presentazione de vincentis - il codice e le norme internazionali · convegno: novità di...

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Fiera Ambiente Lavoro Bologna – 15 ottobre 2019 CONVEGNO: Novità di prevenzione incendi e CONVEGNO: Novità di prevenzione incendi e CONVEGNO: Novità di prevenzione incendi e CONVEGNO: Novità di prevenzione incendi e security in Italia e in ambito internazionale security in Italia e in ambito internazionale IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI e i IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI e i IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI e i IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI e i rapporti con la normativa internazionale rapporti con la normativa internazionale Michele De Vincentis Comandante Vigili del Fuoco di Bologna

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Page 1: Presentazione De Vincentis - il Codice e le norme internazionali · CONVEGNO: Novità di prevenzione incendi eCONVEGNO: Novità di prevenzione incendi e security in Italia e in ambito

Fiera Ambiente Lavoro Bologna – 15 ottobre 2019

CONVEGNO: Novità di prevenzione incendi eCONVEGNO: Novità di prevenzione incendi eCONVEGNO: Novità di prevenzione incendi e CONVEGNO: Novità di prevenzione incendi e security in Italia e in ambito internazionalesecurity in Italia e in ambito internazionale

IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI e iIL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI e iIL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI e i IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI e i rapporti con la normativa internazionalerapporti con la normativa internazionale

Michele De VincentisComandante Vigili del Fuoco di Bologna

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IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI

D.M. 3 agosto 2015: “Approvazione di norme tecniche diprevenzione incendi, ai sensi dell'art. 15 del decreto legislativo 8

2006 139”marzo 2006, n. 139” .

Il Codice  e il “doppio binario”Il Decreto 12 aprile 2019Il Decreto 12 aprile 2019

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PRIMA DEL DM 12 APRILE 2019Il Codice di P I si applicavaIl Codice di P.I. si applicavain alternativa ai “criteri generali di P.I.”,SOLO ad alcune attività NON normate del DPR 151/2011:

Att. 9, 14, 27÷40, 42÷47, 50÷54, 56÷57, 63÷64, 70, 75*, 76Officine…; Impianti …; Stabilimenti …; Depositi …; Falegnamerie; Attività industriali e artigianali …; 

(*)Depositi mezzi rotabili.

E, sempre in alternativa alle altre specifiche disposizioni di P.I.,p p pad alcune altre attività normate:

71 Uffi i D M 8/6/201671 - Uffici – D.M. 8/6/201666 - Strutture ricettive (alberghi) – D.M. 9/8/2016

75 - Autorimesse – D.M. 21/2/201767 Scuole D M 7/8/201767 - Scuole – D.M. 7/8/2017

69 - Attività commerciali – D.M. 23/11/201872 – biblioteche, archivi, musei, mostre (in procedura di informazione)

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Cosa è successo in questo triennio?

sulla base dei dati acquisiti tramite le Direzioni regionalisulla base dei dati acquisiti tramite le Direzioni regionaliVV.F., con periodo di riferimento dalla data di entrata in vigore deldecreto (18 novembre 2015) al 31 dicembre 2017, nonché quelliacquisiti tramite l’applicativo Deroghe on line per l’anno 2018 (datidal 1 gennaio al 31 dicembre 2018).

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MonitoraggioIl monitoraggio è stato condotto secondo il seguente schema:

MonitoraggioIl monitoraggio è stato condotto secondo il seguente schema:

• Raffronto numero attività presentate con modalità “Codice” nei periodi2015/2017 e anno 2018 (1 gennaio 31 dicembre 2018)2015/2017 e anno 2018 (1 gennaio – 31 dicembre 2018)

• Analisi puntuale dell’andamento dati anno 2018 approfondendo i seguentiaspetti:aspetti: numero pratiche per regione; confronto applicazione di soluzioni conformi e soluzioni alternative; esito della valutazione dei progetti; esito della valutazione dei progetti; attività del D.P.R. 151/2011 per le quali è stata applicata la modalità

“Codice”; di t ib i d l i i ti di i l i lt ti distribuzione del ricorso a misure antincendio in soluzione alternativa.

