premio internazionale donna di successo ......milano, nives bot-tinelli ha iniziato a collaborare...

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9 D opo gli studi in economia e commercio all’uni- versità Bocconi di Milano, Nives Bot- tinelli ha iniziato a collaborare con il marito, Giulio An- tonini, nell’azien- da di famiglia, la Antonini Srl,che crea e distribuisce preziosi di alta gioielleria. Nel 1989, diviene quindi Amministra- tore Unico della Società e con la collaborazione dei due figli, Sergio e Carlo Giulio, decide di seguire in prima persona il progetto, la defi- nizione e le varie fasi che dividono il disegno dalla realizzazione dei preziosi, regalando all’azienda di famiglia una nuova fase creativa e di sviluppo. La fase è iniziata con l’apertura, nel 1999, del primo negozio mono- marca “Antonini” nel centro stori- co di Milano, cui ha fatto seguito, nel 2001, l’apertura della Antonini Japan Ltd per rafforzare l’immagi- ne della Casa mila- nese nei Paesi orientali e nel 2003 con la costituzione della Antonini Usa a New York, nella prestigiosa Madi- son Avenue. Le tappe successive della entusiasman- te escalation dell’a- zienda a livello in- ternazionale sono rappresentate dalla distribuzione dei preziosi presso la catena Hazal a Dubai e alla presenza nel prestigioso De- partment Store aperto da Harvey Nichols a Dibai, con un nuovo “shop in shop” che ripropone lo sti- le e l’eleganza del monomarca mi- lanese. Per novembre 2006 e giu- gno 2007 sono quindi previste le aperture rispettivamente di negozi monomarca a Seul e a Tokyo. Nives Bottinelli Antonini fa parte del Consiglio di Presidenza di Pa- neuropa, associazione finalizzata al miglioramento della nostra so- cietà civile. E.C. PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO NIVES BOTTINELLI ANTONINI N ata a San Paolo d’Argon, in pro- vincia di Bergamo, Imelde Bronzieri ha maturato la sua espe- rienza presso una importante azien- da di abbigliamento dal 1965 al 1979 finché, nel 1980, non ha volu- to dare vita insieme al marito Stefa- no Cavalleri un marchio destinato ad essere conosciuto ed apprezzato, nel giro di pochi anni, in tutto il mondo: i Pinco Pallino. Una precisa filosofia ha animato fin dall’inizio le collezioni dei coniugi Cavalleri: una moda pensata per i bambini, rispet- tandone le singole personalità e le particolari esigenze sociali. Il suc- cesso ottenuto con la prima presen- za alla manifestazione Pitti Bimbo a Firenze nel 1982 è stato il trampoli- no di lancio di una azienda che è og- gi presente in oltre 400 punti-vendi- ta nel mondo, alcuni dei quali nego- zi monomarca. Imprenditrice creativa ed instanca- bile, madre di tre figli, insieme al marito, Imelde Bronzieri ha sempre saputo coniugare responsabilità aziendale e responsabilità sociale, rispetto per la comunità locale e per la più ampia comunità internaziona- le, fornendo attraverso la sua azien- da un forte sostegno a grandi orga- nizzazioni umanitarie nazionali ed internazionali. Tra i riconoscimenti ricevuti per l’impegno profuso in ambito sociale, oltre che per quello imprenditoriale, l’onorificenza del- l’Unicef conferitale insieme al mari- to nel 2003 per il sostegno di proget- ti a favore dei bambini. Vicesindaco dal 1997 del comune natio, oltre che Assessore per i Ser- vizi alla Persona e l’Istruzione, Imel- de Bronzieri è Commendatore della Repubblica Italiana. E.C. PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO IMELDE BRONZIERI CAVALLERI N ata a Cremona da padre agri- coltore, Giovanna “Vanna” Ba- lestreri Buelli si è laureata in Lin- gue a Letteratura inglese all’Uni- versità Bocconi di Milano ma ha vo- luto in seguito occuparsi delle attivi- tà agricole di famiglia, in nome di un genuino amore per la terra nel- la quale ha trascorso tutta la sua in- fanzia. Quindici anni fa, quindi, es- sa fondava un’azienda vinicola del- la quale si sarebbe occupata con passione e competenza. Grande cir- ca 20 ettari con due proprietà divi- se da un torrente, l’azienda si trova nella località di Valcalepio (il nome della Valle che si estende dal Lago di Iseo a Bergamo), famosa per i suoi vini fin dai tempi degli antichi romani in quanto dotata di colline moreniche esposte a sud. Il suo no- me è La Rocchetta, dal quale pro- viene anche il nome del vino che viene imbottigliato ed invecchiato a Castel Merlo, sede delle cantine. La produzione è limitata ma estrema- mente pregiata: ogni anno, l’azien- da gestita da Vanna Balestreri Buel- li produce circa 300.000 bottiglie di un vino assolutamente genuino e raffinato, acquistato da clienti di ot- timo livello, sia tra privati che tra Ristoranti ed Alberghi. L’azienda La Rocchetta produce sei tipologie di vino, il Rosso Valcalepio Doc, il Rosso Valcalepio Doc Riser- va, il Bianco Valcalepio Doc, il Ro- sato, lo Spumante Brut e lo Spu- mante Brut Rosè, tutti premiati con vari riconoscimenti nelle manife- stazioni più importanti del settore. Attualmente, Vanna Balestreri Buelli è impegnata nell’opera di restauro dell’ex fortezza medieva- le Castel Merlo che ospiterà un Centro Congressi e un Centro Be- nessere. D.C. PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO GIOVANNA BALESTRERI Gabriella Castellanelli di esprimere al meglio il suo innato talento mana- geriale nella sua funzione di socia amministratrice e responsabile del- l’immagine e della promozione aziendale della società Helleboro, attiva nella produzione nei propri laboratori di cosmetici di qualità per l’igiene del viso e del corpo e com- mercializzazione degli stessi presso le erboristerie e la farmacie. Com- pleta la produzione una linea di pro- dotti cortesia per Hotels di prestigio, commercializzati sia in Italia che al- l’estero. Oltre a ciò, Maria Gabriella Castella- nelli gestisce direttamente due ne- gozi di erboristeria. Socia fondatrice del Gruppo Donne Artigiane dell’Unione Artigiane di Sondrio, della quale è Presidente dal 2004, Maria Gabriella Castellanelli è componente della Giunta Gruppo Donne di Confartigianato Lombar- dia e del Comitato di promozione per l’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio Indu- stria Artigianato e Agricoltura della Provincia di Sondrio. D.C. PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO MARIA GABRIELLA CASTELLANELLI I l bagaglio formativo di Maria Ga- briella Castellanelli Pozzi (Tirano, provincia di Sondrio, 1946) com- prende un diploma di Erboristeria conseguito presso la Facoltà di Far- macia dell’Università di Siena, un corso di Cosmetologia frequentato alla Sinergia, un corso di Conduzio- ne Aziendale alla Bocconi di Milano, un corso di Formazione Manageria- le della Deltas/Credito Valtellinese e un corso di formazione per piccole e medie imprese organizzato dalla As- sociazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, della quale è membro dal 1985. Le competenze acquisite hanno permesso a Maria

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Dopo gli studi ineconomia e

commercio all’uni-versità Bocconi diMilano, Nives Bot-tinelli ha iniziato acollaborare con ilmarito, Giulio An-tonini, nell’azien-da di famiglia, laAntonini Srl,checrea e distribuiscepreziosi di alta gioielleria. Nel1989, diviene quindi Amministra-tore Unico della Società e con lacollaborazione dei due figli, Sergioe Carlo Giulio, decide di seguire inprima persona il progetto, la defi-nizione e le varie fasi che dividonoil disegno dalla realizzazione deipreziosi, regalando all’azienda difamiglia una nuova fase creativa edi sviluppo. La fase è iniziata con l’apertura,nel 1999, del primo negozio mono-marca “Antonini” nel centro stori-co di Milano, cui ha fatto seguito,nel 2001, l’apertura della AntoniniJapan Ltd per rafforzare l’immagi-

ne della Casa mila-nese nei Paesiorientali e nel 2003con la costituzionedella Antonini Usaa New York, nellaprestigiosa Madi-son Avenue. Letappe successivedella entusiasman-te escalation dell’a-zienda a livello in-

ternazionale sono rappresentatedalla distribuzione dei preziosipresso la catena Hazal a Dubai ealla presenza nel prestigioso De-partment Store aperto da HarveyNichols a Dibai, con un nuovo“shop in shop” che ripropone lo sti-le e l’eleganza del monomarca mi-lanese. Per novembre 2006 e giu-gno 2007 sono quindi previste leaperture rispettivamente di negozimonomarca a Seul e a Tokyo.Nives Bottinelli Antonini fa partedel Consiglio di Presidenza di Pa-neuropa, associazione finalizzataal miglioramento della nostra so-cietà civile. E.C.

PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO

NIVES BOTTINELLI ANTONINI

Nata a San Paolo d’Argon, in pro-vincia di Bergamo, Imelde

Bronzieri ha maturato la sua espe-rienza presso una importante azien-da di abbigliamento dal 1965 al1979 finché, nel 1980, non ha volu-to dare vita insieme al marito Stefa-no Cavalleri un marchio destinatoad essere conosciuto ed apprezzato,nel giro di pochi anni, in tutto ilmondo: i Pinco Pallino. Una precisafilosofia ha animato fin dall’inizio lecollezioni dei coniugi Cavalleri: unamoda pensata per i bambini, rispet-tandone le singole personalità e leparticolari esigenze sociali. Il suc-cesso ottenuto con la prima presen-za alla manifestazione Pitti Bimbo aFirenze nel 1982 è stato il trampoli-no di lancio di una azienda che è og-gi presente in oltre 400 punti-vendi-ta nel mondo, alcuni dei quali nego-zi monomarca.Imprenditrice creativa ed instanca-bile, madre di tre figli, insieme almarito, Imelde Bronzieri ha sempresaputo coniugare responsabilitàaziendale e responsabilità sociale,rispetto per la comunità locale e per

la più ampia comunità internaziona-le, fornendo attraverso la sua azien-da un forte sostegno a grandi orga-nizzazioni umanitarie nazionali edinternazionali. Tra i riconoscimentiricevuti per l’impegno profuso inambito sociale, oltre che per quelloimprenditoriale, l’onorificenza del-l’Unicef conferitale insieme al mari-to nel 2003 per il sostegno di proget-ti a favore dei bambini.Vicesindaco dal 1997 del comunenatio, oltre che Assessore per i Ser-vizi alla Persona e l’Istruzione, Imel-de Bronzieri è Commendatore dellaRepubblica Italiana. E.C.

PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO

IMELDE BRONZIERI CAVALLERI

Nata a Cremona da padre agri-coltore, Giovanna “Vanna” Ba-

lestreri Buelli si è laureata in Lin-gue a Letteratura inglese all’Uni-versità Bocconi di Milano ma ha vo-luto in seguito occuparsi delle attivi-tà agricole di famiglia, in nome diun genuino amore per la terra nel-la quale ha trascorso tutta la sua in-fanzia. Quindici anni fa, quindi, es-sa fondava un’azienda vinicola del-la quale si sarebbe occupata conpassione e competenza. Grande cir-ca 20 ettari con due proprietà divi-se da un torrente, l’azienda si trovanella località di Valcalepio (il nomedella Valle che si estende dal Lagodi Iseo a Bergamo), famosa per isuoi vini fin dai tempi degli antichiromani in quanto dotata di collinemoreniche esposte a sud. Il suo no-me è La Rocchetta, dal quale pro-viene anche il nome del vino cheviene imbottigliato ed invecchiato aCastel Merlo, sede delle cantine. Laproduzione è limitata ma estrema-mente pregiata: ogni anno, l’azien-da gestita da Vanna Balestreri Buel-li produce circa 300.000 bottiglie di

un vino assolutamente genuino eraffinato, acquistato da clienti di ot-timo livello, sia tra privati che traRistoranti ed Alberghi.L’azienda La Rocchetta produce seitipologie di vino, il Rosso ValcalepioDoc, il Rosso Valcalepio Doc Riser-va, il Bianco Valcalepio Doc, il Ro-sato, lo Spumante Brut e lo Spu-mante Brut Rosè, tutti premiati convari riconoscimenti nelle manife-stazioni più importanti del settore.Attualmente, Vanna BalestreriBuelli è impegnata nell’opera direstauro dell’ex fortezza medieva-le Castel Merlo che ospiterà unCentro Congressi e un Centro Be-nessere. D.C.

PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO

GIOVANNA BALESTRERI

Gabriella Castellanelli di esprimereal meglio il suo innato talento mana-geriale nella sua funzione di sociaamministratrice e responsabile del-l’immagine e della promozioneaziendale della società Helleboro,attiva nella produzione nei proprilaboratori di cosmetici di qualità perl’igiene del viso e del corpo e com-mercializzazione degli stessi pressole erboristerie e la farmacie. Com-pleta la produzione una linea di pro-dotti cortesia per Hotels di prestigio,commercializzati sia in Italia che al-l’estero.Oltre a ciò, Maria Gabriella Castella-nelli gestisce direttamente due ne-gozi di erboristeria.Socia fondatrice del Gruppo DonneArtigiane dell’Unione Artigiane diSondrio, della quale è Presidente dal2004, Maria Gabriella Castellanelli ècomponente della Giunta GruppoDonne di Confartigianato Lombar-dia e del Comitato di promozioneper l’imprenditorialità femminiledella Camera di Commercio Indu-stria Artigianato e Agricoltura dellaProvincia di Sondrio.

D.C.

PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO

MARIA GABRIELLA CASTELLANELLIIl bagaglio formativo di Maria Ga-

briella Castellanelli Pozzi (Tirano,provincia di Sondrio, 1946) com-prende un diploma di Erboristeriaconseguito presso la Facoltà di Far-macia dell’Università di Siena, uncorso di Cosmetologia frequentatoalla Sinergia, un corso di Conduzio-ne Aziendale alla Bocconi di Milano,un corso di Formazione Manageria-le della Deltas/Credito Valtellinese eun corso di formazione per piccole emedie imprese organizzato dalla As-sociazione Imprenditrici e DonneDirigenti di Azienda, della quale èmembro dal 1985. Le competenzeacquisite hanno permesso a Maria

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Giovanna Magi (Arezzo, 1948)mentre sta ancora frequen-

tando la facoltà di Lettere e Filo-sofia a Firenze, entra in quellache negli anni ’70 era ancora unapiccola società, la Casa EditriceBonechi, dove inizia a lavorarecorreggendo bozze. Figlia d’arte(il padre Piero Magi era un notoscrittore e giornalista, Direttoretra l’altro del quotidiano fiorenti-no “La Nazione”), Giovanna Maginon trova difficoltà nel crescereprofessionalmente: in breve di-venta redattore, poi capo-redatto-re e infine Socio e Dirigente. Nel-l’azienda, oggi ricopre la carica diDirettore Editoriale e il suo impe-gno è rivolto essenzialmente alsettore turistico, con la progetta-zione e la realizzazione del catalo-go editoriale ricco oggi di oltre2000 titoli, dedicati a 32 tra Paesie città del mondo e pubblicati in25 lingue, comprese le lingueasiatiche. Leader mondiale delsettore dell’editoria turistica, conuffici di rappresentanza a Parigi eal Cairo, la casa editrice Bonechi

può contare sulla competenza esulla professionalità di una mana-ger che non ha rinunciato, non-ostante gli impegni di gestioneaziendale, ad esporsi in primapersona anche come autrice di vo-lumi di arte e turismo. Da giornalista pubblicista, Gio-vanna Magi è Direttore Responsa-bile dei fascicoli settimanali che laCasa Editrice Bonechi pubblicasulla Enciclopedia dei Comuni d’I-talia ed è anche Direttore Respon-sabile di “AiddaNews”, organo uf-ficiale della Associazione Impren-ditrici Donne Dirigenti d’Aziendadi cui è stata per tre anni VicePresidente Nazionale. C.S.

PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO

GIOVANNA MAGI BONECHI

Nata a Bolzano nel 1944, MariaGabriella Pellegrinelli Rossi si

è formata tra l’Istituto Universita-rio di Lingue Moderne e la Scuoladi Direzione Aziendale Bocconi,entrambe a Milano. Prima di af-frontare gli studi universitari pe-rò, appena diciottenne, iniziava acollaborare alla gestione azienda-le nell’impresa di famiglia Metal-lurgia Rossi di Bolzano. Quasi undecennio di esperienza nell’im-presa, ha consentito alla managerdi ambire ad incarichi di granderesponsabilità: dal 1972 al 1979 èstata quindi Amministratore Dele-gato della Tekna Spedizioni di Mi-lano, azienda per Servizi AereiCargo System per poi creare, nel1979, la M.G.R. Cargo Servizi Ae-rei Cargo System con sede a Mila-no, uffici operativi a Roma Fiumi-cino e una sede a Pechino. Nel1996, Maria Gabriella Rossi lasciala carica di Amministratore Unicoe il settore dei servizi aerei periniziare a collaborare come con-sulente nell’attività del maritoMarino Pellegrinelli nel settore

del Private Banking e Servizi fi-nanziari, con sede a Lugano. At-tualmente, quindi, è Socio e Pro-curatore della Zeus Capital Sagl eSocio e Consigliere di SoaimpiantiSpa, società organismi di Attesta-zione. Già Vice Presidente della Delega-zione Lombarda dell’AssociazioneImprenditrici Donne Dirigentid’Azienda, nel 2002 Maria Ga-briella Pellegrinelli Rossi ha fon-dato e presiede a Lugano la Dele-gazione Ticino di ARMR Fondazio-ne “Aiuto Ricerca Malattie Rare”a sostegno dell’Istituto di Ricercaper le Malattie Rare “Aldo e CeleDacco” – Istituto Mario Negri. C.S.

PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO

MARIA GABRIELLA PELLEGRINELLI

Riccarda Giordano ha conseguito lalaurea in Architettura mentre già

esercitava da diversi anni attività diinsegnamento in materie tecniche eartistiche presso le scuole secondarie. Dal 1993 Riccarda Giordano è socio diuno Studio Tecnico Associato e riceveincarichi vari da aziende private e pub-bliche, tra gli altri il Comune di Genova,il Ministero delle Infrastrutture OO.PP.Lombardia-Liguria, la Esaote Spa e laSiemens Spa Medical Solutions. Dallostesso anno è anche socia dell’impresadi costruzioni IN.AR.CO sas.L’Architetto Riccarda Giordano vienecoinvolta da professionista nell’esecu-zione in alcuni lavori per il G8 a Geno-va, la Passeggiata della Lanterna, Ri-sanamento conservativo nel CimiteroMonumentale di Staglieno e Via SanLorenzo per la quale riceve anche unaTarga “Rinasce il cuore della città”San Lorenzo 2001 – Genova tra pub-blico, privato, piccola e media impre-sa, Regione Liguria.Già membro del consiglio di presiden-za del Collegio Edile Ligure di ANIEM(l’Associazione ligure delle piccole emedie aziende edili aderente Confapi)

viene eletta Presidente e successiva-mente dall’Assemblea Generale del-l’Associazione riceve la nomina di VicePresidente Nazionale per l’area Nord.Nello stesso periodo diviene anche Vi-ce Presidente della Confapi LiguriaFederazione della Piccola e Media Im-presa Industria della Liguria. È stataanche membro della CommissioneEdilizia del Comune di Genova.Socia AIDDA e Socia INARSIND ( Sin-dacato Nazionale Ingegneri e Architet-ti Liberi Professionisti), tra tanti hobbye interessi è da segnalare la ricca e ri-nomata produzione pittorico-artisticadi Riccarda Giordano; figurativo mo-derno, ritrattista e paesaggista ha vistoesposto e premiato le sue opere in di-verse città italiane e all’estero. D.C.

PREMIO INTERNAZIONALE DONNA DI SUCCESSO

RICCARDA GIORDANO

PATRIZIA MARIN, UNA DONNA PER L’AERECInsignita del Premio Internazionale Donna di Successo nell’ambito dell’Academy Day 2006, lagiornalista Patrizia Marin ha voluto offrire subito la sua disponibilità nei confronti della nostraistituzione nei cui valori ed obiettivi si riconosce pienamente. La giornalista curerà l’UfficioStampa dell’AEREC, coordinando i piani di comunicazione delle varie iniziative, occupandosialtresì di ideare e sviluppare una serie di importanti progetti legati al settore turistico e ambientale.

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Una buona notizia per la ricer-ca italiana. Nasce a Spoleto laHuman Health Foundation,

una Onlus guidata dal Professor An-tonio Giordano, Direttore Sbarro In-stitute for Cancer Research and Mo-lecular Medicine di Philadelphia,(Temple University), membro del-l’Accademia Europea per le Relazio-ni Economiche e Culturali. La Fon-dazione, che sarà attiva entro pochimesi, ha come obiettivo quello di im-pegnare, entro i prossimi 2 anni, al-meno 50 ricercatori per un progettodi ricerca sul cancro alla mammella:il “Cancer TPM Project” (Studio del-la Trascrittomica, Proteomica e Me-tabolomica).Il progetto - spin off di un program-ma internazionale guidato dalloSbarro Istitute per il Governo degliStati Uniti d’America - prevede lostudio di metodi diagnostici non in-vasivi per la ricerca di soggetti su-scettibili a sviluppare il cancro. Alprogetto, cui contribuirà anche laBanca Popolare di Spoleto, tra i fon-datori della Health Human Founda-tion, ha ricevuto il sostegno del Di-partimento della Difesa del GovernoFederale degli Stati Uniti e dello Sta-to della Pennsylvania.L’impegno della Fondazione è quello

di raccogliere circa 15 milioni di eu-ro nei primi due anni di attività.Il Professor Giordano, nel presenta-re la nascita della Fondazione Hu-man Health Foundation (H.H.F.), an-nuncia che oltre agli Stati Uniti an-che l’Italia contribuirà allo sviluppotecnologico del suo progetto clinico-molecolare Cancer TPM Project:(Studio della Trascrittomica, Proteo-mica e Metabolomica).Il Cancer TPM project è, infatti, lanaturale evoluzione degli studi delprofessor Giordano. Il fine scientificodel Suo team internazionale è lacomprensione dei meccanismi mole-colari e cellulari del cancro e dellemalattie cardiovascolari, la connes-sione tra obesita’ e cancro e conse-guentemente i metodi diagnostici ele terapie mole-colari. Tra i me-todi riconosciutia livello inter-nazionale, ilteam del Pro-fessor Giordanovanta il ricono-scimento di tec-nologie all’a-vanguardia e disuccesso nelladiagnosi del

cancro delp o l m o n e ,ovaio, endo-metrio, mam-mella, cervel-lo e linfomi.Basilare, perla Fondazio-ne, sarà l’ap-proccio inter-disciplinarealla ricerca:promuovere,pertanto il la-voro congiun-to ed interat-tivo di perso-nale altamen-

te specializzato nei diversi settoridella Medicina, della Fisica, dellaChimica, della Matematica, dellaBiologia e dell’Informatica.“La nostra Fondazione opererà incompleta trasparenza” – ha dettoAntonio Giordano, Fondatore e Dret-tore scientifico del HHF. “Utilizzere-mo il sistema delle peer review ed al-tri strumenti pionieristici ed ampia-mente utilizzati nel sistema america-no per il finanziamento della ricercascientifica al fine di poter essere cer-ti che le ricerche più qualificate sia-no finanziate su un sistema basatosul merito e che tutti i finanziamentiraccolti siano destinati agli scopiscientifici”.La Fondazione si concentrerà sullaricerca biomedica, studiando e por-tando avanti numerose iniziative,incluso lo sviluppo di nuovi centri diricerca e puntando a dare maggiorevisibilità ai progressi scientifici, so-

ciali e culturali raggiunti. La spe-ranza è quella di creare nuove tec-nologie nel campo della ricerca sulcancro e di altre patologie.Per raggiungere i suoi obiettivi, laFondazione promuoverà e suppor-terà nuovi metodi per la prevenzio-ne, la diagnosi ed il trattamento delcancro e di altre patologie; l’imple-mentazione e l’avanzamento di ini-ziative per scambiare e diffondere irisultati delle nuove ricerche; ed ildisegno di nuovi programmi per in-formare ed aumentare la consape-volezza dell’opinione pubblica sullasalute e sulle questioni etiche cheriguardano la ricerca scientifica ela prevenzione oncologica. Giordano ha sottolineato che tutti ifondi raccolti dalla Fondazione sa-ranno monitorati e controllati e chemassimo impegno e responsabilitàetica saranno dedicati nella lorodistribuzione ai ricercatori. “Lespese amministrative saranno con-tenute al massimo” - dice Giordano– “e la gestione sarà trasparente”.Ottenere un fondo di ricerca si è di-mostrato un problema per molti ri-cercatori italiani ciò ha generatouna “fuga di cervelli” ampiamentericonosciuta tra dottorandi e ricer-catori che lasciano il nostro Paeseper cercare finanziamenti in altrenazioni come gli Stati Uniti.“Spesso i finanziamenti privilegianosolo alcuni centri di ricerca, generan-do oasi nel deserto” -dice Giordano -“La nostra speranza è di migliorarequesta situazione seguendo un per-corso giusto ed equilibrato, basatosull’ iniziativa e sul merito”. E.C.

