plesso: scuola dell’infanzia “largo repubblica” · 2019. 1. 17. · addetti primo soccorso...

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina 03/03/2015 2 Dott. A. Busato Ing. M. Manaresi F.L. xxx-15 1 di 111 Art. 190 del D.Lgs. 81/2008 – Modello T&A Group Srlu: Ed. 1 - Rev. 0 del 10/11/2012 – Vietata qualsiasi riproduzione anche parziale del documento. Accettazione LA PRESENTE VALUTAZIONE DEI RISCHIE E LA REDAZIONE DEL PRESENTE DOCUMENTO È STATA ESEGUITA E ACCETTATA (AI SENSI DELL’ART. 17 DEL D.Lgs. 81/08) DAL: Datore di Lavoro ____________________ Firma Timbro ____________________________ CON LA CONSULTAZIONE E LA COLLABORAZIONE DEL: R.S.P.P. ____________________ Firma Timbro ____________________________ R.L.S. ____________________ Firma Timbro ____________________________ Medico Competente ____________________ Firma Timbro ____________________________ T&A Group s.r.l.U. ISO 9001:2008 n.° 9175.T&AG Apposizione data certa Questo documento è composto da n.° ________ pagine. Data _____ - _____ - _______ Scadenza _____ - _____ - _______ Si raccomanda di aggiornare la presente nei casi previsti dall’Art. 29 comma 3 del D. Lgs. 81/08. Plesso: Scuola dell’Infanzia “LARGO REPUBBLICA” Sede Legale: Via Cavour, 7 – 48012 Bagnacavallo (RA) Tel.: 0545/61135 – Fax:0545/61886 Sede del Plesso: Via Largo della Repubblica, 11 – 48012 Bagnacavallo (RA) Tel.:0545/63186

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Page 1: Plesso: Scuola dell’Infanzia “LARGO REPUBBLICA” · 2019. 1. 17. · ADDETTI PRIMO SOCCORSO Sig.ra Monica Fenati SCADUTO Sig.ra Giuseppina D’Angelo Scade nel 2016 Sig.ra Barbara

Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

03/03/2015 2 Dott. A. Busato Ing. M. Manaresi F.L. xxx-15 1 di 111

Art. 190 del D.Lgs. 81/2008 – Modello T&A Group Srlu: Ed. 1 - Rev. 0 del 10/11/2012 – Vietata qualsiasi riproduzione anche parziale del documento.

Accettazione LA PRESENTE VALUTAZIONE DEI RISCHIE E LA REDAZIONE DEL PRESENTE DOCUMENTO È STATA ESEGUITA E ACCETTATA (AI SENSI DELL’ART. 17 DEL D.Lgs. 81/08) DAL:

Datore di Lavoro ____________________

Firma Timbro ____________________________

CON LA CONSULTAZIONE E LA COLLABORAZIONE DEL:

R.S.P.P. ____________________

Firma Timbro ____________________________

R.L.S. ____________________

Firma Timbro ____________________________

Medico Competente ____________________

Firma Timbro ____________________________

T&A Group s.r.l.U.

ISO 9001:2008 n.° 9175.T&AG

Apposizione data certa Questo documento è composto da

n.° ________ pagine.

Data _____ - _____ - _______

Scadenza _____ - _____ - _______

Si raccomanda di aggiornare la presente nei casi previsti dall’Art. 29 comma 3 del D. Lgs. 81/08.

Plesso: Scuola dell’Infanzia “LARGO REPUBBLICA”

Sede Legale: Via Cavour, 7 – 48012 Bagnacavallo (RA) Tel.: 0545/61135 – Fax:0545/61886

Sede del Plesso: Via Largo della Repubblica, 11 – 48012 Bagnacavallo (RA) Tel.:0545/63186

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......................................................................................................................................................... 21 MANSIONE: DOCENTE DI SCUOLA DELL’INFANZIA ....................................................................................................... 23 MANSIONE: DOCENTE DI SOSTEGNO ........................................................................................................................... 35 MANSIONE: COLLABORATORE SCOLASTICO ................................................................................................................. 47 MANSIONE: STUDENTE ................................................................................................................................................. 59

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Ciclo lavorativo*

Mansioni Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

DOCENTE DI SCUOLA D’INFANZIA

DOCENTE DI SOSTEGNO

COLLABORATORE SCOLASTICO

STUDENTE

* L’orario di lavoro potrebbe subire variazioni a seconda del carico di lavoro

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Incarichi Aziendali in tema di sicurezza

INCARICO / FIGURE PROFESSIONALI NOMINATIVO

ANAGRAFICA DELL’ISTITUTO: Istituto Comprensivo Statale di Bagnacavallo “ F. BERTI” Via Cavour, 7 – 48012 Bagnacavallo (RA)

DATORE DI LAVORO: Prof.ssa Marisa Tronconi

RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Ing. Michele Manaresi – T&A Group s.r.l.U.

A.S.P.P. DI PLESSO (2) **********

R.L.S. (2) Sig.ra Barbara Zannoni

MEDICO COMPETENTE (2)

(INDICARE SOLO SE NECESSARIO)

ENTE PROPRIETARIO DELL’EDIFICIO SCOLASTICO Comune di Bagnacavallo

ADDETTI ALL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI

EMERGENZA(2):

Responsabile generale dell’emergenza:

Sig.ra Bruna SERVIDEI

Responsabile del Primo Soccorso:

NUMERO MEDIO PRESENZE GIORNALIERA (1): Dirigente Scolastico

Personale amministrativo

Personale docente 24

Assistenti Tecnici

Collaboratori scolastici 4

Alunni 260

Presenze totali all’interno della scuola: 288

PREPOSTI ALLA SICUREZZA

ADDETTI ANTINCENDIO Sig.ra Monica Fenati SCADUTO

Sig.ra Barbara Bellini SCADUTO

Sig.ra Barbara Zannoni Scade nel: 2017

Sig.ra Stefania Ferri SCADUTO

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Incarichi Aziendali in tema di sicurezza

INCARICO / FIGURE PROFESSIONALI NOMINATIVO

ADDETTI PRIMO SOCCORSO Sig.ra Monica Fenati SCADUTO

Sig.ra Giuseppina D’Angelo Scade nel 2016

Sig.ra Barbara Zannoni Scade nel 2016

Sig.ra Stefania Ferri Scade nel 2015

CONSULENTE ESTERNO T&A Group s.r.l.U.

Via G.S.Rasponi, 3-5-7– 48121 Porto Fuori (RA) Tel. 0544-1674274- Fax 0544-1674282

Mail: [email protected] Web: www.tea.ra.it Cell.: 346-3233422

(1) Il numero complessivo e parziale dei fruitori dell’edificio scolastico, sopra riportato, è relativo all’anno scolastico 2011/2012. Questi dati pertanto potranno subire qualche piccola oscillazione negli anni scolastici successivi che comunque non sarà rilevante ai fini della valutazione dei rischi oggetto di tale documento. (2) Da compilare al momento in cui sono effettuate le designazioni o le nomine.

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ORGANIGRAMMA della SICUREZZA

DATORE DI LAVORO

Prof.ssa Marisa Tronconi

Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione

Ing. Michele Manaresi

MEDICO COMPETENTE

Dott. _____________

ADDETTI AL SERVIZIO

PREVENZIONE E PROTEZIONE RISCHI

ANTINCENDIO EMERGENZA

PRIMO SOCCORSO

** Sig.ra Monica Fenati Scaduto

Sig.ra Monica Fenati Scaduto

Sig.ra Barbara Bellini

Scaduto

Sig.ra Giuseppina D’Angelo

Scade nel 2016 Sig.ra Barbara Zannoni

Scade nel: 2017

Sig.ra Barbara Zannoni Scade nel 2016

Sig.ra Stefania Ferri Scaduto

Sig.ra Stefania Ferri Scade nel 2015

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI

Sig.ra Barbara Zannoni

PREPOSTI

Sig.

LAVORATORI DIPENDENTI

(Vedere libro Unico)

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OBIETTIVI E SCOPI

A seguito della Legge 3 Agosto 2007 , n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia” è stato emanato il D.Lgs. 81/2008 “Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 Agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Il presente documento, redatto ai sensi del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, ha lo scopo di effettuare la valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

CONTENUTI

Tale decreto prevede la realizzazione di un documento che certifica l’adeguamento dell’azienda alle norme di sicurezza vigenti e ne evidenzia i possibili rischi residui presenti a cui prestare particolare attenzione. Il presente documento contiene:

una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività

lavorativa, nella quale sono stati specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;

l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione

individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);

il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei

livelli di sicurezza;

l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli

dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati

unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;

l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del

rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente

che ha partecipato alla valutazione del rischio;

l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che

richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione

e addestramento.

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Il contenuto del documento rispetta le indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione

dei rischi contenute nel D.Lgs. 81/08.

In armonia con quanto definito dalle linee guida di provenienza comunitaria, con la Circolare del

Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 102 del 07.08.95, con le linee guida emesse dall’ISPESL,

con le linee guida emesse dal Coordinamento delle Regioni e Province Autonome si è proceduto a:

Individuare i lavoratori così come definiti all’art. 2, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 81/08.

Individuare le singole fasi lavorative a cui ciascun lavoratore può essere addetto

Individuare i rischi a cui sono soggetti i lavoratori in funzione delle fasi lavorative a cui possono

essere addetti.

Individuare ed analizzare le metodologie operative ed i dispositivi di sicurezza già predisposti.

Analizzare e valutare i rischi a cui è esposto ogni singolo lavoratore.

Ricercare le metodologie operative, gli accorgimenti tecnici, le procedure di sistema che, una

volta attuate, porterebbero ad ottenere un grado di sicurezza accettabile.

Analizzare e valutare i rischi residui comunque presenti anche dopo l’attuazione di quanto

previsto per il raggiungimento di un grado di sicurezza accettabile.

Identificare eventuali D.P.I. necessari a garantire un grado di sicurezza accettabile.

Il presente documento non è quindi stato predisposto solamente per ottemperare alle disposizioni

di cui al D. Lgs. 81/08 ma anche per essere lo strumento principale per procedere alla individuazione delle

procedure aziendali atte a mantenere nel tempo un grado di sicurezza accettabile.

Si procederà alla rielaborazione del documento in caso di variazioni nell’organizzazione

aziendale ed ogni qualvolta l’implementazione del sistema di sicurezza aziendale, finalizzato ad un

miglioramento continuo del grado di sicurezza, la faccia ritenere necessaria.

Per la redazione del documento si è proceduto alla individuazione delle ATTIVITÀ LAVORATIVE

presenti nell’Unità Produttiva (intese come attività che non presuppongano una autonomia gestionale ma

che sono finalizzate a fornire un servizio completo e ben individuabile nell’ambito della produzione).

All’interno di ogni attività lavorativa sono state individuate le singole FASI a cui sono associate:

Macchine ed attrezzature impiegate

Sostanze e preparati chimici impiegati

Addetti

D.P.I.

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Ad ogni singola fase sono stati attribuiti i rischi:

derivanti dalla presenza dell’operatore nell’ambiente di lavoro

indotti sul lavoratore dall’ambiente esterno

conseguenti all’uso di macchine ed attrezzature

connessi con l’utilizzo di sostanze, preparati o materiali pericolosi per la salute.

DEFINIZIONE FIGURE ED INCARICHI

L’art. 17 comma 1 stabilisce l’elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi da parte del

datore di lavoro, ma non solo questa figura ha un ruolo fondamentale.

Per una maggior chiarezza individueremo a seguito le figure principali presenti in azienda.

Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività

lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza

retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai

servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di

società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in

partecipazione di cui all’articolo 2549, e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di

tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a

specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e

lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo

degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si

faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le

apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente

applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; il volontario, come definito dalla legge 1° agosto

1991, n. 266; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; il volontario che

effettua il servizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, e successive

modificazioni;

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Datore di Lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il

soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria

attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri

decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo

30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione,

ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un

ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni

tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e dotato

di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non

conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo;

Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali

adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività

lavorativa e vigilando su di essa;

Preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e

funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce

l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed

esercitando un funzionale potere di iniziativa;

Responsabile del servizio di prevenzione e protezione: persona in possesso delle capacità e dei

requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D. Lgs. 81/2008 designata dal datore di lavoro, a cui risponde,

per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

Servizio di prevenzione e protezione dai rischi: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o

interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori;

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona eletta o designata per rappresentare i

lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro;

Medico competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di

cui all’articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai

fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti

gli altri compiti di cui al presente decreto.

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Le situazioni prese in esame nel presente documento di valutazione dei rischi rappresentano l’analisi dei

pericoli valutati e ponderati durante lo svolgersi delle attività dell’ Istituto e diretto del Dirigente Scolastico.

Le situazioni prese in esame nel presente documento di valutazione dei rischi rappresentano l’analisi dei

pericoli valutati e ponderati durante lo svolgersi delle attività negli ambienti di uno specifico plesso al

momento del sopralluogo.

La valutazione e il documento debbono essere rielaborati, nel rispetto delle modalità di cui all’art. 29

commi 1 e 2 del D.Lgs. 81/2008, in occasione di modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del

lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione

della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati

della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di

prevenzione debbono essere aggiornate.

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Per ciascuno dei punti sotto elencati è stata effettuata la richiesta al SPP per verificarne la reperibilità in

azienda e, in caso di reperibilità, ne è stata verificata la regolarità. Nella tabella seguente vengono

evidenziate a lato

(X) i documenti necessari già in possesso dell’azienda; (N) i documenti necessari non ancora in possesso dell’azienda; (0) i documenti non necessari.

Il Datore di Lavoro deve mantenere reperibili tali documenti.

N° Documentazione Valutazione Scadenza

1 Lay-out dei locali dell’azienda N

2 Certificato di agibilità dei locali X

3 Certificazione prevenzione incendi (C.P.I. – N.O.P.) N

4 Certificati di conformità per impianti elettrici e termosanitari (D.M. 37/08)

N

5 Verifiche periodiche dell’impianto di messa a terra N

6 Libretti di omologazione degli ascensori e montacarichi N

7 Verifiche periodiche degli ascensori e montacarichi N

8 Dichiarazione da parte del fornitore pasti dell’applicazione dei metodi HACCP.

N

9 Denuncia Centrale Termica con potenza al bruciatore maggiore di 30.000 kCal/h o 34 kWatt

N

10 Verifiche periodiche Centrale Termica con potenza al bruciatore maggiore di 30.000 kCal/h o 34 kWatt

N

11 Nominativo degli addetti con elenco delle lavorazioni svolte da ciascun addetto (o gruppo omogeneo)

N

12 Elenco e caratteristiche dei D.P.I. già utilizzati – Fogli consegna ai dipendenti

N

13 Documentazione relativa all’avvenuta consultazione dei lavoratori addetti sulle attività svolte in azienda in materia di prevenzione.

N

14 Schede di sicurezza delle sostanze chimiche in uso N

15 Libretti di uso e manutenzione delle attrezzature di lavoro N

16 Registri di manutenzioni ordinarie e straordinarie N

17 Regolamenti aziendali X

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N° Documentazione Valutazione Scadenza

18 Procedure di lavoro scritte N

19 Registro infortuni X

20 Andamento infortunistico aziendale N

21 Denunce INAIL per malattie professionali O

22 Relazione sanitaria del medico competente

23 Precedenti Valutazione dei rischi X

24 Valutazione del Rischio Rumore O

25 Valutazione del Rischio Elettromagnetico (D.Lgs. 81/08, Art. 209) O

26 Valutazione del Rischio Microclima (D.Lgs. 81/08, Art. 181) O

27 Valutazione del Rischio MMC (D.Lgs. 81/08, Titolo VI) N

28 Valutazione del Rischio Chimico (D.Lgs. 81/08, Titolo IX, Art. 223) O

29 Valutazione del rischio Elettrico (D.Lgs. 81/08, Titolo III, Art. 80) N

30 Piano di emergenza con planimetria esposta X

31 Prove annuali di evacuazione X

32 Verifiche semestrali presidi antincendio X

33 Valutazione dei Rischi per lavoratrici madri (D.Lgs. 151/01) X

34 Valutazione del rischio stress lavoro correlato (D.Lgs. 81/08, Art.28) N

35 Valutazione del rischio utilizzo videoterminali (D.Lgs. 81/08, Art. 174) N

36 Piano della cartellonistica N

37 Coordinamenti O

38 D.U.V.R.I. O

39 Verbali riunioni periodiche annuali X

40 Presidi di primo soccorso X

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Il presente Documento sulla valutazione dei rischi è stato redatto ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs.

81/2008 tenendo conto che sia gli spazi aziendali che i Lavoratori in essi occupati rientrano nel campo di

applicazione delle norme riguardanti la sicurezza sul luogo di lavoro.

Gli articoli 17 e 28 del D.Lgs. 81/2008 obbligano il Datore di lavoro a:

− valutare, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici

impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei

lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche

quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo del 8 ottobre

2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto

legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla

provenienza da altri Paesi.

− elaborare, a conclusione della valutazione, un “Documento” avente data certa e contenente:

a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa,

nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;

b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione

individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);

c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

sicurezza;

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d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli

dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente

soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;

e) l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del

rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha

partecipato alla valutazione del rischio;

f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che

richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e

addestramento.

4.1 - Criteri utilizzati

Per procedere alla redazione del documento di valutazione dei rischi attinente la salute e la

sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro e durante le attività lavorative, risulta indispensabile una

capillare raccolta delle informazioni e dei documenti attinenti le attività e le mansioni che si andranno a

svolgere. In primo luogo sono state richieste al datore di lavoro specifiche informazioni, sulla cui base è

stata impostata la redazione del documento di valutazione dei rischi, in merito a:

� la natura dei rischi;

� le mansioni lavorative;

� l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive;

� la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;

� le macchine e gli attrezzi in uso;

� le sostanze chimiche utilizzate;

� eventuali ditte terze fornitrici di servizi all’interno del ciclo produttivo;

� eventuali ditte terze con cui sono stati stipulati contratti di manutenzione;

� l’organigramma del SPP;

� i dati del registro infortuni e delle malattie professionali;

� le prescrizioni degli organi di vigilanza.

Successivamente si è proceduto alla verifica degli aspetti documentali. Il quadro normativo vigente, in

materia di igiene e sicurezza del lavoro, prevede una serie di adempimenti comportanti altrettante

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documentazioni, autorizzazioni, certificazioni, di cui l’azienda, in relazione alla tipologia produttiva, deve

disporre. Parallelamente sono state individuate, anche coinvolgendo i lavoratori, tutte le attività svolte

dall’azienda in materia di prevenzione e protezione. Una corretta acquisizione ed organizzazione delle fonti

informative costituisce un supporto indispensabile per il processo di valutazione dei rischi.

La presente è stata sviluppata svolgendo le seguenti attività:

1) Sopralluogo preliminare in azienda mirato alla conoscenza della realtà aziendale e dei cicli produttivi.

2) Reperimento e presa visione di tutta la documentazione aziendale, relativa all’igiene e sicurezza del lavoro, prevista dagli attuali obblighi di legge, tenendo conto degli aspetti certificativi, autorizzativi e documentali.

3) Consultazione dei lavoratori e dei preposti, per l’individuazione di tutte le attività svolte dall’azienda in materia di prevenzione.

Le informazioni raccolte sono state analizzate e verificate se conformi al quadro normativo vigente,

organizzandole sulla base del contesto aziendale. In particolare, sono state utilizzate per elaborare due

pesature dei rischi presenti nel documento:

− Pesatura dei rischi per le attività specifiche svolte dagli addetti;

− Pesatura dei rischi trasversali alle mansioni.

La prima pesatura dei rischi è relativa alle mansioni presenti in azienda, analizzando

dettagliatamente tutti i rischi derivanti dalle attività svolte dai lavoratori alla luce dei documenti specifici

elaborati per i singoli rischi (rumore, vibrazioni, chimico, biologico, etc.). Oltre a questa analisi del rispetto

degli obblighi previsti dalla normativa vigente per i singoli fattori di rischio, si è provveduto anche a valutare

i singoli rischi specifici tenendo conto del contesto lavorativo in cui l’addetto deve lavorare. In questa

sezione quindi saranno presenti sia i richiami ai documenti già elaborati sui rischi specifici sia la

contestualizzazione del rischio in attinenza alla mansione e alle relative fasi di lavoro.

La seconda pesatura dei rischi, invece, è basata sui rischi trasversali, legati sia alle condizioni degli

ambienti e luoghi di lavoro sia alle misure di prevenzione e protezione richieste.

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4.2 - Pesatura dei rischi

Ai fini della Valutazione dei rischi, si fa riferimento alla situazione in essere nelle diverse aree

omogenee dell’azienda, così come appare anche alla luce delle misure di prevenzione e protezione

attuate e ai dati storici disponibili.

In base alla definizione di rischio: combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla

salute, in una situazione pericolosa, cioè tale che esista esposizione ad uno o a più pericoli, esso è funzione

della probabilità dell’evento incidentale per la gravità delle conseguenze possibili, cioè:

R = P × M

I rischi per la sicurezza e la salute sono di norma valutati adottando una scala a più livelli, sia per l’indice

“M” (magnitudo del danno potenziale) che per l’indice “P” (probabilità di accadimento).

Nel caso si assuma una scala a 4 livelli si avrà pertanto:

ELEMENTI DELLA MATRICE DI RISCHIO

Livello Magnitudo (M) Probabilità (P)

1

2

3

4

Lieve

Medio

Grave

Gravissimo

Improbabile

Poco probabile

Probabile

Altamente probabile

Più in dettaglio:

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MAGNITUDO (M)

Indice Livello Definizione

1 Lieve � infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile; � esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.

