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1 Consiglio Comunale di Taranto 27 aprile 2016 I lavori del Consiglio Comunale iniziano alle ore 10.28. PRESIDENTE DE MARTINO. La seduta è aperta. Buongiorno a tutti. Invito i consiglieri comunali a prendere posto e il Segretario generale a procedere con l’appello nominale. SEGRETARIO. Buongiorno. Procedo all’appello dei presenti. Sindaco Stefàno (assente), Presidente Bitetti (assente), Azzaro (presente), Liviano D’Arcangelo (assente), De Martino (presente), Di Todaro (assente), Cotugno (presente), Brunetti (presente), Cito (assente), Ciraci (assente), Castellaneta (presente), Ungaro (presente), Tribbia (assente), Renna (presente), Spalluto (assente), Iliano (presente), Cataldino (assente), Nistri (assente), Lupo (assente), Vietri (presente), Cannone (presente), Brisci (assente), Lessa (presente), Di Giovanni (presente), Venere (presente), Gigante (presente), Guttagliere (assente), Perelli (assente), Ciocia (presente), D’Eri (presente), Ambrogi Melle (presente), Laruccia (presente), Capriulo (presente). Sono in aula 20 consiglieri. Esiste il numero legale. PRESIDENTE AZZARO. Grazie, Segretario. Nomino scrutatori i consiglieri Lessa, De Martino e Renna. Comunico all’Assemblea che il Presidente Bitetti sta per arrivare. Comunico altresì che è assente giustificato il consigliere Brisci, che dalle notizie che apprendiamo ci fa molto piacere che si sta riprendendo, quindi auspichiamo che quanto prima possa riprendersi del tutto e raggiungerci qui in Consiglio comunale. Comunico infine che sono arrivate al tavolo della Presidenza ulteriori mozioni, una mozione per il sostegno ai lavoratori della società Taranto Isola Verde, che mettiamo in coda all’ordine del giorno del Consiglio, e una mozione relativa a piazza Marconi, che è arrivata… Un attimo solo. Queste sono le due mozioni che si sono aggiunte questa mattina e sono fuori dall’ordine del giorno. Ha chiesto di intervenire il consigliere Renna per mozione d’ordine. Ne ha facoltà. RENNA. Signor Presidente, signori assessori, è improponibile un Consiglio comunale che inizia alle 10,35, con tutti i problemi che ha uno a livello personale, come quelli del Presidente Bitetti, che

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Consiglio Comunale di Taranto 27 aprile 2016

I lavori del Consiglio Comunale iniziano alle ore 10.28.

PRESIDENTE DE MARTINO. La seduta è aperta.

Buongiorno a tutti. Invito i consiglieri comunali a prendere posto e il Segretario generale a

procedere con l’appello nominale.

SEGRETARIO. Buongiorno.

Procedo all’appello dei presenti. Sindaco Stefàno (assente), Presidente Bitetti (assente), Azzaro

(presente), Liviano D’Arcangelo (assente), De Martino (presente), Di Todaro (assente), Cotugno

(presente), Brunetti (presente), Cito (assente), Ciraci (assente), Castellaneta (presente), Ungaro

(presente), Tribbia (assente), Renna (presente), Spalluto (assente), Iliano (presente), Cataldino

(assente), Nistri (assente), Lupo (assente), Vietri (presente), Cannone (presente), Brisci (assente),

Lessa (presente), Di Giovanni (presente), Venere (presente), Gigante (presente), Guttagliere

(assente), Perelli (assente), Ciocia (presente), D’Eri (presente), Ambrogi Melle (presente), Laruccia

(presente), Capriulo (presente).

Sono in aula 20 consiglieri. Esiste il numero legale.

PRESIDENTE AZZARO. Grazie, Segretario.

Nomino scrutatori i consiglieri Lessa, De Martino e Renna.

Comunico all’Assemblea che il Presidente Bitetti sta per arrivare.

Comunico altresì che è assente giustificato il consigliere Brisci, che dalle notizie che

apprendiamo ci fa molto piacere che si sta riprendendo, quindi auspichiamo che quanto prima possa

riprendersi del tutto e raggiungerci qui in Consiglio comunale.

Comunico infine che sono arrivate al tavolo della Presidenza ulteriori mozioni, una mozione per

il sostegno ai lavoratori della società Taranto Isola Verde, che mettiamo in coda all’ordine del

giorno del Consiglio, e una mozione relativa a piazza Marconi, che è arrivata… Un attimo solo.

Queste sono le due mozioni che si sono aggiunte questa mattina e sono fuori dall’ordine del giorno.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Renna per mozione d’ordine. Ne ha facoltà.

RENNA. Signor Presidente, signori assessori, è improponibile un Consiglio comunale che inizia

alle 10,35, con tutti i problemi che ha uno a livello personale, come quelli del Presidente Bitetti, che

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ci ha detto poco fa, e ci sono consiglieri comunali che sono venuti qua questa mattina facendosi

anche l’insulina, per non parlare d’altro, per essere presenti. Questa è mancanza di educazione e di

rispetto verso chi alle 9 si è seduto in questo banco per rappresentare la città. Vi prego, che questa

sia la prima e l’ultima volta, altrimenti sarò costretto, dopo la proposta fatta dal consigliere De

Martino, ad abbandonare personalmente l’aula, a far mancare il numero legale e a invitare tutti

quelli dell’opposizione, che ancora una volta mantengono il numero in Consiglio comunale, ad

abbandonare l’aula. Però, sappiamo che ci sono problemi inerenti alla città molto importanti e ci

assumiamo ancora una volta la responsabilità.

Vi prego, Presidente e Segretario generale, che non si verifichi mai più, perché l’ora di tolleranza

è dalle 9 alle 10, per cui alle 10 e un minuto chiunque si trovi in Consiglio comunale – lo dice il

Regolamento, non lo dice Aldo Renna – deve essere fatto l’appello e, constatato il numero dei

presenti, o si convalida l’Assemblea oppure si annulla, perché questa Assemblea, se io la vado a

impugnare, sarà annullata perché l’inizio è registrato ed è avvenuto alle 10,34.

PRESIDENTE AZZARO. Grazie, consigliere. La sua non è una mozione d’ordine.

RENNA. Presidente, la prego di farsi carico di questa cosa, perché c’è gente in Consiglio

comunale, come il sottoscritto, che è venuto qui a botte di punture e sta in piedi per opera dello

Spirito Santo.

Grazie.

PRESIDENTE AZZARO. Grazie a lei.

Scusate, ma io avevo preparato anche un articolo 11, ora non lo so in qualità… Mozione

d’ordine? Consigliere De Martino, prego.

DE MARTINO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, interpretando il pensiero quasi generale

del Consiglio comunale, io chiedo la discussione immediata dell’ordine del giorno riguardante un

intervento di riqualificazione di piazza Marconi. Se il Consiglio è d’accordo, ne chiedo, quindi,

l’anticipazione immediata rispetto agli altri punti.

PRESIDENTE AZZARO. Magari dopo, consigliere. Facciamo prima gli articoli 11; poi, nel

momento in cui arriviamo alle mozioni, mettiamo…

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DE MARTINO. Presidente, siccome su questo punto c’è ampia convergenza e non c’è

discussione, se il Consiglio comunale è d’accordo e decide, possiamo tranquillamente…

PRESIDENTE AZZARO. Lo mettiamo come primo punto delle mozioni, dopo gli articoli 11.

DE MARTINO. Li facciamo dopo gli articoli 11.

PRESIDENTE AZZARO. Lo mettiamo al primo punto delle mozioni, dopo gli articoli 11, tutti

gli articoli 11.

DE MARTINO. Ma è la stessa cosa. Va bene.

PRESIDENTE AZZARO. Procediamo, quindi, agli articoli 11. Oltre al sottoscritto, chi si

iscrive? Il consigliere Capriulo. Il consigliere Renna. Ci sono altri articoli 11? No. Okay.

Io ho proposto questo articolo 11 relativo ai lavoratori dipendenti di TCT. Considerato che in

data 21 ultimo scorso presso gli uffici della Provincia di Taranto, Servizio controversie collettive, si

è svolta la consultazione in sede amministrativa per la valutazione della cessazione dei rapporti di

lavoro in essere al termine dell’intervento della cassa integrazione in deroga tra la Taranto

Container e le organizzazioni sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL Trasporti e le RSU e premesso

che il 3 maggio prossimo venturo in occasione delle aperture delle offerte per la concessione del

Terminal Molo polisettoriale si renderà nota l’opportunità di subentro di un nuovo operatore che

determinerà la piena ripresa dei traffici commerciali e che il successivo 11 maggio avrà termine la

fase amministrativa di consultazione e conseguentemente verrà avviata la procedura di mobilità

della totalità dei lavoratori dipendenti della TCT, destinata a concludersi l’11 settembre, data di

scadenza del trattamento di cassa integrazione in deroga straordinaria; sulla base di queste

motivazioni, vista soprattutto l’urgenza e anche in considerazione della delicata situazione sociale e

occupazionale che interessa il bacino di crisi di Taranto, si invita il Sindaco – lo stiamo facendo

anche in Provincia – ad attivarsi da subito presso il Ministero del lavoro e soprattutto presso il

Ministero dello sviluppo economico, che conduce quel tavolo di coordinamento, così come previsto

dall’ultima riunione in occasione del CIS, che si occupa non solo di piano di riqualificazione, ma

soprattutto di ricollocazione dei lavoratori in esubero, per chiedere l’attivazione di strumenti ad hoc

per la gestione degli esuberi, nella prospettiva della piena ripresa delle attività commerciali.

Si tratta, quindi, di un invito che rivolgo al Sindaco, in questo caso lo rivolgo al Vice Sindaco,

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per attivarsi in tal senso nei confronti del Governo e in particolare del Ministero del lavoro e

soprattutto del Ministero dello sviluppo economico. Grazie.

Sempre per articolo 11, ha chiesto di intervenire il consigliere Capriulo. Ne ha facoltà.

CAPRIULO. L’oggetto è la vicenda Isola Verde e le attività di ispezione e controllo degli

impianti termici.

Desidero fare una premessa. Francamente si rimane un po’ stupiti per quello che sta accadendo

politicamente, perché oramai siamo alla parte e alla controparte in questo Consiglio comunale.

Spero che, se esiste ancora la politica, prima o dopo si rifletta sul fatto che la maggioranza oramai fa

anche l’opposizione, poi non ha i numeri. Insomma, siamo oramai al caos totale, ma tant’è.

Ebbene, in questo caos totale da consigliere provinciale mi sono imbattuto in questa incredibile

vicenda di Taranto Isola Verde, dove, nonostante le rassicurazioni del Sindaco nell’ultimo

Consiglio comunale rispetto alle attività del Comune e nonostante le parole molto ventilate del

Presidente della Provincia, purtroppo le cose, come spesso accade nella Pubblica Amministrazione,

non coincidono assolutamente.

Ora, al netto del fatto che dobbiamo assumere la massima responsabilità nei confronti di 215

famiglie, alcune delle quali oramai costrette a mangiare alla mensa dei poveri, noi dobbiamo

evitare, però, che le Pubbliche Amministrazioni, nel caso specifico soprattutto la Provincia di

Taranto, che ha combinato di tutto e il contrario di tutto, ma a questo punto anche il Comune di

Taranto, ingarbuglino ulteriormente una vicenda che già di per sé è complessa.

Io ho depositato una mozione, che sommessamente vi chiedo di poter discutere oggi – poi

magari stabiliamo insieme le forme – perché credo che alcuni atti abbiano la necessità dell’urgenza

rispetto al dramma di queste 215 famiglie. La mozione l’ho scritta in maniera educata rispetto a

tutto quello che mi veniva in mente, perché poi le mozioni hanno sempre un contenuto istituzionale.

Quindi, riepilogando la vicenda di questi lavoratori, gli impegni che sono stati assunti oramai da

diversi anni legati ad attività di reimpiego e gli impegni che sono stati assunti anche dal Comune di

Taranto rispetto all’attività di verifica, ispezione e controllo degli impianti termici noi dobbiamo

fare in modo che, da un lato, il Comune di Taranto continui o faccia in maniera ancora migliore

attività di sollecito al tavolo tecnico che è stato istituito sollecitando la Provincia e che, dall’altro,

soprattutto i consiglieri comunali, che sono parte di governo della Provincia, non mettano la testa

sotto la sabbia, ma invece cerchino di fare bene il proprio lavoro, perché fino ad oggi così non è

stato.

Sulla parte della verifica degli impianti termici, il Consiglio comunale deve sapere che rispetto

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alle assicurazioni dell’inizio di aprile – non ricordo bene la data, mi sembra che l’8 aprile abbiamo

fatto l’ultimo Consiglio – c’è stato un ulteriore carteggio tra Comune e Provincia da cui emerge

praticamente che il Comune sta riprendendo la verifica degli impianti termici, quindi generando

confusione su confusione. Allora, io penso che, al di là del fatto che il 90 per cento delle

responsabilità su questa vicenda di Isola Verde stanno in capo alla Provincia di Taranto – questo è

chiaro e indubbio e sta nelle carte, basti vedere i presidenti dei consigli di amministrazione che in

maniera clientelare si sono succeduti alla guida della società in house –, almeno questo pezzo della

verifica e dell’ispezione degli impianti termici, con un po’ di buonsenso e con un po’ di capacità

amministrativa, si possa risolvere, perché le norme lo consentono, la Regione aveva già fatto un

provvedimento che faceva ritornare in capo alla Provincia anche la parte di attività del Comune di

Taranto. Si tratta adesso di sedersi a tavolino – e mi rivolgo anche al Segretario generale, che è stato

anche Segretario dell’Ente Provincia – e di risolvere questo problema che riguarda qualche decina

di lavoratori. Risolviamo almeno le cose semplici.

Tra l’altro, l’altro effetto che ha determinato questa vicenda – e credo che su questo siamo anche

in violazione della legge – è che sono due o tre anni che nessuno fa la verifica degli impianti termici

nel nostro Comune e probabilmente anche in parte della Provincia. Pertanto, noi siamo anche in

violazione di legge rispetto ad attività di sicurezza e di controllo dell’inquinamento. Da questo

punto di vista, vi sollecito a fare in modo che questo problema, che coinvolge il Comune di Taranto,

che coinvolge i cittadini, che coinvolge le attività, venga risolto nella maniera più veloce possibile,

perché basta sedersi al tavolo un giorno, ragionare con il buonsenso delle persone normali ed evitare

le liti di bottega e i dispettucci che si fanno sulla pelle dei lavoratori.

Questo è l’invito che dovrei rivolgere al Sindaco, che la volta scorsa ha dato alcune

rassicurazioni, mentre poi per la verità ha fatto qualche cosa di diverso, affinché da subito dopo il

Consiglio si attivi per risolvere questa questione della verifica degli impianti termici, ricollocando il

maggior numero di lavoratori possibile, e altresì si attivi a sostegno del tavolo tecnico, perché mi

risulta che su questo anche la Regione e gli Enti commissariali sono assolutamente disponibili a

venire incontro rispetto alla situazione drammatica che stanno vivendo i 215 lavoratori.

Abbiamo depositato questa mozione, il sottoscritto insieme ai consiglieri Venere e Ciocia, e

speriamo che in questo Consiglio se ne possa discutere, ma, lo ripeto, l’appello lo rivolgiamo alle

Istituzioni a evitare di perdere ulteriore tempo, a evitare di lanciare promesse e a essere molto più

concreti e fattivi, perché ci sono questioni anche semplici che si possono risolvere.

PRESIDENTE BITETTI. Grazie, consigliere Capriulo.

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Vi chiedo scusa per il ritardo, ma ho avuto un problema personale.

Devo aggiungere, oltre all’assenza giustificata del consigliere Brisci, che ho incontrato ieri e che

saluta calorosamente e affettuosamente ognuno di noi, l’assenza giustificata del consigliere Tribbia,

impegnato per motivi di lavoro, e del Sindaco, che mi aveva garantito la sua partecipazione, ma ieri

ha ricevuto la nota del Ministro Delrio e, quindi, questa mattina l’ha dovuto raggiungere a Bari per

poi fare l’incontro alle 15 presso la Sala degli Specchi, come tutti quanti noi sappiamo.

Vorrei fare un augurio sentito alla nostra collega Gina Lupo per la bella notizia che è arrivata dal

Ministero: è diventata consigliera per le pari opportunità della Provincia di Taranto. Non voglio

aggiungere parole, ma voglio limitarmi a un titolo: la persona giusta al posto giusto. In bocca al

lupo e auguri. (Applausi)

La parola al consigliere Renna per articolo 11. L’oggetto non ce l’ho segnato, se per favore può

anticiparlo. Grazie.

RENNA. Grazie, Presidente.

Colleghi consiglieri, signori assessori, l’oggetto è una raccolta firme che feci io più di qualche

mese fa, dopo che qualche consigliere comunale mi aveva sottoposto il caso, per quella piccina di

sei mesi che aveva donato gli organi a tre piccoli bambini, e l’Amministrazione comunale si era

fatta carico di intervenire per dare una mano a quei due sfortunati ragazzi, disoccupati entrambi, per

far fronte a spese anche di sepoltura del corpicino della povera piccina. Ebbene, a tre mesi di

distanza non ho avuto risposta. Sono stato più di qualche volta a parlare con il Sindaco, il quale

aveva demandato all’assessore Scasciamacchia di provvedere. Devo dire che prima di me, tre mesi

fa, il consigliere Cannone si era fatto carico cercando di chiedere un contributo all’Amministrazione

comunale per aiutare questa famiglia. Ma noi non stiamo parlando – attenzione – di un contributo –

e qui la consigliera Gina Lupo è più esperta di me – ma di dare un riconoscimento a una famiglia

tarantina sfortunata, ed è l’unico caso a livello nazionale in cui una piccina ha donato organi

facendo vivere altre tre povere anime che avevano bisogno e che, grazie a quegli organi donati,

riusciranno a continuare la loro esperienza terrena.

È un argomento un po’ particolare, mi trovo anche in difficoltà, però tengo a ribadire che non

stiamo chiedendo l’elemosina, ma stiamo chiedendo un riconoscimento a una famiglia, che ancora

oggi sopporta spese, perché sono entrambi disoccupati, per l’azione che è stata fatta da questi due

ragazzi di 24-25 anni. Io voglio che il Consiglio comunale riprenda in mano tutta questa situazione,

comprese quelle firme che purtroppo ho consegnato al Gabinetto del Sindaco, ma è sparito il foglio,

e non so come mai. Però, non voglio fare illazioni. Diciamo che da oggi voglio che il Consiglio

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comunale, e chiedo al Presidente di farsene carico… Se lei ricorda, Presidente, le avevo chiesto

eventualmente se potevamo donare un gettone, ma mi è stato detto che non si può fare. E lei me lo

conferma. Allora, vediamo se l’Amministrazione comunale è capace di riconoscere un merito a una

famiglia che ha avuto una disgrazia, ma che con la sua azione ha consentito ad altri tre bambini

piccoli, appena nati, di continuare la loro vita terrena.

Vi ringrazio per questo appello che sto lanciando e prego calorosamente tutti e trentatré i

consiglieri che sono presenti in Consiglio comunale, compreso il Sindaco, di farci carico di questa

situazione e magari anche di invitare questa famiglia affinché sia da esempio per la città di Taranto

che esistono persone che, nonostante il dolore che hanno sopportato, sono state capaci di sopperire a

questa loro mancanza dando vita ad altri bambini.

La ringrazio, Presidente.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Renna.

Mi hanno comunicato che l’assessore Scasciamacchia sta arrivando, quindi magari poi gli

ribadiremo il concetto, perché credo che sia piuttosto importante. Premesso che gli articoli 11 si

fanno per trattare argomenti che riguardano la città, credo che temi così delicati meritino la giusta

attenzione. Quindi, quando arriva l’assessore ai servizi sociali, magari possiamo chiedergli una

risposta.

Non ho altri articoli 11… Articolo 11? Ci sono altri articoli 11? Se me li dite, me li segno.

Allora, articolo 11, consiglieri Cotugno e Spalluto. Altri? No. Quindi, dopo gli interventi dei

consiglieri Cotugno e Spalluto andiamo avanti.

Prego, consigliere Cotugno. Se si prenota, le do la parola. Ne ha facoltà.

COTUGNO. Grazie, Presidente.

