porta dei tempi progetti

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Commissione per il futuro di Roma Capitale Presidente Antonio Marzano Schede progettuali Roma Porta dei Tempi Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 1

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Commissione per il futuro

di Roma Capitale

Presidente

Antonio Marzano

Schede progettuali

Roma Porta dei Tempi

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 1

Roma Porta dei TempiLavori conclusivi dellaCommissione per il futuro di Roma Capitalepresieduta dal prof. Antonio Marzano

Progetto grafico e impaginazione: Jaroslav Novák

StampaSK7 Stampa e Servizi sasVia dell’Orso 2800186 RomaFinito di stampare nel mese di aprile 2009su carta ecologica Fedrigoni Free Life

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La commissione per il futuro di Roma Capitale è stata

istituita dal Sindaco di Roma On. Gianni Alemanno con

ordinanza del 25/09/08 allo scopo “di individuare le linee di

sviluppo in grado di rafforzare il ruolo nazionale e

internazionale della Città di Roma, analizzare le criticità,

creare una banca di proposte progettuali”.

I suoi lavori si sono svolti dal 1° ottobre 2008 al 31 marzo 2009

e sono stati presieduti dal prof. Antonio Marzano.

Questo volume contiene le schede progettuali di

approfondimento di parte delle Ambizioni, gli Obiettivi e le

Decisioni descritte nel rapporto finale.

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Commissione per il futuro di Roma Capitale

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comPosizione della commissione

Presidente: Antonio Marzano

Gruppi di lavoro

I. economia, impreseLuigi Abete (coordinatore)Carlo BorgomeoNatale Forlani Luca Lo BiancoAndrea Mondello Cesare PambianchiGiampiero Proia Aurelio Regina Massimo Tabacchiera

II. servizi, trasporti, infrastrutturePaolo Cuccia (coordinatore)Innocenzo Cipolletta Giancarlo Cremonesi Giancarlo Elia ValoriMarianna Li Calzi Paolo Marconi Massimo PiniPaolo RigucciEdmondo TordiPietro Valentino

III. demografia, integrazione e coesione socialeDaniela Primicerio (coordinatore)Roberto Bernabei Giorgio Benvenuto Nicola Colicchi Giuseppe Dalla Torre Roberto Della Rocca Antonio Golini Riccardo LubranoMario Marazziti Abdellah Redouane Luisa Todini

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IV. cultura, archeologia, turismoPier Luigi Celli (coordinatore)Giuseppe Roscioli (coordinatore)Heinz BeckFranco Cardini Antonio CicchettiEnrico Cisnetto Oscar GianninoGiuseppe MarraGiuseppe ProiettiMichele Trimarchi Marcello Veneziani

V. sport, spettacolo, modaSandro Di Castro (coordinatore) Pupi AvatiLaura BiagiottiAdriano De MicheliLuca Pancalli

VI. innovazione, tlc, sviluppo sostenibileElisabetta Spitz (coordinatore)AntonioTamburrino (coordinatore)Pierpaolo BombardieriSofia BoscoFederica GuidiStefano ParisiMassimiliano Raffa

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede, idee - progetto

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La Commissione ha avuto il privilegio di potersi avvalere dei pareriespressi, su singoli problemi, da personalità di riconosciuta professio-nalità, che singolarmente ringrazio:Alfredo Maria Becchetti, Andrea Bollino, Maria Pia Camusi, FabioCerchiai, Gregorio De Felice, Gian Maria Fara, Gianpiero Gamaleri,Bruno Garassino, Umberto Guidoni, Pier Paolo Maggiora, GiovanniMalagò, Giampiero Massolo, Andrea Monorchio, Ercole Pellicanò,Giuseppe Pennisi, Paolo Portoghesi, Vincenzo Ricciuto, Paolo Ruta,Paolo Savona, Amedeo Schiattarella, Fabrizio Scotti, Luigi Tivelli,Umberto Vattani.

Il lavoro della Commissione si è, infine, giovato di una serie di audi-zioni: Massimo Arcangeli (AGIS-ANEC Lazio), Paolo Buzzetti (ANCE),Giuseppe Caruso (Questore di Roma), Roberto Cassetti (FacoltàArchitettura La Sapienza), Giorgio Cesari (Autorità Bacino Tevere),Maria Criscuolo (Gruppo Triumph), Enrico Del Colle (Prorettore vica-rio Università Teramo), Morello Diaz della Vittoria (AssociazioneDimore Storiche italiane), Luigi Frati (Magnifico Rettore Università diRoma La Sapienza), Enrico Giovannini (OECD), Roberto Grappelli(Metro), Giampaolo Letta (Medusa), Donato Monaco (Corpo Forestaledello Stato), Leandro Pesci (AGIS-ANEC Lazio), Nicola Sani (Teatrodell’Opera), Annapaola Santaroni (operatrice sanitaria), ClaudioStrinati (Polo Museale Romano).

Isabella Carapellotti, come coordinatrice del lavoro dei Coordinatori,dei Consulenti, degli Auditi, assieme a Stefano Bruni, AlessandroVoglino, Luigi Di Gregorio, Andrea Franceschi hanno prestato, a disca-pito del proprio tempo libero, una collaborazione molto proficua.

Ringrazio la società Risorse RpR spa che ha fornito un assiduo e pre-zioso supporto specialistico alla Commissione. In particolare,l’Amministratore Delegato arch. Maurizio Bonifati e il suo gruppo dilavoro, coordinato dal dott. Umberto Mosso, composto da FrancescaCozzi, Claudia Sabina Giordano, Maria Elena Graziani, Paolo Iannini,Franco La Torre, Paola Leon, Emilia Mazlum, Benedetta Parroni, LiviaRinaldi, Daniela Santarelli.

A tutti, il mio più vivo ringraziamento per l'impegno e la dedizio-ne alla città.

Antonio Marzano

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1. Ribaltamento sul territorio della mobilità pendolare da e per Roma 11

2 Valorizzazione della rete comunale su ferro (RFI – ITALFERR e MET.RO) 13

3 Incremento della capacità di attrazione di utenza delle attuali stazioni

RFI e MET.RO - “Stazioni ragno” 15

4 Utilizzo di veicoli “ibridi” già disponibili sul mercato 17

5 Sistema di parcheggi interrati “Lungo Tevere” 19

6 Il trasporto delle merci 20

7 Sistema delle corsie preferenziali e della sosta su strada 21

8 Sistema integrato di mobilità a Roma 23

9 Via Giulia: il recupero della bellezza antica 25

10 Progetto di logistica integrata 27

11 Mobilità pubblica sostenibile – Autoproduzione di combustibile con risorse

energetiche rinnovabili locali 30

12 Incremento della sostenibilità ambientale degli scali aeroportuali del Lazio,

con riferimento all’Ecoaeroporto di Viterbo 32

13 Partecipazione nelle Aziende del “Gruppo Roma” 35

14 La città dell’archeostoria (CAST) 37

15 Incontro tra domanda e offerta di professionalità, lavoro e innovazione 39

16 Medialuce Centro di ricerca e produzione nei settori della luce e della

multimedialità 42

17 La Rete delle Università 45

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede, idee - progetto - indice

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18 Programma pluriennale per la valorizzazione del capitale intellettuale

di Roma 46

19 Centri di eccellenza del sapere 50

20 Alienazioni e valorizzazioni pubbliche 51

21 Roma all’Opera: un altro teatro per la lirica romana 55

22 Istituto Universitario Italiano per le Scienze della Sostenibilità 55

23 Roma Capitale dello Sport 57

24 Multimedia Travel Guide (MTG) 60

25 Decoro urbano 63

26 Orientamento delle politiche urbane e regolamenti edilizi alla promozione

energie rinnovabili 65

27 Realizzazione di impianti alimentati a biomasse legnose 67

28 Fanghi da depurazione: da problema a risorsa 69

29 “Taglianorme” e certezza del diritto 72

30 Sussidiarietà 74

31 Pronto Soccorso della Fragilità (P.U.A. – Ospedale Virtuale) 76

32 Viva gli anziani! Gli anziani al Centro della Città della Qualità della Vita 78

33 Immigrati, da problema a chance nella Roma Plurale 81

34 Costituzione di un Osservatorio sulla Salute e la Sanità di Roma 85

35 Dopo scuola 88

36 Insegnamento del primo soccorso agli studenti delle scuole romane 90

37 Cittadini soddisfatti 92

38 Compartecipazione al progetto “Poloidrogeno Lazio” 94

39 Il Distretto dell' Internazionalita' e dello Scambio Culturale (DISC) 96

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede, idee - progetto - indice

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Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 10

Il mercato dell’edilizia ha spostato sul territorio le residenze mante-nendo a Roma i posti di lavoro e saturando nelle ore di punta le infra-strutture di trasporto per i collegamenti casa-lavoro.

Circa 800.000 pendolari affrontano spostamenti casa-lavoro di dura-ta fino al 50% dell’orario di lavoro determinando altissimi costi di tra-sporto e forte squilibrio urbanistico - territoriale.

Domanda per spostamenti giornalieri casa-lavoro circa 800.000.

Servizi su ferro offerti da Trenitalia e MET.RO.Servizi su gomma offerti da COTRALStrade statali e regionali.

Rilocalizzare sul territorio parte delle attività terziarie attualmenteubicate nel comune di Roma: aerospazio, audiovisivo, biotecnologie,call centers ecc. favorendo a Roma lo sviluppo del turismo culturale.I risultati attesi possono essere misurati con certezza e venire moni-torati in funzione del progetto di delocalizzazione che s’intende per-seguire:➔ durata media di un’ora per lo spostamento complessivo casa-lavoro;➔ riduzione del costo generalizzato del trasporto persone e merci;➔ miglioramento della qualità della vita:

a. restituendo alla famiglia, allo sport ed al tempo libero il tempoquello risparmiato negli spostamenti casa-lavoro;

b. riduzione dell’inquinamento ambientale ed acustico.

Rilocalizzazione delle attività terziarie; nel transitorio miglioramentodella qualità della rete di servizi di trasporto esistente; ad assettoavvenuto un maggior equilibrio del territorio in termini di domandaed offerta senza aver aumentato dimensioni e costi della rete.Riduzione della domanda complessiva di mobilità su Roma; rete sugomma a prevalente funzione di adduttore alla rotaia; aumento finoal raddoppio della velocità commerciale fornendo così un serviziodoppio a parità di costi.

1

Ribaltamento sul territorio della mobilità pendolareda e per Roma

Edmondo Tordi

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

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premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 11

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Spostamento della mobilità dal veicolo privato al mezzo pubblico condotazione delle fermate dei treni di adeguate aree di scambio attrez-zate (uffici negozi ecc).Comfort adeguato negli spostamenti. Nell’immediato maggioreimpegno delle Aziende ad ottimizzare i servizi e nel breve termine lapredisposizione del Piano Regionale dei trasporti.

Punto di forza è un territorio equilibrato anche per funzioni valoriz-zandone le potenzialità prevalenti.Punto di debolezza è la mancata presa di coscienza delle capacità delterritorio e dei benefici derivanti dalla delocalizzazione delle attivitàterziario/produttivo. Non s’individuano opzioni alternative e il terri-torio appare minacciato dalla evoluzione spontanea e non ricondottaa criteri di corretta pianificazione.

Messa a punto di un piano regionale delle vocazionalità e potenzialitàesistenti e da valorizzare sul territorio in alternativa a Roma (che devepuntare al turismo culturale);La regione, le province, i comuni, oltre le camere di commercio, l’as-sociazione industriale per le esigenze dell’imprenditoria.

Fase di acquisizione dei dati, formazione banca dati, programmazionee messa a punto delle strategie coinvolgimento degli enti e delle strut-ture territoriali (18/24 mesi).Formazione dello strumento tecnico legislativo/normativo/finanzia-rio e pianificazione degli interventi (12/15 mesi).Inizio degli interventi di delocalizzazione dopo 3 anni e durata com-plessiva 6/10 anni.

Il gruppo di lavoro potrebbe attingere alle strutture pubbliche e agliuffici studi delle camere di commercio ed associazioni industriali. La rilocalizzazione, trattandosi di attori privati, dovrebbe essere favo-rita con riduzioni IVA, semplificazioni urbanistiche e incentivi econo-mico-finanziari.

Il controllo degli obiettivi e dei risultati dovrà essere coordinato dallaRegione Lazio con rappresentanti delle cinque province e delle asso-ciazioni imprenditoriali territoriali, dopo essersi dotata di un adegua-to strumento informatico programmatorio e gestionale.

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 12

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

La valorizzazione della rete su ferro esistente può essere ottenutamettendo a sistema la rete regionale, di cui RFI è Concessionaria edItalferr gestore, con la rete delle Metropolitane e delle ferrovie regio-nali ex Concesse.

Formazione di una nuova società partecipata da Comune, Province,Regione, Italferr ed anche da privati, col compito di formare e gestireuna rete ferroviaria metropolitana/regionale interconnessa con larete nazionale e nei nodi di scambio, con le linee urbane (metro e fer-rovie). Messa a punto con RFI di un protocollo per la concessione di“tracce orarie” che permettano di integrare le linee ferroviarie in unsistema di rete regionale. La forte utenza pendolare laziale utilizza nei collegamenti casa-lavoroil veicolo privato perché il servizio ferroviario offerto è carente. Obiettivo immediato il miglioramento della qualità del comfort delservizio offerto.

Fornire all’utenza un sistema di trasporto pubblico efficiente ed effi-cace per la sua economicità complessiva, che faccia preferire, per glispostamenti giornalieri, il mezzo pubblico rispetto al veicolo privato. Le attese dell’utenza riguardano:➔ miglioramento del servizio sia come tempi di percorrenza che come

qualità del servizio offerto; ➔ integrazione delle linee ed organizzazione a rete dei sistemi di tra-

sporto gomma - ferro nell’area metropolitana di Roma e regionale;➔ realizzazione di aree di scambio gomma-ferro opportunamente at-

trezzate e collegate al sistema del trasporto pubblico su gomma.

Punti di forza:➔ aumento di utenza dovuto ad un trasporto su ferro con maggiore ve-

locità, certezza dei tempi, comfort;➔ costo del servizio su ferro molto inferiore rispetto a quello superfi-

ciale su gomma; ➔ riduzione del costo per passeggero trasportato finanziando con le

economie l’adeguamento della rete.

2

Valorizzazione della rete comunale su ferro (RFI – ITALFERR e MET.RO)

Edmondo Tordi

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 13

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Stato, Regione Lazio, Province, RFI e Trenitalia, Il Comune e la propriaazienda di trasporto gomma-ferro unificata.

➔ Acquisizione e formazione banca dati, programmazione e messa apunto delle strategie della partnership (8/12 mesi);

➔ formazione dello strumento tecnico/legislativo/normativo/finan-ziario degli interventi (10/12 mesi);

➔ inizio degli interventi dopo 12 mesi e durata 4/6 anni.

Poiché il risultato atteso è l’aumento dell’utenza e la riduzione deicosti, qualora si arrivasse alla “Società mista per il trasporto nell’areametropolitana di Roma” il finanziamento potrebbe provenire anchedai privati.Attualmente i finanziamenti proverrebbero dal Fondo Nazionale deiTrasporti; da Regione, Province e Comune oltre che da operazioni difinanza condotte dalle società patrimoniali delle aziende di trasporto.

Il controllo degli obiettivi e dei risultati sarà coordinato da un comi-tato composto dai rappresentanti dei soggetti finanziatori.

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 14

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

I servizi su rotaia hanno alta capacità saturata solo nelle ore di punta;le stazioni/fermate, diffuse in modo puntuale nel territorio, rappre-sentano “colli di bottiglia” per il drenaggio dell’utenza. Le fermate ferrovia/metro hanno una capacità di attrazione di utenzafino a distanze di 3/400 metri oltre le quali l’utente preferisce l’utiliz-zo del mezzo su gomma o del veicolo privato.Essendo Roma un’enorme area archeologica il problema vero non è larealizzazione delle linee ma la costruzione delle stazioni. La rete ferroviaria è composta da circa 40 km di linee metropolitanegestite da MET.RO e circa 140 Km di linee gestite da Trenitalia; oltre larete tranviaria.

Allargare l’area d’influenza delle stazioni attrezzandole con sistemi dicollegamento meccanizzati e, nel centro storico, con tunnel pedonalimeccanizzati facilmente direzionabili e con uscite diffuse. Riclassificare le stazioni/fermate esistenti dotandole di percorsi mec-canizzati, rendendole diffuse nel territorio e quindi drenandone l’u-tenza. Riportare l’utenza sul ferro, alleggerendo il trasporto pubblico super-ficiale su gomma e riducendo in modo consistente inquinamentoatmosferico e rumore.I risultati attesi sono misurabili:➔ dal punto di vista qualitativo, sulla base della riduzione dei parametri

ambientali (CO2, polveri, rumore); ➔ dal punto di vista quantitativo con l’aumento dell’utenza ferrovia-

ria recuperata grazie alle “stazioni ragno”.

I bisogni della popolazione attengono al miglioramento della qualitàdella vita e di quella ambientale. Aspettative possibili sono: la pedo-nalizzazione del centro urbano di Roma grazie a metropolitane effi-cienti e con uscite diffuse; la eliminazione degli autobus sostituiti connavette elettriche di collegamento tra i terminali delle stazioni ferro-viarie; trasformazione delle linee tranviarie esistenti in linee “Pre-metro”.

3

Incremento della capacità di attrazione di utenza delleattuali stazioni RFI e MET.RO - “Stazioni ragno”

Edmondo Tordi

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

targetAnalisi bisogni e

aspettative

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 15

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Punto di forza è la massimizzazione del trasporto su ferro per la suamaggiore velocità, certezza dei tempi e costo molto inferiore rispettoal servizio superficiale su gomma. Riduzione del costo per passeggero trasportato finanziando con leeconomie l’adeguamento nel tempo della rete.

Entità da coinvolgere: lo Stato, la Regione, la Provincia per i finanzia-menti, oltre a RFI e Trenitalia. Il Comune e la propria azienda di trasporto pubblico unificata.Organi di monitoraggio e controllo (ARPA).

È funzione dei progetti e dei finanziamenti comunali disponibilianche dirottati da quanto stanziato per le nuove linee metropolitaneper le quali sarebbe necessaria una revisione delle priorità oltre chedel nuovo rapporto da instaurare con RFI. La durata degli interventi sulle linee esistenti nell’area metropolitana,potrebbe essere di circa 8/10 anni.

Il finanziamento degli interventi sarà prevalentemente comunale, daricercare nei risparmi attesi con l’aumento degli utenti e con l’effi-cientamento del servizio offerto oltre che con l’adeguamento delprezzo del biglietto agli standard europei.

Il controllo degli obiettivi e dei risultati sarà coordinato da un comi-tato composto dai rappresentanti dei soggetti finanziatori ed utilizza-tori del servizio.

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 16

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Uso di veicoli ibridi quale soluzione premiante per l’accesso alle zoneZTL.La ZTL appare discriminante delle funzioni urbane e non rappresentauna soluzione per il miglioramento della qualità ambientale per cui ènata. La proposta riguarda sia la mobilità dei residenti nelle zone ZTLche il trasporto pubblico di persone e merci.

Riduzione a buon mercato sia dell’inquinamento acustico che atmo-sferico nei centri urbani.

I residenti delle zone ZTL necessitano di libera entrata/uscita e reperi-mento della sosta; l’aspettativa è il superamento delle trafile burocra-tiche ed un miglioramento della qualità ambientale.

La proposta non evidenzia particolari criticità e troverebbe senz’altroaccoglimento da parte dei residenti romani ed anche dei non residen-ti che avrebbero sempre libero accesso nella Zona ZTL e sosta libera sututta la fascia blu.

Coinvolgimento dell’Assessorato comunale competente per acquisirei dati riguardanti: ➔ target utenti, soggetti e attori coinvolti e/o coinvolgibili;

andamento della spesa storica dedicata;➔ finanziamenti reperibili con accordi istituzionali, normative, fi-

nanziamenti europei, altro;➔ risparmi economici-energetici.

Adeguamento: ➔ dei dispositivi di controllo all’ingresso zone ZTL;➔ normativo comunale relativo alle zone ZTL;➔ legislativo per la rottamazione con acquisto di veicoli ibridi.

6/8 mesi per l’adeguamento degli apparati e del quadro

4

Utilizzo di veicoli “ibridi” già disponibili sul mercato

Edmondo Tordi

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 17

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

normativo/legislativo; due anni per la rottamazione ed acquistoveicoli ibridi.

Risorse individuabili: 1) bilancio comunale/ finanziamenti per Roma Capitale;2) sconti/rottamazione da parte dei fornitori di veicoli ibridi;3) riduzione dell’IVA sull’acquisto di veicoli ibridi.

