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Nikki Bungaku 日記文学
Genere sviluppatosi nella prima metà del X secolo e fiorito nell’XI secolo
Nikki 日記 «registrare il giorno»
Due filoni:
- nikki in cinese: scritti da ufficiali di corte e monaci sfera pubblica
- nikki in giapponese: scritti da dame di corte sfera privata
Joryū Nikki Bungaku女流日記文学
Joryū Bungaku, «letteratura di stile femminile»:
- categoria creata negli anni ‘20-’30
Nikki in kana rivalutati a inizio ‘900
- Nascita kokubungaku: nikki esempio di letteratura autoctona
- Nascita e successo shishōsetsu, «romanzo dell’io»
Caratteristiche:
- non sempre registrazione fedele giorno per giorno, spesso si concentrano su un tema o un periodo
- commistione prosa-poesia
- presenza di makoto
- intento estetico, artistico spesso creati a posteriori
- di norma, coincidenza autore-narratore-protagonista (alcuni sono scritti in terza persona)
Tosa Nikki 土佐日記 Ki no Tsurayuki, 935
Si dice che i diari siano scritti dagli uomini, ma ora una donna ha intenzione di scrivere uno. Nell’ora del Cane del ventunesimo giorno del dodicesimo mese di quell’anno [935] ha avuto luogo la partenza. Riporterò sui miei fogli alcune note di viaggio. Una certa persona, trascorsi i quattro o cinque anni di servizio in provincia, dopo aver assolto tutti i suoi impegni formali, ha ricevuto il documento ufficiale che lo rimuoveva dall’incarico di governatore. Lasciata la sua residenza, si è diretto verso il luogo da cui imbarcarsi. Molte persone a lui note, e anche gente sconosciuta, lo hanno accompagnato per salutarlo; quelli con cui aveva trascorso diversi anni in buona compagnia, provando dolore per il distacco, hanno passato tutta la giornata discorrendo animatamente di vari argomenti finché è scesa la notte.
Si dice che i diari siano scritti dagli uomini, ma ora una donna ha intenzione di scrivere uno. Nell’ora del Cane del ventunesimo giorno del dodicesimo mese di quell’anno [935] ha avuto luogo la partenza. Riporterò sui miei fogli alcune note di viaggio. Una certa persona, trascorsi i quattro o cinque anni di servizio in provincia, dopo aver assolto tutti i suoi impegni formali, ha ricevuto il documento ufficiale che lo rimuoveva dall’incarico di governatore. Lasciata la sua residenza, si è diretto verso il luogo da cui imbarcarsi. Molte persone a lui note, e anche gente sconosciuta, lo hanno accompagnato per salutarlo; quelli con cui aveva trascorso diversi anni in buona compagnia, provando dolore per il distacco, hanno passato tutta la giornata discorrendo animatamente di vari argomenti finché è scesa la notte.
Si dice che i diari siano scritti dagli uomini, ma ora una donna ha intenzione di scrivere uno. Nell’ora del Cane del ventunesimo giorno del dodicesimo mese di quell’anno [935] ha avuto luogo la partenza. Riporterò sui miei fogli alcune note di viaggio. Una certa persona, trascorsi i quattro o cinque anni di servizio in provincia, dopo aver assolto tutti i suoi impegni formali, ha ricevuto il documento ufficiale che lo rimuoveva dall’incarico di governatore. Lasciata la sua residenza, si è diretto verso il luogo da cui imbarcarsi. Molte persone a lui note, e anche gente sconosciuta, lo hanno accompagnato per salutarlo; quelli con cui aveva trascorso diversi anni in buona compagnia, provando dolore per il distacco, hanno passato tutta la giornata discorrendo animatamente di vari argomenti finché è scesa la notte.
Si dice che i diari siano scritti dagli uomini, ma ora una donna ha intenzione di scrivere uno. Nell’ora del Cane del ventunesimo giorno del dodicesimo mese di quell’anno [935] ha avuto luogo la partenza. Riporterò sui miei fogli alcune note di viaggio. Una certa persona, trascorsi i quattro o cinque anni di servizio in provincia, dopo aver assolto tutti i suoi impegni formali, ha ricevuto il documento ufficiale che lo rimuoveva dall’incarico di governatore. Lasciata la sua residenza, si è diretto verso il luogo da cui imbarcarsi. Molte persone a lui note, e anche gente sconosciuta, lo hanno accompagnato per salutarlo; quelli con cui aveva trascorso diversi anni in buona compagnia, provando dolore per il distacco, hanno passato tutta la giornata discorrendo animatamente di vari argomenti finché è scesa la notte.