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Risultati monitoraggioDallo studio sono emersi i seguenti aspetti maggiormente

t ti i

gg

rappresentativi:

• andamento delle attività di P.I. presentate con la metodologia del Codicein aumento (si è passati da 54 progetti/mese su base nazionale dei primiin aumento (si è passati da 54 progetti/mese su base nazionale dei primidue anni e ½ di vigenza a 86 progetti/mese del 2018);

• ricorso quasi esclusivo a soluzioni conformi;ricorso quasi esclusivo a soluzioni conformi;

• costanza nel numero dei progetti con esclusivo ricorso a soluzioniconformi (tale parametro può essere considerato come indice di( p pappropriatezza delle soluzioni tecniche associate ad un determinato livello diprestazione. Il ricorso diffuso a soluzioni alternative significherebbe, infatti,che le soluzioni conformi previste dal D.M. 3 agosto 2015 e s.m.i. sonoche le soluzioni conformi previste dal D.M. 3 agosto 2015 e s.m.i. sonodifficilmente attuabili nei casi reali);

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Risultati monitoraggiogg

• applicazione del Codice non uniforme sul territorio nazionale(nelle 5 regioni del centro nord, Piemonte, Lombardia, Veneto,Emilia Romagna e Toscana sono stati presentati circa il 60% deiEmilia Romagna e Toscana, sono stati presentati circa il 60% deiprogetti dell’intero territorio nazionale);

• 82% delle pratiche presentate evase con esito positivo (favorevole82% delle pratiche presentate evase con esito positivo (favorevolee favorevole condizionato);

• Utilizzo delle soluzioni alternative in prevalenza per aspettip p pstrutturali (resistenza al fuoco e compartimentazione), e perl’esodo delle persone.

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Risultati monitoraggiogg

(1) Dati acquisiti tramite ricognizione presso le Direzioni Regionali/Interregionali VV.F.

(2) Dati acquisiti tramite l’applicativo Deroghe on line.

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Risultati monitoraggioggDIREZIONE REGIONALE n. Valutazioni progetto Abruzzo 33

Basilicata 0 Calabria 5 Campania 42 Emilia R 134 Friuli VG 58 Friuli VG 58 Lazio 60 Liguria 49 Lombardia 155 Marche 12 M li 11 Molise 11 Piemonte 68 Puglia 32 Sardegna 15 Sicilia 56 Toscana 80 Umbria 16 Veneto 175 Totale complessivo 1001

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Risultati monitoraggiogg

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Risultati monitoraggion. att. n. VP conforme n. deroga n. VP non conforme Totali % Totali37 25 25 2,4%36 25 1 26 2,5%67 28 1 1 30 2,9%49 28 1 2 31 3 0%

gg

49 28 1 2 31 3,0%54 29 4 33 3,2%53 34 9 43 4,2%75 70 7 2 79 7,6%44 71 8 79 7,6%74 101 5 106 10,2%34 107 3 110 10,6%70 146 2 11 159 15,4%Totale complessivo 664 11 46

Att. D.P.R. 151/2011

70 Locali adibiti a depositi di superficie lorda superiore a 1000 m2 con quantitativi di merci e materiali combustibili superiori complessivamente a 5.000 kg Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche depositi per la cernita della carta usata di stracci di cascami e di11 tipologie di attività 34 biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e difibre tessili per l'industria della carta, con quantitativi in massa superiori a 5.000 kg;

74 Impianti per la produzione di calore alimentati con potenzialità > a 116 kW

44 Stabilimenti, impianti, depositi ove si producono, lavorano e/o detengono materie plastiche, con quantitativi in massa superiori a 5.000 kg;

75Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati di superficie complessiva coperta superiore a 300 m2; locali adibiti al ricovero di natanti ed aeromobili di superficie superiore a 500 m2; depositi di mezzi rotabili

