professione veterinaria, anno 2002, nr 4

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PR O FESSI O NE VETERINAR I A MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE le che, negli anni, aveva preso co- scienza del fatto che era neces- sario un nuovo modo di interpre- tare la politica professionale, uscendo dalla logica di tipo sin- dacale, fatta di contrapposizione tra le parti, per creare un tavolo di discussione comune, interno alla professione, che affrontasse in modo diverso i problemi pro- fessionali, dando la possibilità al- la Categoria di presentarsi unita e compatta di fronte ai suoi inter- locutori. Questo fatto, che rappresentava una svolta epocale in un mondo immobile da anni, ha provocato reazioni scomposte in un certo mondo veterinario. Si è gridato alla mancanza di de- mocrazia in quanto, per volontà di pochi, si creava una Federazione di Associazioni Professionali sen- za consentire al singolo di espri- mere il proprio parere in merito. Niente di più falso. ANMVI è nata per volontà dei Consigli Direttivi di nove Associazioni Professionali nazionali e locali che nelle loro Assemblee hanno avuto l’assenso a costituire una Federazione di Associazioni. Si è gridato alla nascita di un nuo- vo sindacato. Niente di più falso. L’ANMVI federa al suo interno tutte le componenti delle attività professionali veterinarie, dai Col- leghi che svolgono attività priva- ta nei vari settori della clinica a quelli che si occupano di sanità pubblica in tutte le sue espres- sioni. Per questo semplice moti- vo l’ANMVI non può interessarsi solo di una singola parte a disca- pito di un’altra. Si è gridato scompostamente mol- to altro ancora fino a giungere a di- chiarare che la nascita dell’ANMVI doveva essere autorizzata dalle istituzioni. Esattamente tre anni fa nasceva l’ANMVI per volontà di un mo- vimento professiona- 0 0 2 EDIZIONI SCIVAC - Anno 12, numero 4, mensile, aprile 2002 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza Concessionaria esclusiva per la pubblicità EDIZIONI VETERINARIE E.V. srl - Cremona Recente indagine universitaria sulla situazione occupazionale nel nostro Paese Tre anni di ANMVI l’editoriale di Carlo Scotti (in questo numero:) 1 30 41 Prima Pagina: I neoveterinari e il pollo di Trilussa di Fabrizio Pancini A t t u a l i t à : La rivista “Altroconsumo” p ro mu ove i veterinari a cura della redazione L’ O p i n i o n e : Veterinari e mass media. Qualcosa si mu ov e ? di Oscar Grazioli 11 33 42 A t t u a l i t à : Disciplinare per la displasia dell’anca e del gomito del cane di Aldo Vezzoni Rubrica Fiscale: Modello Unico 2002 di Giovanni Stassi L e t t e re al Dire t t o re : a cura della redazione 15 39 44 A t t u a l i t à : Disciplina autorizzativa del laboratorio di analisi veterinario di M.C. Lopez In Rete: La trasmissione di internet a “banda larga” di Fabrizio Pancini Dalle Associazioni: Ultimi giorni per iscriversi al 1° master SCIVAC in chirurgia! a cura della redazione 19 40 47 A N M V II n f o r m a : Fondo Sanitario ANMVI di Sabina Pizzamiglio A t t u a l i t à : Consulenze per il lavoro a cura della redazione Dalle Aziende: a cura della redazione 42 H ill ’s * Global Leader in Pet Nutrition I n e o v e t e r i n a r i e il p o l l o d i Tr i l u s s a Mancano indagini di settore svolte dagli ordini professionali per monitorare la situazione occupazionale dei veterinari allo scopo di mettere in atto dei correttivi anche in collaborazione con le istituzioni locali ed il mondo del lavoro di Fabrizio Pancini CONTINUA A PAG. 3 L ’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro rappre- senta un momento partico- larmente critico e presenta delle connotazioni ancor più negative se non analizzate in modo adeguato attraverso indagini approfondite dei processi sui quali s’intende e si deve intervenire. Per poter analizzare e comprende- re a fondo la situazione occupazio- nale dei neo-laureati attraverso lo studio dettagliato dell’iter universi- tario è necessario disporre di ele- menti conoscitivi dei processi for- mativi tali da consentire una loro adeguata valutazione. Il tema della valutazione nelle Uni- versità è stato introdotto nel siste- ma della formazione superiore dal- le leggi 168/89 e 537/93, che pre- vedono forme di controllo interno sull’efficienza e sui risultati della gestione degli Atenei. In questo contesto, sia per rispon- dere a quesiti di corretto impiego delle risorse, sia per verificare la validità e la qualità dei percorsi di- dattici intrapresi ed anche per ana- lizzare in un’ottica più ampia la competitività sul mercato del lavo- ro, hanno preso avvio in questi ulti- mi anni, progetti di valutazione del- la qualità misurata in termini d’effi- cienza e d’efficacia (interna ed esterna) dei processi formativi. Tra questi, il Progetto Almalaurea è sta- to presentato alla stampa alcuni mesi fa ed ha riscosso l’attenzione delle istituzioni da una parte e del mondo del lavoro (leggi imprese e industria) dall’altra. In pratica, al 13 luglio 2001, le uni- versità aderenti al Progetto Alma- laurea erano: Bari, Bologna, Cassi- no, Catania, Catanzaro, Chieti, Fer- rara, Firenze, Genova, Messina, CONTINUA A PAG. 3 CONTINUA A PAG. 3 A N M V I : A S S O C I A Z I O N E , N O N S I N D A C AT O Nel panorama veterinario italia- no abbiamo sempre avuto mol- te comunità scientifiche, ma po- che organizzazioni di tipo pret- tamente professionale. Negli anni passati la Veterinaria nazionale è stata monopolizzata da una logica di tipo sindacale ovvero dalla contrapposizione di interessi di parte, al fine di ot- tenere il massimo risultato dal proprio interlocutore, (lo Stato) sovente a danno di un’altra par- te della professione o perlome- no non considerando le altre componenti la veterinaria. Questa logica, in passato, ha fortemente penalizzato la pro- fessione veterinaria, in quanto è mancato un tavolo di discussio- ne comune che vedesse i pro- blemi della professione da an- golazioni diverse. L’ANMVI è semplicemente que- sto, una Federazione di Asso- ciazioni Professionali che al suo interno raccoglie le componenti attive della veterinaria ovvero i Colleghi che svolgono la pro- fessione, sia essa in forma pri- vata che pubblica, sia sugli ani- mali da compagnia che sui sog- getti da reddito. All’interno dell’ANMVI si creano progetti professionali di interes - se generale, ponendo attenzio- ne alle esigenze delle varie componenti, in modo da porta-

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

PROFESSIONE VETERINAR I A

MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

le che, negli anni, aveva preso co-scienza del fatto che era neces-sario un nuovo modo di interpre-t a re la politica pro f e s s i o n a l e ,uscendo dalla logica di tipo sin-dacale, fatta di contrapposizionetra le parti, per cre a re un tavolodi discussione comune, intern oalla professione, che aff ro n t a s s ein modo diverso i problemi pro-fessionali, dando la possibilità al-la Categoria di presentarsi unitae compatta di fronte ai suoi inter-locutori.Questo fatto, che rappresentavauna svolta epocale in un mondoimmobile da anni, ha provocatoreazioni scomposte in un certomondo veterinario.Si è gridato alla mancanza di de-mocrazia in quanto, per volontà dipochi, si creava una Federazionedi Associazioni Professionali sen-za consentire al singolo di espri-m e re il proprio pare re in merito.Niente di più falso. ANMVI è nataper volontà dei Consigli Dire t t i v idi nove Associazioni Professionalinazionali e locali che nelle loroAssemblee hanno avuto l’assensoa costituire una Federazione diAssociazioni.Si è gridato alla nascita di un nuo-vo sindacato. Niente di più falso.L’ANMVI federa al suo intern otutte le componenti delle attivitàp rofessionali veterinarie, dai Col-leghi che svolgono attività priva-ta nei vari settori della clinica aquelli che si occupano di sanitàpubblica in tutte le sue espre s-sioni. Per questo semplice moti-vo l’ANMVI non può intere s s a r s isolo di una singola parte a disca-pito di un’altra.Si è gridato scompostamente mol-to altro ancora fino a giungere a di-c h i a r a re che la nascita dell’ANMVIdoveva essere autorizzata dallei s t i t u z i o n i .

Esattamente tre annifa nasceva l’ANMVIper volontà di un mo-vimento professiona-

0 0 2 EDIZIONI SCIVAC - Anno 12, numero 4, mensile, aprile 2002Spedizione in abbonamento postale - 45%

A rt. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di PiacenzaConcessionaria esclusiva per la pubblicità

EDIZIONI VETERINARIE E.V. srl - Cremona

Recente indagine universitaria sulla situazioneoccupazionale nel nostro Paese

Tre anni di ANMVI

l’editorialed i Carlo Scotti

( in questo numero:)

1 30 41Prima Pagina:I n e oveterinari e il pollodi Tr i l u s s adi Fabrizio Pancini

A t t u a l i t à :La rivista“ A l t ro c o n s u m o ”p ro mu ove i veterinaria cura della redazione

L’ O p i n i o n e :Veterinari e mass media.Qualcosa si mu ov e ?di Oscar Grazioli

11 33 42A t t u a l i t à :Disciplinare per ladisplasia dell’anca edel gomito del canedi Aldo Ve z z o n i

Rubrica Fiscale:Modello Unico 2002di Giovanni Stassi

L e t t e re al Dire t t o re :a cura della redazione

15 39 44A t t u a l i t à :Disciplina autorizzativadel laboratorio di analisiv e t e r i n a r i odi M.C. L o p e z

In Rete:La trasmissione diinternet a “ b a n d al a rg a ”di Fabrizio Pancini

Dalle Associazioni:Ultimi giorni peri s c r i v e rsi al 1° m a s t e rS C I VAC in ch i r u rg i a !a cura della redazione

19 40 47A N M V II n f o r m a :Fondo SanitarioA N M V Idi Sabina Pizzamiglio

A t t u a l i t à :C o n s u l e n ze per ill avo roa cura della redazione

Dalle Aziende:a cura della redazione

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Hill ’s*Global Leader in Pet Nutrition

I n e o v e t e r i n a r ie il p o l l od iTr i l u s s aMancano indagini di settore svolte dagliordini professionali per monitorare lasituazione occupazionale dei veterinari alloscopo di mettere in atto dei correttivi anchein collaborazione con le istituzioni locali edil mondo del lavoro

d i Fabrizio Pancini

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L ’ingresso dei giovani nelmondo del lavo ro rappre-senta un momento p a rt i c o-

l a rmente critico e presenta delleconnotazioni ancor più negative senon analizzate in modo adeguatoattraverso indagini appro f o n d i t edei processi sui quali s’intende e sideve interv e n i re .Per poter analizzare e compre n d e-re a fondo la situazione occupazio-nale dei neo-laureati attraverso lostudio dettagliato dell’iter universi-tario è necessario disporre di ele-menti conoscitivi dei processi for-mativi tali da consentire una loroadeguata valutazione.Il tema della valutazione nelle Uni-versità è stato introdotto nel siste-ma della formazione superiore dal-le leggi 168/89 e 537/93, che pre-vedono forme di controllo intern os u l l ’ e fficienza e sui risultati dellagestione degli Atenei.In questo contesto, sia per rispon-d e re a quesiti di corretto impiegodelle risorse, sia per verificare lavalidità e la qualità dei percorsi di-dattici intrapresi ed anche per ana-l i z z a re in un’ottica più ampia lacompetitività sul mercato del lavo-ro, hanno preso avvio in questi ulti-mi anni, progetti di valutazione del-la qualità misurata in termini d’eff i-cienza e d’efficacia (interna ede s t e rna) dei processi formativi. Tr aquesti, il Progetto Almalaurea è sta-to presentato alla stampa alcunimesi fa ed ha riscosso l’attenzionedelle istituzioni da una parte e delmondo del lavoro (leggi imprese eindustria) dall’altra.In pratica, al 13 luglio 2001, le uni-versità aderenti al Progetto Alma-l a u rea erano: Bari, Bologna, Cassi-no, Catania, Catanzaro, Chieti, Fer-rara, Firenze, Genova, Messina,

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A N M V I :A S S O C I A Z I O N E ,

N O NS I N D A C AT O

Nel panorama veterinario italia-no abbiamo sempre avuto mol-te comunità scientifiche, ma po-che organizzazioni di tipo pret-tamente professionale.Negli anni passati la Veterinarianazionale è stata monopolizzatada una logica di tipo sindacaleovvero dalla contrapposizionedi interessi di parte, al fine di ot-tenere il massimo risultato dalproprio interlocutore, (lo Stato)sovente a danno di un’altra par-te della professione o perlome-no non considerando le altrecomponenti la veterinaria.Questa logica, in passato, hafortemente penalizzato la pro-fessione veterinaria, in quanto èmancato un tavolo di discussio-ne comune che vedesse i pro-blemi della professione da an-golazioni diverse.L’ANMVI è semplicemente que-sto, una Federazione di Asso-ciazioni Professionali che al suointerno raccoglie le componentiattive della veterinaria ovvero iColleghi che svolgono la pro-fessione, sia essa in forma pri-vata che pubblica, sia sugli ani-mali da compagnia che sui sog-getti da reddito.All’interno dell’ANMVI si creanoprogetti professionali di interes-se generale, ponendo attenzio-ne alle esigenze delle variecomponenti, in modo da porta-

Page 2: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

Modena e Reggio Emilia, Molise,Padova, Parma, Piemonte Orienta-le, Roma “La Sapienza”, Roma“L.U.M.S.A.”, Sassari, Siena, To r i-no, Trento, Trieste, Udine, Politecni-co di Torino, Istituto Universitario diA rchitettura di Venezia e ISEF diBologna. Lo scopo principale di Almalaure aè stato quello di colmare la separa-zione esistente tra off e rta di perso-nale qualificato e domanda del me-desimo da parte del mondo del la-v o ro e delle professioni, pro b l e m aquesto comune a gran parte delleUniversità italiane. Il Progetto, inol-t re, si propone di analizzare l’eff i c a-cia interna delle stru t t u re form a t i v euniversitarie attraverso apposite in-dagini e di agevolare l’inserimentonel mondo del lavoro dei giovanil a u reati o diplomati del sistema uni-versitario italiano, tramite la gestio-ne di un’apposita banca dati costi-tuita, sia da informazioni di caratte-re amministrativo, sia dai dati rac-colti tramite un apposito questiona-rio compilato dai laureandi e diplo-m a n d i .Fin qui la doverosa pre s e n t a z i o n edella ricerca da cui ha preso lemosse la nostra inchiesta sulle pro-blematiche occupazionali dei neo-l a u reati italiani di molte facoltà diMedicina Ve t e r i n a r i a .Da quanto emerso nel corso dellanostra indagine è evidente che, aseconda del tipo di interlocutore, lerisposte e le considerazioni sonostate di diff e rente tenore, anche sesostanzialmente hanno conferm a t olo stato di profondo malessere del-la nostra categoria pro f e s s i o n a l eper tutta una serie di motivi che, sea v rete la bontà di attendere, potre-te leggere più avanti.In termini molto sintetici, dall’inda-gine Almalaurea sembre re b b eche l’occupazione vari fra l’80 percento degli ingegneri (con un in-cremento di tre punti percentualirispetto ai neolaureati dell’annoprecedente), ed il 48 per centodei laureati nei corsi geo-biologici(con un incremento di oltre 4 pun-ti percentuali).Il dato che interessa maggior-mente la nostra categoria è chel’occupazione ad un anno riguar-da una percentuale attorno al 55per cento dei laureati della facoltàdi Medicina Veterinaria. Tale per-centuale tenderebbe a migliorarecol passare degli anni attestando-si dopo tre anni dalla laure aall’85,7% delle università di Bolo-gna e Parma.Tra gli occupati sare b b e ro dipen-

denti: il 25% (Bologna); il 14,3%( P a rma) e l’8,3% (Messina). Sare b-b e ro Liberi Professionisti: il 58,3%(Bologna); il 57,2% (Parma) e il75% (Messina).Fin qui i dati, peraltro molto più nu-m e rosi e complessi da analizzaref o rniti da Almalaurea. Naturalmentenon spetta a noi esprimere valuta-zioni sull’attendibilità dei dati forn i t i ,soprattutto se proiettati nel settoredella Medicina Veterinaria che, co-me tutti ben sappiamo, è senzadubbio un’isola a sé stante nel pa-norama universitario e lavorativoi t a l i a n o .Tuttavia, l’indagine ha consentito dia p p ro f o n d i re i meccanismi d’in-g resso nel merc a t o del lavoro diq u a t t ro successive generazioni dil a u reati comprese nell’intervallo ditempo 1997-2000. Un appro f o n d i-mento che riguarda le iniziative, co-ronate da successo, intrapre s e( e n t ro un anno dalla conclusionedegli studi) dai laureati che hannoiniziato un’attività lavorativa dopo lal a u re a .L’iniziativa personale resta per tuttol ’ i n t e rvallo considerato la modalitàpiù diffusa e crescente per tro v a reil lavoro: la utilizzano 35 laureati sucento del 1997 che diventano 39fra la generazione più recente. Di-minuisce parallelamente il ru o l od e l l ’ i n t e rvento familiare nel segna-l a re le opportunità lavorative. Inol-t re, c’è da rilevare che la part e c i-pazione ai concorsi pubblici risultameno agevole nei primi dodici me-si dalla laurea, complice anche ilblocco delle assunzioni, il dato re-lativo mostra una visibile contrazio-ne che l’ha portato a dimezzarsi(dal 6,1% al 3,6% fra il 1997 ed il2 0 0 0 ) .Un dato curioso riguarda la vota-zione di laurea ed il tasso di occu-

pazione che risultano indire t t a m e n-te pro p o rzionali tra loro. Per contro ,i neo-laureati che hanno votazionipiù alte tendono ad intrapre n d e rein maggior percentuale corsi di for-mazione post laurea o diplomi dis p e c i a l i z z a z i o n e .L’analisi invece sulle diff e renze ter-ritoriali è stata effettuata riclassifi-cando la popolazione universitariai n t e rvistata per provincia di re s i-denza o di lavoro, a seconda degliaspetti considerati, indipendente-mente dalla sede di studio.Secondo Almalaurea migliorereb-be ovunque la condizione occu-pazionale, ma il divario nord sudsembra ancora elevato e si riducetroppo poco e troppo lentamente.Ad un anno dalla laurea, infatti,l’occupazione raggiungerebbe il66% della totalità dei laureati resi-denti al nord e il 45% di quelli re-sidenti al sud. Mentre, a tre annidalla laurea l’occupazione riguar-derebbe l’81% dei laureati resi-denti al nord (e un’eguale percen-tuale dei loro colleghi residentinell’Italia centrale) e poco più del62% dei laureati del sud.La nostra inchiesta, dunque, nonpoteva che part i re dal mondo uni-versitario e, in part i c o l a re, dal pre-side della Facoltà di Medicina Ve-terinaria di Torino (nonché Pre s i-

dente della Conferenza dei pre s i d iitaliani delle facoltà di M. V.), cittàsede di una delle università coin-volte nel Progetto Almalaure a .

Carlo Girard iP reside Facoltà Medicina Veterinaria Torino e Pre s i d e n t eC o n f e renza Presidi Italiani delle Facoltà di M. V.

Come si è trasformata in questiultimi anni l’università e, in part i-c o l a r e, la facoltà di medicina ve-t e r i n a r i a , in funzione delle mu t a t econdizioni del mercato del lavo-ro ?La riforma degli studi universitariche è stata varata nel 99-2000 eche è diventata operativa nell’annoaccademico 2001-2002, ha tra gliobiettivi dichiarati l’adeguamentod e l l ’ i s t ruzione superiore all’evolu-zione del paese.R i c o rdo tra i più significativi: la ri-duzione del numero di anni neces-sari per la laurea ed una pre p a r a-zione più pratica, che favorisca l’in-g resso nel mondo del lavoro .Questi obiettivi sono stati persegui-ti dalle Facoltà di Medicina Ve t e r i-naria che certamente hanno ne-cessità di migliorare le proprie pre-stazioni, anche se occorre rilevareche già prima della riforma si collo-cavano su migliori livelli, rispetto amolti altri corsi di laurea. Mi riferiscoall’ultima rilevazione Almalaure a ,p rendendo in considerazione undato che può essere confro n t a t otra tutti i corsi di laurea, anche se didurata diversa: la percentuale deglistudenti in corso. Tale valore è parial 15,4% per il corso di laurea inMedicina Veterinaria, contro il valo-re medio del 9,1% per tutti gli altricorsi di laure a .Per quanto riguarda la didatticapratica un dato appare significati-vo: la percentuale di studenti cheha utilizzato laboratori. Tale valore èpari al 75,5% per i laureati in Medi-cina Veterinaria contro un valore

medio del 53,6%. Il dato delle no-s t re Facoltà è elevato, anche sec o n f rontato con quello di altre Fa-coltà scientifiche (Medicina 61,4%,Odontoiatria 65,1%, Agraria76,1%, Farmacia 92,1%).P u rt roppo non è disponibile un da-to riguardante la frequenza di stru t-t u re sanitarie.Le nostre Facoltà, inserite nelgruppo delle lauree sanitarie a ci-

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 3DALLA PRIMA PAGINA

D opo la decisione dell’AltaCo rte inglese che ha rico-

nosciuto ad una paziente il suo“diritto a morire“ e la decisionedell’Olanda di rendere legale, siapur con vari limiti, l’eutanasia, ilmondo scientifico ha aperto unampio dibattito che vede posi-zioni molto diverse. Pur partendodal concetto che questa discus-sione non possa essere riportatacon le stesse valenze nella medi-cina veterinaria, siamo convintiche sia importante avviare un se-rio confronto anche nel nostrosettore per arrivare ad una rego -lamentazione anche per gli ani-mali. I punti su cui confrontarsisono quattro ed è bene chiarirliper evitare confusioni: a c c a n i-mento terapeutico, eutanasiapassiva, eutanasia attiva e rifiutodelle cure. Dell’a c c a n i m e n t o si ègià parlato altre volte: una terapias p ro p o rzionata e inutile non do-v rebbe neppure essere iniziata,anche se può diventare estre ma-mente difficile definire i confini ol-t re i quali la terapia diventa acca-

nimento. In ogni caso è certoche spesso l’insistenza della te-rapia può nascondere interessidiversi: ricerca o sperimentazio-ne o, ancor più grave, soltantointeressi economici. L’eutanasia passiva, quella percui vi è oggi una certa disponi-bilità e comprensione, si re a l i z-za nel momento in cui si trala-sciano o si interrompono cureper la sopravvivenza di malatit e rminali per i quali la morte èrinviata solo da una intensa econtinua terapia. La questioneforse è un’altra: chi decide l’in-t e rruzione? Nel settore veterina-rio è giusto che sia il pro p r i e t a-rio dell’animale a decidere? Nond o v rebbe essere il veterinarioche è il solo in grado di valutarela situazione clinica? Per eutanasia attiva si intendeun’azione da parte del medico fi-nalizzata al decesso del pazien-te gravemente ammalato, senzaalcuna possibilità di recupero.L’eutanasia attiva è sostanzial-mente rifiutata dalla medicina uf-

ficiale. Ma è giusto proibire ad unmalato incurabile di decidere diavere una morte dignitosa? Nelsettore veterinario sono anche inquesto caso i proprietari a deci-dere, spesso indipendentementedalle valutazioni cliniche del ve-terinario.Il rifiuto delle cure è molto con-troverso in medicina umana an-che se è già stato riconosciuto inalcuni casi dal tribunale. Perquanto riguarda gli animali la de-cisione del proprietario dipendemolto spesso solo da aspettieconomici. È evidente che il ruolo del vete-rinario rischia di essere sempres u b a l t e rno a quello del pro p r i e-tario che in fondo ha un totalediritto di vita o di morte sul pro-prio animale. Riteniamo che siac o rretto il nostro ruolo pro f e s s i o-nale? Nel rispetto della dignitàdell’animale non sarebbe giustoche il veterinario possa o debbae s p r i m e re un pare re determ i-nante se non addirittura vinco-lante? ■

Eutanasia

l’editorialeSEGUE DALLA COPERTINA

In tre anni i fatti hanno dato ra-gione all’Anmvi. Innanzi tuttos ono aumentate le AssociazioniFederate ed il consenso; la pro-fessione veterinaria si è aff a c c i a-ta oltre i confini del nostro mon-do attraverso l’ingresso in Con-silp- Confprofessioni dove insie-me ad altre componenti della sa-nità si sta creando un’ area dellep rofessioni sanitarie. L’ANMVI èin o l t re attivamente presente inE u ropa, in modo da non subirepassivamente le trasform a z i o n iin essere della nostra pro f e s-sione.

Infine ha avviato in questi giorni ilsuo progetto di re g i o n a l i z z a z i o n e ,in modo da essere al passo conl’autonomia che sempre piùavranno le Regioni sia in termini disanità che di politica in generale.Attraverso questo importante pro-cesso di decentramento si voglio-no cogliere sempre più da vicinole esigenze della base veterina-ria in modo da potere soddisfarele istanze della professione an-che a livello locale e far sì che iColleghi possano avere un riferi-mento associativo certo, in gra-do di ascoltarli e di assisterli. ■

re avanti istanze comuni per lap rofessione veterinaria, senzadimenticare il mondo delle pro-fessioni in generale.L’ANMVI per questo motivo nonpuò essere un Sindacato dei“liberi professionisti” o dei “di-pendenti pubblici”, ma è un in-terlocutore politico ogni voltache si decidono ruoli e compe-tenze della professione veteri-naria e della sanità in generale.Il ruolo dei Sindacati è quello ditutelare gli interessi di una solaparte della Categoria, anche adiscapito delle altre. Non è in-vece compito dell’ANMVI trat-tare esclusivamente interessi diparte, ruolo che, a nostro giudi-zio, va riconosciuto come di as-soluta pertinenza dei Sindacati.Fare cultura professionale è es-sere presenti e contribuire con ilproprio ruolo di Federazione diAssociazioni Professionali ai ta-voli del Ministero della Salute,piuttosto che al Murst oquant’altro, tutte le volte cheviene trattato un problema ri-guardante la professione veteri-naria.L’ANMVI è determinata a farvalere questo suo diritto al finedi evitare che larga parte delmondo professionale vengaescluso dalle decisioni sul futu-ro della veterinaria.Carlo Scotti (Segretario ANMVI)

SEGUE DALLA COPERTINA

Page 3: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

clo unico, hanno applicato la rifor-ma senza doversi cimentare con iproblemi legati al percorso forma-tivo caratterizzato dal c.d. 3+2, fi -nalizzando la propria attenzionesui contenuti dei programmi e sul-le modalità didattiche, secondouna linea guida tracciata dallaConferenza dei Presidi che, nel ri-spetto delle direttive comunitarie,ha consentito di ridurre le ore dididattica teorica e di potenziare leattività pratiche.In quest’ottica agli studenti dell’ul-timo anno viene data la possibilità

di frequentare un corso integratoprofessionalizzante, che ha la fi-nalità di orientare verso il mondodel lavoro. Tali corsi professiona-lizzanti sono diversi a secondadella sede. A Torino, ad esempio,sono previste le seguenti offerte:Medicina del Cane e del Gatto;Chirurgia ed Ostetricia del Cane edel Gatto; Allevamento e Clinicadei Ruminanti; Allevamento e Cli-nica del Cavallo; Medicina Veteri-naria Preventiva; Medicina Veteri-naria Sperimentale; Allevamentoe Clinica del Suino e delle specie

minori; Allevamento e Clinica del-le specie non convenzionali.Per org a n i z z a re l’attività pratica ènecessario disporre di idonee stru t-t u re ed in effetti le nostre Facoltà inquesti ultimi anni si sono trasform a-te in veri e propri cantieri per co-s t ru i re, arre d a re, attre z z a re labora-tori, ospedali, ricoveri, macelli.Nei casi in cui ciò non fosse at-tuabile, la nuova normativa offre lapossibilità di utilizzare lo strumen-to del convenzionamento o del-l’accreditamento di enti pubblici eprivati.

Da una recente indagine (fo n t eAlmalaurea) è emerso che il moti-vo principale della non ricerca dell avo ro da parte dei neo-laureati(pari al 78% degli interv i s t a t i ) ,s o-prattutto per le facoltà medich e, èla partecipazione a corsi o scuoledi formazione pro fe s s i o n a l e, r i t i e-ne che le facoltà di veterinaria ita-liane siano in grado di accoglieretale domanda e, in caso affe r m a-t i vo , l ’ o f fe rta proposta è in lineacon i nu m e rosissimi sbocchi pro-fessionali che il veterinario po-trebbe intraprendere?

Il percorso formativo non può esau-rirsi con la laurea, soprattutto perun settore disciplinare quale è laveterinaria, che è caratterizzato daun’evoluzione rapidissima.La riforma prevede che accanto al-la formazione di I e II livello sia pre-sente, con pari dignità, la form a z i o-ne di III livello (scuole di specializza-zione, master e dottorato di ricerc a ) .Scuole di Specializzazione. A t-tualmente sono attivate 47 Scuoledi Specializzazione, su 19 diversetipologie, tra quelle previste dalD.M. del 8/3/94. Le Scuole di Spe-cializzazione del settore veterinariosono state inserite tra quelle sanita-rie e sono in fase di riorg a n i z z a z i o-ne, assieme a quelle di Medicina eC h i ru rgia, Odontoiatria e Farm a c i a .Le linee direttive che si stanno per-seguendo prevedono un forte in-c remento delle attività pro f e s s i o n a-lizzanti, pari a più di 1000 ore al-l’anno, nonché la creazione di unarete formativa nella quale potrannoe s s e re inserite anche stru t t u re ex-tra universitarie, l’accre d i t a m e n t odelle Scuole secondo criteri di qua-lità della didattica svolta e dei risul-tati formativi ottenuti.M a s t e r. Si tratta di corsi di norm aannuali organizzati dalle Facoltàsecondo modalità definite a livellolocale. Saranno iniziative moltoflessibili, che potranno variare lep roprie caratteristiche a secondadelle necessità provenienti dalmondo pro f e s s i o n a l e .Dottorati di ricerc a . Sono corsiorientati maggiormente verso la ri-c e rca, per numeri limitati di part e c i-panti, che svolgono attività essen-zialmente pratica.La normativa accennata in pre c e-denza consente dunque alle Fa-coltà ampie possibilità di manovra.Tuttavia, le difficoltà sono rappre-sentate dalla disponibilità di idonees t ru t t u re, di personale e di finanzia-menti. Per questa ragione quindi eper rispondere ad una precisa ri-chiesta dell’utenza sono convintoche l’Università debba impegnarsif o rtemente nella didattica di III livel-lo. Infatti, è probabile che nei pro s-simi anni non ci sarà una grossa ri-chiesta di nuovi veterinari, ma èc e rto che si assisterà ad una fort edomanda di formazione post-lau-rea e di specializzazione dei veteri-nari già laure a t i .Penso che le nostre Facoltà saran-no in grado di accogliere tale do-manda e di pro p o rre off e rte form a-tive adeguate agli sbocchi pro f e s-sionali. Certamente, il loro compitos a rebbe facilitato se fosse possibi-le una maggiore collaborazionecon le organizzazioni pro f e s s i o n a l i(FNOVI ed Ordini, Sindacati, Asso-c i a z i o n i ) .La Conferenza dei Presidi ha re-centemente auspicato che, me-

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diante opportuni accordi, sia possi-bile una fattiva collaborazione (R e-sidency pro g r a m s) con i C o l l e g e sVeterinari Europei che consenta dif o rm a re un maggior numero di di-plomati italiani.

Dalla stessa indagine la condi-zione occupazionale per voto dilaurea sembrerebbe scars a m e n-te influente. Come spiega questat r a s fo r m a z i o n e ?Penso che non ci sia nulla di nuovoin questo dato. Ognuno di noi infat-ti può ricord a re esempi che testi-moniano come spesso le votazioniscolastiche non coincidano con ilrisultato professionale, a dimostra-zione del fatto che il successo otte-nuto nella vita professionale è de-t e rminato da molti fattori che intera-giscono e complicano le cose ri-spetto al successo negli studi.Nel caso specifico emerge che lavotazione di laurea e il tasso di oc-cupazione ad un anno dalla con-clusione degli studi sono corre l a t itra loro solo fino alla soglia delle vo-tazioni più elevate, mentre per levotazioni superiori a 105 l’occupa-zione si contrae. Per questi neolau-reati è probabile che il successo ot-tenuto abbia alimentato progetti piùambiziosi, soprattutto se sostenutida un ambiente socio-economicod’origine più elevato.In effetti, dall’indagine emerge chep roseguono gli studi post-laurea inmisura maggiore i giovani pro v e-nienti da famiglie culturalmente esocialmente più favorite e quelliche hanno ottenuto i migliori risulta-ti. Sotto questo aspetto la bassap e rcentuale di laureati con votazio-ni alte che lavora dopo un annodalla laurea non rappresenta un’in-c o n g ruenza, ma al contrario unac o n f e rma dell’appartenenza aduna condizione socio-economica ec u l t u r a l e .Vo rrei tuttavia osserv a re che i nostriatenei per adeguarsi a quanto av-viene in Europa, nella valutazionedella preparazione raggiunta daglistudenti devono dare maggiore pe-so alla valutazione del “saper fare ”rispetto a quella del “sapere ” .

Ad onore delle facoltà del settorem e d i c o , sembrerebbe che “l ’ e f f i-cacia della laurea nel lavo ros volto per gruppi di corsi di lau-r e a” sia risultata molto efficacenel 96,2% dei neo-laureati, c o n t roun 3,5% di coloro che la conside-rano poco o per nulla efficace (lamedia generale è del 55,7% per laprima fascia e del 15% circa perla seconda). Da cosa potrebbeessere dipeso questo risultato?Anche questo risultato non mi sor-p rende. È una conferma di quantoho sempre sostenuto e cioè che len o s t re Facoltà forniscono una buo-na pre p a r a z i o n e .Quando i nostri studenti o i nostril a u reati si confrontano con quellidegli altri paesi, sia europei chestatunitensi, il loro buon livello cul-turale emerge chiaramente.Le difficoltà riguardano semmaila preparazione pratica, che tut-tavia può essere rapidamente ac-quisita quando le basi form a t i v esono solide.Le nostre Facoltà si stanno ade-guando a questa necessità, senzatuttavia distru g g e re una tradizioneche ha consentito finora di form a rep rofessionisti validissimi.Tra il serio ed il faceto, vorrei osser-

v a re che coloro che spesso hannoemesso verdetti di condanna sen-za appello nei confronti dei nostriAtenei, sono valenti pro f e s s i o n i s t iche si sono formati nelle nostre Fa-coltà. Certamente sono state deter-minanti le esperienze pro f e s s i o n a l iextra universitarie acquisite, anchea l l ’ e s t e ro, dopo la laurea, ma le ba-si della loro formazione sono stateposte nelle università italiane.C e rtamente la preparazione pro-fessionale che è possibile ottenereoggi, soprattutto nelle sedi più at-t rezzate, è molto superiore a quella

di un tempo. Basti pensare alles t ru t t u re disponibili: ospedale vete-rinario, macello, azienda zootecni-ca, laboratori didattici, aule multi-mediali, informatiche e per l’ap-p rendimento delle lingue.

Come valuta e come rispondel ’ u n i v e rsità italiana (nella fatti-specie la Conferenza dei Presididelle facoltà di medicina veteri-n a r i a ) , al sistema introdotto dalM i n i s t e ro della Sanità circ al’ECM obbl i g a t o r i a ?Si tratta di un’iniziativa cert a m e n t e

positiva che, insieme alla didatticadi III livello, è indispensabile perg a r a n t i re l’aggiornamento pro f e s-sionale nel settore sanitario. Ho già sottolineato in diverse sediche le Facoltà di Medicina Veteri-naria possono svolgere un ruoloimportante nell’ambito dell’ECM.Non c’è dubbio che molti entipossano svolgere la loro attività inquesto settore, ma l’Università di-spone di una solida esperienzanel campo della formazione e distrutture didattiche specifiche peril settore veterinario.

La didattica destinata all’ECM nonpuò essere solo teorica e devequindi avere a disposizione stru t t u-re idonee alle attività pratiche che,nel caso delle nostre Facoltà, sonodisponibili. Tuttavia, l’Università non pensa dipoter interpre t a re in senso unilate-rale le necessità formative dei Ve t e-rinari. Noi desideriamo interagirecon gli organismi che rappre s e n t a-no i Veterinari dipendenti e liberip rofessionisti, come la FNOVI, gliO rdini, i Sindacati e le Associazioniculturali. Se poi non si riuscirà ad

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a rr i v a re a una collaborazione l’Uni-versità farà proposte autonome.C e rtamente le Facoltà avranno dif-ficoltà di ordine burocratico, org a-nizzativo ed amministrativo perc h él’Università, in quanto ente pubbli-co, ha regole molto più rigide ri-spetto agli enti privati. Tuttavia sitratta, a mio avviso, di difficoltà chepossono essere superate.Per quanto riguarda, infine, i desti-natari dell’ECM, penso che, dalpunto di vista scientifico, la form a-zione permanente sia necessariaper tutti, sia per i veterinari dipen-

denti che per i liberi pro f e s s i o n i s t i .Il problema è se essa possa esse-re resa obbligatoria. Questo è unp roblema giuridico, che non spettaa me dirimere. In ogni caso, le no-s t re Facoltà, come ho già detto, so-no disponibili a collaborare con tut-ti, liberi professionisti compre s i .

