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P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera 2007-2013 Rapporto di Valutazione Strategica 2011

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P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Svizzera 2007-2013

Rapporto di Valutazione Strategica 2011

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

I

Indice

Introduzione ................................................................................................................................................................... 1

1. Il contributo del Programma al perseguimento degli Obiettivi specifici ................................................. 2

1.1 Approccio metodologico ...................................................................................................................................... 2

1.2 Analisi della validità della strategia..................................................................................................................... 2

1.2.1 Aggiornamento del contesto di riferimento ....................................................................................... 2

1.2.2 Rilevanza della strategia rispetto alle evoluzioni del contesto ...................................................... 31

1.3 Analisi della validità degli strumenti attivati...................................................................................................... 33

1.3.1 Analisi dei primi risultati del Programma ........................................................................................ 33

1.3.2 Focus sul ruolo dei progetti strategici ............................................................................................. 37

1.4 Conclusioni e raccomandazioni ........................................................................................................................ 44

2. Il contributo del Programma alla strategia Europa 2020 .......................................................................... 47

2.1 Approccio metodologico .................................................................................................................................... 47

2.2 Valutazione della coerenza del Programma con la strategia Europa 2020 ................................................... 47

2.3 Valutazione del contributo del Programma alle priorità della strategia Europa 2020 ................................... 51

2.4 Conclusioni e raccomandazioni ........................................................................................................................ 55

3. Il contributo del Programma agli obiettivi di sostenibilità ambientale ................................................... 56

3.1 Approccio metodologico .................................................................................................................................... 56

3.2 Valutazione del contributo del Programma agli obiettivi della strategia europea in ambito ambientale ...... 56

3.2.1 Le strategie europee di sviluppo e la sostenibilità ambientale: da Göteborg a Europa 2020 ..... 56

3.2.2 Il contributo dei progetti finanziati al raggiungimento degli obiettivi comunitari ........................... 58

3.3 Valutazione del contributo del Programma ai propri obiettivi ambientali ....................................................... 61

3.3.1 Il Piano di Monitoraggio Ambientale del Programma .................................................................... 61

3.3.2 Prime considerazioni sul contributo dei progetti finanziati al raggiungimento degli obiettivi

ambientali del Programma........................................................................................................................ 62

3.4 Conclusioni e raccomandazioni ........................................................................................................................ 65

4. Il contributo del Programma alle pari opportunità .................................................................................... 67

4.1 Approccio metodologico .................................................................................................................................... 67

4.2 Valutazione dell’attualità della strategia ........................................................................................................... 67

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

II

4.3 Valutazione del contributo del Programma agli obiettivi di pari opportunità .................................................. 69

4.4 Valutazione del ruolo delle pari opportunità nel processo di selezione ......................................................... 77

4.5 Conclusioni e raccomandazioni ........................................................................................................................ 78

5. Effetti della cooperazione con uno stato extra-europeo .......................................................................... 80

5.1 Approccio metodologico .................................................................................................................................... 80

5.2 Evoluzione delle politiche svizzere ................................................................................................................... 80

5.3 Principali differenze che condizionano l’attuazione del Programma .............................................................. 83

5.4 Conclusioni e raccomandazioni ........................................................................................................................ 86

Allegati .......................................................................................................................................................................... 87

Allegato 1. SWOT analysis ........................................................................................................................................... 88

Allegato 2. Raccordo tra la strategia e i contenuti dell’analisi SWOT ........................................................................ 91

Allegato 3. Raccordo tra analisi SWOT e progetti strategici .................................................................................... 105

Allegato 4. Raccordo tra temi prioritari e priorità di Europa 2020 ............................................................................ 108

Allegato 5. Quesiti per l’analisi del perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale del programma ...... 112

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

1

Introduzione

Il presente documento illustra gli esiti dell’attività di Valutazione Strategica del 2011 del Programma Operativo di

Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013.

Coerentemente con quanto specificato nel Disegno di Valutazione e nel Piano Semestrale di Valutazione relativo

al periodo giugno-novembre 2011, obiettivo del Rapporto di Valutazione Strategica 2011è analizzare la validità

della strategia del Programma e fornire elementi utili alla valutazione qualitativa della strategia di cooperazione

transfrontaliera. In particolare, il Rapporto, approfondisce le seguenti tematiche:

Il contributo del Programma al perseguimento degli Obiettivi specifici: la capacità del Programma di

perseguire gli Obiettivi stabiliti per Asse prioritario è stata giudicata attraverso la valutazione della rilevanza

della strategia rispetto alle evoluzioni del contesto di riferimento e della consistenza dei primi risultati degli

interventi. In tale ambito particolare attenzione è stata riservata alla valutazione della validità della tipologia

progettuale rappresentata dai progetti strategici in quanto strumento attivato dal Programma per il

raggiungimento degli Obiettivi specifici.

Il contributo del Programma alla nuova strategia Europa 2020: il processo di valutazione si è articolato

qui nell’analisi della coerenza esistente tra i temi prioritari individuato dal PO e le priorità di Europa 2020.

Inoltre, è stata proposta una valutazione della capacità del Programma di promuovere la strategia

comunitaria in oggetto in termini di risorse finanziarie stanziate e impegnate su categorie di spesa coerenti

con le priorità di Europa 2020.

Il contributo del Programma agli obiettivi di sostenibilità ambientale: tale approfondimento è stato

finalizzato a valutare la capacità del Programma di contribuire al perseguimento degli obiettivi della strategia

di Göteborg ed Europa 2020 e dei propri obiettivi ambientali, così come definiti nel Rapporto ambientale

contenuto nella Valutazione Ambientale Strategica del PO.

Il contributo del Programma alle pari opportunità: tale aspetto è stato sviluppato attraverso la valutazione

dell’attualità della strategia sulle pari opportunità rispetto alle evoluzioni del contesto di riferimento e l’analisi

degli effetti generati dal PO sulle pari opportunità. Inoltre, è stata fornita una valutazione del ruolo rivestito dal

criterio delle pari opportunità nel processo di selezione dei progetti.

L’analisi degli effetti della cooperazione con uno stato extra-europeo: in tale ambito l’analisi ha preso in

conto l’evoluzione delle politiche elvetiche in campo economico e dello sviluppo regionale e le principali

differenze fra Italia e Svizzera che generano impatti negativi sull’attuazione del Programma.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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1. Il contributo del Programma al perseguimento degli Obiettivi specifici

1.1 Approccio metodologico

Il disegno della valutazione prevede tra le domande relative alla valutazione strategica di esaminare “qual è il

contributo del Programma al perseguimento degli obiettivi specifici”. Questo implica nello specifico:

la revisione dell’analisi del quadro socio-economico di riferimento del PO, mediante l’aggiornamento dei dati

statistici di contesto e del quadro dei punti di forza, punti di debolezza, opportunità o minacce dell’area

transfrontaliera (analisi SWOT);

la conseguente valutazione della rilevanza dell’impostazione strategica del PO rispetto alle evoluzioni del

contesto di riferimento e, nello specifico, della coerenza tra la strategia e i contenuti dell’analisi SWOT;

la valutazione della validità degli strumenti attivati per il perseguimento degli obiettivi di Programma, con

particolare riferimento al contributo dei progetti strategici all’attuazione della strategia;

la valutazione dei primi risultati degli interventi e della relativa incidenza rispetto alle variabili socio-

economiche del territorio interessato.

La metodologia adottata per valutare il contributo del PO al perseguimento degli obiettivi specifici ha previsto

l’utilizzo congiunto di fonti d’informazione primarie e secondarie e, nello specifico:

la raccolta di informazioni e dati statistici riguardanti l’attuale contesto demografico, economico, ambientale e

relativo alle pari opportunità dell’area interessata dal PO;

lo studio dei fenomeni intercorsi nell’area interessata dal Programma e nel periodo di programmazione, dal

punto di vista demografico, economico-turistico, ambientale e delle pari opportunità, anche rispetto ai trend

nazionali ed europei in atto;

la realizzazione di interviste ai referenti per le amministrazioni corresponsabili di parte svizzera;

l’analisi delle progettualità esistenti (schede progetto, schede “Descrizione tecnica di dettaglio delle azioni

previste dal progetto” e schede di monitoraggio relative al II semestre 2010), con particolare riguardo ai

progetti strategici.

1.2 Analisi della validità della strategia

1.2.1 Aggiornamento del contesto di riferimento

1. Il presente paragrafo intende proporre un aggiornamento dei dati statistici del contesto socio-economico di

riferimento dell’area di cooperazione transfrontaliera e dell’analisi SWOT, in maniera funzionale alla

successiva valutazione della validità della strategia.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Aggiornamento dati statistici di contesto

2. Con riferimento ai dati concernenti l’andamento del contesto demografico1, si segnala che:

- Il Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera interessa un’area popolata, al 1°

gennaio 2010, da un totale di 13.927.415 persone, di cui 9.575.285 localizzate nelle zone di “flessibilità”

e 4.352.130 nelle zone di cooperazione transfrontaliera confinanti. Il 94% della popolazione delle aree

coinvolte nel PO è residente in Italia (13.092.442 persone); il restante 6%, pari a 834.973 individui, vive

in Svizzera.

- Focalizzando l’attenzione sull’analisi delle dinamiche demografiche che caratterizzano le aree principali

del Programma (zone di cooperazione transfrontaliera) e, in particolare sulla distribuzione territoriale,

si rileva che il 46% dei residenti abita sul territorio della Regione Lombardia (1.987.376 persone),

mentre 898.481 individui, corrispondenti al 21% della popolazione totale delle aree transfrontaliere

confinanti, sono residenti in Piemonte. I residenti nei Cantoni Ticino, Vallese e Grigioni contano

complessivamente per il 19% della popolazione transfrontaliera.

- La densità di popolazione maggiore è riscontrabile nelle province lombarde, in particolare nei territori

della provincia di Varese (731,20 abitanti per Km2), Como e Lecco (458,09 e 414,11 abitanti per Km2

rispettivamente). I territori svizzeri hanno invece una densità media di 68,41 abitanti per Km2; il dato

maggiore è ravvisabile con riferimento al Cantone Ticino (119,39 abitanti per Km2)2.

- La crescita demografica nell’area di cooperazione transfrontaliera fa registrare, nel periodo 2005-

2009, un aumento medio annuo della popolazione dello 0,8%, che si configura quindi come superiore

all’incremento medio annuale registrato nel quadriennio 2001-2004 (0,69%). Il dato presenta però un

andamento differenziato nei territori italiani e svizzeri, attestandosi rispettivamente ad un valore dello

0,77% e dello 0,99%. Risultano, quindi, invertite le risultanze delle analisi demografiche effettuate

preliminarmente al periodo di programmazione comunitaria, quando il tasso di crescita medio annuo

della popolazione appariva maggiore sul fronte italiano. Entrambi i valori sono comunque superiori sia al

tasso di crescita medio annuo della popolazione nell’area UE-27 (0,41%) che a quello relativo all’area

UE-25 (0,45%), nello stesso orizzonte temporale di riferimento. Tuttavia, continuano a sussistere

differenze non trascurabili tra i singoli territori: a registrare il tasso di crescita della popolazione

maggiore è il Cantone Vallese (+1,35% medio annuo tra 2005 e 2009), mentre la performance peggiore

è riferibile alla provincia di Biella (-0,16%).

- Esaminando la struttura della popolazione per età, emergono dei dati decisamente non positivi con

riferimento al processo di invecchiamento della popolazione, che pare abbastanza marcato in quasi

tutta l’area interessata dal Programma: a tal riguardo il dato più interessante è l’indice di ricambio della

popolazione attiva, calcolato come il rapporto tra la popolazione con età compresa fra 60 e 64 anni e il

numero di persone con età fra i 15 e i 19 anni. Tale indice, valorizzato al 1° gennaio 2009, supera la

soglia del 100% in tutte le aree italiane di cooperazione transfrontaliera ad esclusione della Provincia

autonoma di Bolzano (94%). Il picco massimo è rappresentato dalla provincia di Verbano-Cusio-Ossola

che fa registrare un tasso del 161%, seguita da quelle di Biella e di Vercelli, rispettivamente con il 158%

e il 155%. Con riferimento invece ai Cantoni svizzeri interessati dal PO, l’indice di ricambio della

1 Fonte: I dati relativi al contesto demografico derivano per il versante italiano da fonti Istat 2010 e per quello svizzero da Ufficio federale di Statistica 2010 2 Fonte: per l’Italia, Atlante della competitività delle province e delle regioni, dic. 2010 - Istituto Tagliacarne – Unioncamere; per la Svizzera Atlante statistico dell’Ufficio federale di statistica 2009.

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popolazione attiva è del 100% circa, ad eccezione del Cantone Ticino dove il dato ammonta a 128%.

Ampliando l’analisi a considerazioni comparative a livello internazionale, si riscontra che la popolazione

del territorio di cooperazione è caratterizzata da un livello di invecchiamento più accentuato rispetto sia

all’area UE-25, il cui indice di ricambio della popolazione attiva è pari a 96%, sia all’area UE-27 (95%).

L’unica eccezione a questa considerazione è rappresentata dalla Provincia Autonoma di Bolzano, che,

come già accennato, evidenzia un valore dell’indice di poco superiore al 94%. Infine, si segnala che, nel

periodo 2005-2009, le aree principali del Programma hanno visto un andamento differenziato

dell’indicatore in oggetto: l’incremento maggiore si è verificato nel Cantone Grigioni, mentre la

diminuzione più marcata ha avuto luogo nella Provincia Autonoma di Bolzano. La tabella seguente

riepiloga, per le aree di cooperazione transfrontaliera confinanti, i valori assunti dall’indice di ricambio

della popolazione attiva al 1° gennaio 2005 e al 1° gennaio 2009, con le relative variazioni.

Tabella 1. Indice di ricambio della popolazione attiva per le aree di cooperazione transfrontaliera

Provincia/Cantone Indice di ricambio della

popolazione attiva (1 gennaio 2005)

Indice di ricambio della popolazione attiva (1 gennaio 2009)

Variazione 2005-2009

Biella 168,69% 158,15% -10,54%

Novara 135,09% 139,39% 4,30%

Verbano-Cusio-Ossola 161,68% 161,32% -0,36%

Vercelli 148,56% 155,37% 6,81%

Como 127,07% 133,32% 6,25%

Lecco 125,58% 130,29% 4,71%

Varese 134,21% 136,38% 2,17%

Sondrio 116,01% 121,39% 5,39%

Bolzano 106,66% 94,17% -12,49%

Aosta 147,71% 143,49% -4,22%

Ticino 129,35% 127,97% -1,38%

Vallese 92,36% 100,87% 8,51%

Grigioni 90,30% 100,26% 9,96%

Media 129,48% 130,95% 1,47%

Ita 113,53% 119,79% 6,25%

Ch 97,66% 102,46% 4,79%

Ue 25 84,69% 95,78% 11,10%

Ue 27 83,17% 95,06% 11,89%

Fonte: elaborazioni del Valutatore su dati Istat (province italiane) e Ufficio Federale di Statistica (Cantoni svizzeri).

3. Con riferimento al tema dell’accessibilità si evidenzia un miglioramento dell’accesso alle ICT e in

particolare ad internet e alle infrastrutture telematiche in banda larga che possono ovviare alla posizione

geografica marginale dell’area di cooperazione. In particolare:

- I dati disponibili (su base regionale) evidenziano che, sul fronte italiano, fra 2006 e 2009 è aumentata

mediamente del 33% la quota delle famiglie con accesso ad internet e del 29% la percentuale di

persone di 6 anni e più che dichiarano di avere utilizzato internet negli ultimi 3 mesi. Con riferimento al

recepimento delle tecnologie ICT nelle imprese, i dati concernenti le regioni italiane, aggiornati al 2008,

danno indicazioni contrastanti: il grado di diffusione del personal computer nelle imprese con più di dieci

addetti, pur confermandosi, come nel 2006, superiore alla media nazionale, subisce un lieve

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decremento tra 2006 e 2008, mentre aumenta leggermente la quota di imprese con più di 10 addetti dei

settori industria e servizi che dispone di siti web3.

- Con riferimento invece alle infrastrutture telematiche in banda larga, nelle regioni italiane interessate

dal PO è stato riscontrato fra 2006 e 2008 un aumento medio del 17% della percentuale di imprese con

più di 10 addetti, dei settori industria e servizi, che dispongono di connessione a banda larga. I dati

relativi alle Amministrazioni pubbliche, relativi al 2007, indicano inoltre un trend di rapido incremento

della diffusione della banda larga rispetto al 20054. Sul fronte svizzero, le statistiche, disponibili solo a

livello nazionale, evidenziano un incremento del 31%, tra 2006 e 2010, della percentuale di individui di

più di 14 anni che utilizzano internet, del 33% del numero di abbonati a internet con connessione a

banda larga e un’evoluzione positiva dell’utilizzo, da parte delle imprese, di tutte le principali tecnologie

connesse all’ICT e a internet (fra cui computer fissi e laptop, intranet, reti locali LAN e reti locali senza

fili WLAN)5.

4. L’analisi degli sviluppi intervenuti negli anni di programmazione dal punto di vista del sistema produttivo e

del mercato del lavoro ha consentito di rilevare quanto segue.

- Il fenomeno che ha caratterizzato a livello globale l’economia dall’inizio della programmazione ad oggi è

certamente la crisi economica e finanziaria. Come emerge dall’analisi che segue, essa ha avuto i suoi

effetti anche nell’area di cooperazione, che tuttavia ha dimostrato una tenuta rispetto ad altre regioni

europee. La crisi ha impattato sull’economia locale, specie in alcuni settori (es. finanziario, immobiliare,

farmaceutico), ma la crescita seppur rallentata ha un andamento comunque positivo.

- L’esame del reddito pro capite nell’area interessata conferma gli esiti della valutazione condotta

preliminarmente al periodo di programmazione comunitaria, rafforzando il giudizio riguardante la

prosperità economica delle zone transfrontaliere. Il PIL pro capite6, esaminato nella finestra temporale

tra gli anni 2005 e 2010, nelle aree interessate dal PO si mantiene sempre superiore sia al dato

riguardante il territorio italiano nel suo complesso, sia al valore medio dell’UE-27. Tale considerazione

vede un’unica eccezione, rappresentata dalla provincia del Verbano-Cusio-Ossola, la quale presenta un

valore del PIL pro capite costantemente al di sotto della media italiana ed europea. I livelli più elevati

dell’indicatore sono riscontrabili, per l’Italia, nelle zone di flessibilità costituite dalle province di Milano,

Bergamo e Brescia, e nelle aree confinanti rappresentate dalla Provincia Autonoma di Bolzano e dalla

Regione Autonoma Valle d’Aosta. Nell’area svizzera, invece, è il Cantone Ticino a registrare la

maggiore ricchezza pro capite. Concentrando l’attenzione sull’area di cooperazione transfrontaliera,

l’andamento del tasso di crescita del reddito pro capite nella finestra temporale 2005-2009 si presenta

estremamente differenziato per singolo territorio. Il riepilogo delle variazioni riscontrate nel periodo di

riferimento è fornito nella tabella seguente:

Tabella 2. Evoluzione del PIL pro capite nelle aree interessate dal PO nel periodo 2005-2010.

Provincia/Cantone 2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009 2009-2010

Biella 7,54% 4,43% 0,35% -4,76% -1,29%

Novara 1,10% 3,99% -0,35% -3,13% 3,67%

3 Fonte: Indicatori “Società dell’informazione”, Banca dati territoriale per le politiche di sviluppo, Istat. 4 Fonte: Indicatori “Società dell’informazione”, Banca dati territoriale per le politiche di sviluppo, Istat. 5 Fonte: Dati Ufficio federale di Statistica. 6 Fonte: per l’Italia, Dati Eurostat (2005-2008); Atlante della competitività delle province e delle regioni 2009; Istituto Tagliacarne 2010; Unioncamere 2010; per la Svizzera, Bak Basel (2005-2010).

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Provincia/Cantone 2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009 2009-2010

Verbano-Cusio-Ossola 6,98% 3,48% 2,10% -4,68% -0,51%

Vercelli 9,65% 3,87% -0,34% -1,79% 1,57%

Como 4,30% 8,24% 0,69% -8,22% 3,79%

Lecco 4,30% 5,50% -0,98% -6,91% 1,12%

Varese 5,42% 4,79% 0,65% -8,32% 4,59%

Sondrio 6,04% 7,12% 1,99% -0,68% 2,82%

Bolzano 4,78% 3,04% 2,06% -1,40% 3,33%

Aosta 2,43% 2,03% 1,66% 7,25% 2,51%

Ticino n.d. n.d. 6,21% 2,16% n.d.

Vallese n.d. n.d. 7,66% 2,44% n.d.

Grigioni n.d. n.d. 7,40% 3,23% n.d.

Media territori PO 5,25% 4,65% 2,24% -1,91% 2,16%

Ue 27 5,33% 5,49% 0,40% -6,00% 4,26%

Ita 3,28% 3,17% 0,77% -3,56% 1,32%

Ch n.d. n.d. 6,55% 2,29% n.d.

Fonte: elaborazioni del Valutatore su dati Eurostat (province italiane) e Bak Basel Economics, “Atlante economico dei Cantoni” (Cantoni svizzeri).

- Complessivamente, nel periodo considerato, si rilevano tassi di crescita del reddito pro capite

migliori rispetto alla media italiana ma inferiori al dato medio UE-27 (perlomeno con riferimento alle

annualità in cui è stata registrata una crescita economica positiva). Il rallentamento della crescita media

dei territori transfrontalieri, già verificatosi tra 2005 e 2007, si è aggravato soprattutto con riferimento al

biennio 2008-2009, quando, a causa della crisi economica, il reddito pro capite è diminuito mediamente

del 1,91%, a fronte delle contrazioni del 3,56% e del 6% registrate rispettivamente con riferimento al

territorio italiano e all’UE-27, e a differenza dalla Svizzera, che presenta un rallentamento dalla crescita

che non si traduce però in un andamento negativo. Tra 2009 e 2010 la ripresa fa registrare un nuovo

incremento del reddito pro capite, che si configura come più rapido rispetto al trend nazionale italiano,

ma in ritardo sulla media dell’UE-27. Con riferimento all’analisi per singolo territorio interessato dal PO, i

tassi di crescita del PIL pro capite maggiori sono stati riscontrati nei Cantoni svizzeri, per i quali i dati

disponibili indicano una crescita media del 7% tra 2007 e 2008 e una performance positiva anche nel

biennio 2008-2009.

- Esaminando la struttura produttiva dell’area di cooperazione e, nello specifico, la distribuzione di

addetti per settore, si nota come la maggior parte della popolazione attiva sia impegnata nel settore

terziario (63%), che si concentra principalmente nell’area svizzera e di Bolzano e Aosta; seguono il

settore industriale (34%), che prevale nelle aree lombarde e piemontesi; infine, il comparto agricoltura,

caccia e pesca (3%) assorbe ancora una quota non trascurabile del totale degli addetti di Bolzano (7%

circa) e dei Cantoni Vallese e Grigioni (7,5%)7. Tale struttura produttiva, concentrata sul settore dei

servizi, giustifica in parte la tenuta dell’area di cooperazione rispetto alla crisi.

- Nel settore dei servizi, riveste particolare importanza per l’area di cooperazione il turismo, i cui dati8

evidenziano complessivamente una crescita delle infrastrutture di offerta turistica rispetto alle annualità

7 Fonte: per l’Italia, Dati 2009 Atlante della competitività delle province e delle regioni dic. 2010 - Istituto Tagliacarne – Unioncamere; per la Svizzera Dati 2009 Atlante Statistico della Svizzera - Ufficio federale di statistica 8 Fonte: per l’Italia, dati 2008 Atlante della competitività delle province e delle regioni", dic. 2010 - Istituto Tagliacarne – Unioncamere; per la Svizzera, dati 2010 Atlante Statistico della Svizzera - Ufficio federale di statistica.

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2003 e 2005, cui si riferisce l’analisi del contesto del PO. Il trend generale è positivo: andamenti negativi

si evidenziano esclusivamente con riferimento alla struttura di offerta del Cantone Vallese e alle

presenze turistiche in Valle d’Aosta e nel Cantone Ticino; in particolare, il Cantone Vallese vede la

presenza, sul proprio territorio, di 714 esercizi turistici (-3% rispetto al 2005) e di 34.777 posti letto (-1%

rispetto al 2005); per la Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Cantone Ticino, si rilevano presenze

turistiche annue rispettivamente di 3.113.340 giornate (-2% rispetto al 2005) e di 2.487.164 giornate (-

2% rispetto al 2003).

Tabella 3. Principali indicatori del settore turistico

Territorio Esercizi turistici complessivi

N° Posti letto Presenze totali

Biella 163 5.834 234.093

Novara 243 16.220 1.046.307

Verbano-Cusio-Ossola 547 36.970 2.481.646

Vercelli 194 5.911 316.239

Como 498 34.095 2.249.192

Lecco 256 13.469 451.320

Sondrio 763 29.805 2.411.132

Varese 387 19.493 1.503.394

Bolzano 10.305 220.700 27.699.447

Aosta 977 53.287 3.113.340

Ticino 499 20.410 2.487.164

Vallese 714 34.777 4.264.609

Grigioni 789 46.998 5.807.455

Fonte: Elaborazione dati Istituto Tagliacarne – Unioncamere e Ufficio Federale di Statistica

- Con riferimento alla dimensione media delle imprese9, l’analisi conferma le risultanze della

valutazione iniziale di Programma: le imprese con meno di 10 addetti (“microimprese” secondo la

nomenclatura UE) costituiscono complessivamente il 94% della popolazione di aziende presenti sul

territorio italiano dell’area di cooperazione, che si riduce al 86% nel versante svizzero. La categoria

delle piccole imprese (dai 10 ai 49 dipendenti), ne rappresenta un ulteriore 6%, che aumenta al 12% sul

versante svizzero. Il giudizio riguardante l’elevata flessibilità delle economie locali determinata dalla

struttura del sistema produttivo, costituito principalmente dalle micro e piccole imprese, risulta pertanto

confermato.

- Con riferimento ai dati relativi alla disoccupazione nell’area di cooperazione emerge una situazione in

evoluzione. In particolare, osservando i tassi di disoccupazione del versante italiano10 risultano sempre

inferiori sia al dato nazionale sia al tasso di disoccupazione dell’UE-27. L’analisi dei valori sulla

disoccupazione nelle aree confinanti svizzere11, invece, evidenzia un esito divergente: nel Cantone

Grigioni il tasso di disoccupazione, attestandosi nel 2010 ad un valore inferiore al 2%, si caratterizza in

tutto il periodo considerato come inferiore al dato medio della Confederazione elvetica; al contrario, i

Cantoni Ticino e Vallese registrano tassi di disoccupazione superiori alla media svizzera per tutto il

9 Fonte: per l’Italia, Dati 2008 Atlante della competitività delle province e delle regioni, dic.2010 - Istituto Tagliacarne – Unioncamere; per la Svizzera, Dati 2005 USTAT, Ufficio statistico Cantone Vallese, Ufficio Statistico Cantone Grigioni , Censimento federale delle aziende 10 Fonte: Dati ISTAT dal 2005 al 2010 11 Fonte: Dati USTAT - Ufficio statistico Cantone Vallese - Ufficio Statistico Cantone Grigioni dal 2005 al 2010

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

8

periodo di riferimento. Osservando il fenomeno della disoccupazione nell’orizzonte temporale 2005-

2010, si può osservare la seguente evoluzione, che nella tabella che segue viene puntualmente

illustrata per singola provincia e Cantone:

o fino al 2007 si è assistito ad una generale riduzione dei tassi di disoccupazione;

o un primo aumento della disoccupazione si è verificato nel 2008, in corrispondenza dell’inizio della

crisi, per tutti i territori italiani interessati dal PO, con l’eccezione delle province di Sondrio e

Bolzano (nonché di Brescia per l’area di flessibilità);

o nel 2009 successivamente si è verificato un incremento del tasso di disoccupazione in tutte le aree

transfrontaliere confinanti e della fascia di “flessibilità”, compresi i Cantoni svizzeri;

o i dati riferiti al 2010 evidenziano un rallentamento della crescita della disoccupazione, che si

traduce in un rientro per 4 dei territori provinciali o cantonali dell’area di cooperazione (province di

Como, Varese, Provincia Autonoma di Bolzano e Cantone Grigioni), mentre il trend riscontrato a

livello nazionale italiano, svizzero e a livello europeo (UE-27) consiste in un ulteriore aumento.

Tabella 4. Tassi di disoccupazione (2005-2010)

Provincia/Cantone Tasso di

disoccupazione 2005 (%)

Tasso di disoccupazione

2006 (%)

Tasso di disoccupazione

2007 (%)

Tasso di disoccupazione

2008 (%)

Tasso di disoccupazione

2009 (%)

Tasso di disoccupazione

2010 (%)

Biella 5,42 4,83 4,29 4,89 6,70 8,14

Novara 4,63 4,68 5,21 5,43 7,58 7,67

Verbano-Cusio-Ossola 4,94 4,21 3,20 5,03 5,11 6,69

Vercelli 4,71 3,72 4,21 4,43 5,20 5,74

Como 4,08 3,78 3,92 4,22 5,72 5,06

Lecco 3,19 3,18 2,60 3,19 4,54 5,27

Sondrio 3,95 3,51 4,44 4,33 4,44 6,48

Varese 5,08 3,75 2,85 3,52 6,33 5,31

Bolzano 2,75 2,59 2,58 2,36 2,86 2,72

Aosta 3,24 3,01 3,18 3,26 4,42 4,42

Ticino 4,87 4,88 4,40 4,10 4,89 5,13

Vallese n.d. n.d. 3,00 2,88 4,13 4,31

Grigioni 2,12 1,78 1,35 1,25 1,78 1,72

Media 4,08 3,66 3,48 3,76 4,90 5,28

Media Ue 27 9,00 8,20 7,20 7,10 9,00 9,60

Media Ita 7,72 6,79 6,09 6,74 7,79 8,42

Media Ch 3,76 3,33 2,80 2,60 3,70 3,90

Fonte: Elaborazione Dati Istat, USTAT, Ufficio Statistico Cantone Vallese, Ufficio Statistico Cantone Grigioni.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

9

Grafico 1. Evoluzione del tasso di disoccupazione

Fonte: Elaborazione Dati Istat, USTAT, Ufficio Statistico Cantone Vallese, Ufficio Statistico Cantone Grigioni.

- Infine, risulta di interesse l’analisi dei flussi transfrontalieri all’interno delle aree di cooperazione.

o I flussi transfrontalieri dall’Italia verso la Svizzera sono diretti prevalentemente verso il Cantone

Ticino: in esso è diretto il 92% dei frontalieri italiani che lavorano nei territori svizzeri interessati dal

PO12. Dall’intervista con il referente ticinese è emerso che l’afflusso di lavoratori transfrontalieri, che

apportano circa il 22% del valore aggiunto cantonale, non ha comportato una riduzione delle

opportunità lavorative per i cittadini svizzeri, ma ha determinato una riduzione del potere

contrattuale e una conseguente compressione dei salari ticinesi. Percentuali notevolmente inferiori

si rilevano con riferimento ai Cantoni Grigioni e Vallese, che sono meta rispettivamente del 7% e

dell’1% del flusso totale di cittadini italiani occupati nei Cantoni svizzeri coinvolti nel PO.

o Per quanto riguarda la provenienza geografica dei frontalieri italiani, si segnala innanzitutto che i

territori maggiormente interessati dal fenomeno sono le province confinanti del Verbano-Cusio-

Ossola, di Como e Varese. Inoltre, dai dati riguardanti il dettaglio della provenienza delle nuove

domande di frontalieri per il Cantone Ticino13 emerge che alcune modifiche si sono verificate a

partire dal 1° giugno 2007, data in cui è entrata in vigore la Fase III dell’Accordo sulla Libera

Circolazione delle Persone, parte a sua volta degli Accordi bilaterali I sottoscritti tra Svizzera e UE il

21 giugno 1999 e che ha comportato un aumento dei lavoratori transfrontalieri. La Fase III

dell’Accordo sulla Libera Circolazione delle Persone prevedeva, fra le altre misure, l’abolizione

della zona di frontiera di 20 km per i frontalieri, la quale ha consentito la presentazione di nuove

domande di frontalieri anche da parte delle province lombarde al di là delle ex zone di frontiera,

come la provincia di Milano. È possibile, quindi, avanzare l’ipotesi di una tendenza verso una

maggiore diversificazione della provenienza geografica dei lavoratori frontalieri italiani.

12 Fonte: Statistica dei Frontalieri (STAF) dell’Ufficio federale di Statistica, aggiornata al primo trimestre 2011. 13 Fonte: Rapporto “Le trasformazioni nel mercato del lavoro ticinese”, Centro per l’Osservazione delle Dinamiche Economiche dell’IRE (CODE), Novembre 2008.

4,08%

3,66%3,48%

3,76%

4,90%

5,28%

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

2005 2006 2007 2008 2009 2010

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

10

o Con riferimento alla ripartizione dei frontalieri per genere, invece, i dati relativi all’ultimo trimestre

del 2010 segnalano che, complessivamente, la quota dei frontalieri rappresentata dalle donne

ammonta a poco meno del 39,5%, contro il 60,5% degli uomini. Considerando che nel 2005 i flussi

di lavoratori frontalieri erano costituiti per il 58,95% da uomini e per il 41,05% da donne, si può

concludere che tra 2005 e 2010 il peso delle donne è leggermente diminuito. La percentuale di

donne frontaliere è superiore alla media nel Cantone Ticino, dove oltrepassa leggermente il valore

del 40%, mentre è inferiore nei Cantoni Vallese e Grigioni. La tabella seguente riepiloga le queste

considerazioni, articolando l’analisi dei flussi medi dei frontalieri italiani del 2005 e del 2010 per

genere e Cantone di destinazione.

Tabella 5. Flussi di lavoratori frontalieri per genere e Cantone di destinazione

Anno 2005 (valore medio trimestrale) Anno 2010 (valore medio trimestrale)

Totale Uomini % uomini Donne % donne Totale Uomini % uomini Donne % donne

Totale 38.735 22.834 58,95 15.901 41,05 51.808 31.345 60,50 20.463 39,50

Cantone Ticino 35.203 20.526 58,31 14.676 41,69 47.335 28.302 59,79 19.033 40,21

% Cantone Ticino 90,88 89,89 92,30 91,37 90,29 93,01

Cantone Vallese 825 524 63,59 300 36,41 842 553 65,70 289 34,30

% Cantone Vallese 2,13 2,30 1,89 1,62 1,76 1,41

Cantone Grigioni 2.707 1.784 65,88 924 34,12 3.631 2.490 68,58 1.141 31,42

% Cantone Grigioni 6,99 7,81 5,81 7,01 7,94 5,58

Fonte: Statistica dei Frontalieri (STAF) aggiornata al I trimestre 2011, Ufficio federale di Statistica.

o In generale, nel periodo considerato, si rileva un incremento notevole dei frontalieri italiani diretti nei

Cantoni Ticino (+37%) e Grigioni (+43%), mentre i flussi con destinazione Cantone Vallese hanno

conosciuto, soprattutto tra 2008 e 2009, una stagnazione che nel 2010 appare solo parzialmente in

via di inversione. I grafici di seguito danno evidenza dell’evoluzione dei flussi di lavoratori frontalieri

italiani, per Cantone, nell’orizzonte temporale di riferimento:

Grafico 2. Flussi di lavoratori frontalieri nel Cantone Ticino

Fonte: Statistica dei Frontalieri (STAF) aggiornata al I trimestre 2011, Ufficio federale di Statistica.

35.211

35.577

36.86437.886

38.47439.252

40.410

41.297

41.562 42.791

43.594

43.386

44.499

44.636

45.478

45.503

45.628

46.174

47.387

47.590

48.190

30.000

32.000

34.000

36.000

38.000

40.000

42.000

44.000

46.000

48.000

50.000

IV 2005

I 2006

II 2006

III 2006

IV 2006

I 2007

II 2007

III 2007

IV 2007

I 2008

II 2008

III 2008

IV 2008

I 2009

II 2009

III 2009

IV 2009

I 2010

II 2010

III 2010

IV 2010

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

11

Grafico 3. Flussi di lavoratori frontalieri nel Cantone Vallese

Fonte: Statistica dei Frontalieri (STAF) aggiornata al I trimestre 2011, Ufficio federale di Statistica.

Grafico 4. Flussi di lavoratori frontalieri nel Cantone Grigioni

Fonte: Statistica dei Frontalieri (STAF) aggiornata al I trimestre 2011, Ufficio federale di Statistica.

- Il mercato del lavoro dei territori transfrontalieri presenta tuttavia caratteristiche di ristrettezza, relative in

particolar modo alle difficoltà riscontrate dalle imprese in sede di reperimento di manodopera

specializzata.

o A questo proposito, nelle province italiane la percentuale di assunzioni previste di difficile

reperimento per il 2010 ammontava al 29,1%, un valore leggermente superiore sia al dato rilevato

739

810

819

834

718

825

879

888

757

815

774

792

667

744 783

796

686

814

882

902

770

600

650

700

750

800

850

900

950

2.433

2.563

2.839

2.882

2.532

2.796

3.0533.091

2.715

2.937

3.202

3.232

2.926

3.171

3.401

3.427

3.162

3.394

3.778

3.877

3.474

2.000

2.200

2.400

2.600

2.800

3.000

3.200

3.400

3.600

3.800

4.000

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

12

con riferimento alla ripartizione territoriale del Nord-Ovest (27,1%), sia al dato medio italiano

(26,7%)14. Tale risultato denota peraltro un miglioramento rispetto alla situazione in essere nel

2007, quando le assunzioni ritenute di difficile reperimento ammontavano al 30% del totale nel

Nord-Ovest e al 35% nel Nord-Est.15 Inoltre, appare maggiore della media nazionale la percentuale

di casi in cui le difficoltà nel reperimento di personale devono essere ricollegate all’inadeguatezza

dei candidati (16,3% contro 14,3%). Passando ad un’analisi a livello provinciale, sembrerebbe che

la provincia del Verbano-Cusio-Ossola sia caratterizzata da una maggiore ristrettezza del mercato

del lavoro, in termini di percentuale di assunzioni previste di difficile reperimento e di tempo

necessario per coprire le posizioni vacanti. La provincia di Lecco evidenzia invece la più alta

percentuale di casi in cui le difficoltà di assunzione sono giudicate imputabili all’inadeguatezza dei

candidati. Si ritiene utile richiamare l’attenzione infine su alcune realtà locali che denotano una

maggiore fluidità del mercato del lavoro, rispetto al complesso dell’area transfrontaliera e al dato

nazionale: si tratta delle province di Sondrio e di Biella, le quali presentano una percentuale di

assunzioni difficili rispettivamente del 21% e del 25% contro una media italiana del 27%, e un

tempo medio di ricerca del candidato di 3,3 e 3,2 mesi a fronte di un dato complessivo, per l’Italia,

di 4,1 mesi.

o Sul fronte svizzero16, invece, si rileva un aggravamento delle difficoltà relative all’assunzione di

manodopera da parte delle imprese: tra il primo trimestre del 2006 e l’analogo periodo del 2011 la

percentuale di impieghi la cui copertura con nuove risorse si è dimostrata difficile è aumentato

mediamente del 104% e del 101%, con riferimento rispettivamente alle ricerche di personale con

formazione superiore universitaria e con formazione professionale superiore. Si è inoltre rilevato un

aumento (del 39%) dei casi di reperimento difficoltoso di manodopera con formazione

professionale post-secondaria. Dall’intervista con il Cantone Ticino, tuttavia, è emerso che i

lavoratori transfrontalieri hanno un grado di specializzazione maggiore rispetto al passato: ciò ha

rappresentato una minaccia per la popolazione ticinese e anche per questa ragione si è rafforzato

un atteggiamento di chiusura che si è concretizzato anche nei mutamenti politici recenti; tuttavia, va

specificato che le imprese ticinesi, a fronte delle difficoltà di reperimento di figure specializzate,

tendono ad erogare la formazione direttamente sul posto di lavoro. Il dato relativo alle assunzioni di

persone con formazione di tipo scuola dell’obbligo, invece, nel periodo considerato ha registrato un

miglioramento (diminuzione delle difficoltà).

