi membri e faciliti il raggiungimento

delle finalità prefissate.

La Comunità educativa è costituita da:

- l’Ente Gestore: le maestre Pie Filippini che ripropongono, incarnato nel tempo lo spirito

dei Fondatori, S. Lucia Filippini e il Card. Marcantonio Barbarigo;

- il docente che testimonia con la vita e l’insegnamento il valore della cultura integrata

dalla fede;

- i genitori primi responsabili dell’azione educativa e proposte viventi di valori umani,

sociali e religiosi;

- gli alunni con le loro richieste di formazione, le loro domande di senso e la voglia di

essere protagonisti della propria crescita;

- la comunità locale presente con le proprie risorse, luogo di riferimento per un cammino

sociale, civile, ecclesiale.

Ad ogni componente spettano ruoli specifici previsti dal presente regolamento il cui fine è

quello di dare ad ognuno spazi operativi adeguati per un lavoro svolto in un clima di fraternità e di

partecipazione, ma nello stesso tempo geloso della fisionomia propria della Scuola e delle finalità

del suo progetto educativo improntate agli autentici valori cristiani ed umani.

La Superiora

È responsabile della conduzione armonica e unitaria dell’azione educativa, nel rispetto dei

ruoli e delle competenze specifiche; garantisce la continuità carismatica dell’Istituto e orienta

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l’attività scolastica al raggiungimento del fine per cui è stata istituita: la gloria di Dio e il bene delle

anime.

Il Coordinatore Didattico

Assicura la gestione unitaria dell’Istituzione scolastica per il raggiungimento dell’obiettivo

“qualità ed efficienza del servizio” nella fedeltà ai principi di formazione umano-cristiana propri di

ogni scuola cattolica.

È suo compito:

• animare, promuovere e coordinare l’attività didattico-educativa e amministrativa

della scuola:

• coadiuvato dai docenti e dagli organi di partecipazione, coordinare le varie

attività didattiche ed extradidattiche, predisporre il piano annuale, favorire

l’attivazione di progetti culturali e seguirne lo sviluppo e la valutazione

periodica;

• promuovere e controllare l’azione professionale dei docenti e stimolarne

l’aggiornamento;

• curare il rapporto con le famiglie e facilitare la comunicazione interpersonale

“tra” e “con” genitori, docenti, alunni;

• presiedere il Collegio Docenti e i Consigli di Classe e di Interclasse;

• vigilare sull’andamento disciplinare, sull’operato dell’ufficio si segreteria e

curare i rapporti con le competenti autorità scolastiche, civili e Enti Locali.

Il Docente

È responsabile della qualità dell’educazione offerta dalla Scuola; pertanto in dialogo con

tutte le componenti della Comunità Educante, si impegna ad aiutare gli alunni nella loro crescita

integrale in sintonia con il carisma dell’Istituto.

Considera strumenti privilegiati del suo compito educativo:

• la sicura professionalità:

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• il costante aggiornamento culturale;

• la testimonianza personale dei valori cristiani;

• la dedizione, l’amore preveniente, paziente e personale, l’aiuto, il consiglio e

l’amichevole correzione.

Si trova a scuola almeno cinque minuti prima che cominci la propria lezione e in caso di

legittimo impedimento preavvisa, in tempo utile il Preside producendo entro ventiquattro ore

adeguata giustificazione (es. certificato medico).

Non impartisce lezioni private ad alunni della propria scuola ed informa il preside delle

lezioni private eventualmente impartite (art. 89 del D. P. R. 31 maggio 1974, n. 417).

I docenti della prima ora del mattino si trovano a scuola prima dell’inizio delle lezioni per

assistere i ragazzi al loro ingresso in aula; guidano la preghiera con cui si apre la giornata scolastica;

i docenti dell’ultima ora vigilano sull’uscita degli allievi; i docenti in servizio nell’orario di

socializzazione assistono gli alunni negli ambienti appositamente stabiliti.

Partecipa alle riunioni degli organi collegiali di cui fa parte come membro di diritto o come

membro eletto.

Risponde dell’indirizzo didattico-educativo del proprio insegnamento e del contegno

disciplinare degli alunni; tiene diligentemente il giornale di classe e quello personale.

Presenta alla fine dell’anno una relazione sullo svolgimento dei programmi e sui risultati

dell’insegnamento.

Non accetta, qualunque sia il motivo dell’offerta, doni individuali o collettivi dagli alunni o

dalle loro famiglie a meno che non abbia il permesso esplicito del Preside.

Vigila sul comportamento degli allievi secondo quanto stabilito dagli organi di

partecipazione e dalle vigenti leggi in fatto di responsabilità (culpa in vigilando) ed osserva tutto

quanto disposto dal regolamento per ciò che riguarda uscite degli alunni dalla classe, riammissione,

ritardi.

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Esprime valutazioni, nel corso delle verifiche, in modo trasparente ed inequivocabile.