Gianpaolo GrassiP residente Federazione Ordini Me-dici Veterinari Ve n e t o

Sul piano occupazionale, q u a l i

sono le pro bl e m a t i che che si ev i-denziano nella tua zona e qualid i f fe r e n ze hai notato rispetto alrecente passato per quanto ri-g u a rda i medici veterinari neo-l a u r e a t i ?Dal punto di vista occupazionale ri-tengo che nella nostra zona si stia-no evidenziando problemi legati al-la difficoltà per i neolaureati di inse-rirsi nel mercato del lavoro in ma-niera adeguata.La forte motivazione ideale chespinge molti giovani ad iscriversialle facoltà di Medicina Ve t e r i n a r i a

in vista dell’obiettivo di poter avvia-re un’attività libero - p rofessionale fi-nalizzata principalmente alla tuteladella salute degli animali d’aff e z i o-ne, si scontra poi con la realtà di unm e rcato del lavoro che tende orm a ialla saturazione in questo settorespecifico pur off rendo diversi sboc-chi professionali in nuovi settori,come ad esempio il controllo dellafiliera produttiva, l’attività come “ve-terinario d’azienda” o come “veteri-nario nell’industria”.

Il dato A l m a l a u r e a più interes-

s a n t e, dal nostro punto di vista, èquello che riguarda il compart om e d i c o . Secondo l’indag i n ee m e rge ch e, ad un anno dall’ac-quisizione del titolo, in quel set-tore lavora “ s o l o ” il 21,4%. Tu t t a-v i a , ben il 70% circa del totalenon cerca lavo ro per part e c i p a r ead attività di formazione post lau-r e a . Ben diversi i dati I s t a t s e c o n-do cui l’81,5% del comparto me-dico sarebbe occupato. Qual è latua opinione al riguard o ?C redo sia difficile valutare il re a l edato sull’occupazione di un laure a-to nelle discipline Mediche se ci sideve riferire all’esercizio di pro f e s-sioni liberali ed in part i c o l a re all’e-s e rcizio della professione veterina-ria. Come si sa il “libero eserc i z i o ” ,cioè l’esercizio che non soggiacead altri vincoli che non siano deri-vanti dal rapporto diretto con ilcliente, implica che il libero pro f e s-sionista assuma a proprio carico ilrischio e l’onere economico dellap ropria attività.Qualora, dal punto di vista di valu-tazione statistica, il possesso dellap a rtita IVA venga inteso come indi-ce di effettiva attività, è bene sotto-l i n e a re che in realtà tale possessonon può essere garanzia di eff e t t i-va occupazione.Molte possono essere le situazioniin cui giovani colleghi si trovano inrealtà sottoccupati se non addirittu-ra disoccupati pur risultando LiberiP rofessionisti a tutti gli effetti e que-sto credo possa falsare il dato del-l’indagine.

Il tuo ordine pro fessionale ha mais volto indagini o se ne è mai av-valso per monitorare la situazio-ne occupazionale dei veterinariallo scopo di mettere in atto deicorrettivi anche in collaborazio-ne con le istituzioni locali ed ilmondo del lavo ro? Potrebbe es-sere questa una delle iniziativeconcrete per favorire l’ingressodei neo-laureati veterinari nei va-ri settori pro d u t t i v i ?Sì, come Ordine Provinciale abbia-mo inviato agli iscritti un questiona-rio in cui si invitava ad indicare ilp roprio settore di interesse (anima-li da reddito, animali d’aff e z i o n e ,c o n t rollo della filiera alimentare, sa-nità pubblica, industria, etc.) al finedi poter compilare un elenco degliiscritti suddivisi per settori di com-petenza. Questo per agevolare ri-sposte più efficaci ed immediate al-le richieste che possono perv e n i reda parte di istituzioni pubbliche eprivate in relazione all’esigenza diavvalersi delle competenze pro f e s-sionali nei diversi settori della Medi-cina Veterinaria ed anche pero r i e n t a re la formazione pro f e s s i o-nale dei colleghi neolaureati e dip re d i s p o rre un aggiornamento mi-rato per i colleghi impegnati nei di-versi settori di interesse specifico.P u rt roppo, viste le scarse rispostep e rvenuteci, non credo sia statoc o m p reso il vero significato dell’ini-ziativa che contemplava anche lapossibilità di favorire l’ingresso dein e o - l a u reati nei diversi settori pro-d u t t i v i .C redo infatti che debba essere va-lutata attentamente la possibilità dap a rte di ciascun Ordine di avviareuna “concertazione” con le diverseIstituzioni (Università, aziende sani-tarie, aziende private, industria, as-sociazioni di categoria, etc.) perc e rc a re di cre a re un’off e rta ade-

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guata di lavoro nel proprio ambitot e rritoriale. Questo però implica dap a rte dei neo iscritti la consapevo-lezza di poter eserc i t a re una quali-ficata attività professionale anchein altri settori della Medicina Ve t e r i-naria oltre che nell’ambito della cli-nica degli animali d’aff e z i o n e .

A l e s s a n d ro Lombardi P residente Ordine Medici Veterinari Provincia di To r i n o

Sul piano occupazionale, q u a l i

sono le pro bl e m a t i che che si ev i-denziano nella tua zona e qualid i f fe r e n ze hai notato rispetto alrecente passato per quanto ri-g u a rda i medici veterinari neo-l a u r e a t i ?Ultimamente, la maggior parte dein e o l a u reati proviene dalle città e sirivolge quasi esclusivamente als e t t o re degli animali d’aff e z i o n e .Questo settore è, a mio giudizio,ancora in espansione, sia dal pun-to di vista quantitativo che qualitati-vo, ma credo che non sia in gradodi accettare l’inserimento di un co-

sì grande numero di colleghi. Inol-t re, l’apertura di nuove stru t t u re ri-chiede un periodo di avviamentoassai superiore rispetto al passatoe la tendenza a gestire le stru t t u rein forma associata, seppur auspi-cabile, ne mette in discussione lare d d i t i v i t à .

Secondo l’indagine Almalaurea,ad un anno dall’acquisizione delt i t o l o , l avora “ s o l o ” il 21,4% deilaureati nel comparto medico,mentre il 70% circa s’impegna inattività di formazione post lau-

r e a ; d i v e rsi i dati I s t a t s e c o n d ocui l’81,5% sarebbe occupato.Qual è la tua opinione al riguar-d o ?C redo che dipenda molto dal mo-do di form u l a re le domande e dalmodo di essere e di pensare delcollega che risponde: un laure a t odel 2000 che frequenti un ambula-torio avviato 5 ore al giorno e che ri-ceva, da qualche sostituzione e daqualche terapia a domicilio, 100e u ro al mese, può rispondere che èoccupato, ma una valutazione re a-listica dovrebbe fargli dire che sta

facendo form a z i o n e .In che categoria vanno posti i col-leghi che malauguratamente dopo3 anni dall’apertura di una stru t t u r aveterinaria riescono a malapena ac o p r i re le spese? Sono occupati ostanno “studiando” come riusciread emerg e re in una dura realtà li-b e ro pro f e s s i o n a l e ?

Il tuo ordine pro fessionale ha mais volto indagini per monitorare lasituazione occupazionale dei ve-terinari? Potrebbe essere questauna delle iniziative concrete perf avorire l’ingresso dei neo-lau-reati veterinari nei vari settorip ro d u t t i v i ?E ro e sono profondamente convin-to che sia fondamentale il monito-raggio della forza lavoro degliiscritti al mio Ordine, al punto daaverlo inserito nel programma del-l’ultimo triennio: purt roppo non sia-mo ancora riusciti a renderlo ope-rativo. In questi ultimi mesi che ciseparano dalla scadenza del man-dato, sarà uno dei punti su cui con-c e n t re remo i nostri sforz i .

R o b e rto Zampiccoli P residente Ordine Medici Veterinari Provincia di Tre n t o

Sul piano occupazionale, q u a l isono le pro bl e m a t i che che si ev i-denziano nella tua zona e qualid i f fe r e n ze hai notato rispetto alrecente passato per quanto ri-g u a rda i medici veterinari neo-l a u r e a t i ?C redo che le problematiche occu-pazionali siano le stesse su tutto ilt e rritorio nazionale, cioè, per usareun termine forte, drammatiche. L’ i n-t e rvista che mi hai proposto mi haf o rnito il pretesto per considerarepiù approfonditamente l’arg o m e n-to, almeno nell’ambito della miaP rovincia. Così, visto che pre n d i a-mo spunto da dati statistici, anch’ioho fatto una mia piccola indagine. Irisultati, che cercherò di illustrarti diseguito, sono a pare re mio allar-manti. Non sono più giovanissimoed appartengo alla generazioneche ha potuto ancora tro v a re spa-zio abbastanza agevolmente nelmondo del lavoro. Nel corso deglianni, la difficoltà di inserimento neivari ambiti della nostra pro f e s s i o n eè andata via via aumentando, perg i u n g e re ad oggi, quando secon-do me gli spazi sono ormai quasicompletamente chiusi. In Pro v i n c i adi Trento abbiamo una classe vete-rinaria con un’età media molto bas-sa e questo impedirà un ricambioconsistente per almeno altri 10-15anni, durante i quali si accumuleràun numero di neolaureati che dovràin qualche modo tro v a re altern a t i v eoccupazionali. Dall’indagine svoltarecentemente dal nostro Consiglioinfatti, su sedici neo-iscritti dal2000 ad oggi, dodici (75%) si oc-cupano in qualche modo di piccolianimali, collaborando saltuaria-mente e comunque in modo pre c a-

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rio con stru t t u re già esistenti. Diquesti, infatti, soltanto quattro han-no un re g o l a re contratto di collabo-razione ed uno ha tentato di aprireuna sua struttura per poi doverc h i u d e re dopo pochi mesi. Deiq u a t t ro colleghi che non si occupa-no di animali da compagnia, unosta praticando un tirocinio (gratui-to) presso una clinica per cavalli,uno sta frequentando un master al-l ’ e s t e ro, uno sta per concludere uncontratto di sei mesi, senza possi-bilità di rinnovo, con un Istituto di ri-c e rca ed uno lavora in una pastic-c e r i a !Come vedi, il quadro si presentaveramente in toni tutt’altro che ot-timistici. La realtà da considerareè che, a parte il settore dei picco-li animali, dove peraltro i “vecchi”p rofessionisti si sentono orm a i“assediati” dai nuovi arrivi e dovesecondo me ci saranno, ancoraper poco, piccoli spazi da riempi-re sfruttando l’aumento dei servizirichiesti dalla clientela, gli altri set-tori della nostra laurea sono ormaisupersaturi. Sempre nell’ambitodella mia Provincia, il mondo zoo-tecnico è in continua contrazioneed i colleghi buiatri convenzionaticon l’APSS sono giovanissimi; lastessa APSS ha un organico chenel prossimo futuro sarà tenden-zialmente più soggetto a tentatividi riduzione che a mire di espan-sione. Quindi, non vedo, a brevetermine, buone possibilità per undegno inserimento dei giovanicolleghi.

Secondo l’indagine Almalaurea,ad un anno dall’acquisizione delt i t o l o , l avora “ s o l o ” il 21,4% deilaureati nel comparto medico,mentre il 70% circa s’impegna inattività di formazione post lau-r e a ; d i v e rsi i dati I s t a t s e c o n d ocui l’81,5% sarebbe occupato.Qual è la tua opinione al riguar-d o ?C redo di aver già parzialmente ri-sposto alla domanda. Questi datinon sono applicabili alla mia re a l t àt e rritoriale, dove soltanto il 10% deicolleghi iscritti negli ultimi 3 anni staf requentando corsi di form a z i o n epost laurea. Anche il dato ISTATdell’81,5% di occupazione dovre b-be essere letto più in pro f o n d i t à ,p e rché se è vero che spesso si ot-tiene un’occupazione a breve ter-mine, è pur vero che questa è qua-si esclusivamente virtuale sia perl’aspetto direttamente pro f e s s i o n a-le, sia per quello retributivo, nonmeno importante per un giovanel a u re a t o .

Il tuo ordine pro fessionale ha mais volto indagini per monitorare lasituazione occupazionale dei ve-terinari? Potrebbe essere questauna delle iniziative concrete perf avorire l’ingresso dei neo-lau-reati veterinari nei vari settorip ro d u t t i v i ?A questa domanda devo risponde-re con un profondo mea culpa, cher i g u a rda però un po’ tutta la cate-goria. In sostanza chi è dentro ilmondo del lavoro poco fa, salvosporadici episodi, per chi ne è fuo-ri. A ciò potre b b e ro ovviare iniziati-ve delle istituzioni quali Ordini, Uni-versità ed Amministrazioni, perònon esiste ad oggi un piano chepossa sfru t t a re sinergicamente lesingole potenzialità per farle con-f l u i re su un unico obiettivo, cioè

quello di pro g r a m m a re domandaed off e rta del lavoro. Ciò port e re b-be sicuramente a risultati favore v o-li sia per il mondo dell’istru z i o n e(Università), sia per il mondo eco-nomico; avremmo cioè un numeroc o rretto di professionisti “tagliati”per precise esigenze del merc a t odel lavoro; e se il mercato stessonon ha più capacità di assorbimen-to, allora ci vuole il coraggio dii n f o rm a re i giovani che stanno periscriversi all’Università oppure di-venta necessario tro v a re nuovicampi di applicazione delle nostre

conoscenze e quindi nuovi sbocchip rofessionali. In questo caso però,si entra nel campo minato delle lot-te di competenza tra laureati in di-scipline diverse, ma questo saràa rgomento per un’altra interv i s t a .

Giuliano Lazzarini P residente Ordine Medici Veterinari Provincia di Forlì

Sul piano occupazionale, q u a l isono le pro bl e m a t i che che si ev i-denziano nella tua zona e quali

d i f fe r e n ze hai notato rispetto alrecente passato per quanto ri-g u a rda i medici veterinari neo-l a u r e a t i ?La mia provincia ha una spiccatavocazione zootecnica di tipo avi-cunicolo, per cui una buona part edi neo laureati, fino a pochi annifa, trovava occupazione in questoramo. Oggi con l’esubero di gio-vani colleghi legato all’alto numerodi Facoltà stiamo assistendo aduna scarsa richiesta anche in que-sto settore e, considerato lo scar-so numero di bovini presenti sul

t e rritorio, assistiamo al ripiega-mento sull’unico settore in gradodi garantire qualche richiesta, manon un dignitoso ritorno economi-co: la clinica degli animali da com-pagnia. Ciò nonostante voglio es-s e re ancora ottimista e pensareche si possa gestire la pro f e s s i o n eandando ad attivare e riconosceref i g u re che, nei vari settori della ve-terinaria, diano ossigeno e cre i n onuovi spazi lavorativi. Con questointendo riferirmi, ad esempio, al“veterinario riconosciuto” per ils e t t o re bovino, ovi-caprino, suino,

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avi-cunicolo, oppure al veterinarioche si occupa di particolari bran-che cliniche quali quelle compor-tamentalista, ecografista, fisiotera-pista o anche del veterinario dianimali esotici o di quello diploma-to ai Colleges Europei o che svol-ge l’attività di pro g r a m m a t o re dipiani eco-ambientali.

Secondo l’indagine Almalaurea,ad un anno dall’acquisizionedel titolo, lavora “solo”il 21,4%dei laureati nel comparto medi-co, mentre il 70% circa s’impe-gna in attività di formazione po-st laurea;diversi i dati Istat se-condo cui l’81,5% sarebbe oc-cupato.Qual è la tua opinione alriguardo?Anziché pre n d e re in considerazio-ne questi dati, mi rifarei all’analisip o rtata avanti dall’Agenzia delleEntrate che è servita per giungerealla stesura degli Studi di Settoreche hanno evidenziato come lamaggior parte dei veterinari ap-p a rtenga ai cluster n° 2 e 3 cioèabbia ambulatori di piccole o me-die dimensioni per poter iniziareun’attività che, a prima vista, sem-bra l’unica capace di fare sbarc a-re un seppur striminzito lunario.Non dimentichiamo poi che l’aper-

tura di una partita I.V.A. è interpre-tata, spesso, dalla stampa, comeimmagine di professione con con-seguente rosea rappre s e n t a z i o n edella veterinaria privata.

Il tuo ordine pro fessionale hamai svolto indagini per monito-rare la situazione occupazionaledei veterinari? Potrebbe esserequesta una delle iniziative con-crete per favorire l’ingresso deineo-laureati veterinari nei va r isettori pro d u t t i v i ?Penso che, a pre s c i n d e re da tut-to, indicare il numero di Facoltà edi conseguenza di neo laure a t isia compito di uno Stato attento ei n f o rmato della proiezione sulmondo del lavoro. Solo un’atten-ta analisi delle esigenze di unpaese può e dovrebbe dare aig o v e rnanti il polso di una situa-zione che altrimenti avremo diff i-coltà a gestire. Gli Ordini pro f e s-sionali potranno farsi parte trai-nante di un siffatto compito an-dando a valutare le realtà e leesigenze locali per dare allo Sta-to o alle Regioni la possibilità dis c i o g l i e re un nodo che ci aff l i g-ge: quanti sono i veterinari di cuiil nostro paese ha realmente bi-sogno ogni anno?

S e rgio CaporalettiDVM delegato A.N.M.V.I. P rovincia di Lecce

Sul piano occupazionale, q u a l isono le pro bl e m a t i che che sievidenziano nella tua zona equali diffe r e n ze hai notato ri-spetto al recente passato perquanto riguarda i medici veteri-nari neo-laureati?La provincia di Lecce off re ai vete-rinari poche possibilità di impiego.Il patrimonio zootecnico ha scarsaconsistenza e i veterinari che lavo-rano esclusivamente come buiatrisono meno delle dita di una mano;la Regione Puglia ha da anni bloc-cato le assunzioni a tempo inde-t e rminato nelle A.U.S.L.; non esi-ste, di fatto, industria mangimisti-ca o farmaceutica e, nei nuovisbocchi lavorativi come l’HACCP,la strada è spesso sbarrata da al-t re figure professionali che opera-no a tariffe al limite della decenza.Nel settore dei piccoli animali nonsi vive una stagione più felice, lap rovincia è ormai un arcipelago dipiccoli studi professionali spessopoco attrezzati che non possonof a re riferimento a nessuna stru t t u-ra di grosse dimensioni, basti pen-

s a re che in tutto il territorio (oltreun milione di abitanti) non è attivoun solo pronto soccorso.In una realtà come questa, dun-que, parlare di prospettive occu-pazionali mi sembra ridicolo. Finoa qualche anno fa esistevano an-cora zone “scoperte” dove erapossibile attivare un ambulatoriopotendo contare su un discre t obacino di utenza: oggi questastrada non è più perc o rribile e in e o l a u reati sono, quasi sempre ,condannati ad una condizione disottoccupazione o a perc e p i reredditi al di sotto della soglia di so-p r a v v i v e n z a .

Secondo l’indagine Almalaurea,ad un anno dall’acquisizionedel titolo,lavora “solo”il 21,4%dei laureati nel comparto medi-co, mentre il 70% circa s’impe-gna in attività di formazione po-st laurea;diversi i dati Istat se-condo cui l’81,5% sarebbe oc-cupato.Qual è la tua opinione alriguardo?È lecito chiedersi su che dati ela-bori le proprie statistiche l’ISTAT,p robabilmente considerano occu-pato chiunque abbia aperto unap a rtita IVA. Mi piacerebbe saperequale sia il reddito percepito dail a u reati da un anno e considerati“ o c c u p a t i ” …Più credibile, invece, il dato Alma-l a u rea per i medici: senza unaspecializzazione, per loro è diff i c i-le tro v a re sbocchi lavorativi e lanecessità di conseguire una o piùspecializzazioni è per questomolto sentita. Se nel compart omedico vengono inclusi i veteri-nari, per i quali le specializzazionip o s t - l a u rea sono poche e spessoutili solo a poter part e c i p a re aiconcorsi per posti pubblici e se siconsidera quanto sia esiguo il nu-m e ro di coloro che investono instudi non riconosciuti uff i c i a l m e n-te per diventare esperti in questao quella branca, il dato rispecchial’obbligo per i neolaureati di af-f ro n t a re un periodo di tiro c i n i opratico non retribuito prima di af-facciarsi al mondo del lavoro. Sequesto succede è perché la pre-parazione raggiunta dallo studen-te durante il corso di studi è estre-mamente generica e scollegatadalla realtà professionale cui siaggiunge un esame di abilitazio-ne che si riduce ad una ripetizio-ne semplificata delle prove uni-v e r s i t a r i e .

Il tuo ordine pro fessionale hamai svolto indagini per monito-rare la situazione occupazionaledei veterinari? Potrebbe esserequesta una delle iniziative con-crete per favorire l’ingresso deineo-laureati veterinari nei va r isettori pro d u t t i v i ?Non mi risulta che l’Ordine di Lec-ce abbia mai ufficialmente monito-rato la situazione, ma, consideratoil numero degli iscritti, credo che ilP residente conosca perf e t t a m e n t ela realtà del nostro territorio. Inogni caso non mi sembra che inquesta zona esistano le condizionip e rché una collaborazione tra Or-dine Provinciale e Istituzioni possap ro d u rre possibilità reali di occu-pazione considerato che, anche leamministrazioni comunali più im-p o rtanti, sono sorde perfino alle ri-chieste di creazione di uffici aff a r ianimali. Stimolato da Roberto Mar-

chesini, ho cercato di aprire undialogo con alcuni Sindaci dellap rovincia per cerc a re di sensibiliz-zarli all’importanza del ruolo delmedico veterinario nella gestionedel rapporto uomo-animale senzaa v e re ancora ottenuto alcun risul-tato. Non mi ritengo sconfitto e so-no pronto a ripart i re appena si sa-ranno svolte le prossime elezioniamministrative. Ben altro sare b b eil discorso se gli Ordini potesseroa v e re canali di dialogo continuicon le istituzioni regionali: per farquesto, però, non ci si dovre b b em u o v e re autonomamente, ma po-ter contare sul coordinamento diuna forte Federazione Regionale.

Carlo De FeoVice Presidente Ordine Medici Veterinari Provincia di Peru g i a

Sul piano occupazionale, q u a l isono le pro bl e m a t i che che sievidenziano nella tua zona equali diffe r e n ze hai notato ri-spetto al recente passato perquanto riguarda i medici veteri-nari neo-laureati?Il problema maggiore è il cre s c e n-te numero di neo-laureati che cer-cano lavoro nel settore degli ani-mali da compagnia. Di conse-guenza c’è un aumento notevoledi stru t t u re veterinarie soprattuttoin città, dove ormai si è raggiuntoun numero ben superiore a quellonecessario, considerando anchela presenza della facoltà di medi-cina veterinaria che lavora solo inp a rte su re f e renza. Di conseguen-za si è venuta a cre a re una situa-zione occupazionale non soddi-sfacente per diversi colleghi.

Il tuo ordine pro fessionale hamai svolto indagini per monito-rare la situazione occupazionaledei veterinari? Potrebbe esserequesta una delle iniziative con-crete per favorire l’ingresso deineo-laureati veterinari nei va r isettori pro d u t t i v i ?L’ O rdine dei Medici Veterinari diP e rugia, pur non avendo mai svol-to un’indagine sullo stato di re a l eoccupazione dei suoi iscritti, haper ora prospettato, soprattutto aineo iscritti, nuove soluzioni occu-p a z i o n a l i .Allo stato attuale si rende comun-que necessaria una tale indagineper poter valutare le reali possi-bilità di lavoro sul territorio di Pe-rugia e provincia, per poter sug-g e r i re scelte adeguate ai neo-iscritti. Per quanto riguarda il set-t o re degli animali d’aff e z i o n e ,che è quello più inflazionato, nonesiste una normativa che re g o l al ’ a p e rtura degli ambulatori in ba-se alla densità demografica equindi alla presenza di un ade-guato numero di animali da com-pagnia. Una normativa in tal sen-so potrebbe re n d e re la distribu-zione delle stru t t u re veterinarie(incluse quelle delle ASL) piùconsona alle reali necessità loca-li, garantendo una mole di lavoroadeguata agli investimenti ogginecessari per questa attività. Al-t rettanto c’è da impegnarsi nels e t t o re degli animali da re d d i t oevitando, per esempio, concor-renza tra colleghi dipendenti e li-beri professionisti, potendo que-sti ultimi contare su un’unica fon-te di reddito. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 210DALLA PRIMA PAGINA

PALAZZO TRECCHI -26100 CREMONA - TEL. 0372 403539 - FAX 0372 403554 - [email protected] - www. sivarnet.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARIPER ANIMALIDA REDDITO

4° Congresso Nazionale Multisala SIVAR

31 maggio/1-2 giugno 2002Palazzo Trecchi, Cre m o n a

Con il patrocinio di

FNOVIFederazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia

Ordine dei Medici Veterinari di Cremona

In collaborazione conAIVEMP (Associazione Italiana Veterinaria di Medicina Pubblica)

ASIC (Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura)SIMVENCO (Società Italiana di Medicina non Convenzionale)

SIPA (Società Italiana di Patologia Aviare)SIPI (Società Italiana di Patologia Ittica)

SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici)

A.N.M.V.I.SOCIETÀ FEDERATA

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

I l Ministero delle politich eagricole e fo r e s t a l i , su pro p o-sta della CTC, ha approva t o i n

data 12 marzo 2002 il Disciplinareallegato, per il controllo uff i c i a l edella displasia dell’anca e della di-splasia del gomito dei cani iscrittial libro genealogico, che re g o l a-menta tutta la procedura per il con-t rollo di queste malattie ere d i t a r i e ,c o n f o rmemente alle direttive inter-nazionali della FCI. Con questo Di-s c i p l i n a re l’ENCI e l’Ufficio Centra-le del libro genealogico assumonop e rtanto, come di loro competen-za, il ruolo di coordinamento per ilc o n t rollo di queste malattie e per laraccolta e l’elaborazione dei datiche da esso perv e rranno, al fine dip re d i s p o rre, su indicazione dellaCTC, sentite le associazioni spe-

cializzate, gli opportuni piani di se-lezione. Tutti i Colleghi che eff e t-tuano gli esami radiografici uff i c i a l iper la displasia dell’anca e la di-splasia del gomito del cane sonotenuti ad applicare integralmente ilp resente Disciplinare, per quantodi loro competenza, affinché lep ro c e d u re per il controllo uff i c i a l edi queste malattie ereditarie sianoseguite in modo corretto e unifor-me in tutto il Paese e per tutte lerazze. I Colleghi che fanno riferi-mento alla Centrale della FSA rice-veranno al più presto ulteriori edettagliate istru z i o n i .Il testo è scaricabile alle pagineh t t p : / / w w w. f s a - v e t . i th t t p : / / w w w. a n m v i . i t / a n m v i o g g i /a rc h i v i o _ p d fh t t p : / / w w w. e n c i . i t

Di s c i p l i n a re per ilc o n t rollo uff i c i a l edella displasiadell’anca e delladisplasia del gomitodei cani iscritti al librog e n e a l o g i c o

A rt . 1L’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (EN-CI), ai fini dell’attività selettiva di cui all’art i c o-lo 10, lettera c) delle norme tecniche del di-s c i p l i n a re del libro genealogico del cane dirazza, per il controllo delle malattie ere d i t a r i e :a ) displasia dell’anca;b ) displasia del gomito,si utilizzano i dati raccolti secondo le moda-lità previste dal presente disciplinare, inc o n f o rmità alle regole approvate dalla Fede-razione Cinologica Internazionale (FCI) indata 14.6.1991.

A rt . 2L’ U fficio Centrale del libro genealogico deve:a ) r a c c o g l i e re ed elaborare i dati pro v e-

nienti dal controllo delle malattie ere d i t a-rie del cane, secondo le indicazioni tec-niche elaborate e fornite dalla Commis-sione Tecnica Centrale (CTC), al fine dip re d i s p o rre degli studi e dei piani di se-lezione correlati alla prevalenza dellevarie malattie ereditarie nelle diverserazze canine allevate in Italia;

b ) s t a b i l i re il protocollo per la diagnosi e lec e rtificazioni ufficiali della displasia del-l’anca e della displasia del gomito deicani di razza, in accordo con i pro t o c o l-li internazionali promossi dalla FCI;

c ) re g i s t r a re sul re g i s t ro del libro genealo-gico la valutazione ufficiale per la di-splasia dell’anca e la displasia del go-m i t o ;

d ) re g i s t r a re l’avvenuto controllo della di-splasia dell’anca e della displasia delgomito sul certificato genealogico.

A rt . 3L’ENCI, su pare re conforme della CTC rico-nosce, ai fini di cui all’articolo 1 e in base aquanto previsto all’articolo 4 del presente di-s c i p l i n a re, l’accreditamento delle Centrali dilettura e dei lettori ufficiali autorizzati a cert i f i-c a re la displasia dell’anca e la displasia delgomito nei cani registrati nel libro genealogi-c o .

A rt . 4Sono Centrali di lettura ufficiale, le Centrali dilettura riconosciute dall’ENCI, sulla base delp rotocollo di cui all’allegato n° 1.

A rt . 5Con apposito accordo, l’ENCI può delegarele Centrali di lettura ed i lettori ufficiali ricono-sciuti ad eff e t t u a re direttamente la re g i s t r a-zione dell’avvenuto controllo sul cert i f i c a t ogenealogico, purc h é :a ) utilizzino un apposito timbro fornito od

a p p rovato dall’ENCI;b ) eseguano la registrazione in un apposi-

to spazio del certificato stabilito dall’EN-C I ;

c ) p rovvedano a comunicare all’ENCI, nelt e rmine massimo di trenta giorni, il giu-dizio della lettura ufficiale, fornendo tuttii dati relativi di cui all’articolo 13.

A rt . 61 . Il controllo delle malattie della displasiadell’anca e della displasia del gomito e re l a-tive certificazioni veterinarie devono avvenirec o n f o rmemente alle norme F.C.I. esplicitatenell’allegato n° 2.2 . Le modifiche all’allegato n. 2, conse-guenti alle norme approvate dalla FCI, sonod i rettamente applicabili previa comunicazio-ne al Ministero delle politiche agricole e fore-stali.

A rt . 7I medici veterinari, che intendono eseguire ic o n t rolli ufficiali per queste malattie sui canidi razza iscritti nel libro genealogico del canedi razza, devono essere iscritti ad un Ord i n eP rovinciale e devono sottoscrivere un accor-do con una delle Centrali di Lettura uff i c i a l ia c c reditate dall’ENCI in cui dichiarano an-c h e :a ) di accettare e di seguire il presente di-

s c i p l i n a re ;b ) di poter disporre di un’appare c c h i a t u r a

per la diagnostica radiografica a norm adi legge;

c ) di inviare alla Centrale di lettura di riferi-mento due radiografie di prova per cia-scuna malattia, per dimostrare il corre t t oposizionamento del cane per l’esameradiografico, a meno che siano già statiaccettati come re f e renti della Centraleprima dell’emanazione del presente di-s c i p l i n a re .

A rt . 8I medici veterinari che hanno stipulato un ac-c o rdo con una delle Centrali di lettura rico-nosciute dall’ENCI, provvedono ad inviarv id i rettamente il/i radiogramma/i eseguito/i, ilc e rtificato genealogico del cane contro l l a t oed il modulo di accompagnamento.

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 11ATTUALITÀ

Brevi note e considerazioni

Disciplinare per la displasia dell’anca e la displasia del gomito del cane

d i Aldo Ve z z o n i

Presidente FSA

Ministero delle Politiche Agricole e ForestaliDipartimento della qualità dei prodotti agroalimentari e dei servizi

Direzione Generale per la qualità dei prodotti agroalimentari e la tuteladel consumatore

Ex div.II - Prod. Animali

Prot. 20668

IL DIRETTORE GENERALE

VISTO il decreto legislativo 30dicembre 1992, n. 529, “Attua-zione della direttiva 91/174/CEErelativa alle condizioni zootecni-che e genealogiche che discipli-nano la commercializzazione de-gli animali di razza”;

VISTO il decreto ministeriale n.21095 del 5 febbraio 1996, con ilquale, ai sensi del predetto de-creto legislativo n. 529/92, è sta-to approvato il Disciplinare del li-bro genealogico del cane di raz-za;

VISTO il decreto ministeriale n.20894 del 18 aprile 2000 con ilquale sono state approvate lenorme tecniche del libro genea-logico del cane di razza;

VISTA la nota n. 41622 del 31 ot-tobre 2001 con la quale l’ENCIha chiesto l’approvazione dellenorme per le prove di obediencein conformità a quanto deliberatodalla CTC nella stessa riunionedel 12 ottobre 2001;

VISTA la nota n. 8523 del 25 feb-braio 2002 con la quale l’ENCIha chiesto l’approvazione del di -sciplinare per il controllo ufficialedella displasia dell’anca e delladisplasia del gomito dei caniiscritti al libro genealogico, inconformità a quanto deliberatodalla CTC nella stessa riunionedel 25 gennaio 2002;

VISTO il decreto legislativo 30m a rzo 2001, n.165, re c a n t e“Norme generali sull’andamentodel lavoro alle dipendenze al-l’Amministrazione pubblica” edin particolare l’art. 4 sull’indirizzopolitico-amministrativo, funzionie responsabilità;

RITENUTO necessario apporta-re alcune correzioni, in parte for-mali ed in parte di tipo operativo,ai proposti testi del disciplinaredel controllo ufficiale della di-splasia dell’anca e del gomito edella normativa relativa alle pro-ve di obedience;

CONSIDERATO che le nuove di-sposizioni, nel loro insieme, cosìcome riformulate, risultano ri-spondenti alle finalità del librogenealogico del cane di razza;

DECRETA:

ART 1 – È approvato il testo del-le norme tecniche ed organizza-tive delle prove di obedience,costituito da 9 articoli e da 2 alle-gati, giusta testo allegato al pre-sente decreto.

ART 2 – È approvato il discipli-nare per il controllo ufficiale delladisplasia dell’anca e della di-splasia del gomito dei cani iscrit-ti al libro genealogico, costituitoda n. 21 articoli e da 6 allegati,giusta testo allegato al presentedecreto.

Roma, 12 marzo 2002Giuseppe Ambrosio

Direttore Generale

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

A rt . 9I medici veterinari che hanno stipulato un ac-c o rdo con una delle Centrali di lettura rico-nosciute dall’ENCI utilizzano i loro moduli diaccompagnamento su cui devono compari-re i seguenti dati:a ) nome del cane come da certificato ge-

n e a l o g i c o ;b ) n u m e ro di registrazione ROI o RSR;c ) sesso e data di nascita del cane;d ) codice d’identificazione del cane (ta-

tuaggio / micro c h i p ) ;e ) nome, cognome ed indirizzo del pro-

prietario registrato sul certificato genea-l o g i c o ;

f ) data di esecuzione dell’esame radiogra-f i c o ;

g ) nome, cognome ed indirizzo del medicoveterinario che ha eseguito l’esame ra-diografico e suo numero di re g i s t r a z i o n ep resso la Centrale di lettura.

A rt .1 0Sul modulo di accompagnamento dell’esa-

me radiografico devono comparire anche leseguenti dichiarazioni:a ) dichiarazione del proprietario del cane

sottoposto all’esame radiografico cheattesta l’autenticità della sua identità;

b ) dichiarazione del proprietario che auto-rizza la Centrale di lettura a trattenere ilr a d i o g r a m m a / i ;

c ) dichiarazione del medico veterinarioche ha eseguito l’esame radiografico diaver verificato l’identità del cane;

d ) dichiarazione del medico veterinario diaver eseguito l’esame radiografico conun adeguato stato di rilassamento mu-s c o l a re del cane.

A rt .1 11 . La Centrale di lettura valuta e cert i f i c agli esami radiografici ricevuti dai medici ve-terinari re f e renti, applicando le classificazionidella displasia dell’anca e del gomito de-scritte negli allegati 4 e 5, fornendo anche ilC e rtificato Internazionale di cui all’allegato 6. 2 . Le Centrali di Lettura possono integrare

le valutazioni sopra riportate con altre valuta-zioni addizionali (per la displasia dell’ancal’attribuzione del punteggio di Willis adottatada BVA-KC, la classificazione a punti diFluckiger adottata in Svizzera, la suddivisio-ne in 1° e 2° grado di ciascuno dei cinquegradi della classificazione FCI, proposta dal-la stessa FCI).

