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Consiglio Comunale di Taranto 27 aprile 2016
I lavori del Consiglio Comunale iniziano alle ore 10.28.
PRESIDENTE DE MARTINO. La seduta è aperta.
Buongiorno a tutti. Invito i consiglieri comunali a prendere posto e il Segretario generale a
procedere con l’appello nominale.
SEGRETARIO. Buongiorno.
Procedo all’appello dei presenti. Sindaco Stefàno (assente), Presidente Bitetti (assente), Azzaro
(presente), Liviano D’Arcangelo (assente), De Martino (presente), Di Todaro (assente), Cotugno
(presente), Brunetti (presente), Cito (assente), Ciraci (assente), Castellaneta (presente), Ungaro
(presente), Tribbia (assente), Renna (presente), Spalluto (assente), Iliano (presente), Cataldino
(assente), Nistri (assente), Lupo (assente), Vietri (presente), Cannone (presente), Brisci (assente),
Lessa (presente), Di Giovanni (presente), Venere (presente), Gigante (presente), Guttagliere
(assente), Perelli (assente), Ciocia (presente), D’Eri (presente), Ambrogi Melle (presente), Laruccia
(presente), Capriulo (presente).
Sono in aula 20 consiglieri. Esiste il numero legale.
PRESIDENTE AZZARO. Grazie, Segretario.
Nomino scrutatori i consiglieri Lessa, De Martino e Renna.
Comunico all’Assemblea che il Presidente Bitetti sta per arrivare.
Comunico altresì che è assente giustificato il consigliere Brisci, che dalle notizie che
apprendiamo ci fa molto piacere che si sta riprendendo, quindi auspichiamo che quanto prima possa
riprendersi del tutto e raggiungerci qui in Consiglio comunale.
Comunico infine che sono arrivate al tavolo della Presidenza ulteriori mozioni, una mozione per
il sostegno ai lavoratori della società Taranto Isola Verde, che mettiamo in coda all’ordine del
giorno del Consiglio, e una mozione relativa a piazza Marconi, che è arrivata… Un attimo solo.
Queste sono le due mozioni che si sono aggiunte questa mattina e sono fuori dall’ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Renna per mozione d’ordine. Ne ha facoltà.
RENNA. Signor Presidente, signori assessori, è improponibile un Consiglio comunale che inizia
alle 10,35, con tutti i problemi che ha uno a livello personale, come quelli del Presidente Bitetti, che
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ci ha detto poco fa, e ci sono consiglieri comunali che sono venuti qua questa mattina facendosi
anche l’insulina, per non parlare d’altro, per essere presenti. Questa è mancanza di educazione e di
rispetto verso chi alle 9 si è seduto in questo banco per rappresentare la città. Vi prego, che questa
sia la prima e l’ultima volta, altrimenti sarò costretto, dopo la proposta fatta dal consigliere De
Martino, ad abbandonare personalmente l’aula, a far mancare il numero legale e a invitare tutti
quelli dell’opposizione, che ancora una volta mantengono il numero in Consiglio comunale, ad
abbandonare l’aula. Però, sappiamo che ci sono problemi inerenti alla città molto importanti e ci
assumiamo ancora una volta la responsabilità.
Vi prego, Presidente e Segretario generale, che non si verifichi mai più, perché l’ora di tolleranza
è dalle 9 alle 10, per cui alle 10 e un minuto chiunque si trovi in Consiglio comunale – lo dice il
Regolamento, non lo dice Aldo Renna – deve essere fatto l’appello e, constatato il numero dei
presenti, o si convalida l’Assemblea oppure si annulla, perché questa Assemblea, se io la vado a
impugnare, sarà annullata perché l’inizio è registrato ed è avvenuto alle 10,34.
PRESIDENTE AZZARO. Grazie, consigliere. La sua non è una mozione d’ordine.
RENNA. Presidente, la prego di farsi carico di questa cosa, perché c’è gente in Consiglio
comunale, come il sottoscritto, che è venuto qui a botte di punture e sta in piedi per opera dello
Spirito Santo.
Grazie.
PRESIDENTE AZZARO. Grazie a lei.
Scusate, ma io avevo preparato anche un articolo 11, ora non lo so in qualità… Mozione
d’ordine? Consigliere De Martino, prego.
DE MARTINO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, interpretando il pensiero quasi generale
del Consiglio comunale, io chiedo la discussione immediata dell’ordine del giorno riguardante un
intervento di riqualificazione di piazza Marconi. Se il Consiglio è d’accordo, ne chiedo, quindi,
l’anticipazione immediata rispetto agli altri punti.
PRESIDENTE AZZARO. Magari dopo, consigliere. Facciamo prima gli articoli 11; poi, nel
momento in cui arriviamo alle mozioni, mettiamo…
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DE MARTINO. Presidente, siccome su questo punto c’è ampia convergenza e non c’è
discussione, se il Consiglio comunale è d’accordo e decide, possiamo tranquillamente…
PRESIDENTE AZZARO. Lo mettiamo come primo punto delle mozioni, dopo gli articoli 11.
DE MARTINO. Li facciamo dopo gli articoli 11.
PRESIDENTE AZZARO. Lo mettiamo al primo punto delle mozioni, dopo gli articoli 11, tutti
gli articoli 11.
DE MARTINO. Ma è la stessa cosa. Va bene.
PRESIDENTE AZZARO. Procediamo, quindi, agli articoli 11. Oltre al sottoscritto, chi si
iscrive? Il consigliere Capriulo. Il consigliere Renna. Ci sono altri articoli 11? No. Okay.
Io ho proposto questo articolo 11 relativo ai lavoratori dipendenti di TCT. Considerato che in
data 21 ultimo scorso presso gli uffici della Provincia di Taranto, Servizio controversie collettive, si
è svolta la consultazione in sede amministrativa per la valutazione della cessazione dei rapporti di
lavoro in essere al termine dell’intervento della cassa integrazione in deroga tra la Taranto
Container e le organizzazioni sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL Trasporti e le RSU e premesso
che il 3 maggio prossimo venturo in occasione delle aperture delle offerte per la concessione del
Terminal Molo polisettoriale si renderà nota l’opportunità di subentro di un nuovo operatore che
determinerà la piena ripresa dei traffici commerciali e che il successivo 11 maggio avrà termine la
fase amministrativa di consultazione e conseguentemente verrà avviata la procedura di mobilità
della totalità dei lavoratori dipendenti della TCT, destinata a concludersi l’11 settembre, data di
scadenza del trattamento di cassa integrazione in deroga straordinaria; sulla base di queste
motivazioni, vista soprattutto l’urgenza e anche in considerazione della delicata situazione sociale e
occupazionale che interessa il bacino di crisi di Taranto, si invita il Sindaco – lo stiamo facendo
anche in Provincia – ad attivarsi da subito presso il Ministero del lavoro e soprattutto presso il
Ministero dello sviluppo economico, che conduce quel tavolo di coordinamento, così come previsto
dall’ultima riunione in occasione del CIS, che si occupa non solo di piano di riqualificazione, ma
soprattutto di ricollocazione dei lavoratori in esubero, per chiedere l’attivazione di strumenti ad hoc
per la gestione degli esuberi, nella prospettiva della piena ripresa delle attività commerciali.
Si tratta, quindi, di un invito che rivolgo al Sindaco, in questo caso lo rivolgo al Vice Sindaco,
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per attivarsi in tal senso nei confronti del Governo e in particolare del Ministero del lavoro e
soprattutto del Ministero dello sviluppo economico. Grazie.
Sempre per articolo 11, ha chiesto di intervenire il consigliere Capriulo. Ne ha facoltà.
CAPRIULO. L’oggetto è la vicenda Isola Verde e le attività di ispezione e controllo degli
impianti termici.
Desidero fare una premessa. Francamente si rimane un po’ stupiti per quello che sta accadendo
politicamente, perché oramai siamo alla parte e alla controparte in questo Consiglio comunale.
Spero che, se esiste ancora la politica, prima o dopo si rifletta sul fatto che la maggioranza oramai fa
anche l’opposizione, poi non ha i numeri. Insomma, siamo oramai al caos totale, ma tant’è.
Ebbene, in questo caos totale da consigliere provinciale mi sono imbattuto in questa incredibile
vicenda di Taranto Isola Verde, dove, nonostante le rassicurazioni del Sindaco nell’ultimo
Consiglio comunale rispetto alle attività del Comune e nonostante le parole molto ventilate del
Presidente della Provincia, purtroppo le cose, come spesso accade nella Pubblica Amministrazione,
non coincidono assolutamente.
Ora, al netto del fatto che dobbiamo assumere la massima responsabilità nei confronti di 215
famiglie, alcune delle quali oramai costrette a mangiare alla mensa dei poveri, noi dobbiamo
evitare, però, che le Pubbliche Amministrazioni, nel caso specifico soprattutto la Provincia di
Taranto, che ha combinato di tutto e il contrario di tutto, ma a questo punto anche il Comune di
Taranto, ingarbuglino ulteriormente una vicenda che già di per sé è complessa.
Io ho depositato una mozione, che sommessamente vi chiedo di poter discutere oggi – poi
magari stabiliamo insieme le forme – perché credo che alcuni atti abbiano la necessità dell’urgenza
rispetto al dramma di queste 215 famiglie. La mozione l’ho scritta in maniera educata rispetto a
tutto quello che mi veniva in mente, perché poi le mozioni hanno sempre un contenuto istituzionale.
Quindi, riepilogando la vicenda di questi lavoratori, gli impegni che sono stati assunti oramai da
diversi anni legati ad attività di reimpiego e gli impegni che sono stati assunti anche dal Comune di
Taranto rispetto all’attività di verifica, ispezione e controllo degli impianti termici noi dobbiamo
fare in modo che, da un lato, il Comune di Taranto continui o faccia in maniera ancora migliore
attività di sollecito al tavolo tecnico che è stato istituito sollecitando la Provincia e che, dall’altro,
soprattutto i consiglieri comunali, che sono parte di governo della Provincia, non mettano la testa
sotto la sabbia, ma invece cerchino di fare bene il proprio lavoro, perché fino ad oggi così non è
stato.
Sulla parte della verifica degli impianti termici, il Consiglio comunale deve sapere che rispetto
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alle assicurazioni dell’inizio di aprile – non ricordo bene la data, mi sembra che l’8 aprile abbiamo
fatto l’ultimo Consiglio – c’è stato un ulteriore carteggio tra Comune e Provincia da cui emerge
praticamente che il Comune sta riprendendo la verifica degli impianti termici, quindi generando
confusione su confusione. Allora, io penso che, al di là del fatto che il 90 per cento delle
responsabilità su questa vicenda di Isola Verde stanno in capo alla Provincia di Taranto – questo è
chiaro e indubbio e sta nelle carte, basti vedere i presidenti dei consigli di amministrazione che in
maniera clientelare si sono succeduti alla guida della società in house –, almeno questo pezzo della
verifica e dell’ispezione degli impianti termici, con un po’ di buonsenso e con un po’ di capacità
amministrativa, si possa risolvere, perché le norme lo consentono, la Regione aveva già fatto un
provvedimento che faceva ritornare in capo alla Provincia anche la parte di attività del Comune di
Taranto. Si tratta adesso di sedersi a tavolino – e mi rivolgo anche al Segretario generale, che è stato
anche Segretario dell’Ente Provincia – e di risolvere questo problema che riguarda qualche decina
di lavoratori. Risolviamo almeno le cose semplici.
Tra l’altro, l’altro effetto che ha determinato questa vicenda – e credo che su questo siamo anche
in violazione della legge – è che sono due o tre anni che nessuno fa la verifica degli impianti termici
nel nostro Comune e probabilmente anche in parte della Provincia. Pertanto, noi siamo anche in
violazione di legge rispetto ad attività di sicurezza e di controllo dell’inquinamento. Da questo
punto di vista, vi sollecito a fare in modo che questo problema, che coinvolge il Comune di Taranto,
che coinvolge i cittadini, che coinvolge le attività, venga risolto nella maniera più veloce possibile,
perché basta sedersi al tavolo un giorno, ragionare con il buonsenso delle persone normali ed evitare
le liti di bottega e i dispettucci che si fanno sulla pelle dei lavoratori.
Questo è l’invito che dovrei rivolgere al Sindaco, che la volta scorsa ha dato alcune
rassicurazioni, mentre poi per la verità ha fatto qualche cosa di diverso, affinché da subito dopo il
Consiglio si attivi per risolvere questa questione della verifica degli impianti termici, ricollocando il
maggior numero di lavoratori possibile, e altresì si attivi a sostegno del tavolo tecnico, perché mi
risulta che su questo anche la Regione e gli Enti commissariali sono assolutamente disponibili a
venire incontro rispetto alla situazione drammatica che stanno vivendo i 215 lavoratori.
Abbiamo depositato questa mozione, il sottoscritto insieme ai consiglieri Venere e Ciocia, e
speriamo che in questo Consiglio se ne possa discutere, ma, lo ripeto, l’appello lo rivolgiamo alle
Istituzioni a evitare di perdere ulteriore tempo, a evitare di lanciare promesse e a essere molto più
concreti e fattivi, perché ci sono questioni anche semplici che si possono risolvere.
PRESIDENTE BITETTI. Grazie, consigliere Capriulo.
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Vi chiedo scusa per il ritardo, ma ho avuto un problema personale.
Devo aggiungere, oltre all’assenza giustificata del consigliere Brisci, che ho incontrato ieri e che
saluta calorosamente e affettuosamente ognuno di noi, l’assenza giustificata del consigliere Tribbia,
impegnato per motivi di lavoro, e del Sindaco, che mi aveva garantito la sua partecipazione, ma ieri
ha ricevuto la nota del Ministro Delrio e, quindi, questa mattina l’ha dovuto raggiungere a Bari per
poi fare l’incontro alle 15 presso la Sala degli Specchi, come tutti quanti noi sappiamo.
Vorrei fare un augurio sentito alla nostra collega Gina Lupo per la bella notizia che è arrivata dal
Ministero: è diventata consigliera per le pari opportunità della Provincia di Taranto. Non voglio
aggiungere parole, ma voglio limitarmi a un titolo: la persona giusta al posto giusto. In bocca al
lupo e auguri. (Applausi)
La parola al consigliere Renna per articolo 11. L’oggetto non ce l’ho segnato, se per favore può
anticiparlo. Grazie.
RENNA. Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, signori assessori, l’oggetto è una raccolta firme che feci io più di qualche
mese fa, dopo che qualche consigliere comunale mi aveva sottoposto il caso, per quella piccina di
sei mesi che aveva donato gli organi a tre piccoli bambini, e l’Amministrazione comunale si era
fatta carico di intervenire per dare una mano a quei due sfortunati ragazzi, disoccupati entrambi, per
far fronte a spese anche di sepoltura del corpicino della povera piccina. Ebbene, a tre mesi di
distanza non ho avuto risposta. Sono stato più di qualche volta a parlare con il Sindaco, il quale
aveva demandato all’assessore Scasciamacchia di provvedere. Devo dire che prima di me, tre mesi
fa, il consigliere Cannone si era fatto carico cercando di chiedere un contributo all’Amministrazione
comunale per aiutare questa famiglia. Ma noi non stiamo parlando – attenzione – di un contributo –
e qui la consigliera Gina Lupo è più esperta di me – ma di dare un riconoscimento a una famiglia
tarantina sfortunata, ed è l’unico caso a livello nazionale in cui una piccina ha donato organi
facendo vivere altre tre povere anime che avevano bisogno e che, grazie a quegli organi donati,
riusciranno a continuare la loro esperienza terrena.
È un argomento un po’ particolare, mi trovo anche in difficoltà, però tengo a ribadire che non
stiamo chiedendo l’elemosina, ma stiamo chiedendo un riconoscimento a una famiglia, che ancora
oggi sopporta spese, perché sono entrambi disoccupati, per l’azione che è stata fatta da questi due
ragazzi di 24-25 anni. Io voglio che il Consiglio comunale riprenda in mano tutta questa situazione,
comprese quelle firme che purtroppo ho consegnato al Gabinetto del Sindaco, ma è sparito il foglio,
e non so come mai. Però, non voglio fare illazioni. Diciamo che da oggi voglio che il Consiglio
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comunale, e chiedo al Presidente di farsene carico… Se lei ricorda, Presidente, le avevo chiesto
eventualmente se potevamo donare un gettone, ma mi è stato detto che non si può fare. E lei me lo
conferma. Allora, vediamo se l’Amministrazione comunale è capace di riconoscere un merito a una
famiglia che ha avuto una disgrazia, ma che con la sua azione ha consentito ad altri tre bambini
piccoli, appena nati, di continuare la loro vita terrena.
Vi ringrazio per questo appello che sto lanciando e prego calorosamente tutti e trentatré i
consiglieri che sono presenti in Consiglio comunale, compreso il Sindaco, di farci carico di questa
situazione e magari anche di invitare questa famiglia affinché sia da esempio per la città di Taranto
che esistono persone che, nonostante il dolore che hanno sopportato, sono state capaci di sopperire a
questa loro mancanza dando vita ad altri bambini.
La ringrazio, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Renna.
Mi hanno comunicato che l’assessore Scasciamacchia sta arrivando, quindi magari poi gli
ribadiremo il concetto, perché credo che sia piuttosto importante. Premesso che gli articoli 11 si
fanno per trattare argomenti che riguardano la città, credo che temi così delicati meritino la giusta
attenzione. Quindi, quando arriva l’assessore ai servizi sociali, magari possiamo chiedergli una
risposta.
Non ho altri articoli 11… Articolo 11? Ci sono altri articoli 11? Se me li dite, me li segno.
Allora, articolo 11, consiglieri Cotugno e Spalluto. Altri? No. Quindi, dopo gli interventi dei
consiglieri Cotugno e Spalluto andiamo avanti.
Prego, consigliere Cotugno. Se si prenota, le do la parola. Ne ha facoltà.
COTUGNO. Grazie, Presidente.
Francamente il mio articolo 11 nasce spontaneo questa mattina e lo intitolerei così: chiarezza
sugli articoli 11 e sugli impegni che noi poniamo alla nostra Amministrazione. Ho sentito parlare in
un articolo 11 di una questione che riguarda la TCT e i suoi lavoratori, che ci stanno tutti a cuore, e
di una richiesta al Sindaco di impegnarsi presso il MiSE per iniziare a studiare eventuali
collocazioni per gli esuberi di TCT. Francamente, mi sembra un pochettino anticipata la cosa, come
se qualcuno già sapesse che un piano industriale di coloro i quali dovranno arrivare sul territorio già
prevede il taglio di posti di lavoro. Evidentemente, come qualcuno continua a dire, lessicalmente
dobbiamo avere la capacità di dire chiaramente quello che vogliamo fare e su che cosa ci si
impegna, avendo cognizione di causa, e non impegnando un Sindaco e, quindi, un’Amministrazione
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comunale a intervenire su cose dove non abbiamo nessuna possibilità di intervento, perché sono
allocate amministrativamente in altri luoghi. Se questo è solo per poter dar luce e dar luce a se stessi
ben venga. Però, quando si impegna un’Amministrazione e un Sindaco bisogna sapere quello a cui
si va incontro. Del resto, sento anche che si chiede di impegnarci come Istituzioni per i problemi di
Taranto Isola Verde, nascondendola dietro gli impianti termici. Forse faremmo bene anche a vedere
una situazione che è un pochettino da distinguere, perché Isola Verde con i 215 dipendenti non è
soltanto impianti termici. Di conseguenza, noi vogliamo impegnarci per gli impianti termici o per i
215 dipendenti, tra i quali ci sono lavoratori che si occupavano della manutenzione delle strade
provinciali e quant’altro? E perché solo il Comune di Taranto in questo caso? Perché se altre
Istituzioni si ritengono incapaci di risolvere i problemi, come è accaduto per l’Archita, è
perfettamente inutile che continuino a stare. Prendano atto della loro situazione e demandino a un
commissario la situazione, che sta diventando difficile, perché noi non possiamo continuare a
caricarci di competenza che alla fine non sono le nostre solo e soltanto per fare passerelle. Quando
proponiamo qualcosa, o la mettiamo assieme amministrativamente e politicamente su come ci si
muove, oppure lasciamo quei posti o non facciamo interventi del genere. Perché diventa difficile
poi spiegare alle persone quando vengono qua sotto e ci fermano, come credo accada a ognuno di
noi, come stanno realmente le cose.
Di prendere impegni che coinvolgono il Consiglio comunale e il Sindaco, vi prego, smettiamola
tutti.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cotugno.
Una comunicazione di servizio. Dal prossimo Consiglio, o ricevo al banco della Presidenza le
iscrizioni agli articoli 11, o non concederò più la parola, perché se no diventa articolo 11 su articolo
11 e si trasforma in dibattito.
Mi sembra di capire che adesso il consigliere Cotugno vuole rispondere a un articolo 11 del
consigliere Capriulo… Un attimo solo, c’è una mozione d’ordine del consigliere Vietri. Prego.
