presiede la seduta la vicepresidente del consiglio … di colle vareno, con 12 residenti. a quel...

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Atti consiliari della Provincia di Bergamo –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– SEDUTA DEL 22 NOVEMBRE 2010 –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Presiede la seduta la Vicepresidente del Consiglio Mirosa Servidati VICEPRESIDENTE: Prego Segretario Generale, può procedere all’appello. SEGRETARIO GENERALE: Appello VICEPRESIDENTE: Prima di iniziare con la trattazione dei punti iscritti all'ordine del giorno, do la parola all'assessore Carrara per un aggiornamento in merito alla frana di Castione della Presolana. Prego, Assessore. ASSESSORE CARRARA: Grazie, Presidente. Non è un atto dovuto, ma una specifica volontà, nel senso che, in questi giorni, molti Consiglieri mi hanno chiesto notizie circa il susseguirsi degli eventi, e alcuni Consiglieri mi hanno chiesto un brevissimo riepilogo, che non supererà i due minuti, della situazione aggiornata a dieci minuti fa, ovvero al termine della Giunta provinciale. Come tutti sapete, martedì, nel primissimo pomeriggio, erano le ore 14.30, un fronte franoso di oltre 2000 metri cubi di misto tra terra e roccia invadeva la strada comunale che collega l'abitato di Castione della Presolana alla frazione che tutti noi conosciamo come del Monte Pora di pertinenza del Comune di Castione della Presolana e di Colle Vareno che, invece, è di competenza comunale di Angolo Terme, in Provincia di Brescia. Immediatamente, il Sindaco emetteva un'ordinanza di totale chiusura della strada, sia pedonale sia veicolare, pertanto totale ed assoluta chiusura. Nella mattinata di mercoledì, immediatamente, mi sono recato sul luogo, unitamente al dirigente del servizio, dottor Alberto Cigliano, al fine di verificare il da farsi e per rendermi conto effettivamente, a prescindere dalle fotografie, che, come tutti voi credo abbiate visto, sembravano quattro sassolini sulla strada e nulla di più, mentre si è verificato che la situazione era ben più pesante rispetto a ciò che sembrava dalle fotografie circolate a mezzo stampa. Parliamo sempre di 2000 metri cubi che, effettivamente, occupavano l'intero sedime stradale, 2000 metri cubi che, però, a loro volta, tenevano bloccati altri oltre 20 mila metri cubi che, nel caso di rimozione dei primi 2000 metri cubi, si sarebbero riversati direttamente sulla carreggiata. In accordo con la Prefettura e il dirigente della Protezione Civile, si è provveduto, immediatamente, ad attivare un'unità di crisi locale, nella quale sono state attivate le funzioni sanitarie e di assistenza alla popolazione, visto che si parla di una frazione del Comune di Castiglione della Presolana isolata con 22 residenti, ed una frazione del Comune di Angolo Terme, di Colle Vareno, con 12 residenti. A quel punto, come abbiamo già detto, si è attivata un’unità di crisi locale, con la funzione sanitaria e di assistenza alla popolazione, un’unità di crisi tecnica, all'interno della quale hanno operato i tecnici e i geologi, e un’unità di crisi del volontariato, per poter permettere la massima collaborazione al corpo di polizia locale nella gestione delle primissime fasi dell'emergenza. Si Write System S.r.l. – Multimedia Services Pagina 1 di 53

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Atti consiliari della Provincia di Bergamo ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

SEDUTA DEL 22 NOVEMBRE 2010 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

Presiede la seduta la Vicepresidente del Consiglio Mirosa Servidati VICEPRESIDENTE: Prego Segretario Generale, può procedere all’appello. SEGRETARIO GENERALE: Appello VICEPRESIDENTE: Prima di iniziare con la trattazione dei punti iscritti all'ordine del giorno, do la parola all'assessore Carrara per un aggiornamento in merito alla frana di Castione della Presolana. Prego, Assessore. ASSESSORE CARRARA: Grazie, Presidente. Non è un atto dovuto, ma una specifica volontà, nel senso che, in questi giorni, molti Consiglieri mi hanno chiesto notizie circa il susseguirsi degli eventi, e alcuni Consiglieri mi hanno chiesto un brevissimo riepilogo, che non supererà i due minuti, della situazione aggiornata a dieci minuti fa, ovvero al termine della Giunta provinciale. Come tutti sapete, martedì, nel primissimo pomeriggio, erano le ore 14.30, un fronte franoso di oltre 2000 metri cubi di misto tra terra e roccia invadeva la strada comunale che collega l'abitato di Castione della Presolana alla frazione che tutti noi conosciamo come del Monte Pora di pertinenza del Comune di Castione della Presolana e di Colle Vareno che, invece, è di competenza comunale di Angolo Terme, in Provincia di Brescia. Immediatamente, il Sindaco emetteva un'ordinanza di totale chiusura della strada, sia pedonale sia veicolare, pertanto totale ed assoluta chiusura. Nella mattinata di mercoledì, immediatamente, mi sono recato sul luogo, unitamente al dirigente del servizio, dottor Alberto Cigliano, al fine di verificare il da farsi e per rendermi conto effettivamente, a prescindere dalle fotografie, che, come tutti voi credo abbiate visto, sembravano quattro sassolini sulla strada e nulla di più, mentre si è verificato che la situazione era ben più pesante rispetto a ciò che sembrava dalle fotografie circolate a mezzo stampa. Parliamo sempre di 2000 metri cubi che, effettivamente, occupavano l'intero sedime stradale, 2000 metri cubi che, però, a loro volta, tenevano bloccati altri oltre 20 mila metri cubi che, nel caso di rimozione dei primi 2000 metri cubi, si sarebbero riversati direttamente sulla carreggiata. In accordo con la Prefettura e il dirigente della Protezione Civile, si è provveduto, immediatamente, ad attivare un'unità di crisi locale, nella quale sono state attivate le funzioni sanitarie e di assistenza alla popolazione, visto che si parla di una frazione del Comune di Castiglione della Presolana isolata con 22 residenti, ed una frazione del Comune di Angolo Terme, di Colle Vareno, con 12 residenti. A quel punto, come abbiamo già detto, si è attivata un’unità di crisi locale, con la funzione sanitaria e di assistenza alla popolazione, un’unità di crisi tecnica, all'interno della quale hanno operato i tecnici e i geologi, e un’unità di crisi del volontariato, per poter permettere la massima collaborazione al corpo di polizia locale nella gestione delle primissime fasi dell'emergenza. Si

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SEDUTA DEL 22 NOVEMBRE 2010 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

è, da subito, valutato e verificato, attraverso la sala operativa del 118, che nelle frazioni isolate non vi fossero cittadini affetti da patologie particolari, penso a diabetici, alle persone in dialisi, piuttosto che cittadini costretti da cure costanti e periodiche. Tutto ciò verificato, sono state trovate due strade agro-silvo-pastorali, da utilizzarsi, solo ed esclusivamente in caso di soccorso, dalle ambulanze, piuttosto che dai vigili del fuoco, mentre la strada è rimasta chiusa. Giovedì mattina ha avuto luogo la prima apertura, su richiesta del sottoscritto e della Provincia, a seguito della quale il Sindaco ha aperto a tre finestre, che abbiamo voluto definire “di buonsenso” per consentire ai pedoni, in tre specifiche fasi della giornata, ovvero mattina, mezzogiorno e sera, di poter, accompagnati o dalla polizia locale o dai volontari, transitare lungo i 60 metri del fronte della frana, per poter raggiungere le scuole, piuttosto che i posti di lavoro. La situazione è rimasta così invariata fino alla giornata di venerdì, quando è stato stabilito che i pedoni potessero transitare, sempre accompagnati, quindi con staffetta, 24 ore su 24, in qualsiasi momento si presentassero sul fronte della frana – Signori, scusate, se non vi interessa smetto – e siamo riusciti a spostare a valle tutte le vetture rimaste bloccate a monte del movimento franoso. Nella giornata di sabato, invece, è stato possibile aprire le cosiddette finestre del buonsenso, sempre della mattina, del mezzogiorno e della sera, anche alle vetture private e, ieri pomeriggio, è stato effettuato un altro sopralluogo dal sottoscritto e dal Presidente Pirovano, il quale si è impegnato nei confronti dell'amministrazione ad attingere, senza attendere ulteriormente, dal fondo di riserva per mettere a disposizione 100 mila euro che, uniti ai 75 mila euro dello STER ed ai 30 mila euro reperiti dall'Amministrazione comunale, garantirebbero questa prima fase di totale sgombero della carreggiata. È notizia di mezz'ora fa, l'adozione da parte della Giunta del prelievo dal fondo di riserva per dare immediatamente 100 mila euro al comune di Castione della Presolana che, solamente in seguito, dovrà rendicontare al nostro Ente. Pertanto, diamo immediatamente i fondi che è ciò di cui hanno bisogno in questo momento. In sostanza, da adesso all'apertura degli impianti sciistici, quindi a Sant'Ambrogio, verrà totalmente rimossa la frana, sia quella che oggi occupa la carreggiata sia quella che è instabile e che si trova immediatamente sopra; l'azienda Scalvina, un'azienda locale, ha garantito l'apertura, entro Sant'Ambrogio, della carreggiata, almeno in un senso di marcia senza staffetta, in assoluta sicurezza, per arrivare poi, in primavera, al termine della stagione, ad un intervento, sicuramente più importante, che porterà alla realizzazione di un muro, lungo tutto il fronte, parliamo di circa 60 metri, che, a seconda dei luoghi, varierà dai 6 ai 4 metri di altezza, un muro a gravità in cemento armato e, in alcuni luoghi, invece, ai due lati della frana, attraverso il posizionamento di alcuni contrafforti in grado di bloccare un movimento che, seppur lento, è comunque attivo, oramai da moltissimo tempo. Questo è quanto. Sono disponibile a rispondere alle domande che i Consiglieri vorranno rivolgermi. VICEPRESIDENTE: Non è all'ordine del giorno, ma se si tratta solo di una domanda... Prego, consigliere Giudici.

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CONSIGLIERE GIUDICI: Solo una domanda, chiedo all'Assessore di verificare, con accuratezza, perché i detriti di roccia prelevati dalla zona della frana vengono portati a Bergamo. Grazie. ASSESSORE CARRARA: No, non è assolutamente vero, i detriti non vengono portati a Bergamo, ma vengono portati – se ne parlava ieri con i titolari dell'impresa Bettineschi e l'Amministrazione comunale locale – al Monte Pora, quasi al confine con il Colle Vareno, dove esiste un'area che è stata autorizzata per…

(Intervento fuori microfono non udibile) ASSESSORE CARRARA: No, esiste quell'area nella quale verrà stoccato il contenuto degli oltre 250 automezzi che dovranno riportare il materiale. È notizia confermata. VICEPRESIDENTE: Grazie, Assessore.

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O.d.g. n. 5 - Delib. n. 116 VICEPRESIDENTE:Passiamo alla trattazione dei punti iscritti all’ordine del giorno, con il punto n. 5 all'ordine del giorno: Interpellanza presentata dai consiglieri Servidati e Vergalli (PD) riguardante il rispetto degli indici aero-volumetrici negli edifici scolastici di competenza della Provincia. La parola all'interpellante, consigliere Vergalli.

CONSIGLIERE VERGALLI: L'interpellanza, di cui darò lettura essendo molto breve, riguarda il rispetto degli indici aero-volumetrici negli edifici scolastici di competenza della Provincia. Ricordate le normative di legge che impongono per ogni classe un preciso rapporto tra il numero degli alunni e lo spazio a disposizione; vista la recente disposizione ministeriale che fissa a 27 il numero minimo di alunni per classe; constatato che in diversi istituti scolastici di competenza della Provincia di Bergamo vi sono classi con elevato numero di studenti – 30 ed oltre – interpelliamo la Presidenza o l'assessore competente di venire a conoscenza delle reali situazioni nella composizione delle classi, venutesi a creare nel presente anno scolastico e, qualora non siano rispettati i parametri ricordati in premessa, quali azioni si intendono intraprendere al fine di adeguare le aule alle normative di legge. Grazie. VICEPRESIDENTE: Risponde l'assessore Anelli, prego. ASSESSORE ANELLI: Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. La situazione attuale è la seguente. Abbiamo, complessivamente, 1653 classi, di cui, costituite da oltre 25 alunni, 152 classi per 26 alunni; 127 classi per 27 alunni; 145 classi per 28 alunni; 58 classi per 29 alunni; 36 classi per 30 alunni; 25 classi per 31 alunni. Abbiamo, quindi, un totale di 543 classi su 1653, pertanto 1110 classi rientrano nei parametri dei 25 alunni. È ovvio che di tutte queste, non tutte, a dir la verità, non sono a norma, nel rispetto degli indici aero-volumetrici, perché i dirigenti scolastici avevano, a volte, delle classi con una superficie pari a 1,96 metri quadrati per alunno, delle classi più ampie, per cui hanno diviso, mescolando le disposizioni scolastiche. Tuttavia, è ovvio che vi è un numero consistente di classi in cui non vengono rispettati questi parametri perché, non dimentichiamo, che soprattutto gli ultimi edifici costruiti erano funzionali ai 50 metri quadrati per classe, che era lo standard stabilito per legge. Che cosa si farà? Ebbene, per quegli edifici ove sia possibile, ovviamente non quest'anno, rimodulare gli spazi, la Provincia sta (su indicazione del dirigente scolastico) cercando di trovare soluzione per rimodulare, in altre situazioni, in cui la possibilità di abbattere una parete non esiste, magari perché non si tratta di una parete in cartongesso, ma un muro portante, non abbiamo soluzioni, se non mantenere così come sono le classi. Non dimentichiamo – è vero che erano altri tempi – che, per esempio, quando frequentavo le superiori, eravamo in 35 nella stessa classe.

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VICEPRESIDENTE: Grazie, Assessore. La parola all'interpellante, consigliere Vergalli. Prego. CONSIGLIERE VERGALLI: Ringrazio l’Assessore per l'esposizione. La nostra interpellanza nasce a fronte di richieste da parte di cittadini preoccupati circa la vivibilità delle classi, pertanto raccomandiamo la massima attenzione, costanza e continuità della stessa. Grazie. VICEPRESIDENTE: Consigliere Vergalli, deve dichiarare se è soddisfatto o meno della risposta dell'Assessore. CONSIGLIERE VERGALLI: Sono soddisfatto.

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O.d.g. n. 6 - Delib. n. 117 VICEPRESIDENTE:Passiamo alla trattazione del punto n. 6 all'ordine del giorno: Interpellanza presentata dai consiglieri Cornolti e Servidati relativa al progetto di fusione SEA-SACBO. La parola al consigliere Vergalli, prego. CONSIGLIERE VERGALLI: L’interpellanza in oggetto è vecchia di qualche mese, nasceva da alcune dichiarazione rilasciate, a mezzo stampa, dal presidente della SEA, Bonomi, su Repubblica. Si tratta di un'interpellanza presentata anche in Comune, che nasce fondamentalmente dalla volontà di capire la veridicità delle suddette dichiarazioni, se le stesse abbiano un qualche fondamento, nonché la strategia che intende seguire la Provincia, che ha un ruolo fondamentale – lo ricordo – all'interno di Sacbo. D'altra parte, in queste settimane e mesi, più volte sono state fatte dichiarazioni riguardanti la questione Sacbo, più in generale, sui termini di sviluppo senza limiti, dichiarazioni fatte qualche settimana fa anche dal Presidente Pirovano all'assemblea del C.d.A., anche su questo tema. Ci piacerebbe particolarmente conoscere il punto di vista della Provincia e capire se la Provincia si rende conto di avere un duplice ruolo, ovvero membro del C.d.A. di Sacbo, ma al contempo di essere rappresentante di interessi più in generale. Comunque, l'interpellanza riguarda più precisamente l’intervento di Bonomi e chiede se esiste un progetto di fusione tra SEA e SACBO e quale orientamento la Provincia intende perseguire in qualità di socio. Ricordo ancora una volta, che anche nell'assemblea del C.d.A. della settimana scorsa, era presente il direttore generale di SEA, il quale ha espresso una visione “illuministica” circa lo sviluppo di SACBO. Ebbene, vorrei conoscere il punto di vista della Provincia in merito. Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie. Risponde l'assessore Capetti, prego. ASSESSORE CAPETTI: Per quanto riguarda il contenuto dell'interpellanza e, quindi, se vi siano delle iniziative intese a precostituire delle condizioni per una sorta di fusione tra SACBO e SEA, posso dire che agli atti della Provincia non esiste nulla di tutto ciò, pertanto si tratta di notizie di stampa che anche noi abbiamo letto, come qualsiasi consigliere provinciale. Dalla lettura dei giornali si può pensare che il Sindaco di Milano volesse in qualche modo intravedere una strada per poter acquisire delle risorse all'ente locale, Comune di Milano. Come Provincia, non abbiamo alcun documento agli atti che prospetti una soluzione del genere. Chiaramente, SACBO è una società molto vitale, l'aeroporto ha una funzione importante e determinante per lo sviluppo del territorio e, quindi, la Provincia di Bergamo pensa che SACBO debba continuare nella propria attività, ponendo particolare attenzione ai problemi ambientali, posti sia degli abitanti delle

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zone più limitrofe all'aeroporto, ma anche dei quartieri della Città di Bergamo che, da anni, presentano delle problematiche che, con risorse proprie, SACBO potrebbe, in qualche modo, affrontare. Tuttavia, ripeto, l'aeroporto costituisce per noi una prospettiva di sviluppo per il territorio; inoltre, da parte di SEA non abbiamo ricevuto proposte in tal senso. VICEPRESIDENTE: Grazie, Assessore. La parola all'interpellante, consigliere Vergalli. CONSIGLIERE VERGALLI: Mi ritengo soddisfatto, innanzitutto perché la richiesta riguardava dichiarazioni precise e puntuali del presidente Bonomi e, quindi, su risposta del Vicepresidente, prendiamo atto che si trattava di dichiarazioni prive di fondamento, ma ho apprezzato molto anche il riferimento del Vicepresidente allo sviluppo sostenibile. Ebbene, credo che la Provincia debba giocare questo ruolo all’interno si SACBO, sapendo che oggi sono state approvate le curve isofoniche e che, comunque, la duplice veste della Provincia, quale azionista e quale rappresentante dell'interesse generale, debba essere sempre tenuto in considerazione, anche nelle dichiarazioni di stampa, così come nelle dichiarazioni presso assemblee, quali quella della C.d.A., perché i cittadini sono tutti uguali, anche quelli della città. Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie, Consigliere.

