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progettando “Ghigliolo Terre Libere”

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Progetto di riutilizzo sociale di un bene confiscato alla criminalità organizzata

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Page 1: Progettando "Ghigliolo Terre Libere"

progettando “Ghigliolo Terre Libere”

Page 2: Progettando "Ghigliolo Terre Libere"

progetto di riutilizzo sociale di un bene confiscato alla criminalità organizzata

Via Ghigliolo, 32, Sarzana (SP)

Cometa – consorzio di cooperative sociali

Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

Acli

Agesci

Associazione Volontari di Crescita Comunitaria

Page 3: Progettando "Ghigliolo Terre Libere"

1. un progetto plurale

2. cultura della legalità

3. il bene confiscato

4. la casa famiglia

5. le terre libere

6. obiettivi e interventi

7. livelli di organizzazione collaborazioni e sinergie

Page 4: Progettando "Ghigliolo Terre Libere"

Una villa sulle colline di Sarzana. Due ettari di bosco e uliveto. Il bene confiscato alla criminalità organizzata di maggior valore in Liguria. Un progetto di condivisione e apertu-ra per fare di via Ghigliolo un “faro” di legali-

tà e giustizia sociale. Una casa fami-glia, per l’accoglienza di minori e giovani in difficoltà; una cooperativa sociale sostenuta da una larga base di volontariato, per valorizza-re il patrimonio agricolo e ambientale del bene. Un villaggio di esperienze e conoscenze, plurale.

Page 5: Progettando "Ghigliolo Terre Libere"

UN PROGETTO PLURALE: ACCOGLIENZA E SOLIDARIETÀ

Il progetto nasce da una storia ventennale di vicinanza e collaborazione tra Cometa e Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che vedono, nel possibile riutilizzo del bene confiscato di via Ghigliolo, una preziosa occasione di mettere insieme le peculiarità.

Cometa, per le sue realtà di comunità, volte a rispondere al disagio sociale legato alla sfera delle dipenden-ze, delle disabilità, delle famiglie e della prevenzione.

Il Consorzio nasce su spinta propulsiva e come naturale evoluzione del Centro di Crescita Comuni-taria, che opera dalla seconda metà degli anni Settanta nel campo del sociale, nel disagio umano in genere, e nel recupero di persone affette da dipendenze (stupefacenti, alcol, gioco d’azzardo compulsivo e altre forme di dipendenza). Il Consorzio (già Centro di Crescita Comunitaria) ha da sempre messo al centro del proprio agire la “Persona” – considerata, senza pregiudizi di sorta, nella sua essenziale unitarietà e dignità. Il Consorzio nasce da un’opera di Volontariato e vede nel Volontariato un valore indispensabile, sia nelle azioni di prevenzione dei disagi, sia quale modello di solidarietà sul quale impostare la relazione di cura ed il percorso riabilitativo.

L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, per l’esperienza nel campo delle case famiglia, dell’acco-glienza dei poveri e di chi è in difficoltà in genere.

La casa famiglia dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è una struttura socio educa-tiva residenziale con caratteristiche affettive, educative, organizzative e funzionali di tipo fami-liare. La finalità principale è quella di garantire alle persone in stato di difficoltà, di abbandono, di emarginazione la possibilità di vivere in un contesto di vita familiare che faciliti, attraverso relazioni stabili, affettivamente significative, personalizzate, il processo di crescita della persona e l’evoluzione positiva della situazione di disagio in cui si trovano. Gli elementi fondanti sono perciò quelli della famiglia: accoglienza, sicurezza, calore umano, solidarietà. È rivolta a chiunque sia privo di un ambiente familiare idoneo, sia in via temporanea sia in via definitiva. L’intervento non è settoriale, ma, essendo rivolto alle persone, individua nell’interazione dei diversi soggetti quella caratteristica inalienabile dell’uomo che è il bisogno di interagire con i suoi simili in rap-porti sociali eterogenei, personali, originali. La pertinenza, quindi, delle persone in rapporto alla struttura è valutata e considerata circa la possibilità effettiva di integrazione nel nucleo familiare già esistente, tenendo conto della necessità di mantenere rapporti precisi e individualizzati con le figure di riferimento e di compatibilità degli accolti fra loro. L’intervento educativo si struttura e si fonda in un ambiente caratterizzato da un alto contenuto di relazionalità e dalla piena condi-visione di vita.

