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Tariffa R.O.C.: "Poste Italiane s.p.a. - Spedizioni in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 467 art.1, comma 1, DCB - Reggio Emilia - N.1 copia . 1,00 ANNO XXIV MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Luglio Agosto 2010 n.269 TAZZA D’ORO di Catellani Letizia & C. BAR - PIZZERIA TAVOLA CALDA NOVELLARA (RE) via Cavour, 48 tel. 3465772503 X rossa di protesta p.4 Rassegna musicale Mundus p.18 Deportivo campione d’Italia p.23 I partecipanti alla staffetta podistica agrizootecnica Novellara - Lamon (BL)organizzata dal Jogging Team Paterlini

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Mensile novellarese "Il Portico" mese di luglio e agosto 2010 numero 269

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Tariffa R.O.C.: "Poste Italiane s.p.a. - Spedizioni in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 467 art.1, comma 1, DCB - Reggio Emilia - N.1 copia €. 1,00ANNO XXIV

MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Luglio Agosto 2010 n.269

TAZZA D’OROdi Catellani Letizia & C.

BAR - PIZZERIA TAVOLA CALDA

NOVELLARA (RE)via Cavour, 48 tel. 3465772503

X rossa di protesta p.4 Rassegna musicale Mundus p.18 Deportivo campione d’Italia p.23

I partecipanti alla staffetta podistica agrizootecnica Novellara - Lamon (BL)organizzata dal Jogging Team Paterlini

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Ho concluso l’intervento del mese scorso impe-gnandomi in questo numero a presentare le con-troproposte del Partito Democratico sulla mano-vra economica. Allo stato attuale si profila un dop-pio voto di fiducia, sia al Senato che alla Camera, su un maxi emendamento del Governo che, al 9 luglio, non recepisce né le nostre proposte, né quelle delle Regioni e degli Enti locali, né quelle di diverse parti sociali.Non di meno è bene sapere che il PD ha presenta-to una vera controproposta, con cui tenendo fer-mi i saldi (manovra da 25 miliardi) si modifiche-rebbero i punti critici del decreto legge: assenza di interventi per la crescita e fragilità del risanamento finanziario senza crescita, iniquità sul piano socia-le e nel peso delle diverse istituzioni (i tagli per Regioni ed Enti locali sono molto più che per lo Stato centrale).Tutto questo determina la necessità di spostare il carico: maggiormente su chi ha di più, cioè gli evasori fiscali, rendite finanziarie, attività che pa-gano poco, e sui ministeri, riducendo il peso sui reddito medio-bassi, sul lavoro e le imprese, sulle Regioni e gli Enti locali.L’intervento sul piano fiscale può determinare nuove entrate da chi ha beneficiato dello scudo fiscale. Hanno pagato poco rispetto ad altri Paesi e si può mettere una sovrimposta, che permetta di avere entrate per allentare il patto di stabilità interno e quindi consentire a Comuni e Province di fare investimenti ed opere pubbliche utili per i cittadini e per la ripresa dell’economia.Si può far pagare di più alle rendite finanziarie, esclusi i BOT e i CCT, innalzando l’aliquota dal 12,5% al 20%. In questo modo si può ridurre l’ali-quota sui depositi di conto corrente (dal 27 al 23), rendere detraibile il 20% dell’affitto per gli inquili-ni, prevedere un’imposta secca del 20% sull’affit-to percepito dai proprietari, ridurre le imposte sul-

le famiglie (abbiamo presentato diverse proposte su cui era possibile sceglierne alcune, dal bonus famiglia di 3.000 euro annui, alle detrazioni per le spese di cura per l’infanzia, come asili nido e baby sitter, o per gli anziani, come quelle per le badan-ti, innalzando le fasce di accessibilità reddituali, o l’aumento delle detrazioni per i figli). Abbiamo proposto di aumentare le detrazioni d’imposta per le donne lavoratrici in nuclei familiari con figli a carico.Per le imprese abbiamo avanzato diverse propo-ste: eliminare tetti e click day per il credito di im-posta per le spese in ricerca e sviluppo e per gli investimenti nel Mezzogiorno, innalzare la fran-chigia IRAP per le piccole imprese, così come i limiti di fatturato e patrimonio per il forfettone fiscale, rivedere gli studi di settore, re-introdurre la detrazione d’imposta del 55% per gli interventi di efficienza energetica sugli edifici, ripristinare i “certificati verdi”.Altre risorse si possono recuperare dall’asta per l’assegnazione delle frequenze liberate dal digitale terrestre (se si paga per una distesa estiva o per un posto in un mercato ambulante, si può paga-re anche per le frequenze TV), dalla cancellazione di opere faraoniche come il Ponte sullo Stretto di Messina, dalla riorganizzazione degli uffici perife-rici delle amministrazioni centrali, dalla cancella-zione delle norme in deroga per gli appalti pub-blici (vedi Protezione Civile), così come rivisitando la spesa dei ministeri non con tagli lineari a una parte della stessa, ma valutando tutte le voci di spesa.In questo modo è possibile almeno dimezzare il taglio richiesto a Regioni, Province e Comuni, che metterebbe a rischio tutto il sistema di welfare, con pesantissime ricadute sui cittadini. Sarebbe inoltre possibile integrare le risorse per la scuola e la sicurezza e puntare sulla maggiore produttività

Manovra economica: le controproposte del PD

dell’On. Maino Marchi

della pubblica amministrazione, invece che sullo sfascio di tutto ciò che è pubblico.Avanziamo altre due proposte, non come modifi-che del decreto, ma come interventi per ridurre il costo della politica e favorire la crescita: - fare velocemente la riforma costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari e specializzare le funzioni di ognuna delle due Camere;- avviare ulteriori liberalizzazioni nei settori dell’energia, della distribuzione, dei servizi banca-ri, dei servizi professionali e del trasporto pubbli-co.L’insieme di queste proposte non è solo emen-damenti o proposte di legge. Deriva da un’altra idea, per rilanciare la crescita e per un fisco più equo, per ridurre la forbice dei redditi e la forbice nord-sud. Soprattutto deriva dall’idea di gover-nare e regolare la globalizzazione, con il prota-gonismo dell’Europa. Noi crediamo che l’Europa debba vedere politiche economiche più integrate relativamente alla vigilanza sui mercati finanziari, al coordinamento delle politiche fiscali, all’intro-duzione di tasse sulle transazioni finanziarie, per l’apertura ulteriore del mercato interno europeo e per un piano europeo per il lavoro.Proponiamo che l’Europa sia protagonista per introdurre regole e standard sociali e ambienta-li nell’organizzazione mondiale del commercio (WTO), con l’idea di allargare al mondo diritti so-ciali, diritti del lavoro e qualità ambientale, supe-rando una concorrenza basata sui costi, che ri-duce il valore del lavoro e procura forti danni al sistema ecologico.

Colpire gli evasori fiscali e le rendite finanziarie, riducendo il peso sui redditi me-dio bassi sul lavoro e le imprese e su gli enti locali.

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Le interviste agli Amministratori Comunali

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SALUMIFICIO

Stefano Mazzi 47 anni due figli, dopo una lunga attività nel volontariato e nell’associazionismo è stato nomina-to Assessore alla sua prima esperienza politica ammi-nistrativa. Vi sono state affidate le delicate deleghe della scuola, della mobilità ciclabile e del prgetto Campus.Assessore Mazzi, a un anno dal suo insediamento, che impressione si è fatto della scuola novellarese?Un’impressione sicuramente positiva. Nei molti in-contri tenuti con gli operatori del settore ho percepito motivazione, competenza, determinazione. La scuola è un mondo estremamente articolato, pregno di valori e impulsi positivi, ma al tempo stesso gravato da proble-matiche e congiunture sfavorevoli che, se non adegua-tamente affrontate, rischiano di minarlo nel profondo.Prima di entrare nel dettaglio, vuole ricordare ai letto-ri in cosa consiste il complesso di scuole presenti nel nostro Comune?Novellara dispone di due asili nido comunali (Birillo e Aquilone), di quattro scuole dell’infanzia di cui una comunale (Arcobaleno), una statale (Girasole) e due parrocchiali (Lombardini e Santa Maria), di un Istitu-to Comprensivo di cui fanno parte la già citata scuola Girasole, la scuola elementare Don Milani e la scuola media Lelio Orsi, un Istituto Professionale (Don Zefirino Iodi) e una Scuola di Musica. Una realtà estremamente complessa, con esigenze e problematiche differenti, sia in relazione alle diverse fasce d’età, sia in ordine alla pe-culiare natura di ciascuna di queste scuole, sia anche in conseguenza dei profondi mutamenti sociali verificatisi in un breve volgere d’anni.Partiamo dall’inizio. Ha qualche progetto in relazione al nido e alla scuola materna?Premetto con orgoglio che il nostro modello di scuola materna è il fiore all’occhiello dell’intero sistema edu-cativo. Ogni anno arrivano a Novellara delegazioni straniere con l’evidente intento di studiare un modello rivelatosi vincente e dalle potenzialità non ancora del tutto esplorate. Naturalmente tutto questo non ci indu-ce alla mera applicazione di un metodo, al contrario ci è di stimolo per cercare, grazie a nuove strategie, di mantenerci all’altezza di questo risultato di eccellenza. Oggi, ad esempio, si stanno facendo sperimentazioni che ripensano l’attuale divisione tra nido e materna, in vista di una sempre maggiore consonanza pedagogi-ca che abbracci tutto l’arco dei primi sei anni. Questo potrebbe dare maggiore dignità scolastica al nido oltre che una maggiore garanzia di continuità a tutto questo primo segmento educativo. Pur riconoscendo infatti a ciascuna delle diverse scuole presenti sul nostro territo-rio il pregio di una propria particolare fisionomia, ma-turata nel corso degli anni in virtù di una molteplicità di fattori, giudico altrettanto importante e necessario un

coordinamento pedagogico che ne faccia non più dei compartimenti stagni, ma corridoi di libera circolazione di idee, di confronto e di condivisione. Scuola elementare e scuola media: come sono e come vorrebbe che fossero.Sono realtà che funzionano egregiamente anche se na-turalmente non mancano i problemi. Uno di questi ad esempio è connesso all’inserimento degli alunni stra-nieri che non parlano l’italiano. Come risolvere il loro inserimento scolastico a fronte delle ovvie difficoltà che possono avere con la lingua del loro nuovo paese? In merito all’apprendimento della seconda lingua esistono grosso modo due scuole di pensiero: quella delle cosid-dette “classi ponte” che prevede inizialmente una clas-se per stranieri finalizzata esclusivamente all’apprendi-mento dell’italiano, e che i ragazzi frequentano per 2/3 mesi prima di essere accolti nella scuola dove hanno fatto l’iscrizione, e quella invece dell’inserimento diretto del ragazzo nella sua classe d’appartenenza, previo un breve periodo di affiancamento con una insegnante che fornisca i primi rudimenti. Confortati anche dal parere della maggioranza dei pedagogisti, Novellara ha opta-to per questa seconda soluzione. Riteniamo infatti che una classe per soli stranieri sia meno motivante all’ap-prendimento dell’italiano di quanto non lo sia una clas-se mista, in cui anche i rapporti amicali che si instaura-no tra i ragazzi giocano un ruolo molto importante nel riuscire a padroneggiare la nostra lingua. Fra le cose che certamente funzionano e di cui dob-biamo andare fieri c’è invece tutta una serie di progetti educativi, finanziati anche dall’amministrazione comu-nale, grazie ai quali ad esempio il tempo prolungato delle medie diviene tempo in cui letteralmente la cultu-ra non solo la si insegna, ma anche la si “fa”. Laboratori di storia, di arte, musica, esperienze teatrali, travalicano i confini dei programmi ministeriali e aprono alla cono-scenza diretta di realtà nuove nelle quali l’alunno ha la possibilità apprendere specifiche metodologie di ricerca e di estrinsecare doti personali altrimenti ignorate. Vor-rei ricordare che, in merito a questi laboratori, i ragazzi delle Medie hanno partecipato, e vinto, concorsi in giro per l’Italia. Questi riconoscimenti, oltre che lusinghieri dal punto di vista dei contenuti, sono vere e proprie boccate d’ossigeno in questi tempi di crisi e di tagli. I premi ottenuti consistono in materiale didattico ad alto contenuto tecnologico altrimenti inaccessibile.Quali sono in sintesi le linee guida che ispirano il suo operato nel mondo della scuola?La scuola che ho in mente io è una “Comunità Parteci-pata” e per partecipata non mi riferisco semplicemente agli attori principali, studenti e insegnanti, ma a geni-tori, nonni , cittadini, perché la scuola non è solo di

chi la “deve” frequen-tare, ma di chi ne ha la passione. E la vera passione è qualcosa che spontaneamente si traduce in contributi di ascolto, di idee, di tempo, di buona vo-lontà. Peccato che la vera passione non sia qualcosa che si possa imporre o pretendere: nasce e matura dalla lenta consapevolezza che solo, o soprattut-to, da una “buona” scuola può derivare una “buona” società. Scuola dunque non più come am-biente chiuso ed esclusivo ma come luogo aperto all’ incontro. Ecco allora che genitori “volenterosi” potreb-bero riunirsi in comitato e iscriversi all’albo dei volon-tari civici del comune allo scopo di entrare più incisiva-mente nelle questioni che riguardano la gestione della scuola. Potrebbero nominare un comitato di gestione per il coordinamento di piccole attività legate ad esem-pio alla manutenzione ordinaria dell’edificio scolastico ( tinteggiatura aule, sostituzione lampadine, piccoli la-vori di manutenzione..) e in tal caso ottenere dall’am-ministrazione comunale, ove necessario, il supporto di consulenza logistica, tecnica ed economica. I genitori, insieme al dirigente, sarebbero nella possibilità si stilare una lista di lavori da svolgere, stabilendone anche le priorità. Potrebbero organizzare e gestire le attività di supporto, ad esempio quella del Bicibus alle elementa-ri, così come già avviene per altre attività, tipo le feste di fine anno o il carnevale in piazza, o anche le attività opzionali dell’Auser e gli incontri serali con i genitori. In sostanza, una più stretta e proficua collaborazione dei genitori con l’amministrazione comunale e l’ufficio tecnico andrebbe a tutto beneficio della “loro” scuola.Un altro concetto che mi sta a cuore è quello dell’educa-zione intesa non semplicemente come trasmissione di un bagaglio precostituito, ma educazione anche come mezzo per “fare” la cultura, trovando spazi per progetti culturali che nascono da esigenze particolari legate al territorio, alla storia locale o a bisogni che la comunità sente come imprescindibili. Questo accresce nello stu-dente la sua personale sensazione di fattività e fa risco-prire all’insegnante il suo ruolo primario di intellettuale.Infine vorrei ricordare un altro valore, troppo spesso trascurato, cioè quello della tutela del bene pubblico. La massima cura e attenzione nella gestione degli edifici e degli spazi della scuola, oltre alla messa in sicurezza degli accessi, è un mio impegno prioritario. Fra i lavo-ri preventivati vi sarebbero la facciata e il cortile della scuola elementare di Novellara, il ripristino della pale-stra e dell’impianto elettrico nelle aule della scuola me-dia ed altro ancora. Ho detto “sarebbero” non perché siano interventi procrastinabili, ma perché i tagli della finanziaria li mettono tristemente in forse. Sottolineo anche che la tutela del bene pubblico non è qualcosa che riguardi solo le amministrazioni comunali. Va este-sa a ciascuno di noi. Scuola, piazza, parco, strada…non devo trattarle bene perché sono mie, ma soprattutto perché sono anche degli altri. Il rispetto delle cose in-somma trova un senso pieno e profondo unicamente nel rispetto degli altri.

Una comunità di volenterosi a sostegno di una scuola di qualitàE’ quanto auspica l’Assessore Stefano Mazzi che parla dei successi degli istituti novellaresi e illustra le linee guida del suo mandato.

di Eda Ferrabue

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In un frangente in cui emergono sempre più scandali legati alla corruzione in ambito politico e ammini-strativo l’agenda parlamentare è ormai da settimane occupata dal DDL intercettazioni finalizzato a regola-mentare l’uso e la divulgazione mediatica delle inter-cettazioni stesse.Scendendo nel dettaglio del decreto però emergono aspetti allarmanti che non possono che destare pre-occupazione per il futuro della nostra democrazia. Centinaia di reati, in presenza di tale decreto sareb-bero stati verosimilmente sottaciuti e non intercetta-bili dalla legge.Ritengo giusto tutelare la privacy delle persone, ma non utilizzare un simile pretesto per formulare una legge di questo tipo che agisce su tre piani: il primo e penso più rilevante sono i limiti imposti ai magistra-ti che potranno disporre di uno strumento come le intercettazioni in modo molto più vincolato e a mio parere “inefficiente” perdendo la possibilità di indi-viduare tutta una serie di reati gravi in modo più

diretto. Il secondo riguarda la libertà di informare e di essere informati. E’ legittimo evitare che vicende di tipo “pri-vato” infanghino l’onorabilità delle persone a vita, ma è altrettanto legittimo far conoscere e informare su fatti di rilevanza pubblica, cosa che non sarà più possibile.In terza istanza occorre ricordare che i costi delle intercettazioni nel 2009 sono state altamente infe-riori rispetto ai ricavi scaturiti da esse mediante l’in-dividuazione di numerosi reati fiscali e finanziari che hanno permesso di recuperare ingenti somme.Tutto questo sarà fortemente inibito in futuro. Occor-re rendersi conto della debolezza in cui le istituzioni si trovano e del vacillare di tutti quei principi che po-chi anni fa sembravano scontati.Da un lato vengono somministrati tagli scellerati agli enti locali e dall’altro vengono mozzate le armi che permettono di curarne il principale male ovvero la corruzione. Non è infatti mistero che una delle voci

di Alessandro Baracchi

Un paese meno sicuro e meno informatoCon il DDL sulle intercettazioni diventa più difficile scovare i criminali e si impedi-sce all’opinione pubblica di venire aconoscenza di fatti importanti.