secondo giorno [dell’anno]
Siamo rimasti ancora a Ōminato. Il sommo sacerdote ha mandato in dono cibo e sake.
terzo giorno [dell’anno]
Siamo rimasti fermi nello stesso porto. Era come se il vento e le onde, con il cuore gonfio di malinconia, ci chiedessero di rimanere lì ancora per un po’. Noi eravamo impazienti.
quarto giorno [dell’anno]
Si è alzato il vento e non siamo potuti partire. Masatsura ci ha offerto sake e cibi deliziosi. In queste occasioni non eravamo in grado di ricambiare chi ci portava doni: non avendo le cose adatte, potevamo fare ben poco di concreto. Anche se eravamo attorniati da regali, ci sentivamo poveri.
Comprende 57 waka attribuiti a vari personaggi e alcune canzoni marinaresche Es.
terzo giorno [del secondo mese]
Essendo il mare come ieri, la nave non è salpata. Il vento non cessava di soffiare, le onde si sollevavano contro gli scogli e si ritiravano. Ecco una poesia in merito:
Anche se dalla canapa ricavassi un unico filo mai potrei infilarvi le perle delle mie lacrime che incessantemente cadono
E così è calata la sera su questa giornata.
Scorrere del tempo percepito attraverso le sensazioni della narratrice
Senso di impermanenza della vita
Rituali, cerimonie, festività scandiscono il ritmo del viaggio
Es.
decimo giorno [del secondo mese]
Essendo un giorno sfavorevole, oggi non abbiamo risalito il fiume. ventinovesimo giorno [del primo mese]
La barca è salpata ed è partita. Il sole splendeva limpido e si procedeva remando. Ho notato che le mie unghie erano diventate molto lunghe, ma poiché, contando i giorni, oggi era quello del Topo, non le ho potute tagliare. […]
sedicesimo giorno [del secondo mese]
[…] Non c’era nulla che avessimo dimenticato, ma fra le cose cui pensavamo con più nostalgia vi era la bambina nata in questa casa che non aveva fatto ritorno insieme a noi. Quanta tristezza… Anche quelli sulla barca e tutti i bambini si radunavano e facevano chiasso. A quella vista, non potendo trattenere lo sconforto, una persona ha segretamente scambiato una poesia con chi conosceva il suo animo.
Ella vi è nata/ ma in questa casa/ non fa ritorno/ la vista dei giovani pini/ mi rende triste
Non avendo forse espresso ogni sentimento, ne ha composto un’altra:
Se potessi vedere viva/ per mille anni come i pini/ colei che non è più/ non vi sarebbe stato/ quel triste eterno addio
Ci sono ancora molte cose dolorose, difficili da dimenticare, ma non posso scrivere tutto fino in fondo. Anzi, vorrei strappare subito queste pagine.
Kagerō Nikki 蜻蛉日記
Madre di Fujiwara Michitsuna
974 ca
Il diario copre gli anni tra 954 e 974 e ha come tema centrale l’infelicità matrimoniale (moglie di Fujiwara no Kaneie)
- Prima metà: memoria e ricostruzione del passato - Seconda metà: annotazioni giornaliere
Protagonista indicata con la terza persona
Importanza delle poesie (anche di Kaneie)
Nikki come espressione di makoto vs falsità dei monogatari
Leggendo gli antichi monogatari, così pieni di cose fantasiose, pensò che forse anche la storia della sua
monotona vita, riportata in un diario, avrebbe potuto essere d’interesse e avrebbe potuto anche dare una
risposta, a chi se lo fosse chiesto, di come sia la vita di una donna sposata con un uomo d’alto rango.
Izumi Shikibu Nikki 和泉式部日記 Izumi Shikibu, 1003 circa
Attribuzione incerta, forse scritto a posteriori
Forse più che nikki è il frammento di un monogatari
Nucleo principale: breve relazione fra Izumi Shikibu e il principe Atsumichi
- Atmosfera generale di malinconia, paura dei pettegolezzi
150 poesie Izumi Shikibu era nota come poetessa
Giaccio/ incurante/ dei capelli corvini scarmigliati/ ricordando con nostalgia/
colui che per primo li accarezzò
Attribuzione incerta, forse scritto a posteriori
Forse più che nikki è il frammento di un monogatari
Nucleo principale: breve relazione fra Izumi Shikibu e il principe Atsumichi
- Atmosfera generale di malinconia, paura dei pettegolezzi
150 poesie Izumi Shikibu era nota come poetessa
Scritto forse con scopo didattico
In fondo, anche se aveva una sposa principale, costei viveva per conto proprio, e da quello che dicevano, era la nutrice ad occuparsi di tutto quello di cui il
Principe aveva bisogno. Se fosse vissuta in disparte, comportandosi in modo discreto, senza mai far
notare la sua presenza, non avrebbe avuto proprio niente da temere.