Francamente il mio articolo 11 nasce spontaneo questa mattina e lo intitolerei così: chiarezza

sugli articoli 11 e sugli impegni che noi poniamo alla nostra Amministrazione. Ho sentito parlare in

un articolo 11 di una questione che riguarda la TCT e i suoi lavoratori, che ci stanno tutti a cuore, e

di una richiesta al Sindaco di impegnarsi presso il MiSE per iniziare a studiare eventuali

collocazioni per gli esuberi di TCT. Francamente, mi sembra un pochettino anticipata la cosa, come

se qualcuno già sapesse che un piano industriale di coloro i quali dovranno arrivare sul territorio già

prevede il taglio di posti di lavoro. Evidentemente, come qualcuno continua a dire, lessicalmente

dobbiamo avere la capacità di dire chiaramente quello che vogliamo fare e su che cosa ci si

impegna, avendo cognizione di causa, e non impegnando un Sindaco e, quindi, un’Amministrazione

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comunale a intervenire su cose dove non abbiamo nessuna possibilità di intervento, perché sono

allocate amministrativamente in altri luoghi. Se questo è solo per poter dar luce e dar luce a se stessi

ben venga. Però, quando si impegna un’Amministrazione e un Sindaco bisogna sapere quello a cui

si va incontro. Del resto, sento anche che si chiede di impegnarci come Istituzioni per i problemi di

Taranto Isola Verde, nascondendola dietro gli impianti termici. Forse faremmo bene anche a vedere

una situazione che è un pochettino da distinguere, perché Isola Verde con i 215 dipendenti non è

soltanto impianti termici. Di conseguenza, noi vogliamo impegnarci per gli impianti termici o per i

215 dipendenti, tra i quali ci sono lavoratori che si occupavano della manutenzione delle strade

provinciali e quant’altro? E perché solo il Comune di Taranto in questo caso? Perché se altre

Istituzioni si ritengono incapaci di risolvere i problemi, come è accaduto per l’Archita, è

perfettamente inutile che continuino a stare. Prendano atto della loro situazione e demandino a un

commissario la situazione, che sta diventando difficile, perché noi non possiamo continuare a

caricarci di competenza che alla fine non sono le nostre solo e soltanto per fare passerelle. Quando

proponiamo qualcosa, o la mettiamo assieme amministrativamente e politicamente su come ci si

muove, oppure lasciamo quei posti o non facciamo interventi del genere. Perché diventa difficile

poi spiegare alle persone quando vengono qua sotto e ci fermano, come credo accada a ognuno di

noi, come stanno realmente le cose.

Di prendere impegni che coinvolgono il Consiglio comunale e il Sindaco, vi prego, smettiamola

tutti.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cotugno.

Una comunicazione di servizio. Dal prossimo Consiglio, o ricevo al banco della Presidenza le

iscrizioni agli articoli 11, o non concederò più la parola, perché se no diventa articolo 11 su articolo

11 e si trasforma in dibattito.

Mi sembra di capire che adesso il consigliere Cotugno vuole rispondere a un articolo 11 del

consigliere Capriulo… Un attimo solo, c’è una mozione d’ordine del consigliere Vietri. Prego.

VIETRI. Presidente, in merito a questo, lei non deve fare a seconda di come ritiene, a sua

discrezione, questa volta così, dalla prossima volta in un altro modo. C’è il Regolamento, che lei ha

l’obbligo di far rispettare. In merito agli articoli 11 è la Giunta che risponde agli interventi dei

consiglieri. Quindi, intanto va fatta richiesta alla Presidenza in apertura di seduta; qualora lei non

abbia ricevuto una richiesta per iscritto, non può concedere la parola. Inoltre, è la Giunta che deve

rispondere agli argomenti posti all’attenzione.

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PRESIDENTE. Consigliere Vietri, lei ha ragione. Condivido il suo intervento. Purtroppo,

essendo arrivato in ritardo non avevo contezza di quelli che erano i consiglieri iscritti a parlare ai

sensi dell’articolo 11, e di questo vi chiedo ancora una volta scusa. Purtroppo ho avuto un problema

di salute di una persona molto cara di famiglia, quindi ho fatto tardi. Per questo, avevo chiesto se

fosse sfuggito qualche articolo 11. Ecco perché ho concesso la parola al consigliere Cotugno e poi

al consigliere Spalluto.

Il consigliere Azzaro vuole chiarire una cosa. Prego.

AZZARO. Siccome siamo abituati a mettere parole in bocca agli altri che non sono veritiere,

tengo a precisare che nessuno ha parlato di esuberi prevenendo il prossimo piano industriale. Noi

stiamo chiedendo con l’articolo 11 l’attivazione di strumenti ad hoc – in modo elementare spiego ai

vari consiglieri – e quindi la proroga, come si è già detto, della cassa integrazione in deroga

straordinaria per la gestione degli esuberi nella prospettiva della piena ripresa delle attività

commerciali. Perché oggi non possiamo dire che ci sono esuberi se è stata attivata la mobilità al

porto? E quando parliamo di esuberi si evidenzia la situazione attuale.

Allora, siccome c’è questa situazione, per la gestione di questi esuberi, visto che comunque è

ormai al termine il provvedimento della cassa integrazione in deroga straordinaria, chiediamo

l’attivazione presso il Ministero del lavoro e il MiSE affinché si attivi un’ulteriore proroga

nell’attesa della prospettiva della piena ripresa delle attività commerciali.

Quindi, prima di mettere in bocca parole non vere e dire calunnie rispetto agli altri, pregherei di

ascoltare meglio e, quindi, di non vedere sempre il marcio e il nero.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Azzaro.

Prego, consigliere Spalluto.

SPALLUTO. Grazie, Presidente.

Colleghi consiglieri, l’argomento dell’articolo 11 è piazza Pio XII, la piazza posta in via Dante

vicino alla famosa chiesa conosciuta come la chiesa dei buchi, perché la sua struttura è realizzata in

quella maniera.

La piazza Pio XII…

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PRESIDENTE. Per favore, lasciamo intervenire il consigliere Spalluto.

SPALLUTO. Siccome qualcuno dice che io sono strumentale su queste valutazioni, questa

piazza fino a qualche anno fa era in ottime condizioni. Era stata affidata in gestione, era manutenuta

e frequentata dai cittadini della zona.

Negli ultimi anni questa piazza è caduta nel degrado. Il mio appello è alla Giunta, perché

normalmente gli articoli 11 si fanno per avere una risposta dalla Giunta, ma la Giunta non risponde

e quando c’era non sentiva. Ora l’appello è: salviamo questa piazza dal degrado. È un peccato che

una piazza che abbiamo tenuto e rilanciato nella città di Taranto, e abbiamo tenuto anche con un

certo successo in termini di servizi dati ai cittadini, oggi è nell’abbandono. Ha subìto gravi atti

vandalici, c’è stato anche un tentativo di incendio, i giochi per i bambini sono distrutti, gli alberi

sono pericolosi perché storti e cadenti. La piazza era sporca e di recente è stata per fortuna ripulita,

ma è una cosa che va fatta secondo una gestione ordinaria, non a spot. È una delle piazze, come

tante altre, che vanno gestite meglio. A me fa piacere che ci stiamo, giustamente, impegnando per

piazza Marconi. Anni fa abbiamo posto il problema di piazza Marconi, perché c’è un rudere da

abbattere, frequentato dalla malavita, frequentato da tossicodipendenti. Sono avvenute cose anche

molto pesanti. Ad oggi abbiamo ancora un progettino, ma piazza Marconi sta ancora in queste

condizioni.

Io chiedo che ci sia un intervento nei confronti delle piazze, in particolare sto citando queste due.

Mi fa piacere che, per esempio, nella zona di Pezza Villa ci sia l’attenzione dei lavori pubblici,

perché forse è più sotto gli occhi ogni giorno, però l’attenzione ci deve essere in eguale maniera…

Dico sotto gli occhi perché magari qualche amministratore la frequenta. Ma ci vuole la stessa

identica attenzione dappertutto. Anzi, proprio dove gli amministratori sono presenti un tempo si

aveva il garbo di mettere al secondo posto questi luoghi e mettere al primo gli altri. Questo è

l’invito che io faccio, che in queste due piazze si intervenga, piazza Pio XII e piazza Marconi.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Spalluto.

Ha chiesto di replicare il Vice Sindaco, nonché assessore ai lavori pubblici. Prego, ne ha facoltà.

LONOCE. Mi dispiace che il consigliere comunale la pensi in questa maniera. Innanzitutto, le

dico che, per quanto riguarda l’Assessorato ai lavori pubblici, per la prima volta si sta facendo una

riqualificazione di tutte le piazze di Taranto. Sì, effettivamente abito a Pezza Villa, ma se vai a

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vedere questa mattina c’è l’erba che cresce come in tutti gli altri quartieri, e quindi vi posso dire che

non c’è nessuna priorità da parte del Vice Sindaco ad andare magari alla Direzione Ambiente e dire

di andare a tagliare l’erba, perché in tutte le altre postazioni che stanno a Taranto invece vengono

eseguite. E questo onestamente mi fa molto male.

Per quanto riguarda piazza Marconi, sono stato l’unico a far intervenire immediatamente per

metterla in sicurezza. Invece tu, quando sei stato assessore ai lavori pubblici, non hai fatto nulla, e

questo mi sembra strano. Così come anche per le vie adiacenti in quelle zone, perché erano

completamente dissestate. E mi dispiace, ancora una volta, che ogni volta stai ad attaccare

l’Assessorato ai lavori pubblici.

Per quanto riguarda piazza Pio XII, deve andare in gara, e tu lo sai benissimo. La sta facendo il

dirigente al patrimonio. Per quanto riguarda la pulizia, ci siamo attivati immediatamente, sia da

parte dell’AMIU che da parte della cooperativa. Per quanto riguarda invece gli alberi, è la Direzione

Ambiente che si sta occupando del caso.

Ti ringrazio.

PRESIDENTE. Grazie, Vice Sindaco.

Per fatto personale, prego.

SPALLUTO. Ringrazio il Vice Sindaco di averci detto qualcosa oggi, perché avviene di rado.

Però, su piazza Marconi fu ammodernato il nuovo impianto di illuminazione e furono messi i giochi

per i bambini. Dopodiché, per non fare un discorso di favoritismi, si sono favorite altre piazze, a

Talsano, piazza Medaglie d’Oro, ai Tamburi, dimodoché ci fosse un’attenzione generale in tutti i

quartieri di Taranto.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie.

Prima di comunicarvi quali sono gli ordini del giorno che mi sono arrivati, facciamo i tre punti

canonici.

Lettura verbale seduta precedente

PRESIDENTE. Procediamo con il punto riguardante la lettura del verbale della seduta

precedente.

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Se non ci sono osservazioni, lo diamo per approvato. Non ci sono osservazioni.

Comunicazioni del Sindaco

PRESIDENTE. Il secondo punto riguarda le comunicazioni del Sindaco.

Non c’è nessuna comunicazione, per cui andiamo avanti.

Risposta ad interrogazioni

PRESIDENTE. Il terzo punto riguarda la risposta alle interrogazioni.

Non ho risposte alle interrogazioni.

Deliberazione di Giunta Comunale n. 55 del 22.03.2016 avente ad oggetto: “Contratto

Istituzionale di Sviluppo per l’area di Taranto. Accordo con Invitalia spa per attivazione della

Centrale di Committenza”

PRESIDENTE. Il quarto punto è solo un atto in comunicazione, che riguarda la delibera di

Giunta n. 55 del 22.03.2016, che credo ormai conosciamo tutti.

Prima di procedere con il quinto punto, vorrei comunicare che mi sono stati consegnati tre ordini

del giorno, il primo a firma del consigliere Renna e altri a proposito di maltrattamenti in case di

cura e asili, il secondo riguarda le piazze cittadine ed è a firma del consigliere De Martino ed altri, il

terzo è a sostegno dei lavoratori della società Isola Verde a firma del consigliere Capriulo ed altri.

Ovviamente, questi vanno in coda.

Il consigliere De Martino si è prenotato per parlare. Prego, ne ha facoltà.

DE MARTINO. Signor Presidente, all’inizio del Consiglio comunale tutti i colleghi consiglieri

sono stati d’accordo che, a conclusione degli articoli 11, avremmo approvato l’ordine del giorno su

piazza Marconi. Quindi, siccome questo è stato un elemento condiviso, io ritengo che a questo

punto i lavori debbano riprendere da questo punto. Pertanto, le chiedo l’anticipazione dell’ordine

del giorno sull’intervento di riqualificazione di piazza Marconi.

PRESIDENTE. Può certamente essere condivisa, ma c’è un motivo d’urgenza?

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DE MARTINO. Sì, c’è motivo di urgenza.

PRESIDENTE. Va bene.

La consigliera Ambrogi Melle ha chiesto di intervenire. Prego, ne ha facoltà.

AMBROGI MELLE. Non penso che ci sia nessuna urgenza maggiore di quella che riguarda la

vita e la salute di noi tarantini. Quindi, l’anticipazione di questo punto richiesta dal consigliere De

Martino non può essere prima della mozione sulle diossine, che abbiamo già fin troppe volte

rinviata. Questa mozione l’ho presentata il 3 marzo. Si tratta di una questione pesantissima e

preoccupantissima, e ancora oggi noi non abbiamo conoscenza di come sono andate a finire queste

questioni. Negli altri Consigli abbiamo già sviscerato questa mozione, ma vi vorrei fare

semplicemente un aggiornamento.

Pertanto, io penso che dovremmo prima parlare di questo, che è l’urgenza più urgente di tutto.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Ambrogi Melle.

Prego, consigliere Vietri.

VIETRI. Presidente, con riferimento alla proposta di anticipazione del punto avanzata dal

consigliere De Martino, dico che non ho nessuna difficoltà di volta in volta a valutare l’urgenza o

meno di un atto, sia che venga proposto da consiglieri che compongono la maggioranza, sia che

venga proposto da consiglieri che compongono l’opposizione. Devo ricordare, però, al Gruppo

consiliare a cui appartiene il consigliere De Martino che, su richiesta di consiglieri della minoranza

di anticipare un punto perché ritenevano importante discutere in apertura di seduta un determinato

argomento, il Gruppo del PD ha richiamato all’ordine il Presidente del Consiglio dicendo che la

trattazione dei punti deve avvenire in maniera categorica rispetto all’ordine del giorno elaborato

nella Conferenza dei Capigruppo e che non si possono alterare i lavori del Consiglio comunale a

piacimento di questo o quel consigliere, di questa o quella Commissione, di questo o quel

proponente.

Va bene essere aperti a ogni tipo di proposta, ma dobbiamo essere tutti sempre aperti, e non che

quando ci conviene accogliamo le anticipazioni e quando non ci conviene chiediamo di proseguire

come stabilito in Conferenza dei Capigruppo. Fermo restando che la richiesta avanzata dal

consigliere De Martino ritengo sia comunque sempre legittima, per cui per quanto mi riguarda non

c’è problema.

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PRESIDENTE. Grazie, consigliere Vietri.

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la proposta di anticipazione dell’ordine del

giorno a proposito delle piazze cittadine. Chi è a favore… No, un attimo solo. Io ho questa sulle

piazze cittadine. Va bene, Piazza Marconi. Comunque, non ce l’ho scritto.

Prepariamoci alla votazione. Schiacciare il tasto blu. Siamo ventitré. Altri quattro devono

prenotarsi per la votazione. Altri due. Ne manca uno. Ventitré, okay. Chi vota a favore? Venti voti a

favore. Chi si astiene? Un astenuto. Chi è? Il consigliere Vietri. Chi è contrario? Un voto contrario.

La consigliera Ambrogi Melle.

L’anticipazione è approvata.

Ordine del Giorno avente ad oggetto: “Intervento di riqualificazione di Piazza Marconi”

PRESIDENTE. Invito il consigliere De Martino a relazionare, se intende farlo, sennò andiamo

avanti speditamente. Grazie.

DE MARTINO. Presidente, ho chiesto l’anticipazione di questo punto proprio perché, non

prevedendo una discussione per averne ampiamente parlato in Commissione, ritenevo e ritengo che

questo punto possa essere licenziato in pochissimo tempo. Anche perché questo non è un ordine del

giorno della maggioranza, ma credo che sia un ordine del giorno quasi dell’intero Consiglio

comunale, e non l’avremmo fatto se proprio nella riunione di ieri la parte tecnica non ci avesse

sollecitato l’adozione di questo atto per avviare concretamente la procedura degli interventi su

piazza Marconi.

Mi limiterò, pertanto, a nome di tutti o quasi, a leggere solo l’ordine del giorno, senza fare

commenti, perché questo è un atto che politicamente e moralmente è ascrivibile a tutti.

Ne do lettura: “Nell’ambito delle dovute attenzioni da riservarsi alle piazze cittadine, preso atto

in particolare dello stato di grave degrado in cui versa Piazza Marconi, che impone interventi

urgenti da parte del Civico Ente;

ritenuto improcrastinabile un intervento di riqualificazione della piazza per sottrarla ai fenomeni

di grave anti-igienicità che nuoce alla salute pubblica e di illegalità che genera diffuso allarme

sociale, al fine di restituire decoro alla piazza, consentendo così ai cittadini la sua piena e tranquilla

fruibilità;

il Consiglio comunale

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impegna la Giunta comunale a voler adottare con urgenza i necessari provvedimenti per la

radicale eliminazione dei fenomeni sopra-evidenziati e in particolare a voler dare priorità agli atti

necessari e finalizzati all’abbattimento del manufatto e dei muretti ivi esistenti e di voler provvedere

altresì alla messa in opera di un sistema di videosorveglianza che innalzi il livello di sicurezza della

zona;

impegna altresì la Giunta comunale e, quindi, le Direzioni tecniche comunali Lavori pubblici e

Patrimonio a voler redigere di concerto un progetto teso alla riqualificazione di piazza Marconi, con

la riscoperta dell’antica fornace, in asse con gli altri beni archeologici del borgo, con la

sistemazione del verde e con il ripristino della circolazione stradale attorno al suo perimetro, dietro

sollecitazione anche dell’architetto dirigente Netti;

impegna, infine, l’Amministrazione comunale a voler interessare l’ASL di Taranto a voler

prevedere una diversa sistemazione dell’attuale muro di cinta dello stabilimento ospedaliero

Santissima Annunziata che affaccia su via Dante”.

Questo è l’ordine del giorno che è stato sottoscritto oserei dire dalla quasi totalità dei consiglieri,

a cui bisogna darne atto.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere De Martino.

Si è iscritto a parlare il consigliere Venere. Prego.

VENERE. Grazie, signor Presidente.

Colleghi consiglieri, sull’argomento ci sarà il voto favorevole da parte del Gruppo consiliare.

Proprio di piazza Marconi ce ne siamo occupati un anno fa e devo prendere atto che gli assessori

Lonoce e Di Gregorio, l’anno scorso da me interessati, hanno provveduto a murare il manufatto che

era oggetto di vandalismo e un vero e proprio ricettacolo di drogati.

Molti anni fa lì vi era un chiosco, un bar, struttura per la quale sono stati fatti anche ulteriori

bandi da parte dell’Amministrazione e tutti questi bandi sono andati deserti, come mi fa notare

Enzo. E non vedo altra via d’uscita se non quello dell’abbattimento del rudere e della

rivalorizzazione della piazza, come ha detto il Presidente De Martino, e della sua riqualificazione,

facendola tornare fruibile alla viabilità, perché è una piazza oscura, vi è una zona oscura, dove ci

vuole più visibilità e non deve essere più oggetto del degrado in cui versa oggi. Tra l’altro, due anni

fa proprio in quella piazza un giovane ingegnere perse la vita in maniera barbara, il povero ingegner

Pignatale, e si è discusso in Commissione della possibilità di piantare un grande albero di ulivo da

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dedicare al compianto ingegnere. Se questo nel progetto di riqualificazione è anche previsto,

facciamo anche un bel gesto come Amministrazione nei confronti anche della famiglia.

Da parte nostra ci sarà il voto favorevole, non vedo problemi. E come piazza Marconi da parte

dell’Amministrazione, come ha ricordato bene prima il consigliere Spalluto e poi il Vice Sindaco, ci

deve essere massima attenzione da parte di tutti.

Grazie, signor Presidente.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Venere.

Si è iscritto a parlare il consigliere Vietri. Prego.

VIETRI. Presidente, assessori, colleghi consiglieri, già in altre sedute di questa Assise sono stati

presentati degli ordini del giorno che riguardavano in passato la riqualificazione delle piazze e in

particolar modo quella di piazza Marconi, quindi ritorna il Consiglio comunale a dare atti di

indirizzo per la riqualificazione di questa piazza, che è una piazza situata al centro della città di

Taranto. Domani sono convinto che rivedremo gli stessi articoli sul giornale che abbiamo già visto

in precedenti occasioni per due o tre volte, vale a dire che il Consiglio comunale ha approvato un

ordine del giorno che riqualifica piazza Marconi e tutto il resto.

C’è da dire che la piazza versa in quella condizione di fatiscenza, perché il degrado, l’abbandono

e l’insicurezza sociale di quel luogo sono stati favoriti anche dall’abbandono da parte delle

Istituzioni. Del resto, se la soluzione a problemi di sicurezza è quella di abbattere un manufatto, con

centinaia di associazioni che ci chiedono spazi gratuiti in città anche solo per ricoverare del

materiale, per appoggiarsi, per avere dei punti di riferimento, se per vincere i problemi di

insicurezza, che non riusciamo a garantire né noi né le forze che dovrebbero garantire sul territorio

questa sicurezza, individuiamo come soluzione quella di prendere e abbattere il rudere,

sinceramente io non sono d’accordo.

Caro consigliere De Martino, quella piazza sta lì da diversi anni, diversi anni in cui ha

amministrato la città di Taranto questa Amministrazione, con il primo mandato e il secondo

mandato, e quella situazione si è generata per colpa anche della politica che amministra la nostra

comunità, e sinceramente non vedo nulla di più delle cose che sono state dette e ridette tante volte

in Commissione e con la presentazione di ordini del giorno che già sono stati approvati e che

parlavano di garantire la sicurezza e la sorveglianza. Ma oggi, dopo dieci anni, dovremmo anche

arrivare alle conclusioni, dovremmo anche arrivare ai fatti.

L’abbattimento di quel manufatto, per quanto mi riguarda, è una sconfitta completa. Non credo

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comunque che dopo dieci anni piazza Marconi, che ha fatto la storia di Taranto in quanto era un

mercato, sempre in quella stessa situazione, anche in momenti più difficili della storia della nostra

città, questa Amministrazione fino al termine del mandato riuscirà a riqualificarla.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Vietri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Spalluto. Prego, ne ha facoltà.

SPALLUTO. Grazie, Presidente.