Il Comune di Novellara ha aderito alla campagna infor-mativa e di mobilitazione organizzata da Legautonomie e Anci (Reggio Emilia) per protestare contro l’ultima mano-vra finanziaria del Governo. Sulla facciata dell’ingresso del-la Rocca dei Gonzaga è stata quindi installata una grande X rossa e sono stati distribuiti volantini e locandine per informare dei considerevoli tagli di risorse per i cittadini.Gli uffici comunali continuano a preparare delle previsioni per comprendere quale sarà l’ammontare dei tagli del-la manovra Tremonti. Gli ultimi prevedono un taglio del 23.33% nei prossimi due anni: il primo taglio nel 2011 sarà del 14%, pari a 291mila euro, a cui si dovrà ad ag-giungere un’ulteriore quota del 9.33% nel 2010, pari a 194mila euro, per un taglio totale di quasi 500mila euro. I pesanti effetti di questa manovra saranno ulteriormente aggravati dalla possibilità di non rispettare l’illogico mecca-nismo del patto di stabilità. Il Vice Sindaco con delega al Bilancio Barbara Cantarelli segnala forte preoccupazione perché: “Il Governo centrale sta inducendo anche i Comuni più meritevoli, dove i servi-zi alla persona e di welfare sono d’eccellenza, a compiere scelte molto difficili. Da mesi l’amministrazione comunale è in prima linea con Anci e Legautonomie per far valere la propria voce di piccolo Comune insieme a tante altre amministrazioni locali caratterizzati da un’ampia offerta di servizi. La Giunta, inoltre, già da tempo è impegnata sul fronte dei servizi alla persona nella scelta delle priorità; ma

che infierisce maggiormente sulla spesa pubblica sia proprio questa e tutto quel meccanismo di privilegi e di interessi incrociati che invece di essere smantella-to viene sempre più tutelato. Proprio per questo appare del tutto contraddittorio quel messaggio di rigore con il quale si promulga la finanziaria la quale, come noto, non fa altro che col-pire le classi medio basse. Il rigore si dovrebbe ap-plicare anche nella giustizia, non solo nell’economia.Così facendo presto ci sarà l’obbligo di avvertire l’in-teressato prima di intercettarlo…..Come circolo del mio paese (Novellara) abbiamo raccolto quasi un centinaio di firme contro questa legge in 2 ore di presenza in piazza. Invito tutti i cir-coli del PD della provincia a mobilitarsi per sensibiliz-zare l’opinione pubblica e a far comprendere la reale portata di questo provvedimento.

X rossa di protesta anche a NovellaraNei prossimi due anni oltre il 23% in meno di trasferimenti dallo Stato. La Giunta già operativa per stabilire le priorità

più che tagliare in modo illogico abbiamo attivato percorsi di dialogo e di condivisione per scegliere, in prospettiva, delle gestioni dei servizi sostenibili e che vadano a garanti-re il rispetto dei modelli in cui crediamo”.

La nostra Rocca ha sfoggiato uno sfregio rosso davanti al proprio ingresso., e non centra niente con il cinema all’aperto, la Festa dell’Anguria o la festa Celtica. Pre-annuncia in realtà un brutto spettacolo. La spiegazione di questo simbolo sta nel manifesto appeso all’ingresso del castel-lo che qui sotto riportiamo. La campagna informativa e di mobilitazione è promos-sa dai Comuni e dalla Provincia di Reggio Emilia che sono preoccupati della qualità e della quantità dei servizi che potranno ancora fornire ai propri cittadini…

AVVISO DI GARANZIA

Stanno tagliando sulla tua pelle.Il governo costringe il nostro Comune e la provincia a tagliare servizi con relativi posti di lavoro e risorse importanti per voi cittadini.Il Governo deve tagliare i veri sprechi e far pagare gli evasoriChiediamo una manovra più giusta.

di Simone Oliva

Non è un bello spettacolo…

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Nelle scorse settimane, l’assessore alla cultura e servizi al cittadino Paolo Santachiara ha ritirato dalle mani del Presidente della Provincia di Roma Nico-la Zingaretti il premio Tom Benetollo per il progetto Nessuno Escluso del Comune di Novellara, alla pre-senza di Don Luigi Ciotti di Libera Terra, di Marco Revelli e della moglie di Tom Benetollo.Il premio, istituito per ricordare la figura e l’operato del presidente dell’Arci prematuramente scomparso sei anni fa, viene assegnato dalla Provincia di Roma a quelle istituzioni locali che adottano buone pratiche sul territorio volte a migliorare la convivenza civile e a favorire l’inclusione sociale. Quest’anno ad aggiudicarsi i riconoscimenti, per le categorie ambiente e sviluppo sostenibile, pace e diritti umani, finanza etica, democrazia partecipa-ta e solidarietà internazionale, sono stati i seguenti Comuni: Gorizia, Amaroni (Cz), Novellara, Padova e Reggio Emilia.Un riconoscimento ancor più importante se si con-sidera che il premio, arrivato alla terza edizione, vie-ne conferito da parte della “società civile” (in giuria i massimi rappresentanti di ARCI, Legambiente. Ban-ca Etica, FNSI, Provincia di Roma e scrittrici impor-tanti come Chiara Ingrao) al progetto Nessuno Esclu-so per aver condiviso alcune feste religiose e civili ed aver saputo ridefinire il concetto di cittadinanza. La giuria ha assegnato questo premio al progetto Nessuno Escluso soprattutto per “gli elementi che caratterizzano il punto di partenza del progetto stes-so, non tanto l’interculturalità come risposta ad una emergenza, la valorizzazione dell’identità cittadina includendo i nuovi partecipanti di questo processo”. La giuria ha inoltre apprezzato “la continuità e sta-bilità, indipendente da “mode” o “mediaticità” del fenomeno migratorio. Infine, il coinvolgimento delle varie comunità pre-senti sul territorio nella realizzazione di incontri, fe-stival, scambi ridefinisce il concetto di cittadinanza,

rendendo questa esperienza un modello efficace e replicabile anche in altri contesti”. Sempre più amministrazioni da tutt’Italia, infatti, contattano il Comune per avere informazioni sulla condivisione delle feste, sui servizi di primo contatto degli stranieri (vedi cartella di benvenuto consegnata a tutti i nuovi residenti, italiani o stranieri che siano), i corsi serali d’italiano per adulti che prevedono anche nozioni sui servizi sanitari e regole per la promozio-ne del senso civico, il corso per acquisire la patente di guida, il progetto 5 per l’inserimento dei bambini non scolarizzati (italiani e non) nella scuola primaria e tanti altri progetti sperimentali i cui esiti sono estre-mamente positivi.

Novellara premiata per le buone pratiche locali

Ennesimo riconoscimento per il progetto “Nessuno Escluso”. Tante le Amministra-zioni che prendono ad esempio i servizi educativi e di partecipazione del Comune.

di Sara Germani - Segreteria del Sindaco

In elenco i componenti della giuria:• Raffaella Bolini (Segreteria Nazionale ARCI) • Tonio Dall’Olio (Responsabile Libera - International)• Roberto Natale (Presidente della Fnsi) • Chiara Ingrao (Scrittrice) • Maurizio Gubbiotti (Legambiente, Banca Etica) • Aldo Morrone (Direttore S. Gallicano) • Padre Giovanni La Manna (Responsabile Centro

Astalli) • Adriano Labbucci (Associazione CRS) • Gabriella Nicolosi (Uff. Progetti Speciali Provincia

di Roma) • Simona Restante (Gabinetto del Presidente Pro-

vincia di Roma)

Le proposte sono diversificate per andare incontro all’ete-rogeneità dei bisogni di apprendimento.Il tentativo di documentare e di rendere visibile quanto re-alizzato a scuola non vuole essere esibire, mostrare, appa-rire, nascondere i problemi. Le difficoltà del coordinare il lavoro di 25 persone con backgrouds diversi è una costante che non può essere eli-minata, è normale che ci siano ostacoli, anche enormi, da superare.

È nostro dovere professionale, però, non focalizzare la nostra attenzione solo sui problemi, riuscire a vedere le potenzialità di ciascuno, le eccellenze, rendere orgogliosi i ragazzi del lavoro che hanno affrontato e compiuto.Documentare, inoltre, significa essere consapevoli dei per-corsi effettuati, osservarli per migliorarli, essere visibili sul territorio perché la scuola non è un ente che raccoglie i ragazzi in un luogo separato, ma vuole essere parte della comunità, essere visibile e vivibile anche dai cittadini che non hanno contatti con il mondo scolastico. In occasione, allora, del Festival Uguali-Diversi di settem-bre, che quest’anno parla dei giovani, la scuola di Novella-ra ha deciso di partecipare perché di fatto lavora con loro dai primi anni di vita ed è testimone del loro percorso di crescita. Video, pubblicazioni, confronti pubblici saranno opportunità per i cittadini di vedere e conoscere le realtà educative che viviamo. Dopo la legge sull’autonomia scolastica del ’99, ogni isti-tuto definisce, compatibilmente con le risorse che ha a disposizione, le linee guida con cui raggiunge gli obiettivi nazionali; anche la scuola di Novellara ha compiuto delle scelte, in dialogo con le esperienze vicine, attraverso mo-menti di confronto distrettuali. Siamo consapevoli che i ter-ritori come Luzzara, Gualtieri e Guastalla hanno compiuto scelte anche diverse, in particolare in merito all’integrazio-ne degli alunni stranieri. Ma la nostra scuola crede nell’ integrazione delle competenze di tutti gli alunni, stranieri e non, prevede l’inclusione e non l’allontanamento, sia pur temporaneo, dal proprio gruppo di coetanei, questo nel riconoscimento di bisogni di apprendimento specifici. Sottolineiamo la nostra autonomia, anche riguardo alle diverse posizioni politiche, perché lavoriamo con i figli di tutti e per dare a tutti e a ciascuno le stesse opportunità di successo e di crescita.

Lo Staff dell’Istituto Comprensivo di Novellara

Le nostre buone pratiche per i giovani di domaniE’ nota la volontà della scuola di raccontare la propria identità e le proprie esperienze alla collettività. Da alcuni anni, in particolare, noi insegnanti ci impegniamo a documentare le attività più significative che viviamo nella quotidianità e che arricchiscono le didattiche delle discipline scolastiche.

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L’URP informa... rubrica a cura dell’ufficio relazioni con il pubblico

SOSPENSIONE DEL SERVIZIO DEL DIFENSORE CIVICOIl Difensore Civico sospende il servizio per il periodo estivo su tutti gli otto comuni dell’Unione Bassa Reg-giana dall’1 al 22 agosto. Riprenderà l’attività il se-condo e quarto martedì del mese dalle ore 16.00 alle ore 18.30.

NOTIZIE DALL’URP DIRETTAMENTE SUL TUO CELLULAREDa qualche mese è attivo presso l’URP il servizio di informazione tra-mite SMS.Se vuoi ricevere messaggi di pubbli-ca utilità e comunicazioni di servizio dal Comune puoi lasciare il tuo nu-mero di cellulare presso gli Sportelli Urp o inviarlo per posta elettronica ([email protected]).Per maggiori informazioni consulta il sito del Comu-ne alla voce “Mi interessa > Essere informato”.

OBIETTIVO 1000 - ISCRIVITI ALLA NEWSLET-TER DEL COMUNEPer ricevere direttamente sulla tua casella di posta elettronica le iniziative promosse dal tuo Comune su iniziative culturali, biblioteca, teatro, Novellara Noti-zie News e Uguali_Diversi, puoi iscriverti alla nostra Newsletter nella sezione “Servizi on-line/Newslet-ter”.

URP INFORMA All’URP e’ attivo ser-vizio di messaggeria Bluetooth.Per essere sempre in-formato sulle manifestazioni più importanti che coin-volgono il tuo Comune, ti invitiamo ad attivare il tuo cellulare e ad accettare i messaggi in arrivo presso la Sala d’attesa URP.

CARTA D’IDENTITA’: VALIDITA’ PER L’ESPATRIOA partire dal 12 giugno 2010, i cittadini dei Paesi dell’Unione Europea possono viaggiare nella Repub-blica di Serbia avvalendosi anche della carta di iden-tità valida per l’espatrio e non solo del passaporto.Tuttavia si avvisa che sono state segnalate difficoltà nel riconoscere valide le carte d’identità per le quali è stata prorogata la validità per ulteriori 5 anni nel-le frontiere dei paesi di: Bulgaria, Egitto, Guadalupa, Macedonia, Martinica, Romania, Svizzera, Tunisia, Turchia e Bosnia Erzegovina.

Pertanto, allo scopo di scongiurare respingimenti alle frontiere, si consiglia ai viaggiatori diretti verso le de-stinazioni in questione di munirsi comunque di pas-saporto o di richiedere all’URP il rilascio di un nuovo documento.Si ricorda in ogni caso che è buona regola prima di recarsi in paesi esteri informarsi presso le Rappre-sentanze diplomatico-consolari presenti in Italia sui documenti richiesti per l’ingresso.

BONUS GAS: VERIFICA LA COMPENSAZIONE SULLA TUA BOLLETTAChi ha richiesto il Bonus Gas è invitato a verificare che nella bolletta sia inserito un messaggio nel qua-le si comunica all’utente l’avvenuta ammissione alla compensazione.La dicitura sarà la seguente: “La sua fornitura è am-messa alla compensazione della spesa per la forni-tura di gas naturale (cosiddetto Bonus Sociale Gas) ai sensi del decreto-legge n. 185/08. La richiesta di rinnovo deve essere effettuata entro: mese/anno”.Inoltre in ogni bolletta l’importo relativo all’applica-zione del bonus verrà indicato in una voce separata.

STAGIONE VENATORIA 2010Si è riaperta anche quest’anno la stagione di caccia per la provincia di Reg-gio Emilia.E’ possibile consultare il calendario venato-rio con date, specie e quantità cacciabili per la stagione 2010/11 sul sito del comune (sezio-ne Io Sono > Sportivo) oppure sul sito della Provincia (sezione “Ambiente”).In alternativa il calendario può essere ritirato all’URP. Il rilascio del tesserino è immediato. I cittadini stra-nieri ed i residenti all’estero che volessero farlo do-vranno rivolgersi direttamente alla Provincia. Obblighi e divieti principali del cacciatore:- praticare l’attività venatoria lontano da strade e case, rispettando le distanze previste dalle norme;Nelle valli di Novellara e Reggiolo, nelle Zone di pro-tezione speciale (ZPS), è fatto divieto di:- abbattere esemplari appartenenti alla specie moret-ta (Aythya fuligula);- effettuare l’anticipazione dell’esercizio venatorio al 1° settembre con l’eccezione della caccia di selezio-ne agli ungulati;- addestrare ed allenare i cani ai sensi dell’articolo 7

del calendario venatorio 2010-2011, prima del 1° settembre.

BIBLIOTECA COMUNALE: ORARIO ESTIVODurante il periodo estivo la Bibliteca G. Malagoli sarà aperta nelle seguenti giornate:Martedì dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00Mercoledì dalle 9.00 alle 13.00Giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 Venerdì dalle 09.00 alle 13.00Sabato dalle 09.00 alle 13.00 Per informazioni: tel. 0522 655440 - [email protected] CHIUSURA ESTIVA: DAL 10 AL 14 AGOSTO COM-PRESIRicordiamo di segnalare direttamente alle operatrici della Biblioteca, telefonando allo 0522-655419-440 famigliari anziani che per problemi di salute o di di-sabilità non possono direttamente prendere in pre-stito libri, riviste o dvd. Un volontario di Leva Giovani consegnerà presso l’abitazione il volume richiesto.

EMERGENZA CALDO: UN AIUTO DA PARTE DELL’AUSLPer aiutare le persone che rimangono in città nei giorni più caldi e che possono avere bisogno d’assi-stenza socio-sanitaria o semplicemente di scambiare due parole al telefono, è stato attivato un Centro di Ascolto allo 0522.320666, attivo tutti i giorni com-presa la domenica dal 10 giugno al 10 settembre 2010 dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

UFFICIO SCUOLA - PRESENTAZIONE DOMANDE DI RIDUZIONE SULLE RETTE SCOLASTICHEDal 1° luglio al 30 settembre 2010 i genitori dei bam-bini che frequentano i Nidi e Scuole dell’infanzia:- NIDO BIRILLO,- NIDO AQUILONE,- MICRONIDO ANTHEIA,- SC. DELL’INFANZIA COMUNALE ARCOBALENO,- SC. DELL’INFANZIA STATALE GIRASOLE, possono presentare domanda di riduzione delle ret-te all’Ufficio Scuola e all’Ufficio Protocollo (apertura martedì-giovedì-sabato dalle 09.30 alle 12.30) op-pure all’URP negli orari di apertura (vedi spazio nella pagina). E’ indispensabile allegare alla domanda la dichiara-zione I.S.E.E. relativa ai redditi 2009.Per le Scuole dell’infanzia parrocchiali “Lombardini” e di Santa Maria, i genitori devono rivolgersi alla se-greteria della Scuola Lombardini.

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CENTRO REVISIONI AUTOVEICOLI E MOTOCICLICON AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE

INSTALLATORE AUTORIZZATO IMPIANTI

GPL E METANO

N.B.Si rettifica la data di chiusura per ferie del forno CURRIERI, rispetto a quan-to pubblicato sul numero scorso.

La data di chiusura è la seguente dal 25 luglio all‘8 agosto 2010

Le domande di riduzione per i servizi di mensa e trasporto verranno invece presentate nel mese di settembre.Per informazioni: www.comune.novellara.re.it (Ser-vizi on-line > Procedimenti > Riduzione rette scola-stiche).