Cometa e l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII si costituiscono in associazione temporanea di scopo, con capofila Cometa, e concordano di costituire, intorno all’associazione temporanea, un tavolo di progetto, allargato alle seguenti associazioni, nella persone dei rappresentati o delegati: Agesci, Acli, Volontari di Crescita Comunitaria. Le norme di amministrazione e rappresentanza sono contenute, per l’associazione temporanea, nell’atto di costituzione, per il tavolo di progetto, nel regolamento interno.

L’intenzione comune è quella di costruire una realtà di forti valori sociali, che possa dare risposte concrete a forme conclamate di disagio, creando attività, percorsi di apprendimento, conoscenza e condivisione.

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«Gran parte delle protezioni mafiose, dei privilegi mafiosi, caramente pagati dai cittadi-ni, non sono altro che i loro elementari diritti. Assicuriamoglieli, togliamo questo potere

alla mafia, facciamo dei suoi dipendenti i nostri alleati»

Carlo Alberto Dalla Chiesa

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I beni confiscati sono il segno più evidente della presenza della criminalità mafiosa nella vita economica e civile. Il riutilizzo sociale di questi beni è invece il segno più forte della riaffermazione dello Stato, e del suo orizzonte di legalità: i beni delle mafie diventano beni comuni.

Cometa – iscritta a Libera e componente del coordinamento provinciale di Libera La Spezia – e Associa-zione Comunità Papa Giovanni XXIII – legata a Libera da un rapporto di collaborazione e prossimità – riconoscono, nel costante riferimento all’esperienza e al retaggio simbolico di Libera, un valore aggiunto, ma fondante, del progetto.

Cometa e l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII si impegnano a perseguire le proprie finalità collocandosi nell’ambito delle finalità di Libera: conformano le proprie iniziative a principi di responsabi-lità, trasparenza, partecipazione; valorizzano il pluralismo e conservano un atteggiamento di apertura nei confronti della rete sociale del territorio.

Forme di collaborazione saranno in primo luogo instaurate con le associazioni componenti del coordina-mento provinciale di Libera La Spezia, anche a fini di promozione culturale e sensibilizzazione sul tema dei beni confiscati alle mafie.

“Ghigliolo Terre Libere” promuove inoltre l’organizzazione, anche in collaborazione con Libera, di campi di volontariato nelle terre confiscate – secondo un calendario di programmazione da concordare annual-mente in funzione delle possibilità e delle esigenze di intervento.

CULTURA DELLA LEGALITÀ: NEL SOLCO DI LIBERA

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«Avremo il futuro che ci siamo costruiti»

Agnese Borsellino

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IL BENE CONFISCATO

Il bene destinatario di questo progetto sociale è un compendio immobiliare sito in via Ghigliolo, 32, località Pa-ghezzana, a Sarzana (SP), già confiscato definitivamente e ora destinato e consegnato al Comune di Sarzana.

Il compendio immobiliare è composto da

- villa su due piani e area urbana pertinenziale;

- piscina;

- manufatto accessorio a un piano fuori terra, destinato a deposito attrezzi;

- manufatto accessorio interrato su tre lati, a servizio della piscina;

(il tutto identificato al NCEU del Comune di Sarzana con foglio 13 mappale 199 sub. 1, cate-goria A/7, classe 4, della consistenza di 15 vani catastali)

- manufatto interrato su tre lati, destinato ad autorimessa pertinenziale;

(identificato al NCEU del Comune di Sarzana con foglio 13 mappale 199 sub. 2, categoria C/6, classe 2, della consistenza di 103 m2)

- terreni pertinenziali di circa 22.199 m2, recintati, sul lato a confine con la via pubblica, con mu-retto rivestito in pietrame e sovrastante cancellata metallica.

(identificati al NCT del Comune di Sarzana con foglio 13, particelle 201, 210, 211, 253, 945, 946, 948)

Le sistemazioni esterne risultano ancora da completare.

