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Fondo Conoscenza - 1 - Fondo Paritetico Interprofessionale per la Formazione Continua P.O.A. Piano Operativo Attività 01/01/2016 – 31/12/2017 (Approvato dall’Assemblea nella seduta del 11 febbraio 2016) FONDO CONOSCENZA

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Fondo Conoscenza

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Fondo Paritetico Interprofessionale per la Formazione Continua

P.O.A. Piano Operativo Attività

01/01/2016 – 31/12/2017 (Approvato dall’Assemblea nella seduta del 11 febbraio 2016)

FONDO CONOSCENZA

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SOMMARIO ........................................................................................................................... PREMESSA ………………………………………………………………………………..3 1 AMBITO DI INTERVENTO DEL P.O.A. ........................................................................ 5

1.1 QUADRO DI RIFERIMENTO ................................................................................... 5

1.2 CONTESTO DI AZIONE ......................................................................................... 13

1.3 IL BACINO DI UTENZA......................................................................................... 15

2. OBIETTIVI DEL P.O.A. ................................................................................................ 15 2.1 I BENEFICIARI………………………………………………………………..17

2.2 PIANI FORMATIVI ........................................................................................... 21

2.3 REGIME DI AIUTI E COFINANZIAMENTO ................................................. 23

3 PROCEDURE OPERATIVE ........................................................................................... 25

3.1 PROCEDURE DI ACCESSO ................................................................................... 25

3.2 RACCOLTA - MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE ............ 27

3.3 INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INCARICATI DI REALIZZARE I PROGETTI FORMATIVI – CRITERI ........................................................................... 29

3.4 MODALITÀ DI VALUTAZIONE, SELEZIONE E APPROVAZIONE ................ 32

3.5 ASSEGNAZIONE .................................................................................................... 34

3.6 RICORSO .................................................................................................................. 34

3.7 ATTUAZIONE ......................................................................................................... 34

4 ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE ALLA REALIZZAZIONE DEI PIANI FORMATIVI ............................................................................................................................................. 35

4.1 INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE .............................................................. 36

4.2 ASSISTENZA TECNICA ......................................................................................... 40

4.3 MONITORAGGIO ................................................................................................... 44

5 PIANO FINANZIARIO ................................................................................................... 48

6 SISTEMA DI CONTROLLO .......................................................................................... 51

7 ORGANIZZAZIONE DEL FONDO ............................................................................... 54

8 TIMING ........................................................................................................................... 57

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PREMESSA

Fondo Conoscenza – Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua – è un organismo di natura associativa promosso dalla Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori - Fe.N.A.P.I. e dalla Confederazione Italiana di Unione delle professioni intellettuali - C.I.U. attraverso un Accordo Interconfederale che, a sua volta, ha inteso instaurare un nuovo modello di dialogo tra le parti sociali frutto della condivisione delle opportunità previste dalla Legge 388/00 in materia di pariteticità. Le parti sociali, in particolare, nel promuovere la nascita di Fondo Conoscenza ne hanno evidenziato le linee guide e le priorità strategiche:

� preminente è lo sviluppo della formazione e la creazione di un nuovo

sistema finalizzato al rinnovamento delle politiche formative nel quadro

della strategia comunitaria e nazionale; � rafforzare e Incentivare una maggiore competitività delle imprese anche

attraverso la valorizzazione delle risorse umane ivi impiegate; � promuovere la formazione professionale continua nell'area del terziario, del

commercio, dei servizi, della logistica per le P.M.I. in conformità alle

disposizioni dell'art. 118 della L. 388/2000; � delineare un indirizzo politico sindacale condiviso al fine di articolare un

sistema contrattuale che contemperi anche le esigenze formative

disciplinate dalla legge 23 dicembre 2000, n. 388; � adeguare e valorizzare le professionalità dei quadri e dei dipendenti per

consentire alle imprese italiane di affrontare le nuove sfide dei mercati

Internazionali sia nell'ottica di una maggiore conoscenza delle dinamiche

produttive e commerciali dei mercati esteri, sia nell'ottica di incentivare

l'utilizzo di nuove tecnologie e sistemi organizzativi aziendali finalizzati ad una

maggiore qualità dei prodotti e del servizi;

Si da atto altresì che in data successiva è entrata a far parte della compagine associativa del Fondo l’ALI – Associazione Lavoratori Italiani, nella qualità di socio ordinario. Il Piano Operativo di Attività (P.O.A.) del Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua dei dirigenti, dei quadri, dei ricercatori e dei dipendenti delle imprese del comparto commercio-turismo-servizi della piccola e media impresa denominato “Fondo Conoscenza” è stato redatto nel rispetto delle disposizioni contenute nel Decreto Direttoriale n. 148 del 24 giugno 2003, secondo le indicazioni contenute sia nella Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 36 del 18 novembre 2003, così come nel Documento di Lavoro dello stesso Ministero contenente “Indicazioni per l’elaborazione dei Piani Operativi di Attività dei

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Fondi Paritetici Interprofessionali”. Il P.O.A. è il documento che contiene la programmazione delle attività relative al biennio compreso tra il 1 gennaio e 2016 e il 31 dicembre 2017. Il P.O.A. regolamenta l’utilizzo delle risorse finanziarie derivanti dalle adesioni al Fondo Conoscenza da parte delle imprese regolarmente iscritte. Le predette risorse derivano, in particolare, dal versamento, da parte delle imprese, dei contributi previdenziali integrativi a titolo di assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria. Le adesioni a Fondo Conoscenza sono calcolate in via preventiva sulla base di dati previsionali riferibili al numero di aziende e al totale dei lavoratori dipendenti. E’ necessario, quindi, tenere presente che vi è la probabilità che al presente documento si debbano apportare quelle modifiche e tutte le integrazioni che si dovessero rendere necessarie a seguito del variare delle condizioni durante la vigenza dello stesso. Il P.O.A., in applicazione della citata Circolare n. 36/2003 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato approvato nel corso dei lavori dell’Assemblea di Fondo Conoscenza tenutasi il 11 febbraio 2016 ed è stato, successivamente, trasmesso al Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali nonché alle Regioni e Province Autonome.

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1 AMBITO DI INTERVENTO DEL P.O.A.

1.1 QUADRO DI RIFERIMENTO Nell’effettuare l’analisi del contesto di riferimento non si può che fare riferimento a quanto è riportato nell’ambito del XV° Rapporto sulla formazione continua – Annualità 2012-2013 e 2013-2014 redatti dall’Isfol che hanno evidenziato come le statistiche nazionali e internazionali dovrebbero essere in grado di fotografare, seppure con tutte le precauzioni e i limiti specifici, lo stato di salute dei diversi sistemi rispetto alla domanda e offerta di formazione degli adulti, di cui quella continua ne è una delle componenti essenziali. Le dinamiche e le variazioni che si riscontrano ogni anno andrebbero, tuttavia, interpretate secondo un modello che consideri diversi aspetti che hanno influenza sui comportamenti dei lavoratori e delle imprese, ad iniziare dalle riforme della governance dei sistemi nazionali e locali, lo stato complessivo di salute del sistema economico e la presenza vs assenza di meccanismi di intervento di politiche attive e/o passive che possono essere attivate in relazione a particolari esigenze o tese a rimuovere le barriere materiali e culturali alla formazione. Secondo l’Isfol, sempre nei citati Rapporti, questa complessità non stupisce, tant’è vero che spesso nella lettura dei dati si scorgano più discontinuità che linearità, contraddizioni piuttosto che coerenze, tutti aspetti che si acuiscono soprattutto nei periodi di crisi. Nei periodi presi in esame dai due Rapporti dell’Isfol in molti paesi europei, e soprattutto in Italia, il sistema della formazione finanziata è stato sempre più curvato alle emergenze dettate dalla crisi, operando attraverso iniziative in grado di coniugare misure di politica attiva e passiva per questi segmenti particolarmente esposti: nel caso specifico italiano occorre tener conto del significativo incremento nel numero di persone beneficiarie di cassa integrazione in deroga e mobilità in deroga.

Nei Rapporti dell’Isfol l’assunto precedente trova in qualche modo riscontro se si raffronta il benchmark europeo sui partecipanti adulti (25-64 anni) a iniziative di formazione e/o istruzione nelle 4 settimane precedenti la rilevazione: in alcuni paesi l’impatto delle misure di politica attiva a contrasto della crisi hanno presumibilmente contribuito ad alzare il benchmark. Proprio in Italia, Grecia e in minor misura Francia si sono riscontrati gli incrementi più significativi, mentre in altre realtà che hanno del resto livelli di fruizione della formazione già molto elevati, non si riscontrano analoghe variazione, se si eccettua la Svezia che passa da 24,9% a 26,7% (Fig. 1).

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Fig. 1 - Popolazione 25-64enne che ha partecipato a iniziative di istruzione e formazione nelle 4 settimane precedenti l'intervista (raffronto 2011-2012: alcune nazioni europee; val. %)

Fonte: Elaborazione Isfol su fonte Eurostat

Dai dati riportati nella ricerca dell’Isfol emerge chiaramente come l’Italia rimane tra i paesi dove il benchmark è al di sotto della media europea, seppure in linea con realtà con cui spesso viene avanzato un raffronto come Germania e Francia, ma al di sotto di Spagna e Regno Unito. Molto distanti rimangono i sistemi scandinavi e l’Olanda, in cui la propensione e la fruizione alla formazione, al di là delle maggiori indubbie possibilità offerte dal sistema, vengono percepite come una sorta di dovere “civico” e vissute come un diritto per la persona e un fattore necessario per l’individuazione di posti di lavoro qualificati. La rilevazione sull’inquadramento professionale mostra una diminuzione della partecipazione, rispetto all’anno precedente, di impiegati amministrativi e tecnici, mentre risultano in salita gli operai qualificati con il 16,8% (13,7% lo scorso anno) e gli impiegati direttivi (figg. 2 e 3).

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Fig. 2 - Inquadramento professionale dei lavoratori coinvolti nella formazione (piani conclusi al 30 giugno 2013; val. %)

Inquadramento professionale %

Dirigente 2

Impiegato amministrativo e tecnico 42,1

Impiegato direttivo 7,6

Operaio generico 30,8

Operaio qualificato 13,7

Quadro 3,8

Fonte: elaborazione Isfol su dati del Sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai FPI.

Fig. 3 - Inquadramento professionale dei lavoratori coinvolti nella formazione (piani conclusi al 30 giugno 2014; val. %)

Fonte: elaborazione ISFOL su dati del Sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai FPI.

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Ai fini della programmazione delle attività di Fondo Conoscenza è necessario anche tenere nella giusta considerazione i dati relativi alla partecipazione di genere alle azioni formative. Anche su questa tematica possiamo avvalerci del XV Rapporto Isfol dal quale emerge che l’andamento della partecipazione femminile rimane concentrata soprattutto tra i ruoli esecutivi e generici, mentre rimane molto marginale nei ruoli apicali come dirigente e quadro (fig. 4). Fig. 4 - Inquadramento professionale dei lavoratori coinvolti nella formazione per genere (piani conclusi al 30 giugno 2014; val. %)

Fonte: elaborazione ISFOL su dati del Sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai FPI.

Per tentare di fornire un quadro di riferimento quanto più possibile esaustivo si è tenuto conto delle tipologia contrattuale dei lavoratori coinvolti nella formazione finanziata dai fondi interprofessionali. L’analisi delle partecipazioni alle iniziative di formazione fornita dall’Isfol sulla base delle informazioni contenute nei piani conclusi trasmessi al 30 giugno 2014, risente dell’elevato numero di piani del settore terziario, improntandone alcune caratteristiche tipiche di alcuni comparti, come il commercio e i servizi alle imprese e alle persone. Nelle tipologia contrattuale prevale il contratto a tempo indeterminato (62,8%) ma rispetto allo scorso anno scende un po’ il lavoratore part time e cresce quello con contratto a tempo determinato (fig. 5).

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Figura 5 - Tipologia contrattuale dei lavoratori coinvolti nella formazione (piani conclusi al 30 giugno 2014, val. %)

Come evidenziato dall’Isfol nel XV° Rapporto sulla formazione continua i dati provenienti dal sistema di monitoraggio dei Fondi interprofessionali confermano una crescita delle attività finanziate approvate. In particolare il 2013 è stato un anno che ha visto un forte incremento dei piani, dei progetti, delle imprese dei lavoratori coinvolti. Rispetto all’anno precedente infatti l’incremento dei lavoratori coinvolti e dei progetti risulta in forte crescita. Nel 2012 i lavoratori partecipanti sono stati circa 1 milione e 400 mila mentre nel 2013 sono stati poco più di 2 milioni (tab. 5.22), mentre i progetti risultano quasi raddoppiati rispetto allo scorso anno, complessivamente dal gennaio 2013 a giugno 2014 sono stati coinvolti nei piani approvati più di 3 milioni di lavoratori (tab. 3). Questo trend di crescita risulta confermato anche dati del primo semestre del 2014. L’80% dei piani approvati è di tipo aziendale, ma in crescita risultano anche gli individuali passati dai circa 2mila e 800 del 2012 agli oltre 4 mila del 2013: ciò si deve anche all’uso più diffuso del voucher come mezzo di finanziamento più semplice, anche dal punto di vista gestionale, per i piani individuali.

Tabella 1 - Piani formativi approvati per tipologia, progetti, imprese coinvolte e lavoratori (gennaio 2013 –

dicembre 2013)

Tipologia dei piani Piani Progetti Imprese coinvolte

Lavoratori partecipanti

Aziendale 23.239 167.104 30.797 1.913.492 Individuale 4.263 14.351 4.402 27.376 Settoriale 765 6.482 8.271 102.612 Territoriale 836 18.811 13.622 151.951 Totale 29.103 206.748 57.092 2.195.431 Fonte: elaborazione ISFOL su dati del Sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai FPI.

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Tabella 2 - Piani formativi approvati per tipologia, progetti, imprese coinvolte e lavoratori (gennaio 2014 - giugno

2014)

Tipologia dei piani

Piani Progetti Imprese coinvolte

Lavoratori partecipanti

Aziendale 10.961 77.340 15.643 772.740 Individuale 1.512 6.746 1.540 10.210 Settoriale 349 1.805 2.011 29.802 Territoriale 270 2.158 2.045 23.189 Totale 13.092 88.049 21.239 835.941 Fonte: elaborazione ISFOL su dati del Sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai FPI.

Tabella 3 - Piani formativi approvati per tipologia, progetti, imprese coinvolte e lavoratori (gennaio 2013 - giugno

2014)

Tipologia dei piani

Piani Progetti Imprese coinvolte

Lavoratori partecipanti

Aziendale 34.200 244.444 46.440 2.686.232 Individuale 5.775 21.097 5.942 37.586 Settoriale 1.114 8.287 10.282 132.414 Territoriale 1.106 20.969 15.667 175.140 Totale 42.195 294.797 78.331 3.031.372 Fonte: elaborazione ISFOL su dati del Sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai FPI.

Rispetto alle adesioni sul territorio si è assistito, rispetto al passato, a un simbolico sorpasso delle regioni meridionali nel loro insieme rispetto ai due comparti del Nord-Ovest e Nord-Est. Del resto è proprio nel sud che il processo di adesione è risultato inizialmente più lento, per poi progredire grazie anche al lavoro sui territori svolto dalla maggior parte dei fondi (tab. 4) . Nello specifico il 28,1% delle adesioni è concentrato al Sud, con un incremento di circa l’1% rispetto al 2013. Mentre le due macro-aree del Nord subiscono una conseguente flessione, il Centro incrementa lievemente la sua quota portandosi al 17,9% dal 17,7%. Tabella 4 - Distribuzione per macro aree territoriali delle adesioni e dei lavoratori delle imprese aderenti (valori

assoluti e ripartizione % per area regionale – settembre 2014)*

Macro-area territoriale

Adesioni Rip.% Lavoratori Rip. %

Nord Ovest 251.676 27,2 3.408.115 35,4 Nord Est 247.722 26,7 2.465.822 25,6 Centro 166.082 17,9 2.171.245 22,5 Sud e Isole 260.624 28,1 1.584.584 16,5 Italia 926.104 100,0 9.629.766 100,0 Nota: * Al netto delle imprese in cui non è presente alcun dato sul numero di lavoratori Fonte: elaborazione ISFOL su dati MLPS/INPS e ISTAT (Banca dati UNIEMENS)

Un ultimo elemento di valutazione è quello relativo alla distribuzione delle attività formative nelle regioni italiane. Sulla base dei dati forniti dall’Isfol (Fig. 6) l’incidenza territoriale dei piani approvati conferma in buona sostanza la distribuzione delle adesioni ai Fondi interprofessionali nelle diverse regioni, con la Lombardia che si conferma la regione dove vengono approvati più piani formativi, percentuale in crescita negli anni.

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Figura 6 - Distribuzione territoriale dei piani approvati per regione (gennaio 2013 – giugno 2014; val.%)

Fonte: elaborazione ISFOL su dati del Sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai FPI.

