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All’interno “LA VOCE” Trimestrale dell'Istituto Autonomo Comprensivo "Madre Teresa" di Pignataro Maggiore (CE) 31 maggio 2013 Periodico di Informazione Cultura e Politica collegato a www.deanotizie.it distribuzione gratuita Anno VII N. 127 ANALISI CLINICHE - CHECK - UP D.ssa CARLA DE ROSA & C. s.a.s. Via Luciani (Parco Agorà) Vitulazio (CE) - Telefax 0823 990 286 Si effettuano prelievi domiciliari GRATUITI ANALISI DEL LIQUIDO SEMINALE PER DIAGNOSI DI INFERTILITAAGENZIA GENERALE VITULAZIO di Peppino Pezzulo Viale Dante 80/B - Vitulazio (CE) Tel. 0823 990053 - Fax 0823 990090 Piante Fiori Addobbi vari Piazza Giovanni XXIII, 15 - Bellona (CE) Tel. 0823 965159 per urgenze 0823 965445 De Lucia Lotto - Ricariche telefoniche Gratta e vinci - Articoli da regalo Pagamento Bollette P.zza Umberto I° - Pignataro Maggiore (CE) Telefono e fax 0823 654708 TERMOIDRAULICA ZAMBARDINO di Antonio Zambardino Via Luciani (a mt. 50 dalla chiesetta) Vitulazio (CE) - Tel. 0823 990462 - Email: [email protected] vendita caldaie Climatizzatori Accessori da bagno Rubinetteria Radiatori Materiale x impianti idraulici preventivi e sopralluoghi gratuiti Serietà negli impegni - Professionalità e...RISPARMIO

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All’interno “LA VOCE” Trimestrale dell'Istituto Autonomo Comprensivo "Madre T eresa" di Pignat aro Maggiore (CE)

31 maggio 2013P e r i o d i c o d i I n f o r m a z i o n e C u l t u r a e P o l i t i c a

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Anno VII Nr. 127

31.05.2013Pagina 2

DEA NotizieSede legale e Redazione

via Regina Elena, 2881041 Bellona CE

Telefax 0823.966794320 2850938 - 338 3161842

c.c.p. 33785874 - P.I. [email protected]

Periodico di Cultura,informazione e politica

Collegato a www.deanotizie.itAut. Nr . 665/06 del 19.10.2006

Tribunale S. Maria C.V .Direttore Responsabile

Francesco FalcoGiornalist a

Vice DirettoreFranco V aleriani

Giornalist aResponsabile Redazione

Fabiana SalernoGiornalist a

Consulente graficoAntonio Scala

Grafico

WebmasterGianfranco FalcoIngegnere Informatico

Il punto diriferimento per

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Sparanise - Il 29enne Tenentedell'Arma dei Carabinieri Giu-seppe Barbato ha assunto l'in-carico di Comandante del Nu-cleo Operativo Radiomobiledel Comando Provinciale diLodi. Il giovane Ufficiale, origi-nario di Sparanise (CE) con-seguì il diploma di maturitàclassica presso il Liceo "Ago-stino Nifo" di Sessa Aurunca.Presenti al cambio al vertice del NucleoOperativo il Capitano Valeria Nestola, Co-mandante di Compagnia ed il CapitanoBiagio Bertoldi, Comandante del NucleoInvestigativo del Comando ProvincialeCarabinieri di Lodi. Nell'ambito dell'orga-nizzazione territoriale, le Tenenze sonorette da Ufficiali subalterni con competen-za su un solo Comune con un numeroelevato di abitanti. Esse sono in grado disvolgere un servizio di Pronto Interventonelle 24 ore ed un'autonoma attività di Po-lizia Giudiziaria. Hanno la responsabilitàdiretta del controllo del territorio e delleconnesse attività istituzionali. In questacornice organica il Tenente della "Bene-merita", Barbato, vanta un ottimo curricu-lum. A Mondragone (CE), da CarabiniereSemplice, svolse vari servizi tra cui il con-trasto alla criminalità. Nel 2005, trasferitoal 3° Batt aglione Carabinieri "Lombardia"coordinò importanti operazioni di OrdinePubblico fino al 2013. In questi otto anni, ilTenente Barbato prestò servizio in Abruz-zo, nelle zone colpite dal sisma, dal 6 apri-le 2009 fino al G8. Recentemente, a Lodi,ha assunto il Comando del Nucleo Ope-rativo Radiomobile Provinciale Carabinie-ri "Lodi". Ai suoi ordini rispondono gli uo-

Tenente Giuseppe Barbato... ad majoramini del Pronto Intervento edella Squadra di Polizia Giudi-ziaria. Il Tenente Giuseppe Bar-bato ha sostituito il collega Fe-derico Smerieri che aveva svol-to un periodo di importanti atti-vità di Comando a Lodi e che,per meriti di servizio, è stato as-segnato ad un incarico presti-gioso, a Milano, presso il Comi-tato Interforze dove si occuperà

della gestione dei beni confiscati alla ma-lavita organizzata. Tra le varie importantionorificenze conferitegli, ricordiamo laPubblica Benemerenza del Dipartimentodella Protezione Civile Nazionale, conces-sa al seguito del servizio prestato inAbruzzo, in occasione del sisma del 2009. Al Ten. Giuseppe Barbato...

Ad majora

CompleannoMargaret Nataleda Vitulazio l'8giugno 2013compirà i suoi pri-mi 18 anni... “Cheil tempo ti riservitutto ciò che c'è dipiù bello al mon-do, che tu possamaturare ma non

cambiare, perchè sei già meravigliosae per questo meriti il meglio”!!! Affet-tuosi auguri dai tuoi genitori, da tuofratello Antimo e familiari tutti, in parti-colar modo da Giovanni.

Pagina 3Anno VII Nr. 127

31.05.2013

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L'amicizia e la stima chenutriamo per l'amico Fran -cesco Fraioli ci ha spinti aduna iniziativa che, di certo,sarà bene accetta. Abbia -mo ef fettuato una appro -fondita ricerca araldica per

conoscere l’arma della sua Famiglia ela nostra fatica è stata del tutto soddi -sfacente. Siamo certi che ciò renderàfelice il nostro Francesco al quale vatutta la stima e l'ammirazione per la suaassidua e dotta collaborazione con ilnostro mensile. "D'azzurro, alla torre d'oro, aperta e fine-strata di due pezzi di nero, merlata allaguelfa di cinque pezzi, sostenuta da dueleoni d'oro, affrontati e controrampanti, ac-compagnata in capo da un lambello di trependenti dello stesso": così è blasonato loStemma araldico del ramo partenopeo deiFraioli, presente nei registri del Bureau ofHeraldry della Repubblica del Sudafrica,

negli elenchi del College ofArms della Repubblica delKenya, negli archivi del Croni-sta Rey de Armas di Castiglia eLeón (Spagna) Don Alfonso deCeballos-Escalera y Gila, e neicataloghi del Rey de ArmasDon Fernando Muñoz AlteaFernández y Bueno, Re d'Armidella Real Casa di Borbonedelle Due Sicilie (ramo italia-no). Per il nostro esame ci è stato utile ilDizionario araldico di Piero Guelfi Cama-jani, edito da Hoepli nel 1940. Dapprima ilcolore ed il metallo presenti nell'arma:l'azzurro, che "rappresenta la fermezza in-corruttibile" e l'oro, che "simboleggia laforza, la fede, la ricchezza, il comando".Nel delineare la figura del leone, il GuelfiCamajani scrive che è l'animale più ari-stocratico delle armi gentilizie, ed esso èsimbolo di potenza, di magnificenza, diautorità, di audacia e di generosità. La tor-

Stemma araldico del ramo partenopeo dei FraioliIl Direttore

re è "contrassegno d'antica ecospicua nobiltà", mentre il lam-bello "è la più nobile delle brisu-re". La descrizione dell'elmospettante allo Stemma viene co-sì riportata dall'autore del Dizio-nario araldico: "d'argento rabe-scato dello stesso, bordato d'o-ro, posto per un terzo in profiloverso destra, graticolato di di-ciassette pezzi d'oro, colla gor-

gieretta dello stesso". E sul cercine, cioèquelle "strisce di stoffa, dai colori dell'arma,attorcigliate, ripiegate a ciambella, per col-locarla sull'elmo e rattenervi gli svolazzi", èposta la corona. Il motto del Casato, una"breve sentenza che si pone in fascia sot-to lo scudo", è Deo imperante (Al comandodi Dio), mentre il Cri-de-guerre (grido diguerra) è Saint Bernard le Confesseur(San Bernardo Confessore). Lo scudo,sannitico, è circondato dai lambrecchini,"pezzi di stoffa ritagliata a fogliami frasta-gliati, cadenti a guisa di pennacchi sull'el-mo, moventi dal cercine e ricascanti; tenu-ti fermi dal cercine […] servivano a proteg-gere l'elmo dai calori del sole e a dargli unaspetto di eleganza".

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Bellona Cambio al vertice del ComitatoFeste Patronal. A succedere a MicheleAntropoli, l'innovativo Luigi De Crescen-zo (foto), nominato ufficialmente dal Par-roco Mons. Don Antonio Iodice. La noti-

zia è stata accolta con molto entusiasmo perché ilneo Presidente nutre di una immensa fiducia e digrande stima sia per la sua innata serietà che per ladevozione alla Santa Patrona Maria SS. di Gerusa-lemme. Il nuovo gruppo di collaboratori è già al lavo-ro; sono al vaglio parecchie iniziative che porteranno il nuovo Comitato Fe-ste Patronali a dare risalto alle molteplici feste liturgiche che saranno cele-brate, durante l'anno, nella Città di Bellona. Si preferisce, al momento, dinon svelare gli eventi del nuovo Comitato ed i fedeli bellonesi sono convin-ti che, pieno di idee e di stimoli, organizzerà degli eventi per portare sem-pre più in alto la festa patronale e onorare al meglio Colei che dall'Alto ciprotegge. Ecco il nuovo Comitato feste: De Crescenzo Luigi Presidente,Acurzio Pasquale V. Presidente, D'Onofrio Avv. Mario Cassiere, GrazianoGennaro Segretario. Consiglieri: D'Onofrio Gennaro, De Crescenzo Antoniodi Luigi, Gagliardi Nino, Marra Salvatore, Rauso Carmine. Seguono tantis-simi collaboratori disposti a dare il meglio per Onorare degnamente i nostriSanti Protettori.

Nuovo Comitato Feste Patronali Paolo Fasulo - Collaboratore da Bellona

La collaborazione a quest a testata

consente l’iscrizione all’Albo dei

Giornalisti-Pubblicisti

Davide De Luca da Bellona il 25 maggio u.s.ha festeggiato il primo com-pleanno. Cari auguri da:

Mamma Papà

Nonni

Zii

Anno VII Nr. 127

31.05.2013

Italiani brava gente… ma non sempre Franco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

Continuano i ricordi diguerra di un reduce.E' la volta, adesso, del ge-nerale Pirzio Biroli che fudefinito" il feroce molisa-no" per la sua ineguaglia-

bile crudeltà e per i suoi natali in quel diCampobasso. Biroli, governatore delMontenegro, definito anche "il ferocemolisano del Montenegro", ordinavamassacri dicendo ai suoi soldati:" Me-glio essere temuti che rispettati". Infattiun soldato scrisse ai familiari: "Abbiamodistrutto tutto da cima a fondo, senza ri-sparmiare gli innocenti. Abbiamo uccisointere famiglie percuotendole a morte e

poi sparandole". La ferocia del Genera-le Biroli, che lodava i tedeschi per la lo-ro violenza, fu premiata da Hitler con laGran Croce dell'Aquila Germanica. Egliordinò che, per ogni soldato italiano uc-ciso, sarebbero stati fucilati 50 civili e10 per ogni ferito. In un suo opuscoloscrisse:" Odiate il popolo del Montene-gro. Esso è lo stesso popolo contro ilquale abbiamo combattuto per secoli.Ammazzate, fucilate, incendiate e di-struggete senza alcuna pietà!". Furonoinfatti commessi stupri, omicidi, donnebruciate in casa, scuole , chiese e casebombardate con centinaia di bombe sca-ricate su città e paesi. Tra i villaggi rasi

al suolo si ricorda la raccapricciante di-struzione, nel 1943, di MEDJEDJE do-ve furono rinvenuti carbonizzati 72 ca-daveri in parte di anziani, bambini, in-validi ed ammalati: Il comportamentodei soldati italiani invasori suscitò, tra iMontenegrini, una odiata reazione conla consegna di cesti colmi di occhi e te-sticoli strappati ai nostri soldati prigio-nieri. Alla fine del II Conflitto Mondia-le il Montenegro chiese la consegna diBiroli per una giusta condanna, ma l'Ita-lia non esaudì la richiesta. Altrettantoferoce fu, sul fronte africano, il Genera-le Rodolfo Graziani nativo di Filettino(Frosinone).