Tabella 6. Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2010 considerate di difficile

reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca

Provincia o Territorio Assunzioni di difficile

reperimento 2010 % sul totale

Ridotto numero di candidati (%)

Inadeguatezza candidati (%)

Tempo di ricerca (mesi)

Biella 430 24,8 8,2 16,6 3,2

Novara 950 29,3 10,7 18,6 3,8

Verbano-Cusio-Ossola 510 34,6 16,5 18,1 6,8

Vercelli 420 28,5 14,0 14,5 5,3

Como 1.180 30,0 12,1 18,0 3,4

Lecco 790 31,9 12,7 19,2 5,9

14 Fonte: Dati 2010, Unioncamere, Indagine Excelsior. 15 Fonte: Dati 2007, Unioncamere, Indagine Excelsior. 16 Fonte: Statistica dell'impiego (STATEM), Ufficio federale di Statistica.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

13

Provincia o Territorio Assunzioni di difficile

reperimento 2010 % sul totale

Ridotto numero di candidati (%)

Inadeguatezza candidati (%)

Tempo di ricerca (mesi)

Sondrio 420 21,2 10,8 10,4 3,3

Varese 1.950 28,1 9,9 18,1 3,9

Bolzano 2.340 33,7 21,3 12,4 4,4

Aosta 430 28,7 11,3 17,4 5,1

Media 942 29,1 12,7 16,3 4,5

Nord-Ovest 41.560 27,1 12,3 14,8 4,0

Nord-Est 38.060 29,6 15,2 14,4 4,2

Ita 147.250 26,7 12,4 14,3 4,1

Fonte: UNIONCAMERE, Indagine Excelsior (2010).

- Sempre con riferimento all’occupazione nell’area di cooperazione, si riportano di seguito alcuni dati

inerenti la manodopera straniera, il lavoro sommerso, il precariato e la cassa integrazione.

o Per quanto riguarda la presenza degli stranieri, appare chiaro come l’immigrazione costituisca un

aspetto rilevante sul piano occupazionale e sociale sull’area di interesse. Nel versante italiano

dell’area interessata17 risiede il 29% del totale degli stranieri presenti in Italia, anche in ragione

dell’attrattività economica della zona: il 6% si concentra nell’area di cooperazione. La percentuale

della popolazione straniera su quella residente è mediamente del 6,8%. Nell’area svizzera18 il

fenomeno migratorio è ancora più consistente: la popolazione straniera rappresenta il 16% di

quella complessivamente presente nel Paese, ma la percentuale sui residenti per Cantone è del

31,91%, superiore alla media nazionale (30,92%): questo livello è determinato soprattutto dalla

presenza nel Cantone Ticino (45,39%).

o Analizzando i dati sulle forze lavoro dal 2005 al 2010 è emerso che per il Nord Italia (non si hanno

dati relativi alle singole province interessate dalla cooperazione) l’occupazione straniera aumenta

(+653.000 unità), ma il relativo tasso di occupazione sta diminuendo, dal 65% al 61%. Sul fronte

svizzero, invece, gli stranieri occupati corrispondono (dati del 2010) al 27% del totale della

popolazione occupata; l’1% di loro è impiegato nel settore primario, mentre il 31% lavora nel

manifatturiero e il 68% nel comparto dei servizi. Se si considera che la forza lavoro svizzera è

impiegata per il 4% nell’agricoltura, per il 20% nel secondario e per il 76% nei servizi, emerge una

maggiore concentrazione della forza lavoro straniera nell’industria a discapito dell’agricoltura e del

terziario19. Si segnala anche che, tra 2005 e 2010, il tasso di disoccupazione degli stranieri è

diminuito (dal 9,1% all’8,3%); tale trend risulta peraltro sostanzialmente uniforme per genere

(uomini: dal 7,9% al 7%; donne: dall’11% al 10,2%)20.

o Per quanto riguarda il lavoro sommerso, le informazioni che si hanno a disposizione riguardano i

tassi di irregolarità a livello provinciale suddivisi per settore di attività economica dal 2001 al 2005.

Analizzando questi dati e quelli nazionali più aggiornati (dal 2001 al 2009)21 si può desumere una

riduzione del tasso di irregolarità nelle regioni interessate dalla cooperazione in tutti i settori, ad

eccezione dell’agricoltura. Oltre a fattori strettamente legati all’andamento del sistema economico,

17 Fonte: Dati Istat 2010. 18 Fonte: Dati Ufficio federale di statistica 2008. 19 Fonte: Statistica della popolazione attiva occupata (SPAO), Ufficio federale di Statistica, 2011. 20 Fonte: Statistica della disoccupazione ai sensi dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (Bureau International du Travail), Ufficio federale di Statistica, 2010. 21 Fonte ISTAT :”La misura dell’economia sommersa secondo le statistiche ufficiali Anni 2000-2008”

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

14

le diverse dinamiche del lavoro regolare e non regolare sembrano essere riconducibili anche ad

interventi normativi, rivolti sia al mercato del lavoro che a regolamentare il lavoro degli stranieri non

residenti sul territorio.

o Con riferimento al fenomeno del precariato, invece, dal 2004 al 2010 nel Nord-Ovest si denota la

crescita del numero dei dipendenti con contratto a termine (180.000 unità). Il lavoro atipico riguarda

principalmente le giovani generazioni e, come si è detto, le donne22. Sul fronte svizzero, circa

140.000 persone (3,3% della popolazione attiva, dato del 2008) possiedono un contratto di lavoro

atipico o precario. I contratti a tempo determinato e il lavoro a chiamata rappresentano le modalità

contrattuali più frequenti da questo punto di vista, in quanto il numero di persone impiegate con tale

tipologia di contratto ammonta a 59.000 e 56.000 individui, rispettivamente. Dal punto di vista

dell’evoluzione temporale dell’utilizzo del lavoro atipico, si sottolinea che nel 2004 la quota della

popolazione attiva impiegata con contratti atipici ammontava al 2,7% del totale. L’incremento

registrato dal 2004 è ascrivibile principalmente all’aumento dei contratti a tempo determinato

(+50% tra 2004 e 2008) e degli impieghi a chiamata (+15% nella stessa finestra temporale)23.

o Infine, benché la crisi abbia manifestato effetti ridotti rispetto ad altre regioni europee, nell’area di

cooperazione si individuano tra i soggetti svantaggiati gli individui colpiti da fenomeni di

sospensione o espulsione dal mercato del lavoro. In particolare, nel versante italiano dal 2005

al 2010 le ore di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga) autorizzate sono aumentate

significativamente (+381%)24. Sul fronte svizzero, i dati a disposizione per la finestra temporale

2005-2010 evidenziano per il Cantone Ticino un incremento del 142% e del 253% rispettivamente

del numero di aziende che hanno usufruito degli ammortizzatori sociali (“lavoro ridotto”) e delle ore

di lavoro relative perse25. Nel Cantone Vallese gli importi pagati a titolo di indennità per riduzione

degli orari di lavoro, misurati in Franchi svizzeri, hanno registrato una crescita del 139% nel periodo

2005-201026: il referente cantonale ha evidenziato nel corso dell’intervista che le riduzioni

dell’orario di lavoro hanno costituito una misura per ovviare al calo delle esportazioni in alcuni

settori (es. immobiliare, costruzioni, servizi, farmaceutico) ed evitare il licenziamento dei dipendenti

e la perdita di competenze cruciali per la competitività delle imprese. Con riferimento al Cantone

Grigioni, pur in assenza di dati sul fenomeno della sospensione, l’intervista con il referente

cantonale non ha fatto emergere impatti significativi della crisi sull’occupazione.

- Infine, per concludere l’analisi sul contesto economico-finanziario dell’area, va tenuto conto anche

dell’andamento del cambio euro-franco svizzero, che come emerge dal grafico sottostante si sta

rafforzando, a scapito delle esportazioni delle aziende svizzere.

22 Fonte: intervista referente pari opportunità di Regione Lombardia. 23 Fonte: “L’évolution des emplois atypiques et précaires en Suisse”, La Vie économique – Revue de politique économique, Ottobre 2010. 24 Fonte: Dati INPS 2005 e 2010 (a livello regionale). 25 Fonte: USTAT. 26 Fonte: “Le chômage en Valais – Rapport Annuel 2010”, Dipartimento dell’economia, dell’energia e del territorio e Servizio dell’industria, del commercio e del lavoro del Cantone Vallese.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

15

Grafico 5. Andamento del cambio franco svizzero-euro

Fonte: Camera di commercio di Milano

5. Con riferimento allo stato dell’ambiente nell’area di cooperazione si segnala quanto segue.

- Per quanto riguarda i rischi tecnologici sul territorio si rileva un aumento degli impianti industriali a

rischio di incidente rilevante che riguarda l’Italia, in particolare dal 2006 al 2009 le province

maggiormente interessate da questo fenomeno sono Novara e Varese con un aumento di 10 impianti27.

- Per quanto concerne l’andamento del consumo energetico si rileva, nel quinquennio 2005-2009, una

riduzione media dei consumi di energia elettrica e di gas metano per usi domestici nel versante italiano.

In particolare, sul fronte italiano, nel quinquennio 2005-2009 si è verificato un decremento medio del

3,4% dei consumi di energia elettrica per uso domestico pro capite e del 1,2% di gas metano pro capite

a uso domestico e di riscaldamento28. Sul fronte svizzero si è registrata tra 2005 e 2010 una lievissima

diminuzione dei consumi pro capite di energia elettrica29 Per quanto riguarda invece il consumo di altri

agenti energetici, i dati 2005-2009, relativi ai consumi totali di energia per l’intera Confederazione

svizzera, evidenziano una diminuzione del 16% e del 2% rispettivamente dell’utilizzo di combustibili

petroliferi e di gas. Si è riscontrato invece un incremento del 6% del consumo di altri carburanti e dello

0,5% di carbone30.

- I dati riguardanti le emissioni di gas a effetto serra, disponibili solo a livello nazionale, evidenziano nei

primi anni di implementazione del Programma un trend di riduzione delle emissioni inquinanti. In

particolare, tra 2005 e 2009 nel territorio svizzero le emissioni, misurate in tonnellate CO2 equivalenti,

sono calate del 4%. Tale risultato deriva principalmente da una riduzione del 5% riscontrata con

riferimento alle emissioni di CO2, sostanza a cui è ascrivibile una quota pari all’85% delle emissioni

27 Fonte: per l’Italia, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio; per la Svizzera, Rapporto del Cantone Ticino sulla protezione dell'ambiente 2009. 28 Fonte: Datawarehouse I.Stat, Istat. 29 Fonte: Statistica svizzera dell’elettricità 2010, Ufficio federale dell’Energia 30 Fonte: Statistica globale svizzera dell’energia, Ufficio federale dell’Energia.

0,00

0,20

0,40

0,60

0,80

1,00

1,20

1,40

1,60

1,80

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

16

nazionali di gas a effetto serra (dato del 2009). Altri inquinanti, che presentano un peso minore nel

determinare la quantità totale annua di emissioni di gas serra, hanno fatto registrare, nella finestra

temporale di riferimento, una stagnazione (Ossido di diazoto - N2O), o un incremento (metano -

CH4:+1% e gas fluorurati: +4%. I gas fluorurati sono formati a loro volta da perfluorocarburi – PFC -,

idrofluorocarburi – HFC – e dall’esafluoruro di zolfo – SF6)31. In Italia, infine, nel periodo 2005-2008 le

emissioni totali dell’economia si sono ridotte del 6%. Anche in questo caso appare comunque opportuno

mettere in luce l’andamento differenziato per sostanze inquinanti: decrementi del 4%, del 7% e del 22%

sono stati riscontrati con riguardo rispettivamente alle emissioni di CO2, metano e ossido di diazoto;

viceversa, si è verificato un cospicuo aumento delle emissioni di gas fluorurati (+32%)32.

- Le analisi degli indicatori relativi alle emissioni di particolato atmosferico PM10 e di biossido di

azoto (NO2) (due fra gli inquinanti più critici nelle aree urbane) hanno evidenziato come nei primi anni

di attuazione del PO di cooperazione la qualità dell’aria nei territori interessati sia complessivamente

migliorata. Tra 2005 e 2009 è diminuito il numero annuo di superamenti del limite per la protezione della

salute umana previsto per il particolato atmosferico PM10: nel 2009 il numero di giorni di superamento

del limite di 50 g/m3 era mediamente diminuito, per i comuni capoluogo di provincia italiani delle aree

coinvolte nel Programma, del 54% rispetto ai valori del 200533. Un fenomeno analogo è riscontrabile nei

Cantoni Ticino e Vallese, mentre con riferimento al Cantone Grigioni si rileva, tra 2005 e 2009, un

incremento del 66% del numero annuo di superamenti del medesimo valore soglia34. Sul fronte elvetico

altri dati, disponibili però solo a livello nazionale, segnalano per la stessa finestra temporale una

riduzione rispettivamente del 18% e del 9% della concentrazione media annua per m3 di PM10 e di

biossido di azoto (NO2) derivanti dal traffico urbano35.

- Con riferimento, invece, allo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili, si è verificato un

miglioramento nello sfruttamento delle stesse. La performance più positiva è da attribuire alla Svizzera,

con un incremento percentuale della quantità di energia elettrica prodotta a livello nazionale da fonti

rinnovabili del 25% tra 2005 e 200936. Sul fronte italiano, i territori interessati dal PO hanno visto, nella

stessa finestra temporale, un tendenziale aumento in particolare della capacità di sfruttamento

dell’energia solare, misurata attraverso la potenza di generazione di energia e l’estensione dei pannelli

solari fotovoltaici installati sugli edifici dei Comuni capoluogo di provincia37.

- Per quanto concerne il tema dei rifiuti, dal 2004 al 2008 si è riscontrato, complessivamente, un

incremento della produzione totale di rifiuti urbani ed un aumento percentuale relativo alla raccolta

differenziata38; infatti, è possibile rilevare che in media, nelle aree di cooperazione transfrontaliera

italiane, il 48% dei rifiuti viene raccolto in modo differenziato (dato riferito al 2008). Tale percentuale

cresce fino al 50% nelle province confinanti lombarde, a fronte di un dato che ammontava nel 2004 al

43%. Sul lato elvetico, invece, la percentuale di raccolta differenziata era pari nel 2008 al 40% e al 50%

31 Fonte: Ufficio federale dell’Ambiente. 32 Fonte: Annuario dei dati ambientali 2010, ISPRA. 33 Fonte: Datawarehouse I.Stat, Istat. 34 Fonte: Dati Ufficio federale dell’Ambiente. 35 Fonte: Dati Ufficio federale dell’Ambiente. 36 Fonte: Statistica svizzera dell’elettricità 2006 e Statistica svizzera dell’elettricità 2010, Ufficio federale dell’Energia. 37 Fonte: Datawarehouse I.Stat, Istat. 38 Le informazioni relative ai rifiuti per l’anno 2004, articolate per singolo territorio interessato dal PO, sono disponibili solamente per le province lombarde per l’Italia e per il cantone Ticino per la Svizzera.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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del totale dei rifiuti urbani prodotti, rispettivamente nel Cantone Ticino e nel resto della Confederazione

svizzera. Nel 2004 questi stessi dati erano del 37% e del 49%.39

Tabella 7. Produzione totale di rifiuti e percentuale di raccolta differenziata per provincia italiana (2008)

Provincia/Cantone Produzione totale di rifiuti urbani (2008) (tonnellate)

Di cui raccolti in maniera differenziata (2008)

(%)

Di cui raccolti in maniera indifferenziata (2008)

(%)

Biella 88.074 41,75 58,25

Novara 182.170 63,43 36,57

Verbano-Cusio-Ossola 84.334 58,41 41,57

Vercelli 94.187 26,50 73,50

Como 279.810 46,60 47,12

Lecco 158.604 53,39 40,95

Varese 424.052 57,66 34,72

Sondrio 82.773 43,36 53,27

Bolzano 233.675 53,81 43,40

Aosta 77.197 38,59 57,55

Fonte: "Atlante della competitività delle province e delle regioni", dic.2010 - Istituto Tagliacarne – Unioncamere.

- Gli ultimi dati disponibili sull’uso del suolo sono di livello regionale e si riferiscono al 2006; analizzando

le variazioni dal 2000 al 2006 emerge che vi è stata una riduzione delle aree agricole e boschive e un

aumento delle aree artificiali in tutte le regioni italiane interessate dalla cooperazione. Questa riduzione

delle aree agricole ha impatti negativi anche in termini di paesaggio in quanto vengono meno zone di

particolare rilevanza paesaggistica.

6. Con riferimento alle pari opportunità di genere, nel corso dell’attività di aggiornamento dei dati di contesto

è emerso quanto segue.

- Il tasso di occupazione femminile nell’area di cooperazione resta positivo (58,79%) e, dal 2006 al

2010, ha visto un aumento che, seppur ridotto (+1,22 punti percentuali), denota comunque una buona

tenuta rispetto agli effetti della crisi. Nel versante italiano, il tasso è pari al 57,31%: l’aumento è

lievemente più contenuto (+1,09 punti percentuali), ma comunque significativamente superiore alla

media nazionale (46,15%)40. Anche osservando la differenza tra i tassi di occupazione maschile e

femminile, benché permangano divari significativi, si osserva un trend decrescente (-16%), ad

eccezione che nell’area di Como, dove il divario è aumentato del 7%41.

- Tale fenomeno è spiegabile in relazione all’aumento della scolarità femminile, che sta portando le

donne ad investire maggiormente nella propria istruzione, al pari degli uomini e, di conseguenza, ad

avere ulteriori chance di ingresso nel mercato del lavoro. Come emerge dal grafico sottostante, la

scolarità femminile è il linea con il trend della popolazione complessiva, anche se è lievemente

penalizzata nell’istruzione terziaria42.

39 Fonte: per l’Italia, dati 2008 Atlante della competitività delle province e delle regioni, dic.2010 - Istituto Tagliacarne – Unioncamere; per la Svizzera, dati 2008 USTAT - Ufficio federale di Statistica. 40 Fonte: Dati ISTAT 2010 e USTAT 2009. 41 Fonte: Dati ISTAT 2010, dati USTAT e Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) - Ufficio federale di Statistica 2009. 42 Fonte: Dati ISTAT 2009 (dati regionali) e Ufficio federale di Statistica 2010 (dati nazionali).

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Grafico 6. Distribuzione della popolazione totale e femminile per titolo di studio

Fonte: elaborazione Valutatore su dati ISTAT 2009 e Ufficio federale di Statistica 2010.

- Dall’analisi dell’occupazione femminile per classi di età43, inoltre, si osserva uno spostamento

dell’occupazione verso fasce di età più elevate.

Grafico 7. Tasso di occupazione femminile per fascia di età

Fonte: elaborazione Valutatore su Dati Istat e Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) - Ufficio federale di Statistica

43 Fonte: Dati Istat 2010 e Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) - Ufficio federale di Statistica 2009. Si segnala che la fascia centrale di età (dai 25 ai 54 anni) è rilevata diversamente per l’area italiana e svizzera. In particolare: i) la fascia 25-34 per l’area svizzera è rilevata per le donne dai 25 ai 39 anni; ii) la fascia 35-44 anni è rilevata solo per il versante italiano; iii) la fascia 45-54 anni per l’area svizzera è rilevata per le donne dai 40 ai 54 anni.

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

Istruzione primaria Istruzione secondaria Istruzione terziaria

Popolazione femminile Totale

0

10

20

30

40

50

60

70

80

15-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni

Tass

o d

i occ

up

azio

ne

(%)

2006 2009/2010

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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In questo caso, il fenomeno della scolarità femminile è determinante nelle scelte di posticipare

l’ingresso nel mercato del lavoro. Anche l’abbandono del posto di lavoro, che avviene in genere a

seguito della maternità, si è spostato in relazione al fatto che le donne scelgono di avere un figlio in età

sempre più avanzata. L’area più critica, anche se in lieve miglioramento, resta quella delle donne over

45, specie se a bassa scolarità.

- Inoltre, osservando la disaggregazione per settore dei dati relativi all’occupazione femminile si

conferma come la presenza femminile nel sistema produttivo sia più accentuata nel settore dei servizi

(54% degli occupati)44. Inoltre, si osserva un lieve spostamento della popolazione femminile dal settore

secondario a quello terziario, dovuto principalmente alla crisi del manifatturiero. La presenza delle

donne nel settore terziario è un ulteriore fattore che spiega le motivazioni alla base del ridotto impatto

che la crisi ha avuto sul tasso di occupazione femminile: dato che il settore che è stato il più colpito è

quello secondario, la crisi occupazionale ha raggiunto le donne solo in un momento successivo, ossia

quando è stato pregiudicato l’indotto costituito dal settore dei servizi. Infatti, nonostante il terziario veda

un incremento del tasso di occupazione, si registra comunque un rallentamento nella sua crescita.

Grafico 8. Percentuale di donne occupate rispetto al totale degli occupati per settore

Fonte: Elaborazione Valutatore su Dati Istat e dati Ufficio federale di Statistica

44 Fonte: Dati Istat 2010 (base regionale) e dati Ufficio federale di Statistica 2010 (base nazionale).

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Primario Secondario Terziario

Tass

o d

i occ

up

azio

ne

(%)

2006 2010

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

20

Grafico 9. Distribuzione della popolazione femminile occupata per settore

Fonte: Elaborazione Valutatore su Dati Istat e dati Ufficio federale di Statistica

- Con riferimento alle differenze contrattuali, nell’area di riferimento si rilevano ancora notevoli

differenze salariali tra uomini e donne45, a svantaggio della popolazione femminile, con particolare

riferimento all’area lombarda, ticinese e dei Grigioni. Le discriminazioni sono più evidenti nei settori in

cui le donne hanno ancora difficoltà di accesso (es. ingegneria). Sono invece piuttosto in linea i dati

relativi ai contratti a termine, che vedono una prevalenza molto lieve delle donne sugli uomini che non

hanno un contratto a tempo indeterminato.

- Infine, con riferimento alle misure di conciliazione tra vita familiare e lavoro, le donne continuano ad

essere interessate da misure di flessibilità lavorativa come il part-time in misura superiore agli uomini,

con particolare riferimento all’area svizzera, dove la percentuale di donne che lavorano a tempo

parziale raggiunge la metà della popolazione femminile occupata46. Sul versante italiano, invece, si

rilevano resistenze da parte delle aziende nel concedere il part time alle donne. Inoltre, si riscontra

ancora l’inadeguatezza dei servizi di cura, in termini di numerosità e di flessibilità degli orari47.

- Resta piuttosto bassa, seppur in lieve aumento, la percentuale di donne che occupano posizioni

professionali di tipo direttivo o nel settore della ricerca e della politica48.

Aggiornamento analisi SWOT

7. Il processo di raccolta delle informazioni e dei dati statistici relativi alle condizioni del contesto socio-

economico di riferimento permette di effettuare un aggiornamento dell’analisi SWOT relativa all’area

interessata dal PO ed elaborata all’inizio del ciclo di programmazione. Di seguito si dà indicazione dei fattori

45 Fonte: Elaborazione Centro Studi Sintesi su dati Istat 2009; Atlante Statistico della Svizzera - Ufficio federale di statistica (2008) 46 Fonte: Dati Istat 2010 e dati USTAT 2009. 47 Fonte: intervista referente pari opportunità di Regione Lombardia. 48 Fonte: Gender statistics - United Nations Economic Commission for Europe

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

2006

2010

Primario Secondario Terziario

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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già compresi nell’analisi SWOT del PO e che negli anni intercorsi hanno subito una variazione in senso

migliorativo o peggiorativo. Per il quadro completo dell’analisi si rimanda all’Allegato 1.

8. Con riferimento ai punti di forza si possono individuare alcuni elementi che nel corso della programmazione

sono migliorati e altri che si sono affievoliti.

- Risultano migliorati i seguenti punti di forza:

o Buone pratiche nel campo del risparmio energetico (es. “Casa Clima” di Bolzano) e dello

sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili (in particolare acqua):

Come si è visto, verificando l’andamento dei consumi energetici e della quantità di energia prodotta

da fonti rinnovabili si riscontrano, per i primi anni della programmazione comunitaria 2007-2013,

dinamiche locali virtuose sia per il versante italiano sia per quello svizzero. Infatti, si è verificato un

decremento nell’utilizzo di energia elettrica e gas metano. Per quanto riguarda poi le buone

pratiche sul risparmio energetico in via di diffusione nel territorio transfrontaliero, si ricorda

l’espansione, nelle zone interessate dal PO, dello European Energy Award (EEA), un modello

innovativo di gestione sostenibile dell’energia sviluppato con specifico riferimento agli Enti locali. Il

metodo EEA prevede l’identificazione punti di forza, punti di debolezza e opportunità di

miglioramento dei sistemi di gestione energetica degli Enti locali, e l’implementazione di misure

dirette a perseguire un maggiore grado di efficienza energetica. I progressi degli Enti locali più

virtuosi in tal senso sono attestati da un’apposita certificazione, rilasciata secondo procedure di

valutazione standardizzate a livello internazionale. Si segnala inoltre che al sistema EEA

partecipano 444 Enti locali svizzeri e 59 italiani (dato riferito a Dicembre 2010)49; peraltro, la

diffusione del modello è promossa da un progetto del PO, finanziato sulla Misura 1.2 (“EEA:

certificazione energetica europea per i Comuni, un progetto di buone pratiche”, ID 7624353).

o Vocazione turistica particolarmente forte sui due versanti:

L’attrattività turistica dei territori transfrontalieri è stata recentemente rilanciata in particolare a

seguito del riconoscimento a patrimonio mondiale dell’umanità salvaguardato dall’Unesco di alcuni

siti che interessano aree transfrontaliere confinanti o di flessibilità. Si tratta della Ferrovia retica nel

passaggio dell’Albula e del Bernina e dell’Arena tettonica Sardona (divenuti patrimonio Unesco nel

2008), del massiccio delle Dolomiti, che ha ottenuto il riconoscimento Unesco nel 2009, della

porzione italiana del Monte San Giorgio (tutelata dal 2010) e del complesso dei siti palafitticoli

preistorici dell’arco alpino, alcuni dei quali sono localizzati nelle aree coinvolte dal Programma

(inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità nel 2011). Si ritiene che l’iscrizione di tali siti

nella lista dei monumenti culturali e naturali salvaguardati dall’Unesco possa generare rilevanti

effetti benefici per le comunità locali, in termini di maggiori opportunità di tutela, valorizzazione e

visibilità dei beni individuati e di connesso incremento dei flussi turistici. Tali considerazioni

risultano peraltro rafforzate alla luce della ricchezza dell’area transfrontaliera con riferimento alla

presenza pregressa di monumenti patrimonio mondiale dell’umanità: già prima del 2008 si

contavano infatti, sul territorio italiano interessato dal PO, i siti Unesco dei Sacri monti del Piemonte

e della Lombardia, del villaggio di Crespi d’Adda e dell’Arte rupestre della Val Camonica. Sul fronte

svizzero, invece, i beni Unesco già protetti comprendevano il Convento benedettino di Müstair

(Cantone Grigioni), i castelli e bastioni della città di Bellinzona (Cantone Ticino), le Alpi svizzere

49 Fonte: Sito internet: http://www.european-energy-award.org/Home.59.0.html.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Jungfrau-Aletsch (localizzate prevalentemente nel Cantone Vallese) e la parte svizzera del Monte

San Giorgio (Cantone Ticino).

Il trend di sviluppo nel settore turistico è in generale positivo, anche se alcune aree lamentano un

rallentamento in ragione della crisi e, per quanto concerne il versante svizzero, del rafforzamento

del tasso di cambio. Nel versante svizzero sono state avviate politiche che puntano al rilancio ed

alla modernizzazione del settore, soprattutto riguardo ai territori di frontiera della confederazione, e

al rinnovamento dell’immagine turistica del territorio elvetico. Unica eccezione è costituita dal

Cantone Vallese, in cui un referendum popolare ha respinto une legge volta a sostenere il settore

turistico.

o Esistenza di accordi settoriali bilaterali Svizzera-Unione Europea:

Gli Accordi bilaterali fra Svizzera e Unione Europea I e II, sottoscritti rispettivamente il 21 giugno

1999 e il 19 maggio 2004, disciplinano molteplici ambiti della cooperazione fra Svizzera e Unione

Europea, comprendenti fra gli altri la ricerca, l’agricoltura, il traffico su strada e su rotaia, l’ambiente

e l’istruzione e la formazione professionale. Con riferimento agli Accordi in vigore, l’analisi ha

condotto a ravvisare un fattore di miglioramento rispetto alla situazione in essere all’inizio del ciclo

di programmazione, ascrivibile all’entrata in vigore, il 1° marzo 2008, dell’Accordo di Schengen

sulla libera circolazione delle persone, parte degli Accordi bilaterali II. Esso è poi divenuto operativo

alla fine del 2008.

- Risultano invece peggiorati i seguenti punti di forza indicati nella SWOT del PO:

o Apertura della Trasversale di Lötschberg (dicembre 2007):

La realizzazione della galleria di base del Lötschberg costituisce, insieme al potenziamento

dell’asse ferroviario del San Gottardo e agli ampliamenti lungo la tratta San Gallo – Arth-Goldau,

uno dei pilastri del progetto Nuova Ferrovia Transalpina (d’ora in avanti NFTA), lanciato dalla

Confederazione Svizzera e approvato in occasione delle votazioni del popolo svizzero del 27

settembre 1992 e del 29 novembre 1998, riguardanti il finanziamento dei progetti d’infrastruttura dei

trasporti pubblici. La finalità complessiva del progetto NFTA è favorire il trasferimento dalla strada

alla rotaia del traffico merci in transito attraverso la catena alpina, attraverso la modernizzazione

dell’infrastruttura ferroviaria e l’apertura di nuovi canali di transito in particolare lungo la direttrice

nord-sud. Nell’ambito della NFTA, il progetto relativo alla realizzazione della trasversale di

Lötschberg verteva sulla costruzione di un tunnel ferroviario alpino di 34,6 km lungo la tratta Berna-

Briga, di collegamento tra le località di Frutigen, Cantone Berna e Raron, Cantone Vallese. Esso è

diventato pienamente operativo per il traffico merci e il traffico passeggeri il 9 dicembre 2007. Si

ritiene che l’apertura della galleria non abbia, allo stato, determinato il raggiungimento degli obiettivi

previsti. Ciò deriva da molteplici riflessioni: sebbene la nuova infrastruttura abbia notevolmente

incrementato la capacità di offerta ferroviaria della regione, gli impatti registrati lungo l’intero asse

Lötschberg/Sempione sono limitati a causa della debolezza infrastrutturale delle linee secondarie di

accesso sul fronte svizzero e italiano. Un ulteriore elemento di criticità è connesso alla coerenza fra

obiettivi dell’opera ed effetti generati: in particolare, si rileva che le nuove opportunità di

collegamento rapido fra l’Alto Vallese e Berna introdotte dall’apertura della galleria hanno

determinato un incremento del flusso di pendolari diretti verso la capitale. Ciò ha comportato un

assorbimento superiore a quanto previsto in sede di programmazione delle tracce orario disponibili,

ovvero del tempo di utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria necessario al transito dei convogli, da parte

dei treni passeggeri, a discapito dei treni per il trasporto di merci. Si segnala come ciò costituisca

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

23

un limite stringente all’ottenimento di risultati tangibili in termini di perseguimento degli obiettivi della

NFTA e di trasferimento del trasporto merci dalla strada alla rotaia, anche in relazione alla

presenza, su più di metà del tracciato della galleria, di un unico binario.

9. Con riferimento ai punti di debolezza individuati nel PO, invece, si possono evidenziare alcuni

miglioramenti e alcuni peggioramenti.

- In particolare, risultano migliorati i seguenti aspetti:

o Problemi legati all’inquinamento nelle zone a traffico intenso:

Come evidenziato nell’analisi delle variabili statistiche di contesto, le aree interessate dal PO hanno

registrato, negli anni intercorsi dall’inizio del ciclo di programmazione comunitaria, un andamento

positivo degli indicatori riguardanti due fra gli inquinanti più critici nelle aree urbane, ovvero il

particolato atmosferico PM10 e il biossido di azoto (NO2), le cui emissioni, secondo l’Inventario

nazionale delle emissioni del 2007 elaborato da ISPRA, sono ricollegabili al traffico stradale nella

misura rispettivamente del 24% e del 51%. Alla luce dei dati illustrati, si ritiene che, nei primi anni

della programmazione comunitaria 2007-2013, la qualità dell’aria nei territori interessati dal PO sia

complessivamente migliorata, sebbene le aree transfrontaliere denotino ancora una sostanziale

difficoltà nel rispetto dei limiti di legge. A questo proposito si ritiene opportuno richiamare la

circostanza secondo la quale nel 2009 solo quattro dei Comuni capoluogo di provincia interessati

dal PO (Aosta, Verbano-Cusio-Ossola, Varese e Bolzano) hanno rispettato il limite di 35

superamenti annuali del valore di 50 g/m3 posto per la tutela della salute umana con riferimento al

particolato atmosferico PM1050.

o Scarsa collaborazione tra gli operatori del settore turistico:

Si rileva la presenza, nell’area transfrontaliera, di alcune iniziative attivate congiuntamente dagli

operatori turistici o dagli Enti locali con la finalità di fornire al turista un migliore supporto informativo

o di proporre itinerari turistici integrati transfrontalieri. Per esempio, l’area turistica del Lago

Maggiore è servita da un portale internet, turismo.tuttolagomaggiore.com, che offre all’utenza

informazioni turistiche concernenti egualmente le sponde italiana e svizzera del Lago. Inoltre,

ulteriori esperienze di collaborazione virtuose nel settore turistico sono state rilevate con riferimento

agli itinerari turistici transfrontalieri della Val Chiavenna, Valle Spluga e Val Bregaglia, cui è data

visibilità attraverso siti internet multilingue.

o Debolezza dei collegamenti tra università e centri di ricerca e imprese

Nel corso dell’analisi è emersa l’attivazione, nell’area interessata dal PO e nei primi anni della

Programmazione comunitaria, di iniziative ritenute potenzialmente in grado di rilanciare le

opportunità di collaborazione fra università, centri di ricerca e imprese. Si fa riferimento in

particolare alla promozione, avvenuta nei primi mesi del 2009, del “Distretto delle nuove tecnologie

e delle scienze per la vita”, o “Asse del Ticino”. Tale istituto, il cui capofila è il CrESIT (Research

Centre for Innovation and Life Sciences Managament) dell’Università dell’Insubria, riunisce Enti

locali e funzionali, imprese attive nei settori delle biotecnologie e delle nuove tecnologie applicate

all’ambiente-imprese green e clean tech, ospedali, e cluster tecnologici come il Parco Tecnologico

Padano (PTP) di Lodi e il Tecnopolo di Lugano. Finalità del distretto è mettere in rete le diverse

esperienze presenti sul territorio con riferimento agli ambiti biotecnologico, farmaceutico, di ricerca

50 Fonte: Datawarehouse I.Stat, Istat.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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e di cura della persona, per sostenere i processi di innovazione tecnologica favorendo un suo più

agevole trasferimento tra centri di ricerca e poli produttivi e promuovere la competitività delle

imprese. Si ravvisano ulteriori possibilità di potenziamento dei legami esistenti fra ricerca e sistema

produttivo nell’ambito di istituti quali gli incubatori d’impresa e i Poli di innovazione. Dal primo punto

di vista, si segnala che la rete di incubatori di impresa già esistente, comprendente fra gli altri

l’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano, l’Incubatore delle Imprese Innovative del

Politecnico di Torino e il Techno Innovation Park South Tyrol (TIS), si è rafforzata negli ultimi anni

grazie all’implementazione di nuove iniziative. Si fa riferimento in questa sede all’Incubatore di

imprese dell’Università degli Studi di Torino, avviato nell’aprile del 2007, e all’Incubatore d’impresa

di Novara, divenuto operativo nei primi mesi del 2009. Per quanto riguarda il secondo aspetto, si

richiama l’istituzione, avvenuta nel 2009 da parte della Regione Piemonte, dei Poli di innovazione,

che raggruppano imprese e organismi di ricerca e sono focalizzati su ambiti settoriali specifici,

dall’Information & Communication Technology (Polo di innovazione ICT) alla componentistica per le

energie rinnovabili (Polo impiantistica sistemi e componentistica per le energie rinnovabili).

o Debole recepimento delle innovazioni ICT e insufficienti infrastrutture fisiche (mobili e della banda

larga) e tecnologiche:

Come evidenziato nell’analisi dei dati statistici di contesto, per tutta l’area interessata dal PO si

rileva un recente processo di progressivo apprendimento sull’utilizzo delle nuove tecnologie ICT,

oltre ad una infrastrutturazione dell’area maggiore rispetto al passato con riferimento alla

telecomunicazione in banda larga, con riferimento sia alle famiglie sia alle imprese e alle pubbliche

amministrazioni.

o Scarsa attenzione alla parità di genere:

Nel corso degli ultimi anni si è verificata una rinnovata attenzione nei confronti delle donne e, nello

specifico sul tema della conciliazione. Tale punto di debolezza, seppur ancora valido alla luce dei

dati statistici di contesto sopra illustrati, vede comunque qualche spazio di miglioramento. In

particolare, nel versante italiano a livello istituzionale sono stati siglati alcuni accordi a livello

nazionale e locale tesi a rafforzare le opportunità di conciliazione tra vita lavorativa e familiare. In

particolare, si fa riferimento a: l’Intesa sui criteri di ripartizione delle risorse, le finalità, le modalità

attuative nonché il monitoraggio del sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di

vita e di lavoro di cui al Decreto del Ministro per le pari opportunità del 12 maggio 2009 inerente la

ripartizione delle risorse del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per l’anno

2009; l’avviso comune, siglato il 7 marzo 2011 dal Ministero del lavoro e dalle parti sociali, sulle

“Azioni a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro”, con l’obiettivo primario di

sostenere la crescita dell’occupazione femminile.

- Tra i punti di debolezza individuati nel PO risultano invece peggiorati i seguenti aspetti:

o Difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata per le imprese transfrontaliere:

Come evidenziato nell’analisi dei dati statistici di contesto con riferimento alla difficoltà di

reclutamento di manodopera specializzata, si evidenzia un generale peggioramento dei relativi

indicatori. Come già accennato, nel versante svizzero tra 2006 e 2011 è raddoppiata, mediamente,

la percentuale di casi in cui la copertura di posizioni vacanti con personale dotato di formazione

superiore universitaria e con formazione professionale superiore si è dimostrata, per le imprese

svizzere, difficile; minori difficoltà sono state riscontrate nelle ricerche di personale con formazione

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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di tipo scuola dell’obbligo e formazione professionale post-secondaria. Sul fronte italiano, gli

indicatori sulla difficoltà di reperimento rilevati per il 2010 nelle aree interessate dal PO risultano

superiori al risultato conseguito dal Nord-Ovest e dall’Italia nel suo complesso.

10. Riguardo alle opportunità individuate dal PO, si illustrano si seguito quelle che risultano più accentuate o

addirittura colte nel corso della programmazione e quelle che invece sembrano indebolitesi.

- In particolare, risultano migliorate o colte le seguenti opportunità:

o Valorizzazione delle potenzialità turistiche (anche al fine di attrarre maggiormente i flussi

internazionali) e sfruttamento dei margini di sviluppo ulteriore del settore (in particolare integrazione

lago montagna e cultura - ambiente rurale).

Nel 2015 si terrà a Milano EXPO sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”: tale evento, potrà

rafforzare le opportunità di sviluppo dell’area sfruttando il collegamento tra turismo, paesaggio e

agroalimentare, in linea con la tematica dell’evento.

o Politiche integrate per la rilevazione dei pericoli legati ai rischi di catastrofi naturali:

A fronte dei rischi connessi al verificarsi di catastrofi naturali nelle aree alpine transfrontaliere, nel

corso del tempo sono state sviluppate alcune esperienze di collaborazione che si ritiene utile

evidenziare. La Fondazione “Montagna Sicura”, promossa dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta,

dal Comune di Courmayeur, dal Soccorso Alpino Valdostano e dall’Unione Valdostana Guide di

Alta Montagna, ha, fra gli altri, il compito di gestire una Rete transfrontaliera sui rischi naturali in

montagna promuovendo anche la collaborazione di centri di ricerca e università europee. Ulteriori

esempi di politiche integrate e buone pratiche connesse alla rilevazione e gestione dei rischi

naturali sono ascrivibili alle opportunità di collaborazione offerte dai programmi attivati nell’ambito

dell’obiettivo Cooperazione territoriale europea. In primis, nel quadro del Programma di

Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia 2007-2013 “Alcotra”, approvato con Decisione della

Commissione C (2007) 5716 del 29 novembre 2007, il progetto strategico “RiskNat – Gestione in

sicurezza dei territori di montagna transfrontalieri” si pone, fra gli altri, gli obiettivi di costituire una

piattaforma interregionale finalizzata allo scambio di esperienze e alla valorizzazione delle

informazioni disponibili sui rischi naturali, e di sviluppare metodologie di mitigazione e di previsione

del rischio ad alto contenuto tecnologico. Il progetto, al cui partenariato partecipano anche la

Regione Piemonte e la Regione Autonoma Valle d’Aosta in qualità di partner istituzionali e il

Cantone Vallese come partner aggiuntivo appartenente a un Paese terzo, prevede attività da

realizzarsi nel periodo 2008-2012 e attualmente ha realizzato alcuni risultati, fra i quali si possono

citare: l’attivazione di una prima versione di un geoportale interattivo fruibile online per prendere

visione di una molteplicità di dati cartografici e spaziali anche attraverso servizi WebGIS; la

realizzazione di studi di natura tecnica riguardanti la definizione di scenari di pericolosità dei

versanti alpini d’alta quota, con particolare riferimento alle Alpi piemontesi e valdostane. Infine, il

progetto “ClimChAlp” (Climate Change, Impacts and Adaptation Strategies in the Alpine Space),

conclusosi nel mese di marzo 2008 nell’ambito del Programma Interreg IIIB Spazio Alpino, ha visto

la partecipazione di 22 partner ad attività comprendenti, fra le altre, il perfezionamento delle

tecniche esistenti di monitoraggio dei versanti alpini finalizzate a prevenire i rischi di deterioramento

dei pendii generati dal cambiamento climatico e dallo scioglimento del permafrost. Fra i partner

della compagine progettuale si ricordano ARPA Piemonte, la Regione Autonoma Valle d’Aosta, la

Provincia Autonoma di Bolzano e l’Istituto Federale per lo Studio della Neve e delle Valanghe di

Davos (Cantone Grigioni).