2 Medio � infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile; � esposizione cronica con effetti reversibili.

3 Grave � infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale; � esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti

4 Gravissimo � infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale; � esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti.

PROBABILITÀ (P)

Indice Livello Definizione

1 Improbabile � La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per una concomitanza del tutto fortuita di circostanze avverse; � non sono noti casi in cui la carenza riscontrata abbia determinato un danno.

2 Poco

probabile

� La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per una particolare serie di circostanze avverse; � è noto qualche raro caso in cui la carenza riscontrata abbia determinato un danno.

3 Probabile �La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure in modo non diretto; � è noto qualche caso in cui alla carenza riscontrata ha fatto seguito un danno.

4 Altamente probabile

� Può essere individuata una carenza correlazione diretta tra la carenza riscontrata e la possibilità di un evento lesivo per i lavoratori; � i dati storici disponibili (sia aziendali che di aziende similari) riportano casi di danni la cui causa o concausa è direttamente riconducibile alla stessa carenza.

Di conseguenza l’entità del rischio è misurabile in una matrice come quella qui di seguito

rappresentata e descritta, con valori numerici compresi fra 1 e 16, rappresentativi di rischi tanto maggiori

quanto più alto è il numero che li rappresenta:

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1 2 3 4

2 4 6 8

3 6 9 12

4 8 12 16

Il numero 1 individua una situazione di minimo rischio (evento improbabile e di magnitudo minima);

al numero 16 corrisponde un’allarmante situazione di evento altamente probabile con conseguenze

catastrofiche.

I numeri permettono di definire le seguenti aree, a rischio decrescente:

• 16 area ad altissimo rischio: occorre sospendere il lavoro fino a quando non sono stati

individuati e programmati miglioramenti con interventi di protezione e prevenzione per ridurre sia

la probabilità che il danno potenziale (interventi urgentissimi).

• fra 12 e 9 area ad alto rischio: occorre individuare e programmare miglioramenti con

interventi di protezione e prevenzione per ridurre sia la probabilità che il danno potenziale

(interventi prioritari e urgenti).

• fra 8 e 4 area a rischio medio: occorre individuare e programmare miglioramenti con

interventi di protezione e prevenzione per ridurre prevalentemente o la probabilità o il danno

potenziale.

• fra 3 e 2 area a rischio moderato: occorre verificare che i pericoli potenziali siano sotto

controllo e affinare eventualmente le misure già in atto.

• 1 area a rischio basso: i pericoli potenziali sono soddisfacentemente sotto controllo.

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Indice di

rischio Tempo di Adeguamento

16 Stop

(Il Datore di Lavoro deve immediatamente sospendere il lavoro)

9 – 12

Immediato

(Il Datore di Lavoro deve intervenire immediatamente per fronteggiare il rischio

presente)

4 – 8

Breve

(Il Datore di Lavoro deve intervenire in tempi brevi, 1 mese circa, per fronteggiare il

rischio comunque presente)

2 – 3

Medio

(Il Datore di Lavoro deve intervenire in tempi medi, 6 mesi circa, per fronteggiare il

rischio comunque presente)

1 Già attuato

(Il Datore di Lavoro ha già provveduto a realizzare quanto necessario)

Nelle seguenti tabelle di pesatura dei rischi sono riportate le seguenti informazioni:

a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa;

b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione

individuali attuati;

c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

sicurezza e l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli

dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente

soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri.

All’interno di tali tabelle sono presenti gli strumenti operativi per il Datore di Lavoro e il RSPP al fine

di poter verificare lo stato dell’attuazione delle misure individuate per ogni singolo rischio.

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Le mansioni presenti all’interno della PLESSO sono le seguenti:

1. DOCENTE DI SCUOLA DELL’INFANZIA svolge le seguenti attività:

a) Utilizzo di videoterminale;

b) Utilizzo di attrezzature elettriche e manuali proprie di ufficio;

c) Attività di educazione di bambini;

d) Attività di MMC per il sollevamento di bambini;

e) Attività di percorrenza degli spazi scolastici.

2. DOCENTE DI SOSTEGNO svolge le seguenti attività:

a) Utilizzo di videoterminale;

b) Utilizzo di attrezzature elettriche e manuali proprie di ufficio;

c) Attività di assistenza a studenti disabili;

d) Attività di MMC per il sollevamento di studenti disabili;

e) Attività di percorrenza degli spazi scolastici.

3. COLLABORATORE SCOLASTICO svolge le seguenti attività:

a) Attività di utilizzo attrezzature manuali ed elettriche;

b) Utilizzo di scale a mano;

c) Attività di movimentazione manuale dei carichi;

d) Utilizzo sostanze chimiche (prodotti per la pulizia);

e) Attività di percorrenza degli spazi scolastici.

4. STUDENTE svolge le seguenti attività:

a) Utilizzo saltuario di videoterminale;

b) Utilizzo di materiale di cancelleria;

c) Attività di percorrenza degli spazi scolastici.

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Le attrezzature di lavoro, gli impianti e quanto in uso ai lavoratori è risultato conforme alle

normative in vigore. In caso di cambiamenti relativi a quanto sopra esposto occorre chiedere parere

preventivo all’ufficio S.P.P. che valuterà di volta in volta le necessità applicative.

Tutto quello che è risultato pericoloso e fonte di rischio residuo è stato inserito nelle apposite tabelle del

presente Documento denominate “Pesatura di rischio”.

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MANSIONE: DOCENTE DI SCUOLA DELL’INFANZIA

ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA ELENCO ATTIVITÀ SVOLTE Datore di lavoro 1) Didattica

Lavoratori 2) Supervisione degli studenti

Studenti ***

*** ***

Ogni variazione a quanto sopra riportato deve essere concordata con il Datore di Lavoro ed il SPPA.

ADEMPIMENTI PER IL MEDICO COMPETENTE

Accertamenti alcolimetrici (alcol) Soggetto.

Accertamenti sulla tossicodipendenza (sostanze

psicotrope) Non soggetto.

Attività particolarmente usuranti

(D.Lgs. 67/2011) Non soggetto.

DONNE IN MATERNITÀ (Ai sensi del D.Lgs. 151/01) Rischi da valutare

(D.Lgs. 151/01, Allegati A, B e C)

Risultati delle singole

valutazioni di rischio

Rumore Non soggetto.

Radiazioni ionizzanti Non soggetto.

Radiazioni non ionizzanti Non soggetto.

Vibrazioni Non soggetto.

Sollecitazioni termiche Non soggetto.

Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) Soggetto.

Atmosfere iperbariche Non soggetto.

Rischio chimico Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a silicosi e all'asbestosi Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a Pb e suoi derivati Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a mercurio e suoi derivati

Non soggetto.

Rischio cancerogeno Non soggetto.

Rischio biologico: Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4

Non soggetto.

Rischi connessi all’organizzazione del lavoro: posizioni affaticanti o stazione in piedi per più di metà dell'orario

Soggetto.

Rischio di caduta dall’alto Non soggetto.

GIUDIZIO CONCLUSIVO:

X VIETATA: in quanto la mansione presenta esposizione a rischi presenti in Allegato A, B e C.

□ NON VIETATA: in quanto la mansione NON presenta esposizione a rischi in Allegato A, B e C.

In caso di mansione VIETATA il Datore di Lavoro, consultando il medico Competente, può richiedere la continuazione dell’attività

SOLO EVITANDO l’esposizione della lavoratrice a tali rischi (art. 11 c. 1 D.L. 151/11).

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LAVORI ATIPICI (Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09 art. 18)

SI/NO Tipologia di contratto Numero di lavoratori

� Lavoro tempo indeterminato* **

� Lavoro somministrato **

� Lavoro intermittente **

� Lavoro ripartito **

� Lavoro occasionale **

� Lavoro a tempo parziale **

� Lavoro a progetto **

� Lavoro a tempo determinato **

� Apprendistato **

� Week-end job **

� Lavori stagionali **

� Telelavoro **

� Call center **

� Lavoro all’estero **

� Job-sharing **

� Mobile work **

* contratto non contemplato come atipico.

Per lavoratori con contratto atipico, occorre che il Datore di Lavoro appronti i seguenti adempimenti:

− Classificazione dei lavoratori atipici all’interno dell’azienda

− Informazione periodica al servizio di prevenzione e protezione sull’elenco del personale atipico

− Inserimento del lavoratore atipico nel computo numerico ai fini delle norme prevenzionistiche

− Nomina di un referente dei lavoratori atipici

− Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori atipici

− Registrazione informazione e formazione sul libretto formativo

− Fornitura dei DPI ai lavoratori atipici

− Sorveglianza sanitaria dei lavoratori atipici

− Valutazione dei rischi specifica per le mansioni con contratto di lavoro atipico (di norma già svolta in

ambito di valutazione dei rischi delle mansioni interne)

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DIFFERENZE CORRELATE AL GENERE, ETÀ E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI PER I LAVORATORI (Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09 art. 28)

All’interno dell’azienda sono presenti varie tipologie di lavoratori, per i quali risultano vigenti differenze,

intrinseche alla persona che li svolge oltre che rispetto ad alcuni parametri presenti in indici di rischio,

formazione informazione e addestramento e sorveglianza sanitaria. Tali differenze si esprimono per il

genere (uomo e donna), per l’età, per la provenienza da altri paesi (lavoratori stranieri).

Di seguito sono elencate le attività per cui è necessario prendere in esame le differenze sopraelencate:

Soggetto / Non

soggetto Attività Discriminante Adempimenti

SOGGETTO Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC)

Massimo peso sollevabile:

per uomini 25kg, per le donne

15kg

Idoneità alla mansione data da

sorveglianza sanitaria.

Il datore di lavoro deve valutare,

all’assegnazione dei lavori, se il

lavoratore ha le idoneità psico-fisiche

per svolgere tale mansione

NON SOGGETTO Utilizzo del videoterminale

per più di 20 ore settimanali

Sorveglianza sanitaria:

Se, dalla dichiarazione del

lavoratore, l’addetto è soggetto

ad esposizione a videoterminali

per più di 20 ore settimanali.

Svolgimento della sorveglianza sanitaria:

se l’età dell’operatore è maggiore ai 50

anni verrà svolta la sorveglianza

sanitaria ogni 2 anni, se l’età è inferiore

ai 50 anni verrà svolta la sorveglianza

sanitaria ogni 5 anni.

SOGGETTO

Formazione ed informazione in merito ai rischi specifici, procedure di lavoro, DPI, lettura di schede di sicurezza, etc.

Comprensione della lingua

italiana per tutto il percorso

formativo, ricezione di

procedure di lavoro, utilizzo di

DPI, schede di sicurezza, libretti

di attrezzature e macchinari,

etc.

L’azienda deve verificare in fase di

assunzione la comprensione della lingua

italiana. In caso non vi sia la

comprensione, il dipendente non risulta

idoneo allo svolgimento della mansione.

Il datore di lavoro può istituire od

usufruire di corsi propedeutici alla

comprensione della lingua italiana

Inoltre il datore di lavoro deve:

− In fase di nomina dei lavoratori incaricati delle emergenze, valutare le idoneità psico-fisiche degli

incaricati stessi al fine di indirizzare solo personale idoneo a coprire i ruoli di gestione delle emergenze

− Effettuare periodicamente la formazione, informazione e addestramento dei lavoratori, previa verifica

di comprensione e apprendimento della lingua italiana da parte dei lavoratori immigrati

− Valutare l’idoneità dei DPI rispetto a età, eventuali problemi fisici di alcuni lavoratori, la

multifunzionalità e la pluralità dell’utilizzo di DPC, etc.

− in fase preliminare di acquisto dei DPI, accertarsi che vi siano istruzioni figurative sull’uso.

− La segnaletica di sicurezza è stata argomento del corso di formazione informazione e addestramento

effettuato a tutti i dipendenti.

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LAVORO NOTTURNO ED ISOLATO (Ai sensi del D.Lgs. 26 Novembre 1999, n. 532 e

D.Lgs. 8 Aprile 2003, n. 66)

Per le modalità applicative del D.Lgs. 66/2003 è importante fare riferimento alla Circolare 3 Marzo

2005, n. 8 “Disciplina di alcuni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro (D.Lgs. 66/2003, D.Lgs.

213/2004)” elaborata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che ai punti 18, 19 e 20 interpreta i

contenuti degli artt. da 11 a 15 del Capo IV del D.Lgs. 66/2003 ed in particolare stabilisce le seguenti

definizioni:

a) lavoro notturno: è quello prestato in un periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti

l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

b) lavoratore notturno: è il lavoratore che svolge, durante il periodo notturno, almeno tre ore del

suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale e il lavoratore che svolge durante il periodo

notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di

lavoro.. Qualora la disciplina collettiva nulla stabilisca sul punto è considerato lavoratore notturno qualsiasi

lavoratore che svolga, durante il periodo notturno almeno una parte del suo tempo giornaliero, per un

minimo di 80 giorni lavorativi all’anno.

c) lavoro isolato: situazione di lavoro in cui il lavoratore si trova ad operare da solo, senza nessun

contatto diretto con altri lavoratori.

Idoneità a svolgere il lavoro

Il lavoratore per poter svolgere prestazioni di lavoro notturno, deve esserne ritenuto idoneo

mediante accertamento ad opera delle strutture sanitarie pubbliche competenti o per il tramite del medico

competente. I lavoratori notturni, la cui idoneità sia già stata verificata ai sensi della legge previgente, non

devono essere sottoposti ad un nuovo accertamento. Oltre a questa iniziale valutazione che deve precedere

l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, lo stato di salute dei lavoratori notturni deve essere

periodicamente verificato. La periodicità di tali controlli è individuata dal legislatore in almeno due anni. I

controlli potranno essere più frequenti sia nel caso in cui il medico competente abbia prescritto una

periodicità inferiore sia nel caso in cui siano mutati i rischi relativi alle lavorazioni cui il lavoratore è addetto.

In ogni caso tali controlli devono avvenire a cura e spese del datore di lavoro.

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Limitazioni al lavoro notturno e/o isolato

L'esecuzione di prestazioni di lavoro notturno è obbligatoria per i lavoratori idonei fatti salvi i casi di

divieto o di esclusione dall’obbligo di eseguire la prestazione. È vietato adibire al lavoro dalle 24 alle 6 le

donne in gestazione dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del

bambino o, comunque, dal momento in cui il datore di lavoro ha avuto conoscenza della fattispecie

generatrice del divieto.

Alcuni lavoratori hanno facoltà di non prestare lavoro notturno dandone comunicazione, in forma

scritta, al datore di lavoro entro 24 ore precedenti al previsto inizio della prestazione. Il datore di lavoro ha

facoltà di accettare la comunicazione del rifiuto avvenuta in un termine inferiore rispetto a quello previsto.

L’individuazione dei requisiti dei lavoratori che determinano l’insorgere della facoltà sono stabiliti dai

contratti collettivi. Il decreto prevede, inoltre, che abbiano facoltà di rifiutarsi di prestare lavoro notturno:

a) la lavoratrice subordinata, madre di un figlio di età inferiore di tre anni o, qualora la stessa non

abbia esercitato la facoltà di rifiutare l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, il lavoratore padre

convivente che sia anch’esso lavoratore subordinato;

b) l’unico genitore affidatario e convivente di un minore di età inferiore a 12 anni;

c) coloro che abbiano a carico un soggetto disabile ai sensi della legge quadro per l’assistenza,

l’integrazione e i diritti delle persone handicappate.

Comunicazione del lavoro notturno alle autorità

Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare per iscritto, annualmente, l’esecuzione di lavoro

notturno continuativo oppure compreso in turni periodici regolari. La comunicazione deve essere effettuata

ai servizi ispettivi della Direzione Provinciale del Lavoro competente e alle organizzazioni sindacali titolari

del diritto di essere consultate al fine dell’introduzione del lavoro notturno. Se il contratto collettivo

applicato in azienda disciplina in modo specifico l’esecuzione di lavoro notturno continuativo oppure

compreso in turni periodici regolari, non sorge l’obbligo di comunicazione.

Durata della prestazione

Ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. 66/2003, per tutti i lavoratori notturni, l’orario di lavoro non può

superare le 8 ore, in media, nell’arco di 24 ore calcolate dal momento di inizio dell’esecuzione della

prestazione lavorativa.

Trasferimento al lavoro diurno

Qualora sopraggiungano condizioni di salute che comportino l’inidoneità alla prestazione di lavoro

notturno il lavoratore può essere trasferito al lavoro diurno. La sopraggiunta inidoneità deve essere

accertata dalle competenti strutture sanitarie pubbliche o dal medico competente.

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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Valutazione del rischio – Pesatura dei rischi

Rischio

Indicazione delle misure di

prevenzione e protezione

ATTUATE

Adempimenti futuri

Ci sono minori che svolgono la

mansione notturna e/o isolata?

Non sono adibiti al lavoro notturno

e/o isolato lavoratori con età

inferiore a 18 anni.

Sono adibite donne in stato di

gravidanza ai lavori notturni e/o

isolati?

Non sono adibite donne in stato di

gravidanza ai lavori notturni. Il

lavoro notturno e/o isolato è

vietato fino al compimento di un

anno di età del bambino.

Vi sono causali per le quali il lavoro

notturno e/o isolato "non deve essere

obbligatoriamente prestato"?

Non sono presenti casi come

definiti dal D.Lgs. 66/2003.

Nel caso si proponessero le condizioni

descritte prendere immediatamente gli

opportuni provvedimenti (sospendendo dal

lavoro notturno il lavoratore e/o la

lavoratrice fino al termine necessario).

L’orario di lavoro notturno supera in

media le otto ore nelle ventiquattro

ore?

L’orario di lavoro notturno non

supera in media le otto ore.

È presente un rischio dovuto alla

presenza di un operatore in regime di

lavoro isolato?

Tale rischio è presente, in

quanto è possibile che vi sia un

lavoratore isolato, rispetto ai

colleghi.

Vi è la possibilità per ogni operatore di

essere in contatto telefonico con il Datore di

Lavoro e con le utenze esterne, in caso di

necessità e/o emergenza

È stata effettuata l’informazione dei

lavoratori sui maggiori rischi

derivanti dallo svolgimento del lavoro

notturno e isolato?

È stata effettuata

l’informazione dei lavoratori sui

maggiori rischi derivanti dallo

svolgimento del lavoro

notturno e isolato prima di

adibirli al turno.

Il datore di lavoro periodicamente organizza

corsi di formazione in merito ai rischi

presenti sul luogo di lavoro.

GESTIONE DELLE MODIFICHE

Nel caso in cui si presentino situazioni anomale, diverse dalla prassi, con problematiche non affrontate in precedenza, con situazioni che potrebbero portare certamente ad incidente o ad infortunio, i Lavoratori ed i Preposti, per meglio tutelare la salute e la sicurezza loro e dei loro colleghi, DEVONO richiedere alla direzione e/o al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.), la Valutazione dei Rischi aggiornata alla situazione in divenire, la modifica del programma dei lavori e la rielaborazione di procedure specifiche al fine di salvaguardare l’incolumità di TUTTI i lavoratori.

Il Preposto, ricevute e valutate le proposte di modifica dell’attività consegnategli dal Datore di lavoro o dall’RSPP, potrà consegnarle al lavoratore ed indicargli le azioni da intraprendere al fine di assicurare la massima sicurezza nello svolgimento delle attività.

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03/03/2015 2 Dott. A. Busato Ing. M. Manaresi F.L. xxx-15 29 di 111

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DOCENTE DI SCUOLA DI INFANZIA

ATTIVITÀ valutate

Descrizione Attrezzature

Utilizzate

Sostanze Utilizzate- Presenti

Luoghi di lavoro

Interni- Esterni

Didattica

Supervisione degli studenti

L’attività consiste

nell’attività didattiche

con i bambini

Inoltre il docente ha il

compito di sorvegliare

la varie attività dei

bambini.

VDT

Materiale di aula

Cancelleria

Nessuna

Aula

Presso siti in cui

vengono fatte lezioni in esterna Spazi comuni

• L’utilizzo di ogni altra attrezzatura è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di Lavoro ed

il SPPA. • L’utilizzo di ogni altra sostanza chimica è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di

Lavoro ed il SPPA. • Lo svolgimento dell’attività in altri luoghi è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di

Lavoro ed il SPPA.

I pericoli connessi allo sviluppo delle attività in valutazione sono i seguenti:

ATTIVITÀ valutate

Pericolo Pericolo Pericolo

Didattica

Supervisione degli studenti

MMC Tagli, abrasioni e contusioni

Elettrici Aggressioni

Stress Incendio

VDT Carenza di segnalazione

Scivolamento

Biologico+Legionella

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

07/10/2013 1 Ing. M. Melandri Ing. M. Manaresi F.L. 588-12 30 di 111

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 1

MANSIONE DOCENTE DI SCUOLA DI INFANZIA

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Biologico + Legionella

Campo di applicazione: agenti biologici, fonti idriche.

Misure di prevenzione e protezione attuate: Vengono svolte regolari pulizie ai servizi

igienici, alle aule, ai banchi e a tutti i locali di accesso ai lavoratori.

2 2 4

Programma di miglioramento: Effettuare campionamenti per verificare la

presenza di legionella nelle tubature.

Effettuare quanto indicato nella DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

21 luglio 2008, n. 1115 “Approvazione linee guida regionali per la

sorveglianza e il controllo della legionellosi”

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Pericolo Stress Misure di prevenzione e protezione attuate: : Effettuata la Valutazione del Rischio

Stress come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 28 del D.Lgs. 81/08. Ogni

prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio

Specifica.

1 1 1 Programma di miglioramento: Istituire la commissione di analisi stress.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

Pericolo Incendio

Misure di prevenzione e protezione attuate: È stata effettuata la Valutazione del

Rischio Incendio come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 2 del D.M. 10/03/1998.

Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del

Rischio Specifica.

1 1 1

Programma di miglioramento: Mantenere in essere la verifica semestrale

dei presidi antincendio.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

07/10/2013 1 Ing. M. Melandri Ing. M. Manaresi F.L. 588-12 31 di 111

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 2

MANSIONE DOCENTE DI SCUOLA DI INFANZIA

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Elettrico

Campo di applicazione: Attualmente vengono utilizzate attrezzature elettriche

marcate CE. È vietato effettuare qualsiasi operazione su impianti elettrici o

attrezzature alimentate con energia elettrica.

Misure di prevenzione e protezione attuate:

ATTIVO IL DIVIETO DI OPERARE AL PERSONALE NON QUALIFICATO PEI, PES e PAV

(CEI EN 50110) DAL DATORE DI LAVORO.

3 3 9

Programma di miglioramento: Effettuare la valutazione del rischio elettrico.

Richiedere la comune/provincia copia della documentazione relativa

all’impianto elettrico comprensiva di: Dichiarazione di Conformità e Progetto

ai sensi del DM 37/08 (Ex L.46/90) e delle verifiche periodiche dell’impianto

di terra.

Installare, ove necessario, l’apposita segnaletica verticale.

Proteggere i cavi da probabili danneggiamenti meccanici con apposite

canalette, limitando così anche il rischio di inciampo.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

ImmediatoImmediato 1 1 1

Pericolo Videoterminale (VDT)

Campo di applicazione: almeno 1 dipendenti, VDT.

Misure di prevenzione e protezione attuate: Lo spazio disponibile, allo stato attuale, nei locali in cui sono installate le postazioni VdT, risulta sufficiente per le attività da svolgere. Allo stato attuale gli schermi dei computer utilizzati dagli addetti ufficio e impiegato tecnico sono marcati CE. Allo stato attuale, tastiere e mouse risultano conformi. I piani di lavoro, allo stato attuale, si presentano conformi, di dimensioni sufficienti e con superfici non riflettenti

2 1 2

Programma di miglioramento: Ogni operatore deve dichiarare se la propria

esposizione è superiore o inferiore alle 20 ore settimanali al videoterminale.

Verificare che, ogni ufficio, vi sia la presenza di tende /veneziane alle finestre

o altri dispositivi oscuranti che consentono di evitare riflessi e/o

abbagliamenti agli operatori.

Tutti i lavoratori devono posizionare lo schermo in maniera corretta (altezza

e distanza dagli occhi), la sedia in maniera corretta (altezza da terra e

regolazione schienale). Nel caso si rendesse necessario l’uso in modo

prolungato del PC portatile, fornire all’operatore una tastiera ed un mouse

supplementari e provvedere a rialzare lo schermo.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

07/10/2013 1 Ing. M. Melandri Ing. M. Manaresi F.L. 588-12 32 di 111

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 3

MANSIONE DOCENTE DI SCUOLA DI INFANZIA

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Scivolamento/ Caduta per inciampo

Campo di applicazione: presenza materiale vario, pavimenti scivolosi 3 3 9

Programma di miglioramento: Evitare che i cavi d’alimentazione si

arrotolino disordinatamente o che rimangano volanti in mezzo ai passaggi.

Canalizzare cavi telefonici e collegamenti elettrici delle attrezzature.

Mantenere chiusi i cassetti.

Non ingombrare le vie di percorrenze con materiali vari. Verificare la

presenza dell’apposita segnaletica durante l’attività di pulizia dei pavimenti.

Deve essere scongiurato il pericolo d’inciampo, avendo una buona gestione

degli spazi facendo si che i macchinari e le attrezzature non si trovino nelle

aree di percorrenza dei lavoratori, oltre a non lasciare cavi, materiali sparsi

sul pavimento.

Apportare l’apposita cartellonistica in caso di pavimento scivoloso e/o

bagnato.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Pericolo Aggressioni

Campo di applicazione: almeno 1 dipendente.

Misure di prevenzione e protezione attuate: È stato effettuato intervento formativo

per insegnare il comportamento da tenere nei momenti in cui dovesse esserci

un’aggressione

1 1 1 Programma di miglioramento:

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

Pericolo Tagli ed Abrasioni

Campo di applicazione: utilizzo attrezzature di cancelleria

Misure di prevenzione e protezione attuate: Sono utilizzate solo attrezzature CE.

È presente la cassetta di medicazione per il primo soccorso, indicata da apposito

cartello. L’utilizzo delle forbici è sporadico.

1 1 1 Programma di miglioramento: . Eliminare gli attrezzi non adatti/difettosi.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

07/10/2013 1 Ing. M. Melandri Ing. M. Manaresi F.L. 588-12 33 di 111

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 4

MANSIONE DOCENTE DI SCUOLA DI INFANZIA

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Carenza di Segnalazione

Campo di applicazione: almeno 1 dipendente.

Misure di prevenzione e protezione attuate: È presente una parte di segnalazioni

che deve essere incrementata.

2 3 6

Programma di miglioramento: Verificare che siano presenti tutte le

necessarie ed adeguate segnalazioni. La segnalazione la cartellonistica da

apporre che indichi: cartelli di divieto, cartelli di pericolo, cartelli di sicurezza,

cartelli di emergenza.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Movimentazione Manuale dei Carichi Campo di applicazione: movimentazione manuale dei carichi, data da patologie da

sovraccarico biomeccanico

Misure di prevenzione e protezione attuate: Evitare di incurvare la schiena.

2 3 6

Programma di miglioramento: Effettuare la Valutazione del Rischio specifica

relativa alla MMC come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 167-191 del

D.Lgs. 81/08.

Realizzare la procedura di protezione contro il rischio MMC e distribuire la

procedura con la relativa formazione ai neoassunti.

Valutare la logistica dei componenti da movimentare in funzione del rischio

MMC. Valutare acquisti di metodi sostitutivi al sollevamento dei bambini per

accedere al fasciatoio, quale scalini.

Evitare di sollevare i bambini cercando così di effettuare sforzi eccessivi.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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MANSIONE DOCENTE DI SCUOLA DI INFANZIA

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Scheda riassuntiva delle misure di PREVENZIONE e PROTEZIONE

DPI Norma e Categoria Selezionare i livelli di protezione minimi

Segnaletica di sicurezza specifica per le attività in valutazione

NOTA BENE: se non sono state effettuate le DVR specifiche non vengono riportate le relative conclusioni e prescrizioni specifiche, compresi i DPI necessari.

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

03/03/2015 2 Dott. A. Busato Ing. M. Manaresi F.L. xxx-15 35 di 111

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MANSIONE: DOCENTE DI SOSTEGNO

ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA ELENCO ATTIVITÀ SVOLTE Datore di lavoro 1) Didattica

Lavoratori 2) Supervisione degli studenti

Studenti ***

*** ***

Ogni variazione a quanto sopra riportato deve essere concordata con il Datore di Lavoro ed il SPPA.

ADEMPIMENTI PER IL MEDICO COMPETENTE

Accertamenti alcolimetrici (alcol) Soggetto.

Accertamenti sulla tossicodipendenza (sostanze

psicotrope) Non soggetto.

Attività particolarmente usuranti

(D.Lgs. 67/2011) Non soggetto.

DONNE IN MATERNITÀ (Ai sensi del D.Lgs. 151/01) Rischi da valutare

(D.Lgs. 151/01, Allegati A, B e C)

Risultati delle singole

valutazioni di rischio

Rumore Non soggetto.

Radiazioni ionizzanti Non soggetto.

Radiazioni non ionizzanti Non soggetto.

Vibrazioni Non soggetto.

Sollecitazioni termiche Non soggetto.

Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) Soggetto.

Atmosfere iperbariche Non soggetto.

Rischio chimico Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a silicosi e all'asbestosi Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a Pb e suoi derivati Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a mercurio e suoi derivati

Non soggetto.

Rischio cancerogeno Non soggetto.

Rischio biologico: Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4

Non soggetto.

Rischi connessi all’organizzazione del lavoro: posizioni affaticanti o stazione in piedi per più di metà dell'orario

Soggetto.

Rischio di caduta dall’alto Non soggetto.

GIUDIZIO CONCLUSIVO:

X VIETATA: in quanto la mansione presenta esposizione a rischi presenti in Allegato A, B e C.

□ NON VIETATA: in quanto la mansione NON presenta esposizione a rischi in Allegato A, B e C.

In caso di mansione VIETATA il Datore di Lavoro, consultando il medico Competente, può richiedere la continuazione dell’attività

SOLO EVITANDO l’esposizione della lavoratrice a tali rischi (art. 11 c. 1 D.L. 151/11).

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

03/03/2015 2 Dott. A. Busato Ing. M. Manaresi F.L. xxx-15 36 di 111

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LAVORI ATIPICI (Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09 art. 18)

SI/NO Tipologia di contratto Numero di lavoratori

� Lavoro tempo indeterminato* **

� Lavoro somministrato **

� Lavoro intermittente **

� Lavoro ripartito **

� Lavoro occasionale **

� Lavoro a tempo parziale **

� Lavoro a progetto **

� Lavoro a tempo determinato **

� Apprendistato **

� Week-end job **

� Lavori stagionali **

� Telelavoro **

� Call center **

� Lavoro all’estero **

� Job-sharing **

� Mobile work **

* contratto non contemplato come atipico.

Per lavoratori con contratto atipico, occorre che il Datore di Lavoro appronti i seguenti adempimenti:

− Classificazione dei lavoratori atipici all’interno dell’azienda

− Informazione periodica al servizio di prevenzione e protezione sull’elenco del personale atipico

− Inserimento del lavoratore atipico nel computo numerico ai fini delle norme prevenzionistiche

− Nomina di un referente dei lavoratori atipici

− Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori atipici

− Registrazione informazione e formazione sul libretto formativo

− Fornitura dei DPI ai lavoratori atipici

− Sorveglianza sanitaria dei lavoratori atipici

− Valutazione dei rischi specifica per le mansioni con contratto di lavoro atipico (di norma già svolta in

ambito di valutazione dei rischi delle mansioni interne)

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DIFFERENZE CORRELATE AL GENERE, ETÀ E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI PER I LAVORATORI (Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09 art. 28)

All’interno dell’azienda sono presenti varie tipologie di lavoratori, per i quali risultano vigenti differenze,

intrinseche alla persona che li svolge oltre che rispetto ad alcuni parametri presenti in indici di rischio,

formazione informazione e addestramento e sorveglianza sanitaria. Tali differenze si esprimono per il

genere (uomo e donna), per l’età, per la provenienza da altri paesi (lavoratori stranieri).

Di seguito sono elencate le attività per cui è necessario prendere in esame le differenze sopraelencate:

Soggetto / Non

soggetto Attività Discriminante Adempimenti

SOGGETTO Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC)

Massimo peso sollevabile:

per uomini 25kg, per le donne

15kg

Idoneità alla mansione data da

sorveglianza sanitaria.

Il datore di lavoro deve valutare,

all’assegnazione dei lavori, se il

lavoratore ha le idoneità psico-fisiche

per svolgere tale mansione

NON SOGGETTO Utilizzo del videoterminale

per più di 20 ore settimanali

Sorveglianza sanitaria:

Se, dalla dichiarazione del

lavoratore, l’addetto è soggetto

ad esposizione a videoterminali

per più di 20 ore settimanali.

Svolgimento della sorveglianza sanitaria:

se l’età dell’operatore è maggiore ai 50

anni verrà svolta la sorveglianza

sanitaria ogni 2 anni, se l’età è inferiore

ai 50 anni verrà svolta la sorveglianza

sanitaria ogni 5 anni.

SOGGETTO

Formazione ed informazione in merito ai rischi specifici, procedure di lavoro, DPI, lettura di schede di sicurezza, etc.

Comprensione della lingua

italiana per tutto il percorso

formativo, ricezione di

procedure di lavoro, utilizzo di

DPI, schede di sicurezza, libretti

di attrezzature e macchinari,

etc.

L’azienda deve verificare in fase di

assunzione la comprensione della lingua

italiana. In caso non vi sia la

comprensione, il dipendente non risulta

idoneo allo svolgimento della mansione.

Il datore di lavoro può istituire od

usufruire di corsi propedeutici alla

comprensione della lingua italiana

Inoltre il datore di lavoro deve:

− In fase di nomina dei lavoratori incaricati delle emergenze, valutare le idoneità psico-fisiche degli

incaricati stessi al fine di indirizzare solo personale idoneo a coprire i ruoli di gestione delle emergenze

− Effettuare periodicamente la formazione, informazione e addestramento dei lavoratori, previa verifica

di comprensione e apprendimento della lingua italiana da parte dei lavoratori immigrati

− Valutare l’idoneità dei DPI rispetto a età, eventuali problemi fisici di alcuni lavoratori, la

multifunzionalità e la pluralità dell’utilizzo di DPC, etc.

− in fase preliminare di acquisto dei DPI, accertarsi che vi siano istruzioni figurative sull’uso.

− La segnaletica di sicurezza è stata argomento del corso di formazione informazione e addestramento

effettuato a tutti i dipendenti.

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LAVORO NOTTURNO ED ISOLATO (Ai sensi del D.Lgs. 26 Novembre 1999, n. 532 e

D.Lgs. 8 Aprile 2003, n. 66)

Per le modalità applicative del D.Lgs. 66/2003 è importante fare riferimento alla Circolare 3 Marzo

2005, n. 8 “Disciplina di alcuni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro (D.Lgs. 66/2003, D.Lgs.

213/2004)” elaborata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che ai punti 18, 19 e 20 interpreta i

contenuti degli artt. da 11 a 15 del Capo IV del D.Lgs. 66/2003 ed in particolare stabilisce le seguenti

definizioni:

a) lavoro notturno: è quello prestato in un periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti

l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

b) lavoratore notturno: è il lavoratore che svolge, durante il periodo notturno, almeno tre ore del

suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale e il lavoratore che svolge durante il periodo

notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di

lavoro.. Qualora la disciplina collettiva nulla stabilisca sul punto è considerato lavoratore notturno qualsiasi

lavoratore che svolga, durante il periodo notturno almeno una parte del suo tempo giornaliero, per un

minimo di 80 giorni lavorativi all’anno.

c) lavoro isolato: situazione di lavoro in cui il lavoratore si trova ad operare da solo, senza nessun

contatto diretto con altri lavoratori.

Idoneità a svolgere il lavoro

Il lavoratore per poter svolgere prestazioni di lavoro notturno, deve esserne ritenuto idoneo

mediante accertamento ad opera delle strutture sanitarie pubbliche competenti o per il tramite del medico

competente. I lavoratori notturni, la cui idoneità sia già stata verificata ai sensi della legge previgente, non

devono essere sottoposti ad un nuovo accertamento. Oltre a questa iniziale valutazione che deve precedere

l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, lo stato di salute dei lavoratori notturni deve essere

periodicamente verificato. La periodicità di tali controlli è individuata dal legislatore in almeno due anni. I

controlli potranno essere più frequenti sia nel caso in cui il medico competente abbia prescritto una

periodicità inferiore sia nel caso in cui siano mutati i rischi relativi alle lavorazioni cui il lavoratore è addetto.

In ogni caso tali controlli devono avvenire a cura e spese del datore di lavoro.

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Limitazioni al lavoro notturno e/o isolato

L'esecuzione di prestazioni di lavoro notturno è obbligatoria per i lavoratori idonei fatti salvi i casi di

divieto o di esclusione dall’obbligo di eseguire la prestazione. È vietato adibire al lavoro dalle 24 alle 6 le

donne in gestazione dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del

bambino o, comunque, dal momento in cui il datore di lavoro ha avuto conoscenza della fattispecie

generatrice del divieto.

Alcuni lavoratori hanno facoltà di non prestare lavoro notturno dandone comunicazione, in forma

scritta, al datore di lavoro entro 24 ore precedenti al previsto inizio della prestazione. Il datore di lavoro ha

facoltà di accettare la comunicazione del rifiuto avvenuta in un termine inferiore rispetto a quello previsto.

L’individuazione dei requisiti dei lavoratori che determinano l’insorgere della facoltà sono stabiliti dai

contratti collettivi. Il decreto prevede, inoltre, che abbiano facoltà di rifiutarsi di prestare lavoro notturno:

a) la lavoratrice subordinata, madre di un figlio di età inferiore di tre anni o, qualora la stessa non

abbia esercitato la facoltà di rifiutare l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, il lavoratore padre

convivente che sia anch’esso lavoratore subordinato;

b) l’unico genitore affidatario e convivente di un minore di età inferiore a 12 anni;

c) coloro che abbiano a carico un soggetto disabile ai sensi della legge quadro per l’assistenza,

l’integrazione e i diritti delle persone handicappate.

Comunicazione del lavoro notturno alle autorità

Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare per iscritto, annualmente, l’esecuzione di lavoro

notturno continuativo oppure compreso in turni periodici regolari. La comunicazione deve essere effettuata

ai servizi ispettivi della Direzione Provinciale del Lavoro competente e alle organizzazioni sindacali titolari

del diritto di essere consultate al fine dell’introduzione del lavoro notturno. Se il contratto collettivo

applicato in azienda disciplina in modo specifico l’esecuzione di lavoro notturno continuativo oppure

compreso in turni periodici regolari, non sorge l’obbligo di comunicazione.

Durata della prestazione

Ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. 66/2003, per tutti i lavoratori notturni, l’orario di lavoro non può

superare le 8 ore, in media, nell’arco di 24 ore calcolate dal momento di inizio dell’esecuzione della

prestazione lavorativa.

Trasferimento al lavoro diurno

Qualora sopraggiungano condizioni di salute che comportino l’inidoneità alla prestazione di lavoro

notturno il lavoratore può essere trasferito al lavoro diurno. La sopraggiunta inidoneità deve essere

accertata dalle competenti strutture sanitarie pubbliche o dal medico competente.

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Valutazione del rischio – Pesatura dei rischi

Rischio

Indicazione delle misure di

prevenzione e protezione

ATTUATE

Adempimenti futuri

Ci sono minori che svolgono la

mansione notturna e/o isolata?

Non sono adibiti al lavoro notturno

e/o isolato lavoratori con età

inferiore a 18 anni.

Sono adibite donne in stato di

gravidanza ai lavori notturni e/o

isolati?

Non sono adibite donne in stato di

gravidanza ai lavori notturni. Il

lavoro notturno e/o isolato è

vietato fino al compimento di un

anno di età del bambino.

Vi sono causali per le quali il lavoro

notturno e/o isolato "non deve essere

obbligatoriamente prestato"?

Non sono presenti casi come

definiti dal D.Lgs. 66/2003.

Nel caso si proponessero le condizioni

descritte prendere immediatamente gli

opportuni provvedimenti (sospendendo dal

lavoro notturno il lavoratore e/o la

lavoratrice fino al termine necessario).

L’orario di lavoro notturno supera in

media le otto ore nelle ventiquattro

ore?

L’orario di lavoro notturno non

supera in media le otto ore.

È presente un rischio dovuto alla

presenza di un operatore in regime di

lavoro isolato?

Tale rischio è presente, in

quanto è possibile che vi sia un

lavoratore isolato, rispetto ai

colleghi.

Vi è la possibilità per ogni operatore di

essere in contatto telefonico con il Datore di

Lavoro e con le utenze esterne, in caso di

necessità e/o emergenza

È stata effettuata l’informazione dei

lavoratori sui maggiori rischi

derivanti dallo svolgimento del lavoro

notturno e isolato?

È stata effettuata

l’informazione dei lavoratori sui

maggiori rischi derivanti dallo

svolgimento del lavoro

notturno e isolato prima di

adibirli al turno.

Il datore di lavoro periodicamente organizza

corsi di formazione in merito ai rischi

presenti sul luogo di lavoro.

GESTIONE DELLE MODIFICHE

Nel caso in cui si presentino situazioni anomale, diverse dalla prassi, con problematiche non affrontate in precedenza, con situazioni che potrebbero portare certamente ad incidente o ad infortunio, i Lavoratori ed i Preposti, per meglio tutelare la salute e la sicurezza loro e dei loro colleghi, DEVONO richiedere alla direzione e/o al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.), la Valutazione dei Rischi aggiornata alla situazione in divenire, la modifica del programma dei lavori e la rielaborazione di procedure specifiche al fine di salvaguardare l’incolumità di TUTTI i lavoratori.

Il Preposto, ricevute e valutate le proposte di modifica dell’attività consegnategli dal Datore di lavoro o dall’RSPP, potrà consegnarle al lavoratore ed indicargli le azioni da intraprendere al fine di assicurare la massima sicurezza nello svolgimento delle attività.

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DOCENTE DI SOSTEGNO

ATTIVITÀ valutate

Descrizione Attrezzature

Utilizzate

Sostanze Utilizzate- Presenti

Luoghi di lavoro

Interni- Esterni

Didattica

Supervisione degli studenti

L’attività consiste nello

svolgere attività

didattiche con gli

studenti disabili.

Inoltre il docente ha

compito di garantire

l’assistenza allo

studente disabile.

VDT

Materiale di aula

Cancelleria

Nessuna

Aula Presso siti

in cui vengono

fatte lezioni in esterna

Spazi comuni

• L’utilizzo di ogni altra attrezzatura è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di Lavoro ed

il SPPA. • L’utilizzo di ogni altra sostanza chimica è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di

Lavoro ed il SPPA. • Lo svolgimento dell’attività in altri luoghi è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di

Lavoro ed il SPPA.

I pericoli connessi allo sviluppo delle attività in valutazione sono i seguenti:

ATTIVITÀ valutate

Pericolo Pericolo Pericolo

Didattica

Supervisione degli studenti

MMC Tagli, abrasioni e contusioni

Elettrici Aggressioni

Stress Incendio

VDT Carenza di segnalazione

Scivolamento

Biologico+Legionella

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 1

MANSIONE DOCENTE DI SOSTEGNO

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Biologico + Legionella

Campo di applicazione: agenti biologici, fonti idriche.