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2 parte

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A Napoli la metro più bella d'EuropaDr.ssa Angela Colella - Collaboratrice da Castel di Sasso

E' stata inaugurata qual-che mese fa a Napoli, sul-la Linea 1 della metropo-litana, la stazione proget-tata dall'architetto catala-no Oscar Tusquets Blan-ca, già definita la più bel-la d'Europa. Ispirato ai

temi della luce e del mare e decorato con bril-lanti colori, il Metrò dell'Arte prende il nomeda Via Toledo - ora chiamata via Roma- co-struita nel 1536 per volere del vicerè PedroAlvares de Toledo per unire le due più impor-tanti piazze di Napoli: Piazza Dante e PiazzaTrieste e Trento. Di non facile realizzazione

data la notevole strati-ficazione del sotto-suolo napoletano, du-rante i lavori sono ve-nuti alla luce numero-

si reperti come le mura di epoca aragonese,restaurate e perfettamente integrate nell'am-biente della stazione in cui sono esposte an-che delle opere di arte contemporanea: ogni

stazione quindi diventa spazio espositivo emuseale meta ormai di visite guidate. Il pro-getto non è stato quindi finalizzato alla solarealizzazione di una infrastruttura per miglio-rare la mobilità di una città, ma è stato con-cepito come un progetto di continuità in gra-do di produrre crescita culturale per un terri-torio che ha un patrimonio artistico infinitoe unico al mondo.

CompleannoAntimo DelloMargio da Vi-tulazio l'8 giu-gno 2013 com-pirà i suoi primi50 anni... Af-fettuosi auguridalla moglieGianna, dallasuocera Ermi-nia, dai figli,

fratelli e dagli amici che lo stimano.

bustiere". Dopo averlo ucciso, l'assassino"notò qualcosa ad un orecchio del genera-le: il padiglione auricolare sinistro trancia-to all'altezza del lobo, glielo avevano ta-gliato quand'era in Sud America perchésorpreso a rubare cavalli. Il grand'uomoportava la chioma lunga per coprire quellaimbarazzante mutilazione". Quando poi futolta la coltre per esaminare il corpo, "Ga-ribaldi appariva tristemente ridicolo con legambe scoperte, piccole e arcuate". Sentia-mo ora cosa l'Autore pensa dei garibaldini,anzi dei "garibaldesi": il tenente incaricatodalla Regina Maria Sofia di uccidere Gari-baldi, giunge ad Ercole accolto da un agen-te borbonico che abitava nei pressi del Par-co della Reggia; quest'ultimo riceve la visi-ta di un gruppo di garibaldini che gli im-pongono di consegnare loro il cavallo: "Celo dovete dare, serve per fare l'Italia una";la risposta del padrone di casa: "Prendete-vi le galline, ma il cavallo, lasciatemelo.Mi serve per arare la campagna. Il garibal-dino: "Basta, portate via polli e destriero".A quest'atto di prepotenza, l'Autore ag-giunge, nel prosieguodel racconto, la scenadi una improvvisa rissatra i garibaldesi: unparapiglia inaudito. Al-cuni si azzuffavano ealtri cercavano di sepa-rarli con grandi diffi-coltà". A conferma del-la rissosità dei garibal-desi, riportiamo una di-chiarazione dello stes-so Garibaldi che li defi-nisce "tutti di originepessima e per lo più la-dra; e, tranne poche ec-cezioni, con radici ge-nealogiche nel leta-maio della violenza edel delitto" (cfr DEAn.123, p. 5). Ci teniamo a

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Garibaldi fu ucciso a CasertaProf. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore

Storia del Risorgimento controcorrente

Nell'estate del 2011 è sta-to pubblicato dall'editoreVozza di Caserta un librodi sei racconti di Rosariode Simone, funzionariodella Commissione euro-pea a Bruxelles, nato a

Napoli nel 1955; del 2009 è anche il suogiallo storico "Complotto contro Carlo diBorbone". Il titolo della raccolta di raccon-ti certamente scompagina tutte le nostre co-noscenze. Non avevamo appreso dai libridi scuola che Garibaldi morì di vecchiaianella sua Caprera nel 1882? Che cosa puòesserci di vero nel racconto del De Simone,che fa morire Garibaldi ucciso nella Reg-gia di Caserta il giorno prima della batta-glia del Volturno (1° ottobre 1860)? Nellastoriografia ufficiale non c'è traccia dellavicenda, però, annota l'Autore alla fine dellibro, "negli ultimi anni della vita del gene-rale circolò una notizia secondo la quale ilvecchio condottiero, in ritiro a Caprera,non era altro che un sosia manovrato daimassoni. E degli scrittori, come Giacintode Sivo e Lorenzo del Boca parlano di unattentato andato a vuoto nella Reggia bor-bonica. L'autore sarebbe stato giustiziato aSant'Angelo in Formis, segretamente, sen-za processo". E proprio su questa notizia ilDe Simone costruisce il suo racconto, cheresta appunto un "racconto", che però nonesclude la probabilità del fatto così comelui ce lo narra. Comunque quello che qui ciinteressa annotare è il modo in cui l'Autoreci parla del personaggio Garibaldi. "Erapiccoletto, non più di un metro e sessanta-cinque. Si era lontani dall'immagine diffu-sa nelle vignette dei giornali, dell'eroebiondo e intrepido alto otto piedi [più didue metri]. Aveva 53 anni ed era quasi unvecchio. Era stato un pirata, allevatoremancato, marinaio, mercenario. Amante diinnumerevoli donne. Procreatore di nume-rosi figli. Non riusciva nemmeno più amontare a cavallo senza aiuto (era un) fili-

sottolineare che queste cose le diceva e scri-veva proprio Garibaldi! Citiamo infine unaltro brano: "La stazione [ferroviaria di Ca-serta] anch'essa era tutto un bivacco: cami-cie rosse ovunque si rifocillavano. Erano inattesa del Generale sulla locomotiva, unamagnifica macchina, costruita su modelloinglese nell'opificio napoletano di Pietrar-sa", dove si evidenzia da una parte il com-portamento dei garibaldesi e dall'altra unatestimonianza del progresso tecnico-scien-tifico avviato nel Regno meridionale. Altrobivacco era diventato il grande vestibolosuperiore della Reggia, trasformato anchein mensa e ospedale da campo. Altrovel'Autore ricorda che i garibaldesi "avevanorisalito mezz'Italia senza quasi combattere;nessun'altra spedizione militare che si ricor-di nella storia era stata così facile"; per nonparlare delle razzie e ruberie da essi com-piute nella Reggia: nel tascapane di un ga-ribaldese c'erano delle "posate d'argento.Sicuramente trafugate nel Palazzo Reale.Chissà quanti souvenir erano stati asportaticome trofeo di guerra".

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ANTEA

TEAM

GIUSEPPE

IORIO

Anno VII Nr. 127

31.05.2013Pagina 6

Iniziò a collaborare con Sanz Briz, Ambasciato-re Spagnolo che, insieme alle altre potenzeneutrali presenti (Svezia, Città del Vaticano,Svizzera e Portogallo), rilasciava salvacondottiper proteggere i cittadini ungheresi di religioneebraica. A fine novembre 1944 il Consolato ri-mase deserto: i dignitari erano scappati per non

riconoscere il governo del filonazista Szalasi. A quel punto aPerlasca non fu difficile far credere che Sanz Briz si fosse al-lontanato per motivi diplomatici. Compilò, di suo pugno, la suanomina ad Ambasciatore Spagnolo e la presento', senza pro-blemi, al Ministero degli Esteri. Prese una decisione che di-ceva: "Sospendete tutto! State sbagliando! La sua è una mis-sione diplomatica importantissima. Informatevi presso il Mini-stero degli Esteri. Esiste una precisa nota di Sanz Briz che minomina suo sostituto per il periodo della sua assenza". Perla-sca ricoprì il ruolo di Ambasciatore Spagnolo dal 1 dicembre1944 al 16 gennaio 1945. Con l'autovettura diplomatica Gior-gio Perlasca potè spostarsi indisturbato tra le strade della ca-pitale ungherese occupata dai nazisti. Nelle vesti di diploma-tico resse, pressoché da solo, l'Ambasciata Spagnola orga-nizzando l'incredibile "impostura" che lo portò a proteggere,salvare e sfamare, giorno dopo giorno, migliaia di ungheresidi religione ebraica ammassati in "case protette" lungo il fiu-

me Danubio. Nella maggior parte dei casi, Perlasca sostenneche parenti spagnoli reclamavano la presenza dei loro congiun-ti ebrei. Poi, concedendo la grazia in base alla legge promossada Miguel Primo de Rivera nel 1924, riconobbe la cittadinanzaspagnola a tutti gli ebrei di ascendenza sefardita (ovvero di an-tica origine spagnola). La legge de Rivera fu dunque la base le-gale dell'intera operazione organizzata da Perlasca, che permi-se di salvare più di 5000 ebrei ungheresi. Con l'entrata a Buda-pest dell'Armata Rossa, Giorgio Perlasca fu fatto prigioniero. Li-berato dopo qualche giorno, in seguito ad un lungo ed avventu-roso viaggio nei Balcani e in Turchia, rientrò finalmente in Italia.Iniziò a condurre una vita normalissima e, chiuso nella sua ri-servatezza, non raccontò a nessuno, nemmeno ai familiari, lasua storia fatta di coraggio, altruismo e solidarietà. Grazie alletestimonianze di alcune donne ebree ungheresi, salvate da Per-lasca, la vicenda fu conosciuta da molti italiani. Le testimonian-ze dei sopravissuti furono numerose e diffuse dai giornali, le te-levisioni ed i libri. Lo stesso Perlasca si recò nelle scuole perraccontare quel che aveva compiuto. Il figlio Franco affermò chesuo padre, persona umile e modesta, non volle mai mettere inluce la sua storia. Accettò di raccontarla per evitare che acca-desse di nuovo, non per avere onori. Raccontò la sua storia adEnrico Deaglio, giornalista che fece conoscere la vicenda diPerlasca al mondo.

Giorgio Perlasca: un uomo giustoDr. Domenico Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona2^ p arte

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Vitulazio Località Tutuni IV Traversa - Tel. 0823 966092L’esperienza nell’interesse dei Clienti

L'Oracolo predisse ad Aristodemo, re di Ito-me, che avrebbe conservato il regno solo seavesse sacrificato agli Dei una vergine disangue reale. Due erano le possibili vittime.Merope, figlia di Aristodemo stesso, e Are-na, figlia di Licisco suo lontano parente. Na-

turalmente il re scelse Arena ma Licisco, per salvare la fi-glia, dichiarò che Arena non era figlia sua ma di un plebeo.Allora, Aristodemo, accecato dall'odio e dalla cupidigia deltrono, non esitò a scegliere la figlia. Policare, fidanzato diMerope, per salvare la fanciulla dichiarò di averla già spo-sata in segreto e che aspettasse già un figlio da lui. Ari-stodemo, sdegnato, uccise la figlia e ne dilaniò il ventrecercando invano la prova della colpa. Arena intanto vieneuccisa da un arciere per ordine del re. La sacerdotessadel tempio rivela ciò che a tutti era ignoto: che anche Are-na era figlia di Aristodemo, a lui nata da antichi e furtiviamori. Aristodemo scopertosi assassino delle proprie figliefinalmente si uccide con la spada, con la quale aveva di-laniato la sventurata Merope. Due padri a confronto; unoadottivo, mite e affettuoso, l'altro scellerato e omicida. Li-cisco ordinò che il corpo del re venisse lasciato seccare alsole come monito alla cupidigia umana.

AristodemoSalvatore Antr opoli - Collaboratrore da Pontelatone

Prima ComunioneNicola Gravina da Bellona il 12maggio u.s. ha ricevuto il Sa-cramento della Prima Comu-nione. Auguri da: mamma, pa-pà, nonni, zii e tutti i parentinonchè i tantissimi amici.