A rt .1 2La Centrale di lettura provvede ad inviare al-l’ENCI ed alle Associazioni specializzate dirazza riconosciute, con cadenza mensile, iseguenti dati relativi alle letture ufficiali ese-g u i t e :a ) nome del cane;b ) r a z z a ;c ) sesso e data di nascita;d ) n u m e ro del certificato libro genealogico;e ) codice d’identificazione del cane (ta-

tuaggio / micro c h i p ) ;f ) nome, cognome ed indirizzo del pro-

p r i e t a r i o ;g ) data e tipo di esame eseguito;

h ) nome del medico veterinario che haeseguito l’esame radiografico ed il suon u m e ro di registrazione alla Centrale dilettura di riferimento;

i ) giudizio della Centrale di lettura sullapatologia controllata e data della lettura.

A rt .1 3La Centrale di lettura provvede ad arc h i v i a regli esami radiografici pervenuti e cert i f i c a t i ,per almeno dieci anni, unitamente alla re l a t i-va documentazione (copia del modulo di ac-compagnamento, copia del certificato ge-nealogico, copia del re f e rto ufficiale), garan-tendo la sicurezza della conserv a z i o n e .

A rt .1 4In caso di contestazione del giudizio espre s-so da una Centrale di lettura, la richiesta diappello viene indirizzata all’ENCI e deve es-s e re accompagnata da una cert i f i c a z i o n eveterinaria che fornisca una valutazione di-versa da quella certificata dalla Centrale. Perl’appello, l’ENCI farà riferimento alle apposite

Commissioni di esperti internazionali per ladisplasia dell’anca e per la displasia del go-mito approvate dal Consiglio Generale dellaFCI, secondo le modalità internazionali daesso stabilite.

A rt .1 5L’ENCI si riserva la facoltà di pro c e d e re adelle verifiche su cani già giudicati, sia perc o n t rolli randomizzati, sia per motivato so-spetto di irregolarità, richiedendo la ripetizio-ne dell’esame radiografico, con la pre s e n z adi un delegato ENCI e del proprietario delc a n e .

A rt .1 61 . Le Centrali di lettura riconosciute dal-l’ENCI hanno pari dignità, scopi e funzioni.2 . L’ a l l e v a t o re ed il proprietario del canesono liberi di rivolgersi a qualunque medicoveterinario che effettui il controllo ufficiale del-la displasia dell’anca e/o del gomito, indi-pendentemente dalla Centrale di lettura cuiegli è convenzionato. 3 . Le associazioni specializzate di razzache, con approvazione della CTC, richiedo-no il controllo o l’esenzione (per determ i n a t igradi) da queste malattie per prove di sele-zione, devono fare riferimento a tutte le Cen-trali di lettura riconosciute dall’ENCI.

A rt .1 7Le Ta r i ffe massime applicate dalle Centrali dilettura ufficiali devono essere concordate an-nualmente con l’ENCI, in occasione della riu-nione annuale di cui alla lettera a) dell’alle-gato 1.

A rt .1 81 . Se allevatore o proprietario di cani, il let-t o re ufficiale non può eff e t t u a re diagnosi uff i-ciale di displasia dell’anca e/o del gomito persoggetti nati nel proprio allevamento o persoggetti che siano o siano stati di sua pro-p r i e t à .2 . La funzione di lettore ufficiale è incom-patibile con l’attività di esperto giudice per lerazze soggette al controllo delle displasiedell’anca e/o del gomito.

A rt .1 9Nel caso di accertata inadempienza al pre-sente Disciplinare, l’ENCI richiama la Centra-le di lettura coinvolta al rispetto assoluto del-le norme contenute. In caso di grave o ripe-tuta inadempienza l’incarico ufficiale può es-s e re revocato.

A rt .2 01 . L’ENCI riconosce, per cani di pro p r i e t àdi cittadini italiani, anche le certificazioni uff i-ciali rilasciate da altre Centrali di lettura ac-c reditate da Kennel Club di Paesi dell’Unio-ne europea aderenti alla FCI purché aderi-scano al presente disciplinare .2 . L’ENCI riconosce inoltre, per cani di pro-prietà di cittadini stranieri, le certificazioni uf-ficiali rilasciate da altre Centrali di lettura ac-c reditate da Kennel Club di altri Paesi dell’U-nione europea e di Paesi terzi aderenti allaFCI, dalla Orthopaedic Foundation for Ani-mals (OFA) negli Stati Uniti e dalla BVA/KC inGran Bretagna, solamente se effettuate sucani i cui proprietari siano cittadini dei rispet-tivi Paesi.

A rt .2 1Le modifiche al presente disciplinare, di ini-ziativa del Ministero delle politiche agricole ef o restali entrano in vigore dalla data del re l a-tivo decreto di approvazione, quelle pro p o-ste dall’ENCI, previo conforme pare re dellaCTC, devono essere trasmesse al Ministerodelle politiche agricole e forestali, entro 60g i o rni dalla data di delibera della CTC. Lemodifiche entrano in vigore dalla data del re-lativo decreto di appro v a z i o n e .

Visto si approvaGiuseppe Ambro s i o

D i re t t o re Generale1 2 - 0 3 - 0 2

A L L E G ATO N. 1Requisiti delle Centrali di letturaU f f i c i a l e1 . Centri di lettura accreditati1.1 Le Centrali di lettura per la di-splasia dell’anca che utilizzano let-tori accreditati per la cert i f i c a z i o n edella displasia dell’anca dal Pre s i-dente della Commissione Scientifi-ca della FCI, Prof. Wilhelm Brass, oda un esperto tra quelli indicatidalla FCI come re f e renti intern a z i o-nali di appello per la displasia del-l’anca, sono di fatto riconosciutedall’ENCI come Centrali di letturau fficiale per la displasia dell’anca,p u rc h é :a ) sottoscrivano un accordo in cui

dichiarano di accettare e di se-g u i re il presente disciplinare ;

b ) ogni Centrale di lettura dispon-ga di almeno un lettore uff i c i a l ea c c reditato per la displasia del-l ’ a n c a ;

c ) i lettori ufficiali delle varie Cen-trali di lettura si riuniscano al-meno una volta all’anno, in pre-senza del Presidente della CTCo di un suo delegato, per con-f rontarsi tra di loro sui criteri divalutazione radiografica delladisplasia dell’anca, port a n d o

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 212ATTUALITÀ

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

ciascuno un numero di casi va-lutati nell’anno pre c e d e n t e ,scelti in modo casuale dal Pre-sidente della CTC o da un suodelegato, al fine di eff e t t u a reuna verifica incrociata e di ar-m o n i z z a re i giudizi forniti daciascun lettore ;

d ) i lettori ufficiali non ricadano nel-le condizioni di incompatibilitàelencate nell’articolo 18 del di-s c i p l i n a re .

1.2 Le Centrali di Lettura per la di-splasia dell’anca riconosciute dal-l’ENCI ai sensi del presente art i c o l opossono estendere la loro compe-tenza anche alla lettura per la di-splasia del gomito purc h é :a ) dispongano di almeno un letto-

re ufficiale accreditato da une s p e rto tra quelli indicati dallaFCI come re f e renti intern a z i o-nali di appello per la displasiadel gomito;

b ) i lettori ufficiali accreditati per ladisplasia del gomito delle varieCentrali di lettura si riuniscanoalmeno una volta all’anno, inp resenza del Presidente dellaCTC o di un suo delegato, perc o n f rontarsi tra di loro sui criteridi valutazione radiografica delladisplasia del gomito, port a n d ociascuno un numero di casi va-lutati nell’anno pre c e d e n t e ,scelti in modo casuale dal Pre-sidente della CTC o da un suodelegato, al fine di eff e t t u a reuna verifica incrociata e di ar-m o n i z z a re i giudizi forniti daciascun lettore ;

c ) i lettori ufficiali non ricadano nel-le condizioni di incompatibilitàelencate nell’articolo 18 del di-s c i p l i n a re .

2 . Accreditamento nu ov eCentrali di letturaUna nuova Centrale di lettura, perpoter ottenere l’accre d i t a m e n t odell’ENCI come Centrale di letturau fficiale, deve poter:a ) d i s p o rre di almeno un lettore uf-

ficiale che abbia ottenuto l’ac-c reditamento per la displasiadell’anca e per la displasia delgomito da parte di almeno duee s p e rti ciascuno facenti part edegli elenchi degli esperti inter-nazionali per la displasia del-l’anca e per la displasia del go-mito approvati dalla FCI, oppu-re da parte di una Commissio-ne apposita nominata dallaCTC, sulla base di una valuta-zione correttamente eseguita dialmeno cinquanta casi, di di-verse razze, di displasia del-l’anca e di cinquanta casi di di-splasia del gomito, scelti a curadella Commissione stessa;

b ) o t t e m p e r a re ai requisiti richiestidal punto 1;

c) con la stessa procedura di cuialla lettera a) vengono accre-ditati anche i nuovi lettori uffi-ciali proposti dalle Centrali dilettura ufficiali già riconosciutedall’ENCI.

A L L E G ATO N. 2Modalità di esecuzione degliesami radiografici per ladisplasia dell’anca e del gomitonel cane1 . Il controllo ufficiale della displa-sia dell’anca e della displasia delgomito viene eseguito mediante unesame radiografico effettuato da unmedico veterinario sul cane postoin anestesia od in sedazionep rofonda, per ottenere un adegua-to rilassamento muscolare, e nellap roiezione radiografica richiestaper ciascuna malattia contro l l a t a .

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 13ATTUALITÀ

2 . La qualità tecnica delle radio-grafie ed il posizionamento devonoe s s e re tali da consentire una dia-gnosi accurata delle malattie con-t rollate. In caso di qualità o posizio-namento inadeguati, la Centrale dilettura richiede al medico veterina-rio re f e rente di ripetere l’esame ra-diografico, senza ulteriore spesaper il proprietario del cane.3 . La proiezione radiografica ri-chiesta per il controllo della displa-sia dell’anca è quella definita dallaFCI come standard 1: pro i e z i o n ev e n t ro-dorsale delle anche con art iestesi e paralleli tra di loro, paralleli

al piano sagittale del cane ed il piùpossibile paralleli al piano del tavo-lo radiografico, con rotazione inter-na dei femori tale da posizionare lerotule all’interno dei condili femoralie bacino simmetrico, con una den-sità radiografica tale da perm e t t e rela visualizzazione del bordo dorsa-le dell’acetabolo, utilizzando unapellicola radiografica di dimensionitali da contenere entrambe le art i-colazioni delle anche ed entrambele ro t u l e .4 . La proiezione radiografica ri-chiesta per il controllo della displa-sia del gomito è quella richiesta

dalla FCI in accordo con l ’ I n t e rn a-tional Elbow Working Gro u p(IEWG): proiezione medio-lateralecon il gomito flesso a 45°. È racco-mandata, ma facoltativa ancheu n ’ u l t e r i o re proiezione in posizionecranio-caudale con gomito estesoe con 15° di pronazione del piede.5 . Sulla radiografia deve compari-re il numero di registrazione ROI oRSR, la data di esecuzione della ra-diografia e le lettere D o S (R o L)ad indicare il lato destro o sinistrodell’anca od il gomito destro o sini-s t ro; questi dati devono essere im-p ressi sull’emulsione della pellicola

al momento dello sviluppo, median-te un fototimbro o mediante nastri ol e t t e re radio-opachi applicati sullacassetta radiografica prima dell’e-s p o s i z i o n e .6 . L’età minima per il controllo uff i-ciale della displasia dell’anca e del-la displasia del gomito varia da unanno ad un anno e mezzo in fun-zione della razza, come specificatonell’allegato 3. 7 . Il medico veterinario, prima die s e g u i re l’esame radiografico uff i-ciale deve verificare sul cert i f i c a t ogenealogico la corrispondenza delp roprietario del cane con il pro p r i e-

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tario ivi registrato, la corr i s p o n d e n-za del tatuaggio o del codice di mi-c rochip con l’identificazione ivi re g i-strata, il conseguimento dell’età delcane richiesta nell’articolo 12 deld i s c i p l i n a re, e che non figuri un tim-b ro che indichi che il cane sia giàstato sottoposto a quell’esame.8 . I cani sottoposti al controllo uff i-ciale della displasia dell’anca e del-la displasia del gomito devono es-s e re identificati secondo le moda-lità previste dalle norme tecnichedel libro genealogico.9 . La certificazione ufficiale delgrado di displasia deve essere

eseguita unicamente presso unaCentrale di lettura da un lettore uff i-ciale riconosciuto dall’ENCI.

A L L E G ATO N. 3Età minima per l’esameradiografico ufficiale nelle va r i er a z ze1 . L’età minima per l’esame radio-grafico per la displasia dell’anca èdi 12 mesi per tutte le razze, con leeccezioni seguenti:a) 15 mesi per le razze Bovaro delB e rnese, Grande Bovaro Svizzero ,B r i a rd e Rottweiler;

b) 18 mesi per le razze Bullmastiff ,Cane da montagna dei Pirenei, Ca-ne di San Bern a rdo, Dogue de Bor-deaux, Alano, Leonberg e r, PastoreM a remmano Abruzzese, Mastiff ,Mastino Napoletano, Te rranova eLandseer continentale.2 . L’età minima per l’esame radio-grafico per la displasia gomito è di12 mesi per tutte le razze.

A L L E G ATO N. 4Classificazione FCI delladisplasia dell’ancaGrado A: nessun segno di displa-

sia dell’anca (HD 0 / HD -).La testa del femore e l’acetabo-lo sono congruenti. Il bordo cra-niolaterale appare netto e leg-g e rmente arrotondato. Lo spa-zio art i c o l a re risulta netto edu n i f o rme. L’angolo acetabolaresecondo Norberg è di circ a105° o superiore. Quando inol-t re il bordo craniolaterale cir-conda leggermente la testa delf e m o re in direzione latero c a u-dale, la conformazione art i c o l a-re viene definita “eccellente”( A 1 ) .

Grado B: articolazione dell’anca

quasi normale (HD 1 / HD +/).La testa del femore e l’acetabo-lo appaiono leggermente in-c o n g ruenti e l’angolo acetabo-l a re secondo Norberg è di circ a105° oppure il centro della testadel femore si trova medialmen-te al bordo acetabolare dorsalecon congruità della testa del fe-m o re e dell’acetabolo.

Grado C: leggera displasia dell’an-ca (HD 2 / HD +).La testa del femore e l’acetabo-lo appaiono incongruenti, l’an-golo acetabolare secondo Nor-b e rg è di circa 100° e/o il bord ocraniolaterale risulta appiattito.Possono essere presenti irre g o-larità o segni minori di modifica-zioni osteoart rosiche a caricodel margine acetabolare cra-niale, caudale o dorsale o dellatesta e del collo del femore .

Grado D: media displasia dell’anca(HD 3 / HD ++).I n c o n g ruità evidente tra la testadel femore e l’acetabolo consublussazione. L’angolo aceta-b o l a re secondo Norberg è su-p e r i o re a 90°. Saranno pre s e n t iun appiattimento del bordo cra-niolaterale e/o segni di osteoar-t ro s i .

Grado E: grave displasia dell’anca(HD 4 / HD +++).Sono presenti modificazionim a rcate di tipo displastico del-le anche, come lussazione osublussazione distinta, un an-golo acetabolare secondo Nor-b e rg inferiore a 90°, un eviden-te appiattimento del marg i n ea c e t a b o l a re craniale e defor-mazione della testa del femore(a forma di fungo o appiattita) ola presenza di altri segni dio s t e o a rt ro s i .

A L L E G ATO N. 5Classificazione FCI – IEWG delladisplasia del gomito- Grado 0: gomito norm a l e

non si riscontrano alterazioni;- Grado I°: a rt rosi leggera

è presente una formazione diosteofiti di ampiezza inferiorea 2 mm; e/o appare un au-mento di sclerosi dell’ossosubcondrale nella regione del-la parte distale dell’incavo tro-c l e a re dell’ulna; e/o appareuno scalino evidente tra la te-sta del radio e la parte cauda-le dell’incavo trocleare nellaproiezione sagittale;

- Grado II°: a rt rosi moderataè presente una formazione diosteofiti di ampiezza tra 2 e 5m m ;

- Grado III°: a rt rosi graveè presente una formazione diosteofiti di ampiezza superiorea 5 mm; l’evidenza di un pro-cesso coronoideo medialeframmentato, di una OCD delcondilo mediale o di una man-cata unione del processo anco-neo comportano il grado III° in-dipendentemente dal grado dia rt rosi presente; anche i canisottoposti ad interventi chiru rg i-ci per patologie del gomito dasviluppo devono essere classi-ficati come Grado III°, se l’inter-vento eseguito è dimostrabile.

A L L E G ATO N. 6

C e rtificato Internazionale FCIper displasia dell’anca e delg o m i t o ( Ve d e re fac-simileoriginale FCI) ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 214ATTUALITÀ

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O pinioni contrastanti so-no emerse nella catego-ria in merito alla

definizione di “laboratorio di analisiveterinario” e, di conseguenza, allaassunzione di responsabilità nellad i rezione della struttura in ordine al-la specifica competenza pro f e s s i o-nale. In part i c o l a re, ci è stato richie-sto di cerc a re nella normativa spe-cifica la diff e renza tra laboratorio dianalisi all’interno di una struttura ve-terinaria e uno esterno ed la corre t-ta individuazione in funzione dellad i rezione sanitaria della struttura. Il presente lavoro, prendendo inconsiderazione l’attuale normati-va relativa la disciplina autorizza-tiva dei laboratori di analisi veteri -nari privati, intende dare rispostaai quesiti di cui sopra illustrandole condizioni ed i requisiti neces-sari per attivare la suddetta strut-tura. Inoltre, verranno analizzatialcuni aspetti strettamente colle-gati alle attività svolte presso i la-boratori di analisi (pre s c r i z i o n edelle analisi, prelievo dei referti,interpretazione dei risultati, ecc.)e che interferiscono direttamentecon l’esercizio dell’attività profes-sionale veterinaria.L’analisi delle norme che discipli-nano la materia in oggetto è assaicomplessa in quanto il potere cen-trale ha delegato alle Regioni (art .8-ter D.Lvo 502/92 e succ. mod.) laregolamentazione di tale settore .Infatti, nonostante il D.M. 3 aprile1998 (annullamento del D.M.20.09.1996, recante “Individuazio-ne delle stru t t u re sanitarie veterina-rie private”) abbia stabilito delle li-nee guida con l’obiettivo di forn i recriteri e requisiti strutturali, tecnolo-gici ed organizzativi minimi delles t ru t t u re veterinarie private, checonsentano di disciplinare le me-desime in maniera uniforme su tut-to il territorio nazionale, resta ferm al’autonomia delle Regioni e delleP rovincie autonome nell’adottare lesoluzioni organizzative più idoneein relazione alle esigenze della pro-pria programmazione cre a n d od i ff o rmità applicativa. Di fatto, daun pre l i m i n a re studio di alcune nor-me regionali si evince che il re c e p i-mento di quanto stabilito nelle lineeguida del Ministero della sanità nonè stato accolto in modo uniform e .Alcune Regioni, inoltre, non hannoancora disciplinato in materia e, inquesti casi, la specifica norm a t i v asi rifà ancora ai Regolamenti comu-nali dei servizi veterinari p re s c r i t t id a l l ’ a rt. 346 della L. 1265/34 esucc. mod. Ne risulta, pert a n t o ,che è molto difficile stabilire unaunica ed uniforme disciplina in am-bito nazionale.

Concetto di “Laboratorio dianalisi veterinario”Tra le stru t t u re veterinarie privateove possono erogarsi pre s t a z i o n iveterinarie è ricompreso il “labora-torio di analisi veterinario”. Una suadefinizione, a livello nazionale, la sit rova soltanto nelle linee guida delM i n i s t e ro della sanità del D. M . 3aprile 1998 che, pur non costituen-do norma di diritto positivo, lo defi-

nisce come il laboratorio dove sieseguono, per conto terzi e con ri-chiesta veterinaria, indagini dia-gnostiche strumentali di caratterefisico, chimico, immunologico, viro-logico, microbiologico, citologicoed istologico su liquidi e materialibiologici animali.Un’altra definizione di LABORAT O-RIO VETERINARIO D’ANALISI vie-ne riportata nel Regolamento FNO-VI sulla pubblicità sanitaria ove vie-ne definito come una s t ruttura vete-rinaria dove si effettuano, per contot e rzi, indagini diagnostiche stru-mentali di carattere fisico, immuno-logico, microbiologico e chimico-clinico, con rilascio dei relativi re-f e rti. Il responsabile è un veteri-n a r i o .( s i c ) .In ambito regionale troviamo diver-se terminologie nonché definizionima tutte, in generale, accolgono ladefinizione di cui alle linee guida.Dalla definizione possiamo trarre ladistinzione tra il laboratorio di anali-si veterinario “esterno” ed il labora-torio di analisi “interno” ad unas t ruttura veterinaria (ambulatorio,clinica veterinaria, ospedale veteri-nario, casa di cura): nel primo casotrattasi di una struttura autonoma, asé stante, che effettua indaginianalitiche per conto terzi a part i reda re f e rti animali, a scopo di accer-tamento diagnostico, che possonop o rt a re ad una diagnosi veterinariao comunque di ausilio all’attività dis t retta competenza veterinaria edove non è possibile eff e t t u a re atti-vità clinica e/o chiru rgica; nel se-condo caso, gli accertamenti dia-gnostici sono complementari all’at-tività clinica e non possono esseree ffettuati per conto terzi ma, bensìsui re f e rti degli animali che il medi-co veterinario ha in cura. Si desume, quindi, che la dizione“laboratorio veterinario” utilizzatadal legislatore, a meno che non siadiversamente specificato, è riferitaa quei laboratori autonomi, aperti alpubblico che non formano parte diun’altra struttura veterinaria privata.

Autorizzazione sanitariaSi premette che chiunque può es-s e re titolare di un laboratorio dianalisi veterinario, così come sopradefinito, a condizione che la dire-zione responsabile sia affidata apersona riconosciuta dalle norm eg i u r i d i c h e .Si premette che, in base a quantostabilito dall’art. 193 della L.1265/34 così come modificata dalR.D. 854/55, il laboratorio veterina-rio aperto al pubblico necessita diautorizzazione sanitaria per l’a-p e rtura e gestione, secondo i det-tami delle leggi regionali o dei re-golamenti comunali di igiene.Gli organi competenti al rilasciodella suddetta autorizzazione sonoindicati dalle leggi regionali. Cosìt roviamo che in alcune regioni lacompetenza è del Sindaco (Ligu-ria), in altre della Regione (Ve n e t o ,M a rche) ed in altre del Dire t t o re ge-nerale dell’ASL (Sicilia, Lombar-dia). Ove non siano state emanaten o rme regionali l’autorità compe-tente è indicata nell’art. 23 del

D . P.R. 854/55 nel Prefetto (oggi au-torità sanitaria locale). L’autorizzazione viene rilasciata sup a re re favorevole del servizio vete-rinario dell’ASL competente per ter-ritorio, pare re emesso in funzionedel rispetto dei requisiti minimi,s t rutturali, tecnologici e org a n i z z a t i-vi delle stru t t u re stabiliti dalle leggiregionali o regolamenti comunalidel servizio veterinario. S a rebbe opportuno che l’autorizza-zione si limitasse alle sole metodi-che analitiche espressamente indi-cate nella domanda in base allequali e, accertata la disponibilitàdelle attre z z a t u re necessarie, il ser-vizio veterinario rilascia il pare re .Nel provvedimento autorizzativo de-ve essere sempre indicato il nomi-nativo del veterinario o di altro lau-reato riconosciuto al quale è asse-gnata la Direzione del laboratorio. I laboratori di analisi interni ad unas t ruttura veterinaria, invece, nonhanno bisogno di una apposita au-torizzazione in quanto l’attività è giàr i c o m p resa nell’autorizzazione sa-nitaria dell’intera stru t t u r a .

Direttore sanitario delLaboratorio di analisi veterinarioP remesso che l’obbligo della nomi-na di un dire t t o re sanitario esistenel caso in cui la istituzione veteri-naria abbia individualità propria, lad i rezione sanitaria di un laboratoriodi analisi veterinario, a diff e re n z adelle altre stru t t u re, può essere as-sunta da un laureato diverso dalmedico veterinario riconosciutodalle norme re g i o n a l i .Infatti, le linee guida contenute nelD.M. 3.4.1998 dispongono che lad i rezione di un laboratorio di analisipuò essere affidata, oltre che al me-dico veterinario, anche a biologi echimici. Inoltre, dall’analisi dellen o rmative regionali risulta che lel a u ree riconosciute per la dire z i o n edel laboratorio variano da Regionea Regione: solo ai biologi (Ve n e t o ,Sicilia), biologi o medici (Liguria),biologi o chimici (Marche), oltre, ov-viamente alla figura del veterinario. Nel caso in cui la direzione non siaa ffidata ad un veterinario vi è l’ob-bligo della presenza in organico diquesto professionista, così come ri-chiesto dal Ministero della sanitàcon apposito atto. Tale principio èstato accolto dalle Regioni anchese con qualche diff e renza poiché,ad esempio, in Liguria e in Sicilia lap resenza del medico veterinarionon è sempre obbligatoria ma sol-tanto quando si effettuano dei pre-levamenti dei campioni presso il la-boratorio. R i g u a rdo a quest’ultimo aspetto ilrelativo ricorso straordinario al capodello Stato presentato da parte del-l ’ O rdine Nazionali dei Biologi è sta-to respinto dal Consiglio di Stato.

Requisiti dei laboratoriI requisiti strutturali, tecnologici edo rganizzativi minimi ai quali devonor i s p o n d e re i laboratori di analisi ve-terinari privati sono stabiliti dalleRegioni o, in mancanza, dai comu-ni nei regolamenti comunali del ser-vizio veterinario. Dalla disamina

delle disposizioni risulta che i re-quisiti variano notevolmente da Re-gione a Regione e, pertanto, ci li-mitiamo ad indicare soltanto quan-

to stabilito nelle linee guida del Mi-n i s t ro della Sanità che in sintesi ri-p o rtano: devono essere dotati di lo-cali distinti per l’attività pro f e s s i o n a-

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 15ATTUALITÀ

Disciplina autorizzativa del laboratorio di analisi v e t e r i n a r i o

d i M.C. Lopez Moreno

Istituto di Medicina Legale e Legislazione Veterinaria di Milano

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

le, per l’attesa e per servizi igienici.

Laboratorio veterinario ede s e rcizio della pro fe s s i o n ev e t e r i n a r i aDa quanto è stato illustrato si rica-va che, oltre al medico veterinario,altri laureati possono assumere lad i rezione sanitaria di un laboratorioveterinario. In tale caso si deve ri-c o rd a re che compete esclusiva-mente al medico veterinario abili-t a t o l ’ e s e rcizio di tutte le attività fi-nalizzate alla diagnosi e cura deglia n i m a l i .

P a rtendo da questa premessa, siritiene opportuno appro f o n d i re al-cuni aspetti, strettamente collegatialle attività svolte presso i laborato-ri di analisi, che potre b b e ro interf e-r i re con l’esercizio dell’attività pro-fessionale veterinaria:- P relievo dagli animali di re p e rt i .

Al fine di stabilire chi ha la com-petenza per eff e t t u a re i prelievi dicampioni, bisogna valutare alme-no le seguenti condizioni: finalitàdel prelievo, prescrizione del pre-lievo e tipologia del pre l i e v o .Quando la finalità del prelievo è

quella di perv e n i re ad un accer-tamento diagnostico sull’animalee/o alla prescrizione di eventualep rofilassi o cura dell’animale, lap rescrizione del prelevamento ècompetenza veterinaria e la pre-scrizione deve essere fatta damedico veterinario abilitato.

La vera e propria attività del pre l i e-vo, ancorché prescritta da un vete-rinario, è riservata al laureato in Me-dicina Veterinaria allorquando im-plica intervento sull’animale in vitaed è comunque “invasiva” mentre ,al contrario, può essere eff e t t u a t a

anche da non medico veterinarioquando il prelievo concerne pro-dotti di secrezione e di evacuazio-ne o perdite dell’animale.- Le inoculazioni diagnostiche d e-

vono essere eseguite da veteri-nari, ai sensi di quanto stabilitod a l l ’ a rt. 65 del Regolamento diPolizia veterinaria (DPR 320/54).

- Risultati delle analisi: quando ild i re t t o re sanitario non è un medi-co veterinario, il dire t t o re dovrà li-mitarsi a riport a re esclusivamen-te i risultati delle analisi, senza in-t e r p retazione dei risultati o emis-

sione della diagnosi in quanto ta-li aspetti competono soltanto almedico veterinario.

- Responsabilità pro f e s s i o n a l e : i lsingolo medico veterinario cheassume la direzione è re s p o n s a-bile della sua prestazione pro f e s-sionale nonché degli aspetti or-ganizzativi della struttura; quan-do invece è prevista la figura diun Dire t t o re, che deve avere lequalifiche professionali necessa-rie riconosciute, costui è re s p o n-sabile tecnicamente del labora-torio che dirige, ovvero dell’org a-nizzazione, delle appare c c h i a t u-re e del loro uso, della pro t e z i o n edel personale, del rispetto dellen o rme di Legge e del codicedeontologico; egli, inoltre, rispon-de penalmente e civilmente degliatti professionali che si compionosotto la sua re s p o n s a b i l i t à .

C o n cl u s i o n ePer concludere si riportano le prin-cipali diff e renze tra un laboratoriod’analisi interno ad una stru t t u r aveterinaria ed un laboratorio auto-n o m o .

Laboratorio interno:- Non può eff e t t u a re indagini dia-

gnostiche per conto terzi e, quin-di, sui re f e rti provenienti da ani-mali in cura da un altro collega dialtra stru t t u r a .

- La direzione sanitaria della stru t-tura, ove prevista, deve esserea ffidata ad un medico veterinario.

- Non ha bisogno di una appositaautorizzazione sanitaria in quantol’attività è già ricompresa nell’auto-rizzazione sanitaria della stru t t u r a .

- La responsabilità pro f e s s i o n a l esulle diagnosi effettuate nonchésulla esecuzione delle prove dia-gnostiche ricadono sul medicoveterinario titolare della stru t t u r ao, ove previsto, sul medico vete-rinario dire t t o re sanitario dellas t ru t t u r a .

Laboratorio esterno:- Il laboratorio esegue indagini dia-

gnostiche e strumentali a richie-sta di professionisti o del pubbli-co ed emette re f e rti riguard a n t itali indagini.

- La direzione sanitaria della stru t-tura può essere affidata oltre chead un medico veterinario ad altril a u reati (biologi, chimici, medici,a seconda della Regione). Inquesti casi è necessaria la pre-senza di almeno un veterinarioper compiere atti riservati allap ro f e s s i o n e .

- È soggetto al rilascio di appositaautorizzazione sanitaria.

- Non può eff e t t u a re attività clinicae/o chiru rgica, se non nel re p a rt oappositamente autorizzato comea m b u l a t o r i o .

- La responsabilità amministrativaricade sul dire t t o re sanitario men-t re la responsabilità pro f e s s i o n a-le è personale e quindi di coluiche firma i risultati delle analisi ola diagnosi.

- Bisogna distinguere se il labora-torio accetta soltanto campioni diorigine animale già prelevati inp recedenza o se tali prelievi ven-gono effettuati presso la stru t t u r a .In ogni caso si tenga pre s e n t eche il prelievo di campioni su ani-mali vivi a fini diagnostici devee s s e re effettuato da un medicoveterinario al fine di non incorre ren e l l ’ e s e rcizio abusivo della pro-fessione. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 216ATTUALITÀ

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

L a FECAVA, la Federationof European CompanionAnimal Associations,

è stata fondata nel 1990 da 13 as-sociazioni nazionali e attualmentene raccoglie 33, per un totale dioltre 28.000 veterinari! Il 44° Con -gresso Nazionale SCIVAC ospital’Assemblea Generale dei rappre-sentanti delle 33 associazioni na-zionali della FECAVA. Per l’occa-sione ho voluto fare alcune do-mande al Dr. Ray Butcher, Presi-dente in carica della FECAVA.

Ray, il tuo messaggio introdutti-vo ai Soci della SCIVAC in trefrasi Come nuovo Presidente della FE-CAVA, è un vero onore per meavere questa opportunità per ri-volgermi ai nostri colleghi dellaSCIVAC.Come voi tutti sapete, la FECAVAesiste ormai da più di dieci anni, ela SCIVAC è stata una delle sueassociazioni fondatrici.Grazie al costante impegno deimiei predecessori (Didier Carlotti,Ben Albalas e Marc Buchet), ne-gli anni la nostra Federazione èc resciuta in dimensione e impor-tanza, tanto da arr i v a re ad acqui-s t a re una posizione di rilievo oggil a rgamente riconosciuta nell’am-bito dello scenario veterinario eu-ro p e o .

Quale è stato il tuo primo impe-gno alla presidenza della Feca-va ?Il nostro scopo è sempre statoquello di coordinare le attività del-le associazioni membre, di pro-muovere il massimo livello nellapratica della medicina e del be-nessere degli animali da compa-gnia e, infine, di fornire opportu-nità di formazione e crescita pro-fessionale mediante l’organizza-zione di congressi e di seminari, econ la pubblicazione di articoli edestratti sulla nostra rivista.Tutti questi obiettivi restano sem-pre validi, ma è opportuno render-si conto che la situazione veteri-naria è in continuo cambiamentoe che la disponibilità di nuove tec-nologie ci off re ora possibilitànuove e inaspettate.Il mio primo lavoro come vostronuovo Presidente è stato quello dic o l l a b o r a re con la Commissione

per riorg a n i z z a re le nostre prioritàe strategie per i prossimi due anni.Questo non comporterà alcuncambio radicale di direzione, mapiuttosto punterà ad allargare lanostra sfera di influenza basando-ci sulle nostre ormai provate e so-lide fondamenta.

Quali sono allora le questionipiù importanti attualmente sultappeto?Vi sono parecchie questioni im-portanti di direzione “politica” cheal momento si stanno discutendoin Europa, questioni che sono digrande rilevanza per i nostri mem-bri.Fra queste ci sono le scienze me-diche, la definizione della buonepratiche veterinarie, gli standardper l’educazione veterinaria e infi-ne i ruoli del personale para-pro-fessionale (per es. infermiere etecnici veterinari).Stiamo lavorando duramente nel-l’ambito dell’UEVP e del FVE, allostesso tempo promuovendoci di-rettamente al di fuori dei vari enti,per assicurare che il nostro puntodi vista venga sempre tenuto inconsiderazione. Per realizzare tut-to ciò sono stati creati alcunigruppi di “risposta rapida”, grup-pi che ci permettono così di ri-s p o n d e re alle diverse richiesteentro il più breve tempo possibile.Fra le questioni riguardanti il be-nessere animale di maggiore at-tualità vi sono quelle relative alcontrollo del randagismo caninocon sistemi che non prevedano las o p p ressione, le legislazioni ri-guardanti i cosiddetti “cani peri-colosi”, oltre a molte altre questio-ni relative ai difetti trasmissibili pervia ereditaria.La risoluzione di buona parte diquesti problemi richiede l’identifi-cazione permanente degli anima -li, e la FECAVA è stata fin dal prin-cipio una forte sostenitrice dellastandardizzazione dell’utilizzo delmicrochip. Ora che tutto questo è stato final-mente ottenuto, la sfida principalesarà di assicurare la coordinazio-ne dei vari database. A questo scopo la FECAVA conti-nua ad essere molto attiva nel-l’ambito di Europetnet.Molti problemi riguardanti il be-nessere degli animali sono spes-so il risultato della disinformazio-

ne, e quindi uno dei nostri obietti-vi principali dovrà essere quello dipromuovere l’adozione responsa-bile dell’animale da parte del pro-prietario mediante l’educazione el’informazione.Stiamo creando una rete di con-tatti con diversi gruppi internazio-nali che si occupano di benesse-re animale e del legame uomo-animale allo scopo di realizzareinsieme dei progressi in questicampi.

E l’interazione con le altre asso-ciazioni veterinarie?Sia internamente che estern a-mente alla nostra professione esi-stono numerosi altri gruppi con in-teressi che spesso si sovrappon-gono, e fa parte della mia filosofiapersonale pensare che ci siasempre da guadagnare nella col-laborazione armoniosa con taligruppi, coordinando le proprie at-tività su interessi comuni, ma allostesso tempo discutendo sui pun-ti di vista differenti.Nell’ultimo anno abbiamo lavoratoattivamente alla creazione di que-sti scambi fra associazioni, e i be-nefici di questo nuovo networkstanno iniziando ad arrivare.

Quali sono gli sviluppi futurid e l l ’ E J C A P, la rivista ufficialeprodotta dalla FECAVA?L’EJCAP, inclusa la sezione FE-CAVA News, resta il nostro princi-pale mezzo di comunicazione coinostri membri.Inizialmente la rivista era stata in-tesa in modo tale che articoli sele-zionati, pubblicati pre c e d e n t e-mente in Europa su altre rivisteveterinarie nazionali, potesseroessere più facilmente disponibili

per tutti i nostri membri.Ha dato in seguito maggior rilievoalla rivista l’aver aggiunto articolirealizzati su commissione e lavoriinviati direttamente alla redazione.La rapida evoluzione nel campodella tecnologia elettronica ci hadato l’opportunità di utilizzare altrimezzi di comunicazione, e perquesto motivo è nostra intenzionesviluppare il nostro website in mo-do da funzionare in coppia con larivista.

