problematiche e potenzialita' di sviluppo nel …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia...

24
PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL RAPPORTO TRA RISORSE IDRICHE E AGRICOLTURA "Economia dell'acqua e suo contributo all'economia agricola"

Upload: others

Post on 09-Aug-2020

4 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL

RAPPORTO TRA RISORSE IDRICHE E AGRICOLTURA

"Economia dell'acqua e suo contributo all'economia agricola"

Page 2: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

II

I. IL CONNUBIO ANCESTRALE ACQUA E AGRICOLTURA

L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione cosiddetti poveri: il suolo o meglio la terra, l'acqua e il lavoro umano. Con l'avanzare del progresso, tuttavia, l'agricoltura tradizionale è divenuta antieconomica, viceversa una agricoltura ad alta intensità di capitali è andata sostituendosi ad essa.

Il progresso, o meglio la tecnica, ha sostituito l'elevata intensità di

manodopera quale principale fattore produttivo caratterizzando il settore agricolo per un rinnovato mix di input e un altrettanto rinnovato mix di output, dal momento che sono venute a modificarsi le rese e anche la qualità intrinseca dei prodotti agricoli.

Le vicende dell'umanità sono da sempre legate all'agricoltura quale

originaria fonte di sostentamento ma prima ancora all'acqua quale primaria risorsa di vita e di produzione, produzione che era ed è, a sua volta, fonte di sostentamento, a voler dimostrare il circolo virtuoso che lega l'acqua all'uomo.

La storia delle grandi civiltà, civiltà agricole, è inscindibile dalle

caratteristiche idrografiche del luogo in cui si sono sviluppate a testimoniare che, popolazioni che hanno conosciuto quale economia l'attività agricola, hanno saputo riconoscere all'acqua quel valore che oggi chiameremmo di "fattore della produzione". Non è un caso che le stesse vicende dell'uomo abbiano conosciuta la guerra a causa dello sfruttamento delle risorse idriche o della conquista di territori di vita più idonei (idonei in ragione della loro capacità di produrre sostentamento).

Chiaramente il "valore" dell'acqua, valore che ad essa si attribuisce in

ragione del suo concorrere al raggiungimento di un determinato risultato al quale si attribuisce un valore squisitamente economico, è soggetto ad un punto di vista spazio-temporale.

Certamente il valore dell'acqua è una questione di latitudine, quantunque

tenda ad assumere un valore sempre più elevato in ragione non tanto della sua scarsità in assoluto ma della sua scarsità relativa, da ricondursi cioè agli utilizzi sempre più svariati e massicci che il grado di civiltà e progresso, nonché lo stile di vita, richiedono.

E' vero, altresì, che a certe latitudini, dove il bene acqua è più scarso e

dovrebbe pertanto possedere più valore, la domanda della stessa è da ricondursi a esigenze primarie di vita e in quantitativi di sussistenza, relativamente modici rispetto a quelli dei cosiddetti paesi avanzati. Questi ultimi viceversa, in considerazione della loro relativa abbondanza d'acqua, dovrebbero attribuirle un valore inferiore.

Page 3: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

III

Tuttavia le sopraccitate necessità del vivere (abitare e produrre), nonché degli stili di vita orientati a un consumismo generalizzato e in un certo senso, per fattori quali l'acqua, sconsiderato e inconsapevole, rendono la domanda d'acqua talmente elevata rispetto alle effettive disponibilità (in termini economici diremmo offerta) tale da rendere il fattore produttivo o il prodotto acqua (a seconda dello stadio di utilizzo in cui si colloca il fruitore) relativamente oneroso.

Con queste premesse, in un'ottica economica, il bene acqua non può

che esimersi dall'alimentare un vero mercato il cui valore è regolato dai consueti meccanismi di domanda e offerta.

Un fattore estremamente significativo che concorre all'attribuzione di

valore alla risorsa idrica è l'elemento limitatezza. Quest'ultima fa sì che il valore dell'acqua inglobi in sé il cosiddetto costo opportunità della stessa che la teoria economica considera quale costo del miglior uso alternativo cui può destinarsi il medesimo bene. Investire il bene acqua dell'onere di essere pregiato fattore della produzione (agricola o industriale che sia), riflette da un punto di vista etico una (discutibile) gerarchia di priorità, tipica dei cosiddetti paesi del primo mondo che non può non far riflettere.

Inoltre, "per riconoscere quali usi sono essenziali e quali superflui bisognerebbe perfezionare degli “indicatori” del valore dell’acqua, legati alla sua scarsità. Si può per esempio parlare di un “costo in acqua” di un bene o di un servizio, espresso in termini fisici, “naturali”, come litri di acqua necessaria per fare una doccia, per produrre un quintale di grano o di patate o per allevare un maiale, per fabbricare un chilogrammo di zucchero o di acciaio. Come nel caso di tutte le risorse scarse, “varrà” di più una merce o un servizio che per essere prodotti hanno richiesto “meno” acqua per unità di utilità umana prodotta"1. La tabella 1 esemplifica la corrispondenza tra unità di prodotto e consumo d'acqua per il suo ottenimento.

