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Pluralità delle culture organizzative

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Page 1: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Pluralità delle culture organizzative

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Joanne Martin

Page 3: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Un discorso «postmoderno»

Condivide il discorso di Schein Ma lo relativizza

Page 4: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Concetto di subculture

Una subcultura è un sottoinsieme di membri di un’organizzazione che si identificano come un gruppo distinto all’interno dell’organizzazione e agiscono abitualmente sulla base di loro convinzioni collettive.

Page 5: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Le subculture si possono formare attorno a degli interessi comuni all’interno dell’organizzazione e possono riflettere la condivisione di identità:

professionalietniche

Influenze culturali regionali/nazionali

di genere

Page 6: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

In alternativa, le subculture si possono formare a seguito della familiarità che i lavoratori sviluppano interagendo frequentemente

Page 7: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

• Sono interpretazioni soggettivamente imposte al processo di raccolta e analisi del materiale osservato (dipendono dal ricercatore)

• Ogni prospettiva permette di enfatizzare alcuni aspetti della cultura

Prospettive di analisi

Page 8: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Prospettiva integrativa (cultura come mezzo di integrazione, fonte di armonia e consenso

Prospettiva differenziante (presenza di più subculture, spesso in conflitto)

Prospettiva frammentaria (molteplicità di punti di vista mutevoli e imprevedibili)

Page 9: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

ConclusioniUn contesto culturale può essere compreso più pienamente solo se è visto in ogni momento da tutte e tre le prospettive

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La cultura organizzativa come strumento di controllo

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Gideon Kunda

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Oggetto delle sue ricercheVuole esaminare soprattutto come la cultura viene trasmessa ai dipendenti, per quali ragioni, come questi reagiscono

Page 13: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Sembra partire da Schein…Osserva diversi livelli della cultura… ma non gli interessa descrivere un sistema di convinzioni

Page 14: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Tesi principale

Cultura organizzativa viene diffusa per far interiorizzare nella coscienza dei dipendenti valori, codici di condotta

Page 15: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Rispetto a Barnard…Barnard un’organizzazione non può mai spingersi fino ad annullare la personalità dei suoi membri (scopi organizzativi/ moventi personali; personalità organizzativa/individuale)

Kunda mette in discussione questo assunto

Page 16: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Rispetto al contesto di Barnard…Le imprese si orientano sempre più verso un controllo dei dipendenti più sofisticato

Controllo coercitivo (I livello)

Controllo gerarchico-burocratico (II livello)

Controllo culturale(III livello)

Page 17: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Ancora sulla tesi principale di Kunda….

L’impresa non si ferma sulla soglia della personalità privata dei suoi membri. Al contrario punta a plasmarla

L’impresa cerca un’appassionata identificazione con valori e voleri dell’azienda

Page 18: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Risultato principale del suo lavoro di indagine non è la scoperta di convinzioni profonde, ma…

l’ambiguità dei dipendenti verso l’organizzazione e la sua cultura, il mix di sentimenti che manifestano

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Rispetto a Schein…Schein la cultura è cumulativa, consensuale, pragmatica; nasce in modo spontaneo dall’esperienza di tutto un gruppo…

Del tutto assente l’idea che la cultura possa essere costruita (da un gruppo di potere) che la usa come strumento di controllo

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Indagine sulla Tech

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Domande principali• In che cosa consiste la cultura, ossia gli

elementi della cultura)?• Come viene trasmessa ai dipendenti?• Come questi reagiscono?• Quale tipo di persone è il risultato finale

di tale processo?

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Disegno della ricercaStudio etnografico (durato un anno)

– Interviste– Raccolta e analisi di documenti– Partecipazione a riunioni, seminari, ecc.– Chiacchierate informali (sfoghi, confidenze)

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Il concetto di ideologiaIl modo in cui l’organizzazione propone un’immagine di sé

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Elementi della cultura…• Siamo una grande famiglia• Le persone sono creative, lavorano sodo,

sono in grado di autogestirsi, di imparare• Si può fallire, ma c’è sempre la possibilità

di una rivincita• I controlli sono in apparenza blandi, ma ci

sono e si può sempre essere colti in fallo

Page 25: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Come viene trasmessa…

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Risposta dei dipendentiContinuo intrecciarsi tra identificazione di ruolo e presa di distanza

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Esistono tre modi razionali di prendere le distanze dal ruolo:•Cinismo•Analisi fredda e distaccata della realtà•Ricorso al buon senso

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Ma la presa di distanza si manifesta anche in reazioni emotive•Rifiuto•Spersonalizzazione•Recitazione

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Risultato finale…Scoperta dell’ambiguità dei dipendenti verso la Tech (espressa nei loro discorsi e nelle loro azioni), di un mix di dedizione e ironia, di entusiasmo e sarcasmo, di spietatezza e compassione

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Recitazione al centro

Equilibrismo tra apparenza e realtà

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Il rischio di burnoutIl rischio di «scoppiare» per le continue pressioni che si ricevono

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ConclusioniDunque l’opera di Kunda è un’analisi dello scontro (sempre più presente) tra il tentativo aziendale di colonizzare le coscienze e la reazione(resistenza) dei soggetti

Page 33: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Una continua ‘sfida’ alla tesi di Barnard sulla irriducibilità degli individui alla logica (scopi) delle organizzazioni

Page 34: Pluralità delle culture organizzative. Joanne Martin

Rispetto a Roy e Crozier…Nella fabbrica meccanica (di Roy) e nella burocrazia (di Crozier) il management non usava – o meglio non usava in modo così intenso ed esteso – la cultura come strumento di controllo

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Avvertimento l’attuale capitalismo ha immense risorse (finanziarie, tecnologiche, conoscitive, ecc.) per pervenire a un controllo degli individui molto più capillare e sottile rispetto al passato