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FOGLIO INFORMATIVO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE DI GENZANO DI ROMA • NON PERIODICO Prima uscita, Febbraio 2016

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A novembre 2014 (D.M. 66 del 28.11.2014) il governo de-cide infatti, di cambiare i pa-rametri per il calcolo dei co-muni montani e non montani, sulla base dell’altitudine della casa comunale riducendo i comuni esenti da 6103 a 1498 per un gettito da 350 milioni. I paradossi iniziano proprio qui. Alcuni comuni si ritrova-no con case comunali molto più basse rispetto ai terreni a vocazione agricola come per esempio nelle 5 terre. Nel foggiano un comune sposta la propria sede comunale per rientrare tra gli esenti. Ai Ca-stelli Romani, prima esentati, ora devono pagare tutti colo-ro che non sono coltivatori diretti o imprenditori agrico-li. Quattro associazioni regio-nali di comuni fanno ricorso al tar che a dicembre 2014 sospende il decreto ministe-riale. Siamo alla fine dell’anno e la confusione è totale visto che si avvicinano le date di pagamento e i comuni, che confidano nell’imposta, non sanno se potranno contarci, rischiando di sforare il patto di stabilità. A gennaio 2015 arriva il decreto legge su imu agricola con una nuova clas-sificazione da parte dell’Istat. Finalmente si potrebbe dire. Invece no. Le discrasie tra co-muni montani, non montani e parzialmente montani sono sempre più assurde e politi-che tanto da indurre la nostra Senatrice Elena Fattori a de-positare una interrogazione parlamentare. Rocca di Papa

IL PASTICCIACCIO brutto DELL’IMU AGRICOLALa tassa di proprietà sui terreni agricoli venne introdotta nel 1992, allora si chiamava ICI, ma esentava oltre 6 mila comuni italiani in base alla loro vocazione o altitudine. Quello che accade nel 2014 ha però dell’assurdo

(680 mt) e Rocca Priora (768 metri di altitudine e sede del-la comunità montana) risul-tano parzialmente montani, proprio come il comune di Roma mentre i comuni di San Cesareo (312 mt) e Colonna (343 mt), il paese di origine del pluri indagato Astorre del PD, sono considerati monta-ni. Genzano, Ariccia, Albano,

Nemi, Lanuvio (tutti oltre i 400 metri) e Velletri (332 metri) vengono considera-ti non montani, per cui tutti sono soggetti all’imposta, anche i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli . A marzo il decreto diventa legge e parte un nuovo ricor-so al Tar sottoscritto anche dai 5 stelle Elena Fattori (Se-nato), Massimiliano Bernini e Silvia Benedetti (entrambi deputati). Intanto coloro che non sono coltivatori diretti o imprenditori agricoli sono chiamati a pagare, mentre per i comuni non montani (Genzano, Albano, Ariccia, Lanuvio, Nemi, Velletri etc.) nessuno è esente. La pressione del Movimen-to 5 stelle è intensa fino a

ottobre, quando il Governo dichiara che nella legge di stabilità l’imu agricola verrà abolita definitivamente e che i parametri tornano ad esse-re quelli del 1993. In questo nuovo/vecchio assetto i Ca-stelli Romani risultano esenti da IMU esclusi alcuni territori di Marino, Grottaferrata, Fra-scati, Zagarolo e Ciampino.Il ricorso presentato dal Mo-vimento 5 stelle viene accol-to dal Tar il quale pone anche la questione di costituziona-lità presso la Corte Costitu-zionale che, nel caso senten-ziasse, vorrebbe dire che chi ha pagato potenzialmente potrebbe essere rimborsato. Grazie al Movimento 5 stelle, alle associazioni regionali di comuni e alle associazioni di categoria, l’infausta tassa è venuta meno. Senza il nostro ricorso le aziende agricole di Genzano, Albano, Ariccia, La-nuvio, Velletri etc avrebbero dovuto pagare la tassa. Una tassa con la quale intanto Renzi si è pagato la campagna elettorale per le Europee. Ora quindi confidiamo nella senten-za di incostituzionalità per dare il via al rimborso verso chi ha già ingiustamente pagato. Ci auguriamo inoltre che, per la propaganda di Renzi, non siano i comuni a rimetterci.