Inoltre, in agricoltura vi è un basso rapporto di trasformazione dell'acqua

ad uso irriguo rispetto a quello industriale. Il concorso alla creazione di valore aggiunto dei medesimi quantitativi d'acqua può quindi differire notevolmente.

Si diceva, come la dimensione temporale, al pari di quella spaziale influisca sul valore da attribuirsi all'acqua. Infatti, determinati volumi di domanda/offerta sono legati a specifici spaccati temporali, analizzabili per situazioni contingenti (periodi di siccità, particolari condizioni stagionali) o per macroclassi temporali evidentemente ampie tali da caratterizzarsi per specifiche e riconoscibili esigenze del vivere e per macroscopiche soglie del progresso della civiltà.

Se lo sviluppo agricolo ha necessitato imprescindibilmente del fattore

idrico lo stesso può dirsi per lo sviluppo industriale il quale ha avuto tuttavia 1 Nebbia G., (2002), "L'acqua: quattro linee d'azione", in Del diritto alla buona acqua.

Page 4: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

IV

riflessi negativi sulla risorsa acqua tali da avere risonanza sulla stessa sfera agricola.

L'industria non si limita a "chiedere" acqua, ma la restituisce spesso sotto

forma di scarto semilavorato riversandola nei corpi idrici e convogliandola così verso altre destinazioni senza che il processo sia per queste neutrale. Il problema è noto alla teoria economica con il termine di esternalità negative, ossia, quale conseguenza dell'agire di uno o più soggetti economici che grava su soggetti terzi estranei agli interessi economici in gioco.

Tuttavia, l'agricoltura non si esime dal procurare, essa stessa, esternalità negative. Se la qualità dell'acqua può costituire un danno all'attività agricola, quest'ultima può a sua volta incidere sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee. L'acqua prelevata da falde, corsi d'acqua e laghi può provenire da terreni irrigui, riconfluita nel ciclo idrologico sebbene inquinata da fertilizzanti e antiparassitari e soggetta, al contempo, a salinizzazione, innescando circoli viziosi che hanno come conseguenza la diminuzione della produttività dei terreni. Evidentemente, se quest'acqua viene riutilizzata in agricoltura la portata degli effetti ecologici è a sua volta amplificata.

2 Nebbia G., (2002), "L'acqua: quattro linee d'azione", in Del diritto alla buona acqua.

TABELLA 1: Consumo di acqua m³/kg.

(Tonnellate di acqua per un chilogrammo di prodotto)

Frumento:

Carne Riso:

Semi di cotone: Acciaio

Granoturco: Carta

Automobile

1-2 Tonnellate

circa: 5 Tonnellate 1-2 Tonnellate

2-10 Tonnellate 0,1-0,25 Tonnellate

1-2 Tonnellate 0,3 Tonnellate

0,03 Tonnellate

Un'industria dolciaria che occupa circa 3.500 operai, consuma circa 100.000 litri di acqua all'ora e scarica come residuo della lavorazione, dopo opportuna depurazione, circa 70.000 litri/ora di acqua che è servita al lavaggio degli stampi e delle macchine. Per una industria siderurgica con circa 5.000 addetti, la richiesta di acqua equivale al fabbisogno di una città con una popolazione di circa 420.000 abitanti2.

Page 5: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

V

In prima battuta si avverte come il rapporto acqua/agricoltura non sia neutrale poiché quest'ultima oltre a necessitare di ingenti risorse idriche produce in capo all'ambiente naturale delle esternalità negative.

Ciò nonostante, l'attività agricola rappresenta un insostituibile strumento,

al contempo di valorizzazione e di conservazione del territorio. Il paesaggio è spesso iI prodotto dei delicati equilibri che regolano i rapporti tra il settore agricolo e le risorse naturali, offrendosi "[…] come interfaccia fra l'uomo e l'ambiente"3.

Tuttavia, in termini meramente paesaggistici l'agricoltura odierna si

differenzia notevolmente da quella tradizionale proiettando paesaggi più omologanti e poveri da un punto di vista ecologico. "L'agricoltura di una volta utilizzava piccoli appezzamenti producendo un'amplissima varietà territoriale, non solo relativa alla diversificazione dello colture, ma anche alla presenza di zone non coltivate con caratteristiche diverse e necessarie al mantenimento di un equilibrio biologico, alla costituzione di un habitat, alludo ai cespugli di recinzione, i rigagnoli, gli aspetti a bosco, i drenaggi. L'agricoltura industriale invece ha bisogno di vaste superfici sempre uguali percorribili con grandi macchine, quindi distrugge tutta quella varietà di paesaggio che costituiva la ricchezza dell'agricoltura tradizionale"4.

Ne deriva che il ruolo dell'acqua in agricoltura è lungi dall'essere

esclusivamente quello di incrementare le rese, rappresenta uno strumento di diversificazione produttiva e di miglioramento qualitativo ed è fattore di salvaguardia della biodiversità e tutela dei valori paesaggistici e ambientali.