VIETRI. Presidente, in merito a questo, lei non deve fare a seconda di come ritiene, a sua
discrezione, questa volta così, dalla prossima volta in un altro modo. C’è il Regolamento, che lei ha
l’obbligo di far rispettare. In merito agli articoli 11 è la Giunta che risponde agli interventi dei
consiglieri. Quindi, intanto va fatta richiesta alla Presidenza in apertura di seduta; qualora lei non
abbia ricevuto una richiesta per iscritto, non può concedere la parola. Inoltre, è la Giunta che deve
rispondere agli argomenti posti all’attenzione.
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PRESIDENTE. Consigliere Vietri, lei ha ragione. Condivido il suo intervento. Purtroppo,
essendo arrivato in ritardo non avevo contezza di quelli che erano i consiglieri iscritti a parlare ai
sensi dell’articolo 11, e di questo vi chiedo ancora una volta scusa. Purtroppo ho avuto un problema
di salute di una persona molto cara di famiglia, quindi ho fatto tardi. Per questo, avevo chiesto se
fosse sfuggito qualche articolo 11. Ecco perché ho concesso la parola al consigliere Cotugno e poi
al consigliere Spalluto.
Il consigliere Azzaro vuole chiarire una cosa. Prego.
AZZARO. Siccome siamo abituati a mettere parole in bocca agli altri che non sono veritiere,
tengo a precisare che nessuno ha parlato di esuberi prevenendo il prossimo piano industriale. Noi
stiamo chiedendo con l’articolo 11 l’attivazione di strumenti ad hoc – in modo elementare spiego ai
vari consiglieri – e quindi la proroga, come si è già detto, della cassa integrazione in deroga
straordinaria per la gestione degli esuberi nella prospettiva della piena ripresa delle attività
commerciali. Perché oggi non possiamo dire che ci sono esuberi se è stata attivata la mobilità al
porto? E quando parliamo di esuberi si evidenzia la situazione attuale.
Allora, siccome c’è questa situazione, per la gestione di questi esuberi, visto che comunque è
ormai al termine il provvedimento della cassa integrazione in deroga straordinaria, chiediamo
l’attivazione presso il Ministero del lavoro e il MiSE affinché si attivi un’ulteriore proroga
nell’attesa della prospettiva della piena ripresa delle attività commerciali.
Quindi, prima di mettere in bocca parole non vere e dire calunnie rispetto agli altri, pregherei di
ascoltare meglio e, quindi, di non vedere sempre il marcio e il nero.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Azzaro.
Prego, consigliere Spalluto.
SPALLUTO. Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, l’argomento dell’articolo 11 è piazza Pio XII, la piazza posta in via Dante
vicino alla famosa chiesa conosciuta come la chiesa dei buchi, perché la sua struttura è realizzata in
quella maniera.
La piazza Pio XII…
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PRESIDENTE. Per favore, lasciamo intervenire il consigliere Spalluto.
SPALLUTO. Siccome qualcuno dice che io sono strumentale su queste valutazioni, questa
piazza fino a qualche anno fa era in ottime condizioni. Era stata affidata in gestione, era manutenuta
e frequentata dai cittadini della zona.
Negli ultimi anni questa piazza è caduta nel degrado. Il mio appello è alla Giunta, perché
normalmente gli articoli 11 si fanno per avere una risposta dalla Giunta, ma la Giunta non risponde
e quando c’era non sentiva. Ora l’appello è: salviamo questa piazza dal degrado. È un peccato che
una piazza che abbiamo tenuto e rilanciato nella città di Taranto, e abbiamo tenuto anche con un
certo successo in termini di servizi dati ai cittadini, oggi è nell’abbandono. Ha subìto gravi atti
vandalici, c’è stato anche un tentativo di incendio, i giochi per i bambini sono distrutti, gli alberi
sono pericolosi perché storti e cadenti. La piazza era sporca e di recente è stata per fortuna ripulita,
ma è una cosa che va fatta secondo una gestione ordinaria, non a spot. È una delle piazze, come
tante altre, che vanno gestite meglio. A me fa piacere che ci stiamo, giustamente, impegnando per
piazza Marconi. Anni fa abbiamo posto il problema di piazza Marconi, perché c’è un rudere da
abbattere, frequentato dalla malavita, frequentato da tossicodipendenti. Sono avvenute cose anche
molto pesanti. Ad oggi abbiamo ancora un progettino, ma piazza Marconi sta ancora in queste
condizioni.
Io chiedo che ci sia un intervento nei confronti delle piazze, in particolare sto citando queste due.
Mi fa piacere che, per esempio, nella zona di Pezza Villa ci sia l’attenzione dei lavori pubblici,
perché forse è più sotto gli occhi ogni giorno, però l’attenzione ci deve essere in eguale maniera…
Dico sotto gli occhi perché magari qualche amministratore la frequenta. Ma ci vuole la stessa
identica attenzione dappertutto. Anzi, proprio dove gli amministratori sono presenti un tempo si
aveva il garbo di mettere al secondo posto questi luoghi e mettere al primo gli altri. Questo è
l’invito che io faccio, che in queste due piazze si intervenga, piazza Pio XII e piazza Marconi.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Spalluto.
Ha chiesto di replicare il Vice Sindaco, nonché assessore ai lavori pubblici. Prego, ne ha facoltà.
LONOCE. Mi dispiace che il consigliere comunale la pensi in questa maniera. Innanzitutto, le
dico che, per quanto riguarda l’Assessorato ai lavori pubblici, per la prima volta si sta facendo una
riqualificazione di tutte le piazze di Taranto. Sì, effettivamente abito a Pezza Villa, ma se vai a
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vedere questa mattina c’è l’erba che cresce come in tutti gli altri quartieri, e quindi vi posso dire che
non c’è nessuna priorità da parte del Vice Sindaco ad andare magari alla Direzione Ambiente e dire
di andare a tagliare l’erba, perché in tutte le altre postazioni che stanno a Taranto invece vengono
eseguite. E questo onestamente mi fa molto male.
Per quanto riguarda piazza Marconi, sono stato l’unico a far intervenire immediatamente per
metterla in sicurezza. Invece tu, quando sei stato assessore ai lavori pubblici, non hai fatto nulla, e
questo mi sembra strano. Così come anche per le vie adiacenti in quelle zone, perché erano
completamente dissestate. E mi dispiace, ancora una volta, che ogni volta stai ad attaccare
l’Assessorato ai lavori pubblici.
Per quanto riguarda piazza Pio XII, deve andare in gara, e tu lo sai benissimo. La sta facendo il
dirigente al patrimonio. Per quanto riguarda la pulizia, ci siamo attivati immediatamente, sia da
parte dell’AMIU che da parte della cooperativa. Per quanto riguarda invece gli alberi, è la Direzione
Ambiente che si sta occupando del caso.
Ti ringrazio.
PRESIDENTE. Grazie, Vice Sindaco.
Per fatto personale, prego.
SPALLUTO. Ringrazio il Vice Sindaco di averci detto qualcosa oggi, perché avviene di rado.
Però, su piazza Marconi fu ammodernato il nuovo impianto di illuminazione e furono messi i giochi
per i bambini. Dopodiché, per non fare un discorso di favoritismi, si sono favorite altre piazze, a
Talsano, piazza Medaglie d’Oro, ai Tamburi, dimodoché ci fosse un’attenzione generale in tutti i
quartieri di Taranto.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie.
Prima di comunicarvi quali sono gli ordini del giorno che mi sono arrivati, facciamo i tre punti
canonici.
Lettura verbale seduta precedente
PRESIDENTE. Procediamo con il punto riguardante la lettura del verbale della seduta
precedente.
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Se non ci sono osservazioni, lo diamo per approvato. Non ci sono osservazioni.
Comunicazioni del Sindaco
PRESIDENTE. Il secondo punto riguarda le comunicazioni del Sindaco.
Non c’è nessuna comunicazione, per cui andiamo avanti.
Risposta ad interrogazioni
PRESIDENTE. Il terzo punto riguarda la risposta alle interrogazioni.
Non ho risposte alle interrogazioni.
Deliberazione di Giunta Comunale n. 55 del 22.03.2016 avente ad oggetto: “Contratto
Istituzionale di Sviluppo per l’area di Taranto. Accordo con Invitalia spa per attivazione della
Centrale di Committenza”
PRESIDENTE. Il quarto punto è solo un atto in comunicazione, che riguarda la delibera di
Giunta n. 55 del 22.03.2016, che credo ormai conosciamo tutti.
Prima di procedere con il quinto punto, vorrei comunicare che mi sono stati consegnati tre ordini
del giorno, il primo a firma del consigliere Renna e altri a proposito di maltrattamenti in case di
cura e asili, il secondo riguarda le piazze cittadine ed è a firma del consigliere De Martino ed altri, il
terzo è a sostegno dei lavoratori della società Isola Verde a firma del consigliere Capriulo ed altri.
Ovviamente, questi vanno in coda.
Il consigliere De Martino si è prenotato per parlare. Prego, ne ha facoltà.
DE MARTINO. Signor Presidente, all’inizio del Consiglio comunale tutti i colleghi consiglieri
sono stati d’accordo che, a conclusione degli articoli 11, avremmo approvato l’ordine del giorno su
piazza Marconi. Quindi, siccome questo è stato un elemento condiviso, io ritengo che a questo
punto i lavori debbano riprendere da questo punto. Pertanto, le chiedo l’anticipazione dell’ordine
del giorno sull’intervento di riqualificazione di piazza Marconi.
PRESIDENTE. Può certamente essere condivisa, ma c’è un motivo d’urgenza?
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DE MARTINO. Sì, c’è motivo di urgenza.
PRESIDENTE. Va bene.
La consigliera Ambrogi Melle ha chiesto di intervenire. Prego, ne ha facoltà.
AMBROGI MELLE. Non penso che ci sia nessuna urgenza maggiore di quella che riguarda la
vita e la salute di noi tarantini. Quindi, l’anticipazione di questo punto richiesta dal consigliere De
Martino non può essere prima della mozione sulle diossine, che abbiamo già fin troppe volte
rinviata. Questa mozione l’ho presentata il 3 marzo. Si tratta di una questione pesantissima e
preoccupantissima, e ancora oggi noi non abbiamo conoscenza di come sono andate a finire queste
questioni. Negli altri Consigli abbiamo già sviscerato questa mozione, ma vi vorrei fare
semplicemente un aggiornamento.
Pertanto, io penso che dovremmo prima parlare di questo, che è l’urgenza più urgente di tutto.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Ambrogi Melle.
Prego, consigliere Vietri.
VIETRI. Presidente, con riferimento alla proposta di anticipazione del punto avanzata dal
consigliere De Martino, dico che non ho nessuna difficoltà di volta in volta a valutare l’urgenza o
meno di un atto, sia che venga proposto da consiglieri che compongono la maggioranza, sia che
venga proposto da consiglieri che compongono l’opposizione. Devo ricordare, però, al Gruppo
consiliare a cui appartiene il consigliere De Martino che, su richiesta di consiglieri della minoranza
di anticipare un punto perché ritenevano importante discutere in apertura di seduta un determinato
argomento, il Gruppo del PD ha richiamato all’ordine il Presidente del Consiglio dicendo che la
trattazione dei punti deve avvenire in maniera categorica rispetto all’ordine del giorno elaborato
nella Conferenza dei Capigruppo e che non si possono alterare i lavori del Consiglio comunale a
piacimento di questo o quel consigliere, di questa o quella Commissione, di questo o quel
proponente.
Va bene essere aperti a ogni tipo di proposta, ma dobbiamo essere tutti sempre aperti, e non che
quando ci conviene accogliamo le anticipazioni e quando non ci conviene chiediamo di proseguire
come stabilito in Conferenza dei Capigruppo. Fermo restando che la richiesta avanzata dal
consigliere De Martino ritengo sia comunque sempre legittima, per cui per quanto mi riguarda non
c’è problema.
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PRESIDENTE. Grazie, consigliere Vietri.
Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la proposta di anticipazione dell’ordine del
giorno a proposito delle piazze cittadine. Chi è a favore… No, un attimo solo. Io ho questa sulle
piazze cittadine. Va bene, Piazza Marconi. Comunque, non ce l’ho scritto.
Prepariamoci alla votazione. Schiacciare il tasto blu. Siamo ventitré. Altri quattro devono
prenotarsi per la votazione. Altri due. Ne manca uno. Ventitré, okay. Chi vota a favore? Venti voti a
favore. Chi si astiene? Un astenuto. Chi è? Il consigliere Vietri. Chi è contrario? Un voto contrario.
La consigliera Ambrogi Melle.
L’anticipazione è approvata.
Ordine del Giorno avente ad oggetto: “Intervento di riqualificazione di Piazza Marconi”
PRESIDENTE. Invito il consigliere De Martino a relazionare, se intende farlo, sennò andiamo
avanti speditamente. Grazie.
DE MARTINO. Presidente, ho chiesto l’anticipazione di questo punto proprio perché, non
prevedendo una discussione per averne ampiamente parlato in Commissione, ritenevo e ritengo che
questo punto possa essere licenziato in pochissimo tempo. Anche perché questo non è un ordine del
giorno della maggioranza, ma credo che sia un ordine del giorno quasi dell’intero Consiglio
comunale, e non l’avremmo fatto se proprio nella riunione di ieri la parte tecnica non ci avesse
sollecitato l’adozione di questo atto per avviare concretamente la procedura degli interventi su
piazza Marconi.
Mi limiterò, pertanto, a nome di tutti o quasi, a leggere solo l’ordine del giorno, senza fare
commenti, perché questo è un atto che politicamente e moralmente è ascrivibile a tutti.
Ne do lettura: “Nell’ambito delle dovute attenzioni da riservarsi alle piazze cittadine, preso atto
in particolare dello stato di grave degrado in cui versa Piazza Marconi, che impone interventi
urgenti da parte del Civico Ente;
ritenuto improcrastinabile un intervento di riqualificazione della piazza per sottrarla ai fenomeni
di grave anti-igienicità che nuoce alla salute pubblica e di illegalità che genera diffuso allarme
sociale, al fine di restituire decoro alla piazza, consentendo così ai cittadini la sua piena e tranquilla
fruibilità;
il Consiglio comunale
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impegna la Giunta comunale a voler adottare con urgenza i necessari provvedimenti per la
radicale eliminazione dei fenomeni sopra-evidenziati e in particolare a voler dare priorità agli atti
necessari e finalizzati all’abbattimento del manufatto e dei muretti ivi esistenti e di voler provvedere
altresì alla messa in opera di un sistema di videosorveglianza che innalzi il livello di sicurezza della
zona;
impegna altresì la Giunta comunale e, quindi, le Direzioni tecniche comunali Lavori pubblici e
Patrimonio a voler redigere di concerto un progetto teso alla riqualificazione di piazza Marconi, con
la riscoperta dell’antica fornace, in asse con gli altri beni archeologici del borgo, con la
sistemazione del verde e con il ripristino della circolazione stradale attorno al suo perimetro, dietro
sollecitazione anche dell’architetto dirigente Netti;
impegna, infine, l’Amministrazione comunale a voler interessare l’ASL di Taranto a voler
prevedere una diversa sistemazione dell’attuale muro di cinta dello stabilimento ospedaliero
Santissima Annunziata che affaccia su via Dante”.
Questo è l’ordine del giorno che è stato sottoscritto oserei dire dalla quasi totalità dei consiglieri,
a cui bisogna darne atto.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere De Martino.
Si è iscritto a parlare il consigliere Venere. Prego.
VENERE. Grazie, signor Presidente.
Colleghi consiglieri, sull’argomento ci sarà il voto favorevole da parte del Gruppo consiliare.
Proprio di piazza Marconi ce ne siamo occupati un anno fa e devo prendere atto che gli assessori
Lonoce e Di Gregorio, l’anno scorso da me interessati, hanno provveduto a murare il manufatto che
era oggetto di vandalismo e un vero e proprio ricettacolo di drogati.
Molti anni fa lì vi era un chiosco, un bar, struttura per la quale sono stati fatti anche ulteriori
bandi da parte dell’Amministrazione e tutti questi bandi sono andati deserti, come mi fa notare
Enzo. E non vedo altra via d’uscita se non quello dell’abbattimento del rudere e della
rivalorizzazione della piazza, come ha detto il Presidente De Martino, e della sua riqualificazione,
facendola tornare fruibile alla viabilità, perché è una piazza oscura, vi è una zona oscura, dove ci
vuole più visibilità e non deve essere più oggetto del degrado in cui versa oggi. Tra l’altro, due anni
fa proprio in quella piazza un giovane ingegnere perse la vita in maniera barbara, il povero ingegner
Pignatale, e si è discusso in Commissione della possibilità di piantare un grande albero di ulivo da
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dedicare al compianto ingegnere. Se questo nel progetto di riqualificazione è anche previsto,
facciamo anche un bel gesto come Amministrazione nei confronti anche della famiglia.
Da parte nostra ci sarà il voto favorevole, non vedo problemi. E come piazza Marconi da parte
dell’Amministrazione, come ha ricordato bene prima il consigliere Spalluto e poi il Vice Sindaco, ci
deve essere massima attenzione da parte di tutti.
Grazie, signor Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Venere.
Si è iscritto a parlare il consigliere Vietri. Prego.
VIETRI. Presidente, assessori, colleghi consiglieri, già in altre sedute di questa Assise sono stati
presentati degli ordini del giorno che riguardavano in passato la riqualificazione delle piazze e in
particolar modo quella di piazza Marconi, quindi ritorna il Consiglio comunale a dare atti di
indirizzo per la riqualificazione di questa piazza, che è una piazza situata al centro della città di
Taranto. Domani sono convinto che rivedremo gli stessi articoli sul giornale che abbiamo già visto
in precedenti occasioni per due o tre volte, vale a dire che il Consiglio comunale ha approvato un
ordine del giorno che riqualifica piazza Marconi e tutto il resto.
C’è da dire che la piazza versa in quella condizione di fatiscenza, perché il degrado, l’abbandono
e l’insicurezza sociale di quel luogo sono stati favoriti anche dall’abbandono da parte delle
Istituzioni. Del resto, se la soluzione a problemi di sicurezza è quella di abbattere un manufatto, con
centinaia di associazioni che ci chiedono spazi gratuiti in città anche solo per ricoverare del
materiale, per appoggiarsi, per avere dei punti di riferimento, se per vincere i problemi di
insicurezza, che non riusciamo a garantire né noi né le forze che dovrebbero garantire sul territorio
questa sicurezza, individuiamo come soluzione quella di prendere e abbattere il rudere,
sinceramente io non sono d’accordo.
Caro consigliere De Martino, quella piazza sta lì da diversi anni, diversi anni in cui ha
amministrato la città di Taranto questa Amministrazione, con il primo mandato e il secondo
mandato, e quella situazione si è generata per colpa anche della politica che amministra la nostra
comunità, e sinceramente non vedo nulla di più delle cose che sono state dette e ridette tante volte
in Commissione e con la presentazione di ordini del giorno che già sono stati approvati e che
parlavano di garantire la sicurezza e la sorveglianza. Ma oggi, dopo dieci anni, dovremmo anche
arrivare alle conclusioni, dovremmo anche arrivare ai fatti.
L’abbattimento di quel manufatto, per quanto mi riguarda, è una sconfitta completa. Non credo
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comunque che dopo dieci anni piazza Marconi, che ha fatto la storia di Taranto in quanto era un
mercato, sempre in quella stessa situazione, anche in momenti più difficili della storia della nostra
città, questa Amministrazione fino al termine del mandato riuscirà a riqualificarla.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Vietri.
Ha chiesto di parlare il consigliere Spalluto. Prego, ne ha facoltà.
SPALLUTO. Grazie, Presidente.
L’argomento l’abbiamo già trattato ma, come giustamente diceva qualcuno, con scarsi risultati,
perché poi nei fatti non si è fatto nulla, nonostante abbiamo posto il problema in questi anni per
piazza Marconi.
L’Amministrazione Stefàno della prima consiliatura non è vero, come diceva il Vice Sindaco,
che non ha fatto niente. All’epoca, l’Amministrazione Stefàno, assessore Lonoce, ha fatto delle
cose. Forse lei votava contro, però in piazza Marconi, per esempio, è stato ammodernato l’impianto
di illuminazione, completamente nuovo, sono stati fatti i giochi. Insomma, si è fatto un lavoro di
pianificazione sulla città che viveva un momento strutturale più difficile, un momento di gestione e
organizzazione degli uffici molto più difficile, una situazione finanziaria probabilmente più
difficile. Per esempio, nell’ambito della pianificazione sono state rifatte le arterie importanti della
città che passano da quelle parti, completamente via Dante, completamente via Mazzini, via Crispi,
via Minniti, cioè le zone importanti. Non si sono fatte, certo, le piccole strade, non si son potute fare
le piccole strade di Talsano o di Lama, dove magari non c’erano situazioni chiare anche sulla
proprietà della strada, sul titolo, però si è fatto altro.