PEDALANDO D’ESTATEL’associazione 9PedAli di Novellara (RE) promuove e sviluppa la cultura e la pratica di un uso abituale della bicicletta quale mezzo di trasporto semplice, economico ed ecologico agendo in cooperazione con tutti coloro che, nei più svariati campi della vita culturale e sociale, operano in difesa della dignità umana, della pace, dell’ambiente, dell’ecologia e per la solidarietà tra gli uomini e i popoli. La sede dell’associazione è in viale Montegrappa 34 a Novellara. Ci si ritrova il primo lunedì feriale di ogni mese alle ore 21.00(in caso di festività si slitta di una settimana).Dal 17 maggio 2008 9PedAli fa parte della FIAB, Fe-derazione Italiana Amici della Bicicletta.Ecco le iniziative per il mese di agosto:Pedalate last-Minute (pedalate improvvisate tra sole, afa e zanzare dedicate a coloro che ad agosto riman-gono a casa.Sabato 28 e domenica 29 agosto – Il Delta del Po (L’abbazia e il mare: Goro, Pomposa, Comacchio e Lido di Spina. Due giorni insieme pedalando tra fiu-me e mare). Partenza ore 9.00 stazione di Novellara Per Informazioni: http://associazione9pedali.jimdo.com oppure e-mail: [email protected]

Si in effetti ci possiamo definire così, dei giovani che operano per e con i giovani, ma non solo; infatti i Pionieri svolgono attività nelle scuole e coi bambini, nella casa protetta e con gli anziani, in caso di emer-genza per calamità naturali. Queste sono solo alcune delle tante attività che i pionieri si apprestano a fare.Ma in particolare ora vi vogliamo riportare la nostra ultima esperienza e attività svoltasi nei mesi di aprile e maggio presso le scuole elementari del comune di Novellara.“Basta un gesto”.In accordo con il Preside e alcune maestre abbiamo deciso di rivolgere l’attività alle classi 1’,2’ e 3’; l‘ar-gomento principale verteva sull’igiene della persona e dei luoghi che ci circondano.I bambini si sono dimostrati interessati ai temi trattati e crediamo si siano pure divertiti.Le lezioni non le abbiamo pensate di tipo frontale, come se fossimo insegnanti, bensì abbiamo cercato di creare lezioni interattive, dove tutti potevamo ri-portare le proprie esperienze, domande, perplessità. Una sorta di educazione peer to peer.Speriamo di esser riusciti nel nostro intento.Si è parlato della pulizia delle mani, dei denti, dei capelli e del corpo. Ma anche dell’ambiente che ci circonda dove spesso ritroviamo tanti microbi cattivi. Come fare in caso ci si procurino piccole ferite.A conclusione dell’attività abbiamo chiesto a tutti i bambini di rispondere ad alcune domande, così da riassumere quanto esposto e verificare il nostro ope-rato, perché anche noi Pionieri abbiamo da impa-

Chi sono i Pionieri della Croce Rossa Italiana?

“Sono dei ragazzi che fanno divertire i bambini e gli anziani che non stanno bene”.“Sono dei giovani che fanno attività con i bambini”. “Sono ragazzi giovani”.

rare.Per concludere si riportano alcune risposte dateci dai bambini.Cosa sono i batteri e dove si formano?“Sono germi invisibili e si formano dappertutto”“I batteri fanno ammalare, e si formano nella spor-cizia” (Andrea)“Sono bestioline che stanno nello sporco” (Veronica)Se ti graffi una mano cosa devi fare?“Devo lavarmi la mano, disinfettarla e metterci una garza o un cerotto che lasci respirare la pelle” (Gian-luca e Francesca)“Devo usare il disinfettante, poi la garza e il cerotto” (Debora)“Vado a chiamare la mamma o il papà, poi mi lavo la ferita e metto una garza. Non bisogna sporcarsi se no vengono i microbi” (Federico)Dopo aver giocato in cortile, la mamma prepara la merenda. Cosa bisogna fare prima e dopo mangia-to?“Mi lavo le mani prima di mangiare, poi mi lavo i denti” (Daniele)“Bisogna lavarsi le mani se no i batteri vanno sul mangiare e portano malattie e poi dopo mangiato mi lavo i denti” (Nicolò e Davide).Il gruppo Pionieri di Novellara ringrazia il Preside, le Maestre, ma soprattutto i bambini che hanno parte-cipato attivamente alle nostre lezioni.Grazie. Speriamo di ritrovare qualcuno di loro tra qualche anno come volontario del nostro gruppo.

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…perché mai il professor Manghi ci dovrebbe rac-contare di Zidane, in uno spettacolo spassoso, e del più famoso “colpo di testa” del mondo del calcio? E Romano Prodi cosa verrà a dirci di nuovo in piazza Unità d’Italia che tante volte l’ha visto a passeggio? Ma soprattutto il grande mistero è se il gruppo rap di Elio Germano (premiato a Cannes) sarà presente e se ci sarà anche la band Bud Spencer Blues Explo-

Cosa ci fanno Zidane, Prodi, Elio Germano e Bud Spencer a Novellara?Uguali Diversi (atto terzo) parla dei giovani con i giovani e con i meno giovani. In cinque parole (passioni, Europa, lavoro, tribù e new media) si cerca di capire questo universo che tutti attraversiamo ma che a volte ci dimentichiamo di aver vissuto.

di Simone Oliva

sion (senza il mitico Bud)…Tanti sono i nomi confer-mati e tanti ancora da confermare per quello che è il terzo atto di un festival tanto apprezzato fuori di No-vellara quanto a volte incompreso tra i novellaresi. In questo nuovo appuntamento aumentano i part-ner che appoggiano la programmazione. Correggio si riconferma un importante compagno di viaggio e a questo Comune si allinea anche Boretto che par-

tecipa per la prima volta al Festival. Non mancano i patrocini della Provincia e della Regione e tanti altri importanti partner che non starò qui ad elencare. Ricordo solo che il primo anno (2008) il festival ap-profondì il tema dell’immigrazione e lo scorso anno quello della crisi proponendo modelli alternativi di sviluppo. Quest’anno invece si parlerà di giovani. Intendiamoci, non che gli scorsi anni si fosse par-lato di altro. Chi sono gli italiani che ora emigrano a causa della crisi e della scelte culturali del Gover-no? I Giovani. Umilmente allora ci siamo permessi di immaginare una nostra ouverture stampata del festival con due interviste a Giovani novellaresi che stanno “combattendo” per essere accolti e ammessi nel mondo dei grandi. Alessio Ligabue, ricercatore universitario, ci racconta la sua forzata migrazione francese, mentre Adriano Tirelli e Marco Bartoli ci racconteranno del loro progetto. Per il resto il festival Uguali Diversi Giovani.con il 10,11 e 12 Settembre saprà certamente essere più interessante (e anche divertente) di quanto non possa essere questo no-stro “Speciale Giovani Speciali”.

“La passione è iniziata circa dieci anni fa – inizia a rac-contare Adriano – abbiamo cominciato ad andare sulla tavola (lo skateboard ) con un gruppo di amici. Ci trovava-mo in posti come parcheggi, piazzali o campetti per girare e provare un poco di tricks ( evoluzioni ) viste su riviste specializzate e da qualche ragazzo più grande di noi. Con il passare del tempo sentivamo la necessità di avere un posto nostro dove poter stare senza disturbare nessuno. Il parcheggio non andava bene perché era delle macchine, il piazzale era dei pedoni e il campetto era di chi giocava a basket. Noi eravamo sempre “in prestito” e mal sopportati … più spesso, cacciati”. Continua Marco: “ Si, addirittura all’ inizio ci trovavamo nel garage di un mio amico…dove non è che si possa fare gran ché. Abbiamo cominciato a fare gruppo, ma il vec-chio spazio adibito alla pratica dello skateboard e del pat-tinaggio ,vicino al campo da tennis , era stato smantellato. In un secondo momento, con l’aiuto del Centro Giovani, erano state poste delle rampe, mentre altre strutture le avevamo costruite noi , investendoci anche soldi nostri. Avevamo portato divani e sedie per poter stare insieme… ci eravamo fatti un bel gruppo… ma un giorno tutto finì a

Skate Park perché?Il giovane laureando in Ingegneria Adriano Tirelli e Marco Bartoli, diplomato in lingue, ci spiegano perché andare in Skate Board non significhi necessariamente essere teppisti o qualcosa del genere ..

di Simone Oliva

causa di qualcuno che alla notte andava lì e rovinava le no-stre strutture oltre che fare un gran casino … non abbiamo mai capito chi ce l’avesse tanto con noi … ma a causa di questi ripetuti episodi , il comune decise di ripren-dersi l’area che ci aveva concesso ” La memoria ripercorre la prima loro età in cui si esce e si sta in-sieme con gli amici. Non per fare casino, ma per imparare e miglio-rarsi in una disciplina molto tecnica come lo Skate Board.“I primi passi burocratici per costru-ire lo Skate Park li facemmo con il Sindaco Calzari… - dice Marco - poi se ne è riparlato con l’Assessore Carletti e con l’Assessore Ragni. Cin-que anni fa ci organizzammo come gruppo e, in occasione del Bilancio Partecipativo, propo-nemmo la nostra idea”Adriano: “Vincemmo ma siamo ancora qui, in attesa. Ol-tre lo Skate Board abbiamo altri impegni: lavoriamo, stu-

diamo, suoniamo in una band , giochiamo a Basket … Ma in questi dieci anni non abbiamo mai abbandonato la speranza che qualcosa per chi pratica lo Skateboard pos-sa essere fatto. Nel frattempo siamo cresciuti , e ormai , dopo anni, è naturale spostarsi da Novellara e fare anche molti chilometri per andare in Skatepark che ormai stanno aumentando di anno in anno sul territorio Italiano. Vor-remmo invece dare la possibilità che non abbiamo mai avuto, ai ragazzini – e non solo – che si affacciano a que-sta disciplina , e cioè la possibilità di trovare una struttura del genere a poche pedalate di bicicletta da casa propria. “E’ vero – lo sostiene Marco – si strumentalizza la ricerca

di una migliore messa in sicurezza della percorribilità delle strade per i ragazzi poi non ci si rende conto che questi devono percorrere chilometri per trovare degli spazi adatti a loro. Facciamo in modo che i ragazzi non debbano scap-

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Di cosa ti occupi nelle tue ricerche?I miei studi di laboratorio si inquadrano all’interno delle ricerche sul cancro. Più precisamente mi sono occupato di molecole ad azione antitumorale pubblicando diversi arti-coli in riviste specializzate. Quest’anno ho iniziato nuove ricerche sulla caratterizzazione di proteine coinvolte nella replicazione e riparazione del DNA.Quale è stato il tuo percorso scolastico?Sono laureato in biotecnologie ad indirizzo farmaceutico. Successivamente ho conseguito la laurea magistrale in biotecnologie farmaceutiche. Nel 2007 ho iniziato il dotto-rato (PhD) in Scienze e tecnologie dei prodotti per la salute. Ho iniziato il mio rapporto di collaborazione con l’ Ecole Polytechnique con un dottorato e ora mi trovo ancora qui a Parigi dove sto facendo ricerca stipendiato dal CNR (Cen-tro Nazionale Ricerca) Francese.Sei di Santa Maria, a due passi da Reggio Emilia, a poco più di quaranta minuti da Bologna e qualcosa come due ore da Milano e con le tue competenze devi andare a lavorare in Francia…Hai sbagliato treno oppure è vera-mente una necessità?L’esperienza internazionale é fondamentale per la crescita professionale di un ricercatore, soprattutto se questa av-viene in realtà tecnologicamente avanzate e propense alla ricerca. Le collaborazioni internazionali sono alla base del nostro lavoro, confrontandosi con realtà diverse si cresce molto. Devo poi aggiungere che le possibilità professionali in Italia sono molto scarse e quasi assenti a fronte poi di una remunerazione poco dignitosa. Che rapporto hai con gli altri immigrati come te che sono costretti a spendere le proprie competenze oltralpe?Il rapporto è buonissimo, sul lavoro tutti sanno inglese e francese e non ho nessun tipo di problema. Dopo un anno a Parigi ho imparato bene il francese e proprio la settimana scorsa mi é capitato di aiutare “col mio francese” un colle-ga Bielorusso ad aprire un conto in banca. Francia e Italia sono molto simili per usanze e costumi quindi mi sono inserito facilmente.Sembra che in Italia ci sia una forte avversione agli im-migrati e ai giovani ricercatori. Secondo te è un luogo comune? Negli altri stati come va?In Italia è proprio cosi, c’è avversione. Anche se sono due avversioni completamente diverse. Gli immigrati sono presi come capo espiatorio del malessere dell’Italia come se l’economia italiana fosse governata da loro, accusare

La Ricerca della felicità e del…lavoroC’è chi cerca illavoro e c’è chi ha fatto della Ricerca il proprio lavoro. Dieci doman-de a Alessio Ligabue che da Santa Maria si è trasferito in Francia per onorare gli studi fatti.

di Simone Oliva

qualcuno permette agli altri di essere sollevati dalle pro-prie responsabilità. L’avversione verso i giovani ricercatori e verso la ricerca in Italia non è altro che un esempio di quanto poco si investa in cultura nel nostro paese, tendo a precisare, formato in maggioranza da italiani e non da immigrati. La cultura sviluppa il ragionamento e di con-seguenza la comprensione della vita di tutti i giorni oltre che la capacità di argomentare, difendere e mettere in di-scussione le proprie posizioni. All’Italia probabilmente non servono figure di questo tipo... L’Italia come spende i propri soldi per la Ricerca?Il nocciolo della questione più che la scarsità dei fondi sono i controlli. Alcuni fondi sono controllati molto bene e si sa benissimo dove e come si spendono ed i risultati con-seguiti e riconosciuti, in generale appartengono a questa categoria. Altri fondi invece, parlo di quelli destinati alle in-frastrutture (laboratori, cappe chimiche, uffici, ecc.), sono gestiti con meno “lungimiranza” senza mettere la ricerca in primo piano. Sui costi della ricerca pesano in manie-ra considerevole anche gli stipendi del personale a tempo indeterminato (professori, tecnici, ecc..) poco soggetti a verifiche di produttività, ricadendo ancora una volta in un possibile spreco di risorse.Torneresti a lavorare a casa oppure l’Italia vista da lonta-no non è poi così male…Certo che ci tornerei ma le condizioni economiche e le prospettive di carriera mi fanno subito scartare l’ipotesi Italia: stipendio basso con forme di contribuzione tra le più fantasiose possibili, offerta di lavoro scarsa, fondi per acquisto di attrezzature da laboratorio scarsi, a 29 anni sei troppo giovane per fare tutto, possibilità di carriera nulla e non ultimo c’è la triste pagina della corruzione. Comunque credo che esistano delle isole felici anche in Italia, ma sono appunto isole felici..Cosa ti manca di santa Maria a parte il Lambrusco della gloriosa cantina Sociale di Vezzola che produceva tuo pa-dre Lino ora felicemente in pensione?Mi manca la mia ragazza, la mia famiglia, gli amici di una vita. Mi manca anche capire cosa dice la gente per strada (a Parigi non capisco il chiacchiericcio per le strade) e ve-dere i posti e i luoghi in cui sono cresciuto perche solo lì mi sento veramente a casa. Dove ti vedi tra dieci anni?In Europa

pare da Novellara, già questa sarebbe una conquista in fatto di sicurezza stradale per tutti.”L’alibi di tutelare le traiettorie seguite dai ragazzi nei loro tragitti non funziona più. Non è cacciandoli lungo “strade sicure” che si fa il bene della comunità. La loro presenza in paese potrebbe anche potenziare la sicurezza privata dei cittadini e dei residenti.Adriano: “Io credo che si possa stare più tranquilli in un quartiere “vivo” e frequentato piuttosto che in un luogo deserto. Frequentato e tranquillo: le due cose non si esclu-dono .”Marco: “C’è molta disinformazione e abusi di luoghi comu-ni circa l’ambiente dello Skate Park. Di fatto è un’inezia (500 metri quadrati) rispetto all’area to-tale del Parco. Come per tutti gli spazi pubblici scriveremo un regolamento interno e lo discuteremo con Comune e quartiere. In modo tale che si possa avere una visione a 360° di tutte le esigenze di chi utilizza la struttura e di chi deve convivere con essa .In più possiamo ipotizzare che le strade di accesso venga-no limitate ai soli residenti…lasciando fuori dalla zona auto e motorini rumorosi. Ci muoveremmo per strada in Skate, è ecosostenibile ma non è legale …. Peccato! Abbiamo delle proposte per trovare delle soluzioni e parlando con i cittadini del quartiere potremmo cercare soluzioni per una convivenza il più pacifica possibile.”Adriano: “I così tanto temuti “teppisti” non siamo noi. Sono i figli della noia. Quelli che si trovano in un luogo che non gli appartiene e che non hanno nulla da fare perché non c’è nessuna proposta per loro. Lo Skate Park offre qualcosa e questo potrebbe aiutare a creare appartenenza e rispetto.”“ E’ vero anche che – lo interrompe Marco – alcuni resi-denti dicono che ultimamente la situazione al Parco Daolio stia migliorando soprattutto grazie all’intervento dell’Am-ministrazione con l’Assessore ai Giovani Youssef Salmi. ”Un sogno, un’idea, un progetto che diventerà realtà. Ecco come ci si scontra con la dura legge della burocrazia. Per crescere i ragazzi non hanno bisogno di avere, ma soprattutto di desiderare…e di essere supportati dagli adulti.“Certo noi abbiamo desiderato a lungo…– dice Adriano – Dieci anni fa non avrei mai immaginato di arrivare a progettare uno Skatepark , e da quando abbiamo vinto il Bilancio Partecipativo, ho progettato almeno trenta diversi Skatepark. L’ufficio tecnico ha sempre accolto i progetti e li ha continuamente rivisti e ridimensionati a seconda del budget e del luogo ipotizzato.”Si è quindi cominciato a parlare del Parco Augusto Da-olio come luogo che avrebbe potuto ospitare lo Skate Park in concomitanza con l’avanzamento dei progetti dello stesso e con la reale e prolungata richiesta della struttura da parte degli appassionati. “Si - continua Adriano - da qualche anno a questa parte il Comune ha cominciato a renderci partecipi del progetto del Parco , richiedendoci la progettazione della struttura per la pratica dello Skateboard . Il progetto è passato così ad un livello superiore cercando di integrare le superfici in cemento con elementi di vegetazione , in modo da ridurre l’impatto visivo e preparare la struttura ad essere accolta in un parco.I costi sono sempre un problema. Parliamo di ottantami-la euro che in un momento di crisi sembrano una enor-mità. C’è l’opposizione che dice di spenderli mettendo in sicurezza i percorsi casa-scuola, alcuni cittadini invece dicono che è inutile spenderli per una cosa del genere dal momento che nella loro visione di Parco Cittadino lo Skatepark non rientrerebbe assolutamente. Insomma tanti punti di vista e tante idee ..

“Noi abbiamo desiderato a lungo, – ripete Marco – im-maginiamoci che il Comune abbia rateizzato in dieci anni, tempo di attesa dalla nostra prima richiesta, risulterebbe un investimento pari a ottomila euro l’anno. E’ molto? Ri-cordo poi a chi vuole spendere il budget in altro modo che cinque anni fa abbiamo vinto il Bilancio Partecipativo, que-sto vuol dire che il Comune aveva in mente di finanziare le nostre idee con soldi e non pacche sulle spalle. Dopotutto penso che questa attesa e questo continuo impegno deb-bano essere presi in considerazione. Ne abbiamo ancora diritto? Ottantamila euro non sono pochi , ma ad esempio un semplice campo da basket esterno, senza tribune, co-sterebbe circa centomila euro. Chiediamo l’impossibile?”