Peraltro, il legame tra risorse idriche e agricoltura e il loro impatto sul

territorio e paesaggio, è stato ancora una volta sottolineato dalla stessa "[…] indagine conoscitiva sull’approvvigionamento idrico e sugli usi agricoli delle acque, presentata dalla 9a Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato nel febbraio del 2003" che "ha evidenziato come l’irrigazione si stia trasformando da un mero mezzo per raggiungere elevate rese produttive ad un fattore in grado di indirizzare le produzioni agricole verso la qualità e di contribuire alla salvaguardia del territorio e alla tutela delle risorse naturali nel quadro dei nuovi indirizzi di politica agricola comunitaria. Viene, peraltro, sottolineato che questa tendenza può essere assecondata solo se si è in grado di assicurare adeguate disponibilità idriche da destinare all’irrigazione"5.

3 Zerbi M. C. - Paesaggio e territorio: una premessa metodologica, in "Comprendere il paesaggio: studi sulla pianura lombarda", A.A. V.V., Osservater - Electa, Milano - 1998, (pag. 39). 4 Una città, ottobre 2002, N° 107 (pag. 22). 5 Lamoglie C., "La domanda del settore irriguo del Mezzogiorno", in Atti del convegno "L'acqua a metà del guado", Matera - 30 gennaio 2004.

Page 6: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

VI

Peraltro, la stessa legge n. 36 del 1994, ha riconosciuto all'acqua, dopo l'uso potabile, l'uso prioritario in agricoltura

Con queste premesse si evince che "il principale aspetto della moderna

disciplina delle acque non è più quello di una amministrazione incentrata sulla titolarità del bene, ma quello di una disciplina diretta delle attività produttive o di consumo che l’uso di tali risorse permette di realizzare e di soddisfare. Ciascuna attività va, dunque, approvvigionata in misura adeguata rispetto ai bisogni, sulla base di un piano e di una valutazione globale che accerti la consistenza delle disponibilità esistenti e stabilisca la priorità dei bisogni"6.

La configurazione dell'acqua nell'odierna contestualizzazione non può che apparire, pertanto, dicotomica: da un lato trattasi di un bene naturale, dall'altro non si può non riconoscerne il ruolo di bene economico. Ne consegue che, la gestione della stessa "[...] rappresenta un compito di rilevanza collettiva per l’inadeguatezza esistente tra i bisogni effettivi e le disponibilità geografiche e stagionali. La consapevolezza del ruolo dell’acqua, induce, allora, a considerare più da vicino, dal punto di vista degli interventi da assumere e dei comportamenti da promuovere, i complessi intrecci, tra locale e globale, tra capitale naturale e capitale prodotto dall’uomo, tra sviluppo economico e vulnerabilità delle risorse"7.

Il valore economico dell'acqua discende dall'attribuzione alla stessa di due ordini di valori: il valore d'esistenza e il valore d'uso. E' evidente come il secondo discenda funzionalmente dal primo che è legato al solo fatto dell'esistenza in essere dell'acqua, solo in seguito le si può attribuire valore in ragione dei possibili usi concorrenti.

6 Masini S., "Il ruolo dell'agricoltura nella moderna gestione dell'acqua", L'informatore agrario, N° 25, 13-19 giugno 2003. 7 Masini S., "Il ruolo dell'agricoltura nella moderna gestione dell'acqua", L'informatore agrario, N° 25, 13-19 giugno 2003.

Page 7: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

VII

II. L'ACQUA COME FATTORE PRODUTTIVO AGRICOLO

Uno dei meccanismi per scongiurare un uso sconsiderato delle risorse idriche, superiore alle effettive necessità, in agricoltura, potrebbe risiedere nell'imputare all'agricoltore l'onere del consumo effettivo dell'acqua anziché attribuire un costo in ragione degli ettari irrigabili.

Ciò non solo porterebbe a una riduzione di sprechi, ma metterebbe in evidenza l'effettivo costo dell'input acqua nella produzione di un dato output di prodotto palesando, pertanto, se e quanto sia economica una determinata produzione.

Certamente, l'utilizzo di tecniche irrigue più efficienti concorre a ridurre i consumi. L'alternativa alle pratiche tradizionali di irrigazione per scorrimento o per aspersione è offerta dalla validità della microirrigazione.

Evidentemente l'economicità di questa tecnica ha valenza collettiva e sociale in ragione del valore collettivo dell'acqua. Tuttavia, dal punto di vista del produttore agricolo l'efficienza si scontra con i costi di implementazione e gestione che rapportati al tipo di coltura e ai margini di profitto da essa derivanti può non risultare conveniente. Paradossalmente in determinate situazioni, nell'ottica del singolo produttore, può risultare economicamente più conveniente depauperare una risorsa collettiva piuttosto che farsi carico personalmente del suo risparmio.