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O.d.g. n. 7 - Delib. n. 118 VICEPRESIDENTE:Passiamo alla trattazione del punto n. 7 all'ordine del giorno: ”Interrogazione urgente presentata dal gruppo consiliare IdV sul viadotto Villa d'Almè-Dalmine- Valle Imagna”. La parola all'interrogante, consigliere Spada, prego. CONSIGLIERE SPADA: Grazie, Presidente. Innanzitutto, precisiamo l'urgenza è stata richiesta senza tante pretese perché il venerdì è stata presentata e il lunedì c’era Consiglio, è stata chiesta, ma senza alcuna pretesa, anche se sarebbe stato utile averla, perché il mercoledì successivo, cioè cinque giorni dopo, era prevista l'approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale di Almè del PGT, quindi, sarebbe stato utile avere risposta, però nessuna pretesa per quanto riguarda l'urgenza. Stiamo parlando del viadotto che dovrebbe collegare la strada Villa d’Almè-Dalmine con la Valle Imagna, l'obiettivo dell'interpellanza è la volontà di fare chiarezza non in merito alla scelta della strada, ché la strada probabilmente va fatta, ma sulla scelta progettuale, perché l'attuale soluzione progettuale penalizza alcune aziende e, soprattutto, penalizza un'azienda agricola, all'interno della quale esiste una fattoria didattica, l'unica ad Almè. Si tratta di un’azienda che, nel solo mese di luglio di quest'anno, è stata visitata da 1400 ragazzi, più scuole, centri diurni disabili, eccetera. Comunque, sono interessati, in qualche modo, 40-50 posti di lavoro. L'obiettivo è fare chiarezza circa le intenzioni della Provincia in merito. Facendo un po' di cronistoria: nel 2004 vi fu un parere di massima positivo da parte del Consiglio comunale di Almè; in seguito, invece, a fine settembre 2005, progetto in mano, il Consiglio comunale di Almè espresse parere contrario all'unanimità – ripeto – non all'opera in sé, ma alla soluzione progettuale della stessa. Adesso, con l’avvicinarsi dell'approvazione definitiva del PGT di Almè, ovviamente, è sorto questo problema. Ad ottobre, ne ha parlato sia la stampa sia la televisione, ho avuto modo di leggere anche qualche articolo che, se non ricordo male, parlava addirittura di battaglie vinte dagli indiani, ma lasciamo perdere l'aspetto folcloristico. Detto questo, con la presente interrogazione si chiede, innanzitutto, se la Provincia, al di là del fatto che questo lavoro non è inserito nel piano triennale delle opere pubbliche e che, comunque, si tratta di un grosso impegno di natura finanziaria, ritiene che quel viadotto vada costruito o meno in futuro. Se sì, a mio avviso, bisogna scegliere, in tempi ragionevolmente brevi, la soluzione definitiva perché se questa è solo indicativa, oggi come oggi, l'azienda, così come le altre aziende, sono comunque penalizzate, in quanto se intendono mettere in atto un ampliamento o un intervento migliorativo dell'azienda devono rispettare queste indicazioni di soluzione progettuale. Pertanto, se la Provincia intende, valutando tutto bene, che l'opera non vada più realizzata perché si fa da un'altra parte, o addirittura non si fa, allora il discorso è uno, se invece la Provincia ritiene che l'opera debba essere fatta, chiedo se non sia il caso di definire esattamente, ovviamente non andiamo a cercare il mezzo metro, se il tracciato deve essere

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necessariamente quello progettato o se invece vi è qualche soluzione progettuale che danneggi meno le realtà sul territorio, intendo aziende e il territorio stesso. È questo che si chiede. Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie, consigliere Spada. La parola all'assessore Capetti per la risposta, prego. ASSESSORE CAPETTI: Grazie, Presidente. Dobbiamo subito chiarire, anche se nell'esposizione del consigliere Spada emergeva già questo dato, che stiamo parlando di un progetto preliminare, realizzato quattro o cinque anni fa, pertanto si tratta di un progetto preliminare di questo raccordo tra la Dalmine -Villa d’Almè e la Valle Imagna e, secondariamente, mettere in evidenza che è ritornato all'ordine del giorno solo per il fatto che il Comune, nel predisporre il PGT, ha dovuto inserire il tracciato. La Provincia e il settore non si stanno occupando di questa previsione, proprio perché non è nelle priorità dell'Ente, date le condizioni economiche in cui si trovano di enti locali, e considerato il fatto che nel preliminare si ipotizzava un costo, già cinque anni fa, di circa 18 milioni di euro. Detto questo, già nella stesura del preliminare, mi risulta che siano state fatte delle verifiche di compatibilità, sia stata fatta una valutazione di impatto di questa strada sull'azienda agricola in questione e, alla fine, è stato trovato un percorso che sembrava essere, in qualche modo, compatibile con la presenza dell'azienda, anche se l'azienda non ha mai condiviso questo tracciato. Ebbene, ciò che noi possiamo garantire è che quando la Provincia affiderà un incarico di progettazione definitiva dell'opera, avrà cura di svolgere un'ulteriore valutazione della situazione, cercando di risolvere al meglio l'esigenza viabilistica con la presenza dell'azienda agricola. È chiaro che non è nelle previsioni della Provincia che quest'opera – e lo diciamo ad onor del vero – si realizzi in tempi brevi, proprio perché non vi è il progetto definitivo, non è nei programmi e i costi di quest'opera sono molti elevati. C'è da aggiungere anche che recentemente gli interessati hanno avuto degli incontri con due Assessori, essendosi incontrati in un primo tempo con l'assessore Anelli, poi con l'assessore Piccinelli e con il dirigente del settore viabilità, ingegner Stilliti, nel corso dei quali sono stati informati della situazione, cioè l'azienda non è a rischio, non è in pericolo perché per realizzare quest'opera, comunque, ci vorranno alcuni anni e non si tratta di un'opera che verrà realizzata a breve. Ripeto, nella fase di stesura del progetto definitivo verrà posta particolare cura al progetto, cercando di farlo al meglio, è quanto abbiamo detto agli interessati, che hanno preso atto di questa nostra informazione. VICEPRESIDENTE: Grazie, Assessore. La parola all'interpellante, consigliere Spada, prego.

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CONSIGLIERE SPADA: Grazie, Presidente. Mi pare che il Sindaco di Almè, nell'ultima riunione di approvazione del PGT, abbia presentato un ordine del giorno nel quale si chiede alla Provincia – non so se è già arrivato – col quale si chiede che quando verrà valutato il progetto, vengano interpellate tutte le realtà presenti sul territorio, imprenditori - ovviamente, i più interessati - e, soprattutto, le amministrazioni interessate, non soltanto l’amministrazione di Almè. Avrei preferito che la Provincia avesse già una sua idea in merito. Certo, l'opera serve, lo abbiamo detto, ma ciò che volevo veramente conoscere è se quella soluzione progettuale è definitiva o meno, definitiva in termini di posizione, poiché è già la seconda posizione che viene prevista, in quanto originariamente il tracciato passava da un'altra parte. L'importante è che vengano consultate tutte le realtà sul territorio, in primo luogo le amministrazioni comunali, e poi che nello stabilire il tutto si riesca a trovare la soluzione meno dannosa per tutte le realtà interessate. Comunque, mi ritengo soddisfatto. Grazie. VICEPRESIDENTE: La parola all'assessore Capetti, prego. ASSESSORE CAPETTI: Chiaramente un progetto preliminare non può essere considerato quale soluzione definitiva, la soluzione definitiva verrà decisa nell'ambito del progetto definitivo. Ciò che però anche i privati devono sapere è che si tratta di un'opera che non verrà realizzata a breve, pertanto si è posto un problema che è più legato alla procedura di approvazione del piano di governo del territorio, che non in relazione alle previsioni programmatiche dell'Ente Provincia. VICEPRESIDENTE: Grazie, Assessore.

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O.d.g. n. 8 - Delib. n. 119 VICEPRESIDENTE:Passiamo alla trattazione del successivo punto iscritto all'ordine del giorno: Interpellanza presentata dal gruppo IdV sulla segnaletica stradale. La parola al consigliere Spada, prego. CONSIGLIERE SPADA: Grazie, Presidente. Come abbiamo avuto modo di constatare tutti, girando per la provincia di Bergamo, su tutto il territorio della provincia di Bergamo, si tratta della necessità di eliminare alcune incongruenze o contraddizioni che si trovano sulla segnaletica stradale. Anche il solo dubbio, quando ci si trova davanti ad un cartello stradale, rallentando un po’, è facile che si possano creare dei problemi di sicurezza alla circolazione. Mi limiterò a fare alcuni esempi che ritengo significativi, significativi non perché siano a Caravaggio piuttosto che in Val di Scalve, ma significativi perché interessano un flusso di traffico – misurato a spanne – dell'ordine di 15-30.000 veicoli al giorno, come minimo, il che vuol dire 5-10 milioni di veicoli l'anno che passano per questi punti, sono punti che conosco personalmente, ma sicuramente ce ne saranno tanti altri. Ebbene, scendendo dalla Val Seriana, appena si scende dalla galleria del Negrone, asse interurbano, dopo un paio di chilometri, si trova di fronte a destra Pedrengo, dritto Val Camonica. Che cosa c'entra la Val Camonica quando si scende, anche perché quando si percorre la galleria del Negrone, si parte da Gazzaniga, da Clusone, magari anche dalla Val di Scalve, ma da Gazzaniga, da Clusone, se si vuole andare in Val Camonica da Gazzaniga, da Clusone o anche da Alzano, non arriva certo a Seriate per poi tornare indietro, in questo modo si allunga almeno di 30-40 chilometri, si va a Clusone, si percorre la Val Borlezza e si va in Val Camonica. Oppure a Cene, c’è la Valle Rossa, comunque, quantomeno se si segue questo tracciato, sicuramente si allunga di 30-40-50 chilometri, pertanto non vedo il significato che possa avere un'indicazione di quel genere in discesa, in salita magari può essere anche accettabile. Sarebbe come se arrivando da Milano verso Bergamo sull'autostrada, si arriva al casello di Capriate, si vede l’uscita Torino, a chi arriva da Milano a Bergamo non importa niente di Torino, perché va da tutt’altra parte. Inoltre, sempre nella stessa zona, c’è un rondò della zona dell’ipermercato di Seriate, non sono aggiornato, una volta si parlava di 8 milioni di clienti l'anno, ma bisogna considerare che non ci sono solo i clienti dell’ipermercato, ebbene, sulla rotatoria c'è l’indicazione valli bergamasche, a 200 metri, al bivio è indicata Val Camonica e Val Seriana, scriviamo almeno Valli, che cosa c'entra Val Camonica, i passanti si ritrovano a chiedersi che cosa c’entra la Val Camonica con le valli bergamasche. Sarebbe molto più utile, al limite, scrivere Val Cavallina, con tutto il rispetto per gli amici della Val Camonica. Un altro problema che mi è stato segnalato da più di un cittadino. Uscita dalla fiera, anche qui sappiamo quanti passaggi ci sono, perché non ci sono solo i veicoli che escono dalla fiera, ma è lo sbocco sud-est della città, anche qui sul rondò c’è l'indicazione Val Seriana e Val Brembana, poi si fanno 200 metri, ci si trova al rondò dove si dividono i due itinerari, a destra

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tutte e due le valli, però se si viene mandati a destra vuol dire che si va in Val Seriana, come minimo va al rondò dell'autostrada o addirittura torna indietro e si fa un bel giretto, il che è addirittura errato, pertanto questa segnaletica va cambiata. Una problematica emersa vagamente anche in sede di commissione, la rotatoria, uscendo dall'autostrada per andare verso Bergamo, ci sono delle indicazioni, tempo fa vi era l’indicazione Alzano-Ponteranica da una parte e Val Seriana dall’altra, adesso il cartello indica Val Seriana, Alzano e Val Brembana, probabilmente qualcuno si è fatto sentire, ma con tutto il rispetto nei confronti del sindaco di Alzano, perché bisogna scrivere Alzano?

(Intervento fuori microfono non udibile) CONSIGLIERE SPADA: Scusi, e Ponteranica? Anche? Comunque, al di là di questo, non creiamo problemi dove non ci sono. Inoltre, tornando sull'asse interurbano, facendo il sottopasso di Colognola, anche lì la cartellonistica indica dritto per Val Seriana, poi Alzano e Ponteranica a destra, è tutto da vedere, perché o puntiamo sulle valli o puntiamo sui paesi, se si scrivesse anche solo Clusone, Zogno, andrebbe molto meglio, non perché abbia qualcosa contro Alzano o Ponteranica, per l'amor di Dio, tant’è vero che poco più oltre ci si trova correttamente i due cartelli che indicano Val Brembana e Val Seriana. Ecco, queste sono le incongruenze più significativi dal punto di vista numerico, poi, per l'amor di Dio, nella bergamasca ci saranno almeno qualche decina di migliaia di cartelli, non dico che è tutto da rifare, direi di basarci sulle segnalazioni che ci sono arrivate, quelle che conosciamo, ma anche sulle segnalazioni arrivateci dai vari Comuni, perché sono a conoscenza che diversi comuni e comunità montane, anche negli anni scorsi, hanno avuto segnalazioni di incongruenze sulla segnaletica. Inoltre vorrei dire, al di là che siano giuste o sbagliate, non le conosco, ma sarebbe corretto almeno rispondere, dicendo, per esempio, di aver chiesto qualcosa per la quale non possiamo rispondere, oppure aver chiesto qualcosa che possiamo accogliere e la accogliamo volentieri. Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie, consigliere. Risponde l'assessore Capetti, prego. ASSESSORE CAPETTI: L'interpellanza era un po' più di carattere generale e più complessa, e riguardava le diverse tipologie che abbiamo sul territorio, perché abbiamo diversi tipi di cartellonistica: l'indicazione di località, l'indicazione di attività e i cartelli pubblicitari. E l'interpellanza si diffondeva anche da questo punto di vista. Per quanto ci riguarda, e per quanto riguarda le indicazione di località, ci risulta che, in linea generale, naturalmente, la cartellonistica corrisponda ai dettati del Codice della Strada, salvo errori che sono sempre possibili, soprattutto quando esistevano due tipologie di strade: le statali e le provinciali. In qualche ex strada statale – il consigliere Spada ne ha citata una in

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particolare perché è quella che percorre e che quindi conoscere meglio – può darsi che qualche funzionario che veniva da Milano a posare la cartellonistica, abbia compiuto qualche errore, però, in linea generale, chiaramente, la cartellonistica non viene fatta casualmente, ma viene fatta in applicazione delle norme del Codice della Strada, e da questo punto di vista, se il consigliere Spada o altri, individuassero degli errori macroscopici, il settore è disponibile a sistemare ciò che non funziona, anzi, poiché vedo che il consigliere Spada è stato molto puntuale, se ci indicasse anche le chilometriche, faremmo prima e andremmo a verificare puntualmente quale sia l'esatta corrispondenza del cartello al Codice della Strada. Inoltre, vi sono altre attività che il settore svolge, perché la nostra preoccupazione maggiore è stata, in questi mesi, ed anche negli ultimi due anni, da parte dell’ingegner Stilliti di verificare, soprattutto, la cartellonistica di carattere pubblicitario, tant’è che la Provincia è arrivata alla determinazione di eliminare circa 500 cartelli, nell'ultimo periodo, perché ci sono cartelli posati correttamente sulla base di una procedura amministrativa, di un nullaosta e di un'autorizzazione, ma vi sono alcune società che posano cartelli in modo irregolare, e ne possiamo trovare anche di indicazione di attività commerciali. Pertanto, da questo punto di vista, il settore ha costituito una commissione che vede la presenza anche dei rappresentanti di questa società, per cercare di rispettare il Codice della Strada. Ripeto, codice che riguarda non soltanto l'indicazione della località, ma anche l'indicazione di attività commerciali e, in aggiunta e diversamente, la cartellonistica pubblicitaria. Certo è che le osservazioni svolte, se riscontrate, devono essere, in qualche modo, sistemate. Ripeto, però, il settore e i nostri funzionari agiscono, quando danno l'autorizzazione, prendendo in mano il Codice della Strada e applicandone il dettato. Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie, Assessore. La parola all'interpellante, prego. CONSIGLIERE SPADA: In effetti, non ho assolutamente né detto né pensato che la cartellonistica sia tutta da rifare, dico solo che ci sono alcuni cartelli che non vanno bene, la segnaletica sbagliata bisogna correggerla immediatamente, per quanto riguarda le altre, se creano problemi laddove non ve ne sono, correggiamo anche quelli, anche perché se ci sono dei cartelli in più è meglio toglierli piuttosto che far venire dei dubbi alla gente, è vero che esistono i navigatori, ma abbiamo avuto un esempio recente di qualcuno che si è trovato con un autotreno in città alta. Pertanto, quindi i cartelli, quando ci sono, che siano giusti. Per quanto riguarda invece le segnalazioni, so che vi sono già delle segnalazioni, comunque la Provincia sul territorio oltre ad avere gli interlocutori istituzionali, rappresentati dai Comuni e dalle Comunità Montane, c’è il personale, i cantonieri, pertanto le segnalazioni possono arrivare, quelle che conosco posso segnalarle anche direttamente, non vi è alcun problema. Si tratta, quindi, di fare queste piccole correzioni. Comunque, prendo atto della disponibilità da parte dell'Assessore a fare queste piccole modifiche o correzioni dove vanno fatte, per cui mi dichiaro soddisfatto. Grazie.

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VICEPRESIDENTE: Grazie, Consigliere.