Il punto è che all’epoca c’era questa idea di dare in gestione il chiosco, a cui per la verità io ero
già contrario. Ma il Sindaco voleva comunque darlo in gestione, voleva anche una parte della
Giunta fare questo bando di gestione. Purtroppo questi bandi sono andati sempre deserti. Credo che
dall’epoca ad oggi ne siano stati fatti almeno tre, con grandi lentezze tra l’altro. Però, tre ne sono
stati fatti, mai aggiudicati. Ebbene, preso atto che questo chiosco non lo vogliono, si tratta di
abbatterlo. Io sono felice per la riqualificazione, perché ieri ho visto un’ipotesi di progetto
dell’architetto Netti veramente stimolante, perché si valorizzerebbero gli aspetti archeologici,
perché finalmente diventerebbe una piazza dove si può stare seduti in compagnia, però a questo
vanno affiancati anche gli aspetti della sicurezza. Ci vogliono le telecamere, ci vogliono i vigili
urbani che devono passare, ci vogliono le forze dell’ordine che devono passare. E soprattutto questa
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operazione va anche finanziata. Noi oggi facciamo un atto di indirizzo, però poi tocca alla Giunta
anche stanziare le somme o proporre lo stanziamento delle somme al fine di realizzare questo
progetto.
Nel frattempo, è tanto difficile che i lavori pubblici abbattano questo chiosco e rendano in
sicurezza questa area, in modo che intanto leviamo quella che si diceva una volta la paglia davanti
al ciuccio, evitiamo di creare un luogo che è ricettacolo di siringhe e bagno pubblico? A proposito
di bagno pubblico: c’è un bagno pubblico a piazza Marconi e funziona probabilmente tre ore al
giorno. Anche su questo un’Amministrazione e una Giunta dovrebbero lavorare. Non si possono
tenere aperti i bagni pubblici per appena tre ore, peraltro in mattinata, dalle 9 alle 12, quando forse
c’è anche meno bisogno. I bagni pubblici in città vanno gestiti nelle ore opportune. E non mi si dica
che non abbiamo personale.
Vedo, grazie ai Cantieri di cittadinanza, agli angoli tre o quattro persone con la pettorina: mi
auguro che facciano qualcosa. I Cantieri di cittadinanza sono una cosa positiva, ma se si mettono le
persone a lavorare, minimamente. Che non si vedano tre persone che si girano i pollici. Abbiamo i
bagni pubblici da tenere aperti, abbiamo le piazze da pulire, abbiamo l’erba che esce dai
marciapiedi.
Colgo l’occasione per precisare che va bene per piazza Marconi, ma anche tutte le altre piazze
vanno manutenute, osservate, tutelate. Non è che esiste solo un problema piazza Marconi in questa
città. I Cantieri di cittadinanza, per esempio, potrebbero essere messi a tutela di tutte le piazze e
nella gestione di tutti i bagni pubblici, in modo che la sera il bagno pubblico sia disponibile.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Spalluto.
Non ho altri interventi. Prima di procedere, voglio comunicare ai signori del pubblico che la
Corte di cassazione, con sentenza n. 15360 del 22 luglio 2015, configura un legittimo esercizio del
diritto di cronaca nella verità oggettiva e stabilisce anche come legittimare la diffusione delle
immagini delle persone interessate. Quindi, se qualcuno tra il pubblico sta riprendendo i lavori del
Consiglio, è bene che sappia che questa sentenza offre indicazioni in tal senso, per cui consiglio di
leggersela prima di pubblicare le riprese fatte senza il consenso degli interessati.
Non ci sono altri interventi, per cui dichiaro chiuso il dibattito.
Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Il consigliere Vietri ha chiesto di intervenire per
dichiarazione di voto. Prego.
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VIETRI. Presidente, esprimerò un voto favorevole all’intenzione di massima, che
rappresentiamo da anni, di riqualificare piazza Marconi, ferma restando la mia contrarietà rispetto
alla strada individuata, che prevede l’abbattimento di un manufatto che poteva essere valorizzato.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Vietri.
Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? No. Prepariamoci per la votazione.
Prepariamoci per la votazione. Ventuno. Scrutatori, vi chiedo conferma: siamo ventuno in aula,
giusto? No, ventitré. Consigliere Di Todaro, devi andare al tuo posto per votare. Sì, però il
consigliere Di Todaro deve tornare al posto suo per votare. Consigliere Di Todaro… Ho ventidue
presenti, ne manca uno. Okay. Chi è a favore schiacci il tasto verde. Ventidue voti a favore. Chi si
astiene? Chi è contrario? C’è un non votante. Consigliere Di Todaro, ha votato? Ha votato.
Ripetiamo la votazione. Rischiaccia “più”. Okay, fatto. È coperto. Sono arrivate tutte le votazioni,
quindi l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.
Mozione d’ordine, prego.
RENNA. Presidente, proprio per la trasparenza, perché non si visualizzano i nominativi sullo
schermo? Chiediamo all’ingegnere. A quel punto potremmo noi stessi regolarci e permettere alla
stampa e ai cittadini di vedere effettivamente chi vota, chi non vota, chi fa il pianista e chi fa il
violinista.
PRESIDENTE. Il consigliere Renna ha perfettamente ragione. È un problema di connessione.
L’avevamo già previsto. I tecnici sono qua per risolvere la questione.
Mozione avente ad oggetto: “Elevate emissioni di diossina a Taranto e ritardo nella
conoscenza”
PRESIDENTE. Passo al punto n. 5): «Mozione avente ad oggetto: “Elevate emissioni di diossina
a Taranto e ritardo nella conoscenza”».
Questa è una mozione che venne ritirata nel precedente Consiglio, quindi invito la relatrice a fare
una veloce illustrazione su quelle che sono le modifiche apportate, per andare velocemente avanti.
Prego, ne ha facoltà.
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AMBROGI MELLE. Abbiamo parlato di questa mozione nei precedenti Consigli, per cui la
situazione è nota. Ci sono dei picchi elevatissimi di una sostanza pericolosissima che si chiama
diossina, quella diossina che ha portato all’abbattimento di migliaia di capi di bestiame, ha portato
al macero le nostre cozze. Esiste un’ordinanza regionale che vieta da diversi anni il pascolo in un
raggio di venti chilometri dall’ILVA. Quindi, stiamo parlando di una sostanza nociva,
pericolosissima per la nostra salute, per la nostra vita. È importante questa premessa.
Siamo venuti a conoscenza soltanto tramite stampa di una situazione estremamente allarmante
che riguarda i picchi di diossina che si sono avuti nel novembre 2014 e nel febbraio 2015. Questi
picchi, come ha rilevato il Direttore generale dell’ARPA, non si sono mai registrati in Europa; anzi,
si possono trovare solo al centro della peggiore discarica della Terra dei fuochi. Invece, si trovano
qui, ai Tamburi, nella nostra città.
Una cosa così grave e così importante per la vita e la salute di noi tarantini avrebbe dovuto
determinare in ventiquattr’ore dalla conoscenza di questi dati da parte dei Commissari ILVA degli
interventi immediati preventivi a tutela della salute pubblica. Invece, questi dati sono stati nascosti.
Soltanto dietro pressioni di un’associazione ambientalista, PeaceLink, che si è accorta della
mancanza di questi dati, soltanto dietro queste pressioni questi dati sono giunti a nostra conoscenza
solo il 26 febbraio 2016.
Che cosa si doveva fare? Immediatamente si dovevano prendere delle precauzioni per
salvaguardare la salute pubblica. Abbiamo detto che c’è una legge che impone che entro
ventiquattr’ore addirittura questi dati devono pervenire a conoscenza del Prefetto, dell’ARPA,
dell’ASL, del Comune. Non è stato fatto.
La cosa ancora più grave è che sono trascorsi altri due mesi e ancora noi non conosciamo due
cose importantissime. Una, quali sono state le cause di questo disastro. Stiamo parlando di cose
gravissime, non stiamo parlando di cose lievi. E non solo non conosciamo le cause, ma non
conosciamo neanche qual è la situazione attuale, perché noi non abbiamo avuto ulteriori dati su
quanta diossina continua ad accumularsi sul nostro territorio. E vi ricordo che c’è anche un processo
in atto per avvelenamento della catena alimentare. Quindi, sono delle cose gravissime.
Nel frattempo, mentre noi rimaniamo in attesa, ed è sbagliato rimanere in attesa, è sbagliato… Vi
voglio ricordare che c’è stata anche un’interpellanza in Parlamento e una vergognosa risposta da
parte del Governo nel dire all’onorevole Duranti che questi dati non sono stati trasmessi per non
allarmare la popolazione. Che cosa significa non allarmare la popolazione? Noi ci ammaliamo e
muoriamo per questi motivi. La diossina è considerato un potente cancerogeno. Sappiamo i danni
genotossici, le malformazioni che crea. Quanta gente in questo periodo continua ad ammalarsi e a
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morire. E la situazione, anziché essere migliorata, come si prometteva nel 2012 con l’AIA, appare
invece notevolmente peggiorata. Cioè, il Governo non sta tutelando la vita e la salute di noi
tarantini. Questo deve essere ben chiaro.
Che cosa succede nel frattempo? Non solo non ci dicono niente, continuano a nasconderci le
vere cause, ma succedono altri incidenti. Un incidente in particolare ha riguardato un incendio dei
nastri trasportatori, che si è verificato a Pasquetta, avvenuto in un’area vicino all’agglomerato, una
zona pericolosissima. Vi voglio ricordare che il 3 marzo il Direttore generale dell’ARPA ha detto
che quella diossina di cui si sono registrati i picchi è la stessa diossina degli elettrofiltri del reparto
di agglomerazione. Ecco, succede un incendio in quell’area e sappiamo che in quell’area sono
stoccate tonnellate e tonnellate di quelle diossine degli elettrofiltri in sacchi chiamati big bag.
Ecco, questo è l’aggiornamento, signor Presidente e signori consiglieri. Noi non sappiamo come
vengono movimentati questi sacchi e soprattutto non conosciamo il piano di emergenza qualora, per
qualche incidente rilevante, questi sacchi dovessero o incendiarsi – c’era un incendio dei nastri
trasportatori in quell’area – oppure disperdersi nell’ambiente per qualsiasi ragione. Non esiste o,
perlomeno, la città non conosce il piano di emergenza in caso di incidente rilevante.
Concludendo, esistono dei princìpi europei, in primis il principio di precauzione, che stabilisce
che bisogna prevenire i gravi rischi ambientali e, di conseguenza, anche sanitari. Esista una
Direttiva Seveso, che impone che la popolazione venga informata in caso di incidenti rilevanti.
Ecco, questo non è successo e continua a non succedere. Per questo io parlo di un’urgenza maggiore
di tutte le altre, perché dove si parla di vita e di salute penso che non si possa non considerare la
gravità di questa situazione.
Pertanto, con questa mozione che cosa si chiede al Sindaco? Innanzitutto di non limitarsi a
scrivere delle semplici letterine. L’onorevole Duranti ha chiesto le dimissioni del Ministro
dell’ambiente Galletti per la mancanza di comunicazione sulle cause che hanno creato questo
disastro. Il Sindaco, quindi, deve chiedere innanzitutto ai Commissari le cause e rilevare la gravità
del fatto che i Commissari stessi abbiano taciuto, abbiano nascosto questi dati terribili. Il Sindaco
deve rendere noto alla cittadinanza il piano di emergenza in caso di incidente rilevante collegato
con queste polveri racchiuse in questi big bag. Ovviamente, dobbiamo anche conoscere i dati più
recenti, attuali. Non ci possiamo fermare ai picchi del febbraio 2015. È trascorso un anno e mezzo.
L’ARPA ha scritto… Come orario? Va bene, andiamo al sodo.
Dobbiamo conoscere i piani di emergenza in caso di incidente rilevante. La cittadinanza deve
essere informata correttamente su quello che sta succedendo ora. La cosa più importante, il Sindaco
deve chiedere al Ministero dell’ambiente di attivare le procedure relative al comma 10 dell’articolo
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29 del Codice dell’ambiente, che riguarda il rispetto delle condizioni dell’AIA, ed eventualmente
chiedere la revoca dell’AIA all’IVA, perché questa AIA non sta tutelando la vita e la salute dei
tarantini. (Applausi)
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Ambrogi Melle. Invito i signori del pubblico a mantenere un
contegno.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Renna. Prego, ne ha facoltà.
RENNA. Grazie, signor Presidente.
Colleghi consiglieri e signori assessori, abbiamo anche l’assessore all’ambiente, che quindi potrà
rispondere sicuramente ad alcune accuse lanciate dalla consigliera Ambrogi Melle, anche se ancora
una volta dico al consigliere Ambrogi Melle che tutti noi abitiamo a Taranto, per cui figuriamoci se
anche noi non teniamo ai nostri familiari, ai nostri cari. Quindi, non può accusare questa
Amministrazione, nonostante io sia stato uno di quelli che hanno sempre accusato questa
Amministrazione, oggi di non aver fatto qualcosa di propedeutico per venire a conoscenza
soprattutto degli ultimi dati. E, comunque, vorrei che poi l’assessore rispondesse su questo.
Ad ogni modo, per rinfrescare un po’ la memoria alla consigliera, che purtroppo essendo
neoeletta non conosce tutti gli atti che questa Amministrazione ha prodotto soprattutto su pressione
dell’opposizione, ma anche concordata con chi di competenza, con tutto il Consiglio comunale,
vorrei ricordare una mozione presentata da diversi consiglieri comunali, compreso il sottoscritto,
per il risarcimento dell’ILVA nei confronti di cittadini, associazioni, imprenditori del mare e
quant’altri, fatta il 26 novembre 2014. Dopodiché, l’unica beffa di questa delibera purtroppo è che
noi abbiamo vinto le cause contro l’ILVA, ma per il risarcimento danni, per le note cause che sono
poi successe, non c’è stato nulla. Quindi, anche questa è andata in malora.
Vorrei altresì ricordare alla consigliera che, prima che lei entrasse in Consiglio comunale,
proprio in quest’aula noi abbiamo fatto, illustrato dalla Prefettura con dei dépliant, alla presenza
anche del Vice Prefetto, il piano di evacuazione della città in caso di incidente rilevante, esclusa
Tempa Rossa, perché Tempa Rossa ancora non è inclusa nel nuovo piano di fuga dalla città per
eventuali casi di emanazione anche da parte dell’ILVA di sostanze cancerogene.
Ebbene, sia chiaro che io sono favorevolissimo a votare una mozione del genere perché, lo
ripeto, io abito a Taranto, come tutto voi, ed è normale che noi vorremmo che questa città fosse
totalmente sgombra dai fumi. Anzi, all’epoca io chiesi anche la chiusura dell’area a caldo, che
sarebbe la cosa più importante per questa città. Però, purtroppo a Roma si fanno ben altri giochi e a
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Roma qualcuno dimentica anche che qualche ministro, tempo or sono, voglio ricordare Pecoraro
Scanio dei Verdi, non ha fatto nulla già sapendo che questa città purtroppo era martoriata da questi
fumi.
Pertanto, parlando anche a nome del Capogruppo Cannone del Gruppo Riformisti e
Conservatori, noi voteremo favorevolmente a questa mozione, purché non si strumentalizzi da parte
della città e di alcuni partiti politici a un anno dalle elezioni, perché purtroppo ogni volta che si
arriva sotto le elezioni abbiamo sempre queste mozioni presentate dopo che consiglieri comunali, lo
ripeto, che non sanno ciò che hanno fatto i loro… Quando lei parlava ho ascoltato attentamente e
silenziosamente, e ho anche detto che condivido il suo documento. Tuttavia, lei non deve più
strumentalizzare la questione ILVA a favore del suo partito, che non so neanche qual è. Si immagini
un po’. Un giorno è dei “verdi”, un giorno è dei “gialli”, un giorno è dei “rossi”. Non lo so
nemmeno io…
PRESIDENTE. Per favore, ritorniamo al dibattito. Grazie.
RENNA. Allora, stia buona e ascolti bene l’intervento di un consigliere comunale nel rispetto del
proprio ruolo. Le ripeto che voterò favorevolmente la sua mozione, così impara; dopodiché, non
faccia più mozioni strumentali, altrimenti sarò costretto a votare anche contro.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laruccia. Prego, ne ha facoltà.
LARUCCIA. Signor Presidente, signori assessori, colleghi consiglieri, voglio dire a chiare lettere
in primissimo luogo che non sono i contenuti di questa mozione a essere in discussione. Che la
cittadinanza debba essere informata costantemente sui livelli di inquinamento, che siano generati da
diossina o da altre sostanze, peraltro non mancano certo altri inquinanti nella nostra città, questo è
un fatto sacrosanto. Che sia ben chiaro, e lo ribadisco, ripeto, a chiare lettere. Però, la collega
Ambrogi Melle deve capire – e in qualche modo mi ricollego a quanto diceva il consigliere Renna –
che una cosa è fare movimento ambientalista fuori dall’aula consiliare, altra cosa è confrontarsi con
le procedure, con gli atti, con la redazione di un atto.
Nella mozione si dicono diverse cose. In premessa, ad esempio, è del tutto evidente che
nell’impianto di agglomerazione dell’ILVA si accumulano tonnellate e tonnellate di polveri ad
altissima concentrazione di diossina. È evidente che è da ritenere grave e inaccettabile il ritardo con
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cui la popolazione di Taranto ha saputo dei picchi di diossina che sono stati emessi nell’aria. È
evidente che la struttura commissariale dello stabilimento ILVA deve comunicare. Io non credo,
però, che in un atto come questa mozione si possa rilevare, inoltre, per comune conoscenza, anche
da notizie disponibili in rete, che continuano attività agricole intorno allo stabilimento, eccetera.
Perché dico questo? Perché per me fa fede solo ed esclusivamente quanto mi viene detto
dall’ARPA, quanto mi può essere detto dai NAS, ma non da quanto viene detto in rete non so da
chi. Non posso accettare la presenza in una mozione peraltro così condivisibile.
Considerato che il Direttore dell’ARPA Puglia ha detto chiaramente che la diossina non può che
venire dagli elettroliti del reparto di agglomerazione dell’ILVA, è evidente che come
Amministrazione dobbiamo seguire il principio di precauzione. Però, trovo inaccettabile scrivere
che i Commissari dell’ILVA hanno l’immunità penale per legge, a differenza del Sindaco. Che cosa
significa? Il fatto che abbiano l’immunità penale non significa che non debbano informare la
cittadinanza di quanto avviene all’interno dell’ILVA. Questo mi sembra un voler scaricare sulla
figura del Sindaco tutte le responsabilità. Oltretutto, viene ribadito nel punto successivo, dove si
dice che il Sindaco ha precise responsabilità. È certo che lo so: il Sindaco è la massima autorità
sanitaria. Tuttavia, collegato al precedente punto, è evidente la natura politica a questo punto
pesante dell’atto.
È evidente che dovremmo impegnare il Sindaco, con questa mozione, a richiedere ai Commissari
ILVA e agli organi di controllo dove vengono stoccati i sacchi con la diossina. È evidente ancora
che dovremmo richiedere all’ARPA Puglia di produrre i dati più recenti sulle deposizioni di
diossina. È evidente che dovremmo richiedere l’attivarsi per fare in modo che la rilevazione delle
diossine in tutta la città abbia una rete di monitoraggio. Questo perché soltanto avendo questi dati ci
si può poi muovere.
Del resto, negli impegni richiesti al Sindaco, oltre a questi, che sono sacrosanti, ce ne sono degli
altri che sono aleatori: “rendere noto alla cittadinanza il piano di emergenza specifico”. Previsto da
chi? Da quale norma? Dove sta? Con quali procedure? Lo abbiamo redatto o non l’abbiamo
redatto? Chi lo deve redigere? Lo deve redigere il Comune o lo deve redigere l’ARPA? Chi lo deve
redigere? “Ad adottare ogni provvedimento in suo potere per tutelare la sicurezza, la sanità e
l’igiene pubblica”. Ma questo si sa: è la massima autorità sanitaria! Anche se ci sono le siringhe in
piazza Marconi, è competenza del Sindaco. “Ad informare la popolazione dei rischi rilevanti a cui è
sottoposta”. Ma questo è un dato di dominio pubblico. Tutti sappiamo che non possiamo mangiare
le cozze del primo seno del Mar Piccolo perché sono inquinate da diossina e sappiamo che la
diossina è un metallo pesante cancerogeno che si ferma nel corpo e non viene metabolizzato.
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Noto per l’ennesima volta, peraltro, che la mozione, che pure pare essere stata rivista, è firmata
ancora una volta solo dalla consigliera Ambrogi Melle, il che mi fa pensare che altri consiglieri non
l’abbiano condivisa.
Io torno a ribadire che la mozione è assolutamente condivisibile e il Consiglio comunale farebbe
bene ad approvarla, ma non così come è scritta.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Laruccia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere D’Eri. Prego.
D’ERI. Grazie, Presidente.
Signori assessori e signori consiglieri, anch’io sono favorevole alla mozione presentata, perché
già in diverse occasioni ci siamo già espressi sui vari decreti, che noi abbiamo battezzato “salva
ILVA”, e quindi non a favore della città di Taranto. Anche quando fu scritto che venivano esonerati
da eventuali reati i Commissari, come Partito, anche a livello nazionale, abbiamo stigmatizzato
questa volontà, con cui si cercava di attenuare quelle che potevano essere delle responsabilità. E
responsabilità ce ne sono quando esistono degli organismi che sono tenuti a informare la
cittadinanza, e l’organismo nella fattispecie è l’ARPA. Però, l’ARPA non credo sia un organismo di
emanazione comunale. Credo che sia l’organismo tenuto a informare i cittadini, a prescindere dal
Consiglio comunale o dal Sindaco. Sicuramente ci sentiamo tutti colpiti dalla situazione che
viviamo quotidianamente ormai dal 2012, ma direi anche da prima. Non è che c’era bisogno della
magistratura per sapere quanto inquinava l’ILVA.