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Tabella 5 - Partecipazione di imprese per Regione nei progetti conclusi costituenti i piani per settori di appartenenza

(anno 2012; val. %)

Abruzzo 2,9 0,0 42,2 0,0 1,9 9,7 1,7 7,4 12,2 8,3 0,0 7,5 6,2 100

Basilicata 1,8 0,9 25,4 0,0 5,7 20,7 0,9 1,8 9,9 6,3 0,0 15,6 11,1 100

Calabria 9,0 0,6 15,9 0,3 3,9 19,3 0,5 6,4 22,9 10,2 0,0 4,7 6,4 100

Campania 13,9 0,0 17,8 0,6 3,5 8,4 12,8 6,5 11,6 5,8 0,1 9,8 9,4 100 ......................................................................................................................................................................... .............................................. ,,.., ,,, ,. ..... Emilia Romagna 0,6 0,5 47,7 0,6 4,5 11,2 5,8 2,3 6,0 10,9 0,0 5,6 4,5 100

Friuli Venezia Giulia 0,1 0,3 60,8 0,1 3,8 6,9 2,1 0,7 4,7 8,1 0,0 11,5 0,7 100

Lazio 0,3 1,1 22,4 0,6 2,8 5,1 3,8 5,8 9,7 11,5 0,9 20,8 15,3 100

Liguria 1,4 0,0 32,8 0,0 3,5 5,8 3,9 9,4 7,9 8,1 0,0 23,8 3,3 100

Lombardia 0,8 0,2 40,2 0,6 1;7 10,3 2,3 4,1 13,5 11,8 0,0 7,0 7,4 100

Marche 0,1 0,4 45,4 1,3 2,1 5,7 8,9 0,4 10,5 5,6 0,0 11,9 7,7 100

Molise 2,4 0,0 24,4 0,0 2,4 6,1 0,0 0,0 24,4 14,6 0,0 14,6 11,0 100

Piemonte 0,5 0,6 45,4 1,4 1,6 16,1 1,4 1,3 8,0 8,6 0,1 11,9 3,2 100

Puglia 1,7 1,1 22,6 0,1 8,0 9,7 1,2 3,0 16,3 5,6 0,0 18,6 12,0 100

Sardegna 7,9 0,0 14,3 0,0 4,3 13,9 11,9 8,1 11,1 9,6 0,4 9,4 9,2 100

Sicilia ························· ............................................. 10,9

..................... 0,0 . 13,4 o, 1 2,9 11,5 3,3 3,2 16,3 8,4 0,0 25,9 4,1 100

Toscana 1,0 0,0 16,3 0,6 2,3 7,3 29,6 16,9 7,o 6,8 0,0 4,5 7,6 100

Trentino Alto Adige 0,8 0,0 41,7 0,0 3,5 6,6 5,0 16,3 8,2 9,5 0,0 4,2 4,3 100

Umbria 0,2 0,0 41,7 0,6 4,7 5,5 1,9 4,1 8,2 11,4 0,0 13,9 7,8 100

Val d'Aosta 0,0 0,0 4,3 0,0 0,0 23,9 0,0 4,3 50,0 0,0 0,0 0,0 17,4 100

Veneto 0,6 0,4 46,0 0,6 3,4 6,8 9,2 3,0 4,9 11,2 0,0 8,3 5,5 100

Totale 1,8 0,3 36,2 0,6 2,9 9,7 6,9 5,0 9,9 9,8 0,1 10,0 6,8 100

Fonte: elaborazione lsfol su dati del Sistema permanente di monitoraggio delle attivitàfinanziate dai FPl.

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Tabella 6 - Partecipazione di imprese per Regione nei progetti conclusi costituenti i piani per Tipologia di piani (anno 2012; val. %)

Fonte: elaborazione Isfol su dati del Sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai FPI.

1.2 CONTESTO DI AZIONE Nel redigere questo documento non è stato possibile riportare dati a consuntivo sul numero, sulla tipologia e sulle peculiarità delle aziende aderenti al Fondo in quanto Fondo Conoscenza si trova nella fase di start – up. Alla luce dell’attuale situazione è senz’altro necessario effettuare una configurazione delle scelte programmatiche che indirizzeranno le strategie di crescita di Fondo Conoscenza sin dalla fase della prima promozione e fino al successivo momento dell’interpretazione dei fabbisogni espressi dal contesto operativo del Fondo avendo riguardo alle adesioni, fatte registrare nel corso degli ultimi anni dalle imprese, alla platea dei fondi interprofessionali già esistenti, con particolare riferimento al comparto produttivo di provenienza.

Aziendale Individuale Settoriale Territoriale Totale

Abruzzo 85,2 1,9 6,2 6,6 100,0

Basilicata 80,5 3,0 6,9 9,6 100,0

Calabria 62,1 1,5 6,5 29,9 100,0

Campania 71,0 2,3 13,0 13,6 100,0

Emilia Romagna 68,2 3,8 10,3 17,7 100,0

Friuli Venezia Giulia 77,8 3,7 7,2 11,3 100,0

Lazio 65,7 6,6 15,0 12,7 100,0

Liguria 65,6 2,4 15,2 16,8 100,0

Lombardia 73,4 4,5 10,2 11,9 100,0

Marche 71,2 2,2 12,7 13,9 100,0

Molise 89,7 0,4 7,6 2,3 100,0

Piemonte 74,9 3,5 9,7 12,0 100,0

Puglia 73,5 3,3 11,3 11,9 100,0

Sardegna 63,8 2,5 10,9 22,9 100,0

Sicilia 63,3 1,9 12,2 22,6 100,0

Toscana 61,3 2,8 9,2 26,6 100,0

Trentino Alto Adige 80,2 2,4 3,3 14,0 100,0

Umbria 71,9 3,3 12,6 12,1 100,0

Val d'Aosta 93,7 0,7 2,2 3,4 100,0

Veneto 70,5 2,7 10,2 16,7 100,0

Totale 70,8 3,5 10,5 15,2 100,0

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Anche in questo caso sono particolarmente significativi i dati elaborati dall’Isfol nell’ambito del XV° Rapporto sulla formazione continua dai quali emerge che la maggior parte dei fondi presenta caratteristiche intersettoriali, con basse connotazioni in specifici ambiti produttivi. Perlopiù si tratta di fondi che si rivolgono essenzialmente a micro-imprese, per i quali rimane spesso problematico finanziare piani pluri-aziendali caratterizzati da ambiti di intervento specialistico: molto spesso ciò comporta la scelta inevitabile di accomunare le imprese sulla base di temi trasversali o legati agli obblighi di legge. Solo una parte minoritaria di fondi conserva un profilo settoriale più accentuato, come nel caso dei Fondi che operano, in modo specifico, nel settore dell’agricoltura o in quello finanziario ed assicurativo. Nella stragrande maggioranza, invece, è possibile individuare un comparto guida, orientato verso il terziario di tipo “tradizionale”, o piuttosto verso le imprese manifatturiere come accade per altri. Fondo Conoscenza, nel rispetto dell’art. 118 della legge 19 dicembre 2000, n. 388 e delle altre norme che alla stessa si ricollegano, finanzia in tutto o in parte piani formativi aziendali, interaziendali, territoriali, settoriali o individuali, anche sotto forma di voucher, concordati tra le parti sociali (Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori - Fe.N.A.P.I. e dalla Confederazione Italiana di Unione delle professioni intellettuali - C.I.U.), nonché eventuali ulteriori iniziative propedeutiche e comunque direttamente connesse a detti piani concordate tra le parti. Le predette attività dovranno essere programmate e realizzate in coerenza con la programmazione regionale e con le funzioni d’indirizzo attribuite al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la suddetta materia. In particolare il Fondo promuoverà e finanzierà azioni di sistema e piani formativi finalizzati a sostenere percorsi virtuosi di formazione continua, ivi compresi i relativi atti propedeutici, quelli legati alle pari opportunità e quelli relativi alla tutela dell’ambiente nell’ambito della produzione di beni e servizi. Fondo Conoscenza svilupperà azioni per promuovere e finanziare la qualificazione e la riqualificazione dei lavoratori impegnati in settori determinati, ivi compresi quelli a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Tali azioni potranno svilupparsi in contesti settoriali e/o plurisettoriali ed avere valenza regionale e/o interregionale, così come potranno anche riguardare la formazione nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro, nel rispetto e con i limiti previsti dalla legislazione di riferimento. Per Fondo Conoscenza sono considerate peraltro come strategiche tutte quelle azioni legate alla promozione e al finanziamento delle attività di studio e ricerca, di monitoraggio dei fabbisogni formativi formulati dalle imprese e dai lavoratori tenendo nella giusta considerazione tutti quei profili particolarmente importanti per i vari comparti di riferimento. Nell’espletamento delle predette attività istituzionali Fondo Conoscenza potrà avvalersi anche di “Comitati di Comparto” da istituirsi, previa deliberazione dell’Organo esecutivo del Fondo, nell'area del terziario, del commercio, del turismo, dei servizi della piccola e media impresa, della logistica per le P.M.I., dell’agricoltura, dell’artigianato, dell’edilizia, dell’industria, della pesca, nel

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settore sociale e in quello sanitario, nel comparto della pesca e in altri comparti a seguito dell’adesione di aziende operanti nello specifico settore.

1.3 IL BACINO DI UTENZA La linfa di Fondo Conoscenza e il suo potenziale di crescita è legato, in modo particolare alle imprese aderenti alla FE.N.A.P.I. - Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori. La Fenapi è un’organizzazione professionale di categoria maggiormente rappresentativa senza fini di lucro La Fenapi associa e sostiene micro, piccole, medie e grandi imprese con particolare attenzione verso i Piccoli Imprenditori nei comparti artigianato, commercio, pesca, agricoltura, piccola industria, e servizi. Scopo primario è la tutela dei diritti e la valorizzazione delle condizioni culturali, morali, professionali, giuridiche ed economiche degli associati.

La FE.N.A.P.I è una “Associazione di rilevanza nazionale”, così come riconosciuto dal Ministero del Lavoro con nota n.24046/99 QG.97 del 25 marzo 1999. L’organizzazione territoriale della FE.N.A.P.I. si articola nel modo seguente:

� Sede nazionale (Roma, via Romagna, 26); � Sedi regionali; � Sedi provinciali; � Sedi zonali; � Sedi comunali.

I dati relativi all’anno 2014 hanno evidenziato che la presenza della FENAPI è particolarmente radicata sul territorio nazionale con circa 100.000 iscritti, con la presenza in 68 Province ed in 18 Regioni mediante 335 Circoli FENAPI ed una rete di 795 Sportelli nei quali, direttamente o per il tramite di strutture promosse e/o partecipate, vengono erogati specifici servizi di consulenza e di assistenza specialistica alle imprese aderenti e ai lavoratori delle stesse, nonché ai soci e a quanti ne fanno richiesta.

Va dato atto altresì che altre associazioni di categoria rappresentative sul piano nazionale degli interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori hanno manifestato l’interesse a valutare la possibilità di aderire nella qualità di soci del Fondo.

2. OBIETTIVI DEL P.O.A. Gli obiettivi e le attività del P.O.A. di Fondo Conoscenza discendono direttamente dalle priorità che le parti sindacali hanno indicato nell’Atto Costitutivo del Fondo sottoscritto il 13 luglio 2012. Gli organismi sindacali hanno infatti concordato che Fondo Conoscenza ha le seguenti finalità:

� Finanziare gli interventi di formazione continua dei dipendenti dei datori di lavoro pubblici e privati aderenti al Fondo che operano nel settore del terziario, quale, ad esempio, commercio – turismo- servizi e logistica – spedizioni - trasporti, fermo restando che al Fondo possono aderire i datori di

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lavoro di altri settori economici, che liberamente scelgano di versare a Fondo Conoscenza il contributo dello 0,30% istituito dall’art. 25, comma 4, della legge 21 dicembre 1978, n.845 e successive modificazioni e integrazioni;

� Impegnarsi a contribuire all’evidenziazione e valorizzazione, mediante la formazione di aggiornamento, dei quadri e dei professionals aziendali in una visione comunitaria e internazionale;

� Operare a favore di tutte le aziende pubbliche o private che decidano di aderirvi e dei relativi dipendenti, in una logica di relazioni sindacali ispirate alla qualificazione professionale, allo sviluppo occupazionale e alla competitività imprenditoriale nel quadro delle politiche stabilite dai contratti collettivi sottoscritti.

Il Fondo, in buona sostanza, promuove e finanzia – secondo le modalità fissate dall’art.118 della legge n.388 del 2000 e successive modifiche e integrazioni – piani formativi aziendali, interaziendali, territoriali, settoriali, di comparto, di filiera o individuali (anche sotto forma di voucher), concordati tra le Parti sociali, ivi comprese quelle propedeutiche e quelle direttamente connesse con tali piani. Fondo Conoscenza nel fissare gli obiettivi da raggiungere non può non partire da un’attenta analisi del contesto economico - strutturale nel quale operano le imprese aderenti e dai continui cambiamenti ai quali le stesse aziende devono adeguarsi rapidamente ed anzi spesso devono pure prevedere con notevole anticipo. Il Fondo, nell’ambito dei propri obiettivi e nel rispetto degli indirizzi forniti dal competente Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, intende stimolare lo sviluppo e la crescita qualitativa/quantitativa della formazione continua, favorire e supportare la qualificazione delle risorse umane aziendali come volano per la competitività delle aziende aderenti con ricadute occupazionali sui territori di riferimento. Inoltre il Fondo promuove e finanzia iniziative formative concernenti e/o inerenti le politiche attive del lavoro con riferimento a lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro. Perché simili obiettivi possano essere credibili e sostenibili è necessario che strutture pubbliche e private operanti nel mondo della formazione siano messe nelle condizioni di poter partecipare alla fase organizzativa della struttura del Fondo fornendo indicazioni e suggerimenti per l’individuazione delle procedure e dei meccanismi di gestione che siano in grado di garantire la migliore efficienza operativa unita alla semplicità funzionale per le imprese aderenti. Alla luce di quanto sopra espresso è bene evidenziare che per “Formazione aziendale”, in linea con quanto previsto dalle normative comunitarie, si intende la “formazione decisa e organizzata dall’impresa, finanziata, in tutto o in parte,

dall’impresa, finalizzata all’acquisizione di nuove competenze lavorative o allo sviluppo

e al miglioramento delle competenze esistenti degli addetti dell’impresa, distinta dal

tempo di lavoro e svolta mediante l’intervento di un formatore o l’utilizzo di

attrezzature” (Fonte: Indagini Eurostat).

La formazione aziendale può essere erogata attraverso corsi di formazione, svolti in

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strutture distinte dal posto di lavoro, ubicate all’interno o all’esterno della struttura produttiva, a gestione interna o esterna: nel primo caso, sono progettati e gestiti dall’impresa, che definisce organizzazione e contenuti; nel secondo, sono progettati e gestiti da soggetti esterni, responsabili dei contenuti. Gli altri modi di fare formazione hanno un minor grado di strutturazione, in quanto il lavoratore non frequenta lezioni frontali:

� training on the job (attività pianificata e organizzata in cui un docente facilita l’acquisizione di competenze operative sul luogo di lavoro, insegnando ad utilizzare gli strumenti di lavoro tramite esperienza pratica);

� rotazione programmata nelle mansioni (acquisizione di competenze mediante l’alternanza con altri lavoratori nello svolgimento di una serie di mansioni lavorative);

� apprendimento mediante la partecipazione a convegni, workshop, ecc. (partecipazione ad eventi culturali che non hanno una diretta finalità formativa, ma che rappresentano comunque un’occasione di acquisizione di conoscenze);

� autoapprendimento (attività di formazione decisa e finanziata dall’impresa, dove chi apprende decide tempi e luoghi dell’apprendimento);

� partecipazione a circoli di qualità o a gruppi di auto-formazione.

2.1 BENEFICIARI

Possono beneficiare delle risorse rese disponibili da Fondo Conoscenza i seguenti soggetti:

� Le aziende, sia in forma singola che associata (Consorzi, A.T.I., A.T.S e Contratti di Rete, Centri commerciali Naturali), iscritte a Fondo Conoscenza, in regola con il versamento dei contributi. Gli Enti di formazione che operano nel settore del terziario, quale, ad esempio, commercio – turismo- servizi e logistica – spedizioni – trasporti, regolarmente accreditati al Fondo.

� I lavoratori dipendenti di imprese iscritte al Fondo che, tramite le aziende e/o gli enti di cui al punto precedente, accedono ad azioni individuali di formazione continua promossa e finanziata dal Fondo.

I piani formativi elaborati da Fondo Conoscenza hanno come destinatari finali i dipendenti (operai, impiegati, quadri) dei datori di lavoro pubblici o privati, aderenti al Fondo che operano nel settore del terziario, quali, ad esempio, commercio – turismo - servizi e logistica – spedizioni - trasporti, nonché i dipendenti di imprese appartenenti a qualsiasi altra categoria produttiva e/o settore economico che liberamente scelgano di aderire a Fondo Conoscenza. Si fa riferimento, ovviamente, a quei lavoratori per i quali sussista l’obbligo del contributo integrativo (0,30%) di cui all’art. 25 della Legge 845/78. La normativa assimila ad essi i lavoratori stagionali impiegati ciclicamente con contratto di lavoro subordinato a termine resosi necessario per fronteggiare gli incrementi periodici della domanda produttiva, anche nel periodo in cui non prestano

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servizio in azienda. Sempre nel rispetto della normativa vigente, tra i destinatari finali subentrano anche i lavoratori assunti con contratti di inserimento e di reinserimento, così come gli apprendisti a seguito della L. 92/2012 di riforma del mercato del lavoro. Vi rientrano altresì i lavoratori in mobilità, i lavoratori in C.i.g.o./C.i.g.s ed, in generale tutti i lavoratori che si trovano in regime di “sostegno del reddito” ai sensi del D.Lgs. 148/2015. Per quanto sopra si fa riferimento, in particolare, alle seguenti categorie:

� Lavoratrici/ori assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;

� Lavoratrici/ori assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato in essere, di durata non inferiore a 3 mesi;

� Lavoratrici/ori che, nei 12 mesi precedenti la presentazione del progetto formativo, abbiano prestato attività lavorativa nella qualità di dipendenti di aziende tenute al versamento del contributo dello 0,30%, sempreché le stesse siano aderenti a Fondo Conoscenza;

� Lavoratrici/ori appartenenti alle tipologie indicate nel Titolo V capo 1 del D.lgs. n. 276/2003, quali il lavoro intermittente, quello ripartito, quello a tempo parziale;

� Lavoratrici/ori temporaneamente sospesi per crisi aziendale, congiunturale, riorganizzazione e riduzione temporanea di attività ai sensi dell’art. 19 della L. 2/2009;

� Lavoratrici/ori con contratto di lavoro di apprendistato. In questo caso però gli apprendisti possono essere destinatari finali delle azioni formative relative alla formazione obbligatoria (trasversale) per gli apprendisti prevista dal Fondo solo a condizione che non vi sia stata offerta formativa da parte della Regione ai sensi della L. 78 del 16/05/2014.