11 tipologie di attivitàdell’allegato I al DPR151/2011 contano il 70% circa 75 natanti ed aeromobili di superficie superiore a 500 m2; depositi di mezzi rotabili

(treni, tram ecc.) di superficie coperta superiore a 1.000 m2

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Officine per la riparazione di:- veicoli a motore, rimorchi per autoveicoli e carrozzerie, di superficie coperta superiore a 300 m2; - materiale rotabile ferroviario, tramviario e di aeromobili, di superficie coperta superiore a 1.000 m2;

54 Officine meccaniche per lavorazioni a freddo con oltre 25 addetti.

/del totale delle attività“RTO/RTV” presentate

49 Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva superiore a 25 kW

67 Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone

36 Depositi di legnami da costruzione e da lavorazione, di legna da ardere, di paglia, di fieno, di canne, di fascine, di carbone vegetale e minerale, di carbonella, di sughero e di altri prodotti affini con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg

37 Stabilimenti e laboratori per la lavorazione del legno con materiale in lavorazione

nell’anno 2018

37 e/o in deposito superiore a 5.000 kg

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Risultati monitoraggioggMisure antincendio

Numero sol. alternative/deroga

%

S1 Reazione al fuoco 22 11 5%S1 Reazione al fuoco 22 11,5%S2 Resistenza al fuoco 25 13,0% S3 Compartimentazione 17 8,9% S4 Esodo 22 11,5% S5 Gestione della sicurezza antincendio 19 9,9% S6 Controllo dell’incendio 20 10,4% S7 Rivelazione ed allarme 16 8,3% S8 Controllo fumi e calore 20 10,4% S9 Operatività antincendio 16 8,3% S10 Sicurezza degli impianti 15 7,8%

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Risultati monitoraggioConclusioni

gg

L’applicazione del Codice di P.I. (R.T.O. e relative R.T.V.) è stato neltriennio in fase di aumento sul territorio nazionale. Taleandamento poteva essere ulteriormente incentivato attraversoandamento poteva essere ulteriormente incentivato attraversol’ampliamento del numero delle attività progettabili conapproccio “RTO/RTV”, l’emanazione di altre RTV per attivitàpp / , pspecifiche e la revisione di alcuni punti del Codice sulla basedelle osservazioni pervenute dai vari stakeholders

E iE i DM 12/4/2019DM 12/4/2019Emanazione Emanazione DM 12/4/2019DM 12/4/2019Revisione del Revisione del CodiceCodice

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ABOLIZIONE DOPPIO BINARIOEmanazione Emanazione DM 12/4/2019DM 12/4/2019ABOLIZIONE DOPPIO BINARIO

in vigore dal20 ottobre

20192019

• ampliamento del campo di applicazione• obbligatorietà dell’utilizzo del codice per la progettazione delle

attività tradizionalmente “non normate”, in sostituzione dei“criteri tecnici di prevenzione incendi”

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Emanazione Emanazione DM 12/4/2019DM 12/4/2019

News dello scorso 22 febbraio…. tratta da riviste del settore

Prevenzione incendi, rivoluzione al via! Approvato il DM che obbliga alle norme prestazionali per 42 attività

Rivoluzione completata (anche se bisognerà aspettare 180 giorni dallapubblicazione in Gazzetta Ufficiale...), per il settore fuoco/incendio: ilComitato Scientifico per la Prevenzione Incendi del Ministero dell'InternoComitato Scientifico per la Prevenzione Incendi del Ministero dell Interno(Dip. Vigili del Fuoco) ha infatti approvato, in data 21 febbraio 2019, labozza di decreto del ministero dell'Interno che va a modificare il campo diapplicazione del cosiddetto Codice di prevenzione incendi (Dm 3 agostoapplicazione del cosiddetto Codice di prevenzione incendi (Dm 3 agosto2015), ossia il regolamento che ha scardinato la rigidità delletradizionali normative prescrittive per introdurre un approccio piùflessibile che lascia spazio alle valutazioni del professionistaflessibile che lascia spazio alle valutazioni del professionista,valorizzandone le competenze.