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

26

o Esistenza di Programmi di cooperazione in ambito sanitario:

Con riferimento alla cooperazione in ambito sanitario, occorre ricordare che la Regione Lombardia

e il Cantone Ticino, vista l’Intesa già sottoscritta fra le due parti il 29 gennaio 2008, hanno firmato, il

26 ottobre 2009, un “Accordo operativo in materia di salute e di scienze mediche”, la cui efficacia è

prevista inizialmente per un periodo di due anni e si intenderà rinnovata tacitamente alla scadenza,

in mancanza di preavviso di disdetta. L’Accordo operativo dispone che la Regione Lombardia e il

Cantone Ticino si impegnino a sviluppare la loro collaborazione, in ambito sanitario,

“principalmente, ma non esclusivamente” nei settori della formazione continua, delle figure sanitarie

professionali e dei titoli corrispondenti, della ricerca e dell’innovazione, degli eventi epidemiologici,

delle medicine alternative e della pianificazione degli interventi da attivare in caso di

emergenze/urgenze sanitarie, anche di massa.

o Promozione di accordi sulla formazione:

Con riferimento alla promozione di accordi sulla formazione, la già menzionata Intesa fra Regione

Lombardia e Cantone Ticino sottoscritta il 29 gennaio 2008 prevede che le due Amministrazioni

sviluppino rapporti di collaborazione in una molteplicità di settori, fra cui quello della formazione.

L’articolo 1 specifica poi che sono considerati prioritari, nell’ambito dell’Intesa, i progetti che

interessano ambiti specifici, fra cui quelli volti a “promuovere programmi di interscambio culturale e

percorsi formativi” e “sviluppare iniziative di formazione professionale”.

o Introduzione di innovazioni tecnologiche per la PA:

Sul fronte dell’informatizzazione nella Pubblica Amministrazione e dei servizi disponibili online per i

cittadini, si rileva un significativo miglioramento della situazione in essere in entrambi i territori

italiano e svizzero. Per quanto riguarda l’Italia, si sta affermando un rapido processo di

digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, con particolare riferimento alle modalità di

comunicazione tra il cittadino e gli uffici pubblici (es. introduzione della Posta Elettronica Certificata

– PEC, della firma digitale, dei pagamenti on line, del sistema di trasmissione telematica dei

certificati di malattia, che entrerà definitivamente a regime a partire 13 settembre 2011, etc). Con

riferimento alla Svizzera, si segnala che tra aprile 2007 e dicembre 2010 è aumentata, passando

dal 21% al 70%, la quota dei 20 servizi “chiave” per i cittadini e le imprese fruibili attraverso il web

in modalità remota51. Tale sviluppo del processo di digitalizzazione della Pubblica amministrazione

svizzera è rilevato a livello europeo in uno studio comparativo commissionato dall’Unione europea

in materia di e-government e realizzato ogni due anni.

- Risultano invece evidentemente mancate o rimandate le seguenti opportunità:

o Recupero della via navigabile “Locarno - Milano” lungo il lago Maggiore, il fiume Ticino e il canale

industriale in un’ottica di integrazione paesaggistica, turistica e ambientale:

Attualmente la navigazione lungo l’intero itinerario in oggetto non è possibile; la Regione Lombardia

ha comunque proceduto al ripristino della navigazione nel tratto del fiume Ticino compreso fra il

lago Maggiore e la diga di Porto della Torre, nel territorio della provincia di Varese.

o Rafforzamento del ruolo delle reti/organizzazioni transfrontaliere già esistenti:

51 Fonte: Ufficio federale di Statistica.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Le organizzazioni e reti transfrontaliere esistenti mantengono complessivamente compiti di studio,

approfondimento e informazione con riferimento alle tematiche concernenti le aree alpine. Si

evidenziano in particolare le difficoltà riscontrate dalla Regio Insubrica, comunità di lavoro che

coinvolge le Regioni Piemonte e Lombardia e il Cantone Ticino: l’attività della comunità risulterebbe

rallentata, probabilmente, anche a seguito delle divergenze ad oggi esistenti fra territori italiani e

svizzeri in materia fiscale, che verranno analizzate nel dettaglio nel prosieguo del commento

all’analisi SWOT.

11. Infine, con riferimento alle minacce individuate dal PO, si illustrano di seguito gli aspetti che risultano

affievoliti a vantaggio dell’attuazione del PO e quelli che invece escono rafforzati e pertanto devono essere

monitorati.

- In particolare risultano affievolite le seguenti minacce:

o Marginalizzazione delle aree coinvolte rispetto al rapido sviluppo dell’economia della conoscenza e

penalizzazioni legate alla scarsa informatizzazione:

Richiamando quanto accennato sopra con riferimento al punto di debolezza costituito dal debole

recepimento delle innovazioni ICT e insufficienti infrastrutture fisiche e tecnologiche, si ritiene che il

pericolo di marginalizzazione rispetto agli sviluppi dell’economia della conoscenza e delle

conseguenti penalizzazioni sia oggi diminuito. Non si riscontra, infatti, negli indicatori statistici sulla

società dell’informazione (disponibili su base regionale) un sostanziale gap delle regioni

transfrontaliere rispetto alla media nazionale. Da questo punto di vista si segnala in particolare la

performance della Provincia Autonoma di Bolzano, che evidenzia un valore superiore al dato

complessivo italiano con riferimento alla percentuale di famiglie dotate di accesso a internet (54%

contro 47% nel 2009); alla percentuale di persone di 6 anni o più dichiaranti di avere utilizzato

internet negli ultimi tre mesi (51% contro 42% nel 2009); alla percentuale di imprese con più di dieci

addetti dei settori industria e servizi che dispongono di un sito web (80% contro 59% nel 2009) e

alla percentuale di amministrazioni comunali dotate di connessione internet a banda larga (75%

contro 59% nel 2007).

o Conseguenze negative della globalizzazione su prodotti che non abbiano caratteristiche specifiche

di qualità o tipicità:

Tale minaccia parrebbe attenuata da un’esperienza progettuale attivata in Italia dai Ministeri

dell’Economia e delle Finanze, dell’Università e Ricerca, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

e del Mare e delle Politiche Agricole e Forestali, e finanziato tramite il Fondo Integrativo Speciale,

strumento finanziario introdotto dall'art.1 comma 3 del D.lgs. 204/98 per l’attuazione del

Programma Nazionale per la Ricerca (PNR): si tratta del Progetto “FIMONT - Metodi e sistemi per

aumentare il valore aggiunto degli alimenti tradizionali ed a vocazione territoriale”. Il progetto,

avviato nell’ottobre 2006 e conclusosi a febbraio 2010 per un costo totale superiore ai 2 Mln €, ha

visto l’Ente Italiano della Montagna (EIM) e altri soggetti fra cui l’Università degli Studi di Milano e il

Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) impegnati nel censimento e nella catalogazione di 2.500

prodotti agroalimentari tradizionali della montagna italiana, con la finalità di rilanciarne la visibilità e

promuoverne la valorizzazione e il riconoscimento da parte dei consumatori. Per l’individuazione

dei prodotti si è fatto riferimento agli elenchi di prodotti agroalimentari tradizionali individuati dalle

Regioni e dalle Province Autonome secondo le norme del decreto ministeriale 8 settembre 1999, n.

350; in questo ambito è stata realizzata la mappatura delle produzioni tradizionali che non fossero

già tutelate da marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita), pervenendo ad un database dei prodotti

tradizionali della montagna che è accessibile via web. Sebbene questo intervento abbia avuto ad

oggetto l’intero territorio nazionale e non unicamente le aree alpine, si ritiene che i risultati del

progetto possano eventualmente generare anche per le aree interessate dal PO effetti positivi in

termini di rafforzamento della consapevolezza sulle produzioni alimentari di montagna esistenti, a

fronte delle spinte omologanti connesse alla globalizzazione.

- Risultano, invece, materializzatesi le seguenti minacce:

o Saturazione del settore turistico:

Con riferimento alle evoluzioni in atto nella struttura ricettiva di offerta dei territori interessati dal

PO, si rileva che, sul fronte italiano, la variazione percentuale media annua del numero di esercizi

turistici complessivi si è ridotta, nei primi anni del ciclo di programmazione, passando da un

+7,23% nel biennio 2005-2006 ad un +5,72% tra 2008 e 2009. Analogamente, il trend del numero

di posti letto disponibili nel periodo 2005-2009 vede un incremento complessivo dell’offerta, ma

decrescente: la variazione percentuale media annua del numero di letti per le aree di cooperazione

transfrontaliera nel biennio 2008-2009 si attesta a +0,34%, a fronte di un +5,62% registrato tra il

2005 e il 2006. Sul fronte svizzero si segnala, complessivamente, una variazione media annua

negativa, nel periodo 2005-2009, sia del numero di esercizi turistici complessivi, sia dei posti letto

disponibili. Tuttavia, mentre per i Cantoni Ticino e Vallese, emerge una generale difficoltà derivante

principalmente dal tasso di cambio che ha portato molti turisti a preferire le mete italiane e francesi,

per il Cantone Grigioni il trend è in ripresa: l’intervista al referente grigionese ha evidenziato che,

nonostante la crisi e il tasso di cambio, poiché tali zone vedono la presenza di località esclusive

frequentate da turisti agiati, il trend è in crescita e sta portando alla saturazione del settore.

Tabella 8. Variazione percentuale annua Esercizi turistici complessivi (2005-2009)

Province Variazione % Esercizi turistici complessivi

2005-2006

Variazione % Esercizi turistici complessivi

2006-2007

Variazione % Esercizi turistici complessivi

2007-2008

Variazione % Esercizi turistici complessivi

2008-2009

Biella 9,92% 8,33% 4,49% 8,59%

Novara 15,85% 6,60% 7,52% 9,47%

Verbano-Cusio-Ossola 1,37% 6,18% -0,55% 4,20%

Vercelli -0,56% 10,80% -0,51% 8,25%

Como 16,20% 4,14% 4,18% 6,63%

Lecco 7,85% 7,77% 15,32% 10,16%

Sondrio 2,77% -0,54% 3,39% 1,83%

Varese 11,99% 15,05% 12,50% 8,27%

Bolzano 0,47% 0,39% 0,01% -0,68%

Aosta 6,48% 2,27% -1,41% 0,51%

Media Italiana 7,23% 6,10% 4,49% 5,72%

Ticino -1,27% -0,81% -3,15% -2,87%

Grigioni -2,23% -0,10% -0,95% -1,64%

Vallese -3,52% -0,69% -1,22% 1,69%

Media svizzera -2,34% -0,53% -1,77% -0,94%

Media complessiva 5,02% 4,57% 3,05% 4,19%

Fonte: Dati province italiane: elaborazioni del Valutatore su dati Istat, Capacità degli esercizi ricettivi. Anno 2009. Dati Cantoni svizzeri: elaborazioni del Valutatore su dati Ufficio Federale di Statistica. Anno 2009.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

29

Tabella 9. Variazione percentuale annua Posti letto complessivi (2005-2009)

Province Variazione % Posti letto

2005-2006 Variazione % Posti letto

2006-2007 Variazione % Posti letto

2007-2008 Variazione % Posti letto

2008-2009

Biella 1,22% 0,05% 3,51% 0,57%

Novara 3,64% 2,97% 0,93% 0,27%

Verbano-Cusio-Ossola -3,29% 0,88% -0,65% -1,73%

Vercelli 0,57% 8,07% -2,54% 4,30%

Como 16,96% -3,11% 7,89% -2,00%

Lecco 26,29% -2,27% -9,42% -1,60%

Sondrio -0,32% -0,51% 2,21% 1,00%

Varese 8,69% 11,52% 2,80% 2,92%

Bolzano 0,73% 0,27% 1,28% -0,81%

Aosta 1,71% 0,93% 4,16% 0,44%

Media italiana 5,62% 1,88% 1,02% 0,34%

Ticino -0,33% -1,35% -2,00% -2,63%

Grigioni -3,59% -0,34% 0,44% 0,35%

Vallese -2,16% -0,59% -1,77% 2,86%

Media svizzera -2,02% -0,76% -1,11% 0,19%

Media complessiva 3,86% 1,27% 0,53% 0,30%

Fonte: Dati province italiane: elaborazioni del Valutatore su dati Istat, Capacità degli esercizi ricettivi. Anno 2009. Dati Cantoni svizzeri: elaborazioni del Valutatore su dati Ufficio Federale di Statistica. Anno 2009.

o Elevato costo (ambientale e finanziario) degli investimenti necessari per interventi infrastrutturali:

Con riferimento al costo degli investimenti infrastrutturali necessari a migliorare i collegamenti fra le

aree transfrontaliere, si ritiene opportuno riprendere le tematiche relative all’avanzamento dei

progetti della NFTA. Tali opere infrastrutturali comportano costi elevati: dal punto di vista

ambientale la costruzione del tunnel di base del Lötschberg ha provocato, come riportato nel

Rapporto sullo stato di avanzamento della NFTA relativo al secondo semestre 2010 a cura

dell’Ufficio Federale dei Trasporti, il cedimento di alcuni terreni circostanti in misura superiore e più

irregolare rispetto alle previsioni, in particolare nel villaggio di St. German (comune di Raron). Con

riferimento invece ai costi finanziari, l’Ufficio Federale dei Trasporti stima che i costi finali per la

realizzazione dei progetti della NFTA si attesterà a 18,7 miliardi di franchi svizzeri (a prezzi del

1998), con un aumento di 6,5 miliardi di franchi rispetto alla previsione di costo effettuata per le

opere in oggetto all’inizio dei lavori (1998).

o Possibili vincoli di ordine giuridico/amministrativo alla cooperazione transfrontaliera:

Per analizzare i vincoli di ordine giuridico posti alla cooperazione transfrontaliera si ritiene

opportuno fare riferimento ai risultati di un sondaggio promosso dalla Camera di commercio,

dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) tra un campione di imprese

sue associate, avente ad oggetto la natura e le caratteristiche dei loro rapporti commerciali con

l’Italia. Il sondaggio è stato realizzato tra il 17 febbraio e il 16 marzo 2011 ed ha evidenziato che, tra

le 247 aziende rispondenti, il 64% di esse ha riscontrato, a seguito dell’inserimento della

Confederazione svizzera nelle “liste nere” italiane dei Paesi a fiscalità privilegiata, problemi

connessi ad un inasprimento dell’onerosità burocratica delle transazioni commerciali con partner

italiani. A questo proposito occorre ricordare che la Svizzera è inserita nelle black list italiane dal

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

30

1999, ma che recentemente il Governo italiano ha introdotto nuovi provvedimenti finalizzati alla

lotta all’evasione fiscale internazionale, fra cui il Decreto-legge 25 marzo 2010, n.40 (Decreto

Incentivi), convertito con Legge 22 maggio 2010, n.73. Il 72% delle imprese ticinesi rispondenti ha

rilevato che, in seguito all’irrigidimento della normativa fiscale, si è verificato un incremento delle

richieste di documentazione e di informazioni da parte degli operatori italiani, che ha generato, per

le imprese del Cantone, la necessità di sostenere maggiori costi amministrativi, la perdita di

contratti a seguito di disdetta da parte del cliente italiano o la rinuncia a stipulare contratti. Il 27%

delle imprese intervistate ha segnalato, inoltre, una perdita di fatturato associabile alle black list

italiane. Si ritiene interessante mettere in luce anche i riferimenti normativi a cui gli operatori

economici ticinesi ascrivono la maggiore onerosità burocratica e procedurale cui sono costretti ad

adempiere: si tratta, in ordine di importanza in termini di impatti per le aziende ticinesi, del già citato

Decreto Incentivi, della disciplina CFC (Controlled Foreign Companies) contenuta all’art.167 del

Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e del Decreto-legge 31 maggio 2010, n.78,

relativamente alle condizioni poste per la partecipazione alle procedure di appalto delle imprese

con sede in un Paese a fiscalità privilegiata. Complessivamente, la realizzazione dell’indagine ha

consentito di rilevare che l’inclusione della Confederazione svizzera nelle black list starebbe

determinando, per gli operatori economici ticinesi, effetti connessi alla perdita di competitività e alla

necessità di rinunciare a contratti e a opportunità commerciali.

Ulteriori vincoli, di natura normativa, che possono essere potenzialmente di ostacolo alla

cooperazione transfrontaliera, si rilevano con riferimento al tema del ristorno delle imposte alla

fonte pagate dai frontalieri attivi in Ticino. La Convenzione bilaterale sulla doppia imposizione,

approvata da Italia e Svizzera il 9 marzo 1976 ed entrata in vigore il 27 marzo 1979, prevede infatti

che le tasse pagate dai lavoratori italiani in Svizzera siano restituite ai comuni di residenza nella

misura del 38,8%, contro il 12,5% riconosciuto nel caso dei frontalieri austriaci. Queste divergenze

in materia fiscale sono state recentemente all’origine di tensioni culminate nella decisione, presa

dal Governo ticinese a fine Giugno 2011, di bloccare temporaneamente il versamento di metà dei

ristorni del 2010 a favore dei comuni italiani frontalieri, in attesa dell’avvio di trattative per la

revisione della Convenzione sulla doppia imposizione.

Infine, risulta opportuno richiamare gli effetti delle misure di ritorsione adottate dal Cantone Ticino

in risposta all’introduzione, in Italia, dello scudo fiscale: tali provvedimenti si sono sostanziati, a

Dicembre 2009, in un blocco delle procedure di istruttoria avviate con riferimento ai PIT e ai progetti

ordinari della seconda finestra valutativa, e sono stati rimossi in seguito alla scadenza dello scudo

fiscale, avvenuta a fine Aprile 2010.

o Non appartenenza della Svizzera all’UE (rapporti bilaterali compensano solo in parte):

Da questo punto di vista si rileva che la non appartenenza della Svizzera all’UE ha inciso in fase di

selezione dei progetti. In particolare, con riferimento alla seconda call, il criterio di selezione relativo

alla coerenza della proposta progettuale con le priorità della Nuova Politica Regionale (NPR)

svizzera ha determinato, in alcuni casi, la mancata ammissione a finanziamento di progetti giudicati

positivamente dagli Organismi di valutazione italiani. Particolare attenzione alla rispondenza dei

progetti presentati con gli orientamenti della NPR è stata manifestata, in sede di istruttoria, dal

Cantone Ticino, che tuttavia nel corso dell’intervista ha ritenuto di sottolineare che per la

realizzazione futura della NPR si dovrà operare in diversi ambiti tra i quali è compresa la

collaborazione transfrontaliera ed il suo utilizzo a favore dello sviluppo regionale.

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

31

- Inoltre, con riferimento alla minaccia di “Rischio di isolamento e di chiusura economica”, possono

essere fatte alcune considerazioni:

o Dalle interviste con i referenti cantonali e, nello specifico, con il Cantone Ticino risulta che, a

seguito della crisi economica e finanziaria degli ultimi anni, che ha colpito principalmente le fasce

più deboli della popolazione, il consenso dei cittadini del confine svizzero si è spostato verso partiti

più populisti e si è verificata una sorta di “chiusura” della popolazione e la diminuzione della

sensibilità alla cooperazione.

o Tuttavia, va sottolineato come l’evento EXPO possa costituire un’opportunità non solo per

l’economia elvetica, ma anche anche per uscire da atteggiamenti protezionistici. Nel Cantone

Ticino è stata stimolata da aprile 2011 la creazione di una piattaforma che riunisce i rappresentanti

cantonali, dei comuni e delle camere di commercio per stimolare riflessioni ed idee progettuali. Nel

Cantone Grigioni si sta lavorando sui temi inerenti l’ambiente e i trasporti (in particolare i

collegamenti con Milano, Brescia e Bolzano), per proporre iniziative che possono avere effetti

positivi per l’economia grigionese. Sembra, invece, meno organizzato il Cantone Vallese, che

prevede comunque un coordinamento cantonale con il gruppo S. Gottardo.

1.2.2 Rilevanza della strategia rispetto alle evoluzioni del contesto

12. Si propone di seguito una sintesi delle principali valutazioni esprimibili in merito alla coerenza fra la strategia

del PO e gli sviluppi intervenuti nel contesto di riferimento. Il quadro complessivo, che per ciascun Asse,

Obiettivo Operativo e Attività dà evidenza della rispondenza ai fattori dell’analisi SWOT, è riportato

all’Allegato 2.

- Con riferimento alle tematiche oggetto dell’Asse I, “Ambiente e Territorio”, non si rileva la presenza di

modifiche sostanziali rispetto a quanto emerso in sede di descrizione di contesto preliminare al ciclo

attuale di programmazione, pertanto la validità della strategia può ritenersi confermata. Tuttavia, si

ritiene necessario sottolineare alcuni aspetti.

o Parte dei fattori evidenziati nell’analisi SWOT hanno una natura strutturale: si fa riferimento a tal

proposito alla ricchezza del patrimonio naturale e ambientale dell’area transfrontaliera e alla

presenza di rischi connessi all’orografia del territorio. Si ribadisce, quindi, la validità della strategia

riguardante la gestione congiunta dei rischi naturali, anche alla luce dei dati sull’ambiente riportati

nell’analisi del contesto e delle nuove opportunità offerte dalle iniziative di cooperazione sui rischi.

Tali ambiti sono coperti dalle attività I.1.1 “Attività di analisi e interventi per la gestione degli effetti

dei cambiamenti climatici”, I.1.2 “Promozione di attività di comunicazione e informazione alle

popolazioni” e I.1.3 “Scambio, condivisione e interventi connessi all’analisi, monitoraggio e gestione

del rischio e delle emergenze”.

o Si conferma la validità della strategia sulla salvaguardia della biodiversità, che è valorizzata dalla

propensione del territorio alla valorizzazione delle proprie risorse naturali e culturali e che si

sostanzia nell’attività I.2.1 “Interventi di tutela della biodiversità”.

o Con riferimento all’attività I.2.2 “Definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta,

gestione del territorio e sostenibilità ambientale”, il giudizio sulla sua rilevanza rispetto

all’evoluzione del contesto di riferimento è positivo, in quanto gli interventi finanziati in tale ambito

agiscono su fenomeni che risultano confermati dall’analisi di contesto aggiornata, quali la spinta

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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verso l’abbandono e la marginalizzazione di alcune aree di alta montagna52 e l’eccessiva

edificazione del territorio.

o Per quanto riguarda le attività I.2.3 “Interventi e progetti per la produzione di energia da fonti

rinnovabili ed il risparmio energetico” e I.2.4 “Studi sugli effetti dell’inquinamento e progetti di

risanamento”, l’aggiornamento dei dati ambientali ha condotto a rilevare, nel complesso, trend

virtuosi e buone pratiche verso un incremento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili,

una riduzione di consumi energetici (perlomeno nelle zone di cooperazione transfrontaliera italiane)

e un miglioramento di alcuni indicatori riferiti all’inquinamento dell’aria nelle aree urbane. Si

ribadiscono in questo caso l’importanza e l’attualità dell’impianto strategico del PO, in relazione alla

centralità dei temi riguardanti l’energia nell’economia contemporanea e alla sussistenza di una

situazione di ancora grave inquinamento dell’aria nei principali centri urbani della zona

transfrontaliera.

- Negli ambiti oggetto dell’Asse II “Competitività” le evoluzioni positive riscontrate nei primi anni di

implementazione del Programma fanno riferimento ad un rafforzamento della vocazione turistica e della

collaborazione fra operatori turistici nei territori interessati dal PO, ad un potenziamento dei

collegamenti fra università, centri di ricerca e imprese e ad un minor pericolo di marginalizzazione delle

aree transfrontaliere rispetto alle innovazioni introdotte dall’economia della conoscenza. Viceversa,

sono peggiorati gli aspetti legati ai rischi di saturazione del settore turistico, alle opportunità di

sfruttamento dei vantaggi connessi all’apertura di nuove vie di comunicazione e ai costi degli interventi

per migliorare e ampliare le infrastrutture dei trasporti. Pertanto, si rileva che:

o Le attività II.1.1 “Iniziative per l’integrazione dell’offerta turistica”, II.1.2 “Interventi per la

valorizzazione delle risorse del territorio” e II.1.3 “Iniziative di analisi, informazione e promozione

integrata” appaiono coerenti e attuali rispetto agli sviluppi del contesto, in quanto potenzialmente in

grado di favorire l’afflusso di nuovi turisti nelle zone alpine coinvolte nel PO, contro i rischi di

saturazione dell’offerta ricettiva e di rallentamento della crescita del settore che si è rilevata in

alcune aree, anche a partire dalle lessons learned delle iniziative di collaborazione già avviate tra i

due versanti.

o Risultano particolarmente rilevanti anche le attività II.3.1 “Interventi per l’integrazione dei servizi di

trasporto sostenibili, passeggeri e merci” e II.3.3 “Analisi degli effetti territoriali e socioeconomici

delle grandi opere in fase di realizzazione”. Il territorio oggetto del Programma, infatti, risulta

caratterizzato da un’ancora insufficiente infrastrutturazione dei trasporti e da esperienze di

coordinamento fra servizi di trasporto italiani e svizzeri che presentano buoni margini di

miglioramento, in particolare dal punto di vista dell’efficacia, dell’efficienza e della sostenibilità

ambientale. La validità strategica dell’obiettivo operativo connesso alle reti e servizi del settore

trasporti appare dunque confermata, anche alla luce dei crescenti flussi di pendolari frontalieri

diretti in particolar modo nel Cantone Ticino.

o Positivo è anche il giudizio riguardante l’attualità della strategia con riguardo all’obiettivo operativo

II.2 “Incentivare la cooperazione tra PMI dei due versanti, promuovendo in particolare la

cooperazione nell’ambito della ricerca e dell’innovazione”, anche alla luce delle iniziative volte a

rafforzare le reti dell’innovazione che si sono sviluppate nell’area. Le minacce, ancora presenti, che

52 Fonte: Rapporto “Analisi delle trasformazioni sociali ed economiche che hanno caratterizzato il territorio montano lombardo nell’arco degli ultimi trent’anni”, IREALP, Dicembre 2009.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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le attività connesse a tale obiettivo possono contribuire ad attenuare comprendono la scarsa

attrattività del territorio per imprese provenienti dall’esterno, l’importazione di innovazione e il

rischio di isolamento e di chiusura economica.

- Rispetto all’Asse III “Qualità della vita”, le principali evoluzioni migliorative riscontrate nei primi anni di

implementazione del Programma fanno riferimento, in sintesi, ad un maggiore recepimento e utilizzo

delle ICT anche nell’ambito della Pubblica amministrazione e alla promozione di accordi transfrontalieri

riguardanti la formazione e la collaborazione in campo sanitario. Per contro, appaiono più severe,

rispetto al passato, le difficoltà di reperimento di manodopera specializzata soprattutto sul fronte

svizzero; inoltre, si rilevano una perdita di opportunità con riferimento al rafforzamento del ruolo delle

organizzazioni o reti transfrontaliere già esistenti e il manifestarsi di ostacoli alla cooperazione

specialmente nell’ambito della legislazione tributaria. Pertanto, si segnala quanto segue:

o Gli interventi compresi negli obiettivi operativi III.3 “Promuovere una maggiore integrazione in

ambito formativo e del mercato del lavoro” e III.4 “Rafforzare i processi di cooperazione in ambito

sociale e istituzionale” sembrano potenzialmente in grado di contrastare le evoluzioni in senso

negativo riscontrate in sede di aggiornamento dell’analisi SWOT. In particolare, l’attività III.3.1

“Attività di formazione per lo sviluppo coordinato delle risorse umane” risulta funzionale a

promuovere l’istruzione e l’alta specializzazione del capitale umano. In più, la cooperazione fra

territori transfrontalieri italiani e svizzeri è incentivata dagli interventi a valere sulle attività III.3.2

“Interventi per favorire l’incontro domanda/offerta di lavoro”, III.4.1 “Sostegno alla cooperazione in

ambito culturale, istituzionale e nella gestione delle emergenze” e III.4.3 “Interventi per la

promozione della parità di genere”. La validità della strategia nell’ambito dell’Asse III risulta quindi

confermata con particolare riguardo agli obiettivi operativi III.3 e III.4.

o Nonostante la maggiore informatizzazione e l’incrementato utilizzo delle tecnologie ICT riscontrati

nelle aree interessate dal PO, si ribadisce l’attualità della strategia in questo ambito, in quanto in

grado di generare benefici rispetto ai rischi di marginalizzazione delle aree di montagna e di

isolamento connessi alla scarsa accessibilità di alcune aree e all’orografia del territorio. Si fa

riferimento a tal proposito all’obiettivo operativo III.2 “Rafforzare le iniziative integrate di

informazione e comunicazione ai cittadini e incentivare una maggiore diffusione delle ICT”.

1.3 Analisi della validità degli strumenti attivati

1.3.1 Analisi dei primi risultati del Programma

13. L’avanzamento del Programma riscontrato nell’annualità 2010 consente, ad oggi, di effettuare una prima

valutazione dei risultati generati dagli interventi finanziati, mentre non sembra ad oggi possibile, alla luce

dello stato di attuazione del PO, analizzare gli impatti degli interventi sul contesto socioeconomico di

riferimento in relazione ai trend delle variabili di contesto nell’area transfrontaliera, a livello nazionale ed

europeo. Si ritiene infatti possibile procedere all’elaborazione di un giudizio in merito soltanto a fronte di un

grado di avanzamento maggiore del Programma di cooperazione. La valutazione si limiterà pertanto a

proporre un collegamento, di natura qualitativa, fra la performance fisica del Programma e l’aggiornamento

delle variabili di contesto.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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14. L’annualità 2010 ha visto un sostanziale avanzamento del PO per molteplici ragioni. Dal punto di vista

finanziario, nel corso del 2010 l’ammissione a finanziamento dei progetti ordinari della seconda finestra

valutativa e dei PIT ha dato un deciso impulso al contributo pubblico impegnato di parte italiana, il cui

ammontare è passato in un anno da poco più di 45 a 71 milioni di euro (+57% sull’impegnato a fine 2009). Al

contempo, si è verificato un incremento del 42% della spesa rendicontata dai soggetti beneficiari e in seguito

certificata. Dal punto di vista dell’avanzamento fisico degli interventi, la progressione degli indicatori di

risultato riscontrata attraverso l’analisi delle schede di monitoraggio fisico è ascrivibile in primo luogo ai

progetti ordinari della prima finestra valutativa, che nel corso del 2010 sono entrati nel vivo delle attività, e in

misura molto minore ai progetti strategici. Di seguito si fornisce una prima descrizione degli effetti generati

dagli interventi in relazione agli sviluppi del contesto socioeconomico, articolati per Asse prioritario del

Programma.

15. Con riferimento all’Asse I, “Ambiente e Territorio” l’analisi dei primi risultati degli interventi finanziati non

evidenzia una incidenza rilevante sulle variabili socio-economiche dell’area:

- Il grado di avanzamento migliore degli indicatori di risultato si rileva con riferimento all’integrazione del

comparto agroforestale: a fine 2010 in tale ambito cooperavano, grazie agli aiuti del Programma, 34

imprese contro un target di 20 da PO; inoltre, di tali imprese, otto risultavano certificate (a fronte di un

valore target di quattro). Tali risultati sono considerati utili per il perseguimento dell’opportunità,

evidenziata nell’analisi SWOT, relativa alla promozione dei marchi di tutela in ambito agricolo, e per il

contrasto dei rischi di abbandono delle coltivazioni tradizionali e della zootecnia.

- Rispetto alla tematica della gestione e salvaguardia delle risorse ambientali, gli interventi finanziati

hanno generato un numero di interventi in aree di pregio dal punto di vista naturalistico superiore alle

attese di Programma. Il relativo indicatore, infatti, presentava a fine 2010 un rapporto realizzato/target

del 257%. Le azioni attivate sinora dai soggetti beneficiari, quindi, sembrano poter incidere sulla

valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche del territorio e sulla tutela della biodiversità.

- La necessità di fornire strumenti per l’analisi e il monitoraggio dei rischi idrogeologici e valanghivi

delle aree alpine ha trovato riscontro, nell’ambito del Programma, nell’avanzamento di tre indicatori di

risultato: “Popolazione adulta raggiunta dalle operazioni di informazione e di sensibilizzazione

(realizzato/target dell’80%), “Operatori coinvolti nell’attività di formazione e degli scambi”

(realizzato/target pari al 78%) e “Sistemi di monitoraggio e previsione dei rischi naturali”

(realizzato/target del 60%). Altri indicatori, fra cui “Comuni interessati dagli interventi di messa in

sicurezza su comuni totali” e “Dispositivi di allarme e intervento comune” presentano un grado di

avanzamento ancora ridotto o nullo. I risultati comunicati appaiono quindi potenzialmente in grado di

favorire una migliore gestione dei rischi naturali; si ritiene però che l’incidenza dei risultati degli

interventi finanziati potrà essere meglio valutata in presenza di un livello di avanzamento degli indicatori

più omogeneo.

- Gli indicatori “Comuni interessati dai progetti di pianificazione congiunta su comuni totali”, “Capacità

addizionale di produzione di energia rinnovabile” e “Riduzione di gas serra” presentano un livello di

avanzamento molto contenuto o nullo. In particolare, il primo indicatore è caratterizzato da un rapporto

realizzato/target da PO del 15%, mentre risultano nulli gli effetti attualmente generati dagli interventi

rispetto alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alle emissioni di gas serra. Il PO non sembra,

quindi, aver impattato positivamente su fenomeni che conoscono, nell’area transfrontaliera,

un’evoluzione positiva evidentemente scollegata dalla cooperazione territoriale Italia-Svizzera.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

35

16. Nel corso dell’analisi dei primi risultati degli interventi finanziati nell’ambito dell’Asse II “Competitività”,

finalizzato a promuovere l’attrattività dell’area transfrontaliera dal punto di vista turistico, economico e

produttivo e dei trasporti, emerge quanto segue:

- Tutti gli indicatori di risultato concernenti la cooperazione tra PMI dei due versanti nell’ambito della

ricerca e dell’innovazione denotano un livello del realizzato superiore al valore target previsto in sede di

programmazione. A questo proposito si fa riferimento agli indicatori “Imprese che cooperano grazie agli

aiuti del Programma (realizzato/target superiore al 1000%), “Imprese che adottano eco-innovazioni”

(realizzato/target del 560%), “Numero di Centri di ricerca e/o di Università che cooperano con le

imprese grazie agli aiuti del Programma” (realizzato 43 rispetto ad un valore previsto di 10). Sebbene i

target posti dal PO con riferimento a questi indicatori di risultato siano probabilmente sottodimensionati,

i risultati comunicati dai beneficiari si ritengono rilevanti ai fini di una maggiore espansione delle reti di

imprese nell’area transfrontaliera e dello sfruttamento delle potenzialità di collaborazione esistenti tra

aziende e università.

- Un avanzamento marcato è stato riscontrato anche con riguardo agli indicatori sulle reti e sistema

dei trasporti. In particolare, i tempi di percorrenza risultano diminuiti del 30% a fronte di un target da

PO del 5%, mentre i servizi di trasporto transfrontalieri riorganizzati hanno visto un incremento

dell’utenza pari al 19% contro un valore previsto del 5%. L’indicatore “Utenti dei servizi di trasporto

transfrontalieri istituiti”, invece, presenta un rapporto realizzato/target del 39%. I primi due risultati, per

quanto influenzati dalla presenza di target da PO apparentemente sottostimati, danno evidenza da un

lato degli ampi margini di miglioramento che caratterizzano oggi il sistema dei trasporti nell’area

transfrontaliera, e dall’altro dell’interesse mostrato dall’utenza verso interventi di integrazione e

completamento dei servizi di trasporto. Tali considerazioni, comunque, non impediscono di rilevare che

gli interventi finanziati non appaiono attualmente in grado di generare impatti diffusi nell’area interessata

dal PO, che risulta ancora caratterizzata da una condizione di insufficienza delle infrastrutture di

trasporto e da esperienze di coordinamento fra trasporti italiani e svizzeri isolate, per quanto rilevanti.

- Risultati più contenuti sono emersi sul tema del turismo, con riguardo agli indicatori “Pacchetti turistici

tematici creati” (realizzato/target del 15%), “Fruitori dei pacchetti turistici” (realizzato/target pari al 53%),

“Strutture che adottano sistemi di gestione certificata” (realizzato pari a 6 a fronte di un dato previsto di

40) e “Comuni interessati dai pacchetti turistici su comuni totali” (realizzato del 3,6% contro un target del

15%). La totalità di tali indicatori è riconducibile alla Misura 2.1 e all’obiettivo operativo legato

all’integrazione dell’offerta turistica transfrontaliera. Da questo punto di vista, il ridotto avanzamento

degli indicatori di risultato sconta, come altri indicatori del PO, alcune difficoltà incontrate dai soggetti

beneficiari nella comprensione e nel recepimento delle corrette modalità di calcolo, che li hanno condotti

a valorizzare, nelle schede di monitoraggio fisico dei progetti, esiti degli interventi non coerenti con le

definizioni degli indicatori di risultato fornite dalle Amministrazioni. In tali casi, i valori di dubbia

interpretazione sono stati esclusi dal calcolo degli indicatori. In conclusione, non sembra che l’attuale

stato di avanzamento degli interventi possa aver determinato effetti rilevanti sull’offerta turistica o

sull’afflusso di turisti nell’area transfrontaliera, né sulle evoluzioni del settore turistico riscontrate in sede

di aggiornamento dell’analisi di contesto. Si ritiene comunque che impatti decisamente più significativi

potranno essere rilevati in futuro, con l’ulteriore avanzamento dei progetti.

17. Con riferimento ai risultati raggiunti nell’ambito dell’Asse III, “Qualità della vita” e, in particolare, ai relativi

indicatori del PO, si osserva quanto segue:

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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- Per quanto riguarda le opportunità di valorizzazione del tessuto e del patrimonio culturale

dell’area di cooperazione, va rilevato che i risultati ottenuti in termini di partecipanti agli eventi culturali

(118.513 partecipanti rispetto ai 1.000 previsti), di operatori e istituzioni culturali che cooperano nell’area

(714 rispetto ai 5 previsti) e di interventi in aree ad alta valenza paesaggistica e storico-culturale (156

rispetto ai 4 previsti) sono di gran lunga superiori alle attese del PO; benché i valori target di tali

indicatori siano stati evidentemente sottostimati, tale andamento contribuisce comunque ad aumentare

l’interesse del territorio per una gestione integrata del patrimonio culturale e per il rafforzamento

dell’identità transfrontaliera, che si concretizza ad esempio nelle candidature UNESCO e la cui

realizzazione trova un contributo nei interventi finanziati nell’ambito del PO.

- Con riferimento alla diffusione delle ICT, invece, il PO non contribuisce alla raggiungimento degli

obiettivi di accessibilità: gli indicatori dedicati, infatti, sono ancora pari a zero, in quanto si tratta di

progetti per cui non è ancora registrato alcun avanzamento. Considerata l’aumentata propensione del

territorio all’utilizzo delle ICT, si ritiene che il PO possa contribuire positivamente sia a sensibilizzare e

ad alfabetizzare la popolazione sia alla creazione di servizi telematici, specie nelle zone marginali, e di

conseguenza ad accrescere il ricorso all’informatica nell’area di cooperazione.