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24 Giugno San GiovanniAuguri a quanti festeggiano l’onomastico in particolare al caris-simo “Fratone” , lo strenuo “combattente”, Giannino Giudi -cianni, al quale ripetiamo un’affermazione a lui ben nota: “Diret-tore, Lei è un combattente, non ci deluda”. A costoro rispondia-mo: “Vi risulta che Giannino abbia mai deluso qualcuno?”Auguri Fratone, cento di questi giorni. Franco Falco

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Barbagia, così la chiamarono i Romani dopo averla conquistata Miranda Di Nuzzo - Collaboratrice da Bellona

La Barbagia, lussureggiante,ostile, impenetrabile è unazona circondata dal mareverde della Sardegna. Luigi-no aveva sette anni quandoandò col padre in montagna

ad accudire le greggi e vi rimase fino all'etàdi tredici anni. Suo padre, pastore di greggialtrui, agognava per il figlio una vita diver-sa, con greggi proprie, quelle che lui non eramai riuscito ad avere. Una sera, mentre ce-navano nella capanna di fango, il padre glidisse: “domani andrai a lavorare dal conte, èun uomo buono, si prenderà cura di te”.Luigino scoppiò in lacrime. “Mi hai vendu-to!” disse. Non era raro che in Sardegna aquei tempi i genitori vendevano i figli, comelavoranti, per i signorotti del luogo. “Ubbi-disci!” replicò il padre “partirai all'alba didomani!”. Il bambino passò una notte inson-ne e alle prime luci del giorno, raccolta lasua roba, andò a salutare il padre. L'uomo

non c'era. Era andato via prima per non ve-dere il figlio partire. Il conte si dimostrò su-bito un uomo gentile e prese a voler benequel bimbo dagli occhi vispi e dalla facciarossa. Passarono molti anni e Luigi aveva or-mai trent'anni. Non aveva voluto rivederepiù suo padre. Un giorno il conte lo chia-mò.”Ho da darti una notizia, disse, da doma-ni queste greggi saranno tue, te le dono. Ilnotaio è in casa, manca solo la tua firma!”.Luigi diventò final-mente proprietario, cosìcome suo padre avevatanto desiderato. Il gio-vane s'inchinò e cercòdi baciare le mani delconte, con una formulache ricordava unaschiavitù antica, ma ilvecchio si ritrasse e loabbracciò con benevo-lenza. Luigi pensò fi-

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A farewell to arms (Ad-dio alle armi) è un ro-manzo di Ernest He-mingway (foto), letteratoed intellettuale america-no nato ad Oak Park, Il-linois, nel 1899. Il testo,appartenente al movi-

mento d'avanguardia del modernismonovecentesco, narra di una storia d'a-more in tempo di guerra, e il raccontotrae ispirazione dalle vicende personalidell'autore vissute in zona di combatti-mento su territorio italiano e dal roman-zo The red badge of courage (Il segnorosso del coraggio) dello statunitenseStephen Crane: evidenti sono le emo-zioni e i turbamenti della Lost generation(Generazione perduta) di cui Heming-way è corifeo, quel novero disilluso edisincantato che non crede più nei valo-ri morali ed intellettuali come l'ardimentoin guerra, l'etica vittoriana o il perbeni-smo borghese, ma nel contempo è im-possibilitato a sostituirli con nuove virtù

ed un moderno credo. Il prota-gonista, Frederic Henry, vienein Italia come volontario duran-te la I Guerra mondiale mossoda idealismo romantico e spiri-tualità di pensiero, ma l'incari-co di conduttore di ambulanzenei servizi di sanità militare modificheràla propria proiezione eroica del conflittoin amarezza e disappunto. L'incontrocon l'infermiera Catherine Barkley tra-sforma in un crescendo i suoi sentimen-ti: una prima infatuazione per la giovanesi trasfigurerà in un amore profondo esincero. Tra le file dei soldati italiani, in-tanto, serpeggia malumore, inquietudineed insoddisfazione: la guerra viene vistadai militari come logorante ed estenuan-te fino a quel fatidico 24 ottobre 1917,quando lo sfondamento delle nostre li-nee divenne inevitabile. Fu il caos, eFrederic poté salvarsi disertando graziead un tuffo fortuito nel fiume Tagliamen-to: il Nostro raggiungerà la sua amataCatherine a Stresa, ed insieme si spin-

geranno in Svizzera, dove lagiovane verrà a mancare neltentativo di far nascere ilfrutto del loro amore, chenon vedrà mai la luce. Latransitorietà dell'alito vitale,la mutabilità dei sentimenti

d'amore e l'oscura presenza del sonnoeterno sono gli assunti sostanziali del ro-manzo, mentre il codice linguistico ado-perato, controllato e rigoroso, relazionaaccuratamente la dodicesima battagliadell'Isonzo, evento bellico che vide ladisfatta del nostro Regio Esercito a Ca-poretto contro le truppe austro-ungari-che e tedesche. I tratti stilistici dell'auto-re, ricchi di effetti d'attesa tipiche dellaparatassi, e densi dell'artificio retoricodell'understatement (sottostima), sonosobri e sostanziali, mentre i personaggidel romanzo sono eroi stoici che cerca-no di sbarazzarsi delle costrizioni socialial fine di conseguire probità etica e di-gnità ideale, sostenendo il peso delladisgrazia con rigore, coerenza e decoro.

Addio alle armiProf. Francesco Fraioli - Collaboratore da Napoli

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nalmente a suo padre che non vedeva da tan-ti anni. Quando andò a trovarlo, gli si gettò aipiedi e pianse. Solo allora comprese il sacri-ficio del genitore, la sua rinuncia, il doloredel distacco. Quella sera, padre e figlio, ce-narono insieme seduti all'ombra fresca dellaveranda. Grazie Miranda per aver scelto di farpar-te della nostra Grande Famiglia. Con tesiamo 208. Franco Falco

Anno VII Nr. 127

31.05.2013Pagina 8 Destinaci il 5 X mille dell'Irpef segnalando la Partit a Iva

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minuto in una ciotola con dell'acqua e limone.Tagliateli a fettine sottili. Mettete l'acqua a bol-lire e cuocete i garganelli. Tagliate finementela cipolla e saltatela in padella con un filo d'o-lio; quando si sarà dorata aggiungete le favee dopo 5 minuti anche i piselli. Lasciate cuo-cere per altri 10 minuti. Quando le verdure sa-ranno cotte, toglietele dalla padella e teneteleal caldo. Nella stessa padella cuocete i car-ciofi per circa 15 minuti, aggiustate di sale eaggiungete un pizzico di peperoncino. Quan-do la pasta sarà cotta scolatela e saltatela nel-la padella con i carciofi. Mantecatela per qual-che minuto e aggiungete le fave e i piselli, ri-mescolate con delicatezza e infine aggiunge-te la ricotta, mescolate e servite con una spol-verata di parmigiano grattugiato aromatizzatoalla scorza di limone.

Le ricette di Niett a Collaboratrice da Bellona

"Allo specchio"Rubrica a cura di Ada Funaro - Collaboratrice da Formicola

Larissa, come risol -vere la pelle grassa."La pelle grassa, in ef-fetti, risulta esseresgradevole sia per ledonne che per gli uomi-ni. Innanzitutto consi-glierei di utilizzare quo-tidianamente un latte e

tonico purificante; a questi due prodotti va,quindi, abbinata una crema, anch'essa pu-rificante, che è astringente, emolliente edidratante. Se è necessaria un'azione piùprofonda, proporrei, invece, una cremapuriastringente che elimina le tossine epurifica il viso con una leggera azioneesfoliante".

Una nostra amica quarantenne, guar -dandosi allo specchio, ha notato che lasua pelle si sta lasciando andare… Conla crisi ed il costo dei trattamenti, comesi fa a scegliere nella maniera giusta?"Il mercato propone una caterva di prodot-ti che promettono il ringiovanimento dellapelle in poche settimane; c'è poi, però, daverificarne la reale efficacia. Per l'espe-rienza acquisita, senza alcun dubbio, ri-tengo che attualmente il trattamento anti-

invecchiamento con risultati migliori e piùduraturi risulta essere la radiofrequenza.La causa principale delle rughe è da attri-buirsi ad una riduzione del metabolismo dimantenimento cutaneo; ciò fa sì che cel-lule cheratino-dipendenti tendano a strati-ficarsi continuamente sull'epidermide, im-pedendo la trasformazione e lo sviluppodi nuove cellule. La radiofrequenza, pro-ducendo un riscaldamento della zona trat-tata, attiva i fibroblasti a produrre nuovocollagene e nuova elastina; le rughe ed i

segni del tempo vengono attenuati, donan-do così alla pelle un effetto lifting del tuttonaturale. Il trattamento non è invasivo, puòessere praticato su ogni tipo di pelle e fo-totipo, non ci sono limitazioni stagionali enon provoca discromìe. Do un'altra bellanotizia alla nostra amica: il nostro centrosta promuovendo la radiofrequenza aprezzi davvero concorrenziali e la sedutadi prova è completamente gratuita!""Allo specchio" aspetta i vostri quesiti e vi dàappuntamento alla prossima uscita.

Fiori di zucca con ricott a e guanciale

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una ciotola mantecate la ricotta con l'olio e ilsale, emulsionatela fino a quando non diven-terà cremosa e senza grumi. Tritate la mentaaggiungetela alla ricotta e mettete in frigorife-ro per almeno mezz'ora, tempo necessarioper fare addensare la crema di ricotta. Elimi-nate i pistilli dall'interno dei fiori di zucca e far-citeli con la crema di ricotta, facendo atten-zione a non riempirli troppo, altrimenti in cot-tura scoppieranno. Tagliate il guanciale a toc-chetti e saltatelo in padella a fiamma dolcissi-ma. Cuocetelo fino a quando non avrà rila-sciato tutto il grasso. A questo punto togliete

il guanciale dalla fiamma e tenetelo al caldo.Mettete i fiori di zucca in una teglia rivestita dicarta da forno e versateci sopra un filo digrasso di cottura del guanciale. Infornateli a180°C per circa 15 minuti. Serviteli ben caldicon i tocchetti di guanciale croccante.

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Anno 2 - Nr . 002 - 31.05.2013

LA VOCETrimestrale dell'Istituto Autonomo Comprensivo

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EDITORIALE del Preside Paolo Mesolella

E' volato un altro annoEd è passato attraverso, 280 giorni discuola, più o meno quanti sono i nostrialunni nei singoli plessi. Un giorno peralunno tutti i giorni pieni dei loro volti,della loro voglia di vivere e del nostrooperare affinché la loro crescita sia pro-ficua ed insegua un progetto di vita cheabbia a modello valori irrinunciabili co-me il rispetto di se e dell'altro, confidan-

to sempre sulla forza dell'amore di DioMi auguro che le giornate passate insie-me, siano state serene, intense, piene distimoli culturali ed educativi, come inparte vorrebbe testimoniare questo ter-zo numero del giornalino scolastico cheavete tra le mani. Ringrazio i genitori, ilpersonale della scuola, gli alunni peraverci donato la gioia del loro aiuto. Non

so chi abbiadato o ricevu-to di più, masono convin-to che tuttihanno cerca-to di dare ilm a s s i m o .Grazie.

STORIE DI EMIGRAZIONE

150 emigranti pignat aresi raccont ano la loro storiaVenerdì 7 maggio prossimo, alle ore 18,presso il palazzo Vescovile di Pignataro,i docenti del laboratorio di Storia prese-neranno i risultati del laboratori sull'emi-grazione con una interessante pubblica-zione dal titolo “storie di emigrazione.150 testimonianze di emigranti pignata-resi e dell'agrocaleno. Il saggio è statocurato dal preside Paolo Mesolella incollaborazione con i docenti del labora-torio di Storia: le proff.sse Claudia e Gio-vanna Caimano, Valeria Prencipe ed ilprof. Angelo Martino. Sono centoquaran-ta gli emigranti pignataresi che hannodato la loro testimonianza: uomini, don-ne ed anziani che hanno ricordato ai do-centi ed agli alunni il tempo della loroemigrazione in Svizzera, in Germania, in

Inghilterra, in Argentina, in America. So-prattutto in America, dove vive ancorauna vivace comunità locale. Una serieinininterrotta di testimonianze comequelle di Francesco Giuliano emigrato inSvizzera nel 1956, Luigi Caimano emi-grante a Rotodurn, Teresa Penna emi-

grata a Losanna, Antonio Messuri e Al-fonso Del Vecchio a Basilea, Maria Nac-ca emigrante in Svizzera, Pietro Valenteemigrato a Parigi, Salvatore Mazzuocco-lo a Pletteberg in Germania, Nicola eGiuseppina in Svizzera, Antonietta Mar-tone emigrata a Basilea, Gaetano Formi-cola a Berna. E poi tanti pignataresi emi-grati in America come Giorgio Mercone eGiorgio Vito emigrati a Rochester, Ame-deo Parisi che conobbe il PresidenteKennedy, Antonio Nacca e di BovenziGiovanna emigrati in Inghilterra, Luisa DiNucci che lavora nella Johnson & John-son, Giorgio Giuliano emigrante ad Ho-nenwerd, Pasquale minatore in Germa-nia e Andrea Vastano, sfuggito alla trage-dia della “Leonardo Da Vinci”.

Il Carnevale dell'Istituto comprensivo èstato un vero e proprio successo, tra ma-schere, musica e balli che hanno coinvol-to tutti, grandi e piccoli, alunni, studenti,genitori e cittadini. Una piazza variopintae vestita a festa. L’Istituto Comprensivo“Madre Teresa”, infatti, con la Pro Loco“Pinetarium” e l'amministrazione comu-nale hanno deciso di riproporre anchequest'anno il corteo e i balli del Carneva-le. E questo grazie al presidente della ProLoco prof. Giorgio D'Angelo e al presi-

dente del Consiglio di Isti-tuto mllo Salvatore Pettro-ne all'insegnante Maria Ro-saria Palmesano e alla bal-lerina Maria Paola D'An-drea, collaboratrice delTeatro Diocesano “Mons.Francesco Tommsiello” diTeano, che ha preparato igiovani alunni. Il comitatogenitori che ha collaborato alla buona ri-uscita della manifestazione è stato compo-

sto, tra gli altri, da Ange-lo Bovenzi, Maria Mad-dalena Maiola, RositaBovenzi, GaetaninaMontanaro, Giorgio For-micola, Giovanna Maio-la, Rosa Carangi, Genna-ro Ciuffi, Antonella Giu-liano, Salvatore Pettrone,Elisabetta Zaccariello,

Rosa De Riso, Michelina Di Rosa, Gerar-do Magliocca.