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Siamo arrivati in punta di piedi mia moglie ed io, per non disturbare, un sabato mattina di inizio giugno.La meta era Lamon, un paese di poco più di tremila abitanti cresciuto a seicento metri d’altezza là dove la provincia di Belluno si incunea e si fonde col Trentino orientale. Sapevo che in quel territorio la coltivazione del fagiolo era una tradizione consolidata e, di que-sto, il paese ne andava fiero. Mi incuriosiva l’idea di una zona d’Italia, ristretta ed arroccata un po’ in disparte, che caparbiamente coltivava il suo oro, il fagiolo tipico di Lamon. Io, come rappresentante del nostro gruppo podistico, m’ero preso l’incarico di mettere un po’ le basi per poter organizzare una staffetta, come siamo soliti fare in questo periodo dell’anno, che partisse da Novellara e raggiungesse Lamon.La piantina della nostra scorribanda era la seguente: partire dalla stalla di un nostro allevatore di mucche formentine (di razza rossa reggiana) che avevo già contattato e di cui avevo ricevuto la piena disponibili-tà, per arrivare in un altro posto dove un’altra tipicità veniva portata avanti: Lamon. Occorreva però penetrare nelle linee del nemico-amico. Ero andato là apposta. Dopo qualche peripe-zia iniziale per andare a chiedere nel posto giusto, ci siamo trovati nel giro di poco nella sala dove l’intero governo del paese, sindaco compreso, si riuniva abi-tualmente. Mi ha sorpreso già da subito la loro cu-riosità, la loro sorpresa e la loro immediata disponi-bilità. Quasi all’unisono, si sono dati da fare, ognuno con proprie mansioni, a mettere in piedi quello che io ero andato là a chiedere. Un piccolo ricevimento

al nostro arrivo. Debbo dire che, a staffetta conclusa, hanno tenuto fede ampiamente a ciò che avevano promesso e solo la giornata inclemente ha impedito una partecipazione più ampia dell’intero paese.Una esposizione sotto una pioggia battente, del par-migiano-reggiano vacche rosse che Novelli Maurizio era venuto personalmente a presentare, insieme a due pentoloni di fagioli diversamente conditi pre-sentatici da qualche signora del posto nel loro tipico abito tradizionale… tutto ciò è stato il connubio tra due prodotti autentici e due popolazioni fiere e arti-giane della vita. Ricordo, tra le tante cose, due fatti che in particolare ho molto gradito. Il primo è un po’ personale e si riferisce al momento in cui, uno di loro (penso fosse il vicesindaco) mi ha detto che avevo sfondato una porta aperta. Il secondo è stato quan-do, al momento del congedo dalla nostra apertura di questo caloroso fronte, mia moglie ed io ci sia-mo avviati per andare a mangiare qualcosa. Mentre camminavamo, arriva vicino a noi un pulmino dal quale scende un nutrito crocchio di ragazzi che pre-sumibilmente tornavano a Lamon da qualche scuo-la di Feltre. Si rincorrevano, si facevano sberleffi, si davano appuntamento per il pomeriggio, vociavano tra di loro sorridenti come le cicale in questo periodo stridono tra gli alberi. Ho condiviso profondamente la loro gioia espansa e ho capito in quel momento che Lamon farà di tutto per tutelare e ravvivare la sua generosità e la sua autenticità.Grazie a tutta la giunta comunale e, fra essa, al sin-daco Vania Malacarne, simpatica e degna rappresen-tante di questo bel paese.

di Brenno Becchi

La vacca rossa reggiana e il il fagiolo di Lamon protagonisti di una indimenticabile staffetta podistica

...è ora di comunicare on-linePubblicità per Web

www.ilportico.wordpress.comla voce dei novellaresi

Telefono 0522/652131

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RingraziamentoVorrei approfittare dello spazio concessomi per rin-graziare tutti coloro che hanno contribuito con la loro partecipazione alla buona riuscita di questa nuova e stupenda staffetta podistica Novellara – Lamon. Un connubio fra il nostro tipico parmigiano-reggiano delle vacche rosse e i loro pregiati fagioli. Dall’azienda agri-cola di Novelli Maurizio resosi subito disponibile ad organizzare la partenza presso la propria azienda in via Colombo e a venire ad accoglierci all’arrivo a pre-parare gli assaggi del suo tipico prodotto, alle Cantine Lombardini che ci hanno offerto alcune confezioni del loro famoso Campanone per accompagnare la degustazione del formaggio e da offrire alle autorità locali. Agli atleti e agli accompagnatori ma, soprattutto a tutta l’amministrazione comunale di Lamon che ha organizzato un’accoglienza incredibile nella sua spon-taneità, semplicità e gentilezza.Ci sono venuti a prendere una ventina di chilometri dall’arrivo, hanno corso con noi, sotto l’acqua, ci han-no ristorati in una bella struttura sociale e insieme ai loro bocia (ragazzini) ci hanno accompagnati corren-do, nella principale piazza del paese dove ci aspetta-vano tutte le autorità e dove tutto era pronto per gli assaggi dei tipici prodotti agricoli. Una pioggia battente ha impedito la buona riuscita di questa degustazione, ma non ci ha impedito di ve-dere in queste persone quello spirito di amicizia e di buona volontà che ha portato ad incontrarci e a con-dividere questo momento d’insieme in una cena in una vecchia latteria ristrutturata, organizzata sempre da volontari e culminata con il taglio manuale di mez-za forma di Parmigiano Reggiano dal nostro amico Novelli.Un ricordo che rimarrà indelebile nella mia mente, grazie Brenno, grazie Novelli, grazie Lombardini, gra-zie ragazzi e soprattutto grazie Lamon.

Giovanni P.S. Grazie infinite a Effemme Grafica e Seriluce per il logo e la stampa sulle magliette per la staffetta.

Nella civiltà contadina, l’allevamento dei bovini ha sempre rappresentato un capitale economico ma anche affettivo. Tutte le mucche avevano il loro nome e venivano utilizzate nei lavori agricoli quali la fienagione e l’aratura.La razza che fino agli anni ’70-’80 ha popolato le nostre stalle, era la Reggiana, ossia la vacca rossa dal manto “formentino” dal colore del chicco del fru-mento. Era molto docile, robusta e il suo latte ha dato origine al Parmigiano Reggiano. Con l’avvento della meccanizzazione nei campi e l’importazione di animali più produttivi come la razza frisona, la vacca rossa è stata sostituita al punto di rischiare l’estin-

La vacca rossa reggiana dal manto “formentino”

di Maurizio Novelli

zione.Negli anni novanta alcuni allevatori hanno pensato di rivalorizzare tale razza. Anche la nostra azienda ha sostenuto questo progetto credendo nella qualità superiore del Parmigiano da loro prodotto.Con nostra grande soddisfazione il formaggio è di-ventato oggetto di scambio culturale grazie all’inizia-tiva del Jogging Team Paterlini.La staffetta di 280 km da Novellara a Lamon, pa-ese noto per il tipico fagiolo, è stata iniziata da un esemplare di “Vacca rossa” che ha accompagnato per alcuni metri i podisti dalla stalla attraverso la campagna direzione Lamon

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E’ iniziata la tradizionale rassegna del “Cinema in Rocca” organizzata dal Comune di Novellara e dall’associazione culturale Quelli del’29. Cinema in Rocca è la rassegna cinematografica che insieme a quella musicale della Scuola di Musica “Lo Schiaccianoci” e quella provinciale di Mundus riempiranno le lunghe e calde serate novellaresi. In programma quattordici proiezioni sotto le stelle nel cortile della Rocca dei Gonzaga, secondo la consolidata formula che alterna film di animazione cari ai bambini e alle famiglie a pellicole salite alla ribalta nella stagione cinematografica appena trascorsa . La proiezione unica inizia alle ore 21.30. L’ingresso è del costo di 5 euro, con la possibilità di acquistare il carnet non nominale da 10 ingressi per un importo di 35 euro. In caso di maltempo le proiezioni si terranno presso il Teatro Comunale.

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Cinema, rassegne musicali e sagre formano il ricco calendario estivo novellarese per proporre occasioni d’incontro, di divertimento e vivacità nel centro storico novellarese.Uno dei pezzi forti dell’estate novellarese è Piazza in Musica, rassegna musicale a cura della scuola di musica di Novellara “Lo Schiaccianoci” in collaborazione con l’assessorato alla cultura di Novellara.Tutti i concerti avranno inizio alle 21.30 in Piazza Unità d’Italia dove si alterne-ranno gruppi musicali locali di qualità e adatti a soddisfare tutti i gusti musicali.

Si inizia il 9 luglio con la Swing Big Band l’orchestra giovanile della Scuola Civica di musica di Novellara. Composta da 20 elementi che proporranno un repertorio che spazia dal blues allo swing. Propongono un coinvolgen-te swing anche i Jazz Quintet domenica 25 luglio. Si prose-gue domenica 1 agosto con i Nubilaria Clarinet Enssamble, gruppo locale che ha alle spalle numerosi concerti ed esperien-ze, in alcuni casi anche di livel-

lo internazionale, e si esibisce regolarmente nelle realtà cameristiche, bandistiche e orchestrali della nostra zona. Piazza in Musica continua sabato 7 agosto con il Trio Piaf, infine sabato 21 ago-sto gran finale con un concerto rock per i più giovani.

Piazza in MusicaUn’estate tra le note in centro storico a Novellara

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Anche quest’anno un grande successo al Parco Primavera!

Come vuole ormai la tradizione, il mese di giugno si è aperto con la Festa al Parco. Inaugurata sabato 5 giugno con la tradizionale Cena al Parco che ha visto un tutto esaurito per il pesce gatto e spalla cotta, è proseguita con serate di musica in compagnia dei “VECCHI LUPI” (Tiziano Cuccolini - Poda, Demetrio Subazzoli - Lalo, Bacchi, Giuliano Ghizzoni - Didi e Omar) e due serate di commedie dialettali. A contribuire alla buona riuscita della Festa c’è stato il buon tempo, che stranamente ci ha accompagnato tutte le sere.Per tutto questo è doveroso ringraziare il Comune di Novellara, la Pro Loco, la Banca Reggiana, il forno Al Pan, Greensun- soluzioni energia alternativa, CT9 e PD per la disponibilità delle proprie attrezzature.Infine un ringraziamento particolare va a tutti i volontari che ogni anno rendono possibile organizzare una così bella manifestazione e che durante l’anno non si fermano mai cercando sempre di mantenere il Parco Primavera pulito e sicuro, senza farsi demoralizzare dagli “incidenti” notturni provocati da alcuni giovani molto esuberanti che lo frequentano.Vi aspettiamo il prossimo anno, speriamo ancora più numerosi!

Monica Lusetti

MALATTIE RESPIRATORIE dei GATTIIn questa stagione siamo nel pieno del periodo riproduttivo dei gatti e così diventa fin troppo comune trovarsi di fronte a gattini, soprattutto se prove-nienti da situazioni di semi randagismo o di sovraffollamento, con patologie di vario tipo, ma soprattutto con sintomi di infezione del tratto respiratorio superiore. I gattini sono protetti contro molte malattie grazie agli anticorpi contenuti nel latte materno che ricevono nelle prime ore di vita, il colostro. La protezione di origine materna comincia però a venire meno intorno all’ot-tava settimana. Se però i livelli anticorpali della madre sono bassi i gatti-ni possono ammalarsi ad una età ancora più precoce. E’ prassi iniziare le vaccinazioni intorno alla ottava-nona settimana, con un richiamo dopo 3-4 settimane e poi annuale per compensare la perdita dell’immunità materna e per favorire l’instaurarsi dell’immunità propria del gattino. Contro cosa pos-siamo vaccinare? Contro le malattie respiratorie (Herpesvirus e Calicivirus), la gastroenterite virale (o panleucopenia), la Leucemia Felina e la Clamidiosi. La vaccinazione contro queste ultime due dipende soprattutto dallo stile di vita del gatto, decisamente consigliabili se vive all’aperto e/o in collettività. Pur essendo tutte malattie estremamente gravi, ci occuperemo, questa volta, prevalentemente delle malattie respiratorie in quanto la natura e la varietà di queste ultime le rendono tra le più comuni e difficili da trattare, anche a causa delle frequenti recidive e cronicizzazioni. I due virus principalmente respon-sabili causano segni clinici sovrapponibili, caratterizzati prevalentemente da: tosse, starnuti (di frequenza e gravità crescente), febbre, perdita dell’appetito, scolo oculare e nasale, uni- o bilaterale. Se non opportunamente trattato può causare occlusione delle narici e “saldatura” delle palpebre, oltre a possibili ulcere corneali e cheratite (infiammazione della cornea). Più raramente si può avere polmonite e morte (in gattini < di 6 mesi). Nel caso del Calicivirus sono anche comuni le ulcere linguali. I segni clinici più intensi si osservano tra la prima e la seconda settimana ma possono perdurare per 3 settima-ne. L’infezione virale acuta è l’agente scatenante che causa l’iniziale e grave compromissione dei processi di difesa respiratori ma è in effetti l’infezione batterica secondaria che è responsabile della morte tra i gattini infetti e dei segni di malattia delle vie respiratorie superiori tra i gatti adulti che possono persistere per anni. Si ipotizza che una elevata percentuale di gattini che gua-riscono dall’infezione acuta diventino poi portatori cronici, in grado di infetta-re animali sensibili. Per esempio, la riacutizzazione di episodi di Herpesvirus avviene tipicamente dopo eventi stressanti (lattazione, parto, trasporto, ecc) o in seguito a trattamenti con corticosteroidi. Deve sorgere un dubbio di gatto portatore quando gatti apparentemente sani presentano scolo nasale muco purulento cronico che risponde agli antibiotici ma solo durante i periodi di trattamento con in genere ricorrenza dopo pochi giorni dalla sospensione del trattamento. Nei portatori cronici di Calicivieus si hanno anche comunemen-te gengiviti croniche. Pur mancando terapie specifiche la prognosi di guari-gione è generalmente buona se viene fornita assistenza medica di supporto: antibiotici, immunomodulatori, oltre a provvedere reidratazione e nutrizione. Il mezzo più efficace per prevenire questo tipo di patologie rimane comun-que la regolare vaccinazione dei gattini.

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Roma e Cina: due imperi gemelli. Non e’ un para-gone fuori luogo se si pensa che 2mila anni fa le potenze dell’aquila e del dragone avevano un’esten-sione territoriale equivalente, erano entrambe gover-nate da sovrani-dei e subivano le stesse pressioni dei “barbari” fuori dai loro confini. E infatti Qin Shi Huang Di fu il primo imperatore a unificare la Cina oltre 2mila anni fa, tant’e’ che il nome del Paese de-riva proprio da lui (Qin si pronunica “Cin”). Uno che di opere faraoniche se ne intendeva, visto che fece costruire la Grande Muraglia per difendere la Cina dai barbari. Ma non solo. Alle porte della citta’ di Xian, provincia di Shaanxi, per se’ ha pensato di far costruire quella che, con un’area di 56mila metri quadrati, e’ ritenuta la tomba piu’ grande del mondo. Dentro al perime-tro di questa area immensa, Qin fece edificare una collina artificiale sotto cui sono state seppellite le sue spoglie mortali, un esercito di guerrieri di terracotta, e molti altri manufatti che sono andati persi nel tem-po. Per di questa opera faraonica si stima che siano state impiegati oltre 700mila prigionieri nel corso di 10 anni di lavoro, tanto da prosciugare tutte le sue risorse al punto che suo figlio non ha potuto prose-guire la dinastia che rimarra’ la piu’ breve della storia

cinese, anche se probabilmente la piu’ importante.Dietro a questa opera monumentale ci sta una sim-bologia spirituale precisa che riteneva la morte come la continuazione della vita dopo l’esperienza terrena. Infatti l’immortalità era una fissazione dell’Imperato-re, che aveva organizzato numerose spedizioni per terra e mare, alla ricerca del famoso elisir. Fino a spingersi sulle montagne himalayane in Tibet, che era conosciuta come Shangri-La, il paradiso perdu-to nel quale si vedevano meravigliosi paesaggi, e dove il tempo si era quasi fermato, in un ambiente di pace e tranquillità. La camera funeraria, non an-cora esplorata, sarebbe così profonda da attraversa-re tre livelli di falde acquifere, con pareti in bronzo e circondata da fiumi artificiali di mercurio che, per la filosofia taoista, sarebbe un attivatore energetico per l’immortalità. In realta’ il mercurio e’ un veleno per l’uomo quindi complica i progetti di esplorazione della tomba.Le tre cave dove invece erano sotterrati i guerrieri a grandezza naturale, scolpiti ognuno con la propria fisionomia individuale, sono a difesa della tomba dell’imperatore, proprio come in vita. I soldati infat-ti danno le spalle alla tomba, a 1.5 chilometri dalla collina, in tenuta da combattimento, come per di-

fendere l’imperatore. Guerrieri di terracotta, stendar-di dipinti, lacche e bronzi, cavalli, bighe e armi da guerra hanno 2.200 anni ma godono di ottima sa-lute, nonostante umidita’ e saccheggi perpetrati nel corso del tempo. A parte qualcuno che necessita di restauri, la gran parte di questi manufatti e’ rimasta intatta. Mentre tutti sapevano della tomba dell’impe-ratore sotto la collina, solo nel 1974 si e’ scoperta la prima cava con i guerrieri di terracotta sotto un terre-no regolarmente coltivato per millenni. Un contadino nel tentativo di trapanare il terreno per ricavare un pozzo ha trovato dei reperti. Da li sono cominciati gli scavi che nel 1976 hanno portato alla luce anche la seconda e terza cava. La prima cava misura 230 x 62 metri, con una superficie di circa 14mila metri quadrati. Si stima che ci siano oltre 6mila statue. Una prima porzione e’ stata scavata tra il 1978 e il 1987, mentre l’anno scorso gli archeologi hanno ricomin-ciato gli scavi dopo 22 anni di pausa. La seconda cava, piu’ piccola, e’ stata recuperata in pieno. Gli scavi terminati nel 2008 hanno permesso il recupero di 1.400 statue. Infine la cava piu’ piccola, di appena 520 metri quadrati, ha permesso il recupero di 72 reperti. La tecnica per nascondere i manufatti sotto terra fu semplice ma mastodontica. Sostanzialmente vennero scavati lunghissimi canali paralleli sotto il li-vello della terra. Poi una volta adagiati i guerrieri in lunghe file queste cave venivano coperti con traver-sine di legno a loro volta ricoperte di terra, in modo da nascondere del tutto i manufatti. Ecco perche’ questo tesoro inestimabile e’ stato trovato solo re-centemente e casualmente, sotto a quei campi. A dimostrazione che tra Roma e Cina c’e’ un filo ros-so, all’inizio gli scavi furono coordinati da archeologi italiani esperti di storia romana chiamati da governo di Pechino. Un problema e’ rappresentato dal fatto che i guerrieri una volta portati alla luce perdevano istantaneamente la lacca colorata con cui erano stati verniciati, a causa degli agenti atmosferici. Percio’ gli scavi furono sospesi in attesa di scoprire una tecnica di preservazione del colore. Per millenni si era tramandata la leggenda che ci fosse un esercito di terracotta a difesa della tomba. Una leggenda resa possibile dal fatto che l’imperato-re fece uccidere tutti gli ingegneri che progettarono il monumento funerario e fece bruciare tutti i libri che ne davano notizia, di modo che nessuno sapesse come entrare dentro la collina dove sarebbe stato sepolto. E infatti tutt’ora non si sa dove sia l’entrata della tomba. Gli archeologi si muovono coi piedi di piombo, visto che anche che se riuscissero ad entra-re, ci potrebbero essere trappole mortali per impe-dire il raggiungimento e quindi la profanazione della camera funeraria. Ma quando si riuscira’ ad entrare, sicuramente altri tesori meravigliosi si aggiungeran-no ai guerrieri di terracotta.

