poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

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Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne verdefronda

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raccolta di poesie popolari di altri tempi per bambini e bambine in uso verso la fine del 1800

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Page 1: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Poesie dei tempi delle

nostre nonne e

bisnonne

verdefronda

Page 2: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne
Page 3: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Poesie dei tempi delle

nostre nonne e bisnonne

raccolta di poesie popolari della fine 1800

tratte da libretto manoscritto appartenuto a scolara delle scuole elementari

Page 4: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

La neve

Scendi, scendi bianca neve silenziosa nella via

scendi, scendi, lieve, lieve tutt’intorno a casa mia.

Tu sei candida, sei bella tu sei pura come il latte le tue falde come stella tutte quante sono fatte.

Scendi o neve, qui ti posa sul pulito davanzale fresca morbida vellosa

sembrerai un bel guanciale.

Page 5: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Fiori e stelle

Due cose belle ha qui l’eterna man seminato. Nell’azzurrina volta le stelle i fior sul verde smalto del prato. Del sommo amore gli alti misteri le stelle a coro sembran cantar. L’urne de’ fiori sono incensieri

che a Dio vaporano

sopra un altar.

Page 6: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Il micio ghiottone Un micin bricconcello salta un dì sul fornello

e scopre nella pentola bollente un pollo che coceva allegramente “questo è un boccon da re” dice il micin fra sé

“or che la cuoca è scesa giù in cantina” “il padrone son io della cucina”

il gatto allunga il collo e dà zampate al pollo

ma il pollo gira, seguita a girare e il gatto ingordo nol può mai pigliare

avido ei più s’avventa e di ghermirlo tenta

fin che in ultimo il giuoco mal gli andò il micin nella pentola cascò .

Page 7: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Bontà e sapienza di Dio Chi mai di fiori il campo di stelle il ciel fiorio? chi tante avverse cose in armonia compose? chi le comprende? Iddio

Agli astri, all’aure, al lampo chi l’ale agli anni aprio oltre alle vie profonde de’cieli ed oltre all’onde chi vive eterno? Iddio

Chi può d’immenso amore compiere il mio desio? chi l’intimo pensiero

mi legge e m’apre al vero? e chi più m’ama? Iddio

Page 8: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Il sole

O sol che trionfante abbelli il firmamento Iddio con un accento dal nulla ti creò

D’un raggio di sua gloria la fronte a te cingea tu rendi a noi l’idea di Lui che ti creò .

Quando ritorni in cielo dopo la notte oscura intona la natura un cantico d’amor.

Page 9: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Al raggio tuo la terra si avviva, si feconda

per te la messe imbionda si colorisce il fior.

Quando il tuo raggio a sera partendo ci saluta una mestizia muta

copre la terra e il ciel.

Sui buoni e al par sui tristi i tuoi tesor diffondi del Creator de’ mondi immagine fedel.

Page 10: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Il lupo e il capretto

Messer lupo volle un giorno vestir l’abito d’agnello per poter così bel bello ir predando a suo piacer.

Va s’aggira e alfin s’imbatte in un giovine capretto che rimira con sospetto quell’aspetto menzogner.

Messer lupo desioso di più lauta rapina

lemme lemme s’avvicina, tutto pace, tutto amor.

Page 11: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Egli dice: Amico mio graziosetto animaletto che fai qui così soletto? Dove sono i genitor?

Finse allora il capretto d’esser colto a quell’inganno e rispose: Oh certo avranno di vedervi un gran piacer

Qui verran vossignoria! Ma che onor, che cortesia! E’ brevissima la via..

vo a chiamarli… è mio dover…

Ma l’accorto capretto a quel loco non tornò ed il lupo come detto senza vittima restò .

Page 12: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

L’ultima rosa

L’ultima rosa sboccia carnicina sovra il ramo d’autunno al sole smorto e la coglie dal ramo una bambina

che ha nel picciol core un gran sconforto.

Ha un gran dolore nel suo core amante perché nel letticciuolo assai malata giace la sorellina e trepidante

tutta notte la mamma l’ha vegliata.

L’ha vegliata piangendo e ha detto a lei “prega, prega il signor per questa casa lacrime non han più questi occhi miei ma in Dio fidente l’alma mia ripara”

La fanciulletta scese nel giardino e dal ramo spiccò l’ultima rosa

Page 13: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

ne ornò della madonna l’altarino ”Dolce Maria riguardaci pietosa!”

Eslamò rivolta al ciel . Cadono i fiori e si sfrondan le piante a noi daccanto ma non cogliere il fior de’ nostri cori e il riso nostro non mutare in pianto.