IN PAESE E' RITORNATO IL CARNEVALE

Anno 2 Nr. 002

31.05.2013LA VOCE ISTITUT O AUTONOMO COMPRENSIV O

di PIGNATARO MAGGIOREPagina 2

MARTEDI 19 MARZO Seicento bambini in Marcia per la Legalità fino all'albero- testimonianza del giudice Paolo Borsellino

Poi la pubblica lettura dell’Elenco delle vittimeSeicento bambini in marcia per ri-cordare e celebrare la Giornata del-la legalità. Seicento bambini dellescuole cittadine sono usciti dalle lo-ro aule e si sono diretti tutti in piaz-za per testimoniare con la loro pre-senza che persone come Falcone eBorsellino non possono essere di-menticati. L'appuntamento martedì19 marzo, alle ore 11.30 presso l'Al-bero intitolato al giudice Paolo bor-sellino a pochi passi dalla grandepiazza cittadina A partire dalle ore11 infatti hanno preso il via tre di-versi cortei, con gli alunni dellescuole cittadine che dal Plesso “Pa-

scoli”, dal Ples-so “don Bosco”e dal Plesso“Martone”, do-po un lungocorteo attraver-so le strade delpaese e sonoconfluiti inpiazza e poipresso l'alberodella legalitàintitolato alGiudice Paolo Borsellino e piantu-mato qualche anno fa in una villettadel centro storico Gli alunni delle

classi terze,quarte e quintedelle elementarie delle classi pri-me e secondedelle Medie,hanno letto pub-blicamente l'e-lenco delle vitti-me innocentidelle mafie, daEmanuele No-tarbartole del

1893 a Filippo Ceravolo del 2012passando alla lettura – staffetta dicentinaia di nomi.

IL CONSIGLIO COMUNALE RAGAZZI A ROMA PER LA PRESENTAZIONE DI UN DOCUMENTARIO INEDITO DEL REGISTA IANNOTTA

Nell'aula Levi dell'Università la Sa-pienza di Roma, alla presentazionedel documentario “Eduardo, il Profes-sore e il piano Marshall” erano pre-senti anche gli alunni del Consigliocomunale Ragazzi di Pignataro Mag-giore: il Sindaco Manuel Matano, il vi-cesindaco Giuseppe Feola, l'asses-sore alla cultura Vito Di Battista, l'as-sessore allo spettacolo Marco Funa-ro ed altri studenti delle classi terzemedie accompagnati dai professoriAngelo Martino, Giovanna Caimanoe Rosa Iannotta del laboratorio diStoria ed altri pignataresi come i fra-telli Vittorio e Giovanni Nacca. L'oc-casione, straordinaria è stata la pre-sentazione del documentario del regi-sta pignatarese, organizzata dalla Ci-neteca nazionale e dalla fondazioneEduardo de Filippo. Nell'archivio delCentro Sperimentale di Cinematogra-fia presso la Cineteca Nazionale diRoma, infatti, é stato ritrovato un cor-tometraggio inedito del regista Anto-nio Iannotta dove appare il grandeEdoardo De Filippo che si affaccia daun balcone e, rivolgendosi verso lacinepresa, parla con un immaginariodirimpettaio riguardo alla bontà delPiano Marshall. Una scoperta moltoimportante, fatta da Sergio Bruno,uno studioso che lavora presso la Ci-

neteca Nazionale del Centro Speri-mentale di Cinematografia. Si tratta diun cortometraggio, intitolato Monolo-go, nel quale si vede Eduardo De Fi-lippo che si affaccia da un balcone eparla del Piano Marshall e degli inter-venti di cui Napoli e la Campaniaavrebbero avuto bisogno. Il film è sta-to restaurato, in collaborazione con laFondazione De Filippo, e presentatoall’ultima edizione del Festival delFilm di Roma. Il documentario, delladurata di 9’30”, è stato prodotto dalAntonio Iannotta, tra il 1948 ed il1950, è stato interpretato da EdoardoDe Filippo ed è stato girato negli sta-bilimenti dei Teatri della Farnesina aRoma. La pellicola ci mostra EduardoDe Filippo che ripropone uno schemagià utilizzato nella sua commedia“Questi fantasmi!” (1945-1946)

Eduardo, affacciato al balcone, dialo-ga con un dirimpettaio, il “professore”.La conversazione tra i due si spostasugli aiuti economici che in quegli an-ni, attraverso il cosiddetto “PianoMarshalli, gli Stati Uniti avevano stan-ziato a favore dell’Italia. Eduardo ap-prende dal professore che, grazie aquei fondi, sono stati realizzati moltiprogetti nel nostro paese e arriva achiedere di destinare alcune di quellerisorse a Napoli e alla sua provincia. Ilfilm fu prodotto nell’ambito della cam-pagna di promozione messa in motoper pubblicizzare e spiegare agli italia-ni in cosa consistesse il programma diassistenza economico voluto dagliUSA in favore dell’Europa. Diversa-mente da altre pellicole prodotte conanaloghe finalità, la particolarità diquesto cortometraggio risiede nel fat-to che a vestire i panni dell’uomo del-la strada fu chiamato Eduardo De Fi-lippo, in quegli anni all’apice del suc-cesso teatrale e cinematografico. Ve-dendo il documentario si intuisce che,nelle intenzioni del committente,Eduardo avrebbe dovuto manifestareuna certa iniziale incomprensione cir-ca il funzionamento del Piano per poi,a seguito dei ragguagli del professore,dirsi alla fine convinto circa i suoi “be-nefici effetti”.

Anno 2 Nr. 002

31.05.2013LA VOCE ISTITUT O AUTONOMO COMPRENSIV O

di PIGNATARO MAGGIOREPagina 3

In occasione dell'82° anniversario dellascomparsa di Padre Giovanni Semeria aSparanise, il 15 marzo 1931, è statoproiettato presso la sala teatro dellaScuola Media “Madre Teresa di Calcutta”il film “Due anime ed una via” sulla figu-ra e l'opera del grande padre Barnabita,fondatore dell'Istituto “Semeria” di Spa-ranise. Alla manifestazone erano pre-senti gli alunni delle classi seconde eterze della scuola accompagnati dai do-centi del laboratorio di storia dell'Istitutoprofessori Angelo Martino, CaimanoGiovanna, Caimano Claudia e RenatoNacca. Il nostro preside, ha introdotto ilfilm, realizzato dall'Istituto Luce nel 1930e considerato uno dei primi film a colori

realizzato in Italia. “Padre Seme-ria, ha spiegato Mesolella, nac-que orfano di guerra. Infatti il pa-dre Giovanni Semeria, del qualeporterà il nome, era morto alcunimesi prima della sua nascita, col-pito da colera durante la guerradel 66. Questa circostanza fu con-siderata da Padre Semeria un segno del-la Provvidenza: entrato nella vita orfanodi guerra, ne sarebbe uscito donando lasua vita completamente agli altri orfanidelle guerre mondiali. Il 13 giugno 1915giunse a Udine per prendere servizioquale cappellano militare presso il Co-mando Supremo dell'Esercito, chiamatovidal capo di Stato Maggiore Luigi Cador-

na. Per tutta la durata del conflittosvolse quindi un'intensa attivitàassistenziale diventando moltopopolare tra soldati ed ufficiali. Al-la fine della guerra, in collabora-zione con don Giovanni Minozzi,fondò l'Opera del Mezzogiornod'Italia, un ente destinato ad assi-

stere gli orfani di guerra dell'Italia meri-dionale, che arrivò a contare 25 orfano-trofi, 76 asili e laboratori, 5 colonie mon-tane e marine, una casaricovero per vec-chi e due scuole magistrali femminili. Il 5e l'8 marzo 1931 padre Semeria tenne lesue ultime conferenze a Genova e aMontecassino. Il 15 marzo successivo sispense a Sparanise

E' stata un successo la GiornataMondiale della Poesia celebratapresso l'Istituto Comprensivo “MadreTeresa di Calcutta”. Una giornata cheha visti come protagonisti, poeti emusicisti di valore, ma anche docen-ti, studiosi e alunni C'erano il poetaGiovanni Rotunno, vincitore di nume-rosi premi e riconoscimenti, il prof.Peppe Rotoli, il prof. Bartolo Fiorillo,il presidente della Pro Loco, prof.Giorgio D'Angelo, il vice sindaco avv.Francesco De Rosa, il consigliere co-munale Giorgio Valente, il presidentedel Circolo Unione avv. Giovanni Mo-relli. Per l'occasione, il poeta Rotun-no ha donato 200 copie del suo ulti-mo libro “Le parole della mia vita vol.4” ai numerosi alunni e docenti pre-

senti alla manifestazione. Ha spiegatoil prof. Rotoli nel suo intervento:”E' im-portante avvicinare i giovani alla poe-sia perché la poesia educa i giovanialla relazione e alla speranza. Al mo-mento dedicato alla poesia ha fattoseguito quello musicale con un cor-certo dei professori Rossella Vende-

mia al pianoforte e Piero Pellecchia alclarinetto preludio della cerimonia diintitolazione dell'aula musicale allamemoria della prof.ssa Lucia De Vi-vo, per oltre 30 anni docente di edu-cazione tecnica nella scuola, che èstata ricordata con affetto dalla pro-fessoressa Angela Pettrone sua alun-na e collega. Erano presenti alla ma-nifestazione, anche i familiari dellaprof ssa Lucia De Vivo: oltre alla fi-glia, la prof.ssa Rossella Vendemia,docente di pianoforte al Conservato-rio di Benevento, gli altri figli: Andreae Marina Vendemia. Il prof di ingleseAngelo Martino che si è soffermatosulla poesia del Rotunno, tradotta inlingua inglese dalla poetessa Catheri-ne Mc Cormik.

I RAGAZZI DELLA MEDIA “MART ONE” GEMELLA TI CON IL COLLEGE DE SAUL T IN FRANCIA

Gli alunni delle classi seconde, dellascuola media "Martone" di Pignatarohanno trascorso otto giorni di "gemel-laggio" in Francia, presso il College diSault, ospiti dei colleghi francesi. Il pro-getto di gemellaggio linguistico con laFrancia, dura diversi anni e non smettedi creare emozioni in quanti vi parteci-pano con entusiasmo. E' dal 1993 infat-ti che gli alunni della scuola media "Mar-tone" di Pignataro e la stessa ammini-strazione comunale pignatarese si è ge-mellata con delle scuole francesi. Ora,dopo vent'anni, proprio in occasione delventennale dei rapporti intercorsi tral'amministrazione comunale pignatare-se, sulla base della reciproca ospitalità

in famiglia. Il progetto siavvale della collaborazio-ne della professoressaMadame Lorenzi e dellaDirigente Scolastica fran-cese Bardot del Collegedel la Ville de Sault. Il ge-mellaggio iniziato l'11 mar-zo scorso, ha previsto lapermanenza in Francia di dodici alunnidella scuola media di Pignataro. Questi,in particolare, sono stati ospiti in altret-tante famiglie francesi. In programma la-visita al College, il corso di francese diMadame Lorenzi, un aperitivo offerto dasindaco di Sault con gli alunni francesi ele loro famiglie, in occasione della festa

di 20 anni di gemellag-gio. Poi gli alunni hannovisitato ad Avignone, ilpalazzo dei papi, il Pontedi Saint Benezet e il gir-dino des Domes. Giove-dì 14 marzo, invece, i ra-gazzi sono partiti in auto-bus per Brantes, Reilha-

nette, Montbrun les Bains e Barret deLioure; venerdì 15 marzo, hanno parte-cipato ad una visita guidata al castello diSimiane la Rotonde; domenica infine,nel salone delle feste di Sault , la visitasi è conclusa con un happening di salu-to preparato dal sindaco con la musicadi Guenin.