L’argomento l’abbiamo già trattato ma, come giustamente diceva qualcuno, con scarsi risultati,

perché poi nei fatti non si è fatto nulla, nonostante abbiamo posto il problema in questi anni per

piazza Marconi.

L’Amministrazione Stefàno della prima consiliatura non è vero, come diceva il Vice Sindaco,

che non ha fatto niente. All’epoca, l’Amministrazione Stefàno, assessore Lonoce, ha fatto delle

cose. Forse lei votava contro, però in piazza Marconi, per esempio, è stato ammodernato l’impianto

di illuminazione, completamente nuovo, sono stati fatti i giochi. Insomma, si è fatto un lavoro di

pianificazione sulla città che viveva un momento strutturale più difficile, un momento di gestione e

organizzazione degli uffici molto più difficile, una situazione finanziaria probabilmente più

difficile. Per esempio, nell’ambito della pianificazione sono state rifatte le arterie importanti della

città che passano da quelle parti, completamente via Dante, completamente via Mazzini, via Crispi,

via Minniti, cioè le zone importanti. Non si sono fatte, certo, le piccole strade, non si son potute fare

le piccole strade di Talsano o di Lama, dove magari non c’erano situazioni chiare anche sulla

proprietà della strada, sul titolo, però si è fatto altro.

Il punto è che all’epoca c’era questa idea di dare in gestione il chiosco, a cui per la verità io ero

già contrario. Ma il Sindaco voleva comunque darlo in gestione, voleva anche una parte della

Giunta fare questo bando di gestione. Purtroppo questi bandi sono andati sempre deserti. Credo che

dall’epoca ad oggi ne siano stati fatti almeno tre, con grandi lentezze tra l’altro. Però, tre ne sono

stati fatti, mai aggiudicati. Ebbene, preso atto che questo chiosco non lo vogliono, si tratta di

abbatterlo. Io sono felice per la riqualificazione, perché ieri ho visto un’ipotesi di progetto

dell’architetto Netti veramente stimolante, perché si valorizzerebbero gli aspetti archeologici,

perché finalmente diventerebbe una piazza dove si può stare seduti in compagnia, però a questo

vanno affiancati anche gli aspetti della sicurezza. Ci vogliono le telecamere, ci vogliono i vigili

urbani che devono passare, ci vogliono le forze dell’ordine che devono passare. E soprattutto questa

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operazione va anche finanziata. Noi oggi facciamo un atto di indirizzo, però poi tocca alla Giunta

anche stanziare le somme o proporre lo stanziamento delle somme al fine di realizzare questo

progetto.

Nel frattempo, è tanto difficile che i lavori pubblici abbattano questo chiosco e rendano in

sicurezza questa area, in modo che intanto leviamo quella che si diceva una volta la paglia davanti

al ciuccio, evitiamo di creare un luogo che è ricettacolo di siringhe e bagno pubblico? A proposito

di bagno pubblico: c’è un bagno pubblico a piazza Marconi e funziona probabilmente tre ore al

giorno. Anche su questo un’Amministrazione e una Giunta dovrebbero lavorare. Non si possono

tenere aperti i bagni pubblici per appena tre ore, peraltro in mattinata, dalle 9 alle 12, quando forse

c’è anche meno bisogno. I bagni pubblici in città vanno gestiti nelle ore opportune. E non mi si dica

che non abbiamo personale.

Vedo, grazie ai Cantieri di cittadinanza, agli angoli tre o quattro persone con la pettorina: mi

auguro che facciano qualcosa. I Cantieri di cittadinanza sono una cosa positiva, ma se si mettono le

persone a lavorare, minimamente. Che non si vedano tre persone che si girano i pollici. Abbiamo i

bagni pubblici da tenere aperti, abbiamo le piazze da pulire, abbiamo l’erba che esce dai

marciapiedi.

Colgo l’occasione per precisare che va bene per piazza Marconi, ma anche tutte le altre piazze

vanno manutenute, osservate, tutelate. Non è che esiste solo un problema piazza Marconi in questa

città. I Cantieri di cittadinanza, per esempio, potrebbero essere messi a tutela di tutte le piazze e

nella gestione di tutti i bagni pubblici, in modo che la sera il bagno pubblico sia disponibile.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Spalluto.

Non ho altri interventi. Prima di procedere, voglio comunicare ai signori del pubblico che la

Corte di cassazione, con sentenza n. 15360 del 22 luglio 2015, configura un legittimo esercizio del

diritto di cronaca nella verità oggettiva e stabilisce anche come legittimare la diffusione delle

immagini delle persone interessate. Quindi, se qualcuno tra il pubblico sta riprendendo i lavori del

Consiglio, è bene che sappia che questa sentenza offre indicazioni in tal senso, per cui consiglio di

leggersela prima di pubblicare le riprese fatte senza il consenso degli interessati.

Non ci sono altri interventi, per cui dichiaro chiuso il dibattito.

Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Il consigliere Vietri ha chiesto di intervenire per

dichiarazione di voto. Prego.

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VIETRI. Presidente, esprimerò un voto favorevole all’intenzione di massima, che

rappresentiamo da anni, di riqualificare piazza Marconi, ferma restando la mia contrarietà rispetto

alla strada individuata, che prevede l’abbattimento di un manufatto che poteva essere valorizzato.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Vietri.

Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? No. Prepariamoci per la votazione.

Prepariamoci per la votazione. Ventuno. Scrutatori, vi chiedo conferma: siamo ventuno in aula,

giusto? No, ventitré. Consigliere Di Todaro, devi andare al tuo posto per votare. Sì, però il

consigliere Di Todaro deve tornare al posto suo per votare. Consigliere Di Todaro… Ho ventidue

presenti, ne manca uno. Okay. Chi è a favore schiacci il tasto verde. Ventidue voti a favore. Chi si

astiene? Chi è contrario? C’è un non votante. Consigliere Di Todaro, ha votato? Ha votato.

Ripetiamo la votazione. Rischiaccia “più”. Okay, fatto. È coperto. Sono arrivate tutte le votazioni,

quindi l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Mozione d’ordine, prego.

RENNA. Presidente, proprio per la trasparenza, perché non si visualizzano i nominativi sullo

schermo? Chiediamo all’ingegnere. A quel punto potremmo noi stessi regolarci e permettere alla

stampa e ai cittadini di vedere effettivamente chi vota, chi non vota, chi fa il pianista e chi fa il

violinista.

PRESIDENTE. Il consigliere Renna ha perfettamente ragione. È un problema di connessione.

L’avevamo già previsto. I tecnici sono qua per risolvere la questione.

Mozione avente ad oggetto: “Elevate emissioni di diossina a Taranto e ritardo nella

conoscenza”

PRESIDENTE. Passo al punto n. 5): «Mozione avente ad oggetto: “Elevate emissioni di diossina

a Taranto e ritardo nella conoscenza”».

Questa è una mozione che venne ritirata nel precedente Consiglio, quindi invito la relatrice a fare

una veloce illustrazione su quelle che sono le modifiche apportate, per andare velocemente avanti.

Prego, ne ha facoltà.

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AMBROGI MELLE. Abbiamo parlato di questa mozione nei precedenti Consigli, per cui la

situazione è nota. Ci sono dei picchi elevatissimi di una sostanza pericolosissima che si chiama

diossina, quella diossina che ha portato all’abbattimento di migliaia di capi di bestiame, ha portato

al macero le nostre cozze. Esiste un’ordinanza regionale che vieta da diversi anni il pascolo in un

raggio di venti chilometri dall’ILVA. Quindi, stiamo parlando di una sostanza nociva,

pericolosissima per la nostra salute, per la nostra vita. È importante questa premessa.

Siamo venuti a conoscenza soltanto tramite stampa di una situazione estremamente allarmante

che riguarda i picchi di diossina che si sono avuti nel novembre 2014 e nel febbraio 2015. Questi

picchi, come ha rilevato il Direttore generale dell’ARPA, non si sono mai registrati in Europa; anzi,

si possono trovare solo al centro della peggiore discarica della Terra dei fuochi. Invece, si trovano

qui, ai Tamburi, nella nostra città.

Una cosa così grave e così importante per la vita e la salute di noi tarantini avrebbe dovuto

determinare in ventiquattr’ore dalla conoscenza di questi dati da parte dei Commissari ILVA degli

interventi immediati preventivi a tutela della salute pubblica. Invece, questi dati sono stati nascosti.

Soltanto dietro pressioni di un’associazione ambientalista, PeaceLink, che si è accorta della

mancanza di questi dati, soltanto dietro queste pressioni questi dati sono giunti a nostra conoscenza

solo il 26 febbraio 2016.

Che cosa si doveva fare? Immediatamente si dovevano prendere delle precauzioni per

salvaguardare la salute pubblica. Abbiamo detto che c’è una legge che impone che entro

ventiquattr’ore addirittura questi dati devono pervenire a conoscenza del Prefetto, dell’ARPA,

dell’ASL, del Comune. Non è stato fatto.

La cosa ancora più grave è che sono trascorsi altri due mesi e ancora noi non conosciamo due

cose importantissime. Una, quali sono state le cause di questo disastro. Stiamo parlando di cose

gravissime, non stiamo parlando di cose lievi. E non solo non conosciamo le cause, ma non

conosciamo neanche qual è la situazione attuale, perché noi non abbiamo avuto ulteriori dati su

quanta diossina continua ad accumularsi sul nostro territorio. E vi ricordo che c’è anche un processo

in atto per avvelenamento della catena alimentare. Quindi, sono delle cose gravissime.

Nel frattempo, mentre noi rimaniamo in attesa, ed è sbagliato rimanere in attesa, è sbagliato… Vi

voglio ricordare che c’è stata anche un’interpellanza in Parlamento e una vergognosa risposta da

parte del Governo nel dire all’onorevole Duranti che questi dati non sono stati trasmessi per non

allarmare la popolazione. Che cosa significa non allarmare la popolazione? Noi ci ammaliamo e

muoriamo per questi motivi. La diossina è considerato un potente cancerogeno. Sappiamo i danni

genotossici, le malformazioni che crea. Quanta gente in questo periodo continua ad ammalarsi e a

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morire. E la situazione, anziché essere migliorata, come si prometteva nel 2012 con l’AIA, appare

invece notevolmente peggiorata. Cioè, il Governo non sta tutelando la vita e la salute di noi

tarantini. Questo deve essere ben chiaro.

Che cosa succede nel frattempo? Non solo non ci dicono niente, continuano a nasconderci le

vere cause, ma succedono altri incidenti. Un incidente in particolare ha riguardato un incendio dei

nastri trasportatori, che si è verificato a Pasquetta, avvenuto in un’area vicino all’agglomerato, una

zona pericolosissima. Vi voglio ricordare che il 3 marzo il Direttore generale dell’ARPA ha detto

che quella diossina di cui si sono registrati i picchi è la stessa diossina degli elettrofiltri del reparto

di agglomerazione. Ecco, succede un incendio in quell’area e sappiamo che in quell’area sono

stoccate tonnellate e tonnellate di quelle diossine degli elettrofiltri in sacchi chiamati big bag.

Ecco, questo è l’aggiornamento, signor Presidente e signori consiglieri. Noi non sappiamo come

vengono movimentati questi sacchi e soprattutto non conosciamo il piano di emergenza qualora, per

qualche incidente rilevante, questi sacchi dovessero o incendiarsi – c’era un incendio dei nastri

trasportatori in quell’area – oppure disperdersi nell’ambiente per qualsiasi ragione. Non esiste o,

perlomeno, la città non conosce il piano di emergenza in caso di incidente rilevante.

Concludendo, esistono dei princìpi europei, in primis il principio di precauzione, che stabilisce

che bisogna prevenire i gravi rischi ambientali e, di conseguenza, anche sanitari. Esista una

Direttiva Seveso, che impone che la popolazione venga informata in caso di incidenti rilevanti.

Ecco, questo non è successo e continua a non succedere. Per questo io parlo di un’urgenza maggiore

di tutte le altre, perché dove si parla di vita e di salute penso che non si possa non considerare la

gravità di questa situazione.

Pertanto, con questa mozione che cosa si chiede al Sindaco? Innanzitutto di non limitarsi a

scrivere delle semplici letterine. L’onorevole Duranti ha chiesto le dimissioni del Ministro

dell’ambiente Galletti per la mancanza di comunicazione sulle cause che hanno creato questo

disastro. Il Sindaco, quindi, deve chiedere innanzitutto ai Commissari le cause e rilevare la gravità

del fatto che i Commissari stessi abbiano taciuto, abbiano nascosto questi dati terribili. Il Sindaco

deve rendere noto alla cittadinanza il piano di emergenza in caso di incidente rilevante collegato

con queste polveri racchiuse in questi big bag. Ovviamente, dobbiamo anche conoscere i dati più

recenti, attuali. Non ci possiamo fermare ai picchi del febbraio 2015. È trascorso un anno e mezzo.

L’ARPA ha scritto… Come orario? Va bene, andiamo al sodo.

Dobbiamo conoscere i piani di emergenza in caso di incidente rilevante. La cittadinanza deve

essere informata correttamente su quello che sta succedendo ora. La cosa più importante, il Sindaco

deve chiedere al Ministero dell’ambiente di attivare le procedure relative al comma 10 dell’articolo

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29 del Codice dell’ambiente, che riguarda il rispetto delle condizioni dell’AIA, ed eventualmente

chiedere la revoca dell’AIA all’IVA, perché questa AIA non sta tutelando la vita e la salute dei

tarantini. (Applausi)

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Ambrogi Melle. Invito i signori del pubblico a mantenere un

contegno.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Renna. Prego, ne ha facoltà.

RENNA. Grazie, signor Presidente.

Colleghi consiglieri e signori assessori, abbiamo anche l’assessore all’ambiente, che quindi potrà

rispondere sicuramente ad alcune accuse lanciate dalla consigliera Ambrogi Melle, anche se ancora

una volta dico al consigliere Ambrogi Melle che tutti noi abitiamo a Taranto, per cui figuriamoci se

anche noi non teniamo ai nostri familiari, ai nostri cari. Quindi, non può accusare questa

Amministrazione, nonostante io sia stato uno di quelli che hanno sempre accusato questa

Amministrazione, oggi di non aver fatto qualcosa di propedeutico per venire a conoscenza

soprattutto degli ultimi dati. E, comunque, vorrei che poi l’assessore rispondesse su questo.

Ad ogni modo, per rinfrescare un po’ la memoria alla consigliera, che purtroppo essendo

neoeletta non conosce tutti gli atti che questa Amministrazione ha prodotto soprattutto su pressione

dell’opposizione, ma anche concordata con chi di competenza, con tutto il Consiglio comunale,

vorrei ricordare una mozione presentata da diversi consiglieri comunali, compreso il sottoscritto,

per il risarcimento dell’ILVA nei confronti di cittadini, associazioni, imprenditori del mare e

quant’altri, fatta il 26 novembre 2014. Dopodiché, l’unica beffa di questa delibera purtroppo è che

noi abbiamo vinto le cause contro l’ILVA, ma per il risarcimento danni, per le note cause che sono

poi successe, non c’è stato nulla. Quindi, anche questa è andata in malora.

Vorrei altresì ricordare alla consigliera che, prima che lei entrasse in Consiglio comunale,

proprio in quest’aula noi abbiamo fatto, illustrato dalla Prefettura con dei dépliant, alla presenza

anche del Vice Prefetto, il piano di evacuazione della città in caso di incidente rilevante, esclusa

Tempa Rossa, perché Tempa Rossa ancora non è inclusa nel nuovo piano di fuga dalla città per

eventuali casi di emanazione anche da parte dell’ILVA di sostanze cancerogene.

Ebbene, sia chiaro che io sono favorevolissimo a votare una mozione del genere perché, lo

ripeto, io abito a Taranto, come tutto voi, ed è normale che noi vorremmo che questa città fosse

totalmente sgombra dai fumi. Anzi, all’epoca io chiesi anche la chiusura dell’area a caldo, che

sarebbe la cosa più importante per questa città. Però, purtroppo a Roma si fanno ben altri giochi e a

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Roma qualcuno dimentica anche che qualche ministro, tempo or sono, voglio ricordare Pecoraro

Scanio dei Verdi, non ha fatto nulla già sapendo che questa città purtroppo era martoriata da questi

fumi.

Pertanto, parlando anche a nome del Capogruppo Cannone del Gruppo Riformisti e

Conservatori, noi voteremo favorevolmente a questa mozione, purché non si strumentalizzi da parte

della città e di alcuni partiti politici a un anno dalle elezioni, perché purtroppo ogni volta che si

arriva sotto le elezioni abbiamo sempre queste mozioni presentate dopo che consiglieri comunali, lo

ripeto, che non sanno ciò che hanno fatto i loro… Quando lei parlava ho ascoltato attentamente e

silenziosamente, e ho anche detto che condivido il suo documento. Tuttavia, lei non deve più

strumentalizzare la questione ILVA a favore del suo partito, che non so neanche qual è. Si immagini

un po’. Un giorno è dei “verdi”, un giorno è dei “gialli”, un giorno è dei “rossi”. Non lo so

nemmeno io…

PRESIDENTE. Per favore, ritorniamo al dibattito. Grazie.

RENNA. Allora, stia buona e ascolti bene l’intervento di un consigliere comunale nel rispetto del

proprio ruolo. Le ripeto che voterò favorevolmente la sua mozione, così impara; dopodiché, non

faccia più mozioni strumentali, altrimenti sarò costretto a votare anche contro.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laruccia. Prego, ne ha facoltà.

LARUCCIA. Signor Presidente, signori assessori, colleghi consiglieri, voglio dire a chiare lettere

in primissimo luogo che non sono i contenuti di questa mozione a essere in discussione. Che la

cittadinanza debba essere informata costantemente sui livelli di inquinamento, che siano generati da

diossina o da altre sostanze, peraltro non mancano certo altri inquinanti nella nostra città, questo è

un fatto sacrosanto. Che sia ben chiaro, e lo ribadisco, ripeto, a chiare lettere. Però, la collega

Ambrogi Melle deve capire – e in qualche modo mi ricollego a quanto diceva il consigliere Renna –

che una cosa è fare movimento ambientalista fuori dall’aula consiliare, altra cosa è confrontarsi con

le procedure, con gli atti, con la redazione di un atto.

Nella mozione si dicono diverse cose. In premessa, ad esempio, è del tutto evidente che

nell’impianto di agglomerazione dell’ILVA si accumulano tonnellate e tonnellate di polveri ad

altissima concentrazione di diossina. È evidente che è da ritenere grave e inaccettabile il ritardo con

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cui la popolazione di Taranto ha saputo dei picchi di diossina che sono stati emessi nell’aria. È

evidente che la struttura commissariale dello stabilimento ILVA deve comunicare. Io non credo,

però, che in un atto come questa mozione si possa rilevare, inoltre, per comune conoscenza, anche

da notizie disponibili in rete, che continuano attività agricole intorno allo stabilimento, eccetera.

Perché dico questo? Perché per me fa fede solo ed esclusivamente quanto mi viene detto

dall’ARPA, quanto mi può essere detto dai NAS, ma non da quanto viene detto in rete non so da

chi. Non posso accettare la presenza in una mozione peraltro così condivisibile.

Considerato che il Direttore dell’ARPA Puglia ha detto chiaramente che la diossina non può che

venire dagli elettroliti del reparto di agglomerazione dell’ILVA, è evidente che come

Amministrazione dobbiamo seguire il principio di precauzione. Però, trovo inaccettabile scrivere

che i Commissari dell’ILVA hanno l’immunità penale per legge, a differenza del Sindaco. Che cosa

significa? Il fatto che abbiano l’immunità penale non significa che non debbano informare la

cittadinanza di quanto avviene all’interno dell’ILVA. Questo mi sembra un voler scaricare sulla

figura del Sindaco tutte le responsabilità. Oltretutto, viene ribadito nel punto successivo, dove si

dice che il Sindaco ha precise responsabilità. È certo che lo so: il Sindaco è la massima autorità

sanitaria. Tuttavia, collegato al precedente punto, è evidente la natura politica a questo punto

pesante dell’atto.

È evidente che dovremmo impegnare il Sindaco, con questa mozione, a richiedere ai Commissari

ILVA e agli organi di controllo dove vengono stoccati i sacchi con la diossina. È evidente ancora

che dovremmo richiedere all’ARPA Puglia di produrre i dati più recenti sulle deposizioni di

diossina. È evidente che dovremmo richiedere l’attivarsi per fare in modo che la rilevazione delle

diossine in tutta la città abbia una rete di monitoraggio. Questo perché soltanto avendo questi dati ci

si può poi muovere.

Del resto, negli impegni richiesti al Sindaco, oltre a questi, che sono sacrosanti, ce ne sono degli

altri che sono aleatori: “rendere noto alla cittadinanza il piano di emergenza specifico”. Previsto da

chi? Da quale norma? Dove sta? Con quali procedure? Lo abbiamo redatto o non l’abbiamo

redatto? Chi lo deve redigere? Lo deve redigere il Comune o lo deve redigere l’ARPA? Chi lo deve

redigere? “Ad adottare ogni provvedimento in suo potere per tutelare la sicurezza, la sanità e

l’igiene pubblica”. Ma questo si sa: è la massima autorità sanitaria! Anche se ci sono le siringhe in

piazza Marconi, è competenza del Sindaco. “Ad informare la popolazione dei rischi rilevanti a cui è

sottoposta”. Ma questo è un dato di dominio pubblico. Tutti sappiamo che non possiamo mangiare

le cozze del primo seno del Mar Piccolo perché sono inquinate da diossina e sappiamo che la

diossina è un metallo pesante cancerogeno che si ferma nel corpo e non viene metabolizzato.