Misure di prevenzione e protezione attuate: Vengono svolte regolari pulizie ai servizi

igienici, alle aule, ai banchi e a tutti i locali di accesso ai lavoratori.

2 2 4

Programma di miglioramento: Effettuare campionamenti per verificare la

presenza di legionella nelle tubature.

Effettuare quanto indicato nella DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

21 luglio 2008, n. 1115 “Approvazione linee guida regionali per la

sorveglianza e il controllo della legionellosi”

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Pericolo Stress Misure di prevenzione e protezione attuate: : Effettuata la Valutazione del Rischio

Stress come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 28 del D.Lgs. 81/08. Ogni

prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio

Specifica.

1 1 1 Programma di miglioramento: Istituire la commissione di analisi stress.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

Pericolo Incendio

Misure di prevenzione e protezione attuate: È stata effettuata la Valutazione del

Rischio Incendio come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 2 del D.M. 10/03/1998.

Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del

Rischio Specifica.

1 1 1

Programma di miglioramento: Mantenere in essere la verifica semestrale

dei presidi antincendio.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 2

MANSIONE DOCENTE DI SOSTEGNO

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Elettrico

Campo di applicazione: Attualmente vengono utilizzate attrezzature elettriche

marcate CE. È vietato effettuare qualsiasi operazione su impianti elettrici o

attrezzature alimentate con energia elettrica.

Misure di prevenzione e protezione attuate:

ATTIVO IL DIVIETO DI OPERARE AL PERSONALE NON QUALIFICATO PEI, PES e PAV

(CEI EN 50110) DAL DATORE DI LAVORO.

3 3 9

Programma di miglioramento: Effettuare la valutazione del rischio elettrico.

Richiedere la comune/provincia copia della documentazione relativa

all’impianto elettrico comprensiva di: Dichiarazione di Conformità e Progetto

ai sensi del DM 37/08 (Ex L.46/90) e delle verifiche periodiche dell’impianto

di terra.

Installare, ove necessario, l’apposita segnaletica verticale.

Proteggere i cavi da probabili danneggiamenti meccanici con apposite

canalette, limitando così anche il rischio di inciampo.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

ImmediatoImmediato 1 1 1

Pericolo Videoterminale (VDT)

Campo di applicazione: almeno 1 dipendenti, VDT.

Misure di prevenzione e protezione attuate: Lo spazio disponibile, allo stato attuale, nei locali in cui sono installate le postazioni VdT, risulta sufficiente per le attività da svolgere. Allo stato attuale gli schermi dei computer utilizzati dagli addetti ufficio e impiegato tecnico sono marcati CE. Allo stato attuale, tastiere e mouse risultano conformi. I piani di lavoro, allo stato attuale, si presentano conformi, di dimensioni sufficienti e con superfici non riflettenti

2 1 2

Programma di miglioramento: Ogni operatore deve dichiarare se la propria

esposizione è superiore o inferiore alle 20 ore settimanali al videoterminale.

Verificare che, ogni ufficio, vi sia la presenza di tende /veneziane alle finestre

o altri dispositivi oscuranti che consentono di evitare riflessi e/o

abbagliamenti agli operatori.

Tutti i lavoratori devono posizionare lo schermo in maniera corretta (altezza

e distanza dagli occhi), la sedia in maniera corretta (altezza da terra e

regolazione schienale). Nel caso si rendesse necessario l’uso in modo

prolungato del PC portatile, fornire all’operatore una tastiera ed un mouse

supplementari e provvedere a rialzare lo schermo.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 3

MANSIONE DOCENTE DI SOSTEGNO

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Scivolamento/ Caduta per inciampo

Campo di applicazione: presenza materiale vario, pavimenti scivolosi 3 3 9

Programma di miglioramento: Evitare che i cavi d’alimentazione si

arrotolino disordinatamente o che rimangano volanti in mezzo ai passaggi.

Canalizzare cavi telefonici e collegamenti elettrici delle attrezzature.

Mantenere chiusi i cassetti.

Non ingombrare le vie di percorrenze con materiali vari. Verificare la

presenza dell’apposita segnaletica durante l’attività di pulizia dei pavimenti.

Deve essere scongiurato il pericolo d’inciampo, avendo una buona gestione

degli spazi facendo si che i macchinari e le attrezzature non si trovino nelle

aree di percorrenza dei lavoratori, oltre a non lasciare cavi, materiali sparsi

sul pavimento.

Apportare l’apposita cartellonistica in caso di pavimento scivoloso e/o

bagnato.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Pericolo Aggressioni

Campo di applicazione: almeno 1 dipendente.

Misure di prevenzione e protezione attuate: È stato effettuato intervento formativo

per insegnare il comportamento da tenere nei momenti in cui dovesse esserci

un’aggressione

1 1 1 Programma di miglioramento:

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

Pericolo Tagli ed Abrasioni

Campo di applicazione: utilizzo attrezzature di cancelleria

Misure di prevenzione e protezione attuate: Sono utilizzate solo attrezzature CE.

È presente la cassetta di medicazione per il primo soccorso, indicata da apposito

cartello. L’utilizzo delle forbici è sporadico.

1 1 1 Programma di miglioramento: . Eliminare gli attrezzi non adatti/difettosi.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 4

MANSIONE DOCENTE DI SOSTEGNO

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Carenza di Segnalazione

Campo di applicazione: almeno 1 dipendente.

Misure di prevenzione e protezione attuate: È presente una parte di segnalazioni

che deve essere incrementata.

2 3 6

Programma di miglioramento: Verificare che siano presenti tutte le

necessarie ed adeguate segnalazioni. La segnalazione la cartellonistica da

apporre che indichi: cartelli di divieto, cartelli di pericolo, cartelli di sicurezza,

cartelli di emergenza.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Movimentazione Manuale dei Carichi Campo di applicazione: movimentazione manuale dei carichi, data da patologie da

sovraccarico biomeccanico

Misure di prevenzione e protezione attuate: Evitare di incurvare la schiena.

2 3 6

Programma di miglioramento: Effettuare la Valutazione del Rischio specifica

relativa alla MMC come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 167-191 del

D.Lgs. 81/08.

Realizzare la procedura di protezione contro il rischio MMC e distribuire la

procedura con la relativa formazione ai neoassunti.

Valutare la logistica dei componenti da movimentare in funzione del rischio

MMC. Valutare acquisti di metodi sostitutivi al sollevamento dei bambini per

accedere al fasciatoio, quale scalini.

Evitare di sollevare i bambini cercando così di effettuare sforzi eccessivi.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

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MANSIONE DOCENTE DI SOSTEGNO

ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI DIDATTICA

SUPERVISIONE DEGLI STUDENTI

Scheda riassuntiva delle misure di PREVENZIONE e PROTEZIONE

DPI Norma e Categoria Selezionare i livelli di protezione minimi

Segnaletica di sicurezza specifica per le attività in valutazione

NOTA BENE: se non sono state effettuate le DVR specifiche non vengono riportate le relative conclusioni e prescrizioni specifiche, compresi i DPI necessari.

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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MANSIONE: COLLABORATORE SCOLASTICO

ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA ELENCO ATTIVITÀ SVOLTE Datore di lavoro 1) Pulizia degli ambienti scolastici

Lavoratori 2) Sorveglianza degli ambienti e degli studenti

Studenti ***

*** ***

Ogni variazione a quanto sopra riportato deve essere concordata con il Datore di Lavoro ed il SPPA.

ADEMPIMENTI PER IL MEDICO COMPETENTE

Accertamenti alcolimetrici (alcol) Soggetto.

Accertamenti sulla tossicodipendenza (sostanze

psicotrope) Non soggetto.

Attività particolarmente usuranti

(D.Lgs. 67/2011) Non soggetto.

DONNE IN MATERNITÀ (Ai sensi del D.Lgs. 151/01) Rischi da valutare

(D.Lgs. 151/01, Allegati A, B e C)

Risultati delle singole

valutazioni di rischio

Rumore Non soggetto.

Radiazioni ionizzanti Non soggetto.

Radiazioni non ionizzanti Non soggetto.

Vibrazioni Non soggetto.

Sollecitazioni termiche Non soggetto.

Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) Soggetto.

Atmosfere iperbariche Non soggetto.

Rischio chimico Soggetto.

Rischio chimico: esposizione a silicosi e all'asbestosi Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a Pb e suoi derivati Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a mercurio e suoi derivati

Non soggetto.

Rischio cancerogeno Non soggetto.

Rischio biologico: Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4

Non soggetto.

Rischi connessi all’organizzazione del lavoro: posizioni affaticanti o stazione in piedi per più di metà dell'orario

Soggetto.

Rischio di caduta dall’alto Non soggetto.

GIUDIZIO CONCLUSIVO:

X VIETATA: in quanto la mansione presenta esposizione a rischi presenti in Allegato A, B e C.

□ NON VIETATA: in quanto la mansione NON presenta esposizione a rischi in Allegato A, B e C.

In caso di mansione VIETATA il Datore di Lavoro, consultando il medico Competente, può richiedere la continuazione dell’attività

SOLO EVITANDO l’esposizione della lavoratrice a tali rischi (art. 11 c. 1 D.L. 151/11).

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LAVORI ATIPICI (Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09 art. 18)

SI/NO Tipologia di contratto Numero di lavoratori

� Lavoro tempo indeterminato* **

� Lavoro somministrato **

� Lavoro intermittente **

� Lavoro ripartito **

� Lavoro occasionale **

� Lavoro a tempo parziale **

� Lavoro a progetto **

� Lavoro a tempo determinato **

� Apprendistato **

� Week-end job **

� Lavori stagionali **

� Telelavoro **

� Call center **

� Lavoro all’estero **

� Job-sharing **

� Mobile work **

* contratto non contemplato come atipico.

Per lavoratori con contratto atipico, occorre che il Datore di Lavoro appronti i seguenti adempimenti:

− Classificazione dei lavoratori atipici all’interno dell’azienda

− Informazione periodica al servizio di prevenzione e protezione sull’elenco del personale atipico

− Inserimento del lavoratore atipico nel computo numerico ai fini delle norme prevenzionistiche

− Nomina di un referente dei lavoratori atipici

− Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori atipici

− Registrazione informazione e formazione sul libretto formativo

− Fornitura dei DPI ai lavoratori atipici

− Sorveglianza sanitaria dei lavoratori atipici

− Valutazione dei rischi specifica per le mansioni con contratto di lavoro atipico (di norma già svolta in

ambito di valutazione dei rischi delle mansioni interne)

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DIFFERENZE CORRELATE AL GENERE, ETÀ E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI PER I LAVORATORI (Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09 art. 28)

All’interno dell’azienda sono presenti varie tipologie di lavoratori, per i quali risultano vigenti differenze,

intrinseche alla persona che li svolge oltre che rispetto ad alcuni parametri presenti in indici di rischio,

formazione informazione e addestramento e sorveglianza sanitaria. Tali differenze si esprimono per il

genere (uomo e donna), per l’età, per la provenienza da altri paesi (lavoratori stranieri).

Di seguito sono elencate le attività per cui è necessario prendere in esame le differenze sopraelencate:

Soggetto / Non

soggetto Attività Discriminante Adempimenti

SOGGETTO Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC)

Massimo peso sollevabile:

per uomini 25kg, per le donne

15kg

Idoneità alla mansione data da

sorveglianza sanitaria.

Il datore di lavoro deve valutare,

all’assegnazione dei lavori, se il

lavoratore ha le idoneità psico-fisiche

per svolgere tale mansione

NON SOGGETTO Utilizzo del videoterminale

per più di 20 ore settimanali

Sorveglianza sanitaria:

Se, dalla dichiarazione del

lavoratore, l’addetto è soggetto

ad esposizione a videoterminali

per più di 20 ore settimanali.

Svolgimento della sorveglianza sanitaria:

se l’età dell’operatore è maggiore ai 50

anni verrà svolta la sorveglianza

sanitaria ogni 2 anni, se l’età è inferiore

ai 50 anni verrà svolta la sorveglianza

sanitaria ogni 5 anni.

SOGGETTO

Formazione ed informazione in merito ai rischi specifici, procedure di lavoro, DPI, lettura di schede di sicurezza, etc.

Comprensione della lingua

italiana per tutto il percorso

formativo, ricezione di

procedure di lavoro, utilizzo di

DPI, schede di sicurezza, libretti

di attrezzature e macchinari,

etc.

L’azienda deve verificare in fase di

assunzione la comprensione della lingua

italiana. In caso non vi sia la

comprensione, il dipendente non risulta

idoneo allo svolgimento della mansione.

Il datore di lavoro può istituire od

usufruire di corsi propedeutici alla

comprensione della lingua italiana

Inoltre il datore di lavoro deve:

− In fase di nomina dei lavoratori incaricati delle emergenze, valutare le idoneità psico-fisiche degli

incaricati stessi al fine di indirizzare solo personale idoneo a coprire i ruoli di gestione delle emergenze

− Effettuare periodicamente la formazione, informazione e addestramento dei lavoratori, previa verifica

di comprensione e apprendimento della lingua italiana da parte dei lavoratori immigrati

− Valutare l’idoneità dei DPI rispetto a età, eventuali problemi fisici di alcuni lavoratori, la

multifunzionalità e la pluralità dell’utilizzo di DPC, etc.

− in fase preliminare di acquisto dei DPI, accertarsi che vi siano istruzioni figurative sull’uso.

− La segnaletica di sicurezza è stata argomento del corso di formazione informazione e addestramento

effettuato a tutti i dipendenti.

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LAVORO NOTTURNO ED ISOLATO (Ai sensi del D.Lgs. 26 Novembre 1999, n. 532 e

D.Lgs. 8 Aprile 2003, n. 66)

Per le modalità applicative del D.Lgs. 66/2003 è importante fare riferimento alla Circolare 3 Marzo

2005, n. 8 “Disciplina di alcuni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro (D.Lgs. 66/2003, D.Lgs.

213/2004)” elaborata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che ai punti 18, 19 e 20 interpreta i

contenuti degli artt. da 11 a 15 del Capo IV del D.Lgs. 66/2003 ed in particolare stabilisce le seguenti

definizioni:

a) lavoro notturno: è quello prestato in un periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti

l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

b) lavoratore notturno: è il lavoratore che svolge, durante il periodo notturno, almeno tre ore del

suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale e il lavoratore che svolge durante il periodo

notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di

lavoro.. Qualora la disciplina collettiva nulla stabilisca sul punto è considerato lavoratore notturno qualsiasi

lavoratore che svolga, durante il periodo notturno almeno una parte del suo tempo giornaliero, per un

minimo di 80 giorni lavorativi all’anno.

c) lavoro isolato: situazione di lavoro in cui il lavoratore si trova ad operare da solo, senza nessun

contatto diretto con altri lavoratori.

Idoneità a svolgere il lavoro

Il lavoratore per poter svolgere prestazioni di lavoro notturno, deve esserne ritenuto idoneo

mediante accertamento ad opera delle strutture sanitarie pubbliche competenti o per il tramite del medico

competente. I lavoratori notturni, la cui idoneità sia già stata verificata ai sensi della legge previgente, non

devono essere sottoposti ad un nuovo accertamento. Oltre a questa iniziale valutazione che deve precedere

l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, lo stato di salute dei lavoratori notturni deve essere

periodicamente verificato. La periodicità di tali controlli è individuata dal legislatore in almeno due anni. I

controlli potranno essere più frequenti sia nel caso in cui il medico competente abbia prescritto una

periodicità inferiore sia nel caso in cui siano mutati i rischi relativi alle lavorazioni cui il lavoratore è addetto.

In ogni caso tali controlli devono avvenire a cura e spese del datore di lavoro.

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Limitazioni al lavoro notturno e/o isolato

L'esecuzione di prestazioni di lavoro notturno è obbligatoria per i lavoratori idonei fatti salvi i casi di

divieto o di esclusione dall’obbligo di eseguire la prestazione. È vietato adibire al lavoro dalle 24 alle 6 le

donne in gestazione dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del

bambino o, comunque, dal momento in cui il datore di lavoro ha avuto conoscenza della fattispecie

generatrice del divieto.

Alcuni lavoratori hanno facoltà di non prestare lavoro notturno dandone comunicazione, in forma

scritta, al datore di lavoro entro 24 ore precedenti al previsto inizio della prestazione. Il datore di lavoro ha

facoltà di accettare la comunicazione del rifiuto avvenuta in un termine inferiore rispetto a quello previsto.

L’individuazione dei requisiti dei lavoratori che determinano l’insorgere della facoltà sono stabiliti dai

contratti collettivi. Il decreto prevede, inoltre, che abbiano facoltà di rifiutarsi di prestare lavoro notturno:

a) la lavoratrice subordinata, madre di un figlio di età inferiore di tre anni o, qualora la stessa non

abbia esercitato la facoltà di rifiutare l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, il lavoratore padre

convivente che sia anch’esso lavoratore subordinato;

b) l’unico genitore affidatario e convivente di un minore di età inferiore a 12 anni;

c) coloro che abbiano a carico un soggetto disabile ai sensi della legge quadro per l’assistenza,

l’integrazione e i diritti delle persone handicappate.

Comunicazione del lavoro notturno alle autorità

Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare per iscritto, annualmente, l’esecuzione di lavoro

notturno continuativo oppure compreso in turni periodici regolari. La comunicazione deve essere effettuata

ai servizi ispettivi della Direzione Provinciale del Lavoro competente e alle organizzazioni sindacali titolari

del diritto di essere consultate al fine dell’introduzione del lavoro notturno. Se il contratto collettivo

applicato in azienda disciplina in modo specifico l’esecuzione di lavoro notturno continuativo oppure

compreso in turni periodici regolari, non sorge l’obbligo di comunicazione.

Durata della prestazione

Ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. 66/2003, per tutti i lavoratori notturni, l’orario di lavoro non può

superare le 8 ore, in media, nell’arco di 24 ore calcolate dal momento di inizio dell’esecuzione della

prestazione lavorativa.

Trasferimento al lavoro diurno

Qualora sopraggiungano condizioni di salute che comportino l’inidoneità alla prestazione di lavoro

notturno il lavoratore può essere trasferito al lavoro diurno. La sopraggiunta inidoneità deve essere

accertata dalle competenti strutture sanitarie pubbliche o dal medico competente.

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Valutazione del rischio – Pesatura dei rischi

Rischio

Indicazione delle misure di

prevenzione e protezione

ATTUATE

Adempimenti futuri

Ci sono minori che svolgono la

mansione notturna e/o isolata?

Non sono adibiti al lavoro notturno

e/o isolato lavoratori con età

inferiore a 18 anni.

Sono adibite donne in stato di

gravidanza ai lavori notturni e/o

isolati?

Non sono adibite donne in stato di

gravidanza ai lavori notturni. Il

lavoro notturno e/o isolato è

vietato fino al compimento di un

anno di età del bambino.

Vi sono causali per le quali il lavoro

notturno e/o isolato "non deve essere

obbligatoriamente prestato"?

Non sono presenti casi come

definiti dal D.Lgs. 66/2003.

Nel caso si proponessero le condizioni

descritte prendere immediatamente gli

opportuni provvedimenti (sospendendo dal

lavoro notturno il lavoratore e/o la

lavoratrice fino al termine necessario).

L’orario di lavoro notturno supera in

media le otto ore nelle ventiquattro

ore?

L’orario di lavoro notturno non

supera in media le otto ore.

È presente un rischio dovuto alla

presenza di un operatore in regime di

lavoro isolato?

Tale rischio è presente, in

quanto è possibile che vi sia un

lavoratore isolato, rispetto ai

colleghi.

Vi è la possibilità per ogni operatore di

essere in contatto telefonico con il Datore di

Lavoro e con le utenze esterne, in caso di

necessità e/o emergenza

È stata effettuata l’informazione dei

lavoratori sui maggiori rischi

derivanti dallo svolgimento del lavoro

notturno e isolato?

È stata effettuata

l’informazione dei lavoratori sui

maggiori rischi derivanti dallo

svolgimento del lavoro

notturno e isolato prima di

adibirli al turno.

Il datore di lavoro periodicamente organizza

corsi di formazione in merito ai rischi

presenti sul luogo di lavoro.

GESTIONE DELLE MODIFICHE

Nel caso in cui si presentino situazioni anomale, diverse dalla prassi, con problematiche non affrontate in precedenza, con situazioni che potrebbero portare certamente ad incidente o ad infortunio, i Lavoratori ed i Preposti, per meglio tutelare la salute e la sicurezza loro e dei loro colleghi, DEVONO richiedere alla direzione e/o al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.), la Valutazione dei Rischi aggiornata alla situazione in divenire, la modifica del programma dei lavori e la rielaborazione di procedure specifiche al fine di salvaguardare l’incolumità di TUTTI i lavoratori.

Il Preposto, ricevute e valutate le proposte di modifica dell’attività consegnategli dal Datore di lavoro o dall’RSPP, potrà consegnarle al lavoratore ed indicargli le azioni da intraprendere al fine di assicurare la massima sicurezza nello svolgimento delle attività.

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COLLABORATORE SCOLASTICO

ATTIVITÀ valutate

Descrizione Attrezzature

Utilizzate

Sostanze Utilizzate- Presenti

Luoghi di lavoro

Interni- Esterni

Pulizia degli ambienti scolastici

Sorveglianza degli ambienti e degli

studenti

L’attività consiste nella

pulizia degli ambienti di

lavoro ove si eseguono

le lezioni.

Altro aspetto è la

sorveglianza degli

ambienti di lavoro e

degli alunni.

Attrezzature elettriche fisse e

portatili

Utensili manuali per le pulizie

Scale a mano semplici o a

libretto.

