presentazione di powerpoint - economia.unical.it · nei mocassini di un altro, per conoscere se...
TRANSCRIPT
Cos’è l’Antropologia
Oggi l'antropologia si presenta come la scienza delle diversità sociali e culturali, e - più in generale - come la scienza dell'uomo in società.
L'antropologia studia le differenze che distinguono le varie società e le varie culture.
E’ una disciplina comparativa: non tenta di confondersi con il suo soggetto d'indagine. Mette in relazione il locale ed il globale consentendo di rinnovare e favorire i suoi rapporti con le altre scienze umane.
ànthropos= uomo lògos= discorso, studio
Una definizione
L'Antropologia ha come oggetto d'indagine una società di piccola ampiezza, a partire dalla quale tenta di elaborare un'analisi di portata più generale, cercando di cogliere, da un certo punto di vista, la totalità della società in cui queste minoranze si inseriscono. (M. Augè)
In questa definizione intervengono contemporaneamente alcuni aspetti
un "luogo" (un'unità sociale definita)
un approccio (un punto di vista specifico)
un metodo (il decentramento)
una finalità (cogliere le logiche sociali).
Le unità sociali corrispondono a piccole comunità in cui le relazioni sociali sono direttamente osservabili.
Unità sociali
Devono presentare una certa coerenza interna (d'ordine culturale, economico, sociale, religioso)
Avere un certo rapporto con altre comunità e con la società globale in cui sono inserite.
La scelta di queste comunità deve consentire di indagare la totalità.
Approccio
Le piccole società scelte dall'antropologo offrono spunti interessanti sulla società globale a partire dal contrasto.
Osservare la società maggioritaria a partire dai gruppi ristretti significa osservarla al di fuori dei suoi punti di riferimento
Metodo
La posizione di decentramento e di osservazione partecipante permettono all'antropologo di studiare il globale a partire dal locale.
Finalità
Il procedimento attuale dell'antropologia consiste in una vera e propria interpretazione della modernità'
Natura è tutto ciò che rientra nella sfera naturale, che non viene appreso, ma si manifesta in modo istintivo, perchè radicato nell’essenza genetica degli esseri umani.
Natura
L’ambiente biocenotico (terra, vegetazione, animali)
Le leggi fisiche e biologiche
La diversità dei sessi nella naturale costituzione dell’uomo
Cultura: un concetto
Una presenza quasi del tutto inconsapevole, sia a livello cognitivo che a livello psicologico.
E’ quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità ed abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società.(E. Taylor)
Un ambiente totale ovvio, senza il quale non potremmo sopravvivere.
Forma
Ogni cultura possiede una “forma”
Ossia l’insieme di tratti che la costituisce assume un profilo significativo, “logico”, dal quale non è possibile distaccarsi senza mettere in crisi tutta la forma.
I fattori
OikosAmbiente, natura,
spazioChronos
Tempo, storia, periodoAnthropo
sEthnos
Uomo, individuo
Gruppo, società
La cultura è generata, trasmessa e modificata dall’interazione costante dei seguenti quattro fattori:
OikosE’ l’ambiente-casa con il quale l’uomo si trova ad interagire.
le concezioni astratte della cultura, e si riflette sulle interpretazioni della natura e del cosmo, sul significato dei rapporti reali o supposti tra il cosmo e l’uomo, tra gli alberi, gli animali e l’uomo.
la tecnica, ossia, l’attività esteriore e materiale dell’uomo: - il materiale degli utensili e delle armi, - le possibilità di nutrimento attraverso la caccia, la pesca, la raccolta, o attraverso l’allevamento e la coltivazione, - il tipo di riparo e di abitazione.
Esso condiziona:
Anthropos
L’individuo è la variabile irriducibile di ogni situazione sociale e culturale.