E dell’attività congressuale FE-CAVA?I nostri congressi annuali stannoaumentando di pro p o rzione, ecolgo questa occasione per solle-citare la partecipazione dei mem-bri SCIVAC al congresso di que-st’anno che si svolgerà dal 3 al 6ottobre a Granada, in Spagna inassociazione con WSAVA e AVE-PA, e a quello dell’anno successi-vo che si svolgerà a maggio a Li-sbona, in Portogallo. Questi congressi offrono non solol’occasione di ascoltare relatori difama mondiale, ma danno anchel’opportunità di conoscere colle-ghi e amici di altri paesi in una si-tuazione informale.Siamo molto fortunati a far partedi una professione relativamenteristretta nel numero dei praticanti,e tutto ciò dà l’impressione in que-sti eventi di trovarsi in un’atmosfe-ra quasi familiare. Viviamo purtroppo in tempi moltodifficili, e quindi qualsiasi situazio-ne che incoraggi l’armonia e ildialogo internazionale deve esse-re vista come una cosa positiva.

Altro da segnalare?L’ a g g i o rnamento pro f e s s i o n a l e

veterinario rimane una funzioneprimaria della Federazione; a talescopo è stato introdotto un pro-gramma per portare un aiuto pra-tico ed economico alle nuove as-sociazioni membre dei paesi del-l’Europa dell’est, programma chepermetterà loro di organizzare piùfacilmente le proprie conferenzenazionali.

Cosa si augura la FECAVA per ilproprio futuro?Il successo della nostra Federa-zione dipende dal coinvolgimentoattivo dei nostri membri. La FECA-VA esiste per essere d’aiuto allesue associazioni membre e, quin-di, non potrà fare altro che pro-sperare se i membri riconosconol’importanza di tale servizio.

Ray, il tuo saluto conclusivo aiSoci della SCIVAC in tre frasi!Spero che quanto vi ho detto fino-ra dimostri che ce la stiamo met-tendo tutta per realizzare i nostriobiettivi. Se comunque doveste pensarladiversamente, vi prego di far sen-tire la vostra voce.Questo congresso SCIVAC di Mi-lano ospiterà l’incontro del Consi-glio della FECAVA, e quindi saran-no presenti anche tutti i consigli ei presidenti dei paesi membri. Sarà un’ottima occasione perc h i a c c h i e r a re un po’ con noi,quindi non fate i timidi!Nell’attesa di appro f i t t a re ancorauna volta della vostra fantasticaospitalità italiana a Milano, augu-ro alla SCIVAC un “in bocca al lu-po” per lo svolgimento del con-g re s s o .

Grazie Ray, arrivederci a Milano.

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 17L’INTERVIST A

Intervista a Ray Butcher, Presidente FECAVA

La SCIVAC ospita l’AssembleaG e n e r a l e della FECAVA

d i Fulvio Stanga

Delegato SCIVAC alla FECAVA

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITA L I A N I

La Professionecambia

Noicambiamo

la Professione

Uffici: Palazzo Trecchi - 26100 Cremona - Tel. +39 0372 403537 - Fax +39 0372 403526 - Email: [email protected] - www.anmvi.it

ASSOCIAZIONI FEDERATE ANMVI: A I V E M P • S C I VAC • S I VAE • S I VAR •SIVE • A L I V E L P •AV U L P • A S VAC • S O V E P • A M V E T PA• A P VAC • C V B • C V M • A I V E • A N V U

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

A fronte di un Piano Sa-nitario Nazionale che,rigoroso negli intenti

ed esigente verso gli operatori sa-nitari, vuole farsi garante presso icittadini di un SSN preparato edefficiente, la Salute viene decen-trata presso le istituzioni locali finoad essere sempre più affidata allaresponsabilità e all’autodeterm i-nazione del singolo cittadino. Li-bertà o rischio?Nell’ultimo rapporto del Censis,realizzato con il Forum per la Ri-cerca Biomedica, gli italiani han-no detto la loro in fatto di sanità erelativi orientamenti. Si legge: “Alivello di comportamenti sanitariindividuali si consolidano sia lestrategie di ricorso al privato chequelle di autotutela. Ben il 37%degli italiani ha fatto ricorso astrutture private; in particolare leprestazioni per le quali con mag-giore frequenza si è ricorso al pri-vato sono le prestazioni speciali-stiche, quelle dentistiche e quellediagnostiche. (…) Da notare, poi,come vada crescendo il ricorsoad uno strumento di autotutelacome la polizza sanitaria, stipu-lata dal 14,8% del campione e daoltre il 20% dei laureati e dei resi-denti al Nord-Ovest, in particolareper fronteggiare rischi straordinarie per poter accedere a servizi eprestazioni presso strutture priva -te”. (Le Garanzie per la salute traglobalizzazione e localismo, Inda-gine FBM-Censis 2001-2002, Ro-ma 9 aprile 2002).

IL SINGOLO E LA CAT E G O R I AGli orientamenti espressi dal cam-pione del Censis si ritrovano nell’i-naspettata quanto consistenteadesione al Fondo SanitarioANMVI da parte della categoriaveterinaria, così come risulta con-fermato il ricorso alle prestazionisanitarie citate nel rapporto Cen-sis (dentistiche, diagnostiche,preferenza per la struttura privata)

da parte del nucleo familiare delmedico veterinario “iscritto” alFondo, beneficiario delle corri-spondenti coperture.Vale la pena di soffermarsi sul ter-mine “iscritto”, per ribadire chela formula del Fondo SanitarioANMVI prevede un’adesione dinatura “associativa”, che nonespone il singolo veterinario allacontrattazione individuale con lacompagnia assicurativa. Il veteri-nario iscritto è un “socio” del Fon-do. Il contraente diretto dellacompagnia di turno è solo il Fon-do Sanitario ANMVI, che, in virtùdella sua rappresentatività nume-rica può ottenere condizioni di co-pertura più vantaggiose di quelleche potrebbe conseguire unac o n t ro p a rte individuale. In altreparole, e rispetto a quanto scrittoin apertura d’articolo, la formuladel Fondo consente di garantireal singolo opportunità vantag-giose senza l’assunzione dell’o-nere e del rischio della contrat-tazione individuale . Non solo. Il“socio” non è subordinato ad unaserie di limitazioni e penalizzazio-ni normalmente previste dalle po-lizze assicurative: non conta l’a-namnesi individuale e familiare,non conta l’età e non conta il nu-mero di componenti del nucleo fa-miliare. Infine, il Fondo non chiedeesclusive e non è vincolante neltempo: può essere disdetto conl’annualità. Alla costituzione del Fondo Sani-tario ANMVI molti dei suoi attualisoci possedevano una polizza sa-nitaria per la propria tutela o perquella del nucleo familiare (cfrdato Censis). Optando per l’adesione al Fondo,la maggioranza di loro l’ha di-sdetta o non la rinnoverà in futuro,preferendo investire in uno stru-mento di garanzia assicurativapiù conveniente e sicuramentepiù flessibile e vicino al loro spiri-to di autodeterminazione. IL RUOLO DELLA SANITÀ

P R I VATASecondo il rapporto del Censis al-la base della scelta di rivolgersi astrutture o a prestazioni private siritrovano, in prevalenza, motiva-zioni che hanno a che vedere conquelle che possiamo definire “ina-dempienze” del servizio pubblico.Malgrado ciò, si direbbe che lasfiducia nel pubblico non basti

a decretare l’ascesa del privato.Il rapporto registra infatti una con-sistente quota di intervistati priori-tariamente convinti che pagandosi ottenga un servizio migliore e,sebbene possa dirsi ancora con-tenuta la percentuale di chi ha giàsottoscritto una polizza sanitaria,il fattore decisivo nella scelta dichi la stipulerà a breve è proprioquello di avere un più ampio ac-

cesso a prestazioni e servizi pri-vati. Non da ultimo, il SSN sta ri-ducendo i servizi in copertura.Dal suo avvio ad oggi, il FondoSanitario ANMVI ha rimborsatospese per 221.000euro (pari a li-re 427.915.670). Se da un latonon è dimostrabile un collega-mento fra i benefici delle copertu-re del Fondo e il ricorso al privato,è un dato di fatto che le prestazio-ni per le quali sono stati liquidati irimborsi nel 2001 sono state ero-gate in maggioranza in struttureprivate, o da professionisti spe-cialisti privati.

UNA SFIDA “ E T I C A ”Citando il quotidiano Repubblica,si può concludere che il FondoSanitario ANMVI, per quanto po-tenziabile, stia già conducendouna propria sfida “etica” e d’avan-guardia: “Per quella parte di pre-stazioni non coperte dai LEA masoprattutto per la componente pri-vata della spesa per la sanità (giàoggi pari ad un terzo della spesaper la salute), pagata direttamen-te dal paziente si può facilmenteipotizzare l’aggiunta di contribu-zioni supplementari (mutualità in-tegrativa per categorie professio-nali, su base territoriale e associa-tiva) volontarie o obbligatorie” (laRepubblica.it del 4 aprile 2002).

Per appro fo n d i m e n t i :Le garanzie per la salute traglobalizzazione e localismoIndagine FBM-Censis, 2001 e2002Roma, 9 aprile 2002h t t p : / / w w w. c e n s i s . i t / c e n s i s / r i-cerc.html

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 19

Welfare e responsabilità individuale

Fondo Sanitario ANMVI: quando èuna categoria professionale a tutelare il singolo

Dal primo Fondo Integrativo del SSN per medici veterinari al Rapporto del Censis

ANMVI INFORMA

d i Sabina Pizzamiglio

Ho scelto di pagare perché...Fonte: FBM-Censis

La prestazione non era disponibile presso una struttura pubblica 17,7

Lunga lista d’attesa nel pubblico 54,7

Struttura pubblica troppo lontana o difficile da raggiungere 4,0

Sfiducia verso le strutture pubbliche 12,3

Pagando ottengo un servizio migliore 11,1

Fiducia solo in quel medico e/o struttura 22,2

Possesso di un’assicurazione sanitaria che rimborsa totalmente 2,6

Altro 0,3

Mi farò la polizza sanitariaFonte: FBM-Censis

Per poter accedere a servizi e prestazioni fornite dai privati 24,4

Per poter accedere a prestazioni non coperte dal SSN 10,9

Perché temo che la copertura pubblica possa essere ridotta 8,3

Per godere di una maggiore garanzia nell’eventualità di rischi straordinari 49,1

Altro 7,3

Cure all’estero

M olte polizze sanitarie hanno una validità territoriale che var-ca i confini nazionali. Il Fondo Sanitario ANMVI riconosce ai

suoi soci il rimborso delle spese sanitarie previste dai piani di copertu-ra, sostenute in qualsiasi paese del mondo. La validità territoriale nonprevede alcun limite e la liquidazione viene fatta in Euro. Anche il SSNriconosce al cittadino, specialmente nei casi di intervento chirurgico, lapossibilità di avvalersi di finanziamenti sociali, ma con le dovute limita-zioni. Il Consiglio di Stato con sentenza 1710/2002 ha infatti ritenutoche i diritti inviolabili dell’uomo, la pari dignità sociale e il diritto alla sa-lute “non comportano che i pazienti possano pretendere di sottoporsia operazioni chirurgiche con il contributo della finanza pubblica senzacontrolli, in una struttura liberamente scelta e in una qualsiasi parte delmondo”. Il CdS ha così posto una limitazione di principio alla possibi-lità prevista per legge di usufruire in determinati casi di un contributopubblico per interventi chirurgici effettuati in forma privata all’estero informa di rimborso parziale o totale.(Fonte: ANSA - SaluteItalia.net)

S.P.

Al privato ho chiesto…Fonte: FBM-Censis

Prestazioni dentistiche 42,8

Altre prestazioni di medicina specialistica 49,0

Prestazioni di diagnostica 34,9

Ricoveri ospedalieri 3,3

Ricoveri in day hospital 0,3

Prestazioni di fisioterapia* 3,8

Assistenza infermieristica 1,1

Ricoveri presso strutture di riabilitazione 0,3

Ricoveri presso strutture di lungodegenza 0,5

Altro 1,1

*Prestazione attualmente rimborsata dal Fondo Sanitario ANMVI solo aseguito di ricovero

Panico daR i f o r m a

S a n i t a r i a ?ACCENTURE, colosso interna-zionale nella consulenza azien-dale, ha stimato che nel nostroPaese, malgrado sia consisten-te la spesa sanitaria che gravasui cittadini, non vi è che unmodesto ricorso alle polizze sa-nitarie: il 4,5% del mercato as-sicurativo globale. La ragione,secondo ACCENTURE, è tuttada ricondurre alla scarsa cono-scenza di questi prodotti. Percontro ci sarebbe un’altissimaattenzione sulle forme assicu-rative integrative (sanitarie maanche pensionistiche), tali dag i u s t i f i c a re nuove filosofie dicopertura: non solo i rimborsidelle spese sostenute bensìl’intero ciclo della salute, inclu-se la prevenzione e il fitness.

Cronologia del Fondo Sanitario ANMVICostituzione Ott.2000Prime sottoscrizioni annuali Nov. 2000Riapertura sottoscrizioni Apr.2001Primo anno di operatività 2001Rinnovo sottoscrizioni Gen 2002Decorrenza attuali coperture Gen-Dic 2002Riapertura sottoscrizioni 2003 –decorrenza 2004

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

L e spese sanitarie soste-nute nel 2001 per le qualisi è richiesto il rimbors o

al Fondo Sanitario ANMVI sonopresentabili ai fini delle detrazionid’imposta in sede di dichiarazio-ne dei redditi. I relativi documentifiscali, a suo tempo inviati ad AS-SIDIM Assistenza per beneficiaredelle coperture sanitarie, sono in

restituzione. Chi non ne fosse an-cora rientrato in possesso può ri-volgersi allo 02/39.31.13.96. Oc-corre tuttavia precisare che è fa-coltà degli uffici preposti alla liqui-dazione trattenere l’originale finoa completo trattamento della pra-tica di rimborso e che sono valideai fini della dichiarazione dei red-diti copie degli originali che i sot-

toscrittori interessati avesseroprovveduto a trattenere.

QUALI SONO E COME SID E T R AGGONO LE SPESES A N I TA R I EEcco una panoramica deglioneri per i quali è concessa unariduzione di imposta del 19%Vediamo nel dettaglio quali sono

e come vanno indicate in dichia-razione le spese sanitarie. Comeè noto, queste spese possono es-sere detratte per il 19%, al nettodella franchigia di 250.000 lire(euro 129,11). Rientrano tra le spese sanitariedetraibili e vanno indicate al rigoE1 del modello 730 o al rigo RP1del modello UNICO, quelle soste -nute per:- interventi chiru rgici (esclusiquelli di chirurgia estetica) e spe-se correlate (anestesia, plasmasanguigno, trasfusioni, ecc.);- degenze e ricoveri (comprese le

differenze di classe), correlati enon, ad interventi chirurgici (conesclusione delle spese di retta incaso di ricovero di un anziano inun istituto o in un cronicario, e del-le spese di comfort: pernottamen-to di congiunti, telefono, TV, ecc.);- analisi, indagini radioscopiche,ricerche e applicazioni, prestazio-ni specialistiche rese da ambula-tori, istituti specializzati, ASL(compresi gli eventuali ticket pa-gati per le spese sostenute nel-l’ambito del Servizio sanitario na-zionale);- prestazioni rese da un medicospecialista o da un medico gene-rico (comprese le visite e le curedi medicina omeopatica);- acquisto di medicinali (compresigli eventuali ticket);- acquisto o affitto di protesi sani-tarie (protesi dentarie, apparecchio rtodontici, apparecchi auditivi,protesi fonetiche, occhiali da vi-sta, lenti a contatto, apparecchio rtopedici, arti artificiali, pace-maker e altre protesi cardiache evascolari, ecc.);- acquisto o affitto di apparec-c h i a t u re sanitarie (appare c c h i oper aerosol, apparecchio per mi-s u r a re la pressione sanguigna,ecc.);- acquisto di siringhe e aghi periniezioni;- trapianto di organi e relative spe-se (comprese quelle necessarie atrasferire l’organo sul luogo del-l’intervento);- assistenza specifica (assistenzai n f e rmieristica e riabilitativa, pre s t a-zioni rese da personale qualificato,quale gli addetti all’assistenza dibase e all’assistenza diretta dellapersona, gli educatori pro f e s s i o n a-li, gli addetti al coordinamento del-le attività assistenziali di nucleo, gliaddetti ad attività di animazione e/odi terapia occupazionale).

Familiari Nel rigo E2 del modello730 (rigo RP2 del modello UNI-CO) vanno indicate le spese sani-tarie relative a patologie che dan -no diritto all’esenzione dalla par-tecipazione alla spesa sanitariapubblica, sostenute per conto difamiliari non fiscalmente a carico,per la parte che non trova capien-za nell’imposta da questi ultimidovuta.L’importo massimo che può esse -re esposto in questo rigo è 12 mi -lioni di lire (euro 6.197,48).

Disabili. Infine, nel rigo E3 del mo-dello 730 (rigo RP3 del modelloUNICO) vanno indicate le spesesostenute per i mezzi necessariper l’accompagnamento, la deam-bulazione, la locomozione, il solle-vamento (poltrone per inabili e mi-norati non deambulanti, pedane erampe per eliminare barr i e re arc h i-tettoniche, adattamento di ascen-sori, ecc.) e quelle per sussidi tec-nici e informatici (fax, modem,c o m p u t e r, ecc.) volti a facilitarel ’ a u t o s u fficienza e l’integrazionedei soggetti portatori di handicap,individuati ai sensi dell’art. 3 dellaLegge 104/1992.A tali spese non si applica la fran-chigia di lire 250.000 (euro 129,11)

Claudio Borgnino, www. f i s c o o g g i . i t

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 220ANMVI INFORMA

Fondo Sanitario ANMVIe dichiarazione dei redditi 2001

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

I l Tribunale per i diritti delmalato ha reso noti i datinazionali riferiti agli errori

che accadono negli ospedali. Su8 milioni di ricoverati il 4% escedalle stru t t u re ospedaliere condanni o malattie. Le cause? Il 48%errore umano, il 33% disorganiz-zazione ed il 5,4% ritardo nei soc-corsi. Anche se non esistono sti-me ufficiali degli errori commessidai camici bianchi, quelle prodot -te dal Tribunale del malato basta-no a preoccuparci. Sarebbe inte-ressante poter avere lo stesso ti-po di informazioni anche nel set-tore veterinario. L’indagine della rivista Altrocon-sumo, che riportiamo su questostesso numero di Professione Ve-terinaria, evidenzia un’immagineconsolante del veterinario cheopera nel settore degli animali dacompagnia: la percentuale diclienti che dichiarano di essere in-soddisfatti è del 5%. Una percen-tuale molto bassA che si scontraperò con un aumento del conflittocon la clientela testimoniato dalnumero sempre più elevato di de-nunce e richieste di risarcimentolamentate da molti colleghi. An-che se oggi sembra essere un’oa-si tranquilla, il settore veterinariosi troverà presto a dover affronta-re situazioni difficili e che richie-dono fin da ora un’approfondita ri-flessione per non trovarci poi adover risolvere problemi in condi-zioni di emergenza. Nelle struttureospedaliere, per individuare le si-tuazioni di rischio e poterle affron-tare e risolvere, si sta sperimen-tando il risk management con ri-sultati certamente interessanti epositivi. Il risk manager è una nuo-va figura professionale che all’in-terno della struttura deve cercaredi capire dove, come e perchésuccedono gli errori. Si occupa

della registrazione degli errori, lesituazioni di quasi errore e deglieventi che evidenziano comun-que comportamenti sbagliati. Puòchiedere ai medici di analizzareinsieme ai colleghi gli errori o iquasi errori, i cosiddetti near mis-ses, per individuarne e capirne lecause. Negli ospedali dove si sta

sperimentando l’introduzione delrisk manager i risultati sono“confortanti”: gli errori dovuti a di-sorganizzazione sono circa il 33%del totale. Il settore veterinarionon può ancora permettersi di in-trodurre nelle proprie strutture unafigura professionale con questecaratteristiche ma il suo ruolo po-trebbe già essere ricoperto dalveterinario titolare dell’ambulato-rio o dal direttore sanitario.Certamente molti colleghi questeesigenze le sentono da tempo eavranno già avuto modo di riflette-re a lungo sulle diverse situazionidi rischio che, non dimentichia-molo, se non affrontate seriamen-te, potre b b e ro cre a re pro b l e m imolto gravi non solo eticamente eprofessionalmente ma anche sot-to l’aspetto strettamente economi-co sia per la perdita del cliente siaper il contenzioso e le richieste didanni da sostenere. Guardando ciò che accade in al-tri paesi più avanti di noi in questosettore la situazione è diventatatalmente grave e difficile da gesti-re che molte compagnie assicura-tive per concedere una polizza diR.C. professionale chiedono alveterinario, come condizione, diseguire dei corsi di gestione del

rischio. Pensiamoci quindi pertempo non solo stipulando unapolizza assicurativa, del resto pre-vista obbligatoria nella riforma de-gli ordini, ma iniziando subito avalutare le diverse procedure ap-plicate per individuare ed elimina-re tutti i fattori di possibile rischio.L’ e rro re medico è un concettocomplesso. Un rapporto del Ci-neas (Consorzio universitario per

l’ingegneria delle assicurazioni) lodefinisce così: “catena conclusivadi una serie di fattori che interv e n-gono nel macro p rocesso sanitariodi diagnosi e cura producendo unevento avverso, ossia un danno al-la salute del paziente”. Non è det-to che il maggior responsabile del-l ’ e rro re sia il medico, l’org a n i z z a-zione del lavoro può giocare unruolo fondamentale.

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 21ANMVI INFORMA

Gestione del rischio e Polizze RC

Risk Management: come evitarel’errore m e d i c o

d i Antonio Manfredi

Le aree a maggior rischio d’erroreFonte: Cittadinanzattiva – Tribunale per il diritto del malato - 2001

Ortopedia e traumatologia 16.5

Oncologia 13

Ostetricia e ginecologia 10,8

Chirurgia generale 10,6

Odontoiatria 6,5

Oculistica 6,4

Malattie del sistema circolatorio 5

Chirurgia cardiovascolare 4,6

Neurologia 4,2

Otorinolaringoiatria 3,5

Medicina Generale 3,4

Chirurgia Estetica 3,1

Urologia 3

Diagnostica 2,8

Gastroenterologia 2,1

Altro 4,6

Opinioni sull’erroreFonte: Cineas, Poitecnico di Milano, Zurich Consulting

L’errore deve servire a imparare a prevenire altri er rori 45

L’errore è ineliminabile da qualsiasi attività umana 30,4

L’errore è inevitabile date le condizioni in cui si esercita 14,4

L’errore è inammissibile 7,9

L’errore è impossibile 1,7

Non so 0,7

Si deve dimostrare la propria diligenza

L a Corte di Cassazione (sezione terza civile, sentenza 11 Marzo2002 n. 3492) ha ribadito il principio secondo il quale non

sempre l’aggravarsi del paziente dopo un intervento chirurgico com-porta la responsabilità civile del medico che lo ha operato. Il chirurgo,infatti, può evitare la presunzione di colpa fornendo le prove che la suaprestazione professionale è stata eseguita in modo corretto e diligentee che il decesso o il peggioramento del paziente sono dipesi da even-ti imprevisti e imprevedibili. Si può quindi dedurre che il sanitario chenella sua attività professionale dimostri di essersi sempre aggiornato edi aver seguito procedure cor rette, approvate e documentabili con di-ligenza e con una adeguata attrezzatura dovrebbe sempre essere ingrado di dimostrare la mancanza di responsabilità rispetto all’eventocontestato.

Colpa professionale omissivaE sempre la Cassazione - in tema di responsabilità per colpa profes-sionale omissiva del sanitario, per stabilire se sussista il nesso causa-le tra la condotta dovuta, ma omessa, e l’evento dannoso –stabilisceche è riduttivo e inopportuno ricorrere a parametri aritmetici correlati al-le possibilità di successo dell’intervento; piuttosto il nesso causale varitenuto solo quando risulti accertato che l’intervento omesso avrebbeavuto “un alto grado di probabilità di successo”, dovendosi intenderetale espressione con lo stesso significato che le attribuisce la scienza:alto grado di probabilità di successo, in buona sostanza, significa chevi deve essere una connessione tra gli eventi in una percentuale vici-na alla “certezza”.(Cassazione Sezione IV – lug.-ott. 2001)

Le criticità professionaliFonte: Cineas, Poitecnico di Milano, Zurich Consulting

Fattore tempo 59,3

Mancanza di formazione continua 16,0

Scarsa attenzione al paziente 10,9

Inadeguata esperienza 3,6

Inadeguatezza del personale ausiliario 2,8

Non so 7,3

Iniziative Individuali di PrevenzioneFonte: Cineas, Poitecnico di Milano, Zurich Consulting

Comunicazione con il paziente 57,3

Stipula di una polizza rc 26,8

Più attenzione agli aspetti formali del rapporto 17,2

Aumento della prescrizione di esami diagnostici 14,9

No a pratiche necessarie ma rischiose 2,6

Non sa 5

L i b e rtà terapeutica sì, ma del medico

“È conforme ai principi del diritto valorizzare l’autonomia del mediconelle scelte terapeutiche, poiché l’arte medica, mancando, per suastessa natura, di protocolli scientifici a base matematica, spesso pro-spetta diverse pratiche o soluzioni che l’esperienza ha dimostrato effi-

caci, da scegliere oculatamente in relazione a una cospicua quantitàdi varianti che legate al caso specifico, solo il medico, nella contin-genza della terapia, può apprezzare”. Lo sentenzia la Cassazione Pe-nale (sez. IV - Sentenza n. 2865 del 8/2/2001 - 25/1/2002) che aggiun -ge: “In tale ottica, il giudice, per valutare la correttezza della scelta te-rapeutica operata dal medico, e quindi giudicare la sussistenza, o no,del profilo di colpa sotto tutte le sue componenti, e in particolare del-l’imperizia, deve operare un giudizio ex ante, cioè deve collocarsi,mentalmente, nel momento in cui il medico fu chiamato a operare lasua scelta, valutando tutti gli elementi che consigliarono di adottarneuna e di scartarne altra, e considerando anche, ovviamente, la consi-stenza scientifica della scelta, non potendo il medico di certo trince-rarsi dietro personalissime opinioni”.

Giorgio Neri http://www.anmvi.it/anmvioggi

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

Cosa mi assicura lac o nvenzione RC pro fe s s i o n a l eA . N . M . V. I . ?La convenzione curata in viaesclusiva da Sicur@mente Srl con

B e rnese Assicurazioni, Compa-gnia di diritto Italiana facente capoal Gruppo Allianz, è finalizzata at e n e re indenne gli Assicurati ade-renti alla convenzione di quanto gli

stessi siano tenuti a pagare, ovecivilmente responsabili, per i d a n-ni involontariamente cagionati aterzi (pers o n e, animali e cose)per fatto proprio e/o di assisten-

t i , d i p e n d e n t i , c o l l a b o r a t o r i , i nconseguenza di un fatto acci-dentale e/o involontario connes-so all’attività diagnostica e tera-peutica nell’esercizio della pro-

fessione veterinaria.Le garanzie sono comprensive an-che della gestione, a nome del-l’Assicurato, delle vertenze di dan-no e delle relative spese legali,tanto in sede stragiudiziale chegiudiziale sia civile che penale.L’assicurazione è pers o n a l e, n e lcaso di più veterinari associati ilpremio unitario annuo di 42 euroè dovuto da ciascun associato.Ugualmente il premio unitario èd ovuto da ciascun socio nel ca-so di società di pro fe s s i o n i s t i.

Quali sono i costi?La convenzione Responsabilità Ci-vile Professionale A.N.M.V.I. pre v e-de due soluzioni di capitali assicu-rati ad un premio annuo di 42 Eu-ro. Le due combinazioni sono: A: massimale di 181.000 euro p e ranno e per sinistro (è da intendersiche un singolo sinistro in un annonon può superare i 181.000 europer contro possono esserci più si-nistri che comunque complessiva-mente non possono superare181.000 euro in un anno.) B: massimale di 259.000 europer anno con un massimo per si-nistro di 51.700 euro (significache ogni sinistro denunciato nonpuò superare i 51.700 euro, lasomma di tutti i sinistri denunciatiin un anno non può superare i259.000 euro)

Ci sono limiti di risarc i m e n t o ?Relativamente a sinistri riguard a n t ii c avalli da equitazione e non r i-mane a carico dell’assicurato i l2 0 % d e l l ’ i m p o rto di ogni sinistro .L’assicurazione, è prestata fino ac o n c o rrenza dei massimali pre-scelti ed indicati in polizza per cia-scun periodo assicurativo annuo,indipendentemente dal numerodelle richieste di risarcimento pre-sentate all’Assicurato nello stessoperiodo. Per quanto riguarda le sanzioni dinatura fiscale, le multe e le am-mende inflitte ai clienti dell’Assicu-rato, il suddetto massimale si in-tende ridotto ad 1/3.

Qual è l’estensione territoriale?L’assicurazione vale per le richie-ste di risarcimento originate dac o m p o rtamenti colposi posti in es-s e re nel territorio della ComunitàEconomica Europea.

Come si denunciano i sinistri?In attesa che venga pre d i s p o s t oun apposito schema nelle paginer i s e rvate sul sito w w w. s i c u r a m e n-t e. i t, basterà inviare una e-mail as i c u r a m e n t e _ s r l @ s i c u r a m e n t e . i to p p u re una raccomandata a.r. conla richiesta di danni, copia dell’at-testazione di pagamento del pre-mio e la descrizione dei fatti colle-gati. Sicur@mente Srl, immediatamen-te, si prenderà cura di una puntua-le e rigorosa gestione della praticafino alla chiusura della stessa.

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 222ANMVI INFORMA

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITA L I A N I

In esclusiva per l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani,Sicuramente srl ha realizzato una polizza di responsabilità civileprofessionale in favore di tutti gli iscritti alle Associazioni Federate ANMVI.Queste alcune domande frequenti.

Altri quesiti e le relative rispostesaranno tempestivamente inseriti

al sito www. s i c u r a m e n t e . i t .Inviate le vostre domande a

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A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITA L I A N I

In esclusiva per l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani,

Per saperne di più

Per consultare, scaricare o stampare il materiale illustrativo basta collegarsi a w w w. s i c u r a m e n t e . i t e re g i s t r a r s i .Per avere informazioni dettagliate e risposte a quesiti specifici ci si può rivolgere al numero 02/69010732.

O p p u re è possibile inviare un fax allo 02/69010732 o una email a i n f o @ s i c u r a m e n t e . i t

Polizza di Responsabilità Civile Professionale per Medici Veterinari

Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

È del 22 aprile u.s. il ricors oin appello presentato alConsiglio di Stato dalla

Federazione Nazionale Unitaria deiTitolari di Farmacia Italiani. Feder-f a rma chiede “l’annullamento e l’in-tegrale riforma, previa sospensio-ne” della sentenza del 10 gennaioscorso con la quale il TAR del Laziorespingeva la richiesta di Federf a r-

ma di annullare il Decreto del Mini-s t e ro della Sanità 16/05/2001 n. 306“Regolamento relativo alla distribu-zione dei medicinali veterinari”. PerF e d e rf a rma la sentenza “interpre t ae rroneamente ed erroneamente ap-plica il d.lgs n. 119 del 1992” inquanto “tale fonte normativa prima-ria stabilisce che la vendita al detta-glio dei farmaci veterinari è riserv a-

ta ai farmacisti (art. 32, comma 1),salva la deroga che la medesimafonte stabilisce (art. 32, comma 2)”.Al comma 1 dell’art. 32 si legge che“la vendita al dettaglio di medicina-li veterinari è effettuata soltanto daf a rmacisti”; nel comma 2 dello stes-so articolo Federf a rma non ravvisala possibilità di forme dero g a t o r i etali da consentire quanto pre v i s t o

dal DM 306. Il Regolamento intro-dotto dal DM 306, definito “senzaalcun fondamento legislativo”, com-p o rt e rebbe dunque “un completo eradicale rovesciamento della vo-lontà legislativa” e, non accorg e n-dosene, il TAR del Lazio avre b b ecommesso un “clamoroso erro re in-t e r p retativo”. Il testo del ricorso inappello parla inoltre di “violazione

del principio di legalità” e di “illegit-timità costituzionale” e conclude:“che il danno – sia pure di naturaeconomica – è irreparabile per lasemplice ragione che è di impossi-bile re c u p e ro. Ancorché la gravitàdel danno sia evidente (poiché unap e rcentuale non trascurabile dellef a rmacie è imputabile alla distribu-zione del farmaco ad uso veterina-rio) non è infatti possibile stabilirecon certezza quali e quanti medici-nali sono stati (e saranno) mediot e m p o re prescritti e acquistati al difuori del canale distributivo dellef a rmacie”.

La storia infinita F e d e rf a rma, cui evidentemente nonmancano soldi da buttare nono-stante pianga miseria per la graveed irreparabile perdita economicainflitta alla categoria dei farm a c i s t idal DM 306 del 16-05-01, non si èrassegnata ed il 22 aprile scorso hafatto ricorso al Consiglio di Statoc o n t ro la sentenza emessa dal TA Rdel Lazio il 10 gennaio scorso. Il TAR del Lazio aveva giudicato pri-va di fondamento sia la pro c e d u r au rgente per grave ed irre p a r a b i l edanno economico, sia la sostanzastessa del ricorso presentato da Fe-d e rf a rma, fondato sulla presunta il-leceità della distribuzione al medicoveterinario del farmaco ad usoumano, quando consentito per usoi m p roprio diretto, attraverso la cate-na distributiva del farmaco umano enon unicamente in farmacia, e dellapossibilità di dispensazione del far-maco ad uso veterinario agli anima-li in cura per iniziare tempestiva-mente la terapia. Il nuovo ricorso si appella apert a-mente al monopolio esclusivo dellaf a rmacia sancito dalla legge italianaper la vendita al pubblico dei medi-cinali, ignorando ancora una voltache il medico veterinario è un pro-fessionista della medicina, non assi-milabile pertanto al pubblico, chenon ha alcun bisogno della garanziasanitaria off e rta dal farmacista pera c q u i s t a re i medicinali che deve uti-l i z z a re direttamente nell'eserc i z i odella sua professione sanitaria; ga-ranzia sanitaria che la legge richie-de nella distribuzione al pubblicodei medicinali, non per la distribu-zione agli operatori sanitari. Né la di-spensazione all’animale in cura del-le confezioni di medicinali necessa-rie per iniziare la terapia si configuracome una vendita alternativa a quel-la della farmacia, essendo rivoltaunicamente agli animali in cura e li-mitandosi alla sola terapia iniziatadal medico veterinario. Il Consiglio di Stato, che aveva giàcomunque analizzato ed appro v a-to sostanzialmente il pro v v e d i m e n-to durante il suo iter legislativo,esaminerà a breve il ricorso dellaF e d e rf a rma e ci auguriamo chec o n f e rmi la sua precedente valuta-zione e quella espressa dal TA Rdel Lazio. Diversamente signifi-c h e rebbe che il nostro Paese, uni-co nel panorama europeo ed inter-nazionale, avallerebbe quei mono-poli e quei privilegi del passatoche oggi non trovano più alcunagiustificazione sanitaria, sociale,giuridica e di mercato. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 224OSSER VA TORIO FARMACO

a cura di Aldo Ve z z o n i

DM 306: i farmacisti ricorrono al CdS

Ricorso in Appello di Federfarma contro MinSal, FNOVI e ASCOFA RV E

Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

E N PAV e Farmaco: sì al 2%

L a cessione del farmaco, in-tesa come prestazione

accessoria a quella professionale, èsoggetta ad aliquota IVA del 20%,con una penalizzazione del 10% sulm a rgine del medico veterinario.I n o l t re, trattandosi di operazione ac-cessoria, la “terapia” rientra anchenell’imponibile per il calcolo dellap e rcentuale ENPAV (2%). Al quesito dell’ANMVI se non fos-se giusto considerare l’addebitodel farmaco al cliente come ces-sione di prodotto non soggetto al2%, l’ENPAV ha risposto in questigiorni chiarendo perché non èpossibile. Scrive il Presidente ENPAV Ales-sandro Lombardi, richiamandosiall’art. 7 del Regolamento di At-tuazione dello Statuto dell’ENPAV:“è evidente che non vi sia alcundubbio sull’obbligo di applicazio-ne del contributo integrativo del2% anche sul farmaco, tenutoconto che la cessione dello stes-so deve essere intesa come un’o-perazione accessoria e dunquefacente parte integrante della pre-stazione professionale”. L’ a rticolo 7 del Regolamento EN-PAV, testualmente citato dal pre s i-dente Lombardi nella sua nota al-l’ANMVI, dispone infatti che “tutti gliiscritti agli Albi dei veterinari devo-no applicare una maggiorazionep e rcentuale su tutti i corr i s p e t t i v irientranti nel volume annuale di af-fari dichiarato ai fini IVA e versarn eall’Ente l’ammontare indipendente-mente dall’effettivo pagamento chene abbia eseguito il debitore. Lamaggiorazione è ripetibile nei con-f ronti di quest’ultimo. La pre d e t t amaggiorazione deve essere appli-cata anche sui corrispettivi e con-tributi, anche se esenti da IVA, re l a-tivi alle prestazioni e cert i f i c a z i o n irese dai veterinari dipendenti daenti pubblici e privati o legati ai det-ti enti da rapporto convenzionale,o l t re che nei casi di collaborazionec o o rdinata e continuativa. L’ a m-m o n t a re della predetta maggiora-zione, ripetibile nei confronti del ri-chiedente la prestazione, deve es-s e re versata all’Ente a cura del ve-terinario in caso di prestazioni eff e t-tuate dai veterinari dipendenti”. Inconclusione, Lombardi precisa: “Mi preme inoltre ribadire ancorauna volta che l’applicazione del 2%non rappresenta una penalizzazio-ne per la Categoria, bensì una rile-vante quota di contribuzione a cari-co dell’utenza”.