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Emanazione Emanazione DM 12/4/2019DM 12/4/2019

News dello scorso 22 febbraio…. tratta da riviste del settore

… La modifica è di grande portata poiché diventa obbligatorio applicare lag gnormativa prestazionale del Codice a ben 42 delle 80 attività soggette acontrollo dei Vigili del Fuoco. Più nel dettaglio, la normativa prestazionalediventerà l'unica via percorribile per tutte le attività elencate nel Dpr 151/2011p p pprive di una regola tecnica verticale, ossia per le attività che attualmente sonodette "soggette e non normate".

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d ll d f hd ll d f h

Emanazione Emanazione DM 12/4/2019DM 12/4/2019

1) Ampliamento del campo di applicazione

Sintesi delle modifiche Sintesi delle modifiche

2) Per Attività “non normate” cogente D.M. 3/8/2015 (RTO)) g ( )

3) Per Attività “normate” (scuole autorimesse ecc + future) RTV3) Per Attività normate (scuole, autorimesse, ecc… future) RTValternative a specifiche disposizioni di p.i.

4) Di riferimento non solo per sottosoglia DPR 151 ma anche per attivitànon elencate in allegato I DPR 151/2011

5) Entrata in vigore decreto: 180 giorni da pubblicazione in G.U.

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Emanazione Emanazione DM 12/4/2019DM 12/4/2019

Schema riepilogativo applicazione “approccio Codice”

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ATTIVITA’ DEL CORPO NAZIONALEATTIVITA DEL CORPO NAZIONALE

1. Sviluppo del codice di prevenzione incendi

2. Aggiornamento di procedure di prevenzione incendi

3. Aggiornamento di regole tecniche

4. Nuove regolamentazioni

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Le modifiche al DM 3/8/2015Emanazione Emanazione DM 12/4/2019DM 12/4/2019

Il processo, avviato negli ultimi mesi, vede attualmente losvolgimento di numerose attivitàsvolgimento di numerose attività.

NUOVE RTV

V.4 Uffici DM 8/6/16

V.6 Autorimesse DM 21/2/17

V.8 Attività commerciali

DM 23/11/18

V.5 Attività V.7 Scuole V.5 Attività ricettive DM

9/8/16

V.7 Scuole DM 7/8/17

V.9 Musei, archivi e bibliotecheDM ??/??/??

V.10 Locali pubblico spettacolo

V.10 … V.11…

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ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE

1. Sviluppo del codice di prevenzione incendi

ATTIVITA DELLA DIREZIONE CENTRALE

pp p1.4 Elaborazione RTV mancanti

Regola tecnica verticale per le strutture sanitarie pubbliche e private

Regola tecnica verticale per i locali di pubblico spettacolo e intrattenimento

Regola tecnica verticale per gli asili nido

R l t i ti l li difi i di i il bit iRegola tecnica verticale per gli edifici di civile abitazione

Regola tecnica verticale per gli edifici pregevoli per arte e storia non adibiti a musei,biblioteche eccbiblioteche, ecc.

Regola tecnica verticale per le stazioni ferroviarie

Revisione RTV autorimesse

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Revisione del Revisione del CodiceCodiceA seguito della presentazione della bozza n. 238 sono pervenute 329 osservazioni 

delle quali più dell’70 % sono nuove osservazioni riguardanti il Codice esistente e non la bozza n 238la bozza n. 238

provenienza numero accolte CNAPPC 39 10

CNI 38 14

CNG 8 6

CNPI 5 1

ORDINE ING. ROMA 86 22ORDINE ING. ROMA 86 22

CONFINDUSTRIA 10 1

FINCO-ACMI 15 2

AiCARR e Zenital 12 3

FOND PROMOZIONE ACCIAIO 10 3FOND. PROMOZIONE ACCIAIO 10 3

CNVVF 106 76

Totale 329 138

Revisione (bozza n. 247) presentata al CCTS del 18 giugno 2019(l’attuale bozza è la n. 249 e ha superato la procedura di informazione UE con pochissime osservazioni ….prossima pubblicazione in gazzetta)