LA BANCA POPOLARE DI SPOLETOPER IL SOCIALEIn questi ultimi anni, la Banca Popolare di Spoleto ha avviatodiverse iniziative di responsabilità sociale: creazione di un ContoEtico finalizzato al sostegno di progetti di solidarietà, l’acquistodi macchinari e presidi chirurgico-sanitari a favore di diverse strutture ospedaliereù.Tra i più rilevanti, il robot chirurgico attualmente in uso all’Ospedale San Matteo degliInfermi di Spoleto e il contributo finanziario di 1,5 milioni di Euro a favore del CREO,Centro di Ricerca Emato-Oncologico presso l’Ospedale Silvestrini di Perugia. Sono state, inoltre, numerose le raccolte di sottoscrizioni pubbliche avviate incollaborazione con i principali organi di stampa e media, in occasione di gravi eventi edi situazioni di grande emergenza sociale (sostegno alla popolazione del Kossovodurante la guerra, aiuti concreti alle persone rimaste senza casa dopo i terremoti inUmbria, Marche e Molise). Vanno poi citate le iniziative rivolte specificamente alla valorizzazione del meritoscolastico e all’inserimento dei giovani di talento nel mondo del lavoro: il Premionazionale di laurea “Guido Carli” e la creazione del Centro Studi “Giuseppe Romano”,che assegna ogni anno borse di studio per la partecipazione a master post-universitaridi grande livello. Rilevante, inoltre, l’attività di sponsorizzazione di tutti gli eventi culturali checostituiscono la struttura portante dell’offerta turistica della Regione Umbria (Festivaldei Due Mondi, Teatro Lirico Sperimentale di Spoelto, Festival di Todi, Quintana diFoligno, Manifestazioni valentiniane di Terni, Euro Chocolate di Perugia). La Banca, infine, contribuisce ogni anno alla pubblicazione di volumi riguardanti laricerca, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale delterritorio. L’ultimo, in ordine di tempo, e più importante impegno della Banca è la ristrutturazione,avviata nel settembre 2005, di Palazzo Pianciani, grande complesso architettonico delprimo Settecento e storica sede centrale dell’Istituto. C.S.

Il Prof. Antonio Giordano, Direttore dello SbarroInstitute for Cancer Research.

n NASCE LA HUMAN HEALTH FOUNDATION

C’è anche l’Italia in prima linea nella ricerca sul tumore alla mammella

Da sinistra: Il Presidente dell’AEREC, il Dott. Giovanni Antonini Presidente della BancaPopolare di Spoleto, la Presidente di Missione Futuro ONG, la Principessa JosephineBorghese e Francesco Antonini.

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Accantonati temporaneamentei temi economici che hannocaratterizzato la maggior par-

te dei convegni promossi in questianni, per l’edizione 2006 dell’Aca-demy Day, l’AEREC ha voluto ricor-dare la vocazione anche culturaledell’istituzione, organizzando unconvegno sul tema della “comunica-zione mediatica tra diritto di cronacae responsabilità morale” cui hannopreso parte esperti del settore e unafolta platea riunitasi nella prestigiosaed elegante sede della Sala delle Co-lonne della Camera dei Deputati.I motivi che hanno portato a sceglie-re un tema legato al mondo della co-municazione sono stati brevementeillustrati ai presenti, in apertura deilavori, dal Presidente dell’AEREC,Dott. Ernesto Carpintieri.“L’esigenza di discutere e confrontar-ci sulla comunicazione mediatica dioggi mi è nata guardando il solito te-legiornale della sera. Una notizia, omeglio il modo il quale è stata an-nunciata dallo speaker, mi ha provo-cato un moto di indignazione, se nondi rabbia. La notizia del ritrovamen-to di una donna morta, assassinata,decapitata, con la testa a sei metri didistanza dal corpo. Mi sono chiesto:qual è la ragione del dover dareun’informazione in maniera così for-te? Che cosa aggiungono, ad una no-tizia di cronaca, macabri particolaricome quello che i vicini sono stati at-tratti dall’odore del cadavere maleo-dorante di una donna uccisa conquaranta coltellate, in evidente statodi decomposizione? Ritengo che siaingiusto e scandaloso dare le notiziein questo modo. Ritengo che possadanneggiare l’animo degli esseriumani, soprattutto dei ragazzi chestanno crescendo; non mi pare unterreno fertile per sviluppare la co-scienza delle nuove generazioni. Michiedo, quindi, se non sia arrivato ilmomento di chiedere a gran voce airesponsabili dell’informazione televi-siva e della carta stampata di esserepiù accorti nel trattare la cronaca.Ed è su questo che chiedo, in questasede e agli illustri ospiti che hannoraccolto l’invito dell’Accademia, unaserena riflessione in merito”.

A coordinare i vari interventi, il Prof.Guido Crapanzano, docente diScienze della Comunicazione.“È vero che sempre più spesso siamoindignati per il modo in cui vengonoesposti certi fatti e proposte alcuneimmagini sugli organi di stampa e intelevisione. Però, se questa indigna-zione è ben presente fra noi, lo è me-

no presso il grande pubblico, il qualein fondo si pasce di questi elementi.Una cosa di cui dobbiamo tenereconto è che i giornalisti rispondono alpubblico, a tutti noi, in veste moralee deontologica, però devono anchefare gli interessi degli editori. A que-sto proposito, ascolterei il parere del-l’On. Giancarlo Innocenzi, il Com-missario dell’Autorità per le Garan-zie nelle Comunicazioni, già Sottose-gretario al Ministero delle Comunica-zioni durante l’ultimo governo, unafra le persone più autorevoli peresprimere un giudizio sulla questio-

ne morale della comunicazione.”

On. Innocenzi: “Mi sono sempre do-mandato: la tv è cattiva perché ilpubblico vuole una tv cattiva, o per-ché si dà al pubblico una tv cattiva?Detto in altre parole: la stampa hasuperato il limite del diritto di crona-ca perché è il pubblico che lo vuole, ola verità è che il pubblico si è abitua-to e vuole sempre di più? L’asticelladel voyeurismo sale oggi sempre piùin alto. Quando nacque il format delGrande Fratello tutti furono abba-stanza scandalizzati, ma la secondaedizione, rispetto alla prima, era giàuna tacca più in alto, e sappiamo chein giro per il mondo ci sono edizioni

del Grande Fratello la cui asticella èormai talmente in alto che, in con-fronto, la prima edizione sembra unprogramma per educande. È veroche il problema va affrontato anchedal punto di vista normativo. Forsebisogna irrigidire le norme, fare de-creti legge o una legge da dibatterein maniera bipartisan. Però ci sonoanche parti, ovviamente, che dicono:attenzione, come si fa a frenare il di-ritto di cronaca? Ed è corretto. Hofatto questo mestiere e mi rendo con-to che è pericoloso per una democra-zia impedire la divulgazione di noti-zie.”“Il problema va ricondotto a unaquestione che abbiamo dimenticatoun po’ tutti: la questione dell’etica.Comincio a pensare che aveva ragio-ne Karl Popper: è necessario che cia-scuno degli operatori della comuni-cazione abbia una patente. Senza lapatente non si guida, e probabilmen-te senza patente non si può nemme-no guidare la comunicazione. (…)Quando facevo questo mestiere nonarrivavamo a tanto, avevamo un po’di etica, di controllo. Esiste un codicedeontologico, non solo dei giornalistima anche all’interno della Rai. Se pe-rò domandate a qualche giornalistaRai se l’ha mai letto, non sa rispon-dervi.”

“Non sono d’accordo sul fatto che bi-sogna inventare nuovi strumenti co-ercitivi. Ce ne sono già tanti, semmaibisogna applicarli. I giornali non do-vrebbero pubblicare notizie che nonriguardano le persone oggetto d’in-dagine, però le pubblicano. I magi-strati non dovrebbero intercettarepersone che non sono coinvolte nel-l’indagine, però lo fanno. All’internodei tribunali nessuno dovrebbe apri-re cassetti e distribuire materiale aigiornalisti, però lo fanno. Allora, piùche fare nuove leggi, bisogna rispet-tare quelle che ci sono. Bisogna met-tersi tutti intorno a un tavolo e torna-re a questa parolina che è la più im-portante e fondamentale, per chi faquesto mestiere: l’etica.”