- Per quanto riguarda le iniziative rivolte all’integrazione dei servizi di formazione e lavoro, si denota

una forte incidenza degli indicatori relativi alle imprese e ai lavoratori che accedono ai servizi creati per

l’integrazione del mercato del lavoro: le imprese sono 250 sulle 120 previste, i lavoratori 30.000 rispetto

ai 200 previsti. Per quanto riguarda il tema della formazione, invece, ad oggi risulta valorizzato solo

l’indicatore relativo al numero di scuole coinvolte (4 rispetto alle 10 previste); non vi sono ancora

evidenze, invece, in merito agli studenti coinvolti negli scambi tra scuole e ai partecipanti ai percorsi

formativi transfrontalieri, in quanto si riferiscono a iniziative per cui non è ancora registrato alcun

avanzamento. Pertanto, ad oggi è possibile effettuare una valutazione solo sull’incidenza della

performance del PO sulle variabili inerenti il mercato del lavoro: la performance positiva ha immediata

evidenza sull’aumento del flusso dei lavoratori transfrontalieri; tuttavia, considerate le difficoltà di

reperimento della manodopera nel mercato del lavoro, si ritiene che le iniziative di integrazione sul

mercato del lavoro debbano comunque essere accompagnate da progetti di formazione in linea con le

competenze richieste sull’area.

- Infine, con riferimento al tema della cooperazione socio-istituzionale, i risultati sono positivi.

Dall’analisi degli indicatori emerge un buon andamento della cooperazione, in termini di soggetti che

consolidano precedenti rapporti collaborativi (11 su 16 previsti). Una performance ancora più positiva è

offerta dall’analisi dei dati sulla cooperazione socio-sanitaria: il numero di utenti di tali progetti è pari a

quasi 10 volte quello previsto (2.730 su 280), con particolare riferimento ai minori (2.060) e alle donne

(300); minore attenzione sembra riposta agli immigrati (60, ma comunque su una previsione di 50

individui) e ai disabili (ancora nullo). Questi dati da un lato confermano la scarsa attenzione del PO alle

tematiche relative alle pari opportunità di genere e di uguaglianza, anche in termini di target previsti,

dall’altro però provano l’interesse del territorio per la cooperazione socio-sanitaria già rilevata nell’analisi

SWOT.

18. In definitiva, pur tenendo conto delle dimensioni del Programma, si ritiene che le progettualità finanziate dal

PO ad oggi abbiano comunque contribuito all’evoluzione delle caratteristiche socioeconomiche del territorio

di riferimento.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

37

1.3.2 Focus sul ruolo dei progetti strategici

19. I progetti strategici nascono come strumenti privilegiati a supporto della strategia del Programma Operativo

di Cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013, per molteplici ragioni. Tali interventi sono stati

ideati, infatti, con l’obiettivo di affrontare aspetti trasversali nelle aree transfrontaliere e di generare ricadute

su un territorio geograficamente esteso, amplificando così la portata dei benefici attivati dal PO con riguardo

allo sviluppo socio-economico dei territori interessati. Inoltre, gli interventi strategici si caratterizzano per

essere stati individuati e promossi dalle Amministrazioni corresponsabili del PO. Si riportano di seguito le

principali fasi in cui si è articolato il processo di formulazione delle proposte progettuali e della successiva

ammissione dei progetti a finanziamento:

- Le prime ipotesi di interventi strategici sono state avanzate nel corso delle riunioni dei Tavoli tematici di

confronto tra partner italiani e svizzeri costituiti in sede di concertazione tra gli attori istituzionali

preliminare alla stesura del Programma e finalizzata ad elaborarne obiettivi specifici, obiettivi operativi e

linee di intervento da attivare. A tali Tavoli tematici hanno partecipato due o tre rappresentanti per ogni

Amministrazione corresponsabile.

- Nella seduta del 14 marzo 2008 il Comitato di Sorveglianza ha determinato le tematiche strategiche su

cui gli interventi strategici avrebbero insistito, gli obiettivi specifici e la relativa dotazione finanziaria. I

temi prioritari di riferimento per la definizione dei progetti strategici sono elencati di seguito:

o Misura 1.1: Rischi naturali e cambiamento climatico;

o Misura 1.2: Trasporto merci pericolose;

o Misura 2.1: Turismo transfrontaliero;

o Misura 2.3: Integrazione dei servizi di trasporto passeggeri e merci;

o Misura 3.1: Valorizzazione dei beni immateriali dell’area transfrontaliera;

o Misura 3.2: Realizzazione di una piattaforma tecnologica alpina.

- Infine, le proposte progettuali puntuali sono state elaborate da sei Gruppi di lavoro a cui hanno

partecipato rappresentanti di tutte le Amministrazioni corresponsabili e che hanno promosso la

candidatura di cinque progetti strategici, rinunciando all’intervento relativo all’integrazione dei servizi di

trasporto passeggeri e merci.

- I progetti strategici presentati sono stati ammessi a finanziamento nel corso delle sedute del Comitato di

Pilotaggio del 29 luglio e del 14 ottobre 2009. In particolare, il 29 luglio 2009 è stato approvato il

progetto “E.CH.I. – Etnografie italo svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale”, finanziato

sulla Misura 3.1. Nella sessione del Comitato di Pilotaggio del 14 ottobre dello stesso anno sono stati

ammessi a finanziamento i restanti quattro interventi: “Strada – Strategie di adattamento ai cambiamenti

climatici per la gestione dei rischi naturali” (Misura 1.1), “DESTINATION - Conoscere il trasporto delle

merci pericolose come strumento di tutela del territorio” (Misura 1.2), “VETTA - Valorizzazione delle

Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle medie e Alte quote” (Misura 2.1) e “P.T.A. –

Piattaforma Tecnologica Alpina: uno strumento transfrontaliero per la condivisione di infrastrutture e

servizi” (Misura 3.2). Il contributo pubblico totale di parte italiana approvato con riferimento ai cinque

interventi strategici ammonta complessivamente a 12.921.952 euro, pari al 15% della dotazione

finanziaria dei tre Assi Operativi del PO. Invece il costo totale dei progetti, comprensivo di contributo

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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pubblico e autofinanziamento relativi a entrambi i fronti, italiano ed elvetico, è pari a 14.866.194 euro. Si

riportano nella tabella che segue alcune informazioni relative ai progetti strategici approvati.

Tabella 10. Progetti strategici approvati per Asse, Misura, obiettivo operativo, tipologia di azione

prevalente e linea di azione secondaria

Progetto Asse Misura Obiettivo operativo Tipologia di azione prevalente Linee di azione secondaria

STRADA - Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali

I 1.1 Incentivare una gestione congiunta dei rischi naturali (geologici, idraulici e valanghivi) ed ambientali (ecologici)

1.1.1 Attività di analisi e interventi per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici

1.1.2 Promozione di attivita' di comunicazione e informazione alle popolazioni 1.1.3 Interventi di scambio e condivisione connessi all'analisi, monitoraggio e gestione del rischio e delle emergenze

DESTINATION - Conoscere il trasporto delle merci pericolose come strumento di tutela del territorio

I 1.2 Salvaguardare, gestire e valorizzare le risorse ambientali

1.2.2 Definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta e gestione del territorio

1.1.3 Interventi di scambio e condivisione connessi all'analisi, monitoraggio e gestione del rischio e delle emergenze

VETTA - Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle medie e Alte quote

II 2.1 Sviluppare l’integrazione dell’area turistica transfrontaliera, promuovendo la creazione di un’immagine univoca e un sistema di offerta che valorizzi le peculiarità locali

2.1.1 Iniziative per l'integrazione dell'offerta turistica dei territori

2.2.1 Interventi per migliorare le prestazioni ambientali delle attività produttive e la diffusione di sistemi di certificazione ambientale ed energetica

E.CH.I. - Etnografie italo svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale

III 3.1 Rafforzare l’identità comune attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale

3.1.1 Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio ed il patrimonio storico e culturale

3.1.2 Sostegno al confronto culturale ed alla mobilità degli operatori culturali 3.1.3 Interventi innovativi per la promozione culturale e l'occupazione

P.T.A. - PIATTAFORMA TECNOLOGICA ALPINA: uno strumento transfrontaliero per la condivisione di infrastrutture e servizi

III 3.2 Rafforzare le iniziative integrate di informazione e comunicazione ai cittadini e incentivare una maggiore diffusione delle Information and Communication Technology (ICT)

3.2.1 Sostegno alla diffusione delle ICT attraverso un approccio multi-piattaforma

3.4.1 Sostegno alla cooperazione in ambito culturale, istituzionale e nella gestione delle emergenze

Fonte: G.E.FO.

20. Ai fini della valutazione della coerenza fra le tematiche affrontate dai progetti strategici e l’evoluzione del

contesto di cui tiene conto l’aggiornamento dell’analisi SWOT, si è proceduto a verificare le potenzialità di

impatto degli interventi finanziati su punti di forza, punti di debolezza, opportunità o minacce dell’area

interessata dal PO. Di seguito si illustrano per singolo intervento strategico, le principali riflessioni alla base

della valutazione, rinviando all’Allegato 3 per l’allineamento strategico fra gli elementi sopra menzionati.

- “STRADA - Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali“(ID

10371286): il progetto è focalizzato su attività di studio, analisi e formulazione di strategie e linee guida

per affrontare i cambiamenti climatici, con particolare riguardo ai temi delle risorse idriche e del dissesto

idrogeologico. Nel primo ambito l’intervento prevede azioni per ottimizzare le politiche di regolazione dei

livelli delle acque del Lago Maggiore e del Lago di Lugano e per migliorare la gestione delle sorgenti di

montagna. Il tema del dissesto idrogeologico, invece, è sviluppato tramite l’analisi statistica di valanghe

di piccole e medie dimensioni finalizzata anche a prevedere opportune strategie di mitigazione del

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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rischio, e la caratterizzazione delle precipitazioni estreme nell’area transfrontaliera. L’impianto strategico

del progetto appare quindi funzionale a perseguire obiettivi molteplici, fra cui:

o Ricco patrimonio ambientale legato al sistema alpino e, in particolare, ai parchi naturali e alla

risorsa “lago”: le attività volte a individuare politiche di regolazione delle risorse idriche dei laghi

condivise e salvaguardare le sorgenti di montagna può generare effetti positivi in termini di

miglioramento della qualità eco sistemica e tutela del patrimonio naturale;

o Scambi di buone pratiche in ambito ambientale e iniziative per la gestione comune delle Aree

protette: il progetto implementa buone pratiche in ambito ambientale attraverso la definizione di

metodologie e criteri comuni per la caratterizzazione delle sorgenti di montagna e per la definizione

delle fasce di rispetto destinate a tutelare le sorgenti da insediamenti e altre attività umane;

o Territorio soggetto a rischi naturali (valanghe, inondazioni) e Politiche integrate per la rilevazione

dei pericoli legati ai rischi di catastrofi naturali: il progetto persegue lo studio dei fenomeni

valanghivi alla luce dei cambiamenti climatici in atto, anche con il fine di sviluppare politiche di

mitigazione dei rischi, previsione e prevenzione delle valanghe in aree particolarmente esposte a

tale pericolo.

o Cambiamenti climatici: le attività progettuali relative alla ottimizzazione delle pratiche di regolazione

delle acque dei laghi Verbano e Ceresio e allo studio statistico dei fenomeni valanghivi e delle

precipitazioni estreme nascono dall’esigenza di approfondire la conoscenza degli effetti dei

cambiamenti climatici sui rischi naturali tipici del territorio alpino. Fine ultimo dell’idea progettuale è

fornire ai decisori pubblici gli strumenti per adottare strategie di adattamento al cambiamento

climatico e prevenzione del rischio più idonee.

- “DESTINATION - Conoscere il trasporto delle merci pericolose come strumento di tutela del territorio”

(ID 10013262): il progetto affronta il tema del transito, sul territorio transfrontaliero, di merci pericolose

ed è finalizzato a implementare un sistema di acquisizione dati, analisi e monitoraggio dei flussi di

traffico anche a supporto delle politiche pubbliche connesse alla prevenzione dei rischi e alla gestione di

eventuali emergenze. Il fenomeno del trasporto di merci pericolose nell’area alpina denota alcune

criticità legate principalmente a: la localizzazione strategica delle zone coinvolte in quanto luogo di

transito obbligato dei trasporti stradali e ferroviari di merci tra penisola italiana e i Paesi confinanti; le

condizioni climatiche locali; in ultima analisi, la conformazione orografica del territorio. Si ritiene quindi

possibile associare l’intervento al punto di debolezza costituito dall’orografia dell’area transfrontaliera, in

quanto i rischi su cui le attività progettuali intervengono risultano amplificati proprio dall’orografia locale.

Inoltre si segnala che il progetto introduce innovazioni tecnologiche per la Pubblica amministrazione:

l’output previsto è infatti la realizzazione di un Sistema Informativo Globale (SIIG) sul trasporto di merci

pericolose nell’area transfrontaliera che metta in rete i sistemi informativi autonomi dei singoli partner e

che supporti la definizione delle politiche pubbliche in merito.

- “VETTA - Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle Medie e Alte

quote” (ID 10465973): l’intervento è diretto a implementare progettualità pilota per migliorare, a fronte

della crescente domanda di escursionismo, il sistema di offerta turistica per gli escursionisti, costituito

prevalentemente da rifugi alpini e piccole strutture ricettive scarsamente integrate fra loro. Oltre agli

effetti generati direttamente dal progetto in termini di rilancio della vocazione turistica e valorizzazione

delle potenzialità turistiche dei territori montani, sono stati rilevati potenziali impatti dell’impianto

strategico progettuale sui seguenti ambiti:

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

40

o Marginalizzazione delle aree coinvolte rispetto al rapido sviluppo dell’economia della conoscenza e

Debole recepimento delle innovazioni ICT: il progetto prevede l’avvio di interventi sperimentali per

attrezzare i rifugi di montagna con connessione a internet in banda larga e, nel caso specifico della

Regione Piemonte, tecnologie di comunicazione VoIP (Voice over Internet Protocol). Tali azioni si

ritengono utili per scongiurare il rischio di obsolescenza e di mancato sfruttamento, da parte delle

strutture ricettive per gli escursionisti, delle potenzialità offerte dalle ICT;

o Rischio di isolamento e di chiusura economica: la proposta progettuale, tramite le azioni finalizzate

ad avvicinare al settore dell’escursionismo i giovani e gli anziani e a migliorare l’infrastrutturazione

delle strutture di offerta e dei sentieri alpini, è in grado di creare le condizioni per incrementare

l’afflusso di turisti nelle zone interessate, e con esso l’apertura economica e l’inflow di capitali.

- “E.CH.I. - Etnografie italo svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale” (ID 9608950):

scopo del progetto è censire, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio culturale

immateriale dell’area transfrontaliera, inteso quale insieme di tradizioni orali, pratiche sociali e saperi

parte del senso identitario delle comunità transfrontaliere, dando così attuazione alla Convenzione

Unesco sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (2003). L’intervento coglie l’opportunità

dell’esistenza di solide tradizioni culturali per generare effetti diretti sugli aspetti legati al rafforzamento

dell’integrazione delle aree transfrontaliere e al recupero delle tradizioni culturali e dell’identità alpina;

inoltre, si è riscontrata la presenza di potenziali punti di contatto con i seguenti fattori:

o Vocazione turistica di entrambi i versanti e Valorizzazione delle potenzialità turistiche anche al fine

di attrarre maggiormente i flussi internazionali: il progetto prevede, oltre all’attività di censimento e

catalogazione del patrimonio culturale immateriale, anche la sua messa a disposizione a favore del

pubblico tramite percorsi culturali transfrontalieri tra località che condividono medesime tradizioni,

costumi o pratiche artigianali.

o Introduzione di innovazioni tecnologiche per la Pubblica amministrazione: la proposta progettuale

include, fra le altre azioni, la realizzazione di una banca dati del patrimonio immateriale, condivisa

fra tutte le Amministrazioni coinvolte nel progetto e finalizzata a consentire la consultazione online

delle schede di inventario dei beni culturali individuati. Inoltre l’intervento prevede la digitalizzazione

dei documenti audio, video, cartacei e iconografici raccolti sul patrimonio culturale immateriale

alpino: tra le azioni strumentali a svolgere questa attività figurano la definizione di protocolli comuni

per il caricamento web dei dati e l’utilizzo sperimentale di nuovi metodi per verificare la qualità del

processo di digitalizzazione

- “P.T.A. - PIATTAFORMA TECNOLOGICA ALPINA: uno strumento transfrontaliero per la condivisione

di infrastrutture e servizi” (ID 9662237): l’intervento è finalizzato a costituire una piattaforma virtuale

telematica in grado di fornire informazioni territoriali e cartografiche anche attraverso la tecnologia

WebGIS (Web Geographic Information Systems), e di rilevare dati relativi ai flussi di mobilità, come per

esempio il trasporto dei rifiuti, a supporto delle strategie di gestione del territorio. Le azioni previste dal

progetto risultano associabili ai seguenti aspetti evidenziati nell’analisi SWOT:

o Politiche e interventi di rafforzamento delle infrastrutture informatiche e di telecomunicazione: il

progetto promuove l’infrastrutturazione informatica della zona transfrontaliera dal punto di vista del

ventaglio di servizi offerti alla cittadinanza tramite il web. Le opportunità introdotte dal progetto

prevedono, attraverso la strutturazione di una Piattaforma Tecnologica Virtualizzata (PTV) comune,

la messa a disposizione online di informazioni cartografiche sull’intero territorio interessato dal PO,

elaborate attraverso standard condivisi. La Piattaforma costituisce anche l’ambiente individuato ai

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

41

fini dello sviluppo del sistema di rilevamento dei flussi di mobilità, i cui dati saranno consultabili

online al pari di quelli di natura cartografica. Il pubblico di utilizzatori a cui tali azioni progettuali si

rivolgono comprende l’utenza generica, le piccole e medie imprese, i professionisti e la Pubblica

amministrazione.

o Introduzione di innovazioni tecnologiche per la PA: i prodotti realizzati a seguito del progetto

introducono, per le Amministrazioni corresponsabili, la possibilità di consultare dati relativi all’intera

area di cooperazione e rappresentati secondo standard comuni. Ciò consentirà di superare i limiti

imposti dalla mancanza di confrontabilità e di interoperabilità fra i sistemi informativi dei singoli Enti

coinvolti. La disponibilità di informazioni costantemente aggiornate sui flussi di traffico e di mobilità

potrà inoltre beneficiare le Amministrazioni corresponsabili nella definizione delle politiche di

gestione e sviluppo del territorio.

21. Con riguardo al livello di avanzamento dei progetti strategici finanziati, si osserva che:

- Successivamente all’ammissione a finanziamento degli interventi, le Convenzioni fra Autorità di

Gestione e Capofila italiano sono state sottoscritte tra Novembre 2009 e i primi quattro mesi del 2010.

In particolare, la Convenzione del progetto E.CH.I è stata firmata a Novembre 2009; quelle dei progetti

DESTINATION e STRADA sono state sottoscritte a Febbraio 2010, seguite da VETTA (Marzo 2010) e

PTA (Aprile 2010). Contestualmente i Referenti unici di progetto hanno provveduto a richiedere

all’Autorità di Gestione il versamento della quota corrispondente all’anticipo; tale step rimane, ad oggi,

l’ultimo passo completato con riferimento all’esecuzione finanziaria dei progetti. Si rileva inoltre che nel

corso del 2010 il processo di rendicontazione è stato attivato solo da quattro dei cinque strategici

(Strada, VETTA, E.CH.I. e P.T.A.), per i quali comunque a fine 2010 non si registrava un avanzamento

della spesa certificata. La spesa sostenuta in quanto espressione delle risorse consumate per le attività

progettuali non risulta pertanto un indicatore utile per valutare lo stato di attuazione degli interventi e il

loro contributo al perseguimento degli obiettivi specifici.

- La ricerca delle cause di tali ritardi ha portato ad individuare nei seguenti fattori le motivazioni del

limitato grado di avanzamento dei progetti strategici:

o La complessità intrinseca di tale tipologia di progetti, in termini di numerosità di partner e soggetti

esecutori coinvolti, e di estensione dei territori oggetto di intervento, ha generalmente prodotto un

allungamento dei tempi necessari per la concertazione fra i partner e per l’organizzazione delle

attività progettuali. In due casi (VETTA e P.T.A.), inoltre, rallentamenti sono stati causati

dall’incertezza circa la definizione della strategia e delle modalità di esecuzione di alcune azioni in

fase di avvio delle attività progettuali.

o Le difficoltà realizzative riscontrate in sede di esecuzione dei lavori hanno inciso particolarmente

sull’attuazione puntuale dei progetti. In particolare, si è riscontrato che i ritardi verificatisi in fase di

avvio o nell’implementazione di determinate azioni hanno generato ricadute su altre attività, legate

alle prime da vincoli di consequenzialità. Nel corso delle interviste realizzate ai referenti delle

Amministrazioni corresponsabili elvetiche è emerso infine che l’attuazione dei progetti strategici

risulta ostacolata, a volte, da una condizione di carenza di mezzi o di personale da parte degli Enti

pubblici coinvolti rispetto al livello di impegno richiesto.

o Le procedure di affidamento incarichi hanno determinato ritardi in particolare nel caso di due

progetti (VETTA ed E.CH.I.). A tale proposito, si rileva che i rallentamenti verificatisi in tale ambito

devono essere ricollegati alle verifiche necessarie per l’implementazione delle procedure selettive

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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di affidamento incarichi (VETTA) e alla necessità di provvedere all’apertura dei relativi capitoli di

bilancio (E.CH.I.).

o Altri ritardi sono ascrivibili a modifiche intervenute nella struttura organizzativa o nello status

giuridico dei membri delle compagini partenariali. Dal primo punto di vista, si fa riferimento al

Provvedimento organizzativo di Regione Lombardia del giugno 2010, il quale ha generato

variazioni nella distribuzione, tra Direzioni Generali, delle responsabilità concernenti l’attuazione dei

progetti strategici. Con riferimento al secondo aspetto, inoltre, occorre rilevare che la fondazione

IREALP, partner dei progetti STRADA, VETTA e P.T.A. è confluita, a seguito della legge di

Regione Lombardia n.14 del 6 agosto 2010, in ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura

e alle Foreste), ente strumentale della Regione. La differente natura giuridica dei due enti ha

determinato sostanziali modifiche in merito agli adempimenti procedurali e burocratici richiesti per

l’attuazione dei progetti.

- Rispetto alle attività operative realizzate, i differenti progetti denotano quindi livelli di avanzamento

diversi. Per questo motivo si ritiene opportuno articolare l’analisi per singolo intervento finanziato:

o “STRADA - Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali” (ID

10371286):Al 31 dicembre 2010 il progetto non presentava ritardi sul crono programma delle

attività. Inoltre, gli indicatori di risultato per Misura comunicati in sede di trasmissione dei dati di

monitoraggio fisico presentavano un grado di avanzamento ancora basso, di seguito illustrato:

Grafico 10. Indicatori di risultato progetto strategico Strada: realizzato/target

Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati contenuti nella scheda di monitoraggio fisico relativa al II semestre 2010.

o “DESTINATION - Conoscere il trasporto delle merci pericolose come strumento di tutela del

territorio” (ID 10013262): con riferimento all’intervento considerato non risulta possibile, ad oggi,

valutare lo stato di avanzamento delle opere a causa della mancanza, a sistema, delle schede di

monitoraggio fisico di progetto.

o “VETTA - Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle Medie e Alte

quote” (ID 10465973): a fine 2010 il progetto presentava ritardi su alcune azioni progettuali,

collegati principalmente alla definizione della strategia di promozione e di comunicazione, anche a

livello internazionale, e alle procedure di affidamento incarichi. Appaiono comunque già attivate

16%

30%30%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Comuni interessati dagli interventi di messa in

sicurezza su comuni totali

Popolazione adulta raggiunta dalle operazioni

di informazione e sensibilizzazione

Operatori coinvolti nell’attività di formazione e

degli scambi

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

43

tutte le procedure necessarie per l’esecuzione delle attività progettuali; alcuni progetti sono già

stati, inoltre, avviati. Dal punto di vista degli indicatori di risultato stabiliti per Misura, invece, si è

riscontrato un grado di avanzamento nullo dei due indicatori per cui, in sede di definizione della

proposta progettuale, si era stabilito un valore target cui confrontare gli effetti generati dal progetto

(“Pacchetti turistici tematici creati” e “Strutture che adottano sistemi di gestione certificata”).

o “E.CH.I. - Etnografie italo svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale” (ID 9608950):

L’analisi della scheda di monitoraggio relativa al II semestre 2010 evidenzia numerosi ritardi legati

ad aspetti realizzativi ed amministrativi (apertura capitoli di bilancio e avvio delle procedure di

affidamento incarichi da parte di un partner). Come si è visto in fase di avvio del progetto si è

registrato un ritardo significativo ascrivibile allo svolgimento delle elezioni politiche in Piemonte e in

Lombardia e al Provvedimento Organizzativo di Regione Lombardia (giugno 2010). A fine 2010

risultavano avviate alcune azioni progettuali: fra queste si ricordano, in quanto particolarmente

rilevanti per il perseguimento degli obiettivi di progetto, l’elaborazione della scheda inventario dei

beni culturali e la compilazione delle schede catalogo sulla documentazione esistente sul

patrimonio culturale immateriale. Dall’analisi degli indicatori di risultato stabiliti per Misura è emerso

inoltre un livello di avanzamento del realizzato/target differenziato per singolo indicatore, come

illustrato di seguito:

Grafico 11. Indicatori di risultato progetto strategico E.CH.I.: realizzato/target

Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati contenuti nella scheda di monitoraggio fisico relativa al II semestre 2010.

o “P.T.A. – Piattaforma Tecnologica Alpina: uno strumento transfrontaliero per la condivisione di

infrastrutture e servizi” (ID 9662237): A fine 2010 il progetto presentava ritardi legati a fattori

realizzativi e alla necessità di meglio puntualizzare i dettagli di alcune azioni e sottoazioni. Le

operazioni ultimate fanno riferimento, oltre alle iniziative di comunicazione e di marketing, ad attività

di analisi preliminari alla costruzione della Piattaforma Tecnologica Virtualizzata, fra cui si ritiene

utile citare l’individuazione della tecnologia da adottare e la progettazione e definizione del

contenuto della banca dati territoriale di supporto alla piattaforma. Con riguardo ai tre indicatori di

risultato stabiliti per Misura (“Incremento degli accessi ai servizi telematici creati”, “Accessi della

popolazione delle aree marginali” e “Popolazione interessata da iniziative di alfabetizzazione”), la

proposta progettuale non ha previsto la valorizzazione di tali indicatori, che quindi presentano

valore 0 per quanto riguarda sia il target sia il realizzato.

8%

90%

0%0%

20%

40%

60%

80%

100%

Partecipanti agli eventi culturali

Operatori e istituzioni culturali che cooperano

Interventi in aree ad alta valenza paesaggistica e

storico culturale

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

44

22. I primi esiti degli interventi strategici approvati possono essere esaminati facendo riferimento ai valori

assoluti degli indicatori di risultato comunicati in sede di monitoraggio fisico. A questo proposito, un riepilogo

degli effetti generati dai progetti finanziati è offerto di seguito:

Tabella 11. Indicatori di risultato dei progetti strategici

Misura Progetto ID Progetto Indicatore di risultato Unità di Misura prevista da P.O.

Realizzato

1.1 Gestione dei rischi naturali

STRADA - Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali

10371286

Comuni interessati dagli interventi di messa in sicurezza su comuni totali

% 40

Popolazione adulta raggiunta dalle operazioni di informazione e sensibilizzazione

% 3%

Operatori coinvolti nell’attività di formazione e degli scambi

Numero 30

2.1 Integrazione dell’area turistica transfrontaliera

VETTA - Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle Medie e Alte quote

10465973

Pacchetti turistici tematici creati Numero 0

Strutture che adottano sistemi di gestione certificata

Numero 0

3.1 Valorizzazione del patrimonio

culturale

E.CH.I. - Etnografie italo svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale

9608950

Partecipanti agli eventi culturali Numero 1.591

Operatori e istituzioni culturali che cooperano

Numero 18

Interventi in aree ad alta valenza paesaggistica e storico culturale

Numero 0

Fonte: Schede di monitoraggio fisico dei progetti relative al II semestre 2010.

1.4 Conclusioni e raccomandazioni

23. L’impianto strategico del Programma viene valutato positivamente rispetto alle evoluzioni del contesto

socioeconomico di riferimento. In particolare, si ritengono particolarmente rilevanti e attuali gli obiettivi

operativi legati a:

- la gestione congiunta dei rischi naturali e ambientali per accompagnare il territorio verso una più

efficace ed efficiente attuazione delle politiche di prevenzione e gestione di tali fenomeni cui l’area è

propensa;

- il ricorso ad energie alternative che permettano di ridurre il ricorso a fonti non rinnovabili e il tasso di

inquinamento che la zona, nonostante i miglioramenti, ha difficoltà a gestire;

- la salvaguardia, la gestione e la tutela delle risorse ambientali, di cui il territorio è ricco e che può

costituire un vantaggio competitivo nell’economia dell’area;

- l’integrazione dell’offerta turistica transfrontaliera con l’obiettivo di rilanciare l’immagine dell’area e

renderla più attrattiva a fronte dei fenomeni di rallentamento che hanno subito alcune aree e di

saturazione che si è concentrata in altre;

- il rafforzamento delle reti e servizi nel settore trasporti che presenta buoni margini di miglioramento, in

particolare dal punto di vista dell’efficacia, dell’efficienza e della sostenibilità ambientale;

- l’integrazione in ambito formativo e del mercato del lavoro che in un contesto colpito, seppur con impatti

ridotti, dalla crisi richiede sempre maggiore flessibilità ed efficacia in termini di matching tra domanda e

offerta di professionalità e competenze specifiche;

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

45

- infine, il potenziamento dei processi di cooperazione in campo sociale e istituzionale per superare

fenomeni di discriminazione legati in particolare alla marginalizzazione nonché a specifiche situazioni di

svantaggio (es. donne occupate, precari, cassintegrati, immigrati, etc).

- Si ritiene opportuno ribadire, inoltre, la validità della strategia con riguardo all’incentivazione della

cooperazione tra PMI dei due versanti e al rafforzamento delle iniziative integrate di informazione e

comunicazione ai cittadini. Nonostante nei primi anni di implementazione del Programma si siano

riscontrati trend positivi per quanto riguarda in particolare le connessioni fra università, centri di ricerca e

imprese e l’espansione dell’infrastrutturazione telematica e dell’utilizzo delle ICT, tali obiettivi operativi

appaiono ancora attuali: i benefici potenzialmente generabili appaiono infatti funzionali al contrasto di

rischi di marginalità e scarsa attrattività di alcune aree geografiche transfrontaliere ancora sussistenti.

24. Con riferimento alle opportunità di ulteriore evoluzione della strategia rispetto agli sviluppi del contesto

socioeconomico, si segnala la possibilità che le progettualità si sviluppino in previsione dell’evento EXPO

2015, anche in virtù del fatto che il tema dell’evento è connesso a due priorità cruciali del Programma, quali

l’ambiente e l’alimentazione. In particolare, si raccomanda che le progettualità che saranno sviluppate in

questo ambito siano caratterizzate dalla sostenibilità dei risultati, affinché EXPO costituisca un’effettiva

opportunità di sviluppo permanente del territorio circostante.

25. Inoltre, considerato l’avanzamento degli impegni del PO si suggerisce la possibilità di proporre interventi in

sinergia con le risorse di altri fondi per sostenere obiettivi comuni (ad esempio, il FSE per quanto riguarda

la formazione e il lavoro, o altri programmi di cooperazione territoriale).

26. L’analisi dei primi risultati del Programma ha consentito di trarre alcune indicazioni sull’incidenza degli

effetti degli interventi sul contesto di riferimento. Pur tenendo conto delle contenute dimensioni del

Programma, si ritiene che le progettualità finanziate dal PO ad oggi abbiano comunque contribuito

all’evoluzione delle caratteristiche socioeconomiche del territorio di riferimento; va comunque specificato che

ad oggi i risultati non sono omogenei e che pertanto si dovrà attendere un livello di avanzamento degli

interventi più marcato per un giudizio più completo sugli impatti dei progetti sui trend del territorio dal punto

di vista ambientale, economico e turistico, e socioculturale. Gli esiti ad oggi più rilevanti in tal senso derivano

dal fatto che le progettualità hanno stimolato la propensione del territorio alla cooperazione, con riferimento

all’innovazione, alla valorizzazione del tessuto e del patrimonio culturale dell’area, all’integrazione del

mercato del lavoro e ai servizi socio-sanitari.

27. Con riferimento ai progetti strategici viene valutata positivamente la volontà delle Amministrazioni

corresponsabili di individuare progetti in grado di affrontare i principali fabbisogni dell’area, attraverso un

procedimento strutturato comprendente in prima istanza i Tavoli tematici di confronto tra partner italiani e

svizzeri e in seguito i Gruppi di lavoro. Si ritiene che i progetti consentano di affrontare, in modo più o meno

diretto, le tematiche individuate nell’analisi SWOT, con particolare riferimento alla gestione dei rischi naturali,

alla valorizzazione delle potenzialità turistiche dell’area, al recupero delle tradizioni e dell’identità locale

alpina e all’utilizzo delle ICT come strumento per la fornitura di servizi avanzati anche a favore della

Pubblica amministrazione. Tuttavia, nell’attuazione degli interventi si sono verificati ritardi ascrivibili da un

lato alla complessità dei progetti, dall’altro alla carenza di risorse e alla scarsa flessibilità delle procedure

pubbliche. Inoltre, le interviste realizzate ai referenti cantonali per l’attuazione del PO hanno fatto emergere

giudizi tendenzialmente negativi sulla capacità dei progetti strategici di contribuire al perseguimento degli

obiettivi di Programma. I commenti sollevati fanno riferimento all’eccessiva complessità ed estensione

geografica di tali interventi, alla presenza, nelle proposte progettuali, di obiettivi a volte troppo ambiziosi e a

una percezione di scarsa aderenza dei progetti a fabbisogni fortemente condivisi sul territorio.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

46

Complessivamente, si rileva che la strategia delle Amministrazioni corresponsabili riguardo ai progetti

strategici presenta degli elementi di positività rispetto alla volontà di produrre effetti sulla totalità delle aree

interessate dal PO e alla capacità dei progetti di intervenire sugli ambiti evidenziati nell’analisi SWOT

preliminare al ciclo di programmazione.

28. Si segnala, tuttavia, che l’analisi dello stato di avanzamento dei progetti strategici e degli effetti generati non

consente, ad oggi, di esprimere un giudizio soddisfacente sulla capacità degli interventi di rispondere alle

aspettative alla base di tale natura progettuale e di determinare impatti significativi sul territorio

transfrontaliero. Anche considerando che i cinque progetti considerati presentano date di avvio comprese fra

Ottobre 2009 e Aprile 2010, si ritiene possibile esprimere un’opinione più significativa sul contributo degli

strategici al perseguimento degli Obiettivi specifici in presenza di un livello di avanzamento delle attività

progettuali maggiore.

29. Inoltre, con riferimento a quanto emerso nel corso delle interviste ai referenti cantonali per l’attuazione del

Programma a proposito della scarsa aderenza dei progetti strategici con i fabbisogni territoriali, si

raccomanda, anche in funzione del prossimo ciclo di programmazione, di favorire l’elaborazione di proposte

progettuali strategiche in grado di generare impatti diretti e tangibili sulle comunità transfrontaliere.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

47

2. Il contributo del Programma alla strategia Europa 2020

2.1 Approccio metodologico

Il disegno della valutazione prevede di valutare il contributo del Programma al raggiungimento della Strategia di

Lisbona, che nasce nel 2000 con l’ambizione di fare dell’Europa, entro il 2010, l’economia basata sulla

conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con

nuovi e migliori posti di lavoro ed una maggiore coesione sociale.

Nel giugno 2010 è stata approvata dai capi di Stato e di governo dei paesi dell’UE la strategia Europa 2020,

presentata dalla Commissione europea per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva prevede obiettivi

tangibili da realizzare entro il decennio 2010-2020 in ambiti come l’occupazione, l’istruzione, l’energia e

l’innovazione, per consentire all’Europa di superare l’impatto della crisi finanziaria e rilanciare l’economia.

Ritenuto quindi che la strategia Europa 2020 superi la strategia di Lisbona, in termini di priorità e obiettivi e di

maggiore aderenza al mutato contesto di riferimento, si propone una valutazione del contributo del Programma

al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020.

L’approccio metodologico utilizzato, coerentemente con quanto definito dal Disegno di Valutazione, ha previsto

le seguenti attività:

l’analisi dei principali documenti programmatici;

l’analisi della coerenza tra i temi prioritari previsti dal PO e le tre priorità di Europa 2020;

l’attribuzione ai progetti finanziati della priorità di Europa 2020 che meglio ne rappresenta gli obiettivi e la

conseguente analisi dell’avanzamento del Programma rispetto a tale strategia;

la stesura degli esiti delle analisi.

2.2 Valutazione della coerenza del Programma con la strategia Europa 2020

30. La Strategia Europa 2020 si inserisce in un momento complesso per il futuro dell’Unione Europea,

compromesso dalla crisi economica e finanziaria globale, dalla globalizzazione, dalla pressione sulle risorse,

dall’invecchiamento della popolazione. In questo contesto essa intende sostenere un’economia intelligente,

sostenibile e inclusiva, caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale.

- Le priorità di Europa 2020, quindi, che devono tradursi in obiettivi e percorsi nazionali sono:

o una crescita intelligente, che consiste nello sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e

sull'innovazione, agendo sui seguenti fronti: migliorare la qualità dell'istruzione, potenziare la

ricerca, promuovere l'innovazione e il trasferimento delle conoscenze in tutta l'Unione, utilizzare in

modo ottimale le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e fare in modo che le idee

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

48

innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita, creare posti di lavoro

di qualità e contribuire ad affrontare le sfide proprie della società europea e mondiale;

o una crescita sostenibile, che significa promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle

risorse, più verde e più competitiva, per favorire la prosperità dell'UE in un mondo a basse

emissioni di carbonio e con risorse vincolate, evitando al tempo stesso il degrado ambientale, la

perdita di biodiversità e l'uso non sostenibile delle risorse; tale obiettivo si raggiunge mediante lo

sviluppo di nuovi processi e tecnologie, comprese le tecnologie verdi per la lotta al cambiamento

climatico e l’utilizzo di energia pulita ed efficiente, la diffusione delle reti intelligenti che utilizzano le

ICT, lo sfruttamento delle reti su scala europea, la valorizzazione dei vantaggi competitivi delle

nostre imprese, specie per quanto riguarda l'industria manifatturiera e le PMI;

o una crescita inclusiva, che vuol dire promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione

che favorisca la coesione sociale e territoriale, investendo nelle competenze, modernizzando i

mercati del lavoro, i metodi di formazione e i sistemi di protezione sociale, per garantire a tutti

accesso e opportunità, con particolare riferimento alla parità di genere.

- In particolare, la Strategia si pone i seguenti obiettivi:

o il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro;

o il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in R&S;

o i traguardi 20/20/20 in materia di clima/energia devono essere raggiunti;

o il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve

essere laureato;

o 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà.

- La nuova strategia si differenzia dalla precedente per aspetti importanti: la Commissione europea, non

ha solo ha il compito di monitorare i progressi dei singoli Stati, ma ha anche la facoltà di produrre

raccomandazioni e censure politiche, qualora i miglioramenti non risultassero soddisfacenti. Le

azioni di indirizzo e monitoraggio per il raggiungimento dei target, si basano su sistemi di indicatori,

attraverso i quali è possibile articolare i piani nazionali, posizionare ciascun paese rispetto alle

grandezze obiettivo, valutare periodicamente i progressi fatti e, ove necessario, ridefinire gli obiettivi. Il

successo complessivo della Strategia dipende dagli obiettivi adottati dai singoli Stati membri.

- Il cammino che gli Stati membri e l’intera Unione dovranno percorrere fino al 2020 è chiaramente

indicato nel 5 target definiti dalla Strategia Europa 2020. Ogni paese deve tradurre questi obiettivi

generali in obiettivi nazionali adattati in funzione della propria situazione di partenza, in modo da

concorrere al meglio al raggiungimento dei traguardi complessivi. L’Italia ha fissato i target nazionali nel

“Rapporto di riforma nazionale” dell’aprile 2011 in cui si analizzano anche le azioni intraprese in base ai

target 2020.

- La strategia Europa 2020 riconosce il ruolo della politica di coesione e dei fondi strutturali per

realizzare le priorità di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva negli Stati membri e nelle regioni.

Pertanto, anche i programmi di cooperazione territoriale, chiamati ad accrescere la competitività delle

aree di confine e favorire l’integrazione economica e sociale dei territori coinvolti, rivestono un ruolo

importante nell’attuazione della strategia.

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

49

31. L’analisi della coerenza del PO con la strategia Europa 2020 è illustrata nella tabella sotto riportata, che

per ciascun tema prioritario individua la sua coerenza rispetto alle priorità di tale strategia, in base al numero

di categorie direttamente connesse alle priorità di Europa 2020 (per il dettaglio sulla valutazione della

coerenza per categoria di spesa, si rinvia all’Allegato 4. Tale valutazione viene data secondo la legenda di

seguito riportata.