Ogni individuo deve essere considerato creatore di cultura
Ethnos
« U n g r u p p o s o c i a l e , g e n e r a l m e n t e c o n denominazione data da sé e da altri più o meno grande, ma sempre abbastanza grande da contenere dei gruppi secondari, - almeno due -, vivente ordinatamente in un luogo determinato, con una lingua, una costituzione e sovente una tradizione sue proprie» (B.Bernardi)
Chronos
«Il tempo è un fenomeno bidimensionale, con un lungo passato, un presente e virtualmente nessun futuro». (Mbiti)Sasa (adesso) per il presente. E’ lo spazio di tempo in cui la gente è conscia della propria esistenza, e dentro cui si proietta sia in rapporto al futuro breve sia in rapporto al passato.
Delle tre dimensioni del tempo, passato- presente - futuro, sono soprattutto il PASSATO e il PRESENTE ad assumere, in rapporto alla cultura e ai fenomeni sociali, un valore significante.
La cultura nasce, si sviluppa e vive nel tempo.
Lo zamani, entro il quale si compiono gli eventi del sasa, si accavalla al sasa e i due non possono essere separati. Nulla può andare oltre lo zamani
Queste accentuazioni spiegano il sorgere degli indirizzi di specializzazione nelle discipline antropologiche.
L’accentuazione dell’uno e dell’altro fattore corrisponde a interessi particolari di studio.
L’interattività dinamica dei quattro fattori è permanente.
Dinamica culturale
E’ il processo di integrazione degli individui nel loro ambiente
E’ data da una rete di rapporti dialettici che vengono costantemente modificando i quadri di esperienze degli individui e quindi la loro integrazione culturale, i loro patrimoni culturali individuali e tutta la cultura.
E’ la diffusione da un individuo ad un altro di uno o più elementi della cultura. (linguaggio, comunicazione)
Inculturazione
Fase in cui si trasmettono dei “determinati” culturali ad un soggetto, nel momento in cui questi viene inserito in una dimensione culturale che caratterizza il gruppo umano di appartenenza.
FormaleInformale
Riti di passaggio
Azioni rituali attraverso le quali un individuo della comunità passa da uno
status sociale all’altro, in maniera definitiva.
A. Van Gennep
Il rituale è suddiviso in tre fasi e...
SeparazioneMarginalità/
Liminarità
Aggregazione
...secondo tre tipologie
Istruttiva
Drammatica
Visione
Acculturazione
Quando vi sono due o più soggetti di culture diverse e uno di questi soggetti è in posizione dominante rispetto agli altri che si trovano ad esserne, di conseguenza, condizionati.
Tipologie
Assimilazione
Separazione
Quando un individuo o un gruppo abbandona la propria cultura e cerca di assumere quella dominante
Quando lo scopo principale è il mantenimento della propria cultura ed avviene il rifiuto del contatto con altri gruppi
Quando viene mantenuta la propria cultura ma c’è continuo scambio e collaborazione con gli altri gruppi
Quando vi è scarso interesse nel mantenimento della propria identità culturale e rari contatti con gli altri gruppi
Integrazione
Marginalità
Attività missionaria
portare una cultura diversa nel rispetto, almeno in parte, di quella esistente
Attività coloniale
intenti economici-politici poca considerazione della cultura pre-esistente
Deculturazione
Quando un soggetto perde parte, e spesso la totalità, della sua cultura perchè al cospetto di una cultura dominante e coercitiva
Etnocentrismo
Tendenza valutativa (conscia o inconscia, dichiarata o inconsapevole) che considera la propria cultura superiore alle altre. Questa tendenza, universale e classificatoria, spinge a valutare le altre culture secondo parametri soggettivi derivanti dal contesto cui si appartiene.
«Il fanatico riesce a contare fino a uno, perché due è un’entità troppo grande per lui». (Amos Oz - scrittore israeliano)
Relativismo culturale
Prospettiva antietnocentrica secondo la quale tutte le manifestazioni culturali espresse dai vari gruppi umani sono tra loro dissimili e dunque non equiparabili all’interno di una scala comune di valori, essendo tutte le culture differenti l’una dell’altra.
«A guardare sempre dalla stessa parte, il collo si irrigidisce» proverbio africano.