� Altri Lavoratori indicati dalla normativa vigente. Per i lavoratori assunti a tempo indeterminato possono essere finanziati piani formativi da realizzarsi:

� durante l’orario di lavoro, nei limiti previsti dalle leggi vigenti e dalla contrattazione collettiva;

� al di fuori dell’orario di lavoro, nei limiti previsti dalle leggi vigenti e dalla contrattazione collettiva;

� nei periodi di sospensione temporanea dell’attività produttiva. Per i lavoratori con contratto a tempo determinato possono essere finanziati piani formativi da realizzarsi:

� in orario o fuori dall’orario di lavoro, purché il cumulo tra orario normale di lavoro e la formazione non superi il limite di 48 ore settimanali.

La possibilità di finanziare interventi formativi destinati a lavoratori sospesi, in mobilità, Cassa Integrazione Guadagni (CIG) sia essa ordinaria o straordinaria, in deroga o con contratti di solidarietà è espressamente subordinata alle eventuali deroghe concesse ai Fondi Interprofessionali. Per i lavoratori sospesi, in mobilità, in Cassa Integrazione Guadagni (CIG) sia essa

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ordinaria o straordinaria o in deroga ne va adeguatamente documentato lo stato come da Regolamento CE 800/2008. Nello specifico, nella fase di start – up non si vogliono programmare attività formative dirette a singole professionalità di lavoratori in quanto si ritiene sia più aderente all’attuale fase predisporre piani formativi in linea con le richieste e con le indicazioni proposte di volta in volta dalle imprese aderenti. In buona sostanza Fondo Conoscenza si interfaccerà con le istanze che saranno prodotte dal mondo delle imprese, le analizzerà e predisporrà schemi e procedure che siano in grado di rispondere ai fabbisogni che emergono dal mondo imprenditoriale. In linea generale, per avere, nell’ambito della programmazione delle attività formative da realizzare nei prossimi 2 anni, un indicazione sui fabbisogni formativi delle imprese italiane, ci si avvarrà, inoltre, dell’indagine nazionale sugli “investimenti intangibili” nelle imprese italiane realizzata nel 2013. Si tratta della “Intangible Assets

Survey”, nata dall’interesse congiunto di ISFOL e ISTAT con l’obiettivo di definire un nuovo schema di analisi del sistema delle imprese italiane che includa gli investimenti in capitale immateriale delle aziende, attraverso la rilevazione di indicatori statistici che rispecchino i punti di forza (o di debolezza) del sistema industriale italiano, in modo più ampio e pervasivo rispetto alle fonti attualmente disponibili. I tradizionali indicatori sulle attività di ricerca e innovazione realizzate dalle imprese sono, infatti, ancora eccessivamente sbilanciati verso le attività innovative con contenuto tecnologico, tipiche delle imprese manifatturiere, rendendo poco visibili le attività di innovazione, meno formalizzate ma generalmente più diffuse, anche nel settore dei servizi. Diversi studi mostrano, infatti, l’esistenza di una serie di relazioni, sia positive che negative, tra gli investimenti intangibili e la capacità di un’impresa di produrre innovazione, e che una particolare gestione degli elementi alla base degli intangibili possa aiutare la creatività. Vi è anche evidenza di una forte correlazione e interdipendenza fra l’investimento delle imprese nella formazione del personale e quello in attività e processi innovativi. Analisi condotte su dati CVTS e INDACO mostrano la presenza di livelli più alti di formazione nelle imprese che sviluppano processi innovativi. Tali imprese possiedono inoltre un maggior volume di attività formativa, e una più spiccata capacità di internalizzare e diversificare i processi formativi, sviluppando più frequentemente forme di collaborazione e di network sul territorio con università, istituti di ricerca e di trasferimento tecnologico. Anche la normativa comunitaria pone un forte accento sull’esigenza di incrementare gli investimenti pubblici e privati in conoscenza e innovazione, che infatti rappresentano, nella strategia di Europa 2020, i presupposti di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dell’economia e della società. Il miglioramento della qualità dell'istruzione, il potenziamento della ricerca, la promozione dell'innovazione e del trasferimento tecnologico rappresentano obiettivi che possono essere raggiunti attraverso una strategia integrata, capace di agire contemporaneamente sui fronti dell’innovazione, dell’istruzione, della formazione e dell’apprendimento permanente. E’ questo il percorso indicato dai documenti comunitari per migliorare i risultati nel settore dell'istruzione, la qualità dell’offerta

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di formazione professionale e il rendimento degli organismi formativi. Nell’attuale competizione globale, il capitale umano, il capitale organizzativo e quello relazionale delle imprese contribuiscono in maniera rilevante al patrimonio strategico dell’azienda. L’impresa virtuosa sa gestire il proprio capitale intellettuale, investendo sui processi organizzativi e gestionali e favorendo un ciclo virtuoso che conduce all’innovazione. Per affrontare i cambiamenti provocati dalla crisi, l’economia della conoscenza necessita di incrementare le capacità intangibili, anche al fine di non perdere definitivamente, a causa della crisi, le competenze acquisite nel tempo. Le imprese che in questi anni di crisi economica hanno individuato nuovi mercati e soluzioni per diversificare il business lo hanno fatto investendo anche nelle risorse lavorative. Un approccio invece nella direzione opposta spesso è il segnale che le imprese non dispongono di strategie, soluzioni e risorse da mettere in atto. In molte aziende innovative gli investimenti intangibili costituiscono già oggi il più importante fattore competitivo e la parte maggiore del proprio valore di business. Il tasso di incidenza delle imprese che hanno investito in formazione aziendale sul totale delle imprese (con almeno 10 addetti) si attesta, nel 2012, al 50,2%, con un valore che aumenta nelle regioni settentrionali, specie in quelle di Nord-Est (55%). Nelle altre aree, invece, si delinea una propensione inferiore e ciò vale particolarmente per il Sud dove le imprese con attività di formazione sono il 37,3%. Le imprese tendono ad investire soprattutto in corsi di formazione (45,8%), decisamente meno nelle altre attività (20,3%). A livello di ripartizione geografica, si manifesta un'elevata variabilità dei valori relativi alla modalità con cui viene erogata la formazione. Se si considerano i corsi, l'incidenza varia dal 51,4% per le regioni Nord-orientali al 32,7% per quelle meridionali; pure per le attività non corsuali il Nord-Est vanta il dato più elevato con il 22%, ma in questo caso la distanza dal Sud - che si caratterizza ancora una volta per la propensione meno sostenuta - è pari a soli 6,8 punti percentuali. Rispetto al dato complessivo, il tasso di incidenza evidenzia un valore più basso solamente per le imprese più piccole (45,8%). Per le altre classi si osservano percentuali ben più elevate che vanno dal 69,6% per la fascia 50-99 al 95,7% per le imprese di più grande dimensione. La distanza che separa le imprese poste alle estremità della distribuzione tende ad aumentare in relazione ai corsi ed attenuarsi leggermente se si considerano le altre attività (da 54 a 40 punti percentuali a favore delle imprese con 500 ed oltre addetti). A livello settoriale, tanto per l'industria, quanto per i servizi, la propensione alla formazione risulta sostanzialmente in linea con la media. Entrando nel dettaglio delle imprese terziarie, si osserva una maggiore dinamicità per quelle finanziarie ed assicurative (90,8%), oltre che per le attività professionali (71,5%) e per le telecomunicazioni (61,9%); considerazione opposta vale per le imprese del commercio per le quali si ha un 44,4%. Se si esamina invece il macro-settore secondario, emergono, in negativo, le performance assunte dal comparto del mobile (38,5%) e soprattutto da quello del tessile che evidenzia una quota di imprese formatrici inferiore al 30%. Tutti gli altri comparti fanno invece registrare una

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propensione più sostenuta e ciò vale soprattutto per le Public Utilities che evidenziano la più elevata incidenza di imprese - relativamente all'industria – che investono nell'aggiornamento e nell'ampliamento delle competenze degli addetti, con poco meno del 70% dei casi. È comunque apprezzabile l’organizzazione di attività di formazione nella produzione di apparecchi meccanici, con una percentuale più alta di 7,2 punti rispetto al dato generale. Il tasso di incidenza dei corsi di formazione risulta sostanzialmente analogo per le imprese industriali e per quelle terziarie; se invece si esaminano gli altri modi di fare formazione si profila un'incidenza di imprese formatrici più elevato nel terziario piuttosto che nel secondario (22,3% versus 18,9%). Per tutti i comparti analizzati è più consistente la quota delle imprese che investono in attività corsuali; la distanza rispetto al peso delle altre attività - che a livello complessivo si situa a 25,5 punti percentuali - sale in riferimento a determinati comparti quali la finanza e le Public Utilities (rispettivamente, 45,1 e 43,8 punti percentuali), oltre che, sebbene in misura minore, per attività professionali ed industrie alimentari. Al contrario, le due incidenze tendono ad allinearsi soprattutto per il tessile, il comparto del mobile e le telecomunicazioni.

2.2 PIANI FORMATIVI Al fine di determinare le azioni formative destinatarie del finanziamento e/o cofinanziamento di Fondo Conoscenza si farà riferimento al “piano formativo”, intendendosi, per esso, un programma organico di progetti formativi capaci di raggiungere gli obiettivi prefissati dal Fondo, nel rispetto delle linee tematiche e programmatiche concordate, con cadenza annuale, dalle parti sociali costituenti il Fondo. Dai piani formativi, contenenti il programma organico delle azioni formative, dovrà emergere chiaramente la loro rispondenza sia alle esigenze aziendali, sia il loro concorso nell’incrementare l’occupabilità e la professionalità dei lavoratori unitamente alla competitività delle imprese coinvolte. I progetti di formazione, a loro volta, dovranno essere incentrati su principi di tutela e di sviluppo di professionalità dei lavoratori. Essi devono includere la descrizione analitica del modello organizzativo, della metodologia, dei contenuti, dei costi, della tempistica, nonché l’eventuale cofinanziamento da parte delle aziende. Ciascun progetto di formazione deve essere approfondito e completo rispetto agli obiettivi prefissati e deve dare atto, inoltre, delle azioni propedeutiche, previste per la realizzazione della formazione. Verranno ammessi al finanziamento soltanto i progetti coerenti con il piano formativo e il piano operativo di attività (POA). Gli interventi finanziabili sono tutte le attività di formazione, di promozione e di informazione (corsi, ovvero seminari, convegni, eventi organizzati ai vari livelli (aziendali, settoriali, di comparto, di filiera, territoriali ecc.) destinate ad implementare le competenze delle singole lavoratrici e dei singoli lavoratori anche attraverso la modalità dell’attribuzione di voucher. Il Fondo presterà particolare attenzione alle iniziative formative da realizzarsi con

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metodologie di F.A.D./e-learning con il chiaro intento di incentivare la formazione personalizzata e individuale attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative. Il Fondo sosterrà anche azioni formative, informative e di addestramento. Le iniziative suscettibili di finanziamento e/o cofinanziamento con risorse a valere su Fondo Conoscenza possono avere anche natura di iniziativa formativa sperimentale e fanno riferimento alle seguenti tipologie:

� Piani aziendali; � Piani territoriali/settoriali/di comparto e/o di filiera; � Piani individuali.

� Piani Aziendali: I piani formativi aziendali riguardano singole imprese ma possono anche riguardare raggruppamenti omogenei di imprese. In particolare, il piano formativo aziendale si contraddistingue per essere composto da un programma organico di azioni formative e da attività ad esso collegate (es. analisi dei fabbisogni, bilancio delle competenze, valutazione ex post, certificazione delle competenze, ecc.).

� Piani Territoriali – Settoriali - di Comparto e/o di Filiera: I predetti piani formativi fanno riferimento ad azioni formative, ivi comprese le rispettive attività collegate, che coinvolgono uno o più gruppi omogenei di imprese, in relazione alle variabili di localizzazione geografica delle singole unità aziendali, di comparto produttivo, di filiera produttiva. Nello specifico può trattarsi di aziende che svolgono la propria attività in un determinato territorio anche se operano in settori produttivi diversi ovvero di aziende che pur operando in uno stesso settore produttivo sono localizzate in diverse aree geografiche. Per la valutazione dei piani formativi territoriali relativi ad imprese appartenenti a comparti o settori produttivi diversi, Fondo Conoscenza si avvarrà di figure con competenze specifiche nei singoli settori.

� Piani Individuali: I piani formativi individuali vogliono essere un ulteriore risposta ai fabbisogni formativi espressi dalle aziende iscritte a Fondo Conoscenza per la formazione dei loro dipendenti. Con i piani individuali le aziende riescono a soddisfare l’esigenza formativa legata al singolo lavoratore e potranno essere realizzati in presenza di particolari necessità aziendali per l’aggiornamento, la riqualificazione e per la riconversione delle competenze professionali del Lavoratore. I piani individuali possono essere presentati per uno o più lavoratori e possono contenere più progetti formativi diversi tra di loro.

Le varie tipologie di piani formativi, per come sopra indicati, si caratterizzano per essere il risultato di intese raggiunte nel merito tra i beneficiari e le parti sociali. I piani formativi sono predisposti facendo riferimento a specifici formulari definiti nelle “Linee guida delle procedure di gestione e controllo” -in corso di realizzazione- e negli avvisi/bandi. I progetti formativi devono rispettare altresì le soglie di finanziamento e tutte le indicazioni di ordine finanziario in materia di contenimento

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dei costi e di trasparenza nella spesa stabiliti da Fondo Conoscenza. In presenza di progetti formativi caratterizzati da un particolare grado di innovazione o dalla partecipazione di soggetti pubblici o privati particolarmente qualificati Fondo Conoscenza si riserva la facoltà di variare l’ammontare del finanziamento a seguito di specifiche valutazioni. In relazione alle disposizioni di natura operativa che regolano l’accesso alle risorse finanziarie per la copertura dei piani formativi, il piano formativo è finanziato o cofinanziato attraverso specifici Bandi/Avvisi, ed ammesso alle risorse del Fondo previa formulazione di proposta progettuale, e successiva valutazione. Fondo Conoscenza agevolerà ed incentiverà il ricorso agli interventi di formazione continua da parte di imprese localizzate in aree depresse del Paese o in specifiche situazioni di crisi aziendali e settoriali, anche in attuazione di accordi tra le parti sociali, ovvero in relazione a specifici contenuti delle azioni formative indicate dal Fondo come azioni formative di primario interesse, riconoscendo a tali intese priorità nella programmazione delle risorse e prevedendo specifici meccanismi premiali. Il Fondo si riserva la facoltà di promuovere, sostenere ed avviare piani formativi sperimentali in grado di:

� concorrere al consolidamento del sistema di azioni positive per il riequilibrio territoriale, condotte sul piano nazionale e sovranazionale, regionale e multiregionale dalle Istituzioni. Pertanto, tali azioni interesseranno ampie aree territoriali omogenee del Paese;

� apportare valore aggiunto alle strategie di sviluppo delle politiche di d iffusione della formazione continua tra le imprese aderenti al Fondo, secondo una logica di aderenza alle Tematiche prioritarie, e consolidare il valore della Formazione quale elemento fondante della crescita e della cultura d’impresa, soprattutto con riferimento alle imprese di piccola dimensione.

2.3 REGIME DI AIUTI E COFINANZIAMENTO

Le aziende beneficiarie dei progetti formativi, in relazione alla specifica tipologia di

accesso al conto di sistema e/o al conto formazione prescelto, devono precisare a quale regime di aiuti di Stato intendono aderire. Nella fattispecie di accesso al Conto Sistema, sussistendo il requisito della selettività e discrezionalità della misura agevolativa, il finanziamento di attività formative si configura per gli enti beneficiari come aiuto di Stato, vincolandoli, in quanto tale, al rispetto della normativa comunitaria specificamente prevista.

I finanziamenti a valere sulle risorse del Conto Sistema sono assoggettati ad uno dei seguenti regolamenti comunitari, sulla base della scelta effettuata dalle aziende beneficiarie in sede di presentazione della proposta formativa, secondo quanto previsto dal Regime di Aiuti: “Fondi interprofessionali per la formazione continua - Regolamento per la concessione di aiuti alle imprese per attività di formazione

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continua in esenzione ai sensi del Regolamento (CE) n. 651/2014" - approvato con D.D. 27\Segr. D.G.\2014 del 12.11.2014 e successivo D.D. 96\Segr. D.G.\2014 del 17.12.2014 di modifica - Direzione Generale per le Politiche Attive, i Servizi per il lavoro e la Formazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - comunicato alla Commissione Europea attraverso il sistema di notifica elettronica della Commissione (SANI) - Numero identificativo del Regime di Aiuti 83883:

� Regolamento (UE) N. 651/2014 della Commissione del 17 Giugno 2014 pubblicato sulla G.U.U.E. L 187 del 26 giugno 2014, che dichiara alcune categorie di aiuti (tra cui gli aiuti alla formazione) compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato, in vigore dal 1° luglio 2014 fino al 31 dicembre 2020. L’opzione per il Regolamento (CE) n. 651/2014 comporta, tra l’altro, il rispetto della disciplina degli aiuti alla formazione prevista nell’art. 31 del Regolamento. Si applicano le intensità massime di aiuto stabilite nell’art. 31 del predetto Regolamento, aumentate nelle misure previste al punto 4, lettere a) e b) e al punto 5 del medesimo articolo;

� Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013, pubblicato sulla G.U.U.E. L 352 del 24 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis» fino al 31 dicembre 2020;

� Regolamento (UE) n. 1408/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 pubblicato sulla G.U.U.E. L 352 del 24 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis» nel settore agricolo fino al 31 dicembre 2020;

� Regolamento (UE) n. 717/2014 della Commissione del 27 giugno 2014 pubblicato sulla G.U.U.E. L 352 del 28 giugno 2014 L190/45 relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de minimis» nel settore della pesca e dell'acquacoltura fino al 31 dicembre 2020.