La piscina è completa, mentre la zona circostante è ancora al rustico, mancante la prevista pavimentazio-ne.

Il deposito attrezzi è al grezzo, privo di impianti, intonaci e serramenti.

Il locale annesso alla piscina manca ancora del completo interramento, laterale e superiore, e delle suddi-visioni interne. Gli interni sono al grezzo, non è ancora stata realizzata l’intercapedine di progetto e sono assenti le finiture.

L’autorimessa pertinenziale è al grezzo e mancano gli interramenti, la prevista intercapedine e le chiusure sul fronte di accesso.

La proprietà, recintata, è in ottima posizione, ben esposta a sud-est, facilmente accessibile anche con ade-guati mezzi agricoli per il mantenimento e la coltivazione dei terreni. Presenti, stando alla classificazione catastale, bosco, pascolo, vigneto, seminativo ed uliveto.

Rispetto alla classificazione catastale, manca il VIGNETO (foglio 13 particella 211) probabilmente espian-tato nel corso degli anni e sostituito con l’oliveto, così come il seminativo ed il pascolo particelle 210 e 253).

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La parte più rilevante dei terreni è costituita dall’ULIVETO (foglio 13 part. 945, 946, 948) che si presenta in buone condizioni generali, pur evidenziando la mancanza di cure colturali (sfalcio erba, potatura e rac-colta olive) almeno nelle due annate scorse.

Le piante di ulivo hanno un’altezza non eccessiva e non necessitano quindi di una pesante ed impegnativa potatura di ringiovanimento, ma semplicemente di una ripulitura e sfalcio erba e di una leggera potatura di produzione. L’uliveto è in condizioni di produrre da subito olive destinate alla produzione di olio (occor-re comunque verificare varietà e produttività successivamente).

Le operazioni colturali sono rese più facili dall’accessibilità dell’appezzamento e dalla conformazione dei terreni. Le piante non presentano sintomi particolarmente gravi di attacchi parassitari, visto anche la posizione del sito, predisposta, in termini di altimetria ed esposizione, alla coltivazione dell’ulivo. Il bosco, misto, composto da specie mediterranee tipiche (Quercus spp., Arbutus, Erica, Pinus spp. e altre) oltre ad avere una funzione paesaggistica e ricreativa importante, può garantire un’adeguata produzione di legna da ardere di buona qualità destinata all’autoconsumo.

Sparse, localizzate anche lungo il perimetro della proprietà, piante di Quercus dall’aspetto maestoso, di ottimo impatto paesaggistico. Presenti anche piante di specie da frutto (per esempio, Fico) che necessitano di potatura. La ripresa della coltivazione dell’uliveto e di tutto l’appezzamento è possibile previa impor-tante intervento di sfalcio e ripulitura dei terreni, anche per ripristinare la viabilità poderale già esistente e funzionale.

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«Per dare una famiglia a chi

non ce l’ha»

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Ore

ste B

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LA CASA FAMIGLIA

Il progetto “Ghigliolo Terre Libere” riconosce nei valori dell’accoglienza e della solidarietà le proprie istanze fondamentali. L’esperienza di riutilizzo del bene confiscato nasce e si articola intorno al nucleo residenziale rap-presentato dalla casa famiglia, la quale opererà da costante punto di riferimento, partecipando – con modalità differenti – alla gestione dei programmi di intervento e garantendo la massima apertura alle forze esterne capaci di apportare sinergie e contributi.

Impegnandosi al rispetto del Regolamento Regionale 2/2005, Tipologie e requisiti delle strutture residenzia-li, semi residenziali e reti familiari per minori e specificazione per i presidi di ospitalità collettiva, e a ogni altra normativa vigente in materia, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII propone l’insediamento di una famiglia così costituita:

una coppia genitoriale,

figli naturali

figli “rigenerati nell’amore” (ovvero, persone accolte).

La casa famiglia è responsabile della gestione di primo livello della villa e del complesso, realizzando la propria vocazione specifica: si rende tuttavia disponibile a valutare di volta in volta, insieme ai referenti di Cometa e agli altri promotori del progetto “Ghigliolo Terre Libere”, l’inserimento di alcune persone. Tale inserimento dovrà comunque tenere conto della situazione di equilibrio relazionale esistente al momento della richiesta, ferma restando la specificità dell’intervento socio educativo offerto dalla casa famiglia stessa.