Il monitoraggio e controllo della trasformazione e successivopotrebbe essere affidato alla STA ed all’ARPA per il controllo dei datiambientali.

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 18

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Valorizzazione del corridoio Tevere quale asse centrale per il tra-sporto:navigabilità, viabilità di scorrimento e sosta.Gli argini del Tevere hanno data certa e non costituiscono rischioarcheologico.

Realizzare un asse di scorrimento viario con senso unico a quattrocorsie per ogni argine e più piani di parcheggi interrati con rimozionedella sosta su strada.

Soddisfacimento della domanda di sosta in un’area adiacente al cen-tro storico; contestuale fluidificazione del traffico con eliminazionedelle intersezioni a raso.

Gli obiettivi costituiscono punti di forza così come la possibilità direalizzare l’investimento con la finanza di progetto. Costituisce debo-lezza l’area d’intervento di pregio storico.

Azione preliminare da intraprendere è la ricerca delle intese istituzio-nali di supporto all’intervento sulla base di uno studio di fattibilità.

24 mesi per il progetto e le autorizzazioni; 36/48 mesi per il completamento dell’intervento.

L’opera sembra potersi realizzare con la finanza di progetto e quindicon un peso minimo sulla finanza comunale.

Il controllo sia delle procedure di approvazione che della realizzazio-ne dell’opera andrebbe affidato all’Agenzia per la Mobilità comunaledi prossima istituzione.

5

Sistema di parcheggi interrati “Lungo Tevere”

Edmondo Tordi

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 19

Razionalizzazione e regolamentazione della distribuzione delle mercinell’area all’interno del GRA ed in particolare nel centro storico.Attualmente la distribuzione delle merci è fonte di inquinamentoacustico ed ambientale e di rallentamento del traffico. La distribuzio-ne dei prodotti avviene per tipologia merceologica e con un percorsostabilito.Il solo costo della distribuzione delle merci dal produttore alconsumatore incide per il 13% sul costo del prodotto.

Bloccare l’arrivo delle merci con i TIR in aree di scambio in aderenzaal GRA dove le merci vengono ricaricate su veicoli di minori dimen-sioni ecologici e/o ibridi non per tipologia merceologica ma perpunto di vendita.

Razionalizzare i percorsi di distribuzione riducendo i tempi di conse-gna delle merci e la durata della sosta in corrispondenza dei punti divendita non dotati di spazi appositi.

Predisposizione di un piano per la mobilità delle merci coerente conil PUT. Incentivi per l’acquisto di veicoli ibridi per la distribuzionedelle merci.

L’attività è di pertinenza del Comune di Roma che deve coinvolgerenella predisposizione del piano sia i Municipi che i trasportatori e icommercianti.

Predisposto il piano, la sua attuazione potrebbe avvenire nel medioperiodo (3/5 anni).

L’operazione dovrebbe trovare il consenso sia dei produttori che deitrasportatori e dei commercianti che dovranno attrezzarsi in funzio-ne dei benefici risultanti.

Il controllo dei risultati dovrebbe avvenire attraverso un comitatotecnico composto dal Comune, i municipi e i rappresentanti dellecategorie.

6

Il trasporto delle merci

Edmondo Tordi

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

20

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 20

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

La proposta riguarda la gerarchizzazione delle strade urbane.Non risulta a tutt’oggi predisposto un Piano Urbano del Traffico (PUT)e della sosta su strada. La sosta su strada, la consegna delle merci, lecorsie preferenziali del TPL provocano un restringimento delle corsieper il transito dei veicoli con i conseguenti rallentamenti e blocchi.

Gerarchizzazione delle strade su tre livelli separando:➔ la viabilità riservata ai veicoli del trasporto pubblico, ➔ la viabilità di scorrimento,➔ la viabilità riservata al traffico lento e alla sosta.

La comunità si aspetta:➔ una fluidificazione del traffico ed una regimentazione della sosta ba-

sata sull’utilizzo della rete viaria in modo selettivo;➔ aumento della qualità del servizio pubblico su gomma: puntualità,

velocità commerciale e comfort.

Punto di forza è la suddivisione delle strade in reti di cui:➔ l’intera rete primaria sarà assoggettata ad un controllo semaforico

centralizzato e sorvegliato elettronicamente sia per facilitare loscorrimento dei veicoli del TPL sia per elevare multe ai contravven-tori;

➔ le reti secondarie avranno un controllo solo puntuale; ➔ nessun controllo è previsto sulla rete terziaria: traffico lento e sosta.

Il progetto del PUT è prioritario a qualunque intervento successivo etrova consenziente il Comune di Roma ed ATAC in quanto gestore delTPL.

Si ritiene che il tempo necessario per la fase di studio possa essere di12 mesi, mentre la fase realizzativa incluse le opere a terra (strisce,semaforizzazioni, cartellonistica), avrà una durata di 24/36 mesi.

Il finanziamento dell’intervento ricadrà per intero sul Comune diRoma.

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

7

Sistema delle corsie preferenziali e della sosta su strada

Edmondo Tordi

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

budgetMix fondi

pubblici/privati

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 21

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Il monitoraggio e controllo sia in fase di studio che di realizzazione esuccessiva gestione delle reti viarie potrebbe essere affidato all’ATACed alla STA.

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 22

23

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Un cittadino Romano passa oltre 227 ore all’anno in auto nel traffico.Uno studio afferma che tra benzina, tempo rubato al lavoro e inqui-namento la macchina costa 2.547 euro a ogni abitante della Capitale.Si pensi che a Milano tale cifra è inferiore di circa il 50% (circa 1.360euro per abitante). Le polveri sottili PM10 (derivanti da auto, fabbriche e riscaldamento dicasa) a Roma registrano un livello fra i più alti d’Italia. Gli esperti con-siderano che limiti più stringenti delle polveri sottili diminuirebberola mortalità di circa 1.600 persone l’anno.

Il progetto intende perseguire la riduzione dei tempi di percorrenzacon auto o mezzi pubblici, la diminuzione delle emissioni dei gas discarico una migliore qualità dell’aria, un minore stress per gli auto-mobilisti. Per la realizzazione di questo servizio si intendono utilizzare un mixdi strumenti, che vanno dalle telecamere, ai sistemi mobili terrestri dimonitoraggio del traffico (floatin car data), alla polizia municipale, aipannelli luminosi. Si potrebbe combinare il sistema di sorveglianza aerea del traffico consistemi mobili terrestri per il controllo del traffico. Le informazioniche si ricevono sarebbero poi veicolate su telefonia mobile o radio, inmodo da avere un flusso di informazioni costante. Il ruolo principale è quello svolto dalla Cabina di regia, che dovrebbecostituirsi con il coinvolgimento di tutti i principali attori della mobi-lità, e che si occuperebbe del coordinamento degli strumenti di infor-mazione in entrata e in uscita verso gli automobilisti.

Il servizio reso dal progetto faciliterebbe, in particolare, la capacità digestire le emergenze del traffico in tempo reale (manifestazioni, stra-de interrotte, incidenti, ecc.) e darebbe la possibilità di avere informa-zioni aggiornate sui parcheggi disponibili. Un minor traffico stradale porterebbe anche ad un miglioramentodell’efficienza dei mezzi pubblici, oltre che a una maggior livello disicurezza stradale

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

8

Sistema integrato di mobilità a Roma

Umberto Guidoni

targetAnalisi bisogni e

aspettative

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24

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

La navigazione basata su tecnologia Traffic Message Channel combi-nata con un sistema intelligente di mappe digitali ottenute dai datibasati su Floating Car, consente una potenziale riduzione del trafficodi circa il 20%.Questi modelli sono stati già utilizzati in città sia europee che in Cinacon risultati positivi. Ad Hannover l’applicazione di questo sistema haportato una riduzione delle congestioni stradali del 70%.

Tutti gli enti e le società che operano nel settore della mobilità citta-dina: Atac, Metro Roma, polizia municipale, vigili del fuoco, polizia ecarabinieri, e altri. Molte imprese potrebbero partecipare alla realizzazione del progettoed in particolare quelle del settore ICT potrebbero collaborare conmultinazionali del settore aumentando le loro competenze.

Le prime zone pilota potrebbero essere pronte in 24-30 mesi

La possibilità di una realizzazione graduale permette di adattare l’e-voluzione del progetto ai risultati parziali e alle mutate esigenze.Inoltre si potrebbero effettuare rilievi sui risultati provvisori per sin-gole aree.

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 24

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

25

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

La demolizione dei due Palazzi e dei loro annessi edilizi avvenne nel1939 a seguito del PRG del 1931: da allora il “buco” costituito dalla lorodemolizione assieme alle case su Via della Moretta costituisce un gra-vissimo danno urbanistico (si pensi che il 2008 ha visto il 500° anni-versario della fondazione di Via Giulia). Danno urbanistico che siaggiunge al fatto indecoroso che Roma è ancora insidiata dalle allu-vioni del Tevere, diversamente da Parigi, Londra, New York, Mosca, StPietroburgo ecc. L’esito dei Muraglioni costruiti dal 1875 al 1926 è statosoltanto di cancellare la storica bellezza delle Ripe fluviali (pur senzasalvaguardare la città da altre alluvioni pericolose come quella del1937, e la prossima è prevista entro il 2037), in quanto i materiali edi-lizi utili per costruire i Muraglioni furono ricavati dalle demolizionidella zona monumentale più pregevole di Roma. Ovvero dei Palazzi edegli Edifici costruiti nei secoli sul ciglio del fiume, dal Porto diRipetta al Teatro di Apollo al Palazzo Altoviti, a loro volta impostati sulMuro di Aureliano, costruito nel III secolo d.C. dalla Porta del Popolofino al Ponte Sisto per salvare dalle inondazioni il Campo Marzio. Via Giulia ha inoltre subìto, oltre alle demolizioni dei Palazzi in epi-grafe (fatte allo scopo di costruire una Passeggiata fino al Gianicolo apartire dal Ponte Mazzini, poi dimenticata a causa della secondaGuerra mondiale), la deturpazione del Palazzo Sacchetti e del PalazzoFalconieri, tranciati dai Lungoteveri a seguito del PRG del 1873.

Non possiamo perdere questa occasione storica per restituire alla suabellezza e utilità un complesso edilizio e paesistico così significativoper Roma, per l’Italia e per l’Umanità, rappresentato non a caso daipittori Vedutisti a cominciare dal ’600, con punto di ripresa dall’anti-stante Gianicolo. Oggi abbiamo le capacità progettuali e imprendito-riali necessarie per ricostruire i Palazzi suddetti e tutta la Ripa sinistra,sulla base delle ricerche archivistiche realizzate nonché delle fonda-menta e dei resti archeologici presenti.

Popolazione romana residente, turisti, docenti e discenti “Erasmus”,studiosi e cultori di materie artistiche e umanistiche, studenti fuorisede (v. “Università per Stranieri”).

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

9

Via Giulia: il recupero della bellezza anticaIl ripristino del Palazzo Ruggia e del Palazzo Lais (demoliti nel 1939) per la creazione diuna Università internazionale con annessi alloggi per studenti e docenti.

Paolo Marconi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Costruire in detti Palazzi una Università per Stranieri, affine, in quan-to a tipologia architettonica, alla sede seicentesca della Facoltà diArchitettura Roma Tre in Via Madonna de’ Monti, perfettamente fun-zionante. Ciò in una zona della Città che a regime sarà servita dallalinea Metropolitana C, con fermata alla Chiesa Nuova.

Il progetto sarà dettagliato in forme alternative entro il 2009 dalMaster di II livello diretto da P. Marconi e coordinato da E. Pallottinopresso l’Università Roma Tre, in collaborazione con la Notre DameSchool of Architecture in Roma, costituendo - in fase di attuazione - lepremesse di una ormai indispensabile Scuola di Formazione alRestauro di ripristino delle Maestranze edili italiane e dei loroDirettori dei Lavori.Il progetto sarà offerto all’Amministrazione Municipale come baseper concorsi di progettazione internazionali, finalmente dedicati aripristinare le bellezze urbane e paesistiche di Roma.

Progetto esecutivo entro 18 mesi dal bando di concorso.

Fondi UE, finanza di progetto, Private Equity, fondi pubblici.

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 26

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Tra i vincoli allo sviluppo equilibrato della città e tra le cause che con-dizionano la qualità della vita dei cittadini vi è certamente la questio-ne della mobilità di persone e merci. Tale questione assume rilevanzaspecifica nel centro storico anche per la concentrazione degli esercizicommerciali. Accanto a politiche strutturali, peraltro complesse e cherichiedono tempi lunghi per dispiegare effetti apprezzabili, è possibi-le attuare alcuni interventi puntuali che affrontano e risolvono con-cretamente, in modo innovativo, alcuni dei principali problemi. I cit-tadini romani sono impegnati per il lavoro prevalentemente dallunedì al venerdì. La maggior parte dei cittadini inizia a lavorare tra le8 e le 9 del mattino e finisce di lavorare dopo le 17. In queste fasce ora-rie avviene la gran parte degli spostamenti delle persone. Il mezzomaggiormente impiegato per il trasporto è l’auto, soprattutto per ledistanze più corte. A fine 2007, sono registrate nel comune di Romacirca 170 mila imprese (il 67% di tutta la provincia). La distribuzionedelle merci incide non poco sui costi delle imprese, e quindi sui prez-zi finali. Anche la gestione di materiali in uscita, compresi i rifiutiderivanti dall’attività economica, incide all’interno della struttura deicosti. La gestione degli scarti delle attività di produzione e consumo haassunto grande rilevanza.Una gestione efficace ed efficiente dello smaltimento dei rifiuti nonpuò prescindere dalla “vicinanza” del soggetto che raccoglie il rifiutorispetto all’utente che lo produce. In tal senso, il progetto di logisticaintegrata garantirebbe una riduzione del flusso di rifiuti da avviareallo smaltimento in discarica, una diminuzione della distanza tra“utente” e “raccoglitore”, nonché un processo virtuoso di recupero dimateria prima.

Il progetto intende perseguire diversi obiettivi, riassumibili in:➔ prevenzione dell’ambiente e della salute umana: una migliore ge-

stione dei rifiuti (pericolosi e non) permette di prevenire problemilegati alla salute, alla vivibilità cittadina e ai costi sia economici chepolitici della Pubblica Amministrazione;

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

10

Progetto di logistica integrata

Carlo Borgomeo

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targetAnalisi bisogni e

aspettative

➔ miglioramento della viabilità e decongestionamento del traffico: unapiù efficiente distribuzione delle merci permette il miglioramentodella viabilità cittadina e il decongestionamento del traffico, con evi-denti ricadute positive sulla vivibilità e qualità della vita.

Miglioramento dei servizi offerti alle imprese: una più efficientedistribuzione delle merci è condizione necessaria per lo sviluppo diun’economia basata sul terziario (commercio, turismo,ecc..). Si stimache l’onere del processo logistico rappresenta il 25% dei costi per leimprese e incidono per almeno il 6-7% sul prezzo finale.Preparazione per il riutilizzo di rifiuti derivati dal recupero del clien-te iniziale: le operazioni di controllo, pulizia e riparazione, attraversocui i prodotti o le componenti di prodotti diventati rifiuti sono pre-parati, consentono il reimpiego senza altro pretrattamento.

Riutilizzo del prodotto scartato dal cliente iniziale: consiste nel reim-piego dei prodotti o delle componenti, che non sono rifiuti, per lestesse finalità per le quali erano stati concepiti.Trattamento del materiale recuperato (prodotti o rifiuti): operazionidi recupero o smaltimento, inclusa la preparazione prima del recupe-ro o dello smaltimento.Riciclaggio del materiale recuperato (prodotti o rifiuti): qualsiasi ope-razione, attraverso cui i materiali di rifiuto sono ritrattati, per ottene-re prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione ori-ginaria o per altri fini.

Il Sistema sostenibile di logistica integrata intende combinare la logi-stica produttivo-distributiva (percorso: materia-prodotto) con la logi-stica reverse. Il sistema sarebbe così in grado di farsi carico della distri-buzione del prodotto nuovo e, allo stesso tempo, del ritiro del ‘vec-chio’ diventato rifiuto, al fine di consolidare il flusso circolare mate-ria-prodotto-rifiuto-materia.

Il Sistema sarebbe in grado così di occuparsi della completa circola-zione del flusso di materia che, attraverso il canale della distribuzione,passa dal produttore al cliente finale (imprese commerciali e non) e,attraverso il canale di recupero, procede dal cliente verso il produtto-re di materia prima secondaria. Promuovere questa ottimizzazione della distribuzione delle merci, inaree metropolitane a mobilità congestionata come a Roma, aiutereb-be a raggiungere gli obiettivi che l’Unione Europea ha dettato attra-verso l’art. 174 par.1 TCE sulla gestione e qualità dell’ambiente e la piùrecente Direttiva 2008/98/CE sulla gestione dei rifiuti.

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

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Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 28

budgetMix fondi

pubblici/privati

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

Il sistema si basa su alcune caratteristiche fondamentali:➔ è infrastrutturato: si configura come un sistema integrato di movi-

menti ed infrastrutture (aree di stoccaggio, di transito e di tratta-mento). In relazione alle aree (hub) si articola per siti di diversacomplessità, finalizzazione, dislocazione e dimensione (ad esempioaree extraurbane di grandi dimensioni o piccoli siti distribuiti al-l’interno delle aree metropolitane più congestionate);

➔ è informatizzato e centralizzato: il sistema ricorre all’uso di struttureinformatizzate, telematiche ed elettroniche (call-center, sistemi sa-tellitari, software gestionali);

➔ è codificato per linee di processi: dispone di codici identificativi ingrado di permettere le migliori ottimizzazioni nella distribuzione,per merci omogenee o per aree specifiche;

➔ è pubblico-privato: richiede il ricorso sia a risorse pubbliche (adesempio aree e percorrenze pubbliche riservate) che a risorse private(ad es. aree e mezzi ecocompatibili).

Il servizio sarebbe in sostanziale equilibrio economico perché lagestione ha tre fonti di ricavo principale: il prezzo di consegna delbene distribuito, il prezzo-tariffa per lo smaltimento del rifiuto ritira-to, il prezzo di vendita della materia prima secondaria.

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

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Mobilità pubblica sostenibile - Autoproduzione dicombustibile con risorse energetiche rinnovabili locali

Marianna Li Calzi

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

targetAnalisi bisogni e

aspettative

Il trasporto basato su mezzi ibridi “elettrico-termico” o “tutto elettri-co” oltre a incontrare difficoltà ad affermarsi rappresenta comunqueun passaggio intermedio verso la trazione veramente sostenibile,basata su celle a combustibile e sulle tecnologie dell’idrogeno prodot-to da fonti rinnovabili, meglio se fonti rinnovabili “locali”.

La proposta, studiata dall’Università in collaborazione con ATAC, èfinalizzata a realizzare un progetto dimostrativo di autoproduzione dicombustibile (analisi della fattibilità tecnologica, economico – finan-ziaria e dei benefici ambientali).

Nel progetto proposto, il carburante è prodotto a partire da acqua edelettricità solare generata in loco; nell’uso, l’idrogeno non producealcun inquinante e restituisce l’acqua all’ambiente. La mobilità è assi-curata con le stesse o migliori prestazioni di trasporto, con ognicomfort e senza alcun inquinamento, né locale, né globale.

Risparmi di Energia non rinnovabile:➔ 125.800 litri/anno di gasolio ➔ 122 tep/anno di energia primariaEmissioni Evitate (Euro3):➔ CO2: 345 t/anno➔ NOx: 0,11 t/anno➔ HC: 0.013 t/anno➔ CO: 0,14 t/anno.

Punti di forza: ➔ L’analisi preliminare sembra confermare un pay-back period del

progetto relativamente ridotto, anche in assenza di eventuali in-centivi di tipo fiscale.

➔ Vanno poi considerati e monetizzati i benefici derivanti dai certifi-cati emessi per la CO2 risparmiata e quelli ottenibili per la visibilità,consenso e pubblicità che il progetto virtuoso comporta.

➔ Infine, con una soluzione impiantistica modificata, il progetto puòconsentire una sperimentazione per individuare una combinazio-

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

30

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

proponente

titolo

progetto

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 30

ne ottimale di idro-metano come combustibile di riferimento perATAC nel prossimo futuro.

È da prevedere un’attività sperimentale dell’Università, in collabora-zione con ATAC, durante il primo biennio di avvio operativo per l’otti-mizzazione delle soluzioni adottate, l’estensione dell’applicazione atutto il parco ATAC e la possibile pre–industrializzazione dell’impian-to di seconda generazione.