Le imprese beneficiarie del finanziamento devono optare espressamente per il regolamento comunitario da applicare, tenendo presente il relativo termine di vigenza. Nel caso in cui l’impresa beneficiaria opti per il regime di aiuti “de minimis”, si dovrà verificare che l’azienda rilasci una dichiarazione attestante i contributi pubblici ricevuti negli ultimi tre esercizi finanziari utilizzati a scopo fiscale. Tale dichiarazione deve altresì indicare tutti i contributi pubblici ricevuti nei predetti tre esercizi finanziari dalla medesima impresa beneficiaria, indipendentemente dalle unità locali o unità produttive per le quali i contributi sono stati ricevuti, tenendo conto che tutte le entità controllate (giuridicamente o di fatto) dalla stessa entità devono essere considerate un’impresa unica, come definita nel regolamento. Nella fattispecie di accesso al Conto Formazione aziendale/aggregato, venendo meno

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Fondo Conoscenza

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il requisito della selettività e discrezionalità della misura agevolativa ovvero trattandosi di mera rifusione di somme versate dagli enti beneficiari, la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato non si applica. Fondo Conoscenza provvede a catalogare le imprese iscritte sulla base del regime di aiuti per il quale hanno deciso di optare, al fine di monitorare l’accesso di Conto Sistema (aiuti alla formazione ovvero aiuti de minimis) e al Conto Formazione sull’intero territorio nazionale. Può, peraltro, essere previsto il cofinanziamento obbligatorio/facoltativo del piano formativo da parte dell’ente beneficiario.

3 PROCEDURE OPERATIVE

3.1 PROCEDURE DI ACCESSO Le principali procedure per l’accesso ai finanziamenti di Fondo Conoscenza sono descritte all’interno del presente documento, fermo restando che il Fondo si riserva di adottare, con deliberazione del Consiglio di Amministrazione, le “Linee guida delle procedure di gestione e controllo”, cioè disposizioni regolamentari sulle modalità di accesso, di valutazione e di selezione dei piani e dei progetti formativi,

Nello specifico, di seguito si riportano le varie tipologie di atti amministrativi attraverso i quali il Fondo intende disciplinare le modalità di accesso ai fondi messi a disposizione delle aziende e/o degli Enti di Formazione, previo esplicito incarico da parte delle aziende:

� Bandi e/o Avvisi generici Tramite un Avviso pubblico vengono segnalate le caratteristiche delle proposte, eventuali priorità settoriali, tempi e modalità di presentazione, distribuzione geografica delle risorse, tempistica sulla consegna delle proposte formative. I Bandi sono aperti alle aziende già aderenti al Fondo nonché ad aziende ancora non aderenti che provvedono comunque a regolarizzare la propria posizione, fatte salve eventuali diverse disposizioni contenute negli stessi Bandi. I Bandi saranno corredati da tutti gli allegati, ivi compresi i formulari, le indicazioni che consentono ai soggetti interessati di formulare il preventivo e di procedere alla successiva rendicontazione delle attività formative realizzate.

� Bandi e/o Avvisi specifici (Territoriali, Settoriali, di Comparto, di Filiera, ecc.) Rispetto ai Bandi generici, indicati nel punto precedente, quelli “specifici” si caratterizzano per la circostanza che il Fondo li identifica in funzione di una specifica importanza ad essi riservata, come ad esempio per i Bandi localizzati in uno determinato territorio, o riferiti solo ad una specificata tipologia di aziende o legati ad una specifica normativa (Legge sulla privacy).

� Proposte a sportello Il Fondo in questo caso, vuole dare priorità ad una progettazione non legata a brevi spazi temporali con una scadenza ravvicinata, desidera invece favorire la più ampia e capillare diffusione della proposta lasciandola in vigore per un lungo lasso di

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Fondo Conoscenza

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tempo. In questo caso il Fondo esaminerà ed approverà le singole proposte man mano che queste saranno formulate e fino ad esaurimento dei fondi a ciò destinati. Tra le proposte a sportello vi rientrano anche quelle volte a realizzare attività formativa a carattere seminariale con la finalità di soddisfare le molteplici esigenze delle imprese aderenti al Fondo. Nello specifico le attività formative realizzate con la formula dei “seminari” sono destinate a gruppi di lavoratori appartenenti ad una sola azienda o anche a raggruppamenti di aziende legate da comuni fabbisogni formativi.

� Programma quadro Il Programma quadro è una modalità di accesso ai finanziamenti del Fondo più complessa in quanto consente alle aziende, anche per il tramite di Enti delegati, di programmare corsi anche pluriennali di formazione, ovvero di prevedere le azioni formative previste dal D.Lgs.150/2015 ricorrendone i requisiti. D i concerto con le parti sociali, possono essere previsti Programmi quadro che comprendano determinate attività promozionali e/o di ulteriore e più particolareggiata analisi dei fabbisogni formativi o di bilancio delle competenze. Il Fondo non esclude che possa esserci una concomitanza tra il Conto formazione ed un Programma quadro.

� Catalogo formativo Il Fondo, grazie al contributo delle parti sociali degli Enti di formazione, degli Enti Bilaterali, intende dotarsi di un esauriente catalogo di “attività formative” nel cui interno le aziende o gli Enti delegati possono individuare ed utilizzare nell’immediato quel particolare contenuto formativo rispondente ai propri fabbisogni formativi essendo stato lo stesso già predisposto e disponibile. Si tratta, con tutta probabilità, di una modalità di accesso alle risorse del Fondo fortemente indirizzata all’e-learning o alla FAD.

� Voucher Formativo Si tratta di un progetto formativo individuale, di un finanziamento destinato ai lavoratori delle aziende aderenti al Fondo che intendono partecipare a specifici percorsi formativi a scelta individuale, anche in modalità FAD e/o e-learning. Il Fondo in questo caso finanzia integralmente o parzialmente l’azione formativa.

� Conto Formazione Aziendale - Aggregato Questa modalità di accesso alle risorse di Fondo Conoscenza è riconducibile ad una singola azienda o ad un raggruppamento di più aziende che può richiedere direttamente o per il tramite di un Ente incaricato di “separare” il monte contributivo di loro pertinenza, trasferito dall’Inps al Fondo, e di poterne disporre in qualsiasi momento. Con questa procedura di accesso al finanziamento l’azienda, o il raggruppamento di aziende, possono usufruire del contributo in relazione sia a quanto maturato fino a quel momento, sia in relazione al loro particolare fabbisogno formativo e presentato nel rispetto degli strumenti progettuali messi a disposizione dal Fondo. In particolare, per quanto riguarda il Conto Formazione aziendale, sia esso singolo o associato, la procedura prevede la realizzazione dei piani formativi sia da parte delle aziende che dimostrino di essere in possesso di determinati requisiti, appresso

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Fondo Conoscenza

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indicati, sia da parte degli enti attuatori (enti di formazione) accreditati nell’apposito albo istituito e tenuto da Fondo Conoscenza, sulla base di esplicito mandato con rappresentanza conferito agli stessi enti attuatori dagli enti beneficiari (aziende). Nel caso in cui le aziende, per accedere alle risorse di Fondo Conoscenza, si avvalgono degli stessi enti attuatori, giusto mandato con rappresentanza loro conferito dagli enti beneficiari, graverà su questi ultimi l’obbligo della rendicontazione dei piani formativi, nel rispetto delle disposizioni espressamente indicate da Fondo Conoscenza nelle “linee guida delle procedure di gestione e controllo” e nei singoli Bandi/Avvisi. Il procedimento poi si conclude con la certificazione del rendiconto dei piani formativi portati a termine dagli enti attuatori rilasciata dai revisori legali (persone fisiche/giuridiche) accreditati nello specifico albo istituito e tenuto sempre da Fondo Conoscenza.

� Conto Sistema Il Conto Sistema è u conto collettivo di rotazione che intende sostenere in via principale la formazione all’interno delle micro e piccole imprese, anche in forma aggregata, aderenti a Fondo Conoscenza, attraverso il finanziamento di Piani Formativi aziendali, individuali, territoriali, settoriali, di comparto, di filiera, vere e proprie azioni di sistema, attività di studio, seminari e attività di ricerca.

In via principale tutte le risorse destinate alla promozione e al finanziamento dei piani formativi affluiscono nel Conto Sistema. In via successiva le imprese, singolarmente o attraverso meccanismi di aggregazione tra di loro, possono richiedere l’attivazione di Conti Formazione aziendale/aggregato. Queste risorse vengono utilizzate per finanziare piani formativi tramite pubblicazione di Bandi/Avvisi, con massima trasparenza e pari opportunità di accesso. In via ordinaria si partecipa agli Avvisi presentando proposte in forma aggregata, con un capofila. Agli Avvisi possono partecipare le aziende già aderenti a Fondo Conoscenza e quelle che vi aderiscono comunque prima della presentazione delle proposte. Le aziende che presentano proposte formative da finanziarsi attraverso il Conto Sistema possono presentare anche domanda di finanziamento per piani formativi a valere su Conto Formazione aziendale/aggregato e viceversa. Gli Avvisi, in via ordinaria, finanziano attività generali ma possono anche avere, in via straordinaria, carattere tematico o fare riferimento a progetti pilota. Fondo Conoscenza fornirà a tutti i soggetti aderenti al Fondo ogni informativa utile in merito alle forme, contenuti, modalità e procedure da seguire per la trasmissione delle richieste di finanziamento. Le imprese iscritte (enti beneficiari), infatti, possono prendere visione delle procedure di accesso ai finanziamenti di Fondo Conoscenza consultando il sito web disponibile all’indirizzo www.fondoconoscenza.it.

3.2 RACCOLTA - MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE

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Fondo Conoscenza

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Fondo Conoscenza conferirà le risorse alle aziende aderenti avvalendosi delle procedure dettate per il Conto Formazione, sia esso aziendale o aggregato e per il Conto Sistema.

� CONTO FORMAZIONE AZIENDALE – AGGREGATO

Il Conto Formazione aziendale/aggregato è lo strumento per mezzo del quale l’azienda ovvero più aziende, in forza di comuni fabbisogni formativi, unitariamente, possono utilizzare l’80% del contributo obbligatorio dello 0,30% calcolato sulle retribuzioni lorde dei propri lavoratori, versato a Fondo Conoscenza per il tramite dell’IN.P.S.. Le somme che affluiscono nel Conto Formazione aziendale/aggregato sono nella piena e totale disponibilità dell’ente beneficiario titolare, che può servirsene per finanziare la formazione dei propri lavoratori in maniera diretta, nella misura in cui esse propongono e svolgono l’attività formativa in house, oppure per il tramite di enti attuatori (enti di formazione) accreditati ed iscritti nell’Albo istituito e tenuto da Fondo Conoscenza, nella tempistica e secondo le direttive che reputa più consone. Per rendere effettivo l’accumulo delle risorse nel Conto Formazione aziendale/aggregato l’azienda deve effettuare specifica opzione in tal senso. L’opzione ha validità biennale e, in relazione alle somme non utilizzate, potrà essere rinnovata espressamente per un ulteriore biennio. Nel caso in cui non verrà effettuato il rinnovo dell’opzione le somme accantonate e non utilizzate confluiranno nel Conto Sistema e saranno messe a bando. Alla scadenza del secondo biennio le somme non utilizzate confluiranno automaticamente nel Conto Sistema. Il Fondo ha inteso utilizzare questo meccanismo temporale al fine di stimolare le imprese aderenti ad utilizzare interamente e rapidamente le somme accantonate. Nel caso in cui l’azienda che ha effettuato l’opzione di accantonamento intenda cambiare fondo interprofessionale la portabilità delle somme accantonate sarà ammessa esclusivamente nel caso in cui siano già trascorsi 2 anni dalla data di attivazione del Conto Formazione. Nel caso invece di mobilità di imprese da un altro fondo a Fondo Conoscenza sarà consentito alle stesse di far confluire sul proprio Conto Formazione il 100% delle risorse oggetto della portabilità. Fondo Conoscenza si riserva di attivare uno specifico meccanismo denominato “Conto Futuro” volto a consentire alle imprese che aderiscono per la prima volta al Fondo di soddisfare i propri fabbisogni formativi utilizzando anticipatamente anche le risorse attese per i mesi successivi. In questo caso il meccanismo testè citato si attiverà a seguito della comunicazione di avvenuta adesione effettuata dall’INPS, sulla base di un parametro medio per singolo dipendente. Se in fase di rendicontazione il finanziamento riconosciuto risulti essere superiore alle risorse effettivamente già versate dall’impresa sul Conto Formazione, Fondo Conoscenza potrà disporre il versamento del saldo solo a seguito di presentazione di apposita polizza fideiussoria.

Per quanto riguarda il Conto Formazione aziendale/aggregato la presentazione delle istanze avviene con modalità a sportello durante tutto l’anno. Le richieste sono

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Fondo Conoscenza

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acquisite, protocollate ed esaminate secondo l'ordine di arrivo. Dopo la loro realizzazione i piani formativi sono rendicontati e certificati sempreché siano rispettosi delle specifiche disposizioni formulate da Fondo Conoscenza nelle “linee guida delle procedure di gestione e controllo” e nei singoli Avvisi.

� CONTO SISTEMA

Il Conto Sistema è finanziato: o dai versamenti delle imprese aderenti al Fondo che non hanno attivato nessun

Conto Formazione aziendale - aggregato; o dal 12% massimo del versamento delle imprese aderenti al Fondo che hanno

attivato un Conto Formazione aziendale, singolo o aggregato; o dalle risorse accantonate e non utilizzate nei 2 anni precedenti dalle imprese

che hanno attivato un Conto Formazione aziendale/aggregato.

Per garantire massima trasparenza e pari opportunità di accesso a tutte le imprese aderenti, il Fondo rende disponibili le risorse del Conto Sistema con specifici Bandi/Avvisi pubblici approvati dal Consiglio di Amministrazione. Gli Avvisi infatti vengono pubblicati con scadenze periodiche per soddisfare le esigenze di programmazione delle imprese e degli Enti di formazione. Di norma, ogni Avviso ha due diverse scadenze entro cui è possibile presentare le domande di partecipazione al finanziamento. In determinati casi, le istanze possono essere presentate a sportello.

Alle spese di funzionamento del Fondo si provvede attraverso l’utilizzo di quota parte delle suddette risorse finanziarie nel rispetto delle disposizioni di legge stabilite nel D.M. 23/04/2003 e s.m.i.

Le richieste di finanziamento di piani formativi attinenti al Conto Formazione e al Conto Sistema sono formalizzate sulla modulistica appositamente predisposta da Fondo Conoscenza ed inoltrate nel rispetto della procedura on line rinvenibile sulla piattaforma informatica all’interno del sito web all’indirizzo www.fondoconoscenza.it.

3.3 INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INCARICATI DI REALIZZARE I PROGETTI FORMATIVI – CRITERI In attuazione della Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n.36 del 18 novembre 2003, che stabilisce che le attività formative finanziate dai Fondi possono essere svolte: “direttamente dalle aziende beneficiarie per i propri dipendenti; da organismi

accreditati secondo le normative regionali; da soggetti individuati sulla base dei criteri a

tale scopo definiti dai fondi nell’ambito dei piani operativi di attività”, i soggetti che realizzeranno i progetti formativi sono le Aziende aderenti, ovvero dagli Enti di formazione e/o da Agenzie formative, che avranno richiesto il riconoscimento dei requisiti al fondo secondo le regole fissate dal Fondo e nel rispetto dell’ordinamento vigente. Gli Enti formativi e/o le Agenzie formative, incaricate dalle aziende agiscono in forza di un mandato di rappresentanza delle stesse, le quali sono le uniche destinatarie delle risorse del fondo. In particolare:

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Fondo Conoscenza

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� Le aziende.

Le Imprese, nella misura in cui esse propongono e svolgono l’attività formativa in house. Nel caso in esame, il Fondo dovrà essere garantito nel merito dello svolgimento delle attività didattiche in ambienti consoni ed idonei, e nel merito del pieno rispetto delle normative in materia di sicurezza ed igiene, estendendo tale rispetto anche alle attrezzature eventualmente utilizzate. In particolare le aziende, sia in forma singola che associata (Consorzi, A.T.I. e A.T.S), che intendono presentare e gestire progetti finanziati da Fondo Conoscenza, al momento della presentazione dei progetti dovranno allegare la documentazione che attesti il possesso dei seguenti requisiti:

o Disponibilità logistiche adeguate;

o Disponibilità di aule conformi al Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, anche noto come Testo unico in materia di Salute e Sicurezza sul posto di lavoro e delle relative disposizioni correttive, ovvero del decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 e successive modifiche e/o integrazioni;

o Capacita gestionali e competenze professionali per lo svolgimento dell’attività formativa, per la rendicontazione delle attività finanziarie e per l’eventuale certificazione delle competenze ai sensi delle vigenti normative.

Le aziende si considerano soggetti attuatori, quando svolgono direttamente l’attività di formazione, previa verifica dei requisiti, la stessa può essere in parte delegata ad altri soggetti, purché la delega venga formalizzata e comunicata al fondo. La delega potrà riguardare solo parte del progetto formativo, ovvero la fase di certificazione delle competenze, non potrà, in ogni caso, mai riguardare la rendicontazione in quanto il soggetto beneficiario, che non ha individuato un soggetto attuatore fra quelli accreditati a fondo conoscenza, nello svolgimento diretto delle attività risponde direttamente delle fasi di rendicontazione e monitoraggio dei progetti.

IL Fondo esaminerà la documentazione e si riserverà anche di valutare la necessità di procedere ad un audit presso l’azienda in modo da accertare la presenza dei requisiti dichiarati. Avranno priorità i progetti aziendali presentati tramite gli Enti di formazione accreditati a Fondo Conoscenza.