Ad ogni modo, questo riflettore che è stato acceso è giusto continuare a tenerlo accesso, è giusto
stigmatizzare sempre, a prescindere dal fatto del referendum, dove la città di Taranto si è espressa
partecipando in maniera sicuramente molto più massiccia rispetto al precedente referendum, che era
solamente a carattere locale. Quindi, c’è questa attenzione maggiore della cittadinanza. Pertanto, è
giusto ed è corretto enfatizzare sempre di più e porre sotto i riflettori l’ennesimo schiaffo che sta
avendo questa città. È vero che il dottor Assennato, in qualità di Direttore dell’ARPA, ci ha sempre
informato in maniera anche tempestiva, ma non vorrei che, andando in pensione il dottor
Assennato, ci fosse un cambio nella dirigenza di questo organismo tale da far calare l’efficacia,
l’efficienza, la prontezza e l’attenzione rispetto a prima.
Quindi, come ha detto il consigliere che mi ha preceduto, la mozione va sicuramente sostenuta,
però credo che sia nostra possibilità, come Consiglio comunale, fare noi richieste di chiarezza agli
enti deputati a livello regionale e, così come ha fatto – l’ha citata prima anche lei – l’onorevole
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Donatella Duranti, così come ha fatto il parlamentare di Sinistra Italiana, chiedere al Governo
delucidazioni in merito. Quindi, credo che sia da stigmatizzare più il livello di attenzione, che, così
come i decreti “salva ILVA” sono di emanazione del Governo, va ricercato più in quello che si fa e
si decide a Roma piuttosto che in quello che possiamo decidere noi qui a Taranto.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Spalluto. Prego, ne ha facoltà.
SPALLUTO. Grazie, Presidente.
Credo che il tema posto questa mattina sia il tema dei temi rispetto alla città di Taranto. Non
possiamo sfuggire all’importanza fondamentale che ha l’inquinamento oggi sulla vita dei tarantini,
e non parlo solo della salute, che è l’aspetto principale e dovrebbe bastare, perché l’inquinamento ci
sta condizionando, sta condizionando lo sviluppo economico della città, sta condizionando persino
la salute pubblica della città, le difficoltà sociali che ci sono in città. Quindi, rispetto a questo tema
della diossina dico che mi sembra normale che in Consiglio comunale si discuta e si affronti questa
questione. Ma credo altresì che su questo non possiamo e non dobbiamo dividerci, ma dobbiamo
essere unanimi e dobbiamo sostenere questo tipo di vigilanza e questo richiamo all’allerta nei
confronti del problema della diossina e del problema dell’inquinamento in generale.
Io ho fiducia nelle Istituzioni, ho fiducia nella magistratura, ho fiducia nell’ARPA, che vigila.
Quindi, non ho problemi. È bene, però, che l’Istituzione municipale sia in continuo contatto, lavori
e collabori con l’ARPA, e se ci sono dei dubbi che vengano fugati, e che ci sia trasparenza nella
gestione di tutta l’attività antinquinamento.
Rispetto allo sviluppo di Taranto, rispetto ai rischi di inquinamento noi dobbiamo metterci di
traverso perché si sappia in Italia che la città di Taranto è contro l’inquinamento. Ecco perché io
sono favorevole a questa mozione.
Certo, però, se ci sono alcuni aspetti − che sono stati sollevati prima dal collega Laruccia − che
vanno, per esempio, rivisti, invito la consigliera Ambrogi Melle a rivederli affinché si possa, in
maniera unitaria, sostenere questa battaglia.
Dopodiché, non solo il Consiglio comunale, di volta in volta, deve riunirsi una volta al mese, ma
ci deve essere un’attenzione anche dell’Amministrazione, della Giunta, dell’assessore all’ambiente.
Nella sua attività, l’assessore all’ambiente farebbe bene ad aggiornare il Consiglio comunale sulle
attività che riguardano la lotta e la vigilanza all’inquinamento. Anche senza essere convocata,
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periodicamente farebbe bene a venire in Commissione e a dare un rendiconto delle attività e dei
report che ha ottenuto dall’ARPA e dagli altri enti preposti.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di intervenire Dante Capriulo. Ne ha facoltà.
CAPRIULO. Colleghi consiglieri, come ho già avuto modo di dire la volta scorsa, al di là del
merito della mozione, che sicuramente in qualche passaggio ha un accenno di carattere
rivendicativo, personalmente credo che dovremmo lanciare un ennesimo segnale rispetto a quello
che vogliamo in questa città in merito al tema ambientale, ma, in questo caso, anche al tema
sanitario.
Abbiamo fatto anche alcuni incontri in Commissione sul punto specifico di quel valore che, tra
l’altro, lo vorrei ricordare, risale alla fine del 2014. A me sembra che, oltre all’aspetto di carattere
sanitario, ambientale, di controllo, qui ci sia un vero e proprio giallo dietro questa vicenda. Ad oggi,
non conosciamo ancora le cause di come si sia potuto determinare un picco così alto di quasi 800
picogrammi su metro cubo di una polvere, quale è la diossina, contenuta nei deposimetri. Nessuno
ci ha saputo dare una spiegazione tecnica convincente. Ricordatevi che questo dato è stato rilevato
dall’ILVA. Quindi, è stata la stessa azienda che ha comunicato alla città questo dato. È curioso che
ad aprile del 2016 ci troviamo a commentare dati del 2014.
Mi vorrei rivolgere al Sindaco, che anche oggi è impossibilitato a partecipare a questo Consiglio
comunale, nonostante avessimo fatto il Consiglio perché era stata garantita la sua presenza. Ce ne
dobbiamo fare una ragione. L’invito che io rivolgerei al Sindaco in questo momento è...
C’è una lite in corso al mio fianco. È il fronte ambientalista che si scontra...
PRESIDENTE Prego, Dante. Andiamo avanti.
CAPRIULO. L’invito che vorrei fare al Sindaco, in questo momento (mi rivolgo al banco vuoto
del Sindaco), è che si batta affinché ci sia la massima chiarezza e trasparenza su questa vicenda. Noi
avevamo avuto una promessa da parte dell’ARPA, che avrebbe fatto chiarezza su questa vicenda.
L’ARPA, come è a tutti noto, ha i suoi deposimetri sulla diossina. Ad oggi, non conosciamo che i
dati forniti dall’ARPA in quel periodo. Il professor Assennato, prima di lasciare il suo incarico...
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PRESIDENTE. Consiglieri, lasciate terminare il consigliere.
CAPRIULO. Man mano che parlavo, gli assessori se ne andavano. Forse avrò detto qualcosa di
sgradito. È rimasto soltanto l’assessore Vozza, che ringraziamo per la pazienza. Questa è
l’ennesima dimostrazione di come questi dibattiti in Consiglio comunale lascino il tempo che
trovano.
Il Sindaco dovrebbe, a questo punto, così come − per la verità − si dice anche nella mozione,
chiedere all’ARPA di farci conoscere, finalmente, questi dati di rilevazione rispetto al 2014, quindi
dare una spiegazione tecnico-scientifica di come sia possibile esserci ritrovati con questi valori
assolutamente fuori da ogni norma, perché saremmo al disastro ambientale. Spero che anche la
magistratura stia facendo gli approfondimenti del caso.
Al di là del merito e, ovviamente, del sostegno a questa mozione, che vuole essere uno sprone
nei confronti di chi governa, il punto è politico. Scopriamo, nei primi mesi del 2016, che, rispetto ai
dati ambientali, ai dati che hanno una rilevanza sanitaria, in questa città siamo ancora scoperti.
Questo è un punto politico, consiglieri. Non è possibile non riuscire ad avere garanzia nemmeno
rispetto ai dati.
Apro e chiudo una parentesi. Ricordo a memoria che a fine 2013 incontrammo l’allora
commissario professor Ronchi, il quale ci disse, invitandoci anche ad accelerare il processo sui
famosi filtri a manica della diossina, che avrebbe abbassato le emissioni di diossina a 0.1
nanogrammi per metro cubo. Non vorrei sbagliare unità di misura, ma più o meno... Comunque, le
avrebbe abbassate ben al di sotto del limite di legge, a novembre del 2013. Noi abbiamo approvato i
filtri a manica, abbiamo fatto le procedure d’urgenza, ma non sappiamo se l’ILVA li sta
realizzando. Questa è un’altra domanda che dovremmo porre.
Per non sembrare veramente idioti − scusate l’espressione − che stanno qui a commentare una
cosa fuori dalla nostra comprensione, l’invito che faccio, a questo punto, all’assessore all’ambiente
è che su queste cose, da parte dell’ILVA, da parte dell’ARPA, da parte dell’ISPRA, da parte del
Governo, vi sia chiarezza. Non ci può essere alcun dubbio che i dati ambientali e sanitari siano a
conoscenza della città di Taranto.
Un’altra questione. Avendo vissuto in passato il dramma che le cose le abbiamo conosciute
sempre dopo, questa vicenda ci riporta a questa triste realtà che...
Sto concludendo. È la prima volta che suona la campanella, Presidente. Grazie per la...
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PRESIDENTE. No, consigliere. Mi scusi se mi rivolgo a lei, però è un invito rivolto a tutti.
Poiché questa mozione è stata già affrontata e discussa nello scorso Consiglio, non vorrei che oggi
ripetessimo le stesse cose...
CAPRIULO. Io concludo dicendo che il tema è politico...
PRESIDENTE. Giusto gli aggiornamenti. Grazie.
CAPRIULO. La discussione dei sacchi diossina, che è stata introdotta nella modifica che ha fatto
la consigliera Ambrogi Melle, è un’altra storia che ha dell’incredibile. Non è possibile stare sempre
a commentare il fatto che non abbiamo certezza sui percorsi di questi sacchi di diossina e che siamo
a rischio di incidenti rilevanti.
Quello che noi chiediamo come umili consiglieri che, alla fine, non fanno gli ingegneri
ambientali, non fanno i tecnici dell’ILVA, non stanno nelle procedure dell’AIA, perché ci
mandiamo rappresentanti che, poi, con noi non si confrontano, è di avere certezze rispetto ai danni
ambientali e sanitari. Questo lo chiediamo innanzitutto al Sindaco, per l’ennesima volta oggi
assente, l’unico che ha il potere di intervenire in questa vicenda.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Vozza. Ne ha facoltà.
VOZZA. Grazie, consiglieri.
Ringrazio anche la consigliera Ambrogi Melle. Effettivamente, noi abbiamo tutti a cuore la
questione sanitaria a Taranto relativamente al problema inquinamento. Mi sento di dover ribadire
che il Sindaco in primis e l’Amministrazione comunale tutta hanno sempre operato per avere i dati
certi e i risultati degli studi sia da ILVA sia da ARPA.
Non dobbiamo, però, confondere i ruoli. L’ARPA e l’ISPRA devono assolutamente vigilare,
verificare, controllare deposimetri e analizzare i dati. Pertanto, in questo momento, così come io ho
più volte affrontato l’argomento insieme al Sindaco, anche relativamente ai dati sull’inquinamento,
sulla qualità dell’aria, sulle problematiche relative alla sanità e alla salute del cittadino tarantino,
con incontri che abbiamo fatto con i consiglieri comunali e incontri che abbiamo fatto in
Commissione con il dirigente ambiente, l’ingegner Ciaccia, abbiamo insieme tracciato il percorso
che l’Amministrazione comunale ha percorso in questo periodo.
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Io voglio dare una risposta tecnica. Il Comune di Taranto non sta tergiversando sull’argomento o
non è interessato al problema diossina. È presente, si attiva e abbiamo bisogno, in questo momento,
dello studio che ARPA Puglia sta eseguendo in questi mesi. All’indomani dello studio del dottor
Onofrio del Politecnico per conto di ILVA, l’ARPA Puglia − su nostra richiesta, ma anche d’ufficio
− si è impegnata per monitorare tutti i dati e rielaborare i risultati ottenuti con analisi che sono
tuttora in corso. L’ultima nota dell’ARPA Puglia ricevuta dal Comune di Taranto risale all’11
marzo. Attualmente, l’Amministrazione comunale non ha più comunicato ai consiglieri e alla
cittadinanza altri dati perché non siamo in possesso di altri dati. L’ARPA Puglia, nella
comunicazione dell’11 marzo, continua a ripetere che sta analizzando i deposimetri della rete
ARPA collocati a poche centinaia di metri da Via Ursini e che sta cercando di verificare la
congruità degli studi effettuati da ILVA. Ovviamente, si tratta di analisi che hanno bisogno di un
tempo tecnico necessario affinché abbiano un valore, anche giuridico, sia per il Governo sia per
l’Amministrazione comunale.
Adesso posso lasciare la parola al nostro ingegnere ambientale, ma ricordo a tutti i consiglieri
comunali presenti che in Commissione abbiamo esaustivamente parlato dell’argomento e abbiamo
fornito tutti i dati tecnici in nostro possesso. Se non ci sono state comunicazioni successive è perché
ARPA non ci ha comunicato altro.
Do la parola all’ingegner Ciaccia.
CIACCIA. Grazie. Buongiorno a tutti.
Riprendo un attimo quanto accennato dall’assessore. Vi faccio presente, come già accennato in
sede di Commissione, che l’attività che ARPA e ISPRA stanno portando avanti è un’attività
ampiamente complessa, nella misura in cui − come già ci hanno scritto e ripetuto, anche a voce, per
le vie brevi − questa attività non va solamente a valutare il dato numerico che si è potuto constatare
dalle analisi di parte (chiamiamole “di parte”). Le analisi e i numeri che abbiamo a disposizione
sono relativi alla rete deposimetrica ILVA. Quindi, più o meno correttamente (dal mio punto di
vista “correttamente”), ARPA giudica in maniera critica non solo il numero secco che viene
restituito in questa analisi, ma addirittura deve e sta valutando tutta la filiera che ha condotto ILVA
e i suoi consulenti − diciamo così − a restituirci questo valore. Si va a verificare che tutti i passaggi
che vi sono, dalla modalità con cui si raccoglie il campione alla modalità con cui viene trasportato,
conservato, finanche all’effettiva analisi in quanto tale, che avviene presso i laboratori, tutti questi
passaggi in qualche maniera devono essere verificati. Quindi, è un’attività veramente complessa che
queste due agenzie (ISPRA e ARPA) stanno portando avanti.
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Alla fine dei conti, noi sappiamo perfettamente che vi sono più ipotesi in campo. C’è la
possibilità che questi numeri possano essere verosimili; c’è la possibilità che vi sia stato qualche
errore durante queste fasi che vi ho appena raccontato; potrebbe esserci stata una manomissione
involontaria. Faccio presente che questi campioni, se non correttamente maneggiati, possono
restituire valori straordinariamente diversi da quelli reali. Questo per farvi presente quanto
complessa sia l’attività relativa ai deposimetri, che non sono − passatemi il termine – “semplici” dal
punto di vista del numero che restituiscono, come può essere una centralina, che comunque
semplice non è, ma hanno una serie di accortezze e restituiscono uno spettro di informazioni
nettamente diverso da quello delle centraline; è più ampio e più complesso. Addirittura, il dato che
se ne ricava, che − come ben sapete − non è normato, ossia la deposizione al suolo della diossina,
che in Italia non è normato, non serve per avere un’indicazione della bontà del sistema di
filtrazione, per esempio, ma dà informazioni complementari rispetto a quelle che i sistemi di
abbattimento installati possono fornire. Quindi, si tratta di informazioni comunque complementari
rispetto a quelle che già abbiamo e che sono − come ben sapete − oggetto di AIA.
ISPRA e ARPA hanno in corso questa attività e, spero, a breve ci restituiranno una risposta in
ordine all’effettiva bontà della relazione che io chiamo “di parte”, ossia la relazione ILVA.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, ingegnere Ciaccia.
Ha chiesto di intervenire Raffaele Brunetti. Ne ha facoltà.
BRUNETTI. Signor Presidente, colleghi consiglieri, nell’ultimo Consiglio comunale mi resi
promotore dell’invito di riportare in Commissione questa mozione presentata dalla consigliera. Il
motivo della mia richiesta era arricchire questa mozione al fine di renderla operativa e propositiva
sulle cose da fare.
Non entrerò nel merito dell’intervento già svolto la volta scorsa, però parto dalle osservazioni
che venivano fatte e dalle considerazioni dell’ingegner Ciaccia, quindi dell’assessore, per ribadire le
richieste che avanzai nell’ultimo Consiglio comunale che dovevano essere recepite in questo
documento, ma che non trovo. Mi riferisco al fatto che la richiesta che dobbiamo fare come
Consiglio comunale è un potenziamento del personale organico all’interno dell’ARPA. Non c’è
questa richiesta che avanzai in Consiglio comunale.
L’altra motivazione per cui chiesi il ritiro, oggi ribadito all’interno dell’intervento dell’ingegnere
Ciaccia, riguarda il dubbio su quello che accade nei deposimetri, quindi sul risultato finale delle
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analisi. In tal senso, feci mia e ribadii all’interno del Consiglio comunale la richiesta fatta dal dottor
Conversano, ossia di creare a Taranto un centro di ricerca di eccellenza; il potenziamento
dell’ARPA e una struttura di eccellenza sul territorio in collaborazione con l’Università (quindi, con
figure professionali di eccellenza) affinché Taranto possa essere al centro dell’attenzione in merito
ai rimedi immediati da portare avanti sull’ambiente.
Questa mozione, così com’è, rappresenta il solito allarme che noi poniamo, allarme già avvenuto
fuori su testate giornalistiche e riportato anche all’interno del Parlamento, in vari interrogazioni
parlamentari. Se non vogliamo, ogni volta, ribadire che partiamo da zero, credo che queste due
proposte debbano essere parte integrante del documento.
Mi fermo qui. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Brunetti.
Ci sono altri interventi? No.
Io ho ricevuto una proposta di modifica della mozione dal consigliere Laruccia. Ve ne do
comunicazione. Dove c’è scritto “rilevano”, nel primo foglio, quel periodo lo casserebbe. L’altro
periodo è il quarto capoverso, dopo “considerato che” (“i commissari dell’ILVA hanno
l’immunità”, eccetera). Quello sarebbe cassato.
Inoltre, il consigliere Laruccia propone di inserire alla fine del testo un impegno. Chiede che lo
stesso Consiglio comunale si impegni, non appena venuti a conoscenza dei dati, a formulare una
successiva mozione contenente gli impegni da proporre al Sindaco per porre in sicurezza il nostro
territorio.
Queste sono le proposte che avanza il consigliere Laruccia. Nell’ultima parte, il consigliere
Laruccia chiede, oltre agli impegni che la consigliera Ambrogi Melle ha proposto al Sindaco, che lo
stesso Consiglio comunale si impegni a formulare una successiva mozione contenente gli impegni
da proporre al Sindaco per porre in sicurezza il nostro territorio, una volta venuti a conoscenza dei
dati. Con questa proposta, il consigliere Laruccia, sostanzialmente, chiede al Consiglio di stare sul
pezzo, cioè di stare sul tema. Non appena venuti a conoscenza dei dati, noi stessi riproporremo una
nuova mozione al Sindaco con la quale chiederemo di ottemperare a determinate cose, tra l’altro già
anticipate abbondantemente nel testo dalla consigliera Ambrogi Melle.
C’è, poi, la richiesta del consigliere Brunetti sul potenziamento del personale ARPA. Credo che
sia una proposta assolutamente accoglibile da parte di tutti i consiglieri.
Volete lavorare sul testo brevemente? Oppure, se va bene così, lo inserisco...
Va bene, ma se tu non rispetti l’AIA...
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Chiedo scusa, il potenziamento dell’ARPA lo inseriamo nelle richieste che facciamo al Sindaco.
Quindi, si impegna il Sindaco... Mettiamo un punto. Ripeti, per favore.
Punto n. 9. Okay.
Va bene. Io dovevo riferire la proposta.
La consigliera Ambrogi Melle mi dice che va tutto bene, tranne l’ultimo punto con il quale il
Consiglio comunale si impegna a fare un atto di indirizzo da proporre, poi, al Sindaco per porre in
sicurezza il nostro territorio. Questa parte non viene ammessa, mentre viene ammesso il punto n. 9,
quello per richiedere il potenziamento del personale ARPA.
Ci sono altri interventi? No. Il dibattito è chiuso.
Ribadisco il testo e poi passiamo alle dichiarazioni di voto. Nel testo, così come depositato,
viene cassato il primo capoverso dopo “rilevano”. La parte “inoltre, per comune conoscenza” viene
cassata. Poi viene cassato il punto dopo “considerato che”, il quarto capoverso: “I commissari
dell’ILVA hanno l’immunità penale”, eccetera. Viene inserito il punto n. 9 per richiedere il
potenziamento del personale ARPA per il territorio ionico.
Chiedo se ci sono interventi per dichiarazione di voto. Laruccia ha chiesto di intervenire per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Quindi, non era Laruccia. Era il consigliere Azzaro.
Il consigliere Laruccia, al momento, non intende intervenire.
Il consigliere Renna ha chiesto di intervenire. Prego.
RENNA. Grazie, Presidente.