Grazie agli incentivi del cosiddetto “Conto Energia”, che remunera inmisura assai interessante l’energia prodotta con impianti fotovoltaici,e ai possibili benefici dei certificati legati alla produzione evitata diCO2, il costo complessivo dell’operazione impiantistica si ammortizzain meno di nove anni (la vita degli autobus è di almeno 12-15 anni). I risultati del progetto potranno portare a benefici economici edambientali crescenti su scala più vasta, per ATAC e Comune di Roma.

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budgetMix fondi

pubblici/privati

tempistica

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 31

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Incremento della sostenibilità ambientale degli scaliaeroportuali del Lazio, con riferimento all’Ecoaeroporto di ViterboMarianna Li Calzi

L’aumento del trasporto aereo, anche per lo sviluppo delle compagnielow cost, si è dimostrato di gran lunga più marcato rispetto a qualsia-si altra forma di trasporto, con proiezioni del 4,5% annuo nei voliintra-europei nel periodo tra il 2000 ed il 2020 e valori anche supe-riori in quelli intercontinentali.

Il trasporto aereo non ha però avuto, parallelamente, un sviluppo tec-nologico in grado di abbattere gli impatti di inquinamento. Anzi èopportuno notare che nel periodo 1990-2005 tale settore è l’unicoche presenta un aumento delle emissioni di anidride carbonica; inol-tre, i motori degli aerei emettono ossidi di zolfo e azoto, monossido dicarbonio, particolati, acqua e idrocarburi incombusti, i quali causanoun impatto aggiuntivo. La maggior parte di questi inquinanti, comepure il rumore, interessa principalmente gli ambienti prossimi alleinfrastrutture aeroportuali, ma hanno anche riflessi sul clima.

Il quadro sopra delineato sul trasporto aereo in Europa evidenzia unaserie di problemi legati alla crescita del numero dei voli e quindi diimpatto ambientale, scarsamente bilanciati da una ottimale gestionedel traffico aereo, da nuove progettazioni e, soprattutto, dalla atten-zione alla qualità dell’ambiente nel sistema aeroportuale e nelleimmediate vicinanze.

La decisione del Governo di designare l’aeroporto di Viterbo come 3°scalo della Regione Lazio, se da un lato ha destato grande interesse neicittadini che vedono, nello sviluppo dell’aeroporto, una fondamenta-le opportunità per un aumento dei livelli occupazionali, dall’altro latorappresenta una preoccupazione per le emissioni inquinanti.

Si progetta di incrementare la sostenibilità ambientale degli scaliaeroportuali del Lazio, in particolare fornendo supportoall’Amministrazione Comunale di Viterbo che sta cercando di propor-re uno scalo definito “ad impatto 0”.

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

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ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

proponente

titolo

progetto

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 32

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

targetAnalisi bisogni e

aspettative

Obiettivi:Il fine è di favorire la tutela della qualità dell’ambiente e dello svilup-po eco-compatibile del territorio, proporre un’architettura aeropor-tuale a garanzia del mantenimento delle bellezze storiche ed architet-toniche della Tuscia, sviluppare una corretta pianificazione e gestionedel territorio, incoraggiare la formazione delle figure professionali dainserire nella gestione dello aeroporto, promuovere le nuove tecnolo-gie da sviluppare nella fase operativa.

Aspettative:In quanto aeroporto ecologico, quello di Viterbo dovrà prioritaria-mente presentare: 1 autoproduzione di energia (integrazione di solare fotovoltaico,

geotermia e biomassa);2 gestione dei rifiuti basata sulla raccolta differenziata;3 gestione delle acque in grado di limitare gli sprechi;4 sistema architettonico passivo capace di limitare i consumi di

energia, integrato con le peculiarità ambientali dell’area laziale(ad es.: il termalismo);

5 impatti ambientali limitati grazie all’utilizzo di vegetazione concapacità di assorbimento degli inquinanti;

6 ricorso all’energia elettrica per gli aeromobili a terra;7 agevolazioni tariffarie per aerei che utilizzano carburanti ecologici;8 rotte appositamente studiate in modo da ottimizzare il rumore al

suolo;9 monitoraggio in grado di fornire, in tempo reale a tutta la popo-

lazione, i dati di qualità dell’aria nel territorio viterbese.

Punti di forza: 1 La realizzazione di un aeroporto a impatto 0 pone il Sistema Lazio

come punto di riferimento per l’innovazione tecnologica e di pro-cesso nel settore aeroportuale.

2 L’ecoaeroporto garantisce il mantenimento della qualità ambien-tale a tutela della salute dei cittadini.

3 Le scelte di sostenibilità ambientale, autosufficienza energetica edi mitigazione degli impatti producono benefici per l’intero siste-ma delle imprese locali che possono trovare nuove specializzazio-ni in un settore oggi in forte espansione a livello mondiale.

Per la realizzazione del progetto, sarà necessario il coinvolgimentodelle migliori professionalità nazionali e internazionali, pubblici eprivati, in rappresentanza della comunità scientifica e della societàcivile.

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

In particolare, il processo dovrà avvenire in collaborazione con tuttigli Enti, Organismi e persone coinvolte, in modo che il mantenimen-to della qualità dell’ambiente costituisca la linea guida in ogni seg-mento delle operazioni previste, dalla progettazione, alla costruzione,alla gestione futura.

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 34

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

L’Amministrazione Comunale ha nel sistema delle sue aziende con-trollate e partecipate, spesso denominato Gruppo Comune di Roma,con oltre trentamila addetti ed un fatturato consolidato di oltre 4mld., un potente operatore industriale ed economico.Le oltre 80 società, appaiono sovradimensionate rispetto alla missio-ne originaria, cioè l’esternalizzazione dei servizi pubblici dal corpodell’Amministrazione Comunale per renderli più efficienti e produttivi.Le Giunte succedutesi, compresa quella attuale, hanno più voltedichiarato la propria intenzione di procedere ad una razionalizzazio-ne del Gruppo Roma (vedi Giunta Alemanno su “Piano di sviluppo” e“DPF 2009-2011”), sia nelle missioni aziendali che nel numero dellestesse.

Efficientamento e razionalizzazione partendo da una lettura struttu-rale dell’intero Gruppo Comune di Roma.Un sistema dei servizi efficiente nei trasporti, nei servizi ambientali,nel sistema del sociale e nell’ambito turistico-culturale.Individuare le priorità strategiche per l’Amministrazione, i servizi dapotenziare, le funzioni da gestire in presa diretta, a fronte delle esi-genze sempre maggiori di servizi in città.

Una riorganizzazione importante come questa, ben si colloca negliobiettivi a medio/lungo respiro per il Futuro di Roma Capitale, sia peri servizi essenziali alla città che vengono posti sotto verifica, sia perl’impatto che ha, sia per i destini dei lavoratori interessati.Appare chiaro che “Il complesso Piano di razionalizzazione e riassettodel sistema delle partecipate del Comune di Roma” indicato nel DPF2009-2011, non si affronta in una logica di soli tagli ma, con l’obietti-vo di riassetti e razionalizzazioni efficaci, con strategie che vedano unampio coinvolgimento dei lavoratori e delle Parti Sociali.

Roma deve sperimentare, su queste aziende prestigiose, forme avan-zate di partecipazione dei lavoratori con un’idea attuale e realistica, inuna chiara separazione dei ruoli tra gestione da una parte e control-lo/indirizzo dall’altra, proiettando Roma come laboratorio per l’espe-

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Partecipazione nelle Aziende del “Gruppo Roma”

Paolo Rigucci

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

targetAnalisi bisogni e

aspettative

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 35

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

rienza di relazioni industriali di livello europeo nuove e necessarieper tenere insieme una struttura sociale che deve vivere queste azien-de non come fonti di sprechi e disservizi, ma come beni della comu-nità, da migliorare e incrementare.La città non può perdere l’occasione di fare da laboratorio per questasperimentazione strategica.

Prevedere percorsi anticipatori in cui, fatta salva l’autonomia gestio-nale, il mondo del lavoro possa dire la sua sugli indirizzi del sistemadei servizi dell’Amministrazione Comunale.Un percorso che preveda un impegno politico-programmatico fortedell’Amministrazione e un ampio consenso in Consiglio Comunale,una selezione delle importanti aziende su cui fare la sperimentazione,un coinvolgimento delle stesse per renderle partecipi e collaborative,una indicazione operativa chiara alle aziende su come impostare lepratiche partecipative.

La tempistica non pone particolari problemi se non quelli di una scel-ta del sistema della partecipazione preventiva alle decisioni sulGruppo Comune di Roma, e quindi di una accelerazione dell’iter poli-tico per permettere a tutte la Parti, politiche e sociali, un ampio eapprofondito dibattito.

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Costruire una Città dell’Archeostoria (CAST) significa insediare ungrande Centro Internazionale di Studi e di Esposizione, dove i princi-pali Luoghi del Passato tornano virtualmente a rivivere e a suggerireprospettive per il futuro, con la combinazione di conoscenze architet-toniche, artistiche e antropoculturali e attraverso l'utilizzo delle piùavanzate risorse di multimedialità e visualizzazione.Lo scenario ipotizzato individua due poli per la CAST:➔ un polo come “centro d’irradiazione”, prossimo all’area Fori/Palatino➔ un polo come “centro urbano esterno”, prossimo all’Aeroporto Leo-

nardo da Vinci.

L’obiettivo principale consiste nel rendere possibile, a diverse fasce dipubblico, una piena comprensione, e quindi una maggiore e migliorevisitabilità, di Roma Antica, intesa come grande fenomeno urbanoche interessa il Centro, le Vie Consolari, il Tevere, Ostia e Porto.La misurabilità dei risultati passa attraverso parametri come il nume-ro dei visitatori, la durata del loro soggiorno, gli ingressi ai luoghimuseali (in edifici ed all’aperto), il tasso globale di comprensione e digradimento.

Il target è costituito dai visitatori di Roma, cui spesso sfugge la naturavera della città antica e della sua storia. L’aspettativa è duplice: com-prendere la Storia come “motore” di conoscenza rivolto anche al“futuro” e, in particolare, quella di Roma, con la realtà dei suoi monu-menti, in una maniera che venga incontro alla cultura contempora-nea, fortemente ancorata oggi alla multimedialità e alla chiarezzadelle immagini.

Il principale punto di forza sta nel grande bisogno, presente nellasocietà attuale, di vivere e comprendere i grandi fenomeni storici,non limitandosi quindi ad osservare il solo “monumento” o il solo“museo”.

I due soggetti centrali, per attuare il Progetto CAST, sono indubbia-mente Stato e Città di Roma, cui spetta la responsabilità del maggior

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La città dell’archeostoria (CAST)

Umberto Vattani, Pier Paolo Maggiora

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

targetAnalisi bisogni e

aspettative

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

numero di monumenti e musei.

Le prime fasi del Progetto possono essere operative entro tre anni

Molti fondi possono venire dalla razionalizzazione di linee di spesapubblica, già oggi esistenti. L’ampio ricorso a tecnologie informaticheed il sicuro eco internazionale del Progetto lasciano presagire anchel’appoggio di sponsor privati.Per il polo ipotizzato ad Ostia, è centrale la collaborazione con ADR.

Il Progetto ha un forte contenuto di modularità, sia per il suo polourbano, sia per il polo ad Ostia: la sua attuazione può pertanto esseretenuta sotto controllo (ed eventualmente ri-pianificata) sulla basedegli obiettivi raggiunti.

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 38

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

L’Amministrazione Comunale può rappresentare il motore e lo stimo-lo affinché il Sistema produttivo possa incontrare quello della ricercae dell’innovazione (Università, Centri di ricerca e Distretti). Nell’area romana è presente un rilevante complesso di organismi ecompetenze di eccellenza nel sistema tecnico scientifico oltre a strut-ture attive nell’area del trasferimento tecnologico. La difficoltà diincontro tra domanda e offerta di professionalità e lavoro, e soprat-tutto la dimensione medio piccola dell’impresa laziale, la bassa capi-talizzazione e la difficoltà di accesso al credito hanno per troppotempo tenuto separati due mondi che al contrario possono costituireun punto di partenza e di forza per l’innovazione del sistema produt-tivo romano e laziale.

L’obiettivo è la formalizzazione di proposte aventi ad oggetto l’analisied i possibili interventi su quattro aspetti ritenuti prioritari:➔ 1.�domanda e offerta di innovazione e ricerca; ➔ 2.�domanda e offerta di lavoro; ➔ 3.�attrazione e valorizzazione dei talenti;➔ 4.�valorizzazione della proprietà intellettuale.

1.�Domanda e offerta di innovazione e ricerca:Lo studio e l’analisi degli strumenti più efficaci alla realizzazione del-l’incontro tra il “mercato” della ricerca pubblica e quello della ricercaprivata. Confindustria deve avviare un’analisi della domanda di ricer-ca e innovazione delle aziende aderenti. L’analisi, in quanto interna,può essere svolta in modo critico, per obiettivi e con tempi certi. Ilsistema della Ricerca pubblica (Università e Centri di ricerca) deve pre-sentarsi in modo meno frastagliato, razionalizzare ed orientare la suaofferta alle reali esigenze imprenditoriali, individuando i progetti piùmeritevoli.

2.�Domanda e offerta di lavoro:Lo studio e l’analisi degli strumenti più efficaci alla realizzazione del-l’incontro tra l’impresa e gli studenti universitari (laureandi e neo lau-reati) del territorio, ha il fine di agevolare l’accesso al mercato del lavo-

15

Incontro tra domanda e offerta di professionalità,lavoro e innovazione

Massimiliano Raffa

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

target e strategia

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 39

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

ro e nel contempo permettere alle imprese di partecipare attivamen-te e direttamente alla formazione di quelle risorse più meritevoli dainquadrare al proprio interno.

3.�Attrazione e valorizzazione dei talenti:Lo studio e l’analisi degli strumenti più efficaci affinché le grandi emedie aziende hi-tech a livello internazionale siano attratte dalSistema Roma. Attraverso la creazione di un ecosistema aperto traindustria tecnologica, atenei, centri di ricerca e la valorizzazione deitalenti da Roma, l’Italia ed il Mediterraneo.

4.�Valorizzazione della proprietà intellettuale:Lo studio e l’analisi degli strumenti più efficaci affinché la proprietàintellettuale (in genere i brevetti), sia resa negoziabile secondo sem-plici contratti di compravendita su un mercato regolamentato. Gliscopi sono: ampliare le opportunità di investimento finanziario; crea-re “liquidità” in fondo alla catena del valore; permettere l’afflusso dicapitale verso le innovazioni realmente utilizzabili dalle imprese.

Azioni su obiettivi 1 - 2 - 3.

Roma Capitale Euro-Mediterranea dell’Innovazione e dellaConoscenza. Stabilite le linee guida sulle quali si intende incidere si propone unafase operativa che definiamo di “Analisi”, tale da permettere di avereuno scenario completo sullo stato dell’arte.

Fase AN. 3 analisi desk dell’esistente suddivisa per area geografica: Lazio;Italia ed Europa (3 paesi)). Studio dei settori ed aree geografiche ove leImprese e le Università stanno puntando, con quali numeri, con qualiopportunità, con quali vincoli.➔ L’analisi può prendere spunto dai dati in possesso dalla CCIAA, da-

gli Atenei, dalle Agenzie del territorio (Agenzia Sviluppo Lazio, Filas,ecc) e deve essere coordinata da un'unica cabina di regia (presumi-bilmente il Centro Studi Confindustria). L’analisi dovrebbe arrivarea definire le best practices Imprenditoriali e Universitarie, esisten-ti nelle 3 linee di intervento proposte:• incontro tra domanda e offerta di innovazione e ricerca; • incontro tra domanda e offerta di lavoro; • iniziative e interventi per l’attrazione e valorizzazione dei

talenti.

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

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Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 40

Stante la quantità di dati e di informazioni per ciascuna linea di ana-lisi si propone di arrivare a definire circa tre ipotesi di eccellenza perstudiarne successivamente i contenuti e verificarne la implementabi-lità e replicabilità.

Fase BSulla base dei dati e delle informazioni in possesso istituire unWorkshop Permanente dell’Innovazione composto daAmministrazione Comunale, Università, Confindustria e Banche.Il compito dei componenti del WPI sarà la redazione di un PianoPluriennale dell’Innovazione che preveda l’avvio di tre progetti (aven-ti ad oggetto le linee guida sopradette) ed il monitoraggio degli stessi.Obiettivo finale è creare le condizioni per rendere il Piano Pluriennaledell’Innovazione un prodotto dinamico, continuamente aggiornato esottoposto a verifica di risultato. Incentivare il ruolo del soggetto pub-blico come facilitatore, quello dei soggetti privati come attuatori eproponenti iniziative.

Strumento Outcome

Tavolo di Policy delle Istituzioni (WPI) Disegno delle azioni e dei tempi (PPI)

Board Strategico Privato (WPI) Perseguimento azioni (PPI)

Steering Committe & Helpdesk Monitoraggio Risultati &misto (WPI) Update (PPI)

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

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Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:19 Pagina 41

Considerando le recenti politiche di sviluppo nel settore della culturaintraprese da grandi città, come Torino e Milano, e da città minori digrande tradizione, come Mantova, Modena e Parma, attraverso ilpotenziamento delle istituzioni esistenti e la creazione di nuove ini-ziative culturali a carattere internazionale, di grande interesse scienti-fico e divulgativo, si pone anche per Roma la necessità di aggiornare ilquadro delle sue centralità tradizionali e di individuarne delle nuove.Si tratta cioè di fare emergere fra le risorse esistenti nei settori del-l’imprenditoria e della professione quelle che possono essere di sup-porto a centri di promozione e produzione culturale.

Sul piano dimensionale i risultati attesi possono essere misurati attra-verso la densità e la frequenza delle attività svolte e delle manifesta-zioni aperte all’esterno, anche in base all’ampiezza (locale, nazionale ointernazionale) del loro pubblico potenziale. Sul piano qualitativo irisultati attesi si possono valutare in termini di attivazione di canalistabili di scambio, confronto e sinergia con centri localizzati in altrearee del Paese o all’estero.

L’attività del Centro qui ipotizzato, sull’esempio di altre istituzionieuropee come lo ZKM di Karlsrhue, deve essere orientata alla produ-zione di eventi e di progetti ma deve altresì comprendere l’alta for-mazione specialistica in questo settore, in un rapporto di stretta col-laborazione con le Università romane, e con i centri di ricerca che ope-rano nel territorio regionale. L’occasione che si vuole in tal modo cogliere è quella di allineare laproduzione culturale e la sperimentazione artistica di Roma nei set-tori più avanzati della tecnologia illuminotecnica, audio e multime-diale, con quanto sta avvenendo nelle capitali culturali degli altripaesi. In particolare per quanto riguarda la cultura della luce, delsuono e della multimedialità, si avverte la necessità di promuovere laspecificità della ricerca italiana in un quadro internazionale domina-to dalla centralità ormai assunta dal polo di Lione e dall’attività delleMunicipalità francesi e tedesche.

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

42

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

targetAnalisi bisogni e

aspettative

16

Medialuce Centro di ricerca e produzione nei settoridella luce e della multimedialità

Michele Trimarchi

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 42

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

In Italia le opere musicali e le ricerche che hanno introdotto le mag-giori innovazioni in ambito interattivo e adattivo sono a tutt’oggi leinstallazioni sonore d’arte del CRM di Roma. Ad esse si deve unaprofonda trasformazione dei modi di fruizione della musica contem-poranea. Le tecnologie utilizzate dal CRM per le proprie installazionisono il risultato di ricerche e di progettazione originali (Planofoni,Olofoni, Guide del suono, Schermi riflettenti) e rappresentano unadelle frontiere avanzate della sperimentazione musicale in Italia. Un Centro italiano come Medialuce, con sede a Roma, dedicato allosviluppo e alla produzione di questo settore di attività, nell’attualemomento di riassetto economico e culturale, può giocare un ruolofondamentale se nasce come luogo di incontro, confronto e alleanzaoperative fra gli operatori culturali (produzione, progettazione egestione) e l’industria che produce innovazione tecnologica nei setto-ri dell’illuminotecnica, dell’elettroacustica, della multimedialità e del-l’elettronica, e che ha in Italia alcuni dei vertici qualitativi internazio-nalmente riconosciuti. È per esprimere in maniera esplicita l’ampiez-za e insieme la forte specificità dell’ambito tecnologico e operativo incui questa istituzione intende muoversi, che si propone la denomina-zione di Medialuce. La “luce” resta come riferimento prevalente poi-ché il settore del Lighting Design è motore essenziale degli attuali pro-cessi di adeguamento tecnologico dell’architettura e di rinnovamen-to dello spazio pubblico in genere e rappresenta nello stesso tempoun comparto dell’industria nazionale tutt’ora competitivo sui merca-ti internazionali. Ma non si vuole isolare la luce in modo settoriale,anzi si ritiene indispensabile attuare una forte connessione con glialtri ambiti disciplinari e con quelle tecnologie multimediali che alprogetto della luce strettamente si integrano, nella attuale produzio-ne di eventi artistici alla scala urbana e ambientale.