Lidocaina e usoin deroga

P er il Ministero nel processodi revisione europea della

normativa per la determinazionedei limiti massimi dei residui dimedicinali veterinari negli alimentidi origine animale, si profila lapossibilità dell’“uso in deroga”. Il Decreto del 13 novembre 2001sull’individuazione di medicinali

da somministrare a talune specieanimali ha reso noto l’elenco di al-cuni farmaci e delle specie anima-li sulle quali ne è consentito l’uso.Il Decreto fa seguito al re c e p i m e n-to di alcune norme della U.E. cheobbligano le case produttrici adi n d i c a re nella richiesta di autoriz-zazione alla messa in commerc i odei farmaci, l’M.R.L., il limite re s i-duale massimo, cioè la perm a n e n-za del farmaco nelle carni dei sog-getti trattati, dopo la cura. Alle ri-mostranze della Categoria Ve t e r i-naria, in difficoltà nell’utilizzo di

specialità d’uso corrente, (@nmviOggi del 14/01/2002) il Ministeroaveva risposto lasciando intende-re che il Decreto è un pro v v e d i-mento annunciato e pre c i s a n d oche è stato adottato in esito al di-s i n t e resse delle Ditte pro d u t t r i c iche, pur stimolate prima e diff i d a-te poi, non hanno provveduto ad e f i n i re per le specialità di cui trat-tasi gli M R L e/o ad adeguare i fo-glietti illustrativi. Il concetto vieneribadito con la nota 600.11/24320indirizzata al SIVELP in questig i o rni e pubblicata nel sito del Sin-

dacato, nella quale, fa notare MinoTolasi della Commissione Farm a-co della SIVAR, il Ministero accen-na agli orientamenti europei ac o n s e n t i re l’uso “in deroga” od“ i m p roprio”, in base all’art. 3 com-ma 6 del D.L.119/92. “A parte laf a rraginosità di detto comma –spiega Mino Tolasi - gli animali co-sì trattati, devono osserv a re tempidi sospensione di 7 gg per il lattee 28 per la carne. Mi sembra do-v e roso fare alcune considerazioni:l’uso delle ricette “in deroga” ès e m p re discutibile e pericoloso in

animali produttori di alimenti perl’uomo, l’obbligatorietà di tempi disospensione così lunghi è unap recauzione priva di senso per unf a rmaco come la lidocaina chep revedeva sospensioni di 2 e 1g i o rno prima dell’uscita del Decre-to del 13/11/01. Pur non eccepen-do niente al comportamento delm i n i s t e ro dal punto di vista form a-le, ancora una volta ricade sullespalle degli operatori di campo laconseguenza di una diatriba trab u rocrazie macchinose e ingarbu-gliate”. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 25OSSER VATORIO FARMACO

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Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

I l Codice oggi allo studio dellaFVE (Federation of Ve t e r i n a-rians of Europe) è frutto di un

lungo lavoro di studio e accord otra i membri storici del Gru p p odi Lavoro per le Buone Pratiche

Veterinarie. In sintesi, al momen-to attuale è diventato un Codicedi 16 pagine di obbiettivi e prin-cipi generali e universali, validiun po’ per tutte le branche dellamedicina veterinaria, al quale

v e rranno poi aggiunte delle li-nee guida specifiche per ognis e t t o re professionale, data laspecificità di competenze ed at-tribuzioni dei vari settori veteri-n a r i .

PUNTI SALIENTI 1 - Estrema sintesi e semplifica-zione del codice stesso, rispetto alp rogetto iniziale. Il Codice allo stu-dio ed alla valutazione del BoardFVE è un insieme di indirizzi etici

p rofessionali applicabili, pratici ecalabili di volta in volta in ogni di-mensione della realtà pro f e s s i o n a-le. 2 - Intenzioni generali del codi-c e : d a re degli standard da seguirenella pratica professionale in mododa garantire la qualità e l’aff i d a b i l i t àdella propria opera pro f e s s i o n a l e ,attraverso un percorso di indirizzi ri-conoscibili e dichiarati.3 - Attenzione al paziente ani-m a l e ed ai suoi bisogni, ovvero ladefinizione delle “5 libert à ” da ga-r a n t i re al paziente animale: libert àda fame, sete e malnutrizione; damalattie e lesioni fisiche; da doloree soff e renza; libertà di esprimere lep roprie attitudini comport a m e n t a l i ;l i b e rtà dai disagi ambientali.4 - Attenzione ai bisogni delp ro p r i e t a r i o inteso come cliente.Su questo part i c o l a re punto si è alungo dibattuto, indicando poi, allafine, la necessità di forn i re la cosid-detta “customer satisfaction”, mae n t ro rigorosi limiti indicati dall’eticap rofessionale e dalle possibilitàscientifiche esistenti. Nel senso dinon dare una generica soddisfazio-ne di qualunque pretesa il cliente cisottoponga,(stile supermarket) esoprattutto evitando accuratamentedi sottomettere la deontologia pro-fessionale alle pretese più o menolecite del cliente.5 - Attenzione alla fo r m a z i o n eculturale del pro fe s s i o n i s t a: con-siderando importanti non solo gliaspetti strutturali, ma anche quellif o rmativi, il codice indirizza e so-stiene la “continuing education”, in-dicando un minimo di tempo annuoda dedicare allo studio ed all’ag-g i o rnamento professionale. 6 - Tracciabilità del perc o rso die s e c u z i o n e e realizzazione delleG V P, attraverso atti documentati eda g g i o rnati, alla fine ottenibili attra-verso qualunque forma di docu-m e n t o ( e l e t t ronico o cartaceo), pur-ché individuabile e aggiorn a b i l e .7 - Tracciabilità dell’utilizzo delf a r m a c o, inteso sia in ambito clini-co che di controllo ed ispezioneanimale ed alimentare, lungo le filie-re pro d u t t i v e .8 - O s s e rvanza di regole ge n e-rali di sicurezza, di igiene e aff i d a-bilità sia degli impianti utilizzati chedei macchinari di cui ci si serve, peri professionisti, per i pazienti e per ic l i e n t i .9 - Volontarietà tassativa delp rocesso di adozione del codices t e s s o. Non esiste allo studio e nonci sarà possibilità alcuna di trasfor-m a re il GVP code in uno stru m e n t odi regole e requisiti minimi obbliga-ti. Rimarrà pertanto un insieme di li-nee guida e di orientamenti, la cuiadozione volontaria verrà poi ispe-zionata, verificata e cert i f i c a t a .1 0 - Utilizzo del GVP code comestrumento di aiuto per l’otteni-mento di una certificazione ISO,nella sua forma più recente. Èquesto il motivo principale per cui ilcodice è stato reso più sintetico edassolutamente aperto alle diversesituazioni e dimensioni lavorativeche ne richiederanno l’adozione.1 1 - A ggiornamento del codice

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 226ANMVI IN BREVE

Concluse le consultazioni europee

Buone Pratiche Veterinarie: verso il Codice d e f i n i t i v o

d i Stefano Candotti

Referente ANMVI in UEVP per le BPV

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

ogni 5 anni almeno.1 2 - Assoluto rispetto e non so-vrapposizione alle regole e legg inazionali di ogni singolo paeseaderente ed euro p e e.

PUNTI INTERRO G AT I V I :1-Rimane ancora qualche s f r a n-giatura bu ro c r a t i c a in alcune part ie qualche genericità di troppo nel-l’applicazione dei principi(es. Co-me aff ro n t a re realmente la custo-mer satisfaction oppure i rapport icon i colleghi). Ci sono delle lineeguida generali, ma non delle indi-cazioni dettagliate.2 -L’ a p p l i c a b i l i t à, seppure migliora-ta con la maggior elasticità nel pro-d u rre documentazione di tracciabi-lità, determina comunque alcunipesi burocratici e perdite di tempoche, soprattutto in stru t t u re clinichepiccole, renderanno meno scontatala adesione delle stesse. Del re s t onon c’è scampo alla necessità dit r a c c i a re in un qualche modo il per-corso realizzativo delle GVP, ancheai fini di un controllo cert i f i c a t i v o .3 -La cert i f i c a b i l i t à è ancora un luo-go oscuro. Non è ancora chiaro dachi sarà supervisionata(FVE, Ord i n inazionali, associazioni di catego-ria?) e attraverso quali mezzi.Di certo l’applicazione pratica saràuna questione di medio-lungo ter-mine e non immediata e pro b a b i l-mente avrà i suoi paesi pilota(quellicon già presenti regole e linee gui-da avanzate), che fungeranno da“ c a v i a ” .4-Si è notato, in commissione di stu-dio, un eccesso di nozionismofo r m a l e ed una eccessiva tenden-za a soff e rmarsi sugli aspetti form a-li e sulla terminologia del codice,p robabilmente tenendo anche pre-sente le diverse possibili interpre t a-zioni del codice nei diversip a e s i ( m e n t re è necessario arm o-n i z z a re il più possibile) e tenendoanche presente l’utilizzo della lin-gua inglese(lingua franca) nonadattissima per re d i g e re documen-ti legali e molto spesso con term i n ia significato diverso nell’utilizzo deivari paesi europei rispetto ai madre -l i n g u a .

CONCLUSIONI Il codice appare a buon punto econ la definizione delle linee guidaspecifiche per ogni area della pro-fessione veterinaria, dovrebbe en-t r a re in una fase di valutazione piùpragmatica e meno form a l e .L’orientamento di tutti i paesi rapre-sentati nel working group è comun-que nella direzione di uno snelli-mento maggiore possibile delle li-nee guida del GVP code, in mododa renderlo uniformemente accet-tabile e proponibile ai varii paesi eu-ro p e i .Rimane comunque da verificare co-sa l’assemblea FVE dirà su questabozza e quali eventuali modifichesaranno ancora apportate al docu-mento prima della sua stesura fina-le, che comunque dovrebbe vede-re la luce entro la fine dell’anno.Di sicuro l’adozione del codice, unavolta definito nei dettagli, sarà mag-g i o rmente facile per quei paesi chehanno già dei codici di re g o l a m e n-to deontologico simili, (Olanda eSvezia in primis), se non addiritturam a g g i o rmente sviluppati rispettoalla bozza FVE. ■

C on la consulenza e lacollaborazione del col-lega Giorgio Neri,

l’ANMVI ha fino ad ora stipulatotre convenzioni con altrettante dit-te del settore per lo smaltimentodei rifiuti. La più recente, quella dicui diamo notizia su questo nu-

mero, si riferisce alla HAFNER &C.s.n.c. I commenti in corsivo so-no del Collega Neri.

CONVENZIONE ANMVI/HAFNERÈ accessibile ai soli veterinariiscritti all’ANMVI e operanti nel

Trentino Alto Adige. Pur con i limi-ti di un servizio reso in un ambitocosì ristretto, si è ritenuto di pren-dere in considerazione la presen-te offerta per la sua indubbia con-venienza economica, che si am-plifica ulteriormente (in considera-zione del prezzo richiesto per il

conferimento contestuale di più diun contenitore) nel caso di colle-ghi che producano una grandequantità di rifiuti solidi o che deci-dano di accumularli per conferirlialla ditta solo dopo aver riempitoun certo numero di contenitori.Queste le condizioni concordate:

Rifiuti solidi• Oggetti da taglio cod CER

180201• Rifiuti infetti cod CER 180202• Rifiuti non infetti cod CER

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 27ANMVI IN BREVE

Ritiro e smaltimento rifiuti: stipulata la terza convenzione

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

180203• Medicinali scaduti cod. CER

180205 o 180206• Sostanze chimiche di scarto

cod CER 180207 o 180208

Costo per singolo ritiro E u ro 20,66- + IVA

Nel senso che 20,66 è il costo delr i t i ro singolo (comprensivo delcontenitore)

Costo per fornitura e smalti-

mento del contenitore da lit. 40Euro 6,20- + IVA

Vuol dire che, nel caso di conferi-mento di più di un contenitorecontemporaneamente, il costoper ogni contenitore oltre al primosarà di 6,20

Compreso di:• Fornitura dei contenitori per

la raccolta dei rifiuti,a perde-re in cartone con sacco inter-no in polietilene e laccio di

chiusura a norma ADR;• Formulari vidimati per il loro

trasporto;• Fornitura dei contenitori per

aghi e taglienti.

N : B : i contenitori per aghi e ta-glienti devono a loro volta essereinseriti negli appositi contenitori dic a rtone a perd e re, come pre v e d eal normativa vigente D.L. 22/97(Ronchi) e successive integrazioni.

• Servizio di raccolta trasporto e

smaltimento dei seguenti rifiuti(il servizio viene effettuato con-testualmente al ritiro dei rifiutisopra elencati)

Soluzioni di sviluppo radiologicocod CER 090101 Euro 0,41/ litro + IVASoluzioni di fissaggio radiologicocod CER 090104 Euro 0,41/litro + IVA

Fornitura taniche da lit. 10 Euro 2,07/cadauna + IVA

Fornitura taniche da lit. 20 Euro 4,13/cadauna+ IVA

Attenzione! La tanica deve esseresostituita ad ogni conferimento,per cui il relativo costo è da pre-vedersi per ogni conferimento

Validità dell’off e rta fino al31.06.2002La presente offerta è valida sola-mente per la Regione TrentinoAlto Adige

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PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 228ANMVI IN BREVE

Inviare l’ordine a: E.V. s.r.l. Via Trecchi, 20 - 26100Cremona

c.a. Francesca Chiari - Fax 0372/457091 - Tel.0372/403507

Info: Segreteria SIVAR Paola Orioli

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AV V E RTENZA AI COLLEGHIPer concordare condizioni e costic o rrispondenti a quanto stabilitocon ANMVI si consiglia ai Colleghidi fare sempre riferimento allaConvenzione e di comunicare l’As-sociazione Federata ANMVI di ap-partenenza. Si consiglia inoltre diprendere visione delle condizionipubblicate sulla nostra rivista pri-ma di sottoscrivere eventuali con-tratti.

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

D a alcuni anni si svolgonosaltuariamente indagininel settore veterinario.

Quella ormai tradizionale re a l i z z a-ta dalla Vimax viene pre s e n t a t aogni due anni in occasione delloZoomark. Altre sono saltuariamen-te commissionate da aziendemangimistiche. È evidente che i dati di volta in vol-

ta raccolti e proposti al lettore han-no valenze diverse a seconda del-le finalità per le quali è stata re a l i z-zata l’indagine e spesso risultanoanche abbastanza diff e renti in ba-se alle diverse tipologie del cam-pione selezionato ed al metodo se-guito per la raccolta dei dati. Adesempio confrontando due ricer-che piuttosto recenti, eff e t t u a t e

n e l l ’ i n t e resse del settore mangimi-stico, la prima evidenziava un datodel 88% come percentuale di pro-prietari di animali che chiedono alveterinario consigli sui prodotti ali-mentari (petfood) mentre l’altra lastessa percentuale la indicava al96%. Una diff e renza non da pocoma certamente giustificata dal di-verso sistema di raccolta delle

i n f o rmazioni, nel primo caso inter-vista telefonica e nel secondo do-mande proposte ai proprietari neip ressi degli ambulatori.Negli ultimi giorni l’autorevole rivi-sta Altroconsumo, a cui va il meritodi aver spesso denunciato com-p o rtamenti aziendali o situazioni dim e rcato veramente depre c a b i l i ,ha pubblicato sul numero di Aprile

una interessante inchiesta sul rap-p o rto cliente-veterinario che ha ilp regio di non avere finalità dimarketing sia pur evidenziandoqualche lacuna nella parte dedica-ta alla normativa sul farmaco, giu-stificata dal fatto che i dati sonoantecedenti al Decreto 306. L’ i n d a-gine, inoltre, essendo stata con-dotta in contemporanea in quattrodiversi paesi, oltre all’Italia: Spa-gna, Portogallo e Belgio, su un to-tale di 9.106 famiglie di cui 2.780italiane, dà la possibilità di con-f ro n t a re alcuni dati con risultatic o n f o rtevoli se non addirittura sor-p rendenti. Per esempio il pre z z omedio di un cane acquistato dal-l ’ a l l e v a t o re o in un negozio (419e u ro) è più elevato che negli altripaesi. Ma il confronto sicuramentepiù importante è che in Italia, negliultimi sei mesi, solo il 6% dei pro-prietari non era andato dal veteri-nario mentre queste perc e n t u a l inegli altri paesi sono risultate deci-samente più alte: Belgio 23%,Spagna 11% e Portogallo 10%.Dato finale ed esaltante: solo il 5%non consiglierebbe il proprio vete-rinario ad un amico. Riportiamo diseguito l’articolo pubblicato su Al-t roconsumo ringraziando l’editoreper la gentile concessione.

Piace il medico degli animaliP e rché si prende in casa un ani-male? Un po’ per amore, un po’per caso. La nostra indagine hamesso in evidenza che in Italia cir-ca un terzo delle persone che han-no un beniamino lo hanno tro v a t oper strada, abbandonato, oppureè stato loro regalato. Insomma,non hanno scelto di acquistarlo.■ Gli italiani si ritrovano un anima-le per casa soprattutto perché lohanno ricevuto in regalo. Questa èla modalità più diffusa (44%). Conun certo distacco, al secondo po-sto, ci sono coloro che lo hannoacquistato (25%). Solo poche per-sone (circa il 5%) si sono rivolte aun canile municipale o a un’org a-nizzazione di protezione degli ani-mali: peccato, perché i canili sonopieni di cani bisognosi di pro t e z i o-ne e affetto. Il 17% delle personei n t e rvistate ha accolto un animalep e rché lo ha trovato abbandonatoper strada: un modo per salvarg l ila vita da una morte quasi certa. ■ Per acquistare animali, gli italia-ni si rivolgono nel 37% dei casi aun allevatore professionista. Per icani la percentuale sale al 45%. Èf requente anche l’acquisto in ne-gozi specializzati.■ Dalla nostra indagine emerg eche in Italia il costo medio per l’ac-quisto di un cane (419 euro) è piùelevato che negli altri paesi dell’in-chiesta. Per completezza: un gattocosta in media 226 euro .■ Il veterinario ricopre un ru o l ofondamentale nella relazione trap roprietario e animale. Abbiamoverificato con un’inchiesta tra piùdi 9.000 persone se il veterinario sioccupa in modo soddisfacente deivostri animali.

Dal veterinario: spesso evo l e n t i e r iAvete mai visto un animale indie-

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 230ATTUALITÀ

La rivista “Altroconsumo” promuove i v e t e r i n a r i

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t re g g i a re di fronte all’entrata di unostudio veterinario? Capita spesso.Gli animali non amano andare dalmedico, però, una volta superatala paura, sono ben curati. Lo dimo-stra l’alta soddisfazione nei con-f ronti dei veterinari emersa tra lepersone interv i s t a t e .Vediamo cosa emerge dalle rispo-ste: se non specifichiamo altro, ciriferiamo ai dati italiani. ■ In Italia i proprietari di animalip o rtano re g o l a rmente i propri be-niamini dal veterinario. Dalla nostrainchiesta emerge che negli ultimisei mesi solo il 6% non era andatodal veterinario, un dato più bassorispetto a Belgio (23%), Spagna(11%) e Portogallo (10%).■ La maggior parte dei veterinaririceve in uno studio o in un centroprivato (il 91%).■ In caso di urgenza è facile rivol-gersi a un servizio di guardia me-dica veterinaria? Secondo il 70%degli intervistati che hanno pro v a t oa usare un tale servizio è stato fa-cile o abbastanza facile. Per con-t ro, per il 9% di chi ha provato èstato addirittura impossibile. ■ Come si sceglie il veterinario? Il36% degli intervistati ha scelto inbase al consiglio di un amico, maanche in base alla pro f e s s i o n a l i t à

e alla vicinanza a casa.■ Buona parte dei proprietari dianimali non cambia più veterinario(52%). La ragione principale di chicambia è tro v a re un veterinario dicui fidarsi (evidentemente il primoscelto non ispirava fiducia a suff i-c i e n z a ) .

Il prezzo della saluteIn Italia le tariffe minime per una vi-sita sono stabilite dall’Ordine deiveterinari; non sono fissate tariff em a s s i m e .

■ In base alla nostra inchiesta, ilp rezzo medio di una visita dal ve-terinario è di 23 euro. Da notareche raramente basta una sola visi-ta. Di solito l’animale ha bisogno dic u re o deve essere rivisitato a bre-ve almeno un’altra volta. ■ In generale il costo medio al-l’anno per la salute degli animali(considerando visite veterinarie,vaccinazioni, cure…) è di 151 eu-ro. È quanto hanno speso in me-dia negli ultimi 12 mesi le personeintervistate. È un costo che va te-nuto in considerazione quando si

decide di prendere un animale.

Veterinario o farmacista?Gli italiani intervistati su questopunto hanno idee diverse: il 39%è d’accordo con il fatto che i far-maci veterinari siano venduti soloin farmacia, mentre il 38% non loè (ovviamente acquistarli diretta-mente dal veterinario può esserecomodo).

S o ddisfazione senza dubbiDalla nostra inchiesta emerge chegli italiani sono molto soddisfatti

dei loro veterinari sotto vari aspetti:competenza, conoscenza del tipodi animale, rapporto con l’animalee con il proprietario, inform a z i o n if o rnite, tempo dedicato per la con-sultazione. Su una scala da 1 a 10,per tutti gli aspetti i giudizi medisono superiori all’8.Alla domanda “consigliereste ilv o s t ro veterinario a un amico?”solo il 5% dei proprietari di ani-mali ha risposto in modo negati-vo. Un’ulteriore conferma dell’ap-p rezzamento nei confronti del ve-t e r i n a r i o . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 31ATTUALITÀ

Per i proprietari: buone regole

da seguire■ In tutte le regioni italiane è obbli-gatorio iscrivere il cane che abitacon voi all’anagrafe canina re g i o n a-le. Il cane è tatuato con un codiceche permette la sua identificazione.■ Non vi sono vaccinazioni obbliga-torie, ma alcune sono vivamenteconsigliate se si vuole mantenerel’animale e in buona salute: sentite ilveterinario. In seguito è opport u n op o rt a re l’animale dal veterinario unavolta all’anno per un controllo edeventuali richiami per alcune vacci-nazioni. Nel nostro campione, il 6%dei proprietari di cani e il 26% diquelli di gatti non avevano fatto vac-c i n a re gli animali. Alcune vaccina-zioni dovre b b e ro essere già statefatte dal negozio o dall’allevamento.La nostra indagine ha messo in luceche il 33% dei cani e il 45% dei gat-ti non erano stati vaccinati primadella vendita.■ Per quanto riguarda l’antirabbicaper cani e gatti, il ministero della Sa-lute di anno in anno segnala, se visono, le zone in cui è presente larabbia. In quel caso cani e gatti cheabitano in quell’area vengono vacci-nati a spese dello Stato. Da molti an-ni non vi sono segnalazioni. La vac-cinazione antirabbica è obbligatoriase si porta il cane all’estero o se siva in Sardegna (regione indennedalla rabbia e quindi protetta). ■ Per legge solo il veterinario puòe s e g u i re una sterilizzazione o unacastrazione. In generale le sterilizza-zioni sono leggermente più costose(in media 117 euro per i cani e 69e u ro per i gatti) delle castrazioni (inmedia 94 euro per i cani e 53 per ig a t t i ) .■ Se acquistate un animale esoticodovete assicurarvi che sia pro v v i s t odella certificazione Cites (un docu-mento riconosciuto dai paesi chehanno sottoscritto la convenzione diWashington sugli animali in via diestinzione). Rivolgetevi al Corpo fo-restale (deputato a questo ru o l o )della zona in cui abitate per verifica-re se la certificazione Cites è in re-gola. Presso il Corpo forestale potre-te anche tro v a re l’elenco degli ani-mali di cui è vietata l’importazione.

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

I regolamenti di condominiosi distinguono in regola-menti la cui natura giuridica

è quella di un contratto e in rego-lamenti adottati dall’assembleacondominiale con la maggioranzaprevista dall’art. 1136 c.c.La differenza sostanziale tra il pri-mo tipo di Regolamento e il se-condo è la seguente: a) il Regolamento contrattuale èpredisposto ab origine dall’unicoproprietario dell’intero edificio e,qualora venga accettato da tutti isingoli acquirenti, vincola i con-domini, non solo con riferimentoalle norme che disciplinano l’usoe il godimento delle parti comunima, anche, per quelle che limita-no i diritti di disponibilità sul benedi proprietà esclusiva di ciascuncondomino. Il Regolamento con-trattuale, in quanto accettato datutti i condomini al momento del-l’acquisto del bene e richiamatonel rogito notarile, può imporre alsingolo proprietario il divieto did e s t i n a re l’unità immobiliare diesclusiva proprietà ad un deter-minato uso (per esempio, ad usodi studio e/o di ambulatorio veteri-nario) o di vietare di tenere anima-li presso la propria abitazione.Per modificare le norme contenu-te nel Regolamento contrattuale

occorre l’accordo unanime di tuttii condomini. Resta inteso che, ov-viamente, le norme contenute nelRegolamento contrattuale sonovincolanti per coloro che le hannoaccettate se ed in quanto non sia-no contra legem. A mò di esem-pio, va sottolineato che non havalore vincolante per nessunouna norma contenuta nel Regola-mento contrattuale che vietasse lavendita o la locazione del bene diproprietà esclusiva a soggetti in-dividuati per motivi di razza e/o direligione, etc.;b) il Regolamento “assembleare”è un regolamento adottato condelibera condominiale approvatasolo con la maggioranza previstaex art. 1136 2° comma c.c. (nor-ma richiamata ex art. 1138 c.c.).Un tale regolamento, non essen-do stato approvato all’unanimità,non può comprimere i poteri e lefacoltà che i singoli condominihanno, iure dominii, sul bene di lo-ro esclusiva proprietà. La maggio-ranza richiesta dalla legge ex artt.1136 e 1138 c.c., si intende rag-giunta quando le deliberazioni as-sembleari sono approvate “conun numero di voti che rappresentila maggioranza degli intervenuti,e almeno la metà del valore del-l ’ e d i f i c i o” valore, quest’ultimo,

espresso dalla somma dei millesi-mi di proprietà di cui sono titolari icondomini che partecipano all’as-semblea.

* * *La distinzione tra i due re g o l a-menti è alquanto rilevante inquanto, solo un Regolamento dinatura contrattuale può vincolareil condomino in merito, per esem-pio, alla destinazione dell’unitài m m o b i l i a re di proprietà esclusivae/o alla detenzione di animali.Detto Regolamento può esseremodificato solo con una deliberaadottata dall’assemblea condo-miniale all’unanimità. Il Regola-mento, invece, adottato solo c o nla maggioranza prevista ex art t .1136 e 1138 c.c., qualora impon-ga limiti alla disponibilità del be-ne di proprietà esclusiva non hav a l o re vincolante per il condomi-no che, pertanto, può legittima-mente disattendere detti limiti.Onde evitare confusione pre c i s o ,però, che per quanto riguarda al-t re materie di natura condominia-le e non strettamente collegate al-le facoltà iure dominii, il Regola-mento adottato con la maggio-ranza prevista ex artt. 1136 e1138 c.c., se non impugnatoavanti al Giudice, è vincolanteper tutti i condomini. To rnando al tema che qui intere s-sa, preciso che, chi acquista una p p a rtamento facente parte di unCondominio che ha adottato am aggioranza e, non all’unani-m i t à un Regolamento in cui è vie-tato destinare il bene a studiop rofessionale o ad ambulatoriomedico/veterinario potrà violaretale limitazione.Solo una norma contenuta in unRegolamento: a) p redisposto dall’originario uni-co proprietario e accettato da tut-ti i condomini con dichiarazionesottoscritta e contenuto nel ro g i t odi acquisto,b) a d o t t a t o / a p p rovato dall’as-semblea condominiale a l l ’ u n a n i-m i t à , può legittimamente compri-m e re l’esercizio pieno del dirittodi proprietà. Per sapere se un Regolamentoha natura contrattuale o è statoadottato solo a maggioranza enon all’unanimità occorrerà esa-m i n a re il rogito di acquisto o rivol-gersi all’Amministratore di Con-d o m i n i o .In presenza di dubbi è semprebuona cosa consultare un avvo-cato soprattutto in fase di acqui-sto del bene.Ciò, non solo per avere cert e z z agiuridica in merito alla naturacontrattuale/vincolante o non del

Regolamento, ma anche per rice-v e re delucidazioni in merito all’in-t e r p retazione del contenuto dic e rte norm e .A proposito, infatti, del divieto dit e n e re nella propria casa animalidomestici in virtù di un re g o l a-mento contrattuale il Pre t o re diCampobasso, con Sent.12.5.1990 in Arc. locazioni 1991,176, così dispone: “qualora unan o rma contenuta in un re g o l a-mento condominiale vieti la de-tenzione di animali che possanot u r b a re la quiete o l’igiene dellacollettività, il semplice possessodi cani o di altri animali non è suf-ficiente a far incorre re i condomi-ni in questo divieto, essendo ne-cessario che si accerti eff e t t i v a-mente il pregiudizio causato allacollettività dei condomini sotto ilp rofilo della quiete o dell’igiene” .In assenza di un Regolamentocontrattuale il Tribunale di Pia-cenza, con sentenza del10.4.1990 N° 231 ha così statui-to: “la detenzione di un animalepuò integrare in astratto la fatti-specie di cui all’art. 844 c.c., inquanto tale norma, interpre t a t aestensivamente, è suscettibile dit ro v a re applicazione in tutte leipotesi di immissione che abbia-no carattere materiale, mediato oi n d i retto e provochino una situa-zione di intollerabilità attuale;p e rtanto, in mancanza di un re-golamento condominiale di tipocontrattuale che vieti al singolocondominio di detenere animalinell’immobile di sua esclusivap roprietà, la legittimità di tale de-tenzione deve essere accert a t aalla luce dei criteri che pre s i e d o-no la valutazione della tollerabi-lità delle immissioni” .

Tali pronunce non hanno cert ov a l o re di legge né vincolano suc-cessivi ed eventuali giudizi in talem a t e r i a .Con riferimento alla destinazioned’uso dell’unità immobiliare che siintende acquistare o c c o rre r àa v e re ben presente la distinzionetra studio professionale e ambu-latorio veterinario. È il caso, infat-ti, di segnalare che la giurispru-denza ha avuto modo di negaread un medico il diritto di adibireun immobile di sua proprietà adambulatorio medico, anche inp resenza di un Regolamentocondominiale che ammetteva lap resenza nel condominio di studip rofessionali. In una tale ipotesi ilGiudice ha ritenuto che possat ro v a re un’applicazione estensival ’ a rt. 844 del codice civile chevieta, nell’altrui proprietà, immis-sioni eccedenti la normale tollera-bilità. Vale la pena di evidenziare chese sono considerati come “immis-sioni” che possano disturbare laquiete condominiale i clienti di unmedico figuriamoci come possa-no essere considerati i clienti diun veterinario.Anche in questa materia, come intutte le materie trattate, occorre r àp re s t a re part i c o l a re attenzione alfatto che, l’interpretazione dellen o rme di legge e re g o l a m e n t a r iche la disciplinano abbisognanodi valutazioni giuridiche comples-se e sistemiche.Consiglio, pertanto, soprattutto ac o l o ro che intendono acquistareun bene in un condominio peradibirlo ad ambulatorio veterina-rio, di rivolgersi ad un legale on-de evitare seri e, a volte, insupe-rabili pro b l e m i . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 232RUBRICA LEGALE

Strutture veterinarie e animali in condominio

Regolamento di condominio e limiti all’esercizio del diritto di proprietà e s c l u s i v a

d i M a r i a Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

G

Bombole e colorazione conforme

I l decreto del Ministero della Sanità del 4 agosto 2000,concer-nente la colorazione delle bombole destinate a contenere gas

per uso medicale, è entrato in vigore a partire dal 28/04/2002, a se-guito della scadenza della proroga precedentemente concessa. Det-to decreto prevede che la parte cilindrica delle bombole destinate acontenere gas medicali debba essere verniciata in bianco (rif. RAL9010), ferma restando la colorazione distintiva delle ogive prescrittadal Ministero dei trasporti in data 07/01/1999. Ciò comporta che, da quella data, tutte le bombole di colorazione non conforme non saranno più a norma di legge e, pertanto, non potrannopiù essere ricaricate, se non previa riverniciatura. Le ditte che si occupano della cosa prevedono, generalmente, di ef-fettuare le operazioni secondo questo procedimento: sabbiatura/spaz-zolatura, colorazione, collaudo di sicurezza e etichettatura secondo lanormativa ADR. Ciò ha, ovviamente un costo che, però, può essere abbattuto qualora l'interessato decidesse di provvedere in proprio alla riverniciatura, uti -lizzando le colorazioni e le tonalità previste dalla legge (per il bianco,per esempio, il sopraccitato RAL 9010).

Giorgio Neri, Novara

PRONTUARI Inviare l’ordine a:

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Prontuario Terapeutico Veterinario3a ed. 2001Medicina del cane e del gattoMedicina degli animali esoticiListino: euro 41,31Offerta soci SCIVAC: euro 26

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Il prontuario sarà inviato gratuitamente a tutti i soci SIVAR 2002 Edizioni Veterinarie

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARIPER ANIMALIDA

REDDITO

P R O N T U A R I OT E R A P E U T I C OV E T E R I N A R I OMedicina animali da redditoB O V I N I - S U I N I - O V I C A P R I N I

prima edizione2002

Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

I l Modello UNICO 2002 Per-sone fisiche, approvato conP rovvedimento dell’Age n z i a

delle Entrate e pubblicato sul sup-plemento ordinario n. 46 dellaGazzetta Ufficiale n. 63 del 15marzo 2002, presenta alcune no-vità di rilievo rispetto alla dichiara-zione dei redditi dell’anno prece-dente.Nel presente articolo trattere m odelle seguenti novità che riteniamopossa essere utile appro f o n d i re :■ la riduzione delle aliquote per

scaglioni di reddito;■ l ’ i n c remento delle detrazioni

per carichi di famiglia (ed an-che per lavoro dipendente eper redditi di pensione di cuiperò non tratteremo);

■ l’ampliamento delle condizioniper il riconoscimento della de-trazione degli interessi passividipendenti dal mutuo per l’ac-quisto dell’abitazione princi-pale;

■ la possibilità di ripart i re inquattro quote annuali la detra-zione per spese sanitarie,qualora eccedano lire30.000.000;

■ il riconoscimento della dedu-zione per i contributi e premiversati alle forme pensionisti-che complementari ed indivi-duali;

■ modificazione delle misuredegli acconti IRPEF ed IRAP.

In dettaglio le novità sono le se-guenti.

Riduzione delle aliquote perscaglioni di redditoLa tabella 1 evidenzia le aliquoteper scaglioni di reddito per gli an-ni 2000 e 2001.

Incremento delle detrazioni percarichi di famigliaRispetto al precedente eserciziola detrazione per figli (o altri fami-liari) a carico ha fatto registrareun sensibile incremento. È rima-sta invece immutata la detrazioneper il coniuge a carico.■ Anno 2000: per ciascun figlio

la detrazione spettante erapari a lire 204.000;

■ Anno 2001: a) per ciascun figlio (o altro

familiare) a carico spettauna detrazione di lire516.000 se il reddito deldichiarante è superiore alire 100.000.000;

b) se il reddito del dichiaran-te è pari o inferiore ai100.000.000 di lire la de-trazione per il primo figlio(o altro familiare) sarà paria lire 552.000 e per ogni fi-glio successivo al primospetterà una detrazione dilire 616.000.

Si ricorda che affinché un familia-re possa essere considerato a ca-rico non deve aver posseduto nel-l’anno 2001 un reddito complessi-

vo superiore a lire 5.500.000.Come per lo scorso anno i figli edil coniuge non legalmente ed ef-fettivamente separato, si conside-rano a carico anche se non sonoconviventi o risiedono all’estero.