Inoltre, farsi carico del risparmio idrico non significa esclusivamente realizzare un uso più oculato della risorsa ma anche utilizzare tecnologie volte a questo obiettivo. La cosiddetta internalizzazione dei costi esterni è, peraltro, poco praticabile senza un supporto istituzionale, poiché gravare di quest'onere l'agricoltura tradizionale significa sancirne definitivamente la fine. E' evidente che rinunciare alla stessa significa rinunciare al valore ambientale e paesaggistico che essa realizza e mantiene, al contrario di un'agricoltura cosiddetta industriale che potrebbe, forse, farsi carico, in tutto o in parte, dell'internalizzazione di taluni costi a tutt'oggi "esterni".

Si inserisce poi la variabile del know-how. Quest'ultimo è più che le conoscenze arcaiche che da sempre hanno accompagnato le pratiche agricole, ma è l'interfaccia tra le stesse e i più aggiornati sistemi di stima, computo e valutazione delle risorse disponibili e di metodi, strumenti e prassi di ottimizzazione e gestione.

L'agricoltura odierna è a una svolta epocale in considerazione di aspetti che afferiscono sia alla sfera della domanda quanto a quella dell'offerta: tecnologia, qualità, rese, mercati di sbocco, politiche protezionistiche, globalizzazione del commercio, ecc. Lo è tuttavia, anche a livello macroeconomico in ragione dei suoi volumi a quantità (espressi in unità merceologiche) e a valore (espressi in unità monetarie) e della conseguente

Page 8: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

VIII

incidenza nelle economie nazionali (in termini di concorso al PIL, occupazione, creazione di reddito, ecc.).

Le esigenze di un uso razionale di una risorsa limitata quale l'acqua, si scontrano spesso con l'inconsapevole prassi di distribuzione con volumi e sistemi di turnazione derivanti da una pratica empirica incurante non solo della effettiva domanda ma, soprattutto, della disponibilità. E' prassi troppo comune e consolidata in agricoltura il ricorso a dotazioni idriche abbondanti in termini di volumi e numerosità dei turni al fine di scongiurare un deficit idrico.

Tuttavia, a concorrere con questa consuetudine vi è una mancata percezione dell'incidenza del fattore produttivo acqua al concorso del costo di produzione complessivo di una unità di prodotto. In agricoltura, contrariamente al mondo dell'industria che ne fa un uso sapiente, è pressoché sconosciuto il metodo dell'analisi dei costi. Quest'ultimo, se applicato all'agricoltura, non già in senso generico ma con specifico riferimento alle singole colture e al singolo produttore, metterebbe in luce il contributo del fattore acqua alla determinazione del costo unitario del prodotto, facilitando pertanto la determinazione del prezzo di vendita.

Va sottolineato, però, che lo strumento dell'analisi economica applicato alla politica dell'acqua, "[…] da parte dei non economisti tende spesso ad essere banalizzato a semplice misurazione del quanto costa" mentre "da parte degli economisti tende spesso ad essere mitizzato come se si trattasse di perseguire un'allocazione ottimale attraverso l'applicazione di prezzi corrispondenti ai costi marginali e/o all'internalizzazione dei costi esterni"8.

Traslare prassi gestionali e tarare specifici parametri di efficienza derivati dal mondo industriale non significa sancire la fine dell'agricoltura tradizionale o snaturarla ma, al contrario, darle respiro, più che una sola boccata d'ossigeno quale potrebbe essere una qualche forma di sostegno o sovvenzione fine a se stessa. Quest'ultimo tipo di intervento può amplificare la sua portata laddove sia indirizzato a risollevare il settore in un'ottica di medio-lungo periodo, e non già finalizzato a sanare un problema nell'immediato o semplicemente a procrastinare un tema prioritario per gli amministratori.

Il fattore idrico rappresenta per il produttore un costo variabile in quanto commisurato alla quantità e qualità del prodotto agricolo. Tecnologie e investimenti orientati all'ottimizzazione della risorsa idrica e a un suo risparmio, se internalizzati, costituiscono viceversa dei costi fissi. I costi fissi sono inoltre costi comuni, poiché sostenuti per tutte le possibili produzioni.

8 Massarutto A., Università di Udine e IEFE, Università Bocconi, Gli aspetti economici e gestionali dell'attuazione della Direttiva Comunitaria sulle acque (2000/60) in Italia, Milano - 17 ottobre 2003.

Page 9: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

IX

Per valutare il concorso degli stessi all'ottenimento di una data produzione si rende necessaria l'applicazione di un metodo di imputazione dei costi, cosiddetta metodologia di costing.

La scienza aziendale sa quanto questa operazione sia spesso

difficoltosa in ragione dell'oggettiva impossibilità di verificare il concorso diretto, e soprattutto in quale misura, di taluni costi alla produzione di dati output.

Una corretta configurazione di costo si rende necessaria al fine della localizzazione dello stesso. Sulla base di queste informazioni si può procedere con l'applicazione di una metodologia di costing. Considerando le peculiarità del settore agricolo, sembrano proponibili due metodologie: il Full Costing Method e il Direct Costing Method.

I due metodi differiscono per le modalità di computo dei costi fissi e

variabili. Nel metodo del costo pieno, tanto i costi fissi quanto quelli variabili sono considerati costi di prodotto. Viceversa con il metodo di imputazione diretta, i costi variabili si configurano quali costi di prodotto, al contrario dei costi fissi che sono considerati costi di periodo o di struttura, ossia attribuiti globalmente all'esercizio contabile cui si riferiscono (secondo la logica dell'ammortamento) senza che vi sia relazione diretta con l'output.