Il Prof. Crapanzano ha quindi dato laparola al successivo relatore, Monsi-gnor Vittorio Formenti della Segre-teria di Stato Vaticana.“All’inizio degli anni ’90, dopo lamorte di Dante Alimenti, venne fattoun esperimento di scuola di giornali-smo all’oratorio di S.Pietro, nell’am-bito del giornalismo cattolico. Io ven-ni incaricato di insegnare la Teoria ela Tecnica dell’Informazione Religio-sa. Avevamo un gruppo di giovani vo-lenterosi, qualcuno dei quali ha fattoanche una certa carriera, e con que-sti giovani leggemmo due documentipastorali di una grande figura di pa-store, che è il cardinale di MilanoCarlo Maria Martini. Due lettere chelui aveva mandato alla sua diocesi,intitolate “Il lembo del mantello” e“Sto alla porta”. Lettere pastorali chein realtà erano il disegno ben defini-to, che dava le indicazioni al mondodella comunicazione per poter trova-re una strada etica. Carlo Maria Mar-tini usava allora delle metafore mol-to belle, richiamandosi al modo di fa-re di Cristo nel Vangelo, il quale co-municava alla gente con le parabole.Insegnava attingendo all’esperienzadi ogni giorno, al mondo contadino,al mondo dei pescatori, al mondo deisuoi ascoltatori, che era un mondomolto semplice, e così comunicava.Se possiamo fare un riferimento auna persona che negli ultimi decenniè stato un grande comunicatore, par-liamo di Giovanni Paolo II, che haavuto come sua caratteristica quelladi comunicare al mondo, e comuni-care non solo l’annuncio cristiano,quello lo faceva da Papa, ma soprat-tutto il suo amore all’uomo.” (…)“Leggo una frase che è stata pronun-ciata solo pochi giorni fa dal nostroMinistro degli Esteri, monsignor Gio-vanni Laiolo, che proprio ieri ha rice-

Il Prof. Guido Crapanzano

n UN CONVEGNO PROMOSSO DALL’AEREC ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

La comunicazione mediatica tra diritto di cronaca e responsabilità morale

L’On. Giancarlo Innocenzi

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vuto un nuovo incarico da parte delPapa: lascia il mondo diplomatico eandrà a dirigere un compito un po’ostico per lui, davanti all’assembleadelle Nazioni Unite. Ha scritto: “Ladignità dell’uomo è il seme dove na-scono tutti i diritti e costituisce il fon-damento ultimo di ogni sistema giuri-dico, compreso il sistema giuridicointernazionale”. Cito ancora un feno-meno. Vedo qui la signora Maria PiaFanfani, che conosce molto bene l’A-frica, perché si è impegnata in primapersona ed è andata molte volte a‘sporcarsi le mani’. Provate a pensa-re quante volte noi leggiamo dell’A-frica sui giornali. Mi dicono, non sose corrisponde al vero, che in Africanon ci sono nemmeno più i corri-spondenti dei nostri quotidiani. Ci siaccontenta solo di piccole notizie diagenzia. E voglio ricordare che unapiccola agenzia è nata dal cuore edalla mente di un giornalista che èpadre Albanese, missionario combo-niano, che ha creato la Misna, quel-l’agenzia che soprattutto dall’Africaci fornisce notizie che provengonodalla base, perché vengono attintedai missionari. Dell’Africa non parlanessuno, e l’Africa è un continente,ma l’Africa non interessa, perché gliinteressi delle grandi potenze sonoaltrove. Ecco, la verità, l’attenzioneall’uomo, la dignità. Proprio per ri-condurmi al pensiero del Presidente

Carpintieri, parlo proprio della digni-tà di ogni persona, piccola o grandeche sia, povera o ricca che sia. Que-sta a mio avviso è l’etica che noi dob-biamo ricordare, ogni volta che fac-ciamo comunicazione. Nel venire quiho appreso una notizia d’agenzia: uc-ciso un giornalista a Mogadiscio.Quanti operatori della verità, dell’in-formazione, proprio per poterci in-formare, hanno dato la vita? Rendia-mo omaggio anche a loro, oggi. Pro-prio perché, andando a fare la loroprofessione, non ci sia più bisogno didare la vita. Lavoriamo insieme percomunicare, perché il nostro mondosia un mondo nel quale sia bello vive-re e amare.”

Il Prof. Francesco Petrino, docentedi Comunicazione Giudiziaria all’Uni-versità La Sapienza ha voluto soffer-marsi su quello che potrebbe o do-

vrebbe essere il confine tra informa-zione e spettacolarizzazione della no-tizia. “Oggi non riceviamo più la notizia co-me dovrebbe essere, la riceviamospettacolarizzata, anche quandoquesto non è necessario. L’ultimoesempio che possiamo citare è quellodell’arresto di Vittorio Emanuele. Al-dilà di quali possano essere le nostreopinioni sul personaggio, sulla suavita privata o sulla sua vita pubblica,credo che arrestare una persona,trasportarla per mille e passa chilo-metri da Milano a Potenza, arrivarea Potenza alle 5 del mattino, sbatter-lo in cella come un mostro qualsiasinon sia un’azione degna di un paesecivile. Questo discorso vale per Vitto-rio Emanuele ma anche per qualsia-si soggetto indagato o accusato di fat-ti criminosi per i quali non è ancoraintervenuto l’accertamento reale.(…) “Non si riesce a comprendereperché la magistratura deve ricorre-re a questa spettacolarizzazione,perché i giornalisti in collusione conla magistratura devono ricorrere aquesto metodo di comunicazione. Èperché la gente non si accontenta piùdella normale forma di informazio-ne? Non è vero. È che si vuole dare alpubblico sempre di più, per averemaggiori ascolti, per avere maggioreconsumismo di quotidiani, per indur-re le persone a leggere ma non aistruirsi, perché un conto è leggerecose mostruose, un altro è far legge-re informazione corretta, o anchecontroinformazione corretta. Questoè uno degli aspetti per i quali non so-lo occorre un codice deontologico co-me attualmente esiste, ma ancheun’etica della comunicazione che do-vrebbe discernere completamentedalla spettacolarizzazione, una cosadiversa che andrebbe riservata allospettacolo. Non è concepibile che sifacciano vedere teste decapitate obambini seviziati. Il problema riguar-da i nostri figli, i nostri nipoti, che siritroveranno a vivere una sorta didecadentismo dell’informazione edella comunicazione che diventeràdiseducativo.”“Oggi l’intrattenimento di cinema etelevisione ci propina esclusivamentediseducazione. Ci insegna come farei criminali. La maggior parte del ci-nema che ci viene proposto dalla te-levisione consiste in un insegnamen-to e un’esortazione continui alla vio-lenza, alla ruberia, alla furbizia; èquesto il mondo che noi vogliamo do-mani? Credo assolutamente di no.Per questo c’è la necessità che tuttiquanti cominciamo a prendere cartae penna e a scrivere alle redazionidei giornali, delle televisioni, per re-clamare; al Garante della Comunica-zione perché vengano presi provve-dimenti. Provvedimenti che sono in-dispensabili, perché informazione,spettacolarizzazione, intercettazionee violazione della privacy hanno pre-so un sopravvento tale che nessunodi noi è più certo di essere libero di

muoversi, di poter incontrare qual-cuno, parlare al telefono, perché sia-mo tutti ascoltati.” (…)