Un piccolo passaggio. Dove si dice “si impegna il Sindaco” cerchiamo di inserire l’assessorato
specifico all’ambiente, cioè di coinvolgere...
Chiedo scusa, non avevo sentito. Purtroppo, ero da un’altra parte. Va bene.
PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto, poi, interverrà il Capogruppo, sì?
RENNA. Sì. Interviene il Capogruppo.
PRESIDENTE. Okay.
Per dichiarazione di voto, ha chiesto di intervenire la consigliera Ambrogi Melle. Ne ha facoltà.
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AMBROGI MELLE. Io vorrei sottolineare che questa mozione è passata in Commissione
ambiente per ben cinque volte. Non è vero quello che si dice, che io non abbia voluto condividere.
Anzi. Io l’ho ritirata la volta precedente proprio per avere la maggiore condivisione possibile e
portarla in Commissione ambiente. Purtroppo − devo dire “purtroppo” − non ho visto mai il
consigliere Laruccia, non mi è stata data...
PRESIDENTE. Consigliera Ambrogi Melle, atteniamoci al dibattito del Consiglio.
AMBROGI MELLE. Lasciamo perdere. Andiamo avanti. La prima cosa è quella. Mi devo
ancora abituare...
PRESIDENTE. Sennò, si innescano meccanismi che vanno fuori dalle linee che seguiamo.
AMBROGI MELLE. Per quanto riguarda questa mozione, si parla di ritardo nella conoscenza.
Quello che noi stiamo stigmatizzando è che ancora non conosciamo le cause di questi...
PRESIDENTE. Consigliera, chiedo scusa se la interrompo per la seconda volta. Siamo in
dichiarazione di voto. Ovviamente, la sua dichiarazione di voto non potrà che essere favorevole,
però non dobbiamo fare un altro intervento. Gli interventi sono per dichiarazione di voto e il
dibattito è chiuso.
AMBROGI MELLE. Va bene.
L’ARPA ha detto che il dato di 80 picogrammi per metro cubo di diossina rilevato nel maggio
2014 è di sicura provenienza ILVA. Questo è un dato sempre sopra i limiti soglia.
Ovviamente, sono favorevole.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Ambrogi Melle.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Laruccia. Prego.
LARUCCIA. Signor Presidente, se le parole dell’assessore, ma ancor più, direi, le parole
dell’ingegnere Ciaccia (dico “dell’ingegnere” perché è la figura più asettica e non politica) hanno
avuto un senso, a meno che non si voglia tacciare l’ingegnere Ciaccia di dire sciocchezze in
quest’aula, io dico che il senso dell’intervento da me precedentemente svolto vede un
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rafforzamento... Il senso politico dell’intervento svolto trova un rafforzamento in quello che diceva
l’ingegnere, il quale ha detto a chiare lettere che l’ARPA e l’ISPRA stanno entrambe ancora
conducendo approfondite e complesse indagini sulla questione.
L’intervento che voleva mediare sulla mozione, che continuiamo a condividere nel suo
contenuto, diceva: “Bene, aspettiamo i dati. Nel momento in cui abbiamo i dati e le responsabilità, il
Consiglio comunale si attiva”. La risposta della consigliera Ambrogi Melle è stata negativa. Il
Gruppo del PD non si piega al qualunquismo e alle rigide impuntature della consigliera Ambrogi
Melle.
Pertanto, noi ci asterremo sulla mozione così come formulata, pur ribadendo a chiare lettere che
su questa questione, la questione ambientale, non credesse la Ambrogi Melle di venire qui a fare il
vate. Il vate non lo fa a nessuno. Nessuno prende lezioni dalla Ambrogi Melle. La questione
ambientale è una questione capitale che riguarda l’intero Consiglio comunale.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Laruccia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Capriulo. Prego.
CAPRIULO. Passando da “vate” a “water”, il problema...
PRESIDENTE. Consigliere Capriulo, se mi permette, dopo il suo intervento, le devo dare una
comunicazione di servizio. Mi sono ricordato adesso.
CAPRIULO. Spero non sia una cosa grave.
Noi preannunciamo il voto assolutamente favorevole alla mozione. Ribadiamo che il discorso è
totalmente politico e, purtroppo...
Ogni volta che parlo io, si creano capannelli al mio fianco.
Presidente, non potendomi rivolgere al Sindaco, perché assente, come al solito...
PRESIDENTE. Però c’è l’assessore all’ambiente che copre il settore.
CAPRIULO. Siccome il dato è politico, io sono assolutamente insoddisfatto della risposta
dell’assessore. Scoprire che, a distanza di due anni, noi stiamo ancora valutando che tipo di
inquinamento è legato alle diossine penso sia un problema serio per questa città.
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Nel 2009 festeggiammo quando la Regione Puglia emanò una legge, innovativa in tutta l’Europa,
che fissava i livelli a 0,4 nanogrammi sul normale metro cubo, sul limite di emissione di diossina. A
che serve una legge che noi abbiamo festeggiato se dopo due anni stiamo dicendo che ancora non
sappiamo quali sono i valori?
Qui c’è un corto circuito politico: o noi siamo in grado di far rispettare le leggi e di far rispettare
i livelli di inquinamento oppure noi, qui, facciamo gli storici e non facciamo i governanti. Siccome
la storia ci ha insegnato che, poi, si scarica sulla pelle dei cittadini di Taranto, o riusciamo ad avere
la capacità di prevenire ed anticipare gli eventi oppure continueremo a fare i commentatori di una
triste storia ambientale per la nostra città.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Capriulo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere D’Eri. Prego.
D’ERI. Grazie, Presidente.
Anche Italia dei Valori preannuncia il suo voto favorevole alla mozione. Mi sembra di capire che
sia stata accolta la proposta di aumentare l’organico. Mi dà conferma, Presidente? Nel documento è
stato inserito di potenziare l’organico dell’ARPA.
PRESIDENTE. Al punto n. 9. Confermato.
D’ERI. Okay.
Facendo riferimento a quanto si diceva poc’anzi, dopo l’intervento dell’assessore e dell’ingegner
Ciaccia, qualora dovessero essere riconosciuti in maniera ufficiale, in maniera definitiva i livelli di
inquinamento, i picchi di diossina, va da sé che il Consiglio comunale si attiverà necessariamente su
quelle che saranno le risultanze. Quindi, inserire un ulteriore punto in cui si dice che, quando
saranno noti questi dati, il Consiglio comunale si attiverà credo sia abbastanza scontato e ovvio.
Per questi motivi, sicuramente è accettabile e va votata favorevolmente la mozione così come
scritta.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Cotugno. Ne ha facoltà.
COTUGNO. Grazie, signor Presidente.
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Il voto del Gruppo è sicuramente favorevole alla mozione, che viene completamente condivisa
dall’intero Consiglio comunale. Non si può pensare di fare una mozione (mettiamoci tutti assieme e
vediamo di condividerla) e, poi, se il pezzo non mi piace, lo casso. Soprattutto quando la buttiamo
sulla politica e la buttiamo sulle competenze, ognuno di noi qui, per propria sponda, ha i propri
riferimenti, che sono sulla Regione e sul Governo.
Di conseguenza, sminuire tutte le operazioni a un’operazione solo e soltanto sul Comune di
Taranto mi sembra fuori luogo, se vogliamo fare il bene di Taranto. Forse sarebbe bene che, sì, così
come chiudiamo quella mozione, ci attivassimo per difendere il nostro territorio, ma sarebbe bene
che ognuno di noi per propria sponda, nei livelli naturali di confronto... Il controllo su ISPRA e
ARPA non dipende dal Comune di Taranto, ma dipende dalla Regione Puglia. Ben venga la
richiesta di portare una specificità dell’ARPA sul nostro territorio, quindi un potenziamento. Noi,
come democratici e progressisti, abbiamo già chiesto in una mozione che vengano rinvigorite le
nostre forze di tecnici sul territorio.
Se tutti ci mettiamo a fare i tecnici quando non lo siamo non facciamo un buon servizio alla
nostra città. Proviamo una volta tanto a raggiungere e a comprendere gli indirizzi. Come ho detto
nel mio articolo 11, non guardiamo solo e soltanto dietro l’angolo...
PRESIDENTE. Consigliere Cotugno, per dichiarazione di voto, per favore.
COTUGNO. ...un attimino più in là.
Inviterei la consigliera Ambrogi Melle, se non vuole che si bocci la sua mozione quando
l’abbiamo condivisa e riteniamo che sia giusto, così come ha detto il consigliere Laruccia, chiuderla
in quel modo... Quello possiamo fare come Amministrazione. Altrimenti, rischiamo di bocciare la
sua e di approvare la stessa con la mediazione dell’intero Consiglio.
La invito – e invito anche il consigliere Capriulo e il suo Gruppo, a questo punto − a guardare
nella complessità la mozione, guardarla per...
PRESIDENTE. Consigliere Cotugno, per favore.
COTUGNO. Trova la condivisione di tutti.
PRESIDENTE. Siamo in dichiarazione di voto. Abbiamo chiuso...
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COTUGNO. Presidente, lei mi deve dire su cosa mi sta chiedendo la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. La fase del dibattito l’abbiamo conclusa. Adesso siamo in dichiarazione di voto.
COTUGNO. Forse avremmo dovuto votare gli emendamenti...
PRESIDENTE. Non ci sono emendamenti. Questa è una mozione.
COTUGNO. ...così non avremmo fatto discussione.
PRESIDENTE. Non ci sono emendamenti. Questa è una mozione. Non è una proposta di
delibera. La mozione è proposta dalla consigliera.
Consigliere Cotugno, ti prego. Questa è una mozione che può essere modificata con il parere
della proponente. La proponente per alcune cose ha detto “sì” e per una cosa ha detto “no”. Su
questa cosa su cui ha detto “no” ha visto una dichiarazione del consigliere Laruccia, il quale si
asterrà per questo motivo; ma è una dichiarazione di voto, non è una dichiarazione per modificare la
proposta. È una mozione, non è una proposta di delibera.
La parola al Consigliere Cataldino. Prego.
CATALDINO. Presidente, parto da un presupposto. Ferma restando la condivisione del tema, a
fronte di quanto relazionato dall’ingegnere Ciaccia, il quale ci ha parlato della complessità delle
attività di indagine da parte di ISPRA e ARPA, io mi sarei aspettato − ed è per questo che ho
perplessità − che l’ordine del giorno (noi spesso facciamo e votiamo ordini del giorno che poco
hanno a che fare con le competenze di questa Assise) venisse asciugato.
Il tema reale è il rapporto tra la gestione commissariale dell’ILVA e la città, è la mancanza di
informazione. Tra la gestione dei Riva, tranne una breve parentesi che attribuisco alla volontà del
commissario Ronchi di avere effettivamente una relazione con la città, tra la gestione Riva – dicevo
− e l’attuale gestione commissariale non c’è stata alcuna differenza nel rapporto con la città.
L’informazione a questa città e a questa Assise non viene resa.
Con questo ordine del giorno, noi avremmo dovuto ribadire e chiedere con forza, perché
irrinunciabile, un’azione di trasparenza da parte della nuova gestione commissariale dell’ILVA. Se
quei commissari sono stati posti alla gestione dell’azienda in una visione esclusivamente
aziendalista, quindi in continuità con la passata proprietà, senza tenere conto delle ripercussioni
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ambientali e sanitarie sul territorio della produzione di quell’azienda, credo che questo Consiglio
non ci possa stare, che questa Amministrazione non ci possa stare. È questo, secondo me, che noi
dobbiamo chiedere con forza, ed è per questo che dico che, nonostante il tema sia condivisibile, io
voterò – l’astensione non la comprendo − contro questo ordine del giorno, perché mi pare un ordine
del giorno pleonastico rispetto al tema specifico, visto che dobbiamo attendere i dati, e che non
coglie il reale aspetto del problema.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cataldino.
Consigliere Renna, lei ha già intervenuto.
Al posto del Capogruppo? Prego.
RENNA. Signor Presidente, colleghi consiglieri, ho ascoltato quest’ultimo intervento di Gianni
Cataldino e condivido in parte la sua impostazione. Effettivamente, quando abbiamo chiesto alla
consigliera Ambrogi Melle di discuterne in Commissione, di sviscerare e di avere collaborazione da
parte di tutti i Gruppi, ciò non è stato fatto. Nel momento in cui noi abbiamo chiesto di non darci
pronto un piatto, ma di collaborare... Mi spiego meglio. Ognuno di noi voleva dare il suo contributo
per...
Consigliera, lei sempre deve parlare? Deve stare zitta, sennò mi disturba quando parla. Grazie.
Dico le bugie adesso? Io sono Pinocchio. Per favore!
Presidente, vogliamo far stare zitta la consigliera, per favore? Grazie.
Nel momento in cui ci si presenta un piatto pronto, soprattutto un piatto dove non ci sono tutti gli
ingredienti che effettivamente spettano al consigliere comunale per fare un provvedimento e per
condividerlo in Consiglio comunale... Ciò che Cataldino ha detto poco fa e ciò che ha detto il
consigliere Cotugno. Però, il principio del documento presentato dalla consigliera io lo condivido.
Quindi, devo dare atto che la prossima volta, quando si discuterà, caro consigliere, in Commissione
non si porterà una cosa già preparata, ma si chiederà la condivisione e il contributo di tutti.
PRESIDENTE. Consigliere Renna, la dichiarazione di voto.
RENNA. La dichiarazione di voto − devo arrivare al nocciolo, ecco perché le ho fornito questa
spiegazione − è favorevole, considerato il fatto che il Gruppo conservatori e riformisti non è mai
stato contro un ordine del giorno a favore della città di Taranto. Noi voteremo, proprio per questa
motivazione, questo ordine del giorno.
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Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Renna.
Non ho altri interventi per dichiarazione di voto.
Vediamo il pannello, la televisione... Come lo chiamate? Pannello, monitor? Monitor.
Prepariamoci per la votazione.
L’ho detto due volte. Per due volte ho letto i due periodi cassati e il punto ammesso, ossia il
punto n. 9, relativo al potenziamento del personale ARPA. Per il resto, è tutto uguale. Va bene?
Stiamo votando la mozione.
Sì. Mario Laruccia aveva proposto di cassare due capoversi, che sono stati cassati su
autorizzazione della consigliera Ambrogi Melle, e aveva chiesto di inserire un punto in cui si
impegnava il Consiglio comunale, cosa non ammessa dalla consigliera Ambrogi Melle. Per cui, non
è stata inserita.
Come vedete, stanno inserendo anche i nomi. Quindi, hanno risolto il problema che aveva,
giustamente, sollevato il consigliere Renna prima e Capriulo dopo. Siamo ventuno presenti.
Perfetto.
Chi è a favore della mozione schiacci “più”. Chi è a favore? Inserisce i nomi. Chi si astiene? Chi
è contrario? Manca un voto. Gigante, non hai votato. Va bene, consigliere Renna? Così si vede chi
non ha votato. Ti è piaciuto? Perfetto. È chiusa la votazione.
La mozione è approvata.
Mozione avente ad oggetto: “Corte d’Appello”
PRESIDENTE. Passiamo al punto successivo, il n. 6): «Mozione avente ad oggetto: “Corte
d’Appello”».
Io ho presentato questa mozione – ovviamente, è aperta a chi vuole presentarla − perché entro il
31 marzo di quest’anno si esauriva la fase istruttoria dell’onorevole Vietti, che avrebbe, poi,
proposto al Ministro di grazia e giustizia le modifiche. Il Ministro Vietti ha inteso cassare le Corti
d’Appello, tra cui Lecce (quindi, chiaramente, la sezione distaccata di Taranto). Io chiedevo al
Sindaco di provare a interloquire con il Ministro di grazia e giustizia, al quale spetta l’ultima parola
da esprimere per poter decidere la vita o la morte delle Corti d’Appello nel territorio italiano.
Quindi, era un tentativo per riprendere la questione. Non c’è bisogno di leggerla. Questo è il
contenuto. Ci sono interventi? Non ci sono interventi.
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Interventi per dichiarazione di voto? Non ci sono interventi per dichiarazione di voto.
Guardiamo il video? Mozione al puto n. 6). Prepariamoci per la votazione. Un attimo,
l’ingegnere deve attivare... Qui ogni tanto manca la connessione. C’è un corto circuito gigante al
centro. Siamo pronti. Ci dovete attivare la votazione. Okay. Attiviamoci per la votazione. Omino
blu. Ne mancano ancora due. Ne manca uno. Diciassette. Ne manca uno.
No, non c’è Spalluto. Diciassette presenti in aula. Okay.
Chi è a favore schiacci “più”. Sedici voti a favore. Manca Laruccia. Okay. Diciassette voti a
favore. La mozione è approvata.
Ordine del giorno avente ad oggetto: Piano di riordino ospedaliero regionale
Ordine del giorno avente ad oggetto: Predisposizione di un tavolo tecnico congiunto tra gli
operatori interessati
PRESIDENTE. Passiamo al punto successivo.
Per quanto riguarda i punti nn. 7) e 8), volevo invitare i proponenti a rinviare queste proposte. Mi
è stata presentata ieri una richiesta di convocazione di Consiglio comunale monotematico sullo
stesso argomento, ossia il Piano di riordino sanitario.
Siccome l’argomento è di interesse comune, soprattutto di un interesse rilevante e particolare per
i nostri concittadini, ma non solo, perché riguarda l’intera Provincia ionica, probabilmente sarebbe
opportuno fare qualche incontro preliminare sull’argomento per coinvolgere tutte le forze politiche
e ragionare sul tema. Il mio invito ai proponenti è quello di rinviare i punti nn. 7) e 8).
Ci sono osservazioni da parte dei proponenti? Il consigliere Capriulo ha chiesto di intervenire.
Ne ha facoltà.
CAPRIULO. Presumo che sia anche l’informazione che abbiamo letto questa mattina dalla
stampa. Abbiamo visto già dichiarazioni di attacco al Piano di riordino ospedaliero. Per la verità, ho
letto tutto e il contrario di tutto. Siamo nel gioco di parte e controparte, come ho detto all’inizio, e lo
si diceva anche nella conferenza stampa che si è tenuta ieri.
A questo punto, siccome facciamo politica, caro Presidente, io sono disponibile al ritiro, però
voglio vedere la richiesta di Consiglio comunale monotematico. Ho bisogno della copia e delle
sottoscrizioni di questo Consiglio comunale monotematico prima di decidere.
PRESIDENTE. Questa è la copia che ho io. Te la do. Magari, poi, me la restituisci.
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Ha chiesto di intervenire il consigliere D’Eri. Ne ha facoltà.
D’ERI. Se il consigliere Capriulo ritiene sufficiente quello che sta leggendo, vorrei chiedere
l’anticipo dal punto n. 14) al punto n. 19).
PRESIDENTE. Un attimo solo, consigliere D’Eri. Abbiamo cose che si fanno velocemente.
Comprendo l’anticipazione, però...
Un punto alla volta. Sì, hai ragione. Perché no, dai?
Consigliere Capriulo, io ti voglio dare la parola, ma ti devi prenotare.
CAPRIULO. Presidente, io non la voglio mettere sul piano procedurale, ma questa non è una
richiesta di Consiglio comunale monotematico. Questa è una mozione. Qui vi è un’elencazione di
richieste rivolte, con affermazioni... Sono quattro pagine. Non è una richiesta di Consiglio comunale
monotematico. È una mozione che, poi, rinvia a una richiesta di convocazione di Consiglio
comunale.
PRESIDENTE. Loro mi hanno depositato il titolo allegando il testo. Io sono d’accordo,
attenzione.
CAPRIULO. Dobbiamo fare approfondimenti e dobbiamo ragionare. Chi non è d’accordo? Qui
sono già scritte le considerazioni, nella mozione che abbiamo depositato.
Siccome noi facciamo politica, se qui il discorso è di condizionare l’attività del Consiglio a
prescindere, c’è una maggioranza. La maggioranza facesse la maggioranza, se ha i numeri, e
governasse. Questo è un metodo assolutamente scorretto, dal mio punto di vista.
PRESIDENTE. Consigliere Capriulo, a me la richiesta di convocazione è stata depositata con un
testo allegato.
Io sono d’accordo. C’è un testo allegato. Per come mi è stato presentato, voleva essere una base
di lavoro. Mi hanno chiesto di ragionare su questo argomento.
Come volete. Per quanto mi riguarda, se devo andare avanti, vado avanti. L’oggetto è la
convocazione di un Consiglio comunale monotematico. Io le firme le ho. Effettivamente, c’è un
testo allegato che credo volesse essere una base di lavoro, una proposta. Se non li volete ritirare, io
vado avanti.
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Consigliere Capriulo, ditemi che cosa devo fare. La richiesta di rinvio io l’ho proposta. Siccome
ho due...
No. Quale anticipo? Stiamo trattando un argomento, vi prego.
Posso procedere? Se i proponenti...
Sì, l’ho chiesto ai proponenti di entrambe. Un attimo, c’è il consigliere Vietri prima.
Sì, hai ragione. Non mi faceva tornare indietro.
VIETRI. Giusto per andare avanti, Presidente, qui non si comprende se è un ordine del giorno
(perché non c’è scritto “ordine del giorno”) e non si comprende se è una mozione (perché non c’è
scritto “mozione”).