� Gli Enti di formazione – Agenzie formative

Gli Enti di formazione e/o le agenzie formative svolgono attività diretta su mandato delle aziende rivestendo così la veste di soggetti attuatori. Di seguito si riportano i requisiti

richiesti alle varie tipologie di Enti di formazione al fine di potersi accreditare e presentare, realizzare, gestire e rendicontare progetti formativi finanziati da Fondo Conoscenza, fermo restando che il Fondo si riserva di emanare ulteriori disposizioni a seguito di successivi interventi normativi:

o Organismi e/o Enti di formazione che operano nei settori del commercio, turismo e servizi in regola con le specifiche disposizioni per l’accreditamento degli organismi formativi operanti nel settore della formazione continua presso le regioni italiane. In questo caso l’Ente di formazione accreditato presso una delle regioni italiane deve produrre apposita istanza per essere inserito all’interno dell’Albo istituito da Fondo Conoscenza e deve dimostrare

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Fondo Conoscenza

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di avere la disponibilità di aule conformi al Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, anche noto come Testo unico in materia di Salute e Sicurezza sul posto di lavoro e delle relative disposizioni correttive, ovvero del decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 e successive modifiche e/o integrazioni;

o Organismi e/o Enti di formazione che operano nelle Regioni e che non hanno completato la procedura di Accreditamento, potranno essere accreditati a Fondo Conoscenza se produrranno apposita istanza per essere inseriti all’interno dell’Albo istituito da Fondo Conoscenza e se dimostreranno di essere in possesso dei seguenti requisiti:

� documentata pregressa esperienza nel campo della formazione professionale ed, in particolare, della formazione continua, nei settori del commercio, turismo e servizi;

� possesso di un sistema di Qualità conforme alla Norma dello standard Europeo UNI-EN ISO 9001:2008 nel settore EA 37, certificato da apposito organismo accreditato;

� disponibilità di aule conformi al Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, anche noto come Testo unico in materia di Salute e Sicurezza sul posto di lavoro e delle relative disposizioni correttive, ovvero del Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 e successive modifiche e/o integrazioni;

� disponibilità di sedi formative e di una struttura di direzione e controllo amministrativa in grado di garantire la gestione e la rendicontazione delle attività formative;

� affidabilità economica e finanziaria; onorabilità, professionalità e indipendenza di amministratori e sindaci.

Fermo restando quanto sopra possono essere accreditati a Fondo Conoscenza per un periodo massimo di 3 anni gli Enti di formazione che alla data di presentazione dell’istanza e/o di partecipazione al Bando hanno fatto richiesta di accreditamento presso una Regione o hanno attivato le procedure finalizzate alla Certificazione di Qualità, se dimostreranno di essere in possesso dei seguenti requisiti:

� documentata pregressa esperienza nel campo della formazione professionale ed, in particolare, della formazione continua, nei settori del commercio, turismo e servizi;

� disponibilità di sedi formative e di una struttura di direzione e controllo amministrativa in grado di garantire la gestione e la rendicontazione delle attività formative;

� affidabilità economica e finanziaria; onorabilità, professionalità e indipendenza di amministratori e sindaci;

� disponibilità di aule conformi al Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, anche noto come Testo unico in materia di Salute e Sicurezza sul posto di lavoro e delle relative disposizioni correttive, ovvero del decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 e successive modifiche e/o integrazioni.

Il possesso dei requisiti su citati, nel rispetto di quanto sopra esplicitato, potrà

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Fondo Conoscenza

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essere oggetto di ulteriore valutazione in sede di Bandi/ Avvisi Pubblici per gli interventi formativi, e potrà quindi rappresentare un elemento preferenziale in fase di assegnazione delle risorse del Fondo. Il Fondo, attraverso specifica attività di audit, esamina il possesso dei requisiti, del tutto funzionali a valutare in capo al soggetto richiedente la portata tecnico - economica - sociale dei singoli interventi di formazione professionale e continua realizzati dall’Ente negli ultimi 3 anni, il livello dei processi interni che tendono ad un sistema di Qualità nell’attività di Formazione, l’analisi dei metodi e strumenti utilizzati dall’Ente nella gestione contabile e amministrativa dei progetti, nonché delle procedure adottate per la rendicontazione degli stessi, conoscere e valutare l’affidabilità economica e finanziaria della struttura. Il Fondo, in relazione alla specificità di determinati Bandi, potrà, inoltre, richiedere alle Aziende o agli Enti attuatori ulteriori requisiti che saranno vagliati dal predetto Nucleo di Valutazione. Fondo Conoscenza si riserva di affidare, qualora lo ritenga utile per il conseguimento dei propri scopi statutari, la realizzazione di determinate attività formative e/o particolari sperimentazioni in termini di modelli e/o piani formativi ad Associazioni o ad Enti di formazione organicamente collegati al Fondo stesso o alle Organizzazioni costituenti, sebbene dotati di soggettività giuridica ed autonomia statutaria, amministrativa e patrimoniale. In tal caso, i soggetti attuatori dovranno comunque rendicontare secondo le procedure stabilite e la normativa di riferimento

3.4 MODALITÀ DI VALUTAZIONE, SELEZIONE E APPROVAZIONE Le procedure di valutazione, selezione ed approvazione dei piani formativi hanno inizio con la verifica circa l’ammissibilità degli stessi. In via preliminare gli uffici del Fondo dovranno accertare se:

� Gli Enti beneficiari (aziende) destinatari dei progetti formativi sono regolarmente iscritti a Fondo Conoscenza al momento in cui hanno presentato l’istanza di finanziamento;

� Gli Enti attuatori (aziende ed organismi di formazione) che hanno presentato i piani formativi oggetto di valutazione sono stati regolarmente accreditati da Fondo Conoscenza a far data dalla presentazione della richiesta di finanziamento;

� Vi è conformità tra la candidatura del soggetto proponente e i requisiti di ammissibilità fissati nei singoli Avvisi/Bandi pubblici.

In via successiva il Nucleo di Valutazione composto dal Direttore e da Esperti esterni al Fondo, eventualmente assistiti dal personale del Fondo, da collaboratori e consulenti, esaminerà i piani formativi presentati e considererà ammissibili solo i progetti che:

� Hanno un’articolazione conforme alle indicazioni contenute nei singoli Bandi/Avvisi pubblici e contengono tutte le informazioni e la documentazione a corredo dell’istanza per come loro richiesto;

� Sono formulati nel rispetto delle “Linee guida delle procedure di gestione e

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Fondo Conoscenza

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controllo” di Fondo Conoscenza e i cui obiettivi siano coerenti con gli obiettivi generali contenuti nel presente documento (P.O.A.) ed in successivi documenti di indirizzo e programmazione deliberati dal Fondo;

� Sono rispettosi circa quanto contenuto nel Codice Etico approvato da Fondo Conoscenza;

� Superano il controllo circa l’effettiva completezza della struttura progettuale, della documentazione per come richiesto dal Fondo, con specifico riferimento alle dichiarazioni riguardanti il rispetto delle leggi e di ogni altra normativa vigente sugli appalti, in tema di antiriciclaggio, sulla tracciabilità dei flussi finanziari ed in materia di conflitto d’interessi;

� Rispettano i parametri di costo indicati dal Fondo; � Sono stati formulati avvalendosi dell’apposita modulistica allegata agli Avvisi

per come la stessa è stata predisposta da Fondo Conoscenza. Il Nucleo di Valutazione presterà particolare attenzione ai piani formativi:

� Innovativi; � Dotati di particolare qualità progettuale; � Volti all’internazionalizzazione aziendale; � Dai quali emerga la presenza di elementi oggettivi di verifica; � Che indichino chiaramente i risultati attesi, diretti ed indiretti, sui destinatari

finali nell’ambito del contesto di riferimento del progetto.

I criteri di priorità e i requisiti sopra indicati hanno natura indicativa, non sono formulati in ordine gerarchico e non sono esaustivi.

Il Nucleo di Valutazione, in caso di mancato riscontro dei requisiti richiesti, in istruttoria, ha facoltà di richiedere al soggetto beneficiario e/o attuatore, con le modalità ritenute più rapide ed opportune, integrazioni e chiarimenti. Il soggetto beneficiario e/o attuatore deve fornire tempestivamente le informazioni, nonché tutta la documentazione richiesta dal Nucleo di Valutazione. Le integrazioni documentali, i chiarimenti e le informazioni fornite dai soggetti benefici e/o dai soggetti attuatori a perfezionamento della documentazione originariamente presentata a corredo della domanda di finanziamento, diventano parte integrante dei Piani ai fini di tutte le operazioni previste per la gestione delle attività finanziate.

Completata l’istruttoria, il Nucleo di Valutazione:

� Stilerà l’elenco dei piani formativi ammessi a finanziamento, completo di check list di controllo delle richieste di finanziamento tenendo conto delle risorse disponibili sul Conto formazione aziendale/aggregato;

� Redigerà la graduatoria dei piani formativi ammessi a finanziamento tenendo conto delle risorse rese disponibili dal Bando/Avviso pubblico (Conto Sistema).

Il Direttore trasmetterà gli atti forniti dal Nucleo di Valutazione al Consiglio di Amministrazione del Fondo per la successiva deliberazione.

Il Consiglio di Amministrazione ha facoltà di chiedere al Nucleo di Valutazione, per il tramite del Direttore, tutte le informazioni e i chiarimenti che riterrà opportuni prima di deliberare circa il finanziamento dei piani formativi anche in modo difforme

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Fondo Conoscenza

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rispetto all’orientamento dato dal Nucleo di Valutazione.

3.5 ASSEGNAZIONE Il Fondo informerà il soggetto beneficiario e/o attuatore mediante comunicazione scritta o in via telematica, a mezzo di posta elettronica certificata, circa l ’esito dell’ammissione o meno a finanziamento dei Piani Formativi avendo cura, altresì, di pubblicare l’elenco dei piani formativi ammessi o non ammessi a finanziamento (Conto formazione aziendale/aggregato) e le graduatorie dei piani formativi ammessi o non ammessi a finanziamento (Conto Sistema) sul sito internet www.fondoconoscenza.it secondo le modalità contenute all’interno di ogni singolo Avviso.

Il Piano e i progetti formativi costituenti il Piano, così come approvati e finanziati, costituiscono i documenti di riferimento per tutte le attività di gestione, amministrazione, rendicontazione, valutazione, monitoraggio e controllo.

3.6 RICORSO Ai soggetti beneficiari e/o gli enti attuatori a cura del Fondo verrà notificata comunicazione scritta o in via telematica, a mezzo di posta elettronica certificata (fa fede il timbro postale di spedizione ovvero la ricevuta della posta elettronica certificata ovvero la ricevuta della consegna a mano) di non ammissibilità al finanziamento del piano formativo presentato. La comunicazione conterrà l’indicazione delle difformità/insufficienze riscontrate in sede di istruttoria del piano. I destinatari delle comunicazioni possono sanare le difformità/insufficienze comunicate ovvero, qualora lo ritengano opportuno, possono avanzare ricorso scritto a Fondo Conoscenza. A seguito della presentazione del ricorso il Consiglio di Amministrazione di Fondo Conoscenza, sentito il Direttore, riesamina tutte i piani formativi non ammessi al finanziamento e comunica tempestivamente l’esito del ricorso ai soggetti interessati.

3.7 ATTUAZIONE La comunicazione dell’avvenuta ammissione a finanziamento conterrà tutte le direttive per la gestione dei progetti formativi e, tra queste:

� i termini entro cui devono essere avviati i progetti e quelli entro i quali devono concludersi, fatte salve eventuali modifiche autorizzate dal Fondo a seguito di espressa richiesta formulata dall’Ente attuatore;

� le modalità, i termini previsti e la documentazione necessaria per l’erogazione finanziaria di eventuali quote di acconto sul finanziamento, nonché per l’erogazione del saldo;

� le modalità delle attività di controllo, di ispezione e di verifica amministrativa,

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Fondo Conoscenza

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fermo restando che il Fondo può disporre controlli, ispezioni e verifiche in itinere.

I soggetti beneficiari e, per essi, i soggetti attuatori, a seguito della formale comunicazione di approvazione del piano formativo da parte di Fondo Conoscenza, devono dare avvio al progetto formativo dandone formale comunicazione al Fondo, iniziare e concludere le attività entro i termini previsti per come sopra descritto. Gli stessi soggetti devono, inoltre sottoscrivere l’Atto di Adesione, avviare l’azione progettuale e la fase di gestione del Piano Formativo, effettuare il monitoraggio in itinere e, a seguito della conclusione delle attività formative, passare alla fase delle verifiche/valutazione finale, alla fase della certificazione, al monitoraggio finale, alla presentazione del rendiconto finale e alla verifica ed approvazione dello stesso ed, infine, all’erogazione del saldo del finanziamento concesso. Le spese legate ai piani formativi ammessi al finanziamento sono riconosciute solo se sostenute dopo l’approvazione dei piani formativi e a condizione che i progetti siano realizzati nel rispetto delle fasi sopra descritte.

Gli enti attuatori possono produrre formale richiesta per ricevere anticipazioni finanziarie sino al 75% dell’ammontare dei contributi assegnati. Gli anticipi sono erogati da Fondo Conoscenza, esclusivamente a seguito di rilascio di fidejussione bancaria o assicurativa. Il soggetto attuatore deve dare tempestiva comunicazione al Fondo sia della chiusura delle attività corsuali, sia della conclusione del piano formativo. A conclusione delle attività previste nel piano formativo l’Ente attuatore dovrà redigere una relazione finale sull’andamento complessivo delle attività legate al progetto formativo e deve, altresì, predisporre il rendiconto delle attività realizzate seguendo le procedure stabilite nella piattaforma informatica appositamente predisposta da Fondo Conoscenza all’interno del sito web all’indirizzo www.fondoconoscenza.it.

Nei casi in cui sono state effettuate da parte del Fondo delle erogazioni di anticipazioni finanziarie, previa produzione, da parte del soggetto attuatore, di idonea garanzia fideiussoria, la liquidazione a saldo di eventuali ulteriori somme, fino al raggiungimento del totale del finanziamento concesso, sarà disposta dal Fondo solo dopo l’avvenuta certificazione del rendiconto da parte di un revisore legale (persona fisica o giuridica) accreditato nell’apposito albo istituito e tenuto da Fondo Conoscenza. Il revisore legale effettua la revisione amministrativo contabile delle spese sostenute dall’ente attuatore e accerta che le procedure di gestione del progetto siano state applicate correttamente. Una volta superati positivamente i predetti controlli Fondo Conoscenza approva i l rendiconto medesimo, svincola l’eventuale fideiussione ed eroga i l saldo.

4 ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE ALLA REALIZZAZIONE DEI PIANI FORMATIVI

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Fondo Conoscenza

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Il management di Fondo Conoscenza, seguendo le indicazioni fornite dalle parti sociali che sostengono il Fondo, considera prioritaria l’attività di valorizzazione del capitale umano delle imprese nei contesti territoriali nei quali esse operano. Il Fondo intende sviluppare ed accompagnare le imprese nei loro processi di crescita supportandole nelle azioni di sviluppo sostenibile anche se le stesse devono essere realizzate durante cicli di congiuntura economica sfavorevole. Per riuscire a rispondere ai fabbisogni formativi in tempi ristretti Fondo Conoscenza si pone l’obiettivo di finanziare, promuovere e realizzare anche azioni di sistema, per un attuazione regolare e coerente dei progetti formativi. Si fa riferimento, specificatamente, ad attività di “informazione e comunicazione”, di “assistenza tecnica” e ad azioni di “monitoraggio” mirate. Le azioni di sistema sono vere e proprie attività propedeutiche progettate e realizzate trasversalmente nei vari settori d’intervento del Fondo così come nelle diverse realtà regionali nelle quali il Fondo intende operare e svilupparsi. In particolare il Fondo intende stimolare e sviluppare la ricerca di nuove tecnologie, di nuove soluzioni per la gestione innovativa dei percorsi formativi con l’intento di migliorarne la qualità e l’efficacia a tutto vantaggio delle imprese beneficiarie e dei singoli destinatari finali. Le predette azioni, per altro, possono essere progettate, realizzate e direttamente da Fondo Conoscenza ovvero da terze strutture dotate dei necessari requisiti di competenza, qualificazione specifica ed esperienza professionale, nel rispetto delle leggi vigenti in materia di appalti, antiriciclaggio, tracciabilità dei flussi finanziari e conflitto d’interessi. In particolare Fondo Conoscenza potrà anche sviluppare e promuovere una azione di sistema utilizzando, tra l’altro, il modello previsto dalla legge n. 33 del 09/04/2009 e successive modificazioni, tale azione consente di sviluppare una rete sinergica e collaborativa finalizzata all’accrescimento della competitività nel territorio, utilizzando le forme di flessibilità e mobilità del personale, attivando azioni di coordinamento strumentale nella filiera dei processi propri del fondo (attività di gestione, attività di sistema, attività formative).

4.1 INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

Promozione, informazione e pubblicità

Le azioni di promozione, informazione e pubblicità sono valutate come strategiche da Fondo Conoscenza, soprattutto nell’attuale fase di start-up del Fondo ed è sulla base di tale riflessione che le parti sociali che sostengono il Fondo intendono destinare per le citate finalità risorse rilevanti. Il Piano di informazione e promozione del Fondo è diretto principalmente a quelle figure che, a vario titolo, sono in prima linea nel processo di attuazione delle azioni formative ed ai beneficiari finali delle azioni finanziate dal Fondo. Il management di Fondo Conoscenza intende avviare un vero e proprio piano per informare gli addetti ai lavori circa le potenzialità e i contenuti del Fondo ed avviarne, nel contempo, la promozione. In questa logica sono state predisposte azioni dirette a

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Fondo Conoscenza

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promuovere e favorire: � La conoscenza del Fondo presso gli organismi di rappresentanza e di garanzia

dei lavoratori e delle aziende, presso le organizzazioni sindacali nazionali, territoriali e settoriali;

� La conoscenza dei principali servizi che il Fondo andrà ad erogare presso la rete delle strutture formative del mondo sindacale e delle associazioni datoriali;

� La conoscenza del Fondo e dei principali servizi che il Fondo erogherà alle imprese del comparto commercio-turismo-servizi della piccola e media impresa ed ai loro lavoratori, alle pubbliche amministrazioni, agli Enti di formazione che operano nell’ambito della formazione continua, ai professionisti, alle associazioni, ai tecnici ed alle imprese che svolgono la propria attività per migliorare le condizioni di Salute e Sicurezza sul posto di lavoro;

� La conoscenza del Fondo anche per il tramite dei sistemi di bilateralità esistenti ed attraverso un Ente Bilaterale Nazionale di prossima costituzione;

� La conoscenza delle modalità di adesione a Fondo Conoscenza da parte delle imprese.