L’esercito dei guerrieri di terracottaVIAGGI E MIRAGGI

Reportage nel cuore della Cina di un’opera monumentale considerata l’ottava meraviglia del mondo.

di Alessandro Cagossi

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Naturalmente i tempi sono cambiati e quindi cambieranno anche le attrazioni che la resero famosa. A questo proposito il Gruppo Volontari sta allestendo un programma molto vario. Si partirà Sabato 25 Settembre con un Torneo di calcio giovanile, in memoria di Tino Veronesi, per proseguire Domenica 26 mattina con una corsa ciclistica Esordienti e un raduno di Auto d’Epoca, Nel pomeriggio un programma intenso e molto articolato, con sfilata di attrezzature per la ven-demmia, il concerto della Scuola di Musica di Novellala, balletti contadini e coro montanaro. Il tutto con contorno di produzione di mosto d’uva, gnocco fritto e dimostrazione dell’Acetaia Comunale. Sperando che il tempo aiuti questo nuovo impegno del Gruppo Volontari, appuntamento il 25 e 26 Settembre a S.Maria.

Torna la Fiera di S.Maria-VezzolaDopo il successo del 5° Memorial Bruno Taschini, gara ci-clistica per Allievi che si è disputata Domenica 11 Luglio, il Gruppo Volontari di S.Maria-S.Giovanni si appresta a rie-sumare quella che negli anni 50-60 era la fiera più famosa della Provincia di Reggio Emilia e non solo.

di Tino Codeluppi

per il suo primo compleanno a

Lorenzo Michelinidalla mamma Luisa, papà Mar-

co, i nonni Bruno e Antonietta,

gli zii Moris, Mirco, Massimo,

Monica e dal cugino Matteo.

Roberto Stefano

Circolo di Novellara

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Il Festival è organizzato da Ater - Associazio-ne Teatrale Emilia Romagna e dalla Provincia di Reggio Emilia, con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna. L’edizione 2010 di Mundus si presenta in continuità con la linea di intervento culturale di una stagione sempre attenta a cogliere il meglio dei repertori tradi-zionali, della musica etnica, del jazz anche ita-liano e della giovane canzone d’autore. L’intero programma è reperibile presso l’Urp e sul sito internet del Comune, in particolare a Novellara si esibiranno:Mercoledì, 28 luglio, ore 21:30 - ingresso 15 euroRAVA STANDARDSCon Enrico Rava (tromba), Dino Piana (trom-

bone), Julian Mazzariello (basso), Fabrizio Sferra (batteria). Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e più stimolanti, è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo.

A Novellara ritorna la rassegna musicale MundusPer il quindicesimo anno d’attività della rassegna musicale provinciale Mundus anche Novellara ha aderito ospitando tre imperdibili concerti di qualità, nell’inti-mo e suggestivo ambiente del cortile della Rocca dei Gonzaga.

di Sara Germani

La sua schiettezza umana ed artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musici-sta rigoroso ma incurante delle convenzioni. La sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali Qui a Novellara l’artista proporrà un repertorio di “standards” reinventato: da un canovaccio, solo apparentemente semplice, ri-uscirà a tessere nuove ed originali trame che avranno nuova vita.Venerdì, 30 luglio - ore 21:30 - ingresso liberoSARA VAN (Perù- Spagna)Con Sara Van (voce flauto), Raùl Chioccio (Spanish guitar), Ricardo Tirado (basso elet-trico), Alvaro Gòmez (violino, viola), Javier Pà-sara (percussioni), Raimundo Nieves (piano) e l’attore Emmanuel Cea.Assoluta prima nazionale per quest’artista nata a Lima, ma spa-gnola d’adozione.Grande appassio-nata di linguaggi, incluso quelli musicali.Fervente sostenitrice dei Diritti Universali dell’uomo e per l’applicazione di una giustizia equa. Fin dalla sua tenera infanzia, Sara sente un’ attrazione fortissima per il linguaggio e la parola. Comincia a scrivere molte poesie, i suoi primi testi fin dall’età scolare. Durante il periodo della scuola secondaria già scrive per giornali, riviste e periodici della comunità latinoamerica-

na. In seguito i suoi interessi si dirigono verso lo studio accademico delle Scienze Umane e della Filologia, fino a conseguirne la docenza. A livello musicale, le sue attitudini si formano fin da piccola nell’ambiente famigliare e locale: partendo dal coro della chiesa, passando per la musica di strada, il suo amato flauto e le Jana-ras (feste peruviane di canti e balli).Mercoledì, 11 agosto- ore 21:30 - ingresso li-beroACQUARAGIA DROMMusiche dalle Province Zingare d’Italia

ROM KAFFECon Elia Cicirillo (voce, chitarra, tamburelli, ballo), Rita Tumminia (organetto, voce, ballo), Erasmo Treglia (violino tromba de’ zingari, cia-ramella), Marcus Colonna (clarinetto e clarinet-to basso).Dopo le migliaia di chilometri percorsi sulle strade di tutto il mondo, le esaltanti collabora-zioni in corso con Eugene Hutz (leader dei mi-tici Gogol Bordello) e Piero Pelù (con il progetto “Acquasantissima”), ecco le storie zingare ita-liane, raccolte con vecchi e nuovi amici tra con-certi e matrimoni, processioni e festival, dalla storica band degli Acquaragia Drom.“Rom Kaffe” è una miscela speciale di musica vibrante ed ironica, di sicuro coinvolgimento, che tra un saltarello molisano e un unza unza di stile balcanico, tra una serenata sinti e uno standard rock and rom di profumo contadino, continua a proporre l’originale aroma zingaro italiano forgiato dagli Acquaragia Drom

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Anche questa edizione è partita con un po’ di ritar-do a causa del meteo incerto della seconda metà di giugno. Ma poi ce l’abbiamo fatta…e anche quest’anno la soddisfazione è tanta!! Raccolti per il 5° anno consecutivo ben 2.000 Euro da devol-vere alla causa benefica di Jandira e padre Gian-chi, supportata dalla parrocchia di Don Nino Ghisi. Il torneo della bernolda è stata anche questa volta un bel momento aggregativi, testimoniato dalle tante presenze che ogni sera affollavano la piccola comunità della bernolda. Ancora una volta la città di Novellara, i suoi abitanti, le istituzioni e le attivi-tà del paese, ma non solo, hanno dimostrato una sensibilità spiccata verso le situazioni di bisogno come quella di questa favela. Noi organizzatori, facenti parte del gruppo “Bernolda calcio”, espri-

Il torneo di calcio della Bernolda giunto alla undicesima edizioneDa 11 anni a Novellara si tiene il torneo della Bernolda, organizza-to da un gruppo di amici e volontari con il preciso scopo di racco-gliere fondi per la favela brasiliana di Jandira.

miamo un grosso grazie a tutto il pubblico inter-venuto durante il torneo ed a tutti quelli che han-no contribuito alla riuscita dell’iniziativa, attività, associazioni ed istituzioni, Comune di Novellara.Durante le premiazioni sono stati consegnati due premi davvero speciali: il premio “fedeltà” alla squadra Vanessa Allegra, per essere stata sempre presente a tutte le edizioni del torneo, e quindi vero supporto per tutto il movimento, ed il pre-mio “amicizia” alla squadra dei Nerds, per la loro dedizione al rispetto di valori importanti come l’amicizia.

di Paolo Bigi, Moris Michelini, Filippo e Matteo Pagliani, Davide Ruini, Luigi Lodi, Massimo

Galloni, Romualdo Pecchini, Filippo Giovannetti

Una ricetta al meseRubrica a cura di Eletta Panizza

Frittelle di bietole della Nonna

Ingredientikg 1 foglie di bietole tagliate sottiligr 0.250 lardo macinatogr 0.300 parmigiano reggianogr 0.260 farina biancagr 0.15 sale finon. 6 uova interen. 2 spicchi di aglion. 1 cipollan. 2 manciate di panen. 1 bicchiere di olio d’olivan. 1 manciata di prezzemolo

PreparazioneIn una ciotola mettere cipolla, aglio, prezzemolo tagliato fine, amalgamare bene tutti gli ingredien-ti e friggere. La nonna consiglia di usare lo strutto per friggere e di accompagnare le frittelle con un buon lam-brusco delle Terre Verdiane.

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DAL 2010 ANCHE REVISIONI MOTO

La squadra del Ristorante Dondivino raggiunge il prestigioso traguardo del campionato di eccellen-za UISP, la massima serie del calcio amatoriale, al termine di una stagione esaltante sotto tutti i punti di vista, non solo quello sportivo, ma anche e so-prattutto sotto il profilo morale, come l’amico Ceso e capitano della squadra tende a precisarmi… “questa è una squadra pulita, è una squadra composta da un mix perfetto di più compagnie di amici, anche di età diverse, ma che sanno stare insieme perché condivi-dono gli stessi valori, in particolare una sana amici-zia!! Merito di tutto questo è sicuramente dei cosid-detti senatori della squadra, quelli un po’ più datati come me, Frediani Massimiliano, Giorgio Veronesi e Iuri Ariosi, ma merito è anche dei più giovani, che con umiltà e dedizione si prestano al servizio della squadra e del gruppo”. La squadra nasce nel lontano 1991, con il nome di Amatori Calcio Novellara, per poi alternare di anno in anno varie sponsorizzazioni di attività amiche del paese. In questo momento di difficoltà economica per tutti il Ristorante Dondivino (Beba e Antonio) hanno deci-

Il Ristorante Dondivino Novellara si aggiudica la finale UISP categoria seniores

CALCIO AMATORIALE

La squadra capitanata dal sempreverde Ferrari Cesare “Ceso” e allenata da Iuri Ariosi stravince il campionato seniores Uisp e conquista il diritto a disputare il campionato di Eccellenza, la serie A del calcio amatoriale.

di Paolo Bigi

so di supportare questo gruppo, contribuendo così a mantenerlo unito e permettendo una gestione spor-tiva trasparente. Nonostante questo tutta la squadra si autofinanzia, e anche questo concetto condiviso da tutti permette probabilmente un equilibrio fra tutti i ragazzi. Tutti sono importanti, ma nessuno è indispensabile!! Questi pochi ma sani concetti, uniti ad una gestione perfetta del mister Ariosi e dei “vecchietti” Cesare, Giorgio (vera mente statistica della squadra) e Giu-liano, hanno permesso il raggiungimento di questo traguardo importantissimo per tutto il calcio ama-toriale di Novellara, che il prossimo anno sportivo potrà così vantare una squadra nella massima serie, a competere con le corazzate che da anni dominano la categoria, Maris, Villanova, ecc…Il campionato appena concluso entrerà senz’altro negli annali, per i punti conquistati (ben 41 punti), appena una sconfitta su 20 partite disputate, 9 punti di vantaggio sulla seconda classificata, Cesare che realizza il 105esimo goal nei campionati amatoriali, di cui l’ultimo nella finale di Reggio al glorioso stadio Mirabello. Menzione particolare anche per la bellis-sima stagione del portiere Gambarini, che in finale contro il Lemizzone, para ben tre rigori, permettendo alla squadra di vincere il titolo di miglior squadra ca-tegoria “seniores UISP” di Reggio Emilia. Terminando questa bellissima carrellata, ancora “Ceso” mi svela gli obiettivi della prossima stagio-ne, sportivi ma non solo… “sicuramente vorremmo conquistare una salvezza tranquilla, sarà dura ma daremo come al solito il massimo, ma più di questo ci piacerebbe che i ragazzi giovani di questa squa-dra diventassero come noi vecchietti di adesso, così attaccati al gruppo da tirare sempre la carretta negli allenamenti. Perché solo così le squadre amatoriali possono ri-manere in vita, altrimenti sono destinate a scompa-rire prima o poi.”Pizzeria Don Divino Novellara

Successo per il blisghetto a San GiovanniSi è svolto dal 8 al 10 giugno presso l’area festa del-le scuole di San Giovanni il 5° torneo di Blisghetto, con grande partecipazione di pubblico e affezionati.

di Paolo Bigi

L’area feste di San Giovanni, in accordo con l’ammini-strazione comunale, ha ospitato anche quest’anno la 5° edizione del torneo di blisghetto, ideata dal gruppo della bernolda calcio, nell’ottica di creare momenti di aggrega-zione per i giovani anche nelle frazioni novellaresi. Come di consueto l’iniziativa ha visto la grande partecipazione di ragazzi e ragazze, con la presenza di squadre sia maschili che femminili, e di tutte le età. Infatti tra i partecipanti an-che una squadra di “papà”, capitanata da Luca Bombardini ed i suoi amici. Il calcetto saponato è un gioco molto di-vertente, in cui le doti di calciatore da sole non bastano; ci vuole fortuna, capacità di equilibro, determinazione ed un pizzico di coraggio nel correre sul telo scivoloso. L’iniziativa ha preso piede nella nostra comunità su idea del gruppo Bernolda Calcio, fino a portare all’organizzazione di più di un torneo nel paese. Per la sezione femminile hanno vinto le ragazze novellaresi della squadra “AC Picchia”, per la se-zione maschile hanno vinto i “Pavana Club” di Poviglio. Il “calcetto saponato” si è rivelato così anche quest’anno una manifestazione che ha dato luogo ad un vero e proprio spettacolo attirando giocatori da diversi paesi e numerosi spettatori che hanno potuto godersi le partite in allegria, fra risate e tanto sapone. Gli organizzatori ringraziano il grup-po dei volontari di San Giovanni e l’assessore Salmi per la collaborazione dimostrata anche in questa occasione.

La squadra vincitrice del torneo femminile, le novellaresi “AC Picchia”

La squadra vincitrice del torneo maschile, i povigliesi “Pavana club”

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Il 7 Maggio si è concluso al Circolo Tennis “La Rocca” il torneo di singolare maschile riservato ai giocatori di Quarta Categoria. Grazie all’impegno degli organizzatori i numeri del torneo sono stati di tutto rispetto: un tabellone con 171 partecipanti, 321 ore giocate per 2 settimane tutte di tennis.Con la presenza di 16 atleti novellaresi e numerosi partecipanti provenienti da tutta la regione c’è stata una notevole affluenza di pubblico.Il torneo è stato vinto da Antonio Casali, rappresentante del Ct S.Biagio, al termine di un incontro molto combattuto al termine del quale è riuscito ad avere la meglio su Giuseppe Terraciano del Ct Giardino di Carpi.Ci teniamo a ricordare che il successo della manifestazione non sarebbe stato possibile senza la collaborazione fondamentale dei nostri sponsor: Conad, MD Sport e Nuova Loschi srl.Abbiamo molti progetti in mente, per il tennis, per le persone e anche un pò per Novellara e ci stiamo impegnando al massimo per arrivare a realizzarli. Speriamo di poterveli raccontare al più presto!

Il torneo di singolare maschile

Notizie a cura di M.Veronica Bigliardi

Cara Susanna,

tanti, nel ricordati come una persona buona, sorridente e generosa, hanno deciso di sostenere un progetto che, insieme a tuo marito Lorenzo, avevi intrapreso quando ti sei sposata: adottare a distanza un bambino per offrirgli la possibilità di migliorare la sua misera condizione e guardare al futuro con un po’ di serenità.Siamo felici di dirti che sono stati raccolti ben 4.615 euro e che in questo modo sarà possibile sostenere a distanza nel vitto e nello studio altri tre bambini indiani per almeno cinque anni, oltre alla piccola .Le donazioni sono già state inviate alla Fondazione PIME Onlus tramite il Prof. Ivanno Cavazzoni che si occupa di queste iniziative.Ringraziarne tutti coloro che con così grande partecipazione e generosità hanno voluto proseguire il tuo progetto e portarti nel cuore, sapendo di poter dare aiuto a bambini che ne hanno tanto bisogno.Stai sorridendo per tutto questo: lo sappiamo.Ciao Susanna, ti vogliamo tanto bene.