Alla Scuola media “Martone” un film del 1920 ricorda Padre GiovanniSemeria, servo degli orfani nell'82° anniversario della morte

UN SUCCESSO LA GIORNATA DELLA POESIA CON IL POETA ROTUNNOINTITOLATA L'AULA MUSICALE ALLA PROF.ssa LUCIA DE VIVO

Anno 2 Nr. 002

31.05.2013LA VOCE ISTITUT O AUTONOMO COMPRENSIV O

di PIGNATARO MAGGIOREPagina 4

MOSTRA DIDATTICA “PIGNA TARO COM'ERA” E VISIONE FILM PIGNA TARO 1949 A CURA DELLA PRO LOCO PINETARIUM

Una intera mattinata dedicata alla storiadi Pignataro Maggiore, un omaggio do-veroso dedicato a Pignataro com'era nel1949, subito dopo la guerra mondialecon il suo seguito di devastazione e mi-seria. Mercoledì 27 marzo scorso, pres-so l'aula magna della Scuola Media"Martone", si sono avvicendati tutti glialunni della scuola Media ed i più gran-di delle due scuole Primarie di Pignata-ro per visitare la Mostra didattica "Pi-gnataro Com'era" e nello stesso tempovedere il cortometraggio "Pignataro1949" dedicato dal grande regista pi-gnatarese Antonio Iannotta alla sua città

natale. L'evento pro-mosso dalla Pro Lo-co "Pinetario, direttadal prof GiorgioD'Angelo. I giovanistudenti così hannopotuto scoprire unarealtà purtroppo po-co conosciuta o deltutto dimenticata. Lamostra fotografica,costituita da una ventina di grandi pan-nelli di legno ed un centinaio di foto, ciricorda gli anni del dopoguerra e ci fatoccare con mano il dramma delle di-

struzioni belliche e ci faassistere alla prime fasidella rinascita della vitademocratica e civile delpaese Un a mostra, cheassociata al bellissimodocumentario del Ian-notta, ci ha donato fortiemozioni e ci ha fattonascere un sentimentodi ammirazione per le

capacità di ripresa della sua gente labo-riosa e tenace e per l'impegno profusodagli amministratori di quegli anni perfar fronte alla primi impellenti necessità

50 BAMBINI DELLA PRIMARIA PER UN GIORNO PRETURAI bambini delle classi seconde della scuo-la primaria "Pascoli" hanno trascorso ungiorno in Pretura, ospiti del Pretore e delcancelliere D'Angelo, per una mattinataall'insegna della legalità. Una cinquantinadi bambini, accompagnati dalle insegnan-ti Giovanna Nacca, Rosa Mazzuoccolo,Carolina Bovenzi e dal Preside, si sono si-stemati nell'aula delle udienze per ascol-tare e vivere una giornata particolare, astretto contatto con i protagonisti dellagiustizia: giudice, cancelliere ed avvocati.L'esperienza che ha entusiasmato glialunni presenti, è nata nell'ambito del Pro-getto interdisciplinare di recupero e po-tenziamento delle abilità linguistiche deglialunni, mediante la lettura ed il commentodel libro "Jacob Due-Due" edizioni Adelfi,

tesa a sviluppare una co-scienza critica del diritto dicittadinanza, aperta all'ac-cettazione e all'accoglien-za dell'altro nel rispetto deiprincipi di libertà ed ugua-glianza. "L'attività - haspiegato l'insegnante Gio-vanna Nacca - ha previstoattività di lettura, scrittura,disegno, canti e drammatizzazioni sul te-ma, ma anche conversazioni, riflessioni,invenzioni di giochi e redazione di testi inun lavoro cooperativo che poi è sfociatonella visita alla Pretura circondariale di Pi-gnataro. Argomento del libro studiato èstata la brutta avventura vissuta da JacobDue-Due, un bambino che ripeteva le co-

se sempre due voltee per questo era statodenunciato, portatodavanti al giudice,processato e condan-nato Una storia para-dossale che è diven-tata lo spunto per undiscorso più attentosulle diverse figure

del giudice, del cancelliere e dell'avvoca-to e sui tre poteri dello stato legislativo,esecutivo e giudiziario. Il povero JacobDue - Due, come tuttii bambini della Pri-maria "Pascoli" in Pretura, per un po'hanno avuto l'impressione che l'aula del-le udienze, parlasse e si interessasse so-lo dei grandi e mai dei piccoli.

UN CORSO DI MUSICA ORFF- SCHULEWRK - MUSIOTERAPIADELLA DOCENTE ENRICA BONACCI

E' partito presso la nostra scuola un inte-ressante ed utile progetto di Musicotera-pia, riservato agli alunni delle scuole Pri-marie "Pascoli" e "Don Bosco". Il proget-to, curato dalla profssa calena EnricaBonacci, si concretizzerà nello studiodella musica "Orff-Schulewrk" . La do-cente Bonacci, è diplomata al Conserva-torio Statale di Benevento, è specializza-ta in Metodologia "Orff Schulwerk"ed haall'attivo una ricca attività di studio e diinsegnamento. Numerosi i genitori inte-ressati all'iniziativa che si pone, in lineacon altri progetti analoghi, la promozionedel benessere psicologico nella scuola."La musicoterapia, ha spiegato laprof.ssa Bonacci - è l'uso degli elementimusicali da parte di un musicoterapeuta,in un processo atto a facilitare e favorirela comunicazione, la relazione, l'appren-dimento, la motricità, l'espressione, l'or-ganizzazione e altri rilevanti obiettivi te-rapeutici al fine di soddisfare le necessi-

tà fisiche, emozionali,mentali, sociali e cogni-tive. La musicoterapiamira a sviluppare lefunzioni potenziali del-l'individuo in modo taleche questi possa me-glio realizzare l'integra-zione e consequenzial-mente possa migliorarela qualità della vita gra-zie a un processo pre-ventivo e riabilitativo" ."La scuola, hadetto il nostro preside, non è normal-mente un luogo deputato alla terapia,tuttavia è un ambiente in cui possonotrovarsi insieme handicap, situazioni didisagio ambientale o individuale. L'attivi-tà di musicoterapia può rappresentareun precoce rilevatore del disagio e dellasofferenza dell'allievo oltre che un'occa-sione per facilitare la relazione tra l'allie-vo e i compagni di classe. La socializza-

zione attraverso lamusica esercita unaprofonda influenzanell'esperienza di re-lazione anche grazieal fatto che la musica,permette di comuni-care anche in un con-testo non verbale edemotivo favorito dal-l'uso del corpo, delsuono, del movimen-

to. La valorizzazione del corpo comestrumento, concorre allo sviluppo di unacorretta motricità, facilita il processoevolutivo. La musica, infatti, riesce a sti-molare tutte le aree del corpo e dellamente agendo sulla Coordinazione mo-toria, l'Attenzione, la Memoria, la Capa-cità di ascolto, sulle emozioni, sull'Imma-ginazione, la Creatività , l'Apprendimen-to sociale, l'Integrazione all'interno delgruppo classe.

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SONO ARRIVATI 15 MILA EURO PER GLI ALUNNI IMMIGRATI AVVIATI 3 CORSI DI LINGUA ITALIANA E LABORA TORIO

Alla nostra scuola sono stati asse-gnati 15 mila euro per l'avvio di trediversi corsi di lingua italiana, di 65ore ciascuno, per un totale di 195ore, da destinare agli studenti immi-grati che sono stati impegnati anchein orario extracurriculare per tre gior-ni alla settimana: tutti i mercoledì,giovedì e venerdì. "Nella nostrascuola, spiega l'insegnante Giovan-na Elisa Bonacci, docente coordina-trice del progetto, sono presenti 25alunni immigrati di sei diverse nazio-

nalità: Albania, Marocco, Ucraina,Romania, Brasile, India. Ognunoconserva la sua lingua, la sua reli-gione, le sue tradizioni, le sue ricor-renze. Queste esigenze devono tro-vare una buona accettazione neiprocessi culturali ed organizzatividella nostra scuola per dare una ri-sposta efficace al cambiamento edun contributo generale al successoscolastico. Il nostro progetto ha avu-to lo scopo di consolidare l'apprendi-mento della lingua italiana, le proce-

dure del protocollo dell'accoglienza,promuovere e migliorare i rapportiscuola-famiglia, creando tra gli alun-ni una mentalità più aperta al dialo-go e alla diversità."Il Progetto, inparticolare prevede tre corsi di 65ore ciascuno, in cui saranno impe-gnati 10 docenti delle classi che pre-sentano alunni immigrati. Relativa-mente ai laboratori, sono stati coin-volti anche i genitori ed alcuni alun-ni non immigrati per portare la testi-monianza della propria cultura.

70 ALUNNI DELLA SCUOLA MEDIA AD UNO STAGE SCUOLA-NA TURAPRESSO IL CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE DI CAPRACOTT A (IS)

Cinquanta alunni della Scuola Media“Martone” di Pignataro Maggiore sonopartiti per uno stage scuola – Natura didue giorno al Centro di EducazioneAmbientale di Capracotta (foto), in pro-vincia di Isernia, uno stage, curato neiminimi particolari dal professore Cre-scenzo Palmesano e che è stata unavera full- immersion nella natura. Il pro-gramma, molto ricco ed articolato, haprevisto: l'arrivo alla Riserva MAB diMontedimezzo a San Pietro Avellano,la visita alle aree faunistiche ed al mu-

seo naturalistico. Poiuna interessante escur-sione con visita guidatapresso il giardino dellaFlora appenninica a Ca-pracotta e presso l'OrtoBotanico naturale dell'U-niversità degli Studi di Campobasso.Prevista anche la visita all'Oasi delleCascate del fiume Verde (alimentatedal torrente Rio Verde, sono le più altedell'Appennino con 200 metri di altez-za e tre salti consecutivi a ridosso di

una grande parete roc-ciosa. Allo stage – scuola– natura presso il CEA diCapracotta, hanno parte-cipato settanta alunnidelle classi prime, i qualiaccompagnati dai loro

professori di Scienze naturali hannoavuto la possibilità di vivere a contattocon la natura e fare esercizio fisico, vi-ste le numerose escursioni nei campie tra le montagne che hanno dovutoaffrontare.

GLI ALUNNI DELLA "DON BOSCO" AL MUSEO DELLA CIVILTA' CONTADINA DI PARTIGNANO

Un'esperienza davvero interessante.Un museo straordinario, quello della ci-viltà contadina di Partignano che deveessere maggiormente conosciuto daicittadini e dagli alunni delle scuole. Idocenti Caterina Lagnese, Vito Anto-nietta e Mercone Anna Rita della Scuo-la Primaria "Don Bosco" e lo stessoPreside sono rimasti entusiati della vi-sita guidata presso il Museo cittadino.E questo anche grazie al prof. BartoloFiorillo e a Luigi Santella che hannoguidato gli alunni nelle varie stanze,con le loro interessantissime notizie suivari pezzi in esposizione; molti dei qua-li veramente unici e preziosi: dalloscarfalietto al vinnolo, dal torchio me-tallico al telescopio artigianale. Neigiorni scorsi una cinquantina di alunnidelle classi terze, della Scuola Prima-ria "Don Bosco", accompagnati dalleloro insegnanti sono stati a Partignanoper una lezione dal vivo sui preziosi re-

perti conservati nel "Museo della civil-tà contadina ed artigiana" Il museo èstato aperto ai visitatori, il 28 dicembre1996, alla presenza del compianto Ve-scovo Francesco Tommasiello, graziealla preziosa disponibilità dei volontari,dal prof. Bartolo Fiorillo (presidentedell'associazione), al prof. AntonioMartone (Direttore del Museo) ai sociLuigi Santella, Tommaso Magliocca,Mario Russo, Angelo Izzo. Il museo è

ospitato nello storico Palazzo Santa-gata in via Partignano ed è compostoda tre grandi sale per un totale di120mq. Nei sale sono presenti vetri-nette, attrezzi agricoli e strumenti arti-giani, ma anche strumenti musicali escientifici. Si possono ammirare tra glialtri: l'aratro, il giogo per i buoi, l'erpice,la frosola, la forca, i crivelli, il correg-giato, lo staio, il tomolo, la mezzetta, lamecenola (per maciullare la canapa), ilbindolo, e poi vecchi strumenti d'usodomestico: il lume a petrolio, il tripode,la langella, la mesella, la scannella delsellaio, il trapano dello stagnino, il te-laio, la lanterna delle carrozze e la sta-dera; c'è perfino una sezione di carat-tere religioso, con reperti provenientidalla vecchia chiesa di Partignano: labalaustra (1880), la campana, l'incen-siere, l'acquasantiera, lo stampaostie,il mortaio per i fuochi ed il bastone delpriore di San Vito.

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GLI ALUNNI DELLA PRIMARIA AL PALAMAGGIO' GRAZIE AL PROGETTO “IL CANESTRO NELLO ZAINO”

Novantuno bambini delle classi quin-te della Scuola Primaria di Pignataro,sono stati ospiti della Juve Caserta,per assistere alla partita di fine cam-pionato con il Reggio Emilia. Unevento irresistibile. Grazie al proget-to "Il Canestro nello zaino", curatodall'insegnante Giuseppina Mercone,infatti, gli alunni delle classe quarte equinte della Scuola primaria hannoavuto la possibilità di partecipare al-l'evento accompagnati dalle inse-gnanti Mercone, Maria Pia De Rosa,

Ricci Silvia e Giuliano Teresa. L'am-ministrazione comunale , da partesua ha messo a disposizione duepulman per il trasporto degli alunni alPalamaggiò di Castel Morrone, co-sicché 92 bambini hanno potuto as-sistere alla ultima partita di campio-nato di basket tra la Juve Caserta eil Trenkwalder Reggio Emilia. Sonopartiti, alle ore 18, alla volta dellastorica struttura sportiva casertanadue bus pieni dei bambini che sonoritornati in paese, dopo aver visto

una partita al cardiopalma. Hannopartecipato all'evento gli alunni chedurante l'anno scolastico hanno fre-quentato al progetto di avviamentoalla pratica sportiva del basket intito-lato "un Canestro nello zaino", i qua-li per l'occasione era veramenteemozionati all'idea di vedere da vici-no i loro beniamini. L'iniziativa haavuto anche il sostegno dell'Ammini-strazione comunale, rappresentatadall'assessore alle Attività sportiveDaniele Luigi Palumbo.