Storia del pensiero antropologico
Etnologia: è la fase in cui si analizza, si sintetizza e si interpreta ciò che si osserva in una cultura o società, in base però alle conoscenze
sulle altre società.
Etnografia: è la prima fase del lavoro antropologico. Si raccolgono documenti e dati relativi all'oggetto
Antropologia: costituisce il terzo livello, quello in cui si tenta di definire le proprietà generali di tutta la vita sociale e culturale.
Periodo delle CuriositàAntico: Greco/romano
Erodoto (448-425 a.C.),
Pluralità e differenze tra stili di vita, ideologie e culture
Medievale
Cristiana e Araba
Geografia del viaggio come osservazione diretta
Geografia delle meraviglie
Geografia dei “masalik”
Rinascimentale:
Mercanti e missionari primi “artigiani” della tecnica
etnologica
Marco Polo
De Las Casas
Ibn Haldun:
Costruì un sapere di tipo storico e sociologico attorno alla sua opera “Discorso sulla storia
universale”;
SettecentoInteresse verso le culture altre per
comprendere se stessi
J.J.RousseauMito del “buon selvaggio”
J.F. Lafitau (gesuita canadese) elabora il primo documento dell’etnologia moderna sui “costumi dei selvaggi americani” (1724)
G.B. Vico in “Scienza nuova” riprende l’opera di Lafitau
1799 nasce La “Sociéte des Observateurs de l’homme” con l’intento di intraprendere lo studio delle culture
Ottocento
( Seconda metà del secolo) In pieno positivismo, nasce lo studio scientifico delle società umane. Teorie evoluzioniste.
Tra la fine del ‘700 e la prima parte dell’800 di pari passo al “buon selvaggio” si fa strada anche l’idea del “cattivo selvaggio” (tratta
degli schiavi).
C. DarwinH. Spencer
Evoluzionismo
B. Tylor
J. Frazer
Lewis H. Morgan
Organizzazione sociale da strutture semplici a strutture più complesse
Astrazione e SimbolizzazioneL. A. White
Simbologia come fenomeno che coinvolge l’uomo sia culturalmente che biologicamente
Diffusionismo
Franz Boas
W. Schmidt
R. Benedict
Analisi dei fenomeni culturali in base alla loro diffusione
Franz Boas
Fondatore dell’antropologia moderna e padre dell’antropologia americana, ha dato all'antropologia moderna la sua rigorosa metodologia scientifica, sul modello delle scienze naturali.
Ha definito natura inconscia i fenomeni culturali, assimilandoli da questo punto di vista al linguaggio.
Ha originato la nozione di "cultura" come comportamento appreso.
Wilhelm Schmidt
Il suo studio delle religioni primitive e monoteismo rimane tra i più rispettati nel campo dell'antropologia.
Contrasta fortemente la teoria totemica di Freud
Tutte le culture hanno la concezione di un Dio supremo. Le religioni primitive non erano politeiste, come si credeva, ma avevano un trascorso monoteistico.
Patterns of Culture/Modelli di Cultura
Leggere una cultura come se fosse una poesia
Individuare la caratteristica dominante di un popolo, il suo “carattere”
apollinea dionisiaca
la "rat io" umana che por ta e q u i l i b r i o , e d è c a p a c e d i concepire l'essenza del mondo come ordine e spinge a produrre forme armoniose rassicuranti e razionali
l'impulso alla vita, creatività, desiderio colto nel suo aspetto più produttivo e p re - ra z i o n a l e , i m p ro v v i s a z i o n e “ponderata”.
Riprende la distinzione di Nietzsche tra cultura:
Ogni cultura è una particolare “configurazione” che organizza manifestazioni varie di comportamenti.
La cultura in questo senso sarebbe quindi una sorta di personalità su vasta scala comune a tutti gli individui facenti parte di un determinato gruppo sociale.