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O.d.g. n. 9 - Delib. n. 120 VICEPRESIDENTE:Passiamo alla trattazione del successivo punto all'ordine del giorno: Interrogazioni riguardanti la situazione della Valbrem Spa di Lenna e Presezzo presentate dai consiglieri: Milesi (Lista Bettoni), Rossi Matteo e Vergalli (PD), Capelli e Piccioli Cappelli (Lega Nord), Oriani e Sorte (PdL). Chi presenta l’interrogazione? La parola al consigliere Milesi, prego. CONSIGLIERE MILESI: Grazie, Presidente. Parliamo dell'ennesima crisi aziendale che colpisce la Provincia di Bergamo, una crisi che presenta caratteristiche di maggiore drammaticità perché riguarda un territorio montano che, da anni, vive situazione di grave difficoltà sul versante del lavoro. Su questa crisi, non a caso, sono state presentate quattro interrogazioni che, credo, segnino e sottolineino da sole la consapevolezza di un problema che per la realtà della Valle Brembana presenta caratteristiche di straordinarietà e che assume, per questa valle, i caratteri di una vera e proprie emergenza sociale. Il problema del lavoro riguarda sicuramente tutta la Provincia, ma ha ricadute più pesanti e devastanti nelle aree montane, la Valle Brembana, ma non solo, che stanno pagando più duramente la crisi economica in atto a livello mondiale. La Valbrem è un'azienda di proprietà di una multinazionale svizzera, la Ronal che a Bergamo possiede due siti produttivi, a Lenna e a Presezzo, 117 dipendenti, 96 nel sito produttivo di Lenna e 21 a Presezzo. È stata annunciata la chiusura di questi due siti produttivi da parte di questa multinazionale svizzera, dopo alcuni anni di difficoltà e di cassa integrazione, peraltro, ricordo che nel 2009 fu siglato un accordo con le organizzazioni sindacali a fronte dell'avvio di un processo di ristrutturazione, col quale però era stato assicurato il mantenimento dei due siti produttivi, sia a Lenna sia a Presezzo. Ebbene, abbiamo l’esigenza di conoscere, di avere un aggiornamento da parte dell'Assessore circa la situazione e le iniziative avviate dalla Provincia su questo tema. Ma credo che sia l'occasione per sottolineare la necessità che si tenti, su queste questioni, di andare oltre, non possiamo pensare di affrontare queste difficoltà sempre in posizione di difesa, preoccupandoci, giustamente, della definizione di ammortizzatori sociali, di garantire ai lavoratori gli ammortizzatori sociali, ma credo che occorra davvero tentare di dare qualche risposta ai problemi del lavoro e dello sviluppo. In questa direzione, mi permetto di sottolineare che il futuro per le aree montane – come abbiamo detto tante volte – richiede che oltre alla difesa di un settore industriale ormai debole, si porti avanti un'azione decisa, forte e convinta di sviluppo nell'ambito del settore turistico. Per la realtà della Valle Brembana, mi permetto, di suggerire all'assessore Zucchi, ma anche al Presidente Pirovano, l'opportunità che la Provincia assuma un'iniziativa di verifica e di sollecitazione, unitamente ai Comuni interessati, nei riguardi dei privati coinvolti in alcune operazioni di rilancio turistico, annunciate negli anni scorsi e che non hanno trovato, finora, il necessario sviluppo ed impulso. Mi riferisco a tre, in particolare: l'operazione di rilancio di San Pellegrino, i cui contenuti mi sono noti in quanto

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amministratore di quel Comune, ma anche alle annunciate azioni di rilancio dei comprensori sciistici, in particolare, di Foppolo e di Piazzatorre. A mio avviso, serve una sollecitazione forte nei riguardi dei privati che, in qualche modo, sono in ritardo nell'attuazione di queste iniziative, e credo che queste sollecitazioni possano essere più autorevoli se vengono portate avanti dai Comuni insieme alla Provincia, affinché questa operazione trovino, nei tempi più brevi possibile, un loro deciso avvio e attuazione. Credo che i comuni abbiano bisogno di questo ruolo della Provincia, lo dico sempre pensando alla realtà del mio comune, ma credo anche che questo valga anche per gli altri comuni, perché questo ruolo di riferimento autorevole da parte della Provincia può essere utile a stimolare, i soggetti privati, ma anche ad avere, come comuni, una maggiore capacità di coordinamento e di guida che, sicuramente, dal ruolo della Provincia può derivare. Pertanto, una sollecitazione anche in questa direzione. Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie, consigliere Milesi. In ordine di presentazione, il secondo gruppo è il PD. La parola al consigliere Vergalli, prego. CONSIGLIERE VERGALLI: Credo che la nostra interrogazione, come quella di tutte le altre forze politiche, fosse un atto dovuto, a fronte di altri atti dovuti che molte volte mancano, perché la situazione generale e la crisi della bergamasca, fondamentalmente la conosciamo tutti, è ampia e di grande difficoltà. Si tratta, quindi, di un atto dovuto perché ci permette di discutere e di portare nelle aule deputate alla discussione sullo sviluppo dei territori, alcuni argomenti che riguardano la vita delle persone, dei siti produttivi e quant'altro. Il mio collega ha già riassunto in modo puntuale la situazione e, quindi, l'interrogazione è funzionale fondamentalmente a permettere all'Assessore di illustrarci gli sviluppi di queste ultime settimane perché, ovviamente, in questo mese, abbiamo avuto qualche sviluppo. È chiaro, la preoccupazione è per i 117 lavoratori di Presezzo e di Lenna che vivono questa situazione di estrema difficoltà, cioè l'apertura della procedura di mobilità, pertanto un'assenza di prospettiva, a fronte delle dichiarazioni di qualche anno fa, fino all'anno scorso, di Ronal che dichiarava che a fronte di una ristrutturazione ci sarebbero stati degli sviluppi per i siti produttivi e per i lavoratori. Ma, più in generale, la preoccupazione è rivolta ai lavoratori, ma anche a questi territori, alle valli che, sempre più, vivono a fronte della protervia delle multinazionali, il rischio della precarietà. Lo sviluppo della Provincia di Bergamo, da qui ai prossimi anni, vedrà dei grandi cambiamenti anche dal punto di vista economico e produttivo, la nostra preoccupazione oggi va ai lavoratori, alle famiglie e alle valli, le due valli, Val Seriana e Val Brembana che, appunto, sono in forte difficoltà di sviluppo. Penso che sia un atto dovuto, un atto di serietà da parte di tutto noi, e, a mio avviso, su queste problematiche non è necessario prendere posizioni di visione, ma una forte preoccupazione per i territori e quindi non possiamo che ascoltare l'intervento dell'Assessore. Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie, consigliere Vergalli. Per il gruppo Lega Nord, la parola al consigliere Capelli, prego.

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CONSIGLIERE CAPELLI: Dato che si parla di Valbrem, azienda presente in Val Brembana, con parecchi dipendenti, prima di dare lettura dell'interrogazione, vorrei fare una breve premessa. Se la Valbrem dovesse chiudere sarebbe un altro duro colpo per la Valle Brembana, dove già altre aziende hanno chiuso, mettendo ancora più in crisi la comunità di questa nostra valle, già duramente provata. Di conseguenza, purtroppo, aumenterebbe anche lo spopolamento, specialmente dell'alta valle, rompendo certi equilibri di natura sociale ed economica. Per bloccare tutto ciò e per poter effettuare un vero rilancio della Valle, la condizione più importante è l'attuazione della variante di Zogno che, finalmente, dopo circa trent'anni di attesa, non è più un sogno, ma una realtà. Ebbene, vorrei ringraziare a nome di tutto il gruppo della Lega Nord il Presidente Pirovano che, con grande determinazione e, vorrei dire anche, coraggio è riuscito a far sì che venga realizzata. Vorrei anche ringraziare l'assessore Capetti e il suo staff, perché in un anno si è riusciti ad arrivare all'appalto e addirittura alla firma del contratto. Quindi, complimenti.

(Applausi) CONSIGLIERE CAPELLI:Mentre aspettiamo che la variante sia pronta, facciamo tutti insieme il possibile che Valbrem e altre aziende presenti in valle continuino la loro attività, in una valle che sta aspettando da anni un rilancio, come accennava il consigliere Milesi, quali il rilancio di San Pellegrino e altre varie iniziative. Do brevemente lettura della nostra interrogazione. “In data 18 ottobre scorso, la Valbrem Spa ha comunicato l'intenzione di chiudere i propri siti produttivi di Lenna e Presezzo, nonostante nel 2009 la stessa azienda avesse sottoscritto con le rappresentanze sindacali un accordo per avviare un processo di ristrutturazione che avrebbe garantito il mantenimento dei siti produttivi bergamaschi; che nei due stabilimenti sono impiegati 117 lavoratori, di cui 96 a Lenna – che, tra l'altro, è in alta Val Brembana, dove non ci sono aziende – e 21 lavoratori a Presezzo; che le comunità della Valle Brembana e dell'Isola Bergamasca sono già state colpite da altre crisi aziendali e occupazionali; che in data odierna si è tenuta a Lenna una manifestazione dei lavoratori della Valbrem cui hanno partecipato numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui anche rappresentanti della Provincia di Bergamo; che, sempre in data odierna, è stata presentata al Ministro del Lavoro e a quello dell'Economia un'interrogazione a risposta orale, allegata alla presente interpellanza, firmata, tra gli altri, anche dal Presidente della Provincia, onorevole Ettore Pirovano, in cui si chiede che la proprietà della Valbrem Spa venga convocata ad un tavolo di confronto per l'individuazione di soluzioni alternative; quindi interrogano la Giunta provinciale sulle azioni intraprese a tutti i livelli per la difesa dell'occupazione e dell'imprenditoria della Valle Brembana e dell'Isola Bergamasca.” Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie, Consigliere. Il quarto gruppo è il PdL. Presenta il consigliere Oriani, prego.

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CONSIGLIERE ORIANI: Grazie, Presidente. Lascio subito la parola all'Assessore perché ritengo che i cittadini della Val Brembana, più che filosofia politica fatta da alcuni Consiglieri, vogliano avere risposte dell'Assessore. Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie. Risponde l'assessore Zucchi, prego. ASSESSORE ZUCCHI: Grazie, Presidente. Buonasera a tutti. Affrontiamo la situazione di un'altra crisi, in aggiunta a quelle che, dal momento dell'interrogazione ad oggi, ne sono arrivate altre di cui potete leggere notizie sui giornali. La situazione della Valbrem è stata già raccontata e descritta nei particolari dal consigliere Milesi, ma, al contempo, è giusto anche che si faccia un minimo di storia degli ultimi anni, per comprendere con precisione la motivazione aziendale e quali sono le azioni messe in campo e quali saranno quelle da mettere in campo rispetto alla situazione di Valbrem in questo momento. In seguito analizzeremo le altre proposte rispetto alle ipotesi di sviluppo dei territori. È vero che la nostra sembra una posizione di difesa rispetto al problema, ma in questo momento abbiamo proprio il compito di difendere alcune posizioni rispetto al manifatturiero, ragionando, in seguito anche in prospettiva, circa le soluzioni di sviluppo. Valbrem, ha detto bene il consigliere Milesi, ha due siti produttivi, uno a Lenna e uno a Presezzo. A Lenna vi è la produzione vera e propria, a Presezzo, in questo momento, vi è la spedizione; avrebbe dovuto esserci anche la verniciatura, in base agli accordi del novembre 2009 tra le parti sindacali e azienda, rispetto agli investimenti che l'azienda ha effettuato in questi anni. Il gruppo proprietario è la multinazionale Ronal, che ha acquisito l’azienda dal Gruppo Mazucconi nel 2007. Gli investimenti, rispetto alla situazione del mercato del prodotto, e quali sono gli aspetti più delicati che ha l'azienda, ha portato a far sì di aprire una mobilità così velocemente rispetto agli accordi – lo ricordo – del 4 settembre 2009 al mio tavolo, nel quale l'azienda si impegnava ad andare avanti negli investimenti rispetto ad una situazione di mercato che pensava che potesse migliorare, ad una situazione di mercato che invece è crollata negli ultimi due anni. Fornisco all’Assemblea alcuni dati del mercato di riferimento. Intanto già nel 2008 hanno fatto un cambio di produzione dai cerchioni di autoveicoli ai cerchioni dei camion, pensando – e negli ascolti è scritto proprio così – che essendo un settore meno concorrenziale, ci fossero più opportunità di sviluppo, pur sapendo che il modello del cerchione forgiato rispetto a quello fuso – perché oggi richiedono il forgiato, essendo molto più competitivo – mentre a Lenna si produce ancora quello fuso. Do lettura di alcuni dati relativi al mercato di riferimento. Partendo dal dato di riferimento pre-crisi del 2007, nel 2008 il mercato è sceso del -13,22 per cento; nel 2009 del - 62,70 per cento, nel 2010 del – 48,85 per cento. Pertanto, la crisi di mercato, unita alla tipologia di prodotto, non adeguato alla richieste delle società produttrici di camion, in particolar modo la MAN tedesca – su questo la produzione complessiva, rispetto all'anno in corso, di 50 mila cerchioni rispetto agli investimenti fatti e

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richiesti dalle aziende si doveva posizionare sui 200 mila cerchioni, hanno perso, perché non hanno avuto l’acquisizione della commessa della MAN, che è pari a 9.800 cerchioni. La MAN 9.783 cerchioni, sono la vendita del 2010, quindi calcolate che su una vendita a gennaio – ottobre 2010 40.169, aver perso la commessa di 9.783 significa il 25%. Attualmente il mercato del governato rispetto a questo settore sono l’80% al COA e il 20% al Gruppo Ronal complessivamente. È chiaro che i fattori di investimenti in termini strategici, il fattore di competitività non è solo il prodotto ma sono anche i costi energetici, che è l’altro tema che a livello di fonderia sono quelli che incidono maggiormente, è anche il tema della capacità produttiva della logistica. Quanto ha investito l’Azienda Ronal negli ultimi due anni in termini di investimenti? Dal 12/2007, da quando ha acquisito il Gruppo 19.081.566. Quali sono state le perdite? Dal 12/2007 al marzo del 2010 14.500.000, dal 4/2010 in previsione al marzo 2011 2.400.000. Questi sono i dati che l’Azienda ha comunicato, rispetto alla motivazione del perché della chiusura degli stabilimenti. Abbiamo anche chiesto nei vari tavoli di confronto se non vi fossero alternative, e quindi ricercare nicchie di mercato sulle quali si poteva, perché questo era anche oggetto di discussione tra le parti sindacali, per evitare la chiusura almeno mantenere gli stabilimenti e ragionare su questo. Hanno detto che hanno fatto un’analisi di mercato per riportarsi almeno in parte sulla produzione dei cerchioni autoveicoli da questo punto di vista, dove l’investimento che dovevano prevedere era pari a 30.000.000 di euro. Il gruppo su questo ha determinato il fatto che non esistevano più le condizioni per rimanere sul territorio. Questo è lo stato dell’arte in relazione a ciò che il gruppo dice, e quindi è chiaro che in questo momento la discussione, domani ci sarà un altro incontro tra le parti sindacali e l’azienda, per capire se questa volontà di chiusura è definitiva. Il 25 ottobre c’è stata la IV Commissione Attività Produttive in Regione Lombardia, si è vista quale è la posizione e la situazione, c’è una questione rispetto alla cassa che scade il 26 novembre, noi aspettiamo che sia la firma Stato – Regione – Conferenza, ed è un impegno che l’azienda ha assunto con noi il 9 novembre davanti ai sindaci, richiedo – e quindi è una dichiarazione scritta – ancora la cassa per l’anno 2011, perché questo permette di fare un ragionamento un pochettino più articolato e di garantire i lavoratori che abbiano una propria componente economica. Domani o nei prossimi giorni, sicuramente domani vediamo come andrà la discussione tra le parti rispetto alla paventata chiusura dei due stabilimenti, essenzialmente Lenna ma anche la parte di Presezzo. Ho avuto occasione anche di parlare con il Ministero dello Sviluppo Economico rispetto all’interrogazione fatta dalla Lega Nord, in particolar modo l’interrogazione parlamentare sia con il Dottor Casta, il Dirigente per il Ministero dello Sviluppo Economico sia con i suoi assistenti, per capire un po’ la posizione. Anche loro stanno monitorando perché questo nasce anche da un trasferimento che l’Azienda Speedline di Bolzano, in base ad un accordo nel 2007, aveva trasferito la produzione di Bolzano a Lenna. Capite che noi abbiamo davanti una situazione rispetto ad un’azienda che ha fatto investimenti sul territorio, il prodotto che non è più all’altezza in termini qualitativi, c’è proprio una differenziazione tra il forgiato e il fuso, perché questo è quello che vogliono, il forgiato e non più il fuso. C’è un tema di crisi complessiva, addirittura l’azienda dice che può ritornare, sperava nei prossimi uno – due anni, ma in realtà dal 2007 ritornare al 2015 potenzialmente rispetto ai dati. Capite che rispetto alle grandi crisi nel settore automobilistico,

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in particolar modo c’è anche ’90 – ’92 nel quale il rientro era previsto nell’ambito di due – tre anni, addirittura ci sono più di cinque o sei anni nei quali potenzialmente potrebbero ritornare ai valori di produzione e di vendita rispetto al settore, sia automobilistico sia dei camion. La competizione è tra l’Europa e rispetto ai costi che non sono solo costi del lavoro ma la capacità e il sud America o il nord America anche, perché sono vicine alle grandi aree e poli industriali di sviluppo, Detroit, e quindi è più probabile che vadano a costruire vicino al Messico che non ovviamente in Europa e tra la parte del sudest Asiatico. Questa è la situazione, è chiaro che noi vedremo domani come va anche nel rapporto tra aziende e sindacati rispetto al Piano Industriale, alla tempistica sulla cassa e su tutti i vari passaggi. Convocheremo sicuramente un tavolo anche velocemente, rispetto all’andamento di domani, per capire anche poi con quale modalità fatta salva la posizione nostra che è no chiusura dell’azienda, ma quali possono essere nel caso di accordo sindacale nei prossimi mesi, le modalità con le quali ragioniamo in termini di reindustrializzazione e di ricollocazione. Questo è il passaggio da questo punto di vista. Per quanto riguarda le prospettive di sviluppo complessive rispetto alla Val Brembana e alla Val Seriana, già in un documento di discussione che avevamo visto nell’ambito della cabina di regia di Confindustria nella quale era presente anche il Vicepresidente Capetti, ormai parlo di un anno fa, è chiaro che erano quattro gli assi, fatta una serie di analisi con punti di forza e debolezza di quel territorio fatta da parte di Confindustria, erano gli assi delle infrastrutture, quindi la variante di Zogno nodale da questo punto di vista, le risorse umane, istruzione e formazione. A noi veniva chiesto, e lo abbiamo già fatto, di verificare rispetto all’istruzione tecnica che venisse costituito un polo tecnico, “Turoldo” di Zogno a San Giovanni Bianco, ABF, proprio per creare quelle nuove figure legate alla necessità rispetto a quel territorio, di figure tecniche nella meccanica di precisione o nella meccanica complessivamente. Negli indirizzi dati rispetto alla Riforma Gelmini, avevamo già inserito questa componente. C’è il tema dell’innovazione, della tecnologia, questo è un tema che credo debba essere visto più complessivamente sul territorio bergamasco rispetto all’innovazione tecnologica, e la questione delle politiche energetiche. Una parte integrante del Covenant Of Majors nasce e si sviluppa soprattutto in Val Brembana, e quindi è un tema che sia l’Assessore Anelli che l’Assessore Romanò stanno seguendo rispetto all’elemento dello sviluppo dell’energia. Per quanto riguarda gli altri temi io non ho conoscenza, interverranno i miei colleghi rispetto ai progetti di rilancio turistico, in particolar modo due, San Pellegrino e la parte del comprensorio sciistico, eventualmente saranno poi – magari in un'altra seduta – i colleghi a dare indicazioni. È chiaro che la tempistica rispetto agli investimenti è importante, è importante anche che i privati rispetto agli impegni che si sono assunti, dicano a che punto sono. Questo è lo state dell’arte, non so se è stato sufficiente, eventualmente sono disponibile per dare qualche altra risposta in più. VICEPRESIDENTE: Grazie Assessore. Rispettando sempre lo stesso ordine per le dichiarazioni di soddisfazione o meno, la parola al Consigliere Milesi.

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CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Per prendere atto della risposta dell’Assessore e per ringraziarlo, devo dire che ha un assessorato difficile, e quindi credo debba essere espresso a lui anche apprezzamento per questa capacità di seguire tante situazioni di crisi che riguardano tante persone, tante famiglie del bergamasco. Lo ringraziamo anche per questo, perché credo stia facendo il suo lavoro anche con grande difficoltà, ma lo stia seguendo e ne ha dato dimostrazione anche oggi con puntualità e precisione, quindi lo ringraziamo per questo. VICEPRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Vergalli, prego. CONSIGLIERE VERGALLI: Grazie Presidente. Io mi considero soddisfatto, ripeto, è un atto dovuto e noi dobbiamo ragionare su queste realtà delle crisi aziendali e della situazione della crisi nella bergamasca più in generale, magari chiamando anche un’analisi più puntuale nelle Commissioni. Mi sembra di capire che di fronte alla questione della fotografia della crisi che ci è stata puntualmente aggiornata, adesso il tema è il tema della cassa per i lavoratori. Speriamo che questa cosa in qualche modo vada a compimento, poi si pensi eventualmente anche alla riqualificazione del personale che sia soggetto a questa crisi. Grazie. VICEPRESIDENTE: Grazie Consigliere. La parola al Consigliere Capelli. CONSIGLIERE CAPELLI: Grazie Presidente. Sono pienamente soddisfatto ma vorrei solo chiedere una precisazione, sul 2007 c’è stata una diminuzione del 13%, sul 2008 – se ho capito bene – il 70, volevo capire il 70 su che base annua è, altrimenti vuol dire che qua abbiamo perso fatturato in modo incredibile. Solo questo, grazie. VICEPRESIDENTE: La parola all’Assessore, prego. ASSESSORE ZUCCHI: Considerato il 2007 l’anno zero, nel 2008 hanno avuto un calo del 13,22%, nel 2007 hanno avuto un calo del 62,70%, nel 2010 del 48,85%. Sembrerebbe una controtendenza in salita, ma voi capite che rispetto agli investimenti…

(Intervento fuori microfono non udibile) ASSESSORE ZUCCHI: Esatto.