LA PRIMARIA PASCOLI PUBBLICA UN LIBRO DI RACCONTI DEDICA TI ALLA MAMMA

Per festeggiare la mamma, gli alunni del-la classe IV B della Scuola Primaria "Pa-scoli", con l'aiuto della loro insegnanteMaria Antonietta Magliocca, hanno deci-so di organizzare una graziosa manife-stazione per il 10 maggio presso la salateatro della scuola, e di scrivere addirit-tura un bel libro di racconti. Il libro, intito-lato "Un rudere, un'amicizia", nasce nel-l'ambito del progetto di scrittura creativa"Piccoli scrittori" e presenta la prefazionedell'insegnante Magliocca ed i raccontidegli alunni: la famiglia Allegri, nel bo-schetto, i cagnolini, la vecchia casa, i trefratelli, l'isola deserta, il ritorno a casa edaltri racconti ancora. "Quest'anno - haspiegato l'insegnante Magliocca, i bam-bini, dopo il progetto "Biblioteca", hanno

voluto cimentarsi nella scrit-tura di un libro. Tutto è inizia-to alla fine di gennaio quandohanno visitato una tipografiaper rendersi conto di comeviene stampato un libro. Do-po alcuni giorni hanno co-minciato ad organizzare il la-voro: hanno scelto il generenarrativo, l'atmosfera del rac-conto, gli avvenimenti cheavrebbero scatenato lo svol-gersi dei fatti, la personalitàdei personaggi ed il luogo.Tutto è avvenuto in modosemplice in quanto ognibambino ha voluto esporre le propriee : epoi con il dialogo e la collaborazione,

ogni volta sono statescelte le idee più adattealle esigenze del mo-mento. Tutta la classesi è appassionata allastesura del racconto ela voglia di scrivere edillustrare alcuni perso-naggi o luoghi, è au-mentata di giorno ingiorno. E' stato bello edistruttivo per tutti realiz-zare questo progettoche ha stimolato la cu-riosità, il pensiero crea-tivo e ha facilitato la co-

municazione tra i bambini, incentivato l'a-scolto ed il confronto con gli altri.

ALLA SCUOLA MEDIA“MART ONE” GLI ALUNNI CONSEGUONO LA CERTIFICAZIONE “CAMBRIDGE ENGLISH”

Ventitré alunni della classi secondedella nostra Scuola Media, hannoraggiunto la certificazione "Cambrid-ge english". Un traguardo importantese si pensa che per arrivarci gli alun-ni hanno dovuto sostenere ben quatr-tro prove relative ad altrettante abili-tà: quella orale (Speaking), quella dilettura (Reading), di ascolto (Liste-ning) e quella di scrittura (Writing). E'il secondo importante appuntamentodopo quello della certificazione ingle-se, ottenuta da 25 alunni della scuo-la Primaria "don Bosco". Questo ri-sultato è stato raggiunto grazie agliinsegnanti Mara Sordi della ScuolaPrimaria e al prof. Angelo Martino

della Scuola Media che hanno con-cluso due importanti progetti PONC1 "The Key to success" (per la Pri-maria) e "English:a key for my future"(per la secondaria; progetti che si so-no avvalsi di appositi fondi europei.Una certificazione molto "importante"se si pensa che le prove, sostenutepresso la sede Cambridge di Caser-ta, sono state spedite in Inghilterra esono state corrette direttamente aCambridge". La grossa novità di quest'anno, nellanostra scuola, ha spiegato il Preside,è proprio la certificazione "Cambrid-ge English". Gli alunni delle classiquinte della primaria e quelli delle

classi seconde della secondaria, gra-zie al progetto Pon azione C 1, han-no potuto ottenere gratuitamente lacertificazione in lingua inglese piùprestigiosa tra quelle adottate nellescuole italiane. Dopo il progetto "L'in-glese di Billy Joe", avviato dall'iniziodell'anno nella scuola dell'Infanzia,quindi, anche i ragazzi della scuolaPrimaria e della Secondaria hannoavuto la possibilità di ottenere unacertificazione, senza dubbio più pre-stigiosa del Trinity, se non altro per-ché affianca alle competenze in lin-gua orale, anche quelle scritte chesono diventate indispensabili per av-viare gli alunni nel mondo del lavoro.

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Gli alunni della nostra scuola si ci-mentano nel teatro di Billy Joe. Gra-zie ad un intressante progetto in lin-gua inglese, infatti, i bambini delleclassi terze della scuola materna equelli del biennio delle scuole ele-mentari hanno realizzato un coinvol-gente spettacolo teatrale in lingua daltitolo "Billy Joe va a Scuola". Lo spe-tacolo, in particolare, è stato allestitodall'insegnante Maria Nacca dell'a-genzia formativa "Billy Joe" di Urbino.Alla manifestazione sono stati coin-volti 90 alunni che durante l'annohanno frequentato il progetto. "L'o-biettivo, ha spiegato il preside, è sta-

to quello di preparare ibambini alla studio dellalingua inglese anticipan-do loro l'accesso alla lin-gua e creando un ap-proccio positivo verso diessa. Il metodo esclusi-vo "Billy Joe" , infatti, èstato ideato e sperimen-tato da un'agenzia for-mativa specialistica nel campo lingui-stico che si avvale di un insegnamen-to con una forte dimensione ludiconarrativa, attraverso il personaggioBilly Joe, il gioco, l'animazione, l'atti-vità manipolativa, gestuale e musica-

le. Il progetto inoltre, siavvale di materialeesclusivo, realizzato ap-positamente per il pro-getto Billy: giochi sonoriin lingua, lavagne par-lanti, computer per bam-bini, giochi interattivi in-glesi, puzzle didattici, li-bri animati e componibili.

Il corso è durato sette mesi. Al terminedel corso è stata organizzata questarecita teatrale riepilogativa alla pre-senza dei genitori, durante la qualesono stati consegnati i bambini i lavo-ri svolti ed un diploma ricordo.

COMMOVENTE LA MANIFESTAZIONE DEDICATA A “NICANDRO IZZO”, Vittima della camorra. CONSEGNATE 7 BORSE DI STUDIO

Alla presenza del ProvveditoreFrancesco Saverio De Martino, delgiudice Raf faello MAGI, delle Di -rettrici e dei Comandanti dei car -ceri di Poggioreale (Na), Santa Ma -ria Capua V etere e Carinola. La Di -rettrice Abate: “Una fila di agenti edi personale hanno letto il manife -sto e si sono commossi” .E' stata molto commovente la mani-festazine dedicata al ricordo dell'ap-puntato Nicandro Izzo, ucciso tren-t'anni fa dalla camorra. Una manife-stazione che ha portato in paese i re-sponsabili della polizia penitenziariacampana: il provveditore, i Direttoried i comandanti delle Carceri di Pog-gioreale, S Maria C V e Carinola,magistrati, giornalisti, insegnanti,alunni e tanti genitori che hanno vo-luto assistere alla manifestazion. "Lagiustizia funziona solamente se cicrediamo - ha detto il giudice Raf-faello Magi ai 200 studenti presenti. Ilcodice penale dice che chi uccidedeve essere punito con l'ergastolo,ma non sempre questo succede,nonostante il martirio di tanti uominidello stato, come quello di Ignazio DiFlora agente nel carcere di Carinolae di Ferdinando Imposimato. Se nonc'è chi punisce - ha continuato Magi- chi accerta i fatti e la polizia peni-tenziaria che vigila sull'ossevanzadella pena, la norma diventa inutile."Vi chiedo scusa a nome di tutti, haaggiunto il giornalista Raffaele Sar-

do, rivolgendosi ai familiari di Nican-dro. Per voi, infatti, questo giorno èun giorno di dolore. Vi chiediamoscusa, perché ricordando, rinnovia-mo in voi il dolore, ma bisogna trova-re il tempo di ricordare le personebuone. Oggi infatti, a Pignataro, Ni-candro Izzo deve prendere quel po-sto che occupava la camorra". Moltotoccante anche l'intervento delladott.ssa Teresa Abate, Direttrice delCarcere di Poggioreale, dove lavora-va Nicandro: "I manifesti di questamanifestazione - ha detto - sono sta-ti posti anche nel nostro carcere edho visto la fila degli agenti e del per-sonale che si fermavano a leggerlicommossi. Molti lo conoscevano. Ni-candro svolgeva un lavoro delicatis-simo in un carcere come quello diPoggioreale dove c'erano 300 agentimentre oggi ce ne sono 800. Questoci fa capire che lavoro massacrantesvolgevano le guardie di Poggiorea-le."Ma, ha continuato la dott.ssa Car-mela Campi, Direttrice del carcere di

Carinola, il carcere è una strutturache deve essere gestita con il buonsenso del padre di famiglia, affinchési ritorni ad essere unani. Interessan-ti anche gli interventi del dott. Fran-cesco Saverio De Martino, Provvedi-tore vicario dell'Amministrazione pe-nitenziaria campana, del dott Giu-seppe Centomani, Direttore Distret-tuale per la Giustizia minorile in Cam-pania e della dott.ssa Carlotta Giac-quinto, Direttrice del carcere di SantaMaria C. V. Poi sono state consegna-te le sette Borse di Studio in denaroagli alunni Alessandra Zona, France-sco Di Bernardo, Silvia Giuliano, Ma-ria Sara Borrelli, Mercone Antonio,Francesca Orlando, e ContestabileSimone. Massiccia la presenza in sa-la anche delle autorità carcerarie,con il comandante del carcere diPoggioreale, Salvatore D'Avanzo, ilComandante del carcere di S MariaC V., Gaetano Manganelli, il coman-dante del carcere di Carinola EgidioGiramma, il dott Anselmo Bovenzi,Direttore delll'Istituto "Angiulli" diSanta Maria, il Commissario CesareMartucci, il sindaco Raimondo Cuc-caro. Tra i presenti anche la signoraMaria Senese, moglie del povero Ni-candro, il dott. Mario Marrandino,storico economo del Carcere di Pog-gioreale, Roberto Fiorillo, coordinato-re dell'associazione “Le Terre di DonPeppe Diana” e l'Ispettore capo dellaP. P. Giorgio Valente.

ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA E ALLA PRIMARIA,IL TEATRO N INGLESE CON BILLY JOE

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ra-ssate-lto lahé leie-ra-

SESSANTA ALUNNI DELLA SCUOLA “MART ONE” SULLE TRACCE DEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO NAZISTA DI SPARANISE

Una giornata della memoria per ricordareai distratti (e sono tanti) il campo di con-centramento tedesco di Sparanise. Uncampo dove sono passati migliaia di de-portati, dal Casertano e dal Napoletano,molti dei quali di passaggio prima di esse-re inviati ai campi di lavoro in Germania. E'il caso di Giovanni Desiderio di Castellam-mare di Stabia, deportato a Dachau, delGenerale Alfonso Cascone di Pompei, delprof. Giuseppe Spera di Sarno, di PadreGaspare Tessarolo di Napoli, dei presidiGabriele Perillo di Ponticelli e MarianoPaolozzi di Giugliano, del prof. AntonioZannini di Carinola, di Alfonso Lombardi diCaserta, di Vincenzo D'Urzo e GiovanniBoccardi di Torre del Greco e di Ciro Ciril-lo, ex Presidente della Regione Campa-

nia, tutti deportati nel campo di concen-tramento sparanisano.Come Scotto diVetta Pietro detto Mario di Bacoli che il 25settembre 43 nel campo sparanisano vi-de uccidere sotto i suoi occhi tre internati.Un campo, nato il 14 settembre 1943, suun deposito militare italiano costruito treanni prima, ma sequestrato dai tedeschi

all'indomani dell'armistizio con lo scopo diradunare uomini per fortificare Cassino edinviare i più validi ai campi di lavoro. Il prof.Spera, il maresciallo Scialdone, GiovanniDesiderio, Ciro Cirillo ed altri deportati,hanno dato la loro testimonianza direttasul campo di Sparanisano in un convegnoe libri, purtroppo poco noti. Per non perde-re la memoria e ricordare che la violenzanazista ha colpito anche le nostre terresessanta alunni delle classi terze A, B e C,della scuola Media "Martone" sono andatia Sparanise, accompagnati dalle profes-soresse Giovanna Caimano e Teresa La-gnese del Laboratorio di storia della scuo-la. La visita al sito è stata l'occasione perricordare e riflettere sulla presenza nazistaa Sparanise.

Pietro Del Vecchio, Beatrice Sellitto,Manuela e Marco Funaro sono deiCampioni di Karate che meritavano unpubblico riconoscimento da parte dellacomunità cittadina. Salutiamo con pia-cere, quindi l'iniziativa presa dal Circo-lo Unione e dal suo Presidente avv.Giovanni Morelli, di premiare questipiccoli campioni. Venerdì, alle ore 20,nell'aula convegni del Circolo Unionein Piazza Umberto I, si è tenuta unaconferenza su "Sport - alimentazione,un binomio vincente". La conferenza,introdotta dall'avv. Morelli, ha previstole interessanti relazioni della dott.ssaMaria Vacca, Biologa nutrizionista edel prof. Antonio Orlando, specializza-to in Rieducazione. Nel corso dellamanifestazione, sono stati premiati inostri compagni di scuola, e giovani at-leti pignataresi che hanno conseguitorisultati agonistici di rilevanza naziona-le nello sport del karate: Pietro DelVecchio, salito sul podio ai campionatinazionali di Karaté. Dopo l'oro delloscorso anno, quest'anno Pietro si è ag-giudicato il secondo posto ai Campio-nati nazionali di karate sportivo, svolti-si a Cervia (RA), il 27 aprile scorso.