Coerenza nulla: il tema prioritario non è contemplato nella strategia Europa 2020

Coerenza medio-bassa: il tema prioritario è in minima parte contemplato nella strategia Europa 2020

Coerenza media: il tema prioritario è in parte contemplato nella strategia Europa 2020

Coerenza medio-alta: il tema prioritario è quasi completamente contemplato nella strategia Europa 2020

Coerenza alta: il tema prioritario è contemplato in pieno nella strategia Europa 2020

Tabella 12. Raccordo tra temi prioritari e priorità di Europa 2020

Temi prioritari

Categoria di spesa

Priorità Europa 2020

Crescita intelligente

Crescita sostenibile

Crescita inclusiva

Ricerca e sviluppo tecnologico (R&ST), innovazione e imprenditorialità

Società dell'informazione

Trasporti

Energia

Protezione dell’ambiente e prevenzione dei rischi

Turismo

Cultura

Miglioramento dell’accesso all’occupazione e della sostenibilità

Una migliore inclusione sociale dei gruppi svantaggiati

Miglioramento del capitale umano

32. Osservando il prospetto soprastante si possono fare alcune considerazioni.

- Si può affermare la piena coerenza tra il PO e la strategia Europa 2020 per i seguenti temi prioritari:

o Ricerca e sviluppo tecnologico (R&ST), innovazione e imprenditorialità: questo tema è strategico

soprattutto per la crescita intelligente, in quanto punta a sviluppare la produzione e lo scambio di

conoscenza e innovazione puntando sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico, ma anche per la

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

50

crescita sostenibile, con riferimento alla promozione di un modello competitivo basato sullo

sviluppo dell’ambiente;

o Società dell'informazione: questo tema è coerente con la priorità relativa alla crescita intelligente,

dato che prevede azioni connesse alla diffusione di tecnologie ICT necessarie a promuovere la

diffusione della conoscenza e la distribuzione di beni e servizi on line.

o Energia: le energie rinnovabili costituiscono una priorità di Europa 2020, nell’ambito della crescita

sostenibile, per sostenere l’efficienza e la sicurezza energetica nonché la creazione di nuovi posti

di lavoro.

o Miglioramento dell’accesso all’occupazione e della sostenibilità: si tratta di un tema strettamente

connesso sia alla crescita inclusiva in quanto mira a sostenere l’occupazione, sia nel suo

complesso sia per le persone a maggior rischio di esclusione (es. donne).

o Una migliore inclusione sociale dei gruppi svantaggiati: il tema, come suggerisce la dizione, è

coerente con la strategia di crescita inclusiva di Europa 2020 per mira a garantire a tutti accesso e

opportunità durante tutto l’arco della vita.

o Miglioramento del capitale umano: questo tema è strettamente connesso alla priorità della crescita

intelligente, nella misura in cui promuove la qualità del sistema della formazione e si propone di

incrementare la partecipazione ai percorsi di istruzione e formazione per accrescere la competitività

dell’UE.

- È, invece, parzialmente rispondente alla strategia Europa 2020 il tema della protezione

dell’ambiente e prevenzione dei rischi: esso è legato alla crescita sostenibile, con riferimento

all’efficienza energetica, alla lotta al cambiamento climatico e alla prevenzione dal degrado ambientale

e dalla perdita di biodiversità. Resta esclusa la categoria di spesa legata alla gestione dei rifiuti

domestici e industriali, che comunque è indirettamente connessa al tema dall’uso sostenibile delle

risorse.

- Non sembrano, invece, direttamente connessi alla strategia Europa 2020 i seguenti temi:

o Trasporti: la strategia Europa 2020 non è direttamente incentrata sui trasporti. Tuttavia, si può

individuare una coerenza “indiretta” nella misura in cui le infrastrutture del sistema dei trasporti

facilitano da un lato la crescita sostenibile, ad esempio incentivando l’uso di mezzi di trasporti

alternativi attraverso la creazione di piste ciclabili o di altre infrastrutture a basso impatto

ambientale, dall’altro la crescita intelligente, soprattutto se associati all’utilizzo della tecnologia (es.

Sistemi di trasporto intelligenti).

o Turismo: la promozione del turismo non rientra direttamente tra le priorità di Europa 2020; tuttavia,

se visto nell’ottica della valorizzazione del patrimonio naturale, rientra comunque nella crescita

sostenibile e, se supportato da strumenti innovativi, anche nella crescita intelligente; inoltre, gli

effetti in termini occupazionali possono consentire una crescita inclusiva.

o Cultura: la strategia Europa 2020 non prevede interventi di promozione culturale, che tuttavia può

generare effetti sull’occupazione e sfruttare infrastrutture tecnologiche per una crescita inclusiva e

intelligente.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

51

2.3 Valutazione del contributo del Programma alle priorità della strategia Europa 2020

33. Sulla base dell’analisi effettuata nel precedente paragrafo sulla coerenza tra i temi prioritari e le priorità di

Europa 2020, è possibile analizzare il contributo del Programma alla realizzazione di tale strategia in

termini di risorse programmate e di impegni. L’analisi della ripartizione delle risorse comunitarie

programmate per categoria di spesa porta a rilevare che il contributo del Programma agli obiettivi della

strategia Europa 2020 è significativo. Infatti, come evidenzia la tabella che segue, le risorse comunitarie

complessivamente programmate sulle categorie di spesa coerenti con le priorità di Europa 2020

rappresentano il 49% del totale del Programma53.

Tabella 13. Distribuzione delle risorse finanziarie sulle priorità di Europa 2020

Priorità Europa 2020

Contributo comunitario

% sul contributo

complessivo

# progetti finanziati

Impegni al 31/12/2010

(quota comunitaria)

% sugli impegni

complessivi

Capacità di impegno

A B C D E F=D/A

Crescita intelligente 13.858.312,00 21% 15 6.790.190,47 13% 49%

Crescita sostenibile 14.758.849,00 23% 18 12.520.965,83 23% 85%

Crescita inclusiva 2.856.900,00 4% 12 4.284.272,36 8% 150%

Totale Priorità Europa 2020 31.474.061,00 49% 45 23.595.428,65 44% 75%

Altro 33.229.937,00 51% 62 29.721.252,79 56% 89%

Totale 64.703.998,00 100% 107 53.316.681,44 100% 82%

Fonte: elaborazioni del Valutatore sul contributo comunitario programmato e concesso

34. L’ipotesi di distribuzione delle risorse finanziarie programmate tra le tre priorità di Europa 2020 indica

che lo spazio previsto dal Programma per interventi relativi alla crescita sostenibile (23%) e intelligente

(21%) è preponderante rispetto a quello destinato alla crescita inclusiva (4%).

35. Osservando, inoltre, gli interventi finanziati, si possono trarre alcune prime considerazioni:

- Le risorse comunitarie impegnate sulle priorità di Europa 2020 sono pari al 44% del contributo

comunitario complessivamente assegnato. Tale dato pertanto nel complesso risulta allineato con il

quadro delle risorse programmate.

- L’analisi dei contributi comunitari concessi per priorità conferma l’aderenza con la distribuzione delle

risorse programmate e, nello specifico, la volontà delle Amministrazioni partner di dedicare uno spazio

preponderante agli interventi di crescita sostenibile (23%) e, a seguire, di sostenere la crescita

intelligente (13%) e inclusiva (8%) dell’area di cooperazione.

36. Ulteriori considerazioni scaturiscono dal confronto dei dati di capacità di impegno (rapporto tra contributo

comunitario concesso e quello programmato):

- La capacità di impegno rilevata per le categorie di spesa che impattano sulle priorità della strategia

Europa 2020 (75%) è inferiore di circa 14 punti percentuali rispetto al medesimo dato calcolato per le

rimanenti categorie, dando evidenza di un avanzamento più lento.

- Tra le priorità di Europa 2020 si evidenzia una maggiore capacità di impegno per la priorità di crescita

inclusiva, per la quale risulta finanziato il 50% in più delle risorse comunitarie stanziate dal Programma,

ma in tale valutazione va tenuto conto del fatto che il contributo previsto è decisamente inferiore rispetto

53 Il contributo comunitario totale non tiene conto delle risorse destinate al tema prioritario “Assistenza Tecnica”

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

52

alle altre priorità. L’avanzamento della priorità di crescita sostenibile (85%), invece, è in linea con la

media del Programma (82%), mentre risulta in ritardo l’attuazione della crescita intelligente (49%).

37. Osservando più da vicino le singole priorità della strategia Europa 2020 si possono dedurre alcune

osservazioni.

- Come si è visto, la priorità cui il Programma dedica maggiore rilevanza è quello della crescita

sostenibile. Il grafico sottostante dà evidenza della distribuzione del contributo comunitario

programmato tra i temi prioritari che contribuiscono alla realizzazione della strategia con riferimento alla

crescita sostenibile, nonché del relativo avanzamento, in termini di impegni e di capacità di impegno.

Grafico 12. Distribuzione del contributo comunitario tra i temi prioritari coerenti con la crescita

sostenibile

Fonte: elaborazioni Valutatore su contributo comunitario programmato e impegni per tema prioritario

o Le risorse del Programma si concentrano sul tema “Protezione dell'ambiente e prevenzione dei

rischi” (86%); uno spazio più ridotto è riservato ad “Energia” (8%) e “Ricerca e sviluppo tecnologico

(R&ST), innovazione e imprenditorialità” (6%).

o Osservando, invece, l’avanzamento della programmazione, emerge come il tema prioritario più

rilevante, ossia la protezione dell’ambiente e prevenzione dei rischi, costituisca anche l’ambito su

cui si è verificata una buona risposta del territorio: su tale tema si è impegnato il 95% delle risorse

investite sulla priorità in questione, nonché il 22% degli impegni complessivi. In particolare,

contribuiscono all’attuazione di questo tema prioritario progetti significativi inerenti la prevenzione

dei rischi (cat. 53 e 54 – 64% sul totale degli impegni del tema prioritario), l’efficienza energetica

(cat. 43 – 19%) e la promozione della biodiversità (cat. 51 – 17%).

o A supporto della crescita sostenibile, sono finanziati anche due progetti strategici (DESTINATION e

STRADA) e un progetto del PIT SAPAIP (Legno: Saperi Per Un Uso Sostenibile Della Risorsa),

inerenti la tematica della protezione dell'ambiente e prevenzione dei rischi.

o Un livello di attenzione più basso è riservato al tema dell’energia (5% del totale sulla priorità), con

un solo progetto finanziato (Enplus), a valere sulla categoria 42 (energie rinnovabili: energia

0

2

4

6

8

10

12

14

Protezione dell'ambiente e prevenzione dei rischi

Energia Ricerca e sviluppo tecnologico (R&ST), innovazione e

imprenditorialità

Mili

on

i di e

uro

Programmato Impegnato

94%

46%0%

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

53

idroelettrica, geotermica e altre), mentre non vi sono operazioni a valere delle altre categorie di

spesa sulle rinnovabili (solare – cat. 40 – e da biomassa – cat. 41).

o Non vi sono progetti finanziati neanche sulla categoria di spesa inserente il sostegno alle PMI per

la promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi per l’ambiente (cat. 6).

- Anche nel caso della crescita intelligente, lo spazio dedicato dal Programma è significativo.

Grafico 13. Distribuzione del contributo comunitario tra i temi prioritari coerenti con la crescita

intelligente

Fonte: elaborazioni Valutatore su contributo comunitario programmato e impegni per per tema prioritario

o Per la priorità della crescita intelligente emerge una concentrazione del Programma sul tema

“Ricerca e sviluppo tecnologico (R&ST), innovazione e imprenditorialità” (64%) e a seguire “Società

dell'informazione” (25%); uno spazio più ridotto è riservato al “Miglioramento del capitale umano”

(11%), che caratterizza maggiormente altri fondi (es. FSE).

o Con riferimento agli impegni, il tema prioritario più rilevante, ossia quello inerente la ricerca,

conferma la sua prevalenza anche in termini di impegni: esso rappresenta il 52% degli impegni per

la priorità di crescita intelligente e il 7% di quelli complessivi. Tuttavia, rispetto allo stanziamento

iniziale si evidenzia una debolezza rappresentata da una capacità di impegno del 40%. Nello

specifico, contribuiscono all’attuazione di questo tema prioritario progetti significativi inerenti il

trasferimento di tecnologie e il miglioramento delle reti di cooperazione tra PMI (cat. 3 – 73%) e i

servizi avanzati di sostegno alle imprese (cat. 5 – 27%). Non vi sono invece progetti finanziati a

valere delle categorie 4 (sostegno a R&ST) e 9 (altre misure).

o Anche il tema relativo alla società dell’informazione registra un livello di impegno interessante (42%

sul totale della priorità) che, con una capacità di impegno dell’83%, si avvicina alla dotazione da

Programma. Il tema si sviluppa nell’ambito della sola categoria di spesa 11 (Tecnologie

dell’informazione e della comunicazione) e comprende peraltro due progetti del PIT Integramedia

(All News Media System - Impiego dell’ICT per migliorare i servizi informativi rivolti ai cittadini e

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Ricerca e sviluppo tecnologico (R&ST), innovazione e

imprenditorialità

Società dell'informazione Miglioramento del capitale umano

Mili

on

i di e

uro

Programmato Impegnato

40%

83%

26%

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

54

Welcome Media System) e il progetto strategico P.T.A.. Restano invece escluse le categorie 10

(Infrastrutture telefoniche) e 13 (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione RTE-TIC).

o Con riferimento al tema del miglioramento del capitale umano, si rilevano due sole progettualità: un

PIT (Formazione Partecipata: saper imparare a vivere sostenibile) a valere della categoria di spesa

72 sulle riforme dei sistemi di istruzione e formazione e un progetto del PIT SAPAIP (Formazione

transfrontaliera centrata sul lavoro giovanile e la formazione in generale) sulla categoria di spesa

73 per la partecipazione all’istruzione e alla formazione permanente.

- La crescita inclusiva infine costituisce la terza priorità della strategia Europa 2020 cui il Programma

dedica minore rilevanza.

Grafico 14. Distribuzione del contributo comunitario tra i temi prioritari coerenti con la crescita inclusiva

Fonte: elaborazioni Valutatore su contributo comunitario programmato e impegni per tema prioritario

o I due temi prioritari che contribuiscono alla realizzazione della crescita inclusiva si distribuiscono in

maniera piuttosto equa: il 51% delle risorse è programmato sul tema “Miglioramento dell'accesso

all'occupazione e della sostenibilità” e il restante 49% su “Una migliore inclusione sociale dei gruppi

svantaggiati”.

o Gli impegni, come si è detto, si caratterizzano per un’evoluzione che supera lo stanziamento da

Programma, con particolare riferimento al tema relativo all’inclusione sociale, per cui si verifica una

capacità di impegno del 170%. Gli impegni su questo tema rappresentano il 55% di quelli sulla

priorità di crescita inclusiva e il 4% del contributo comunitario complessivamente finanziato. Tra i

progetti finanziati, che si collocano a valere dell’unica categoria di spesa (cat. 71), vi è anche un

progetto del PIT Rifiuti (REMIDA).

o Per quanto riguarda il tema del miglioramento dell'accesso all'occupazione e della sostenibilità, che

in termini di impegni rappresenta il 45% della priorità di crescita inclusiva e il 4% del totale, i

progetti sono finanziati principalmente a valere della categoria di spesa inerente l’occupazione

femminile (cat. 69 – 86%), per l’approfondimento dei quali si rinvia al capitolo relativo alle pari

opportunità.

0

1

1

2

2

3

Miglioramento dell'accesso all'occupazione e della sostenibilità

Una migliore inclusione sociale dei gruppi svantaggiati

Mili

on

i di e

uro

Programmato Impegnato

131%

170%

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

55

o Non vi sono invece progetti finanziati sulla categoria di spesa 66 (Attuazione di misure attive e

preventive sul mercato del lavoro).

2.4 Conclusioni e raccomandazioni

38. Il Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 risulta nel complesso

coerente con la strategia Europa 2020, di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile, con particolare

riferimento ai temi prioritari di R&ST, società dell’informazione, energia, protezione dell’ambiente e

prevenzione dei rischi, miglioramento dell’accesso all’occupazione e della sostenibilità, migliore inclusione

sociale dei gruppi svantaggiati e miglioramento del capitale umano. I temi che non risultano direttamente

connessi, quali i trasposti, il turismo e la cultura, possono comunque avere effetti indiretti sulla stessa.

39. Tale coerenza si sostanzia poi nel contributo che il Programma è in grado di fornire alla realizzazione della

strategia Europa 2020, che si valuta significativo, sia in termini di risorse programmate che di impegni

effettivamente presi in fase di approvazione dei progetti, con particolare riferimento alla priorità di crescita

sostenibile. Con riferimento alle singole priorità si può concludere quanto segue:

- Ai fini dell’attuazione della crescita sostenibile, la risposta da parte del territorio ha confermato la

validità dell’impostazione strategica del Programma di dedicare un ampio spazio al tema della

protezione dell'ambiente e prevenzione dei rischi. È auspicabile, invece, lo sviluppo di ulteriori

progettazioni in ambito energetico. In ogni caso si rinvia al prossimo capitolo relativo alla sostenibilità

ambientale per un approfondimento su questo tema.

- Per quanto riguarda la crescita intelligente, il tema prioritario più rilevante è quello inerente la ricerca,

sia in termini sia di risorse stanziate sia di impegni. I finanziamenti stanziati, agevolando le PMI

nell’accesso all’offerta di ricerca e sviluppo tecnologico e nel contatto con le altre imprese ed i centri di

ricerca, intervengono a supporto di una situazione di debolezza del tessuto socio-economico locale,

caratterizzato tradizionalmente da bassi tassi di innovazione, da una forte concorrenza tra le imprese

dei due fronti e dalla ridotta tendenza delle PMI a fare sistema. La capacità di impegno però è ancora

bassa (40%), al contrario del tema della società dell’informazione, che comunque prevede un

ammontare di risorse inferiore. Si ritiene, invece, che lo sviluppo di ulteriori progettazioni sul tema del

miglioramento del capitale umano potrebbe accompagnare la qualificazione delle professionalità e lo

sviluppo del mercato del lavoro e della competitività dell’economia transfrontaliera.

- La priorità della crescita inclusiva, invece, è meno coperta dal Programma, trattandosi di una linea di

azione tipica di altri fondi (es. FSE), anche se comunque c’è stata una risposta del territor io anche su

questo fronte, superiore alle attese rappresentate dall’importo programmato nel PO.

40. Si raccomanda, pertanto, prendendo come spunto l’analisi proposta, di proseguire l’attuazione del PO

tenendo presenti le priorità e i target definiti dalla nuova strategia, su cui dovranno essere allineate la

programmazione, la gestione e il monitoraggio delle iniziative.

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

56

3. Il contributo del Programma agli obiettivi di sostenibilità ambientale

3.1 Approccio metodologico

Coerentemente con quanto previsto del disegno della valutazione, questa sezione del documento pone

l’attenzione sul contributo del Programma alle strategie comunitarie relative alla sostenibilità ambientale, con

particolare riferimento alla strategia di Göteborg. Come per il capitolo precedente, alla luce del mutato contesto

programmatorio europeo si propone di riferirsi anche agli obiettivi della strategia Europa 2020.

Inoltre, la valutazione ha come obiettivo l’analisi della capacità dei progetti ammessi a finanziamento di

raggiungere gli obiettivi ambientali del PO.

La valutazione svolta ha il duplice scopo di monitorare le esperienze di sostenibilità ambientale attivate dagli

interventi finanziati e la loro coerenza con gli orientamenti dettati in ambito comunitario e di fornire all’Autorità di

Gestione, al Segretariato Tecnico Congiunto ed alle Amministrazioni partner informazioni utili per riorientare la

strategia del Programma.

L’approccio metodologico utilizzato per la conduzione delle analisi relative al presente capitolo, ha previsto:

l’analisi dell’evoluzione degli obiettivi ambientali in ambito comunitario;

l’analisi dei documenti programmatici ed attuativi rilevanti: Programma Operativo, Valutazione Ambientale

Strategica, Valutazione ex Ante, documenti informali prodotti dal GTA;

l’analisi del contenuto dei progetti finanziati e l’individuazione delle tipologie di attività (o tematiche

progettuali);

la verifica della coerenza delle attività previste dai beneficiari con gli obiettivi di sostenibilità ambientale;

la verifica con i responsabili del GTA del Programma sul grado di raggiungimento degli obiettivi ambientali del

programma;

l’elaborazione dei dati e la stesura del testo.

3.2 Valutazione del contributo del Programma agli obiettivi della strategia europea in ambito ambientale

3.2.1 Le strategie europee di sviluppo e la sostenibilità ambientale: da Göteborg a Europa 2020

41. Come si è visto nel precedente paragrafo dall’UE, la strategia Europa 2020 prevede tra le sue direttrici

quella della “crescita sostenibile”. Gli obiettivi relativi ai cambiamenti climatici e all’energia sono articolati in

tre traguardi da raggiungere nel 2020:

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

57

- riduzione dell’emissione dei gas serra del 20% rispetto al 1990 (viste le buone performance raggiunte

finora a livello europeo è all’esame la proposta di portare la riduzione al 30%);

- raggiungimento del 20% dell’energia prodotta proveniente da fonti rinnovabili;

- aumento del 20% dell’efficienza energetica;

I primi due obiettivi sono già vincolanti, mentre a marzo 2011 il summit dei ministri europei ha confermato

che il terzo obiettivo rimarrà non vincolante e pertanto gli esperti del settore prevedono che l’efficienza

energetica complessiva subirà un miglioramento meno rilevante54. Anche sulla sua misurazione esistono

ancora delle divergenze e l’Eurostat ha adottato come indicatore guida, l’intensità energetica del PIL

(Consumo interno lordo di energia per unità di ricchezza = Tonnellate equivalenti petrolio - tep/M€) che

tuttavia non può essere direttamente collegata all’indicazione europea 2020.

42. Anche la politica ambientale svizzera per il 2020 si è posta obiettivi analoghi e confrontabili con quelli

dell’Unione Europea, mirando alla riduzione del 20% delle emissioni del gas serra rispetto al 1990, al

raggiungimento del 50% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e aumentando del 20% l’efficienza

energetica55.

43. La tabella mette orientativamente a confronto i target 2020 europei, italiani e svizzeri con lo stato delle

ultime rilevazioni disponibili (anni 2008 o 2009)

Tabella 14. Obiettivi relativi ai cambiamenti climatici e all’energia della strategia Europa 2020 e della

politica ambientale svizzera

Obiettivo europeo per il

2020

Situazione

Europa 27 Situazione italiana

Obiettivo italiano

per il 2020

(PNR 2011)

Situazione

svizzera

Obiettivo svizzero

per il 2020

Riduzione delle emissioni

dei gas serra del 20%

rispetto al livello 1990

-17% nel 2009

- 5% nel 2009 -17% + 5 % nel 2008 - 20%

20 % di energia

consumata proveniente da

fonti rinnovabili

10% nel 2008 6,8% nel 2008 17% 18,3 nel 2007 50%

Incremento del 20%

dell’efficienza energetica

-19,8 % di Tep/M€

dal 1995 al 2008

-4,9% di Tep/M€

dal 1995 al 2008

- 13,4% -18% Tep/M€ dal

1995 al 2008

-20%

Fonte: Eurostat, Europe 2020-EU-Wide headline targets for economic growth; Ministero Economia e Finanza ”Programma nazionale di Riforma” aprile 2011, ISTAT; Ufficio federale dell'ambiente UFAM e ufficio federale di statistica UST “Ambiente Svizzera 2009”

44. Indicativamente le performance italiane allo stato attuale sono più basse di quelle europee per tutti e tre gli

obiettivi e pertanto, per raggiungere i target previsti, dovrebbero essere adottate misure specifiche al più

presto. La Svizzera invece si trova in ritardo sulla riduzione delle emissioni di gas serra, anche se negli ultimi

anni grazie a un sistema di incentivi ha fatto riscontrare un notevole miglioramento. Per quanto riguarda

l’efficienza energetica, le prestazioni europee e svizzere appaiono particolarmente positive non tanto per

l’effettiva riduzione dei consumi energetici (in Svizzera in realtà sono aumentati), ma soprattutto per il fatto

che in molti paesi il PIL è cresciuto in misura maggiore dei consumi energetici, mentre l’Italia è stata

penalizzata dalla bassa crescita del PIL.

54 Council conclusions on Energy 2020: A Strategy for competitive, sustainable and secure energy; 3072th TRANSPORT, TELECOMMUNICATIONS and ENERGY Council meeting, Brussels, 28 February 2011 55 Fonte: Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni DATEC e Ufficio federale dell'ambiente UFAM “la politica ambientale della Confederazione: Principi di attuazione e sviluppo”

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

58

3.2.2 Il contributo dei progetti finanziati al raggiungimento degli obiettivi comunitari

45. La valutazione dei risultati conseguibili con gli interventi continua a essere inficiata dal limitato stato di

attuazione, pertanto è possibile fare soltanto qualche considerazione in merito ai progetti finanziati.

46. Dalle elaborazioni effettuate dal valutatore sulle schede progettuali (vedasi tabelle), si rileva che nella

seconda finestra di selezione le priorità ambientali verso cui si riscontra la maggior coerenza sono la

conservazione e gestione delle risorse naturali (27% dei progetti) e l’inclusione sociale, demografia e

migrazione (34% dei progetti) e che, col dimezzamento della quota di progetti che non rispondono a

nessuna priorità ambientale, aumenta il numero complessivo di interventi coerenti con le priorità ambientali.

Seppur rappresentati complessivamente in minor misura rispetto alle altre priorità, nella seconda finestra

scompaiono i progetti finalizzati al cambiamento climatico e all’energia pulita, mentre aumentano quelli

coerenti con il trasporto sostenibile (dal 3,3% all’8,5%)

Tabella 15. Raccordo tra i progetti finanziati nella seconda finestra di selezione e le priorità stabilite dalla

Strategia di Göteborg

Id progetto Titolo progetto Azione Coerenza con macro

obiettivi Göteborg rivista

Valore

13877322 RADICAL RADON: INTEGRATING CAPABILITIES OF ASSOCIATED LABS

I.1.3 Interventi di scambio e condivisione connessi all'analisi, monitoraggio e gestione del rischio e delle emergenze

Cambiamento Climatico ed energia

pulita +

8359058 DIVERSICOLTURA – BIODIVERSITÄT IN DER KULTURLANDSCHAFT – DIVERSITÀ BIOLOGICA NEL PAESAGGIO CULTURALE

I.2.1 Interventi di tutela della biodiversità

Conservazione e gestione delle risorse

naturali

+++

7673725 PRO ARBORA +++

13841084 BTW BIOSPHERE TRANSFRONTALIERE VAL D'HERENS - VALPELLINE I.2.2 Definizione di politiche

ed interventi di pianificazione congiunta e gestione del territorio e sostenibilità ambientale

+++

13881216 HELI-DEM (HELVETIA-ITALY DIGITAL ELEVATION MODEL) ++

14043164 INSUBRIA, PULIZIA SCONFINATA +++

13803534 LEGNO: SAPERI PER UN USO SOSTENIBILE DELLA RISORSA +++

13759469 NETWORKING SOSTENIBILE E INNOVATIVO NELLE AREE RURALI

I.3.1 Progetti pilota e studi per la valorizzazione delle produzioni forestali e agroalimentari tradizionali Consumo e produzioni

sostenibili

++

13958723 I CASTAGNETI DELL'INSUBRIA +++

13747353 TI-CO...NSUMO: SAPER PROMUOVERE, VALORIZZARE, CONOSCERE LE ECCELLENZE AGROALIMENTARI

I.3.2 Interventi per l'innovazione e la sperimentazione congiunta in ambito agricolo +++

7656539 INTEGRAZIONE DEL PROGETTO VIA ROMANICA DELLE ALPI NELL´OFFERTA TURISTICA

II.1.1 Iniziative per l'integrazione dell'offerta turistica dei territori

+

13198249 FORTI-LINEA CADORNA +

13737544 COMFIT - COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE INTEGRATA PER LA FILIERA DEL TURISMO +

13953848

"VENICE DOLOMITI - ST. MORITZ TOUR" - SVILUPPO TURISTICO E PROMOZIONE DEL TURISMO CULTURALE TRANSFRONTALIERO (NAZIONELE, INTERNAZIONALE, ED INTERCONTINENTALE) CON SISTEMI DI TRAFFICO ECOLOGICO SUL PERCORSO DI 6 SITI EREDITÁ DELL'UMANITÁ UNESCO +

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

59

Id progetto Titolo progetto Azione Coerenza con macro

obiettivi Göteborg rivista

Valore

13958735 ALTA REZIA EVOLUTION VALTELLINA VALPOSCHIAVO BIKE +

13962536 SVILUPPO DI UN'INNOVATIVA OFFERTA TURISTICA TRANSFRONTALIERA +

14077214

LAGHI & MONTI LIFE. REALIZZAZIONE DI CONTENUTI MULTIMEDIALI VOLTI ALLA VALORIZZAZIONE ED ALLA PROMOZIONE DELLE ECCELLENZE TERRITORIALI +

7631454 VIVERE LA CULTURA: PERCORSI TURISTICI INTEGRATI

II.1.2 Interventi per la valorizzazione delle risorse del territorio

Conservazione e gestione delle risorse

naturali

++

13348272 UN PASSO NEL GEOTURISMO +++

13856308 LE ANTICHE VIE DI COMUNICAZIONE TRA ITALIA E SVIZZERA ++

13882048 FRONTIERA DI ACQUA E PACE ++

13953954 SULLA VIA DELL'ACQUA DALLA MAIRA ALLA MERA +++

13958389 FORTI E LINEA CADORNA: DAI SENTIERI DI GUERRA ALLE STRADE DI PACE ++

13968467

VALORIZZAZIONE TURISTICA LUNGO L'ITINERARIO LOCARNO-MILANO-VENEZIA: MUSEO DELLE ACQUE ITALO-SVIZZERE - IDROTOUR +++

13874462 COLLEGAMENTO FERROVIARIO DIRETTO ENGADIN/ENGIADINA - VINSCHGAU/VAL VENOSTA

II.3.1 Interventi per l'integrazione dei servizi di trasporto sostenibili, passeggeri e merci

Trasporto sostenibile

+++

13942659 PERCORSO CICLABILE TRANSFRONTALIERO VAL MÜSTAIR - STAZIONE DI MALLES - PROGETTO PARTE 1 +++

13947191

LA VIA DEL CERESIO: MOBILITA' SOSTENIBILE E TRASPORTO LACUSTRE. STUDIO PER LA REALIZZAZIONE DI UN SERVIZIO DI NAVIGAZIONE VELOCE PORLEZZA-LUGANO +++

14001425

IL PONTE CHE UNISCE: MALCANTONE, VALMARCHIROLO, VALGANNA E VALCERESIO:MOBILITÀ SOSTENIBILE E SVILUPPO SOCIOECONOMICO DELL’AREA TRANSFRONTALIERA DI PONTE TRESA +++

7594245 PICCOLE SCUOLE DI MONTAGNA NEL TERRITORIO ALPINO

III.1.1 Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio ed il patrimonio storico e culturale

Inclusione sociale, demografia e migrazione

+++

13844188 TERRE ALTE DOCUMENTA ++

13852227 LA CULTURE DU GESTE ++

13819636 CULTURA ALPINA: SAPER VALORIZZARE IL TERRITORIO ++

13958659

HUB SCHOOL - LE SCUOLE ITALIANE E SVIZZERE IN NETWORK VALORIZZANO IL PATRIMONIO CULTURALE E DIFFONDONO L'ICT TRA LE NUOVE GENERAZIONI ++

CHAVEZ: DI TANTI UNO SOLO Conservazione e gestione delle risorse

naturali

+

13916598 CASTELLI DEL DUCATO – PERCORSI CASTELLANI DA MILANO A BELLINZONA +

7635553 VIVERE LA CULTURA: COMUNICAZIONE CULTURALE MULTIMEDIALE

III.1.3 Interventi innovativi per la promozione culturale e l'occupazione Inclusione sociale,

demografia e migrazione

++

13977060 FREEGIS

III.2.1 Sostegno alla diffusione delle ICT attraverso un approccio multi-piattaforma +

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

60

Id progetto Titolo progetto Azione Coerenza con macro

obiettivi Göteborg rivista

Valore

14080462 ALL NEWS MEDIA SYSTEM - IMPIEGO DELL’ICT PER MIGLIORARE I SERVIZI INFORMATIVI RIVOLTI AI CITTADINI

III.2.2 Interventi per favorire l'accesso dei cittadini all'informazione

++

14085225 WELCOME MEDIA SYSTEM ++

13757211 FORMAZIONE TRANSFRONTALIERA CENTRATA SUL LAVORO GIOVANILE E LA FORMAZIONE IN GENERALE

III.3.1 Attivita' di formazione per lo sviluppo coordinato delle risorse umane

+++

13773993 FORMAZIONE PARTECIPATA : SAPER IMPARARE A VIVERE SOSTENIBILE +++

13727316 RAFFORZARE LA GESTIONE COMUNALE PER PROMUOVERE LO SVILUPPO SOSTENIBILE NELLE AREE MONTANE

III.4.1 Sostegno alla cooperazione in ambito culturale, istituzionale e nella gestione delle emergenze

+++

13895470 INSIEME SANO: PROMUOVERE SALUTE E QUALITÁ DELLA VITA NEI COMUNI CON ATTENZIONE ALLE PERSONE SVANTAGGIATE +++

13709346 PONTI PER IL FUTURO - MODELLI INNOVATIVI DI SOSTEGNO E ASSISTENZA

III.4.2 Interventi per l'integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate

+++

14004268

“IL RAGGIO DEL SUONO: ESPRESSIVITA’ PER LE DISABILITA’” - PROGETTO DI COOPERAZIONE SOCIALE TRANSFRONTALIERA A SOSTEGNO DELL’INTEGRAZIONE DEI SOGGETTI DISABILI +++

14030373 RIFIUTILINSUBRICI ++

14030855 REMIDA +++

+ Assenza di contrasto ++ Coerenza +++ Piena coerenza

Fonte: elaborazione valutatore su dati GEFO

Tabella 16. Distribuzione dei progetti finanziati rispetto ai macrobiettivi della strategia di Göteborg

N° progetti finanziati % su totale

Obiettivi ambientali comunitari I finestra II finestra Totale I finestra II finestra totale

Cambiamento climatico e energia pulita

+++ 4 0 4 6,7 0,0 3,7

++ 0 0 0 0,0 0,0 0,0

+ 0 1 1 0,0 2,1 0,9

Conservazione e gestione delle risorse naturali

+++ 8 8 16 13,3 17,0 15,0

++ 6 5 11 10,0 10,6 10,3

+ 0 2 2 0,0 4,3 1,9

Consumo e produzioni sostenibili

+++ 6 2 8 10,0 4,3 7,5

++ 0 1 1 0,0 2,1 0,9

+ 9 0 9 15,0 0,0 8,4

Trasporto sostenibile

+++ 2 4 6 3,3 8,5 5,6

++ 0 0 0 0,0 0,0 0,0

+ 0 0 0 0,0 0,0 0,0

Inclusione sociale, demografia e migrazione

+++ 1 8 9 1,7 17,0 8,4

++ 5 8 13 8,3 17,0 12,1

+ 0 1 1 0,0 2,1 0,9

fuori obiettivo + 19 7 26 31,7 14,9 24,3

Totale 60 47 107 100 100 100

+ Assenza di contrasto ++ Coerenza +++ Piena coerenza

Fonte: elaborazione valutatore su dati GEFO

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

61

3.3 Valutazione del contributo del Programma ai propri obiettivi ambientali

3.3.1 Il Piano di Monitoraggio Ambientale del Programma

47. L’attività di monitoraggio ambientale del programma, di cui è responsabile il Gruppo Tecnico Ambiente

(GTA), ha il compito di seguire tutte le fasi di attuazione a partire dalla definizione dello schema degli

obiettivi ambientali e della scelta dei set di indicatori ambientali più adeguati al monitoraggio di effetti e

obiettivi ambientali, alla raccolta dei dati e alla proposta di eventuali misure correttive al programma, fino alla

valutazione complessiva degli esiti del programma:

- Nel corso del 2010, il GTA ha avviato l’elaborazione del Piano di Monitoraggio Ambientale del

Programma, che costituisce il documento condiviso di riferimento per tutte le attività inerenti il

monitoraggio ambientale e che potrà essere integrato e/o revisionato nel corso dell’attuazione del

programma, per rispondere alle necessità di approfondimento emerse in itinere.

- Nell’autunno 2010 il GTA ha sottoposto il piano di attività alle Autorità Ambientali del Programma e al

gruppo di lavoro ristretto per l’accompagnamento al processo di valutazione del Programma,

articolato come segue:

o Redazione del documento del piano di monitoraggio ambientale da inserire nel monitoraggio

generale del PO.

o Costruzione dello schema logico di monitoraggio: individuazione degli obiettivi di sostenibilità e

degli effetti ambientali previsti per ciascuna misura.

o Individuazione, analisi del contenuto informativo ed eventuale integrazione delle fonti utilizzando le

schede di domanda di contributo pubblico, le schede di monitoraggio (da far compilare al

beneficiario con una frequenza di due anni, allegata alla scheda di monitoraggio generale) e le

schede di valutazione.

o Scelta del set di indicatori ambientali: a partire dagli indicatori elencati nel rapporto ambientale

individuazione di eventuali integrazioni e delle modalità di popolamento degli indicatori. A supporto

di questa attività, il valutatore indipendente ha predisposto un documento informale di supporto alla

revisione degli indicatori ambientali che il GTA potrà utilizzare.

o Raccolta dati ed estrazione delle informazioni dalle fonti.

o Redazione di report tecnici: sulla base dei dati forniti, elaborazione di rapporti contenenti le analisi e

le valutazioni degli indicatori ambientali in relazione al quadro logico degli obiettivi e degli effetti

ambientali oggetto del monitoraggio.

o Valutazione degli esiti e individuazione di eventuali approfondimenti: in questa fase il GTA e il

valutatore interagiranno per predisporre la valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi

ambientali del Programma.

- Tra la fine del 2010 e la prima metà del 2011, il GTA ha avviato la predisposizione del primo rapporto di

monitoraggio ambientale, detto rapporto zero, basato sulle informazioni dei progetti ordinari e strategici

finanziati nella prima e seconda finestra di apertura del bando. Sulla base del primo rapporto

ambientale, è in corso da parte del GTA la valutazione dell’adeguatezza degli indicatori ambientali

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

62

proposti, la loro rispondenza alle esigenze di monitoraggio ambientale e la funzionalità delle fonti

individuate.

- Le prime elaborazioni dei dati disponibili sono state presentate al Comitato di sorveglianza a maggio

2011 e sono state utilizzate per la predisposizione del paragrafo che segue.

- La rilevazione degli indicatori ambientali di risultato sarà inserita nelle schede di monitoraggio dei

progetti compilate dai beneficiari al raggiungimento del 70% della spesa e al saldo del progetto,

presumibilmente a partire dal 2012, il cui testo concordato con il gruppo ristretto di accompagnamento

alla valutazione e condiviso nell'ambito del GTA è riportato in allegato (vedasi Allegato 5).

3.3.2 Prime considerazioni sul contributo dei progetti finanziati al raggiungimento degli obiettivi ambientali del Programma

48. Gli obiettivi ambientali del PO sono stati definiti nel rapporto ambientale a partire dai principali documenti

programmatici, normativi e strategici disponibili a livello internazionale, comunitario e nazionale.

L’individuazione del quadro iniziale degli obiettivi ambientali ha consentito di definire il quadro di riferimento

per la valutazione degli effetti ambientali significativi degli interventi realizzabili con il programma e per la

proposta di eventuali alternative. A partire dal quadro degli obiettivi ambientali riportati in tabella, nelle

schede di presentazione dei progetti è stato definito il quadro dei principali aspetti e degli effetti ambientali

rilevanti per i singoli progetti. Trattandosi di progetti di varia natura, inerenti gestione del territorio, attività

economiche e servizi, sia di tipo immateriale che materiale, a livello di rapporto ambientale è stata definita

una scala degli effetti ambientali in base a tre categorie di intervento: interventi strutturali, interventi materiali

e servizi e aiuti all’investimento nelle imprese.