Prodotti per la pulizia

Aula

Spazi comuni

• L’utilizzo di ogni altra attrezzatura è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di Lavoro ed

il SPPA. • L’utilizzo di ogni altra sostanza chimica è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di

Lavoro ed il SPPA. • Lo svolgimento dell’attività in altri luoghi è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di

Lavoro ed il SPPA.

I pericoli connessi allo sviluppo delle attività in valutazione sono i seguenti:

ATTIVITÀ valutate

Pericolo Pericolo Pericolo

Pulizia degli ambienti scolastici

Sorveglianza degli ambienti

e degli studenti

Chimico Rischio dovuto a carenza di segnalazione

Stress Aggressioni

Biologico+Legionella Tagli, abrasioni e contusioni

Elettrici

Cadute dall’alto

Scivolamento

MMC

Incendio

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 1

MANSIONE COLLABORATORE SCOLASTICO

ATTIVITÀ PULIZIA DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI

SORVEGLIANZA DEGLI AMBIENTI E DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Biologico + Legionella

Campo di applicazione: agenti biologici, fonti idriche.

Misure di prevenzione e protezione attuate: Vengono svolte regolari pulizie ai servizi

igienici, alle aule, ai banchi e a tutti i locali di accesso ai lavoratori.

2 2 4

Programma di miglioramento: Effettuare campionamenti per verificare la

presenza di legionella nelle tubature.

Effettuare quanto indicato nella DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

21 luglio 2008, n. 1115 “Approvazione linee guida regionali per la

sorveglianza e il controllo della legionellosi”

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Pericolo Stress Misure di prevenzione e protezione attuate: : Effettuata la Valutazione del Rischio

Stress come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 28 del D.Lgs. 81/08. Ogni

prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio

Specifica.

1 1 1 Programma di miglioramento: Istituire la commissione di analisi stress.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

Pericolo Incendio

Misure di prevenzione e protezione attuate: È stata effettuata la Valutazione del

Rischio Incendio come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 2 del D.M. 10/03/1998.

Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del

Rischio Specifica.

1 1 1

Programma di miglioramento: Mantenere in essere la verifica semestrale

dei presidi antincendio.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Pericolo Carenza di Segnalazione

Campo di applicazione: almeno 1 dipendente.

Misure di prevenzione e protezione attuate: È presente una parte di segnalazioni

che deve essere incrementata.

2 3 6

Programma di miglioramento: Verificare che siano presenti tutte le

necessarie ed adeguate segnalazioni. La segnalazione la cartellonistica da

apporre che indichi: cartelli di divieto, cartelli di pericolo, cartelli di sicurezza,

cartelli di emergenza.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 2

MANSIONE COLLABORATORE SCOLASTICO

ATTIVITÀ PULIZIA DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI

SORVEGLIANZA DEGLI AMBIENTI E DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Elettrico

Campo di applicazione: Attualmente vengono utilizzate attrezzature elettriche

marcate CE. È vietato effettuare qualsiasi operazione su impianti elettrici o

attrezzature alimentate con energia elettrica.

Misure di prevenzione e protezione attuate:

ATTIVO IL DIVIETO DI OPERARE AL PERSONALE NON QUALIFICATO PEI, PES e PAV

(CEI EN 50110) DAL DATORE DI LAVORO.

3 3 9

Programma di miglioramento: Effettuare la valutazione del rischio elettrico.

Richiedere la comune/provincia copia della documentazione relativa

all’impianto elettrico comprensiva di: Dichiarazione di Conformità e Progetto

ai sensi del DM 37/08 (Ex L.46/90) e delle verifiche periodiche dell’impianto

di terra.

Installare, ove necessario, l’apposita segnaletica verticale.

Proteggere i cavi da probabili danneggiamenti meccanici con apposite

canalette, limitando così anche il rischio di inciampo.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

ImmediatoImmediato 1 1 1

Pericolo Caduta dall’alto

Campo di applicazione: utilizzo scale

Misure di prevenzione e protezione attuate: Si utilizzano solo scale marcate CE e

certificate EN 131

1 1 1

Programma di miglioramento: Verificare che le scale portatili presentino la

certificazione EN 131. Verificare che le scale non presentino segni di

manomissioni e/o cattiva manutenzione.

Le scale devono presentare dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori

dei due montanti.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Movimentazione Manuale dei Carichi Campo di applicazione: movimentazione manuale dei carichi, data da patologie da

sovraccarico biomeccanico

Misure di prevenzione e protezione attuate: Evitare di incurvare la schiena.

2 3 6

Programma di miglioramento: Effettuare la Valutazione del Rischio specifica

relativa alla MMC come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 167-191 del

D.Lgs. 81/08.

Realizzare la procedura di protezione contro il rischio MMC e distribuire la

procedura con la relativa formazione ai neoassunti.

Valutare la logistica dei componenti da movimentare in funzione del rischio

MMC. Evitare di sollevare i bambini cercando così di effettuare sforzi

eccessivi.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 3

MANSIONE COLLABORATORE SCOLASTICO

ATTIVITÀ PULIZIA DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI

SORVEGLIANZA DEGLI AMBIENTI E DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Chimico

Campo di applicazione: inalazione e contatto con sostanze chimiche

Misure di prevenzione e protezione attuate: I prodotti sono conservati in recipienti

chiusi, stoccati in locali freschi e aerati, protetti da raggi solari, fonti di calore e

fiamme, nel quale i bambini non possono accedere.

3 2 6

Programma di miglioramento: Richiedere con almeno cadenza biennale le

ultime revisioni delle schede di sicurezza di tutti i prodotti presenti in azienda

in lingua italiana.

Effettuare una manutenzione periodica delle attrezzature di lavoro e dei

relativi dispositivi di sicurezza.

Effettuare lo smaltimento dei prodotti secondo normativa vigente. Non

disperdere i contenitori nell’ambiente dopo l’uso.

Rispettare le procedure in caso di fuoriuscita accidentale indicate nelle

schede di sicurezza dei prodotti.

I prodotti devono essere conservati in recipienti ben chiusi, stoccati in locali

freschi e aerati, protetti da raggi solari, fonti di calore e fiamme.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 4

MANSIONE COLLABORATORE SCOLASTICO

ATTIVITÀ PULIZIA DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI

SORVEGLIANZA DEGLI AMBIENTI E DEGLI STUDENTI

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Scivolamento/ Caduta per inciampo

Campo di applicazione: presenza materiale vario, pavimenti scivolosi 3 3 9

Programma di miglioramento: Evitare che i cavi d’alimentazione si

arrotolino disordinatamente o che rimangano volanti in mezzo ai passaggi.

Canalizzare cavi telefonici e collegamenti elettrici delle attrezzature.

Mantenere chiusi i cassetti.

Non ingombrare le vie di percorrenze con materiali vari. Verificare la

presenza dell’apposita segnaletica durante l’attività di pulizia dei pavimenti.

Deve essere scongiurato il pericolo d’inciampo, avendo una buona gestione

degli spazi facendo si che i macchinari e le attrezzature non si trovino nelle

aree di percorrenza dei lavoratori, oltre a non lasciare cavi, materiali sparsi

sul pavimento.

Apportare l’apposita cartellonistica in caso di pavimento scivoloso e/o

bagnato.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Pericolo Aggressioni

Campo di applicazione: almeno 1 dipendente.

Misure di prevenzione e protezione attuate: È stato effettuato intervento formativo

per insegnare il comportamento da tenere nei momenti in cui dovesse esserci

un’aggressione

1 1 1 Programma di miglioramento:

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ ImmediatoImmediato 1 1 1

Pericolo Tagli ed Abrasioni

Campo di applicazione: utilizzo attrezzature di cancelleria

Misure di prevenzione e protezione attuate: Sono utilizzate solo attrezzature CE.

È presente la cassetta di medicazione per il primo soccorso, indicata da apposito

cartello. L’utilizzo delle forbici è sporadico.

1 1 1 Programma di miglioramento: . Eliminare gli attrezzi non adatti/difettosi.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

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MANSIONE COLLABORATORE SCOLASTICO

ATTIVITÀ PULIZIA DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI

SORVEGLIANZA DEGLI AMBIENTI E DEGLI STUDENTI

Scheda riassuntiva delle misure di PREVENZIONE e PROTEZIONE

DPI Norma e Categoria Selezionare i livelli di protezione minimi

Guanti in nitrile

Maschera Facciali filtranti EN 149 FFP1

Scarpe EN 20347 Con suola antiscivolo

Occhiali EN 166 Con ripari laterali

Segnaletica di sicurezza specifica per le attività in valutazione

NOTA BENE: se non sono state effettuate le DVR specifiche non vengono riportate le relative conclusioni e prescrizioni specifiche, compresi i DPI necessari.

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MANSIONE: STUDENTE

ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA ELENCO ATTIVITÀ SVOLTE Datore di lavoro 1) Apprendimento

Lavoratori 2) Didattica

Studenti ***

*** ***

Ogni variazione a quanto sopra riportato deve essere concordata con il Datore di Lavoro ed il SPPA.

ADEMPIMENTI PER IL MEDICO COMPETENTE

Accertamenti alcolimetrici (alcol) Non soggetto.

Accertamenti sulla tossicodipendenza (sostanze

psicotrope) Non soggetto.

Attività particolarmente usuranti

(D.Lgs. 67/2011) Non soggetto.

DONNE IN MATERNITÀ (Ai sensi del D.Lgs. 151/01) Rischi da valutare

(D.Lgs. 151/01, Allegati A, B e C)

Risultati delle singole

valutazioni di rischio

Rumore Non soggetto.

Radiazioni ionizzanti Non soggetto.

Radiazioni non ionizzanti Non soggetto.

Vibrazioni Non soggetto.

Sollecitazioni termiche Non soggetto.

Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) Non soggetto.

Atmosfere iperbariche Non soggetto.

Rischio chimico Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a silicosi e all'asbestosi Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a Pb e suoi derivati Non soggetto.

Rischio chimico: esposizione a mercurio e suoi derivati

Non soggetto.

Rischio cancerogeno Non soggetto.

Rischio biologico: Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4

Non soggetto.

Rischi connessi all’organizzazione del lavoro: posizioni affaticanti o stazione in piedi per più di metà dell'orario

Non soggetto.

Rischio di caduta dall’alto Non soggetto.

GIUDIZIO CONCLUSIVO:

□ VIETATA: in quanto la mansione presenta esposizione a rischi presenti in Allegato A, B e C.

X NON VIETATA: in quanto la mansione NON presenta esposizione a rischi in Allegato A, B e C.

In caso di mansione VIETATA il Datore di Lavoro, consultando il medico Competente, può richiedere la continuazione dell’attività

SOLO EVITANDO l’esposizione della lavoratrice a tali rischi (art. 11 c. 1 D.L. 151/11).

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LAVORI ATIPICI (Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09 art. 18)

SI/NO Tipologia di contratto Numero di lavoratori

� Lavoro tempo indeterminato* **

� Lavoro somministrato **

� Lavoro intermittente **

� Lavoro ripartito **

� Lavoro occasionale **

� Lavoro a tempo parziale **

� Lavoro a progetto **

� Lavoro a tempo determinato **

� Apprendistato **

� Week-end job **

� Lavori stagionali **

� Telelavoro **

� Call center **

� Lavoro all’estero **

� Job-sharing **

� Mobile work **

* contratto non contemplato come atipico.

Per lavoratori con contratto atipico, occorre che il Datore di Lavoro appronti i seguenti adempimenti:

− Classificazione dei lavoratori atipici all’interno dell’azienda

− Informazione periodica al servizio di prevenzione e protezione sull’elenco del personale atipico

− Inserimento del lavoratore atipico nel computo numerico ai fini delle norme prevenzionistiche

− Nomina di un referente dei lavoratori atipici

− Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori atipici

− Registrazione informazione e formazione sul libretto formativo

− Fornitura dei DPI ai lavoratori atipici

− Sorveglianza sanitaria dei lavoratori atipici

− Valutazione dei rischi specifica per le mansioni con contratto di lavoro atipico (di norma già svolta in

ambito di valutazione dei rischi delle mansioni interne)

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DIFFERENZE CORRELATE AL GENERE, ETÀ E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI PER I LAVORATORI (Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09 art. 28)

All’interno dell’azienda sono presenti varie tipologie di lavoratori, per i quali risultano vigenti differenze,

intrinseche alla persona che li svolge oltre che rispetto ad alcuni parametri presenti in indici di rischio,

formazione informazione e addestramento e sorveglianza sanitaria. Tali differenze si esprimono per il

genere (uomo e donna), per l’età, per la provenienza da altri paesi (lavoratori stranieri).

Di seguito sono elencate le attività per cui è necessario prendere in esame le differenze sopraelencate:

Soggetto / Non

soggetto Attività Discriminante Adempimenti

NON SOGGETTO Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC)

Massimo peso sollevabile:

per uomini 25kg, per le donne

15kg

Idoneità alla mansione data da

sorveglianza sanitaria.

Il datore di lavoro deve valutare,

all’assegnazione dei lavori, se il

lavoratore ha le idoneità psico-fisiche

per svolgere tale mansione

NON SOGGETTO Utilizzo del videoterminale

per più di 20 ore settimanali

Sorveglianza sanitaria:

Se, dalla dichiarazione del

lavoratore, l’addetto è soggetto

ad esposizione a videoterminali

per più di 20 ore settimanali.

Svolgimento della sorveglianza sanitaria:

se l’età dell’operatore è maggiore ai 50

anni verrà svolta la sorveglianza

sanitaria ogni 2 anni, se l’età è inferiore

ai 50 anni verrà svolta la sorveglianza

sanitaria ogni 5 anni.

NON SOGGETTO

Formazione ed informazione in merito ai rischi specifici, procedure di lavoro, DPI, lettura di schede di sicurezza, etc.

Comprensione della lingua

italiana per tutto il percorso

formativo, ricezione di

procedure di lavoro, utilizzo di

DPI, schede di sicurezza, libretti

di attrezzature e macchinari,

etc.

L’azienda deve verificare in fase di

assunzione la comprensione della lingua

italiana. In caso non vi sia la

comprensione, il dipendente non risulta

idoneo allo svolgimento della mansione.

Il datore di lavoro può istituire od

usufruire di corsi propedeutici alla

comprensione della lingua italiana

Inoltre il datore di lavoro deve:

− In fase di nomina dei lavoratori incaricati delle emergenze, valutare le idoneità psico-fisiche degli

incaricati stessi al fine di indirizzare solo personale idoneo a coprire i ruoli di gestione delle emergenze

− Effettuare periodicamente la formazione, informazione e addestramento dei lavoratori, previa verifica

di comprensione e apprendimento della lingua italiana da parte dei lavoratori immigrati

− Valutare l’idoneità dei DPI rispetto a età, eventuali problemi fisici di alcuni lavoratori, la

multifunzionalità e la pluralità dell’utilizzo di DPC, etc.

− in fase preliminare di acquisto dei DPI, accertarsi che vi siano istruzioni figurative sull’uso.

− La segnaletica di sicurezza è stata argomento del corso di formazione informazione e addestramento

effettuato a tutti i dipendenti.

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LAVORO NOTTURNO ED ISOLATO (Ai sensi del D.Lgs. 26 Novembre 1999, n. 532 e

D.Lgs. 8 Aprile 2003, n. 66)

Per le modalità applicative del D.Lgs. 66/2003 è importante fare riferimento alla Circolare 3 Marzo

2005, n. 8 “Disciplina di alcuni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro (D.Lgs. 66/2003, D.Lgs.

213/2004)” elaborata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che ai punti 18, 19 e 20 interpreta i

contenuti degli artt. da 11 a 15 del Capo IV del D.Lgs. 66/2003 ed in particolare stabilisce le seguenti

definizioni:

a) lavoro notturno: è quello prestato in un periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti

l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

b) lavoratore notturno: è il lavoratore che svolge, durante il periodo notturno, almeno tre ore del

suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale e il lavoratore che svolge durante il periodo

notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di

lavoro.. Qualora la disciplina collettiva nulla stabilisca sul punto è considerato lavoratore notturno qualsiasi

lavoratore che svolga, durante il periodo notturno almeno una parte del suo tempo giornaliero, per un

minimo di 80 giorni lavorativi all’anno.

c) lavoro isolato: situazione di lavoro in cui il lavoratore si trova ad operare da solo, senza nessun

contatto diretto con altri lavoratori.

Idoneità a svolgere il lavoro

Il lavoratore per poter svolgere prestazioni di lavoro notturno, deve esserne ritenuto idoneo

mediante accertamento ad opera delle strutture sanitarie pubbliche competenti o per il tramite del medico

competente. I lavoratori notturni, la cui idoneità sia già stata verificata ai sensi della legge previgente, non

devono essere sottoposti ad un nuovo accertamento. Oltre a questa iniziale valutazione che deve precedere

l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, lo stato di salute dei lavoratori notturni deve essere

periodicamente verificato. La periodicità di tali controlli è individuata dal legislatore in almeno due anni. I

controlli potranno essere più frequenti sia nel caso in cui il medico competente abbia prescritto una

periodicità inferiore sia nel caso in cui siano mutati i rischi relativi alle lavorazioni cui il lavoratore è addetto.

In ogni caso tali controlli devono avvenire a cura e spese del datore di lavoro.

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Limitazioni al lavoro notturno e/o isolato

L'esecuzione di prestazioni di lavoro notturno è obbligatoria per i lavoratori idonei fatti salvi i casi di

divieto o di esclusione dall’obbligo di eseguire la prestazione. È vietato adibire al lavoro dalle 24 alle 6 le

donne in gestazione dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del

bambino o, comunque, dal momento in cui il datore di lavoro ha avuto conoscenza della fattispecie

generatrice del divieto.

Alcuni lavoratori hanno facoltà di non prestare lavoro notturno dandone comunicazione, in forma

scritta, al datore di lavoro entro 24 ore precedenti al previsto inizio della prestazione. Il datore di lavoro ha

facoltà di accettare la comunicazione del rifiuto avvenuta in un termine inferiore rispetto a quello previsto.

L’individuazione dei requisiti dei lavoratori che determinano l’insorgere della facoltà sono stabiliti dai

contratti collettivi. Il decreto prevede, inoltre, che abbiano facoltà di rifiutarsi di prestare lavoro notturno:

a) la lavoratrice subordinata, madre di un figlio di età inferiore di tre anni o, qualora la stessa non

abbia esercitato la facoltà di rifiutare l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, il lavoratore padre

convivente che sia anch’esso lavoratore subordinato;

b) l’unico genitore affidatario e convivente di un minore di età inferiore a 12 anni;

c) coloro che abbiano a carico un soggetto disabile ai sensi della legge quadro per l’assistenza,

l’integrazione e i diritti delle persone handicappate.

Comunicazione del lavoro notturno alle autorità

Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare per iscritto, annualmente, l’esecuzione di lavoro

notturno continuativo oppure compreso in turni periodici regolari. La comunicazione deve essere effettuata

ai servizi ispettivi della Direzione Provinciale del Lavoro competente e alle organizzazioni sindacali titolari

del diritto di essere consultate al fine dell’introduzione del lavoro notturno. Se il contratto collettivo

applicato in azienda disciplina in modo specifico l’esecuzione di lavoro notturno continuativo oppure

compreso in turni periodici regolari, non sorge l’obbligo di comunicazione.

Durata della prestazione

Ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. 66/2003, per tutti i lavoratori notturni, l’orario di lavoro non può

superare le 8 ore, in media, nell’arco di 24 ore calcolate dal momento di inizio dell’esecuzione della

prestazione lavorativa.

Trasferimento al lavoro diurno

Qualora sopraggiungano condizioni di salute che comportino l’inidoneità alla prestazione di lavoro

notturno il lavoratore può essere trasferito al lavoro diurno. La sopraggiunta inidoneità deve essere

accertata dalle competenti strutture sanitarie pubbliche o dal medico competente.

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Valutazione del rischio – Pesatura dei rischi

Rischio

Indicazione delle misure di

prevenzione e protezione

ATTUATE

Adempimenti futuri

Ci sono minori che svolgono la

mansione notturna e/o isolata?

Non sono adibiti al lavoro notturno

e/o isolato lavoratori con età

inferiore a 18 anni.

Sono adibite donne in stato di

gravidanza ai lavori notturni e/o

isolati?

Non sono adibite donne in stato di

gravidanza ai lavori notturni. Il

lavoro notturno e/o isolato è

vietato fino al compimento di un

anno di età del bambino.

Vi sono causali per le quali il lavoro

notturno e/o isolato "non deve essere

obbligatoriamente prestato"?

Non sono presenti casi come

definiti dal D.Lgs. 66/2003.

Nel caso si proponessero le condizioni

descritte prendere immediatamente gli

opportuni provvedimenti (sospendendo dal

lavoro notturno il lavoratore e/o la

lavoratrice fino al termine necessario).

L’orario di lavoro notturno supera in

media le otto ore nelle ventiquattro

ore?

L’orario di lavoro notturno non

supera in media le otto ore.

È presente un rischio dovuto alla

presenza di un operatore in regime di

lavoro isolato?

Tale rischio è presente, in

quanto è possibile che vi sia un

lavoratore isolato, rispetto ai

colleghi.

Vi è la possibilità per ogni operatore di

essere in contatto telefonico con il Datore di

Lavoro e con le utenze esterne, in caso di

necessità e/o emergenza

È stata effettuata l’informazione dei

lavoratori sui maggiori rischi

derivanti dallo svolgimento del lavoro

notturno e isolato?

È stata effettuata

l’informazione dei lavoratori sui

maggiori rischi derivanti dallo

svolgimento del lavoro

notturno e isolato prima di

adibirli al turno.

Il datore di lavoro periodicamente organizza

corsi di formazione in merito ai rischi

presenti sul luogo di lavoro.