Pietro Del Vec-chio, così, si è ri-confermato aivertici nazionali.Alla prima espe-rienza da Esor-diente B, Pietro,non ancora quat-tordicenne, haaffrontato espertiatleti della cate-goria. Pietro, 13anni, alunno del-

la classe III D, della Media "Martone" siè anche classificato al primo posto nel-la specialità del Kumité, per la catego-ria esordienti al Memorial "Oreste Lom-bardi", gara interregionale di karate,svoltasi a Caserta, il 1 novembre scor-so. Poi c'è Manuela Funaro, alunnadella classe I D, che lo scorso 27 apri-le 2013, si è classificata al secondo po-sto al Campionato Italiano AICS, diCervia nella categoria esordienti, fino a47 Kg. La brava Emanuela segue le orme delfratello, Marco Funaro della classe 3^B che lo scorso anno ha raggiunto lamedaglia di bronzo nella sua categoria

e che que-st'anno, ga-r e g g i a n d onella catego-ria esordientiB (63 kg) si èclassificato alquinto posto.Poi c'è Sellit-to Beatricecampionessadi Tae KwonDo, dellaclasse 3°C,della Media "Martone" che ha vinto altre2 medaglie: nel torneo regionale "Me-morial Cavalli", una medaglia di bronzonella categoria cadetti "A", squadra sin-cronizzata, ed il terzo posto nel campio-nato interregionale di combattimentocadetti "A" femminile. Successivamenteè stata premiata dal PANATHLON-Conidella Campania per aver conquistatopiù vittorie in ambito regionale. Manue-la e Marco Funaro, Pietro del Vecchio eBeatrice Sellitto dimostrano che con lapassione, l'impegno e la volontà si rag-giungono risultati significativi sia ascuola che nello sport.

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voratore assunto anche mediante il ricor-so alle risorse destinate alla formazionecontinua di competenza regionale. Il bo-nus in questione ammonta a 190 euromensili per dodici mesi per i lavoratoriassunti a tempo indeterminato e a 190euro mensili per sei mesi per i lavoratoriassunti a tempo determinato. Nel caso dilavoro a tempo parziale il beneficio men-sile è moltiplicato per il rapporto tra l'ora-rio di lavoro previsto e quello normale.Non rientrano, tra i beneficiari, i lavorato-ri del settore domestico.

L'associazione Insieme per l'Unità dei Po-poli ONLUS, di cui è presidente il Prof.Crescenzo Palmesano, è impegnata daqualche settimana nell'organizzazionedell'evento che si terrà dal 4 al 7 Luglio,come di consueto in località Partignano aPignataro Maggiore. I proventi della ma-nifestazione, come per tutte le altre edi-zioni, saranno destinati alla realizzazionedi progetti di cooperazione internazionalein paesi in via di sviluppo. L'edizione diquest'anno, come avvenuto per lo scorsoanno, finanzieranno il progetto "Istruzionee lavoro a Cochabamba" una delle più

Sagra degli Antichi Saporigrandi cittàdella Boli-via. Loscopo del-l'interven-to, realiz-zato in col-laborazio-ne con l'A-

MU (Azione per un Mondo Unito), una or-ganizzazione non governativa (ONG) dicooperazione internazionale riconosciutadal Ministero degli Esteri italiano, dallaComunità Europea e associata al CIPSI,e con AFN (Azione per Famiglie Nuove)è quello di creare un Centro di riferimen-to per affrontare le problematiche di circa1500 famiglie legate al lavoro, all'istruzio-ne, all'educazione alimentare e alla for-mazione. Forte anche dei successi delleprecedenti edizioni, l'Associazione "In-sieme per l'Unità dei Popoli ONLUS" ri-percorre l'esperienza della "Sagra degli

Antichi Sapori". Neiquattro giorni diapertura deglistands si potrannodegustare "pettolee fagioli" (pasta fat-ta in casa), stufatodi "annutolo" (vitello di bufala) "panorra","soffritto", "trippa","salsiccia al finocchiettoselvatico", "marzellina alla pimpinella" l'im-mancabile mozzarella di bufala, gli "arro-sticini" di pecora, i "guanti" e la "pizza fi-gliata" (foto sopra), e tante altre cose del-la tradizione locale. Anche quest'anno, co-me per le precedenti edizioni, sarannopreparate pietanze senza glutine e in più,nei giorni di giovedì e venerdì, sarà pre-sente Marco Amoriello pluricampione delmondo di pizza senza glutine. Tra standsespositivi e dimostrativi, giochi e balli dipiazza, concerti e musica popolare si po-trà trascorrere una piacevole serata all'in-segna della solidarietà.

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Le Mongolfiere e i Dirigibi-li. Continuiamo il camminoiniziato con il numero pre-cedente parlando oggi dicome si evolse la ricerca,dopo gli studi effettuati daLeonardo da Vinci, su

questo mondo affascinante che io chia-mo "volo" ma che si dovrebbe definire"aviazione", cioè quel complesso di atti-vità che hanno coinvolto l'uomo nellasua ricerca affannosa di sentirsi liberodal vincolo della gravità terrestre fino aportarlo a volare nello spazio. Come di-cevo, dopo Leonardo, nel XVII secolo,altri studiosi si si rivolsero verso il cam-po dell'aviazione con una nuova consa-pevolezza metodologica, e nel 1783venne raggiunto l'importante risultato delprimo volo di una mongolfiera, cioè di unaeromobile (pallone) che utilizzando aria

Il volo - Dalle origini ai nostri tempiCol. (r) Antonio Arzillo - Collaboratore da Vitulazio

calda, gas più leggero dell'a-ria circostante, ottiene la for-za necessaria per sollevarsida terra. Inizialmente il pal-lone mediante un ventilatoreviene riempito di aria che poiviene sostituita dai prodottidella combustione. La mon-golfiera fa parte della cate-goria degli aerostati e vola in virtù del fat-to che il gas che riempie il pallone è piùleggero dell'aria circostante e questo de-termina una spinta verso l'alto secondo ilben noto principio di Archimede che af-ferma che "ogni corpo immerso in un flui-do (liquido o gas) riceve una spinta ver-ticale dal basso verso l'alto, uguale perintensità al peso del fluido spostato".

Quando in volo, le mongolfie-re vengono trasportate dalvento e non possiedono stru-menti direzionali propri. I fran-cesi, nel 1850, sfruttando glistessi principi secondo cui vo-lavano le mongolfiere, inven-tarono i dirigibili che, pur es-sendo mantenuti in volo da

principi simili a quelli delle mongolfiere,possiedono invece motori ed eliche ingrado di influenzare il percorso del mez-zo. Essi, precursori degli odierni aeropla-ni, date le particolari caratteristiche, sonoancora oggi utilizzati in campo civile, co-me supporto pubblicitario, stabile piatta-forma per riprese aeree e anche comemezzo di trasporto turistico. (continua)

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Prima candelinaPaola Caser-tano da Bel-lona il 10maggio u.s.ha festeggia-ti il primocompleanno.A f f e t t u o s iauguri daigenitori Do-

menico e Giusy e dai nonni: Anto-nio Casertano e Paolina Ingicco. Gli auguri di una vita felice dallanostra Redazione.

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Capoluogo della Regio-ne Liguria, sesto comu-ne italiano per popola-zione, terza città deltriangolo industriale(Milano-Torino-Geno-va), terra di CristoforoColombo, GiuseppeMazzini e Goffredo Ma-

meli, Genova è tutto questo e molto altro.Possiede il porto più importante d'Italia,dove purtroppo lo scorso 7 maggio si è ve-rificato un brutto incidente costato la vita aotto persone. Il nome Genova deriva daGiano Bifronte poiché, come la divinità,anche la città ha due facce: una verso ilmare ed una verso la montagna. Il simbo-lo della città è La Lanterna, il faro che ac-coglie chi arriva dal mare, alto 117 metri.Fu costruito già nel 1100 ma poi danneg-giato durante le guerre tra Guelfi e Ghibel-

lini e ricostruito con la sua for-ma attuale nel XVI secolo.Anticamente la città era divisain sestrieri, ovvero rioni i cuinomi sono mantenuti, oggi, daalcuni dei municipi. Caratteri-stici sono i carrugi e le crêuza; i primi so-no i vicoli ed i portici della città da cui siscorgono bellissime vedute ed opere d'ar-te; le seconde sono le scalinate che si tro-vano nei punti in cui convergono tre stra-dine strette. Famosi sono gli 83 Palazzidei Rolli, antichi palazzi sorteggiati in baseal lusso ed al valore architettonico per ac-cogliere le visite di Stato della RepubblicaMarinara. Tali palazzi si trovano nelle Stra-de Nuove, realizzate dalle famiglie nobilipiù importanti.Vi è poi il Museo del Mare,Galata, uno dei più grandi del genere, conall'interno una rivisitazione dell'evoluzionedel porto e della città nei secoli; d'altronde,

Alla scoperta del Bel Paese: GenovaAlessia Di Nardo - Laureanda in Lettere Moderne c/o Università “La Sapienza” di Roma

è sempre la città del più grandenavigatore della storia: Cristo-foro Colombo! Importante è laCattedrale di San Lorenzo, co-struita nel 1098 con all'internole ceneri di San Giovanni Batti-

sta, patrono di Genova. Imperdibile è di si-curo il famoso Acquario con 71 vasche epiù di 10000 esemplari marini differenti ilcui habitat è ricostruito alla perfezione esembra di passeggiare tra i mari più bellidel mondo. All'interno dell'acquario vi sonogiochi e percorsi educativi per bimbi e ra-gazzi. Genova non è una città con moltaaffluenza turistica durante l'anno, poiché siprivilegiano le Cinque Terre ma è una cittàviva e movimentata, conosciuta come "lacittà degli aperitivi". Grazie al glorioso pas-sato di repubblica marinara, il suo centrostorico è uno dei più grandi d'Europa. Voto: 7

Si è celebrato, il 25 aprile u.s., nei localidella Scuola Apostolica dei Padri Passio-nisti, il 23° raduno degli ex alunni p as-sionisti. Il raduno è stato focalizzato sulconcorso scolastico "Vita al Seminario",che si è avvalso della collaborazione di:Dirigente dell'I. A.C. "Cales" Dott.ssa As-

23° Raduno ex alunni passionisti sunta A. Roviello, Dirigente ScolasticoAndrea Izzo, Padre Ludovico Izzo, Prof.Nicola Migliozzi, Ins. Carmen Capuano eRosanna Zeppetella. I lavori esaminatisono risultati tutti di ottima e pregevolefattura. Il concorso ha visto l'affermazio-ne degli alunni: Michela Zona, Antonio

Izzo, Giuseppe Zanni e MarioPio Napoletano, nonchè deglialunni della classe V B "DonMilani", Il 23° raduno dell'A -SEAP è stato nobilitato dallapartecipazione del Padre Pas-sionista della Repubblica De-mocratica del Congo BernardMayele; del Superiore Provin-ciale dei Passionisti, Padre En-zo Del Brocco, che ha proce-duto alla premiazione deglialunni vincitori del concorsoscolastico e si è impegnato, nelcontempo, a sostenere econo-micamente gli sforzi per la rac-colta, in un volume, di tutti i la-vori degli alunni. La concele-brazione eucaristica è statapresieduta dal Consultore Ge-nerale dei Passionisti, Rev.mo

Giuseppe Adobati Carrara e al terminedella stessa sono stati premiati e "ringra-ziati" per il 60° anniversario di sacerdo -zio i PP. Renato Santilli e Carmine Fla-minio e per il 40° P. Amedeo De France-sco. Il Presidente dell'ASEAP Prof. Anto-nio Romano, ideatore ed organizzatoredell'evento e l'assistente spirituale P. Lu-dovico Izzo, valido ed instancabile colla-boratore, al termine della manifestazionehanno evidenziato scopi e finalità dell'ini-ziativa ed hanno ringraziato per la parte-cipazione: il Sindaco Prof. Antonio Ca-parco, il Comandante della Polizia Loca-le Cap. Fabio Remino, il Comandante LaStazione Carabinieri M.llo Massimo Pe-trosino, il Presidente della Sezione del-l'Associazione Nazionale CarabinieriAvv. Giovanni Morelli, i docenti dell'Istitu-to Comprensivo "Cales", i Padri conve-nuti dalle Comunità Passioniste del La-zio e della Campania, gli ex alunni pro-venienti dalle località più disparate e ilDirettore della banda musicale dell'Istitu-to "Cales" Prof. Raffaele De Iorio. Il ra-duno si è concluso con un'agape frater-na preparata dall'equipe diretta dall'en-comiabile P. Enrico Cerullo.