Nella fase conclusiva, si legge: “I sottoscritti Gruppi consiliari chiedono la convocazione di un
Consiglio monotematico sul Piano di riordino sanitario”. Lo chiedono a chi? Alla Conferenza dei
Capigruppo? Al Consiglio comunale?
Va bene.
Presidente, le ricordo che su una precedente richiesta di una convocazione di Consiglio
comunale lei ebbe a dire, in quest’aula, che non esiste il Consiglio comunale monotematico. Questa
è l’ennesima prova che, a seconda dei proponenti, si adotta un sistema o un altro. Tant’è che lei
iscrisse il nostro punto, su sottoscrizione di sette consiglieri, all’ordine del giorno nella seduta
successiva.
Ad ogni modo, fateci capire di che cosa si tratta. Dopodiché, ci esprimeremo.
PRESIDENTE. Questa cosa è opportuno che io la chiarisca. Innanzitutto, a me viene fatta una
richiesta di Consiglio comunale monotematico. Io non entro nel merito della richiesta.
Per quanto riguarda il mio parere sulla convocazione di Consigli comunali monotematici, io mi
sono espresso dal primo momento in questi termini: a prescindere dall’argomento, ero contrario per
motivi di economicità. Non è che io non ho mai consentito la convocazione di un Consiglio
comunale monotematico. Tra l’altro, dobbiamo fare la Conferenza dei Capigruppo su questo
argomento. Io non ho detto che si fa il Consiglio comunale. La richiesta è di svolgere un Consiglio
comunale monotematico, come ne sono arrivate altre.
Io rimetterò all’attenzione della Conferenza dei Capigruppo se vogliamo trattare l’argomento
insieme ad altri per questioni di economicità o se vogliamo dare una rilevanza diversa
all’argomento. Io non ho deciso niente. Al momento, questa è una semplice richiesta protocollata
ieri e intestata a me. L’oggetto è: “Convocazione Consiglio comunale monotematico, Piano di
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riordino sanitario”. Ci sono le firme dietro. Per quanto mi riguarda, ai sensi dell’articolo 39, comma
2, mi viene fatta questa richiesta.
Io vi ho fatto un invito: volete trattare gli argomenti tutti insieme? Penso sia sano ragionare in
questa maniera, visto che il Piano di riordino ospedaliero riguarda tutte le forze politiche, ma anche
le “non forze politiche”, i movimenti, per trattare un argomento verso il quale tutti dovremmo
essere sensibili. Io ho fatto un appello. Se volete accoglierlo lo accogliete. Diversamente, procedo
con i lavori. Basta. Solo questo.
Consigliere Azzaro, prego.
AZZARO. Giusto per chiarire. È una semplice richiesta di Consiglio monotematico sulla
questione. Abbiamo proposto un testo che – come abbiamo detto ieri − è aperto a qualsiasi
contributo, quindi ad altre mozioni presentate.
Anzi, abbiamo auspicato – è stato detto anche in conferenza stampa – che, così come è stato fatto
in Consiglio regionale, con il contributo... Sono stati presentati emendamenti da parte di tutti i sette
consiglieri regionali, quindi svestendosi dalle proprie casacche di partito. Sono stati prodotti
emendamenti congiunti. Auspichiamo che ciò lo si possa fare anche in Consiglio comunale. Quella
è solo una base di partenza aperta al contributo di tutti che affronteremo nei prossimi giorni.
Al termine, vi è scritto: “Richiesta di Consiglio comunale”. Nulla di più.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Azzaro.
Ho iscritti i punti nn. 7) e 8). Se non ho osservazioni da parte dei proponenti, li rinviamo insieme
all’argomento che abbiamo testé trattato per elaborare un unico documento, sperando che su questi
argomenti si trovi l’unità, ci sia condivisione.
Ci sono osservazioni? Il consigliere Spalluto ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.
SPALLUTO. Grazie, Presidente.
La mozione presentata riguarda la situazione del riordino sanitario nella Provincia di Taranto.
Senza entrare nel merito, io ho presentato una mozione e ho chiesto agli altri Gruppi di prenderla in
considerazione e di sottoscriverla. Da qui è emersa la proposta di fare un Consiglio monotematico
sull’argomento, per dare più forza. Si è chiesto il coinvolgimento delle categorie dei sanitari. A quel
punto, possiamo sviscerare bene l’intero argomento relativo alla sanità e mettere insieme le forze
unitarie in quella sede per potenziare la sanità a Taranto.
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Io ho registrato anche il solito protagonismo di qualcuno che voleva far passare questa idea della
sanità come fosse solo di qualcuno e non di tutti. Siccome il bene comune deve sempre prevalere,
nell’interesse della città, credo che quella possa essere un’occasione in cui, con forza e con il
coinvolgimento, soprattutto, delle categorie, poterci far ascoltare dalla Regione Puglia per il
potenziamento di Taranto.
Non è solo un problema sanitario, dell’emergenza legata ai danni dell’inquinamento. Il problema
è che Taranto è messa da parte sotto l’aspetto dei posti letto della sanità e del finanziamento
nell’ordinaria amministrazione.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Spalluto.
Il consigliere Brunetti ha chiesto di intervenire? L’appello era ai sottoscrittori...
L’appello era di fare un unico dibattito. Se posso ritenerle ritirate, andiamo avanti con il punto n.
9).
Prego.
D’ERI. Pensavo di averlo già detto prima. Siccome non siamo ancora entrati, io avevo chiesto di
anticipare i punti dal n. 14) al n. 19) del Consiglio.
PRESIDENTE. È una proposta di anticipazione dei debiti fuori bilancio.
Ci sono interventi? No.
Interventi per dichiarazione di voto? Neanche.
Visualizziamo il pannello. Anticipazione dei punti dal n. 14) al n. 19). Pronti con il monitor?
Prepariamoci per la votazione. Siamo in diciotto in aula. Chi è a favore? Chi si astiene? Chi è
contrario? Okay. La votazione è effettuata. Undici voti a favore.
L’anticipazione è approvata.
Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1 lett. A) del D.Lgs. 18/08/2000, n.
267, derivanti da sentenza esecutiva emessa dal Tribunale di Taranto – sezione Lavoro nei
confronti del Comune di Taranto. – Importo totale € 1.152,15=
PRESIDENTE. Punto n. 14): riconoscimento debiti fuori bilancio per 1.152 euro.
Ci sono interventi sull’argomento? Ingegnere, siamo in dibattito. Okay.
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D’ERI. Su questo punto, chiedo che venga inserito nella proposta di delibera che tale debito fuori
bilancio venga sottoposto all’OIV, in quanto noi facciamo proprie le osservazioni del Collegio dei
revisori, che vado a leggere: “Il Collegio dei revisori ha rilevato che dalla proposta in oggetto,
nonostante le spese del CTU fossero conosciute e poste a carico del Comune con la sentenza del
Tribunale 4535, la direzione della Polizia municipale ha omesso di considerarle sia nella proposta
oggetto di delibera di Consiglio comunale n. 18 − quindi, noi abbiamo già deliberato su questo
debito fuori bilancio il 2 marzo 2015; noi lo abbiamo già riconosciuto – e ha già riconosciuto il
debito per sorte capitale ed interessi anche nella successiva proposta oggetto di delibera di
Consiglio comunale 215/2015 a seguito di assegnazione delle somme pignorate in favore del
ricorrente della sorte capitale. Tale comportamento omissivo è certamente causa di ulteriori aggravi
di oneri e spese a carico dell’ente relativi a spese legali, oneri per ordinanze di assegnazione”.
Presidente, la Commissione che io presiedo ha avuto... Forse ci sarà qualche record da battere e
io verificherò se ci sono altri Consigli comunali che hanno deliberato tutti i debiti fuori bilancio che
ha fatto il Comune di Taranto. Abbiamo una specie di record. Questo non esime le singole direzioni
a moltiplicare i debiti fuori bilancio anche quando questi sono certamente evitabili. Per questo
debito fuori bilancio sarebbe bastato − come dice il Collegio dei revisori − che nella proposta di
delibera avessero già inserito gli eventuali ulteriori interessi. In quel modo, noi non avremmo avuto
questo ulteriore aggravio di spese.
Credo sia giunta al termine questa pazienza. Le varie direzioni si devono attivare. Ci viene detto,
come Consiglio comunale: “Se non ottemperate, questa scade e paghiamo gli oneri”. Noi ci
attiviamo − però le direzioni non si attivano − a regolarizzare quanto già deliberato dal Consiglio
comunale. Le proposte sono sempre carenti di ulteriori aggravi di spese e noi andiamo a deliberare
pensando che i tecnici abbiano fatto i tecnici. Più di qualche volta in Commissione noi ci
sostituiamo ai tecnici, ai dirigenti o ai funzionari, per errori − a volte anche banali – di importi, per
errori di calcolo, per errori facilmente evidenziabili, come è già accaduto in passato.
In questo caso, ritengo opportuno, visto il duro attacco che fa il Collegio dei revisori,
stigmatizzare questo andazzo e far intervenire l’organo interno che fa la valutazione (l’OIV), in
modo tale che queste migliaia di debiti fuori bilancio che noi andiamo ad affrontare siano almeno
limitate, qualora vi siano possibilità di fare delibere complete ed esaustive e non di proporre per lo
stesso debito tre proposte di delibera.
Grazie.
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PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri.
Ci sono altri interventi? C’è una proposta di emendamento? Prego.
D’ERI. Di sottoporre e di inserire, prima delle considerazioni finali, che questo debito fuori
bilancio venga sottoposto all’OIV per le eventuali responsabilità delle direzioni coinvolte.
PRESIDENTE. Consigliere D’Eri, ci stavamo confrontando con il Segretario generale. È arrivata
una nota della Polizia municipale, a firma del comandante, che viene inoltrata al Collegio dei
revisori, al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al Segretario generale, al dirigente direzione
finanza e al dirigente risorse umane: “Riconoscimento debito fuori bilancio derivante da sentenza”,
eccetera. “Con riferimento al pervenuto parere espresso dal Collegio dei revisori dei conti del
Comune di Taranto inerente alla delibera di Consiglio comunale n. 11 del 08.03.2016 della
direzione risorse umane, per il riconoscimento del debito fuori bilancio derivante da sentenze del
Tribunale di Taranto, Sezione lavoro, corre l’obbligo di precisare quanto segue: la scrivente
direzione, con nota protocollo 88 del 09.09.2015, restituiva atto di precetto per gli oneri di CTU alla
direzione affari generali in quanto non di competenza, giusta indicazione del Segretario generale
prevenuta con lettera protocollo ‘tot’ del 20 aprile 2015. Con lettera protocollo ‘tot’ del 30
settembre 2015 si restituiva all’Avvocatura comunale l’atto di pignoramento presso terzi
consequenziale alla predetta intimazione, auspicando inutili lungaggini su questioni relative al
contenzioso del lavoro la cui materia è da iscriversi ad altre direzioni.
Il Segretario generale condivideva il contenuto della succitata inviando indicazione
all’Avvocatura con nota prot. del 01.10.2015.
Infine, nel merito dell’ordinanza di assegnazione somme del tribunale di Taranto, richiamando le
indicazioni fornite dal Segretario generale, si informava la direzione risorse finanziarie che ogni
competenza derivante da contenzioso con personale dipendente non poteva essere ascritta alla
direzione PM. Tanto si comunica sulle presunte omissioni imputate alla direzione Polizia
municipale auspicando una rettifica del parere oggettivato”.
Questa è la nota...
12 aprile, che alleghiamo alla delibera.
Sì, va bene. La sua proposta è a prescindere. Era per comunicare al Consiglio…
D’ERI. Sono sempre direzioni. Quindi, se non è la Polizia municipale sarà la direzione risorse.
L’oggetto della sottolineatura da parte della Commissione non cambia. Le direzioni si devono
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attivare e devono anche collaborare tra di loro, perché se la direzione Polizia municipale riceve per
sbaglio qualcosa dall’Avvocatura e se la tiene quando invece deve essere data alle risorse umane,
anche la direzione Polizia municipale dovrà essere tempestiva in questa comunicazione.
Presidente, nella macchina amministrativa ci inceppiamo in più di qualche occasione –
l’abbiamo già detto diverse volte – proprio perché bisogna correre dietro alle direzioni e dietro ai
tecnici. Approfittiamo del parere del Collegio dei revisori per stigmatizzare che tutte le direzioni
coinvolte o in altri debiti fuori bilancio devono fare il loro lavoro.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie a lei, consigliere D’Eri.
Il punto lo inseriamo al punto 10). Di conseguenza, il punto n. 10) diventa il n. 11).
Pertanto, il punto 10) è: “Di trasmettere il presente atto all’OIV per le valutazioni di competenza
unitamente alla nota protocollo 60663 del 12.04.2016 della Polizia municipale”. Il parere è già
allegato. È obbligatorio.
Ci sono interventi? Invito i signori consiglieri ad accomodarsi per favore. Ci sono interventi?
Votiamo prima l’emendamento.
Dobbiamo votare l’emendamento del punto n. 14). È soltanto in questa fase. Stanno modificando
il sistema. Poi sarà più facile. Siamo pronti per la votazione. Prepariamoci per la votazione. Siamo
in diciotto in aula. Mancano tre persone. Manca un votante. Manca un votante. Siamo diciannove
adesso. È entrato il consigliere Cataldino. Chi a favore dell’emendamento? Dodici. Chi si astiene?
Sette. L’emendamento è approvato.
Votiamo ora il provvedimento così come emendato. Guardiamo il monitor. Punto n. 14). Per i
prossimi debiti fuori bilancio votiamo per alzata di mano. Prepariamoci per la votazione.
Diciannove siamo. Ne manca uno. Chi è a favore? Chi si astiene? Chi è contrario? Tredici voti a
favore, quattro contrari, due astenuti. Il provvedimento è approvato.
Approviamo l’immediata eseguibilità per alzata di mano. Chi è a favore alzi la mano. Tredici.
Chi si astiene? Due astenuti: Renna e Cannone. Chi è contrario? Quattro contrari: Di Giovanni,
Ambrogi Melle, Capriulo e Venere. Il provvedimento è approvato.
Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1, lett. A) del D.Lgs 18/08/2000, n.
267 derivanti da sentenze esecutive emesse da vari giudici nei confronti del Comune di
Taranto. – Importo totale € 10.520,73
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PRESIDENTE. Votiamo il punto numero 15): Riconoscimento debiti fuori bilancio per €
10.520,73.
Non ci sono interventi. Interventi per dichiarazione di voto neanche.
Pongo in votazione la proposta. Chi è a favore alzi la mano. Tredici voti a favore. Chi si astiene?
Due astenuti: Renna e Cannone. Chi è contrario? Quattro: Di Giovanni, Ambrogi Melle, Capriulo e
Venere.
Votiamo l’immediata eseguibilità? Chi è a favore alzi la mano. Chi si astiene? Chi è contrario?
Votazione come prima.
Il punto è approvato.
Art. 194 comma 1 lett. A) del D.Lgs. n. 267/2000 – Riconoscimento debito fuori bilancio,
derivanti dalle sentenze n. 2864/2015 – 2654/2015 – 2651/2015 – 2653/2015 – 2814/2015 emesse
dalla Commissione Tributaria Provinciale nei confronti del Comune di Taranto. € 306,88
comprensivi di IVA e di oneri previdenziali
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 16).
Il consigliere D’Eri ha chiesto di intervenire.
D’ERI. Giusto per la stenotipia, chiedo di raccogliere le osservazioni e raccomandazioni del
Collegio dei revisori dove si evince che vanno applicate le sanzioni al minimo edittale. Si invita la
direzione tributi e controllo partecipato ai sistemi informatici a voler verificare qualora ci fossero
delle somme a credito dell’ente e nell’eventualità a provvedere alle attività necessarie per
incassarle.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere d’Eri. Ci sono altri interventi? No. Ci sono interventi per
dichiarazione di voto? No. Guardiamo il monitor. Prepariamoci per votare. Ne manca uno.
Chi è a favore? Chi si astiene? Chi è contrario? Collega Venere, deve votare. Tredici a favore,
quattro contrari e due astenuti. Il provvedimento è approvato.
Votiamo per alzata di mano l’immediata eseguibilità. Chi è a favore alzi la mano. Tredici voti a
favore. Chi si astiene? Due astenuti: Renna e Cannone. Chi è contrario? Quattro: Di Giovanni,
Ambrogi Melle, Capriulo e Venere.
Il provvedimento passa, come nella votazione precedente.
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Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1, lett. A) del D.Lgs n. 267/2000
derivanti da sentenze esecutive emesse da vari giudici nei confronti del Comune di Taranto.
ADEMPIMENTI. Differenza spese CTU – Atti di Precetto e Pignoramento – Importo €
1.190,46
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 17).
Il consigliere D’Eri ha chiesto di intervenire.
D’ERI. Come nel precedente, per la stenotipia, vanno stigmatizzate le osservazioni che fa il
Collegio dei Revisori che non può esimersi nel rilevare l’aggravio di spese a carico dell’ente per atti
di precetto e pignoramento causati dai ritardi con i quali vengono effettuati i pagamenti che ne
scaturiscono dalle sentenze. Si invita, quindi, l’ente ad attuare ogni iniziativa utile che consenta il
rispetto nei tempi di liquidazione di pagamento.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere d’Eri. Ci sono altri interventi? No. Ci sono interventi per
dichiarazione di voto? No. Guardiamo il monitor. Prepariamoci per la votazione. Non c’è
emendamento. Era solo una stigmatizzazione. Ha ribadito il concetto il consigliere d’Eri. Siamo
diciotto in aula. Manca un votante. Schiacciate tutti l’omino blu. Siamo diciotto. Manca un votante.
Chi è a favore? Dodici a favore, quattro contrari, due astenuti.
Il provvedimento è approvato.
Votiamo per alzata di mano l’immediata eseguibilità. Chi è a favore alzi la mano. Dodici voti a
favore. Chi si astiene? Due astenuti. Chi è contrario? Quattro.
Il provvedimento passa, come nella votazione precedente.
Riconoscimento debito fuori bilancio ex art. 194 comma 1, lett. A) del D.Lgs n. 267/2000
derivanti da sentenze esecutive emesse da vari giudici nei confronti del Comune di Taranto.
ADEMPIMENTI SENTENZE. – Importo € 26.860,86
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 18).
Il consigliere D’Eri ha chiesto di intervenire.
D’ERI. Grazie. Anche in questo debito fuori bilancio, perché purtroppo la Commissione li deve
leggere, quindi a prescindere da qualche consigliere al quale non interessa, si rileva da parte dei
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Revisori, in considerazione soprattutto delle ingenti somme, 12.000 euro che noi paghiamo di danni
per la caduta di un cittadino da un dislivello di 2,2 centimetri. Siccome ci sono anche delle
assicurazioni che si possono fare per questi gravissimi incidenti che sono stati causati al cittadino
che è caduto per un dislivello di 2,2 centimetri, i Revisori chiedevano di poter verificare circa la
possibilità di istituire un’assicurazione che soprattutto per danni che possono essere anche valutati
da periti, non avendo il Comune di Taranto dei periti, perché così ci dice l’Avvocatura…
Presidente, è vero? Era un’informazione. Siccome il Comune è sprovvisto di periti, chiediamo se
possiamo valutare l’ipotesi di rivolgerci a compagnie di assicurazione in modo tale che qualsiasi
cittadino che cade da un dislivello di 2,2 centimetri, di 2 centimetri di dislivello dal marciapiede
all’asfalto possa essere risarcito dall’assicurazione e non dal Comune.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri. Mi dà la possibilità di informare il Consiglio. Ne
parlavamo con il Segretario. Abbiamo avviato con gli uffici affari generali, con il servizio affari
legali, un iter per individuare la possibilità, con procedura di evidenza pubblica, di avere un perito
di parte del Comune di Taranto che ci tuteli soprattutto in questi particolari episodi. Non è il primo.
Questa volta parliamo di 2,2 centimetri. L’altra volta parlammo di una ragazza che ebbe una
torsione della colonna vertebrale con doppio arrotamento e giro in alto, e arrivammo a cifre di oltre
40.000 euro se non ricordo male. Ci sono stati anche altri casi di buche…
Stavo dicendo, consigliere Cannone, che pure lei che è addetto ai lavori, perché stando nell’ASL
conosce gli argomenti e quindi deve comprendere anche lei, con la sensibilità che la
contraddistingue, posso dimostrarlo e attestarlo, che molto spesso le persone si fanno male e vanno
pagate. Poi ci sono le persone invece che si fanno poco male e che vengono pagate di più di quelle
che si fanno male. Noi per una questione di coerenza, per essere definiti dei corretti amministratori,
vogliamo fare le cose per bene e quindi diamo a Cesare quello che è di Cesare e al collega Capriulo
quello che è del collega Capriulo. Ho nominato Capriulo per dire un consigliere qualsiasi. Potevo
dire pure Azzaro.
Stavo dicendo, consigliere Cannone, che dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare. Siccome
quando si fanno male persone che ricevono danni vanno giustamente pagate e quando si fanno male
persone che non ricevono danni vanno pagati di meno dobbiamo nominare dei periti che tutelino
l’Amministrazione comunale. Non tutela noi, tutela le tasche dei cittadini perché noi sappiamo che
l’Amministrazione comunale basa… Però, accomodatevi. Io stavo raccontando al consigliere
Cannone… Accomodatevi. Significa mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Siccome noi siamo
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contrari, non siamo negligenti.