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VICEPRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Oriani, prego. CONSIGLIERE ORIANI: Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Zucchi per quanto sta facendo per queste altre crisi aziendali, e per l’impegno anche di tutta la struttura che lo aiuta e fa in modo che la Provincia sia presente e segua queste problematiche, che colpiscono tante famiglie bergamasche. Mi permetto una piccola osservazione, che la serietà di questa squadra che amministra la Provincia, questa squadra PDL – Lega, dove il PDL è parte integrante e fondamentale, non è succube come sostengono taluni giornalisti, ma la dimostrazione del lavoro di Zucchi o dell’Assessore Capetti, parlando della variante di Zogno, sono la dimostrazione che il PDL è una parte fondamentale di questa Amministrazione. Ringrazio ancora l’Assessore, e a nome del PDL siamo ampiamente soddisfatti.

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Assume la Presidenza il Presidente Magri PRESIDENTE: Trascorsa l’ora dedicata alle interpellanze e alle interrogazioni, riprendiamo con l’ordine del giorno. Ringrazio la collega Servidati per avermi così validamente sostituito. Riprendiamo l’ordine del giorno, informandovi che con l’accordo dei Capigruppo, il Consiglio Provinciale di questa sera chiuderà i propri lavori intorno alle 20.00 – 20.10, la materia che risulterà non trattata oggi verrà trattata nella prossima seduta, quindi si aggiungerà all’ordine del giorno già licenziato. La prossima seduta sarà ad oltranza, perché dobbiamo esaurire il tutto, come è stato deciso nella conferenza dei Capigruppo. Faremo un’interruzione verso le 20-30 – 21.00 per una pausa e poi riprenderemo il lavoro. Signori Consiglieri siete informati, quindi tenetevi pronti per una seduta che sarà particolarmente impegnativa.

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O.d.g. n. 16 - Delib. n. 121 PRESIDENTE:Trattiamo il punto 16: “Approvazione atti fondamentali dell’Azienda Speciale ABF, piano programma 2011, bilancio pluriennale 2011/2013, bilancio di previsione per l’anno 2011, presa d’atto del secondo report semestrale delle attività formative”. La parola al relatore, Assessore Zucchi. Prego. ASSESSORE ZUCCHI: Grazie Presidente. Mi si permetta di ringraziare in prima istanza il Consiglio d’Amministrazione, è qua presente il Presidente Cerea, il Direttore Osvaldo Roncelli e la mia Dirigente Lucia Marsella. Non li ringrazio per il lavoro che hanno fatto, ma perché adesso chiamerò anche Osvaldo Roncelli e la mia Dirigente con me, così su alcune componenti più tecniche, nel caso anche di domande più specifiche avrete modo di avere oltre alla Commissione già effettuata, magari risposte più precise e puntuali di quante potrò fornirvene io. Entriamo nello specifico, essendo anche bilancio preventivo partiamo dai dati poi ragioniamo un po’ sulle attività, sul personale, poi vediamo quali sono i progetti in essere e quale è il lavoro che abbiamo svolto in questo ultimo periodo. Per quanto riguarda i documenti di bilancio, il 2011 è accompagnato dalla relazione del Direttore, dalla relazione del Collegio dei Revisori, dallo stato patrimoniale, il consuntivo, dal fabbisogno di cassa, dall’elenco dei dipendenti. Leggerò non entrando nelle singole voci. Per quanto riguarda il bilancio preventivo 2011, totale ipotesi di ricavi 13.576.000 euro, totale costi 13.576.000, questi sono i dati principali. Se qualcuno si ricorda, rispetto al preventivo 2010 noi avevamo totali ricavi previsti 14.599.000, prudenzialmente è stato fatto un preventivo con 1.000.000 inferiore proprio perché non abbiamo certezza rispetto alle risorse che la Regione potrà mettere in campo rispetto alle vari doti: doti lavoro, doti formazione e quant’altro. Non entro nello specifico se non rispetto alle singole voci dei ricavi, vi enuncio quelli più importanti, che sono i ricavi progetti Provincia 1.000.000, politiche attive del lavoro Provincia 100.000, ricavi progetti autofinanziati in ATS 780, progetti Regione 3.730.000, politiche attive del lavoro 1.180.000, ricavi formazione 850, ricavi laboratorio e materiale didattico 290, ricavi personale assegnato 5.645.000, interessi attivi 1.000 euro. I costi altrettanto corrispondono, e quindi vi è una diminuzione anche dei costi. Quali solo le diminuzioni? Se a fronte di un’ipotesi di diminuzione di finanziamenti, quindi nel preventivo 2.000.000 di euro, altrettanto la diminuzione dei costi verterà su una minore parte di compensi per i collaboratori esterni. Dopo entreremo nello specifico rispetto alle domande sulle componenti economiche. Le attività svolte nel 2010 sono 65 corsi con 1.389 allievi rispetto ai 1.182 dell’anno scorso, ore erogate nella parte di cosiddetta formazione diritto – dovere, 66.909 rispetto alle 63.180. Altrettanto dicasi per gli apprendisti, sono stati svolti 134 corsi per 1.646 apprendisti rispetto ai 1.022 e 5.685 ore rispetto a 4.132. I dati del personale rispetto al 31 agosto, perché voglio ricordare che il bilancio preventivo è formulato entro il 31 agosto, in base anche all’Articolo 20 dello Statuto, e sarà questo oggetto di discussione, di

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modificare la preparazione del preventivo al 31 agosto, almeno avvicinarla ad ottobre – novembre per avere dei consuntivi che siano almeno dieci dodicesimi, per capire l’andamento. Se si preparano i preventivi con sei – sette mesi di consuntivo, voi capite che per quanto precisi, sono sempre legati ad una consuntivazione che è solo di sei mesi – otto mesi. Alla data del 31 agosto assegnati dalla Provincia 81 dipendenti, sono 78 ad oggi, di cui 35 amministrativi e 46 docenti, assunti direttamente da ABF a tempo indeterminato sono 58 dipendenti, i famosi ex regionali, quindi come trasferimento, a tempo determinato sono 125 dipendenti, 42 docenti e 23 tutor per un totale di 264 alla data del 31 agosto, poi gli stati di aggiornamento magari il Direttore Roncelli potrà fornirli già adesso, per quanto riguarda invece… del progetto che sono legate alle attività formative e tutor sono 385. Questo a grandi linee rispetto alle componenti del bilancio preventivo, la parte economica, il numero del personale e le attività svolte. Quali sono, essendo un preventivo, le azioni che sono a pagina 52 e 54 della relazione, rispetto alle prospettive in essere. Ci sono quattro tipi di interventi, uno di analisi e uno di riposizionamento complessivo rispetto all’Azienda Bergamasca di Formazione, la seconda come iniziativa fatta dal Progetto Val Seriana sulla Legge 236, la terza è sulla Legge 231, che è quella della responsabilità degli amministratori che si dipana in due modalità, la 231 e l’altra nell’analisi del riposizionamento, quarta l’ammodernamento dei laboratori, con tutta una serie di componenti di cui un progetto sul quale abbiamo ricevuto l’approvazione dalla Regione, sul quale magari il Dottor Roncelli poi entrerà nello specifico rispetto a quali tipologie di ammodernamento, in quali Centri di Formazione Professionale abbiamo operato. Direi di iniziare sulla questione che riguarda che tipo di lavoro si è cominciato a svolgere rispetto al riposizionamento e l’analisi anche dell’Azienda Bergamasca di Formazione. Vorrei ricordare che il 26 maggio è stato approvato il progetto in Regione Lombardia, e abbiamo iniziato a lavorare insieme al personale interno, per comprendere anche quali possono essere una serie di approfondimenti su alcune aree tematiche. La prima riflessione che abbiamo fatto, è in quale contesto ci si sta muovendo, perché prima di ragionare rispetto a quale riposizionamento di un’azienda, quali sono i punti di forza e debolezza, quali sono le aree di criticità o di miglioramento, bisogna capire in quale contesto ci si muove. Ovviamente è un contesto anche di crisi, ma capire quale è l’offerta anche culturale, formativa e socio – economica del territorio, quale è la quantità… degli alunni e quali sono le economie del territorio. Credo che sia importante anche, e poi entreremo nella specificità del contesto, capire quali sono gli input, quali sono i processi e quali sono gli output rispetto a questa analisi e a che punto siamo arrivati oggi. È chiaro che io voglio sottolineare la metodologia con la quale il Consiglio d’Amministrazione nuovo ha voluto iniziare questo percorso di conoscenza di ABF. La metodologia è quella dell’ascolto, adesso non ricordo il numero con precisione, ci sono state più di 40 persone attraverso una modalità che è quella del colloquio, intervista, dell’ascolto rispetto a delle matrici ben precise, di quali sono i punti di forza e di debolezza, il coinvolgimento e la condivisione. Sottolineo la metodologia, perché il riposizionamento in termini aziendali si può preparare in diversi modi. Si possono costruire definendo una serie di azioni specifiche rispetto alle idee che abbiamo, costruire in termini organigrammatici o in termini aziendali vari progetti

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a matrice funzionale non funzionale, ma noi riteniamo proprio per il valore delle persone, che la metodologia dell’ascolto, quindi farsi raccontare dalle persone che lavorano all’interno quali sono i punti di forza, quali sono i punti di debolezza, quali sono le analisi di miglioramento definiti in termini tecnici SWOT, sia fondamentale per poi con loro costruire anche le azioni di miglioramento. Si è cominciato a ragionare rispetto alle risorse, all’input, risorse strutturali, risorse umane e risorse finanziarie, si sono fatte una serie… rispetto all’analisi dei processi, sono articolate, progettazione, valutazione, non entro nello specifico su tutto, per poi arrivare agli output che sono per noi prodotti/servizi e risultati. Il livello quindi di apprendimento, uscita scolastica, capacità di occupabilità e di occupazione. Vi dico in sintesi quali sono le quattro aree di intervento, ma che avete trovato sicuramente anche all’interno della documentazione che vi è stata consegnata. Le quattro aree di intervento in termini metodologici sono le persone, l’organizzazione e i flussi procedurali, il marketing e qualità della formazione. Per quanto riguarda le persone, è chiaro che la strutturazione è sempre tra ciò che si è in questo momento a ciò dove si vuole arrivare per colmare questo gap. Rispetto ad un’analisi di gap, sia a livello individuale sia a livello collettivo, quindi interviste ma anche modalità di gruppo e di lavoro, si sono individuati una serie di strumenti, di affinamento di gestione e di sviluppo. Ve li leggo, perché sono i classici strumenti in termini aziendali, utilizzo il termine “aziendale” perché è strumentale aziendale. Sono quindi la selezione all’inserimento, alla mobilità, percorsi di carriera, la formazione, la performance management, che è un termine sul quale si individuano anche quali sono i criteri di valutazione delle performance rispetto al personale legata agli obiettivi. Sull’organizzazione con lo stesso modello, ciò che si è adesso e dove si vuole arrivare rispetto agli strumenti del ridisegno organizzativo, ci sono chiaramente i ruoli, i confini, la visibilità, le deleghe, il dimensionamento degli organici e le procedure del territorio. Per quanto riguarda il marketing, perché è chiaro che dobbiamo sempre di più riuscire a vendere, tra virgolette, perché il marketing non è solo la vendita ma è una pianificazione precisa della capacità di acquisire nuovi clienti rispetto alla qualità. Sempre rispetto agli interventi, sono come conoscere il territorio, come conoscere i profili professionali nuovi che ci devono essere, identificati e costruiti insieme a noi dalle parti sociali, sindacati, Confindustria e imprese del territorio. Ad esempio, nel momento in cui mi viene una richiesta dai saldatori, è chiaro che non si inventano dall’oggi al domani ma si devono costruire in un rapporto continuo rispetto alla capacità di acquisizione da parte delle imprese, rispetto ai profili. Su questo quindi costruire anche dei percorsi formativi che vadano in quella direzione, come sviluppare la rete e la pubblicità e immagine, questo è un classico. Per quanto riguarda la quarta area, che è la formazione, gli interventi sono: dare la motivazione ai docenti, rafforzare il ruolo dei tutor, spingere sull’orientamento, aumentare la quota del quarto e quinto anno. Queste sono le quattro aree di intervento, è chiaro che la metodologia che vi dicevo del coinvolgimento non è solo quella dell’ascolto, ma della creazione di quattro gruppi di lavoro in termini di workshop, gli stessi quaranta si sono riorganizzati in sei – otto persone a gruppo proprio per poi approfondire sempre di più questi temi. La pianificazione del progetto è partita, a maggio – luglio è stata fatta la prima presentazione nel Consiglio d’Amministrazione, si sono affrontate in questi mesi le quattro aree, gruppi di lavoro, e siamo arrivati ad una serie di ipotesi di sviluppo di proposte operative.

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È chiaro che questo è un lavoro propedeutico rispetto al 2011, perché non è che in sei mesi si modificano in termini, tra virgolette, aziendali di organizzazione, su questi si fa analisi, si approfondisce, si discute insieme alle persone e si mettono poi in cantiere, si chiamano proprio cantieri di lavoro, per articolare ancora di più rispetto a queste aree con l’obiettivo di dare un’offerta sempre migliore. È altrettanto vero che legato a questo, siccome il nostro Direttore Roncelli ha presentato la domanda pensionistica, lo ringrazio, continuerà a chiedermeli, altrettanto è stato fatto rispetto a questa tipologia la profilazione che è stato approvato dal Consiglio d’Amministrazione, di un Direttore generale coerente con il disegno organizzativo testè raccontato, anche se a grandi linee altrimenti dovremmo entrare nello specifico. Vi leggo solo la sintesi del profilo, perché è altrettanto importante capire questo. Deve essere una persona con esperienze prolungate e diversificate nel tempo e nel privato, perché una delle componenti importanti sono anche, rispetto al controllo di gestione, la funzione del personale, quindi una delle componenti, sistemi informativi, un’esperienza di gestione diretta, organizzazione con capacità di leadership, una conoscenza dell’organizzazione sistemi di controllo. Competenza su formazione e servizi al lavoro, magari non da tecnico, ma comunque che sappia quando sa parla di dote lavoro, dote formazione e quant’altro, di cosa si stia parlando e abbia una conoscenza molto approfondita anche in relazione rispetto alla Regione Lombardia e alla rete sulla quale ABF sta lavorando. La funzione di marketing, il controllo di gestione e le capacità tecnico – commerciali. Vi dico in sintesi il profilo, ma è ovvio che è un profilo costruito e anche legato su questo, ci auguriamo che a breve abbia buon esito, per poter continuare anche nel prossimo anno il lavoro testè accennato. Rispetto alle altre prospettive, io qui vorrei dare subito la parola ad Osvaldo Roncelli rispetto agli investimenti fatti sui laboratori. L’idea che abbiamo, non è solo un’idea perché è il trasferimento della nostra presenza sulla Bassa con Castel Rozzone, abbiamo già effettuato lo spostamento, come avevamo già detto, della sede di Caravaggio per la disabilità a Castel Rozzone, stiamo costruendo adesso anche l’ipotesi sempre con il Comune di Castel Rozzone per l’operatore del legno nel settore energetico. Vorrei che magari desse qualche indicazione rispetto alla 231, perché è una componente importante della responsabilità degli amministratori, è vero che è una norma del 2001, ma che in realtà Regione Lombardia chiede che venga data esecuzione, perdita l’accreditamento se non viene fatto. Anche rispetto all’organismo di vigilanza, quindi quali sono stati gli atti che il Consiglio d’Amministrazione ha messo in campo con la nomina almeno dell’organismo di vigilanza e quali sono le componenti importanti, dal sistema di qualità, quali sono rispetto al sistema di qualità le parti a rischio sulla 231 e quali sono le azioni messe in campo su questo. Se siete d’accordo do anche la componente economica rispetto agli investimenti nei laboratori, perché è importante, così entriamo in modo specifico rispetto alle cifre. Vorrei sottolineare che anche questo come investimento è un progetto di cui noi abbiamo avuto il finanziamento della Regione Lombardia, sono essenzialmente due, 236 il progetto della Val Seriana, riposizionamento del 231 e progetto laboratoriale. Questo è in sintesi, vi ringrazio, se il Presidente è d’accordo lascio la parola al Dottor Roncelli.