La priorità è data dalla costituzione di un Centro multifunzionale chesvolga funzioni operative di ricerca, promozione e informazione cul-turale, ma anche attività di formazione professionale in collaborazio-ne con le università e con le altre istituzioni operanti nel settore, ecompiti di osservazione e valutazione del settore a livello internazio-nale. In questo senso il Centro Medialuce deve essere un punto di con-vergenza e di confronto delle idee e delle esperienze, ma anche ditutte le “tecnologie creative” che presiedono al progetto e alla realiz-zazione di quell’ambiente costruito del futuro, in parte virtuale e ingran parte interattivo, nel quale, di fatto, già stiamo vivendo il nostropresente. La propensione tecnologica dell’area di Roma e la presenza di unnumero elevato di imprese impegnate sui fronti di interesse di

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 43

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Medialuce fa ritenere possibile e realistica l’attivazione di una serienotevole di sinergie.

La realizzazione del Centro Medialuce può svolgersi in fasi successive.La fase iniziale prevede l’identificazione di una adeguata location cherisulti possibilmente sita in aree culturalmente vivaci della città (incui ad esempio insistano sedi universitarie, altre attività creative,ecc.). La dotazione infrastrutturale e tecnologica può essere realizzatagradualmente, in parallelo all’attivazione di relazioni e scambi nelcontesto internazionale.

Il Centro Medialuce può basare il proprio impianto e il proprio fun-zionamento a regime su un’efficace combinazione di fondi pubblici efondi privati, attingendo anche ampiamente alla possibilità di contri-buti in-kind da parte di aziende che intendano fornire strumenti, ser-vizi e beni intermedi.

Il fulcro del Centro è la sua attività che inevitabilmente sarà conti-nuamente sintonizzata in base alla duplice esigenza di rispondere alleaspettative della domanda internazionale di ricerca e sperimentazio-ne da una parte, e di mantenere un adeguato livello di sostenibilitàfinanziaria dall’altra.

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 44

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Roma presenta un insieme di Atenei unico al mondo non solo pernumero di strutture e di docenti, ricercatori, personale e studenti, maanche per tipologia: Università pubbliche, private e pontificie, non-ché interessanti esperienze di Università telematiche. Recentementeè stato anche firmato e presentato presso l’Università Lateranense unProtocollo giuridico orientato al coordinamento dei curricula e all’e-quiparazione dei titoli di studio, specie per quanto riguarda gli Ateneipontifici rimasti per lungo tempo “isolati”, anche in considerazionedella presenza prevalente di studenti stranieri. Oggi è possibile edoveroso completare tale processo rispettando le identità formative edi ricerca, ma mettendo in circolo le potenzialità. A ciò c’è eventual-mente da aggiungere le Accademie e altri Istituzioni culturali di altoprestigio operanti nel territorio.

Implementare il livello dell’offerta didattica e della ricerca nel campodell’istruzione superiore al fine di creare a Roma poli di eccellenza neisettori di maggiore impatto socio-culturale.

Popolazione giovanile in particolare studentesca, regionale italiana eanche internazionale. Stabilire relazioni di collaborazione con istitu-zioni straniere universitarie e di cultura superiore: autorità accade-miche, docenti e manager.

Valorizzare il patrimonio umanistico, esprimere le potenzialità tecno-logiche della città, con particolare riferimento alle aree espressive diuna profonda tradizione (ad esempio cinema, musica, arti).Valorizzare sinergie ed eliminare duplicati.

Dare sviluppo al protocollo d’intesa, oltre che nel riconoscimento dei tito-li anche nell’integrazione dei curricula e nel coordinamento delle ricerche.

A medio termine.

A costo zero, trattandosi di azioni di coordinamento tra istituzioniautonome dotate di provvista economica.

Verifiche biennali.

ObiettiviMisurabilità risultati

attesi per obiettivi quantitativi e qualitativi

17

La Rete delle Università

Gianpiero Gamaleri

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 45

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

46

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Roma ha vissuto, negli ultimi anni, prima dell’attuale difficile fasecongiunturale, significative dinamiche di sviluppo caratterizzate daprocessi di innovazione e trasformazione sociale. Tuttavia tale processo è avvenuto principalmente in virtù di dinami-che spontanee del sistema ed è stato assai poco sostenuto da misurecoordinate ed uno dei fattori su cui è mancata un’azione incisiva èstata proprio la valorizzazione del patrimonio intellettuale di cui lacittà dispone. Si tratta di un potenziale enorme fatto di: ➔ oltre 20.000 ricercatori; ➔ 215.000 studenti e 35 mila laureati all’anno;➔ 224 mila occupati con alte specializzazioni; ➔ 95 mila professionisti;➔ 76 mila imprenditori e dirigenti (manager).

A fronte di ciò la realtà romana presenta alcune criticità tra cui spic-cano:➔ una elevata disoccupazione intellettuale con oltre 60 mila disoccu-

pati (su 123 mila) con alto livello di istruzione, soprattutto donne;➔ un tasso di abbandono dell’istruzione secondaria pari al 37% ed al

30% negli studi universitari cui si aggiunge una scarsa propensionedegli studenti ad intraprendere facoltà scientifiche;

➔ una quota di laureati sul totale della popolazione 18-29 anni che nonsupera l’11%;

➔ un difficile rapporto tra domanda e offerta di lavoro con numerosiprofili considerati dagli imprenditori di difficile reperimento;

➔ una domanda di formazione specialistica e professionalizzante daparte delle imprese a cui i poli universitari e le agenzie formative cor-rispondono solo molto parzialmente.

Obiettivi del programma sono:➔ aumentare l’interazione tra il sistema produttivo ed universitario al

fine di ridurre la disoccupazione intellettuale e promuovere l’eccel-lenza;

➔ promuovere nuove imprese innovative e l’autoimprenditorialitàdei giovani laureati;

18

Programma pluriennale per la valorizzazione del capitale intellettuale di Roma

Natale Forlani

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 46

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

➔ aumentare l’offerta di alta formazione nei settori strategici per lo svi-luppo di Roma anche valorizzando l’apprendistato professionaliz-zante e di terzo livello;

➔ incrementare la presenza di studenti, docenti e ricercatori stranie-ri nelle università romane, con l’obiettivo di aumentare la dimen-sione internazionale dei poli di formazione superiore e di ricercaavanzata.

Nella Provincia di Roma - secondo i dati dell’ultima rilevazioneExcelsior - le assunzioni previste dalle imprese, nel 2008, sono statecirca 64 mila di cui 15 mila circa considerate dagli imprenditori di dif-ficile reperimento. I laureati richiesti sono circa 12 mila a cui siaggiunge una domanda di circa 13 mila profili professionali con livel-lo di istruzione post diploma (ad esempio con una formazione pro-fessionale di secondo livello o una laurea triennale tecnica). In entrambi i casi, la quota di profili considerati “difficili” è molto ele-vata. Tra i laureati sono circa 2.300 tra cui ingegneri elettronici, lau-reati in discipline chimiche ed economiche mentre per i profili tecni-ci le difficoltà di reperimento riguardano circa 3.500 assunzioni riser-vate alle professioni paramediche, tecniche ad alta specializzazione,amministrative e turistico-alberghiere. Proprio a causa delle difficoltà di reclutamento (nonostante l’elevatadisoccupazione intellettuale) la domanda di formazione specialisticada parte delle imprese è potenzialmente molto elevata. Basti pensareche delle 25 mila assunzioni riservate a laureati e tecnici, 13 milarichiederanno alle aziende romane una formazione ulteriore concorsi ad hoc. Tuttavia da parte delle università romane l’offerta di for-mazione continua, riservata alle imprese (cui gli Enti Bilaterali potreb-bero attingere) è ancora molto circoscritta.

Il quadro fenomenologico descritto ci restituisce una realtà contro-versa, da cui emerge, soprattutto, un insufficiente rapporto tra uni-versità, agenzie formative e sistema produttivo, sia sul versante delreperimento di capitale umano qualificato sia su quello dell’offertaformativa specialistica necessaria alle imprese. Si tratta di una rile-vante diseconomia che penalizza lo sviluppo della capitale. Un programma di valorizzazione del capitale umano, nella prospetti-va di costruire un più forte e qualificato rapporto tra università edimpresa, costituisce, quindi, una leva essenziale per lo sviluppo dellacapitale, soprattutto nella attuale fase congiunturale.

Il programma di interventi pluriennale si propone di avviare una stra-tegia di valorizzazione del capitale umano qualificato della città pro-

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 47

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

prio a partire dalla ridefinizione del rapporto tra sistema di formazio-ne superiore ed impresa, promuovendo, su alcune azioni concrete, unvero e proprio “patto di cooperazione” tra accademia, sistema dellaricerca e sistema produttivo. E’ possibile, a questo proposito, immagi-nare un percorso pluriennale centrato su quattro Azioni, sostenibiliattraverso il concorso di più fonti di finanziamento (regionale, pro-vinciale, comunale e nazionale) e cioè:

Azione 1. Sostenere lo sviluppo del sistema di intermediazione e diincontro tra domanda ed offerta di lavoro promosso dalleUniversità romane (SOUL) che può rappresentare il veroanello di congiunzione tra formazione superiore ed impre-sa;

Azione 2. Realizzare un programma di sviluppo di nuove aziendeinnovative attraverso forme di credito personale e micro-credito per promuovere l’autoimprenditorialità dei laurea-ti e sostenere spin-off universitari in accordo tra universitàed impresa. Realizzare una Banca Dati delle Idee alimentatala progetti imprenditoriali innovativi realizzati da giovanineolaureati e ricercatori, da mettere a disposizione delsistema produttivo.

Azione 3. Realizzare percorsi di alta formazione in alcune aree disci-plinari e per alcuni settori strategici per la capitale, tra cui lebiotecnologie, le energie rinnovabili, i beni culturali, il turi-smo ed il ciclo dei rifiuti, valorizzando l’apprendistato diterzo livello recentemente introdotto.

Azione 4. Avviare la realizzazione di un Campus per studenti stranie-ri, giovani ricercatori e docenti stranieri,che favorisca l’accoglienza a costi sostenibili per gli studenti, dotato di ser-vizi per farne il fulcro della processo di internazionalizza-zione degli atenei romani. Ciascuna delle quattro azionidescritte si articola in una serie di Linee di attività, ossia unsistema di interventi tra loro complementari, funzionali alraggiungimento dell’obiettivo generale.

Programma pluriennale

Nella descrizione del programma d’interventi finalizzato alla pienavalorizzazione del capitale intellettuale della città, una prima consi-derazione merita il modello di project financing da adottare.

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 48

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Va subito detto che l’idea progettuale qui descritta, per essere soste-nibile, non necessità di interventi “speciali”, ma poggia su una logicadi integrazione, convergenza e focalizzazione di risorse ordinarie, cioèdisponibili nell’ambito dei Fondi strutturali regionali (relativi alnuovo ciclo 2007-2013), dei fondi nazionali destinati alla capitale,integrandole con risorse provinciali e comunali, facendole cioè con-vergere intorno ad un programma pluriennale finalizzato alla crea-zione di un network stabile di interscambio tra le componenti piùinnovative del sistema produttivo, la rete delle Università e degli isti-tuti di ricerca romani.

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 49

Roma, quale “città del sapere” è attualmente sede di numeroseUniversità pubbliche e private ma mancano, , sia un’efficiente rete dicollegamenti, sia gli “strumenti” finalizzati a realizzare un’importan-te e solida sinergia tra il Comune, gli Atenei romani ed il mondoimprenditoriale.

L’obiettivo principale è quello di istituire a Roma, città simbolo nelmondo, veri e propri centri di eccellenza per la ricerca e l’alta forma-zione professionale indirizzata a dirigenti pubblici o privati ovvero acoloro che nei rispettivi Paesi e negli organismi internazionaliandranno a formare la classe dirigente.

Trattasi di un’esigenza di carattere internazionale, in quanto su diessa si fonda sia la crescita sia la competizione tra i diversi Stati e per-tanto il progetto è in grado di attirare una vasta platea di interessati divarie parti del mondo.

Occorre, pertanto, promuovere, nell’immediato, master, scuole di spe-cializzazione e corsi finalizzati alla formazione di manager, dirigentidi aziende e di società pubbliche, private o miste, vale a dire di quellastessa classe dirigente e imprenditoriale che nei prossimi anni saràpreposta alla governance dei suddetti processi di globalizzazione.

Vasto è il campo delle possibili entità da coinvolgere quali: Università,Fondazioni, Amministrazioni Pubbliche ed imprese private.

Occorre distinguere tra: tempi di attivazione del progetto e tempi pre-visti per la formazione, entrambi da determinarsi nel loro specificoammontare.

Attraverso il coinvolgimento nell’iniziativa soprattutto di enti edimprese private è possibile reperire parte dei fondi necessari per l’at-tivazione dell’iniziativa, senza che la stessa gravi interamente suifondi del Comune.

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

50

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

19

Centri di eccellenza del sapere

Vincenzo Ricciuto

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 50

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

La presenza nella Capitale di un patrimonio archeologico, storico, arti-stico di straordinario valore ha finito per ricomprendere all’interno diquesta enorme area - accanto a beni che per loro stessa natura sono edevono essere esclusi da ogni fenomeno di trasferimento a privati e dicollocazione sul mercato - anche beni che, invece, ben potrebberovedere una loro collocazione sul mercato, o in termini di trasferimen-to di proprietà o in termini di gestione imprenditoriale.

È essenziale valorizzare in un’ottica di mercato, il rapporto pubblico-privato a Roma, individuando nuove e possibili forme di interazionetra l’agire economico del soggetto pubblico e di quello privato e supe-rando il “dogma” - ormai contrario alle stesse logiche e principi dellaliberalizzazione e della privatizzazione - della assoluta intangibilitàdel demanio pubblico, della proprietà pubblica dei beni e della gestio-ne pubblica di questo patrimonio.

La collocazione sul mercato di tali beni potrebbe risultare altamenteutile e proficua sotto molteplici punti di vista. Da un lato potrebbe rappresentare un valido strumento per assolverea finalità di riqualificazione di ambiti urbani interessati da fenomenidi degrado socio-economico ed edilizio. Dall’altro, la collocazione sul mercato di edifici e strutture non più uti-lizzati all’interno del territorio comunale, quali ad es. i vecchi edificimilitari e le aree industriali dismesse, potrebbe dar vita a percorsi divalorizzazione e nuovi sfruttamenti di tali beni non soltanto in ter-mini economici ma in una prospettiva di recupero alla collettività connuove funzioni di tipo sociale, culturale, commerciale.

Occorre procedere nell’immediato a una ricognizione del patrimonioimmobiliare riconducibile alla classificazione sopra proposta e a unaindividuazione e valutazione economica dei singoli beni nella pro-spettiva della loro collocazione sul mercato.

La previsione di un Piano delle alienazioni e valorizzazioni pubblicheè contenuta nella bozza di Documento di Programmazione

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

20

Alienazioni e valorizzazioni pubbliche

Vincenzo Ricciuto

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

targetAnalisi bisogni e

aspettative

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 51

Finanziaria 2009-2011- Un nuovo ciclo di sviluppo per Roma Capitale,e tuttavia nel documento citato una tale previsione sembra soprat-tutto - se non esclusivamente - riferirsi alla destinazione di ediliziaresidenziale, laddove, l’ipotesi qui avanzata si colloca sul piano delmercato nelle forme giuridiche più idonee per generare risorse per ilComune.

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

52

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 52

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

21

Roma all’Opera: un altro teatro per la lirica romana

Michele Trimarchi

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

L’attuale situazione della lirica prodotta e diffusa a Roma registra unforte squilibrio tra la stagione del Teatro dell’Opera, che ha unacapienza limitata e si rivolge al pubblico tradizionale e abituale dellalirica, e una miriade di produzioni minori, realizzate in luoghi avven-tizi e che tuttavia riescono ad attrarre un pubblico numeroso, sia ita-liano sia straniero. Roma esprime dunque una domanda di opera lirica ben più elevatadella sua offerta “ufficiale”, e ne soddisfa in misura molto parziale unaquota consistente. Il successo delle opere allo Stadio Olimpico, o inPiazza del Popolo, conferma l’esistenza di una notevole domanda ine-vasa di lirica.

L’obiettivo del progetto è dotare la città, i suoi residenti e i suoi visita-tori di un grande teatro d’opera edificato ad hoc su bando internazio-nale, in modo da poter produrre lirica di buona qualità senza subire lacongerie di vincoli e obblighi delle attuali fondazioni liriche e quindicontenendo i costi di produzione, nell’intento di conseguire un eleva-to grado di sostenibilità finanziaria. Il risultato principale che si atten-de da questo progetto è la partecipazione crescente di una domandacomposita di spettatori, e l’assorbimento sistematico della domandadi lirica espressa dai turisti italiani e internazionali.A fianco di questo obiettivo principale si deve perseguire lo scopo diuna produzione culturale ampia e complessa, che renda il nuovo tea-tro un polo di elaborazione creativa, di formazione e di realizzazionedi spettacoli d’opera, anche attraverso sinergie con altri teatri interna-zionali, con reti televisive e radiofoniche, con social networks.

La domanda di lirica fronteggia due vincoli fondamentali: uno finan-ziario, dovuto ai prezzi d’accesso più elevati della media relativa al set-tore dello spettacolo dal vivo; uno cognitivo, dovuto alla diffidenzaverso un genere di spettacolo che si identifica con il passato e con unlinguaggio che appare poco comprensibile.Al contrario, la lirica risulta del tutto attuale, se si pensa ad esempio alsaccheggio che ne fanno i pubblicitari grazie alla sua efficacia e imme-diatezza espressiva.

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

53

targetAnalisi bisogni e

aspettative

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 53

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

budgetMix fondi

pubblici/privati

tempistica

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

Ovviamente un percorso “preparatorio” aiuta l’avvicinamento daparte del pubblico nuovo. In questo senso, la tecnologia digitale dauna parte e la possibilità di attivare forme di collaborazione con scuo-le, aziende e gruppi sociali può incoraggiare molti spettatori poten-ziali a superare le ultime diffidenze.

Il punto più delicato è rappresentato dalla necessaria convivenza, edalla auspicabile complicità, con la stagione ufficiale dell’Opera diRoma.L’assetto istituzionale di questo secondo polo operistico dovrebbeessere snello ed efficace, ma ciò può certamente risultare compatibilecon l’elaborazione di una strategia complessiva che distingua conchiarezza i ruoli e le attribuzioni dei due teatri, che con tutta eviden-za si rivolgono a pubblici diversi e complementari.

Il punto di partenza deve essere un concorso internazionale per laprogettazione e la realizzazione del teatro d’opera, identificando nelcontempo l’area da destinare alla sua localizzazione (preferibilmenteun’area all’interno del raccordo anulare), anche prevedendo la riabili-tazione e l’adeguamento strutturale, tecnologico e funzionale di edi-fici già esistenti (ad esempio, spazi di archeologia industriale).La partecipazione alla realizzazione del teatro e soprattutto alla suagestione dovrà essere quanto più ampia possibile, coinvolgendo leimprese operanti nel territorio romano e laziale anche per quantoconcerne la fornitura di servizi, tecnologie, beni e competenze.

Entro il 2010 si può ipotizzare il lancio del concorso internazionale. Lacostruzione può essere realizzata in due-tre anni dalla selezione delprogetto, e la messa a regime del teatro nei due anni successivi.

Si può ipotizzare la realizzazione del teatro in project financing, e lagestione con costi minimi e una partecipazione contenuta di ammi-nistrazioni pubbliche, imprese private, fondazioni e altre istituzionidel terzo settore.

Una scansione specifica delle diverse fasi potrà consentire la correzio-ne e l’adeguamento in corso d’opera.

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premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

22

Istituto Universitario Italiano per le Scienze dellaSostenibilità

Marianna Li Calzi

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

Le strutture universitarie pubbliche possono essere istituite sullabase delle linee generali di indirizzo della programmazione 2007-09(D.L.31/01/07) del Ministero dell’Università e della Ricerca e del nuovoRegolamento sull’autonomia didattica degli Atenei (D.M.22/10/07n.270).