Tabella 17. Obiettivi ambientali pertinenti il PO di Cooperazione Italia Svizzera

Aspetto ambientale pertinente Obiettivi ambientali rilevanti

Acqua Tutelare la qualità delle acque superficiali e sotterranee

Gestire in modo sostenibile la risorsa idrica

Suolo

Promuovere un uso sostenibile del suolo con particolare attenzione alla prevenzione dei fenomeni di erosione, deterioramento, contaminazione e desertificazione

Mantenere e recuperare gli equilibri idrogeologici

Conservare, ripristinare e migliorare la qualità del suolo

Clima ed energia

Ridurre le emissioni di gas climalteranti

Aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili

Perseguire il risparmio e l’eco-efficienza energetica

Biodiversità Tutelare e valorizzare le aree protette

Recuperare la funzionalità dei sistemi naturali e agricoli nelle aree montane e collinari

Paesaggio e patrimonio culturale e storico

Recuperare e conservare il paesaggio tradizionale

Tutelare i beni e il patrimonio culturale dai rischi naturali e tecnologici

Valorizzare e promuovere una fruizione sostenibile del patrimonio culturale

Rifiuti Ridurre la produzione di rifiuti

Aumentare la percentuale di rifiuti destinata al recupero e riciclaggio

Popolazione e salute umana

Ridurre il grado di rischio di incidenti rilevanti

Ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera

Ridurre la percentuale di popolazione esposta all’inquinamento acustico

Fonte: Rapporto Ambientale

49. Nella tabella successiva è riportata la distribuzione dei progetti finanziati in base agli aspetti

ambientali, da cui emerge un quadro in cui si evidenzia un consistente numero di interventi che riguarda

direttamente o indirettamente le zone sensibili (46,7%), o che prevede la realizzazione di studi e/o ricerche

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

63

inerenti aspetti ambientali o di sostenibilità (41,1%). Poco più di un terzo dei progetti (32,7%) riguarda uno

degli aspetti ambientali relativi a qualità delle acque, qualità dell'aria, energie rinnovabili, gestione dei rifiuti,

mentre è decisamente bassa la % di progetti sostenuti da soggetti che hanno ottenuto una certificazione

ambientale (8,4%). Tutte le attività sono conformi alla normativa vigente, tranne due che però riguardano

ambiti immateriali per i quali non vi è un diretto collegamento con la normativa ambientale.

Tabella 18. Aspetti ambientali riguardanti i progetti finanziati

N° progetti %

Aspetti Ambientali No Si Totale No Si Totale

Il progetto e' localizzato o riguarda direttamente o indirettamente

zone sensibili individuate in base alla normativa europea,

nazionale e regionale? (es siti Natura 2000, riserve, parchi..)

57 50 107 53,3 46,7 100,0

Il progetto e' stato presentato da soggetti che hanno ottenuto una

certificazione ambientale?

98 9 107 91,6 8,4 100,0

Il progetto prevede la realizzazione di studi e/o ricerche inerenti

aspetti ambientali e di sostenibilità?

63 44 107 58,9 41,1 100,0

Il progetto riguarda direttamente uno dei seguenti aspetti

ambientali: qualità delle acque, qualità dell'aria, energie

rinnovabili, gestione dei rifiuti?

72 35 107 67,3 32,7 100,0

Il progetto riguarda piani di azione relativi a strumenti di

sostenibilità ambientale?

82 25 107 76,6 23,4 100,0

Le attività previste nel progetto sono conformi alla normativa

ambientale vigente?

2 105 107 1,9 98,1 100,0

Fonte: Elaborazioni valutatore su dati GEFO

50. Considerando gli effetti ambientali dichiarati in sede di presentazione della domanda di finanziamento,

emerge una trascurabile percentuale di progetti che prevede di produrre effetti leggermente negativi su uno

o più aspetti ambientali (4 su 107), mentre le componenti ambientali su cui i progetti finora finanziati si

propongono di produrre effetti lievemente o molto positivi sono il paesaggio e il patrimonio culturale (57,9%),

l’aria (51,4%) e la natura e biodiversità (47,7%). Si può dunque rilevare una buona coerenza tra i principali

aspetti ambientali toccati dai progetti (siti sensibili) e gli effetti positivi sul paesaggio e il patrimonio naturale.

La quota di progetti in cui non sono indicati gli effetti ambientali si colloca essenzialmente nell’ambito delle

linee d’azione dell’asse 3 di tipo esclusivamente immateriale per le quali non è prevedibile un effetto diretto.

Tabella 19. Effetti ambientali dei progetti finanziati

Effetti ambientali dei progetti finanziati in %

Componente Ambientale lievemente negativo

positivo trascurabile o

nullo non indicato Totale

Aria 0,9 51,4 18,7 29,0 100,0

Energia 0,9 41,1 26,2 31,8 100,0

Gestione Rifiuti 0,0 32,7 35,5 31,8 100,0

Natura e biodiversità 0,0 47,7 18,7 33,6 100,0

Paesaggio e patrimonio culturale 0,0 57,9 12,1 29,9 100,0

Risorse idriche 0,0 36,4 27,1 36,4 100,0

Suolo 1,9 35,5 28,0 34,6 100,0

Fonte: Elaborazioni valutatore su dati GEFO

51. Nell’ambito dei progetti strategici, come si è visto due dei cinque approvati affrontano in modo significativo

le tematiche ambientali relative alla prevenzione e al monitoraggio dei rischi ambientali con impatto positivo

specialmente sulla gestione delle risorse idriche (Progetto STRADA) e al monitoraggio del trasporto delle

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

64

merci pericolose che dovrebbe contribuire alla prevenzione di contaminazione in special modo di suolo e

acqua (progetto Destination).

52. Dei tre PIT approvati nel corso del 2010, uno si pone obiettivi di carattere ambientale proponendosi di

favorire la riduzione della produzione di rifiuti e di aumentare la quota di raccolta differenziata. Gli altri due

PIT, pur non avendo valenza prettamente ambientale, comprendono progetti che possono influire

positivamente su alcuni aspetti come per esempio la produzione di energia rinnovabile da legno.

53. Dall’analisi delle domande di contributo della prima e della seconda finestra di selezione, il GTA ha

rilevato alcune criticità generali:

- l’analisi del quadro ambientale dei progetti è spesso carente o insufficiente e sull’individuazione degli

effetti ambientali dei progetti spesso poco corrispondente alle azioni previste;

- l’elevata presenza di azioni immateriali e molto eterogenee tra di loro non permette di conseguire effetti

ambientali diretti significativi limitando il raggiungimento di risultati ambientali quantificabili;

- è stato anche rilevato un peggioramento della qualità ambientale dei progetti tra la prima e la seconda

finestra di valutazione;

- si evidenzia la difficoltà di raggiungimento degli obiettivi ambientali del programma relativi alle energie

rinnovabili, alla biodiversità e al turismo sostenibile, per la bassa percentuale di progetti finanziati che

concorrono al perseguimento di tali obiettivi o per la non completa copertura di alcuni aspetti ambientali

significativi.

54. L’esiguo numero di progetti funzionali agli obiettivi ambientali del programma è in parte dovuto anche

all’assenza di coordinamento tra le politiche ambientali svizzere e italiane. Infatti, nonostante la Politica

Regionale svizzera individui nelle energie rinnovabili, nel turismo eco sostenibile e nel risparmio energetico

gli ambiti prioritari per il raggiungimento di risultati concreti di sostenibilità ambientale, secondo i referenti del

cantone Ticino e Vallese, non si individuano, nei progetti presentati sul Programma, iniziative efficaci e

funzionali agli obiettivi di sostenibilità ambientale (per esempio: i progetti sull’utilizzo delle biomasse

presentavano soluzioni non rispondenti alle necessità locali). Di diverso avviso è il referente del Cantone

Grigioni, secondo il quale il contributo del programma agli obiettivi ed alle politiche di sostenibilità ambientale

è positivo soprattutto per quanto riguarda i progetti dell’Asse 1 Ambiente e Territorio e dell’ Asse 2

Competitività relativamente al miglioramento di reti e servizi nel settore trasporti.

55. Il GTA, per superare alcune criticità significative emerse dalla valutazione delle schede progettuali delle

prime due finestre, ha individuato alcune sottomisure prioritarie da finanziare con la terza finestra del

2011. Per favorire la qualità ambientale e per stimolare la presentazione di progetti nelle tipologie d’azione

prioritaria, nel corso dell’infoday di presentazione della terza finestra di valutazione svoltosi a Torino ad

aprile 2011, il GTA ha presentato una serie di suggerimenti per la compilazione della parte ambientale

della scheda di domanda di contributo pubblico e alcuni approfondimenti sui temi ambientali più critici

(energie rinnovabili, turismo sostenibile e conservazione della biodiversità e del paesaggio).

Tabella 20. Priorità ambientali per la terza finestra di valutazione

Criticità Priorità ambientali

Asse/Misura Tipologie d’azione

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

65

Criticità Priorità ambientali

Asse/Misura Tipologie d’azione

Energie rinnovabili: l PO non

raggiunge pienamente gli obiettivi

ambientali riguardanti le energie

rinnovabili per il. numero troppo

esiguo di progetti finanziati.

Misura 1.2.3

Interventi e progetti per

la produzione di energia

da fonti rinnovabili e il

risparmio Energetico

Realizzazione di interventi pilota per la produzione di energia da

fonti rinnovabili e il risparmio energetico

piani di incentivo e interventi per il sistema edificio/impianti ad alta

efficienza energetica a basso impatto ambientale anche

nell’ambito degli insediamenti produttivi;

interventi formativi e informativi e condivisione di buone pratiche

su energie rinnovabili e risparmio energetico

Biodiversità: L’analisi del quadro

ambientale e la conoscenza del

territorio è poco approfondita, in

particolare rispetto alla grande

valenza naturalistica dell’area alpina.

Il rilevante numero di progetti

finanziati nell’ambito di questa

misura non ha contribuito a ottenere i

previsti effetti ambientali positivi

(previsti ne RA)

Misura 1.3.1

Progetti pilota e studi

per la valorizzazione

agro ambientale e

forestale

Azioni di concertazione transfrontaliera per lo sviluppo di una

gestione integrata delle aree rurali di montagna;

Azioni transfrontaliere che permettano di migliorare la qualità dei

prodotti agricoli,forestali, della pesca (ad esempio carta di qualità)

secondo processi di sviluppo sostenibile;

Azioni di valorizzazione del patrimonio rurale comune nella logica

dello sviluppo locale transfrontaliero, in particolare in relazione al

valore sociale, ambientale, culturale dei territori transfrontalieri;

Azioni per il sostegno agli agricoltori di montagna, in una

prospettiva transfrontaliera,nei loro sforzi d'adattamento alle

specificità ambientali e alle necessità del mercato.

Turismo sostenibile: difficoltà nel

proporre modelli di certificazione

ambientale derivanti da regolamenti

europei in ambito cantonale e scarsa

diffusione di sistemi di certificazione

ambientale tra i soggetti partecipanti

ai progetti

Misura 2.1

Integrazione dell’area

turistica transfrontaliera

Azioni innovative per la diversificazione dell’offerta turistica con

particolare attenzione ai cambiamenti climatici ed alla gestione e

utilizzo delle risorse idriche;

Diffusione di processi e standard di qualità e di sistemi di gestione

ambientale e trasferimento di buone pratiche di sostenibilità

dell’offerta turistica.

Paesaggio: sottostima degli effetti

ambientali positivi in relazione al

tema paesaggio.

Misura 3.1.1

Interventi per

salvaguardare,

valorizzare e

promuovere il paesaggio

ed il patrimonio culturale

Scambio e diffusione di metodologie ed esperienze per la

salvaguardia dei beni, del patrimonio e del paesaggio culturale;

Creazione di percorsi culturali e realizzazione di reti tematiche

culturali, in particolare attraverso la promozione dei legami storici

esistenti fra i territori;

Censimento, recupero, tutela, riuso e valorizzazione del

patrimonio e del paesaggio di interesse culturale (edilizio,

artistico,documentario, storico e artigianale), con particolare

riguardo a quello inserito in un itinerario tematico

Fonte: GTA - Suggerimenti per la compilazione della parte ambientale della scheda di domanda di contributo pubblico – presentazione all’Infoday 12/04/2011

3.4 Conclusioni e raccomandazioni

56. In base all’analisi dei progetti finora finanziati, in sintesi si può osservare che, complessivamente, gli

obiettivi previsti dagli interventi risultano coerenti con quelli della Strategia di Göteborg e in particolar

modo per quanto concerne la conservazione e la gestione delle risorse naturali e l’inclusione sociale.

Permane tuttavia la scarsa pertinenza diretta con gli obiettivi ambientali di Europa 2020 (riduzione consumi

energetici, energie rinnovabili e riduzione gas serra), in parte spiegata dal gran numero di interventi

finanziati di tipo immateriale e in parte dalla necessità di selezionare progetti coerenti con le strategie e le

politiche di intervento ambientali italiane e svizzere che su questi temi spesso non sono concordi.

57. Per quanto riguarda gli obiettivi ambientali del programma, con la selezione dei nuovi progetti del 2011

sarà possibile valutare se l’azione di sensibilizzazione effettuata dal GTA per il miglioramento della qualità

ambientale dei progetti e l’introduzione di priorità ambientali mirate, saranno servite a superare, almeno in

parte, le criticità rilevate in sede di valutazione dei progetti finora finanziati. Soltanto quando la rilevazione

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

66

del quadro degli indicatori ambientali sarà in fase più avanzata sarà possibile fare le prime considerazioni

sull’effettiva possibilità di raggiungimento degli obiettivi ambientali del programma.

58. Per la prossima programmazione, sarebbe opportuno concentrare maggiormente le azioni finalizzate a un

numero ristretto di obiettivi ambientali realisticamente conseguibili, cercando una maggiore coerenza tra le

priorità e le politiche d’intervento ambientali italiane e svizzere.

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

67

4. Il contributo del Programma alle pari opportunità

4.1 Approccio metodologico

Il disegno di valutazione prevede tre domande sul tema delle pari opportunità in sede di valutazione strategica:

La strategia definita nel programma tiene conto in modo opportuno dei principi trasversali in un’ottica di

mainstreaming?

Quali sono gli effetti del programma sulle pari opportunità, con riferimento in particolare ai risultati conseguiti

nell’ambito dell’asse 3?

I criteri di selezione sono funzionali al perseguimento degli obiettivi trasversali?

Per rispondere alle domande individuate nel disegno di valutazione si è proceduto come segue:

Raccolta delle informazioni, mediante: analisi dei progetti; intervista ad un campione di 13 beneficiari, con

domande inerenti le pari opportunità; analisi delle schede di valutazione dei progetti ordinari della seconda

finestra valutativa e dei PIT con riferimento al criterio relativo alle pari opportunità; raccolta degli indicatori di

risultato; raccolta degli indicatori di contesto riferiti alle pari opportunità; intervista al collaboratore

dell’organismo delle pari opportunità (dott.ssa Marilena Lafratta);

Elaborazione dei dati e delle informazioni ed elaborazione del giudizio.

4.2 Valutazione dell’attualità della strategia

59. Il presente paragrafo intende rispondere alla prima domanda di valutazione (“La strategia definita nel

programma tiene conto in modo opportuno dei principi trasversali in un’ottica di mainstreaming?”) e trattare,

in particolare, il tema della validità della strategia rispetto all’evoluzione dell’analisi del contesto. In

questa fase della programmazione, infatti, è opportuno valutare la coerenza dell’impianto strategico del

Programma con l’aggiornamento dell’analisi del contesto in materia di pari opportunità e i mutati bisogni del

territorio che ne derivano.

60. La strategia delineata nel PO Cooperazione Italia-Svizzera 2007-2013 non dedica una particolare attenzione

al principio di pari opportunità, fatta eccezione che per l’Asse 3, in cui individua due specifici interventi:

- uno più generale sull’uguaglianza, il III.4.2 - Interventi per l’integrazione degli immigrati e delle persone

svantaggiate;

- uno più specifico sulle donne, il III.4.3 - Interventi per la promozione della parità di genere.

61. Al contempo, il PO individua, tra gli interventi che possono produrre effetti indiretti in termini di pari

opportunità e non discriminazione, quelli sul settore turistico, sulla promozione della cooperazione fra PMI

volti alla ricerca e all’innovazione, sul sistema dei trasporti, sulle ICT.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

68

62. Con riferimento alle pari opportunità in termini di genere, si possono individuare i seguenti aspetti di

rilievo.

- Nel paragrafo 1.2.1 si è visto che nell’area di riferimento i dati relativi all’occupazione femminile sono

positivi in sé, ma che osservandoli nell’ottica della parità di genere si evidenzia ancora un divario

significativo dal punto di vista delle opportunità di lavoro, carriera e retribuzione, a causa del ruolo che

tipicamente viene attribuito alla donna nella cura della famiglia.

- In questo contesto la linea di intervento III.4.3 - Interventi per la promozione della parità di genere, che

intende sostenere l’associazionismo transfrontaliero e le azioni di cooperazione volte a realizzare e

rafforzare i servizi (servizi di custodia dei bambini e all’assistenza alle persone non autosufficienti) alle

donne lavoratrici e realizzare studi e interventi sulla tematica della conciliazione, è allineata con le

attuali esigenze della popolazione dell’area. Questo tema è rilevante per tutte le categorie professionali

e le fasce d’età, in quanto i servizi conciliativi permettono alla forza lavoro femminile di non dover

scegliere tra il lavoro e la famiglia e di accompagnare le persone lungo un percorso che dà accesso agli

stessi diritti dei colleghi maschi, in termini di opportunità, carriera e retribuzione, senza dover rinunciare

alle scelte di vita familiare.

- Per quanto riguarda, invece, le ricadute indirette individuate dal Programma sulla parità di genere, si

assume la piena validità della strategia sui seguenti ambiti:

o ICT (Misura 3.2): possono avere effetti positivi sull’occupazione delle donne e, in particolare, sulla

conciliazione, da momento che permettono di sostituire la mobilità fisica, con la mobilità “virtuale”;

o promozione della cooperazione fra PMI volti alla ricerca e all’innovazione (Misura 2.2): in grado di

incentivare l’autoimprenditorialità femminile;

o sistema dei trasporti (Misura 2.3): può agevolare l’accessibilità ai servizi.

Per quanto riguarda gli interventi sul settore turistico (Misura 2.1), che secondo il Programma possono

costituire valide opportunità di occupazione e imprenditorialità per le donne, invece, è certamente

condivisibile il potenziale effetto sulla parità di genere, ma va tenuto conto del fatto che tale settore, per

sua natura stagionale, può dare adito anche a fenomeni di precariato da tenere monitorati.

- Va, infine, sottolineata l’esistenza di ulteriori linee di intervento su cui la strategia del Programma

dovrebbe puntare alla luce del contesto di riferimento. Ad esempio, considerato che l’area in questione

è fortemente orientata alla cultura ambientale, anche l’Asse I e, in particolare, la Misura 1.3 costituisce

uno spazio per l’occupabilità e l’imprenditorialità femminile, in quanto individua nella cooperazione tra gli

operatori del comparto agro-forestale opportunità professionali nell’ambito della produzione agro-

alimentare. Allo stesso tempo, la linea di intervento III.1.3 - Interventi innovativi per la promozione

culturale e l’occupazione costituisce un ambito interessante dal punto di vista delle opportunità

occupazionali anche per le donne. Infine, la Misura 3.3 per la promozione di una maggiore integrazione

in ambito formativo e del mercato del lavoro, rappresenta un’ulteriore occasione in termini di pari

condizioni di accesso per uomini e donne alla formazione e all’occupazione: si sottolinea, nello

specifico, che l’accesso a momenti di riqualificazione professionale diventa strategico dal momento che

la crisi ha posto problemi sempre nuovi di produttività e competitività che possono essere superati solo

con un capitale umano formato e valorizzato.

63. Con riferimento alle pari opportunità in termini di uguaglianza, invece, occorre sottolineare quanto segue.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

69

- Nell’analisi del contesto è stato definito come la consistente presenza degli stranieri nell’area di

interesse sia determinante per la sua crescita economica. Al contempo, però, l’immigrazione genera

problematiche di integrazione che possono essere gestite attraverso interventi di cooperazione

transfrontaliera. Altri aspetti da considerare ai fini dell’uguaglianza sono le altre categorie svantaggiate,

rappresentate prevalentemente dai disabili, ma anche dalla popolazione anziana, dai minori e, in

generale, dalle persone in condizioni di disagio (es. ex detenuti, tossicodipendenti).

- La linea di intervento II.4.2 - Interventi per l’integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate,

che mira a sostenere il processo di integrazione degli immigrati (a partire dall’integrazione linguistica) e

delle categorie di persone svantaggiate attraverso interventi socio-sanitari e assistenziali e iniziative

formative, educative, ricreative e sportive, rivolte in particolare a disabili, anziani, minori, è allineata con

il contesto sopra delineato: a fronte di una popolazione sempre più composita dal punto di vista

linguistico e culturale e della necessità di integrare sul piano socio-lavorativo una parte del popolazione

a rischio di esclusione, resta prioritario un impegno comune alla prevenzione dei fenomeni di disagio,

anche a vantaggio dell’arricchimento culturale e della sicurezza della collettività.

- Osservando le ricadute indirette individuate dal Programma sull’uguaglianza, invece, resta valida la

strategia sui seguenti ambiti, con particolare riferimento ai disabili e agli anziani:

o ICT (Misura 3.2): possono avere effetti positivi sull’occupazione delle categorie svantaggiate nel

momento in cui permettono di sostituire la mobilità fisica, con la mobilità “virtuale”;

o sistema dei trasporti (Misura 2.3): può migliorare la mobilità delle categorie svantaggiate se

agevola l’accessibilità ai servizi.

- Anche in questo caso, però, come per la parità di genere, si possono individuare anche altre linee di

intervento su cui la strategia del Programma dovrebbe puntare alla luce del contesto di riferimento. In

generale, le opportunità di natura occupazionale e imprenditoriale delineate per le donne possono

essere replicate anche per la popolazione straniera o, previo adeguato accompagnamento, per adulti in

condizioni di svantaggio particolari (es. ex detenuti). Per le altre categorie, invece, si possono

individuare altre linee di intervento:

o Gli interventi sulla Misura 1.3, che puntano anche sulle produzioni tradizionali, potrebbero

prevedere nei momenti di studio e di diffusione il contributo della popolazione anziana, tenutaria

delle tradizioni, in un’ottica di valorizzazione dell’agro-alimentare e di arricchimento culturale della

collettività.

o Tra gli interventi a valere sull’Asse 3, riprendendo quanto già esposto per la parità di genere,

sembra rilevante investire sull’integrazione in ambito formativo e del mercato del lavoro, che

costituisce anche un’opportunità di inclusione socio-lavorativa per giovani e adulti in condizioni di

disagio.

4.3 Valutazione del contributo del Programma agli obiettivi di pari opportunità

64. Il presente paragrafo intende rispondere alla seconda domanda di valutazione (“Quali sono gli effetti del

programma sulle pari opportunità, con riferimento in particolare ai risultati conseguiti nell’ambito dell’asse

3?”) analizzando, in termini di genere e di uguaglianza, le ricadute potenziali dei progetti finanziati sulle pari

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

70

opportunità, le realizzazioni e i primi risultati, con l’obiettivo di valutare coerenza, pertinenza, efficacia e

trasferibilità delle azioni.

65. Come si è visto nel paragrafo precedente, il Programma prevede un’attenzione specifica sulle pari

opportunità solo sull’asse 3 (interventi III.4.2 e III.4.3), ma ha effetti indiretti anche su altre linee di intervento.

L’analisi degli interventi finanziati ha dimostrato tale effetto.

66. Con riferimento alla parità di genere:

- Nel 49% dei casi i progetti finanziati sono stati descritti come “positivi” o “pienamente focalizzanti”

rispetto a questo tema, benché l’intervento III.4.3 sia definito per solo uno di essi come linea di azione

prevalente (id 7671128) e per un altro come linea di azione secondaria (id 13727316). Negli altri casi i

progetti per cui è descritta una ricaduta sulla parità di genere sono distribuiti come nel grafico sotto

riportato, che per ciascuna Misura indica la percentuale di progetti cui è stato attribuito un significato

positivo o pienamente focalizzante in questo senso.

Grafico 15. Progetti con impatto sulla parità di genere per tipologia di intervento

Fonte: Elaborazione del Valutatore su dati GEFO

- Osservando il grafico emerge che i 6 progetti “pienamente focalizzanti” in termini di parità di genere si

collocano sull’Asse 3 e sulla Misura 1.3. Approfondendo l’analisi sui singoli progetti, emerge quanto

segue.

o Un progetto (id 7671128 – “GENIO DONNA, progetto per le pari opportunità alle donne:

informazione, cultura, lavoro”), come si è visto, è l’unico ad avere indicato la promozione della

parità di genere come linea di azione principale: esso è promosso da associazioni femminili su

entrambi i versanti, con l’obiettivo di promuovere l’informazione sulla parità di genere mediante la

pubblicazione di un mensile informativo con redazioni a Como e Lugano, la promozione di iniziative

culturali e la costituzione di un Osservatorio Permanente che permetta il monitoraggio della

condizione occupazionale delle donne e delle relative discriminazioni. Dal monitoraggio delle

attività svolte emerge che tale progetto ha un buon riscontro in termini occupazionali, dato che

l’attivazione della testata giornalistica ha permesso di collocare nuove redattrici.

0%

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20%

0%

0%

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29%

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1.1

1.2

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3.4

Positivo Pienamente focalizzante

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

71

o Gli altri interventi a valere sulla Misura 3.4, pur essendo indirizzati ad categorie di svantaggio più

ampie, sono comunque pienamente focalizzati sulla parità di genere:

Il progetto id 7640351 (“ChiaVe: un progetto che apre le frontiere”), promosso per la

prevenzione del disagio giovanile, prevede peraltro la costituzione di un’équipe composta da

sole donne dedita all’educativa di strada dedicata alle ragazze: ad oggi risultano effettuati dei

momenti di riflessione e lavoro in piccolo gruppo, uscite, gite, incontri con i servizi socio-

sanitari dedicati agli adolescenti.

Il progetto id 7639487 (“COOPSUSSI - Cooperazione istituzionale con laboratori di

sussidiarietà e una rete per un sistema di accreditamento del Welfare”) ha l’obiettivo di

rafforzare la cooperazione nell’ambito delle istituzioni e del welfare e, con riferimento alla

popolazione femminile, punta a migliorare la condizione delle donne in un’ottica di

conciliazione tra vita familiare e lavoro. Su questo progetto risultano già effettuate diverse

azioni di formazione e orientamento rivolte a donne, in ambito turistico e commerciale.

o Per quanto riguarda invece i progetti finanziati a valere su altre misure che non sono

particolarmente focalizzate alla promozione sociale e istituzionale, ma che comunque sono stati

definiti “pienamente focalizzanti” sul tema della parità di genere, si individuano i seguenti:

Il progetto id 7618878 (“La pietra e la storia: salvaguardia del paesaggio e dell’architettura tra

Lecchese e Cantone Ticino”), finanziato a valere sulla Misura 3.1, ha come obiettivo la

valorizzazione del patrimonio artistico, culturale ed edilizio transfrontaliero, attraverso interventi

di studio, diagnosi, recupero e promozione del patrimonio caratteristico dell’area, riferito in

particolare ai manufatti, agli edifici e alle decorazioni che utilizzano come materiale prevalente

la pietra. Il beneficiario ha dichiarato per l’intervento un coinvolgimento attivo di operatori

culturali di entrambi i sessi, con particolare attenzione nel rispettare questo principio sia nella

scelta dei professionisti del settore che nel coinvolgimento degli studenti.

Il progetto id 13916598 (“Castelli del ducato - Percorsi castellani da Milano a Bellinzona”),

finanziato sempre a valere sulla Misura 3.1, mira a tracciare un percorso culturale e turistico

dal Castello Sforzesco di Milano ai castelli di Bellinzona valorizzando fortificazioni, architetture

e centri urbani, fondati o ampliati durante la dominazione del ducato di Milano, da meta

Trecento a meta Cinquecento. La focalizzazione sulla parità di genere sta nel fatto che il

progetto è ideato e gestito da professioniste, sia per parte italiana che per parte svizzera e,

quindi, nell’opportunità occupazionale attuale e potenziale offerta dall’intervento.

Il progetto id 7654173 (“Valori e sapori delle produzioni tradizionali alpine – Proalpi”), invece, è

finanziato a valere della Misura 1.3 per la valorizzazione delle produzioni forestali e

agroalimentari tradizionali della Provincia di Verbano-Cusio-Ossola e del Cantone Ticino e la

promozione della cultura di una sana alimentazione, in cui è determinante in ruolo

dell’occupazione e, in particolare, dell’imprenditoria femminile.

- Osservando, invece, i progetti “positivi” in termini di parità di genere, emerge una particolare

concentrazione di progetti positivi sulle Misure 3.4, 3.2 e 2.2, con oltre la metà degli interventi finanziati.

In molti casi tale valutazione è stata effettuata con riferimento al fatto che l’operazione viene realizzata

nel rispetto del principio delle pari opportunità tra uomini e donne e di non discriminazione, in particolare

nella selezione dei destinatari ai percorsi formativi e del personale impiegato nel progetto. A tal

proposito dall’intervista effettuata ad un campione di beneficiari è emersa una buona percentuale di

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

72

risorse femminili nei progetti, benché solo il 25% degli intervistati abbiano adottato misure di

conciliazione vita-lavoro (telelavoro e part time).

Grafico 16. Coinvolgimento delle risorse femminili nel progetto (% sul totale delle risorse coinvolte)

Fonte: Elaborazioni del Valutatore sugli esiti delle interviste ad un campione di beneficiari

- In alcuni casi, tuttavia, nella valutazione della positività del progetto sono stati approfonditi anche gli

effetti del progetto sulla parità di genere, individuando tra le motivazioni:

o il potenziale effetto positivo sulla popolazione femminile in termini di nuove opportunità

occupazionali e di autoimprenditorialità, visto anche sotto l’ottica dei seguenti impatti:

il miglioramento della qualità della vita delle donne, anche con riferimento agli strumenti di

flessibilità e conciliazione tra vita familiare e lavoro;

l’accesso delle donne alle tecnologie e la mobilità virtuale;

la mobilità sostenibile;

o l’inclusione sociale e culturale delle donne, in particolare straniere e disagiate.

Si ritiene che per tali progetti sia evidente la sostenibilità e la trasferibilità delle attività e dei relativi

risultati a vantaggio dell’efficacia del PO.

- È descritto come “positivo” anche il progetto che indica la promozione della parità di genere come linea

di azione secondaria (id 13727316, “Rafforzare la gestione comunale per promuovere lo sviluppo

sostenibile nelle aree montane”), che nell’ambito dei suoi obiettivi di introduzione di modelli di gestione

innovativi dei comuni medio-piccoli nelle aree montane tiene conto delle difficoltà delle donne nella

conciliazione tra attività comunale e famiglia/lavoro mediante la sensibilizzazione alla partecipazione

delle stesse alla politica.

- Tra le iniziative “positive”, inoltre, si segnala il progetto id 14085225 (“Welcome Media System”), del PIT

Intramedia, che prevede una serie di iniziative integrate di informazione e comunicazione con l’impiego

dell’ICT per il miglioramento dei servizi informativi rivolti ai turisti. Il progetto, come emerso

dall’intervista, è focalizzato sul tema delle pari opportunità in quanto mira a superare il digital divide che,

soprattutto in zone di montagna o zone periferiche, rischia di costituire un elemento di isolamento ed

< 10%0%

10% - 30% 8%

30% - 50% 42%

50% - 70%33%

> 70%17%

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

73

esclusione sociale per le persone. Inoltre il progetto ha ricadute positive sull’occupazione di donne e

categorie svantaggiate, perchè prevede modalità lavorative che sostituiscono la presenza fisica sul

posto di lavoro con il collegamento da remoto.

- Va segnalato, inoltre, che nei casi in cui il progetto è stato definito “neutro” in termini di parità di genere,

la giustificazione fornita è l’assenza di effetti diretti, ma né approfondisce i potenziali impatti indiretti

dell’intervento sulle pari opportunità, né considera l’eventuale composizione del gruppo di lavoro in

termini di parità di genere, come è stato fatto per gli altri progetti. Pertanto, la percentuale di progetti con

impatto sulle pari opportunità tra uomini e donne è potenzialmente maggiore del 49%.

- Dall’analisi complessiva, quindi, emerge che nonostante il Programma non preveda un’attenzione

specifica sulla parità di genere, gli interventi finanziati su diverse Misure hanno un effetto su questo

tema, con particolare riguardo all’occupabilità e all’imprenditorialità femminile, che costituisce uno degli

obiettivi strategici a livello europeo.

- Volendo evidenziare tale concetto secondo il modello Vispo, la tabella sottostante evidenzia, per

ciascuna delle tre priorità del PO, in che misura esse contribuiscono al raggiungimento di degli obiettivi

di tale modello, tenendo conto delle finalità e dei contenuti dei progetti finanziati, nonché delle

motivazioni addotte nel declinare un giudizio di pertinenza sulla parità di genere.

Tabella 21. Adozione del principio del gender mainstreaming secondo il modello Vispo

Migliorare le condizioni di vita al fine di rispondere

meglio ai bisogni delle donne

Migliorare l’accesso delle donne al mercato del lavoro

e alla formazione

Migliorare le condizioni delle donne sul lavoro e

ridistribuire il lavoro di cura

Promuovere la partecipazione delle donne alla creazione delle attività

socioeconomiche

Priorità 1 Bassa Bassa Bassa

Priorità 2 Alta Media Bassa

Priorità 3 Media Alta Media

67. Con riferimento alle pari opportunità in termini di uguaglianza, invece:

- Nel 52% dei casi i progetti finanziati sono stati descritti come “positivi” o “pienamente focalizzanti”

rispetto a questo tema. Per 7 progetti è definito come linea di azione prevalente l’intervento III.4.2, che

non è mai indicato invece come linea di azione secondaria. I progetti per cui è descritto un “impatto” in

termini di uguaglianza sono distribuiti come nel grafico sotto riportato, che per ciascuna Misura indica la

percentuale di progetti cui è stato attribuito un significato positivo o pienamente focalizzante.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

74

Grafico 17. Progetti con impatto sull’uguaglianza per tipologia di intervento

Fonte: Elaborazione del Valutatore su dati GEFO

- Osservando il grafico emerge che i 6 progetti “pienamente focalizzanti” in termini di uguaglianza si

collocano sulle Misure 3.4, 3.1 e 1.3. Approfondendo l’analisi sui singoli progetti, emerge quanto segue.

o Due progetti, oltre ad essere “pienamente focalizzanti”, prevedono il tema dell’integrazione degli

immigrati e delle persone svantaggiate come linea di intervento principale:

Il progetto id 7640351 (“ChiaVe: un progetto che apre le frontiere”), che come si è visto sopra è

focalizzato anche sulla parità di genere, promuove l’uguaglianza nella prevenzione del disagio

giovanile con particolare attenzione anche ai ragazzi immigrati. Ad oggi sono già state attivati

vari interventi, tra cui l’educativa di strada rivolti specificatamente alla popolazione adolescente

straniera e l’accompagnamento al lavoro dei giovani fragili.

Il progetto id 14004268 (“Il raggio del suono: espressività per le disabilità - Progetto di

cooperazione sociale transfrontaliera a sostegno dell’integrazione dei soggetti disabili”)

promuove l’inclusione sociale transfrontaliera dei disabili a partire dall’espressività e dalla

musica anche ricorrendo alla tecnologia.

o Anche altri interventi a valere sulla Misura 3.4 e, quindi, sulla cooperazione sociale e istituzionale

sono pienamente focalizzati sul tema dell’uguaglianza ma, come visto sopra, lo sono in termini di

genere (id 7671128 - “GENIO DONNA, progetto per le pari opportunità alle donne: informazione,

cultura, lavoro” e id 7639487 - “COOPSUSSI - Cooperazione istituzionale con laboratori di

sussidiarietà e una rete per un sistema di accreditamento del Welfare”).

o Per quanto riguarda invece i progetti finanziati a valere di misure che non sono particolarmente

focalizzate sull’uguaglianza, ma che comunque sono stati definiti “pienamente focalizzanti” sul

tema, si individuano due progetti rilevati anche per la parità di genere:

Il progetto id 7618878 (“La pietra e la storia: salvaguardia del paesaggio e dell’architettura tra

Lecchese e Cantone Ticino”), come per la parità di genere, prevede un coinvolgimento attivo di

operatori culturali senza alcuna distinzione su condizioni personali di carattere culturale,

0%

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14%

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0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

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1.2

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3.4

Positivo Pienamente focalizzante

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

75

religioso, etnico o relativi a stati di handicap, con particolare attenzione nel rispettare questo

principio sia nella scelta dei professionisti del settore che nel coinvolgimento degli studenti.

Il progetto id 7654173 (“Valori e sapori delle produzioni tradizionali alpine – Proalpi”) è

pienamente focalizzato sul tema dell’uguaglianza ma, come visto sopra, lo è in termini di

genere.

- Osservando, invece, i progetti “positivi” in termini di uguaglianza, emerge una particolare

concentrazione di progetti positivi sulle Misure 3.2, 3.3, 3.4 e 2.3, con oltre la metà degli interventi

finanziati. In questo caso per alcuni progetti tale valutazione riconosce l’assenza di elementi

discriminatori oppure è stata effettuata circoscrivendo la motivazione al rispetto della parità di genere.

Dall’intervista ad un campione di beneficiari, inoltre, nel 25% dei casi è emersa la partecipazione di

risorse diversamente abili nel progetto.

- In alcuni casi, però, sono stati approfonditi anche gli effetti del progetto sulle pari opportunità in termini

più ampi di uguaglianza, individuando tra le motivazioni della positività dell’intervento:

o l’inclusione sociale, culturale e lavorativa dei soggetti svantaggiati, con particolare riguardo a

disabili e immigrati, ma anche a popolazioni più isolate in ragione delle caratteristiche del territorio

e ad altre categorie (es. disoccupati, detenuti);

o l’uguaglianza nell’accesso alle tecnologie;

o la mobilità sostenibile dei disabili.

Anche in questo caso si ritiene che per tali progetti sia evidente la sostenibilità e la trasferibilità delle

attività e dei relativi risultati a vantaggio dell’efficacia del PO.

- Sono descritti come “positivi” anche 5 progetti per cui è stata indicata come linea di azione prevalente

l’integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate:

o Il progetto id 7475343 (“Peer education ITA-CH”) mira a promuovere e diffondere la condivisione

orizzontale di conoscenze ed esperienze tra persone giovani di pari status, in modo tale che i più

esperienti possano responsabilizzare e consapevolizzare i loro peers, prevedendo azioni di

formazione di giovani educatori sulla pratica della responsabilizzazione, nonché dei giovani sui

rischi derivanti da pratiche sessuali a rischio e uso di sostanze psicotrope o stupefacenti in

generale. Ad oggi sono stati effettuati vari corsi di formazione per i peer educator, eventi per la

discussione e la sensibilizzazione sul tema, nonché una ricerca quali-quantitativa per conoscere i

fattori di rischio sociale dei giovani tra i 14 e i 19 anni.

o Il progetto id 7601867 (“MONTEQUA - Sviluppare istruzione di qualità tramite pedagogia

Montessori”) mira a riqualificare l’offerta formativa per mantenere in vita il sistema scolastico in

talune località e migliorarne la qualità, favorendo l’apprendimento di lingue come il ladino e il

retoromanzo e promuovendo così l’uguaglianza nella formazione tra tutti i bambini del territorio.

L’equipe ad oggi ha stretto contatti ed effettuato sondaggi con le autorità scolastiche, condotto

ampia sperimentazione sul metodo pedagogico proposto, distribuito brochure informative presso

scuole dell’infanzia e partecipato a dei corsi di formazione.

o Il progetto id 14030855 (“REMIDA”) del PIT rifiuti il progetto mira a promuovere la cultura della

sostenibilità ambientale e la valorizzazione economica degli scarti, mediante la creazione di due

centri del riuso di scarti industriali e non, di cui uno a Varese per la sensibilizzazione sul tema della

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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sostenibilità ambientale per minori e adulti svantaggiati e l’altro a Mendrisio al servizio di pazienti

psichiatrici e adulti svantaggiati in genere.

o Il progetto id 14030373 (“Rifiutilinsubrici”), sempre del PIT Rifiuti, mira all’educazione e

sensibilizzazione della popolazione del Cantone Ticino e della provincia di Varese alla sostenibilità

ambientale nelle scelte quotidiane di acquisto, consumo e smaltimento dei prodotti, attraverso

azioni educative nelle scuole e sensibilizzanti in mostre itineranti. In questo caso non emergono dal

progetto particolari elementi relativi alle pari opportunità, ma dall’analisi degli esiti dell’istruttoria

emerge un impegno di personale prevalentemente femminile.

o Il progetto id 13709346 (“Ponti per il futuro - modelli innovativi di sostegno e assistenza”) prevede

lo sviluppo di modelli assistenziali innovativi a favore di categorie svantaggiate di persone come

anziani e adulti con problematiche psichiche, attraverso un miglioramento della rete di enti

erogatori di servizi assistenziali e opere di sensibilizzazione e di qualificazione del personale

specializzato nell’assistenza. Ad oggi per favorire il coordinamento di progetto e la diffusione del

know-how si sono costruite due reti locali e una rete transfrontaliera, oltre che installata una

piattaforma per la cooperazione transfrontaliera.