GESTIONE DELLE MODIFICHE

Nel caso in cui si presentino situazioni anomale, diverse dalla prassi, con problematiche non affrontate in precedenza, con situazioni che potrebbero portare certamente ad incidente o ad infortunio, i Lavoratori ed i Preposti, per meglio tutelare la salute e la sicurezza loro e dei loro colleghi, DEVONO richiedere alla direzione e/o al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.), la Valutazione dei Rischi aggiornata alla situazione in divenire, la modifica del programma dei lavori e la rielaborazione di procedure specifiche al fine di salvaguardare l’incolumità di TUTTI i lavoratori.

Il Preposto, ricevute e valutate le proposte di modifica dell’attività consegnategli dal Datore di lavoro o dall’RSPP, potrà consegnarle al lavoratore ed indicargli le azioni da intraprendere al fine di assicurare la massima sicurezza nello svolgimento delle attività.

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STUDENTE

ATTIVITÀ valutate

Descrizione Attrezzature

Utilizzate

Sostanze Utilizzate- Presenti

Luoghi di lavoro

Interni- Esterni

Apprendimento

Didattica

L’attività consiste nel

seguire le lezioni e

assistere a prove

guidate.

Videoterminali

Utensili manuali

Cancelleria

Nessuna

Aula

Presso siti in cui

vengono effettuate lezioni in esterna.

Spazi comuni

• L’utilizzo di ogni altra attrezzatura è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di Lavoro ed

il SPPA. • L’utilizzo di ogni altra sostanza chimica è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di

Lavoro ed il SPPA. • Lo svolgimento dell’attività in altri luoghi è VIETATA. Deve essere preventivamente concordata con il Datore di

Lavoro ed il SPPA.

I pericoli connessi allo sviluppo delle attività in valutazione sono i seguenti:

ATTIVITÀ valutate

Pericolo Pericolo Pericolo

Apprendimento

Didattica

Scivolamento Aggressioni

Biologico+Legionella Tagli, abrasioni e contusioni

Elettrici Carenza di segnalazione

Incendio

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 1

MANSIONE STUDENTE

ATTIVITÀ DIDATTICA

APPRENDIMENTO

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Biologico + Legionella

Campo di applicazione: agenti biologici, fonti idriche.

Misure di prevenzione e protezione attuate: Vengono svolte regolari pulizie ai servizi

igienici, alle aule, ai banchi e a tutti i locali di accesso ai lavoratori.

2 2 4

Programma di miglioramento: Effettuare campionamenti per verificare la

presenza di legionella nelle tubature.

Effettuare quanto indicato nella DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

21 luglio 2008, n. 1115 “Approvazione linee guida regionali per la

sorveglianza e il controllo della legionellosi”

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Pericolo Incendio

Misure di prevenzione e protezione attuate: È stata effettuata la Valutazione del

Rischio Incendio come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 2 del D.M. 10/03/1998.

Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del

Rischio Specifica.

1 1 1

Programma di miglioramento: Mantenere in essere la verifica semestrale

dei presidi antincendio.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Pericolo Elettrico

Campo di applicazione: Attualmente vengono utilizzate attrezzature elettriche

marcate CE. È vietato effettuare qualsiasi operazione su impianti elettrici o

attrezzature alimentate con energia elettrica.

Misure di prevenzione e protezione attuate:

ATTIVO IL DIVIETO DI OPERARE AL PERSONALE NON QUALIFICATO PEI, PES e PAV

(CEI EN 50110) DAL DATORE DI LAVORO.

3 3 9

Programma di miglioramento: Effettuare la valutazione del rischio elettrico.

Richiedere la comune/provincia copia della documentazione relativa

all’impianto elettrico comprensiva di: Dichiarazione di Conformità e Progetto

ai sensi del DM 37/08 (Ex L.46/90) e delle verifiche periodiche dell’impianto

di terra.

Installare, ove necessario, l’apposita segnaletica verticale.

Proteggere i cavi da probabili danneggiamenti meccanici con apposite

canalette, limitando così anche il rischio di inciampo.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

ImmediatoImmediato 1 1 1

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 2

MANSIONE STUDENTE

ATTIVITÀ DIDATTICA

APPRENDIMENTO

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Scivolamento/ Caduta per inciampo

Campo di applicazione: presenza materiale vario, pavimenti scivolosi 3 3 9

Programma di miglioramento: Evitare che i cavi d’alimentazione si

arrotolino disordinatamente o che rimangano volanti in mezzo ai passaggi.

Canalizzare cavi telefonici e collegamenti elettrici delle attrezzature.

Mantenere chiusi i cassetti.

Non ingombrare le vie di percorrenze con materiali vari. Verificare la

presenza dell’apposita segnaletica durante l’attività di pulizia dei pavimenti.

Deve essere scongiurato il pericolo d’inciampo, avendo una buona gestione

degli spazi facendo si che i macchinari e le attrezzature non si trovino nelle

aree di percorrenza dei lavoratori, oltre a non lasciare cavi, materiali sparsi

sul pavimento.

Apportare l’apposita cartellonistica in caso di pavimento scivoloso e/o

bagnato.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Pericolo Aggressioni

Campo di applicazione: almeno 1 dipendente.

Misure di prevenzione e protezione attuate: È stato effettuato intervento formativo

per insegnare il comportamento da tenere nei momenti in cui dovesse esserci

un’aggressione

1 1 1 Programma di miglioramento:

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

Pericolo Tagli ed Abrasioni

Campo di applicazione: utilizzo attrezzature di cancelleria

Misure di prevenzione e protezione attuate: Sono utilizzate solo attrezzature CE.

È presente la cassetta di medicazione per il primo soccorso, indicata da apposito

cartello. L’utilizzo delle forbici è sporadico.

1 1 1 Programma di miglioramento: . Eliminare gli attrezzi non adatti/difettosi.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

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Pesatura dei rischi per le attività in valutazione 3

MANSIONE STUDENTE

ATTIVITÀ DIDATTICA

APPRENDIMENTO

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il

miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pericolo Carenza di Segnalazione

Campo di applicazione: almeno 1 dipendente.

Misure di prevenzione e protezione attuate: È presente una parte di segnalazioni

che deve essere incrementata.

2 3 6

Programma di miglioramento: Verificare che siano presenti tutte le

necessarie ed adeguate segnalazioni. La segnalazione la cartellonistica da

apporre che indichi: cartelli di divieto, cartelli di pericolo, cartelli di sicurezza,

cartelli di emergenza.

Rif. Esterno: misure preventiva/correttiva n.° ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

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MANSIONE STUDENTE

ATTIVITÀ DIDATTICA

APPRENDIMENTO

Scheda riassuntiva delle misure di PREVENZIONE e PROTEZIONE

DPI Norma e Categoria Selezionare i livelli di protezione minimi

Segnaletica di sicurezza specifica per le attività in valutazione

NOTA BENE: se non sono state effettuate le DVR specifiche non vengono riportate le relative conclusioni e prescrizioni specifiche, compresi i DPI necessari.

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 1/10

PERICOLO Sicurezza nelle attività – Gestione Sicurezza

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Informazione dei lavoratori circa i nominativi delle figure che compongono il

S.P.P.A. (D.Lgs. 81/08, Art. 36): 2 1 2

Tutti i lavoratori devono ricevere le informazioni circa i nominativi del

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, degli Addetti al

Servizio di Primo Soccorso, di Evacuazione e Antincendio, dei Preposti, del

Medico Competente e dell’RLS.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Informazioni e formazioni adeguate ai LAVORATORI(D.Lgs. 81/08, Artt. 36 e 37):

Sono stati effettuati i corsi di aggiornamento secondo quanto indicato nell’Accordo

Stato-Regioni del 2011-2012 e 2013.

2 2 4 Verificare che tutti i docenti abbiano ricevuto l’informazione e formazione.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __ Medio 1 1 1

Nomina ADDETTI ANTINCENDIO (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lett. b): Allo stato

attuale risultano presenti n.° 4 addetti antincendio, con la frequenza dell’apposito

corso di formazione e la relativa nomina firmata per accettazione (i nominativi sono

nell’organigramma)

3 3 9

Monitorare lo scadenzario dei corsi di aggiornamento per gli addetti

antincendio (Scadenza ogni 3 anni – Circolare del Ministero dell’Interno).

Verificare che la gestione dell’orario di lavoro preveda la presenza di almeno

un addetto antincendio.

Gli addetti antincendio devono aver superato l’esame teorico e pratico

presso i VVFF e ricevuto l’apposito patentino.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

ImmediatoImmediato 1 1 1

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 2/10

PERICOLO Sicurezza nelle attività – Gestione Sicurezza

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Nomina addetti PRIMO SOCCORSO (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lett. b): Allo

stato attuale risultano presenti n.° 4 addetti al primo soccorso, con la frequenza

dell’apposito corso di formazione e la relativa nomina firmata per accettazione (i

nominativi sono nell’organigramma)

2 1 2

Monitorare lo scadenzario dei corsi di aggiornamento per gli addetti al primo

soccorso (Scadenza ogni 3 anni).

Verificare che la gestione dell’orario di lavoro preveda la presenza di almeno

un addetto al p rimo soccorso.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Nomina RLS e relative formazione (D.Lgs. 81/08, Art. 37 - 47): Presente l’RLS,

formato con corso di 32 ore e con gli aggiornamenti annuali; al momento la nomina è

in validità. 1 1 1

Mantenere in validità la nomina dell’RLS con corsi annuali di aggiornamento.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

Consultazione RLS (D.Lgs. 81/08, Art. 50): *** 1 1 1

Consultare l’RLS in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro in ordine

a valutazione dei rischi, misure preventive, designazione RSPP,

organizzazione della formazione.

Mettere a disposizione dell’RLS il materiale del SPPA. Fornirgli altresì le

informazioni relative ad ogni variazione di rischio in azienda.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Comunicazione nominativo RLS a INAIL (D.Lgs 81/08, Art. 18, Comma 1, Lett. aa):

entro il 15 Maggio è stato comunicato all’INAIL il nominativo dell’RLS dell’anno

precedente.

1 1 1

Comunicare all'INAIL, entro il 15 maggio, il nominativo del rappresentante

dei lavoratori per la sicurezza, dell’anno precedente, in caso di nuova

elezione o designazione

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Consegna copia DVR E DUVRI al RLS (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lettera o):

sono stati consegnati all’RLS i documenti inerenti le valutazioni dei rischi aziendali. 1 1 1

Consegnare al RLS copia dei documenti relativi alle Valutazioni dei Rischi e il

DUVRI.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 3/10

PERICOLO Sicurezza nelle attività – Gestione Sicurezza

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Informazione e formazione adeguate ai PREPOSTI e DIRIGENTI (D.Lgs. 81/08, Art.

19-37): **** 2 2 4

Formare i Preposti e i Dirigenti alla Sicurezza secondo l’Accordo Stato

Regioni. Effettuare ogni 5 anni i richiami formativi di 6 ore ai Preposti ed ai

Dirigenti.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Capacità e requisiti professionali degli addetti e responsabili dei servizi di

prevenzione e protezione (D.Lgs. 81/08, Art. 32): L’RSPP ha frequentato i corsi Mod.

A-B e C. L’RSPP ha frequentato i corsi annuali di aggiornamento.

Il Datore di lavoro ha nominato l’RSPP.

1 1 1

Provvedere a nominare l’RSPP verificandone gli attestati di formazione ed i

relativi aggiornamenti annuali.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

Coordinamento (D.Lgs. 81/08, Art. 26, Comma 1 e 2): *** 2 2 4

Prima di assegnare gli incarichi di esecuzione di attività ad azienda esterne

o a liberi professionisti occorre venire in possesso di quanto indicato

dall’allegato XVII del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.

Effettuare il verbale di coordinamento prima di iniziare le attività con TUTTI

gli addetti ai lavori.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

DUVRI (D.Lgs. 81/08, Art. 26, Comma 3): Allo stato attuale non esistono contratti

d’appalto con aziende esterne che possono generare, allo stato attuale, rischi

interferenti tra loro.

1 1 1

È obbligo del Datore di Lavoro allegare al contratto di ogni singola azienda, il

DUVRI, qualora esistano rischi interferenziali all’interno dell’Unità Produttiva.

Mantenere sempre un controllo sull’eventuale presenza di tali rischi.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Tessera di riconoscimento (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lett. u): Allo stato

attuale non vengono svolte attività presso Unità Produttive esterne per le quali sia

richiesto l’utilizzo della Tessera di Riconoscimento. 1 1 1 Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 4/10

PERICOLO Sicurezza nelle attività – Gestione Sicurezza

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Riunione periodica (D.Lgs. 81/08, Art. 35): Al momento viene effettuata

annualmente la riunione periodica. 1 1 1 Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

Nomina medico competente (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lett. a): allo stato

attuale non necessario 1 1 1

Il medico competente non è stato nominato.

Qualora risulti, dalla compilazione degli appositi moduli, la presenza di

lavoratori che utilizzano il videoterminale per più di 20 ore alla settimana,

provvedere alla nomina del medico competente.

Richiedere al Medico Competente, in fase di nomina, i requisiti minimi

richiesti all’Art. 38 del D.Lgs. 81/08.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Sorveglianza sanitaria (D.Lgs 81/08, Art. 41): allo stato attuale non necessaria 1 1 1

Il Datore di Lavoro deve vigilare affinché i lavoratori per i quali esiste

l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa

specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.

Il datore di lavoro deve vigilare affinché i lavoratori per i quali esiste l’obbligo

di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica

senza il prescritto giudizio d’idoneità.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Presidi sanitari (D.Lgs. 81/08, Art. 45): è presente almeno una cassetta di primo

soccorso. 2 2 4

L’addetto di primo soccorso controlla mensilmente lo stato d’uso e di

conservazione dei medicinali e provvedere alla sostituzione di farmaci

mancanti o scaduti.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Piano di emergenza ed esercitazioni antincendio (Decreto Ministeriale 10 Marzo

1998, Articolo 5): È presente il piano di emergenza e la planimetria di evacuazione

esposta nei locali.

Due volte all’anno viene testato il piano di emergenza con la prova di evacuazione e

registrata nell’apposito registro antincendio, nonché la presenza del report di

evacuazione.

1 1 1 *****

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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Art. 28 del D.Lgs. 81/2008 – Modello T&A Group Srlu: Ed. 1 - Rev. 0 del 10/11/2012 – Vietata qualsiasi riproduzione anche parziale del documento.

Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 5/10

PERICOLO

Sicurezza nelle attività – Gestione Sicurezza

RISCHI

Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Vie e uscite di emergenza (D.Lgs. 81/08, Art. 64, Comma 1): 2 2 3

L’addetto antincendio deve controllare giornalmente che le vie e le uscite di

emergenza siano ben visibili, libere da intralci, fruibili e segnalate con

apposita cartellonistica.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Presidi antincendio (DM 10 marzo 1998, Articoli 3 e 4): Sono presenti in azienda i

presidi antincendio. È attivo un contratto per le verifiche semestrali dei presidi

antincendio. 1 1 1

Verificare periodicamente che vengano effettuate le verifiche semestrali dei

presidi antincendio.

Verificare che i presidi siano ben visibili ed accessibili.

Segnalare l’eventuale mancanza al comune di competenza.

Richiedere il ripristino dei presidi che risultano danneggiati.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Registro della sicurezza antincendio (DPR 12/01/98, n. 37; articolo 5): *** 1 1 1

È cura del Datore di Lavoro tenere sempre a disposizione e aggiornato,

presso l’Unità Produttiva, l’apposito Registro della Sicurezza Antincendio, in

cui sono riportati tutti gli interventi di manutenzione e controllo degli

impianti.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Già attuato 1 1 1

Fornitura dei DPI (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lett. d): ********

PS.: Le indicazioni sui DPI da fornire ai lavoratori, come strumento di protezione dai

rischi sono indicati nelle specifiche Valutazioni dei Rischi.

2 2 4

Consegnare ai lavoratori i DPI individuati in pesatura dei rischi Mansioni. Fare

firmare ai lavoratori l’apposito modulo di consegna DPI, per ricevuta, ogni

qualvolta si effettua la consegna di un nuovo DPI, per il quale non si aveva la

firma consegna.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Denuncia infortuni (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lett. r): ***** 2 2 4

Il Datore di Lavoro deve provvedere ad una accurata compilazione del

Registro Infortuni (vidimato dall’AUSL Territorialmente competente) e alla

compilazione della Statistica degli Infortuni ed effettuare le relative

comunicazioni all’INAIL di competenza.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 6/10

PERICOLO Sicurezza nelle attività – Gestione Sicurezza

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Segnaletica di sicurezza e di avvertimento (D.Lgs. 81/08, Art. 163, Comma 1): 2 3 6

Installare i cartelli individuati in pesatura di rischio mansioni.

Provvedere a migliorare la segnaletica di sicurezza, che deve essere ben

visibile all’uscita di ogni aula.

Provvedere a segnale ogni quadro elettrico con gli appositi cartelli di divieto

e di pericolo.

Provvedere a segnale i locali nei quali può andare solo personale autorizzato.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Breve 1 1 1

Scale 2 3 6

Le scale semplici portatili (a mano) devono essere sufficientemente resistenti

nell'insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni appropriate al

loro uso. Dette scale, se di legno, devono avere i pioli fissati ai montanti

mediante incastro. I pioli devono essere privi di nodi. Tali pioli devono essere

trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; nelle scale

lunghe più di 4 metri deve essere applicato anche un tirante intermedio. È

vietato l'uso di scale che presentino listelli di legno chiodati sui montanti al

posto dei pioli rotti. Esse devono inoltre essere provviste di:

a) dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti;

b) ganci di trattenuta o appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori,

quando sia necessario per assicurare la stabilità della scala.

Quando l'uso delle scale, per la loro altezza o per altre cause, comporti

pericolo di sbandamento, esse devono essere adeguatamente assicurate o

trattenute al piede da altra persona.

c) nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo

spostamento laterale;

d) durante l'esecuzione dei lavori, una persona deve esercitare da terra una

continua vigilanza della scala.

Tutte le scale utilizzate dai lavoratori all’interno della scuola devono

possedere la marcatura CE e rispettare la norma EN131.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

03/03/2015 2 Dott. A. Busato Ing. M. Manaresi F.L. xxx-15 77 di 111

Art. 28 del D.Lgs. 81/2008 – Modello T&A Group Srlu: Ed. 1 - Rev. 0 del 10/11/2012 – Vietata qualsiasi riproduzione anche parziale del documento.

Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 7/10

PERICOLO Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Stabilità delle strutture 2 3 6

Controllo periodico dello stato di conservazione delle strutture.

Verificare se tutti gli armadi presenti sono stati ancorati alla parete, per

evitare un pericolo di ribaltamento e verificare le indicazioni della portata dei

ripiani.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Altezza e cubatura superficie 2 3 6

Verificare che la cubatura per ogni alunna rispetti le norme di legge.

Verificare che I limiti di altezza rispettano i limiti dettati dalla normativa

urbanistica vigente.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Vie di circolazione, zone di pericolo, pavimenti e passaggi

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 3 6

I pavimenti ed i passaggi non devono essere ingombrati da materiali che

ostacolano la normale circolazione.

Effettuare un controllo periodico delle vie di circolazione e dei passaggi.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Vie e uscite di emergenza

(Allegato IV del D.Lgs.. 81/08) 2 3 6

Verificare che le vie e le uscite di emergenza siano sempre sgombre e

consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro e il

punto di raccolta e di conta.

Verificare che le porte di emergenza siano ben segnalate con apposita

segnaletica.

Verificare che le porte delle uscite di emergenza non siano chiuse a chiave

quando sono presenti lavoratori a scuola.

È fatto divieto di parcheggiare le auto nei pressi delle vie di fuga.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Porte e portoni

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 3 6

Verificare che su ogni porta trasparente sia installata l’apposita segnalazione

ad altezza occhi.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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Art. 28 del D.Lgs. 81/2008 – Modello T&A Group Srlu: Ed. 1 - Rev. 0 del 10/11/2012 – Vietata qualsiasi riproduzione anche parziale del documento.

Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 8/10

PERICOLO

Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di lavoro esterni

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 2 4

I posti di lavoro, le vie di circolazione e altri luoghi o impianti all’aperto

devono essere concepiti in modo tale che la circolazione dei pedoni e dei

veicoli può avvenire in modo sicuro. Tali luoghi devono essere segnalati con

cartelli di pericolo e di divieto per i non addetti ai lavori.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Microclima

2 3 6

Garantire la presenza di aria salubre all’interno della scuola tramite aperture

naturali e se non possibile con impianti di aerazione.

Eseguire la regolare manutenzione degli impianti di riscaldamento, di

condizionamento e di aerazione.

La temperatura interna dell’edificio deve poter essere regolata in modo tale

da non aver temperature troppo alte o troppo basse, nel rispetto delle

normative vigenti.

Le finestre, i lucernai e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un

eccessivo soleggiamento, per ovviare a ciò provvedere ad installare apposito

oscuramento conforme alle normative vigenti

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Illuminazione naturale ed artificiale dei luoghi di lavoro

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 3 6

Effettuare la pulizia regolare delle finestre e delle pareti vetrate per avere

maggior disponibilità di luce naturale. Verificare che tali vetri siano a norma,

con doppio vetro o pellicolare i vetri che non risultano antisfondamento con

apposita pellicola adesiva, in modo da evitare la formazione di frantumi

taglienti in caso di rottura accidentale.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine e impianti 2 2 4

Richiedere la regolare manutenzione degli impianti presenti all’interno della

scuola con le necessarie verifiche periodiche.