La chiusura del convegno è stata af-fidata ad un giovane operatore delmondo dello spettacolo, Andrea Pez-zi, noto volto televisivo prima dellaemittente MTV ed ora di RaiDue.(…) “C’è una frase che amo molto, senon ricordo male è di S. Agostino:‘Quid est veritas, vir qui adest’. È unaspecie di anagramma che significa:cos’è la verità, è l’uomo qui adesso.Questo, se vogliamo, è il livello dellacomunicazione di quando si rompe ilrapporto tra la finzione e la realtà,per esempio, quando un politicorompe il gioco della frase da dire.Non si può sperare di vedere in tele-visione un politico che dica ciò cheveramente è la causa che muove ledinamiche del potere di un paese.Perché è troppo complicato, non sol-tanto perché è difficile spiegare comestanno le cose, ma perché è la rap-presentazione l’unico modo attraver-so attraverso il quale uno spettatorepuò incuriosirsi. Quando guardavo ipolitici in televisione, da ragazzo, di-cevo: non posso pensare che sia tuttocosì assurdo. Ponendomi questa do-manda, come se fossi stato io la per-sona limitata che non riusciva a capi-re, ho cominciato a comprendere checi sono frasi, ci sono modi con i qua-li si dice dice ciò che non si può dire,ma ci si intende. E attraverso questogioco, questa rappresentazione, fon-damentale dai tempi degli antichi, siriesce a tratteggiare un percorsoreale all’interno di una civiltà. Poichéla verità non si può dire, la rappre-sentazione e il gioco delle parti di-ventano il sistema attraverso il qualesi può andare avanti. Quando questogioco di finzione si rompe, entra, co-me direbbe Carmelo Bene, l’osceno,cioè ciò che non sta nella finzione;l’osceno è anche quando un politicocomincia a dire la verità.”(…) Per un anno e mezzo ho viaggia-to tra Cina, Giappone, Iran, India eRussia. In Giappone un politico mi hachiesto di spegnere la telecamera emi ha detto:’in fondo non c’è unagrande differenza fra voi italiani enoi giapponesi, perché tutti e due ab-biamo perso la guerra, solo che noice ne siamo accorti. E quando un po-polo abbassa la testa, tutti insieme,rimane comunque un popolo’ Questafrase mi ha consolato: era un mo-mento, dopo un’intervista di un’ora emezza, di sincerità privata, che unapersona intelligente ha voluto dedi-carmi, e mi ha dato una consapevo-lezza che non è da rivendere o dausare strumentalmente per fare lostrillo di un giornale. Io non credoche il problema morale, della cultu-ra, del giornalismo e i tanti problemidel nostro paese si possano affronta-re in modo diretto. Credo che alla ra-dice di questi problemi ci sia sostan-zialmente un grande problema, cioèche un paese che non ha una vera

identità fatica ad avere una politicaidentitaria, ad avere una cultura cheporti avanti un disegno politico fun-zionale e pragmatico, un giornalismodi un certo tipo. Sfido che in Inghil-terra le cose sono buone: hanno vin-to la guerra, il giornalismo è di in-chiesta vera, c’è un’unione totale deigiornalisti rispetto all’identità e agliinteressi del paese. In Italia spessocapita di vedere, per dirla con Mat-tei, degli italiani che, incredibilmen-te, sembrano essere tifosi di altresquadre. Non parlo del calcio, parlodegli interessi veri e propri. È unacosa che mi lascia basito; non perchévoglio fare il nazionalista, ma perchésono nato qui e se c’è un modo per

cui le cose possono andare bene èche ognuno, partendo dal luogo incui si trova, possa instaurare unadialettica con gli altri popoli. Nelladiversità, nel dialogo del molteplicesi guadagna tutti. Bisogna comincia-re, piano piano, a dire questo tipo dicose, e questo non vuol dire accusa-re qualcuno, arrabbiarsi perché sia-mo colonizzati, non vuol dire faremanifestazioni in piazza, vuol diresoltanto cominciare a prendere con-sapevolezza, perché la consapevolez-za è il primo passo per cambiare ve-ramente le cose.” E.C.

Mons. Vittorio Formenti

Il Prof. Francesco Petrino

Il Giornalista Andrea Pezzi

LA VERSIONE INTEGRALE DI QUESTO TESTO

È CONSULTABILE SUL SITOWWW.AEREC.ORG

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Nell’ambito dell’attività intra-presa dall’AEREC per moni-torare e partecipare ai bandi

dell’Unione Europea inerenti i temieconomici e culturali, la propostaavanzata dall’Accademia di organiz-zare una conferenza Internazionalesul tema della sicurezza alimentare,argomento di grande interesse e dicrescente importanza nel processodi allargamento dell’Unione Euro-pea, è stata accettata e co-finanziatadall’Unione Europea sotto la “Callfor Proposals: Small Project Faci-lity”.Lo scopo del progetto era di contri-buire all’aumento della consapevo-lezza delle autorità locali e dell’im-prenditoria Romena e Bulgara nelprocesso di allargamento e del suoimpatto socio-economico particolar-mente riferito a certi capitoli dellenegoziazioni di accesso che si riferi-scono a tematiche prioritari come illibero movimento di beni, agricoltu-ra, pesca e protezione dei consuma-tori e della salute; inoltre di trasferi-re competenza e know-how daglistakeholders rilevanti dei paesimembri agli stessi stakeholders del-la Bulgaria e Romania.L’intenzione era di mostrare ai tar-get groups romeni e bulgari come irappresentanti di simili targetgroups all’interno della UE abbianoaffrontato la necessità di mettere inpratica e di rafforzare le misurestandard di sicurezza nel consumodi prodotti e generi alimentari. Que-sta conferenza doveva quindi contri-buire al rafforzamento delle capaci-tà istituzionali dei rappresentantidella pubblica amministrazione inBulgaria e Romania conferendo lorola conoscenza delle Best Practicesapplicate all’interno della UE per poipoterla divulgare tra i beneficiari in-diretti.La Conferenza internazionale, dal ti-tolo “Aspetti pratici dell’implemen-tazione e rafforzamento degli stan-dard e misure di sicurezza relativi alconsumo di prodotti e generi alimen-tari: verso una migliore implementa-zione degli acquis dell’Unione Euro-pea nei paesi candidati”, con il pa-trocinio del Ministero dell’Agricoltu-ra in Bulgaria, dell’Ambasciata d’I-talia in Bulgaria e dell’Ambasciatadella Romania in Bulgaria si è svoltaa Sofia, in Bulgaria, presso il CentroCongressi dell’Hotel Hilton nell’arcodi due giornate, il 22 e il 23 maggio2006.Tradotta simultaneamente in tre lin-gue, la Conferenza ha visto la parte-cipazione di tre speakers italiani, un

speaker di un nuovo paese membrocome la Repubblica ceca e di duespeaker ciascuno per la Bulgaria e ela Romania.La sessione di apertura ufficiale èstata presenziata, oltre che dal Pre-sidente ENVA e AEREC Dott. ErnestoCarpintieri, dal Vice Ministro del Mi-nistero dell’Agricoltura On. SvetlaBatchvarova in rappresentanza delMinistro Nihat Kabil, dall’Ambascia-tore d’Italia S.E. Giovan BattistaCampagnola, dall’Ambasciatore del-la Romania S.E. Rosianu Mihail e dalDr. Kostadin Goygadjiev, Direttoredel Dipartimento di Controllo dellaSicurezza e Qualità Alimentare delMinistero dell’Agricoltura in Bulga-ria. Abile coordinatore è stato il Dr.Georgi Nedyalkov, esperto di Stato edirettore del dipartimento per le re-lazioni Internazionali del Ministerodel Agricoltura, al quale va un rin-graziamento particolare per la pre-ziosa ed incessante collaborazione intutta la fase organizzativa del pro-getto. È seguita poi la presentazionedegli speakers e l’introduzione degliargomenti da trattare. Oltre ad unfolto pubblico di circa 100 persone,di cui 30 provenienti appositamentedalla Romania, si è notata anche lapresenza ingente di giornalisti e diuna troupe della televisione locale.

Il primo intervento è stato del Prof.Stefano Cinotti, Preside della Facol-tà di Medicina Veterinaria dell’Uni-versità di Bologna, con una relazio-ne sulla Politica comunitaria dellapesca (Common Fishery Policy–CFP). Oltre a presentare le basi le-gali del sistema comunitario per laconservazione e la gestione delle ri-sorse di pesca ed i suoi strumenti fi-nanziari, i quali hanno lo scopo del-la conservazione delle risorse di pe-sca, la gestione sostenibile di queste

risorse, l’organizzazione dei merca-ti, la politica strutturale e le relazio-ni con i paesi non membri UE e conorganizzazioni Internazionali, hatrattato argomenti come la sicurezzadei mangimi e la salute degli anima-li, la gestione delle coste che dovreb-be essere ambientalmente sostenibi-

le, economicamente equa e social-mente e culturalmente responsabile;lo sviluppo del mercato comunitarioe la commercializzazione come an-che le regole per il commercio conpaesi non comunitari; il codice dicomportamento e contrassegni vo-lontari che certifichino l’utilizzo disistemi e tecniche rispettosi dell’am-biente e della salute degli animali; lacollaborazione tra imprenditori pri-vati e istituzioni pubbliche per ga-rantire alta produttività associata al-la protezione dell’ambiente, deglianimali e della salute dei consuma-tori; le regole d’igiene per prodotti diorigine animale; la ricerca.