Murasaki Shikibu Nikki 紫式部日記 Murasaki Shikibu, 1010 circa
Centrato sugli eventi a corte fra 1008 e 1010
Descrizione e giudizio sulle altre dame e scrittrici
Differenze con il mondo idealizzato del Genji
Un giorno, mentre ero al servizio di Sua Maestà, Sua Eccellenza [Fujiwara Michinaga], senza farsi vedere da nessuno, entrò nella mia stanza per prendere un racconto che tenevo nascosto e lo diede a Naishi no
Kami. Poiché avevo smarrito la versione rivista più o meno accettabile, ero preoccupata che quella finita
nelle mani di Naishi no Kami potesse compromettere la mia reputazione di scrittrice.
Quando a distanza di tempo provai a rivedere il mio racconto, non lo trovai così interessante da leggere e immaginando che le persone più intime, con le quali
avevo avuto uno scambio di opinioni sulla mia opera, mi considerassero sfacciata e superficiale per aver condiviso qualcosa che non valeva neanche la
pena condividere, provavo una tale vergogna che non riuscivo più a scrivere loro.
Sarashina Nikki 更級日記 Figlia di Sugawara Takasue, 1058 circa
Nucleo principale è la passione per i monogatari
Non ricordo perché mai avessi cominciato a pensarci, però, da quando ero venuta a sapere che al mondo esistevano i monogatari, volevo leggerli a ogni costo. Durante le oziose ore del giorno o di sera, quando ci
riunivamo, mentre ascoltavo mia sorella o la matrigna narrare passi di questo e quell’altro
racconto, o descrivere episodi della Storia di Genji, la mia brama cresceva sempre di più.
Prima di allora ne avevo letto con il fiato sospeso alcune parti irritandomi perché non riuscivo a
comprenderne bene la trama. La soddisfazione che provavo quando tutta sola, sdraiata dietro un
paravento, tiravo fuori uno dopo l’altro i fascicoli per leggerli, era invece così grande che non avrei
scambiato il mio posto neanche con quello di una consorte imperiale! Leggevo tutto il giorno, e la notte, quando ero sveglia, continuavo a leggere alla luce di
un lume. Non facevo altro, e con immensa soddisfazione mi resi conto che senza sforzo ero
riuscita a memorizzare diversi passi di quella storia.
Tutto ciò che desideravo è che almeno una volta all’anno venisse a farmi visita un uomo di alto rango, bello e distinto come Genji lo splendente, mentre io
come Ukifune […] contemplavo i fiori […] nell’impaziente attesa di una magnifica lettera che di tanto in tanto potesse distrarmi dalla mia profonda
solitudine.
Nucleo principale è la passione per i monogatari
Non presta attenzione ai sogni premonitori
Raggiunta la maturità si rammarica delle scelte fatte
«L’immagine della donna felice non appartiene alla mia vita passata
e senz’altro neanche a quella futura.»
Makura no Sōshi 枕草子 Sei Shōnagon, 1000 circa
Zuihitsu, ʺseguire il pennelloʺ - Miscellanea di pensieri, ricordi, giudizi
317 sezioni indipendenti e diverse per dimensione e contenuto - Comprende circa 130 poesie
Nelle intenzioni di Sei Shōnagon dovevano restare private
317.
In queste mie note, scritte per mitigare la noia di una vacanza a casa, ho voluto fermare quel che i miei occhi, ho voluto fermare quel che i miei occhi hanno veduto e che il mio cuore ha sentito,
pensando che nessuno le avrebbe lette. Le ho tenute nascoste sin qui, anche perché vi sono accenni infelicemente scortesi e irriguardosi per qualcuno. Purtroppo, contro la mia volontà, sono state divulgate. La carta su cui sono state scritte l’aveva
portata all’Imperatrice il principe Korechika. Sua Maestà aveva detto: «Cosa vi scriveremo? L’Imperatore vi stava copiando le Cronache di storia». Io allora esclamai: «Andrebbe bene per un guanciale!». Sua Maestà aveva approvato, donandomi quei fogli. Erano numerosissimi, e io, per riempirli tutti, ho finito con lo scrivere moltissime cose bizzarre, che possono persino
sembrare insulse. […]
Queste note le ho scritte soltanto per me, per trovare conforto nell’annotare i miei sentimenti, e non ho mai pensato che
avrebbero potuto allinearsi alle grandi opere e attirare l’attenzione del pubblico, per cui mi stupisco quando mi sento
dire: «È un capolavoro!». I miei ammiratori devono appartenere, ne sono certa, a quel genere di persone che lodano
ciò che gli altri disprezzano e disprezzano ciò che gli altri ammirano. Ma quel che più mi angustia, in definitiva, è proprio
il fatto che queste mie note siano state scoperte. Ne fu responsabile il luogotenente di sinistra Tsunefusa, quand’era
ancora governatore di Ise. Uscirono da un tatami, che gli stavo porgendo sulla terrazza, e il luogotenente le raccolse, precedendomi, e si rifiutò di restituirmele. Mi furono riconsegnate soltanto dopo lungo tempo. E da allora
incominciarono a venir divulgate.