Registrare ogni manutenzione ed intervento in un apposito registro.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 9/10

PERICOLO

Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Sicurezza generale all’interno della scuola

(pertinenza del Dirigente Scolastico) 3 4 12

Al momento del sopralluogo sono emerse tali non conformità:

1. Installare sulle porte, dove è mancante, il cartello “Maniglione

antipanico, Apertura a spinta”, preferibilmente ad altezza occhi;

2. Verificare che i cartelli di segnalazione del percorso di esodo siano

visibili in ogni punto della scuola

3. Verificare il funzionamento delle luci di emergenza;

4. Installare la cartellonistica antincendio mancante;

5. Mantenere in efficienza le protezioni dei termosifoni contro gli urti

accidentali;

6. Proteggere gli spigoli delle banchine esterne da possibili urti;

7. Rimuovere i materiali al di sopra degli armadi;

8. Installare su tutti i quadri elettrici il cartello di “Attenzione

apparecchiature sotto tensione, Divieto di spegnere fuoco con acqua e

Divieto di accesso ai non autorizzati”;

Richiedere l’apposizione dello sportello di copertura sopra a tutti i

quadri elettrici.

9. Pellicolare i vetri e gli specchi che non risultano antisfondamento con

apposita pellicola adesiva, in modo da evitare la formazione di

frantumi taglienti in caso di rottura accidentale;

10. Verificare che tutte le vie di fuga siano di facile apertura, in caso

contrario rimuovere il vincolo;

11. Rimuovere qualsiasi fonte di accumuli di sporcizia;

ImmediatoImmediato 1 1 1

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12. Sostituire tutte le attrezzature prive di protezioni idonee;

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 10/10

PERICOLO

Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Sicurezza generale all’interno della scuola

(pertinenza del Dirigente Scolastico) 3 4 12

13. Verificare che i tendaggi presenti a scuola siano ignifughi, sostituendo

quelli non idonei;

14. Aggiustare gli attaccapanni rotti;

15. Sistemare i carrelli delle pulizie con i prodotti chimici in appositi locali

chiusi a chiave, limitando l’accesso ai non autorizzati;

16. Sistemare i prodotti chimici in appositi locali chiusi a chiave, limitando

l’accesso ai non autorizzati

17. Verificare le crepe presenti, richiedendone il ripristino; nonché far

sistemare le parti murarie danneggiate;

18. Controllare periodicamente lo stato di usura delle bande antiscivolo,

sostituendo quelle che risultano essere troppo consumate;

19. Ancorare gli armadi alle pareti;

20. Richiedere la manutenzione della pavimentazione interna ed esterna,

che può causare un rischio di inciampo;

21. Effettuare una manutenzione ai giochi esterni;

22. Rimuovere la cartellonistica d’emergenza errata;

23. Verificare periodicamente i presidi medici, controllando la presenza

dell’elenco dei medicinali che devono essere presenti e che non siano

scaduti. Inoltre segnalare con apposito cartello il presidio medico;

24. Installare apposito cartello sul punto di raccolta e di conta.

25. Eliminare qualsiasi fonte di pericolo di caduta dall’alto, tra cui banchi o

sedie collocate sotto una finestra;

26. Richiedere una adeguata manutenzione del verde per evitare che le

radici delle piante possano sollevare la pavimentazione dei percorsi

perdonali esterni;

27. Richiedere i controlli sulle piante adiacenti al plesso, per valutarne la

ImmediatoImmediato 1 1 1

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stabilità (tronco e rami);

28. Verificare il rispetto di divieto di fumo nonché la presenza della

cartellonistica adeguata di divieto (compreso l’utilizzo delle sigarette

elettroniche), sia all’interno dei locali della scuola, sia in quelli

all’aperto;

29. Richiedere il certificato di sicurezza degli specchi, se non presente

richiedere la apposizione della pellicola di sicurezza.

30. Richiedere l’apposizione della protezione antischiacciamento delle

dita nella cerniera delle porte ad altezza bambino.

31. Richiedere l’apposizione della cartellonistica di segnalazione mancante

dai presidi antincendio e di gestione delle emergenze es. pulsanti di

allarme.

32. Richiedere la rimozione dei bidoni di vernice depositati nell’edificio;

33. Mantenere le apparecchiature elettriche lontano dai termosifoni;

34. Richiedere l’apposizione del cartello di portata sulle scaffalature;

35. Evitare di coprire con i tendaggi all’interno dell’edificio la segnaletica

recante indicazione delle vie di esodo e uscite di emergenza;

36. Eliminare i depositi di materiale combustibile es. cartone;

37. Richiedere la copia dell’esito del controllo di pulizia e manutenzione

dell’impianto di condizionamento;

38. Rimuovere qualsiasi oggetto che possa coprire gli estintori;

39. Richiedere la sistemazione di qualsiasi oggetto appeso a parete e

pericolante;

40. Richiedere un controllo di stabilità relativamente alle crepe presenti

nell’edificio;

41. Rimuovere i carrelli che ostruiscono le vie di esodo e uscite di

emergenza;

Sarà compito del Dirigente Scolastico far eseguire le sistemazioni e

ripristinare le non conformità presenti, inviando copia di questa pesatura

all’ente proprietario dell’edificio per informarlo dei lavori di ripristino di

propria competenza.

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 1/8

PERICOLO Sicurezza nelle attività – Gestione Sicurezza

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Stabilità delle strutture

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 3 6

Richiedere copia al Comune/Provincia del certificato di agibilità statica e del

copia del collaudo statico.

Inoltre richiedere verbale i consegna dell’immobile con la destinazione d’uso

di ogni locale e numero della popolazione scolastica specificata per ogni

locale.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Altezza e cubatura superficie

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 3 6

Per ogni grado e ordine di scuola, ogni alunno ha diritto, all’interno

dell’aula/sezione, di almeno 1,8 m2 di superficie netta.

Per quanto riguarda l’altezza dei soffitti non deve essere inferiore a 3m. con

diverse eccezioni per palestre (da 5,4m a 7,2m) e spazi comuni (min. 2,4 m.).

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Vie di circolazione, zone di pericolo, pavimenti e passaggi

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 3 6

Le vie di circolazione devono avere pavimentazioni prive di buche o

sporgenze pericolose

Se non è possibile eliminare o rimuovere, dalle zone di transito, ostacoli fissi

o mobili che costituiscono pericolo per i lavoratori, tali ostacoli devono

essere adeguatamente segnalati.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 2/8

PERICOLO Sicurezza nelle attività – Gestione Sicurezza

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Vie e uscite di emergenza

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 3 6

In caso di pericolo tutti i posti di lavoro devono poter essere evacuati

rapidamente e in piena sicurezza da parte dei lavoratori.

Le vie e le uscite di emergenza devono avere un’altezza minima di 2 m. e

larghezza minima conforme alla normativa antincendio vigente.

Le porte delle uscite di emergenza non devono essere chiuse a chiave

quando sono presenti lavoratori a scuola.

Le aperture esistenti nel suolo o nel pavimento devono essere provviste di

solide coperture o di parapetti normali, atti ad impedire la caduta di persone;

le aperture nelle aperti, che permettono il passaggio di una persona e che

presentano pericolo di caduta per dislivelli superiori ad un metro, devono

essere provviste di solida barriera o munite di parapetto normale.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Porte e portoni

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 3 6

All’interno dell’edificio scolastico la larghezza minima delle porte è la

seguente:

- locale occupato da persone fino a un numero massimo di 25 unità:

larghezza minima 0,80 m.;

- locale occupato da persone con numero compreso tra 26 e 50: larghezza

minima 1,20 m.;

- locale occupato da persone con numero compreso tra 51 e 100: n°1 porta

di 1,20 m. e n°1 porta di 0,80 m. entrambe apribili nel verso dell’esodo;

Sulle porte trasparenti occorre installare apposita segnalazione ad altezza

occhi.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 3/8

PERICOLO

Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di lavoro esterni

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 2 4

I posti di lavoro, le vie di circolazione e altri luoghi o impianti all’aperto

devono essere concepiti in modo tale che la circolazione dei pedoni e dei

veicoli può avvenire in modo sicuro.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Illuminazione naturale ed artificiale dei luoghi di lavoro

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 3 6

Occorre che venga effettuata la manutenzione periodica dell’impianto di

illuminazione normale che quella di sicurezza ed emergenza.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

Regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine e impianti 2 2 4

Effettuare la regolare manutenzione degli impianti e le necessarie verifiche di

legge, comunicando il tutto al Dirigente Scolastico dell’istituto.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 4/8

PERICOLO

Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Locale Centrale termica

2 2 4

Nei locali C.T. non si devono creare accumuli di gas. Le strutture devono

avere determinate caratteristiche REI di resistenza al fuoco. L’obbligatorietà

di avere una parete attestata su spazio a cielo libero, avente lunghezza non

minore del 15% del perimetro della Centrale stessa, per ubicarvi le aperture

di aerazione, per lo smaltimento di eventuali fughe di gas, e/o ricambio

dell’aria interna.

È necessario inoltre segnalare i vari rubinetti presenti sulle tubazioni per

indicare il senso di apertura e chiusura e la funzione svolta.

Deve essere presente la “valvola di intercettazione generale del gas” ubicata

all’esterno del locale. Tale valvola deve essere ubicata in luogo sicuro per

poter interrompere il flusso del combustibile in caso di pericolo.

La presenza all’esterno del locale dell’interruttore elettrico generale. Anche

in questo caso si offre la possibilità di intervenire rimanendo in luogo sicuro.

Il senso di apertura delle porte, deve essere verso l’esterno per agevolare

un’eventuale fuga, in caso di pericolo.

la necessità di disporre ad esempio di un estintore portatile in prossimità di

ogni generatore, presente in C.T.

Sulla porta di accesso deve essere indicato con opportuna cartellonistica:

“locale caldaia”; “vietato l’ingresso ai non autorizzati”.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 5/8

PERICOLO

Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernai dei locali scale e marciapiedi mobili,

banchina e rampe di carico

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08)

2 2 4

Gli ambienti scolastici devono possedere le seguenti condizioni:

- essere ben difesi dagli agenti atmosferici e provvisti di isolamento termico e

acustico, tenuto conto del tipo di locale e attività svolta nel locale stesso;

- avere aperture sufficienti per un rapido ricambio d’aria;

- essere ben asciutti e ben difesi contro l’umidità;

- i pavimenti dei locali devono essere fissi, stabili ed antisdrucciolevoli

nonché esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi;

- le porte in vetro devono essere rese ben visibili e costruite in materiale di

sicurezza;

- le finestre, i lucernai e i dispositivi di ventilazione devono poter essere

aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza. Quando sono

aperti essi devono essere posizionati in modo da non costituire un pericolo

per i lavoratori;

- le finestre e i lucernai devono essere concepiti in maniera tela da poter

essere puliti in tutta sicurezza;

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa Pagina

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 6/8

PERICOLO

Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Scale

(Allegato IV del D.Lgs. 81/08) 2 2 4

Ogni scala, balcone o terrazzo deve essere provvista di un normale

parapetto. Per il D.Lgs. 81/08 un parapetto è considerato normale quando

possiede le seguenti condizioni:

- costruito in materiale rigido e resistente in buono stato di conservazione;

- abbia un altezza utile di almeno un metro;

- costituito da almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa

metà distanza fra quello superiore ed il pavimento;

- costruito e fissato in modo da poter resistere, nell’insieme ed in ogni sua

parte, al massimo sforzo cui può essere assoggettato, tenuto conto delle

condizioni ambientali e della sua specifica funzione.

Ogni parapetto deve avere una fascia di altezza minima 15cm dal piano

calpestio per evitare caduta di materiale verso il basso.

È considerato equivalente al parapetto normale qualsiasi protezione, quale

muro, balaustra, ringhiera e simili, realizzate con le stesse condizioni

sopraccitate.

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

Medio 1 1 1

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 7/8

PERICOLO

Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Sicurezza generale all’interno della scuola

(pertinenza del Comune / Provincia)

3 4 12

Al momento del sopralluogo sono emerse tali non conformità:

− Verificare che i cartelli di segnalazione del percorso di esodo siano

visibili in ogni punto della scuola ed installare il cartello “Apertura a

spinta, Uscita di emergenza”.

− Far manutenzione alle luci di emergenza e di sicurezza ;

− Installare la cartellonistica antincendio Installare su tutti i quadri

elettrici il cartello di “Attenzione apparecchiature sotto tensione,

Divieto di spegnere fuoco con acqua e Divieto di accesso ai non

autorizzati” ; Provvedere all’apposizione dello sportello di copertura

sopra a tutti i quadri elettrici.

− Pellicolare i vetri e gli specchi che non risultano antisfondamento con

apposita pellicola adesiva, in modo da evitare la formazione di

frantumi taglienti in caso di rottura accidentale;

− Proteggere gli spigoli delle banchine esterne da possibili urti;

− Verificare che i tendaggi presenti a scuola siano ignifughi, sostituendo

quelli non idonei.

− Verificare le parti murarie interne ed esterne che presentano crepe o

distacco dell’intonaco;

− Controllare periodicamente lo stato di usura delle bande antiscivolo,

sostituendo quelle che risultano essere troppo consumate ;

− Ancorare gli armadi alle pareti;

− Verificare che tutti i termosifoni siano protetti contro il rischio urti;

− Verificare che tutte le vie di fuga siano di facile apertura, in caso

contrario rimuovere il vincolo;

ImmediatoImmediato 1 1 1

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Pesatura dei rischi TRASVERSALE alle mansioni 8/8

PERICOLO

Luoghi Di Lavoro

RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali

Indicazione delle misure di prevenzione e protezione

ATTUATE P M R

Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento

nel tempo dei livelli di sicurezza

Tempistica di

intervento P M R

Sicurezza generale all’interno della scuola

(pertinenza del Comune / Provincia)

3 4 12

− Rendere agibile la valvola del contatore del gas e segnalarla con

apposito cartello;

− Segnalare e proteggere la scala esterna contro gli urti con il capo;

− Verificare l’origine delle infiltrazioni;

− Richiedere la sostituzione degli infissi che non seguono le vigenti

norme di sicurezza, tali finestra devono poter essere aperte a vasistas,

in quanto quelle attuali, se aperte, creano il rischio che i bambini

urtino con il capo gli spigoli della ante.

− Installare apposito cartello sul punto di raccolta e di conta.

− Provvedere a far svolgere una adeguata manutenzione del verde per

evitare che le radici delle piante possano sollevare la pavimentazione

dei percorsi perdonali esterni;

− Far svolgere i controlli sulle piante adiacenti al plesso, per valutarne la

stabilità (tronco e rami); − fornire il certificato di sicurezza degli specchi, se non presente

provvedere all’ apposizione della pellicola di sicurezza.

− Provvedere all’apposizione della protezione antischiacciamento delle

dita nella cerniera delle porte ad altezza bambino

− Provvedere all’apposizione della cartellonistica di segnalazione

mancante dai presidi antincendio e di gestione delle emergenze es.

pulsanti di allarme.

− Provvedere alla rimozione dei bidoni di vernice depositati nell’edificio;

− Provvedere all’apposizione del cartello di portata sulle scaffalature;

− Provvedere a fornire la copia dell’esito del controllo di pulizia e

manutenzione dell’impianto di condizionamento;

− Provvedere alla sistemazione di qualsiasi oggetto appeso a parete e

pericolante;

− Provvedere ad un controllo di stabilità relativamente alle crepe

ImmediatoImmediato 1 1 1

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presenti nell’edificio;

Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __

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Con l’emanazione del D.M. 10 marzo 1998, il documento di Valutazione dei Rischi viene

integrato con la valutazione del rischio di incendio.

Tale valutazione effettuata alla stregua della valutazione dei rischi aziendali è parte integrante di

questo documento e viene riportata quindi all’interno del documento stesso.

L’obiettivo è quello di poter adottare, sulla base della valutazione, provvedimenti che

riguardano:

• la prevenzione dei rischi dovuti agli incendi;

• l’informazione e la formazione dei lavoratori e delle altre persone presenti sul rischio connesso

all’incendio ed ai rischi connessi agli stoccaggi di materiale vari;

• le misure tecnico-organizzative destinate a porre in atto i provvedimenti necessari per la prevenzione e

la protezione dei lavoratori.

DEFINIZIONI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO

PERICOLO DI INCENDIO = proprietà o qualità intrinseca di determinati materiali o attrezzature, oppure di

metodologie e pratiche di lavoro o di utilizzo di un ambiente di lavoro, che presentano il potenziale di

causare un incendio.

RISCHIO DI INCENDIO = probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di accadimento di un incendio e

che si verifichino conseguenze dell’incendio sulle persone presenti.

VALUTAZIONE DI RISCHI DI INCENDIO = procedimento di valutazione dei rischi di incendio in un luogo di

lavoro, derivante dalle circostanze del verificarsi di un pericolo di incendio.

CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO

La valutazione del rischio di incendio, come specificato dal D.M. attuativo, si è articolata nelle

seguenti fasi:

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a) individuazione di ogni pericolo di incendio:

• si individuano tutti gli eventuali materiali combustibili e/o infiammabili presenti all’interno

dell’ambiente di lavoro connessi all’attività svolta,

• si individuano le eventuali sorgenti di innesco che possono essere presenti nell’ambiente di lavoro.

b) individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi di incendio:

• in base alle mansioni lavorative presenti, si individua il personale esposto a rischio di incendio;

• si prende in esame anche la possibilità che possano essere esposte anche persone non abitualmente

presenti all’interno del luogo di lavoro,

c) eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio, intervenendo su:

• materiali o sostanze infiammabili, con la loro sostituzione, rimozione, etc.

• sulle sorgenti di innesco degli incendi, con la rimozione, sostituzione, schermatura, etc.

d) valutazione del rischio residuo di incendio dell’intero luogo di lavoro o di ogni parte di esso

e) verifica della adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti ovvero individuazione di eventuali ulteriori

provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui di incendio.

CONCLUSIONI

A seguito della VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO effettuata, seguendo i criteri sopra esposti,

e, considerando la presenza di una squadra di emergenza opportunamente formata all’interno dello stabile,

si è classificato il livello di rischio di incendio relativo all’attività della società:

Rischio di Incendio:

(basso/medio/elevato) MEDIO

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Il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di sicurezza deve garantire che i provvedimenti di prevenzione ed i metodi di lavoro e di produzione,

ritenuti necessari e attuabili a seguito della valutazione dei rischi, siano tali da consentire un

miglioramento del livello di protezione dei lavoratori, rispetto alle esigenze della sicurezza e della

salute.

Il programma di miglioramento, in conseguenza della rilevazione dei rischi, viene effettuato come

di seguito indicato:

• attuazione delle misure migliorative individuate nelle pesature dei rischi;

• piano di informazione e formazione per i lavoratori dipendenti che viene svolto dal Responsabile

del Servizio Prevenzione e Protezione dai Rischi e/o dal consulente esterno;

• utilizzo di uno scadenziario interno per la verifica dei documenti presenti e delle relative scadenze;

• adozione di un modello di organizzazione e di gestione aziendale (SGSL);

• effettuazione di un programma di revisione periodica della valutazione dei rischi;

• definizione di un programma di controllo delle misure di sicurezza attuate per verificarne lo stato

di efficienza e funzionalità.

Gli elementi sopra descritti hanno consentito l'elaborazione di un programma che consentirà di

migliorare nel tempo i livelli di sicurezza.

Per quanto riguarda il primo punto, l’attuazione delle misure migliorative individuate nelle

pesature dei rischi, è necessario fare riferimento agli interventi individuati nelle precedenti tabelle.

Tali misure migliorative sono infatti da realizzare al fine di garantire il miglioramento dei livelli di

sicurezza.

Ogni intervento è per questo collegato a una tempistica di attuazione.

L’attuazione delle misure migliorative si attua attraverso le procedure individuate e il ruolo

dell’organizzazione aziendale scelto per provvedervi, come specificato nelle tabelle di pesatura dei

rischi nelle colonne riservate alla compilazione da parte del datore di lavoro o SPP.

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Il secondo punto, piano di informazione e formazione per i lavoratori dipendenti, deve essere

attuato dal Datore di lavoro e svolto dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dai Rischi

e/o dal consulente esterno. Il programma di tale piano di informazione, formazione e, dove necessario,

addestramento dei lavoratori è presente nella V° parte del presente documento.

All’interno del piano devono rientrare anche la formazione e informazione degli incaricati tra i

lavoratori a ricoprire ruoli particolari, quali:

− rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;

− preposti;

− addetti antincendio;

− addetti primo soccorso;

− addetti gestione delle emergenza;

− addetti all’evacuazione;

− etc.

Questo ha lo scopo di aumentare l’informazione sui rischi per la salute e sicurezza connessi alle attività

svolte dall’azienda, sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate e sulle procedure che

riguardano ciascuno addetto.

Il terzo punto riguarda la gestione di uno scadenziario interno, strumento valido per gestire le

scadenze dei documenti relativi alla sicurezza aziendale, l’attuazione dei corsi di formazione e

informazione, la periodicità delle verifiche di attrezzature o impianti, il numero degli addetti nominati

per ricoprire ruoli particolari, etc.

Il quarto punto prevede l’adozione all’interno dell’azienda di un modello di organizzazione e di

gestione idoneo ad assicurare un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici

relativi:

a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di

lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;

b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione

conseguenti;

c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni

periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

d) alle attività di sorveglianza sanitaria;

e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;

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f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in

sicurezza da parte dei lavoratori;

g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;

h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate.

Il modello organizzativo e gestionale deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell'avvenuta

effettuazione delle attività.

Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni

dell'organizzazione e dal tipo di attività svolta, un'articolazione di funzioni che assicuri le competenze

tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un

sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.

Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull'attuazione del

medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il

riesame e l'eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano

scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all'igiene sul

lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell'organizzazione e nell'attività in relazione al progresso

scientifico e tecnologico.