Fissa un’ora del giorno lavorativo settimanale, oltre l’orario scolastico per il ricevimento

delle famiglie.

Esige dagli allievi:

• mantenimento della pulizia dei locali;

• rispetto delle suppellettili, del materiale didattico, ecc. ….

Rispetta scrupolosamente il segreto professionale e le decisioni prese collegialmente.

L’alunno

Protagonista del cammino culturale e formativo e soggetto dell’azione educativa, partecipa

alla vita scolastica con entusiasmo e senso di responsabilità. Riconosce i diritti e doveri previsti

dallo statuto degli studenti e delle studentesse. A lui si chiede:

• coerenza e lealtà con la proposta educativa della Scuola;

• ascolto del messaggio cristiano e confronto con il Vangelo;

• impegno nella ricerca di valori che danno senso alla vita;

• serietà e diligenza nello studio

• osservanza delle seguenti norme:

scrupolosa puntualità alle lezioni: non si ammettono alunni in ritardo se non

eccezionalmente, per seri motivi, e a giudizio del preside.

Non è consentita l’uscita dall’Istituto prima del termine delle lezioni, salvo gravi motivi e

sempre autorizzata dal preside.

Ogni alunno che sia stato assente per un solo giorno, deve presentarsi alla coordinatrice delle

attività didattiche o all’insegnamento prima di entrare in aula, portando la giustificazione di uno dei

genitori o di chi ne fa legalmente le veci.

È severamente vietato, durante le ore di lezione l’uso del telefono o raggiungere gli uffici.

Se per seri motivi si dovrà uscire dall’aula si rientri il più presto possibile.

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Al cambio dell’insegnante tutti gli alunni dovranno rimanere in aula, comportarsi con

correttezza, rispetto degli altri e buona educazione. Così nei corridoi, nelle aule e nei cortili non

sono consentiti modi incivili, urla scomposte, giochi scortesi e linguaggio volgare. Si avverte che

per bestemmie, offese o volgarità la sanzione disciplinare potrà giungere fino all’espulsione dalla

scuola.

Agli allievi si chiede un doveroso rispetto per l’ambiente e per le suppellettili della comunità

scolastica (banchi, tavoli, muri, materiale scolastico e didattico, ecc. …). I guasti o i danni arrecati

devono essere risarciti e sono a totale carico dei responsabili o dell’intera scolaresca.

Tutti i libri scolastici devono essere acquistati e gli alunni devono venire a scuola sempre

forniti dell’attrezzatura scolastica: quaderni, penne, vocabolari, libri, ecc. … .

Alle lezioni di educazione fisica gli alunni dovranno presentarsi sempre in tenuta sportiva

(tuta, maglietta, scarpette, …) e dovranno avere cura dei propri effetti d’uso. L’amministrazione

non risponde degli oggetti smarriti anche se di valore.

La scuola è un luogo di lavoro e di buona educazione: si evitino perciò strane esibizioni e

stravaganze nel modo di vestire, di portare i capelli, ecc. Si tenga molto, invece alla pulizia e alla

semplicità.

E’ diritto del Preside dimettere in qualsiasi momento dell’anno scolastico gli alunni la cui

condotta fosse in contrasto con le direttive disciplinari, morali e religiose dell’Istituto o non

adeguata ad un normale profitto scolastico, specie se queste sollecitazioni dovessero venire dai

rispettivi Consigli dei Docenti.

Con il termine dell’anno scolastico cessa ogni impegno dell’Istituto con le famiglie degli

alunni. E’ necessario perciò conservare il posto e rinnovare le iscrizioni con le solite formalità entro

la fine di giugno.

I genitori

I genitori quali primi responsabili dell’educazione dei propri figli, rifiutando ogni tentazione

di delega educativa, si ritengono a pieno titolo membri della Comunità Educante.

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Ad essi è richiesto:

• conoscenza e condivisione del progetto educativo della scuola;

• assunzione del proprio ruolo partecipativo in forma responsabile e attiva;

• collaborazione, in un dialogo aperto e costruttivo, con le altre realtà educative del

territorio.

Sono chiamati ad aderire a gruppi associativi proposti e sostenuti dall’Istituto, in orario

compatibile con le esigenze dell’Istituto stesso, per effettuare riunioni finalizzate alla loro

formazione.

In spirito di collaborazione, secondo le normative vigenti sul volontariato, possono offrire la

loro opera:

• per la vigilanza;

• per la tutela della salute degli alunni;

• per l’organizzazione e l’attuazione di attività para ed extrascolastiche;

• per l’attivazione di progetti finalizzati alla formazione e all’educazione permanente.

I genitori possono richiedere, d’intesa con il preside, l’intervento di docenti e studenti per

costituire comitati misti di lavoro finalizzati alle attività educative e alla crescita morale, sociale e

culturale della scuola.

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