Peraltro, un prezzo di vendita orientato dai costi effettivi sostenuti dalla produzione, orienterebbe la produzione stessa. Infatti, un prezzo che discende dalla legge di domanda e offerta (Figure 1,2,3 e 4 in appendice), è un prezzo che non riflette l'evidenza dei costi di produzione. Da ciò consegue l'antieconomicità di certe produzioni, situazione non auspicabile tanto nell'ottica del produttore quanto in una più ampia ottica sociale giacché a un depauperamento delle risorse non corrisponde nemmeno la produzione di reddito per il sistema.

Uno studio da parte del T.I.B.I.9 è volto alla teorizzazione di un modello matematico di simulazione, proponibile quale strumento decisionale al fine di conciliare le istanze economiche e reddituali del produttore con le contingenti disponibilità idriche. L'obiettivo è fornire all'agricoltore uno strumento per la programmazione dell'uso delle risorse idriche calibrato sul costo unitario delle stesse e sulla relazione che il suddetto costo ha con le differenti colture praticabili, con l'intento di massimizzare i relativi Margini Lordi (differenza tra il valore della produzione e i costi variabili totali).

Per un prodotto agricolo, un prezzo di mercato relativamente basso in ragione di un eccesso di offerta (generico o aggravato da una domanda esigua), è determinato dai meccanismi di mercato (Figura 4 in appendice) incuranti dei costi del produttore e dei costi sociali (depauperamento delle risorse).

9 Laboratorio di Tecnologie Informative per la Pianificazione dei Bacini Idrografici.

Page 10: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

X

La non evidenza di questi costi di duplice natura occulta spesso la non economicità di certe produzioni che potrebbero essere sostituite da altre più redditizie (quantunque si tratti di una semplificazione: se la sostituzione di certe colture è talvolta ammissibile, in altri casi, limiti strutturali dati soprattutto dalle condizioni ambientali, lasciano pochi margini di discrezionalità).

Se tuttavia ciò avesse luogo, oltre al vantaggio per il produttore e per la società, si produrrebbe un vantaggio in capo al comparto che produce quel bene ritenuto antieconomico, poiché si ridurrebbe il volume dello stesso il che, secondo i suddetti meccanismi, farebbe lievitare il prezzo di vendita (Figura 5 in appendice) rendendo più efficiente l'uso delle risorse, in primo luogo quello dell'acqua.

Inoltre, il prezzo spesso solo politico dell'acqua oltre al suo mancato riferimento all'effettivo utilizzo e al concorso alla redditività agricola non ingloba in sé il valore di una destinazione agricola rispetto ai molteplici usi alternativi. Nel caso di risorse limitate spesso il prezzo si offre quale strumento efficace di razionamento delle stesse,

Il prezzo dell'acqua in agricoltura tende ad assumere pertanto due valenze a seconda del punto di vista da cui è esaminato. Dal punto di vista del produttore riflette, come si è detto, il suo utilizzo e lo proietta sulla redditività della produzione. Dal punto di vista sociale, il prezzo dell'acqua ad uso agricolo dovrebbe riflettere le priorità attribuite allo stesso settore su base non generica e generalizzata, ma verificando la situazione contingente ivi comprese le variabili di domanda e offerta d'acqua, così pure la scomposizione della stessa domanda secondo le varie necessità e i conseguenti usi efficienti (efficienza valutata nell'ottica sociale).

Se il bilancio idrico delle specifiche colture fosse messo a disposizione degli agricoltori, ciò potrebbe concorrere, ad esempio, alla determinazione dei volumi produttivi e avrebbe comunque riflessi sulla conduzione aziendale.

Tuttavia, l'agricoltura italiana , troppo spesso legata alla tradizione e ai retaggi culturali della stessa, manca troppe volte di quella cultura agraria imposta dalle mutate condizioni congiunturali preferendo pertanto l'empirismo che da sempre l'accompagna all'evidenza di certi parametri d'indirizzo. Sebbene l'ARSSA pubblichi un bollettino settimanale dei fabbisogni in acqua delle colture, questo input potrebbe risultare superfluo laddove vi sia l'incapacità di applicazione delle informazioni detenute alla specifica realtà aziendale.

Ne consegue, evidentemente, che un uso più consapevole delle risorse in agricoltura debba necessariamente accompagnarsi a una cultura dell'efficienza e ad azioni di educazione e creazione di know-how condiviso, finalizzato alla tesaurizzazione integrata della conoscenza e dell'esperienza.