Le modalità di accoglienza, infatti, vengono regolate in base agli assi di intervento educativo che rispec-chiano le seguenti priorità:

tutela delle relazioni intrafamiliari,

recupero della genitorialità,

proposta di un percorso di “condivisione diretta”, all’interno della famiglia, con disponibilità di apertura all’esterno.

Uno degli intenti fondamentali, tuttavia, resta l’interazione con le realtà esterne, da realizzarsi attraverso la collaborazione con le associazioni che sostengono il progetto, verificando, di caso in caso, collegialmente, la compatibilità di queste realizzazioni con gli equilibri interni alla casa famiglia.

La casa famiglia si presenta come un nucleo positivamente aperto a interagire con il territorio, e in par-ticolare con il mondo del volontariato e del sociale, attraverso l’organizzazioni di percorsi educativi e di incontro.

Un’altra possibilità di intervento è poi rappresentata dalla predisposizione di forme di ospitalità nei con-fronti dei pellegrini in transito lungo la via Francigena: il progetto “Ghigliolo Terre Libere” si impegna a promuovere occasioni di incontro e di scambio, affinché la struttura – nel suo complesso – possa offrirsi come una tappa di sosta e di incontro, anche attraverso la collaborazione con altre associazioni e gruppi.

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«Ma la questione del superamento della degradazione del lavoro manuale agricolo va risolta all’interno dell’agricoltura. Non è questa la sede per una riflessione sulle ragioni

per cui nel nostro paese esiste una diffusa avversione per il lavoro manuale. Affinché oggi decine di migliaia di giovani e ragazze compiano una scelta consapevole di dedi-

carsi al lavoro agricolo occorre prospettare loro un obiettivo di profonda trasformazione generale del sistema produttivo e dei rapporti sociali nelle campagne. Questi giovani

debbono diventare protagonisti di prima fila della realizzazione di un progetto di nuova società»

Pio La Torre

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Il progetto “Ghigliolo Terre Libere” promuove il recupero e il successivo utilizzo dei terreni pertinenziali che circondano la struttura principale della villa. La cura di queste terre rappresenta simbolicamente un’istanza concreta di riappropriazione, attraverso il lavoro, dei beni illecitamente sottratti alla collettività da parte della criminalità organizzata.

Il recupero e il successivo utilizzo dei terreni saranno programmati da “Ghigliolo Terre Libere”, e comun-que sono subordinati – quanto a cronologia di realizzazione – all’insediamento della casa famiglia all’in-terno del fabbricato principale e al ripristino effettivo delle funzionalità primarie dello stesso e delle sue immediate pertinenze.

Al fine di meglio programmare il recupero e il successivo utilizzo dei terreni, “Ghigliolo Terre Libere” si riserva di promuovere la costituzione, nei modi e secondo le finalità stabilite dalla legge, di un comitato, qui indicativamente denominato “Per Ghigliolo Terre Libere: progetto di agricoltura sociale”. Il comitato è aperto all’adesione, nonché alle sottoscrizioni, di tutte le persone fisiche o giuridiche, ivi compresi gli enti collettivi privi di personalità giuridica, interessate a contribuire al successo del progetto di recupero delle terre confiscate. Il comitato, dotato di un proprio statuto, in collaborazione con “Ghigliolo Terre Libere”, programmerà gli interventi e ne procurerà, attraverso un’opera di raccolta fondi, la copertura economica.

Le finalità di intervento generali sono di ordine

sociale-terapeutico

sociale-didattico

sociale-cooperativo,

nonché finalità di animazione e promozione aggregativa.