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PRESIDENTE: Prego Dottor Roncelli. DOTTOR RONCELLI: Grazie Presidente. Dei tre progetti che presentava l’Assessore sono un po’ strategici a cavallo tra il 2010/2011, si tratta circa di 1.000.000 di euro. Il più grosso è quello di 613.000 euro per arricchire le strutture dei nostri laboratori, lo abbiamo già presentato nello specifico in Commissione, la cosa importante di questi 613.000 euro, è che il 60% se lavoriamo bene, perché tutti i finanziamenti regionali sono virtuali, cioè sono sottoposti al rispetto delle procedure e alla compartecipazione della parte vincente. La Regione mette il 60%, l’azienda deve metterci il rimanente 40%, quindi noi dobbiamo disporre a fine anno di 254.000 euro, se disporremo di questi rispettando tutte le procedure, la Regione ci erogherà il rimanente 60%, cioè 360.000 euro. Non so se avete avuto l’opportunità di vedere su L’Eco dell’altro ieri, noi abbiamo dovuto pubblicare un bando di 186.000 euro per l’acquisto di materiale informatico. Essendo tale la cifra, è un bando molto complesso, abbiamo dovuto metterlo erga omnes, pubblicizzarlo, il bando chiude il primo di dicembre, quindi è aperto al migliore offerente e si distingue in una serie di progetti. La complicazione è questa, che il finanziamento complessivo è quello che vi ho detto, cioè 186.000 euro tutto in materiale informatico, ma essendo spalmato su varie sedi, deve esserci la richiesta specifica e il progetto su varie sedi. In parole povere il grosso di questi investimenti che sono – ripeto – per 613.000 euro, sono: materiale informatico 186.000 euro, importantissimo il laboratorio del legno che attrezziamo a Castel Rozzone, perché sono altri 180.000 euro, importantissimi i laboratori di carrozzeria con i forni di cottura che abbiamo messo a Trescore e a Curno, le attrezzature di saldatura per San Giovanni Bianco. Cosa c’è dietro questa scelta? C’è un discorso che sottostà a tutto il discorso dell’Assessore Zucchi, cioè il futuro della nostra azienda è quello di innalzare assolutamente le competenze di base della popolazione. Le competenze di base si innalzano purtroppo non più con percorsi brevi, ma devono essere percorsi articolati, ci troviamo di fronte alla necessità di rialfabetizzare nel settore meccanico, nel settore delle macchine utensili, nel settore dell’informatica, nel settore della carrozzeria. Dobbiamo dare agli espulsi, non solo ai nostri ragazzi dai 14 ai 16 anni una formazione solida, ma dobbiamo anche mettere in formazione tutte queste persone espulse dal mercato del lavoro, che possono rientrare solo se acquisiscono delle competenze. Le competenze, con gente soprattutto che non puoi mettere nei banchi e non puoi mettere, in teoria, solo sui laboratori, quindi i laboratori che sono già la nostra ricchezza abbiamo l’opportunità di potenziarli, soprattutto in questi settori strategici, meccanico, saldatura ed informatica. In Commissione ho presentato anche l’articolazione, il nuovo centro di Castel Rozzone vedrà un investimento di 275.000 euro, ma sarà un legno polivalente, non sarà certo l’intarsio ma molto di più, sarà un legno articolato sull’industria e sull’edilizia. Questo è l’investimento in attrezzature che caratterizza proprio la nostra didattica. Il secondo grosso investimento è quello della Valle Seriana, ci sono parecchi denari però qui veramente sono virtuali. Dobbiamo avere la capacità di mettere in formazione prima dei cassa integrati e dei lavoratori in mobilità, gli occupati, la grande scommessa è quella di far crescere la sensibilità e l’attenzione delle imprese alla formazione continua in orario di lavoro. Se noi

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riusciamo a fare molta formazione in orario di lavoro, saremo anche in grado di avere finanziata la formazione per disoccupati, queste sono le regole del bando. Il terzo progetto in ordine meno strategico ma importante per l’azienda, l’azienda deve conoscere e mettere in linea tutte le sue procedure secondo il Decreto 231. Questo noi lo abbiamo già fatto, oltre ai Consigli d’Amministrazione, oltre al Collegio dei Revisori abbiamo anche l’organo di vigilanza sulla correttezza delle procedure di utilizzo del denaro pubblico. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. È aperta la discussione, ha chiesto di intervenire il Consigliere Marinoni, prego. CONSIGLIERE MARINONI: Grazie Presidente. Intervengo per fare alcune considerazioni più che per delle domande, anche perché abbiamo avuto già occasione di incontrarci in sede di Commissione sia con il Presidente, con un altro membro del Consiglio d’Amministrazione e con il Dottor Roncelli. La prima considerazione è quella legata – come ha detto giustamente l’Assessore – alla necessità quanto prima di allineare i dati con i tempi di approvazione del bilancio da parte del Consiglio d’Amministrazione con l’approvazione del bilancio provinciale. A parte questa considerazione, credo che emerga un altro fatto importante, essenziale che occorre sottolineare, si conferma anche dai dati previsionali presentatici, l’importanza di questa società e la bontà delle azioni svolte da questa società. Credo che la Provincia debba riconoscere il ruolo svolto da ABF, e debba riconoscere l’importanza della sua presenza in relazione ad alcune competenze specifiche della Provincia ad essa delegate, quindi la capacità di affrontare diverse esigenze, soprattutto nella formazione e gestione delle politiche attive del lavoro, ed anche la capacità di sapersi innovare e di analizzare i punti di forza e di debolezza. Uno degli aspetti che più mi ha colpito personalmente nella presentazione in sede di Commissione, è stata proprio questa capacità, sicuramente il punto di forza e il legame stretto con la Provincia che comunque deve essere valorizzato ancora di più, alcuni punti di debolezza, seppur una relazione verso l’esterno c’è, sicuramente questo può essere un elemento su cui lavorare nei prossimi anni ancora di più. Non entro nel merito nei dati di bilancio, c’è una contrazione, ci sono anche delle motivazioni tecniche che ci sono state ben illustrate sulle quali non entrerò. Credo che sia importante come venga confermata l’attenzione ai bandi regionali, ma soprattutto alle modifiche che sono in atto nel mondo del lavoro con nuove prospettive che vengono avanti. Credo importante che anche da parte nostra sia da sottolineare un aspetto legato all’attività del personale, c’è stata una contrazione dei numeri, un contenimento dei costi, ma va dato atto non soltanto alla direzione, non soltanto al Consiglio d’Amministrazione, ma anche e soprattutto ai lavoratori della capacità di affrontare una situazione non sempre facile. C’è bisogno di lavoro, però effettivamente alla maggior parte dei lavoratori viene chiesto un sacrificio che è legato alla flessibilità ed alla situazione lavorativa e contrattuale che loro hanno. Io credo che sia giusto da parte nostra, da parte del Consiglio, riconoscere ai lavoratori lo sforzo che stanno compiendo. ABF sta affrontando dei cambiamenti, sono dei cambiamenti – lo dobbiamo

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sottolineare – sia interni che esterni, e dal punto di vista dei cambiamenti interni sappiamo il cambio del Consiglio d’Amministrazione e il prossimo della direzione generale, dal punto di vista esterno la modifica del mondo del lavoro e quindi della necessità di affrontare questi cambiamenti. Mi fermo qua, le prospettive presentateci sono sicuramente condivisibili e quindi le sosteniamo e le appoggiamo, ci resta da fare – in conclusione – innanzitutto l’augurio di buon lavoro al nuovo Consiglio d’Amministrazione, al Presidente Cerea qui presente, e naturalmente anche il nostro ringraziamento, se viene confermato come ci è stato confermato in Commissione, della prossima pensione del Dottor Roncelli. Auguri al nuovo Consiglio d’Amministrazione e i ringraziamenti più sentiti da parte nostra al Dottor Roncelli, per il lavoro svolto in questi anni. PRESIDENTE: Grazie Consigliere Marinoni, la parola al Consigliere Cornolti. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie Presidente. Il Gruppo del Partito Democratico considera questa delibera tra gli atti importanti della Provincia, non solo per la quantità delle risorse economiche appostate, ma soprattutto perché l’Azienda Bergamasca di Formazione rappresenta – per quantità e qualità di offerta formativa – il punto di riferimento più importante in campo provinciale. In particolare in questi anni, per chi l’ha seguita un po’ più da vicino, ha migliorato la propria organizzazione tanto centrale quanto nelle sedi periferiche, tuttavia rimane di attualità la capacità di ABF di rispondere adeguatamente al bisogno dei giovani in particolare e dei lavoratori insieme a quelli del mondo produttivo. Oggi il Consiglio Provinciale è chiamato a dare indicazioni di prospettiva che siano coerenti con le scelte strategiche che ABF effettuerà nei prossimi anni. Tali indicazioni devono essere recepite innanzitutto da un nuovo Consiglio d’Amministrazione, peraltro in carica da qualche mese, ma anche all’interno dello staff tecnico e della direzione che verrà nominata a breve. Prendo anche io l’occasione, come ha fatto il collega che mi ha preceduto, per salutare e ringraziare il Dottor Roncelli che lascia la Direzione Generale di ABF. È un ringraziamento perché egli ha gestito al meglio l’Azienda, specialmente nei delicati momenti di passaggio legislativo, conseguenti alle normative disposte dalla Regione. Parimenti mi auguro che il nuovo Direttore Generale, che spero venga nominato presto anche per avere almeno qualche tempo di compresenza, sarebbe fondamentale, dopo un periodo di rodaggio possa sviluppare capacità gestionali, ma soprattutto – e questa è la cosa più importante – sia in grado di gestire un’Azienda come ABF, che ha nel personale il suo punto di forza. Passando al bilancio di previsione pluriennale non vi è molto da commentare, poiché come ben sappiamo la spesa percentualmente più elevata, ci avviciniamo all’80%, riguarda il costo del personale dei collaboratori, e non potrebbe essere diversamente. Mi sembra però di dover affermare che anche le spese per il funzionamento siano ben equilibrate e ridotte alla stretta necessità. Per quanto riguarda invece le entrate, sottolineo la necessità di monitorare i progetti finanziati dalla Regione, in modo da non perdere preziose risorse economiche. Medesima attenzione – ci permettiamo di presentare – dovrà essere riservata all’offerta formativa che autonomamente

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ABF potrà mettere a disposizione del mondo produttivo, specialmente per quanto attiene la riqualificazione professionale e la cosiddetta – perché così si dice – formazione continua. Nel copioso materiale che ci è stato consegnato, vi è un capitolo di grande importanza intitolato: “Problemi aperti e scelte prioritarie”. Questo capitolo – a pagina 40 e 41 per la precisione – segnala opportunamente le problematiche aperte, riguardanti in particolare gli aspetti organizzativi e la gestione del personale. Vorremmo che il nuovo Consiglio d’Amministrazione concentrasse davvero il suo impegno proprio su questi due argomenti che riassumo brevemente. Un primo argomento è la verifica dell’organizzazione territoriale centrale e periferica di ABF, partendo dalla Valle Seriana, sede di Clusone e Vilminore di Scalve e dalla Bassa Bergamasca, con la sezione staccata di Caravaggio e quella di Castel Rozzone. La seconda, ottimizzazione e migliore utilizzo delle risorse umane rapportate alla qualità dei servizi offerti, realizzando in tempi brevi quanto proposto sempre all’interno, cioè il potenziamento dell’Ufficio del personale, perché se è un’azienda che si basa sul personale, se non ha un Ufficio efficace al personale non funziona, istituendo le figure di responsabilità amministrativa, anche queste importanti, nelle sedi di Albino, Clusone e San Giovanni Bianco. Prima di concludere voglio commentare brevemente quanto scritto dal Consiglio d’Amministrazione nella relazione di bilancio, in particolare a pagina 52 e 53 e rimando, siccome è agli atti non faccio questa parte. Lo diciamo già fin d’ora, il rispetto delle prospettive individuate dal Consiglio d’Amministrazione a questo rispetto, domanderemo conto sia nel corso dell’anno sia in sede di consuntivo. Tra l’altro a proposito di questi argomenti, penso che l’Assessore Zucchi non mancherà – come peraltro ha dimostrato finora – di coinvolgere quanti hanno a cuore ABF, il suo futuro e il futuro della formazione professionale bergamasca. PRESIDENTE: Grazie Consigliere. La parola al Consigliere Pisoni, prego. CONSIGLIERE PISONI: Grazie Presidente. Alcune brevi considerazioni che del resto sono in linea anche con gli interventi che mi hanno preceduto e che vogliono sottolineare sostanzialmente questo gioco di squadra che si vede nel campo della formazione in Provincia. Gioco di squadra all’interno di ABF e anche nel rapporto tra ABF e l’Assessorato. Questo credo che sia molto importante, perché si tratta peraltro di una consuetudine di stili collaborativi che non è stata interrotta nel passaggio anche da un’Amministrazione all’altra, e che anzi dovrebbe essere caratterizzata – a mio modo di vedere – da un sempre rinnovato impulso anche in relazione alle richieste forti che fa il mondo del lavoro e il mondo dell’economia. È interessante, e lo ha accentato anche poco fa Cornolti, vedere come in ABF e anche nel Settore Formazione ci sia come una sorta di applicazione interna di quello che si va poi a predicare sul territorio. Si cerca di insegnare con l’esempio l’importanza delle risorse umane e anche della valorizzazione dei rapporti interpersonali. Almeno questa è un’impressione mia, probabilmente condivisa anche da parte dei Consiglieri, si ha l’impressione che ci sia all’interno dell’Assessorato, all’interno di ABF una squadra desiderosa di lavorare con questi temi e che lo fa con passione ovviamente, ovviamente a partire dall’Assessore, da Roncelli, dai funzionari e dirigenti del CdA. Anche io

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faccio il ringraziamento a Roncelli, sicuramente deve andare in pensione però magari non ci andrà proprio subito, potrebbe essere anche auspicabile una fase di transizione che permetta di approfittare al massimo grado dell’eredità di competenze e di capacità che sicuramente ci lascia. Concludo il mio intervento, ribadendo il giudizio positivo su quanto fatto finora, ma soprattutto invitando a cercare di dare un contributo sempre più creativo a queste problematiche, creatività veramente necessaria data la qualità dei tempi che ci attendono. Grazie. PRESIDENTE: Grazie Consigliere Pisoni. La parola al Consigliere Piccioli Cappelli, prego. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie Presidente. Anche da parte mia e di tutto il Gruppo Lega Nord un grazie al Dottor Roncelli, mi creda non è un ringraziamento dovuto, è un ringraziamento sentito. Noi che da alcuni anni l’abbiamo seguita, abbiamo potuto apprezzare oltre alla professionalità ovviamente, le motivazioni, la passione con cui ha svolto il suo lavoro. Io credo che la Provincia di Bergamo per avere certi risultati deve far leva sui dirigenti che svolgono il loro lavoro con grande professionalità sicuramente, ma soprattutto con grande motivazione. Ci auguriamo che il nuovo Direttore sia spinto, sostenuto dalle stesse motivazioni, e un augurio anche al nuovo CdA. Entrando in merito al bilancio, ritengo che l’ABF è stata un’azienda sempre condivisa all’inizio della sua formazione e lo è adesso, lo abbiamo visto dagli interventi. È un’azienda strategica soprattutto in questo momento, perché con ABF che ottiene dei buoni risultati, non solo vuol dire ottemperare ad un dovere istituzionale di formazione dei giovani, diceva giustamente Cornolti – e mi associo a lui – che il punto di forza è il personale docente, il destinatario è un altrettanto punto di forza per tutta la provincia di Bergamo, che sono i ragazzi. Con piacere ho potuto condividere totalmente quei principi, quelle affermazioni che costituiscono un po’ l’elemento del cambiamento in questo momento critico. La competenza che deve essere chiaramente diversa dal passato, sicuramente diversa, non deve essere ottenuta e fornita con corsi brevi, occorre una competenza specifica ma provata, molto forte. L’adeguamento alle politiche che cambiano di carattere industriale sul territorio, questo è un altro elemento importantissimo a cui ABF è chiamata a dare risposte, l’innovazione tecnologica, ritengo che prima nell’esposizione alla risposta della trattazione di un’interrogazione, è emerso in modo palese quanto la tecnologia della Valbrembo sia importante, quanto la formazione sia altrettanto importante. Oggi non si può più parlare nell’ambito di un territorio distretto, ma qualsiasi produzione, qualsiasi tipo di formazione, ABF deve avere a riferimento le dinamiche di carattere internazionale. La formazione è continua, questo è un altro principio importantissimo. Non è più il classico diploma che si aveva sulla base di una formazione di carattere tecnico e con quella si andava a cercare lavoro, oggi deve essere una formazione continua, per i giovani, per coloro che sono ancora in età scolastica, ma soprattutto per quelli che purtroppo perdono il lavoro e quindi devono essere riqualificati. Chiudo il mio intervento con un apprezzamento anche per tutte

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queste motivazioni e principi che sono condivisi, ABF è una scommessa che noi tutti persone predisposte, noi come Consiglieri, gli Assessori, i Dirigenti e i componenti del CdA hanno per il futuro, per superare i momenti critici, quale quello economico di oggi. Credo che questa sia una delle risposte migliori che noi possiamo dare al territorio, al di là di taluni modi diversi di vedere, alcune scelte politiche – istituzionali, questa ci vede tutti uniti, tutti compatti, ed è la risposta migliore che noi possiamo dare al territorio. PRESIDENTE: Grazie Consigliere Piccioli. La parola al Consigliere Bettera, prego. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Anche da parte mia naturalmente i complimenti al futuro – se così posso dire – pensionato Roncelli, i complimenti per il lavoro svolto, i complimenti ad ABF perché rappresenta da anni il fiore all’occhiello della Provincia di Bergamo, i complimenti ad ABF perché ha saputo sempre – nell’arco del tempo – adattarsi ed adeguarsi alle esigenze in continuo divenire del lavoro. Questo è stato sottolineato certamente nella riunione di Commissione, dove il bilancio e i progetti sono stati ampiamente spiegati e condivisi da tutti, ma la prova concreta del buon lavoro fatto è l’unità. Oggi tutte le voci che sono state sollevate, sono state voci a lode del lavoro di ABF e anche il PDL si associa con i complimenti e il voto favorevole. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. Non essendoci altri interventi, per dichiarazioni di voto chi intende intervenire? Nessuno chiede di intervenire, quindi possiamo procedere con la votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: 33 presenti, 33 votanti, 33 favorevoli, contrari nessuno, astenuti nessuno, il Consiglio Provinciale approva all’unanimità. Adesso procediamo alla votazione per l’immediata eseguibilità. VOTAZIONE PRESIDENTE: 32 presenti, 32 votanti, 32 favorevoli. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità.

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O.d.g. n. 17 - Delib. n. 122 PRESIDENTE: Mozione presentata dal Gruppo Lista Bettoni riguardante: “Emergenza sicurezza in provincia di Bergamo”, la parola al presentatore. CONSIGLIERE MARINONI: Grazie Presidente. È una mozione presentata a maggio, quindi c’è stato sicuramente il tempo da parte dei Consiglieri e dei Gruppi per esaminarla e per elaborarla, e non credo perda di attualità. Sappiamo che non è una competenza specifica quella della Provincia occuparsi di queste tematiche, anche se – per esempio – all’interno dei singoli comuni anche i sindaci, pur avendo una responsabilità più generale sulla sicurezza dei loro cittadini, non dovrebbero essere chiamati ad interventi sulla sicurezza, di fatto poi sono chiamati dai cittadini ad alcune risposte o comunque da farsi tramite nei confronti di chi dovrebbe intervenire in questo settore. Credo, essendo la problematica affrontata in questa mozione una problematica che riguarda tutto il nostro territorio provinciale, dal punto di vista politico essenziale e importante che si agisca qui in Provincia, dando mandato come Consiglieri Provinciali al Presidente, perché si attivi ad affrontare una questione sicuramente importante. Noi siamo tra le prime dieci province per abitanti, per prodotto interno lordo, siamo – pare – tra il 95esimo - 96esimo posto nel rapporto fra numero di forze dell’ordine presenti sul nostro territorio e cittadini residenti. A fronte di ciò, se non c’è un incremento in questi anni dei reati più gravi, sicuramente c’è un incremento dei micro reati nel nostro territorio, che sta aumentando le problematiche relative alla sicurezza e le preoccupazioni dei cittadini. Non si tratta sicuramente della cosiddetta percezione o maggiore sensibilità da parte dei nostri cittadini amministrati, ma è legata a delle situazioni effettive che hanno portato – tra l’altro – le Istituzioni locali alla richiesta di intervento verso lo Stato, verso la Prefettura, verso i Comandi delle Forze dell’Ordine, perché ci sia un segnale forte. I sindaci non stanno fermi, perché basta leggere i giornali, c’è stata l’attivazione di numerose iniziative, corsi per la sicurezza dei cittadini, consigli pratici, vademecum, potenziamento della videosorveglianza, addirittura incarichi a servizi di sicurezza privati. Sono tutte attività encomiabili, un tentativo di rispondere, ma non sono sufficienti rispetto ad un problema concreto, legato proprio all’insufficienza delle forze dell’ordine presenti sul nostro territorio; sono le stesse rappresentanze sindacali a denunciare questo problema. Nonostante ciò va riconosciuto che l’attività svolta da parte dei Carabinieri, Polizia e Guarda di Finanza, riesce ad affrontare con tempestività e professionalità le più gravi emergenze, però sempre in una situazione di emergenza. Occorre che si attivi – pertanto – un’azione che risolva in via definitiva e in maniera strutturale questa problematica. Abbiamo letto sul giornale dei rafforzamenti temporanei delle forze dell’ordine, in particolare dei Carabinieri, a fronte anche di interventi dei nostri parlamentari, ma credo che ciò non possa certamente essere risolutivo. Quindici giorni o trenta giorni in più di una presenza di un certo numero di carabinieri non credo che possa essere la soluzione, altrimenti il risultato è questo, esempio eclatante, tanto per citarne uno. Orio al Serio affronta carenza degli agenti di sicurezza, Orio al Serio ha superato Linate come traffico, ha molti meno agenti in servizio,