NB: per il 2015 l’Imu agricola la dovranno pagare tutti per i comuni non montani (incluso Genzano) mentre per i par-zialmente montani solo chi non è imprenditore agricolo.

dal movimento

Grazie al

Movimento 5 stelle

l’infausta tassa

non c’è più

Il M5S è l’unica forza politica che è stata sempre vicina agli

agricoltori. L’unicA a battersi per la completa

abolizione dell’IMU agricola,utilizzando tutti

i mezzi possibili

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Scelse la famiglia alla Marina Militare e quando oramai erano passati 6 anni dal suo congedo, sparì nel nulla nel 1990. Davide Cervia, residente a Velletri, si scoprì essere un esperto in guerra elettronica una volta che i familiari hanno iniziato la battaglia per scoprire cosa fosse realmente suc-cesso. Tra depistaggi, ostruzionismo delle forze dell’ordine, ingerenza dei servizi segreti, la verità è venuta col tempo a galla, anche se non in maniera chiara ed esaustiva. Ma-risa Gentile, la moglie, Alberto Gentile, il padre di Marisa e memoria storica della vicenda, insieme ai figli di Davide, non si sono mai arresi per scoprire quello che è rimasto un intrigo internazionale. Davide infatti sparisce alla vigilia della guerra del Golfo. Con le sue competenze diventava pedina fondamentale nello scacchiere, vista la dotazione di conoscenze che pochi al mondo avevano. Da quel momen-to inizia il calvario. Le indagini vengono portate avanti in maniera superficiale (volutamente?), vengono inviati docu-menti matricolari falsi riguardanti Cervia con informazioni sul servizio e specializzazione cambiati in maniera artefat-ta, iniziano intimidazioni di vario genere attorno alla casa di Velletri e ai familiari, le istituzioni tacciono e gettano fumo negli occhi. Dopo qualche tempo si scoprì anche un biglietto aereo a nome di Davide Cervia con partenza da Parigi e destinazione Il Cairo (acquistato per conto di un Ministero Francese) che però la compagnia aerea, guarda caso, disse essere stato un errore. Nel 1999 la Procura di Roma sen-tenzia come rapimento la scomparsa di Davide ma archivia il caso senza colpevoli nel 2000. Nel 2012 Marisa Gentile e i figli, Erika e Daniele, decidono di fare causa al Ministe-ro della Giustizia e al Ministero della difesa, rei secondo la famiglia, di aver violato il loro diritto alla verità. Oggi il processo va avanti ma la mannaia della prescrizione sta per abbattersi sulla vicenda. La storia di un uomo che scelse la Marina Militare per coronare il suo sogno allo studio e che venne rapito proprio a causa delle sue consocenze militari. “Era uno dei massimi esperti di sistemi d’arma impiegati dalla Marina Militare, tra cui il Teseo-OTOMAT, venduto in 1.000 esemplari anche a Iraq e Libia...” parola di Giovanni Cossu, istruttore di Davide Cervia.

l’oscura vicenda di Davide Cervia

Quanto segue non è il frutto di professionisti della scrittura, ma è il pensiero degli attivisti del Movimento, anime libere, che mettono a disposizione il proprio tempo, la propria esperienza e competenza per cambiare quello che oggi, oggettivamente, non funziona. Persone che da sei anni operano sul territorio, in modo silenzioso, senza pretese né proclami al fine di promuovere quel modello di paese, di Società, che considerano più dignitoso. Ecco cosa troverai nelle righe che seguiranno, argomenti su cui ognuno di Noi ha investito del tempo e delle risorse, argomenti che, ognuno di Noi, ritiene ostici e fondamentali e sui quali vuole in piena libertà esprimere il proprio pensiero. Se leggerai gli articoli di questo numero (e dei prossimi che ne seguiranno) in questa ottica troverai la lettura certamente diversa; una lettura che non si pone come fonte di conoscenza, ma come strumento di condivisione cosicché Tu, caro concittadino, possa essere partecipe insieme a Noi della realtà che ci circonda analizzandola e reinterpretandola come ritieni più opportuno. Non vogliamo spingerti ad abbracciare i Nostri ideali, non è questo il nostro modo di fare, vogliamo però dare stimolo alle coscienze, vogliamo che sia Tu a metterti in gioco, a fare del Tuo meglio per contribuire al colpo di reni di cui oggi, disperatamente, necessitiamo. Quanto detto è possibile solo con la partecipazione, per questo siamo qui a ricordati le parole di qualcuno, sicuramente, più saggio di Noi... “LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE” (G. G.)Sii partecipe, sii libero…Buona lettura.