In particolare, tra gli obiettivi principali sono ricompresi, in ordinata successione:

il recupero dei terreni (uliveto, spazi verdi e boschivi) dallo stato di abbandono e di incuria nel quale versano attualmente;

la programmazione di interventi di utilizzo dei terreni recuperati, da valutarsi compatibil-mente con le possibilità produttive degli stessi;

la contestualizzazione, entro questi interventi di utilizzo, di percorsi individualizzati tera-peutici e di reinserimento;

la realizzazione di progetti di collaborazione con istituti scolastici e associazioni, per l’uti-lizzo dei terreni con finalità didattiche e per lo sfruttamento delle aree verdi con finalità di aggregazione e animazione sociale (in particolare riferimento alle attività proposte dalle associazioni sostenitrici del progetto e valutate collegialmente in seno a “Ghigliolo Terre Libere”);

studio della fattibilità di produzioni a uso non esclusivamente interno o didattico, con even-tuale possibilità di commercializzazione.

LE TERRE LIBERE

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Saranno in primo luogo valorizzate pratiche di olivicoltura, silvicoltura e arboricoltura.

“Ghigliolo Terre Libere” si impegna ad avvalersi della collaborazione e della consulenza dei soggetti soste-nitori del progetto e, in particolare, qualora si dovesse conseguire una commercializzazione, anche parzia-le, delle produzioni realizzate attraverso la coltivazione dei terreni, intende uniformarsi ai criteri contenuti nel protocollo di concessione del marchio Libera Terra, avvalendosi inoltre della collaborazione e della consulenza di Libera Terra Mediterraneo e di Cooperare con Libera Terra, per programmare interventi efficaci e mirati, anche in funzione delle potenzialità dei terreni stessi.

Inoltre, “Ghigliolo Terre Libere” riconosce un valore fondamentale del progetto il costante riferimento e confronto con il circuito sociale e cooperativo del territorio, nonché con i gruppi di volontariato – per l’elaborazione di programmi di intervento condivisi, laddove funzionali al conseguimento delle finalità già descritte.

L’obiettivo finale delle attività del comitato “Per Ghigliolo Terre Libere” è la costituzione di una nuova cooperativa, aperta all’adesione dei promotori e dei membri del comitato stesso, nonché di terzi interes-sati. La cooperativa risponderà ai requisiti previsti dalla L. 381/1991, nonché del D. Lgs. 155/2006: essa si costituirà, cioè, nelle forme previste per la cooperazione e l’impresa sociale, per lo svolgimento di attività che rientrino anche nel campo della L.R. 36/2013, in materia di agricoltura sociale.

La cooperativa sociale – che conserverà i caratteri di una “cooperativa di comunità”, pertanto allargata a una molteplicità di soggetti e portatrice di un interesse “pubblico” e “diffuso” – svolgerà programmi di reinserimento lavorativo, e costruirà le condizioni per garantire la stabile occupazione di uno o più giovani inoccupati o disoccupati, garantendo altresì un adeguato percorso formativo – sia tecnico sia sociale. Le attività della cooperativa saranno orientate alla valorizzazione delle terre confiscate, per ampliarne ed esaltarne la produttività e per inserirle, attraverso la filiera agricola e della distribuzione, in un positivo circuito locale.

“Ghigliolo Terre Libere” si riserva inoltre di allargare la propria base produttiva anche attraverso la ge-stione di altre strutture e terreni, con speciale riguardo all’opportunità di assumere la gestione di altri immobili confiscati alla criminalità organizzata (a titolo esemplificativo, il terreno seminativo arborato di 15 are 90 ca di cui al NCT Comune di Ameglia foglio 3 particella 229, attualmente nelle disponibilità dell’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati e in attesa di destinazione), per realizzare un circuito integrato e con buoni margini di prosecuzione delle attività.

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OBIETTIVI E INTERVENTI

1. Accoglienza e comunità

1. Ripristino, in collaborazione con il Comune, delle funzionalità del complesso (agibilità, accessibilità)

1.1 Insediamento di una casa famiglia dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

1.2 Attivazione del tavolo di progetto “Ghigliolo Terre Libere”, per la programmazione di inter-venti e attività

2. Le pertinenze

2. Avvio, in accordo con il Comune, degli interventi di recupero del complesso, attraverso finanziamenti regionali, europei o privati