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Revisione del Revisione del CodiceCodice

• Migliorare la leggibilità del testo (spostamento di parti di testo,accorpamento di argomenti affini, aggiunta di ulteriori definizioni ep g ff gg frichiamo delle definizioni negli argomenti pertinenti)

• Migliorare la comprensibilità del testo (aggiunta di note esplicative,i t di i i i iù l i i t di di i)aggiunta di esempi nei casi più complessi, aggiunta di disegni)

• Articolare maggiormente le soluzioni conformi in modo da renderle piùaderenti alle reali necessità e quindi meno oneroseade e t a e ea ecess tà e qu d e o o e ose

• Fornire sistematici indirizzi circa il ricorso alle soluzioni alternative• Risolvere alcune criticità riscontrate• Inserire alcuni elementi per un migliore raccordo con le RTV pubblicate e

quelle in via di approntamento

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Revisione del Revisione del CodiceCodice

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Revisione del Revisione del CodiceCodice

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Revisione del Revisione del CodiceCodice

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Revisione del Revisione del CodiceCodice

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Revisione del Revisione del CodiceCodicePRINCIPALI MODIFICHE APPORTATE

Chiarito l'uso delle norme volontarie e la non cogenza delle stesse (G.1.4)

Chiarita la definizione di attività all'aperto (G.1.5 comma 6)

Chiarito ulteriormente il significato dei frequenti richiami di norme volontarie (G.1.25comma 9)

Chiarito ruolo di progettista e professionista antincendio per i metodi di progettazione(G.2.7)

Semplificata la tematica riguardante il Rischio ambiente (G.3.4 comma 3)

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Revisione del Revisione del CodiceCodice

In caso di ricorso alle curve naturali per la valutazione della resistenza al fuoco, nel livelloII di prestazione (soluzioni alternative) il tempo di resistenza al fuoco richiesto è pari al

PRINCIPALI MODIFICHE APPORTATE

II di prestazione (soluzioni alternative), il tempo di resistenza al fuoco richiesto è pari aldoppio del RSET con un minimo di 15 minuti e non più di 30 minuti (S.2.4.7 comma 1)

Chiarita la distanza dal confine per livelli di prestazione I e II di resistenza al fuoco (S.2.4.6 Chiarita la distanza dal confine per livelli di prestazione I e II di resistenza al fuoco (S.2.4.6comma 1 lett. b)

Precisate alcune caratteristiche del filtro a prova di fumo (S.3.5.5 comma 1)p ( )

Ridotta la richiesta di requisito Sa delle chiusure per compartimenti a prova di fumo, ovegià il fumo è già sotto controllo (S.3.5.5 comma 2)

Inserito requisito minimo per illuminazione di sicurezza, oltre a previsione normativa(S.4.5.10 comma 2)

Chiarito che l'affollamento stabilito in S.4 è massimo per l'attività e che il titolare puòcomunque dichiarare affollamento inferiore. (S.4.6.2 comma 1)

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Revisione del Revisione del CodiceCodice

Ulteriormente semplificata la determinazione della porzione omissibile del corridoio

PRINCIPALI MODIFICHE APPORTATE

cieco (S.4.8.2 comma 3)

Migliorate le indicazioni per l'inclusione in S.4 ed S.5

Definita meglio la prescrizione per l'avvicinamento dei mezzi di soccorso alle attività(S 9)(S.9)

Previsione impiego di fluidi refrigeranti di nuova tipologia (S.10.6.10 comma 2)

Attualmente il nuovo documento ha superato la procedura di informazione in UEcon modeste osservazioni ed è pronto per essere poi pubblicato

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ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE

1 S il d l di di i i di

ATTIVITA DELLA DIREZIONE CENTRALE

1. Sviluppo del codice di prevenzione incendi1.5 Crowd management – gestione della follaPROGRAMMAATTIVITA’ DESCRIZIONE

Costituzione del gdl del Individuazione dei soggetti del CNVVF che parteciperanno alle attivitàCostituzione del gdl delCNVVF

Individuazione dei soggetti del CNVVF che parteciperanno alle attività

Costituzione gdl allargato Individuazione di un primo nucleo di esperti in ambito nazionale e coinvolgimento nel gdl

Condivisione stato dell’arte Workshop tra esperti e componenti del gruppo di lavoro per la condivisione dello stato dell’arte(nazionale)

p p p g pp pe l’individuazione di enti ed esperti internazionali da coinvolgere nel progetto.