Grazie, consigliere Cannone. Se non ci sono altri interventi, passerei alle dichiarazioni di voto.
Non ce ne sono. Passiamo, quindi, alla votazione. Se per favore, vi accomodate. Prepariamoci per la
votazione. Digitiamo il tasto blu. Fuori dal microfono non è possibile parlare. Siamo diciannove in
aula? No, diciotto. Chi è a favore schiacci il “più”. Chi si astiene? Siamo diciotto. Manca un voto.
Collega Nistri, deve votare. Tredici voti a favore, tre contrari e due astenuti. Il provvedimento è
approvato.
Votiamo per l’immediata eseguibilità. Alziamo le mani. Tredici voti a favore. Chi si astiene?
Due. Contrari? Tre. Il provvedimento è approvato.
Riconoscimento debito fuori bilancio nei confronti della Società Green Network SpA, per
conguagli su fornitura energia elettrica effettuata nell'anno 2007-2008, a seguito di sentenza
del Tribunale di Roma. Importo € 102.177,35.
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 19).
Ci sono interventi? No. Ci sono interventi per dichiarazione di voto? No. Guardiamo il monitor.
Prepariamoci per votare il punto n. 19). Ci sono delle persone che ancora non si sono iscritte a
votare. Scusate, manca una persona ancora. Chi è a favore schiacci il “più”. Chi si astiene schiacci
la “x”, chi è contrario il “meno”. Due voti ancora. Mancano Laruccia e Cannone. Tredici a favore,
tre contrari e due astenuti.
Votiamo l’immediata eseguibilità. Chi è a favore alzi la mano. Tredici voti a favore. Chi si
astiene? Due. Contrari? Tre. Votazione come prima. Il provvedimento è approvato.
Ordine del Giorno avente ad oggetto: Verità per Giulio Regeni
PRESIDENTE. Torniamo al punto n. 9) “Ordine del Giorno avente ad oggetto: Verità per Giulio
Regeni”. Ci sono interventi sull’argomento?
Il consigliere Renna ha chiesto di intervenire. Prego, ne ha facoltà.
RENNA. Siccome è presente l’assessore Scasciamacchia, per quanto riguarda l’intervento fatto
quando era assente per i servizi sociali, volevo chiedere se mi poteva rispondere, così lasciamo agli
atti tutto e il lavoro non resta a metà.
Grazie.
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PRESIDENTE. È corretto. Abbiamo aspettato l’assessore Scasciamacchia perché c’era stato un
articolo 11 del consigliere Renna, molto sensibile. Magari, se vuole, lo può riassumere. Forse si è
già informato.
RENNA. Grazie, Presidente. Avevo sollevato il problema, caro assessore, per quanto riguarda
quella famiglia che aveva perso una bimba di sei mesi che ha donato gli organi. Il consigliere
Cannone tre mesi fa aveva fatto una richiesta di contributo, però il contributo viene dato a famiglie
che sono bisognose e questa è una famiglia bisognosa. Io, però, avevo formulato al Sindaco una
richiesta, con la firma anche di molti consiglieri comunali, per dare un contributo per sopperire alle
spese che hanno avuto anche durante la sepoltura della bimba. Più che altro chiedevo un
riconoscimento per l’azione fatta, sulla civiltà che oggi viviamo. Purtroppo nessuno capisce e
percepisce il segnale. Aver donato gli organi ha permesso a tre bambini piccoli di vivere meglio. Io
avevo chiesto, come Amministrazione, di donare un gettone per ogni consigliere. Però, purtroppo, il
Regolamento, il Presidente mi diceva, che non lo permette. Avevo chiesto al Sindaco di farsi carico
di questa questione. Vorrei una risposta, se noi possiamo, come Amministrazione comunale, dare
un riconoscimento. Non sarebbe un obolo in sé e per sé, ma proprio un segnale di civiltà. Possiamo
aiutare famiglie indigenti, soprattutto se sono ragazzi disoccupati.
Grazie.
PRESIDENTE. Per completare, il consigliere Cannone ha chiesto di intervenire.
CANNONE. Solo un chiarimento per amore di verità. Ringrazio il mio collega di partito, il
consigliere Renna, per aver sollevato questa cosa, ma io all’epoca chiesi solamente un contributo
per la sepoltura della povera bimba perché la famiglia non riusciva a trovare il denaro per
seppellirla.
PRESIDENTE. Prego, assessore.
SCASCIAMACCHIA. Grazie, consiglieri. Grazie, Presidente. Siamo davanti a una storia
commovente che però ci inorgoglisce, perché una famiglia che dona gli organi della sua bimba è
sinonimo di vita perché in realtà stava poco bene, quindi altri bambini hanno avuto la vita.
Come Amministrazione comunale siamo disposti anche ad andare in Giunta per deliberare un
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ulteriore contributo. Stiamo soltanto attendendo la relazione da parte dell’assistente sociale che ha
curato il caso. Dopodiché sicuramente all’interno della Giunta voteremo favorevolmente.
PRESIDENTE. Grazie.
Andrei avanti velocemente sulle mozioni.
Sull’ordine del giorno avente ad oggetto: Verità per Giulio Regeni darei la parola al consigliere
Cataldino.
CATALDINO. Anche per rispetto a questa Assise e a questo Consiglio, credo sia inutile persino
presentarla una mozione di questo tipo: centoventi Comuni, cinque Regioni, tre Province, non so
quante università e quante associazioni hanno già aderito a questa proposta di Amnesty
International. Quindi, mi pare che il Consiglio comunale, se lo vorrà, sarà l’ennesima prova di
un’attenzione verso una condizione di relazioni in questo momento difficili tra Italia ed Egitto e una
ricerca della verità che diventa oltremodo difficile.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cataldino. Sottoscrivo il suo intervento, perché credo in
quello che ha detto.
Consigliere Cannone, prego.
CANNONE. Naturalmente siamo tutti d’accordo sul fatto che il povero Regeni dovrebbe avere
un minimo di attenzione da parte del Governo italiano. Mi sembra abbastanza ipocrita richiedere la
verità sulla morte di Regeni. Il nostro Premier va dicendo a destra e a sinistra che non accetterà
verità di comodo sulla fine di questo ragazzo, anche l’inutile, e sottolineo inutile, interessamento del
nostro Presidente della Repubblica che fa finta di interessarsi anche in questa occasione con nessuna
enfasi, ma quasi mostrandosi inerme di fronte ai microfoni che lo intervistano su questo argomento.
Il nostro Governo a più riprese continua a fare le fusa ai poteri forti economici che lo circondano
di volta in volta. L’Egitto in questo caso – dopo dirò anche altro – è uno di quei baluardi, visto che
l’ISIS è arrivato in Libia, che all’Italia serve per fermare questa orda criminale che risponde al
nome dell’ISIS.
Faccio mio quello che disse una volta un allenatore di baseball americano, quando qualcuno gli
disse che i suoi giocatori stavano giocando da cani. Lui rispose: “Sì, staranno giocando da cani, ma
sono i miei cani”.
L’ENI ha dei grossi impianti nel delta del Nilo. Ha trovato – scusate se leggo – un enorme
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giacimento offshore con gas da 850 miliardi di metri cubi. Le aziende italiane hanno grossi interessi
in Egitto. Lo stesso Al-Sisi – credo si chiami così il Presidente dell’Egitto – ha dichiarato a più
riprese che nei prossimi anni investirà nell’edilizia italiana 100 miliardi di euro.
L’Egitto ci ha detto prima che è stato un incidente stradale, poi che sono stati i Fratelli
Musulmani, poi che è stata la criminalità comune. Abbiamo avuto dieci, quindici, otto, due verità,
ma nessuna è quella che ci interessa veramente.
Noi sappiamo, e lo sappiamo tutti, perché è stato già appurato e qualcuno in Egitto ha avuto il
coraggio di dire la verità, che Regeni è stato ucciso dal regime.
Ben venga, consigliere Cataldino, il manifesto sul nostro Comune perché è un diritto, prima di
tutto italiano, sapere quello che è successo a Giulio Regeni, però forse un minimo di orgoglio
italiano dovrebbe venire fuori e ricordare che sono quattro anni che i nostri Marò sono in India, e
non vediamo la fine di questa vicenda. Siano dichiarati colpevoli o no, ma l’India si decidesse a dire
che cosa è successo veramente. Noi dobbiamo ritrovare l’orgoglio, e ve lo dice uno che non era
esattamente di quella sponda politica, che permise a Craxi di opporsi a un diktat americano.
Dobbiamo ricordare queste cose.
Dobbiamo riconoscere l’orgoglio italiano, che qualcuno di noi, di volta in volta, dimentica, che
permise a Quattrocchi di dire a quei criminali: “Guardate come muore un italiano”.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cannone.
Ha chiesto di intervenire il consigliere D’Eri. Ne ha facoltà.
D’ERI. Credo che questo non sia tempo sprecato. Non credo che dobbiamo farlo perché l’hanno
fatto già centoventi Comuni. È un tema di stretta attualità. Già l’altra sera una giornalista egiziana
disse di soprassedere oramai sulla questione Regeni sulla quale si sta facendo un caso. Diceva che
era stufa perché c’erano anche degli egiziani che in Europa avevano perso la vita e che per questi
nessuno stava facendo tutto questo clamore e via discorrendo.
Il clamore va fatto. Quindi, ben venga lo striscione, il manifesto, quello che il Comune vorrà
mettere per simboleggiare che anche il Comune di Taranto vuole la verità sul caso Regeni. Troppi
lati oscuri provengono dalla storia dell’Italia al centro del Mediterraneo; troppi giornalisti hanno
visto perdere la loro vita, penso a Ilaria Alpi, penso ad altre vicende piuttosto oscure anche nel
sequestro della Sgrena. Ci sono vari episodi della nostra storia che gridano vendetta perché non si è
giunti mai a una verità. Quindi, in questo caso io credo che noi dobbiamo stigmatizzare, così come
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ha fatto anche nel suo accorato intervento il consigliere Cannone, perché l’Italia deve essere
rispettata. Se lo stesso Regeni viene addirittura preso in Egitto come punto di riferimento per quella
che deve essere la libertà dei diritti sindacali, così come la libertà di espressione più volte stroncata
in regimi semidittatoriali, credo che sia giusto e doveroso farlo a maggior ragione in Italia. Quindi,
ben venga questo ordine del giorno. Vi inviterei, se non è stato già fatto, a predisporre quanto prima
questo striscione e/o manifesto e ad affiggerlo al Palazzo di Città.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere D’Eri.
Il consigliere Cataldino penso che nel suo intervento volesse essere da stimolo, nel senso che
avremmo dovuto approvarlo prima. Credo che fosse quello l’obiettivo. Voleva dire che dovevamo
farlo prima. Non è così?
Ci sono altri interventi? No. Ci sono interventi per dichiarazioni di voto? No. Prepariamoci alla
votazione. Siamo diciannove. Mancano due voti. Votiamo. Mancano i voti di Spalluto, Venere e
Ambrogi Melle. Diciannove voti a favore.
La mozione è approvata all’unanimità.
Mozione avente ad oggetto: “Deblattizzazione”
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 10), Mozione avente ad oggetto: “Deblattizzazione”.
Ho presentato questa mozione aperta – ho sentito già l’assessore all’ambiente – perché ho avuto
modo di verificare in via Regina Elena un lavoro fatto dall’Acquedotto Pugliese. Mi hanno spiegato
gli operatori dell’Acquedotto Pugliese che ci sono dei tronchi fognari che sono di collegamento
dalle abitazioni alla condotta principale che a causa dei sotto-servizi sono ceduti.
In queste condotte rotte si formano i nidi delle blatte. Fare la deblattizzazione così com’è fatta,
riconoscendo il merito all’assessore all’ambiente che ha organizzato con le associazioni dei
condomini, l’Acquedotto e l’AMIU interventi congiunti, serve a poco perché poi in questi canali
non si riesce a far andare la sostanza che fa morire le blatte e nello stesso tempo c’è dispersione.
Proponevano, quindi, di intervenire congiuntamente tra Acquedotto Pugliese e Amministrazione
comunale per capire come arginare il problema, perché altrimenti si fanno le deblattizzazioni, ma
sostanzialmente non portano al raggiungimento dell’obiettivo auspicato. Nella mozione chiedevo al
Sindaco o ai suoi delegati, che sono l’assessore all’ambiente e l’assessore ai lavori pubblici, di
organizzare un tavolo tecnico tra i dipendenti, tra i tecnici comunali e i tecnici dell’Acquedotto per
capire come intervenire.
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Loro stanno attivando una serie di ispezioni, una serie di controlli per capire quali sono i tratti
che si sono rotti e ripristinarli.
Il consigliere Renna si è iscritto a intervenire. Prego, ne ha facoltà.
RENNA. Grazie, Presidente. Colleghi consiglieri, ricordo che negli anni 1995-1996 con il
Sindaco Cito si faceva questa deblattizzazione quasi ogni mese, durante le pulizie stradali.
Prevenire è meglio che curare. Non capisco perché questa Amministrazione non ha avuto mai
l’idea, insieme all’AMIU, dato che l’AMIU ha molto personale, durante la notte, quando si fanno le
pulizie mensili, di fare questo tipo di deblattizzazione. Voi sapete benissimo che le blatte covano le
loro uova tra gennaio e febbraio, che è il periodo in cui bisogna combatterle.
Da questa opposizione viene ancora una volta l’invito – l’Amministrazione purtroppo è in
ritardo, ma ancora siamo in tempo – per attuare, insieme all’AMIU, durante la notte, in
concertazione con l’Acquedotto Pugliese (l’Acquedotto Pugliese ha la competenza oggi, al
contrario di quasi vent’anni fa), un intervento notturno nei tombini delle fogne.
Così sicuramente troveremo più pace l’estate senza questi animaletti sgradevoli per casa.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Giusto per chiarire, l’assessore all’ambiente si è attivato nella maniera corretta,
nel senso che si è attivato nel periodo più freddo dell’anno dove ancora molte uova non si sono
schiuse. L’efficacia dell’intervento si ottiene quando si opera congiuntamente, perché se si opera
solo da un lato le blatte scappano dall’altro. Coordinare con le amministrazioni condominiali
l’intervento notturno non è semplicissimo. Sulla fogna esterna si può fare, siamo d’accordo. Le
blatte scappano e vanno nei palazzi. Abbiamo l’effetto opposto.
L’assessore ha correttamente coordinato l’intervento per fare insieme la deblattizzazione sia dei
condomini che della struttura pubblica, della rete pubblica, però se ci sono poi le dispersioni a causa
delle rotture sprechiamo tempo e forse anche soldi, perché la sostanza velenosa ha un costo.
Era solo per chiarire questo aspetto.
Il consigliere Cotugno ha chiesto di intervenire. Prego, ne ha facoltà.
COTUGNO. Grazie, Presidente.
Vorrei fare solo un’aggiunta alla mozione, se mi permette. È chiaro che l’intervento di altre
attività, se parliamo di sotto-stazioni Enel, Telecom, lavori per il passaggio della fibra e quant’altro
che vanno ad intervenire su quei tratti fognanti stradali o di marciapiede, senza che ci sia un
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ripristino adeguato, serve a poco che poi Acquedotto e tecnici comunali si mettano assieme per
risolvere il problema. Forse sarebbe opportuno che preventivamente i tecnici comunali vadano a
controllare l’effettivo ripristino da parte di tutti coloro i quali continuano a fare buchi su buchi,
perché noi abbiamo riasfaltate e fatte diventare decenti non più di un anno fa che sono state
nuovamente dismesse e sono diventati cumuli di tubi, di buche e quant’altro proprio perché ci sono
interventi continui per posa in opera di reti elettriche, di reti telefoniche e quant’altro che stanno
nuovamente rovinando quello che si è riuscito a fare.
I tecnici comunali devono intervenire prima di tutto sull’effettivo controllo e addebitare a questo
punto – di qui la necessità di un tavolo tecnico – alle aziende che creano questi problemi i lavori di
ripristino con i relativi costi.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cotugno. Condivido il suo intervento.
Prego, consigliere Venere.
VENERE. Grazie, Presidente.
Due mesi fa l’assessore all’ambiente e il funzionario dell’AMIU, l’architetto Durante, sono
venuti in Commissione e ci hanno esposto il calendario della deblattizzazione di tutti i quartieri
della città di Taranto.
Ci hanno annunciato che avrebbero predisposto la deblattizzazione in concomitanza con la
pulizia notturna. Le chiedo se può verificare una cosa, insieme alla direzione ambiente, perché mi
sono accorto proprio ieri sera a casa che la pulizia notturna certe volte non coincide con l’intervento
dell’Acquedotto, quindi della società incaricata, che è la Idrovelox. Se lo potete verificare con la
direzione, mi fate una cortesia.
Grazie.
PRESIDENTE. Va bene, consigliere Venere.
Consigliere Lessa, prego.
LESSA. Vorrei ricordare a tutti noi la tempistica che l’Acquedotto ha messo per poter arrivare ad
avere la deblattizzazione.
In secondo luogo, come dice il consigliere Venere, ho riscontrato anch’io in alcune vie la
mancata presenza dell’Acquedotto. Ho informato già l’assessore, che sta provvedendo a contattare
l’Acquedotto perché, in effetti, per alcune zone ci sono state delle problematiche e quindi devono
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credo, ce ne darà conto lei, Presidente, riorganizzare la deblattizzazione in alcune zone. Anticipo
anche la dichiarazione di voto dicendo che sono favorevole all’osservazione, alla mozione del
Presidente del Consiglio, perché è giusta. È stata un’accortezza in più, in quanto sappiamo che le
blatte si annidano ovunque e potrebbero creare problemi durante i periodi estivi, periodo in cui
arrivano anche i turisti.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Ci sono altri interventi? No. Il dibattito è chiuso. Ci sono
interventi per dichiarazione di voto? No. Prepariamoci per la votazione. Il monitor è pronto. Si
avvia la votazione. Mancano due. Chi è a favore? Mancano due voti: Venere e Capriulo. Un
astenuto, il collega Capriulo. Diciannove voti a favore. La mozione è approvata.
Mozione avente ad oggetto: “Aree demaniali”
PRESIDENTE. Passiamo al punto successivo, al punto n. 11), Mozione avente ad oggetto: “Aree
demaniali”.
Questa mozione l’ho presentata perché la recente modifica all’articolo 56-bis del decreto
legislativo 2013, a proposito del federalismo demaniale, ha riaperto i termini del decreto
Milleproroghe che quindi sposta al 31 dicembre la possibilità per Comuni, Province, Città
metropolitane e Regioni di far diventare di proprietà degli enti richiedenti le aree demaniali.
Considerato che abbiamo due terreni, uno in uso all’AMAT e uno in uso all’AMIU dove paghiamo,
per il primo 36.854 euro all’anno e per il secondo 13.324 euro all’anno chiedevo al Sindaco e al
dirigente al patrimonio di attivarsi per richiedere a titolo non oneroso le predette aree in modo tale
che non dobbiamo più pagare canoni e diventano di proprietà comunale.
Mi dice il Segretario generale che probabilmente questa richiesta potrebbe anche essere già
partita. Ci sono interventi sull’argomento? Consigliere Vietri, prego.
VIETRI. Presidente, il mio intervento era mirato a sapere se la direzione non aveva già
attenzionato questa possibilità e soprattutto di estendere non solo a quelli che lei ha segnato, dei
quali magari era a conoscenza, a tutti i terreni demaniali. Chiedo di fare un censimento per valutare
la possibilità di acquisire queste aree a titolo non oneroso e non sono quelle che lei ha segnalato
nell’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ho segnalato solo quelle due perché nella precedente scheda fatta con la prima
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legge erano state le uniche due a essere escluse perché erano in uso ad AMAT e AMIU e quindi non
potevano essere richieste da parte del Comune. Ci fu un disguido sostanzialmente. Credo che tutte
le altre aree siano state richieste. A questo punto possiamo modificare la mozione chiedendo alla
direzione di verificare se ci sono altre aree. Magari lo inseriamo. Modifichiamo in questa maniera:
“Dà mandato al Sindaco e/o suo delegato e al dirigente al patrimonio di attivarsi per richiedere, a
titolo non oneroso, tutte le aree di interesse comunale di proprietà del demanio, come previsto
dall’articolo 56-bis del decreto legislativo n. 69/2013”. Come? “Tutte le aree, ivi incluse le
predette”.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Spalluto. Prego, ne ha facoltà.
SPALLUTO. Grazie, Presidente. La modifica apportata alla mozione riprende ciò che sto per
dire. Voglio però che si porti un maggiore approfondimento anche su questo. Esiste a Taranto un
problema diffuso per i cittadini che abitano spesso in zone demaniali. Questa può essere l’occasione
e dobbiamo quindi metterci dentro anche questa situazione perché chi abita in zone o demaniali o
limitrofe alle demaniali ha difficoltà ad avere i servizi. Il Comune non può realizzare strade, fogne
acqua, illuminazione magari perché lì è stata costruita una abitazione ora condonata su una strada
che risulta demaniale. Quindi, giacché facciamo questa mozione interessante se possiamo
aggiungere quando dice “Le zone di interesse del Comune” comprendere anche quelle riguardanti il
passaggio dei servizi per i cittadini ivi residenti. Grazie.