2.1 Completamento della piscina (pavimentazione esterna e altro)

2.2 Completamento del locale accessorio alla piscina

2.3 Completamento del locale attrezzi

2.4 Completamento dell’autorimessa/cantina

3. Progettazione sociale

3. Avvio, in accordo con i soggetti sostenitori, degli interventi di progettazione sociale

3.1 Progetto di accoglienza e ospitalità lungo la Via Francigena

3.2. Attività e campi scout

3.3 Incontri con le scuole: visite e laboratori di educazione ambientale per studenti di ogni ordine e grado

3.4. Campi di volontariato sulle terre confiscate

3.5 Collaborazione con il coordinamento di Libera La Spezia

4. “Per Ghigliolo Terre Libere: progetto di agricoltura sociale”

4. Avvio degli interventi di recupero e utilizzo delle terre

4.1 Costituzione di un comitato promotore

4.2 Collaborazioni con CIA La Spezia, Istituto Tecnico Commerciale “C. Arzelà”, Federsolida-rietà - Confcooperative

4.3 Recupero dell’uliveto

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4.4 Recupero delle aree boschive

4.5 Studio di fattibilità della produzione olivicola

4.6 Costituzione di una cooperativa sociale di tipo B, nonché impresa sociale, per la gestione delle attività di olivicoltura e silvicoltura

4.7 Produzione e distribuzione commerciale dei prodotti, anche in convenzione con soggetti terzi di volontariato, promozione sociale e cooperativa

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LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE, COLLABORAZIONI E SINERGIE

1. Associazione temporanea di scopo (Cometa, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII)

1.1 Costituisce il centro formale di imputazione dei rapporti giuridici afferenti il progetto “Ghi-gliolo Terre Libere”;

1.2 Provvede alla sottoscrizione, secondo le norme del mandato conferito, della convenzione con il Comune, assumendone i diritti e gli obblighi derivanti;

1.3 Provvede alla richiesta, secondo le norme del mandato conferito, di contributi pubblici e priva-ti, stipulando, ove necessario, le idonee convenzioni, nonché compiendo tutti gli atti strumentali.

2. Tavolo di progetto “Ghigliolo Terre Libere” (Cometa, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Acli, Agesci, Associazione Volontari di Crescita Comunitaria)

2.1 Collabora con l’associazione temporanea

2.2 Contribuisce alla programmazione degli interventi

3. Comitato “Per Ghigliolo Terre Libere: progetto di agricoltura sociale”

3.1 Aperto all’adesione di altre persone, fisiche e giuridiche, promuove la raccolta di oblazioni per gli interventi di recupero e utilizzo delle terre confiscate

3.2 Promuove la costituzione in cooperativa sociale di tipo B, nonché impresa sociale

4. Istituto Tecnico Commerciale “C. Arzelà”

5. Confederazione Italiana Agricoltori – La Spezia

6. Federsolidarietà – Confcooperative La Spezia

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ASSOCIAZIONE TEMPORANEA

DI SCOPO

TAVOLO DIPROGETTO

COMETACOMUNITÀ

PAPA GIOVANNIXXIII

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CASA FAMIGLIA

TERRE LIBERE

l a vo r ocoope-razionesocialeimpresasociale

COMUNITÀ

s c u o l ev o l o n -t a r i a t oc a m p io s p i -t a l i t à

apertu-ra al ter-r i tor ioa c c o -glienzasolida-r i e t à

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AGRICOLTURASOCIALE

COMITATO

RECUPERO RACCOLTAFONDI

FATTIBILITÀ

COOPERATIVASOCIALE OLIO

BASESOCIALESINERGIE

MARCHIOGHIGLIOLO

TERRE LIBERE

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COOPERATIVA SOCIALEGHIGLIOLO TERRE

LIBERE

OLIVICOLTURASILVICOLTURA

REINSERIMENTOLAVORATIVOTIROCINI DI

FORMAZIONE

DISTRIBUZIONECOMMERCIALIZZAZIONE

CIAFEDERSOLIDARIETÀISTITUTO AGRARIO

CIRCUITOLOCALE

PROGETTI

SCUOLEVOLONTARIATO

OSPITALITÀ

CAMPI DI LAVORONELLE TERRECONFISCATE

ACCOGLIENZAVIA FRANCIGENA

VISITESCOLASTICHEEDUCAZIONEFORMAZIONE