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Noto per l’ennesima volta, peraltro, che la mozione, che pure pare essere stata rivista, è firmata

ancora una volta solo dalla consigliera Ambrogi Melle, il che mi fa pensare che altri consiglieri non

l’abbiano condivisa.

Io torno a ribadire che la mozione è assolutamente condivisibile e il Consiglio comunale farebbe

bene ad approvarla, ma non così come è scritta.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Laruccia.

Ha chiesto di intervenire il consigliere D’Eri. Prego.

D’ERI. Grazie, Presidente.

Signori assessori e signori consiglieri, anch’io sono favorevole alla mozione presentata, perché

già in diverse occasioni ci siamo già espressi sui vari decreti, che noi abbiamo battezzato “salva

ILVA”, e quindi non a favore della città di Taranto. Anche quando fu scritto che venivano esonerati

da eventuali reati i Commissari, come Partito, anche a livello nazionale, abbiamo stigmatizzato

questa volontà, con cui si cercava di attenuare quelle che potevano essere delle responsabilità. E

responsabilità ce ne sono quando esistono degli organismi che sono tenuti a informare la

cittadinanza, e l’organismo nella fattispecie è l’ARPA. Però, l’ARPA non credo sia un organismo di

emanazione comunale. Credo che sia l’organismo tenuto a informare i cittadini, a prescindere dal

Consiglio comunale o dal Sindaco. Sicuramente ci sentiamo tutti colpiti dalla situazione che

viviamo quotidianamente ormai dal 2012, ma direi anche da prima. Non è che c’era bisogno della

magistratura per sapere quanto inquinava l’ILVA.

Ad ogni modo, questo riflettore che è stato acceso è giusto continuare a tenerlo accesso, è giusto

stigmatizzare sempre, a prescindere dal fatto del referendum, dove la città di Taranto si è espressa

partecipando in maniera sicuramente molto più massiccia rispetto al precedente referendum, che era

solamente a carattere locale. Quindi, c’è questa attenzione maggiore della cittadinanza. Pertanto, è

giusto ed è corretto enfatizzare sempre di più e porre sotto i riflettori l’ennesimo schiaffo che sta

avendo questa città. È vero che il dottor Assennato, in qualità di Direttore dell’ARPA, ci ha sempre

informato in maniera anche tempestiva, ma non vorrei che, andando in pensione il dottor

Assennato, ci fosse un cambio nella dirigenza di questo organismo tale da far calare l’efficacia,

l’efficienza, la prontezza e l’attenzione rispetto a prima.

Quindi, come ha detto il consigliere che mi ha preceduto, la mozione va sicuramente sostenuta,

però credo che sia nostra possibilità, come Consiglio comunale, fare noi richieste di chiarezza agli

enti deputati a livello regionale e, così come ha fatto – l’ha citata prima anche lei – l’onorevole

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Donatella Duranti, così come ha fatto il parlamentare di Sinistra Italiana, chiedere al Governo

delucidazioni in merito. Quindi, credo che sia da stigmatizzare più il livello di attenzione, che, così

come i decreti “salva ILVA” sono di emanazione del Governo, va ricercato più in quello che si fa e

si decide a Roma piuttosto che in quello che possiamo decidere noi qui a Taranto.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Spalluto. Prego, ne ha facoltà.

SPALLUTO. Grazie, Presidente.

Credo che il tema posto questa mattina sia il tema dei temi rispetto alla città di Taranto. Non

possiamo sfuggire all’importanza fondamentale che ha l’inquinamento oggi sulla vita dei tarantini,

e non parlo solo della salute, che è l’aspetto principale e dovrebbe bastare, perché l’inquinamento ci

sta condizionando, sta condizionando lo sviluppo economico della città, sta condizionando persino

la salute pubblica della città, le difficoltà sociali che ci sono in città. Quindi, rispetto a questo tema

della diossina dico che mi sembra normale che in Consiglio comunale si discuta e si affronti questa

questione. Ma credo altresì che su questo non possiamo e non dobbiamo dividerci, ma dobbiamo

essere unanimi e dobbiamo sostenere questo tipo di vigilanza e questo richiamo all’allerta nei

confronti del problema della diossina e del problema dell’inquinamento in generale.

Io ho fiducia nelle Istituzioni, ho fiducia nella magistratura, ho fiducia nell’ARPA, che vigila.

Quindi, non ho problemi. È bene, però, che l’Istituzione municipale sia in continuo contatto, lavori

e collabori con l’ARPA, e se ci sono dei dubbi che vengano fugati, e che ci sia trasparenza nella

gestione di tutta l’attività antinquinamento.

Rispetto allo sviluppo di Taranto, rispetto ai rischi di inquinamento noi dobbiamo metterci di

traverso perché si sappia in Italia che la città di Taranto è contro l’inquinamento. Ecco perché io

sono favorevole a questa mozione.

Certo, però, se ci sono alcuni aspetti − che sono stati sollevati prima dal collega Laruccia − che

vanno, per esempio, rivisti, invito la consigliera Ambrogi Melle a rivederli affinché si possa, in

maniera unitaria, sostenere questa battaglia.

Dopodiché, non solo il Consiglio comunale, di volta in volta, deve riunirsi una volta al mese, ma

ci deve essere un’attenzione anche dell’Amministrazione, della Giunta, dell’assessore all’ambiente.

Nella sua attività, l’assessore all’ambiente farebbe bene ad aggiornare il Consiglio comunale sulle

attività che riguardano la lotta e la vigilanza all’inquinamento. Anche senza essere convocata,

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periodicamente farebbe bene a venire in Commissione e a dare un rendiconto delle attività e dei

report che ha ottenuto dall’ARPA e dagli altri enti preposti.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie.

Ha chiesto di intervenire Dante Capriulo. Ne ha facoltà.

CAPRIULO. Colleghi consiglieri, come ho già avuto modo di dire la volta scorsa, al di là del

merito della mozione, che sicuramente in qualche passaggio ha un accenno di carattere

rivendicativo, personalmente credo che dovremmo lanciare un ennesimo segnale rispetto a quello

che vogliamo in questa città in merito al tema ambientale, ma, in questo caso, anche al tema

sanitario.

Abbiamo fatto anche alcuni incontri in Commissione sul punto specifico di quel valore che, tra

l’altro, lo vorrei ricordare, risale alla fine del 2014. A me sembra che, oltre all’aspetto di carattere

sanitario, ambientale, di controllo, qui ci sia un vero e proprio giallo dietro questa vicenda. Ad oggi,

non conosciamo ancora le cause di come si sia potuto determinare un picco così alto di quasi 800

picogrammi su metro cubo di una polvere, quale è la diossina, contenuta nei deposimetri. Nessuno

ci ha saputo dare una spiegazione tecnica convincente. Ricordatevi che questo dato è stato rilevato

dall’ILVA. Quindi, è stata la stessa azienda che ha comunicato alla città questo dato. È curioso che

ad aprile del 2016 ci troviamo a commentare dati del 2014.

Mi vorrei rivolgere al Sindaco, che anche oggi è impossibilitato a partecipare a questo Consiglio

comunale, nonostante avessimo fatto il Consiglio perché era stata garantita la sua presenza. Ce ne

dobbiamo fare una ragione. L’invito che io rivolgerei al Sindaco in questo momento è...

C’è una lite in corso al mio fianco. È il fronte ambientalista che si scontra...

PRESIDENTE Prego, Dante. Andiamo avanti.

CAPRIULO. L’invito che vorrei fare al Sindaco, in questo momento (mi rivolgo al banco vuoto

del Sindaco), è che si batta affinché ci sia la massima chiarezza e trasparenza su questa vicenda. Noi

avevamo avuto una promessa da parte dell’ARPA, che avrebbe fatto chiarezza su questa vicenda.

L’ARPA, come è a tutti noto, ha i suoi deposimetri sulla diossina. Ad oggi, non conosciamo che i

dati forniti dall’ARPA in quel periodo. Il professor Assennato, prima di lasciare il suo incarico...

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PRESIDENTE. Consiglieri, lasciate terminare il consigliere.

CAPRIULO. Man mano che parlavo, gli assessori se ne andavano. Forse avrò detto qualcosa di

sgradito. È rimasto soltanto l’assessore Vozza, che ringraziamo per la pazienza. Questa è

l’ennesima dimostrazione di come questi dibattiti in Consiglio comunale lascino il tempo che

trovano.

Il Sindaco dovrebbe, a questo punto, così come − per la verità − si dice anche nella mozione,

chiedere all’ARPA di farci conoscere, finalmente, questi dati di rilevazione rispetto al 2014, quindi

dare una spiegazione tecnico-scientifica di come sia possibile esserci ritrovati con questi valori

assolutamente fuori da ogni norma, perché saremmo al disastro ambientale. Spero che anche la

magistratura stia facendo gli approfondimenti del caso.

Al di là del merito e, ovviamente, del sostegno a questa mozione, che vuole essere uno sprone

nei confronti di chi governa, il punto è politico. Scopriamo, nei primi mesi del 2016, che, rispetto ai

dati ambientali, ai dati che hanno una rilevanza sanitaria, in questa città siamo ancora scoperti.

Questo è un punto politico, consiglieri. Non è possibile non riuscire ad avere garanzia nemmeno

rispetto ai dati.

Apro e chiudo una parentesi. Ricordo a memoria che a fine 2013 incontrammo l’allora

commissario professor Ronchi, il quale ci disse, invitandoci anche ad accelerare il processo sui

famosi filtri a manica della diossina, che avrebbe abbassato le emissioni di diossina a 0.1

nanogrammi per metro cubo. Non vorrei sbagliare unità di misura, ma più o meno... Comunque, le

avrebbe abbassate ben al di sotto del limite di legge, a novembre del 2013. Noi abbiamo approvato i

filtri a manica, abbiamo fatto le procedure d’urgenza, ma non sappiamo se l’ILVA li sta

realizzando. Questa è un’altra domanda che dovremmo porre.

Per non sembrare veramente idioti − scusate l’espressione − che stanno qui a commentare una

cosa fuori dalla nostra comprensione, l’invito che faccio, a questo punto, all’assessore all’ambiente

è che su queste cose, da parte dell’ILVA, da parte dell’ARPA, da parte dell’ISPRA, da parte del

Governo, vi sia chiarezza. Non ci può essere alcun dubbio che i dati ambientali e sanitari siano a

conoscenza della città di Taranto.

Un’altra questione. Avendo vissuto in passato il dramma che le cose le abbiamo conosciute

sempre dopo, questa vicenda ci riporta a questa triste realtà che...

Sto concludendo. È la prima volta che suona la campanella, Presidente. Grazie per la...

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PRESIDENTE. No, consigliere. Mi scusi se mi rivolgo a lei, però è un invito rivolto a tutti.

Poiché questa mozione è stata già affrontata e discussa nello scorso Consiglio, non vorrei che oggi

ripetessimo le stesse cose...

CAPRIULO. Io concludo dicendo che il tema è politico...

PRESIDENTE. Giusto gli aggiornamenti. Grazie.

CAPRIULO. La discussione dei sacchi diossina, che è stata introdotta nella modifica che ha fatto

la consigliera Ambrogi Melle, è un’altra storia che ha dell’incredibile. Non è possibile stare sempre

a commentare il fatto che non abbiamo certezza sui percorsi di questi sacchi di diossina e che siamo

a rischio di incidenti rilevanti.

Quello che noi chiediamo come umili consiglieri che, alla fine, non fanno gli ingegneri

ambientali, non fanno i tecnici dell’ILVA, non stanno nelle procedure dell’AIA, perché ci

mandiamo rappresentanti che, poi, con noi non si confrontano, è di avere certezze rispetto ai danni

ambientali e sanitari. Questo lo chiediamo innanzitutto al Sindaco, per l’ennesima volta oggi

assente, l’unico che ha il potere di intervenire in questa vicenda.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere.

Ha chiesto di intervenire l’assessore Vozza. Ne ha facoltà.

VOZZA. Grazie, consiglieri.

Ringrazio anche la consigliera Ambrogi Melle. Effettivamente, noi abbiamo tutti a cuore la

questione sanitaria a Taranto relativamente al problema inquinamento. Mi sento di dover ribadire

che il Sindaco in primis e l’Amministrazione comunale tutta hanno sempre operato per avere i dati

certi e i risultati degli studi sia da ILVA sia da ARPA.

Non dobbiamo, però, confondere i ruoli. L’ARPA e l’ISPRA devono assolutamente vigilare,

verificare, controllare deposimetri e analizzare i dati. Pertanto, in questo momento, così come io ho

più volte affrontato l’argomento insieme al Sindaco, anche relativamente ai dati sull’inquinamento,

sulla qualità dell’aria, sulle problematiche relative alla sanità e alla salute del cittadino tarantino,

con incontri che abbiamo fatto con i consiglieri comunali e incontri che abbiamo fatto in

Commissione con il dirigente ambiente, l’ingegner Ciaccia, abbiamo insieme tracciato il percorso

che l’Amministrazione comunale ha percorso in questo periodo.

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Io voglio dare una risposta tecnica. Il Comune di Taranto non sta tergiversando sull’argomento o

non è interessato al problema diossina. È presente, si attiva e abbiamo bisogno, in questo momento,

dello studio che ARPA Puglia sta eseguendo in questi mesi. All’indomani dello studio del dottor

Onofrio del Politecnico per conto di ILVA, l’ARPA Puglia − su nostra richiesta, ma anche d’ufficio

− si è impegnata per monitorare tutti i dati e rielaborare i risultati ottenuti con analisi che sono

tuttora in corso. L’ultima nota dell’ARPA Puglia ricevuta dal Comune di Taranto risale all’11

marzo. Attualmente, l’Amministrazione comunale non ha più comunicato ai consiglieri e alla

cittadinanza altri dati perché non siamo in possesso di altri dati. L’ARPA Puglia, nella

comunicazione dell’11 marzo, continua a ripetere che sta analizzando i deposimetri della rete

ARPA collocati a poche centinaia di metri da Via Ursini e che sta cercando di verificare la

congruità degli studi effettuati da ILVA. Ovviamente, si tratta di analisi che hanno bisogno di un

tempo tecnico necessario affinché abbiano un valore, anche giuridico, sia per il Governo sia per

l’Amministrazione comunale.

Adesso posso lasciare la parola al nostro ingegnere ambientale, ma ricordo a tutti i consiglieri

comunali presenti che in Commissione abbiamo esaustivamente parlato dell’argomento e abbiamo

fornito tutti i dati tecnici in nostro possesso. Se non ci sono state comunicazioni successive è perché

ARPA non ci ha comunicato altro.

Do la parola all’ingegner Ciaccia.

CIACCIA. Grazie. Buongiorno a tutti.

Riprendo un attimo quanto accennato dall’assessore. Vi faccio presente, come già accennato in

sede di Commissione, che l’attività che ARPA e ISPRA stanno portando avanti è un’attività

ampiamente complessa, nella misura in cui − come già ci hanno scritto e ripetuto, anche a voce, per

le vie brevi − questa attività non va solamente a valutare il dato numerico che si è potuto constatare

dalle analisi di parte (chiamiamole “di parte”). Le analisi e i numeri che abbiamo a disposizione

sono relativi alla rete deposimetrica ILVA. Quindi, più o meno correttamente (dal mio punto di

vista “correttamente”), ARPA giudica in maniera critica non solo il numero secco che viene

restituito in questa analisi, ma addirittura deve e sta valutando tutta la filiera che ha condotto ILVA

e i suoi consulenti − diciamo così − a restituirci questo valore. Si va a verificare che tutti i passaggi

che vi sono, dalla modalità con cui si raccoglie il campione alla modalità con cui viene trasportato,

conservato, finanche all’effettiva analisi in quanto tale, che avviene presso i laboratori, tutti questi

passaggi in qualche maniera devono essere verificati. Quindi, è un’attività veramente complessa che

queste due agenzie (ISPRA e ARPA) stanno portando avanti.

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Alla fine dei conti, noi sappiamo perfettamente che vi sono più ipotesi in campo. C’è la

possibilità che questi numeri possano essere verosimili; c’è la possibilità che vi sia stato qualche

errore durante queste fasi che vi ho appena raccontato; potrebbe esserci stata una manomissione

involontaria. Faccio presente che questi campioni, se non correttamente maneggiati, possono

restituire valori straordinariamente diversi da quelli reali. Questo per farvi presente quanto

complessa sia l’attività relativa ai deposimetri, che non sono − passatemi il termine – “semplici” dal

punto di vista del numero che restituiscono, come può essere una centralina, che comunque

semplice non è, ma hanno una serie di accortezze e restituiscono uno spettro di informazioni

nettamente diverso da quello delle centraline; è più ampio e più complesso. Addirittura, il dato che

se ne ricava, che − come ben sapete − non è normato, ossia la deposizione al suolo della diossina,

che in Italia non è normato, non serve per avere un’indicazione della bontà del sistema di

filtrazione, per esempio, ma dà informazioni complementari rispetto a quelle che i sistemi di

abbattimento installati possono fornire. Quindi, si tratta di informazioni comunque complementari

rispetto a quelle che già abbiamo e che sono − come ben sapete − oggetto di AIA.

ISPRA e ARPA hanno in corso questa attività e, spero, a breve ci restituiranno una risposta in

ordine all’effettiva bontà della relazione che io chiamo “di parte”, ossia la relazione ILVA.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, ingegnere Ciaccia.

Ha chiesto di intervenire Raffaele Brunetti. Ne ha facoltà.

BRUNETTI. Signor Presidente, colleghi consiglieri, nell’ultimo Consiglio comunale mi resi

promotore dell’invito di riportare in Commissione questa mozione presentata dalla consigliera. Il

motivo della mia richiesta era arricchire questa mozione al fine di renderla operativa e propositiva

sulle cose da fare.

Non entrerò nel merito dell’intervento già svolto la volta scorsa, però parto dalle osservazioni

che venivano fatte e dalle considerazioni dell’ingegner Ciaccia, quindi dell’assessore, per ribadire le

richieste che avanzai nell’ultimo Consiglio comunale che dovevano essere recepite in questo

documento, ma che non trovo. Mi riferisco al fatto che la richiesta che dobbiamo fare come

Consiglio comunale è un potenziamento del personale organico all’interno dell’ARPA. Non c’è

questa richiesta che avanzai in Consiglio comunale.

L’altra motivazione per cui chiesi il ritiro, oggi ribadito all’interno dell’intervento dell’ingegnere

Ciaccia, riguarda il dubbio su quello che accade nei deposimetri, quindi sul risultato finale delle

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analisi. In tal senso, feci mia e ribadii all’interno del Consiglio comunale la richiesta fatta dal dottor

Conversano, ossia di creare a Taranto un centro di ricerca di eccellenza; il potenziamento

dell’ARPA e una struttura di eccellenza sul territorio in collaborazione con l’Università (quindi, con

figure professionali di eccellenza) affinché Taranto possa essere al centro dell’attenzione in merito

ai rimedi immediati da portare avanti sull’ambiente.

Questa mozione, così com’è, rappresenta il solito allarme che noi poniamo, allarme già avvenuto

fuori su testate giornalistiche e riportato anche all’interno del Parlamento, in vari interrogazioni

parlamentari. Se non vogliamo, ogni volta, ribadire che partiamo da zero, credo che queste due

proposte debbano essere parte integrante del documento.

Mi fermo qui. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Brunetti.

Ci sono altri interventi? No.

Io ho ricevuto una proposta di modifica della mozione dal consigliere Laruccia. Ve ne do

comunicazione. Dove c’è scritto “rilevano”, nel primo foglio, quel periodo lo casserebbe. L’altro

periodo è il quarto capoverso, dopo “considerato che” (“i commissari dell’ILVA hanno

l’immunità”, eccetera). Quello sarebbe cassato.

Inoltre, il consigliere Laruccia propone di inserire alla fine del testo un impegno. Chiede che lo

stesso Consiglio comunale si impegni, non appena venuti a conoscenza dei dati, a formulare una

successiva mozione contenente gli impegni da proporre al Sindaco per porre in sicurezza il nostro

territorio.

Queste sono le proposte che avanza il consigliere Laruccia. Nell’ultima parte, il consigliere

Laruccia chiede, oltre agli impegni che la consigliera Ambrogi Melle ha proposto al Sindaco, che lo

stesso Consiglio comunale si impegni a formulare una successiva mozione contenente gli impegni

da proporre al Sindaco per porre in sicurezza il nostro territorio, una volta venuti a conoscenza dei

dati. Con questa proposta, il consigliere Laruccia, sostanzialmente, chiede al Consiglio di stare sul

pezzo, cioè di stare sul tema. Non appena venuti a conoscenza dei dati, noi stessi riproporremo una

nuova mozione al Sindaco con la quale chiederemo di ottemperare a determinate cose, tra l’altro già

anticipate abbondantemente nel testo dalla consigliera Ambrogi Melle.

C’è, poi, la richiesta del consigliere Brunetti sul potenziamento del personale ARPA. Credo che

sia una proposta assolutamente accoglibile da parte di tutti i consiglieri.

Volete lavorare sul testo brevemente? Oppure, se va bene così, lo inserisco...

Va bene, ma se tu non rispetti l’AIA...

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Chiedo scusa, il potenziamento dell’ARPA lo inseriamo nelle richieste che facciamo al Sindaco.

Quindi, si impegna il Sindaco... Mettiamo un punto. Ripeti, per favore.

Punto n. 9. Okay.