Funzionalismo
B. Malinowski Evans-PritchardR. Radcliffe-Brown
L’esistenza di ciascun tratto culturale è dovuto alla sua funzione
Strutturalismo
C. Lévi-Strauss
Prende spunto dalla linguistica di De Saussure e sostiene che le funzioni, determinate dalle relazioni reciproche dei singoli elementi, sono considerate come parti di un ordinamento strutturale e di un insieme di fenomeni in continua interdipendenza e interazione.
Bisogna camminare per due lune nei mocassini di un altro, per
conoscere se stessi.
(Proverbio Lakota/Sioux)
Studi etnologici in Italia
Periodo positivista
Periodo etnologico
Prima fase Seconda fase Terza fase
Gli antropemi si possono definite le espressioni capillari della cultura:
a. che risalgono all’intuizione inventiva dell’individuo;
b. che si specificano come radici della struttura culturale e sociale;
Gli etnemi sono il risultato degli antropemi costituiti in struttura, cioè articolati tra loro sistematicamente.
L’insieme sistematico degli etnemi è il prodotto specifico della comunità che accoglie e rende normativi e stabili gli antropemi
Turismo
Il turismo coinvolge il concetto del viaggio, nonchè una temporanea e volontaria visita in un luogo al di fuori da casa (Smith)
L’antropologia del turismo
L'antropologia del turismo è forse la disciplina più incisiva nell'analisi di questo “viaggiare”: un fenomeno che può essere analizzato nelle sue diverse componenti di immaginario e di ritualità (basti pensare all'importanza che attribuiamo agli oggetti ricordo). Ma anche di rapporto che si viene inevitabilmente a creare tra persone visitanti e comunità ospitante.
Nunez MacCannell
L’antropologia del turismo nel quadro delle scienze
etnoantropologiche.
Essa studia i fenomeni turistici in quanto fenomeni culturali:
a. sia dal punto di vista delle dinamiche processuali che tali fenomeni innescano e coinvolgono;
b. sia da quello dei beni culturali materiali e immateriali che sono a fondamento dell’attrazione e della pianificazione turistica.
Componenti
Politica economica
Mutamento culturale
Etnografia semiotica
Produzione conoscitiva dell’incontro
Oggetto
L’antropologia del turismo ha per fondamentale oggetto l’incontro (encounter) che si produce nel rapporto di accoglienza fra ospite e ospitante (guest/host) entro uno specifico spazio antropico e naturale (territorio).
L’incontro
Il punto di partenza dell’antropologia del turismo è l’analisi dell’encounter, cioè l’incontro fra comunità ospitante e (un gruppo di) ospitati. La relazione fondamentale è l’ “ospitalità”.
Il rapporto fra gruppi che viaggiano, visitano e fruiscono, secondo motivazioni, bisogni e mappe mentali di rilevanza soggettiva e intersoggettiva
I modi, i soggetti e i tempi in cui una comunità ospitante si attrezza e si organizza di fronte e rispetto all’Altro.
La profondità e la pervasività del fenomeno, con effetti importanti per i ritmi di coesione e perpetuazione del luogo stesso.
Campi d’azioneHeritage tourism
L’insieme dei valori, beni e patrimoni che un gruppo umano riceve quale eredità del passato.
Ecoturismo
Attività che nasce dal desiderio di muoversi verso luoghi naturali intatti o, per lo meno, in cui la presenza umana è ridotta al minimo, e ove si possa conoscere cose ed ambiti naturali, intrattenere con l’habitat naturale un rapporto diretto..
Turismo=fatto sociale totale
I n s i e m i d i a z i o n i e r a p p r e s e n t a z i o n i caratterizzati dal potere c h e e s s i h a n n o d i esercitare una costrizione sugli individui
Il carattere pervasivo dei meccanismi turistici, è in grado di condiz ionare d a l l ’ e s t e r n o i l c o m p o r t a m e n t o d e g l i individui.
Turismo come rito
Il turismo crea delle communitas temporanee
Gruppi di persone che vivono la loro vita in una dimensione p r o f a n a ( s t r u t t u r e s o c i a l i e c o n o m i c h e e p o l i t i c h e ) e attraverso la mediazione dei rituali sono trasportati dal loro contesto abituale ad uno stra-ordinario
(V. Turner)
Il turismo attraverso un rito di passaggio svolge un’importante funzione di coesione sociale.