LA STORIA

Inizia l’anno e il Comune mette di nuovo le mani nelle tasche dei cittadini. Stavol-ta vengono inviate da equi-talia, su sollecito del Comu-ne, le cartelle relative all’ICI sulle pertinenze del 2008.

Quello che ci chiediamo è se questa richiesta sia legittima. Innanzi tutto abbiamo saputo che chi ha fatto ricorso si è vista annullare la cartella: perché? Le pertinenze non sono passibili di imposizione e sono considera-te pertinenze anche quegli im-mobili di servizio all’abitazione principale che non necessaria-mente appartengono allo sta-

bile. La legge ici è la 504/1992 ma a sentenziare che le perti-nenze possono anche essere staccate dalla struttura prin-cipale sono alcune sentenze di tribunali tributari (ad esempio Bologna) e poi la successiva legge sull’IMU. In molte parti di Italia i regolamenti comunali che non prevedevano questa cogenza sono stati impugnati, mentre per quello di Genzano le pertinenze staccate vengono trattate come immobili a parte. Domandiamo quindi all’ammini-strazione comunale: sono legit-time queste richieste? Come mai a chi ha fatto ricorso sono state annullate le quietanze?

perché questa newslEtter

ICI sulle pertinenze: sicuri che sia dovuta?

tasse

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Abbiamo iniziato la nostra serie di incontri di campagna elettorale partendo dalla scuola, partendo dal futuro. Non è un caso. Ci dicono che non siamo collaborativi ma abbiamo inviato una lettera aperta al sindaco con cui abbiamo chiesto i certificati di agibilità e un rapporto sulla sicurezza delle scuole. Visto il silenzio, abbiamo dato il via anche a una raccolta firme (siamo arrivati a più di 500) per stimolare una risposta che è arrivata solo in maniera evasiva e vittimistica, giustificata da una mancanza di fondi. Ma davvero i fondi per l’edilizia

la scuola, risorsa della nostra città

EVENTI

scolastica non ci sono? Falso, basta guardare i manifesti di questi giorni. Ma si sa, c’è la campgana elettorale. Abbiamo cercato di spingere il sordo governo cittadino a presentare dei progetti per accedere al fondo previsto dal cosiddetto “decreto del fare” e richiesto di poter dare vita a una campagna informativa riguardo l’utilizzo dell’8x1000 per l’edilizia scolastica. Risposta negativa anche stavolta. Niente agibilità, niente fondi, niente partecipazione a progetti. E i soldi di cui parlano i manifesti? Come vengono spesi non è dato di sapere. Niente

trasparenza. Nel nostro incontro del 30 gennaio, alla presenza di tre senatrici (Elena Fattori, Michela Montevecchi e Enza Blundo) e un deputato (Luigi Gallo) i temi della scuola li abbiamo toccati tutti, presentando anche la nostra idea per Genzano. Vogliamo dotare il comune di un apposito organismo che si occupi dello studio e dell’accesso ai Fondi Europei (non solo per la scuola) e ai fondi regionali. Per la trasparenza realizzeremo un registro di manutenzione diviso in due parti: la manutenzione periodica e la manutenzione straordinaria. Per ogni opera di manutenzione sarà indicato a quali fondi si è attinto. Oltre a una versione cartacea, sarà prevista anche una versione online da inserire nel sito del Comune, in modo da poter rendere partecipi i cittadini con opinioni e suggerimenti. Un’amministrazione virtuosa deve stimolare l’educazione e deve essere un

soggetto attivo nello sviluppo dell’uomo/donna di domani. Le altre iniziative che attueremo saranno relative a:1) una mensa sostenibile e a Km 0 per educazione al riciclo e ai sapori.2) l’uso di stoviglie riutilizzabili, possibile anche grazie alla valorizzazione delle cucine di alcuni plessi scolastici, come ad esempio la De Sanctis; 3) il riciclo dell’umido e l’educazione alle compostiere domestiche. Il compost che se ne ricava verrà utilizzato per gli orti sinergici creati all’interno della scuola stessa; 4) il riciclo degli oli esausti, dai quali si può ricavare il sapone per l’uso scolastico.5) Istituzione delle borse di studio per attività extrascolastiche attraverso la convenzioni con associazioni culturali e ricreative del territorio, per istituire corsi premio (sport, teatro, lingue etc.) a studenti meritevoli.