Detrazione interessi passivi sumutui per acquisto diabitazione principaleDal 2001, per abitazione principa-le si intende quella nella quale ilcontribuente o i suoi familiari di-

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 33RUBRICA FISCALE

Modello Unico 2 0 0 2Le novità

d i Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Tabella 1

Da lire A lire Aliquota per Aliquota peranno 2000 anno 2001

0 20.000.000 18,5% 18%20.000.001 30.000.000 25,5% 24%30.000.001 60.000.000 33,5% 32%60.000.001 135.000.000 39,5% 39%oltre 135.000.000 45,5% 45%

A titolo esemplificativo, a parità di altre condizioni, si hanno quindi i seguenti risparm id ’ i m p o s t a :

Reddito IRPEF lorda IRPEF lorda Risparmio imponibile anno 2000 anno 2001 d’imposta

30.000.000 6.250.000 6.000.000 250.00045.000.000 11.275.000 10.800.000 475.00060.000.000 16.300.000 15.600.000 700.00080.000.000 24.200.000 23.400.000 800.000

Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

morano abitualmente. Pertanto, ladetrazione spetta al contribuentea c q u i rente ed intestatario delcontratto di mutuo, anche se l’im-mobile è adibito ad abitazioneprincipale di un suo familiare (co-niuge, parenti entro il terzo gradoed affini entro il secondo grado).La detrazione è ammessa a con-dizione che l’immobile sia adibitoad abitazione principale entro unanno dall’acquisto, e che l’acqui-sto sia avvenuto nell’anno antece-dente o successivo al mutuo. Non

si tiene conto delle variazioni del-l’abitazione principale dipendentida ricoveri permanenti in istituti diricovero o sanitari, a condizioneche l’immobile non risulti locato.Se è stato acquistato un immobilelocato, la detrazione spetta a con-dizione che entro tre mesi dall’ac-quisto, l’acquirente notifichi al lo-catario l’intimazione di sfratto perfinita locazione e che entro l’annodal rilascio l’immobile sia adibitoad abitazione principale.Inoltre, in caso di mutuo ipoteca-

rio intestato ad entrambi i coniugi,il coniuge che ha l’altro fiscal-mente a carico può fruire delladetrazione per entrambe le quo-te degli interessi passivi.Nel caso di separazione legaleanche il coniuge separato, finchénon intervenga l’annotazione del-la sentenza di divorzio, rientra trai familiari. In caso di divorzio, al coniuge cheha trasferito la propria dimora abi-tuale spetta comunque il benefi-cio della detrazione per la quota

di competenza, se presso l’immo-bile hanno la propria dimora abi-tuale i suoi familiari (es. figli).La detrazione spetta su un impor-to massimo di lire 7.000.000. Incaso di contitolarità del contrattodi mutuo o di più contratti di mu-tuo il limite di lire 7.000.000, è rife-rito all’ammontare complessivodegli interessi, oneri accessori equote di rivalutazione sostenuti(ad es.: marito e moglie cointesta-tari in parti uguali del mutuo chegrava sulla abitazione principale

acquistata in comproprietà pos-sono indicare al massimo un im-porto di lire 3.500.000, ciascuno).La detrazione spetta anche se ilmutuo è stato stipulato per acqui -stare una ulteriore quota di pro-prietà dell’unità immobiliare.La detrazione spetta al “nudo pro-prietario” (e cioè al proprietariodell’immobile gravato, ad esem-pio, da un usufrutto in favore di al-tra persona) sempre che ricorra-no tutte le condizioni richieste,mentre non compete mai all’usu-fruttuario in quanto lo stesso nonacquista l’unità immobiliare.

R i p a rtizione delle spesesanitarie i quattro quote annu a l iDal 2001 le detrazioni per spesesanitarie di cui ai righi RP1, RP2 eRP3, qualora l’importo complessi -vo di dette spese superi l’importodi lire 30.000.000, possono esse-re ripartite in quattro quote an-nuali costanti e di pari importo.La disposizione consente di nonperdere le eventuali detrazioni ec-cedenti le imposte dovute nell’an-no, come peraltro avveniva inpassato.

Deduzione per i contributi epremi versati alle fo r m ep e n s i o n i s t i che complementaried individualiL’importo deducibile dei predetticontributi non può essere supe-riore al 12 per cento del redditocomplessivo e, comunque, a lire10.000.000.La deduzione spetta anche per glioneri sostenuti nell’interesse dellepersone fiscalmente a carico, perla sola parte da questi ultimi nondedotta.

Modificazione delle misure degliacconti IRPEF ed IRAPLa misura dell’acconto sia IRPEFche IRAP per l’anno 2002 è statoelevato dal 95% dello scorso an-no al 98% del cor rente anno.Per quanto riguarda l’IRPEF, perstabilire se sono dovuti accontiper l’anno 2002 occorre fare riferi-mento all’importo indicato al rigo“RN28”.Se questo importo:■ non supera lire 100.000, non è

dovuto acconto;■ supera lire 100.000, è dovuto

acconto nella misura del 98per cento.

L’acconto così determinato deveessere versato:■ in unica soluzione entro il 2 di-

cembre 2002 (primo giorno fe-riale successivo alla scaden-za del 30 novembre 2002), sel’importo dovuto è inferiore adeuro 259,26 (lire 502.000);

■ in due rate, se l’importo dovu-to è pari o superiore ad euro259,26 (lire 502.000), di cui:• la prima entro il 20 giugno

2002, nella misura del 40per cento;

• la seconda entro il 2 di-c e m b re 2002 (primo giorn oferiale successivo alla sca-denza del 30 novembre2002), nella restante misu-ra del 60 per cento. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 234RUBRICA FISCALE

Page 31: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 236ATTUALITÀ

L o Studio di Settore veteri-nario (codice attività8 5 . 2 0 . 0 , descrizione “ s e rv i z i

veterinari”, studio SK22U) sarà giàapplicabile ai redditi pro f e s s i o n a l iconseguiti nell’anno 2001.Non saranno pertanto più applica-bili i parametri presuntivi di ricavi dicui alla Legge 549/95.La prima fase di applicazione deglistudi di settore sarà comunque una

fase sperimentale che non contem-plerà l’automatismo dell’accert a-mento nel caso di scostamento ri-spetto ai risultati dello studio di set-t o re .In altre parole, anche in caso discostamento il Fisco non potràe m e t t e re accertamenti di maggiorreddito fondati sui risultati di talistudi di settore .Tale fase sperimentale (che dure r à

t re anni) è stata concordata tra Fi-sco e rappresentanti delle catego-rie professionali, tenendo contodelle particolari caratteristiche deiredditi professionali condizionatisia dalla soggettività del pro f e s s i o-nista (maggiore o minore compe-tenza e quindi fiducia di cui godep resso la clientela) sia dalle re g o l edi determinazione del reddito pro-fessionale che si basa sul principio

di cassa (entrate ed uscite dell’e-s e rcizio) anziché su quello di com-petenza (reddito delle attività di im-p re s a ) .Il Fisco potrà comunque utilizzarele indicazioni relative alla coere n z aed alla congruità dei compensi di-chiarati per la formazione dei crite-ri di selezione per l’attività di accer-t a m e n t o .Si segnala inoltre che nei confro n t i

dei contribuenti che non risultanoc o n g rui (cioè con compensi dichia-rati inferiori a quelli determinati dal-lo studio di settore), i compensi de-rivanti dall’applicazione dello stu-dio di settore, quando esso diverr àdefinitivo alla fine della fase speri-mentale, potranno essere utilizzatiper eff e t t u a re accertamenti in re l a-zione a tutti i periodi d’imposta del-la fase sperimentale (pre s u m i b i l-mente anni 2001, 2002 e 2003).D ’ a l t ro canto i contribuenti che di-chiarano, durante la fase speri-mentale, compensi non inferiori aquelli risultanti dall’applicazionedello studio di settore o vi si ade-guano spontaneamente, eviteran-no l’eventuale accertamento sullabase dei risultati dello studio di set-t o re che verrà approvato al term i n edella fase sperimentale e ciò anchenel caso in cui l’ammontare deicompensi stimati dallo studio dis e t t o re definitivo risulti superiore aquello determinato con lo studios p e r i m e n t a l e .

Giovanni Stassi

L’Agenzia delle Entrate ha pubbli-cato in rete una Nota Tecnica e Me-todologica sullo studio di settoreveterinario che spiega come saran-no determinati i compensi dei vete-rinari. La Nota espone i criteri se-guiti per la costruzione dello studiodi settore veterinario, le tecnichestatistiche utilizzate per l’individua-zione dei gruppi omogenei (clu-ster) in cui è stata suddivisa la pro-fessione, la descrizione dei 6 clu-ster individuati e le relative funzionidi compenso. Sono infine specifi-cate le fasi per la determ i n a z i o n edel compenso del singolo pro f e s-sionista. I modelli degli studi di set-t o re sono disponibili gratuitamentesul sito del Ministero delle Finanze(w w w. f i n a n z e . i t) o su quello dell’A-genzia delle entrate (w w w. a g e n-z i a e n t r a t e . i t). Agli stessi indirizzi èdisponibile gratuitamente il softwa-re GERICO2000 che potrà essereutilizzato per verificare la congru i t àdei compensi dichiarati.

Nota tecnica em e t o d o l o g i c aCRITERI PER LAC O S T RUZIONE DELLO STUDIODI SETTO R EDi seguito vengono esposti i criteriseguiti per la costruzione dello stu-dio di settore .Oggetto dello studio è l’attività eco-n o m i c a :85.20.0 - Servizi veterinari. La finalità perseguita è di determ i-n a re un “incompenso potenziale”tenendo conto non solo di variabilicontabili, ma anche di variabilis t rutturali in grado di determ i n a re ilrisultato di un pro f e s s i o n i s t a .A tale scopo, nell’ambito dello stu-dio, vanno individuate le re l a z i o n itra le variabili contabili e le variabilis t rutturali, per analizzare i diversimodelli organizzativi impiegati nel-l ’ e s e rcizio della pro f e s s i o n e .Al fine di conoscere le inform a z i o n irelative all’attività professionale inoggetto si è progettato ed inviato aicontribuenti interessati un questio-nario per rilevare tali informazioni (il

Studio di settore veterinario

Page 32: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

codice del questionario relativo allostudio in oggetto è SK22).Il numero dei questionari inviati èstato pari a 7.242. I questionari re-stituiti sono stati 6.853, pari al94,6% degli inviati.Sui questionari sono state condotteanalisi statistiche per rilevare lacompletezza, la correttezza e lac o e renza delle informazioni in essic o n t e n u t e .Tali analisi hanno comportato, ai fi-ni della definizione dello studio, los c a rto di 1.331 questionari, pari al19,4% dei questionari rientrati.I principali motivi di scarto sonos t a t i :- compensi dichiarati maggiori di

10 miliardi di lire ;- q u a d ro F del questionario (mo-

dalità di espletamento dell’atti-vità) non compilato;

- q u a d ro M del questionario (ele-menti contabili) non compilato;

- e rrata compilazione della tipolo-gia di clientela (quadro G delq u e s t i o n a r i o ) ;

- e rrata compilazione della pro v e-nienza della clientela (quadro Gdel questionario);

- i n c o n g ruenze fra i dati stru t t u r a l ie i dati contabili contenuti nelq u e s t i o n a r i o .

A seguito degli scarti effettuati, iln u m e ro dei questionari oggettodelle successive analisi è risultatopari a 5.522.

IDENTIFICAZIONE DEI GRU P P IO M O G E N E IPer suddividere i professionisti og-getto dell’analisi in gruppi omoge-nei sulla base dei dati strutturali, siè ritenuta appropriata una strategiadi analisi che combina due tecni-che statistiche:- una tecnica basata su un appro c-

cio di tipo multivariato, che si èconfigurata come un’analisi fatto-riale del tipo Analyse desdonnées e nella fattispecie comeu n’Analisi in Componenti Princi-pali 1 ;

- un procedimento di C l u s t e rAnalysis 2 .

L’utilizzo combinato delle due tec-niche è preferibile rispetto a un’ap-plicazione diretta delle tecniche dic l u s t e r i n g .In effetti, tanto maggiore è il nume-ro di variabili su cui eff e t t u a re il pro-cedimento di classificazione, tantopiù complessa e meno precisa ri-sulta l’operazione di clustering.Per limitare l’impatto di tale pro b l e-matica, la classificazione dei contri-buenti è stata effettuata a part i re dairisultati dell’analisi fattoriale, basan-dosi quindi su un numero ridotto divariabili (i fattori) che consentono,comunque, di mantenere il massi-mo delle informazioni originarie.In un procedimento di clustering ditipo multidimensionale, quale quel-

lo adottato, l’omogeneità dei gru p-pi deve essere interpretata, nontanto in rapporto alle caratteristichedelle singole variabili, quanto infunzione delle principali interre l a-zioni esistenti tra le variabili esami-nate che contraddistinguono ilg ruppo stesso e che concorrono ad e f i n i rne il pro f i l o .Le variabili prese in esame nell’A-nalisi in Componenti Principali sonoquelle presenti in tutti i quadri di cuisi compone il questionario ad ec-cezione del quadro M che contienegli stessi dati contabili presenti nel-la dichiarazione dei redditi. Ta l e

scelta nasce dall’esigenza di carat-t e r i z z a re i professionisti in base aipossibili modelli organizzativi, allediverse tipologie di clientela, allediverse modalità di espletamentodell’attività, ecc.; tale caratterizza-zione è possibile solo utilizzando lei n f o rmazioni relative alle stru t t u reoperative, al mercato di riferimentoe a tutti quegli elementi specificiche caratterizzano le diverse re a l t àp ro f e s s i o n a l i .I fattori risultanti dall’Analisi in Com-ponenti Principali vengono analiz-zati in termini di significatività siaeconomica sia statistica, al fine di

i n d i v i d u a re quelli che colgono i di-versi aspetti strutturali delle attivitàoggetto dello studio.La Cluster Analysis ha consentitodi identificare sei gruppi omogeneidi pro f e s s i o n i s t i .

DESCRIZIONE DEI GRU P P IO M O G E N E IL’analisi, che ha riguardato circ a5.500 soggetti, ha portato all’indivi-duazione di 6 gruppi omogenei,d i ff e renziati in funzione di due ele-menti principali:- la presenza di unità immobiliari de-

stinate all’esercizio dell’attività pro-

fessionale, che ha consentito di in-d i v i d u a re coloro che operano ser-vendosi di una struttura ben defini-ta, nella maggior parte dei casil’ambulatorio, attrezzato con benis t rumentali anche complessi perl’esecuzione di interventi chiru rg i-ci. Si tratta dei cluster 2, 3 e 6 dif-f e renziati fra loro in funzione delledimensioni e della consistenzadella dotazione strumentale;

- la modalità di espletamento del-l’attività, che ha distinto, fra coloroche operano in assenza di mqdestinati all’attività, un gru p p oomogeneo di consulenti (cluster

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 37ATTUALITÀ

N OT E1 L’Analisi in Componenti Principali è unatecnica statistica che permette di ridurre iln u m e ro delle variabili originarie di unamatrice di dati quantitativi in un numeroi n f e r i o re di nuove variabili dette compo-nenti principali tra loro ortogonali (indi-pendenti, incorrelate) che spieghino ilmassimo possibile della varianza totaledelle variabili originarie, per re n d e re mini-ma la perdita di informazione; le compo-nenti principali (fattori) sono ottenute co-me combinazione lineare delle variabilio r i g i n a r i e .2 La Cluster Analysis è una tecnica stati-stica che, in base ai fattori dell’analisi incomponenti principali, permette di identi-f i c a re gruppi omogenei di pro f e s s i o n i s t i(cluster); in tal modo i professionisti chea p p a rtengono allo stesso gruppo omoge-neo presentano caratteristiche stru t t u r a l is i m i l i .

Page 33: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

5), uno di specializzati nella zoo-tecnia (cluster 4) e uno di specia-l i z z a t i in cavalli da equitazione(cluster 1).

L’analisi ha riguardato in modop revalente liberi professionisti chesvolgono direttamente l’attività esolo in pochissimi casi si avvalgo-no di personale.La clientela, formata per la mag-gior parte da privati, è, in genere ,di provenienza comunale e pro v i n-ciale con un allargamento all’ambi-to regionale e, in qualche caso na-zionale, per i cluster 1 e 5.Salvo quanto espressamente spe-cificato, tutti i valori evidenziati so-no riferiti ai valori medi del clusterdi riferimento.

Cluster 1 - Pro fessionisti ch eoperano nell’ambito dei cava l l ida equitazione N u m e ro s i t à :2 1 9I professionisti appartenenti a que-sto cluster si caratterizzano per lanetta specializzazione nell’area dii n t e rvento “Cavalli da equitazione”(77% dei compensi). L’attività vie-ne svolta direttamente in loco e, in-fatti, le visite domiciliari o pre s s oallevamenti costituiscono la part epiù significativa dei compensi(64%); ne discende che questip rofessionisti non dispongono diunità immobiliari destinate all’eser-cizio dell’attività se non, in pochicasi, di uno studio veterinario dipiccole dimensioni (24 mq).La clientela è formata da scuderiee maneggi (35% dei compensi) eda privati (31% dei compensi) lo-calizzati, spesso, anche fuori pro-vincia; questo gruppo ha, infatti, ilpiù ampio bacino d’utenza che,con il 42% dei compensi, arriva ada v e re anche un’influenza plurire-gionale. C o e rentemente con l’attività svolta,i beni strumentali di cui dispongo-no questi professionisti sono unecografo (45% dei pro f e s s i o n i s t i ) ,un apparecchio per i raggi X (36%dei casi) e un endoscopio (25%dei professionisti). Le spese per assicurazioni pro f e s-sionali (dichiarate dal 37% dei pro-fessionisti) e quelle per l’acquistodi materiale sanitario sono sopra la

media e ammontano rispettiva-mente a 634.000 e 4.355.000 lirec i rca; invece quelle per aggiorn a-mento professionale, dichiaratedal 41% dei professionisti, risulta-no contenute e si attestano a489.000 lire .

Cluster 2 – Ambulatori dipiccole dimensioniN u m e ro s i t à :1 . 7 8 9Caratteristica principale dei sog-getti che appartengono a questog ruppo è lo svolgimento dell’atti-vità in una struttura ambulatoriale,s e p p u re di piccole dimensioni (in-dicata dal 50% dei soggetti, conuna superficie media di 44 mq).L’attività svolta consiste per lo piùin visite ambulatoriali (60% deicompensi), circa 202 all’anno, edin visite a domicilio (20% dei com-pensi). Queste stru t t u re non sono dotate,in genere, di beni strumentali spe-cifici per interventi chiru rgici com-plessi, ma dispongono solo di ciòche è necessario per eff e t t u a repiccole operazioni ambulatorialiche non richiedono il ricovero del-l’animale per più di poche ore. L’ a rea d’intervento principale èquella degli animali da compagnia(86% dei compensi) e la tipologiadi clientela prevalente è quella deiprivati (86% dei compensi); il baci-no d’utenza è prevalentemente co-munale (68% dei compensi) ma èd i s c reta anche l’influenza terr i t o r i a-le della provincia (26%).Le spese sono molto contenute,sia quelle per assicurazione pro-fessionale (indicate dal 25% deisoggetti, con un valore medio paria 420.000 lire) sia quelle per l’ac-quisto di materiale sanitario(2.018.000 lire) e per l’aggiorn a-mento professionale (indicate dal29% dei soggetti, con un valoremedio pari a 490.000 lire ) .

Cluster 3 – Ambulatorio dimedie dimensioniN u m e ro s i t à :1 . 2 2 4Come nel cluster precedente, an-che i soggetti che appartengono aquesto gruppo svolgono la loro at-tività utilizzando una struttura am-bulatoriale ma di maggiori dimen-

sioni che risultano, con 51 mq, in-t e rmedie tra il cluster 2 e il cluster6 .L’attività svolta consiste per lo piùin visite ambulatoriali, circa 484 al-l’anno, per il 66% dei compensi edè rilevante anche la percentuale dicompensi che deriva dagli inter-venti chiru rgici (14%). Queste stru t t u re hanno una discre-ta dotazione di beni stru m e n t a l iche comprende il tavolo operato-rio, la lampada scialitica, il carre l l os e rv i t o re, la sterilizzatrice, la centri-fuga, l’apparecchio per ematolo-gia, il microscopio, l’appare c c h i oper i raggi X, quello per anestesia,l’oto e oftalmoscopio, l’elettro b i s t u-ri, l’aspiratore e i ferri chiru rgici. L’ a rea d’intervento principale èquella degli animali da compagnia(95% dei compensi) e la tipologiadi clientela prevalente è quella deiprivati (93% dei compensi); il baci-no d’utenza è prevalentemente co-munale (71% dei compensi).Le spese, poco sopra la media,sono così ripartite: assicurazionep rofessionale (indicate dal 45%dei soggetti, con un valore mediopari a 500.000 lire), acquisto dimateriale sanitario 6.600.000 lire ea g g i o rnamento professionale (in-dicate dal 44% dei soggetti, conun valore medio pari a 650.000 li-re).

Cluster 4 - Pro fessionisti ch eoperano nell’ambito dellaz o o t e c n i aN u m e ro s i t à :1 . 0 5 3I professionisti appartenenti a que-sto cluster si caratterizzano per lanetta specializzazione nell’area dii n t e rvento “Zootecnia (allevamentie grandi animali in genere)”, dallaquale derivano il 93% dei compen-si totali. Come per il gruppo 1, l’attività vie-ne svolta direttamente in loco, tan-to che le visite domiciliari o pre s s oallevamenti costituiscono la part eprincipale dei compensi (48%); ri-spetto a tutti gli altri cluster sonomolto rilevanti anche i compensip e rcepiti per prestazioni di insemi-nazione artificiale (32%) e quelliper assistenza al part o / o s t e t r i c i a(15%).

Questi professionisti non dispon-gono di unità immobiliari destinatea l l ’ e s e rcizio dell’attività se non neipochissimi casi (17%) di utilizzo diuno studio veterinario di piccole di-mensioni (23 mq).La clientela è formata in pre v a l e n-za da aziende agricole e alleva-menti (77% dei compensi) localiz-zati per lo più in ambito pro v i n c i a-le (88% dei compensi).I beni strumentali di cui dispongo-no i soggetti appartenenti al clu-ster sono i ferri chiru rgici per pic-coli interventi (60% dei pro f e s s i o n i-sti), un oto e oftalmoscopio (25%dei professionisti), e un micro s c o-pio (19% dei professionisti). Le spese per assicurazioni pro f e s-sionali, indicate dal 20% dei sog-getti, ammontano a 660.000 lire ,quelle per l’acquisto di materialesanitario a 3.200.000 lire e quelleper aggiornamento pro f e s s i o n a l e ,indicate dal 23% dei soggetti, am-montano a 790.000 lire .

Cluster 5 - Pro fessionisti ch es volgono attività di consulenzaN u m e ro s i t à :9 0 5Questo cluster risulta caratterizza-to dalla presenza di pro f e s s i o n i s t iche effettuano prevalentemente at-tività di consulenza. Se si conside-rano le modalità di espletamentodell’attività, infatti, si può osserv a reche il 70% dei compensi deriva daconsulenze, perizie e collaborazio-ni e il restante 30% è articolato fratutte le altre attività.Le principali aree d’intervento so-no la zootecnia (indicata dal 52%dei soggetti, per compensi medipari all’83% dei compensi totali),quella relativa agli animali dacompagnia (indicata dal 54% deisoggetti, per compensi medi parial 70% dei compensi totali) e,inoltre, da altre aree (indicate dal22% dei soggetti, con un’inciden-za del 71% sui compensi), allequali si possono ragionevolmentericondurre, ad esempio, le azien-de che producono mangimi peranimali.C o e rente con il tipo di attività svol-ta risulta la tipologia di clientela:s t ru t t u re sanitarie private (indicatedal 22% dei soggetti, con un’inci-

denza del 71% sui compensi),s t ru t t u re sanitarie pubbliche (indi-cate dal 24% dei soggetti, conun’incidenza del 74% sui compen-si), aziende produttrici di mangimi(indicate dal 17% dei soggetti, conun’incidenza del 68% sui compen-si), aziende agricole e allevamenti(indicate dal 31% dei soggetti, conun’incidenza del 38% sui compen-si); la restante parte è suddivisa fraprivati e altre tipologie. L’ a rea d’in-t e rvento è, come nel cluster 1, al-l a rgata all’ambito regionale e pluri-regionale che complessivamentecontribuiscono alla re a l i z z a z i o n edei compensi per circa il 28%.Per lo svolgimento del proprio la-voro i professionisti appartenential cluster non si avvalgono di unastruttura definita, se non nei pochicasi (17%) di studi veterinari di di-mensioni limitate (25 mq). Anchela dotazione di beni strumentalinon è rilevante: in pochissimi casisono presenti i ferri chirurgici, ilmicroscopio o l’oto e oftalmosco-pio. Le spese per assicurazioni pro f e s-sionali (dichiarate solo dal 19% deip rofessionisti) e quelle per l’acqui-sto di materiale sanitario (dichiara-te dal 37% dei soggetti) sono al disotto della media e ammontano ri-spettivamente a 440.000 e2.000.000 lire circa; quelle per ag-g i o rnamento professionale, invece(dichiarate dal 36% dei pro f e s s i o-nisti) risultano sopra la media e pa-ri a 900.000 lire circ a .

Cluster 6 – Ambulatori di grandid i m e n s i o n iN u m e ro s i t à :2 8 6A p p a rtengono al cluster in esame isoggetti che svolgono la loro atti-vità utilizzando una struttura digrandi dimensioni; si tratta nellamaggior parte dei casi (78%) diambulatori (mediamente di 95 mq)e, per una piccola perc e n t u a l e(14%), di cliniche veterinarie (140m q ) .Queste stru t t u re hanno una dota-zione di beni strumentali molto am-pia, soprattutto di quelli specificiper gli interventi chiru rgici; sonop resenti il tavolo operatorio, la lam-pada scialitica, il carrello serv i t o re ,la sterilizzatrice, la centrifuga, l’ap-p a recchio per ematologia, il micro-scopio, l’apparecchio per i raggi X,quello per anestesia, l’oto e oftal-moscopio, l’elettrobisturi, l’aspira-t o re, l’autoclave e naturalmente if e rri chiru rgici, per un valore com-plessivo di circa 68 milioni.I professionisti che operano conquesta modalità collaborano nel49% dei casi con due soci o asso-ciati, generalmente veterinari an-ch’essi, e solo raramente con per-sonale dipendente.L’attività svolta consiste per lo piùin visite ambulatoriali (53% deicompensi, circa 660 all’anno), maè molto consistente rispetto a tuttigli altri cluster la percentuale dicompensi che deriva dagli inter-venti chiru rgici (20%) e dagli esa-mi diagnostici (14%). L’ a rea d’intervento principale è,come per i cluster 2 e 3, quella de-gli animali da compagnia (94% suicompensi) e la tipologia di cliente-la prevalente è quella dei privati(93% sui compensi).Le spese per assicurazioni pro f e s-sionali, per l’acquisto di materialesanitario e per l’aggiorn a m e n t op rofessionale sono tutte al di sopradella media generale e ammonta-no rispettivamente 504.000,17.693.000 e 712.000 lire. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 238ATTUALITÀ

SEMINARIO SIMEF-SCVI

IL GATTO CON MALATTIA TORACICA: APPROCCIO E TRATTAMENTO CHIRURGICO

Domenica 23 giugno 2002 - Palazzo Trecchi, Cremona

9.00 Registrazione dei partecipanti9.30 Approccio al gatto dispnoico e

stabilizzazione del paziente Luca Formaggini

10.30 Pausa11.00 Diagnostica per immagini del

gatto con malattia toracicaMonica Merlo

12.00 Diagnostica e trattamento deiversamenti pleurici Luca Formaggini

13.00 Pausa pranzo14.00 Approccio anestesiologico e

trattamento del dolore nel gattocon malattia toracicaAlessandro Bonioli

14.45 Anatomia toracica. Approcciochirurgico al torace felino. Viedi accesso Giorgio Romanelli

15.30 Ernia diaframmatica eperitoneo-pericardica Luca Formaggini

16.15 Pausa16.45 Neoplasie intratoraciche

(polmonari e mediastinicheanteriori). Diagnosi etrattamento Giorgio Romanelli

17.30 ChilotoraceGiorgio Romanelli

18.30 Termine dell’incontro

RELATORIAlessandro Bonioli, Med Vet, TorinoLuca Formaggini, Med Vet, NovaraMonica Merlo, Med Vet, TorinoGiorgio Romanelli, Med Vet, Dipl ECVS, Milano

SEDE SEMINARIOPalazzo Trecchi - Via Trecchi 20 - 26100 Cremona

PER INFORMAZIONISCIVAC - Paola GambarottiPalazzo Trecchi, Via Trecchi 20 - 26100 CremonaTel. 0372/403508 - Fax 0372/457091 E-mail [email protected]

LA PRENOTAZIONE DA DIRITTO A• partecipazione al seminario• attestato di frequenza• pausa pranzo

SCVISocietà di Chirurgia Veterinaria Italiana per animali da compagnia

SIMEFSocietà Italiana di Medicina Felina

Page 34: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

A l di là di quello che pro-pone la tecnologia nelcampo della Medicina

Veterinaria, il settore della comu-nicazione via Internet in generalesi arricchisce giorno per giorno diuna serie di tecnologie che stan-no trasformando radicalmente ilnostro modo di vivere e di utilizza-re la Rete. Tra le novità più impor-tanti, che sono divenute orm a iuna realtà, ci sono le cosiddettetecnologie di trasmissione a “ban-da larga”, un termine che sta adindicare la trasmissione di dati informato digitale ad alta velocità eche è legato al fatto che la velo-cità di trasmissione di un canaledigitale è direttamente proporzio-nale all’ampiezza dell’intervallo difrequenze elettriche o elettroma-gnetiche che vi possono essereveicolate. Con questa espressio-ne ci si riferisce comunemente atutti i sistemi di trasmissione datiad alta velocità: sia quelli su cavo,sia quelli basati su apparati di ra-diocomunicazione terrestri e sa-tellitari (wireless).In questi ultimi anni si è constata-to che uno dei principali ostacolialla distribuzione di contenuti eservizi attraverso Internet è statala limitata capacità delle infra-strutture di trasmissione e ricezio-ne dei dati da e verso le case de-gli utenti. Tali infrastrutture tecno-logiche, infatti, non sono sufficien-temente veloci per veicolare glielevati quantitativi di informazioninecessarie a soddisfare le richie-ste dei consumatori, da qui l’esi-genza da parte delle istituzioni

pubbliche e delle aziende privatedi rinnovare e potenziare gli ap-parati e i canali di trasmissionedati che costituiscono le infra-strutture fondamentali di Internet. Il passaggio dalle tecnologie ditrasmissione a banda stretta (at-tualmente le più diffuse) a quelle abanda larga sta gradualmente giàverificandosi attraverso il miglio-ramento delle prestazioni delle at-tuali infrastrutture di comunicazio-ne tradizionali. La tecnologia AD-SL, ad esempio, esalta le capa-cità di trasferimento dati dell’or-mai datato doppino telefonicomentre, la tecnologia cosiddettaGPRS, sfrutta invece l’attuale retedi comunicazione cellulare GSM,migliorando la velocità della tra-smissione dati possibile al propriointerno.Con il potenziamento delle vec-chie tecnologie si potranno quindisperimentare nuovi servizi e pre-parare il passaggio verso i veri epropri sistemi a banda larga: le fi -bre ottiche per le trasmissioni viacavo e la tecnologia UMTS perquelle satellitari senza cavo.Quest’ultima fase richiederà tem-pi lunghi, tanto che, secondo gliesperti, non sarà completata pri-ma del 2010 e, soprattutto, avràdei costi molto elevati.L’insieme dei sistemi di trasmis-sione a banda larga è costituito,da una parte, dai sistemi di tra-smissione via cavo, che sono de-stinati a servire gli apparati di ri-cezione fissi, come i personalcomputer, i televisori dotati di settop box e ogni altro genere di elet-

t rodomestico “intelligente” chesarà possibile contro l l a re a di-stanza. La banda larga è costitui-ta anche da sistemi di trasmissio-ne wireless, destinati alla vasta fa-miglia di dispositivi di comunica-zione ed elaborazione mobili. Inpratica ci sarà la possibilità di uti -lizzare dispositivi portatili potentie flessibili, in grado di effettuaremolte delle operazioni attualmen-te deputate ai normali personalcomputer, di collegarsi alla retead alta velocità da ogni posto e inqualsiasi momento, di farci comu-nicare e interagire con chiunque.L’avvio della commercializzazionedel sistema GPRS consente, find’ora, ai più recenti e potenti com-puter palmari di potersi collegaresenza fili a Internet a velocità ana-loghe o lievemente superiori aquelle attualmente consentite daitradizionali modem.Da un punto di vista pratico, perusufruire di un accesso a Internetmediante ADSL occorre stipulareun abbonamento specifico con unprovider, richiedere alla societàtelefonica l’installazione di un di-spositivo (detto splitter) in gradodi dividere le frequenze vocali daquelle dati utilizzate per la con-nessione permanente alla rete einfine acquistare e collegare alcomputer un apposito modem. Ilcosto medio di un abbonamentoADSL in Italia si aggira attualmen-te sui 60-80 € mensili, anche seesiste una graduale tendenza alribasso. A fronte di questo investi-mento (ammortizzabile solo dachi usa la rete per alcune ore algiorno) si ha la possibilità di usu-fruire di un’alta velocità di ricezio-ne dati e di avere una connessio-ne permanente alla rete.Un’alternativa alla tecnologia AD-SL, soprattutto in questa fase ditransizione verso le comunicazio-ni ad altissima velocità, è rappre-sentata dalla cooperazione tra ca-vo telefonico tradizionale e satelli-te. Come sappiamo, i satelliti sonoposizionati a circa 40 km di altitu-dine e sono in grado di coprirecirca il 40% della superficie ter re-stre. In questo modo possono fun-zionare da specchi riflettenti perle onde radio attraverso cui sonoveicolate comunicazioni telefoni-che, trasmissioni televisive (digi-tali e analogiche) e flussi di datidigitali.Per ricevere le informazioni in en-trata si usa la comune parabolautilizzata per la televisione satelli-tare digitale, opportunamente col-legata al computer medianteun’apposita scheda. La ricezionepuò avvenire, a seconda dell’ab-bonamento attivato, a una velo-cità variabile fra i 300 Kbps e i 2Mbps.

Pur trattandosi di un sistema dicomunicazione fortemente asim-metrico (i dati in ricezione sonosensibilmente più veloci di quelliin trasmissione), questa tecnolo-gia è l’unica opportunità di usu-fruire di servizi di rete a banda lar-ga in quelle zone dove le infra-strutture di comunicazione via ca-vo più avanzate (centrali di smi-stamento digitali e nodi ADSL) so-no assenti e dove, probabilmente,la fibra ottica impiegherà ancoramolto tempo ad arrivare. Tuttavia,l’unica tecnologia di trasmissionein grado di fornire un effettivo sal -to qualitativo nella fornitura di ser-vizi di rete è la fibra ottica. Neiprossimi anni, dunque, assistere-mo anche in Europa alla gradualedismissione dei cablaggi su dop-pino telefonico e al tanto attesopassaggio alla fibra ottica anchenella fascia di utenza residenzia-le. Per quanto riguarda l’Italia lasituazione si sta muovendo inquesta direzione: terminate le di-scussioni sugli standard da adot-t a re e superate le perplessità sullaconsistenza effettiva della doman-da, sono infatti iniziate le campa-gne di cablaggio capillare in alcu-ne città del nostro paese.U n ’ a l t e rnativa alla fibra ottica po-t rebbe essere rappresentata dallarete elettrica. Tuttavia, la portata diquesto tipo di trasmissione a cau-sa delle enormi interf e renze che sigenerano, essendo limitata a po-

chi chilometri potrà essere usatasolo per lo smistamento dei dativerso l’utenza re s i d e n z i a l e . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 39IN RETE

d i Fabrizio PanciniLa trasmissione di internet a “banda larga”Si sta diffondendo sempre più la trasmissione di dati in formato digitale ad alta velocità

h t t p : / / w w w. f i l e m a z i o . n e t

È un interessante sito che pubblica le principali e più interes-santi notizie a carattere medico-scientifico che appaiono sulle

riviste italiane e straniere (tre anglosassoni e 2 spagnole). Il sito dispo-ne di un motore di ricerca molto potente che esamina le edizioni di ol-tre novanta testate. Cinque le sezioni a disposizione: medicina, astro-nomia, astronautica, ambiente, bio-tech e fisica. Il settore della medi-cina raccoglie e mette a disposizione notizie utili anche per i veterina-ri, anche se, com’è ovvio, è dedicato principalmente ai medici umani.