- Tra le iniziative con effetti positivi sull’uguaglianza, si segnala inoltre il progetto id 13852227 (“La culture

du geste”), finalizzato alla tutela dell’artigianato di tradizione e raggiunto dall’intervista del Valutatore.

Nell’ambito del progetto sono previste attività di animazione e di didattica destinate alle situazioni di

disagio (es. laboratori didattici per ragazzi diversamente abili). Attualmente in una sala didattica è stato

installato un laboratorio per bambini, perfettamente funzionante, e che il Capofila vorrebbe attivare per

persone con difficoltà motorie e/o psichiche.

- Quindi, anche in questo caso, come per la parità di genere, emerge che nonostante il Programma non

preveda un’attenzione specifica sull’uguaglianza, fatta eccezione che per l’intervento III.4.2, gli

interventi finanziati nell’ambito di altre Misure hanno un effetto su questo tema.

68. Oltre ad esaminare come i progetti si collocano sul piano qualitativo in termini di pari opportunità, il

Valutatore ha esaminato l’efficacia delle operazioni analizzando il trend degli indicatori di risultato

pertinenti. Per quanto riguarda l’indicatore della Misura 3.3 “Soggetti partecipanti ai percorsi formativi

transfrontalieri”, che è declinato per donne, immigrati e disabili, non vi è alcun risultato, mentre per

l’indicatore della Misura 3.4 “Numero di utenti di progetti di cooperazione sociosanitaria”, declinato in

relazione alle diverse categorie di svantaggio (minori, donne, immigrati e disabili), si tratteggia

l’avanzamento indicato nel prospetto che segue che è determinato da due soli progetti, precedentemente

illustrati. Tuttavia, come emerge in tabella, per le iniziative per cui è disponibile il dato, il target raggiunto è

comunque molto superiore a quello previsto dal PO.

Tabella 22. Andamento degli indicatori di risultato pertinenti con le pari opportunità

ID Progetto

Titolo progetto Indicatore di risultato Target P.O. Target

progetto Realizzato

Realizzato / Target

7640351 ChiaVe: un progetto che apre le frontiere

Numero di utenti di progetti di cooperazione sociosanitaria per minori

50 500 350 70%

Numero di utenti di progetti di cooperazione sociosanitaria per donne

50 450 300 67%

Numero di utenti di progetti di cooperazione sociosanitaria per immigrati

50 100 60 60%

7475343 Peer education ITA-CH

Numero di utenti di progetti di cooperazione sociosanitaria per minori

50 1.200 1.710 143%

SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013

VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

77

4.4 Valutazione del ruolo delle pari opportunità nel processo di selezione

69. Nella selezione dei progetti è previsto un unico criterio di selezione, comune a tutte le misure,

specificatamente legato al tema della non discriminazione: “Capacità di generare ricadute sociali ed

economiche positive sul piano delle pari opportunità per tutti e della parità tra uomini e donne”. Tale criterio,

infatti, permette di rilevare l’eventuale capacità (diretta o indiretta) degli interventi di produrre delle ricadute

sulle pari opportunità sia in termini di genere che di uguaglianza, così come previsto dal Regolamento (CE)

1083/2006.

70. Analizzando gli esiti della selezione dei progetti della seconda finestra valutativa e dei PIT con riferimento a

tale criterio di selezione, si osserva in generale un giudizio mediamente molto positivo56, lievemente

superiore per il versante svizzero, anche in ragione del fatto che in questo caso non vi sono stati giudizi

“sufficienti”, ma solo “buoni” o “insufficienti”.

Tabella 23. Giudizio sulle PPOO per Misura Grafico 18. Andamento del giudizio sulle PPOO

Misura Giudizio

complessivo Giudizio

ITA Giudizio

CH

1.1 2,50 2,00 3,00

1.2 2,42 2,33 2,50

1.3 2,67 2,33 3,00

2.1 2,46 2,14 2,79

2.3 2,75 2,50 3,00

3.1 2,75 2,75 2,75

3.2 2,83 2,67 3,00

3.3 2,50 3,00 2,00

3.4 2,92 2,83 3,00

Giudizio complessivo

2,63 2,47 2,79

Fonte: elaborazione del Valutatore sulla base delle schede di istruttoria dei progetti della seconda finestra valutativa e dei PIT

71. Come emerge dalla tabella e dal grafico soprastanti, hanno avuto una valutazione migliore sulle pari

opportunità i progetti a valere sulla misura 3.4, su cui il PO concentra gli interventi inerenti questo tema

trasversale. Tuttavia, una valutazione superiore alla media è ottenuta anche dai progetti finanziati sulle

Misure 1.3, 2.3, 3.1 e 3.2, a testimonianza del fatto gli interventi finanziati sono in grado di generare impatti

indiretti significativi sull’applicazione del principio delle pari opportunità.

72. La selezione è avvenuta tenendo conto, da un lato, delle ricadute descritte dai beneficiari in fase di

presentazione progettuale in termini di genere e di uguaglianza dell’intervento e, dall’altro, dei potenziali

effetti del progetto che, come già rilevato, non sono stati descritti direttamente dai beneficiari. In ogni caso,

osservando gli esiti dell’istruttoria sui progetti della seconda finestra valutativa e dei PIT, emerge un

sostanziale allineamento tra le dichiarazioni dei beneficiari e la valutazione dei progetti sul criterio relativo

alle pari opportunità.

56 Giudizio calcolato attribuendo i punteggi come segue: 1 = Insufficiente; 2 = Buono; 3 = Ottimo. In presenza di più valutatori per versante è stato attribuito un peso maggiore ai soggetti di maggior peso sul tema delle pari opportunità.

-

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

1.1 1.2 1.3 2.1 2.3 3.1 3.2 3.3 3.4

Giudizio per Misura Giudizio complessivo

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

78

Tabella 24. Confronto tra le dichiarazioni dei destinatari in materia di pari opportunità e il giudizio degli

istruttori

Criterio Giudizio dichiarato dal

beneficiario Valutazione complessiva

Valutazione ITA Valutazione CH

Genere

Pienamente focalizzante 3,00 3,00 3,00

Positivo 2,75 2,65 2,85

Neutro 2,52 2,31 2,73

Uguaglianza

Pienamente focalizzante 3,00 3,00 3,00

Positivo 2,70 2,57 2,83

Neutro 2,54 2,35 2,74

Fonte: elaborazioni Valutatore su punteggi assegnati ai progetti finanziati per il criterio di selezione delle Pari Opportunità (progetti della seconda finestra valutativa e PIT)

73. Inoltre, si rileva che il giudizio per i progetti dichiarati “neutri” rispetto al tema delle pari opportunità è

comunque mediamente positivo, a testimonianza del fatto che in alcuni casi non sono state indicate

espressamente le potenziali ricadute dei progetti, che invece sono state colte in sede di valutazione.

74. Per i progetti per cui la valutazione è stata più negativa, invece, sono state formulate alcune specifiche

raccomandazioni ai beneficiari, che sono stati invitati a valorizzare maggiormente le potenzialità del

progetto sulle pari opportunità, con particolare riferimento alle opportunità occupazionali sulle donne,

all’accessibilità ai diversamente abili, all’accessibilità ai servizi attraverso una opportuna localizzazione e

organizzazione degli orari dei servizi, alla parità di accesso alla formazione, alla promozione della

conciliazione tra vita familiare e lavoro.

4.5 Conclusioni e raccomandazioni

75. L’esame sul perseguimento del principio trasversale delle pari opportunità consente una valutazione positiva

sul contributo del Programma in relazione a questa tematica.

76. Nello specifico, alla luce dell’evoluzione del contesto di riferimento è confermata la validità della strategia

del Programma, sia con riferimento alle linee di intervento specificatamente rivolte alla promozione della

parità di genere e all’integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate, sia alle altre linee che

vengono individuate come portatrici di effetti indiretti. Tuttavia, va evidenziato come il Programma preveda

ulteriori linee che possono avere un effetto indiretto sulle pari opportunità, con particolare riferimento a

quelle occupazionali (es. cooperazione nei settori agroalimentare e culturale, accesso alla formazione e al

mercato del lavoro). Si raccomanda tuttavia un’attenzione trasversale alle pari opportunità che incroci la

parità di genere con l’uguaglianza, promuovendo ad esempio azioni di conciliazione rivolte a donne

immigrate, come volano per la loro integrazione, nonché un’attenzione più ampia categorie deboli meno

trattate (es. anziani).

77. Osservando gli interventi finanziati, benché il Programma non preveda un’attenzione specifica sulle pari

opportunità, emerge come effettivamente i progetti approvati nell’ambito di altre Misure abbiano un effetto

positivo su questo tema, con particolare riguardo all’occupabilità e all’imprenditorialità, che costituisce uno

degli obiettivi strategici a livello europeo.

78. Tuttavia, l’analisi delle progettualità chiarisce come la sensibilità dei beneficiari nel valorizzare le possibili

ricadute dei progetti in termini di parità di genere e uguaglianza sia ancora debole e a volte legata più al

concetto di “non discriminazione” che di promozione di effetti positivi su queste tematiche. Al contempo, dal

confronto con gli stessi referenti cantonali è emerso un interesse poco rilevante per tale tematica

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

79

trasversale. Pertanto, si raccomanda, per le prossime progettualità, di stimolare nei beneficiari una maggiore

sensibilità nel declinare le ricadute sulle pari opportunità dei progetti e, per i progetti in corso di attuazione o

di valutazione, di fornire ai beneficiari indicazioni utili ad accompagnarli in itinere nella valorizzazione degli

effetti potenziali sulla parità di genere e sull’uguaglianza in fase di presentazione della relazione di

monitoraggio e di rendicontazione, anche mediante il ricorso a strumenti di misurazione o di analisi

qualitativa delle attività svolte e dei relativi effetti.

79. Un possibile accompagnamento potrebbe prevedere anche il coinvolgimento dell’Organismo per le pari

opportunità in eventuali incontri formativi e informativi sulle occasioni di moltiplicazione degli effetti dei

progetti in termini di parità di genere ed uguaglianza, nonché sulla maturazione di una cultura delle pari

opportunità che permetta la sostenibilità delle azioni intraprese (affinché ad esempio il coinvolgimento delle

donne nelle attività progettuali non si traduca poi nel precariato) e ne promuova la relativa trasferibilità.

Inoltre è auspicabile il coinvolgimento dell’Organismo per le pari opportunità nelle fasi di programmazione e

gestione delle risorse e dei progetti.

80. Benché l’efficacia dei progetti possa essere misurata solo a conclusione degli stessi, dall’analisi degli

indicatori di risultato emerge che i valori target definiti dal POR in termini di numero di utenti di progetti di

cooperazione sociosanitaria per immigrati, donne e minori risultano già superati. Tuttavia, va rilevato che

solo due progetti ad oggi contribuiscono all’alimentazione di questi due indicatori e occorre quindi attendere

l’avanzamento degli altri progetti finanziati a valere delle misure 3.3. e 3.4 che contribuiscono alla

valorizzazione degli indicatori rilevanti per avere un quadro più completo sui risultati. Inoltre, si evidenzia la

scarsità di indicatori di Programma declinati per genere o per tipologia di soggetto destinatario dell’intervento

(ad es. immigrati, disabili), che potrebbero pertanto essere integrati.

81. Rispetto al criterio di selezione relativo alle pari opportunità, trasversale a tutte le Misure, si ritiene che

esso sia funzionale al perseguimento degli obiettivi trasversali sia in termini di genere che di uguaglianza, in

quanto permette di rilevare la capacità (diretta o indiretta) degli interventi di produrre delle ricadute sulle pari

opportunità. Anche se si rileva un sostanziale allineamento tra le dichiarazioni dei beneficiari in termini di

ricadute sulle pari opportunità e la valutazione dei progetti sul relativo criterio, va riconosciuto ai soggetti che

hanno effettuato la selezione dei progetti la capacità di individuare gli effetti potenziali, anche non rilevati dal

beneficiario, indicando nella scheda di valutazione del progetto suggerimenti e indicazioni sugli impatti

potenziali generabili dall’intervento sulle pari opportunità ai fini dell’attuazione.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

80

5. Effetti della cooperazione con uno stato extra-europeo

5.1 Approccio metodologico

La presente sezione descrive l’approccio metodologico adottato per valutare gli effetti della cooperazione con la

Svizzera che, in quanto stato extra-europeo (extra-UE) attua il Programma attraverso la Nuova politica regionale

(NPR) della Confederazione.

La proposta metodologica circoscrive il campo di indagine alle due tematiche chiave individuate nel Piano di

Valutazione approvato, proseguendo un percorso valutativo che mira ad investigare in che modo le differenze tra

i due paesi differenze dovute alla non appartenenza alla UE da parte della Svizzera influiscono sul

raggiungimento degli obiettivi del programma.

La valutazione pertanto non può non prescindere dall’analisi dei seguenti aspetti: il primo riguarda le differenti

politiche regionali di sviluppo economico e territoriale di Italia e Svizzera e la conseguente mancanza di

coordinamento strategico nella loro definizione, il secondo riguarda l’ammontare delle risorse e la differenza delle

risorse investite.

L’analisi delle politiche regionali di sviluppo economico è stata condotta attraverso l’approfondimento della

documentazione di programmazione, in particolare quella riguardante la Nuova Politica Regionale elvetica e la

valutazione intermedia effettuata dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Le verifiche sulle risorse

investite sono state eseguite sulla base dei dati provenienti dal sistema di monitoraggio e dai Rapporti Annuali di

Esecuzione (RAE).

Un’attenzione particolare nella fase di valutazione è stata rivolta all’approfondimento delle disparità che

influenzano l’efficacia del Programma: l’indagine è stata condotta facendo ricorso ad interviste con i referenti

italiani e svizzeri del Programma.

5.2 Evoluzione delle politiche svizzere

82. Di seguito si illustrano le principali evidenze dell’analisi dell’evoluzione delle politiche svizzere, con

particolare riferimento al relativo impatto sulla cooperazione transfrontaliera.

- Nell’ultimo decennio le condizioni economiche generali della Svizzera sono cambiate, seguendo in

parte le trasformazioni avvenute a livello globale (terziarizzazione dell’economia, decrescita del settore

agricolo, invecchiamento della popolazione ecc.). Su alcuni aspetti, nelle regioni montane e rurali il

cambiamento è stato più problematico rispetto ai centri economicamente più forti di pianura e collina.

Per esempio, i mutamenti demografici e del mercato del lavoro, tutt’ora in corso, hanno una profonda

influenza sul territorio svizzero e rientrano tra le sfide principali per lo sviluppo regionale.

- L’insieme delle vicende che hanno condizionato e determinato in questi ultimi anni lo sviluppo delle

politiche svizzere, qui intese nell’ambito dello sviluppo regionale e dell’economia, si snoda lungo un

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

81

percorso, che soprattutto nell’ultimo decennio ha introdotto nuove modalità di ripartizione dei compiti e

di collaborazione tra Confederazione e Cantoni volte alla perequazione delle disparità cantonali ed

all’incremento dell’efficienza.

- L’evoluzione delle politiche svizzere è stata fortemente segnata dalla “Riforma della perequazione

finanziaria e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e cantoni” (RPT), completata nel 2008.

Tale strumento è finalizzato a disciplinare le relazioni politiche e finanziarie tra la Confederazione e i

cantoni, da un lato, e tra i vari cantoni, dall’altro lato. La RPT ha introdotto una suddivisione più chiara

delle responsabilità tra la Confederazione e i cantoni, e ha reso l’impostazione della perequazione

finanziaria più facilmente gestibile ed equa.

- Attraverso la Nuova politica regionale57 la Confederazione è intervenuta sostenendo le regioni rurali,

montane e di frontiera nell’attuazione dei loro programmi di sviluppo. Benché i problemi che si

presentano nelle diverse regioni siano di carattere analogo, le soluzioni e le opportunità più adatte

possono differire da regione a regione. Per questo motivo, per l’attuazione della politica regionale, la

regia è stata affidata ai Cantoni che, insieme alle regioni interessate, sviluppano strategie volte a

rafforzare l’economia.

- Rispetto alle politiche precedenti, la Nuova politica regionale (NPR) ha focalizzato l’attenzione sulla

competitività e sul rafforzamento delle regioni come spazio economico. In Svizzera e nelle singole

regioni, infatti, le esportazioni di merci e servizi oltre i confini regionali, cantonali e nazionali rivestono un

ruolo primario. La NPR si basa quindi su un modello di sviluppo economico regionale58 che parte dal

presupposto che il benessere ed il potenziale di crescita di una regione sono determinati dalle attività

economiche che generano valore aggiunto attraverso l’esportazione di beni e servizi verso altre regioni

o altri Cantoni, o anche verso l’estero. Sulla base del Programma pluriennale 2008-201559 della

Confederazione, la legge sulle politiche regionali viene attuata attraverso i programmi di attuazione

cantonali quadriennali (2007-2011 e 2012-2015), nei quali vengono fissati gli obiettivi specifici e le

strategie da adottare.

- A livello federale l’attuazione della NPR spetta alla sezione Politica regionale e d’assetto del territorio

della SECO, la quale ha effettuato, nel 2010, una valutazione intermedia con l’intento di fare il punto

della situazione e trarre delle raccomandazioni per l’attuazione della NPR 2012-2015. Si è ritenuto utile

esaminare tale valutazione per cogliere gli orientamenti futuri e le possibili evoluzioni delle politiche

regionali svizzere in relazione alla cooperazione transfrontaliera che, come noto, si inquadra nella NPR.

o La valutazione ha espresso un giudizio complessivamente positivo; dal gennaio 2008 al luglio

2010, i fondi federali assegnanti dalla confederazione per la cooperazione transfrontaliera,

57 La Nuova Politica Regionale, che è stata introdotta con la Legge federale del 6 ottobre 2006, è entrata in vigore il primo gennaio 2008; essa segue, un approccio basato sulla crescita economica e sulla competitività delle regioni di montagna, abbandonando il criterio della precedente Legge federale sull’aiuto agli investimenti nelle regioni di montagna (LIM) che, per eliminare le disparità delle regioni periferiche, puntava essenzialmente sulla ridistribuzione delle risorse.

58 Secondo la teoria dello sviluppo regionale denominata “base d’esportazione” che interpreta le modalità di sviluppo a livello regionale attraverso l’importanza delle esportazioni, le uniche attività che possano dare impulso all’economia e generare ricchezza in un territorio.

59 In base alla Legge federale sulla politica regionale, l’Assemblea federale definisce, nel Programma pluriennale, le priorità riguardo a contenuti, territori e mezzi promozionali.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

82

transnazionale e interregionale con i paesi europei60 rappresentano circa il 12% (14 M di CHF) del

totale dei finanziamenti stanziati per la NPR (126 M di CHF) ed i progetti di cooperazione sostenuti

rappresentano quasi il 30% (177) del totale (610).

o Nella valutazione intermedia, si riconosce l’utilità della collaborazione transfrontaliera a favore dello

sviluppo regionale, in quanto molte questioni riguardanti i territori di confine richiedono la ricerca di

soluzioni comuni.

o I risultati della valutazione rivelano tuttavia che la NPR avrà bisogno di tempo per essere

pienamente operativa. Le esperienze con strumenti della vecchia politica regionale mostrano che il

tempo necessario potrebbe essere quello dell’intero programma pluriennale. Per la realizzazione

futura della NPR si dovrà quindi tenere conto di quanto segue:

qualora vengano impiegati contributi federali, la NPR e la cooperazione transfrontaliera

dovranno essere il più possibile concordanti (questo fattore sarà un criterio di valutazione per il

2012 - 2015);

nella progettazione e selezione dei progetti di cooperazione transfrontaliera, è auspicabile,

nella prospettiva della politica regionale, che vi sia un maggiore allineamento degli obiettivi

della strategia NPR con quelli dei programmi cantonali.

sarà importante perfezionare il coordinamento tra i servizi della politica regionale e gli attori del

programma transfrontaliero affinché vi sia il maggior grado di compatibilità possibile. Per tale

ragione, se sarà opportuno, saranno recepiti i suggerimenti proposti dal gruppo di lavoro

formato dai cantoni;

nell’elaborazione dei prossimi programmi di cooperazione transfrontaliera, dovranno essere

tenuti in considerazione, per quanto possibile, gli interessi dei Cantoni ed i loro obiettivi di

sviluppo per le regioni di confine;

secondo quanto stabilito dalla Legge federale sulla politica regionale, nel caso i risultati siano

positivi a seguito della valutazione conclusiva del 2013, sarà considerata la necessità di

integrare la cooperazione transfrontaliera con risorse aggiuntive;

inoltre, sulla base dell’indirizzo della RPT, la NPR deve concentrarsi su specifici ambiti dello

sviluppo regionale che perseguono obiettivi di ordine esclusivamente economico. Solo se

riuscirà ad essere coerente con tali obiettivi, la NPR potrà giustificare la sua esistenza a lungo

termine, se avverrà il contrario, significherà che il finanziamento di progetti NPR, come nel

caso dell’estensione ad interventi di tipo materiale sulla la cooperazione transfrontaliera, potrà

interferire con le altre politiche settoriali.

83. Recentemente è maturata la consapevolezza, a livello cantonale, sui limiti di compatibilità tra NPR e

Cooperazione Transfrontaliera. Sono state istituite delle conferenze a livello federale per discutere e

valutare se la cooperazione Transfrontaliera debba essere per forza legata alla politica regionale oppure

svincolata da essa. Per il momento è prematuro capire quali provvedimenti adotterà il governo federale,

60 Si intende l’intero programma di cooperazione (in Svizzera denominato Interreg IV) che comprende tre sezioni: INTERREG IV A Programmi transfrontalieri Italia–Svizzera, Francia–Svizzera, Reno superiore e Reno alpino–Lago di Costanza–Alto Reno; INTERREG IV B Cooperazione transnazionale Europa nord-occidentale e Spazio Alpino; INTERREG IV C Scambi interregionali con tutti i paesi europei.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

83

tuttavia è indubbio che se si verificasse un mutamento del genere si potrebbe migliorare l’impianto giuridico

che regola la partecipazione al programma.

5.3 Principali differenze che condizionano l’attuazione del Programma

84. Sebbene, nella Valutazione Operativa 2010 e nel RAE 2010, siano stati evidenziati indubbi miglioramenti

nella qualità del partenariato e forti progressi delle attività di cooperazione transfrontaliera, riemergono,

tuttavia, le consuete differenze tra le due politiche regionali transfrontaliere che innegabilmente

diminuiscono l’efficacia del Programma. Com’è noto, poiché la Svizzera non è soggetta al quadro normativo

comunitario, la sua partecipazione al Programma di Cooperazione transfrontaliera si svolge nell’ambito della

NPR e pertanto l’attuazione da parte elvetica presenta alcune particolarità rispetto alla parte europea.

- La differenza tra le politiche è quindi l’elemento che influenza in maniera preponderante le condizioni

di partecipazione al Programma; infatti pur essendo, l’impianto giuridico che regola la partecipazione

ai programmi, valido e condiviso, gli obiettivi e le strategie fondanti le politiche rimangono differenti.

o Innanzitutto per ottenere un finanziamento federale i progetti di cooperazione transfrontaliera

devono anche soddisfare il requisito di miglioramento della competitività fissato dalla NPR.

o Inoltre, come già esposto, il cofinanziamento della NPR al Programma di cooperazione

transfrontaliera avviene attraverso un fondo per lo sviluppo regionale e l’attuazione del Programma

viene delegata ai Cantoni attraverso delle convenzioni programmatiche che essi stipulano con la

Confederazione. Le priorità strategiche cantonali costituiscono la base per l’elaborazione della

Convenzione tra Confederazione e Cantoni e per tale ragione esse sono ugualmente vincolanti

nell’ambito la cooperazione transfrontaliera.

- A ciò si aggiunge la disparità di risorse finanziarie rese disponibili dai due stati transfrontalieri, che

limita chiaramente la progettazione e la realizzazione dei progetti di cooperazione.

o Dal punto di vista finanziario si rileva la maggiore differenza con l’Italia (rapporto 5 a 1); alla data di

aprile 2011, i finanziamenti per il Programma di cooperazione Italia-Svizzera ammontano a

31.661.070,00 Euro (risorse comunitarie + nazionali + autofinanziamento) per la parte italiana,

mentre per la parte svizzera il finanziamento ammonta a 6.116.593,18 Euro (il finanziamento della

Confederazione è di 1.554.597,74 milioni mentre quello a livello cantonale - pubblico più privati - è

pari a circa 4.561.995,44 milioni).

o La limitata dotazione di risorse da parte svizzera, circa il 19,3% di quelle di parte italiana, influisce

fortemente sull’attuazione dei progetti. Il problema maggiore, è rappresentato dalla difficoltà di

finanziare progetti di buona qualità e di finalizzarli agli obiettivi posti dai cantoni. Le risorse sono

adeguate per la realizzazione di progetti immateriali ma insufficienti per la costruzione di

infrastrutture ed in generale, per le realizzazioni fisiche.

o Spesso per via delle maggior disponibilità finanziarie si è assistito ad una maggiore attività da parte

italiana ed il partenariato svizzero è stato funzionale agli obiettivi di quello italiano. In alcuni casi

tale condizione ha fatto sì che i partner ticinesi si sentissero strumentalizzati e che ciò abbia

generato qualche tensione. Si rileva tuttavia la crescita delle iniziative condotte dai partner svizzeri

(soprattutto del Cantone dei Grigioni) e l’aumento della consapevolezza che essi avvertono

nell’attuazione dei progetti.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

84

o Nella figura che segue è visualizzata la ripartizione finanziaria tra Italia e Svizzera dei progetti

finora ammessi a finanziamento.

Grafico 19. La differente partecipazione finanziaria italiana e svizzera sui progetti ammessi nella II

finestra

Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati indicati nelle Schede per la domanda di contributo pubblico presentate dai beneficiari

o In particolare, il finanziamento dei progetti da parte Svizzera appare più composito per via del

minore contributo pubblico che, diversamente dalla situazione italiana, determina un maggiore

peso dell’autofinanziamento.

Grafico 20. La composizione della partecipazione finanziaria svizzera sui progetti ammessi nella IIa

finestra

Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati indicati nelle Schede per la domanda di contributo pubblico presentate dai beneficiari

Autofinanziamento

in natura CH

19%

Autofinanziamento

monetario CH

18%

Contributo Federale

CH

25%

Altri contributi CH

9%

Contributi Cantonali

CH

29%

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

85

- Il dibattito sul futuro della Cooperazione Transfrontaliera accennato in precedenza, intende sviluppare

soluzioni che determinino maggiore interesse, consenso politico e disponibilità finanziaria. Una delle

soluzioni individuate potrebbe essere quella di selezionare alcuni temi prioritari. Infatti poiché il

Programma risulta troppo ampio relativamente al numero di tematiche transfrontaliere trattate, fa si che

esso non venga preso adeguatamente in considerazione a livello politico e un esiguo numero di

referenti politici ed istituzionali lo facciano proprio.

- Esistono inoltre alcuni limiti legati alla struttura istituzionale degli stati e dalla differenza a livello

amministrativo. A livello cantonale esistono numerosi enti autonomi e responsabili per mandato

istituzionale. Spesso nella ricerca dei partner da parte italiana, ciò non viene preso in considerazione e

vengono coinvolti partner svizzeri ai quali vengono attribuite funzioni e ruoli non appropriati in quanto

esistono già altri enti preposti.

- Un altro elemento di differenza è rappresentato dal calendario di finanziamento europeo che copre il

periodo 2007–2013, mentre quello svizzero si riferisce al periodo 2008–2015. Ne risulta un leggero

sfasamento temporale. I fondi federali elvetici relativi al periodo di programmazione 2012-2015 saranno

svincolati soltanto dopo la valutazione dei risultati del quadriennio 2008-2011. Anche se il

coordinamento tra i due calendari è assicurato, ciò provoca inevitabilmente delle difficoltà in termini di

omogeneità ed allineamento temporale e gestionale del Programma di cooperazione.

85. Da circa un anno sono stati istituiti dei tavoli di lavoro che hanno l’obiettivo di partecipare, sia a livello

operativo che strategico, all’elaborazione del programma d’attuazione della politica regionale per il periodo

2012-2015. Sul fronte operativo, attraverso la costituzione di piattaforme tematiche, l’attività si è concentrata

sulla valutazione dei risultati e sulle soluzioni utili per dare continuità a progetti prioritari o pilota. Sul piano

strategico, i gruppi hanno il compito, di valutare il raggiungimento degli obiettivi dell’attuale Convenzione di

programma siglata con la SECO, nonché di allestire, entro il prossimo 31 luglio, il Programma d’attuazione

2012-2015 in base al quale stipulare la nuova Convenzione con la Confederazione.

86. Altro elemento, in parte condiviso da entrambi i lati della frontiera, è rappresentato dalla complessità dei

meccanismi di attuazione che non favorisce la partecipazione degli svizzeri (ad esempio, il Cantone

Vallese tende a preferire la cooperazione con la Francia dove i meccanismi di attuazione sono più semplici e

rapidi). Ciò avviene soprattutto riguardo a due tipologie di progetto: i PIT e gli Strategici.

- Mentre i progetti ordinari, contribuiscono più efficacemente all’attuazione del Programma, i PIT (Progetti

Integrati Territoriali) sembrano non rappresentare un’adeguata soluzione per la progettazione integrata.

Il tempo che intercorre tra la manifestazione di interesse e l’approvazione (5-6 mesi) favorisce lo

sviluppo di interessi particolari a discapito del consolidamento della partnership, soprattutto ove manca

un forte leadership. Inoltre i PIT sono progetti troppo complessi, essi prevedono un’organizzazione

troppo articolata, e coinvolgono perfino compagini di 25-30 persone. I PIT, per il momento, dal punto di

vista della collaborazione transfrontaliera non hanno rappresentato una grande innovazione; appaiono

come contenitori di più ordinari messi assieme ai quali manca un filo conduttore.

- Anche i progetti strategici sembrano non rappresentare un adeguato strumento per la realizzazione

del Programma. Questa tipologia di progetti non ha una rilevante valenza pratica e spesso sono

“artificiosi” cioè costruiti su fabbisogni “deboli”. Tuttavia alcuni progetti che si sono focalizzati su un

minimo comune denominatore e su ambiti più concreti sono stati un buon esempio di cooperazione

nell’attuazione del progetto.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

86

- Inoltre la gestione di un progetto con un alto numero di partner risulta complicata e le amministrazioni

sono in difficoltà perché spesso le attività non rientrano nei loro compiti e non hanno mezzi e personale

per seguirle. Il vantaggio riconosciuto è legato alla conoscenza degli altri partner transfrontalieri.

5.4 Conclusioni e raccomandazioni

87. La cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera deve comportare il conseguimento degli obiettivi di

programma attraverso la realizzazione di strategie congiunte di sviluppo e la realizzazione comune dei

progetti in modo da garantire il rafforzamento del processo di cooperazione tra i due paesi. Pertanto

l’andamento positivo del programma è direttamente collegato da un lato, al conseguimento degli obiettivi e

dall’altro al soddisfacimento di quelle specificità proprie della cooperazione transfrontaliera che vedono,

nell’approccio partenariale, il principio della governance.

88. Alla luce delle questioni e delle considerazioni espresse nei precedenti capitoli risulta confermare che i

rapporti di cooperazione transfrontaliera tra l’Italia e la Svizzera risultano migliorati, sia a livello istituzionale

che a livello dei beneficiari.

89. Il coinvolgimento è positivo: in 10 anni di cooperazione si rileva una maggiore concretezza dei progetti

grazie all’intensa opera di animazione e comunicazione svolta. La disponibilità politica è aumentata e si

osservano degli ottimi risultati (in termini di numero di progetti e qualità). In alcune aree, e principalmente nel

Cantone Grigioni, il coinvolgimento è risultato maggiore (anche grazie al successo ottenuto dall’attività di

animazione e supporto ai beneficiari) riuscendo a dare, nella II finestra, un impulso positivo al Programma.

90. La collaborazione è buona, ed è importante sottolineare l’impulso che i cantoni hanno voluto imprimere per

migliorare la qualità della collaborazione esortando i partner elvetici ad un maggiore coinvolgimento nei

progetti. Spesso, ed in grado minore che nella programmazione passata, per via delle disponibilità

finanziarie si è assistito ad una attività predominante da parte italiana ed il partenariato svizzero è stato

funzionale agli obiettivi di quello italiano. In alcuni casi tale condizione ha fatto sì che i partner ticinesi si

sentissero strumentalizzati e che ciò abbia generato qualche tensione.

91. Si rileva tuttavia la crescita delle iniziative condotte dai partner svizzeri e l’aumento della consapevolezza

che essi avvertono nell’attuazione dei progetti sia cresciuta. Sicuramente ci sono stati alcuni problemi nella

prima fase ma successivamente il ruolo assunto dai partner svizzeri è stato fondamentale; diversi progetti

sono infatti diretti da partner svizzeri anche se essi non sono qualificati come capifila.

92. Sussistono chiaramente dei limiti nell’attuazione della cooperazione a causa della diversità delle strategie di

sviluppo regionale; nei casi dove è stato possibile trovare una maggiore convergenza di obiettivi il

Programma di cooperazione ha funzionato adeguatamente. In molte altre occasioni, gli ostacoli sono stati

facilmente superati grazie ad un progetto di buona qualità ed un gruppo di lavoro competente e

collaborativo; tali requisiti hanno rappresentato l’elemento di maggior valore ed efficacia.

93. Sarà opportuno, nella prossima programmazione, selezionare alcuni campi d’azione e alcune tematiche

transfrontaliere prioritarie in modo da attenuare le divergenze precedentemente menzionate e non

compromettere la cooperazione futura.

94. Emerge chiara la necessità di moltiplicare le azioni mirate a supporto dei proponenti nella ricerca di partner

transfrontalieri. In questo senso le attività di animazione promosse e le iniziative dei singoli cantoni o regioni

ha rappresentato un efficace contributo anche al fine di una individuazione corretta del partner

transfrontaliero.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

87

Allegati

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

88

Allegato 1. SWOT analysis

Aspetti migliorati (carattere grassetto, colore blu)

Aspetti influenzati negativamente dai cambiamenti intervenuti nei primi anni del ciclo di programmazione (carattere sottolineato, colore rosso)

Aspetti la cui validità risulta confermata nel rispetto dell’analisi di Programma (carattere corsivo, colore nero)

Priorità Punti di forza Punti di debolezza Opportunità Minacce

Ambiente e Territorio

- Ricco patrimonio ambientale legato al sistema alpino e, in particolare, ai parchi naturali e alla risorsa “lago”.

- Presenza di centri di ricerca agricola ed ambientale.

Migliorati

- Buone pratiche nel campo del risparmio energetico (es. “Casa Clima” di Bolzano) e dello sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili (in particolare acqua).

- Abbandono di alcune aree di confine in area collinare e alpina, specie nella parte italiana.

- Caratteristiche orografiche del territorio problematiche.

- Assenza di sistemi transfrontalieri di gestione energetica

Migliorati

- Problemi legati all’inquinamento nelle zone a traffico intenso.

- La condivisione di risorse paesaggistiche e naturali di pregio attraverso una strategia di sviluppo di lungo periodo condivisa.

- Scambi di buone pratiche in ambito ambientale e iniziative per la gestione comune delle Aree protette.

- Promozione dei marchi d’area e dell’innovazione in ambito agricolo.

Migliorate/colte

- Politiche integrate per la rilevazione dei pericoli legati ai rischi di catastrofi naturali.

- Territorio soggetto a rischi naturali (valanghe, inondazioni).

- Sfruttamento eccessivo delle risorse ambientali (eccessiva edificazione).

- Inquinamento da traffico automobilistico da transito nei centri urbani.

- Marginalizzazione delle aree deboli (distanza “psicologica”) e in particolare di quelle montane.

- Abbandono delle coltivazioni tradizionali e della zootecnia.

- Cambiamenti climatici.

Competitività e Sistema economico

- Collocazione dell’area nello spazio economico europeo (compreso tra gli assi Rotterdam- Genova e Lisbona- Kiev).

- Forte complementarietà fra settore primario,ambiente e attività turistiche e rilevanza dell’artigianato tipico.

- Incremento dei flussi di pendolarismo transfontaliero (con conseguente aumento della pressione sugli assi viari).

- Insufficienti collegamenti (ferroviari e viari) e scarso coordinamento dei servizi di trasporto italiani e svizzeri.

- Promozione di centri di eccellenza per lo sviluppo.

- Promozione dei centri regionali per la pianura, centri turistici per la montagna, lo spazio rurale e periurbano.

- Scarsa attrattività del territorio per imprese provenienti dall'esterno.

- Forte concorrenza sul turismo internazionale.

- Importazione di innovazione.

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Priorità Punti di forza Punti di debolezza Opportunità Minacce

- Flessibilità del sistema produttivo, dovuta alla presenza di molte PMI.

- Efficienza dei gestori nel settore trasporti (su entrambi i fronti).

- Collaborazione ferroviaria Associazione TILO (Ticino-Lombardia).

- Linea internazionale Sempione.

- Presenza nelle aree limitrofe di poli universitari di eccellenza.

Migliorati

- Vocazione turistica particolarmente forte su entrambi i versanti.

- Esistenza di accordi settoriali bilaterali Svizzera – Unione Europea.

Peggiorati

- Impatti apertura Trasversale di Lötschberg (dicembre 2007).

- Problemi di accessibilità di alcune aree marginali.

- Concorrenzialità nel settore turistico dei territori transfrontalieri.

Migliorati

- Scarsa collaborazione tra gli operatori nel settore turistico.

- Debolezza dei collegamenti tra università e centri di ricerca e imprese.

Migliorate/colte

- Valorizzazione delle potenzialità turistiche (anche al fine di attrarre maggiormente i flussi internazionali) e sfruttamento dei margini di sviluppo ulteriore del settore (in particolare integrazione lago montagna e cultura - ambiente rurale).

Mancate/rimandate

- Recupero della via navigabile “Locarno- Milano” lungo il lago Maggiore, il fiume Ticino e il canale industriale in un’ottica di integrazione paesaggistica, turistica e ambientale.

- Rischio di isolamento e di chiusura economica.

Diminuite

- Marginalizzazione delle aree coinvolte rispetto al rapido sviluppo dell’economia della conoscenza.

- Conseguenze negative della globalizzazione su prodotti che non abbiano caratteristiche specifiche di qualità o tipicità.

Materializzatesi

- Saturazione del settore turistico.

- Elevato costo (ambientale e finanziario) degli investimenti necessari per interventi infrastrutturali.

Fattori socioculturali e istituzionali

- Rafforzamento dei sistemi universitari

- Tasso di attività della popolazione femminile in crescita.

- Esistenza di tradizioni culturali solide, integrazione e interdipendenza culturale, bilinguismo e condivisione dei dialetti, quali elementi caratterizzanti le aree di cooperazione.

- Politiche e interventi di rafforzamento delle infrastrutture informatiche e di

- Ruolo ancora limitato della gran parte di forme di aggregazione territoriale presenti nell’area. Forti differenze in ambito sanitario tra i due versanti.

- Differenza nel costo del lavoro tra frontiera svizzera e italiana che favorisce comportamenti di dumping.

- Disomogeneità linguistica all’interno dell’area di cooperazione (Italiano, francese, tedesco).

- Incentivi alla collaborazione tra imprese e promozione di accordi sul lavoro transfrontaliero anche volti a migliorarne la trasparenza.

- Rivitalizzazione delle aree attualmente abbandonate, attraverso il recupero delle tradizioni e dell’identità alpina.

Migliorate/colte

- Esistenza di Programmi di cooperazione per l’armonizzazione in ambito sanitario.

Diminuite

- Penalizzazioni legate alla scarsa informatizzazione.

Materializzatesi

- Possibili vincoli di ordine giuridico/amministrativo alla cooperazione transfrontaliera.

- Non appartenenza della Svizzera alla UE (rapporti bilaterali compensano solo in parte).

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Priorità Punti di forza Punti di debolezza Opportunità Minacce

telecomunicazione.

- Ricchezza del patrimonio storico culturale e artistico (centri storici, conventi, castelli).

- Tassi di istruzione bassi.

Migliorati

- Debole recepimento delle innovazioni ICT e insufficienti infrastrutture fisiche (mobili e della banda larga) e tecnologiche.

- Minore mobilità da parte delle donne e scarsa attenzione alla parità di genere.

Peggiorati

- Difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata per le imprese transfrontaliere.

- Promozione di accordi sulla formazione.

- Introduzione di innovazioni tecnologiche per la PA.

Mancate/rimandate

- Rafforzamento del ruolo delle reti/organizzazioni transfrontaliere già esistenti.