Documento di impianto Sintesi dello stato dell’arte e redazione di documento base/schema per l’elaborazione di unalinea guida/cap M4 del codice 5 di blinea guida/cap. M4 del codice

Condivisione stato dell’arte(internazionale)

Workshop allargato ad esperti internazionali e ad altri soggetti del CNVVF5 dicembre 

2019

Redazione documentofinale

Redazione linea guida/cap. M4 del codice

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ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE

2 A i t di d di

ATTIVITA DELLA DIREZIONE CENTRALE

2. Aggiornamento di procedure diprevenzione incendip

Decreto del Capo del CNVVF n. 12 del 10 gennaio 2019p g

Revisione del DPR 151/2011 per:•aggiornamento e razionalizzazione delle attività soggette aicontrolli di prevenzione incendi, includendo anche i depositi di rifiutie le discariche;•semplificazione delle procedure con riduzione degli oneri•semplificazione delle procedure con riduzione degli oneriamministrativi gravanti sull’utenza.

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ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE

3 R i i di di i i i i ti

ATTIVITA DELLA DIREZIONE CENTRALE

3. Revisione di disposizioni vigenti

Revisione del regolamento recante la disciplina per la sicurezza degli impianti didistribuzione stradale per autotrazione di cui al DPR 340/2003

Predisposizione regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti fissi di distribuzione

Predisposizione regola tecnica per i depositi temporanei e gli stoccaggi di rifiuti

p g p p g p fcarburante per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di GNL

Disciplina dell’ormeggio di navi a GNL in porto, nonché per il loro rifornimento con autocisterne e/o bettoline

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ATTIVITA’ DELLA DIREZIONE CENTRALE

1 S il d l di di i i di

ATTIVITA DELLA DIREZIONE CENTRALE

1. Sviluppo del codice di prevenzione incendi1.3 Formazione interna

formazione sul “Codice di Prevenzione Incendi”formazione sul  Codice di Prevenzione Incendiper funzionari tecnici del CNVVF

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Testi coordinati di Prevenzione Incendi Su sito istituzionale www.vigilfuoco.it

Ai fini della sperimentazione prima della pubblicazione sul sito ufficiale wwwvigilfuoco it il lavoroAi fini della sperimentazione, prima della pubblicazione sul sito ufficiale www.vigilfuoco.it, il lavoropredisposto è al momento raggiungibile al link:

http://www.vigilfuoco.it/aspx/page.aspx?IdPage=10254

In questa pagina web potete trovare i testi coordinati relativi alla normativa vigente, attinente la Prevenzione incendi, suddivisa nelle seguenti sezioni.

Procedure di Prevenzione Incendi

Di i i i li di P i I diDisposizioni generali di Prevenzione Incendi

Regole Tecniche suddivise per attivitàRegole Tecniche suddivise per attività

Codice di Prevenzione Incendi

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Informatizzazione dei procedimenti di prevenzione incendipBIM E PREVENZIONE INCENDI

ELABORATO GRAFICO E RELAZIONE TECNICA CARTACEE 

UNICO MODELLO INTEGRATO NAVIGABILE

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CULTURA DELLA SICUREZZA

Assegnazione di fondi derivanti dai proventi attività di vigilanza ex D.  Lgs. 81/2008 per favorire la diffusione della “cultura della sicurezza” per ildella sicurezza per il miglioramento dei luoghi di lavoro.lavoro.

Attività di svolgere:‐seminari, ‐workshop, ricerche e sperimentazioni‐ricerche e sperimentazioni,‐pubblicazioni, ecc.