Avv. Victoria Villamar, senior officerdelle politiche, responsabile per lerelazioni con i stakeholders interna-zionali e con le istituzioni, EFSA –

European Food Safety Authority consede a Parma, ha presentato il ruoloe la missione di EFSA istituita dopo iscandali alimentari degli anni 90.“Lo scopo principale di EFSA è di ga-rantire informazione e consulenzascientifica indipendente, sostegnoscientifico e tecnico alla legislazionee politica comunitaria in tutti quellisettori che hanno un impatto direttoo indiretto sulla sicurezza alimenta-re e del mangime; di fornire comuni-cazione appropriata, consistente, ac-curata ed immediata relativa alla si-curezza alimentare e del mangime atutte le parti interessate, stakehol-ders, il pubblico in genere, basatasulla valutazione di rischio dell’auto-rità e su expertise scientifiche. EFSAcontribuisce al miglioramento dellasicurezza alimentare nella UE, mi-gliorando il modo nel quale vienesvolta la valutazione UE di rischio;aumentando la fiducia dei consuma-tori della valutazione UE di rischio;assicurando stretta collaborazionetra enti nazionali ed EFSA; rendendopossibile una migliore collaborazio-ne tra i numerosi e differenti stake-holders e coordinando i loro input;fornendo ai consumatori, ai governi,industriali, ONG e altri interessatil’informazione giusta al momentogiusto. Ovviamente EFSA non potràmai essere responsabile della politi-ca e legislazione in merito alla sicu-rezza alimentare e nutrizionale, oc-cuparsi di controlli, etichettatura osimili azioni, sostituirsi alle autoritànazionali. EFSA garantisce indipen-denza, non subendo influenze politi-che, industriali o da parte di ONG. Èstata pronta a sollevare e pubbliciz-zare questioni difficili e di promuo-vere un lavoro di collaborazione, co-me anche iniziative comuni, incontrie scambi con altre istituzioni UE,stakeholders e partners internazio-nali. Il suo lavoro è trasparente,pubblicizzato sul sito e accessibile algrande pubblico.”

Dr. Nicola Lucifero, ricercatore al-l’Università di Siena, CNR I.D.A.I.C.Firenze ha esposto gli aspetti essen-ziali della “libera circolazione diprodotti agro-alimentari all’internodell’Unione Europea”.“La libera circolazione di prodottinell’unico mercato Europeo è uno

Prof. Stefano Cinotti

n UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE PROMOSSA DALL’AEREC A SOFIA

Bulgaria e Romania vicine all’Europa:norme comuni di sicurezza alimentare

Avv. Victoria Villamar

I Relatori al Convegno Internazionale di Sofia

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dei pilastri dell’ordine comunitario.Il trattato vieta imposte doganali suimportazioni o esportazioni e proibi-sce limitazioni quantitative tra statimembri eccetto in alcuni casi dimerce in transito giustificati in basealla moralità pubblica, la sicurezzapubblica, la protezione della salute edella vita di uomini, animali o pian-te, etc. Da questo però emerge unampio quadro regolatorio multi-fa-cettato teso a garantire la libera cir-colazione di beni nel mercato comu-ne e ad assicurare attraverso i prin-cipi espressi la creazione di un mer-cato competitivo. Ma questo princi-pio si mostra subito difficile da appli-care in presenza dei regolamenti co-sì diversi nei vari paesi inerenti allevarie fasi di produzione o manifattu-ra, di composizione, di etichettatura,confezionamento ed imballaggio o ilsemplice nome di un prodotto – ilproblema così detto ‘barriera tecni-ca del commercio’. Prodotti manu-fatti ed imballati secondo i criteri delpaese di produzione spesso non pos-sono essere venduti in un paese conregolamentazione diversa. Sottoquesto profilo, l’armonizzazione del-la legislazione nazionale di differen-ti stati membri si è resa subito ne-cessaria nel settore industriale e an-cor di più nel settore alimentare pergarantire la libera circolazione. Ilprincipio di riconoscenza mutua dei

regolamenti commerciali è stato im-posto considerando restrittive tuttequelle leggi nazionali che potrebberoostacolare la libera circolazione di be-ni, a meno che non siano giustificatida ragioni elencati nel articolo 30.”

Dr. Kostadin Goygadjiev, Direttoredel Dipartimento di controllo e sicu-rezza alimentare del Ministero del-l’Agricoltura e Foreste, Bulgaria“La politica della Repubblica dellaBulgaria nel campo della sicurezzaalimentare e dei mangimi è regola-mentata dalla legislazione attualeche impone i requisiti di prodotti ali-mentari e dei mangimi e le obbliga-zioni dei produttori di prodotti ani-mali, di piante, dei manifatturieri,commercianti, autorità di controllo econsumatori. Leggi di base nel setto-re della sicurezza alimentare sono lalegge sugli alimenti, la legge sulla

veterinaria, la legge sui mangimi cheregolamentano l’intera catena ali-mentare.”“Il Ministero della salute controlla iluoghi e condizioni di produzione, la-vorazione, confezionamento, magaz-zinaggio e trasporto di alimenti diorigine non animale, luoghi pubblicicome ristoranti e bar e le condizionidi preparazione e tecnologie e meto-di applicati, come anche le importa-zioni. Il Ministero dell’Agricolturaattraverso il controllo di stato veteri-

nario controlla i luoghi di raccolta,produzione, lavorazione, confezio-namento, condizioni di magazzinag-gio e trasporto di alimenti di origineanimale. Supermercati, grossisti edettaglianti che trattano alimenti diorigine animale. Le autorità di statodi controllo fito-sanitario monitora-no i residui, inquinatori e pesticidi inmateriale e prodotti vegetali primadi essere commercializzati.”“Una seconda legislazione sta peressere adottata la quale introducenuove regole del Nuovo Programmad’Igiene come i requisiti specifici diproduzione, trasporto e introduzionenel mercato, armonizzato con quelledel Parlamento Europeo, ed i requi-siti specifici sull’implementazionedel controllo ufficiale di alimenti diorigine animale per consumo umanoarmonizzati con le regole specifichedella UE.”

Dr. Ioana Nedelcu, Consigliere Su-periore dell’Autorità Nazionale del-la Sicurezza Sanitaria ed Alimenta-re, ha svolto una relazione dal titolo

“Aspetti pratici dell’implementazio-ne e rafforzamento degli standard emisure di sicurezza relativi al con-sumo di prodotti e generi alimentariin Romania”.“I servizi veterinari e della sicurezzaalimentare in Romania hanno unastruttura piramidale ed operano sutre livelli: il livello centrale attraversol’amministrazione centrale di veteri-naria e sicurezza alimentare e treistituti nazionali come l’Istituto per ladiagnosi e salute animale, l’Istitutoper la salute pubblica animale e igie-ne alimentare e l’Istituto di controlloper prodotti biologici e medicina vete-rinaria; il livello delle 42 contee attra-verso le Direzioni di contea di veteri-naria e sicurezza alimentare; il livellolocale attraverso i circuiti di conces-sione veterinaria, i circuiti veterinarie di sicurezza alimentare ed i veteri-nari ufficiali che lavorano negli stabi-limenti per prodotti di origine anima-le compresi i mattatoi.”“La Romania ha emanato norme disicurezza veterinaria ed alimentareadottando le direttive e regolamentidell’Unione Europea per avere i re-quisiti per l’introduzione nel mercatodi prodotti e generi alimentari di ori-gine animale. Tutta la catena alimen-tare ‘dall’azienda agricola al tavolodel consumatore’ è interamente sottocontrollo, come anche tutti i docu-menti e le misure. Azioni immediate ecorrettive seguono le ispezioni e con-trolli su tutti il territorio e penali co-me la chiusura momentanea o defini-tiva.”