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Page 35: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

I l Ministero del Welfare ha av-viato in queste settimaneuna campagna info r m a t i va

sulle norme per l’occupazione,fornendo a chi fosse interessatoun numero verde gratuito(800904944) e una pagina Inter-net (h t t p : / / w w w. m i n w e l f a re . i t /C a m p a g n a / s o m m a r i o c a m p a-gna.asp). I l testo della Campagnaspiega che “Nel nostro Paese esi-

stono milioni di persone che sonoa l l ’ o s c u ro dei loro diritti: sono i lavo-ratori in nero, i precari e i giovani inc e rca di lavoro. Oggi, però, le leggiconsentono di re g o l a r i z z a re consemplicità la propria posizione e dia v e re contratti con tutte le garanzie.Sono leggi per favorire chi lavora, echi dà lavoro”. La nostra rivista si è più volte occu-pata dei problemi legati all’impiego

nel settore veterinario, non solo perv e r i f i c a rne gli sbocchi occupazio-nali ( cfr articolo di prima pagina diFabrizio Pancini), ma anche perm e t t e rne in luce le peculiarità e ip roblemi. Esiste un problema occu-pazionale, ma esistono anche pro-blemi all’interno dei rapporti di lavo-ro esistenti, spesso dovuti a scarsaconoscenza delle normative sul la-v o ro, specialmente quelle che re-golano le “collaborazioni”, le cosid-dette tipologie contrattuali f l e s s i b i l ie i rapporti di lavoro fra liberi pro-fessionisti che chiedono lavoro e

che prestano lavoro con pro p r i ap a rtita IVA. Il datore di lavoro e il di-pendente, figure convenzionali re-golate da leggi e normative codifi-cate non costituiscono il solo e piùf requente rapporto di lavoro che iln o s t ro settore conosca. Spesso les t ru t t u re veterinarie e il singolo pro-fessionista si avvalgono di “collabo-razioni” di cui non sono noti i mec-canismi normativi. Per far luce suquesti aspetti della professione e ri-s p o n d e re alle esigenze dei colle-ghi, l’ANMVI ha istituito un nuovos e rvizio di consulenza per il lavoro,

a disposizione di tutti i Colleghi chehanno necessità di avere chiari-menti sui rapporti di lavoro in es-sere o in divenire. Il servizio è pre-stato da uno studio di consulenzaprofessionale per il lavoro di Cre-mona che, all’occorrenza, ha giàrisposto ad alcuni Colleghi. Per ri-chiederlo è necessario prenderecontatti telefonici con il numero0372/40.35.37.

LE TIPOLOGIE CONTRAT T UA L IF L E S S I B I L IContratti a term i n eContratti di formazione lavoro Collaborazione coordinata e conti-nuativa L a v o ro interinale A p p rendistato L a v o ro a tempo parziale (part time)

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 240ATTUALITÀ

Consulenze per il lavoro: dall’ANMVI un nuovo servizio per tutti i Colleghi

R a p p o rti di lavorotra mediciv e t e r i n a r i

Sono una Veterinaria l.p. in grav i-d a n z a . La titolare della strutturaveterinaria per la quale lavo ro èin diritto di rifiutare la mia colla-borazione per timori legati allage s t a z i o n e ?Sì la titolare ha la facoltà di rifiutarela prestazione professionale dellacollega in gravidanza senza nes-suna part i c o l a re giustificazione op reavviso (se non pattuito pre c e-dentemente con atto scritto attra-verso un contratto professionale tramedici veterinari). Per la titolare po-t re b b e ro sussistere re s p o n s a b i l i t àdi carattere civile collegate con l’u-tilizzo di particolari attre z z a t u re (ve-di attrezzatura per radiografie) dap a rte della collega in gravidanza.Infatti se quest’ultima o il nasciturod o v e s s e ro subire complicazioni om a l f o rmazioni in qualche modo ri-collegabili all’utilizzo di dette attre z-z a t u re l’interessata potrebbe inten-t a re una causa per ottenere il risar-cimento del danno subito soste-nendo la responsabilità della titola-re per cattiva manutenzione deimacchinari, mancato utilizzo deimezzi di protezione individuale,cattiva o inesistente azione di for-m a z i o n e / i n f o rmazione sull’utilizzodelle attre z z a t u re etc.

Non voglio più av valermi dellaprestazione di un collega che daq u a t t ro anni lavora per me; af ronte della sua insistenza e del-la sua permanenza sul lavo ro misono offe rto di dare una sommaa titolo di “ l i q u i d a z i o n e ” . E in di-ritto di restare a lavorare anch ese non più richiesto? E’ in dirittodi richiedere una “ l i q u i d a z i o n e ” ?No, il collega non ha nessun dirittodi fre q u e n t a re l’ambulatorio del tito-l a re quando quest’ultimo abbiamanifestato la volontà di interro m-p e re la collaborazione pro f e s s i o n a-le (normalmente basta una comu-nicazione verbale per cessare lacollaborazione in caso contrario siconsiglia di comunicarlo a mezzolettera raccomandata a/r con unminimo preavviso). Il collega nonha nessun diritto di richiedere “li-quidazioni” di sorta (se non pattui-to precedentemente con atto scrit-to attraverso un contratto pro f e s s i o-nale tra medici veterinari).Le risposte sono dello Studio pro f e s s i o n a-le di Consulenza del Lavoro Te l l i - S e g a l i n i -

C o t t a relli di Cre m o n a

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PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 41L’OPINIONE

D evo ammettere che, perla prima volta, ho pen-sato che la classe

veterinaria avesse forse raggiuntola maggiore età. Quando LauraTorriani mi ha telefonato per infor-marmi che “quelli di Striscia” sistavano recando nel suo studio,subito ho pensato ad uno scher-zo. Nell’allegra congrega diA.Ve.Mu.S. questo ed altro. Nonricordavo una sola volta che “Stri-scia” avesse chiesto scusa aqualcuno per averlo dileggiatoimpropriamente. Invece era vero.Il programma che ha vinto il Tele-gatto, la portaerei di canale 5 chesbeffeggia chiunque, aveva ingiu-stamente accusato la classe vete-rinaria di prescrivere farmaci peruso umano a proprietari disonestiche se li facevano poi ricettare dalproprio medico. La classe veteri-naria aveva reagito duramente atutti i livelli facendo capire chequesta volta non ci stava. Partiva-no denunce, diffide, decine di email inviate da singoli colleghi chenon mostravano la minima inten-zione di digerire il rospo. Dieci an-ni fa avremmo tutti mugugnato neinostri ambulatori digerendo batra-ci e continuando a lavorare. Inve-ce, la sera, sullo schermo, è com-parso il volto di Laura con la suabella scritta sotto (D.ssa ….vice-presidente…..). Era il volto di chi èdeciso a far valere la sua opinio-ne. Le parole uscivano chiare ,precise senza un attimo di titu-banza o soggezione. Stava acca -dendo una sorta di miracolo. I ve-terinari, gli eterni dimenticati daimass media, erano stati invitati,dal principe dei programmi satiri-ci, a manifestare la loro opinionesull’incauto servizio andato in on-da la sera prima. In altri termini sitrattava di un vero e proprio spa-zio di rettifica giornalistica ufficia-le messo di fronte a sei milioni ditelespettatori. Il giorno dopo èuscito, su “Libero” di Vittorio Feltri,un mio articolo sempre sull’argo-mento. Quando mi hanno chiama-to dalla redazione chiedendomi ilpermesso di fornire il mio numerotelefonico all’ufficio stampa di“Striscia” che mi cercava insisten-temente ho pensato all’ennesimaquerela. Invece all’altro capo delfilo Leo Damerini mi spiegava cheil servizio non voleva essere asso-lutamente un attacco verso laclasse veterinaria, ma al contra-rio…..e terminava, molto cortese-mente, preannunciando una lette-ra al direttore esplicativa di taliconsiderazioni. Cosa che è pun-tualmente avvenuta, con scambioreciproco di opinioni in tono satiri-co, ma civile e corretto. A questopunto occorre fare una considera-zione. Sono anni che chi mi sop-porta (e non mi riferisco a quellavittima di mia moglie) sente un di-sco ormai consunto. “Dobbiamosfruttare i mass media: la televi-

sione, la radio, i giornali”. Senzadi questi, o lontani da questi, con-tinueremo a mugugnare nel chiu-so dei nostri ambulatori e ad in-g o i a re rane toro. Finalmente,

complice la potenza di Internet edelle liste telematiche, a partiredall’episodio Conti, passando at-traverso Antinori ed ora contra-stando un errato messaggio che

in altri tempi sarebbe passatosenza ribellioni, comincia a matu-rare uno spirito nuovo, che partedal basso e si coagula in alto.Senza montarci la testa, ma con

Veterinari e mass media. Q u a l c o s a si muove?

l ’ o rgoglio di aver scoperto una nuo-va dimensione, lasciatemi suonareancora quel microsolco: “Occhio aimass media”. È lì dentro che si vin-cono le partite. ■

d i Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

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PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 242LETTERE AL DIRETTORE

Polizza R.C.p r o f e s s i o n a l e

Spett.le A.N.M.V.I., Ho raramente tempo per scriveree spesso mi son trovato a non po-ter nemmeno mandare un grazieper tutto il lavoro organizzativoche tanti Colleghi svolgono perl’intera categoria veterinaria italia-na. Lo faccio ora, inviando un sin-cero grazie a tutti Voi per il Vostroimpegno.Tuttavia, tra tutte le cose meritevo-li di cui vorrei complimentarmi,devo invece porre delle domandesu un argomento che riterrei mi-gliorabile sia per forma che percontenuti, e sul quale vor rei porrel’invito ad ulteriori riflessioni.Mi riferisco al testo di promozionedi una polizza r.c. professionaleinviata in allegato a tutti i Colleghicon la rivista “Progresso”, a firmaA.N.M.V.I., nel quale si evincereb-bero criteri a mia sensazione, maforse mi sbaglio, solo in parte cor-retti e rappresentativi.D’accordissimo che professiona-lità significa ANCHE avere que-sta copertura, nessuno è infallibi-le, e personalmente scoprire Col-leghi che ne siano privi mi dà unacerta meraviglia, ma il fatto che la

mia Assicurazione non sia mai do-vuta intervenire (in 20 anni a no-vembre), mi porta anche a molteriflessioni e vorrei porre le doman-de che seguono proprio per invi-tare ad una riflessione critica.1) L’aumento dei contenziosi daVoi dichiarato è solo una “proie-zione” in base ad ipotesi logicheoppure è stato rilevato statistica-mente?2) E se è un dato statistico attua-le, i rilievi sono indipendenti dal ti-po di struttura professionale equindi riguarda tutti o ci sono ca-tegorie per le quali il peso divienedeterminante?In medicina umana mi risultereb-be che ciò riguardi quasi esclusi-vamente strutture complesse qua-li Cliniche/Ospedali, alle quali unamedicina di base sempre più im-piegatizia e burocratica, delegatutto. Ma in campo veterinario lecose sono molto diverse. Risulta-no tantissime strutture medio pic-cole dove c’è una medicina “dibase” a medio/alto quando nonaltissimo livello, sia di preparazio-ne che tecnologico, e la delega acliniche, ospedali, centri speciali-stici, è molto variegata, con quoteproporzionali alle singole carenzed’attrezzature, preparazione, cor-rettezza professionale.

Un fattore che riterrei fondamen -tale ai fini profilattici dei conten-ziosi è l’impegno diretto del singo-lo veterinario con il singolo pro-prietario. Un rapporto dove quan -do si sbaglia, non si aspetta chese ne accorga il cliente, si rimediasubito e si paga (reinterventi e/ocure conseguenti all’errore, gra-tuite). Questo può costare moltodi più di una Polizza, ma in tali ca-si c’è da chiedersi se ci stiamo li-mitando davvero a fare quello chesiamo in grado di far bene, sestiamo delegando nella giustaquota in proporzione alle nostrecapacità ed attrezzature. Se dob-biamo rinunciare ad una quotatroppo alta di prestazioni (e relati-vi incassi), abbiamo due strade:migliorarci in preparazione ed at-trezzature oppure…una bella Po-lizza? Scusate, non posso condi-viderlo.Un saluto a tutti e …ancora gra-z i e .

Carlo Riccio

Cani da guerra Caro Scotti, mentre in Italia ci stia-mo preoccupando, giustamente,di far emanare normative dure per

i combattimenti fra cani, l’esercitoisraeliano usa i cani come armi dag u e rra. Non voglio certo, conquesto, dimenticarmi delle centi-naia di vittime, molto spesso civili,donne e bambini, israeliane e pa -lestinesi, ma la notizia mi ha sin-ceramente colpito. I cani, un cen -tinaio, fanno parte di una specialeunità “Oketz” e vengono utilizzatiin Cisgiordania non solo per tro-vare esplosivi ma proprio comearmi per neutralizzare terroristi ocombattenti nemici. I cani sonostati acquistati in Europa ma ad-destrati in Israele. Numerosi sonoi caduti anche fra i cani e per lor oè stato creato un apposito cimite-ro. In questa guerra assurda espaventosa anche i cani hanno leloro vittime innocenti.

Pier Francesco Cremonesi

“Nelle società modernesui singoli incombono

nuove pretese istituzionali,nuovi controlli

e nuove costrizioni”Ulrich Beck

Cari Colleghi, scrivo mentrestiamo consegnando alla tipo-grafia il materiale redazionaledestinato a questo numero .Non abbiamo ancora avutol’annunciato intervento delProf. Flammini, Preside dellaFacoltà di Parma sui nuovicorsi di laurea istituiti dall’ate-neo parmense, ma se l’avre-mo in extremis lo tro v e re t epubblicato (cfr Lettere al Diret-tore Prof. Vet.3/2002). Mi scu-so anzi con il professore pertempi di stampa insolitamenteaccelerati dal 44° CongressoSCIVAC dove Professione Ve-terinaria sarà immancabilmen-te presente.Al Collega Riccio invece do ri-sposta attraverso un articolopubblicato nella rubrica ANM-VI INFORMA di questo stessonumero dedicato alla Polizzadi Responsabilità Civile pro-posta dall’ANMVI. Ringraziooltre a lui quanti scrivono allanostra rivista.

Carlo Scotti

@

Le Poste nonmantengono le promesse

N ell’ultimo nu m e ro diP ro fessione Ve t e r i n a r i a

abbiamo inserito una cartolinachiedendo ai colleghi di inviar-cela segnando la data di reca-pito della rivista. Dopo la re-cente riorganizzazione le posteci avevano assicurato che sa-re b b e ro stati ridotti notevol-mente i disguidi, che da annisiamo costretti a sopportare, eche i tempi di consegna sareb-bero stati notevolmente ridottinei limiti garantiti di 5 giorni,massimo 7 per alcune zonesempre più limitate. Purtroppole centinaia di cartoline chestanno arrivando in redazione,e per le quali ringraziamo i col-leghi della loro disponibilità,esprimono una situazione an-cora a macchia di leopardo. Ingenerale la situazione è effetti-vamente migliorata ma mentrein alcune zone la consegna av-viene celermente in altre si su-pera tranquillamente il limitedei sette giorni. I dati raccolti,comunque, ci permettono di di-mostrare alle poste che le loropromesse non sono state man-tenute e che devono fare anco-ra un grosso sforzo per dare unservizio al livello degli altri pae-si europei.

Page 38: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

Anziani obambini

Egr. Direttore, non sono veterinario ma leggo avolte Professione Veterinaria pres-so un ambulatorio con il qualecollaboro più che altro per amoreverso gli animali visto che già daqualche anno sono in pensione.Mi scusi se mi permetto di inter-venire con una mia lettera su unariflessione che mi è venuta in que-

sti giorni. L’Italia è nel mondo ilpaese che ha la percentuale dianziani in assoluto più elevata: il24,5% della nostra popolazione,infatti, ha più di 60 anni. Questodipende dal fatto che la vita si ènotevolmente allungata ma so-prattutto che in Italia le nascite sisono drasticamente ridotte. Inconclusione più anziani e menobambini. Mi sono allora chiesto come que-sta evoluzione e trasformazionedella popolazione potrà incidere

sulla diffusione degli animali pres-so le nostre famiglie che aumen-tano di numero ma sono compo-ste da meno persone, molto spes-so una sola. Faccio molta fatica a darmi una ri-sposta perché se da un lato glianziani sono in genere molto at-tenti agli animali e frequentemen-te ne hanno uno in casa in generesono i bambini ad introdurre ani -mali in famiglia. Come andrà a fi-nire?

Adelmo P.

P r o c e d i m e n t id i s c i p l i n a r i

C a ro Scotti, qualche giorno fa su un quotidianoho visto, allegato ad una interv i s t aal presidente degli Ordini degli Av-vocati, uno schema nel quale veni-va presentata la situazione dei pro-cedimenti disciplinari avviati nel2001. e confrontati con la stessa si-tuazione riferita al 2000. Ad esem-pio, nel 2001 sono stati sospesi

d a l l ’ o rdine 59 avvocati mentre l’an-no prima erano 94, le cancellazionisono state 11 rispetto a 18, e cosìvia. La stessa cosa, più o meno si-mile, l’ho vista riferita all’Ordine deiG i o rnalisti. Esiste un documento uf-ficiale della FNOVI che riporta que-sti dati ogni anno? Se devo esseres i n c e ro ho l’impressione che i nostriO rdini siano molto buoni nell’appli-c a re le sanzioni e se vedessimo lasituazione dei procedimenti disci-plinari applicati ci renderemmoconto che sono veramente pochinonostante la nostra categoria nonsembri essere part i c o l a rmente at-tenta a rispettare le regole.

S . P.

Data l'assoluta autonomia degliOrdini in materia, la FNOVI non di-spone di questi dati, salvo quan-do i procedimenti riguard a n ocomponenti dei Consigli degli Or-dini, perché in tal caso ne è com-petente la stessa FNOVI.Oppure quando i procedimenti fi-niscono in appello alla Commis-sione Esercenti professioni Sani-tarie del Ministero (circa una quin-dicina all'anno).

Aldo Vezzoni

Attenti ai regaliC a ro Carlo, Anche nomi noti, ed evito di ripor-tarli per correttezza, nomi di colle-ghi che abbiamo incontrato comerelatori a congressi o che possonof regiarsi di titoli importanti, da quel-lo che ho saputo, hanno denuncepesanti che se accertate distru g g e-re b b e ro del tutto quella poca imma-gine che ancora abbiamo. Legge-vo in questi giorni che l’AmericanMedical Association ha dovuto ne-gli ultimi tempi ribadire in modo fer-mo quali sono i comport a m e n t ideontologici dei medici per il livello,o rmai inaccettabile, di soldi e re g a-li off e rti dalle aziende farm a c e u t i-che e che rendono spesso il pro-fessionista coinvolto negli aspettip rettamente commerciali. Per fort u-na la nostra categoria è ancoramolto lontana da situazioni simili matemo che la crisi e la forte disoccu-pazione nel nostro settore possanop o rt a re molti colleghi a non rispetta-re più niente. Saluti.

Lettera Firm a t a

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 43LETTERE AL DIRETTORE

@

Le targhe professionalisono “insegne”

L a Circolare n.3 del 3 Maggiodel Dipartimento per le

politiche fiscali del Ministero dell'E-conomia fornisce indicazioni preci-se sull’applicazione dell'articolo 2-bis della legge 75/2002 in materiadi esenzione delle insegne di eser-cizio facendo anche rientrare fraqueste le targhe professionali.Dopo tanta attesa e grande confu-sione finalmente il Ministero ha ri-conosciuto che le targhe professio-nali che identificano un'attività eco-nomica rientrano nella nozione di“insegna”e quindi, nel limite deicinque metri quadrati, sono esentidall'imposta sulla pubblicità. Que-ste nuove norme applicative si ap-plicano già dal 2002. L'ANMVI piùvolte aveva sostenuto questa inter-pretazione inviando precisa docu-mentazione al ministero sollecitan-do un autorevole chiarimento e for-nendo a tutti i veterinari interessatile informazioni necessarie per pro-porre questa valutazione ai Comu-ni di appartenenza.

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PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 244

“ Tutti insiemer i s p e t t o s a m e n t e… i bambini egli animali”

M ercoledì 3 luglio 2002 dal-le ore 18.30 in poi, sulle

colline di Ozzano dell’Emilia (BO)in Via della Quercia 7, si terrà la IIedizione della manifestazione“TUTTI INSIEME RISPETTOSA-MENTE” incentrata quest’anno sultema “I BAMBINI E GLI ANIMALI”.La manifestazione è organizzatada ALBERTO PERDISA EDITORE– la casa editrice specializzatanella pubblicazione di volumi cheaiutano ad impostare un corre t t or a p p o rto fra uomo/ambiente/ani-mali, per un re c i p roco benessere– con il patrocinio degli Enti locali. Dopo la pet-therapy, soggettodell’edizione 2001, quest’anno siparlerà di zooantropologia didatti-ca, e verranno illustrati progettiformativi, esperienze e program-mi dedicati alle scuole per inse-gnare ai bambini (e quindi anchealle famiglie) ad avere un cor rettorapporto con gli animali.Conoscere il mondo animale èuna delle esperienze più straordi -narie per un bambino, che ha lapossibilità non solo di imparare acostruire una relazione equilibratae rispettosa con le altre specie,ma altresì di avvalersi dei bene-fici di tale rapporto. Le ricerchecondotte su bambini con difficoltàdi apprendimento e di comunica-zione, infatti, hanno dimostratoche l’interazione uomo-animalepresenta importanti valenze for-mative, didattiche e di sostegno.A fare gli onori di casa, insieme al-l’editore ALBERTO PERDISA, cisarà ROBERTO MARCHESINI, dasempre impegnato su questi temi.Hanno già aderito all’iniziativaDANILO MAINARDI (etologo),LUCA GOLDONI (scrittore), MAR-CO PIETROSANTE (Pre s i d e n t eOrdine Medici Veterinari Provinciadi Bologna), ALDO LA SPINA eLUIGI RIMOLDI (istruttori cinofiliGIAC). Durante la serata, che prevedeuna cena rigorosamente vegeta-

riana, musica, presentazione di li -bri sui temi, dibattiti, punti infor-mativi del volontariato e dell’asso-ciazione animalista e ambientali-sta, si parlerà come ogni anno an-che del triste fenomeno degli ab-bandoni.Anche quest’anno gli organizza-tori vogliono favorire il pieno coin-volgimento del pubblico, in parti-colare dei bambini; nella secondaparte della serata un gruppo dioperatori cinofili sarà infatti a lorodisposizione per aiutarli a rappor-tarsi meglio con il proprio anima-le, fin dagli atti più semplici comei gesti affettuosi che spesso perun cane sono in realtà delle pic-cole “torture”. La serata prose-guirà con altre dimostrazioni, ri-volte principalmente ad insegnan-ti e docenti per illustrare le princi-pali applicazioni della zooantro-pologia didattica.

Per informazioni: Ufficio stampaAlberto Perdisa Editore051/790.185 fax 051/790.186 [email protected]

C o o rdinatrice della manifestazioneAnna Maria Riva335/75.93.522 fax 051/[email protected]

Alimentazione e Medicina NonC o n v e n z i o n a l e

L a S.I.M.Ve.N.Co.,Società Ita-liana Medicina Ve t e r i n a r i a

Non Convenzionale, ha organiz-zato lo scorso 7 Aprile la giornatastudio: “Alimentazione e MedicinaNon Convenzionale”, presso lasede S.C.I.V.A.C. di Palazzo Trec-chi a Cremona. Nel suo intervento di apertura deilavori, il Dr. Roberto Orsi, Presi-dente della stessa Società, hasottolineato l’importanza che as-sume l’alimentazione nell’ambito

clinico delle Medicine Non Con-venzionali e quanto essa sia un ri-levante aspetto dell’indagine glo-bale che è propria di ogni disci-plina olistica. Come da programma, la prima re-lazione a tema, “Alimentazione edOmeopatia”, è stata tenuta dal Dr.Sergio Canello. Partendo dalla influenza che l’ali-mentazione ha su alcune patolo-gie, sia nel favorirne la comparsa,sia nel facilitarne la risoluzione, ilDr. Canello ha preso in considera-zione soprattutto le malattie der-matologiche e, dati sperimentalialla mano, ha mostrato qualestretto coinvolgimento vi sia traqualità del cibo, apparato dige-rente e cute. L’interesse è stato poi focalizzatosulla eventuale presenza di so-stanze, residui e metaboliti di es-se, che, in seguito a fenomeni diaccumulo, possono indurre pato-logie o determinare recrudescen-ze di quelle già in atto. Di partico-lare nota è l’attività mostrata da unmetabolita delle ossitetraciclineche, agendo secondo un mecca-nismo “farmaco – simile”, può in-durre una serie di patologie dareazione. Tra queste ultime, di sicuro lega-me con l’alimentazione, sono:congiuntiviti, problemi dermatolo-gici (mantello secco e ru v i d o ;forfora; perdita di pelo a chiazze;prurito costante in aree circoscrit-te; odore sgradevole della pelle;dermatiti secche o umide; pioder-miti), otiti, replezione delle saccheanali, flatulenze, diarrea cronica. A conclusione di quanto detto,una risoluzione di tali problemi ènell’adottare un’alimentazione incui la qualità dei componenti siaottima e che in essi siano esentisostanze potenzialmente perico-lose. Studi scientifici hanno mo-strato che in corso di tali patolo-gie, l’alimento più idoneo è rap-presentato dal pesce di mare ed ilsolo orientare la dieta verso i pro-dotti ittici è favorevole alla risolu-zione delle malattie. Chi scrive ha tenuto la secondarelazione a tema, “Alimentazioneed Agopuntura”. La fondamentale differenza tra lamedicina occidentale e quella tra-dizionale cinese (MTC) risiedenella diversa considerazione cheesse hanno riguardo l’alimenta-zione. In medicina occidentale si partesempre da un’analisi biochimicadei componenti del cibo (protei-ne, lipidi, glucidi, etc); in MTC efondamentale Il valore energeticodell’alimento. La valutazione energetica avvieneprendendo in esame il potere ter-mico, il sapore e l’odore dell’ali-mento, i quali non esprimono sol-tanto valutazioni sensoriali, bensìessi sono connessi ad un sistemaanalogico in cui organi, alimenti,caratteristiche proprie del sogget-to e tipologia dell’affezione, for-mano un congruo insieme di ele-menti fra loro inscindibili.Proprio da questa concatenazio-ne è possibile definire cinque sa-pori fondamentali (acido, amaro,dolce, piccante e salato), ciascu-

no dei quali svolge un’azione ditonificazione energetica su cia-scuno dei cinque organi principa-li (Fegato, Cuore, Milza-Pancreas,Polmone e Rene). Da qui scaturiscono una serie didati clinici in cui il ricorso all’ali-mento appropriato è di sicuro au-silio nelle terapie specifiche, maanche di importanza fondamenta-le nella prevenzione. Nelle affezioni del fegato è utile ri-correre alla somministrazione dialimenti della categoria “Acido”:yogurt, carni di coniglio e pollo,tuorlo d’uovo, formaggi fre s c h icaprini; eventualmente tra i vege-tali: piselli, porro, limone. Nelle affezioni del cuore è preferi-bile una dieta su base “Amaro”: ri-so, carne di montone, capra, fa-giano, faraona, formaggi freschipecorini; eventualmente tra i ve-getali: asparagi, genziana, albi-cocca.Nelle affezioni della milza-pan-creas bisogna orientarsi verso ali-menti tipo “Dolce”: riso, manzo,pesce bianco, latte, formaggi fre-schi bovini; eventualmente tra ivegetali: carota, banana, malva. Nelle affezioni del polmone (nellacui categoria compaiono anche lepatologie dermatologiche) è benerivolgersi ad un’alimentazione tipo“Piccante”: carne di cavallo e gal-lina, formaggi freschi pecorini obovini; eventualmente tra i vege-tali: sedano, cipolla, avena. Le affezioni del rene trovano unvalido piano alimentare nel cibo ti-po “Salato”: carne di maiale eanatra, rognone di bovino. pesceazzurro, molluschi; eventualmentetra i vegetali: prezzemolo, uva.Un dato da sottolineare è che se-condo la MTC l’alimentazione piùidonea è quella di tipo casalingoche permette di appro n t a re una ra-zione alimentare adeguata al fab-bisogno energetico del singolosoggetto (in funzione dell’età e del-la tipologia costituzionale), ma checonsente anche l’apporto di cibos e m p re fresco a privo di conser-vanti, additivi o residui in genere. A queste due relazioni sono se-guite altre comunicazioni dei col-leghi presenti alla giornata; traqueste ne ricordiamo alcune. Il Dr. Salvatore Di Pasquale Farinaha ribadito i principali concettidell’alimentazione secondo la fito-terapia cinese: erbe ed alimentihanno entrambi caratteristiche diimportanti agenti terapeutici e lastessa storia della millenariascienza medica cinese lo mostra,a partire dalle interessanti speri-mentazioni condotte dagli adeptitaoisti nella costante ricerca di un“elisir di lunga vita”: l’alimentazio-ne è cosi considerata una fonda-mentale fonte di energia e benes-sere.Il Dr. Andrea Brancalion ha dis-sertato sulle piodermiti di originealimentari e di quanto sia impor-tante non solo l’impiego dei rime-di omeopatici, ma anche l’adozio-ne di un’alimentazione che sia ingrado di supportare efficacemen-te la terapie quando essa stessanon divenga, addirittura, l’unicaterapia possibile.Infine il Dr. Roberto Orsi ha pre-

sentato una review su un innovati-vo metodo di alimentazione: la“B.A.R.F.” (Bone And Raw Food),messo a punto da un medico ve-terinario australiano e che ha unnotevole seguito anche negli StatiUniti ed in Europa.Si tratta di un sistema alimentarebasato sulla somministrazione dialimenti crudi, di ossa, frattaglie,con l’aggiunta di alimenti vegetaliopportunamente preparati, comequella che i canidi attuano in na-tura e che promuove il benesseredel soggetto assicurandogli ungiusto apporto nutrizionale.Sicuramente è un argomento chefarà discutere molto!L’interessante giornata ha visto lapartecipazione di un buon nume-ro di “veterinari non convenziona -li” ed è stata vivacizzata da di-squisizioni basate sulle diversediscipline mediche praticate, “as -sonanze e dissonanze” energeti-che tra le due principali: agopun-tura ed omeopatia.Ancora una volta è emerso il datofondamentale della necessità dic o n f ronto ed integrazione dellediverse medicine, siano esse con-venzionali o non convenzionali edè proprio nello spirito dellaS.I.M.Ve.N.Co. favorire un tale “in-contro”.

P rossimi appuntamenti pre v i s t inel calendario delle attività cultu-rali della S.l.M. Ve.N.Co. sono: ■ 16 Maggio 2002: 44° Congres-

so Nazionale S.C.I.V.A.C., rela-zioni della Dr.ssa M.N. Issau-tier (Omeopatia) e del Dr. L.Janssens (Agopuntura);

■ 16 Maggio 2002: 44° Congres-so Nazionale S.C.I.V.A.C., In-contro dei Soci S.I.M.Ve.N.Co.(dopo le suddette re l a z i o n i )dedicato alla pianificazionedell’attività della stessa So-cietà;

■ 17 Maggio 2002: 44° Congres-so Nazionale S.C.I.V.AC.. Co-municazioni libere su “Espe-rienze Cliniche di MNC”;

■ 12 -13 Ottobre 2002: a Peru-gia, presso la sede A.V.U.L.P.:“L’Agopuntura in Medicina Ve-terinaria”;

■ 30 Novembre-1 Dicembre2002: a Cremona, presso la se-de S.C.I.V.A.C.: “L’Agopunturain Medicina Veterinaria”.

Dr. Francesco LongoVicepresidente S.I.M.Ve.N.Co.,

Vicepresidente S.I.A.V.

Ultimi giorni periscriversi al 1°master SCIVA Cin chirurgia!!!Dall’esigenza del Medico Veteri-nario italiano di accedere a pro-grammi di aggiornamento più set-toriali e di maggior approfondi-mento e di dare un senso all’iterf o rmativo scientifico port a n d o l o

DALLE ASSOCIAZIONI

PER I MEDICI VETERINARI CHE PRATICANO SPORT

Giochi Mondiali della Medicina e della Sanità

Ungheria - Lago Balaton – Tihany22-29 giugno 2002

I Giochi Mondiali della Medicina e della Sanità, giun-ti alla XXIII.ma edizione, offrono ai Medici Veterinariche praticano sport, la possibilità di gareggiare con iColleghi Sanitari di tutto il mondo. Un Simposio Inter-

nazionale che consente anche un aggiornamento professionale di me-dicina, fisioterapia e terapia dello sport.La manifestazione è aperta a tutte le categorie della Sanità. Le disci-pline sportive sono 26 (atletica, badminton, basket, beach-volley, cal-cio, calcetto, ciclismo, equitazione, golf, judo, mountain bike, nuoto,pallacanestro, pallavolo, tennis e tennis da tavola, tiro fucile, scacchi,scherma, triathlon, vela, windsurf, etc…).Per informazioni sul programma, modalità di partecipazione, sistema-zione logistica ecc…, contattare: Dr. Giovannini Giovanni – Delegato JMM per l’Italia Tel. 0572/78.688 Fax 0572/77.15.35

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ad un traguardo significativo delproprio grado di apprendimento,la SCIVAC organizza il 1° MasterSCIVAC in Chirurgia del cane edel gatto.Per potersi iscrivere al Master inChirurgia è necessario aver con-seguito la laurea in Medicina Ve-terinaria non successivamente al5° anno precedente all’inizio del-l’anno di Master (es. inizio Master2002, conseguimento laurea 1997o precedente); aver acquisito unnumero di crediti pari almeno a1000 che si ottengono frequen-tando Congressi, Corsi, SeminariSCIVAC inerenti la disciplina scel-ta ed allegare copia del librettodei crediti Master.Le domande di iscrizione speditedopo il 31 maggio 2002, come datimbro postale, non saranno presein considerazione.Il Master avrà luogo presso il Cen-tro Studi SCIVAC, Palazzo Trecchia Cremona nelle seguenti date:■ 23-27 Settembre 2002 (prima

parte del corso)■ 3-7 Febbraio 2003 (seconda

parte del corso)■ 17-18 Luglio 2003 (ripasso)■ 18-19 Settembre 2003 (esame)

Per avere maggiori informazioni eper visionare il programma defini-tivo, consultare il sito internet al-l’indirizzo www.scivac.it

S e m i n a r i oS C I VA C :aggiornamenti eprogressi inriproduzione delcane e del gatto

S i terrà a Sesto Fiorentino l’8e il 9 giugno il seminario

organizzato dalla SCIVAC in “Ag-giornamenti e progressi in ripro-duzione del cane e del gatto”. Sull’argomento interverranno il Dr.Giovanni Majolino, laureato e spe-cializzato presso l’Università di Pi-sa in “Malattie dei Piccoli Animali”

e il Dr. Daniele Zambelli laureatoin Medicina Veterinaria presso l’U-niversità degli Studi di Bologna.I temi che verranno trattati duran-te l’incontro sono i seguenti:

S A BATO 8 GIUGNO- Le visite ginecologica ed andro-

logica finalizzate all’accoppia-mento naturale e all’insemina-zione artificiale

- Management dell’accoppiamen-to del cane finalizzato alle tecni-che di inseminazione art i f i c i a l e

- Raccolta del seme e valutazio-ne dello sperma nel gatto e nelcane finalizzata all’inseminazio-ne artificiale

DOMENICA 9 GIUGNO- Manipolazione del seme e tec-

niche di inseminazione artificia-le nel cane e nel gatto

- Diagnosi di gravidanza nella ca-gna: tempi, metodiche (test ema-tologici, ecografia, palpazione,radiologia) e confronti re l a t i v i

- Monitoraggio della gravidanza

nella cagna e nella gatta (fisio-logia, patologie, alimentazione,impiego di farmaci ed aneste-sia della cagna e della gattag r a v i d a )

- Il cesareo programmato e il ce-s a reo d’urgenza (tecniche ane-stesiologiche e tecniche chiru rg i-c h e )

- Gestione clinica dell’accoppia-mento indesiderato nella ca-gna: vantaggi e svantaggi del-l’aborto precoce e tardivo e re-lativi protocolli PGF2a l f a ,

PGF2alfa ed agenti antiprolatti-nici, Mifepristone, Aglepristone.

Seminario SIVEN e u r o l o g i ae q u i n aStephen Reed, laureato alla OhioState University – Columbus - e

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 45DALLE ASSOCIAZIONI

Avviso ai soci SCIVA C

L’ i n c o n t ro della DelegazioneRegionale SCIVAC Basilicataprevisto per il 2 Giugno 2002 èstato posticipato. La data, dadefinirsi, verrà comunicata alpiù presto.

Per ulteriori informazioni contattare:Lara Zava Segreteria SCIVACTel. 0372/40.35.41 E-mail [email protected]

Page 41: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

diplomato all’American College ofVeterinary Internal Medicine saràa Reggio Emilia sabato 18 mag-gio 2002 per parlare di Neurolo-gia Equina. Sede del Seminario: Salone delCavallo Americano, via Filangieri15, Fiere di Reggio Emilia (RE).