La rete idrica genzanese è un colabrodo, Acea in connivenza con un comune che ne è suddito, mo-stra sempre maggiori inefficienze di gestione... e noi paghiamo. La strada per la ripubblicizza-zione del sistema idrico integrato è lunga ma noi abbiamo intenzione di imboccarla.

…TU TU TU TU – Risponde il servizio guasti idrici ACEA ATO2. Digiti il Cap della zona dove è localizzato il guasto…

– Risponde l’operatore xyz... pronto? – Salve vorrei comunicare una perdita idrica in Via S. Carlino a Genzano di Roma

– Altezza n. civico? – Guardi non ci sono numeri civici in corrispon-denza della perdita però si tratta della piaz-zetta in cui confluiscono Via Colle degli Olmi e Via Colle degli Ulivi

– un attimo controllo sulla mappa... Ok, invio la segnalazione e interverremo nel più breve tempo possibile. Grazie per la segnalazione.

Questa è una telefonata tipo che intercorre tra l’operatore del n. verde ACEA ATO2 servizio se-gnalazione guasti e il cittadino. Quando voglia-mo fare una segnalazione è bene appuntarci la via ed il numero civico più prossimo al guasto.Sarebbe opportuno che a farsi carico dei proble-mi della cittadinanza sia l’amministrazione co-munale, sempre. In mancanza, dobbiamo essere più bravi noi!

N. verde 800.130.335 (acea 24 ore su 24)

DALLA PRIMA PAGINAIl 15 Novembre 2015 poi, è uscito un articolo de “Il Messaggero”, in cui si diceva che la ASL avesse intenzione di chiuderlo nuovamente. In seguito si venne a sapere che esisteva una delega al-la Polizia di Stato, da parte del Procura di Velletri, per notificare l’intimazione al divieto di utilizzo del PalaCesaroni a tutti quei soggetti che avevano preso accordi col Comune, pena l’ap-plicazione dell’articolo 650 del Codice Penale. L’ordinanza vietava l’u-so di numerosi locali, tra cui spogliatoi e bagni, avendo riscontrato im-pianti elettrici e idraulici fatiscenti e irregolarità nelle porte antipanico e nelle uscite di sicurez-za. Quindi al Municipio sapevano da tempo di questa ordinanza del Tribunale di Velletri, ben prima del 15 novembre.

Nonostante questo, il giorno successivo venne convocata una delle as-sociazioni che avrebbe dovuto usare il PalaCe-saroni per farsi pagare la cauzione, con tanto di rassicurazioni personali da parte del Sindaco. Il 6 Dicembre 2015 è stata convocata all’interno del PalaCesaroni un’assem-blea della Bcc Toniolo con i propri soci, poi svoltasi in piazza. Queste furono le conte-stazioni: 1 ) Mancava il parapetto di protezione in corri-spondenza della scala in muratura esterna posi-zionata sul lato che dà su via Sicilia e il corrimano lungo le scale centrali di accesso alle tribune non era stato realizzato. 2 ) I gradini delle scale di accesso alle tribune non presentavano una peda-na e una alzata dimensio-nata a regola d’arte. 3) Le altezze di alcuni

ambienti utilizzati (spo-gliatoio, sala medica e locali ricavati sotto le gradinate delle tribune) risultavano inferiori a 3 mt previsti dalla norma. 4) Gli impianti di aera-zione presenti non era-no funzionanti e in alcuni ambienti erano mancan-ti, inoltre gli stessi non erano stati sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione.5) In diversi ambienti erano presenti infiltra-zioni di acqua con pre-senza di umidità e di-staccamenti di intonaco, mentre in più ambienti il controsoffitto risultava divelto e mancante. 6) Il passaggio inferiore che immette all’esterno dal manufatto era in-gombro da materiale di risulta e materiale vario.Intanto sono previste al-tre iniziative patrocinate dall’Amministrazione. Cari cittadini, non ab-bassiamo la guardia...

palacesaroni: quale futuro?amministrazione

focus