Dr. Milena Vicenova, Direttore delDipartimento di Sicurezza Alimenta-re, Sviluppo Ambientale e Prevenzio-ne di Inquinamento del Ministerodell’Agricoltura-Autorità Alimentare,Repubblica Ceca ha parlato infine di“Autorità alimentare e sicurezza edigiene alimentare nella RepubblicaCeca”.“La Repubblica Ceca è uno dei 25stati membri dell’Unione Europea.Non è mai stato un paese agricolo ela sua industria di lavorazione ali-mentare è concentrato su pane e dol-ci, lavorazione di carni, produzionedi bevande, latte, mangime e grassi.Il Ministero dell’Agricoltura è re-

sponsabile per l’agricoltura, gestioneidrica, silvicoltura ed il controllo del-la caccia, industria alimentare e pe-sca.”“I direttori di tutte le varie istituzionidi controllo incontrano regolarmenteil Direttore generale dell’Autorità ali-mentare per condividere informazio-ni e coordinare le attività di control-lo. Il compito principale dell’autoritàè l’implementazione pratica della le-gislazione UE da poco assunta, l’in-sieme dell’igiene che è tracciabile intutte le fasi della catena di produzio-ne. Protezione della salute e promo-zione degli interessi dei consumatoriattraverso cibo sano necessita di unlivello alto di cooperazione e coordi-namento delle attività di tutto il go-verno e di organizzazioni non gover-native nelle loro competenze specifi-che. Per questo, nel 2002, una Unitàinterministeriale per il Coordina-mento della Sicurezza Alimentare èstato istituito in conformità con laStrategia di assicurare sicurezza ali-mentare nella Repubblica Ceca. L’o-biettivo primario è di coordinare leattività dei singoli ministeri, di stabi-lire priorità, di assicurare mutua co-operazione tra le autorità competen-ti, eseguendo controlli ufficiali, isti-tuendo e interrogando ComitatiScientifici, amministrazioni di con-sumatori e di Stato, intraprendendoe mantenendo cooperazione con isti-tuzioni nazionali di sicurezza ali-mentare negli stati membri UE e conEFSA.” C.S.

Dr. Nicola Lucifero

Dr. Kostadin Goygadjiev

Dr. Ioana Nedelcu

Dr. Milena Vicenova

Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Italia in Bulgaria Giovan Battista Campagnola riceve le insegne di MembroOnorario del Senato Accademico nella sua residenza privata a Sofia

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L’iniziativa è stata del Prof. GuidoCrapanzano, Rettore dell’IstitutoInternazionale di Scienza della

Comunicazione all’Università del Se-condo Rinascimento di Milano e mem-bro Onorario del Senato Accademicodell’AEREC. Una Convocazione Acca-demica da svolgersi nei pressi di Mila-no, in un luogo carico di storia e dicultura quale Villa San Carlo Borro-meo di Senago. L’occasione era infattipreziosa anche per far conoscere agliAccademici dell’area lombarda unastruttura recentemente restauratache ospita un attrezzatissimo Busi-ness Center per meeting e congressi,con ben 20 sale per eventi e una capa-cità fino a 900 persone, oltre ad unHotel a 5 stelle ed uno spazio espositi-vo che è sede di mostre d’arte prove-nienti da tutto il mondo, continuandoe coltivando la tradizione artistica eculturale del cardinale Federico Bor-romeo, facendo vivere con seminari econferenze le sale che ospitano unacollezione permanente di grandi mae-stri del Novecento: artisti italiani e eu-ropei, celebri maestri russi, tra cui Mi-

chail Anikushin, Andrej Lyssenko, ElyBielutin, Josif Gurwic, Grigorij Zejtlin.La Villa San Carlo Borromeo sorge suuna collina artificiale, base di un inse-diamento celtico dell’VIII secolo a.C. Iromani, successivamente, costruironola loro roccaforte, utilizzata già daGiulio Cesare. Poi, toccò ai longobarditrasformarla in una loro fortezza. Sul-le sue rovine, i Visconti, nel Trecento,costruirono il “palazzo”, chiuso suiquattro lati. L’Università internazionale del se-condo rinascimento, nel 1983, ha ac-quisito dalla famiglia Borromeo laVilla e il parco, lasciati da oltre ven-t’anni in stato di abbandono. Il re-stauro è stato effettato con criteri ri-gorosamente conservativi, avvalen-dosi di esperti, consulenti, tecnici,storici, filologi, ingegneri, architetti,sempre sotto la direzione della So-printendenza ai beni Ambientali eArchitettonici di Milano. Approfonditi e accurati studi storici,archeologici, filologici, geofisici, sta-tici, architettonici, pittorici sono staticompiuti, riscontrando ciascuna vol-ta la linguistica specifica di questorestauro: sculture, camini, archi,cancelli, stemmi, statue, infissi, bal-coni, portali, porte, marmi, disegni,pitture.Impiantistica, illuminazione, telema-tica, arredo, opere d’arte, mobili: tut-to è stato selezionato e definito, fa-cendo parte integrante del restaurocome restituzione in qualità. Questa èuna vera e propria valorizzazione delbene che diviene oggi l’icona del se-condo rinascimento, il Palazzo del tu-rismo culturale e artistico, il salottointellettuale, imprenditoriale e finan-ziario di Milano, la sede dell’Universi-tà internazionale del secondo rinasci-mento, della casa editrice Spirali.

E.C.

Il Tavolo di Presidenza della Convocazione di Senago il 9 giugno 2006 con il Prof. Roberto Tassinari, il PresidenteCarpintieri, la Presidente di Missione Futuro ONG Carmen Seidel e il Prof. Guido Crapanzano.

n UNA CONVOCAZIONE A SENAGO, IN PROVINCIA DI MILANO

A Villa San Carlo Borromeo per un tuffo nella storia

GIOVANNI CATANZARODopo un decennio alla guida ammini-strativa di importanti società commer-ciali, nel 1979 Giovanni Catanzaro veni-va nominato amministratore della S.A,I.Assicurazioni Spa di Torino, incaricocui affiancava, un anno dopo, quelli diAmministratore della Finanziaria PozziGinori e di Amministratore Delegatodella Richard-Ginori di Milano. Dalleassicurazioni al settore delle cerami-che, da una finanziaria al settore immo-biliare: ovunque, Giovanni Catanzaroha saputo dare un importante contributo allo sviluppo di attività strategiche nelpanorama economico italiano, per ultimo nel settore dei servizi ad alta tecno-logia, nella sua veste attuale di Consigliere Delegato di Lombardia InformaticaS.p.a. Dal 1996 ad oggi, Giovanni Catanzaro è Presidente del Circolo Auto Yach-ting Club, attività sociale, ricreativa, nautica, sportiva e culturale senza scopodi lucro con sede a Catania.

CRISTINA FRUA DE ANGELIStudiosa, scrittrice, editrice, animatriceculturale, Cristina Frua De Angeli èPresidente della Fondazione di CulturaInternazionale Armando Verdiglione,dell’Università Internazionale del Se-condo Rinascimento e di Villa San Car-lo Borromeo, il cui restauro, con l’an-nesso parco, ha coordinato, diretto ecurato dopo che la storica struttura diMilano era rimasta in stato di abbando-no per oltre vent’anni. Relatrice in nu-merosi congressi svolti nelle località di

tutto il mondo, la signora Frua De Angeli dirige la casa editrice Spirali e il Di-partimento di Brainworking per i dispositivi intellettuali con imprenditori ebanchieri. Attualmente, Cristina Frua De Angeli è impegnata nell’allestimentodi quattordici sedi museali e di sette call-center in altrettante città.

LUCA LEONETTILaureato in Economia e Commercio,con indirizzo aziendale, presso l’Uni-versità di Pavia, Luca Leonetti ha inizia-to la sua attività professionale nel mon-do dell’editoria di settore, dapprima incontesti di piccola e media impresa epoi entrando in contatto con realtà in-dustriali sempre più importanti fino acollaborare con un colosso olandese delsettore. Le sue competenze e l’esperien-za maturata lo hanno quindi portato adintraprendere attività di consulenzaaziendale, incentrata sull’analisi finanziaria e di marketing dei processi e deimercati e sulla proposta e realizzazione di nuovi progetti strategici al suppor-to delle decisioni aziendali. Coniugando il lavoro e lo studio, nel 2004 Luca Leo-netti ha conseguito l’Executive Master in Business Administration presso la Bu-siness School del Politecnico di Milano. Da sempre sensibile alle istanze socia-li, egli svolge da diversi anni servizio di volontariato nelle autoambulanze conla Croce Verde APM di Milano.

Gli Accademici AERECSenago (MI), 9 giugno 2006

Nell’ambito della Convocazione Accademica che si èsvolta a Senago il 9 giugno 2006 è stato conferito ilPremio Internazionale Donna di Successo a LidiaCardinale, nota stilista con atelier a Milano e Brescia.

Una splendida veduta della Villa S. Carlo Borromeo

Giornale dell'Accademia 3-4.2006 16-10-2006 13:49 Pagina 16