Lorenzo, Franco, Giusi e PattySan Giovanni, 12 luglio 2010

Il Karate si pratica tutta una vita

KARATE NOVELLARA

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Per qualcuno l’Italia non è più un paese democratico. Negli ultimi anni vincono e comandano sempre gli stessi. In tali condizioni viene a meno la regola “non scritta” dell’alternanza, da sempre icona del rispet-to del pluralismo e delle idee di tutti. Non sfugge a questa “anomalia” neanche il campionato di basket Uisp interprovinciale (RE-MO-PR), da 5 anni vincono sempre le stesse, “le Novellaresi” (2006 Deportivo- 2007 Amatori -2008 Amatori -2009 Deportivo -2010 Deportivo), quasi una monarchia assoluta. L’ultimo ciack del campionato 2009/2010 ha confermato i va-lori dei 2 gironi di qualificazione mettendo di fronte alla fine le regine di regular season Deportivo Novel-lara –Jolly Lamapadari RE. Una finale diversa dalle ultime stagioni, questa volta “le Novellaresi” Depor-tivo e Amatori nel gioco degli incroci play off si sono affrontate in semifinale. E come sempre non è stata una semifinale qualsiasi, ma l’ennesima supersfi-da per la storica rivalità che da lustri divide, le due squadre più vincenti del pianeta Uisp provinciale in attività. Una saga sempre aperta che si rinnova da anni, fra due squadre che si conoscono da sempre e non si amano da mai. Tanti i precedenti in questi 20 anni con prestigio, nobiltà cestistica e gloria ogni vol-

ta rimessi in gioco. L’ul-tima del campionato 2009/2010, ha probabil-mente chiuso l’era delle sfide con Giglioli Vincenzo e/o Mariani Cerati Daniele protagonisti sul campo. Gente che sul campo da basket ha realizzato tanti sogni ed attraversato tanti

incubi, ma personaggi che hanno fatto e sono la storia passata e presente del ba-sket Novellarese. Sul campo da basket quest’anno non c’è stata storia, record e pre-stigio tra rivalità, trucchetti, discussioni arbitrali ed una qualche gaffe, Deportivo in paradiso (finale) Amatori all’inferno (a casa). Finale giocata a metà giugno che ha poi visto il Deportivo, vincente sul Jolly RE 66/63, conquistare il 4 titolo pro-vinciale della propria storia appaiando nell’albo d’oro Uisp un’altra storica e blasonata squadra Novellare-se, il Team Tondelli dei vari: Dandi Barilli, Paolo Ber-ni, Giuseppe Artioli, Marco Ruini, Enrico “Jerry” Lugli, Picio Razzini, Mimmo Alessi, “Cappel Mariani Cerati”, Sergio Panini.

Nelle 32 edizioni del campionato interprovinciale UISP10 le affermazioni delle squadre Novellaresi.

86/87 TEAM TONDELLI NOVELLARA

87/88 BAR GIARDINO NOVELLARA

89/90 BAR GIARDINO NOVELLARA

90/91 BAR GIARDINO NOVELLARA

93/94 NOVAUTO BASKETBALL NOVELLARA

05/06 DEPORTIVO SIRIO NOVELLARA

06/07 AMATORI Novellara

07/08 AMATORI Novellara

08/09 DEPORTIVO SIRIO NOVELLARA

09/10 DEPORTIVO NOVELLARA

BASKET UISP AMATORI UISP

Il Deportivo Novellara si aggiudica il campionato provinciale

di Giovanni Panini

Cristian Cattini e Simone Oliva, autori di “Anna dei sentieri” e Gonzaga, il regno di nebbia” prossimamente debutteranno con il loro nuovo musical che racconterà la Co-lonia CCR di Igea Marina con le musiche e lo stile che li contraddistingue. Prossima-mente sarà aperto il casting che prevede di selezionare le seguenti persone in qualità di attori e cantanti:

- 2 bambini o bambine con età scenica 11/12 anni con capacità canore di base

- 2 ragazzi età scenica 20/25 anni- ragazza età scenica 20/25 anni - uomo adulto- donna adulta

La data delle selezioni sarà comunicata prossimamente. Per informazioni: 328.1812199, [email protected]

Musical… a volte ritornano

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S.GIOVANNI DI NOVELLARA (RE) via Provinciale Sud, 45 tel.0522657123 - fax 657735 email: [email protected]

Una storia vera che sembra una favola. Una favola che diventa storia vera. Per una notte la Novellara dei canestri torna a sognare come ai bei tempi. Quando si vincevano titoli nazionali con squadre „rattoppate“ e fatte in casa al cospetto di squadro-ni di fenomeni, quando ancora il basket non era principalmente atletismo ma anche tattica, intelli-genza e tanto, tantissimo cuore. Il Deportivo dei „piccoli fenomeni“ fa arrossire il gotha del basket nazionale Uisp (quasi 1000 squadre in tutta Italia) e si cuce sul petto a sorpresa lo scudetto tricolore. I novellaresi hanno compiuto l’impresa centrando il „grande slam“ aggiudicandosi in un solo anno, i campionati provinciali, i regionali e poi i Nazionali. Un sogno, quasi un impresa leggendaria che per decenni ha tormentato le grandi squadre ama-toriali reggiane (Vigili Giurati, Max Tool e Virtus Ospizio), squadroni con giocatori celebri: Brumat-ti, Codeluppi, Rustichelli, Campani, Iemmi, Gras-selli, Davoli, Lugli. Formazioni, che in passato avevano provato senza fortuna a portare in terra reggiana il tricolore Uisp. L‘“Equipo“ della bassa, già nella scorsa stagione era andata ad un passo dal grande slam, perdendo la finale Nazionale in quel di Norcia contro i veneti di San Donà di Pia-ve. Nella finali Nazionali a 16 disputatesi a Jesolo a fine giugno, la squadra del Presidente Carletti si è sbarazzata facilmente negli ottavi dei capitolini della Cor Lazio 73/54. Nei quarti è toccato all’osti-ca Kappadue Torino cedere il passo ai reggiani (68/56). In semifinale Pavone e soci sovvertivano il pronostico piegando sul ritmo i friulani dell’ Aibi Gorizia (84/61) che schieravano ex giocatori di B. Dopo aver superato nelle qualificazioni, squadre di piazze storiche quali :Roma, Torino e Gorizia. La squadra reggiana ritrovava, il Vecio San Donà di Piave campione in carica e favoritissima dopo il terzo posto al mondiale amatori 2010. La stessa finale nazionale persa del 2009, tanta pressione, tanta paura, un qualche incubo e cattivi ricordi per l‘equipo. Ma un chiodo fisso per la squadra di Novellara, che voleva rigiocare quella partita per riscrivere un finale diverso con il presentimento di potercela fare. La gara dopo un primo allungo iniziale shock dei Veneti 14/6, tornava in equilibrio. Il Deportivo più lento e acciaccato ma non demotivato trovava la forza di risorgere, l’equipo anzichè aspettare gli avversari e prenderle come nel 2009 trovava co-esione e sintonia in attacco. Il bel gioco è merce rara nelle finali, però alzando la qualità e l’intensi-tà difensiva i reggiani confenzionano un break di 19/6, che consente a Novellara l’allungo 25/20 al 17°. Nel palasport di Jesolo i tifosi veneti che già

Novellara sul tetto d’italia: Deportivo conquista il tricolore UISP

BASKET UISP AMATORI

di Giovanni Panini

sventolavano il tricolore, all’improvviso ammuto-livano anche perchè il duo in grigio non regalava niente ai campioni in carica. Dietro la rinascita dei reggiani, Pavone l‘ex regista Orion, controllava i tempi del match scandendo i ritmi alla squadra come un metronomo. Brioni, Bertani e Lodi mon-tavano la guardia all‘area pitturata. A Righi, Spag-giari e Marazzi il compito di mettere la museruola alle guardie venete. Gara equlibratissima e pun-teggio basso sino al 36° 46/46. Poi nella hot zone si scatenava l‘inferno, la sensazione era quella di nuotare dentro un acquario di squali feroci, l’inten-sità e l’agonismo salivano a 1000. Le aree colora-te sembravano tonnare, la battaglia era durisima. I veneti cozzavano contro il muro reggiano sotto canestro e non trovavano il cesto dalla distanza. Difesa dura e problemi di falli, Novellara perdeva pezzi preziosi, Brioni e Lodi, Toccava all’ora al De-portivo “operaio“ Soncini e Panizza mettere il loro mattoncino all’impresa, garantendo le “rotazioni“ essenziali. Il vantaggio del campo e la dinamica della gara passano inesorabilmente al Deportivo. Dalla panchina reggiana un solo unico grido ades-so o mai più. Negli ultimi 5 minuti è tutta un altra musica in campo. Che non suona le note del “Pia-ve mormorava“, ma quelle di un paesone della bassa reggiana di 14. 000 abitanti a metà strada

fra il Po e la via Emilia. Pavone e soci sembrano una splendida orchestra, se uno stecca l’esecu-zione non ne risente al contrario dei veneti. Il De-portivo chiude il conto grazie alla ritrovata verve dalla lunetta di Spaggiari e Righi, che segnano il devastante di break di 13/4, il risultato è al sicuro anche grazie al miglioramento della percentuale ai liberi (7/8, nell‘ultimo decimo di partita) 59/50 al 39°. San Donà indomita non vuole scucire lo scudetto dalla propria casacca i veneti tornano a – 7 (62/55) e palla in mano a – 27“ dalla sirena, ma oramai il riso è cotto, 64/55 il finale. Una miriade di emozioni contrastanti in campo, da una parte, il Deportivo che esulta al grido i campioni d‘Italia siamo noi, festeggiando ed alzando i toni. Dall‘al-tra gli sguardi bassi ed il dramma sportivo di una squadra convinta di poter centrare il bis tricolore, che si rende conto che il loro sogno è svanito ed a sognare per un impresa insperata alla vigilia, quest’anno tocca al Deportivo Novellara. Con la conquista del tricolore amatori, il Deportivo ha acquisito il diritto a disputare i mondiali per club del 2011. Score finali Deportivo Righi 69, Spaggiari 46, Bertani 44, Brioni 40, Pa-vone 35, Mazzoli 21, Lodi 15, Panizza 13, Marazzi 11, Soncini 5, Panini 3, Carletti 2, Arletti.

RISULTATI FINALI

COR LAZIO - DEPORTIVO 54/73 (6/25-21/42-30/61)

DEPORTIVO - KAPPA DUE TORINO 68/56 (18/13-30/24-50/36)

DEPORTIVO -AIBI GORIZIA 84/61(16/18-41/32-55/46)

ASVB SAN DONA’ - DEPORTIVO 55/64 (15/16-28/27-41/39)

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L’ ULTIMA NOTTE Mia moglie è appena uscita dalla stanza dell’ospedale dove sono stato ri-coverato. Ci siamo salutati come sempre, come se nulla fosse, dandoci ap-puntamento per l’indomani mattina. In realtà siamo tutti e due un po’ emo-zionati ma nessuno vuole darlo a vedere, non ci sono mai piaciuti gli addii commoventi. Questa è l’ultima notte che ospiterò in una parte del mio corpo, cellule impazzite e vigliacche, particelle quasi invisibili ma devastanti, capaci di deformare una persona fisicamente e moralmente. Domani mattina pre-sto sarò operato. Sono solo in una stanza da tre posti letto. Meglio così, mi sento più a mio agio e se non altro non devo intrattenere conversazioni con nessuno. Ho scelto il letto più vicino alla finestra. Fuori si sono già accesi i lampioni del viale d’ingresso, ricomincia a piovere. Sono tranquillo, strana-mente tranquillo, sono sorpreso di questa mia reazione. Da più di un mese sono consapevole di quello che dovrò affrontare, il pensiero in certi momenti persino ossessivo, mi ha tormentato più e più volte. Nemmeno il lavoro ma-nuale che ho voluto caparbiamente portare a termine, ( imbiancare l’interno della casa), mi è servito più di tanto. Comunque l’ho voluto terminare, non sì mai, nel caso qualcosa dovesse andare storto almeno lascio la casa in ordine…. E’ curioso come si diventi scaramantici in certi momenti. Ripasso mentalmente le consegne che ho lasciato a mia moglie e a mio figlio, ai miei amici e ai colleghi di lavoro. Sono preso dai miei pensieri, quando si apre la porta e compare l’infermiere che poco prima mi aveva depilato, porgendomi una tazza di brodo. Ancora non lo so, ma sarà l’ultima cosa che potrò mettere sotto i denti, (si fa per dire), per i prossimi quattro giorni.Mi metto a leggere, ho preso con me alcuni libri acquistati per l’occasione, ma non riesco a concentrarmi perché fuori si scatena un violento temporale.Dalla tapparella alzata si irradia nella stanza la luce violetta e irreale dei lam-pi, che proietta sui muri ombre fantasiose. La pioggia aumenta di intensità. Penso a casa, al mio letto, a come in casi del genere, il tambureggiare della pioggia sul tetto della mansarda mi abbia fatto compagnia in tante occasioni. Penso con sollievo a domani, penso che presto finirà l’angoscia che mi aveva tormentato negli ultimi tempi. Sarà però anche un salto nel buio, l’operazione potrebbe non essere sufficiente e comunque lascia aperte diverse incognite.Non voglio comunque prenderle in considerazione, non adesso per lo meno. Sono sicuro che tutto andrà per il verso giusto. Ho voglia di vivere, anche se, per dirla tutta, in alcuni momenti ho pensato esattamente il contrario. Sono curioso di vedere come me la caverò dopo. Il “Gran Finale” inevitabile per ognuno di noi, spero di rimandarlo più avanti.Sono conscio però che la vita d’ora in poi sarà diversa per concezione e per fisicità da quella condotta fino adesso. Non sarà facile, ma in qualche modo dovrò farcela, nei momenti peggiori spesso si diventa degli outsider.Passo una notte tranquilla, dormo rilassato, in fin dei conti io domani non dovrò fare nulla. Mi svegliano le infermiere molto presto, inizia il rito della ve-stizione per la sala operatoria. Un bel camicione bianco allacciato solo in alto ma completamente aperto dietro e un paio di calze autoreggenti bianche per evitare le tromboflebiti, ( in verità molto sexy) sono il mio nuovo corredo…..

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La maggior parte dei ceppi batterici con efficacia probiotica e sicurezza d’uso appartiene ai generi lactobacillus e bifidobacterium. I lattobacilli si trovano nel tratto gastrointestinale, in quello respiratorio e nella cute, costituendo per il no-stro corpo una delle prime barriere difensive contro gli agenti patogeni ed una azione di controllo ed equilibrio nei confronti degli altri organismi presenti nella flora intestinale. In caso di disbiosi, cioè di alterazione della flora batterica, oc-corre utilizzare dei ceppi probiotici che abbiano la forza e la vitalità per fissarsi stabilmente e sottrarre spazio ai microrganismi patogeni. La supplementazione di probiotici è diventata determinante per prevenire l’insor-genza di malattie intestinali, risolvere eventuali disbiosi intestinali e rafforzare le difese naturali del nostro organismo. La somministrazione di probiotici può av-venire attraverso latte fermentato, yogurt, capsule o bustine. I probiotici miglio-rano la digestione e sono in grado di produrre sostanze antimicrobiche e antibio-tiche naturali, favorire l’assimilazione di calcio, stimolare la sintesi di vitamina e modulare l’assorbimento di colesterolo. Nella prevenzione della patologia della cavità orale si utilizza il lactobacillus reuteri che sintetizza e secerne reuterina. Si tratta di una sostanza con ampio spettro d’azione contro batteri, funghi, lieviti e protozoi. Il lactobacillus reuteri compete con i batteri patogeni per i siti di legame e il nutrimento mentre non influenza la microflora benefica, è resistente agli acidi gastrici ed alla bile e colonizza facilmente l’intero tubo gastroenterico. I probiotici sono utili nelle seguenti condizioni: diarrea, stipsi, colite, dopo trattamenti anti-biotici, in caso di cattiva digestione, meteorismi, intolleranza al lattosio. L’utilizzo di probiotici è a tutt’oggi appannaggio di pochi specialisti del settore ma si trova già disponibile nelle farmacie più attrezzate.

Il dottor Luca Minghetti è reperibile per urgenze nel mese di agosto lunedì 2 agosto e 9 agosto, domenica 15 e 22 agosto. Tel 333 2834630.

EDUCAZIONE SANITARIA

I probiotici: batteri che rafforzano il sistema immunitario

di Luca Minghetti - Odontoiatra

Probiotico in greco significa “a favore della vita”; tali batteri infatti vengono utilizzati per arricchire a microflora batteri-ca intestinale umana prevenendo in tal modo l’infezione da germi patogeni. Si contrappongono agli antibiotici che inve-ce uccidono i batteri responsabili delle infezioni.

Poeti di casa nostradi Mauro Schiatti

Dipinto di Donna

Osservo un bel quadroappeso alla parete,e voglio essere giudicedi ciò che non vedeteSul telo v’è l’immaginedi una donna spoglia,l’avvolge il candoredel corpo che germoglia.Sul seno i suoi capezzoliaggiungono al decoro,quella ricchezza umanache vale più dell’oro.L’autore di quel quadronel dimostrar talento,lascio che quell’immaginetrasmetta il sentimento.Con arte seppe coglierela luce della vita,la tolse dal suo sguardoe poi l’ha colorita.

Quella figura immobilela colse ch’era vera,cingendola nel quadrola rese prigioniera.Risalta in quel nudola donna immorale,ponendo in evidenzala servitù sessuale.Quando da quel quadrolo sguardo s’allontana,ti spogli dal pudoree pensi a una puttana.La firma lo attestache la ritrasse un uomo,non fu certo Adamoma c’è di mezzo il pomo.I corpi hanno qualcosache attrae il sesso opposto,un fatto naturalenon sempre predisposto.Si ama per deciderela sorte del destino,

e coglier con vigorela luce del mattino.Il sesso è un desiderioche sazia ma non sfama,attrae e soddisfala gente che si ama.L’insieme dell’esistereè un paesaggio vero,si fonde nello sguardodel libero pensiero.Amare non è un obbligonemmeno un dovere,l’amore è quel nascereche stimola il piacere.Chi è memore del tempofa suo il vissuto,e si rivolge all’animaper essere d’aiuto. Ho visto un bel quadro appeso a una parete,e penso che la vitasian tante cose liete.

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Rubrica mensile di musica e spettacoli a cura di Luca Lombardini e alcuni amici

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Al momento della stesura di questo articolo, fuori casa ci sono 32 gradi. Un caldo incredibile. E allora viene alla mente la piscina, o il mare, e le tanto desiderate e meritate ferie estive. Le scuole sono finite e ci si può concedere qualche fine settimana al mare o appunto in piscina … già … per i più fortunati le vacanze cominciano in luglio, per altri occorre attendere Agosto …. La sera poi un bel giro in bici per un gelato, magari con l’occhio sulla tv che trasmette una partita dei mondiali di calcio, che per noi questo giro non hanno avuto un gran bell’esito. Speriamo che Prandelli possa ricreare una squadra degna di quattro titoli mondiali vinti in passato, perché uscire così da questo mondiale, peraltro con un girone non difficilissimo, non è proprio stata una gran bella figura. Archiviamo quindi questa storia e ripensiamo per un attimo alla piscina e al mare e alle vacanze. E quando si pensa al relax, che tipo di musica ascolteresti? Se poi ci mettiamo una festa, in riva alla piscina o in un locale pieno di gente, o semplicemente al Lido Po di Guastalla, o ancora molto più facile, una grigliata e festa con gli amici in campagna. Qual è il tipo di musica che metteresti nell’impianto? Se vuoi andare

sul sicuro e far “ballare” un po il tutto, puoi scegliere tra le 1000 proposte di compilation estive, con i vari Dj del momento. Bella canzone quella di David Guetta “Memories”, strano ed originale il video che va rotazione sulle tv mu-sicali, con tanto di donnine semi nude, che attirano lo sguardo … oppure metti nel lettore il nuovo lavoro degli Scissor Sisters, “Night Work”. Già il titolo ti fa capire che parliamo di notte e di feste … ed in effetti il lavoro si presenta proprio così. Oltre al titolo allusivo, vogliate guardare la copertina, della serie: “una foto un programma” , foto raffigurante un bel lato “b” di una signorina.