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risultato, la Sacbo dà incarico a delle agenzie private di coprire questo servizio, risultato: costo. Chi è socio della Sacbo? La Provincia di Bergamo. Chi paga? La Provincia di Bergamo. È opportuno quindi che la Provincia si attivi perché sia data giustizia al nostro territorio con un rafforzamento delle forze dell’ordine. Visto che non siamo solo passivi e capiamo che chiedere non basta, abbiamo avuto la presunzione di sottolineare un altro aspetto, credo che la Provincia possa anche farsi promotore di iniziative di collaborazione fra le diverse polizie locali. Io ho avuto un’esperienza come Sindaco con la mia polizia locale, che è un’associazione fra diversi comuni, e andrebbero secondo me anche sollecitate le associazioni fra diverse polizie locali, di collaborare con i Carabinieri, che ha avuto – credo a suo tempo – dei risultati molto importanti. Lo so che non ci si deve sostituire, però so anche che di fronte a delle difficoltà evidenti, si possa anche cercare di seguire questa strada, la Provincia di Bergamo che ha un suo corpo di Polizia Provinciale che non può ovviamente arrivare dappertutto, però attraverso l’Assessore, attraverso le sue strutture può fare un tentativo. Per esempio la Polizia della Val Seriana dell’unione dei comuni, piuttosto quella di Clusone per restare nella mia valle, possano collaborare con due – tre pattugliamenti notturni al mese, tanto per restare molto concreti come noi sappiamo essere. Si chiedono quindi – il testo della mozione lo avete – quegli interventi sintetizzati nel testo. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei Consigliere Marinoni. È aperta la discussione, ha chiesto di intervenire il Consigliere D’Amico, prego. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Il fatto che ci sia un problema non è in discussione, come denuncia la mozione presentata dalla Lista Bettoni, e quindi c’è da questo punto di vista il massimo rispetto, specialmente nei confronti dei cittadini che si trovano a subire le situazioni che sono state chiaramente elencate nella mozione. Questa è una premessa fondamentale, il problema c’è, il massimo rispetto nei confronti di chi subisce queste situazioni. Mi sembra però che la risposta che la mozione dà al problema della sicurezza, sia una risposta che non è convincente e che non è risolutiva. Studi, esperienze relative al problema sicurezza che si sono realizzate, si sono fatte negli Stati Uniti, in Europa e anche in Italia, dimostrano che le politiche esclusivamente repressive adottate per rispondere ai problemi della criminalità, si sono rilevate fallimentari, perché non fanno altro che accentuare la percezione dell’insicurezza e perché non risolvono il problema. Che risposte dare? Sicuramente non è una risposta che si può dare in cinque minuti, è un terreno aperto, ci sono delle proposte che vanno nella direzione di intervenire attraverso strade diverse, innovative che non rispettano l’equazione insicurezza uguale più forze dell’ordine. L’equazione insicurezza reale, oggettiva e in parte anche percepita uguale più forze dell’ordine non funziona, come asserisce invece la mozione. Bisogna quindi cercare di praticare altre strade, ne elenco alcune in modo molto rapido e molto sintetico, è un argomento interessante sul quale però bisognerebbe avere più tempo per approfondirlo. La prevenzione precoce ad esempio, una prevenzione sociale che mira a correggere alcune caratteristiche negative che possono essere all’interno dell’ambiente sociale

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in cui si sviluppano. Un sistema penale che dia la garanzia e la certezza della pena, lo snodo fondamentale continua ad essere questo, un sistema penale che attraverso la certezza della pena, dia una risposta effettiva a queste situazioni che si vanno a determinare, un coordinamento più efficace che spesso manca tra le forze dell’ordine più che puntare sul loro numero. Infine un tema che racchiude un po’ tutto, quello di fare delle politiche di integrazione, politiche di regolarizzazione nei confronti di una parte degli aspetti che sono legati al problema delle criminalità. Le politiche di integrazione e di regolarizzazione nei confronti dell’immigrazione, che diversamente trovandosi nel limbo dell’illegalità e della non regolarizzazione, si trovano alla mercè delle organizzazioni criminali e degli atti di sviluppo di quella che è la micro criminalità. In conclusione, ripeto che se si vuole affrontare il problema della sicurezza, bisogna dare delle risposte che non vanno nella direzione della quantità delle forze dell’ordine, perché non servono, ma bisogna cercare di praticare altre strade. Grazie. PRESIDENTE: Grazie Consigliere D’Amico. La parola al Consigliere Prevedini, prego. CONSIGLIERE PREVEDINI: Grazie Presidente. Sulla mozione presentata dal Consigliere Marinoni, non ho capito alla fine quale era il concetto principale, perché ha fatto una disamina dal punto di vista della sicurezza, che poteva essere fatta anche in una discussione generale al bar. Non riesco a capire quali sono, dal punto di vista pratico, le richieste alla Provincia. L’unica cosa che ho trovato positiva è che ha parlato dei sindaci. I sindaci con la Legge Maroni hanno avuto dei poteri importanti sul fatto della sicurezza, che poi alcuni sindaci non la facciano per ideologie politiche, questo è un altro discorso. Dal punto di vista pratico, io sono convinto che la Provincia di Bergamo non ha questi grandi allarmismi in percentuale al livello nazionale. La cosa principale è che bisogna continuare, alcune amministrazioni comunali hanno sostituito in parte quello che doveva essere il punto centrale della sicurezza dello Stato facendo poi le ronde. La Lega è stata criticata per tanti anni perché ha costituito le ronde, ha preso in esame alcune associazioni, associazioni di volontari, carabinieri in congedo che hanno sostituito la Polizia locale nelle manifestazioni, hanno preso i nonni civici per l’attraversamento dei bambini alle scuole, togliendo la Polizia locale. Recuperando ore sopra ore che hanno portato, ad esempio nel mio comune a cinque pattuglie serali settimanali, abbiamo raggiunto degli scopi primari per quello che riguarda la sicurezza oggi come oggi, di primissimo piano. La videosorveglianza è stata criticata quando la Lega la portò avanti per la privacy, oggi non esiste un Partito che va da destra a sinistra, che non faccia della sicurezza e del federalismo uno dei punti forti di ogni campagna elettorale, che sia comunale, provinciale o governativa. La Lega la fece venti anni fa, e venne criticata perché andava a vedere se qualcuno faceva delle cose sbagliate. La cosa principale è che bisogna essere chiari, dove è il punto debole di questa catena? Sono i processi. Qui si prende la gente e per fare un processo la Magistratura, i giudici ci impiegano anni, gli avvocati, non so chi può essere, però oggi giorno non c’è più la sicurezza di avere un processo immediato, di avere una condanna che serva poi a questa gente per avere la

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sicurezza che se uno sbaglia paga. Oggi in Italia non paga più nessuno, oggi arresti una persona, va in carcere e dopo ventiquattro ore è già fuori, se poi parliamo di extracomunitari tocchiamo il punto centrale. Il Consigliere D’Amico parla di integrazione, noi siamo un po’ stufi di questa integrazione, perché quando tu fai integrazione con i somari, i somari restano, perché sono dieci anni che noi spendiamo soldi per l’integrazione. Io ti posso fare l’elenco di cosa ho fatto a Caravaggio per l’integrazione, abbiamo anche il direttore che era mio Segretario, quindi sa. Dal punto di vista pratico tutto abbiamo fatto, di tutto e di più, ma poi sicuramente grosse problematiche le abbiamo avute. È inutile nasconderci adesso dietro le fantasie, a volte quando tu vai ad integrare qualcuno che non vuole essere integrato, diventa molto difficile, diventa molto più semplice fare la microcriminalità che essere integrato e trovare un posto di lavoro, alzarsi la mattina alle 6.00 per andare a guadagnare la giornata. È più semplice spacciare qualche dose di droga fuori dalle scuole o nelle stazioni, tanto quando li prendono in galera non ci vanno, perché c’è anche qualcuno che li caccia il giorno dopo, quindi diventa molto più semplice. Se prendiamo in esempio altre nazioni in altre parti del mondo, e io ci sono stato, se ti vedono spacciare ti devi fare trent’anni di galera, in Italia fino a tot dose, per accontentare qualche politico a Roma che forse ne faceva uso, è per uso personale. Questi ragazzi quindi dal punto di vista pratico adesso si mettono in tasca una dose minore, e fanno quattro – cinque giri con il motorino durante la notte, per riuscire a dare la droga a chi la cerca. Lo Stato non so cosa poteva fare di più in questo momento, mi fa piacere che non è l’equazione Carabinieri uguale sicurezza aumenta, qui è un problema di cultura. È un problema di cultura che – già lo dico – nella mia città è già qualche anno che abbiamo il problema dell’omertà, il problema che il vicino non denuncia nessuno, uno fa un danno patrimoniale, se ne guarda bene di denunciarlo. Fortunatamente questa omertà sta scomparendo, ma ci vogliono anni, anni di cultura, perché non è facile far capire alla gente oggi giorno che le Istituzioni sono al fianco delle persone legali e oneste. Oggi come oggi si rischia ad essere onesti, a differenza del disonesto che rimane disonesto tutelato, che trova qualche associazione come quelle che nascono tutti i giorni, io le chiamo le associazioni Fatebenefratelli, cioè sono quelle che quando uno è in difficoltà basta che non sia italiano va benissimo, se è italiano è colpa della famiglia, è colpa del papà che beve troppo. Dal punto di vista pratico cerchiamo di essere chiari una volta per sempre, perché lo Stato ha cercato su richiesta della Prefettura, dei Sindaci, ha messo gli Alpini accompagnati dai Carabinieri, ha cercato di potenziare nel limite del possibile sul territorio. L’importante è che tutti noi facciamo la cultura della sicurezza, è inutile scaricare sempre la colpa a qualcun altro, prendiamoci noi le responsabilità di portare avanti cosa intendiamo per sicurezza. Grazie. PRESIDENTE: Grazie Consigliere Prevedini. La parola al Consigliere Bettera.

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CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Mi rendo conto che la mozione presentata qui ha ampio raggio, e certamente non coinvolge in maniera diretta quelle che sono le competenze della Provincia. Diventa difficile banalizzare il problema della sicurezza, perché tocca aspetti ampi e complessi della vita civile, che vanno da quello culturale e senz’altro non possono dimenticare il mondo del lavoro. In questo intreccio di banalizzazioni che ho sentito vorrei dirne una anche io, che già nel ‘700 le case venivano costruite con le sbarre come le prigioni al primo piano, e talvolta anche al secondo. Il che sta a significare che il problema della delinquenza, micro o macro c’è sempre stato, oggi qui si presenta in maniera drammatica perché venendo il Paese Italia dal Dopoguerra, dagli anni ’50 fino agli anni ’70, di grande benessere e di grande crescita, aveva lavoro e benessere per tutti. Naturalmente oggi che il benessere e il lavoro sono un po’ meno, è chiaro che il tasso di delinquenza aumenta, perché chi non ha pane se lo procura in maniera diversa. Anche io ho voluto – a livello personale – banalizzare il problema della sicurezza, legandolo non soltanto al numero delle forze dell’ordine, non soltanto alle competenze dei sindaci e delle Polizie Municipali che sono molte, non soltanto all’aspetto americano della grande violenza o della pena di morte con cui la micro e macro delinquenza si tenta di reprimere, ma legandolo al mondo del lavoro e del benessere. È mia convinzione personale che in una società civile dove c’è lavoro e benessere per tutti, la delinquenza possa essere – in maniera più facile e opportuna – contenuta. Mi riservo poi l’intervento per dichiarazione di voto. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Pisoni, prego. CONSIGLIERE PISONI: Grazie Presidente. Intervengo a sostegno del tono e dello stile veramente garbato e razionale, con cui il collega Marinoni ha voluto introdurre l’argomento. Penso anche io di essere noto per essere abbastanza estraneo alla polemica politica o partitica in senso stretto, però mi permetto di interpretare un po’ più da uomo della strada i contenuti di questo scritto che Marinoni ha illustrato, credo con grande equilibrio e anche con una certa capacità tecnica derivante dalla sua esperienza di sindaco. Forse da uomo della strada, lui avrebbe potuto dire un po’ più terra terra questo, cioè che il tema della sicurezza è un tema che è presente nell’agenda politica nazionale del Partito della Lega Nord e non solo, e soprattutto è stato presente tra i temi di maggiore discussione della campagna elettorale che hanno poi originato questa Amministrazione Provinciale. Non dobbiamo necessariamente rifarci alla campagna elettorale, ripeto spero che si capisca che sto facendo un accenno a questo solo dal punto di vista contenutistico. Ma se nella campagna elettorale il tema della sicurezza era così importante, soprattutto nel programma del Partito di maggioranza che ora governa questa Provincia, credo che in così poco tempo non possiamo affermare che si tratti semplicemente di un allarmismo sovradimensionato. Personalmente anche io ho l’impressione che il tema della sicurezza sia stato letteralmente espulso dall’agenda politica di questa Amministrazione Provinciale. Attenzione, essendomi

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occupato di Polizia Provinciale, penso di avere coscienza al pari di altri e forse più di altri, della quasi totale impossibilità di affidarci alle forze del Corpo di Polizia Provinciale per tentare di risolvere anche al minimo livello possibile il problema del controllo del territorio, benché questo fosse uno dei temi – invece – contenuti nell’agenda politica proprio del Partito della Lega Nord, cioè l’utilizzo della Polizia Provinciale per scopi di sorveglianza e sicurezza del territorio. Io – e non ne faccio mistero – ammiro e stimo molto Prevedini per quello che fa nel suo comune, perché al di là del suo tono scherzoso a volte è un amministratore molto attento alle esigenze del territorio, e anche al tema della sicurezza nel comune di Caravaggio. Il mio invito amichevole, è quello di non dire che il problema della sicurezza non si risolve con più forze dell’ordine, ma installando maggiore cultura e senso civico, soprattutto nelle nuove generazioni, perché credo che questo nel fondo non lo pensi neanche lui, o perlomeno nel suo comune non va in giro a creare cultura. Ha messo in atto – nei limiti delle sue possibilità di Sindaco – alcuni elementi interessanti d’azione, che hanno cercato di attenuare il problema. Credo che l’intervento fatto prima da Marinoni abbia due linee d’azione fondamentali, che sono anche scritte del resto. Primo, chiedere che la Provincia di Bergamo, anche facendo uno sforzo al di là di quelle che sono le strette attribuzioni istituzionali di un’Amministrazione Provinciale, faccia leva sul nostro Governo nazionale, così come in altri casi ha dichiarato, io direi anche dimostrato di voler fare, perché questo tema sia veramente messo al centro dell’attenzione, la sicurezza nella nostra provincia. La sicurezza non è mai troppa, ma soprattutto la percezione di insicurezza si ha anche – purtroppo – in un comune come quello di Bergamo, io che sono un ragazzo di paese, sono venuto ad abitare in quello che è poco più di un paesotto, però questo problema c’è. In ultimo ricordo anche che potrebbero essere ripresi in esame alcuni progetti, per certi versi anche seri, che erano stati un po’ en passant visti durante la campagna elettorale, tra cui quello di pensare ad una forma consortile da realizzare non solo tra alcuni comuni del territorio provinciale, come già in parte avviene, ma addirittura tra la Polizia Provinciale e il Corpo di Polizia del Comune di Bergamo. Credo che questo potrebbe essere valutato, come strumento per creare una certa massa critica a servizio di un progetto di maggiore sicurezza sul territorio. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Isacchi, prego. CONSIGLIERE ISACCHI: Grazie Presidente. Intervengo per fare solo delle brevi considerazioni. La Lega agli inizi degli anni ’89 – ’90, è stata forse la prima a combattere il confine dei boss mafiosi e testimone a Serina quando avevamo manifestato. Altre situazioni sono che noi abbiamo Carabinieri, Finanza, Polizia, Guardia Forestale, Polizia Provinciale e Polizia Urbana, Polizia Penitenziaria, questi sono gli organi che sono preposti alla sicurezza del nostro Paese, poi ci sono altre variazioni al tema della sicurezza. Penso che in tema di sicurezza ne abbiamo da mettere di persone, forse l’importante è andare a vedere poi quanti sono gli operatori che vanno sulla strada, gli operatori che si confrontano sul territorio. Un certificato medico non lo si nega a

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nessuno, e quindi automaticamente qualcuno viene dispensato dal servizio di andare sulla volante o di fare magari il percorso a piedi perché ha i piedi piatti, perché ci sono particolari situazioni. Queste sono le situazioni dell’italico Paese. Un'altra considerazione importante è senz’altro che va razionalizzato e va anche inasprito il discorso delle pene. Come giustamente sottolineava il collega D’Amico, se non c’è la certezza della pena, diventa veramente difficile per noi poi cercare di fare argine alla delinquenza, perché se uno spaccia e gli danno trenta anni come succede in Turchia e finisce in un carcere turco, si ricorda forse l’esperienza positiva che ha avuto in queste carceri. Se invece va in un carcere italiano e dopo tre mesi esce, tranquillamente torna a delinquere anche perché sia la magistratura sia chi è preposto a giudicare il reato, non lo configura come un reato importante se riguarda lo spaccio, poi altre situazioni addirittura diventano celebrità televisive, diventano star e rilasciano interviste a pagamento. Sul problema della sicurezza – a mio modo di vedere – è lo Stato che ha dato questi poteri ai sindaci da poter esercitare sul controllo del territorio. La Provincia a mio modo di vedere non ha nessuna possibilità per quanto riguarda la possibilità di fare sicurezza maggiore, perché la nostra Polizia Provinciale non è preposta, se si aumenta l’organico bisogna vedere quanti poi andranno sul territorio. A mio modo di vedere il problema sicurezza non è un problema della Provincia, ma è proprio un problema di coordinamento a livello nazionale, di mettere poi le persone in condizioni da poter andare sulla strada a pattugliare o a fare nuove situazioni. Questo è quanto penso e dico sulla sicurezza, e sugli immigrati è chiaro che diventa sempre più difficile oggi avere un controllo, in quanto la malavita ha aperto dei canali privilegiati per queste persone, proprio per aumentare quelle che sono le situazioni di delinquenza nel nostro Paese. Esiste un mercato di braccia umane, quindi non solo sul lavoro ma anche su altre situazioni bisognerebbe avere un controllo maggiore, ma purtroppo noi non riusciamo ad averlo. Questo è quanto, grazie. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Cornolti, prego. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie Presidente. Credo che sia stata opportuna, oltre che utile, la presentazione della mozione, anche se ormai è da qualche mese che staziona. Il sottodimensionamento delle forze dell’ordine in provincia di Bergamo è un dato di fatto, non è che dicendo questo uno è a favore di qualcosa o al contrario, è un dato di fatto, che peraltro è stato riconosciuto da tutti quanti. Io oltre a questo che è inserito nell’ordine del giorno, e quindi non voglio ripetere, volevo rappresentare che oltre all’adeguamento delle forze dell’ordine, scontiamo anche in provincia di Bergamo una carenza cronica di strumenti. Automobili obsoleti, Comandi periferici dei Carabinieri che sono sostanzialmente – tra virgolette – “mantenuti” dai comuni. A me risulta che alcuni comuni devono passare ai Comandi dei Carabinieri il materiale di cancelleria, gli arredi, già giustamente o ingiustamente si costruiscono le caserme e bisogna anche mantenerle e sistemarle, quindi è il federalismo al contrario. Io volevo dire anche un'altra cosa che è successa qualche settimana fa. Opportunamente il Ministro dell’interno, aveva permesso alle Questure di assumere una serie di personale