Va bene. Io dovevo riferire la proposta.

La consigliera Ambrogi Melle mi dice che va tutto bene, tranne l’ultimo punto con il quale il

Consiglio comunale si impegna a fare un atto di indirizzo da proporre, poi, al Sindaco per porre in

sicurezza il nostro territorio. Questa parte non viene ammessa, mentre viene ammesso il punto n. 9,

quello per richiedere il potenziamento del personale ARPA.

Ci sono altri interventi? No. Il dibattito è chiuso.

Ribadisco il testo e poi passiamo alle dichiarazioni di voto. Nel testo, così come depositato,

viene cassato il primo capoverso dopo “rilevano”. La parte “inoltre, per comune conoscenza” viene

cassata. Poi viene cassato il punto dopo “considerato che”, il quarto capoverso: “I commissari

dell’ILVA hanno l’immunità penale”, eccetera. Viene inserito il punto n. 9 per richiedere il

potenziamento del personale ARPA per il territorio ionico.

Chiedo se ci sono interventi per dichiarazione di voto. Laruccia ha chiesto di intervenire per

dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

Quindi, non era Laruccia. Era il consigliere Azzaro.

Il consigliere Laruccia, al momento, non intende intervenire.

Il consigliere Renna ha chiesto di intervenire. Prego.

RENNA. Grazie, Presidente.

Un piccolo passaggio. Dove si dice “si impegna il Sindaco” cerchiamo di inserire l’assessorato

specifico all’ambiente, cioè di coinvolgere...

Chiedo scusa, non avevo sentito. Purtroppo, ero da un’altra parte. Va bene.

PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto, poi, interverrà il Capogruppo, sì?

RENNA. Sì. Interviene il Capogruppo.

PRESIDENTE. Okay.

Per dichiarazione di voto, ha chiesto di intervenire la consigliera Ambrogi Melle. Ne ha facoltà.

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AMBROGI MELLE. Io vorrei sottolineare che questa mozione è passata in Commissione

ambiente per ben cinque volte. Non è vero quello che si dice, che io non abbia voluto condividere.

Anzi. Io l’ho ritirata la volta precedente proprio per avere la maggiore condivisione possibile e

portarla in Commissione ambiente. Purtroppo − devo dire “purtroppo” − non ho visto mai il

consigliere Laruccia, non mi è stata data...

PRESIDENTE. Consigliera Ambrogi Melle, atteniamoci al dibattito del Consiglio.

AMBROGI MELLE. Lasciamo perdere. Andiamo avanti. La prima cosa è quella. Mi devo

ancora abituare...

PRESIDENTE. Sennò, si innescano meccanismi che vanno fuori dalle linee che seguiamo.

AMBROGI MELLE. Per quanto riguarda questa mozione, si parla di ritardo nella conoscenza.

Quello che noi stiamo stigmatizzando è che ancora non conosciamo le cause di questi...

PRESIDENTE. Consigliera, chiedo scusa se la interrompo per la seconda volta. Siamo in

dichiarazione di voto. Ovviamente, la sua dichiarazione di voto non potrà che essere favorevole,

però non dobbiamo fare un altro intervento. Gli interventi sono per dichiarazione di voto e il

dibattito è chiuso.

AMBROGI MELLE. Va bene.

L’ARPA ha detto che il dato di 80 picogrammi per metro cubo di diossina rilevato nel maggio

2014 è di sicura provenienza ILVA. Questo è un dato sempre sopra i limiti soglia.

Ovviamente, sono favorevole.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Ambrogi Melle.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Laruccia. Prego.

LARUCCIA. Signor Presidente, se le parole dell’assessore, ma ancor più, direi, le parole

dell’ingegnere Ciaccia (dico “dell’ingegnere” perché è la figura più asettica e non politica) hanno

avuto un senso, a meno che non si voglia tacciare l’ingegnere Ciaccia di dire sciocchezze in

quest’aula, io dico che il senso dell’intervento da me precedentemente svolto vede un

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rafforzamento... Il senso politico dell’intervento svolto trova un rafforzamento in quello che diceva

l’ingegnere, il quale ha detto a chiare lettere che l’ARPA e l’ISPRA stanno entrambe ancora

conducendo approfondite e complesse indagini sulla questione.

L’intervento che voleva mediare sulla mozione, che continuiamo a condividere nel suo

contenuto, diceva: “Bene, aspettiamo i dati. Nel momento in cui abbiamo i dati e le responsabilità, il

Consiglio comunale si attiva”. La risposta della consigliera Ambrogi Melle è stata negativa. Il

Gruppo del PD non si piega al qualunquismo e alle rigide impuntature della consigliera Ambrogi

Melle.

Pertanto, noi ci asterremo sulla mozione così come formulata, pur ribadendo a chiare lettere che

su questa questione, la questione ambientale, non credesse la Ambrogi Melle di venire qui a fare il

vate. Il vate non lo fa a nessuno. Nessuno prende lezioni dalla Ambrogi Melle. La questione

ambientale è una questione capitale che riguarda l’intero Consiglio comunale.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Laruccia.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Capriulo. Prego.

CAPRIULO. Passando da “vate” a “water”, il problema...

PRESIDENTE. Consigliere Capriulo, se mi permette, dopo il suo intervento, le devo dare una

comunicazione di servizio. Mi sono ricordato adesso.

CAPRIULO. Spero non sia una cosa grave.

Noi preannunciamo il voto assolutamente favorevole alla mozione. Ribadiamo che il discorso è

totalmente politico e, purtroppo...

Ogni volta che parlo io, si creano capannelli al mio fianco.

Presidente, non potendomi rivolgere al Sindaco, perché assente, come al solito...

PRESIDENTE. Però c’è l’assessore all’ambiente che copre il settore.

CAPRIULO. Siccome il dato è politico, io sono assolutamente insoddisfatto della risposta

dell’assessore. Scoprire che, a distanza di due anni, noi stiamo ancora valutando che tipo di

inquinamento è legato alle diossine penso sia un problema serio per questa città.

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Nel 2009 festeggiammo quando la Regione Puglia emanò una legge, innovativa in tutta l’Europa,

che fissava i livelli a 0,4 nanogrammi sul normale metro cubo, sul limite di emissione di diossina. A

che serve una legge che noi abbiamo festeggiato se dopo due anni stiamo dicendo che ancora non

sappiamo quali sono i valori?

Qui c’è un corto circuito politico: o noi siamo in grado di far rispettare le leggi e di far rispettare

i livelli di inquinamento oppure noi, qui, facciamo gli storici e non facciamo i governanti. Siccome

la storia ci ha insegnato che, poi, si scarica sulla pelle dei cittadini di Taranto, o riusciamo ad avere

la capacità di prevenire ed anticipare gli eventi oppure continueremo a fare i commentatori di una

triste storia ambientale per la nostra città.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Capriulo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere D’Eri. Prego.

D’ERI. Grazie, Presidente.

Anche Italia dei Valori preannuncia il suo voto favorevole alla mozione. Mi sembra di capire che

sia stata accolta la proposta di aumentare l’organico. Mi dà conferma, Presidente? Nel documento è

stato inserito di potenziare l’organico dell’ARPA.

PRESIDENTE. Al punto n. 9. Confermato.

D’ERI. Okay.

Facendo riferimento a quanto si diceva poc’anzi, dopo l’intervento dell’assessore e dell’ingegner

Ciaccia, qualora dovessero essere riconosciuti in maniera ufficiale, in maniera definitiva i livelli di

inquinamento, i picchi di diossina, va da sé che il Consiglio comunale si attiverà necessariamente su

quelle che saranno le risultanze. Quindi, inserire un ulteriore punto in cui si dice che, quando

saranno noti questi dati, il Consiglio comunale si attiverà credo sia abbastanza scontato e ovvio.

Per questi motivi, sicuramente è accettabile e va votata favorevolmente la mozione così come

scritta.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cotugno. Ne ha facoltà.

COTUGNO. Grazie, signor Presidente.

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Il voto del Gruppo è sicuramente favorevole alla mozione, che viene completamente condivisa

dall’intero Consiglio comunale. Non si può pensare di fare una mozione (mettiamoci tutti assieme e

vediamo di condividerla) e, poi, se il pezzo non mi piace, lo casso. Soprattutto quando la buttiamo

sulla politica e la buttiamo sulle competenze, ognuno di noi qui, per propria sponda, ha i propri

riferimenti, che sono sulla Regione e sul Governo.

Di conseguenza, sminuire tutte le operazioni a un’operazione solo e soltanto sul Comune di

Taranto mi sembra fuori luogo, se vogliamo fare il bene di Taranto. Forse sarebbe bene che, sì, così

come chiudiamo quella mozione, ci attivassimo per difendere il nostro territorio, ma sarebbe bene

che ognuno di noi per propria sponda, nei livelli naturali di confronto... Il controllo su ISPRA e

ARPA non dipende dal Comune di Taranto, ma dipende dalla Regione Puglia. Ben venga la

richiesta di portare una specificità dell’ARPA sul nostro territorio, quindi un potenziamento. Noi,

come democratici e progressisti, abbiamo già chiesto in una mozione che vengano rinvigorite le

nostre forze di tecnici sul territorio.

Se tutti ci mettiamo a fare i tecnici quando non lo siamo non facciamo un buon servizio alla

nostra città. Proviamo una volta tanto a raggiungere e a comprendere gli indirizzi. Come ho detto

nel mio articolo 11, non guardiamo solo e soltanto dietro l’angolo...

PRESIDENTE. Consigliere Cotugno, per dichiarazione di voto, per favore.

COTUGNO. ...un attimino più in là.

Inviterei la consigliera Ambrogi Melle, se non vuole che si bocci la sua mozione quando

l’abbiamo condivisa e riteniamo che sia giusto, così come ha detto il consigliere Laruccia, chiuderla

in quel modo... Quello possiamo fare come Amministrazione. Altrimenti, rischiamo di bocciare la

sua e di approvare la stessa con la mediazione dell’intero Consiglio.

La invito – e invito anche il consigliere Capriulo e il suo Gruppo, a questo punto − a guardare

nella complessità la mozione, guardarla per...

PRESIDENTE. Consigliere Cotugno, per favore.

COTUGNO. Trova la condivisione di tutti.

PRESIDENTE. Siamo in dichiarazione di voto. Abbiamo chiuso...

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COTUGNO. Presidente, lei mi deve dire su cosa mi sta chiedendo la dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. La fase del dibattito l’abbiamo conclusa. Adesso siamo in dichiarazione di voto.

COTUGNO. Forse avremmo dovuto votare gli emendamenti...

PRESIDENTE. Non ci sono emendamenti. Questa è una mozione.

COTUGNO. ...così non avremmo fatto discussione.

PRESIDENTE. Non ci sono emendamenti. Questa è una mozione. Non è una proposta di

delibera. La mozione è proposta dalla consigliera.

Consigliere Cotugno, ti prego. Questa è una mozione che può essere modificata con il parere

della proponente. La proponente per alcune cose ha detto “sì” e per una cosa ha detto “no”. Su

questa cosa su cui ha detto “no” ha visto una dichiarazione del consigliere Laruccia, il quale si

asterrà per questo motivo; ma è una dichiarazione di voto, non è una dichiarazione per modificare la

proposta. È una mozione, non è una proposta di delibera.

La parola al Consigliere Cataldino. Prego.

CATALDINO. Presidente, parto da un presupposto. Ferma restando la condivisione del tema, a

fronte di quanto relazionato dall’ingegnere Ciaccia, il quale ci ha parlato della complessità delle

attività di indagine da parte di ISPRA e ARPA, io mi sarei aspettato − ed è per questo che ho

perplessità − che l’ordine del giorno (noi spesso facciamo e votiamo ordini del giorno che poco

hanno a che fare con le competenze di questa Assise) venisse asciugato.

Il tema reale è il rapporto tra la gestione commissariale dell’ILVA e la città, è la mancanza di

informazione. Tra la gestione dei Riva, tranne una breve parentesi che attribuisco alla volontà del

commissario Ronchi di avere effettivamente una relazione con la città, tra la gestione Riva – dicevo

− e l’attuale gestione commissariale non c’è stata alcuna differenza nel rapporto con la città.

L’informazione a questa città e a questa Assise non viene resa.

Con questo ordine del giorno, noi avremmo dovuto ribadire e chiedere con forza, perché

irrinunciabile, un’azione di trasparenza da parte della nuova gestione commissariale dell’ILVA. Se

quei commissari sono stati posti alla gestione dell’azienda in una visione esclusivamente

aziendalista, quindi in continuità con la passata proprietà, senza tenere conto delle ripercussioni

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ambientali e sanitarie sul territorio della produzione di quell’azienda, credo che questo Consiglio

non ci possa stare, che questa Amministrazione non ci possa stare. È questo, secondo me, che noi

dobbiamo chiedere con forza, ed è per questo che dico che, nonostante il tema sia condivisibile, io

voterò – l’astensione non la comprendo − contro questo ordine del giorno, perché mi pare un ordine

del giorno pleonastico rispetto al tema specifico, visto che dobbiamo attendere i dati, e che non

coglie il reale aspetto del problema.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cataldino.

Consigliere Renna, lei ha già intervenuto.

Al posto del Capogruppo? Prego.

RENNA. Signor Presidente, colleghi consiglieri, ho ascoltato quest’ultimo intervento di Gianni

Cataldino e condivido in parte la sua impostazione. Effettivamente, quando abbiamo chiesto alla

consigliera Ambrogi Melle di discuterne in Commissione, di sviscerare e di avere collaborazione da

parte di tutti i Gruppi, ciò non è stato fatto. Nel momento in cui noi abbiamo chiesto di non darci

pronto un piatto, ma di collaborare... Mi spiego meglio. Ognuno di noi voleva dare il suo contributo

per...

Consigliera, lei sempre deve parlare? Deve stare zitta, sennò mi disturba quando parla. Grazie.

Dico le bugie adesso? Io sono Pinocchio. Per favore!

Presidente, vogliamo far stare zitta la consigliera, per favore? Grazie.

Nel momento in cui ci si presenta un piatto pronto, soprattutto un piatto dove non ci sono tutti gli

ingredienti che effettivamente spettano al consigliere comunale per fare un provvedimento e per

condividerlo in Consiglio comunale... Ciò che Cataldino ha detto poco fa e ciò che ha detto il

consigliere Cotugno. Però, il principio del documento presentato dalla consigliera io lo condivido.

Quindi, devo dare atto che la prossima volta, quando si discuterà, caro consigliere, in Commissione

non si porterà una cosa già preparata, ma si chiederà la condivisione e il contributo di tutti.

PRESIDENTE. Consigliere Renna, la dichiarazione di voto.

RENNA. La dichiarazione di voto − devo arrivare al nocciolo, ecco perché le ho fornito questa

spiegazione − è favorevole, considerato il fatto che il Gruppo conservatori e riformisti non è mai

stato contro un ordine del giorno a favore della città di Taranto. Noi voteremo, proprio per questa

motivazione, questo ordine del giorno.

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Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Renna.

Non ho altri interventi per dichiarazione di voto.

Vediamo il pannello, la televisione... Come lo chiamate? Pannello, monitor? Monitor.

Prepariamoci per la votazione.

L’ho detto due volte. Per due volte ho letto i due periodi cassati e il punto ammesso, ossia il

punto n. 9, relativo al potenziamento del personale ARPA. Per il resto, è tutto uguale. Va bene?

Stiamo votando la mozione.

Sì. Mario Laruccia aveva proposto di cassare due capoversi, che sono stati cassati su

autorizzazione della consigliera Ambrogi Melle, e aveva chiesto di inserire un punto in cui si

impegnava il Consiglio comunale, cosa non ammessa dalla consigliera Ambrogi Melle. Per cui, non

è stata inserita.

Come vedete, stanno inserendo anche i nomi. Quindi, hanno risolto il problema che aveva,

giustamente, sollevato il consigliere Renna prima e Capriulo dopo. Siamo ventuno presenti.

Perfetto.

Chi è a favore della mozione schiacci “più”. Chi è a favore? Inserisce i nomi. Chi si astiene? Chi

è contrario? Manca un voto. Gigante, non hai votato. Va bene, consigliere Renna? Così si vede chi

non ha votato. Ti è piaciuto? Perfetto. È chiusa la votazione.

La mozione è approvata.

Mozione avente ad oggetto: “Corte d’Appello”

PRESIDENTE. Passiamo al punto successivo, il n. 6): «Mozione avente ad oggetto: “Corte

d’Appello”».

Io ho presentato questa mozione – ovviamente, è aperta a chi vuole presentarla − perché entro il

31 marzo di quest’anno si esauriva la fase istruttoria dell’onorevole Vietti, che avrebbe, poi,

proposto al Ministro di grazia e giustizia le modifiche. Il Ministro Vietti ha inteso cassare le Corti

d’Appello, tra cui Lecce (quindi, chiaramente, la sezione distaccata di Taranto). Io chiedevo al

Sindaco di provare a interloquire con il Ministro di grazia e giustizia, al quale spetta l’ultima parola

da esprimere per poter decidere la vita o la morte delle Corti d’Appello nel territorio italiano.

Quindi, era un tentativo per riprendere la questione. Non c’è bisogno di leggerla. Questo è il

contenuto. Ci sono interventi? Non ci sono interventi.

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Interventi per dichiarazione di voto? Non ci sono interventi per dichiarazione di voto.

Guardiamo il video? Mozione al puto n. 6). Prepariamoci per la votazione. Un attimo,

l’ingegnere deve attivare... Qui ogni tanto manca la connessione. C’è un corto circuito gigante al

centro. Siamo pronti. Ci dovete attivare la votazione. Okay. Attiviamoci per la votazione. Omino

blu. Ne mancano ancora due. Ne manca uno. Diciassette. Ne manca uno.

No, non c’è Spalluto. Diciassette presenti in aula. Okay.

Chi è a favore schiacci “più”. Sedici voti a favore. Manca Laruccia. Okay. Diciassette voti a

favore. La mozione è approvata.

Ordine del giorno avente ad oggetto: Piano di riordino ospedaliero regionale

Ordine del giorno avente ad oggetto: Predisposizione di un tavolo tecnico congiunto tra gli

operatori interessati

PRESIDENTE. Passiamo al punto successivo.

Per quanto riguarda i punti nn. 7) e 8), volevo invitare i proponenti a rinviare queste proposte. Mi

è stata presentata ieri una richiesta di convocazione di Consiglio comunale monotematico sullo

stesso argomento, ossia il Piano di riordino sanitario.

Siccome l’argomento è di interesse comune, soprattutto di un interesse rilevante e particolare per

i nostri concittadini, ma non solo, perché riguarda l’intera Provincia ionica, probabilmente sarebbe

opportuno fare qualche incontro preliminare sull’argomento per coinvolgere tutte le forze politiche

e ragionare sul tema. Il mio invito ai proponenti è quello di rinviare i punti nn. 7) e 8).

Ci sono osservazioni da parte dei proponenti? Il consigliere Capriulo ha chiesto di intervenire.

Ne ha facoltà.

CAPRIULO. Presumo che sia anche l’informazione che abbiamo letto questa mattina dalla

stampa. Abbiamo visto già dichiarazioni di attacco al Piano di riordino ospedaliero. Per la verità, ho

letto tutto e il contrario di tutto. Siamo nel gioco di parte e controparte, come ho detto all’inizio, e lo

si diceva anche nella conferenza stampa che si è tenuta ieri.

A questo punto, siccome facciamo politica, caro Presidente, io sono disponibile al ritiro, però

voglio vedere la richiesta di Consiglio comunale monotematico. Ho bisogno della copia e delle

sottoscrizioni di questo Consiglio comunale monotematico prima di decidere.

PRESIDENTE. Questa è la copia che ho io. Te la do. Magari, poi, me la restituisci.

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Ha chiesto di intervenire il consigliere D’Eri. Ne ha facoltà.

D’ERI. Se il consigliere Capriulo ritiene sufficiente quello che sta leggendo, vorrei chiedere

l’anticipo dal punto n. 14) al punto n. 19).

PRESIDENTE. Un attimo solo, consigliere D’Eri. Abbiamo cose che si fanno velocemente.

Comprendo l’anticipazione, però...

Un punto alla volta. Sì, hai ragione. Perché no, dai?

Consigliere Capriulo, io ti voglio dare la parola, ma ti devi prenotare.

CAPRIULO. Presidente, io non la voglio mettere sul piano procedurale, ma questa non è una

richiesta di Consiglio comunale monotematico. Questa è una mozione. Qui vi è un’elencazione di

richieste rivolte, con affermazioni... Sono quattro pagine. Non è una richiesta di Consiglio comunale

monotematico. È una mozione che, poi, rinvia a una richiesta di convocazione di Consiglio

comunale.

PRESIDENTE. Loro mi hanno depositato il titolo allegando il testo. Io sono d’accordo,

attenzione.

CAPRIULO. Dobbiamo fare approfondimenti e dobbiamo ragionare. Chi non è d’accordo? Qui

sono già scritte le considerazioni, nella mozione che abbiamo depositato.

Siccome noi facciamo politica, se qui il discorso è di condizionare l’attività del Consiglio a

prescindere, c’è una maggioranza. La maggioranza facesse la maggioranza, se ha i numeri, e

governasse. Questo è un metodo assolutamente scorretto, dal mio punto di vista.

PRESIDENTE. Consigliere Capriulo, a me la richiesta di convocazione è stata depositata con un

testo allegato.

Io sono d’accordo. C’è un testo allegato. Per come mi è stato presentato, voleva essere una base

di lavoro. Mi hanno chiesto di ragionare su questo argomento.