Si creerà l’Istituto Universitario Italiano per le Scienze dellaSostenibilità (IUISS), ovvero una struttura universitaria pubblicaautonoma, con sede a Roma, collegata in rete con altri Atenei, confinalità di Alta Specializzazione nella Ricerca e nella Formazione(Dottorati di Ricerca, Master, Scuole di Specializzazione), con vocazio-ne internazionale e stretto rapporto con le amministrazioni pubbli-che, il mondo imprenditoriale, produttivo, finanziario e la societàcivile.Le tematiche di riferimento saranno quelle trattate nelle disciplinedella nuova area culturale che il mondo universitario internazionalesta definendo Scienze della Sostenibilità, in ambito scientifico e tec-nologico, ma anche economico-finanziario, socio-giuridico e perfinoumanistico e filosofico. Saranno trattati gli argomenti relativi alle tec-nologie, alle scienze dell’energia e dell’ambiente, e a quelle dei cam-biamenti climatici.

Obiettivi:L’obiettivo prioritario è fornire gli aspetti applicativi e le indicazioniteoriche per il mondo della produzione: finanza, imprenditoria,anche media e piccola, artigianato, commercio.

Aspettative:La creazione in area romana della struttura universitaria pubblicaIUISS non potrà che contribuire significativamente al successo di ogniiniziativa intrapresa nell’ambito di Roma Capitale, per l’orientamentomoderno e sostenibile che potrà concorrere a dare, ma anche per ilcollegamento in rete previsto con le 11 Università della Capitale e, piùin generale, con le 32 Istituzioni a carattere universitario, basato suicriteri della Scienza della Sostenibilità.

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55

targetAnalisi bisogni e

aspettative

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budgetMix fondi

pubblici/privati

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

Opzioni:La nuova Istituzione universitaria potrebbe nascere dalla trasforma-zione di una struttura già esistente, il CIRPS, Centro Interuniversitariodi Ricerca Per lo Sviluppo sostenibile, Dipartimento di SAPIENZAUniversità di Roma, da venti anni attivo nel comparto della sostenibi-lità; ciò assicurerebbe continuità all’esperienza internazionale e albagaglio di conoscenza sulla sostenibilità.

Punti di forza: Il piano congiunturale è favorevole perché l’orientamento mondiale èdi superare la crisi internazionale economica e industriale puntandosu nuovi modelli di sviluppo, basati sulla sostenibilità. Roma Capitalenon può che guardare a questo indirizzo facendolo proprio e utiliz-zando tutti gli strumenti disponibili, tra i quali l’IUISS, per muoversisu questo nuovo terreno in modo efficace.

L’IUISS curerà i rapporti organici di collaborazione con il mondo delleistituzioni (nazionali e regionali), delle Amministrazioni pubbliche,degli EE. LL., dell’imprenditoria (con particolare riguardo alla piccola emedia impresa), produttivo, del commercio, della finanza e dellasocietà civile. Inoltre intratterrà rapporti organici di collaborazioneattraverso la presenza, nel Consiglio di Amministrazione ovvero nelConsiglio Scientifico dell’Istituto, di Rappresentanti delle Istituzionipartner. Infine, un rappresentante di Roma Capitale o del Comune di Romapotrà essere incluso negli Organi di governo dell’IUISS, come la leggeconsente.

Le istituzioni universitarie hanno autonomia finanziaria e sono aper-te alla collaborazione con il mondo esterno, in tutte le sue articolazio-ni, quindi ogni questione inerente a possibili costi dei rapporti traRoma Capitale e lo IUISS va definita nell’ambito di una azione coordi-nata di definizione di possibili collaborazioni organiche. Per favorire la fase iniziale di realizzazione e di avvio è, comunque,prevedibile un contributo di 3,5 milioni di euro per tre anni e di 1milione all’anno per i successivi cinque.

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Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 56

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

23

Roma Capitale dello Sport

Luca Pancalli

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

Roma ha subìto, alla fine del 2008, una flessione del 20% nelle pre-senze di turisti stranieri negli alberghi della capitale, specchio natura-le di una crisi economica mondiale. Flessione accentuata nei primimesi del 2009, con un -22% delle spese effettuate dagli stranieri. Incontrotendenza, invece, il flusso e l’indotto di carattere economico dinatura sportiva previsto nel 2009, anno in cui Roma ospiterà setteeventi di caratura internazionale (Sei Nazioni di rugby, Maratona diRoma, Internazionali di tennis, la finale della Champions League, ilconcorso ippico di Pizza di Siena, i Mondiali di nuoto e, infine, fasefinale dei Mondiali di baseball), con una ricaduta economica di oltreun miliardo di euro sulla città. Trend che potrebbe continuare neiprossimi cinque anni, con i Mondiali di pallavolo del 2010 (Romaospiterà semifinali e finali), il possibile Gran Premio di Formula 1 nel2012 (indotto economico di circa 400/500 milioni di euro) e i possi-bili Mondiali di basket (2014). Da sottolineare, inoltre, che l’eventomeno incisivo in termini economici è proprio il calcio, con una rica-duta inferiore (20% dell’indotto totale) rispetto ad altri eventi(Maratona ad esempio).

Roma deve tornare ad essere una vera capitale dello sport, recuperan-do la sua vocazione olimpica e paraolimpica, ormai lontana di quasi50 anni, diventando, ancora di più oggi, teatro di grandi eventi sporti-vi e, come tale, dotata di strutture ed infrastrutture necessarie agarantire tale obiettivo, che diventino successivamente patrimoniodella città e fruibili, quindi, dall’intera cittadinanza. La costruzione dinuovi impianti sportivi, inoltre, si è spesso accompagnata all’esteroalla realizzazione di significativi progetti di riqualificazione urbana eterritoriale (vedi Barcellona, Sunderland, Londra-Highbury, ecc), maanche la creazione di nuovi profili professionali e nuove opportunitàdi occupazione nel settore dei servizi per il tempo libero.

Il concetto di Roma Capitale dello Sport deve essere interpretato nelsenso più ampio possibile, perché proprio lo sport diventi un valoreaggiunto per Roma: il riferimento è ad una città che, oltre a manife-stazioni di carattere internazionale dagli indubbi benefici, sia di carat-

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57

targetAnalisi bisogni e

aspettative

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58

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

tere economico che di comunicazione-visibilità, diventi laboratorio dibuone politiche sportive, che si sposino con la crescita abitativa delterritorio e con il recupero di quella indispensabile funzione educati-va tipica della sana pratica sportiva, che sta alla base della crescitaequilibrata dei nostri giovani.

Roma ha numerosi punti di forza da giocarsi in eventuali confronti:scenario unico nel mondo, una cultura cosmopolita ormai radicata,possibilità di associazione dell’evento sportivo ad altre iniziative dicarattere culturale, turistico, di spettacolo. Di contro, la Capitale vive una carenza ormai cronica di strutturesportive adatte ad ospitare eventi di grandissima levatura. Se da unlato Roma e la sua provincia propongono, in termini di società sporti-ve e tesserati per le varie discipline sportive, numeri significativi(sono oltre 6000 le società sportive appartenenti all’area CONI - trafederazioni sportive nazionali, discipline associate ed enti di promo-zione - con centinaia di migliaia di tesserati - oltre 300.000 compresaanche la provincia di Roma - suddivisi praticamente a metà tra fede-razioni e discipline associate ed enti di promozione sportiva, come sievince dal rapporto del CONI Roma del settembre 2007), situazioneopposta si vive per quanto riguarda l’impiantistica sportiva. Stadio Olimpico e Flaminio a parte, tra esistenti e di prossima realiz-zazione, Roma può e potrà contare su 7 strutture per l’atletica leggera,14 impianti polivalenti e 22 piscine. Vanno inoltre aggiunte circa 180palestre provinciali e oltre 400 centri sportivi municipali.

Governo ed Enti Locali, ministeri di riferimento (scuola, politiche gio-vanili) sono le istituzioni da coinvolgere, oltre all’impegno dei privati.Prioritarie sono strutture che valorizzino la città nella sua totalità,dislocate in maniera più uniforme sul territorio; vere e proprie citta-delle dello sport (tipo Real Madrid in Spagna), play ground per ilbasket e la pallavolo soprattutto nelle aree periferiche, aree verdiattrezzate nei parchi, realizzazione di mini strutture sportive peranziani (campi bocce, aree per la ginnastica), riqualificazione palestrescolastiche (riferimento protocollo d’intesa tra MPI e ICS) perché ospi-tino, nella ore extra curriculari, ancora maggiori attività sportivestrutturate e codificate, ma anche un utilizzo sempre maggiore delfiume Tevere, quale bacino di attività sportive e per un recupero delfiume stesso in termini di ambiente ed ecologia. Si pensa inoltre alla realizzazione di piste ciclabili realmente sfrutta-bili e protette, alla costruzione di un grande museo dello sport delCONI, ma anche ad eventi trasversali sui quali confluiscano interessiin aree come moda, cinematografia (rassegne internazionali di film a

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

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59

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

carattere sportivo), turismo, cultura, con evidenti e già evidenziatericadute in termini economici.Appare necessaria infine l’introduzione di adeguati strumenti nor-mativi volti alla semplificazione delle procedure burocratiche eamministrative, al fine di favorire l’intervento dei privati.

Ospitare, nel futuro, un’edizione dei Giochi Olimpici e Paraolimpicisignificherebbe investire oggi per arrivare ad essere pronti per il 2024.Parallelamente ad un’operazione sull’impiantistica, sarebbe necessa-rio investire su trasporti, strutture alberghiere, musei, accoglienza,perché il possibile flusso di turisti trovi degna accoglienza.

Sviluppare un percorso di intervento sul tema dell’impiantistica che,in risposta ai fabbisogni evidenziati, renda disponibili strumenti diazione e risorse finanziarie per i soggetti pubblici e privati che desi-derino investire in progetti sugli impianti sportivi, in sinergia con leesigenze del territorio, al fine di favorire la fruibilità allargata dell’im-pianto e riavvicinare i cittadini allo spettacolo sportivo e per pro-muovere una nuova cultura di partecipazione e avvicinamento allosport nel rispetto dei suoi valori primari.

Sarà necessario effettuare uno stretto controllo sulle fasi di avanza-mento dei lavori, perché la realizzazione dei progetti sia realmenteaderente alle necessità della città, attuando una flessibilità progettua-le che permetta di adeguarsi ad eventuali modifiche che si rendesse-ro necessarie.

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 59

Soluzione integrata tra hardware e software che costituisce una guidamultimediale di prossimità con la possibilità di consultare i serviziofferti dalla città al turista, tramite telefonia mobile e canali di acces-so al web per lo scopo ottimizzati. Obiettivo della soluzione è quella di fornire a noleggio, presso alber-ghi, punti informativi turistici, incoming operator, un personal devi-ce assistant (PDA Phone) che consente di avvalersi, in totale autono-mia, di una guida personale multimediale con servizi di prossimitàgeoreferenziati video e audio, nella lingua prescelta. Ai contenuti culturali, storici e curiosità si aggiungono le informazio-ni georeferenziate sui servizi sanitari, servizi pubblici, servizi di tra-sporto. Queste possono essere anche interrogate direttamente, trami-te la parte telefonica della guida multimediale, con la semplice pres-sione di un tasto (Polizia, Sanità, Taxi, Ferrovie, ecc.). L’utilizzatore potrà attivare la funzione di social-geo-networking conla quale sarà visibile la propria posizione e vedere quella degli altrifacente parte del gruppo di amici-conoscenti in visita nella stessacittà, con i quali potrà comunicare in tempo reale. La guida è comple-tata da un servizio di messaggistica on demand che fornisce la tradu-zione di frasi dalla lingua naturale del turista all’italiano sia in forma-to testo che audio.Alla riconsegna dell’apparato il turista può ritirare un “CD dei ricordi”nel quale, oltre ad esserci molti dei contenuti multimediali presentinella guida, c’è un codice col quale è possibile, via internet, rivedere ipercorsi effettuati e le foto e i brani audio che aveva registrato duran-te la visita con la guida multimediale, posizionati sulla mappa inte-rattiva della città. MTG è una piattaforma Client-Server, sviluppata per applicazioni diinfomobilità su dispositivi mobili Windows CE - Mobile 2006. Ilsoftware è stato realizzato in Visual Studio 2005 e in .netServer: un motore di calcolo che si compone di moduli di interfaccia-mento input/output alle periferiche con uno o più server di calcolo eduno o più moduli di calcolo. Il flusso dell’interrogazione avviene quin-di dalla periferica utente, attraverso il modulo di interfacciamentodedicato, verso il server di calcolo il quale ha il compito di accodare

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

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Multimedia Travel Guide (MTG)

Gianpiero Gamaleri

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 60

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

dinamicamente le interrogazioni e sottoporle ai moduli di calcolo. Leinterrogazioni evase dai moduli vengono quindi accodate in unastruttura gestita dal server di calcolo e successivamente inviate all’in-terfaccia di dispositivo apposita. Quest’ultima ha il compito di con-vertire l’output nella sintassi specifica del dispositivo gestito.Client: è un PDA di grandi dimensioni minimo 3,8’ con 480 x 640pixel, processore di ultima generazione con controllo dei consumienergetici, batterie con una capacità sufficiente ad un Talk-Time dialmeno 6 ore, integrati i modulo GPS, foto con autofocus e 3 Megapixel, registratore audio, S.O. WM6.1. L’applicazione si compone di diversi moduli: ➔ cartografia artistica geo-referenziata con grafo stradale e numera-

zione civica di: Roma, Firenze, Venezia, Napoli, Pompei, Ercolano, Mi-lano, Siena, Villa d’Este;

➔ postazione client per l’inserimento e manutenzione contenuti (te-sto, audio, video);

➔ server cartografico;➔ server messaggistica;➔ software Client: palmare;➔ software portale web: gestionale noleggi, applicazione turistica,

front end portale album dei ricordi;➔ software CD - album dei ricordi.

Il progetto si prefigge di:➔ realizzare e completare il SW (software) necessario; ➔ realizzare il SW per gli accessi remoti via UMTS alle banche dati dei

Comuni interessati e ai vari centri servizi pubblici di trasposto, sanitàe pubblico intervento;

➔ acquistare i PDA Phone per ogni città prevista da destinare agli ope-ratori sul territorio per il noleggio;

➔ concludere convenzioni ed accordi con i Comuni e le strutture di ser-vizi pubblici delle città e siti interessati;

➔ contrattualizzare alberghi, incoming operator e società di bookingelettronico.

Questa nuova tecnologia applicata al turismo, abilita nuove funzio-nalità - quali l’elaborazione dei dati da parte delle istituzioni - perpoter pianificare interventi mirati nel settore dei trasporti, o attraver-so un tasto emergenza, nel settore sicurezza permettendo un rapidointervento della polizia locale in assistenza ai turisti troppo spessovittime della micro delinquenza. La realizzazione dell’infrastrutturatecnologica e il software applicativo rendono la MTG versatile adinterfacciarsi alle banche-dati relative ai trasporti cittadini. Essa stes-

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 61

tempistica

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

sa funge da banca dati per tutti quei servizi che normalmente neces-sitano i turisti come, ad esempio, la localizzazione di bar, di ristoran-ti, dell’albergo dove alloggiano, wc, parcheggi taxi, ecc.

➔ Basso costo del noleggio;➔ alto valore percepito dal turista;➔ assistenza e SOS integrati;➔ alta qualità dei servizi offerti;➔ target delle città di sicuro interesse culturale e turistico;➔ garanzia delle corrette informazioni perché realizzate in collabora-

zione con i Comuni e aziende pubbliche erogatrici;➔ l’immagine dell’Italia sito culturale e paesaggistico si rafforza con-

tinuamente➔ l’Italia diverrebbe il primo paese al mondo a dare un servizio di

“mobile tourism” integrato dal GPS monumentale al marketing ter-ritoriale per i servizi pubblici di trasporti, SOS telefonico, assisten-za pubblica, eventi al social networking al costo di poco superiore aduna semplice audio guida museale,

➔ mercato del turismo in Italia in flessione anche se molto menorispetto agli altri paesi europei

➔ crisi economica mondiale

ComuniSocietà di Trasporti ferroviariSocietà aereeCooperative TaxiAssociazioni alberghiereAssociazioni di turismo religiosoUniversità Partner tecnologici (PDA Phone, USIM)Guide turistiche

2009 completamento software, esercizio fase test una città2010 in esercizio in 10 città.

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

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Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 62

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

progetto

titolo

proponente

63

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Il tema del Decoro Urbano ha acquisito rilevanza strategica nel gover-no della città e nella gestione del territorio.Il Decoro Urbano è infatti strettamente legato ai temi della sicurezza,della aggregazione sociale, della tutela del patrimonio culturale, dellafruibilità degli spazi verdi e della solidarietà con il recupero delle cate-gorie disagiate tramite l’utilizzo di cooperative sociali.Il Comune di Roma ha nell’ultima legislatura investito su questo temarisorse umane ed economiche ma non ha ottenuto risultati apprezza-bili; i processi collegati presentano margini di miglioramento sia intermini di efficienza che di efficacia del sistema.Il tema del decoro della città è strategico e quindi vanno portate ai cit-tadini proposte innovative e qualificanti.Sino ad oggi l’Ufficio Decoro del Comune di Roma ha svolto la sua atti-vità seconde tre direttrici principali:➔ azione di stimolo rispetto alle aziende del gruppo Comune di Roma,

Municipi e Dipartimenti con attività di audit e richiamo al rispettosia delle rispettive competenze che, nel caso delle aziende, dei con-tratti di servizio;

➔ utilizzo di cooperative sociali su interventi specifici;➔ campagne di comunicazione e sensibilizzazione.

Migliorare sostanzialmente l’immagine della città;Numero interventi eseguiti - costituzione di un parco progetti”decoro”.

Aziende, strutture dell’Amministrazione, VV.UU.Risulta pleonastico sottolineare il bisogno dei cittadini di vivere inuna città non solo “decorosa” ma dove sia chiaro che gli interventisono coordinati ed integrati (un esempio per tutti il tema della nonpianificazione dei lavori di scavo per la posa di infrastrutture).

➔ Istituire una cabina di regia che coordini con efficacia gli interven-ti dei soggetti che operano sul territorio e la cui azione ha sensibiliriflessi sul decoro della città;

➔ trattare il tema del decoro urbano come un progetto di ingegneria

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

25

Decoro urbano

ACEA Spa

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 63

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

territoriale multidisciplinare;➔ implementare ed attivare il sistema gestionale predisposto da Acea

per il controllo del territorio, le segnalazioni e la verifica a consun-tivo degli interventi eseguiti.

Prime azioni propedeutiche da effettuare.• Attuare una politica di defiscalizzazione di oneri locali per gli ope-

ratori commerciali che intendono investire nei progetti di decorocon una ricaduta della loro esposizione finanziaria sul territorioove operano.

• Riorganizzare e rendere maggiormente efficaci le sanzioni/multe.• Rivedere il sistema di competenze. Il successo dell’attività del-

l’amministrazione contro il degrado e per un decoro della cittàpassa per la semplificazione e rivisitazione della macchina dellaAmministrazione Comunale.

La Sala/Ufficio Città Sicura dovrebbe sovrintendere alle seguenti aree:➔ Programmazione e coordinamento degli interventi➔ Coordinamento dell’attività di pronto intervento➔ Coordinamento cantieri e grandi opere➔ Contrasto all’abusivismo e sanzioni d’intesa con le forze dell’ordine➔ Programmazione e gestione dei grandi eventi➔ Informazione ai cittadini➔ Trasporto mobilità e traffico - segnaletica verticale➔ Partecipazione ed associazionismoL’ufficio coordina l’attività (per quanto di impatto sul decoro urbano) di:➔ Dipartimenti: LLPP e Manutenzione, Territorio e Periferie, Ambien-

te e Servizio giardini, Mobilità e Parcheggi, Sicurezza, Sala operativasociale, Servizi tecnologici e reti informative, Commercio;

➔ 19 municipi;➔ protezione civile;➔ polizia municipale;➔ aziende di servizi.• Implementare un sistema gestionale unico.

6 mesi

500.000 euro per istituzione sala unica decoro.Coinvolgimento degli operatori commerciali sui singoli progetti di ri-qualificazione anche con defiscalizzazioni parziali (per esempio ICI).

Effettuazione di un controllo con mirate indagini di customer sati-sfaction.