Il Piano di comunicazione di Fondo Conoscenza intende identificare nell’ambito del comparto commercio-turismo-servizi della piccola e media impresa ed in quello del sistema associazionistico e/o sindacale collegato, distinti target da coinvolgere e far diventare parte attive dello sviluppo del Fondo con varie azioni di comunicazione ed avvalendosi di tutti quegli strumentazioni resi disponibili dalle nuove tecnologie. In particolare il Piano di comunicazione intende sensibilizzare alle politiche del Fondo gli apparati centrali e periferici di rappresentanza e tutela, le reti di formazione a

carattere nazionale, regionale e locale, e le imprese a tutti i livelli.

Contenuti generali - finalità della comunicazione – strumenti attuativi Il Piano di comunicazione ed informazione intende favorire la conoscenza dei contenuti e delle tipicità del Fondo, ad iniziare dall’Accordo interconfederale e dallo Statuto, per continuare, poi con i sistemi di bilateralità collegati al Fondo, senza tralasciare i vantaggi legati al finanziamento della formazione continua professionale concertata proposta da Fondo Conoscenza, con particolare riferimento ai Piani aziendali, ai Piani territoriali/settoriali/di comparto e/o di filiera e ai Piani

individuali.

In particolare si vuole puntare sulle tipicità di Fondo Conoscenza, legate alle caratteristiche, alla natura, alla struttura, alle modalità operative predisposte dal Fondo attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi per il finanziamento della Formazione Continua con la finalità di mettere a disposizione delle aziende e degli

Enti di formazione una molteplicità di soluzioni formative che:

� Identificano Fondo Conoscenza come un fondo interprofessionale di ultima generazione, che si contraddistingue per un moderno modello organizzativo e di governance, con procedure di accesso ai finanziamenti e di gestione dei

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Fondo Conoscenza

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piani formativi particolarmente semplificate;

� Garantiscono rapidità e trasparenza dell’istruttoria delle istanze di

contributo;

� Riescono a plasmarsi rispetto ai fabbisogni indicati dai vari contesti aziendali;

� Propongono tematiche nuove e soluzioni per la rendicontazione dei progetti

particolarmente innovative;

� Riservano risorse economiche e presentano proposte efficaci per il sostegno al reddito e la creazione di nuove opportunità di lavoro facendo proprio l'invito espresso dal Ministero del Lavoro in tal senso;

� Prevedono report statistici periodici sui piani formativi e sulle azioni di

sistema realizzati, nonché risultati attesi e su quelli conseguiti;

� Garantiscono alle aziende aderenti qualità e varietà della proposta di

finanziamento;

� Sviluppano capacità relazionale con le aziende, con i consulenti del lavoro e con i soggetti portatori di interessi del Fondo e stipulano accordi territoriali e settoriali con Associazioni di Categoria rappresentative degli interessi delle piccole e medie imprese, con i professionisti, c o n l e centrali commerciali e

con altri organismi impegnati nei settori di riferimento.

La campagna promozionale intende rendere noto che Fondo Conoscenza si farà interprete dei fabbisogni formativi segnalate dalle aziende e dai lavoratori, per il tramite dell’Associazione datoriale e dei Sindacati che sostengono il Fondo, oltre che dai soggetti e dagli organismi portatori d’interesse del Fondo stesso. I messaggi

promozionali evidenzieranno che i piani formativi finanziati dal Fondo mirano a:

� migliorare i livelli di salubrità, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;

� Sostenere lo sviluppo e la crescita delle aziende concorrendo alla specializzazione delle risorse umane per poter poi supportare l’innovazione organizzativa dell’azienda, in termini di processo e di prodotto;

� rinnovare le metodologie di qualificazione del personale e le prassi formative a livello settoriale e territoriale;

� accrescere il numero dei beneficiari delle azioni formative, con particolare riferimento ad Apprendisti e Lavoratori a Progetto.

Il piano di informazione e comunicazione di Fondo Conoscenza deve avere altresì la finalità di:

� acquisire utili elementi di valutazione ed analisi circa i fabbisogni formativi espressi da lavoratori ed imprese, aggregati su base territoriale, dimensionale e settoriale;

� implementare sistemi di apprendimento permanente funzionali alla competitività ed efficienza della gestione aziendale e all’occupabilità dei lavoratori;

� sensibilizzare il contesto istituzionale alle problematiche presenti e future

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Fondo Conoscenza

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della formazione continua in relazione alle dinamiche evolutive del mercato del lavoro.

Il Fondo persegue i suoi obiettivi informativi e di promozione sviluppando sinergie ed attività comuni con le singole Regioni per dare attuazione a quanto previsto dalla normativa di riferimento, organizzando incontri e momenti di discussione con gruppi di riferimento a tutti i livelli. In buona sostanza si intende avvalersi, principalmente, di strumenti di relazione diretti per stimolare l’interesse verso le tematiche della Formazione Continua da parte delle realtà imprenditoriali meno propense ad effettuare investimenti nella Formazione dei Lavoratori, prevedendo, in particolare di realizzare numerose azioni nelle realtà territoriali particolarmente depresse del Paese. Si tratterà di attivare campagne pubblicitarie da realizzarsi supportando attività ed eventi pubblicitari di largo respiro sull’intero territorio nazionale creando, per tali finalità sinergie con Organismi che si sono contraddistinti per aver elaborato progetti innovativi ed intese con le Università per mettere in scena percorsi ed iniziative di formazione di alta specializzazione. Fondo Conoscenza si avvarrà di una serie di strumenti operativi gestiti da un'unica regia. Lo strumento di informazione-comunicazione per eccellenza non può che essere il moderno e dinamico portale internet targato Fondo Conoscenza. Il sito web sarà utilizzato anche per le funzioni editoriali e comunicative, sarà indicizzato e opportunamente posizionato sui principali motori di ricerca e, superata la fase di start-up, assicurerà funzioni on line di sportello informativo, di archivio documentale e procedurale. Il sito web, inoltre, sarà in grado di gestire gli aspetti più specificatamente di ordine amministrativo e finanziario e supporterà il management del Fondo nelle procedure legate al monitoraggio delle attività realizzate. Gli altri strumenti di divulgazione ed informazione si occuperanno degli aspetti legati all’immagine ed alla rappresentanza del Fondo e serviranno per promuovere il marchio, il logo, ecc. Sarà inoltre cura del Fondo provvedere alla diffusione di pubblicazioni divulgative e promozionali anche attraverso l’invio di posta elettronica su mailing list adeguatamente selezionate. Fondo Conoscenza nel corso di questo primo biennio di start-up punterà a sviluppare al meglio le attività di comunicazione e di promozione dei propri servizi con l’obiettivo di far aderire il maggior numero possibile di imprese informandole, nel contempo, sulle strategie del Fondo. Per raggiungere i livelli di operatività che il Fondo si è dato ci si avvarrà dei seguenti strumenti:

� organizzazione e/o partecipazione su tutto il territorio nazionale a convegni e seminari di approfondimento su varie tematiche rivolte alle aziende;

� incontri ed iniziative promosse dalle Parti Sociali; � partecipazione ad iniziative fieristiche; � elaborazione di un servizio informativo interno; � campagna annuale di comunicazione pubblicitaria.

La campagna di informazione, attraverso una strategia mirata a favorire le adesioni delle imprese al Fondo, si svilupperà sui principali palinsesti televisivi, nazionali e

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Fondo Conoscenza

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regionali, satellitari e digitali con spot radio e con la presenza del Fondo su alcuni quotidiani a tiratura nazionale e non. In occasione poi di specifiche manifestazioni ed eventi saranno realizzate e distribuite brochures, pieghevoli che sintetizzeranno servizi e attività del Fondo.

Il materiale informativo sui contenuti sopra richiamati si avvarrà di tutti gli strumenti (giornali, bollettini, notiziari nazionali, locali, etc.) che le organizzazioni datoriali e dei lavoratori impiegano nella loro attività di routine. Il Fondo, inoltre, per far conoscere il Fondo e i servizi dallo stesso erogati si avvarrà delle capillare rete di strutture presenti sul territorio e riconducibili ai soggetti promotori del Fondo.

Il Fondo, sempre nell’ambito delle attività propedeutiche, predisporrà pacchetti per la gestione sui singoli territori di specifici pacchetti informativi.

4.2 ASSISTENZA TECNICA Il Fondo, anche attraverso i propri riferimenti territoriali, si organizzerà per garantire tutta l’assistenza tecnica che si renderà necessaria alle imprese beneficiarie e agli enti attuatori, per dare informazioni sugli strumenti attivati dal Fondo per accedere ai finanziamenti, sulle modalità di funzionamento e gestione tecnico-amministrativa, sui termini e sulle scadenze dei singoli Avvisi. E’ intenzione del Fondo realizzare quanto prima un organismo interno, in grado di fornire informazioni e comunicazioni di particolare rilievo tecnico-amministrativo, in occasione di incontri, seminari tematici su base territoriale, per l’approfondimento di tematiche di particolare interesse per lo sviluppo dei Fondi interprofessionali.

Attraverso molteplici azioni di assistenza e di supporto tecnico, anche attraverso la realizzazione di seminari tematici, il Fondo intende offrire un servizio di assistenza che non è legato solo alla fase della formulazione del piano formativo, propedeutica alla sua approvazione ma che si estende anche al successivo supporto tecnico finalizzato alla corretta gestione operativa del piano nelle ulteriori fasi della gestione e della rendicontazione della spesa. Peraltro all’interno dei seminari tematici è possibile divulgare nuove tecniche di rilevazione dei fabbisogni formativi e supportare i soggetti interessati nella conoscenza degli strumenti attuativi del Fondo. Le azioni di assistenza tecnica sono rivolte, in via prioritaria:

� alle Imprese, nella misura in cui esse propongono e svolgono l’attività formativa in house;

� agli Enti attuatori che, previo conferimento di mandato con assistenza da parte degli enti beneficiari (Imprese), lo progettano, formulano, realizzano e rendicontano i singoli piani formativi;

� ai revisori legali (persone fisiche/giuridiche) che provvedono alla certificazione delle spese sostenute e delle procedure applicate.

In via secondaria e per garantire la più ampia divulgazione delle normative di riferimento, delle procedure di gestione e controllo delle azioni formative, l’assistenza tecnica è diretta anche:

� alle aziende iscritte a Fondo Conoscenza;

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Fondo Conoscenza

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� alle organizzazioni datoriali e sindacali, ivi comprese le loro strutture territoriali e settoriali, interessate a garantire l’erogazione di servizi specialistici di consulenza alle imprese iscritte e ai rispettivi lavoratori;

� al personale del Fondo.

Nello specifico, l’Assistenza tecnica garantita da Fondo Conoscenza prevede:

� l’attuazione di strumenti di supporto per la progettazione, gestione, rendicontazione e certificazione dei piani formativi e delle azioni collegate con essi direttamente o indirettamente;

� la predisposizione di strumenti per l’accertamento e l ’ analisi dei fabbisogni formativi espressi dalle imprese e loro lavoratori, aggregati su base dimensionale, territoriale e settoriale;

� la predisposizione di strumenti per la segnalazione delle imprese iscritte e dei loro lavoratori;

� l’utilizzo di strumenti per il monitoraggio e la valutazione dei pani formativi e delle attività collegate con essi direttamente o indirettamente;

� la predisposizione e l’applicazione di procedure informatizzate per l’accreditamento degli enti attuatori (Enti di formazione e aziende che erogano le azioni formative in house) nell’albo istituito e tenuto da Fondo Conoscenza;

� la predisposizione e l’applicazione di procedure informatizzate per l’accreditamento dei revisori legali (persone fisiche/giuridiche) nell’apposito albo istituito e tenuto da Fondo Conoscenza;

� di personale delle organizzazioni territoriali di rappresentanza e delle organizzazioni sindacali a tutti i livelli.

Gli strumenti con cui sono coordinati i servizi di assistenza tecnica necessitano di: � assistenza telefonica (help desk) per informazioni sugli Avvisi, sulle procedure,

sulla formazione degli operatori e sull’accreditamento degli Enti di formazione; � realizzazione nel portale internet di un'area riservata agli operatori del Fondo.

In detta area sarà pubblicata tutta la documentazione ed il materiale informativo per la definizione dei piani Formativi, dalla fase della presentazione dei relativi progetti e fino alla rendicontazione e certificazione dei piani formativi;

� ufficio relazioni con il pubblico (front office) presso la sede nazionale di Fondo Conoscenza;

� sportelli informativi (front office) da istituirsi, ove ritenuto necessario, presso le sedi periferiche delle organizzazioni datoriali e sindacali che supportano Fondo Conoscenza.

Informatizzazione

La realizzazione di una piattaforma informatica dinamica, efficiente ed innovativa è indispensabile e di assoluta priorità per la gestione del Fondo.

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Fondo Conoscenza

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La complessità delle attività e delle procedure che la piattaforma del Fondo è chiamata ad assolvere e la rilevanza che essa riveste ai fini del funzionamento delle composite attività del Fondo deve essere valutata con particolare attenzione tanto che dalla sua funzionalità dipende la stessa sussistenza del Fondo. E’ necessario, pertanto, che il Piano di informatizzazione sia pensato, strutturato e realizzato in stretto rapporto con il management e in relazione alle procedure definite dal Fondo stesso.

La piattaforma informatica interattiva che sarà predisposta da Fondo Conoscenza consentirà a tutti gli Attori coinvolti, siano essi interni al Fondo (management, collaboratori, referenti locali, ecc.) o soggetti esterni (Imprese, Enti di Formazione, Altri Soggetti), di operare con il Fondo utilizzando un ambiente virtuale, con evidenti positive ripercussioni sulla flessibilità e velocità nella gestione delle operazioni anche più complesse. Il sistema sarà accessibile attraverso il portale del Fondo (www.fondoconoscenza.it) previa registrazione (area ad accesso riservato). Il portale dovrà contenere, inoltre, informazioni relative alle attività del Fondo ovvero:

� riferimenti normativi; � documentazione ufficiale del Fondo; � link ad altri siti; � eventi e news, con riferimento anche ad attività istituzionali; � archivio avvisi; � contatti e FAQ.

Gli Utenti esterni che richiederanno i codici di accesso al sistema avranno la possibilità di:

� trasmettere on line i Piani Formativi attraverso la compilazione del Formulario in versione elettronica;

� trasmettere on line gli elementi informativi legati al sistema di monitoraggio degli interventi finanziati, in ottemperanza alle disposizioni normative in materia;

� gestire la fase attuativa, conclusiva e di rendicontazione dei Piani. Gli Operatori del Fondo, attraverso il Portale accedono ad una serie di servizi che consentono:

� la gestione informatizzata dell’attività di prevalutazione delle istanze di presentazione dei Piani Formativi;

� l’attività di gestione delle iniziative formative (inizio attività, monitoraggio fisico, finanziario, procedurale, conclusione, rendicontazione, follow-up);

� l’archivio virtuale della documentazione necessaria per la gestione delle attività di Fondo Conoscenza (web documentale);

� la gestione virtuale dei feedback richiesti dall’esterno (supporto tecnico ed informazioni via email).

Nella considerazione che i tempi di realizzazione della piattaforma sono legati alle scelte di complessità organizzativa, cui il sistema sarà chiamato a rispondere, il Fondo, nelle more della sua realizzazione e successiva attivazione a regime, dovrà dotarsi di procedure transitorie di gestione delle attività in modo da superare la fase

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Fondo Conoscenza

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di avvio del Fondo.

Attività di Vigilanza e Controllo

I beneficiari dei finanziamenti devono dimostrare al Fondo che il piano formativo è stato realizzato correttamente, che sono stati raggiunti i risultati prefissati, che sia stata presentata la documentazione indicata negli Avvisi pubblicati dal Fondo stesso e che tutta la procedura sia stata rispettosa delle disposizioni impartite dal Fondo. La documentazione, in ogni caso, deve essere conservata e resa disponibile in caso di controlli da parte delle autorità competenti, a giustificazione del finanziamento riconosciuto.

Il Fondo effettua riscontri di sistema sui soggetti attuatori circa la corretta attuazione delle attività legate al finanziamento con l’obiettivo di validarne la vigilanza e il controllo, riservandosi, peraltro, di effettuare anche visite in loco presso gli stessi. Fondo Conoscenza effettua quindi l’attività di vigilanza e controllo per il tramite di verifiche “ in itinere” ed “ ex post” su tutte le attività di gestione e rendicontazione del Piano Formativo. Tanto più sarà alto il livello di efficienza nella gestione delle azioni formative, tanto maggiore risulterà la valutazione sulla qualità dell'ente di formazione con le relative ripercussioni nell’ambito della definizione dei criteri di selezione delle attività formative da realizzarsi successivamente. Le attività di controllo saranno integrate anche da una adeguata rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari finali degli interventi formativi.

Revisione del rendiconto e determinazione finale del contributo

Fondo Conoscenza intende istituire un Albo nel quale inserire i “Revisori Legali” che ne faranno richiesta a seguito della pubblicazione, da parte del Fondo, di appositi Avvisi, che conterranno, a loro volta, l’indicazione dei requisiti richiesti per poterne far parte. Il Revisore Legale viene assegnato al singolo Piano Formativo approvato dal Fondo ancora prima della sottoscrizione dell’Atto di Adesione da parte del Soggetto Attuatore. Il Fondo comunica al Soggetto Attuatore ed al Revisore Legale l’abbinamento selezionato. Il Soggetto Attuatore dovrà quindi contattare il Revisore e conferirgli l’incarico. L’assegnazione del Revisore Legale avviene in modo casuale, tenuto conto della allocazione geografica della sede del Soggetto Attuatore e del Revisore e della ripetizione degli “incroci” tra il Revisore e il Soggetto Attuatore. La funzione dei Revisori Legali, ha carattere di stabilità e rientra tra le azioni di direzione ed indirizzo da parte del Fondo nei confronti dei Soggetti Attuatori, configurandosi quale elemento utile a soddisfare le previsioni dell’art. 60, lettera d) del Regolamento (CE) n. 1083/2006. Al momento dell’accettazione dell’incarico, il Revisore Legale dovrà dichiarare di non avere cause di ineleggibilità, come da format messo a disposizione dal Fondo.

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Fondo Conoscenza

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La tariffa del Revisore è determinata dal Fondo in proporzione all’ammontare del finanziamento e, in ogni caso, rientra nei costi ammissibili a finanziamento.