Come volete. Per quanto mi riguarda, se devo andare avanti, vado avanti. L’oggetto è la

convocazione di un Consiglio comunale monotematico. Io le firme le ho. Effettivamente, c’è un

testo allegato che credo volesse essere una base di lavoro, una proposta. Se non li volete ritirare, io

vado avanti.

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Consigliere Capriulo, ditemi che cosa devo fare. La richiesta di rinvio io l’ho proposta. Siccome

ho due...

No. Quale anticipo? Stiamo trattando un argomento, vi prego.

Posso procedere? Se i proponenti...

Sì, l’ho chiesto ai proponenti di entrambe. Un attimo, c’è il consigliere Vietri prima.

Sì, hai ragione. Non mi faceva tornare indietro.

VIETRI. Giusto per andare avanti, Presidente, qui non si comprende se è un ordine del giorno

(perché non c’è scritto “ordine del giorno”) e non si comprende se è una mozione (perché non c’è

scritto “mozione”).

Nella fase conclusiva, si legge: “I sottoscritti Gruppi consiliari chiedono la convocazione di un

Consiglio monotematico sul Piano di riordino sanitario”. Lo chiedono a chi? Alla Conferenza dei

Capigruppo? Al Consiglio comunale?

Va bene.

Presidente, le ricordo che su una precedente richiesta di una convocazione di Consiglio

comunale lei ebbe a dire, in quest’aula, che non esiste il Consiglio comunale monotematico. Questa

è l’ennesima prova che, a seconda dei proponenti, si adotta un sistema o un altro. Tant’è che lei

iscrisse il nostro punto, su sottoscrizione di sette consiglieri, all’ordine del giorno nella seduta

successiva.

Ad ogni modo, fateci capire di che cosa si tratta. Dopodiché, ci esprimeremo.

PRESIDENTE. Questa cosa è opportuno che io la chiarisca. Innanzitutto, a me viene fatta una

richiesta di Consiglio comunale monotematico. Io non entro nel merito della richiesta.

Per quanto riguarda il mio parere sulla convocazione di Consigli comunali monotematici, io mi

sono espresso dal primo momento in questi termini: a prescindere dall’argomento, ero contrario per

motivi di economicità. Non è che io non ho mai consentito la convocazione di un Consiglio

comunale monotematico. Tra l’altro, dobbiamo fare la Conferenza dei Capigruppo su questo

argomento. Io non ho detto che si fa il Consiglio comunale. La richiesta è di svolgere un Consiglio

comunale monotematico, come ne sono arrivate altre.

Io rimetterò all’attenzione della Conferenza dei Capigruppo se vogliamo trattare l’argomento

insieme ad altri per questioni di economicità o se vogliamo dare una rilevanza diversa

all’argomento. Io non ho deciso niente. Al momento, questa è una semplice richiesta protocollata

ieri e intestata a me. L’oggetto è: “Convocazione Consiglio comunale monotematico, Piano di

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riordino sanitario”. Ci sono le firme dietro. Per quanto mi riguarda, ai sensi dell’articolo 39, comma

2, mi viene fatta questa richiesta.

Io vi ho fatto un invito: volete trattare gli argomenti tutti insieme? Penso sia sano ragionare in

questa maniera, visto che il Piano di riordino ospedaliero riguarda tutte le forze politiche, ma anche

le “non forze politiche”, i movimenti, per trattare un argomento verso il quale tutti dovremmo

essere sensibili. Io ho fatto un appello. Se volete accoglierlo lo accogliete. Diversamente, procedo

con i lavori. Basta. Solo questo.

Consigliere Azzaro, prego.

AZZARO. Giusto per chiarire. È una semplice richiesta di Consiglio monotematico sulla

questione. Abbiamo proposto un testo che – come abbiamo detto ieri − è aperto a qualsiasi

contributo, quindi ad altre mozioni presentate.

Anzi, abbiamo auspicato – è stato detto anche in conferenza stampa – che, così come è stato fatto

in Consiglio regionale, con il contributo... Sono stati presentati emendamenti da parte di tutti i sette

consiglieri regionali, quindi svestendosi dalle proprie casacche di partito. Sono stati prodotti

emendamenti congiunti. Auspichiamo che ciò lo si possa fare anche in Consiglio comunale. Quella

è solo una base di partenza aperta al contributo di tutti che affronteremo nei prossimi giorni.

Al termine, vi è scritto: “Richiesta di Consiglio comunale”. Nulla di più.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Azzaro.

Ho iscritti i punti nn. 7) e 8). Se non ho osservazioni da parte dei proponenti, li rinviamo insieme

all’argomento che abbiamo testé trattato per elaborare un unico documento, sperando che su questi

argomenti si trovi l’unità, ci sia condivisione.

Ci sono osservazioni? Il consigliere Spalluto ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.

SPALLUTO. Grazie, Presidente.

La mozione presentata riguarda la situazione del riordino sanitario nella Provincia di Taranto.

Senza entrare nel merito, io ho presentato una mozione e ho chiesto agli altri Gruppi di prenderla in

considerazione e di sottoscriverla. Da qui è emersa la proposta di fare un Consiglio monotematico

sull’argomento, per dare più forza. Si è chiesto il coinvolgimento delle categorie dei sanitari. A quel

punto, possiamo sviscerare bene l’intero argomento relativo alla sanità e mettere insieme le forze

unitarie in quella sede per potenziare la sanità a Taranto.

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Io ho registrato anche il solito protagonismo di qualcuno che voleva far passare questa idea della

sanità come fosse solo di qualcuno e non di tutti. Siccome il bene comune deve sempre prevalere,

nell’interesse della città, credo che quella possa essere un’occasione in cui, con forza e con il

coinvolgimento, soprattutto, delle categorie, poterci far ascoltare dalla Regione Puglia per il

potenziamento di Taranto.

Non è solo un problema sanitario, dell’emergenza legata ai danni dell’inquinamento. Il problema

è che Taranto è messa da parte sotto l’aspetto dei posti letto della sanità e del finanziamento

nell’ordinaria amministrazione.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Spalluto.

Il consigliere Brunetti ha chiesto di intervenire? L’appello era ai sottoscrittori...

L’appello era di fare un unico dibattito. Se posso ritenerle ritirate, andiamo avanti con il punto n.

9).

Prego.

D’ERI. Pensavo di averlo già detto prima. Siccome non siamo ancora entrati, io avevo chiesto di

anticipare i punti dal n. 14) al n. 19) del Consiglio.

PRESIDENTE. È una proposta di anticipazione dei debiti fuori bilancio.

Ci sono interventi? No.

Interventi per dichiarazione di voto? Neanche.

Visualizziamo il pannello. Anticipazione dei punti dal n. 14) al n. 19). Pronti con il monitor?

Prepariamoci per la votazione. Siamo in diciotto in aula. Chi è a favore? Chi si astiene? Chi è

contrario? Okay. La votazione è effettuata. Undici voti a favore.

L’anticipazione è approvata.

Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1 lett. A) del D.Lgs. 18/08/2000, n.

267, derivanti da sentenza esecutiva emessa dal Tribunale di Taranto – sezione Lavoro nei

confronti del Comune di Taranto. – Importo totale € 1.152,15=

PRESIDENTE. Punto n. 14): riconoscimento debiti fuori bilancio per 1.152 euro.

Ci sono interventi sull’argomento? Ingegnere, siamo in dibattito. Okay.

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D’ERI. Su questo punto, chiedo che venga inserito nella proposta di delibera che tale debito fuori

bilancio venga sottoposto all’OIV, in quanto noi facciamo proprie le osservazioni del Collegio dei

revisori, che vado a leggere: “Il Collegio dei revisori ha rilevato che dalla proposta in oggetto,

nonostante le spese del CTU fossero conosciute e poste a carico del Comune con la sentenza del

Tribunale 4535, la direzione della Polizia municipale ha omesso di considerarle sia nella proposta

oggetto di delibera di Consiglio comunale n. 18 − quindi, noi abbiamo già deliberato su questo

debito fuori bilancio il 2 marzo 2015; noi lo abbiamo già riconosciuto – e ha già riconosciuto il

debito per sorte capitale ed interessi anche nella successiva proposta oggetto di delibera di

Consiglio comunale 215/2015 a seguito di assegnazione delle somme pignorate in favore del

ricorrente della sorte capitale. Tale comportamento omissivo è certamente causa di ulteriori aggravi

di oneri e spese a carico dell’ente relativi a spese legali, oneri per ordinanze di assegnazione”.

Presidente, la Commissione che io presiedo ha avuto... Forse ci sarà qualche record da battere e

io verificherò se ci sono altri Consigli comunali che hanno deliberato tutti i debiti fuori bilancio che

ha fatto il Comune di Taranto. Abbiamo una specie di record. Questo non esime le singole direzioni

a moltiplicare i debiti fuori bilancio anche quando questi sono certamente evitabili. Per questo

debito fuori bilancio sarebbe bastato − come dice il Collegio dei revisori − che nella proposta di

delibera avessero già inserito gli eventuali ulteriori interessi. In quel modo, noi non avremmo avuto

questo ulteriore aggravio di spese.

Credo sia giunta al termine questa pazienza. Le varie direzioni si devono attivare. Ci viene detto,

come Consiglio comunale: “Se non ottemperate, questa scade e paghiamo gli oneri”. Noi ci

attiviamo − però le direzioni non si attivano − a regolarizzare quanto già deliberato dal Consiglio

comunale. Le proposte sono sempre carenti di ulteriori aggravi di spese e noi andiamo a deliberare

pensando che i tecnici abbiano fatto i tecnici. Più di qualche volta in Commissione noi ci

sostituiamo ai tecnici, ai dirigenti o ai funzionari, per errori − a volte anche banali – di importi, per

errori di calcolo, per errori facilmente evidenziabili, come è già accaduto in passato.

In questo caso, ritengo opportuno, visto il duro attacco che fa il Collegio dei revisori,

stigmatizzare questo andazzo e far intervenire l’organo interno che fa la valutazione (l’OIV), in

modo tale che queste migliaia di debiti fuori bilancio che noi andiamo ad affrontare siano almeno

limitate, qualora vi siano possibilità di fare delibere complete ed esaustive e non di proporre per lo

stesso debito tre proposte di delibera.

Grazie.

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PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri.

Ci sono altri interventi? C’è una proposta di emendamento? Prego.

D’ERI. Di sottoporre e di inserire, prima delle considerazioni finali, che questo debito fuori

bilancio venga sottoposto all’OIV per le eventuali responsabilità delle direzioni coinvolte.

PRESIDENTE. Consigliere D’Eri, ci stavamo confrontando con il Segretario generale. È arrivata

una nota della Polizia municipale, a firma del comandante, che viene inoltrata al Collegio dei

revisori, al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al Segretario generale, al dirigente direzione

finanza e al dirigente risorse umane: “Riconoscimento debito fuori bilancio derivante da sentenza”,

eccetera. “Con riferimento al pervenuto parere espresso dal Collegio dei revisori dei conti del

Comune di Taranto inerente alla delibera di Consiglio comunale n. 11 del 08.03.2016 della

direzione risorse umane, per il riconoscimento del debito fuori bilancio derivante da sentenze del

Tribunale di Taranto, Sezione lavoro, corre l’obbligo di precisare quanto segue: la scrivente

direzione, con nota protocollo 88 del 09.09.2015, restituiva atto di precetto per gli oneri di CTU alla

direzione affari generali in quanto non di competenza, giusta indicazione del Segretario generale

prevenuta con lettera protocollo ‘tot’ del 20 aprile 2015. Con lettera protocollo ‘tot’ del 30

settembre 2015 si restituiva all’Avvocatura comunale l’atto di pignoramento presso terzi

consequenziale alla predetta intimazione, auspicando inutili lungaggini su questioni relative al

contenzioso del lavoro la cui materia è da iscriversi ad altre direzioni.

Il Segretario generale condivideva il contenuto della succitata inviando indicazione

all’Avvocatura con nota prot. del 01.10.2015.

Infine, nel merito dell’ordinanza di assegnazione somme del tribunale di Taranto, richiamando le

indicazioni fornite dal Segretario generale, si informava la direzione risorse finanziarie che ogni

competenza derivante da contenzioso con personale dipendente non poteva essere ascritta alla

direzione PM. Tanto si comunica sulle presunte omissioni imputate alla direzione Polizia

municipale auspicando una rettifica del parere oggettivato”.

Questa è la nota...

12 aprile, che alleghiamo alla delibera.

Sì, va bene. La sua proposta è a prescindere. Era per comunicare al Consiglio…

D’ERI. Sono sempre direzioni. Quindi, se non è la Polizia municipale sarà la direzione risorse.

L’oggetto della sottolineatura da parte della Commissione non cambia. Le direzioni si devono

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attivare e devono anche collaborare tra di loro, perché se la direzione Polizia municipale riceve per

sbaglio qualcosa dall’Avvocatura e se la tiene quando invece deve essere data alle risorse umane,

anche la direzione Polizia municipale dovrà essere tempestiva in questa comunicazione.

Presidente, nella macchina amministrativa ci inceppiamo in più di qualche occasione –

l’abbiamo già detto diverse volte – proprio perché bisogna correre dietro alle direzioni e dietro ai

tecnici. Approfittiamo del parere del Collegio dei revisori per stigmatizzare che tutte le direzioni

coinvolte o in altri debiti fuori bilancio devono fare il loro lavoro.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei, consigliere D’Eri.

Il punto lo inseriamo al punto 10). Di conseguenza, il punto n. 10) diventa il n. 11).

Pertanto, il punto 10) è: “Di trasmettere il presente atto all’OIV per le valutazioni di competenza

unitamente alla nota protocollo 60663 del 12.04.2016 della Polizia municipale”. Il parere è già

allegato. È obbligatorio.

Ci sono interventi? Invito i signori consiglieri ad accomodarsi per favore. Ci sono interventi?

Votiamo prima l’emendamento.

Dobbiamo votare l’emendamento del punto n. 14). È soltanto in questa fase. Stanno modificando

il sistema. Poi sarà più facile. Siamo pronti per la votazione. Prepariamoci per la votazione. Siamo

in diciotto in aula. Mancano tre persone. Manca un votante. Manca un votante. Siamo diciannove

adesso. È entrato il consigliere Cataldino. Chi a favore dell’emendamento? Dodici. Chi si astiene?

Sette. L’emendamento è approvato.

Votiamo ora il provvedimento così come emendato. Guardiamo il monitor. Punto n. 14). Per i

prossimi debiti fuori bilancio votiamo per alzata di mano. Prepariamoci per la votazione.

Diciannove siamo. Ne manca uno. Chi è a favore? Chi si astiene? Chi è contrario? Tredici voti a

favore, quattro contrari, due astenuti. Il provvedimento è approvato.

Approviamo l’immediata eseguibilità per alzata di mano. Chi è a favore alzi la mano. Tredici.

Chi si astiene? Due astenuti: Renna e Cannone. Chi è contrario? Quattro contrari: Di Giovanni,

Ambrogi Melle, Capriulo e Venere. Il provvedimento è approvato.

Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1, lett. A) del D.Lgs 18/08/2000, n.

267 derivanti da sentenze esecutive emesse da vari giudici nei confronti del Comune di

Taranto. – Importo totale € 10.520,73

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PRESIDENTE. Votiamo il punto numero 15): Riconoscimento debiti fuori bilancio per €

10.520,73.

Non ci sono interventi. Interventi per dichiarazione di voto neanche.

Pongo in votazione la proposta. Chi è a favore alzi la mano. Tredici voti a favore. Chi si astiene?

Due astenuti: Renna e Cannone. Chi è contrario? Quattro: Di Giovanni, Ambrogi Melle, Capriulo e

Venere.

Votiamo l’immediata eseguibilità? Chi è a favore alzi la mano. Chi si astiene? Chi è contrario?

Votazione come prima.

Il punto è approvato.

Art. 194 comma 1 lett. A) del D.Lgs. n. 267/2000 – Riconoscimento debito fuori bilancio,

derivanti dalle sentenze n. 2864/2015 – 2654/2015 – 2651/2015 – 2653/2015 – 2814/2015 emesse

dalla Commissione Tributaria Provinciale nei confronti del Comune di Taranto. € 306,88

comprensivi di IVA e di oneri previdenziali

PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 16).

Il consigliere D’Eri ha chiesto di intervenire.

D’ERI. Giusto per la stenotipia, chiedo di raccogliere le osservazioni e raccomandazioni del

Collegio dei revisori dove si evince che vanno applicate le sanzioni al minimo edittale. Si invita la

direzione tributi e controllo partecipato ai sistemi informatici a voler verificare qualora ci fossero

delle somme a credito dell’ente e nell’eventualità a provvedere alle attività necessarie per

incassarle.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere d’Eri. Ci sono altri interventi? No. Ci sono interventi per

dichiarazione di voto? No. Guardiamo il monitor. Prepariamoci per votare. Ne manca uno.

Chi è a favore? Chi si astiene? Chi è contrario? Collega Venere, deve votare. Tredici a favore,

quattro contrari e due astenuti. Il provvedimento è approvato.

Votiamo per alzata di mano l’immediata eseguibilità. Chi è a favore alzi la mano. Tredici voti a

favore. Chi si astiene? Due astenuti: Renna e Cannone. Chi è contrario? Quattro: Di Giovanni,

Ambrogi Melle, Capriulo e Venere.

Il provvedimento passa, come nella votazione precedente.

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Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1, lett. A) del D.Lgs n. 267/2000

derivanti da sentenze esecutive emesse da vari giudici nei confronti del Comune di Taranto.

ADEMPIMENTI. Differenza spese CTU – Atti di Precetto e Pignoramento – Importo €

1.190,46

PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 17).

Il consigliere D’Eri ha chiesto di intervenire.

D’ERI. Come nel precedente, per la stenotipia, vanno stigmatizzate le osservazioni che fa il

Collegio dei Revisori che non può esimersi nel rilevare l’aggravio di spese a carico dell’ente per atti

di precetto e pignoramento causati dai ritardi con i quali vengono effettuati i pagamenti che ne

scaturiscono dalle sentenze. Si invita, quindi, l’ente ad attuare ogni iniziativa utile che consenta il

rispetto nei tempi di liquidazione di pagamento.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere d’Eri. Ci sono altri interventi? No. Ci sono interventi per

dichiarazione di voto? No. Guardiamo il monitor. Prepariamoci per la votazione. Non c’è

emendamento. Era solo una stigmatizzazione. Ha ribadito il concetto il consigliere d’Eri. Siamo

diciotto in aula. Manca un votante. Schiacciate tutti l’omino blu. Siamo diciotto. Manca un votante.

Chi è a favore? Dodici a favore, quattro contrari, due astenuti.

Il provvedimento è approvato.

Votiamo per alzata di mano l’immediata eseguibilità. Chi è a favore alzi la mano. Dodici voti a

favore. Chi si astiene? Due astenuti. Chi è contrario? Quattro.

Il provvedimento passa, come nella votazione precedente.

Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1, lett. A) del D.Lgs n. 267/2000

derivanti da sentenze esecutive emesse da vari giudici nei confronti del Comune di Taranto.

ADEMPIMENTI SENTENZE. – Importo € 26.860,86

PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 18).

Il consigliere D’Eri ha chiesto di intervenire.

D’ERI. Grazie. Anche in questo debito fuori bilancio, perché purtroppo la Commissione li deve

leggere, quindi a prescindere da qualche consigliere al quale non interessa, si rileva da parte dei

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Revisori, in considerazione soprattutto delle ingenti somme, 12.000 euro che noi paghiamo di danni

per la caduta di un cittadino da un dislivello di 2,2 centimetri. Siccome ci sono anche delle

assicurazioni che si possono fare per questi gravissimi incidenti che sono stati causati al cittadino

che è caduto per un dislivello di 2,2 centimetri, i Revisori chiedevano di poter verificare circa la

possibilità di istituire un’assicurazione che soprattutto per danni che possono essere anche valutati

da periti, non avendo il Comune di Taranto dei periti, perché così ci dice l’Avvocatura…

Presidente, è vero? Era un’informazione. Siccome il Comune è sprovvisto di periti, chiediamo se

possiamo valutare l’ipotesi di rivolgerci a compagnie di assicurazione in modo tale che qualsiasi

cittadino che cade da un dislivello di 2,2 centimetri, di 2 centimetri di dislivello dal marciapiede

all’asfalto possa essere risarcito dall’assicurazione e non dal Comune.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri. Mi dà la possibilità di informare il Consiglio. Ne

parlavamo con il Segretario. Abbiamo avviato con gli uffici affari generali, con il servizio affari

legali, un iter per individuare la possibilità, con procedura di evidenza pubblica, di avere un perito

di parte del Comune di Taranto che ci tuteli soprattutto in questi particolari episodi. Non è il primo.

Questa volta parliamo di 2,2 centimetri. L’altra volta parlammo di una ragazza che ebbe una

torsione della colonna vertebrale con doppio arrotamento e giro in alto, e arrivammo a cifre di oltre

40.000 euro se non ricordo male. Ci sono stati anche altri casi di buche…

Stavo dicendo, consigliere Cannone, che pure lei che è addetto ai lavori, perché stando nell’ASL

conosce gli argomenti e quindi deve comprendere anche lei, con la sensibilità che la

contraddistingue, posso dimostrarlo e attestarlo, che molto spesso le persone si fanno male e vanno

pagate. Poi ci sono le persone invece che si fanno poco male e che vengono pagate di più di quelle

che si fanno male. Noi per una questione di coerenza, per essere definiti dei corretti amministratori,

vogliamo fare le cose per bene e quindi diamo a Cesare quello che è di Cesare e al collega Capriulo

quello che è del collega Capriulo. Ho nominato Capriulo per dire un consigliere qualsiasi. Potevo

dire pure Azzaro.