Contenuto: - monozukushi, ʺlisteʺ - descrizioni e giudizi su aspetti della società - sezioni autobiografiche
Fondamentale per comprendere la cultura di corte
Visione della realtà realistica e satirica
1. Caratteristiche piacevoli delle varie stagioni
L’aurora a primavera: si rischiara il cielo sulle cime delle montagne, sempre più luminose, e nuvole rosa si accavallano snelle e leggere.
D’estate, la notte: naturalmente col chiaro di luna; ma anche quando le tenebre sono profonde. È piacevole allora vedere le lucciole in gran numero rischiarare volando l’oscurità, oppure distinguere solo le luci
di alcune di loro. Anche quando piove, la notte ha un suo fascino. Il tramonto in autunno: malinconico quando i raggi del sole calano obliqui dalla vetta dietro cui tramonta, e i corvi a gruppi di due, di tre, di quattro, si affrettano disordinatamente al nido; piacevole è
anche ammirare gli stormi ordinati dei gabbiani rimpicciolirsi sempre più all’orizzonte. L’armonia del vento e il ronzare degli insetti,
quando il sole è calato, infondono una dolce tristezza. D’inverno, il primo mattino: bellissimo, inutile dirlo, quando cade la
neve. Bello è anche il candore della brina; oppure, oltre a questo, riattizzare il fuoco rapidamente, quando il freddo è più intenso e attraversare le sale portando il carbone. È anche piacevole verso
mezzogiorno, quando l’ambiente si è intiepidito, vedere il fuoco del braciere, non più alimentato, ridursi a bianca cenere.
1. Caratteristiche piacevoli delle varie stagioni
L’aurora a primavera: si rischiara il cielo sulle cime delle montagne, sempre più luminose, e nuvole rosa si accavallano snelle e leggere.
D’estate, la notte: naturalmente col chiaro di luna; ma anche quando le tenebre sono profonde. È piacevole allora vedere le lucciole in gran numero rischiarare volando l’oscurità, oppure distinguere solo le luci
di alcune di loro. Anche quando piove, la notte ha un suo fascino. Il tramonto in autunno: malinconico quando i raggi del sole calano obliqui dalla vetta dietro cui tramonta, e i corvi a gruppi di due, di tre, di quattro, si affrettano disordinatamente al nido; piacevole è
anche ammirare gli stormi ordinati dei gabbiani rimpicciolirsi sempre più all’orizzonte. L’armonia del vento e il ronzare degli insetti,
quando il sole è calato, infondono una dolce tristezza. D’inverno, il primo mattino: bellissimo, inutile dirlo, quando cade la
neve. Bello è anche il candore della brina; oppure, oltre a questo, riattizzare il fuoco rapidamente, quando il freddo è più intenso e attraversare le sale portando il carbone. È anche piacevole verso
mezzogiorno, quando l’ambiente si è intiepidito, vedere il fuoco del braciere, non più alimentato, ridursi a bianca cenere.
28. Cose odiose
Un ospite che viene a importunarci con un lungo discorso quando abbiamo fretta. Se siamo in confidenza con lui, possiamo dirgli di tornare più tardi, ma se non lo conosciamo bene o gli dobbiamo
deferenze, non possiamo esimerci dall’ascoltarlo, per quanto penoso sia. […] Coloro che invidiano gli altri e compiangono se stessi: essi in genere sparlano del loro prossimo, vogliono sapere anche i più piccoli particolari sulla vita altrui e inveiscono contro chi non glieli racconta, e riferiscono agli altri, come loro scoperte, quei pettegolezzi di cui si
sono appropriati, cercando affannosamente di conferire loro un’apparenza veritiera. I bambini che piangono proprio quando
cerchiamo di cogliere qualche suono interessante. […] Le zanzare che, quando cerchiamo di dormire, ci ronzano, con un sibilo flebile e
bramoso, intorno al viso e sollevano una fastidiosa arietta proporzionata alle loro ali. […] Quelli che aprono le porte senza poi
preoccuparsi di chiuderle.