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SOLEVISTA

OTTICA

Portatrice di bene o disventura? Ancora ogginella credenza popolare,in gran parte d'Italia per-mane il concetto traman-dato da generazioni in ge-

nerazioni, che la civetta (foto) è una por-tatrice di cattivo augurio,di sventura. For-se si è guadagnata questa "fama" per lesembianze, lo sguardo sinistro e quel ver-so lugubre quando canta che inquieta. Sevogliamo, effettivamente non fa niente dimale. E' un uccello notturno, e caccia pre-feribilmente topi per nutrire se stessa edeventuale prole. Meno male che non tuttisono del parere che questo uccello sia iltop del cattivo augurio. C'è anche chi as-serisce che il volatile, porti addirittura for-tuna alla famiglia che abita nella casa sul-la quale si posa e canta, ma potrebbeportare sfortuna solo alla famiglia che abi-

‘A ciucciuvettula, (civetta) Sandro Di Lello - Appassionato di antiche tradizioni - Collaboratore da Bellona

ta nella casa ove eventualmen-te guarda. Resta comunque in-concepibile il fatto che l'essereumano sia superstizioso fino aquesto punto. Ad ogni modo èbene che tutti sappiano che lacivetta da qualche parte d'Italiagode perfino di "stima e rispet-to" ed è considerata portatricedi bene. In Toscana, a Crespinaprovincia di Pisa, fino dai tempiantichi in concomitanza dellafesta di San Michele, Patronodel paese, si svolge la sagra in onore diquesto uccello notturno. Sono nate delleaziende per la riproduzione e allevamen-to di questo volatile. I locali cacciatori inoccasione della fiera comprano la civetta,l'addestrano affinché questa riesca a fareacrobazie legata ad una corda lunga unpaio di metri. Così facendo nel periodo di

caccia la sfruttano per fareda richiamo alle allodole lequali, avvicinandosi per cu-riosare, si portano ingenua-mente nei paraggi del cac-ciatore. Tra le altre manife-stazioni, a chiusura dellafesta, è previsto anche ilconcorso per l'elezione dimiss civetta. Questa vienescelta, ovviamente, tra leragazze più belle e più cor-teggiate. Le più ammaliatri-

ci che emulano il comportamento della ci-vetta nei confronti delle allodole. Nellastessa festa si organizzano gare e al mi-gliore allevatore, come trofeo, viene offer-ta l'ambita civetta d'oro. A questo volatile,sempre a Crespina, è stato eretto un mo-numento di bronzo in una piazza intitola-ta "Alla civetta".

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"Squadra vincentenon si cambia". Evi-dentemente i nostrimister del Real Vitula-zio di questo proverbione hanno fatto tesoro;visti i risultati ottenutisui vari campi di gio-

co, anche lo scorso 25 Aprile a Vitulazio,giornata dedicata allo sport, che sport!!!, lasquadra è salita sul gradino più alto del po-dio. Grande entusiasmo è stato espresso daimister: Pietro Pellegrino, Rino Ciccarelli, eGiancarmine Magliocca. Il nostro "Ad ma-jora" non solo è diretto al Real Vitulazioche riesce a primeggiare in ogni occasione,ma anche a tutte le squadre che hanno ade-rito con entusiasmo, spirito di partecipazio-ne e socializzazione. La scuola calcio Vitu-lazio, ideata e realizzata dall'inossidabileGigino Aurilio nel 1989, anno dopo anno,riesce a rimanere sempre sugli scudi. Ab-biamo chiesto a Mister Aurilio se si aspet-tava, dopo 24 anni, tanta partecipazione:"Mi piace citare la risposta che diede Ga-

briella Dorio (medaglia d'oro nei 1500 mpiani a Los Angeles 1984 ndr) ad un gior-nalista che la intervistava: "L'impegno inun'attività sportiva insegna a socializzare. Ilcontatto e lo scambio di opinioni aprono

Sugli scudi la scuola calcio VitulazioAntonietta Falco - Collaboratrice da Vitulazio

una persona al dialogo e alla tolleranza, ar-ricchendola di senso civile e di esperienzepreziose." È proprio con questo mio fortedesiderio che gettai le fondamenta dellascuola calcio Vitulazio".

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SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL ’IRPEF

È tanto necessario, cheLuciano De Crescenzosi spinse fino a sostene-re che a Napoli il caffé lodovrebbe passare lamutua. A queste latitudi-ni il caffé non è lo stessoche è altrove, hai voglia

di implorare "ristretto, strong o bien serré"la misura è sempre colma e il liquido scu-ro se ne scende inesorabile; 'o ccafé è in-vece piccolo, appena un sorso, un poten-te concentrato che repentinamente sale,e va a sistemarsi nelle vicinanze del cer-vello. Sarà anche per questo che nei bardi Napoli, soprattutto in quelli popolari, erain uso talvolta lasciare pagato un caffé perchiunque entrando appresso lo avessechiesto. Un caffé in attesa di avventore,offerto all'umanità, un "caffé sospeso".Questa bella ed antica tradizione napole-tana è stata via via lasciata andare, nontanto per freddezza d'animo, quanto per

Un caf fé sospesoPietro Fucile - Collaboratore da Pignataro Maggiore

"City4bike": un successo inaspettatoDirettore

un benessere diffusoche ha decimato i ri-chiedenti. Oggi però,in piena crisi e dopoalcuni cupi decennisaturi di ciniche visioniescludenti, l'Europaintera ha bisogno diattingere alla inesau-sta fonte delle cose diNapoli. Nei bar svede-si di Göteborg, il cafféè adesso anche 'uppskjuten, sospeso ap-punto. A Sofia in Bulgaria sono oltre uncentinaio i bar che aderiscono alla rete delcaffé sospeso, divenuta in breve tanto po-polare da essere imitata anche da moltepanetterie, dove sospesi restano gli sfilati-ni. Nelle friterie di Bruxelles e Liegi si so-no attrezzati per la frite suspendue, ma lepatatine non attendono un qualunqueprossimo avventore, viene semplicemen-te rilasciato un coupon da regalare a un

povero del quartiere. In Spagna, accantoai classici bocadillos, il caffé è pendiente,mentre i locali Starbucks di tutta Europa,da Parigi a Londra, stanno lanciando i"Caffé Mocha" e i "Frappuccino" suspen-ded. Non solo una moda, piuttosto l'esi-genza di sperimentare nuovi cammini, op-posti al conformismo di una supposta mo-dernità progressivamente svincolatasi dalbenessere collettivo …e dal ben viverenapoletano.

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Un anno fa l'Assessore allo Sport eSpettacolo Daniele Luigi Palumbo (foto)adottò un progetto semplicissimo che harivoluziona la concezione del bike sha-ring, infatti non ci sono colonnine, nétessere magnetiche e né abbonamenti,ma si crea un link diretto tra attività com-merciale e la clientela. Con "City4bike"ogni esercente può acquistare uno o più"biciclette di cortesia" da posizionarefuori al negozio e metterle a disposizio-ne dei passanti, che potranno usufruiredel servizio lasciando un documento diriconoscimento. I commercianti, appli-cando sui bicicli un pannello personaliz-zato pubblicizzeranno la propria attivitàe promuoveranno, allo stesso tempo, lamobilità ecosostenibile. L'idea della bici-cletta di cortesia, nasce dall'esigenza dicreare un nuovo modo dinamico ed in-telligente di condividere in città le dueruote. Inoltre, grazie alla sezione "Trovacity4bike", sul sito www.city4bike.it, gli

utenti potranno conoscere di-rettamente dal portale tutti iComuni che hanno aderito alcircuito, trovare l'indirizzo de-gli esercizi commerciali cheposseggono postazioni dota-te della "bicicletta di cortesia",a disposizione di clienti, citta-dini e turisti, e verificarne ladisponibilità. Su App Store è possibilescaricare l'applicazione che consente digeolocalizzare le attività più vicine cheoffrono il servizio di comodato d'uso gra-tuito con il semplice utilizzo del telefonocellulare."Sono molto orgoglioso di questa inizia-

tiva, sia perché con essa si è dimostratoche grazie alla collaborazione tra ammi-nistrazione e privato si possono realizza-re numerosi progetti e sia perché, non-ostante la crisi, molte attività commercia-li, hanno scelto di investire in pratichevirtuose a beneficio del paese proiettan-

dolo verso la modernità" affer-ma l'assessore Palumbo. Infat-ti sul territorio pignatarese so-no presenti già dodici biciclet-te, due delle quali sono stateacquistate dal comune. Conti-nua l'assessore: "City4byke"rivoluziona l'ormai consuetapubblicità sui mezzi di traspor-

to come autobus, treni ecc., riportandoalla ribalta un mezzo che la maggior par-te di noi è solito dimenticare, ma è il piùecologico di tutti: la bicicletta". Infatti unaltro obiettivo di questa iniziativa è quel-lo di far apprezzare la comodità di muo-versi su due ruote e di sensibilizzareconcretamente l'uso della bicicletta.L'Assessore allo Sport e Spettacolo, ter-mina augurando una maggiore diffusio-ne di questa iniziativa affinché PignataroMaggiore, e anche altri centri cittadini,possano arricchirsi di benessere ed es-sere realmente a misura d'uomo.

Pignataro Maggiore

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Papa Giovanni XXIIIper la deposizione diuna corona di alloro almonumento dei Cadu-ti in P.za Riccardo II.Accompagna il corteoil gran concerto bandi-stico Regione Campa-nia di Vitulazio. Se-guirà uno spettacolopirotecnico curato dal-la Ditta Pierluigi Siciliano di Vitulazio.Ore 9.30 partenza P.zza Riccardo II conarrivo P.zza Papa Giovanni XXIII.Ore 10,45 estrazione lotteria abbinata allamanifestazione.Ore 11,00 Premiazione.Riconoscimento: singoli o gruppi: ai primi500 iscritti è garantito un premio di parte-

cipazione. Nel caso incui il numero dei parte-cipanti superi il numerodegli iscritti, i premi dipartecipazione potrannoessere ritirati presso lasede del Club dal 15°giorno della data di ga-ra.Coppe targhe e trofei aigruppi più numerosi se-

condo la disponibilità del Comitato orga-nizzatore. Durante il percorso ci sarannopunti intermedi ristoro per i Km 4 e 10,4 eper tutti all'arrivo. Il servizio medico lungoil percorso è curato dal Dott. Achille Cuc-cari.Il giudizio degli organizzatori è insindaca-bile quindi non saranno ammessi reclami.

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01.06.13 - Benedice Salsano02.06.13 - Tafuri 08.06.13 - Tafuri Simonelli09.06.13 - Beneduce15.06.13 - Merolla Bovenzi16.06.13 - Simonelli22.06.13 - Antonone - Iodice23.05.13 - Bovenzi

S. Maria C. V. - Turno notturno 31.05.13 - Simonelli01.06.13 - Salsano02.06.13 - Tafuri03.06.13 - Bovenzi04.06.13 - Merolla05.06.13 - Antonone06.06.13 - Tafuri07.06.13 - Iodice08.06.13 - Simonelli09.06.13 - Beneduce10.06.13 - Tafuri11.06.13 - Antonone12.06.13 - Beneduce13.06.13 - Iodice14.06.13 - Salsano15.06.13 - Bovenzi16.06.13 - Simonelli17.06.13 - Antonone18.06.13 - Salsano19.06.13 - Merolla20.06.13 - Simonelli21.06.13 - Beneduce22.06.13 - Iodice23.06.13 - Bovenzi24.06.13 - Merolla25.06.13 - Simonelli26.06.13 - Bovenzi27.06.13 - Antonone

AvisCalendario delle raccolte 2013

Bellona Giugno - 15 e 16, Luglio - 13 e 14, Agosto - 24 e 25Settembre - 21 e 22, Ottobre - 12 e 13Novembre - 23 e 24, Dicembre - 21 e 22

Formicola Giugno 23, Ottobre 06

LiberiLuglio 07, Ottobre 27

Orario feriale dei treniS. Angelo in Formis - NapoliVALIDO FINO AL 14.12.2013

06,32 S. Angelo in F. 07,30 na c.le07,03 S. Angelo in F 08,07 na c.le09,16 S. Angelo in F 10,15 na c.le12,24 S. Angelo in F 13,18 na c.le13,52 S. Angelo in F 14,48 na c.le14,51 S. Angelo in F 15,48 na c.le

15,59 S. Angelo in F 16,53 na c.le18,13 S. Angelo in F 19,06 na c.le

Napoli - S. Angelo in Formis07,47 na c.le 08,46 S. Angelo in F11,50 na c.le 12,48 S. Angelo in F12,16 na c.le 13,18 S. Angelo in F14,25 na c.le 15,26 S. Angelo in F15,10 na c.le 16,14 S. Angelo in F16,47 na c.le 18,50 S. Angelo in F19,45 na c.le 20,45 S. Angelo in FI treni delle ore: 13,52 - 14,51 - 18,13non fermano a TrifliscoPer qualsiasi informazione 800 178097

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