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 64

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Investire sulle fonti rinnovabili e sulle nuove tecnologie energetiche ,in un Comune come quello di Roma, è importante non solo da unpunto di vista energetico e ambientale, ma anche occupazionale e diqualità dello sviluppo. Va fatta una scelta circa la/le fonti su cui punta-re, e attuata di conseguenza una politica di accelerazione coraggiosa.Grazie alle fonti rinnovabili è possibile creare nuovi posti di lavoro,servizi e prospettive di ricerca, oltre, naturalmente, a un maggiorebenessere e a una migliore qualità della vita. Non ultimo, si possonoridurre i consumi energetici e le bollette a carico dei cittadini, offren-do una risposta concreta a possibili crisi delle forniture. Nell’ambito delle opportunità offerte dalla tecnologia gli impiantiche offrono le maggiori potenzialità, anche in relazione alle caratteri-stiche del tessuto economico sociale e produttivo del Comune diRoma, sono gli impianti fotovoltaici e le centrali per la produzione dienergia elettrica e termica con utilizzo di biomasse legnose. Nell’ultimo decennio i consumi elettrici sono cresciuti più del doppiorispetto al valore aggiunto (36,9% contro il 18,4%), a fronte di un incre-mento nella popolazione residente di solo un 1,3%. In sostanza, l’elet-tricità diviene sempre più importante per i romani.Nel 2007 i consumi sono risultati pari a circa 11.700 GWh, il 3,7% diquelli registrati a livello nazionale (circa 315.000 GWh). Il mercatoromano è quindi rilevante anche su scala nazionale. Il terziario rap-presenta il 48,3% dei consumi, seguito dalle famiglie (37,3%) e dall’in-dustria (13,6%). La sola bolletta dei cittadini è quindi di circa 4.300GWh, più di 500 milioni di euro di spesa annuale. I prezzi, per le fami-glie, sono saliti in media del 3,3% all’anno negli ultimi due anni.L’attuale normativa del Comune di Roma in merito a prescrizionienergetiche è basata sulla delibera di CC n 48/2006 che detta le lineedi indirizzo sul tema della edilizia “ben coibentata”, cioè realizzata inmodo da disperdere il meno possibile, ma che non affronta il temadell’utilizzo di tecniche di generazione del caldo o del freddo conapparecchiature ad alta efficienza, messe a disposizione dalla moder-na tecnologia. In realtà è il combinato disposto delle due azioni chepermette di conseguire l’obiettivo di un basso consumo di energiaprimaria.

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

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Orientamento delle politiche urbane e dei regolamentiedilizi alla promozione delle energie rinnovabili

ACEA Spa

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Per quanto attiene il fotovoltaico, CNES 2006 indica per tutta laProvincia di Roma una potenzialità di 280MW.

Incrementare nella edilizia residenziale pubblica e privata il numerodi impianti ad energie rinnovabili.N. impianti installati / MWe installati.

ATER, Costruttori Privati, Comune di Roma,Insediamenti industriali.

Snellimento procedure.Migliorare l’accesso al credito degli operatori del settore.Applicare una riduzione sugli oneri urbanistici per gli edifici energe-ticamente efficienti (sulla base di requisiti oggettivi e misurabili).

Revisionare la suddetta delibera n. 48/2006 in modo da incentivareanche a Roma la realizzazione di “impiantistica ad alta efficienza” inlinea con il DL n 20 /2007 in recepimento di direttive europee.

L’impegno è di stringere accordi con i principali istituti di credito perfavorire un finanziamento semplice e rapido degli impianti.

Sviluppare la bioedilizia – da favorire attraverso la cooperazione deisettori sopra citati con le Università, al fine di contribuire al migliora-mento dei nuovi piani di sviluppo urbano

Infine, orientare politiche urbane e regolamenti edilizi comunali allapromozione del fotovoltaico, ove ciò sia possibile e compatibile conl’edilizia e i vincoli derivanti dal patrimonio presente a Roma.

Regione Lazio, Confindustria, Società di vendita di EE.

Tre mesi

Assessorato Urbanistica

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 66

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

La valorizzazione energetica delle biomasse è uno dei punti di riferi-mento della strategia nazionale per la riduzione delle emissioni deigas ad effetto serra ed, in particolare, delle emissioni di anidride car-bonica. Il position paper del 2007 che il Governo Italiano ha presen-tato a Bruxelles pone un obiettivo al 2020 per le biomasse vegetalisolide pari a 2.500 MW; a sostegno di tale obiettivo sono stati ancheapprovati incentivi per le centrali alimentate da filiera corta (biomas-sa prodotta nel raggio di 70 km). Attualmente nel Comune di Roma,per la sola attività di potatura di alberature stradali e all’interno delleville si stima si producono circa 65-70.000 t/annue di legname pai auna potenzialità per eventuali impianti per circa 8 Mw. Se a questiaggiungiamo la possibilità di coltivare nei tratti di campagna romanaculture dedicate (SRF – Short Rotation Forest) potremmo ipotizzare larealizzazione di centrali per altri 8 MW.

Realizzare impianti alimentati ad energia rinnovabile riducendo con-temporaneamente le emissioni di CO2.La disponibilità di biomassa sopra calcolata consentirebbe la realizza-zione di una o più centrali per un totale di circa 8Mw in puro assettoelettrico.Tale disponibilità di potenza elettrica consentirebbe la produzione dicirca 64.000 Mwh all’anno con indubbi vantaggi per la collettività intermini di:➔ riduzione delle emissioni di CO2; ➔ risparmi sui costi di manutenzione delle aree a verde del Comune di

Roma con il passaggio logico da rifiuto (fattore di costo) a prodotto(fattore di ricavo) dei residui delle potature;

➔ produzione di energia termica accoppiata per utilizzo in coge-nerazione per insediamenti industriali, impianti sportivi o ediliziasociale;

➔ produzione di calore a bassa temperatura a costi praticamente nul-li per utilizzo agricolo (esempio riscaldamento di serre).

Obiettivi quantitativi: Mw di potenza installata;Obiettivi qualitativi: produzione parallela di calore per teleriscalda-mento o riscaldamento a bassa temperatura di ambienti industriali.

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

27

Realizzazione di impianti alimentati a biomasse legnose

ACEA Spa

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 67

68

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

ACEA, Università, Comune di Roma, Confagricoltura.

Ampliare la gamma di energie rinnovabili.Realizzazione di impianti sicuri ed ecocompatibili.Utilizzo di scarti di potature che attualmente rappresentano un costo.Riavviare a produzione parti di campagna romana attualmenteabbandonati.

Individuazione di aree pubbliche o private, anche all’interno di zonedi sviluppo industriale, ove realizzare le centrali.Stipula di una convenzione con il Comune per il ritiro delle potaturearboree.Alleati:➔ l’industria ed il terziario che potranno beneficiare di Energia; ➔ il Comune di Roma che potrà portare a “ricavo” la cessione della bio-

massa attualmente smaltita o inviata a compostaggio.

24 Mesi

35.000.000 € per 8 MWeInvestimento a carico totale di aziende private con possibilità difinanza di progetto.

Provincia di Roma per autorizzazione Unica ed ARPA per controlli infase di esercizio.

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 68

69

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Problema: smaltimento dei fanghi prodotti dagli impianti di depura-zione della città di Roma e pari a circa 140.000 tonnellate anno.Come avviene nelle maggiori città, più evolute, i rifiuti possono esse-re recuperati e riutilizzati con finalità quali:recupero di materia:➔ reimpiego diretto in agricoltura;➔ produzione compost in abbinamento con recupero frazione organica

da raccolta differenziata (impianti di compostaggio).recupero di energia:➔ essiccamento e combustione con produzione di energia e calore,

eventualmente in abbinamento con biomasse.

Reimpiego diretto in agricoltura:Roma è il comune europeo con la maggiore estensione di terreni dedi-cati alle attività agricole.I fanghi di depurazione delle acque reflue urbane possiedono capacitàdi riutilizzo quale prodotto ammendante e fertilizzante ed è possibileconiugare, nell’ambito di un processo produzione-utilizzo ben con-trollato, le esigenze dell’imprenditorialità agricola locale con quelledel loro riutilizzo, creando una filiera virtuosa, con distribuzione direddito sul territorio e vantaggi ambientali.

Produzione compost:La produzione di compost consente di dare soluzione al problemadello smaltimento delle matrici organiche prodotte dagli impianti didepurazione e dalla raccolta differenziata ottenendo un fertilizzanteda reimpiegare presso le aziende agricole locali e presso ville e parchidi proprietà comunale. L’opportunità di valorizzare la produzione dibiogas ottenuta nel processo consente inoltre di integrare il recuperodi materia con produzione di energia.

Essiccamento e recupero energetico:Il fango può essere inoltre essiccato, acquisendo così caratteristiche distabilità che ne ampliano la gamma di riutilizzo e, in virtù del poterecalorifico specifico, può essere miscelato con biomasse ed utilizzato

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

28

Fanghi da depurazione: da problema a risorsa

ACEA Spa

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 69

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

per produrre energia elettrica e calore a servizio di insediamenti abi-tativi o commerciali.

Necessità: lo smaltimento delle matrici organiche costituisce ad oggiuna problematica rilevante per il Comune a causa dell’assenza diimpianti di recupero locali e notevoli aggravi di costi per il trasportoe lo smaltimento.

Attese: creazione di una filiera industriale con minimizzazione degliimpatti ambientali e distribuzione di reddito.

Punti di forza:➔ Roma pulita e non inquinata: trasformazione di un rifiuto in un pro-

dotto, con produzione di energia da fonti rinnovabili;➔ distribuzione di reddito sul territorio, con particolare riferimento al-

l’imprenditoria agricola.

Istituzioni:• Comune;• Provincia;• Organi di controllo (ARPA, ASL, N.O.E. ed altro)Associazioni di settore del mondo agricolo;Associazioni ambientaliste.La validità del progetto non dovrebbe determinare conflitti.

Recupero in agricoltura:Immediato a valle della concessione di autorizzazione (5 mesi da datarichiesta);Compostaggio:➔ autorizzazione e costruzione impianto ( 30 mesi)Recupero energetico:➔ autorizzazione e costruzione impianto (36 mesi)

Recupero in agricoltura:Nessun investimentoCompostaggio:➔ potenzialità impianto 45.000 tonn rifiuti compostabili; 10 milioni euro; possibilità finanza di progetto.Recupero energetico:➔ potenzialità impianto 5 Mw circa 50.000 tonnellate anno mix fan-

ghi essiccati e biomasse.20 milioni di euro circa; possibilità finanza di progetto.Il recupero energetico può anche avvenire in impianti che utilizzino il

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 70

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

71

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

fango essiccato quale co-combustibile (termovalorizzatori, cementifi-ci, ecc.)

La realizzazione della filiera integrata per il recupero di materia e dienergia determina una soluzione rilevante per il problema dei rifiutiorganici con condizioni di autonomia del Comune e con creazione divalore sul proprio territorio.

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 71

La gran mole di norme e disposizioni normative comunali non garan-tisce di fatto la certezza del diritto (e dei diritti), rendendo difficoltosolo stesso esercizio dei doveri civici.

E’ necessario incidere sulla “giungla normativa” sviluppatasi nel corsodel tempo. L’obiettivo iniziale deve essere quello di realizzare una banca dati delledisposizioni normative comunali (decreti, delibere, ordinanze equant’altro) al fine di consentire una conoscenza precisa della norma-tiva vigente. Occorre poi identificare gli atti che fanno parte dellostock, ma fissare anche regole per il futuro, incidendo sulla qualitàdella normativa comunale futura.

L’azione progettuale deve permettere la rigorosa identificazione delledisposizioni comunali vigenti, rendendo possibile l’abrogazione diquelle desuete o inutili. Per rispondere alle aspettative ed ai bisognidei cittadini, occorrerebbe riunire in testi unificati la normativacomunale residua, previo ampio sfoltimento delle normative di setto-re. La dimensione diacronica deve poi garantire che le norme e gli atticomunali successivi garantiscano il rispetto dei principi di efficienza,efficacia ed economicità dell’azione amministrativa.

Eliminazione delle disposizioni inutili (o dannose) e rafforzamento distrumenti di valutazione di impatto della regolamentazione devonocostituire la strategia di intervento dell’Amministrazione comunale.

L’azione di massima dovrebbe essere impostata da un gruppo mistodi dirigenti comunali ed esperti sotto la guida di un assessore delega-to in collegamento con il Gabinetto del Sindaco e gli uffici giuridici distaff. Le azioni di base da avviare con celerità sono rappresentate in primisdal “censimento” delle disposizioni vigenti. In tale attività dovrebberoessere coinvolte direttamente le varie strutture comunali(Assessorati, Dipartimenti, ecc.) chiamate a proporre le azioni di sem-plificazione delle normative di settore. L’incrocio fra tali proposte e le

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

72

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

29

“Taglianorme” e certezza del diritto

Luigi Tivelli

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 72

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

azioni della task force dovrebbe generare la successiva azione di abro-gazione e di “riassetto normativo”. Dovrebbe essere inoltre incentivata l’analisi di impatto della regola-mentazione (AIR) per verificare preventivamente gli effetti delle nor-mative in fieri sulle imprese e sui cittadini. Analogamente, dovrebbeessere prevista la valutazione a posteriori dell’impatto della regola-mentazione (VIR). Sarebbe opportuno incardinare tali funzioni neisingoli assessorati (con il supporto degli uffici giuridici competenti)in modo che si realizzi un’attenzione continuativa ai veri bisogni deicittadini e delle imprese.Certamente, si tratta di un’azione complessa che esigerebbe una fortevolontà politica dei decisori.

Il censimento della normativa vigente e la formulazione delle tecni-che per l’AIR e la VIR (del resto già in essere a livello nazionale) dovreb-be essere svolta in un termine massimo di novanta giorni. La primafase di riassetto normativo potrebbe svolgersi in ulteriori novantagiorni.La messa a regime di tutto il progetto potrebbe avvenire entro inovanta giorni complessivi, in cui ricomprendere anche la formazio-ne ad hoc degli addetti alle normative centrali e di settore.

Tali attività dovrebbero essere sviluppate soprattutto con il coinvolgi-mento di dirigenti e funzionari comunali. Ipotizzando poi il ricorso ad esperti esterni per la task force per unanno (con un rapporto di consulenza) il costo potrebbe essere di 200mila euro.Sarebbe poi forse opportuna l’assunzione di tre esperti legislativi conun costo ipotizzabile di 300 mila euro. Il costo complessivo sarebbe quindi di 500 mila euro.

L’azione di riassetto e di riqualificazione della normativa comunaledovrebbe essere ovviamente continuativa. Nel primo anno di attivitàspetterebbe alla task force, in collegamento con il Gabinetto delSindaco e gli altri uffici di staff competenti in materia, la valutazionedei risultati. Sulla base di essi andrebbe pianificato il miglioramentocontinuo e progressivo dell’azione di semplificazione, riassetto eriqualificazione normativa.

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 73

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

74

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Attualmente, larghissima parte dei servizi comunali oggettivamentepubblici sono erogati in forma soggettivamente pubblica.L’esperienza di altri Paesi evidenzia invece come servizi oggettiva-mente pubblici possano essere offerti con maggiore efficacia ed effi-cienza da privati (anche in forma associativa, cooperativa e di volon-tariato).

Erogare servizi che costino meno e funzionino meglio, cioè con mag-gior efficienza ed efficacia. Migliorare il soddisfacimento dei cittadini-clienti. Generare nuova occupazione specialmente giovanile e femminile.

Soddisfacimento di bisogni primari fondamentali della persona,quali, ad esempio, quelli relativi all’assistenza a domicilio, al sostegnoai diversamente abili e all’assistenza agli anziani. Analoga sarebbe l’e-sigenza del soddisfacimento dei bisogni e delle aspettative delle pic-cole e medie imprese, grazie a servizi erogati da nuovi soggetti privati.

La linea strategica che dovrà essere applicata è quella del trasferimen-to di funzioni comunali a soggetti privati, privilegiando le già indica-te categorie deboli e prevedendosi, con i necessari incentivi, la costi-tuzione di cooperative giovanili.Punti di forza: maggior sintonia con le aspettative dei clienti e eroga-zione dei servizi più aggiornata, appropriata e più prossima ai territo-ri di intervento. Quindi, riavvicinamento quantitativo e qualitativotra domanda e offerta di servizi. Opzioni: agire in via sperimentale per progetti pilota da attuare inqualche municipio, e inizialmente per attivitàpoco complesse.

Il progetto complessivo dovrebbe essere affidato ad una task forcecomunale fatta di funzionari e consulenti esterni. Occorrerebbe porreattenzione alla ripartizione di competenze tra Comune e Municipi.Il progetto di massima dovrebbe essere approvato dal Consigliocomunale e i singoli progetti pilota dai Consigli municipali. Definiti alcuni progetti pilota, è necessario, progetto per progetto,

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

30

Sussidiarietà

Luigi Tivelli

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 74

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

individuare i soggetti coinvolti o anche potenzialmente coinvolgibili,attuando un censimento mirato delle strutture pubbliche e del priva-to sociale da coinvolgere. Rilevante potrebbe divenire l’esigenza dicreare strutture associative ad hoc, specie nei contesti ove risultasseuna offerta carente quanto a qualità e quantità del servizio reso allapersona. Anche relativamente alla esternalizzazione a società di consulenza ocooperative giovanili, centrale dovrebbe risultare la dimensione crea-trice di nuova offerta qualificata, prevedendosi, per questa via, l’esi-genza di attuare adeguate iniziative sia formative che promozionali.La dimensione operativa dovrebbe essere quella municipale e verifi-cata la congruità sotto il profilo costi–benefici dovrebbe potersi pre-vedere un ampliamento operativo per analogia ad altri contesti e, inipotesi, alla intera dimensione comunale.

Determinato un piano di fattibilità, si dovrebbe passare al primo cen-simento delle risorse e della domanda di servizio che dovrebbe realiz-zarsi entro dei 60 giorni.

Occorrerebbe puntare soprattutto su iniziative di project financing,coinvolgendo istituzioni benefiche, associazioni di utenti e consuma-tori, banche, sponsorship di aziende private, e ampio ricorso al volon-tariato organizzato o spontaneo. In tale chiave l’esborso del comunedovrebbe essere limitato e riservato allo strumento degli incentivi.

La task force, avvalendosi di qualcosa di simile ai collegi dei revisori,dovrebbe essere preposta anche al controllo dei costi e della qualitàdei servizi, oltre alla verifica del rapporto tra obiettivi e risultati. Si potrebbe inoltre far ricorso allo strumento dei costi standard.È essenziale una verifica periodica anche al fine di flessibilizzare lerisorse disponibili, accompagnata da una analisi della dinamica delladomanda, anche potenziale nel tempo, per garantire la prosecuzionee l’eventuale estensione dei servizi resi.Nella fase successiva, si potrebbe passare dai progetti pilota a proget-ti organici. Alla luce dei risultati del controllo e di analisi puntuale dicustomer satisfaction, si dovrebbe procedere al miglioramento conti-nuo e progressivo del rapporto clienti-fornitori.

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 75

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Ad oggi il servizio sanitario nazionale non affronta il problema emer-gente dal boom demografico degli anziani e della loro intrinseca fra-gilità e tantomeno si integra con i servizi sociali che pure hanno ilcompito di affrontare tale emergenza. Si calcola che il 30% degli over65 presentino fragilità/disabilità/non autosufficienza, di cui mancaun tutore funzionale. Il cittadino si rivolge al medico di medicinagenerale, al comune con i suoi servizi, al volontariato, alla parrocchiama non ha un luogo, uno sportello certo cui riferirsi quando emergeil problema fragilità. Da qui un girovagare per strutture/persone divario tipo senza, in genere, risoluzione del problema. Risposta parzia-le è stata data dal fenomeno badanti che non può essere esaustivo.Risulta così un improprio utilizzo dell’ospedale, unico punto di riferi-mento conosciuto dal cittadino e dalla popolazione. Non ricoveriimpropri, ma ricoveri determinati dall’assenza di alternative nel terri-torio e ricoveri multipli contrassegnati dal doppio fenomeno dei “bedblockers” e delle “revolving doors”. Il tutto accompagnato dal maggiorstress europeo dei nostri familiari “caregivers”. L’assistenza domicilia-re delle asl, non coordinata con i servizi sociali, ma che dovrebbe esse-re una prima risposta al fenomeno fragilità è all’ultimo posto (di granlunga) tra i paesi europei, interessando solo l’1% degli over 65 quandonessun altra nazione si colloca sotto il 7%.S’intende istituire a livellodi municipalità/distretto un punto unico di accesso (P.U.A.) per la fra-gilità/disabilità/non autosufficienza, pronto soccorso delle stesse. NelP.U.A. si trova il “case manager”, professionista della valutazione delbisogno e del coordinamento dei servizi da erogare, vuoi sanitari chesociali. Il “case manager” è figura di derivazione infermieristica chenecessita di preparazione per una piena comprensione del bisognodel fragile. Il P.U.A. si coordina con l’ospedale virtuale dei medici dimedicina generale e permette una gestione complessiva della fragi-lità, per evitare ospedalizzazioni improprie e contenere il consumo dirisorse, a fronte dell’emergere di una fragilità. Il cittadino può cosìdisporre di un servizio come l’ospedale virtuale, dove il medico dimedicina generale assicura l’assistenza strettamente sanitaria e dia-gnostica, ma potrà appoggiarsi al P.U.A. quando necessiterà affrontarela cosiddetta assistenza a lungo termine o la dimissione protetta dall’

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Pronto Soccorso della Fragilità (P.U.A. – Ospedale Virtuale)

Roberto Bernabei, Riccardo Lubrano

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 76

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

ospedale. Questo tramite l’identificazione del responsabile di questa“long term care”, il “case manager”, ed è al “case manager” che si rivol-gerà anche il medico di medicina generale o il medico ospedalieroquando si troverà a domicilio o in ospedale l’emergenza fragilità

Obiettivi quantitativi:➔ riduzione del ricovero ospedaliero dei soggetti anziani e contem-

poraneo aumento dell’ assistenza domiciliare integrataObiettivo qualitativo:➔ aumentare la fiducia della popolazione anziana verso l’assistenza

domiciliare e diminuire il senso di abbandono da parte della po-polazione

Ultra sessantacinquenni che necessitano per condizioni difragilità/disabilità/non autosufficienza di assistenza a lungo termine.Su un totale di oltre 500.000 ultrasessantacinquenni del Comune diRoma si calcola che il problema si ponga per circa 100.000 soggetti,ma che gli eleggibili, perché in oggettiva difficoltà, siano un quarto,circa 25.000.