Le tre fasi dell’esperienza turistica:
Partenza = separazione
Soggiorno = esperienza extra-ordinaria
Ritorno = ritorno all’ordinario, aggregazione.
Modelli turisticiModalità di fruizione dell’autenticità
La ricerca dell’autenticità da un lato è un modo per sottrarsi all’alienazione della società industriale e dall’altro è però un’espressione della stessa società a cui i turisti vogliono sfuggire
Quello che alimenta l’industria turistica è l’eccesso di etnicizzazione, ovvero l’enfatizzazione delle differenze descritte negli anni da scrittori di viaggio e antropologi.I nativi possono assecondarli, mettendo in scena l’autenticità o continuare a vivere l’esistenza senza tenere conto dei turisti.
Questa dicotomia si traduce nella distinzione tra coloro che attribuisco al turismo una funzione di:
mantenimento dei confini culturali (modello Amish)
rafforzamento delle tradizioni (modello Bali)
commercializzazione e degradazione delle culture ospitanti (modello Alarde).
Il nostro pianeta è stato sempre attraversato da gruppi migranti la sedentarietà è una “scoperta” assai recente, se proiettata sullo scenario della storia della nostra specie
La novità è che questi movimenti, queste diaspore, oggi si muovono all’interno di un sistema di comunicazione ignoto nel passato.
Questi movimenti di individui sono strettamente connessi ai processi di globalizzazione dei mercati economici e sono spesso determinati da meccanismi le cui logiche e il cui controllo sfuggono non soltanto ai cittadini, ma anche ai governi nazionali
Producono nuove rappresentazioni culturali e nuovi criteri di aggregazione politica e sociale
Influenzano e determinano la formazione di nuove identità nell’incrocio e nell’ibridazione di esperienze, modelli, consumi e immaginari collettivi dalle provenienze più eterogenee
Fanno sì che non sia più possibile immaginare comunità “naturalmente” coese intorno a valori comuni e particolarissimi, né comunità i cui membri accettino o rifiutino all’unisono l’adesione a modelli interni
Migrazione - Trasnazionalizzazione
Processo attraverso il quale i migranti attraverso vari meccanismi tessono una rete di rapporti tra la loro società di appartenenza e quella che li ospita.
Per fare ciò il migrante deve, innanzitutto, essere integrato in maniera “ufficiale” (permesso di soggiorno) nella nuova realtà.
Alcune critiche
Processo attraverso il quale i migranti attraverso vari meccanismi tessono una rete di rapporti tra la loro società di appartenenza e quella che li ospita.
Lo Stato ospitante deve “riconoscere” i gruppi transnazionali con politiche adeguate evitando e combattendo la “marginalizzazione”
Dimmi dove vivi e ti dirò chi sei
Lo spazio antropologico
Gli studi di etologia descrivono l'importanza della territorialità fra gli animali e in parte anche l'uomo risponde a questa esigenza.
La caratteristica dell'animale umano è la capacità di strutturare l'ambiente in cui vive per renderlo funzionale non solo ai propri bisogni materiali, ma anche in funzione delle proprie esigenze emotive.
Se vogliamo conoscere gli elementi che regolano la vita individuale e sociale degli uomini bisogna far riferimento alla loro propensione e capacità di elaborazione culturale non solo delle relazioni interpersonali ma anche della natura e dello spazio fisico e psicologico.
Elementi dello spazio culturale
Divisione dello spazio (ager e saltus)
La città (Ippodamo di Mileto - Cardo e decumano)
La casa
La piazza
La strada/via
Luoghi
Non luoghi
spazi che hanno la prerogativa di essere identitari, relazionali e storici
Incentrati solamente sul presente. Altamente rappresentativi della nostra epoca, che è caratterizzata dal la precarietà assoluta. Le persone transitano nei nonluoghi ma nessuno vi abita.