La disponibilità d'acqua per usi agricoli, inoltre, non può che condizionare la competitività territoriale. Anche in presenza di altri fattori produttivi, dalla

Page 11: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XI

scarsità di acqua discende l'antieconomicità di certe colture. Inoltre, in agricoltura il margine di sostituibilità tra fattori produttivi è minimo rispetto ad altri settori. La tecnologia può solo sostituirsi in parte al lavoro umano determinando differenti mix di fattori per volumi produttivi equivalenti. Il ricorso alla tecnologia per quanto concerne il fattore acqua può solo limitarsi al produrre efficienza, ad evitare gli sprechi e a localizzare l'irrigazione ma la condizione necessaria, a monte, è che vi sia comunque una soglia minima di disponibilità d'acqua.

Page 12: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XII

APPENDICE:

♣ Applicazione di un modello microeconomico di statica comparata

Si presenta di seguito un'analisi del fattore produttivo acqua in agricoltura

e del suo legame con le altre variabili economiche facendo esplicito riferimento ai modelli proposti dall'analisi microeconomica.

Quantunque questa disciplina affronti le problematiche con modelli e

paradigmi che pur nella loro comprovata utilità richiedono necessariamente ampie semplificazioni, gli stessi si prestano ad una buona approssimazione delle dinamiche oggetto della presente analisi.

La scelta dello strumento microeconomico rispetto ad altri offerti dalle

diverse discipline risiede nel fatto che la microeconomia è la branca dell'economia che studia il comportamento economico dei singoli operatori, e i risultati che le decisioni individuali producono complessivamente. Lo strumento macroeconomico sarebbe stato, ad esempio inefficace poiché studia il funzionamento del sistema economico nel suo complesso. Viceversa, gli strumenti di analisi delle scienze aziendali tendono a evidenziare più il dato quantitativo che qualitativo e nel nostro caso lo studio in oggetto perderebbe parte della sua rilevanza.

Tuttavia, non si può nascondere il limite dell'indagine microeconomica.

L'impossibilità oggettiva di correlare tutte le variabili in gioco induce a semplificazioni che tendono a selezionare una variabile maggiormente significativa in relazione con tutte le altre variabili aggregate. Nel nostro caso, assume rilievo il fattore acqua, pertanto, l'analisi vedrà da un lato il suddetto fattore e dall'altro le sue relazioni con la totalità degli altri fattori esaminati nel complesso (forza lavoro, capitale, sementi, concimi, ecc.).

Sulla scorta delle argomentazioni di cui sopra, si esplicita con preciso

riferimento al settore agricolo il funzionamento degli equilibri di mercato orientati dai meccanismi di domanda e offerta.

L'analisi proposta a seguire si riferisce non al fattore acqua ma al bene

agricolo che ha beneficiato dello stesso. Si esemplifica come i meccanismi di mercato inducano la determinazione di un prezzo che è funzione della quantità (domandata e offerta) e non già dei costi sostenuti. Se i costi sostenuti per l'ottenimento di una unità di prodotto orientassero il prezzo, ciò influirebbe presumibilmente sulle quantità offerte giacché espandere la produzione oltre certe soglie sarebbe controproducente.

Tuttavia, come si evince dalla figura 5, una riduzione dell'offerta induce

un diverso prezzo di vendita. Si ricorda però che si tratta del prezzo di mercato, pertanto, se l'analisi dei costi evidenzia un totale dei costi di produzione che

Page 13: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XIII

impone un prezzo di vendita superiore, non è da escludersi che quest'ultimo possa essere anche inferiore a quello di mercato.

Se chiamiamo pe il prezzo di equilibrio o di mercato e pv il prezzo di

vendita derivato dall'analisi dei costi volta a mettere in evidenza i costi totali di produzione CT, pv non potrà che essere maggiore o uguale rispetto a CT. Non resta che verificare il rapporto tra pv e pe.

pv ≥ CT

Se pe > pv

significa che il consumatore è disposto a pagare una unità di prodotto più di quanto il produttore abbia auspicato Se pe = pv significa che le aspettative del produttore collimano con il mercato

Se pe < pv

significa che i costi sostenuti dal produttore sono tali da rendere antieconomica la produzione

E' evidente quanto ai fini della presente analisi assuma rilievo l'incidenza,

all'interno dei costi totali, del fattore acqua.

Px

O Qx

Figura 1: Curva di offerta per un generico prodotto agricolo O è la curva di offerta di un generico prodotto agricolo X; essa indica la quantità del prodotto X che i produttori sono disposti a offrire in corrispondenza di ciascun prezzo.

Page 14: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XIV

Px O*

O Qx

Figura 2: Spostamento della curva di offerta Se aumenta il prezzo di un fattore produttivo (ad esempio l'acqua), i produttori saranno disposti ad offrire una quantità minore di X in corrispondenza di ciascun prezzo. Ciò significa che la curva di offerta O si sposterà verso sinistra, da O a O*.

Px

D Qx

Figura 3: Curva di domanda per un generico prodotto agricolo La curva D indica la quantità di un generico prodotto agricolo X che i consumatori sono disposti ad acquistare in corrispondenza di ciascun prezzo, a parità di altre condizioni. D è pertanto la curva di domanda del bene X.

Page 15: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XV

$ O E pe D qe Q

Figura 4: Determinazione del prezzo di equilibrio10

La Figura 4, rappresenta il modello di determinazione del prezzo di

vendita secondo le leggi di domanda e offerta per un generico bene agricolo. In ascissa è presente la quantità di prodotto, in ordinata il valore economico.