PRESIDENTE. Mettiamo così: “Tutte le aree, ivi incluse le predette, di interesse comunale, ivi
compresi i servizi”.
Allora scriviamo così: “Dà mandato al Sindaco e/o suo delegato e al dirigente al patrimonio di
attivarsi per richiedere, a titolo non oneroso, tutte le aree, ivi incluse le predette, di interesse
comunale e quelle destinate a servizi stradali e residenziali di proprietà del demanio”.
Prego, consigliere Cotugno.
COTUGNO. Grazie, Presidente. Solo per una precisazione. Sarebbe opportuno scrivere:
“Demanio dello Stato” giusto per evitare una confusione che a Taranto è evidente. Noi abbiamo il
demanio militare, demanio dello Stato…
PRESIDENTE. Sono d’accordo, ma è specificato nella norma.
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COTUGNO. Se ci mettiamo nel cappelletto soltanto questo, per non incorrere noi in un’errata
valutazione.
PRESIDENTE. Va bene. Ci sono altri interventi? Interventi per dichiarazione di voto? No. Ci
avviamo a votare. Mancano due persone. Siamo venti in aula. Vietri e Spalluto devono votare, ma
mancano due persone. Sedici voti a favore. Cotugno e Brunetti devono votare. Diciotto voti a favore
e due astenuti. La mozione è approvata.
Mozione avente ad oggetto: "Trasporto alunni"
PRESIDENTE. Passiamo alla Mozione avente ad oggetto: "Trasporto alunni".
Ho presentato questa mozione perché ho sentito il dirigente al ramo. Abbiamo messo nei bilanci
precedenti più risorse per garantire il diritto allo studio. L’assessore è consapevole che però con le
risorse a disposizione non riesce a garantire il servizio a tutte le periferie. Il dirigente
sostanzialmente chiede un atto di Indirizzo per potersi orientare a dare il servizio a uno piuttosto che
a un altro, in quanto la gara è in scadenza e si dovrà fare il nuovo bando. Per questa cosa ha chiesto
anche tempi urgenti perché fino a quando viene elaborato il capitolato, pubblicato ed esperita la
gara lui vorrebbe partire con il servizio da settembre, dall’inizio dell’anno scolastico.
Sostanzialmente noi diamo mandato alla direzione competente di verificare, compatibilmente con le
risorse economiche, quali di quei quartieri hanno una priorità per maggiore necessità e per
organizzazione del servizio. Lui dice che ci sono quartieri dove organizzare il servizio, tipo Paolo
VI, è molto semplice, perché le strade sono larghe, in altri quartieri diventa più complicato.
Lui dice: “Non mi mettete delle maglie strette, perché in base alle risorse economiche che ho a
disposizione, io faccio la gara e vedo lì dove posso utilizzare anche ribassi d’asta provo a estenderlo
a tutti i quartieri. Però, un criterio lo devo dare”.
Sostanzialmente stiamo dando mandato al dirigente alla pubblica istruzione di verificare con il
nuovo appalto l’estensione del servizio compatibilmente con quello che dicevo prima.
Collega Di Giovanni, prego.
DI GIOVANNI. Grazie, Presidente.
Dopo tre anni siamo ancora a ragionare di un problema non ancora risolto. Ricordo circa tre anni
fa insieme al consigliere Di Todaro ponemmo questo problema e riuscimmo a mettere anche in
bilancio un impegno di spesa importante. Eravamo al corrente che non copriva il fabbisogno di tutta
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la città. Oggi ci ritroviamo ancora alla scadenza dell’appalto con questa incertezza sul dove
effettuare il servizio.
Vorrei ribaltare la mozione e chiedere al Consiglio, qualora fosse d’accordo, di rinviare in
Commissione questa mozione, di discuterla velocemente, e qui chiedo al Presidente della
Commissione servizi di prendere in carico la mia richiesta, in modo da poter individuare noi,
qualora ci fossero le competenze, su quali territori intervenire, su quale quartiere intervenire. Ad
esempio so da quello che ho visto precedentemente che sempre il quartiere Salinella era stato
escluso da questo servizio. Io credo, invece, che il quartiere Salinella sia uno dei quartieri che ha più
bisogno, insieme al quartiere Paolo VI.
Insieme, tutti quanti, rivediamo questa situazione per poter magari individuare meglio i quartieri
che hanno più bisogno del servizio, senza lasciare la competenza al dirigente. Questa è la mia
proposta.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Di Giovanni.
Premesso che posso accettare la sua proposta e possiamo decidere di ritirarla, ma se torniamo a
parlarne in Commissione… Per me va anche bene così. Diventa una questione di campanile. Magari
chi abita in un quartiere rispetto a un altro… Dando come caratteristiche la maggiore necessità, lui
si può orientare magari sul numero di richieste o sull’organizzazione del servizio.
Io abito a San Vito. Mi piacerebbe che a San Vito… Organizzare il servizio a San Vito ha
sicuramente un costo diverso che organizzarlo al Paolo VI perché al Paolo VI ci sono le strade
larghe e quindi si organizza facilmente a un costo inferiore. A San Vito, purtroppo, bisogna fare una
pianificazione diversa.
Con questa proposta non intendo dire di farlo da una parte e non farlo dall’altra. Do mandato al
dirigente che tecnicamente può spulciare meglio di me le questioni relative ai criteri di valutazione.
Perciò non entravo nel merito della valutazione. Dicevo: “Valuta la maggiore necessità di un
quartiere e l’organizzazione del servizio”. Tutto qua.
Si è iscritto a parlare il consigliere Renna. Ne ha facoltà.
RENNA. Signor Presidente, colleghi consiglieri, sono d’accordo con la proposta del collega Di
Giovanni, di portare il tema in Commissione e di discuterne, anche perché le schede
programmatiche, caro Presidente, vengono fatte dai consiglieri comunali. Programmare vuol dire
questo. Se oggi invece lei dice e ha fatto una brutta affermazione quando ha parlato di
campanilismo per il quartiere Salinella. Attenzione, perché abbiamo un quartiere a Taranto che
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nessuno conosce, ai confini del rione Tamburi…
PRESIDENTE. A Lido Azzurro è già garantito il servizio.
RENNA. Domandi al consigliere Melle se sa qualcosa sulla questione. Venite in Commissione,
portate la scheda programmatica e decidiamo lì immediatamente di fare delle modifiche. Io sono
per ritirare il provvedimento. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Renna.
Consigliere Cotugno, prego.
COTUGNO. Signor Presidente, signori consiglieri, ritengo che velocizzare sull’argomento, visto
che siamo già a fine aprile, può essere un attimino controproducente con quello che è il nostro
spirito. Ritengo invece che sarebbe opportuno velocizzare una richiesta alle scuole per comprendere
quale può essere l’intervento e su quali quartieri per un servizio che è anche un servizio a
pagamento individuale. Quindi, dovremmo comprendere anche quello che può rivenirci da un
servizio che si dà perché non è che stiamo facendo un servizio gratis. Stiamo parlando di intervenire
su delle zone perché anche in Commissione si era parlato, ad esempio, di intervenire con i pulmini
in zone centrali. Francamente intervenire con i pulmini sulle zone centrali diventa un attimino
difficile e impossibile.
Apprezzerei, invece, iniziative come quella che sta facendo la scuola “Battista” dove c’è il
“pedibus”. Approfittando dei volontari, che sono tanti, stanno raccogliendo, strada per strada di
quartiere, con tre quattro punti e con tre quattro fermate, stanno raccogliendo i bambini da condurre
nei plessi scolastici Battista e Cesare Giulio Viola. Se lavoriamo in quest’ottica, velocizziamo,
perché il vero problema ce l’abbiamo sulle zone periferiche dove i plessi scolastici non sono
facilmente raggiungibili e hanno bisogno di accompagnamento da parte delle famiglie, il più delle
volte la mamma e il papà lavorano. Non c’è quindi un’esigenza diversa. Diventa un servizio a
richiesta individuale, che va pagato.
Velocizziamo nelle scuole la pubblicazione, in modo da comprendere anche, economicamente,
oltre al nostro importo, quanto ci rientrerebbe per investire su un potenziamento. Lasciamo andare
le cose come stanno. Lasciamo quest’atto di indirizzo. Poi per le scelte, conti alla mano, che si
potranno fare, è giusto che si torni in Commissione. Non fermiamo la macchina e non perdiamo
altri quindici-venti giorni di tempo. Le scuole tra un mese sono chiuse e i nostri tempi di
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Commissione e di ritorno in Consiglio comunale diventerebbero eccessivi. Facciamo partire
l’operazione, rendiamola pubblica, comprendiamo poi come fare i conti per accontentare le richieste
di ognuno, che giustamente vanno vagliate. Potremmo, però, non trovarci con i costi.
PRESIDENTE. Approfitto dell’intervento del consigliere Cotugno. Io sono aperto, quindi se la
vogliamo ritirare la ritiriamo, altrimenti la portiamo avanti. Possiamo fare come diceva il
consigliere Cotugno. Andiamo avanti con la mozione, la approviamo e invitiamo il dirigente in
Commissione a elaborare insieme i criteri. Possiamo fare in questa maniera. Andiamo avanti.
Il collega Capriulo ha chiesto di intervenire. Prego.
CAPRIULO. Siccome non è la prima volta che votiamo mozioni sul trasporto alunni in questo
Consiglio comunale, ne avremo fatte forse tre o quattro, qui c’è un primo problema. Se non si
capisce quali sono le risorse disponibili stiamo parlando di aria fritta. A me sarebbe piaciuto che il
Presidente, in questa sorta di Governo ombra che ha inaugurato oggi, con tutta questa serie di
mozioni, dalle blatte, al patrimonio, al trasporto, quindi abbiamo creato una nuova Giunta, ci
dicesse quali sono le risorse disponibili, perché fino ad oggi, da quello che mi risulta, sui
normodotati avevamo zero come trasporto alunni.
PRESIDENTE. Le rispondo subito. Fu fatto un emendamento. Come diceva il collega Di
Giovanni, aumentammo la proposta sul diritto allo studio. Se non ricordo male, lo portammo a
650.000 euro.
CAPRIULO. Quanti autobus di normodotati ha organizzato il Comune di Taranto nell’anno
scolastico che si sta per concludere? A me risulta zero. Noi facciamo il trasporto alunni dei portatori
di handicap. Per i normodotati abbiamo zero autobus.
PRESIDENTE. Lido Azzurro è coperto. Il nostro intento è proprio quello di…
CAPRIULO. Se non capiamo quali sono le risorse disponibili stiamo facendo un ordine del
giorno pericolosissimo, perché dire che è il dirigente che stabilisce i criteri stiamo sovvertendo
l’ordine proprio delle cose. Non è intelligente che stabilisce se si fa a San Vito e non si fa Paolo VI.
Non è il dirigente… Noi dobbiamo stabilire a monte i criteri attraverso un atto di indirizzo e il
dirigente li deve applicare. Il dirigente non è l’onnipotente. A Taranto si dice: “La Madonna sa a chi
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porta gli orecchini”. Siccome vogliamo evitare di sapere a chi porta gli orecchini, cerchiamo di
scrivere cose che siano più trasparenti e che vadano nell’indirizzo della tutela di tutti i ragazzi che
hanno diritto allo studio in questa città.
PRESIDENTE. Consigliere Capriulo, possiamo modificarla. Questa è aperta. L’ho soltanto
proposta perché ho paura che anziché far partire a settembre il servizio trasporto alunni lo facciamo
partire a dicembre. La possiamo modificare. Io come criteri avevo messo: maggiore necessità dei
quartieri, organizzazione del servizio. Io non sono capace di definire l’organizzazione del servizio.
Mi diceva prima il consigliere Di Todaro che personalmente lui ha consegnato al Sindaco una
petizione del quartiere Paolo VI dove ci sono quattrocentocinquanta firme. L’ho appreso adesso. Do
per scontato che al Paolo VI sia più facile organizzare il servizio piuttosto che a San Vito. Parlo di
San Vito perché siccome sono direttamente interessato voglio sgomberare il campo da quello che
dicevo prima ad Aldo Renna, del campanile. Parlavo di me. Diciamo che ho più elettori a San Vito
che a Paolo VI, così sono più chiaro.
Essendo una discussione sicuramente legata alle risorse, avendo già, come ho riportato nelle
premesse, il Consiglio comunale aumentato la quota da destinare al trasporto alunni, quindi
possiamo questa volta garantirlo, forse non sarà sufficiente per garantirlo a tutti i quartieri.
L’abbiamo già approvato. Lui ha i soldi dell’anno scorso. Ha i soldi dell’anno scorso. Siccome
dobbiamo approvare l’altro bilancio, possiamo ulteriormente aumentare quelle risorse. Sappiamo
che è un provvedimento che va obbligatoriamente approvato… Scusami, Dante. Sappiamo che
abbiamo il cofinanziamento da una norma regionale. La Regione… Sono sicuro perché l’abbiamo
approvato. L’ho verificato con il dirigente. È dell’anno scorso. Lui ha impegnato le risorse per fare
la gara. È fermo sul discorso delle periferie.
CAPRIULO. Non voglio entrare nei tecnicismi del bilancio, però non bastava impegnare… Con
le nuove norme sul bilancio o tu individuavi il creditore oppure quella somma è diventata un avanzo
di bilancio. Non diciamo cose… Qui c’è il dottor Lanza. Facciamocelo spiegare da lui come
funziona. Secondo me, quelle somme, se non sono state spese entro il 31 dicembre non ci stanno più
in bilancio. Si devono ri-prevedere attraverso l’utilizzo dell’avanzo. Questo lo vedremo con il
bilancio.
PRESIDENTE. Il dirigente mi ha comunicato che ha una certa somma da poter utilizzare per il
trasporto e che volendo il Consiglio comunale può aumentarla per estendere a tutti i quartieri della
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periferia, secondo quella norma che prevede una distanza che ho riportato qui non deve essere
inferiore a un chilometro la distanza… È fondamentale, perciò avevo dato l’apertura al dirigente.
Secondo me, se vogliamo approvare questa e indicare in questa che ci dovrà essere un preventivo
passaggio in Commissione, nulla quaestio.
Io sono aperto. Modifichiamola insieme.
COTUGNO. Chiedo scusa, Presidente. In effetti, la proposta, consigliere Capriulo, è proprio.
Noi abbiamo un impegno di spesa, e lei me lo insegna. Se dobbiamo aumentarlo quell’impegno di
spesa si trova nelle strada che dobbiamo seguire. Noi abbiamo già un impegno di spesa e vorrei che
velocizzassimo su quel tipo di impegno di spesa che già abbiamo e vedere se si può aggiungere
altro. Velocizziamo su quell’impegno di spesa, cosa che ancora non è stato fatto, perché dobbiamo
vedere pure la richiesta che c’è.
PRESIDENTE. Prego, consigliere Iliano. Stavamo facendo una proposta.
Potremmo mettere: “Secondo i criteri che saranno concertati tra il dirigente e la Commissione
competente”. Lo possiamo inserire in questa.
ILIANO. Presidente e colleghi, nei mesi scorsi già ne abbiamo parlato in Commissione.
Collega Renna, collega Di Giovanni, acceleriamo sennò, come al solito, qualcuno se ne
approfitterà e non faremo nulla. Siccome i colleghi Renna e Di Giovanni in Commissione
manifestarono il loro interesse sui trasporti, li invito ad andare avanti. Altrimenti, sarà un’ulteriore
perdita di tempo. I responsabili sanno più o meno i quartiere dove mancano questi trasporti. Chiedo
ai colleghi di andare avanti.
PRESIDENTE. Se siete d’accordo, la modificherei così: “Dà mandato all’assessore alla pubblica
istruzione e alla direzione competente di prevedere nel nuovo appalto l’estensione del servizio
compatibilmente con le risorse economiche attualmente a disposizione a quei quartieri che
prioritariamente ne hanno maggiore necessità, secondo i criteri che saranno concordati tra la
direzione e la Commissione competente, che riterranno validi per quantità di richiedenti
organizzazione del servizio”. Va bene? Il dirigente prima di muoversi… Va bene così?
L’importante è velocizzare… Però lo definirete in Commissione. Ci sono altri interventi? No.
Interventi per dichiarazione di voto? Neanche.
Prepariamoci per la votazione. Omino blu. Manca uno. Chi vota a favore schiacci il “più”. Chi si
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astiene? Chi è contrario? Mancano Di Giovanni e Cataldino. Diciassette voti a favore.
La mozione è approvata.
Mozione avente ad oggetto: Deliberazione di C.C. n. 199 del 5/11/2015 avente ad oggetto:
"Richiesta di sospensione delle procedure relative al Finanziamento Tramite Terzi in corso
presso la Direzione LL.PP.. in relazione agli edifici scolastici". REVOCA.
PRESIDENTE. Punto n. 13), Mozione avente ad oggetto: Deliberazione di C.C. n. 199 del
5/11/2015 avente ad oggetto: “Richiesta di sospensione delle procedure relative al Finanziamento
Tramite Terzi in corso presso la Direzione LL.PP.. in relazione agli edifici scolastici”. REVOCA.
Avevamo fatto una richiesta di sospensione del FTT che riguarda le scuole, chiedendo di portare
l’argomento in Commissione. In Commissione è stato approvato, è stato portato, è stato discusso.
C’è una nota del dirigente, c’è una nota del Segretario. È stato elaborato molto l’argomento.
Dal Presidente della Commissione viene proposta la revoca dello stop che sostanzialmente
avevamo dato a quella procedura di FTT.
Richiamando un po’ tutte le fasi, quindi la nota della società Siram, la nota della dirigente, si dà
mandato al Sindaco e alla direzione lavori pubblici di procedere al FTT sugli edifici scolastici.
Ci sono interventi sull’argomento? No. Ci sono interventi per dichiarazione di voto?
Prego.
CAPRIULO. Come ebbi modo di dire quando discutemmo della revoca personalmente, forse per
l’esperienza che ho avuto in questi anni, non mi sono mai piaciuti questi appalti così grossi, che poi,
alla fine, guarda caso, vedevano soltanto una società che si proponeva. Questo metodo purtroppo
nella nostra città non ha mai portato a buoni risultati, ma quasi sempre è sfociato in qualcosa di
negativo. Avevo salutato con favore il fatto che si fosse revocata quella delibera e invece si
utilizzasse un metodo anche di apertura e di concorrenza rispetto alla possibilità di manutenere gli
edifici scolastici, che non quella di una sostanziale monopolizzazione del funzionamento.
Il fatto che una società ingerisca rispetto a scelte dell’Amministrazione comunale… Non sono
assolutamente favorevole al fatto che noi ritorniamo indietro rispetto, invece, ad una decisione che
era di apertura alla concorrenza e al confronto rispetto a un’attività delicata come quella della
manutenzione e gestione degli impianti negli edifici scolastici.
Vorrei soltanto citarvi, proprio per dimostrare la mia contrarietà a questo provvedimento, il fatto
che il nome di questa società, la Siram, è spesso rimbalzato in questo Consiglio anche per debiti
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fuori bilancio anche di notevole importo. Ne ricordo uno intorno ai 300.000 euro. Aiutami, Ernesto,
perché tu li hai studiati tutti. Ti daremo una medaglia alla fine di questa consiliatura. Tutto sembra
bello e poi durante la gestione nascono i problemi. Ripeto, non voglio dare giudizi perché non sono
in grado di farlo. Non voglio dare giudizi sulla società che sicuramente sarà meritoria. Io do un
giudizio di carattere politico-amministrativo. Questi grandi appalti, con grandi soldi, con grandi
risorse hanno portato sempre risultati negativi al Comune di Taranto. Spesso sono sfociati in altre
sedi. Avevo salutato con favore il fatto che si andasse verso un’apertura del mercato, una
concorrenza o anche appalti più piccoli, con la possibilità anche per diversi soggetti di partecipare.
Adesso volete, francamente non in maniera ben comprensibile, revocare quel provvedimento, avete
il potere di farlo, però, per quanto ci riguarda, noi siamo assolutamente contrari, ma ribadiamo che
siamo contrari perché la nostra proposta, invece, è che ci debba essere, su un settore molto delicato
come questo, apertura, concorrenza, confronto e pluralità di soggetti che devono intervenire.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Capriulo. Ci sono altri interventi? Interventi per
dichiarazione di voto? Neanche. Prepariamoci per la votazione. Chi è a favore? Mancano due
presenti. Diciassette siamo. Collega Capriulo, non ha votato? No? Ne avevo contati diciassette.
Pensavo avesse votato.
La votazione con sedici presenti in aula non è valida. Non possiamo procedere con il Consiglio
comunale non essendoci il numero legale.
Quindi, così come da convocazione di oggi, ci vediamo domani, alle ore 9, in seconda
convocazione, ricordando che ci sono i punti relativi alle tariffe (TARI, TASI)… Sto dicendo
questo. Ci sono le questioni relative alle tariffe e tutti i Regolamenti che hanno bisogno di
diciassette presenti.
Buonasera a tutti.
I lavori del Consiglio Comunale terminano alle ore 14.35