29. Cose che fanno palpitare il cuore
[…] Lavarsi la testa, truccarsi e indossare vesti di seta profumate d’incenso; anche se nessuno ci vede, il nostro cuore
gioisce per una tale situazione di agio e di armonia. […]
45. Cose disarmoniche
La neve caduta sulla casa di un povero è uno spettacolo sprecato, anche quando i raggi della luna indugiano sul tetto.
[…] Una donna anziana che, gravida, cammina sbilanciata dall’enorme ventre. Solitamente tali donne, non paghe del grottesco di possedere un marito più giovane, osano anche
fargli scenate di gelosia se le tradisce. […]
75. Cose rare
Un genero lodato dal suocero. Una nuora amata dalla suocera. Una pinzetta d’argento che strappi bene i peli. Un servo che
non sparli del padrone. Una persona senza manie. […]
163. Cose e persone inutili, ma che ricordano il passato
Un tatami dagli orli di broccato a ricami bianchi, ormai sfilacciati. […] Un pittore dalla vista indebolita. […] Un
libertino invecchiato e rammollito. […] Un lago, non corrotto dal tempo, ma senza più le alghe e le erbe galleggianti di cui
era ricco.
167. Cose che dovrebbero essere vicine ma che sono realmente lontane
Il paradiso. I viaggi per mare. I rapporti umani.
265. Situazioni che ispirano fiducia
Sentir recitare i sutra da un folto coro di bonzi, quando si è ammalate. Essere consolate da un amante sincero, quando ci
sentiamo depresse.
267.
La cosa più triste è, in definitiva, essere malvisti da qualcuno. Anche la persona più bizzarra non desidera l’indifferenza altrui. Purtroppo è naturale che nella vita di corte, come nei rapporti tra
genitori e fratelli, alcuni siano amati e altri non lo siano. […]
276. Cose che procurano felicità
Leggere il primo volume di un romanzo che non conoscevamo e riuscire poi a scovare l’attesissimo secondo volume. A volte,
però, a lettura ultimata, dobbiamo riconoscere la nostra delusione. […] Andare da una interprete di sogni a raccontarle
l’incubo spaventoso che abbiamo avuto e che ancora ci sgomenta, e sentirci rispondere che non c’è da preoccuparsi. […]
Venire in possesso di un po’ di carta di Michinoku o anche di qualche foglio di carta normale e però molto bella. […]
Setsuwa説話
Brevi narrazioni aneddotiche di origine orale e popolare col fine di raccontare ʺcose interessantiʺ
In forma di raccolte ad opera di anonimi
Rispetto ai monogatari: brevi, con trama compatta, elementi sovrannaturali presentati come realmente avvenuti
Finale sempre didattico
Nihonryōiki 日本霊異記 Inizio IX secolo
Setsuwa raccolti e scritti in cinese da un monaco
116 setsuwa che mostrano l’azione del karma
Konjaku Monogatarishū 今昔物語集 1120
Originariamente composto da 31 maki (8-18-21 perduti) - 1039 setsuwa
Probabile origine orale dei racconti - Autori e compilatori anonimi, forse assemblati da
monaci per i sermoni - Ima wa mukashi
Lodi dei poteri di Buddha, testi,… Conseguenze delle colpe degli uomini Buone azioni e premi/ricompense
TRE SEZIONI
India (Tenjiku), 5 maki: - 4 di bukkyō setsuwa (setsuwa buddhisti) - 1 di racconti di vita secolare
Cina (Shintan), 5 maki (1 mancante): - 2 sulla diffusione del Buddhismo in Cina - 2 con storie sulla “pietà filiale” e racconti di vita
secolare
Giappone (Honchō), 21 maki (2 mancanti): - 10 sulla storia del Buddhismo in Giappone:
miracoli, conversioni, storie di retribuzione karmica - 11 con racconti di vita secolare
Sezione secolare sul Giappone:
- 22: Raccolta di biografie dei Fujiwara - 23: Storie di azioni di prodezza - 24: Storie di esperti nelle scienze e nelle arti - 25: Storie di guerrieri - 26: Storie popolari sul karma - 27: Storie di demoni e spiriti - 28: Racconti umoristici - 29: Storie di malvagità e violenza, storie di animali - 30: Storie d’amore - 31: Strane storie dalle province
Viene presentato anche il mondo esterno alla corte con personaggi di tutti gli strati sociali
Elemento del fantastico e sovrannaturale
Elementi comici
Presentazione dell’amore carnale