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amministrativo per svolgere le funzioni burocratiche legate ai numerosi permessi dell’immigrazione o i ricongiungimenti familiari. Anche per la nostra Questura, tutte queste persone, questi giovani amministrativi che erano stati assunti sempre a tempo determinato, hanno avuto la lettera che il loro tempo era finito. Tutti questi amministrativi, tutti questi giovani che prestavano la loro opera sono stati a casa, e da chi sono stati sostituiti? Dagli agenti, che invece di andare dove devono andare devono fare gli amministrativi, invece di impugnare le armi della legalità, impugnano i timbri, questa è la verità. Io credo che questo, ma senza dare colpe a nessuno, è un dato di fatto che noi dobbiamo farci carico e dobbiamo tutti quanti essere, non tanto corresponsabili perché chi governa, governa, ma comunque è corresponsabile nel senso di dare il nostro contributo. C’è un altro aspetto: chi deve garantire la sicurezza in uno Stato, se non lo Stato centrale? È compito precipuo, specifico dello Stato centrale garantire la sicurezza, e la sicurezza come viene intesa nel settore occidentale. I comuni cosa fanno? Dovrebbero essere d’integrazione. Anche io quando ero Sindaco ho fatto uno dei primi consorzi della Polizia della Valle Seriana, e il mio comune a distanza di quindici anni è ancora parte integrante di questo Consorzio, che funziona e funziona bene. Purtroppo però i comuni cosa stanno facendo? Stanno sostituendo lo Stato, e questa non è una cosa giusta. È utile che la Provincia solleciti il livello centrale di governo, partendo ovviamente dalla Prefettura che è il terminale più vicino, non solo fisicamente, per quanto riguarda la presenza dello Stato, ovviamente voteremo a favore di questa mozione. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Piccioli Cappelli, prego. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie Presidente. Io ho un po’ di difficoltà, perché una mozione di questo tipo che comunque può essere condivisa a livello di interesse, di proposta di analisi, di approfondimento della tematica sulla sicurezza, ma sicuramente non può essere condivisa per quanto riguarda l’Ente di riferimento. Non può essere condivisa per quanto riguarda alcuni aspetti, quali aspetti? Il significato di sicurezza mi sembra che Marinoni lo abbia – all’inizio della sua esposizione – certificato, dicendo che non si riferisce alla sicurezza intesa in senso generale, e che se ne può parlare in mille modi, sicurezza per esempio per quanto riguarda la grossa delinquenza, la ‘ndrangheta, la camorra, e per quanto riguarda il riferimento a quel senso di insicurezza, che affermava lui è nei cittadini. Io se posso essere un po’ di aiuto per attenuare questa preoccupazione, che sembra sia l’aspetto dominante di chi ha proposto la mozione sulla sicurezza, purtroppo non è questo il modo per analizzare un tema sulla sicurezza, quel senso unico, quel tema unico che domina nelle trasmissioni mediatiche, in televisione, che è quello del gossip e della cronaca nera. Non è questo, se posso esservi di aiuto, ad esempio l’altra sera c’era a Sarnico un convegno con il Questore Vicario di Bergamo Francesco Messina, il quale si riferiva ovviamente alla sua attività investigativa sul territorio, non solo, portando anche l’esperienza e i paragoni di altri ambiti, di altre province e di altri territori. Il titolo del convegno era “Bergamo isola felice”, diceva che la provincia di Bergamo non è sicuramente interessata, se non in modo molto

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marginale, da questi fenomeni di grande rilievo a livello nazionale. Sicuramente non dalla mafia, sicuramente non dalla camorra, in parte potrebbe essere interessata da alcune infiltrazioni che risalgono per esempio anche al soggiorno obbligato degli anni ’70 – ’80. Per quanto riguarda i dati invece della microcriminalità, io qua porto alcuni dati anche al riguardo, dove si evince – sulla base di un convegno, ci sono i dati della Questura di Bergamo – che secondo le statistiche elaborate dagli Uffici di Via Noli, nel 2008 la criminalità ha fatto registrare un’inversione di tendenza. Dal 2004 al 2007 invece, credo che questo sia, non rassicurante ma un dato di riferimento, i reati erano cresciuti con una media del 7% annuo, l’anno scorso – cioè nel 2008, a questo periodo fa riferimento – sono scesi del 2%, fino alla primavera la diminuzione di questi reati perdurata fino a quando abbiamo i dati, fino alla metà del 2009, quindi fino all’anno scorso si può dire. Qualcuno nell’esporre, nel motivare il proprio parere personale o anche dei Gruppi Consiliari, ha fatto riferimento anche a dinamiche che sono di stretta competenza nazionale, nel Parlamento. Noi non possiamo in questa sede – ovviamente – analizzare e fare proposte che sono di competenza strettamente del Parlamento Italiano. Mi rivolgo al Consigliere Cornolti, quando parlava di dinamiche, di lamentele a livello nazionale da parte del Ministero. È vero, la ricaduta che noi possiamo avere sul territorio per quanto riguarda la gestione per esempio delle caserme, sicuramente lo abbiamo sempre fatto, tutti i sindaci lo hanno sempre fatto, già da decenni non solo da ieri, quello di aiutare le forze dell’ordine presenti sul territorio, come i Carabinieri. Per quanto riguarda anche il Governo nazionale ha già fatto molto per quanto riguarda la presenza – ad esempio – dei militari nelle città o quant’altro. Questo non significa che dobbiamo essere tranquilli, però non è neanche giustificato l’eccesso di allarmismo, e sulla base anche di quanto hanno detto i miei colleghi, noi riteniamo che questa mozione possa essere considerata – purtroppo – prevalentemente come demagogica e strumentale. Sulla base di queste proposte, esprimeremo poi in sede di dichiarazione di voto il nostro parere. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Milesi, prego. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Credo che la questione della sicurezza rientri perfettamente in quelle che sono le competenze di una Provincia, di una Provincia che voglia essere punto di riferimento del territorio. Credo anche che debba essere ricordato quello che in questa mozione, dai toni equilibrati e non sicuramente una mozione strumentale e demagogica, ma una mozione che pone un tema importante per i cittadini bergamaschi. In questa mozione si chiede semplicemente al Presidente della Provincia, che ricordo è anche Parlamentare, di assumere e attuare una forte iniziativa e azione politica, nei confronti dei Ministeri degli Interni, della Difesa e della Prefettura di Bergamo, affinché vengano aumentati gli organici delle Forze dell’ordine in provincia di Bergamo, per una più rapida ed efficace azione di risposta all’emergenza. Sollecitando anche l’organizzazione di tavoli di confronto con gli amministratori

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locali, al fine di verificare la possibilità di un eventuale rafforzamento di forme di collaborazione con le singole polizie locali. Credo tutto tranne che è una mozione strumentale e demagogica, e sono – credo – i dati relativi alla presenza delle forze dell’ordine sul nostro territorio che ci portano a ritenere che questa Provincia debba avere un maggior rispetto a livello nazionale, un maggior rispetto da parte dei Ministeri degli Interni e della Difesa. Una provincia che è negli ultimi posti della classifica a livello nazionale, nel rapporto tra uomini delle forze dell’ordine e popolazione residente, una provincia che almeno per quanto riguarda alcuni reati, in furti in particolare, si colloca invece nei primi posti in classifica a livello nazionale. Credo che già questo dovrebbe indurci ad una riflessione di ordine diverso. Credo che sia stato un capolavoro l’intervento di Prevedini, ci ha detto che in campagna elettorale tutti parlano di sicurezza e di federalismo, perché questo era un tema che fino a qualche anno fa portava avanti solo la Lega. Sì è un tema che portava avanti solo la Lega, ma che la Lega porta avanti solo in campagna elettorale e non dopo, e abbiamo avuto questa sera la dimostrazione che quello che conta è quello che si fa in campagna elettorale e non quello che si fa dopo. Credo che il dire che sulla sicurezza i compiti siano dei comuni sia una cosa assolutamente ridicola. Prendiamo atto questa sera, e lo dico visto che c’è l’Assessore Anelli, qualche mese fa, ad agosto, mi pare che nel suo comune ci sia stato un problema di sicurezza rispetto a tre ministri, due della Lega Nord e uno del PDL. Mi chiedo se anziché chiedere la testa, come qualche parlamentare della Lega Nord si è vantato di aver chiesto e ottenuto la testa del Questore di Bergamo, non era più opportuno chiedere la testa del Sindaco di Alzano, perché dai ragionamenti che abbiamo fatto questa sera, avrebbe dovuto essere l’Assessore Anelli responsabile della sicurezza. Credo davvero che siamo alla follia, pensare che rispetto alla sicurezza dei cittadini debba essere il Sindaco che assume questioni. Io mi permetto di leggere una parte di un comunicato dei sindacati di Polizia di Bergamo del maggio scorso. Dicono: vogliamo sottolineare la mancata attività di lobby dei politici locali per l’incremento d’organico, già, perché altre realtà territoriali hanno tratto grande giovamento dalla mobilità del personale. Si prenda ad esempio Varese, la provincia del Ministro Maroni, in quest’ultima tornata ha guadagnato 25 unità in un contesto già piuttosto positivo, ora se l’attuale Governo nazionale non può per ragioni economiche dar corso alle promesse di cui parlava quando era all’opposizione. Se nemmeno la sempre maggior forza politica della Lega contribuisce ad invertire la tendenza, se nemmeno l’avere nella compagine governativa alcuni notevoli esponenti politici bergamaschi, giova in termini di organico, se viceversa altri politici, ministri leghisti ce la fanno per la loro realtà di riferimento, che cosa possiamo fare? L’unico strumento è denunciare pubblicamente quello che sappiamo, e sperare che la cittadinanza possa fare la propria parte sostenendoci. Cerchiamo che a qualcuno possa interessare, dicono i sindacati, che la Questura fatica a mettere in strada due volanti per turno a Bergamo. Dicono infine i sindacati, siamo stanchi di una gestione emergenziale della sicurezza, e il 15 maggio – festa della Polizia – non abbiamo motivo per festeggiare. Io credo che anziché dire o ringraziare, qualcuno ha ringraziato le forze di Polizia e i Carabinieri, ma poi qualcun altro ha detto che probabilmente ce ne sono troppi che sono finiti negli uffici, dovremmo con i fatti tentare di fare in modo che le forze di Polizia e i Carabinieri a

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Bergamo abbiano dei numeri più corrispondenti a quella che è la realtà locale. Su questo terreno vi diciamo già che vi sfidiamo e vi sfideremo nei prossimi mesi, a mantenere gli impegni. Pensare di raccogliere sempre voti in campagna elettorale su questi temi, e poi dopo fare affermazioni come quelle che avete fatto questa sera, credo che sia veramente vergognoso e non vi fa sicuramente merito. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Ferri, prego. CONSIGLIERE FERRI: Grazie Presidente. Ricordo che tante volte il silenzio fa più rumore dei discorsi, tipo quelli di Milesi, e vorrei fare silenzio di fronte a certe affermazioni che non trovano senso, specialmente quando dice che la Lega Nord solamente in campagna elettorale fa demagogia per la sicurezza. Probabilmente non gli funziona la televisione o la radio e non sa quello che ha fatto Maroni in questi ultimi due anni e mezzo, per capire cosa fa la Lega Nord, cosa fa un Ministro dell’Interno della Lega, per capire se si lotta contro la malavita possiamo ottenere risultati. Certo forse ha ragione nel dire che mancano un po’ di forze dell’ordine, nessuno sta dicendo che ne abbiamo in abbondanza, ci mancherebbe, un po’ tutti nei comuni stiamo facendo il possibile per cercare di porre un argine. Qui andiamo sempre a fare un ragionamento all’incontrario, non voglio fare l’esempio del dentista che passa da un'altra parte per non entrare in bocca con la pinza ad una bella signora, però stiamo facendo un ragionamento al contrario. Nel senso che se noi non facciamo, visto che la delinquenza riusciamo a combatterla, quella che ritengo sia la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e lo abbiamo dimostrato, quell’altra delinquenza che arriva dagli extracomunitari, perché ormai più del 50% sono extracomunitari nelle nostre carceri. Se noi fossimo così bravi quando prendiamo queste persone, non solo con la certezza della pena metterli in carcere ma non nemmeno entrare, rimandarli nel loro Paese sarebbe la cosa migliore. Purtroppo partendo dal FLI andando verso sinistra, questo non è voluto, perché come l’intervento del collega D’Amico, ricominciano con il discorso dell’integrazione etc. etc.. Alla fine non penso che sia un discorso di integrazione, quando un extracomunitario che non ha lavoro e deve dare da mangiare ai propri figli, cosa fa? Con l’integrazione riesce a dar da mangiare ai suoi figli? No, probabilmente farà qualcos’altro, e cosa fa lo sappiamo tutti, entra nel circuito della delinquenza. Non cominciamo a consentire a queste persone che vogliono entrare illegalmente in Italia, cominciamo a non consentire a queste persone di rimanere sul nostro territorio, di rimandarli dove sono e non fare tanta demagogia quando si rimandano indietro delle carrette del mare, quando si rimandano indietro delle persone dicendo che serve della carità cristiana o della tanta umanità. Non è questo quello che serve, quello che serve è qualcos’altro, avere meno delinquenti sul nostro territorio. Se dovessimo risolvere questo, probabilmente il problema di avere più forze dell’ordine sul territorio forse lo sentiremmo di meno, perché riusciremmo a controllarlo. PRESIDENTE: Grazie Consigliere. La parola al Consigliere Giudici, prego.

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CONSIGLIERE GIUDICI: Grazie Presidente. Io sarò brevissimo, non mi dilungo e non faccio polemiche inutili, volevo solo sottolineare che stiamo parlando della sicurezza nel territorio di Bergamo. È chiaro il riconoscimento a quello che sta facendo il Ministro dell’Interno sulla ‘ndrangheta, va bene, anzi continui così, ma noi qui stiamo parlando della microcriminalità, che è quella che assilla i nostri paesi, soprattutto nell’hinterland di Bergamo. È inutile che discutiamo sulla carenza del personale che c’è, sulla carenza delle attrezzature che c’è, e sulla carenza delle caserme che c’è, dobbiamo utilizzare, però utilizzare al massimo quello che c’è. Io non posso tollerare che da Clusone a qua trovi tre posti di blocco, il primo della Guardia di Finanza, il secondo dei Carabinieri e il terzo della Polizia del Consorzio della Val Seriana in dieci chilometri, vuol dire che il coordinamento non c’è, vuol dire praticamente che ognuno fa i fatti suoi. Volevo dire al Consigliere Prevedini, è vero che il Sindaco ha ampi poteri, però l’ampio potere di organizzazione delle varie forze tocca alla Prefettura, perché il sottoscritto quando ha convocato Carabinieri, Guardia di Finanza, Forestale, Polizia locale e Polizia Provinciale, i Carabinieri sono venuti in maniera nascosta, perché hanno detto: il Prefetto ha detto che tocca a lui coordinare. La mozione dichiara nettamente la necessità di una collaborazione fra le varie forze e tocca alla Prefettura, al di là di quelli che sono gli organici e se sono pochi, l’organizzazione e la razionalizzazione di tutte le forze politiche fa capo alla Prefettura. La mozione questo cita, il desiderio che la Prefettura si faccia carico di queste situazioni, perché è improponibile che ogni forza di sicurezza faccia quello che ritiene quando ritiene, mettiamole in relazione. Non possiamo pretendere che la Polizia Provinciale fatta da 19 uomini faccia anche la sicurezza in giro, non è possibile, non riesce neanche con le forze che ha, a fare i compiti istituzionali, questo è improponibile. Vediamo di sollecitare i nostri parlamentari a che ci forniscano quattro uomini in più, poi noi come comuni faremo il resto dello sforzo, però razionalizziamo perché se ognuno va per conto suo noi di sicurezza ne parleremo ma non otterremo risultati. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei Consigliere. La parola al Consigliere Pezzetti, prego. CONSIGLIERE PEZZETTI: Grazie Presidente. Prendo spunto dall’ultimo intervento, quello del Consigliere Giudici, per chiarire un fatto, che non è così scontato dagli interventi precedenti che il Ministro Maroni abbia fatto un buon intervento. Forse è meglio partire da una discussione che purtroppo non ci apparterrebbe, ma visto che sono stati fatti degli interventi a livello nazionale, con molto calore dal solito Milesi che ogni volta che parla di Pirovano lo contesta, anche del fatto che è un parlamentare e che quindi ha il doppio mandato, ma guarda caso raccomanda a Pirovano di farsi carico. Vedi che allora conta anche essere parlamentare, perché c’è un collegamento, un filo diretto. Per tornare a Maroni che non è un Ministro, ma è il Ministro del dopoguerra, perché è il Ministro che ha veramente fatto la lotta, quella vera, quella fatta non di chiacchiere, contro eventi malavitosi. Non abbiamo riportato i numeri, bisogna andare anche ai meeting, quelli

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veri, quelli dove si menzionano numeri e non chiacchiere a vuoto, ovvero i 18 miliardi che sono stati confiscati. Questi sono dati ineccepibili, o due miliardi che erano fermi nelle banche che il Ministro Maroni con un meeting con le banche ha rivoluto per dei progetti che metterà in attuazione. Per tornare all’intervento dell’amico Francesco Cornolti, che non lo vedo in Aula, lo rassicuriamo del fatto che le auto che sono state sequestrate alla mafia sono in uso – adesso – ai Carabinieri, quindi dove prima vedevano auto malconce, e lo diciamo anche noi, adesso vedono girare macchine anche di una certa cilindrata, ma bisognerebbe però informarsi su queste cose. Bisognerebbe anche informarsi dei sindaci di centrosinistra o di altre forze, che hanno fatto i complimenti al Ministro Maroni per il Decreto Sicurezza nel meeting di Parma, bisognerebbe informarsi di queste cose prima di parlare. Fatta questa debita premessa a livello nazionale, torniamo invece a livello locale. Forse qualcuno non sa che il Decreto Sicurezza del Ministro Maroni menziona delle ordinanze, noi sappiamo bene le difficoltà dei sindaci, per cui io rispetto eventualmente gli interventi perché vengono da parte di ex amministratori e tanto di cappello, ma non facciamo demagogia. Sappiamo benissimo che le forze di Polizia Municipale qualche volta sono carenti, benissimo il Ministro Maroni anche per andare incontro a queste carenze di personale, ha inviato un’ordinanza, una comunicazione alla Prefettura, che nel caso – ad esempio – un sindaco adottasse un’ordinanza contro la prostituzione, dà compito alle Prefetture locali di mettere del personale o di coadiuvare le azioni per poter andare a colmare questi gap, cose che dicono da tutte le parti. Mi viene da ridere invece quando sento trasmissioni che collegano la Lega alla mafia, ma lasciamo perdere è tutta demagogia, è tutta spazzatura televisiva. Un’altra cosa, poco o tanto qualcosa si è fatto anche per quanto attiene la spesa per il personale. Noi sappiamo che i comuni sotto i 5.000 abitanti hanno il blocco delle assunzioni, io mi trovo in questi casi, hanno il patto di stabilità quelli sopra i 5.000. Spese che danno la possibilità di collaborare fra i vari comuni, consorzi di convenzione, sono comunque sgravate nel conteggio riferito al 2004 dove si doveva rispettare la spesa massima del personale. Il sottoscritto non sa se lavora bene o meno al suo comune, saranno i suoi cittadini a dirlo, comunque si avvale di queste collaborazioni che danno la possibilità di avere un monitoraggio più puntuale del territorio. Tornando ancora al Ministro per eccellenza, che è Maroni, ha anche avuto un riconoscimento ufficiale da Simon Perez se non sbaglio, nella sua ultima uscita in Israele, che vuole cogliere e capire meglio i dettagli di questa puntuale lotta alla mafia. Io dico, a parte il fatto che questa non è la sede opportuna e tutti ci siamo riempiti di grandi parole, ma torno a ripetere, il concetto della cultura della legalità che viene dall’alto, e questo è un Ministro veramente che ha cominciato a fare cultura, ed è una cosa molto importante. Torno a ripetere, non accettiamo lezioni, c’è sempre da migliorare, ci mancherebbe, ma non accettiamo queste lezioni, e soprattutto ricordiamo fatti e anche numeri che sono importanti. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. La parola al Consigliere Rossi, prego.