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Allegato 2. Raccordo tra la strategia e i contenuti dell’analisi SWOT

Tabella 25: Raccordo tra Asse I (“Ambiente e Territorio”) e punti di forza

Obiettivo Operativo Attività

Punti di forza

Ricco patrimonio ambientale legato al sistema alpino e, in particolare, ai parchi

naturali e alla risorsa “lago”

Presenza di centri di ricerca agricola ed ambientale

Buone pratiche nel campo del risparmio energetico (es. “Casa Clima” di Bolzano) e dello sfruttamento di fonti energetiche

rinnovabili (in particolare acqua)

Incentivare una gestione congiunta dei rischi naturali

(geologici, idraulici e valanghivi) ed ambientali

(ecologici)

I.1.1 Attività di analisi e interventi per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici

I.1.2 Promozione di attività di comunicazione e informazione alle popolazioni

I.1.3 Scambio e condivisione connessi all’analisi, monitoraggio e gestione del rischio e delle emergenze

Salvaguardare, gestire e valorizzare le risorse

ambientali

I.2.1 Interventi di tutela della biodiversità

I.2.2 Definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta, gestione del territorio e sostenibilità ambientale

I.2.3 Interventi e progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ed il risparmio energetico

I.2.4 Studi sugli effetti dell’inquinamento e progetti di risanamento

Incentivare l’integrazione del comparto agro-forestale

e promuoverne l’innovazione e la

sperimentazione congiunta

I.3.1 Progetti pilota e studi per la valorizzazione agroambientale e forestale

I.3.2 Interventi per l’innovazione e la sperimentazione congiunta in ambito agroforestale

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Tabella 26. Raccordo tra Asse I (“Ambiente e Territorio”) e punti di debolezza

Obiettivo Operativo Attività

Punti di debolezza

Problemi legati all’inquinamento nelle zone a

traffico intenso

Abbandono di alcune aree di confine in area collinare e alpina, specie nella parte

italiana

Caratteristiche orografiche del territorio problematiche

Assenza di sistemi transfrontalieri di gestione

energetica

Incentivare una gestione congiunta dei rischi naturali

(geologici, idraulici e valanghivi) ed ambientali

(ecologici)

I.1.1 Attività di analisi e interventi per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici

I.1.2 Promozione di attività di comunicazione e informazione alle popolazioni

I.1.3 Scambio e condivisione connessi all’analisi, monitoraggio e gestione del rischio e delle emergenze

Salvaguardare, gestire e valorizzare le risorse

ambientali

I.2.1 Interventi di tutela della biodiversità

I.2.2 Definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta, gestione del territorio e sostenibilità ambientale

I.2.3 Interventi e progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ed il risparmio energetico

I.2.4 Studi sugli effetti dell’inquinamento e progetti di risanamento

Incentivare l’integrazione del comparto agro-forestale

e promuoverne l’innovazione e la

sperimentazione congiunta

I.3.1 Progetti pilota e studi per la valorizzazione agroambientale e forestale

I.3.2 Interventi per l’innovazione e la sperimentazione congiunta in ambito agroforestale

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Tabella 27 Raccordo tra Asse I (“Ambiente e Territorio”) e opportunità

Obiettivo Operativo Attività

Opportunità

La condivisione di risorse paesaggistiche e naturali di

pregio attraverso una strategia di sviluppo di lungo periodo

condivisa

Politiche integrate per la rilevazione dei pericoli legati ai

rischi di catastrofi naturali

Scambi di buone pratiche in ambito ambientale e iniziative per la gestione comune delle

Aree protette

Promozione dei marchi d’area e dell’innovazione in ambito

agricolo

I.1 Incentivare una gestione congiunta dei rischi naturali

(geologici, idraulici e valanghivi) ed ambientali

(ecologici)

I.1.1 Attività di analisi e interventi per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici

I.1.2 Promozione di attività di comunicazione e informazione alle popolazioni

I.1.3 Scambio e condivisione connessi all’analisi, monitoraggio e gestione del rischio e delle emergenze

I.2 Salvaguardare, gestire e valorizzare le risorse

ambientali

I.2.1 Interventi di tutela della biodiversità

I.2.2 Definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta, gestione del territorio e sostenibilità ambientale

I.2.3 Interventi e progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ed il risparmio energetico

I.2.4 Studi sugli effetti dell’inquinamento e progetti di risanamento

I.3 Incentivare l’integrazione del comparto agro-forestale

e promuoverne l’innovazione e la

sperimentazione congiunta

I.3.1 Progetti pilota e studi per la valorizzazione agroambientale e forestale

I.3.2 Interventi per l’innovazione e la sperimentazione congiunta in ambito agroforestale

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Tabella 28 Raccordo tra Asse I (“Ambiente e Territorio”) e minacce

Obiettivo Operativo Attività

Minacce

Territorio soggetto a rischi naturali

(valanghe, inondazioni)

Sfruttamento eccessivo delle

risorse ambientali (eccessiva

edificazione)

Inquinamento da traffico

automobilistico da transito nei centri

urbani

Marginalizzazione delle aree deboli

(distanza “psicologica”) e in

particolare di quelle montane

Abbandono delle coltivazioni

tradizionali e della zootecnia

Cambiamenti climatici

Incentivare una gestione congiunta dei rischi naturali

(geologici, idraulici e valanghivi) ed ambientali

(ecologici)

I.1.1 Attività di analisi e interventi per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici

I.1.2 Promozione di attività di comunicazione e informazione alle popolazioni

I.1.3 Scambio e condivisione connessi all’analisi, monitoraggio e gestione del rischio e delle emergenze

Salvaguardare, gestire e valorizzare le risorse

ambientali

I.2.1 Interventi di tutela della biodiversità

I.2.2 Definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta, gestione del territorio e sostenibilità ambientale

I.2.3 Interventi e progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ed il risparmio energetico

I.2.4 Studi sugli effetti dell’inquinamento e progetti di risanamento

Incentivare l’integrazione del comparto agro-forestale e promuoverne l’innovazione

e la sperimentazione congiunta

I.3.1 Progetti pilota e studi per la valorizzazione agroambientale e forestale

I.3.2 Interventi per l’innovazione e la sperimentazione congiunta in ambito agroforestale

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

95

Tabella 29 Raccordo tra Asse II (“Competitività”) e punti di forza

Obiettivo Operativo

Attività

Punti di forza

Collocazione dell’area

nello spazio economico

europeo

Complementarietà fra settore

primario, ambiente e turismo e rilevanza

dell’artigianato

Vocazione turistica

particolarmente forte su entrambi i versanti

Esistenza di accordi settoriali bilaterali

Svizzera - UE

Flessibilità del sistema produttivo

(molte PMI)

Efficienza dei gestori nel settore trasporti

Collaborazione

ferroviaria Associazion

e TILO

Apertura della

Trasversale di

Lötschberg

Linea internazionale Sempione

Presenza nelle aree limitrofe di

poli universitari

di eccellenza

II.1 Sviluppare l’integrazione dell’area turistica transfrontaliera, promuovendo la creazione di un’immagine univoca e un sistema di offerta che valorizzi le peculiarità locali

II.1.1. Iniziative per l’integrazione dell’offerta turistica

II.1.2 Interventi per la valorizzazione delle risorse del territorio

II.1.3 Iniziative di analisi, informazione e promozione integrata

II.2 Incentivare la cooperazione tra PMI dei due versanti, promuovendo in particolare la cooperazione nell’ambito R&I

II.2.1 Interventi per il miglioramento delle prestazioni ambientali delle attività produttive e per la diffusione di sistemi di certificazione ambientale

II.2.2 Sostegno alla realizzazione di reti e scambi tra imprese

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Obiettivo Operativo

Attività

Punti di forza

Collocazione dell’area

nello spazio economico

europeo

Complementarietà fra settore

primario, ambiente e turismo e rilevanza

dell’artigianato

Vocazione turistica

particolarmente forte su entrambi i versanti

Esistenza di accordi settoriali bilaterali

Svizzera - UE

Flessibilità del sistema produttivo

(molte PMI)

Efficienza dei gestori nel settore trasporti

Collaborazione

ferroviaria Associazion

e TILO

Apertura della

Trasversale di

Lötschberg

Linea internazionale Sempione

Presenza nelle aree limitrofe di

poli universitari

di eccellenza

II.2.3 Sostegno alla cooperazione tra Imprese Centri di Ricerca e Università dei due Paesi nell’ambito della ricerca e dell’innovazione

II.3 Migliorare reti e servizi nel settore trasporti, promuovendo l’integrazione dell’area transfrontaliera

II.3.1 Interventi per l’integrazione dei servizi di trasporto sostenibili, passeggeri e merci

II.3.2 Interventi per uniformare gli standard di sicurezza dei valichi, delle relative vie d’accesso e delle informazioni all’utenza

II.3.3 Analisi degli effetti territoriali e socioeconomici delle grandi opere in fase di realizzazione

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Tabella 30. Raccordo tra Asse II (“Competitività”) e punti di debolezza

Obiettivo Operativo Attività

Punti di debolezza

Concorrenzialità nel settore turistico dei

territori transfrontalieri e scarsa collaborazione

tra gli operatori

Debolezza dei collegamenti tra

università e centri di ricerca e imprese

Incremento dei flussi di pendolarismo

transfrontaliero (con conseguente aumento della pressione sugli

assi viari)

Insufficienti collegamenti (ferroviari

e viari) e scarso coordinamento dei servizi di trasporto italiani e svizzeri

Problemi di accessibilità di alcune aree marginali

II.1 Sviluppare l’integrazione dell’area turistica transfrontaliera, promuovendo la creazione di un’immagine univoca e un sistema di offerta che valorizzi le peculiarità locali

II.1.1. Iniziative per l’integrazione dell’offerta turistica

II.1.2 Interventi per la valorizzazione delle risorse del territorio

II.1.3 Iniziative di analisi, informazione e promozione integrata

II.2 Incentivare la cooperazione tra PMI dei due versanti,promuovendo in particolare la cooperazione nell’ambito R&I

II.2.1 Interventi per il miglioramento delle prestazioni ambientali delle attività produttive e per la diffusione di sistemi di certificazione ambientale

II.2.2 Sostegno alla realizzazione di reti e scambi tra imprese

II.2.3 Sostegno alla cooperazione tra Imprese Centri di Ricerca e Università dei due Paesi nell’ambito della ricerca e dell’innovazione

II.3 Migliorare reti e servizi nel settore trasporti, promuovendo l’integrazione dell’area transfrontaliera

II.3.1 Interventi per l’integrazione dei servizi di trasporto sostenibili, passeggeri e merci

II.3.2 Interventi per uniformare gli standard di sicurezza dei valichi, delle relative vie d’accesso e delle informazioni all’utenza

II.3.3 Analisi degli effetti territoriali e socioeconomici delle grandi opere in fase di realizzazione

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Tabella 31. Raccordo tra Asse II (“Competitività”) e opportunità

Obiettivo Operativo Attività

Opportunità

Valorizzazione delle potenzialità turistiche

Promozione di centri di eccellenza per lo sviluppo

Promozione dei centri regionali per la pianura,la montagna, lo

spazio rurale e periurbano

Recupero della via navigabile “Locarno - Milano”

II.1 Sviluppare l’integrazione dell’area turistica transfrontaliera, promuovendo la creazione di un’immagine univoca e un sistema di offerta che valorizzi le peculiarità locali

II.1.1. Iniziative per l’integrazione dell’offerta turistica

II.1.2 Interventi per la valorizzazione delle risorse del territorio

II.1.3 Iniziative di analisi, informazione e promozione integrata

II.2 Incentivare la cooperazione tra PMI dei due versanti,promuovendo in particolare la cooperazione nell’ambito R&I

II.2.1 Interventi per il miglioramento delle prestazioni ambientali delle attività produttive e per la diffusione di sistemi di certificazione ambientale

II.2.2 Sostegno alla realizzazione di reti e scambi tra imprese

II.2.3 Sostegno alla cooperazione tra Imprese Centri di Ricerca e Università dei due Paesi nell’ambito della ricerca e dell’innovazione

II.3 Migliorare reti e servizi nel settore trasporti, promuovendo l’integrazione dell’area transfrontaliera

II.3.1 Interventi per l’integrazione dei servizi di trasporto sostenibili, passeggeri e merci

II.3.2 Interventi per uniformare gli standard di sicurezza dei valichi, delle relative vie d’accesso e delle informazioni all’utenza

II.3.3 Analisi degli effetti territoriali e socioeconomici delle grandi opere in fase di realizzazione

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

99

Tabella 32. Raccordo tra Asse II (“Competitività”) e minacce

Obiettivo Operativo Attività

Minacce

Scarsa attrattività del territorio per

imprese provenienti dall'esterno

Forte concorrenza sul

turismo internazionale

Marginalizzazione delle aree

coinvolte rispetto al rapido sviluppo

dell’economia della

conoscenza

Saturazione del settore turistico

Conseguenze negative della

globalizzazione su prodotti che non abbiano

caratteristiche specifiche di

qualità o tipicità

Rischio di isolamento e di

chiusura economica

Importazione di innovazione

Elevato costo (ambientale e

finanziario) degli investimenti

necessari per interventi

infrastrutturali

II.1 Sviluppare l’integrazione dell’area turistica transfrontaliera, promuovendo la creazione di un’immagine univoca e un sistema di offerta che valorizzi le peculiarità locali

II.1.1. Iniziative per l’integrazione dell’offerta turistica

II.1.2 Interventi per la valorizzazione delle risorse del territorio

II.1.3 Iniziative di analisi, informazione e promozione integrata

II.2 Incentivare la cooperazione tra PMI dei due versanti,promuovendo in particolare la cooperazione nell’ambito R&I

II.2.1 Interventi per il miglioramento delle prestazioni ambientali delle attività produttive e per la diffusione di sistemi di certificazione ambientale

II.2.2 Sostegno alla realizzazione di reti e scambi tra imprese

II.2.3 Sostegno alla cooperazione tra Imprese Centri di Ricerca e Università dei due Paesi nell’ambito della ricerca e dell’innovazione

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100

Obiettivo Operativo Attività

Minacce

Scarsa attrattività del territorio per

imprese provenienti dall'esterno

Forte concorrenza sul

turismo internazionale

Marginalizzazione delle aree

coinvolte rispetto al rapido sviluppo

dell’economia della

conoscenza

Saturazione del settore turistico

Conseguenze negative della

globalizzazione su prodotti che non abbiano

caratteristiche specifiche di

qualità o tipicità

Rischio di isolamento e di

chiusura economica

Importazione di innovazione

Elevato costo (ambientale e

finanziario) degli investimenti

necessari per interventi

infrastrutturali

II.3 Migliorare reti e servizi nel settore trasporti, promuovendo l’integrazione dell’area transfrontaliera

II.3.1 Interventi per l’integrazione dei servizi di trasporto sostenibili, passeggeri e merci

II.3.2 Interventi per uniformare gli standard di sicurezza dei valichi, delle relative vie d’accesso e delle informazioni all’utenza

II.3.3 Analisi degli effetti territoriali e socioeconomici delle grandi opere in fase di realizzazione

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

101

Tabella 33. Raccordo tra Asse III (“Qualità della vita”) e punti di forza

Obiettivo Operativo Attività

Punti di forza

Rafforzamento dei sistemi universitari

Tasso di attività della popolazione femminile in

crescita

Esistenza di tradizioni culturali solide, integrazione e

interdipendenza culturale, bilinguismo e condivisione dei dialetti,

quali elementi caratterizzanti le aree di

cooperazione

Politiche e interventi di rafforzamento delle

infrastrutture informatiche e di

telecomunicazione

Ricchezza del patrimonio storico – culturale e

artistico

III. 1 Salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale, e rafforzare l’identità comune

III.1.1 Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio ed il patrimonio storico e culturale

III.1.2 Sostegno al confronto culturale ed alla mobilità degli operatori culturali

III.1.3 Interventi innovativi per la promozione culturale e l’occupazione

III. 2 Incentivare una maggiore diffusione delle (ICT) e rafforzare le iniziative integrate di informazione e comunicazione ai cittadini.

III.2.1 Sostegno alla diffusione delle ICT attraverso un approccio multi-piattaforma

III.2.2 Interventi per favorire l’accesso dei cittadini all’informazione

III. 3 Promuovere una maggiore integrazione in ambito educativo, formativo e del mercato del lavoro

III.3.1 Attività di formazione per lo sviluppo coordinato delle risorse umane

III.3.2 Interventi per favorire l’incontro domanda- offerta di lavoro

III. 4 Rafforzare i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale

III.4.1 Sostegno alla cooperazione in ambito culturale, istituzionale e nella gestione delle emergenze

III.4.2 Interventi per l’integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate

III.4.3 Interventi per la promozione della parità di genere

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

102

Tabella 34. Raccordo tra Asse III (“Qualità della vita”) e punti di debolezza

Obiettivo Operativo Attività

Punti di debolezza

Ruolo ancora limitato della

gran parte forme di aggregazione

territoriale presenti nell’area

Scarsa attenzione alla parità di genere

Forti differenze in ambito sanitario tra i due versanti

Differenza nel costo del lavoro

tra frontiera svizzera e

italiana

Tassi di istruzione bassi e

difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata

Disomogeneità linguistica all’interno dell’area di

cooperazione

Debole recepimento

delle innovazioni ICT e insufficienti

infrastrutture fisiche (mobili e

della banda larga) e

tecnologiche

III. 1 Salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale, e rafforzare l’identità comune

III.1.1 Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio ed il patrimonio storico e culturale

III.1.2 Sostegno al confronto culturale ed alla mobilità degli operatori culturali

III.1.3 Interventi innovativi per la promozione culturale e l’occupazione

III. 2 Incentivare una maggiore diffusione delle (ICT) e rafforzare le iniziative integrate di informazione e comunicazione ai cittadini.

III.2.1 Sostegno alla diffusione delle ICT attraverso un approccio multi-piattaforma

III.2.2 Interventi per favorire l’accesso dei cittadini all’informazione

III. 3 Promuovere una maggiore integrazione in ambito educativo, formativo e del mercato del lavoro

III.3.1 Attività di formazione per lo sviluppo coordinato delle risorse umane

III.3.2 Interventi per favorire l’incontro domanda- offerta di lavoro

III. 4 Rafforzare i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale

III.4.1 Sostegno alla cooperazione in ambito culturale, istituzionale e nella gestione delle emergenze

III.4.2 Interventi per l’integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate

III.4.3 Interventi per la promozione della parità di genere

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

103

Tabella 35. Raccordo tra Asse III (“Qualità della vita”) e opportunità

Obiettivo Operativo Attività

Opportunità

Rafforzamento del ruolo delle reti/ organizzazioni

transfrontaliere già esistenti

Programmi di cooperazione per

l’armonizzazione in ambito sanitario

Incentivi alla collaborazione tra

imprese e promozione di

accordi sul lavoro transfrontaliero anche volti a migliorarne la trasparenza

Promozione di accordi sulla formazione

Introduzione di Innovazioni

tecnologiche per la PA

Rivitalizzazione delle aree attualmente

abbandonate, attraverso il

recupero delle tradizioni e

dell’identità alpina

III. 1 Salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale, e rafforzare l’identità comune

III.1.1 Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio ed il patrimonio storico e culturale

III.1.2 Sostegno al confronto culturale ed alla mobilità degli operatori culturali

III.1.3 Interventi innovativi per la promozione culturale e l’occupazione

III. 2 Incentivare una maggiore diffusione delle (ICT) e rafforzare le iniziative integrate di informazione e comunicazione ai cittadini.

III.2.1 Sostegno alla diffusione delle ICT attraverso un approccio multi-piattaforma

III.2.2 Interventi per favorire l’accesso dei cittadini all’informazione

III. 3 Promuovere una maggiore integrazione in ambito educativo, formativo e del mercato del lavoro

III.3.1 Attività di formazione per lo sviluppo coordinato delle risorse umane

III.3.2 Interventi per favorire l’incontro domanda- offerta di lavoro

III. 4 Rafforzare i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale

III.4.1 Sostegno alla cooperazione in ambito culturale, istituzionale e nella gestione delle emergenze

III.4.2 Interventi per l’integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate

III.4.3 Interventi per la promozione della parità di genere

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

104

Tabella 36. Raccordo tra Asse III (“Qualità della vita”) e minacce

Obiettivo Operativo Attività Minacce

Possibili vincoli di ordine giuridico/ amministrativo alla cooperazione

Non appartenenza della Svizzera alla UE Penalizzazioni legate alla scarsa

informatizzazione

III. 1 Salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale, e rafforzare l’identità comune

III.1.1 Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio ed il patrimonio storico e culturale

III.1.2 Sostegno al confronto culturale ed alla mobilità degli operatori culturali

III.1.3 Interventi innovativi per la promozione culturale e l’occupazione

III. 2 Incentivare una maggiore diffusione delle (ICT) e rafforzare le iniziative integrate di informazione e comunicazione ai cittadini.

III.2.1 Sostegno alla diffusione delle ICT attraverso un approccio multi-piattaforma

III.2.2 Interventi per favorire l’accesso dei cittadini all’informazione

III. 3 Promuovere una maggiore integrazione in ambito educativo, formativo e del mercato del lavoro

III.3.1 Attività di formazione per lo sviluppo coordinato delle risorse umane

III.3.2 Interventi per favorire l’incontro domanda- offerta di lavoro

III. 4 Rafforzare i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale

III.4.1 Sostegno alla cooperazione in ambito culturale, istituzionale e nella gestione delle emergenze

III.4.2 Interventi per l’integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate

III.4.3 Interventi per la promozione della parità di genere

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

105

Allegato 3. Raccordo tra analisi SWOT e progetti strategici

Priorità SWOT Progetto

STRADA DESTINATION VETTA E.CH.I. P.T.A.

Ambiente e Territorio

Punti di forza

Ricco patrimonio ambientale legato al sistema alpino e, in particolare, ai parchi naturali e alla risorsa “lago”.

Presenza di centri di ricerca agricola ed ambientale.

Buone pratiche nel campo del risparmio energetico (es. “Casa Clima” di Bolzano) e dello sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili (in particolare acqua).

Punti di debolezza

Problemi legati all’inquinamento nelle zone a traffico intenso.

Abbandono di alcune aree di confine in area collinare e alpina, specie nella parte italiana.

Caratteristiche orografiche del territorio problematiche.

Assenza di sistemi transfrontalieri di gestione energetica

Opportunità

La condivisione di risorse paesaggistiche e naturali di pregio attraverso una strategia di sviluppo di lungo periodo condivisa.

Politiche integrate per la rilevazione dei pericoli legati ai rischi di catastrofi naturali.

Scambi di buone pratiche in ambito ambientale e iniziative per la gestione comune delle Aree protette.

Promozione dei marchi d’area e dell’innovazione in ambito agricolo.

Minacce

Territorio soggetto a rischi naturali (valanghe, inondazioni).

Sfruttamento eccessivo delle risorse ambientali (eccessiva edificazione).

Inquinamento da traffico automobilistico da transito nei centri urbani.

Marginalizzazione delle aree deboli (distanza “psicologica”) e in particolare di quelle montane.

Abbandono delle coltivazioni tradizionali e della zootecnia.

Cambiamenti climatici.

Competitività e Sistema

economico Punti di forza

Collocazione dell’area nello spazio economico europeo (compreso tra gli assi Rotterdam- Genova e Lisbona- Kiev).

Forte complementarietà fra settore primario,ambiente e attività turistiche e rilevanza dell’artigianato tipico.

Vocazione turistica particolarmente forte su entrambi i versanti.

Esistenza di accordi settoriali bilaterali Svizzera – Unione Europea.

Flessibilità del sistema produttivo, dovuta alla presenza di molte PMI.

Efficienza dei gestori nel settore trasporti (su entrambi i fronti).

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

106

Priorità SWOT Progetto

STRADA DESTINATION VETTA E.CH.I. P.T.A.

Collaborazione ferroviaria Associazione TILO (Ticino-Lombardia).

Impatti apertura Trasversale di Lötschberg (dicembre 2007)

Linea internazionale Sempione.

Presenza nelle aree limitrofe di poli universitari di eccellenza

Punti di debolezza

Concorrenzialità nel settore turistico dei territori transfrontalieri e scarsa collaborazione tra gli operatori.

Debolezza dei collegamenti tra università e centri di ricerca e imprese.

Incremento dei flussi di pendolarismo transfrontaliero (con conseguente aumento della pressione sugli assi viari).

Insufficienti collegamenti (ferroviari e viari) e scarso coordinamento dei servizi di trasporto italiani e svizzeri.

Problemi di accessibilità di alcune aree marginali.

Opportunità

Valorizzazione delle potenzialità turistiche (anche al fine di attrarre maggiormente i flussi internazionali) e sfruttamento dei margini di sviluppo ulteriore del settore (in particolare integrazione lago montagna e cultura - ambiente rurale).

Promozione di centri di eccellenza per lo sviluppo.

Promozione dei centri regionali per la pianura, centri turistici per la montagna, lo spazio rurale e periurbano.

Recupero della via navigabile “Locarno- Milano” lungo il lago Maggiore, il fiume Ticino e il canale industriale in un’ottica di integrazione paesaggistica, turistica e ambientale.

Minacce

Scarsa attrattività del territorio per imprese provenienti dall'esterno.

Forte concorrenza sul turismo internazionale.

Marginalizzazione delle aree coinvolte rispetto al rapido sviluppo dell’economia della conoscenza.

Saturazione del settore turistico.

Conseguenze negative della globalizzazione su prodotti che non abbiano caratteristiche specifiche di qualità o tipicità.

Rischio di isolamento e di chiusura economica.

Importazione di innovazione.

Elevato costo (ambientale e finanziario) degli investimenti necessari per interventi infrastrutturali.

Fattori socioculturali e

Punti di forza Rafforzamento dei sistemi universitari.

Tasso di attività della popolazione femminile in crescita.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Priorità SWOT Progetto

STRADA DESTINATION VETTA E.CH.I. P.T.A.

istituzionali Esistenza di tradizioni culturali solide, integrazione e interdipendenza culturale, bilinguismo e condivisione dei dialetti, quali elementi caratterizzanti le aree di cooperazione

Politiche e interventi di rafforzamento delle infrastrutture informatiche e di telecomunicazione.

Ricchezza del patrimonio storico culturale e artistico (centri storici, conventi, castelli).

Punti di debolezza

Ruolo ancora limitato della gran parte di forme di aggregazione territoriale presenti nell’area.

Minore mobilità da parte delle donne e scarsa attenzione alla parità di genere.

Forti differenze in ambito sanitario tra i due versanti.

Differenza nel costo del lavoro tra frontiera svizzera e italiana che favorisce comportamenti di dumping.

Tassi di istruzione bassi e difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata per le imprese transfrontaliere.

Disomogeneità linguistica all’interno dell’area di cooperazione (Italiano, francese, tedesco).

Debole recepimento delle innovazioni ICT e insufficienti infrastrutture fisiche (mobili e della banda larga) e tecnologiche.

Opportunità

Rafforzamento del ruolo delle reti/organizzazioni transfrontaliere già esistenti

Esistenza di Programmi di cooperazione per l’armonizzazione in ambito sanitario

Incentivi alla collaborazione tra imprese e promozione di accordi sul lavoro transfrontaliero anche volti a migliorarne la trasparenza.

Promozione di accordi sulla formazione.

Introduzione di innovazioni tecnologiche per la PA.

Rivitalizzazione delle aree attualmente abbandonate, attraverso il recupero delle tradizioni e dell’identità alpina.

Minacce

Possibili vincoli di ordine giuridico/amministrativo alla cooperazione transfrontaliera.

Non appartenenza della Svizzera alla UE (rapporti bilaterali compensano solo in parte.

Penalizzazioni legate alla scarsa informatizzazione.

Fonte: Schede progetto; descrizioni tecniche di dettaglio delle azioni previste dal progetto.

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Allegato 4. Raccordo tra temi prioritari e priorità di Europa 2020

- La cella che costituisce l’incrocio tra la categoria di spesa e la priorità Europa 2020 cui è riferita è contrassegnata con una “X”

- Per le categorie di spesa non direttamente connesse a tali priorità, ma che comunque posso produrre effetti indiretti sulle stesse, invece, è indicato il simbolo “ ”

- In base al numero di categorie direttamente connesse alle priorità di Europa 2020, per ciascun tema prioritario viene data una valutazione della coerenza rispetto alla

strategia, secondo la legenda di seguito riportata.

Coerenza nulla: il tema prioritario non è contemplato nella strategia Europa 2020

Coerenza medio-bassa: il tema prioritario è in minima parte contemplato nella strategia Europa 2020

Coerenza media: il tema prioritario è in parte contemplato nella strategia Europa 2020

Coerenza medio-alta: il tema prioritario è quasi completamente contemplato nella strategia Europa 2020

Coerenza alta: il tema prioritario è contemplato in pieno nella strategia Europa 2020

Temi prioritari

Categoria di spesa Priorità Europa 2020

Crescita intelligente Crescita sostenibile Crescita inclusiva

Ricerca e sviluppo tecnologico (R&ST), innovazione e imprenditorialità

03 Trasferimenti di tecnologie e miglioramento delle reti di cooperazione tra piccole imprese (PMI), tra queste ed altre imprese ed università, istituti di istruzione post-secondaria di tutti i tipi, autorità regionali, centri di ricerca e poli scientifici e tecnologici (parchi scientifici e tecnologici, tecnopoli ecc.)

X

04 Sostegno a R&ST, in particolare nelle PMI (ivi compreso l’accesso ai servizi di R&ST nei centri di ricerca) X

05 Servizi avanzati di sostegno alle imprese e ai gruppi di imprese X

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Temi prioritari

Categoria di spesa Priorità Europa 2020

Crescita intelligente Crescita sostenibile Crescita inclusiva

06 Sostegno alle PMI per la promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell’ambiente (introduzione di sistemi efficaci di gestione dell’ambiente, adozione e utilizzo di tecnologie per la prevenzione dell’inquinamento, integrazione delle tecnologie pulite nella produzione aziendale)

X

09 Altre misure volte a stimolare la ricerca, l’innovazione e l’imprenditorialità nelle PMI X

Società dell'informazione

10 Infrastrutture telefoniche (comprese le reti a banda larga) X

11 Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (accesso, sicurezza, interoperabilità, prevenzione dei rischi, ricerca, innovazione, contenuti digitali ecc.)

X

13 Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (RTE-TIC) X

Trasporti

16 Trasporti ferroviari

17 Ferrovie (RTE-T)

23 Strade regionali/locali

24 Piste ciclabili

26 Trasporti multimodali

28 Sistemi di trasporto intelligenti

31 Vie navigabili interne (regionali e locali)

Energia

40 Energie rinnovabili: solare

X

41 Energie rinnovabili: da biomassa

X

42 Energie rinnovabili: idroelettrica, geotermica e altre

X

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

110

Temi prioritari

Categoria di spesa Priorità Europa 2020

Crescita intelligente Crescita sostenibile Crescita inclusiva

Protezione dell’ambiente e prevenzione dei rischi

43 Efficienza energetica, cogenerazione, gestione energetica

X

44 Gestione dei rifiuti domestici e industriali

47 Qualità dell'aria

X

48 Prevenzione e controllo integrati dell'inquinamento

X

49 Adattamento al cambiamento climatico e attenuazione dei suoi effetti

X

51 Promozione della biodiversità e protezione della natura (compresa Natura 2000)

X

53 Prevenzione dei rischi (inclusa l'elaborazione e l'attuazione di piani e provvedimenti volti a prevenire e gestire i rischi naturali e tecnologici)

X

54 Altri provvedimenti intesi a preservare l’ambiente e a prevenire i rischi

X

Turismo

55 Promozione delle risorse naturali

56 Protezione e valorizzazione del patrimonio naturale

57 Altri aiuti per il miglioramento dei servizi turistici

Cultura

58 Protezione e conservazione del patrimonio culturale

59 Sviluppo di infrastrutture culturali

60 Altri aiuti per il miglioramento dei servizi culturali

Miglioramento dell’accesso all’occupazione e della sostenibilità

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Temi prioritari

Categoria di spesa Priorità Europa 2020

Crescita intelligente Crescita sostenibile Crescita inclusiva

65 Ammodernamento e rafforzamento delle istituzioni del mercato del lavoro

X

66 Attuazione di misure attive e preventive sul mercato del lavoro

X

69 Misure per migliorare l’accesso all’occupazione ed aumentare la partecipazione sostenibile delle donne all’occupazione per ridurre le discriminazioni di genere sul mercato del lavoro e per riconciliare la vita lavorativa e privata, ad esempio facilitando l’accesso ai servizi di custodia dei bambini e all’assistenza alle persone non autosufficienti

X

Una migliore inclusione sociale dei gruppi svantaggiati

71 Percorsi di integrazione e reinserimento nel mondo del lavoro dei soggetti svantaggiati; lotta alla discriminazione nell’accesso al mercato del lavoro e nell’avanzamento nello stesso e promozione dell’accettazione della diversità sul posto di lavoro

X

Miglioramento del capitale umano

72 Elaborazione, introduzione ed attuazione di riforme dei sistemi di istruzione e formazione al fine di sviluppare la capacità di inserimento professionale, rendendo l’istruzione e la formazione iniziale e professionale più pertinenti ai fini dell’inserimento nel mercato del lavoro e aggiornando le competenze dei formatori, ai fini dell’innovazione e di un’economia basata sulla conoscenza

X

73 Misure volte ad aumentare la partecipazione all’istruzione e alla formazione permanente, anche attraverso provvedimenti intesi a ridurre l’abbandono scolastico, discriminazioni di genere rispetto alle materie e ad aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazione iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità

X

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

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Allegato 5. Quesiti per l’analisi del perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale del programma

La scheda di seguito riportata individua, per la valutazione degli impatti ambientali positivi e negativi in fase di

realizzazione del progetto, dei quesiti da richiedere ai beneficiari. Tali quesiti saranno aggiunti alla scheda di

monitoraggio da compilare, a cura dei beneficiari,per la richiesta del 70% di finanziamento. Grazie alle

informazioni richieste sarà possibile analizzare con maggior dettaglio il perseguimento degli obiettivi di

sostenibilità ambientale del programma.

I quesiti, suddivisi per misura, sono stati costruiti sia sulla base delle caratteristiche dei finanziamenti ammissibili

per ogni singola misura sia in relazione alle criticità ambientali individuate nel Rapporto di monitoraggio 0. In

particolare si evidenziano le domande inerenti i temi delle energie rinnovabili e del turismo sostenibile riportate

rispettivamente nel gruppo di quesiti della misura 1.2 e 2.1. Un’ulteriore attenzione specifica è stata data agli

interventi di tipo materiale e agli eventuali impatti, che ne possono derivare,sul paesaggio (vedi quesiti delle

misure 2.3 e 3.1).

Si sottolinea infine che per le misure i cui effetti sulle componenti ambientali sono stati ritenuti irrilevanti non sono

stati proposti quesiti aggiuntivi.

I.1 Incentivare la gestione congiunta dei rischi naturali (geologici, idraulici e valanghivi) ed ambientali (ecologici)

1. Il progetto prevede azioni che potrebbero contribuire alla messa in sicurezza di aree a rischio idrogeologico?

2. Il progetto prevede il finanziamento di una delle seguenti attività:

- realizzazione di pubblicazioni sul tema del rischio naturale? Se sì, quali?

- coinvolgimento degli Enti locali e Centri di educazione ambientale nelle attività del progetto? Se sì,

quali?

3. Il progetto prevede il finanziamento di azioni di informazione e sensibilizzazione? Se sì, indicare il numero

della popolazione raggiunta.

4. Il progetto prevede azioni finalizzate al monitoraggio ambientale degli interventi? Se sì indicare le risorse

totali impiegate (in Euro).

5. C’è stata una variazione del finanziamento per la realizzazione di interventi specifici in campo ambientale

rispetto a quanto inizialmente preventivato in fase di richiesta del contributo pubblico?

6. Sono stati utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica? Se sì, quali?

I.2 Salvaguardare, gestire e valorizzare le risorse ambientali

1. Il progetto ha considerato le interazioni dell’intervento rispetto ad aree della rete ecologica regionale o aree

protette di livello regionale/cantonale/sub regionale? Se sì, quali?

2. Il progetto prevede il recupero di aree di riconosciuto valore naturalistico? Se sì, quali?

3. A. Il progetto ha prodotto un incremento dell'uso di tecniche per il risparmio energetico? Se sì:

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

113

- quali azioni sono state realizzate?

- qual è la % di riduzione di consumo di energia previsto?(indicare anche i valori assoluti)

3. B. Il progetto ha prodotto un incremento dell'uso di tecniche per il risparmio idrico? Se sì:

- quali azioni sono state realizzate?

- qual è la % di riduzione di consumo di acqua previsto?(indicare anche i valori assoluti)

3. C. Il progetto ha previsto il finanziamento di azioni relative all’incremento della raccolta differenziata e/o alla

riduzione della produzione di rifiuti? Se sì:

- quali azioni sono state realizzate?

- qual è la % di riduzione di rifiuti prodotta? (indicare anche i valori assoluti)

4. Il progetto ha contribuito all’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili? Se sì, di che tipo?

5. C’è stata una variazione del finanziamento per la realizzazione di interventi specifici in campo ambientale

rispetto a quanto inizialmente preventivato in fase di richiesta del contributo pubblico?

I.3 Incentivare l’integrazione del comparto agricolo e forestale e promuovere l’innovazione e la sperimentazione congiunta in ambito agricolo

1. Il progetto prevede la valorizzazione di coltivazioni tradizionali ? Se sì quali?

2. C’è stata una variazione del finanziamento per la realizzazione di interventi specifici in campo ambientale

rispetto a quanto inizialmente preventivato in fase di richiesta del contributo pubblico? Se sì quale?

II.1 Sviluppare l’integrazione turistica transfrontaliera, promuovendo la creazione di un’immagine univoca e un sistema di offerta che corrisponda ad una “rete di opportunità”

1. Il progetto prevede il finanziamento di una delle seguenti attività:

- interventi finalizzati allo sviluppo del turismo sostenibile?

- pacchetti turistici tematici a valenza ambientale?

2. Il progetto prevede il finanziamento di corsi di formazione in campo ambientale per il settore turistico? Se sì

quali?

II.2 Incentivare la cooperazione tra PMI dei due versanti, promuovendo in particolare la cooperazione nell’ambito della ricerca e dell’innovazione

1. Il progetto prevede il finanziamento di azioni finalizzate al raggiungimento di certificazioni ambientali? Se sì,

indicare l’entità di finanziamento stanziato.

2. Il progetto prevede il finanziamento di azioni finalizzate ad attività di ricerca per il miglioramento dei processi

(gestionali e produttivi) dal punto di vista ambientale? Se sì, quali?

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VALUTAZIONE STRATEGICA 2011

114

II.3 Migliorare reti e servizi nel settore trasporti, promuovendo l’integrazione dell’area transfrontaliera, sia per il trasporto passeggeri che per il trasporto merci

1. Il progetto ha prodotto un incremento della mobilità sostenibile per persone e merci (bici, trasporto pubblico,

ecc.)?

2. Il progetto prevede azioni mirate a favorire l’istituzione di servizi di trasporti pubblici puliti e intelligenti? Se sì

indicare il numero degli abitanti raggiunti da tali servizi.

3. Il progetto prevede la realizzazione di nuove infrastrutture? Se sì, indicare come è stato considerato:

- l'aspetto dimensionale dell’opera rispetto al contesto paesaggistico;

- l’interferenza con beni culturali ed ambientali (relazione visiva con elemento di valore).

4. Il progetto ha comportato un aumento dell’artificializzazione di suolo naturale/seminaturale, con

conseguente variazione della permeabilità? Se sì, indicare i valori assoluti e la % di incremento rispetto alla

situazione ante-intervento.

III.1 Salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale e rafforzare l’identità comune

1. Il progetto prevede il ripristino e riutilizzo di aree in stato di abbandono, la riconversione di edifici che

versano in stato di abbandono /uso improprio e/o che costituiscono elemento di degrado dell’area in cui

insistono? Se sì, quali?

2. Il progetto prevede l’edificazione di nuove volumetrie? Se sì, indicare come è stato considerato:

- l'aspetto dimensionale dell’opera rispetto al contesto paesaggistico;

- l’interferenza con i beni culturali ed ambientali (relazione visiva con elemento di valore).

3. Sono stati utilizzati materiali costruttivi locali, sistemi architettonici, vegetazione arboreo-arbustiva? Se sì,

quali?

4. Quanta superficie (mq) hanno occupato gli interventi?

5. Il progetto prevede l' adozione di tecniche costruttive proprie della bioedilizia e della bioarchitettura?

6. Il progetto ha comportato un aumento dell’artificializzazione di suolo naturale/seminaturale, con

conseguente variazione della permeabilità? Se sì, indicare i valori assoluti e la % di incremento rispetto alla

situazione ante-intervento