Olezzi a te regina mia clemente codesta ultima rosa carnicina

e giunga sino a te la prece ardente della mamma vegliante la piccina”

Quando sbocciar le rose a primavera folleggiavan le bimbe in tra le aiuole della madre a Dio grata la preghiera

col profumo salia delle viole.

Page 14: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Il grillo Son piccin cornuto e bruno me ne sto fra l’erbe e i fior

sotto un giunco o sotto un pruno la mia casa è da signor.

Non è d’oro e non d’argento ma ritonda e fonda ell’è

terra è il tetto e il pavimento e vi albergo come un re.

Se il fanciul col suo fuscello fuor mi trae dal mio manier

in un piccolo cestello io divento il suo piacer.

Canto all’alba e canto a sera e nell’atrio e nel covil monachello in veste nera rodo l’erbe e canto april. So che il cantico d’un grillo è una gocciola nel mar

ma son mesto s’io non trillo… Deh! Lasciatemi cantar.

Page 15: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Il pappagallo filosofo

Nella bella cucina dentro una gabbia enorme il pappagallo se ne stava sgusciando, una mattina,

certe noci dal mallo. Dalla aperta finestra

la padrona guardava in sulla via e la salsiccia intanto, alla minestra,

la gatta portò via. Il pappagal vedeva

e volto alla padrona alla finestra colla sua guttural voce diceva “la gatta alla minestra” Quell’avviso intendendo

si mosse e andò al fornello la padrona ed esclamò , la gatta rincorrendo

“oh che bestia ladrona” Mosse l’adunco becco

il pappagallo”che colpa n’ha la gatta” disse tra se montando il ramo secco

se la padrona e matta?

Page 16: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Il fanciullo e gli angioletti

D’angioletti ho visto un coro tutti aveano alucce d’oro io son corso dietro a lor saltellando sopra i fior.

Si son fermati in cima agli arboscelli le alucce d’oro non battevan più io dicea lor “venite o miei fratelli venite meco a trastullar quaggiù”

“Noi non siam della terra o fanciulletto” risposer “né toccar possiamo il suol la nostra vita è piena di diletto nessun di noi conosce che sia duol.

Page 17: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Celeste letizia Iddio sol ne diè contento e mestizia si alternano in te.”

E un nembo mi copria di vaghi fiori con grato olezzo, con mille colori! Di quegli angeli il bel coro ribattea le alucce d’oro.

Celeste letizia portando con lor contento e mestizia sentiva io nel cor.

Page 18: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Le stagioni Di fior si smaltano prati e giardini attorno un’aura spira leggera son tutti allegri grandi e piccini

E’ primavera! Ma già nei campi matura il grano dal sol le viottole sono infocate cantan cicale…suda il villano

Ecco l’estate! Cade il Settembre, le viti spoglie furon dell’uva di licor piene

l’aria rinfresca, cadon le foglie.. L’autunno viene!

Le notti allungano, s’infosca il cielo dal freddo il fiore spira consunto sulla campagna domina il gelo…

L’inverno è giunto!

Page 19: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Gli uccelli La molteplice famiglia dei vaghissimi augelletti lieta e garrula bisbiglia sui comignoli dei tetti. Vola, vola gorgheggiante su le rupi su le piante

saltella nei prati - e loda il signor son fiori animati - son vivi splendor

Si dissetano nel fonte è per loro il miglior grano in un attimo dal monte tu li vedi scesi al piano si sollevano su l’ali

fondon l’aere come strali più ricchi e felici – di prenci e di re piacevoli amici – che il cielo ci diè

Page 20: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

La tartaruga

Una terrestre tartaruga un dì si alzò di buon mattino

per finir certi affari d’importanza ad un miglio di distanza e postasi in cammino

com’è suo stil sì lentamente andò tante volte per via si soffermò che in quindici ore e più

avea cinquanta passi appena fatto quando accortasi a un tratto

non senza meraviglia che la notte frattanto era già sorta Oh come-disse-la giornata è corta!

Page 21: Poesie dei tempi delle nostre nonne e bisnonne

Tic Tac

Il pendolo di giorno è un vecchio borbottone tic tac! ei va dicendo alle bambine buone

Tic tac! il tempo passa, tic!tac! il tempo vola si pentiranno quelle che son distratte a scuola!

Oh guai alla bambina che sarà negligente! va ripetendo il pendolo che oscilla lentamente.

Più non ritorna indietro il tempo ch’è passato si pentirà, ma tardi, chi non avrà studiato.

Ma la sera il pendolo è una buona mammina tic tac egli sussurra, dormi o mia bambina!

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Poesie dei tempi delle nonne e bisnonne

raccolte da

verdefronda

Blog di poesie di verdefronda

http://verbanotiamo.spliner.com

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