4.3 MONITORAGGIO Per Fondo Conoscenza è di assoluta rilevanza che il Fondo sia in grado di assicurare il costante, efficace ed efficiente monitoraggio sull’esecuzione dei Piani, nonché l’attivazione di un sistema di vigilanza e di controllo sui medesimi nel rispetto di quanto previsto dalle:

� “ Linee Guida sul sistema dei controlli in applicazione della Circolare n. 36 del 18 novembre 2003” del 15 gennaio 2004 fornite in merito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;

� “Linee Guida del sistema di monitoraggio dei Fondi paritetici interprofessionali per la Formazione Continua” del 2 aprile 2004 del Ministero del Lavoro;

� art.48 della Legge n. 289/2002, che attribuisce al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il compito di monitorare la gestione dei Fondi interprofessionali;

� “Decreto Interministeriale del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro delle Finanze del 23 aprile 2003” che all’art.4 comma 3 recita: “I Fondi sono altresì tenuti a presentare, con cadenza semestrale, i dati

di monitoraggio fisico relativi ai piani formativi ed ai beneficiari delle iniziative

realizzate secondo i modelli di monitoraggio predisposti dal Ministero del lavoro

e delle politiche sociali”; � Indicazioni contenute nel “Progetto di costruzione del Sistema di

Monitoraggio delle attività dei Fondi Paritetici Interprofessionali per la Formazione Continua” realizzato dal Ministero del Lavoro con la collaborazione di Isfol ed Italia Lavoro.

L’obiettivo dell’attività di controllo, nel rispetto delle previsioni di cui alla Circolare n. 36/2003, è quello di garantire che le risorse economiche distribuite dal Fondo siano utilizzate nel rispetto del principio di legalità, di trasparenza, di efficienza e di assoluta conformità ai principi di una sana e corretta gestione finanziaria. Il sistema di monitoraggio dei piani formativi di cui intende avvalersi Fondo Conoscenza tiene conto che sono tre i momenti rilevanti connessi ai piani formativi e cioè l’Approvazione, l’Attuazione e la Conclusione. Il sistema di monitoraggio dei fondi interprofessionali deve prevedere nella prima fase un sistema per la raccolta e l’elaborazione di un set minimo di informazioni (variabili) da trasmettere al Ministero del Lavoro con cadenza semestrale in conformità con quanto previsto all’Allegato 1 della Circolare n. 36 del 18 novembre 2003 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In particolare, nel predisposto sistema di monitoraggio, il Piano e ogni singolo Progetto formativo che lo costituisce, dovrà essere assunto come unità minima di rilevazione, definito come componente indivisibile che identifica un complesso di attività programmate, delimitate in termini

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Fondo Conoscenza

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temporali e finanziari, orientate al raggiungimento di determinati obiettivi che fanno riferimento a finalità più generali del piano formativo. Laddove uno stesso progetto formativo si articoli in più edizioni, la singola edizione si configura, all’interno dell’aggregato, come unità minima di rilevazione. In relazione al set di informazioni che potranno essere oggetto di elaborazione in sede di monitoraggio iniziale, e finale, il Soggetto Proponente prima (monitoraggio iniziale, ad approvazione Piano) e il Soggetto Attuatore poi (monitoraggio fase attuativa e monitoraggio finale), attraverso lo scambio di dati con la piattaforma informatica (sistema informativo) del Fondo, garantiscono un flusso di informazioni costantemente aggiornato a proposito dell’attivazione e della gestione del Piano Formativo e dei Progetti Formativi che lo compongono, procurando così tutte le informazioni che sono fondamentali per assicurare al Fondo la conoscenza sul livello di attuazione del Piano e delle attività in esso ricomprese e consentire al Fondo stesso di governarne attivamente indicatori, obiettivi, costi, e di intervenire con la tempestività necessaria. La piattaforma informatica di Fondo Conoscenza sarà programmata per notificare al Soggetto Attuatore, già durante la fase di attuazione, le informazioni aggiornate, utili ai fini del monitoraggio, con l’indicazione dei tempi e delle modalità di trasmissione. L’acquisizione organizzata, semplificata e accessibile dei dati utili ai fini della misurazione circa il progredire delle attività formative e della tenuta sotto controllo degli indicatori è funzionale, da un lato, a rendere trasparente l’attività del Fondo ai terzi (Ministero, parti sociali, Regioni e Province Autonome, altri Fondi, Osservatorio nazionale sulla formazione continua, imprese, cittadini) e, dall’altro, a sostenere una migliore efficienza ed efficacia della gestione, anche nel caso in cui dovesse rendersi necessaria un’eventuale riprogrammazione degli interventi, sotto il profilo strategico ed operativo. L’insieme delle variabili richieste e trasmesse, in conformità con quanto previsto dal richiamato Allegato della Circolare n. 36/2003, consentiranno di realizzare un sistema articolato di informazioni ed elementi conoscitivi afferenti alle tre tipologie di indicatori: fisici, finanziari e procedurali:

� gli indicatori fisici consentono di monitorare le attività finanziate dal Fondo attraverso la rilevazione delle variabili relative: a) ai Piani Formativi e ai Progetti Finanziati; b) alle imprese che hanno avuto accesso al Fondo; c) ai lavoratori coinvolti nella formazione;

� gli indicatori finanziari consentono di monitorare i flussi di risorse finanziarie che interessano il Fondo registrando:

o le risorse trasferite, cioè la dotazione finanziaria trasferita al Fondo dal Ministero del Lavoro e dall’I.N.P.S.;

o le risorse spese dal Fondo, distinguendole, a loro volta, tra le risorse erogate ai soggetti attuatori per la realizzazione dei piani, quelle utilizzate dal Fondo per la realizzazione delle attività propedeutiche e per quelle di gestione, avendo cura di precisare il loro stato di attuazione anche in termini temporali;

o le risorse rendicontate, cioè il totale delle risorse presentate dal Fondo in sede di

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Fondo Conoscenza

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rendicontazione finale con la specifica distinzione per spese di gestione, spese propedeutiche e spese per la realizzazione dei piani formativi;

� gli indicatori procedurali tendono a monitorare l’avanzamento della spesa nelle varie fasi che caratterizzano il processo di attuazione e gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni iniziali.

In altri termini il monitoraggio deve: � evidenziare come vengono impiegate le risorse trasferite al Fondo; � indicare quali attività vengono realizzate dal Fondo e per quali tipologie;

� precisare qual è l’articolazione territoriale e settoriale dell’attività formativa erogata;

� comunicare con quali enti attuatori viene erogata l’attività formativa e la tipologia degli stessi (aziende in house o enti di formazione);

� fornire il numero di lavoratori impegnati nelle attività formative e la loro classificazione;

� segnalare quante imprese vengono coinvolte nelle attività formative e la loro classificazione, in termini dimensionali, territoriali, settoriali ecc.;

Per raggiungere le predette finalità Fondo Conoscenza, in forza di quanto previsto dalle “Linee Guida del sistema di monitoraggio dei Fondi paritetici interprofessionali per la Formazione Continua” del 2 aprile 2004, deve strutturarsi in previsione dei seguenti adempimenti:

� individuare e definire il sistema di raccolta dei dati fisici, finanziari e procedurali ed adeguare la propria organizzazione interna in funzione delle predette finalità;

� realizzare la banca dati di modo che la stessa possa acquisire, elaborare e rendere disponibili le informazioni nell’ambito del sistema informativo del Fondo stesso;

� collaborare con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sia per la realizzazione della banca dati, così come per la progettazione ed esecuzione del sistema informativo;

� gestire, elaborare ed analizzare i dati anagrafici dei lavoratori e delle imprese nel più assoluto rispetto della normativa sul trattamento dei dati personali, avvalendosi dei dati comunicati dalle stesse imprese, dagli enti attuatori e dall’Inps;

� gestire, elaborare ed analizzare i dati anagrafici dei Piani formativi e dei singoli progetti (monitoraggio procedurale), in modo rendere possibile il successivo inserimento dei dati da parte delle imprese/soggetti attuatori;

� effettuare la raccolta con cadenza semestrale delle informazioni acquisite sull’attuazione e sulla rendicontazione dei piani formativi nonché sulle azioni di sistema realizzate;

� definire le informazioni integrative da rinvenire presso le imprese beneficiarie, presso gli enti attuatori e, ove necessario, presso i revisori legali;

� effettuare l’aggiornamento periodico dell’elenco dei soggetti beneficiari iscritti a Fondo Conoscenza e degli enti attuatori accreditati;

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� individuare e definire le modalità di trasferimento al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali delle informazioni in possesso del Fondo.

Il sistema informativo di Fondo Conoscenza dovrà essere dotato di specifiche capacità operative, tali da consentirgli di generare file contenenti dati statistici anche particolarmente articolati. Sono poste invece a carico delle aziende che erogano la formazione in house e/o degli enti attuatori le incombenze relative al caricamento sulla modulistica indicata dal Fondo (e al relativo invio) di tutti i dati afferenti alla progettazione, formulazione, realizzazione e rendicontazione dei singoli piani formativi, nel rispetto delle procedure di gestione e controllo predisposte dal Fondo. Ai soggetti di cui sopra Fondo Conoscenza potrà richiedere ulteriori informazioni aggiuntive se e quando si pronunceranno in questo senso gli organi della Pubblica Amministrazione. Fondo Conoscenza si pone come obiettivo quello di realizzare un proprio sistema informativo per la gestione interamente informatizzata di tutte le fasi dei singoli piani formativi:

fase di avvio: comunicazione di inizio attività, calendari, elenchi personale docente e non docente, materiale didattico, contenuti dei moduli didattici, ecc.; fase di realizzazione: modifiche/integrazioni in corso d’opera, contratti, parcelle, pagamenti, moduli di valutazione, incassi, richiesta acconti, ecc.;

fase di conclusione: comunicazione di fine attività, esiti, valutazioni finali, attestati, ecc.; fase di rendicontazione: piano dei conti, revisione contabile e certificazione della spesa, richiesta saldo, ecc.; fase di certificazione: revisione legale del rendiconto dei piani formativi, validazione delle procedure applicate, ecc.. Nel caso in cui il soggetto attuatore non provveda, in tutto o in parte, all’aggiornamento dei dati relativi al monitoraggio, o vi provveda in maniera lacunosa, il Fondo dovrà astenersi dall’erogazione del contributo con le modalità previste. In presenza di gravi violazioni capaci di influire negativamente sulle attività di implementazione dei dati relativi al sistema di monitoraggio per motivazioni imputabili al soggetto attuatore, il Fondo potrà rivedere il giudizio precedentemente espresso in sede di accreditamento del soggetto di cui trattasi in ordine all’affidabilità del Soggetto medesimo sotto il profilo organizzativo.

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5 PIANO FINANZIARIO

Il piano finanziario di Fondo Conoscenza ha valenza biennale ed è ripartito su tre grandi Aree:

� spese di gestione; � spese per iniziative propedeutiche (azioni di sistema), connesse alla

realizzazione dei Piani formativi raggiungendo gli obiettivi prefissatisi in termini di efficacia ed efficienza;

� spese dirette alla realizzazione dei piani formativi.

Le spese di gestione sono ripartite sulla base delle seguenti macrovoci di costo:

� spese del personale interno ed esterno; � attività svolte da soggetti terzi; � spese generali; � spese di locazione, leasing, ammortamento e manutenzione immobili, spese

condominiali e pulizia; � acquisto, locazione, leasing, ammortamento delle attrezzature; � realizzazione del sistema informatico, gestionale e contabile per la gestione

amministrativa e contabile. Le spese per azioni propedeutiche (di sistema) sono ripartite sulla base delle seguenti macrovoci di costo:

� apporti professionali esterni; � contratti con soggetti terzi finalizzati alla fornitura di beni e/o servizi; � realizzazione del sistema informativo per il monitoraggio e la gestione d elle

attività formative; � realizzazione del sito web del Fondo per l’informazione, la raccolta delle

proposte progettuali e la diffusione dei risultati delle attività formative. Le spese dirette alla realizzazione dei piani formativi sono ripartite in base alle tipologie di Piani formativi da finanziare:

� Piani Formativi Territoriali; � Piani Formativi Settoriali; � Piani Formativi Aziendali; � Piani Formativi Individuali

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ENTRATE ED USCITE DI FONDO CONOSCENZA BIENNIO 2016/2017

ANNO 2016 ANNO 2017

ENTRATE I.N.P.S. NON UTILIZZATE NEGLI ESERCIZI PRECEDENTI

€ 0

---

---

---

ENTRATE I.N.P.S.

NELL’ESERCIZIO (circa 40.000 addetti anno 2016 e circa 100.000 addetti anno 2017)

€ 2.000.000,00

100%

€ 5.000.000,00

100%

ATTIVITÀ DI GESTIONE € 160.000,00 8% € 400.000,00 8%

ATTIVITÀ DI SISTEMA € 600.000,00 30% € 1.250.000,00 25%

ATTIVITÀ FORMATIVE € 1.240.000,00 62% € 3.350.000,00 67%

PIANO DI UTILIZZO DELLE RISORSE DI FONDO CONOSCENZA BIENNIO 2016/2017

ATTIVITÀ DI GESTIONE

Uscite stimate 2016 Uscite stimate 2017

DIPENDENTI, COLLABORATORI E DIRETTORE GENERALE € 60.000,00 € 150.000,00

VIAGGI E TRASFERTE DIRETTORE GENERALE DIPENDENTI E COLLABORATORI € 10.000,00 € 30.000,00

COMPENSI ORGANI STATUTARI € 15.000,00 € 35.000,00

VIAGGI E TRASFERTE ORGANI STATUTARI € 10.000,00 € 20.000,00

ACQUISTO BENI MATERIALI ED IMMATERIALI € 4.000,00 € 15.000,00

FITTI PASSIVI € 6.000,00 € 15.000,00

NOLEGGI ATTREZZATURE € 4.000,00 € 10.000,00

CONSULENZE € 20.000,00 € 45.000,00

ASSICURAZIONI € 2.000,00 € 5.000,00

UTENZE E SERVIZI € 2.000,00 € 11.000,00

MATERIALE DI CONSUMO € 3.000,00 € 10.000,00

IMPOSTE E TASSE € 4.000,00 € 14.000,00

COSTRUZIONE SISTEMA GESTIONALE E SITO WEB € 20.000,00 € 40.000,00

TOTALE € 160.000,00 € 400.000,00

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ATTIVITÀ DI SISTEMA (attività propedeutiche connesse alla realizzazione dei piani formativi ivi compresi le azioni di promozione)

INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE (campagne

pubblicitarie nazionali tramite reti televisive, riviste

specializzate, partecipazione fiere, produzione di

materiale promo-pubblicitario, promozione tramite

social network, coinvolgimento ordini professionali,

reti di formazione nazionali e regionali, apparati

centrali e periferici di rappresentanza e tutela

sindacali)

€ 208.000,00

€ 420.000,00

PUBBLICIZZAZIONE FONDO CONOSCENZA AL FINE DI ATTRARRE ADESIONI (PROMOZIONE CONVEGNI, SEMINARI E PATROCINI EVENTI)

€ 205.000,00

€ 220.000,00

RACCOLTA, VALUTAZIONE (CON RELATIVO NUCLEO), SELEZIONE E GESTIONE DEI PROGETTI FORMATIVI

€ 0,00

€ 180.000,00

MONITORAGGIO FABISOGNI FORMATIVI

€ 15.000,00

€ 30.000,00

SISTEMA INFORMATIVO PER IL MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA'

€ 30.000,00

€ 90.000,00

IMPLEMENTAZIONE SITO WEB DEL FONDO PER AVVIO CENTRI DI PROMOZIONI TERRITORIALI

€ 40.000,00

€ 80.000,00

FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PERSONALE DEL FONDO IVI COMPRESI I VIAGGI DEL FONDO

€ 10.000,00

€ 10.000,00

ATTIVITA'SOGGETTI TERZI (COMITATO DI COMPARTO) € 10.000,00

€ 30.000,00

ASSISTENZA TECNICA

€ 82.000,00

€ 190.000,00

TOTALE € 600.000,00 € 1.250.000,00

ATTIVITÀ FORMATIVE

PIANI FORMATIVI TERRITORIALI-SETTORIALI-DI COMPARTO-FILIERA € 372.932,00 € 1.030.777,50

PIANI FORMATIVI AZIENDALI € 621.554,00 € 1.914.255,00

PIANI FORMATIVI

€ 245.514,00 € 404.967,50 INDIVIDUALI

TOTALE € 1.240.000,00 € 3.350.000,00

TOTALE GENERALE € 2.000.000,00 € 5.000.000,00

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6 SISTEMA DI CONTROLLO

Il controllo sui soggetti responsabili della corretta esecuzione dei progetti formativi è a carico del Fondo. L’attività di vigilanza e controllo deve essere realizzata attraverso il sistema interno di verifica e controllo del Fondo che deve garantire l’efficienza, la regolarità ed il rispetto della sana gestione finanziaria delle risorse finanziate dal Fondo ai soggetti attuatori per la realizzazione dei piani formativi. I controlli devono tendere ad accertare che i finanziamenti erogati siano utilizzati efficacemente, nel rispetto delle normative vigenti, secondo i principi della corretta ed oculata gestione finanziaria e secondo le disposizioni contenute nelle “Linee guida delle procedure di gestione e controllo” del Fondo, negli Avvisi e nel P.O.A.