In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee

guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre

2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti dall’articolo 30 del

D.Lgs. 81/08.

Il programma di revisione periodica della valutazione dei rischi prevede, come quinto punto, che

il presente documento sia riveduto ed integrato ogni qualvolta occorreranno situazioni non

contemplate nel presente documento e in particolare quando saranno utilizzate nuove macchine o

attrezzature o saranno modificati i regimi d'esposizione. Sarà inoltre aggiornato in funzione delle

variazioni delle mansioni specifiche del personale.

Infine, è importante elaborare un programma di controllo delle misure di sicurezza attuate per

poter verificare lo stato di efficienza e funzionalità delle scelte effettuate e attuate.

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1) STATISTICHE DEGLI INFORTUNI

Le statistiche degli infortuni devono essere utilizzate come lettura dei rischi presenti nell’Azienda

così da poter evidenziare eventuali problematiche particolari, che verranno nel caso discusse e analizzate

durante la riunione periodica, al fine di stabilire possibili soluzioni migliorative.

Il datore di lavoro e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni

e competenze ad essi conferite, devono comunicare all’INAIL, o all’IPSEMA, in relazione alle rispettive

competenze, a fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza

dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, le informazioni relative agli

infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni (D.Lgs. 81/08 art. 18

comma a). Infortuni rilevati nell’ultimo triennio:

SCHEDA DI STATISTICA INFORTUNI DEGLI ULTIMI 3 ANNI

Descrizione Indici

Numero infortuni occorso 3 anni addietro

Numero infortuni occorso 2 anni addietro

Numero infortuni occorso l’anno scorso

Numero ore lavorate 3 anni addietro

Numero ore lavorate 2 anni addietro

Numero ore lavorate l‘anno scorso

Numero totale giorni inabilità per infortuni 3 anni addietro

Numero totale giorni inabilità per infortuni 2 anni addietro

Numero totale giorni inabilità per infortuni l’anno scorso

Numero totale persone in forze 3 anni addietro

Numero totale persone in forze 2 anni addietro

Numero totale persone in forze l’anno scorso

Indici di frequenza di 3 anni addietro

Indici di frequenza di 2 anni addietro

Indici di frequenza di l’anno scorso

Indici di gravità di 3 anni addietro

Indici di gravità di 2 anni addietro

Indici di gravità di l’anno scorso

Legenda:

Indice di frequenza = (n.° infortuni * 10 6 ) / ore lavorate

Indice di gravità = (n.° giorni di inabilità * 10 3 ) / ore lavorate

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2) CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI MEDICAZIONE

Sulla base del D.M. 388/03 la CASSETTA DI MEDICAZIONE deve essere conforme a quanto disposto

nell’allegato 1 a tale Decreto:

CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA AZIENDALE DI PRONTO SOCCORSO

(AI SENSI DEL D.M. 388/03)

• Guanti sterili monouso (5 paia). • Visiera paraschizzi • Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1). • Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro – 0, 9%) da 500 ml (3). • Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10). • Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2). • Teli sterili monouso (2). • Pinzette da medicazione sterili monouso (2). • Confezione di rete elastica di misura media (1). • Confezione di cotone idrofilo (1). • Confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso (2). • Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2). • Un paio di forbici. Lacci emostatici (3). • Ghiaccio pronto uso (due confezioni). • Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2). • Termometro. • Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.

Si prega di integrare con il seguente materiale:

• coperta termica; • scudo facciale; • guanti monouso non sterili; • pila.

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3) ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI

Ai fini degli obblighi indicati al Titolo VII del D.Lgs. 81/08, si definisce con il termine lavoratore: il

lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per 20 ore

settimanali, dedotte le interruzioni di cui all’articolo 175.

Affinché i posti di lavoro con VDT possano essere considerati conformi a quanto prescritto dal

D.Lgs. 81/08), il Datore di Lavoro, all’atto della valutazione del rischio di cui all’articolo 28, analizzare i

posti di lavoro con particolare riguardo:

a) ai rischi per la vista e per gli occhi;

b) ai problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico o mentale;

c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.

In base alle valutazioni effettuate, il datore di lavoro deve adottare le misure appropriate per

ovviare ai rischi riscontrati, organizzando e predisponendo i posti di lavoro in conformità ai requisiti

minimi di cui all’allegato XXXIV del D.Lgs. 81/08.

Inoltre il datore di lavoro deve:

a) fornire ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda:

• le misure applicabili al posto di lavoro;

• le modalità di svolgimento dell’attività;

• la protezione degli occhi e della vista;

b) assicurare ai lavoratori una formazione adeguata.

I lavoratori così individuati sono sottoposti a sorveglianza sanitaria, con particolare riferimento:

• ai rischi per la vista e per gli occhi;

• ai rischi per l’apparato muscolo-scheletrico.

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Azienda _________________

DICHIARAZIONE SULL’USO DEI VIDEOTERMINALI

Io sottoscritto/a, Sig./ra ……………………………………………….

DICHIARO

□1 di non utilizzare

□ di utilizzare

durante la normale attività lavorativa, un’attrezzatura munita di videoterminale, in maniera

sistematica od abituale, per una durata superiore alle 20 ore settimanali.

Data, ___________________

Il Dichiarante

_______________________

1 Barrare la voce interessata.

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4) COMUNICAZIONE LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA

Azienda ____________________

Con la presente siamo a comunicarLe che, ai sensi del D.Lgs. 151 del 2001, è necessario valutare la

compatibilità della Sua mansione lavorativa con l’eventuale stato di gravidanza; pertanto La invitiamo a

dare tempestiva comunicazione al Datore di Lavoro dello stato di gravidanza, accertato o presunto, ai fini

dell’adozione di tutte le misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici durante il periodo

di gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio.

Per ricevuta

_______________________

Data, ___________________

--- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- ---

Io sottoscritta, Sig.ra ………………………………………………………………..………………., nata a …………………………………….

il……………………………, residente a ………………………………………………………………..………………………………………………..

in qualità di dipendente della ditta _____________________________________________

DICHIARO

il mio stato di gravidanza dalla data del………………………., affinché venga valutata la compatibilità della

mansione lavorativa e vengano adottate le misure di tutela necessarie, ai sensi del D.Lgs. 151/01.

Il dichiarante

_______________________

Data, ___________________

COMUNICAZIONE SULLO STATO DI GRAVIDANZA

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5) VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA (ai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 81/2008)

In data ………………………….presso la sede dell’azienda …………………………………………………………………..sita

in…………………………………………………………………, via………………………………………………………..n…...., a seguito di convocazione effettuata

dal datore di lavoro, sì è tenuta la riunione periodica prevista all’art. 35 del D.Lgs. n. 81/2008. Alla riunione, iniziata alle

ore…………….………, erano presenti:

- il datore di lavoro, Sig.: …………………………………………….................................................

- il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, Sig………………………………………………………….

- (ove nominato) il medico competente, Dott………………………………………………………………………………………

- il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Sig………………………………………………………………………………

Nel corso della riunione il datore di lavoro ha sottoposto all’esame dei partecipanti:

a) il documento di valutazione dei rischi;

b) l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria;

c) i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale;

d) i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della

protezione della loro salute.

Nel corso della riunione sono inoltre stati individuati:

e) i seguenti codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e di malattie

professionali:…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………… …………………………………………………………………..…………………………………

f) i seguenti obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di

gestione della salute e sicurezza sul lavoro………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Nel corso dell’incontro, i presenti hanno osservato/stabilito che:………………………………………………………………..

………….………………………………………………………………….……………………………………………………………………………………………………………………………

La riunione si è chiusa alle ore……………..dello stesso giorno, ed è stato redatto il presente verbale, letto e sottoscritto

dai partecipanti, e tenuto a loro disposizione per l’eventuale consultazione a cura del datore di lavoro e secondo le

modalità stabilite.

Firme:

- il datore di lavoro, Sig. (o suo delegato) ……………………………………………...............................................................

- il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, Sig………………………………………………………….

- (ove nominato) il medico competente, Dott…………………………………… …………………………………………………

- il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Sig………………………………………………………………………………

Allegati:………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………

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6) NOMINA MEDICO COMPETENTE

Gentile Dott…………………………………………… Via ………………………………………… n…...... Cap………..Città………….………………………… Luogo,…………………..Data……………………..

Oggetto: nomina medico competente (art. 18, comma 1-a D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81).

Gentile dottore, con la presente La nominiamo medico competente della nostra azienda, ai sensi dell'articolo 18, comma 1, lettera a) del Decreto legislativo 81/2008. Sarà quindi Suo compito collaborare, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con lo scrivente datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi. Stante la disposizione dell’art. 41 del decreto legislativo in oggetto, la sorveglianza sanitaria che Ella svolgerà sui nostri lavoratori comprenderà:

a) visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato

al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;

b) visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla

mansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene

stabilita, di norma, in una volta l’anno. Tale periodicità può assumere cadenza diversa, da Lei stabilita in

funzione della valutazione del rischio. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre

contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria differenti rispetto a quelli indicati dal medico competente;

c) visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi

professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta,

al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;

d) visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla mansione specifica;

e) visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro, nei casi previsti dalla normativa vigente.

e-bis) visita medica preventiva in fase preassuntiva;

e-ter) visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai

sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione.

Le ricordiamo inoltre che l’art. 25 della norma in oggetto comprende, a carico del medico competente, gli obblighi di:

a) collaborare con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, anche

ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione

delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività di formazione e

informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e alla organizzazione del servizio di primo

soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del

lavoro. Collaborare inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione della salute”,

secondo i principi della responsabilità sociale;

b) programmare ed effettuare la sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 attraverso protocolli sanitari definiti in

funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati;

c) istituire, aggiornare e custodire, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni

lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria. Tale cartella verrà conservata con salvaguardia del segreto

professionale e, salvo il tempo strettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e la

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trascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del medico

competente:……………………………………………………………;

d) consegnare al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso, nel

rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003 n.196, e con salvaguardia del segreto

professionale;

e) consegnare al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e di rischio, e

fornirgli le informazioni necessarie relative alla conservazione della medesima;

f) lettera abrogata

g) fornire informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sono sottoposti e, nel caso di

esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche

dopo la cessazione della attività che comporta l’esposizione a tali agenti. Fornire altresì, a richiesta,

informazioni analoghe ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

h) informare ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 e, a richiesta

dello stesso, rilasciargli copia della documentazione sanitaria;

i) comunicare per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all’articolo 35, al datore di lavoro, al responsabile del

servizio di prevenzione protezione dai rischi, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i risultati anonimi

collettivi della sorveglianza sanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati ai fini della

attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori;

l) visitare gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla

valutazione dei rischi; la indicazione di una periodicità diversa dall’annuale deve essere comunicata al datore di

lavoro ai fini della sua annotazione nel documento di valutazione dei rischi;

m) partecipare alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori i cui risultati gli sono forniti con

tempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza sanitaria;

n) Ella dovrà inoltre aver provveduto a comunicare, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti di

cui all’articolo 38 D.Lgs. 81/2008 al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali entro il termine di

sei mesi dalla data di entrata in vigore del menzionato decreto.

Le ricordiamo infine che nell’espletare la Sua attività, Ella dovrà osservare tutti gli obblighi previsti a suo carico nel vigente Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81. (art. 18, comma 1-g); potrà avvalersi, per motivate ragioni, della collaborazione di medici specialistici, che sarà cura della nostra Azienda individuare sulla base delle Sue indicazioni; potrà inoltre disporre, nell’ambito degli accertamenti sanitari di Sua competenza, le indagini diagnostiche e gli accertamenti clinici e biologici mirati al rischio da Lei ritenuti necessari. Quanto inerente la parte economica della presente designazione viene trattata con scrittura separata.

Nell’augurarle buon lavoro le porgiamo i nostri cordiali saluti.

Firma del datore di lavoro ______________________

Il sottoscritto dott. …………… ………………….. ……………… dichiara di essere in possesso dei requisiti formativi e

professionali di cui all’articolo 38 del D.Lgs. 81/08, e si impegna ad esibire al conferente l’incarico la relativa

documentazione entro il …………………………

Per accettazione dell’incarico il medico competente _________________

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7) DESIGNAZIONE ADDETTI

Gentile Sig…………………………………………… Via ………………………………………… n…...... Cap………..Città………….…………………………

Luogo,…………………..Data……………………..

Oggetto: designazione lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di:

− prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di gestione dell’emergenza;

− delle misure di primo soccorso (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, artt. 18 c. 1- b e 43)

Gentile Sig. ……………………………………………………………………………………………. ,

consultato preventivamente il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, in ottemperanza a quanto previsto dal

Decreto Legislativo 9 aprile 2008, articoli 18 c. 1- b e 43, con la presente La designamo lavoratore incaricato:

− dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di gestione dell’emergenza;

− di primo soccorso,

Nell’affidarLe i compiti in argomento, La informiamo che, ai sensi dell’art. 43, comma 3 del D.Lgs. n. 81/2008, “I

lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione”.

Le comunichiamo inoltre che, al fine di adempiere al Suo incarico, Ella riceverà un’adeguata e specifica formazione e

un aggiornamento periodico.

Cordiali saluti.

Firma del datore di lavoro

……………………………...

Firma per accettazione

………………………………

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8) VERBALE CONSEGNA DVR AL RLS

consegnata a mano o inviata per posta elettronica certificata

al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: Gent.mo Sig. ……………………………..……….………

(Luogo)……………………..(data)……………………

Oggetto: verbale di consegna al RLS, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, di copia del

documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a)

Gentile signor……………………………..,

A seguito della sua richiesta del ……… ….. ……. Le allego per l’espletamento della sua funzione copia del Documento di

Valutazione dei Rischi della nostra azienda, costituito da un documento costituto di n…………… pagine e …………. allegati / oppure: da

supporto informatico (DVD, CD-ROM), che, ai sensi dell’art. 18, comma 1 lettera “o” del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, potrà essere

consultato esclusivamente in azienda.

Le ricordo inoltre che Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto al rispetto delle disposizioni di cui al decreto

legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e del segreto industriale relativamente alle informazioni contenute nel documento di

valutazione dei rischi e nel documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 26, comma 3, nonché al segreto in ordine ai

processi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni.

Cordiali saluti

il datore di lavoro

……….……………….…………….

Per ricevuta (se consegnato a mano):

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

……….……………. ………….. ……………

Allegati c.s.d.

Copia per il RLS

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9) VERBALE CONSEGNA DPI AI LAVORATORI

Gentile Sig…………………………………………… Via ………………………………………… n…...... Cap………..Città………….………………… (….)

Luogo,…………………..Data……………………..

Oggetto: verbale di consegna DPI; disposizioni sull’uso degli stessi.

Nel consegnarle i dispositivi di protezione individuali elencati, Le comunichiamo che nel loro uso dovrà attenersi alle

disposizioni dettate dall’ articolo 78 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n, 81, di cui Le riportiamo i contenuti:

1. sottoporsi al programma di formazione e addestramento organizzato dal datore di lavoro circa l’uso corretto e

l’utilizzo pratico dei DPI

2. utilizzare i DPI messi a disposizione conformemente all'informazione e alla formazione ricevute e all'addestramento

eventualmente organizzato ed espletato.

3. provvedere alla cura dei DPI messi a disposizione e non apportarvi modifiche di propria iniziativa.

4. al termine dell'utilizzo seguire le seguenti procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI:

……………… …………………… …………………… ………………….. ………………….. …

……………… …………………… …………………… ………………….. ………………….. ..

5. Qualora tali dispositivi di protezione individuale presentassero difetti di varia natura, o comportassero qualsiasi disturbo fisico od impedimento, questi devono essere immediatamente segnalati al datore di lavoro o al dirigente o al preposto, per un tempestivo intervento.

Elenco DPI consegnati:

� Casco per la protezione del capo � Guanti da lavoro � Scarpe antinfortunistiche � Tappi per la protezione dell’udito � Cuffie antirumore � altro: <…> � altro: <…>

Cogliamo l’occasione per ricordarLe che, per il mancato utilizzo dei suddetti dispositivi di protezione individuale, sarà

soggetto alle sanzioni disciplinari previste dalla Legge e dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Distinti saluti

Firma del datore di lavoro Firma per ricevuta dei DPI e presa nota delle disposizioni sul loro uso

…….……………………………... …………………………………………….………

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10) VERBALE CONSEGNA TESSERINO RICONOSCIMENTO

Verbale di consegna al lavoratore, della tessera di riconoscimento e relativa informazione sull’obbligo di esporla (articoli 18 comma 1-u e 20 comma 3 del D.Lgs. n. 81/2008)

In data ………………………….alle ore………….. il datore di lavoro dell’impresa……………………

………………………………..…………………… con sede in ………………………………………………. (…..)

via………………………………………………………………………..…………… n……………….. ha provveduto alla consegna della

tessera di riconoscimento al lavoratore (alla lavoratrice) Sig. (Sig.ra)

……………………………………………………………………………..

Data……………………………………

Firma per ricevuta della tessera:

- il lavoratore (la lavoratrice) …………………………………

Nell’occasione si è contestualmente provveduto ad informare il lavoratore (la lavoratrice) dell’obbligo

stabilito dal D.Lgs. n. 81/2008 all’art. 20 “Obblighi dei lavoratori,” comma 3:

I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita

tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione

del datore di lavoro.

La mancata osservanza dell’obbligo sopra riportato può far incorrere il lavoratore nella sanzione

amministrativa pecuniaria da 50 a 300 euro disposta all’articolo 59 comma 1-b della stessa legge.

Firma per presa conoscenza

dell’obbligo di esporre la tessera:

il lavoratore (la lavoratrice) …………………………………

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11) VERBALE ELEZIONE RLS

Verbale di elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ai sensi ai sensi dell’articolo 47 del D.Lgs. 9

aprile 2008, n. 81.

In data ………………………….presso i locali concessi dall’azienda………………..……………., siti in………………………………(……),

via…………………………………..n…....si sono tenute le elezioni del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, come previsto

all’articolo 47 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81.

L’incontro ha avuto inizio alle ore……………… con la individuazione da parte dei lavoratori di un segretario nella persona del(i)

Sig……………………….……………………….., che assicurerà il corretto svolgimento delle votazioni, incaricandosi di completare il presente

verbale in duplice copia, consegnandone rispettivamente una alla Direzione e l’altra al RLS eletto. Ai presenti è stata quindi

distribuita una scheda contenente i nominativi dei candidati, recante a garanzia della regolarità delle operazioni la sigla del

Segretario. Lo spoglio delle schede è stato eseguito immediatamente al termine della votazione, a cura del Segretario ed è

terminato alle ore……………… dello stesso giorno; i risultati sono i seguenti:

LAVORATORI AVENTI DIRITTO AL VOTO :

N°...............................

LAVORATORI VOTANTI :

N°...............................

SCHEDE VALIDE :

N°...............................

SCHEDE BIANCHE :

N°...............................

SCHEDE NULLE :

N°...............................

hanno ricevuto voti :

Cognome e nome Voti

Risulta pertanto eletto rappresentante per la sicurezza dei lavoratori dell’azienda............................. ...... ........................

.....................................il Sig:……………………………………… ........………………………….

Per accettazione dell’incarico Il Segretario

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza eletto: (oppure: il comitato elettorale)

…………………..………………………..………………………………..… …………………………………………………………………………

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• D. Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81: “Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 Agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

• L. 256/74, DPR 1147/77, 927/81, 141/88, D.M. 28/01/92, C.M. 15/92, D.M. 16/02/93: Imballaggio, etichettatura e schede di sicurezza di sostanze e preparati pericolosi.

• D.Lgs. 19/12/94 n. 758: “Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro”.

• D.Lgs. 25/11/96 n. 645: “Attuazione della direttiva 92/85/CEE concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento”.

• D.M. 16/01/97: “Definizione dei casi di riduzione della frequenza della visita degli ambienti di lavoro da parte del medico competente”.

• D.M. 16/01/97: “Individuazione dei contenuti minimi della formazione dei lavoratori, dei rappresentanti per la sicurezza e dei datori di lavoro che possono svolgere direttamente i compiti propri del responsabile del servizio di prevenzione e protezione”.

• D.M. 17/01/97 n. 58: “Regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale del tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro”.

• D.Lgs. 03/02/97 n. 52: “Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose”.

• D.P.C.M. 14/10/97 n. 412: “Regolamento recante l’individuazione delle attività lavorative comportanti rischi particolarmente elevati, per le quali l’attività di vigilanza può essere esercitata dagli ispettorati del lavoro delle direzioni provinciali del lavoro”.

• DPR 12/01/98 n. 37: “Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della L. 15 marzo 1997, n. 59”.

• D.M. 10/03/98: “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.

• D.M. 04/05/98: “Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché all’uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco”.

• D.Lgs. 16/07/98 n. 285: “Attuazione di direttive comunitarie in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi, a norma dell’articolo 38 della L. 24 aprile 1998, n. 128”.

• D.M. 19/05/99: “Criteri per l’individuazione delle mansioni usuranti”.

• D.Lgs. 23/02/00 n. 38: “Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dell’art. 55, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144”.

• D.Lgs. 25/02/00 n. 66: “Attuazione della direttiva 97/42/CE e 1999/38/CE, che modificano la direttiva 90/394/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro”.

• D.M. 2/10/00 : “Linee guida d’uso dei videoterminali.”

• D.Lgs. 26/03/01 n. 151: “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’art. 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”.

• D.P.R. 26/03/01 n. 176: “Regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.”

• D.P.R. 22/10/01 n. 462: “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.”

• D.Lgs. 02/02/02 n. 25: “Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro”.

• Legge 3/08/07 n. 123: “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”.

• Norme UNI - CIG in materia di impianti di distribuzione di gas combustibile.