Dall'incontro delle funzioni di domanda (D) e offerta (O) scaturisce l'equilibrio di mercato (E) che va a determinare il prezzo di equilibrio pe per una corrispondente quantità qe.

L'ipotesi iniziale è che il produttore agricolo non decida il prezzo di

vendita del bene prodotto e che sia pertanto un price-taker. Ne consegue che il prezzo sarà determinato dalle leggi di mercato o comunque nelle fasi a valle, ossia quelle commerciali successive al primo stadio produttivo che investe l'agricoltore.

10 D'ora in poi, le curve di domanda (D) o offerta (O), per semplificità, saranno rettificate, senza che le stesse perdano di significatività ai fini dell'analisi.

Page 16: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XVI

In un simile contesto si potrebbe obiettare che possa servire a poco per il produttore conoscere l'incidenza del costo del fattore produttivo acqua essendo la logica dell'analisi dei costi funzionalmente connessa alla determinazione del prezzo di vendita. Tuttavia, l'evidenza dell'incidenza di costo dell'acqua, unitamente alle altre componenti di costo comparate al prezzo di vendita che si assume per dato, riflettono l'economicità della produzione stessa e la convenienza o meno alla prosecuzione della stessa.

$ O*

O E*

pe*

E pe D qe

* qe Q

Figura 5: Effetto di una variazione dell'offerta sul prezzo e sulla quantità

Inoltre un prezzo solo politico dell'acqua e non commisurato ai consumi

effettivi, rende l'imputazione della componente di costo all'unità di prodotto meno significativa, poiché ripartito genericamente e in modo uniforme.

Viceversa un prezzo più "equo" (il concetto di equità discende

dall'attribuzione di significatività del valore sociale dell'acqua mediante l'attribuzione di un dato prezzo) di tale fattore produttivo renderebbe, da un lato la produzione più onerosa per il produttore, dall'altro l'attribuzione di costo all'unità di prodotto più complessa e macchinosa in ragione della diretta imputabilità differenziata per produzioni.

Page 17: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XVII

Peraltro, l'analisi di cui sopra vede solo di riflesso il concorso del bene acqua quale fattore produttivo. Infatti, si propone il modello dell'equilibrio di mercato per il bene agricolo certamente tenendo conto che a monte, a concorrere alla produzione dello stesso, vi sia la risorsa acqua, tuttavia si potrebbe proporre la stessa analisi non più per il bene agricolo ma per lo stesso bene acqua.

Se si ipotizzasse un prezzo che supera il limite del cosiddetto prezzo politico si potrebbe riproporre un modello ispirato alle forze di mercato. In un dato contesto spazio temporale si considera l'offerta intesa come disponibilità effettiva della risorsa idrica, e la domanda quale sommatoria dei diversi fabbisogni della stessa, a vario titolo richiesti.

Tuttavia, includere tutti i possibili usi alternativi in una sola variabile aggregata quale la domanda può essere estremamente limitante e soprattutto fuorviante. Un simile assunto vorrebbe a monte l'ipotesi che i possibili usi siano alternativi e perfettamente sostituti, che non vi sia ciò interesse a suggerirne uno piuttosto che un altro, e soprattutto il punto di vista sarebbe quello del produttore e non della società. Volendo considerare il valore sociale e paesistico della risorsa in oggetto ma ancor prima il valore etico è palese il limite di questa analisi.

Se la semplificazione riguardasse solo due usi alternativi, o l'aggregazione degli usi in due macroclassi, tali da essere proposte quali variabili alternative, uno strumento economico utile, potrebbe rivelarsi l'analisi paretiana soprattutto perché quest'ultima afferisce all'ambito dell'economia del benessere, svincolandosi per una volta dal punto di vista del produttore e di quelli che conseguentemente sono i suoi obiettivi di profitto nel breve e medio-lungo periodo.

Page 18: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XVIII

♣ Break Even Analysis La Break Even Analysis è uno strumento decisionale efficace per effettuare

simulazioni alternative del comportamento delle variabili che incidono sul risultato economico. Consente essenzialmente di verificare come, ad esempio, un incremento dei costi fissi rifletta la necessità di incrementare il volume produttivo al fine di evitare una perdita, così come, alternativamente o congiuntamente, manifesta l'incidenza di una variazione del prezzo di vendita o dei costi variabili sulle quantità prodotte.

Questo tipo di analisi è orientata alla determinazione della quantità di

output di equilibrio corrispondente al punto di rottura (Break Even Point - BEP) dato dall'intersezione dei costi totali con i ricavi, che indica la fine dell'area di perdita e l'inizio dell'area di utile. Per volumi produttivi superiori a quello individuato dal BEP vi è convenienza a produrre.

Segue la formulazione in termini formali di quanto sopra:

R = CT R = Cf + Cv p * qe = Cf + (Cv * qe) qe = Cf / (p - Cv)

Le figure 6, 7, 8 e 9 rappresentano le singole funzioni delle variabili in gioco, successivamente riproposte complessivamente con le loro interazioni nella figura 10.