P rogramma del Seminario:9.00 Registrazione dei

partecipanti

9.25 Saluto al Consiglio Direttivo

SIVE e apertura dei lavori

9.30 L’esame neurologico nel

cavallo

Ripasso dell’esame neuro-logico: punti importanti perla localizzazione della le-sione neuroanatomica re-sponsabile di un particola-re segno clinico. Comecomprendere meglio l’ates-sia, i movimenti spastici, ladebolezza e la relativa lo-calizzazione neuro l o g i c a .Steve Reed (USA)

10.30 L’esame diagnostico

neurologico nel cavallo

Discussione sull’esamediagnostico neuro l o g i c o :come fare un prelievo difluido cerebrospinale e uti-lità dei risultati, uso dell’e-lettromiografia per le lesionidel motoneurone inferiore edelle lesioni muscolari ebiopsia dei nervi. Come e

quando sono indicati que-sti test o altri mezzi elettro-diagnostici quali l’elettroen-cefalografia e i test evoca-tori del tronco cere b r a l e .Steve Reed (USA)

11.30 Mielopatia stenotica

c e rvicale vertebrale equina

Diagnosi ed esempi di ca-si, procedure chirurgiche erisultati del trattamento confollow up dei casi clinici.Steve Reed (USA)

12.30 Discussione

13.00 Pausa pranzo

14.30 Mieloencefalite

protozoaria Equina

Nuove informazioni sullamalattia e sul trattamento.Steve Reed (USA)

15.30 Traumi della testa e del

midollo nel cavallo

Informazioni sui disturbi ve-stibolari che spesso esita-no come risultato di untrauma.

Steve Reed (USA)

16.30 Pausa caffè

17.00 Malattie infettive e altre

malattie nel cavallo

Mielite da herpes virus nelcavallo, encefalopatie viralicome la West Nile, la rab-bia e la grass sickness.Steve Reed (USA)

18.00 Discussione

18.30 Termine del Seminario

1° Incontroculturale AV U L PSi svolgerà sabato 24 e domenica25 maggio il 31° incontro organiz-zato dall’Avulp (Associazione Ve-terinari Umbri Liberi Professioni-sti) in collaborazione con SCIVACriguardante le problematiche ofta-mologiche nella pratica ambulato-riale.Relatori del convegno: Dr. AdolfoGuandalini e Prof. Claudio Peduc-cio, diplomati entrambi all’Euro p e a nCollege of Ve t e r i n a ry Ophthalmo-l o g y.L’incontro è gratuito per i sociAVULP o SCIVAC in regola con laquota associativa dell’anno in cor-so, mentre per i non soci il costo èdi € 103,29 + IVA 20%.

P RO G R A M M A :Sabato 25 magg i o14.00-14.45 Iscrizione e

registrazione15.00-15.15 Benvenuto e

presentazione dei relatori

15.15-16.30 Cenni di anatomia dell’occhio

16.30-17.00 Coffee-break

17.00-18.00 La visita oculistica di base e l’uso degli strumenti

18.00-19.00 Malattie delle palpebre e delle vie lacrimali

19.00-19.30 Discussione e fine sessione della primagiornata

Domenica 26 magg i o09 . 0 0 - 1 0 . 4 5 Malattie della corn e a

1 0 . 4 5 - 1 1 . 1 5 C o ff e e - b re a k

1 1 . 1 5 - 1 3 . 0 0 Malattie del tratto

u v e a l e

14.30-15.45 Malattie della lente

15.45-17.00 Il glaucoma

17.00-17.30 C o ff e e - b re a k

17.30-19.00 Malattie del fondo

d e l l ’ o c c h i o

19.00-19.30 Discussione e

t e rmine dei lavori

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 246DALLE ASSOCIAZIONI

Il Veterinario l i b e r o professionista e la dispensazione del farmaco

L’esperienza acquisita dai Ve t e-rinari liberi professionisti nelladispensazione del farmaco indiversi paesi d’Europa vicini del-l’Italia (Francia, Germania, GranB retagna ...) mette in evidenza ic o n s i d e revoli vantaggi che il Ve-terinario e soprattutto i suoiclienti possono trarre da questap re ro g a t i v a .

Per il Ve t e r i n a r i o :Il Decreto 306 del 16 maggioscorso, pubblicato il 30 luglio2001, vincola strettamente la di-spensazione veterinaria all’attomedico e limita la dispensazioneall’inizio della terapia.Nonostante queste condizioni re-strittive, esso permette al Ve t e r i-nario di eserc i t a re pienamente ilsuo mestiere .Il farmaco è uno strumento indi-spensabile per il Libero Pro f e s s i o-nista, è normale che in caso di ur-genza egli possa iniziare imme-diatamente una terapia. In questa fase, ogni m i n u t or i s p a r-miato è una garanzia di risultato. La giusta somministrazione diu nf a rmaco da parte del Ve t e r i n a-rio, o comunque sotto il suo con-t rollo, è la migliora garanzia di ef-ficacia della terapia.Il mestiere di Veterinario è com-

plesso, e il Farmaco ne è parte in-t e g r a n t e .

Per gli alleva t o r i :L’ a l l e v a t o re deve poter garantireal consumatore la qualità e la si-c u rezza sanitaria degli alimenti diorigine animale che produce, af-finché possa commerc i a l i z z a r l isenza diff i c o l t à .Questa garanzia è anche data dalrispetto della prescrizione, dal ri-spetto dei tempi di sospensione edalla registrazione dei farmaci uti-lizzati, al fine di assicurarne la lo-ro tracciabilità.Se la catena Prescrizione - Di-spensazione - Sommini-strazione rimane continua e sottoil controllo di un’ unica persona, ilVeterinario curante, la tracciabilitàsarà possibile e le garanzie per ilc o n s u m a t o re di latte, carne o uo-va perfettamente valide

Per i proprietari di animali di compag n i a :I proprietari degli animali da com-pagnia chiedono un sistema sem-plice, pratico, un servizio globalep roposto da una persona di cui sifidano completamente “il loro Ve-terinario”. Se il loro Veterinario può pro p o rrec u re, chiru rgia e farmaci per le

e m e rgenze, saranno pienamentesoddisfatti. La ricerca del benessere, è all’or-dine del giorno nella nostra so-cietà moderna! Il loro grado di soddisfazione saràancora maggiore se il loro Ve t e r i-nario potrà off r i rgli anche, nell’ambito di un pet -corn e r, pro d o t t iper l’igiene ed il benessere .

Come org a n i z z a rsi per avviare la dispensazione?I Veterinari sono autorizzati ada v e re una scorta di farmaci. È necessario:• c o s t i t u i re questa scort a ,• utilizzarla il più velocemente

possibile per evitare un immo-bilizzazione di denaro e pro d o t-ti in scadenza,

• c o n s e rvarla nelle migliori condi-z i o n i ,

• t e n e re un re g i s t ro di carico es c a r i c o

Il farmaco è un prodotto nobile edeve essere trattato bene, anchenella macchina del Veterinario ep resso allevatore, cio’costituisceuna delle componenti dell’imma-gine della nostra pro f e s s i o n e .

I Liberi professionisti per appro v-vigionarsi devono potersi appog-g i a re ad un partner valido,

C OVEL ITA L I A , IL VO S T ROPA RT N E R , ch e :• consiglierà nel rispetto della lo-

ro scelta di gamma• dispenserà loro i farmaci ord i-

nati nei tempi più rapidi, nel ri-spetto della catena del fre d d o ,con data di scadenza suff i c i e n-temente lunga

• rispetterà le leggi e le norm a t i-ve in vigore

• f o rnirà statistiche di acquisto ealtri strumenti per facilitare leo rd i n a z i o n i

C OVEL ITA L I A mette a disposi-zione dei Veterinari italiani l’espe-rienza acquisita nella distribuzio-ne dalla casa madre COVELY dapiù di 20 anni.P ropone ai suoi clienti veterina-r i n u m e rosi servizi, elaborati perf a c i l i t a re una buona gestione d e-gli ordini e delle scort e .

C OVEL ITA L I A, con la pre s e n z adi SOCI Veterinari liberi pro f e s s i o-nisti italiani, sempre piùn u m e rosi, permette di adattare dicontinuo questi servizi alla legisla-zione in corso, o di pro p o rne din u o v i .La partecipazione dei Ve t e r i n a r iitaliani al suo capitale, fa si cheC OVEL ITA L I A sia diventata una

Società veterinaria specializzatanella distribuzione deif a rmaci ai Veterinari liberi pro f e s-sionisti. Di conseguenza è la piùadatta per aiutarvi ad avviare ladispensazione nei limiti fissati dal-la nuova legislazione.

Raggiungete i Veterinari che han-no già sottoscritto azioni dellaC OVEL ITA L I A, informatevi, i van-taggi sono importanti per voi e an-cora di più per la vostra pro f e s-s i o n e ;Fidatevi di C OVEL ITA L I A• per serv i rvi nelle migliori condi-

z i o n i ,• per consigliarvi sulla pratica di

questa nuova attività,• per aiutarvi a cominciare la di-

spensazione e ad appro f i t t a redi questa opportunità che la le-gislazione vi off re ,

• per lavorare con i vostri colle-ghi euæropei e con loro appli-care “delle buone pratiche didispensazione”, per la piùgrande soddisfazione dei vo-stri clienti e dei consumatorieuropei.

Marc HelfreMedico Veterinario

Amministratore Unico Covel Italia

SEMINARIO NAZIONALE

IL MANAGEMENT DELLA PROFESSIONE

VETERINARIA: UNA REALTÀANCHE ITALIANA

Sabato 29 giugno 2002Palazzo Trecchi, Cremona

Hill ’s*Global Leader in Pet Nutrition

Page 42: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

A rt r o p a t i adegenerativa del cavalloLa cartilagine delle articolazioni èun tessuto ad alto potenziale ela-stico e flessibile con funzioni diammortizzatore e lubrificatore nelcontatto tra le ossa presenti nel-l’articolazione. Questo tessuto ègovernato da una cellula denomi-nata “condrocita” che intelligente-mente ne regola un pro c e s s ocontinuo di costruzione, distruzio-ne e sostituzione con nuovo tes-suto. Questo continuo turn-over fasì che vengano perpetuate quellecaratteristiche di flessibilità edelasticità necessarie a che la car -tilagine svolga in modo efficace lasua funzione.Nel cavallo sano queste due fasidi costruzione e distruzione, de-nominate “anabolica” e “cataboli-ca” sono in perfetto equilibrio, re-golate e scandite dal condrocitache sapientemente segnalaquando è il momento di costruiree quando è giunto quello di di-s t ru g g e re e sostituire. Questoequilibrio perfetto, in situazioni diparticolare stress delle articola-zioni, può venire compromessod a l l ’ i n s o rg e re di infiammazioniche mettono il condrocita in statodi allarme. In questi casi la prioritàdel condrocita diventa isolare l’in-fiammazione e distruggere le cel-lule “malate” per dar luogo al turn-over. Ma purtroppo se l’infiamma-zione è ormai entrata in una fasecronica, l’aggressione senza so-sta non permette al condrocita diavere il tempo di ricostruire ciòche ha dovuto distru g g e re. Diquesto fatto significa che l’assedella bilancia in perfetto equilibriotra anabolismo e catabolismo sisposta in modo considere v o l everso quest’ultimo, determinandouna vera e propria degenerazionedella cartilagine. L’organismo an-che questa volta sceglie per ilmale minore: meglio perdere deltessuto cartilagineo piuttosto chep e rm e t t e re all’infezione di rag-giungere l’osso sottostante condanni ben più consistenti.Purtroppo però il meccanismo de-generativo, una volta entrato in at-to, determina una lenta ma ineso-rabile perdita di tessuto cartilagi-neo con forte limitazione dellefunzioni ammortizzanti e lubrifi-canti e conseguente zoppia del-l’animale.Per risolvere il problema InnovetItalia S.r.l., impegnata da diversianni nella ricerca clinica sui molte-plici aspetti dell’art ropatia degene-rativa nel cavallo, propone un ap-p roccio detto di condro p ro t e z i o n e :un’azione mirata al condrocita perr i p r i s t i n a re quell’equilibrio neces-sario all’alternanza delle due fasi:anabolica e catabolica.L’azione del C o n d ro s t r e s s®H,(questo il nome del prodotto stu-diato apposta per l’artropatia de-generativa) è infatti capace di da-

re nuovo impulso alla produzionedi tessuto sano e contemporanea-mente di rallentare l’attività di-struttiva del condrocita, a benefi-cio di un riconquistato equilibriobiochimico e di una normalizza-zione del turn-over.

P rezzo al pubblico di Condro-stress®H: Euro 93,00Confezione: granulare 360 gr conmisurinoP rotegge l’articolazione per viaorale con sostanze naturaliContiene glucosamina: importan-te mattone da costruzione dellacartilagineContiene antiossidanti: riduzionedel danno infiammatorio da radi-cali liberiPotenzia l’effetto delle infiltrazioniintra-articolariNon costituisce doping

Per maggiori informazioni o per ri-cevere dati clinici su ricerche dilaboratorio in tema di artropatiedegenerative e approcci di con-droprotezione:Innovet Italia S.r.l. - Tel. 049/8987319 – www.innovet.itU fficio Stampa: Passaparola -Dott. Giulio Santuz Tel. 0295380286

Il benesserea rticolare in 2 fasi: Flexivet Start e Flexivet GoCEVA VETEM annuncia l’immis-sione in commercio di 2 nuoviprodotti per cani di libera venditadenominati FLEXIVET START pa-sta e FLEXIVET GO compresse,indicati per il controllo e la pre-venzione dei disturbi articolari deicani.FLEXIVET START e FLEXIVET GOrappresentano un programma dibenessere articolare in due fasi:FLEXIVET START contiene con-droitinsolfato, glucosamina e zin-co solfato ed è indicato per il pri-mo mese come fase di attaccoper arre s t a re la degradazionec a rtilaginea mentre FLEXIVETGO, costituito da glucosamina ezinco, è indicato come fase dimantenimento per i 2 mesi suc-cessivi per stimolare e favorire lacorretta crescita cartilaginea.Entrambi i prodotti hanno compo -sizioni con elevata concentrazio-ne e qualità dei componenti attivi.La glucosamina, contenuta in

FLEXIVET START e FLEXIVET GO,stimola la corretta crescita cartila-ginea attraverso la sintesi dei pro-teoglicani, ed è quindi un elemen-to importante sia nel controllo del-le condropatie croniche e dege-nerative che per favorire il corret-to sviluppo articolare nei cani increscita.Il condroitinsolfato di FLEXIVETS TA RT blocca la degradazioneenzimatica della cartilagine e nefavorisca la ricostruzione; inoltre èdi origine marina e questo con-sente un elevato assorbimentograzie al basso peso molecolaredi 15.000 dalton ed un’elevata ef-ficacia dovuta alla maggiore pre-senza dell’isomero attivo 6 solfatorispetto al condroitinsolfato di ori-gine bovina.Lo zinco solfato, contenuto inFLEXIVET START e FLEXIVET GO,è un supporto utile in corso dicondropatie in quanto stimola laformazione del tessuto osseo edaumenta la sintesi di collagene eglicoproteine.FLEXIVET STA RT pasta è un po-tente condro p ro t e t t o re, indicatocome supporto nutrizionale d’at-tacco in corso di condropatie pera rre s t a re rapidamente la degrada-zione cartilaginea e per favorire lasintesi della cartilagine art i c o l a re .FLEXIVET START è formulato inpasta appetibile facilmente dosa-bile e si avvale di elevate concen-trazioni di condroitinsolfato (30mg/kg al giorno riferito ad un do-saggio per un cane di 30 kg), glu-cosamina e zinco solfato.FLEXIVET STA RT deve esseresomministrato per 1 mese; in se-guito è consigliabile proseguireper 2 mesi con FLEXIVET GO perottenere i migliori risultati.FLEXIVET GO compresse stimolala corretta crescita cartilaginea emantiene la mobilità articolare; èpertanto indicato come trattamen-to di mantenimento dopo l’impie-go di FLEXIVET START, in corso didisturbi articolari degenerativi e,nei cani giovani, in particolare ditaglia medio – grande, per con-sentire un adeguato sviluppo car-tilagineo articolare.FLEXIVET GO è in compresse ap-petibili e divisibili e contiene ele-vate concentrazioni di glucosami-na (30 mg/kg al giorno riferito adun dosaggio per un cane da 30kg) e zinco solfato.FLEXIVET START + FLEXIVET GOconsentono di impostare un pro-gramma di benessere articolarecompleto fornendo i migliori risul-tati nel controllo e nella prevenzio-ne dei disturbi articolari del cane.I due prodotti sono ottimamentetollerati e possono pertanto esse-re impiegati per periodi molto lun-ghi nelle forme croniche, o rap-presentare il proseguimento di te-rapie farmacologiche antinfiam-matorie (Findol) in corso di formepiù acute.FLEXIVET START è un prodotto dilibera vendita in pasta orale, di-sponibile in flacone dosatore da42 ml – Prezzo al pubblico di _24,00.FLEXIVET GO è un prodotto di li-bera vendita in compresse, di-sponibile in barattolo da 60 com-

presse – Prezzo al pubblico di _29,00.Per ulteriori informazioni rivolgersiagli informatori medico-scientificiCEVA VETEM o direttamente a:CEVA VETEM – Via Colleoni, 15 –20041 Agrate Brianza (MI)Tel. 039/6559.442 Fax 039/6559.244e-mail: [email protected]

A disposizionedei veterinaril ’ i n t e rferone diorigine felina

Virbac lanciain Europa ilprimo interfe-rone veteri-nario: Vi r b a-gen Omega.Questo inter-ferone è unag l i c o p ro t e i n afelina di tipo I

e di classe omega prodotta me-diante ingegneria genetica. Gli in-t e rf e roni possiedono tre attivitàbiologiche: immunomodulante,antiproliferativa e antivirale. In medicina veterinaria questo in-terferone apre nuove prospettivenei confronti di affezioni virali,cancerogene, parassitarie e di-simmunitarie.Per il momento l’unica indicazioneregistrata è la parvovirosi caninama presto si amplierà la registra-zione ad altre malattie virali nelgatto: la calicivirosi (già registratoin Giappone e Australia) e le re-trovirosi (basandosi sui primi risul-tati clinici molto incoraggianti).Sono disponibili due pre s e n t a z i o n i :- una presentazione contenente

5 flaconi da 5MU (5 flaconi diinterferone liofilizzato 5MU e 5flaconi di solvente)

- una presentazione contenente5 flaconi da 10MU (5 flaconi diinterferone liofilizzato 10MU e 5flaconi di solvente).

Affidata a Giuntinila relaziones u l l ’ a l i m e n t a z i o n eLa Giuntini Divisione Pet Food hapartecipato con proprio relatore –Dr. Verdi – al Corso di aggiorna-mento teorico pratico sulla ripro-duzione del cane e del gatto te-nutosi dal 4 al 6 Aprile 2002 all’u-niversità di Perugia.Il Corso, rivolto ai medici veterina-ri di tutta Italia, si divideva in unaparte dedicata alla teoria ed unaalle esercitazioni pratiche in labo-ratorio.Il Dr. Verdi della Giuntini DivisionePet Food ha svolto la sua relazio-ne nei giorni 5 e 6 Aprile sui temidell’alimentazione della cagna edella gatta nei periodi di prepartoe lattazione e su quella del cuc-ciolo nei periodi di svezzamento eaccrescimento.Durante queste delicate fasi delciclo vitale dell’animale, l’alimen-tazione corretta e nel rispetto deifabbisogni nutrizionali dell’anima-le è quella che si basa su alimen-ti secchi ben bilanciati ricchi diglucidi e amidi trattati con il siste-ma di estrusione.GIUNTINI CONAGIT S.r.l.Tel. 075.851.781 Fax 075.851.7804 Email [email protected]

The IamsC o m p a n yAward per ilmiglior art i c o l oc l i n i c oNel 1995 l’Iams Company hainaugurato l’Iams CompanyAw a rd per il migliore articolo cli-

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 47DALLE AZIENDE

Dal 1° maggio, Dolma S.p.A. consociata italiana della multinazionalestatunitense Mars Incorporated, ha mutato la propria ragione socialein Masterfoods S.p.A.Con un fatturato di oltre 14 miliardi di dollari, Mars Inc. è uno dei grup-pi multinazionali leader nel settore alimentare. Occupa nel mondo ol-tre 30.000 dipendenti ed è presente in 60 paesi, con più di 175 sedi e85 impianti di produzione.In Italia Dolma S.p.A. è presente dal 1978 e distribuisce su tutto il ter-ritorio nazionale molti fra i più noti marchi del comparto alimentare, traquali: Mars ®, M&M’s®, Twix®, Suzi Wan® e Uncle Ben’s®. L’unità pro-duttiva di Belgioioso (Pavia) operante dal 1996, produce e distribuiscein Italia, nel mercato degli alimenti per animali domestici, marchi lea-der quali: Kitekat®, Chappi®, Whiskas®, Pedigree®, Sheba® e Cesar®.L’azienda italiana occupa attualmente circa 370 dipendenti.Il cambio di denominazione sociale rientra in un progetto generale diarmonizzazione tra le maggiori unità europee del Gruppo. Questo pro-cesso tende a costruire un’identità comune attraverso un’organizza-zione europea inter-dipendente. Tale cambiamento non comporta unavariazione degli indirizzi relativi alla Società.

Page 43: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

nico pubblicato su una rivista ve-terinaria europea. Con ciò, l’IamsCompany intende stimolare i gio-vani medici veterinari alla pubbli-cazione dei lavori clinici da lorosvolti. l’Iams Company Aw a rd èstato accolto con grande entu-siasmo da autori e pro f e s s i o n i s t ied ogni anno sono stati sottopo-sti all’attenzione di un Comitatoindipendente oltre 30 articoli dieccellente pro f i l o .La vincitrice dell’edizione 2001d e l l ’Iams Company Aw a rd èstata la D r.ssa Lisbeth HoierO l s e n, danese, che è stata pre-miata per il suo articolo: “ A u-mento della risposta nell’aggre-gazione piastrinica nei CavalierKing Charles Spaniels con pro-lasso della valvola mitrale”. Ilsuo articolo è stato pubblicatosul Journal of Ve t e r i n a ry Inter-nal Medicine 2 0 0 1 ; 1 5 : 2 0 9 - 2 1 6 ,il giornale ufficiale dell’AmericanCollege of Ve t e r i n a ry Intern a lM e d i c i n e .Possono part e c i p a re all’I a m sCompany Award 2002 i mediciveterinari, con un’età inferiore a36 anni al momento dell’invio del-

l’articolo, che abbiano pubblicatouno studio con indirizzo clinico suuna rivista veterinaria Europea re-censita (nazionale o internaziona-le) o su di una rivista veterinarianon Europea, purché pubblicazio-ne ufficiale di un’organizzazioneveterinaria Europea, nel periodocompreso tra il 1° luglio 2001 e il1° luglio 2002. Gli articoli dovran-no riferirsi a ricerche di base conorientamento clinico o studi clini-ci. Potranno essere presentati an-che studi retrospettivi o prospetti -ci e review di elevato profilo nelcampo della medicina e chirurgiadegli animali da compagnia. Ilvincitore sarà selezionato da unComitato scientifico indipenden-te, del quale fanno parte tre emi-nenti clinici in Medicina e Chirur-gia Veterinaria. Per la prima volta,nel 2002, sarà disponibile un pr e-mio anche per il secondo classifi -cato.Il vincitore dell’edizione 2002 del-l’Iams Company Award, così co-me il secondo classificato, saran-no annunciati nel prossimo autun-no, in occasione del congressoWSAVA, che si terrà nell’ottobre

2002 a Granada, Spagna.Il premio che spetterà al vincitoredell’Iams Company Award 2002comprende: 1. 1500 Euro in denaro;2. le spese di viaggio per parteci-

pare al congresso WSAVA;3. l’iscrizione gratuita al congres-

so WSAVA;4. la partecipazione gratuita ad

uno degli eventi sociali previstidurante il congresso WSAVA;

5. la ripubblicazione dell’articolonella pubblicazione uff i c i a l edella FECAVA “European Jour-nal of Companion Animal Prac-tice”;

6. l ’ o p p o rtunità di pre s e n t a re ilp roprio lavoro al congre s s oWSAVA;

7. una fornitura di alimento Euka-nuba, cane o gatto, per ali-mentare per un anno uno deglianimali del vincitore.

Il secondo classificato riceverà: 1. 500 Euro in denaro;2. una fornitura di alimento Euka-

nuba, cane o gatto, per ali-mentare per un anno uno deglianimali del vincitore.

Gli articoli dovranno essere pre-sentati nella loro lingua di pubbli-cazione, accompagnati da unatraduzione completa in lingua in-glese. I manoscritti, in quadrupli-ce copia, corredati del curriculumvitae del primo autore, ed accom-pagnati dall’autorizzazione a ri-stampare l’articolo sullo EuropeanJ o u rnal of Companion AnimalPractice, dovranno essere inviatientro e non oltre il giorno 8 luglio2002 al seguente indirizzo:

Procter & Gamble InternationalOperations SAIAMS EuropeThe Iams Company Award Com-mitteeMs. Veronica Vukman Jaffari47, route de St-GeorgesCH-1213 Petit-Lancy 1SwitzerlandEmail: [email protected]

Giornata di Studio Sipa – Interv e tMercoledì 22 Maggio 2002 coninizio alle ore 9.30, si terrà a Bolo-gna presso la sala congressi del-l’Hotel Savoia, via S. Donato 161,la Giornata di Studio “Micopla-smosi: controllo e soluzioni” orga-nizzata dalla Società Italiana diPatologia Aviare in collaborazionecon Intervet Italia. Relatori saran-no il Prof. John R. Glisson del De -partment of Avian Medicine - Uni-versity of Georgia che parlerà deLe misure di controllo per M. galli-septicum e M. synoviae in Usa; ilDr. Giovanni Tosi dell’IZS dellaLombardia e dell’Emilia – sede diForlì che affronterà il tema Epide-miologia della micoplasmosi inItalia. Infine il Dr. Ruud G. Hein,Direttore tecnico di Intervet Inc.USA tratterà di M. gallisepticum:controllo ed eradicazione con ilceppo 6/85. Al termine dell’incontro verrà of-ferto un rinfresco.Per ulteriori informazioni o perconfermare la propria partecipa-zione al convegno contattare In-t e rvet Italia S.r.l. al Te l .02/51.68.65.10 (Ufficio Te c n i c oMarketing) oppure via e-mail [email protected]

I D E X XLaboratories èlieta diannunciare illancio del nuovoTest antigenicoS N A P® F i l a r i aIDEXX Laboratories, Inc. (NA-SDAQ - IDXX) comunica il lanciodel suo nuovo Test antigenicoSNAP® Filaria, un test di scree-ning eseguibile in ambulatorio su

campione di sangue canino cherileva la presenza di antigeni del-la Filaria. Il test IDEXX è l’unico te-st ambulatoriale mono uso a uti-l i z z a re la tecnologia ELISA inquanto risulta essere la più validaper individuare la presenza di unnumero molto ridotto di macrofila-rie. La novità del test antigenicoSNAP® Filaria consiste in un mi-glioramento nell’ambito della sen-sibilità rispetto alla prima versio-ne, insieme alla comodità di poterconservare il test a temperaturaambiente.Più di 15 milioni di cani vengonotestati per la filaria ogni anno. Ilnuovo test IDEXX SNAP Filaria èin grado di eseguire uno scree-ning accurato anche in presenzadi un numero esiguo di macrofila-rie. Ai veterinari viene offerto uni m p o rtante strumento diagnosti-co, che permette loro di interveni-re tempestivamente con un tratta -mento farmacologico.Leader del mercato per la diagno-si in clinica della filariosi cardio-polmonare, IDEXX è da sempreimpegnata sul fronte veterinariofornendo ai veterinari un impor-tante sussidio alla loro professio-ne) IDEXX Laboratories, Inc. (www.idexx.com) si colloca in una posi-zione di leadership nel mercatomondiale della diagnostica, nei si-stemi di rilevazione ed informaticiapplicati alla veterinaria, agli ani-mali da allevamento e alle analisidell’acqua. L’azienda ha soprat-tutto rivolto la sua attenzione nelcampo salutistico combinandoaspetti biotecnologici con quellii n f o rmatici in modo da cre a renuove opportunità e soluzioni alservizio del mercato veterinario. Ilsuo contributo in questo campo ri-g u a rda prodotti diagnostici aduso ambulatoriale, laboratoriesterni di riferimento, applicazionisoftware e relativi sistemi informa-tici e farmaci.La sede Italiana dell’azienda è aMilano in via Canova, 27 (tel023192031). Più di 2000 personelavorano attualmente per IDEXXed i suoi prodotti sono distribuitiin più di 50 Paesi.

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 248DALLE AZIENDE

È nuovamentedisponibile lamonografia “Manuale di

Elettrocardiografia”.

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Page 44: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 2 49ANNUNCI

OFFRO/CERCO LA V O R O

• Ambulatorio piccoli animali inp rovincia di Viterbo cerc aMedico Veterinario/a e tiro c i-nanti, alloggio gratuito. Te l .0761/ 824579 – Fax0 7 6 1 / 8 3 0 2 6 1 .

• Clinica veterinaria città di Mon-za offre a laureandi o laureati ti-rocinio teorico pratico di tremesi con possibilità di alloggiogratuito e rimborso spese. Perinformazioni tel. 039/835300 o

039/2025777 e chiedere deldott. T. Monti.

• Ambulatorio veterinario piccolianimali sito in Trentino, cercau rgentemente collega conesperienza per collaborazioneed eventualmente associazio-ne. Tel. 348/5176313

• C e rco Medico Veterinario conesperienza per un lavoro tem-poraneo da giugno a settem-b re in ambulatorio piccoli ani-mali sito in Trento. Te l .3 4 8 / 5 1 7 6 3 1 3

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Dott. Franco De Angelis, Gar-bagnate milanese cerca veteri -nari-veterinarie per collabora-zioni continuative oppure ac-c o rdi societari. Te l .02/99027550 – ore 9.00-12.30;15.00-20.00

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Page 45: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 4

PROFESSIONE VETERINARIA 4 / 2 0 0 250CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un mensilespecializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore.

D i r e t t o r eCarlo Scotti

Direttore ResponsabileAntonio Manfredi

Comitato di RedazionePier Paolo Bertaglia

Paolo Bossi Marco Eleuteri

Giuliano LazzariniPier Mario Piga

Capo RedattoreFabrizio Pancini

Rubrica fiscaleGiovanni Stassi

Rubrica legaleMaria Teresa Semeraro

Coordinamento EditorialeAngelo FranceschiniSabina Pizzamiglio

i n f o @ a n m v i . i t

Progetto GraficoGermano Pontevichi

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Via Trecchi, 20, CremonaIscrizione registro stampa

del tribunale di Cremona, n. 263 del 9/7/1991

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Per aggiornare il professionista sulla evoluzione delle tematiche

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- Filiale di Piacenzaa cura di Nacor di G. Manfredi,Bobbio - PC - tel 0523/936546

La rivista è gratuita per gli iscritti alleAssociazioni Federate ANMVI.

Per i non soci è disponibile al costo di lire 60.000 come contributo spese

di spedizione.Viene inoltre inviata gratuitamente ad Enti Pubblici, Università, Ordini,

ASL, Istituti Zooprofilattici e alleaziende di settore.

Chiuso in stampa il 10 maggio 2002

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SEMINARIO

AGGIORNAMENTI E PROGRESSI

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Novotel Firenze Nord AereoportoOsmannoro – Sesto Fiorentino

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Eventi Veterinari

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SEMINARIO SIVE NEUROLOGIA EQUINA - Fiera di Reggio Emilia - Relatore:Steve Reed (USA) Per informazioni:Ludovica Bellingeri - Segreteria SIVE - Tel.0372/403502 - email [email protected]

CORSO SIVE NEUROLOGIA EQUINA - Bagnarola di Budrio (BO)- Relatore:Steve Reed (USA) Per informazioni:Ludovica Bellingeri - Segreteria SIVE - Tel.0372/403502 - email [email protected]

SEMINARIO SIVE POLMONITE NEL CAVALLO - Università di Teramo - ore 14.30 - Relatore:Steve Reed Per informazioni:Dr.ssa Mancini 335/311026 o Segreteria SIVE - Tel.0372/403502 - email [email protected]

CORSO SCIVAC COURSE ON ARTHROSCOPIC JOINT SURGERY - Cremona - Centro Studi SCIVACPer informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TOSCANA ZOPPIA DELL’ A RTO ANTERIORE - Pisa - Facoltà di Medicina Ve t e r i n a r i a , Viale delle Piagge - Relatori: D r. B . Pe i rone e M. Modenato - Per info r m a z i o n i : Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Te l . 0372/403541 - email lara.zava @ s c i va c . i t

CORSO SCIVAC CORSO DI ANESTESIA - Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

IV CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR Cremona - Palazzo Trecchi - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR Tel.0372/403539 - email [email protected] Programma scientifico al sito www.sivarnet.it

INCONTRO SIVAR/AIVEMP HACCP e procedure standards di gestione igienica (SSOP):predisposizione da parte dell’impresa e verifica del (vedi IV Congresso Nazionale Multisala SIVAR) veterinario ufficiale. MATTINO - info: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

TAVOLA ROTONDA SIVAR/AIVEMP TAVOLA ROTONDA:BSE:La sorveglianza epidemiologica veterinaria quale strumento di riqualificazione delle (vedi IV Congresso Nazionale Multisala SIVAR) produzioni italiane - POMERIGGIO - info: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

TAVOLA ROTONDA SIVAR/AIVEMP TAVOLA ROTONDA:Certificazione ed accreditamento:la qualificazione professionale come (vedi IV Congresso Nazionale Multisala SIVAR) opportunità per il veterinario dipendente e libero professionista

Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

GRUPPO DI STUDIO DI ANESTESIA Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE ONCOLOGIA - Trentino Alto Adige - Relatore:Dr. Buracco Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO TEORICO E PRATICO SULLA FISSAZIONE OSSEA ESTERNA - Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC AGGIORNAMENTI E PROGRESSI IN RIPRODUZIONE DEL CANE E DEL GATTO - Novotel Firenze Nord Aeroporto Osmannoro,Sesto Fiorentino (FI) - Relatori:Dr. Giovanni Majolino e Dr. Daniele Zambelli Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403508 - email [email protected]

CORSO FSA CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Bari - Grand Hotel Ambasciatori Via Omodeo Adolfo , 51 - Per info r m a z i o n i : Sara Cazzaniga - Segreteria FSA - Te l . 0372/403511 - email info @ f s a - v e t . i t

CONVEGNO NAZIONALE ANMVI ECM PERCHI? - Cremona - Palazzo Trecchi - Via Trecchi 20Per informazioni:Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel.0372/403537 - email [email protected]

CORSO SOVI CORSO AVANZATO SOVI - Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

CONGRESSO MERIAL Riccione

SEMINARIO SIOCE L’ESAME RADIOGRAFICO NELLA VISITA DI COMPRAVENDITA - Cremona (Società Italiana di Ortopedia e Chirurgia Equina) Per informazioni:Ludovica Bellingeri - Segreteria SIVE - Tel.0372/403502 - email [email protected]

SEMINARIO SOVI MALATTIE OCULARI EREDITARIE - Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ONCOLOGIA CHIRURGICA - Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

INCONTRO IAMS AGGIORNAMENTI IN ORTOPEDIA - Napoli - Hotel delle Terme di Agnano ore 14.30 In collaborazione con l’Ordine dei Medici Vet.di Napoli Relatori:Dr. Gian Luca Rovesti e Patrizia Sica

Per info:contattare il n.verde 800-5550040 o mandare una mail a [email protected]

SIMEF/SCVI (ex Gruppo di Studio di Chirurgia) Cremona - Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVACTel.0372/403506 - email [email protected]

INCONTRO IAMS AGGIORNAMENTI IN ORTOPEDIA - Messina - Università di Messina Facoltà di Veterinaria ore 10.00 Con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Vet.di Messina Relatori:Gian Luca Rovesti e Patrizia Sica - Per informazioni:contattare il n.verde 800-5550040 o

mandare una mail a [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ECOGRAFIA - Cremona - Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVACTel.0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO IL MANAGEMENT - Cremona - Relatori: Fabrice Clerfeuille (F),Jannik Poubanne (F),Carlo Scotti (I)Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CAMPANIA CHIRURGIA ONCOLOGICA - Campania Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI METODOLOGIA CLINICA IN MEDICINA INTERNA - Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

18mag.

19mag.

21mag.

21-23mag.

26mag.

29 mag.

1 giu.

31 mag.

1-2 giu.

1giu.

2giu.

2giu.

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5-7giu.

9giu.

14-15giu.

14-16giu.

8-9giu.

15giu.

15-16giu.

19-22giu.

22giu.

4-6lug.

30giu.

29giu.

26-28giu.

23giu.

23giu.

1giu.

13giu.