Nel merito, il Sistema di gestione e di controllo del Fondo, nel rispetto di quanto stabiliscono gli artt. 5, 6 e 12 delle “Linee Guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul sistema dei controlli in applicazione della Circolare n. 36 del 18 novembre 2003” emanate il 15 gennaio 2014, deve garantire:

� Una chiara definizione e assegnazione delle funzioni di gestione, di pagamento e di controllo necessaria per garantire sane procedure finanziarie all’interno dell’organizzazione;

� Sistemi efficaci per garantire, a loro volta, che le funzioni vengano espletate in maniera soddisfacente;

� La disponibilità continua di informazioni a Fondo Conoscenza, in merito all’esecuzione dei compiti e ai mezzi impiegati dai vari organismi interessati ai diversi livelli;

� La veridicità della spesa dichiarata nel rispetto della normativa di settore vigente;

� Una adeguata pista di controllo che consenta di: o verificare la corrispondenza dei dati rispetto alle singole registrazioni di

spesa ed alla relativa documentazione giustificativa; o verificare l’assegnazione e i trasferimenti dei contributi presso i beneficiari

dei finanziamenti. Fondo Conoscenza, in armonia con gli orientamenti comunitari più recenti in materia di ammissibilità dei costi si propone inoltre di applicare sistemi di semplificazione secondo i principi espressi nel Regolamento (UE) n.1304/2013 del 17 dicembre 2013 ed in particolare conformemente alle previsioni di cui al all'articolo 67 del regolamento (UE) n. 1303/2013. Sempre le “Linee Guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul sistema dei controlli in applicazione della Circolare n. 36 del 18 novembre 2003”, all’art. 7, pongono a carico del Fondo il controllo ordinario (o di 1° livello) che si svilupperà attraverso:

� visite/ispezioni in itinere finalizzate a verificare lo stato di realizzazione dell’azione formativa ed il suo regolare svolgimento. Le stesse Linee guide ministeriali, all’art. 9, stabiliscono che le visite in itinere dovranno prevedere registrazioni con l’indicazione delle attività svolte, dei risultati delle visite e

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Fondo Conoscenza

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delle misure prese in ordine alle irregolarità rilevate. Nel caso in cui le visite non riguardino tutte le attività ma soltanto un campione di azioni selezionate, le registrazioni forniranno l’identificazione di tali azioni e la descrizione del metodo di campionamento;

� verifiche amministrativo/contabili finali (ex post) per il controllo e la verifica delle spese effettivamente sostenute dai soggetti attuatori, ai fini della ammissibilità al finanziamento delle spese medesime. Le citate verifiche devono assicurare, ai sensi dell’art. 8 delle predette Linee guida, il controllo di tutte le azioni finanziate ed il totale dei contributi assegnati per ogni singola azione.

Il sistema dei controlli (in itinere ed ex post) del Fondo, nello specifico, è articolato in due fasi:

� fase documentale, derivata dai dati fisici, finanziari e procedurali acquisiti dal Fondo e sviluppati attraverso la gestione informatizzata dei piani formativi;

� fase ispettiva, con visite in loco effettuate a campione presso la sedi di erogazione delle attività formative e nelle sedi amministrative di riferimento secondo percentuali statisticamente significative. Il Fondo si riserva la facoltà di programmare e realizzare, a sorpresa, ulteriori visite e controlli al di fuori dei Piani inseriti nel campione selezionato, ogni qual volta, a seguito della verifica dei report documentali generati dal sistema informativo vengano riscontrate criticità tali da mettere a rischio la corretta esecuzione del Piano formativo.

In sede di verifica in loco il Fondo effettua un controllo: � sulla gestione, riscontrando la presenza di tutti i registri e della

documentazione precedentemente indicata dal Fondo, verificando se i registri delle presenze sono correttamente compilati e se i dati coincidono con l’effettiva presenza degli allievi in aula, verificando altresì la percentuale minima di frequenza degli stessi;

� formale didattico, con la verifica del programma didattico di dettaglio, del calendario delle lezioni, dell’elenco dei docenti e di tutta la documentazione prevista dal Piano stesso;

� fisico, con il controllo sull’effettivo svolgimento delle lezioni; � formale tecnico-amministrativo; � straordinario, nel caso in cui vengano riscontrate criticità ed irregolarità.

Durante le verifiche in loco i Soggetti incaricati dal Fondo e/o il Revisore legale si avvalgono della check list appositamente predisposta dal Fondo. Al termine della visita la check list viene sottoscritta dal verificatore e dal legale rappresentante dell’Ente o da soggetto delegato. La check list ha valore di verbale ispettivo. Il verificatore, nel caso in cui riscontri delle anomalie, trasmette immediatamente la check list al Fondo affinché lo stesso adotti i provvedimenti necessari. In caso di esito positivo della verifica in itinere, senza alcun rilievo da parte del verificatore, il predetto verbale è consegnato al Fondo in sede di presentazione del rendiconto

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Fondo Conoscenza

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finale, unitamente alla certificazione di revisione rilasciata dal Revisore legale. Fondo Conoscenza indica espressamente i soggetti incaricati di effettuare le attività di vigilanza e controllo sullo stato di esecuzione dei progetti, fermo restando che tali attività, ovviamente, possono essere effettuate anche dai Revisori legali nominati in precedenza. Il controllo ex post ha per oggetto la verifica amministrativo-contabile del rendiconto finanziario e la verifica delle risultanze fisico-tecniche sia dello svolgimento dell’intero Piano, così come delle singole azioni formative realizzate. In questa fase agli enti attuatori viene richiesto di produrre un’autocertificazione del legale rappresentante accompagnata dalla certificazione delle spese sostenute, rilasciata dal Revisore legale. Il costo della certificazione procedurale e revisione contabile rientra nei costi ammissibili concernenti le attività collegate in maniera diretta o indiretta con la realizzazione dei piani formativi. Il controllo viene effettuato con riguardo alla documentazione che il soggetto attuatore ha inviato al Fondo, con particolare riferimento ai documenti originali di spesa, ai registri didattici, alle schede partecipanti, alle schede di chiusura delle attività formative ecc. Il controllo, in concreto, ha ad oggetto il totale delle spese sostenute per l’azione finanziata ed il totale dei costi reali sostenuti. Viene verificata, quindi, l’aderenza del rendiconto presentato dal Soggetto attuatore rispetto al preventivo approvato e quindi l’ammissibilità e la riconoscibilità dei costi sostenuti e la loro concordanza con i documenti giustificativi. Eventuali variazioni saranno riconosciute dal Fondo nei limiti stabiliti dalle disposizioni vigenti e/o dalle relative autorizzazioni di variazioni concesse dal Fondo stesso. Tutti i rendiconti finali dei piani formativi sono controllati ex post dal personale interno al Fondo. La verifica tiene conto dell’eventuale ispezione a campione sopra descritta. Le verifiche amministrativo-contabili finali assicurano il controllo di tutte le azioni finanziate ed il totale dei contributi assegnati per ogni singola azione. Una volta ultimati i controlli l’Assistenza tecnica invia il report finale dell’istruttoria all’Amministrazione del Fondo che, dopo aver verificato gli esiti della certificazione procedurale e della revisione contabile, provvede a saldare il finanziamento concesso per la realizzazione del piano formativo ed allo svincolo della eventuale garanzia fideiussoria. Per quanto riguarda, invece, la fase dell’affidamento delle attività formative, gli enti attuatori sono tenuti a sottoscrivere apposita Convenzione che regola i rapporti con Fondo Conoscenza e che, tra l’altro, sancisce espressamente l’obbligo degli stessi Enti attuatori di sottoporsi ai controlli in itinere ed ex post. In presenza di gravi violazioni e difformità rispetto al progetto formativo finanziato, accertate nel corso dei controlli citati, il Fondo potrà revocare il finanziamento assegnato e, se sono state erogate somme a titolo di anticipazione, richiederne l’immediata restituzione, ivi compresi, gli interessi maturati sulla quota di anticipazione erogata.

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Fondo Conoscenza

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Il Fondo, sempre in attuazione delle citate “Linee guida sul sistema dei controlli in applicazione della Circolare n. 36 del 18.11.2003”, deve tenere la contabilità degli importi da recuperare per spese che a seguito delle verifiche amministrativo-contabili sono ritenute inammissibili. Il Fondo, infatti, una volta effettuato il recupero e prima di averlo reinserito nel proprio bilancio al fine della successiva assegnazione nell’ambito delle attività finanziate dal piano, provvede ad informare il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali specificandone il relativo utilizzo. Nel caso in cui i recuperi non dovessero essere reimpiegati nei termini previsti dall’articolo 2 del Decreto Interministeriale del 23 aprile 2003, gli stessi devono essere restituiti al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la successiva ridistribuzione tra i Fondi nei modi previsti.

7 ORGANIZZAZIONE DEL FONDO

Nella fase di start-up l’assetto organizzativo di Fondo Conoscenza sarà mantenuto il più snello possibile seguendo criteri di efficienza ed efficacia gestionale. Nel rispetto di tali indicazioni potranno essere date in outsourcing tutte quelle attività in relazione alle quali il fondo realizza una riduzione dei rischi, dei costi diretti, delle spese d'investimento e una maggiore flessibilità del personale. Il Fondo potrà altresì promuovere un “Contratto di rete” ai sensi della L. 30/07/2010, n. 122. Il Fondo intende realizzare un modello di funzionamento in cui i soci fondatori devono continuare ad essere gli attori principali ed essere partecipi delle scelte operative al massimo livello di responsabilità politica. Le Parti Sociali, infatti, non devono limitarsi soltanto alla programmazione delle risorse del Fondo ma devono anche assumersi il ruolo di promozione e sviluppo del Fondo, con il chiaro intento di incrementarne le adesioni, promuovendo, nel contempo, i vantaggi della formazione continua. La struttura organizzativa di Fondo Conoscenza non ha nella fase di start-up un’articolazione territoriale, ma si riserva di effettuare una successiva valutazione al riguardo, ai fini della successiva programmazione biennale. Fondo Conoscenza persegue le proprie finalità statutarie attraverso la sede centrale di Roma, sita in via Romagna, 26. Si tratta di una struttura operativa centralizzata attraverso la quale Fondo Conoscenza garantisce il presidio complessivo delle attività di gestione, monitoraggio e controllo secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità e trasparenza. Il Fondo definirà e gestirà in maniera centralizzata:

� gli indirizzi e la programmazione generale; � le strategie in termini di promozione e marketing;

� i criteri che consentono alle imprese di accedere ai finanziamenti; � l’approvazione dei Piani formativi;

� il coordinamento, la vigilanza ed il controllo; � le strategie finanziarie e la gestione amministrativa; � l’assistenza tecnica alle aziende ed agli enti di formazione durante la fase di

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Fondo Conoscenza

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presentazione, attuazione e rendicontazione dei piani formativi;

� le altre azioni di sistema, di interesse comune; � l’erogazione dei finanziamenti;

� la stipula dei contratti di lavoro;

� il monitoraggio quali-quantitativo;

La struttura direttiva del Fondo si sta sempre più organizzando attraverso un efficiente e moderno sistema operativo in corso di realizzazione, grazie al quale verrà ottimizzata tutta la gestione legata ai piani formativi. Il nuovo sistema informativo consentirà al Fondo di collegare in un'unica rete operativa tutti gli attori del sistema formativo, a partire dalle imprese aderenti, per poi continuare con i beneficiari dei finanziamenti, con gli enti attuatori, con i Revisori legali e con gli altri soggetti interessati dall’azione del Fondo. In buona sostanza il Fondo si avvarrà di validi strumenti informatici per snellire tutte le procedure interne e della rete internet per tutta una serie di adempimenti amministrativi come quelli relativi:

� alla pubblicazione degli Avvisi/Bandi pubblici; � alla pubblicazione e tenuta degli albi, � alla predisposizione e la presentazione dei singoli piani formativi; � alla procedura per l’accreditamento degli Enti di formazione; � alla verifica in tempo reale dello stato di avanzamento dei piani formativi

presentati (monitoraggio in itinere); � alla certificazione degli esiti delle attività formative; � alle procedure legate alla rendicontazione dei piani formativi.

Ci si vuole avvalere delle moderne metodologie informatiche a tutto vantaggio della rapidità di gestione degli adempimenti procedurali relativi ai piani formativi che svolgendosi on line determinano un notevole risparmio di risorse per tutti gli addetti ai lavori, sia in termini logistici, sia in termini di risorse umane impiegate. L’utilizzo di un efficace sistema operativo favorirà inoltre la riduzione della possibilità di errore e consentirà di supportare costantemente le imprese iscritte, gli enti attuatori e gli altri addetti ai lavori in tutte le fasi del procedimento con il vantaggio di poter dare indicazioni in tempo reale su eventuali azioni correttive. Sarà possibile così monitorare, passo dopo passo, l’andamento della spesa verificando che la stessa rimane nell’ambito dei parametri previsti dal budget iniziale del progetto. Il Fondo, in linea di principio, adeguerà le procedure amministrative recependo le innovazioni tecnologiche che consentiranno un significativo snellimento degli adempimenti burocratici privilegiando processi digitali nell’ambito della gestione delle informazioni e dei flussi documentali legati alle attività del Fondo.

La struttura organizzativa di Fondo Conoscenza è la seguente: Direttore Generale: il Direttore Generale é l’organo tecnico - gestionale del Fondo, da esecuzione alle deliberazioni assunte dagli Organi sociali del Fondo e svolge tutti i compiti e le funzioni che gli vengono assegnate dal Consiglio di Amministrazione; ; ha

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Fondo Conoscenza

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la responsabilità della gestione amministrativa, contabile ed operativa della struttura del Fondo e risponde al Consiglio di Amministrazione e per esso al Presidente e al Vice Presidente. Il Direttore Generale, nel rispetto delle disposizioni di legge, dello Statuto e del Regolamento del Fondo, attua le direttive impartitegli dal Consiglio di Amministrazione ed allo stesso Consiglio, con il supporto dei responsabili delle singole aree, propone i programmi di lavoro e le deliberazioni da assumere per esercitare il controllo sulle attività del Fondo. Il Direttore Generale redige il bilancio preventivo e consuntivo del Fondo e trasmette al Consiglio, con cadenza trimestrale, un rapporto sull’andamento delle attività del Fondo. Il Direttore Generale, inoltre, sottopone all’approvazione del Consiglio di Amministrazione, la regolamentazione delle procedure riguardanti: valutazione, approvazione, tempi, erogazione del finanziamento, rendiconto e monitoraggio, restituzione delle risorse da parte dei soggetti interessati in caso di mancato utilizzo delle stesse; Area Amministrazione e Coordinamento: l’Area assolve a tutti gli adempimenti di tipo amministrativo, contabile, finanziario, ivi compresi quelli della rendicontazione, supporta la direzione nell’ambito dell’esecuzione di gare pubbliche e d’intesa con la stessa direzione coordina le attività delle altre aree. L’area, Il responsabile dell’Area avuto riguardo per gli indirizzi e le disposizioni del Consiglio di Amministrazione, in collaborazione con il Direttore, provvede, altresì, a garantire, con il suo operato, l’assolvimento di tutte le incombenze legate alle attività di monitoraggio, così come previsto dalle disposizioni ministeriali e predispone le relazioni amministrative periodiche. Sovrintende alla gestione della contabilità generale ed analitica ed a riscontrare le risorse assegnate dall’I.N.P.S., provvedendo a trasferirle in favore delle attività formative approvate; assicura il controllo della spesa attraverso rendiconti in itinere ed ex post sull’andamento dei singoli progetti e dei flussi generali; redige le scritture contabili, intrattiene i rapporti e partecipa ai tavoli tecnici con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l’I.N.P.S. e con le funzioni omologhe degli altri Fondi interprofessionali, limitatamente a questioni amministrative. Area Formazione ed Assistenza Tecnica: ha il compito di assistere gli enti di formazione e le imprese nella gestione dei piani formativi durante tutte le fasi operative legate al finanziamento, ad iniziare dalla fase di accesso. L’Area Formazione fornisce, inoltre, la prima assistenza agli enti di formazione che intendono accreditarsi a Fondo Conoscenza. Il responsabile dell’area formazione, nel rispetto degli indirizzi e delle disposizioni del Consiglio di Amministrazione, in collaborazione con il Direttore, si occupa di rendere disponibili tutte le procedure che consentono agli enti attuatori di realizzare i piani formativi approvati; verifica che i Piani formativi ammessi a finanziamento siano regolari; supporta la direzione nella redazione della relazione trimestrale per la parte in cui si fa riferimento all’andamento dei Piani formativi e alle relative risorse impegnate. Area Organizzazione e Comunicazione: il responsabile dell’Area Organizzazione e Comunicazione sovrintende a tutti gli adempimenti riguardanti gli aspetti

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Fondo Conoscenza

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organizzativi e funzionali del Fondo, pianificandone, nel contempo, lo sviluppo, nel rispetto degli indirizzi e delle disposizioni del Consiglio di Amministrazione, in collaborazione con il Direttore. Ha il compito, inoltre, di curare e supportare le relazioni esterne verso tutti gli interlocutori e di provvedere a tutti gli aspetti legati alla comunicazione, alla promozione e alla diffusione delle azioni del Fondo con la finalità di rendere noti i vantaggi per i beneficiari e per i lavoratori derivanti dalle attività formative erogate dal Fondo. Ha anche il compito di sviluppare la rete di Fondo Conoscenza sul territorio nazionale. Il responsabile dell’area collabora con la direzione e con le altre aree alla predisposizione dei programmi di formazione e aggiornamento professionale degli operatori di Fondo Conoscenza e dei soggetti preposti alla realizzazione delle attività formative. Area Informatica – Reti Banca dati: ha il compito di presiedere le attività informatiche strettamente connesse alle attività del Fondo. Il responsabile dell’area informatica, in conformità alle indicazioni provenienti dal Consiglio di Amministrazione ed in collaborazione con il Direttore, si occupa degli adempimenti relativi alla progettazione e implementazione del sistema informativo per la gestione ed il controllo dei dati; provvede alla valutazione e verifica della dotazione hardware e software della struttura informatica; assicura la costituzione, tenuta e aggiornamento delle banche dati ai fini del monitoraggio, nel rispetto delle diposizioni ministeriali specificamente vigenti; cura la funzionalità, manutenzione e aggiornamento del sito web; è responsabile del corretto invio dei dati di monitoraggio al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

8 TIMING

Il cronoprogramma delle attività che Fondo Conoscenza intende realizzare nel biennio 2016/2017 è riportato nella tabella seguente: ATTIVITÀ

ANNO 2016 ANNO 2017

TRIMESTRE 1

TRIMESTRE 2

TRIMESTRE 3

TRIMESTRE 4

TRIMESTRE 1

TRIMESTRE 2

TRIMESTRE 3

TRIMESTRE 4

INFORMAZIONEE

ASS. TECNICA

RACCOLTA

VALUTAZIONE

SELEZIONE

MONITORAGGIO

CONTROLLI

RENDICONTAZIONE