Comunque sia, si tratta di un ottimo lavoro dal sapore prettamente dance. Prodotto dai maestri del genere, suona diverso dal precedente di 3 anni orsono. Se il primo lavoro si rifaceva a quel clima danzereccio tipico degli anni 70, con evidenti richiami a gruppi come Bee Gees e Abba, oltre alla disco dance di quegli anni in generale, questo nuovo lavoro richiama in parte quelle atmosfere, ma rilette alla luce di un lavoro molto più ritmato e ballabile. Quindi serata musicale assicurata. Poi se in-vece vuoi spostarti su un genere più rockettaro, puoi sbizzarrirti in una decina di dischi più o meno di tendenza. Di sicuro un impatto positivo lo avresti mettendo su l’ultima compilation di Radio Virgin. Una compilation fatta benino che racchiude quanto di meglio nel palinsesto viene trasmesso dalla radio stessa, con qualche classico che non fa mai male. Se poi vuoi andare a vedere concerti in giro per l’Emilia, non hai di che sceglie-re. C’è tutto in questo periodo, dal Jazz suonato nelle varie piazze, alle feste del Blues come la nostra (che purtroppo quest’anno è stata non troppo graziata dal clima, un acqua e un freddo atipici per il periodo, ma bravi lo stesso gli organizzatori che si impegnano sempre anche coinvolgendo la piazza di Novellara con i propri esercizi commerciali), concerti rock a tutto spiano. Insomma un pullulare di musica dappertutto. Se invece vuoi rilassarti un attimo ascoltando un disco che suona un po “rock fuori dagli schemi convenzionali”, dovresti ascoltare l’ultimo lavoro

di un gruppo chiamato semplicemente The Nationals, il titolo del cd è “High violet”. Un lavoro che mescola un po di rock con quel che resta del cantautorato newyorchese dell’ultima generazione. 4 dischi all’attivo e un pubblico che lentamente si sta accorgendo di loro. Non sentirete in questo disco ritmi veloci, o riff di chitarre distorte, sentirete invece una voce regi-strata particolarmente bene e piccoli ma geniali arrangiamenti. Da vero relax. Al primo ascolto potrà anche sembrarvi scontato e ovvio, ma dopo 4 – 5 ascolti vi lascerete prendere da queste melodie lente, ma non troppo, non potrete farne a meno. O

perlomeno, io non sono riuscito a resistere al fascino di questo lavoro, che, credetemi, sulle prime non mi aveva stupito, poi … magia.Una voce, invece, delle nostre parti, che ho sentito quasi tutti i giorni per circa 6 anni, è una delle voci più caratteristiche, secondo me, di Novellara. Non sto parlando di un/una cantante o di chissà chi. La voce che sto citando è quel “vocione” della Sig.ra Maestra Gina Grisorio, maestra, appunto, della scuola Materna Statale di Novellara. Una brava persona, e una maestra competente, a mio parere. In 6 anni, è stata la maestra d’asilo di entrambi i miei figli. Prima Filippo e poi Marcello. Devo dire che negli ultimi 2 anni il suo “vocione” lo ha dovuto usare tutto, ha spremuto fino in fondo l’ugola con decibel a manetta in salone o nella stanza del “Mare”, con tutti quei bambini. “Baambiiiniiii !!!! ” e chi se lo scorderà mai quell’urlo li?? Cara Gina ! Che dire, siamo passati dalla dance al rock, alle piazze, ai lenti americani, per arrivare alla Sig.ra Gina. Ci sarebbero tanti altri dischi di cui parlare, ma lo spazio è tiranno, comunque buona estate a tutti e ciao Gina, ci si vede in piazza!!!!Alla prossima.

Uno stele soltantoun po’ foglia un po’ fiorecon l’acerbo coloredi una vita a metà

Col verde degli annivissuti di frettae il rosa sfumatodelle illusioni

L’unico steloper tanti pensierichè senza un domaniè stato il tuo ieri

L’eco virtuale scandisce il futurotrapela dagli altricol senno del poi

“Un cenno, una tracciaun fatto bizzarro una foto di gruppoun vuoto nel mucchio”

Anche se il dopo rimane un misterola mente figuraun luogo sereno

“Negato ogni cruccioincontri d’affettobrindar ogni tantoprestarsi per l’altro

Le albe e i tramontiti sono compagninel tripudio di fiorilo sfumar di colori

In fine trottaresu argini erbosie s’accosta fedeleil latrar del tuo cane”

Uno stelo rimane…un po’ foglia, un po’ fiorenel balenaredel tempo che fu.

ImmaginiAnthurium

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Conoscere la flora

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Cagnet o marusticano o mirabolano i nomi di una prugna spontanea

A fine giugno negli sieponi delle nostre campagne maturano piccole prugne gialle, rosse , rosso cupo, sono frutti da noi chiamati “Cagnet”, ma anche “marusticani” ( verso Reggio e Modena),o “mirabolani” (verso Mantova).Poiché oltre al colore cambia molto anche la loro dimensione, ci si sforza per ricordare il posto in cui trovare quelli migliori. Fare una raccolta di questi frutti, mai perfettamente maturi e quasi sempre abbastanza aspri di sapore, può essere un diversivo piacevole. Quando ancora non era disponibile in abbondanza e in ogni stagione la frutta dei supermercati, si cominciava a sgranocchiare i cagnet ancora molto verdi e acerbi, tanto non era che il sapore cambiasse di molto quando prendevano i loro bei colori brillanti.Qualche stirpe di questa prugna un poco più bella delle altre è stata oggetto di coltivazione, ma la creazione di varietà dalle caratteristiche migliori di aspetto e commestibilità, ha portato al suo rapido abbandono. In Francia sembra invece che la coltivazione del mirabolano, colà denominato “Mirabelle”, sia ancora consistente e apprezzata.Il “Cagnet”, botanicamente è il “Prunus myrabolana”; cambiato poi in “Prunus cerasifera” o pruno-ciliegia, per la somiglianza dei frutti con la cerasa o ciliegia. Il nome più noto “myrabolana”, deriva dal greco “Myron” unguento e “Balanos” ghianda, poiché, nel medioevo, gli Arabi diffusero nella loro medicina un frutto simile di origine indiana, impiegato nella preparazione di unguenti apprezzatissimi (allora!) come cosmetici e come blandi purganti. Per analogia anche il nostro pruno prese la denominazione di mirabolano.Si tratta di un albero di origine Caucasico-Asiatica, introdotto in Europa già in epoca pre-romana, che può raggiungere diversi metri di altezza, ma che normalmente tende a ramificarsi fin dalla base e a cespugliare. La corteccia, verde-rossastra, sui tronchi più vecchi tende a squamarsi. Sui rami, brevi rametti a dardo somigliano a grosse spine. Le foglie sono piccole (4-6cm), ovali appuntite, con bordo a seghettatura fine, con nervature evidenti e pelose sulla pagina inferiore. I fiori, bianchi , molto precoci in primavera, sono singoli ma abbondanti e compaiono in genere prima della foglie.Dei frutti già si è detto, i loro semi, come quelli di molte specie della famiglia delle rosacee, a cui il mirabolano appartiene, sono ricchi di acido cianidrico e perciò potenzialmente pericolosi, anche se il loro utilizzo e la loro ingestione sono improbabili.Oggi l’uso alimentare è molto limitato, con i frutti di mirabolano si possono preparare sciroppi, marmellate e gelatine, come si fa con le altre prugne. Molto più diffuso è l’impiego come portainnesto di altre specie fruttifere, in primo luogo dell’albicocco, per il quale sono state selezionate linee clonali resistenti alla malattie e adattabili ai diversi terreni. Molto adottata come pianta ornamentale per viali e parchi, è la cultivar prunus cerasifera Pissardi a foglie rosso-violacee e dalla abbondantissima fioritura rosato-violacea.L’utilizzo fitoterapico è limitato a un preparato denominato”Cherry-Plum”, facente parte dei Fiori di Bach, indicato per le malattie della sfera nervosa come ossessioni e “tendenze a fare cose spaventose”. Forse questi immaginari rimedi, sono consigliabili per cose più innocue.

IL TRENO DELLA SALVEZZA

Questa è la mia storia di alcolista. Vi racconto come è cominciata. Io, Er-manno, all’età di 24 anni circa, mi sono sposato con una ragazza di 20. La mia vita procedeva nel migliore dei modi: avevo un buon lavoro, facevo il pittore edile. Con il passare degli anni abbiamo avuto dei figli e io, devo dire, vivevo una vita normale sia in casa che fuori, anche fermandomi con gli amici a bere un bicchiere. Il sabato sera, di solito, lo passavo con gli amici al bar, finendo la serata sempre bene e quando tornavo a casa scherzavo con mia moglie, con il passar del tempo, però, la vita quotidiana mi cominciò a pesare;forse avevo qualche anno in più, forse per qualche problema familiare, for-se perché desideravo tanto una casa per conto mio, per rendere felici mia moglie e le mie figlie ma il mio stipendio non me lo permetteva. Una sera ho litigato in famiglia e infuriato, sono uscito di casa camminando senza meta, ho incontrato un bar, sono entrato e ho chiesto una birra, poi ancora un’altra, finché mi sono ubriacato. La notte stetti male e anche il giorno dopo, così non andai a lavorare, dopo due giorni il mio datore di lavoro mi disse di rigar dritto altrimenti mi avrebbe licenziato; mi sentii mortificato ma tornai a bere ed arrivò la lettera di licenziamento per ubriachezza sul lavoro. In quel momento mi resi conto che erano cominciati i guai, sul serio. Co-minciò il periodo più misero della mia esistenza: vivevo solo con il pensiero di come procurarmi da bere. Iniziavo a perdere la stima della mia famiglia e la fiducia degli amici migliori, non mi rendevo conto che mi stavo distrug-gendo con il bere. Incontrai delle persone che mi volevano aiutare e mi parlarono dei gruppi di Alcolisti Anonimi (era il 1995) ma continuai a bere per altri 8 anni. Ormai non potevo stare senza bere nemmeno per un’ora, mi tremavano le mani e mi prendeva una sudarella come se mi cedesse la terra sotto i piedi; il vino mi faceva brutti scherzi, non mi ricordavo quello che mi era successo il giorno prima. In ospedale mi venne a trovare un ami-co che incominciò a raccontarmi di come potevo uscire da questo problema immenso che si chiama “ alcolismo “. Tornando a casa quel “benedetto” giorno (8 giugno 2003), per quel miracolo che doveva forse avverarsi, non toccai un goccio di alcol. Arrivato mi misi a letto. Il giorno dopo, quando mi alzai, ero tutto tremante e sentivo una gran voglia di bere ma dentro di me qualcosa mi diceva che potevo resistere come avevo fatto il giorno precedente. Così presi la mia grande decisione: ricorsi al Gruppo degli Alco-listi Anonimi ed ebbe inizio il mio cammino verso la serenità. Giorno dopo giorno frequentando il Gruppo e sentendo le storie dei miei amici alcolisti, raccontavo anch’io la mia vita e un giorno alla volta sono arrivato ai fatidici dodici mesi e l’8 Giugno 2004, ho festeggiato il mio primo compleanno di sobrietà. Il Gruppo per me è come una seconda famiglia e continuo ad andarci sempre con la speranza che, nel mio piccolo, io possa aiutare gli amici che ancora stanno nel problema cercando di stare sempre lontano dal primo bicchiere. Grazie A.A.

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Rubrica a cura di Giovanni Franzoni

Fatti e personaggi d’altri tempi

Simpatico pranzo alla “WILMA”Domenica 20 giugno è stato organizzato un pranzo alla Wilma, da parte dell’ AUSER, per i giovani della terza età. Sono stato invitato, ho partecipato con piacere, sentendomi alla fine molto soddisfatto. Penso che la mia presenza, come corrispondente del “PORTICO” sia stata benevolmente voluta dal Re-dattore Paolo Paterlini, anche come già facente parte della Terza età.Grazie Paolo perché non è da tutti avere un pensiero gentile.Il menù è stato ottimo, studiato e curato dal sempre bravo e disponibile Miro, anche perché idoneo all’età dei commensali.Durante il pranzo si respirava una atmosfera cordiale, gentile e di grande affetto. Tutto il servizio è stato apprezzato dai partecipanti perchè è dai vo-lontari AUSER in ogni particolare.Alla conclusione della festa è stata sorteggiata una lotteria con numerosi pre-mi a ricordo della giornata. Un grande ringraziamento alla Tiziana (Tita), che con il suo costante impegno riesce a tenere legati i volontari in questo lavoro di aiuto a molti novellaresi in un momento delicato della loro vita. Amici lettori, penso che la solitudine sia un grosso macigno da portare ma grazie ai volontari si possono avere servizi come l’AUSER, Telefono Amico, I Millefiori. Ricordatelo. La giornata è passata velocemente attraverso un interessante, simpatico incontro verbale, dove sono emersi ricordi di un passato che ha trasmesso a tanti un senso di commozione.

Lo spettacolo ha voluto sottolineare, per la commemorazione del 25 aprile, il valore della libertà dei popoli contenuto nella Costituzione Italiana, facendo ri-ferimento ad un contesto di situazioni presenti nel nostro quotidiano, dentro e fuori i confini nazionali. E’ stata una rappresentazione originale, per il collage di testi scelti dal Diario di Anna Frank, Delirio a due di Eugenio Ionesco e Amicizia di Eduardo de Filippo; inoltre c’erano narrazioni che, attraverso un laboratorio teatrale organizzato dal Paolo Di Nita, gli studenti hanno imparato a recitare. Per la realizzazione dello spettacolo, è stato prezioso il contributo della Biblioteca di Novellara. Il lavoro è stato coordinato da Stefania Erlindo, con la collaborazione di Diana e Alessandro del Servizio Civile Nazionale, che si sono occupati della tecnologia e della scenografia. Con sei classi dello Iodi, in tre Assemblee d’Istitu-to, sono state presentate diverse tipologie di diari: da quelli di guerra, a quelli in cui la scrittura serve come strumento di liberazione, ai blog e ai social network. In questo modo i ragazzi hanno riconosciuto il valore della scrittura, utile per rac-contare qualcosa di sé agli altri. Sono così nati i codici di libertà, fogli in cui gli stu-denti hanno potuto esprimere loro stessi, le loro problematiche, le loro speranze.E’ stata una rappresentazione toccante che ha evidenziato l’importanza dei ricor-di, delle riflessioni dolorose, per non dimenticare, per continuare a credere nella libertà. Sul palcoscenico, tra le note delle musiche che sembravano scandire le parole di chi recitava, i giochi di luce, che riempivano lo spazio, con una sceno-grafia, significativa per la sua essenziale e simbolica elaborazione, i ragazzi han-no raccontato, comunicando anche con semplice e incisiva gestualità, il dramma esistenziale causato dalle guerre. Le guerre. Quelle che hanno sconvolto la storia del passato e quelle che ancora oggi feriscono e angosciano il cuore dell’uma-nità. Con voci ora flebili, ora forti, silenzi strazianti, monologhi intensi, i giovani attori hanno dimostrato notevole sensibilità di espressione.In una società dispersiva e caotica, dove è necessario dare forti segnali ai giovani per allontanarli dalla noia e dalle facili tentazioni di vuoto, il teatro offre l’occasio-ne giusta per coinvolgere e rendere protagonisti. Gli studenti dell’Istituto Iodi e le altre persone, presenti allo spettacolo, hanno applaudito con spontanea commo-zione, ringraziando, con sincera riconoscenza, chi ha lavorato a questa attività didattica, premiata dall’entusiasmo e dalla partecipazione attiva dei giovani.

Fernanda Carducci (Insegnante dello Iodi di Novellara)

Teatro e giovani studenti a NovellaraIl 24 aprile 2010, presso il Teatro della Rocca di Novellara, si è rappresentato Diari… Codici di libertà, con la regia di Paolo Di Nita. Tra gli attori anche studenti dell’Istituto Professionale “Don Zefirino Iodi” di Novellara.

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Un pizzicotto ai più piccoli e non soloRubrica a cura di Luisa Torelli

Il Pescatore e il GenioDal ciclo delle “Mille e una notte”

Un giorno, un pescatore solitario gettò la sua rete in mare quattro volte. La prima volta pescò la carcassa di un asino e la seconda una brocca piena di sabbia e di fango. AL terzo tentativo prese ancora meno dei primi due, solo cocci e vetri rotti, ma la quarta volta, finalmente, andò meglio: trovò nella rete una botti-glia di rame chiusa da un sigillo di piombo. Benché, dall’esterno, sembrasse molto diversa da ciò che egli pescava di solito, pensò che potesse trattarsi di qual-cosa di molto prezioso e poiché la pesca, quel giorno, non era stata buona, pensò che avrebbe potuto vende-re la bottiglia ad un mercante di rame.La bottiglia, che non era molto grande, portava inciso sul tappo no strano simbolo; il pescatore la esaminò, la girò, la rigirò, tolse il tappo di piombo, poi l’appog-giò sulla sabbia e si mise a guardarla. Fu allora che, sorpreso, notò una sottile voluta di fumo che usciva e che, mentre diventava lentamente sempre più spessa, prese a volteggiare fino a trasformarsi in un essere gi-gantesco e minaccioso che, con voce tonante, gridò al pescatore di volerlo uccidere. -Perché vuoi uccidermi, non ti ho fatto niente di male, anzi, ti ho liberato dalla tua prigionia- chiese il pescatore, tremando di paura. - Durante i primi cento anni di prigionia- disse il Genio- avevo promesso a me stesso che, chiunque mi avesse liberato avrei reso ricco fino alla fine dei suoi giorni. Ma un secolo intero passò, senza che nessuno fosse venu-

to a liberarmi e allora affrontai il secondo secolo dicendo : - A chiunque mi libererà, farò scoprire i tesori della terra, ma nessuno venne a liberarmi e così passarono quattrocento anni. Allora dissi: - A chiunque mi libererà realizzerò tre suoi desideri. Ma nessuno venne a liberarmi, allora andai su tutte le furie e dissi a me stesso: - D’ora in poi, chiunque mi libererà lo ammazzerò...-Ma il pescatore: - Sono sicuro che un Genio grande e gros-so come te non potrà mai più entrare e star dentro ad un recipiente così piccolo! - Per dimostrargli che la cosa era possibile il Genio prese ad assottigliarsi e a volteggiare, finché rientrò nella bottiglia. Il Pescatore, svelto, la richiuse, pressando bene il tappo con tutta la forza di cui era capace e, dopo che l’ebbe avvitato per bene, la ributtò in mare il più possibile lontano da sé.- Chi sono il Pescatore e il Genio (cosa rappresentano)?- Perché il Genio è così spietato da voler uccidere il suo liberatore?- Cosa s’intende per sentimenti imbottigliati?- Cos’é che permette al bambino di immedesimarsi nei personaggi della storia che rende credibile l’idea che il Pe-scatore possa superare il Genio?- Perché, all’inizio della fiaba, tre tentativi, da parte del Pe-scatore, vanno a vuoto e il quarto riesce? Paragoniamoli alle quattro impennate di collera del Genio.- Cosa ci dicono “il principio di piacere” ed “il principio di realtà”?