Riduzione drastica dei costi di degenza, decongestionamento deiPronto Soccorso, creazione di un modello assistenziale a misura dianziano

Dovranno essere coinvolte le municipalità, le aziende sanitarie localie soprattutto i distretti delle medesime, i medici di medicina genera-le ed i reparti geriatrici del territorio romano

A regime in un anno dopo: ➔ l’identificazione e la formazione dei “case manager”; ➔ il reperimento dei locali dove istituire il P.U.A. da parte delle Asl/municipi;➔ un censimento del personale e dei servizi disponibili attualmente

nelle Asl e nei municipi da integrare in successione.

I fondi sono tutti pubblici, delle Asl e dei Municipi, ottenuti attraver-so una redistribuzione di risorse già presenti (personale infermieristi-co) rimaste disponibili in parallelo al piano di rientro sanitario dellaRegione. Queste si integreranno con i servizi sociali dei municipi

I risultati potranno essere valutati mediante:l’analisi della riduzione dei ricoveri totali e comunque del numerodelle giornate di degenza degli anziani nei complessi ospedalieri

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 77

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

78

Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

L’invecchiamento della popolazione italiana non fa eccezione a Roma.L’assenza di iniziative specifiche verso gli anziani aumenta il senso diinsicurezza e può costituire un peso anziché una risorsa gli anzianiresidenti, anche possessori di casa, rispetto alle altre fasce della popo-lazione, creando isolamento e allarme sociale. Lascia sole le famiglie ei nuclei monofamiliari di una persona di fronte al problema della par-ziale non autosufficienza,anche temporanea, cui le società occidenta-li hanno dato come risposta univoca l’istituzionalizzazione, fino allanon sostenibilità sociale ed economica. L’isolamento è diventata una“patologia” da sociale a sanitaria, tale da costituire elemento di pesoaggiuntivo (e non sostenibile) per il sistema sanitario, sia nei prontosoccorso, che altrove a causa dei ricoveri ripetuti di fronte a malattiea patologia plurima ma non letali e a cronicità. Nel contempo, ciòdiventa una delle principali cause di mortalità anticipata tra le muradomestiche in compresenza di patologie non letali (una caduta, lamancata riabilitazione, ecc.). Tra le criticità di sistema segnaliamo: il sovraccarico dei pronto soc-corso e la bassissima qualità del servizio per gli anziani, “condannati”a lunghe attese a causa di patologie meno acute e più tipiche della cro-nicità; il numero elevato di morti da caldo o da freddo legate all’isola-mento e alle condizioni economiche precarie; il peso eccessivo ancheper i ceti medi del problema della non autosufficienza completa(necessità di badante, di pasti, di assistenza notturna anche in assen-za di gravi patologie); il paradosso dell’istituzionalizzazione di anzia-ni senza gravi problemi ad eccezione della mancanza di relazionianche per possessori di abitazione. L’assenza di una soluzione globalesoddisfacente per la terza e quarta età in tutto il mondo occidentale.

Copertura nell’arco di un quinquennio di tutti gli ultrasettanta-cin-quenni, indipendentemente dal reddito, con sistema di valutazionepersonalizzata del bisogno, monitoraggio e centrale di collegamentopermanente, visite domiciliari, messa in rete delle risorse esistenti,accorciamento della distanza tra anziani e istituzioni sanitarie e socia-li, creazione di una rete sociale di prossimità che può avere ricadutepositive anche su altri terreni della vita cittadina (ad es. la sicurezza).

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Viva gli anziani! Gli anziani al Centro della Città della Qualità della Vita

Mario Marazziti

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 78

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Risultati attesi: prevenzione morti incongrue da caldo, da freddo e dasolitudine; minore numero di richieste di ricovero in ospedale e inistituto o RSA; minore numero di richieste ai pronto soccorso;aumento della qualità della vita e della soddisfazione di vita; aumen-to di integrazione sociale diffusa coinvolgendo immigrati regolari egiovani generazioni nella formazione e nei servizi territoriali; abbat-timento del numero dei ricoveri ripetuti in ospedali (fino al 17% nelcorso di un anno), finora inevitabili a causa della non continuità diazione tra ospedale e recupero, anche sociale, nell’abitazione e nelquartiere di origine, e a causa dell’impossibilità di curare molte pato-logie croniche fuori dall’ospedale senza sostegno sociale e umano;creazione di un maggiore tessutosociale, con il coinvolgimento pro-attivo (da parte degli operatori sociali polivalenti del programma)delle reti sociali esistenti (parenti, vicinato, medici di base, assistenzasanitaria a domicilio, negozianti, ristoratori, giornalai, portieri, altrianziani, giovani, altre figure presenti sul territorio).

Innalzamento della qualità della vita degli anziani, sollievo alle fami-glie con anziani e adulti che lavorano, possibilità di relazione anche infase di peggioramento della salute, diminuzione della paura dell’in-vecchiamento, protezione di fronte alla crescita dei disordini di com-portamento fino alla demenza senile, utilizzo dell’abitazione come diun bene “sociale” ancorché usata per il benessere dell’anziano e dellafamiglia di origine. In tal modo Roma si qualificherebbe come unacittà dove anche persone benestanti potranno scegliere di vivereselettivamente, con le loro risorse, sapendo che anche l’incognita del-l’età e del non controllo pieno di se stessi, a età avanzata, anche inassenza di relazioni familiari, non diventa un’incognita letale. Per ivecchio-residenti Roma diventerà la prima città d’Europa con soluzio-ni integrate per la vita degli anziani, tale da favorire anche l’integra-zione sociale: in controtendenza con lo spopolamento di alcuni quar-tieri e la ghettizzazione anche abitativa dei nuovi arrivati e nuovi cit-tadini.

Punto di forza è il basso costo: nelle sperimentazioni effettuate, solomezzo euro al giorno per anziano. A confronto con un costo di ricove-ro ospedaliero non necessario, circa 1.000 euro, si intravede il puntodi forza assoluto: un solo ricovero ospedaliero costa quanto l’accom-pagnamento annuale di ben 6 anziani. Pertanto la messa a regimegeneralizzato dell’iniziativa porterebbe a consistenti ridotti ricoveriospedalieri e risparmi.

Il mancato intervento, immediato, su questo terreno porterebbe inve-

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

ce a uno squilibrio strutturale della spesa sanitaria e alla sua nonsostenibilità, oltre che alla crescita di una mentalità diffusa che vedenell’anziano un peso sociale.

Assessorato ai servizi sociali del Comune di Roma, della Provincia edella Regione.Comunità di Sant’Egidio (know-how) – Ministero della Salute –Istituto Superiore di Sanità (progetto pilota nazionale).Media: per il sostegno a una visione meno negativa della condizionedi vita degli anziani (poco appeal, cultura giovanilista e spaventatadell’invecchiamento), e nella comprensione di una sfida che può met-tere Roma in prima linea nella soluzione di un problema che è stori-co, strutturale, di civiltà e di qualità della vita di tutte le società occi-dentali.

5 anni per la copertura integrale di Roma Area metropolitana.

Prevalentemente fondi pubblici. Accordo Comune/Provincia/Regione per un piano integrato di finan-ziamento, con trasferimenti progressivi dalla Sanità regionale alsociale, dopo il terzo anno grazie ai sostanziosi risparmi in camposanitario. Costo complessivo, a regime, per Roma Area Metropolitana non supe-riore ai 45 milioni di euro all’anno. Investimento iniziale 10 milioni nel primo anno. Possibile co-finan-ziamento degli anziani benestanti e creazione di fondi volontari per lacopertura dei rischi della non autosufficienza, nelle negoziazioni sin-dacali e con fondi privati.

La Centrale operativa avvia una task-force di coordinamento e moni-toraggio cittadino, con servizio statistico, epidemiologico, anagrafe, efornisce annualmente i dati sul numero di anziani raggiunti, telefo-nate e visite a domicilio, patologie riscontrate, tipologia di risposteinnovative, accorciamento dei tempi del ritorno a casa dopo i ricove-ri necessari. Una volta l’anno analisi difficoltà, obiettivi raggiunti, ripianificazione.

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

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L’integrazione sociale degli immigrati deve essere un volano dellasicurezza e della crescita di Roma.La capacità attrattiva della Capitale fa sì che negli ultimi trent’anniRoma sia sovrarappresentata per quello che riguarda gli arrivi diimmigrati, una prova della vitalità della città. Gli immigrati rappre-sentano uno degli elementi di forte domanda di abitazioni, sia inacquisto che in affitto, come pure uno dei fattori di interesse per laspeculazione, che mantiene gli affitti sopra la media e consentitoanche grazie a un uso improprio e irregolare che vede un’alta quota diaffitti a stanze, a coabitazioni e con contratti in nero. A Roma il mer-cato dell’edilizia può continuare ad esistere grazie alla presenza del50% della forza lavoro fatta da lavoratori edili di nazionalità rumena.Gli immigrati rappresentano una risposta all’invecchiamento dellapopolazione romana, il principale fattore di saldo attivo della popola-zione, un fattore non secondario di crescita economica, ancorché nonregolato. I servizi alla famiglia (badanti, colf) sono interamente coper-ti da immigrati e gli immigrati sono centrali per la tenuta sociale dellacittà anche se negli ultimi tempi “targetizzati” da sanzioni sociali e daondate di intolleranza. Roma non si può permettere una retorica negativa sulla presenzadegli immigrati nella città, né può di volta in volta vedere la coesionesociale minacciata dalla criminalizzazione di un gruppo di immigratidi varia natura o di rom (ancorché italiani o europei).Da Roma occorre partire per una forte iniziativa sociale e politica cheporti ad accelerare i fenomeni di integrazione sociale, considerato cheè nell’irregolarità e nella marginalità la causa anche di fenomeni difragilità sociale e devianza e non nell’origine etnica o nazionale.L’integrazione scolastica appare il primo processo da rafforzare. Valeanche per i rom. Essa va incentivata con progetti di inserimento eaccompagnamento fino all’ingresso lavorativo (borse di studio, incen-tivi “a punti” per chi segue il programma di sostegno e premio scola-stico, monitoraggio sociale - operatori territoriali, assistenti sociali,integrazione con i servizi scolastici-), programmi-pilota di inserimen-to sociale e di difesa dal pregiudizio, iniziative culturali tra gruppidiversi per favorire il comune interesse dell’integrazione sociale. Per

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

33

Immigrati, da problema a chance nella Roma Plurale

Mario Marazziti

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 81

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gli immigrati, in particolare, si propone inoltre un piano generalizza-to di sostegno all’apprendimento e all’uso della lingua italiana, nonsolo di base , ma anche a un livello avanzato . In tal senso, iniziativenon sporadiche ma organiche e stabili dal punto di vista del linguag-gio, della comunicazione, dei simboli, della vita culturale della cittàdiventano parte integrante dello sviluppo di Roma e del suo ruolointernazionale.

Accelerare l’integrazione sociale degli immigrati.Privilegiare le iniziative di inserimento dei bambini figli di immigratinati in Italia, o che frequentano la scuola dell’obbligo e le scuole supe-riori, fino a una iniziativa culturale, istituzionale e politica che avvii ilpercorso verso la richiesta di cittadinanza italiana: un interesse nazio-nale e della capitale, di cui Roma può farsi promotrice.Lavorare sul linguaggio condiviso e sui simboli unificanti, e dare vitaa forme di comunicazione, ispirate non alla diffidenza ma alla simpa-tia. La comunicazione sociale e i media devono interagire con il pub-blico in termini non allarmistici (integrazione e rapporto stabile tra lacomunicazione e i dati statistici reali) per ridurre l’allarme sociale..

L’integrazione sociale degli immigrati è un bisogno assoluto perRoma. Le ondate di intolleranza stanno portando gli immigrati piùinseriti e con più chance a preferire un’altra città o altri paesi europeicome luogo elettivo e definitivo di residenza: questo rischia di impo-verire il contributo che viene dagli immigrati alla crescita di Roma.L’aspettativa è l’inversione di tendenza nella stigmatizzazione degliimmigrati come fonte dei problemi della città e della crisi. È la ridu-zione del mercato nero delle abitazioni, con benefici generalizzati sulmercato degli affitti generalizzato, oggi gonfiato anche dall’ipersfrut-tamento di contratti in nero ad immigrati, con sovrapprezzo.La crescita di una prima e di una seconda generazione di romani figlidi immigrati, cresciuta non nella diffidenza e nella marginalità, macome un ponte naturale e come un canale di assorbimento della forzastorica, culturale e civile della città di Roma.

I punti di forza sono: la presenza a Roma della Chiesa cattolica e dellesue articolazioni, dalle parrocchie alle Caritas, e soggetti culturali einternazionali come la Comunità di Sant’Egidio; un elevato numero diimmigrati lungo-soggiornanti; corsi per mediatori culturali già attivi;le esperienze consolidate nel campo dell’insegnamento della linguaitaliana agli immigrati; la presenza di grandi agenzie culturali, dallaRAI ai media nazionali, alle Università. Interi settori della vita cittadi-na sono ormai “dipendenti” dalla collaborazione degli immigrati.

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

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Roma ha una tradizione e un tessuto di accoglienza molto evoluto eda Roma partono numerose iniziative innovative nel campo dell’inte-grazione e dell’elaborazione culturale.La presenza delle Università pontificie e di molte agenzie internazio-nali, ambasciate, permette di creare con facilità connessioni interna-zionali “glocal”, anche istituzionali.L’opzione del “laissez faire” e dello spontaneismo a Roma incrementail mercato nero e non crea anticorpi per contrastare paura e intolle-ranza, anche a fronte di dati sulla criminalità incoraggianti.

Comune, Regione, Provincia, Chiesa cattolica, Comunità ebraica,Caritas e Comunità di Sant’Egidio, parrocchie, congregazioni religiose,Associazione Stampa Romana e Federazione Nazionale della Stampa,Istituto Mediterraneo di Ematologia, Università, Sindacati edili e pen-sionati, associazioni di immigrati non solo su base nazionale o etnica,Genti di Pace, leadership emergente del mondo musulmano,Sovrintendenza agli Studi e Ministero della Pubblica Istruzione,Distretti scolastici, principali media, associazione costruttori e inqui-lini, Acer.Azioni prioritarie: ➔ corsi di lingua italiana per gli adulti;➔ aggiornamento degli insegnanti per favorire apprendimento e inse-

rimento sociale;➔ creazione di corsi permanenti per l’apprendimento a livello supe-

riore e non solo di “interlingua” dell’italiano;➔ piani globali per interi quartieri da recuperare per l’utilizzo della ca-

sa: accordi di settore tra Comune, Università, residenti per il reperi-mento di abitazioni per circa 50 mila fuori sede italiani afferenti al-le Università (attrazione e stabilizzazione di nuove intelligenze) e al-trettanti immigrati con famiglia, rompendo il mercato nero delle abi-tazioni, ravvivando interi quartieri in declino ma dotati di straordi-narie risorse abitative, riducendo la pendolarità e la creazione di“ghetti” abitativi. Naturalmente, questi “Patti per la Casa” coinvolgerebbero anche gliitaliani, i romani residenti, con un approccio innovativo al tema del-la casa e degli affitti, per non creare privilegi o conflittualità. Il“Patto per la Casa” affronterebbe quattro problemi contempora-neamente: redditività di anziani soli ma proprietari di casa e ridu-zione dell’isolamento; accoglienza e stabilizzazione degli univer-sitari non romani con attrazione anche di intelligenze dall’estero,per il mix di bellezza, istruzione, qualità della vita, se adeguata-mente pubblicizzato e se diventa un fattore identitario, struttura-le, della città;

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

➔ riduzione dei quartieri-ghetto e dei tempi di percorrenza della cittàper un numero consistente di vecchi e nuovi cittadini; ripresa eco-nomica e sociale di aree interne di Roma oggi in declino.

Valorizzazione di esperienze permanenti di accoglienza e di convi-venza tra popolazioni del Mediterraneo come quelle ad opera eresponsabilità dell’IME, istituto Mediterraneo di Ematologia, leadernel campo della cooperazione sanitaria e diplomazia della prossimitàverso aree strategiche per l’Italia, con centro a Roma.

Cinque anni per trasformare gli insediamenti spontanei e non gover-nati in alcun modo, l’assorbimento dell’immigrazione nella città dafenomeno totalmente casuale - orientato dalle dinamiche del merca-to della casa e degli affitti, fino alla creazione di insediamenti-barac-copoli e di concentrazioni massicce in zone periferiche - a un accele-rato processo di integrazione sociale.

Mix fondi pubblici e privati, volontariato sostenuto con infrastruttu-re e retribuzione dei servizi offerti all’interno di una logica di bilanciosociale.

Task-Force Comune, Sant’Egidio, Caritas, Associazioni immigrati,Camera di Commercio, Unione industriali, Associazione StampaRomana.Analisi obiettivi e rimodulazione investimenti annuale.

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

La tutela della salute dei cittadini Romani non è notoriamenteresponsabilità dell’amministrazione del Comune. Il Comune, però, hacertamente a cuore la salute dei propri cittadini. Ancorché la gestione delle aziende sanitarie rimanga istituzional-mente in capo all’amministrazione Regionale, i comuni e gli altri entilocali rappresentano parti interessate ai livelli di efficienza ed effica-cia degli ospedali e delle altre organizzazioni sanitarie presenti sulproprio territorio per innumerevoli motivi: ➔ la qualità della sanità comunque incide sul benessere complessivo

dei cittadini e sulla loro percezione del funzionamento della pubblicaamministrazione;

➔ rappresenta un meccanismo per il mantenimento dell’ordine pub-blico;

➔ il buon funzionamento dei servizi permette ai cittadini il manteni-mento di buone condizioni di salute favorendone la produttività;

➔ la sanità rappresenta anche un elemento qualificante per l’immaginedella città, fattore particolarmente rilevante in considerazione del-la vocazione turistica della Capitale;

➔ la maggior parte della spesa sanitaria regionale è concentrata nellestrutture della Città di Roma e la sanità rappresenta uno dei princi-pali “employer” per i romani.

Questi punti non esauriscono le motivazioni in base alle quali apparegiustificabile un intervento progettuale del Comune di Roma nel-l’ambito del sistema sanitario cittadino. Il trend della spesa sanitaria pubblica e delle sue articolazioni su baseregionale continua a rappresentare uno dei problemi fondamentalidel nostro sistema di assistenza sanitaria. A fronte di questa variabilità non è sempre agevole avere elementi percomprendere la capacità delle organizzazioni sanitarie di utilizzare almeglio le risorse messe a disposizione del settore pubblico per pro-durre servizi di qualità. I cittadini della Città di Roma – come tutti gliItaliani -, di converso, sono interessati ad avere cure di qualità, senzasprechi e in ambienti confortevoli.