Stavo dicendo, consigliere Cannone, che dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare. Siccome

quando si fanno male persone che ricevono danni vanno giustamente pagate e quando si fanno male

persone che non ricevono danni vanno pagati di meno dobbiamo nominare dei periti che tutelino

l’Amministrazione comunale. Non tutela noi, tutela le tasche dei cittadini perché noi sappiamo che

l’Amministrazione comunale basa… Però, accomodatevi. Io stavo raccontando al consigliere

Cannone… Accomodatevi. Significa mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Siccome noi siamo

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contrari, non siamo negligenti.

Grazie, consigliere Cannone. Se non ci sono altri interventi, passerei alle dichiarazioni di voto.

Non ce ne sono. Passiamo, quindi, alla votazione. Se per favore, vi accomodate. Prepariamoci per la

votazione. Digitiamo il tasto blu. Fuori dal microfono non è possibile parlare. Siamo diciannove in

aula? No, diciotto. Chi è a favore schiacci il “più”. Chi si astiene? Siamo diciotto. Manca un voto.

Collega Nistri, deve votare. Tredici voti a favore, tre contrari e due astenuti. Il provvedimento è

approvato.

Votiamo per l’immediata eseguibilità. Alziamo le mani. Tredici voti a favore. Chi si astiene?

Due. Contrari? Tre. Il provvedimento è approvato.

Riconoscimento debito fuori bilancio nei confronti della Società Green Network SpA, per

conguagli su fornitura energia elettrica effettuata nell'anno 2007-2008, a seguito di sentenza

del Tribunale di Roma. Importo € 102.177,35.

PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 19).

Ci sono interventi? No. Ci sono interventi per dichiarazione di voto? No. Guardiamo il monitor.

Prepariamoci per votare il punto n. 19). Ci sono delle persone che ancora non si sono iscritte a

votare. Scusate, manca una persona ancora. Chi è a favore schiacci il “più”. Chi si astiene schiacci

la “x”, chi è contrario il “meno”. Due voti ancora. Mancano Laruccia e Cannone. Tredici a favore,

tre contrari e due astenuti.

Votiamo l’immediata eseguibilità. Chi è a favore alzi la mano. Tredici voti a favore. Chi si

astiene? Due. Contrari? Tre. Votazione come prima. Il provvedimento è approvato.

Ordine del Giorno avente ad oggetto: Verità per Giulio Regeni

PRESIDENTE. Torniamo al punto n. 9) “Ordine del Giorno avente ad oggetto: Verità per Giulio

Regeni”. Ci sono interventi sull’argomento?

Il consigliere Renna ha chiesto di intervenire. Prego, ne ha facoltà.

RENNA. Siccome è presente l’assessore Scasciamacchia, per quanto riguarda l’intervento fatto

quando era assente per i servizi sociali, volevo chiedere se mi poteva rispondere, così lasciamo agli

atti tutto e il lavoro non resta a metà.

Grazie.

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PRESIDENTE. È corretto. Abbiamo aspettato l’assessore Scasciamacchia perché c’era stato un

articolo 11 del consigliere Renna, molto sensibile. Magari, se vuole, lo può riassumere. Forse si è

già informato.

RENNA. Grazie, Presidente. Avevo sollevato il problema, caro assessore, per quanto riguarda

quella famiglia che aveva perso una bimba di sei mesi che ha donato gli organi. Il consigliere

Cannone tre mesi fa aveva fatto una richiesta di contributo, però il contributo viene dato a famiglie

che sono bisognose e questa è una famiglia bisognosa. Io, però, avevo formulato al Sindaco una

richiesta, con la firma anche di molti consiglieri comunali, per dare un contributo per sopperire alle

spese che hanno avuto anche durante la sepoltura della bimba. Più che altro chiedevo un

riconoscimento per l’azione fatta, sulla civiltà che oggi viviamo. Purtroppo nessuno capisce e

percepisce il segnale. Aver donato gli organi ha permesso a tre bambini piccoli di vivere meglio. Io

avevo chiesto, come Amministrazione, di donare un gettone per ogni consigliere. Però, purtroppo, il

Regolamento, il Presidente mi diceva, che non lo permette. Avevo chiesto al Sindaco di farsi carico

di questa questione. Vorrei una risposta, se noi possiamo, come Amministrazione comunale, dare

un riconoscimento. Non sarebbe un obolo in sé e per sé, ma proprio un segnale di civiltà. Possiamo

aiutare famiglie indigenti, soprattutto se sono ragazzi disoccupati.

Grazie.

PRESIDENTE. Per completare, il consigliere Cannone ha chiesto di intervenire.

CANNONE. Solo un chiarimento per amore di verità. Ringrazio il mio collega di partito, il

consigliere Renna, per aver sollevato questa cosa, ma io all’epoca chiesi solamente un contributo

per la sepoltura della povera bimba perché la famiglia non riusciva a trovare il denaro per

seppellirla.

PRESIDENTE. Prego, assessore.

SCASCIAMACCHIA. Grazie, consiglieri. Grazie, Presidente. Siamo davanti a una storia

commovente che però ci inorgoglisce, perché una famiglia che dona gli organi della sua bimba è

sinonimo di vita perché in realtà stava poco bene, quindi altri bambini hanno avuto la vita.

Come Amministrazione comunale siamo disposti anche ad andare in Giunta per deliberare un

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ulteriore contributo. Stiamo soltanto attendendo la relazione da parte dell’assistente sociale che ha

curato il caso. Dopodiché sicuramente all’interno della Giunta voteremo favorevolmente.

PRESIDENTE. Grazie.

Andrei avanti velocemente sulle mozioni.

Sull’ordine del giorno avente ad oggetto: Verità per Giulio Regeni darei la parola al consigliere

Cataldino.

CATALDINO. Anche per rispetto a questa Assise e a questo Consiglio, credo sia inutile persino

presentarla una mozione di questo tipo: centoventi Comuni, cinque Regioni, tre Province, non so

quante università e quante associazioni hanno già aderito a questa proposta di Amnesty

International. Quindi, mi pare che il Consiglio comunale, se lo vorrà, sarà l’ennesima prova di

un’attenzione verso una condizione di relazioni in questo momento difficili tra Italia ed Egitto e una

ricerca della verità che diventa oltremodo difficile.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cataldino. Sottoscrivo il suo intervento, perché credo in

quello che ha detto.

Consigliere Cannone, prego.

CANNONE. Naturalmente siamo tutti d’accordo sul fatto che il povero Regeni dovrebbe avere

un minimo di attenzione da parte del Governo italiano. Mi sembra abbastanza ipocrita richiedere la

verità sulla morte di Regeni. Il nostro Premier va dicendo a destra e a sinistra che non accetterà

verità di comodo sulla fine di questo ragazzo, anche l’inutile, e sottolineo inutile, interessamento del

nostro Presidente della Repubblica che fa finta di interessarsi anche in questa occasione con nessuna

enfasi, ma quasi mostrandosi inerme di fronte ai microfoni che lo intervistano su questo argomento.

Il nostro Governo a più riprese continua a fare le fusa ai poteri forti economici che lo circondano

di volta in volta. L’Egitto in questo caso – dopo dirò anche altro – è uno di quei baluardi, visto che

l’ISIS è arrivato in Libia, che all’Italia serve per fermare questa orda criminale che risponde al

nome dell’ISIS.

Faccio mio quello che disse una volta un allenatore di baseball americano, quando qualcuno gli

disse che i suoi giocatori stavano giocando da cani. Lui rispose: “Sì, staranno giocando da cani, ma

sono i miei cani”.

L’ENI ha dei grossi impianti nel delta del Nilo. Ha trovato – scusate se leggo – un enorme

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giacimento offshore con gas da 850 miliardi di metri cubi. Le aziende italiane hanno grossi interessi

in Egitto. Lo stesso Al-Sisi – credo si chiami così il Presidente dell’Egitto – ha dichiarato a più

riprese che nei prossimi anni investirà nell’edilizia italiana 100 miliardi di euro.

L’Egitto ci ha detto prima che è stato un incidente stradale, poi che sono stati i Fratelli

Musulmani, poi che è stata la criminalità comune. Abbiamo avuto dieci, quindici, otto, due verità,

ma nessuna è quella che ci interessa veramente.

Noi sappiamo, e lo sappiamo tutti, perché è stato già appurato e qualcuno in Egitto ha avuto il

coraggio di dire la verità, che Regeni è stato ucciso dal regime.

Ben venga, consigliere Cataldino, il manifesto sul nostro Comune perché è un diritto, prima di

tutto italiano, sapere quello che è successo a Giulio Regeni, però forse un minimo di orgoglio

italiano dovrebbe venire fuori e ricordare che sono quattro anni che i nostri Marò sono in India, e

non vediamo la fine di questa vicenda. Siano dichiarati colpevoli o no, ma l’India si decidesse a dire

che cosa è successo veramente. Noi dobbiamo ritrovare l’orgoglio, e ve lo dice uno che non era

esattamente di quella sponda politica, che permise a Craxi di opporsi a un diktat americano.

Dobbiamo ricordare queste cose.

Dobbiamo riconoscere l’orgoglio italiano, che qualcuno di noi, di volta in volta, dimentica, che

permise a Quattrocchi di dire a quei criminali: “Guardate come muore un italiano”.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cannone.

Ha chiesto di intervenire il consigliere D’Eri. Ne ha facoltà.

D’ERI. Credo che questo non sia tempo sprecato. Non credo che dobbiamo farlo perché l’hanno

fatto già centoventi Comuni. È un tema di stretta attualità. Già l’altra sera una giornalista egiziana

disse di soprassedere oramai sulla questione Regeni sulla quale si sta facendo un caso. Diceva che

era stufa perché c’erano anche degli egiziani che in Europa avevano perso la vita e che per questi

nessuno stava facendo tutto questo clamore e via discorrendo.

Il clamore va fatto. Quindi, ben venga lo striscione, il manifesto, quello che il Comune vorrà

mettere per simboleggiare che anche il Comune di Taranto vuole la verità sul caso Regeni. Troppi

lati oscuri provengono dalla storia dell’Italia al centro del Mediterraneo; troppi giornalisti hanno

visto perdere la loro vita, penso a Ilaria Alpi, penso ad altre vicende piuttosto oscure anche nel

sequestro della Sgrena. Ci sono vari episodi della nostra storia che gridano vendetta perché non si è

giunti mai a una verità. Quindi, in questo caso io credo che noi dobbiamo stigmatizzare, così come

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ha fatto anche nel suo accorato intervento il consigliere Cannone, perché l’Italia deve essere

rispettata. Se lo stesso Regeni viene addirittura preso in Egitto come punto di riferimento per quella

che deve essere la libertà dei diritti sindacali, così come la libertà di espressione più volte stroncata

in regimi semidittatoriali, credo che sia giusto e doveroso farlo a maggior ragione in Italia. Quindi,

ben venga questo ordine del giorno. Vi inviterei, se non è stato già fatto, a predisporre quanto prima

questo striscione e/o manifesto e ad affiggerlo al Palazzo di Città.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri.

Il consigliere Cataldino penso che nel suo intervento volesse essere da stimolo, nel senso che

avremmo dovuto approvarlo prima. Credo che fosse quello l’obiettivo. Voleva dire che dovevamo

farlo prima. Non è così?

Ci sono altri interventi? No. Ci sono interventi per dichiarazioni di voto? No. Prepariamoci alla

votazione. Siamo diciannove. Mancano due voti. Votiamo. Mancano i voti di Spalluto, Venere e

Ambrogi Melle. Diciannove voti a favore.

La mozione è approvata all’unanimità.

Mozione avente ad oggetto: “Deblattizzazione”

PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 10), Mozione avente ad oggetto: “Deblattizzazione”.

Ho presentato questa mozione aperta – ho sentito già l’assessore all’ambiente – perché ho avuto

modo di verificare in via Regina Elena un lavoro fatto dall’Acquedotto Pugliese. Mi hanno spiegato

gli operatori dell’Acquedotto Pugliese che ci sono dei tronchi fognari che sono di collegamento

dalle abitazioni alla condotta principale che a causa dei sotto-servizi sono ceduti.

In queste condotte rotte si formano i nidi delle blatte. Fare la deblattizzazione così com’è fatta,

riconoscendo il merito all’assessore all’ambiente che ha organizzato con le associazioni dei

condomini, l’Acquedotto e l’AMIU interventi congiunti, serve a poco perché poi in questi canali

non si riesce a far andare la sostanza che fa morire le blatte e nello stesso tempo c’è dispersione.

Proponevano, quindi, di intervenire congiuntamente tra Acquedotto Pugliese e Amministrazione

comunale per capire come arginare il problema, perché altrimenti si fanno le deblattizzazioni, ma

sostanzialmente non portano al raggiungimento dell’obiettivo auspicato. Nella mozione chiedevo al

Sindaco o ai suoi delegati, che sono l’assessore all’ambiente e l’assessore ai lavori pubblici, di

organizzare un tavolo tecnico tra i dipendenti, tra i tecnici comunali e i tecnici dell’Acquedotto per

capire come intervenire.

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Loro stanno attivando una serie di ispezioni, una serie di controlli per capire quali sono i tratti

che si sono rotti e ripristinarli.

Il consigliere Renna si è iscritto a intervenire. Prego, ne ha facoltà.

RENNA. Grazie, Presidente. Colleghi consiglieri, ricordo che negli anni 1995-1996 con il

Sindaco Cito si faceva questa deblattizzazione quasi ogni mese, durante le pulizie stradali.

Prevenire è meglio che curare. Non capisco perché questa Amministrazione non ha avuto mai

l’idea, insieme all’AMIU, dato che l’AMIU ha molto personale, durante la notte, quando si fanno le

pulizie mensili, di fare questo tipo di deblattizzazione. Voi sapete benissimo che le blatte covano le

loro uova tra gennaio e febbraio, che è il periodo in cui bisogna combatterle.

Da questa opposizione viene ancora una volta l’invito – l’Amministrazione purtroppo è in

ritardo, ma ancora siamo in tempo – per attuare, insieme all’AMIU, durante la notte, in

concertazione con l’Acquedotto Pugliese (l’Acquedotto Pugliese ha la competenza oggi, al

contrario di quasi vent’anni fa), un intervento notturno nei tombini delle fogne.

Così sicuramente troveremo più pace l’estate senza questi animaletti sgradevoli per casa.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Giusto per chiarire, l’assessore all’ambiente si è attivato nella maniera corretta,

nel senso che si è attivato nel periodo più freddo dell’anno dove ancora molte uova non si sono

schiuse. L’efficacia dell’intervento si ottiene quando si opera congiuntamente, perché se si opera

solo da un lato le blatte scappano dall’altro. Coordinare con le amministrazioni condominiali

l’intervento notturno non è semplicissimo. Sulla fogna esterna si può fare, siamo d’accordo. Le

blatte scappano e vanno nei palazzi. Abbiamo l’effetto opposto.

L’assessore ha correttamente coordinato l’intervento per fare insieme la deblattizzazione sia dei

condomini che della struttura pubblica, della rete pubblica, però se ci sono poi le dispersioni a causa

delle rotture sprechiamo tempo e forse anche soldi, perché la sostanza velenosa ha un costo.

Era solo per chiarire questo aspetto.

Il consigliere Cotugno ha chiesto di intervenire. Prego, ne ha facoltà.

COTUGNO. Grazie, Presidente.

Vorrei fare solo un’aggiunta alla mozione, se mi permette. È chiaro che l’intervento di altre

attività, se parliamo di sotto-stazioni Enel, Telecom, lavori per il passaggio della fibra e quant’altro

che vanno ad intervenire su quei tratti fognanti stradali o di marciapiede, senza che ci sia un

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ripristino adeguato, serve a poco che poi Acquedotto e tecnici comunali si mettano assieme per

risolvere il problema. Forse sarebbe opportuno che preventivamente i tecnici comunali vadano a

controllare l’effettivo ripristino da parte di tutti coloro i quali continuano a fare buchi su buchi,

perché noi abbiamo riasfaltate e fatte diventare decenti non più di un anno fa che sono state

nuovamente dismesse e sono diventati cumuli di tubi, di buche e quant’altro proprio perché ci sono

interventi continui per posa in opera di reti elettriche, di reti telefoniche e quant’altro che stanno

nuovamente rovinando quello che si è riuscito a fare.

I tecnici comunali devono intervenire prima di tutto sull’effettivo controllo e addebitare a questo

punto – di qui la necessità di un tavolo tecnico – alle aziende che creano questi problemi i lavori di

ripristino con i relativi costi.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cotugno. Condivido il suo intervento.

Prego, consigliere Venere.

VENERE. Grazie, Presidente.

Due mesi fa l’assessore all’ambiente e il funzionario dell’AMIU, l’architetto Durante, sono

venuti in Commissione e ci hanno esposto il calendario della deblattizzazione di tutti i quartieri

della città di Taranto.

Ci hanno annunciato che avrebbero predisposto la deblattizzazione in concomitanza con la

pulizia notturna. Le chiedo se può verificare una cosa, insieme alla direzione ambiente, perché mi

sono accorto proprio ieri sera a casa che la pulizia notturna certe volte non coincide con l’intervento

dell’Acquedotto, quindi della società incaricata, che è la Idrovelox. Se lo potete verificare con la

direzione, mi fate una cortesia.

Grazie.

PRESIDENTE. Va bene, consigliere Venere.

Consigliere Lessa, prego.

LESSA. Vorrei ricordare a tutti noi la tempistica che l’Acquedotto ha messo per poter arrivare ad

avere la deblattizzazione.

In secondo luogo, come dice il consigliere Venere, ho riscontrato anch’io in alcune vie la

mancata presenza dell’Acquedotto. Ho informato già l’assessore, che sta provvedendo a contattare

l’Acquedotto perché, in effetti, per alcune zone ci sono state delle problematiche e quindi devono

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credo, ce ne darà conto lei, Presidente, riorganizzare la deblattizzazione in alcune zone. Anticipo

anche la dichiarazione di voto dicendo che sono favorevole all’osservazione, alla mozione del

Presidente del Consiglio, perché è giusta. È stata un’accortezza in più, in quanto sappiamo che le

blatte si annidano ovunque e potrebbero creare problemi durante i periodi estivi, periodo in cui

arrivano anche i turisti.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Ci sono altri interventi? No. Il dibattito è chiuso. Ci sono

interventi per dichiarazione di voto? No. Prepariamoci per la votazione. Il monitor è pronto. Si

avvia la votazione. Mancano due. Chi è a favore? Mancano due voti: Venere e Capriulo. Un

astenuto, il collega Capriulo. Diciannove voti a favore. La mozione è approvata.

Mozione avente ad oggetto: “Aree demaniali”

PRESIDENTE. Passiamo al punto successivo, al punto n. 11), Mozione avente ad oggetto: “Aree

demaniali”.

Questa mozione l’ho presentata perché la recente modifica all’articolo 56-bis del decreto

legislativo 2013, a proposito del federalismo demaniale, ha riaperto i termini del decreto

Milleproroghe che quindi sposta al 31 dicembre la possibilità per Comuni, Province, Città

metropolitane e Regioni di far diventare di proprietà degli enti richiedenti le aree demaniali.

Considerato che abbiamo due terreni, uno in uso all’AMAT e uno in uso all’AMIU dove paghiamo,

per il primo 36.854 euro all’anno e per il secondo 13.324 euro all’anno chiedevo al Sindaco e al

dirigente al patrimonio di attivarsi per richiedere a titolo non oneroso le predette aree in modo tale

che non dobbiamo più pagare canoni e diventano di proprietà comunale.

Mi dice il Segretario generale che probabilmente questa richiesta potrebbe anche essere già

partita. Ci sono interventi sull’argomento? Consigliere Vietri, prego.

VIETRI. Presidente, il mio intervento era mirato a sapere se la direzione non aveva già

attenzionato questa possibilità e soprattutto di estendere non solo a quelli che lei ha segnato, dei

quali magari era a conoscenza, a tutti i terreni demaniali. Chiedo di fare un censimento per valutare

la possibilità di acquisire queste aree a titolo non oneroso e non sono quelle che lei ha segnalato

nell’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ho segnalato solo quelle due perché nella precedente scheda fatta con la prima

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legge erano state le uniche due a essere escluse perché erano in uso ad AMAT e AMIU e quindi non

potevano essere richieste da parte del Comune. Ci fu un disguido sostanzialmente. Credo che tutte

le altre aree siano state richieste. A questo punto possiamo modificare la mozione chiedendo alla

direzione di verificare se ci sono altre aree. Magari lo inseriamo. Modifichiamo in questa maniera:

“Dà mandato al Sindaco e/o suo delegato e al dirigente al patrimonio di attivarsi per richiedere, a

titolo non oneroso, tutte le aree di interesse comunale di proprietà del demanio, come previsto

dall’articolo 56-bis del decreto legislativo n. 69/2013”. Come? “Tutte le aree, ivi incluse le

predette”.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Spalluto. Prego, ne ha facoltà.