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CONSIGLIERE ROSSI M.: Grazie Presidente. Abbiamo scoperto che il tema della sicurezza non c’è più in questa provincia questa sera, ce lo ha detto il Partito della Lega Nord, usciamo con questa tranquillità anche se probabilmente non pensiamo che corrisponda alla verità. Pensiamo forse che gli amici della Lega stiano subendo una mutazione genetica, dall’aver cavalcato in modo demagogico e strumentale, e avendo fatto eccessi, allarmismo e avendo costruito il loro consenso elettorale su queste strumentalità, oggi scopriamo che il Capogruppo della Lega denuncia la demagogia strumentale e gli eccessi d’allarmismo, ci fa piacere. Il dubbio rimane: che siate, invece, diventati un fenomeno da salotto che, quando c’è da fare un intervento molto semplice sugli interessi di questo territorio, si sente dal Governo: “voi vi tirate indietro”. Si tratta di una mozione, perché anche quando continuiamo a dire che di queste cose, siccome non se ne occupa direttamente la Provincia, non se ne può discutere, consiglierei di andare a leggere cosa c’è scritto nello Statuto, riguardo alle mozioni, ossia deliberazioni che riguardano anche temi non attinenti direttamente alle competenze della Provincia. Possiamo discutere di tutto quindi, possiamo discutere di una proposta molto semplice, che è quella contenuta in questa mozione, che vi leggo, perché magari in tutto questo dibattito non siamo andati neanche a leggerla. Noi siamo chiamati a deliberare di invitare il Ministero degli Interni, della Difesa e la Prefettura di Bergamo, affinché vengano aumentati gli organici delle forze dell’ordine in provincia di Bergamo. Mi sembra che dal dibattito delle opposizioni, questa sera sia emerso che la risoluzione del problema della sicurezza per noi non sta soltanto in un controllo del territorio, che questo è un pezzo, ma che per fare questo pezzo oggi riteniamo siano necessarie maggiori risorse. C’è un dato su tutti che parla di Bergamo come la decima provincia più popolosa d’Italia, ma parla sempre di Bergamo come la provincia che per rapporto tra numero di poliziotti e numero di abitanti, sta al 103esimo posto in questo Paese. Chiedere che questo 103esimo posto si sposti un po’ più verso l’alto, non credo sia scandaloso. C’è l’altro pezzo poi e su questo chiudo il mio intervento. C’è tutto un lavoro di integrazione, di lavoro di costruzione, di reti sociali, di fratellanza, fa sempre dispiacere sentire in questo contesto istituzionale, le parole di Prevedini mai dette fino in fondo. Non ho capito a chi ti riferivi quando parlavi di somari, se ti riferivi agli immigrati del tuo paese, bisognerebbe capirlo fino in fondo perché sarebbe un’affermazione un po’ grave. Non ho capito a cosa ti riferivi quando parlavi delle associazioni Fatebenefratelli o tali e tali che lavorano su questo territorio. Ti riferivi alla Caritas? Hai usato le stesse parole che hanno usato i fascisti di Forza Nuova, quando il mese scorso hanno attaccato la Caritas dicendo che aiuta gli immigrati? Bisognerebbe chiarire, perché io di associazioni Fatebenefratelli le conosco, così come le forze dell’ordine lavorano con pochissime risorse, con tantissimo volontariato, per migliorare semplicemente il modo in cui viviamo insieme su questo territorio. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. La parola al Consigliere Masserini, prego.

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CONSIGLIERE MASSERINI: Grazie Presidente. Il tema della sicurezza è una cosa molto sentita e molto importante, la mozione di per sé nei contenuti è – a mio avviso – condivisibile nella richiesta di mezzi e di forze. Mi pare di capire che questo tema così importante e così sentito, venga palesemente strumentalizzato per dire cose che non c’entrano nulla con la sicurezza, o fare attacchi partitici in questo consesso, che va bene che può sollecitare e dire, però il tema della sicurezza va gestito dal locale al vertice, cioè ognuno deve fare la sua parte. Rifiuto l’accusa di usarlo solo in campagna elettorale perché non è così, per quello che mi riguarda a livello territoriale ho avuto un’esperienza che ho condiviso con Cornolti del Consorzio. Volevo dire al collega Giudici, che la collaborazione tra Forze dell’Ordine, Polizia locale e Carabinieri in Val Seriana c’è e funziona come collaborazione. Purtroppo per risolvere il problema dovrebbe essere ampliata questa collaborazione a livello provinciale, non come Istituto Provincia ma come forze dell’ordine, coordinamento. La piega palesemente strumentale… Milesi perdonami, ma il tuo tono teatrale e così animoso mi fa pensare che è più voglia di apparire da qualche parte… non qui ma fuori da qui, per motivi elettorali credo. Questa piega bruttissima che ha preso il dibattito farei in modo che almeno… io voterò contro questa mozione, ma lo posso esprimere anche a livello di Gruppo. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Bosatelli, prego. CONSIGLIERE BOSATELLI: Grazie Presidente. Voglio dire due cose semplicissime, fra l’altro le ho rimarcate anche in altri interventi quando si parlava di cose analoghe. Io non so quanti che sono intervenuti questa sera, se hanno mai fatto una chiacchierata in Questura con chi ha a che fare con tutte queste situazioni, perché è inutile andare a incasinare le normative e poi chiedere personale. Quando ad esempio è stata autorizzata la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno attraverso il bollettino postale, questo ha incasinato il sistema, questa non è stata una proposta della Lega, questo è quello che dicono i funzionari delle questure che sono lì ad operare, non i sindacati. Il lavoro che fanno i sindacati lo sappiamo, ma bisogna andare davvero a volte a sentire le persone che operano e che si trovano in queste condizioni. Condizioni che hanno dell’allucinante, soprattutto quando senti dire da certi agenti, Polizia o Carabinieri, che ormai chi glielo fa fare di fermare persone, controllare e quant’altro rischiando quello che rischiano, quando poi – come diceva Prevedini all’inizio – vengono rilasciati il giorno dopo. È diventato un lavoro davvero umiliante, anche per quanto riguarda le nostre Forze dell’ordine. Al di là di questo, al di là di alcune considerazioni di livello politico generale che sono state fatte, soprattutto riguardo anche all’operato del Ministro Maroni, io continuo a sollecitare e a sollevare un problema, come vi stavo dicendo prima, che ho sempre fatto emergere. Il problema di mancanza di sicurezza parlando della provincia di Bergamo, del nostro territorio, dove ormai il grosso della feccia delle persone che sono al di là che persone oneste, gira tranquillamente sul nostro territorio, e lo fa attraverso che cosa? Noi potremmo avere anche

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dieci posti di blocco venendo giù dalla Val Seriana, ma continua ad usare il trasporto pubblico. Questo lo sto dicendo da tantissimo tempo, non ci sono controlli sui mezzi pubblici, i controllori delle società che hanno a capo la gestione di questi servizi non danno assolutamente il minimo interesse. Se qualcuno di voi parla con chi guida questi mezzi si trova in situazioni assurde, in mancanza di copertura fisica, perché non si possono neanche permettere di chiedere i biglietti o quant’altro, perché sono continuamente, giorno dopo giorno, minacciati, insultati, con il pericolo che succeda anche a loro qualcosa. L’invito che faccio al Prefetto è che se avesse un po’ più a cuore queste problematiche potrebbe intervenire con le forze dell’ordine ad adottare delle strategie, delle iniziative che vanno davvero a risolvere questo problema. I controlli ci sono, forse ha ragione anche il Consigliere Giudici, alcune volte dimostrano non una certa collaborazione o una programmazione adeguata fra di loro, però comunque la sensibilità c’è, quindi massima solidarietà anche a loro, ci mancherebbe, però c’è da fare molto di più, anche con semplici gesti. Ripeto, il trasporto pubblico oggi è un problema, perché su questo trasporto gira parecchia gente che contrariamente, su strada con i propri mezzi, rischierebbe di essere fermata ai posti di blocco. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. La parola all’Assessore Anelli per un intervento. ASSESSORE ANELLI: Grazie Presidente. Io ho capito che quella del Consigliere Milesi era una battuta, per cui la recepisco come tale, però voglio fare una precisazione. Io non so se questo è stato trasferito o no per i fatti successi ad Alzano Lombardo, però una cosa è certa, che in quell’occasione si è sottovalutata la portata dell’evento. La sottovalutazione è anche stata ben manifestata dai nostri parlamentari per un motivo semplice, era una settimana che stavamo dicendo a tutte le forze dell’ordine ai gradi di livello diversi, che lì c’era veramente un pericolo di assemblaggio, di un numero considerevole di persone. Quando il giorno prima io mi sono informato, dicevano: no, non c’è problema, sono una cinquantina di persone, quando noi avevamo dati certi che sarebbero arrivate dai 400 ai 450 manifestanti. Non è stato fatto nessun controllo su quelle che potevano essere le vie di fuga possibili, perché solo la sera alle 19.00 sono stato chiamato per capire dove si potevano posizionare alcune telecamere. Per cui c’è stata sicuramente una leggerezza, i Carabinieri sono stati dislocati in modo completamente sbagliato, perché potevano essere dislocati se avessero chiesto al Sindaco in modo nettamente diverso, bastava interrompere una strada di comunicazione ed era a posto. Il personale a disposizione probabilmente c’era, perché se alle 23.00 è arrivata una squadra di 50 celerini da Milano, vuol dire che si potevano richiedere anche prima. Io devo ancora qui confermare, e ho già fatto un elogio scritto ai Carabinieri, che solo grazie veramente al sangue freddo dei Carabinieri, si è evitato qualcosa di più, perché quando sono stati attaccati dalle bombe carta non sono arretrati di un metro. Questo va veramente detto e bisogna battergli le mani a questi Carabinieri.

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PRESIDENTE: Grazie Assessore. Sono terminati gli interventi, è aperta la fase delle dichiarazioni di voto. La parola al Consigliere Bettera, prego. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Un breve passaggio, ho sentito molto questa sera, per quanto riguarda il Governo vorrei spendere due parole in favore del Ministro Maroni, che come ben sapete non è del PDL ma ha messo in atto una serie di interventi che hanno portato alla cattura di otto tra i primi dieci boss della malavita, e inoltre ha messo in essere tutta una serie di provvedimenti nuovi utilizzando il sequestro dei beni, finalmente in maniera adeguata. Questo non toglie che si possa fare – come sempre – di più e di meglio. Per quanto riguarda l’interpellanza, devo dire che noi non siamo contrari di principio al fatto di richiedere più forze dell’ordine sul nostro territorio, ma ridurre il problema della sicurezza ad un numero maggiore di Carabinieri o di Forze dell’Ordine, mi sembra veramente di essere arrivati ai minimi termini, quando questa discussione meritava – a mio avviso – un dibattito più ampio, più approfondito e che toccasse un numero di argomenti maggiore di quelli toccati stasera. Il Gruppo del PDL pertanto va a bere il caffè e lascia l’Aula. PRESIDENTE: La parola al Consigliere Milesi, prego. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Io credo che la nostra mozione fosse tutto tranne che un tentativo di strumentalizzare il tema della sicurezza, proprio perché non ci appartiene questa idea di dover – di fronte a problemi che riguardano i cittadini, tanti cittadini, tutti i cittadini – tentare di strumentalizzare queste vicende. L’ho letto prima, lo ha riletto il collega Rossi, quello che è il dispositivo, credo sia tutto tranne che una polemica contro qualcuno, da questo punto di vista ringrazio Masserini perché credo che abbia riconosciuto che il testo in sé, la richiesta in sé era niente di sconvolgente. Quello che mi rammarica è che qualcuno abbia interpretato questa mozione come il tentativo di dare la pagella al Ministro Maroni, cosa che non è. Cosa che non è, anche perché si chiede nel dispositivo un’iniziativa politica nei confronti dei Ministeri degli Interni e della Difesa, qui nessuno ha difeso il Ministro La Russa, neanche Bettera. Io credo che se qualcuno doveva interpretare come una critica rispetto a quello che i Ministri dell’Interno e della Difesa fanno, qualcuno avrebbe dovuto difendere anche il Ministro La Russa. Su questo terreno probabilmente la Lega ha la coda di paglia, e quindi si pone subito rispetto ad una richiesta, credo assolutamente banale e doverosa di un aumento del numero delle forze di Polizia e dei Carabinieri, quindi anche nei confronti del Ministro della Difesa, in una posizione difensiva che se uno fosse tranquillo e non avesse strumentalizzato e fatto di questo terreno della sicurezza un elemento soltanto di demagogia e strumentale per la raccolta del consenso, probabilmente non ci sarebbe stato. Mi permetto di dire e di ricordare, che se i toni della discussione sono diventati accesi, è soltanto perché negli interventi di alcuni

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Consiglieri della Lega, si è pensato subito che l’obiettivo fosse quello di dare addosso al Ministro Maroni piuttosto che alla Lega. L’obiettivo era quello di chiedere – per la provincia di Bergamo – un aumento del numero dei componenti delle Forze dell’Ordine, Carabinieri e Polizia, proprio partendo dal presupposto, dal dato che colloca la nostra Provincia agli ultimi posti nel rapporto tra uomini delle Forze dell’Ordine e popolazione residente. Se questo non va, e se questa mozione – come pare di capire – viene bocciata, ce ne dispiace, vuol dire – come diceva il collega Rossi – che evidentemente il tema della sicurezza in provincia di Bergamo non c’è più, che è stato risolto. Va bene, contenti voi, credo che i cittadini penseranno cose diverse, noi comunque su questo tema credo che ve ne chiederemo conto e vi sfideremo anche nei prossimi mesi, proprio perché riteniamo che sia un tema assolutamente importante e che ha a che fare con la vita dei cittadini di ogni giorno. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. Prima di dare la parola al Consigliere D’Amico, ricordo che per la prossima seduta verrà rispettato strettissimamente il tempo di cinque minuti, e verrà tolta la parola a cinque minuti e due secondi. Un'altra cosa, durante la fase delle dichiarazioni di voto o saranno dichiarazioni di voto oppure verrà tolto il microfono. La parola al Consigliere D’Amico. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Il mio voto non sarà favorevole alla mozione, non perché non sia vero che la Lega Nord utilizza il tema della paura, dell’insicurezza come strumento di organizzazione del consenso politico, calibrandolo poi a seconda di chi governa, che vede nell’immigrazione un’inversione che viene a contaminare comunità immacolate. Non perché questo non sia vero, anzi questo è un dato di fatto oggettivo, ma perché mi attengo a quella che è la mozione, qui siamo andati oltre, specialmente alcuni interventi che ho sentito da parte della Lega Nord Consigliere Prevedini, siamo andati oltre quello che è il contenuto della mozione, usando credo anche dei termini che sono irricevibili. PRESIDENTE: Mi scusi Consigliere D’Amico, vuole fare la dichiarazione di voto? Così almeno sappiamo cosa vota CONSIGLIERE D’AMICO: Termino Presidente. Questo è irricevibile in un contesto istituzionale Presidente, in questo senso bisogna rimarcare che certi termini attribuiti a cittadini o persone, non credo che sia un dato accettabile. Io non voterò favorevole alla mozione, perché il problema non è quello di aumentare il numero delle forze dell’ordine, ma il problema è quello – ad esempio – di andare oltre la Legge Bossi - Fini che crea un’area grigia di disperati, nei quali la criminalità organizzata attinge. Credo che si debba andare oltre questa legge, garantendo i diritti di cittadinanza per tutti; soltanto in questo modo possiamo dare una risposta al problema della

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criminalità organizzata, perché in questo modo garantendo i diritti di cittadinanza per tutti, per lavoratori che contribuiscono ad incrementare il PIL dell’Italia, vengono qui a lavorare, non vengono mica a delinquere. Garantendo i diritti di cittadinanza per tutti si prosciuga l’acqua nella quale si sviluppa l’illegalità e la microcriminalità. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. La parola al Consigliere Servidati, prego. CONSIGLIERE SERVIDATI: Grazie Presidente. Il Gruppo del Partito Democratico voterà a favore di questa mozione, perché ritiene che il tema della sicurezza a Bergamo ci sia. Pur riconoscendo, e se vuole il Gruppo della Lega possiamo anche fare un minuto di silenzio in onore del Ministro degli Interni, ma il tema della sicurezza a Bergamo c’è e noi lo vogliamo affrontare, spostarlo sul livello nazionale o difendere e riconoscere il valore del Ministro degli Interni, che nessuno ha messo in discussione, mi pare un modo di spostare l’argomento e di non attenersi invece alla questione che è stata posta, e cioè chiedere che il Presidente della Provincia assuma una forte iniziativa nei confronti del Ministero degli Interni, della Difesa e la Prefettura, affinché venga aumentato il numero degli organici. Questo è quello che chiede questa mozione. Prendiamo atto che sul tema della sicurezza a Bergamo la Lega vota no e il PDL beve il caffè, siamo davvero in buone mani. Vorrei chiudere stigmatizzando il linguaggio usato e le affermazioni di alcuni Consiglieri della Lega, che non fanno onore a questo Consiglio Provinciale e che davvero fanno vergognare, al di là delle opinioni politiche, queste sì legittime, ma il rispetto delle persone viene prima di tutto, e questo linguaggio in un Consiglio Provinciale non dovrebbe mai essere usato. Come dicevano gli antichi: mala tempora currunt. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Finazzi, prego. CONSIGLIERE FINAZZI: Grazie Presidente. Dichiarazione di voto. Il Gruppo Lega Nord sarà contrario all’approvazione di questa mozione per motivi che anche questa sera sono emersi in modo molto evidente. È una mozione strumentale, non il tema sicurezza ma il problema sicurezza sta a cuore al Gruppo Lega Nord Provinciale come a qualsiasi esponente della Lega a livello comunale, provinciale, regionale e nazionale. Temi che sono sempre all’interno dei programmi elettorali e politici, rappresentati da ogni singolo esponente della Lega. Per questo motivo, e per non interferire su operazioni dove le forze dell’ordine, che sono coordinate a Bergamo e che ci rappresentano in modo dignitoso e adeguato, naturalmente in relazione alla consistenza presente sul nostro territorio, ha bisogno di solidarietà e queste discussioni fanno solo male alla sicurezza in provincia. Per questo motivo il nostro Gruppo voterà contro.

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PRESIDENTE: Grazie. Esaurite le dichiarazioni di voto, vi prego di procedere alla votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 25, votanti 25, favorevoli 11, contrari 12, astenuti 2. Il Consiglio Provinciale non approva. Signori Consiglieri, il Consiglio è tolto, ci vediamo il 29 alle 17.00, arrivederci.

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