1. Durante la notte, si può vedere una scia lu-minosa che attraversa il cielo: è una stella ca-dente. Si tratta di mete-oriti che, a contatto con l’atmosfera della terra, s’incendiamo e si disin-tegrano.

2. I meteoriti sono spes-so residui di comete che viaggiano a sciami. Men-tre ruota intorno al sole, la terra incontra spesso detriti di cometa: ci sono 43 sciami e il più fitto, passa vicino alla terra proprio in questo mese.

3. La coda delle comete è composta di frammen-ti di pietre e di ghiaccio. Per vedere bene le stel-le, di notte, serve un telescopio con una len-te potente, la Luna non deve essere piena e biso-gna andare lontano dalle città.

4. Le luci accese delle strade e delle case ser-vono a rendere sicure le città anche di notte, coprono però le luci lontane delle stelle. Per questo i più grandi os-servatori astronomici sono nei deserti o sulle montagne.

5. Il primo essere vivente che ha viaggiato nello spazio

è stata Laika, una cagnolina russa che, nel 1957, fu lan-

ciata racchiusa nel satellite artificiale Sputnik II, che ha

orbitato intorno alla terra. Nonostante l’addestramento,

Laika morì dopo 5 ore in orbita, il suo cuore troppo sen-

sibile non aveva retto alle condizioni troppo difficili.

- Cosa c’entra il mito di Ercole? Ci ricordiamo la differen-za tra fiaba e mito?Chi vorrà, potrà scoprirlo nel mese di settembre.

E ora giochiamo coi contenitori del latte!

Casette colorateIn un contenitore del latte (lavato e lasciato asciugare) si possono ritagliare (con l’aiuto di un adulto) porta e fine-stre; se ne usate più di uno, si possono fissare insieme col nastro adesivo. Ora, chi lo desidera, potrà dipingere la casetta così ottenuta coi colori a tempera; vi si potran-no collocare all’interno bamboline o piccoli giocattoli coi quali animare una storia fantastica.

Curiosità: tanto tempo fa (1452-1519), a Vinci, abitava Leonardo, che era capace di fare tante cose: infatti faceva l’architet-to, lo scultore, il pittore, l’ingegnere e lo scienziato.Nonostante fosse molto impegnato, trovava il tempo di inventare indovinelli e scherzi, per servirsene come pas-satempo con gli amici e con gli allievi.Prima di mettere nell’apposito contenitore i vasetti vuoti dello yogurt o del gelato, facciamo un bel gioco:

Indovinello (da Indovinelli e scherzi di Leonardo da Vinci)

Indovinello!- disse sorridendo Leonardo - Ancora que-sta specie malvagia di animali volanti assalirà uomini e animali e si nutrirà di quelli finché non sarà sazia del loro sangue. E gli uomini e gi animali vedranno il sangue uscire dalle ferite e colare sulla loro pelle. Di chi parlo?(Delle Fastidiose zanzare).

Come superare un ponte:due partecipanti, in piedi l’uno di fronte all’altro, forma-no una sorta di ponte, tenendosi per le mani. Gli altri, in fila, muniti ciascuno di un vasetto di plastica vuoto e lavato, cercheranno di lanciarlo sopra o sotto il “ponte”, mentre i primi due compagni, senza disgiungere le brac-cia, tenteranno di bloccare il passaggio.

“Le fiabe sono il vere, sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna” (Italo Calvino)

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2. Molti libri ci parlano dei pirati: uno dei più belli è : l’ Isola del tesoro di R.L. Stevenson. Capitan Uncino invece è il pirata che vorreb-be sconfiggere Peter Pan e che tiene ormeg-giato il suo veliero nelle acque dell’Isola che non c’è.

3. La nave dei pirati si riconosce dalla bandie-ra che è tutta nera, con al centro un grande teschio bianco con delle ossa incrociate. I pi-rati l’hanno chiamata Jolly Roger.

4. Tra i corsari più famosi c’è Francis Dra-ke, esperto navigatore e nei combattimenti in mare. Sconfisse un intera flotta di navi spagnole che veniva chiamata l’Invincibile Armata. La regina d’Inghilterra nemica del re di Spagna lo trasformò da ladro a nobile chiamandolo Sir Francis Drake.

5. I pirati per nascondersi, scoprivano isole sconosciute da cui riportavano animali rari come pappagalli e scimmiette. Il pirata per-corre i mari, assale e depreda le navi. Il cor-saro attaccava di regola, solo su autorizzazio-ne del sovrano.

Umberto, per noi zio Umberto,sempre presente, ma per tanti, per molti era il “Number”. Chi può dire di non aver conosciuto il Number a Novellara e din-torni? Per anni, da sempre,girava fra i nostri paesi a bordo del suo furgone “La boutique volante”, fra la gente e per la gente e la sua casa era aperta a tutti, sempre. Umberto amava le belle cose, amava la mu-sica…. e a volte cerco di immaginarlo, giovane nella seconda metà degli anni ‘50, come racconta anche il fratello Rainero, prendere la corriera e raggiungere Modena per le lezioni di canto dal maestro Confetta con la sua …“bellissima amica Wanda Berti, che tutti si giravano a guardare tanto era bella”….Cantarono insieme in tante occasioni e spettacoli presso il teatro dell’oratorio poi Wanda divenne una famosa inter-prete nel mondo delle operette ed Umberto dovette arrendersi alle ripetute laringiti. Amava i concerti, i musical ed il teatro: non perdeva l’occasione di as-sistere a tutti gli spettacoli e conoscere molti artisti. Umberto amava i fiori,in casa ed in giardino… ed i fiori alla Madonna della Fossetta, il sabato.Umberto amava camminare e tutti i giorni cammina-va per più di un’ora fino alla via Arginone, sempre. Umberto aveva due amori: sua madre, per noi non-na Teresa, alla quale è sempre stato vicino e Milva, la grande artista. Milva, si erano conosciuti giovani, lei che cantava nelle balere e poi il grande successo nei teatri di tutto il mondo ed Umberto la “seguiva ed inseguiva” in

Ciao zio Umberto !

giro per tutti i teatri d’Italia, da Milano a Palermo e, d’Europa. Si era talmente consolidata la loro amicizia che addirittura Milva venne a Novellara e soggiornò nella sua casa. Organizzava vere e proprie “spedizio-ni” con amiche ed amici per assistere ai suoi spet-tacoli. Quell’ultimo venerdì, le tue ultime parole, mi dice-sti quasi sussurrando “ho fatto tante offerte a chi ne aveva bisogno”… poi ti addormentarono e tu non ti sei più svegliato… Non abbiamo avuto il tempo per dirti che non la-sceremo soli i tuoi bimbi in Africa che hai aiutato da anni.Come sempre un bacio. I tuoi nipoti.

BOCCIOFILA NOVELLARESE Circolo ArciStella di Bronzo al Merito Sportivo

In memoria di AZZONI GIOVANNI

Hanno donato alla Bocciofila Novellarese:Ruini Giovanni e ClaudioBigi GiovanniFamiglia Azzoni

L’intero consiglio della Bocciofila Novellarese rin-grazia pubblicamente

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GIANLUCA PATERLINI

Ora non posso più chiamare ad alta voce il tuo nome, mi tiene in bilico se per caso l’ascolto.Com’è possibile che si sia arrestato all’improvviso il tuo pensiero? Chi ti ha spinto alla sfida? Inseguivi una meta senza tappe, al brivido docile, affidasti il tuo destino, quando ti vidi non parlavi più, il viso se-reno. Dormivi sopra un divano di pietra, ti invocavo la mia disperazione, ti guardavo, ti guardavo, ma fu vano ogni mio sforzo di svegliarti, un frammento di tempo un solo attimo ti sarebbe bastato per evitare quell’atroce impatto. L’asfalto è stato il limite assurdo, e qualla macchina in più mentre stavi per riordinare le idee. Luglio amaro, luglio crudele, maledico i tuoi immensi raggiri. Come si può resistere all’idea che tutto sia scomparso, la parola , il profilo, le tue mani erano vita... ieri... erano te.Ora tu sei protetto dal ricordo, non rischi più, non ti accadrà più nulla, sei da coniugare al passato.

Ciao Gianluca.

PRELIEVO STRORDINARIO DI SANGUE

Caro Donatoreabbiamo bisogno del Tuo aiuto per aumentare nel mese di agosto il numero delle donazioni di sangue intero. Nei primi 6 mesi dell’anno, in ambito regio-nale, rispetto all’analogo periodo del 2009, si è ve-rificata una riduzione della raccolta di sangue intero, a fronte di un aumento dell’utilizzo da parte delle nostre strutture sanitarie, il che ha comportato una riduzione delle scorte di sangue disponibile.Nel mese di agosto, poi, molte persone scelgono la nostra Regione per le proprie vacanze e anche molti dei nostri donatori vanno in vacanza, per cui aumen-tano i consumi e si riducono ulteriormente le scorte.Chiediamo la tua disponibilità a recarTi presso la nostra Avis comunale, o presso un’altra Avis che effettua la raccolta, o presso un Centro fisso di rac-colta della nostra Provincia, nei giorni e negli orari specificati, per fare una donazione di sangue intero, nel rispetto degli abituali tempi di pausa tra una do-nazione e l’altra. Ti ringraziamo anticipatamente per il contributo che riuscirai a darci per superare questa emergenza, che quest’anno è sicuramente preoc-cupante, e con Te ringraziamo sentitamente anche tutte quelle Avis comunali che si sono impegnate ad organizzare un prelievo straordinario di sangue inte-ro nel mese di agosto. Cordiali saluti

il presidente Eugenio Cepelli

REDAZIONE: VIALE MONTEGRAPPA, 54 NOVELLARA (RE) TEL. 0522/654447

Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: Circolo il Contemporaneo

Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Angelo Veroni, Marco Villa,

Elena Carletti, Giovanni Franzoni, Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva,

Sara Lanza

Impaginazione: Ci&Wi Corso Garibaldi, 36 Stampato presso Tipolito Lugli Novellara via Prov.le Nord, 20/C

Il contenuto degli articoli firmati esprime l'opinione dell'autore e non necessariamente quella della redazione

mensile novellarese d'informazione Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89

Sped. in abb. post. comma 27 art.2 Legge 549/95 - Fil. RE gr.III 70%

Alla zia AngiolaLa scomparsa di una persona cara alla quale eravamo molto legati, lascia sempre inevitabilmente in ognuno di noi, un grande vuoto.La zia Angiola o molto più affettuosamente la “zia dei vitellini”, come noi amavamo ricordarla per via dei suoi lunghi anni trascorsi alla corte di campagna “Lamarmora” in Strada Sbarra, era per noi molto di più di una semplice zia, la moglie dello zio Cide, il fratello di nostro padre.La zia che è stata prima di tutto una mamma meravigliosa, era una persona molto speciale dotata di grande carisma e autorevolezza ma, ciò che noi non potremo mai dimenticare era la sua laboriosità, la sua straordinaria bontà d’animo e la sua generosità verso chiunque avesse bisogno. Ciao zia, il tuo ricordo ci accompagnerà perenne.

I tuoi nipoti Paolo e Nando

Una malattia che non gli ha lasciato scampo, una vita troppo breve quella di Franco. Una vita che ha dedi-cato alla sua attività, alla sua famiglia, agli amici e alle sue tante passioni tra cui i suoi adorati animali e la sua Reggiana (di cui era grande tifoso).A soli 15 anni iniziò a costruire serramenti e banchi di scuola insieme al padre Arturo, poi con i fratelli Romano e Adriano diede vita all’attuale attività di co-struzione di mobili e in particolare di cucine su misu-ra. Nel 1970 i tre fratelli Saccani Vezzani lasciarono il piccolo negozio del paese e inaugurarono la grande sede di Via Provinciale Sud, dove lo storico mobilificio novellarese si trova tutt’ora. Una vocazione naturale la sua, che lo spingeva in tut-to ciò che faceva con dedizione, grande disponibilità, bontà, instancabile lavoratore. Ha sempre saputo se-guire con attenzione le richieste e le esigenze di tut-ti, seguendo nella sua attività i lavori con precisione e passione. Tutto ciò e tutte le sue qualità è riuscito anche a trasmetterle ai figli ed ai nipoti che prose-guiranno nell’azienda il suo operato, certi che rimarrà sempre vivo il ricordo della sua professionalità e della sua grande disponibilità in tutti coloro che hanno avu-to l’occasione e la possibilità di conoscerlo.Con l’occasione a nome di tutta la famiglia ringrazio sentitamente le tante persone che ci sono state vici-ne in questo momento e che partecipando al nostro dolore, hanno così dimostrato tutto l’affetto, la fiducia e la stima che in tanti anni Franco ha saputo conqui-stare con il suo modo di essere (amico di tutti) e il suo modo di lavorare. Un grazie anche ai tanti messaggi che ci sono perve-nuti e alle generose offerte fatte in sua memoria.

Milena Saccani Vezzani

FRANCO SACCANI VEZZANI

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In memoria di Cabassa DelvinoSoprani Fosca.In memoria di Carpi MarioBartoli Aldino, Passarella Danilo e Antonia, Soprani Fosca, Storchi Ebe, Torricelli Renella, Bigi Leonildo, nipoti e le loro famiglie, Losi Serena, Carpi Giorgia, Carpi Giuliano, Carpi Lina, Carpi Silvana, Fontana Antonio.

In memoria di Savazza MarcoFratelli Savazza e famiglie. In memoria di Manicardi NellinaLusuardi Morena.In memoria di Saccani Vezzani FrancoFam. Lusuardi, Davolio Novella, Davolio Lina, Davolio Rino, Veroni Eva, Veroni Enrico, Melegari Veroni Fernanda, Peterlini Franca, Lotti Adelmo, Pontalloni Luciano e Ivanna,

Soncini Gianluigi, Lotti Adelmo, Casani Adele, Catellani William, Sorelle Riccò.

BRUNO TIRELLINel 4° anniversario della scompar-sa lo ricordano con immutato affetto la figlia Rosangela i figli Giorgio e Massimo le nuore e i nipoti.

ARNOLDO TIRELLINell’ 9° anniversario della scompar-sa lo ricordano con affetto, i nipoti e pronipoti.

Nel 20° anniversario della scom-parsa lo ricordano con affetto la moglie Ebe, i figli e nipoti.

SECONDO MAGNANI ANGIOLINA CANOVANel 4° anniversario della scom-parsa la ricordano con affetto i figli le nuore i nipoti e famiglia Allegretti Attilio.

BRUNO DALLAGLIONell’ 19° anniversario della scom-parsa lo ricordano con affetto, la moglie Maria e i figli Stefano ed Elisa.

NELLO SPAGGIARINel 9° anniversario della scom-parsa lo ricordano con immutato affetto i familiari.

Nel 5° e nel 25° anniversario della scomparsa li ricordano con affetto i figli la nuora e i nipoti

GIOVANNI GOZZIIRENE LUSETTI

RINA CROTTINel 5° anniversario della scomparsa la ricordano con affetto il marito Mario Gualdi, i fratelli Andrea e Marco, le cognate e i nipoti.

In memoria. Ricordano i propri cari con affetto immutato il figlio Paolo, il nipote Davide, la nuora Roberta e i parenti tutti.

MARIA FORMENTINIGUERRINO RIGHI

ORNELLA FOLLONINel 17° anniversario della scom-parsa la ricordano con affetto, la figlia il genero e i nipoti.

WILMA CORRADININel 7° anniversario della scom-parsa la ricordano con affetto, la figlia Carla, il marito Leardo e i parenti tutti.

GIULIO FONTANANel 11° anniversario della scom-parsa lo ricordano con affetto i figli Giorgio e Antonella e i familiari.

ELES PEDERZOLINel 3° anniversario della scomparsa la ricordano con affetto, le figlie Angela e Giovanna, la nipote Giorgia, il genero Massimo e tutte le sue amiche.

ARTURO FERRARINel 2° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie Davoli Bruna, il figli Dea e Doriano, i nipoti Cristian, Alex Giulia e Valeria.

LEONDINA FERRARONINel 11° anniversario della scomparsa la ricordano con affetto, i figli Tiziana e Guglielmo, la nuora Antonella e i nipoti.

Nel 2° anniversario della scom-parsa lo ricordano con affetto la moglie Maria, i figli Claudio, Tiziana e Fabrizia generi e nipoti.

SILVIO COPELLINI

Nell’anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano con affetto il figlio Alderigi e la nuora Bagni Olivetta.

GALDINO SALATI DORINA VERZELLESI13° anniversario 6° anniversario

ENORE MELLI DECIMO MELLIANTONIO MELLI

Nell’anniversario della scomparsa dei propri cari, con affetto li ricordano la cognata Bice, la nipote Marisa con Giuseppe e Valentina.

2° anniversario 9° anniversario 9° anniversario

ALESSIO MELLIA tre mesi della scomparsa

LORIS BIGLIARDI

Nell’8° anniversario della scom-parsa ti ricordiamo sempre con tanto affetto.

Micaella e Mauro

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