SPALLUTO. Grazie, Presidente. La modifica apportata alla mozione riprende ciò che sto per

dire. Voglio però che si porti un maggiore approfondimento anche su questo. Esiste a Taranto un

problema diffuso per i cittadini che abitano spesso in zone demaniali. Questa può essere l’occasione

e dobbiamo quindi metterci dentro anche questa situazione perché chi abita in zone o demaniali o

limitrofe alle demaniali ha difficoltà ad avere i servizi. Il Comune non può realizzare strade, fogne

acqua, illuminazione magari perché lì è stata costruita una abitazione ora condonata su una strada

che risulta demaniale. Quindi, giacché facciamo questa mozione interessante se possiamo

aggiungere quando dice “Le zone di interesse del Comune” comprendere anche quelle riguardanti il

passaggio dei servizi per i cittadini ivi residenti. Grazie.

PRESIDENTE. Mettiamo così: “Tutte le aree, ivi incluse le predette, di interesse comunale, ivi

compresi i servizi”.

Allora scriviamo così: “Dà mandato al Sindaco e/o suo delegato e al dirigente al patrimonio di

attivarsi per richiedere, a titolo non oneroso, tutte le aree, ivi incluse le predette, di interesse

comunale e quelle destinate a servizi stradali e residenziali di proprietà del demanio”.

Prego, consigliere Cotugno.

COTUGNO. Grazie, Presidente. Solo per una precisazione. Sarebbe opportuno scrivere:

“Demanio dello Stato” giusto per evitare una confusione che a Taranto è evidente. Noi abbiamo il

demanio militare, demanio dello Stato…

PRESIDENTE. Sono d’accordo, ma è specificato nella norma.

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COTUGNO. Se ci mettiamo nel cappelletto soltanto questo, per non incorrere noi in un’errata

valutazione.

PRESIDENTE. Va bene. Ci sono altri interventi? Interventi per dichiarazione di voto? No. Ci

avviamo a votare. Mancano due persone. Siamo venti in aula. Vietri e Spalluto devono votare, ma

mancano due persone. Sedici voti a favore. Cotugno e Brunetti devono votare. Diciotto voti a favore

e due astenuti. La mozione è approvata.

Mozione avente ad oggetto: "Trasporto alunni"

PRESIDENTE. Passiamo alla Mozione avente ad oggetto: "Trasporto alunni".

Ho presentato questa mozione perché ho sentito il dirigente al ramo. Abbiamo messo nei bilanci

precedenti più risorse per garantire il diritto allo studio. L’assessore è consapevole che però con le

risorse a disposizione non riesce a garantire il servizio a tutte le periferie. Il dirigente

sostanzialmente chiede un atto di Indirizzo per potersi orientare a dare il servizio a uno piuttosto che

a un altro, in quanto la gara è in scadenza e si dovrà fare il nuovo bando. Per questa cosa ha chiesto

anche tempi urgenti perché fino a quando viene elaborato il capitolato, pubblicato ed esperita la

gara lui vorrebbe partire con il servizio da settembre, dall’inizio dell’anno scolastico.

Sostanzialmente noi diamo mandato alla direzione competente di verificare, compatibilmente con le

risorse economiche, quali di quei quartieri hanno una priorità per maggiore necessità e per

organizzazione del servizio. Lui dice che ci sono quartieri dove organizzare il servizio, tipo Paolo

VI, è molto semplice, perché le strade sono larghe, in altri quartieri diventa più complicato.

Lui dice: “Non mi mettete delle maglie strette, perché in base alle risorse economiche che ho a

disposizione, io faccio la gara e vedo lì dove posso utilizzare anche ribassi d’asta provo a estenderlo

a tutti i quartieri. Però, un criterio lo devo dare”.

Sostanzialmente stiamo dando mandato al dirigente alla pubblica istruzione di verificare con il

nuovo appalto l’estensione del servizio compatibilmente con quello che dicevo prima.

Collega Di Giovanni, prego.

DI GIOVANNI. Grazie, Presidente.

Dopo tre anni siamo ancora a ragionare di un problema non ancora risolto. Ricordo circa tre anni

fa insieme al consigliere Di Todaro ponemmo questo problema e riuscimmo a mettere anche in

bilancio un impegno di spesa importante. Eravamo al corrente che non copriva il fabbisogno di tutta

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la città. Oggi ci ritroviamo ancora alla scadenza dell’appalto con questa incertezza sul dove

effettuare il servizio.

Vorrei ribaltare la mozione e chiedere al Consiglio, qualora fosse d’accordo, di rinviare in

Commissione questa mozione, di discuterla velocemente, e qui chiedo al Presidente della

Commissione servizi di prendere in carico la mia richiesta, in modo da poter individuare noi,

qualora ci fossero le competenze, su quali territori intervenire, su quale quartiere intervenire. Ad

esempio so da quello che ho visto precedentemente che sempre il quartiere Salinella era stato

escluso da questo servizio. Io credo, invece, che il quartiere Salinella sia uno dei quartieri che ha più

bisogno, insieme al quartiere Paolo VI.

Insieme, tutti quanti, rivediamo questa situazione per poter magari individuare meglio i quartieri

che hanno più bisogno del servizio, senza lasciare la competenza al dirigente. Questa è la mia

proposta.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Di Giovanni.

Premesso che posso accettare la sua proposta e possiamo decidere di ritirarla, ma se torniamo a

parlarne in Commissione… Per me va anche bene così. Diventa una questione di campanile. Magari

chi abita in un quartiere rispetto a un altro… Dando come caratteristiche la maggiore necessità, lui

si può orientare magari sul numero di richieste o sull’organizzazione del servizio.

Io abito a San Vito. Mi piacerebbe che a San Vito… Organizzare il servizio a San Vito ha

sicuramente un costo diverso che organizzarlo al Paolo VI perché al Paolo VI ci sono le strade

larghe e quindi si organizza facilmente a un costo inferiore. A San Vito, purtroppo, bisogna fare una

pianificazione diversa.

Con questa proposta non intendo dire di farlo da una parte e non farlo dall’altra. Do mandato al

dirigente che tecnicamente può spulciare meglio di me le questioni relative ai criteri di valutazione.

Perciò non entravo nel merito della valutazione. Dicevo: “Valuta la maggiore necessità di un

quartiere e l’organizzazione del servizio”. Tutto qua.

Si è iscritto a parlare il consigliere Renna. Ne ha facoltà.

RENNA. Signor Presidente, colleghi consiglieri, sono d’accordo con la proposta del collega Di

Giovanni, di portare il tema in Commissione e di discuterne, anche perché le schede

programmatiche, caro Presidente, vengono fatte dai consiglieri comunali. Programmare vuol dire

questo. Se oggi invece lei dice e ha fatto una brutta affermazione quando ha parlato di

campanilismo per il quartiere Salinella. Attenzione, perché abbiamo un quartiere a Taranto che

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nessuno conosce, ai confini del rione Tamburi…

PRESIDENTE. A Lido Azzurro è già garantito il servizio.

RENNA. Domandi al consigliere Melle se sa qualcosa sulla questione. Venite in Commissione,

portate la scheda programmatica e decidiamo lì immediatamente di fare delle modifiche. Io sono

per ritirare il provvedimento. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Renna.

Consigliere Cotugno, prego.

COTUGNO. Signor Presidente, signori consiglieri, ritengo che velocizzare sull’argomento, visto

che siamo già a fine aprile, può essere un attimino controproducente con quello che è il nostro

spirito. Ritengo invece che sarebbe opportuno velocizzare una richiesta alle scuole per comprendere

quale può essere l’intervento e su quali quartieri per un servizio che è anche un servizio a

pagamento individuale. Quindi, dovremmo comprendere anche quello che può rivenirci da un

servizio che si dà perché non è che stiamo facendo un servizio gratis. Stiamo parlando di intervenire

su delle zone perché anche in Commissione si era parlato, ad esempio, di intervenire con i pulmini

in zone centrali. Francamente intervenire con i pulmini sulle zone centrali diventa un attimino

difficile e impossibile.

Apprezzerei, invece, iniziative come quella che sta facendo la scuola “Battista” dove c’è il

“pedibus”. Approfittando dei volontari, che sono tanti, stanno raccogliendo, strada per strada di

quartiere, con tre quattro punti e con tre quattro fermate, stanno raccogliendo i bambini da condurre

nei plessi scolastici Battista e Cesare Giulio Viola. Se lavoriamo in quest’ottica, velocizziamo,

perché il vero problema ce l’abbiamo sulle zone periferiche dove i plessi scolastici non sono

facilmente raggiungibili e hanno bisogno di accompagnamento da parte delle famiglie, il più delle

volte la mamma e il papà lavorano. Non c’è quindi un’esigenza diversa. Diventa un servizio a

richiesta individuale, che va pagato.

Velocizziamo nelle scuole la pubblicazione, in modo da comprendere anche, economicamente,

oltre al nostro importo, quanto ci rientrerebbe per investire su un potenziamento. Lasciamo andare

le cose come stanno. Lasciamo quest’atto di indirizzo. Poi per le scelte, conti alla mano, che si

potranno fare, è giusto che si torni in Commissione. Non fermiamo la macchina e non perdiamo

altri quindici-venti giorni di tempo. Le scuole tra un mese sono chiuse e i nostri tempi di

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Commissione e di ritorno in Consiglio comunale diventerebbero eccessivi. Facciamo partire

l’operazione, rendiamola pubblica, comprendiamo poi come fare i conti per accontentare le richieste

di ognuno, che giustamente vanno vagliate. Potremmo, però, non trovarci con i costi.

PRESIDENTE. Approfitto dell’intervento del consigliere Cotugno. Io sono aperto, quindi se la

vogliamo ritirare la ritiriamo, altrimenti la portiamo avanti. Possiamo fare come diceva il

consigliere Cotugno. Andiamo avanti con la mozione, la approviamo e invitiamo il dirigente in

Commissione a elaborare insieme i criteri. Possiamo fare in questa maniera. Andiamo avanti.

Il collega Capriulo ha chiesto di intervenire. Prego.

CAPRIULO. Siccome non è la prima volta che votiamo mozioni sul trasporto alunni in questo

Consiglio comunale, ne avremo fatte forse tre o quattro, qui c’è un primo problema. Se non si

capisce quali sono le risorse disponibili stiamo parlando di aria fritta. A me sarebbe piaciuto che il

Presidente, in questa sorta di Governo ombra che ha inaugurato oggi, con tutta questa serie di

mozioni, dalle blatte, al patrimonio, al trasporto, quindi abbiamo creato una nuova Giunta, ci

dicesse quali sono le risorse disponibili, perché fino ad oggi, da quello che mi risulta, sui

normodotati avevamo zero come trasporto alunni.

PRESIDENTE. Le rispondo subito. Fu fatto un emendamento. Come diceva il collega Di

Giovanni, aumentammo la proposta sul diritto allo studio. Se non ricordo male, lo portammo a

650.000 euro.

CAPRIULO. Quanti autobus di normodotati ha organizzato il Comune di Taranto nell’anno

scolastico che si sta per concludere? A me risulta zero. Noi facciamo il trasporto alunni dei portatori

di handicap. Per i normodotati abbiamo zero autobus.

PRESIDENTE. Lido Azzurro è coperto. Il nostro intento è proprio quello di…

CAPRIULO. Se non capiamo quali sono le risorse disponibili stiamo facendo un ordine del

giorno pericolosissimo, perché dire che è il dirigente che stabilisce i criteri stiamo sovvertendo

l’ordine proprio delle cose. Non è intelligente che stabilisce se si fa a San Vito e non si fa Paolo VI.

Non è il dirigente… Noi dobbiamo stabilire a monte i criteri attraverso un atto di indirizzo e il

dirigente li deve applicare. Il dirigente non è l’onnipotente. A Taranto si dice: “La Madonna sa a chi

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porta gli orecchini”. Siccome vogliamo evitare di sapere a chi porta gli orecchini, cerchiamo di

scrivere cose che siano più trasparenti e che vadano nell’indirizzo della tutela di tutti i ragazzi che

hanno diritto allo studio in questa città.

PRESIDENTE. Consigliere Capriulo, possiamo modificarla. Questa è aperta. L’ho soltanto

proposta perché ho paura che anziché far partire a settembre il servizio trasporto alunni lo facciamo

partire a dicembre. La possiamo modificare. Io come criteri avevo messo: maggiore necessità dei

quartieri, organizzazione del servizio. Io non sono capace di definire l’organizzazione del servizio.

Mi diceva prima il consigliere Di Todaro che personalmente lui ha consegnato al Sindaco una

petizione del quartiere Paolo VI dove ci sono quattrocentocinquanta firme. L’ho appreso adesso. Do

per scontato che al Paolo VI sia più facile organizzare il servizio piuttosto che a San Vito. Parlo di

San Vito perché siccome sono direttamente interessato voglio sgomberare il campo da quello che

dicevo prima ad Aldo Renna, del campanile. Parlavo di me. Diciamo che ho più elettori a San Vito

che a Paolo VI, così sono più chiaro.

Essendo una discussione sicuramente legata alle risorse, avendo già, come ho riportato nelle

premesse, il Consiglio comunale aumentato la quota da destinare al trasporto alunni, quindi

possiamo questa volta garantirlo, forse non sarà sufficiente per garantirlo a tutti i quartieri.

L’abbiamo già approvato. Lui ha i soldi dell’anno scorso. Ha i soldi dell’anno scorso. Siccome

dobbiamo approvare l’altro bilancio, possiamo ulteriormente aumentare quelle risorse. Sappiamo

che è un provvedimento che va obbligatoriamente approvato… Scusami, Dante. Sappiamo che

abbiamo il cofinanziamento da una norma regionale. La Regione… Sono sicuro perché l’abbiamo

approvato. L’ho verificato con il dirigente. È dell’anno scorso. Lui ha impegnato le risorse per fare

la gara. È fermo sul discorso delle periferie.

CAPRIULO. Non voglio entrare nei tecnicismi del bilancio, però non bastava impegnare… Con

le nuove norme sul bilancio o tu individuavi il creditore oppure quella somma è diventata un avanzo

di bilancio. Non diciamo cose… Qui c’è il dottor Lanza. Facciamocelo spiegare da lui come

funziona. Secondo me, quelle somme, se non sono state spese entro il 31 dicembre non ci stanno più

in bilancio. Si devono ri-prevedere attraverso l’utilizzo dell’avanzo. Questo lo vedremo con il

bilancio.

PRESIDENTE. Il dirigente mi ha comunicato che ha una certa somma da poter utilizzare per il

trasporto e che volendo il Consiglio comunale può aumentarla per estendere a tutti i quartieri della

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periferia, secondo quella norma che prevede una distanza che ho riportato qui non deve essere

inferiore a un chilometro la distanza… È fondamentale, perciò avevo dato l’apertura al dirigente.

Secondo me, se vogliamo approvare questa e indicare in questa che ci dovrà essere un preventivo

passaggio in Commissione, nulla quaestio.

Io sono aperto. Modifichiamola insieme.

COTUGNO. Chiedo scusa, Presidente. In effetti, la proposta, consigliere Capriulo, è proprio.

Noi abbiamo un impegno di spesa, e lei me lo insegna. Se dobbiamo aumentarlo quell’impegno di

spesa si trova nelle strada che dobbiamo seguire. Noi abbiamo già un impegno di spesa e vorrei che

velocizzassimo su quel tipo di impegno di spesa che già abbiamo e vedere se si può aggiungere

altro. Velocizziamo su quell’impegno di spesa, cosa che ancora non è stato fatto, perché dobbiamo

vedere pure la richiesta che c’è.

PRESIDENTE. Prego, consigliere Iliano. Stavamo facendo una proposta.

Potremmo mettere: “Secondo i criteri che saranno concertati tra il dirigente e la Commissione

competente”. Lo possiamo inserire in questa.

ILIANO. Presidente e colleghi, nei mesi scorsi già ne abbiamo parlato in Commissione.

Collega Renna, collega Di Giovanni, acceleriamo sennò, come al solito, qualcuno se ne

approfitterà e non faremo nulla. Siccome i colleghi Renna e Di Giovanni in Commissione

manifestarono il loro interesse sui trasporti, li invito ad andare avanti. Altrimenti, sarà un’ulteriore

perdita di tempo. I responsabili sanno più o meno i quartiere dove mancano questi trasporti. Chiedo

ai colleghi di andare avanti.

PRESIDENTE. Se siete d’accordo, la modificherei così: “Dà mandato all’assessore alla pubblica

istruzione e alla direzione competente di prevedere nel nuovo appalto l’estensione del servizio

compatibilmente con le risorse economiche attualmente a disposizione a quei quartieri che

prioritariamente ne hanno maggiore necessità, secondo i criteri che saranno concordati tra la

direzione e la Commissione competente, che riterranno validi per quantità di richiedenti

organizzazione del servizio”. Va bene? Il dirigente prima di muoversi… Va bene così?

L’importante è velocizzare… Però lo definirete in Commissione. Ci sono altri interventi? No.

Interventi per dichiarazione di voto? Neanche.

Prepariamoci per la votazione. Omino blu. Manca uno. Chi vota a favore schiacci il “più”. Chi si

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astiene? Chi è contrario? Mancano Di Giovanni e Cataldino. Diciassette voti a favore.

La mozione è approvata.

Mozione avente ad oggetto: Deliberazione di C.C. n. 199 del 5/11/2015 avente ad oggetto:

"Richiesta di sospensione delle procedure relative al Finanziamento Tramite Terzi in corso

presso la Direzione LL.PP.. in relazione agli edifici scolastici". REVOCA.

PRESIDENTE. Punto n. 13), Mozione avente ad oggetto: Deliberazione di C.C. n. 199 del

5/11/2015 avente ad oggetto: “Richiesta di sospensione delle procedure relative al Finanziamento

Tramite Terzi in corso presso la Direzione LL.PP.. in relazione agli edifici scolastici”. REVOCA.

Avevamo fatto una richiesta di sospensione del FTT che riguarda le scuole, chiedendo di portare

l’argomento in Commissione. In Commissione è stato approvato, è stato portato, è stato discusso.

C’è una nota del dirigente, c’è una nota del Segretario. È stato elaborato molto l’argomento.

Dal Presidente della Commissione viene proposta la revoca dello stop che sostanzialmente

avevamo dato a quella procedura di FTT.

Richiamando un po’ tutte le fasi, quindi la nota della società Siram, la nota della dirigente, si dà

mandato al Sindaco e alla direzione lavori pubblici di procedere al FTT sugli edifici scolastici.

Ci sono interventi sull’argomento? No. Ci sono interventi per dichiarazione di voto?

Prego.

CAPRIULO. Come ebbi modo di dire quando discutemmo della revoca personalmente, forse per

l’esperienza che ho avuto in questi anni, non mi sono mai piaciuti questi appalti così grossi, che poi,

alla fine, guarda caso, vedevano soltanto una società che si proponeva. Questo metodo purtroppo

nella nostra città non ha mai portato a buoni risultati, ma quasi sempre è sfociato in qualcosa di

negativo. Avevo salutato con favore il fatto che si fosse revocata quella delibera e invece si

utilizzasse un metodo anche di apertura e di concorrenza rispetto alla possibilità di manutenere gli

edifici scolastici, che non quella di una sostanziale monopolizzazione del funzionamento.

Il fatto che una società ingerisca rispetto a scelte dell’Amministrazione comunale… Non sono

assolutamente favorevole al fatto che noi ritorniamo indietro rispetto, invece, ad una decisione che

era di apertura alla concorrenza e al confronto rispetto a un’attività delicata come quella della

manutenzione e gestione degli impianti negli edifici scolastici.

Vorrei soltanto citarvi, proprio per dimostrare la mia contrarietà a questo provvedimento, il fatto

che il nome di questa società, la Siram, è spesso rimbalzato in questo Consiglio anche per debiti

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fuori bilancio anche di notevole importo. Ne ricordo uno intorno ai 300.000 euro. Aiutami, Ernesto,

perché tu li hai studiati tutti. Ti daremo una medaglia alla fine di questa consiliatura. Tutto sembra

bello e poi durante la gestione nascono i problemi. Ripeto, non voglio dare giudizi perché non sono

in grado di farlo. Non voglio dare giudizi sulla società che sicuramente sarà meritoria. Io do un

giudizio di carattere politico-amministrativo. Questi grandi appalti, con grandi soldi, con grandi

risorse hanno portato sempre risultati negativi al Comune di Taranto. Spesso sono sfociati in altre

sedi. Avevo salutato con favore il fatto che si andasse verso un’apertura del mercato, una

concorrenza o anche appalti più piccoli, con la possibilità anche per diversi soggetti di partecipare.

Adesso volete, francamente non in maniera ben comprensibile, revocare quel provvedimento, avete

il potere di farlo, però, per quanto ci riguarda, noi siamo assolutamente contrari, ma ribadiamo che

siamo contrari perché la nostra proposta, invece, è che ci debba essere, su un settore molto delicato

come questo, apertura, concorrenza, confronto e pluralità di soggetti che devono intervenire.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Capriulo. Ci sono altri interventi? Interventi per

dichiarazione di voto? Neanche. Prepariamoci per la votazione. Chi è a favore? Mancano due

presenti. Diciassette siamo. Collega Capriulo, non ha votato? No? Ne avevo contati diciassette.

Pensavo avesse votato.

La votazione con sedici presenti in aula non è valida. Non possiamo procedere con il Consiglio

comunale non essendoci il numero legale.

Quindi, così come da convocazione di oggi, ci vediamo domani, alle ore 9, in seconda

convocazione, ricordando che ci sono i punti relativi alle tariffe (TARI, TASI)… Sto dicendo

questo. Ci sono le questioni relative alle tariffe e tutti i Regolamenti che hanno bisogno di

diciassette presenti.

Buonasera a tutti.

I lavori del Consiglio Comunale terminano alle ore 14.35