La funzione dei costi fissi è parallela all'asse delle ascisse poiché non

risente dell'entità dell'output in quanto i costi fissi sono tali anche a volumi produttivi nulli.

La funzione dei costi variabili indica quei costi che sono strettamente

commisurati alle unità di prodotto. Dal momento che i costi variabili non avrebbero ragion d'essere se privi di quei costi fissi necessari alla produzione, i primi si addizionano ai secondi.

La funzione dei costi totali, pertanto, somma costi fissi e costi variabili e

geometricamente si presenta come la traslazione di questi ultimi di una quantità pari ai costi fissi.

Dove: R: ricavi di vendita Cf: Costi fissi Cv: Costi variabili CT: Costo totale p: prezzo unitario di vendita qe: quantità di equilibrio

Page 19: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XIX

Di seguito si ipotizzano tre casi in cui una delle variabili (ricavi di vendita, costi fissi o costi totali) varia lasciando inalterate le altre. Ciascuna delle ipotesi evidenzia come le tre variabili influenzino il volume produttivo necessario ad accedere all'area di utile.

Cv

Cf Figura 6: Costi fissi Figura 7: Costi variabili

CT R

Figura 8: Costo totale Figura 9: Ricavi di vendita

L'analisi si riferisce ancora una volta al prodotto agricolo, il concorso del fattore acqua si evince nelle simulazioni di cui alle figure 11, 12 e 13. Una variazione del fattore produttivo acqua, ad esempio una diminuzione in ragione di un uso più oculato, manifesta una variazione nel volume di output. Evidentemente, tanto un aumento quanto una diminuzione dei costi variabili relativi al fattore idrico si riflettono sui costi totali in quanto, geometricamente, traslazione dei costi variabili di una quantità pari ai costi fissi.

$ $

$ $

Q Q

Q Q

Page 20: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XX

Un aumento dei costi fissi (giacché una diminuzione è pressoché improbabile) può essere riconducibile all'adozione di tecnologie capaci di ridurre gli sprechi e ottimizzare i consumi (è il caso di una internalizzazione dei costi). Anche in questo caso a risentirne sono i costi totali, geometricamente traslati di una ulteriore quantità pari all'incremento (∆Cf).

Infine, si propone l'ipotesi di una variazione del prezzo di vendita, sia in

aumento che in diminuzione. Come si è visto dal modello microeconomico sopra proposto, anche il prezzo di vendita del prodotto agricolo può essere influenzato dai costi di produzione.

Area Utile $

Ricavi

Area Perdita BEP

Costo Totale

Costi Variabili

Costi Fissi

Q

Figura 10: Individuazione del Break Even Point

Page 21: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XXI

Area Utile $

Ricavi

Area Perdita BEP

Costo Totale

Costi Variabili

Costi Fissi

Q

CT2

BEP2

Figura 11: Ipotesi di incremento dei costi fissi Ipotizzando un aumento dei costi da CT1 a CT2 il punto di Break Even si sposta da BEP1 a BEP2 con il conseguente incremento del volume produttivo al fine di evitare perdite.

qe2

∆∆Cf Cf1

Cf2

qe

Page 22: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XXII

Area Utile $

Ricavi

Area Perdita BEP

Costo Totale

Costi Variabili

Costi Fissi

Q

CT3

BEP3

Figura 12: Ipotesi di incemento/diminuzione dei costi variabili Ipotizzando un aumento o una diminuzione dei costi variabili si evince come a risentirne siano i costi totali che passando a CT3 (in caso di aumento) e CT4 (in caso di diminuzione) determinano nuove configurazioni di BEP inducendo nuove quantità di equilibrio

qe3 qe4

BEP4

CT4

Page 23: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XXIII

Area Utile $

Ricavi

Area Perdita BEP

Costo Totale

Costi Variabili

Costi Fissi

Q

R2

R1

R3 BEP6 BEP5

Figura 13: Ipotesi di variazione dei ricavi di vendita

Ipotizzando una variazione in incremento (R2) o in diminuzione (R3) dei ricavi, nuovamente si offrono differenti configurazioni di equilibrio

qe5 qe6

Page 24: PROBLEMATICHE E POTENZIALITA' DI SVILUPPO NEL …web.tiscali.it/federicagavazzi/economia dell'acqua.pdf · L'economia agricola è tradizionalmente legata a fattori della produzione

ECONOMIA DELL'ACQUA Settembre 2004 Federica Gavazzi

XXIV

NOTA METODOLOGICA

Si è scelto di affrontare la problematica con i consueti strumenti offerti

dalle scienze economiche e aziendali. Poiché gli stessi offrono metodologie e analisi differenti si sono proposti

due approcci analitici distinti: il primo propriamente economico della statica comparata e il secondo mutuato dalla scienza aziendale della Break Even Analysis.

La scelta discende dalla necessità di supplire, mediante

complementarietà, agli evidenti limiti derivanti dalle eccessive, ma necessarie, semplificazioni dell'uno e dell'altro approccio.