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L’evoluzione della prevenzione incendi e i rapporti L’evoluzione della prevenzione incendi e i rapporti con la normativa internazionale

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L’evoluzione della prevenzione incendiL’evoluzione della prevenzione incendi

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L’evoluzione della prevenzione incendiL’evoluzione della prevenzione incendi

Citato ancheCitato ancheCitato anche nel DM 7/8/2012

Citato anche nel DM 7/8/2012

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L’evoluzione della prevenzione incendiL’evoluzione della prevenzione incendi

Nuovo Codice di Prevenzione 

Nuovo Codice di Prevenzione 

IncendiIncendi

Entrato in vigore il 

18/11/2015

Entrato in vigore il 

18/11/2015

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L’evoluzione della prevenzione incendiL’evoluzione della prevenzione incendi

DM 31/07/34 DM 31/07/34 «Approvazione delle norme di sicurezza per la lavorazione, l’immagazzinamento, l’impiego o la vendita di oli minerali, e per il trasporto degli oli stessi» Titolo VII (art. 87 – 100): Autorimesse classificazioni

Anno 1936

222378 automobili in circolazione

DM 1/2/1986 Anno 1986

«Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili»

> 24 milioni di automobili in circolazione

DM 21/2/2017 «Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di autorimessa

Anno 2017

> 37 milioni attività di autorimessa. di automobili in circolazione

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Approccio di tipo prescrittivoApproccio di tipo prescrittivo• Semplice riscontro ed applicazione di regole tecniche in cui sono già definite «a priori»

dal Legislatore le misure di dettaglio da adottare per raggiungere la Sicurezzadal Legislatore le misure di dettaglio da adottare per raggiungere la SicurezzaAntincendio.

• La definizione degli Scenari critici di incendio e la valutazione del Rischio sono definiti dalnormatorenormatore

• Le norme e regole tecniche di tipo prescrittivo «impongono» un livello minimo disicurezza attraverso specifiche misure prescrittive

PREGI

• Regole tecniche di più «facile» applicazione da parte dei professionisti• Minore responsabilità da parte del progettista (l’Analisi del Rischio viene svolta• Minore responsabilità da parte del progettista (lAnalisi del Rischio viene svolta 

direttamente dal Normatore)

DIFETTIDIFETTI

• Nessun contributo alternativo può essere apportato dal progettista se non con lo strumento della deroga

l l l i l l b l ( i id )• Notevoli casi in cui la Regola tecnica non risulta applicabile (troppo rigida)• Le Prestazioni e la Qualità sono scelte dal Normatore in modo univoco

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A i di ti t i lApproccio di tipo prestazionale• Il Progettista ed il Committente possono individuare e definire il livello di prestazione

ne essario ed al pro ettista spetta il ompito di erifi arne il s o ra i n imentonecessario ed al progettista spetta il compito di verificarne il suo raggiungimento.• Definizione di obiettivi comuni generali• Maggiore dettaglio nella definizione delle condizioni che concorrono a definire il rischio

presente nell’attivitàpresente nell attività• Valutazione quantitativa matematica maggiormente avanzata

PREGIPREGI• Massima flessibilità nella progettazione con notevole contributo da parte del

professionista e con assunzione di responsabilità «maggiormente certa»• Migliore individuazione delle misure antincendio in rapporto alla specifica attività eMigliore individuazione delle misure antincendio in rapporto alla specifica attività e

ottimizzazione del rapporto Costi/Benefici conseguenti.• Possibilità di supplire alle “lacune” della norma con analisi di tipo scientifico

DIFETTI

• Maggiore impegno di risorse e tempi nella fase di progettazione• Adozione di un Sistema di Gestione della Sicurezza in grado di mantenere il livello assunto• Adozione di un Sistema di Gestione della Sicurezza in grado di mantenere il livello assunto

dallo scenario di incendio definito dal progettista

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A iFire Safety

Approccio prestazionale

yEngineering

(FSE)(FSE)

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La Fire Safety EngineeringLa Fire Safety Engineering• La Fire Safety Engineering (FSE) è una disciplina complessa, che

affronta con metodi scientifici il problema della scelta dellemisure di sicurezza più adeguate e finalizzate alla protezioned ll d i b i d ll' bi t d li ff ttidelle persone, dei beni e dell'ambiente dagli effettidell’incendio.