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

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Costituzione di un Osservatorio sulla Salute e la Sanitàdi Roma

Antonio Cicchetti

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Obiettivo primario di questa proposta è attivare presso il Comune diRoma un “Osservatorio sull’efficienza, l’efficacia e la qualità dei servi-zi sanitari per la Città di Roma” che fornisca in maniera sintetica mascientificamente robusta lo stato di salute delle persone e dell’”orga-nizzazione” dei servizi sanitari per la città sia a favore dei cittadini chedegli “ospiti” (turisti, ecc.). Il risultato dell’Osservatorio è la produzione di un rapporto struttura-to in schede disponibili pubblicamente via internet che permetta divisualizzare in maniera semplice e diretta indicatori significativi dellaqualità, dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi offerti dalle struttureospedaliere e sanitarie di Roma ai cittadini romani e agli ospiti dellacittà.

Attraverso la sua attività l’osservatorio raccoglie in maniera sistemati-ca dati comparativi sull’efficienza e l’efficacia delle aziende sanitarie,pubbliche e private, attive nel territorio romano con un duplicescopo: ➔ svolgere una funzione di monitoraggio e stimolo per l’ammini-

strazione regionale responsabile della gestione della sanità per il mi-glioramento dei servizi ai cittadini romani;

➔ offrire ai cittadini la possibilità di beneficiare di dati comparativi ingrado di favorire la loro scelta

➔ individuare elementi utili per l’integrazione dell’azione dell’assi-stenza sanitaria (di competenza regionale) con l’assistenza socio-sa-nitaria e sociale di competenza del comune.

La strutturazione dell’Osservatorio dovrà seguire alcune linee guidadi fondo: ➔ individuazione di un gruppo di coordinamento scientifico di elevata

qualificazione con il compito di (1) raccogliere il fabbisogno di infor-mazione dai principali stakeholder a livello cittadino, (2) definire gliindirizzi di fondo dell’attività dell’osservatorio; (3) elaborare delle li-nee guida metodologiche; (4) effettuare un monitoraggio continuodelle attività;

➔ costituzione di diversi gruppi di lavoro suddivisi per aree disciplinariresponsabili per l’elaborazione degli indicatori demografici, di effi-cacia, di efficienza ed appropriatezza riferiti alle singole organizza-zioni sanitarie e alle “popolazioni” di riferimento (popolazione attiva,donne, anziani, giovani e bambini, immigrati);

➔ elaborazione di schede disponibili su internet per aree di indicatori; ➔ elaborazione di un rapporto conclusivo. La responsabilità scientifica o operativa dell’Osservatorio in primaistanza potrà ricadere su un pool specialistico a livello universitario.

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

In sede di avvio dell’osservatorio la proposta operativa è quella di pro-durre un rapporto che, partendo dall’analisi dei conti economici delleaziende sanitarie e ospedaliere che insistono sul territorio cittadino,contenga una analisi comparativa delle performance economico-finanziarie mostrata da queste organizzazioni. La metodologia adottata si fonda sul confronto sistematico delleperformance economico-finanziarie delle aziende sanitarie, al fine dianalizzare la variabilità nella spesa sanitaria delle Regioni a partire daibilanci presentati dalle Aziende Sanitarie Locali, dalle AziendeOspedaliere, dalle Aziende Ospedaliere Universitarie e dagli Istituti diRicovero e cura a carattere Scientifico italiani redatti secondo ilModello CE (Conto Economico) del Ministero del Welfare. Parallelamente si procede alla strutturazione definitiva dell’Osserva-torio secondo le linee guida sopra definite.

Il finanziamento di questa attività, peraltro di entità contenuta, puòderivare da fondi pubblici (dello stesso Comune) o di aziende pubbli-che e private interessate a contribuire ad un “bene pubblico” certa-mente meritorio. E’ possibile anche immaginare che il finanziamento derivi da una atti-vità di produzione di informazioni “on demand” proveniente da sog-getti interessati (es. industria farmaceutica). I fondi raccolti potranno essere dedicati a: ➔ finanziare borse di studio per dottorati di ricerca nell’ambito del-

l’economia sanitaria e della sanità pubblica attivati da universitàpubbliche e private;

➔ finanziare assegni di ricerca post-doc; ➔ realizzare indagini demoscopiche attraverso agenzie specializzate; ➔ strutturare un portale internet e pubblicare un rapporto annuale.

L’avvio dell’Osservatorio dovrà prevedere l’elaborazione di un pro-gramma esecutivo con milestones che verranno verificate a cura delComitato Scientifico di cui sopra. Saranno identificati degli indicatori numerici di risultato (es. numerodegli indicatori computati/area) da verificare a cadenza annuale.

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 87

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Le famiglie in cui ambedue i genitori lavoranospesso non sanno comegestire i propri figli negli orari extrascolastici e nelle vacanze estive edinvernali. Altre volte il loro livello di istruzione non permette diseguirne efficacemente il progredire scolastico.Tale fenomeno spesso si ricollega all’abbandono scolastico e al bulli-smo. Infatti attualmente in Italia un ragazzo su cinque non conseguediploma o qualifica professionale e sembra che circa 19.000 studentiscompaiano dopo essersi iscritti al I anno di scuola superiore. In Italiagli “early school leavers” sono il 21,9%, contro il 12,6% della Franciafino all’8,7% della Finlandia. In particolare nel Lazio nel 2006 gli “earlyschool leavers” sono stati il 13,6%. Come accennato, la principale causadell’uscita dal sistema scolastico è la mancanza di regolarità neglistudi dovuta agli insuccessi scolastici. Molti di questi insuccessi spes-so sono ricollegabili a difficoltà nell’apprendimento nel corso deiprimi anni di studio. L’azione del Comune di Roma, visto che la gestio-ne delle scuole elementari è di sua competenza, potrebbe essere piùincisiva ed efficace. Inoltre questa semplice azione avrebbe un effettodiretto e immediato sul benessere della popolazione, che gioverebbedi un’azione specifica volta a garantire un futuro migliore per i proprifigli, determinando contemporaneamente un effetto positivo sullapresenza dei genitori in ambito lavorativo, poiché diminuirebberosicuramente i congedi impropri necessari a garantire l’accudimentodei figli. A tal fine ogni municipalità potrebbe organizzare in funzio-ne dei plessi scolastici delle scuole elementari di sua competenza edelle risorse territoriali.1. In ogni scuola:�➔ attività per i compiti sorvegliati estendibile eventualmente dalle

15.00 alle 19.00 comprensiva di attività ludica e sportiva;�➔ attività per i giorni di vacanza estiva ed invernale dalle 8.00 alle

19.00.2. Per più scuole:�➔ attività di recupero per gruppi di 4-5 bambini per l’italiano e la

matematica per periodi intensivi durante l’anno;�➔ attività di eccellenza nel campo delle scienze, della letteratura e

dello sport.

35

Dopo scuola

Riccardo Lubrano, Roberto Bernabei

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 88

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Per verificare l’effetto positivo dell’azione potrebbe essere utilizzatocome benchmark quello dell’Agenda di Lisbona, che ha stabilito diportare il tasso degli “early school leavers” al 10% (tale riferimento cheper i paesi della Comunità è per il 2010, richiederà più anni con unintervento al livello delle sole scuole comunali deciso nel 2009). Nelbreve la positività dell’intervento potrà essere misurata attraverso ilmiglioramento del rendimento scolastico dei bambini ed anche attra-verso la riduzione dell’assenteismo dal lavoro dei genitori nei periodidi vacanza.

Rivalutare il sistema del dopo scuola integrandolo soprattutto perquello che riguarda i corsi di recupero di lingua italiana e di matema-tica con gruppi di medici in grado di evidenziare sottostanti dislessiecome anche problemi fonetici ecc.

Punto di forza sarà quello di creare un sistema di contenimento per iragazzi fuori dell’orario scolastico, che permetta una riduzione del-l’abbandono, del fenomeno del bullismo e dell’assenteismo dei geni-tori dal luogo di lavoro durante le festività scolastiche.

Andranno coinvolti, oltre al Comune, le municipalità e i direttori deiplessi scolastici interessati.

Realizzabile dopo un tempo di 6-12 mesi di lavoro organizzativo.

Fondi del Comune e di associazioni di volontariato.

Creare una commissione in grado di valutare l’idoneità degli inse-gnanti del dopo scuola.Valutare trimestralmente i risultati tramite incontri con i genitori, gliinsegnanti del dopo scuola e gli insegnanti della scuola.Nel lungo periodo valutare:�➔ la riduzione dell’abbandono scolastico e del fenomeno del bul-

lismo;�➔ la riduzione dell’assenteismo dal lavoro delle coppie con figli che

frequentano le scuole elementari.

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 89

progetto

titolo

proponente

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Negli anni ’80, l’American Heart Association (AHA) evidenziò che lamorbilità e la mortalità da arresto cardiaco potevano essere significa-tivamente ridotte se almeno il 20% della popolazione fosse stataistruita alle principali manovre di rianimazione. Purtroppo, l’inter-vento immediato da parte dei “laici” avviene solo nel 30% degli even-ti con le ovvie conseguenze di mortalità e disabilità. Ad oggi tutte lecomunità scientifiche che si occupano di emergenza medica sonoimpegnate nello studio e nella realizzazione di progetti volti alla piùlarga diffusione possibile delle basilari manovre da utilizzare in casodi primo soccorso (basic life support), che ormai a detta di tutti deb-bono necessariamente far parte delle conoscenze di base di un citta-dino moderno, di una società evoluta. Il progetto si propone, attraver-so un insegnamento su larga scala nelle scuole elementari delComune di Roma, di raggiungere e superare largamente l’obiettivoproposto dall’AHA. A tal fine potrebbe essere utilizzato un program-ma per l’insegnamento delle manovre per affrontare l’emergenza stu-diato per i bambini della III, IV e V elementare interamente realizzatopresso l’Università La Sapienza di Roma e riconosciuto a livello inter-nazionale. Questo, sfruttando una particolare tecnica audiovisiva epratica, è in grado di far apprendere all’alunno tutte le tecniche di ria-nimazione di base e di trattare alcuni argomenti di grande interesseper l’infanzia come “il dente rotto”e “il sangue dal naso”. Una metodo-logia che si è dimostrata vincente quando somministrata ad alcunibambini delle scuole elementari di Roma e Bologna.

Cli obiettivi quantitativi saranno:➔ far partecipare a questo corso almeno l’80 % dei bambini del

Comune di Roma;➔ ridurre il numero di eventi avversi fuori dagli ospedali nei quali i

“laici” non intervengono con le misure di primo soccorso;➔ evidenziare nel tempo una riduzione della mortalità e della mor-

talità dovuta a un mancato soccorso precoce in tempi rapidi.L’obiettivo qualitativo sarà quello di ottimizzare la ritenzione dellemanovre di primo soccorso portandola ad almeno 60% a due anni didistanza dal corso.

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Insegnamento del primo soccorso agli studenti delle scuole romane

Riccardo Lubrano, Roberto Bernabei

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Reclutare un numero di istruttori idoneo alla realizzazione del pro-getto, stampare in numero sufficiente i manuali di istruzione, acqui-sire i manichini per le lezioni.

Punto di forza del progetto sarà superare largamente l’obiettivo pro-posto dalle società di rianimazione per la sicurezza del cittadino.

Bisognerà coinvolgere gli ideatori della metodica d’insegnamentoe l’associazione che l’organizza.

Può essere operativo con l’inizio del nuovo anno scolastico ed estesocon una durata di tre anni eventualmente rinnovabili.

I costi degli istruttori, dei manichini e della stampa dei manualidovrebbero essere molto contenuti, un manichino ha un costo di 35euro, il manuale di circa 5-7 euro e gli istruttori potrebbero avere uncompenso forfettario per il ciclo di insegnamento di 3 gg.Potrebbero essere utilizzati fondi del Comune e si potrebbe attingereanche ai fondi presenti nei bandi della Pubblica Istruzione e di altriministeri destinati alla formazione o a piani europei.

Il controllo si baserà su:➔ numero di bambini che ogni anno frequentano il corso;➔ risultati conseguiti con il test finale di valutazione;➔ ritenzione a due anni di distanza di quanto precedentemente

insegnato.

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 91

progetto

titolo

proponente

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

I cittadini devono potersi sentire, nei loro rapporti con i vari fornitoridi servizi pubblici, clienti a pieno titolo. Evidenziata la attuale carenza di un organico modello organizzativo, alivello locale, di valutazione della customer satisfaction in relazione aiservizi pubblici offerti, ne deve essere evidenziata la sostanziale uti-lità in relazione alla esigenza di pervenire, entro tempi ragionevoli,all’adeguamento progressivo dell’offerta, sia in ordine al profilo quan-titativo che in relazione alla dimensione qualitativa.

L’obiettivo deve essere quello di mettere a regime con carattere diobbligatorietà, un sistema di customer satisfaction teso a perseguirel’adeguamento progressivo dell’offerta alla domanda, servizio perservizio.

L’elaborazione dei relativi questionari deve essere ben mirata allareale valutazione dei bisogni e delle aspettative dei cittadini già clien-ti ma anche della potenziale domanda.

La strategia non può che essere quella di un coinvolgimento reale deicittadini nelle indagini di customer satisfaction.A tal fine occorrerebbero azioni di comunicazione per convincere icittadini-clienti che compilare i questionari serve davvero ad ottene-re man mano una migliore qualità e appropriatezza dei servizi. Dovrebbe essere istituita una task force centrale per impostare lelinee strategiche di azione e formulare le direttive per lo svolgimentodelle indagini a tutte le aziende di servizi.

Le iniziative di customer satisfaction dovrebbero riguardare sia i ser-vizi resi direttamente dal Comune e dai Municipi sia soprattutto i ser-vizi resi dalle aziende di servizi pubblici locali. Diviene essenziale il coinvolgimento delle associazioni di utenti econsumatori che dovrebbe avvenire entro tempi strettissimi edovrebbe poter permettere la realizzazione di opportune convenzio-ni e accordi ad hoc.

37

Cittadini soddisfatti

Luigi Tivelli

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 92

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Pochi mesi per l’stituzione della task-force.Entro il mese successivo emanazione delle direttive ai singoli sogget-ti chiamati ad avviare le indagini.Entro due mesi avvio effettivo delle attività di customer satisfaction.

Il coinvolgimento delle associazioni di utenti dovrebbe consentire diportare ad esecuzione le indagini di customer satisfaction senzaeccessivi oneri per l’Amministrazione comunale e per i soggetticomunque coinvolti. Per il resto gli oneri ricadrebbero sulle aziende diservizi pubblici locali.

Un Comitato di controllo dovrebbe presiedere a verifiche periodichepresso i servizi comunali e presso le aziende sul grado di adeguamen-to ai risultati delle indagini. Dovrebbe esservi poi una valutazione daparte delle associazioni dei consumatori e degli utenti. La pubbliciz-zazione in forme adeguate del mancato adeguamento alle istanze deicittadini-clienti, eventualmente con le connesse motivazioni, dovreb-be indurre le aziende ad una maggior cura e attenzione verso le istan-ze dei clienti.

tempistica

budgetMix fondi

pubblici/privati

controlloAnalisi dinamicaobiettivi/risultati

nuova pianificazione

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 93

progetto

titolo

proponente

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Per iniziativa della Regione Lazio e di SAPIENZA Università di Roma(con il suo Dipartimento CIRPS) è in via di attuazione un Progettostrategico con l’insediamento di un Centro di Eccellenza sulle tecno-logie delle Energie Rinnovabili e dell’Idrogeno nell’area diCivitavecchia (Poloidrogeno Lazio), con ramificazioni a Roma,Valmontone e Civita di Bagnoregio. Si tratta di un impianto di poligenerazione basato su tecnologie inno-vative di produzione dell’idrogeno da fonti rinnovabili. Il Progettoprevede esplicitamente la ricerca di un intervento istituzionale, poli-tico e finanziario, che consenta il decollo dell’operazione per le com-ponenti relative alla promozione dello sviluppo industriale a livellodell’area di Roma Capitale e del Lazio in generale.

La proposta qui descritta consiste nella compartecipazione alProgetto Poloidrogeno Lazio. Tale creazione di un Polo energetico di ricerca va, infatti, considerataun’opportunità che deve essere colta, utilizzandone le potenzialitàper orientare lo sviluppo del territorio in termini di impresa, di for-mazione di nuove professionalità, di nuovo indotto.

Obiettivi:Appare evidente l’orientamento generale di puntare su un nuovo svi-luppo industriale, che superi l’attuale impasse e la profonda crisiindustriale e di sviluppo, guardando alle energie rinnovabili e all’effi-cienza energetica. Il nostro Paese e, in particolare la Regione Lazio el’Area di Roma Capitale, non possono non tener conto di tali sceltenella programmazione del loro sviluppo.

Aspettative:1. L’impianto è in grado di fornire una efficienza elettrica largamen-

te maggiore di quella ottenibile con tecnologie convenzionali: talivalori sono superiori anche a quelli raggiungibili con i grandiimpianti di produzione centralizzata di potenza basati su fontifossili.

2. Con questo progetto si è in grado di utilizzare una risorsa total-

38

Compartecipazione al progetto “Poloidrogeno Lazio”

Marianna Li Calzi

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

targetAnalisi bisogni e

aspettative

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 94

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

mente rinnovabile, al momento non sfruttata energeticamente,con un impatto ambientale praticamente nullo.

Punti di forza: Per contrastare la naturale resistenza al cambiamento e le carenzeprofessionali che il Territorio presenta, il Polo di nuova costituzioneprevede la messa in opera di Master ad hoc ed il coinvolgimento delleimprese interessate fin dalla fase di sviluppo e dimostrazione dei pro-grammi avviati.

Nello sviluppo del progetto sono coinvolti, oltre al CIRPS e allaRegione Lazio, enti e aziende internazionali del settore, pronti a par-tecipare alla fase attuativa, in modo da garantire tutte le necessariecompetenze alla realizzazione dell’impianto: la TechnischeUniversität Wien, per i processi di gassificazione, l’UniversidadComputense de Madrid, per la realizzazione del reformer di tar mono-litico, la CFC Solutions GmbH, azienda leader in Europa per la realiz-zazione delle MCFC, la Infrastrutture e Gestioni S.p.A., società d'inge-gneria con esperienza nel settore dell'ingegnerizzazione del sistema,la HyGear B.V. azienda tra le leader in Europa per i sistemi di steam-reforming di piccola taglia per la produzione di idrogeno puro daidrocarburi e, infine, l’Azienda Municipale Ambiente S.p.A. (AMA),responsabile dell'approvvigionamento della biomassa ottenuta dallagestione delle potature degli alberi di Roma.

Previsioni di budget per l’Impianto di Poligenerazione➔ Componenti produzione: € 1.750.000➔ Completamento: € 2.125.000➔ Spese di ricerca e su campo: € 575.000Totale: € 4.450.000

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

azioni e prioritàEntità da coinvolgere

budgetMix fondi

pubblici/privati

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 95

progetto

titolo

proponente

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Commiss ione per i l fu turo d i Roma capi ta le - Schede progettuali

Il target è da individuare nelle Istituzioni Internazionali, connesseall’ONU ed all’Unione Europea.É significativa la possibile sinergia con i Governi nazionale e cittadino.

Un punto di forza del Progetto è da individuarsi nella crescente neces-sità, per le Istituzioni Internazionali, di razionalizzare le proprie azio-ni e le proprie spese, migliorando il livello di interazione culturale epolitica a scala mondiale.

Il Progetto deve trovare il suo primo livello di verifica nelle istituzioniitaliane che presiedono ai rapporti internazionali, quindi nelMinistero degli Esteri.Subito dopo, le verifiche potranno allargarsi ad Enti ed Istituzioni.

Il Progetto presuppone la realizzazione di edifici ad hoc: la sua attua-zione deve pertanto essere posta sull’orizzonte dei quattro – cinqueanni.

Oltre a fondi pubblici ordinari, stante la solidità delle istituzioni inter-nazionali coinvolte, si può pensare al coinvolgimento dei capitali pri-vati, in forme di finanza di progetto.

Il Progetto può essere monitorato e valutato in stretto rapporto al suc-cesso che esso avrà nel consolidare i legami della Città con il Mondo,attraverso il duplice strumento delle istituzioni internazionali e degliavvenimenti transculturali.

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Il Distretto dell'Internazionalita' e dello ScambioCulturale (DISC)

Umberto Vattani, Pier Paolo Maggiora

premessaAnalisi di scenario

Dati di sistema

ObiettiviMisurabilità risultati

attesiper obiettivi quantitativi e qualitativi

strategiaAnalisi punti di forza

opzioni

budgetMix fondi

pubblici/privati

targetAnalisi bisogni e

aspettative

tempistica

Roma Cap. Schede prog. 29,04:*Programma 2002 2-05-2009 11:20 Pagina 96