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Tipologie di problemi per la FSETipologie di problemi per la FSECon la FSE si possono risolvere due tipologie di problemi:

• SALVAGUARDIA DELLA VITA: Problema pre-flashover,dipende essenzialmente dal movimento di fumi e calorenell'edificio ed è legato in prima approssimazione all'HRR ednell edificio ed è legato in prima approssimazione all HRR edalla qualità del focolare

• STABILITÀ STRUTTURALE: Problema post-flashoverSTABILITÀ STRUTTURALE: Problema post-flashover,dipende essenzialmente dal cimento termico della strutturacioè dall'energia prodotta dall'incendio (carico d'incendio) edalle condizioni di ventilazionedalle condizioni di ventilazione

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Fire Safety Engineering normativa internazionaleFire Safety Engineering – normativa internazionaleNel 1999 l'International Standard Organization (ISO) ha pubblicatog ( ) pil TR (Technical Report) 13387 Fire Safety Engineering (FSE) divisoin otto parti successivamente aggiornate alla versione 2008.

d l 1999dal 1999

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Fi S f t E i i ti i t i lFire Safety Engineering – normativa internazionaleOltre alla ISO TR 13387, i principali riferimenti internazionali sono:, p p

• ISO 23932:2009 FSE – General principles• BS 7974:2001 Application of FSE principles to the design of

buildings – Code of practice• BS PD 7974‐0:2002 Application of FSE principles to the design of

buildings – Part 0: Guide to design framework and FSEprocedures.

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Fi S f t E i i ti i t i lFire Safety Engineering – normativa internazionale

Identificazione degli scenari d'incendio:• ISO 16732‐1 “Fire safety engineering ‐ Fire risk assessment”,

d i l' li i ll l t i d l i hi di i didescrive l'applicazione alla valutazione del rischio di incendiodelle metodologie proprie dell’analisi di rischio, come l'alberodei guasti e l'albero degli eventi;dei guasti e l albero degli eventi;

• NFPA 551 “Guide for the evaluation of fire risk assessment”.

Selezione degli scenari di incendio di progetto:

• ISO/TS 16733 “Fire safety engineering ‐ Selection of designISO/TS 16733 Fire safety engineering Selection of designfire scenarios and design fires”;

• NFPA 101 “Life Safety Code”

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Fi S f t E i i ti i t i lFire Safety Engineering – normativa internazionale

Stima della curva RHR:• Eurocodice 1, UNI EN 1991‐1‐2:2004 Parte 1‐2: Azioni in

generale Azioni sulle strutture esposte al fuoco;generale – Azioni sulle strutture esposte al fuoco;• NFPA 92:2012 “Standard for smoke control systems”;• NFPA 92B “Smoke management systems in malls, atria, andg y , ,

large areas”;• NFPA 555 “Guide on methods for evaluating potential for

room flash over”.

Descrizione quantitativa del focolare:• “SFPE handbook of fire protection engineering”, NFPA, 5th

ed., 2015

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Fi S f t E i i ti i t i lFire Safety Engineering – normativa internazionale

Life safety:Life safety:• ISO 13571:2007 Life‐threatening components of fire –

Guidelines for the estimation of time available for escapeGuidelines for the estimation of time available for escapeusing fire data;

• ISO/TR 16738:2009 Fire‐safety engineering – TechnicalISO/TR 16738:2009 Fire safety engineering Technicalinformation on methods for evaluating behaviour andmovement of people.

• BS 7974:2001 life safety• PD 7974‐6:2004 The application of fire safety engineeringpp f f f y g g

principles to fire safety design of buildings – Part 6: Humanfactors: Life safety strategies – Occupant evacuation,b h i d di ibehaviour and condition

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